On the Road 8
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On the Road 8
ENOGEA - II SERIE - N. 8 52 ON THE ROAD OVERSIZED • Persichetti, questo sconosciuto. Visto che molti me lo hanno chiesto e altrettanti se lo staranno chiedendo, proverò a spiegarvi chi è Persichetti (quello delle famose Guide). Ecco alcune intercettazioni telefoniche mai trascritte e prese pari pari dal filone Moggi-Giraudo: 1) <<Buongiorno, sono Alessandro Masnaghetti, potrei parlare con il signor XY?>>. <<Un attimo prego... mi ha detto il nome?... Mamaghetti?>>. <<No, Masnaghetti>>. <<Ah, un attimo per favore>>. 2) <<Buongiorno, sono Alessandro Masnaghetti, potrei parlare con il signor XY?>>. <<Un attimo prego... mi ha detto il nome?... Maghetti?>>. <<No, Masnaghetti>>. <<Ah, un attimo per favore>>. 3) <<Buongiorno, sono Alessandro Masnaghetti, potrei parlare con il signor XY?>>. <<Un attimo prego... mi ha detto il nome?... Masmaghetti?>>. <<No, Masnaghetti>>. <<Ah, un attimo per favore>>. 3bis) <<Buongiorno, mi chiamo Alessandro Masnaghetti, potrei parlare con il signor XY?>>. <<Mi spiace, non è in casa>>. <<Posso lasciare il mio numero di cellulare, così mi richiama appena arriva?>>. <<Sì certo, aspetti che prendo qualcosa per scrivere.... Allora mi dica... nome?>>. <<Masnaghetti>>. <<Ma...?....>>. <<Pronto?>>. <<Sì pronto, mi dice il nome?>>. <<M.A.S.NA.G.H.E.T.T.I!>>... silenzio.... <<Pronto?>>. <<Sì, sì, pronto....allora, mi dica... Mas...?...>>. (Cribbio!) <<Milano, Ancona, Savona, Napoli...>>. <<No, no, mi dica il cognome...>>. <<MASNAGHETTI!!!>>. <<Ah! Masmaghetti, bene...>>. 4) <<Buongiorno, sono Alessandro Masnaghetti, potrei parlare con il signor XY?>>. <<Un attimo prego... mi ha detto il nome?... Persichetti?>>. <<Sì, esatto>>. <<Un attimo per favore>>. mi intima di non usare più espressioni come "mondo cane", "boia di un cane", "figlio di un cane" e ovviamente "porco cane" (anche il porco mi ha fatto scrivere in proposito). Inoltre - d'ora in poi, e in attesa di trovare una definizione più calzante - dovrò chiamarlo - in pubblico e non - "intrattenitore domestico a quattro zampe". • Flower Power. Sabato 22 luglio 2006. Oggi prima di iniziare a degustare ho dovuto confessare la mia agave americana. Ha letto del Pnvd olandese e della richiesta di abbassare a 12 anni il limite del consenso per gli atti sessuali dei minori (oltre al libero amore con gli animali). Era molto turbata. <<E i vegetali? No, dico: e i vegetali?>>, mi ha detto. <<Perché gli esseri umani non vogliono fare quattro scatti anche con noi agavi? Questo è razzismo bello e buono. Altro che!>>. Brutta storia. Brutta storia davvero. • Demenza senile. Sono molto preoccupato per la mia salute mentale. E non solo per colpa dei sogni. Da un annetto a questa parte ho cominciato a scialacquare i miei risparmi in Champagne e, quel che è peggio, in Champagne Rosé. Se vado avanti così mi sa che prima o poi mi vedrete scrivere cose mirabolanti sui Borgogna e sulla Borgogna... e da lì in poi la discesa sarà sempre più ripida. Se dovesse davvero accadere, sappiate che vi ho voluto bene. • Dog Power. Domenica 23 luglio 2006. Oggi è stato il turno del mio cane. Ha ascoltato senza volerlo lo sfogo dell'agave (i cani - si sa - hanno un udito finissimo) e così ha pensato bene di farmi scrivere dall'avvocato. Nella lettera che mi ha appena consegnato "brevi zampa" • Les Italiens e la Lega Calcio. E' vero che ci sparano addosso anche quando non ce n'è motivo, ma è anche vero che noi italiani siamo bravissimi a fare (sempre) le cose a metà. Fossimo stati seri, al posto di Matarrese avremmo dovuto metterci Craxi. Anche a costo di resuscitarlo. • Les Italiens remixed. Se è vero quanto sopra, è altrettanto vero che non tutti i francesi sono prevenuti nei nostri confronti. Frank Annese di So Foot (mensile specializzato in futbologia) ha dichiarato infatti al Corriere della Sera che <<i francesi non sanno perdere>>, che <<pochi al mondo sanno zero di calcio quanto Chirac>> e << che Zidane ha azzeccato una perfetta uscita di scena>>. P.S. Una volta scoperto il cognome pare che i colleghi delle testate concorrenti abbiano chiesto l'esame del dna per accertare se sia effettivamente francese oppure no. • I sogni sono lo specchio dell'anima (se è così la mia ha bisogno di un bel candeggio). Ieri notte ho sognato Adriano Galliani. Aveva una maglietta azzurra aderentissima (con tanto di scudetto tricolore e stelline dorate) e un paio di mutande bianche altrettanto aderenti, modello Homer Simpson. C'era anche Valentino Rossi - vestito da gara - che usciva dai bagni dell'Autogrill cercando (invano) di non sporcarsi i piedi. Devo proprio smetterla di mangiare il ciocorì prima di andare a dormire... • Fiorenzuola by night. Ore 23:30. Autostrada del Sole, più meno all'altezza del casello di Fiorenzuola. Corsia centrale. Velocità impostata a km/h 129,9 periodico. All'improvviso mi arrivano due fari a culo (scusate la parola) e altrettanto all'improvviso vedo che iniziano a sorpassarmi sulla destra. Adesso voglio proprio vederti in faccia, bellimbusto! Giro la testa e... flash! Mi trovo un faretto della polizia sparato negli occhi. Un secondo ancora e poi via di nuovo, senza lampeggianti né altro. Anche Clint Eastwood, che era in macchina con me, è rimasto senza parole. • Non ispiro fiducia nemmeno agli amici (e come visto nemmeno alla polizia). Lo so, rischio di perdere uno dei pochi amici che ho (al quale chiedo immediatamente perdono), ma questa devo proprio raccontarvela. Provate quindi a immaginarvi la scena. Chiama un produttore (ossia l'amico di cui ho appena parlato): <<Scusa, Masna, ma quand'è che fai gli assaggi di Chianti Classico?>>. <<Se ricordo bene, durante la seconda settimana di settembre>>. <<E quando esci con il pezzo?>>. <<Fine ottobre, inizio novembre, credo. Perché?>>. <<Perché sai, la nostra selezione è ancora un po' indietro e allora preferirei mandartela più avanti... se possibile>>. <<Non è un problema. Se non l'hai mandata nemmeno alle Guide, non è un problema>>. <<... in realtà alle Guide l'ho già mandata... sai... loro escono più tardi>>. <<Certo, come no. Se va male usciranno quindici giorni dopo e i vini finiranno di assaggiarli almeno quindi giorni prima di me. E poi - scusa - ma gli assaggi mica migliorano stando sull'hard disk di un PC o di un Mac!>>. Segue promessa - non mantenuta - di non parlare ad anima viva dell'accaduto. Vigliacco! • Strano ma vero. Sempre a proposito di amici, dovete sapere che ne ho anche uno il quale - un numero sì e un numero no - mi chiama per fare due chiacchiere e per chiedermi puntualmente: <<Cosa ne pensi di questo? Cosa ne pensi di quest’altro?>>. <<Ehi! - gli rispondo - ma non hai detto due secondi fa che hai appena finito di leggere l’ultimo numero? Lì c’è scritto tutto!>>. <<Sì sì l’ho letto... certo... volevo soltanto essere sicuro che è andata proprio come hai scritto>>. Nel dubbio quindi che altri lettori la pensino allo stesso modo, mi sento in dovere di precisare che il 95% di quello che scrivo è vero... Come il 95%? Che cappero vuole dire! Vuole dire che il 95% delle cose che scrivo è vero ed è scritto pari pari, e che il restante 5% è altrettanto vero ma è scritto in forma più sfumata. In fondo sono un bravo ragazzo, sapete? • I Sommelier rischiano il posto. Ecco cosa potete leggere in fondo al menù a 10 euro esposto nell'Enoteca Wine Bar Mulino a Vino di Monza (che vi riporto con tanto di virgole al posto "giusto"): <<Disponiamo di vini selezionati sia bianchi che rossi, per un migliore accostamento, chiedete al Coppiere>>. Nessuna nota invece sull'eventuale presenza di un giullare. • Due per uno. I francesi le barrique le chiamano barrique (ma va?) Gli americani le chiamano barrel. Veronelli le chiamava carati (forse anche per via del costo). Ezio Rivella, in un articolo scritto a difesa dei trucioli, le chiama fustini (sì, fustini). Lo trovate strano? Io no. Perché se è giusto che i trucioli entrino nel vino, non vedo perché il vino non possa andare nei fustini. Come il Dash. • Un compagnone da Compagnucci. Ristorante Kren a Camerano. Tavolo da quattro. Due uomini e due donne. L'uomo sulla destra - un lombardo (non un tedesco) lancia un brindisi col Prosecchino: <<...E allora, signori, PROST!>>. <<proooost?>>, fa la signora accanto (sottovoce e un po' interdetta). <<Ma certo, cara: PROST! equivale a cin-cin!>>. <<Ahhhhhh!>> commenta sollevata la signora. <<Allora PROST! PROST a tutti quanti!>>. • La fabbrica del Dom. A proposito di brindisi e di bollicine, dopo avervi raccontato meraviglie del Dom Perignon 1996 (circa un anno fa), mi urge segnalare che il 1998, per quanto buono, ha la "grana" un po' grossa e non è esattamente la stessa cosa. In compenso ho fatto un assaggio "volante" e davvero buono del Franciacorta Rosé Pasrosé 2002 del Mosnel. Peccato soltanto il nome. • Sono una volpe. Altro consiglio da amico. Se al ristorante volete bere bene senza spendere cifre folli, provate a puntare sui vini tedeschi. Nessuno se li fila e molti ristoranti, che li mettono in carta per fare un po' di scena, li propongono a prezzi spesso più bassi di una bottiglia di Verdicchio. L'ultimo che ho assaggiato - e che è piuttosto diffuso nei buoni ristoranti della costa adriatica, tra Ravenna e Ancona - è il Mosel Saar Riesling Wehlener Sonnenuhr Spätlese Trocken 2004 di Heribert Kerpen (prima di ordinarlo vi consiglio però di prendere bene il fiato perché non è facile pronunciarlo tutto di fila!) • C'è chi può e chi non può. Ristorante Armani - Nobu, Milano (sushi - e non solo - per calciatori, veline, attori e comuni mortali). Chiama il comune mortale: <<Buonasera, vorrei prenotare un tavolo per due persone>>. <<Nessun problema. A che ora?>>. <<Facciamo tra le 20 e le 20:15>>. <<D'accordo, tenga presente però che alle 22 deve lasciare libero il tavolo>>. Accidenti, finalmente ho capito perché loro fanno i soldi e io no! • Non si finisce mai di imparare. Maggio, giugno e luglio sono stati mesi "caldi" per i rinnovi degli abbona- on the road OVERSIZED ENOGEA - II SERIE - N. 8 53 ON THE ROAD OVERSIZED on the road OVERSIZED 54 ENOGEA - II SERIE - N. 8 menti. Molti hanno deciso di continuare con me l'avventura (merci!), alcuni, come è normale che sia, hanno preferito passare la mano e due di questi hanno avuto anche la cortesia di spiegarmi le motivazioni. Il primo mi ha scritto che sono troppo allineato e coperto (insomma mi piacciono sempre i soliti vini taroccati e in più ho paura di dire la mia), il secondo invece, dopo quasi dieci anni di fedeltà (era abbonato dal primo numero di Enogea "classic") ha deciso di buttarsi anima e corpo sulla Barbera in damigiana e oltretutto sta cercando di convertire molti suoi amici. C'è da meditare (e questa volta non scherzo). • Tronchetti della felicità. Le vie del giornalismo (e non solo quelle del Signore) sono infinite e imperscrutabili. Soprattutto se si parla di vino e se chi ne parla è un quotidiano. Il Corriere della Sera, tanto per citarne uno piccolo, in data 6 luglio 2006 ha dato non poco risalto - nelle pagine dell'economia - al passaggio di proprietà della cantina Buranco (aziendina delle Cinque Terre, che non è né Gaja né Antinori). Tre giorni dopo, sempre sul Corrierone, è apparso invece un corposo articolo dedicato alle nozze tra Ilaria Tronchetti Provera e Anselmo Guerrieri Gonzaga. Credete che qualcuno si sia preso la briga di spendere anche solo un rigo - un rigo appena - sul San Leonardo? • Arcilux. Gran caciara questa estate su alcune sparate di Fabri Fibra e soprattutto di Buju Banton. Buju attacca gli omosessuali e tutti gridano allo scandalo. Bleah, bleah! Dove sono finiti quei bei neri di una volta! Già dove sono finiti? Da nessuna parte, quelli che abbiamo sono più o meno quelli di una volta (e lo dico da grande ammiratore, per non dire fanatico, della musica nera). I Rasta, lo sanno anche i polli, sono omofobici da quando sono nati. Bob Marley era una Rasta. Perché nessun ha mai rotto le palle ai tempi d'oro del Tuff Gong? Ma non è tutto, Vladimir Luxuria, in una citazione del Corriere della Sera, afferma: <<A preoccupare è che questo modello [di violenza] viene dalla musica nera americana dove il machismo viene visto come il riscatto da un passato di schiavitù e discriminazione>>. Ah! Ah! Che grasse risate! Ma dove vive Luxuria. Su Marte? La musica nera è intrisa di machismo fino al midollo e non da oggi. Ha mai sentito - Vladimir - parlare del blues? Ha mai letto il testo di una canzone di blues? • Ogni punteggio è bella a mamma sua. Come tutti sappiamo, nel mondo del vino, quando qualcosa non quadra nelle classifiche si pensa subito che sotto ci sia qualcosa di losco o, se va bene, ci si limita a stupirsi di alcune divergenze di giudizio. Tanto per tranquillizzarvi, date allora un'occhiata ad alcune valutazioni del Mereghetti: La Banda degli onesti *1/2; Febbre da cavallo **1/2; Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto **1/2; Paris, Texas **; Pierino la peste *1/2; Provaci ancora Sam ***; Fiorina la vacca **. Sì, avete letto bene: proprio Fiorina La Vacca. No, dico: ma l’avete mai visto! Io sì (non tutto)... e boia faust! • Sono uno che conta (sì, proprio così). Dovete infatti sapere che a luglio, durante una delle mie solite scorribande nella tabaccheria di Loris Arfilli a Milano Marittima (ve la consiglio) ho conosciuto un bravo rappresentante di sigari. <<Ahhhh! Ma lei è Masnaghetti!... Quello famoso!>>. <<Oddio... famoso...>>. <<Aspetti, aspetti, ho una cosa per lei>>. Esce e torna dopo un paio di minuti con un accendino sponsorizzato in plastica nera e un sacchetto di velluto (anche nero) con all'interno il simpatico oggettino dalla forma evocativa ritratto qui accanto. Fate voi. • Fumo a buon mercato. E a proposito di sigari, dato che a settembre - reduci dalle vacanze - si è sempre pelati come dei fichi, vi possono far comodo queste due rapidissime segnalazioni: Petit Corona di Por Larrañaga e Petit Corona di Bolivar in scatola da 50. Fumate bene (specie i secondi) e a un prezzo ragionevole (ricordatevi però che il fumo fa male - e non solo a voi - e che non dovete rompere le scatole quando si mangia e si beve) POLITICALLY (S)CORRECT Michael Haneke Niente da nascondere Feltrinelli Le Nuvole - 21 euro Fatih Akin La sposa turca BiM - 23.90 euro Phoebe Hoban Basquiat Castelvecchi - 22 euro Legs McNeil - Gillian McCain Please kill me Baldini Castoldi Dalai Editore - 19 euro Sorta di telefilm d'alto bordo, imbellettato da una recitazione professionale quanto priva di anima e dal finale infarcito di vaghi rimorsi colonialisti (che riuscite a scovare solo perché non c'è altro da scovare). Se questa è la Palma d'oro, chissà i datteri... Più che il talento artistico di Basquiat, qui emerge la passione irrefrenabile per gli oppiacei e per le droghe sintetiche. Superato il rischio overdose, diventa un libro che offre spaccati interessanti del mondo dell'arte anni '70-'80 (che tanto ricorda quello del vino). Cupo, gioioso, sanguigno e disperato (sembra la pubblicità di Porthos - lo so - ma non lo è). Due attori eccellenti e in forma smagliante, capaci di seguire il ritmo senza mai perdere un colpo. Orsetto berlinese strameritato. Corposo resoconto di "canne e spade" e di altri ritagli di vita (?) in era punk e prepunk, soprattutto sull'altra sponda dell'oceano. Traduzione zoppicante. Se amate il genere (e un po' di gossip) vale la pena.
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On the Road 13
Be', lui l'ha usata fino a due anni fa e poi
ce l'ha venduta. Noi l'abbiamo provata e
alla fine abbiamo deciso di farci questo
bell'oggettino. Quando vengono i milanesi almeno fa il suo effetto.
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