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G I O V A N I R E P O R T E R NOVEMBRE 2005 “l’azione è importante siamo uomini troppo distratti” “Poste Italiane. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Torino n° 8 Anno 2005”- € 1,70 FOTOSONDAGGIO Il Presidente del Consiglio ideale... La politica a volte somiglia a un gioco Se toccasse a noi decidere ecco chi metteremmo alla guida dell’Italia Fini Alice "È una persona che mi è sempre piaciuta molto. Lo trovo intelligente, responsabile e avveduto" Antonella Bertinotti "Credo che abbia le idee chiare, sa centrare i discorsi e non si esprime con frasi fatte" Gruber Cristina "Ci vuole un Presidente donna! La Gruber sembra in gamba come europarlamentare, chissà…" Giovanni Schulz "Credo sia un politico appassionato, carismatico e molto sensibile alle tematiche legate ai diritti e alla giustizia" Prodi Serena "È competente, sa gestire bene la sua immagine senza fare lo showman a tutti i costi" Veltroni Francesco "È vispo, preparato e rilascia interviste anche ai diciassettenni" Marco D’Alema "È uno dei politici più coerenti, ha mantenuto una linea precisa rispetto a tanti altri" Zapatero Paola "Le sue decisioni rispecchiano i principi della democrazia" Ferdinando Berlusconi "Pur essendo disilluso sulla politica, preferisco lui a molti altri perché ha dato stabilità al paese" Grillo Clelia "Riuscirebbe sicuramente a risollevare le sorti dell’Italia grazie al coraggio con cui porta avanti le sue idee" G I O V A N I INTERVISTA R E P O R T E R NOVEMBRE 2005 “l’azione è importante siamo uomini troppo distratti” “Poste Italiane.Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Torinon°8 Anno 2005”-€1,70 Direttore responsabile Renato Truce Vice direttore Lidia Gattini Segreteria di redazione Sonia Fiore Coordinamento redazioni scolastiche Simonetta Mitola, Eleonora Fortunato Redazione di Torino corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To) tel. 011.7072647 - 7072283 fax 011.7707005 e-mail: [email protected] Redazione di Savona via Amendola - 17100 Savona Presso C.F.P. Varaldo e-mail: [email protected] Redazione di Roma via Nazionale, 5 - 00184 Roma tel. 06.47881106 fax 06.47823175 e-mail: [email protected] Redazione di Pisa piazza Guerrazzi, 19/21 - 56100 Pisa tel. 050.503488 fax 050.2209713 e-mail: [email protected] Hanno collaborato Giovanni Battaglio, Gloria Bagnariol, Ludovico Schiavo, Massimiliano Coccia, Emanuele Colonnese, Luca Bolognesi, Edoardo Rosso, Vittoria Scasciamacchia, Alberto Puliafito, Sara Sacchetti, Noemi Euticchio, Barbara Fracasso, Alice Caccamese. Impaginazione Manuela Pace Illustrazioni Alessandro Pozzi Fotografie e fotoservizi Circolo di Sophia, Lucilla Ruffinatti, Fabrizio Caratto Sito web: www.zai.net Davide Lattanzio, Eleonora Fortunato, Francesco Tota Editore Mandragola Editrice cooperativa di giornalisti a r.l. via Nota, 7 - 10122 Torino Stampa Stige S.p.A. - via Pescarito, 110 10099 S. Mauro (To) Concessionarie esclusive pubblicità: Enti pubblici Mandragola ADV corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To) tel. 011.7707002 - fax 011.7707005 e-mail: [email protected] Clienti All Media srl Viale Col di Lana 8 - 20136 Milano tel. 02.45495501 - fax 02.45487377 e-mail: [email protected] Zai.net Lab Anno IV / n. 8 - novembre 2005 Autorizzazione del Tribunale di Roma n°486 del 05/08/2002 Abbonamento annuale: 10 euro Servizio Abbonamenti MANDRAGOLA Editrice cooperativa di giornalisti a r.l. via Nazionale, 5 - 00184 Roma tel 06.47881106 - fax 06.47823175 Se dovessimo individuare un filo conduttore su questo numero potremmo a buon diritto trovarlo nella satira, forma espressiva della quale si sente molto parlare in Italia e di cui purtroppo si vedono pochi frutti. Ne abbiamo discusso con due figure importanti, Vauro Senesi - che ci ha dato anche un saggio della sua bravura, così, su due piedi - e Antonio Albanese, idolo dei fan del comico, un modo più benevolo di stigmatizzare tipi e comportamenti sociali. Col primo, vignettista accusato spesso di avere la matita troppo velenosa, abbiamo parlato dello stato di salute della libertà di informazione nel nostro paese, strettamente imparentata con la libertà di espressione; col secondo ci siamo soffermati sull’arte comica, in cosa differisce e in cosa somiglia a quella drammatica. Sarà vero, come ha affermato Vauro, che in Italia l’eccesso di comici o presunti tali si giustifica con la messa al bando della satira? Continua la serie delle copertine con le frasi dei cantanti. Questo mese è il turno di Max Gazzè, che si è lasciato raggiungere durante una pausa nel tour che lo porta in giro per lo Stivale. Con noi traccia un bilancio dei primi 10 anni da solista e dei progetti che ha in mente per l’immediato. Dite un po’, l’avreste detto che si sarebbe allontanato dal pop? E’ tempo di scossoni nel mondo politico: la riforma della scuola è stata definitivamente approvata e novembre si preannuncia come un mese caldo. Alcuni di voi si sono presi la briga di indagare: la disaffezione alla politica è veramente così radicata tra i giovani? Come mai, allora, i cortei e le manifestazioni pullulano di studenti? Chi sono i ‘buoni maestri’ di cui parla il politologo Pasquino nell’inchiesta di pag. 6? 10 12 SPIONAGGIO INFORMATICO: GLI ‘UNGOOGLEABLES’ Sparire completamente dalla Rete? Si può... TUTTA UN’ALTRA SCUOLA La riforma Moratti è legge, intanto si prepara un nuovo autunno caldo COMUNICATIVI PER CONTRATTO Content editor, copywriter, information designer: le prospettive di lavoro sono davvero così rosee? Abbiamo incontrato uno dei punti di riferimento del tifo romanista, Lorenzo Contucci 16 26 “NON SOLTANTO UN NUMERO” Un nuovo racconto di Edoardo Rosso TUTTI PAZZI PER LA FILOSOFIA. MA SARÀ VERO? Come mai le manifestazioni culturali attirano tanto? IL PROFETA DEI SOGNI Max Gazzè fa un bilancio dei primi dieci anni 50CENT: GET RICH OR DIE TRYIN’ Presto anche sul grande schermo l’idolo rap scoperto da Eminem HELLO KITTY VICTIMS Imperversa la gadget mania INCHIESTA Anche quest’anno Zai.net va a Pisa per incontrare le scuole superiori del centro Italia in visita al ‘Salone dello Studente’, organizzato dall’Università di Pisa dal 9 al 17 novembre. Contattateci prima per partecipare alle trasmissioni radiofoniche in diretta: sul canale satellitare Radio Zai.net, ricevibile da tutte le parabole satellitari posizionate su Hotbird 13° Est (lo stesso di Sky e di Rai Educational) – sulla frequenza 11200 Mhz; da tutti i computer collegati alla rete Internet in streaming all’indirizzo www.radiozainet.it; sulle radio fm terrestri: a Torino su Radio Flash 97.6; in Toscana Radio su Flash 97.1 e 91.1; ad Aosta su Radio Monterosa 94.6 e 99.5; a Sanremo su Radio Flash Liguria 93.6; a Savona su Radio Savona Sound 104.0 – 101.6 e a Roma su Radio Città Futura 97.7. Politica: “Ecco perché non ci piaci” Durante le manifestazioni, strade e piazze sono gremite di studenti, eppure gli intervistati si dichiarano poco interessati alla politica e all’operato dei suoi protagonisti 34 38 40 44 TEST MA COS’E’ LA DESTRA, COS’E’ LA SINISTRA? UN COMICO DRAMMATICO: Antonio Albanese ci racconta il suo ultimo film, nelle sale dall’11 novembre ZAI.NET AL SALONE DELLO STUDENTE 33 VIVAIO CREATIVO QUELLI CHE LA CURVA NORD: ‘IRRIDUCIBILI’ La parola a Fabrizio Toffolo, leader degli ultras bianco-celesti MUSICA 20 30 LAVORO 14 QUELLI CHE LA CURVA SUD E, ancora, prosegue l’inchiesta-ritratto dalle tifoserie delle curve italiane; un excursus sul mondo di internet e sulle tribù degli invisibili e le segnalazioni /stroncature letterarie, musicali o delle novità techno. Info: tel. 06.47881106, e-mail: [email protected] DUE RUOTE ALL’ASTA Alcune infrazioni possono costarci la confisca del motorino “UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ” Qual è lo stato di salute della satira in Italia? Risponde Vauro Senesi INCHIESTA - SPORT 22 Un’ultima considerazione di servizio. Le copie di Zai.net che trovate a scuola sono drasticamente diminuite e, a partire da questo mese, chiederemo al vostro istituto di sottoscrivere l’abbonamento a un costo simbolico per poter continuare a distribuirne un numero adeguato. Per chi invece volesse ricevere a casa la rivista, l’abbonamento postale permette di non perdere neanche un’uscita! LE SOLE 24 ORE 6 13 Inchiesta 7 6 POLITICA: "ecco perché non ci piaci" SONO TANTI I RAGAZZI CHE NON SI OCCUPANO DI POLITICA, NON SEGUONO L'OPERATO DEL GOVERNO MA SI MOBILITANO IN MIGLIAIA NELLE PIAZZE E NELLE STRADE IN OCCASIONE DELLE VARIE MANIFESTAZIONI. PER NON PARLARE DELLE PROSSIME ELEZIONI: "ENTRO APRILE MI INFORMERÒ", CI DICONO. MA PERCHE’ LA POLITICA NON PIACE E A CHI DOBBIAMO ATTRIBUIRE LE RESPONSABILITÀ DI QUESTO DISINTERESSE? RISPONDE ANCHE IL POLITOLOGO GIANFRANCO PASQUINO di Giovanni B. (Savona), Gloria B. (Roma), Ludovico S. (Roma) Chi è il presidente della Repubblica? «Ehm... Ciampi!». E del Consiglio? «Berlusconi, ovvio, lo sanno tutti!». Non osiamo chiedere chi sia il ministro della Giustizia o della Salute, l’ombra di una scena muta ci spaventa un po’. Ecco quanto sanno i nostri coetanei di politica, due o tre nomi. E’ importante che oggi chi può votare sappia cosa succede in quelle stanzone del Parlamento: chi decide, chi si oppone, chi se ne va e chi arriva. I dubbi sono gli stessi per tutti: a che serve interessarsi a quello che dice la nostra classe politica se essa è sempre così confusa, contraddittoria e incoerente? Il punto è che la convenienza per partecipare al mondo della politica non è rintracciabile e l’informazione viaggia su binari diversi da quelli dei giovani, che si sentono, forse giustamente, scoraggiati in partenza. La scuola non ci aiuta, da noi non si studia nemmeno diritto! BENEDETTO ZAPPING: VIZI E VIRTÙ DELLA POLITICA Si tratta quasi di una forma allergica, senza dubbio di un forte rifiuto. La carriera e l’impegno politici, che ai tempi di Greci e Romani erano la massima aspirazione per cui ogni uomo di buona famiglia si adoperava, sono diventati per i ragazzi del Duemila nient’altro che un intramezzo terribilmente noioso tra le notizie di cronaca e quelle ben più interessanti di sport. Una politica in cui tutto è per il popolo ma senza il popolo, per dirla con Luigi XIV. Quasi nessuno infatti ha le idee chiare su ideali, programmi e attività dei vari partiti. In alcuni casi l’orientamento diventa addirittura una questione di moda, Inchiesta 9 8 sembra un tabù. Va bene studiare i grandi del passato, tuttavia, se non si affrontano mai discorsi di attualità, come si può pretendere di creare i cittadini di domani? Dello stesso avviso alcuni studenti: «Non si fa abbastanza. Se si volesse, si potrebbe fare di più», «La scuola non aiuta, da noi non si fa nemmeno diritto!». Ma c’è anche chi ritiene che non siano tematiche da affrontare nelle ore di lezione: «La scuola deve essere neutrale. Bisogna scegliere il proprio orientamento politico al di fuori delle aule». di colore, alla stregua della scelta di un vestito. Abbiamo deciso di scendere in campo e di intervistare un po’ di ragazzi per cercare di capire come la pensano. Ecco il quadro che è emerso. La politica è materia da ‘grandi’, ben lontana dai pensieri dei 18enni, più attenti a sfruttare le occasioni di divertimento che non il diritto di voto. Moltissimi rispondono che si sentono pronti a votare, ma nello stesso tempo ci dicono che non hanno seguito l’operato del governo. E allora, come la mettiamo? È giusto, giustissimo divertirsi. Ma l’interesse per le questioni sociali e per l’attualità sono così inconciliabili con il resto delle attività che svolgiamo? Perché i ragazzi preferiscono cambiare canale? «Sinceramente credo di non capirci ancora molto - ci risponde Giorgia - e poi, da quel che ho visto, chi fa politica è sempre pronto a litigare, meglio evitare». Un po’ meno estremista Ada: «Mi interesso di quegli argomenti che sono più vicini alla mia realtà, anche se non ho seguito con assiduità le varie vicende politiche». Non sono però tutti come Ada: nemmeno dietro alle mobilitazioni legate ai temi più vicini alla realtà degli studenti, come la Riforma Moratti, c’è dietro una reale consapevolezza. Essere iscritti ad un partito, poi, è assolutamente fuori dal mondo: vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché i leader spesso non attirano sufficienti simpatie. Ma alla base della disaffezione alla politica c’è senza dubbio una sorta di timore, ad esempio l’idea che siano temi troppo complicati, e la mancanza di una corretta informazione ed educazione. E la scuola in questo certo non aiuta: parlare di politica ALLE 9 TUTTI IN PIAZZA! Nonostante il disinteresse generalizzato, le scuole e le strade sono piene di ragazze e ragazzi che manifestano il loro dissenso. Per reali convinzioni o perché “lo fanno tutti”? La seconda ipotesi sembra quella più accreditata. In sostanza, molti partecipano a marce per la pace e proteste contro la Moratti “perché ci vanno i miei amici”. Solo pochi eletti conoscono il reale motivo per il quale si stanno mobilitando, ma tutti lo fanno. Per quanto riguarda l’universo scolastico serve solo un po’ di coraggio e un po’ di intelligenza per rendersi conto di come vengono interpretate autogestioni e occupazioni: sempre più si tratta di un ottimo modo per evitare di fare lezione, quando dovrebbero essere invece l’occasione per capire o dissentire su quello che sta succedendo intorno a noi. E non ci sono solo le manifestazioni scolastiche. Il culmine dell’ipocrisia si raggiunge agli eventi musicali a tema, come il Live Aid. Così, con la scusa di essere solidale con chi muore di fame, si assiste a un mega-concerto senza spendere un centesimo. Poi si torna a casa, si accende la tv, si vede la faccia di uno che parla di pensioni, di lavoratori, di pari opportunità, di cose strane insomma, e non si perde neanche un minuto per cambiare canale e sintonizzarsi su MTV. Il giorno dopo si va a scuola con la maglietta di Che Guevara, sperando che a nessuno venga in mente di chiederci chi, in realtà, era costui, perché oltre all’aggettivo ‘figo’ non ci viene in mente altro... Che Guevara... chi era costui? Oltre a 'figo' non ci viene in mente altro I GIOVANI DISINTERESSATI? GLI ADULTI DI PIÙ Gli scioperi, le marce per la pace, i concerti per il Terzo Mondo: si tratta allora di falsi miti e falsi valori? Non è tutta colpa dei giovani. A dirlo è Gianfranco Pasquino, famoso politologo e professore di Scienza politica all’Università di Bologna, nell’intervista che ci ha rilasciato. Com’è il rapporto tra i giovani e la politica? «E’ un rapporto complesso, fatto di critica, spesso di distacco, talvolta di indifferenza, ma anche di impegno se i politici, i commentatori, i genitori e gli amici riescono a far capire che la politica è importante». Il disinteresse che spesso i giovani hanno verso questo mondo è dunque da attribuirsi a una mancanza di educazione? «Ovvio che sì: esistono molti responsabili. Chi ha più potere porta maggiori responsabilità. Quindi, in testa i pessimi politici: ipocriti, opportunisti, carrieristi; poi, purtroppo, la scuola. Mancano i ‘buoni’ maestri, meglio occuparsi di argomenti meno conflittuali, pensano. I conflitti però ci circondano e ci sopraffanno se non conosciamo storia, meccanismi, tecniche e modalità di partecipazione incisiva». I ragazzi insomma non possono capire la politica poiché nessuno li aiuta ad avere le basi per comprenderla. Un esempio sono la Destra e la Sinistra: in moltissimi ci hanno risposto di non vedere grosse differenze tra i due schieramenti... «Le differenze fra Destra e Sinistra ci sono eccome! Stanno, anzitutto, nella storia che sarebbe il caso di studiare, a cominciare dal razzismo, dal fascismo, dal nazismo e, naturalmente, dalle tragedie dei comunismi realizzati. Stanno nella filosofia politica. Stanno poi nella preferenza, rispettivamente, per la conservazione o per il cambiamento, per la tradizione o per l’innovazione, per la gerarchia o per la richiesta di eguaglianze; per la convinzione che la natura umana è immutabile oppure che gli uomini (e le donne) possono cambiare in meglio i loro destini; che si nasce e si vive da soli oppure che bisogna creare reti di relazioni sociali». Nonostante l’ignoranza, la partecipazione alle manifestazioni - che comunque hanno sempre un sostrato politico più o meno evidente - è abbondante. Cosa ne pensa? «Stare insieme può essere rassicurante e gratificante, ma non basta. I cortei, spesso attività ludica ma non disprezzabile, portano in piazza cifre irrisorie rispetto ai giovani nel loro insieme, sempre inferiori rispetto al numero di elettori (giovani) e, per esempio, rispetto ai giovani che fanno sport. Un corteo è comunque come una rondine: non basta a fare impegno politico come una rondine non fa primavera. Quel che sappiamo è che, purtroppo, ci sono generazioni che non troveranno mai quell’‘avvenimento’ che motiva a fondo un vero e duraturo impegno a fare politica. Tuttavia quell’avvenimento, prima o poi, arriverà. Nel frattempo, i giovani si chiedano se non sono insoddisfatti anche perché non si interessano abbastanza di politica, della politica parlata e di quella attuata». Fa’ come loro, di’ la tua sul sito www.zai.net “La colpa del disinteresse di noi ragazzi nei confronti della politica è anche dei media. Non esiste infatti un programma che faccia realmente informazione sulla politica: solo pseudo-talk show, quasi grandi circhi, dove non si fa che urlare e non si sa di cosa si parla. I giornalisti e i media sembrano scollare” Luca di Pisa, 18 anni “La politica è una delle poche materie in cui secondo me è assolutamente necessario prendersi sul serio. E' ora di finirla di fare i pagliacci: i nostri politici devono prendere maggiore coscienza del loro ruolo istituzionale e smetterla di fare battute a spese pubbliche” Federico di Bari, 23 anni “Iscrivetevi a un partito, non importa quale, ma fatelo. Credo sia un dovere morale di ogni cittadino, quello di darsi da fare per migliorare il paese in cui si vive. E fare politica significa questo. Forse è un'utopia, ma perchè non provarci, ognuno nel suo piccolo?” Michele di Torino, 20 anni Intervista 11 10 “Una risata vi seppellirà” QUATTRO CHIACCHIERE CON VAURO SENESI, VIGNETTISTA CAUSTICO E IRRIVERENTE. PER PARLARE DELLO STATO DI SALUTE DELLA SATIRA E DELL’INFORMAZIONE di Massimiliano Coccia, 19 anni Roma ntervistare Vauro è una bellezza! L’accento toscano e lo sguardo vispo rompono l’imbarazzo iniziale che accompagna ogni intervista: con lui si ride e si riflette mentre la mano, veloce, disegna. La cornice della chiacchierata è il salottino del Manifesto, alle mie spalle un poster con un baffuto sindacalista francese mi avverte che “una risata vi seppellirà”… I Come hai iniziato a disegnare e a fare vignette? «Nel modo più classico. Da bambino ero pestifero, ma la maestra credeva anche che fossi imbecille – forse, chissà, aveva ragione – e pensò bene che l’unica cosa che un imbecille potesse fare fosse disegnare. Quindi mi relegò all’ultimo banco a disegnare. Ero esentato dall’ascoltare i suoi insegnamenti: per cui disegnavo e ho continuato a farlo fino alla tenera età di 50 anni. Comunque sono grato alla maestra perché non mi ha insegnato nulla e perché ho dovuto imparare tutto da solo». A tuo avviso che ruolo ha la satira nel nostro paese? «Il ruolo della satira è molto ridotto perché ne è ridotta la produzione. Dalla televisione è del tutto scomparsa: basta pensare alle epurazioni della Guzzanti, di Luttazzi, di Dario Fo, Beppe Grillo. A supplire l’assenza di satira c’è un’inflazione di comici, o presunti tali, che si limitano a fare battute sul costume in quantità industriali, si travestono da donna o fanno stupide esclamazioni che diventano subito motivetto commerciale. Questo non ha nulla a che vedere con la satira, che è una forma di espressione molto distruttiva, una critica che non conosce confini, né razionalità, una critica viscerale e non addomesticabile. Ma reprimibile, come accade nel nostro paese. Sui giornali, tranne poche eccezioni, la satira è omologata: l’effetto di tutto questo è che da anni non esiste una testata satirica. La satira, inoltre, è un lusso, ma è un lusso dell’intelligenza e un paese che non riesce ad ospitarla ha un grosso deficit di libertà». Che stato di salute ha la libertà d’informazione nel nostro paese? «Direi che è vicina al coma. Un coma con qualche spazio di risveglio episodico e casuale. Ad esempio, uno spiraglio di luce è stata la bellissima inchiesta fatta da Fabrizio Gatti dell’Espresso sulle condizioni disumane nel Cpt di Sono grato alla maestra perché non mi ha insegnato nulla e perché ho dovuto imparare tutto da solo Lampedusa (apparsa sul n. 40 del 13 ottobre 2005, Ndr). Sono segnali incoraggianti A supplire che ci dicono che l’encefalogramma non è l’assenza di satira ancora definitivamente piatto. Anche nel campo dell’informazione la mic’è un’inflazione scela micidiale tra conformismo e represdi comici, o sione dà gli stessi risultati che dà nel presunti tali campo della satira. Mi riferisco al conformismo di tanti colleghi giornalisti, che si uniformano a quelle che suppongono siano le direttive dell’imperante pensiero unico, e alla repressione che purtroppo ha fatto vittime illustri, per volere di Berlusconi, come Biagi e Santoro, che per di più non erano assolutamente dei sovversivi. A me Biagi faceva due palle così, come si fa a dire che era sovversivo! Ma in Italia basta essere indipendente per essere sovversivo, è questa la cosa allucinante. Ciò che mi preoccupa di più è che nelle giovani generazioni si stanno del tutto perdendo questi valori così alti e il panorama che ci aspetta è ancora più buio». Ti sei mai pentito di una vignetta perché ti sei accorto di aver esagerato? «No. Sono esente da pentimenti. Mi sembra, anzi, di essere sempre stato moderato». Cosa è successo dopo l’elezione di Papa Ratzinger? Sei stato deferito all’ordine per quelle due vignette (molto belle) in cui criticavi il neopontefice… «No, all’ordine fui deferito per una questione di frati… insomma, stesso ramo, ma non c’entrava Ratzinger. Quell’episodio che hai citato è l’ennesimo esempio dello stupido conformismo di questo paese in cui il Papa, chiunque esso sia e qualsiasi cosa faccia, è intoccabile. Basta trattarlo come un tizio qualsiasi e si scatena il finimondo. Non è che ho il gusto per lo scandalo sul Papa, anzi mi stupisco che si possano scandalizzare per così poco». Bene, vediamo se riesci in due minuti a fare una vignetta per Zai.net… A me Biagi faceva due palle così, come si fa a dire che era sovversivo! Test Attualità 13 12 Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra? TUTTA UN’ALTRA di Emanuele Colonnese, 22 anni - Roma SCUOLA IL 14 OTTOBRE, DOPO IL PARERE FAVOREVOLE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, LA RIFORMA MORATTI HA OLTREPASSATO L’ULTIMO TRAGUARDO. NONOSTANTE LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA E GLI ACCORDI A PORTE CHIUSE CON LE REGIONI, CHE ANCORA NON SI SENTONO PRONTE ALLA SPERIMENTAZIONE. INTANTO GLI STUDENTI PROMETTONO UN NUOVO AUTUNNO CALDO Anche questo mese non poteva mancare il consueto test, che si apre sulle note di una vecchia e divertentissima canzone di Giorgio Gaber. Insomma: si dice che la disinformazione in ambito politico tra i giovani sia tanta… volete davvero dar ragione a quelli che lo sostengono? >>Manifestazione del 12 ottobre scorso a Torino 1. Mi hanno fregato il cellulare! Colpa della crescente disoccupazione che porta i meno abbienti a intraprendere vie illecite di sopravvivenza. La colpa è del Berlusca. B Sono molto distratto, probabilmente neanche me lo hanno fregato. Ma la colpa è sempre del Berlusca. C Me lo ha fregato il Berlusca in persona, ho le prove, l’ho denunciato, ma come al solito la farà franca! A di Simona, 19 anni Torino rriva mentre chiudiamo questo numero l’eco delle mobilitazioni di molte scuole superiori e università in tutta Italia. Lo slogan è quello degli anni Settanta: “La lotta continua”. Continua nonostante la Riforma Moratti sia ormai legge a tutti gli effetti. L’atto definitivo che le ha fatto varcare la soglia dal limbo dei lavori interminabili e interminati dagli scorsi governi è venuto grazie al duetto Moratti-Berlusconi il 14 ottobre scorso, quando, con un blitz secondo tanti inatteso, il Consiglio dei ministri ha approvato gli ultimi due decreti applicativi della legge del 28 marzo 2003 riguardanti la scuola secondaria e l’accesso alla professione d’insegnante. Non sono servite a niente le manifestazioni e i cortei come quello del 12 ottobre, che aveva mobilitato migliaia di studenti in quaranta piazze italiane. A cose fatte, i malumori continuano però a essere tanti, e non solo da parte di studenti e docenti di secondaria e università, ma anche da parte delle Regioni, le quali non si sentono ancora pronte per la sperimentazione delineata nelle pagine del decreto. Soprattutto una cosa non è chiara: quando cioè la riforma entrerà di fatto in vigore? A quando i primi maturandi dal liceo coreutico o i primi docenti da laurea 3+2? C’è chi parla già del settembre 2006, nel pieno delle autonomie scolastiche, chi più cautamente rimanda all’anno scolastico A 2007-2008. Ma vediamo i punti salienti su cui si sono concentrate, negli ultimi giorni, la maggior parte delle critiche. Otto i nuovi licei che preludono agli studi universitari: Artistico con tre indirizzi (Arti figurative; Architettura, design e ambiente; Audiovisivi, multimedia e scenografi); Classico; Economico con due indirizzi (Economico-aziendale, Economico-istituzionale); Linguistico; Musicale e coreutico; Scientifico; Tecnologico con otto indirizzi (Meccanico e meccatronico; Elettrico ed elettronico; Chimico e dei materiali; Produzioni biologiche; Costruzioni ambiente e territorio; Logistica e trasporti; Tecnologie tessili e abbigliamento). Passa alla competenza delle Regioni, nell’ambito delle autonomie locali, l’Istruzione professionale; i corsi di formazione prevedono da 3 a 5 anni (frequentando il 5°, che è orientativo, si potrà accedere all’università). Una delle novità dell’ultimo decreto consiste nel fatto che licei tecnologici e istituti professionali potranno convivere nelle stesse strutture e collaborare attraverso sinergie e strategie comuni. Il reclutamento dei docenti, dopo l’era Ssis (Scuole di specializzazione per l’insegnamento nella scuola superiore), muta nuovamente: dopo la laurea 3+2, gli aspiranti docenti dovranno frequentare appositi ‘centri di ateneo’, entrare nelle graduatorie regionali tramite selezione e da lì essere scelti per chiamata diretta dalle scuole. Dopo un anno di contratto di formazione-lavoro, il docente verrà confermato o bocciato. 2. Destra e sinistra sono davvero così diverse? No, dico è uno scherzo? Ancora devo imparare a distinguere la destra dalla sinistra e devo farlo pure in fretta altrimenti non prenderò mai la patente. C In linea di principio e storicamente sì, poi… A B 3. Come si chiama il presidente della Repubblica? Non me lo ricordo, ma se non sbaglio ha partecipato all’Isola dei famosi l’anno scorso. B Zio Paperone. C Carlo Azeglio Ciampi. A 4. Tutti in piazza! A A guardare Tiziano Ferro a TRL! B A cercare di rimorchiare. C A protestare e manifestare! Non so precisamente a favore o contro che cosa, ma l’importante è partecipare. 5. Chi era e cosa ha fatto Ernesto Che Guevara? A Un sacco di cose, ma al momento non me ne viene in mente neanche una. Una volta ho letto un libro sulla sua vita, davvero… Aveva la copertina rossa credo, o forse giallorossa, boh? B È quel tizio delle magliette e degli adesivi, mi sa che ha fatto un sacco di soldi con quella roba. C Direi che fu un importante rivoluzionario, ma non mi azzardo a parlare oltre di cose che non conosco e così dovrebbe fare anche l’autore del test. 6. Il politologo Pasquino a pag. 9 sostiene che i giovani non si avvicinano alla politica perché mancano i ‘buoni maestri’. Chi, quindi, potrebbe fare al caso nostro? A Si parlava del rinnovo contrattuale di Cassano? B Il campione di wrestling Batista, tanto in Parlamento le mazzate sono all’ordine del giorno e lui non avrebbe rivali. C Chiunque tranne Berlusca. 7. Conclusioni? Vado a vedermi una partita di calcio in televisione! Ho capito che devo documentarmi. Domani compro Novella 2000. C Oh, ancora qui? Ma va a lavorare invece di scrivere scemate! A B LEGGI IL TUO PROFILO A PAG. 36 Inchiesta Sport- sport 14 Oggi essere tifoso di curva significa essere amante di un calcio che non c’è più, quello che aveva dei valori sani, leali Quelli che la IL NOSTRO VIAGGIO NELLE TIFOSERIE FA TAPPA NELLA CAPITALE GRAZIE A LUDOVICO E A GLORIA, ASSIDUI FREQUENTATORI DELLE CURVE SUD E NORD. IL PRIMO IN QUESTA INTERVISTA FA PARLARE LORENZO CONTUCCI, EX TIFOSO DI CURVA E WEBMASTER DEL SITO ASROMAULTRAS.IT, PUNTO DI RIFERIMENTO DEI TIFOSI ROMANISTI E NON CHE ANCORA RICORDANO IL CALCIO DI UNA VOLTA giorni non potevano nascere amicizie tra i tifosi delle due squadre perché i luoghi d’incontro erano diversi. Oggi la curva romanista si è spostata verso destra, quindi i rapporti sono cambiati. Ma da qui a parlare di amicizia ce ne passa, visti anche gli scontri nei derby degli ultimi anni». Ma bisogna precisare che nello stadio non ci sono infiltrati politici. Se in alcune partite vengono esposte svastiche, stelle a cinque punte, Che Guevara e croci celtiche è perché «in alcune città il valore sportivo della squadra è basso e di conseguenza quello politico prende il sopravvento». Anche all’interno della stessa ‘Sud’ ci sono opinioni diverse, ma tutti rimangono uniti per il bene della Roma. CURVA SUD di Ludovico Schiavo, 18 anni Liceo Classico “Giulio Cesare” - Roma n coro recita: “Passa il tempo / cambia la gente / di battaglie ne ho fatte tante / a noi tutti c’hanno invidiato / a noi tutti c’hanno applaudito”. La Curva Sud romanista non è come qualsiasi altra curva del mondo. È qualcosa di diverso. A volte si è resa teatro di scene violente, ma il suo indiscutibile fascino rivive sempre, ogni domenica, nei cori e nei battimani dei suoi ragazzi. Lo spettacolo fornito dalle coreografie e dalle voci della Sud rendono invidiabile, mitica e inimitabile la sua atmosfera. «Il tifoso romanista - racconta l’avv. Contucci - è spaccone, sfrontato, orgoglioso della sua città, oltre che della sua squadra. Ostenta sempre con soddisfazione il suo passato e la sua tradizione. Un qualcosa ereditato dall’Impero Romano, dalla sua storia». L’amore tra la Curva Sud e i romanisti nasce nel 1973, quando i tifosi giallorossi cacciano i laziali dalla ‘Sud’. Da quel momento la ‘Sud’ diventa il tempio del tifoso romanista e negli anni successivi, grazie al Commando Ultrà Curva Sud e alle gloriose prestazioni sia in campo che sugli spalti, la Roma e la sua Curva acquisiscono ammiratori in tutto il mondo, vantando un gran numero di imitazioni. «Il CUCS dava spettacolo in tutto il mondo e, dopo il suo U scioglimento nel ‘99, gli ASR Ultras hanno dominato la scena inventando nuovi cori ripresi in tutta Europa». Contucci era parte integrante del CUCS, ha vissuto in prima linea i grandi anni della Curva Sud, solo dopo lo scioglimento del Commando ne è uscito. Nel suo lavoro, fa l’avvocato, si trova a difendere molti tifosi che hanno guai con la giustizia e perciò sa qual è la situazione nella quale oggi vivono gli ultras. Uniti per il bene della Roma Il nostro intervistato è un’autentica enciclopedia della Curva Sud e così ci spiega perché le curve di Roma e Lazio, che secondo molti oggi non si odiano come qualche anno fa, sono politicamente schierate a destra e non perdono occasione per manifestarlo: «Se negli anni ’70 la sinistra giovanile viveva nelle strade e nei centri sociali, la destra, ritenuta più pericolosa dallo Stato, aveva meno spazi sociali per esprimersi. I laziali erano di destra, i romanisti schierati a sinistra; nella vita di tutti Lo stadio diventerà un teatro ovattato, per pochi, un centro polifunzionale da 20.000 posti Passione o violenza? Proprio dal sito di Contucci (www.asromaultras.it) si scopre che la ‘Sud’ oltre a essere unita è anche da anni in cima alle classifiche delle tifoserie più violente perché: «Per un tifoso giallorosso, la Roma è come una moglie e, innamorato come è, deve difenderla in ogni modo. Questa grande passionalità dei tifosi capitolini sfocia talvolta in episodi di violenza», che comunque vengono sistematicamente strumentalizzati dai mass media, i quali raccontano una parte della verità celando ai lettori la parte più scomoda, come nel caso del famoso derby sospeso di due stagioni fa. «Fu un’operazione mediatica. La polizia ha speculato sugli scontri prepartita che furono molto duri: avendo paura di poter essere accusata per il grave comportamento tenuto negli scontri prepartita, le forze dell’ordine hanno ribaltato la notizia spostando l’attenzione sui ragazzi entrati in campo». 15 Se lo stadio diventa teatro In Italia, invece, le nuove norme stanno creando altri problemi: sempre meno gente va allo stadio, il calcio in tv ha preso il sopravvento. Perché oggi essere tifoso di curva significa essere amante di un calcio che non c’è più, quello che aveva dei valori sani, leali: sport allo stato puro. Ed avere queste convinzioni è molto impegnativo: «L’autonomia di un tifoso è insidiata dalle limitazioni imposte dalla Polizia. Non c’è più la libertà di prima, quando si poteva introdurre in curva tutto il materiale (striscioni, fumogeni, tamburi, megafoni, stendardi e coreografie)». Si sta cercando di limare le differenze tra tifoso di curva e tifoso da tribuna. «Per non parlare dei frequenti abusi di potere commessi dagli organi di Stato che scoraggiano ancor di più le ali moderate della curva a recarsi allo stadio e trasformano i tifosi in violenti». Ce n’è per tutti: «La Daspo, il provvedimento di diffida dagli stadi, già passata quattro volte alla Corte Costituzionale, è usata con troppa facilità e leggerezza contro tifosi spesso innocenti». Ma anche la Curva Sud oggi sta cambiando perché «è purtroppo figlia del calcio moderno e contesta il giocatore scarso mentre prima era la tribuna a contestarlo. Ma è comunque possibile stare con gli amici, tifare per la propria squadra e cantare in piedi. E’ questo che conta». Sembrerebbe che ci sia dietro un disegno per portare via la gente dagli stadi e metterli davanti alla tv così da trasformarli da tifosi in spettatori. «Lo stadio diventerà un teatro ovattato, per pochi, un centro polifunzionale da 20.000 posti». 1 trasferta = 3 partite in casa Con Contucci passiamo poi al capitolo trasferte, che per i tifosi romanisti sono un appuntamento irrinunciabile, l’occasione per esprimere la loro romanità, la loro grandezza, il loro possesso, nel nome della Città. Tanto che per un romanista «una trasferta vale tre partite in casa e il tifoso romano ha bisogno di sentirsi partecipe delle vittorie della sua squadra. Ma oggi seguire la Roma in Italia è pericoloso: le trasferte sono ormai tradotte militari». Da componente del CUCS, i suoi ricordi sono splendide storie che vengono descritte con il trasporto di un vero tifoso: «L’emozione più grande fu dopo gli scudetti, Pisa-Roma 2-4 del ‘85/’86, quando Bonetti segnò e la Roma raggiunse la Juventus in cima alla classifica. Il più triste? Roma-Liverpool. Indescrivibile». INVIA IL TUO RACCONTO DELLE TUE DOMENICHE ALLO STADIO A [email protected]. IL PROSSIMO AD ESSERE PUBBLICATO POTREBBE ESSERE IL TUO! Inchiesta - sport 17 16 CURVA NORD: IRRIDUCIBILI LA PAROLA PASSA ALL’ALTRA ANIMA DEL TIFO CAPITOLINO. FABRIZIO TOFFOLO, MEMORIA STORICA DEGLI 'IRRIDUCIBILI', GRUPPO LEADER DELLA TIFOSERIA LAZIALE, CI HA RACCONTATO IL MONDO DELLE CURVE BIANCO-CELESTI di Gloria Bagnariol, 17 anni Liceo Classico "Virgilio" - Roma i è soffermato sul problema che vede gli stadi sempre più vuoti, il nostro interlocutore, attribuendolo ad una carenza del calcio giocato e al caro prezzi. Probabilmente i motivi che vedono la gente allontanarsi dal mondo del pallone sono da ricercare anche nella molteplice offerta televisiva. Inoltre non si dovrebbe puntare il dito esclusivamente contro gli Ultras, ma bi- S sognerebbe fare una riflessione sul comportamento della forza pubblica, che a volte si rende responsabile di atti spiacevoli, come per esempio nel derby Lazio-Roma del 21-3-2004. Come nasce il gruppo degli 'Irriducibili'? "Il gruppo nasce nel 1986 dall'idea di alcuni ragazzi che si riunivano nella parte bassa della curva, ma che non avevano nessuno striscione che li identificasse". Ci sono mai stati problemi con il resto della curva? "Sì, certo, abbiamo avuto dei contrasti soprattutto con gli Eagles, il gruppo che in quel momento andava per la maggiore, c'era un modo diverso di fare tifo". Ossia? "Gli Eagles fanno un tifo alla 'sudamericana': con cantilene, tamburi, più smielato, mentre noi siamo tra i gruppi che hanno introdotto nelle curve italiane il modello inglese". Quali sono i rapporti con la società? "Attualmente sono pessimi a causa della gestione Lotito". E con la squadra? "Ognuno di noi ha un rapporto diverso con i giocatori, legato ad episodi di violenza. È la stampa ad essere faziosa o c'è un fondo di verità? "Noi non vogliamo certo nasconderci dietro un dito e fingerci dei santi, siamo stati protagonisti di atti di violenza, ma nessuno si è preoccupato di indagare sui motivi. Spesso si tratta solo di difendersi dalle cariche indiscriminate della polizia". FEBBRE A 90° di Nick Hornby: LETTURA Quelli che la c'è chi ci tiene di più chi di meno, l'unica cosa che chiediamo loro è l'impegno, non tanto i risultati". E con la curva della Roma? "È ovvio che si tratta di tifoserie avversarie, ma le cose stanno migliorando: anni fa, prima dei derby c'erano scontri a partire dalle dieci di mattina, ora non è più così". Le curve assumono sempre più connotazioni politiche, che ne pensi? E' giusto che la politica e il calcio siano legati? "Le curve politicizzate sono una diretta conseguenza del fatto che ci sono sempre più politici nel mondo del calcio. Sono in molti a fare passerella nei programmi sportivi, poi ci sono anche i giocatori vicini ai partiti. Dunque, quando si parla di calcio e politica non bisogna considerare solo le curve". Negli ultimi anni le autorità usano sempre più il pugno di ferro nei confronti degli Ultras. Tra gli ultimi provvedimenti quello dei biglietti nominativi. Tu che ne pensi? "Penso che non cambi nulla, c'è stata violenza negli stadi negli anni '70, '80, '90, e c'è ora, e la forte repressione adoperata per placarla non ha cambiato nulla. Per quanto riguarda i biglietti nominativi, peggiorano solamente la situazione allontanando le persone dallo stadio". Sono molti anni che vado allo stadio e sono cosciente dei molteplici interventi di beneficienza da parte della curva. Tuttavia il nome degli 'Irriducibili' è stato spesso Raccontando la sua storia di tifoso, Nick Hornby ci descrive i multiformi aspetti di un'ossessione: le abitudini, i riti, i tic, i sogni, le depressioni di un assiduo frequentatore di stadi. I molti appassionati del calcio possono ritrovare in questo racconto una parte della loro stessa vita. Perché la febbre del calcio, a tutte le latitudini, sembra essere la stessa e sembra rispecchiare le venture e le sventure della vita privata. Max Gazzè: dal pop agli Esseni GIOVANI CRITICI 50 Cent: l’idolo rap tra poco sul grande schermo Musica 21 20 “Ogni pensiero può cambiare il destino persino un bambino sa farlo. Basta avere un sogno e poi stringerlo in pugno, vedrai si avvererà”. Così canta Max Gazzè in un pezzo del suo ultimo lavoro Raduni, una raccolta di 26 canzoni, di cui 4 inedite, uscita questa estate. In questa intervista fa con noi un bilancio dei primi dieci anni da solista e ci anticipa un importante progetto IL PROFETA dei sogni di Tristana, 19 anni Torino Durante una pausa del tour, abbiamo raggiunto Max Gazzé al telefono e lo abbiamo intervistato. La tua ultima produzione è il cd doppio intitolato Raduni, una raccolta dei tuoi pezzi dal 1995 al 2005, ce ne parli? <<Quest’anno sono passati dieci anni da quando ho cominciato la mia carriera di solista. La raccolta Raduni è nata dalla voglia di fare il punto della situazione attraverso un progetto che comprendesse le mie canzoni, per dare loro un’altra possibilità di essere ascoltate. Non è una raccolta di successi e di singoli, ma un insieme di brani anche inediti ordinati in un senso dinamico>>. Che bilancio puoi fare dei primi dieci anni di attività? <<Il bilancio è senz’altro positivo. Ho avuto grandi gratificazioni. Durante il percorso, però, ho anche capito quello che non voglio fare in futuro>>. E cioè? <<In passato inseguivo gli ascolti, controllavo quante volte passava in radio un mio pezzo. Era una specie di gioco che facevo con i miei discografici. Adesso questo meccanismo mi ha un po’ stancato. Sono più di 25 anni che suono il basso, sono un musicista e ho scelto di fare musica con impegno. In questi dieci anni non ho avuto modo di approfondire altri contesti musicali perché impegnato a realizzare le mie canzoni. Adesso, invece, mi sto divertendo a suonare il basso con altri musicisti, partecipando ad altri progetti>>. Quali sono? <<Sto lavorando ad un concept album su un argomento specifico. Si tratta di un’opera musicale sulla vita degli Esseni, partendo dallo studio storico dei manoscritti di Qumran (antica città nei pressi del Mar Morto). Un progetto di musica non pop>>. Chi sono gli Esseni? <<Una popolazione vissuta circa 2.500 anni fa, ai margini della società. Una sorta di setta che praticava l’uguaglianza e la fratellanza e trasmetteva insegnamenti che hanno portato alle culture odierne e alle religioni monoteistiche>>. E’ impegnativo il ruolo del cantante nella società contemporanea? Quali messaggi è importante trasmettere? <<La musica è una forma di comunicazione importantissima e una fonte di conoscenza dell’essere. Nel momento in cui comunico attraverso un’armonia serena oppure inquietante, le vibrazioni delle note e delle frequenza musicali interagiscono con gli stati vibrazionali dell’uomo. Se si raccontano storie vere attraverso le canzoni, la gente che le ascolta percepirà la verità e l’energia comunicata>>. LE DATE DEL TOUR - NOVEMBRE 4 5 11 18 19 26 29 - BARI ANCONA BOLOGNA TORINO BUSSOLENGO (VR) PORDENONE ROMA ZENZERO CLUB BARFLY T.P.O. HIROSHIMA MON AMOUR GATE 52 DEPOSITO GIORDANI LA PALMA CLUB Nei testi delle tue canzoni fai un uso ricercato delle parole, utilizzando metafore e accostamenti inconsueti. Ti sarebbe piaciuto fare lo scrittore? <<No, sono più per la sintesi e per il linguaggio poetico. Mi piace anche la scrittura automatica, cioè mettere per iscritto quello che mi viene in mente, ma scrivere un libro è troppo impegnativo. Non leggo romanzi e non ne sono attratto. Inoltre, non riuscirei a fare ordine nella mia vita o in quella altrui tanto da poterla descrivere. Non mi ci sono mai messo, ma magari un giorno ci provo>>. Di che cosa parla il singolo Splendere ogni giorno il sole che ha anticipato l’uscita della raccolta? <<Per spiegarlo cito la prima strofa della canzone: “Ogni pensiero può cambiare il destino persino un bambino sa farlo. Basta avere un sogno e poi stringerlo in pugno, vedrai si avvererà.” Voglio trasmettere un messaggio di grande positività, invitando le persone a riflettere sul Splendere Ogni Giorno Il Sole proprio atteggiamento nei confronti dell’esterno. Chi si pone con un atOgni pensiero può cambiare il destino, teggiamento solare, attivo e pieno di amore, automaticamente sarà cirpersino un bambino sa farlo, condato da persone che hanno lo stesso stato vibrazionale. Noi siamo basta avere un sogno, lo specchio di quello che ci sta intorno. Spesso siamo distratti dai mece poi stringerlo in pugno, canismi della civiltà, il traffico, i rumori, le ansie, invece quando si vivedrai si avvererà. ve in uno stato positivo si affronta la vita in modo più giusto>>. Mio caro amico, Quest’estate hai girato l’Italia in tour, ti sei divertito? ti ritrovo deluso per qualche casino <<Mi diverto sempre a suonare. E’ il mio pane quotidiano e anche nei e fai il muso momenti in cui sono stanco, ho dormito poco e ho viaggiato molto, Tu dimmi chi è stato come ha potuto cerco di farlo sempre con grande gioia ed entusiasmo. Quando suovedrai si risolverà no riesco a stare sereno e rilassato>>. Come prosegue il tour? Adesso fermati e non ci pensare più però ricordati che a decidere sei solo tu <<A fine ottobre parte il mio tour invernale che andrà avanti fino a Tu farai splendere ogni giorno il sole dicembre. Farò concerti nei club, cosa che mi rende contento perché Guarda intorno, sta negli occhi delle persone è da tempo che non ne faccio>>. Davanti a un muro Quali sono i riscontri più appaganti che ricevi dai fan? c'è chi fischia e fa il giro <<Sicuramente lo scambio che riesco ad avere con loro durante i conlamenta che il mondo è cattivo certi. Non faccio una vita molto mondana perché solitamente sto a caNon è nel mio stile sa con i miei tre figli, ma durante i tour ho modo di incontrare molte bisogna salire persone. Per me è molto gratificante comunicare una forma di arte e chi non prova ha perso già confrontarmi con chi la riceve e la apprezza>>. Niente è per caso Che consigli daresti ai lettori di Zai.net? ogni nuovo secondo ha il suo peso se lo stai vivendo <<Quello di comunicare, dialogare, parlare e confrontarsi in maniera così vive il fiore curiosa. Bisogna vivere questa società dell’informazione condividenche sceglie di non appassire dola con gli altri e non in modo individuale>>. di non appassire Chi sono gli Esseni? Gli Esseni furono una setta di grande interesse, vissuta circa 2.500 anni fa, con una visione del mondo molto particolare. Si stanziarono nella zona del Mar Morto, vicino a Ein Gedi, dove fondarono la loro comunità. Erano impegnati nello studio della Bibbia, vivevano tra le palme da dattero, tenevano la proprietà in comune e non si sposavano. Si dichiaravano pacifisti, ma si preparavano, al tempo stesso, per la guerra di distruzione totale, una rivoluzione mondiale nella quale essi sarebbero stati l'Elite di Israele. Adesso fermati e non ci pensare più però ricordati che a decidere sei solo tu Tu farai splendere ogni giorno il sole Guarda intorno, sta negli occhi delle persone Tu farai splendere ogni giorno il sole Guarda intorno, sta negli occhi delle persone (Instrumental) Tu farai splendere ogni giorno il sole Guarda intorno, sta negli occhi delle persone Tu farai splendere ogni giorno il sole Guarda intorno, sta negli occhi delle persone (splendere ogni giorno il sole...) (splendere ogni giorno il sole...) Musica 23 22 ‘DIVENTA RICCO O MUORI PROVANDOCI’ CANTA DAI PALCHI DI TUTTO IL MONDO IL RAPPER DEL QUEENS SCOPERTO DA EMINEM. UN SUCCESSO SENZA PRECEDENTI, 12 MILIONI DI DISCHI VENDUTI SOLO AL PRIMO ALBUM. E ADESSO ANCHE UN FILM 50 Cent: Get rich or die tryin’ di Luca Bolognesi, 16 anni Liceo Scientifico Tecnologico "C. Anti" Villafranca di Verona (Vr) uando sei un ragazzo di colore nativo di Compton o di Harlem (due quartieri di Los Angeles) ci sono fondamentalmente tre cose a cui pensi fin da quando cominci a camminare sulle tue gambe: sfondare nello sport, ‘spaccare’ con l’hip hop, diventare un artista della strada aka (alias, ovvero, letteralmente ‘also known as’) un criminale. Curtis Jackson (vero nome di 50 Cent) nasce il 6 giugno 1976 nel quartiere South Jamaica del Queens, una delle zone più violente di New York City. Curtis non ha mai conosciuto suo padre e rimane orfano all’età di 8 anni; viene affidato ai nonni che provano a farlo studiare, ma il richiamo della strada è irrinunciabile. Comincia a spacciare dosi di cocaina ed alla verde età di 15 anni viene arrestato per possesso di crack. A 18 anni entra in un giro di boxe clandestino guadagnandosi una certa notorietà nel ghetto, ma poi viene arrestato altre due volte per spaccio nel 1994, nel giro di tre settimane. L’unica via d’uscita sembra l’hip hop, musica nella quale può parlare della criminalità come espediente di vita e dell’esistenza vissuta ‘day by day’. Perché nemmeno sopravvivere è scontato nel mondo delle guerre tra bande, ma gli inizi non sono certo facili. La svolta avviene il 24 maggio 2000, quando subisce un’aggressione a mano armata organizzata secondo lui dal ‘sistema’, che lo ritiene un personaggio scomodo per la sua popolarità nel circuito underground e per i suoi testi non certo panegirici nei confronti dei ‘pezzi grossi’ del rap business. Appena dimesso si autoproduce un album (Guess who’s Q back) assieme alla ormai celeberrima G-Unit, la sua crew composta dai rapper Lloyd Banks, Young Buck, Tony Yayo, che recentemente si è arricchita annoverando nelle sue fila la prima donna del gruppo, la supersexy Olivia. A questo punto molte case discografiche si fanno avanti, ma 50 opta per la Shady Records, l’etichetta di Eminem e Dr.Dre, che gli permettono di comporre la sua musica senza censure. E proprio questa si rivela la triade che rivoluziona il mondo dell’hip hop; nell’autunno del 2002 cominciano le registrazioni dell’album Get rich or die tryin’ che viene pubblicato il 6 febbraio 2003 e nella prima settimana vende 875.000 copie. Con il secondo album, The massacre, uscito l’8 marzo 2005, conferma il successo ormai senza limiti con 1.000.000 di copie vendute in quattro giornate e una popolarità planetaria. Gli appassionati del genere lo hanno potuto ammirare recentemente nel tour europeo terminato a Parigi il 14 ottobre e passato per l’Italia con tre date e tre concerti: Roma, Modena e Milano. Lo spettacolo milanese, aperto dai rappers romani Primo e Squarta presenta 50 in tutte le sue sfaccettature: il gangster, il PIMP (magnaccia), il vendicatore senza paura. Un’atmosfera spettacolare, creata dalle fiamme che bruciano sul palco e dai fuochi d’artificio, circonda gli spettatori trascinati dalla musica e dal ritmo della voce di 50 che crea con la platea un’armonia per nulla ostacolata dallo slang inglese. Ma cosa affascina i suoi fans? Coinvolto in attività illecite, il suo è un atteggiamento da duro che predica la filosofia del ‘no fear, no mercy’, nessuna paura, nessuna pietà, e che spesso tracima nella spacconeria. Personaggi così carismatici e controversi non possono essere apprezzati, ma solo amati od odiati. Ovviamente 50 non è l’unica rap superstar al mondo, ma molti altri artisti ‘spaccano’: anche in Europa stanno nascendo piano piano gruppi che fanno della buona musica. ‘Rap’ significa ‘chiacchierare’ e infatti il ritmo dei componimenti è incalzante, come in una conversazione. Questo tipo di musica è tipica della tradizione afroamericana e nasce dalla volontà delle comunità ‘colored’ degli Stati Uniti di dare voce al loro disagio sociale e protestare contro un paese che ancora oggi vive le contraddizioni della convivenza pacifica tra le diverse etnie. Andando avanti, come ogni cosa, anche il rap si è modernizzato e quindi ai giorni nostri troviamo ancora racconti di vita ‘in the ghetto’ ma anche e soprattutto esistenze spericolate di gangstar che si trovano implicati in mille attività illecite tra fumo, donne e bella vita. Ancora successi in arrivo per il ‘king’ di NYC? O dovrà cominciare a pensare ai buchi nell’acqua già annunciati dai suoi detrattori? Impossibile cercare di predire il futuro, ma una cosa è certa: cadere e rialzarsi dopo uno smacco, per enorme che sia, non è difficile per un ragazzo nato nel ghetto con poche prospettive di vita e diventato idolo di milioni di ragazzi in tutto il mondo solo grazie al suo carisma e al suo rap. Il sodalizio con Sheridan: cosa bolle in pentola? Uscirà tra un mese nelle sale degli States il film Get rich or die tryin’, una biografia romanzata dal fine maestro del cinema Jim Sheridan (sì sì, quello de Il miopiede sinistro e In nome del padre) in cui 50 Cent interpreta se stesso. In un’intervista pubblicata di recente sull’Espresso, il regista ha affermato che “50 Cent è dotato di grande energia e di una grande personalità, è un lavoratore unico ed estremamente ambizioso” e che, inoltre, “ha un piano molto chiaro per la sua carriera e in quel piano c’è che vuole essere un grosso nome anche del cinema”. LETTURA Autore P. Paolo Pasolini Editore Garzanti Libri Prezzo 10,50 euro Dati 368 pagg. Periferia Est di Roma, anni ’50. Una banda di teppistelli vive di espedienti, piccoli furti, scontri con le altre bande, amori mercenari, strumentalizzazioni ideologiche – di cui ovviamente restano ignari. Il protagonista è Tommaso, che divide con i suoi una baracca sull’Aniene dalla quale sogna di andarsene presto. Quando la sua famiglia si trasferisce in una vera casa, però, lui è già stato un paio d’anni in riformatorio e non tarderà ad andarsene di nuovo… Pasolini descrive con una lingua vivace, molto vicina al parlato (niente paura, alla fine del libro c’è un glossarietto), la vita delle borgate romane. Un motivo per leggerlo: E’ un grande affresco dell’Italia in quegli anni, ha un valore documentario oltre che artistico. Un motivo per non leggerlo: La seconda parte del libro delinea quasi il percorso tipico da romanzo di formazione, le pagine migliori sono nella prima. Matteo, 20 anni, Roma & STORIE RACCONTATE A MANO Il tema è il gioco. Scegli un inizio. Continua la storia. Non superare le duemila battute, incipit compreso. Trova un titolo. Gioca con Sedani e i suoi 22 scrittori e pubblica il tuo libro con la Biblioteca di Asti e il suo Festival Passepartout. Le regole sono pubblicate su www.dappertout.it. Non basta? Sedani propone anche un gioco nel gioco. Scopri chi si cela dietro la tragicomica figura di Kurt Randazzo! In palio un soggiorno ad Asti e ovviamente tantissimi libri! LA PELLE FREDDA Albert Sánchez Piñol racconta in questo nuovo romanzo la storia di un giovane eroe che, I COMMITMENTS LETTURA Autore Doyle Roddy Editore Guanda Prezzo 11,36 euro Dati 160 pagg. “Se avete il soul nell’anima, la Band più Proletaria del Mondo ha bisogno di voi. Rivolgersi a J.Rabbitte, 118, Chestnut Ave., Dublino 21. Non si prendono cafoni o gente della zona Sud”. Da un piccolo, insignificante annuncio pubblicato su un piccolo, insignificante giornale della periferia di Dublino, può nascere una leggenda? A Barrytown, quartiere popolare di Dublino, Jimmy Rabbitte, giovane disoccupato, sempre aggiornato sulle più avanzate tendenze musicali, vuole crederci. Alla soglia degli anni ’90, in una Irlanda dove a dominare sono le working-class, i pub, le famiglie con non meno di quattro figli, alcuni ragazzi creano una band musicale. “The Commitments”: ecco scelto il nome della band, che significa ‘impegno’, impegno che poi viene ripagato da un inaspettato entusiasmo del pubblico. Un motivo per leggerlo: Se la musica è la tua vita. Un motivo per non leggerlo: Forse sembra più una sceneggiatura, piena di dialoghi e poche descrizioni. Sara Scacchetti, 18 anni Castelmaggiore (Bologna) MUSICA "LEE RYAN" di Lee Ryan Dopo lo straordinario successo ottenuto con la boyband inglese dei ‘Blue’, Lee Ryan ha deciso di staccarsi dall'etichetta di ‘ragazzo dei tabloid’ ed è tornato sulla scena musicale, proprio durante la pausa che il gruppo si è presa, con un album solista, il cui primo singolo è Army Of Lovers, caratterizzato dalla sola presenza di chitarra acustica. Lee è riuscito a dimostrare grandi capacità creative soprattutto nella composizione di sette dei dodici brani dell'album (da Wish The Whole World Knew a In The Morning) e conferma il suo grande talento vocale, già ben evidenziato in passato, attraverso un’estensione di voce che va da note molto basse (fortemente presenti nella magica ballata Turn your car around) a toni molto più alti (come, per esempio, in Close to you). Lo stile dell'album è prevalentemente pop, ma troviamo melodie differenti e più particolari, come in Miss my everything che richiama un po' il vecchio stile swing. Un motivo per ascoltarlo: Adatto a chi ama uno stile pop arricchito con melodie più particolari e innovative. Un motivo per non ascoltarlo: Se si preferisce uno stile musicale più aggressivo. Barbara e Alice, 15 anni, Torino per l’indipendenza dell’Irlanda, ha accettato l’improbabile missione di “ufficiale atmosferico” su un’isola minuscola e remota al largo della Patagonia, apparentemente disabitata. Il suo predecessore, un misterioso tedesco impazzito dalla solitudine, rifiuta la nave di ritorno e si chiude nel faro dell’isola trasformato in roccaforte. Basta una notte per capire quale nemico teme l’enigmatico personaggio... Feltrinelli, 15 Euro, 216 pp. LA VERITÀ DEL GHIACCIO Chissà se il nuovo bestseller di Dan Brown è destinato a spopolare come i precedenti? Quando un satellite della Nasa individua uno strano oggetto sepolto nei ghiacci del circolo polare Artico, l’agenzia spaziale degli Usa canta vittoria: la scoperta può infatti decidere l’esito delle future elezioni presidenziali. Rachel Sexton, un’analista dell’intelligence della Casa Bianca, viene inviata sul luogo insieme a una squadra di esperti, tra cui lo studioso Michael Tolland. Ai loro occhi si svela un’eclatante truffa scientifica, ma non c’è tempo di informarne il presidente. Mondadori, 18,60 Euro Zai.net è per il diritto di critica… vota, consiglia, str & BISIO SARÀ IL PIRATA Diventa un film la storia di Marco Pantani: ad interpretare il ruolo del protagonista sarà un inedito Claudio Bisio. Prodotto dalla Colorado di Maurizio Totti, il film si ispirerà al libro biografico Un uomo in fuga di Manuela Ronchi e Gianfranco Josti (edizioni Rizzoli) e sarà sceneggiato da Andrea Purgatori e Laura Ippoliti. La lavorazione del progetto, che si avvarrà di un budget molto elevato e sarà finanziato con il supporto di altri paesi europei, inizierà la prossima primavera, ma per il momento si cerca ancora un regista. TEXAS Italia 2005 Regia: Fausto Paravidino Genere: drammatico Si vocifera che la messa in scena di questo film sia molto ‘mucciniana’, la trama non lascia molti dubbi in proposito: tre sabati nella vita di un gruppo di amici (Enrico, Carlo, Davide, Cinzia, Elisa) in un tranquillo paese del Piemonte. Una notte di novembre, una a dicembre vicina al Natale, la terza a febbraio. Uno sguardo sulle loro vite e sui loro problemi quotidiani. Da vedere senz’altro se non siete ancora stufi di attori che interpretano se stessi, cioé trentenni frustrati che gridano a squarciagola per sfuggire alla monotonia delle loro vite. LA ROSA BIANCA Germania 2005 Regia: Marc Dothemund Genere: drammatico Monaco, 1943. Mentre la guerra di Hitler devasta l’Europa, un gruppo di coraggiosi giovani universitari decide di ribellarsi al nazismo e alla sua disumana macchina da guerra. Nasce così la ‘Rosa Bianca’, un movimento di resistenza al Terzo Reich. Sophie Scholl è l’unica donna che si unisce al gruppo; una ragazza come tante, che il tempo matura in una combattente audace ed impegnata. onca "FESTA" di Alex Britti 25 Dopo l’album 3, ecco il tanto aspettato ritorno del musicista romano. Le sonorità dell’ultimo lavoro di Alex Britti si discostano notevolmente dai precedenti album. Troviamo in Festa un blues meno mascherato dal pop che tuttavia continua ad essere un blues molto commerciale. Pezzi assolutamente notevoli dal punto di vista della musica sono, infatti, un po’ più carenti per quanto riguarda il testo. Non poteva mancare un brano solo strumentale, Immagini, in cui Britti suona la chitarra dimostrandoci il suo grande valore di musicista. Tra le canzoni più significative segnalerei Una e Un po’ con te, i pezzi più blues dell’album. Evocative e piacevolmente descrittive sono Tornano in mente con Parigi di un bello devastante e I viali coi colori degli artisti. Un motivo per ascoltarlo: Per rivalutare un artista che sembra molto più commerciale di quanto sia realmente. Un motivo per non ascoltarlo: Se credete che i vostri pregiudizi contro Britti siano inossidabili. Serena, 18 anni, Brescia MUSICA UNA VITA VIOLENTA pillole LIBRI CINEMA LA FABBRICA DI CIOCCOLATO Usa 2004 Regia Tim Burton Cast J. Depp, D. Kelly, H. Bonham Carter, N. Taylor, C. Lee, F. Highmore Tratto dal libro di Roald Dahl, narra l’avventura di un gruppo di fortunati bambini che un bel giorno trovano nelle loro stecche di cioccolato dei biglietti d’oro con i quali avranno il privilegio di visitare la famosissima e leggendaria fabbrica di Willy Wonka, dalla quale il loro cioccolato proviene. L’unico veramente contento è Charlie Bucket, un ragazzino che a differenza degli altri, ricchi e viziati, è povero e umile. All'interno della fabbrica, mondo misterioso e affascinante guidato da uno splendido ed elegante Willy Wonka (Johnny Depp), ognuno sarà costretto a scontrarsi con le proprie debolezze e i propri difetti. Un motivo per vederlo: Il film offre interessanti spunti di riflessione sui ‘piccoli mostri’, figli-fotocopia del mondo adulto che li ha partoriti. Il ritmo della narrazione è però troppo sbrigativo e la resa complessiva del film perde un po’. Un motivo per non vederlo: E’ un po’ come vedere l’eterna lotta tra Tom e Jerry, o BeBeep e Willy il Coyote... si sa già come va noiosamente a finire. Noemi Euticchio, 19 anni, Roma CINEMA 24 pillole LIBRI CINEMA ROMANZO CRIMINALE Italia 2005 Regia Michele Placido Cast S. Accorsi, J. Trinca, A. Mouglalis, K.R. Stuart,P. Favino, C. Santamaria Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, che però un romanzo esattamente non è. In verità è un altro triste frammento della storia di questo paese. Protagonista stavolta è un gruppo di ragazzi romani, ragazzi di borgata, poveri, che una sera quasi per gioco iniziano la loro avventura banditesca rubando una macchina. Ma gli anni passano e le mire di quei ragazzetti, ormai adulti, si fanno meno innocenti. La prima grande azione è un rapimento, con il cui riscatto nascerà poi una vera e propria holding del crimine. Coraggiosi, sfrontati, spietati… intorno a loro solo terra bruciata e soldi, tanti soldi, finché la fama della “Banda della Magliana” arriva fino alle più alte sfere dello Stato. Un motivo per vederlo: Buona la regia di Michele Placido come anche le interpretazioni degli attori del cast. Un motivo per non vederlo: A meno che non facciate parte dei servizi (ormai non più tanto) segreti, non ci sono motivi per non vederlo. N. E. 19 anni, Roma f i l m , l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u l s i t o w w w. z a i . n e t CINEMA Recensioni Cinema 27 26 La Seconda Notte di Nozze UN COMICO DRAMMATICO: Regia, soggetto, sceneggiatura: Pupi Avati ntonio lbanese A Attori: Antonio Albanese (Giordano Ricci) Neri Marcore' (Nino Ricci) Katia Ricciarelli (Lilliana Vespero) Angela Luce (Suntina Ricci) Marisa Merlini (Eugenia Ricci) Fotografia: Pasquale Rachini Distribuito da: 01 Distribution Prodotto da: Antonio Avati per Duea Film, Rai Cinema UNO SMINATORE DALLA BARBA ISPIDA, PROVATO DA UN ELETTROSHOCK. UN PERSONAGGIO TRASGRESSIVO PERCHÉ CREDE NELL’AMORE E NEL SACRIFICIO. È QUESTO IL RUOLO INTERPRETATO DA ANTONIO ALBANESE NEL FILM LA SECONDA NOTTE DI NOZZE, DI PUPI AVATI, NELLE SALE DALL’11 NOVEMBRE di Clorinda, 17 anni Cuneo urante gli impegni della tournèe teatrale e a pochi giorni dall’uscita del suo ultimo film nei cinema, abbiamo intervistato Antonio Albanese. Ci racconti Giordano Ricci, il personaggio che interpreti nel film La seconda notte di nozze? <<Il film è ambientato in Puglia nel 1947 e il mio personaggio svolge un lavoro umile e pericoloso: viene usato per sminare le bombe. Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono innamorato immediatamente di Giordano perché è un personaggio estremamente buono, onesto, che rinuncia alle cose materiali per amore. Dopo un’ora ho chiamato Pupi Avati e gli ho detto che volevo interpretarlo assolutamente>>. È vero che Avati ti ha chiesto di ingrassare per rendere Giordano più credibile? <<Sì, sono ingrassato di 15 chili ma non è stato difficile: ho chiesto al regista 48 ore di tempo>>. Che dieta hai seguito, superassociata? <<Ho mangiato di tutto, mancavano solo il tritolo e il petrolio. È stata una sorta di rapporto sessuale intenso, con antipasti a pranzo e a cena, seconda colazione a metà mattina e spuntino alle 4 e alle 5 del pomeriggio. Dopo, però, è stato molto difficile ritornare al mio peso forma per affrontare la tournèe teatrale>>. I tuoi personaggi, spesso, fanno denuncia sociale attra- D verso la comicità ma anche attraverso la satira. Secondo te sono entrambi strumenti adatti a trasmettere valori? <<Penso proprio di sì. Io amo rappresentare la satira di costume, è la cosa che mi eccita di più. La rappresentazione di corpi e di caratteri mi dà la possibilità di esprimere ciò che voglio>>. Sabina Guzzanti è stata censurata perché la sua non è stata giudicata satira ma giornalismo. Secondo te qual è il confine tra i due? <<Non c’è confine. Quando la satira è fatta bene contiene tutto: il sindacato, il potere, la disobbedienza, l’ordine. Per me sono praticamente la stessa cosa, anche se forse la satira può essere considerata come un’esagerazione, un’alterazione del giornalismo>>. Tu sei mai stato censurato? <<Arrivo da una famiglia operaia che mi ha insegnato a non colpevolizzare mai una sola persona. La colpa non è mai dei singoli individui ma del sistema o di un particolare momento. La mia satira fa una denuncia generica, senza puntare il dito su personaggi della società civile. Poi, comunque, non conosco bene la politica e la seguo poco, ho le mie idee, ma non la so trattare>>. Quale personaggio ti diverte maggiormente interpretare e perché? <<Amo tutti i miei personaggi perché nascono da una profonda analisi. Il mio preferito però è sicuramente il primo, Epifanio - che compie dieci anni e che ripropongo nel mio ultimo spettacolo teatrale, Psicoparty - il quale cerca di esorcizzare paure e ansie attraverso la comicità>>. Sei partito dal cabaret e sei passato attraverso il varietà, la televisione, il teatro per approdare al cinema come attore e poi anche come regista. Come è avvenuto il passaggio? <<Sono partito dall’Accademia di Arte Drammatica ma ho avuto la grande fortuna di entrare subito nel mondo della comicità, che considero una delle forme d’arte più elevate. Le mie rappresentazioni comiche, in realtà, sono le più drammatiche. Il comico si trascina gli scheletri, i paradossi, i dolori, le malattie. Il lavoro del comico e quello del tragico si assomigliano perché entrambi consistono nel creare personaggi ed emozioni, sono tecniche diverse, ma lo scopo è lo stesso>>. Quali sono i tuoi progetti futuri? <<È un momento molto bello per me e non vedo l’ora che esca il film al cinema, perché voglio coccolarlo, per poi proseguire con la tournée teatrale di 6 mesi, che durerà fino ad aprile>>. Fra poco inizierà Radio Zai.net, un ciclo di trasmissioni radiofoniche che coinvolgerà gli studenti di tutta Italia. Qualche volta sarai dei nostri? <<Ma certo, anche oggi, quando mi hanno detto che sarei stato intervistato dai ragazzi mi sono persino emozionato. Non è un bel momento, questo, per l’arte, anche io ho aderito allo sciopero del 14 ottobre per protestare contro i tagli della finanziaria alla cultura. Perciò, quando si può trasmettere ai giovani la passione per il teatro e il cinema, io ci sono>>. 28 L’unico programma che mette in circolo le idee e le scuole d’Italia RADIO ZAI.NET, la trasmissione che fa scuola! Due ruote all’asta Alcune infrazioni possono costarci la confisca del motorino Un nuovo sasso-programma lanciato nello stagno radiofonico italiano: Radio Zai.net! Una trasmissione quotidiana di due ore con il coinvolgimento degli studenti in onda sulle principali radio di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Toscana, Lazio ma ricevibile in tutta Italia ed Europa tramite satellite e rete internet: discussioni, classifiche del liceo, flash back, demo dei gruppi musicali, notizie futili e utili e la prima sitcom radiofonica interattiva: “La cricca di Giulia”. Volete seguire le avventure dei liceali più surreali d’Italia, ascoltare le compilation tematiche, i notiziari sportivi e le band delle scuole italiane selezionate dalle star della musica? Basta sintonizzarvi su Radio Zai.net e non mancare all’appuntamento quotidiano dalle 14,00 alle 16,00. Si comincia nel modo classico, con tutte le novità musicali dalla scena internazionale, etnica e italiana scovate dalla redazione, per arrivare agli scanzonati “Banzai.net” e “Stronca.net”, ovvero i nostri critici professionisti della stroncatura. Il tutto farcito da pillole di notizie “nonsense” e inframmezzato da notiziari di attualità, tendenza, sport, ambiente, rivisitati dai giovani reporter della ormai mitica redazione di Zai.net. Per chi ama frugare negli archivi dei riscoperti Seventies, ecco Flash back, una macchina del tempo curata direttamente dalle redazioni delle scuole che ci riporta a suoni e a eventi che hanno segnato la storia della musica. Cult! Ma non di sola musica è fatta “Radio Zai.net”! Tutti i giorni le redazioni propongono un argomento di attualità ai giovani ospiti presenti nei nostri centri di produzione di Torino e Roma, negli studi di Pisa e Savona e negli istituti dotati di web radio, collegati tra loro con i più evoluti sistemi hi-tech a formare una grande dorsale nazionale che coinvolge e motiva le principali radio locali, antenne territoriali sensibili finalmente protagoniste. Gli studenti, sfidandosi a colpi di cultura musicale (e non), si confrontano direttamente con i personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e del giornalismo collegati con la trasmissione. LeSole 24Ore Non lasciare tracce nella Rete: diventare ‘Ungoogleables’ Infine, nello spazio “Demo-cratic”, trovano posto le creazioni delle band emergenti che, selezionate personalmente dalle star della musica italiana più amate, vengono offerte quotidianamente al giudizio dei nostri ascoltatori, giudici e arbitri anche delle ormai immancabili “Hit di istituto”, ever-green lanciate dal primo e indimenticabile “Radio Zai.net” nel lontano Sul canale satellitare Radio Zai.net, ’98, che da quest’anno consentiranno agli ricevibile da tutte le parabole satellitari istituti di partecipare al grande concorso “Vinci la tua Radio”. posizionate su Hotbird 13° Est (lo stesso Dove ascoltare il programma Radio Zai.net porta nelle vostre case la voce di chi vive quotidianamente i fatti ma che raramente ha l’opportunità di raccontarli: quella delle nuove generazioni! Per informazioni contattare: Mandragola Scrl, Corso Allamano 131, 10095 Grugliasco (To), tel. 0117072283 di Sky e di Rai Educational) - sulla frequenza 11200 Mhz; da tutti i computer collegati alla rete Internet in streaming all’indirizzo www.radiozainet.it; sulle radio fm terrestri: a Torino su Radio Flash 97.6; in Toscana su Radio Flash 97.1 e 91.1; ad Aosta su Radio Monterosa 94.6 e 99.5; a Sanremo su Radio Flash Liguria 93.6; a Savona su Radio Savona Sound 104.0 - 101.6 e a Roma su Radio Città Futura 97.7 La redazione de “LeSole24Ore” è sostenuta dall’Assessorato al Commercio della Regione Piemonte. Il progetto è cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive Inchiesta - codice stradale 31 30 Due ruote all’ all ASTA UN NUOVO CICLONE SI È ABBATTUTO SUL POPOLO DEI MOTOCICLISTI: LA PERDITA DI PROPRIETÀ DEL VEICOLO ANCHE PER INFRAZIONI LIEVI. E’ SUFFICIENTE IMPENNARE, FUMARE GUIDANDO, TENERE LO ZAINO TRA LE GAMBE O USARE UN CASCO NON OMOLOGATO PER DIRE ADDIO AL PROPRIO MOTORINO. MA SONO IN ARRIVO CORRETTIVI CHE LASCIANO BEN SPERARE Le proteste In Italia i motociclisti sono numerosi: circa 6 milioni di persone su cinquantini e 4 milioni sugli scooter. Nel momento in cui scriviamo, il primato di confische spetta a Napoli con 1.200 motorini ritirati, seguita da Milano (130 confische in un mese), Roma (100), Palermo (58), Torino una lieve infrazione. Può capitare, ad esempio, di accompagnare un amico per brevi tragitti, usando il casco e quindi in completa sicurezza. E’ vero, si va contro quanto dispone la legge, ma lo si fa in modo sicuro e con prudenza. In ogni caso la confisca è un provvedimento troppo severo. Dopo tanti risparmi per avere il motorino, noi ragazzi lo utilizziamo per tutti i nostri spostamenti e non è giusto che ce lo sequestrino per sempre. Anche perché, oltre alla perdita del mezzo, dovremo subire anche i rimproveri dei genitori”. MARCELLO PISANO ( V F ) “Per evitare che mi confischino il motorino, cerco di osservare sempre le regole, di indossare il casco e di guidare correttamente, ma in questo periodo lo utilizzo meno per paura che me lo sequestrino. Secondo me è una legge troppo rigida. Per comprare un motorino si spendono tanti soldi e non è giusto rischiare di perderlo solo perché una volta si gira senza casco. Il motorino è una cosa personale e non ritengo giusto che venga confiscato. Forse il Governo ha adottato un provvedimento così severo perché gli incidenti con i motorini sono numerosi e anche perché l’assicurazione ha molte più grane per pagare se vieni fermato senza casco”. ANDREA TORCHIA ( V F ) Una legge troppo severa Perché proprio i motociclisti sono puniti con la confisca e, invece, un’analoga punizione non spetta a chi procede in auto ad altissima velocità o perde il carico fissato male sul camion? Le principali obiezioni alla legge riguardano la sproporzione tra la violazione commessa e la sanzione; inoltre non viene punito solo il trasgressore, ma anche il proprietario del mezzo, dissuadendo dal prestare il motorino ad amici e parenti per paura di un eventuale sequestro. Torino O “Secondo me non è giusto che ti confischino il mezzo solo per portano al deposito giudiziario. Da questo momento si hanno a disposizione 30 giorni per fare ricorso. Alla fine di questi 30 giorni il Giudice di Pace si pronuncerà stabilendo se la pena è confermata o no. A questo punto scatta il procedimento di vendita all’asta e noi abbiamo perso per sempre il nostro amato motorino. di Lucrezia, 20 anni cchi sbarrati, bocca spalancata, espressione incredula. È stata più o meno questa la reazione dei ragazzi che si sono visti portare via lo scooter da un poliziotto. Pensavano che la frase “tra una mese lo mettiamo all’asta” fosse stata pronunciata per spaventarli. E invece poi hanno capito che non si trattava di uno scherzo, ma dell’applicazione di un nuovo provvedimento legislativo. Il 23 agosto, infatti, è entrata in vigore la legge 168/2005, che ha fatto tremare il popolo delle due ruote introducendo la confisca di moto e motocicli anche per lievi infrazioni. Per intenderci, la confisca consiste nella perdita di proprietà sul veicolo che diventa a tutti gli effetti di proprietà dello Stato. Come i beni dei mafiosi. Per sentire che cosa ne pensano i potenziali danneggiati abbiamo intervistato due studenti dell’Istituto Commerciale Erasmo da Rotterdam di Nichelino (TO) foto: ANSA (38) e Trieste (37). La confisca era stata pensata dal Governo per contrastare il fenomeno degli scippi, molto frequenti al Sud, ma la sua applicazione in tutta Italia è stata criticata anche da vigili urbani e polizia stradale. Sono recenti, inoltre, episodi di rivolta popolare contro il provvedimento. Ad Avola, in Sicilia, un gruppo di ragazzi ha preso a sassate i carabinieri perché cercavano di sequestrare il loro mezzo: i vigili segnalano che i ragazzi, pur di salvare lo scooter, non si fermano ai posti di blocco. Che percorso fa la moto sequestrata? Dopo aver emesso la contravvenzione e aver motivato il sequestro, le forze dell’ordine prelevano la moto e la Alcuni casi di confisca attualmente allo studio delle commissioni parlamentari: Se si viaggia in numero di persone superiore a quello previsto. Se si guida senza casco o con un caso non allacciato o non omologato. Se si trasportano animali non in gabbia o oggetti non solidamente assicurati. Se non si è seduti in posizione corretta e con entrambe le mani sul manubrio. Se il conducente traina un altro veicolo o si fa trainare. Se si solleva la ruota anteriore. Internet Inchiesta - codice stradale 33 32 SPIONAGGIO INFORMATICO: gli ‘Ungoogleables’ WANTED: RICERCATO. ERA LA SCRITTA CHE, NEL FAR WEST, CAMPEGGIAVA SOTTO LA FOTO DEI FUORILEGGE, CON TANTO DI TAGLIA ALLETTANTE SULLA TESTA. OGGI, NEL FAR WEST DI INTERNET, SU CIASCUNO DI NOI C’È UNA MINITAGLIA. DA APPENA 25 DOLLARI di Vanessa, 18 anni Ivrea (To) i interessa scoprire i piccoli segreti e i dati riservati di amici, parenti o conoscenti? Bene, per appena 25 dollari, corrispondenti a poco più di 20 euro, chiunque può ingaggiare un "information broker". Nell’era del Grande Fratello, in cui le nostre operazioni e i nostri spostamenti sono controllati e catalogati da registi occulti, tutti lasciamo in continuazione piccole e grandi tracce digitali. V Dal primo ottobre anche i maggiorenni utenti dei Il parere delle associazioni Secondo le associazioni dei Consumatori le sanzioni sono “esagerate e inutili” e la confisca di un bene per una sanzione amministrativa è incostituzionale. Anche la Federazione motociclistica italiana ha scritto a senatori e deputati contestando il fatto che la legge “discrimina gli utenti della strada penalizzando enormemente la circolazione dei motocicli”. L’associazione ADOC ha coinvolto Valentino Rossi, nostro idolo e mito del motociclismo planetario, e noi ragazzi speriamo che sia dalla nostra parte almeno idealmente, dal momento che i suoi impegni lo rendono inavvicinabile. Retromarcia parziale Il 13 ottobre scorso, però, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato diversi emendamenti che cancellano o attenuano la parte relativa alle confische. Ma non sono ancora legge. Ecco cosa prevedono: il trasporto abusivo di un secondo passeggero, ove non consentito, comporterà solamente il fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni; per la guida di un ciclomotore truccato viene proposto l'aumento della sanzione da 35 a 500 euro; in luogo della confisca e distruzione viene previsto il fermo amministrativo per 30 giorni; il mancato uso del casco comporterà il sequestro del veicolo mentre non verranno confermate le disposizioni sulla confisca in caso di violazione degli articoli 169, commi 2 e 7, e 170 cds; resterà la confisca nel caso in cui il ciclomotore o il motociclo venga utilizzato per commettere un reato. ciclomotori, senza altre patenti, dovranno avere in tasca il certificato di idoneità alla guida Chi è diventato maggiorenne dopo il 1 ottobre, dovrà anche sostenere il test teorico, che consta di 10 quesiti con 3 alternative di risposta e consente un massimo di 4 errori, come già avviene per i minorenni. Coloro che erano già maggiorenni al 30 settembre 2005 possono ottenere il certificato di idoneità senza sostenere l'esame. Basterà presentare una domanda corredata da un certificato medico, che può essere rilasciato anche dal proprio medico di base, in cui si Le spie della rete Gli information broker setacciano la rete, trovano le informazioni e le gestiscono, organizzandole con software specializzati. Spesso sono arruolati da società, aziende, enti e governi che hanno bisogno di spiare le abitudini delle persone per costruire profili di consumo, identikit di abitudini e ritratti mirati per eventuali azioni di marketing o campagne elettorali. Quelli che non cascano nella Rete Accanto al popolo dei “comuni spiati” come tutti noi, però, esistono gli invisibili della rete. Si tratta di individui insospettabili che si definiscono fieramente "UnGoogleables", citando il nome del primo motore di ricerca mondiale. Non vogliono che il loro nome circoli senza controllo nella piazza mediatica internettiana e studiano sempre nuovi stratagemmi per non lasciare impronte nella rete. La tribù degli invisibili rivendica il proprio diritto alla privacy e difende strenuamente la propria identità, ingegnandosi in mille modi per sfuggire alle maglie di internet. attesta che non ci sono "condizioni psico-fisiche di principio ostative all'uso del ciclomotore". È necessaria inoltre un'attestazione di frequenza di un corso di formazione presso un'autoscuola. In alternativa i nuovi maggiorenni potranno presentarsi all'esame da privatisti (senza obbligo di corso) e scegliere di effettuare l'esame in forma scritta oppure orale. I segreti per restare invisibili 1 Rinunciare agli scambi di e-mail; 2 evitare l’esibizionismo da blog; 3 resistere alla tentazione di rispondere a questionari e sondaggi; 4 tenersi alla larga dalle grandi organizzazioni che finiscono sempre per filtrare le informazioni raccolte; 5 creare schermi adeguati, soprattutto quando si lavora in aziende e in organismi pubblici; 6 usare pseudonimi e nickname adeguati. Impossibile sparire Sparire completamente dalla rete, però, non è così semplice. Bastano il cellulare, la carta di credito o il conto bancario e gli information brokers si mettono alla caccia, approfittando degli altri indizi che le autorità, come la polizia o l’anagrafe, accumulano su ciascun cittadino. Il segreto per restare invisibili? Vivere lontano dalle tecnologie. Chi è l’Information broker È una persona capace di trovare informazioni, organizzarle e gestirle. Organizza i dati secondo una richiesta, un percorso, un progetto, li confeziona in un abstract, una scheda, una relazione, una raccolta di link, e li fornisce al committente. Il valore delle informazioni organizzate dipende da quanto l'information broker è in grado di comprendere i processi che richiedono quelle informazioni. Come al solito, il valore delle risposte dipende da quello delle domande. L'information broker, prima di fornire risposte, aiuta il committente a formulare domande precise. Lavoro 35 34 COMUNICATIVI per contratto di Mr Poirot, 18 anni HANNO NOMI COMPOSTI, QUASI SEMPRE IN INGLESE. SONO I PROFESSIONISTI DELLE PAROLE: SU MANIFESTI O SU ROTOCALCHI, PER RACCONTARE FATTI, TRASMETTERE EMOZIONI O VENDERCI UN PRODOTTO. OPERANO NELLE REDAZIONI MA ANCHE NELLE AREE MARKETING DELLE GRANDI AZIENDE. ANDIAMO A SCOPRIRE COSA RISERVANO LA FORMAZIONE E IL MONDO DEL LAVORO A CHI VUOLE INTRAPRENDERE LA LORO STESSA STRADA Savona hissà se all’epoca della loro creazione qualcuno si sarebbe immaginato un successo di tale portata. Eppure, il corso di Laurea in Scienze delle Comunicazione vanta in tutta Italia migliaia di iscritti, scavalcando molti degli altri indirizzi. Per iscriversi è addirittura necessario superare un test di ammissione, volto a saggiare la cultura generale e il livello di conoscenza di informatica e inglese in possesso degli studenti. E a presentarsi sono davvero tanti, a fronte delle poche centinaia di posti disponibili nei vari atenei. Ogni anno vengono dunque sfornati nuovi laureati, aspiranti giornalisti, copywriter, redattori. Ma a cosa si deve questo successo? Si tratterebbe di un’esigenza che proviene direttamente dal mercato, secondo Franco Grossi, docente universitario e autore del libro Artigianato & Comunicazione - le nuove competenze del giovane imprenditore: L’avvento di Internet e la sua diffusione hanno creato nuove figure professionali di cui ancor oggi a volte si ignora il nome o almeno si fa fatica a comprendere concretamente. Quanto queste neonate professioni hanno inciso ovviamente in positivo - sull’occupazione dei giovani? <<L’avvento dell’era ICT (Information & Communications Technology) nelle aziende ha provocato inizialmente la scomparsa di posti di lavoro, ma questo è certamente avvenuto in quelle attività che comportavano una ripetitività ed una meccanicità nei compiti svolti. A fronte di questo, però, si è aperto un nuovo settore occupazionale a rapido incremento, nel quale sono confluiti C tutti quegli specialisti che hanno provveduto a formarsi oppure a riconvertirsi tenendo in debita considerazione le nuove tecnologie>>. Consiglierebbe ad un giovane di indirizzare i suoi studi universitari in questa ‘classe di laurea’? <<Consiglierei di ricercare, nel vasto panorama dell’offerta formativa, quelle scuole che mettono a disposizione un’adeguata base culturale e reali strutture fisiche (aule, biblioteche, mense, alloggi, ecc.) e che dispensano gli insegnamenti espressamente richiesti dal mercato e dal mondo del lavoro. Sono, inoltre, un difensore del trinomio: tesi – stage – placement, ove i principali vantaggi per gli studenti, oltre alla maturazione di un’esperienza e di una ‘coscienza’ lavorativa, sono che nello stesso periodo di tempo preparano la tesi di laurea, svolgono il periodo di tirocinio, che varrà comunque come referenza (stage) e vengono valutati dall’azienda per un’eventuale assunzione (placement)>>. MA NON SONO TUTTE ROSE E FIORI Grande successo degli studi, insomma. Lo scontro con il mondo del lavoro, però, ci fa tornare con i piedi per terra. <<Internet - ci spiega Mafe De Baggis, fondatore e direttore creativo di Daimon - ha creato un nuovo mercato del lavoro su due fronti molto diversi, seppur complementari: quello dello sviluppo tecnologico e quello della comunicazione, imponendo ai professionisti dei due fronti di lavorare a stretto contatto, con tutte le difficoltà e le opportunità del caso. Queste nuove figure professionali, per poter incidere concretamente sul futuro lavorativo dei giovani, devono trovare una migliore definizione dei ruoli e delle responsabilità e una base di conoscenze condivise a cui fare riferimento>>. <<Il desiderio di molti giovani di lavorare in questo ambiente - continua - è frutto senza dubbio della curiosità per un argomento centrale nella nostra società, da diversi punti di vista (i media di massa, la comunicazione d’impresa, il marketing), che spesso però è unita a una fascinazione ingenua per un settore che da fuori appare molto più scintillante e ricco di quanto sia in realtà>>. Dello stesso avviso Paolo Ettorre, amministratore delegato di Saatchi & Saatchi Italia: <<Internet ha aperto non solo un mondo di possibilità per chi comunica, ma probabilmente uno dei segmenti più entusiasmanti nel mercato del lavoro. Ha sicuramente abbassato la soglia di entrata nel mercato del lavoro: mi è capitato di vedere giovani di 20, 25, 27 anni muoversi con la competenza e la capacità di consumati professionisti e contemporaneamente ho visto scorrere in loro una passione veramente coinvolgente. Purtroppo, però, l’affluenza non è affatto motivata da una reale e così massiccia richiesta da parte del mondo del lavoro>>. Ma la laurea in scienze della comunicazione per lavorare in questo ambito è consigliabile? Probabilmente no secondo Ettorre, poiché <<il mercato del lavoro premia una formazione solida in discipline tradizionali, unitamente a una forte curiosità e alla voglia di lavorare sodo>>. Nemmeno De Baggis oggi come oggi la consiglierebbe, anche se <<questi sono mercati realmente flessibili e veloci; quando ho iniziato io a lavorare nel 1991 era in corso una crisi che sembrava preludere alla fine del mondo della pubblicità, otto anni dopo eravamo in pieno boom, adesso stiamo faticosamente uscendo da una crisi durissima>>. Come si chiamano i comunicatori? Content Editor: è esperto nell'ideazione e realizzazione di contenuti destinati alla fruizione on-line. Copywriter: è responsabile della verbalizzazione creativa della comunicazione. Dall'headline (la frase ad effetto che "apre" la pagina pubblicitaria), alla bodycopy (il testo esplicativo in cui il prodotto viene descritto), al pay-off (la frase conclusiva spesso accoppiata al marchio). Technical Writer: a lui è affidata la scrittura di manuali, libretti di istruzioni, help, brochure di prodotti tecnici e scientifici. Information designer: si occupa di veicolare la comunicazione istituzionale utilizzando accanto ai media tradizionali (carta stampata, radio e televisione) il web. Risultati Test 36 MA COS’E’ LA DESTRA, COS’E’ LA SINISTRA? (pag.13) Tutti pazzi per la cultura: gli appuntamenti di novembre Punteggio: per ogni risposta A: Da 7 a 12 punti: 1 punto - per ogni risposta B: 2 punti - per ogni risposta C: 3 punti Da 13 a 16 punti: Da 17 a 21 punti: Il disinformato Lo scettico Il ‘mediamente’ informato Destracentrosinistra… boh? Ok, non siete ferratissimi sull’argomento, ma non preoccupatevi, c’è sempre tempo per farsi una cultura e non è una colpa così imperdonabile avere meno di 18 anni (o anche più…) e non capire nulla o quasi di politica. Tanto per dire, il sottoscritto è ancora meno informato di voi… ma si sta documentando per capire meglio il campionato di serie A! Mettiamola così, a voi sembra che la politica altro non sia che una grande e continua carnevalata e i dubbi sono ancora tanti. Effettivamente sono proprio i modelli e i buoni maestri quelli che servirebbero di più per fare avvicinare i giovani a temi di una certa portata. E comunque, se vogliamo dare la colpa a qualcuno, c’è sempre il Berlusca no? Non sei totalmente a digiuno, ma potresti fare di più. L’attuale presidente del Consiglio non ti soddisfa, s’è capito, ma per dare il tuo contributo al paese e alla democrazia dovresti andare oltre i luoghi comuni e cercare di documentarti non solo attraverso i massmedia, ma anche leggendo libri e partecipando attivamente. VIVAIO CREATIVO Oroscopo: con l’alibi delle stelle arrivano i consigli di lettura Racconto 39 38 “Non soltanto un numero” Ora prendevi il treno, in quaranta minuti eri a casa, tra le tue risaie, i tuoi amici LO SMARRIMENTO DI CAMBIARE CITTÀ E CASA PER FREQUENTARE L'UNIVERSITÀ. UN SALTO NEL BUIO RISCHIARATO DALLA FIAMMELLA DI SPERANZA CHE SI MANIFESTA COME UN'INTUIZIONE A FINE RACCONTO. PERCHE’ IN FONDO "LA VERTIGINE NON È PAURA DI CADERE, MA VOGLIA DI VOLARE..." di Edoardo Rosso, 19 anni Vercelli Ore 10.45 L’impiegato della ButanGas dice arrivederci senza guardarti e lascia la palazzina. Ritorni nel tuo mini-monolocale al secondo nonché ultimo piano, per verificare l’avvenuto allacciamento. I fornelli funzionano, puoi finalmente mangiare cibi caldi. La caldaia invece non va. Cerchi l’interruttore. Eccolo, lo accendi. Nessun segnale. Cerchi la valvola del gas, la trovi sotto il boiler, la orienti verso la A di aperto e riattivi l’interruttore. Nulla. Ti sei trasferito da pochi giorni a Ferrara, per frequentare l’università. Nel week-end papà e mamma ti hanno aiutato a fare il trasloco. E quando hai visto la loro auto sparire dietro l’angolo, verso i trecentottanta chilometri dell’autostrada che li avrebbe riportati a casa (le terre d’acqua vercellesi), hai sentito come se qualcosa spingesse da sotto la gola. Poi uno strano solletico nel- lo stomaco. E domande stupid-e-sistenziali nella tua mente. Che ci faccio qui? E’ la scelta giusta? Se corro e li raggiungo, faccio in tempo a tornare a casa con loro? (E tutta la smania di andare via di casa, cambiare aria, conoscere gente nuova?) Ore 11.00 Chiami la signora De Michelis, la locatrice: dice che passa a guardare cosa non va nella caldaia, tra circa un quarto d’ora. Metti giù con il tasto rosso. Posi il cellulare sulla scrivania ma vedi che inizia quasi subito a vibrare. Guardi il display: il prefisso è di Ferrara... ma non conosci il numero. Continua a vibrare. Rispondi. <<Pronto?>> dici. <<Pronto, buongiorno, sono la dottoressa Rossellini, della Facoltà di Giurisprudenza...>>. <<Sì...>> dici tra curiosità e timore. <<La chiamo per quel test della Scuola Ferrarese di Diritto...>>. <<Sì certo...>> dici. Dovevi sostenere via internet il test per essere ammesso alla scuola di diritto - un corso speciale a numero chiuso, interno alla facoltà - ma erano stati intensi giorni di trasloco e firma di contratti e allacciamento del gas.... <<Beh, il test è oggi>> dice. GASP! <<Ah, oggi?>> dici gestendo come puoi l’extrasistole. <<Sì oggi, a mezzogiorno, via internet...>>. Guardi l’ora: le 11 e 10. <<Sì... certo, è che al momento non dispongo di una connessione internet...>> dici, tralasciando il particolare che la signora De Michelis sta venendo a guardare cosa non va nella caldaia. <<Se passa in facoltà le mettiamo a disposizione uno dei nostri pc. Il test inizia alle 12 e dura mezz’ora>>. Avvisi la signora De Michelis, rimandi l’appuntamentocaldaia, ti lanci verso corso Ercole d’Este. Ore 11.20 Ti alzi sui pedali e spingi - pompando più che puoi - lungo una via di cui non sai il nome. Ampia e trafficata. Attraversi Parco Massari. Eviti al millimetro bambino in passeggino con madre annessa, sfiori anziano curvo e lentissimo con relativo bastone, superi coppia di giovani universitarie in pedalata chiacchiereccia. Sei in facoltà. Ore 12.35 Inutile dire che il test è andato come è andato, visto lo stato di ipossìa nel quale hai lavorato... Si fa largo in te la sgradevole sensazione di aver sprecato un’opportunità. Sconsolato e triste, molle sui pedali - così faticosi da spingere avanti - attraversi Parco Massari lento, lentissimo. Il cielo è livido. Vorresti piangere e senti già nel naso il sapore delle lacrime. Dura vivere soli. Peggio se questa vita l’hai scelta tu. Chi ti impediva di fare il pendolare a Milano? Ora prendevi il treno, in quaranta minuti eri a casa, tra le tue risaie, i tuoi amici, i locali ai quali “dai del tu”. Invece no: <<Io prendo e vado via, voglio ampliare i miei orizzonti...>> dicevi. Ed eccoti qui, solo, nel parco di una città che non conosci, con la quasi certezza di non far parte della Scuola Ferrarese e nessuna voglia di tornare nel mini-monolocale a cucinare il pranzo. E ti torna in mente il professore del liceo, <<Sarete soltanto numeri, rimpiangerete il clima familiare del vostro liceo...>>. Poi è arrivata quell’e-mail: Oggetto: Buone notizie da Ferrara Testo: <<Congratulazioni, sei stato ammesso alla Scuola Ferrarese di Diritto>> Uno scherzo? Un errore? No, tutto vero, compreso l’aperitivo offerto dal vostro professore-tutor, nel cortile della facoltà. E mentre sorseggi coca-cola al tavolo con gli altri ragazzi della Scuola Ferrarese, mentre il professore-tutor spiega che da voi si aspetta un impegno particolare non solo nello studio ma anche nelle attività culturali dell’ateneo, mentre dice che di avvocati ce ne sono tanti, sì, ma gli avvocati buoni sono pochi; mentre una foglia rossa, presagio d’inverno, cade verso l’erba umida di fine settembre e ti sfiora una spalla; mentre ti accorgi di quanto sono azzurri gli occhi della ragazza seduta all’altro capo del tavolo... ti dici che, forse, in questa facoltà non sarai soltanto un numero. Cultura 40 re novemb di Scienza a ll e d l a ella stiv confini d mo il Fe i ia v ra o lo tr p ta re es , a apripis novemb a contemporanea '8 A fare d ll a o n erc ento di , che fi della ric n l'interv o re c e Genova ti e n , o li fr c'è il spettaco nza e le 1 al 19, '1 ratori e ll o conosce a b ti d la , , e e ir gu ostr i cineas ia Pellegrin om van li. A se attravers re ai gio tellettua la in o ma il i ic tr rt s a lu in p l futuro, si e il a to n ro o e e rd tt m a a u u , n al dato o sg m Festiv ntieri un to riman Torino Fil vremmo dato vole r metà mese, è sta nti. A visto pe emerge ilano, pre M i d w FuturSho 006. del 2 a metà FILOSOFIA TUTTI PAZZI PER LA Ma sarà vero? di Giovanni Battaglio, 18 anni Liceo Classico "Chiabrera"- Savona ono ben nove milioni, secondo le ultime indagini, gli italiani che non perdono occasione per prendere parte a eventi culturali di ogni sorta. Libri, film, mostre o concerti, l’importante è che il denominatore comune si chiami cultura. E i chilometri da percorrere sulle strade del Bel Paese non sembrano affatto spaventare questa specie di italiano dal tono intellettuale e sempre più sedotto dal fascino del sapere. Paradossalmente, qui a casa nostra, dove la lettura non è certo tra gli hobby prediletti, l’affluenza a festival e controfestival è davvero impressionante: la cultura si vive e non si legge, a detta di qualcuno. Dobbiamo forse dargli torto? Professori e ricercatori illustri, italiani e stranieri, partecipano a questi convegni acclamati ed apprezzati da un pubblico che non è poi più così di nicchia come un tempo. A sentire la parola ‘filosofia’ non si strabuzzano più gli occhi. Ma come viene digerita questa nuova attenzione? Abbiamo pensato di chiederlo direttamente ai protagonisti di questi eventi culturali. <<Ne penso tutto il bene possibile - ci dice Sergio Givone, ordinario di Estetica all’Università di Firenze - la gente, nonostante la filosofia e il suo attuale momento di gloria, oggi va da tutt’altra parte. Dove si applaude ma non si discute, non si interviene e tantomeno si ragiona>>. S SI STIMANO IN NOVE MILIONI I ‘PENDOLARI DELLA CULTURA’. ACCORRONO AI NUMEROSI FESTIVAL E NON SI SPAVENTANO PER I CHILOMETRI DA PERCORRERE IN GIRO PER L'ITALIA. LA CULTURA SEMPRE PIÙ SOTTO I RIFLETTORI: È SOLTANTO L'ULTIMA MODA? L'ABBIAMO CHIESTO AI PROTAGONISTI Un po’ più scettico invece Giuseppe Cambiano, professore ordinario di Storia della filosofia antica alla Scuola Normale Superiore di Pisa: <<In generale queste ampie partecipazioni sono positive, ma bisogna vedere se il convegno è un’occasione o uno stimolo per ulteriori approfondimenti, per più complesse letture, o se ci si arresta all’evento e a letture embrionali>>. Una cultura sempre prêt-à-porter, perché fa chic e non perché interessa realmente? <<Non è affatto detto che si tratti di cultura prêt-à-porter - ci spiega Aldo Gargani, ordinario di Estetica all’Università di Pisa - alcune di queste iniziative, infatti, hanno un carattere culturale rigoroso. Io credo che l’enorme affluenza di pubblico a questi festival costituisca la reazione della gente che è stanca e satura di immagini televisive, di banalità, ossessionata dai messaggi pubblicitari e dal degrado del costume socio-culturale>>. Viene comunque da pensare che sentire le letture della Divina Commedia di Dante, oppure assistere a dibattiti filosofici senza i dovuti riferimenti storico-culturali, è un’esperienza abbastanza ardua se lo scopo è quello di comprendere e approfondire. Accostarsi alla filosofia non è come decidere di frequentare un corso di latino-americano: a cosa dobbiamo imputare questo fuoco sacro che accende l’interesse di milioni di italiani? Per Gargani è <<l’espressione del bisogno di riflettere, di concettualizzare la propria esistenza, di pensare con la testa propria anziché di consegnarsi al culto di dottrine dogmatiche e di personalità provvidenziali>>. Per Givone si tratta invece di una reazione della gente <<alla mancanza delle istituzioni (chiese e partiti in primis) che tradizionalmente offrivano risposte alle grandi domande etico-politiche>>. Cambiano, infine, fa una distinzione: <<In alcuni casi può essere la ricerca di messaggi consolatori o di soluzioni a problemi personali (un surrogato della religione) oppure - ma temo che sia più raro – può essere la ricerca di strumenti per porsi i problemi (non solo personali) in maniera più adeguata>>. E all’Università? A giudicare dalle risposte che ci hanno fornito i nostri esperti, la situazione sembra abbastanza eterogenea. <<L’Università - ci dice il professor Givone - è prigioniera di una legge di riforma che mortifica la ricerca e soffoca qualsiasi iniziativa; i dipartimenti filosofici sono per lo più su posizioni stancamente conservatrici e incapaci di accogliere le nuove istanze>>. Le facoltà di Filosofia secondo Aldo Gargani sono in buono stato se si considera il numero degli iscritti, ma <<le prospettive di occupazione sono purtroppo assai limitate>>. Un’oasi felice è, infine, la Scuola Normale di Pisa, <<dove - ci spiega Cambiano - abbiamo studenti poco numerosi e tutti altamente motivati, instancabili nelle letture e nelle indagini>>. 41 Techno 43 42 PER FAR PARTE DELLA REDAZIONE DEI REPORTER PIU’ GIOVANI D’ITALIA CONTA SOLO LA VOGLIA DI OSSERVARE LA REALTA’ CON OCCHIO CRITICO E POI DESCRIVERLA. NO, NON E’ UN SOGNO, MA L’OPPORTUNITA’ CHE ORMAI DA 8 ANNI ZAI.NET DA’ AI SUOI RAGAZZI. ECCONE QUALCUNO… Per sentirci COOL l che riguarda le è cool stare sul pezzo per tutto que E' cool avere l'ultimo gadget uscito, biare modello di re obsoleti, anche a rischio di cam nuove tecnologie, è cool non esse ità della Apple – le mani al nuovo annuncio di nov cellulare ogni mese, di mangiarsi spendere molto. maestri nella comunicazione – e di citiamo loro perché sono dei veri le novità accontentare di sapere quali sono Troppo. E' cool, ma a volte ci si può ZAI.NET TIME: >>Xbox 360 – Non cambierà le nostre vite, ma... Sarà disponibile, naturalmente, a partire dal prossimo periodo natalizio, a 299,99 euro, il modello base del nuovo Xbox. 100 euro in più per chi volesse quello iperaccessoriato. Le notizie su internet volano, i blogger di Joystiq.com (lo segnala gamesblog.it) hanno potuto provare la consolle in anteprima. E' molto sensata l'idea di far provare il prodotto agli smanettoni che hanno la possibilità di scriverne sul loro blog: le loro recensioni sono meglio di qualsiasi altra pubblicità. Non è esattamente l'innovazione esplosiva che ci si poteva aspettare, ma sicuramente è una consolle che soddisferà i palati videoludici degli utenti più esigenti. (www.microsoft.com www.joystiq.com - www.gamesblog.it) ENTRACI ANCHE TU! Cos’è Zai.net? LUCA, 16 ANNI, VILLAFRANCA DI VERONA (VR) “Ho conosciuto Zai.net grazie al mio professore di lettere; è da quando ho cominciato a intendere e volere che sogno di diventare un giornalista e credo che il progetto di Zai.net sia un buon modo per cominciare ad apprendere le basi del mestiere. Coltivare una passione è divertente, ma prendersi una responsabilità quale è scrivere un articolo la trovo una cosa molto più coinvolgente”. GIANCARLO, 18 ANNI, BITONTO (BA) “La possibilità di avere un punto di riferimento per noi giovani è fondamentale; ma proporre le proprie idee, passioni e personalità significa anche entrare in simbiosi con la realtà che ci circonda. Quindi scrivere per Zai.net è un ottimo modo per confrontarsi, per sottoporsi a un'attenta critica da parte dei lettori e per migliorare di conseguenza la nostra preparazione”. Quella che state sfogliando è la rivista mensile che fa un po’ da vetrina a tutte le attività e le interattività del network, che prende vita soprattutto nel sito, nella radio, nelle notizie del Televideo Regionale Rai e nella pagina sui quotidiani nazionali. Dove si trova Zai.net? Zai.net non si compra in edicola, ma arriva direttamente a scuola. Tuttavia, le copie vanno a ruba in fretta: per ricevere il tuo Zai.net direttamente a casa, puoi abbonarti individualmente andando sul sito www.zai.net e seguendo le istruzioni alla voce “Abbonamenti”. Come mai gli articoli sono scritti da studenti e non da giornalisti? Qui è il nodo di rivista riteniamo per raccontarsi, geografiche e di tutta la faccenda. Noi che siamo i coordinatori della di dare ai ragazzi delle scuole uno strumento in più identificarsi e confrontarsi, nonostante le distanze tipologia di scuola. Come si entra a far parte della redazione? Basta entrare in contatto con noi giornalisti, che vi teniamo al corrente sul percorso degli articoli e vi forniamo le dritte per svolgerli al meglio. Le distanze non contano: dialoghiamo continuamente attraverso Internet e il telefono. Contano solo l’entusiasmo e la voglia di scrivere. >>iPod Video Impossibile non parlarne, è il nuovo must Apple, annunciato poco tempo fa da Steve Jobs insieme a un sacco di altre chicche, tutte rigorosamente marchiate dall'inconfondibile stile e design della ditta di Cupertino. Il nuovo iPod è anche video, ultraportatile (dimensioni: quello da 30Gb 103,5 x 61,8 x 11 mm, per 136 grammi. Quello da 60 Gb spesso appena 3 mm in più per 157 grammi di peso); in aggiunta, rispetto ai suoi antenati, supporta i formati Mpeg-4 e H.264. Per vedersi videoclip e serie tv, anche se non si capisce perché qualcuno dovrebbe cavarsi gli occhi sul monitor da appena 2”. (www.apple.com) Chi sceglie gli argomenti su cui scrivere? SERENA, 18 ANNI, BRESCIA “La scrittura è una delle mie passioni e devo dire che in Zai.net ho trovato in un certo senso il mio mondo. Un mondo che dà libero spazio ai giovani. Ma la cosa che mi piace di più è che comunque vengo guidata da persone competenti, da cui posso imparare molto. Perché se scrivi qualcosa per Zai.net, queste persone la correggeranno spiegandoti dove hai sbagliato e consigliandoti. Se siete grafomani come me, non lasciatevi sfuggire questa occasione”. Beh, gli stimoli sono quelli che ci vengono dall’attualità, ma anche dagli argomenti di studio, dai vostri hobby, dal vostro universo. A noi spetta il compito di coordinarvi sollecitandovi a seguire le regole principali del giornalismo. Si possono ottenere i crediti formativi? Sì, e solitamente sono molto ben graditi dagli insegnanti! Come si finanzia Zai.net? Finora ha spesso contato sul contributo economico di enti pubblici e privati che ne condividevano l’approccio innovativo e le finalità formative. Ma la parte più cospicua dei costi è da sempre sostenuta dalla nostra cooperativa di giornalisti, Mandragola Editrice. Info: [email protected] - tel. 06 47881106 >>Microsoft e la tastiera da salotto Il Windows Media Center non è che stia andando alla grande fra gli utenti di computer. Forse perché non è chiaro il target cui si rivolge. Nonostante ciò, i controller remoti di recente progettazione meritano almeno un'occhiata: in particolare, la Remote Keyboard per Windows XP Media Center Edition è il trionfo del gadget tecnologico per pigri. Senza fili, integra in un solo oggetto le funzioni di tastiera, mouse e telecomando, a fronte, però, di un design poco interessante e per nulla ergonomico. (www.microsoft.com) >>Ubi-wa Dopo quattro oggetti che saranno presto facilmente reperibili, era giusto parlare anche di un progetto decisamente futuribile, presentato alla Ceatec, la fiera delle nuove tecnologie che si svolge ogni anno in Giappone. Si tratta dell'Ubi-wa, un telefono cellulare che, letteralmente, si indossa al dito indice, come una specie di anello. Viste le dimensioni, ovviamente non ha tasti, ma si sta pensando a un prototipo per il quale i movimenti della mano sostituiranno i comandi principali. Un esempio di gadget cool di cui probabilmente non si sentiva il bisogno. (www.gadgetblog.it) >>Sony W600 i. Anzi, W900i A dimostrazione di quel che abbiamo scritto nell'introduzione di questa rubrica, mentre in Italia sta arrivando il Sony Ericsson W600i, il nuovo cellulare-walkman, al momento di andare in stampa è stato appena annunciato il W900i, un coming soon per il mercato estero, che verosimilmente rimbalzerà dalle nostre parti fra qualche mese. Entrambi sono cellulari che svolgono molte altre funzioni oltre alla normale telefonia: sono lettori multimediali, foto e videocamere, hanno playlist di un centinaio almeno di canzoni e autonomia per oltre 30 ore consecutive di musica. Il fratello maggiore appena nato ha 470Mb di RAM, espandibile grazie ad apposite schede di memoria. (www.sonyericsson.com e anticipazione da www.mobileblog.it) A.P. Gadget mania E ADESSO ARRIVA PUCCA! costretto a fare di tutto per evitare i suoi bacetti. Affari di cuore Vi sentite più energici questo mese, perciò le questioni amorose non potranno che migliorare. Siate disponibili anche ai nuovi incontri. Amici & famiglia I rapporti con i genitori migliorano a vista d’occhio anche grazie al vostro impegno. Nuove tensioni nel gruppo. Consiglio Non perdetevi il film documentario di Sabina Guzzanti, Viva Zapatero! Affari di cuore L’ansia che nasce a causa delle interrogazioni e dei compiti in classe danneggia il rapporto col partner. Le stelle consigliano impegno nello studio ma anche tante coccole. Amici & famiglia Anche gli amici più fedeli potrebbero restare feriti dal vostro atteggiamento così scostante. Consiglio Letture che stimolino la vostra spiritualità, per esempio Lo Zahir di Paulo Coelho. SANRIO VICTIMS Incredibile ma vero! Sembra che il mondo Sanrio annoveri fans anche tra personaggi famosi quali Mariah Carey, Cameron Diaz, Laetitia Casta, Stefano Accorsi, Roberta Capua, Mara Venier, che pare sia una vera habitué del punto vendita romano, e infine, udite udite, anche Maurizio Costanzo! Affari di cuore Nettuno vi rende confusi e in balìa di continui cambiamenti. Venere promette incontri interessanti in cui non potete rischiare di perdere la bussola. Amici & famiglia Novembre porterà molta voglia di trasgredire, anche alle regole di casa. Consiglio Tenetevi più informati su quello che succede nel mondo leggendo i quotidiani. Eviterete figuracce in pubblico. Affari di cuore Luna e Venere possono generare malinconia, forse per un amore del passato. Ma nella seconda parte del mese le cose andranno decisamente meglio e una semplice amicizia potrà trasformarsi in qualcosa di più. Amici & famiglia Le materie scolastiche più ostiche necessitano di maggiore dedizione e approfondimento. Consiglio Fatevi prestare Ti prendo e ti porto via di N. Ammaniti Affari di cuore Novembre sarà più tranquillo di ottobre, quindi rilassatevi, il partner non merita scenate ingiustificate. Tenete a bada soprattutto la gelosia. Amici & famiglia I doveri di studio non vi esonerano dagli aiuti casalinghi e la vostra camera non deve necessariamente somigliare a una giungla. Consiglio Il cavaliere inesistente di I. Calvino. 21 aprile - 21 maggio 21 maggio - 21 giugno 24 agosto - 23 settembre Affari di cuore Luna e Venere rimangono in quadratura anche per questo mese e vi fanno attraversare un periodo di fermento sentimentale. Amici & famiglia La situazione familiare sta attraversando qualche tensione, potrebbe risentirne lo studio oltre all’umore che già non è dei migliori. Consiglio Se siete amanti della musica e delle storie agrodolci, per voi c’è Alta fedeltà di Nick Hornby. 23 novembre - 21 dicembre ognuno di noi può scegliere il personaggio che più gli somiglia. Si va dal ranocchio altruista Keroppi, alla coniglietta amante dei biscotti My Melody, al pinguino dispettoso Badtz-Maru, al cagnolino sportivo Pochacco e ai tanti altri che sono in continua crescita. L’ultima arrivata, nel 2004, è la vanitosa gattina Charmmy Kitty. Se anche voi siete Hello Kitty-victims, allora non potete non visitare gli incantevoli punti vendita sparsi per l’Italia - ancora pochini in verità - a Genova, Milano, Roma e Trieste. Se, invece, come me abitate a chilometri di distanza da questi mega store, dovrete accontentarvi di ciò che vi offre Internet: basta digitare la parola ‘Hello Kitty’ in un motore di ricerca per essere letteralmente sommersi da siti a lei dedicati. Pare, quindi, che lanciare un simpatico personaggio e crearne siti, abbigliamento e merchandising sia una strategia vincente. Ma sono tanti oltre a Hello Kitty i gadget in uso tra noi ragazzi: impossibile non citare Diddle, il tenero topino caratterizzato da orecchie e piedi giganti di origine tedesca ma diffuso in tutto il mondo. Oppure la più recente moda dei ciondoli per cellulare con il piccolo Winny Pooh nelle vesti più svariate, fino ad arrivare all’ultimissimo must: il Puerco Espin tutto verde il cui motto è ‘Mucha mierda’, che vuol dire ‘Buona Fortuna’! Dalla radiolina portatile alla Tv da mettere in camera da letto, dal DVD player alla cover del telefono cellulare: un universo baby-style che nemmeno gli adulti si vergognano di mettere in bella mostra. a la testa grande, il corpo piccolino, due occhioni dolci e ispira tanta simpatia… di chi sto parlando? Ma di Hello Kitty naturalmente! La gattina protagonista della mania che da oltre trent’anni (è nata infatti nel lontano 1974) contagia giovani e meno giovani, dal Giappone all’America passando per l’Europa, dai vip alla gente comune, è davvero internazionale e accomuna anche le culture più diverse. A prima vista sembra un po’ infantile, ma è facile innamorarsene. Insieme ai suoi numerosi amici, popola i gadget più disparati: peluche, borse, portafogli, tazzine da caffè, telefoni, ciondoli, portacellullari, magliette, trolley, fino ad arrivare a televisori e motorini. Ognuno di questi piccoli personaggi ha una storia, un compleanno, degli hobby, degli amici, una propria vita insomma. ‘Little gift, big smile’, ‘piccolo regalo grande sorriso’ è da sempre la filosofia di vita che la piccola Hello Kitty vuole diffondere: per rendere felice un amico basta anche un piccolo Pur rimanendo pensiero se esprime tutto il nostro l'indiscussa regina dei affetto. Il motto, ormai conosciuto ovunque, è il segreto che guida la gadget, Hello Kitty Sanrio, la fortunatissima azienda ultimamente deve fare i giapponese creatrice, appunto, di conti con personaggi questa mania. emergenti tra i quali Pucca, La piccola di casa Sanrio è una tenela simpatica cinesina con la ra gattina celebre per il suo fedele testolina grande e i capelli fiocchetto rosso, ha una sorellina gemella e tantissimi amici che prolegati in due codini. Figlia di babilmente attirano tanto per il loro un ristoratore, la dispettosa mondo tenero fatto di amicizia e bimba è innamoratissima di lealtà, un mondo senza cattiveria Garu, un discendente ninja, dove tutti vorremmo abitare e dove H S Affari di cuore Marte, pianeta dell’aggressività, è stabile nel segno, quindi come consigliarvi di restare calmi e di discutere anziché litigare? Amici & famiglia Non date ascolto ai pettegolezzi che vengono fatti sul conto delle persone a cui tenete. Consiglio Noleggiate un dvd d’annata da vedere in compagnia, per esempio Qualcuno volò sul nido del cuculo. 45 20 febbraio - 20 marzo Matera M 23 luglio - 23 agosto di Vittoria Scasciamacchia, 19 anni I 23 ottobre - 22 novembre ATTUALE PIÙ CHE MAI IL GRANDE O. WILDE QUANDO DICEVA: "POTETE TOGLIERMI TUTTO MA NON IL SUPERFLUO". COME RINUNCIARE AI SIMPATICISSIMI GADGET CHE CI RENDONO LA VITA COSÌ 'FUMETTOSA'? T 21 gennaio - 19 febbraio C 21 marzo - 20 aprile I 22 giugno - 22 luglio V 24 settembre - 22 ottobre HKITTY ELLO Affari di cuore Il Sole continua a vegliare sul vostro segno e già dall’inizio del mese troverete soddisfazioni in campo amoroso. Potrete dare inizio a una nuova storia. Amici & famiglia Siate meno suscettibili e dominate gli scatti d’orgoglio, rischiano di rendervi antipatici e di allontanarvi dal gruppo. Consiglio Le stelle suggeriscono la lettura di Aspetta primavera, Bandini di John Fante. 22 dicembre - 20 gennaio 44 Oroscopo a cura di Cassandra e Tiresia Affari di cuore Potranno sbocciare simpatie con persone distanti, Urano porterà un desiderio di rinnovamento che potrebbe mettere in crisi le coppie stabili. Amici & famiglia Plutone, tutore della creatività, continua a proteggervi e vi consentirà di portare a termine con successo i prossimi impegni scolastici. Consiglio Datevi alla letteratura russa con Delitto e castigo di Dostoevskij. Affari di cuore Dovete ritagliare dallo studio e dai numerosi impegni extrascolastici più tempo per il partner. Gli amori appena sbocciati godranno della benevolenza di Venere. Amici & famiglia Urano porta voglia di cambiamento nel look, approfittatene per fare acquisti un po’ bizzarri nei mercatini con gli amici. Consiglio Un libro di Pier Paolo Pasolini, per esempio Ragazzi di Vita. Affari di cuore Chi non riesce a chiudere una storia si faccia coraggio, invece, e si decida a voltare pagina una volta per tutte. Amici & famiglia Nell’ultimo periodo alcuni atteggiamenti un po’ sentenziosi hanno infastidito gli amici più cari, fate un po’ di sana autocritica e vedrete che le cose miglioreranno in fretta. Consiglio Datevi alla distopica con Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Affari di cuore Chi è stato abbandonato approfitti della frizzante aria autunnale per aprirsi a nuove storie. Chi ha abbandonato non si faccia tormentare dai sensi di colpa. Amici & famiglia Gli effluvi positivi di Giove sulla vita scolastica sono terminati col mese di ottobre. Ora sarà la vostra intraprendenza a farvi ottenere i risultati sperati. Consiglio T. Mann vi appassionerà con la storia di Tonio Kroeger. AB BONARSI? No n è mai stato così facile! 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