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Impot reprisée Tassa ricossa Ufficio di Jesi A PAG. 2 A PAG. 6 Nel ricordo di Fra’ Serafino La festa dei volontari A PAG. 3 A PAG. 6 Come nasce il fumetto Incontro in Guatemala settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” ANNO LII - N. 11 DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145 Domenica 27 marzo 2005 Il messaggio del Vescovo Pasqua festa della vita per sempre La Risurrezione di Gesù Cristo è il fondamento della nostra fede: noi crediamo alla Parola di Gesù e alla testimonianza dei discepoli. Per questo Pasqua è vita: una vita che non conoscerà più la fine. Gesù è risorto e quanti credono in lui risorgeranno con lui. E’ questa la sfida più grande per l’uomo contemporaneo che rischia di inabissarsi sempre più nella tecnica o nello scetticismo. Noi non possiamo accettare il fatto che tutto termini con la morte e la nostra stessa natura si ribella a questo pensiero. Il Dio in cui crediamo è un Dio fedele alle sue promesse. La Pasqua di Risurrezione impegna noi cristiani a far emergere fin da ora nella quotidianità dell’esistenza personale e nella società in cui viviamo molti segni di vita che possono restituire la speranza al mondo. Il Segno della gioia di vivere, presente nel cuore e nel volto di noi cristiani: la vita è sempre un dono bellissimo! Il Segno della vita e comunione di grazia con Cristo, che riempie di serenità i credenti e viene incontro alla solitudine e all’emarginazione dei poveri e degli ultimi. Il Segno dell’amore fraterno attraverso gesti concreti di solidarietà e di partecipazione alle tante opere di misericordia attivate dalla nostra Comunità cristiana nelle nostre contrade e nel mondo. Andiamo con gioia a celebrare e a vivere questo tempo privilegiato con Cristo Risorto, come splendidi testimoni di fede, speranza e amore. + P. Oscar, Vescovo Celebrazioni pasquali in Cattedrale Il Venerdì Santo, alle 18, il Vescovo guiderà la celebrazione della Passione di Cristo ed alle 21,15 la Via Crucis nel centro storico. La Veglia Pasquale della Notte Santa, sabato 26 marzo, inizierà alle 22. La mattina della Domenica di Pasqua, in Cattedrale, saranno celebrate Messe alle ore 10,15 e 11,30; Mons. Vescovo presiederà la celebrazione alle ore 18. Il Lunedì dell’Angelo, 28 marzo, Sante Messe saranno celebrate alle 10,15; 11,30 e 18. Il giardino delle uova dipinte La Resurrezione: particolare della Porta del Duomo di Jesi 3-4 aprile: urne aperte Le Marche alla prova del voto Dibattito sereno, approfondimenti programmatici di Vittorio Massaccesi [email protected] “Voce della Vallesina” la prossima settimana non uscirà. Tornerà ai lettori domenica 10 aprile Viene naturale, in vista delle elezioni regionali di domenica prossima, dare uno sguardo al comportamento dei partiti e dei candidati durante la battaglia elettorale, ormai alle ultime battute. La nota da sottolineare, tutta in positivo, è offerta dai due protagonisti della gara, i due candidati alla presidenza Gian Mario Spacca e Francesco Massi. Tra loro due è prevalso un savoire faire di cui avevamo dimenticato l’esistenza. Forse la loro amici- Ricordiamo il dott. Urbani a due anni dalla scomparsa zia di sempre, forse la comune radice di formazione democratico- cristiana, forse e più ancora la loro appartenenza all’area centrale – lontani da quel fanatismo estremista che abbiamo costatato in altre regioni – sta di fatto che l’elettorato marchigiano li ha potuti vedere insieme molte volte e confrontarsi tra di loro. Essi hanno offerto un esempio metodologico di conduzione di una campagna elettorale che dovrebbe essere di auspicio anche per le rappresentanze nazionali in vista delle più impegnative elezioni politiche del prossimo anno: in primis per Berlusconi e Prodi. *** Si sono confrontati davanti a vaste assemblee di militanti e di elettori qualsiasi evidenziando senza politichese la loro formazione politica, la loro cultura, il loro giudizio sulla passata attività della regione e, soprattutto, le loro proposte programmatiche per favorire un ulteriore passo avanti alla nostra regione. Un bel dialogo a due che, mi pare, abbia ben evidenziato: 1 - Per Spacca (che rappresenta la continuità con il passato per essere stato vice presidente con l’amministrazione D’Ambrosio) vanno continuati e rafforzati i settori della sanità (la regione Marche ha realizzato una riforma originalissima che, grazie all’assessore uscente Melappioni, sta dando i suoi primi frutti), dello sviluppo economico-imprenditoriale soprattutto nei settori più a rischio perché sottoposti alla concorrenza straniera e a quella cinese in particolare (tessile e cuoio, contraffazioni ecc.). Vanno ulteriormente rafforzati i servizi sociali e la formazione professionale. Né il cittadino deve essere lasciato in balia di se stesso nei momenti più difficile della sua vita (infanzia, anzianità, disoccupazione ecc.). 2 - Per Massi (che rappresenta l’opposizione alla passata giunta) l’amministrazione D’Ambrosio ha calcato troppo la mano sulle tasse (Irpef e sanità in particolare) e non si è difesa a sufficienza di fronte alla concorrenza straniera. Egli nega anche la validità della riforma sanitaria e propone un ridimensionamento spezzando l’unicità regionale in cinque Asl provinciali. Critica la tiepidezza della passata amministrazione di fronte al progetto Quadrilatero e vede proprio in questo la soluzione dei rilevanti problemi delle strutture viarie marchigiane, soprattutto in connessione con l’Umbria, la Toscana e il Lazio. *** I due candidati alla presidenza condividono la valorizzazione della famiglia, della scuola, della persona, dei grandi principi della libertà, della democrazia, della giustizia. Principi che per Massi vanno affidati soprattutto all’iniziativa dei singoli, per Spacca vanno coordinati e tenuti in massimo grado anche dalle pubbliche amministrazioni, a cominciare da quelle nazionali per finire a quelle locali, senza cedere alla concezione dello Stato etico. Anche la loro comune apertura al senso religioso ce li fa stimare e rispettare. E allora …che vinca il migliore.. ALLE PAGINE 5 E 6 I candidati della Vallesina Tante uova, simbolo di vita nuova – brillanti, colorate, decorate, camuffate da pulcino o coniglietto – sono fiorite sui rami spogli dell’albero sistemato nel loggiato del Palazzo dei Convegni, in occasione delle feste pasquali. “Il Giardino delle Uova Dipinte” - proposto e organizzato dalla Pinacoteca civica di Jesi per il secondo anno consecutivo – ha individuato i suoi artisti nei bambini delle scuole elementari e medie per i due mercoledì del 16 e del 23 marzo; e anche nelle mamme e nei papà, nei pomeriggi di sabato 19 e domenica 20. L’evento, completamente gratuito, ha rispolverato i significati di una particolare usanza della tradizione contadina, connotando la principale via cittadina di uno degli attributi più caratteristici della Pasqua. Nel laboratorio approntato nei locali del Palazzo dei Convegni, i bambini hanno potuto ricevere adeguate informazioni sulla manifestazione e semplici e chiare istruzioni sulle diverse tecniche applicabili per realizzare la decorazione delle uova, usufruendo anche di appositi materiali forniti dagli organizzatori. Di suo, ogni bambino ha messo due uova – opportunamente svuotate, di cui una è stata appesa all’albero e l’altra portata a casa – e tanto gusto e creatività, sorprendendo e disarmando la “routine” che vuole ogni festa un’occasione e una scusa per acquisti consumistici. (fotoservizio Paola Cocola) 2 Domenica 27 marzo 2005 Agenda di Pastorale Giovanile dal 27 marzo al 3 aprile Martedì 29 marzo ore 17 Mosaiko rubrica settimanale per i giovani su Sat2000; puntata sul tema dei giovani e la bicicletta. Giovedì 31 marzo ore 21 Comuni(c)azioni Laboratorio per fare e pensare l’impegno socio-politico, per scoprire che partecipazione fa rima con libertà. Laboratorio di prevenzione del disagio socio affettivo gestito da Luca Tassi dal 31 marzo, ogni giovedì alle ore 21 presso i locali della Mediateca Rimaden in via Colocci, 12/a a Jesi. E’ necessario iscriversi anche telefonicamente allo 0731.59005. Il Laboratorio è gratuito. ore 21,15 Corso biblico cittadino, presso la parrocchia Regina della Pace: presentazione delle lettere ai Galati, ai Romani ai Filippesi e ai Colossesi. Sabato 2 aprile Weekend di spiritualità: profeti nel proprio tempo. Organizzato dal Gruppo Giovani di Azione Cattolica della parrocchia San Francesco di Paola ma aperto a tutti. Vita ecclesiale La celebrazione del 12 marzo Nel ricordo di Fra’ Serafino Padre Oscar: “Serafinello, tra la gente con l’esempio” Quarantacinque anni fa moriva nell’infermeria dei frati Cappuccini di Macerata il “servo di Dio” Fra’ Serafino da Pietrarubbia. Fra Serafino nacque a Pietrarubbia (Pesaro) il 25 aprile 1875 da una famiglia povera, molto cristiana. A Jesi esercitò l’ufficio di questuante per oltre cinquant’anni. Il popolo lo chiamava «Serafinello”, perché lo vedeva umile, sereno, povero, in continua unione con Dio, con i poveri e i bambini, i sofferenti e i peccatori. Per essi pregava, lavorava e sopportava le croci che gli procuravano la salute malferma e le incomprensioni umane. Le sue spoglie mortali riposano nella chiesa dei Cappuccini di Jesi dove visse i momenti più salienti e più significativi della sua vita religiosa. La tomba è continuamente visitata. Molti attestano di aver ricevuto grazie e favori per sua intercessione. E’ in corso il processo di beatificazione. Stage per giovani animatori ecclesiali Fino a quaranta animatori, maggiorenni, provenienti dalle diocesi italiane, potranno fruire gratuitamente di uno stage di formazione-lavoro all’interno di “Oltremare-Imax”. Lo stage durerà una settimana ed i gruppi saranno composti ciascuno da cinque animatori, ai quali verrà affiancato un “Tutor ecclesiale”. Giovani animatori della diocesi di Jesi interessati a vivere questa esperienza possono contattare don Cristiano (347.8310065). Con gioia e gratitudine, la comunità carmelitana delle Grazie annuncia il festeggiamento giubilare in onore della Madonna delle Grazie. Nel 2006 saranno trascorsi 550 anni dal lontano 1456, anno in cui la Madonna delle Grazie liberò la popolazione della Vallesina dal terribile flagello della peste. I superstiti, in segno di offerta e riconoscenza, costruirono in un sol giorno l’attuale Cappella della Madonna. Un altro fatto da ricordare e rivivere sono i 250 anni dall’Incoronazione della Madonna, avvenuta nella persona di mons. Pietro Petroni, canonico della basilica di san Pietro in Vaticano, il 20 settembre del 1745, in concomitanza con la festa di San Settimio. Queste due date portano un ciclo di memorie di interventi prodigiosi e di benedizioni della Madre di Dio. Il diadema d’oro sul capo della Vergine, i doni preziosi conservati nella sacra cappella, la storia cittadina e diocesana attestano la generosità della Madre e la gratitudine dei figli. “A distanza di cinque secoli e mezzo - dicono i Carmelitani delle Grazie - sentiamo il dovere di ricordare e celebrare degnamente quel momento storico che ha fissato una pagina indimenticabile negli annali della vita religiosa della Vallesina. Oggi come Voce della Vallesina settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 30 euro di amicizia: 40 euro sostenitore: 50 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 allora è sempre vivo l’entusiasmo e la fede degli jesini in onore della Madonna delle Grazie e le feste centenarie celebrative che avranno inizio in questo anno corrente per terminare nel 2006 vogliono essere una esplosione d’amore, una testimonianza di fede e di giubilo, un attestato di gratitudine alla Madonna delle Grazie, sempre presente nelle vicissitudini di questo popolo generoso e fedele”. Il programma religioso prevede la celebrazione della Messa di Pasqua, alle 10,30, di Mons. Vescovo; il martedì successivo alle 18,30 la corale “Pergolesiana” proporrà un concerto con musiche mariane. Mercoledì 6 aprile alle 18,30 si svolgerà una celebrazione mariana; giovedì 7 aprile alle 18,30 l’adorazione eucaristica e alle 21 concerto degli allievi della scuola “Pergolesi”. Sabato 9 aprile alle 16 Mons. Vescovo presiederà la celebrazione della Messa con i malati ed i volontari dell’Unitalsi. Domenica 10 aprile, solennità della Madonna, saranno celebrate Messe alle 7, alle 8, alle 9, alle 10,30, alle 12 (con la “Supplica alla Madonna” e il canto della “Pergolesiana”). Alle 18 mons. Attilio Pastori guiderà il canto del Vespro, seguirà la processione solenne presieduta dal Vescovo e dai sacerdoti della città cui parteciperà la banda musicale cittadina “G.B. Pergolesi”. Nella chiesa di San Nicolò, dal 28 marzo all’11 aprile, sarà aperta la pesca di beneficenza in favore delle Missioni carmelitane. Mercoledì 30 marzo ore 17,30 Incontro con i cresimandi a San Giuseppe di Jesi Venerdì 1 Aprile ore 21 Concerto in Cattedrale Sabato 2 aprile ore 16,30 Cresime di adulti a Coppetella Domenica 3 aprile ore 11 Cresime ad Angeli di Rosora. Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”. Ed esse, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”. Giornata Mondiale della Gioventù Tutte le informazioni sul sito diocesano www.jesi.chiesacattolica.it A tutti i giovani che desiderano partecipare, sempre valido l’invito a mandare uno sms al numero 335 182 96 13 Don Cristiano ed altri giovani sono disponibili ad organizzare incontri di presentazione nelle parrocchie e nei gruppi per far conoscere la Gmg. La scadenza per la prima iscrizione - a prezzo agevolato di 350 euro per il pacchetto A - è prorogata alla fine di marzo. Duecentosessanta anni fa l’Incoronazione Martedì 29 marzo ore 11,30 S. Messa a Pantiere di Castelbellino Dal Vangelo secondo Matteo Falsità del “Codice Da Vinci” In tanti pongono domande relative alle affermazioni contenute nel Codice Da Vinci: un utile sito per trovare qualche prima risposta, in attesa di organizzare un evento cittadino per discuterne insieme, è la pagina nella sezione dedicata alla notte dei giovani e ai giochi pericolosi all’indirizzo seguente: http://www.giovani.org/lanotte/giochiper/index.htm A 550 anni dal voto alla Madonna delle Grazie Domenica 27 marzo - Pasqua ore 8,30 S. Messa all’Ospedale civile ore 10,30 S. Messa al Santuario delle Grazie ore 18 S. Messa in Cattedrale Domenica di Pasqua - 27 marzo 2005 Notizie I festeggiamenti Cammino pastorale di Mons. Vescovo Non è qui. È risorto di Adriana Borgognoni Nel pomeriggio di sabato 12 marzo, nella chiesa di San Pietro Martire dei frati Cappuccini è stato commemorato il ritorno al Padre di Fra’ Serafino, avvenuta il 17 marzo 1960. Il Vescovo Padre Oscar ha presieduto la concelebrazione eucaristica alla presenza di tutti i frati cappuccini e nella sua toccante omelia ha ricordato Fra’ Serafino così: “Fra’ Serafino, cappuccino questuante, con il suo esempio esortava a prendere la strada della santità. Le persone che lo hanno conosciuto dicono che la sua presenza tra la gente era come una testimonianza di bontà straordinaria. Serafinello, così chiamato, aveva imparato bene l’umiltà, la semplicità, l’essenzialità da San Francesco. Non faceva prediche, non aveva lauree, non aveva ambito a posti particolari, ma, con la sua umiltà, dovunque andava lasciava un segno. I santi non parlano tanto con le parole ma con l’espressione della vita. “Vicino a lui - ha aggiunto Padre Oscar - nessuno si sentiva complessato, nessuno si sentiva inferiore poiché egli era sempre pronto, sempre disponibile, sempre sorridente e sempre con alcune parole consolatorie faceva sentire, dovunque fosse, la presenza del Signore che lui tanto amava. Vogliamo perciò chiedere al Signore Gesù la grazia della glorificazione del nostro tanto amato Servo di Dio poiché questo sarà l’attestato della Chiesa della sua santità in un processo aperto e positivamente chiuso”. E’ l’alba del primo giorno dopo il sabato, e due donne sconsolate vanno verso un sepolcro per piangere un morto. Non sanno che quella è un’alba di risurrezione, e che le attende una manifestazione potente di Dio. La terra è scossa da un terremoto, scosse (così dice letteralmente il testo greco) sono anche le guardie, come morte (hos nekroi) dalla paura loro che dovevano custodire un morto, mentre un angelo rovescia via la pietra che chiudeva la tomba e annuncia che Gesù non è più lì, è risorto. E allora le donne, abbandonato subito il sepolcro, corrono a dare con gioia grande questo straordinario annuncio ai discepoli, che avevano lasciato delusi e afflitti. Ecco cosa può accelerare il nostro passo lento e farlo diventare corsa, cosa deve trasformare il nostro pianto in gioia: l’annuncio della pasqua. E’ annuncio per quanti, senza più speranza, vivono l’assenza di Dio e, come le due donne, ignorano che il sepolcro è vuoto, che il crocifisso è risorto e che in lui ci è dato di risorgere da ogni fallimento o dolore. Non ci sono tenebre così profonde in cui non possa entrare il mistero pasquale, non c’è situazione così desolata che non possa essere rigenerata dall’incontro con Cristo risorto e vivo. E’ un annuncio da portare. Perché il mondo ha bisogno di sapere che in quell’alba è iniziato un tempo nuovo, in cui la Vita ha trionfato per sempre, e per tutti, sulla morte. Su ogni morte. Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Santina Buoncompagni * L’asterisco Giornata mondiale del malato di Giacomo Galeazzi «Non vi sono vite indegne di essere vissute - afferma Giovanni Paolo II nel recente messaggio all’associazione Medici cattolici italiani - non vi sono sofferenze, per quanto penose, che possano giustificare la soppressione di un’esistenza; non vi sono ragioni, per quanto alte, che rendano plausibile la creazione di esseri umani destinati ad essere utilizzati e distrutti». Nel 2005, a un decennio di distanza, è nuovamente l’Africa ad ospitare le celebrazioni principali della Giornata mondiale del malato, che si tengono quest’anno al santuario di Maria Regina degli Apostoli, a Yaoundé, in Camerun. «La vita va promossa e difesa dal suo concepimento fino al suo tramonto naturale - spiega il Pontefice riferendosi in particolare all’eutanasia, all’accanimento terapeutico e alla clonazione - la medicina deve sforzarsi di essere interlocutrice di ogni essere umano infermo, senza cedere a discriminazioni, ma andando incontro alle necessità di tutta la persona». La scelta dell’Africa come sede della «Giornata del malato 2005» offre l’opportunità di manifestare concreta solidarietà alle popolazioni del continente nero, provate da gravi carenze sanitarie. Si tratta, quindi, di un ulteriore passo nell’attuazione dell’impegno che i cristiani d’Africa dieci anni fa assunsero: cioè di farsi «buoni samaritani» dei fratelli e delle sorelle in difficoltà. Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo, inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito. ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail [email protected] SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail [email protected] Cultura, spettacoli e dintorni Come nasce il fumetto Una fiction a cartoni animati su Federico II Sarà prodotta interamente in Italia dalla Rai di Augusta Franco Cardinali Quasi mai dei grandi personaggi del passato è possibile ricostruire quelle esperienze dell’infanzia che furono determinanti nella formazione della loro personalità. Federico II fa eccezione. Ciò che è dato sapere dei suoi primi anni di vita dà ragione di ciò che egli avrebbe compiuto nella maturità. Re a soli quattro anni fu lasciato libero, fatto anch’esso raro se non unico per un personaggio del suo rango, di avventurarsi per le vie segrete di Palermo abitate da arabi, ebrei, greci, di entrare nelle loro case, ovunque benevolmente accolto, di giocare con coetanei di qualsiasi razza. Così, venendo a contatto con culture e religioni diverse e imparando lingue, usi e costumi di altri paesi, nacquero, con segno indelebile, il suo cosmopolitismo, la sua curiosità per le scienze, l’arte, la poesia, la sua tolleranza, il suo “umanesimo ante litteram”. E’ intrigante anche per i ragazzi di oggi, questo personaggio. Se ne è parlato l’11 marzo durante la cerimonia di chiusura di “Federico II nel fumetto”. Di fronte a un folto numero di scolaretti, armigeri e dame gentili in costumi d’epoca hanno svolto brevi relazioni il dott. Giancarlo Alessandrini, disegnatore della Casa Editrice Bonelli, il dott. Fabio Pasini, autore della “Storia di Jesi a fumetti” e il dott. Roberto Genovesi, vice direttore di Rai Sat Ragazzi e autore di romanzi e sceneggiature. Il fumetto ha un linguaggio universalmente comprensibile, ma in esso convergono diversi altri linguaggi. Oltre ad una speciale abilità nella rappresentazione grafica richiede studio e ricerche di fonti di documentazione non solo storica. Come per la realizzazione di un film occorre saper costruire appropriate inquadrature, tenere conto di ambienti e costumi d’epoca, dare Il mio infinito Tutto ciò che ignoro immensamente è più grande di ciò che so. Grazie, mio Dio, di questo infinito che mi doni e che, di giorno in giorno, posso scoprire. Augusta Franco Cardinali verosimile espressione ai personaggi e caratterizzarli tenendo sempre conto, ovviamente, della verità storica. “Ho impiegato due anni per documentarmi su Federico II” ha confessato il dott. Genovesi che si è detto particolarmente interessato all’infanzia dell’imperatore svevo; mentre il dott. Alessandrini, instancabile disegnatore di fumetti, inventore di famosi personaggi e ora anche direttore di una scuola di fumetto, ha raccontato come fu sulle pagine del “Corriere dei piccoli” che nacque la sua passione per il disegno. De “La Storia di Jesi a fumetti”, scritta da Giuseppe Luconi e disegnata da Fabio Pasini per “Jesi e la sua Valle”, apparsa nel ‘69 prima in dispense, poi in volume, ha parlato invece lo stesso Pasini. “Allora si trattò di una novità assoluta, di una vera e propria sfida al lettore”, ha affermato. Le parole dei relatori hanno destato curiosità e interesse nei piccoli ascoltatori, non solo nei confronti di Federico II, ma anche di un’arte così speciale come è quella della realizzazione di un fumetto. Chi volesse intraprendere la carriera di disegnatore è però avvertito. Non si può improvvisare: ci vogliono fantasia, abilità grafica, studio e tantissima passione. Al termine il dott. Genovesi ha annunciato che è in progetto la realizzazione di una fiction a cartoni animati su Federico II. C’era da aspettarselo. Sarà prodotta interamente in Italia da Rai Fiction e avrà come titolo “Federicus”. E’ anche imminente la pubblicazione di un nuovo libro, non riservato ai ragazzi questa volta, su Federico II. Filosofia e arte nel Medioevo L’autonomia della ragione nelle verità della fede di Cristina Franco del tempo. Il primo ambito artistico in cui si colse la rinascita della ragione fu l’architettura. L’Occidente si coprì di templi romanici, espressione del dominio razionale sulla materia e dell’orientamento della ragione al naturalismo. Poco dopo l’arte gotica, partita dalle Fiandre, si estese nel nord: le chiese, funzionali allo spazio e alla luce, piene di simbologie, non ebbero più niente di naturale. Nella pittura invece, per avere un rinnovamento degli stilemi bizantini, bisognò aspettare il XIII secolo, con Giotto, Simone Martini e i Lorenzetti, che riprodussero l’umanità nelle sue componenti dolorose e gioiose. Similmente fece la scultura, con Benedetto Antèlami e i fratelli Pisano. Quasi tutti, come Charles Huizinga ne “L’autunno del medioevo”, negano che allora ci sia stata una trattazione specifica di estetica, al contrario di quanto sostiene Umberto Eco in “Storia della bellezza”. Per Eco infatti bisogna entrare nella sensibilità del tempo. Egli trae dalle summae, le enciclopedie dell’epoca, il concetto che l’arte allora è con- Un giallo per piccoli e grandi Oltre lo schermo Corrado Olmi ha raccolto in “Oltre lo schermo”, libro pubblicato recentemente dall’azienda Mattoli, gli acquerelli che qualche anno fa aveva presentato nella mostra dallo stesso titolo allestita a Jesi per celebrare il centenario della nascita del cinema. La splendida presentazione editoriale esalta il contenuto dell’opera: una serie di aneddoti scelti, illustrati e commentati con quell’arguzia gentile che è caratteristica propria dell’eclettico attore jesino. Vi compaiono personaggi famosi che hanno fatto la storia del cinema, dalle prime proiezioni dei fratelli Lumière ai giorni nostri. siderata innanzitutto come proporzione. Raccordandosi alla cultura classica, la realtà risulta dall’unione armonica di varie componenti in un ordine matematico. La bellezza è luce, metafora di Dio. Della luce si occuparono San Bonaventura, l’inglese Robert Greathead e San Tommaso, che superò l’idea che l’arte fosse inferiore alla filosofia: la considerò anzi, fine a sé stessa. Solo con Kant, però, sarà veramente superata una visione puramente didascalica dell’arte. Dopo San Tommaso, con la crisi dei valori lo sforzo di armonizzazione cedette. La Fede non ebbe più bisogno della ragione: esiste solo il vivente nella sua singolarità, non l’universale, mera categoria mentale. Le cattedrali del gotico fiorito di fine ‘300, rispecchiano questo, con gli infiniti particolari non uniti tra loro. Le cattedrali di Chartres e Reims invece, pur nella varietà di elementi, realizzarono un’unità. L’arte medievale quindi, complessa e ricca di spunti poi sviluppati, non fu statica, ma si rinnovò mettendo in discussione i suoi principi.” 3 Burattini L’ultimo libro di Corrado Olmi Le conferenze di Archeoclub “La filosofia e l’arte nel Medioevo” è il tema di cui l’11 marzo ha discusso la prof.ssa Fernanda Degano presso l’Archeoclub di Jesi. “La filosofia e l’arte sono in strettissimo rapporto e in un certo senso nacquero insieme. – ha detto la relatrice – Nel Medioevo l’oriente mantenne il suo mondo, dominato fino al 1453 dal neoplatonismo; l’occidente invece, disperse la sua base culturale. Il neoplatonismo, tipico della civiltà bizantina, è costruito partendo da Dio, principio trascendente al di sopra del mondo. Il destino dell’uomo è ripercorrere un cammino inverso di risalita a Dio, alla cui comprensione la ragione non arriva. Di conseguenza l’arte bizantina ignorò l’uomo e le sue passioni, mentre Dio fu concepito come chiuso nella Sua perfezione. Il mondo culturale occidentale cercò la sua strada. Testi antichi erano ricopiati, letti, ma non capiti. Gli stilemi dell’arte bizantina a Ravenna furono rivissuti in modo diverso, senza una totale immobilità. Nel IX secolo Carlo Magno riorganizzò la rinascita culturale con le scuole palatine. Nell’XI secolo cambieranno la mentalità e le strutture politiche ed economiche: sorgeranno i Comuni, gli stati nazionali e le università. Nel XII-XIII secolo esploderanno posizioni filosofico-culturali di un razionalismo estremamente libero. La ragione acquistò la sua autonomia anche nelle verità di fede. Le discussioni divennero ermeneutiche, cioè interpretative dei testi, si recuperò la patristica e il neoplatonismo, risorto grazie a Scott Eriugena (810-880 d.C.). Alberto Magno e specie San Tommaso raccolsero in una unità gli elementi filosofici e culturali Domenica 27 marzo 2005 Fra le opere scritte e illustrate di Corrado Olmi (“Questa è Jesi”, “Oltre la scena – aneddoti teatrali”) o solo illustrate (“Palcoscenico e dintorni”, “Il caso del vecchio tenente”, “La principessa senza sorriso”, “Il tempo delle meraviglie” e inoltre calendari, racconti, poesie), questa ha richiesto senz’altro il maggiore impegno. Tutto il mondo del cinema è stato infatti esplorato per scegliere, fior da fiore, quanto di più inedito e significativo vi si potesse trovare. Olmi ha osservato con divertita curiosità, ricostruendo gli aneddoti con fresca, serena fantasia e brillante umorismo senza mai perdere di vista la verità della cronaca e l’attendibilità di un’ambientazione curata anche nei dettagli. Ne è risultata un’opera, di molto piacevole lettura, che procede come per sequenze di un documentario “sonorizzate” da commenti brevi, didascalici, spesso sorridenti, impertinenti, indiscreti; talvolta persino toccanti e sempre rivelatori. C’è per caso anche la stoffa di un ottimo regista in Corrado Olmi? Gustiamoci intanto questo libro, da tenere in biblioteca e sfogliare ripetutamente, a cui aggiungono pregio la veste tipografica curata da Ezio Bartocci, una elogiativa presentazione di Mario Verdone, docente di Storia e critica del Film all’università “La Sapienza” di Roma e una dedica di Antonio Mattoli a suo padre, fondatore dell’omonima azienda. Ne ha fatto la traduzione in lingua inglese, affrontata al testo in italiano, Cristina Franco; perché, come prevedibile, l’opera è destinata a varcare le frontiere del nostro paese. “Io li odio i burattini – ovvero giallo al B.B.B.” è il titolo dello spettacolo di Andrea Calabretta, l’ultimo della stagione riservata ai ragazzi, presentato dal Teatro Verde di Roma al Pergolesi il 13 marzo di fronte ad uno stuolo di bimbi, genitori, nonni e zii. La regia è stata affidata a Pino Stabioli, mentre lo stesso Calabretta, Daniele Miglio, Giovanni Rizzati e Veronica Olmi hanno dato vita a buffi burattini, ombre curiose e figure originali di Maria Signorelli e Alessandra Ricci. Protagonista dello spettacolo è un personaggio umano, l’investigatore privato Filo, che viene chiamato dal proprietario del Bingo Bongo Bar per ritrovare due artisti scomparsi dal suo locale. Il fatto è gravissimo: siamo nell’anno 2054 e Mr. Pofferbac, sindaco della grigia città in cui vivono i protagonisti, ha emanato una legge per cui ogni forma di spettacolo è proibita, poiché i cittadini devono occuparsi esclusivamente del lavoro. Tutte le marionette sono state quindi confinate al Bingo Bongo Bar, ultimo baluardo della fantasia. Ma due ex–burattini, sgherri del sindaco, comunicano che se entro due giorni i due artisti svaniti nel nulla non si esibiranno, il bar dovrà chiudere e ci sarà la rottamazione delle marionette. Filo, accompagnato da un aiutante pasticcione si mette sulle tracce di un sinistro individuo, Cappello Giallo, probabile rapitore dei due e, dopo vari pedinamenti, lo trova in una fabbrica abbandonata di giocattoli. Alla fine tutto si risolve con una allegra esibizione degli artisti ritrovati. La storia è piaciuta ai ragazzini, ma può aver dato da riflettere anche agli adulti. La fantasia e la creatività oggi sono messe davvero a dura prova dai media e spesso sono avvilite o bandite da chi gestisce il potere a.f.c. c.f. Onafifetti mercoledì 30 al Pergolesi Gli ottantacinque anni di Tonino Guerra Un momento di relax prima di riproporsi al pubblico del Pergolesi con il nuovo spettacolo. Sì, sono loro, gli “storici” Onafifetti. Tornano alla ribalta del nostro massimo (non più, quindi, al San Floriano) con un inedito, mercoledì 30 marzo alle ore 21. (foto Anna V.Vincenzoni) Ressa di fotografi, giornalisti e televisioni alla Mole Vanvitelliana di Ancona, nel pomeriggio di domenica scorsa, per l’inaugurazione della mostra di pittura, invenzioni, cinema e poesia in onore di Tonino Guerra, che, come vediamo nella foto, ha tagliato il nastro. Presenti le autorità e personalità, tra cui il sindaco di Ancona Sturani. Tantissime persone arrivate per l’occasione da tutta Italia e anche dalla Russia (molti, gli amici russi di Tonino). Ce n’erano anche da Jesi, giunti anche loro per rendere omaggio al poeta e sceneggiatore. Tonino Guerra ha intrattenuti i numerosi presenti con aneddoti su Fellini e su Papa Giovanni XXIII, a beneficio soprattutto dei giornalisti con una simpatia e vitalità incredibili. Tra gli aforismi scritti da Tonino su una colonna in legno pitturata e incisa, quale fosse un totem, ne ricordiamo due: “C’è chi non sa dove andare e sta correndo per andarci subito”; e “Gli uomini ricchi riescono anche a trasformare i cammelli in gomitoli di filo e così possono passare nella cruna di un ago”. La mostra sarà aperta sino al 28 marzo. (fotoservizio Anna V. Vincenzoni) Nuovo link Nuovo link nel sito della Provincia di Ancona (www.provincia.ancona.it). Denominato “Ufficio Europa on line per l’informazione e la consulenza”, questo link tratta di politiche comunitarie e contiene tutte le informazioni attinenti a questo tema (bandi comunitari, programmi comunitari, finanziamenti nazionali, repertorio normativo e tutto ciò che riguarda l’argomento). www.mattoli.it 4 Jesi e Vallesina Domenica 27 marzo 2005 La fanfara dei Carabinieri in Cattedrale Da Poggio San Marcello I volontari della Croce Verde per l’Ant-onlus Riconoscimento alla parrocchia di San Pietro Martire di Jesi La sera dell’11 marzo al teatro comunale di Poggio San Marcello sì è tenuta la quinta conferenza sul tema “Volontariato e Pace”. Dopo l’introduzione del sindaco Consoli sull’importanza dei volontariato, il presidente provinciale dell’Avis, Piombettì, e i presidenti delle sezioni di Jesi, Moie e Montecarotto-Serra de Conti, hanno lanciato un appello affinché i! numero di donatori di sangue aumenti, anche per sopperire al bisogno che aumenterà con l’avvio nel prossimo giugno dei trapianti di reni all’ospedale regionale di Torrette. Rappresentanti dell’associazione “A- “Variazioni sul cielo” Cattedrale affollata, sabato 21 marzo, per il concerto della fanfara dell’Arma dei Carabinieri della scuola allievi di Roma. Presenti numerose autorità tra le quali il presidente della Provincia Enzo Giancarli, il sindaco Jesi Fabiano Belcecchi, i sindaci di Staffolo e di San Paolo di Jesi. Presenti anche il figlio, il fratello e la mamma di Ricci, il militare ucciso dalle Brigate Rosse nel sequestro Moro. In occasione del concerto il presidente nazionale dell’Associazione Carabinieri ha consegnato un omaggio al Vescovo Mons. Oscar Serfilippi. (fotoservizio Anna V.Vincenzoni) Corso per assistenti domiciliari Il Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli Adulti con sede presso l’Istituto Tecnico di Jesi, organizza il secondo corso formativo professionale per assistenti familiari domiciliari–badanti. Il corso, che prevede solo la quota di iscrizione di trenta euro, inizierà il prossimo aprile e si concluderà a giugno per un totale di cento ore teorico pratiche di cui venti di stage finale, presso strutture convenzionate. Il corso si rivolge ad adulti italiani e stranieri in regola con la documentazione di legge e si svolgerà in incontri bisettimanali pomeridiani presso la sede dell’Itis “Marconi”. Alla fine verrà rilasciato un attestato di partecipazione ai corsisti. Domande di partecipazione da presentare all’Itis, entro il 31 marzo. Il sacrificio dei fratelli Cervi Si chiude ad aprile il cartellone di “Passaparola, a teatro al prezzo di una birra”, la stagione di Teatro Giovani giunta alla settima edizione. Per il suo ultimo appuntamento, proporrà una riflessione sul sacrificio dei sette Fratelli Cervi, fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nei pressi del comune di Bagnolo (Reggio Emilia) perché colpevoli di aver ospitato e nascosto nella loro fattoria sei prigionieri alleati in fuga e un soldato italiano. L’episodio destò enorme commozione in tutta Italia e, più tardi, il presidente della Repubblica Luigi Einaudi Sabato 2 (alle ore 21) e domenica 3 aprile (alle ore 17), in esclusiva regionale, per la stagione teatrale, sarà di scena al Pergolesi “Variazioni sul cielo” di Margherita Hack e Sandra Cavallini, regia e creazioni video di Fabio Massimo Iaquone. Sottotitolato “La scienza nello show del futuro, spettacolo per luci suoni e sogni”, è ispirato al libro “Sette variazioni sul cielo” dell’astrofisica Margherita Hack. La Hack e la compagnia incontreranno il pubblico e la stampa sabato 2 aprile alle ore 17 al teatro studio San Floriano. consegnò personalmente al vecchio padre, Alcide Cervi, la medaglia d’oro della Resistenza. Il 7 aprile, alle ore 17, al teatro-studio San Floriano, sarà presente Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei trucidati dai fascisti. L’anziana signora incontrerà il pubblico e le scuole assieme ai due attori di “Cuori di terra: memoria: memoria per i sette fratelli Cervi”, lo spettacolo che andrà in scena nella stessa serata, al teatro Pergolesi (ore 21,15). In Radio-Rai Tutte le opere di Pergolesi Entusiasmo negli ascoltatori di “Radio Tre Suite” per il “Flaminio” di Pergolesi allestito nel settembre scorso al teatro-studio San Floriano di Jesi e messa in onda dall’emittente radiofonica nei giorni scorsi. Un successo, al punto che nel corso della trasmissione il maestro Ottavio Dantone – attualmente il più apprezzato direttore del repertorio barocco a livello internazionale – ha annunciato che entro il 2010 eseguirà con l’Accademia Bizantina tutte le opere del compositore jesino. Un progetto imponente, cui ha dato impulso Jesi: “Solo grazie al Festival Pergolesi Spontini e a personalità quali quella dello studioso Francesco Degrada – ha dichiarato Ottavio Dantone – l’Accademia Bizantina si è avvicinata a questo straordinario musicista. Dopo aver eseguito, appunto a Jesi, Olimpiade e Flaminio, oramai Pergolesi è entrato stabilmente nel nostro repertorio”. Al riconoscimento del maestro Dantone segue quello del Sottosegretario del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali. frica ed altre realtà” di Senigallìa hanno portato la loro esperienza di aiuto alle popolazione della Costa D’Avorio: in particolare, l’associazione nata grazie all’infermiera Maria Luisa Rotatori di Corinaldo che si prefigge di realizzare un’ospedale, e l’adesione della diocesi dì Senigallìa, grazie ai parroci Cionchi e Campolucci. Un riconoscimento anche a Padre Guglielmo Fioravanti, parroco di San Pietro Martire di Jesi, che “con l’aiuto dato in tre anni consecutivi ad un gruppo di bambini orfani di Chernobyl, sta portando avanti un’opera importante ed unica per la città di Jesi grazie alla generosa risposta della parrocchia”. La prossima serata, che sarà l’ultima della serie, si svolgerà venerdì 14 aprile, sempre alle 21, e sarà dedicata agli anziani. Interverranno rappresentanti della Rsa Montecarotto, dell’Auser, dell’Avulss e di altre associazioni. Uova di Pasqua anche per favorire l’“Eubiosia” - dal greco antico «buona vita» - ossia per assicurare “la vita con dignità dal primo giorno all’ultimo respiro” ai tanti sofferenti di tumore. La vendita è stata realizzata a Jesi, domenica 20 marzo, dai volontari della Croce Verde per l’Ant-onlus, un’associazione nazionale che, attraverso i suoi medici-psicologici degli Hod (Hospice Oncologico Domiciliare), reperibili giorno e notte, cura gratuitamente i sofferenti di tumore presso il loro domicilio e aiuta, nei limiti delle possibilità economiche, quanti di essi si trovino in grave disagio sociale; nonché sostiene i familiari per affrontare con la maggiore serenità possibile la malattia. Il denaro raccolto sarà utilizzato anche per la ricerca – condotta nel Laboratorio di Farmacocinetica e Metabolismo costituito dall’Aut presso la Facoltà di Chimica Industriale dell’Università di Bologna -, e finalizzata allo studio delle proprietà dei farmaci antitumorali con lo scopo di migliorare il loro impiego in clinica, riducendo gli effetti collaterali nocivi. (fotoservizio Paola Cocola) Lavori al ponte San Carlo Successo della mostra I caldi colori di Magrini (e ad altre vie cittadine) (foto Paola Cocola) Hanno preso il via lunedì scorso i lavori di manutenzione straordinaria del ponte San Carlo in via Marconi. L’intervento, per un investimento complessivo di circa centomila euro, prevede la rimozione sia del manto bituminoso in tutti i 250 metri del ponte sia degli undici giunti di dilatazione con successiva asfaltatura e posa in opera di nuovi giunti. Durante i lavori, che dureranno più o meno un paio di mesi, la circolazione sul ponte avverrà in maniera alternata e regolamentata da un apposito semaforo. Per questo, al fine di evitare le probabili code che si formeranno specialmente nelle ore di punta, l’amministrazione comunale invita i cittadini che debbono recarsi verso Filottrano o Macerata ad utilizzare la superstrada servendosi, in entrata, degli svincoli “Jesi est” e “Jesi ovest” per poi uscire a “Jesi centro” ed imboccare la Statale 362 dopo Minonna. Viceversa, a coloro che provengono dalla Statale 362 (e dunque da Filottrano o Macerata) si consiglia di immettersi in superstrada allo svincolo “Jesi centro” per poi raggiungere la città attraverso gli altri due svincoli presenti ad est e ad ovest. *** A proposito di interventi – avviati o imminenti - alla rete stradale, ricordiamo la pavimentazione di via Petrucci nel centro storico, l’asfaltatura della parte finale di via Roma (dal viadotto di Monte Tabor fino a Parò), via Monte Tabor, via Enrico Fermi, via Friuli e l’asfaltatura di via del Verziere. Il primo segno d’identificazione di Giannetto Magrini è il colore. L’ocra è dominante con una gamma di sfumature calde in raffinati accostamenti affocati come sabbia del deserto. Emanato dalla terra, invade il cielo e lo avvolge della stessa luce . Il soggetto rappresentato, derivato dalla realtà, viene trasferito nella dimensione estraniata, atemporale della fantasia anche quando a suggerire è l’esperienza quotidiana o la cronaca o una drammatica attualità: come in “Mare di suoni”, “Clandestini”, “In video”, “La cantante”. A volte il tema è trattato con incantata ingenuità (“San Francesco”, “Senza titolo”, “Pecora rossa”); altrove invece ad essere osservati sono visi misteriosi che appaiono in simbiosi con una pianta o assimilati a questa . Essenzialmente definiti, ma ugualmente riconoscibili sono i paesaggi marchigiani con paesini raggrumati sulla cresta di colline ondulate, segnate da solchi regolari, bruni o dorati come. righe di un tessuto damascato. Il carattere dell’artista si ritrova anche in alcune sculture: forme in marmo o in terracotta appena abbozzate, accarezzate, levigate, ed altre, originali e curiose, costruite con materiali diversi. a.f.c. I sacerdoti aiutano tutti. Aiuta tutti i sacerdoti. Ogni giorno 39 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti. Se vuoi sapere come fare la tua offerta, telefona al numero verde Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti. Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: • Conto corrente postale n° 57803009 • Carte di credito: circuito CartaSi chiamando il numero verde 800.82.50.00 oppure via internet www.sovvenire.it • Bonifico bancario presso le principali banche italiane • Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi. L’offerta è deducibile: Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e r e n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a Speciale elezioni Domenica 3 e lunedì 4 aprile alle urne Domenica 27 marzo 2005 5 I candidati della Vallesina Per eleggere il Consiglio Regionale a cura di Cristina Franco, Lucia Romiti e Beatrice Testadiferro Giulio Argalia Fabio Badiali Raffaele Bucciarelli Lorenzo Cantarini (Forza Italia) (Uniti per l’Ulivo) (Comunisti Italiani) (Italia dei valori con Di Pietro) Giulio Argalia, candidato alle elezioni regionali nella lista di Forza Italia, è nato a Fabriano nel 1955 e, dal 1994, risiede con la famiglia a Monsano. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna si è specializzato in Radiologia presso l’Università di Modena. Dal 1984 lavora nell’Istituto di Radiologia dell’Università di Ancona ed è responsabile del settore ecografico del dipartimento di Radiologia. Coautore di numerosissime pubblicazioni, ha partecipato in qualità di relatore a molte manifestazioni scientifiche. E’ stato impegnato a Fabriano nel settore giovanile dell’Azione Cattolica e ha ricoperto l’incarico di segretario diocesano. Nel 1976 ha partecipato alla costituzione del centro studi “Luigi Sturzo”. Nel 1980 si è iscritto al Partito Socialista Italiano e vi è rimasto iscritto fino al 1991. Nel partito ha fatto parte del direttivo provinciale e ha collaborato negli organi consultivi regionali ai progetti del settore sanitario. Nel giugno 2004 è stato eletto consigliere comunale a Monsano, con una lista civica alternativa alla sinistra. Nel suo programma, particolare attenzione è riservata alle politiche di crescita e di consolidamento gestionale e finanziario delle piccole imprese, alle politiche per l’innovazione e la qualità, al sostegno all’internazionalizzazione ed agli investimenti sulla qualità delle risorse umane. In merito alla sanità regionale, Argalia sostiene che la riforma del sistema sanitario regionale approvato dall’amministrazione di centro-sinistra si caratterizzi per un verticismo esasperato con la conseguente mortificazione delle comunità locali, della professionalità degli operatori, dei bisogni e dei diritti dei cittadini. Il governo regionale della “Casa della Libertà” si impegnerà per una riforma con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, valorizzare le professionalità degli operatori, abbattere le liste d’attesa, ridurre la “migrazione” dei pazienti verso altre regioni e ridare voce alle comunità locali. Semplice, schietto, diretto. Fabio Badiali, candidato come consigliere alle prossime elezioni regionali nella lista “Uniti per l’Ulivo”, si pone così di fronte ai suoi potenziali elettori. E senza tanti fronzoli, parla alla stampa delle sue “priorità politiche”. L’ex sindaco di Castelplanio, originario di Arcevia, promette un impegno serio su sanità, lavoro, famiglia, ambiente e infrastrutture. E ancora, confronto, concertazione, ascolto e conoscenza del territorio di cui vuole farsi portavoce. Sposato, con due figli, Badiali è capo reparto presso il distaccamento dei vigili del fuoco di Jesi. Prima assessore, poi sindaco, per undici anni, del paese natale di Carlo Urbani, da settembre ’99 è presidente dell’assemblea consortile del Cis (Consorzio intercomunale servizi) cui aderiscono dodici Comuni della Vallesina. E dal dicembre 2004, è presidente del consiglio di amministrazione dell’unione. Capogruppo Ds in Consiglio provinciale, Fabio Badiali non nasconde orgoglio e soddisfazione per la propria candidatura di cui dichiara di sentire “tutto il peso politico amministrativo. Mi sento di rappresentare a pieno titolo anche la città di Jesi. Dopotutto siamo un unico territorio; dobbiamo crescere e svilupparci attraverso una politica unitaria”. E in questa ottica più ampia, il neocandidato rivendica il diritto del politico di “decidere, dopo aver ascoltato la gente”. E promette: “Mi batterò anche per sburocratizzare le pratiche”. Lo scorso sabato 5 marzo, accanto a lui, il consigliere regionale Ferdinando Avenali e il deputato Ds Marisa Abbondanzieri. Entrambi concordi nel definire Fabio Badiali un candidato “radicato e affezionato” al suo territorio, quello di un Comune piccolo ma importante, come gli altri della Vallesina. Un territorio, è stato detto, che ha bisogno, in Regione, di rappresentanti diretti. Da parte sua, l’ex sindaco di Castelplanio punta l’attenzione sull’assetto sanitario regionale: “Dobbiamo migliorarlo e continuare con forza a percorrere la strada già intrapresa. Lo scopo è dare un servizio alla persona degno di questo nome”. Più lavoro, più diritti, più sicurezza. Raffaele Bucciarelli, dal ’98 assessore provinciale all’Agricoltura, ne è convinto. Gli obiettivi del suo partito, i Comunisti Italiani, si muovono tra le necessità territoriali delle Marche e l’ampio respiro della politica internazionale, con la tenace difesa della pace, della solidarietà e della tolleranza. “Prima i fatti, poi le parole”. Il programma di Bucciarelli, che nel ’91 fu tra i fondatori di Rifondazione Comunista nella nostra regione, vede il pragmatismo come cifra del suo impegno; un principio a cui, come lui stesso dice, si è sempre ispirato nella sua lunga attività politica. E infatti il neocandidato al Consiglio regionale, nato a Castelplanio cinquantasette anni fa, può vantare un nutrito background di militanza nell’arte della gestione del bene comune. Fa il suo ingresso sulla scena politica nel 1974, iscrivendosi al vecchio Pci; l’anno dopo diventa assessore ai Lavori Pubblici di Maiolati Spontini, Comune del quale viene eletto sindaco per due volte consecutive. Nel 1982 è fondatore e primo presidente del “Consorzio Intercomunale Metano”, oggi “Consorzio Intercomunale Servizi”che opera nella media Vallesina. E poi, come assessore provinciale di Ancona negli ultimi undici anni, ha ricoperto varie deleghe, tra cui, quelle al Turismo e all’Urbanistica. “Non esiste nulla di più moderno che spendere parte della propria vita per chi ha più bisogno di noi”, ama ripetere Bucciarelli che, impegnato nel campo del volontariato, nel 1992 ha fondato l’associazione “Collettivo GuatemalaMoie”. E se verrà eletto alle prossime regionali, il candidato, padre di due figli, promette battaglia in favore del sostegno alla ricerca, allo sviluppo, all’ occupazione giovanile. E ancora, più qualità della vita, difesa del diritto alla casa, allo studio, all’assistenza sociale e sanitaria; un’attenzione speciale per l’ambiente e lotta all’aggressività e alla violenza. Poi, non da ultimo, promette di battersi per “porre al centro della proposta di sviluppo, l’agricoltura marchigiana”. Lorenzo Cantarini, ventitré anni, nato e residente a Jesi, per la prima volta si affaccia alla scena politica italiana con il partito “Italia dei Valori – con Di Pietro” e così spiega la sua candidatura alle regionali: “Non ho la pretesa di cambiamenti radicali, ma ho l’intenzione di impegnarmi per migliorare il futuro delle Marche partendo dalla realtà in cui mi imbatto ogni giorno. Sono un ragazzo comune, che lavora, frequenta l’Università e nei weekend si diverte. Ma è così semplice essere un ragazzo normale nell’Italia di oggi o nelle Marche di oggi? Assolutamente no, soprattutto per il fatto che siamo tanti piccoli robot precari nel mondo del lavoro. “L’attuale governo con la riforma del lavoro ha sancito la morte di ogni nostro progetto di vita: come può un ragazzo sposarsi, acquistare una casa o un’automobile senza un lavoro fisso? Ci sono ragazzi che da anni hanno contratti a termine che non permettono accesso al credito e quindi serviranno per molto tempo le spalle dei genitori: insomma di questo passo non riusciremo mai a diventare indipendenti. Neanche le istituzioni ci sono vicine, infatti riescono sempre ad ostacolare ogni nostra iniziativa, imbrigliandoci nella matassa della burocrazia dalla quale spesso non riusciamo a uscirne fuori” Cantarini continua sulla situazione giovanile: “Un altro problema che mi sta a cuore è quello della carenza di locali nella nostra regione. Discoteche, pub, discopub sono per noi ragazzi marchigiani merce rara e per questo siamo costretti ogni fine settimana a imboccare l’autostrada verso la riviera romagnola per poter ascoltare un po’ di musica. Non sarebbe più semplice dare la possibilità di poter aprire locali lungo la costa cosicché molti nostri genitori non sarebbero costretti a restare con l’orecchio incollato al cellulare per tutta la notte preoccupati per la nostra vita?” Obiettivo di Cantarini, infine, è vivere la politica tra la gente, per poter sentire e poter dar voce ai disagi dei ragazzi e più in generale di tutti i cittadini. Sergio Cascia Enrico Cesaroni Alvaro Fabbretti Ero Giuliodori (U.D.C.) (Forza Italia) (U.D.C.) (Comunisti Italiani) Si candida come indipendente nella lista del partito dell’Udc Sergio Cascia, medico e sindaco di Maiolati nella scorsa legislatura. Nato cinquantacinque anni fa nel paese natale di Gaspare Spontini, Cascia ha alle spalle due decenni di esperienza amministrativa. Lui, ex militante del partito socialista, nelle liste delle prossime regionali ha deciso di correre da solo. Come del resto quando è stato eletto primo cittadino scegliendo di privilegiare le individualità e l’indipendenza di una politica dettata dal territorio e dai suoi bisogni. Così, continuando a definirsi un “socialista orfano”, porta avanti il suo nutrito programma e lo illustra agli elettori. Punto primo, la sanità. Cascia, medico generale da vent’anni, promette “attenzione all’integrazione socio sanitaria, con strutture protette e centri diurni”. Mentre a proposito del tanto discusso piano sanitario regionale dichiara: “Può andar bene, ma con opportune modifiche”. E poi economia, ambiente, cultura, investimenti e rapporti con le associazioni. Sono alcune delle parole chiave del suo impegno: “Si tratta di amministrare la nostra terra, la regione. E la gente di buona volontà deve partecipare, deve farsi avanti”. Membro del comitato scientifico dello Iom (Istituto oncologico marchigiano) e direttore sanitario della sezione Avis di Moie, Cascia è spontaneo e immediato. I suoi ex collaboratori lo definiscono “pragmatico”. Non fa sconti al governo uscente della Regione: “In Vallesina – dice - molte cose sono rimaste lì. Sono solo aumentate le tasse”. E rivendica per sé “la volontà di affrontare i problemi e la capacità di risolverli”. Il neocandidato a consigliere regionale è coordinatore dei corsi di formazione in Medicina Generale e, in passato, è stato delegato per la Croce Rossa Italiana di Castelplanio. Cascia, anche membro dell’esecutivo regionale della Federazione italiana medici di medicina generale, ai suoi elettori promette, tra l’altro, “valorizzazione delle professionalità della Vallesina e sostegno alle nuove realtà che fanno conoscere - dice - la nostra terra all’estero”. Enrico Cesaroni, candidato capolista alle elezioni regionali in Forza Italia, è consigliere regionale dal 1995. Nato a Staffolo cinquanta anni fa e residente a Castelbellino, è padre di due figli. Dal 1975 al 1990 è stato segretario regionale Uimec-Uil; dal 1982 al 1989 è stato membro del Comitato Provinciale Inps di Ancona. Dal 1990, per quattro anni, è stato assessore ai lavori pubblici della Provincia di Ancona e consigliere provinciale, ruolo che ancora ricopre. Enrico Cesaroni rivolgerà il suo impegno a diminuire la pressione fiscale ai cittadini ed alle aziende per creare nuovi posti di lavoro; al sostegno dello sviluppo e della competitività delle imprese locali dell’artigianato, commercio e turismo; al sostegno ai settori della pesca, dell’agricoltura e dell’agro-industria valorizzando i prodotti tipici marchigiani anche con progetti europei. In un altro punto del suo programma si sofferma sulla sanità, che dovrebbe essere efficiente, di qualità e più celere per garantire il diritto alla salute per tutti. Lo slogan scelto da Cesaroni è: “Un voto contro gli sprechi”; infatti nella sua campagna elettorale promette “una dura battaglia agli sprechi, agli sperperi, agli incarichi di consulenza affidati in modo ingiustificato elargendo privilegi che mortificano le esperienze e le capacità presenti all’interno dell’Ente Regione e sul territorio marchigiano. Enrico Cesaroni sostiene poi che nelle Marche debbano essere potenziate le infrastrutture, l’attività del Quadrilatero Spa, ostacolato dalla giunta regionale uscente, potenziato l’aeroporto di Falconara, completato l’Interporto, ristrutturato il porto di Ancona con un collegamento diretto all’autostrada. Nutrito è ancora il suo programma elettorale che prevede, tra l’altro, la promozione della famiglia, il sostegno alle giovani coppie; interventi nel sociale che mettano al centro la persona ed esaltino il ruolo del volontariato e della cooperazione sociale; la tutela del patrimonio ambientale, artistico e culturale. Sfruttare al meglio le risorse e abbreviare le lungaggini burocratiche, in primo luogo nel settore agricolo. È la sfida del candidato dell’Udc Alvaro Fabbretti: “Se verrò eletto alle prossime regionali - promette - mi adopererò per questo”. Perito chimico, sposato e padre di tre figli, Fabbretti è nato a Rosora cinquantasette anni fa. All’età di diciannove anni è sindacalista della Coldiretti; tre anni prima era sceso in politica, impegnandosi nel partito della democrazia cristiana. E con l’ex Dc è capogruppo di minoranza per tre legislature nei Comuni di Castelplanio inizialmente e di Rosora in seguito. Sempre fin da giovanissimo, Fabbretti si interessa alle problematiche del mondo rurale e nel ’76 fonda la ditta Agrochimica specializzata nella vendita di prodotti e servizi per l’agricoltura. Da dove nasce la sua candidatura? “Attraverso il mio lavoro, sono a contatto ogni giorno con centinaia di agricoltori, e avverto il loro disagio di fronte ai lunghi tempi di risposta da parte della Regione. Ci vogliono regole certe, trasparenza e tempestività. In questa direzione io vorrei operare, portando a livello politico regionale la mia lunga esperienza nel settore”. Valorizzare le risorse delle Marche, promuovere i prodotti tipici, le forme di agriturismo, uscire dalla regione partecipando di più a fiere e mercati: quella che propone Fabbretti, è una tensione politica all’incentivazione delle specificità del territorio marchigiano, alla rivalutazione e sponsorizzazione delle sue peculiarità. Alvaro Fabbretti, che ha aderito dapprima al partito del Cdu e successivamente a quello dell’Udc ricoprendo anche incarichi a livello provinciale, dichiara di nutrire una vera passione per il mondo agricolo e di essere riuscito a trasmetterla anche ai propri figli. Attualmente in corsa per le elezioni dei prossimi 3 e 4 aprile, in passato è stato candidato sindaco e attualmente risiede a Rosora. È venuto a contatto con il mondo politico da giovanissimo, iscrivendosi alla Federazione dei giovani comunisti prima e al Pci poi. Quarantanove anni, sposato con una figlia, laureato in giurisprudenza e professore presso l’I.T.C. Cuppari di Jesi, Ero Giuliodori è in corsa per le regionali di aprile con il Partito dei Comunisti Italiani. Assessore della città di Federico con delega al personale, rapporti con i Comuni, pari opportunità e riforma dell’ente, Giuliodori promette, qualora fosse eletto, di concentrare i suoi sforzi sulla scuola e sulle realtà degli istituti culturali, all’insegna della valorizzazione e del miglioramento. Poi, definisce “dovere politico di ogni consigliere di centro sinistra, lavorare per predisporre gli strumenti normativi attuativi del nuovo Piano energetico ed ambientale approvato per le Marche e considerato positivamente anche a livello nazionale”. Negli anni ’80, sempre a Jesi, Giuliodori ha ricoperto vari incarichi amministrativi e recentemente, prima di diventare assessore, è stato consigliere comunale. “Nelle Marche - continua il neocandidato - come nel resto d’ Italia, la scuola ed il sapere debbono rappresentare delle priorità per ogni programma di sviluppo e di governo. Occorre una legge quadro per la formazione che, dalla scuola per l’infanzia a quella superiore, valorizzi il ruolo pubblico dell’istruzione, promuovendo il diritto allo studio e allargando l’obbligo scolastico. Bisogna inoltre sperimentare forme di integrazione tra istruzione, formazione professionale ed istituzioni pubbliche e private”. Poi, la tutela e la valorizzazione degli istituti culturali di Jesi. Giuliodori promette di adoperarsi in questa direzione: “la biblioteca e la pinacoteca comunali, il teatro Pergolesi sono delle eccellenze con ulteriori potenzialità di sviluppo. È necessario - dichiara - che la Regione Marche le riconosca come tali in un quadro di autentica programmazione culturale, libero da particolarismi”. 6 Speciale elezioni Domenica 27 marzo 2005 Domenica 3 aprile dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 4 aprile dalle ore 7 alle ore 15 si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale delle Marche. Per votare, ogni elettore dovrà recarsi al seggio portando la tessera elettorale insieme ad un documento di identificazione. Chi avesse smarrito la tessera potrà richiederne un duplicato all’ufficio elettorale del Comune di residenza, nelle cui liste elettorali risulta iscritto. L’elettore non deambulante può votare in qualsiasi sezione elettorale del Comune nelle cui liste è iscritto. L’elettore può votare con un unico voto la lista provinciale, la lista regionale alla stessa collegata ed il relativo candidato presidente, tracciando un segno con la matita copiativa nel rettangolo della lista provinciale ovvero scrivendo il cognome o il nome e cognome di un candidato della lista stessa nell’apposita riga tracciata accanto al simbolo. L’elettore può anche esprimere un voto disgiunto ossia scegliere una lista regionale ed il relativo candidato presidente ed una lista provinciale non collegata. In tal caso occorre che l’elettore tracci un segno nel rettangolo della lista provinciale prescelta ed uno sul simbolo della lista regionale preferita o sul nome del relativo candidato presidente. Si può infine esprimere il proprio voto solo per una lista regionale tracciando un segno sul simbolo della lista regionale pre- scelta o sul nome del candidato presidente. Nella Provincia di Ancona sono aperte 463 sezioni elettorali, di cui otto ospedaliere, sedici seggi speciali e quarantaquattro seggi volanti. I cittadini della Provincia di Ancona chiamati alle urne sono 390.288, di cui 203.307 femmine, 186.981 maschi e 17.469 residenti all’estero, secondo i dati della Prefettura di Ancona. In questa e nella pagina precedente un breve servizio per ciascuno dei candidati residenti nei Comuni della Vallesina e la loro appartenenza politica. Antonio Grassetti Katia Mammoli Anastasia Mancinelli Sabrina Mingarelli (Alleanza Nazionale) (Uniti per l’Ulivo) (Alternativa Sociale) (Uniti per l’Ulivo) “Chi meglio di uno jesino di centro destra può rappresentare la nostra città in Consiglio regionale?”. Ha le idee chiare Antonio Grassetti e pur essendo nato in Ancona, si sente jesino a tutti gli effetti. Quarantotto anni, sposato con due figli, l’avvocato capogruppo di Alleanza Nazionale non risparmia critiche al governo uscente della Regione la cui politica, secondo lui, è “stagnante e incapace di guardare lontano. Se c’è qualcuno che può dare qualcosa di nuovo a questa regione – dice - siamo proprio noi”. E Grassetti, che nel ’98 fu il consigliere comunale eletto con il maggior numero di preferenze, a proposito del suo programma, dichiara di porsi “in armonia con le scelte del governo nazionale”. Da buon avvocato, tra l’altro ha esercitato funzioni di pubblico ministero in qualità di vice procuratore onorario dal 1989 al 1995 nella sezione jesina del tribunale di Ancona, Grassetti difende la sua causa e si dice ben lieto, qualora fosse eletto, di essere il tramite tra la città di Federico e la Regione Marche. Così, ai suoi elettori promette impegno “perché su Jesi scendano maggiori finanziamenti”. Oggetti prioritari di possibile investimento da parte della Regione, l’occupazione giovanile e il sociale. Per Grassetti, molte cose vanno migliorate nella città di Federico e in Vallesina, a partire dall’urbanistica e dal tanto discusso Piano Idea che, dice, “nella maggioranza stessa non riesce a trovare sbocchi”. Poi l’avvocato, che tre anni fa si è candidato sindaco, promette dialogo con gli avversari, capacità di calarsi nelle situazioni e di aderire al territorio da cui proviene, valorizzandolo. Sulla breccia politica da otto anni, Antonio Grassetti si dichiara uno “sportivo” e si divide tra lanci con il paracadute e lunghe camminate. Dai sette ai diciannove anni ha anche praticato la scherma e, fino ai quaranta, giocato a rugby. Donatore Avis, l’attuale capogruppo di Alleanza Nazionale è iscritto all’Aido e per anni ha prestato attività di volontariato nella Croce Rossa. Katia Mammoli è la candidata dei Repubblicani Europei alle prossime elezioni regionali nella lista provinciale numero 10 “Uniti nell’Ulivo”. Nata a Santa Maria Nuova l’8 gennaio 1950, ha conseguito la maturità classica e risiede a Jesi. Sposata con il prof. Antonio Ramini, due figli, di lei l’europarlamentare onorevole Luciana Sbarbati, segretario politico del partito, ha detto: “La sua storia personale e politica parla di coerenza, passione, disponibilità, competenza, creatività e responsabilità”. Nutrito il background politico dell’attuale assessore al commercio di Jesi. Nel 1990 è stata segretaria del Movimento Femminile Repubblicano, capogruppo consiliare e poi segretaria cittadina del Pri. Dal 1994 al 1998 come vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Jesi, si è impegnata per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale. Di nuovo vicesindaco dal 1998 al 2002, poi assessore all’urbanistica ha avviato la riqualificazione del centro storico e ha promosso l’apertura dell’Ostello per la Gioventù. Ha lavorato per istituire a Jesi la Scuola Internazionale di Cucina per cuochi che promuove nel mondo la nostra cultura enogastronomica. In questo sua nuova sfida politica, si rivolge agli elettori promettendo tutto l’impegno possibile, la professionalità e la competenza che ha acquisito nei diversi settori dell’amministrazione pubblica in cui ha operato. Il suo slogan è: “Una donna per una politica concreta: l’impegno e l’esperienza a garanzia dei tuoi diritti”: in questa direzione favorirà la promulgazione di leggi che, anche con interventi economici, promuovano e valorizzino le diverse ricchezze della città di Jesi. Katia Mammoli dichiara infine: “Cercherò di sostenere lo sviluppo delle piccole imprese sia industriali che agricole che adesso attraversano un momento di difficoltà. Mi impegnerò per rilanciare l’economia, le imprese, l’artigianato, l’occupazione e la cultura. Cercherò di seguire anche il mondo della scuola.” È nata a Catania il 9 febbraio del 1984 e vive nella città di Federico da sei anni. Anastasia Monica Mancinelli è in corsa per le regionali di aprile, candidata per Alternativa Sociale. Da poco iscritta al Movimento Sociale Fiamma Tricolore, la ventenne dichiara: “I principi a cui facciamo riferimento sono l’amore di patria, il valore della famiglia, una reale ed effettiva parità di opportunità tra uomo e donna e la priorità agli italiani in ogni campo”. E poi spiega così la rilevanza e la specificità della sua lista: “Vogliamo rappresentare un’alternativa netta; siamo fuori dai due poli che, in realtà privi di differenze, non fanno altro che spartirsi il potere”. La Mancinelli sta muovendo i suoi primi passi in politica, e già sembra decisa ad arrivare lontano. Da poco diplomata in ragioneria, domenica 17 è arrivata terza alla finale del campionato italiano di tiro a volo. Sulle donne dichiara: “Nonostante ci siano costanti discriminazioni e i numeri non diano ancora giustizia, ogni giorno le donne dimostrano di poter ben riuscire in ogni campo. “Ma questo non è sufficiente a far pensare che si stia facendo tutto il possibile. Occorre una politica sociale a favore delle donne. La prima cosa è metterle nella condizione di poter scegliere; se dedicare, ad esempio, le proprie energie al lavoro o dedicarsi alla famiglia e ai figli, trovando la propria soddisfazione nel seguire e curare il proprio nucleo familiare ma ribadendo sempre la parità culturale e intellettuale che deve esistere tra i due sessi senza mai confondere i ruoli che gli uomini e le donne devono rivestire nella nostra società. “Una donna che decide di dedicarsi alla propria famiglia deve poterlo fare in libertà e non essere costretta ad andare a lavorare per arrivare a fine mese ed essere costretta a delegare ad altri la gestione della vita dei propri figli”. “Il nostro partito - continua la giovane candidata - dovrebbe dedicare tempo a questi temi e promuovere iniziative in questo senso”. Sabrina Mingarelli è nata a Fabriano il 29 febbraio 1968, risiede a Jesi da diversi anni ed è candidata per la lista “Uniti nell’Ulivo” alle imminenti elezioni regionali. Ha la maturità classica e si è laureata con lode in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha poi conseguito il titolo di dottore di ricerca in Filologia greca e latina. Ha pubblicato articoli sulla civiltà letteraria della Grecia antica in diverse riviste specialistiche. Diplomata in Archivistica, ha collaborato ad alcuni progetti del Ministero per i beni e le attività culturali. Dopo aver vinto un concorso pubblico, ha lavorato come bibliotecaria specialista nei servizi territoriali. Dal 2002 lavora presso l’Assessorato alla pubblica istruzione, formazione professionale, lavoro e cultura della Provincia di Ancona. Per due mandati consecutivi (1996-1998 e 1998-2002) è stata consigliere comunale a Fabriano. È consigliere d’amministrazione del Consorzio intercomunale Vallesina-Misa, che ha il compito di organizzare la gestione dei rifiuti nel territorio. Dopo esserne stata la coordinatrice, è attualmente la responsabile per i servizi pubblici locali della segreteria provinciale dei Democratici di Sinistra. È componente della direzione provinciale e di quella regionale. Come volontaria dell’associazione “Ora d’aria” dell’Arci, ha svolto attività nel carcere minorile di Casal del Marmo di Roma. Sulla base delle competenze acquisite, si propone di portare il proprio contributo individuando in particolare fra le priorità la promozione e la valorizzazione del patrimonio, delle istituzioni e delle attività culturali. Promette anche tutto il suo impegno nelle politiche attive per il lavoro, con la lotta al precariato e la tutela dei diritti per favorire le pari opportunità. Se sarà eletta nel Consiglio regionale, si adopererà con costanza perché i percorsi decisionali siano sempre aperti e frutto di reale condivisione. Obiettivo primario anche la garanzia di un sistema integrato di istruzione e formazione. Lorenzo Morganti Mariano Petrolati Filippo Romiti Mauro Tomassoni (Rifondazione Comunista) (Rifondazione Comunista) (Alternativa Sociale) (Verdi per la pace) Lorenzo Morganti risiede a Jesi, dove è nato il 6 aprile 1973. È single, si è diplomato ragioniere, gioca a calcio a livello amatoriale e è vicino allo sport in generale. Lavora come operaio all’azienda New Holland di Jesi da quasi nove anni. Si è avvicinato alla politica partendo da esperienze nel sindacalismo di base e precisamente nel Sin. Cobas. Dopo le elezioni amministrative del 2002 è diventato consigliere della seconda circoscrizione e tuttora ricopre questa carica. Dal gennaio 2005 è segretario locale del partito di Rifondazione Comunista, il partito che attualmente vorrebbe venisse attuata una politica nazionale tesa a favorire la ripresa dell’intervento pubblico in economia a partire dall’azienda Fiat e una decisa redistribuzione del reddito verso il basso per invertire la recessione economica. Anche se Morganti dichiara di muoversi politicamente ancora “a grandi maglie”, afferma comunque di star imparando molto dalle attività che svolge. È stato scelto dalla segreteria del suo partito, Rifondazione Comunista, come candidato per le elezioni regionali, nella lista provinciale “numero 1” come rappresentante della classe lavoratrice giovane e operaia. Il suo impegno sarà rivolto a migliorare l’ambiente di lavoro, i metodi della produzione e gli interessi della classe operaia. Come giovane che sperimenta ogni giorno le difficoltà dei giovani di inserirsi in pieno nel mondo del lavoro e di prepararsi un futuro sicuro, promette di puntare alla lotta contro il precariato e di impegnarsi a sopperire alla mancanza di tutela dei diritti dei giovani. Suo desiderio è che la politica e i politici siano aperti al dialogo, al confronto e all’ascolto. Morganti è attento anche al sostegno di coloro che si trovano nelle cosiddette “fasce deboli” della popolazione: gli anziani, i “diversamente abili” e gli immigrati. L’azione politica del partito di Rifondazione Comunista punterà poi alle forme più varie di integrazione sociale, grazie alla creazione di nuovi spazi pubblici e di contenitori culturali nei quali si possano esprimere le diverse soggettività della città. Mariano Petrolati, residente a Montecarotto, è candidato nelle elezioni regionali per la circoscrizione di Ancona nella lista di Rifondazione Comunista. Libero professionista, esperto in marketing e in designer, è sposato ed ha due figli. Dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo ha lavorato come mezzadro nel terreno di suo fratello; a quindici anni ha ripreso gli studi iscrivendosi all’Istituto per l’Agricoltura. Successivamente ha conseguito il diploma di Perito Agrario. Si è trasferito poi a Torino, dove ha lavorato presso la Michelin e si è inscritto al sindacato Cgil, partecipando alle lotte dell’autunno caldo. Rientrato nelle Marche è stato responsabile della sezione del Partito Comunista di Montecarotto e segretario di zona della Vallesina. Si è inscritto alla Fgci all’età di quattordici anni continuando a militare nel Pci fino al suo scioglimento per poi aderire al Partito di Rifondazione. Candidato a sindaco nelle elezioni amministrative del 1975 nel Comune di Montecarotto, è stato eletto e ha condotto con grande passione la coalizione di sinistra insieme ai socialisti fino alla fine del mandato, ottenendo importanti e considerevoli successi che gli hanno garantito la rielezione a sindaco nella legislatura successiva. E’ stato presidente dell’Associazione dei Comuni della Vallesina e vicepresidente dell’Azienda Sanitaria di Jesi. Petrolati, svolgendo i vari mandati istituzionali, si è sempre rivolto ai giovani e ai lavoratori con particolare riguardo alle categorie più deboli, e ai più bisognosi, avanzando e realizzando proposte concrete di sinistra e antagoniste. Ha scelto di candidarsi perché le tematiche di Rifondazione Comunista sono dettate da un bisogno crescente di giustizia sociale e di tutela dei più deboli. Anche nelle Marche questi bisogni sono presenti e Petrolati, se sarà eletto consigliere, vorrà contribuire a risolverli. Sarà attento alle problematiche dell’ambiente, della sanità, dei trasporti, del lavoro, dell’arte, della cultura, dell’integrazione. Dirige la Filiale della Banca Antonveneta di Jesi, è nato a Roma il 22 gennaio del 1958, e vive nella città di Federico da dieci anni. Sposato, padre di due figli, Filippo Romiti è in corsa per le regionali del 3 e 4 aprile come candidato di Alternativa Sociale. Quarantasette anni, Romiti è sulla breccia della politica dal 1973. Quando era giovanissimo iniziò, nella capitale, a militare nella destra nazional popolare; prima nell’organizzazione del Fronte della Gioventù poi nel Msi, ricoprendo diversi incarichi di partito. Dal 1993 fino al ’95, anno in cui è trasferito a Jesi, il neocandidato è stato capogruppo del Msi del quarto Comune metropolitano di Roma. Dal ’95 al ’99, con Alleanza Nazionale, ha ricoperto la carica di vice presidente provinciale di Ancona. Prese le distanze da An, dal 2000 è coordinatore regionale del Fronte sociale nazionale. E oggi, nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, il suo nome compare nella lista provinciale n 4 collegata alla regionale “Le Marche che cambiano”, capolista Vincenzo Rosini. A proposito della sua candidatura, Romiti dichiara:“Ho accettato questa candidatura a sostegno di Alternativa Sociale perché rappresenta l’unica novità nell’attuale quadro politico italiano al di fuori del sistema bipolare ormai senza più alcuna differenza di contenuti. Nelle Marche - continua- vogliamo rappresentare l’unica voce fuori dal coro, motivando i cittadini a ritrovare il gusto dell’impegno politico dal punto di vista sociale e civile, abbandonando i due schieramenti dove vige esclusivamente l’opportunismo personale”. Infatti, ad ispirare la lista Alessandra Mussolini proprio questo: essere presenti sulla scena politica, ma con la volontà di rappresentare una netta alternativa. Alternativa sociale nasce dall’unione di quattro gruppi politici: Forza Nuova, Fronte Sociale Nazionale, Fiamma Tricolore e Libertà di Azione; gruppi che, si legge in una nota nazionale, “hanno messo da parte divisioni e particolarismi, mettendosi al servizio dell’Italia”. Mauro Tomassoni, candidato nella lista provinciale numero 2, “Verdi per la pace”, collegata alla lista regionale di Spacca “L’unione per le Marche” risiede a Monsano, dove è nato il 28 settembre 1951. Ha lavorato nel settore degli appalti telefonici spostandosi anche fuori regione. Nell’anno 2000 è stato nominato assessore all’ambiente e all’urbanistica di Monsano. Attualmente è assessore all’assetto del territorio, ambiente, agricoltura e trasporti della stessa cittadina. Da sempre molto sensibile ed attento alle problematiche ambientali, vanta una militanza ventennale con il partito dei Verdi, il partito che si impegna a diffondere una cultura dell’informazione per conservare e migliorare l’ambiente. Il suo impegno in questa competizione elettorale è rivolto a sviluppare il ricorso alle energie pulite e rinnovabili, portando su scala regionale le esperienze innovative e molto positive che il Comune di Monsano ha attuato in questo settore negli ultimi anni. Sta testimoniando in tutta Italia il successo dell’istallazione dei pannelli fotovoltaici e dell’uso del biodiesel per i mezzi di trasporto per il quale ha anche organizzato una manifestazione per trasmettere al numero più alto di persone la soddisfazione e l’emozione di poter viaggiare liberamente inquinando meno e di dare una mano al mondo agricolo. Il gruppo Verdi della Regione Marche, che ha presentato una sua proposta in materia, ha calcolato che se le aziende di trasporto pubblico e l’Azienda Sanitaria adottassero tali prodotti, il risparmio sarebbe, nella peggiore delle ipotesi, di circa dieci miliardi l’anno. Lo slogan del suo partito è: “Un futuro migliore, un mondo pulito e senza guerre” e per questo si impegnerà anche per favorire iniziative che promuovano la circolazione automobilistica con le targhe alterne, dal momento che ha constatato come un terzo delle tasse che lo Stato incamera dal commercio dei carburanti, vengano impiegate per curare le malattie dovute all’inquinamento per il traffico. Jesi e Vallesina Contrappunti La tomba e il fiume della morte di Riccardo Ceccarelli Desideravo aver un argomento, preso magari dai giornali per riflettere, oggi giorno di Pasqua. Sulle decine di pagine dei quotidiani si leggono solo notizie di morte, di uccisioni, di delitti. Le polemiche sono all’ordine del giorno, in crescita anzi, dato il periodo elettorale. Da anni, non solo io, osservo queste cose. Ho rivisto questi giorni alcune pagine che scrivevo negli anni Settanta. Avevo la tentazione di ripresentarle come fossero scritte adesso, data la loro attualità. Non l’ho fatto per una questione di personale correttezza. La domanda è sempre la stessa. C’è spazio per la speranza e per un mondo diverso, in questo mondo di morte? Chi allora ci ha creduto, cosa ha ottenuto? Cosa è riuscito a fare? Quante cose scrissi allora sul tema della speranza e sugli impegni che essa esigeva! A distanza di anni, riflettendo ancora su questi temi, qualche volta mi prende lo sconforto vedendo magari che dopo tanto tempo ci dibattiamo ancora sulle stesse cose. In ultima analisi, mi accorgo poi, che lo sconforto è segno di presunzione, di aver voluto vedere con i propri occhi le realizzazioni desiderate o sperate, di costatare che gli artefici della storia non siamo solo noi, di voler quasi dare la nostra direzione al vento dello Spirito. Sconforto perché quanto sperato non si è avverato. Siamo certi però che di quanto allora sperato, non s’è fatto nulla? Le cortecce della morte, delle ingiustizie, degli egoismi, oggi come allora - ma come sempre - si impongono e sembrano predominare. Il desiderio e la speranza della pace e della vittoria della vita sembrano sempre più lontani ed irrealizzabili. Comunque dietro quelle cortecce c’è tanta vita che pulsa, sconosciuta forse, nel senso che non fa notizia. Eppure questa dovrebbe essere la notizia. La notizia che la vita supera la morte, l’ingiustizia e l’egoismo. Si fa conoscere più il negativo che il positivo. Il negativo ci incuriosisce, ci solletica. Il positivo è quasi dovuto, talmente dovuto e ovvio che spesso viene dimenticato, quasi non ci fosse. Speranze allora deluse, desideri disattesi. Sconforto e presunzione. Come fossimo degli dèi sconfitti. Il dramma forse è qui. Nel sentirci divinità alle quali sembrava che il “mondo nuovo” fosse esclusivamente opera delle nostre mani onnipotenti e delle elucubrazioni filosofiche annesse. Ci siamo accorti invece di aver stretto “pugni di sabbia”, ancor più delusi. Si ripetono così le storie di tanti ed anche la storia, ma se questa ha un senso non è quello della morte e del negativo predominanti allo sguardo dei più. È la sfida della vita e della speranza che si inseriscono nella storia degli uomini come sconfitta della morte. Questa continua a cantare la sua vittoria ogni giorno; un canto che si ripete, lugubre e incessante. E continuerà ancora a farlo. Il tempo comunque, se non i giorni, è contato, perché Uno ha vinto la morte ed è uscito dalla tomba. La speranza è tutta qui. Quella che non delude, quella che aspetta l’opera silenziosa di quanti accettano questa sfida, quella che da il senso alla vita e alla storia nel suo insieme. La prospettiva non è affatto facile a comprendersi. Tutto va in direzione opposta. Il fiume della morte travolge uomini e cose, speranze ed illusioni: solo la tomba vuota di Gesù di Nazaret riuscirà ad ingoiare questo fiume, ne arresterà il flusso e lo trasformerà in esplosione di vita. Sarà allora la risurrezione, quella anticipata nella persona di Gesù che oggi, giorno di Pasqua, ricordiamo, quella risurrezione che aspetta testimoni convinti la cui speranza, se innestata in Lui, è destinata a non deludere non solo domani. Maiolati Errante studiò i rapporti tra Goethe e Spontini Diffondere la conoscenza della storia patria di Marco Palmolella Uno dei problemi della cultura majolatese, ma in particolare della storiografia spontiniana, è quello di non aver organizzato un sapere trasmissibile ed organizzato all’interno di un’istituzione. Oggi se ricordiamo i nomi di Giuseppe Radiciotti, del Duca Filippo Caffarelli, di Paolo Fragapane, del segretario Nazzareno Guerrieri ben poche persone sono in grado di collocarle esattamente nella storiografia locale e spontiniana. L’elenco potrebbe essere più vasto e tutti coloro che si sono adoperati con passione e disinteresse per Spontini e la sua cultura avrebbero diritto di essere ricordati, almeno con una semplice biografia. Questo elenco è lunghissimo: ricordiamo altri nomi cui dovrebbe andare la nostra riconoscenza: i maestri Edoardo Vitale e Giovanni Tebaldini, Alcibiade Moretti, Giuseppe Gaetti, mons. Amedeo Bricchi, Charles Bouvet, Gustavo Traglia, Alberto Ghislanzoni, Carl Robert. Un esempio di… dimenticanza, la quasi recente scomparsa del prof. Paolo Fragapane che, nonostante nel suo necrologio, apparso sulla stampa nazionale, sia apparsa l’indicazione di “Cittadino onorario del Comune di Majolati Spontini”, non ha avuto la vicinanza e la partecipazione del nostro Comune, né delle Opere Pie Spontini, per non parlare di altre istituzioni. La colpa non è di nessuno, non possono essere richieste delle conoscenze specifiche e pregresse ad assessori pro tempore, e meno che meno ad impiegati comunali che svolgono esclusivamente un lavoro amministrativo. E’ necessario approfondire e diffondere la conoscenza della storia patria, magari potenziando l’unico ente locale attivo nel nome di Spontini, la Conservatoria. Intorno a questa istituzione potrebbero trovare accoglienza le nuove generazioni, autori, ricercatori e responsabili di settore. Studiando le carte di Alessandro Belardinelli, grandissimo studioso spontiniano e parimenti sconosciuto, sappiamo che anche il prof. Vincenzo Errante aveva visitato in due occasioni Majolati e il museo Spontini, ricercando legami, citati in tutte le biografie, tra Goethe e il Musicista, ma sconosciuti nei contenuti, se non per aver posato per lo scultore Pierre Jean David d’Angers. Errante, nato a Roma nel 1890, era un noto giornalista, ma principalmente uno studioso di letteratura tedesca tanto da ricoprire l’incarico di Ordinario di letteratura tedesca all’Università di Milano; traduttore di Goethe, Rilke, Grillparzer, Heine, Kleist e Shakespeare. Belardinelli, alle prese con la traduzione del fondo Carl Robert sul periodo tedesco di Spontini, coinvolse lo studioso in queste ricerche affidandogli lo studio delle relazioni tra Goethe e Spontini. Errante fu a Jesi e a Majolati per due iniziative letterarie, una volta nel giugno 1946, nell’occasione trattò la “personalità di Goethe”, ospite dell’industriale Mariano Agostinelli presidente del Circolo Cittadino di Jesi, e nel marzo 1950, quando visitò i principali luoghi letterari della nostra provincia. Borsa di studio intitolata a Carlo Urbani L’istituto comprensivo “Carlo Urbani”, i Comuni di Maiolati Spontini, Castelplanio, Poggio San Marcello e la famiglia dell’infettivologo ucciso due anni fa dalla Sars hanno deciso l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla memoria di Urbani, una borsa di studio che dovrà riuscire anche a trasmettere il suo insegnamento. Infatti, l’idea è quella di premiare un alunno o un’alunna dell’istituto comprensivo non in base al rendimento scolastico, ma per i comportamenti concreti di solidarietà. Su segnalazione degli insegnanti, un’apposita commissione sceglierà il ragazzo o la ragazza le cui azioni sono state più vicine allo spirito della borsa di studio. La Zona Territoriale (ex Asl 5) di Jesi e le Poste Italiane hanno stipulato una convenzione per il recapito a domicilio dei referti diagnostici, attraverso posta prioritaria e posta raccomandata. Il servizio, chiamato “Poste Checkup”, è operativo dal 16 marzo. Per ottenere la consegna a domicilio dei referti è sufficiente compilare l’apposito modulo a disposizione del personale addetto agli sportelli del Laboratorio Analisi (corso Matteotti). I referti spediti con posta prioritaria vengo consegnati entro il primo giorno lavorativo successivo a quello dell’impostazione; se spediti con posta raccomandata entro i successivi tre giorni lavorativi. 7 Viaggio nelle cronache a cura di gi elle San Giuseppe in festa Poggio San Marcello-Montecarotto Lungo il sentiero del Trabocco Dopo decenni di abbandono, i lavori... di Fabrizio Filippetti A piedi da Montecarotto a Poggio San Marcello o viceversa, come ai tempi dei nostri nonni. Tra poco tempo sarà possibile. Infatti i lavori per la sistemazione del sentiero del Trabocco, che un tempo univa Poggio San Marcello e Montecarotto, grazie anche all’arrivo del bel tempo, sono a buon punto e per gli amanti delle salutari passeggiate in campagna e della bicicletta l’occasione è irripetibile. Sono decenni che il sentiero del Trabocco è in stato d’abbandono, ora grazie ad un progetto del Cis, il Consorzio Intercomunale Servizi, si sta mettendo in atto la valorizzazione dell’intera area del Trabocco, una zona di confine tra i due Comuni attualmente non proprio facil- mente accessibile. Il lavori sono iniziati a settembre del 2004 ma hanno subito un rallentamento all’inizio dell’anno a causa del maltempo. Per la realizzazione dell’opera sono stati stanziati circa 86 mila euro e i lavori potrebbero avere termine prima della prossima estate. Il percorso, sia pedonale che ciclabile, avrà una larghezza media di 2,5 metri e l’area rappresenterà di sicuro un polo d’attrazione turistica poiché sarà ricoperta con una fitta alberatura: vi saranno ruscelli e divertenti percorsi tortuosi in cui ci si potrà sbizzarrire durante le belle giornate d’estate. Nella zona inoltre è presente un vecchio mulino dell’olio, anch’esso in fase di ristrutturazione. Una festa che tiene fronte, validamente – vien voglia di dire spavaldamente – alle bordate demolitrici dei tempi moderni. Possono cambiare il clima e la data, ma la ricorrenza di San Giuseppe è un appuntamento storico, antico, dalle radici profonde, ma al tempo stesso anche nuovo, perché, accanto alle celebrazioni religiose, le manifestazioni di contorno si aggiornano. Nelle foto qui sopra due immagini emblematiche: l’una popolata di bancarelle, come vuole la tradizione; l’altra che inquadra una proposta musicale alla maniera d’oggi, accolta e apprezzata, come si vede, da una folta cornice di pubblico. (foto Candolfi) Alla corte di Federico II Maiolati Colle Celeste il luogo più danneggiato dalla neve Ricostruzione e vecchi progetti In questi giorni ditte specializzate e dipendenti comunali sono impegnati al Colle Celeste di Maiolati Spontini per rimediare ai danni provocati dall’ultima eccezionale nevi- dal punto di vista ambientale. Nessuno chiede che si ponga riparo al problema con un bel muro di cemento armato, ma si vuole un intervento compatibile con il resto del parco. Ci si Fari puntati su Federico II, un’occhiata ai fumetti che raccontano successi e sventure dell’imperatore svevo, il concittadino più illustre al quale è stata dedicata la tavola rotonda del 4 marzo. Un dibattito interessante e coinvolgente, con siparietti ad hoc come quello che ha visto gli allievi della scuola musicale “G.B.Pergolesi” impegnati nell’esecuzione di antiche melodie, e quello dei bambini che hanno sfilato in costumi medievali, con licenza di accesso alla corte imperiale del tempo che fu. (foto Anna V.Vincenzoni) Accordo Asl-Poste Referti a domicilio Domenica 27 marzo 2005 cata, in particolare ai tanti alberi caduti o con ferite causate dal distacco dei rami. La parte maggiormente danneggiata è quella che si affaccia sulla Vallesina, in fondo al viale e di fronte alla statua della Madonna, voluta da Maria Celeste Erard. Qui sono caduti, sul dirupo sottostante, due grandi pini scoprendo le fondamenta del muro in pietra che corre lungo il perimetro del viale di collegamento tra il nuovo e il vecchio ingresso. C’è stato anche un piccolo movimento franoso con lo scivolamento di grossi blocchi di tufo. Non ci sono pericoli per la fruizione del parco, ma si teme che le infiltrazioni delle acque possano provocare altri cedimenti del terreno sottostante con conseguenze gravi anche aspetta, pertanto, che gli enti amministrativi superiori concedano e presto i necessari finanziamenti. Si potrebbe cogliere l’occasione per realizzare ad uno dei vecchi progetti: l’ampliamento del Colle Celeste in una bella area sottostante. Gli interventi potrebbero essere condotti anche in forma graduale, dopo la redazione di un progetto ambientale complessivo. Per il momento basterebbe eliminare i resti di un manufatto abbandonato, l’ex camping, e creare un percorso pedonale. Altra opportunità per migliorare il Colle Celeste: l’eliminazione di due piattaforme in cemento armato, un campo da tennis e una zona polivalente destinata al gioco, alle feste estive e al ballo. Il campo da tennis, una struttura imponente e in contrasto con il lussureggiante contorno (tra l’altro, utilizzato per pochi giorni l’anno da un numero ridotto di persone) potrebbe trovare posto nell’area a sud est, sottostante il municipio, che andrà ad essere acquistata dall’amministrazione comunale. Marco Palmolella Nella foto, una vecchia immagine della Madonna del Colle. 8 Jesi e Vallesina Domenica 27 marzo 2005 Jesi per via di Paolo Marcozzi Carotti Pacifico (Via) Il popolare “Pacì”, nacque nel 1900 a Santa Maria Nuova e morì a Jesi nel 1986. Iscritto fin dal 1919 al Partito Repubblicano, allora egemone a Jesi, fu più volte arrestato dalla polizia fascista; nel 1942 fondò il Partito d’Azione nelle Marche e, dopo l’8 settembre del 1943, il Comitato di Liberazione Jesino, di cui fu il primo presidente. Il 20 luglio 1944 fu eletto sindaco di Jesi, carica che mantenne fino al 1956 (nel 1948, sciolto il Partito d’Azione, rientrò nel Partito Repubblicano), rimanendo per altri diciotto anni assessore e consigliere comunale. Fu il sindaco della ricostruzione, dopo le distruzioni della guerra: fu restaurato il centro storico, sorsero o furono potenziate le maggiori industrie jesine (Pieralisi, Sima, Gherardi, Saffa). Quale presidente della “Mostra della Vallesina” (manifestazione di promozione turistica organizzata nella corte dell’ex Appannaggio), contribuì non poco alla diffusione del nome di Jesi, “piccola Milano della Marche”. Ricoprì innumerevoli cariche sociali ed “inventò” il ruolo del Comune di Jesi come costruttore dell’acquedotto di Gorgovivo, cui solo in seguito aderirono moltissimi Comuni della Vallesina ed oltre. DAI NOSTRI MISSIONARI In Guatemala con i bambini della scuola materna L’incontro di Suor Eleonora con l’ex preside In data marzo 2005, Sr. Eleonora Maiori, dal Guatemala, al nostro Vescovo, Mons. Oscar Serfilippi: Carissimo Vescovo Oscar, che Dio, che lo ha eletto per pascere le pecorelle di Jesi, la benedica e protegga sempre da Cascamificio (del) (Via, dal Piazzale San Savino alla fer- Castelbellino (Via, da Viale Cavallotti a Via Staffolo) Uno dei “castelli” di Jesi, 2.500 abitanti, aria buona e vita tranquilla, anche nelle frazioni Pantiere, Pianello e Stazione. Castelfidardo (Via, da Via Mazzini a Largo G r a m m e rc a t o ) Comune in provincia di Ancona, famoso soprattutto per le fabbriche di fisarmoniche e per la battaglia in cui, il 18 settembre 1860, le truppe piemontesi del Generale Cialdini sconfissero le truppe pontificie, aggirando completamente Ancona ed aprendo la via verso Napoli. La strada è detta anche la “costa dei fulminanti”, perché qui era situata la fabbrica della Saffa, che produceva i fiam- Via Castelfidardo, anteguerra, in un disegno di Mario Pasquinelli miferi. suore. Le racconto che, se Dio vuole, verrò in Italia quest’anno e così speriamo che potremo parlare un po’ di tutto ciò che Dio ci permette realizzare per la Sua Gloria. Le allego i miei saluti anche per il gruppo missionario che lavora tanto e che sempre si fa presente con la sua importante offerta di appoggio missionario. E’ un bel gesto e molto utile direi! La saluto cordialmente augurandole ancora tanto bene e che il suo impegno sia ricco di frutti permanenti! _________________ Dal prof. Vittorio Masaccesi: Cartiere Vecchie (Via, da Via Garibaldi a Via Don Minzoni) E’ la via dove sorgevano le vecchie fabbriche di carta, che contribuirono non poco al mito della “piccola Milano delle Marche”. rovia) Per gli jesini era “lo stabilimento”: una delle più antiche fabbriche di seta, sorta nel 1873. E’ grazie alla produzione dei filati di seta che Jesi, seconda nel settore solo a Como, divenne la “piccola Milano delle Marche”; al Cascamificio si “attaccava” alle cinque della mattina (nelle altre “filandre” alle sei), quando la sirena chiamava a raccolta la manodopera, quasi esclusivamente femminile, proveniente da tutta la Vallesina. Ad una ad una, le fabbriche, quale per la guerra, quale per la crisi causata dai nuovi tessuti, sono state costrette a chiudere: il Cascamificio ha superato, di pochi mesi, il nuovo millennio, ma, alla fine, ha dovuto arrendersi anche lui. Caritas diocesana qualsiasi malattia e le dia tanta forza per riportare all’ovile le pecorelle smarrite. Come sta? Io molto bene e spero che anche lei stia bene. Da questa terra dell’eterna primavera le faccio giungere i miei più cari saluti. Ho letto su “Voce della Vallesina” dei suoi cinquanta anni dalla Ordinazione. Le auguro poter essere sempre fedele e poter continuare il lavoro tanto importante di essere “pescatore di uomini” in questo mondo cosi vuoto e allo stesso tempo assetato di Dio! Da pochi giorni mi ha chiamato il professore, ex preside dell’Istituto Tecnico Femminile di Jesi, Vittorio Massaccesi. Sono una sua ex alunna.... Non mi sarei mai aspettata una chiamata telefonica cosi interessante e per di più dalla stessa Guatemala. Il signor Massaccesi mi ha porto i suoi saluti personali e quelli che con tanto affetto mi ha mandato lei. Mi sono rallegrata e sono contenta. Grazie di cuore. Questi gesti sono cosi belli e di più quando si sta fuori della propria Patria. Il signor Massaccesi spera poter venirmi a visitare il 10 di marzo. Lo spero proprio perché mi piacerebbe portarlo a conoscere un po’ la zona dove lavoriamo qui nella capitale. Le racconto che il mio lavoro ha cambiato. Sono tornata a lavorare per il bene delle famiglie e dei bambini della Scuola Materna. Questi bambini sono molto bisognosi ma anche tanto carini e speriamo che la vita riesca a sorridergli quando siano più grandi. Attualmente i bambini sono di condizioni povere, con famiglie disintegrate. Comunque si sforzano per dare il meglio di sé e apprendere cose buone. Inoltre abbiamo una classe di quindici bambini handicappati. Tutto è iniziato quando ci siamo rese conto nelle visite alle famiglie che quasi tutte avevano in sé un bambino così. Purtroppo non possiamo ancora aiutare tutti coloro che stanno con minorazioni psicofisiche per motivi di spazio e quest’anno pensiamo di costruire dei saloni nuovi per fare dei laboratori con differenti attività per i vari livelli di gravità. Sono molto contenta qui, in questa comunità. Siamo otto tra suore e novizie. Attualmente abbiamo in comunità quattro giovani ragazze in esperienza. Per favore, preghi perché vadano facendo cammino e quando Dio vorrà possano essere brave Suor Eleonora l’ho incontrata insieme con i miei amici Umberto Colocci, Stefano Fabrizi, Ermanno Giulietti, Fabio Latini e Paolo Veschetti proprio l’ultimo giorno della nostra permanenza in Guatemala. Ci aspettava. E non vi dico l’emozione quando ho scoperto che era stata una “mia” alunna presso l’Istituto Tecnico Femminile mille anni fa. E’ una suora alta, magra, vivace, entusiasta del suo apostolato del quale avrebbe voluto dirci tanto e farci vedere altrettanto, ma il tempo tiranno ci ha permesso di rimane con lei solo una mezz’oretta. Ma in quella mezz’ora abbiamo saputo delle finalità del suo ordine religioso “La Sacra Famiglia”, abbiamo visto le aule e i saloni della scuola materna aperta a 120 bambini che si apprestavano a consumare il pranzo, abbiamo apprezzato lo sforzo delle cinque suore di arrivare a tante famiglie bisognose sotto tutti i punti di vista, abbiamo gustato un succulento cocomero. Suor Eleonora sembrava non volersi staccare da noi tanto voleva dirci e darci. E ci ha dato la lettera per il vescovo qui pubblicata e quella per la carissima mamma Clara. L’incontro con suor Eleonora è stata una boccata di ossigeno nella lontana periferia di una metropoli zeppa di difficoltà e di problemi. Grazie suor Eleonora. E ci scusi se ci siamo trattenuti così poco con lei. La festa dei volontari Una menzione speciale per la parrocchia del centro storico Il 13 marzo scorso si è celebrata la Giornata della Caritas. Per l’occasione, don Nello Barboni, direttore della Caritas diocesana e delegato regionale ha scritto: “La festa dei volontari”. Ho voluto dare questo titolo alla raccolta degli indumenti usati che puntualmente si rinnova ogni anno quasi come una liturgia: con il cronometro alla stessa ora arrivano macchine, camion, gli stessi volontari di ogni anno. Si respira un’aria di festa, di incontro tra amici, si carica, si ride, ci si saluta, ci si scambiano gli auguri per la Pasqua e puntuali ci si dà appuntamento per il prossimo anno. Questa raccolta non è stata proprio abbondante, causa il prolungarsi del mal tempo e comunque è sempre un segno della vivacità delle nostre comunità, una sensibilità caritativa lodevole. Certo che la raccolta non deve e non può esaurire il discorso caritas, anzi ci deve spronare a dare un volto sempre più pastorale alle Caritas parrocchiali. Ogni parrocchia dispone di volontari preziosi, ma con questi è urgente dare vita a centri di ascolto e animazione dello stile caritativo nelle comunità parrocchiali in collaborazione con la Caritas diocesana e in linea con le direttive preziose della Caritas italiana. Visto il continuo evolversi della presenza nei nostri centri, visto il continuo cambiamento dei bisogni e delle richieste è urgente coordinare il servizio delle nostre Caritas per evitare Don Nello Barboni _______________ Di seguito il numero di sacchi consegnati da ogni parrocchia: Cupramontana: 103 - Maiolati e Scisciano: 130 - Monteroberto e San Paolo: 52 - Castelbellino, Pantiere e Pianello: 505 – Moie: 360 - Macine di Castelplanio: 260 - Castelplanio: 60 - Rosora, Angeli di Rosora: 110 - Montecarotto: 400 - Cattedrale, San Pietro: 168 - San Giuseppe: 523 Regina della Pace: 279 - San Pietro Martire: 121 - San Massimiliano Kolbe: 160 - San Francesco d’Assisi: 183 - San Francesco di Paola: 170 - San Giovanni Battista: 32 - Divino Amore: 168 - Santa Maria del Piano: 65 - Santa Maria del Colle: 63 - Castelrosino: 25 - Sant’Antonio Abate: 95 - San Marcello: 250 - Coppetella: 37 - Santa Maria Nuova: 100 - Collina: 188 Mazzangrugno: 70. Festival di musica per la preghiera HolyMusic 2005, il primo Festival Internazionale di Musica per la Preghiera organizzato in Italia che si tiene ogni fine aprile a Castel di Lama, alle porte di Ascoli Piceno. Giovedì 21 aprile, alle ore 21, si terrà un concerto con protagonisti i giovani finalisti di “Holymusic Giovani 2005”, una selezione nazionale sul tema “Tra la terra l’anima”. Durante la serata verrà scelto il giovane artista o il gruppo che canterà con gli artisti internazionali nel grande concerto di saba- “Sulle tracce” Il teatro itinerante di “Exodus” “Sulle tracce”: è il titolo del progetto di teatro itinerante della Fondazione “Exodus” di Jesi, realizzato con il contributo di Provincia e i Comuni di Ancona, Castelfidardo, Fabriano, Jesi, Loreto, Osimo e Senigallia, per tutti gli studenti delle terze e quarte classi degli istituti superiori del territorio, Recupero dalla tossicodipendenza, ma anche attività di prevenzione sul territorio utilizzando il teatro come strumento educativo. E’ questo il “modo Exodus” di fare teatro, che vede protagonisti i ragazzi ospiti della comunità di Jesi, impegnati a far assumere forma scenica (una volta rivisitato, riletto, condiviso e confrontato) al proprio bagaglio di vita situazioni difficili, per coordinare interventi e soprattutto per dare voce agli ultimi presso le nostre comunità e presso le istituzioni. Allego l’elenco delle parrocchie che hanno consegnato i sacchi, sapendo che alcune si sono scusate perché non hanno potuto, per motivi vari, aderire alla raccolta. È d’obbligo una menzione particolare all’”apetto” della parrocchia del Duomo e di San Pietro che con i suoi vari giri e qualche carico disperso ha contribuito alla grande, risultando, in proporzione, la raccolta più consistente. Grazie a tutti i volontari che hanno collaborato. personale. Il progetto si realizzerà in due fasi, con un incontro-evento conclusivo, presente don Antonio Mazzi, il 19 maggio. to 23 aprile che farà incontrare artisti provenienti da diversi Paesi del mondo e appartenenti a differenti culture e religioni, accomunati dal desiderio di confrontarsi ed incontrarsi attraverso lo strumento della musica. Sport Basket Domenica 27 marzo 2005 Volley Calcio Via ai play-off scudetto Jesina e Real concreti “Prilline” in campo sabato 26 al PalaTriccoli Prossimo turno: il derby a Moie di Giuseppe Papadia Obbligati a vincere contro Reggio Emilia Al PalaTriccoli primo spareggio salvezza La Sicc Bpa continua ad essere l’unica squadra di tutta la serie A a non aver ottenuto ancora, un successo esterno. Tredici sconfitte su altrettante trasferte. L’ultima domenica scorsa ad Udine dopo un tempo supplementare (85-84). “E’ stata la gara migliore disputata fino ad oggi dalla mia squadra - ha commentato coach Subotic - Ma è stata purtroppo decisa da episodi. Casini ha subito nei momenti topici un paio di falli non rilevati. Ma ciò che maggiormente mi brucia è l’aver lasciato i due punti in questo modo, con un vero e proprio colpo di fortuna di Sekunda sottomisura a decidere le sorti dell’incontro. Sfortuna, insomma, e noi in questo momento ne abbiamo parecchia”. La classifica dopo il nono turno di ritorno: Treviso 42 punti, Milano 38, Fortitudo Bologna, Cantù e Siena 36, Roma e Pesaro 26, Teramo, Livorno, Udine e Napoli 24, Roseto, Varese, Avellino e Reggio Emilia 22, Biella 16, Reggio Calabria e Sicc Bpa Jesi 14 punti. Oggi, sabato 26 marzo, Rossini e compagni tornano al PalaTriccoli per affrontare l’altra neo-promossa, Reggio Emilia (ore 21), una delle rivelazioni di questo campionato. I reggiani hanno raggiunto la finalissima di Coppa Italia. In panchina c’è Fabrizio Frates, allenatore bravo a lavorare con i giovani, che sono la forza della squadra. Gigli (in odore di Nba), Boscagin e Modente si sono integrati perfettamente con gli stranieri Garris, Mc Pherson, Lacey e Hines. All’andata si imposero gli emiliani 69 a 62. Ex di turno è Raymond Tutt, che lo scorso anno conquistò la serie A con i reggiani. La Sicc anticiperà a sabato 2 aprile alle ore 21, l’impegno casalingo con Reggio Calabria, valido per l’undicesimo turno di ritorno. C’è voluta tutta la grinta della Monte Schiavo Banca Marche per avere ragione del Chieri, capace di rimontare due set e portarsi in vantaggio nella frazione decisiva. Domenica scorsa al PalaTriccoli, le jesine si sono aggiudicate al tie break (parziali: 25-17, 25-20, 21-25, 23-25, 1715) i due punti nella sfida con le piemontesi. Ad evitare la disfatta sono state le scelte di Lang Ping che nel quinto set ha gettato nella mischia Vannini (nella foto) e Turlea al posto di Togut e Lo Bianco. A siglare i punti della vittoria ci ha pensato la De Luca. Mercoledì 23 le “prilline” hanno concluso la stagione regolare sul campo del Novara. La classifica dopo la decima giornata di ritorno: Bergamo 60 punti, Perugia 53, Novara 45, Pesaro 39, Monte Schiavo Banca Marche Jesi 36, Chieri 35, Forlì 27, Tortolì e Santeramo 20, Vicenza 19, Modena 13, Reggio Emilia 11 punti. Da oggi, sabato 26 marzo, scattano i play-off che assegneranno il sessantesimo scudetto. Una promessa del Karate Gip (foto Giaccaglini) esclusi coloro che sono in possesso degli “abbonamenti omaggio”. Per le restanti quattro gare da disputarsi a Jesi, dunque, la Sicc Bpa effettuerà la vendita anticipata dei tagliandi con le solite modalità: giovedì e venerdì dalle 18 alle 20, sabato dalle 10 alle 12, esclusivamente presso la biglietteria del PalaTriccoli. Maiolati Spontini Istituita la Consulta Giovanile E’ nata per la prima volta a Maiolati Spontini la Consulta giovanile. All’incontro che ne ha ufficializzato la nascita hanno partecipato i rappresentanti di tutte le associazioni del Comune: Claudio Brutti per il Centro di aggregazione giovanile, Luca Gramaccioni per il Centro giovanile “Don Bosco”, Federico Ceci del Life Club e don Fabio Belelli del gruppo parrocchiale. “Obiettivo della Consulta – ha detto l’assessore Manolo Bucciarelli - è quello di aggregare e far lavorare in sinergia le varie realtà giovanili. Ma per dare risposte alle richieste è essenziale una collaborazione fattiva con l’amministrazione, collaborazione che si rafforza, anche se il nostro non vuole essere un ruolo di indirizzo o direttivo, bensì di ascolto e monitoraggio della realtà giovanile”. Nel prossimo incontro della Consulta, fissato per dopo Pasqua, si discuterà delle iniziative da programmare: “occasioni di festa ma anche di discussione seria: quindi manifestazioni, concerti, ma anche dibattiti e iniziative di solidarietà”. Vi partecipano le prime otto classificate al termine della regolar season. I tre i turni ad eliminazione diretta si disputeranno tutti sulla distanza delle tre partite su cinque. Gara due, tre e l’eventuale “bella” si giocheranno in casa della meglio piazzata. La Monte Schiavo ha conosciuto il suo avversario nei quarti dei play-off soltanto dopo la gara infrasettimanale a Novara. Al momento in cui scriviamo – e cioè dopo la sfida con Chieri – le possibilità sono due: in caso di quinto posto, le jesine affronteranno il Pesaro; in caso di sesto posto le rossoblù se la vedranno con il Novara. In entrambe i casi, Leggeri e compagne giocheranno gara uno al PalaTriccoli oggi, sabato 26 marzo (ore 15). Le date dei play-off scudetto Quarti di finale: 26 e 30 marzo, 1, 3 e 6 aprile. 1° classificato–8° classificato; 4° classificato–5° classificato; 2° classificato–7° classificato; 3° classificato–6° classificato. Semifinali: 10, 13, 17, 20 e 24 aprile. Finale: 27 aprile; 1, 4, 8 e 11 maggio. (foto Candolfi) Due giovanissime in azzurro Due biglietti al prezzo di uno L’Aurora Basket Jesi comunica che per favorire un maggior afflusso di pubblico al PalaTriccoli in occasione delle restanti gare interne del campionato, consentirà a tutti coloro che acquisteranno un biglietto “in prevendita” di averne un secondo, dello stesso settore, al prezzo di un euro. Della stessa agevolazione potranno beneficiare anche gli abbonati, 9 Andrès Lombardi, sorridente giovane atleta, diventato ora cintura gialla alla scuola karatè di Senigallia. E’ arrivata il 17 marzo la convocazione in Nazionale Juniores di due ragazze della seconda squadra della Giannino Pieralisi Volley. Il ct Luciano Pedullà ha richiesto la partecipazione di Valeria Cimoli (nella foto) e Ludovica Orazi, agli allenamenti della Juniores. Per le giocatrici in forza alla Pieralisi in B1, palleggiatrice la prima e schiacciatrice la seconda, allenamento giovedì 24 a Ravenna con le altre ragazze della Nazionale Juniores. Ancora una giornata positiva per le due squadre di Eccellenza: la Jesina in casa fa suo il risultato pieno anche se di misura (1-0) contro un coriaceo Matelica; il Real Vallesina in trasferta non facile a Camerino, riesce a pareggiare (1-1). Jesina C’è voluto del bello e del buono, perché i leoncelli riuscissero a superare la ben solida e saggiamente disposta compagine del Matelica. In particolare la difesa a bunker ed il centrocampo a fisarmonica hanno costruito un quasi insuperabile problema. E dire che nella Jesina rientrava finalmente anche l’argentino Lucas Javier Cabello con le sue ben ammirate evoluzioni ed i suoi tiri prestigiosi. Varie volte la Jesina provava a scardinare il dispositivo avversario, mettendo in vetrina ora Cabello, ora Polverari, ora Pirani, ma si giungeva al riposo senza colpo ferire. Nella ripresa, mister Oddi provava a ridisegnare la manovra con Cabello in posizione più avanzata, ma, pur essendo bravi e concreti, i nostri trovavano complicato assestare il colpo del k.o.; perfino la traversa (al 51’) si opponeva ad un bolide di rara fattura del bomber argentino. Soltanto al 72’ finalmente, durante una pressante azione in area, Jonni in mischia riesce a colpire seccamente l’interno del palo e fa l’1-0 della meritata vittoria. Ed in più, avendo la Vigor di Senigallia pareggiato, ci lascia la seconda poltrona a quota 43. Real Vallesina A Camerino, per circa mezz’ora, i nostri realisti ed i padroni di casa si sono battuti con l’occhio al non perdere, anche se a viso aperto. E questa lunga sequenza di azioni è arrivata alla concretezza nel giro di cinque minuti o poco più: Gabriele Mosciatti al 28’ indovina l’angolo lontano di Pieralisi e segna il vantaggio per i suoi colori: 1-0. I nostri non ci stanno, anche perché precedentemente avevano affilato le armi con buone probabilità, e il bomber Cavaliere di testa segna il pareggio su assist di Belelli: 1-1, al 33’. Quando si rientra dagli spogliatoi, le due squadre si contendono la vittoria; soltanto per un soffio non riescono a superarsi: addirittura un tiro di Cavaliere, che sta entrando, viene stoppato da…. Simone Mosciatti. Peccato! Ma, alla fine, tutti contenti senza rimpianti. Ora si pensa al derby tra Real e Jesina. Vir Promozione La Labor a Santa Maria Nuova si trova a disputare un incontro delicato, contro il Cascinare: c’è di mezzo la salvezza. La squadra di mister Togni tra la tensione e la calura non riesce a domare gli avversari (0-0). Il Borgo Jesi, tra le mura amiche, subisce la delusione inattesa del gol verso l’ultimo quarto della partita ad opera del Marchionni (0-1)Prima Categoria Il Monserra si rifà della delusione buscata a Stirolo e batte …. all’inglese (2-0) il San Costanzo. Derby con scintille e svarioni (0-0) tra Cupramontana e Castelplanio. Il San Marcello si batte bene, ma la capolista a Pian San Lazzaro non cede (3-2). In casa, l’Aesina impatta col Camerano (1-1). Seconda Categoria La Spes in casa del fanalino Argignano vince col minimo sforzo (0-1). Pareggia il casa la Sampaolese contro il Barbara (22). Senza reti a Sassoferrato il Monsano (0-0). Altrettanto l’Aurora (0-0) in casa contro il forte Montignano. Terza Categoria Pianello-Morro d’Alba 1-0 e primo posto in classifica. Poggio San Marcello-Brugnetto 2-1, Castelbellino perde male in casa ad opera del Castelleone (1-3). Il Celtic Jesi perde in casa del Cesano (3-0). La Libertas batte duramente (5-0) il derelitto Piandigiano. Jesini ok ai Giochi Studenteschi Sabato 12 marzo, presso il liceo scientifico “Galilei” di Ancona, si è svolta la fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi, per la specialità “Scacchi-torneo per la Scuola Secondaria di primo grado”. La squadra maschile della Scuola “Savoia” di Jesi si è classificata al primo posto, quella femminile al secondo. Questi i bravi e meritevoli studenti delle due squadre jesine:: Maschile: Mario Glisic, Tommaso Ristè, Xiaoou Ye, Francesco Federici, Matteo Mosconi e Giacomo Santarelli. Femminile: Giulia Silvi, Chiara Ciattaglia, Giulia Paolorossi e Alessia Freschi. I bomber del prossimo futuro... I concerti della Pergolesi Riprendono i concerti degli allievi della scuola musicale “G.B. Pergolesi”. Il programma prevede tre serate (il 1°, l’8 e il 15 aprile) all’enoteca regionale di Jesi, una ( il 7 aprile) alla chiesa delle Grazie, in occasione delle celebrazioni annuali della Madonna e l’ultimo (il 6 maggio) al Circolo Cittadino, inserito nel calendario dei concerti degli “Amici della Musica”.Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21,15. di ENRICO MICHELANGELI Magari in incognito e mimetizzato da qualche parte, un talent scout del Milan avrà posto gli occhi su Simone Guerri, il giocatorino (in maglia rossonera) che - sotto lo sguardo attento dell’istruttore e quello tra il curioso e l’apprensivo dei coetanei – con perfet- to stile ha appena calciato a rete. Le cronache non ci dicono se è stato gol o no, ma l’atteggiamento vigile della portierina (che probabilmente tifa Inter) fa pensare che non si sia lasciata sorprendere. (foto Paola Cocola) 10 Varie Domenica 27 marzo 2005 LETTERE Agenda L’Eucarestia nella Bibbia Il santo del giorno Venerdì 25 marzo, di Passione – Sabato 26 San Emanuele - Domenica 27 Pasqua di Risurrezione – Lunedì 28 Dell’Angelo - Martedì 29 San Secondo - Mercoledì 30 San Leonardo Murialdo - Giovedì 31 San Beniamino – Venerdì 1° aprile San Ugo – Sabato 2 San Francesco di Paola Domenica 3 San Riccardo – Lunedì 4 Annunciazione del Signore – Martedì 5 San Vincenzo Ferrer – Mercoledì 6 San Pietro da Verona – Giovedì 7 San Giovanni de La Salle – Venerdì 8 San Gualtiero – Sabato 9 Santa Maria di Cleofa. Agenda Venerdì 25 marzo Jesi – teatro San Floriano (ore 18,15) conferenza di Stefano Minetti su “Il faraone e la gazzella: Egitto antico ed Islam a confronto” Venerdì 1° aprile Jesi – biblioteca Petrucciana (ore 18,30) conferenza di Annarosa Buttarelli dell’Università di Verona sul tema “Il cielo stellato dentro di noi”. Jesi – Circolo Cittadino (ore 21) per la stagione concertistica degli “Amici della Musica”: Festival pianistico. Sabato 2 aprile Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Variazioni sul cielo” con Margherita Hach Domenica 3 aprile Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Variazioni sul cielo” (replica) Giovedì 7 aprile Jesi – teatro Pergolesi (ore 21,15) “Cuori di terra – memoria per i sette fratelli Cervi” di e con Bernardino Bonzani e Monica Morini. Venerdì 8 aprile Jesi – Circolo Cittadino (ore 21) per la stagione concertistica degli “Amici della Musica”: Festival pianistico. In televisione Sabato 26 marzo – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 27 marzo – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa. – ore 10,15 (Rai Uno) Santa Messa. Messaggio Pasquale e Benedizione Urbi et Orbi. Anagrafe Nati (nati a Jesi, salvo diversa indicazione) 28 gennaio Carlo Del Bono; 4 febbraio Riccardo Gialletti; 16 febbraio Silvia Filippucci; 23 febbraio Martino Ciattaglia, Alessandro Vitali (Monteroberto) e Serena Beccaceci; 24 febbraio Giulia Fiorani e Fabio Gabriel Stan (Romania); 5 febbraio Fabio Baccani, Martina Cristalli, Nicolò Sansaro e Margherita Liuti (Monteroberto); 26 febbraio Francesco Spendolini; 28 febbraio Luca Bianchella e Mattia Boria; 1 marzo Marco Lucarelli; 4 marzo Camilla Pascucci; 6 marzo Linda Moscatelli; 8 marzo Irene Piccini. Matrimoni 27 febbraio: Elaina Zucchi e Alessandro Paoloni; 6 marzo Isabella Branchesi e Massimo Sassaroli; 14 marzo Daniela Foglia e Giovanni Piscopo Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 24 febbraio Maria Simonetti (86 anni); 25 febbraio Lina Cardinali (80 anni), Alfredo Apolloni (79 anni); 26 febbraio Duilio Pietrini (58 anni) di Montecarotto, Assunta Polinori (99 anni); 27 febbraio Vilma Ciuffolini (89 anni), Renzo Liuti (79 anni) di Poggio San Vicino, Irma Ulissi (84 anni), Saverio Nocioni (80 anni) di Staffolo; 28 febbraio Adriana Giuliani (92 anni); 1 marzo Enrico Argentati (81 anni); 2 marzo Giuseppe Campitelli (78 anni), Rolando Mazzoli (70 anni) di Serra San Quirico, Giuseppe Tarabello (85 anni) di Apiro, Giuseppina Giampaoletti (86 anni) di Monsano; 3 marzo Lino Bertinelli (84 anni) di Serra San Quirico, Palmira Rinaldi (93 anni); 4 marzo Giacinta Bini (96 anni) di Castelplanio, Norina Peloni (70 anni) di Maiolati Spontini, Valentina Venturi (70 anni) di Belvedere Ostrense; 5 marzo Lilliana Fumagalli (75 anni); 6 marzo Angelo Ambrosi (95 anni), Teresa Barchiesi (82 anni), Cesarina Parasecoli (79 anni); 7 marzo Alberto Pollonara (80 anni), Enzo Pierucci (82 anni) di Maiolati Spontini, Edmondo Bozzi (90 anni); 8 marzo Umberto Olivetti (83 anni) di Senigallia, Virginia Mecarelli (83 anni), Maria Corallini (77 anni), Filomena Bolletta (78 anni); 9 marzo Annita Cacciani (94 anni) di Cupramontana, Maria Procicchiani (80 anni), Giannetto Pierini (79 anni); 10 marzo Maria Bianchi (90 anni), Tobia Giacomini (77 anni) di Castelplanio; 11 marzo Maria Moretti (69 anni). Farmacie di turno Venerdì 25 marzo Martini – sabato 26 Calcatelli – domenica 27 Comunale 1 – lunedì 28 Burba – martedì 29 Cerni – mercoledì 30 Comunale 2 – giovedì 31 Grammercato – venerdì 1° aprile Coppi - sabato 2 Moretti – domenica 3 Barba - lunedì 4 Martini – martedì 5 Calcatelli – mercoledì 6 Delle Grazie - giovedì 7 Comunale 1 - venerdì 8 Cerni - sabato 9 Comunale 2 – domenica 10 Grammercato. Non più code allo sportello Anche nell’ufficio postale di Jesi Centro (via Mura Occidentali) è disponibile ora una speciale postazione nella quale si possono pagare in modo automatico più di duemila tipi di bollettini di conto corrente prestampati, senza rivolgersi allo sportello dell’ufficio postale. Per il pagamento si possono utilizzare le carte Postamat Maestro, Bancomat, Postamat Impresa - disponibili per i correntisti BancoPostaImpresa - e le carte prepagate postepay disponibili anche per i non correntisti. Presso lo sportello self servi- ce si possono pagare la maggior parte dei bollettini prestampati che riportano in basso a destra il codice 896 o il codice 674, fra i quali quelli relativi alle principali utenze domestiche (luce, gas, telefono, energia elettrica) nonché ad alcuni tributi e contravvenzioni. Si possono inoltre pagare i bollettini Ici, i moduli Rav e le tasse automobilistiche. Il servizio è offerto alle stesse condizioni economiche previste per chi si rivolge all’ufficio postale (un euro). I bollettini di conto corrente possono essere pagati, oltre che negli uffici postali, anche rivolgendosi agli sportelli automatici Postamat, sul sito Internet www.poste.it, oppure per telefono. Riceviamo Lunedì 21 marzo si è svolto, al seminario vescovile di Jesi, l’ultimo incontro del ciclo “L’Eucarestia nella Bibbia”, tenuto da don Gino Fattorini, nei lunedì dei mesi di gennaio, febbraio e marzo. I partecipanti, circa quaranta di tutta la Vallesina, desiderano ringraziare Sua Eccellenza padre Oscar Serfilippi che ha voluto organizzare il corso e il relatore che, sapientemente, li ha condotti “per mano” alla riscoperta di questo delicato e meraviglioso sacramento. Sicuramente ogni cristiano ha conosciuto e interiorizzato, con gli occhi stupefatti della fede, il mistero del Corpo e del Sangue che il Signore Gesù ha offerto liberamente al Padre per la nostra salvezza. Ciò che li ha fatti gioire spiritualmente è stato il ripercorrere con don Gino alcuni brani dell’Antico e del Nuovo Testamento per cercare e gustare, nel primo, gli agganci culturali e le anticipazioni dell’Eucarestia, numerose ed esaurienti e, nel secondo, gli approfondimenti, le spiegazioni e le correlazioni che spesso sfuggono ad una lettura più superficiale. Tutto ciò, come i tasselli di un mosaico, ha contribuito ad esplicitare, per quanto possa essere umanamente possibile, il significato profondo del mistero eucaristico. Il grazie, dunque, più sentito a don Gino per la sua trattazione paziente, minuziosa, ricca di contenuti profondi, da parte di tutti i partecipanti che si sono arricchiti così di una nuova consa- pevolezza che, con l’aiuto dello Spirito Santo, invocato prima di ogni incontro, desiderano tenere sempre desta ed alimentare affinché ciò che è stato appreso produca frutti di bene nelle azioni quotidiane. *** Nei lunedì del mese di aprile, dalle 18 alle 19,30, al Seminario di Jesi il prof. don Gino Fattorini terrà degli incontri sul Libro dell’Apocalisse. Gli incontri sono aperti a tutti. Il presidente Ac di Santa Maria La segretaria diocesana di Azione Cattolica, Maria Jole Pellegrini, comunica il nome del responsabile diocesano di Azione Cattolica Ragazzi, Alessandro Giuliani, della parrocchia di Santa Maria del Piano di Jesi. Per un errore di trascrizione, era stato indicato con un diverso cognome, nel servizio del numero precedente. Via dei Telari, dov’è? Da un affezionato lettore Caro direttore, sono stato interpellato da un “forestiero” per indicare l’ubicazione della nuova via dei Telari, traversa di via Setificio, nata dall’edificazione recente dell’area ex Latini–Mazzanti. Ma perché non è stata ancora collocata la tabella all’inizio o alla fine della via, all’incrocio con via Merciai? Spero che l’Ufficio Urbanistica del Comune provveda a breve. Guerra alle polveri sottili Ma le targhe alterne servono davvero? Jesi sta sperimentando il ricorso alle targhe alterne per fronteggiare l’insidia delle polveri sottoli. Ma con quali risultati? Il traffico a targhe alterne aiuta veramente a combattere l’inquinamento? Risponde l’amministrazione comunale: “L’Agenzia regionale per l’ambiente delle Marche, al pari di altri istituti di ricerca, stima che il provvedimento delle targhe alterne è in grado di ridurre di almeno un 10-15 per cento il fenomeno delle polveri sottili in città. Tenendo conto del valore delle Pm10 di Jesi che, al pari di molte altre città delle Marche, è spesso nel periodo invernale al di sopra della soglia massima consentita, si ribadisce che questo provvedimento - con tutte le garanzie concesse - non solo è utile ma addirittura doveroso. È scientificamente provato, infatti, che le polveri sottili provocano malattie gravi ed irreversibili” Spiega il dottor Francesco Bravi, pneumologo e responsabile allergologia respiratoria dell’ospedale di Jesi: “E’ accertato che la mortalità per malattie cardiache e respiratorie è associata al vivere del soggetto vicino a una strada a traffico intenso, più che all’inquinamento di fondo dell’ambiente (riscaldamento domestico o emissioni industriali). Si calcola che su un totale di decessi per anno dovuti all’inquinamento, circa la metà sia legata al traffico veicolare. Su queste basi va fatto anche il calcolo sugli elevati costi, legati agli episodi acuti e sulle patologie croniche cardiopolmonari, in termini di ricoveri ospedalieri e perdita di attività lavorativa e scolastica”. “Nei giorni in cui le concentrazioni di inquinanti sono più elevate – aggiunge il dott. Bravi si hanno effetti acuti con aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci persistenti, con infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e cardiaci. Gli effetti di tipo cronico si hanno in seguito ad esposizioni per lunghi periodi, con tosse, catarro, diminuzione della funzionalità respiratoria, bronchite cronica e tumori polmonari: ma in quest’ultimo caso un ruolo predominante è svolto dal fumo di sigarette!”. “Per quanto riguarda le malattie allergiche, in particolare la renite e l’asma bronchiale – fa notare il pneumologo jesino sembra dimostrato che le polveri sottili, derivanti dal traffico veicolare, aderiscono al granulo del polline fornendo un effetto adiuvante che esalta la sensibilizzazione della mucosa nasale o bronchiale. E l’effetto è ancor più nocivo perché agirebbe su una mucosa, ad esempio dell’asmatico, “per natura” più suscettibile. Le polveri sottili, soprattutto le Pm 2,5 raggiungono le più picco- le vie respiratorie, provocano un processo infiammatorio, aumentano la permeabilità della mucosa, penetrano in circolano e provocano danni nell’apparato respiratorio, nel cuore, nelle arterie e in altri organi”. Gino Candolfi La Porta del Duomo al Circolo Ferrini Su iniziativa del Circolo Ferrini e del Meic, martedì 5 aprile (ore 17,30) al teatro del Ferrini proiezione di diapositive a colori delle figure e formelle della nuova Porta bronzea del Duomo, opera dello scultore marchigiano Paolo Annibali. Presenterà ed illustrerà le diapositive don Vittorio Magnanelli, esperto d’arte e parroco del Duomo. Servizio sanitario ai cittadini stranieri Guzzana e l’Aguzzana L’Azienda Sanitaria Unica Regionale – Zona territoriale numero 5 di Jesi – ha rinnovato la convenzione con l’associazione “Casa delle Culture” di Jesi per l’erogazione del servizio di medicina generale per i cittadini stranieri temporaneamente presenti in Italia. Il servizio sarà operativo al distretto di Jesi in via Guerri (telefono 0731.534726) e al distretto di Moie (telefono 0731.706812) con la presenza in ambulatorio della dottoressa Afshar Zahra. A scuola ci dicevano che repetita juvant, che cioè “sono utili le cose ripetute”. Ho i miei dubbi. Fondati dubbi. Specie se qualcosa viene detto o ripetuto a chi, come noi, scrive su un giornale (che forse non ha tempo di ascoltare bene o di leggere): il tutto non per saccenza, ma per essere più precisi e rendere un migliore servizio ai lettori. Lo si disse anni fa. Il messaggio non è arrivato dove doveva, considerato che si continua a fare lo stesso errore. La strada provinciale che dal bivio di San Paolo di Jesi sale a Cupramontana almeno dal 1714 è chiamata “Cuzzana” o “Cozzana”, indicante - dal Trecento zone incolte e dalla vegetazione parzialmente boschiva. Così si scrisse e correttamente si scrive. Sui quotidiani locali, “Il Resto del Carlino” e “Corriere Adriatico” e in particolare da chi è quasi del posto e dovrebbe saperlo si continua scrivere “Guzzana” (“Il Resto del Carlino- Ancona” 28 gennaio e “Corriere Adriatico” 31 gennaio) e addirittura “Aguzzana” (“Corriere Adriatico” 16 marzo). Lo so che scrivendo così non casca il mondo. Ma cosa costa ad essere un po’ più precisi? Niente. Si darebbe un’immagine di sé e del territorio più bella. Tutela del Diabetico Domenica 10 aprile, alle 9,30, nei locali della scuola media “Federico II”, in piazzale San Savino, si terrà l’assemblea dei soci della Associazione Tutela del Diabetico di Jesi, durante la quale sarà consentito il tesseramento per l’anno 2005. All’ordine del giorno: la votazione del bilancio consuntivo 2004 e del bilancio preventivo 2005, l’elezione della lista candidata per il rinnovo del Consiglio direttivo e l’individuazione delle prospettive operative della stessa associazione. Dopo il saluto delle autorità presenti, si terrà la relazione del responsabile del Centro Antidiabete, il dottor Walter Piva, sulla funzionalità e le esigenze del Centro e su un aspetto scientifico relativo al diabete. r.c. 4.5.1926 8.3.2005 TELEGRAFICHE Cancellata l’ex Fater – A giorni il via alla demolizione dell’ex Fater, l’immobile posto tra via Gallodoro e via delle Setaiole dalle cui ceneri sorgeranno 38 nuove villette a schiera e 42 appartamenti su sette palazzi condominiali; il tutto circondato da 170 parcheggi; completamento dei lavori entro cinque anni. “Scaccimarzo” a Monsano – Sabato 2 aprile si svolge a Monsano la diciottesima edizione dello “Scacciamarzo” dei bambini: alle 10,30 il canto viene portato, casa per casa, dal corteo dei bambini; alle 11,30 nella piazzetta Matteotti, con le uova raccolte nella questua, merenda a base di frittata offerta dall’Avis di Monsano. Filomena Bolletta ved. Anconetani Edificante esempio di disponibilità abnegazione amore per la famiglia e per il prossimo, che non potrà mai essere dimenticato STUDIO MEDICO dott. SANTONI Chirurgia LASER delle VARICI in Day Surgery Flebologia, Chirurgia ambulatoriale, Eco color Doppler, Chirurgia ambulatoriale ed in Day Surgery Accreditato Regione Marche prot. 11105 del 3 giugno 2003 Via RADICIOTTI n. 3 - 60035 JESI Tel. 0731 205103 - 335 8234245
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