Rassegna stampa 06-01-2015
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Rassegna stampa 06-01-2015
COMUNE DI RUSSI Martedì, 06 gennaio 2015 COMUNE DI RUSSI Martedì, 06 gennaio 2015 Prime Pagine 06/01/2015 Prima Pagina 1 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 06/01/2015 Prima Pagina 2 La Voce di Romagna cronaca 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 1 3 In fuga con 65mila euro 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 4 Sfondano una banca e fuggono con 65000 euro 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 6 I PRECEDENTI 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 7 POSSIBILI COLLEGAMENTI 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 CLAUDIA LIVERANI Colpo all' Unicredit, carro attrezzi come ariete 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12 10 Case e bar nel mirino dai ladri 06/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 1 11 Spaccata al bancomat 06/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 31 12 Spaccata al bancomat col carro attrezzi 05/01/2015 Ravenna Today 8 Redazione Colpo al bancomat: con un carro attrezzi asportano l' intero sportello e... 05/01/2015 Ravenna24Ore.it 13 14 Furto al bancomat di Russi, ladri in fuga 05/01/2015 RavennaNotizie.it 15 A Russi portano via lo sportello bancomat dell' Unicredit con un carro... cultura e turismo 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 26 16 La Befana sa di vecchio? Allora buttiamola sull' antico 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 18 POMERIGGIO CON I CANTERINI ROMAGNOLI 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 19 Una finestra sul Mozambico 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18 20 A RUSSI APERTA LA VILLA, VISITE A TAMO 06/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 11 21 Slow Food: un master alla scoperta delle birre politica locale 06/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 31 22 Contributi comunali anti crisi alle famiglie pubblica amministrazione 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9 23 A rischio l' imposta unica sulle imprese 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13 25 Terremoto senza danni in Emilia Romagna 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 26 Usa, così il «reshoring» contribuisce alla ripresa 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 28 Riforma Pa, il governo accelera sui licenziamenti disciplinari 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 30 Vigili assenti, 30 rischiano il posto 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 18 GIANNI LETTA La scrivania mai usata dal ministro Sella 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 19 34 La flessibilità del Patto di stabilità 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 33 36 Per il bollo auto ravvedimenti lunghi riservati a pochi 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35 37 Centri per l' impiego a mezzo servizio 06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35 39 I PROVVEDIMENTI TRANSITORI IL NODO 06/01/2015 Italia Oggi Pagina 4 Fisco, Renzi blocca i decreti 32 EMILIO GIOVENTÙ E GIAMPIERO DI SANTO 40 06/01/2015 Italia Oggi Pagina 28 PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI Enti locali, precari in standby 06/01/2015 Italia Oggi Pagina 28 45 Province, personale in esubero in cerca di ricollocazione 06/01/2015 Italia Oggi Pagina 30 47 Le riforme con chi vive di lavoro 06/01/2015 Italia Oggi Pagina 32 Alunni disabili senza continuità, metà cambia prof ogni anno 43 ANGELA IULIANO 50 sanità, sociale e servizi per l'infanzia 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 12 Don Luca difende la famiglia rom: «Sono persone bisognose di... 06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 Oggi il venticinquesimo del sacerdozio 52 54 sport 06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 35 Per l' EmiliaRomagna doppia finale al "Fabbri" 06/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 27 En plein Emilia Romagna: doppio hurrà contro il Piemonte e tutte... 55 56 6 gennaio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 6 gennaio 2015 La Voce di Romagna Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 6 gennaio 2015 Pagina 1 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cronaca BANCA DEVASTATA. In fuga con 65mila euro RUSSI. Nelle prime ore di ieri alcuni banditi hanno assaltato la filiale della Unicredit di Russi. Sfruttando un carro attrezzi come ariete, dopo aver sfondato la vetrata hanno portato via l' intero bancomat contenente 65mila euro. Sull' episodio il quarto avvenuto nel Ravennate con la stessa tecnica dalla scorsa primavera indagano i carabinieri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 6 gennaio 2015 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cronaca Sfondano una banca e fuggono con 65000 euro RAVENNA. Sfruttando un carro attrezzi rubato come ariete, nelle prime ore di ieri hanno assaltato la filiale dell' Unicredit di Russi portando via l' intero sportello bancomat. Un colpo che ha fruttato ai malviventi un bottino ingente: caricato alla vigilia del weekend, il cash dispenser conteneva al suo interno ancora circa 65mila euro. L' assalto su cui sono in corso indagini da parte dei carabinieri della locale stazione dell' Arma, che hanno anche acquisito le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della banca , è avvenuto attorno alle 3. E' verso quell' ora, infatti, che i banditi sono entrati in azione utilizzando il mezzo risultato rubato nel Lughese per infrangere la vetrata. Subito dopo essersi aperti il varco hanno agganciato la cassa continua, portandola via di peso, allontanandosi subito dopo. L' incursione ha destato nel sonno alcuni dei condomini residenti nella palazzina del centro storico in cui è situata la filiale, ma quando si sono affacciati nessuno ha scorto nulla di particolare, anche perché la loro visuale era ostacolata dalla presenza di una tettoia posizionata proprio sopra la banca. Una volta scattato l' allarme collegato alle centrali operative delle forze dell' ordine, sul posto sono sopraggiunti i carabinieri che si sono messi subito sulle tracce dei ladri, che nel frattempo erano però riusciti a far perdere le proprie tracce. Nemmeno le ricerche del carro attrezzi hanno avuto esito; il veicolo probabilmente abbandonato dai banditi che per proseguire la fuga hanno utilizzato un mezzo "pulito" non è infatti stato ancora ritrovato. Non si esclude un possibile collegamento tra l' episodio di ieri e la presenza nei giorni scorsi in zona di un' Audi A8 oggetto di furto a inizio dicembre nel Mantovano; la vettura sportiva, dopo aver ignorato un posto di blocco dei carabinieri di Filetto, si era poi allontanata a forte velocità prima di essere intercettata all' altezza del l' Adriatica da una pattuglia del Norm. Ne era nato un inseguimento sul filo dei 210 km/h lungo l' E45 al termine del quale il conducente della berlina tedesca era riuscire a dileguarsi approfittando delle elevate prestazioni dell' auto e del margine di vantaggio accumulato al momento dell' ingresso in autostrada, quando i militari erano stati costretti a rallentare per evitare la collisione con un altro veicolo. Forse la presenza della macchina in zona era legata ad un sopralluogo. Quello di ieri è comunque il quarto assalto messo a segno con la stessa tecnica nel Ravennate negli ultimi mesi. A maggio era stata presa di mira la filiale della Cassa di risparmio di San Pancrazio. In quel caso i banditi rimasero però a mani vuote, perché durante la fuga incrociarono l' auto dei carabinieri. Tallonati dai militari, i ladri furono costretti a abbandonare il bottino riuscendo a scappare attraverso le campagne. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 6 gennaio 2015 Pagina 3 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cronaca A fine settembre a Villanova di Bagnacavallo un altro tentativo fallito, sempre ai danni della Uni credit; all' inizio di ottobre a Coccolia, ancora una volta contro uno sportello della stessa banca, la banda del carro attrezzi tornò in azione, portando via lo sportello bancomat dove c' erano però poche migliaia di euro. Ieri invece i malfattori si sono rifatti con gli interessi. (gi.ro. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 6 gennaio 2015 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cronaca I PRECEDENTI Quello messo a segno all'alba di ieri è il quarto tentativo compiuto nel Ravennate con la stessa tecnica a partire dalla scorsa primavera Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 6 gennaio 2015 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cronaca POSSIBILI COLLEGAMENTI Sopra e a destra la filiale Unicredit di Russi dopo il raid dei malviventi fuggiti con 65mila euro di bottino (Foto Fiorentini) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 6 gennaio 2015 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cronaca Colpo all' Unicredit, carro attrezzi come ariete I ladri si sono lanciati in retromarcia contro l' Atm. Nessuno si è accorto di nulla. NON HANNO fatto un prelievo, si sono portati via l' intero Atm dell' UniCredit di Russi. E nessuno si è accorto di nulla. È accaduto lunedì alle 3.20 del mattino, in corso Farini, nel cuore del paese, in una strada abitata. I ladri hanno lanciato un carro attrezzi oggetto di furto in marcia indietro contro la vetrina che racchiudeva lo sportello. Due, forse tre colpi e la vetrina ha ceduto. Il tempo di caricare sul furgone il bancomat. Ancora racchiuso nella sua intelaiatura metallica e i malviventi sono fuggiti senza lasciare traccia. Nessuno si è accorto di nulla, nessuno nel silenzio della notte ha sentito il motore del carro attrezzi, il rumore dei colpi contro la vetrina, nessuno ha avvertito il tremore dell' immobile. Neppure coloro che risiedono direttamente sopra la filiale Unicredit. Neppure quando è scattato l' allarme, qualcuno ha ritenuto di dover avvertire le forze dell' ordine, tanto che i carabinieri sono giunti sul posto solo verso le 4, avvertiti non proprio tempestivamente dall' agenzia di vigilanza privata. I DANNI sono calcolati intorno ai 20, 25 mila euro, il bottino è di diverse migliaia di euro. Il bancomat era stato caricato venerdì sera, ed era già stato in parte alleggerito da clienti regolari. L' Atm Unicredit non è dotato di sbarre antisfondamento, nonostante fra i bancomat siti in corso Farini sia l' unico, avendo di fronte l' imbocco di via Maccabelli, con lo spazio necessario per una manovra di sfondamento con un automezzo. Su quel lato di corso Farini sono spesso posteggiate le auto dei residenti, ma ai ladri è stato sufficiente lasciare uno o due loro mezzi negli stalli giusti per garantirsi il libero accesso al bancomat. Le ricerche del veicolo, sin' ora negative, sono ancora in corso, poiché è molto probabile che sia stato abbandonato dai malfattori per la successiva fuga con un mezzo pulito'. Nel frattempo gli uomini dell' Arma sono però al lavoro sulle telecamere di sorveglianza della banca, alla ricerca delle immagini catturate dall' occhio elettronico. IERI MATTINA a Russi non si parlava d' altro. Ma più che del furto, più che delle sue modalità più che del bottino, ci si interrogava sul fatto che nessuno avesse visto, sentito nulla. «Molti residenti di corso Farini sono anziani, ma sono tutti sordi? O hanno un sonno profondissimo?». «Possibile che nessuno abbia sentito nulla, neppure la sirena dell' allarme? Possibile anche che i ladri abbiamo studiato il colpo, senza che nessuno li abbia notati?». L' ASSALTO al bancomat con un carro attrezzi e furto dell' Atm, ricorda l' assalto alla filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna di San Pancrazio dello scorso mese di maggio. Allora i malviventi utilizzarono un furgoncino per sfondare il muro dentro cui era incastonato il bancomat, poi caricarono con un muletto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 6 gennaio 2015 Pagina 7 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cronaca l' Atm e fuggirono. Ma furono intercettati dalla pattuglia dei carabinieri e durante una rocambolesca fuga per le campagne, persero il bancomat prima di dileguarsi. Allora una signora residente in una casa vicina, non adiacente a quella filiale, fu svegliata dal rumore dei tonfi del mezzo contro il muro. Claudia Liverani. CLAUDIA LIVERANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 6 gennaio 2015 Pagina 12 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cronaca RAFFICA DI FURTI. Case e bar nel mirino dai ladri RAFFICA di furti in abitazioni nel fine settimana. Almeno quattro le case visitate' dai topi d' appartamento oltre a un bar a Brisighella. Da un' abitazione lungo la provinciale Ravegnana, nel pomeriggio, i ladri sono entrati e approfittando dell' assenza degli inquilini, hanno rubato oggetti d' oro lasciati in alcuni portagioie in camera da letto e in altre stanze della casa. Il raid è poi continuato in una casa singola che si trova in una traversa di via Costa, nella zona dei Cappuccini; i malviventi hanno forzato una porta d' ingresso e malgrado fosse scattato l' allarme sono riusciti a impossessarsi di un contenitore all' interno del quale era custodita una collezione di orologi da tasca. A Solarolo invece sono due le case svaligiate, una in via Colombaroni e l' altra in via San Mauro. Anche da qui sono trafugati oggetti lasciati incustoditi all' interno delle abitazioni. In ultimo la notte di domenica ancora una volta nel mirino dei ladri è finito il My Thai, il bar di fronte all' ufficio postale di Brisighella. I ladri sono arrivati su di un furgoncino bianco verso l' una e venti. Dopo aver forzato la serranda d' ingresso, sono entrati e si sono impossessati di alcune macchinette del videopoker nelle cui cassette all' interno custodivano le monete usate dagli avventori che avevano giocato la sera prima. I rumori però hanno allertato alcuni residenti che hanno lanciato l' allarme alle forze dell' ordine ed hanno annotato i numeri di targa del furgoncino. Non è però escluso che possa trattarsi di un mezzo rubato. Ieri nel tardo pomeriggio è stato ritrovato in via Fossolo, abbandonato, un carro attrezzi con un' automobile ancora sul pianale, rubato nella notte da un soccorso stradale di Russi. E' intervenuta la polizia municipale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 6 gennaio 2015 Pagina 1 La Voce di Romagna cronaca Spaccata al bancomat col carroattrezzi RUSSI Colpo nel centralissimo corso Farini, i ladri portano via l' intero sportello automatico. Questa volta hanno fatto le cose davvero in grande. E sono stati pure fortunati perché pare che Qnessuno abbia sentito il chiasso che, presumibilmente, dovrebbero aver fatto in pieno centro a Russi i ladri che hanno asportato il bancomat dalla filiale Unicredit. Tutto è avvenuto poco dopo le tre di notte nella filiale che si trova in Corso Farini, centralissimo viale di Russi. E' a quell' ora che i malviventi hanno deciso di colpire, utilizzando con ogni probabilità un carro attrezzi che era stato rubato in giornata. E a cosa può servire un carro attrezzi rubato se non ad una gigantesca spaccata? I ladri si sono avvicinati alla banca in retromarcia e il bestione motorizzato ha avuto facilmente ragione della vetrata che proteggeva lo sportello Atm. A quel punto è bastato forzare un po', magari proprio con l' ausilio del mezzo stesso, per asportare l' intero bancomat, caricarlo sul carroattrezzi e fare perdere le proprie tracce, forse con l' ausilio di un' automobile "pulita" che aspettava i ladri poco fuori dalla città. I carabinieri della stazione di Russi sono arrivati pochi minuti dopo il furto aggravato ma i ladri avevano già fatto perdere le proprie tracce. A pagina 31. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 6 gennaio 2015 Pagina 31 La Voce di Romagna cronaca Spaccata al bancomat col carro attrezzi RUSSI Colpo nel centralissimo corso Farini. I ladri portano via l' intero sportello automatico. uesta volta hanno fatto le cose davvero in grande. E sono Q stati pure fortunati perché pare che nessuno abbia sentito il chiasso che, presumibilmente, dovrebbero aver fatto in pieno centro a Russi i ladri che hanno asportato il bancomat dalla filiale Unicredit. Tutto è avvenuto poco dopo le tre di notte nella filiale che si trova in Corso Farini, centralissimo viale di Russi. E' a quell' ora che i malviventi hanno deciso di colpire, utilizzando con ogni probabilità un carro attrezzi che era stato rubato in giornata. E a cosa può servire un carro attrezzi ruba to se non ad una gigantesca spaccata? I ladri si sono avvicinati alla banca in retromarcia e il bestione motorizzato ha avuto facilmente ragione della vetrata che proteggeva lo sportello Atm. A quel punto è bastato forzare un po', magari proprio con l' ausilio del mezzo stesso, per asportare l' intero bancomat, caricarlo sul carroattrezzi e fare perdere le proprie tracce, forse con l' ausilio di un' automobile "pulita" che aspettava i ladri poco fuori dalla città. I carabinieri della stazione di Russi sono arrivati pochi minuti dopo il furto aggravato ma i ladri avevano già fatto perdere le proprie tracce. Gente velocissima, forse specialista del ramo "spaccate". Pochi minuti per portare via tutto lo sportello. Ad aiutare gli inquirenti potrebbero essere le telecamere di sorveglianza della banca. Secondo le prime ricostruzioni i ladri sarebbero stati in tre. Ingenti i danni alla banca: la prima stima parla di 20 25 mila euro. An cora da quantificare il bottino, vale a dire i soldi che erano dentro il distributore automatico. Si tratterebbe di qualche decina di migliaia di euro. Nella giornata di ieri, in attesa dei lavori di ripristino, la banca è stata controllata da una guardia giurata. Molto strano che nessuno abbia sentito nulla del rumore che dovrebbe essere stato fatto, in piena notte, durante il colpo. Nessun testimone oculare della fuga dei ladri e del loro lavoro notturno. Da qualche mese non si verificano spaccate di questo tipo nel nostro territorio dopo che, un paio di anni fa, fu arrestata una banda specializzata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 5 gennaio 2015 Ravenna Today cronaca Colpo al bancomat: con un carro attrezzi asportano l' intero sportello e fuggono Colpo al bancomat a Russi nella notte tra domenica e lunedì. Intorno alle 4 i Carabinieri della locale stazione sono intervenuti nella filiale Unicredit di viale Farini, dove è stato asportato l' intero sportello Atm. Colpo al bancomat a Russi nella notte tra domenica e lunedì. Intorno alle 4 i Carabinieri della locale stazione sono intervenuti nella filiale Unicredit di viale Farini, dove è stato asportato l' intero sportello Atm con relativa intelaiatura metallica. Per il furto aggravato i malviventi si sarebbero serviti addirittura di un carro attrezzi oggetto di furto. I danni materiali arrecati e la somma di denaro rubata sono ancora in fase di quantificazione. Le ricerche del veicolo, fino ad ora negative, sono ancora in corso, perchè pare molto probabile che sia stato abbandonato dai malfattori per la successiva fuga con un mezzo "pulito". Redazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 5 gennaio 2015 Ravenna24Ore.it cronaca Furto al bancomat di Russi, ladri in fuga Alla filiale Unicredit di via Farini La scorsa notte alle 4 i carabinieri della Stazione di Russi sono intervenuti presso la filiale Unicredit di viale Farini, a seguito di un furto aggravato. L' intero sportello Atm infatti era stato asportato con la relativa intelaiatura metallica. Dai primi accertamenti i malfattori per porre in essere il furto avrebbero utilizzavano un carro attrezzi oggetto di furto. I danni materiali arrecati e la somma di denaro asportata sono tutt' ora in fase di quantificazione. Le ricerche del veicolo, sin' ora negative, sono ancora in corso, poiché è molto probabile che sia stato abbandonato dai malfattori per la successiva fuga con un mezzo "pulito". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 5 gennaio 2015 RavennaNotizie.it cronaca A Russi portano via lo sportello bancomat dell' Unicredit con un carro attrezzi C ommunity. Alle 4 circa della scorsa notte, i Carabinieri della Stazione di Russi sono intervenuti a Russi presso la Filiale UNICREDIT di V.le Farini, in ragione del furto aggravato dello sportello ATM dell' istituto di credito dove è stato asportato l' intero sportello ATM con relativa intelaiatura metallica. Dai primi accertamenti i malfattori per porre in essere il furto potrebbero aver utilizzato un carro attrezzi, oggetto di furto. I danni materiali arrecati e la somma di denaro asportata sono tutt' ora in fase di quantificazione. Le ricerche del veicolo, sin' ora negative, sono ancora in corso, poiché è molto probabile che sia stato abbandonato dai malfattori per la successiva fuga con un mezzo "pulito". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 6 gennaio 2015 Pagina 26 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cultura e turismo Un 6 gennaio diverso. Le proposte dei siti archeologici. La Befana sa di vecchio? Allora buttiamola sull' antico monumentali vestigia di Veleia, la millenaria storia di Parma, l' unicità dell' etrusca Marza botto, gli eccezionali reperti di Spina, le tombe di Sarsina romana o i mosaici della villa rustica di Russi. Visto che la Befana vien di notte, di giorno si può andare nei musei e siti archeologici gestiti dalla Soprintendenza Archeologia dell' Emilia Romagna, tutti regolarmente aperti martedì 6 gennaio, giorno dell' Epifania: un' occasione in più, per cittadini e turisti, per scoprire luoghi e opere d' arte nella giornata che chiude il periodo delle feste. Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (Via XX Settembre 122, info 0532.66299), aperto dalle 9.30 alle 17, offre con il biglietto d' ingresso la mostra "Archeologia a Pilastri Ieri e Oggi. Con le mani nella terra", retrospettiva fotografica e documentaria sulla storia degli scavi effettuati nella terramara di Pilastri dal 1989 a oggi e anteprima assoluta dei risultati delle indagini più recenti realizzate tra il 2013 e il 2014. Mostra inclusa nel biglietto anche al Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (Via Cesio Sabino, info 0547.94641), aperto dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18. L' esposizione "Il Monumento di Obulacco dalla scoperta ad oggi" non solo illustra gli interventi attuati sull' imponente mausoleo dal suo rinvenimento nel 1929 al recente restauro, ma propone una nuova lettura della necropoli romana di Pian di Bezzo con l' ausilio degli splendidi disegni ricostruttivi rea lizzati da Traiano Fina more negli scavi condotti tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Visitare il Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" e l' annessa area archeologica di Marzabotto/Kainua (Via Por retta na Sud 13, info 051.932353), aperti dalle 9 alle 17.30, significa conoscere un sito unico nel panorama dei centri abitati etruschi. A differenza di altre città, come ad esempio Felsina, a Marzabotto l' abbandono del sito ha garantito la conservazione dell' impianto urbano nel suo disegno originale, il che consente ancora oggi di percorrere le antiche strade dove si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri per poi raggiungere le necropoli e l' acropoli a della città. Aperti infine dalle 13 alle 19 il Museo Archeologico Nazionale di Parma (Palazzo della Pilotta, info 0521 233718), dalle 9 alle 15 l' area della città romana di Veleia (Lugagnano Val d' Arda, PC, info 0523 807113) e dalle 9 a un' ora prima del tramonto la Villa Romana di Russi (via Fiumazzo, info 0544 581357). Museo Archeologico Nazionale di Parma, Piazza della Pilot ta, tel. 0521 233718 (ingresso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 6 gennaio 2015 Pagina 26 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cultura e turismo ridotto 2 euro). Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Via XX settembre 122, tel. 0532 66299 (ingresso 5 euro). Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto (BO), Via Porrettana sud 13, tel. 051 932353 (ingresso 3 euro). Museo Archeologico di Sarsina (FC), Via Cesio Sabino 39, tel. 0547 94641 (ingresso 3 euro). Zona archeologica di Veleia (PC), Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d' Arda, tel. 0523 807113 (ingresso 2 euro). Villa Romana di Russi (RA), Via Fiumazzo, tel. 0544 581357 (ingresso 2 euro) Maggiori informazioni sul sito www.archeobologna.beniculturali.it o direttamente ai musei. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 6 gennaio 2015 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cultura e turismo POMERIGGIO CON I CANTERINI ROMAGNOLI I Canterini Romagnoli Città di Russi' s i esibiscono in concerto questo pomeriggio al c e n t r o s o c i a l e P o r t a N o v a d i Russi. L ' appuntamento con le cante e le ballate della tradizione folklorica romagnola è alle 15, alla sede del centro , in via Aldo Moro 2/1. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 6 gennaio 2015 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cultura e turismo Una finestra sul Mozambico Ultimo giorno utile per visitare Russi è Mozambico', la mostra fotografica e mercatino della solidarietà organizzata dall' associazione Amici del Mozambico, nella sala espositiva della Popolare di Lodi sotto il loggiato di piazza Farini. Fondata da Mauro Rambaldi, la onslus da 15 anni realizza progetti di sviluppo e solidarietà nel paese africano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 6 gennaio 2015 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cultura e turismo A RUSSI APERTA LA VILLA, VISITE A TAMO C' È ANCHE la Villa Romana di Russi tra i siti e i musei archeologici italiani che oggi saranno aperti. La Villa, in via Fiumazzo, sarà aperta ai visitatori dalle 9 a un' ora prima del tramonto. Informazioni: 0544 581357. A Tamo, che ospita la mostra Imperituro', oggi sono in programma visite guidate. Aperte anche la Domus dei tappeti di pietra. (Info.: 0544 213371). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 6 gennaio 2015 Pagina 11 La Voce di Romagna cultura e turismo Slow Food: un master alla scoperta delle birre IL CORSO Quattro lezioni per sapere tutto di una delle bevande preferite dagli europei Dalla nascita agli abbinamenti, un evento curato dalle associazioni di Ravenna e Godo. Quattro serate per scoprire, in modo divertente ma serio, che le birre sono molto di più dell' idea stereotipata del binomio pizza più bicchiere di bionda. Ecco, in sintesi, cosa sarà il nuovo master proposto dalle condotte Slow Food di Godo e Ravenna, dedicato a una delle bevande alcoliche più antiche che l' uomo conosca, che affonda le radici nella nascita stessa delle grandi civiltà. Il docente, Francesco Monari, parlerà di materie prime, di tecniche produttive, di stili e geografia, senza trascurare le modalità di conservazione, di servizio, la scelta dei bicchieri, gli abbinamenti. Durante il Master of Food si assaggeranno una ventina di birre, italiane e non, che faranno scoprire le storie di uomini, di territori, di cultura, di tradizioni nascoste dietro ogni bicchiere. L' appuntamento è il 27 gennaio, il 3, il 10 e il 16 febbraio alle 20.45 al ristorante Radicchio Rosso, via Stradone 74, a Ravenna. Le iscrizioni si ricevono entro il 20 gennaio. Quota di partecipazione 95 euro 85 euro per i Soci Giovani (per chi ha meno di 30 anni.). La quota comprende il materiale didattico (dispensa del corso, libro "guida alle birre d' Italia", 6 bicchieri da degustazione). La partecipazione al corso è riservata ai soci Slow Food: per chi non lo è ancora il costo della tessera è di 25 Euro (10 euro per i soci giovani).Per informazioni e prenotazioni chiamare Carlo 335 5906758 (serata) oppure scrivere a [email protected] oppure [email protected]. Nella prima lezione si parlerà di produziione e degustazione, nella seconda di tipologie e stili. Poi i colori del malto e la geografia della birra. Infine le specialità in abbinamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 6 gennaio 2015 Pagina 31 La Voce di Romagna politica locale Contributi comunali anti crisi alle famiglie RUSSI L' amministrazione pubblica il bando per aiutare i lavoratori disoccupati Il termine delle domande è fissato per il 13 febbraio 2015. Per venire incontro alle problematiche emerse con la perdurante crisi economica e dare un aiuto concreto alle famiglie dei lavoratori che più hanno risentito dell' influsso negativo della crisi, l' amministrazione comunale di Russi ha emesso nuovamente un bando pubblico per la concessione di contributi in merito e prorogato i termini per la consegna delle domande. Possono fruire dei contributi i lavoratori, componenti di famiglie residenti nel Comune d i Russi, con Isee 2013 non superiore a 25 mila euro, che risultino essere disoccupati da almeno due mesi senza diritto ad alcun ammortizzatore sociale a causa della cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato avvenuta per licenziamento, non antecedentemente al 1° gennaio 2012; disoccupati da almeno due mesi con diritto ad ammortizzatore sociale a causa della cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato avvenuta per il licenziamento, non antecedentemente al 1° gennaio 2012; occupati con riduzione dell' orario di lavoro pari o superiore al 30% senza diritto ad ammortizzatori sociali, non antecedentemente al 1° gennaio 2012. Le istanze dovranno essere presentate all' Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Russi, in Piazza Farini 1, entro le 12 del 13 febbraio 2015. Per informazioni contattare l' Ufficio Istruzione e Sicurezza sociale, in via Cavour 21. Telefono 0544 587647. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 6 gennaio 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Lo scontro sul fisco. A rischio l' imposta unica sulle imprese Meno di tre mesi per attuare le misure Strada in salita per l' Iri e la riforma del contenzioso. Il rischio già c' era. Ora, con il caso della soglia del 3% per la non punibilità dei reati tributari, diventa ancora più concreto, anche se l' intenzione del Governo di andare avanti sull' attuazione lascia qualche margine in più di ottimismo. Alla delega fiscale mancano solo 80 giorni per essere completamente attuata e il trend attuale non lascia molti margini di ottimismo. Appena due decreti delegati pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale», quello sulle commissioni censuarie di cui si è persa traccia dopo l' approvazione definitiva in Consiglio dei ministri, un po' di misure inserite in altri veicoli normativi (come la legge di stabilità). Il bilancio è magro. Appena il 15,5% dei principi della delega (legge 23/2014) risulta per ora attuato con un leggerissimo passo avanti rispetto al precedente monitoraggio (si veda «Il Sole 24 Ore» di lunedì 15 dicembre) dovuto essenzialmente all' entrata in vigore del Dlgs relativo alla riforma delle accise sui tabacchi. Un ritardo che pesa come un macigno soprattutto perché la scadenza fissata dalla legge per chiudere l' attuazione è il prossimo 27 marzo. E allo stato attuale è difficile (anche se non impossibile) immaginare una brusca accelerazione. Uno sprint che sarebbe necessario, per esempio, per realizzare l' imposta unica sul reddito dell' imprenditore (l' Iri) e la revisione del contezioso tributario con la possibilità, tra l' altro, di devolvere al giudice monocratico le liti di minor valore. I punti fermi Per ora gli unici due provvedimenti entrati in vigore sono quello sulle semplificazioni fiscali (Dlgs 175/2014) e quello sulla tassazione dei tabacchi (Dlgs 188/2014) che punta a risolvere alcune contestazioni in sede comunitaria e a garantire un maggior gettito. All' interno delle semplificazioni c' è tutto il corposo capitolo sulla dichiarazione precompilata che, secondo le intenzioni comunicate dal Governo, è destinata a cambiare il rapporto tra fisco e contribuenti ("almeno" per quei 20 milioni di italiani che la riceveranno entro il prossimo 15 aprile). Nel primo caso e anche questo è un aspetto che deve far riflettere sono stati necessari quasi sei mesi dal primo via libera in Consiglio dei ministri (avvenuto il 20 giugno) e la data di efficacia delle misure (13 dicembre). Questo perché è la stessa delega a prevedere una serie di paletti che prevedono un parere parlamentare delle commissioni competenti entro i 30 giorni della trasmissione del decreto e un eventuale secondo parere qualora il Governo decida di non conformarsi alle indicazioni arrivate dalle Camere. Una considerazione che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 6 gennaio 2015 Pagina 9 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione peserà e non poco anche sull' iter dei prossimi provvedimenti. Certo, a meno che non si scelga la strada di posticipare il termine ultimo o di chiarire che la scadenza non riguarda l' adozione definitiva, una tempistica simile rischia di sacrificare molti dei principi della delega. Il regime agevolato Tanto più in quelle circostanze in cui parte dell' attuazione è avvenuta attraverso altri provvedimenti. Il caso più emblematico è rappresentato dalla modifica del regime dei minimi. La strada scelta è stata l' aumento della tassazione (dal 5% al 15%), l' individuazione di soglie di ricavi e compensi variabili e la determinazione del reddito su base forfettaria. Un' operazione realizzata con l' ultima legge di stabilità ma che potrebbe far restare lettera morta la previsione di introdurre l' imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) a cui sono assoggettati, oltre ai redditi delle società su cui oggi si paga l' Ires, tutti i redditi d' impresa, compresi quelli prodotti da società di persone. Il tutto con un' aliquota da allineare all' Ires (ora al 27,5%). Una semplificazione che, però, necessita di coperture e che, per questo, è ancora più difficile da attuare. Mentre altre semplificazioni sul reddito d' impresa sono a costi zero o comunque ridotti e potrebbero portare a un quadro più certo nelle operazioni con l' estero (soprattutto per quanto riguarda la deduzione dei costi black list e l' adozione di parametri "inattaccabili" sui pezzi di trasferimento). Un discorso per alcuni aspetti simili vale per le norme sulla tassazione dei giochi introdotte nell' ex Finanziaria mentre la delega aveva un obiettivo di più ampio respiro con l' introduzione di un Codice con tutte le disposizioni in materia. Le riforme da avviare Così come rischia di essere poco il tempo a disposizione per la riforma del contenzioso e della riscossione locale. Sul primo versante, oltre al giudice monocratico per le liti di modesto valore, l' obiettivo della legge è potenziare le forme di deflazione delle controversie anche attraverso la conciliazione. Mentre, sul secondo fronte, la prospettiva doveva essere il riordino della riscossione delle entrate degli enti locali nel rispetto della loro autonomia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovanni Parente Lo stato di attuazione dei principi della delega fiscale (legge 23/2014) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 6 gennaio 2015 Pagina 13 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Solo paura. Terremoto senza danni in Emilia Romagna MODENA Un' altra scossa di terremoto nell' area dell' Emilia e della Lombardia colpita dal disastroso sisma del maggio del 2012: ma questa volta, fortunatamente di modesta entità, non ha provocato danni. La terra ha tremato ieri mattina poco dopo le n o v e n e l l a z o n a d e l l a pianura P a d a n a compresa tra Finale Emilia, nel Modenese, e Sermide, in provincia di Mantova. La scossa di magnitudo 2.7 è stata registrata nel distretto sismico dall' Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ad una profondità di 2,7 chilometri. Nella stessa zona la terra aveva già tremato la mattina di Capodanno, con una scossa di magnitudo 2.5. «Un evento al di sotto della soglia di danno spiega il direttore della Protezione civile dell' Emilia Romagna, Maurizio Mainetti e per il quale non abbiamo ricevuto segnalazioni dai c i t t a d i n i o d a g l i enti locali. I l l i v e l l o d i magnitudo non è stato tale da destare grande allarme, anche se è stato chiaramente avvertito dalla popolazione. Parliamo di un' area, quella della dorsale padana, che genera eventi sismici con una certa frequenza». Finale Emilia, a nord di Modena, vicino al confine con la Lombardia, è uno dei comuni del cratere maggiormente colpiti dal terremoto che oltre due anni fa, oltre ad aver provocato 17 morti, ha messo in ginocchio una parte consistente delle province di Modena e Ferrara e che ha arrecato gravi danni anche nel Bolognese, non solo alle abitazioni ma anche al sistema produttivo. Definito il primo terremoto industriale nella storia del Paese, per le sole imprese ha comportato un costo di oltre 5 miliardi, tra crolli di capannoni e magazzini, danni a macchinari e perdita di introiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Natascia Ronchetti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 6 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione L' industria americana. Sempre più imprese tornano in patria dai Paesi a basso costo. Usa, così il «reshoring» contribuisce alla ripresa Lo sviluppo della manifattura crea opportunità per le nostre aziende. NEW YORK All' appuntamento a Denver con il Manufacturing Summit organizzato da Walmart, a metà agosto, quest' anno si sono assiepate decine di aziende e di enti locali. Lontano dai riflettori, ma nel cuore della rinascita della manifattura americana, hanno esibito il loro knowhow innalzando padiglioni e discusso contratti e opportunità di produzione strettamente "made in Usa". Il colosso dei grandi magazzini ha messo in palio a questa sua speciale fiera annuale della manifattura nuovo business, 50 miliardi di dollari di forniture nei prossimi dieci anni. A migliaia di chilometri di distanza un mobilificio della Virginia, Bassett Furniture, viene oggi immortalato da un libro che ne racconta la saga, "Factory Man". Come è sopravvissuto alle lusinghe del trasferimento dell' attività in Asia, ha combattuto a vinto una causa anti dumping contro rivali cinesi, ha investito in innovazione e nuovi macchinari. E alla fine ha salvato, con se stesso, la sua vicina e omonima cittadina. L' industria americana grande e piccola, nota e meno nota parte essenziale di una riscossa economica del Paese che ha visto il Pil crescere del 5% nel terzo trimestre del 2014 può celebrare Natale e Capodanno reduce da simili successi di "reshoring", di ritorno e rilancio in patria delle proprie imprese, non solo manifatturiere. Il reshoring, che interessa ormai nomi che vanno da Whirlpool a Ford e General Electric, ha raggiunto nuove vette nel 2014: una stima complessiva ha contato ormai oltre 300 casi di ritorno a casa, quintuplicati in tre anni; erano stati soltanto 64 nel 2011. Settori quali elettronica e trasporti trainano oggi il fenomeno e tra i nuovi protagonisti si conta anche l' abbigliamento di fascia alta, dato per perduto. Di più: il 2014, dopo decenni di offshoring, dovrebbe essere l' anno del pareggio anche sotto il profilo occupazionale, tanti posti di lavoro rientrati in patria quanti esportati all' estero. La maturazione del fenomeno ha cancellato entusiasmi facili e eccessivi. L' impatto economico del rimpatrio resta circoscritto. Un indicatore netto del trend, il Reshoring Index di AT Kearney, è scivolato di 20 punti tra il 2013 e il 2014: vale a dire che se sono aumentate le aziende di ritorno è lievitato ancor più il numero di coloro che esportano attività fuori dai confini. Con la Cina, gli Stati Uniti hanno un deficit di 3,2 milioni di posti di lavoro eliminati o trasferiti tra il 2001 e il 2013, secondo i calcoli dell' Economic Policy Institute. Il reshoring reale e non trasformato in mito assomiglia così spesso a quello, articolato, di Stanley Black Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 6 gennaio 2015 Pagina 15 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione & Decker. Da un anno ha aperto un impianto a Charlotte in North Carolina per l' assemblaggio di trapani elettrici e altri attrezzi che prima erano costruiti all' estero. Ma le componenti oltre ai materiali tuttora e più che mai arrivano da oltreconfine. «Se è vero che la tendenza al reshoring ha aiutato a migliorare l' umore nel settore manifatturiero statunitense dopo la Grande Recessione ha indicato Pramod Gupta, coautore del rapporto Kearney la realtà dei fatti è che il valore d' importazione dei manufatti da 14 Paesi asiatici a basso costo è aumentato dell' 8% in media negli ultimi cinque anni». Superando, cioè, il 6% di incremento messo a segno invece in media dall' output industriale degli Stati Uniti. I 14 Paesi patria della fuga del manifatturiero americano comprendono, oltre alla Cina, l' India, La Thailandia, il Vietnam, come anche aree più sviluppate quali Singapore e Hong Kong. La Reshoring Initiative, associazione presieduta da Harry Moser e dedita alla "mappatura" del trend, sottolinea tuttavia come proprio il 2014 si appresti a diventare l' anno del pareggio occupazionale tra offshoring e rimpatrio e della conferma dei progressi industriali statunitensi. Dieci anni or sono la stima era di una fuga annuale di 150mila impieghi verso Paesi a bassi costi di produzione. Moser ammette che «il reshoring non darà vita a un milione di posti l' anno prossimo» e non ribalterà da un giorno all' altro un' emigrazione che dura da 60 anni. Non è però effimero, fondato com' è su un recupero di competitività dell' economia americana, inclusa una diminuzione delle differenze salariali con i Paesi asiatici (i compensi in Cina salgono del 15% l' anno), e sul vantaggio creato dal calo dei costi dell' energia grazie al boom dell' estrazione domestica di petrolio e gas. I settori protagonisti del reshoring, stando allo stesso studio di AT Kearney, sono sempre più diversificati. Comprendono anzitutto le attrezzature elettriche, gli elettrodomestici e la componentistica che assieme rappresentano il 15% dei casi. I trasporti a loro volta hanno una quota del 15%. Ma anche l' abbigliamento, finora dato per perduto, vanta il 12%. E l' hitech, con aziende come Apple e Tesla. Una riscossa che non è miracolosa, ma che lascia ormai una traccia indelebile nella ripresa economica statunitense. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marco Valsania La crescita del Pil negli Usa. Variazione % sul trimestre precedente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 6 gennaio 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Il ddl Madia al Senato. Giovedì riprende l' esame in commissione, presentati mille emendamenti. Riforma Pa, il governo accelera sui licenziamenti disciplinari roma Il governo ha annunciato di voler accelerare sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, contenuta nel Ddl Madia che giovedì pomeriggio sarà all' esame della commissione Affari costituzionali del Senato. Nelle intenzioni del presidente del consiglio, Matteo Renzi, questo provvedimento sarà un nuovo Jobs act del lavoro pubblico, e servirà ad evitare il ripetersi di episodi come quello accaduto a Roma, con l' assenza in massa dei vigili in turno la notte di capodanno. Sul disegno di legge che prende il nome dal ministro della Pa, e contiene complessivamente 11 deleghe al governo, sono stati presentati circa mille emendamenti in commissione Affari costituzionali che ha avviato l' esame a ottobre. «Considero realistica la deadline indicata dal premier Renzi afferma il relatore Giorgio Pagliari (Pd) ovvero l' approvazione del disegno di legge entro febbraio o marzo da parte del Senato. In commissione siamo già in avanti con l' istruttoria sugli emendamenti, attendiamo i pareri della commissione Bilancio». Nelle prossime settimane bisognerà comunque fare i conti con il calendario dei lavori del Senato, che ha all' ordine del giorno le riforme istituzionali e l' elezione del presidente della Repubblica, che avrà l' effetto di rallentare i lavori della commissione. Gli articoli del Ddl Madia che impattano in modo specifico sul lavoro nel pubblico impiego sono il 12 e il 13 contengono i criteri ai quali dovrà ispirarsi il governo nell' esercizio della delega la loro attuazione sarà preceduta dal varo dei Dlgs di riforma della dirigenza pubblica e di valutazione dei rendimenti dei pubblici uffici. Nei giorni scorsi Scelta civica ha chiesto la riapertura dei termini per gli emendamenti, per poter presentare delle proposte sul tema specifico dei licenziamenti. Il governo ha annunciato un emendamento per ridefinire complessivamente il sistema di sanzioni disciplinari nel pubblico, potenziando le norme previste dalla legge Brunetta (Dlgs 150 del 2009) per favorirne l' applicazione, intervenendo anche sui controlli dei certificati medici. Tra le novità, anche nel pubblico sarà affidato all' Inps il controllo dei certificati, oggi competenza delle Asl. L' Inps controlla i certificati di tutto il lavoro privato con un costo di 25 milioni a fronte dei 70 milioni delle Asl che in termini numerici si occupano dei controlli a meno della metà della platea, i 3,2 milioni di lavoratori pubblici. Il governo è convinto in questo modo di poter risparmiare sui costi e di ottenere nel contempo una qualità del servizio migliore affidandosi al sistema di verifiche mirate da parte dei medici utilizzato dall' Inps. «Vicende che si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 6 gennaio 2015 Pagina 17 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione ripetono costantemente in determinate occasioni afferma Pagliari come le assenze di massa attraverso la presentazione di certificati medici, evidenziano la necessità di intervenire. Occorre individuare un meccanismo di responsabilizzazione dei medici con l' obbligo di rifare la diagnosi, e di risponderne. La visita fiscale non può essere solo un proforma». © RIPRODUZIONE RISERVATA G.Pog. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 6 gennaio 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Il caso Roma. I?controlli riguarderanno in tutto 767 agenti fuori servizio a Capodanno per malattia, assistenza a familiari o donazione di sangue. Vigili assenti, 30 rischiano il posto Al via i primi procedimenti disciplinari, gli ispettori della Madia ieri in Campidoglio. ROMA L' inchiesta amministrativa promossa dalla Polizia locale ha individuato un primo gruppo di 30 vigili assenti dal servizio nella notte di capodanno: rischiano una sanzione che va dalla sospensione di 11 giorni fino al licenziamento. Il Campidoglio spiega che si tratta dei casi che «sono apparsi più chiari e più gravi», ai quali è stato contestato l' articolo 55bis del decreto Brunetta che sottolinea la particolare gravità della mancanza disciplinare rispetto ai contratti di categoria prevedendo sanzioni che possono portare al licenziamento. La commissione disciplinare di Roma Capitale nei prossimi giorni, dopo aver informato gli interessati, passerà alle contestazioni dei comportamenti. Il lavoro di verifica prosegue e ieri due ispettori del ministero della Pubblica amministrazione s i s o n o i n c o n t r a t i c o n i l comandante Raffaele Clemente e con il gruppo diretto dalla vice comandante Raffaella Modafferi che sta svolgendo l' indagine amministrativa interna, per acquisire alcuni documenti: sotto la lente, anzitutto, i 44 casi di vigili che non hanno presentato alcuna giustificazione fondata per l' assenza dal lavoro. Ma queste assenze ingiustificate non rappresentano l' unica anomalia della notte di capodanno. Dal Campidoglio hanno fatto un raffronto con i numeri degli anni scorsi: nel 2012 gli assenti per malattia nell' intera giornata del 31 dicembre sono stati 132, nel 2013 sono stati 135, contro i 571 vigili dello scorso 31 dicembre che si sono dati malati solo nei turni legati al concerto e alle feste di Capodanno. Nel complesso gli assenti sono stati 767, perché oltre ai 571 in malattia ci sono stati 81 assenti per la legge 104(assistenza a familiari disabili), 63 perché hanno donato sangue proprio quel giorno e 52 per altri motivi (congedi parentali ecc). Su tutte queste posizioni dovrà fare chiarezza anche l' inchiesta ministeriale che proseguirà in parallelo a quella interna. C' è poi un possibile risvolto penale della vicenda. Venerdì Clemente ha incontrato il procuratore aggiunto, Maria Monteleone, che attende un' informativa sull' esito dell' indagine interna dei vigili per valutare se aprire un fascicolo. A difesa dei vigili si è schierato Beppe Grillo: «L' accanimento mediatico contro i vigili di Roma da parte del governo e dei giornali al suo servizio ha due obbiettivi precisi scrive nel suo blog . Distogliere l' attenzione dell' opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete? ) Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure più restrittive nei confronti di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 6 gennaio 2015 Pagina 17 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione una parte del pubblico impiego». Per il Pd «Grillo difende l' indifendibile e ha perso la bussola». Intanto la Commissione di garanzia ha avviato quattro procedure sui picchi di assenze registrate nella notte di Capodanno, che riguardano i vigili e i macchinisti della metro di Roma, gli autoferrotranvieri di Bari e gli addetti alla raccolta rifiuti di Napoli. Se dovesse emergere una responsabilità collettiva, la sanzione a carico del sindacato oscilla da 2.500 a 100mila euro, se invece venisse ravvisata una responsabilità individuale di singoli lavoratori, spetterà al datore di lavoro comminare le sanzioni (la sospensione dal lavoro per un certo numero di giorni, la censura). Nel caso specifico dei vigili di Roma, i Garanti vogliono verificare se vi sia la regia nascosta di qualche sindacato, tenendo conto che per la notte del 31 dicembre era stata convocata un' assemblea di sei ore , annullata dopo l' intervento della stessa commissione. L' attenzione è rivolta a domenica prossima, quando a Roma si disputerà il derby RomaLazio: la Commissione di garanzia ha allertato la Prefettura segnalando il rischio che i vigili urbani possano organizzare un' assemblea (non uno sciopero poiché servono 10 giorni di preavviso). © RIPRODUZIONE RISERVATA Giorgio Pogliotti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 6 gennaio 2015 Pagina 18 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione La scrivania mai usata dal ministro Sella La biblioteca La biblioteca Inglese. Gianni Letta non sa l' inglese. Mef. Il Palazzo del ministero dell' Economia e delle Finanze, voluto ostinatamente da Quintino Sella in via XX Settembre, lungo la strada che unisce il Quirinale a Porta Pia, 300 metri di lunghezza, 120 di larghezza, due ettari di corridoi, 1200 uffici e altre 800 stanze per servizi di varia natura. Il simbolo: una massiccia scrivania che gli ebanisti biellesi regalarono al ministro e concittadino Quintino Sella, alla quale non ebbe il tempo di sedersi. Spesa . La spesa la autorizzano ma non la decidono i burocrati del Mef. La decidono governo, Parlamento, Regioni, Province, Comuni, Asl, Comunità montane, eccetera. Le stazioni appaltanti pare siano oltre 37mila, ciascuna con più centri di spesa. Gestione. «Al Mef spetterebbe il compito di gestire questa spesa. Di gestirla da due punti di vista: quello quantitativo e quello qualitativo. Formalmente i controlli sono ferrei: Ragioneria, Ufficio centrale di bilancio, Corte dei Conti. Nella sostanza lo Stato centrale non sa esattamente quanto il resto della pubblica amministrazione spenda e per cosa, se i beni e servizi forniti erano necessari e se lo erano in quella quantità e in quella qualità». Informatica. Non esiste un sistema informatico unico che, come per le entrate, consenta di sapere quanto sia stato speso (o quanto sia stato acquistato anche se non ancora pagato), da chi e perché. Palazzo Chigi. La presidenza del Consiglio si allarga per 15 edifici, tra proprietà e affitto, nei quali lavorano 4.200 dipendenti organizzati in una girandola di uffici, dipartimenti, strutture, unità, commissioni. Non è chiara la distinzione degli uni dagli altri ma si sa che gli uffici sono 21, i dipartimenti 16, le strutture di missione 6, le unità due e le commissoni una. 21 poi tra enti, associazioni, fondazioni, spa, agenzie e organismi nei quali la presidenza del Consiglio allunga i suoi tentacoli. A guidare la macchina oltre 300 dirigenti (uno per ogni 14 dipendenti). Tutti numeri multipli rispetto a Casa Bianca, Downing Street, Eliseo, ecc. Ragioneria. Il Parlamento non può varare una legge per la quale non sia stata individuata un' adeguata copertura e che a sua volta non sia stata verificata e bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato («che è il settore più chiuso e autoreferenziale dell' intero ministero dell' Economia e delle Finanze»). Numeri. La base del potere della Ragioneria generale e dei suoi uomini: il monopolio dei numeri. La litania che si sente in tutti i ministeri: «Solo la Ragioneria ha i suoi numeri, e non li dice a nessuno». Tremonti Giulio. Tremonti, quando era ministro dell' Economia: «Siete tutti ministri senza portafoglio». Regolamenti. Le leggi hanno bisogno di ulteriori norme per diventare operative. Si chiamano regolamenti attuativi. Il decreto SalvaItalia ne prevedeva 84, il CresciItalia 60, il SemplificaItalia 51, 112 la Spending Review, 84 lo Sviluppo, 83 la legge di stabilità. Il governo Monti ha passato i primi otto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 6 gennaio 2015 Pagina 18 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione mesi a emanare i regolamenti di attuazione delle leggi varate dal governo Berlusconi. Più o meno la stessa cosa per il governo Letta con quelli di Monti. Renzi ha cominciato avendo alle spalle 470 regolamenti da emanare prima ancora di aver varato una sola legge scritta dal suo governo. Pil . «Se si abolissero i Tar e il Consiglio di Stato, il Pil assumerebbe subito un cospicuo segno positivo» (Romano Prodi ricordando un dialogo con un investitore). Notizie tratte da: Roberto Mania e Marco Panara, Nomenklatura, Laterza, RomaBari. Pagine 164, 15,00 . © RIPRODUZIONE RISERVATA di GIORGIO DELL' ARTIdi GIORGIO DELL' ARTI. GIANNI LETTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 6 gennaio 2015 Pagina 19 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Rischio «Grexit» La flessibilità del Patto di stabilità Vanno esclusi gli investimenti del piano Juncker dal computo del deficit. Allora, ci risiamo? A cinque anni dall' inizio della crisi della zona euro, innescata dai timori sulla Grecia, si riguarda con preoccupazione verso Atene e le elezioni del 25 gennaio. I timori paventati da molti sono gli stessi di allora: Grexit, ripudio del debito, contagio ad altri Paesi periferici lo scenario, insomma, che ha tormentato i mercati sino al "whatever it takes" di Mario Draghi del luglio 2012. I mercati continuano a credere a questo impegno del presidente della Bce, mettendo sotto pressione solamente i titoli di stato greci, mentre i rendimenti degli altri sono anzi scesi ulteriormente. Molti osservatori concordano, sostenendo che il problema, questa volta, è prettamente greco. Ma su cosa si basa questa fiducia nella capacità di arginamento della crisi? Come si ricorderà, lo strumento pratico per bloccare il contagio sono le Omt (Outright Monetary Transactions), l' acquisto cioè di titoli di Stato da parte della Bce a sostegno dei Paesi sotto pressione. Sinora il solo annuncio dello strumento, senza effettivi interventi, è bastato per abbassare di colpo e tenere a bada le tensioni che si stavano propagando. Un' eventuale nuova crisi greca metterebbe a prova l' efficacia di questo argine, rischiando di rivelarne le falle. In primo luogo, le Omt sono, per il momento, uno strumento sospeso in un limbo legale. La Corte di giustizia europea deve ancora esaminare il rinvio, operato da una assai scettica Corte costituzionale tedesca, ed esprimersi sulla legalità dello strumento. In tale situazione, la Bce non potrebbe certo intervenire. Vi è già da pelare la gatta dell' allentamento quantitativo (Qe), che ci si attende sarà annunciato alla prossima riunione della Bce, pochi giorni prima del voto greco. Vi è poi un secondo, pesante ostacolo al dispiego delle Omt: il fatto che il loro utilizzo richieda l' accettazione di un programma detto Eccl (Enhanced Conditions Credit Line) che sinora nessuno ha voluto. Alla base delle difficoltà attuali vi è anche l' insistenza di Atene per un' uscita "pulita" dal programma della Troika senza cioè una linea di credito precauzionale condizionata sulle orme di Dublino e Lisbona. Si dirà, ma non potrebbe bastare l' atteso quantitative easing? In fondo, si tratterebbe anche qui di acquisti di titoli sovrani, per lo più senza necessità di programma, quindi di facile accettazione da parte dei Paesi beneficiari. Ma mentre le Omt sarebbero focalizzate solo sui Paesi sotto pressione, senza limiti quantitativi, e dirette ad uniformare le condizioni monetarie, il Qe sarebbe generalizzato e limitato, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 6 gennaio 2015 Pagina 19 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione e con obiettivo diverso (di innalzare l' inflazione nella zona euro nel suo complesso). In sostanza, le Omt appaiono per molti versi un bluff, che sinora nessuno ha chiamato e nel quale tutti ancora credono. O perlomeno credono nella volontà dell' impegno in fondo politico di fare "tutto il necessario." In questo ha ragione Mario Draghi nel sostenere (Il Sole del 31 dicembre) che coloro che nutrivano dubbi al riguardo della tenuta dell' unione monetaria europea hanno sottovalutato la sua dimensione politica. Certo, l' unione monetaria è economicamente incompleta, ma il collante è stata la volontà di "risolvere insieme i problemi comuni nei momenti di maggiore necessità." Sinora, questo collante politico ha funzionato, smentendo le Cassandre che pronosticavano la fine imminente dell' euro. Ma si può continuare a farci affidamento? Meno di prima. Intanto, stando almeno allo Spiegel, la Germania sarebbe ora pronta ad accettare una possibile uscita della Grecia dall' euro, considerando superato il rischio di contagio. La notizia è senza conferma, ma un fatto è incontrovertibile: la realtà politica europea si sta tramutando da collante a forza disgregante, col futuro dell' euro in mano ad elettori dopo i greci, anche quelli spagnoli e portoghesi ormai in larga parte antieuropeisti, sia pure in misura diversa. Certo, molto è cambiato dall' inizio della crisi nel 2010, ma scontare i pericoli di una rinnovata crisi greca sarebbe un grave errore. Sembra ne sia più cosciente Syriza, con un ammorbidimento dei toni, che non i leader europei. Al contrario, questi continuano a non voler rispettare l' impegno, preso nel febbraio 2012, di alleggerire ulteriormente il debito greco una volta raggiunto un surplus primario. Che l' Eurozona prenda questo passo, peraltro inevitabile, e vi aggiunga più in generale una concreta applicazione (a tutti i Paesi) della flessibilità prevista dal Patto di stabilità, cominciando con l' esclusione degli investimenti del piano Juncker dal calcolo del deficit. Solo con dimostrazioni concrete di questo tipo, unite allo sforzo riformatore nei singoli Paesi, si potrà continuare a credere nella "volontà politica" come collante effettivo dell' unione monetaria. Non vi è in realtà altro sbarramento efficace al possibile contagio da Atene. E non se ne sottovaluti il rischio. [email protected] .@ALeipold © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Leipold. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 6 gennaio 2015 Pagina 33 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Il caso. Il beneficio della legge di Stabilità. Per il bollo auto ravvedimenti lunghi riservati a pochi C' è un "buco" nella possibilità di fruire del ravvedimento operoso "lungo" , appena i n t r o d o t t o d a l l a l e g g e d i stabilità 2 0 1 5 . Riguarda il bollo auto: la nuova modalità agevolata per sanare le irregolarità anche quando è trascorso più di un anno da quando sono state commesse è riservata ai cittadini di p o c h e regioni a s t a t u t o s p e c i a l e . U n a discriminazione difficilmente giustificabile e quindi a rischio di essere dichiarata incostituzionale. Il punto cruciale sta nel fatto che l' articolo 1, c o m m a 6 3 7 , d e l l a l e g g e d i stabilità ( l a 190/2014) prevede il ravvedimento "lungo" soltanto per «i tributi amministrati dall' agenzia delle Entrate». Una definizione che dal punto di vista tecnico non sembra ineccepibile, ma che nella sostanza sembra escludere tutti i tributi gestiti dalle Regioni e dagli enti locali. L' intenzione del legislatore è chiara, ma non fa i conti con lo status particolare che ha il bollo auto. Dopo anni di incertezze e controversie, la Consulta lo definì un tributo proprio dello Stato (sentenza n. 296/2003), ma la sua gestione (costituita fondamentalmente da riscossione, controlli e contenzioso) è legittimamente rimasta alle Regioni. In un primo momento (199899, quando cadde il monopolio dell' Aci), facevano eccezione quelle a statuto speciale, nelle quali la gestione fu affidata all' agenzia delle Entrate. Poi la Valle d' Aosta e le Province autonome di Bolzano e Trento sono subentrate nei territori di loro competenza. Attualmente, quindi, i territori che si possono considerare "amministrati" dall' agenzia delle Entrate restano quelli di FriuliVenezia Giulia, Sardegna e Sicilia. Ciò implica che esclusivamente i residenti in queste tre regioni possono fruire del ravvedimento "lungo". Una conseguenza che con tutta probabilità non è stata considerata dal legislatore, perché normalmente un tributo viene gestito da un solo soggetto (lo Stato) o da istituzioni di pari rango. La particolarità del bollo auto rischia di aprire spazio a contenziosi. Davanti ai quali qualche magistrato potrebbe rimettere la questione alla Consulta, per violazione del principio di uguaglianza sancito dall' articolo 3 della Costituzione. Una soluzione radicale a questo e ai tanti altri problemi (si veda per esempio Il Sole 24 Ore del 16 gennaio 2014) creati dallo "spezzatino" di competenze sul bollo auto potrebbe essere una nuova legge. Dopo oltre un decennio, le Regioni lo hanno compreso anche a livello politico, tanto che l' anno scorso hanno rivitalizzato il Cita (il comitato tecnico di coordinamento) e predisposto una bozza di riordino. Un documento che al momento resta un' idea informale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Maurizio Caprino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 6 gennaio 2015 Pagina 35 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Politiche attive. Provvedimenti «tampone» in attesa della riforma del Titolo V e della nuova Agenzia nazionale per l' occupazione. Centri per l' impiego a mezzo servizio Nella legge di Stabilità 60 milioni per le attività di gestione dei fondi strutturali Ue. Con la legge di Stabilità per il 2015 (legge 190/14) e con il decreto milleproroghe (Dl 192/14), il Governo ha cercato di porre rimedio alle conseguenze del disallineamento temporale dei tre provvedimenti che cambieranno l' assetto istituzionale e l' organizzazione del mercato del lavoro: il provvedimento Delrio (legge 56/14), la riforma del Titolo V (Ddl A.C. 2613) e l' esercizio della delega prevista dal Jobs Act (legge 183/14) sulla costituzione dell' Agenzia nazionale per l' occupazione. La riforma del quadro regolatorio vigente avrebbe richiesto una diversa sequenza, partendo dalla modifica del Titolo V della Costituzione che ancora affida alle Regioni la disciplina dei servizi all' impiego e le politiche attive del lavoro. Invece, a Costituzione vigente, tra le funzioni fondamentali da assegnare ai nuovi enti d i area vasta e alle Città metropolitane il provvedimento Delrio non ha potuto inserire la gestione e l' erogazione dei servizi all' impiego e delle politiche attive e ha demandato la loro assegnazione a un' intesa tra Stato e Regioni, che l' 11 settembre 2014 ne ha rimandato il loro riordino in attesa che sia emanato il decreto legislativo del Jobs Act relativo alla costituzione dell' Agenzia nazionale per l' occupazione. Nel frattempo, è previsto che le funzioni dei servizi all' impiego continuino ad essere esercitate dagli enti di area vasta o dalle città metropolitane. In questo quadro, il Governo ha cercato di garantire il regolare funzionamento dei servizi per l' impiego, con il comma 429 dell' articolo unico della legge di Stabilità che prevede la possibilità per le Città metropolitane e le Province di finanziare i rapporti di lavoro anche a tempo indeterminato e di prorogare i contratti a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa del personale impiegato nella realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali, purché esse continuino a esercitare le funzioni e i compiti in materia di servizi per l' impiego e di politiche attive del lavoro, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni previste dal provvedimento Delrio. Per il finanziamento di questi rapporti di lavoro, il ministero può concedere anticipazioni delle quote europee e di cofinanziamento nazionale dei programmi delle Regioni cofinanziati dalla Ue, nei limiti di 60 milioni, attraverso il Fondo di rotazione per la formazione professionale e l' accesso al fondo sociale europeo di cui all' articolo 25 della leggequadro 845/78. In sintesi, la legge di Stabilità garantisce il finanziamento della continuità operativa dei Centri pubblici Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 37 6 gennaio 2015 Pagina 35 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione per l' impiego solo per le attività relative alla gestione dei programmi europei attraverso i relativi fondi strutturali di cui sono titolari le Regioni, senza il loro preventivo consenso. Per le stesse esigenze di continuità dei servizi erogati, compresi quelli all' impiego non diversamente attribuiti, il comma 6, dell' articolo 1 del Dl mille proroghe prevede la possibilità per le Province d i prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato fino al 31 dicembre 2015. In questo caso, a differenza della legge di Stabilità, la proroga può essere disposta nel triplice rispetto dei vincoli finanziari, del patto di stabilità interno e della vigente normativa di contenimento della spesa complessiva di personale, non essendo previste ulteriori e diverse fonti di finanziamento. Infine, per assicurare la continuità delle loro attività relative alla realizzazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali europei 2007 2013, l' articolo 14 dello stesso Dl mille proroghe prevede che i centri per l' impiego possano prorogare i contratti di affidamenti di servizi per l' impiego e le politiche attive in scadenza a partire dal 1° gennaio 2015, fino al 31 dicembre 2015, sempre attraverso i relativi fondi europei di cui sono titolari le Regioni, nel rispetto delle regole di ammissibilità previste dai regolamenti comunitari. Pur essendo poco chiara, si ritiene che questa norma si riferisca a quei contratti stipulati dai centri pubblici per l' impiego per l' esecuzione di attività in outsourcing da parte di enti e società individuate con procedure ad evidenza pubblica e per cui non si sarebbe potuto diversamente prorogare l' erogazione del relativo servizio per mezzo di un nuovo affidamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gianni Bocchieri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 6 gennaio 2015 Pagina 35 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione I PROVVEDIMENTI TRANSITORI IL NODO I PROVVEDIMENTI TRANSITORI IL NODO La mancata realizzazione della riforma del Titolo V della Costituzione (si è ancora in attesa del varo parlamentare) sta creando un problema di disallineamento temporale dei tre provvedimenti destinati a modificare l' organizzazione del mercato del lavoro in Italia. Si tratta del provvedimento Del Rio, della suddetta riforma del Titolo V e dell' esercizio della delega prevista dal Jobs Act con la realizzazione dell' Agenzia nazionale per l' occupazione. In attesa dell' assetto definitivo, alcuni provvedimenti «tampone» sono previsti nella legge di Stabilità e nel Dl milleproroghe NELLA LEGGE 56/14 Nella legge di stabilità viene prevista, al comma 429, la possibilità per le Città metropolitane e le Province d i finanziare rapporti anche a tempo indeterminato e di prorogare i contratti a tempo determinato e di co.co.co. del personale impiegato nella realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali Ue, purché questi enti continuino a esercitare le funzioni e i compiti in materia di servizi per l' impiego e di politiche attive del lavoro. Per finanziare questi rapporti di lavori possibili anticipazioni del ministero del Lavoro, nei limiti di 60 milioni NEL MILLE PROROGHE Per garantire continuità ai servizi l' articolo 1, comma 6, del Dl mille proroghe prevede la possibilità per le Province di prorogare i contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2015, purchè si rispettino i vincoli finanziari, il patto di stabilità interno e la normativa di contenimento della spesa complessiva di personale. L' articolo 14 prevede, poi, che i centri per l' impiego possano prorogare i contratti di affidamenti di servizi per l' impiego e le politiche attive in scadenza a partire dal 1° gennaio 2015, fino al 31 dicembre 2015, attraverso i relativi fondi europei di cui sono titolari le Regioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 6 gennaio 2015 Pagina 4 Italia Oggi pubblica amministrazione Il premier sul «salva Berlusconi»: fermo tutto, ma non facciamo leggi ad o contra personam. Fisco, Renzi blocca i decreti Riforme e Colle, il Pd si organizza. La Grecia fa tremare l' Ue. Basta che si riparli di Berlusconi per capire che le vacanze di Natale sono finte anche per la politica. E tornano le notizie. Tipo che la riforma del fisco approvata lo scorso 24 dicembre tornerà in consiglio dei ministri per essere rivista. È quanto stabilito dal premier Matteo Renzi per porre fine alle polemiche sulla presenza nel provvedimento di una norma «salvaBerlusconi» che secondo alcune interpretazioni potrebbe cancellare la condanna dell' ex premier nel processo Mediaset e quindi ridargli la possibilità di candidarsi. L' opposizione, M5S e Lega in testa, ma anche la minoranza Dem, non risparmiano critiche al governo definendo la svista «un regalo al Cavaliere previsto dal patto del Nazareno». Il blog di Grillo dà al presidente del Consiglio del «burattino» in mano ad un «ventriloquo» Cavaliere. «Renzi è Berlusconi, e viceversa», è il j' accuse a 5 Stelle. Renzi interviene in prima persona: «Il nostro governo», assicura, «non fa norme ad personam, non fa norme contra personam. Fa norme che rispondono all' interesse di tutti i cittadini». Visti i dubbi e le polemiche, però, il decreto incriminato tornerà al consiglio dei ministri. A finire nel mirino è l' introduzione nel decreto attuativo della delega fiscale di un articolo (il 19 bis) che prevede l' esclusione della punibilità «quando l' importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato». Un norma che, secondo alcuni giuristi, permetterebbe al leader di Forza Italia di ricandidarsi in quanto condannato per una frode fiscale di 7 milioni di euro, pari a meno del 2% dell' imponibile di Mediaset. Se approvata, viene spiegato, il Cav potrebbe chiedere la cancellazione della condanna e degli effetti della legge Severino, ovvero i sei anni di incandidabilità. Interpretazione che ha spinto Renzi a stoppare i decreti della riforma e a riportarli in Cdm per eventuali correzioni. Il premier ha voluto smentire le ricostruzioni secondo cui dietro la norma ci sarebbe un accordo con il leader di Fi: «Ci fermiamo, non c' è inciucio. Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c' è problema: ci fermiamo. La norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l' elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone». Il diretto interessato, Silvio Berlusconi, commenta: «Di quella norma non sapevo nulla. L' ho letta sui Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 40 6 gennaio 2015 Pagina 4 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione giornali. E da quello che ho potuto capire poi assieme ai miei avvocati, non è nemmeno detto che fosse applicabile al caso del sottoscritto». Secondo Berlusconi, la vera protagonista di questa vicenda sarebbe «una manina» che si sarebbe mossa per due obiettivi, «mettere in difficoltà sia Renzi che me» con lo scopo di «mettere in crisi il patto del Nazareno» a poche settimane dall' elezione del presidente della Repubblica. L' annuncio dello stop da parte del premier non placa la minoranza del Pd che insorge, aprendo un fronte interno alla maggioranza. La minoranza dem chiede che il provvedimento non venga solo rinviato ma completamente rigettato. Il Tesoro smentisce «una presunta notizia» del sito Dagospia.com secondo cui Franco Coppi, avvocato di Silvio Berlusconi, «avrebbe partecipato a una riunione al ministero dell' economia relativa alla riforma fiscale». Questa notizia, sottolinea il Tesoro, «è destituita di qualsiasi fondamento e frutto esclusivo di fantasia o di volontà di diffamazione, per la quale sarà valutata la sussistenza degli estremi per un' azione legale». Il presidente del consiglio, archiviato il capitolo Berlusconi, si organizza per vedere i suoi del Pd in vista degli appuntamenti più importanti su Riforme e Quirinale. E fa sapere che domani alle 16 parteciperà all' assemblea dei deputati del Pd convocata dal capogruppo, Roberto Speranza, per discutere di riforme costituzionali appunto. Intanto ieri pomeriggio ha incontrato a palazzo Chigi, il presidente del Pd, Matteo Orfini che al termine del colloquio ha spiegato: «abbiamo parlato di tutti i temi all' ordine del giorno dell' agenda politica e dei prossimi appuntamenti parlamentari, dalle riforme al decreto sul fisco...». Quanto alla partita del Quirinale Orfini ha glissato: «di quello si parlerà a tempo debito». Ieri a palazzo Chigi si è presentata il ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini. Il premier ha in programma per l' inizio di questa settimana una ricognizione con i ministri sull' agenda del governo. «Il 2015 mette al centro la scuola, anzi #labuonascuola. Siamo al lavoro sulla riforma più importante per il futuro dei nostri figli e del Paese», ha poi scritto su Twitter il presidente del consiglio. Quanto al ministro, Giannini ha scritto: «Dopo la consultazione, al lavoro con Matteo Renzi per completare il percorso di «la buona scuola». L' incertezza politica in Grecia e il timore che, dopo le elezioni politiche del 25 gennaio, Atene possa uscire dall' euro, fa tremare i mercati. Il cosiddetto «Grexit» rafforza l' aspettativa che la Bce possa speditamente muoversi verso l' acquisto dei bond governativi, mettendo sotto pressione le borse europee e l' euro. Il listino di Atene cede oltre il 4% e anche Milano e Madrid calano intorno all' 1,5%, mentre Londra, Francoforte e Parigi perdono oltre lo 0,5%. Intanto l' euro scende ai minimi da 5 anni e mezzo a 1,1880 dollari, nettamente sotto quota 1,19 dollari. E anche sullo yen la moneta europea passa di mano ai minimi da 2 mesi a 142,86. Lo spread tra Btp e Bund invece tiene bene, in attesa delle mosse di Francoforte sull' acquisto dei bond, sotto quota 130 punti. Il vero punto debole dell' Europa è comunque la Grecia. Ieri il portavoce della cancelliera Angela Merkel ha ribadito che Berlino non cambia posizione e non vuole che la Grecia esca dall' euro. Nettissima anche la presa di Bruxelles. Secondo i trattati Ue, ha ricordato, leggendo il testo, una portavoce della Commissione l' appartenenza all' euro è irrevocabile. Beppe Grillo sta con i vigili urbani di Roma che per protesta si sono dati in buona parte malati la notte di capodanno. Il leader del M5S, che forse non si è accorto come la defezione dei vigili sia nata per contrastare in particolare la rotazione di zone prescritta dal presidente dell' Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, ieri, in un post pubblicato da beppegrillo.it parla di «accanimento mediatico contro i vigili di Roma da parte del governo e dei giornali al suo servizio, con due obbiettivi precisi: distogliere l' attenzione dell' opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?); criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego». Intanto sono arrivati, nel comando della polizia locale di Roma Capitale, i due ispettori inviati dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, per supportare l' indagine interna. I funzionari ministeriali sono stati accolti dal comandante del corpo, Raffaele Clemente, dal quale hanno acquisito preliminarmente alcuni documenti e dati. Dopo questo primo contatto, il loro lavoro proseguirà nei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 41 6 gennaio 2015 Pagina 4 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione prossimi giorni, parallelamente all' inchiesta interna affidata dallo stesso Clemente al vicecomandante Raffaella Modafferi. «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto nel pomeriggio di ieri una telefonata del Presidente degli Stati Uniti, Barack H. Obama, che gli ha formulato i suoi cordiali auguri per il nuovo anno e rinnovato amichevoli riconoscimenti per il suo operato come presidente della repubblica italiana e per la sua azione nell' ambito delle relazioni internazionali ed in particolare in quello delle relazioni tra Italia e Stati Uniti», ha fatto sapere una nota del Quirinale. Nell' intenso e cordiale scambio di opinioni che è seguito si è in particolare sottolineata la necessità di un rilancio congiunto della crescita economica e sociale negli Stati Uniti e in Europa. Al termine della conversazione entrambi si sono ripromessi di mantenere un contatto personale e di rincontrarsi alla prima occasione a Washington o a Roma». © Riproduzione riservata. EMILIO GIOVENTÙ E GIAMPIERO DI SANTO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42 6 gennaio 2015 Pagina 28 Italia Oggi pubblica amministrazione Gli ostacoli posti dalla legge di Stabilità 2015 alla stabilizzazione del personale. Enti locali, precari in standby Stoppate le possibili assunzioni a tempo indeterminato. Stabilizzazioni del personale degli enti locali al palo negli anni 2015 e 2016. La legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014), con le sue previsioni sulla mobilità dei dipendenti delle province, non solo blocca per almeno due anni la possibilità di scorrere le graduatorie dei concorsi e permettere di reclutare gli idonei, ma impedirà di assumere a tempo indeterminato i precari, con i requisiti previsti dalla legge. Si tratta di tre categorie di soggetti: quelli previsti dall' art. 1, commi 519 e 558, della legge 296/2006, quelli indicati dall' art. 3, comma 90, della legge 244/2007, nonché coloro che alla data di entrata in vigore del dl 101/2013 (il cosiddetto decreto D' Alia) avessero maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell' amministrazione che emana il bando. Di fatto, quindi, la legge di Stabilità 2015 oltre a incidere pesantemente sull' attuazione del dl 90/2014, messo sostanzialmente al palo per l' impossibilità di dare corso alla staffetta generazionale, pone nel nulla anche la terza ondata di stabilizzazioni, attivata dall' allora governo Letta. Infatti, l' art. 4, comma 6, del dl 101/2013, convertito in legge 125/2013, stabilisce che le procedure di stabilizzazioni sono possibili «solo a valere sulle risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 anche complessivamente considerate, in misura non superiore al 50%, in alternativa a quelle di cui all' art. 35, comma 3bis, del dlgs 30 marzo 2001, n. 165. Le graduatorie definite in esito alle medesime procedure sono utilizzabili per assunzioni nel triennio 20132016 a valere sulle predette risorse». Ma la legge di Stabilità 2015 riserva l' utilizzo delle risorse assunzionali per gli anni 2015 e 2016 esclusivamente alle assunzioni dei vincitori dei concorsi, in base a graduatorie vigenti o approvate alla data dell' 1 gennaio 2015, nonché alle mobilità del personale provinciale in sovrannumero, l' ondata di circa 20 mila lavoratori creata dalla legge di stabilità. Dunque, le stabilizzazioni sono possibili al ricorrere di ristrette condizioni. L' esistenza o l' approvazione di una graduatoria alla data del 31 dicembre 2014; oppure, l' attivazione in base alle sole risorse per l' anno 2013. La legge 190, dunque, modifica implicitamente il dl D' Alia, sottraendo alle amministrazioni pubbliche la possibilità di destinare risorse degli anni 2014 e 2015 alle stabilizzazioni. Occorre ricordare che a complicare il già caotico sistema creato dalla combinazione tra Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 43 6 gennaio 2015 Pagina 28 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione legge Delrio e legge di Stabilità 2015, si è messo anche il decreto Milleproroghe: il dl 192/2014, infatti, proroga per le amministrazioni statali il termine per effettuare le assunzioni a valere sulle risorse liberatesi nel 2013, alla data del 31 gennaio 2015. Dunque, nel corso del 2015, alle assunzioni dei vincitori dei concorsi e dei dipendenti delle province, si sommeranno anche le assunzioni per nuovi concorsi, purché finanziate entro i tetti di spesa del 2013. Questa indicazione valevole in modo espresso per le amministrazioni statali per effetto del dl 192/2014, vale anche per regioni e d enti locali, dal momento che la legge di stabilità in ogni caso riserva ai vincitori dei concorsi e ai dipendenti provinciali, come detto, le risorse destinate ad assunzioni degli anni 2014 e 2015. Sempre il dl 192/2014 ha anche allungato i termini previsti dall' articolo 4, comma 9, del dl 101/2013, consentendo alle province d i prorogare i contratti col personale precario fino al 31 dicembre 2015. Per quanto tale proroga sia stata sbandierata come una soluzione al problema dei precari provinciali, a ben vedere essa resterà, tuttavia, sostanzialmente inapplicabile. Infatti, lo stesso art. 4, comma 9, del dl subordina tali proroghe al «rispetto dei vincoli finanziari di cui al presente comma, del patto di stabilità interno e della vigente normativa di contenimento della spesa complessiva di personale». Ma, visto che la totalità delle province non potrà rispettare il patto di stabilità e, soprattutto, la vigente normativa in tema di contenimento della spesa di personale, visto che devono tagliare il 50% del costo della dotazione organica (il 30% le città metropolitane e le province montane), nessuna provincia potrà disporre legittimamente la proroga ai precari. © Riproduzione riservata. PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 6 gennaio 2015 Pagina 28 Italia Oggi pubblica amministrazione in ballo circa 20 mila dipendenti per effetto del taglio lineare alla spese delle dotazioni organiche. Province, personale in esubero in cerca di ricollocazione Per i dipendenti in esubero delle province, la l e g g e d i Stabilità non propone nessuna garanzia di ricollocazione. Contrariamente a quanto asserito dal governo, il testo della legge 190/2014 non mette affatto al sicuro i circa 20 mila dipendenti interessati dagli esuberi creati dalla legge, per effetto del taglio lineare alle spese delle dotazioni organiche di province e città metropolitane. L' esecutivo, infatti, insiste col sottolineare che regioni e comuni, c o n p r i o r i t à , e amministrazioni statali, in subordine, saranno obbligati ad assumere, dopo aver chiamato in servizio i vincitori dei concorsi le cui graduatorie siano valide alla data di entrata in vigore della legge di stabilità, i dipendenti provinciali, mediante i trasferimenti per mobilità. La legge di Stabilità 2015 punta, in particolare, a spingere regioni e comuni a effettuare le assunzioni, stabilendo che «le regioni e g l i enti locali, per gli anni 2015 e 2016, destinano le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all' immissione nei ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge e alla ricollocazione nei propri ruoli delle unità soprannumerarie destinatarie dei processi di mobilità. Esclusivamente per le finalità di ricollocazione del personale in mobilità le regioni e g l i enti locali destinano, altresì, la restante percentuale della spesa relativa al personale di ruolo cessato negli anni 2014 e 2015, salva la completa ricollocazione del personale soprannumerario». Questo significa che regioni e d enti locali negli anni 2015 e 2016 debbono destinare le risorse per le assunzioni a tempo determinato, pari al 60% (o anche 80% per gli enti particolarmente virtuosi) del costo delle cessazioni dell' anno precedente, alla chiamata in ruolo dei vincitori dei concorsi. Ciò che residua del 60% alla mobilità dei dipendenti provinciali; tuttavia, in deroga ai limiti di spesa previsti dalla legge, regioni e comuni potranno destinare il 40% residuo del costo delle cessazioni dei dipendenti (avvenute nel 2014 e 2015) integralmente all' assunzione per mobilità dei dipendenti provinciali. Tuttavia, quello che apparentemente è un obbligo che garantirebbe la continuità del lavoro per i dipendenti provinciali, è una semplice esortazione perfettamente aggirabile. Infatti, regioni ed enti locali non sono obbligati ad assumere. Le assunzioni le effettueranno solo se lo riterranno. Allora, in quel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 45 6 gennaio 2015 Pagina 28 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione caso, dovranno rispettare le indicazioni della legge di Stabilità. Nulla, per come è scritta la norma, vieta a regioni e comuni di non effettuare alcuna assunzione a tempo indeterminato negli anni 2015 e 2016, e di coprire eventuali fabbisogni con contratti a t e m p o determinato di 24 mesi (dunque al di sotto della soglia limite di 36 mesi), aspettando che scadano i vincoli imposti dalla legge finanziaria e tornare ad assumere chi vogliono a partire dall' 1/1/2017, lasciando, così, inattuato il piano del governo per ricollocare i 20 mila dipendenti provinciali. Si pensi, in particolare, alla dirigenza: la legge 190 non esclude affatto che una regione o un ente locale assuma dirigenti a contratto a tempo determinato (quelli chiamati senza concorsi, per fiducia con gli organi politici), invece che acquisire in mobilità i dirigenti provinciali. Le tutele, dunque, di cui parla il governo sono solo teoriche e lasciate alla buona volontà di regioni, enti locali e amministrazioni statali che davvero intendano effettuare assunzioni a tempo indeterminato. Perché il meccanismo funzioni e consenta realmente il trasferimento dei dipendenti provinciali verso regioni, comuni o amministrazioni statali, occorrerebbe prevedere l' obbligo nei loro confronti di assumere i dipendenti delle province in sovrannumero, vincolando a tale scopo le risorse disponibili per gli anni 2015 e 2016, vietando ogni assunzione a tempo determinato, con l' eccezione di sostituzioni di ferie e maternità o di settori e servizi come il sociale o le scuole, finalizzata allo scopo di eludere la norma, nonché di vietare almeno fino al 31 dicembre 2016 le assunzioni della dirigenza a contratto. Intanto, è trascorsa con un nulla di fatto la data del 2 gennaio 2015, quando, a dire del sottosegretario alla Funzione pubblica, Angelo Rughetti, si sarebbe dovuto approvare un decreto per imporre alle regioni di acquisire personale e funzioni provinciali o attribuirlo ai comuni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 46 6 gennaio 2015 Pagina 30 Italia Oggi pubblica amministrazione Il presidente della Fondazione Studi chiede di abbattere costo del lavoro e burocrazia per le Pmi. Le riforme con chi vive di lavoro De Luca: dai consulenti le idee per il rilancio del Paese. Siamo giunti alla fine di un anno particolarmente difficile per il perpetuarsi della crisi sia per le imprese che per i lavoratori, che per le professioni. Abbiamo sentito il presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca, sugli aspetti più d' attualità del periodo in corso. Domanda. Presidente, facendo un bilancio, l' evento più importante del 2014 in materia di lavoro è stato quello della legge delega sul Job Act . Pensa siamo sulla strada della semplificazione normativa e del rilancio dell' occupazione? Risposta. Dire se è questo è un provvedimento che rilancerà l' occupazione è difficile, dobbiamo prima capire il contenuto di tutti i decreti delegati, che appunto daranno attuazione alla delega, che il Parlamento ha dato al Governo. Non c' è dubbio, però, che soltanto le regole, anche le buone regole, non creano occupazione. Cito, ad esempio, l' ultima indagine della Fondazione Studi, che riguarda la quantità dei rapporti stabilizzati al termine del periodo incentivato. In sostanza, il quadro di brevissimo periodo, testimonia che le aziende tengono in forza i lavoratori che godono di incentivi e agevolazioni soltanto finché questi incentivi e agevolazioni restano tali. Questo vuol dire che non c' è una crescita di sistema della nostra economia. L' imprenditore, non avendo la possibilità di mantenere un lavoratore in azienda a causa dell' elevato costo del lavoro, lo fa fintanto che durano queste forme di agevolazione. Tutto questo al momento non si intravede. Addirittura nella legge di Stabilità del 2015 c' è la soppressione degli sgravi contributivi della legge 407/1990, che ha portato a centinaia e centinaia di migliaia di assunzioni in questi 24 anni di vigenza. Abbiamo quindi un quadro normativo non definito e non definitivo, che ci lascia però qualche perplessità sulla prospettiva che questo apporto regolatorio darà al sistema. La netta sensazione, anche per i profondi motivi ideologici che hanno animato il dibattito politico e parlamentare, è che si è guardato più a regolamentare i licenziamenti (e quindi l' uscita dal mercato del lavoro) che non le assunzioni». D. Cosa si aspetta di trovare nei decreti delegati e nel mercato del lavoro del prossimo anno? R. L' auspicio è perlomeno quello della semplificazione di quelle che sono le varie formule per la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 47 6 gennaio 2015 Pagina 30 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione gestione del mercato del lavoro. Ma il vero auspicio dei consulenti del lavoro, che vivono per e nelle aziende e con i lavoratori, è dare una consulenza trasversale su quelle che sono le dinamiche aziendali, è la realizzazione di un piano di rilancio dell' economia, che purtroppo non si è ancora verificato. Solo così si può sperare in una ripresa del nostro Paese. Serve un piano di rilancio che sia attento alle esigenze delle piccole e medie imprese, cercando di abbattere il costo del lavoro e la eccessiva burocrazia; misure che porterebbero a rilanciare l' occupazione ed a creare una sorta di circuito virtuoso, che possa alleviare la piaga che porta i giovani ormai sempre più spesso ad abbandonare il nostro Paese. D. Il 2014 è stato un anno ricco di impegni, che ha visto la categoria molto attiva in vari eventi: dal Congresso nazionale al Festival del lavoro, il Simposio, la seconda edizione della Summer School e poi i vari corsi della Scuola di alta formazione, con i vari esperti della Fondazione Studi; molti eventi che hanno visto interfacciarvi con il mondo politico attuale e le istituzioni, ma anche eventi che puntano alla formazione e all' aggiornamento professionale. R. Questo è proprio il fine che si prefigge la Fondazione Studi, che deve produrre cultura, aggiornamenti, occasioni di confronto, momenti di riflessione che portino a ben comprendere i fenomeni che si sviluppano e i conseguenti atti normativi. Tali iniziative vengono organizzate, nelle varie formule multimediali e frontali, per i colleghi che cosi possono usufruire di questi momenti di approfondimento e crescita professionale, alla presenza di interlocutori istituzionali che partecipano ai nostri eventi sempre con grande interesse. I consulenti del lavoro cercano quindi di partecipare attivamente alla crescita del Paese. fornendo un contributo basato non solo sull' esperienza pratica, ma anche sulla minuziosa conoscenza normativa e della prassi che è fondamentale per poter regolamentare al meglio un segmento strategico come il mercato del lavoro. A tal fine produciamo anche numerose indagini e statistiche sui fenomeni esistenti, grazie ai dati rilevati dal nostro Osservatorio, che si basa su quanto prodotto nei nostri studi dove vengono gestiti oltre 7 milioni di rapporti di lavoro. D. Che cosa ci prospettate per il 2015, può darci qualche anticipazione? R. Saranno numerose le attività che saranno sviluppate nell' anno appena iniziato. La nostra forza è quella di essere presenti concretamente nel mondo del lavoro e di rilevare quelli che sono i punti nevralgici che poi necessitano di una diversa regolamentazione. Osservare, tramite la gestione di 1 milione e 250 mila aziende, ci dà la consapevolezza di quelli che sono i veri punti di criticità. Grazie a un campione così numeroso ed effettivo, perché si tratta di realtà concrete, riusciamo a osservare i fenomeni che si verificano. Non siamo quindi portati ad analizzare solo la norma, ma invece ne verifichiamo l' impatto che ha sui destinatari della stessa, per poi prevedere gli effetti che genera. Tale previsione, se utilizzata ex ante, sarebbe risolutiva per raggiungere in maniera più immediata gli obiettivi preposti. Fare un' indagine preliminare sui fabbisogni, sulle criticità e sugli effetti che la norma produrrebbe sul mercato del lavoro, sarebbe davvero un rimedio efficace dagli effetti benevoli anche per meglio utilizzare le risorse impiegate. Ma il ruolo dei consulenti del lavoro non è quello di fare le leggi, ma invece è di mettere a disposizione di chi le deve fare le proprie esperienze e le proprie capacità» D. Qual è l' augurio della Fondazione Studi per il nuovo Anno? R. Un augurio va fatto a chi ha l' onere e l' onore di gestirlo sia in questo momento storico che in futuro. È indispensabile che ci sia una presa di coscienza sulle concrete esigenze e sulle reali necessità dei cittadini, che spesso sfuggono al legislatore. Per far questo servirebbero provvedimenti che diano segnali molto concreti in materia di etica nella gestione della pubblica amministrazione, di snellimento della burocrazia e della semplificazione e di un Fisco che non sia opprimente per il contribuente». D. Ci fa un esempio su quest' ultimo punto che riguarda i rapporti tra contribuente e Amministrazione finanziaria? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 48 6 gennaio 2015 Pagina 30 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione R. È comprensibile che per tenere in piedi il sistema serve l' apporto di imposte, ma nel momento in cui c' è una crisi che devasta trasversalmente tutte le fasce di popolazione, come quella che attanaglia da tempo il nostro Paese, servono provvedimenti concreti per portino sollievo ai cittadini. Ad esempio, sarebbe auspicabile la sospensione degli studi di settore per almeno tre anni. Non c' è dubbio infatti che tutti stiano incassando di meno perché tutti spendono di meno. In questa situazione è anacronistico mantenere in vigore gli studi di settore che stabiliscono indittivamente un volume d' affari più elevato dell' effettivo. Questo produrrebbe effetti positivi anche a livello ambientale, favorendo la compliance tra fisco e contribuente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49 6 gennaio 2015 Pagina 32 Italia Oggi pubblica amministrazione aumentano al tasso di mille ogni anno. Alunni disabili senza continuità, metà cambia prof ogni anno Aumentano gli alunni con disabilità: 1000 in più in un anno, tanto da raggiungere nel passato anno scolastico oltre i 150mila studenti tra scuola primaria e medie, secondo un trend confermato negli ultimi 10 anni. Ma la continuità didattica è una chimera per questi alunni che, al contrario, ne hanno bisogno sia per il proprio percorso formativo sia per promuovere e favorire l' inclusione a scuola. A fotografare l' inclusione scolastica dei quasi 85 mila alunni con disabilità della primaria e degli oltre 65mila delle medie è l' indagine annuale dell' Istat, recentemente pubblicata (www.istat.it). Pur aumentati di 6.000 in un anno, gli oltre 74 mila docenti di sostegno rivelati dal Miur sono insufficienti a garantire la continuità didattica degli studenti con disabilità. Tuttavia, il numero medio di alunni disabili per docente è molto vicino, a livello nazionale, a quello previsto dalla legge 244/2007, cioè un insegnante di sostengo ogni due studenti con disabilità. Non solo circa il 10% delle famiglie della primaria e il 7% delle medie hanno presentato negli ultimi anni un ricorso al Tribunale civile o al Tar per ottenere l' aumento delle ore di sostegno ai figli, con il Sud che doppia il Nord. Ma l' Istat rivela anche che durante l' anno scolastico ha cambiato insegnante l' 10,8% degli studenti disabili della scuola primaria e il 8,8% dei compagni delle medie. Addirittura circa la metà dei ragazzi a inizio anno si ritrova un docente di sostegno diverso dell' anno scolastico precedente: accade al 44,1% degli alunni nella primaria e al 39,8% nelle medie. Una situazione che annulla le distante territoriali, presentando percentuali identiche al Nord come al Sud e al Centro. Eppure, sottolinea l' Istat, «per la realizzazione del progetto individuale è importante che ci sia continuità nel rapporto docente sostegnoalunno con disabilità non solo nel corso dell' anno scolastico ma anche per l' intero ciclo scolastico». C' è di più. Solamente il 66,7% degli insegnanti di sostegno della primaria e il 69,2% di quelli delle medie svolgono l' attività a tempo pieno all' interno dello stesso plesso scolastico: nella primaria le percentuali più alte si registrano nel Lazio e in Calabria (75,5%), mentre quella più bassa nella provincia autonoma di Bolzano (36,1%); alle medie la percentuale più elevata si riscontra in Calabria (74,9%), la più bassa nella Provincia autonoma di Trento ( 46,4%). Al Sud però gli studenti disabili possono contare solo sull' insegnante di sostegno, che dovrebbe Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 50 6 gennaio 2015 Pagina 32 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione occuparsi del supporto didattico e, se l' alunno non è autonomo, dovrebbe essere affiancato da altre figure professionali, fornite dagli enti locali, per il supporto alla socializzazione e all' autonomia. Il numero di ore prestate dall' assistente educativo culturale (Aec) è di circa 13 ore settimanali nelle scuole primarie e circa 11 ore alle medie per gli alunni non autonomi in tutte le attività considerate (spostarsi, mangiare, andare al bagno); per gli studenti con minori limitazioni di autonomia le ore medie scendono intorno a 9 per entrambi gli ordini scolastici. Tuttavia, il numero medio di ore settimanali al Sud è più basso: per le scuole medie è di 8,7 contro le 9,5 ore del Centro e le 10,6 del Nord. Non solo. Gli alunni non autonomi della primaria nel Mezzogiorno ricevono un numero medio di ore di Aec di 12,5 contro le 14,3 del Nord, mentre alle medie si attesta sulle 9,1 ore contro le 13,2 del Centro. © Riproduzione riservata. ANGELA IULIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 51 6 gennaio 2015 Pagina 12 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sanità, sociale e servizi per l'infanzia ALLA CHIESA DEL PARADISO. Don Luca difende la famiglia rom: «Sono persone bisognose di aiuto» FAENZA. Il caso è da diverse settimane alla ribalta della cronaca locale, con riflessi sulla scena politica. Pullulano le polemiche, ma tra i diretti interessati c' è chi stempera i toni e vuole mante nere un basso profilo: si tratta di don Luca Ravaglia, il parroco della chiesa del Paradiso che ha accolto una famiglia rom, sistemandola in due roulotte nel cortile. Motivo: tentare un' integrazione. Il capofamiglia rom, un giovane di 22 anni, risulta indagato per la rapina di una catenina d' oro avvenuto nello scorso mese di ottobre a Russi. Uno scippo ai danni di una donna che lo avrebbe in seguito riconosciuto dalle fotografie apparse sul Corriere Romagna, a corredo di un articolo in cui si parlava dell' integrazione della famiglia. Apriti cielo. E' stato come gettare benzina su un fuoco che era già acceso. «Se ci sono indagini afferma don Luca lascio che la giustizia faccia il suo corso. Spero che chi di dovere faccia il suo lavoro con onestà e professionalità. Di certo è una brutta cosa avere infamato come ladro il mio ospite quando non vi è ancora nessun grado di giudizio. Presumo vi sia un segreto istruttorio. E' diffamazione tanto più che nessun avviso di garanzia è stato a tutt' oggi ricevuto dall' interessato. C' è qualcosa di anomalo in tutto ciò, c' è meraviglia e disappunto da parte mia per quanto avvenuto. Sull' episodio della rapina non mi esprimo, se ci sarà bisogno lo faremo in sede opportuna. Mi pare comunque strano riconoscere qualcuno mai visto, dopo me si, da una foto sul giornale. Comunque vadano le cose confermo in pieno l' opera che sta svolgendo la parrocchia nei confronti di questa famiglia, verso minori, verso persone bisognose di aiuto». E conclude, don Luca, citan do i vangeli: «Il Signore non è venuto per i giusti, ma per i peccatori». Pertanto, «se si rivelassero vere le accuse mosse contro il capofamiglia rom, si tratterebbe sempre di persone che necessitano di un forte sostegno, se invece fos sero false vi saranno denunce verso chi diffama». E ancora: «Per fortuna adesso ci sono le vacanze di Natale e di fine anno, altrimenti i figli di questa famiglia si sarebbero ritrovati a scuola additati dai compagni, conside Don Luca Ravaglia, il parroco della chiesa del Paradiso che ha accolto la famiglia rom, sistemandola in due roulotte nel cortile rato che anche i piccoli sono apparsi su un giornale». Lo stesso capofamiglia pochi giorni fa si è tirato completamente fuori dalla vicenda: «Non ho ricevuto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 52 6 gennaio 2015 Pagina 12 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sanità, sociale e servizi per l'infanzia alcunché. Io a Russi non mi sono mai recato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 53 6 gennaio 2015 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia FESTA DON CLAUDIO BOLOGNESI DA 6 ANNI ALLA GUIDA DI SANT' APOLLINARE. Oggi il venticinquesimo del sacerdozio LA COMUNITÀ parrocchiale di Sant' Apollinare in Russi festeggia oggi i 25 anni di sacerdozio del suo arciprete, don Claudio Bolognesi. L' appuntamento è alle 11 nella chisa di Sant' Apollinare per la celebrazione della messa, con don Claudio sono presenti il vescovo Claudio Stagni e diversi altri sacerdoti, fra cui don Verdiano, oggi parroco a Sant' Agata ma per diversi anni capellano a Russi. I festeggiamenti proseguiranno poi all' oratorio don Bosco. DON Claudio Bolognesi è stato ordinato il 5 gennaio del 1990 a Faenza dal vescovo Francesco Tarcisio Bertozzi. Ha servito per alcuni anni in diverse parrocchie faentine, è stato poi parroco a Solarolo e da sei anni guida la comunità cattolica di Russi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 6 gennaio 2015 Pagina 35 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sport Gli Under 15 con la Lombardia, le Under 14 col Veneto. Per l' EmiliaRomagna doppia finale al "Fabbri" RIMINI. L' EmiliaRomagna centra una doppia finale al 5° memorial "Fabbri". Gli Under 15 hanno dimostrato carattere contro il Piemonte e proveranno a prendersi la rivincita contro la co? azzata Lombardia. Le Under 14 sfideranno il Veneto, storicamente la regione numero 1 in campo femminile nazionale. Appuntamento al Flaminio di Rimini alle ore 10.30 per le ragazze e al "PalaAngels" di Santarcangelo, alle 11,30, per i ragazzi. Il sofferto 7572 al Piemonte (6 punti per Tognacci dell' Ibr) racconta di una partita in rimonta per l' EmiliaRomagna costretta a rimonta anche un 14. Nella ripresa prima l' aggancio a quota 50 e poi il sorpasso sul 53 52. A 1' dalla fine Piemonte avanti 6972, Lorusso segna il 7172, Folli il 7372 a 18" dalla lunetta. Ultimo possesso per il Piemonte ma la tripla di De Bartolomeo muore sul ferro. Nel 6040 femminile sul Piemonte (2 punti di Montanari del Russi e Palmi sani dell' Happy, 7 per Zavatta di Santarcangelo) è arrivata al termine di una partita senza storia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 55 6 gennaio 2015 Pagina 27 La Voce di Romagna sport MEMORIAL FABBRI In mattinata Under 15 contro la super Lombardia e Under 14 con il Veneto. En plein Emilia Romagna: doppio hurrà contro il Piemonte e tutte due in finale RIMINI A prescindere dagli esiti delle due finali di oggi, l' Emilia Romagna ha fatto il massimo, raggiungendo le finali al 5° Memorial Fabbri con tutte e due le selezioni. Gli Under 15 hanno dimostrato carattere contro il Piemonte e proveranno a prendersi la rivincita con la corazzata Lombardia (8940 in semifinale contro il Veneto!). Le Under 14, invece, sfideranno il Veneto, storicamente la regione numero 1 in campo femminile. Appuntamento al Flaminio alle 10,30 per le ragazze e al "PalaAngels" di Santarcangelo, alle 11,30, per i ragazzi. Emilia RomagnaPiemone 7572 (1420; 36 45; 5559) EMILIA ROMAGNA Guglielmi (Crabs Rimini), Venturoli (BSL San Lazzaro) 6, Giuliani (Virtus Bologna) ne, Lorusso (Virtus Bologna) 12, Apena (Magik Parma), Jovanovic (Piacenza BC) 2, Nanni (Virtus Bologna) 10, Folli (Fortitudo Bologna) 12, Pietri (Novellara) 2, Tognacci (Insegnare Basket Rimini) 6, Cosco (Castiglione Murri Bologna) 11, Secchi (Castiglione Murri Bologna) 14. All. Zanardi. PIEMONTE Viano 9, Farris, De Bartolomeo 21, Bianco, Apuzzo 2, Abrate 12, Leone 3, Piccio 3, De Santis 11, Sabatino 3, Segura 3, Borsello 5. All. Ferraro. Emilia Romagna Piemonte 6040 (1714; 33 24; 4733) EMILIA ROMAGNA Stefanini (Basket Parma) 3, Franceschini (Valtarese) 4, Montanari (Basket Club Russi) 2, Quintini (Basket Borgo novo) 4, Farné (Magika), Chierici (Vico Basket) 2, Gozzi (Fortitudo Rosa) 4, Gilli (Pol. Sant' Agostino) 20, Averto (Calderara) 1, Gianesini (Basket Tricolore Reggio Emilia) 11, Palmisani (Happy Basket Rimini) 2, Zavatta (Basket Santarcangelo) 7. All. Della Godenza. PIEMONTE Panato 2, Giaccardo, Furlan 12, Grattini 2, Cambini 2, Caracciolo, Bosco 11, Pavanelli, Leone, Brandi 6, Salvadeo 4, Minarelli 1. All. D' Affuso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 56
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