Presenta - Ulss Feltre
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I MERCOLEDÌ DEL CITTADINO: CONOSCERE PER PREVENIRE Funghi: conoscerli e conservarli dott. Oscar Cora – ULSS 1 Tdp Giorgio Mondin – ULSS 2 28 agosto 2013 - ore 18.00 Ospedale di Feltre - Sala Piccolotto FUNGHI COMMESTIBILI Composizione Albumine (prolungata cottura). Chitina (micosina –polisaccaride azotato) costituente delle pareti cellulari. Sali minerali: K 235 mg; Fe 1,2 mg; Ca 22 mg; P 142 mg; Cu; Zn. Vit. A, D, K,complesso B. VALORE ALIMENTARE 100 grammi di funghi freschi contengono: 90% acqua 5% proteine 4% zuccheri 0,7% grassi Tot. 22 Kcal Alimenti a baso contenuto calorico Ricchi di fibra Poco digeribili IMPORTANZA DELLA COTTURA • Molti funghi commestibili contengono tossine termolabili. • La temperatura necessaria per la loro distruzione è di 70°C per almeno 10 minuti; N.B. La cottura alla piastra non è sufficiente ad inattivarle POSSIBILI CONTAMINAZIONI DEI FUNGHI COMMESTIBILI • metalli pesanti: Pb, Hg, Cd. • altri metalli: Cr, As, Cu. In generale: • i funghi saprofiti hanno concentrazioni più elevate rispetto al substrato; • I micorrizici ne accumulano quantità modeste ed ancor meno quelli che crescono su legno Cadmio (Mal. Itai-Itai) • Funghi che tendono ad accumularlo nettamente superiore agli altri sono : in modo • Agaricus Augustus, A. campestris, Macrolepiota Procera. • Sono considerate pericolose concentrazioni di 1 μg/gr di peso netto Radioattività • Cesio 137 ha emivita di circa trenta anni. • Presenza dovuta sia agli esperimenti nucleari in atmosfera sia all’incidente di Chernobil. • I terreni ricchi di humus ne favoriscono l’assorbimento. • I funghi simbionti con micelio profondo ne concentrano maggiori quantità (Rozites Caperatus, X.Badius ecc). • I funghi secchi rilasciano nell’acqua di rinvenimento circa il 70% dei Sali solubili di Cesio. Altre possibili problematiche: •Presenza di prodotti fitosanitari •Intolleranza a funghi eduli •Sindrome ptomainica: provocata da funghi malconservati •Alcuni funghi sono considerati mutageni •Avvelenamenti di tipo psicosomatico Avvelenamenti da funghi Veleno • Per veleno, dal punto di vista medico, si intende qualsiasi sostanza che introdotta nell’organismo causi una malattia o la morte con meccanismo chimico o biochimico. • Il veleno per essere “efficace” occorre che sia assunto in dose adeguata. • In alcuni casi occorre che sia assunto più volte (sensibilizzazione). • Gli ultimi due punti spiegano il motivo per cui alcuni funghi ritenuti innocui in passato non sono più considerati tali. Gli avvelenamenti si possono dividere in : • A lunga ed a breve incubazione ( in base alla comparsa dei sintomi in un tempo superiore o inferiore alle quattro/sei ore dall’ingestione). • Diretti o indiretti (a seconda che il veleno provenga dal fungo o dall’ambiente esterno) • Acuti o cronici ( in base alla comparsa dei sintomi ed alla durata della patologia) • Gli avvelenamenti da funghi a breve incubazione in genere non sono gravi a meno che la quantità di veleno ingerita non sia massiva o non si sovrappongano ad altre patologie preesistenti. • Gli avvelenamenti a lunga incubazione sono in genere gravi e possono essere mortali (S.falloidea, orellanica) • Vi sono avvelenamenti misti • La conoscenza del tempo intercorso dalla ingestione è essenziale quando non si conosce la specie ingerita Principali sindromi a breve latenza • • • • • • • Gastrointestinale Coprinica Muscarinica Panterinica Paxillica Psicotropa Emolitica Sindrome gastroenterica • Latenza da 15 minuti a 5 h. • Sintomatologia prevalentemente gastrointestinale • Vi può essere interessamento del s.n.c. • Talora complicazioni epatiche e/o renali Sostanze responsabili Sostanze tossiche resinoidi che irritano la mucosa gastrica ed intestinale Sintomatologia Sintomatologia • Sintomi gastrointestinali molto vistosi (nausea,vomito,diarrea,dolori addominali) in qualche caso persistenti anche per settimane; • Cefalea vertigini,bradicardia,dispnea, brividi,prostrazione; • Talora disturbi di tipo neurotossico muscarinico (cl. Olearia, E. lividum); • Talora disturbi di tipo falloideo con interessamento epatico e/o renale (T. tigrinum,T. groanensis, E. lividum) Terapia • Gastrolusi (lavanda gastrica), solfato di magnesio, carbone attivo (sulla base della sintomatologia prevalente e del tempo intercorso dall’ingestione) • Riequilibrio idro-elettrolitico • Terapia sintomatica Specie responsabili • • • • • • • Entoloma lividum, vernum,nidorosum etc Tricholoma tigrinum o pardinum, groanensis Clitocybe olearia Boletus satanas, purpureus Hypholoma fascicolare, sublateritium Alcune lepiote di piccola taglia Alcuni funghi del genere Lactarius, hebeloma, agaricus, ramaria, russula etc. Entoloma lividum Entoloma sinuatum g.c. dott.F.Padovan Tricholoma pardinum Tricholoma virgatum g.c. dott.F.Padovan Tricholoma terreum g.c. dott.F.Padovan Clitocybe o omphalotus olearius g.c. dott.F.Padovan Boletus satanas g.c. dott.F.Padovan Hipholoma fascicolare g.c. dott.F.Padovan Lactarius torminosus g.c. dott.F.Padovan Russula emetica g.c. dott.F.Padovan Sindrome coprinica • Si instaura solo a seguito di ingestione dei funghi e di sostanze alcooliche • Può trattarsi di alcool etilico,ma anche di alcool metilico o butilico contenuti nel dopobarba o profumi,oppure di glicole etilenico contenuto nell’antigelo del radiatore che si trasforma in alcool metilico • Si verifica un effetto antabuse Sostanze responsabili • Coprina principalmente • Principi acroresinoidi (simili a triterpeni, sesquiterpeni) • Altre sostanze non bene identificate (fenoli,composti poliacetilenici, sostanze antibiotiche, emolisine) Meccanismo d’azione Alcool etilico Acetaldeide Coprina o disulfiram Enzimi digestivi Ciclopropanone idrato Acido acetico Accumulo nell’organismo Sintomatologia e terapia La comparsa dei sintomi è improvvisa • Tachicardia,cardiopalmo,congestione al volto,ipotensione • Sudorazione intensa • Cefalea • Terapia sintomatica Specie responsabili • Coprinus atramentarius e micaceus • Clitocybe clavipes • Boletus luridus Coprinus atramentarius Clitocybe clavipes Boletus luridus Sindrome muscarinica Inizio dopo ½-4 h. Sintomatologia ad impronta colinergica od ipervagale: Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), miosi (restringimento) pupillare, bradicardia,ipotensione,sudorazione profusa, angoscia; ipersecrezione (broncorrea, ipersalivazione, rinorrea), bronco-costrizione; • vertigini, tremori, disidratazione. • • • • • • Eziologia • Muscarina e composti muscarinici Terapia • Solfato di atropina max. 2 mg. (unica sindrome per cui esiste un antidoto antagonista dell’acetil-colina ad azione recettoriale) • Gastrolusi, purganti, carbone attivo • Reidratazione elettrolitico e ripristino • Sorveglianza cardiache delle funzioni del bilancio respiratorie e Specie responsabili • Numerose clitocybi del gruppo delle albate o candidanti (Cl. Dealbata, rivulosa, cerussata, candicans etc.); • Numerose Inocybi (I.napipes, geophylla, fastigiata etc.) patoullardi, Clitocybe amoenolens Lepista flaccida Clitocybe gibba Clitocybe acromelalga Clitocybe rivulosa g.c. dott.F.Padovan Clitocybe infundibuliformis Inocybe fastigiata Sindrome panterinica • • • • Latenza 30 m’.-4 h. E’ una sindrome ad impronta psicomotoria Presenta sintomi gastrointestinali Presenta sintomi a carico del sistema nervoso centrale e periferico ed è sempre presente una notevole componente psichica Sostanze responsabili • Muscimolo (idrosolubile), acido ibotenico, muscazone • Il muscimolo è il vero responsabile dell’avvelenamento in quanto gli altri due composti sono instabili e si trasformano in muscimolo rispettivamente per deidratazione e decarbossilazione e per l’azione dei raggi U.V. e sono molto meno attivi MICOTOSSINE NELLA SINDROME PANTERINICA HO HO N + CH-NH3 O N + CH2-NH3 O COOAc. Ibotenico Muscimolo HO HN CH3 + O=N CH2-NH3 O Muscazone H3C + O CH2-N COOMuscarina CH3 CH3 Meccanismo d’azione • Attività a livello del cervello per somiglianza strutturale tra ac. ibotenico e ac. glutammico e tra muscimolo e GABA (blocco dei recettori con conseguente effetto sul controllo motorio, stato confusionale) • Non è chiaro il meccanismo che determina i fenomeni allucinatori e deliranti Sintomatologia • Vomito e/o diarrea,dolori addominali sempre presenti, talora poco manifesti non • Eccitazione psicosensoriale e psicomotoria con vertigini, sintomi simili all’ebbrezza alcoolica, accessi di collera, ansia, depressione, allucinazioni visive, stato confusionale, astenia, sonnolenza; • Miosi e midriasi ( pupille dilatate) a fasi alterne,ipotensione,sudorazione, dispnea, cloni ( tremori muscolari) Terapia solfato di • Gastrolusi, lattulosio, carbone attivo magnesio, • Sedativi non barbiturici • Ripristino necessario idro-elettrolitico • Non somministrare atropina se Specie responsabili • Amanita muscaria • Amanita panterina • Altre amanite del gruppo presenti in nordamerica (A. cokeri,A. coturnata) ed in Giappone ( A. strobiliformis) • Tricoloma muscarium (Giappone) Amanita pantherina g.c. dott.F.Padovan Amanita muscaria g.c. dott.F.Padovan Sindrome paxillica Caratterizzata da: • Insorgenza dopo assunzioni ripetute • latenza di 1-3 h. • Sintomatologia gastrointestinale • Sintomatologia cardiocircolatoria Meccanismo d’azione L’involutina dotata di proprietà antigeniche provoca: • Sensibilizzazione dell’organismo predisposto con produzione di IgE,IgM,IgG; • Formazione di immunocomplessi alla successiva introduzione del fungo; • Comparsa di emolisi massiva a rapida insorgenza Sintomatologia • Vomito, diarrea, dolori addominali • Squilibrio idro-elettrolitico; • Tachicardia, prostrazione, dispnea, shock fino alla perdita di coscienza; • Anemia • Ittero • emoglobinuria Terapia • Somministrazione di cortisonici • Terapia sintomatica Specie responsabili • Paxillus involutus • Paxillus filamentosus Paxillus involutus Paxillus filamentosus Paxillus filamentosus Paxillus ammoniavirens Paxillus involutus Paxillus filamentosus Sindrome norleucinica Caratterizzata da: • • • • Insorgenza dopo 4-10 ore dall’ingestione. Sintomatologia gastrointestinale. Compromissione della funzione renale e del fegato dopo 1- 4 gg. Accrescimento degli enzimi epatici fino a 14 volte la normalità, rapida reversibilità verso la normalità. • Lento ripristino della funzione renale. • Normalizzazione entro 7 – 10 - 15 giorni. Sintomatologia Da 4 a 10 ore dall’ingestione si ha la comparsa dei sintomi gastrointestinali: Nausea Malessere generale Coliche addominali Vomito Diarrea Sudorazione Ansia Agitazione - Vertigini Compromissione della funzione renale, con oliguria e anuria. - Successivamente vi è un lento ripristino della funzione renale. • Terapia Nonostante i segni di nefrotossicità, nei funghi responsabili della sindrome non è mai stata isolata l’orellanina. Nel 1973 è stato isolato un amminoacido allenico, la norleucina allenica, di cui è stata dimostrata la tossicità. La diuresi forzata accompagna il decorso benigno dell’intossicazione che si risolve nell’arco di 10 gg. ma anche dopo 3 settimane. Specie responsabili • Amanita proxima • Amanita smithiana • Amanita neoovoidea • Amanita pseudoporphyria Amanita proxima Amanita ovoidea Amanita smithiana Amanita strobiliformis Avvelenamenti a lunga incubazione • Sindrome Falloidea • Sindrome orellanica • Sindrome giromitrica Sindrome giromitrica Caratterizzata da: • Insorgenza dopo 6-24 h., rar. 48 h. • Disturbi gastrointestinali • Lesioni epatiche con ittero • Disturbi nervosi Eziologia • Giromitrine • In ambiente acido gastrico per idrolisi formano acetaldeide, formaldeide e metilidrazina, quest’ultima idrosolubile, molto tossica e cancerogena (classificata come tale dallo IARC), con meccanismo di accumulo provoca una sindrome cronica causa di epatomi MICOTOSSINE EPATOTOSSICHE DELLA GIROMITRA CH3 CH3-CH=N-N a a= giromitrina CHO CH3 H2N-N CHO b b=N-formil-N-metilidrazina CH3 H2N-N H c c= N-metilidrazina Tra i derivati della giromitrina il più attivo è la N-metilidrazina Cellula epatica Meccanismo d’azione Giromitrina Enzimi digestivi •Aldeide acetica •Formaldeide •Metilidrazina Glucosio 6fosfato Metilidrazina deidrogenasi Ribosio 5-fosfato Blocco RNA Cellula cancerosa modificazione Sintomatologia • Nausea, vomito sovente biliare, dolori addominali anche violenti, talora diarrea • Ittero più o meno intenso,alterazione dei parametri bio-umorali di funzionalità epatica • Stato di prostrazione, sonno profondo alternato a convulsioni • Collasso cardio-circolatorio e/o coma Terapia • Identica alla terapia della sindrome falloidea • La vit B6 aiuta a contrastare gli effetti delle idrazine Specie responsabili • Gyromitra Esculenta • Gyromitra infula • Gyromitra gigas Morchella conica Gyromitra esculenta g.c. dott.F.Padovan Gyromitra infula Gyromitra esculenta Morchella esculenta Gyromitra gigas Sindrome rabdomiolitica Caratterizzata da: - Tossina responsabile sconosciuta. - Meccanismo d’azione ancora sconosciuto. - - - Insorgenza in seguito a più pasti di grandi quantità di funghi nell’arco di 2-3 giorni. Su dodici persone colpite, tre sono morte per grave miopatia (rabdomiolisi). Incertezza sulla specie del fungo dal momento che il Tricholoma equestre, presunto imputato, è sempre stato considerato un ottimo commestibile. Sintomatologia - - Periodo di latenza di ca. 24 ore. Comparsa di stanchezza generale, astenia muscolare, dolori muscolari soprattutto alle cosce. Inoltre talvolta possono comparire: - Ipertermia - Disturbi respiratori - Segni di miocardite - Aritmie Terapia Terapia sintomatica Specie responsabili • Tricholoma equestre • Tricholoma auratum • Tricholoma flavovirescens Tricholoma equestre Tricholoma auratum Tricholoma equestre Tricholoma sulphureum Sindrome orellanica • Tipicamente bifasica (all’inizio gastrointestinale, in fase tardiva grave insufficienza renale) • La fase iniziale può essere sfumata o mancare • Talvolta la fase renale può seguire senza soluzione di continuità (segno di aggravamento prognostico) Eziologia • Orellanina e orellinina • Cortinarina A • Cortinarina B • N.B.: la cortinarina A nell’organismo si trasforma in cortinarina B;esiste una cortinarina C atossica NEFROTOSSINE DEI CORTINARI HO HO N+ O- HO O- N+ HO O- OH OH N+ N OH Orellanina OH Orellinina Meccanismo d’azione • La cortinarina ha una struttura chimica polipeptidica simile all’amanitina ad attività citotossica (inibizione dell’RNA-polimerasi) • L’orellanina agisce a livello renale provocando nefriti interstiziali e necrosi tubulari già a bassa dose dopo un tempo più o meno lungo ( scarsa tossicità acuta ) Sintomatologia Fase gastrointestinale: (8-36-48 h) • Vomito, diarrea, dolori gastrointestinali • Sudorazione, disidratazione,secchezza alla bocca, sete intensa, crampi muscolari, mioclonie (tremori muscolari) • Poliuria seguita da oliguria,modesto deficit renale talora associato a segni di insufficienza epatica Sintomatologia • • • • • Sindrome tardiva:(fino a 20 giorni talora anche un mese dalla remissione) Improvvisa e grave insufficienza renale Anoressia, nausea, vomito Oligo-anuria, ematuria Danno renale permanente Coma uremico, decesso Terapia • Nella prima fase è identica a quella descritta per la sindrome falloidea ad esclusione della diuresi forzata • Nella seconda fase è indicata la dialisi • Infine trapianto renale Specie responsabili • Cortinarius Orellanus • Cortinarius Speciosissimus Cortinarius orellanus Chroogomphus rutilus Chroogomphus helveticus Cortinarius speciosissimus Cortinarius Orellanus g.c. dott.F.Padovan Cortinarius Speciosissimus g.c. dott.F.Padovan Cortinarius speciosissimus Chroogomphus helveticus Sindrome falloidea Sindrome caratterizzata da: • Sintomatologia conclamata che insorge tardivamente, ma con sintomi gastrointestinali che possono insorgere già dopo pochi minuti dall’ingestione • Notevole gravità del quadro clinico spesso mortale Eziologia • Fallotossine (sette tossine ad azione rapida, di natura polipeptidica ciclica) • Amanitine (nove tossine ad azione lenta ma assai più tossiche ) (polipeptidi ciclici) (ambedue i gruppi sono idrosolubili ) • Altre sostanze come le viroidine e le viroisine sono contenute in quantità inferiore alle precedenti ma altrettanto tossiche R1 H3C R2 CH CH HN-CH-CO-NH-CH-CO-NH-CH2-CO NH OC H2C R N 5 CH CH O R3 S N CH3 CH C2H5 CO N H OC-CH-NH-CO-CH-NH-CO-CH2- NH H3-COR4 Falloidina R=OH, Falloina R=H, α-amanitina R=NH2, β-amanitina R=H AMATOSSINE Meccanismo d’azione • Falloidine:in 15 m’all’interno dell’epatocita si legano alla actina polimerica della membrana provocando alterazione della permeabilità con fuoruscita di Ca++ e K+ • Amanitine:dopo circa 10 h. all’interno dell’epatocita bloccano la sintesi delle proteine inibendo l’attività dell’enzima RNA polimerasi II con conseguente arresto di tutte le attività cellulari e morte della cellula sintomatologia • Insorgenza dopo 6 h. In media 8-14 h raramente dopo 24-48 h. • Inizialmente vomito incoercibile, alimentare poi biliare, diarrea profusa ( fase coleriforme), disidratazione, squilibrio idro-elettrolitico, crampi, collasso. • In II-III giornata quadro di insufficienza epatica acuta fino al coma epatico Terapia • Gastrolusi, uso di purganti salini, lattulosio se indicati (dipende dal tempo trascorso dall’ingestione,dalla sintomatologia in atto) • Carbone attivato (8-10 parti/1 parte di tossico o 1gr/Kg di peso corporeo) • Diuresi forzata o dialisi peritoneale in caso di controindicazione della prima • Penicillina come spiazzante (impedisce il legame albumina plasmatica-amanitina) o Neomicina come disinfettante intestinale • Terapia sintomatica Specie responsabili • • • • • • Amanita Phalloides Amanita Verna Amanita virosa Galerina marginata Lepiota cristata Pholiotina Filaris • Lepiota Helveola • Lepiota Brunneoincarnata • Lepiota Kuehneri • Lepiota lilacea • Lepiota brunneolilacea Amanita virosa Agaricus essettei Amanita vaginata Amanita verna Amanita phalloides fo. alba Amanita phalloides Amanita phalloides Russula peltereaui Tricholoma sejunctum Amanita Phalloides g.c. dott.F.Padovan Amanita Phalloides Amanita Verna g.c. dott.F.Padovan Amanita virosa g.c. dott.F.Padovan Galerina marginata g.c. dott.F.Padovan Galerina marginata Galerina marginata Pholiota mutabilis Pholiota mutabilis •Lepiota lilacea g.c. dott.F.Padovan Lepiota Clypeolaria g.c. dott.F.Padovan g.c. dott.F.Padovan Lepiota Ignivolvata Lepiota subincarnata g.c. dott.F.Padovan Lepiota cristata Macrolepiota procera Lepiota clypeolaria Macrolepiota mastoidea Armillarea Mellea g.c. dott.F.Padovan Avvelenamenti da funghi a breve incubazione Belluno,Josiah Gilbert-1869 Attenzione ai sott’olio !!! Conservazione di alimenti tramite olio L’olio è utilizzato come liquidi di governo in diverse preparazioni alimentari ( prodotti vegetali, animali ed ittici) NB l’olio non ha effetto conservante, se non parziale nei confronti dei microbi, esso essenzialmente protegge l’alimento nei confronti dell’ossigeno e quindi delle ossidazioni e conferisce particolari caratteristiche sensoriali Si devono pertanto utilizzare ed abbinare altre tecniche per la conservazione degli alimenti sott’olio . Ad es: Il tonno sottolio deve essere sterilizzato Carciofini e funghi acidificati durante la cottura Le acciughe messe sotto sale Alcuni prodotti di carne disidratati parzialmente e trattati con nitrati e nitriti • Trattamento dei funghi. Art. 21, legge 23 agosto 1993, n. 352. 9. 1. I funghi delle specie elencate nell'allegato II possono essere conservati sott'olio, sott'aceto, in salamoia, congelati, surgelati o altrimenti preparati (5). • 2. L'elenco di cui all'allegato II può essere modificato con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. • 3. È consentita la commercializzazione di altre specie di funghi conservati o secchi o comunque preparati, provenienti da altri Paesi, purché riconosciuti commestibili dalla competente autorità del Paese d'origine. • 4. I funghi di cui ai commi 1 e 3 debbono essere sottoposti a trattamenti termici per tempi e temperature atti ad inattivare le spore del Clostridium botulinum, e/o acidificati a valori di pH inferiori a 4,6 e/o addizionati di inibenti atti ad impedire la germinazione delle spore. • 5. La disposizione di cui al comma 4 non si applica ai funghi congelati, surgelati o secchi. • 6. Ogni confezione può contenere funghi di una o più specie. DRGV 1526/2012 I vegetali da conservare sottoaceto devono presentare spessori ridotti e comunque almeno una delle dimensioni deve essere inferiore ad 1 cm. I succhi di frutta e le conserve vegetali devono avere un pH non superiore a 4,2. Aceto (di vino) • In Italia per aceto si intende unicamente il prodotto della fermentazione acetica del vino. Un aceto contiene come minimo il 6 % di acido acetico e presenta un pH da 2.8 a 3.3. • La concentrazione minima in acido acetico necessaria per l'inibizione dei microrganismi è molto variabile e dipende dal tipo di microrganismo. • L'aceto non è un prodotto stabile, per cui è necessario impedire il deterioramento ad opera dei microrganismi del genere Acetobacter, che possono produrre intorbidamenti • Generalmente si utilizza aceto bianco che è fisicamente più stabile di quello rosso nel quale sono presenti antociani facilmente ossidabili. • I prodotti contenenti aceto sono delle SEMI CONSERVE Prestate attenzione alla : • presenza di bombatura delle scatole e relativi coperchi; • presenza di bollicine di gas nei sottolio, il rigonfiamento di confezioni di alimenti conservati in atmosfera protettiva; • l’odore rancido all’apertura della confezione devono indurre ad eliminare il prodotto; In questi casi scartate subito il prodotto !!!!! Funghi conservati con il freddo ( congelati) • Devono essere preventivamente cotti almeno parzialmente ( sbollentati - in modo da fermare le alterazioni enzimatiche) • Conservati in congelatore in sacchetti per alimenti idonei a venire a contatto con sostanze alimentari (cercando di eliminare il più possibile l’aria) e/o vasetti. • Ultimare la cottura prima di somministrarli Grazie per l'attenzione! Il presente materiale è disponibile on line nel sito dell'Ulss n.2: www.ulssfeltre.veneto.it cittadini/mercoledì del cittadino 130
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