Il calcio femminile a Fiume
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Il calcio femminile a Fiume
La storia dello sport Inizi timidi, poi il boom del 1971 e infine oggi sono una forza in Croazia Il calcio femminile a Fiume di Igor Kramarsich ([email protected]) E siste uno sport che vive da sempre ai margini. Praticamente non è seguito dai media. I giocatori giocano per il proprio entusiasmo, non hanno contratti o finanzie varie. Sono dei veri dilettanti. Ma sono pure giocatori che amano questo sport e che lo mantengono vivo. Giocano davanti a pochi intimi, per di più davanti ad amici e parenti. Sono rari i tifosi sugli spalti e delle volte trovare un campo per una partita di campionato o coppa che sia può risultare molto difficile. Parliamo del calcio, ma non quello del grande fratello, il calcio maschile che naviga nell’oro, ma neppure del piccolo fratello ossia il calcetto o calcio a 5 che sempre di più attira, ma del calcio femminile. Quanti di voi, cari lettori, ha mai visto dal vivo una partita di calcio femminile? Di sicuro in pochissimi. Magari avete visto qualche partita in tv e siete rimasti entusiasti delle partite che giocano le giocatrici delle nazionali tipo Norvegia, Stati uniti o Cina che sono le regine di questo sport. Però avete mai visto una partita del campionato croato? Il calcio femminile è stato quasi da sempre ai margini dell’interes- http://www.jackpot.hr se collettivo. L’inizio si deve a degli entusiasti a Zagabria e a Borovo che alla fine degli anni ‘30 fondarono le prime società. L’interesse era grande e così nacquero a Zagabria società come Zagreb, Jugoslavia e Maksimir, a Borovo il Bata e a Varaždin il Slavija. Ci fu pure qualche partita internazionale e nel 1937 si fondò pure la Federcalcio. E dopo... la fine! Eh sì, l’entusiasmo si placò e venne l’ultimo conflitto mondiale. Dopo, durante la Jugoslavia, l’inizio fu lento e la mancanza di un campionato organizzato non aiutò il tutto. A livello locale, a Fiume, la prima partita che si ricorda è un’amichevole tra la Stella Rossa di Belgrado ed il ŽAK di Kikinda che si dispu- Il Rijeka del 1971, vita breve ma intensa 44 Panorama tò allo stadio di Krimeja il 16 agosto 1958. Con gli anni l’interesse crebbe e la società del Rijeka in una riunione del 27 ottobre 1970 decise di fondare una sezione femminile. E fu subito un grande successo! Subito ci furono tante domande di far parte di questa nuova società. Si parlò di ben 80 domande. Alla fine dopo una prima selezione ne rimasero ben 43. Tutte sotto la guida dell’ex nazionale di pallamano Nada Mezak Rukavina aiutata da Jakov Poje. Visto il grande successo e il sempre più grande sviluppo a livello nazionale il Rijeka propose la formazione di una sezione per il calcio femminile presso la Federcalcio. Dal punto di vista agonistico la prima partita del Rijeka femminile si ebbe il 21 marzo 1971 quanto si affrontarono due selezioni fiumane. La prima vera partita è stata quella contro l’8. mart”di Spalato il 18 aprile 1971 e vinta per 3-0! Poi andarono a Spalato il 2 maggio e persero per 4-2. Ci fu pure un incontro contro una delle squadre più forti dell’epoca, il Merkur di Zagabria, con cui persero per 3-0. In queste partite giocarono: Žunić, Palmira, Šamko, Filipović, Bezjak, Furlan, Tutek, Matijević, Dokić, Jeseničnik, Pincan, Matušić, Serder, Ožanić, Vrban, Hero, Raković, Strišković, Čerkez, Mršić, Šipoš, Szabo, Vučković, Devčić, Miščenić, Sušanj, Tintar, Novak, Smaila R., Smaila V., Bakotić, Sirotić, Mičinić e Krišković. E proprio il Merkur organizzò il primo campionato croato di calcio femminile. Si disputò a Zagabria dal 10 al 12 settembre del 1971. Vi presero parte sei squadre divise in due gironi con poi finali per il piazzamento. Vi partecipò pure il Rijeka che prima perse contro l’8. mart per 4-1 e poi vinse contro il Zagreb per 3-2. Per loro un secondo posto nel girone e la finale per il terzo posto. Finale che poi vinsero per 3-0 contro il Podravina di Novigrad Podravski. Per il Rijeka giocarono: Žunić, Filipović, Szabo, Žufić, Smajla R., Smajla V., Bakotić, Novak, Mišćanić, Tinter, Bezjak, Pavličić, Strišković, La storia dello sport Hero e Zibarić, sotto la guida dell’allenatore Dušanić. Fu un grande successo, ma però per il Rijeka si trattò della fine. Infatti da lì a poco la società si sciolse per problemi finanziari. Non da meno fu la sezione presso la Federcalcio che riuscì ad organizzare ancora un solo campionato croato per poi chiudere. Nel 1975 incominciò il primo campionato della Jugoslavia con all’inizio protagoniste le squadre zagabresi. I fiumani invece rimasero a “secco” di calcio femminile fino al 12 giugno 1978 quando videro un altro amichevole a Krimeja tra la Loto di Zagabria e la Slavia di Holič (Cecoslovacchia) vinta da quest’ultima per 4-2. E poi decisamente il vuoto. Un vuoto durato decenni. Fino al 27 agosto 1998 quando fu fondato il club denominato Jack Pot. Fu fondato da un gruppo di ragazze entusiaste di calcio e che semplicemente non avevano dove giocare: Brankica Lukanić, Hermina Trošelj, Ankica Kovačić e Ružica Gregov. Tutte sorelle. Si misero subito a lavorare sul serio e ad partecipare a vari tornei di calcetto. L’entusiasmo portò nel novembre 1999 ad organizzare il primo torneo di calcetto al femminile. Per il Jack Pot giocarono: Lukanić, Košta, Sa. Maravić, Si. Maravić, Tolo, Gregov, Trošelj, Rogić, Kovačić, Brenko, H Il Rijeka Jack Pot prima della finale di coppa di Croazia del 2011 Marulić, Malnar, Doričić, Miškulin, Nekić, Mišan, Turudić, Devčić, Miculinić, M. Volf, R. Volf e Rogić. Seguirono tanti altri tornei. Cambiarono tante giocatrici, però quello che mancava era il passaggio dal calcetto al calcio sui grandi campi. A livello croato esisteva subito dal 1992 il campionato nazionale dominato dall’Osijek con squadre in primis dalla Slavonia e dalla zona di Zagabria. Per il resto poco o nulla. Appena dal 2002 cominciarono a giocare squadre dall’Adriatico. E così nel 2007 la squadra di calcetto del Jack Pot diventa la squadra di calcio Rijeka Jack Pot. Subito dall’autunno 2007 incominciò a giocare nel livello più bas- so, ossia la seconda lega. E fu subito un successo. Il tutto iniziò con una vittoria contro il Plamen di Križevci sul campo di Rujevica che vide il loro esordio. Seguirono poi tante altre vittorie e alla fine il meritato primo posto nel campionato di seconda lega, girone ovest. In totale 13 vittorie, un pareggio e solo due sconfitte. Naturale poi fu la promozione in prima lega. In questa stagione giocarono: Zron, Stanković, Kundić, Horvat, Piršl, Jurić, Gregov, Kodelja, Tatalović, Demirović, Matijašić, Lukanić, Đekić, Vrbanić, Majstorović, Orlović, Juko, Turkanović, Svetić, Barukčić, Čop, Tolo, Perić, Batinić, Krivičić, Srednoselec, Šipuš, Babić, Stagione 2012/13 del Rijeka Jack Pot anno giocato: Sara Klarić 18; Perica Ciciljelj, Ana Horvat e Sandra Morožin 17; Martina Čop, Andrea Valušek e Doris Turkanović 16; Jelena Jurić e Valentina Stipančević 15; Dušanka Juko e Katarina Konestabo 14; Mia Mrakovčić 13; Antonija Pavlić 12; Branka Karnjus 10; Leana Zandona 9; Martina Jerbić 8; Mirna Sudan 7; Anamarija Barišić 5; Barbara Legin 4; Petra Brentar, Paola Herc e Nataša Vukić 3; Silvija Makar e Marina Vičić 2; Amanda Ferlež 1. Hanno segnato: Dušanka Juko 10; Sandra Morožin e Andrea Valušek 7; Perica Ciciljelj e Valentina Stipančević 5; Sara Klarić 4; Martina Čop, Ana Horvat e Jelena Jurić 2; Mirna Sudan 1.● Panorama 45 La storia dello sport Aperta la scuola per le più giovani D i ricente il Rijeka Jakcpot ha aperto una propria scuola di calcio, naturalmente al femminile. Sono invitate tutte le ragazzine di ogni le età. La scuola è diretta da Robert Krznarić. Allenatori Duško Novaković, Ivan Mijolović e Jelena Jurić.● Morožin e Mihaljica. E dopo la promozione in prima lega dal 2008 le vede costantemente da protagoniste. Ancora il 18 febbraio 2008 giocarono la prima partita internazionale a Rujevica contro le austriache del St. Veit perdendo per 2-0. L’esordio in prima lega li vide in trasferta contro l’Osijek, una specie di nazionale formato club e persero il 14 settembre per 7-0. Però poi nella prima partita casalinga vinsero per 5-0 contro il Polet Baranja di Karanac. Seguirono alti e bassi però alla fine delle stagione regolare si piazzarono quarte e giocarono la lega per il campione. Alla fine si piazzarono al quarto posto. Un successo che completarono con il piazzamento nella finale della coppa della Croazia. Giocarono con- L’ tro il troppo forte Osijek e persero in Slavonia per 6-2 e poi a Krimeja per 5-2. In questa prima storica stagione giocarono: Zron, Kundić, Horvat, Morožin, Štokan, Juko, Barukčić, Osolin, Matijašić, Jurić, Vrbanić, Simčić, Svetić, Turkanović, Mrakovčić, Korica, Oštarčević, Žmirić, Šipuš, Perić, Orlović, Piršl, Brinjak, Batinić e Lukanić. Nella stagione 2009/10 si piazzarono quinti in campionato e con una nuova sconfitta nella finale di coppa, di nuovo contro l’Osijek, 0-1 in Slavonia e 0-6 a Fiume e per la prima volta allo stadio di Cantrida! Nella stagione 2010/11 arriva un altro risultato storico. Infatti il Rijeka Jack Pot si laurea vicecampione nazione. Un successo importante e dove ha staccato di parecchi punti tutti gli avversari. E per la terza volta consecutiva arriva la finale di coppa di nuovo persa contro l’Osijek per 4-0 e 1-0 poi a Cantrida. La stagione 2011/12 oltre al quarto posto in campionato e la semifinale di coppa verrà ricordata per la vittoria al torneo di calcetto a livello regionale del dicembre 2011. E così arriviamo all’ultimo campionato finito da poco. Il Jack Pot fu di nuovo protagonista e riesce a bissare il migliore risultato della sua storia. Si piazza al secondo posto staccando di tanti punti le avversarie. In totale solo quattro le sconfitte. In coppa però escono in maniera sfortunata nella semifinale. Durante gli anni la squadra ha lanciato tante giocatrici nelle nazionali. Nella nazionale A hanno giocato: Martina Čop (4 partite e zero reti), Petra Glavač (9-1), Dušanka Juko (22-2), Branka Karnjus (4-0), Sandra Morožin(1-0), Barbara Perić (20-0), Doris Turkanović (2-0) i Ivona Zron (10-0). Da notare che Juko e Čop sono ancora nel giro della nazionale. Tante poi sono state le giocatrici che negli anni hanno vestito le maglie della nazionali giovanili U17 e U19. Di recente pure l’allenatore storico della società Robert Krznarić è stato nominato selezionatore della nazionale U19 dove è affiancato nel ruolo di allenatrice da Dušanka Juko.● L’addio di Branka Karnjus e Jelena Jurić ultima partita della stagione, quella di coppa contro il Dinamo Maksimir è stata pure l’occasione per salutare due colonne della società che hanno deciso di ritirarsi dall’attiva calcistica (ma sarà vero?): Branka Karnjus e Jelena Jurić. La prima è stata per anni il portiere insostituibile. Un tempo portiere della nazionale ha giocato pure dopo l’esordio nell’Istra di Pola, nel Susedgrad, Krka, Maksimir per venire alla fine a Fiume. Quanto sia grande il suo entusiasmo e devozione verso questo sport basti dire che ha fondato una nuova società, il Gimino di calcio femminile, e che ha il patentino di allenatore. 46 Panorama Non da meno è Jelena Jurić. Cresciuta nel Pregrada è al Jack Pot dal suo esordio. Vive a pieno con la società. Da anni è il centrocampista e capitano della società. Però in primis è un jolly che ha giocato letteralmente in tutti i ruoli, tra cui pure con successo quando ha servito come portiere. Per anni ha ricoperto il ruolo di segretario della società della quale è diventata da qualche anno pure presidente. Ma non si è fermata qui visto che è pure presidente dell’associazione del club calcistici femminili della Croazia e nonché membro della commissione femminile presso la Federcalcio. Insomma andan- do in “pensione” come giocatrice di sicuro non rimarrà lontana da questo sport e darà ancora il suo contributo. Contributo che dà pure come allenatrice visto che ha pure questo patentino.● La storia dello sport Un’idea di pochi entusiasti ha portato questo sport nella nostra regione Il mondo ovale è padrone a Krasica I l rugby è uno sport che da sempre ha vissuto ai margini. Glorificato nel Regno Unito dove è nato, oggi in primis è praticato in Irlanda, Francia, Italia, Sudafrica ein Oceani, in primis Australia e Nuova Zelanda. Per il resto è uno sport che vivacchia senza grandi pretese e speranze. Non di certo migliore è la situazione in Croazia. Il campionato viene giocato dall’indipendenza dalla Croazia. E’ un campionato dominato dalla Nada di Spalato che in tutti questi anni in sole quattro occasioni ha fallito l’obiettivo campionato e non è di meno in Coppa Croazia. Nel nostro piccolo la tradizione del rugby non esisteva fino a qualche anno fa.Infatti il 18 gennaio 2006 presso la Facoltà di legge di Fiume è stato fondato il primo club di rugby a Fiume, il Rijeka. Un anno dopo, nel 2007 a Krasica, sopra Buccari è stato fondano un altro club, il Villani. Un club che da subito si è messo in luce e che con gli anni è diventato sempre più forte. Subito nella stagione 2007/08 si iscrivono al campionato croato. Partono dal livello più basso, ossia la seconda lega. Qui incontrano squadre collaudate però si fanno valere. Il primo punto lo conquistano il 20 ottobre 2007 contro la seconda squadra del Nada di Spalato, finì 5:5. Poi più tardi, il 29 marzo viene pure la prima storica vittoria, di nuovo contro le riserve della Nada, a Spalato. Partecipano pure alla Coppa Croazia dove escono in semifinale contro lo Zagreb per 95:0. Nella stagione 2008/09 ripartono di nuovo in seconda lega però ormai è un gruppo affiatato e riescono ad importi e conquistare il primo posto contro le riserve del Nada, il Sinj e il Sisak. La stagione 2009/10 è quella storica della Prima lega. Giocano contro la forte Nada di Spalato, le zagabresi Zagreb e Mladost e la Makarska Rivijera. La volontà era grande però vennero otto sconfitte e l’ultimo posto. Poi nel 2010/11 rimangono in Prima lega, però ancora una volta si piazzano ultimo, ora con 10 sconfitte. L’esperienza sale e nella stagione 2011/12 arrivano i primi risultati positivi. Il campionato viene diviso in due fascie e il Villani nel girone nord registra due vittorie e un pareggio in un girone a quattro squadre. Partecipano pure alla Coppa di Croazia dove nei quarti di finale dove perdono contro la Makarska Rivijera. E così arriviamo all’ultimo campionato. Le regole vengono ancora una volta stravolte. Però per lo Villani le vittorie aumentano. Nel girone nord arrivano ben sei vittorie nel girone finale per il terzo posto. Alla fine il tutto li porta al sesto po- sto in Croazia su dieci squadre. In coppa si fermano ai quarti di finale contro Sinj, vicecampione nazionale, con il quale perdono a casa per 17:27 per poi pareggiare in trasferta per 24:24. Lo Villani da anni partecipa al campionato di rugby a sette che nelle Olimpiadi del 2016 diventeranno pure sport olimpico. Nell’ultimo campionato lo Villani si è piazzato al quarto posto. Dopo due vittorie nel girone si è dovuto arrendere alle squadre più forti. Attualmente per la squadra giocano: Andrej Albaneze, Anton Bunoza, Danijel Fućak, Dejan Stojanović, Dino Karaga, Dominik Spajić, Edin Haliti, Franči Paro, Ivan Dragnić, Ivan Olenjuk, Ivan Plazibat, Ivo Benazić, Jakov Benazić, Joško Žunić, Marijo Došen, Marin Bučan, Marko Bjelobaba, Marko Juraga, Milan Vičević, Neven Ćuzela, Nikola Lesar, Nikola Pavešić, Sanjin Karaga, Sead Haliti, Sebastijan Mendiković, Teo Hodanić, Tomislav Butorac, Tomislav Paleka. L’allenatore degli seniores è Damir Sarajlija, mentre per le giovani è incaricato Sebastijan Mendiković. Per saperne di più si può visitare il loro sito all’indirizzo: http://rugbyvilani.com/ ● Panorama 47
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