"Una fuori dal coro" articolo di Giovanni Filosa
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"Una fuori dal coro" articolo di Giovanni Filosa
Quindicinale d’informazione n. 2 / 26 gennaio 2013 / euro 2,00 / anno LII - Poste italiane s.p.a. - spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art 1, comma 1, dcb Ancona 50 ° Jesi e la sua Valle dal 1962 Argalia: foto d’artista editoriale | 3 Il mestiere di italiano di Dino Mogianesi Ho ascoltato un’intervista di Jannis Kounellis, ritenuto uno dei massimi maestri dell’arte contemporanea. Greco di nascita, nato al Pireo, è in Italia dal ’56. Cittadino italiano, anzi romano. Col suo accento, chissà perché, mezzo sudamericano e mezzo mediterraneo, tra le altre cose osserva che vivere in Italia è un mestiere. Forse ha ragione. Essere italiano è un lavoro, un’occupazione giornaliera. In qualsiasi parte del mondo, una persona si alza e comincia la giornata di lavoro e di vita quotidiana. Uno di noi, invece, si alza al mattino e deve affrontare, anzitutto, il suo fardello quotidiano di italianità. Come quando si va in montagna che insieme alle forze, devi prendere su anche lo zaino. Cerchi di metterci meno roba possibile, perché sai che la strada è lunga e in salita, ma poi c’è sempre un’altra cosa da portarsi dietro e alla fine lo zaino diventa un mattone. Ma tocca caricarselo su e andare. In periodo elettorale, cioè in una delle innumerevoli interruzioni dell’eterno clima preelettorale, il fardello dell’essere italiani si fa più pesante ancora. I mali nostri li conosciamo tutti, uno per uno. La stessa televisione, vorace di programmi e soprattutto di spettacoli, non ce ne fa mancare uno. Siamo in un sistema bipolare che ha oltre 150 liste. Un sistema bipolare che è poi una rosa dei venti, che di poli, intanto, ne ha quattro, più tutti gli intermedi. Una ricchezza di programmi, tutti improntati, però, alla moderazione e alle riforme: parole magiche dal significato psicologico ma vago. Ognuno è conservatore, progressista e riformista, rispetto all’altro. Ma sempre con moderazione. Qualcuno sembra un po’ più smoderato. Ma anche lui, con una certa moderazione. È già difficile, mi pare, che ciascun partito riesca a individuare e decidere chi sia il più diretto competitor negli scontri diretti, in questo che sembra piuttosto un girone all’italiana. E poi alle urne non possiamo fare nomi. Già pronti e cucinati: menu fisso e take away! Ma al di là di queste osservazioni fin troppo facili, seriamente: quali sono le impostazioni di fondo, le linee guida, il modello di società cui le varie forze politiche tendono? Quali sono le filosofie, ma sì, diciamolo, le ideologie che guidano i diversi impianti dei programmi politici? Perché, al di sotto del genere letterario dello scontro elettorale, al di là delle singole ricette, tutte controvertibili, per i singoli problemi, al di là delle urgenze decisive e risolutive, qual è il nocciolo teorico e programmatico che determina e giustifica l’essenza e l’esistenza di una compagine politica? Certo, in un mondo globalizzato non è pensabile che un singolo paese possa elaborare idee–forza originali da perseguire autarchicamente. Ma il problema, allora, non fa che spostarsi su livelli così alti e fuori portata, che la voce, almeno la mia, divien tremando muta. Sempre che non ci ritroviamo preda di una sorta di irresponsabilità globalizzata, in una aridità culturale che tutto ottunde e che si risolve in una sovrana indifferenza. Resta il fatto, che noi, in queste condizioni, non stiamo portando il nostro doveroso contributo di fantasia e di coraggio. E che essere italiani, in queste condizioni, è un mestiere. Piuttosto impegnativo. SALDI FINO al Le nostre firme: 40% lettere | 5 Nella sezione poesia dialettale, rivolta ai bambini di scuola primaria, Agnese si è classificata al terzo posto e la sua poesia è stata pubblicata nella raccolta “Poeti e narratori in italiano e in dialetto” a cura di Fabio M. Serpilli ed è stata premiata presso la sala consiliare del Comune di Ancona. La motivazione della premiazione della poesia, scritta anche nel libro, è la seguente: “Poesia simplex e piena di humilitas, in cui sacro e profano proseguono all’unisono lungo i binari della freschezza fanciullesca e la religiosità popolare si fa strumento per i passatempi ludici. Ma è stato pur detto sinite parvulos venire ad me...”. ’A MADONNA CE SCOLTA Ste sere co’ i compagni gimo a San Sebastià gimo a pregà che la Madonnetta ce facesse esse più boni pe’ la Comunió Me sa che ’a prima sera Lia n’cià sentido: chi ridea, chi facea ’e boccacce chi chiacchieraa parea de sta a giogà giù ’l prado! Po’ quann’è rivado ’l prede ’l miragolo s’è compiudo… Tutti composti semo stadi emo pregado co’ le ma’ giunte nginocchiadi La Madonna cià ’scoltado e subbido semo gidi perdero a giogà giù ’l prado! Agnese Robboni classe V A “Mazzini” la st La maestra M. Giannetta Grizi promuove, nella scuola Mazzini di Jesi, la scrittura poetica in dialetto da parte dei bambini. Grazie al suo interessamento ed aiuto, Agnese, della V A, ha scritto una poesia che la maestra Grizi ha ritenuto meritevole di presentare al concorso “Poesia onesta” promosso dall’associazione culturale Versante di Ancona. ta occa Poeti in erba Doccia fredda per l’ospedale Carlo Urbani: la caldaia non funziona! L’ascensore in costruzione alle Conce potrebbe scomparire dalle scalette della Saffa. E finire dentro le mura. Il Comune ha preso contatti con un grande professionista: il mago Silvan. Pappa amara (1): Prima le decisioni, poi la partecipazione. È la strada seguita sulle mense dall’amministrazione. È proprio vero, siamo di fronte ad una politica nuova. Diversa rispetto al passato, quando non si decideva, né si partecipava. Pappa amara (2): Il Pd chiama a raccolta la città alla Casa del Popolo sulle mense. Rispondono in venti. Di cui almeno sette iscritti del partito. L’ultima di Woodstock Scuola amara (1): Il liceo sportivo finisce a Falconara. Ed il sindaco Massimo Bacci spara a zero. Non sempre l’importante è partecipare! Scuola amara (2): Jesi vince il derby del calcio con l’Ancona, ma perde quello sul Liceo Sportivo con Falconara. «La differenza l’hanno fatta le porte chiuse – analizza mister Bacci – se allo stadio fossero potuti entrare i nostri consiglieri regionali, avremmo perso anche lì». marcolierauto Marco Liera ELEZIONI POLITICHE 2013 comunicato preventivo per propaganda elettorale Ai sensi di legge, GRUPPO EDITORIALE INFORMAZIONE dichiara di aver depositato un documento analitico, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso la propria sede/redazione di “Jesi e la sua Valle” sita in Jesi (AN), via Petrucci n. 11 (tel. 0731 4855), per la pubblicità relativa a messaggi politici ed elettorali. TARIFFE (iva 4% esclusa) USCITE 1 pagina (cm 21x27) euro 400,00 • 9 febbraio (prenotazione spazio entro 1 febbraio) 1/2 pagina (cm 18x11,3) euro 208,00 • 23 febbraio (prenotazione spazio entro 15 febbraio) 1/4 pagina (cm 8,8x11,3) euro 136,00 I prezzi sono stati scontati del 20% rispetto ai normali prezzi di listino. rivolgersi alla redazione di Jesi e la sua Valle via Petrucci 11 • tel. 0731 4855 • e-mail: [email protected] il punto | 7 Tre donne per la città di Flavio Donati Mentre parte la campagna elettorale Bacci avvia l’esternalizzazione delle mense Lunedì prossimo il consiglio comunale discuterà ancora delle mense scolastiche deliberando la loro completa esternalizzazione. Progetto a lungo ed inutilmente perseguito negli anni scorsi anche dalle vecchie giunte di centrosinistra e non certo indolore nemmeno per la maggioranza attuale. Se infatti il sindaco Massimo Bacci e l’assessore Barbara Traversi sembrano ben decisi ad andare avanti con l’appalto, forti malumori permangono all’interno della maggioranza. Cesare Santinelli, che si era speso nella passata legislatura ed in campagna elettorale contro ogni ipotesi di esternalizzazione, ha già annunciato che se il progetto del sindaco andrà in porto lascerà il proprio incarico di capogruppo consiliare di Jesiamo, la principale delle liste che lo sostengono. E non minore è l’irritazione manifestata sia da Marco Giampaoletti, altro alleato di peso della coalizione e, per quel poco che conta essendo in minoranza, dal partito democratico. Contro l’ipotesi di appaltare integralmente il servizio, i dissidenti della maggioranza e l’opposizione del partito democratico obiettano che chiudendo del tutto le cucine interne alle scuole verrebbe meno anche quella sorta di “standard di riferimento” che inevitabilmente condiziona ed obbliga anche la qualità dei pasti preparati dalla ditta. Inoltre, smantellando del tutto la capacità di produzione interna, la decisione diventerebbe irreversibile anche in caso di qualità non eccelsa dei pasti. Ultima, ma certo non per importanza, la questione dei posti di lavoro persi. L’amministrazione comunale, pur senza precisare dove e come, garantisce il riutilizzo delle 10 cuoche di ruolo. Rimanda tuttavia ad una più generica ipotesi di probabile necessità di personale da parte della ditta che si aggiudicherà l’appalto il destino delle altre attuali 20 cuoche precarie utilizzate. Dimenticando che non è affatto detto che la ditta abbia o allestisca la cucina nella nostra città o che, più in generale, abbia bisogno di nuovo personale. Come che sia, lunedì il consiglio comunale deciderà. Non può farne a meno, per avere i tempi necessari affinché l’appalto possa partire con il nuovo anno scolastico. Può permetterselo perché, come maggioranza civica, pur in piena campagna elettorale, non paga nessun prezzo politico per una decisione destinata comunque a suscitare malumori in città. E questo della campagna elettorale è l’altro grande tema che interessa particolarmente la nostra città che ha la quasi certezza di vedersi rappresentata nel prossimo parlamento da ben tre deputate. Tre donne legate alla nostra città sono infatti capolista nella circoscrizione Marche per la camera dei deputati, in partiti che hanno la concreta possibilità di farle eleggere. Doppia e significativa novità. Il numero innanzi tutto, perché tre deputate per una città non grande come Jesi, peraltro abitualmente trascurata quanto a rappresentanza, sono un avvenimento. Il genere poi, perché delle donne serie ed impegnate possono contribuire a dare alla politica nuova credibilità. Anche se non trascurabili, questi sono peraltro gli unici elementi comuni che legano le tre candidature che, sul piano politico e personale, sono invece assai diverse tra loro. L’impegno sociale e politico attraversa la vita professionale di Laura Boldrini, portavoce dell’organizzazione ONU per i diritti dei migranti. La sua inclusione nella lista di Sel guarda alla sua notorietà, ma la rende immediatamente spendibile per un proficuo lavoro politico in parlamento. La notorietà sportiva è alla base della candidatura, con Mario Monti, di Valentina Vezzali. Una scelta in questo caso più attenta ai voti che può portare che non all’impegno politico e sociale fin qui espresso. Donna qualunque, come Beppe Grillo ama definire i candidati della sua lista, è invece Donatella Agostinelli di cui si conosce soltanto l’impegno come attivista del movimento 5 stelle. Impegno e passione: di questi tempi, in cui la politica è spesso vissuta come “mestiere”, non sono però poca cosa. FUORIsera Eventi appuntamenti e più RITROVI D’AUTORE A San Marcello (Ristorante Le Stagioni) sabato 26 gennaio Per il ciclo “Ritrovi d’autore”, presentazione dell’ultimo romanzo IL BAMBINO CHE SEPPELLIVA CHITARRE di Sergio Cardinali, una storia di amicizia e di amore che inizia alla fine degli anni Sessanta e si riallaccia ai nostri giorni; ore 18. Info: 0731/267926 ARTISTI PAZZI & CRIMINALI A Moie di Maiolati (Biblioteca La Fornace) giovedì 31 gennaio Rassegna “Scrittori leggono scrittori”, Antonio Prete legge DON CHISCIOTTE di Miguel de Cervantes; ore 18. Info: 0731/702206 7 STORIE PICCOLE PICCOLE A Jesi (Libreria dei ragazzi – Associazione La Strada di Achille) domenica 10 febbraio FEDERICO E IL VIAGGIATORE racconto a puntate di e con Lucia Palozzi, età consigliata 3/10 anni, ore 17. Info e prenotazioni: 0731/212012 CLOWN SOCIALE A Jesi (Chiesa di San Giuseppe) da venerdì 1 a domenica 3 febbraio SABATO 26 GENNAIO • A Jesi (Teatro Pergolesi) Stagione Teatro Dialettale, MEJO MORì... ...CO’ LE SCARPE ’LLACCIADE! commedia brillante in due atti in dialetto jesino di Emanuela Corsetti; ore 21.15. Anche domenica 27, ore 17.15 Corso base per Clown Sociale, un corso divertente che guida alla scoperta della gioia interiore e del valore del sorriso attraverso giochi di fiducia e di comunicazione, tecniche di clownerie e l’“allenamento” a vivere quotidianamente in maniera positiva, a sviluppare la creatività e la sensibilità. Info: Animazioni Sociali Vip Clown Vallesina Onlus 333/2657715, www.clownterapiajesi.it DOMENICA 27 GENNAIO • A Senigallia (Teatro La Fenice) Stagione di Prosa, BALLATA DI UOMINI E CANI (dedicato a Jack London) di Marco Paolini; ore 17. Info: 335/1776042 IL “NOSTRO” SANREMO A Montemarciano (Teatro Alfieri) domenica 10 febbraio LUNEDÌ 28 GENNAIO • A Jesi (Teatro Pergolesi) Stagione di Prosa, LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Teatro Stabile dell’Umbria - Elledieffe; ore 21. Anche martedì 29 gennaio, ore 21. Info: 0731/206888 14ª edizione de IL “NOSTRO” SANREMO nel segno della più sfrenata ed irrefrenabile allegria torna la più incredibile, originale, strana, divertentissima manifestazione canora. Una riuscitissima ed azzeccatissima parodia del famigerato Festival della canzone italiana di Sanremo, con in più un grande senso dell’humor, un pizzico di sana follia ed una irrefrenabile voglia di prendere e di prendersi in giro; ore 16. Info: 0731/4263 • A Monte San Vito (Teatro La Fortuna) 29ª Stagione Teatro Ragazzi, CANTAFAVOLE Spettacolo di fiabe in musica, Compagnia Kosmocomico Teatro; ore 17. Info: 0731/206888; www.teatropirata.com MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO • Ad Ancona (Teatro Sperimentale) Stagione Teatrale, FERDINANDO di e con Arturo Cirillo, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello. Fino a sabato 9 febbraio, ore 20,45. Anche domenica 10, ore 16.30. Info: 071/52525 10 FLASH 1 Caso mense, prevale la linea dell’esternalizzazione L’assessore ai servizi sociali ed educativi, Barbara Traversi (nella foto), porta avanti la linea per rendere esterno il servizio mense nelle scuole del Comune di Jesi, con un bando biennale. Previsto un risparmio sui costi del 20%. Nel 2015 la possibilità di fare il punto sulla situazione. Rimane da chiarire la ricollocazione lavorativa, una volta terminato l’anno scolastico in corso, delle cuoche e dei collaboratori coinvolti nella preparazione e nella distribuzione dei pasti. 2 Jesi apre il consiglio per parlare di lavoro Consiglio comunale straordinario per parlare di lavoro e occupazione. Si è svolto a Jesi, lo scorso 11 gennaio, nella cornice del teatro Moriconi, l’incontro voluto dall’Amministrazione con interventi di professionisti, tecnici, addetti ai lavori, sindacalisti, imprenditori, politici e lavoratori. Tra le sfide per il rilancio del territorio, gli investimenti in qualità e innovazione di prodotto, in formazione e l’internazionalizzazione delle imprese. 3 On line i redditi di assessori e consiglieri Sono on line, sul sito del Comune di Jesi, i redditi, riferiti alle personali attività nell’anno 2011, di sindaco, assessori e consiglieri. A guidare la classifica dei più ricchi, c’è il primo cittadino jesino, Massimo Bacci, commercialista, con 175mila e 897 euro dichiarati. Seguono, Daniele Massaccesi, presidente del Consiglio comunale, con 130.286, Mauro Magagnini, consigliere Jesiamo con 126.980 e Augusto Melappioni, consigliere Pd, con 98.556. In giunta è il vice sindaco Luca Butini a guadagnare di più con 92mila e 907 euro. Nessun reddito dichiarato per Giuseppe Gullace (Jesiamo), Matteo Marasca (Pd) e per il consigliere straniero aggiunto Bhuyan Md Faruk. In fondo alla classifica, Andrea Torri, Patto per Jesi, con 1.270 euro e Ugo Coltorti, assessore allo sport con 15.201. 5 Urbani, carenze di 4 Parte dal Pergolesi il tour nazionale di Zingaretti Luca Zingaretti, marchigiano d’origine, sceglie il palcoscenico del Pergolesi per la prima nazionale della sua ultima fatica teatrale “La torre d’avorio”. Sabato 12 e domenica 13, infatti, è andato in scena lo spettacolo, tratto dal testo di Ronald Harwood, di cui Zingaretti ne è regista e autore. Da Jesi, dunque, ha avuto inizio il tour. flebo, traverse e acqua calda Scarseggia l’acqua calda, mancano alcuni farmaci, flebo, pannoloni e traverse per i letti. È questa la situazione del reparto di Medicina del Carlo Urbani secondo quanto denunciato, di recente, in un rapporto dal Tribunale per i diritti del malato di Jesi. L’ospedale ammette le carenze e i disagi ai pazienti e promette, al più presto, di risolvere i problemi. 6 La Polizia municipale festeggia 152 anni La Polizia municipale jesina compie 152 anni. Così, domenica 20, giorno di San Sebastiano, patrono del corpo, la città ha ricordato l’evento nella sala del consiglio comunale. Nel 2012 sono state 14.802 le infrazioni accertate; 536 le violazioni al codice della strada con conseguente decurtazione di punti sulla patente; 202 gli incidenti rilevati; 98 le segnalazioni per danneggiamenti al patrimonio culturale; 109 i veicoli rimossi e 30 quelli sequestrati; 17 le patenti ritirate. In calo di due unità, rispetto all’anno scorso, il numero degli agenti che ad oggi sono trenta. 7 Il mercato si divide. La proposta del comune e il no di Cgia e Confesercenti Il Comune di Jesi, per lasciare libera piazza della Repubblica, propone di spostare, il mercoledì mattina, tutte le bancarelle nello spazio sotto le mura, a sinistra di Porta Valle, nella parte finale di via Imbriani e nell’anello dell’ex pista di pattinaggio. Il sabato, invece, il mercato rimarrebbe nel centro storico tra piazza Indipendenza, piazza Spontini fino a piazza Federico II. Il progetto, illustrato lo scorso venerdì in Comune alle organizzazioni di categoria del commercio e dell’artigianato, è stato però già bocciato da Confesercenti e Confartigianato. 8 Susj, da marzo la nuova sede all’anagrafe Cambia sede lo Sportello unico servizi Jesi. Dopo circa tre anni il front-office del comune di Jesi lascia piazza Spontini per trasferirsi, da metà febbraio, in via Mura Occidentali, negli uffici Demografici. Questo, insieme all’eliminazione dello sportello Progetti speciali, è una delle novità, avviate dall’Amministrazione nella riorganizzazione della macchina comunale, presentate di recente alla stampa. 9 Consegna delle tessere. Attive da febbraio per ritirare l’acqua dalla fontana Moie di Maiolati. Il sindaco Giancarlo Carbini, i rappresentanti di Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere e della ditta Ecoenergy04 di Moie, e della Pro Loco Maiolati Spontini, hanno presieduto all’avvio della distribuzione delle tessere per il prelievo di acqua potabile, anche frizzante e refrigerata, dalla fontana pubblica “AQA” di piazza Kennedy, a Moie. La cerimonia è avvenuta nella sala Joyce Lussu della biblioteca La Fornace “eFFeMMe23”, dove da lunedì 7 è iniziata, a cura della Pro loco, la distribuzione ai cittadini, anche non residenti, delle tessere, che saranno attive dal 4 febbraio. La card dà diritto a un’erogazione massima di 12 litri di acqua al giorno fino a un massimale annuo di 1.500 litri. Per le famiglie del Comune il costo è di 20 euro all’anno; per i non residenti, di 30 euro annui. 10 Addio al liceo sportivo a Jesi Jesi dice addio al liceo sportivo. Quando ormai tutto sembrava deciso, infatti, per la città delle tante vittorie olimpiche, l’assemblea legislativa delle Marche sceglie, nella seduta di metà mese, il liceo Cambi di Falconara. Per Jesi rimane, comunque, la promessa di attivare il corso di studi nell’anno scolastico 2014/2015. e FLASH economia Clabo in utile grazie all’export. Inaugurato il nuovo show room L’Informagiovani sbarca sul web Il bilancio della Clabo, azienda jesina leader europea per la produzione di vetrine gelato e pasticceria e arredamenti da bar, torna in utile. Grazie anche a due nuove filiali costituite a fine 2012 in Cina e in Brasile. «Il piano industriale è riuscito puntualmente perché, dopo un percorso di ristrutturazione interna, abbiamo chiuso il 2012 in linea con il 2011, con un fatturato consolidato di 33 milioni di euro, di cui la metà derivante dall’internazionalizzazione. Inoltre, per la prima volta dal 2007 presentiamo un utile ante imposte di 2,2 milioni», spiega Pierluigi Bocchini, presidente e amministratore delegato della società. «L’essere tornati a generare profitti ci rende fiduciosi per gli anni successivi ed è per questo motivo che sono stati organizzati due eventi importanti per il gruppo e in particolar modo per consolidare lo spirito dei suoi collaboratori commerciali», dice Claudio Bocchini, presidente di Cla.Bo.Fin., la finanziaria del Gruppo. Il primo di questi, è l’inaugurazione di un nuovo show room, nella sede jesina della Clabo, in via dell’Industria, il cui nastro è stato tagliato dal sindaco di Jesi Massimo Bacci, venerdì 18 gennaio; il secondo, è l’incontro a cui hanno partecipato, a Jesi, i 150 responsabili della rete vendite mondiale del gruppo, di cui il 50% proveniente dall’estero, per la presentazione dei nuovi prodotti. Novità firmate Clabo esposte al Sigep di Rimini (Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione) la scorsa settimana. Nasce un portale regionale di offerte di lavoro, bandi di concorso, accesso ai fondi comunitari, proposte imprenditoriali, svago e viaggi studio per gli under 35. Il nuovo sito (http://giovani.regione.marche.it) è stato presentato dall’assessore regionale alle Politiche giovanili Paolo Eusebi. Nel portale ogni area è contraddistinta da un colore e dotata di un proprio archivio. Università di Ancona, attivo di 5 milioni di euro Conti in attivo per l’università Politecnica delle Marche, con un avanzo positivo nel bilancio preconsuntivo 2012 di circa cinque milioni di euro. La stessa cifra è stata prevista per gli investimenti su personale e strumentazioni da attuare nell’anno corrente. Lo ha annunciato il rettore Marco Pacetti che ha sottolineato come l’ateneo anconetano sia, unico nelle Marche e tra i pochi in Italia, senza debiti con una spesa per il personale del 75%, al di sotto della soglia di legge che è dell’80%. Edilizia, persi 11.474 posti di lavoro Anno nero, il 2012, per l’edilizia marchigiana. Negli ultimi mesi, secondo Cna e Confartigianato Marche, il fatturato delle imprese edili si è ridotto del 20% e gli investimenti si sono contratti del 22%. Ad aumentare dell’11% i costi sostenuti dalle aziende. In dodici mesi gli occupati nel settore sono scesi da 57.591 unità a 46.117, con una perdita di 11.474 posti di lavoro. Un picco che ha colpito più gli imprenditori stessi che i dipendenti: i titolari e i soci d’impresa sono passati da 28.200 a 21.079 unità; i lavoratori da 29.391 a 25.083. news | 13 Una vita per il Socialismo Alessandro Bocconi fu uno dei massimi esponenti del socialismo riformista marchigiano, animatore di leghe operaie e contadine in Vallesina di Fabrizio Romagnoli >> La copertina del libro. Alessandro Bocconi è il primo da sinistra. Antifascista integerrimo. Magro, piccolo, curato nel vestire. Dallo sguardo sempre vivace ed attento. Come ricordato nel foyer del Teatro Pergolesi, gli avversari lo descrivevano così. Quegli avversari degli anni in cui, lo insegna la vignetta di Duilio che è bella immagine dell’iniziativa, la lotta politica a Jesi la facevano il mazziniano Torello Petrini, il monarchico Alfredo Felici, l’anarchico Errico Malatesta, l’allora repubblicano Pietro Nenni, l’altro repubblicano Alfredo Zannoni ed appunto lui, il socialista Alessandro Bocconi. Alla figura di Bocconi è dedicato il volume, curato da Massimo Papini, dell’Istituto di Storia Marche, e presentato in collaborazione con l’Istituto Gramsci Marche ed il Circolo di Cultura Politica Sandro Pertini. Avvocato anconetano, di famiglia originaria di Castelfidardo, Alessandro Bocconi fu uno dei massimi esponenti del socialismo riformista marchigiano e animatore di leghe operaie e contadine, specie nella Vallesina. Eletto al Parlamento cinque volte nel collegio di Jesi dal 1909 al 1924. Durante il periodo della dittatura fascista, fu esule a Parigi per diciasette anni. «Conosceva Mussolini, che era stato socialista – ha ricordato l’autore Papini. – La moglie di Bocconi nel 1928 scrisse allora al dittatore perché concedesse al marito, padre di cinque figli uno dei quali morto nella Grande Guerra, di rientrare in patria. Mussolini scrisse al Prefetto d’Ancona, perché informasse la signora che Bocconi poteva pure tornare e riprendere il suo lavoro, purché non facesse più attività politica o esprimesse il proprio antifascismo. Bocconi, che antifascista e poi aventiniano era stato da subito, rifiutò e passò altri quindici anni a Parigi, facendo la fame». Nato ad Ancona nel 1873, Bocconi fu un «esempio tipico di socialista riformista italiano di quegli anni – ha spiegato il prof. Giovanni Sabbatucci dell’Università di Roma – intellettuale, estrazione medioborghese, professione d’avvocato che permetteva di difendere la povera gente e coltivare contatti. Esperienza portata non in circoli ristretti ma nella difesa di lavoratori veri, come quelli del Quarto Stato di Pelizza da Volpedo. Legame con masse organizzate, che sono cosa differente dalla piazza». E per il prof. Marco Severini, della Università di Macerata, questo Alessandro Bocconi. Una vita per il socialismo è un libro «rigoroso, che si apre e chiude con due colpi ad effetto. I dieci storici che si ritrovano al Museo della Cultura mezzadrile di Senigallia perché poi uno solo di questi, Papini, raccolga 27 anni dopo l’incarico di realizzare questo studio. E poi la polemica per averlo “dimenticato” alla morte, nel 1960». Protagonista delle lotte mezzadrili, in particolare a Chiaravalle, a cavallo fra i due secoli, Bocconi al rientro in Italia fu eletto alla Costituente e nominato senatore di diritto per meriti alla prima legislatura repubblicana. Aderì in seguito al partito socialdemocratico italiano, fino alla morte. «Il Comune di Jesi in quel 1960 era allora in gestione commissariata e non lo ricordò – le parole di Aroldo Cascia per l’Istituto Gramsci – e per questo apparve un manifesto polemico firmato dai “democratici di Jesi”. Di lui, socialista riformista, mi colpisce come nel ’36 a Parigi sia entrato in polemica anche feroce per quella sua alleanza coi comunisti che era non solo patto d’azione ma anche vera adesione a strutture». E per Cesare Serrini, del circolo Pertini: «Figure come Bocconi mostrano ai giovani come la politica non sia arte del cabaret ma coerenza e scelta di campo rigorosa ed attenta». 14 | news Buon compleanno Carmela Norese “Avanti c’è posto” Si intitola “Avanti, c’è posto?” il nuovo spettacolo che il gruppo cabaret “Onafifetti” sta preparando e che debutterà il 12 e 13 aprile, al Moriconi di Jesi. È un lavoro completamente nuovo, che affronta, come sempre, la realtà politica, sociale e quotidiana sia locale sia nazionale. Il debutto era stato fissato per la fine di febbraio ma poi le elezioni sono state anticipate al 24 febbraio e gli Onafifetti hanno dovuto, per adeguare il testo alle vicende nazionali, posticipare la data del debutto. Come sempre saranno esaminati i tic della nostra Società, sotto l’occhio attento della satira. Si passerà, quindi, dal cambiamento radicale ed epocale dell’Amministrazione jesina al governo Monti ed a quello che verrà eletto alla fine di febbraio. Gli Onafifetti coinvolgeranno le scuole superiori della città con una serie di incontri per spiegare i valori culturali della satira attraverso i secoli e la differenza fra comicità e cabaret. Maiolati, popolazione in crescita e due le ultracentenarie Il 31 gennaio la piccola Carmela di Buenos Aires compie 2 anni. Tanti auguri da mamma Florencia, papà Marcelo e da tutti gli amici e zii italiani, ma soprattutto jesini, che le vogliono tanto bene e non vedono l’ora di rivederla! Cresce la popolazione di Maiolati Spontini. I residenti raggiungono quota 6.304, con un incremento di 36 nuovi abitanti rispetto al 2011. Le donne sono 3.298, gli uomini 3.006. È quanto risulta dai dati dell’anagrafe che fotografano la situazione del Comune al 31 dicembre scorso. La popolazione è suddivisa in 2.555 nuclei familiari: 678 sono formati da un unico componente, 742 da due, 611 da tre, 377 da quattro, 108 da cinque, 22 da sei, 11 da sette e 6 da oltre 7 persone, per una media di 2,47 componenti per nucleo familiare. Uguale all’anno precedente il numero dei residenti stranieri, pari a 571 unità, di trentasei nazionalità diverse. Il paese più rappresentato è la Romania, con 139 cittadini, pari al 24% del totale. Seguono la Tunisia (73), la Macedonia (56), l’Albania (49) e il Bangladesh (35). Sedici i residenti provenienti dalla Cina (tutti dalla stessa città: Zhejiang). L’età media di tutti gli abitanti del comune è di 45 anni. La fascia d’età più numerosa si conferma quella compresa fra i 40 e i 49 anni con 1.027 residenti; quelli, invece, dai 90 anni in su sono 67 (53 donne e 14 uomini) con due ultracentenarie. preparazione vetture per revisione riparatore autorizzato Citroën ALBERTO AMADIO Via Don A. Rettaroli, 3/a - Tel. 0731 200342 CLASSE 1ª C / SCUOLA FEDERICO CONTI Liu, Edoardo Bocchini, Vittoria Lombardi, Luca In piedi, da sinistra: Michele Filomeni, Lara Battistelli, Jiexi In ginocchio: Giada De Carlo, Matteo Radicioni, ondo. Fiordelm Marchegiani, David Mahuku Murekatete, Diletta l Ragni, Ginevra Carletti. Seduti: Ali Nawaz, Savino Arianna Qendro, Pierpaolo Pappone, Federica Ciotola, Manue i, Leonardo Bornigia, Pietro Gorgini. Insegnanti: Luce, Michelle Maria Mangione, Gioele Tivisini, Tommaso Mariott Cinzia Bambini, Giuliana Anconetani, Marina Tiribelli. CLASSE 1ª D / SCUOLA FEDERICO CONTI In piedi, da sinistra: Francesco Grassi, Arianna Baldi, Viola Jencine lla, Samuele Rossetti, Valentina Barioli, Rachele Cesaretti, Caterina Gherardi, Chiara Ponzelli, Filippo Massei. In ginocchio: Francesco Mazzufferi, Caterina Cecchini, Roberta Chiariotti, Federica Parola, Caterina Lombardi, Gaia Martino, Andrea Frittelli, Andrea Principe, Linda Coacci. Seduti, Giovanni Dui, Maria Chiara Dui, Melissa Rossi, Nausicaa Casoli, Margherita Cardinaletti, Marco Cameruccio, Giorgia Corinaldesi, Pietro Grechi. Insegnanti: Emanuela Marguccio, Marzia Cimarelli, Simone tta Agostinelli, Daniela Cappannini, Laura Gherardi. 16 | flash sport a cura di Fabrizio Romagnoli RISULTATI E CLASSIFICHE Jesina, serie positiva e vittoria storica sui dorici BASKET – Serie A2 maschile Trieste – Fileni BPA 79-72 Brescia – Fileni BPA 99-93 Classifica Barcellona 20, Pistoia 20, Casale Monferrato 20, Brescia 18,Scafati 18,Bologna 18, Verona 16, Forlì 16, Trieste 16, Trento 12,Ferentino 12, Veroli 10, Capo d’Orlando 10, Fileni BPA Jesi 10, Imola 8 CALCIO – Serie D girone F Jesina – Ancona 2-1 Termoli – Jesina 1-1 Classifica Sambenedettese 44, San Cesareo 43, Termoli 38, Maceratese 37, Ancona 34, Agnonese 33, Vis Pesaro 33, Astrea 29, Jesina 28, Fidene 24, Civitanovese 23, Amiternina 22, Isernia 22, Angolana 21, Celano 18, Città di Marino 15, Recanatese 14, San Nicolò 12 VOLLEY FEMMINILE – Serie B2 girone F Monteschiavo Jesi – Pagliare 2-3 Edil Ceccacci Moie – Fabriano 3-0 Recanati – Monteschiavo Jesi 3-0 Madebus Fermo – Edil Ceccacci Moie 0-3 Classifica Pagliare 34, Edil Ceccacci Moie 31, Ternana 28, Recanati 27, Fabriano 25, Gabicce 23, Omg Perugia 21, Rieti 19, Marsciano 18, Monteschiavo Jesi 15, Macerata 14, Montecchio 12, Nautilus Roma 6, Madebus Fermo 0 In campionato, complice l’aver viaggiato per anni a notevole distanza di categoria, non succedeva dal novembre 1984 (0-1 al Dorico, rete di Bonacci). In casa, addirittura dal febbraio 1982 (4-2, ed il Comunale non era ancora “Carotti”). Dopo trent’anni la Jesina torna a battere l’Ancona: 2-1 e a decidere è un Fileni Bpa, è crisi RUGBY – Serie C Elite Jesi – Siena 24-5 Classifica Parma 49, Terni 39, Jesi 33, Forlì 31, Imola 30, Cesena 20, Bologna 18, San Benedetto 17, Siena 16, Firenze 11, Città di Castello 2 Rugby, C Elite, Jesi chiude l’andata in terza posizione Con il successo interno su Siena per 24-5, la Rugby Jesi ‘70 chiude il suo percorso nel girone d’andata del campionato di serie C Elite con 33 punti raccolti ed il terzo posto in classifica. Il quindici leoncello segue il primato di Parma, che domina graduatoria e campionato (in tutta l’andata, gli emiliani hanno lasciato per strada appena due punti dei 50 disponibili), ed il secondo posto di Terni, 39 punti. Nel conto dei leoncelli di mister Trillini e di capitan Albani, anche una partita da recuperare contro Imola. Le vittorie di Natale e Capodanno su Pistoia e Trento si rivelano fuochi di paglia per una Fileni Bpa il cui ruolino di marcia parla di otto sconfitte nelle ultime dieci partire fra campionato e Coppa. Il 2013 si apre con lo diciottenne di Jesi, studente allo Scientifico, Alessandro Gabrielloni. I leoncelli vanno in vantaggio con bomber Stefanelli (11 gol sino qui), vengono raggiunti dall’ex Borrelli, vincono con la rete di rapina del classe 1994. Peccato la cornice dello stadio a porte chiuse (per il lancio di oggetti in campo nella gara persa con la Maceratese a metà dicembre) ma in tanti erano fuori dal Carotti ed arrampicati sulle scale addossate ai muri ed hanno festeggiato lo stesso. Jesina in serie positiva sulla via della salvezza. Dopo le vittorie a Celano (1-3) e sull’Ancona, pari a Termoli (1-1, in gol per il vantaggio della Jesina ancora Ale Gabrielloni). Domenica 27 derby al Carotti con la Civitanovese, stavolta a porte aperte. >> Nella foto, in primo piano, Alessandro Gabrielloni stop contro Ferentino (72-75), quindi Jesi cade nell’andata casalinga dei quarti di Coppa Italia contro Scafati (66-77, ritorno il 31 gennaio in Campania ma la qualificazione è pressoché compromessa). A far più male sono le sconfitte in campionato: la Fileni Bpa chiude il girone d’andata perdendo a Trieste (79-72) ed apre il ritorno cadendo a Brescia dopo un supplementare (99-93). Il piatto piange, anche se non si rischia nulla alla luce del fatto che, dopo l’esclusione di Napoli, la Legadue non prevede retrocessioni. Ma l’obiettivo playoff è ormai lontano e la panca di Cioppi traballa. >> Stefano Cioppi, allenatore Fileni Bpa Volley, 2013 inaugurato giocando a beach! C’è chi l’anno nuovo lo ha aperto sfidandosi sulla sabbia del beach volley, tanto per non perdere le buone abitudini. Lo ha testimoniato il grande successo del torneo di Capodanno, organizzato dal Volley Jesi al Palabeach per le squadre Serie D e Under 17, con la partecipazione anche di grandi ex della pallavolo jesina, come Roberto Bocchini. Un evento che continua a dimostrare il grande impegno della Volley Jesi per coniugare passione sportiva ed educazione ai valori dello sport, con iniziative di ampio respiro e larghezza di vedute che mirano all’integrazione tra atleti affermati e ragazzi del vivaio, favorendo aggregazione ed esperienza comune. Il tutto, grazie alla collaborazione con Lorenzo Ginesi del Palabeach di Jesi ed alla complicità delle Feste, che hanno permesso di avere al torneo di capodanno una grande partecipazione di pubblico: ancora una volta, la pallavolo a Jesi è sport molto seguito e capace di attirare entusiasmo ed interesse. flash sport | 17 Fileni Bpa, capitan Maggioli chiama al riscatto «Noi stiamo comunque sul pezzo. E con “noi”, intendo un noi unico: tutti i giocatori, io che ci metto la faccia da capitano, il coach e lo staff tecnico, la società. L’Aurora Basket, insomma». Capitan Michele Maggioli scuote l’ambiente arancioblu, chiamato a tirarsi fuori da un momento sicuramente dei più negativi negli otto anni dell’esperienza del pivot pesarese a Jesi. Troppe sconfitte per una Fileni Bpa impantanatasi in un stagione negativa che allontana in maniera forse definitiva l’obiettivo playoff. «Ci sono stagioni che nascono male e non si capisce perché da dentro, figuriamoci da fuori. Ma non serve cercar colpevoli – dice Maggioli – i fattori in questi casi sono tanti, conta ritenersi e comportarsi da gruppo unico ed unito. Non mollare, anche se non è facile, specie per i giovani, accumulare batoste e reagire. Penso alla sconfitta con tiro da metà campo all’ultimo minuto con Bologna, all’ultima al supplementare contro Brescia. Ti spacca la testa. Ma noi ci siamo e vogliamo reagire. E con la partita di Brescia abbiamo anche dimostrato di esserci, rimontando un meno 13 e giocandocela fino in fondo». Come sono i rapporti nello spogliatoio e con il coach, in una fase come questa? «Nessuno di noi, ed anche qui è un noi unico, va a casa la sera senza farsi un esame di coscienza su cos’è che non sta andando: chi gioca e deve eseguire gli schemi, chi li prepara, chi dietro le quinte lavora per far portare i conti. I primi delusi siamo noi. Differenze di vedute, in un gruppo che lavora insieme ogni giorno, ce ne sono, ce ne sono state e ce ne saranno. Affrontate con un confronto chiaro e sereno. Ora dobbiamo recuperare fiducia e tranquillità. Sono qui da otto anni, guardo le facce intorno a me e >> Michele Maggioli rivedo le stesse, quindi dico che siamo sempre noi, quelli dei momenti belli e di quelli brutti da cui ci siamo tirati fuori. Manteniamo un atteggiamento positivo, anche se è difficile da dire al tifoso ora». 18 | economia OLTRE LA CRISI di Matteo Tarabelli Artigiani, commercianti, imprenditori ed insegnanti indicano la rotta da seguire al Governo che verrà. Per recuperare fiducia nel futuro Semplificazione burocratica, riduzione della pressione fiscale, facilitazione dell’accesso al credito. Sono le priorità da porre sul tavolo del nuovo Governo. Lo sostengono artigiani, commercianti, industriali ed insegnanti. Solo così potrà essere rilanciata la crescita. Per tornare finalmente ad investire nell’istruzione e nella ricerca. Luca Gastreghini, presidente Comitato Territoriale Vallesina di Confindustria Ancona. «L’elenco delle questioni che non vanno in Italia è tanto lungo quanto scontato. Lottiamo ogni giorno, noi imprenditori, contro una serie di ostacoli al “fare impresa”: la difficoltà di accesso al credito, l’inasprimento ingiustificato della pressione fiscale, l’onerosa e dispendiosa burocrazia. Per non parlare poi del costo dell’energia, che ci penalizza rispetto ai competitors esteri. Che dire inoltre del cuneo fiscale? Il costo del lavoro per le aziende è un onere così gravoso che va a scapito della nostra competitività sui mercati esteri. Cosa chiedere al nuovo Governo? Semplicemente un sistema che crei realmente le condizioni per rimettere al centro della strategia nazionale l’industria, in quanto principale volano di sviluppo, innovazione e modernità. Serve una politica industriale seria, volta a favorire la crescita delle piccole e medie imprese, che sono quelle che reggono sulle proprie spalle l’economia del Paese. Siamo ben consapevoli che le banche soffrono la crisi, che i Comuni hanno bisogno di fare cassa per compensare i tagli dal Governo centrale, che esiste, seppure a parole, la volontà di snellire le procedure della pubblica amministrazione. È ora di passare ai fatti. Invece di fare cassa sulla pelle delle imprese e dei cittadini, sarebbe opportuno iniziare a lavorare sull’efficienza organizzativa pubblica per reperire le risorse necessarie alla crescita». Massimiliano Polacco , Direttore Confcommercio Marche e Provincia di Ancona. «Siamo alle ultime chiamate, se non l’ultima, contro la crisi. Il prossimo Governo avrà un compito oltremodo gravoso perché senza una politica di sostegno alle piccole e medie imprese si troverà a dover fare i conti con il crollo di un settore che è ancora l’ossatura del nostro sistema economico. Non si può prescindere dal porre un’attenzione particolare al comparto. I prossimi governanti dovranno occuparsi per forza di cose delle piccole e medie imprese (pmi), con provvedimenti non di superficie ma di sostanza. Non sono più tollerabili interventi di facciata. Tre quelli da attuare subito: la diminuzione della pressione fiscale, una politica realmente efficace nel credito e il taglio dei costi pubblici. La maxi tassazione sulle pmi deve cessare, altrimenti si rischia un effetto default a breve, e deve essere accompagnata dallo snellimento della burocrazia per chi avvia un’impresa, riducendo i costi del lavoro. Le banche devono dare poi fiducia alle aziende, comprese le nuove, chiudendo tutti quegli inutili canali di spesa direttamente connessi allo Stato. I Comuni potranno così avere maggiore ossigeno e più margini di operatività per mettere in campo una nuova e reale progettazione urbana per lo sviluppo del terziario sul territorio». Elisabetta Grilli, segretaria Cna Jesi e Vallesina. «Semplificazione burocratica, riduzione della pressione fiscale, facilitazione dell’accesso al credito. Sono tre le questioni sulle quali il nuovo Governo si dovrà concentrare per dare una mano concreta alle imprese, attanagliate da una crisi senza precedenti. Snellire le procedure faciliterebbe la vita ai piccoli imprenditori e ridurrebbe i costi aziendali. La pressione fiscale supera attualmente il 50%, come nei Paesi Scandinavi, dove però l’efficienza amministrativa ed i servizi forniti ai cittadini sono ben diversi. Le nostre imprese soffrono di carenza di liquidità: è necessario aiutarle nell’accesso al credito. Si registra al contrario un irrigidimento delle Banche verso le aziende in difficoltà, non in grado di ottemperare ai parametri sempre più rigidi richiesti. Vanno assolutamente tutelati giovani e donne, in modo da agevolarne l'ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. Infine, riteniamo importante che vengano garantiti maggiori trasferimenti ai Comuni affinché possano erogare servizi e riqualificare il territorio attraverso l’emissione di bandi per lavori pubblici, possibilmente fruibili dalle imprese locali». economia | 19 Giuseppe Carancini, responsabile Confartigianato Jesi «La campagna elettorale in corso sembra irreale, avulsa dai problemi che il Paese sta affrontando. Le persone sono sconcertate di fronte ad una politica che caparbia ed imperterrita continua a disperdersi in un proliferare di partiti che rappresentano non si sa che cosa. Ma la speranza è l’ultima a morire. E gli Imprenditori Artigiani che cosa si aspettano dal nuovo Governo? Abbattimento della pressione fiscale e riduzione del costo del lavoro, decisa azione per la semplificazione della burocrazia, rigore morale nel governo della cosa pubblica, riforma della giustizia, politiche per la crescita del Paese e rilancio dell’occupazione. L’attuale eccessiva ed asfissiante pressione fiscale sta uccidendo l’impresa e le famiglie. Il carico di oneri indiretti rende il costo del lavoro in Italia tra i più alti d’Europa, mentre il salario netto che rimane al lavoratore è tra i più bassi del vecchio continente. È indispensabile ridurre tale forbice. Lo sperpero di denaro pubblico ed il malgoverno non possono mai essere tollerati. La giustizia non può avere tempi di attesa mediamente di un decennio. Se non liberiamo risorse per la crescita, non produciamo ricchezza né creiamo posti di lavoro. E non potremo investire su ricerca, istruzione, formazione, interventi sociali, sanità. Occorrono politiche industriali adeguate al nostro Paese, dove oltre il 94% delle aziende è composto da pmi. Anche per risolvere la grave situazione dell’edilizia». Mario Crescimbeni, dirigente scolastico dell’I.T.I.S. Marconi e dell’I.S.S. Pieralisi-Salvati «Al nuovo Governo chiederei maggiore attenzione verso il mondo della scuola. Un Paese che non investe in questo settore non può avanzare, non ha futuro. Non si può continuare a tagliare risorse e a ridurre le attività di laboratorio, altrimenti si dovranno stanziare ulteriori fondi per la formazione successiva dei ragazzi, proprio perché la scuola non è riuscita ad occuparsene. Da evitare inoltre classi troppo numerose. Negli istituti professionali e tecnici, la cui rilevanza sociale ed economica è spesso sottovalutata, il problema è sentito più che altrove, essendovi giovani in difficoltà. Da approfondire invece, e risolvere una volta per tutte, il tema migranti: la conoscenza dell’Italiano è imprescindibile per un ragazzo straniero, anche per agevolarne l’apprendimento. Dovrebbero essere attivati, a tale proposito, dei corsi specifici. Molto valida l’alternanza scuola – lavoro, da potenziare ancora di più». >> Da sinistra: Elisabetta Grilli, Mario Crescimbeni, Massimiliano Polacco, Luca Gastreghini e Giuseppe Carancini 20 | economia La carica degli UNDER 40 Parola d’ordine rischiare: piccole imprese nate per oculata scommessa contro la crisi. Giovani, coraggio e intraprendenza di Carla Troiani Piccole imprese guidate da under quarantenni. Realtà nate per passaggi generazionali; per chi fa “di necessità virtù”, trovandosi senza occupazione di punto in bianco; oppure per chi l’occupazione non riesce proprio a trovarla e la insegue da anni o per chi si stanca di collezionare contratti a tempo determinato. Ma anche per chi, lasciando un’attività avviata, insegue un proprio sogno, rimasto a lungo nel cassetto. Come nel caso di Lorenzo Barchi, 37 anni, jesino, diplomato all’alberghiero, che da pizzaiolo diventa pasticciere. «Ho rischiato, è vero, vendendo la mia pizzeria aperta cinque anni fa, e che andava molto bene. Ma io sono uno che vuole cambiare, crescere, innovare. Mi sono guardato intorno, ho studiato il settore e ho visto che la crisi ha colpito con minor forza proprio la pasticceria dedicata alla prima colazione». Così il salto nel buio, inseguendo una passione coltivata e poi abbandonata per lavorare principalmente nelle cucine degli alberghi, passando da comì, aiuto cuoco, a cuoco. In giro per l’Italia. «Ero sicuro delle mie capacità e della mia professionalità, quanto della mia voglia di fare». E allora con determinazione e sacrificio, lungo il viale della Vittoria di Jesi, realizza il sogno di una vita: per la colazione dei suoi clienti sforna 300 paste, tra brioche e croissant, una novantina tra sandwich e pizzette. Tutto pronto alle sei della mattina, dopo quattro infornate, ogni giorno, sette giorni su sette. Così da fine settembre dell’anno scorso. Con lui, il padre Renato e tre commesse. «I primi sette giorni di lavoro sono stati quelli più difficili, una specie di prova del nove. Dopo quindici giorni, invece, ho fatto il mio primo bilancio: i clienti ritornavano e allora ho capito che stava andando tutto molto bene», racconta. Quaranta minuti per l’impasto, doppia lievitazione, cottura al forno. Et voilà: sul bancone una ciabatta che ricorda il pane tipo pugliese. È questa la creazione di cui vanno più fieri Maria Grazia Bifano e suo marito Graziano Romagnoli, nel loro panificio a Serra San Quirico. Fin qui nessuna stranezza, se non fosse che, entrambi, otto mesi fa, si occupavano di tutt’altri affari. Lei, 37enne, origine calabrese, una laurea in psico-pedagogia, ha alle spalle un curriculum vitae da contratti a progetto e collaborazioni a tempo determinato: maestra elementare, barista e addetta alla clientela in una palestra. Lui, 40 anni, prima titolare di una piccola impresa edile, poi operaio e, infine, responsabile di reparto in una cava della Vallesina, senza stipendio negli ultimi cinque mesi. «Un giorno, a tavola, ci siamo scambiati l’idea di mettere su, insieme, un’attività nel settore alimentare o della ristorazione, vista la nostra passione per la cucina. Così, abbiamo lanciato dei sassi e, per caso, ci è capitata l’occasione di prendere in gestione questa attività che vorremmo comprare nei prossimi anni». Studiano tanto, si affiancano ad un tecnologo, sperimentano, lavorano anche 14/16 ore al giorno, ma alla fine riescono a realizzare per i clienti pane e dolci. Unendo formazione e creatività. Con un centinaio di euro per aprire una partita Iva, con un’iscrizione alla Camera di Commercio, e un investimento iniziale di circa 10mila euro per pc e software, è iniziata l’avventura imprenditoriale di Luca Baldi. Classe ’85, progettista di stampi. Nel 2004, si diploma ed entra, come apprendista, in un’azienda jesina del settore. Un contratto a tempo indeterminato e le cose sembrano andare bene per cinque anni: l’azienda arriva ad avere una cinquantina di persone assunte e lavora anche per l’estero. Poi, nel 2009, la crisi e il fallimento della società che sarà rilevata. Anche questa seconda opportunità non regge. «Ho avuto altre proposte di lavoro, collaborazioni a tempo determinato, ma ho pensato che fosse arrivato il momento di fare il economia | 21 >> A sinistra: in alto, Graziano Romagnoli con Maria Grazia Bifano; sotto, Lorenzo Barchi. Qui sopra: Luca Baldi. salto. Non avevo niente da perdere, tutto, invece, da costruire». Nella casa dei genitori a Belvedere Ostrense, si è ritagliato uno studio: una scrivania, una stampante, computer, monitor, cataloghi e un manuale con appunti e fotocopie. Ha rispolverato vecchi clienti con cui aveva già lavorato e cercato dei nuovi andando a suonare alle aziende per farsi conoscere e mostrare i propri lavori. Tra quelli di cui va più fiero, ci sono i progetti per il settore auto. «Lavoro c’è e se non c’è bisogna crearselo. Le cose vanno bene». Come si vince la concorrenza? «Ti do due risposte: la risposta bella sarebbe dire con la qualità e con il rispetto dei tempi di consegna. Ma la realtà non sempre ripaga questi due aspetti e, sempre più spesso, soprattutto di questi tempi, il lavoro fatto bene, per essere concorrenziale, deve abbassare i prezzi ed è molto meno appagante lavorare a queste condizioni…». Queste solo alcune delle 965 micro o piccole imprese artigiane, guidate da under 40 (in 208 casi il titolare è una donna), che operano nel mandamento di Jesi, secondo la suddivisione di Confartigianato Ancona, in un’area che comprende quindici comuni. Qui, al terzo trimestre 2012, sono registrate, in totale, 2.121 attività, pari al 17,3%, delle 12.240 presenti nella provincia di Ancona. «Nelle micro e piccole imprese – dice Giuseppe Carancini, responsabile di Confartigianato Jesi – è la persona, o la sua famiglia, a scendere in campo, distribuendo, tra i diversi membri, le competenze, ma anche mettendo insieme le forze nelle difficoltà. Mi piace ricordare, infatti, che chi apre una piccola attività, spesso non vuole solo raggiungere un reddito, ma anche realizzare un sogno! Le micro e piccole imprese artigiane sono gli assi portanti di quest’area, oggi più che mai, viste le difficoltà dell’industria. Sono queste realtà che creano e supportano l’occupazione locale. Punti di forza: flessibilità, spirito di sacrificio, competenze aggiornate, know how informatico, tecnologico, attenzione al marketing. Tra i limiti, una certa difficoltà a demandare a soggetti esterni, visto che qui tutto si gioca in prima persona, almeno nella maggior parte dei casi, e avere, come mercato di riferimento, solo quello locale. Raramente si parla di export. «Le micro imprese – dice il responsabile Cgia – hanno strutture e risorse economiche limitate. Sono loro, i piccoli imprenditori, gli eroi del 2012: sono loro che sanno resistere o dimostrano coraggio in tempi non certo facili». 22 | scuola lI momento a t l e c s a l l e d È fissato al 28 febbraio il termine ultimo per le iscrizioni agli istituti di istruzione primaria e secondaria di primo e secondo grado. di Ilaria Cofanelli Le iscrizioni da quest’anno dovranno essere compilate esclusivamente online. Questo nuovo metodo, partito ufficialmente il 21 gennaio, è riservato agli alunni delle classi iniziali dei corsi di studio; per gli anni successivi al primo, l’iscrizione è automatica. I genitori dovranno collegarsi al sito internet www.iscrizioni.istruzione.it e seguire le procedure indicate per la compilazione e l’invio della domanda alla scuola scelta. Chi non avrà la possibilità di effettuare l’operazione da casa, potrà presentarsi alla segreteria della scuola di competenza: sarà la segreteria stessa a iscrivere lo studente tramite il collegamento internet. Riportiamo qui un quadro completo delle scuole superiori, pubbliche e private, presenti nella nostra città, con i diversi indirizzi scolastici e le varie offerte formative. Partiamo dai licei. Corso Matteotti 48 è la sede del LICEO CLASSICO “Vittorio Emanuele II” , che offre tre indirizzi di studio: Liceo Classico , Liceo delle Scienze Umane e Liceo Economico-Sociale . Gli iscritti, nell’anno scolastico 2012/2013, sono 678. Le materie caratterizzanti il corso del Liceo Classico sono lingua e letteratura italiana, latina e greca. Il Liceo delle Scienze Umane offre una preparazione ampia per quanto riguarda i settori psicologico, pedagogico e sociale, fornendo le basi per un proseguimento degli studi in facoltà quali Scienze della Formazione. Il corso Economico-Sociale fa acquisire competenze avanzate negli ambiti giuridico, economico e sociale, privilegiando materie come diritto ed economia politica, matematica e scienze umane. L’edificio che ospita tutti e tre gli indirizzi è stato recentemente ristrutturato, con rifacimento del tetto e la costruzione di una nuova aula magna. Il LICEO SCIENTIFICO “Leonardo Da Vinci” , in viale Verdi 23, cui sono iscritti 1017 studenti, è disposto su due edifici: la parte storica direttamente su viale Verdi, e la nuova, inaugurata cinque anni fa, sul retro. Entrambi gli edifici sono a norma. Sono tre i corsi che il Liceo Scientifico propone agli studenti: Liceo Scientifico, Liceo Scientifico-Scienze Applicate e Liceo Linguistico . L’indirizzo Scientifico coniuga la cultura scientifica con quella umanistica, dando spazio sia alla cultura e alla lingua italiana e latina, sia alla matematica, alla fisica e alle scienze naturali. Gli studenti iscritti al corso delle Scienze Applicate potranno spendere nel mondo universitario una preparazione basata sulla cultura scientifico-tecnologica, con riferimento alle discipline matematiche, fisiche, chimiche, informatiche e alla loro applicazione. Per quanto riguarda il Liceo Linguistico, dal scuola | 23 prossimo anno scolastico è previsto l’insegnamento del cinese come terza lingua (da scegliere anche tra spagnolo, francese o tedesco), accanto all’inglese e alla lingua studiata dagli allievi durante gli anni della scuola media. Si pensava che dal prossimo anno scolastico, il Liceo Scientifico avrebbe potuto offrire anche un altro indirizzo di studi, quello del Liceo Sportivo. Ma il Consiglio Regionale ha assegnato a Falconara la sperimentazione di questo nuovo corso di studi, prevedendo, la possibilità di averne uno anche a Jesi a partire dall’anno scolastico 2014/2015. In via Gallodoro 77 è situato il LICEO ARTISTICO “Mannucci” , con 170 iscritti. L’istituto offre due tipologie di corsi: Arti Figurative e Design del Gioiello . Gli studenti ricevono una formazione finalizzata a sviluppare le proprie capacità creative e acquisiscono gli aspetti più strettamente legati alla progettazione e al design tecnico, anche grazie alla possibilità di utilizzo di strumenti, materiali e laboratori di pittura, scultura, oreficeria. Gli sbocchi lavorativi, una volta terminati i cinque anni, sono dei più vari nell’ambito della moda, della grafica, della scenografia. Alle materie caratterizzanti, si affiancano quelle umanistiche, scientifiche e di cultura generale. Per quanto riguarda l’edificio scolastico, si sta procedendo da alcuni anni alla messa in sicurezza degli spazi. Per quanto riguarda gli Istituti Tecnici, via La Malfa 36 è la sede dell’IISTITUTO TECNICO COMMERCIALE e GEOMETRI "Pietro Cuppari". Gli iscritti sono 635 e quattro gli indirizzi di studio: Amministrazione finanza marketing, Sistemi informativi aziendali, Turismo, Costruzioni Ambiente Territorio (ex-Geometri). Dopo un biennio comune per il settore economico (Amministrazione), gli studenti devono scegliere, per il triennio, tra indirizzo Amministrazione o indirizzo Sistemi Informatici Aziendali, ossia l’informatica gestionale applicata alle aziende. L’indirizzo Turismo è improntato alla preparazione nelle discipline turistiche e aziendali; ampio spazio è riservato alla terza lingua e alla geografia turistica. Il corso Costruzioni, Ambiente e Territorio è stato ampiamente rinnovato e migliorato con l’ultima riforma. Nell’edificio di via La Malfa sono ospitate 26 classi; le altre 6 (triennio exGeometri) hanno sede presso l’isolato Carducci. Entrambi gli edifici sono a norma. L’IISTITUTO TECNICO “Galileo Galilei” , in viale del Lavoro 38, offre un indirizzo Tecnico Scienze Umane con 146 iscritti). L’indirizzo (con 567 alunni iscritti) e uno Liceale (S Tecnico, dopo un biennio comune, offre agli studenti tre percorsi di studio articolati in Biotecnologie Sanitarie , Ambientali, Alimentari. I corsi offrono una preparazione per qualsiasi corso di laurea, in particolare quelli relativi alle professioni sanitarie e mediche. L’indirizzo liceale offre una opzione economico-sociale, mirata alle materie psicologiche, educative e formative. Dal punto di vista della sicurezza, la scuola è monitorata ogni sei mesi e un anno fa è stato effettuato un intervento di manutenzione. Sono 730 gli iscritti all’IISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “Marconi” , in via Sanzio 8. Sono attivi i corsi di Informatica e Telecomunicazioni , Elettronica elettrotecnica ed auto mazione , Meccanica meccatronica ed energia. A partire dall’anno scolastico 20132014, l’ITIS “Marconi” ha richiesto l’apertura del nuovo indirizzo Sistema e Moda . La Giunta regionale ha espresso parere favorevole in attesa della delibera del Consiglio Regionale. Sempre in via Sanzio 8, ha sede l’IISTITUTO PROFESSIONALE “Pieralisi” , che conta 520 iscritti. L’offerta formativa è articolata in tre corsi: Manutenzione e Assistenza Tecnica , Produzioni Industriali e Artigianali, Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (quest’ultimo sito all’Istituto Salvati di Pianello Vallesina). Gli edifici di via Sanzio sono in fase di aggiornamento continuo, per quanto riguarda la messa in sicurezza. Risale al 2009 l’inaugurazione di una parte totalmente rinnovata della scuola. L’IISTITUTO PARITARIO “La Nuova Secondaria” , in via Erbarella 1, offre due tipologie di corsi: Liceo Scientifico e Istituto Tecnico Economico. Gli allievi sono 150. Non è raro che alcuni alunni avanzino la richiesta di studio di materie extracurriculari. Infatti, sono attivi nella scuola corsi di diverse lingue straniere, musica e latino, liberamente scelti dagli studenti e svolti in orari diversi dal piano settimanale. 24 | personaggi Una fuori dal coro “Trac!”, un volume fotografico che raccoglie molti anni di foto derivate dalla collaborazione di Adriana Argalia con la Fondazione Pergolesi-Spontini. Un libro che mostra il suo grande amore per la città e il territorio. di Giovanni Filosa «Ma certo Adriana, il territorio… come no?... ma ti pare che mi posso dimenticare che tu lavori, anzi, fotografi, per la nostra città? Te lo assicuro… certo, le tue foto rispecchiano sempre il tuo amore per Jesi… e la sua Valle (quello ce l’ho aggiunto io, n.d.r.) e vedrai che la gente comprenderà!». Capito come funziona con la fotografa Adriana Argalia? O mi ha preso per rincojonito, e comincio a credere di esserlo realmente, o non ha capito che alla nostra città tengo anche io in modo particolare, tanto che se qualcuno me lo dice una volta, e chi se lo dimentica più, anzi, vado magari a rompergli le scatole, perché oggi sono sempre più rare queste mosche bianche ammalate di sano sentimento verso le nostre quattro mura. Tutto questo ha fatto da retrobottega ad un’intervista che ho avuto con Adriana Argalia, la nostra concittadina fotografa che, pure stavolta, ha fatto uscire un libro fotografico indimenticabile. Provare per credere. Si chiama “Trac!”, stampato da Stampanova di Jesi, impaginazione e grafica coinvolgenti ed appassionanti di Mina Minichino, sponsor la Banca Popolare di Ancona, la Fondazione Pergolesi-Spontini, con un profondo intervento di Italo Zannier, storico e critico della fotografia italiana e internazionale ed un’attenta ed affettuosa presenza di Gabriella Lalia. Cosa significa questo volume, una raccolta di molti anni di foto nati in collaborazione con la Fondazione Pergolesi-Spontini, per la quale ha realizzato tutte i manifesti delle stagioni teatrali di prosa dal 2006 a oggi? Un altro atto d’amore della Argalia per il teatro, inteso come insieme di immagini e sentimenti che rappresentano la vita, talvolta con movimenti coinvolgenti e con frasi da fermare con un clic. Chissà, viene da pensare ancora una volta, da dove parte la sua manìa per la fotografia. Se qualcuno va a riguardare i suoi vecchi libri, noterà un bianco e nero assolutamente straordinario di anni fa. All’improvviso, sbuca un’immagine di un gabbiano, mi sembra, con una donna, senza volto definito, diafana, scolpita da un colore fatto di due tinte che non ammettono intromissioni. Quello, dice sempre la Argalia, è il suo “manifesto”. Ricorda un po’, lei che certi periodi li ha culturalmente vissuti, la canzone di Donovan, che, tradotta a braccio, dice: «perché, gabbiano, non voglio le tue ali, non voglio la tua libertà attraverso un compromesso». Mi guarda e ci pensa appena. «Vero. È il simbolo della mia vita fotografica, la sintetizzo tutta lì. Niente compromessi, mi sono dedicata alla foto solo in base a quello che volevo, che mi piaceva. Allora, ignorante della fotografia, sono stata coinvolta da quanti mi hanno detto che quella foto era emblematica. Un unico scatto, ne è nata una foto particolare. Da lì ho seguito lezioni di storia della fotografia, da Firenze a Bologna, accanto alla mia carriera di insegnante. Dove mi collocherei? Ma per carità! Lei ha un talento, mi hanno detto, quello dell’occhio, ma per il resto non sapevo fare nulla. Mi hanno indirizzato, più di trent’anni fa, da Mario Giacomelli, che mi ha detto. “Sei una fuori dal coro, vai avanti per la tua strada”. Allora mi vorresti collocata in qualche corrente? Impossibile. Io sono fatta così, metto nelle foto quello che ho dentro che, piano piano, prende forma, come i fantasmi, che hanno fatto parte, simbolicamente, di alcune mie foto. Mi interessano le cose in movimento, i contrasti di luce, mi sono fatta oltre vent’anni di bianco e nero e scattavo solo se qualcosa mi interessava. Ma cerco la spontaneità dell’attimo con la mia macchinetta in borsa, nessuno deve sapere che sono una fotografa e, per esempio, a teatro, personaggi | 25 scatto le immagini che mi sento di dover fermare. Certo, qualche volta ho preparato anche il soggetto, come quella volta che insieme a te (sarei io, n.d.r.) ho fotografato una lunga intervista a Tonino Guerra. Ero emozionatissima, ma le foto sono assolutamente naturali. Continuamente mi presento con timidezza, come dice Zanier, e scavo nei riflessi della mia mente. Come quando ho fotografato la città, come quando ho fotografato le comparse, al teatro, in un festival Pergolesiano. La realtà viene dal movimento e dagli atteggiamenti, oltre all’atmosfera che si crea. Pensa, per esempio, al libro che ho realizzato su Castelbellino, dove ho riprodotto un paese meno conosciuto, ma certamente riconoscibile dall’anima dei suoi angoli, che emerge in continuazione. Ho lavorato, anche lì, senza compromessi, perché mi piace fotografare a modo mio. Lo stesso Mario Monicelli, il grande regista, mi scrisse, dopo aver visto il volume su Castelbellino, “lei è brava e sa cogliere alla perfezione il contrasto fra antico e moderno». Vabbè, questo è il passato, come si arriva a “Trac!”che è il titolo del libro di cui parliamo oggi? Che significa, per l’esattezza? Adriana mi guarda come per dire che una persona che segue il teatro dovrebbe saperlo. Però non lo dice e io la ringrazio. Spiega. «Trac è un suono che incuriosisce, in francese avoir le trac significa avere il panico da palcoscenico. Ecco spiegato il titolo, che penso sia pertinente perché tutti quei personaggi che popolano il mio libro, sicuramente, anche quel- li di maggior corso artistico, non possono non essere presi dalla strizza prima di entrare sul palcoscenico. Ed è lo stesso panico che prende nella quotidianità. Debbo ringraziare anche Gabriella Lalia, che mi ha aiutato alla realizzazione ed all’uscita del libro. Mi ha fatto capire che bisogna buttarsi in un ludico scoppio di energia, come fanno gli attori dopo il primo trac. Capito?». Ma tu ti diverti, vero? Giura. «Moltissimo. Mi piazzo nella barcaccia, dopo aver chiesto agli attori il permesso di fotografarli. La prima cosa che noto è l’istintività, la corporeità di questi animali da palcoscenico. Cerco di cogliere al volo la loro energia, tradotta in gesti o contrasti di luci, e tutto questo mi riesce in modo assolutamente istintivo. Quante foto ho scattato prima di realizzare il volume? Forse diecimila per questa raccolta durata quasi sette anni. L’importante è farsi investire dall’energia e dal movimento dell’artista. Sono come loro. Di razionale non mostro niente, solo istinto che scarico nella mia macchinetta bridge (che possiede la praticità della compatta e le impostazioni della reflex, n.d.r.) che non fa rumore e lavora come dico io. Lo scatto è il passaggio del mio istinto che carpisce un momento particolare. Realizzando questo libro, la mia mente era un calderone, perché avevo in testa qualcosa che per tanto tempo era rimasta compressa dentro di me ed è scoppiata, poi, con un ordine quasi naturale, che ha fatto nascere il volume fotografico di cui parliamo. Dove, lo ripeto fino alla noia, voglio far capire che la fotografia può essere la diretta espressione dell’istinto». Bene, se ti chiedessero di andare a fotografare la Giunta comunale, o un Consiglio, magari, che forse sarebbero onorati di avere una foto scattata da te, cosa diresti? «Non ci andrei mai, perché io non solo non mi occupo di politica ma, lo ripeto, perché mi pare che non l’hai capito, faccio quello che mi pare. Sono libera, chiaro? Ecco, mi piacerebbe che, ogni volta, tutti possano usufruire della realtà vista attraverso i miei occhi, sapere che anche Trac! raccoglie il mio grande amore per la città e per il mio territorio. Facciamo conoscere a fondo il nostro Pergolesi, spingiamo la curiosità del pubblico, magari mostriamogli il Teatro a pezzi, nel senso che facciamo vedere una volta il loggione, poi la luce sul palcoscenico, la platea con le persone, il lampadario che scende. Per me è fondamentale continuare a lavorare secondo i miei criteri. Sempre grazie a Zanier e Giacomelli». Mica Cric e Croc! guarda il video su www.vallesina.tv nella sezione dedicata a Jesi e la sua Valle 26 | attualità Un COMUNE … fuori dal comune Intervista a Giancarlo Carbini, sindaco di Maiolati Spontini di Eleonora Dottori In un periodo come quello attuale in cui tutti i comuni, in seguito ai tagli e al patto di stabilità, sono costretti a rinviare lavori ed investimenti, fa notizia che un’amministrazione locale riesca ad aumentare i servizi forniti ai cittadini. È il caso del comune di Maiolati Spontini. Tariffe ridotte per asilo nido e trasporto scolastico, contributi per l’acquisto di appartamenti e per il recupero delle facciate dei centri storici, una scuola moderna ed originale, incentivi a sostegno dell’occupazione. Mentre sindaco e giunta si decurtano lo stipendio del 10%. Quello di Maiolati è decisamente un comune fuori… dal comune. Merito di scelte coraggiose e dell’avvedutezza di chi gestisce la discarica da circa venti anni. Non ha dubbi il sindaco Giancarlo Carbini: se oggi Maiolati Spontini è un comune virtuoso, è grazie al lavoro di squadra portato avanti con serietà ed attenzione da tutta la struttura comunale. «Ero cittadino di Montecarotto quando a Maiolati si parlava della discarica, progetto che è stato portato avanti con la massima trasparenza. I risultati sono visibili a tutti sul sito internet e tante scolaresche, ancora oggi, continuano ad andare a visitarla». Estinti tutti i mutui. Maiolati è un comune a debiti zero, una mosca bianca in tutta la regione, una rarità italiana. «Questa situazione di solidità andrà consolidandosi nel corso dell’anno – continua Carbini – con l’inizio dei lavori che porteranno al completamento dell’ampliamento della discarica con una nuova vasca di rifiuti speciali. Se godiamo dei benefici della discarica è perché, giorno dopo giorno, viene prestata massima attenzione alla normativa sui rifiuti che cambia di continuo. Abbiamo rifiutato una “politica dello struzzo”, della serie che se i rifiuti non li vedi vanno bene, in favore della massima trasparenza. Tutti i cittadini devono poter controllare, anche nel rispetto dell’ambiente: ne va della sicurezza dei residenti e di chi lavora nella discarica stessa». «Maiolati Spontini percepisce proventi diretti in quanto proprietario della discarica. Bisogna però ricordare che una parte di quei proventi debbono essere accantonati per la gestione “post-mortem” della stessa». Per legge, la “morte” è prevista 30 anni dopo la chiusura, in base però a un accordo con la Provincia gli anni sono diventati 32 anni. «Anche se parte dei proventi serve al Comune per recuperare i costi di investimento, gli introiti ottenuti con- attualità | 27 >> La nuova scuola di Maiolati Spontini e la biblioteca La Fornace sentono al Comune di Maiolati Spontini di avere disponibilità finanziarie per importanti investimenti e garantire così ai propri cittadini un elevato livello della qualità della vita». Investimenti come la Biblioteca “La Fornace” e il polo scolastico di via Venezia che, dallo scorso settembre, accoglie 353 bambini delle scuole elementari e, a breve, andrà ad ospitare anche i circa 170 alunni della secondaria. Il centro culturale “eFFeMMe3”, che alla fine dello scorso anno ha festeggiato il quinto compleanno, è un servizio molto corposo a cui si rivolgono utenti di tutte le età e di diversi ceti sociali. La cultura è una richiesta forte in tutto il territorio e non solo, basti pensare che il 61% dei frequentatori viene da fuori comune. In base alle richieste, sarebbe opportuna una maggiore apertura al pubblico, ma le minori risorse a disposizione, dopo i tagli governativi, non lo permettono. La scuola di via Venezia, un polo modernissimo con 20 aule per la scuola primaria e 12 per la secondaria di primo grado, 7 laboratori e un giardino pensile di 776 metri quadrati, sorge in un’area dove ha sede l’asilo nido, la scuola dell’infanzia e il complesso della biblioteca “La Fornace”. Un’area che andrà ad ospitare anche il palazzetto dello sport. È stata costruita nel rispetto delle recenti normative antisismiche e antincendio, di risparmio energetico e isolamento acustico. La notizia della sua apertura è arrivata fin sulla prima pagina del quotidiano nazionale la Repubblica. La scorsa estate è stata inaugurata anche una fontana pubblica, in piazza Kennedy, che fornisce acqua potabile frizzante, naturale e refrigerata. Per usufruire del servizio dal prossimo 4 febbraio sarà possibile acquistare una tessera di 20 euro per i residenti e 30 euro per gli altri. I progetti del Comune non finiscono qui. «I tempi di realizzazione della scuola previsti dal progetto – prosegue il primo cittadino – sono stati rispettati, cosa non da poco viste le numerose costruzioni pubbliche che nel nostro Paese il più delle volte hanno tempi lunghissimi o vengono abbandonate prima della conclusione dei lavori. Stiamo lavorando anche per l’ampliamento della piscina in collaborazione con la Provincia, per l’aumento degli spazi del distretto sanitario con il primo lotto della Casa della Salute, per la riqualificazione di numerosi tratti di vie e marciapiedi e per l’avvio del progetto MoBì relativo alle piste ciclabili». Quello di Maiolati è un Comune in continua crescita anche in termini di popolazione. «Abbiamo previsto incentivi per l’acquisto di appartamenti a Maiolati e Scisciano, per la ristrutturazione di facciate nei centri storici, per la costruzione di appartamenti, per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti piuttosto che nei campi, per le aziende che produco- no meno rifiuti e per quelle che assumono nuovo personale». E non si può dire che Maiolati Spontini non pensi al territorio. «La società gestore della discarica è la Sogenus – precisa Carbini. – Il Comune, nell’ottica di coinvolgere il territorio e gli altri comuni vicini, non detiene la quota di maggioranza della Sogenus. Io stesso mi sono adoperato, avendo ereditato una società che era a capitale misto (pubblico-privato), perché la società stessa diventasse a intero capitale pubblico e le quote dei privati venissero ridistribuite fra i tutti i soci, coinvolgendo direttamente tutti i 12 comuni del Cis, Jesi e Anconambiente. Il Comune di Jesi, a suo tempo, pur avendone la possibilità, ritenne opportuno acquistare solo l’1,5% delle azioni Sogenus e soltanto in seguito il pacchetto azionario è salito all’1,6921% attuale». Le discariche sono due: una RSU (Rifiuti Solidi Urbani: quelli per cui tutti paghiamo la bolletta Tarsu) e Rifiuti Speciali. Le tariffe degli RSU sono controllate e approvate dalla Provincia; i comuni soci Cis, Jesi e Santa Maria Nuova conferiscono i rifiuti in Sogenus con tariffa scontata del 10% (su una tariffa che già di per sé è una delle più basse d'Italia). «In questo modo Sogenus non fa nessun utile sulla gestione degli RSU e i cittadini dei suddetti 14 comuni, da decenni, pagano meno di quanto avrebbero dovuto». 28 | attualità Bonopera e Zannoni Con il 2013, un altro negozio storico chiude i battenti: Nino Zannoni lascia l’attività di tre generazioni. di Emanuela Corsetti Per andare ad intervistare Nino Zannoni, scelgo di risalire le scalette della Morte; è giovedì mattina, so che non incontrerò il vociare e i colori del mercato. Appena però attraverso l’archetto della trattoria della Fortuna, vengo colta da un senso di vuoto: conto le vetrine che una volta accoglievano i negozi più prestigiosi di Jesi, ed ora sono chiuse, spente, sbarrate. Via Pergolesi sembra un’esposizione di cartelli “vendesi/affittasi”, tanti ce ne sono, direi troppi. Le vetrate della “premiata ditta” Zannoni sono ricoperte invece dei cartelli della svendita che è iniziata il 5 gennaio; per un attimo la mia immagine riflessa su quei rinomati specchi mi riporta indietro negli anni, e mi ricordo dell’accappatoio che ho comprato qui prima di sposarmi. E delle lenzuola. Quando entro, per fortuna Nino mi accoglie con un gran sorriso, e mi porta a prendere un caffè. E così, un altro pezzo di storia se ne va? «Questo negozio è nostro dal ’46, ma prima era di Bonopera, quindi già esisteva. Io nascevo proprio in quell’anno, e lì dentro ci ho passato davvero una vita. Mio padre mi ha insegnato molto di quello che so, e non sempre con le buone, perché quella del commerciante è una professione che richiede disciplina: in negozio, diceva, prima un sorriso e poi buongiorno!». Ma perché la decisione di chiudere? «Non è stata una decisione semplice. Ho iniziato la mia attività il 1° settembre del 1965, e da allora sono cambiate tante cose, ma non certo la mia passione; però sono mutate le condizioni, ora è diventato difficile, il margine risicato. Il centro storico non è più la meta ambita di una volta per le spese, e poi la crisi economica, la mia quasi veneranda età… Insomma è il momento giusto, abbiamo detto, chiudiamo ora, non rimettiamo niente e lasceremo un bel ricordo, a noi e alla nostra clientela». Una clientela davvero affezionata, storica anche quella? «Sappiamo come funziona oggi: i più giovani si rivolgono ai negozi in franchising, ai supermercati, meno spesa, meno qualità, meno informazioni. E il centro storico, forse anche per politiche sbagliate, sta morendo. Ma non ho rimpianti, io ho fatto un lavoro bellissimo, che ho amato e condotto con professionalità e convinzione, e sono i miei clienti a riconoscerlo: alla notizia della chiusura, qualcuno ha pianto. Perché il nostro negozio non è stato solo un punto vendita, ma anche un punto d’incontro, dove a volte qualcuno si affaccia solo per barattare due parole, o sentire qualche mia battuta». Già perché Nino è anche uomo di teatro, attore della filodrammatica jesina che insieme a Franco Morici (al secolo Zizzo) ha visto gli albori delle commedie di Lello Longhi. Ed è la voce che sentiamo all’estrazione della tombola di San Settimio. E poi un sacco di altre cose, che molti conoscono, altri no. E allora adesso? Anzi dopo? «Fino al 28 febbraio c’è la svendita, con possibile proroga fino al 31 marzo, e consiglio di venire a dare un’occhiata, ci sono vere occasioni, cose di qualità a prezzi ottimi, perché a parte i saldi, una svendita così non l’avevamo mai fatta. E poi mi dedicherò ad altre passioni: la cucina, la lettura, le camminate». Insomma si riposerà? «Sì, anche, ma non troppo eh! non sono più un giovanotto, ma ho energie sufficienti per combinarne ancora qualcuna delle mie!». guarda il video su www.vallesina.tv nella sezione dedicata a Jesi e la sua Valle personaggi | 29 Sono pessimista ma non mollo A tu per tu con Carlo Loreti, poeta e commediografo della tradizione jesina. di Emanuela Corsetti 76 anni, di cui 30 passati lavorando nelle Ferrovie dello Stato in qualità di impiegato, Carlo Loreti ci racconta la sua carriera di artista. Al suo attivo dieci commedie, tutte recitate al Teatro Pergolesi, e un libro di sonetti: Tutto quel nigò che è stado ieri. «Il sonetto è stato il mio primo amore, forse perché è il mezzo più efficace per esprimere un concetto, e arrivare dritti al cuore della gente; certo ha le sue regole, non è così facile come si può pensare, anche perché io sono attento a rispettarne la struttura, e non mi piacciono le rime accentate, pure se sono le più semplici. Quindi mi capita spesso di cercare per giorni una parola per ultimare una terzina, e siccome conosco come sono fatto, la sera prima di andare a letto, lascio sul comodino carta e penna, così se l’ispirazione arriva nel cuore della notte, io sono pronto a trascrivere prima che me ne dimentichi. Lo stesso avviene quando vado a camminare, se all’improvviso mi nasce l’idea di una parola che devo usare, per non lasciarla sfuggire, succede che continui a ripeterla anche per 5 km! Immagino che se qualcuno mi dovesse osservare in queste mie elucubrazioni, potrebbe farsi un’idea sbagliata…». Del resto agli artisti si perdona ogni stranezza, e ogni stranezza si può trasformare in un’opera; infatti lei ci ha spiegato che le sue commedie si ispirano alla realtà. «Mi piace produrre lavori che abbiano un risvolto concreto e realistico, anche se dal gusto leggermente tragico, ma io non sono ottimista perché con quello che succede, parliamoci chiaro, c’è poco da essere ottimisti. In ogni caso mi sforzo di dare ad ogni personaggio una sua fine logica, e voglio lanciare un messaggio anche forte, ma la storia deve avere un senso: ecco perché scrivere una commedia può risultare complicato, specie se ne hai scritte già dieci. È difficile unire l’originalità con la comicità e tirarne fuori un lavoro equilibrato, però fino a che c’è la passione, io non mollo». Quest’anno la sua compagnia non è pre sente nel cartellone dello Sberleffo, siete al lavoro per il prossimo? «Sto appunto scrivendo una nuova commedia, e diciamo che, in corso d’opera, una cosa che mi è capitata di recente mi ha ispirato una variazione divertente: sto parlando dell’equivoco incorso col vostro giornale, m’avete dato per morto, ma eccomi qua, vivo e vegeto, credo che sia una bella occasione per riderci sopra!». Siamo davvero dispiaciuti per questa gaffe e ci scusiamo con lei e con i lettori. Con questo articolo abbiamo dissipato ogni dubbio. Intanto, nonostante abbia dichiarato di non essere un ottimista, cosa si aspetta Carlo Loreti per il suo futuro d’artista? «Mi auguro che si dia un po’ di spazio e di risonanza in più a noi autori contemporanei, innamorati e divulgatori delle radici dialettali della nostra terra, per il resto rimando tutto alla coscienza di ognuno». Pubblichiamo il sonetto con cui si conclude la commedia “El Tornaconto”. La coscienza La coscienza n’te l’omo e’ sempre assente dicea na olta n’poro deficiente, avenno be’ ’ncastrado ’nte la mente el mejo del capi’ de poga gente. lu ce’ l’sapea ch’era be’ firmado de chi tutto l’perfetto ha generado, ma che purtroppo e’ stado governado dall’intelletto nostro decantado. mo’ ’nte ’st’ipocrisia che sa de fogna tutti liccamo e ce giramo tonno, cusci’ pure sapenno ch’e’ na rogna ce vendemo pe’ no’ mannalla a fonno, salvanno la montagna de vergogna ’ndo’ campa l’interesse de ’sto monno. 30 | album L’album di Jv I colli di Jesi Questa cartolina ci presenta il panorama a nord della città, quando ancora la Jesi nuova non c’era. Dal centro storico, al di là di quello che ora è il viale della Vittoria, si vedevano solo i colli: campagna, qualche villa, poche case. L’edificio in primo piano è in via Rinaldi con la stradina che delimita il terreno del convento. La stradina in salita, a destra, è l’attuale via San Pietro Martire, con la minuscola cappellina, dedicata al santo, oggi inglobata nel muro di cinta. In secondo piano, la chiesa di San Pietro Martire e il convento dei frati cappuccini. Dietro, si vedono Villa Negromanti, più su la filanda Tomassoni-Grilli e, ancora oltre, la Casa di Riposo. Scomparsa di Florindo De Gennaro Scomparsa di Ugo Sarcinelli Farmacie >> Ugo Sarcinelli in una foto da giovane. Dopo una lunghissima malattia, Florindo De Gennaro si è addormentato nella pace. Aveva inventato i quadri portatili, non da appendere, ma da portarsi in giro. Un’arte dai colori esplosivi, grandi fiori a celebrare la vita stessa, che a lui ha riservato un fardello pesante. Avevamo progetti in comune, gelati prima che sbocciassero. Ci uniamo al dolore della famiglia, le più sentite, affettuose condoglianze. Dopo una lunga sofferenza il 19 gennaio è morto Ugo Sarcinelli, classe 1939, di Spilimbergo (Pordenone). Aveva frequentato a Jesi le ultime due classi dell’Istituto Cuppari per Geometri dopo essere stato scelto, nel 1959, come giocatore della Jesina. È rimasto sempre legato alla nostra città, avendo sposato Ida Cardinaletti, figlia del fornaio Ercole (rione San Pietro). Tornato a Spilimbergo, si è distinto nella sua professione di geometra. Ha fondato la Spilimbergo Calcio, si è sempre distinto come allenatore, nell’insegnare ai suoi giovani la correttezza e la lealtà nel calcio. Anche a Jesi i suoi amici e i suoi parenti lo ricordano con tanto affetto. Servizio feriale LUNEDì 28 GENNAIO (diurno) Martini, (notturno) Coppi; MARTEDì 29 (diurno e notturno) Comunale 1; MERCOLEDì 30 (diurno e notturno) Delle Grazie; GIOVEDì 31 (diurno e notturno) Calcatelli; VENERDì 1° FEBBRAIO (diurno) Cerni, (notturno) Coppi; LUNEDì 4 (diurno e notturno) Comunale 2; MARTEDì 5 (diurno) Moretti, (notturno) Coppi; MERCOLEDì 6 (diurno) Barba, (notturno) Coppi; GIOVEDì 7 (diurno) Martini, (notturno) Coppi; VENERDì 8 (diurno e notturno) Calcatelli; LUNEDì 4 (diurno e notturno) Comunale 2; MARTEDì 5 (diurno) Moretti, (notturno) Coppi; MERCOLEDì 6 (diurno) Barba, (notturno) Coppi; GIOVEDì 7 (diurno) Martini, (notturno) Coppi; VENERDì 8 (diurno e notturno) Calcatelli. Servizio festivo SABATO 26 GENNAIO (mattino) Barba, Calcatelli, Cerni, Comunale, Delle Grazie, Grammercato, Martini, Moretti, Comunale agenda | 31 2, Coppi; (pomeriggio) Moretti, Barba; (notte) Coppi; DOMENICA 27 (diurno) Barba, (notte) Coppi; SABATO 2 FEBBRAIO (mattino) Barba, Calcatelli, Cerni, Comunale, Delle Grazie, Grammercato, Martini, Moretti, Comunale 2, Coppi; (pomeriggio) Coppi, Grammercato, Martini; (notte) Coppi; DOMENICA 3 (diurno e notturno) Grammercato. Anagrafe Nati residenti a Jesi Luconi Pietro, Qendro Laura, Gomez Silvestre Liz Taylor, Islam Tahira, Matteucci Maddalena, Donati Matteo Tancredi, Romiti Letizia, Martellini Valerio, Giampieri Mia, Rinaldi Gaia, Priori Giorgia, Mancini Riccardo, Bocchini Cecilia, Sabbatini Rossetti Maria Vittoria, Cingolani Irene, Hossain Mohammad Tahmid, Luminari Mattia, Ahmedi Mia, Baioni Sofia, Ortiz Doralisa. Deceduti residenti a Jesi Animali Olivia di anni 83, Terzoni Gina di anni 52, Paoloni Maria Luisa di anni 76, Barboni Lina di anni 90, Mancinelli Mara di anni 84, Verdolini Gualtiero di anni 84, Benedetti Giuseppe di anni 72, Moretti Barbara di anni 74, Gagliardini Anita di anni 80, Gardoni Aridea di anni 91, Mancinelli Gianfranco di anni 71, Michelini Italo di anni 80, Rosini Adelino di anni 87, Armari Carlo di anni 83, Leoni Maria Vittoria di anni 79, Fischer Annelies di anni 92, Grassetti Leonardo di anni 66, Giaccaglia Giannetto di anni 77, Gianangeli Santa di anni 98, Cirilli Livio di anni 78, Schiavoni Rosalia di anni 83, Stefanelli Mario di anni 86, Caimmi Carlo di anni 86, Ciattaglia Gina di anni 87, Piccioni Silvana di anni 73. Deceduti residenti in Vallesina Pollonara Emma di anni 96 di Staffolo, Rebechini Maria di anni 92 di Poggio San Marcello, Romiti Pietro di anni 79 di Castelbellino, Salvini Giuseppina di anni 90 di Monte Roberto, Zandri Astorre di anni 85 di Monte San Vito, Fava Elda di anni 83 di Filottrano, Filipponi Arduino di anni 70 di Staffolo, Marchini Antonio di anni 99 di Monte San Vito, Ferretti Assunta di anni 92 di Cupramontana, Paglioni Jole di anni 91 di Serra San Quirico, Mezzelani Benita di anni 86 di Santa Maria Nuova, Macchi Maria di anni 91 di Filottrano, Santini Enrico di anni 79 di Monte Roberto, Mancini Rosa di anni 79 di Serra de’ Conti, Spadoni Gina di anni 82 di Morro d’Alba, Scalpelli Gennaro di anni 89 di Cingoli. Matrimoni Sassi Mauro e Stacchiotti Manuela, Ponzelli Raffaello e Santelli Angela, Monday Olu e Jhone Dorice, Idahosa Henry Oziegbe e Osaseri Betty, Bini Luca e Anibaldi Anna Maria, Cerioni Sergio e Vaiotti Samuela, Possanzini Graziano e Lollobrigida Nadia, Rodriguez Roque Hanser Manuel e Reyes Villafana Richelly, Severino Medina Jowel Enrique e Impollonia Giulia, Giretti Alberto e Zanotti Cecilia, Margarucci Emanuele e Accorroni Paola. CESARE GASPARRI Il 2 febbraio ricorre il 4° anniversario della scomparsa. Ti ricordiamo con immenso affetto, sei sempre la nostra guida, il nostro punto di riferimento. Per quanti l’hanno conosciuto e stimato una messa sarà celebrata il 1° febbraio alle ore 19 presso la chiesa di San Francesco d’Assisi. La moglie, i figli, la nuora ed i nipoti. DARIO ORLETTI Nell’8° anniversario della scomparsa. Lo ricordano con tanto affetto la moglie, la figlia, il genero e i nipoti. Sarà celebrata una messa di suffragio il 3 febbraio presso la chiesa di San Francesco di Paola (Arco Clementino), alle ore 11.30. JESI E LA SUA VALLE quindicinale d’informazione n. 02_26/01/2013 Direttore responsabile Dino Mogianesi Direttore Rolando Romagnoli In redazione Marina Marini Segretaria di redazione Samanta Vecci Grafica Elisabetta Carletti Valentina Quagliatini Fotografia Augusto Giglietti Pubblicità Marco Focante Amministrazione Paola Perlini Gruppo Editoriale Informazione via Petrucci, 11 Jesi (An) www.jesielasuavalle.it e.mail: [email protected] tel 0731/4855 - fax 0731/209128 stampa TJ, Jesi associato a: Unione Stampa Periodica Italiana; Reg. trib. di Ancona n. 262/62 del 9.11.1962; spedizione in abbonamento postale. 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