3 agosto 2014 - Il Comune di Gatteo
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COMUNE DI GATTEO Domenica, 03 agosto 2014 Domenica, 03 agosto 2014 Prime Pagine 03/08/2014 Prima Pagina 1 Il Resto del Carlino (ed. Forli) 03/08/2014 Prima Pagina 2 La Voce di Romagna (ed. Forli) cultura e turismo 03/08/2014 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 19 3 Turismo, pessimi anche i dati di giugno e del semestre 03/08/2014 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 22 4 GATTEO MARE Festivalmar 03/08/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 18 5 GATTEO MARE FINALISSIMA DI FESTIVALMAR 03/08/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 34 6 Finalissima con Cristina D' Avena 03/08/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 37 7 Turismo, "Un giugno da profondo rosso politica locale 03/08/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 11 8 Punto di primo intervento, quattromila firme per difenderlo pubblica amministrazione 03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 CLAUDIO TUCCI Pensioni, braccio di ferro sugli statali 03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 ROSSELLA BOCCIARELLI Con crescita «piatta» deficit verso il 3% Spesa, Padoan in aula 03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 MARCO LUDOVICO Procedure più semplici per i rifugiati 03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 12 9 11 13 15 Sussidiarietà pubblicoprivato nella realizzazione delle... economia nazionale 03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 3 Andrea Ducci Meno spese per interessi, il Tesoro collocherà più Bot 03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 25 Francesco Di Frischia Alta velocità, un piano per tre aeroporti 03/08/2014 Il Resto del Carlino Pagina 24 17 19 21 Lavoro, paracadute da 1,7 miliardi Poletti: «Risposta all'... politica nazionale 03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 5 Ernesto Menicucci L' Aula si concede il weekend vicina l' intesa sulle modifiche 03/08/2014 Il Resto del Carlino Pagina 8 25 Renzi in Egitto, patto per la Libia «Stop ai migranti e Onu in... 03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 «Ue più forte nel Mediterraneo» 23 GERARDO PELOSI 27 3 agosto 2014 Il Resto del Carlino (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 3 agosto 2014 La Voce di Romagna (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 3 agosto 2014 Pagina 19 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) cultura e turismo Turismo, pessimi anche i dati di giugno e del semestre Le critiche del Pd: «Ininfluenti gli spot su Mediaset e non si può continuare a navigare a vista» CESENATICO. Un altro prevedibile crollo di presenze turistiche. Non sarà solo "colpa" del nuovo metodo di raccolta dati nei campeggi che negli anni precedenti avrebbe "gonfiato" le presenze, magari avrà inciso di più il maltempo, ma le notti passate da villeggianti nelle strutture cesenaticensi sono scese da 614.653 dell' anno scorso a 547.638 di quest' ann, per una perdita del 10,90%. Questo nonostante un forte incremento degli stranieri (da 71.810 a 105.908, +47,48%). Gli italiani sono invece crollati da 542.843 a 441.730, 18,63%. Anche gli arrivi sono in calo, passati nel mese da 96.179 a 92.075, 4,27%. A livello semestrale le presenze risultano crollate da 1.047.845 a 860.471, 17,88 per cen to, mentre gli arrivi sono in crescita da 181.473 a 193.368, +6,55%. E la colpa non sarà solo di campeggi, crisi e meteo, visto che le località balneari vicine come Gatteo e San Mauro hanno chiuso la prima metà dell' anno con un segno positivo. Sulla questione interviene il Pd, con il capogruppo Matteo Gozzoli: «Cesenatico sta perdendo competitività e capacità di attrarre turisti rispetto a mete vicine». Oltre che dai dati lo si può evincere anche «camminando per Cesenatico durante la settimana». Ribadisce la preoccupazione e per il futuro propone di «ripensare la nostra promozione turistica, le nicchie di mercato sulle quali puntare e magari rivedere l' offerta. Per rimanere competitivi riteniamo che sia fon damentale la collaborazione tra il pubblico e i tanti privati, ma occorre un lavoro più organico del pubblico e meno a macchia di leopardo con scelte e visioni strategiche per la Cesenatico del futuro che in questi tre anni non abbiamo visto. Nel 2014 l' amministrazione di Cesenatico ha puntato tutto sugli spot televisivi su Mediaset. Oggi possiamo dire che quella campagna è risultata ininfluente sugli arrivi e sulle presenze degli italiani». E chiede che subito dopo il mese di agosto «si attivi un tavolo di lavoro che coinvolga l' amministrazione, le forze politiche, le associazioni e la città per programmare le prossime stagioni. Non possiamo permetterci di navigare a vista per altri due anni». (ia.ba. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 3 agosto 2014 Pagina 22 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) cultura e turismo GATTEO MARE Festivalmar Al Festivalmar stasera in piazza della Libertà la finalissima per i ragazzi dai 6 ai 16 anni a colpi di note e assoli. La madrina è Cristina D' Avena. Ospiti Paolo Macagnino, semifinalista del talent di Maria De Filippi, e il comico Bruce Ketta, da Zelig e Colorado Café. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 3 agosto 2014 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) cultura e turismo GATTEO MARE FINALISSIMA DI FESTIVALMAR QUESTA SERA si tiene la finalissima di Festivalmar a Gatteo Mare in piazza della Libertà che decreterà il primo vincitore della rassegna canora ideata da Andrea Prada e promossa dal Comune di Gatteo. Ci sarà la madrina Cristina D' Avena, insieme a Andrea Prada e Paolo Macagnino, semifinalista ventiduenne di Amici, talent di Maria De Filippi e il comico Bruce Ketta.In palio per il primo classificato c' è la realizzazione di un cd, oltre a soggiorni in Romagna per tutti i ragazzi che saliranno sul podio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 3 agosto 2014 Pagina 34 La Voce di Romagna (ed. Forlì) cultura e turismo GATTEO. Finalissima con Cristina D' Avena Gatteo Festivalmar, è in programma oggi la finalissima che decreterà il primo vincitore della rassegna canora ideata da Andrea Prada e promossa dal Comune di Gatteo. Un appuntamento per i ragazzi dai 6 ai 16 anni impegnati a sfidarsi dal vivo a colpi di note e assoli, davanti al pubblico sempre numerosissimo della località balneare. Immancabile la madrina Cristina D' Avena, che già a giugno ha incantato Gatteo Mare con la sua conduzione briosa e le più memorabili sigle di cartoni eseguite dal vivo. Con lei sul palco l' istrionico Andrea Prada e alcuni ospiti dal panorama televisivo nazionale: da "Amici" sarà a Gatteo Mare Paolo Macagnino, semifinalista ventiduenne del talent di Maria De Filippi già idolo del pubblico femminile under 20. Risate garantite come presumibile già dal nome... con il postino di Zelig e di Colorado Cafè Bruce Ketta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 3 agosto 2014 Pagina 37 La Voce di Romagna (ed. Forlì) cultura e turismo L' ingresso della villetta adiacente l' ex hotel Pino e la scala interna dell' edificio. Turismo, "Un giugno da profondo rosso I DATI DELLA PROVINCIA Il Partito Democratico punta il dito sul trend negativo: "10,90 % pari a 67.015 presenze in meno rispetto alla stagione precedente" Nei giorni scorsi la Provincia ha reso noti i dati relativi agli arrivi e alle presenze turistiche per il mese di giugno 2014. "Purtroppo abbiamo dovuto constatare che il trend negativo dei primi cinque mesi dell' anno (17.90% pari a circa 200.000 presenze in meno) si è ripetuto anche nel mese di giugno che mostra dati da profondo rosso interviene il gruppo consiliare Pd Ad un 4,27% alla voce arrivi (ossia 4.104 arrivi in meno rispetto al 2013), si affianca il dato ben peggiore delle presen ze che segnano un pesante 10,90 % pari a 67.015 presenze in meno rispetto alla stagione precedente. Per completare il quadro occorre precisare che i dati sono raffrontati al 2013, stagione che di per sé non ha brillato per numero di presenze e, a questo aspetto, va sommato il dato che in realtà vicine alla nostra, come Gatteo Mare ( + 1 , 0 2 ) e S a n Mauro Pascoli (1,01), le cose non sembrano andare altrettanto male. Cercando di scegliere un po' più nel dettaglio si evince che il dato più negativo riguarda gli italiani 18,63% nel solo mese di giugno". "Speriamo che i dati di luglio siano migliori afferma Matteo Gozzoli capogruppo del Pd anche se, sicuramente il meteo non avrà aiutato. A questo punto al di là dei diversi parametri per il calcolo delle presenze nei campeggi riteniamo che sia ormai evidente che Cesenatico stia perdendo competitività e capacità di attrarre turisti rispetto a mete a noi vicine; questo almeno è quanto si evince dai dati dei primi sei mesi del 2014, que sto è quello che si può vedere camminando per Cesenatico durante la settimana, a meno che non lo si voglia vedere. Sperando che agosto possa andare sopra ogni più rosea aspettativa per il bene delle nostre attività e della nostra città, non possiamo non ribadire la nostra preoccupazione". Poi alcune idee per il futuro: "Occorre ripensare la nostra promozione turistica, le nicchie di mercato sulle quali puntare e magari rivedere l' offerta che siamo in grado di offrire". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 3 agosto 2014 Pagina 11 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) politica locale SAVIGNANO. Punto di primo intervento, quattromila firme per difenderlo SUPERATA quota quattromila firme. Continua la petizione per il mantenimento e il potenziamento del Punto di Primo Intervento del Santa Colomba di Savignano. Il maggior numero di firme sono state raccolte Gatteo, San Mauro Pascoli e Savignano, ma anche negli altri Comuni la raccolta sta procedendo bene. «Ora è necessario continuare con ancora maggiore forza afferma Luca Menegatti presidente del Centro per i diritti del malato Natale Bolognesi', promotore della raccolta di firme . Infatti nonostante ci sia chi afferma il contrario, il Punto di Primo Intervento del Santa Colomba non è ancora salvo. È vero che manterrà le proprie funzioni fino al prossimo 31 dicembrema non sappiamo con certezza che fine farà. Dico questo perché il P.A.L. (Piano Attuativo Locale), attualmente in vigore, prevede proprio la soppressione del Punto di Primo Intervento di Savignano». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 3 agosto 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione La lunga crisi. Pensioni, braccio di ferro sugli statali Verso l' intesa sugli insegnanti ma dovrebbero saltare le deroghe su università e penalizzazioni. Claudio Tucci ROMA Si tratta sul ripristino di «Quota 96» per gli insegnanti (ci sarebbe uno scostamento sulle coperture individuate dalla Camera e riviste dalla Ragioneria dello Stato di 10 milioni di euro, che vanno quindi reperiti). Più in salita è la strada per "salvare" l' estensione del pensionamento d' ufficio a 68 anni per i professori universitari (una misura che costa 34,2 milioni nel 2015 e ben 113 milioni fino al 2021, e secondo il Mef non sarebbero coperti). E non pochi problemi presentano anche le norme sulla cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla legge Fornero per le uscite anticipate e sul riconoscimento di benefici alle vittime di terrorismo. Anche ieri è proseguito il confronto tra Governo e tecnici del ministero dell' Economia e della commissione Bilancio del Senato per cercare di trovare una soluzione alle norme "non bollinate" dalla Ragioneria generale dello Stato al dl Madia. Il provvedimento è stato incardinato in commissione Affari costituzionali di palazzo Madama e ieri si è esaurita la discussione generale. Oggi entro le ore 15 scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Lunedì riprendono i lavori in sede referente, e si dovrebbe anche riunire la commissione Bilancio, presieduta da Antonio Azzollini (potrebbe partecipare anche il vice ministro dell' Economia, Enrico Morando) chiamata a verificare (e risolvere) il rebus coperture sulle quattro norme contestate dai tecnici del Mef. Dopo le scintille dei giorni scorsi la partita su «Quota96» potrebbe trovare una soluzione, con qualche aggiustamento. Qui il nodo è prima di tutto tecnico: mancherebbero 10 milioni (da reperire), e sono da rivedere anche le coperture già individuate che consistono in un aumento degli obiettivi di spending review e tagli lineari alle spese rimodulabili dei ministeri. Ma la partita è anche squisitamente politica. L' emendamento che punta a mandare in pensione con i requisiti preFornero circa 4mila insegnanti è stato firmato (e votato) da tutti i gruppi parlamentari alla Camera, e una eventuale marcia indietro del Senato, rischierebbe di mettere in discussione l' intero dl Pa al ritorno a Montecitorio. La titolare della Funzione pubblica, Marianna Madia, preme per una rapida approvazione del decreto legge «che è un provvedimento importante dice al Sole24Ore . Troveremo una soluzione con Mef e commissione Bilancio». Per il collega, vice ministro dell' Economia, Enrico Morando, le eccezioni poste dai tecnici della Ragioneria «sono serie» e le «affronteremo con la commissione Bilancio». Stando ai rilievi del Mef la misura maggiormente onerosa è l' estensione del pensione d' ufficio ai Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 3 agosto 2014 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione professori universitari al raggiungimento dei 68 anni. Interesserebbe una platea potenziale di 1.546 docenti. La misura sarebbe completamente scoperta e appare difficile in poche ore riuscire a trovare una soluzione. Se dovesse essere cassata, da quanto si apprende, rischierebbe di essere espunta dal dl anche l' estensione del pensionamento d' ufficio per i primari. Di difficile soluzione è anche la cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla Fornero per le uscite anticipate dal lavoro. Qui la quantificazione degli oneri fatta dalla Camera, sempre secondo la Ragioneria dello Stato, sarebbe sottostimata: per il 2014 servirebbero 5 milioni (anziché uno), per il 2015 15 milioni (anziché tre), e dal 2018 ben 60 milioni (anziché i 16 milioni indicati nella relazione tecnica). Un problema di non poco conto, e che potrebbe portare alla soppressione della norma, anche perché la misura, nei fatti, introduce un' eccezione alla legge Fornero sulle pensioni e potrebbe aprire la strada a una analoga misura valevole per i lavoratori privati (e con costi decisamente maggiori). Si dovrebbe invece trovare una soluzione per la misura che introduce benefici per le vittime del terrorismo. Anche qui il rilievo del Mef è la sottostima dei costi (ma si tratterebbe di una decina di miloni di euro di differenza). Che alla fine potrebbero uscire fuori, e salvare così la disposizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA. CLAUDIO TUCCI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 3 agosto 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Pil e conti. Attesa per il dato Istat di mercoledì. Con crescita «piatta» deficit verso il 3% Spesa, Padoan in aula Rossella Bocciarelli ROMA Martedì 5 agosto il ministro dell' Economia, Piercarlo Padoan, sarà alla Camera dopo le sollecitazioni espresse dai capogruppo e in particolar modo dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, per riferire sullo stato dell' arte della revisione della spesa pubblica e anche sui rilievi esternati sul suo blog dal commissario Carlo Cottarelli. Come si ricorderà l' ex dirigente del Fondo monetario internazionale aveva stigmatizzato, così come aveva fatto anche la Ragioneria, la discutibile copertura individuata nel decreto Pa per i professori pensionandi "a quota 96", perché un' espansione della spesa di 1,6 miliardi veniva coperta con i tagli da spending review che il governo stesso aveva detto di voler destinare a riduzioni di imposte o diminuzione di deficit. Sarà dunque quella, forse, anche l' occasione per cominciare a fare il punto sulle prospettive dei conti pubblici in vista del nuovo Def, alla luce di quel rallentamento congiunturale in corso di cui ha parlato anche Matteo Renzi,chiarendo che una stangata in arrivo non c' è ma forse non sarà possibile estendere il bonus di 80 euro anche ad autonomi e pensionati. In teoria, l'"ora della verità" per conoscere l' effettiva performance dell' economia italiana nel 2014 scatta il giorno dopo, ovvero mercoledì prossimo. Il 6 agosto infatti l' Istat diffonde la stimaflash sul Pil nel secondo trimestre e se anche si scopre che anche tra aprile e giugno, dopo un primo quarto decisamente deludente (0,1%, con una crescita acquisita per l' anno a 0,2) il Pil si è attestato a zero, si dovrà cominciare a parlare di stagnazione per l' anno in corso e non di crescita dello 0,8% come stava scritto nel Dpef presentato a primavera. Ma in realtà, di stagnazione ha già cominciato a parlare l' Istat nella sua ultima nota mensile (anche se il settore dei previsori lavora separato da una specie di chinese wall rispetto a chi raccoglie i dati statistici e dunque la suspence rispetto al dato che si conoscerà solo mercoledì prossimo, rimane intatta). La crescita economica inchiodata a 0,3% o 0,2%, o zero, sta scritta in tutti i report dei più accreditati centri studi elaborati di recente: si va dal Fondo monetario (0,3%) a Prometeia (0,3%) al Centro studi Confindustria (0,2%) alla Banca d' Italia (0,2%) al Ref di Milano(0). Ultimo in ordine di tempo è uscito il rapporto del Cer di Roma, che "vede" un aumento del Pil pari allo 0,1 % per quest' anno e considera l' appuntamento con una crescita intorno all' 1,3% Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 3 agosto 2014 Pagina 3 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione rimandato al 2015. Tutti registrano che lo scollamento fra le attese di un miglioramento riportate dagli indicatori di fiducia a partire dalla metà dello scorso anno e una realtà bruttina, grigia, restia a farsi modificare in fretta dei dati statistici quantitativi permane, nonostante qualche recente schiarita si sia verificata. Per esempio, il Cer cita una riduzione del "misery index", l' indicatore del disagio delle famiglie, dovuta al recente miglioramento dell' occupazione unita a un' ulteriore discesa dei prezzi, che permette un recupero al potere d' acquisto. Però nessuno ormai ritiene che il 2014 possa registrare un dato medio di crescita migliore. E c' è perfino chi teme che il flash dell' Istat di mercoledi prossimo possa immortalare la terza ricaduta in recessione. Sarà un dramma per i conti dello Stato? In sè, non necessariamente: come ha fatto notare il responsabile economia del Pd Filippo Taddei, molto vicino al presidente del Consiglio, se la crescita attesa fosse dello 0,3%, con un peggioramento di mezzo punto percentuale rispetto al Def, il peggioramento dei conti pubblici sarebbe dello 0,2%, ovvero 3 miliardi; se la crescita attesa fosse pari a zero, i miliardi di maggior deficit sarebbero 6. Il punto è proprio questo: riuscire, con tutto il maggior deficit da ciclo economico, a non varcare le colonne d' Ercole del 3 per cento nel rapporto tra deficit e Pil, è essenziale, visto che i confini della flessibilità possibile con l' Europa sono estremamente stretti e che il Def stimava per quest' anno un indebitamento netto del 2,6 per cento. Se si riesce a garantire un rapporto deficitPil sotto il 3%, si può cercare di evitare una manovra aggiuntiva, negoziando con Bruxelles. Altrimenti, accanto ai 17 miliardi da revisione di spesa pubblica individuati per il 2015 in sede tecnica dal commissario Cottarelli e ancora privi di bollinatura politica, occorrerà per forza, pena la sconfessione dei mercati, trovare altre risorse entro l' anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA. ROSSELLA BOCCIARELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 3 agosto 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Immigrazione. Nel decreto del Viminale previsto il raddoppio delle commissioni che esaminano le richieste di asilo. Procedure più semplici per i rifugiati Marco Ludovico ROMA In Italia raddoppiano le richieste d' asilo: il flusso inarrestabile dei migranti sta mettendo in crisi il sistema di esame delle domande di protezione internazionale. Le dieci commissioni territoriali hanno, in alcuni casi Roma, Catania, Milano un arretrato di richieste ormai pesante da smaltire. È l' altra faccia dell' emergenza sbarchi: oltre le difficoltà nell' accoglienza ci sono anche le incertezze meno note, ma forse più pesanti, di chi attende mesi e mesi per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato. Secondo i dati della Fondazione Leone Moressa, le richieste d' asilo in Italia nel primo trimestre 2014 sono state 10.700 rispetto alle 4.670 del 2013, con un aumento del 129 per cento. In assoluto ci collochiamo al quarto posto in Europa dopo Germania, Francia e Svezia. In questo quadro è già pronto, in arrivo per il prossimo Consiglio dei ministri, un decreto legge sulla violenza negli stadi e, appunto, i diritti dei rifugiati. Il testo definito dai tecnici del ministro Angelino Alfano aumenta il numero delle commissioni: da dieci si passa a venti con la possibilità di arrivare fino a cinquanta. Le stesse commissioni saranno insediate presso le prefetture che, con il coordinamento del dipartimento "libertà civili" dell' Interno, guidato da Mario Morcone, forniranno «il supporto organizzativo e logistico» come recita il testo. Si semplificano poi le procedure: «Per accelerare l' esame delle domande si legge nella relazione al decreto legge il colloquio del richiedente asilo si svolgerà davanti a un solo componente della commissione». Le due novità certo non sono esenti da preoccupazioni: le prefetture, con l' attribuzione recente delle competenze sull' anticorruzione appalti pubblici, hanno già un ulteriore e non indifferente carico di lavoro; i colloqui singoli anziché collegiali agli aspiranti rifugiati anche se gli interessati possono chiedere la modalità tradizionale potrebbero abbassare la qualità dell' esame di domande così delicate. Il decreto legge prevede anche misure di finanziamento per ampliare il Sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati (Sprar): la stima è di 112 milioni circa. Il provvedimento, inoltre, autorizza la Marina militare impegnata nell' operazione "Mare Nostrum" ad affondare, dopo aver soccorso e accolto i migranti, le imbarcazioni utilizzate per i viaggi della speranza. Per le norme sul calcio, il Viminale dovrebbe ottenere se il testo avrà l' ok del Consiglio dei ministri il via libera a una serie di misure restrittive contro i violenti allo stadio (si veda Il Sole 24 Ore del 28 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 3 agosto 2014 Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione giugno). Il ministro dell' Interno avrà così potere di vietare le trasferte alle tifoserie che hanno commesso reati gravi nelle partite precedenti. Il daspo (divieto di manifestare alle manifestazioni sportive) si estende fino a otto anni e, soprattutto, diventa anche "di gruppo": potrà colpire non solo l' autore diretto delle violenze ma anche coloro che lo sostengono, lo incitano, lo proteggono, gli sono vicino, gli consentono in sostanza di realizzare l' incursione criminale allo stadio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. MARCO LUDOVICO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 3 agosto 2014 Pagina 12 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione UN SEGNALE DAL GOVERNO. Sussidiarietà pubblicoprivato nella realizzazione delle infrastrutture Ieri dal Presidente del Consiglio è venuto un segnale nuovo in due direzioni: la prima nel senso che un processo di riforma del Paese, con l' obiettivo della competitività, passa anche dalla innovazione dei modelli di governo delle infrastrutture e dei trasporti; la seconda nel senso che l' Italia deve essere propositiva anche rispetto alle istituzioni europee (che frenano). Più nello specifico, sembra che il Governo muova dal principio di sussidiarietà secondo il quale il contributo pubblico non può essere esaustivo per la realizzazione delle opera pubbliche: ed è quindi indispensabile promuovere l' impiego di capitali privati e traffici internazionali non solo per aumentare il Pil nazionale di un punto (come calcolano gli economisti), ma anche per assicurare il finanziamento dei corridoi stessi. Tale approccio implica alcuni modelli organizzativi del tutto nuovi per il nostro Paese, anche se totalmente dentro alle tradizioni europee, che in parte trapelano dall' annuncio del Governo. In primo luogo si annunciano alcune disposizioni di semplificazione delle procedure che assicurino la realizzazione dei progetti nei tempi pianificati, e, specialmente, l' introduzione di un principio di certezza del diritto coerente con il diritto dell' Unione Europea: si tratterebbe di novità importanti per aprire agli investitori stranieri oltrechè per convincere i partners europei ad una valutazione flessibile in ordine alle voci che costituiscono il rapporto fra debito e Pil (il fatto che le infrastrutture pianificate si realizzino nei tempi previsti davvero ha molta influenza sul giudizio che a Bruxelles e Berlino si da del nostro paese!). In secondo luogo si annuncia una revisione su base volontaria dei contratti di concessione per la gestione di infrastrutture rivolta a promuovere investimenti privati importanti per la crescita equilibrata e la coesione. Non si tratta di finanziare questi investimenti con la proroga delle concessioni, che il diritto dell' Unione Europea consente solo in casi circoscritti, ma di adottare misure, che spettano a ciascuno Stato Membro, e che, a talune condizioni, la Commissione Europea può autorizzare nell' ambito di una procedura di "concorrenza per il mercato", per assicurare investimenti (e quindi la realizzazione delle TenT), tariffe eque e, specialmente, servizi di qualità. Così che, rispetto al sacrificio del "mercato interno" si contrappongano e prevalgano obbiettivi di coesione, di crescita equilibrata e specialmente di tutela dell' utente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 3 agosto 2014 Pagina 12 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Uno sforzo che genererebbe, secondo il Governo, investimenti privati per 10 miliardi. In terzo luogo, in una situazione dove il traffico internazionale/comodale avente origine/destinazione l' Italia ed i suoi porti è molto limitato, pare a molti necessario (i) "forzare il mercato" premiando le imprese che trasferiscono nel nostro Paese basi intermodali (attraverso la leva fiscale e contributiva), e (ii) "aprire il mercato" sopprimendo, previa loro individuazione (per corrispondere ad una precisa indicazione della Corte costituzionale), le barriere di accesso non giustificate da esigenze di funzionamento del mercato. In quarto luogo, anche seguendo l' esempio di Paesi simili al nostro, pare necessario individuare nuovi strumenti finanziari pubblici per sostenere la realizzazione delle infrastrutture a rete. Come è pensabile c h e i l n o s t r o P a e s e , c o n i s u o i p r o b l e m i d i c o n t i e d i finanza risalenti costruisca davvero contemporaneamente il Brennero, il III valico, la Lione Torino ecc. senza mettere in gioco le sue infrastrutture logistiche (la funzione delle quali non dovrebbe comunque essere alterata)? Si tratta di rendere produttivi beni pubblici oggi poco o male utilizzati proprio sposando la logica europea che distingue nettamente fra proprietà e funzione del bene. In questo contesto va segnalata la proposta del Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che, partendo dal modello nordeuropeo e dalle stesse indicazioni internazionali, valorizza l' uso dello strumento societario anche per la gestione delle infrastrutture portuali, con che restino allo Stato le funzioni strategiche e regolatorie: società di investimento/gestione pubbliche che, capitalizzate con il demanio portuale e retro portuale, consentirebbero di escludere dai conti dello Stato 10 miliardi di risorse oggi stanziate per le TenT, e che, oltretutto, potrebbero dialogare con le imprese di investimento/gestione di aeroporti e di autostrade. L' autore è odinario diritto dell' Unione europea all' Università di Udine © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 3 agosto 2014 Pagina 3 Corriere della Sera economia nazionale Istat Mercoledì i dati sul Pil. Meno spese per interessi, il Tesoro collocherà più Bot ROMA Giorni di passione. La prospettiva di una crescita economica, che fatica a manifestarsi in modo tangibile, contribuisce all' attesa per le stime sul Prodotto interno lordo (Pil). Mercoledì l' Istat fornirà l' andamento del secondo trimestre, molti segnali lasciano prevedere che la crescita non andrà oltre un paio di decimali. Ma potrebbe pure sfiorare lo zero. Nell' ultima nota mensile sull' andamento dell' economia italiana l' Istituto di statistica ha già delineato una fase contrassegnata da famiglie e imprese in difficoltà. I numeri, del resto, lasciano pochi dubbi. Per il 2014 Bankitalia ha previsto una crescita del Pil allo 0,2%. Un campanello d' allarme, stante una stima dello 0,8% indicata nel Def da parte del governo. Non è un caso se due giorni fa il premier, Matteo Renzi, ha messo le mani avanti spiegando che si aspettava che i dati «sulla crescita fossero più alti e in linea con le previsioni dell' eurozona e aggiungendo cercheremo di lavorare con maggiore determinazione e decisione». Poi ha spostato il tiro ricordando che «se i dati sulla crescita non sono granché e sono altalenanti c' è certo un tema che riguarda l' Italia, ma c' è un tema che riguarda l' eurozona». Resta che le rassicurazioni che non arriverà «nessuna stangata» cozzano con stime e analisi che denunciano una pressione fiscale da record e previsioni al ribasso della crescita. Renzi e il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, hanno margini di manovra assai stretti, salvo contare su qualche «aiutino» grazie, per esempio, ai nuovi parametri di valutazione del Pil. A ricordarlo è stata Confcommercio, spiegando che a settembre entrerà in vigore un diverso meccanismo contabile comprensivo di voci relative al giro d' affari di prostituzione, contrabbando e traffico di stupefacenti. Un pezzo di economia sommersa e illegale che, una volta calcolato nel rapporto tra debito e Pil, consente di scendere al 2,5% rispetto a una stima del 2,6%. Tradotto vuol dire che a Via XX Settembre potrebbero contare su circa 1,68 miliardi di euro in più. Un' altra mano in soccorso del governo sul fronte dei conti pubblici è stata garantita dal calo nell' ultimo semestre del differenziale sui tassi di interesse dei titoli di Stato. Lo spread intorno a quota 160 ha consentito di procedere a una serie di emissioni a tassi più vantaggiosi rispetto agli ultimi due anni. Non a caso è stato deciso di aumentare il numero di emissioni rispetto a quelle già calendarizzate, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 3 agosto 2014 Pagina 3 < Segue Corriere della Sera economia nazionale sfruttando così la possibilità di risparmiare rispetto alle attese. Una mini dote che potrebbe rivelarsi utile per fare quadrare i conti. Tanto più considerato che sul fronte dei tagli di spesa, oltre al recupero monstre di 15 miliardi per il 2015 (servono per garantire la riduzione del deficit, il bonus Irpef e le missioni internazionali), vanno aggiunti i 3,5 miliardi inseriti nel bilancio di quest' anno. Sicuro è che finora il lavoro sulla spending review non ha generato quel tipo di risparmio. Va aggiunto che la polemica generata dal commissario alla revisione della spesa, Carlo Cottarelli, non rappresenta esattamente un viatico per i tagli di spesa. Con l' aggravante che la vicenda dell' ex economista del Fondo monetario rischia di configurarsi come la spia di un problema più generale. Ecco perché lo stesso Renzi non fa più mistero che mancano i soldi per estendere il bonus di 80 euro a incapienti e pensionati. Nei prossimi giorni, oltre ai dati dell' Istat, è in calendario la conferenza stampa del commissario sul taglio alle partecipate pubbliche con l' indicazione dei relativi benefici. L' opposizione, intanto, per bocca di Renato Brunetta accusa il governo di «far saltare i conti pubblici». Andrea Ducci. Andrea Ducci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 3 agosto 2014 Pagina 25 Corriere della Sera economia nazionale Il salvataggio Atteso per mercoledì il numero uno di Etihad, assemblea Alitalia venerdì. Sette nuove destinazioni intercontinentali. Alta velocità, un piano per tre aeroporti Collegamenti per Malpensa, Fiumicino e Venezia. Missione di Hogan in Italia. ROMA Il primo studio di fattibilità per collegare con l' Alta velocità i primi tre scali italiani, Fiumicino, Malpensa e Venezia, è arrivato sabato sulla scrivania del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il costo complessivo dei progetti varia da uno a 3 miliardi: ancora tutta da definire la copertura finanziaria. È il primo concreto passo avanti su un dossier rilevante per la compagnia araba che sta per acquisire il 49% di Alitalia. Mercoledì il numero uno di Etihad, James Hogan, incontrerà gli azionisti di Alitalia e alcuni rappresentanti del governo: molto probabile la presenza del ministro Lupi e di Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan (ancora incerta la partecipazione di Matteo Renzi). Dopo l' assemblea dei soci della compagnia tricolore di venerdì, per varare l' aumento di capitale da 300 milioni, dovrebbe arrivare la tanto attesa firma sull' accordo: i nuovi soci arabi così acquisteranno il 49% di Alitalia. Poi gli atti dell' intesa saranno esaminati dall' Antitrust europeo: se non dovessero sorgere altri ostacoli, al momento non prevedibili, tra novembre e dicembre il matrimonio AlitaliaEtihad sarà completo. Nella difficile trattativa non vanno dimenticati tra i 12 mila dipendenti i 2.251 esuberi: tra loro 954 saranno posti in mobilità con contratti sperimentali di ricollocamento; 681 saranno esternalizzati entro il 31 dicembre prossimo e altri 616 saranno ricollocati. Una spinta decisiva alla vertenza l' ha data certamente la lettera firmata da Hogan due giorni fa, destinata all' ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, dalla quale traspariva un evidente ottimismo. Restano, però, ancora da sciogliere tra i soci della vecchia compagnia i nodi legati alla governance : sarà compito degli avvocati trovare i giusti equilibri tra gli azionisti. Tra questi lo scontro in alcuni casi è stato molto duro e qualche fibrillazione continua a agitare l' ambiente. Comunque venerdì toccherà all' assemblea dei soci esprimersi sull' aumento di capitale. E sebbene Hogan abbia detto che «continuerà» l' alleanza commerciale di Alitalia con Air FranceKlm e Delta Air Lines, non ci sono certezze sul ruolo che il partner transalpino intende rivestire nella newco . Il piano di rilancio degli arabi prevede un investimento di 1,2 miliardi dal 2015 al 2018 e per l' Alitalia il ritorno all' utile nel 2017 con 108 milioni (e un fatturato di 3,7 miliardi). Inoltre per quanto riguarda la proiezione internazionale della nuova compagnia (che potrà contare su sette nuovi aerei), nei prossimi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 3 agosto 2014 Pagina 25 < Segue Corriere della Sera economia nazionale tre anni Etihad ha pensato a sette nuove destinazioni intercontinentali, tra le quali Pechino, Seoul e Città del Messico, oltre all' aumento dei voli per New York, Chicago e Rio de Janeiro. A sorpresa, però, gli emiratini vogliono attivare pure rotte tra Abu Dhabi e Venezia, Catania e Bologna, oltre che con Roma e Milano. Per Linate saranno ottimizzati gli slot e cresceranno i collegamenti europei a discapito di quelli nazionali. E nei piani si punta anche su Malpensa con l' incremento dei voli di lungo raggio da 11 a 25 a settimana, oltre che il rilancio come hub per l' attività cargo . Complessivamente nel 2018, secondo gli arabi, saranno 105 le destinazioni servite con oltre 23 milioni di passeggeri. Francesco Di Frischia. Francesco Di Frischia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 3 agosto 2014 Pagina 24 Il Resto del Carlino economia nazionale Lavoro, paracadute da 1,7 miliardi Poletti: «Risposta all' emergenza» Il ministro: ecco i fondi per la cig in deroga. I sindacati: il nodo resta. ROMA CON ALTRI 678 milioni il governo dà ossigeno a cassa integrazione e mobilità in deroga nel 2014: le risorse per l' anno in corso salgono così a 1,72 miliardi. «Abbiamo voluto dare risposta ad un' emergenza, con l' intenzione di costruire un ponte verso un nuovo assetto complessivo degli ammortizzatori sociali», spiega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che con il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha firmato ieri il decreto interministeriale che fissa nuove regole e limiti per gli ammortizzatori in deroga, e individua ulteriori risorse (la Legge di stabilità prevedeva 1,4 miliardi per il 2014, ma di questi 800 erano già stati utilizzati per il 2013). È FREDDA l' accoglienza dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil usano le stesse parole: risorse e misure messe in campo con il decreto «non sono risolutive». Alla Cgil non piace che le risorse «in realtà si stornano da altri capitoli del lavoro verso la deroga»: per il segretario confederale Serena Sorrentino «ancora una volta il governo non cambia verso» perché «c' è uno spostamento di risorse» dagli incentivi per l' occupazione e dalla formazione continua, quindi tra diversi capitoli dello stesso fronte, le politiche per il lavoro. Mentre delle nuove regole appare «pesante aver introdotto l' aumento dell' anzianità lavorativa per poter accedere agli ammortizzatori in deroga che penalizzerà proprio quei contratti temporanei fortemente incentivati dal governo». La Cisl, con il segretario confederale Luigi Sbarra, fa notare che il decreto «ha accolto solo parzialmente le osservazioni critiche del sindacato», e avverte: «La soluzione individuata sulla durata massima degli ammortizzatori in deroga (11 mesi per il 2014, 5 mesi per il 2015), se da una parte fa salvo il 2014, dall' altra non fa che rinviare l' emergenza al 2015, anno per il quale le previsioni economiche sono ancora negative»; se c' è «apprezzamento» per l' iniezione di risorse, c' è anche preoccupazione per le nuove «forti restrizioni» che «creeranno nel Paese e sopratutto nelle aree del Mezzogiorno problemi e tensioni sociali che il Governo sta sottovalutando». ANCHE LA UIL teme «tensioni sociali», soprattutto al Sud. E rileva che le misure di rifinanziamento annunciate dal Governo «per un verso rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno», ma che tuttavia dice il segretario confederale Guglielmo Loy «se osservate nel loro complesso» le misure varate «non sembrano risolutive e sufficienti per gestire la transizione verso un sistema di tutele di tipo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 3 agosto 2014 Pagina 24 < Segue Il Resto del Carlino economia nazionale universale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 3 agosto 2014 Pagina 5 Corriere della Sera politica nazionale Il voto Vertice tra Boschi e i relatori. Calderoli possibilista sul rientro della Lega. L' Aula si concede il weekend vicina l' intesa sulle modifiche I 5 Stelle all' uscita: andate pure in vacanza, è una fuga. ROMA Dopo il sì (con fiducia) al decreto carceri, è scattato il «rompete le righe»: trolley, borse, taxi, aerei. I senatori, per il weekend, vanno a casa. Niente tour de force h24, sabato e domenica compresi: con le riforme costituzionali, decreto sulla Pubblica amministrazione permettendo, se ne riparla lunedì. Il più, del resto, è fatto. Matteo Renzi e il governo hanno già portato a casa l' impianto base della riforma, con l' approvazione in due settimane al cardiopalma, tra liti, infortunati, polemiche, gazzarre degli articoli uno e due (su cui si concentrava l' ostruzionismo delle opposizioni) che «cancellano» il bicameralismo perfetto e sostituiscono il Senato elettivo con quello «dei 100». E, adesso, si può trattare sul resto. Perché ora, dall' articolo 3 al 40, sui quali gravano altri duemila emendamenti circa (erano 7.850, in tutto), si parla del Titolo V della Costituzione, dei rapporti tra Stato e Regioni, degli istituti di democrazia diretta, dell' elezione del presidente della Repubblica. Lì, su alcuni temi, è possibile arrivare ad un punto di caduta che vada bene anche a Sel e alla Lega. È il «succo», d' altra parte, dei colloqui avuti venerdì dal ministro Maria Elena Boschi con Loredana De Petris prima e Gian Marco Centinaio dopo, la pasionaria vendoliana e il «capo» dei senatori del Carroccio. Incontri ai quali ieri è seguito un vertice «operativo» tra la stessa Boschi, il sottosegretario Luciano Pizzetti, i relatori Anna Finocchiaro (Pd, maggioranza) e Roberto Calderoli (Lega, opposizioni), da molti considerato la vera «mente» di Palazzo Madama. Obiettivo, smussare ulteriormente gli angoli e mettere giù, nero su bianco, quegli emendamenti necessari ad andare incontro ad alcune richieste delle opposizioni. «Abbiamo fatto un bel lavoro...», ridacchia Calderoli all' uscita. Significa che i leghisti torneranno in Aula, lunedì? «Vediamo, vediamo... Devo parlare con Salvini». Tre i terreni di discussione, l' accordo sembra piuttosto vicino. Intanto le soglie per la raccolta di firme per referendum e leggi di iniziativa popolare, che il ddl Boschi fissa a 800 mila e 250 mila, verranno abbassate. E poi l' elezione del capo dello Stato dovrebbe avvenire con l' allargamento del campo dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 3 agosto 2014 Pagina 5 < Segue Corriere della Sera politica nazionale grandi elettori, esteso anche ai 73 europarlamentari. Più complessa la partita sull' immunità: Sel vorrebbe toglierla, ma le parti sembrano ancora lontane. Fuori, comunque, da queste prove d' intesa restano i Cinque Stelle, sempre più sull' Aventino. Il capogruppo, Vito Petrocelli, in Aula si è scagliato anche contro la decisione di aggiornare i lavori a lunedì: «Andate pure in vacanza, noi restiamo qui. Non potete modificare il calendario». Un altro senatore pentastellato, Maurizio Santangelo, ex capogruppo, posta su Facebook la foto del guardaroba di Palazzo Madama, con le stampelle vuote e due valigie davanti: «Guardate sono fuggiti tutti». I «grillini» si piazzano davanti ad una delle uscite del Senato, per immortalare in video i senatori che escono: «Ne abbiamo beccati quattro o cinque, che uscivano mentre il decreto carceri era ancora in votazione». Sul calendario, replica Luigi Zanda (Pd): «Quella tempistica dice era stabilita per chiudere l' 8 agosto e comunque lo faremo». Da lunedì, allora, si va al rush finale: negli articoli da 3 a 40 ci sono oltre alle tre questioni oggetto di trattativa l' abolizione (definitiva) delle Province e del Cnel, il sistema di nomina della Corte costituzionale (3 membri indicati dalla Camera, 2 dal Senato), i senatori «a vita» che non lo saranno più (avranno un mandato settennale e, ex presidenti della Repubblica compresi, non potranno essere più di cinque), la ridefinizione delle materie di competenza dello Stato e delle Regioni, gli emolumenti dei consiglieri regionali (saranno parametrati sull' indennità del sindaco del capoluogo di Regione). Agguati dietro l' angolo? Il primo voto segreto è sull' articolo 18 (amnistia e indulto), presentato da Felice Casson (Pd). Potrebbe essere l' ultima «curva», prima dello striscione d' arrivo. Ernesto Menicucci. Ernesto Menicucci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 3 agosto 2014 Pagina 8 Il Resto del Carlino politica nazionale Renzi in Egitto, patto per la Libia «Stop ai migranti e Onu in campo» Lorenzo Bianchi UN NUOVO prezioso alleato sulla sponda sud del Mediterraneo per cercare di contrastare il flusso biblico dei clandestini. Si intuisce questa filigrana sullo sfondo dell' incontro al Cairo fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il capo dello stato egiziano Abdel Fattah alSisi. Dopo lo scontato appello comune perché si fermi lo spargimento di sangue a Gaza e perché venga liberato il sottotenente israeliano Hadar Goldin, Renzi affronta l' inquietante instabilità della Libia. Come sempre l' approccio è diretto: «Il 96 per cento dell' immigrazione clandestina che arriva in Italia viene dalla Libia. Possiamo fare tutti gli slogan del mondo: se vogliamo risolvere il problema dell' immigrazione dobbiamo risolvere il problema della Libia. Siamo qui anche per questo, con il presidente di un Paese che ha 1.200 chilometri di frontiera con la Libia e conosce meglio il problema». ALSISI assente, ma propone una «strategia a lungo termine». «La gente osserva emigra per migliorare le proprie condizioni di vita. Creare lavoro e sviluppo nei Paesi dai quali partono gli immigrati renderà poco conveniente attraversare il mare e rischiare la vita». Il presidente del Consiglio italiano vuole che l' Onu mandi subito un inviato in Libia e promette che l' Italia solleverà il problema in seno al vertice Nato in calendario per il 3 e il 4 settembre. Il Vecchio Continente, precisa, dovrebbe considerare il Mediterraneo «non una frontiera, ma il cuore dell' Europa». Anche per Renzi «il legame tra la cooperazione internazionale, e quindi la crescita del benessere, e terrorismo è innegabile». «Venerdì insiste dopo 27 anni il Parlamento italiano ha approvato una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo». A Bengasi sull' onda dell' ultima avanzata dei radicali di Ansar al Sharia è stato appena proclamato un califfato islamico, benché le elezioni del 25 giugno siano state vinte dai laici. Renzi chiede che sia «rispettata la volontà dei cittadini», nonostante gli scontri armati nei quali sono già caduti 200 libici. L' ambasciatore del Regno Unito ha lasciato Tripoli e si è rifugiato a Tunisi affidando il suo saluto a un tweet. La sede della delegazione britannica è chiusa. Centocinquantatré deputati eletti il 25 giugno su 200 si sono radunati a Tobruk all' hotel Dar asSalam, a porte chiuse. Alla riunione si sono aggiunti anche il premier del governo provvisorio Abdullah alThani, il viceministro dell' interno e reggente del dicastero Saleh Marzaq e il titolare della sanità. È UN' ESIBIZIONE di muscoli della componente liberale e nazionalista. L' insediamento era in calendario a Bengasi per domani. Ma il colpo di mano di Ansar al Sharia ha sconvolto tutti i programmi. Per non essere da meno gli islamici vicini ai Fratelli Musulmani, guidati da Nuri Abu Sahamein, hanno già indetto una sessione inaugurale alternativa che dovrebbe essere ospitata da Tripoli. L' Egitto ha chiuso la frontiera con la Libia. I suoi cittadini raggiungono per via di terra l' aeroporto di Djerba in Tunisia e vengono rimpatriati con un ponte aereo. L' Egypt Air ha messo a disposizione 4 jet. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 3 agosto 2014 Pagina 8 < Segue Il Resto del Carlino politica nazionale Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 3 agosto 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore politica nazionale Missione in Egitto. Renzi ha incontrato il presidente alSisi. «Ue più forte nel Mediterraneo» Gerardo Pelosi La crisi di Gaza e la destabilizzazione in Libia richiedono un' Europa più forte in politica estera che sappia incoraggiare il ruolo dell' Egitto in tutta la regione. Matteo Renzi è volato ieri al Cairo da presidente di turno dell' Unione europea quasi più che da presidente del Consiglio italiano per incontrare il neopresidente Abdel Fattah alSisi e dare sostegno al piano di pace egiziano per un cessate il fuoco sulla striscia di Gaza. Renzi ha riconosciuto che quella con l' Egitto resta una partenrship strategica per la stabilità politica dell' area e per le relazioni economiche bilaterali. In un incontro con la stampa, Renzi ha definito «cruciale» la proposta del Cairo. L' Italia, ha precisato, «appoggia l' iniziativa egiziana, perché è l' unica possibilità di uscire dalla crisi in corso». Per altro verso, secondo il premier, «abbiamo bisogno di un' Europa ancora più decisa e forte nella politica estera». L' Unione europea deve avere un ruolo «più incisivo» nel Mediterraneo che è «il cuore dell' Europa». Un tema, questo, che agita il dibattito tra i 28, dove, ha precisato Renzi (riferendosi alle candidature tra cui quella dell' italiana Mogherini al posto di Alto rappresentante) «in questi giorni si stanno riorganizzando gli assetti istituzionali e ci sarà un nuovo, o una nuova rappresentante della politica estera europea». Ma se non c' è la capacità di guardare al Mediterraneo in modo diverso, secondo Renzi «l' Europa è debole». Renzi si è poi associato all' invito per l' immediato rilascio del soldato israeliano rapito ieri, uno degli elementi che hanno fatto fallire la tregua cui avrebbero dovuto seguire colloqui di pace al Cairo. Nell' incontro con il premier egiziano Ibrahim Mahlab, il presidente del Consiglio ha accennato alla collaborazione economica fra Egitto e Italia alla volontà delle imprese di tornare in Egitto una volta risolti i contenzionsi in corso. «Immagino ha spiegato Renzi cosa accadrà nei prossimi dieci anni se riusciremo a stabilire pace in questa area del mondo. Immagino investimenti italiani in Egitto e presenza reciproca perché l' economia egiziana sarà in grado una volta uscita dalla fase di difficoltà di essere partner fondamentale». Sull' altra crisi, quella libica, Renzi ha annunciato che l' Italia porrà la questione al centro del vertice Nato del 4 e 5 settembre in Galles. «Un intervento forte» per Renzi è necessario anche in Libia e siano le Nazioni Unite a mandare un inviato speciale nel Paese. Nel frattempo occorre però «aiutare le istituzioni a dar corso al risultato elettorale del 25 giugno». La crisi libica ha un impatto anche sui flussi migratori. Renzi ha ricordato che proprio dalla Libia arriva il 96% dei migranti. «Se vogliamo risolvere il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 3 agosto 2014 Pagina 6 < Segue Il Sole 24 Ore politica nazionale problema dell' immigrazione ha osservato Renzi dobbiamo risolvere il problema Libia». In piena sintonia, il presidente egiziano alSisi per il quale sulla crisi di Gaza «il tempo è un fattore determinante. Bisogna lavorare velocemente per il cessate il fuoco e fermare l' emorragia di sangue». Anche sulla Libia, ha detto alSisi, non possiamo perdere tempo. A Bengasi gruppi di miliziani hanno proclamato un emirato islamico pur non avendo conquistato la città e avendo perso le elezioni. Le operazioni delle milizie devono cessare al più presto secondo alSisi. Sull' immigrazione alSisi ha osservato che «la gente emigra per migliorare le proprie condizioni di vita e quindi lottare contro la povertà significa lottare a lungo termine contro l' immigrazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA. GERARDO PELOSI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28
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