Appassionato testimone e comunicatore
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Appassionato testimone e comunicatore
Settimanale d’informazione ANNO LVI- N. 7 euro 1 www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 1 marzo 2009 Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Editoriale Quaresima M i ha sempre affascinato, all’inizio della Quaresima, il brano del Vangelo proposto per il Mercoledì delle Ceneri, in cui si invita il credente a vivere “di nascosto”, a pregare di nascosto, a fare la carità in segreto, a digiunare senza farlo sapere a nessuno. Si propone al cristiano di diventare una specie di dottor Jekyll e mister Hide del bene, uno con la doppia vita, quella pubblica molto normale, quella segreta (e che tale deve rimanere) piena di preghiera, digiuno e carità. Il cristiano vive il meglio della sua religione stando “da solo di fronte a Dio”, che è l’Unico che deve sapere delle nostre preghiere, dei nostri digiuni, dei nostri gesti d’amore. Forse è questo il solo modo che abbiamo per ribadire che per noi Dio è veramente unico, e solo con Lui è lecito gestire la nostra vita interiore. Il cristiano è uno che ha una vita segreta, nascosta, conosciuta solo da Dio. E quindi, nello stesso tempo, solo Dio conosce la vita segreta di ognuno, nessun giudizio umano è lecito sulla vita degli altri in quanto gli uomini non sanno e non possono conoscere quello che solo Dio sa. In un mondo in cui le cose più intime e private vengono messe in piazza e spettacolarizzate, il cristiano si sottrae a questa logica e riscopre il valore del silenzio, cioè non parla di cose che non può sapere, che solo Dio conosce. La sera della morte di Eluana mi aspettavo che calasse, almeno per quella sera, il silenzio su di lei. E invece, subito, una puntata speciale di Porta a Porta, con tanti che parlano, parlano, parlano e danno giudizi. Mi ha scandalizzato più del Grande Fratello, che è quello che è, e non pretende di essere di più di quello che è. Forse noi, uomini e donne, parliamo tanto per esorcizzare la paura di cose più grandi di noi, di eventi inspiegabili, di angosce metafisiche. Ma di fronte a misteri così grandi come la vita e la morte le parole sono insufficienti, si incartano su se stesse, sono inadatte alla circostanza, servono solo a dimostrare che “noi” abbiamo più ragione di altri, ma è una ben magra consolazione. Solo il silenzio rigenera le parole, solo dopo un grandissimo silenzio mi posso permettere di abbozzare una parola che sarà molto simile a quelle che Dio pronuncia e che solo nel silenzio vengono ridonate e rivelate a chi ascolta: perdono, speranza, amore, redenzione, fraternità. Queste parole sono magiche, divine perché creano quello che dicono, realizzano quello che evocano. Riscopriamo allora la ricchezza di questo tempo di Quaresima, tempo di silenzio, di ascolto, di solitudine di fronte a Dio. Come quando uno va nel deserto. Da solo. Con Dio, senza operatori turistici, senza telecamere, senza cellulare, con poco cibo. Per (ri) scoprire che sono poche le cose che contano veramente nella vita. Andiamo nel deserto della Quaresima. Anche, infine, per addomesticare il nostro corpo, spesso dimora di appetiti insaziabili, per trasformarlo in corpo dell’Amore, puro, sobrio, vero. Don Fabio Belelli 3-31 marzo: al Museo Diocesano la mostra itinerante sulla vita e le opere di San Paolo Appassionato testimone e comunicatore U na mostra che va oltre i confini religiosi e ripropone una grande figura di apostolo, evangelizzatore, appassionato testimone, fino al martirio, della verità incontrata, in nome della quale era cordialmente aperto all’incontro e al dialogo con tutti. “Vicino ai contemporanei, grande comunicatore e viaggiatore, capace di mettere in rete le persone e le esperienze”: così don Cristiano Marasca, responsabile dell’ufficio Scuola della Diocesi ha presentato l’apostolo San Paolo al quale è dedicata una mostra itinerante che sarà a Jesi da martedì 3 marzo. La Chiesa sta ricordando l’apostolo Paolo a duemila anni dalla nascita e in occasione dell’Anno Paolino voluto dal papa Benedetto; anche la Diocesi di Jesi ha promosso alcune iniziative tra cui incontri di formazione per laici e per insegnanti, un pellegrinaggio per sacerdoti, diaconi, catechisti ed operatori pastorali il prossimo 20 giugno sui luoghi di San Paolo a Roma e l’allestimento di questa mostra “Sulla via di Damasco: l’inizio di una vita nuova”. Il vescovo Gerardo Rocconi, nel presentare il progetto, ha espresso l’augurio che tanti giovani possano visitare la mostra, accompagnati dai loro insegnanti di religione che hanno partecipato ad un corso di formazione con il quale sono stati abilitati a fare da guida. La mostra è stata finora allestita in 40 città italiane ed è stata già tradotta in inglese, russo e spagnolo mentre sono in corso le traduzioni in ebraico e in arabo. A Jesi i 44 pannelli suddivisi in due sezioni, saranno collocati nella sezione di Arte Contemporanea del Museo Diocesano, in piazza Federico II e potranno essere osservati fino al 31 marzo. La mostra sarà inaugurata martedì 3 marzo alle ore 18,30 presso la Sala Teatro del Museo Diocesano alla presenza del Vescovo e del responsabile del Museo prof. Randolfo Frattesi; padre Giorgio Vigna, commissario di Terra Santa per il Piemonte e curatore di una sezione della mostra condurrà una breve conversazione sulla personalità di San Paolo, guida per un modo nuovo e autentico di essere fratelli. In tempi di multiculturalismo, la sua capacità di incontro e di dialogo con tutti, costituisce un esempio di grande attualità. Ester Donninelli e Katia Buratti, conservatrici del Museo diocesano, che hanno curato la segreteria della mostra, hanno ringraziato il comune di Jesi, la Provincia di Ancona e l’Assemblea legislativa delle Marche per aver concesso il patrocinio e le assicurazioni Generali, New Beetle Tour Operator Viaggi Studio e l’associazione Res Humanae per il contributo concesso. La mostra itinerante è promossa dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana e da Itaca, società editrice e di promozione culturale e gode del patrocinio della Custodia di Terra Santa e della Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Orari di apertura della mostra: da lunedì a sabato: ore 9 – 13; venerdì, sabato e domenica: ore 17 – 20 Ingresso libero Informazioni e prenotazioni per visite guidate per scuole e gruppi: Ufficio Beni Culturali, Museo Diocesano a Palazzo Ripanti Nuovo, piazza Federico II, 7 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 – tel. 0731 226749 – [email protected] L’impegno del Vaticano in omaggio al bicentenario della nascita di Darwin Un convegno sul dialogo tra scienza e fede E’ quanto afferma il teologo contributo sull’evoluzione in Gianfranco Ravasi, per- generale, con particolare riché, egli dice, nessuna delle ferimento al mondo animale due – scienza e fede - esaurisce e all’uomo. Perché, tengono a il mistero sull’essere umano e sottolineare i promotori delsull’universo. Ravasi, che parla la interessante iniziativa, se da nella sua qualità di presidente una parte la Chiesa mantiene la del Pontificio Consiglio della teoria della creazione, essa stesCultura, preannuncia una con- sa non esclude la teoria darwiferenza internazionale promos- niana pur prendendo atto che sa dal Vaticano in collaborazio- “la relativa fluidità della teoria ne con l’università statunitense evoluzionistica contemporanea “Notre Dame” dell’ Indiana. Il è dovuta in gran parte ad una tema che verrà affrontato sarà serie di scoperte dell’ultimo di estrema attualità: “L’evoluzio- quarto di secolo che richiedone biologica: fatti e teorie” e si no una riconfigurazione della svolgerà in questi giorni, dal 3 tesi darwiniana che potrebbe al 7 marzo. condurre ad una teoria evoluIl convegno, che vedrà la pre- zionistica di terza generazione” senza di scienziati provenienti (Osservatore romano del 10 da tutto il mondo e impegnanti febbraio u.s.). Insomma, il pronelle discipline che più da vici- posito è quello, da una parte, di no aiutano a sviluppare il tema evitare una impostazione apoproposto, offrirà il contributo logetica o propagandistica, e della paleontologia, della bio- dall’altra, di offrire l’occasione logia molecolare, dell’antropo- di un incontro al più alto livello logia, dell’epistemologia, della di scienziati, filosofi, teologi per teologia ecc. Cioè saranno chia- una riflessione sui fondamenti mate a rapporto tutte quelle e problemi suscitati dall’evoludiscipline che possono dare un zione biologica. E’ noto che uomini della Chiesa e molti scienziati di ogni estrazione ideologica gridarono allo scandalo quando Darwin, dopo la sua circumnavigazione quinquennale, diede alla luce le conclusioni dei suoi studi sulla evoluzione delle specie. Successivamente tutti vennero a più miti consigli e oggi nessuno nega la tesi darwiniana in nome anche dei tanti successivi approfondimenti scientifici. La vivacità del creazionismo presente negli Stati Uniti va letta come espressione fondamentalista di gruppi evangelici preoccupati del rischio della negazione del “disegno intelligente” che vede e vuole una finalità dell’essere in generale e di ogni essere in particolare. Ma una lettura finalistica degli esseri e quindi dell’uomo e di tutto l’universo, lo conferma da sempre la Chiesa, che però non trova contradditorio accettare anche la tesi evoluzionistica. Del resto un antropologo positivista come Paolo Mantegatta, nel commemorare a Firenze la morte di Darvin avvenuta nel 1882, dichiarava che “la scienza non offende né può offendere la fede: l’una e l’altra hanno missioni diverse e zampillano da diverse sorgenti della natura umana”. Insomma, rimane sempre valido il principio, di fronte alla tesi creazionistica dei fondamentalisti americani che esclude la possibilità dell’evoluzionismo, che la Bibbia non va interpretata alla lettera dal momento che il suo scopo, che non è mai scientifico, è solo quello di un insegnamento religioso. Vale quanto già affermava Galileo, ampiamente ripreso da Pascal: la fede esplora un mondo dove la scienza non può arrivare e la scienza esplora un mondo dove i mezzi della ricerca non sono dati dalla fede, ma dell’esperienza. Vittorio Massaccesi [email protected] 2 Cultura e società 1 marzo 2009 Del più e del meno Chi ha paura delle ronde? di Giuseppe Luconi Le ronde. Le ronde di cui tanto si parla in questi giorni. Le ronde dalle tante polemiche: chi le vuole e chi no, chi le ritiene utili e che le teme. Premesso e chiarito subito che il ricorso alle ronde ha carattere di emergenza, per cercare di limitare i danni in una situazione di emergenza, e che non c’entrano – non devono entrarci – discriminazioni di razza, di colore, di religione (la delinquenza non ha etichette), va aggiunto subito che le ronde non sostituiscono le forze dell’ordine: collaborano con loro, sono un “valore aggiunto”. °°° Mettiamoci nei panni del cittadino, che giustamente si chiede: per “ronde” che cosa si intende? Non ci si riferisce a gruppi improvvisati composti da persone magari un po’ esaltate, armate di bastoni, coltelli a serramanico e all’occorrenza anche di un cappuccio. Non sono gruppi che fermano persone “sospette”, le perquisiscono, le malmenano… Sono persone appartenenti ad una regolare associazione di volontariato composta per lo più da ex poliziotti ed ex carabinieri, con le fedine penali a posto, persone “sotto il controllo dei sindaci e dei prefetti”. Vogliamo chiamarle ”ronde di galantuomini”? Non sono persone violente, non sono armate, vanno per le nostre strade, ma non arrestano, non perquisiscono, non malmenano… Solo in casi sospetti chiedono l’intervento delle forze dell’ordine. °°° A non volere queste “ronde di galantuomi” sono gli stessi che erano e sono contrari all’uso dei militari per la sicurezza del territorio. Eppure si tratta di militari che non vanno in giro in assetto di guerra, che non minacciano, non sparano, non vanno all’assalto… Sono militari che invece di rimanere nel chiuso di una caserma si Congratulazioni Mercoledì 18 febbraio presso l’università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Giovanni Capogrossi, di Jesi, ha conseguito la laurea specialistica in “Biotecnologie Industriali” riportando la votazione di 110 e lode presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie, Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Industriali. Il neodottore ha discusso la tesi su: “Studio comparativo sull’estrazione dei lipidi neutri contenuti in matrici diverse utilizzando varie tecniche di preparazione del campione”. Congratulazioni vivissime a Giovanni dai suoi familiari per questo importante traguardo raggiunto e per il suo percorso professionale. rendono utili sorvegliando le strade meno sicure delle nostra città. Non sono automi in divisa: sono i nostri figli, i nostri nipoti che hanno scelto di indossare una divisa “al servizio del Paese”, così come le altre forze dell’ordine… In altre parole, non vengono impiegati per militarizzare il territorio, ma per sorvegliarlo. °°° In Tv ci è stato detto che ronde sono già in servizio in diversi Comuni, sia in Italia che all’estero. Ci hanno fatto vedere anche immagini di alcune ronde: sinceramente, spero che non siano del modello propostoci e cioè quello di gruppi numerosi, che davano più l’idea di una comitiva di persone uscite da una riunione conviviale o da un circolo sportivo. E poi le “giubbe” dal colore fosforescente indossate da alcuni, che possono essere una divisa di riconoscimento ma che si notano da lontano e mettono sull’avviso eventuali malintenzionati. Sarebbe un po’ come collocare lungo le strade statali cartelli con la scritta: “Polizia Stradale a 500 metri”…. °°° E’ stato detto che le ronde segnano la fine dello “Stato di diritto”. Il cittadino qualsiasi interpreta la definizione come se si fosse in presenza di una grave minaccia al diritto. Ma al diritto di chi? si chiede il cittadino. Di chi rivendica il diritto di essere rispettato, di non vivere nella paura? O il diritto di chi rivendica la libertà di rubare, di violentare, di uccidere? Se io, da solo o magari in compagnia di un amico, durante una passeggiata mi accorgo di un individuo che sta scassinando una porta o scavalcando il recinto di un giardino e col cellulare segnalo la cosa ai carabinieri o alla polizia, in quel momento anch’io finisco tra coloro che sono contro lo “Stato di diritto”? Montecarotto inaugura il municipio Domenica 1° marzo sarà inaugurata a Montecarotto la sede municipale. Alle ore 9,30 presso il teatro ci sarà una conferenza con il saluto del sindaco di Montecarotto Mirella Mazzarini, del presidente della Provincia Patrizia Casagrande e del prefetto Giovanni D’Onofrio. A seguire, interverranno l’ingegner Mario Pompei, che parlerà de “La Ricostruzione post-sisma 1997”; l’ingegner Massimo Traversari a proposito di “A.P.Q. sulla sicurezza degli edifici strategici: l’esempio guida del Municipio di Montecarotto”; l’ingegner Alessandro Dell’Acqua per “l’Analisi di vulnerabilità sismica di edifici murari a schiera esistenti: un aggregato storico di Montecarotto”; l’architetto Paolo Adorisio e l’ingegner Giuseppe Dottori, progettisti, su “I lavori di restauro della Sede Comunale “. Le conclusioni saranno affidate al governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca. Dopo il taglio del nastro, previsto per le ore 11, sarà possibile visitare l’edificio. Maiolati festeggia i 103 anni di Jolanda Moretti “Una donna meravigliosa” G rande festa alla casa di riposo di Maiolati Spontini per i 103 anni della signora Jolanda Moretti. Nel pomeriggio del 6 febbraio si sono incontrati le sue figlie Marcella e Anna Maria, i nipoti e pronipoti, la reggenza dell’Opera Pia Spontini, gli amministratori comunali, i residenti a Maiolati e il vescovo Gerardo Rocconi che ha celebrato la Santa Messa insieme al parroco don Marco Cecconi. “E’ un motivo di gratitudine al Signore per la vita di Jolanda, semplice e operosa, che ha conosciuto tanti momenti belli ma che ha anche attraversato le due guerre, ha affrontato angosce e preoccupazioni sempre fidandosi di Dio” ha detto il Vescovo nell’omelia con l’augurio che ha rivolto a Jolanda “di vivere sempre con semplicità e fiducia nell’amore del Signore”. Nel salone dell’Opera Pia, allietati dalla fisarmonica di Sabrina Esposto, Jolanda è stata festeggiata con una grande torta e con un video che ha ripercorso le tappe significative della sua storia. Jolanda è attiva partecipante alla vita quotidiana interna alla Casa di riposo gestita dalle Opere Pie di Maiolati Spontini e prende par- te alla ginnastica mentale e all’animazione proposte dalla Alma Consulting, la società che per il secondo anno si occupa della riabilitazione cognitiva e dell’animazione sociale degli ospiti. “E’ una grande commozione e tanta tenerezza per mamma che è ancora vigile grazie a Dio – ha detto nel giorno della festa la figlia Anna Maria – è stata una donna sempre molto laboriosa e serena”. “Con nonna ho vissuto due o tre anni, la vengo a trovare tutte le settimane, è una donna buona, una donna pacifica, che fa della semplicità e della tenerezza la sua vita” ha detto il nipote Carlo. E la bisnipote Valeria: “Per me è il mio modello di donna da sempre, semplice, che ama la vita e rende la vita speciale con poche parole e tanti fatti: questo è il suo motto”. Ancora la bisnipote Marta: “E’ sempre buona e ironica, non vuole spendere mai soldi per lei ma pensa sempre a noi, ha una vita basata sulla bontà, sulla misura, sul rispetto degli altri”. E la figlia maggiore Marcella: “Mamma è meravigliosa, coraggiosa. Fino a 102 è stata con noi ed ora si trova ugualmente bene perché, ci dice Jolanda a noi figlie: io sto bene”. Dalla testimonianza del nipote Carlo: Jolanda Moretti, quondam Giuseppe ed Albina Anibaldi, è nata mezzadra a Jesi, in contrada Campolungo, sotto un padrone di nome Fioretti Sbrigia. Per fratelli ha avuto Nello, Marsilio, Ida e Sisto. Si è maritata con Alessandro Santarelli nel gennaio del 1923 e nello stesso anno è nata Marcella. Lisà era stato mezzadro anche lui, e poi fante nella prima grande guerra mondiale e aveva salvato la pelle perché patentato autista di un Signor Colonnello. Lasciata la terra (che è bassa, come ben sa chi la zappa) aveva cercato fortuna in città insieme a Jolanda, nella casa-bottega in via Garibaldi 49, giù pel Borgo. Mai più sotto padrone, né a dar retta al fattore, meglio contare le foglie di tabacco, che macchiavano le mani, meglio essere manutentore nelle filande, falegname tuttofare e ingegnoso inventore di piccoli attrezzi, invidiati dalle amiche di Jole, come lei setarole canterine, con le dita scottate per tirar via bozzoli dall’acqua bollente. E poi venne Anna Maria e quindi, dopo tanto lavoro e anni passati con Lisà giù da basso, il momento di vedere le figlie, sposate, partire per grandi città. I giorni sono corsi veloci: i nipoti, nonno malato sulla poltrona, e tu a far tutto da sola, in silenzio, nella casa di Jesi, comprata pezzo per pezzo da quel falegname che rubava con gli occhi. Per qualche anno hai vissuto col nipote romano (che stava tutto il giorno in archivio a cercare storie di poveri cristi jesini, studiando per la tesi) e poi, cosa fare altrimenti?, ti sei trasferita a Roma, dove hai visto e vedi andare nel tempo, figlie nipoti e bisnipoti, e ogni tanto racconti qualcosa, tenuto celato da sempre. Nonna, parli poco e ti lamenti di meno, la tua natura è bella, semplice e concreta, come i tuoi occhi azzurri, tersi come il cielo di marzo, colore che i miei figli rinnovano al mattino. Dalle valutazioni svolte durante il 2008 emerge che Jolanda, dall’alto dei suoi 103 anni, ha aumentato di 2 punti percentuali le sue capacità cognitive entrando nella forbice di punteggi che decretano un deterioramento mentale moderato. Anche per il tono dell’umore affermano che “nonna Jolanda” si annovera tra i punteggi dei soggetti normali. Grande soddisfazione quindi per il lavoro svolto dalla Alma Consulting deriva proprio da questi dati che, inseriti all’interno di quelli del resto del gruppo, hanno portato ad un indice di successo dell’intervento riabilitativo del 71,5% cioè 10 ospiti su 14. Per il 2009 il programma delle attività è gia pronto ed è iniziato proprio con la preparazione dell’addobbo per la festa di compleanno di Jolanda Moretti dove tutti gli ospiti hanno partecipato con la solita dedizione e passione che li ha portati ad ottenere ottimi risultati in termini di qualità della vita. 3 Cultura 1 marzo 2009 Sesto concerto degli ‘Amici della Musica’ con Clarissa Vichi SCUSATE IL BISTICCIO (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it CACHET PROBLEMATICO Sento dire in giro che il compenso destinato al conduttore di Sanremo 2009 si aggira attorno al milioncino. Trattandosi di Paolo Bonolis, la domanda - avrebbe detto Lubrano - sorge spontanea: un milione del vecchio conio o del nuovo? NOSTALGIA [di una] CANAGLIA Pare che al Governo brasiliano stia per giungere, tra le altre, una richiesta in romanesco per ottenere l’estradizione di Cesare Caino Battisti. Testo del telegramma: ARIDATECE ER MACELLARO NB - Non sarà inutile notare che una delle quattro vittime del “macellaio metaforico” è per l’appunto un onesto macellaio reale. Sia onore alla sua memoria. Il ‘canto dell’anima’ incontra la canzone d’autore I l soul, nato con il gospel per esprimere la religiosità e la spiritualità della musica afro americana, dagli anni ’50 in poi è stato assimilato da altri generi come l’hard pop e il rhythm and blues dove ha trovato interpreti eccezionali in Ray Charles e James Brown. Da quest’ultimo filone è derivato il ‘soul vocale’ (come dire ‘canto dell’anima’), che ha avuto come musa la grande Aretha Franklin. Diffuso oggi non solo in America e in Europa, il soul vocale è entrato in contatto con altri generi musicali che ha contaminato e riplasmato o dai quali è stato contaminato e trasfigurato. Anche più precocemente di Aretha Franklin Clarissa Vichi, a soli nove anni, ha iniziato ad interessarsi del soul e a cantare. Per esserne affascinati, in un paese come il nostro di diversa tradizione musicale, ci vuole una vocazione molto speciale che, nel suo caso, è nata in ambito familiare. Poi la passione è diventata un’arte coltivata con la Risarcimenti Inail-Inpsema PREVIDENZA Ridicolizzato pesantemente, durante la trasmissione di Santoro, dalla satira – a senso unico, al solito – di Vauro, Gasparri replica… per le rime. Contro Anno Zero “che – dice - bara” Maurizio spara ad alzo zero. STORIA DELL’ARTE Xxxxxxxxx Yyyy C’è un pittore dell’800 italiano, macchiaiolo; il quale, pur essendo nato a sud del Po – e quindi considerato dai [trans]padani terunàss a tutti gli effetti – è però da essi tenuto in alta considerazione, soprattutto a causa del suo cognome (che tutti gli invidiano). Di chi si tratta? *** segna, sogna Venerdì 27 febbraio “PIANGE PIANGE MARIA…” La Citazione a cura di Riccardo Ceccarelli Il destino dell’uomo La vita eterna opera nel tempo perché offre la comunicazione con Dio nel tempo e dona la capacità più alta di vivere la vita: lo fa solo perché l’uomo ha un destino eterno che può essere perduto o guadagnato in questa vita. Tale è l’essenza del Cattolicesimo. Gianni Baget Bozzo, L’Anticristo, Mondadori, Milano 2001, p. 24 derful World’) si è passati a cantanti e cantautori italiani: G. Paoli, L. Tenco, L. Bertè, P. Pravo, L. Dalla, Mina e ancora Giorgia, Vasco Rossi, Domenico Modugno, De Gregori. Non sono stati dimenticati lo swing e il jazz anni ’40 e ’50 di Nat King Cole e di Franck Sinatra; né i Beatles e Fabrizio De Andrè. Clarissa Vichi ha rielaborato in soul ogni canzone che ha trasfigurato e reso quasi irriconoscibile con un grafismo musicale ricercato, complesso, vibrante. In accordo con lei Andrés Langer ha ugualmente spaziato in libertà su temi e motivi, sfruttando con estro e fantasia, ma sempre con proprietà stilistica, tutte le risorse della tastiera. Sono stati salutati a lungo e ripetutamente dagli applausi di un pubblico attento, interessato; anche incuriosito dalla novità dello spettacolo. Gli ‘Amici della Musica’ stanno effettivamente ampliando gli orizzonti e moltiplicare la gamma delle loro proposte. Augusta Franco Cardinali Importanti novità VOLGARI SCIACALLI Venerdì 27 febbraio ore 21 a Jesi al Teatro Studio Valeria Moriconi - nell’ambito della Rassegna Scompagina/2 Libri in scena con dedica a Valeria Moriconi e in collaborazione con la Diocesi di Jesi per l’ottavo centenario della Cattedrale medievale - La Macina & Lo Sperimentale Teatro A porteranno in scena “PIANGE PIANGE MARIA POVERA DONNA… Tradizione e religiosità nella cultura orale umbro-marchigiana”. Lo spettacolo è firmato nella regia da Allì Caracciolo. L’ingresso allo spettacolo è gratuito con assegnazione del posto obbligatoria fino ad esaurimento disponibilità da un’ora prima dell’inizio. partecipazione a concorsi canori, con l’approfondimento degli studi, con la frequentazione di ambienti specializzati, con l’attenzione all’esperienza di altri cantanti. E’ venuta a Jesi l’8 febbraio per il sesto concerto degli ‘Amici della Musica’: non sola, ma accompagnata da un pianista argentino, Andrés Langer. L’attività di questo versatile artista spazia dal genere colto a quello leggero, dalla musica cameristica al folklore musicale argentino senza trascurare altri settori specializzati o ‘di nicchia’ come, appunto, il soul. Una sua tesi di ricerca sul rapporto fra folklore e musica colta può dare misura della consistenza dei suoi studi musicali. Di autori famosi, ma non tutte popolarissime, le canzoni presentate. Ad essere scelte sono state delle ‘perle’ che potevano mettere maggiormente in risalto le capacità di elaborazione e di improvvisazione dell’interprete. Dopo un omaggio a Louis Armstrong (‘What a Won- I l 2 febbraio scorso è stato pubblicato il Decreto Ministeriale relativo al Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Tale Fondo prevede una prestazione “una tantum” di natura economica. Le famiglie di coloro che sono deceduti anteriormente al 2 febbraio 2009 potranno presentare apposita domanda entro il 13 marzo 2009. Questa prestazione può essere richiesta anche dai familiari delle vittime di infortuni mortali avvenuti in ambito domestico purchè risultassero regolarmente assicurate. Il decreto inoltre prevede che in caso di decessi avvenuti a partire dal 2 febbraio 2009, le richieste per avere l’una tantum devono essere presentate entro 40 giorni dalla morte. La prestazione spetta ai familiari superstiti: coniu- C inema L ge e figli in primo luogo e, in loro mancanza, genitori, fratelli e sorelle. Gli importi che verranno erogati sono i seguenti: - In presenza di un solo superstite compete un importo di 1.500 euro - In presenza di due superstiti compete un importo complessiva di 1.900 euro - In presenza di 3 superstiti compete un importo complessivo di 2.200 euro - In presenza di più di 3 superstiti compete un importo complessivo di 2.500 euro ESONERO PUBBLICI DIPENDENTI I dipendenti dello Stato, escluso il comparto scuola, potranno chiedere – entro il 1° marzo di ogni anno – (questo fino al 2011) l’esonero dal servizio, purchè siano in possesso del requisito contributivo di 35 anni. La richiesta di utilizzo di questa nuova normativa consente la erogazione di un trattamento pari al 50% di quello percepito in attività di servizio, aumentato al 70% nel caso in cui i dipendenti della pubblica amministrazione si impegnino in servizi di volontariato. I soggetti presso i quali è possibile svolgere attività di volontariato comprendono le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus), le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica. Ulteriori e più dettagliate informazioni possono essere reperite rivolgendosi ai patronati che svolgono gratuitamente la propria attività. Gianfranco Pigliapoco Il regista americano Stanley Kubrik e i suoi capolavori Eyes Wide Shut a carriera di Stanley Kubrick si conclude con Eyes Wide Shut (1999), che lo stesso regista definì, parlando con il suo più stretto collaboratore, Julian Senior, «il mio miglior film». Il giorno dopo questa confidenza, il 7 marzo 1999, Kubrick morì nel sonno per un attacco di cuore. In questa sua ultima opera Kubrick ripresenta un tema che ha accompagnato tutti i suoi racconti: la dualità e l’ambiguità dell’essere umano. Bene e male, amore e odio, sesso e violenza, desiderio e paura, fedeltà e tradimento. I personaggi dei film di Kubrick combattono tutti contro tali forze interiori. Le circostanze esterne, sia che si parli di guerre, di relazioni amorose, che di crimini, contribuiscono a rendere evidente questo scontro, queste dicotomie proprie dell’essere umano, a beneficio dello spettatore. Eyes Wide Shut cerca di equiparare l‘ambivalenza dei sogni con la realtà. L’autore racconta la crisi matrimoniale del dottor Harford (Tom Cruise) e di sua moglie Alice (Nicole Kidman, allora moglie anche nella vita di Cruise) e mette a confronto tradimenti reali e solo fantasticati ponendosi la domanda: c’è differenza tra sognare un’avventura sessuale e averne una? L’impatto del film sullo spettatore è spiazzante, duro da digerire. Il suo ritmo lento ricorda le opere di Antonioni che presentavano fluidi movimenti di macchina e amanti tormentati. Anche l’uso dei colori primari è dotato di significato simbolico. Il rosso rappresenta la tentazione e il sesso: è rossi l’abbigliamento dell’organizzatore dell’orgia dove il dottor Harford viene catapultato in seguito allo smarrimento dovuto alla confessione della moglie. Il giallo è il colore del tradimento. Il blu è il colore del pericolo e della paura. Infine, il viola, una combinazione di rosso e blu, il colore delle lenzuola che si trovano sul letto quando Bill racconta tutto ad Alice. La colonna sonora ha anch’essa una funzione d’amplificazione dei sentimenti messi in scena, sia essa quella diegetica (vedi il Requiem di Mozart nel caffè) sia quella extra-diegetica (l’inquietante canto che accompagna l’orgia nella villa). Come in ogni suo altro film, Kubrick ha la capacità di utilizzare la colonna sonora in modo originale, spesso giocando sul- la differenza tra ciò che si ascolta e le immagini che vi scorrono sopra (un esempio su tutti, lo scontro tra bande in Arancia meccanica, accompagnata da una musica da balletto), ma altrettanto spesso sapendo scegliere ad hoc la giusta atmosfera musicale in ogni parte della narrazione. La pellicola nella sua totalità rappresenta semanticamente le difficoltà di gestire amore, rispetto e tentazioni. È un’analisi dell’essere umano, delle sue debolezze, della depravazione e dello smarrimento della società di fronte all’allontanarsi di ideali che dovrebbero essere propri della quotidianità di ogni uomo. Eyes Wide Shut è stato un film indigesto per molti, anche per gli stessi attori che lo hanno interpretato. Non è un caso che l’idilliaco matrimonio tra la Kidman e Cruise sia finito poco dopo l’uscita del film Con la sua ultima opera Kubrick è riuscito a portare dentro il film lo spettatore, come mai nessuno ci era riuscito prima. Lo ha costretto a riflettere, a giudicare se stesso, a porsi di fronte alle proprie debolezze. Il suo ultimo capolavoro. Andrea Antolini 4 Attualità 1 marzo 2009 La settimana scorsa è iniziato il ciclo di incontri su “Famiglia migrante” Immigrati di seconda generazione Delusione e mistificazione di Riccardo Ceccarelli er un padre cui viene a mancare P la propria figlia o che fa di tutto “per – dice lui - toglierla da una si- tuazione non dignitosa e liberarla”, cioè farla morire magari di fame e di sete, rispettando una sentenza, non rimangono che la compassione, il dolore ed il silenzio. Quel silenzio che lui, Beppino Englaro, aveva invocato e chiesto fin dal giorno in cui Eluana era stata portata a Udine per l’accudimento accompagnatorio verso la morte: “Il silenzio, voglio solo il silenzio”, aveva implorato. Credevamo che mantenesse la promessa, una volta che la giustizia gli aveva concesso ed assicurato quanto a lungo aveva chiesto. Difficile infatti non credergli. “Da ora in poi non parlo più. Starò in disparte perché Eluana è finalmente libera”, aveva detto mentre si celebravano i funerali della figlia, lui assente, “per sfuggire all’inevitabile assedio mediatico”. Beppino invece rompendo ogni indugio, non solo non ha mantenuto fede a quanto aveva detto, ma in crescendo rossiniano ha dato interviste alla stampa (“Corriere della Sera”), è intervenuto per la seconda volta a “Chetempochefa” di Fabio Fazio il 21 febbraio, telefonicamente si è fatto presente lo stesso giorno, a Roma in piazza Farnese durante la manifestazione contro il disegno di legge sul testamento biologico, lunedì 23 febbraio è stato ospite a “24 Mattino”, la trasmissione di Radio 24 condotta da Alessandro Milan. Rotto il silenzio di fatto è entrato in politica, anche se da Fabio Fazio ha detto il contrario. Non volevamo pensarlo; i casi Welby e Coscioni però, le cui consorti, defunti i mariti, hanno trovato continua visibilità ed un buon appannaggio partitico-politico, ce lo avevano fatto ipotizzare. Ci dispiace per lui e per il suo dolore e soprattutto per quella figlia, ormai fatta diventare simbolo di una battaglia ideologica per introdurre l’eutanasia nel nostro paese. Ed avevano ragione quelli che dicevano che a molti di Eluana come persona non interessava nulla: doveva diventare un simbolo. Era già tutto scritto. Lo aveva fatto il professor Maurizio Mori in un libro (“Il caso Eluana Englaro”, Pendragon, Bologna 2008) in cui paragonava Eluana ad una “nuova Porta Pia” per spazzare via il senso sacro della vita. Beppino Englaro aveva fatto la prefazione. Paragone ripetuto in una intervista dello stesso Mori a “L’Unità” del 10 febbraio. Liberissimi loro di dire quello che vogliono. Padronissimo pure il padre di cambiare idea. Non vogliamo giudicarlo. Ci si lasci però la libertà di manifestare una profonda delusione. Attorno a lui ed a Eluana si muovono tutto un ‘mondo’, un movimento, una lobby, che in nome della vita umana “dignitosa” la stanno trasformando in un grottesco dominio della morte camuffato e nascosto in un esuberante e vitalistico corteo che assomiglia più a quello di carnevale. Altro è il cammino della vita. Dove sono la ragione, l’amore, la pietà? Dove la condivisione, la solidarietà, la partecipazione? Dove lo specifico dell’umanità? Parole, dette e ripetute, delle quali però si sono perduti il senso ed il significato. Basta pensare alla grande mistificazione, alle verità e bugie dette sul caso Englaro. La delusione e la pena non hanno più argini. G iovedì 12 febbraio, alla scuola meccanica: si va dove già vive qualcuprimaria Mestica di Jesi, si è te- no di nostra conoscenza, è una catena nuto il primo incontro del seminario migratoria. Anche gli immigrati che “Famiglia migrante e comunità ritro- vivono oggi nella provincia di Ancovata: l’immigrazione al femminile”. na si sono basati per le loro decisioni Assente per malattia la psicologa Ele- su questo parametro e, secondo i dati na Liotta, è stato il professor Gabriele dell’Istat, erano 5255 nel 2004, sono Sospiro dell’università politecnica di leggermente calati nel 2005 ma l’anAncona ad aprire il ciclo di conferen- no scorso hanno raggiunto la cifra di ze. Il tema affrontato è stato “Immi- 7744, la più alta di tutti i capoluoghi grati di seconda generazione”: quella marchigiani. parte di giovani, cioè, che sono nati L’integrazione di queste persone nella in Italia da genitori stranieri o sono nostra società è un problema cruciale arrivati comunque prima dei 18 anni. in Italia, come in tutti i paesi europei. La sala stentava a contenere tutti i “Integrare significa fare in modo che partecipanti: docenti di scuole medie, chi si trasferisce in un altro paese abelementari, superiori ed università, bia le stesse opportunità di un autocstudenti italiani, stranieri, operatori tono”. Secondo lo studioso portoghesociali e sanitari, genitori e molti altri se Alejandro Portas, che ha analizzainteressati, tutti preoccupati sul come to i fenomeni migratori nella propria relazionarsi con questi “nuovi mar- nazione e all’estero, ci sono tre possichigiani”: un appellativo che è anche bilità di assimilazione degli stranieri: il nome di un’associazione locale di inserimento nella classe media (l’opragazzi di origine straniera. portunità più valida), nell’underclass Il prof Sospiro ha introdotto la di- (proletariato o situazioni inferiori), o scussione con un excursus personale: nella comunità di appartenenza, dove è lui stesso infatti un immigrato di si mantiene molta eredità culturale, seconda generazione, essendo arri- ma non si raggiunge mai l’integraziovato a Jesi, con i genitori, ancora mi- ne sociale. norenne. Perchè proprio a Jesi? - ha In Italia il problema è soprattutto nelchiesto allora qualcuno, orgoglioso le scuole, ma c’è una bella differenza della bellezza del nostro territorio. a parlare di ragazzi nati qui da geniMa, al di là della cultura e del pae- tori stranieri - “imparano l’italiano saggio, il professore ha spiegato che o lo jesino contemporaneamente ai la scelta della destinazione da parte loro coetanei italiani o jesini” - o di degli stranieri è spesso una questione ragazzi arrivati qui, ad esempio, a 13 o 17 anni, che speso presentano ritardi di apprendimento rispetto ai pari età. Inoltre le loro situazioni scolastiche variano molto anche in base al paese e alla situazione di provenienza. In generale sono orientati verso gli istituti professionali e tecnici rispetto ai licei, e le ragazze sono più brave dei loro compagni maschi. Secondo i sondaggi effettuati dallo stesso prof Sospiro, il 45% crede che la propria situazione non sia cambiata rispetto a quella che vivevano prima della partenza e il 37% pensa di essere diventato più ricco (soprattutto i ragazzi provenienti dall’Europa balcanica). A presentare le maggiori difficoltà scolastiche, economiche e sociali sono spesso i nordafricani e gli asiatici. Quindi, quali sono le soluzioni da adottare? Non c’è una ricetta magica per risolvere la situazione problematica di questi giovani, ha spiegato il professore, ma potrebbe essere un buon inizio facilitare, ad esempio, il conseguimento della cittadinanza italiana, che nel nostro paese non è immediata alla nascita, ma si ottiene solo in base alla permanenza in Italia da parte dei genitori. Il prof Sospiro ha concluso la discussione con una citazione del pensatore Max Firsch: “volevamo braccia e sono venute persone”, ma ha aggiunto “ed oggi abbiamo anche i loro figli”. Diana Orefice Considerazioni ed esperienze dopo il decreto legge del Governo sulla sicurezza Ronde: toccasana ai nostri mali? S ì del Consiglio dei Ministri, venerdì 20, al Decreto legge sicurezza anti-stupri, un provvedimento composto da 12 articoli e dall’attivazione di ronde costituite da “ex agenti di polizia, dei carabinieri e delle forze armate, muniti di telefonini e radio rice-trasmittenti per segnalare situazioni di pericolo e di altrimenti vi bruciamo il negozio!” mi disagio (inizialmente si era parlato di apostrofò una voce gelida e determinasemplici cittadini non armati)”. Stop ta. Naturalmente, cessammo le nostre alla concessione degli arresti domici- “ronde” non perché ci fossimo spavenliari per gli stupratori. “Il Governo ha tati, ma perché ci rendevamo conto che dato via libera ai volontari per la sicu- non erano i delinquentelli della banda rezza” - ha spiegato il ministro dell’In- a minacciarci, ma una rete delinquenterno Roberto Maroni - “e assumerà ziale organizzata e ben più ampia a 2500 unità fra le forze dell’ordine. Gli cui stavamo dando fastidio. Capimmo elenchi dei volontari verranno tenuti che si trattava di una situazione che dalle Prefetture.” non poteva essere gestita da semplici La notizia mi ha lasciata perplessa, cittadini, ma chiedeva tutto un lavoro non perché non condivida la necessità di fiducia e collaborazione con le Fordi prendere provvedimenti in merito ze dell’Ordine. Gli anni passarono non (anzi!), anche se non riesco a capire la senza problemi. Sopportammo anche contraddizione contenuta nelle dichia- diverse rapine a mano armata e pesanrazioni del Premier che afferma: “Gli ti furti, ma riuscimmo sempre a manstupri nel 2008 sono diminuiti del 10%. tenere la calma, grazie anche ad una Questa diminuzione del 10% vale an- copertura assicurativa, e a collaborare che per la città di Roma.” E poi: “L’ur- - assieme agli altri commercianti più genza del decreto è dovuta all’emer- grossi a cui venivano fatti esplodere i genza di questi giorni.” Ma allora, si va negozi per via del “pizzo”non pagato meglio o si va peggio? C’è emergenza con le Forze dell’Ordine finchè l’intera o no? organizzazione mafiosa venne piano Mi ha lasciata perplessa, in realtà, per piano sgominata. la proposta delle ronde, espressa forse in modo superficiale e semplicistico, Oggi ne parlo qui semplicemente per come se fosse una formula veramente sottolineare l’importanza di trattarisolutiva. Ci sono invece molte cose re queste problematiche con estrema su cui riflettere… delicatezza e prudenza. Da provvedimenti lampo come le ronde possono Ventisei anni fa, fortemente decisa a emergere infatti alcuni grossi rischi: non emigrare e allo stesso tempo esa- 1. che i cittadini non riconoscano più o sperata dai continui concorsi indetti appieno la funzione e l’importanza di sempre a zero posti nella mia Provin- Corpi costituti e operanti già da anni, e cia, misi su una piccola attività com- siano portati a illudersi di poter fare da merciale. In quel periodo, però, c’era “soli”; che si registri una maggiore diuna banda che ogni notte svaligiava i spersione e debolezza degli interventi; negozi. Con altri commercianti ci ac- 2. che si creino situazioni che vadano cordammo a vigilare a turno ogni not- a complicare o intralciare il delicatissite. Così, nelle ore più cruciali - tra le mo lavoro delle Forze dell’Ordine inve23 e le 4 - si girava in coppia control- ce di agevolarlo; lando le diverse saracinesche. Finchè 3. che si crei una situazione di falsa coun bel giorno ricevetti una telefonata pertura dovuta alla precarietà del “temanonima: “Smettetela di girare di notte po del volontariato”. Mi spiego. Ci sono due forme di volontariato: una, assolutamente senza compensi; l’altra, comunque con qualche compenso. Si pensi ai pensionati che a Jesi agevolano l’attraversamento pedonale nei pressi delle scuole nei momenti di entrata-uscita degli alunni. Uno di loro mi spiegava che alcuni lo fanno davvero per “volontariato” per cui sono sempre presenti; altri lo fanno giusto per prendersi il compenso previsto per trenta ore di volontariato su un tempo più lungo; invece, maturate le trenta ore, non si fanno più vedere determinando discontinuità nella copertura del servizio. Funzionerà a intermittenza anche per le ronde? E ancora, altre riflessioni: - in assoluto, ogni cittadino dovrebbe sentire il dovere della responsabilità sociale, sentirsi coinvolto e collaborare, impegnarsi, con le Forze dell’Ordine; - è impensabile, poi, che una coppietta si apparti in zone controllate; come è impensabile fare la ronda in parchi ampissimi e in posti poco frequentati… - ci sono già numerose associazioni private che erogano servizi di vigilanza come i metronotte che girano e controllano; oggi ci sono anche gli agenti di quartiere… - le ronde, sia pure di cittadini non armati; i militari per le strade: sono presenze che rendono maggiormente consapevoli i cittadini della mancanza di sicurezza, ne aumentano l’ansia, la paura, dequalificano l’esistenza. In conclusione, un aiuto in più va sempre bene, ma non è certamente il toccasana ai mali che ci affliggono. La chiave va cercata nella fermezza e nella certezza della pena; nell’impegno e nella collaborazione di tutti a vigilare soprattutto sui minori, sulla loro educazione e tutela, sulla loro corretta informazione, oltre che a riferire soltanto di situazioni di emergenza. Nella volontà politica di gestire correttamente e con tempestività il fenomeno dell’immigrazione clandestina e degli accampamenti nomadi irregolari. Paola Cocola 5 Cultura 1 marzo 2009 Candido Cannavò ha concluso la sua vita terrena “A Era stato anche nella redazione di Voce ddio direttore, già ci manchi” così l’edizione on-line della Gazzetta dello Sport, salutava il suo storico direttore, Candido Cannavò, scomparso improvvisamente domenica scorsa all’età di 78 anni a causa di un malore. Giornalista stimato da tutto il mondo sportivo e non, Cannavò aveva un debole per nostra Jesi, città che aveva visitato per ben tre volte. Indimenticabili quella del 2004 e l’ultima, recentissima, di cinque mesi fa, per festeggiare le due olimpioniche della scherma, Valentina Vezzali e Giovanna Trillini, atlete che lui amava. A colpirlo della nostra città era stato il gran numero di società sportive, di atleti e di impianti. “Sono città come Jesi, le città della provincia italiana – aveva spiegato nel suo intervento – dove c’è passione ed impegno nello sport come nelle attività quotidiane, a tenere unito e fare grande il nostro Paese”. Anche il sindaco Fabiano Belcecchi e l’assessore allo sport Bruna Aguzzi, hanno voluto inviare le loro condoglianze alla famiglia ed alla Gazzetta. “Resterà vivo il ricordo di una personalità brillante e profondamente legata al mondo dello sport – hanno scritto – che ci ha voluto concedere due volte il privile- tempo di visitare la redazione di Voce, accompagnato dall’attuale direttore, Beatrice Testadiferro. “Di lui ricordo la grande semplicità – racconta Beatrice – nel rapportarsi con noi giovani giornalisti”. Giuseppe Papadia gio della nostra ospitalità, avendo modo, attraverso la scherma e le sue campionesse, di apprezzare anche i tanti altri volti che la Provincia è stata esclusa N Ex Sadam: confronti a pochi giorni dal vertice romano fanno di Jesi una vera città dello sport”. Candido Cannavò oltre ad essere un grande giornalista sportivo, è stato anche un grande narratore di storie. Nei suoi tre libri ha raccontato le vite degli emarginati e dei diversi. La sua fame di storie lo portò a Jesi il 12 marzo 2005 per parlare del suo libro “Libertà dietro le sbarre”. Un incontro voluto da don Mariano Piccotti, che lo ricorda così: “Cannavò è stato un uomo che oltre ad essere interessato allo sport, era interessato alle persone”. Il pretesto per il suo passaggio in Vallesina fu la presenza di suor Anna Maria Vissani, che Cannavò volle conoscere a tutti i costi. Nel suo breve week-end jesino, il direttore della Gazzetta trovò anche il UN SIMPATICO AMICO: Candido Cannavò Quando Lucia Bellaspiga presentò il suo libro su Carlo Urbani a Milano, Candido Cannavò era tra i giornalisti ad ascoltare la particolare testimonianza del Medico senza frontiere. Scoprì allora che il gran Dottore aveva una particolare amicizia con me, suora confidente e sorella nello spirito. Alla fine della serata disse a voce alta: “Voglio incontrare quella suora e abbracciarla! Sono desideroso di conoscere questa persona, per quello che è stata vicino a Carlo Urbani!” Da allora abbiamo comunicato per e-mai; era un simpatico dialogo sui grandi valori della vita dentro una società sempre più avvolta dal buio. Dopo un anno, nel 2005, lo invitai a nome del nostro Centro di Spiritualità a presentare un suo libro “Oltre le sbarre”, che da bravo giornalista manifestava una speciale attenzione umana verso coloro che noi condanniamo con facilità. Fu una serata ricca di stimoli e di provocazioni. E scoprì in quell’uomo un animo sensibile, aperto, generoso, al di là del suo dirsi non praticante. Si concretizzò così il suo desiderio di incontrarmi e parlare a lungo sulla sua storia umana e di famiglia! Mi fece molte domande sulla mia vita e sulla bella relazione con Carlo Urbani. Comprese e apprezzò, in quella circostanza, l’apertura e la spontaneità della relazione umana da parte di una suora. Mi disse: Il mondo ha bisogno di donne consacrate che sappiano vivere dentro le realtà più diverse e con cuore aperto e generoso. Accettammo di fare qualche foto insieme e quando le vide, mi disse scherzosamente: siamo la coppia più bella del mondo. Sono tutte espressioni di un uomo libero e schietto, che non guarda le realtà della vita con l’occhio soltanto professionale, ma soprattutto con il cuore di chi sa leggere dentro le contraddizioni umane la vera sapienza dei più piccoli, dei poveri e degli emarginati. La notizia della sua morte ci addolora... Sr Anna Maria Vissani essuna novità: tutto l’azienda faccia la bonifica c’era affatto la centrale tace dalle stanze dei e poi lasci il terreno per le a biomasse e nessuno lo bottoni. Ma fuori e sulla nostre coltivazioni». ha ancora fatto presente stampa continuano botta Risultato: dopo circa due all’azienda». e risposta, smentite, di- mesi la Sfir presenta un E l’assessore provinciale chiarazioni. Ancora una altro progetto, questa vol- al lavoro Maurizio Querserata di discussione sulla ta mirato ad impiegare i cetti interviene e parla Nella foto di Anna questione Sadam, organiz- terreni per la produzione senza mezzi termini: «se Vincenzoni, Candido zata dal Comitato tutela ortofrutticola, salutistica riesce il tentativo di porCannavò con sr Anna della salute e dell’ambiente e biologica, anche per cir- tare tutto a Roma, sarà Maria Vissani, dopo la della Vallesina il 20 febbra- cuiti agrituristici e risto- una pesante sconfitta per presentazione del suo libro io presso Palazzo dei Con- razione. Soddisfatti i sin- il territorio» - e annuncia a Jesi, il 12 marzo 2005 vegni. Assente l’ammini- dacati, i cittadini, l’azienda. - «se mi chiameranno a strazione jesina; assente, Al momento sono stati Roma, non andrò: dall’ulper impegni precedenti, riassunti 25 lavoratori dei timo incontro la provincia l’amministratore delega- 120 a tempo indetermina- di Ancona non è stata più to Eridania Sadam Pietro to, a cui se ne sommano 15 coinvolta nell’evoluzione LA SOMARA DEL PROFETA Tamburini, protagonista dell’azienda Butos, assorbi- della vicenda, senza essedi un botta e risposta con ta dalla Sfir. Entro l’hanno re messa a conoscenza del (7) il Comitato prima e dopo si dovrebbero riassumere necessario. È gravissimo». l’incontro. Tutti invitati tutte le persone in cassa in- Intervengono i cittadini, alla serata. tegrazione (non straordina- esasperati; intervengono (la gente lavora e quando lavora, lavora) Questa volta si tratta di ria ma per riconversione). i consiglieri comunali Leun’altra esperienza, «un «Bisogna dirlo» - spara a onello Negozi (pd), Siro Cosa vede la somara e che tristo, ho scritto loro il fo- E l’atteggiamento che ho glio e chi s’è visti, s’è visti. tenuto davanti a chi lavora esempio da seguire» se- zero Adriano Mei del di- Rossetti (movimento de- il profeta non vede? La mattina dopo mi viene è stato sempre improntato condo il Comitato, quello rettivo del Coordinamen- mocratico), Daniele Mas- Vede questo. di Forlimpopoli (Forlì- to dei Comitati ex-Sadam saccesi (an): «deve arriva- I primi anni che ero arci- alla messa la mamma di alla massima comprensione. Cesena), scarsi 13.000 - «Maccaferri ha un allea- re un altro progetto» - af- prete a Poggio S. Marcello, lei. *** abitanti ma una bella de- to potente che si chiama ferma con forza Rossetti non la pensavo come ades- “Que j’ede ditto a mi’ fija?” L’anno scorso, tanto per terminazione, che ha pra- Marcegaglia per questo è - «e devono arrivare i dati so. Anzi, la pensavo del Mi dice piòta-piòta. collegare il tutto, ho avuticamente costretto la Sfir, importante non lasciare sulle polveri sottili; è as- tutto diverso, tanto che to la fortuna di abitare per altro colosso saccarifero, da soli i Comitati e com- surdo che l’assessore Olivi c’è gente che, quando mi “Perché?” diversi mesi in un conad abbandonare l’idea di battere un capitalismo dica che nell’indagine epi- guarda, dice che non mi “È venuda a casa che dominio di una dozzina una riconversione dello straccione che fa proposte demiologica su Falconara riconosce più. di famiglie. Stando lì, ho zuccherificio in centrale a economicamente immora- non ci sia niente di impor- Ha ragione: nemmeno io mango parìa più lia…” “Le ho detto che il battesi- conosciuto quasi tutti gli biomasse. li, in una situazione di cri- tante». «Con questa ricon- me rconoscio più. Questo scaturisce dal vi- si drammatica». E attacca versione, l’Api sta aumen- Ho cambiato dalla mattina mo non è una barzelletta: orari di lavoro di quella ‘l Signore c’è morto sulla gente: al mattino alle sei e deo dell’intervista al sin- Belcecchi «un ectoplasma tando la forza di invasione alla sera e il motivo c’è. croce!!” mezzo eravamo in tanti a daco Paolo Zoffoli, tra- che non ha minimamente verso Jesi e nessuno si sta *** Poi rimasi zitto tanto che scendere le scale; e non di smesso durante la serata: reagito alle dichiarazioni di opponendo» - conclude La sera prima erano venu- lei si prese la libertà di re- rado, rincasando io verso «quando mi hanno chia- Maccaferri; amministratori Massaccesi. le 20, incrociavo persone mato al Ministero, tutti jesini, come volete essere Intanto dopo questa se- ti a casa mia ‘no ragazzo e plicare: volevano chiudere la parti- ricordati?» - tuona Mei. rata, si fa sentire anche ‘na ragazza a fare il certifi- “Perché quessi, sor arci- che andavano a fare il turta, ma io sono andato forte «Nel gennaio 2008 il sin- il capogruppo del Pd alla cato che serve per tené’ un prede, non è che non c’ha no di notte. niente da fa’ tutto ‘l santo Ebbene: quell’opinione mi dell’appoggio dei cittadini, daco ha firmato a Roma provincia di Ancona, ri- bambino sul battesimo. si è rafforzata!! dei comuni limitrofi, dei un preaccordo quando il cordando all’assessore Io quella volta ero un puro; giorno. Quessi fadiga’…” *** politici locali» - racconta mandato del Consiglio e Quercetti la necessità che uno al quale i conti dove- E cominciò a dirmi la il sindaco, che a Roma a dei cittadini era stato ben continui a farsi parte atti- vano tornare e se non tor- giornata della figliola che Voglio dire, con questi sbattuto i pugni sul tavolo diverso» - ricorda Massi- va nelle sedi istituzionali, navano o bisognava ripas- lavorava a cadena giù da semplici racconti, che non di confronto dicendo «se mo Gianangeli vicepresi- locali e nazionali, dove sarli o era meglio smettere Garbì’ (ora Fileni): una è che la gente è trista. Non giornata talmente zeppa è trista per niente e non ci non abbiamo certezze, non dente del Comitato tutela verrà affrontato il proces- di fare l’aritmetica. Siccome i due li conosce- che se, notte la sera, gliela vuole manco male. No: è firmiamo; vogliamo una della salute e dell’ambiente so di riconversione. Maria Chiara La Rovere vo bene ed in chiesa ce li faceva a véde’ ‘l letto, non che lavora. riconversione che valoriz- della Vallesina - «peraltro vedevo solo quanno tro- era bella che je la faceva E il lavoro è lavoro e se zi il territorio, altrimenti in quel preaccordo non nava e ’llampava, i conti a prende’ sonno da quan- chiama fadiga; e notte la non mi portavano. Lì per to non se sentiva più le sera la gente è stanca e va lì me pizzicava’ le ma’ de ma’. …E tante le ‘olte fadi- a dormire; e se noi pretenrimandalli a casa senza ga pure ‘l sabbedo! diamo veglie notturne con quel foglio, poi gliel’ho ti- La domenniga madina tanto di lettura di brani rata per le lunghe, dicendo dorme fino a tardi, ché della Sacra Scrittura, riuloro quello che serve per qualche ‘olta non c’ho ‘l nioni dove debbono espritené’ un bambino sul bat- coraggio mango io de mere opinioni pensate e tesimo…: insomma una svejalla, porettella…” sensate… è difficile che ci robba fina, una lezioncina Ci rimasi male. possano venire, perché o je carina e saputa. Sono trascorsi più di 20 se chiude l’occhi dal sonno Loro, zitti. anni da questo fatto, ma o è tutto ‘no spalùscino! Poi, pé’ non famme sangue non me l’ho più scordato. Don Maurizio 6 Jesi 1 marzo 2009 L’avvocato pianeta famiglia risponde di ancora sugli ausiliari del traffico iste le polemiche di V questi giorni sui limiti dei poteri di accer- e 4173/2007). Pertanto, ritenuto che, sulla questione, esiste un contrasto tamento delle infrazioni interpretativo delle Sezioda parte degli ausiliari ni Semplici, la Seconda del traffico, con tanto di Sezione della Corte di esposti alla Procura della Cassazione, con l’OrRepubblica e al Prefetto, è dinanza n. 166 dell’8 bene chiarire quali siano i gennaio 2008, ha dispotermini della questione. sto trasmettersi gli atti Secondo una prima in- al Sig. Primo Presidente terpretazione, le com- della Corte di Cassazione, petenze delegate ai di- affinché valuti l’opportupendenti delle società nità di una pronuncia sul concessionarie sono limi- ricorso a Sezioni Unite. tate alle violazioni in ma- In attesa della decisione teria di sosta dei veicoli delle Sezioni Unite, le Se(art. 7, 1° co., e art. 157, zioni Semplici continua5°, 6° e 8°, c.d.s.) commes- no ad emettere sentenze se nelle aree comunali, sull’argomento. La più urbane ed extraurbane, recente è sempre della oggetto di concessione, Seconda Sezione della specificatamente desti- Cassazione (13 gennaio nate, con delibera della 2009, n. 551): con tale giunta comunale, al par- sentenza si afferma che cheggio o alla sosta sulla gli ausiliari del traffico, carreggiata e per la cui in tanto sono legittimati fruizione è imposto il ad accertare e contestapagamento di una som- re violazioni a norme del ma di denaro, potendosi codice della strada, in estendere anche alle aree quanto dette violazioni poste a servizio di quelle impediscano od in quala pagamento, immediata- siasi modo ostacolino o mente limitrofe alle aree limitino l’ordinato e coroggetto di concessione, retto esercizio dell’attiviesclusivamente se ed in tà di gestione dei postegquanto precludano la fun- gi pubblici o di trasporto zionalità del parcheggio pubblico delle persone, (Cassazione 7336/2005, svolta dall’impresa dalla 7979/2005, 8593/2005 quale dipendono. Laddoe 18186/2006). ve, invece, le violazioni Secondo una seconda consistano in condotte diinterpretazione, invece, verse (quale, nella specie, si è ritenuto che il potere il posteggio su di un mardell’ausiliario dipenden- ciapiedi non funzionale te della società conces- al posteggio od alla masionaria del parcheggio a novra in un’area in conpagamento, concesso dai cessione e neppure alla comuni ai sensi dell’arti- circolazione in corsie ricolo 17, 132° co., 1. 15-5- servate ai mezzi pubblici), 1997, n. 127, non è limita- l’accertamento può essere to a rilevare le infrazioni compiuto esclusivamente strettamente collegate al dagli agenti di cui all’art. parcheggio stesso, ma è 12 c.d.s. e non anche daesteso anche alla preven- gli ausiliari del traffico, di zione ed al rilievo di tutte cui alla l. n. 127 del 1997, le infrazioni ricollegabili art. 17, comma 132 e, per alla sosta nella zona og- quanto più interessa, 133. getto della concessione, Poiché, dunque, la matein relazione al fatto che ria è ancora in evoluzionella suddetta zona la so- ne e non sappiamo quale sta deve ritenersi consen- sarà la soluzione che, alla tita esclusivamente negli fine, verrà adottata dalle spazi concessi e previo Sezioni Unite della Cassapagamento della tariffa zione, sarebbe opportuno stabilita, essendo la con- usare la massima prudencessionaria direttamente za nell’utilizzazione degli interessata, nell’ambito ausiliari, limitando la loro territoriale suddetto, al funzione alle ipotesi più rispetto dei limiti e dei restrittive. divieti per il solo fatto Paolo Marcozzi, avvocato che qualsiasi violazione incide sul suo diritto alla Indirizzare le richieste a riscossione della tarif- paolo.marcozzi@tiscali. fa stabilita (Cassazione it oppure a redazione@ 9287/2006, 20558/2007 vocedellavallesina.it R iprendiamo oggi il nostro viaggio sul pianeta famiglia. Dopo che il tempo del fidanzamento ha completato il suo corso, se l’incontro si rivela un buon incontro, arriva il momento di passare alla fase successiva del ciclo vitale: il matrimonio. Qui, in realtà, ai giorni nostri, si apre subito una questione: matrimonio o convivenza? Ma prima di entrare in questa domanda (ne parleremo la prossima volta), facciamo alcune riflessioni che possono accompagnarci nella comprensione della novità di questo momento. Perché, che si decida per il matrimonio o per la convivenza, c’è una cosa che immediatamente cambia nella vita di queste due persone e delle loro famiglie: da oggi essi non vivono più ciascuno nella casa dei propri genitori, ma vanno ad abitare nella stessa casa. In una casa condivisa. Questo passaggio segna un grande cambiamento. Ora la famiglia siamo noi due. Le famiglie d’origine ci sono sempre, negli affetti e nella realtà, ma loro sono le famiglie d’origine, quelle in cui siamo nati e cresciuti per tutti questi anni. Ora la famiglia siamo noi due. Una nuova famiglia. E’ la realizzazione di un sogno, di un progetto condiviso. E’ come partire per un viaggio. Non sappiamo ancora bene dove ci porterà. Non possiamo saperlo, perché è il viaggio della vita. Sappiamo, però, con chi lo stiamo facendo. Siamo in buona compagnia: io con te e tu con me. Noi due. Che ci siamo scelti. Questa è la fonte alla qua- Federico Cardinali MATRIMONIO: noi due, una nuova famiglia! le attingere quell’energia necessaria per costruire nuovi equilibri nella nostra relazione. Perché parliamo di nuovi equilibri? Qualche esempio per capirci. Fino a ieri, dopo un tempo passato insieme, anche una giornata intera, la sera ciascuno tornava a casa sua. Se la giornata era stata buona, sentivamo il dispiacere di lasciarci. Ma se la giornata era stata così e così o addirittura carica di tensioni, tornando a casa, la sera, ciascuno si ritrovava da solo, nella propria camera, con sé stesso. E questo tempo di solitudine e di silenzio, con i nostri pensieri, diventava un tempo utile per riflettere, e per trovare la strada per allentare e sciogliere la tensione. Ora, invece, siamo tutti e due qui, nella stessa casa. Andremo a dormire nella stessa camera. Come ce lo giocheremo? Riusciremo a ritrovare quel silenzio, fatto di riflessione, necessario perché il dialogo possa continuare a crescere? Un’altra novità. Fino a ieri eravamo ospiti in casa dei nostri genitori. Ospiti. Nel senso che la gestione della casa, le spese, le faccende, i pranzi, le pulizie… tutto era sulle loro spalle. Nel bene e nel male. Ora il cambiamento è radicale. Da oggi la nostra casa è sulle nostre spalle. Nostre… di chi? Perché questo diventa il problema. Chi fa che cosa. Le spese, le pulizie, i pranzi e le cene, la lavatrice, il ferro da stiro… E’ scontato? Magari fino a qualche tempo fa lo era: lui lavorava fuori e lei stava in casa, quindi tutto ciò che faceva funzionare la casa era compito suo (= Quanti maschietti, anche di lei). giovani e ‘moderni’, la penE oggi? Oggi tutti e due sano così! Dalla mamma svolgiamo un lavoro fuo- alla moglie. Loro, poveriri casa. Logica vorrebbe, ni, ‘lavorano’ e la sera sono quindi, che anche i lavori stanchi! E lei non lavora? Sì, in casa vengano con-divisi. ma lei… è una donna! Ma… la logica è una cosa, Ragazzi, diamoci una svela realtà, spesso, è un’al- gliata! Non vi pare che è tra! Non vi pare? Perché ora… anche scossa? Ragaztanti nostri ragazzi (= ma- ze, anche voi però… schi) sono stati cresciuti Se è vero che ‘chi ben cocon l’idea che le faccende mincia è a metà dell’opera’, di casa ‘è roba da donne’. chi non dovesse cominciaNon è questo il modello re ‘bene’ (= con una conche noi genitori, cinquan- divisione sufficientemente tenni o sessantenni, abbia- buona) dove andrà a finire? mo passato ai nostri figli (e alle nostre figlie)? Solo un Solo qualche esempio e esempio: la camera. Quan- qualche pensiero che ho te volte i genitori (= le voluto condividere con voi, madri!) si lamentano che pensando al matrimonio. i figli lasciano tutto in di- Per dire quanto sia gransordine. Anche i figli gran- de il cambiamento che, di. Ma se in casa ci sono vivendo insieme, abbiamo due figli, non succede che portato nella nostra vita e le richieste sono differenti? quanto sia necessario laA lei viene insegnato che vorare insieme per costrudeve imparare a rimet- ire un nuovo equilibrio. tere a posto le sue cose, a rifarsi il letto, a preparare Anche per dire, però, che il pranzo, a sparecchiare e non dobbiamo spaventarapparecchiare la tavola, a ci di fronte alle difficoltà cucinare, ecc. E a lui? Eh, che la vita insieme ci metma lui è un maschio! Lui terà davanti, giorno dopo da grande dovrà lavorare, giorno. Sappiamo di avere ti pare che deve imparare una grande risorsa, naa pulire la cucina o a rifar- turalmente: il piacere di si il letto?! condividere, finalmente, la Bene! Si fa per dire! E nostra vita. Di poter stare, come la mettiamo adesso? finalmente, insieme. E con Fino a ieri c’erano i genito- tutto il tempo per noi due. ri. E da oggi in poi? Da soli! E’ il desiderio che Anche qui: costruire un diventa realtà. Ed è pronuovo equilibrio. Una re- prio a questo desiderio lazione che sia capace di che possiamo attingere per esprimere rispetto, l’uno costruire la nostra casa. per l’altro, nella reciprocità. Nella condivisione del (Pianeta famiglia 6. lavoro e nella condivisio- continua) ne della casa. Ciò che non so fare posso impararlo. A Chi vuole scrivere allo meno che io pensi che nei psicologo può farlo o per cromosomi di una donna e-mail (redazione@voci sono iscritti la lavatrice, cedellavallesina.it o caril ferro da stiro, la cucina, [email protected]) o per pol’aspirapolvere, sapere cosa sta a Voce della Vallesina serve che ci sia nel frigo, e - colloqui con lo psicologo tante altre cosette di que- - P.za Federico II, 8 - 60035 sto genere… I cromosomi! JESI Maiolati Spontini: il Comune stanzia 50 mila euro a fondo perduto per impianti termici L’Amministrazione comunale ha stanziato 50 mila euro da destinare per contributi a fondo perduto a favore dei cittadini che installano nelle proprie abitazioni impianti solari termici o fotovoltaici. “Si tratta di una somma consistente – fa osservare l’assessore alle Attività economiche Fabrizio Mancini – su cui il Comune può far conto, e ha potuto inserire nel bilancio, perché arriva dai proventi della discarica Cornacchia di Moie. Tutti i cittadini che beneficeranno del contributo non solo non dovranno restituirlo ma sarà cumulabile con gli incentivi previsti dal Governo”. L’iniziativa rientra nell’ambito della politica ambientale portata avanti dall’Amministrazione, che negli ultimi anni ha realizzato progetti come l’installazione dei pannelli solari delle scuole, la raccolta degli oli alimentari esausti, la distribuzione delle lampadine a basso consumo e tanti altri progetti, anche di sensibilizzazione dei confronti degli alunni delle scuole. Il contribuito per gli impianti foto- voltaici è di 600 euro per kw di picco prodotti, per un massimo di 3 mila euro, comunque non superiore al 20 per cento della spesa sostenuta in modo da rendere possibile cumulare il finanziamento con gli incentivi del conto energia. Per gli impianti solari per la produzione di acqua calda, il contributo è di 500 euro ad impianto, con l’aggiunta di 400 euro per ogni ulteriore unità immobiliare servita, e comunque non superiore al 50 per cento della spesa per godere dei benefici previsti dalla Finanziaria. IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 - www.fazibattaglia.com Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 Vita ecclesiale LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO Giovedì 26 febbraio Mattino: Loreto, Ritiro Spirituale con i Sacerdoti delle Marche ore 21: Moie, Incontro con i fidanzati Venerdì 27 febbraio ore 16: Riunione della Commissione per i Beni Culturali Ecclesiastici ore 19.30: Azione Cattolica, Incontro formativo Sabato 28 febbraio Mattino: Ritiro delle Suore della Diocesi ore 15.30: Parrocchia di Collina, Incontro con i Cresimandi ore 17.30: Parrocchia di Collina, Incontro con i genitori dei Cresimandi Domenica 1° marzo Mattino: Ritiro con i partecipanti al Corso per Ministeri ore 12: Montecarotto, Cerimonia di inaugurazione locali del Comune ore 16.30: Palazzo della Signoria: Lettura di Dante ore 21: Incontro a carattere vocazionale Martedì 3 marzo ore 15.00-18.00: il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento. Mercoledì 4 marzo ore 15.30: Riunione del Centro Regionale Vocazioni ore 18.30: Incontro con gli Aspiranti al Diaconato ore 21.15: Parrocchia San Francesco d’A ., Incontro con i Fidanzati Giovedì 5 marzo ore 10: Riunione del Collegio dei Consultori Venerdì 6 marzo ore 15: Parrocchia San Francesco d’A. Incontro con un gruppo di Cresimandi ore 16.30: Accoglienza della “Madonna Pellegrina” ore 17: Santuario delle Grazie: Rosario e S. Messa Sabato 7 febbraio ore 18: Santuario delle Grazie: Rosario ore 19: Santuario delle Grazie: S. Messa Domenica 8 marzo ore 10.30: Santuario delle Grazie: S.Messa animata dal CIF nella “Giornata della Donna” ore 14.30: Alla Casa Natale di S. Maria Goretti con i Cresimandi di Macine ore 16.30: Santuario delle Grazie: S. Messa per Ammalati e Volontari UNITALSI e AVULSS ore 21: Incontro a carattere vocazionale. Parola di Dio 1 marzo 2009 7 1 marzo 2009 - prima domenica di quaresima - anno b Si riparte: shalom su tutta la Terra in cui “restare”, cioè un tempo di grazia interaIn quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel desermente vissuto e to rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le beaccomp ag nato stie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu da Dio. Si tratta arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di di un esercizioDio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; prova di fiducia convertitevi e credete nel Vangelo». reciproca (ricuperando Adamo) senza scorciatoie. COMMENTO specialmente quando sta Il popolo nel deserto, come Nei tre vangeli sinottici per arrivare a Gerusalem- Adamo, aveva dubitato di (Matteo, Marco e Luca) è me e fin sotto la croce. Qui Dio. Satana suggerisce di annunciato Gesù trascinato si tratta di prove alle quali lo non credere all’amore panel deserto, messo alla prova. stesso Spirito lo sottopone. terno di Dio. “Stava con le Marco è originale. Intanto La libertà di obbedire come bestie selvatiche e gli angeli si tratta qui di una brevissi- il nuovo Adamo, è insidia- lo servivano” (nuova traduma e densissima descrizio- ta dalle suggestioni di un zione). E’ un quadro che rine che segue il racconto del messianismo facile. E sia- chiama il giardino dell’Eden, Battesimo. Come dire che mo condotti anche noi con là dove ogni minaccia era Gesù immerso nell’acqua lui nel deserto. E’ lo spazio superata e la violenza cansporca dei peccatori, Lui, simbolico, vivibile anche cellata (cfr Isaia 11, 6-8). proprio Lui, il Figlio, l’amato, dentro casa, per verificare Shalom possibile su tutta la sul quale è sceso lo Spirito, è l’autenticità (vedi anche il terra! Cielo e terra si inconsottoposto alla prova, come vangelo del Mercoledì delle trano. Gesù non è un angelo, ogni umana e fragile crea- ceneri) del proprio rapporto né cancella l’animale istintitura. Non solo all’inizio del con Dio. I 40 giorni dicono vo e selvaggio che è in noi. suo ministero ma sempre tutto il tempo necessario Siamo tutt’ora condizionati † Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15) di don Mariano Piccotti [email protected] e non pienamente integrati, ma in Lui questo ormai diventa possibile. La bestialità che è nell’uomo (raccontata dalla TV ogni giorno) è superabile senza sognare uno spiritualismo disincarnato. Il Regno di Dio è qui; questa quaresima è la tua occasione preziosa. LE DUREZZE DELLA VITA (19 agosto 1990) Le durezze della vita non ti stanno piegando. Le delusioni, le lacrime non ti risucchiano verso le tenebre. Il “SI’” al tuo Signore è vero. Il tuo sguardo, a volte pieno di lacrime, più avanza nella vita più si confonde con il tuo, con il mio Signore. (Ernesto Olivero) 7 marzo: Santa Teresa Margherita del Cuore di Gesù A Consumata d’amore per Gesù l secolo Anna Maria Redi, nacque ad Arezzo il 15 luglio 1747 in una nobile famiglia molto devota. Il padre le insegnò ad amare il Signore: “Gesù sa bene che, fin da piccolina, non ebbi altro desiderio che quello di piacergli e di divenire una santa” scrisse in seguito. A nove anni entrò nel collegio delle Benedettine di Firenze dove iniziò a vivere una forte devozione verso il Sacro Cuore di Gesù grazie anche alla lettura della vita di s. Margherita Alacoque. Nel 1763 ebbe una locuzione interiore che segnò la sua futura vocazione: “Io sono Teresa di Gesù. Ti voglio tra le mie figlie”; a diciotto anni, matura umanamente e spiritualmente, entrò presso il Monastero Carmelitano di Firenze, prendendo il nome di suor Teresa Margherita del Cuore di Gesù, dove realizzò la sua vocazione contemplativa. Pervasa da profonda umiltà, amava il silenzio e il raccoglimento ed era ricca di carità verso le consorelle. Un amabile sorriso era sempre impresso sul suo volto. Appagare la sete di Dio attraverso l’imitazione di Cristo divenne lo scopo della sua esistenza. Si sentiva però piccola e la sua più grande preoccupazione era di non amare abbastanza. L’amore verso Dio si concretizzò nella missione di infermiera che esercitò con straordinaria abnegazione. La sua carità fu silenziosa ed eroica e visse in completa ubbidienza e umiltà traendo forza dalla SS. Eucaristia. Nel 1768 alla lettura della prima lettera di Giovanni “Dio è Amore” (1Gv 4,16), visse una profonda esperienza mistica che la condusse a immolarsi come vittima d’amore al Cuore di Gesù, (come s. Margherita Alacoque). Dopo tanta Grazia arrivò la dolorosa “notte dello spirito”: priva della consolazione sensibile dell’Amore di Dio, la Santa dimostrò l’intenso ardore che aveva di Lui, lottando contro se stessa e raggiunse le vette dell’eroismo con l’assistenza ad una povera sorella impazzita. Morì a ventidue anni per una peritonite fulminea, continuando a preoccuparsi, in fin di vita, delle consorelle ammalate. Giordano Maria Mascioni Loreto: il vescovo Gerardo partecipa alla Giornata del Pellegrino CHIESA dell’ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione. Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 A Loreto il 15 marzo si daranno appuntamento rappresentanti di tutte le diocesi della Regione Marche. In occasione della IVª edizione della Giornata del Pellegrino, che vedrà riuniti i pellegrini, gli animatori pastorali e gli assistenti spirituali, i collaboratori e gli amici dell’Opera Romana Pellegrinaggi, le diocesi marchigiane parteciperanno numerose alla manifestazione che avrà luogo domenica 15 marzo tra Montorso e Loreto. Alle ore 14 i partecipanti verranno accolti presso la Sala “Cardinale Eduardo Pironio” del Centro Giovanni Paolo II a Montorso, dove il saluto di mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto, introdurrà la IVª edizione della Giornata del Pellegrino delle Marche. Il pomeriggio di festa si snoderà in un momento di riflessione e musica Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. dedicate a San Paolo, che prenderà il via dalla solenne introduzione dell’icona di San Paolo Apostolo, proseguirà poi con la lettura di passi scelti dagli atti degli apostoli e dalle lettere, successivamente la catechesi sul messaggio dell’Apostolo delle Genti, curata da mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, e si concluderà con una performance musicale. Subito dopo sarà la volta della presentazione dei programmi e delle attività del 2009 dell’Opera Romana Pellegrinaggi, con cui terminerà la prima parte della IVª Giornata del Pellegrino della Regio- ne Marche a Montorso. La manifestazione infatti proseguirà a Loreto con l’accoglienza della statua pellegrina della Madonna di Fatima presso Porta Romana e la solenne processione al Santuario Lauretano, dove è in programma il saluto da parte di mons. Giancarlo Vecerrica, Arcivescovo di Fabriano-Matelica. La recita del Rosario presso la Basilica della Santa Casa, guidato da mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi, e la solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da mons. Giovanni Tonucci e dagli altri Vescovi presenti, concluderanno la manifestazione. In radio le riflessioni del Vescovo Il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi ogni mattina alle 7.20, sulle frequenze di Radio Duomo in Blu (106,7 oppure 95,2 Mhz da Jesi) propone una sua breve riflessione a partire dal Vangelo del giorno. La rubrica vuole offrire una chiave di lettura cristiana sulle vicende quotidiane. Il vescovo Gerardo si sofferma sull’importanza di diventare ogni giorno più consapevoli che l’amicizia con Gesù riempie il cuore e la vita e si augura che questo semplice incontro radiofonico possa contribuire “a lasciarsi guidare sui sentieri belli e impegnativi che il Signore sta percorrendo davanti a noi” 8 Vita Ecclesiale 1 marzo 2009 A Il valore della tolleranza nello scrivere… N l’asterisco on voglio entrare nell’analisi storica di ciò che è successo in Spagna nella guerra civile che ha dilaniato quella nazione. Pongo un problema di un clima che si instaura in una fascia di nostri lettori. Nella rubrica di Catani, “Il refrattario” che ormai da diverso tempo vuole analizzare i diversi periodi storici, salta agli occhi che tale analisi non è di uno storico che si pone come analista al di sopra degli eventi per meglio considerare con una sua imparzialità quello che è avvenuto ma risalta la scelta di parte. Non si attualizzano gli eventi storici, con il presente, le analogie sono spesso difficili da cercare, ma soprattutto si rischia di forzarne i contenuti. Parlare delle violenze avvenute nel franchismo, dove centinaia di persone persero la vita, avvalorando la tesi di un dittatore come Franco per aver fatto una crociata contro i “senza Dio”, si rischia di giustificare una guerra civile che in entrambi gli schieramenti ha avuto i morti, di chi per liberare la Spagna dal dittatore, di chi invece credeva che con Franco si liberasse la Spagna dal pericolo comunista. Uno storico si pone sempre nell’ottica della ricerca della verità! Lo impone la complessità della storia, questo non implica non dire i fatti avvenuti, ma una rigorosità nell’interpretarli, perché dalla sua ricerca altre persone, venute dopo, possano trarne giovamento da errori avvenuti per non ripeterli. Dobbiamo trasmettere valori come la solidarietà, l’equilibrio della ricerca, non serve cercare la verità per dividere, ma per imparare la tolleranza che il vangelo vuole che la mettiamo in pratica anche con la capacità del perdono. A chi serve ritornare a periodi che diversi studiosi hanno e continuano ad analizzare per la loro complessità con difficoltà non facili da superare? Allora se la Spagna di Zapatero ha una politica anticlericale che vuole distruggere la cattolicità spagnola lo si dica chiaramente! Perché giustificare il franchismo per far questo? Perché condannare un governo che con una legge vuole ricercare la verità sulla propria storia passata? Certamente, essa sarà valutata dagli storici quando la ricerca sarà ultimata! Non si vogliono sottovalutare le nefandezze di quel periodo, che ha visto molti cattolici perseguitati per il loro credo, ma non si deve dimenticare che per combattere Franco e portare la Spagna verso la democrazia molti altri di altre fedi hanno perso la loro vita. Non c’è stato nessun dittatore nella storia che abbia difeso la Chiesa! La Chiesa si è difesa con i suoi martiri, nei periodi storici insieme ad altri uomini si sono trovati ad affrontare la libertà del loro credo sia religioso che politico, e in diversi Paesi con diverse dittature ideologiche hanno perso la loro vita. Come i martiri spagnoli sono stati uccisi per il loro credo, così in dittature orrende che si sono susseguite nella storia europea e in varie parti del mondo, sono morti i cattolici per la libertà di essere cristiani e di essere cittadini di uno stato libero e democratico. I giovani proiettati verso il terzo millennio hanno l’obbligo di guardare il futuro, con la lezione di un passato, però senza astio, con tolleranza, per costruire un mondo migliore del ‘900 dove le divisioni ideologiche hanno costruito gulag e campi di concentramento, diviso popoli tra di loro, fatto guerre, senza ricordare le ferite avvenute, ma con la consapevolezza che in un mondo accogliente si può costruire la pace e la democrazia, fondamento del vivere civile senza ripetere una storia di sofferenza Remo Uncini * Diminuiscono i fedeli islamici Il 15% dei musulmani residenti in Europa hanno lasciato l’islam. In Gran Bretagna sono attorno alle 200mila unità e in Francia si calcola che ogni anno 15mila islamici diventino cristiani: più o meno 10mila cattolici e il resto protestanti. Due anni fa lo sceicco Ahmad al-Qataani, intervistato da Al-Jazeera, pronunciò parole allarmate: “L’islam è sempre stato la principale religione dell’Africa e un tempo c’erano 30 lingue africane che si scrivevano in caratteri arabi. Il numero dei musulmani africani è attualmente di 316 milioni, metà dei quali sono nordafricani di cultura araba. Nella parte dell’Africa non araba il numero dei musulmani non eccede i 150 milioni. Quando si pensa che l’intera popolazione africana è di un miliardo di persone, ci si rende conto che in proporzione il numero dei musul- lcuni canti liturgici, Canti per la Liturgia – tempo di Quaresima Possiamo dire “la verità” o come i grandi classici le verità in tanti modi: con della poesia, della musica e immagini, con parole, con dell’arte, facendo affiorare l’ironia, con il silenzio… alla coscienza di chi canta L’ora, il tempo, il momeno ascolta, i “semi” di veri- passare da questo mondo nuclei tematici sulla base to…è una metafora, ormai tà e di bontà della Parola al Padre, dopo aver amato i del messaggio evangelico di uso comune, dell’ora eterna da cui germoglia la suoi che erano nel mondo, veicolato dalla preghiera di suprema della morte… Ma vita dell’uomo e dell’uni- li amò sino alla fine”(Gv Gesù al Padre: “l’ora”, “ami- l’ora di Cristo acquista, per verso, sono messaggeri di 13,1). Segue la lavanda dei ci” ( non servi), “figli tuoi”, il credente, una connota“senso”. piedi dei discepoli e l’an- cioè figli nel Figlio; “la vita” zione diversa: non è più Mentre meditavo sul nuncio del tradimento… (= “la vita eterna: conosce- solo il momento ultimo dramma di Eluana, accolta Il Canto è la parafrasi, in re Te…”) (Gv 17,3); l’amore, dell’esistenza, ma è l’Ora il 9 febbraio nella Casa del poesia e musica, della co- l’unità, la verità, la gioia. della verità e dell’amore Padre celeste per ricevere siddetta “preghiera sacer- L’unità scaturisce dal mi- che si dilata oltre il tempo… il dono della Vita che non dotale” (Gv 17). di Gesù, stero di Cristo e della Il Figlio di Dio, che accetmuore, ho intuito come mediatore di salvezza. Chiesa: “io sono in loro ta la morte in croce e si certezza che l’ora della e tu in me”(IV strofe): le annienta nel dono totale morte, per il credente, é “Nel tuo amore, nell’uni- comunità cristiane, se uni- di sé, in quella stessa Ora l’ora della Vita. tà” te dalla fede e dall’amore, vince la morte e risorge in Con “Le Ceneri” ha inizio Le parole esprimono da potranno dare al mondo, pienezza di Vita e di Gloil tempo “forte” della Qua- sole lo slancio mistico del come Chiesa vivente, una ria. resima: un cammino di 40 Figlio nella preghiera al Pa- testimonianza credibile L’autore annuncia la verità giorni che, in realtà, é il dre e nell’addio ai discepoli, dell’amore di Dio. in forma denotativa, direi paradigma di tutta la vita “amici”, “figli” amati da Dio Il messaggio essenziale: la “cherigmatica”, con scelte del cristiano, nel passaggio e chiamati a continuare nel vita vera è “conoscere Te e foniche, sintattiche e lesdal peccato alla grazia, dal tempo la missione di Cri- il Figlio tuo…”. “Conosce- sicali che convergono con “deserto” alla comunio- sto. re”, nel linguaggio biblico, le note del pentagramma a ne con Dio e con i fratelli, 1. E’ giunta l’ora, Padre, significa comunicare in- creare un ritmo onomatodalla croce alla gloria della per me,/ ai miei amici timamente, entrare in re- peico martellante… Risurrezione. ho detto che/questa é la lazione profonda; una re- Tu o i … d a t i … / … t o r n o Ecco perché mi è venuta vita/:conoscere Te e il Fi- lazione vitale con Dio che a te…/ …tu, nel tuo… l’idea di proporre la “lettu- glio tuo, Cristo Gesù. muove il cuore e la mente. nell’unità. …Tu … La ra” di un Canto che mi ha 2. Erano tuoi, li hai dati Di qui “la gioia vera”. tua…verità….Te …perfetsempre affascinato per la a me; ed ora sanno che La preghiera di Gesù fa in- ti nell’unità... Il fonema bellezza delle parole e per torno a te;/ hanno cre- tuire l’intimo colloquio fra dentale incide in profondiil ritmo della melodia: “E’ duto: conservali tu nel il Padre e il Figlio, solo che tà lo spazio e il tempo con giunta l’ora” ( di L. Sca- tuo amore, nell’unità. del Padre non è dato sen- l’effetto dell’annuncio di un glianti-Folk), un “andante” 3.Tu mi hai mandato ai tire la voce…Il testo non Evento unico nella storia. in tonalità di “fa maggiore”, figli tuoi,/ la tua parola nomina lo Spirito Santo, Gli accordi musicali e i facile da intonare e da ese- é verità,/ e il loro cuo- promesso da Gesù, per- fonemi, la struttura della guire, al suono dell’organo. re sia pieno di gioia/: la ché non è ancora scocca- frase, breve ed essenziale, Lo troviamo al n. 39 de “I gioia vera viene da te. ta l’Ora; ma leggendo “nel l’uso frequente di pronomi canti per la Liturgia” del- 4.Io sono in loro e tu in tuo amore”, comprendia- personali, tutto concorre, la Diocesi di Jesi: quattro me /: che sian perfet- mo che l’Amore trinitario nel Canto, a dare voce alla quartine dense di conte- ti nell’unità;/ e il mondo è il fondamento dell’unità fede nella sua radicalità nuto. creda che tu mi hai man- della Chiesa e della fami- evangelica: questa è la VeScrive l’evangelista Gio- dato,/ li hai amati come glia umana. rità e noi ve la annunciavanni: “Gesù, sapendo che ami me. mo! Maria Crisafulli era giunta la sua ora di Il discorso si sviluppa per “La tua parola è verità” E’ giunta l’ora IL REFRATTARIO NON CI STO Non ci sto. In questi giorni ci dicono di fare silenzio, di non parlare, di stare zitti. Ma io non posso tacere. Non posso tenere dentro di me una rabbia profonda che mi assale. Il 9 febbraio si è consumato un terribile omicidio “legale” nella democratica e civilissima Italia. Il 9 febbraio sono stati gettati nel fango secoli e secoli di carità e solidarismo cristiani, ben rappresentati da quelle eroine che sono le suore misericordine di Lecco, che per anni si sono prese cura, nel silenzio e nel nascondimento più totali, di Eluana Englaro. Già, Eluana. Eluana era viva ed è stata ammazzata. Ammaz- zata per fame e per sete. E l’unico Signore della vita e io non ci sto. della morte. Trovo abomiNon posso tollerare che nevole e ripugnante che il dei giudici si arroghino Capo dello Stato, che oril potere di vita e di mor- mai non mi rappresenta te su una persona, sulla più, assecondato da Fini, base, peraltro, di volontà omettendo una firma, abpresunte. Non posso ac- bia condotto una disabile cettare che un padre si innocente al patibolo, adcomporti come un qual- ducendo motivi di costitusiasi genitore spartano zionalità. che getta il proprio figlio Non ci avevano detto per disabile dal Monte Taige- anni, questi antifascisti to. Non posso concepire militanti, pieni di retorica, che dei medici, anziché che la Costituzione difencurare, come la deonto- de i diritti inalienabili dei logia ippocratica prevede, cittadini e dunque anche uccidano un essere umano il diritto alla vita? Non ci eseguendo la condanna a avevano detto che i princimorte inflitta dalla “giusti- pi fondamentali della prizia”. Trovo vergognoso che ma parte del testo costitucattolici pavidi venerino zionale erano intoccabili e più la Costituzione, come “sacri”? Interpretare corfosse un nuovo vitello rettamente la Costituzione d’oro, anziché Gesù Cristo, significa rispettare prima di tutto l’art. 2, nel quale è scritto che la Repubblica riconosce i diritti fondamentali della persona. Si usa il verbo “riconoscere” per indicare che tali diritti preesistono allo Stato e questa è una concezione tipicamente cristiana. E a me sembra che il rispetto di questo articolo non ci sia stato. E non mi si venga a dire che Eluana non era viva, perché questo è un ragionamento antiscientifico e nazista. Si. Nazista. Chiamiamo le cose col loro nome. Non nascondiamoci dietro ipocrisie buoniste ed eufemiche. Io non ci sto. Non è questa la civiltà progredita e moderna che voglio. Federico Catani mani è diminuito notevolmente rispetto Secondo l’articolo invece la crescita del pacità degli ulema, che spesso scelgono all’inizio del secolo scorso. D’altra parte cristianesimo è dovuta alle conversioni il silenzio, di rispondere in maniera conil numero dei cattolici è aumentato da degli adulti. Il leader cristiano “evange- vincente alle sue osservazioni. La ragione un milione nel 1902 a circa 330 milioni. lical” Wolfgang Simpson ha detto che ultima di questo successo è che, diversaA questi si aggiungono 46 milioni di ap- “negli ultimi due decenni sono arrivati a mente da certe controparti occidentali partenenti ad altre confessioni cristiane. Cristo più musulmani che in tutti i secoli che criticano l’islam solo da un punto di Ogni ora 667 musulmani si convertono precedenti”. Piombini parla anche di un vista politico, l’interesse principale di Boal cristianesimo. Ogni giorno 16mila personaggio egiziano, il sacerdote copto tros è la salvezza delle anime”. Raymond musulmani si convertono al cristianesi- Zakaria Botros, definito dal giornale ara- Ibrahim sul periodico conservatore stamo. Ogni anno 6 milioni di musulmani si bo al-Insan al-Jadid “il nemico pubblico tunitense National Review ha spiegato il convertono al cristianesimo. Sono nume- numero uno dell’islam”. I suoi programmi fenomeno affermando che “molti critici ri enormi”. E’ probabile che lo sceicco ab- trasmessi via satellite dagli Stati Uniti, nei occidentali non capiscono che per disinbia un po’ esagerato le cifre, per suscitare quali discute da un punto di vista cristia- nescare l’islamismo radicale occorre prouna reazione di allarme fra i suoi corre- no gli aspetti più problematici del Corano porre al suo posto qualcosa di teocentriligionari; ma è probabile che la crescita (la guerra santa, l’inferiorità delle donne, co e di spiritualmente soddisfacente, non numerica dell’Islam, che ha superato il la lapidazione e così via), hanno provo- il secolarismo, la democrazia, il capitalicattolicesimo come singola religione più cato conversioni clandestine di massa al smo, il materialismo o il femminismo. Le praticata nel mondo si debba infatti quasi cristianesimo. La sua perfetta conoscen- “verità” di una religione possono essere esclusivamente all’alta natalità dei Paesi za della lingua araba e delle fonti islami- sfidate solo dalla Verità di un’altra reliislamici, i cui tassi di mortalità infantile che gli permette di raggiungere un vasto gione. Padre Zakaria Botros combatte il si sono enormemente ridotti rispetto al pubblico mediorientale, e “gli spettatori fuoco con il fuoco”. passato grazie alla medicina occidentale. rimangono colpiti dalla frequente incaGiacomo Galeazzi In diocesi 1 marzo 2009 9 Ottavo centenario della Cattedrale (XXX) “Tanto pe’ fini’…” H o voluto titolare così, riecheggiando (in clima sanremese) la nota canzone di Nino Manfredi, questo articoletto conclusivo. Dove naturalmente il volonteroso lettore dovrà aspettarsi un finale un po’ pirotecnico, “alla grande”, com’è oggi invalso dire alla romanesca. Invito però subito ad osservare bene l’allegata foto di Simonetta Bravi, una delle partecipanti alla mostra “Sguardi sulla cattedrale”, tenuta nel novembre scorso al Palaconvegni di Jesi. E’ stata scattata dal finestrone della controfacciata, a livello del cornicione. L’ho scelta perché mette in evidenza la serie dei nove archi o costoloni della volta a botte fino a raggiungere il Cristo del catino absidale. Ebbene, da quando ho principiato a scavare dal duomo quei significati che ho tentato di sciorinare in questi mesi su Voce (grazie al Cielo, un po’ di fanta- sia non mi manca!), questi archi mi hanno spesso richiamato la modernissima cappella del Sacramento che l’architetto Trinci (già sovrintendente dei beni artistici delle Marche) ha costruito negli anni ’60 presso la chiesa di Fonte Avellana, ricavandola da un attiguo ambiente del monastero. Due parole per descriverla, sennò non ci intendiamo: in tutta la sua lunghezza (una decina di metri) l’ambiente è sormontato da nove archi bianchissimi degradanti e convergenti verso il fondo dominato da un grande rotondo in cristallo illuminato e policromo, con al centro il tabernacolo. Trinci, in omaggio al più che probabile passaggio dell’”altissimo Poeta” nel monastero posto ai piedi del “gibbo che si chiama Catria”, ha voluto richiamare la struttura del paradiso dantesco composto di nove “cieli” concentrici che culminano nella “candida rosa”, luogo dell’abitazione di Dio. Non mi chiedete di spiegare di più, sia perché non sono un dantista, sia perchè non è qui il caso di disquisire sulla complessa cosmologia del poeta: basta comunque sfogliare un’antologia delle medie per trovare qualche disegnino che possa servire alla bisogna. Dante dunque, dall’”infima lacuna” infernale, passando per il purgatorio dove è divenuto “puro e disposto a salire alle stelle”, ascende di cielo in cielo, fra spiriti sempre più elevati (amanti, sapienti, giusti, contemplanti…) e cori angelici di sempre maggiore dignità (dagli Angeli ai Cherubini e ai Serafini) fino al trono dell’Altissimo. Un vero “Itinerarium mentis in Deum” è dunque la Divina Commedia, che traduce in poesia altissima il celebre scritto di S. Bonaventura (non a caso gli addetti asseriscono che esiste uno stretto legame tra francescanesimo e il Poema “cui han posto mano e cielo e terra”). Arriviamo così all’ultimo, “centesimo” canto, il 33° del paradiso, reso ormai popolare da Benigni nelle sue arruffate, ma straordinariamente coinvolgenti “letture”. Ebbene, dopo la sublime, conosciutissima preghiera di s. Bernardo a Maria, Dante inizia l’ultima parte del suo cam- mino verso Dio. “Egli si sforza di dire e protesta di non poter dire, perché qui chiaramente continua il filo della sua esposizione teologica, annodandola a quel punto in cui la teologia deve negare se stessa nell’imperscrutabile e nell’ineffabile” (B.Croce). E’ insomma un susseguirsi di sublimi sospiri per dichiarare che non può né ben ricordare né descrivere quello che ha visto lassù. Ma quando è arrivato al culmine della luminosissima visione della SS. Trinità (tre cerchi concentrici iridati) egli scorge nel mezzo un ulteriore sconvolgente mistero: “Dentro da sé, del suo colore stesso,/ mi parve pinta della nostra effigie/ per che il mio viso in lei tutto era messo” (vv.130133). Capite? Proprio quando il mistero divino doveva presentarsi più rarefatto e “luminosamente oscuro”, Dante ritrova il volto di uno “della nostra effigie”, cioè il volto del Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo! Ed è proprio quello che ritroviamo nel nostro duomo. Il volto del Cristo nell’abside dipinto dal Biagetti (che non si sognava certo di essere Michelangelo!) si trova al centro di un immenso cerchio fiammeggiante posto al culmine di quella fuga di archi bianchi (i cieli danteschi!). Come a dire che se la gioia del paradiso consiste nel venir ammessi alla contemplazione del volto divino (come preghiamo in ogni messa per i nostri defunti), ebbene questo “volto” sarà quello di Cristo che disse: “Chi vede me, vede il Padre (Dio)” (Gv 14,9). E’ quanto lo stesso pittore ha voluto raffigurare nei quattro personaggi posti accanto al Cristo: a differenza dei “Pantocrator” bizantini, dove in genere i santi ai lati guardano verso i fedeli, i nostri invece fissano tutti con occhi ardenti il volto del Signore (anche questa è stata una piccola, recente “scoperta”). Si realizza così la misteriosa, suprema unione d’intenti, allorché “il desìo e il velle” umano si fonde, “ sì come ruota ch’igualmente è mossa” con quell’”Amor che muove il sole e l’altre stelle”. Don Vittorio Magnanelli Dato presso la Basilica cattedrale in Jesi, il 21 febbraio 2009, nella festa di s. Pier Damiani, priore di Fonte Avellana P.S. Fra quegli “spiriti tutti contemplanti”, sia nel paradiso dantesco che nell’abside del duomo, c’è pure S. Romualdo, maestro di Pier Damiani. Dopo un meritato riposo dalle fatiche giornalistiche, avrei qualcosa da dire pure su di lui. Non vi sbarazzerete presto di me. MUSEO DIOCESANO: UN 2009 PROMETTENTE In arrivo la mostra su San Paolo U nel primo anniversario in ricordo di Jesi Giovedì 12 marzo il 25 dicembre. In primissimo piano, a fare da ambientazione principale per i personaggi, il modellino in scala del centro storico di Jesi magistralmente realizzato dal sig. Gianfranco Colocci e la scena della natività, l’evento più significativo per il popolo dei credenti, e a completamento di questo presepe sui generis la scena della nascita dell’imperatore Federico Hohenstaufen, all’interno di una tenda – realizzata dal sig. Leonel- Movimento dei Focolari n risultato inatteso quello raggiunto dal Museo Diocesano di Jesi durante le festività natalizie: oltre 700 visitatori hanno trascorso almeno un’ora nelle sale del Museo, aperto con orario straordinario, tutti i giorni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Per l’occasione nella sala Teatro di Palazzo Ripanti è stato allestito un presepe federiciano, opera realizzata per iniziativa della Fondazione Federico II e in collaborazione con il Comune di Jesi, che ha inserito il Museo tra gli itinerari appositamente organizzati per il periodo natalizio. Con quest’iniziativa si è voluta celebrare la nascita di Federico II, avvenuta il 26 dicembre del 1194, come evento storico che, idealmente, è stato letto e presentato come una vicinanza tra la straordinaria vita dell’imperatore, eccellenza di cultura e illuminato stratega, e il messaggio cristiano di Gesù di Nazareth, universalmente ricordato Chiara Lubich La comunità ore 18.30 della Vallesina Chiesa di invita a partecipare alla S. Pietro Apostolo S.MESSA celebrata dal Vescovo Mons. Gerardo Rocconi Seguirà una proiezione video per continuare a vivere la sua eredità lo Porcarelli – in piazza San Floriano, che solo in tempi recenti è stata dedicata a l l ’i m p e r a t o r e . Sullo sfondo delle scene principali alcuni dei castelli fatti realizzare da Federico in Italia, dal celeberrimo Castel del Monte ai resti del castello di Prato, fino a Barletta, Andria e Siracusa, solo per citarne alcuni, in parte evocati con suggestive fotografie aeree sistemate sul blu intenso e carico di luce del fondale, in parte richiamati dalle sagome dei castelli in terracotta realizzati dalle cooperative Zanzibar e Cooss Marche. Questa è l’immagine che si è offerta ai tanti visitatori accorsi al Museo, che hanno potuto conoscere anche la ricca collezione di oggetti d’arte distribuiti nelle nove sale, alcune ancora ornate con decorazioni settecentesche grazie ai lavori commissionati dalla famiglia Ripanti che ne fece la propria abitazione. Quali altre interessanti iniziative ci proporrà il Museo? Una mostra sulla figura di San Paolo: Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova, nell’anno che gli è dedicato, ma per conoscere tutte le anteprime l’appuntamento è a breve (Museo Diocesano: lun. – ven. dalle 10 alle 13; ven. e dom. dalle 17 alle 20; ingresso libero; tel. 0731.226749). Ester Donninelli Testimonianza dal pellegrinaggio a Manoppello “Guardati da Lui” S iamo un gruppo di 52 pellegrini che abbiamo avuto la gioiosa e commovente esperienza di un pellegrinaggio meraviglioso compito l’11 febbraio: la meta è stata il “Volto Santo” di Manoppello, in provincia di Chieti. In questo luogo di grazia si conserva e custodisce l’immagine del viso di Nostro Signore Gesù impresso su di un panno. Il velo che è stato posto sul volto di Cristo al momento della morte fa leggere in modo chiaro i segni della Passione: il dolore e l’amore si sono fusi insieme e hanno accompagnato il compimento del dono di chi si da’ all’umanità. Abbiamo avuto la sensazione di essere a tu per tu con l’amore infinito di Gesù per noi, guardati personalmente da Lui. Il 1° settembre 2007 Papa Benedetto è stato in pellegrinaggio al Volto Santo dove si è fermato a lungo in silenzio e in preghiera. Dopo questo momento di gioia indicibile ci siamo trasferiti a Pianella, in provincia di Pescara, dove padre Antonio, attualmente al Santuario delle Grazie di Jesi, è stato parroco per nove anni. Abbiamo potuto pregare davanti alla nuova statua di padre Pio esposta per la circostanza nella chiesa della Madonna del Carmine che padre Guglielmo Alimonti ha benedetto ed abbiamo partecipato alla Santa Messa concelebrata da padre Tommaso, assistente del gruppo San Pio di Pianella, padre Antonio e don Fabio Belelli. Il nostro grazie vivissimo a coloro che hanno promosso e organizzato questo pellegrinaggio che ci ha dato la possibilità di rafforzare la nostra fede. p.l. foto di Antonella Ramazzotti Vallesina 1 marzo 2009 11 Nuovi percorsi d’arte contemporanea: un artista chiaravallese Immagini nel labirinto degli specchi C’ è qualcosa di paradossale; di divertente e di serio, di ingenuo e di lucidamente critico nelle opere di Corrado Caimmi, trentacinquenne pittore chiaravallese che espone fino al 1° marzo presso la ex chiesa di S. Bernardo per la rassegna ‘Nuove Sviste’. La mostra è rappresentativa di varie tecniche da lui adottate, cioè colori acrilici o ad olio, pastelli o collage e fa ben intendere come sia singolare la personalità di questo artista. A colpire il visitatore sono immediatamente i colori squillanti, netti, decisi; poi, ad un’osservazione più attenta, i soggetti curiosi, grotteschi e a volte deliberatamente volgari trasfigurati in immagini scomposte e come riflesse da specchi concavi o convessi che deformano i lineamenti o ingrandiscono mostruosamente i dettagli. Ad essere ironicamente, argutamente presa di mira è una realtà dissestata. La denuncia di una natura violentata è palese nella raffigurazione di pesci tatuati, di feti di animali, di una testa di delfino destinata a trasformarsi in una scatola di tonno, di una mucca, allacciata a strani, asettici marchingegni, pazientemente pronta a diventare una macchina da latte. Una satira aperta è riservata ad aspetti di una supertecnologica civiltà: il carnaio di una metropolitana di Tokio nell’ora di punta; i visi di personaggi anonimi ipocritamente sorridenti. Quanto allo stile qualche richiamo alle scomposizioni figurative di Picasso o al surrealismo di Dalì si rende non di rado visibile. La denuncia però si stempera nel sorriso quando l’artista, pensando all’infanzia, fa appello alla più serena fantasia: quando strappa le pagine dei suoi fumetti e dei suoi libri di fiabe per ridisegnare e reinventare un mondo di buffi, curiosi pupazzi scanzonati e giocherelloni. Nostalgia di un tempo perduto? Per niente. Corrado Caimmi è per vocazione e per scuola un disegnatore molto abile e divertente di fumetti ed un originale illustratore di libri scolastici. Che andranno sicuramente a ruba, perché ai ragazzi, e non solo a loro, piace sorridere: perché anche – e la circonferenza si chiude - l’artista intende esorcizzare e mettere alla berlina proprio quegli incubi del nostro tempo che in altre opere ha inteso rappresentare. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali Un nuovo CD dell’unico interprete italiano del ‘fado’ L’ineffabile saudade di Marco Poeta In Italia, anzi, in Europa è l’unico ‘fadista’ non portoghese riconosciuto come tale dai portoghesi stessi; l’unico a saper suonare la ‘guitarra portuguesa’ con un’abilità persino superiore a quella dei massimi virtuosi di questo raro strumento. E’ l’italiano Marco Poeta, nato, come per predestinazione, proprio a Recanati. Non scrive tuttavia liriche come Giacomo Leopardi. Sa però esprimere con la sua arte quella ‘saudade’ che è nascosta nell’anima portoghese, ma che in fondo è sentimento segreto di tutti i grandi poeti. Saudade non è tristezza né malinconia. E’ l’incantamento indicibile di chi contempla l’infinito del mare e del cielo, la trascendenza del ‘dolce naufragare’ dello spirito. Potrebbe corrispondere allo spleen con cui due secoli fa si indicava un indistinto sentimento scaturito da una ineffabile meditazione interiore. Marco Poeta è nato per il fado chissà come e chissà per via di quali cromosomi inscritti nel suo Dna. Non ha alle spalle una preparazione accademica. A diciotto anni conosce la bossa nova e se ne appassiona a lungo, collaborando con i più grandi musicisti brasiliani come Caetano Veloso, Chico Boarque, Badem Powell. Entra poi in contatto con Sergio Endrigo, Franco Cerri, Fausto Cigliano e collabora con loro. L’interesse per il fado risale a dieci anni fa. Un colpo di fulmine: l’ascolto casuale di un disco di Amalia Rodrigues. Sarà poi Antonio Chainho ad insegnargli a suonare la chitarra portoghese. Da allora al fado Marco Poeta ha dedicato una intensissima attività in cui ha coinvolto anche molti musicisti e cantanti italiani come Eugenio Finardi, Francesco di Giacomo, Elisa Ridolfi, Lucio Dalla. Porta anche alla ribalta interpreti nuovi come Alice Fabretti, Valentino Mercorelli, Matteo Mo- retti. E’ ideatore di trasposizioni dall’italiano in portoghese di famose canzoni italiane e riesce a dimostrare come esistano affinità tra la sensibilità musicale dei due paesi. Intende anche trasmettere la sua passione ad altri, fondando a Recanati l’Accademia del Fado che accoglierà anche insegnanti portoghesi. Ora, dopo tre CD usciti nel 2001, nel 2003 e nel 2005, Marco Poeta ne ha pronto uno nuovo dedicato, appunto, alla ‘Saudade’. L’ha inciso con Massimo Sbaragli, alla chitarra classica – altro strumento di cui lui stesso è un virtuoso - e sarà presentato con il concerto che il 6 marzo sarà dato al Pergolesi in favore della Scuola Magnificat fondata da P. Armando Pierucci a Gerusalemme. A proposito. Padre Pierucci è stato, anni fa, suo insegnante di musica. Nella sua disciplina l’aveva classificato con un ’cinque’. Evidentemente si può essere grandi maestri; non necessariamente anche grandi profeti. Augusta Franco Cardinali CENERENTOLA VA A BALLA’ Daglie Marine’ gimo a balla’ famoce belle, daglie gimo al Noir!… A nuantri donne stasera mango ce fa paga’… ‘Rrivamo lì davanti alle undici e tre quarti: -Potemo bocca’? E li du’ ommini sull’attenti:… -Po’ n’ sede più tanto monellette… Chi n’ se bocca prima de mezzanotte! O Marine’, è cambiadi i tempi sta a guarda’:… Quessi ‘ncomincia quanno nuantri lassavamo ‘nda’! …Chi n’se balla solo a uffo A ‘ sa discoteca Cenerentola glie fa ‘n baffo! Maria Giannetta Grizi (Libertà scaduta de balla’) Cercasi lampione Foto Anna V. Vincenzoni. Da sinistra Andrea Pieralisi, Marco Poeta e Nicola di Francesco Carnevale di San Giuseppe “Ogni scherzo vale!” L a gente del quartiere san Giuseppe ha vissuto il “Carnevale dove ogni scherzo vale” con le maschere e la musica del pomeriggio di domenica 22 febbraio. Un costume, un piccolo carro sopra un’apetto, una banda con trombe e sassofoni e rullante hanno preceduto il corteo, per le vie della parrocchia, ballando, per la gioia dei più piccoli ma anche dei grandi in una processione strana ma simpatica! Tutti in fila, diretti dal fischietto del direttore con il “nasone.” Il quartiere, dalla finestra, guardava questa singolare parata, sapeva che era carnevale, ma non poteva sapere che quello vestito da “bassotto”, mitica figura di Topolino, era il parroco don Giuliano Fiorentini; quello con il “nasone” e un piccolo spadaccino era il giornalaio o quello vestito da gentleman era il capo degli scout, o quei ragazzi e ragazze sull’apetto erano il gruppo dei ragazzi dell’Azione Cattolica, oppure quello vestito da pinguino insieme ad altri pinguini erano i grandi, i “seriosi”, che per i nipoti e con i vestiti di piume e pappuccette rosse o gialle facevano i monelli. Poi tutti si sono trovati nella palestra Carbonari per farsi meglio vedere mascherati, per danzare insieme. Anche per divertirsi, serve una comunità, e anche tanta allegria per stare insieme: in fondo anche così ci si conosce. Quelli sulla finestra che guardavano, forse si moscavano i “gomiti” per non esserci! Prenotatevi per il prossimo anno: c’è posto per tutti per un carnevale dove “ogni scherzo vale”! Remo Uncini Foto Marco D’Aurizio Capita di avere un’emergenza e di dover leggere l’orario degli autobus a lume di…accendino! p.c. Piccole maschere Il piccolo Nicola Zannini di tre anni con la maschera da tigrotto partecipa con i suoi amici alla festa di Carnevale della scuola materna Santa Caterina di Via Roma, dalle Suore Calasanziane. Nonna Anna lo ha fotografato mentre si riposa dai giochi e fa merenda e noi pubblichiamo volentieri questa bella foto. CANTIERI APERTI PROGRAMMA REGIONALE INFRASTRUTTURE VIARIE: 4,8 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI TERZA CORSIA AUTOSTRADA A14 FANO-GROSSETO E78 Regioni Marche, Umbria e Toscana hanno definito l’intesa per la realizzazione dell’opera in project-financing, investimenti per 1,8 miliardi di euro, il Ministero sta avviando le procedure per la gara e la realizzazione dei lavori nel 2009. I lavori in corso per 2 miliardi di euro di investimenti, 172 km lungo tutto il territorio delle Marche. Previsti 240 milioni di euro di opere di compensazione. Regione Marche premiata per “velocità di autorizzazione, consenso degli Enti locali e innovazione sui temi ambientali”. USCITA PORTO ANCONA A14 Investimenti per 480 milioni di euro in project financing, gara completata, avvio cantieri dei lavori programmati da Anas nel 2009 per il collegamento veloce del Porto con la grande viabilità. DIRETTISSIMA SS76 ANCONA-PERUGIA Consegnati i lavori nei tratti Marche ed Umbria, 485 milioni di investimenti per bypassare in modo veloce gli Appennini e potenziare il sistema logistico integrato Porto-Aeroporto-Interporto. DIRETTISSIMA SS77 CIVITANOVA-FOLIGNO BRETELLA DI URBINO Lavori programmati in fase di realizzazione. Lavori avviati, aperta la Galleria “La Maddalena”, oltre 1 miliardo di investimenti programmati in realizzazione. L’infrastruttura, insieme a direttissima Ancona-Perugia e Pedemontana delle Marche, completa il progetto Quadrilatero. PEDEMONTANA DELLE MARCHE Il progetto attraversa l’entroterra marchigiano, con interventi a stralci. Da Sud, aperto il tratto sulla SS 78 Picena, previsto l’adeguamento nel tratto Sforzacosta-Sarnano, finanziato il tratto Matelica-Fabriano, in corso di progettazione il tratto a Nord fino a Cagli. MEZZINA E SS4 SALARIA 120 milioni di euro di investimenti programmati e in corso di realizzazione, con priorità della Regione presentata al Governo nazionale per il completamento delle opere. PIANO REGIONALE INVESTIMENTI STRATEGICI • Avanza la realizzazione del programma regionale delle opere viarie e di trasporto in tutte le Marche che comprende molti altri interventi come le reti ferroviarie, l’adeguamento delle Gallerie di Cattolica e Castellano per lo sviluppo dell’intermodalità marchigiana, la complanare Fano-Pesaro, la SS16 Adriatica, l’Interporto e l’Aeroporto delle Marche, i porti regionali, i servizi di trasporto locale, ecc.. • L’accellerazione di tali lavori e progetti fa parte anche del piano di investimenti strategici anti-crisi della Regione, che ammonta nel complesso a oltre 7 miliardi di euro, con le dimensioni di una finanziaria nazionale. • Tale piano potrà favorire almeno 15.000 nuovi posti di lavoro, con investimenti in infrastrutture viarie e di trasporto, in reti immateriali a banda larga, in innovazione e ricerca, in infrastrutture sanitarie e scolastiche, in interventi del Piano-casa. REGIONE MARCHE, FUTURO IN MOVIMENTO In dialogo Rotatoria di viale Trieste “Q uanto tempo dovrà ancora trascorrere prima che gli operai del Comune mettano mano alla riparazione di quella rotatoria?”. E’ quanto si chiedono i cittadini che abitano in prossimità dell’incrocio tra via XXIV Maggio e Viale Trieste e i tanti che, quotidianamente, percorrono l’asse sud della città. “E’ l’ennesimo esempio tangibile della trascuratezza della cosa pubblica, del menefreghismo e della elefantiaca burocrazia che domina il palazzo comunale”, dicono in molti. E non hanno torto. Il danneggiamento, infatti, è avvenuto a metà del mese di dicembre 2008 e, cosa da tenere in considerazione, non è stata opera di sconosciuti; fu infatti il conducente di un mezzo pesante a provocarlo, lo stesso che a distanza di poche ore dall’accaduto si è presentato sponta- neamente negli uffici comunali per segnalare il misfatto, successivamente denunciato alla sua compagnia di assicurazione. Ebbene, nonostante tutta la buona volontà del responsabile e la copertura assicurativa il rivestimento in pietra della rotatoria, danneggiato dall’impatto, rimane miseramente li a testimoniare l’inefficienza della macchina comunale. s.b. Domenica la prima iniziativa dopo il restyling Albanostra vicina alla gente A Morro d’Alba è nata Albanostra, la società di mutuo soccorso vicina alla gente. La Banca di credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba è giunta alla definizione di un nuovo soggetto mutualistico “AlbanostraSocietà di Mutuo Soccorso G. Leopardi”, in grado di connotare la banca non solo in ambito creditizio, ma anche all’interno del tessuto sociale in cui opera. Il principio è quello della solidarietà e della mutualità, intese come partecipazione alla vita del territorio. Ha come fine di attivare una serie di servizi e assistenze per i propri iscritti, operando prevalentemente in ambito sanitario e di assistenza alla famiglia ma anche culturale, ricreativo e turistico. Domenica mattina 1° marzo Albanostra proporrà uno screening gratuito del colesterolo all’auditorium Santa Teleucania alle 9,30, seguirà un incontro per presentare i nuovi servizi e le opportunità per il nuovo anno. Albanostra è un pro- getto coinvolgente che ha permesso la condivisione dei valori della matrice storica della Società di Mutuo Soccorso “G. Leopardi” di Morro d’Alba, costituita nel lontano 1873, per poi attualizzare e ampliarne i contenuti.L’adesione ad Albanostra permette di aderire a campagne di prevenzione e check-up sanitari con costi a parziale carico della mutua. Per aderire basta sottoscrivere l’apposito modulo presso qualsiasi filiale della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba o presso la sede sociale di Piazza Romagnoli 6 a Morro d’Alba. Possono aderire ad ALBANOSTRA-Società di Mutuo Soccorso G. Leopardi tutte le persone fisiche che sono Soci o Clienti della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. La mutua estende i propri benefici al nucleo familiare del socio, dove per nucleo familiare s’intendono i figli minorenni, anche se non conviventi. Michela Gambelli Andiamoci piano do lan igo Sp N el bel mezzo di Anche lei è stata stuuna trasmissione prata, ha aggiunto. Sa di largo ascolto, ma che cosa significa quefuori contesto, Dario sta terribile esperienza Fo ha parlato degli e perciò preferiva non stupri di cui purtrop- rievocarla perché si po recentemente sono sarebbe sentita male. state vittime in Italia Ma come: chi non ha alcune ragazze e don- memoria corta ricorne anche in età avan- da che anni fa l’aveva zata. Il pluridecorato invece ‘coram populo’ artista si è dichiarato raccontata in televiconvinto che ci sia nel sione e sulla stampa nostro paese chi vuole suscitando gran clastrumentalizzare fatti more. E ora non se del genere per fomen- la sente più? Sembra tare razzismo e intol- strano. Andiamoci leranza. Gli ha fatto piano poi a dichiarare da spalla sua moglie, che sono tantissimi in Franca Rame, che ha Italia i reati di violenaggiunto un carico da za carnale compiuti in undici. Ha assicurato, famiglia. Si potrebbe con non minore per- pensare ad una denunsuasione, che in Italia cia di ‘autorazzismo’ e quasi tutti gli stupri, e indurre a credere che sono moltissimi, av- siamo effettivamenvengono in famiglia. te un popolo di stuSono da attribuire a pratori e di maniaci padri, zii, amici di fa- sessuali. Ma sarebbe miglia, nonni, paren- un’affermazione sulla ti e collaterali. Solo quale, di sicuro, non di una minima parte tutti sarebbero d’acsono responsabili al- cordo. cuni immigrati, euroAugusta Franco pei od extraeuropei. Cardinali 13 1 marzo 2009 Liceo classico di Jesi: sopralluogo dell’assessore provinciale Quercetti Lavori al termine e finalmente c’è l’aula magna S opralluogo tro maggio sarand e l l ’a s s e s s o r e no terminati tutti provinciale Quergli interventi. cetti, il 12 febbraio Soddisfatta il discorso, presso il rigente scolastico cantiere dove sono Giuliana Petta: in corso i lavori di “la puntualità e adeguamento sila serietà delsmico e di ristrutla Provincia mi turazione del liceo hanno permesclassico ‘Vittorio so di rassicurare Emanuele II’ di Jesi, quanti lamentariferendone poi alla stampa. li, l’inaugurazione all’inizio vano qualche difficoltà logistica” “Rispettati i tempi, a pasqua il dell’anno scolastico 2009/2010. - afferma - “l’aula magna è un ritorno delle classi nello stori- “L’aspetto fondamentale, e di regalo stupendo ed era ormai co edificio”. Quasi 2 milioni di stringente attualità, è certa- indispensabile; nel 2010 vi feeuro di investimenti per l’in- mente la sicurezza e su questo steggeremo i 150 anni dall’istitero intervento. E finalmente abbiamo messo massimo im- tuzione di questo Liceo, per cui un’aula magna, che fungerà an- pegno e risorse” - precisa l’as- si sta già formando un comitato che da biblioteca. Unico neo: sessore. di docenti e soggetti pubblici e le palestre. “Questo intervento dimostra privati”. E a vedere il cantiere da vici- quanto sia complesso e costoso Per la dirigente rimane solo un no, si notano anche qualità dei intervenire su edifici così anti- unico neo: le palestre, visto che materiali e precisione nelle re- chi” - spiega Alessandra Valla- attualmente i ragazzi devono alizzazioni. Insomma, un bel sciani responsabile area edili- spostarsi nei locali, pur nuovi lavoro pubblico, finanziato dal- zia scolastica della Provincia di e ampi, di via Zannoni. “Se il la Provincia, con contributi di Ancona e direttore dei lavori Circolo Cittadino ci concedesse Stato e Regione. - “strutture che necessitano di il passaggio il problema sareb“L’intervento principale” - affer- numerosi cambiamenti”. Oltre be risolto” - questione su cui ma l’assessore all’edilizia scola- al lavoro principale di cui si di- dovrebbe decidere la Provincia stica della Provincia di Ancona ceva, infatti, ci sono i lavori di - “oppure il Comune potrebbe Maurizio Quercetti - “che ri- adeguamento alle norme di si- metterci a disposizione l’Apguarda l’adeguamento sismico curezza con la riqualificazione pannaggio”. e la ristrutturazione completa degli infissi esterni ed interni Nell’occasione l’assessore Querdella facciata su via Palestro e e l’adeguamento degli impianti cetti annuncia anche che dopo piazza Oberdan, è giunto or- elettrici, elettronici ed antin- la demolizione del corpo officimai al termine, il che significa cendio, il completamento dei ne dell’Itis-Ipsia di Jesi, già efaver rispettato i tempi di con- lavori di restauro delle facciate fettuata, smaltite le macerie, ci segna, appunto per febbraio del cortile interno e il rima- sarà la ricostruzione di un mo2009”. L’assessore annuncia che neggiamento della copertura derno edificio funzionale. Oltre il ritorno delle classi nell’edifi- del tetto, il completamento dei 4 milioni di investimenti. cio avverrà probabilmente nel lavori di adeguamento con l’inFotoservizio corso delle vacanze pasqua- stallazione dell’ascensore. EnMaria Chiara La Rovere 14 Pagina Aperta 1 marzo 2009 Jesi - Il Palazzo e dintorni AGENDA Il santo del giorno Giovedì 26 febbraio san Nestore, venerdì 27 san Leandro, sabato 28 san Romano, domenica 1° marzo sant’Albino, lunedì 2 san Basileo, martedì 3 san Tiziano, mercoledì 4 san Lucio, giovedì 5 sant’Adriano, venerdì 6 santa Coletta, sabato 7 santa Felicita, domenica 8 san Giovanni di Dio. Farmacie Farmacia di turno, la notte, a Jesi Giovedì 26 Coppi febbraio , venerdì 27 Moretti, sabato 28 Coppi, domenica 1° marzo Coppi, lunedì 2 marzo Calcatelli, martedì 3 Coppi, mercoledì 4 Comunale 1, giovedì 5 Cerni, venerdì 6 Comunale 2, sabato 7 Granmercato, domenica 8 Coppi. Farmacia di turno, la notte, in Vallesina Giovedì 26 febbraio Montecarotto, venerdì 27 Moie (Angelico), sabato 28 Macine, domenica 1° marzo Moie (Angelico), lunedì 2 Angeli, martedì 3 Moie (Lucarelli), mercoledì 4 Macine, giovedì 5 Poggio San Marcello, venerdì 6 Castelbellino, sabato 7 Pianello Vallesina, domenica 8 Angeli. NotizieBrevi Auser, un’auto per Jesi Ora anche la città di Jesi ha la sua auto per il servizio di trasporto agli anziani. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Jesi, l’associazione di volontariato Auser filo d’argento ha potuto acquistare una Fiat Punto che servirà ad accompagnare gli anziani per le attività sanitarie o nel servizio a domicilio. L’iniziativa è stata presentata alla stampa sabato 14 febbraio nella sala consiliare del comune di Jesi. Circa ottanta i volontari Auser in tutta la Vallesina, la metà di loro opera sul territorio di Jesi. Per acquistare l’auto, la Fondazione ha erogato 10mila euro; 5mila invece sono stati donati dal centro sociale “L’incontro”. l.r. Carabinieri I Carabinieri del Radiomobile di Jesi hanno tratto in arresto A.R. cinquantacinquenne nativo di Santa Maria Nuova, residente nel maceratese per spendita di banconote false. L’uomo di professione rappresentante ma attualmente disoccupato, era già stato individuato dai Carabinieri di Jesi: lo stesso alcuni giorni prima aveva noleggiato una macchina in città e in compagnia di una donna di origine rumena si era recato nel litorale maceratese ove aveva speso almeno due banconote da euro cento, false ma ben realizzate, in esercizi commerciali del luogo. Ancora sul parcheggio dell’ospedale eanche un mese gio? Almeno avremo N fa siamo stati co- la soddisfazione di stretti ad occuparci del prendercela con chi è mistero del parcheggio responsabile oppure del nuovo ospedale, prendere atto, con dispinti da certe invi- spiacere ma anche con perite proteste che ci comprensione, di tangiungono via telefono to apparente assurdo nella nostra qualità di comportamento se i mediatori di notizie motivi addotti sarantra il Palazzo e l’uomo no del tutto giustificadella strada; e ancora ti. Non si comprende giungono incertezze perché gli enti pubblisull’agognata apertu- ci in genere – e adesso ra di un servizio che anche il nostro Murri permetterebbe a tanti – tendono tanto spesso cittadini – già legati al a chiudersi nel mistedolore per il familiare ro, a mancare di ogni in ospedale – di poter trasparenza anche in almeno trovare, con informazioni che non relativa facilità, una hanno niente di peripiazzola per l’auto che coloso per la privacy sono obbligati ad usa- né per la sicurezza delre data la distanza del lo Stato. Murri dalla città. Egregio direttore MinMa è mai possibile che gione, mille anni fa non si debba sapere il sono stato presidente motivo reale che non del nostro ospedale e permette ancora l’uso ”mi piccavo” di far sadel parcheggio, un par- pere tante cose ai dicheggio per ben 400 pendenti e ai cittadini posti auto? Doversi ar- con un mensile ciclorangiare su e giù con stilato; lei ci faccia sal’auto prima di strap- pere, almeno, se la repare a madre terra un sponsabilità del blocco piccolo spazio, magari è dei soldi o della ditlontano centinaia di ta costruttrice o della metri dal Murri, pri- provincia o della Rema di poter procedere gione o …della pigriverso la porta d’ingres- zia di qualche dipenso? Un piccolo spazio dente. Oppure metta su cui, spesso, incom- subito a disposizione be il rischio di una il servizio. Non le pare bella contravvenzione! un nostro sacrosanto Ma perchè il diretto- diritto sapere come re Ciro Mingione, che stanno le cose? Forse pure non disdegna – e che l’ospedale Murri gli fa onore – di venire non lo abbiamo pagato a contatto con i citta- noi con le nostre tasse? dini per far conoscere Chiediamo solo che il presente e l’avvenire un servizio funzioni dei servizi ospedalieri, o che si conoscano le perché non fa cono- vere cause del suo stop. scere i motivi reali del Grazie. v.m. blocco del parcheg- Jesi: nuovi orari per gli uffici comunali Conciliare i tempi di lavoro Diventa operativo dal 2 al pubblico di tutti gli uffici marzo il progetto per la ri- municipali - ad esclusione organizzazione degli orari ovviamente dello Sportello del Comune di Jesi e l’avvio Unico Servizi che divendello Sportello Unico Ser- terà il front-office ufficiavizi che accorperà l’Urp ed le - sarà uniforme secondo altri uffici di immediato uti- le seguente modalità: lulizzo da parte dei cittadini. nedì, martedì, mercoledì “Un cambiamento impor- e venerdì dalle ore 11 alle tante per l’intera struttura ore 13.30, giovedì dalle ore comunale - ha sottolineato 15.30 alle ore 18.30, menil sindaco Fabiano Belcec- tre il sabato la residenza chi - chiamata ad uno sfor- municipale resterà chiusa. zo condiviso nell’obiettivo “Una scelta - ha aggiunto il prioritario di una pubblica sindaco - che unita a quella amministrazione in grado del nuovo orario di servizio di garantire servizi sem- tiene conto da un lato dei pre migliori alla comunità. principi di “conciliazione Come tutte le novità - ha dei tempi di vita e di lavoro” continuato il primo citta- dei dipendenti e dall’altro dino - anche in questo caso del diritto dei cittadini ad sarà necessario un periodo avere uno ed un solo orario di assestamento, che mi di riferimento, in linea con auguro breve, per mette- la stragrande maggioranza re a regime ogni aspetto degli enti pubblici. Proprio e ridurre i disagi iniziali in tale contesto si inserisce che potrebbero registrar- anche la chiusura della resi. Confido per questo sul sidenza municipale nella senso di appartenenza e di- giornata del sabato e l’apersponibilità da parte di tutti tura dello Sportello Unico i dipendenti”. Servizi sei giorni su sette”. Tre sono le novità sostan- Sportello Unico Servizi ziali per i cittadini che Jesi - Nasce un unico frontprendono forma e sostanza office in grado di erogare con questo progetto. servizi di sportello, attualCambiamento degli orari mente distribuiti tra Ufficio - Da lunedì 2 marzo, l’orario relazioni con il pubblico (Urp) e vari uffici sparsi nei inoltre, postazioni cosidvari piani del palazzo. Por- dette periodiche per quei rà il Comune di Jesi in linea servizi, come Tributi o i con le moderne organizza- Servizi Educativi, che solo zioni di pubbliche ammini- in alcuni periodi dell’anstrazioni ed eviterà al citta- no presentano esigenze dino di vagare da un ufficio di maggior contatto con i all’altro. S.U.S.J. - acronimo cittadini. Verranno conferdi Sportello Unico Servizi mate le postazioni pubbliJesi - è ubicato al piano ter- che per la navigazione in ra di piazza Spontini 1, sarà internet. Inoltre lo spazio una struttura sempre a di- polivalente dello Sportelsposizione del pubblico ed lo Unico Servizi accoglierà in grado di fornire risposte l’ufficio del Difensore Cichiare ed esaurienti. Sarà vico favorendo così il conaperto sei giorni su sette ad tatto con i cittadini per la esclusione della domeni- totale assenza di barriere ca con i seguenti orari: dal architettoniche. lunedì al venerdì dalle ore Ingresso sorvegliato 9 alle ore 13.30, il giovedì del Palazzo municipale pomeriggio dalle ore 15.30 - L’attivazione dello Sporalle ore 18.30, il sabato dal- tello Unico Servizi agevole ore 9.30 alle ore 12.30. lerà il lavoro di back-office Accoglierà da subito l’Urp, dei dipendenti. In tal senso che continuerà a svolgere l’ingresso sorvegliato del l’attuale attività istituzio- Palazzo municipale, attranale prevista, nonché altre verso un portierato unico, quattro postazioni: Spor- oltre a garantire standard tello catastale (lunedì e di sicurezza, rientra nella mercoledì con orario 8,30 - logica conseguenza di li12,30); Ufficio Promozione mitare il continuo ingresso Sociale, Servizio Integra- del pubblico negli uffici cozione Lavorativa, Sportello munali, permettendo così anagrafico per rilascio cer- ai dipendenti di poter svoltificazioni e carte d’identi- gere le loro mansioni senza tà cartacee (nella giornata essere costretti a ripetute del sabato). Sono previste, interruzioni. Latte Fresco Alta Qualità 15 Sport Jesina Calcio: progetto Insieme per crescere Juniores Jesina – La “palla” passa a mister Belardinelli Piccoli giornalisti crescono C ontinuano le iniziative legate al progetto “Insieme per crescere”, ideato dalla Jesina Calcio per diffondere i sani principi dello sport tra i giovani delle scuole. Martedì scorso gli alunni di una classe terza delle scuole medie Savoia, accompagnati dalla professoressa Francesca Costantini, sono stati ospiti allo stadio Carotti di Jesi per assistere da vicino agli allenamenti della squadra di Trillini. Sotto la guida del direttore generale Alessandro Cossu i ragazzi hanno visitato la pancia del “Carotti” girando tra gli spogliatoi, la palestra, la sala stampa, lo stanzino del magazziniere e gli uffici. La giornata è proseguita nella sala stampa, dove gli alunni hanno intervistato l’allenatore Giovanni Trillini, Cossu, alcuni giocatori (il capitano Lucas Figueroa e il vice Nicola Focante) e i membri della società Gaetano Martini e Michele Mancini. Ne è uscito un colloquio molto interessante, grazie soprattutto all’acume delle domande poste dai ragazzi. Il resoconto di queste interviste si trasformerà in veri e propri articoli firmati dagli alunni, che nei prossimi giorni verranno pubbli- “Si deve ancora crescere” D cati sul sito internet della Jesina (www.jesinacalcio.it) e sul giornalino 11 Leoni, periodico della società biancorossa distribuito allo stadio e per le vie di Jesi a ridosso delle partite casalinghe dei Leoncelli. Uisp Jesi: no al certificato medico Raccolta firme in piazza e sul web Continua la campagna promossa dal Comitato Uisp (unione italiana sport per tutti) di Jesi, iniziata il 24 gennaio scorso, per eliminare il costo del certificato medico obbligatorio. Almeno 10.000 firme l’obiettivo della campagna che ha preso il via dal comitato Uisp di Jesi per chiedere che “la Giunta Regionale delle Marche e il Consiglio Regionale tutto si adoperino per approvare l’abolizione della ‘certificazione medica per le attività ginnico-motorie a carattere ludico e sportive non agonistiche’ o in via subordinata che ne sia disposta la totale gratuità”. La raccol- ta di firme avviene presso la sede Uisp di Jesi (viale Verdi 39/a), in molte palestre e piscine del territorio, presso le associazioni sportive affiliate alla Uisp. Da qualche giorno si può aderire alla petizione anche sul web, firmando su www. firmiamo.it/eliminiamoilcostodelcertificatomedico. E l’appuntamento sarà anche in Piazza della Repubblica a Jesi, dove si potrà firmare nella mattina di sabato 28 febbraio. Info: Comitato UISP Jesi, 0731.213090 - [email protected] m.c.l.r. CALCIO Eccellenza per i nostri leoncelli, che con queAncora al tappeto la nostra Jesina, in sta sconfitta ci vengono a trovare in trasferta nella Bassa Marca, a Mon- zona poco tranquilla: a quota 31. tegranaro. Per un gol streminzito, Per il prossimo turno viene al Carotbuscato a poca distanza dal triplice ti la Vigor Senigallia (punti 26). fischio di fine partita. Una gara che avrebbe meritato almeno il pareggio Promozione per un primo tempo ben giostrato Il San Marcello pareggia in casa, ildai leoncelli, colpevoli di avere spre- luso il 50’ da una segnatura contro cato alcune ghiotte occasionissime il Futboll Pesaro, siglata da Paciaai danni del portiere calzaturiero, rotti. Perché il bravo Polidori imPrioletta. Addirittura alla mezz’ora il patta decisamente al 62’. Meglio va il pur bravo Strappini si è impaperato Vallesina che vince a Moie contro il Sant’orso (3-2). a porta vuota! Invece all’88’ l’argentino Belmonte, entrato da poco tra i locali, si trova Prima e seconda categoria a colpire di “cabeza” su calcio d’an- Il campionato ha osservato un turno golo, superando il portiere jesino di riposo, onde recuperare diversi Argentati, per l’uno a zero definitivo. rinvii per causa neve e sistemare le Una boccata d’ossigeno per il Mon- classifiche. Vir tegranaro ed una ulteriore delusione Moie: Piscina comprensoriale Cis Ristrutturazione e ampliamento I l CIS Srl, società in house providing che unisce 12 Comuni della media Vallesina, ha pubblicato l’avviso di gara per l’affidamento d’incarico per la ristrutturazione della Piscina comprensoriale di Moie di Maiolati Spontini. L’intervento si rende necessario vista l’esigenza di modernizzare e aumentare la capienza degli impianti così da soddisfare il crescente numero di iscrizioni che negli ultimi anni hanno congestionato la struttura. La modalità della gara d’appalto della progettazione prevede, da parte dei concorrenti, l’invio di un preliminare che sarà valutato dal Cis, e poi l’assegnazione del progetto esecutivo al vincitore della gara. I professionisti interessati possono avere ul- 1 marzo 2009 teriori delucidazioni sia personalmente nella sede del Cis in via Fornace 25 a Moie di Maiolati Spontini dove potranno ritirare copia del bando di gara, sia dal sito www.cisinfo.it nella sezione “Bandi”. La piscina consortile è uno dei fiori all’occhiello del territorio associato al Cis, una risposta concreta, strategica e funzionale ai bisogni della popolazione di gran parte della media Vallesina. Il suo ampliamento e ammodernamento risponde all’esigenza di attualizzare l’impianto. opo la settimana di sosta e il derby di sabato 28 a Chiaravalle contro la Biagio Nazzaro, i “baby leoncelli” saranno impegnati il 7 marzo contro la Falconarese. Il quinto posto nella graduatoria del campionato regionale Juniores girone B (dominato dal Piano San Lazzaro), a meno due lunghezze dalla seconda classificata (Vigor Senigallia) e ad un passo dalla stessa Falconarese e dalla Fortitudo Fabriano, rende felice mister Stefano Belardinelli… Mister, qual è il tuo pensiero globale riguardo alla “truppa” Juniores? Sono complessivamente soddisfatto dell’atteggiamento dei ragazzi e dei progressi che hanno mostrato fin qui, non solo dal punto di vista del gioco ma anche dal punto di vista umano. Riguardo a quest’ultimo, è fondamentale dire che se non ci sono le basi comportamentali, che sono le chiavi d’accesso per quelle professionali, ogni discorso diventa superfluo. Inoltre vedo tanta disponibilità da parte della “truppa”; come allenatore, cerco sempre di rendere il più possibile partecipi tutti quanti, anche se in verità qualcuno dovrebbe migliorare un po’ il senso di responsabilità e maturità. Ciò consentirebbe loro di dare delle risposte ancor più significative sul campo... Se l’intero collettivo riuscisse ad assimilare la massima “compostezza” ed umiltà, potrebbe diventare ancor più competitivo a livello di prestazioni, anche se hanno un peso relativo. Sono comunque contento dei risultati registrati, anche se la cosa più importante rimane farli crescere bene, in modo da renderli pronti quanto prima all’inserimento in prima squadra. A tal proposito, ci sono alcuni giovani davvero interessanti che potranno rivestire un ruolo importante nell’organico bianco-rosso della prossima stagione d’Eccellenza… Non resta che fare un forte in bocca al lupo alla Juniores per quest’ultima fetta di stagione… Daniele Bartocci VOLLEY Raggiunte le finali di Challenge Cup Monte Schiavo ospite del Castellana Grotte fanalino di coda Chieri rugia 35; Busto Arsizio 33; Inatolsabato scorso ha combiSassuolo 30; Conegliano 29; proprio un bello scherCastellana Grotte 24; Pavia zo di Carnevale alla Monte Schiavo Banca Marche. Le piemontesi, infatti, hanno sbancato il PalaTriccoli battendo le spaesate jesine per 3-0 (parziali: 25-21, 25-22, 25-20). Le “prilline”, ancora prive delle infortunate Zilio e Bown, hanno pagato carissima la serata negativa in ricezione del libero Mataloni (nella foto) ed un approccio troppo blando alla partita. Mercoledì 18 febbraio, Rinieri e compagne avevano raggiunto le final four di Challenge Cup, battendo a domicilio per 3-0 le francesi dell’Albi (parziali: 25-21, 25-19, 25-21) nella gara di ritorno dei quarti. La classifica dopo la sesta giornata di ritorno: Pesaro 55 punti; Bergamo 45; Novara 41; Monte Schiavo Banca Marche Jesi 36; Pe- 19; Cesena 17; Santeramo 15; Chieri, Vicenza 10 punti. Oggi, domenica 1° marzo, le “prilline” vanno a far visita alla matricola Castellana Grotte (ore 17.30), formazione a caccia di punti per entrare nei play-off. Le pugliesi sono allenate dal tecnico Radogna e possono contare sull’esperienza dell’ex Petkova e dell’argento olimpico, Scott-Arruda. Domenica scorsa è tornata a disposizione la brasiliana Elisangela, dopo la squalifica di tre mesi per doping. All’andata finì 3-1 per le jesine. Gip BASKET Campionato fermo per le finali di Coppa Per la Fileni Bpa un fine settimana di riposo on è bastato il La classifica dopo il N calore degli olsettimo turno di ritre tremila spettatorno: Varese 30 pun- tori del PalaTriccoli, a spingere la Fileni Bpa verso la vittoria contro la capolista Varese. Domenica scorsa i lombardi hanno espugnato il palasport jesino vincendo 91 a 88 un incontro combattuto fino all’ultimo. “Abbiamo fatto un’ottima partita – ha detto nel dopo gara, coach Ciaboco – Abbiamo cercato di lavorare sulla loro difesa, provando a tenere i loro rimbalzi offensivi”. Tra gli arancio-blu si è ben comportato Sambugaro (nella foto a destra, con il tecnico Ciaboco), impeccabile nel tiro da tre punti. In tribuna erano presenti anche l’ex Hoover (ora a Teramo in A) e Roberto Mancini. ti; Casale Monferrato, Soresina, Veroli 26; Sassari 24; Rimini, Fileni Bpa Jesi, Pavia, Livorno, Reggio Emilia 22; Scafati, Brindisi 20; Roseto, Venezia, Pistoia 18; Imola 16 punti. Questo fine settimana il campionato si ferma per lasciare spazio alle final four di Coppa Italia di Lega due, che si disputano a Cremona. La manifestazione ha come protagoniste le squadre che avevano chiuso il girone di andata ai primi quattro posti: Reggio Emilia, Varese, Veroli ed i padroni di casa del Soresina. La Fileni tornerà in campo domenica prossima, 8 marzo, a Casale Monferrato. Giuseppe Papadia Moie: gare alla Bocciofila La bocciofila E. Campanelli di Moie ha organizzato domenica 15 febbraio il 4° trofeo il Mosaico Sistemi di arredamento e il 6° memorial Adelio Priori, gara regionale festiva con 356 coppie partecipanti. Ha diretto G. Torcolacci di Pesaro. Il Presidente dell’associazione moiarola Giancarlo Fabbretti è stato recentemente riconfermato dal consiglio direttivo, dopo l’ottimo lavoro della precedente legislatura. Le classifiche: Cat.A/B, 1) Federico Patregnani, France- sco Tosoni, Colbordolo; 2) Marino Denti, Luciano Pieraccini, Colbordolo; 3) Michele Muratori, Andrea Tonelli, Oikos Fossombrone; 4) Gianfranco Del Conte, Gastone Biagiotti, Oikos Fossombrone. Punteggio della finale 12 a 5. Cat.C/D, 1) Mario Galli, Gianfranco Giorgetti, Ol.Marzocca; 2) Gino Penserini, Franco Giommi, Colbordolo; 3) Bruno Pagliari, Luca Maggioli, Cagliese; 4) Mario Antinori, Gisleno Bruffa, Pergolese. Punteggio della finale 12 a 3. 16 Esperienze 1 marzo 2009 Corso di Formazione per famiglie e single IL TUO TEMPO …per il mio DOMANI I l tuo tempo …per il mio domani è lo slogan della nuova proposta formativa che riparte a marzo, rivolto a coppie, famiglie, single per parlare insieme di bambini e adolescenti e per conoscere una forma di accoglienza e aiuto per minori, quale l’AFFIDO. Il percorso formativo rappresenta un invito a fermarsi, a dare del tempo per parlare insieme di figli e dei loro bisogni, per conoscere il modo per sopperire alle difficoltà di un bambino e della sua famiglia che temporaneamente non è in grado di occuparsi completamente delle sue necessità affettive ed educative. E’ l’esperienza dell’affido familiare, che consente di constatare come il superamento degli stati di necessità non si realizza solo con l’intervento indispensabile delle Istituzioni, ma anche attraverso la disponibilità degli affidatari, cioè di volontari, che concorrono alla realizzazione del benessere ed alla realizzazione del domani di tanti bambini ed adolescenti. I Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale IX e l’ASUR ZT 5 da tempo stanno attuando azioni che promuovono le reti di sostegno sociale tra famiglie, come valore e risorsa del nostro territorio, patrimonio della nostra cultura locale da sostenere e diffondere . Curare l’attenzione verso una cultura della responsabilità e dell’accoglienza in tutte le sue forme e potenzialità, è obiettivo comune, che coinvolge istituzioni pubbliche, privato sociale e cittadinanza. Il percorso informativo è promosso dal Servizio Integrato Affido dell’Ambito e dell’ASUR in collaborazione con le Associazioni OIKOS e Consultorio “la famiglia” di Jesi. Il programma si articola su quattro incontri del mese di marzo : sabato 7, sabato 14, 21 e 28 marzo, dalle ore 16.30 fino alle 18.30 presso l’accogliente struttura dell’Ostello di Villa Borgognoni in Via Crivelli, 3 Jesi. Gli interventi di esperti provenienti da altre realtà italiane, come Michele Augurio Giudice Onorario del Tribunale dei Minorenni di Milano e la dott.ssa M. Teresa Federici, psicologa psicoterapeuta esperta su tema del disagio dei bambini ed adolescenti, contribuiranno ad arricchire i confronti, le riflessioni, le esperienze che emergeranno dal corso. Non mancheranno le testimonianze di famiglie affidatarie, che sapranno spiegare attraverso le loro storie le motivazioni ed il significato dell’affidamento familiare. Per le famiglie che parteciperanno con i propri figli, è garantito un servizio di babysiteraggio, uno spazio gioco e merenda con l’animazione di operatori delle Associazioni di volontariato. Teatro Pergolesi, 6 marzo Insieme per il Magnificat “I nsieme per Magnificat”: la serata a favore della Scuola Musicale Magnificat di Gerusalemme che si svolgerà al teatro Pergolesi, venerdì 6 marzo dalle ore 21. Promossa dal Premio Vallesina in collaborazione con i club Lions e Rotary di Jesi e l’Aurora Basket, la manifestazione ha il patrocinio della Regione Marche, del comune di Jesi, della Fondazione Pergolesi Spontini e della Provincia di Ancona. L’iniziativa è stata presentata da Claudio Ospici, presidente Lions club di Jesi, Gianluca Fioretti presidente del Premio Vallesina, Maurizio Ricci presidente Rotary e Nicola Di Francesco segretario generale del Premio in quale ha anche annunciato che il 6 marzo sarà conferito al presidente del Premio Vallesina, dopo otto anni di intenso lavoro, il Premio Nazionale Paul Harris, riservato a non iscritti al Rotary ma meritevoli di riconoscimenti. I due presidenti si sono detti felici di poter collaborare per questa iniziativa di servizio a scopo umanitario: la ragione per cui questi club lavorano è proprio quella di contribuire a progetti di solidarietà. Inoltre è stato comunicato, nel corso della conferenza stampa di presentazione, che dall’8 al 15 maggio il Rotary di Jesi sarà a Gerusalemme ed incontrerà padre Armando Pierucci. Ospite d’eccezione della serata, nel corso della quale si esibirà anche padre Armando accompagnato da una cantante israeliana e una palestinese, sarà la cantante Linda che presenterà una sorpresa insieme a Marco Poeta. I biglietti sono in vendita a 30 euro; ai presenti sarà dato in omaggio il cd “O Fado” di Poeta. Un appuntamento da non perdere, condotto dal giorna- lista Rai Paolo Notari e che vedrà la partecipazione anche degli Onafifetti e di Corrado Olmi, per ascoltare della buona musica e contribuire alla costruzione della nuova sede per la scuola Magnificat. Fotoservizio Anna V. Vincenzoni Nella foto di Anna Vincenzoni, da sinistra il presidente Lions Claudio Ospici, il presidente del Premio Vallesina Gianluca Fioretti e il presidente Rotary Maurizio Ricci
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