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Salve a tutti lettori! Se siete rimasti sbalorditi dalla copertina di questo mese, vi avviso che è opera di Roberto Ali (http://www.robgallery.blogspot.com/) che ringrazio per averci dato la possibilità di pubblicare il disegno. Nei prossimi numeri vedrete altri artisti apparire sulla nostra copertina, insieme al ritorno di vecchie conoscenze. Voglio complimentarmi con gli autori degli articoli di oggi: grazie a persone come loro la nostra rivista riesce sempre a fornire articoli interessanti e ben fatti, frutto di vera passione verso questo gioco. Come ormai ben sapete a fine mese si terrà Lucca-Games, dove andrò anche io per lavoro, ma in questa occasione volevo consigliarvi un nuovo gioco che potrete trovare in fiera: Si chiama 1-48 COMBAT, un gioco di miniature skirmish tutto italiano ambientato nella Seconda Guerra Mondiale ed esattamente nella città di Stalingrado. Sarà presentato a Lucca nelle giornate di sabato e domenica nella zona dedicata ai tavoli dimostrativi . Se la cosa vi ha incuriosito vi avviso che le regole sono scaricabili gratuitamente in italiano dal sito: www.1-48combat.com . Buona lettura! Alan D’Amico P.S: Colgo l’occasione per pubblicizzare l’iniziativa “ GUERRA SOLO PER GIOCO” legata sempre al nostro hobby preferito, per tutte le informazioni vi rimando al link sottostante. http://www.forumgwtilea.it/forum/index.php?showtopic=95696&st=0&p=1510206&#entry1510206 Vuoi collaborare anche tu all’Orco Nero? Puoi spedire foto o articoli per vederli pubblicati con la tua foto e il nome nel prossimi numeri della rivista, mandaci un e-mail a [email protected] ! LEGIO OCULUM un progetto di Armata Demoniaca, a costo zero! Partiamo da un dato di fatto, ben noto ai giocatori di Demoni del Caos... Quanto costano gli Orrori prodotti da Games Workshop? Tanto, forse troppo; inoltre, i modelli in questione sono solo in metallo, e questo ne compromette pesantemente le possibilità modellistiche, rendendo ogni unità simile, quasi identica ad ogni altra. Inoltre, è raro trovare eserciti demoniaci che non ne schierino! Tuttavia, riflettendo un attimo, ho pensato: cosa sono gli Orrori se non degli esseri mutevoli dalla massa informe e i colori cangianti? Come si potrebbe ottenere un risultato simile? Magari, perchè no, spendendo molto poco, se non nulla?? Quali sono le peculiarità della divinità cui sono votati, l'ingannevole,il subdolo, il manipolatore dei Venti della Magia, il sommo Tzeentch? Dalle risposte che sono arrivato a darmi, relative a queste stesse domande, nasce il mio ultimo progetto : il “ de Demonicus Veggentia ”. Affronterò insieme a voi, in queste pagine, la creazione di un esercito di Demoni del Caos da zero, un'armata interamente votata al dio Tzeentch, composta prevalentemente da Orrori e Pirodemoni, seguendo il tema "Veggente/Osservatore" (in seguito capirete sicuramente il motivo!). PRIMO PASSO : Raduniamo il Materiale! Il materiale di cui avremo bisogno è povero e facilmente reperibile: innanzitutto, serviranno dei bordi di sprue, un accendino, ed alcune basette da fanteria 25x25mm. Nel caso si voglian anche procedere nel creare dei Pirodemoni a tema, sarà utile procurarsi delle palline; io ho usato quelle che rimbalzano per bambini, reperibili ovunque! Se poi volessimo accingerci anche alla fase di pittura, potremmo usare colori molto vividi e dai forti contrasti. Personalmente ho scelto come colore un azzurro particolare della Pebeo, usato per stampare a caldo i propri disegni sulle magliette, ottimo per la sua viscosità e gli effetti che è in grado di lasciare su base bianca, oltre ad alcuni acrilici economici, integrati allo Scorched Brown ed al Liche Purple della Citadel. Questo è tutto ciò che vi serve per creare un esercito di Demoni, vi dimostrerò che non scherzo! SECONDO PASSO : Come Ottenere un Orrore a Costo Zero? Risposta semplicissima: fondendo la plastica!! ATTENZIONE: il procedimento che descriverò richiede l'utilizzo di fiamme, e lo scioglimento della plastica. Questo potrebbe risultare pericolo, è quindi consigliato farsi aiutare da adulti nel caso di hobbysti piccoli o inesperti, e stare attenti anche se si è già raggiunta la maggiore età. Lavorate in un luogo ben areato mentre fondete la plastica, i vapori esalati, sicuramente, non sono benefici. Evitate di lavorare per periodi di tempo troppo lunghi. Fatte queste dovute premesse, torniamo al procedimento per creare i nostri Orrori senza spendere un euro : tutti i giocatori di Warhammer possiedono utilissimi avanzi : gli scarti degli sprue, bordi in plastica avanzati dalle proprie truppe. Prendete diversi pezzi di sprue, non troppo grandi, attorcigliateli ed avvicinateli tra loro nella maniera che più vi aggrada o trovate appropriata, e con molta attenzione, scaldateli con un accendino. (essendo Orrori, ogni forma andrà bene, affidatevi al vostro estro e creatività!) Sono possibili due tecniche per lavorare la plastica a fiamma libera : - Riscaldamento : è la tecnica più facile da padroneggiare, poiché la plastica non brucia, ma perde solo stabilità, ottenendo delle deformazioni. Si ottiene facendo oscillare la fiamma sotto al pezzo di sprue da torcere, ma spegnendola soffiando prima che la plastica prenda fuoco. E' consigliato per la creazione di tentacoli e curve. Un Orrore in fase embrionale, ricavato da sprue fusi tra loro - Fusione : richiede maggiore sensibilità e dimestichezza perché bisogna controllare la plastica mentre si fonde, ma garantisce la possibilità di lavorare, per qualche manciata di secondi, anche dopo aver spento la fiamma. Consente di unire pezzi di plastica diversi in un unico blocco, e permette inoltre, dopo aver spento la parte che bruciava, di ottenere deifilamenti interessanti, con l'ausilio di uno stuzzicadenti usato sulla plastica ancora calda! Potete aiutarvi con delle pinzette, per torcere più facilmente. Fate in modo di abbozzare due gambe, due braccia, un torso, dei tentacoli, una o più teste....insomma sbizzarritevi. Stiamo pur sempre parlando di orrori, quindi l'unico limite è la vostra fantasia! Questo semplice procedimento consente di costruirsi da soli tutti gli Orrori che desiderate, con un costo che rasenta lo zero! Ecco alcuni esempi di Orrori appena creati, con il Goblin come riferimento per le dimensioni. Si noti lo stesso Orrore della foto precedente, dopo aver ricevuto una passata di primer Il risultato è abbastanza gradevole, magari non eccessivamente particolareggiato, ma potrete aggiungere tutti i dettagli che volete in fase di pittura, o magari sfruttando qualche bitz dalla vostra scatola degli avanzi. In questo modo potete essere certi di avere una unità di Orrori diversa da ogni altra, ed unica nel suo genere! TERZO PASSO : In supporto agli Orrori, arrivan i temibili Pirodemoni... Ok, abbiamo Orrori a volontà! Ma, nel caso non ci si accontenti di integrare gli Orrori alla nostra collezione di Demoni del Caos, possiamo ottenere anche dei Pirodemoni, sempre a spese risibili! Il metodo che verrà spiegato ora è specifico per modelli legati al tema dell'armata, che sono certo qualcuno di voi avrà già intuito! Ma bando alle ciance.... Prendere delle palline, o degli oggetti dalla forma tondeggiante, e disegnate, appoggiandovi la plastica mentre fonde, una sorta di ovale, che sarà l'occhio principale del nostro futuro Pirodemone. Un'unità completa da 20 Orrori, pronta a dare battaglia a chiunque osi opporvisi, in nome di Tzeentch e dei suoi diabolici piani Facciamo poi dei bei tentacoli, tutt'intorno al bulbo oculare principale realizzato precedentemente! Questi tentacoli si posson facilmente realizzare con dei pezzi diritti di sprue, scaldati ad una estremità fino a fondersi, ed avvicinati alla pallina, fino a che i due pezzi non si siano uniti. Una volta accertato che corpo e tentacolo siano ben saldi tra loro (eventualmente, possiamo usare una goccia di Attack per incollarli), basta scaldare la parte dritta in plastica, facendo in modo che si pieghi in avanti. Completa l'opera una copertura delle parti esposte della “ex” pallina con del flock, al fine di garantire una texture frastagliata! I più esperti di voi certamente avranno capito, dalla descrizione del procedimento, la creatura da cui ho preso spunto... Parliamo di orripilanti mostri dall'immenso potere magico, fluttuanti e sfuggevoli, con un grande occhio centrale e tanti tentacoli, ognuno di essi culminante a sua volte con occhi più piccoli! Chi di voi non ha riconosciuto in questa descrizione un Beholder ?!?!? QUARTO PASSO : ....ehm.....ci serve un Generale! Questo è sicuramente uno dei passaggi più controversi del progetto! Tutto nasce dall'esigenza di trovare un valido condottiero, dalle inimmaginabili capacità e poteri magici, che potesse guidare questi Demoni al compimento dei piani loro affidati da Tzeentch in persona. Pirodemoni a tema “occhi di Tzeentch”, temibili creature della Legio Oculum. Confronto tra lavori agli inizi ed ultimati L'idea è nata per puro caso, e necessita di una piccola premessa. Qualche mese fa, acquistai in edicola la prima uscita di un fascicolo sui Gormiti, della quale intendevo riadattare una testa di aquila ad elemento scenico. Mi rimase in avanzo un pupazzetto, che settimane dopo mi avrebbe dato la giusta ispirazione! Fu così che presi quello stesso pupazzetto, ed inizia a lavorarci su, per renderlo un terribile, cinico Araldo di Tzeentch. Qui risulta impossibile fare un tutorial, vista la soggettività delle operazioni compiute, ma non mi esenterò dal raccontare il procedimento seguito. Ho iniziato asportando tutte le parti troppo “giocattolose”, grezze, o fuori tema, con un tronchesino da modellismo. Dopodichè è venuta la parte un po più complicata, nella quale mi sono trovato ad affrontare il problema dello scolpire delle ali, oltre ad adattare ed integrare una testa più appropriata, che ricordasse quella di un uccello. Infine, con un mix tra scultura e flock incollato con del Vinavil, ho ridato forma alle parti che erano rimaste danneggiate dalla prima fase di asportazione. Così nacque il mio primo Araldo Demoniaco, un tempo studioso di scienze proibite, ora assoggettato e piegato da Tzeentch ai propri voleri, divenendo marionetta nelle mani della fonte dei suoi stessi studi, ma ricevendo in dono poteri oltre ogni umana comprensione. Sono in fase di lavorazione anche un secondo Araldo, e soprattutto un Signore del Mutamento, ma vi toccherà aspettare qualche settimana per vederli, insieme all'armata completa!!! QUINTO PASSO : Pittura e.....arrivederci al prossimo mese! Il tocco mutevole di Tzeentch non ha risparmiato questo abitante dell'isola di Gorm, trasformandolo in un temibile Araldo! Ormai avrete capito qual'è il filo conduttore del progetto: ho voluto dare una forte impronta di "osservatori" alle mie creazioni; succubi servi inviati dal supremo Tzeentch nel Vecchio Mondo per esser i suoi stessi occhi! Per questo motivo, il tema "oculare" è la linea conduttrice dell'intera armata, rappresentato in maniera inequivocabile ed in gran numero su Orrori e Pirodemoni (e aspettate di vedere il Signore del Mutamento, nel prossimo numero dell'Orco Nero!). La pittura è stata fatta in maniera seriale, puntando su rapidità, colpo d'occhio globale, e forti contrasti cromatici. Tutto è realizzato a partire da una base con primer bianco, su cui ho passato rapidamente l'azzurro di marca Pebeo. Una volta asciugatosi, ho provveduto a dare una veloce passata a pennello asciutto di bianco su tutto il modello, creando in seguito, con il nero degli ovali dove volevo posizionare gli occhi (mettetene tanti e disponeteli in maniera irregolare, la resa globale sarà fantastica!). Successivamente, ho riempito la parte nera con del giallo, lasciando giusto l'estremità col colore di fondo, dando così forma all'occhio; infine è bastato fare dei puntini rossi al centro della già citata parte gialla, a rappresentare le pupille. In ultimo, ho colorato tentacoli e protuberanze in modo da ottenere un buon contrasto cromatico; usando il Liche Purple per le truppe comuni, e l'acrilico rosso per mettere in risalto i vari campioni delle unità, sono riuscito ad ottener risultati apprezzabili. Alla colorazione degli Araldi, invece, ho riservato un trattamento speciale ed un po più di cura, dedicando loro cangianti sfumature, dal rosso al giallo, passando per vari toni intermedi! Si può concludere l'opera ultimando la basetta, ho dipinto i bordi delle basette con lo Scorched Brown, e usato flock color rosso terra e molte pietre, in maniera tale da ricordare la Desolazione Caotica del Nord da cui frequentemente il Caos si manifesta. Questo è quello che si può ottenere con il minimo sforzo, ne vale davvero la pena. Resterete soddisfatti del vostro stesso lavoro! Con questo si conclude il nostro tutorial, ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con questo progetto, in particolare la mia fidanzata Sabina, che mi ha aiutato e dato idee lungo tutto il progetto, ma anche jorghe, Godel, Andryfa e Grand Admiral Thrawn per i loro preziosi suggerimenti! Per il momento è tutto! Per dubbi, altri tutorial o consigli per modellisti che vogliono spendere poco ma non rinunciare a un bell'esercito, visitate http://www.WarGamesForum.it/ E' un neonato forum, creato dagli amministratori de “il Segreto degli Antichi”, dove troverete anche tanto altro materiale ed argomenti interessanti, non solo su Warhammer! Ci sentiamo il mese prossimo, quando per la rubrica "Gran Galà delle Armate", vi mostrerò l'esercito al gran completo, e con un po di fortuna, anche degli scatti fatti durante una partita delle partite più epiche della storia del Warhammer : la finale de il Segreto degli Antichi! A presto, e ricordate che....nulla sfugge alla Legio Oculum! Alex “reVenAnt” Visentin reVenAnt e la sua dolce metà si godono il meritato riposo, dopo aver terminato l’ennesimo Orrore! Golden Demon UK 2008 Nani di Mastropero Personalmente non amo gli eserciti colorati con una gamma di tinte troppo “varia”, preferisco pochi colori costanti e presenti ,anche se con modalità differenti, in tutti i modelli. In questo modo , una volta schierata, l’armata mi dà un piacevole ed orgoglioso senso di “appartenenza” !Certo la prima critica che si può dirigere ad una simile concezione è che il lavoro finale risulti monotono: nulla da obiettare, può essere vero, ma dipende anche dalla capacità di variazioni sul tema cromatico che si riesce a dare. Gli eserciti e la rigida gerarchia di per sé aiutano già molto in questo senso, permettendo di diversificare le truppe in base anche alla loro importanza strategica , ma non per questo un semplice fante deve essere curato meno di un generale, solo dovrebbe presentare un livello inferiore di dettagli. Io sono affezionato ad ogni singolo modello, purtroppo per questo non credo che vedrò mai veramente “ finita” la mia armata…dedico troppo tempo a ogni singolo pezzo ( il risultato però , ovviamente non è sempre all’altezza delle aspettative e del tempo impiegato ) Per questa Schiera di Nani ho scelto tre colori portanti : il rosso( in varie tonalità ) e il bianco per le vesti, gli stendardi, i mantelli gli scudi e tutto ciò che poteva indicare il Clan di appartenenza, poi ho scelto il blu per tutti i dettagli extra come foderi, gioielli, ornamenti ecc…. Oro e bronzo in gran quantità per le armature, scudi , else ecc, diminuendone i l dosaggio a seconda che fossero truppe semplici o meno. Varie tonalità di marroni, caki, per tutti gli inserti in cuoio, i calzari, i guanti ecc…. Come motivi per le vesti ho scelto di variare usando campiture piatte o a grossi quadranti o a piccoli quadrati tipo scacchiera o anche linee verticali ma sempre rigorosamente in bianco e rosso. (Per qualche modello ho poi usato anche dei colori fuori gamma, ma solo per evidenziarne l’unicità.) Le varie unità hanno come elemento distintivo il disegno cromatico sugli scudi, in questo modo mi sono immaginato diversi clan che si univano a formare l’armata. ( nelle immagini ne vedete solo alcuni) Lo stesso vale per gli stendardi, ma sempre tutto con i colori base scelti sin dall’inizio. Questo schema lo ho usato ovunque, anche sulle macchine da guerra e sugli eroi. Ho distinto dal resto solo tre unità: gli Spacca ferro, i Ranger e i Balestrieri. Per i primi ( unità a cui sono particolarmente affezionato) mi sono ispirato ai colori degli Eguali Spartani, con il bronzo e il cremisi in modo che una volta in campo tutti potessero ammirarne lo sfarzo e la potenza I Ranger invece per motivi “ tattici” ho preferito che avessero del verde nella loro gamma, ho così modellato i mantelli con cappuccio ( oppure arrotolati sulla schiena) che fungessero da elementi mimetizzanti. I Balestrieri, li ho sempre snobbati, anche a livello tattico e quindi per rendermeli più accattivanti ho pensato a qualcosa di diverso, e mi sono ispirato lontanamente al film “ il patto dei Lupi” modellando per questi dei pesanti cappotti con cappucci tutti di color rosso; il risultato è simpatico e da quel momento mi sono sentito più invogliato a schierarli. I Campioni di ogni truppa li ho immaginati come dei lunga barba facenti parte a quel clan e quindi sempre con barbe bianche, per il resto i colori di barbe e capelli non ho seguito particolari schemi logici. La truppa con le pellicce l’ho immaginata come guardia del corpo per uno degli eroi che ho scolpito. Ho scolpito per ogni modello la sua pelliccia, con fogge diverse in modo da non renderli tutti identici tra loro e insieme al grande eroe fanno una discreta figura! Per rendere più caratteristica e omogenea l’armata in puro stile nanesco, ho scelto di fare le basette rocciose con solo qualche spruzzo di erbetta a ranger, per sottolineare l’idea dei nani vissuti sempre a contatto con la nuda roccia delle loro roccaforti Concludendo , Il mio stile è poco realistico, uso molto il nero per ripulire i pezzi e non ricorro allo “sporco” per rendere più vissute le miniature; il risultato è qualcosa di piuttosto “fumettoso” che non sempre trova grandi consensi, ma è una scelta e come tutte le scelte è discutibile. Personalmente lo trovo adatto al contesto e mi permette di avere dei pezzi “ abbastanza “ riconoscibili . Mauro Perini http://www.mastropero.com/ Ecco la splendide foto dei modelli di mauro, non sapevo quali pubblicare, così le ho messe quasi tutte! Per concludere questi due eroi nani, molto particolari: se voi barbe lunghe non riconoscete queste miniature nei vostri atavici ricordi, non vi preoccupate, perche questi sono stato interamente scolpiti da Mauro! Difficile crederlo dalla splendida fattura! Recensione “Tempio dei Teschi L’ultima uscita in fatto di “elementi scenici” per Warhammer inaugura una nuova “tendenza” della GW: quella dei “monoblocco ibridi”, capaci di offrire, senza particolari difficoltà di assemblaggio, un elemento di considerevoli dimensioni che unisca parti di “scenario naturale” ed edifici, e che possa rappresentare un punto focale per battaglie campali, partite a tema o fasi cruciali di campagne. Si tratta del Tempio dei Teschi (Codice Componente: 99129999007 - Prezzo 23,50 euro) che recentemente, è stato affiancato, nel settore 40K da un elemento di simile concezione: la Zona di Guerra (Codice Componente: 99120199017, prezzo 22,50 euro). Il Tempio dei Teschi (da ora TdT) non è propriamente una collina, ma piuttosto può essere considerata un’area speciale, con una limitata zona praticabile sulla sommità, e piccole altre “sorprese” che riguardano l’accesso e le aree “calpestabili” (come vedremo tra poco). Apparentemente ha un unico lato con accesso transitabile, fornito di una scalinata in rovina, e tre lati da considerasi intransitabili. Sul lato opposto alla scala principale, tuttavia, potrebbe essere individuato un accesso secondario (ma ne parleremo più avanti). Il TdT è stampato nella consueta plastica grigia che la GW ha adoperato per le sue colline modulari e per il tavolo Regno della Guerra. Lo spessore della plastica è il medesimo di questi pezzi (circa un millimetro e mezzo di solida plastica) e la struttura è sorretta nella parte sottostante da un griglia d’appoggio in plastica solida e resistente. Considerando il TdT iscritto in un ipotetico rettangolo, la lunghezza massima del lato maggiore del pezzo è di 40 centimetri, e quella del lato minore è di 25 centimetri. La larghezza media dell’area praticabile delle scale di accesso alla piattaforma del tempio è di sette centimetri, e l’area praticabile sulla sommità delle scale (il pavimento del tempio, per intenderci) è di circa 14 centimetri per 11 (l’area è irregolare considerate le macerie che vi sono rappresentate). L’altezza del pavimento del tempio rispetto al piano su cui poggerete il pezzo scenografico è di sei centimetri. La colonna più alta misura dodici centimetri, l’altra poco meno, e le due strutture differiscono per alcuni particolari, oltre che per la “troncatura” all’estremità. L’altezza massima che raggiunge l’intera costruzione (dalla base della collina alla sommità della colonna più alta) è di diciassette centimetri. Misure a parte, veniamo alle particolarità del pezzo. Le colonne ancora in piedi, come si vede dalle immagini, sono due (da montare e incollare in sede), e due quelle abbattute (solidali con la base). I quattro pezzi delle colonne non sono intercambiabili. E’ invece possibile scegliere la posizione delle colonne sui due basamenti disponibili. I grandi teschi sono in totale sei, di cui tre da assemblare (occorre aggiungere la parte anteriore del teschio stesso alla calotta posteriore “solidale” con il basamento del tempio). I tre teschi da montare non sono tutti uguali, e non sono perfettamente intercambiabili, ma differiscono lievemente per dettagli e misure: hanno stampato il numero di riferimento alla base del cranio, e identico numero è stampato all’interno dei tre semi-teschi presenti nello sprue dei pezzi da montare insieme con le quattro parti che poi comporranno le due colonne “in piedi”. Da segnalare, come punto “positivo” il fatto che i tre grandi “semi-teschi” e le due colonne da assemblare, volendo, potrebbero essere adoperati per interessanti conversioni insieme al set delle Rovine Arcane (Codice Componente: 99129999003, prezzo 22,50 euro). A questo proposito sarebbe auspicabile che la GW decidesse di mettere in vendita (secondo una recente tendenza) anche lo sprue singolo con i tre semi-teschi e le colonne. Altra segnalazione necessaria, ma stavolta per evidenziare un difetto, è quella che riguarda proprio i tre grandi teschi da assemblare: il retro della calotta cranica (ovvero la parte già attaccata alla costruzione principale) appare infatti correttamente testurizzato e dettagliato, mentre la parte di calotta cranica del pezzo da applicare, è priva di testurizzazione. Questo, una volta assemblati i tre teschi, comporta il fatto che la parte anteriore e quella posteriore, pur combaciando perfettamente, presentino superfici “non omogenee”. Volendo rimediare occorrerà dunque testurizzare la parte anteriore dei teschi con un’attenta opera di intervento modellistico. La stella del caos semidistrutta incisa sul pavimento del tempio, ospita in un lato (non visibile dalle foto della scatola) una piccola fossa contenente undici teschi di misura “umana” (ottimo elemento come obiettivo di missione & simili). Altri teschi “umani” sono sparsi per l’intera costruzione. Oltre all’accesso principale all’area del tempio – costituito dalla grande scalinata - è presente, accuratamente “mimetizzato” un possibile accesso sul lato opposto, costituito da una serie di pietre cadute e macerie che, opportunamente disposte, costituiscono una sorta di “scalinata naturale” perfettamente percorribile da miniature singole (personaggi, schermagliatori) e con spazi sufficienti, su ogni “gradino” per posizionare le miniature. Prendendo debiti accordi fra giocatori prima dell’inizio delle partite, questo “accesso secondario” potrebbe essere adoperato dunque da schermagliatori, personaggi singoli o addirittura reggimenti “in colonna” (ma occorreranno apposite regole). Questo secondo accesso è utile soprattutto se si pensa all’uso del TdT in partite di giochi come Mordheim, Necromunda e simili. Tornando invece alla parte “anteriore” del tempio, quella con la scalinata principale, è da segnalare che ai due lati della base della scala stessa, vi sono piccole aree praticabili, protette da sporgenze di roccia e rovine, che forniscono riparo paragonabile a quello di siepi o muretti. Anche qui tutto è da sfruttare in base ad accordi pre-partita, e ben si presta a giochi come Mordheim. L’assemblaggio, come si può evincere da quanto spiegato finora, è sicuramente semplicissimo (se si fa eccezione per l’eventuale necessità di testurizzare le parti anteriori dei teschi come accennato). Sicuramente consigliabile anche testurizzare con sabbia i bordi “lisci” della collina, in modo da “fondere” meglio l’elemento scenico con tavolo di gioco. Da segnalare anche la possibilità di poter collocare comodamente miniature con base 25x25 sulle basi destinate alle due colonne “in piedi”. Questo (rinunciando alle colonne e volendo fare delle modifiche) consente sia di collocarvi eventuali statue con o senza basamento, obelischi, bracieri et similia, sia di piazzarvi eventuali personaggi (sempre in “ottica Mordheim” o simili). La scatola riporta la “solita” tabella di riferimento per la colorazione, riferita – però – solo alla configurazione mostrata sulla scatola stessa. Questi i colori: charadon granite; codex grey; iyanden darksun; graveyard earth; scab red; skull white. In conclusione, il TdT appare adatto non solo per Warhammer, ma anche per WH40K e giochi come Mordheim, Necromunda & co., ma non si deve commettere l’errore di considerarlo una “collina da schieramento” in senso stretto o si rischia di rimanere molto delusi. Offre, sì, spazi per schierare limitate truppe, ma non è sicuramente quello il suo ruolo principale. Si presenta oltremodo facile da montare, non senza qualche difettuccio (come la questione della testurizzazione solo parziale dei teschi ). Il livello del dettaglio, modellisticamente parlando, non sarà quello di un pezzo di ForgeWorld, ma può essere considerato sicuramente buono se rapportato all’uso cui è destinato (ovvero “da gioco” e non da diorama). E’ un pezzo sicuramente adatto per chi non sia un modellista esperto (sicuramente in grado di far meglio) ma voglia comunque un buon “pezzo centrale” per le proprie battaglie in grado di sopportare senza problemi lo stress delle partite e del trasporto. Offre opportunità interessanti per caratterizzare partite anche a livello regolistico. Ha un prezzo accessibile, ed è di dimensioni considerevoli. Offre ottime occasioni di “modularità” con il tavolo Regno della Guerra e le colline modulari GW. E’ ottimo per creare scenari più ampi insieme al materiale del set Rovine Arcane (e nella scatola del TdT c’è spazio per conservare anche quelle, volendo). Infine, oltre a poter eventualmente rappresentare un’ottima base per una torre, il TdT – con un minimo di lavoro modellistico – è facilmente caratterizzabile per essere usato con poche modifiche anche in altri contesti non “caotici” (come elemento scenico per Conti Vampiro, Khemri, Necron). L’Esorcista Alcune cosucce per solleticare la vostra voglia di anteprime! Jeremie Bonamant Teboul è l'ideatore del Gigante in giro per il mondo che farà tappa anche a Lucca. Partito a Settembre 2003 (a oggi vi hanno partecipato quasi 250 pittori), l cadavere squisito è un gioco collettivo inventato dai surrealisti, che consiste nel far comporre una frase, o un disegno, da diverse persone, senza che nessuna di queste possa tener conto della collaborazione o dei collaboratori precedenti. In questo caso, ogni modellista che desidera partecipare alla festa deve ar pervenire il suo pezzo al successivo incontro. E' così che tanti tra i pincipali artisti del settore hanno immerso le mani in questo progetto evolutivo che non ha ancora finito di arricchirsi! Inoltre un a Lucca games potrete incontrare due grandi personaggi del mondo del modellismo, giocato ed esposto. Nell'ambito della nuova e potenziata area dedicata alla storia: Historical Island arriva, assieme all'amico e collaboratore Fabrizio Cheli, il Maestro Mario Venturi, un talento italiano che da oltre 30 anni si occupa di soldatini. Pittore ed esecutore di pezzi unici ha anche realizzato prototipi per la ditta Soldiers. I periodi storici che predilige sono: Medioevo e Rinascimento, Napoleonico, Ottocento inglese ed angloindiano, Impero Tedesco (1870-1918). Due i suoi libri pubblicati e numerosi articoli su varie riviste del settore italiano e straniero. Socio fondatore dell'associazione modellistica fiorentina La Condotta (1997) e membro del comitato organizzatore della mostra-concorso internazionale Frammenti di storia di Calenzano (Fi) Mario Venturi vanta inoltre un primato interessante: è uno dei pochi modellisti che, ha realizzato più di 3000 pezzi tra dipinti e autocostruiti. E proprio nella XXIII edizione di Lucca Games si inaugurerà la Prima mostra di Soldatini da collezione. Gioco, passione, storia, divertimento e un pizzico di follia sono il trait d'union per quanti fanno del soldatino la propria passione e il proprio lavoro: 250 figure, raccolte dalle collezioni più importanti, ci mostreranno il talento di Venturi e il suo entusiasmo. Peculiarità che lo hanno consacrato come uno dei massimi rappresentanti del figurinismo mondiale. La mostra partirà dalla Guerra dei Cento Anni arrivando sino alle Indie, per poi terminare alle porte del primo conflitto mondiale. L’ALTRA REALTA’ IL FANTASTICO COME SATIRA DEL POTERE di Alessandro Forlani (…) e una volta vennero anche due truffatori: essi dicevano di essere due tessitori e di saper tessere la stoffa più incredibile mai vista. Non solo i disegni e i colori erano meravigliosi, ma gli abiti prodotti con quella stoffa avevano un curioso potere: essi diventavano invisibili agli occhi degli uomini che non erano all’altezza della loro carica, o che erano semplicemente molto stupidi. “Quelli sì che sarebbero abiti meravigliosi!”, pensò l’Imperatore: con quelli indosso, io potrei riconoscere gli incapaci che lavorano nel mio impero, e saprei distinguere gli stupidi dagli intelligenti! Devo avere subito quella stoffa!”. Hans Christian Andersen, Il vestito nuovo dell’Imperatore Cito questo passo de Il vestito nuovo dell’imperatore di Hans Christian Andersen, che è la celebre favola che ispira il titolo di quest’incontro, perché costituisce un esempio strutturalmente, narrativamente perfetto di fantastico che declina alla satira. Più avanti spiegherò come ciò avviene. La satira fin dalle origini ha usato spesso l’allegoria, si è servita delle forme della favola, di figure del fantastico e del mito. Penso ai Satiri (benché sia un errore comune credere che la satira derivi dal nome di queste creature…), penso a Dante: le mostruose e grottesche mutazioni e pene dei dannati, nel suo allegorico inferno (“voi ch’avete l’intelletti sani / mirate la dottrina che s’asconde / sotto il velame de li versi strani”…) hanno sovente carattere e finalità satiriche. Penso anche alla letteratura trobadorica, ai lazzi surreali di Cenne De La Chitarra; più innanzi al fantastico di Rabelais o di Swift. Altrove, specie in età moderna e contemporanea, la satira ha corretto perfidamente il tiro fino all’attacco esplicito, diretto e iperreale nei confronti della persona. Accade nei poeti latini come nel teatro di Moliére e di Gigli. Oggi attinge al gossip; spesso, con l’impiego degli attuali strumenti di registrazione, ripresa, riproduzione ed elaborazione di immagini e suoni, è una cover di videocumentazioni, dichiarazioni, pubblicazioni imbarazzanti per gli avventati o presuntuosi enunciatori. Questo tipo di satira oggi soprattutto in voga è efficace perché sguaiata quanto la satura latina, o certe improvvisazioni da Commedia dell’Arte. Prende di mira qualcuno che può esserci seduto accanto, ora, in platea, o che è seduto su ben più alte poltrone ma che tutti immediatamente riconosciamo. Il limite di questa satira è però che, trascorsi anche solo pochi anni da certi fatti, scomparsi dalla scena pubblica e quindi dimenticati i personaggi beffeggiati, essa perde di incisività, addirittura di quell’immediata comprensibilità che crea una perfida complicità fra dicitore e ascoltatore e suscita di conseguenza il riso. Provate per esempio a sfogliare una vecchia raccolta di vignette di Forattini, di Chiappori; o rivedere qualche sketch comico televisivo su uomini di potere ormai dimenticati... Favole e miti satirici quali Il vestito nuovo dell’Imperatore, al contrario, lo raccontiamo e riraccontiamo da secoli; se lo sono raccontato e riraccontato e ancora lo racconteranno per secoli, ridendo a denti stretti, persone che non hanno o non avranno mai sentito nominare gli insignificanti – alla luce del fantastico e del mito - Silvio Berlusconi o Walter Veltroni. Qual è la differenza fra i due registri satirici, cosa rende universale e forse eterno il fantastico come satira, al contrario della breve vita della satira “istantanea”? Spiegherò con un esempio: Charlie Chaplin che, ne Il grande dittatore, fa Adolf Hitler che gioca col pallone-mappamondo non è solo un attacco al più famigerato dittatore del XX secolo, ma ormai la satira di tutti i tiranni, da Giulio Cesare fino a quelli (non ce li auguriamo) futuribili. Un potente lirismo iscrive quella scena nell’ambito del fantastico: un uomo di potere si trastulla con un pianeta, con il mondo, il modello ovvero – nell’accezione magica del termine - il simulacro del mondo: la stessa immagine appartiene al nostro immaginario fantastico e poetico fin dalle raffigurazioni di divinità egizie con lo sfero celeste fra le braccia, al dio-demiurgo con squadra e compasso dei dipinti di William Blake, al Galactus divoratore di mondi dei Fantastici Quattro di Jack Kirby. Un topos del mitico e fantastico che, declinato in quel contesto, per la divina enormità che presuppone quel gesto, suscita il riso satirico. La pur gustosissima gag – nello stesso film – di Hitler e Mussolini che non riescono a decidersi fra stretta di mano e saluto romano appartiene, al contrario, alla satira terrena e mondana. Il fantastico, quando fa satira del Potere, non si accontenta di additare e spernacchiare le macchiette o i tiranni del momento: in accordo con la sua affinità col mito, sguardo su ciò che è eterno in noi, il fantastico punta in genere all’idea platonica, ovvero la radice, di certi soprusi e meschinità: al Potere in sé, con la maiuscola, il Potere come principio. Oggi ritrovo la stessa potenza fantastico-satirica nel personaggio del Ministro della Paura di Antonio Albanese. Il quale, su “Repubblica” di mercoledì 24 Giugno 2009 fa questa riflessione sul senso della satira: “Di satira ce n’è rimasta poca in giro. Ma è vero anche che si è esaurita una certa carica. Negli ultimi anni c’è stata una grande inflazione, si sono messi tutti a fare satira, con il rischio di una perdita di credibilità. Ma criticare il potere non basta, ci deve essere un profondo lavoro di riflessione per essere efficaci.” Ma come accade, e per quali condizioni, che il fantastico diviene satira? J.R.R. Tolkien afferma che condizione essenziale del racconto fantastico è la sospensione dell’incredulità. Ovvero il tacito patto fra narratore e lettore (o ascoltatore, o spettatore; fra performer e pubblico) per accettare come plausibili impossibilità fisiche quali i poteri magici, le proprietà magiche di alcuni oggetti, le caratteristiche strutturali di alcuni luoghi (per esempio le città volanti: dal Gulliver di Swift al Flash Gordon di Alex Raymond) o biologiche di altri (i draghi sputafuoco di ieri e il Terminator T-1000 in metallo liquido di oggi). E questa è nel fantastico una legge universale. Nell’attaccare il Potere, nella favola di Andersen, sembra tuttavia che proprio alla conditio sine qua non della “sospensione dell’incredulità” il fantastico debba (o piuttosto “si azzardi a”) rinunciare. Satira è qui svelamento e derisione di una magia che non esiste. Fatto tanto più ridicolo e ridicolizzante in quei contesti quali i mondi di fiaba, i “c’era una volta in un paese lontano lontano” che, per dirla con Ernesto De Martino, si costituiscono come “mondi magici”. Ecco la grandezza della prosa di Andersen: che, nello spazio di un paragrafo, di un a-capo, passa dal buonsenso ipotetico dei presupposti poteri magici della stoffa all’assurdo satirico di un sovrano citrullo e vanesio che dà per certa la medesima magia. Dove il fine è lo sberleffo alla torva, stupida natura del Potere il finale de Il vestito nuovo dell’imperatore dichiara che, anche se quella che stiamo raccontando è una favola, qui non c’è purtroppo magia che tenga! Non c’è alcuna seta magica visibile alle sole persone intelligenti, e i due tessitori-stregoni non sono altro che scaltri truffatori. L’Imperatore se ne va ridicolmente nudo in parata nel più reale e ordinario dei mondi: il nostro. Avvilito da un Potere senza incanto qual è quello ch’egli rappresenta. 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