Comune di Anzola dell`Emilia
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COMUNE DI ANZOLA Sabato, 07 novembre 2015 COMUNE DI ANZOLA Sabato, 07 novembre 2015 Ambiente 07/11/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 26 1 Ecosostenibilità ambientale, Sant' Agata prima in Italia Cronaca 07/11/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19 MATTEO RADOGNA «Minacce con spranga per rubarmi le angurie» 06/11/2015 larepubblica.it (Bologna) 2 3 Gli appuntamenti di venerdì 6: Alessandro Preziosi è Don... 07/11/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 18 6 «Ronde per salvaguardare mezzi e strumenti di lavoro» Economia e lavoro 07/11/2015 Il Resto del Carlino Pagina 37 7 La lunga storia Pubblica Amministrazione 07/11/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GIANNI TROVATI Regioni speciali, 62% di spese in più 07/11/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3 GIANNI TROVATI Deficit delle Regioni spalmati in 30 anni 07/11/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3 07/11/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 18 14 Sì ai compensi per il revisore che è sindaco in un altro ente 07/11/2015 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 6 15 Dipendenti pubblici, tanti ma non troppi 07/11/2015 Italia Oggi Pagina 23 16 In sicurezza i conti delle regioni BEATRICE MIGLIORINI Medici, sos regioni 07/11/2015 Italia Oggi Pagina 30 Remunerabili i revisori con incarichi politici 10 12 Il federalismo incompiuto 07/11/2015 Italia Oggi Pagina 30 8 FRANCESCO CERISANO 18 20 7 novembre 2015 Pagina 26 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Ambiente Ecosostenibilità ambientale, Sant' Agata prima in Italia Premio nazionale per il piano d' azione cittadino di PIER LUIGI TROMBETTA SANT' AGATA «UN OTTIMO lavoro di raccolta ed elaborazione dati, trasparente e facilmente ricostruibile nell' ambito del Paes (Piano d' azione per l' energia sostenibile) di Sant' Agata». È questa caratteristica che ha convinto il comitato scientifico del Premio nazionale A+CoM a considerare il Paes cittadino di Sant' Agata tra i migliori d' Italia. S. Agata nel particolare si è piazzata al primo posto nella categoria dei Comuni tra i 5.000 e i 20.000 abitanti. La consegna del riconoscimento si è svolta ieri alla fiera Ecomondo di Rimini nell' ambito della cerimonia di premiazione della quarta edizione del premio promosso da Alleanza per il Clima e Kyoto Club e con il patrocinio e sostegno della Fondazione Cariplo. «Ottima è stato spiegato nelle motivazioni della vittoria la parte tecnica: con modelli si ricostruiscono indicatori di consumo degli edifici di Sant' Agata nei vari ambiti e se ne visualizzano su mappe i risultati». In sostanza nelle mappe si notano le dispersioni termiche che riguardano vecchi edifici. «NELL' AMBITO del Paes spiega soddisfatto il sindaco di Sant' Agata Beppe Vicinelli abbiamo organizzato un percorso partecipato con i cittadini. Abbiamo istituito tavoli dove sono state portate idee dai cittadini in tema di cosostenibilità». Il Comitato scientifico ha anche giudicato interessante la ricognizione dei sistemi informativi territoriali in uso nei vari comuni dell' Unione di Terre d' Acqua (Anzola, Calderara, Crevalcore, Persiceto, Sala e Sant' Agata) e la volontà di creare un sistema integrato di monitoraggio dei dati energetici dell' intero territorio. «Il Paes aggiunge Vicinelli è stato realizzato in collaborazione con i comuni limitrofi dell' Unione delle Terre d' Acqua. Un ringraziamento va al nostro ufficio ambiente, in particolare al tecnico Giulia Manganelli. Abbiamo fatto un lavoro di squadra che ci ha permesso di arrivare primi. Una sfida vinta». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 7 novembre 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca PERSICETO. NOTTI INSONNI NELLE SERRE «Minacce con spranga per rubarmi le angurie» PERSICETO «NON SI FERMANO davanti a nulla, e se provi ad opporti ai furti ricevi in cambio minacce di morte e razzie ancora più pesanti. Uno dei malviventi ha cercato di colpirmi con una spranga». Tomas Malaguti, 31 anni, agricoltore di via Mulinazzo di Persiceto, è stanco delle continue razzie nelle sue serre. «Mi hanno rubato angurie per una valore di 15mila20mila euro continua Malaguti . Per me le rivendono nei banchetti che si incontrano a volte sulle strade. Oltre a rubarmi le angurie, durante le razzie pestano le piantine e così viene pregiudicato anche il successivo raccolto». Malaguti è stato costretto a installare la videosorveglianza: «Ho speso 6mila euro e per fortuna che ho un diploma in elettrotecnica e quindi ho fatto tutto da solo per il montaggio». Dopo le minacce da parte dei ladri, è sparito il furgone: «Mi hanno portato via un mezzo da 40mila euro aggiunge . Dopo due mesi non è stato ancora ritrovato». MALAGUTI non se la prende con le forze dell' ordine: «Quando chiamo in pochi minuti arrivano. Il problema è che i malviventi, se presi, escono quasi subito». Dopo 15 ore di lavoro trovarsi i ladri dentro le serre è avvilente: «Ho speso una vita in campagna sempre con grande passione, ma queste persone ti tolgono ogni voglia di andare avanti». Sono perlopiù stranieri i ladri: «Non sono mai stato razzista e ho sempre pensato che c' è spazio per tutti sbotta . Ma a me è sucesso di essere stato derubato da persone dell' Europa dell' est». Gli incontri per informare e aiutare gli agricoltori sono positivi, ma servono risultati. «Non bastano delle assemblee sottolinea Malalguti , ci vogliono anche delle azioni concrete. Altrimenti rischiamo di parlarne fra di noi senza risultati. È importante comunque che ci si renda conto della situazione. Almeno questi incontri fanno capire che il fenomeno è sentito». Matteo Radogna. MATTEO RADOGNA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 6 novembre 2015 larepubblica.it (Bologna) Cronaca Gli appuntamenti di venerdì 6: Alessandro Preziosi è Don Giovanni Negli ultimi cinque anni ha diretto e interpretato Amleto e Cyrano; oggi conclude con Don Giovanni una trilogia dedicata ai classici seicenteschi, un percorso in un' epoca di ipocrisie, rassegnazioni e passioni attraverso tre personaggi tra loro lontanissimi. Con il "Don Giovanni" di Molière, in scena fino a domenica, Alessandro Preziosi apre stasera (ore 21) la stagione di prosa del Duse. Una immersione nel Seicento che preziosi spiega così: «È un secolo che assomiglia a quello che stiamo vivendo, con figure come Amleto e Cyrano che si contrappongono al pensiero dominante e altre come Don Giovanni portatrici di passioni travolgenti. Tre ruoli che racchiudono un' epoca complessa e incerta, figli del teatro classico al quale in fondo si torna sempre, perché la società non è cambiata». L' intervista nell' edizione in edicola. Il sax secondo Mark Turner. Dopo Kenny Garrett, un altro cinquantenne sassofonista americano di talento è alla ribalta del Bologna Jazz Festival: Mark Turner sarà alle 21.30 all' Unipol Auditorium (via Stalingrado 37, info 334 7560434), affiancato da un ottimo gruppo, con Avishai Cohen tromba, Joe Martin contrabbasso e Obed Calvaire batteria. Californiano, poi trasferitosi a Boston per seguire il Berklee College, Turner è cresciuto avendo come modello Warner Marsh, poi è arrivato nella scena di New York, suonando con James Moody, Jimmy Smith e Joshua Redman. Quindi l' esordio nel 1995 su disco come solista, evidenziando quel percorso postbop che è diventato il suo marchio stilistico a partire dall' album "Turner" del 1998. Dieci anni fa ha fondato il trio Fly, con Larry Grenadier e Jeff Ballard, facendosi conoscere a livello internazionale con questo progetto parallelo. Dal 2012 incide per la Ecm, e oltre ad essere stato chiamato da Stefano Bollani per un disco insieme a Bill Frisell e la ritmica danese, ha inciso l' applaudito "Lathe of Heaven" con la formazione con cui lo presenta dal vivo, per un jazz con suggestioni più cameristiche. Aterballetto a Reggio. Aterballetto all' insegna del rinnovamento continuo del proprio repertorio. Dopo l' importante periodo, ormai conclusosi, che ha visto Mauro Bigonzetti quale suo autore principale, l' ensemble diretto da Cristina Bozzolini sfodera un variegato carnet di ballo invitando a confezionare nuove creazioni sia affermati nomi internazionali sia giovani di casa. Ne è un esempio il programma di stasera alle 20.30 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia per Aperto Festival che, oltre al dirompente "Antitesi" di Foniadakis, registra due prime assolute con 14'20" di Jirí Kylián, duetto estratto dall' opera 27'52" dove l' accento è posto sul tempo non solo come durata ma anche in senso lato, e "L' eco dell' acqua" di Philippe Kratz, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 6 novembre 2015 < Segue larepubblica.it (Bologna) Cronaca quest' ultimo danzatore in seno alla compagnia e qui in veste di autore per un titolo ispirato alle poesie di Goethe. A Ferrara il mondo di Abbado. Alfa e omega di Claudio Abbado vengono racchiusi stasera alle 20.30 nel primo appuntamento di Ferrara Musica nel Teatro Comunale che dallo scorso anno porta il nome dell' indimenticato direttore d' orchestra. Sul palco salirà Andris Nelsons alla guida della Lucerne Festival Orchestra, l' ultima compagine che Abbado diresse nella Nona di Bruckner nell' agosto 2013; al pianoforte, invece, l' atteso ritorno di Martha Argerich nel Terzo Concerto di Sergej Prokofiev, il primo lavoro che la pianista argentina e Abbado registrarono insieme nel 1967 per Deutsche Grammophon. Completa il programma la Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, altro monumento sonoro decisivo nel repertorio abbadiano. Il programma del concerto viene eseguito a Ferrara in esclusiva per l' Italia. Musica DEBUSSY E RAVEL Alle 18 nell' Oratorio di S. Cecilia (Zamboni 15), "Clair de lune" concerto di Stefano Delle Donne violino e Mari Fujino al piano, musiche di Debussy e Ravel. VERDENA Alle 22 all' Estragon (Stalingrado 83), concerto dei Verdena che presentano i brani del nuovo album "Endkadenz Vol. 2", 13 euro. THE HANGOVERS Alle 19,30 alle Officine Patelli (via P. Bonafede 15/a), The Hangovers presentano il nuovo album "Different Plots", gratuito. THE GUARDRAILS Alle 19,30 al Cortile Caffè (Nazario Sauro 24/b), aperitivo a buffet e dalle 22 rock' n roll con il live dei The Guardrails. DIOGENES Alle 22 all' Arterìa (vicolo Broglio 1/e), live dei Diogenes, a seguire Razor Get Sharp, alle 23 Fabrizio Mammarella aka Black Spuma, in apertura Lauer. NEI CLUB Alle 23 al Locomotiv Club (Serlio 25/2), "BIG Bolo Inner Ground" viaggio nella musica soul, hip hop, funk e disco. Alle 22 al Sottotetto Sound Club (Viadagola 16), Smif N Wessun + Buckshot, 15 euro. Alle 22 al Covo Club (Zagabria 1) funk psichedelico con il musicista americano Ahmed Gallab in arte Sinkane. WILLIAM MANERA Alle 21 al Teatro Alemanni (Mazzini 65), William Manera presenta "Un pianista per tutte le stagioni". LISCIO Alle 20,30 al centro Bacchelli (Galeazza 2), serata di ballo liscio e moderno a cura degli Amici del Bacchelli. Teatro CECHOV AL DEHON Oggi e domani alle 21 al Teatro Dehon (Libia 59), la compagnia Teatroaperto porta in scena "Il canto del cigno" di A. Cechov, con Guido Ferrarini e Aldo Sassi, 1922 euro. IO E CHOPIN Oggi e domani alle 21 al Teatro dei 25 (Abba 6/A), Alessandro Pilloni in "Io e Chopin", con Nicola Fabbri nella parte del pianista polacco, 10 euro. POCO POCO Alle 21 all' ITC Teatro di San Lazzaro, "Poco poco ovvero L' ambasciatore Mamma mia" di e con Samuel Hili, vincitore del bando "TeatroVoce della società giovanile", gratuito. BOSTON MARRIAGE Alle 21 al teatro Calcara di Crespellano, "Boston Marriage" di David Mamet con la compagnia Nove Teatro, 612 euro. ROCCHETTA MATTEI Alle 21 alla Rocchetta Mattei di Grizzana Morandi, "Le Triplette di Belleville", con Tita Ruggeri, 7 euro, gratis fino a 5 anni, 5 euro da 6 a 12 anni. Incontri RONCHI SOUND DESIGNER "Green is the colour. Una agreste selezione floydiana 19682015" è il titolo dell' incontro a cura dell' ex assessore Alberto Ronchi, dalle 19.30 alle 21.30 da Semm, il negozio di dischi in via Oberdan 24. Ronchi guida alla scoperta o riscoperta del mito dei Pink Floyd, facendo rivivere i capitoli di una vicenda che ha segnato per sempre la storia della musica moderna con capolavori quali "The Piper At The Gates Of Dawn" e "The Dark Side Of The Moon". LIBRI E AUTORI Alle 18 alla libreria Coop Ambasciatori (Orefici 19), per il festival Gender Bender, Nicla Vassallo presenta "Il matrimonio omosessuale è contro natura. Falso!", interviene Vincenzo Branà. Alle 21 alla libreria Modo Infoshop (Mascarella 24/b), "I senza stato. Potere, economia e debito nelle società primitive" di Andrea Staid. Alle 18 alla libreria Irnerio Ubik (Irnerio 27), "Il pianto di Camilla" di Elena Gaiardoni. Alle 18 alla libreria Trame (Goito 3/C), "Ripartire da casa. Lavori e reti dallo spazio domestico" di Sandra Burchi. Alle 18 alla biblioteca Casa di Khaoula (Corticella 104), "Racconti in cucina" di Delia Altavilla. CITTA' BENE COMUNE Oggi e domani all' Opificio Golinelli (Paolo Nanni Costa 14), conferenza internazionale "The City as a Commons". BOLOGNA MEDIEVALE Alle 17 alla Casa della Conoscenza di Casalecchio, per il ciclo "Il Medioevo a Bologna", conferenza di Marco Poli su "Il Boom economico della Bologna medievale". Eventi SCRIBA FESTIVAL "Scriba", il festival dedicato alle scritture di mestiere si apre alle 18 in Salaborsa con Carlo Lucarelli, Enzo Ciconte e Margherita Asta e Lorenzo Frigerio (di Libera Informazione", protagonisti dell' incontro "Raccontare la mafia" mentre all' Enoteca Divinis si parlerà della scrittura su TripAdvisor con Lorenzo Trenti e di etichette di vini con Davide Turrini e Sandro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 6 novembre 2015 < Segue larepubblica.it (Bologna) Cronaca Santori. GENDER BENDER Alle 11 al Salone Marescotti (Barberia 4), "Olè!", conversazione con Laura Kumin e i coreografi spagnoli. Alle 17 alla Coop di P.za Martiri, "Jukebox" azione teatrale di Teatro Sotterraneo. Alle 18 al Nosadella.Due, "Matrimonio all' italiana", presentazione contest. Alle 20 al cinema Lumière (Azzo Gardino 65/A), "San Cristobal" di Omar Zuniga Hidalgo e "Radiant sea" di Stefan Butzmuhlen. Alle 21 all' Arena del Sole (Indipendenza 44), "Yellow place" di M. Russo e A. De Rosa, a seguire "I see the problem, not the solution" di M. De Duenas e I. Mijacevic. Alle 23 al Cassero (Don Minzoni 14), "Feed the Bear Party" special guest Pet Shop Bears dj; a seguire "Full service" di Daniel Hellmann. EROS DEGLI ARTISTI Al Teatro del Navile Spazio Arte di Bologna, in via Marescalchi 2/b, dalle ore 18 alle ore 20, inaugurazione della mostra d' arte "L' Eros degli Artisti". MONDO IN MUSICA Dalle 17 alle 19 presso l' Happy Center della Bolognina (via A. Di Vincenzo 26/f) inaugurazione del progetto "Il mondo in musica" con un laboratorio di costruzione di strumenti musicali, a cura di Aprimondo. MERCATINO Oggi dalle 21, domani e domenica ore 9,3012 e 1619 alla Parrocchia di San Pio X (via Dickens 1), mercatino dell' usato e dell' antiquariato a favore delle opere parrocchiali. BAMBINI E RAGAZZI Alle 17,45 in Salaborsa Ragazzi (p.za Nettuno 3), "In trappola col lupo" letture da 4 a 7 anni; alle 17,30 "Film in biblioteca" (dai 3 anni). Domani alle 10 alla biblioteca Lame (Marco Polo 21/13), "Nati per leggere" (37 anni). ASCESA E DECLINO Alle 21 alla biblioteca di Anzola, Emanuele Felice presenta il suo libro "Ascesa e declino", per la rassegna Dialoghi a Chiare Lettere. FESTE E SAGRE Da oggi a domenica a Villa Beatrice ad Argelato, Sagra dei tartufi, specialità bolognesi a base di tartufo e musica dal vivo: questa sera "Non solo zero" serata dedicata a Renato Zero. Da oggi fino al 12 novembre a Casalecchio, Festa di San Martino. Regione RUFUS WAINWRIGHT Alle 20,30 al Teatro Regio di Parma, per il Barezzi Festival, concerto del pianista Rufus Wainwright, in apertura Guido Maria Grillo, 1535 euro. A mezzanotte nel ridotto del teatro After Tanquerary N° Ten e Django' s Finger quartet. GIOVANI TALENTI Alle 20,45 al teatro Comunale di Russi, per la rassegna Giovani Talenti, doppio concerto del duo pianovioloncello BurbassiZanconi e del duo pianoclarinetti SucciSantià, 9 13 euro. TRIO ECCENTRICO Alle 20,30 al teatro Rossini di Lugo (RA), concerto del Trio Eccentrico, con Massimo Ghetti flauto, Alan Selva clarinetto, Javier Adrian Gonzalez fagotto, musiche di Mayr, Schubert, Mozart, Beethoven, gratuito. HOMICIDE HOUSE Oggi e domani alle 21, domenica alle 17 al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, "Homicide House" di Emanuele Aldrovandi, 1214 euro; repliche dal 13 al 15 novembre. NUZZO DI BIASE Alle 21 al Teatro Petrella di Longiano (FC), "Gli impiegati dell' amore" del duo comico Nuzzo Di Biase, 20 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 7 novembre 2015 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca «Ronde per salvaguardare mezzi e strumenti di lavoro» «DAL LUGLIO scorso, dalla Valsamoggia a Persiceto, molti agricoltori per sventare il crimine non dormono per vegliare su campi e attrezzature». Confagricoltura sottolinea come incide sulla vita delle persone il fenomeno della microcriminalità. «Altri coltivatori si improvvisano sentinelle spiegano dall' associazione e insieme organizzano ronde per la sorveglianza e il presidio del territorio. Ci sono altri poi che addirittura collaborano con le forze dell' ordine nell' intento di smascherare furti di ogni genere. È questa la situazione di massima allerta nelle campagne bolognesi, dalla Valsamoggia a San Giovanni i n Persiceto. Le nuove ronde del territorio servono per evitare i furti di trattori». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 7 novembre 2015 Pagina 37 Il Resto del Carlino Economia e lavoro La lunga storia NATA a Portomaggiore, Ferrara, nel 1905, la Premiata Distilleria Liquori G. Fabbri si sposta a Borgo Panigale nel 1914. Nel 1935 il capostipite, Gennaro Fabbri, muore. Poco prima, acquista il Bar Centrale, aperto 24 ore su 24, ritrovo della più ricca borghesia bolognese. Nel '33, la ditta cambia il nome in 'Ditta G. Fabbri di Aldo e Romeo Fabbri'. Un' ulteriore trasformazione avviene negli anni del dopoguerra e nel '6070 con il boom della gelateria, la nascita della G. Fabbri spa e l' entrata della terza generazione di famiglia, Fabio, Giorgio e Stefano. E' il tempo della creazione del nuovo stabilimento di Anzola dell' Emilia (180mila metri quadri). Borgo Panigale resta sede di rappresentanza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 7 novembre 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Regioni speciali, 62% di spese in più Uscite correnti più alte rispetto agli enti a statuto ordinario Ma solo al Nord servizi più efficienti MILANO Il primo compito del quarto governo Crocetta, diventato subito "quaterbis" dopo l' ennesimo minirimpasto avviato nelle sue prime ore di vita, sarà quello di salvare la Sicilia dall' ennesimo rischio dissesto. Giusto ieri, ha fatto sapere Davide Faraone che è sottosegretario all' Istruzione ma soprattutto è il riferimento di Renzi sull' Isola, il Cipe ha sbloccato 780 milioni di euro pescati dai Fondi di sviluppo e coesione per tamponare le falle di quest' anno. Alle porte, però, c' è un 2016 tutto in salita. Come spesso le capita, insomma, la Sicilia riassume a tinte più forti una crisi della finanza regionale che domina in questi giorni il dibattito nazionale. Anche quella a Statuto speciale, in realtà, è un' Italia divisa in due, formata da due parti distantissime fra loro per condizioni economiche e stato di salute dei bilanci, ma unite da un filo rosso: quello della spesa. Una spesa che nelle piccole autonomie del Nord, con l' eccezione parziale di un Friuli Venezia Giulia un po' meno "speciale" degli altri nelle forme di finanziamento e quindi nelle dimensioni delle uscite, alimenta apparati politici e burocratici imparagonabili con quelli dell' Italia "ordinaria", ma anche servizi spesso di alto livello e un welfare capillare. In Sicilia e Sardegna, invece, gli Statuti autonomi non hanno decentrato le funzioni svolte dallo Stato, ma hanno moltiplicato i costi fissi degli apparati burocratici e degli organici pubblici: proprio quelli che, ancora una volta, stanno schiacciando i conti siciliani. Come accade per le Regioni ordinarie (su cui si veda Il Sole 24 Ore del 4 novembre), i numeri sono l' arma migliore per individuare il problema, anche se nel caso delle Autonomie speciali hanno bisogno di qualche spiegazione in più. Le cifre parlano di una spesa corrente pro capite che dove lo Statuto è autonomo si attesta a 3.750 euro all' anno, cioè a un livello superiore del 62% rispetto ai territori ordinari, ma sono figlie della media fra due situazioni molto diverse: quella del Nord, Valle d' Aosta e Trentino Alto Adige in testa, dove le Autonomie svolgono in prima persona anche molte funzioni statali, e difendono i propri livelli di spesa (più di 9mila euro ad abitante in Valle d' Aosta, tra i 5.500 e i 6.500 euro pro capite a Trento e Bolzano) anche con i primati nell' assistenza ai propri cittadini. Sulle Isole, invece, la spesa rimane più alta di quella delle Regioni ordinarie (la differenza è del 40%) ma non spinge in alto i servizi. A gonfiare i bilanci delle Autonomie del Nord è lo scambio tra funzioni statali gestite direttamente e tributi erariali trattenuti sul territorio. È la «regola del 90%», che lascia direttamente alle Regioni i 9/10 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 7 novembre 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione dei principali tributi statali, e il 100% di altri gettiti "minori": a questa regola si è progressivamente avvicinato anche il Friuli Venezia Giulia, che di riforma in riforma ha visto crescere dal 40 al 91% l' Iva e dal 40 al 60% l' Irpef "trattenuta", due voci che si accompagnano al 45% dell' Ires e al 90% delle imposte sull' elettricità e delle accise sui tabacchi. In Regioni con un Pil pro capite più alto della media, un meccanismo del genere ingigantisce le entrate e porta in alto le risorse a disposizione degli abitanti. Da qui arriva il superwelfare, che sarebbe insostenibile se ne avessero diritto anche i cittadini dell' Italia "ordinaria", ma arriva anche la generosità delle istituzioni verso i loro politici. Anche dopo gli adeguamenti recenti, per esempio, in Valle d' Aosta assessori e consiglieri regionali e comunali costano 140 euro ad abitante, cioè dieci volte la media italiana. In Trentino Alto Adige, dove le indennità 2014 sfiorano i 60 euro ad abitante, è ancora in corso la guerra dei supervitalizi: cancellato fra le polemiche il logaritmo pensato nella scorsa legislatura che avrebbe assicurato vitalizi fino al milione di euro ai consiglieri con più mandati in curriculum, si è accesa la battaglia legale sul recupero delle somme già erogate in base a quella regola, e all' appello mancano ancora 13 milioni di euro. I numeri oversize della politica sono il tratto che unisce le Autonomie ricche del Nord e quelle disastrate del Sud, dove invece il quadro offerto da bilanci e servizi è più che fosco. La Sicilia, si diceva, ha appena ottenuto un salvagente da 780 milioni, che con un paradosso evidente serviranno in gran parte serviranno a garantire il «contributo alla finanza pubblica» nazionale chiesto alla Regione. Scavallato il 2015, però, l' impresa titanica di tenere in piedi i conti gravati da costi di personale e apparati fuori misura ricomincia. Nelle settimane scorse l' assessore all' Economia Alessandro Baccei ha preparato una bozza di finanziaria regionale con 300 milioni di euro di tagli, e gli amministratori dell' Isola stanno facendo la spola con Palazzo Chigi nel tentativo di spuntare un nuovo «salvaSicilia» (il prossimo incontro è in calendario per lunedì). La crisi finanziaria della Regione ricade a domino su quella di molti Comuni, anche loro alle prese con l' emergenza delle casse vuote paradossalmente aggravata dal mancato arrivo dei fondi nazionali: centinaia di Comuni siciliani, infatti, non hanno inviato in tempo al ministero dell' Interno i certificati sui rendiconti del 2014, e quindi sono incappati nella sanzione che blocca il fondo. «La Regione è diventata il padre padrone di tutto», conferma Pietrangelo Buttafuoco, lo scrittore e giornalista catanese che con «Buttanissima Sicilia» ha avviato la battaglia contro lo Statuto speciale oggi al centro dell' appello ai «coraggiosi» (insieme al parlamentare ex Sel Claudio Fava e il deputato regionale Davide Ferrandelli, dimessosi a luglio) per le dimissioni contestuali dei consiglieri e conseguente commissariamento. Una prospettiva analoga a quella del Campidoglio, «ma rimarca Buttafuoco numeri e metro alla mano il caso Sicilia è dieci volte più grave, anche se è circondato da un silenzio agghiacciante. L' autonomia attacca ha creato una casta burocratica in continua crescita, perché procede per aggiunte e non per spoils system, ed è fallita proprio sulle specialità più delicate: è assurdo che la Sicilia non sia la prima vetrina d' Italia con il suo patrimonio storico e culturale, come è assurda la condizione dell' agricoltura». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 7 novembre 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Deficit delle Regioni spalmati in 30 anni Il Consiglio dei ministri vara il decreto salvabilanci Chiamparino: bene il governo MILANO Il Governo approva il decreto «salvaRegioni» e arriva subito il «grazie» dei Governatori per bocca di Sergio Chiamparino, che oltre a guidare la conferenza dei presidenti regge le sorti del Piemonte, cioè la prima Regione interessata dal salvagente dopo che la Corte costituzionale ne aveva bocciato i conti 2013 aprendo un disavanzo vicino ai 6 miliardi. Il provvedimento, che era comunque atteso dall' ampia maggioranza delle Regioni, non offre fondi aggiuntivi, ma spegne il fuoco acceso dalla gestione dei fondi sbloccadebiti anticipati dal Governo nel 2013. Il salvataggio arriva con due mosse: l' orizzonte di 30 anni per ripianare i disavanzi di amministrazione, e l a c o s t i t u z i o n e n e l l a colonna delle spese dei bilanci regionali di un «fondo anticipazioni» non impegnabile e pagabile, per evitare che si aprano nuovi buchi in futuro. Nel provvedimento, quattro articoli in tutto destinati a confluire nella manovra per la conversione in legge, non trova invece spazio a l c u n a m i s u r a p e r i Comuni, p e r c h é l a sanatoria sulle aliquote dei tributi approvate in ritardo è stata esclusa dal testo (come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) per il «non possumus» di Palazzo Chigi. Anche le nuove regole sulla gestione dei fondi sbloccadebiti riguardano solo le Regioni, per cui non possono aiutare anche i Comuni che fossero incappati nello stesso problema: una prospettiva, denunciata qualche settimana fa dalla Corte dei conti, su cui però i magistrati contabili hanno appena cominciato l' analisi. La questione è ad altissima caratura tecnica, ma ha anche evidenti ricadute sostanziali e politiche. In molte Regioni, in base a scelte che secondo i governatori erano state avallate a suo tempo dai tavoli con il Governo, i prestiti assicurati dal ministero dell' Economia per consentire alle Regioni di pagare le fatture arretrate sono stati trattati nei bilanci in modo tale da consentire l' aumento degli spazi per nuova spesa corrente. Un effetto illegittimo, ha spiegato la Corte costituzionale quando si è occupata del Piemonte, perché i vecchi debiti da finanziare dovevano già essere iscritti nei conti, sotto forma di «residui passivi», per cui i soldi dell' Economia non avrebbero potuto in alcun modo migliorare i saldi e alimentare nuova spesa. Nascono da qui i disavanzi, che secondo le stime circolate in queste settimane avrebbero raggiunto i 9 miliardi di euro e che senza l' intervento governativo avrebbero schiacciato i conti regionali con le rate necessarie a ripianarli: con 30 anni di tempo, in base a un calendario analogo a quello che governa la restituzione degli anticipi arrivati dal ministero dell' Economia, la rata annuale si abbassa drasticamente, e quindi si evita il rischio di dissesti a catena delle Regioni. Dopo l' entrata in vigore del provvedimento, le amministrazioni dovranno correre per aggrapparsi alla Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 7 novembre 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione scialuppa di salvataggio, perché dopo il 30 novembre i bilanci di quest' anno non si possono più modificare. La stessa scadenza riguarda quei Comuni che, non potendo contare sugli aumenti fiscali deliberati dopo il 30 luglio (con proroga al 30 settembre solo per la Sicilia), devono trovare un' altra strada per far quadrare i conti. Il via libera al decreto è importante sul piano politico anche perché toglie dal tavolo delle trattative fra Governo e Regioni sulla manovra un ostacolo ingombrante, che ha parecchio contribuito al drastico scaldarsi dei toni seguito da una pacificazione altrettanto repentina. Con il provvedimento approvato, tutti gli occhi tornano a volgersi sulla partita dei 111 miliardi del fondo sanitario, che con i lavori parlamentari della manovra potrebbero salire di 500 milioni (anche se non manca chi, come la minoranza Pd, punta a un incremento più forte limitando il raggio d' azione dell' addio alla Tasi sulla prima casa) per siglare la nuova pace fra presidenti e Governo. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 7 novembre 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione . Il federalismo incompiuto Con la legge di stabilità che lo hanno sottolineato i tecnici di Camera e Senato impone risparmi effettivi alle Regioni nel triennio 20172019 per 17 miliardi (3,6 miliardi nel 2016), la questione della contabilizzazione dei debiti pregressi risolta ieri per decreto andava affrontata in effetti con urgenza. Il punto è che siamo tuttora alle prese con un federalismo incompiuto, con le conseguenze nefaste di una riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, e dei suoi successivi epigoni, nata male e gestita ancor peggio.Continuapagina 3 Dino Pesole Una riforma immaginata per ridisegnare i confini delle competenze tra Stato e Regioni, ma che nei fatti ha prodotto l' inevitabile lunghissima sequenza di ricorsi inviati alla Consulta: 120 l' anno, uno ogni tre giorni, un contenzioso infinito fatto di oltre 1.500 impugnazioni di leggi, che hanno generato quasi mille sentenze dei giudici. Dal 2001 al 2014, lo Stato ha sollevato il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale per 871 leggi regionali. Non si può non rilevare questa clamorosa anomalia, quando si mette in campo una manovra di finanza pubblica c h e n e l 2 0 1 6 produrrà risparmi per 7,3 miliardi su una spesa totale che ammonta a 831 miliardi (il 50,9% del Pil). Il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri sana un pasticcio contabile insorto attorno ai criteri di contabilizzazione dei fondi anticipati dal Governo alle Regioni, per far fronte ai debiti contratti con i fornitori. Risorse che in alcuni casi sono state impiegate per alimentare la spesa corrente. Una vicenda che trae origine dal decreto legge 35 del 2013, attraverso cui sono stati stanziati 40 miliardi per accelerare i pagamenti pregressi delle amministrazioni pubbliche. Questione complessa, finita davanti alla Corte costituzionale che si è pronunciata nel giugno scorso, con la Corte dei conti che ha certificato di conseguenza un deficit del Piemonte di circa 6 miliardi, e che ora si chiude con la decisione di consentire alle Regioni di restituire in 30 anni i fondi girati dallo Stato per pagare i fornitori. Pasticcio contabile, ma non solo. La vera questione ha ancora una volta a che fare con scelte politiche chiare e coraggiose. Una vera e incisiva spending review non può che passare attraverso la ridefinizione dei diversi centri di spesa, e la contestuale riallocazione e razionalizzazione sia delle risorse di competenza delle amministrazioni centrali che di quelle in capo alle autonomie territoriali. In caso contrario non potrà che continuare a prevalere la logica dei tagli lineari o semilineari, e a ogni varo della legge di stabilità si assisterà al rituale balletto di cifre sul miliardo in più o in meno che viene assegnato alla sanità, sia rispetto all' anno precedente (nel caso della manovra all' esame del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 7 novembre 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione Senato un miliardo in più da 110 a 111 miliardi), sia rispetto alle intese sottoscritte in corso d' opera (in questo caso 2 miliardi in meno, dai 113 miliardi promessi ai 111 stanziati). Riformare e riqualificare il perimetro e il raggio di azione delle amministrazioni centrali e periferiche: ecco il compito primario di una vera spending review, esercizio politico a tutto tondo che se ben condotto consente di riprogrammare la spesa attraverso il criterio della riqualificazione delle risorse. Finora non è andata esattamente così: negli anni del risanamento forzato, le manovre sulla spesa sono state indirizzate pressoché integralmente al riequilibrio dei conti pubblici. Al pari degli interventi sul versante delle entrate, magna pars delle tre manovre correttive varate nel 2011 per spegnere l' incendio che stava travolgendo la nostra economia. Il punto è che le vere riforme (e la spending review è riforma strutturale di prim' ordine) vanno impostate e realizzate per quanto possibile al di fuori di un' ottica di emergenza. È possibile affrontare il tema fondamentale della riqualificazione della spesa pubblica non più con la «veduta corta», di cui parlava Tommaso PadoaSchioppa, che peraltro una spending provò a metterla in campo? Da questo punto di vista, la manovra "espansiva" varata dal Governo, pur apprezzabile da diversi punti di vista (il primo è il taglio della pressione fiscale), offre risposte ancora parziali sul versante della spesa. A conti fatti, se si escludono i 2 miliardi ascritti alla voce "ulteriori efficientamenti", l' asticella della "spending" si ferma a poco più di 5 miliardi. Il processo di spending review «continua e non ci sono singhiozzi», rassicura il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, e vi è da augurarsi che così sarà poiché nel 2017 occorreranno risorse ben più consistenti, per disattivare le clausole di salvaguardia che nel 20172018 ammontano a circa 35 miliardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 7 novembre 2015 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Comuni e Province Sì ai compensi per il revisore che è sindaco in un altro ente Il ministero dell' Interno dà il via libera ai compensi per i revisori dei conti di Comuni e Province che sono anche amministratori in un altro ente. Il parere del Viminale interviene su un tema dibattuto da tempo, aperto dall' articolo 5 del Dl 78/2010 che ha imposto il gettone simbolico da 30 euro per gli incarichi conferiti dalle Pa ai titolari di cariche elettive. Sul punto si sono espresse in passato alcune sezioni regionali della Corte dei conti, giudicando applicabile la norma anche ai revisori, ma il ministero va in senso contrario: sono esclusi, secondo la lettura del Viminale, gli incarichi ricevuti da sindaci e amministratori in genere nell' ambito della loro attività libero professionale e quindi scollegati dal loro ruolo pubblico. «È un' interpretazione che sosteniamo da sempre commenta soddisfatto Gerardo L o n g o b a r d i , p r e s i d e n t e d e l Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili in un confronto sereno con il ministero che evidentemente ha dato i suoi frutti». «Il decreto aggiunge il vicepresidente del Cndcec, Davide Di Russo è ispirato dalla finalità di ridurre il costo degli apparati politici, fra cui non rientrano certo i revisori». Con il parere dato a un Comune lombardo, il Viminale si rivolge anche alla Corte dei conti perché come spiega il direttore centrale della Finanza locale, Giancarlo Verde «esiti interpretativi diversi potrebbero configurarsi per i revisori come un ostacolo allo svolgimento della loro professione. Un effetto certo non voluto dalla legge». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 7 novembre 2015 Pagina 6 Il Sole 24 Ore (Plus) Pubblica Amministrazione DIETRO I NUMERI Dipendenti pubblici, tanti ma non troppi La stucchevole esortazione a ridurre la spesa pubblica "improduttiva" si accentra spesso sul numero di dipendenti pubblici, che sono troppi e non lavorano. Certamente, scandalosi fatti di cronaca come nel caso degli ormai famosi 35 impiegati assenteisti del Comune di Sanremo, sembrano portar acqua al mulino di quanti vorrebbero tagliare e sfrondare. A queste facili accuse si potrebbe obiettare: primo, dato che in Italia la qualità dei servizi pubblici lascia a desiderare, quel che si dovrebbe fare è costringere gli assenteisti a lavorare al servizio del cittadino, invece di andare alla spiaggia. Licenziarli può essere una punizione adeguata, ma poi bisognerebbe assumere qualcuno per fare quel lavoro che non facevano bene. Secondo, nell' aggregato in Italia i dipendenti pubblici non sono troppi. In percentuale dei clienti (la popolazione) sono meno che negli Stati Uniti, che certo non è un Paese statalista. T e r z o , i dipendenti pubblici s t a n n o g i à diminuendo e non da ieri. Il blocco del turnover ha funzionato. Il grafico mostra come, negli ultimi vent' anni facendo 100 il 1995 l' occupazione privata (in termini di unità di lavoro, che riducono il tempo parziale a unità di tempo pieno) sia aumentata, mentre i numeri dei dipendenti pubblici sono massicciamente scesi. L' occupazione privata si è ridotta a partire dal picco precrisi (2007), anche se la discesa si è fermata l' anno scorso, quando il 2014 ha perfino segnato una leggera risalita. Ma l' occupazione pubblica è andata indefessamente calando lungo tutto il periodo e anche l' anno scorso. Complice la debolezza del Pil, non è però calata di molto la spesa per le retribuzioni pubbliche, che si situa nel 2014 al 10,1% del Pil, contro il 10,5% del 1995. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 7 novembre 2015 Pagina 23 Italia Oggi Pubblica Amministrazione CONSIGLIO DEI MINISTRI/ Varato il dl. Sfuma ancora la sanatoria delle delibere comunali In sicurezza i conti delle regioni Scongiurato il rischio default. Restituzioni in 30 anni FRANCESCO CERISANO, MATTEO BARBERO Conti delle regioni in sicurezza, ma lo stesso non si può dire per quelli dei comuni. Il consiglio dei ministri di ieri ha varato il decreto legge che sana il pasticcio contabile apertosi nei bilanci d e l l e regioni d o p o l a sentenza della Corte costituzionale di giugno che ha bocciato il modo in cui i governatori hanno contabilizzato i fondi stanziati dal decreto sbloccadebiti (dl 35/2013). Un' approvazione «necessaria», come sottolineato dal sottosegretario alla presidenza d e l consiglio, C l a u d i o D e V i n c e n t i , c h e scongiura il rischio «che le regioni dovessero restituire due volte le somme che lo stato aveva anticipato per pagare i debiti con i fornitori». Si tratta, dunque, di un provvedimento «contabile» ed estremamente tecnico, ma dall' alto significato politico visto che l' accordo ricompone il dissidio tra governo e regioni apertosi nelle scorse settimane sui tagli alla sanità. Dal provvedimento è, invece, nuovamente saltata la sanatoria delle delibere s u i tributi locali approvate dai comuni oltre la dead line del 30 luglio. A pesare è stato il no di palazzo Chigi contrario a una misura che di fatto avrebbe rischiato di sanare eventuali aumenti delle aliquote disposti in extremis dai sindaci, in alcuni casi (com' era accaduto nel 2013 con la cosiddetta mini Imu) per usufruire di rimborsi erariali più cospicui. La prospettiva di un aumento delle aliquote in vista degli ultimi appuntamenti fiscali dell' anno (su tutti il saldo ImuTasi di dicembre) sarebbe stata percepita dall' opinione pubblica come un segnale in controtendenza rispetto alla decisione del governo di congelare le tasse locali per tutto il 2016. Di qui la decisione di limitare le misure alle norme salvaregioni e a quelle in materia farmaceutica (cosiddetto payback dei farmaci). «Il governo ha mantenuto l`impegno di chiarire una norma che la stessa Corte costituzionale ha giudicato ambigua e che aveva dato origine a una contabilizzazione non corretta di debiti passati», ha osservato il presidente della conferenza delle regioni Sergio Chiamparino. «Ringraziamo l' esecutivo perché questo consente di ridare certezze ai bilanci di tutte le regioni e di conseguenza al bilancio dello stato». «Evitiamo però di definire questo decreto come salvaPiemonte o salvaregioni. L`obiettivo di questo provvedimento è semplicemente quello di determinare condizioni di certezza nella Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 7 novembre 2015 Pagina 23 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione contabilizzazione delle risorse». Cosa prevede il decreto. Tecnicamente, il decreto disciplina innanzitutto le modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità, conformandosi alle indicazioni fornite dalla Corte dei conti e dalla Consulta nella sentenza n. 181/2015. In tal senso, va indirettamente a sanare anche una lacuna dello stesso dl 35/2013, che fin dall' origine aveva manifestato qualche problema di compatibilità con la normativa costituzionale (come fra le righe affermato anche dagli stessi giudici delle leggi). L' obiettivo è sterilizzare l' entrata sul lato della competenza, garantendo che non fornisca copertura per nuove spese o per ridurre l' eventuale disavanzo. A tal fine, la norma impone di iscrivere nel titolo di spesa riguardante il rimborso dei prestiti un «fondo anticipazioni di liquidità» di importo pari alle somme incassate, fondo che non è né impegnabile né pagabile e che a fine esercizio confluisce nel risultato di amministrazione come quota accantonata. Il fondo deve essere poi ribaltato in entrata sul preventivo dell' anno successivo e nuovamente iscritto in spesa (sempre come posta non impegnabile) al netto della quota rimborsata nell' anno. L' eventuale quota del fondo eccedente il disavanzo al 31 dicembre 2014 è utilizzata secondo le modalità previste dall' art. 2, comma 6, del dl 78/2015. In secondo luogo, il decreto consente di regolarizzare le registrazioni contabili operate negli anni scorsi dalle Regioni in modo non conforme alla disciplina appena descritta. A tal fine, sono previste due modalità leggermente diverse per le amministrazioni che hanno partecipato alla sperimentazione prevista dal dlgs 118/2011 e per le altre. Le prime sono autorizzate a rideterminare il proprio risultato di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2014 definito ai fini del rendiconto 2014, anche se approvato dal Consiglio; le seconde a ricalcolare il proprio risultato di amministrazione disponibile al 1 gennaio 2015 definito nell' ambito del riaccertamento straordinario dei residui. In entrambi i casi, dovrà essere accantonato in spesa un fondo anticipazioni di liquidità per un importo pari alle anticipazioni acquisite nel 2013 e nel 2014, al netto delle quote già rimborsate. Infine, il decreto prevede che l' eventuale disavanzo di amministrazione derivante dall' accantonamento al fondo di anticipazione di liquidità possa essere ripianato annualmente, a decorrere dal 2016, per un importo pari all' ammontare dell' anticipazione rimborsata nel corso dell' esercizio precedente, consentendo il riassorbimento in un orizzonte temporale pari a quello dell' ammortamento delle anticipazioni, ossia trentennale. Completano il decreto due norme ad hoc in materia di spesa farmaceutica e commissariamento delle strutture sanitarie private accreditate con il Servizio sanitario. Il cdm, ha spiegato il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha dato il via libera alla «sanatoria per il payback dei farmaci che permette di iscrivere a bilancio le somme delle regioni già specificate». Infine, i provvedimenti di commissariamento legati al cosiddetto decreto Cantone (art. 32 dl 90/2014) vengono estesi non solo alle imprese coinvolte in vicende di corruzione, ma anche alle strutture sanitarie private accreditate che versano in situazione di anomalia gestionale e condotte illecite. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 7 novembre 2015 Pagina 30 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Enti in affanno in vista della scadenza del 25/11 Medici, sos regioni Sugli orari intervenga il governo Regioni inadempimenti e camici bianchi esasperati. Questo lo scenario all' interno del quale si sta consumando, in prossimità della scadenza del 25 novembre prossimo prevista dalla legge 161/2014, la vicenda relativa ai turni in corsia a cui sono sottoposti i medici. La dead line per l' applicazione della regola delle 48 ore massime di lavoro a settimana e delle 11 ore consecutive di riposo, infatti, è sempre più vicina e né le regioni né le parti in causa hanno fatto nulla affinché si potesse arrivare a una rivisitazione del Ccnl di categoria. Un' azione in questo senso, infatti, avrebbe per lo meno consentito di introdurre, con delle deroghe sugli orari di lavoro e nei riposi, un regime più conforme a quello previsto dalle regole europee e meno pesante per in medici di quello attuale gravato dal blocco del turnover e dai tagli alla sanità. Ed ecco, quindi, che per limitare i danni dagli enti territoriali è arrivata la richiesta di un preciso intervento del governo sul tema. Non è, infatti, possibile che l' Aran e i sindacati di categoria riescano entro i prossimi giorni a portare a termine la rivisitazione del Ccnl del comparto sanitario per dare applicazione alle regole previste dalla direttiva Ue 2003/88, se pur riviste alla luce delle necessità del sistema. Ecco, quindi, che il governo ha due opzioni. La prima consistente nell' introdurre nel primo testo utile al vaglio del parlamento uno proroga tout court della scadenza del 25 novembre. Così facendo, intanto il nuovo Ccnl potrebbe vedere la luce in modo completo. In alternativa, invece, l' esecutivo potrebbe scegliere di entrare nel merito della questione e, sempre con una norma di legge ad hoc da inserire nel primo testo utile al vaglio del parlamento, andare a disciplinare direttamente ogni possibile deroga circa l' applicazione della regola delle 48 ore settimanali e delle 11 ore di riposo. Così facendo, però, se da un lato sarebbe concesso più tempo per arrivare al miglior contratto collettivo possibile, dall' altro lato le regioni potrebbero non sentirsi più in dovere di affrontare la questione nei tempi previsti, forti del fatto che le deroghe sono già state stabilite dai ministeri del lavoro e della semplificazione della pubblica amministrazione. Cambiando l' ordine degli addendi, però, il risultato non cambia. Infatti, come sottolineato da Consulcesi, la società leader nel settore della difesa dei camici bianchi, qualsiasi sarà la strada scelta, i medici potranno in ogni caso fare ricorso per la mancata applicazione della direttiva Ue che non prevede alcun tipo di deroga all' applicazione delle 48 ore settimanali e alle 11 di riposo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 7 novembre 2015 Pagina 30 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 7 novembre 2015 Pagina 30 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Remunerabili i revisori con incarichi politici Il divieto di cumulo degli emolumenti per i titolari di cariche elettive non riguarda i compensi percepiti dagli amministratori locali nell' ambito della propria attività professionale e corrisposti da enti diversi da quello di appartenenza. La stretta, operata dal dl 78/2010, punta invece a ridurre i costi degli apparati politici e per questo deve intendersi limitata «ai costi e alle spese necessarie per l' esercizio degli incarichi conferiti all' amministratore in relazione alla carica elettiva e quindi all' esercizio del munus pubblico». Di conseguenza, i titolari di incarichi di revisione che rivestano al contempo una carica elettiva negli enti locali avranno diritto a percepire il compenso. È questo il senso del parere reso dal ministero dell' interno a un comune bergamasco (nota n. 0010313 del 5 novembre) nel quale il dipartimento affari interni e territoriali del Viminale (direzione centrale per gli uffici territoriali del governo e per le autonomie locali) ha precisato l' ambito di applicazione dell' art.5, comma 5 del dl 78/2010, dandone una lettura discordante con quanto finora affermato dalle sezioni regionali della Corte dei conti, sostenitrici, invece, di una interpretazione più restrittiva della norma. Si tratta, com' è noto, della disposizione che per ridurre i costi della politica, vieta il cumulo degli emolumenti per i titolari di carica elettiva (sindaci, consiglieri comunali) che possono percepire solo il rimborso spese e gettoni di presenza di importo non superiore a 30 euro a seduta. Il comune chiedeva di sapere se «la norma faccia riferimento ai soli incarichi conferiti al titolare di una carica elettiva nell' esercizio del munus pubblico e quindi se debbano essere esclusi quegli incarichi conferiti all' amministratore, in relazione alla propria attività libero professionale, da enti pubblici diversi da quello di appartenenza». La risposta del Viminale è stata affermativa. Secondo la direzione guidata da Carmen Perrotta «fatti salvi eventuali profili di incompatibilità espressamente previsti, sono esclusi dalla portata applicativa della disposizione quegli incarichi, eventualmente conferiti all' amministratore nell' ambito della sua attività libero professionale da enti diversi da quello di appartenenza». Il parere del ministero è stato accolto con soddisfazione dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Gerardo Longobardi. «È un' interpretazione che sosteniamo da sempre e sulla quale abbiamo instaurato con il ministero un sereno confronto», ha dichiarato. L' auspicio del numero uno dei commercialisti è che ora «anche la magistratura contabile si convinca ad applicare la norma in senso non rigorosamente letterale». «L' art.5 comma 5 è ispirato dalla finalità di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20 7 novembre 2015 Pagina 30 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione ridurre il costo degli apparati politici», ha osservato il vice presidente dei commercialisti, Davide Di Russo. Per questo «il divieto di remunerazione non può operare rispetto a incarichi di revisione, che certo non sono annoverabili tra i costi politici», ha proseguito. FRANCESCO CERISANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21
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