Scarica l`intero giornale in formato (circa 2 mb)
Transcript
Scarica l`intero giornale in formato (circa 2 mb)
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi A PAG. 4 A PAG. 5 Giornata dell’adesione Le mura spostate A PAG. 5 A PAG. 8 Scelte di civiltà Turismo responsabile settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145 ANNO LII - N. 44 Il Papa domenica scorsa durante l’Angelus La Valsusa contro il TAV La “Giornata delle Marche” “No al Natale consumistico” Benefici di una valle benefici di una nazione Manteniamo la tradizione del Presepio In democrazia chi deve decidere? Domenica scorsa, durante la preghiera dell’Angelus, recitata come al solito dalla finestra del suo studio in piazza San Pietro, il Papa ha ammonito la società dei consumi e la sfrenata corsa allo shopping natalizio. “Il Natale subisce purtroppo una sorta di inquinamento commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito”, ha detto ai numerosi fedeli intervenuti durante la messa domenicale. Benedetto XVI ha invitato a mantenere viva la tradizione del Presepe. “Può aiutare a capire il segreto del vero Natale, perché parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa di Cristo, il quale da ricco che era, si è fatto povero per noi - ha detto il Pontefice La sua povertà arricchisce chi la abbraccia e il Natale reca gioia e pace a coloro che, come i pastori a Betlemme, accolgono le parole dell’angelo: ‘Questo per voi il segno: un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”’. “Non c’e’ altro Natale - ha concluso il Papa - Questo rimane il segno, anche per noi, uomini e donne del Duemila”. La ferma ribellione dei 50 mila abitanti della Val di Susa contro la prevista realizzazione, lungo la valle, del Tav ha scosso l’Italia. Mentre scriviamo, a Palazzo Chigi le autorità governative dialogano con un’ampia rappresentanza sia della popolazione in rivolta sia delle regioni comunque interessate all’attuazione integrale del Tav. Ma che vuol dire Tav? E’ l’acronimo di “Treni Alta Velocità”. Una decina di anni fa s’è costituita la società Tav con il compito di realizzare una rete ferroviaria (Torino-Milano-Venezia; Milano-Napoli e alcune diramazioni minori) che garantisse ai treni velocità dai 200 ai Milano, Venezia, Roma Napoli ecc. Insomma, il tratto LioneTorino, via Valsusa, lega l’Italia all’Europa centrale. E l’Unione europea appoggia in pieno il progetto anche con contributi finanziari e non fa rischiare all’Italia di essere tagliata fuori dall’Europa del centro-nord, già è avvantaggiata da altra linea Tav che lega tutte le maggiori città di quel territorio, fino a Varsavia e Mosca. Ma il tratto Lione-Torino comporta una lunghissima galleria in territorio alpino che secondo i valligiani interessati costituirebbe un rischio per la loro salute in quanto il traforo determinerebbe la messa in libertà di enormi L’Opera della Compagnia L’ Opera della Compagnia Siamo ad annunciare con gioia e letizia la nascita del Centro di Solidarietà Onlus L’Opera della Compagnia. Si tratta di un’iniziativa caritatevole, nuova, rispetto alle attuali che già operano nella nostra Diocesi. Un settore denominato Banco alimentare di solidarietà farà fronte alle numerose richieste di sostegno alimentare da parte di singoli e di famiglie, anche di Monasteri che hanno seri problemi per fare la spesa. Un altro settore denominato Banco Farmaceutico di solidarietà provvederà a promuovere ed organizzare la raccolta di farmaci per rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti al fine di educare l’uomo alla condivisione e alla gratuità. Un terzo settore denominato Sostegno esterno promuoverà iniziative e progetti non profit, proposti da associazioni, gruppi o singoli dove al centro ci sia sempre la persona. Siamo lieti pertanto di invitare alla presentazione dell’Opera della Compagnia in occasione della quale si terrà il concerto di Saverio Santoni: “L’organo in Italia e in Francia all’epoca del melodramma” che avrà luogo a Jesi, sabato 17 dicembre alle ore 19 presso la Cattedrale. Grati al Signore per quello che ci ha donato, desideriamo condividere la nostra gioia con tutti i presenti, allo scopo di impegnarci a servire con fede e reciproca comunione il prossimo a noi affidato. Sandro Marinelli 300 chilometri all’ora. Naturalmente di pari passo alla realizzazione della ferrovia, si sta provvedendo ad un adeguato materiale rotabile (motrici e carrozze). Insomma, si tratta di una grande opera di aggiornamento dei trasporti che, al momento, vede l’Italia in posizione piuttosto arretrata rispetto ad alcune nazioni europee, Spagna compresa (per non dire del Giappone, dove alcune linee ferroviarie sono da sogno). In linea teorica il futuro Tav dovrebbe incrementare di molto il trasporto su rotaia e ridurre di molto quello su gomma. Un progetto in linea con le istanze ecologiche. quantità di amianto. Di qui la resistenza dei sindaci e degli abitanti della valle. Domenica 18 dicembre (ore 17,30), per gli “Amici della Musica” la “Pergolesiana” presenterà nel Santuario delle Grazie un “Concerto di musiche natalizie” di autori classici e contemporanei. La manifestazione assume un particolare rilievo, rientrando nell’ambito delle iniziative in programma per i festeggiamenti del venticinquesimo della corale. Venerdì 23 Concerto pro Oikos Un concerto di solidarietà a favore dell’associazione Oikos è annunciato per venerdì 23 dicembre, alle ore 21. Organizzato dalla Fondazione “Pergolesi Spontini”, si terrà nel teatro studio “Valeria Moriconi” (ex San Floriano). Ingresso gratuito. -1 Istituzionalmente fissata al 10 dicembre, la “Giornata delle Marche” è stata celebrata al Pergolesi con una serata di festa, musica e spettacolo che, grazie alla diretta satellitare operata da Rai International, ha raggiunto al teatro Colon di Buenos Aires la comunità marchigiana più numerosa al mondo, quella argentina. L’evento, presentato da Natasha Stefanenko e Fabrizio Gatta, ha inteso porre in risalto caratteristiche marchigiane come la laboriosità, la tenacia e la creatività, e diffondere la conoscenza delle Marche e di quanti le hanno o le stanno rendendo onore. La scelta del 10 dicembre riunisce laici e cattolici su valori condivisi, come la pace e la convivenza solidale. Proprio a questa data, individuata dal Consiglio Regionale come la Giornata per la pace nelle Marche, risale l’anniversario della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il 10 dicembre inoltre è dedicato alla Madonna di Loreto, patrona degli emigranti, molti dei quali partirono a fine ‘800 dalle Marche per coltivare la pampa argentina nella provincia di Santa Fe. Qui, ad Armstrong, città gemellata con Osimo, sono stati da poco inaugurati il primo monumento dedicato all’estero all’Emigrante Marchigiano e un museo sull’emigrazione intitolato al contadino osimano Raimondo Orsetti. La serata al Pergolesi si è aperta con l’ouverture dell’Italiana in Algeri di Rossini, eseguita dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal maestro Daniele Belardinelli. In *** Se tanti dovrebbero essere i benefici previsti dall’attuazione del Tav, perché la Valsusa si ribella con tanta determinazione? Perché alcuni anni fa l’Italia firmò un’intesa con la Francia per collegare, con il Tav, Lione a Torino, un necessario completamento che permetterà di collegare Parigi con meno uno… Mancano appena un numero del nostro settimanale per la sua… rivoluzione. Rinnova subito l’abbonamento Per i nuovi abbonati gratis i numeri di “Voce” dal momento della sottoscrizione alla fine del 2005 Per chi si abbona entro il 31 dicembre – fino ad esaurimento delle copie disponibili - in omaggio il nuovo libro (fuori commercio) del nostro direttore Giuseppe Luconi: “La vecchia Jesi nei giornali dell’epoca”. Quote abbonamento per il 2006 Normale 35 euro – d’amicizia 50 – sostenitore 100 Prudenza nella scelta fotoservizio Paola Cocola Lavoriamo per voi! Sarà una sorpresa per tutti Anticipo scolastico *** Che fare? Mentre i francesi lavorano già a pieno ritmo nel versante di loro competenza, da noi siamo ai preliminari: si sta saggiando natura e consistenza del sottosuolo. Ma i valligiani tentano di bloccare anche queste ricerche perché, dicono, la Tav non s’ha da fare. Punto e basta. Il governo è deciso ad andare avanti e concordano anche i più dei partiti del centrosinistra. Può darsi che l’azione di forza del ministero dell’Interno Domenica 18 “Pergolesiana” in concerto fotoservizio Cristina Franco Segue a pag. 4 Jesi, 29 novembre 2005 + P.Oscar Serfilippi Regione in festa al Pergolesi di Vittorio Massaccesi [email protected] E’ nato il Centro di Solidarietà Diocesi di Jesi Domenica 18 dicembre 2005 sia stata eccessiva o intempestiva, ma va detto chiaro e tondo che, dopo tanti anni e tante spiegazioni, qualcuno deve pur decidere. E, in democrazia, non deve mai essere la piazza a dire l’ultima parola, a meno che non si voglia andare verso l’anarchia o verso lo svuotamento delle istituzioni. Colloqui, chiarimenti, garanzie massime – a costo di spendere molto più del previsto – per parare il rischio di eventuali contaminazioni, sempre. Ma alla fine l’autorità democraticamente espressa dal popolo italiano deve decidere. E deve evitare che l’Italia diventi una semplice appendice dell’Europa La questione dell’anticipo scolastico, “legittimato” dalla Legge di Riforma 53/2003 e dal Decreto Applicativo del 2004, continua a stimolare interessanti dibattiti tra genitori, insegnanti ed esperti. L’iscrizione anticipata alla scuola dell’infanzia ed alla scuola primaria non è una novità di questi anni e della Riforma: già Montessori, Freud, H. Key, G. Doman, M. Ibuka, avevano intuito le enormi potenzialità dell’infanzia, successivamente confermate dagli psicologi che hanno riconosciuto nei bambini di quattro anni uno sviluppo del 50 per cento del loro potenziale educativo. All’idea del Bruner, secondo cui “tutto può essere insegnato a tutti in forma onesta”, si sono aggiunte oggi le tesi delle neuroscienze secondo cui “la strutturazione della mente avviene attraverso la costruzione dei collegamenti sinaptici, che si realizzano soprattutto nei primissimi tempi di vita del bambino”. Inoltre, sin dal 1928, la normativa ha previsto che i bambini possano accedere direttamente alla seconda classe della scuola elementare con un anno di anticipo, mediante l’esame di idoneità; possibilità di cui ha goduto, soprattutto nei centri cittadini, quasi il 50 per cento degli alunni. Risulta pertanto insignificante e infruttuoso opporsi alla normativa che tuttavia chiama i genitori ad una scelta educativa di grande responsabilità in quanto mette in gioco la costruzione dell’autostima nel bambino durante il percorso di sviluppo della sua personalità. Delle problematiche sviluppatesi attorno a questa tematica, ha discusso - col nutrito gruppo di insegnanti e genitori convenuti, in un’ottica sgombra da pregiudizi - la psicologa e psicoterapeuta Paola Nicolini, docente dell’Università di Perugia. Nell’ambito della conferenza “Voglio una vita anticipata”, organizzata dal Coordinamento genitori e insegnanti di Jesi – rappresentato dall’insegnante Mirella Argentati - sabato 10 dicembre, nell’aula magna della scuola media Federico II , la dottoressa ha ampiamente spiegato - riportando in primo piano la centralità del bambino, soggetto unico e irripetibile, e i suoi bisogni formativi - i rischi a cui può essere esposto il bambino anticipandone l’ingresso nella scuola strutturata già in un certo modo, dove cioè la personalizzazione e l’individualizzazione dell’insegnamento fanno segue a pag.4 2 Vita ecclesiale Domenica 18 dicembre 2005 Nella chiesa di San Savino Pronto il presepe di San Giuseppe In seconda e definitiva edizione, rispetto allo sorso anno ampliato di un terzo, e rielaborato per metà del preesistente, il Presepe che racconta il Natale attraverso l’esperienza di Giuseppe ambientata nella Jesi laboriosa dell’Ottocento, si presenta quest’anno avvolgente e ricco di coinvolgenti particolari come non mai prima. “In tre mesi di lavoro – spiega Vito Collamati, responsabile della Confraternita dei Mastri Presepai - abbiamo portato a termine un progetto iniziato nel 2003, con la prima tappa nel 2004. Quest’anno abbiamo aggiunto, sopra nuovi soppalchi, ulteriori scenari inediti, introdotto nuove statue, accentuato l’avvolgimento scenografico attorno al visitatore; questi impiegherà non poco tempo a percorrere i trenta metri di corridoio fra scene a destra e a sinistra ricche di particolari, passando non solo di lato ma anche sotto le parti esposte sicché ciascuno potrà sentirsi un pupo del presepio!”. Il presepio sarà inaugurato domenica 18 dicembre alle 17 e resterà aperto fino a tutto il mese di gennaio, con ingresso libero, tutti i giorni feriali (dalle 17 alle 20) e festivi (dalle 13 alle 20); per gruppi organizzati saranno possibili visite in orari concordati con l’organizzazione (contattare i sorveglianti o visitare il sito www.presepi-cjmp.it ). In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei. Il messaggio di “Avvento 2005” “Preghiera, Parola, Carità”: è il messaggio di “Avvento 2005” che l’ Opera della Regalità raccoglie per sé e lo trasmette nel proprio ambiente. E’ quanto il nostro assistente don Mario Massaccio ci ha consegnato nel mini ritiro del 1° dicembre al seminario diocesano di via Lotto all’inizio del cammino verso Natale. Un cammino che va oltre, va nel pieno dell’“Avvento di mezzo“ (San Bernardo) quello che stiamo vivendo in attesa della venuta ultima di Cristo nella gloria. Vigilanti, allora, attenti! Luca al 12.35 ci riporta quanto detto da Gesù stesso: “Siate pronti con le cinture ai fianchi e le lucerne accese perché non sapete né il giorno né l’ora“. Attueremo tutto questo con il colloquio continuo con Dio, con il nutrirci della sua Parola e dell’ Eucaristia e con il dialogo solidale con tutti i nostri fratelli. L’olio per tenere accesa la lampada è solo questo stile di vita. Affidiamoci a Maria Santissima, la donna che “l’Attesa“ ha fatto grande, la mamma che ci tiene sempre per mano. Ci prepariamo intanto a prendere posto nel Presepio unendoci ai pastori per ricambiare al minimo il gran dono della venuta di quel “Bambino“. L’Opera della Regalità si riunisce ogni secondo martedì del mese alle ore 16 presso la chiesina del Convento delle Clarisse a Jesi per un’ora di adorazione aperta a tutti e guidata dal suo assistente don Mario. Il prossimo incontro sarà martedì 10 gennaio 2006. Vi aspettiamo con gioia. Opera della Regalità Dio sceglie e chiama ancora Fiat Nella chiesa “Regina della Pace” S. Messa in polacco Come è tradizione, lunedì di Natale, 26 dicembre, alle ore 16, nella chiesa Regina della Pace in Jesi - via Gramsci, 99 - sarà celebrata una S.Messa in lingua polacca alla quale è invitata tutta la folta comunità polacca che opera a Jesi e nella Vallesina nel campo dell’assistenza ad anziani, malati e persone sole. Poiché 1’iniziativa si è rivelata in passato sommamente gradita agli interessati accorsi sempre numerosi, gli assistiti e i loro familiari sono invitati a favorire la loro partecipazione affinché poossano rivivere, anche lontani dalla loro patria, un momento toccante della loro tradizione natalizia. Per i dieci anni di attività esibizioni e un cd di Lucia Romiti nale rassegna musicale “Laude natalizia”, arrivata quest’anno alla sua ottava edizione. Alla rassegna, prevista per il pomeriggio alle 17, nella chiesa di San Massimiliano Kolbe - e realizzata con il patrocinio del Comune di Jesi e dell’Arcom ( associazione regionale cori marchigiani) - parteciperanno anche la corale “Si Fa Coro” di Civitanova Marche, la Schola Cantorum “Sancti Andreae” di Fermo e il piccolo coro “Equi-Voci” di Urbisaglia. A presentare la serata sarà la speaker radiofonica Lucia Fraboni. Basso, batteria, pianoforte, tastiere, percussioni, chitarre e sax accompagneranno l’esibizione del coro jesino che proporrà brani classici arrangiati in stile moderno. Così, dopo le trasferte in Trentino e il successo, nel maggio 2004, del musical “Hanno ragione i bambini”, si rinnovano gli impegni del coro SMK i cui componenti, alle 8.30 della mattina del 26 dicembre, nella chiesa San Giovanni di Dio, all’interno dell’ospedale civile, animeranno la Santa Messa per i malati. Nonché quella di Natale, la sera del 25 dicembre, nella parrocchia San Dal Vangelo secondo Luca Preghiera Parola Carità Coro San Massimiliano Kolbe Il coro San Massimiliano Kolbe festeggia dieci anni di attività. Diretto dal giovane maestro Nicola Ciarimboli, è una realtà in crescita che conta nelle sue fila ventisei componenti. Per la maggior parte composto da bambine e ragazze - la più grande ha diciotto anni, la più piccola solo quattro – il coro è in questi giorni impegnato nei suoi appuntamenti natalizi. Lo scorso giovedì 8 dicembre, a Cupramontana, nella chiesa di San Leonardo, ha animato la Santa Messa in occasione della giornata del Volontario. Il prossimo 26 dicembre, giorno di santo Stefano, si esibirà nella tradizio- Quarta Domenica di Avvento - 18 dicembre 2005 Opere della Regalità * L’asterisco Il cardinal Sodano di Giacomo Galeazzi Il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato del Vaticano, ha recentemente compiuto 78 anni. Nato a Isola d’Asti (Asti) il 23 novembre del 1927, Sodano venne ordinato sacerdote a 23 anni, il 23 settembre del 1950. Elevato al rango di cardinale da papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 28 giugno 1991, il giorno successivo Sodano è stato nominato dallo stesso Pontefice Segretario di Stato ed il 30 novembre 2002 è stato eletto ViceDecano del Collegio Cardinalizio. Decaduto nella carica il 2 aprile 2005 per la scomparsa di papa Giovanni Paolo II, a seguito dell’elezione di Benedetto XVI, precedente Decano, è stato riconfermato Segretario di Stato il 21 aprile 2005 ed eletto Decano dai Cardinali del Collegio Cardinalizio in sua sostituzione il 29 aprile 2005. L’avallo del nuovo pontefice è del giorno seguente, il 30 aprile 2005. Prima dei suoi incarichi a Roma, Sodano ha prestato servizio come docente e in seguito nelle Nunziature Apostoliche in Ecuador, Uruguay e Cile, dal 1978 al 1988 durante la transizione dal regime di Pinochet alla democrazia. Diplomatico esperto, durante il pontificato di Karol Wojtyla Sodano si è particolarmente speso per la causa della pace, fronte privilegiato dell’impegno internazionale di Giovanni Paolo II, affiancando con incisività il pontefice in tutte le sue iniziative contro le guerre in Iraq e nei Balcani. La sua rapida conferma nell’incarico da parte di Benedetto XVI è stata interpretata come segno della volontà del nuovo Papa di mantenere la stessa linea del suo predecessore nel contrastare l’orrore della guerra. Santina Buoncompagni “Presepi di tutte le misure e qualità” ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail [email protected] SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail [email protected] Giornata “Migrantes 2004” settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 35 euro di amicizia: 50 euro sostenitore: 100 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 Massimiliano Kolbe. In occasione dei dieci anni di attività, il gruppo ha realizzato, con il contributo di alcuni sponsor e della parrocchia San Massimiliano Kolbe, un cd musicale (dodici canzoni natalizie) che può essere acquistato durante le esibizioni o attraverso il sito ufficiale del coro. La Fondazione Migrantes è l’organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per assicurare l’assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti ed opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella stessa comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana. Di seguito riportiamo l’elenco delle offerte (in euro) raccolte nella nostra Diocesi, l’anno scorso, a sostegno delle opere della Fondazione Migrantes: Castelbellino San Marco Evangelista N. S. di Lourdes (Pantiere) San Benedetto (Pianello) 50 20 20 Castelplanio San Sebastiano Martire 65 S, Maria Cammino (Macine) 130 Cupramontana San Leonardo Jesi Cattedrale – San Pietro Ap. Ospedale civile Regina della Pace San Francesco di Paola San Giovanni Battista San Massimiliano Kolbe San Pietro Martire Sant’Antonio Abate 250 50 145 60 50 90 250 50 35 S Maria Colle (Castelrosino) Santa Maria del Piano 50 30 Maiolati Spontini Santo Stefano Protomartire 20 Monsano Santa Maria fuori Monsano San Pietro Apostolo 30 50 Montecarotto Ss Annunziata E’ Dio che prende l’iniziativa, ma il suo amore è così delicato, così rispettoso della nostra libertà, che per la realizzazione dei suoi progetti lui aspetta che gli diciamo di “sì”. Così l’evento fondamentale nella storia della salvezza, l’incarnazione del Verbo, è passato per il “sì” di una giovane, semplice donna che viveva in uno sconosciuto villaggio della Galilea. Pochi tratti per descrivere Maria, ma dai quali emerge il profilo di una creatura eccezionale: è turbata, ma non fugge; le domande che l’assalgono le trattiene nel suo cuore, riflette (dielogízeto, ragionava); subito e incondizionatamente crede alle parole dell’angelo che la invita a non temere, la chiama per nome, le assicura la protezione di Dio. E in quell’unica domanda che fa (pôs éstai, letteralmente “come sarà?) non leggiamo tanto un’obiezione (come può far pensare la traduzione “com’è possibile?”), quanto il desiderio di vedere cosa accadrà, come avverrà quello che le viene annunciato. Maria è già protesa verso questo evento grandioso, già lanciata con coraggio nell’avventura che Dio le propone. La sua disponibilità è totale, e si unisce ad una profonda umiltà: “eccomi, sono la serva (doûle, schiava) del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Lei si mette nelle mani di Dio, a lui consegna i suoi sogni di ragazza, le sue attese, tutta la sua vita. Non è titubante, non chiede garanzie, accetta di rischiare senza comprendere. “Rallegrati” (questo il significato di chaîre, che non è un semplice saluto di cortesia), “o tu che sei stata ricolmata di grazia” (così recita letteralmente il verbo greco kecharitoméne): con queste parole l’apostrofa l’angelo; gioisci, esulta, perché in te si compiranno le promesse fatte a David. E Maria si fida pienamente di Colui che l’ha scelta e ora la chiama.. Dio sceglie e chiama ancora. Per lui è un ostacolo solo il nostro rifiuto, e non certo la nostra debolezza o la nostra indegnità. La potenza creatrice del suo Spirito, che ha fatto uscire il mondo dal caos, che fa esistere tutte le cose, che “ha adombrato” Maria facendole concepire Gesù, vuole fecondare anche il nostro cuore e farne culla di una vita nuova. Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Le offerte raccolte in diocesi Voce della Vallesina di Adriana Borgognoni 365 San Marcello San Marcello Papa 50 Santa Maria Nuova Sant’Antonio da Padova 64 Totale euro 1929 Cultura, spettacoli e dintorni Scorrendo le sue lettere... Compagnia francese al Pergolesi Ricordo Alberto Borioni Il 2 dicembre è stato ufficialmente ricordato Alberto Borioni. Ho conosciuto Alberto Borioni. L’attività giornalistica mi aveva offerto più di un’occasione per incontrarlo, per parlare con lui dei problemi della città, per scambiarci pareri. Io cronista di provincia, lui personaggio pubblico di primo piano, di grande personalità e prestigio: come sindaco di Jesi, come presidente della Provincia, come presidente della Cassa di Risparmio di Jesi. Democratico nel senso più vero della parola, non aveva mai fatto pesare la sua posizione. Ricordo un giorno, ci incontrammo in Ancona, in una “corriera” sulla quale eravamo saliti per rientrare a Jesi: lui, presidente della Provincia, che rincasava in pulmann: e l’auto blu? gli avevo chiesto: mi aveva risposto che la Provincia aveva cose ben più importanti dell’auto del presidente per spendere i suoi quattrini. *** Conservo diverse lettere di Borioni. Essendone coinvolto, penso che non dovrei renderle pubbliche; ma penso anche che pubblicandole possano aiutare a inquadrare più compiutamente la figura di Borioni. Non ricordo in quale circostanza mi scrisse la lettera del 9 agosto 1970: “Caro Luconi, grazie di cuore per la sua lunga bella lettera: sapesse quanta gioia di mi ha dato! Le lodi degli adulatori, infatti, o le rampogne dei malevoli più non mi toccano; ma il giudizio di uomini equanimi e onesti non può non interessarmi e, se è positivo, non può non farmi piacere. Ho apprezzato soprattutto la spontaneità delle sue parole, nonché l’acutezza di alcuni giudizi, anche se troppo benevoli; lo spirito d’amicizia che da esse traspare: creda, è totalmente ricambiato. Ci vedremo presto, spero, e parleremo anche sulla collaborazione che potrò dare alla sua rivista, così indispensabile per noi tutti jesini; voglio dirle ora solo una cosa: l’incarico in Provincia non mi interessa; se ci sarà e sarà possibile assolverlo con dignità bene; se no, mi sentirò liberato da un grosso peso che già, liberato da quello del Comune, comincia ad opprimermi: Le mie ambizioni ormai, se ci sono state, appartengono al passato. Le vere soddisfazioni sono più intime e meno esteriori; la sua stima ed amicizia è una di esse”. Ed invece era diventato presidente e per otto anni aveva ricoperto l’incarico con dignità. *** Il 7 aprile 1978, al termine della seduta del Consiglio provinciale, Borioni aveva ufficialmente annunciato le sue dimissioni da presidente dell’amministrazione provinciale. In quei giorni anch’io avevo deciso di lasciare la direzione di “Jesi e la sua Valle”. Il 15 maggio mi aveva scritto: “Caro Luconi, ho letto con molta sorpresa della sua rinuncia a dirigere Jesi e la sua Valle. Poiché anch’io sono un rinunciante non mi sento proprio di benevolmente rimproverarla; ho però la sensazione precisa che sia assolutamente necessario che lei rimanga accanto e dentro la rivista. Sarò pessimista, ma i pericoli che essa corre senza di lei mi appaiono notevoli. Mi consenta comunque, nel penultimo giorno della mia Presidenza, di ringraziarla affettuosamente per la sua opera e la sua appassionata ed intelligente direzione. Credo che lei sia uno Domenica 18 dicembre 2005 «Flûte!» la gioia di vivere di Augusta Franco Cardinali dei pochi giornalisti in Italia che abbia lavorato per niente o quasi. Mi riferisco è ovvio agli aspetti economici perché per altri versi lei ha ottenuto moltissimo. La ringrazio infine anche per le buone parole scritte su di me un mese fa e la ricambio con affettuosa amicizia”. Il 28 ottobre 1991 (a quel tempo, presidente della Cassa di Risparmio di Jesi), riferendosi ad un mio libro sugli anni della guerra.: “Caro Luconi,. lei ha il potere di tingere di rosa e di celeste gli anni della nostra fanciullezza che, in realtà, furono, almeno per me, piuttosto tristi. La ringrazio anche di questo”. E quattro anni dopo (il 27 luglio 1994), sempre a proposito di un mio libro:“Caro Luconi, ho atteso di aver letto completamente il volume “L’anno più lungo”. Non solo cronaca, perché pur nella totale obbiettività e alla pur attuale narrazione degli eventi, tutto il libro è pervaso di amore per la libertà che a quel tempo sognavamo spasmodicamente. Per chi come me e molti di noi che abbiamo vissuto quel tempo, sono ricordi vivi e attuali e saranno incancellabili; per i giovani un anno di storia vissuta in prima persona dai loro genitori” *** La stima e anche l’amicizia: l’ultima volta che andai a trovarlo, nell’ufficio di presidenza della Cassa di Risparmio di Jesi, allora con sede nel Palazzo Ghislieri in piazza del duomo. Il male di cui soffriva era ormai in uno stadio avanzato: seduto dietro la scrivania non riusciva a nasconderlo ed aveva problemi anche nel camminare. Quando lo salutai per andarmene, nonostante cercassi di scoraggiarlo, volle accompagnarmi fino al pianerottolo, in cima alle scale, dopo aver percorso a fatica la lunghezza del suo ufficio e attraversato il salone delle riunioni. Non glie lo feci capire, ma la cosa mi aveva commosso e ancora oggi, quando ci penso, quella commozione ritorna, ogni volta. gi elle Il carattere essenzialmente giocoso e gioioso di Mozart, come pure il contenuto fiabesco de “Il flauto magico”, hanno probabilmente suggerito la trasposizione di quest’opera in un balletto ideato nel segno della modernità, ma con le stesse sostanziali caratteristiche. E’ di Nathalie Pernette la coreografia di “Flûte!” (può significare sia ‘Flauto!’, sia, scherzosamente ‘Caspita!’), in scena al Pergolesi, e in esclusiva nazionale, il 3 e 4 dicembre. La compagnia di ballo è francese, al suo debutto nel teatro jesino. Precedentemente era apparsa solo una volta in Italia e fugacemente, ma la fantasia degli spettacoli realizzati, che riescono a coniugare musica classica e danza, aveva sorpreso pubblico e critica. Si può certo anche ‘danzare’ Mozart e dare struttura e fisionomia ai personaggi segnatamente caratterizzati di un’opera come “Il flauto magico”, tenendo conto però di uno stile di narrazione non puramente accademico, ma descrittivo e in grado di surrogare efficacemente canto e parola. E’ in questo senso, del resto che si è tendenzialmente evoluta l’arte coreutica. In “Flûte!” all’aprirsi del sipario sono tutti in scena: i nove musicisti dell’Ensemble Télématique condotto da un compassato direttore che però poi sarà coinvolto, anzi travolto dagli scatenati danzatori, e i nove ballerini, presentati uno ad uno nei rispettivi ruoli. La musica si traduce in una danza che non è solo acrobatica, ma diversamente espressiva del carattere di ognuno, degli stati d’animo, delle situazioni. La storia è narrata in un forse troppo lungo unico atto, ma gioiosamente, con grazia, freschezza, naïveté, umorismo, leggerezza di stile. I ballerini sembrano avere sotto pelle la musica. Si trasformano in pupazzi di peluche e di gomma- Enzo Jannacci a Maiolati Spontini Sabato 17 dicembre va in scena al teatro “Spontini” di Maiolati Enzo Jannacci con “Teatro: Concerto di storie, musica e parole”, lo spettacolo previsto in apertura della stagione “dedicata a Valeria Moriconi” promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini e Amat e rinviato per le condizioni di salute dell’artista. Insieme a Jannacci sono sul palco anche il figlio Paolo (pianoforte), Daniele Moretto (tromba), Marco Ricci (contrabbasso), Michele Farina (chiatarra), Stefano Bagnoli (batteria). piuma, in ingenui clowns, in marionette snodate, in personaggi disneyani da ‘Alice nel paese delle meraviglie’. Si raddoppiano persino per enfatizzare una situazione reale o psicologica. Alla fine il coinvolgimento è totale, con un girotondo felliniano e poi con la baraonda di una ‘invasione di campo’ dove il direttore d’orchestra fa inutilmente da arbitro. Dissacrazione? Non proprio. Anche Mozart probabilmente si sarebbe divertito. PICCOLO SCHERMO ... E io pago! Avete un’idea almeno approssimativa di che cosa sia l’auditel e di come funzioni? Si tratta, in parole poverissime, di un piccolo apparecchio per rilevamenti statistici che viene istallato sul televisore in casa di un certo numero di utenti. Lo scopo è registrare quante ore il video rimane acceso e su quali canali. Di volta in volta i dati raccolti passano poi a un “cervellone” centrale che redigerà la statistica auditel, indicando quali trasmissioni sono state più seguite e su quali reti. Come vengano selezionati gli utenti che permettono sia effettuato il rilevamento sui loro televisori non è particolarmente importante. Opinabile invece è se i dati riferiti corrispondano esattamente alla verità e soprattutto quali siano le conseguenze di questa operazione. Vediamo un po’. Permettete prima di tutto che sussurriamo una domanda maliziosa all’orecchio del telespettatore Che cosa fa lei quando nel bel mezzo della trasmissione arriva lo spot pubblicitario? Indoviniamo le possibili risposte: “Cambio canale” oppure “Vado a sparecchiare la tavola”, “Metto fuori il gatto”, “Lavo le pentole”, o anche “Faccio una telefonata” o magari “Mi cerco le pantofole” o “Vado a lavarmi i denti” e simili. Molto di rado, specie quando si prevede facilmente che la pubblicità durerà diversi minuti, si resta imbambolati davanti al piccolo schermo per sorbirsi uno spot dietro l’altro. Visto però che il televisore resterà comunque acceso, ai rilevamenti risulterà che la trasmissione su cui eravate sintonizzati è stata vista da cima a fondo. In ogni modo, replicherete voi, che importanza può avere se il riscontro non è esatto? Ne ha e come. Perché se gli apparecchi sotto controllo indicheranno che uno spettacolo ha avuto uno share di alto gradimento, la pubblicità in esso inserita andrà in rialzo, cioè avrà un costo maggiore. Nuova possibile obiezione: al produttore interesserà pure che la pubblicità fatta al suo prodotto in televisione venga guardata. Prenderà perciò provvedimenti. D’accordo, ma quali? Se la pubblicità gli costerà più cara, potrà sempre rifarsi alzando il prezzo del prodotto. Così tutto a posto. I conti tornano……E io pago! a.f.c. www.mattoli.it 3 4 Jesi e Vallesina Domenica 18 dicembre 2005 Pianello Vallesina Un progetto del Consultorio “La Famiglia” Agricoltura e ambiente alla “Giornata delle Marche” Per fortuna c’è un vicino I “volti” del viaggiare Il volontariato familiare diventa realtà Di porta in porta, di palazzo in palazzo Sabato 10 dicembre, festa della Madonna di Loreto, è stata celebrata la “Giornata delle Marche”, un’occasione che ha permesso, in quasi tutti i centri della regione, di mettere in evidenza cultura ed iniziative della nostra terra. L’Istituto Professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente “Serafino Salvati” di Pianello Vallesina ha aderito all’iniziativa con una mostra finalizzata alla promozione delle attività didattiche, anche attraverso la foto della scuola, una raccolta di immagini sui più importanti eventi dell’Istituto fino agli anni Settanta, quando, inevitabilmente l’abbandono delle campagne e la fine della mezzadria hanno modificato anche l’importanza della scuola destinata alla formazione degli agrotecnici. Interessante ed originale la presentazione di proverbi e detti marchigiani, alcuni ignorati dalle raccolte più vaste perché usati solo in ambienti ristretti, ma (foto Marco Gianangeli) memoria e la documentazione del lavoro svolto in molti anni per la formazione degli agrotecnici. Nel monumentale atrio della villa, erano esposti i prodotti dell’azienda agraria, gestita con passione dagli studenti e dai professori tecnici; in particolare è stata posta l’attenzione sulla cultura biologica che impegna nove ettari del fondo Salvati. In altre sale erano visibili una raccolta di cartoline della prima metà del secolo scorso, sia in forma cartacea, sia attraverso la proiezione di raccolte su cd rom. In alcune sale del primo piano erano presenti pannelli illustranti la mietitura, la trebbiatura, la vendemmia, i mestieri, attività commerciali, momenti di vita sociale, cerimonie civili e religiose, aspetti della vita militare, paesaggi rurali: un modo per riflettere sulla storia della comunità e sui valori che hanno segnato il mondo rurale. Particolarmente significative le ugualmente portatori di saggezza: raccolti in tanti foglietti, era appesi ad un abete natalizio. Molto del materiale esposto era stato trovato presso le famiglie degli studenti che hanno lavorato sia alla creazione dei pannelli, sia alla produzione delle didascalie. Gli studenti e i loro professori, con impegno e creatività, hanno realizzato un’ottima mostra, un’illustrazione del mondo agricolo: dall’aratro a trazione animale alle moderne macchine avveniristiche frutto della tecnologia più avanzata. E’ stato anche un’occasione per far conoscere le attività organizzate nel piano di studi sia per Agrotecnico, sia per Tecnico ambientale: è da aggiungere, a questo proposito, che continueranno le visite all’Istituto finalizzate all’orientamento dei nuovi alunni che s’iscriveranno per la prima volta alla scuola secondaria di secondo grado. Presentato sabato 3 dicembre il progetto “Per fortuna c’è un vicino” nel corso della conferenza stampa organizzata dal Comune. Il progetto, proposto dal Consultorio “La Famiglia” e illustrato da Paolo Cingolani (nella foto), vicesindaco ed assessore ai Servizi alla Sociali, ha un duplice obiettivo: da un lato quello di promuovere nella coscienza cittadina la consapevolezza dei diritti dei minori, dall’altro quello di sviluppare, come si legge nel comunicato stesso “le competenze nella comunità, per la formazione di una rete di famiglie e singoli motivati a vivere l’esperienza del volontariato familiare”. Si tratta di un’iniziativa di solidarietà organizzata dal Centro Promozionale Consultorio di Jesi che ha un esperienza di più di venticinque anni nella consulenza a singoli, coppie e famiglie, nonché nella formazione di giovani e genitori attraverso incontri e progetti di sensibilizzazione. Ed è il volontariato familiare il volontariato proposto per quest’iniziativa dal Consultorio: la sua validità è confermata dall’adesione di molti Comuni oltre a quello di Jesi: da Belvedere a Castelplanio a Cingoli, solo per citarne alcuni. Capita infatti che nel suo cammino evolutivo la famiglia incontri difficoltà ed ostacoli di varia natura, tali da non permettere di svolgere al meglio il suo compito educativo ed affettivo. Il lavoro del Consultorio si inserisce proprio qui: per permettere ai figli di queste famiglie momentaneamente impossibilitate – si pensi alle enormi difficoltà in cui si imbattono le famiglie straniere immigrate che non possono contare neanche su appoggi e aiuti di altri familiari - di crescere in un ambiente sano e sereno si è proposto, nell’Ambito Territoriale Sociale IX, un “percorso per il sostegno alla genitorialità attraverso un corso di formazione al volontariato familiare”. Scopo peculiare del corso è proprio quello di creare figure che possano affiancarsi in maniera competente alla famiglia nel momento in cui all’interno della stessa si creino situazioni di difficoltà e disequilibrio. Il volontariato familiare, forma antica d’aiuto, si affianca dunque, proprio come un “vicino”, alla famiglia, senza mai sostituirsi ad essa: anche oggi un “vicino” può collaborare nel risolvere piccoli e grandi problemi che una famiglia sta vivendo. Un progetto complesso ed importante per la realtà locale, che si articola in tre fasi essenziali: una prima fase di sensibilizzazione della cittadinanza – attraverso depliant e manifesti -, una seconda che vedrà l’organizzazione di un corso di formazione in quattro incontri – corso che inizierà nella seconda decade del mese di gennaio 2006 - rivolto a tutti coloro che abbiano intenzione di impegnarsi nel volontariato familiare. La terza fase prevede infine la costituzione di un gruppo di singoli e famiglie che, terminato il corso, si affiancheranno come dei “vicini” alle famiglie in difficoltà. A Santa Maria di Moie Giornata dell’adesione piazza della Repubblica si è invece esibito il camerinese Jimmi Fontana, che ha cantato un suo successo,“Il mondo”. Poi alcuni ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Jesi hanno illustrato, emozionati, i lavori svolti per il progetto “Le Marche si raccontano”, che culminerà nel 2006 con una mostra complessiva degli elaborati. È quindi seguita la proiezione di un primo filmato sulle Marche, la regione italiana dove si vive più a lungo, con il più alto tasso di occupazione nell’industria, 30 mila ettari di vigneti di qualità e cinque porti principali. Cinquemila sono i marchigiani residenti all’estero, tanti quanti quelli che vivono in regione. È iniziato poi il primo collegamento con Buenos Aires, dove una splendida conduttrice, Valeria Mazza, ha raccontato la storia del teatro Colon, alla cui costruzione partecipò anche un architetto marchigiano, Francesco Tamburini. Sul maxischermo del Pergolesi abbiamo potuto quindi ammirare ballerini di tango accompagnati dal bandoneon e seguire il conferimento di targhe di benemerenza a diverse personalità marchigiane residenti in Argentina: la campionessa mondiale di tennis Gabriela Sabbatini, il giocatore di basket Nba Emanuel Ginobili, e la cantante Soledad Pastorutti. A ritmo incalzante è seguito quindi il collegamento con l’attore Neri Marcorè, di Porto Sant’Elpidio e l’esibizione della cantante Linda, di San Benedetto del Tronto, che ha individuato nella semplicità, cioè nell’essenzialità uno dei tratti distintivi dei marchigiani. Sul palco di piazza della Repubblica si sono succeduti più tardi Toni Esposito e Ritiro spirituale per adulti di AC Domenica 18 dicembre alle ore 15.15 è in programma presso il Centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio il ritiro spirituale degli Adulti di Azione Cattolica. L’incontro è un’occasione per pregare, meditare e fare condivisione sulla Speranza, tema portante dell’anno associativo dell’Ac. A guidare il ritiro sarà don Mariano Piccotti. ti”- quelli passati - in cui tutto si consumava lentamente, in situazioni centellinate con il “contagocce”; e a “momenti” - quelli dell’oggi” - che tutto è supersonico e frequentissimo. Al primo periodo, “Itinerare” dedica - nel settimo numero- i suoi bei paginoni da “album dei ricordi”, ricomponendoli sui ritagli di un’epoca che scorre tra la seconda metà dell’ottocento e i nostri giorni. Un percorso dedicato a “chi del viaggio ha fatto la sua ragione di vita…” a “viaggiatori per dovere, più che per piacere: a cavallo, a bordo di un treno, di un autobus o di un camion. Per lavoro, soprattutto…” Ai corrieri, per esempio… li incontriamo viaggiando attraverso le bellissime fotografie d’archivio e il racconto coinvolgente dei testi di Riccardo Ceccarelli, scritti con l’inconfondibile stile garbato e scorrevole, che riesce a distribuire informazioni preziose senza appesantire la scrittura, che resta leggiadra, delicata, con una nota vagamente nostalgica. Di essi, scrive “Erano come formiche. Portavano di tutto. Uova, pollame, carni di ogni sorta, insaccati, anche verdure fresche di stagione…salivano sulla tratta Ancona-Roma, ad ogni stazione, nel cuore della notte…scendevano veloci, per quanto era loro consentito dalle pesanti valigie. La prima sosta obbligatoria, in stazione, era presso i dazieri, dove, dichiarando quanto avevano nei loro bagagli, pagavano il dovuto. Ed eccoli, con passo svelto, sciamare per la città eterna. Di porta in porta, di palazzo in palazzo… pronti a consegnare alle famiglie quanto avevano in precedenza ordinato o quanto n e c e s s i t a v a n o all’occorrenza…in genere, facevano tre viaggi alla settimana, alcuni anche quattro o cinque... ciascuno aveva almeno due “colli”, valigie e pacchi dalle fogge più strane…classica, la valigia di “fibra”: resistente, compatta, sufficientemente dura a proteggere le uova da eventuali colpi…l’involucro più caratteristico era il “fazzoletto della spesa”, in robusto tessuto a piccoli scacchi bianchi e blu…i “corrieri lo usavano per il pollame…: quel “ fazzoletto”, annodato e riannodato di continuo, era testimone di un impegno indefesso, continuo…per sbarcare il lunario, per dare un futuro ai propri figli…” Il racconto spazia poi nell’ambito del trasporto di persone che, nei primi anni del novecento, vide fiorire le prime iniziative e i primi investimenti a Cupramontana, con la ditta Sacsa, a Montecarotto, con la Crognaletti, e infine, a Jesi, con la Pasquinelli: di quest’ultima città, una bella “biografia” ne conclude l’itinerario. Prudenza nella scelta Regione in festa al Pergolesi Riccardo Fogli, mentre all’interno del Pergolesi al recanatese Cristian Riganelli, fisarmonicista, è seguito Lucio Dalla, che con la canzone Caruso, ha reso un omaggio al tenore anconetano Franco Corelli. «Sono molto legato a questa terra straordinaria – ha affermato Dalla – Ho una casa presso Urbino, città dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Qui, prima ancora che a Firenze nacque il Rinascimento.» L’esibizione di Dalla è stata accompagnata, in esterno, da quella dei trampolieri mascherati della Compagnia dei Folli, a cui è seguito il corteo dei rappresentanti delle associazioni marchigiane delle Rievocazioni Storiche. «Sono nati tanti legami in questa circostanza: speriamo di poterli mettere a frutto», ha affermato in conclusione Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, annunciando poi che il prossimo 10 dicembre sarà dedicato alla tragedia di Marcinelle, in Belgio, in cui persero la vita anche dodici minatori marchigiani. Dopo l’intervento del soprano Valeria Esposito, interprete raffinata di un’aria di Spontini, è ritornato Lucio Dalla che ha concluso entusiasticamente la serata. Viaggiare: uscire dai confini ristretti del proprio ambiente di vita ha sempre intrigato e affascinato l’uomo; la sua stessa evoluzione ha transitato su tratte affollate di scambi umani e culturali, qualificandosi in proporzione alla ricchezza dei contenuti. Per qualcuno - o meglio, per più di uno - tuttavia, il viaggiare era – ed è tuttora - legato anche ad un bisogno strettamente economico, oltre che di evasione e d’avventura… ad “un mestiere” dai profili diversi: autista, corriere, camionista, pendolare… e a tempi diversi, ossia a “momen- Anticipo scolastico La “Giornata delle Marche” Segue da pag. 1 di Paola Cocola di Giorgia Barboni La mostra allestita all’Istituto “Salvati” di Marco Palmolella Itinerari nel tempo Segue da pag. 1 Giornata dell’Adesione all’Azione Cattolica, nella parrocchia di Moie. Maria, una “laica”, umana, semplice, una ragazza come tanti, che ha aderito al progetto di Dio, ha offerto il suo sì: ecco perché l’Azione Cattolica festeggia in questa occasione, l’8 dicembre, la sua “giornata”. I gruppi dei Ragazzi, Giovani, Giovanissimi e Adulti hanno animato la celebrazione della Messa, hanno ricevuto la tessera di adesione ed hanno aderito al progetto dell’anno. Al termine della celebrazione si è svolto un momento di festa con tutta la comunità. fotoservizio Luca Gramaccioni Solo Mozart al Pergolesi Concerto di Natale Solo Mozart al Pergolesi l’8 dicembre nell’atteso Concerto di Natale al quale ha partecipato, con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’imponente spiegamento di tre cori: “Regina della Pace”, il Polifonico “Città di Ostra” e il Polifonico “David Brunori”, diretti rispettivamente dai maestri Diego Pucci, Paolo Pucci e Michele Quagliani. Alla Filarmonica Marchigiana si sono aggiunti anche l’organista Luca Scandali e una voce solista, quella del soprano Paola Antonucci. Impossibile contare quanti fossero in scena: una grande vetrina di marchigianità musicale, rappresentativa anche di coloro, e sono moltissimi, che nella nostra regione coltivano musica classica. Nonostante sia un’opera commissionata, nella Serenata K 320 (o ‘Serenata con il corno da postiglione’) si respira un’aria di libertà dove la fantasia vola a briglia sciolta attraverso i sette agili movimenti che racchiudono, senza alterare il clima della composizione, una sinfonia concertante per flauto e oboe. L’esecuzione, stilisticamente attenta e accurata, è stata ripetutamente interrotta dagli applausi. Assai più breve è stata la seconda parte del concerto. Cori, orchestra e voce solista hanno fatto ascoltare due sublimi preghiere, ‘Laudate Dominum’ e ‘Ave verum’(eseguita in tempi molto dilatati, rarefatti) accostate, per contrasto, ad un’invocazione espressa con vigoroso slancio, il ‘Veni sancte Spiritus’, replicato nel bis finale. a.f.c fatica a realizzarsi correttamente. Prima della riforma, era possibile iscrivere alla scuola dell’infanzia, i bambini che compivano tre anni entro il 31 dicembre dell’anno in corso; alla scuola primaria, i bambini che compivano sei anni entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Con la riforma, è possibile iscrivere alla scuola dell’infanzia, i bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile dell’anno successivo: l’ inizio della frequenza può dunque partire da due anni e quattro mesi; alla scuola elementare, scatta l’obbligo di iscrizione per chi compie sei anni entro il 31 agosto e la possibilità di iscrivere i bambini che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno successivo : a partire, quindi, da cinque anni e quattro mesi. Complessivamente, nella formazione delle classi, si possono avere bambini con una differenza di età fino a venti mesi, con la conseguente eterogeneità sul piano della maturazione e delle competenze, e la difficoltà della scuola a dare risposta ai differenziati bisogni affettivi e cognitivi dei bambini soprattutto per l’inadeguatezza delle strutture e la mancanza di personale aggiuntivo. Perché il genitore possa compiere una scelta ponderata, che favorisca l’integrazione, occorre un’attenta ricognizione di quello che il bambino sa fare, ossia una valutazione obbiettiva delle sue reali competenze; e soprattutto, la conoscenza del ruolo specifico e delle finalità di ciascun ordine di scuola. Da tre ai sei anni, e quindi nella scuola dell’infanzia, si creano, attraverso una didattica incentrata soprattutto sull’attività ludica, le premesse, i prerequisiti, per l’apprendimento scolastico. L’accesso alla scuo- la elementare richiede che “il bambino sia pronto per imparare a leggere, scrivere, contare e stare per molte ore in un ambiente sociale, la classe, che richiede anche l’acquisizione di presupposti sul piano del comportamento sociale, delle capacità relazionali, dell’attenzione, del rispetto delle regole, dell’autonomia nel lavoro”. Compito della scuola dell’infanzia non è quello di insegnare a leggere e a scrivere, ma quello di creare, consolidare e verificare le premesse per gli apprendimenti successivi. Sarà allora importante, per esempio,verificare se è capace di pensare al suo corpo nello spazio secondo la verticalità (e ciò non necessariamente avviene prima dei tre anni), se sente “sue” alcune parti del corpo, se comincia ad avere la consapevolezza del proprio corpo e di conseguenza lo controlla, se sa scendere le scale a piedi fermi, se riesce a tenere attrezzi in mano (un cucchiaio, ad esempio), se prende parte all’importante attività del riordinare, se e come riesce a provvedere ai suoi bisogni fisiologici ed igienici, se comincia a riconoscere le regole, ecc. È importante prendere in considerazione le varie sfaccettature e decidere in base alle effettive competenze del bambino che sottendono delle abilità che sono preludio al leggere e scrivere. Pertanto, iscrivere in anticipo il bambino è una scelta che deve essere attentamente valutata dal genitore perché lo espone alla possibilità di riportare degli insuccessi che possono ledere la sua costruzione dell’autostima - tanto importante a quest’età perché motore dell’intero processo di sviluppo -, favorendone l’autoemarginazione, l’aggressività e conseguentemente… il ritardo. Jesi e Vallesina Contrappunti Scelte di civiltà La settimana scorsa si parlava di virtù. Una certamente sembra non abbondare nei nostri esponenti politici: la parsimonia nel parlare unita all’intelligenza e ai contenuti delle parole. Di fronte a tanto parlare mi chiedo se e quando hanno il tempo di pensare e di riflettere. La domanda mi sorge spontanea proprio ascoltando o leggendo le loro quotidiane esternazioni e magari le successive precisazioni o smentite. Perché se non esterni di fronte alla Tv, e la Tv ti cuce addosso un opportuno siparietto, non sei nessuno. Per essere qualcuno dunque bisogna esternare, bisogna parlare. Se poi non dici nulla, o il contrario di quello che hai detto il giorno prima, o se pure è contrario alla logica del pensiero e dei contenuti espressi nelle parole, non ha importanza. Bisogna stare nel coro, anche se stoni. Altrimenti sei escluso. Il tourbillon quotidiano dell’informazione e dei relativi “dibattiti” vive e si costruisce anche su questi versanti, fino a diventare costume e cultura. Qualche settimana fa il ministro delle Pari Opportunità, l’on. Stefania Prestigiacomo, ha detto che “l’aborto è una scelta di civiltà”. Bontà sua e del suo “pensiero”. Affermazione decisa, tranquilla, senza alcuna ombra di dubbio: “una scelta di civiltà”, punto e basta. Ripetuta ai telegiornali, scritta e riscritta sulla stampa, è diventata una verità che passa di bocca in bocca. Non so quanti hanno avuto un attimo di silenzio e di tempo, o anche di pazienza, per vedere se in effetti la coniugazione tra civiltà e aborto fosse idonea o quanto meno coerente. L’aborto voluto è negare l’esistenza ad un nascituro la cui vita, pur non ancora completamente sbocciata, è ugualmente palpitante ed unica nell’intero universo. Civiltà e civile, opponendosi nel linguaggio comune a «barbarie» e a «selvaggio», esprimono quelle conquiste tecniche, spirituali ed intellettuali che al meglio esaltano l’uomo nella sua identità, nella sua convivenza e nella sua responsabile presenza nel mondo in funzione del positivo e della vita. Negare allora la possibilità di vita ad un nascituro non mi sembra proprio essere una scelta di civiltà, tranne che della civiltà si abbia un concetto distorto, parziale, utilitaristico, quasi igienico. I Greci erano “civili” in quanto all’arte, alla filosofia, alla cultura, ma “barbari e selvaggi” in quanto, ad esempio, ai figli: “la legge e l’opinione pubblica infatti accettavano l’infanticidio come legittima salvaguardia contro l’eccesso di popolazione ed il frazionamento della proprietà terriera”. Noi anche siamo “civili” e pure “democratici” e “progressisti” nella cultura, nell’arte, nella filosofia, nella cura della nostra persona, nella vita sociale, nel promuovere il rispetto degli animali, noi che ci preoccupiamo - a parole - del futuro dello stesso pianeta, quella “barbarie” che nega la vita al nascituro la diciamo essere “scelta di civiltà”. Pronti ad etichettare di oscurantisti chi non la pensa così. Identifichiamo la “civiltà” con l’estetica, il progresso scientifico, la profondità del pensiero, le migliori condizioni di vita per l’uomo, e facciamo bene, perché dell’essere umano rispecchia e ne esalta esigenze e specificità; confondendola invece con la negazione della vita nel suo nascere e nel suo divenire non operiamo una “scelta di civiltà”, bensì una scelta negativa e di morte, in fin dei conti una scelta di un utile egoistico che nei fatti limita e nega le altre “espressioni di civiltà”. Abbiamo così una comprensione schizofrenica della civiltà di oggi e di quelle del passato, comprensioni che ci portiamo dietro vivendole e proponendole come la cosa più ovvia del mondo senza accorgerci che essa non corrisponde affatto al concetto complessivo di civiltà che dovrebbe riflettere le dinamiche della persona umana nella sua totalità. Scelte di civiltà che qualche volta sono autentiche idiozie. 5 ROSORA Maiolati Spontini Genitori chiedono la riapertura della Scuola dell’Infanzia di Riccardo Ceccarelli Domenica 18 dicembre 2005 Le mura spostate di Marco Palmolella Majolati dà segni di ripresa: molte famiglie hanno investito nel recupero delle abitazioni, altre abitazioni sono state vendute favorendo nuovi insediamenti e prossimamente prenderà il via una nuova lottizzazione a Santa Liberata che porterà la residenza di nuove coppie di sposi. Tutto questo aiuta la ripartenza dei servizi, alcuni già presenti, altri richiesti: tra quest’ultimi la Scuola dell’Infanzia. I genitori di Majolati chiedono la riapertura di questa Scuola, perché il viaggio fino a Moje per i bambini, di meno di tre anni fino ai sei, è un forte disagio. Mantenere i bambini nel loro ambiente è un segno di appartenenza ad una comunità: aiuta anche l’integrazione delle nuove famiglie residenti ed extracomunitarie. La vita paesana tornerebbe a ruotare intorno alla comunità scolastica (molti ancora ricordano la presenza degli alunni della Scuola Pallavicino) e si tornerebbe ad utilizzare la sede storica, l’Asilo Spontini, esempio di una scuola nata dalla filantropia spontiniana e viva testimonianza del lascito Spontini, troppe volte umiliato, nel passato. L’onere finanziario che il Comune, in accordo con le Opere Pie, andrebbe a sopportare per mettere a norma la Scuola è stimato in novantamila euro, ma questa spesa non deve essere intesa come uno sperpero, perché comunque l’edificio necessita di opere manutentive che dovranno essere ugualmente sostenute. La produzione dei cibi potrà essere affidata, previa convenzione, alle Opere Pie Spontini che hanno le cucine nei locali adiacenti. L’Asilo Spontini ha avuto una gestione privata a cura delle Opere Pie fino l’anno scolastico 1981-82, quando venne trasformata in scuola statale. Dal ‘95 la scuola fu aperta con il sostegno comunale, l’esperienza si concluse con l’anno scolastico 1999– 2000, ma per alcuni mesi dell’anno scolastico 2001–02 e per l’anno 2002-03 la scuola è stata frequentata dagli alunni sella scuola materna Pallavicino di Moje. Già nella scorsa primavera in Consiglio comunale era stata avanzata la richiesta per la riapertura della Scuola dell’Infanzia, sostenendo che si sarebbero iscritti almeno tredici bambini nati negli anni 2002 e 2003; inoltre nel capoluogo erano nati cinque alunni per il 2004, sette alunni nell’anno 2005. A questo è necessario aggiungere che prendendo come riferimento la territorialità parrocchiale di Majolati e Scisciano, che si estende all’abitato posto alla destra del fiume Esino, ci sono altri bambini che potrebbero essere interessati ad una scuola majolatese, inoltre altre famiglie con bambini si stanno insediando nel territorio di riferimento. Dopo una serie di contatti telefonici tra le famiglie e gli amministratori comunali, il 19 settembre scorso i genitori di ventidue MONSANO Si esprime con i fiori I fiori come mezzo di comunicazione importante nei rapporti interpersonali e nell’allestimento di ambienti per cerimonie e manifestazioni. Un’autorità in materia di fiori è il senigalliese Ercole Moroni, che lavora in Italia e all’estero e possiede un negozio-laboratorio-scuola a Londra, il McQueens. Tra gli allievi di Moroni anche una fiorista di Monsano, Francesca Conti, che il mese scorso ha avuto modo di frequentare un corso dii perfezionamento di quindici giorni a Londra, ottenendo da Moroni il diploma in tecniche fieristiche. La Conti ha un proprio laboratorio a Monsano e opera da anni come allestitrice floreale di mostre, cerimonie, manifestazioni. famiglie si sono incontrati per esaminare la situazione ed è stata inviata una lettera all’amministrazione comunale nella quale si chiedeva ufficialmente la riapertura dell’asilo Spontini per il settembre 2006. Dopo uno scambio di comunicazioni interlocutorie, il 5 dicembre l’amministrazione comunale incontrava una rappresentanza dei genitori favorevoli alla riapertura della Scuola dell’Infanzia. Stando a quanto riferito dai genitori, dalla riunione sarebbe emerso che l’amministrazione comunale, pur non avendo inserito la cifra in bilancio, sarebbe disposta ad adeguare i locali, che necessitano di lavori di manutenzione, a patto che l’Istituzione scolastica conceda al territorio comunale majolatese, con certezza, la settima sezione. In questo caso sei sezioni di Scuola dell’Infanzia rimarrebbero a Moje ed una a Majolati. Nella consapevolezza che l’organico degli insegnanti per il prossimo anno sarà deciso in apri- le, sembra comunque difficile che le autorità scolastiche consentano l’apertura di una nuova sezione. A questo, i rappresentanti dei genitori majolatesi hanno risposto di chiedere il trasferimento della sesta sezione a Majolati e per ottimizzare i numeri di tentare di portare alcuni alunni della zona Vallati e delle aree non urbane del territorio a Majolati. Questa ipotesi è attuabile perché numerosi scuolabus, per varie esigenze d’orario e di aree di competenza, si spostano continuamente tra il capoluogo e la popolosa frazione; inoltre nel rispetto di tutti i residenti di Moje non possono sentirsi depauperati in quanto hanno un’offerta assistenziale e scolastica straordinaria; infatti, Moje ha il nido, la scuola materna statale con sei sezioni e la scuola materna privata con una sezione. Come abbiamo riferito nel numero del 27 novembre scorso (pag.2), sono stati portati a termine i lavori di restauro, consolidamento statito e miglioramento antisismico della casa canonica di San Michele Arcangelo di Rosora, un edificio che ridale alla fine dell’Ottocento. Dai documenti d’archivio, si apprende infatti che, con delibera consiliare del 20 febbraio 1896, il Comune di Rosora vendeva al parroco di allora, don Giuseppe Bruciaferri, 99 metriquadrati di suolo pubblico nel centro storico e il permesso di abbattere un tratto di mura castellane (circa sessanta metri), spostarlo di qualche metro all’interno e ricostruirlo sulla linea che va dalla casa Angelini fino al campanile della chiesa. Il tutto (su perizia dell’ ing. Francesco Gandolfi di Jesi) per creare un’area su cui costruire la casa canonica I lavori vennero eseguiti nei due anni successivi. La casa canonica (progettata forse dallo stesso Gandolfi) è di quattro piani con una ampia cantina. Doveva ospitare sei-sette sacerdoti, la servitù, magazzini per i raccolti agricoli; al piano terra tre stanze erano adibite a pollaio, come si legge nella pianta; la cantina risultò spaziosa più della chiesa. Negli stessi anni veniva costruita, a fianco della chiesa e contigua alla casa canonica, la sala per le Confraternite. La grande casa occupò circa 300metriquadrati. Perché tanti sacerdoti? C’erano il pievano e l’aiutante (il “curato”), tre sacerdoti come cappellani per le tre confraternite, quindi il sacerdote maestro delle scuole, più i sacerdoti avventizi come predicatori ed altro. Il recente restauro, su progetto dell’architetto Barbara Serrani di Osimo, ha permesso di riparare alle usure del tempo, di eseguire opere di consolidamento e di restituire, fra l’altro, la magnifica facciata neoclassica con tinteggiatura elegante. Il centro storico di Rosora ora può avvalersi di questo bel palazzo che dà splendore e ricchezza al paese. La Zona Pastorale di Cupramontana Solidarietà e speranza Da diversi anni le parrocchie che fanno parte della Zona Pastorale di Cupramontana (San Leonardo e San Lorenzo di Cupramontana, SS. Salvatore di Poggio Cupro, Santo Stefano di Maiolati, San Rocco di Scisciano, San Silvestro di Monte Roberto, San Marco di Castelbellino, Madonna di Lourdes di Pantiere, Sant’Apollinare di Monte Roberto, San Benedetto Abate di Pianello Vallesina e San Paolo di Jesi) in occasione del Natale inviano a tutte le famiglie un piccolo dono-ricordo della ricorrenza. L’iniziativa viene presa dal Consiglio Pastorale Zonale in accordo con i rispettivi parroci per sensibilizzare l’intera popolazione alla formazione e alla crescita di una coscienza comunitaria che dalle proprie parrocchie si allarghi a quelle limitrofe, la Zona Pastorale appunto. Quest’anno in luogo dell’oggetto-ricordo, i parroci e l’intero Consiglio Pastorale invieranno a tutte le famiglie una lettera di augurio spiegando che l’importo impegnato per l’acquisto degli oggetti-ricordo sarà inviato a don Luigi Carrescia, già parroco di Poggio Cupro e di Castelbellino, da anni impegnato in una grande parrocchia in Brasile. L’importo servirà in particolare per continuare a costruire un asilo per i bambini più poveri della sua parrocchia. Ovviamente le famiglie che riceveranno questa lettera di augurio, se vorranno, proprio in occasione del Natale, potranno presso le rispettive parrocchie esprimere concretamente un gesto di solidarietà e di parteci- pazione. La scelta operata si è mossa nel segno della speranza, di quella speranza che la nascita di Gesù ha rappresentato e rappresenta ancora per il mondo, di quella speranza che sarà il tema del convegno ecclesiale del prossimo anno, di quella speranza infine che bisogna recuperare in tutti gli aspetti della vita per ridarle pieno senso e significato. Una curiosità: la lettera di augurio riproporrà la cornice di quelle indimenticabili “lettere di Natale” che i bambini usavano, nei decenni passati, scrivere ai propri genitori e riporre sotto il piatto il giorno di Natale. Un piccolo recupero per una rinnovata autenticità della festa del Natale di Gesù. Spesso dimenticato. Scuola di taglio e cucito Cri Style di Maria Cristina Cesari (ex Labor di Severina Palermi) Opera da 40 anni con corsi permanenti, professionali e progressivi. Lezioni a carattere individuale con sistema didattico esclusivo. Le iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno. Corsi di: hobbistica uso familiare, modellista, sarta - fashion designer. JESI - Via Ugo la Malfa, 24 tel e fax 0731.202894 - 202893 cell. 340-3892799 - 347-5475149 - mail [email protected] 6 Domenica 18 dicembre 2005 Sport Jesi per via di Paolo Marcozzi Gobbi (dei) (Via, da Via Calbaria a Via S. Marcello) Si definisce, a Jesi, Costa dei Gobbi la strada che, da Via Santa Lucia, porta, in erta salita, alla strada provinciale di Montelatiero, nei pressi del famoso “spaccetto”, ove gli jesini sono soliti sostare per rifocillarsi con un panino al prosciutto o per gustare note specialità locali (“tegliette” di melanzane e pomodori al forno, vincesgrassi, coniglio in porchetta, ecc.). Il termine “costa” appartiene al lessico popolare jesino per indicare una strada in forte salita o discesa; donde, ad esempio, “costa lombarda”, “costa mezzalancia”, la “costa dei fiammiferi”. Più controversa è l’origine della denominazione assegnata alla costa in esame: deriva dal nome dei proprietari di terreni limitrofi (la famiglia Gobbi)? Oppure dal loro soprannome (la famiglia dei Gobbò)? Oppure dai lunghi cardi (le coste dei gobbi, appunto) che, dalle nostre parti, si usano cucinare in umido con pomodoro aromatizzato? Attendiamo notizie dai lettori. Gobetti Pietro (Via, da Viale del Lavoro a Via Murat) Scrittore e politico (Torino 1901 – Parigi 1926). Nell’ottobre del 1918 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza e nel novembre di quello stesso anno diede vita al quindicinale Energie Nove, rivista che si ispirava alla filosofia di Croce e di Gentile, al liberalismo di Einaudi e all’attività politica di Salvemini. Lo sforzo verso l’azione lo indirizzò verso i gruppi d’azione degli amici dell’ “Unità”, che propagandavano la riforma elettorale basata sulla proporzionale, il voto alle donne, la riforma amministrativa e la Società delle Nazioni. Col primo numero di una nuova rivista, Rivoluzione liberale, che uscì il 12/2/1922, avviò la battaglia per un “liberalismo rivoluzionario”. Di fronte alla crisi dello stato liberale, alla marcia su Roma e al governo Mussolini del 1922, Gobetti constata amareggiato «con quanta indifferenza sono considerate le libertà più elementari di stampa, di associazione, di parola», ed elabora la sua tesi del fascismo come «sintesi, spinta alle ultime conseguenze, delle storiche malattie italiane: retorica, cortigianeria, demagogia, trasformismo». Arrestato più volte con l’accusa di appartenere “a gruppi sovversivi che complottano contro lo stato”, non cessò la sua attività di giornalista e scrittore: nel 1923 uscivano La frusta letteraria, raccolta di brevi saggi di critica teatrale, e La filosofia politica di Vittorio Alfieri; nel 1924 l’importante saggio teorico La rivoluzione liberale. Dopo aver subito una grave aggressione squadristica che ne minò seriamente il fisico e frequenti e ripetuti sequestri della rivista, si avviò verso l’esilio in Francia, dove morì dopo breve malattia. Domenica 18 dicembre 2005 Volley Calcio Monte Schiavo Banca Marche al PalaTriccoli con Forlì Per chiudere l’anno in bellezza di Giuseppe Papadia Due successi con Padova nel giro di tre giorni hanno restituito il sorriso alla Monte Schiavo Banca Marche, reduce da due sconfitte consecutive. Sabato scorso al PalaTriccoli le “prilline” hanno piegato la tenace resistenza delle padovane, imponendosi 3-1 (parziali: 25-23, 19-25, 25-18, 25-20) al termine di una partita equilibrata. A fare la differenza per le jesine è stata una Kilic (nella foto) superlativa al servizio ed in attacco: la russa ha realizzato ben sei ace e messo a terra 24 palloni. In precedenza, mercoledì 7 le jesine avevano sconfitto al tie break (parziali: 18-25, 25-19, 2514, 18-25, 15-8) il Padova al PalaTriccoli nel ritorno di Coppa Italia. Alla Monte Schiavo bastavano due set per qualificarsi ai quarti dopo il 3-1 dell’andata. La classifica dopo l’ottava giornata di andata: Bergamo e Novara 20 punti, Perugia 19, Pesaro e Monte Schiavo Banca Marche Jesi 17, Chieri 14, Vicenza 12, Padova 11, Forlì 7, Arzano 3, Santeramo e Tortolì 2 punti. Oggi, domenica 18 dicembre, Togut e compagne ospitano al PalaTriccoli il Forlì (ore 17.30) per l’ultima gara dell’anno 2005. Quella romagnola è una formazione che punta ad una salvezza tranquilla. Per raggiungerla al più presto il tecnico Marasciulo si affida ai punti della colombiana Moreno Pino e della giovane Jerkov. In regia c’è l’ex azzurra Sangiuliano. Ex di turno tra le jesine è Darina Mifkova, in Romagna per due stagioni. (foto Candolfi) Basket Per un’esperienza “sul campo” Sicc Bpa a Montecatini per il posticipo E giovedì si chiude a Jesi con Trapani Continua la collaborazione didattica tra l’istituto tecnico “G. Marconi” di Jesi e il Gruppo Meccanica Generale. Trenta ragazzi del quarto e quinto anno che frequentano l’istituto Marconi - indirizzo meccanico - sono stati a lezione sui “banchi dell’azienda”, per arricchire il proprio curriculum di studi con un’esperienza direttamente legata al mondo produttivo d’avanguardia. Le attività non saranno orientate solamente agli aspetti tecnico-progettuali e produttivi del settore (tecniche di stampaggio, tipologia ed impiego dei materiali plastici, sviluppo del prodotto, progettazione e metodologie cad-cam), ma anche alla conoscenza di aspetti organizzativo-gestionali e di orientamento post-diploma. Per entrambi i gruppi sono previste 35 ore di lezione, da sviluppare nell’arco di circa dieci pomeriggi durante l’anno scolastico. Due sconfitte a distanza di tre giorni l’una dall’altra hanno fatto ripiombare la Sicc Bpa nel tunnel. Domenica scorsa la capolista Scafati dei tanti ex ha sbancato il PalaTriccoli 94 a 84. Ai gialloverdi non sono bastati gli oltre venti punti di Dorsey, Sato e Weathers per fronteggiare l’ottima rosa dei campani (44 punti Canarini di colore per Caterina Il primo millennio dell’abbazia Con la ventesima Rassegna di Cori musicali e con l’apertura del Concorso di composizione corale per musiche natalizie, hanno preso il via l’8 e l’11 dicembre le celebrazioni per il millennio dell’abbazia di Sant’Elena. Le celebrazioni sono promosse per valorizzare ogni aspetto legato alla millenaria vita dell’abbazia: convegni sul monachesimo, sull’arte e la storia, sulle attività produttive, sull’accoglienza, spettacoli per giovani, rappresentazioni sacre, feste religiose si susseguiranno sulla base di un fitto calendario per tutto il 2006 per chiudersi ufficialmente alla fine dell’anno, tra il 3 e il 10 dicembre 2006. 7 Valentina Zuccari di Jesi,. ha appena compiuto dieci anni, è iscritta alla Federazione Ornitologica Italiana dal 2004 ed ha esposto per la prima volta i suoi soggetti nelle mostre di Ancona e di L’Aquila, ottenendo ottimi punteggi. E’ stato il nonno, Marcello Santoni, a trasmettere la passione per gli uccellini e ad insegnarle i primi rudimenti per allevare canarini di colore, nella speranza che possa diventare, tra qualche anno, una grande e appassionata allevatrice. della panchina contro i 27 di quella jesina). Giovedì 8 gli jesini erano stati travolti 98 a 73 a Rieti nel turno infrasettimanale. Mercoledì 14 Rossini e compagni hanno disputato un’amichevole al PalaTriccoli contro la Scavolini-Spar di Pesaro. L’incasso è stato devoluto in beneficenza all’Istituto Oncologico Marchigiano. La classifica dopo il dodicesimo turno: Scafati 18 punti, Caserta e Ferrara 16, Rieti, Imola, Rimini e Fabriano 14, Novara, Montecatini e Montegranaro 12, Sicc Bpa Jesi, Castelletto Ticino, Pavia e Sassari 10, Casale Monferrato 6, Trapani 4 punti. Oggi, domenica 18 dicembre, i gialloverdi vanno a far visita al Montecatini (ore 20.30) dell’ex Mario Boni. La gara sarà trasmessa in diretta su Rai Sport Satellite. Oltre all’ex gialloverde, il tecnico Cancellieri può disporre di due buoni americani (Smith e Ward) e di un gruppo di giovani promettenti. Giovedì 22 la Sicc chiuderà l’anno al PalaTriccoli contro il fanalino di coda Trapani (ore 20.30). Sulla panchina siciliana sedeva l’ex Gresta, il tecnico della promozione in serie A, poi esonerato a novembre per gli scarsi risultati. Al suo posto è arrivato il pesarese Sacco. Nella rosa spiccano il canadese Mendes, l’irlandese Callahan e l’esperto Zanelli. Gip (foto Giaccaglini) Inseguiamo il Centobuchi Oggi a Jesi il Porto Sant’Elpidio a Moie l’Urbisaglia Due trasferte positive per le nostre di Eccellenza: il faticato pareggio del Real Vallesina (11) in casa del solido Montegiorgio è già abbastanza appagante; per la classifica valgono assai i tre punti della Jesina ottenuti ad Acqualagna (0-1). Ma il Centobuchi capolista non cede! Jesina La Falco di Acqualagna, sapendo delle capacità leoncelle e delle speranze nostrane di portar via il risultato, si era preparata a contrastare la… star di turno, per non affondare nelle sabbie mobili. La Jesina di mister Ceccarini, da parte sua, aveva indossato la mentalità di squadra operaia, pronta ad ogni evento. I locali, alquanto tesi e nervosi, si buttavano avanti, anima e cuore, per l’impresa non facile, ottenendo buone premesse senza però riuscire a piegare la bella resistenza jesina. Se ne va così il primo tempo con un paio di bravure del nostro portiere Pieralisi e qualche ripartenza di Castorina e Langiotti. Si rientra e la Jesina appioppa il k.o. al primo minuto con un perfetto cross di Zaccagnini verso Langiotti, il quale di primo acchitto fa una girata potente e precisa ed è gol: 0-1 al 46’. La doccia fredda non smorza i padroni di casa, pur lasciandoli nel gelo e nell’arruffata voglia di rimediare. E qui la Jesina mette in campo organizzazione, possesso di palla e gioco di rimessa. Poche le occasioni pericolose nel lento spegnersi dell’Acqualagna. Il risultato è per i leoncelli. Oggi, al Comunale di Jesi, il Porto Sant’Elpidio viene almeno per un punto! Real Vallesina Si giocava a Montegiorgio, dopo alcuni turni poco validi per i padroni di casa, i quali quindi erano pronti ad una partita combattuta. Ma il Real sta diventando una solida corazzata (come in tempi passati). I locali attaccano a spron battuto, cercando il colpo decisivo, che arriva rocambolescamente: Montini, il portiere realista, vola a ghermire una palla alta e non l’abbranca, favorendo lo sgusciante D’Ascanio; allora con mossa disperata lo travolge, buscandosi l’espulsione ed il rigore. L’1-0 al 26’contro i nostri pesa assai, dopo il rigore realizzato e l’inferiorità numerica. Ma la tenuta non solo tecnica dei nostri, la bravura a sorpresa del portiere di riserva Carotti e la volontà del collettivo fanno superare ogni difficoltà, fino a quando Gabrielloni trasforma il rigore conquistato dai nostri ed è 1-1 al 37’. Si prosegue anche nella ripresa su questa falsariga: noi a difenderci (alquanto favoriti dal… pantano e dalla pioggia), i padroni di casa all’inutile arrembaggio. Oggi a Moie l’Urbisaglia. Vir Prima categoria Bella impresa del Castelplanio che, battendo il Camerino (3-1) si inerpica al terzo posto a quota 24. Ma il SiroloNumana resiste in vetta facendo il corsaro a Jesi con la Spes (0-1). Perde (3-0) il San Marcello a casa del Monserra, ma ancora è in seconda poltrona. Cupra, battendo la Serrana (1-0) torna verso il centro classifica. Borgo Jesi vince bene (1-3) a Marotta e si appaia in corda alla Labor che pareggia (1-1) in casa con l’Albacina. Seconda categoria L’Aesina batte il Torrette (1-0) e sale verso l’alta classifica. La Sampaolese sconfigge in derby lo Staffolo (3-0). Bel pareggio del Monsano a Cingoli (2-2). Delusione a Filottrano per l’Aurora (3-1). Terza categoria Castelbellino batte l’Argignano (2-1) distanziandolo di otto lunghezze ed è primo in classifica. Pianello perde a Poggio San Marcello (3-1). Vince la Libertas col Casebruciate (3-1). Ricordo di Aroldo Collesi «Con Aroldo Collesi scompare un maestro di sport e un esempio di vita »: con queste parole il Presidente della Jesina Calcio, Massimiliano Ricci, a nome della società, si è stretto attorno al dolore della signora Celina, delle figlie Ambra e Daniela e di tutti gli sportivi jesini per la morte di Aroldo avvenuta giovedì 8 dicembre, a Jesi, nella sua abitazione. “Aroldo aveva legato il suo nome a quello della Jesina da giocatore, da allenatore e da dirigente, ha aggiunto Massimiliano Ricci - dimostrando in ognuno di questi ruoli, tutte le sue qualità tecniche e umane. La sua morte lascia un grande vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto, anche se il suo ricordo resterà per sempre vivo in tutti noi». Collesi era nato a Serra San Quirico il 26 giugno del 1918, aveva giocato da portiere in numerose squadre, tra le quali l’Anconitana (serie B) di cui era stato poi anche allenatore. Ma con Jesi aveva avuto un rapporto più profondo, come allenatore e come direttore tecnico dei “leoncelli”, conquistandosi stima e rispetto. 8 Varie Domenica 18 dicembre 2005 A San Nicolò L’entroterra di Ezio Bartocci Agenda Il santo del giorno Venerdì 16 dicembre Santa Adelaide – Sabato 17 San Modesto – Sant’Olimpia – Domenica 18 San Graziano – Lunedì 19 Sant’Anastasio – Martedì 20 San Liberale di Roma – Mercoledì 21 San Tenistocle – Giovedì 22 Santa Francesca Cabrini – Venerdì 23 San Giovanni da Kety – Sabato 24 Santa Irma – San Delfino – Domenica 25 Natale del Signore. Agenda Venerdì 16 dicembre Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) concerto di apertura della stagione sinfonica 2005–2006 Sabato 17 dicembre Jesi – villa Borgognoni (dalle 18 alle 24) “Serata in giallo” Maiolati – teatro Spontini: “Teatro concerto di storie, musica e parole” con Enzo Jannacci. Domenica 18 dicembre Jesi – chiesa di San Savino (ore 17) inaugurazione del “Prese di San Giuseppe 2005” Jesi – chiesa delle Grazie (ore 17,30) per la stagione “Amici della Musica”: Concerto di Natale con la Corale “Pergolesiana” diretta da mons. Roberto Vigo. Jesi – chiesa di San Nicolò (ore 17,30) inaugurazione della mostra di Ezio Bartocci. Jesi – teatro studio Moriconi (ore 17,30): “Cenere o il Signore delle api” presentato dal Teatro delle Briciole. Verrà inaugurata domenica 18 dicembre alle ore 17,30, nella chiesa di San Nicolò la personale di Ezio Bartocci intitolata Entroterra. La mostra conclude un percorso espositivo articolato in tre tappe successive, iniziato nel 2003 a Falconara e proseguito l’anno scorso ad Urbino. Tre eventi legati da un tema comune: quello dell’identità tra territorio ed attività umana. Entroterra raccoglie, in particolare, opere dell’artista cuprense (ma jesino di adozione) ispirate alla terra e al paesaggio contadino. La mostra proseguirà fino al 12 gennaio e sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Proposte e dibattiti a San Nicolò Turismo responsabile e altre iniziative di Giorgia Barboni Capita spesso che le iniziative più interessanti siano anche quelle meno pubblicizzate. Ne è un esempio la prima rassegna sul turismo responsabile “Viaggiare ad occhi aperti” organizzata dall’associazione “La Goccia” presso la chiesa di San Nicolò con il patrocinio dell’Arci, del Comune di Jesi e della Pro Loco solo per citare alcune delle associazioni ed autorità che hanno dato la propria adesione. Quattro giorni di convegni, mattino e sera, sul tema del turismo “alternativo” e di proposte altrettanto valide, I lettori segnalano In televisione Sabato 17 dicembre – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” con don Giovanni D’Ercole – ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 18 dicembre – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi – 10 Santa Messa (Retequattro) – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Farmacie di turno Venerdì 16 dicembre Comunale 2 – sabato 17 Grammercato – domenica 18 Coppi – lunedì 19 Moretti – martedì 20 Barba – mercoledì 21 Martini – giovedì 22 Comunale 2 – venerdì 23 Cerni – sabato 24 Comunale 1 – domenica 25 Delle Grazie. Anagrafe Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 7 novembre Tommaso Sallenti; 11 novembre Fabrizio Ivo La Barbera e Suela Balla; 12 novembre Veronica Iannaccone; 15 novembre Riccardo Silicati e Edoardo Rocchetti Kosinska; 17 novembre Luca Fossi; 18 novembre Michele Aquilanti e Jonathan Mansi; 19 novembre Lorenzo Ciampichetti (Ancona); 20 novembre Alessio Azizi (Ancona); 21 novembre Elisa Meo; 22 novembre Josephine Lombardi (Senigallia); 23 novembre Emma Gregori, Emanuele Borocci, Elisa Braconi, Margherita Vescovo; 24 novembre Maria Teresa Colabello; 25 novembre Giulia Baleani; 27 novembre Tommaso Ottaviani. Matrimoni 19 novembre Alfredo Cupido e Irina Burlacu; 26 novembre Eugene Okondor Igwebuike e Cynthia Mills Aniemeka, Ramon Ronci e Desireè Pacini; 3 dicembre Marco Venturi Tacchi e Lucia Mazzarini. Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 13 novembre Arduino Zannotti (88 anni) di Cupramontana; 14 novembre Gino Ciattaglia (86) di Apiro, Jolanda Barigelli (98), Neide Gregori (78); 15 novembre Aldo Ramazzotti (82), Dino Pieralisi (80), Annunziata Gambella (90), Santa Porcarelli (92) di Maiolati Spontini; 16 novembre Pinuccia Podda (99); 17 novembre Edoardo Socci (78), Attilio Piccioni (84) di Morro d’Alba; 18 novembre Adele Spinaci (82); 21 novembre Gildo Petrini (80) di Filottrano, Dina Romagnoli (91) di Belvedere Ostrense; 22 novembre Anna Tiberi (63), Olivio Lucarini (64) di Castelbellino, Alda Gina Balestra (84) di Castelbellino, Giuseppe Marzioni (84); 23 novembre Thea Agostinelli (81), Alvaro Ricci (84); 24 novembre Gina Innocenzi (86) di Maiolati Spontini; 25 novembre Lorenzo Giuliani (82), Gina Fioretti (91); 26 novembre Rinaldo Ciarimboli (93), Sisinia Bonacci (89); 27 novembre Sotere Sisti (93), Flavio Pellegrini (71), Osvaldo Fabrizi (69), Giuseppe Perini (69), Elisa Cacciamani (84), 28 novembre Elena Martelli (84) di Falconara Marittima, 29 novembre Daniele Soverchia (42), Rosmunda Pomponio (76); 30 novembre Alina Francucci (85) di Cingoli; 1 dicembre Giuseppa Lardini (69) di Falconara Marittima. Sono tredici i candidati a difensore civico L’amministrazione comunale rende noto che, alla data del 28 novembre scorso, sono pervenute le seguenti candidature alla carica di difensore civico: Michela Angelelli, Massimiliano Carnali, Paolo Cognini, Francesco Conti, Andrade Julio Gutierrez, Paolo Marcozzi, Jolita Margarucci, Dina Mogianesi, Alberto Palpacelli, Paola Lisa Petetta, Simone Rachetta, Maria Cristina Tiberi e Andrea Torri. Nei prossimi giorni un’apposita commissione selezionerà una rosa di tre candidati da sottoporre all’esame del Consiglio comunale procederà entro questo mese alla nomina del difensore civico per il prossimo triennio. Agrochimica giardinaggio e agricoltura Via Roma, 6 - Località Macine tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN) - Settore agricoltura - Settore vinicolo - Laboratorio analisi vini - Giarninaggio - Macchine e attezzi - Impianti di irrigazione I lettori segnalano… Segnalano il tappeto di foglie che nei giorni scorsi ha ricoperto l’area a ridosso del Montirozzo. E’ naturale la caduta delle foglie in questa stagione. E’ tipica e magari suggestiva la tinta giallo-ruggine assunta via via dal paesaggio ove le foglie morte vanno a posarsi. E’ un pericolo per il pedone che sale o scende le scalette del Montirozzo quando il tappeto di foglie, battuto dalla pioggia, diventa scivoloso e quasi impraticabile. Forse il calendario degli interventi programmati per la rimozione delle foglie, in questi tempi, in queste zone e in queste condizioni dovrebbe essere rivisto. (foto Paola Cocola) Da Fabriano Per un grande ospedale a Dubbo in Etiopia di Simone Sebastiano La Merloni Termo Sanitari, in occasione del Natale, appoggia economicamente l’attività di un’associazione no profit, quest’anno riconosciuta nella “Pro Dubbo”. I fondi raccolti, infatti, saranno utilizzati per ampliare la già esistente clinica ostetrica di Dubbo, in Etiopia. «Dubbo si colloca nella frontiera dell’emarginazione – ha precisato il patron Francesco Merloni - ed il nostro aiuto è certamente piccolo, è una goccia, che speriamo possa servire quantomeno come testimonianza». La fondazione “Pro Dubbo Onlus” nasce nel 2000 per merito del Vescovo di Soddo-Hosanna Maritozzi, dei missionari cappuccini delle Marche e del Cuamm (Collegio universitario Aspiranti Medici Missionari) di Padova. Nel 2002 quella che era nata come una piccola clinica, viene convertita in ospedale generale “St. Mary Small General Hospital”. «E’ difficile lavorare in quelle zone» ha affermato il dott. Alessandro Cochetti. In mezzo a quel deserto di povertà, dove la mortalità infantile è elevata, dove molte donne muoiono ancora di parto, in quella che era un’oasi felice non toccata dall’Aids, ora si sta diffondendo anche quest’ultimo, e diventa un vero problema vivere. «Dell’esperienza di essere medico in quei luoghi, mi porto dietro: il cuore, che rimane a casa quando lascio la mia famiglia in Italia e che rimane in Etiopia quando sono in Italia e ripenso alle sofferenze delle persone” All’interno della manifestazione è stato inserito uno spazio per le fotografie. Anche quest’anno, infatti, è stato pubblicato un libro, che rappresenta una nuova raccolta di foto del falconarese Giorgio Marinelli: dopo “Pianeta acqua” (2003) e “Dimensione aria” (2004) Marinelli propone ora “Per frate focu” interamente dedicato al Stagione sinfonica Venerdì 16 dicembre (ore 21) al teatro Pergolesi concerto di apertura della stagione sinfonica 2005-2006, organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Woldemar Nelsson. Musiche di Glinka, Mozart e Rimskij-Korsakov; al flauto Janne Thomsen, all’arpa Luisa Grandina. Corso di Linux fuoco. Le foto di Mazzarini sono state scattate proprio nei campi in cui opera il dott. Cochetti: fotografie che strappavano stralci di vita etiope e li trasmettevano nella loro durezza e nella loro quotidianità. «Il fuoco è un elemento che può distruggere – ha detto Francesco Merloni chiudendo l’incontro - ma il fuoco può anche essere la passione, l’amore e la forza che ci spinge ad intervenire in queste situazioni in cui c’è bisogno di aiuto». come il commercio equo e solidale e il consumo critico presentate, tra le altre, dalla Cooperativa Mondo Solidale. Perché parlare di turismo responsabile? Perché ogni anno quasi un miliardo di persone si sposta da una parte all’altra del pianeta, e mete sempre più gettonate sono i Paesi in via di sviluppo. Purtroppo, però, gran parte dei soldi spesi nei Paesi del Sud del mondo – dal 50 al 90 per cento - tornano nelle tasche del business vacanziero occidentale. Un circolo vizioso destinato a deturpare non solo i luoghi, ma anche la cultura autoctona. A questo proposito l’Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile) ha avvertito l’esigenza di promuovere una nuova filosofia del viaggio, proponendo come compagni di viaggio principi quali l’equità, la sostenibilità e la tolleranza. Sì a viaggiare dunque, ma anche a valorizzare l’incontro fra le culture, accorgendosi che la qualità del viaggio non è fatta soltanto di alberghi lussuosi e villaggi vacanze – che spesso si trovano ai margini dei quartieri più poveri delle città - ma di rapporti ecologicamente e umanamente corretti. Alcune delle caratteristiche di questi viaggi, così come presentati negli incontri, sono, ad esempio, l’utilizzo delle strutture del posto per pernottare e spostarsi, la visita a progetti di sviluppo in loco, e lo stabilire momenti di incontro diretto con gli abitanti. Si legge infatti nella Carta d’Identità per Viaggi Sostenibili che questo tipo di turismo è “un viaggiare etico e consapevole che va incontro al paese di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità. Un viaggiare che sceglie di non avvallare distruzione e sfruttamento”. E sempre più in Italia sono le cooperative e le associazioni che propongono questa forma di turismo: tra queste “Viaggi e Miraggi”, società cooperativa Onlus di Treviso, che nel pomeriggio di venerdì 9 ha presentato le proprie iniziative con il suo presidente Roberto Brusadin. Teatro delle briciole Organizzato dalla Fondazione “Pergolesi Spontini”, al teatro studio “Valeria Moriconi” domenica 18 dicembre (ore 17,30) sarà di scena “Cenere o il Signore delle api”, Teatro delle briciole . Teatro attore. La SnB, in collaborazione con il Centro Informa Giovani di Jesi, organizza un corso base di Linux, gratuito, per iniziare a conoscere questo prodotto, per provare a lavorarci, giocarci e divertirsi. Linux, come noto, è un sistema operativo “opensource” di alta affidabilità e sicurezza, che si sta diffondendo tra i navigatori on-line e tra quanti pubblicano in rete servizi internet. Il corso sarà suddiviso in sei serate con inizio martedì 10 gennaio 2006, alle ore 21, nei locali del Centro Informa Giovani di Jesi, in largo Salvator Allende, 13.. Per iscrizioni gli interessati possono visitare il sito www.snb.it. Serata in Giallo La ludoteca comunale “La Girandola”, in collaborazione con il Centro d’Aggregazione Giovanile e l’associazione “Hydra games and comics”, organizza a villa Borgognoni sabato 17 dicembre, dalle 18 alle 24, una nuova “Serata in Giallo”, il divertente gioco interattivo per ragazzi e adulti che permette ai partecipanti di essere “catapultati” sulla scena del crimine. I giocatori prenderanno parte ad un buffet. Tra i commensali ci sarà un killer da scoprire. La storia e i personaggi sono stati creati da giovani appassionati di gialli che nel tempo libero amano creare occasioni di gioco per trasmettere agli altri il loro entusiasmo e la voglia di divertirsi. La quota di partecipazione è di dieci euro e comprende la cena e tutto il materiale necessario per giocare. Anniversario 22.12.1993 22.12.2005 Ugo Cognigni Caro Ugo, più il tempo passa e più sei vivo nel mio cuore. Il dono della fede mi dà conforto e serenità in questo vuoto che hai lasciato tua Anna Una S.Messa in suffragio verrà celebrata a Santa Maria del Piano giovedì 22 dicembre alle ore 18.
Documenti analoghi
Scarica l`intero giornale in formato
Volontari dell’AIFO saranno presenti con ti i nuovi casi della malattia nel mondo.
un tavolo informativo sul sagrato della “Signore insegnaci ad amare quelli che
Parrocchia di S. Massimiliano M. Ko...