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Settimanale d’informazione ANNO LVI- N. 28 euro 1 www.vocedellavallesina.it Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Jesi, domenica 2 agosto 2009 Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Il 1° settembre le chiese europee celebrano la Giornata per la Salvaguardia del Creato: il bene dell’aria Mettiamo giudizio: cambiamo aria P rima che chiudiamo su bottega e andiamo tutti (?) in ferie, mi sia permesso di anticipare fin d’ora qualcosa sulla prossima IV Giornata per la salvaguardia del Creato promossa dalle chiese europee (quindi anche protestante e ortodosse). Certo, la data non è molto felice, dato che molti (parrocchie comprese) saranno ancora nel clima vacanziero: proprio per questo vorrei accennare fin d’ora qualcosa, ripromettendomi qualche articoletto per settembre. Prima però ricapitoliamo: dopo il 2006 con un tema generico (“il mondo come giardino da custodire”), si è passati nel 2007 a qualcosa di più preciso: la Terra. Nel 2008 poi l’Acqua, mentre quest’anno 2009 dovremmo riflettere sull’Aria. Argomento quanto mai attuale, visto che la salute della nostra atmosfera è stata era uno dei punti di faticosa trattativa nel recente G8 de L’Aquila. Qui vorrei soltanto proporre un caso concreto: che potrebbe indurci a gesti di maggiore responsabilità fin da questa estate. Pochi giorni fa un tizio riferiva della bella decina di giorni passati con una comitiva di amici sulle Dolomiti: aria fresca, superbi paesaggi, ottime escursioni, ottima recettività alberghiera. Poi il ritorno in auto in un fine settimana da bollino rosso o nero: un insopportabile calvario autostradale lungo 500 km! Sotto il chioppo del sole si facevano 10 km, poi sosta, poi altri 10 a passo d’uomo, poi altri più veloci, e ancora un imbot- tigliamento, specie vicino ai grandi centri urbani. Insomma un tira e molla estenuante: non solo da far saltare i nervi appena rilassati fra le cime montane, ma suscettibile di inquinare totalmente quei polmoni appena ossigenati dall’aria frizzantina delle abetaie alpestri. Certo, siamo abituati alle cronache “sentirci qualcuno” quando ci mettiamo alla guida della nostra macchina? Non è forse l’auto una delle maggiori cause dell’effetto serra? Non sarebbe il caso di rivedere i nostri stili di vita: ad esempio usando di più treno e bus? E a chi parla di qualche disagio o limitazione, ammetto che ce ne siano: ma probabilmente sono pari se non inferiori a quelli raccontati dal tizio di cui sopra. Senza contare un più alto rischio d’incidenti stradali: oltre 5000 l’anno, specie d’estate. E poi, a proposito di Dolomiti: in occasione del recente loro inserimento nel “Patrimonio dell’Umanità”, qualche dissennato “operatore economico” trentino-altoatesino s’è fregato le mani prevedendo un incremento del turismo nientemeno che del 30%. Qualche altro invece, dotato di cervello e di amore alla montagna e alla sua bellezza (ad esempio Messner), ne ha tratto una conclusione contraria: che cioè bisogna assolutamente impedire alle macchine di raggiungere certe quote e certe località particolarmente fragili. Chi vuol andarci, usi i mezzi pubblici, le seggiovie (e affini) e meglio ancora, se può, le proprie gambe. Sennò se le veda in cartolina radio-TV con i rituali bollettini degli “eso- o negli splendidi documentari di Piero e Aldi” e “contro-esodi”, e le immagini di queste berto Angela. Questo significa dare un constagionali, mugghianti transumanze uma- creto contributo a quel “cambiare aria” che ne scalpitanti sulle rombanti quattro ruote. i politici mondiali hanno promesso entro il Ma sarebbe ora scossa per chiedersi: ma è 2050. Ma se non cominciamo un po’ noi a saggio tutto questo? Possiamo ancora conti- mettere giudizio fin d’ora, “campa cavallo!...”. nuare a cedere al brivido adolescenziale del Don Vittorio Magnanelli Buone vacanze! Voce sospende la pubblicazioni per il mese di agosto. Tornerà ai lettori con il numero 20 del 6 settembre che arriverà agli abbonati il 3 settembre. La direzione e la redazione ringraziano i lettori e gli inserzionisti per l’affetto e il sostegno ed augurano di trascorrere un tempo di riposo e di serenità. Helder Camara a cento anni dalla nascita e a dieci dalla morte, ci offre una meditazione. Il sogno di una giustizia sociale e di una chiesa povera Se, dopo le tante traversie e poi, come arcivescovo, con con la società brasiliana la diocesi di Recife, brucia e anche con la Chiesa di l’attenzione e l’opera verso i Roma, papa Giovanni Pao- poveri, i bisognosi, i giovani, lo II, abbracciando a Recife gli emarginati, i ragazzi abHelder Camara, lo saluta bandonati per le strade. come “fratello dei poveri, Non chiude gli occhi di fratello mio” e se, alla sua fronte alla Teologia della morte, l’Osservatore Roma- Liberazione, ma la interno scrive che questo arcive- preta – reduce dalle quattro scovo va considerato “il pro- sessioni del concilio Vaticafeta del terzo mondo, il San no II – nei limiti voluti dalla Francesco d’Assisi del sec. lettura evangelica. Scrive: XX”, vuol dire che abbiamo “Come cristiano non posso di fronte un personaggio di accettare la violenza armaalta statura per il mondo e ta. Sono convinto che solo per la Chiesa. E’ l’aposto- l’amore può costruire. Forse lo della giustizia sociale di altri, come Camillo Torres, fronte agli infiniti bisogni partendo dallo stesso vanche emergono in tante parti gelo, sono arrivati ad oppodella terra. In lui, sacerdote ste conclusioni. Io li rispeta 22 anni, impegnato con la to, ma non ne condivido il Gioventù Operaia Cattolica pensiero”. E lavora, senza distinzione di religioni e di nazioni, con chi si impegna su temi “che sono alla base di una convivenza giusta e pacifica”. Vuole dare voce a chi non l’ha e ricorda, vero profeta dell’ultima enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate, che non c’è pace senza giustizia e che “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Presagisce gli accenti dell’enciclica, quando ci ricorda che “la solidarietà, mentre risolve qualche problema qua e là, aiuta anche noi a ritrovare una migliore qualità della vita. Pensiamo ai nostri modelli consumistici, ai nostri figli non più allenati alla fatica e sommersi da montagne di giocattoli”. Viene da pensare che il Pon- tefice abbia ripreso gli stessi bile. Così Camara risponde: concetti proprio dagli scritti “Quando io dò da mangiare di Camara, tanto sono stra- ad un povero, tutti mi chiaordinariamente condivisi. mano santo; ma quando chiedo perché i poveri non *** hanno cibo, tutti mi chiamaEgli, in sintonia con il vesco- no comunista”. E così va alla vo martire di San Salvador radice del problema: facile Oscar Romero, tormentato per un ricco, per un possidalla natura “umana” della dente, per chi si arricchisce Chiesa, vive momenti diffi- con l’aiuto della prepotenza cili e di intimo travaglio di e delle ingiustizie di ogni gefronte alla infinita miseria nere, compresa la violenza materiale e morale che lo morale e fisica, aprirsi alla circonda (Recife è al centro beneficenza e alle elemosine, dei territori più miseri del ma impossibile per gli stessi Brasile). Tensioni anche con cedere il patrimonio rubato, il Vaticano perché i latifon- equilibrare un po’ la distridisti non tollerano che egli buzione dei beni. anteponga la giustizia alla E da qui anche il sogno di beneficenza e lo accusano di una Chiesa “povera e serva” marxismo tout court infan- come ci ricorda Bartolomeo gandolo quanto più possi- Sorge che con Camara ha avuto modo di collaborare in alcune occasioni. Il vescovo di Recife auspica, dopo aver il Vaticano abbandonato il potere temporale nel secolo XIX, che la Chiesa abbia la forza di fare ancora un grande passo avanti rinunciando a tante ricchezze. Il gesto di Giovanni Paolo I di eliminare il simbolo del triregno va portato fino in fondo “affinchè la Chiesa sia serva come Cristo , affinché non offra al mondo lo scandalo di una Chiesa forte e potente che si fa servire …”. (Agg. Soc.-febbr’09). E’ un sogno che, bisogna riconoscerlo, la Chiesa sta realizzando in diversi settori, se non in tutti. Vittorio Massaccesi [email protected] 2 Cultura e società 2 agosto 2009 Del più e del meno Folklore a palazzo dei Convegni Tutto cominciò per caso... di Giuseppe Luconi N on dovrei rubare spazio ai lettori per fatti miei, personali. Perciò mi scuso con loro. Ma, quando si è avanti con gli anni, i ricordi hanno la meglio sul buon senso e sulla ragione. In breve: in questi giorni tocco un traguardo insignificante per chi legge, ma importante per me: i sessant’anni di giornalismo. O meglio, di attività giornalistica. Era il 7 agosto del 1949 quando sul Corriere dello Sport usciva il mio primo articolo. In realtà, un “articoletto”: breve, sperduto in un mare di notizie. E soprattutto anonimo, come i tanti altri miei articoli – anche più lunghi e anche con titoli a più colonne - che seguirono sul Corriere e di lì a poco anche su Voce Adriatica. Ci vollero almeno due anni prima che in fondo ad un mio articolo comparisse la mia firma. Chiarisco subito che io non avevo mai pensato di fare il giornalista, l’idea di scrivere su un giornale era fuori dalla mia immaginazione. Il mio “ingresso” nel mondo della carta stampata avvenne per puro caso. Dopo la guerra, anche a Santa Maria del Piano avevamo organizzato una squadra di calcio. A San Giuseppe era sorta la Spes (fortissima!), a San Giovanni Battista la Vigor, a San Francesco d’Assisi l’Audace. Noi avevamo la Robur, allenata da Bruno Liuti, meglio noto come il Pinguino. Naturalmente, come le altre squadre parrocchiali, anche la nostra era composta solo da giovanissimi. Quella mattina dell’estate del ’49 allo stadio comunale si giocava uno degli incontri del torneo cittadino, al quale partecipavano, oltre alle squadre che ho nominato, Maruska, Intrepida e Setificio. Prima dell’inizio della partita, fui avvicinato da Mario Ceresoni, che non conoscevo. Ceresoni scriveva sul Corriere dello Sport. Mi chiese se potevo fargli avere, per il suo giornale, due righe di cronaca della partita Robur-Maruska in programma quella mattina. Mi lasciai convincere e scrissi l’articolo: appena 24 righe (oltre al tabellino), ma credo sia stato il più sofferto della mia vita. E non solo perché avevamo perso per uno a zero! E’ vero che il caso può decidere di una vita? Anche oggi mi chiedo: se quella mattina non fossi andato allo stadio e non avessi incontrato Ceresoni, probabilmente il mio rapporto con i giornali sarebbe rimasto quello del lettore, niente di più. E, avendone il titolo, invece di scrivere sui giornali, avrei fatto l’insegnante di disegno: per la scuola non sarei stato un buon acquisto, ma per il giornalismo un buon affare certamente sì. °°° In realtà, questo mio accenno agli inizi voleva essere solo un’occasione per ricordare Mario Ceresoni, un vero galantuomo prima ancora che un bravo giornalista. Rivali nella cronaca, ma senza mai tradire l’amicizia, il rispetto, la stima che ci legava. Ho detto del primo incontro, che non ho dimenticato. Così come non ho dimenticato la sua improvvisa scomparsa. Era il 13 marzo del ’77, una domenica come tante. Verso mezzogiorno mi aveva telefonato per gli ultimi accordi sull’articolo sportivo da pubblicare su Jesi e la sua Valle: aveva lo spirito e l’entusiasmo di sempre. Poi era andato allo stadio. Appena rientrato a casa, era crollato a terra: neppure il tempo di avvicinarsi alla macchina da scrivere. Il foglio di carta, già avvolto attorno al rullo della macchina, rimase in bianco, spettatore muto e impotente di un dramma che si era consumato in pochi istanti. Ricordo che, più di una volta, scherzando, avevo rinfacciato a Mario la responsabilità della mia presenza nel giornalismo jesino e ogni volta aveva replicato, pronto, con una battuta. Perché Ceresoni aveva oltretutto il dono di saper colorire le situazioni, anche le più scomode, con una vena di humor sottile e garbato dal quale era impossibile non rimanere contagiati. E sì che la vita, specie negli anni del dopoguerra, non era stata certo generosa con lui. S I semi come le parole eminare, ricevere, riconsegnare. I semi come le parole. Nell’immenso campo della Terra e della Vita. Un ciclo infinito, magico. Ispirato dai tanti volti della Luna e affidato agli umori del Sole. Raccontato per ben 31 anni dal gruppo folkloristico “Colle del Verdicchio”, di Staffolo. Immortalato nella sorprendente mostra fotografica “Salterellando. Salti & Giri per il Mondo”, inaugurata nella serata di lunedì 27 luglio a Palazzo dei Convegni. Uno spettacolo scenografico originale e suggestivo, imperniato sulla bellissima simulazione di un campo di grano un po’ speciale, dove si seminano anche parole che diventano fatti, eventi, tappe determinanti nel percorso umano. Un percorso chiamato “Le parole dei semi” che racconta, attraverso il bianco e nero delle foto, scattate tra gli anni ’30 e ’60, il lavoro dei campi di Staffolo in un contesto storico sociale ormai dimenticato. Su questo sfondo sonnacchioso, quasi assopito, lunare, il colore degli eventi folkloristici esplode solare, fragoroso suscitando il risveglio della Memoria. È questo, proposto da Luciana Zanetti, ideatrice della mostra, un incontro con il Folklore raffinato e significativo, che ne sottolinea il valore altissimo pur nella sua valenza popolare. Che è poi quella più vera, ricca, vitale. Una carrellata di ricordi racchiusi nelle pittoresche immagini del gruppo scattate nelle tappe salienti della sua attività folk e negli incontri con gli altri gruppi che ha ospitato o conosciuto durante le tournèe all’estero. La mostra si colloca nella manifestazione più ampia del 1° incontro Internazionale Etnico Folk dal titolo Seminando a luna piena, sempre ideata e diretta da Luciana Zanetti, che culminerà nella serata del 31 luglio, in piazza della Repubblica, con l’esibizione dei diversi gruppi folklorici provenienti dall’India e dalla Costarica assieme al gruppo “Ortensia” di Ortezzano (AP) e “Colle del Verdicchio” di Staffolo. Fotoservizio Paola Cocola Benvenuto Tommaso! poesia marchigiana protagonista a Palazzo Ripanti Nuovo Concerto vocale al Museo Diocesano S abato 1 agosto, alle ore 21, la sala-teatro del Museo Diocesano torna ad essere un punto di riferimento nelle notti d’estate jesine con un interessante evento culturale rivolto a tutti coloro che vorranno apprezzare l’atmosfera e le suggestioni create da artisti figli della nostra terra. Dopo la musica con Arie d’Opera dello scorso venerdì, protagonista questa volta la poesia, ed in particolare la poesia marchigiana dall’800 ad oggi, recitata da Dante Ricci e Mugia. Durante la serata, a partire dalle 19 fino alle 22, saranno aperte al pubblico le sale del museo e la sala d’arte contemporanea, che ospita la mostra Figure dell’artista Roberto Moschini. L’appuntamento con Discanto tornerà domenica 30 agosto e domenica 20 settembre, sempre alle 21, arricchito in queste date dalle note del pianoforte suonato da Serena Stronati, giovane studentessa della Scuola Musicale G. B. Pergolesi di Jesi, che accompagnerà le voci recitanti. Per informazioni chiamare lo 0731.226749 o inviare una mail a [email protected]. E sette! Nonna Orietta e nonno Amleto, insieme agli altri nipoti Francesco, Anton, Michele, Danil, Matteo e Denis, agli zii tutti e all’altra nonna Anna, danno il benvenuto a Tommaso, venuto ad allietarci il 3 luglio 2009. Auguri a mamma Simona e papà Dario. Congratulazioni Il 16 luglio, all’Università Politecnica della Marche, Raffaela Durastanti di Montecarotto ha conseguito la laurea magistrale in biologia applicata con la votazione di 110/110 e lode. Relatore il prof. Orena. Parenti e amici si congratulano con lei per il traguardo così brillantemente raggiunto e le augurano che il futuro le riservi le meritate soddisfazioni. 3 Cultura 2 agosto 2009 Impressioni dopo la lettura del romanzo “Dal quaderno blu” di Asmae Dachan SCUSATE IL BISTICCIO (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it POVERO MALAPARTE ! Omonimia fuorviante PROF: E’ un importante giornalista e scrittore italiano del 900. Ha scritto: Kaputt, La pelle, Maledetti toscani. Sapresti dirmi di chi si tratta? STUD.: Non ricordo. No, non ricordo. Un aiutino, prof ! PROF: Vediamo, non è difficile. Si tratta di Curzio, Curzio Ma... Curzio Mal... STUD. (trionfante): Ah, ho capito: Curzio Maltese ! BORIA (PSEUDO) NOBILIARE Cambio di consonante per buzzurri Il solito ciarlatano, sedicente “esperto” di Araldica, ha “scoperto” antenati molto illustri al sig. Pinco Pallino. E adesso a motivo del “nobile” casato lo vedi gongolar tutto gasato ATTACCABRIGHE, CALMATEVI ! Cambio di iniziale pro self-control Chi la collera non mitiga giorno e notte sempre litiga PROGETTANDO GIà (FORSE) LE TERME OMONIME Cambio di vocale… imperiale 212 d.C. Emanata la Constitutio antoniniana, l’imperatore - per festeggiare l’evento avanza in sella al suo destriero, facendolo volteggiare a destra e a sinistra. Sapreste riassumere la notizia in due parole 2 ? [Xxxxxxxxx xxxxxyxxx] *** Soluzione del gioco precedente: è risaputo che il treno in questione si chiama Freccia Rossa. E Berlusconi, è altrettanto notorio, quando si imbatte in questo colore… vede rosso. La Citazione “Un testo costruito con genialità” H o terminato di leggere il bel libro della emergente scrittrice Asmae Dachan, che la vita mi ha fatto incontrare per essere la mamma di due splendidi bambini, uno dei quali ho avuto per tre anni nella Scuola dell’Infanzia in cui lavoro. Pur avendo spesso letto alcuni articoli di questa giornalista nel settimanale Voce della Vallesina, sono rimasta stupita dalla “scrittura” di questo romanzo intitolato Dal quaderno blu (edito da LibertàEdizioni), per l’originalità narrativa e la forma descrittiva. Si tratta di alcune storie che pur procedendo parallelamente a volte si intrecciano tra loro pur senza troppa evidenza; in esse la vita emerge nei suoi poliedrici aspetti. La carità dà vera sostanza alla relazione personale con Dio e con il prossimo; è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici. Benedetto XVI, “Caritas in Veritate”, 29 giugno 2009, n. 2. La p u l c e Si legge su di un cartoncino (i nomi non sono veri ma il fatto sì): “Elisa annunzia con gioia il matrimonio di Mario e Caterina che si terrà nella chiesa di …ecc. ecc.” Chi è “Elisa”? La mamma vedova o separata? La zia? La nonna? No: è la figlia. Come dire: prima il frutto poi il fiore (dell’amore). Alla faccia dell’auspicato ed ecologico “ritorno alla natura”. italiano piacevole e coinvolgente; del resto quando non si vede l’ora di lasciarsi assorbire dalle righe di un libro e quindi lo si prende in mano appena possibile per leggerlo, significa che si crea un ponte tra chi lo ha scritto e chi ne assorbe lo spessore evocativo. Credo che il modo migliore per custodire uno scritto, … sia di continuare a farlo vivere, affinché la mano che lo ha steso, la mente che lo ha pensato, il cuore che lo ha partorito, non muoiano sotto la polvere di pagine mangiate dal giallore del tempo che passa. Per questo auguro ad Asmae che il suo testo sia, anche nel tempo, occasione per effettuare una piacevole lettura, nonché di poter estrarre dal suo talento personale e dal suo “essere donna” altri quaderni blu, dove potersi ritrovare tutti nel rispetto di una poliedricità etnica, culturale e religiosa. Anna Rita Giampaoletti Il Libro: una pubblicazione del giovane jesino Manuel Rossini Le relazioni tra l’uomo e il mondo E’ possibile arrivare ad una comprensione dell’uomo “originaria”, ossia lontana dall’interpretazione che di esso hanno dato la storia, le diverse tradizioni culturali e il cristianesimo? A questa domanda cerca di rispondere “Karl Löwith: la questione antropologica”, il libro (uscito quest’anno, per Armando Editore) del nostro giovane concittadino Manuel Rossini. Nato a Jesi nel 1979, Rossini ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Antropologia presso il Dipartimento di Filosofia dell’università di Parma e si occupa soprattutto del pensiero di Löwith, di antropologia filosofica, dei rapporti tra mondo moderno e cristianesimo e della filosofia tedesca contemporanea. Ha inoltre scritto e tradotto per varie riviste specializzate e, dall’ ottobre 2005, vive a Friburgo, in Germania, dove svolge attività di ricerca presso l’università Albert Ludwigs. Nell’opera che prendiamo in considerazione, l’autore analizza il pensiero antropologico di Löwith e giunge alla constatazione che è da Nietzsche che si deve ripartire per una descrizione filosofica dell’uomo, poiché la sua diagnosi antropologica è la più coerente e la più penetrante mai intrapresa nella lunga storia dello spirito. La filosofia di Löwith vuole fondare l’essere e le sue problematiche su basi nuove, che non siano quelle dell’onto-teologia classica. La domanda legittima a cui cerca di dare una risposta è la stessa che si pose Nietzsche: “A che scopo l’uomo?”. Si tratta di una questione legittima. Infatti, nella metafisica, con la morte di Dio, l’interrogativo fondamentale è passato dalla domanda sul rapporto Dio, uomo e mondo al quesito “ridotto” uomo-mondo. Se al primo interrogativo avevano risposto la teologia prima e la metafisica (cristiana e anticristiana) poi, ora che l’uomo non sembra più essere al centro della creazione, deve essere l’antropologia cosmologica a tentare di risolvere il secondo enigma. Löwith propone un’indagine sull’uomo cercando di comprendere il senso di quella “e” speculativa (uomo e mondo). Tra uomo e mondo hanno luogo delle relazioni cosmiche misteriose che caratterizzano non solo il rapporto tra i due termini, ma lo stesso pensiero che si interroga su se stesso, sul posto e sul ruolo dell’uomo nella totalità del mondo fisico. L’antropologia filosofica di Löwith, fondata cosmologicamente, va alla ricerca di un senso all’interno del mondo naturale, le vera destinazione dell’uomo, il cui compito più urgente è realizzare la sua umanità in conformità alla natura. Insomma, l’intento di Löwith è quello di proporre all’uomo tardo-moderno un orizzonte di pensiero e una comprensione dell’essere umano che si fonda non sulla storia, ma sulla natura e sulla natura umana: una prospettiva che rimuove il criterio e il parametro concettuale del cristianesimo e dello storicismo relativistico. Federico Catani Urbino - la mostra su Raffaello, sua città natale, ha avuto un grande successo a cura di Riccardo Ceccarelli La carità I loro destini si intrecciano in modo imprevedibile e non ci si può sottrarre dal confondere tratti della propria vita con quella di chi si incontra lungo quel tragitto, quel tragitto chiamato vita. Mi permetta l’Autrice di ritrovare nei suoi interessanti ed amabili personaggi e nelle vicende narrate, alcuni riflessi della sua stessa persona che inevitabilmente scaturiscono a volte nelle parole di chi le scrive. E’ stato bello, durante la lettura, ritrovare luoghi della nostra realtà, per gli odori che gli stessi evocano in chi li ha conosciuti e che possono diventare occasione di esplorazione per chi ancora non li ha visti. Un testo costruito con genialità e creatività, espresso in un H Un dialogo con l’osservatore a registrato un grande successo di pubblico e di critica, la mostra “Raffaello e Urbino”, ospitata presso le splendide stanze del Palazzo Ducale fino al 12 luglio scorso. Le opere del genio urbinate, giunte da diversi musei del mondo, sono state esposte insieme a quelle di altri artisti a lui contemporanei. Aver avuto il piacere e la fortuna di percorrere le eleganti stanze del palazzo rinascimentale e di osservarle da vicino è un’esperienza davvero indimenticabile. Che si guardino con gli occhi della fede o con gli occhi dell’arte, il senso di meraviglia e di incanto che si prova nel contemplare i dipinti originali è davvero profondo. Gli accostamenti di colori e di forme, il gioco degli sguardi e la gestualità delle mani: un’infinità di dettagli che esprimono sentimenti ora di amore ora di dolore, ora di pietà ora di durezza, portando ogni tela ad un dialogo diretto con il suo osservatore. Nessuno dei quadri esposti finisce nei confini della sua cornice, ma sembra espandersi nello spazio e nel tempo, fino a portare la persona che li contempla a sentirsi, coinvolta, protagonista essa stessa dei momenti catturati dai pennelli di Raffaello. Il pittore marchigiano racconta la vita e la morte in tutta la loro profondità, percorrendo i mo- menti legati alla tradizione cristiana, dall’annunciazione alla crocifissione, conferendo loro una poeticità ed un’umanità che li rende universalmente simbolici. Impossibile, ad esempio, restare indifferenti di fronte alla Madonna con Bambino del 1505 (opera riportata al museo di Washington già la scorsa settimana). Come non provare commozione e tenerezza osservando l’eleganza e l’affetto con cui madre e figlio riempiono gioiosamente la tela? Al di là di ogni significato e di ogni significazione religiosa, è una delle opere sulla maternità più belle di ogni tempo e di ogni luogo. Un tributo del maestro urbinate che, a distanza di secoli dalla sua realizzazione, non smette di emozionare e di parlare ai cuori di chi lo contempla. Asmae Dachan Raffaello, Busto di angelo (frammento della Pala dell’Incoronazione di San Nicola da Tolentino), tavola, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo 4 Attualità 2 agosto 2009 Nel mondo del lavoro: appunti di viaggio di Gabriele Gabrielli* Un ritorno di Riccardo Ceccarelli L’ argomento non è estivo, cioè non impegnativo o da gossip, quelli che vanno per la maggiore in questi mesi, anche se in verità l’estate da qualche tempo è anticipata di molto. Non tutti però si ritrovano in questo clima. Si ritorna a parlare di Dio, non solo a negarlo. La modernità, la tecnica e la secolarizzazione sembravano averne relegato la discussione in un angolo, così è ancora per molti, e ne sono pure convinti, fino ad un ateismo conclamato, ad esempio Odifreddi o Scalfari. Altri ne fanno argomento di dialogo più o meno approfondito, come l’ultimo libro di Corrado Augias e Vito Mancuso “Disputa su Dio e dintorni”. Altri ancora invece scrivono di un autentico “ritorno”, come nel volume “God is Back. How the global rise of faith is changing the world” (Dio è tornato. Come il revival globale della fede sta cambiando il mondo), non ancora tradotto in italiano, di John Micklethwait (cattolico) e Adrian Wooldridge (ateo). Di questo libro hanno parlato “Avvenire” il 10 luglio e “Il Foglio”, con due interventi degli autori, il 18 luglio. Sembra di un’epoca remota la copertina del numero di Pasqua del 1966 del “Time” che annunciava che “Dio è morto” e come successivamente si sia sviluppata addirittura una “teologia della morte di Dio”, che nella versione più intelligente non intendeva seppellire Dio ma una sua immagine o alcune immagini di Dio che si erano formate nella cultura anche cristiana. I due autori, americani, reputano che il problema di Dio o della fede stia ritornando nella vita pubblica un po’ dappertutto nel mondo, a differenza dell’Europa dove “I laici europei ritengono che la religione sia un elemento dell’ancien régime, qualcosa contro la ragione, la democrazia e l’emancipazione liberale. E invece il movimento evangelical americano dimostra che esso procede insieme ai valori della democrazia” (Micklethwait). E Wooldridge aggiunge: “La diffusione della biotecnologia – la fecondazione artificiale, la clonazione, le staminali e il resto – fa sorgere questioni fondamentali su quando inizia la vita, su cosa sia il suo significato e valore. L’avanzamento della scienza, invece di ridurli, sta facendo aumentare i dibattiti religiosi”. Anche in Europa un volume di Manfred Lütz, tradotto in italiano dal tedesco, “Dio. Una piccola storia del più Grande”, Queriniana, Brescia, rilancia la questione religiosa. Ho l’impressione però che rimanga tra gli addetti ai lavori e non sia preso sul serio dal “mondo della cultura o della politica o della scienza”. Il volume è stato a lungo in testa alle classifiche di vendita in Germania (“Avvenire”, 9 luglio), non so se il fatto si ripeterà in Italia. Andrà certamente meglio quello di Augias-Mancuso. Autori più chic, non c’è da dubitarne. Scrive Manfred Lütz: “Gli eventi intellettuali e politici del XX secolo hanno fatto morire il Dio degli atei. Ma non Dio” e cita Victor Hugo de “I miserabili” del 1862 quando dice: “L’ateo crede più di quanto pensi. Negare in fondo è una forma rabbiosa di affermazione. Negare comunque non significa distruggere”. L’intera “questione di Dio” diventerà centrale in un convegno internazionale “Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto”, programmato per il prossimo dicembre, dove si confronteranno intellettuali, storici, politologi, filosofi e scienziati e uomini dell’elite culturale europea. Se ne accorgerà l’Europa che conta e che dirige? Noi speriamo di ascoltare. Intanto non stanchiamoci di cercare, come ci suggerisce il salmista, il volto di Dio. Forse faremo ridere i “saputi”, ma è l’unica ricerca da fare da parte di quanti non sanno più dove andare, non sanno più chi sono, non individuano più la ragione dell’essere in questo momento nel mondo. Non è una ricerca intellettualistica. La si può fare con più semplici capacità del cuore e dell’anima, seppure si intenda di averne una. Anche d’estate. I L’”impresa spettacolare” del Memorial di Michael Jackson. Continua il processo di vetrinizzazione sociale debiti vanno sempre pagati, anche dopo che si è morti. Anche a questo serve l’asse ereditario, per ristorare cioè gli eventuali creditori del defunto che, nell’epoca della “vetrinizzazione sociale” come la chiama Vanni Codeluppi [Bollati Boringhieri, 2007], possono anche non aspettare i funerali e farsi avanti prima per tutelare i loro legittimi interessi e diritti. A quasi un mese dalla sua morte, possiamo dire che è quello che è successo con la scomparsa di Michael Jackson, che ha visto annoverare tra i beni ereditari anche la “gestione” del suo “memorial”. E’ un buon esempio per quanti devono spiegare cosa significhi l’economia della conoscenza e supportare con sempre nuove evidenze empiriche quella “fabbrica immateriale” che ricercatori come Enzo Rullani hanno messo al centro del loro lavoro scientifico e didattico. In questo caso la società che gestiva le “apparizioni” in pubblico dell’artista, e che aveva organizzato l’evento mediatico del tour dei concerti atteso da decine di milioni di fan in tutto il mondo, ha pensato bene di “permutare” l’impegno contrattuale assunto “da vivo” da Michael Jackson, ora non più esigibile, con l’organizzazione mediatica della sua ultima “apparizione” in pubblico. Un’impresa non da poco. Queste alcune dimensioni: circa 17.000 biglietti, quotazioni di decine di migliaia di dollari, centinaia di migliaia di downlo- ad delle canzoni, diretta tv mondiale. Non dalla stampa e dagli uomini di affari che sappiamo ancora se questa “impresa” del- volevano saperne di più, è stata premiata in la Anshutz Entertainment Group sia nata verità perché la performance del titolo –a come “impresa di scopo”, limitata cioè alla parte la brusca scossa subita a ridosso della gestione di questo evento, ovvero avesse notizia di un probabile tumore al pancreasnella sua mission quella di estrarre dalla non ha subito danni, anzi è migliorata nei scomparsa dell’artista nuovo valore, spet- mesi. Ora certamente qualcuno starà già tacolarizzando altro. L’economia della co- pensando a come “spettacolarizzare” il suo noscenza, quella che ha rotto il paradigma rientro e il probabile regime part-time che taylorista e degli stabilimenti industriali deciderà di scegliere. Magari, se illuminato con le ciminiere, ci ha portato tanti beni, opportunamente dai riflettori, questo poestraendo valore non soltanto dalla terra, trà diventare un incentivo per incremendalle risorse naturali e dai manufatti ma tare le adesioni a questa forma di rapporto anche dalle idee e quindi dalle persone e di lavoro. Chissà! Nell’economia “del c’ero dalla loro creatività. Tutte le trasformazio- anch’io”, che ci offre un’efficace istantanea ni e le “innovazioni” sociali, tecnologiche, del paradigma del “mettere tutto in vetridi mercato ci hanno mostrato che possono na”, anche l’essere spettatori di una trageprodurre però –insieme al progresso e allo dia può diventare l’occasione per filmare sviluppo del benessere- anche “applicazio- e condividere su YouTube o su qualche ni” pericolose e dannose, addirittura mor- social network questa “partecipazione”. Ritali se non usate correttamente. La “spet- mane il dubbio, come ha osservato Aldo tacolarizzazione” dei funerali di Michael Grasso scrivendo a proposito della trageJackson rientra certamente tra quelle meno dia ferroviaria di Viareggio, se si tratti poi pregevoli di quest’epoca che riesce a fare di “una nuova forma di cinismo” o di una business con tutto, anche con le lacrime, “nuova testimonianza di commozione”. In la malattia e le tragedie. Qualche tempo tutto questo “clamore” che ci mette a disafa abbiamo assistito alla “finanziarizzazio- gio, risuona e ci fa riflettere, allora, l’invito ne” della salute, a proposito della malattia rivolto da Benedetto XVI a rinunciare a ridi Steve Jobs, il fondatore della Apple. Ora cercare “quella visibilità e grandezza d’imè stato sottoposto al trapianto del fegato magine che oggi spesso diventano criteri e e si sta riprendendo bene. La comunica- addirittura scopi di vita”. zione “riservata” della Apple sullo stato (*) Docente Università LUISS Guido Carli di salute del suo fondatore, tanto criticata [email protected] L’Italia in guerra? O rmai è inutile nasconderlo. In un luogo lontano, i nostri giovani stanno affrontando una guerra in un paese che sì e no sapevano che esistesse nell’immenso continente asiatico. Perché questa guerra? Perché l’uso delle armi per importare una democrazia, una civiltà, una cultura, una politica che ancora è rimasta ancorata ad appartenenze tribali? E’ soltanto un’esigenza dei paesi occidentali di liberare una regione o ci sono interessi economici del mondo occidentale perché in quel paese passerà un grande oleodotto che arrivando al mare può rifornire i paesi occidentali? Infine: perché per la ricerca civile e democratica e le sue elezioni imminenti, devono vedere i paesi industrializzati competere nell’appoggiare i vari candidati e correndo il rischio di essere suggeritori di un regime futuro? Pare che sia tutto chiaro per i paesi che partecipano a questa missione di peace-keeping. Nel tempo invece si è rilevata una vera e propria occupazione. Si sta trasformando in una guerra contro le varie fazioni, con un terrorismo che invade le strade dell’Afghanistan, con vittime civili. Il terrore dei talebani si confonde con una altro terrore, quello di un paese occupato. Mi pongo queste domande, perché da inguaribile pacifista sono rimasto all’appello del papa Giovanni Paolo II quando all’occupazione degli americani in Iraq disse con angoscia quella frase: “Mai più guerra”. Non fu ascoltato! Migliaia morirono, i Paesi dell’alleanza si ritirarono alla chetichella dopo aver sperimentato che la democrazia non è esportabile con le armi e che costava troppo in vite umane. Noi allora intervenimmo e pagammo un contributo di sangue. Per cosa? Perché? Non è demagogia essere pacifisti, perché non vuol dire disinteressarsi dei problemi di questi popoli. E’ porsi invece il problema se si può fare di- versamente, se la strada del dialogo sia possibile, se la forza non debba risiedere nelle armi, ma nelle idee. Oggi siamo nella stessa situazione. L’Olanda e il Canada stanno per andare via, gli Stati Uniti corrono il rischio di impantanarsi come nel Vietnam. Fuggono dall’Iraq, lasciando uno Stato confuso, tanto che gli analisti si domandano del dopo, quando non ci sarà più la coercizione delle armi. La demagogia dei grandi paesi che ci ha accompagnato in questo inizio di secolo ha prodotto solo macerie, e ha fatto diventare sempre più profondo il solco di comunicazione tra l’occidente e l’oriente. Però testardamente, come dice il nostro Ministro della difesa La Russa: “i nostri ragazzi devono finire il lavoro”. Lo diceva anche l’ex presiden- te Americano Bush, smentito poi dai fatti. Il lavoro non è stato compiuto, con un costo di vittime americane di 5000 ragazzi morti più quelli delle varie nazioni partecipanti al conflitto, senza contare le vittime civili irachene. Ma che lavoro? Per chi? Per vendicarsi delle torri di New York, giustificando con false notizie l’invasione in Iraq perché possedeva armi batteriologiche per sterminare il mondo? La frase del Papa è diventata nel tempo un’esigenza se non vogliamo ritornare alle vecchie barbarie, in cui la forza sostituisce il dialogo. Da giovane ero attratto dalla vita militare e partecipai a varie selezioni ma non mi presero per ragioni di salute. La divisa mi attraeva. Per questo non mi sento di condannare quei giovani che si impegnano in una vita militare. Purtroppo, a volte, per scelte di altri, si trovano ad affrontare situazioni pericolose dove la politica della mediazione ha fallito. Quando qualcuno ritorna ferito o, peggio ancora, morto da quei teatri di guerra, mi domando sempre: perché? Non ho risposta! Ma non credo neanche alle demagogie di risposte di dovere e di patriottismo, consapevole che il giorno dopo si continua la guerra… La vita per tutti è irripetibile. E’ un valore talmente alto che la sua tutela travalica ogni dovere e ogni senso di patria, quando essa viene sacrificata senza un perché comprensibile, quando si possono ottenere gli stessi risultati con una capacità di mediazione maggiore. Purtroppo ormai rimanere diventa quasi un obbligo. Non mi sottraggo al dolore. Sento per quei ragazzi che sono in quei paesi a rischio una profonda ammirazione, anche se avrei preferito averli qui a difendere la pace contro una politica che diventa incomprensibile quando si affida alle armi più che alla pace. Remo Uncini Notizie dalla regione - a cura di Mirko Ricci Distretto della domotica Il distretto regionale della domotica, ideato e proposto dalla regione, si avvia a diventare realtà. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha riconosciuto la validità del progetto, ed ha garantito il suo sostegno finanziario. Tutti i settori produttivi saranno interessati in modo trasversale sull’intero territorio regionale. Accordo fra Regione Marche e Telecom Italia Regione Marche e Telecom Italia hanno raggiunto nei giorni scorsi un accordo per ridurre il fenomeno del Digitar Divide. Così i cittadini potranno di- sporre di servizi digitali a banda larga con collegamenti fino a 7 Mbits entro il 2010 e in fino a 20 Mbits entro il 2012. Rinnovata la partnership fra Regione e ISTAO La Regione Marche consolida la sua posizione di socio storico dell’ISTAO, attraverso un protocollo triennale di impegno finanziario, firmato in Regione dal Presidente Gian Mario Spacca e dal Presidente dell’ISTAO – istituto “Adriano Olivetti” per la gestione dell’economie e delle aziende, Adolfo Guzzini. Il protocollo prevede il sostegno finanziario della Regione per gli anni 2009, 2010 e 2011, mediante una quota di 150.000 euro, che da’ diritto alla qualifica di Socio partecipante. 5 Cultura Il racconto dell’estate - Jesi, primi anni ‘50 I La grazia non concessa l giorno tanto atteso, la festa del santo patrono, era finalmente arrivato, con le bancarelle, la tombola in piazza, il concerto della banda cittadina e il profumo di croccante e di zucchero filato per le vie. In occasione della messa solenne la cattedrale era gremitissima di fedeli, non solo della città, ma provenienti anche dalle campagne vicine. Erano, questi, ben riconoscibili: gli uomini dalle mani forte e callose, dalle spalle grevi serrate nelle giacche un po’ sformate, dal colorito acceso: le donne dai capelli tagliati a scopa di saggina, come di netto da un colpo di falce. Fermati da due mollette ai lati delle tempie, scoprivano le orecchie ornate da orecchini d’oro di serie, a piccoli pendagli o a boccole. Ragazze o donne che fossero, avevano gambe e fianchi appesantiti, da giovenche robuste. Indossavano gli abiti della festa a colori vivaci, confezionati in casa, che mettevano in evidenza le forme. Tutti erano identificabili da un sentore acre che avevano addosso e che era un po’ di stalla, un po’ di sudore. A settembre infatti faceva ancora caldo come in piena estate e l’aria in chiesa era a volte irrespirabile. Mariuccia era entrata nella cattedrale tenuta per mano dalla mamma che, con molti “Permesso..” era riuscita a farsi largo tra la folla. Non c’era posto ormai da nessuna parte. A destra e a sinistra le panche erano tutte occupate e la gente in piedi era in ogni angolo. I bambini erano seduti sugli inginocchiatoi, sui gradini degli altari laterali e persino sulle zampe dei leoni di marmo che sostenevano le acquasantiere all’ingresso della chiesa. La mamma volse intorno lo sguardo. Niente da fare: non c’era che da restarsene in piedi presso la porta della sacrestia dalla quale almeno poteva venire un filo d’aria e sperare, magari, che qualcuno si sentisse male e uscisse. Ad un tratto si sentì chiamare sommessamente: “Teresa!”. Era Emma, la sua amica d’infanzia. “Vieni – aggiunse la donna con un cenno della mano – Qui c’è un posto. L’ho preso per te: mi immaginavo che saresti venuta”. C’era in effetti la sua borsa appoggiata sul margine estremo della panca. “Mariuccia – aggiunse – è piccola: potrai metterla seduta davanti a te, sulla ribaltina dell’inginocchiatoio”. La mamma si avvicinò. “No, no; troppo fastidio. La metto qui, invece. Stai buona, vero, Mariuccia?”. Sollevò la bambina e la pose seduta sulla balaustra della cappella laterale. Mariuccia ne fu felice. Così le sembrava di essere alta come la mamma. Riusciva persino a vedere fino in fondo, laggiù dove il Vescovo celebrava la messa con tutti gli altri sacerdoti seduti a corona dietro l’altare maggiore. Restò così per qualche tempo a guardare e ad ascoltare. Dopo un po’ comunque la sua postazione non le sembrò troppo comoda, perciò, per appoggiarsi meglio, si accostò al muro, avvicinandosi così al confessionale che era situato proprio a lato della cappella. C’era una donna che, in mezzo all’andirivieni dei fedeli, era riuscita ad inginocchiarsi lì e poiché i canti e il suono dell’organo si facevano ben sentire, parlava quasi ad alta voce. Era impossibile non udire quello che diceva, tanto più che Mariuccia era vicinissima, seminascosta nell’angolo e praticamente invisibile alla donna inginocchiata. La bambina ascoltò così la confessione quasi per intero. Non capì allora bene il significato di tutto ciò che i due si dissero; ma da grande, a ripensarci su, avrebbe meglio compreso e più di una volta ne avrebbe sorriso. La conversazione, grosso modo, si svolse così. Per risultare più comprensibile sarà riportata in italiano e non in dialetto, come invece fu. “…..Allora ho detto a Vincenza che le sue galline non venivano nel mio campo a fare l’uovo. E invece ci venivano e, di uova, ne avevo raccolte parecchie…” “Male, male! Adesso bisognerà restituirgliele” “E chi si ricorda quante ne ho prese?” “Datele allora qualche altra cosa in cambio. Che so io, un salame, una lonza, un coniglio, una tacchina. Dipende. Regolatevi voi, grosso modo, onestamente”. “Le darò qualche fiasco di vino” “Va bene. C’è altro?” “Padre, ho visto che qui sopra, sul confessionale c’è scritto. “Se sei comunista, devi confessarlo” “ Giusto. Perché, sei per caso comunista?” “No, io no: ma mio marito sì” “Come? Comunista?!” “Si, ma prima non era. Non so come c’è diventato. Quando ci siamo sposati non era comunista!” “Devi convertirlo, allora. Gli devi dire che è un peccato grave. I comunisti sono atei, cioè senza Dio. Tuo marito vuole vivere senza Dio?” “No, no; ma lui non capisce. Dice solo che per i comunisti ‘la roba’ deve essere di tutti, come succede in Russia, dove c’è il paradiso” “Ci va alla messa tuo marito?” “Qualche volta” “Vedi? Ci dovrebbe andare almeno tutte le domeniche. Sta incominciando a diventare ateo!” “Allora, che cosa devo fare? Io gliel’ho detto che sbaglia, che è peccato, che se fa il comunista diventa uno scomunicato. Gli ho detto pure, per convincerlo meglio, che quando ‘la roba’ è di tutti è come se fosse di nessuno e che non ci sono paradisi sulla terra. Ma non m’ha capito” “Allora, a mali estremi, estremi rimedi. Ricorri a un altro sistema. Se lui fa il comunista…negagli le tue grazie” “Che cosa gli devo negare?” “Le tue…grazie” “Altro che grazie! Grazie me lo dovrebbe dire lui e chissà quante volte al giorno per quante gliene faccio! Do da mangiare alle bestie, falcio il fieno, raccolgo l’uva e i pomodori, tiro il latte alla vacca… Do pure la ‘grascia’ alle piante, e lui, mai una volta che mi dice “grazie!” “Ma no, ma no! Non hai capito. Io intendevo un’altra cosa. Tu non gli devi dare, almeno qualche volta, a letto…quello che gli piace” “Ah, ho capito!…” “Bene. Allora gli dici, almeno tre o quattro volte per settimana: ‘Guarda, che se non sei un buon cristiano e se sei comunista, con me, niente da fare!” “Va bene. Però, se io non gli do le grazie mie, lui va a pigliare quelle di Vincenza che le dà a tutti!” “Santo cielo! Ma tu devi provare a convertirlo con ogni mezzo. Anzi, è proprio questa la penitenza per la confessione che hai fatto. E torna qui tra un mese per dirmi come è andata. Se non ci sei riuscita, vedremo di trovare qualche altro rimedio. Quello che ti ho dato però, vedrai, funzionerà. Funziona sempre. Ma, mi raccomando: fai come ti ho detto; altrimenti l’assoluzione non vale. Adesso, l’atto di dolore”. La donna recitò a mezza voce parole quasi incomprensibili. Poi si alzò dal confessionale con un sospiro; un po’ a fatica perché la chiacchierata era stata lunga e le ginocchia le si erano indolenzite. Non si accorse nemmeno di Mariuccia che se ne stava ancora seduta lì a fianco, rincantucciata con le manine in grembo. Rossa e sudata tirò fuori dalla borsa un fazzolettone, se lo passò sulla fronte e poi, tra una gomitata e uno spintone, si allontanò. Un ragazzotto con una camicia a quadri prese subito il suo posto sull’inginocchiatoio. Mariuccia sentì dall’altra parte il sacerdote che chiedeva: “Sia lodato Gesù Cristo: da quanto tempo non ti confessi?” “Da Pasqua” “Un bel po’. Sei per caso comunista?”… Augusta Franco Cardinali Festa a Castiglioni Si terrà dal 5 al 9 agosto la 16 a edizione della Festa d’Estate a Castiglioni, organizzata dall’Associazione Sportiva Castiglioni con il patrocinio del comune di Arcevia. La manifestazione si aprirà mercoledì 5 agosto alle ore 21.30 con il concerto di musica dance anni ’60 e ’70 seguito dallo spettacolo di danza orientale “Fiori di Jasmin”. Giovedì 6 agosto alle 21.30 serata di liscio con “Bar- Dal 5 al 9 agosto bara & C.”. Venerdì 7 agosto la compagnia teatrale dilettantistica “Del Buon Umore” presenterà lo spettacolo “Io sto co’ Cesiretta mia”. Alle ore 23 esibizione del gruppo di ginnastica artistica e aerobica di Arcevia. Sabato 8 agosto sfilata di moda della ditta Elegant. La serata conclusiva di domenica sarà animata ancora dal ballo liscio con “flambar”. Nel corso della festa sarà possibi- le visitare la mostra fotografica “la percezione degli elementi” di Paolo Gattanella. Domenica 9 agosto si celebra la festa di sant’Agata con la celebrazione delle Messe alle ore 8,30; 11,15 e 18 presso la pista polivalente celebrata da mons. Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia; alle ore 17,30 solenne processione per la reliquia della patrona. VOCE DELLA VALLESINA Per i ricordi delle persone care 0731.208145 2 agosto 2009 estate in Vallesina A Serra San Quirico: “Il paese dei balocchi” Gioco e fantasia Si è aperta mercoledì 29 luglio, a Serra San Quirico, la manifestazione “Il Paese dei Balocchi”, dedicata a grandi e bambini che desiderano riscoprire la magia del gioco e della fantasia. La manifestazione, giunta alla sua XIV edizione, è promossa dal comune dei Serra San Quirico e organizzata dall’Associazione Teatro Giovani di Serra San Quirico, con la direzione artistica del Teatro Pirata di Jesi, con la collaborazione e il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Ancona, della Comunità Montana Esino-Frasassi, del Parco Naturale Gola della Rossa e dell’AMAT. Per cinque giorni, fino a domenica 2 agosto, dalle 17 alle 20, le vie del centro storico di Serra San Quirico, si trasformano, grazie a suggestive scenografie, in un laboratorio a cielo aperto, volto a trasportare il pubblico nel magico mondo di Pinocchio. Giochi, animazioni, laboratori, condotti da animatori provenienti da tutta Italia, spettacoli, burattini: tutto per stimolare la creatività e l’inventiva. Quest’anno, inoltre, c’è una tenera e simpatica novità: veri asinelli da coccolare! Proprio come Pinocchio e Lucignolo, ogni bambino per entrare nel paese dei balocchi, deve passare una dogana, dove riceve una carta d’identità con nome, cognome e impronte digitali; non solo: come nel Paese dei Balocchi di Pinocchio, anche qui, a ogni bambino crescono orecchie d’asino, realizzate dalla CoSER “Rosso di Sera” di Serra San Quirico e Chiaravalle. Dopo un pomeriggio così ricco e movimentato, è possibile cenare e rilassarsi in compagnia, presso lo stand gastronomico allestito grazie alla collaborazione di tutta la cittadinanza, in attesa dello spettacolo serale. Il Paese dei Balocchi, infatti, è anche una rassegna di teatro per ragazzi “Ambarabà”, festival di burattini, marionette e Teatro di Figura, diretto dal Teatro Pirata di Jesi e giunto alla sua XI edizione. Gli spettacoli, realizzati da compagnie provenienti da tutta Italia, avranno inizio alle ore 21,30 nell’Arena del teatro. Il programma prevede per venerdì 31 luglio: Cinderella Vampirella, del Teatro Pirata di Jesi; sabato 1° agosto: Famelico Lupo, della compagnia Il Melarancio di Cuneo; domenica 2 agosto, serata finale, nel campo sportivo di Serra San Quirico Paese: la Compagnia Il Melarancio di Cuneo: La battaglia dei cuscini, con centinaia di leggerissimi cuscini per giocare e divertirsi! Tutte le attività pomeridiane sono gratuite e per tutta la durata della manifestazione è in funzione un servizio bus navetta che accompagna i partecipanti da Serra San Quirico stazione al centro storico. Gli altri appuntamenti di agosto a Serra San Quirico Dal 7 al 9: sagra del Coniglio in Porchetta a Castellaro; dal 12 al 16 la 33° Festa Rurale, Frazione Domo; il 15 agosto: Festa di Ferragosto in Località Madonna delle Stelle; dal 20 al 23 solenni festeggiamenti in onore del Cuore Immacolato di Maria a Serra San Quirico Stazione; venerdì 21 alle ore 22.15: Concerto d’organo nella chiesa di Serra San Quirico Stazione. Moie, festa in coro Si aprirà giovedì 30 luglio la festa del coro polifonico “David Brunori” di Moie, in piazza Kennedy. Giovedì sera è in programma alle ore 21 il karaoke con animazione. Venerdì, dopo un aperitivo in piazza, ci sarà un concerto della band “Disco Stu”, giovane gruppo emergente con repertorio pop – rock – dance. Sabato 1° agosto alle ore 19 aprirà la serata una sfilata della Fanfara dei Bersaglieri, seguita dall’happy hour (ore 19.30) e dall’esibizione degli stessi in piazza. Domenica 2 agosto gran finale della festa con pranzo, giochi musicali per bambini, degustazione vini e esibizione in piazza alle ore 21 della Baby Jazz Orchestra. Per tutta la durata della manifestazione saranno aperti stand gastronomici con menù di carne e pesce. La manifestazione si svolge con il patrocinio della Giunta regione Marche, della provincia di Ancona e del comune di Maiolati Spontini Monsano, Villa Pianetti Muse in Villa, il culmine artistico qualitativo di Muse d’Estate, la rassegna estiva di spettacoli ed eventi dell’Associazione MonsanoCult, ha quest’anno come ospite uno dei più importanti musicisti del panorama europeo, Lorenzo Di Bella, che si esibirà in una delle cornici più suggestive della nostra regione: Villa Pianetti. «Da più di dieci anni le bellezze naturali ed architettoniche della dimora nobiliare hanno ospitato grandi nomi del mondo della musica colta, - spiega il direttore artistico Mauro Rocchegiani - offrendo al pubblico, grazie al lavoro della Associazione Culturale MonsanoCult, una qualità sempre molto elevata. Solisti, formazioni da camera, ma anche grandi orchestre, hanno allietato ed elevato il pubblico monsanese e di tutta la provincia. Appuntamento nel pittoresco e florido giardino della Villa, giovedì 30 luglio, alle ore 21.45. Ingresso libero. L’evento è a cura dell’associazione culturale MonsanoCult in collaborazione con il comune di Monsano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, e fa parte della rassegna estiva “Muse d’Estate” che comprende teatro, concerti, letture e tanto altro. Informazioni su www.monsanocult.eu e [email protected]. 6 Jesi 2 agosto 2009 Rassegna stampa un anno insieme Jesi: anche in banca si rischia il posto di lavoro La Seba, la società con sede in via Guerri, che fornisce servizi per le banche, che agisce da service per 5 istituti di credito della Regione e ne controlla il pacchetto azionario, ha messo in allarme il sindacato per le voci di eccedenza di 37 dipendenti. La notizia è stata diffusa dai sindacati confederali nel corso della conferenza stampa di lunedì 27 luglio. Per approfondire la situazione, gli stessi sindacati proporranno un nuovo incontro i primi di settembre. Jesi: aumenta la disoccupazione A Jesi i disoccupati sono aumentati di 1500 unità, mentre il ricorso alla cassa integrazione è cresciuta di 5 volte in poco tempo, con il pericolo che nei prossimi mesi molte famiglie saranno private delle forme di tutela e potranno trovarsi senza entrata. La notizia è stata fornita dal Centro per l’impiego, e denunciata, il 26 luglio, dal responsabile della Cgil jesina Domenico Sarti. La crisi dunque avanza, in Vallesina, e non sembra finirà presto. Ladri nelle parrocchie A Jesi, nella parrocchia di San Giuseppe sono entrati, il 19 luglio, nottetempo i ladri e avrebbero sottratto ben duemila euro e due preziosi calici. La settimana prima, nella chiesa di San Francesco di Paola, i malviventi hanno forzato il portone di ingresso ma, per fortuna, poi, non sono riusciti ad entrare. Scatta l’emergenza criminalità, come riportato dal consigliere comunale del Pdl Cesare Santinelli: anche a Jesi vi sia una criminalità in aumento. Ancora polemiche sulla Liberazione Ancora polemiche sulla celebrazione del 20 luglio tra il presidente dell’Anpi Fancello e il consigliere di minoranza Massaccesi. L’esponente del Pdl non ha contestato tanto la cerimonia, che è pur sempre un ricordo di chi ha combattuto, quanto la relazione del relatore Re, che ha utilizzato il momento del ricordo unitario come comizio contro il governo. Il presidente Fancello ha invece, nei giorni scorsi, evidenziato che l’accusa di Massaccesi sia stata fuori luogo perché non ha contestualizzato il passato con il pericolo del presente che il relatore ha voluto evidenziare. Moralità tra pubblico e privato Da alcuni giorni, diversi giornali cattolici, tra cui “Avvenire”, “Famiglia cristiana” ed altri periodici diocesani di diverse regioni, hanno espresso disagio nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, chiedendo, nelle vicende che lo hanno coinvolto, più senso della misura e trasparenza, soprattutto per il ruolo che occupa. Afghanistan: la Lega propone il ritiro Due interviste, quella del segretario della Lega Bossi e del ministro Calderoli, in cui si chiedeva il ritiro dei nostri soldati dalle operazioni di peacekeeping in Afghanistan, Kosovo e Libano, hanno fatto infuriare il ministro degli Esteri Frattini. Frattini, rispondendo immediatamente, ha affermato alle agenzie che in Afghanistan si sta lavorando anche per la sicurezza dell’Italia e dunque anche “per Bossi e Calderoli. Quindi ci siamo e vi resteremo”. Con tale atto, la Lega mette in difficoltà il Governo, aprendo un problema sulla politica estera, perché Berlusconi, col presidente americano Obama, aveva garantito la massima presenza dell’Italia nel paese e pure un possibile aumento del contingente richiesto dall’alleato americano. Dopo la risposta di Frattini, la Lega subito, attraverso i portavoce Bricolo e Cota, ha voluto sottoscrivere gli impegni del governo in tutti questi casi. Nell’impegno di peacekeeping in Afghanistan, le opposizioni hanno chiesto un dibattito parlamentare senza mettere in discussione la presenza italiana nel teatro delle operazioni, almeno fino alle elezioni del 20 agosto che si terranno nel paese asiatico. A cura di Federico Catani e Remo Uncini Staffolo e la bandiera arancione Biglietto da visita Due le new entry tra le cittadine marchigiane insignite della bandiera arancione: Camerino e Staffolo. Ora le città marchigiane insignite del prestigioso riconoscimento turistico-ambientale assegnato dal Touring Club Italiano raggiungono quota 18, solo Piemonte e Toscana fanno meglio. Il marchio certifica le cittadine dell’entroterra con meno di 15mila abitanti attraverso numerosi parametri (accoglienza, ricettività e servizi complementari, fattori di attrazione turistica, qualità ambientale, struttura e qualità della località) e Staffolo grazie al lavoro del sindaco geom. Sauro Ragni del comune e della comunità è riuscita ad assicurarsi questo prestigioso biglietto da visita importantissimo dal punto di vista turistico. Il riconoscimento è stato assegnato alle due new entry e alle sedici città già assegnatarie alla presenza dell’assessore regionale al turismo Vittoriano Solazzi e del direttore attività associative del territorio del T.C.I. Marco Girolami Mattia Zannini di E ra luglio dello scorso anno quando abbiamo iniziato il nostro dialogo sulle pagine di Voce. Ogni settimana ci siamo incontrati e abbiamo condiviso dei pensieri. Aver condiviso tante riflessioni non signifi- Condividere un’esperienza è un gesto di solidarietà: chi legge ha la possibilità di pensare, trova un’occasione per riflettere ca, naturalmente, che siamo tutti d’accordo, nel senso che tutti abbiamo lo stesso parere. E’ impensabile. E non sarebbe neanche giusto chiedercelo. Soprattutto quando andiamo a confrontarci su questioni che riguardano tematiche fondamentali per l’essere umano. Quando ho accettato la proposta di aprire una rubrica di psicologia, l’ho fatto, guidato da questa convinzione: nessuno di noi ha il monopolio della verità. Nessun essere umano, per quanto colto sia o per quanto sia in alto nella scala sociale, può affermare di essere depositario della verità. E’ vero che qualcuno ogni tanto ci prova a sostenerlo, ma, sia pure nel rispetto che si deve a ciascuno, è difficile rite- Federico Cardinali nere che chi è convinto di possedere la verità sia una persona equilibrata, sufficientemente equilibrata. In questo anno abbiamo provato, all’inizio, a fare un primo viaggio intorno all’uomo. Ricordate? Abbiamo incontrato il corpo, la mente e l’anima. Ci siamo interrogati sul senso del nostro essere nel mondo, sulla vita e sulla morte. Abbiamo provato ad ascoltare domande che nascevano da avvenimenti drammatici che ci interrogavano come comunità civile. Provando pure a confrontarci come comunità di credenti. Siamo poi ripartiti per un altro viaggio, un viaggio sul pianeta famiglia. Altre volte, poi, il nostro dialogo è stato ancora più diretto. Con le vostre lettere mi avete portato esperienze di vita, riflessioni, interrogativi. Che avete voluto condividere con me e con tutti gli altri lettori di questo settimanale. Siamo intorno ai duemila. Lo sapevate? Tante sono le copie che ogni settimana sono stampate e distribuite. Una buona (speriamo!) piccola famiglia. Portate una vostra esperienza: condividere un’esperienza è un gesto di solidarietà. Chi legge ha la possibilità di pensare, trova un’occasione per riflettere. Spesso l’esperienza di un altro ci aiuta a guardare anche aspetti della nostra vita che da soli non riusciremmo a cogliere, immersi come siamo nei nostri punti di vista. Come fare per scrivere? Se disponete di un computer o avete qualcuno (un figlio, un nipote, una persona amica) che ce l’ha, potete usare la posta elettronica: quella che in gergo ormai tutti chiamiamo e-mail (pare che se non si dice qualche parola in inglese, siamo… fuori mercato!). Se, invece, volete usare la posta normale, benissimo, basta scrivere qualche riga su un foglio e spedirlo all’indirizzo di Voce. State certi che non ci sarà mai una censura a quello che scrivete, e che io proverò comunque a rispondervi, anche se dovessi trovarmi nella condizione di non sapere cosa dirvi: vi risponderò dicendo che non so cosa rispondervi! Tra coloro che finora mi hanno scritto, qualcuno mi ha pregato di non mettere il suo nome sul giornale. Nessun problema: in questi casi metterò un nome fittizio, come ho già fatto con chi me l’ha chiesto. Mi piacerebbe che questo dialogo, ormai aperto, possa continuare. Soprattutto con i vostri interventi. Non vi preoccupate di dover scrivere tanto o con uno stile da letterati o da giornalisti o da scrittori. Scrivete come vi Come ci lasciamo per viene. Anche solo cinque ri- l’estate? Intanto contighe. L’importante è che pos- nuando a sentirci vicini, nei siate dire la vostra, offrendo nostri pensieri e - per chi a tutti una riflessione, un in- può coltivare anche questa terrogativo, una domanda… dimensione nella sua vita che ci aiuti a pensare. Maga- - sentirci vicini nella preghiera. ri anche a sorprenderci. Poi mi permetto di invitarvi a leggere un buon libro: ‘buono’ significa un libro che ci fa bene. Certo, abbiamo internet e tutti gli annessi e connessi. Ma non dimentichiamo di regalarci un tempo di riflessione. Un tempo di silenzio. Ne abbiamo bisogno: è come un po’ di sole per i reumatismi. E un libro è di sicuro uno strumento utile per pensare. E per stare un po’ con noi stessi. Molto più della TV, di internet o di facebook… Una cosa che forse facciamo poco: proviamo a camminare. Camminare. Sì, perché vi meravigliate? I medici ci dicono continuamente che il nostro corpo ha bisogno di muoversi per conservarsi in buona salute. Questo ormai lo sappiamo tutti. Basta farlo! Sapevate, poi, che camminare fa bene anche al nostro umore? Camminando, nel cervello si attiva la produzione di sostanze che sostengono il buon umore: si chiamano endorfine. Sono un ottimo ansiolitico e un altrettanto prezioso antidepressivo! E’ il nostro organismo che le produce: nessun effetto collaterale indesiderato! E non dimenticate di bere. Acqua! Il nostro corpo ne ha assoluto bisogno. Un grazie al sole che ci riscalda. Un grazie anche all’acqua che, dal cielo, speriamo non si dimentichi totalmente di noi durante questa estate - senza fare danni, però. Ora ci salutiamo. Per ritrovarci a settembre. Riposati e, magari, anche un po’ più svegli! Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected]) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI Jesi, primo incontro internazionale etnico folk Seminando a luna piena S eminando a luna piena è il poetico titolo che Luciana Zanetti, ideatrice e direttore artistico della manifestazione, ha voluto dare al 1° Incontro Internazionale Etnico Folk, un festival di danze e musiche folk che si terrà a Jesi, in Piazza della Repubblica, venerdì 31 Luglio a partire dalle 21,30. Il filo conduttore della serata sarà la luna, sotto la quale si semina in tutti i luoghi della terra per soddisfare il bene primario dell’uomo: sostentarsi. La musica e il ballo uniranno vari gruppi internazionali, invitati dal gruppo folk “Colle del Verdicchio” di Staffolo: la Creative Cultural Academy dell’India, il Company Matambu del Costarica e il gruppo Ortensia di Ortezzano in provincia di Ascoli Piceno. L’intento dello spettacolo sarà quello di immergere lo spettatore nei paesaggi, nelle bellezze artistiche e nei momenti salienti della vita quotidiana dei paesi di provenienza dei gruppi che si esibiranno sul palcoscenico di Piazza della Repubblica. Lo spettacolo sarà preceduto dall’inaugurazione, lunedì 27 Luglio alle ore 19,00 presso il Palazzo dei Convegni in Corso Matteotti, di una mostra fotografica dal titolo Salterellando. Salti e Giri per il mondo. L’esposizione, allestita dall’Arch. Ric- Nella foto Vincenzoni, il sindaco Sauro Ragni cardo Bucci, ripercorrerà per immagini le tappe salienti dell’attività del gruppo Colle del Verdicchio di Staffolo. Nella foto Vincenzoni, da sinistra Sauro Ragni sindaco di Staffolo, l’assessore Valentina Conti e Luciana Zanetti IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 - www.fazibattaglia.com Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 Vita ecclesiale LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO di don Mariano Piccotti [email protected] † Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,24-35) Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» Domenica 2 agosto Loreto, giornata con i malati in pellegrinaggio per servizio pastorale Lunedì 3 agosto Mattino, San Severino Marche, visita a Lupetti e Coccinelle di San Pietro Martire Pomeriggio, Sant’Elia, visita a Esploratori e Guide di San Pietro Martire Mercoledì 5 agosto Campocavallo, incontro con esploratori e Guide di San Francesco di Assisi Giovedì 6 agosto Altino e Ferrà di Montemonaco, incontro con due unità Scout di Pianello Vallesina Venerdì 7 agosto Sant’Eutizio, visita al camposcuola di Macine Sabato 8 agosto Montelago di Sassoferrato, visita ai Giov.mi AC di San Marcello e San Sebastiano Sabato 9 agosto ore 9.30: San Cassiano, visita ai Giov.mi AC di Moie ore 11.30: Campodonico, S. Messa con Guide FSE e genitori ore 14,30: Cingoli, S. Messa con Coccinelle FSE e genitori ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale Commento Abbiamo lasciato Gesù, tutto solo, sul monte, fuggito dalla folla che voleva farlo re, perché aveva mangiato in abbondanza i pani. La folla non lo molla. Ma Gesù non la liscia. Anzi. Intravvede subito una doppia lettura del “segno” (valore teologico del gesto) che Lui ha voluto compiere. C’è una lettura superficiale, anche se valida, del suo gesto, tutta legata al “presente” , al dono concreto, materiale e immediato che sfama una necessità fisica. E’ la stessa lettura sociologica della religione civile, utile al bisogno di orgogliosa appartenenza, di difesa dal diverso, di risposta appunto ai bisogni terreni. Pensiamo a quanti celebrano i Sacramenti dei figli per questo scopo principale. E c’è anche una lettura piu’ profonda Nella chiesa di Santa Maria del Piano a Jesi, la domenica sera, fino al 30 agosto, una Santa Messa festiva sarà celebrata alle ore 21,30. Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 «Che cosa amo io quando amo te, mio Dio? Non la bellezza di un corpo né il ritmo del tempo mosso. Non lo splendore della luce, che è pur tanto caro agli occhi. Non le dolci melodie del mondo dei suoni di ogni genere. Non il profumo dei fiori, di unguenti, di spezie. Non la manna e neppure il miele. Non membra d’amore, che sono tanto deliziose all’abbraccio del corpo. Niente di tutto questo io amo quando amo il mio Dio. E, ciononostante, io amo una luce e un suono e un profumo e un cibo e un abbraccio, quando amo il mio Dio. Luce e suono e profumo e cibo e abbraccio del mio uomo interiore. Là risplende alla mia anima ciò che nessuno spazio comprende. Là risuona ciò che nessun tempo rapisce. Là emana profumo ciò che nessun vento porta via. Là piace ciò che nessuna sazietà rende disgustoso. Là si stringe ciò che nessun disgusto spegne. Ecco quello che amo quando amo te, o mio Dio». (Sant’Agostino) Maria e il disegno di Dio Corso biblico annuale Parrocchia Santa Maria del Piano , quella che sta a cuore a Gesù. C’è un cibo che non dura, e c’è un cibo che rimane per la vita eterna, una lettura aperta al “futuro”… “un cibo che il Figlio dell’uomo vi darà”. A proporla è il nuovo Mosè, il Messia che nel Battesimo ha ricevuto il sigillo del Padre (cfr Gv 1,33; 10,36) ed è divenuto il Rivelatore del destino futuro della vita. A questa antitesi di cibi segue l’antitesi delle opere. C’è l’opera di Mosè che si era reso credibile attraverso la manna. Gesù è sfidato e accetta. Lui compie l’opera del “pane disceso dal cielo”. E’ Lui il pane della verità, disceso dal cielo che è capace di dare la vita al mondo. E’ Lui che è capace di togliere la fame e la sete di vita che ogni uomo porta dentro di sé. L’ingordigia dei ricchi (pensiamo ai numeri crescenti della fame dovuti alla gestione interessata delle risorse alimentari) produce morte. La corrente calda della vita, è generata dall’incontro con Cristo. Nel gelido paesaggio della morte dalle mille facce, scorre sotterranea la vita, quella di Cristo donata ai cristiani, i quali si fanno “naturalmente” portatori di salvezza. Solennità della Beata Vergine del Monte Carmelo Castelplanio: dal 26 al 28 agosto “La crescita nello Spirito secondo San Paolo” è il tema del corso biblico proposto dall’Ufficio Catechistico Diocesano e dal centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio. Padre Luciano Fanin, biblista della facoltà teologica del Triveneto proporrà le riflessioni e guiderà gli approfondimenti. Le giornate inizieranno alle ore 8,30 con la preghiera di lode e la Santa Messa nella chiesa del Crocifisso. Le iscrizioni si ricevono all’arrivo; chi volesse pernottare al centro, dovrà prenotarsi entro il 22 agosto. Per informazioni: don Mariano Piccotti 3396506124 – Suore del Centro 0731 813408. 7 Parola 2 agosto 2009 - xviii domenica del tempo ordinario - anno b Un cibo che non dura e uno che dà futuro di Dio Sabato 1* agosto ore 18: Angeli di Rosora, S. messa nella festa patronale ore 21: Loreto, manifestazione all’interno del pellegrinaggio Unitalsi Martedì 4 agosto Talamello, incontro con Lupetti e coccinelle di San Massimiliano K.. 2 agosto 2009 I l 16 Luglio è stata solennemente celebrata, a San Marco, la festa della Madonna del Carmine. Il monte Carmelo è legato alle vicende del profeta Elia che, dimorando in quel monte, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando L a Caritas Parrocchiale di S.P. Martire continua nel suo iter di carità. Al Centro di Ascolto si rivolgono persone e famiglie straniere e italiane. I volontari si sono resi disponi- la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quei luoghi ebbe origine l’Ordine Carmelitano, sotto il titolo di Santa Maria di Monte Carmelo, titolo che venne celebrato dal secolo XIV in Inghilterra raggiungendo il massimo splendore nel XVII secolo, quando il Capitolo generale lo dichiarò festa principale e speciale dell’Ordine, e Paolo V lo riconobbe come titolo distintivo della Confraternita dello Scapolare. E’ la celebrazione solenne di tutti i devoti di Maria Santissima del Carmine, che si ritrovano uniti nei sentimenti di amore e gratitudine per la Vergine in cui il Signore ha realizzato la pienezza del suo amore: “Mi ha fatto grande Colui che è potente e santo è il suo nome”, Maria che lodiamo e ringraziamo per aver accettato in sè il compimento del disegno di Dio con consapevolezza e piena disponibilità al suo volere “Eccomi, sono la serva del Signore, sia fatto di me secondo la Tua parola”. Maria che ancora lodiamo e ringraziamo per averci dato un esempio perfetto di vita cristiana. Per questo nel Carmelo, Maria, patrona dell’Ordine, è invocata come Madre che ci aiuta nelle difficoltà che incontriamo nel cammino verso la vita eterna. Così lo scapolare che costituisce il segno visibile della devozione San Pietro Martire Caritas parrocchiale bili il martedì mattina o di pomeriggio per ascoltare, osservare, discernere. Dal Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Composizione grafica Giampiero Barchiesi • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) • Comitato di redazione: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Quaranta, Antonio Lombardi Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. confronto si sono decisi interventi di aiuto. Il gruppo dei nove volontari si riunisce una volta al mese per la formazione che è stata curata dall’equipe diocesana, con l’obiettivo di far acquisire un metodo, che, superando l’emergenza e l’improvvisazione, potesse educare il singolo e la comunità alla corresponsabilità e alla collaborazione. Vari gli interventi, quali pacchi viveri composti da latte, liofilizzati, pannolini ecc… per bambini e per le famiglie. Questi interventi sono stati possibili grazie alla generosità di alcune persone che hanno offerto denaro e viveri, specialmente durante il periodo della Quaresima di carità. alla Madonna del Carmelo è espressione dell’amore fiducioso e filiale verso la Vergine insieme al proposito di voler vivere da autentici cristiani nella sequela di Cristo. Quindi l’iconografia Carmelitana che presenta la beata Vergine col Bambino nel braccio sinistro, mentre con la mano destra dona lo scapolare ci ricorda che la potenza misericordiosa della madre divina deriva da Lui che è Cristo, il Figlio di Dio e il Figlio di Maria, mentre il gesto della mano va visto come invito ad indossare lo Scapolare quale segno di salvezza e a vivere nella costante fiducia della sua protezione. L.C. Il nostro percorso è stato sempre di collaborazione con la caritas Diocesana e con Padre Ilarino. Un grazie particolare va a tutta la comunità di San Pietro Martire che, sensibile ai problemi di accompagnamento alle persone che sono in difficoltà, ha risposto con generosità e delicatezza. Il Centro di Ascolto è rimasto operativo per tutto il mese di luglio, mentre ad agosto sarà chiuso, per le emergenze ci si potrà rivolgere al parroco padre Ilarino. Si riaprirà nel prossimo mese di settembre. Grazie ancora di cuore a tutti coloro che si sono resi disponibili per far sì che il nostro lavoro sia fattivo e di vero aiuto. Maria Pia Serritella Referente volontaria Caritas Parrocchiale S. Pietro Martire e Diocesana 8 Vita Ecclesiale 2 agosto 2009 In ricordo di Giacomo Fava Galileo Galilei giovane studen- visto nessun cristiano, almeno E non lo dico io, ma Gesù, e uomo di fede e di scienza Giacomo, te universitario di Morro qui, agire come te. Un gigante i Vangeli lo raccontano. Nella italiani con una predilezio- d’Alba, ha scelto di porre fine buono amico di chiunque. Eri sua vita pubblica Gesù scaccia di Maria Costanza Santacroce Cestaro “P er maggiormente regalarla, gli mando una rosa, la quale come cosa straordinaria in questa stagione, dovrà da lei essere molto gradita; e tanto più che insieme con la rosa potrà accettare le spine che in essa rappresentano l’acerba passione del nostro Signore; e anco le sue verdi frondi che significheranno la speranza che possiamo avere, di dover, dopo la brevità ed oscurità dell’inverno della vita presente, pervenire alla chiarezza e felicità dell’eterna primavera del cielo.” Così scriveva Virginia Galilei, suor Maria Celeste, in una delle missive quasi quotidiane che scambiava col padre dal monastero di San Matteo, confinante con la casa di Galileo, ad Arcetri. Il muro di cinta del monastero si copre ancora oggi, a primavera, di grappoli di glicine: quando il sole lo avvolge il fogliame si infittisce, quasi a custodire il ricordo degli affetti più delicati che la pietà filiale potesse concepire. Le lettere di Galileo sono andate perdute (o distrutte?), ma quelle di suor Maria Celeste giunte fino a noi sono rivelatrici di sentimenti legati alla vita dello scienziato, la cui figura fu inquietante per gli storici a lui contemporanei, incapaci di toccare gli episodi di un destino terrestre coinvolto in un processo del Sant’Uffizio. Galileo nell’Italia della Controriforma poco si prestava ad evocazioni, costrette a misurarsi con i rapporti tra scienza e fede, libertà e censura, su cui molti anche degli ecclesiastici preferivano tacere. Il Viviani, suo discepolo, fu autore di una Vita di Galileo rielaborando le notizie ricevute dal figlio Vincenzo e le confidenze dell’amato maestro, al quale visse accanto dal 1639 al 1642, gli ultimi anni della sua vita segnati dalla cecità. Tuttavia Galileo era troppo ironico ed amaro per parlare dei suoi drammatici trascorsi, ed i suoi ricordi erano attenti ai problemi di conduzione della casa: era più interessato nel tempo libero a curare una vigna che a raccontare di sé. Viviani nota che Galileo amava introdursi nel tesoro ricchissimo della natura attraverso l’osservazione e l’esperienza; sottolinea la struttura interdisciplinare della sua mente che lo portava ad appassionarsi alla musica, al disegno, alla pittura e alla letteratura, non diversamente da Leon Battista Alberti o da Leonardo. Notevole, inoltre, era la sua capacità di progettare e costruire gli strumenti che lo sostenevano nella ricerca: il Cannocchiale, il regolo calcolatore, il termometro, l’orologio a pendolo. Galileo univa ad un gradevole aspetto una conversazione brillante dove l’arguzia dei motti di spirito si accompagnava alle citazioni letterarie più raffinate giacché conosceva il latino ed il greco, amava i poeti latini e VII anniversario Lunedì 10 agosto ricorre il settimo anniversario della scomparsa di ne particolare per Ludovico alla sua vita terrena. Propo- profondo, intelligentissimo, i demoni e dà il potere di vinAriosto. Allo studio della niamo il ricordo che l’inse- sempre attivo, con mille inte- cerli. Padre Gabriele Amorth, medicina, cui il padre Vin- gnante di religione Giuseppina ressi, (perfino l’arbitro!) con il più grande esorcista vivencenzo l’aveva avviato, prefe- Remedi ha letto nel corso della una cultura a tutto tondo, e te, dice che Satana sa indurrì quello della matematica, cerimonia di addio avvenuta soprattutto rispettoso delle re, specialmente i giovani a tanto che divenne lettore al campo sportivo con tante idee e convinzioni altrui, sia scelte estreme, e la sua più di matematica nell’ateneo testimonianze dei suoi amici e religiose che politiche. Spesso grande vittoria è quella di far pisano dal 1589 al 1592. Gli colleghi arbitri e la partecipa- ti elogiavo per questo atteg- credere di non esistere. Gesù anni migliori della sua vita zione di tantissimi persone. La giamento verso tutti, nei con- dice: “Non chiunque mi dice: li trascorse a Padova, dove commemorazione si è svolta il fronti di tuo nonno, di tuo pa- Signore, Signore, entrerà nel dre che adoravi e verso tutta la regno dei cieli, ma colui che fà ebbe l’incarico di profes- 10 luglio scorso. tua famiglia. Sento ancora la la volontà del Padre mio che sore di matematica prestua modestia e semplicità nel- è nei cieli.” Mt 7,21 Ed ancora, so l’università dal 1592 al Come meteora che la fede senza la carità non la risposta: “E’ normale!”. 1610. Discepoli e dotti del tempo, aristocratici colti Vito Martelli Come meteora Mai un segno di superiorità serve a nulla. Caro Giacomo, e te lo potevi permettere, ma io so, che tutto questo ti ap- La moglie e le figlie lo ricore principi di alto rango sehai attraversato avevi ragione, questo appar- parteneva. Il tuo angelo che dano con affetto. guivano le sue lezioni e fretiene ai palloni gonfiati e ai ti conosceva più di chiunque, quentavano abitualmente la il cielo cristiani di facciata. Te ne ti è stato sicuramente vicino, “Signore, noi sappiamo che sua casa e la sua mensa. A della mia vita, sei andato lasciando parole per portarti nella grande Luce chi non è più con noi non è Venezia Galileo andava fred’amore per tutti, chieden- di un mondo nuovo che tut- lontano da noi perché ha quentemente, vi conobbe lasciando do scusa e ringraziando per ti i giusti meritano, dove un creduto e sperato in te” Marina Gamba e dal legagiorno spero ci si ritrovi. Ma quanto ti era stato dato. me con lei nacquero i suoi scaglie d’oro Tu sai, che sono una credente se ancora non vi fossi arrivatre figli: Virginia, Livia e nel cuore e so che ad ognuno di noi, al to siamo disposti ad inviare a Vincenzo.Sempre a Venezia, Anniversario momento della nascita, viene Dio tutte le nostre preghiere a contatto con l’ambiente dato un angelo custode. Viene a costo di stancarlo! E non ti dei tecnici dell’arsenale e Carissimo Giacomo, 2007 5 agosto 2009 dei maestri vetrai di Mura- ricordo ancora il tuo saluto dato a tutti, nessuno escluso e preoccupare di un manca- Nel secondo anniversario no, prendendo spunto da garbato e dolce, mentre pas- riguardo questo voglio ricor- to suono di campane, non è della scomparsa di esemplari di cannocchia- savi e non ero certo una tua dare la Bibbia e precisamente quello che conta. Nella Bibbia, le provenienti dall’Olanda, coetanea, potevo esserti ma- il libro di Giobbe 33,23 “…vi è nel primo libro di Samuele, il costruì il primo telescopio. dre, ma il tuo modo di fare era un angelo presso di lui un pro- Signore stesso dice: “L’uomo Nell’inverno del 1609 pas- questo. Attenzione e rispetto tettore solo fra mille per mo- guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. E il tuo cuore, sò la maggior parte delle per tutti. Chiedevi se stessi strare all’uomo il suo dovere”. notti a puntare questo stru- bene, interessandoti anche Per il tuo comportamento, tu carissimo Giacomo era lumimento verso il cielo: aveva ai miei animali, ti fermavi a hai ascoltato sempre la sua noso, sensibile e buono; pieno accanto il cavalletto con guardarli. Fra tutti i miei gat- voce, ma Satana è forte, mal- d’amore per il prossimo. l’occorrente per disegnare ti, Angelino ti era particolar- vagio e feroce e questo spiega Che Dio ti benedica e ti accolquanto scopriva con le sue mente simpatico, perché ri- tutto. Non sopporta i buoni. ga nel Suo regno di luce. Ciao esplorazioni celesti; di gior- spondeva al tuo richiamo! Era E tu lo eri profondamente, ri- Giacomo e grazie con tutto il no scriveva il rendiconto così spontaneo per te che ti spettando la legge umana e di- cuore. E’ stata una gioia averti scientifico delle sue osser- definivi di cultura laica, voler vina più di un credente. Il de- conosciuto. Giuseppina Remedi vazioni che dettero vita ad bene a tutti, che non ho mai monio esiste, non è una favola. un’opera interessantissima: Dora Martarelli il “Sidereus Nuncius”. Il tein Barchiesi 11 agosto: Santa Chiara d’Assisi lescopio rivolto da Galileo i familiari la ricordano con verso il cielo abbatté d’un immenso affetto. In sua tratto con l’evidenza delle memoria sarà celebrata una cose viste una configurasanta Messa domenica 9 zione dell’universo incrola domenica delle Palme portarlo spiritualmente nel agosto alle ore 10 a Santa labile da millenni: lo spazio (1211 o 1212) una nobituo corpo casto e verginale” Maria di Monsano. si ampliava all’infinito men- le ragazza diciottenne fugge (Lettera di santa Chiara a tre la terra rimpiccoliva. “Il dalla sua casa in Assisi disant’Agnese di Praga). “Vogliamo ricordarti come sistema dei pianeti l’ho fat- retta verso la Porziuncola: La Fondatrice ritrova eri, pensare che vivi, che anto, con perfetto telescopio, qui Francesco e il gruppo dei nell’esperienza mariana cora ci ascolti e come allora toccar con mano a chiun- suoi frati minori le fanno indell’Annunciazione, ossia sorridi” que l’ha voluto vedere.” dossare un saio e le tagliano nella vita dello Spirito, il moNell’immaginario dell’uomo i capelli. Così Chiara, la “picdello dell’esperienza sua e seicentesco fu segnata una cola pianta” di san Francedelle sue sorelle come Fran2° anniversario svolta epocale. La nuova sco, prende dimora accanto cesco l’aveva concepita per faccia della luna rivelata dal alla chiesa di San Damiano, 11-9-1927 1-8-2008 loro. L’amore per l’Eucaristia cannocchiale era affasci- dove sarà raggiunta dalle contraddistingue il suo camnante, bellissima, non più sorelle Agnese e Beatrice, e mino spirituale: il Corpo del sfera perfetta e splendente, da gruppi di altre ragazze e Signore appena ricevuto da ma dal paesaggio rugoso, donne. Invano la ricca famiChiara le appare nelle semineguale, proprio come la glia si opporrà alla sua scelta bianze di un bel bambino, faccia della terra piena di di vita: Chiara darà origine inoltre difenderà Assisi dagli sporgenze e cavità. a una famiglia di “Sorelle povere”, unite da attacchi dei Saraceni. La Santa conosce anGalileo con un ritmo di fa- una profonda fraternità spirituale: esse sono che una lunga “notte” di infermità durata vola stupita rievoca le ampie chiamate ad alimentare la mutua ed operosa ventinove anni: “Se con Lui soffrirai, con Lui distese lunari con la mera- carità e a sviluppare l’umiltà; “Spesso il Si- regnerai; se con Lui piangerai, con Lui goviglia con la quale il primo gnore manifesta ciò che è meglio al più picco- drai; se con Lui morrai sulla croce della triuomo scoperse la bellezza lo” afferma Chiara. bolazione… possederai per tutta l’eternità la del mondo. Egli sostiene La vita della Santa, per volontà di Dio e sot- gloria del regno celeste…”. Così, l’intima espeche Dio ha dotato l’uomo di to la guida di Francesco, passa attraverso rienza della pienezza del Bene diviene per “sensi “, del “discorso” e dell’ un’esperienza rude e nuda di povertà mate- Chiara, nella gioia e nella sofferenza, fontaPalmira Canulli “intelletto” per sviluppa- riale e morale, che la conduce attraverso le na d’Amore donata al prossimo. Nel febbraio in Fiordelmondo re le sue conoscenze e che gioie profonde della povertà spirituale. Dive- del 1958 Pio XII proclamava santa Chiara la tensione verso l’infinito nire poveri è divenire contemplativi: aprirsi come patrona della televisione perché nel- Nel nostro cuore sono semlo rende consapevole della allo Spirito del Signore, che è Padre dei po- la notte di Natale del 1252 ebbe la grazia di pre accesi i sentimenti e sua dignità, a patto che l’or- veri e ha incarnato la Parola in Maria. Chia- poter vedere dalla sua cella la celebrazione le emozioni dei momenti goglio non l’illuda di poter ra consiglia a suor Agnese: “Stringiti alla che si svolgeva in Chiesa. L’esempio di san- vissuti insieme e del tanto sapere tutto. Nel 1610 Gali- Sua dolcissima Madre, la quale generò un ta Chiara ci aiuti a riscoprire la dignità della amore che ci hai dato leo tornò in Toscana quale Figlio tale che i cieli non potevano contenere… persona e i valori come la famiglia, la vita, Aldo e congiunti matematico dello Studio di tu pure, seguendo le sue tracce, specialmen- l’educazione dei giovani. Pisa e filosofo del granduca te dell’umiltà e povertà di Lui, puoi sempre… Giordano Maria Mascioni Cosimo. Nel 1611 a Roma Partecipazione venne acclamato membro dell’Accademia dei Lincei e La direzione e la redazione definito “fiorentino scopridi Voce della Vallesina partore non di nuove terre, ma tecipano al lutto che ha coldi non vedute parti del cie- “Nol sai come che sto, ché mò mel chiedi?” “Ho saputo che stavi all’ospedale pito la famiglia Vignaroli per lo”. C’è un affresco in Santa M’ha risposto così ‘n’amico mia E ‘na visita t’ho volsuto fa; la perdita improvvisa di Maria Maggiore, nella cap- mentre vicino al letto stavo in piedi ma si n’è el caso, ché te sienti male, Alfiero pella paolina, opera di Lu- e me ‘nformao de la salute sua. ciarvengo n’antra volta, un po’ più in là!” che, a 74 anni di età, è stato dovico Carli detto Il Cigoli, improvvisamente sottratamico di Galileo ed appas- Non era più quil giovane gajardo. Lu n’ha risposto alla domanna mia, to agli affetti familiari dalsionato di astronomia, che El lenzolo el copria fino alla bocca, parea che non sentisse più i rumori. la fatalità di un incidente rappresenta l’Immacolata e parea ‘na palla da bijardo Però, mentre che stavo pe’ gi via, in mare. Voce si unisce alla chè n’ciaéa più ‘n capello de la zocca. “Spetta!” m’ha ditto, “Come se sta fori?” preghiera di suffragio dei fasegue a pag. 13 Anonimo borghigiano miliari e degli amici. L Patrona della televisione Nol sai come che sto? In diocesi Moie, rinata la confraternita del Santissimo Sacramento Esperienza di preghiera e carità 2 agosto 2009 9 I campi estivi dell’Azione Cattolica L’estate è da sempre la stagione del relax. Per i vari gruppi parrocchiali dell’Azione Cattolica jesina, l’estate è soprattutto la stagione dei campi estivi. Ecco una breve panoramica: Acr (6-14 anni) San Sebastiano, San Marcello, Regina della Pace e Monsano dal 23 al 30 agosto saranno a Montelago per “Scoprire i segni di Dio nella vita di tutti i giorni”. Si sono iscritti circa quaranta ragazzi, che saranno seguiti da dodici animatori, capitanati dagli assistenti don Alberto Balducci e don Claudio Procicchiani. San Giuseppe, San Francesco di Paola e San Giovanni Battista hanno scelto come meta del loro campo, il convento dei cappuccini di Cingoli. Dal 24 al 30 agosto i 45 ragazzi, seguiti da 22 animatori e dall’assistente don Giuliano Fiorentini, affronteranno tematiche impegnative come la vocazione, la sequela, la fede, le tentazioni e la resurrezione. Giovanissimi (15-18 anni) San Sebastiano, San Marcello e Regina della Pace dal 2 al 9 agosto si recheranno a Montelago, per parlare della “Fiducia”. 23 i partecipanti, quattro gli educatori, guidati da due assistenti, don Alberto Balducci e don Claudio Procicchiani. E’ rinata a Moie la Confraternita del Santissimo Sacramento. Fortemente voluta da don Gianni Giuliani, precedente parroco della comunità parrocchiale di Moie, si è ufficialmente costituita lo scorso 8 settembre quando i confratelli hanno ricevuto l’investitura dal vescovo diocesano Gerardo Rocconi. La cerimonia è avvenuta nel giorno della festa patronale in onore della Madonna della Misericordia quando i dodici confratelli hanno indossato per la prima volta il loro abito ed hanno espresso la loro disponibilità come laici a servizio della comunità parrocchiale. La confraternita del Sacratissimo Sacramento era inattiva da circa quaranta anni e così, ad alcuni che allora ne avevano apprezzato la funzione, è nato il desiderio di ricostituirla. Dopo alcuni incontri di preparazione con il responsabile delle confraternite marchigiane, Alberto Fiorani e grazie al lavoro di alcune signore volontarie che hanno prestato il loro servizio per la realizzazione degli abiti, la nuova Confraternita ha ripreso il via. Gli scopi principali della Confraternita sono promuovere il culto verso l’Eucarestia e la Vergine Maria, organizzare le manifestazioni religiose pubbliche in collaborazione con il Consiglio Pastorale Parrocchiale, promuovere ed esercitare le opere di carità umana e cristiana che sono suggerite dalle circostanze. Nel pomeriggio dell’8 settembre scorso, i confratelli hanno preso parte alla solenne processione per le vie del paese collaborando nel servizio liturgico; hanno poi partecipato alla festa del paese di Montecarotto, la prima domenica di ottobre, festa dedicata a San Placido, su invito del parroco don Gianni Giuliani. Domenica 15 marzo la Confraternita moiarola ha partecipato a Loreto alla 4° Giornata del Pellegrino nelle Marche, promossa dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Le venerabili Confraternite marchigiane partecipanti hanno aperto la processione con la statua Pellegrina della Madonna di Fatima verso la Santa Casa. Domenica 10 maggio la Confraternita ha aderito all’invito della parrocchia di San Nicolò di Poggio San Marcello alla processione in onore della Madonna del Soccorso. Dal mese di gennaio ogni primo e terzo venerdì del mese alle ore 21 i confratelli si radunano presso la sede nell’Abbazia di Santa Maria, per approfondire e meditare sulle scritture e letture di San Paolo dato che quest’anno ricorre l’anno paolino indetto da sua Santità Benedetto XVI. Domenica 14 giugno nella ricorrenza del Corpus Domini, festa del Corpo e Sangue di Cristo i confratelli locali hanno partecipato alla processione. La venerabile confraternita, di cui è priore Gianni Cantarini, è costituita da diciotto confratelli ed invita chi volesse aderire ad alcune iniziative, ad avvicinarsi. Il prossimo 8 settembre, giorno della festa patronale di Moie, i confratelli hanno invitato le altre confraternite della Vallesina a prendere parte alle celebrazioni. d.g. A Poggio San Marcello, in collaborazione con Comune e Pro Loco, 31 venerdì luglio ore 21,30 In prima assoluta, presentazione del filmato NON PREOCCUPARTI Cortometraggio in 10’ “per accogliere la vita con gioia” Realizzato a cura del Centro di Aiuto alla Vita (CAV) “Savino Antenori” onlus di Jesi, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Regia Gianni Gualdoni, collaborazione Antonio Lucarini Nel programma della serata: CONCERTO LIRICO Soprano Stefania Donzelli, Giacomo Rossetti pianoforte. Musiche di Haendel, Rossini, Verdi, Puccini. A conclusione: “vino d’onore” Radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) San Francesco d’Assisi dal 3 al 7 agosto, radunerà a Bellisio Solfare l’Acr ed i Giovanissimi. 16 i ragazzi iscritti, che saranno seguiti da otto educatori. Il tema del campo è quello dei Sogni, che sarà sviluppato in maniera diversa dai due settori. Per l’Acr sarà un’occasione per riflettere sulle loro aspettative per il futuro, con la capacità di vedere il domani ancora con gli occhi pieni di magia e di fantasia. Per i giovanissimi, invece, si cercherà di capire ciò che davvero significa “progetto divino”. Comprendere come i nostri desideri e idee per il futuro (studi, lavoro, famiglia,...) siano sempre e comunque legati ad un progetto che Dio disegna per noi. E in questo comprendere la bellezza dell’affidarsi a lui. Nella giornata dedicata alle confessioni poi, ci sarà la graditissima visita di Padre Bruno Fioretti. a cura di Giuseppe Papadia Monastero SS. Annunziata Via San Marco 12, 6OO35 Jesi (AN) Tel O731 4334 Triduo di Santa Chiara Agosto 2009 Sabato 8 Agosto Ore 17,30 Adorazione Ore 18 Celebrazione Eucaristica Domenica 9 Agosto Ore 17,3O Rosario Ore 18 Celebrazione Eucaristica Lunedì 10 Agosto Ore 17,30 Primi Vespri Di Santa Chiara Ore 18 Celebrazione Eucaristica Ore 21 Transito di Santa Chiara Martedì 11 Agosto Solennità Di Santa Chiara Ore 17,3o Secondi Vespri Di Santa Chiara Ore 18 Solenne Concelebrazione Eucaristica. Presiede S. E. Mons. Gerardo Rocconi Il triduo sarà condotto da p. Valentino Natalini OFM che ci guiderà sul tema: Chiara e Maria. L’ascolto, la preghiera, l’offerta Vi aspettiamo per pregare e festeggiare con noi le sorelle Clarisse di Jesi Tutte le mattine alle ore 7,20 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi 10 2 agosto 2009 Speciale Cupra Montana Cupramontana: il fascino dell’incontro con l’archeologia dei bambini del centro estivo del Centro Sportivo Italiano Apparteniamo a una grande storia I La zona degli scavi archeologici; sullo sfondo Maiolati Spontini I giovani archeologi:da sinistra Luca, Edoardo, Giacomo e Jacopo I bambini ascoltano le spiegazioni dell’archeologa Ilaria seduti sul prato: da sinistra di spalle Giulio, Alessio, Mario, Asia, Sofia, Edoardo, Samuele e l’archeologa Ilaria Alessio, Mario e Sofia Don Maurizio racconta ai bambini la storia del martirio di San Lorenzo nteressante, emozionante, entusiasmante: così i 13 bambini del centro estivo di Cupramontana hanno raccontato la loro esperienza di incontro con la storia del paese in cui vivono. Tra le proposte delle educatrici, anche quella di partecipare ad una visita guidata agli scavi archeologici. L’Archeoclub di Jesi, nell’ambito del suo impegno per sensibilizzare i giovani all’archeologia e alla conoscenza delle proprie radici, ha promosso attività estive di scavo per gli studenti delle scuole superiori: una di queste si è svolta in contrada Palazzi a Cupramontana. E lì, mentre gli studenti del liceo classico di Jesi sperimentavano sul campo le conoscenze apprese negli incontri teorici precedenti, i ragazzi del centro estivo hanno ammirato, affascinati, i reperti ed hanno appreso alcuni elementi di base su come si gestisce uno scavo. E’ così che la mattina del 17 luglio scorso si sono incamminati a piedi, dal centro di Cupramontana, dai locali delle Grotte di Santa Caterina, per raggiungere la zona degli scavi, poco fuori il paese per questo incontro con la storia e l’archeologia. Grazie alle parole dell’archeologa Ilaria, i bambini sono andati indietro nel tempo, a cinquecento anni prima di Cristo, a quando Cupra era un municipio romano e, nella zona dove ora si vede solo terra, c’erano palazzi, strade, terme, abitavano persone, vivevano animali, si sono combattute guerre. Lo stupore di appartenere ad una grande storia, la certezza di vivere una esperienza straordinaria, la consapevolezza che i reperti sono importanti e vanno preservati e studiati ha accompagnato i bambini la mattina del laboratorio e nel corso di altre esperienze simili di incontro con la storia, proposte dal centro estivo, visitando la sala consiliare con altri reperti o la chiesa di San Lorenzo con il parroco don Maurizio Fileni che ha drammatizzato la storia del martirio del santo. I bambini, davanti alla pala dell’altare maggiore, sono rimasti “a bocca aperta” ad ascoltare il racconto di don Maurizio sugli ultimi momenti di vita di san Lorenzo, su come ha affrontato il martirio e come ha difeso la Chiesa nel periodo dell’imperatore Valeriano, nel 258. Le educatrici Francesca Schiavoni, Paola Masè, Giovanna Ortolani e Veronica Piattelli hanno saputo accompagnare i bambini in questo viaggio guidato dall’archeologa Ilaria e far risuonare le emozioni e le impressioni. Il corso è stato organizzato dalle Parrocchie in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano e si concluderà il 31 luglio. “Quando siamo arrivati al campo, in contrada Palazzi, gli studenti avevano scavato prima con la ruspa per togliere lo strato iniziale molto duro e poi con le cazzuole. Lavoravano attorno a quattro buche con il piccone, la paletta, il pennello e la scopa per la pulizia meccanica. L’archeologa ci ha detto di quando, nel 1700, è stata ritrovata una scritta in latino su un muro romano. Abbiamo anche capito quale è la differenza tra un fossile e un reperto e quali sono le fonti scritte, orali, materiali, visive, iconografiche. Abbiamo visto, nelle buche, grandi pietre che risalgono a duemila anni fa e costituiscono la pavimentazione romana e i resti di un pozzo semicircolare. Ma come sappiamo a quando risalgono? Dalla profondità in cui si trovano: più si scende e più è antico lo strato e così cambia il modo di catalogazione degli strati e delle buche. Gli oggetti ritrovati vanno messi in un sacchetto in cui va indicata, con una sigla, la buca e lo strato. Abbiamo visto, in un prato, tanti reperti: la dentatura di un cavallo, la conchiglia, il coppo con le lettere (fonte scritta e materiale) che indicavano, molto probabilmente, il nome di chi lo aveva realizzato, le mattonelle del pavimento, i pezzetti di mosaico, un pezzetto di vaso e il coperchio di una lanterna romana con una decorazione di figura femminile. Queste quattro buche, una volta che gli studenti avranno finito il laboratorio, saranno coperte con un tessuto. In noi bambini è rimasto il desiderio di continuare a conoscere e scoprire la storia del nostro paese, uno dei centri più antichi e importanti, nelle Marche, dell’epoca romana”. Alessio, Arianna, Asia, Benedetta, Davide, Edoardo, Michele, Giulio, Jacopo, Luca, Mario, Daniele, Samuele e Sofia Foto di Paola Masè Giulio e Luca Arianna e Davide Asia con il coppo Benedetta e Jacopo Un momento di ricreazione al centro estivo Regione C inema I Il fascino del cinema ta di permetterci di rivedere film fondamentali della cultura cinematografica; la rassegna ci permette di allargare la visuale su questo mondo affascinante e, per certi versi, sconosciuto, facendoci incontrare critici dello spessore di Gualtiero De Santi, autore di importanti volumi di critica cinematografica e Sergio Germani, direttore artistico del festival di Trieste, selezionatore del festival di Venezia, nonché, forse, il più grande conoscitore dell’opera di Mario Camerini. De Santi e Germani hanno tenuto due interessanti conferenze sull’opera Zavattiniana sotto tutti i punti di vista. Sabato 25, nella splendida cornice del teatro Gigli di Castelbellino, appena ristrut- Staffolo: un nuovo progetto enogastronomico Il gusto dei sapori E’ P il 1967 quando Pete Townshend, chitarrista dei The Who, per definire la musica del proprio gruppo, conia il termine “power pop”. Su quella scia altri gruppi come The Beatles, The Byrds, The Beach Boys, The Hollies, The Zombies o The Easybeats fanno la storia musicale degli anni 60. Canzoni come “I Can’t Explain” o “The Kids Are Alright”, relative alla prima fase mod della carriera degli Who sono le prime ad essere considerate powerpop. Questi singoli vedono l’aggressività ritmica di Keith Moon e le distintive power cord di Pete Townshend, unite a forti melodie ed armonie euforiche. I Beatles presero ispirazione dai singoli contemporanei dei The Who e rilasciarono canzoni come “Paperback Writer” e “Day Tripper”. Inoltre, anni prima, Lennon e soci avevano già composto pezzi come “From Me to You”e “She Loves turato, De Santi ci ha presentato un “Zavattini a 360 gradi”, partendo dal suo amore per la letteratura e per la scrittura, passando per la sua lunga esperienza di sceneggiatore, fino a far conoscere la sua opera pittorica con una mostra di trentacinque quadri, messi a disposizione dal figlio Arturo, visionabili al Museo civico “Villa Coppetti” e grazie al catalogo presentato da Riccardo Ceccarelli e dallo stesso De Santi, curatori della mostra. Domenica 26, sempre al teatro Gigli, Sergio Germani ci ha invece raccontato, durante la conferenza “Camerini – Zavattini, un incontro difficile”, la vera natura della collaborazione tra i due artisti, mai del tutto compiuta, Moie, in biblioteca N P 11 Castelbellino: la rassegna Cinema in terrazza nterrompiamo per questo scomparsa. Zavattini ha scenumero la nostra analisi neggiato alcuni tra i migliori sui maggiori registi della sto- film del nostro cinema, tra ria della cinematografia, per questi và immediatamente rendere omaggio ad un co- menzionato Sciuscià (1946), mune dei nostri colli, Castel- diretto da Vittorio De Sica, bellino, che, da anni ormai, un film simbolo di quello che sta portando avanti un’opera è stato, ad oggi, il periodo più di promozione del cinema florido del cinema italiano, il inteso come arte vera e pro- neo realismo. pria e non come una mac- “Cinema in terrazza” propone, china da soldi legata al mero ogni anno, un protagonista intrattenimento. Nell’ambito della storia del nostro cinedella manifestazione “Castel- ma in qualche modo legato bellino arte 2009”, giunta alla a quel Mario Camerini che sua XIX edizione, la rassegna a Castelbellino abitò ma che, cinematografica “Cinema in soprattutto, fu uno dei magterrazza”, arrivata invece alla giori registi italiani che, fin sua XVII edizione, quest’an- dal periodo del cinema muto, no è incentrata su uno dei realizzò una serie di capolapiù grandi sceneggiatori che vori che contribuirono a proil cinema italiano abbia mai muovere la settima arte nel prodotto, Cesare Zavatti- nostro Paese. Ma “Cinema ni, nel ventennale della sua in terrazza” non si acconten- el centro storico di Staffolo, in via XX settembre, 54, si trova l’osteria “Vino e cucina”, gestita dai titolari Gabriella Scortichini e Sandro Chiatti. Come si può evincere dal sito internet (www.vinoecucina.eu), il locale (chiuso il lunedì), fa parte di un progetto enogastronomico nuovo, al passo con la domanda turistica che sempre più va alla ricerca dell’autenticità del sistema ristorazione e della qualità della cucina tradizionale che con i suoi prodotti tipici locali caratterizza l’identità di un territorio (i colli del Verdicchio). Il tutto fondamentalmente per non perdere il gusto dei sapori e per creare un’insieme di sensazioni nuove e forti stimoli che contribuiscono a potenziare la capacità di attrazione e il buon ricordo. L’osteria si distingue per la produzione di pane cotto in forno a legna, pasta fresca fatta a mano, carni, formaggi, vini e verdure provenienti dal territorio, dolci tipici marchigiani fatti in casa e differenziati per stagione e, infine, una vasta gamma di pizze bianche e rosse cotte in forno a legna. Inoltre, “Vino e cucina” garantisce l’accoglienza in locali climatizzati, la possibilità di pagamento con carta di credito e la 2 agosto 2009 tracciabilità dei prodotti forniti, tutti a chilometri zero. Sul sito internet dell’osteria è possibile prenotarsi e prendere visione dei locali e del menù, che comprende ottimi antipasti, primi piatti, secondi, contorni, frutta, dolci, vini bianchi e rossi, bevande varie e pizze. “Vino e cucina” offre anche la possibilità di acquistare bottiglie di vino che si sia gradito a metà prezzo presso il bar interno. Per gli animali, inoltre, è possibile essere forniti del proprio doggie bag. Un locale, dunque, da non lasciarsi sfuggire e ottimo per trascorrere piacevoli momenti di convivialità con le persone più care ed anche per fare bella figura con eventuali ospiti provenienti da fuori e che non conoscono la cucina marchigiana. Federico Catani Chiusura estiva per la biblioteca “La Fornace” di Moie dopo una primavera di intensa attività e un afflusso di pubblico in costante crescita. Il periodo di pausa estiva durerà dal 3 al 23 agosto compresi, poi le iniziative e i progetti riprenderanno con tante novità. Intanto si è appena concluso il laboratorio dal titolo “Libri in forno”: una serie di incontri creativi di cui sono stati protagonisti i bambini della scuola primaria che si sono avvicinati al mondo della lettura. Grande successo hanno avuto anche le visite guidate in biblioteca, organizzate durante l’anno scolastico, come pure le letture ad alta voce con le classi dell’istituto comprensivo di Moie. “La biblioteca è un grande patrimonio non solo del Comune ma di tutto il territorio provinciale – osserva l’assessore alla Cultura Sandro Grizi – come dimostrano la risposta del pubblico alle varie iniziative, la notevole frequenza giornaliera, la crescita del numero di iscritti. Insomma, la biblioteca La Fornace è diventata un’abitudine per tanti cittadini della Vallesina e un motivo di soddisfazione è che fra di loro vi siano molti giovani e bambini”. POWERPOP You” che si possono considerare powerpop. Successivamente negli anni 70 la band The Raspberries fu la prima ad essere classificata sotto il genere power pop sulla rivista Rolling Stone. La loro musica combinava il suono dei gruppi degli anni 60 con forti chitarre elettriche. Un altro gruppo essenziale furono i Big Star che influenzarono una serie di band che seguirono. Altri importanti artisti durante questo periodo sono Todd Rundgren, Blue Ash, Artful Dodger, The Records o Dwight Twilley. Tutti gruppi con una forte influenza relativa alla British Invasion, Durante la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, il powerpop riceve successo in America grazie a band come Paul Collins Beat, Plimsouls, The Romantics e The Knack. Altri gruppi considerati powerpop li troviamo durante il periodo punk e mod revival: sto parlando dei The Jam e dei Buzzcocks. Così come alcuni artisti new wave tra cui Nick Lowe, Elvis Costello & The Attactions, XTC e Squeeze, Negli anni 90 raggiungono successo Lemonheads e Weezer. E gruppi dei giorni nostri come The Futureheads, Maxïmo Park e Babyshambles hanno ancora il suono ed il vigore dei primi gruppi nati durante la British Invasion. Riccardo Manieri [email protected] Nella foto i Maximo Park addirittura casuale. I due si incontrano in tre film, in tre decenni diversi, ed in tutte e tre le occasioni la realizzazione della loro collaborazione non può definirsi piena. Ma l’incontro ci fu e portò alla realizzazione di tre pellicole di notevole importanza per la storia del nostro cinema: Darò un milione (1935), L’angelo e il diavolo (1946) di cui ad oggi non è dato sapere se esistano ancora delle copie, e Suor Letizia (1956) con Anna Magnani. L’incontro si è concluso con la presentazione degli atti dei convegni 2006 e 2007 dal titolo Mario Camerini e la cinematografia del ‘900, incentrati sul rapporto tra Camerini ed altri due grandi registi del passato, Augusto Genina ed Alessandro Blasetti, quaderno che può vantare la prefazione di Mara Blasetti, figlia del regista, che è intervenuta telefonicamente durante i lavori per dare il suo saluto alle autorità ed alla platea. Sempre domenica, in Piazza San Marco, si è svolta la serata di gala che ha toccato il suo clou nella consegna a Lucio Dalla del premio “Mario Camerini – migliore canzone da film”, per la canzone Dark Bologna, colonna sonora del film Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati. Il premio, giunto alla VIII edizione, negli anni ha visto vincitori artisti del calibro di Carmen Consoli, Giorgia, Ornella Vanoni, Ivano Fossati, Tricarico, Neffa e Vasco Rossi. Andrea Antolini Festival Pergolesi Spontini: parte la prevendita Inaugurazione nelle Grotte biglietti del IX Festival val è dedicata al tema “PriIsiPergolesi Spontini - che gionieri e fughe” ed ha una terrà dal 5 al 13 settem- insolita inaugurazione nel- bre – possono essere già acquistati con sconti sensibili (fino al 20% in meno) grazie alla speciale promozione “early booking”: acquistare prima ... conviene! La prevendita per le opere ed i concerti del Festival potrà essere fatta ancor prima dell’apertura della Biglietteria del Teatro Pergolesi di Jesi, prevista da sabato 22 agosto. Fino al 21 agosto, infatti, i biglietti del Festival possono essere acquistati in prevendita tramite internet sul sito www.helloticket.it, oppure chiamando il Numero Verde 800.90.70.80 e presso tutte le filiali di Banca Marche. La nona edizione del Festi- le Grotte di Frasassi il 5 settembre. La regia di Henning Brockhaus in un nuovo allestimento dell’opera “Il Prigionier superbo” di Giovanni Battista Pergolesi è l’appuntamento clou del Festival al Teatro Pergolesi di Jesi l’11 e 13 settembre. Nel cartellone del festival, inoltre, sono due appuntamenti a Maiolati Spontini, domenica 6 settembre: alle ore 18 il concerto “Alle voci del bronzo guerriero” alla Chiesa di Santo Stefano con il soprano Valeria Esposito e alle ore 21 in Piazza Garibaldi il concerto “Prigionie d’amore” con l’Ensemble vocale e strumentale Costanzo Porta. Diario della Bolivia di Giorgia Barboni tà, ma trovo questa cosa Voce va in vacanza, ma la piuttosto falsa. Nel giro di mia avventura qui in Bo- qualche mese ben dieci palivia durerà ancora per un esi dell’America Latina fepo’. Mi trovo quindi a do- steggeranno l’indipendenver affrontare una scelta: za dalla Corona Spagnola: di cosa parlare in quest’ul- questo è avere qualcosa in tima puntata, che per me comune. Parlare la stessa tanto “ultima” non è an- lingua, è avere qualcosa in cora? comune. Avere una storia, Perciò decido di parlare di pur se dolorosa, molto sialtro, o meglio, di qualco- mile alle spalle, fa sì che sa che con la Bolivia non essere “latinoamericani”, c’entra del tutto. Ieri, a da un mio punto di vista, pranzo, ho avuto modo di vuole dire molto di più che fare una lunga discussione essere “europei”. Eppure, con un professore dell’Uni- confrontandomi con i miei versità di San Francisco, di compagni di lavoro, qui in origini tedesche, in vacan- Bolivia (un messicano e za in America Latina. Nel una boliviana), neppure commentare la profonda in loro l’identità di “latidifferenza che ha osser- noamericani” è così forte vato passando dal Brasile da predominare sulla loro all’Argentina appena at- nazionalità. traversata la frontiera, è Sarebbe da aprire una lunrimasto particolarmente ga digressione sull’Europa, colpito (direi quasi in- su un’identità costruita fastidito), dal mio secco sull’economia piuttosto commento: “In Europa è che sulla cultura e la storia, la stessa cosa!”. Quello che un’identità che parla la linha cercato di farmi am- gua di una moneta unica, mettere, o almeno capire, ma ha poco a che vedere nella mezz’ora successiva con il sentire del popolo. di conversazione, è che nei Ma forse questa è solo la paesi europei ci sono delle mia impressione. E chissà, fortissime caratteristiche per chi si troverà a viagcomuni e perciò, di fatto, giare in Europa durante dovremmo sentirci più eu- l’estate, quali saranno le ropei che (come nel nostro “impressioni”, se confercaso) italiani. meranno o meno il mio Ora, non voglio lasciarmi pensiero. Se ne potrebbe andare in inutili banali- riparlare al ritorno… 1923 12 Vallesina 2 agosto 2009 Moie, la banda L’Esina festeggia il quarantennale Una giornata di festa e ricordi L a Banda musicale l’Esina di Moie festeggerà domenica 6 settembre il quarantesimo anniversario dalla sua costituzione. Sarà una giornata di incontro fra musicanti di oggi e di ieri, il gruppo Twirling e la cittadinanza. Il programma della giornata prevede alle ore 10 la sfilata lungo le vie di Moie, alle ore 11,30 la partecipazione alla messa nella chiesa Cristo Redentore, a cui seguirà una sosta al cimitero di Moie per commemorare insieme i componenti della banda scomparsi. Poi pranzo in Piazza Kennedy, dove alle 18,30 ci sarà un intrattenimento musicale e alle 21 il concerto della banda, con gli ex musicanti, ex majorettes ed ex ragazze del twirling. L’iniziativa è patrocinata dal comune di Maiolati Spontini, in collaborazione con la Polisportiva Lorella. Un momento importante e di particolare coinvolgimento per gli organizzatori, che hanno “contato”, dentro la storia dell’Esina, circa 550 persone, tutte na- turalmente invitate alla festa del quarantesimo. La banda l’Esina, nata nel 1968, svolge attività concertistiche, sfilate e spettacoli in Italia e all’estero. E’ attualmente composta da circa cinquanta elementi, fra cui molti giovani e ragazzi. La sua storia è stata legata per molto tempo al gruppo Twirling, con il quale ha formato uno degli insiemi più rappresentativi della Vallesina, offrendo spettacoli rivolti ad un vastissimo pubblico, amante della musica e dello sport coreografico. E’ gemellata con le bande di diverse città: Dolianova (CA), Vieste (FG), Selca Isola di Brac (Croazia), Fiumefreddo di Sicilia (CT), con la banda F. Mibelli città di Olbia e il corpo musicale Limena Glazba Marinaci (Croazia). Si é esibita anche in paesi esteri, quali Francia (Parigi, Parlamento europeo di Strasburgo, Tahonville), Germania (Heiligenhafen, Aachen), Svizzera (St.Moriz, St. Bernardino), Spagna (Barcellona), Austria (Lienz), ex Jugoslavia (Laghi di Plitwice, Karlovac, Postumia). Ha partecipato a diversi concorsi: nel 1988 è 1° classificata al 7° concorso nazionale “Marche Musicali” a Pesaro, nel 1995 due premi al 4° festival bandistico nazionale di Asciano (Siena): 1°classificata nella categoria “sfilata più coreografica” e 2°classificata nella categoria “concerto”. Svolge i servizi civili in occasione delle cerimonie istituzionali ed è presente nelle ricorrenze religiose. Per i ragazzi organizza annualmente il corso di orientamento musicale e collabora attivamente con la scuola media di Moie. Tiziana Tobaldi Nelle foto la banda l’Esina ieri e oggi Brusca ovvero 50° del Ristorante Paoloni Incontri e buona cucina L’ apertura di una sala ristorante in quel lembo di territorio jesino conosciuto come Mazzangrugno fu l’inizio di una lenta, progressiva crescita dell’economia dell’intera zona; l’avvio di tale attività, infatti, comportò il coinvolgimento diretto o indiretto di tutta la comunità. Correva l’anno 1959 quando Otello Paoloni decise di iniziare l’attività di ristoratore, dapprima in un piccolo locale, poi, col passare degli anni e, soprattutto, con il consenso attribuito alla sua cucina, in ambienti sempre più ampi tanto che oggi, a mezzo secolo di distanza, il “Ristorante Paoloni” è in grado di ospitare contemporaneamente oltre 500 commensali. A questi, oggi, vengono offerte due possibilità di scelta; la prima è costituita da un pasto all’insegna della genuina tradizione delle nostre terre, composto essenzialmente da prodotti MONSANO FOLK FESTIVAL Ritorna il Monsano Folk Festival (Rassegna internazionale ed itinerante di Musica Popolare originale e di revival) nell’anno della crisi. Il Festival, voluto dal comune di Monsano, con il contributo della Provincia di Ancona e della Regione Marche, della Fondazione Pergolesi-Spontini, curato da La Macina e dal Centro Tradizioni Popolari, per la direzione di Gastone Pietrucci, si svolgerà da sabato 8 a domenica 23 agosto, in forma itinerante, tra i comuni di Monsano e Jesi, Ancona, Camerata Picena, Corinaldo, Mergo, Montecarotto, Montemarciano, Monte San Vito, Morro D’Alba, Numana, Polverigi, Serra de’ Conti e Staffolo. Il Festival avrà la giornata inaugurale e di chiusura a Monsano. L’8 agosto nella Piazza dei Caduti, alle ore 22, il Gruppo molisano, tra i più apprezzati e longevi del folk italiano, “Il Tratturo” presenterà un concerto sui suoni della transumanza; e il 23 agosto con i Polyetnik Muzak. locali reperiti sul territorio contribuito all’affermazione e sapientemente elaborati del ristorante: cuochi e cain cucina. La seconda scelta, merieri, inservienti e comseppure dalla radici antiche, messe, fornitori e clienti. Si, è una rivisitazione del man- anche quei clienti particolagiare di un tempo quando, ri che nel corso di questi 50 per non sprecare il pane raf- anni hanno scelto il Ristofermo lo si abbrustoliva sul- rante Paoloni come sede del la brace e lo si “condiva” con loro pranzo di nozze. Non un filo d’olio. Era la classica è mancata la presenza dei bruschetta che il ristoran- sacerdoti che, come ha dette Paoloni ha reinventato e to don Vittorio Manganelli proposto alla clientela gio- nell’omelia fatta nel corso vane che la sta accogliendo di una messa in suffragio di con successo. Otello Paoloni e dei suoi colDa quel lontano 1959 sono laboratori scomparsi, spesso passati 50 anni e, come si si ritrovavano nei locali di conviene in occasione di quel ristorante per discutere tali ricorrenze, gli attuali e consumare un pasto. gestori, Rita e Luigi Paolo- E’ stata una serata di festa e ni, hanno voluto celebrare di ricordi, un momento conqueste nozze d’oro con la viviale all’insegna dell’ottima gola e, soprattutto, con chi, cucina, una occasione, per in tutto questo tempo, è gli organizzatori, di increstato vicino alla struttura di mentare la già cospicua colristorazione. Ecco allora che lezione di foto e, soprattutto, domenica 12 luglio, i due una forma di ringraziamenconiugi e la signora Alba, to verso coloro che hanno vedova del fondatore Otel- contribuito a far crescere il lo, hanno voluto radunare “Ristorante Paoloni”. attorno a loro quanti hanno Sedulio Brazzini Lieta serata nel ricordo della Prima Elementare Jesi, 30 luglio alle ore 21 al Circolo Cittadino Vent’anni dopo… I ragazzi di Amici per la solidarietà Era l’anno scolastico 1989-90 quando i bambini del quartiere Prato entrarono nella scuola “G. Mazzini” di Jesi per frequentare la prima classe elementare. Sono trascorsi vent’anni…ed eccoli di nuovo insieme. L’iniziativa è partita da Alessandra Ceci che, con ammirevole entusiasmo e contro ogni forma di superstizione, “venerdì 17” del mese di luglio 2009 ha riunito i compagni e l’insegnante nella sua nuova casa, situata nella verde campagna di San Paolo di Jesi; e lì, sotto un maestoso gelso, ha preparato per tutti una cena all’insegna della cordialità e della simpatia. Al piano terra dell’abitazione c’era anche un piccolo “Museo”, allestito con i libri, i quaderni ed altri oggetti usati a scuola, per cui non è stato difficile tuffarsi idealmente nel passato e rivivere situazioni e avvenimenti. La maestra, come un tempo, ha fatto l’appello e ciascuno degli intervenuti, spontaneamente, ha parlato dei suoi studi e della sua vita attuale. Gli ex-alunni che, per impegni, non hanno potuto partecipare all’incontro, hanno fatto pervenire divertenti video-messaggi, che un grande televisore, appositamente predisposto, ci ha Il 30 luglio alle ore 21 al Circolo Cittadino di Jesi la fondazione onlus “Il Sorriso negli occhi” organizza un evento in beneficienza con Alice Bellagamba ed i ragazzi di Amici Francesco Mariottini, Francesco Di Nicola, Luca Napolitano, Mario Nunziante. Presentano la serata Marco Zingaretti e la cantante show girl Sabrina Marinangeli. L’ingresso è di 10 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 5 anni. In caso di maltempo, lo spettacolo si svolgerà al Palatriccoli di Jesi. L’associazione onlus, denominata “Il Sorriso negli Occhi”, è stata costituita nel mese di novembre 2005, da un gruppo di amici jesini per promuovere aiuti in favore della Fondazione “C.I.A.V.V. (Centro Integrado de Apoio permesso di vedere ed ascoltare, rendendo la serata estremamente emozionante. Rosaria Ricciardi Biundo DAL 1923 às Vítimas de Violência) da anni impegnata nel volontariato sociale nella città di Natal, capitale di una delle regioni più povere del Brasile. Questo Centro di assistenza, fondato nel 1999 dal giornalista Gilson Moura, insieme alla sua famiglia, come risposta non violenta all’omicidio del fratello poliziotto, utilizzando il risarcimento ottenuto per la morte in servizio del loro congiunto, sostiene progetti di sviluppo rivolti a quanti (soprattutto vittime di violenze e abusi) vivono in situazioni di disagio e di marginalità sociale, con particolare riferimento ai progetti rivolti ai bambini che hanno subito sopraffazioni, che si trovano in stato di indigenza o che siano bisognosi di cure. Tel. 0731-21.33.70 - www.mattoli.it 13 In dialogo Galileo Galilei uomo di fede e di scienza segue da pag. 8 Concezione in modo tutt’altro che tradizionale: la Beata Vergine, infatti, ha sotto i suoi piedi la luna, non il classico crescente lunare, ma un a superficie frastagliata da crateri e sporgenze, che corrisponde alla luna descritta dallo scienziato. Galileo con il telescopio poté individuare i primi quattro satelliti di Giove, che chiamò medicei in onore della famiglia dei Medici, e contemplare il numero infinito delle stelle che compongono la Via Lattea. Nasceva una immagine dinamica dell’Universo che apriva la strada ad una concezione della natura in continua trasformazione. Tutto questo confermava la giustezza del modello cosmologico copernicano, ma preoccupava gli ambienti più conservatori della Chiesa, sostenitori tenaci del sistema tolemaico legato all’aristotelismo. Galileo, combattendo il sapere “cartaceo” di molti uomini dotti del suo tempo, difese il metodo sperimentale nella ricerca scientifica, affermò la forza della ragione, che è una finestra aperta sull’infinito. Con la sua prosa elegante descrisse con poetico abbandono la vita grandiosa che palpita negli astri remoti e l’armonia meravigliosa dell’Universo in cui avvertiva la presenza di Dio, Cattolico convinto, Galileo cercò di conciliare le nuove scoperte con le verità della fede sostenendo, nella lettera a Benedetto Castelli, la tesi dei due linguaggi usati dal Creatore per rivelarsi: uno adeguato alla comprensione degli uomini comuni, ed è quello dei profeti contenuto nelle Sacre Scritture, l’altro espresso in caratteri matematici è quello del grande libro dell’Universo, attraverso il quale l’infinita potenza di Dio si manifesta all’umanità. Di fronte alla chiusura mentale di alcune istituzioni romane, soprattutto dell’Ordine dei Gesuiti, Galileo assunse un atteggiamento polemico nell’opera “Il Saggiatore” del 1623 e poi nel “Dialogo sui Massimi Sistemi” del 1632. Quando era divenuto papa Maf- feo Barberini, Urbano VIII, suo amico ed astronomo egli stesso, Galileo aveva sperato nell’inizio di un “papato dei virtuosi” che avrebbe potuto aprire ampie prospettive alla nuova scienza, che molti uomini di cultura, anche ecclesiastici, guardavano con interesse. In realtà, Urbano VIII, preoccupato dalla situazione politica legata alle guerre di religione, assunse un atteggiamento distaccato nei confronti di Galileo, lasciando mano libera ai gesuiti. Lo scienziato, che fin dal 1616 era stato diffidato dall’insegnare le teorie copernicane, nel 1633 fu convocato a Roma e processato dal Sant’Uffizio: ormai settantenne e fisicamente molto provato giunse all’abiura delle proprie tesi piuttosto che rinnegare la validità della Chiesa che stimava la migliore istituzione per trasmettere all’umanità la parola di Dio e le verità della fede. Fu condannato al carcere a vita, pena commutata negli arresti domiciliari prima presso l’ambasciata fiorentina a Roma, poi a Siena presso l’arcivescovo Piccolomini e infine nella sua casa di Arcetri. Dell’obbligo di recitare i salmi penitenziali una volta alla settimana se ne fece carico la figlia suor Maria Celeste per sollevare “un pocolino” l’amatissimo padre. Lo studio, la compagnia dei suoi discepoli e degli amici, la presenza sollecita del figlio Vincenzo rappresentarono il suo conforto fino alla morte che avvenne nel 1642. Il suo corpo fu condotto dalla villa di Arcetri a Firenze e, per ordine del Granduca, fatto separatamente custodire nella chiesa di Santa Croce, dove era l’antica sepoltura della nobile famiglia Galilei, col proposito di far erigere successivamente un monumento più degno per onorare la sua fama. Nel giardino della villa di Arcetri il verde degli alberi assume sfumature cupe e le loro cime indirizzano inequivocabilmente lo sguardo del visitatore verso quel cielo di cui Galileo fu solitario navigatore nel silenzio operoso della sua perenne ricerca. Maria Costanza Santacroce Cestaro 2 agosto 2009 Esperienze: il viaggio di Giorgio Marinelli A Il ritmo è lento gli estremi del mondo: Ladakh, in India, paese oltre confine, presentato da un viaggiatore doc come Giorgio Marinelli nella piccola realtà rurale di Montecarotto in collaborazione con l’associazione Legambiente. Il servizio proposto all’aperto, in una delle piazzette più interessanti del centro storico, è fornito di immagini di viaggio e di vita di questo pacifico popolo, che sorprende per semplicità e se vogliamo anche per cultura: difatti in molti conoscono perfettamente l’inglese. Valicare le montagne per raggiungere il Ladakh, è possibile solo da metà giugno fino a settembre, quando lo scioglimento dei ghiacciai lo permette. All’interno, tutto si muove nell’estrema semplicità anche dei tempi, entro i quali i mezzi sono ancora gli animali, come ne di un metodo di richiesta gli asini da soma; lo yak per al cielo. Ogni tanto fermarsi la pastorizia e il pellame. Im- per un dialogo con le singole portante è mantenere le tradi- persone, le famiglie o gruppi zioni entro le quali si muove di nomadi, è necessario per una cultura educativa per i conoscere meglio l’ambiente, giovani sia di estrazione pove- e quando accade, è d’obbligo ra che di ceto medio. Il ritmo accettare di farsi servire una è lento, le strade lunghe; si è tazza di tè al burro. Ci scalsempre circondati da catene da e si chiacchiera meglio. montuose dentro le quali si Con alcuni bambini, Giorgio erge la capitale a quote altis- ha mantenuto un rapporto sime, massimo 7.000 metri. epistolare che prosegue già La rarefazione dell’aria non da alcuni anni. Oggi, oltre impedisce di svolgere i lavo- questo breve racconto, la ri più pesanti, come anche loro società convive per ora quelli di muratura che sono pacificamente, con piccole diretti a sorpresa dalle sole “isole” islamiche; i problemi donne. Queste devono sbloc- più urgenti sembrano essere care le strade dalla presenza il clima che sta sciogliendo i dei massi ai cigli delle strade, ghiacciai, e l’acqua che si pree quindi dedicarsi ai lavori senta sotto forma di violenti più pesanti. Gli uomini pre- acquazzoni, o sparisce nella gano. Usando tutto quanto è siccità. in movimento, interpretazioElisabetta Rocchetti La foto ritrovata Il 25 luglio 1943 è una data storica, non solo per l’Italia e per la caduta del Duce, decretata dal Gran Consiglio del Fascismo ma anche … per la mancata gita ad Assisi dei catechisti della parrocchia di San Giuseppe rinviata per allarme aereo e sostituita da agape fraterna nei locali dell’erigendo asilo infantile. Nell’ordine da sinistra sono immortalati a futura memoria: Mario Rocchetti, Giuseppe Pirani, Edmondo Cerioni, Otello Bedini, don Arduino Rettaroli, don Giuseppe Palmolella, un giovane ospite, Antonio Lombardi, l’organista Alfonso Cinti e i giovanissimi, in prima fila, Giannino Polita e Mario Barchiesi. 14 Pagina Aperta 2 agosto 2009 I Vigili del Fuoco incontrano Spacca – Il Palazzo e dintorni “Una situazione pesante” Viva laJesibicicletta anche a Jesi I Vigili del Fuoco delle Marche, nel corso di un incontro con il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, hanno denunciato la gravità in cui si trova il Corpo. Carenza del personale, mezzi di soccorso vecchi di anni, ca- ma fila per portare il nostro serme disastrate. S.O.S. Vi- contributo, opera che è progili del Fuoco. Può sembrare seguita anche nelle settimaparadossale che proprio il ne successive. Ma con mezzi Corpo Nazionale, che quo- di questo tipo vi lasciamo tidianamente vigila sulla immaginare le difficoltà insicurezza di tutti i cittadini, contrate”. debba lanciare un grido di Ultimo aspetto emblematico, allarme, ma si tratta della lo stato in cui versano le varie cruda realtà. La situazione sedi nella regione. Paradosè pesante ed è stata ogget- sale che proprio coloro che to di un incontro a Palazzo devono controllare anche la Raffaello, sede della Giunta stabilità degli edifici si troviregionale, tra i rappresen- no a lavorare in caserme tratanti di categoria delle tre ballanti, ma è proprio questo confederazioni sindacali, lo stato attuale di molti locali Cinzio Scatassa, della Cisl, dei Vigili del Fuoco. In primis Tito Cerri della Uil, Renato la struttura di Ancona, polo Ripanti della Cgil.e il Pre- centrale, completamente sidente Gian Mario Spacca insicura. Il piano regolatore affiancato dall’assessore al ha individuato un nuovo sito Lavoro, Fabio Badiali, e il ma i tempi sembrano essere direttore del Dipartimento lunghi. Altre realtà precarie regionale per le politiche di a Fano, Macerata Feltria e sicurezza, Roberto Oreficini. Macerata. I sindacati hanno denunciato Se questo è stato il cahier un quadro pesante. Innanzi- du doleance dei sindacati, la tutto per quanto riguarda Regione, da parte sua, nella gli organici. A livello nazio- figura del Presidente Gian nale manca il 20% del per- Mario Spacca, ha replicato sonale. Nelle Marche sono sottolineando come le ricirca un migliaio le persone chieste presentate “meritano attive nel corpo, con gravi massima attenzione e la piecarenze, in particolare tra i na solidarietà”. Da parte del capisquadra e i capireparto. governo marchigiano è stato Anche nella nostra regione preso l’impegno di portare la percentuale è in linea con le istanze nella Conferenza il dato nazionale con punte Stato Regioni e al tavolo deldel 50% per quanto riguarda la Conferenza dei Presidenti la direzione regionale. della Regione. “Attualmente Altra situazione critica è – ha ricordato Spacca – dequella dei mezzi di soccor- stiniamo 500 mila euro al so, vecchi di 20/25 anni. La settore. Ci impegniamo a cerquestione è esplosa clamo- care di incrementare il fondo rosamente proprio durante e soprattutto a sollecitare il il terremoto d’Abruzzo. “Sin governo nazionale ad investidalle prime ore – hanno re maggiormente nell’ambito sottolineato i dirigenti sin- in questione”. dacali – siamo stati in priMaria Chiara La Rovere NotizieBrevi Fileni acquisisce lo stabilimento Arena A meno di un anno dalla firma dell’accordo per la locazione, Fileni chiude le trattative per l’acquisto dello stabilimento di Castelplanio. L’azienda avicola di Cingoli ha stipulato il passaggio di proprietà con Arena, che fino al 12 luglio deteneva la proprietà del sito produttivo. “Era stato il nostro obiettivo fin dall’inizio delle trattative con Arena nel corso del 2008”, dichiara Giovanni Fileni, presidente e fondatore dell’omonima azienda. “Il nostro piano di sviluppo per portare lo stabilimento a piena capacità produttiva continua, ora, con ancora più grinta dopo questa acquisizione”. Fileni era subentrata nella produzione nello stabilimento di Castelplanio il 15 settembre 2008, quando Arena aveva varato il piano di ristrutturazione che prevede lo spostamento della produzione da Castelplanio a Bojano, in Molise, sede dell’azienda. L’operazione è stata impostata attraverso un’operazione finanziaria con un pool di istituti di credito, sulla parte immobiliare (fabbricati e terreni). Resta invece in regime di affitto il complesso aziendale Avicola Marchigiana (impianti produttivi e relative maestranze) operante in Castelplanio. Una indecenza Vicolo delle Terme, Via Manuzzi, Vicolo della Pace, Vicolo del Vecchio Ospedale, Via Santoni… passaggi obbligati per residenti e visitatori (causa lavori in corso in Piazza Federico II), sono diventati i luoghi preferiti per le passeggiatine dei cani e i relativi “bisogni”. Oltre che disgusto alla vista, rischio di scivolare,… non sul pulito. Addio, bella Jesi, città accogliente!? Una volta vigeva l’obbligo, per gli accompagnatori dell’amico dell’uomo, di equipaggiarsi di paletta e sacchetto di plastica! Vige ancora? Un portavoce In una mattinata di quelle da 30 gradi capito in piazza Indipendenza, quella adiacente all’ingresso del palazzo comunale, per posteggiare negli apposti spazi la mia bici. E che ti vedo? Che gli spazi sono quasi tutti occupati e che sul muro del palazzo ci sono appoggiate tante biciclette. Le conto tutte: quindici, compresa la mia. La cosa piacevole è che non mi lascio prendere dal disordine delle tante bici sparse qua e là, ma dalla meraviglia, soprattutto in una giornata così calda, di vedere quanti siamo ad usare le due ruote piuttosto che l’auto. Se tanto mi dà tanto, penso subito, anche Jesi incomincia a capire che, per muoversi in città e soprattutto nel centro storico, incominciamo ad essere, se non proprio tanti, un bel numero. Già, perché fino ad oggi Jesi si è autogiustificata per il mancato uso della bici. E’ nota la scusa: non siamo mica in Emilia o in Lombardia? Là sono tutte pianure ed è un vero piacere muoversi pedalando; qui Re Esio ha scelto di costruire la sua città su un costolone senza preoccuparsi minimamente delle difficoltà che avrebbe arrecato al futuro cittadino dei secoli della bici. Eppure non è così, perché le due ruote super-moderne – con 150-200 euro – vi offrono tre cambi anteriori e sette posteriori per cui, con relativa facilità, potete scalare quasi tutte le salite del bel colle dove sono arrampicate le nostre case. Ma volete mettere, cari signori, cosa vuol dire muoversi con una bici, non inquinare, disturbare al minimo perchè lo spazio che occupate è minimo, non avere il problema del parcheggio, guadagnare straordinariamente in salute (altro che starsene sempre seduti, anche quando ci muoviamo in città, sull’auto), godere quel dolce, lento pedalare, creare a tutto il nostro fisico un impegno per tutti gli organi vitali (dal sistema muscolare ai polmoni) e il gusto del riposo in casa appena si ritorna dalla passeggiata “meccanizzata”, dalla spesa sul cestino, dall’acquisto del giornale. Insomma una straordinaria fusione dell’utile con il dilettevole. Certo, l’esperto ciclista non le sente nemmeno le salite sparse un po’ dappertutto, salite che, invece, non sono il meglio per il cittadino qualunque. Eppure anche il non abitudinario, se riesce a superare l’iniziale pigrizia e una certa endemica ritrosità nell’uso della bici, procurerà benefici centuplicati a favore della salute (si sta meglio), a favore della società (non si inquina), a favore del portafoglio (niente benzina: solo forza muscolare gratuita che vuole essere adoperata). Dunque, i piedi sui pedali della bici più che sui pedali dell’auto. L’auto solo per fuori città. Ma che sogno! Forse che, per realizzarlo, l’amministrazione non può fare niente? Può fare moltissimo, tutti lo sanno, ma mi manca lo spazio per elencare le mille iniziative a favore delle due ruote. v.m. Radio Duomo In Blu Giovedì 30 luglio alle ore 12,45 andrà in onda, in versione radiofonica, su radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) la rubrica che Vittorio Massaccesi tiene su Voce della Vallesina, “Il palazzo e dintorni”. La rubrica sarà sospesa per il mese di agosto. Tornerà agli ascoltatori giovedì 3 settembre. Uffici postali di Jesi e della Vallesina Il servizio per custodire Si chiama Aspettami il nuovo servizio di Poste Italiane che si può richiedere negli uffici postali di Jesi e della Vallesina, rivolto a chi va in ferie e non vuole che la corrispondenza rimanga a lungo all’interno della propria cassetta delle lettere. Tutta la corrispondenza viene trattenuta presso il centro di recapito di appartenenza per un periodo compreso tra 1 e 4 settimane e consegnata il primo giorno lavorativo successivo alla data di scadenza. Aspettami è un servizio pensato per chi è fuori città per brevi periodi, ma anche per le aziende che chiudono per ferie durante il periodo estivo. Si può richiederne l’attivazione compilando il modulo disponibile presso tutti gli uffici postali di Jesi e Vallesina, oppure on line sul sito www.poste.it. sul quale si trovano anche le relative informazioni dettagliate che si possono ricevere anche telefonando al call center di Poste Italiane al numero gratuito 803160. Latte Fresco Alta Qualità 15 Sport e tempo libero Castelplanio: alla scoperta della sagra della Crescia Un viaggio tra musica e colori A Castelplanio, dal 15 al 19 luglio si è svolta la 36°edizione della sagra Crescia sul Panaro. La manifestazione è stata resa possibile dalla collaborazione tra il comune di Castelplanio, la Pro-loco e con il sostegno della Banca Popolare d’Ancona. La Badia di Frondigliosi è stata scenario d’apertura dei vari eventi che hanno riempito poi le giornate successive, dai tardi pomeriggi fino la notte, e qui, la sera del 15, il trio Musaico, composto da voce, piano e chitarra elettrica, ha incantato il pubblico presente in un revival animato anni 70/80, richiamando autori italiani come De Andrè, Battiato, Paoli e Battisti. Sotto il cielo stellato che accade? Siamo in diversi a guardarci attorno stupiti, come se qualcosa che avevamo un po’ dimenticato, ci tornasse ad incoraggiare. E’ la costa che va incontro ad un interno fatto di tante sfumature, che incoraggiano le iniziative dei vari personaggi-artisti, i quali con l’azzurro del mare, vanno a tingere alcune proposte in esposizione, negli spazi più impensati tra cui la vineria sotto il municipio, che ha accolto molteplici lavori di ceramica femminile, di varia lavorazione e tinteggiatura dell’associazione ConCreta. Altro genere, è la ceramica di Fiorella, che trae spunto da uno stile etrusco; insieme al padre, nel loro fare, hanno esposto vasellame abbinato all’arte dei profumi ed oli essenziali pregiati, un’arte resa raffinata da quest’uomo, che per passione ha trasformato il suo tempo. Le fontane hanno una storia a parte. Anna ha ridato loro luce, disegnando le forme, ad acquarello, di ogni rubinetto solitario di lavatoio o piazza principale, che nei nostri paesi marchigiani ricordassero quanta vita scorreva attorno ad essi; dalle donne che attingevano, agli animali, agli svaghi estivi dei ragazzi. Passeggio per il paese, attorno ad una sagra che cresce a sorpresa e non volendo?! si tinge di storia. Nella foto la fontana di Anna Rosa Paccusse nale, ossia in serie C1. Anche per il volley femminile sono giunte delle soddisfazioni, sia dalle squadre targate quest’anno Me.GA. della serie B2 che ha raggiunto in anticipo la salvezza, sia per la squadra militante in seconda divisione che nonostante sia arrivata prima nel proprio raggruppamento ha dovuto affrontare i play off raggiungendo l’agognata promozione in prima divisione sconfiggendo la squadra del volley Belvedere. Comunque, anche negli altri sport, Moie è stata ben rappresentata e solo per un soffio non sono arrivate le promozioni con le due rispettive squadre di pallanuoto. La Team Marche Cis maschile militante in promozione si è lasciata sfuggire la promozione solo al fotofinish. Per quanto riguarda la squadra femminile militante in serie C, dopo aver vinto il proprio raggruppamento, non è riuscita ad imporsi nei play off con formazioni assai ostiche e che hanno una tradizione più consolidata. Insomma la stagione appena conclusa si è rivelata positiva per lo sport moiarolo, l’auspicio degli sportivi locali è ritrovare anche nelle altre discipline quei risultati che si attendono da anni. Un grazie per l’impegno profuso dalle numerose associazioni sportive di Moie che contribuiscono a far conoscere sempre più la nostra cittadina. d.g. Sant’Angelo di Senigallia Marcialonga a Senigallia omenica 23 agosto alle ore 9.15 è in programma a Sant’Angelo di Senigallia la 32 a Marcialonga della Pace memorial “Tarsi Bruna”. La manifestazione è aperta a tutti ed è promossa dal circolo e Unione Sportiva Acli di Sant’Angelo di Senigallia, dall’Unione Sportiva Acli provinciale e regionale in Per la Fileni Bpa non c’è solo il mercato N Calloni: “Soddisfatta del mercato jesino” U Grazie a tutte le associazioni U D BASKET Il 19 agosto il raduno al PalaTriccoli on c’è solo il mercato e anche a lui, come agli altri, Anche altri covano idee, a tenere banco in casa verrà spedita nei prossimi prospettive allettanti, che giorni la lettera di convocaascolto con piacere, e Fileni Bpa. Ovviamente la zione per il raduno del 19 vado ad archiviare nella “telenovela Maggioli” contiagosto”. Mercoledì 29 luglio mia memoria: sono nella nua a catalizzare l’attenzione presso il centro direzionale piazzetta dove vendono di tutti ma ciò non deve far “Esagono”, la Banca Popolare il cocomero, mi guardo dimenticare che mercoledì di Ancona ha rinnovato per attorno. Scopro che il 19 agosto la squadra si rail tredicesimo anno consecupadre di una pittrice già dunerà al PalaTriccoli per la tivo, la sponsorizzazione con nota, è lì a prestare ser- consegna del materiale ed il l’Aurora Basket. In attesa delvizio insieme ad altre, e giorno dopo, tutti i giocatori la comunicazione ufficiale, si i discorsi scivolano rapi- saranno sulla pista del “Carconoscono già alcune date del di in probabili amicizie e dinaletti” a sgobbare con il preparatore Luca Giacani. pre-campionato dell’Aurora. Il nuovi incontri. 30 agosto dovrebbe giocarsi la Dopo gli stands, mi pre- Il general manager Gianluca tradizionale prima amichevome far visita all’associa- Zenobi (nella foto) ha fatto zione La strada di Sergio il punto sul futuro del centro pesarese. “Ci le con Osimo, poi i vari tornei al PalaTriccoli: e conoscere le sue inizia- sono stati contatti con la Virtus Bologna, ma il “Memorial Primo Novelli” è in programma tive umanitarie; invitate ancora nessun accordo – spiega - Per noi non il 5 settembre contro Rimini, mentre il trofeo ad esporre presso l’istitu- è assolutamente un problema. Continuiamo “Appolloni” si giocherà il 12 e 13 settembre to Comprensivo Carlo Urbani, i magnifici co- a considerare Maggioli un nostro giocatore con Montegranaro, Pesaro e Rimini. lori dell’Africa e i ritratti giovanili anche dalla Romania, ci incuriosiscono sempre, riuscendo a farci atterrare per un istante in un’altra VOLLEY Dal 3 agosto “prilline” al lavoro dimensione umana. Fuori da questo scenario, faccio un salto nel passato, arrivando da chi con tanta pazienza, ha deciso di archiviare un taglio di storia, mantenendo intatti i reperti ltimi giorni di vacanpagna di reparto Heather cartacei inerenti riviste d’epoca, album fotoza per le giocatrici Bown. Quanto a Kilic, per grafici d’inizio del secolo scorso, macchine da e per tutto lo staff delme è un onore giocare con scrivere ed oggetti d’arredo. la Monte Schiavo Banca una campionessa del geneSosto ancora per un po’ tra gli esposito- Marche. Nei primi giorre”. ri, dove viene elaborata con tanta lena e ni di agosto infatti, le I primi giorni di agosto docollaborazione la crescia: sono sparsi nel- “prilline” si raduneranno vrebbero vedere la nascita le piazzette principali, così, da non lasciare presso il centro sportivo anche del calendario del noi visitatori soli ed in balia di noi stessi! A “Pieralisi” per iniziare a prossimo campionato di catturare l’attenzione in ultima serata prima lavorare in palestra, sotto serie A1. In casa jesina c’è della cena, l’esibizione dei falconieri sembra gli occhi attenti del nuovo ciò che la società ha fatto – grande attesa per conoscere sorprenderci; inizialmente il rapace Aisha, preparatore atletico Cristian ha detto la centrale nativa quale sarà il percorso delle una femmina di falco, portentosa e legger- Verona. All’appuntamento di Busto Arsizio, interpella- “prilline”, nella nona stagione mente titubante alla partenza, si esibisce mancheranno Rinieri, Bown ta sul mercato della Monte nella massima categoria. A in pochi cenni di voltaggio per via della fol- e Kilic, tutte impegnate con Schiavo - Vedo acquisti mi- rallentare la situazione è la la, e non affatto scoraggiata, prende tempo le rispettive nazionali. Chi rati, sensati. Si è puntato sul decisione della federazione prima di atterrare, dando caccia ai piccioni ci sarà di sicuro è Raffaella alcune giovani interessanti, di far partecipare al torneo incontrati a sorpresa per gioco. Intorno, il Calloni (nella foto, di Rosa), me compresa, e sull’espe- di A2 il Club Italia, cosa non movimento musicale che accompagna il tut- alla sua quarta stagione in rienza ed il talento di altri gradita alla Lega femminile. to è vario; chi vuole ascolta seduto il piano rossoblu. “Sono contenta di elementi, come la mia comGip bar, mentre chi sa esporsi, si può gettare in un’altra dimensione ballando liscio o danze JESINA: la presentazione della squadra internazionali popolari. Elisabetta Rocchetti Sport: Moie in evidenza nelle diverse discipline n anno davvero da incorniciare per lo sport moiarolo, fiore all’occhiello della cittadina si è rivelata ancora una volta la società Twirling Fantasy con sede a Moie, ma che comprende ragazze anche dei diversi centri della Vallesina. Nello specifico, Margherita Rocchetti è riuscita ad ottenere la medaglia di bronzo ai recenti Europei di Strasburgo. Con la specialità Free – Style – Junior. Un risultato storico per la società che inorgoglisce la cittadina, ormai considerata un punto di riferimento per questo sport purtroppo ancora poco conosciuto. Ma note positive sono giunte anche dalle altre discipline, come il calcio a 5, radicato a Moie dal 1992, infatti la Virtus è riuscita nell’impresa di ritornare dopo i play off nel massimo campionato regio- 2 agosto 2009 collaborazione con il comitato regionale del Coni. Sono previsti tre percorsi a passo libero di 700 metri, 3500 metri e 8mila metri. Le iscrizioni per gruppi si ricevono fino al giorno prima della manifestazione, per i singoli anche la mattina della partenza. Il ritrovo è al circolo Acli di Sant’Angelo. “Orgoglioso della Jesina” “N on facciamo proclami” ha detto Marco Polita, “cominciamo con il pensare alla salvezza. Una volta al sicuro, proveremo a fare sempre di più”. Il presidente, in un’affollata conferenza tenuta nella sala del Lampadario del Circolo cittadino, dopo aver illustrato il nuovo assetto societario, con l’annuncio del prossimo ingresso, nel novero dei soci, del dottor Sebastiano D’Onofrio, ha voluto presentare la nuova stagione che affronterà la Jesina. Il vice-presidente Aldo Cervigni, ha sottolineato che, come società, la Jesina è aperta ad altre forze, anche se non c’è l’intenzione di avere all’interno soci di maggioranza assoluta, in quanto “troppo spesso in passato i padroni unici, raggiunti i loro obiettivi personali, hanno lasciato la squadra nei guai”. In seguito, la presentazione dello staff tecnico, con Gianluca Fenucci, nuovo allenatore e il direttore sportivo Augusto Bonacci, alla presenza dei giocatori e dei tifosi. Il mister, amante della poesia, ha citato alcuni versi ripresi anche da Martin Luther King: “Se non puoi essere un pino sulla vetta di una montagna, cerca di essere un arbusto, ma il migliore arbusto che ci sia. Se non puoi essere il sole, cerca di essere una stella, ma la stella più luminosa”. Con queste parole, ha chiesto ai giocatori di avere dedizione e si è detto “orgoglioso di allenare la Jesina”, aggiungendo poi, che “tutti, tecnici e giocatori, siamo vogliosi di primeggiare e di meritare di essere qui”. Federico Catani Foto Stefano Alessandrelli Apiro: Festival Internazionale del Folklore Terranostra: artisti del mondo D al 7 al 15 agosto, le “Festa di benvenuto”. Alle strade e le piazze di ore 21,30 in piazza Baldini Apiro si animano dei can- si esibiranno: il 9 agosto i ti e dei balli dei popoli di gruppi Ballet Folklorico de tutto il mondo per la 39a la Universidad de Tarapaedizione del Festival Inter- ca (Bafut) del Cile e Vesnazionale del Folklore Ter- senye Zory della città di ranostra. Gli ospiti inter- Voronezh in Russia; il 10 nazionali che si esibiranno agosto i gruppi Bert da Yeprovengono da Russia, Slo- revan in Armenia e Topl’an vacchia, Armenia, Turchia, dell’omonima regione della Cile, Brasile e Honduras, Svolacchia; l’11 agosto Zorcon la partecipazione degli zales de Sula dall’Honduras Sbandieratori della Città e Barış Manço da Istanbul di Cori. Il programma ini- in Turchia; il 12 agosto con zia venerdì 7 agosto con la l’esibizione dei gruppi Bert (Armenia) e Bafut (Cile). Il 13 agosto spazio alla Festa Paesana; il 14 agosto il Festival si trasferisce al Parco Eldorado, sempre ad Apiro; il 15 agosto è la giornata conclusiva. Alle 10 la messa solenne nella collegiata di Sant’Urbano, alle 11 si svolge la sfilata per la vie del paese, seguita alle 12 dallo scambio dei doni presso la sala consiliare. Alle 21 spettacolo serale che chiude il Festival con la partecipazione di tutti gli artisti. 16 Esperienze 2 agosto 2009 I treni della Speranza: con l’Unitalsi a Lourdes e a Loreto L “Imparate a donare la vostra vita” o scorso anno l’Unitalsi ha ce- ma questa volta come inserviente lebrato il Giubileo delle appa- poiché Bernardetta è “una bocca rizioni della Vergine Immacolata di troppo da nutrire” in una famia Bernadette Soubirous presso la glia in cui la fame è diventata una Grotta di Massabielle. Il tema pa- realtà) è terminata alle 24 presso la storale proposto per i pellegrinag- Grotta delle apparizioni. gi di quest’anno è “Bernadette, una Il vescovo Gerardo che ha partevita d’amore”. Bernadette ci offre cipato al pellegrinaggio ha sotun modello di vita familiare capa- tolineato così questa esperienza: ce di fare una scelta vocazionale “Quanta solidarietà ho visto, quanper servire i poveri ed i sofferenti, ti giovani! In questo pellegrinaggio come Lei diceva: “Obbedire è ama- marchigiano sono stati più di 200 i re. Obbedire per piacere a Gesù, è giovani che sono venuti a servizio amare. Soffrire tutto da parte delle dei malati. E’ questo un modo di creature per piacere a Gesù, è ama- rispondere all’invito di Gesù: “date re.” E’ con questo spirito che la se- voi stessi a loro da mangiare”. Gesù zione marchigiana Unitalsi ha par- fa riferimento allo spirito di servitecipato al consueto pellegrinaggio zio nel miracolo del pane in cui è a Lourdes dal 18 al 24 luglio. significata l’Eucarestia ed è come Sono partiti 2 aerei e 2 treni con se dicesse: imparate a donare la un totale di circa 1.500 fedeli tra vostra vita, nel dono del vostro malati, pellegrini, sorelle d’assi- tempo e così permettete ai fratelli stenza e barellieri di cui circa 50 più svantaggiati di vivere”. della sottosezione di Jesi. Fotoservizio Il programma, ricco come al solito Maria Claudia Zampetti di celebrazioni, si è regolarmente Nella foto le sorelle di assistenza svolto in una Lourdes che segnava in servizio al quinto piano circa 40 gradi di temperatura: dodell’ospedale Salus Infirmorum a menica, messa di apertura del pelLourdes, sullo sfondo il santuario legrinaggio; lunedì, celebrazione mariano; insieme a loro il vescovo Penitenziale e Via Crucis; martedì, Gerardo in visita al reparto Adorazione Eucaristica; mercoledì, guidato da Maria Claudia Zampetti. la Messa internazionale e la suggestiva processione con i flambeaux. Particolarmente toccante la marcia “Giovani in cammino” che si è Dal 31 luglio al 3 agosto svolta martedì alle ore 21 da Bar- A Loreto in cammino con Maria très a Lourdes, alla quale hanno Più di 300 persone delle diocesi di partecipato, sotto la guida spiri- Jesi e di Senigallia si ritroveranno a tuale del vescovo Gerardo Rocconi, Loreto per condividere l’esperiencirca 200 giovani e “non”. La mar- za del tradizionale Treno Bianco. cia, partita dal piccolo villaggio a E’ questo il nome storico dei viagcinque chilometri da Lourdes (im- gi che l’Unitalsi propone da oltre portante nella vita di Bernardette cento anni a Lourdes, a Loreto e in quanto vi abitò in un primo mo- negli altri santuari mariani in cui la mento affidata alle attenzioni della carità e la solidarietà sono evidenti sua balia, Maria Lagües e più tardi, in tanti piccoli gesti quotidiani. Il tema che gli assistenti dell’associazione proporranno quest’anno è “In cammino con Maria verso Gesù Eucarestia”: tutte le celebrazioni e gli incontri saranno una occasione per meditare sul ruolo di Maria nella vita di ciascuno e per approfondire la propria esperienza dell’Eucarestia. Saranno presenti anche i vescovi di Loreto, di Jesi e di Senigallia e mons. Decio Cipolloni, vicario pastorale di Loreto ed ex assistente nazionale dell’Unitalsi. Il vescovo di Loreto mons. Giovanni Tonucci guiderà la liturgia penitenziale del pomeriggio del primo giorno, il venerdì 31 luglio, e la processione eucaristica in piazza. Il sabato 1° agosto prenderà parte alle celebrazioni il vescovo di Senigallia, mons. Giuseppe Orlandoni che presenterà alcune riflessioni sul tema: “Siamo pellegrini con Maria, donna del sì”: il vescovo guiderà anche il passaggio in Santa Casa dei bambini e delle loro famiglie che parteciperanno ad una parte del pellegrinaggio, al Treno della Gioia. L’Unitalsi di Jesi e Senigallia, propone, infatti, da tre anni, il Treno della Gioia con attività di animazione e gioco preparate dal Gruppo Giovani: attività che si integrano con gli incontri di preghiera di tutto il pellegrinaggio. Nella serata del sabato, alle ore 21 in piazza della Madonna, uno spettacolo dell’associazione “Fiori del deserto” di Vibo Valentia: 60 minuti con “La creazione”. Il musical è uno spettacolo nello spettacolo che narra la nascita del mondo per mano di Dio: la luce, il sole e le stelle con un mix di narrazioni bibliche, canto, musiche, ballo, energia e passione. A raccontare il tutto 36 ragazzi, 20 dei quali diversamente abili: sono loro i protagonisti, gli attori di un copione esaltante che nasce con l’obiettivo dell’integrazione sociale. Il presidente dell’Unitalsi jesina, Giancarlo Rossetti, ha fortemente voluto questa presenza in occasione del Treno di Loreto come occasione di confronto e di conoscenza per aiutare tutti a superare le inevitabili barriere dell’indifferenza. La proposta è stata sostenuta dalla sottosezione di Senigallia e resa possibile grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e al patrocinio del comune di Loreto. Domenica 2 agosto il vescovo Gerardo Rocconi presiederà la Messa, per quanti partecipano al pellegrinaggio, alle ore 9 nella cripta dei Santi Pellegrini, si intratterrà poi con i bambini e gli anziani sotto il portico della piazza e, nel pomeriggio alle ore 17, celebrerà la Messa dei Pellegrini in basilica per quanti vorranno unirsi, dalle parrocchie, al pellegrinaggio e guiderà la processione eucaristica in piazza, con tutto il personale in divisa, i bambini, gli anziani e i malati ed segni che caratterizzano i tre giorni. Dopo cena, alle ore 21, la solenne e suggestiva liturgia della luce, una fiaccolata che si snoda in piazza aperta dalla statua illuminata della Vergine di Loreto. Il pellegrinaggio si concluderà lunedì 3 agosto con la celebrazione del vescovo Tonucci e il passaggio in Santa Casa. Prossimi pellegrinaggi UNITALSI: Terra Santa dal 4 al 9 settembre; Lourdes dal 28 settembre al 4 ottobre 2009. Organizzazione delle Nazioni Unite: i diritti delle minoranze Garantire l’istruzione a tutti i bambini 9 agosto: giornata internazionale dei popoli indigeni. Istituita dall’Assemblea generale dell’ONU nel 1994, la ricorrenza ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione internazionale per risolvere i problemi dei popoli autoctoni nell’educazione e nella sanità, nei diritti umani e nel rapporto con l’ambiente, nello sviluppo economico e sociale, nella conservazione delle loro culture. Circa 370 milioni di persone appartenenti a 5000 gruppi indigeni, ancora oggi, sono vittime di discriminazioni, indigenza e conflitti. Nel 2007 l’Assemblea generale ha adottato la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene, stabilendo le norme minime per la sopravvivenza, la dignità, il benessere. Tuttavia, molto resta da fare, soprattutto per quanto riguarda l’infanzia. Infatti, il rapporto 2009 dell’ONU sulla con- dizione delle minoranze nel mondo, ha messo in luce l’allarmante situazione dei bambini che provengono da comunità emarginate e gruppi indigeni, denunciando che più della metà dei 101 milioni di bambini - che attualmente non hanno accesso nel mondo all’istruzione - appartengono a minoranze etniche. Una barriera che colpisce i più indifesi fra gli indifesi. “Il mondo non raggiungerà gli obiettivi di sviluppo del millennio 2 e 3 - portare a compimento l’istruzione primaria universale e promuovere l’uguaglianza di genere - senza un’azione positiva rivolta a tutti i bambini che ancora non vanno a scuola.” ha dichiarato la specialista dell’educazione dell’UNICEF Amina Osman di fronte a questa situazione. Dall’analisi sono emersi alcuni punti fondamentali: l’esclusione dall’istruzione è in molti Paesi il risultato della discriminazione e non della mancanza di risorse. “Certamente ci sono Paesi in cui il problema è la povertà”, ha detto a questo proposito Gay McDougall, esperto indipendente delle Nazioni Unite sulle questioni delle minoranze, “ma l’ingiustizia vera è quando troviamo la disuguaglianza nell’istruzione nei Paesi in via di sviluppo in situazioni di benessere”. Il rapporto denuncia che le bambine provenienti da famiglie disagiate -che vivono in aree rurali e appartengono a comunità di minoranze- non potranno mai andare a scuola senza degli incentivi aggiuntivi. Dal momento che le bambine sono spesso tenute lontane dalla scuola per provvedere al lavoro domestico, incentivi in denaro e borse di studio mirate possono persuadere le famiglie a mandare le loro figlie a scuola. Inoltre, nei Paesi in cui i governi hanno promosso attivamente programmi di istruzione indirizzati a gruppi di minoranze, si è avuto come risultato inatteso che gli studenti usciti da questi programmi alternativi sono ancora più stigmatizzati e si confrontano con ulteriori discriminazioni nell’ambiente di lavoro. Quindi è basilare che i programmi di istruzione, specificamente indirizzati alle minoranze, siano integrati nei sistemi di istruzione nazionale. Il Rapporto indica poi gli interventi che si sono rivelati efficaci nel rimuovere le disparità di trattamento nel campo dell’istruzione: la costruzio- ne di un maggior numero di edifici scolastici nelle zone rurali, incentivi per gli insegnanti bilingue, sistemi migliori nella registrazione delle nascite e raccolta dati. Viene sottolineata fermamente l’importanza del pluralismo culturale e l’abolizione della discriminazione nell’istruzione come elementi essenziali di integrazione e sviluppo. Princìpi affermati in molti accordi internazionali, come la Convenzione sui diritti del Fanciullo e la Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, e ribaditi nel Forum delle Nazioni Unite sulle Minoranze, che ha riconosciuto l’istruzione come diritto umano inalienabile. E’necessario quindi un impegno politico responsabile degli Stati, il sostegno della cooperazione internazionale e di tutti sistemi e gli Enti periferici, per creare programmi efficaci verso la realizzazione dei diritti enunciati, in particolare l’istruzione, così che un numero sempre maggiore di bambini delle popolazioni indigene del mondo possa veramente vivere e costruire il proprio futuro in dignità e giustizia. Tiziana Tobaldi
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