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IAB ITALIA Rassegna Stampa del 12/03/2015 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IAB ITALIA 12/03/2015 Pubblicita Today Eletto Prodotto dell'Anno, 45 vincitori per il decennale del riconoscimento 10 12/03/2015 Pubblicom Now Cresce l'awareness di "Eletto Prodotto dell'Anno" che quest'anno celebra i primi 10 anni 11 ADVERTISING ONLINE 12/03/2015 ItaliaOggi Il marketing sbarca in borsa Già 8 le aziende quotate 13 12/03/2015 ItaliaOggi Google apre a Londra il primo monomarca 15 12/03/2015 ItaliaOggi E-commerce, l'82% degli italiani usa il pc, cresce l'integrazione online-of ine 16 12/03/2015 ItaliaOggi CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA 17 12/03/2015 ItaliaOggi Fenomeno virale lo spot di Casta Diva per Samsung 19 12/03/2015 Brand News Today Social che moltiplica i canali, click and collect che facilita la vita dai retailer top nel digitale 20 12/03/2015 Brand News Today E3 vince la gara per la gestione dei social media di Peugeot Italia 21 12/03/2015 Brand News Today Cosa e come comprano online gli italiani secondo Nielsen 22 12/03/2015 Brand News Today Fastweb rinnova il portale web 23 12/03/2015 DailyMedia RCS MediaGroup: nel 2014 la raccolta pubblicitaria si è attestata al +3,2%, ma l'Italia perde il 6,3% 24 12/03/2015 DailyNet Presentata al mercato Smart@Shop 27 12/03/2015 DailyNet Italia: un utente su tre utilizza i social prima di comprare online 29 12/03/2015 DailyNet E3 vince la gara per social media, blog e digital pr di Peugeot Italia 31 12/03/2015 DailyNet Nuovo record per ilfattoquotidiano.it: 931.521 u.u. a febbraio 32 12/03/2015 DailyNet Mobile Adv: Google tratta l'acquisizione della startup indiana InMobi 33 12/03/2015 DailyNet Atena Trading, è pronta la app realizzata insieme a Seat PG 34 12/03/2015 DailyNet Tradelab è il primo trading desk che aderisce all'Arpp 35 12/03/2015 Pubblicita Today A OMD la gestione del digital marketing di Renault Italia per 3 anni 36 12/03/2015 Pubblicita Today e3 Guida PeuGeot sui social media 37 12/03/2015 Pubblicita Today nielsen studia l'e-commerce in italia e nel mondo 38 12/03/2015 Pubblicita Today ilFattoquotidiano.it Punta al milione di Browser unici e lancia nuove sezioni 39 12/03/2015 Pubblicita Today Google apre il primo negozio monomarca 40 12/03/2015 Pubblicom Now A OMD il digital marketing di Renault Italia 41 12/03/2015 Pubblicom Now E-commerce, in Italia si compra soprattutto da pc 42 12/03/2015 Pubblicom Now Peugeot 43 11/03/2015 360com A Leroy Merlin Solbiate Arno si vive un esperienza spettacolare grazie al lavoro di Publicis Italia 44 11/03/2015 360com Tradelab aderisce ad ARPP, lo IAP francese 45 11/03/2015 360com L'autoironia di Google sullo skip 46 11/03/2015 360com L'appuntamento è fissato per le ore 8:30, presso il palazzo dei gruppi (aula dei gruppi parlamentari) 47 11/03/2015 ADV Express Campagna integrata per il lancio del phablet TRiO Pulsar Sparkle 48 11/03/2015 ADV Express 'Conta su di me', l'invito di Toyota e S&S 49 11/03/2015 ADV Express LO STORYTELLING DI FILMGOOD: CONVERSE Made By You 50 11/03/2015 ADV Express E3 vince la gara e guida Peugeot sui social media 51 11/03/2015 e20express.it Marzo al top per il Palacongressi Rimini: 12 eventi per 12mila partecipanti 52 11/03/2015 Engage.it Con Smart@Shop, digital meets physical: nuova piattaforma di shopper marketing 53 11/03/2015 Engage.it OMD vince la gara e diventa il nuovo partner digital di Renault Italia per i prossimi tre anni 54 11/03/2015 Engage.it E3 vince la gara e diventa partner di Peugeot Italia per la comunicazione sui social 55 11/03/2015 Engage.it E-commerce: si fa largo l'interconnessione tra fisico e virtuale. L'82% degli italiani acquista da pc 56 11/03/2015 Engage.it LinkedIn: 8 milioni gli iscritti in Italia. Rinnovato intanto il prodotto pubblicitario Sponsored InMail 58 11/03/2015 Engage.it Google tratta l'acquisizione di InMobi per rafforzarsi nel mobile adv 59 11/03/2015 Pubblicitaitalia.it 11:44 Tenerità si riposiziona con Dolci Advertising 60 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale Coppi: l'ho sempre detto ci si difende nei processi 62 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale «Io non faccio correnti» Verdini vicino al divorzio Le richieste per non lasciare 64 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale «L'assoluzione? Va presa con rispetto La sua storia non si riduce ai processi» 66 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale L'ira di Tosi: «Salvini dittatore» E progetta di correre senza partiti 68 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale «È un laboratorio del bello dove ogni Paese si ritrova» 70 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale Popolari, Serra (con le stampelle) in audizione alla Consob 72 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale Intesa, gran consulto sulla governance Tre banchieri al tavolo con Bazoli 73 12/03/2015 Corriere della Sera - Nazionale Saipem, per il rilancio Descalzi punta sul ritorno di Cao 75 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Il bacino di Fi prosciugato dai due Matteo 76 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Il dividendo delle riforme 77 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Tanti annunci, tante leggi, pochi fatti 79 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Uno stimolo a politiche comuni 81 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale Un rito senza folla "Rivoglio il partito" 83 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "Una parte di Forza Italia voterà le riforme al Senato Silvio torni moderato" 85 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale Rai, Renzi insiste sul manager unico "Canone da abolire" Una rete senza spot 86 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "Per disfarsi di me Salvini rischia il Veneto alle ultime europee il più votato ero io" 88 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "I limiti sono giusti aprire ai non sposati significa favorire i gay" 90 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "Così diamo una famiglia a migliaia di bambini ma si poteva fare di più" 91 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "Quello dei collettivi un atto squadrista così si mette in pericolo la democrazia" 92 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale "Il diritto al cibo è l'emergenza globale così Expo diventerà un tavolo della pace" 94 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale Montezemolo attacca le Fs "Contro Ntv una strategia per farci morire" 96 12/03/2015 La Repubblica - Nazionale Conti correnti trasferiti in dodici giorni gratis o multe salate ai bancari 97 12/03/2015 La Stampa - Nazionale Ma per l'ex premier cade l'alibi dei processi 98 12/03/2015 La Stampa - Nazionale "Dopo questa sentenza più difficile la condanna per concussione" 100 12/03/2015 La Stampa - Nazionale Pronta la Rai modello Renzi un solo capo scelto dal governo 102 12/03/2015 La Stampa - Nazionale "A Zaia stringerei la mano A Salvini no: colpa sua" 103 12/03/2015 La Stampa - Nazionale Scalfarotto:"Sui nuovi diritti la legge arriverà a maggio Ncd se ne faccia una ragione" 104 12/03/2015 La Stampa - Nazionale Fondazioni, si cambia Meno peso nelle banche 105 12/03/2015 Il Messaggero - Nazionale Berlusconi fa festa e ringrazia i giudici: io di nuovo in campo il partito torna unito 106 12/03/2015 Il Fatto Quotidiano " A furia di tagliare il salamino, Silvio ha solo il culetto " 109 12/03/2015 Il Fatto Quotidiano "Attore in declino, ma gli rimane un pezzo d'Italia" 110 12/03/2015 Il Manifesto - Nazionale In Turchia è campagna elettorale, sulle spalle della popolazione kurda 111 12/03/2015 Libero - Nazionale E dopo l'espulsione scatta la festa 113 12/03/2015 ItaliaOggi Il 730 a casa, un op di politici superfi ciali e di burocrati inetti 114 12/03/2015 ItaliaOggi Clamoroso divorzio in casa delle Moto Morini 115 12/03/2015 MF - Nazionale Serra si spiega sulle popolari 117 12/03/2015 MF - Nazionale Un terzo dell'attivo è un limite di partecipazione giusto 118 12/03/2015 MF - Nazionale Draghi proclama: il Qe funziona 119 12/03/2015 MF - Nazionale Poste, incontro decisivo tra Caio e Padoan 120 12/03/2015 MF - Nazionale Campari: pronti al superdollaro 121 12/03/2015 Financial Times Vatican in talks to end decades of secret banking 123 12/03/2015 Financial Times 'I am back,' says Berlusconi after court victory 124 12/03/2015 International New York Times Top court backs acquittal for Berlusconi in sex case 125 12/03/2015 International New York Times In Italy, an oversupply of architects 126 12/03/2015 The Guardian UN's radical strategy to relocate Syrian refugees all over Europe 127 12/03/2015 The Guardian Britain using EU rule to eject vulnerable asylum seekers 128 12/03/2015 The Times Italy wants asylum-processing camps in Africa 130 12/03/2015 The Times Cleared Berlusconi plans return 131 12/03/2015 Le Figaro Berlusconi definitivement blanchi dans le "Rubygate" 132 12/03/2015 Le Figaro Le Club Med veut « rattraper le temps perdu » 133 12/03/2015 Le Figaro Matteo Renzi propose une réforme de la RAI 134 12/03/2015 Le Figaro RCS réduit ses pertes 135 12/03/2015 Le Monde " Rubygate " : Berlusconi définitivement acquitté 136 12/03/2015 Les Echos Drone européen : Le Drian promet le lancement des études pour le Bourget 137 12/03/2015 Liberation Rubygate : les plaisirs innocentés de Berlusconi 138 12/03/2015 Wall Street Journal Migrant Surge Exposes EU Policy Discord 139 12/03/2015 Wall Street Journal German Utilities Expect Dim Year 141 12/03/2015 Panorama Dove arriva la tela di Bassanini 142 12/03/2015 Panorama scommetto 37 miliardi sull'italia 144 IAB ITALIA 2 articoli 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 1 Eletto Prodotto dell'Anno, 45 vincitori per il decennale del riconoscimento Nell'intervista a Simonetta Flores, amministratore unico Marketing e Innovazione Italia, il bilancio dei primi 10 anni di vita del Premio [ pag. 14 ] Si è celebrato ieri sera all'Alcatraz di Milano l'appuntamento che premia un percorso di attenzione all'innovazione e valorizzazione dei desideri del consumatore. Eletto Prodotto dell'Anno , Premio di Marketing e Innovazione Italia, nel nostro Paese compie 10 anni e ha visto sfilare sul palco 45 referenze, scelte da una 'giuria' di oltre 12.000 consumatori, che compongono il panel della ricerca che in Italia è svolta da IRI . La serata di premiazione, patrocinata dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea , ECR Italia , UPA , IAB , IAA e UNICOM , che ha coinvolto le maggiori personalità del mondo dell'industria, della distribuzione, della stampa e della comunicazione. Tra le novità di questa edizione hanno figurato nuove categorie di prodotto, che rispondono a specifiche richieste e bisogni dei consumatori, come i prodotti senza lattosio, le bevande analcoliche premiscelate oltre i collant e i grandi e piccoli elettrodomestici. Inoltre sono presenti anche le categorie di prodotti venduti nei canali farmacia e parafarmacia. TVN Media Group , editore da sempre attento all'evoluzione del settore, anche quest'anno ha scelto di aancare Eletto Prodotto dell'Anno in qualità di media partner, per raccontare attraverso i suoi canali i protagonisti del mercato che fanno dell'innovazione una scelta che guida il business delle proprie aziende. Today Pubblicità Italia ha intervistato Simonetta Flores , amministratore unico di Marketing e Innovazione Italia, per tracciare un bilancio di questi primi 10 anni di Eletto Prodotto dell'Anno e per dare un quadro di come stia cambiando l'approccio dei consumatori nei confronti dell'innovazione. Qual è la percentuale di aziende che ha confermato il proprio interesse e quanti sono stati i prodotti nuovi? Il 65% delle aziende ha confermato la propria presenza, il 35% è formato da nuove realtà. Le imprese valorizzano l'esperienza accumulata nelle partecipazioni precedenti e ne fanno tesoro. Quali sono le categorie con più iscrizioni? Sono felice di confermare che nell'anno di Expo Milano è proprio il food la categoria più rappresentata, con il 45% di iscrizioni. Seguono: non food con il 35%, personal care con il 15% ed electronics con il 6%. Continua a crescere l'awareness di Logo Eletto Prodotto dell'Anno che quest'anno è giunta all'82% (+9% nel 2014 sul 2013): come spiegate questa accelerata? Il consumatore è più attento a come 'parla' il prodotto, quindi all'informazione che si trova sul pack. Si confronta e si informa sui social network, tanto è vero che la fiducia nel Logo ha raggiunto il 76% del pubblico. I consumatori vedono il Logo per il 43% sui prodotti, per il 36% su internet e per il 22% sullo scaale. Anche se il 2015 non sembra ancora essere l'anno della tanto attesa 'ripresa', un cauto ottimismo sembra riaacciarsi: voi che avete il polso della situazione cosa ne pensate? È giusto parlare di cauto ottimismo: una ripresa c'è ma è ancora 'prudente'. Per quanto riguarda Eletto Prodotto dell'Anno, le 45 categorie del 2015 parlano da sole. Nascendo, infatti, dalla fiducia dei consumatori, le aziende lo ritengono uno strumento consolidato e di sicuro successo. Foto: Simonetta flores per lo Speciale Today Eletto Prodotto dell'Anno 2015 CLICCA QUI IAB ITALIA - Rassegna Stampa 12/03/2015 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ieri sera all'Alcatraz di Milano 12/03/2015 Pubblicom Now Pag. 20 Cresce l'awareness di "Eletto Prodotto dell'Anno" che quest'anno celebra i primi 10 anni Si è tenuta ieri sera all'Alcatraz di Milano la serata dedicata a "Eletto Prodotto dell'Anno" manifestazione che quest'anno compie i suoi primi 10 anni, un percorso che ha portato il premio a diventare punto di riferimento per tutti i consumatori attenti all'innovazione. La serata di premiazione, patrocinata dalla rappresentanza a Milano della Commissione Europea, ECR Italia, Upa, IAB, IAA e Unicom, ha coinvolto diverse personalità del mondo dell'industria, della distribuzione, della stampa e della comunicazione, come ad esempio Alberto Bombassei, fondatore di Brembo, il presidente della Camera della Moda Mario Boselli, Guido Martinetti, cofounder di Grom, e per questa edizione speciale Marco Balich, alla guida della Balich Worldwide Shows, e Riccardo Donadon, fondatore e a.d. di H-Farm. L'edizione 2015 del premio ha visto la creazione di nuove categorie di prodotto che rispondono a richieste e bisogni specifici che arriva no dal target dei consumatori. Ne sono un esempio i prodotti senza lattosio, le bevande analcoliche premiscelate, i collant, i grandi e piccoli elettrodomestici. Il logo di "Eletto Prodotto dell'Anno" è una guida che permette di riconoscere velocemente a scaffale l'innovazione e di scegliere un prodotto fidandosi della preferenza di oltre 12.000 consumatori che lo hanno eletto attraverso la più importante ricerca sull'innovazione, svolta in Italia da IRI, player mondiale del settore e presentata ieri sera. In un decennio sono oltre 350 i prodotti eletti in Italia e Prodotto dell'Anno ha registrato una crescita importante dell'awareness del logo, che quest'anno ha raggiunto l'82% (fonte IRI settembre 2014). Utilizzato inizialmente sui mezzi classici (pack, tv, radio, stampa e affissioni), negli ultimi anni il logo è stato impiegato in modo strategico anche sul web e i social. Il logo di "Eletto Prodotto dell'Anno" valorizza i prodotti innovativi e amplifica l'effetto della pubblicità ge nerando più fiducia (76%) e maggiore credibilità rispetto alla semplice indicazione di "nuovo" sul pack (67% contro 54%). "Eletto Prodotto dell'Anno" è stato protagonista di un'intensa campagna di comunicazione pianificata da IGPDe caux sui mezzi pubblici di Milano e Roma, sulla stampa periodica ("Donna Moderna" e "Starbene"), su Radio 101, oltre al web con banner, campagne online e volantini digitali e alla comunicazione instore. (b.t.) IAB ITALIA - Rassegna Stampa 12/03/2015 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato premi ADVERTISING ONLINE 41 articoli 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 1 (diffusione:88538, tiratura:156000) Il marketing sbarca in borsa Già 8 le aziende quotate CLAUDIA CERVINI Cervini a pag. 17 Il marketing sbarca in borsa Già 8 le aziende quotate Venerdì ha debuttato Mobyt, società emiliana specializzata in mobile marketing (soluzioni di messaggistica). Presto toccherà a Digitouch (marketing digitale e advertising). Un numero crescente di società specializzate in marketing e pubblicità sta approdando all'Aim Italia, il listino di Piazza Affari dedicato alle piccole e medie imprese. C'è chi sbarca per raccogliere capitali utili all'internazionalizzazione (come fece Expert System ), chi per fare shopping (questo l'obiettivo di Mobyt) e chi per sviluppare i propri sistemi di promozione, come nel caso di Digitouch: la società italiana grazie all'ipo punta, infatti, a sviluppare Audiens, una piattaforma di gestione dei dati che, sulla scia delle sperimentazioni in corso negli Stati Uniti, metterà in comunicazione operatori di telecomunicazioni e brand, offrendo loro i dati degli utenti sulla base dei quali i marchi potranno sviluppare campagne pubblicitarie e commerciali ad hoc. Le aziende citate sono in buona compagnia: otto società di marketing ( Mail Up, Mp7, Triboo Media, VrWay Communication, Primi sui Motori, Expert System e Mobyt) sono già presenti sul listino dedicato alle pmi su un totale di 58 aziende quotate. E altre, come dimostra il caso Digitouch, stanno invece preparando lo sbarco. «La quotazione in borsa si sta rivelando per le aziende che operano nel digital marketing e advertising una scelta strategica poiché consente di reperire capitali per lo sviluppo, favorire l'internazionalizzazione e migliorare la propria visibilità», spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top, società di consulenza specializzata in investor relations. Secondo lo studio Ir Top Digital Economy on Capital Markets, le società italiane del settore quotate su Aim Italia nel 2013 hanno registrato una crescita dell'ebitda del 13%, rispetto all'8% delle quotate di Aim Londra, il mercato di riferimento in Europa, attirando il crescente interesse anche di investitori stranieri. Le motivazioni di questa nuova primavera del marketing in borsa sono più d'una. Da un lato l'Aim sta vivendo un momento di fermento in tutti i comparti industriali complice la diffi coltà di reperire credito attraverso i canali più tradizionali (uno su tutti quello bancario). Basti pensare che nel 2014 sul listino delle pmi si sono verifi cate ben 22 ipo (+47% rispetto al 2013) che hanno permesso di raddoppiare la capitalizzazione del segmento portandola a superare quota 2 miliardi. Dall'altro lato le società specializzate in digitale, anche in Italia, hanno cominciato a credere nella borsa sbarcandovi in cerca di capitali per sviluppare software e per presentarsi ai clienti di Oltreoceano in maniera più credibile. «La quotazione ci ha dato uno standing di credibilità e trasparenza all'estero», spiega Stefano Spaggiari, ceo di Expert System, gruppo attivo nell'analisi semantica che attraverso la controllata AdmantX gestisce big data utilizzati in seguito dai brand nelle campagne di advertising. «I clienti maturano una maggior fiducia nell'impresa (e nella sua gestione), perciò si saltano i preliminari e si inizia subito a parlare di business». Nel caso di Mobyt la liquidità servirà per fare shopping. «Grazie ai fondi raccolti dal mercato e del surplus di cassa generata, porteremo avanti un piano di acquisizione di società operanti nel nostro settore o in settori complementari», spiega Giorgio Nani, amministratore delegato di Mobyt. «Allo stesso tempo prevediamo un piano di integrazione delle nostre linee di business e lo sviluppo di network proprietari», prosegue. «Il mercato del digitale sta crescendo a doppia cifra di anno in anno. Le aziende hanno iniziato a utilizzare internet come canale di vendita e come punto di riferimento per il proprio business, in sinergia con i canali tradizionali», prosegue Nani. «Poter contare su risorse aggiuntive per andare incontro alle sempre più imponenti richieste del mercato e assicurare all'azienda una crescita superiore rispetto al trend di mercato ci è sembrata la scelta giusta da prendere». Expert System punta a crescere all'estero, «in particolare attraverso partnership negli Usa e anche in Germania e Austria», afferma Spaggiari. «In questo momento ci stiamo focalizzando sull'analisi semantica dei media in cui il messaggio pubblicitario verrà proposto: troppo spesso si verifi ca, infatti, un'asimmetria tra lo spot e il contenuto della pagina in cui viene proposto creando disagio nel consumatore». © Riproduzione riservata ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LISTINO DELLE PMI 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 1 (diffusione:88538, tiratura:156000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Stefano Spaggiari, ceo di Expert System Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 14 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 1 (diffusione:88538, tiratura:156000) Ha aperto a Londra il Google Shop, il primo negozio monomarca della società internet su Tottenham Court Road, all'interno di Currys Pc World, uno dei brand della catena Dixons Carphone. All'interno del negozio ci sarà un enorme schermo «avvolgente» che consentirà ai clienti di volare da una parte all'altra del globo grazie a Google Earth. Ci sarà anche un muro dove le persone potranno dipingere con bombolette spray la propria versione del logo di Google, per poi condividerla sui social media. Nei Google Shop si troveranno anche le linee di smartphone e tablet con sistema operativo Android, i laptop Chromebook e i dispositivi Chromecast. «Il ritmo dell'innovazione dei device che tutti usiamo è incredibile», ha detto James Elias, direttore marketing di Google nel Regno Unito, «mentre il modo in cui sono venduti è rimasto lo stesso per anni. Con il Google Shop vogliamo offrire alle persone un posto dove possono giocare, sperimentare e imparare tutto quello che Google ha da proporre». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Google apre a Londra il primo monomarca 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 2 (diffusione:88538, tiratura:156000) L'e-commerce in Italia si fa ancora nella maggior parte dei casi da pc: l'82% degli utenti acquista da una postazione fi ssa, seguito dal cellulare al 36% e dal tablet al 25%. In realtà, anche il dato globale vede il pc sempre largamente in testa sugli acquisti online, 80%, ciò che cambia è la fetta maggiore guadagnata da smartphone (44%) e da tablet (31%). Sono alcuni dei dati che emergono dalla «Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce», una ricerca eseguita su un campione di 30 mila individui in 60 paesi. In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso l'e-commerce, in linea con la media europea fatta eccezione per l'Inghilterra dove è il 26% che predilige l'online per i prodotti alimentari. A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). L'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. Secondo la ricerca, il 21% degli italiani compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l'igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione. Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l'8% degli intervistati acquista online. In Europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in Inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l'acquisto online. «A partire dai dati della survey che abbiamo realizzato a livello global sul tema dell'e-commerce», ha dichiarato l'a.d. di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, «emerge che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell'online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. È sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in rete venga fatta da pc, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l'acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). D'altra parte, anche in Italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fi sico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e Rete, poiché se da una parte quest'ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. In sintesi, esiste ormai una interconnessione completa tra fi sico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer». Per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all'online è la comodità (media globale 76%, media Ue 70%, Inghilterra 75%), anche se il 42% non si fi da a dare le informazioni della carta di credito (media Ue 41%). Prima di procedere all'acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio. La percezione dei prezzi in rete si rivela positiva. Infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sul web che in negozio, e il 50% di potere benefi ciare del prezzo migliore. Le spese di spedizione, d'altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online. Il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. In Europa il valore oscilla tra il 30% della Germania e il 38% della Francia. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato E-commerce , l'82% degli italiani usa il pc, cresce l'integrazione online -of ine 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 5 (diffusione:88538, tiratura:156000) Univision punta a un'ipo da un miliardo a Wall Street. La maggiore emittente americana in lingua spagnola pensa alla quotazione a Wall Street con un'ipo da oltre un miliardo di dollari. Una raccolta di questo genere farebbe salire la sua valutazione a 20 miliardi di dollari, debito incluso. La quotazione arriverà in un momento in cui l'emittente sta crescendo, di pari passo con l'aumento della popolazione ispanica negli Stati Uniti (+43% a 50 milioni di persone tra il 2000 e il 2010 e dovrebbe arrivare a 106 milioni nel 2050). Univision sta cominciando a essere un concorrente per rivali in lingua americana del calibro di Abc, Cbs, Fox e Nbc. L'emittente era stata rilevata nel 2007 per 12,3 miliardi di dollari da una cordata di private equity, che dopo la crisi ha più volte tentato di vendere, senza mai arrivare a chiudere l'accordo. Mondadori porta Il Mio Papa in Centro America. Mondadori ha siglato un accordo di licensing con il Grupo Cerca, casa editrice che opera in Centro America e Repubblica Dominicana, per il lancio a partire dalla fi ne di marzo di Il Mio Papa in Costa Rica, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Panama e Repubblica Dominicana. Dopo l'annuncio della pubblicazione in Brasile, Polonia e Germania, con distribuzione anche in Austria, Svizzera tedesca e Liechtenstein, il magazine prosegue quindi la sua espansione sui mercati esteri, raggiungendo complessivamente ogni mese i lettori di 13 Paesi del mondo, oltre all'Italia. Le nuove edizioni in lingua spagnola di Il mio Papa avranno una foliazione di 60 pagine e la stessa formula editoriale del giornale italiano diretto da Aldo Vitali. Pubblicità, Google vuole acquisirà la start-up indiana InMobi. Google sta negoziando l'acquisto della start-up indiana InMobi, specializzata nella pubblicità per i cellulari. Fondata nel 2007 è valutata oltre un miliardo di dollari e può contare su un miliardo di clienti in 200 paesi. Attualmente il 43% dei clienti di InMobi si trova in Usa e in Europa e solo il 38% in Asia. In India, la maggior parte dei 240 milioni di utilizzatori di Internet si serve del mobile per connettersi alla rete. Non si tratta della prima acquisizione nel settore per Google che nel 2010 ha già acquistato per 750 milioni di dollari la società di mobile advertising AdMob. Apple, iTunes e App Store bloccati. Per gran parte della giornata ieri gli utenti di Apple in tutto il mondo non hanno potuto accedere a iTunes, App Store e iBooks a causa di un blocco. Il problema, ha spiegato Cupertino sul suo sito, è iniziato alle 9 di mattina ora italiana e ancora in serata non si era risolto. Il blocco ha coinvolto più di 40 paesi nel mondo, Italia compresa. ilmiolibro.it arriva a 300 mila utenti e oltre 30 mila titoli. Il sito di self-publishing del gruppo Espresso taglia il traguardo dei 300 mila utenti registrati che formano una vasta community di appassionati alla scrittura che nel corso degli anni ha messo online oltre 100 mila documenti. Al catalogo di oltre 30 mila titoli, tutti in self publishing, si aggiunge in questi giorni il nuovo libro dello scrittore e regista Roberto Faenza, un saggio dedicato alla Rai con prologo di Franco Battiato. ilmiolibro.it consente di pubblicare libri sia in edizione cartacea sia in formato digitale e di distribuire in ecommerce, in libreria con laFeltrinelli e negli ebook store italiani e internazionali come Amazon, Apple e Ibs. Offre inoltre agli autori, spiega una nota del gruppo, «velocità e percentuali di guadagno più alte e tempi di pagamento più rapidi di quanto possa fare l'editoria tradizionale». Abruzzo, una fi lm commission e una norma a sostegno dell'audiovisivo. La costituzione di una fi lm commission regionale e una norma finanziaria che preveda un fondo per l'audiovisivo. Sono queste le iniziative della regione Abruzzo per sostenere il cinema e l'audiovisivo annunciate ieri a Roma in vista del IV Meeting internazionale dei giovani produttori indipendenti in programma da oggi fi no a domenica a Pescara. Facebook chiude FriendFeed. Chiude la piattaforma che aggregava i post dei blog e dei social network nata nel 2007 e acquisita da Facebook nel 2009 per 50 milioni di dollari. Il motivo, ha spiegato un portavoce di Facebook, è la scarsità di utenti, diminuiti nel tempo con l'emergere e il rafforzarsi degli altri social network. FriendFeed chiuderà i battenti defi nitivamente il 9 aprile ma già ha chiuso le iscrizioni. Fastweb: accordo con Dropbox, un terabyte spazio gratis a clienti. Fastweb e Dropbox hanno siglato un accordo per offrire Dropbox Pro ai nuovi clienti senza costi aggiuntivi. Come parte dell'accordo, la nuova offerta SuperJet di Fastweb per la casa e la nuova offerta ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 5 (diffusione:88538, tiratura:156000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Business Class per le Partite Iva, con Internet fi no a 100 megabit al secondo illimitato e telefonate verso fi ssi e mobili nazionali illimitate, includeranno l'abbonamento gratis per 18 mesi a Dropbox Pro. Oltre a offrire un terabyte di spazio a disposizione, Dropbox Pro consente alle persone di condividere informazioni e collaborare pur mantenendo il pieno controllo dei propri dati. 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 5 (diffusione:88538, tiratura:156000) Uno spot che varca i confini della pubblicità e del paese in cui è stato lanciato diventando virale e commuovendo il web. Si tratta del filmato realizzato per Samsung Turchia dalla sede di Istanbul di Casta Diva Pictures, parte del gruppo Casta Diva fondato da Andrea De Micheli e Luca Oddo, in collaborazione con Leo Burnett Turchia. A distanza di poche settimane dalla sua pubblicazione sulla pagina Facebook dell'azienda il video è stato visto da 7.627.592 persone. Lo spot, intitolato Hearing Hands (su www.youtube.com/watch?v=otUJzNtRPhw), ha lo scopo di annunciare un nuovo servizio sociale di Samsung dedicato ai non udenti: un video call center e mostra, nello stile delle candid camera, la sorpresa e l'emozione reali di Muharrem, un ragazzo sordomuto, quando si accorge che tutte le persone che incontra nella giornata si rivolgono a lui con il linguaggio dei segni. La sua realizzazione ha richiesto un mese di preparazione che ha compreso posizionamento di telecamere nascoste e corsi intensivi di linguaggio dei segni per tutti gli attori, mentre Muharrem era stato selezionato grazie alla collaborazione con l'Associazione turca dei sordomuti ed era stato tenuto all'oscuro di tutto. Foto: Un frame dello spot di Samsung Turchia ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Fenomeno virale lo spot di Casta Diva per Samsung 12/03/2015 Brand News Today Pag. 1 Social che moltiplica i canali, click and collect che facilita la vita dai retailer top nel digitale Il think tank L2 ha analizzato il 'digital index' dei principali department store per capire le strategie vincenti sul digitale A pag. 16 Il think tank L2 ha analizzato il 'digital index' dei principali department store per capire quali strategie possono adottare per mantenere la loro rilevanza nel mondo fisico e come capitalizzino la presenza dei negozi nelle città. Dall'indice di L2 e dalla top ten dei retailer è subito evidente che la maggior parte degli investimenti si concentri nella costruzione di esperienze che miscelano le giuste dosi di on e offline. Metà del campione analizzato (56 brand tra mass market e alto di gamma), per esempio, offre ai clienti l'opzione 'clickand-collect', ovvero l'acquisto online e il ritiro in negozio, tendenza in crescita del 17% rispetto all'anno precedente. Nella top ten di L2 la prima posizione è occupata da Nordstrom , in particolare grazie a ingenti investimenti sui social media, a cominciare da Pinterest e Wanelo, e alla creazione di un negozio su Like2Buy, che permette l'acquisto diretto da Instagram e i cui contenuti sono personalizzati per gli utenti registrati. Secondo classificato è Macy's , grazie al portafoglio digitale che consente ai clienti di fare acquisti dall'app mobile, che integra anche i programmi fedeltà di Macy's e presenta le offerte in negozio e online. Il programma di email marketing viene utilizzato per promuover la consegna in negozio e le spedizioni gratuite e per offrire buoni sconto. Sears è in terza posizione: oltre al servizio 'click-and-collect', il sito ospita video dei prodotti, dettagli sulle taglie e opzioni per l'utilizzo dei punti-fedeltà. Sears ha anche una gamma di app per rispondere a differenti esigenze e gestire il servizio clienti. Il britannico Marks & Spencer fa un largo uso dei tablet in negozio, per incoraggiare i clienti a curiosare tra le offerte e ordinare direttamente dal sito, e offre caso non molto diffuso - la spedizione gratuita. I camerini virtuali utilizzano la realtà aumentata per le prove a distanza di abiti e accessori e condividere le foto su Facebook. JCPenney spicca per la capacità di sfruttare l'alto volume di commenti e voti da parte degli utenti e di realizzare operazioni di marketing in tempo reale Mondiali di Calcio e Super Bowl - per ampliare la propria audience su Twitter. Al sesto posto, Bloomingdale's coinvolge i clienti con importanti iniziative sui social media sfruttando feedback e contenuti generati dagli utenti. Fa anche largo uso di email marketing, segnalando a chi non ha concluso acquisti online le offerte e una lista di prodotti che potrebbe interessare. Pinterest è al centro dell'email marketing di Kohl's che segnala così prodotti 'pinnati' dagli utenti, mentre le pagine dei risultati di ricerca sul sito mobile mostrano le diverse opzioni di colore degli abiti e usano i commenti degli utenti senza dover cliccare la pagina del prodotto. Saks , invece, fa un larghissimo uso dei video sulle pagine dei prodotti e si promuove aggressivamente via sms ed email con sconti consistenti. John Lewis punta gran parte del suo sforzo digitale nell'offerta 'click-and-collect' che ha allargato ora a 300 negozi, grazie anche all'accordo con la catena di grocery Waitrose. Ultimo della lista è Neiman Marcus , per l'opzione di personalizzazione dei prodotti e per aver sperimentato l'app di Visa per i pagamenti contactless. Foto: Le funzioni più usate nelle app dei retailer. Clicca per scaricare la tavola ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RETAIL 12/03/2015 Brand News Today Pag. 5 E3 vince la gara per la gestione dei social media di Peugeot Italia E3 ha vinto la gara per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui social media di Peugeot Italia. L'incarico è una conferma importante per l'agenzia che nel 2014 si era già aggiudicata, a seguito di una consultazione, il progetto di sviluppo delle digital pr della casa automobilistica francese. In aggiunta ai social media E3 gestirà anche il blog di Peugeot Italia, raggiungibile all'indirizzo http://blog.peugeot.it/. L'intervento dell'agenzia prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, pr ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e Youtube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ITALIA NUOVI INCARICHI SOCIAL 12/03/2015 Brand News Today Pag. 14 Cosa e come comprano online gli italiani secondo Nielsen Da un'indagine emerge come in Italia ci siano ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell' online soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. La maggior parte degli acquisti dal PC In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso questo canale (in linea con la media europea fatta eccezione per l'Inghilterra dove è il 26% che predilige l'online per i prodotti alimentari). A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%) . L'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. I dati emergono dalla survey "Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce " eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi. I social network costituiscono buone opportunità di veicolare prodotti online , essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in Rete. Il 21% degli italiani, prosegue la ricerca, compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l'igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione. L'82% acquista da PC (80% dato globale) seguito dal cellulare al 36% (44% globale) e dal tablet al 25% (31% globale). Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l'8% degli intervistati acquista online. In Europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in Inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l'acquisto online. Tre italiani su 4 dichiarano di preferire una ricerca di persona per giochi e prodotti per l'infanzia. Per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all'online è la comodità (media globale 76%, media UE 70%, Inghilterra 75%), anche se il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media UE 41%). Prima di procedere all'acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio. La percezione dei prezzi in Rete si rivela positiva. Infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sull'web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore. Le spese di spedizione, d'altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online. Il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. In Europa il valore oscilla tra il 30% della Germania e il 38% della Francia. I l marketing diretto è una leva importante utilizzata nel commercio online : il 42% del campione accoglie favorevolmente le email del retailer e il 38% ne chiede l'iscrizione per tenersi aggiornato. Si è più cauti nell'utilizzo delle app, poichè se il 32% ne fa uso per la pianificazione delle spese, solo il 21% gestisce la spesa nel negozio con un tool online. Il 27% pensa che i siti dei retailer non siano di immediato utilizzo. La ricerca di Nielsen prosegue mettendo a c onfronto la modalità di acquisto online con quella tradizionale nel negozio. Ne emergono spunti per individuare un mix virtuoso tra le due tipologie di canali. Si registra che gli italiani approcciano le novità di prodotto grazie alle promozioni (53%) o ad uno sconto tramite coupon (35%), ma anche per provare qualcosa di nuovo (41%) o un gusto nuovo (32%). Il campione gratuito nel negozio funziona solo per il 17% dei consumatori, mentre il display scende al 13%. Il 24% dei rispondenti è motivato all'acquisto ancora dalle formule pubblicitarie classiche (giornali, tv, outdoor), il 18% da un packaging rinnovato. La leva prezzo spinge il 61% degli italiani a visitare un nuovo punto vendita (media UE 70%, global 68%). Anche se le promozioni speciali attirano nuovi acquirenti (47%), il 55% dei consumatori sceglie il negozio/supermercato in funzione della comodità (vicinanza). La qualità del prodotto motiva il 41% degli acquirenti, mentre il 31% è sensibile all'assortimento dell'offerta. Il 35% sottolinea che il punto vendita deve essere ordinato e pulito mentre il 22% sottolinea l'importanza della presenza di uno staff professionale nel momento dell'acquisto. In sintesi, i consumatori chiedono la stessa cosa on e offline: buoni prezzi, comodità di utilizzo (sito facile, negozio comodo e ordinato) e un rapporto di fiducia e professionalità. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ITALIA E-COMMERCE 12/03/2015 Brand News Today Pag. 17 Fastweb rinnova il portale web Fastweb ha rinnovato il portale www.fastweb.it , che si presenta ora con una veste grafica completamente nuova. Grazie al riconoscimento automatico dell'utente il sito propone due versioni, una per i già clienti e l'altra per chi ancora non lo è. Nuova veste grafica e un nuovo nome, Digital Magazine, anche per i contenuti giornalistici di fastweb.it. Digital Magazine esplorerà come sempre il tema dell'innovazione declinata nelle sue sezioni (Web&Digital, Social, Internet, Smartphone&Gadget, Agenda Digitale e Videogames). ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ITALIA WEB 12/03/2015 DailyMedia Pag. 1.18.19 (diffusione:15000, tiratura:15000) Silvia Antonini Il merito di questo andamento è del mercato spagnolo; complessivamente il Gruppo perde ricavi ma migliora il risultato netto consolidato; per quest'anno l'attesa è ancora negativa relativamente all'adv sul fronte interno 18 Nel 2014 RCS MediaGroup perde qualcosa in termini di ricavi consolidati ma cresce nella raccolta pubblicitaria, soprattutto per merito del mercato spagnolo che complessivamente è cresciuto del 5% rispetto al 2013, con la stampa quotidiana a +9,3%, la periodica a +2,2% e il web a +12,7%. La società guidata dall'amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha chiuso l'esercizio a quota 1279,4 milioni di euro, in calo del 2,6% per via della cessione o sospensione di alcune testate periodiche no-core, nonché all'effetto delle cessioni di società e rami d'azienda, mentre i fatturati pubblicitari aumentano del 3,2% e si attestano a quota 491,2 milioni di euro. Va bene la Spagna, si diceva, mentre in Italia la raccolta pubblicitaria è pari a 219,5 milioni di euro, in calo del 6,3% rispetto all'anno precedente. Per quest'anno Scott Jovane si attende un calo complessivo tra l'8% e il 9% dell'adv stampa italiano, e per quanto riguarda RCS «non prevediamo di fare meglio». Nel dettaglio, il bilancio di Gruppo segnala che i ricavi da digital, oltre 160 milioni, rappresentano il 12,6% del totale, +8,7% rispetto al 2013. I ricavi diffusionali ammontano a 658,5 milioni di euro (-4,2% a perimetro omogeneo rispetto al 2013), registrando un calo dell'8,5% attribuibile principalmente all'attuazione del piano di cessioni e all'andamento delle diffusioni sul mercato spagnolo. L'adv complessivo cresce di 15,1 milioni raggiungendo i 491,2 milioni di euro, con un trend migliore del mercato sia in Italia, sia in Spagna (+9,9 milioni di euro). Nel quarto trimestre 2014 i ricavi pubblicitari di Gruppo crescono dell'8,5%. I ricavi editoriali diversi presentano un incremento netto di 11,6 milioni, principalmente riconducibile al moltiplicarsi degli eventi sportivi, tra cui il Dubai Tour e la Final Four di Eurolega di basket, nonché a maggiori ricavi legati al Giro d'Italia. Le azioni di efficienza sui costi hanno generato benefici per 72 milioni di euro superando ampiamente gli obiettivi iniziali fissati per il 2014 tra i di 50 e 60 milioni. L'ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti è positivo per 70,1 milioni di euro, migliorando di 43 milioni per l'andamento positivo delle principali aree di business. Continuano gli investimenti del Gruppo in immobilizzazioni materiali e immateriali, che nel corso dell'anno sono circa 66 milioni di euro, oltre la metà dei quali investiti principalmente in area digitale, in particolare per le nuove versioni dei principali siti del gruppo, tra cui corriere.it e gazzetta.it, e per la realizzazione del nuovo formato del Corriere della Sera. Il risultato netto dell'esercizio è negativo per 110,8 milioni di euro, contro i -218,5 milioni nel 2013, evidenziando un miglioramento di circa 108 milioni di euro rispetto all'anno precedente. La posizione finanziaria netta nel quarto trimestre si riduce di 32,8 milioni di euro, chiudendo l'anno a -482,5 milioni (-474,3 milioni al 31 dicembre 2013), performando meglio rispetto al target previsto per il 2014 e confermando l'obiettivo di riduzione del debito a fine 2015. L'organico puntuale al 31 dicembre 2014 è pari a 3.940 risorse registrando un calo di 13 unità rispetto al 2013. Per quanto riguarda il mercato italiano (area Media Italia) i ricavi si attestano a 531,9 milioni di euro (-4,5% rispetto al 2013): i ricavi digitali rappresentano il 13,8% dei ricavi complessivi dell'area. Escludendo dal perimetro 2013 le testate periodiche cedute, la flessione si attesta a 9,4 milioni (-1,7%), per la contrazione della raccolta pubblicitaria e delle vendite in edicola. I ricavi editoriali sono pari a 287,8 milioni di euro, praticamente in linea a perimetro omogeneo rispetto all'anno precedente (-0,2%). In particolare i ricavi editoriali del Sistema Corriere e del Sistema Gazzetta evidenziano un trend in crescita rispetto al 2013, sostenuti dal positivo effetto dell'aumento del prezzo di copertina e dal buon andamento di opere collaterali. L'adv online raggiunge circa il 21,5% dei ricavi pubblicitari dell'area. I ricavi editoriali diversi ammontano a 24,6 milioni, in lieve aumento rispetto al 2013. Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport confermano la posizione di leadership diffusionale nei settori di riferimento, la prima attestandosi a 461mila copie medie diffuse (-5,5%) con 126mila copie digitali, in ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RCS MediaGroup: nel 2014 la raccolta pubblicitaria si è attestata al +3,2%, ma l'Italia perde il 6,3% 12/03/2015 DailyMedia Pag. 1.18.19 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato crescita del 24,8% rispetto al 2013. La Gazzetta dello Sport diffonde 276mila copie medie (-1,4%), mentre le copie digitali sono pari a 54mila, in crescita del 31,7%. I siti corriere.it e gazzetta.it vantano 45,6 milioni di browser unici medi mensili non duplicati (+14% rispetto al 2013) e le edizioni digitali dei due quotidiani hanno superato i 180mila abbonamenti attivi, con una crescita del 27% rispetto al 2013. Nel 2014 sono state scaricate complessivamente 2,9 milioni di edizioni digitali, in crescita del 37,9% rispetto al 2013 (fonte interna). Per quanto riguarda le versioni mobile dei due siti, nel 2014 Corriere Mobile ha registrato 6,9 milioni di browser unici (+126,2% rispetto al 2013) e anche Gazzetta Mobile ha raggiunto nel 2014, 4,9 milioni di browser unici (+128,7% rispetto al 2013) (Fonte: Adobe SiteCatalyst). Continua la crescita dei siti web del Sistema Verticali. L'ebitda del 2014, positivo per 60,1 milioni di euro, migliora di 81,1 milioni rispetto ai -21 milioni del pari periodo 2013. L'area Media Spagna registra ricavi per 358,1 milioni di euro rispetto ai 371,7 milioni del pari periodo 2013, con il digital al 14,1% del complessivo, con una crescita del 14,9% rispetto al pari periodo 2013. I ricavi pubblicitari sono pari a 156,7 milioni, segnando un incremento del 6,6% rispetto al 2013. Buon andamento anche della raccolta sui mezzi on-line, che si attesta al 25% dei ricavi pubblicitari complessivi netti. I ricavi editoriali dell'esercizio 2014 raggiungono i 158 milioni, in decremento di 21,5 milioni per una generale flessione delle diffusioni e per minori ricavi dei prodotti collaterali, in parte compensati dall'area digitale. I ricavi diversi, pari a 43,4 milioni, presentano un decremento rispetto al 2013 di 1,8 milioni dovuto principalmente ai ricavi dell'area Tv, parzialmente compensato dal positivo andamento dei ricavi dell'area digitale e dagli eventi sportivi. L'area Libri si attesta a 222,6 milioni di euro, in riduzione di 28,5 milioni (-11,4%) rispetto all'esercizio 2013; a perimetro omogeneo, la flessione dei ricavi si riduce a 4,5 milioni (-2%), evidenziando un incremento significativo dei ricavi digitali (+32%). Per l'anno 2015 RCS prevede per l'anno 2015, nel complesso ed a perimetro omogeneo, ricavi consolidati in lieve crescita rispetto al 2014, anche per effetto di iniziative specifiche, tra le quali lo sviluppo previsto nei servizi B2B di consumer engagement complementari alla pubblicità e lo sviluppo di eventi sportivi a livello internazionale, nonché il lancio del canale digitale terrestre GazzettaTV. Sono previsti inoltre in contenuta crescita i ricavi pubblicitari per la ripresa del mercato in Spagna, mentre i ricavi diffusionali - pur con volumi in calo - potranno essere parzialmente compensati grazie a prezzi in aumento. I ricavi dell'area Libri sono complessivamente attesi in lieve crescita, principalmente per effetto della componente digitale. Per quanto riguarda le efficienze, anche per il 2015 si prevede di proseguire nelle azioni di efficienza per raggiungere i 220 milioni al termine del piano triennale di sviluppo. L'azienda prevede un ebitda consolidato in crescita fino al raggiungimento di una marginalità (ante oneri non ricorrenti) pari a circa il 9% sui ricavi del 2015, sempre che non si verifichi, in particolare in Italia, una ulteriore e significativa contrazione del mercato pubblicitario rispetto alla flessione comunque già prevista per il 2015. A seguito di oltre due anni di riequilibrio della struttura finanziaria del Gruppo e focalizzazione sui core business, il Gruppo RCS ha individuato alcune aree di potenziale sviluppo per le quali dispone di significative competenze ed esperienza.Oltre ad un significativo rafforzamento della sua forte presenza nel settore News il Gruppo dispone di forti e radicate competenze anche nel settore Sport, che evidenzia un grande potenziale di crescita internazionale ed eccellenti prospettive di sviluppo attraverso i brand leader La Gazzetta dello Sport, Marca, RCS Sport e Last Lap. Grazie allo sviluppo di questi due core business, unitamente al rafforzamento dell'offerta di soluzioni B2B di comunicazione integrata, RCS punta ad un diverso mix di ricavi per una reddittività sostenibile e ad una profittabilità in linea con quella dei migliori operatori internazionali del settore (oggi al 15%), traguardando un nuovo modello di efficienza operativa. compila e spedisci al fax n. 0253598330 oppure via e-mail: [email protected] Dati personali azienda settore attività partita iva sito azienda indirizzo città prov. telefono fax nome e cognome e-mail posiz. prof. Informativa DLGS 196/2003. Growing C&M, titolare del trattamento, raccoglie presso di Lei e tratta, con modalità connesse affini, i dati personali il cui conferimento è facoltativo ma serve per fornire i servizi indicati. Per esercitare i diritti di cui all'art. 7 dlgs 196/2003 (accesso, correzione, cancellazione, ecc.) si rivolga a Growing C&M srl via Sardegna 32 - 20146 Milano: Attraverso il conferimento del Suo indirizzo e-mail, del numero di fax e di telefono (del tutto facoltativi) esprime il suo specifi co consenso all'utilizzo di detti strumenti 12/03/2015 DailyMedia Pag. 1.18.19 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per l'invio dei prodotti editoriali della stessa Ediforum fi rma Modalità di pagamento alleghiamo copia del bonifi co di € 84,00 su: Bancoposta IBAN IT36F0760101600000093476570 intestato a Growing Consulting & Media srl Foto: Pietro Scotto Jovane, a.d. di RCS MG 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) Presentata al mercato Smart@Shop giacomo broggi 3è una piattaforma di shopper marketing digitale al100% nata dalla collaborazione di sei grandi strutture Presentata al mercato la prima soluzione della collaborazione tra Ogilvy & Mather Italy, Geometry Global, Quarkode, Zucchetti TCPOS, ADSolutions e Futur 3 - Free Luna, che strizza l'occhio di aziende, retailer e consumatori. E che sfrutta in ottica integrata le competenze marketing, branding, reatil activation e tecnologiche degli attori coinvolti esplorare le infinite possibilità offerte dallo smartphone in termini di digital shopping experience e metterle al servizio di aziende, retailer e consumatori. si focalizza proprio su questo smart@ shop, piattaforma di shopper marketing nata dalla collaborazione tra ogilvy & mather italy, geometry global (entrambe parte di Wpp), Quarkode, zucchetti tcPos, adsolutions e futur 3 - free luna. «Partendo dall'analisi delle nuove dinamiche dello shopping e dall'evoluzione della relazione tra retail fisico e mondo digital, abbiamo dato vita alla nostra prima soluzione: una piattaforma di ecouponing intelligente che unisce le competenze marketing, branding, retail activation e tecnologiche delle aziende coinvolte, sfruttando l'interazione tra smartphone, tecnologia beacon e qr-code - ha affermato stefano rossi, general manager di geometry global, nel corso di un evento stampa che si è svolto ieri a milano -. si tratta di un servizio unico nel suo genere forte di una gestione integrata, che va dalla definizione della strategia delle campagne, compresi gli elementi creativi, all'implementazione sul punto vendita, fino al monitoraggio sull'andamento delle campagne, con la possibilità di conoscere se i coupon siano stati effettivamente acquisiti e utilizzati e di esaminare la redemption per singolo canale. tutto ciò ha un riflesso sui costi, che diminuiscono. Questa iniziativa si differenzia dagli aggregatori presenti sul mercato perché offre un'esperienza 100% digitale e non necessita di applicazioni esterne ma è legata ad app native come Passbook (apple, ndr) o google Wallet. la veicolazione dei coupon può avvenire in svariati modi: banner, email, sms, social media, sono solo alcuni dei touch point su cui gli utenti potranno scaricare i coupon. il prodotto è già stato utilizzato con successo da ristò». e non offrirà solo sconti ma anche carte fedeltà, biglietti per concerti, voli, treni e contenuti. «obiettivo di fondo di smart@shop è semplificare l'esperienza dei consumatori, delle aziende e dei retailer. i primi hanno a disposizione un servizio 100% digitale che attraverso un sistema interattivo si pone come facilitatore, eliminando le problematiche legate al couponing cartaceo. le aziende hanno invece il pieno controllo sul budget, con la possibilità di aggiustare in tempo reale le proprie campagne», ha proseguito rossi. i ricavi di smart@ shop provengono dalla consulenza strategica, dall'ideazione delle campagne ma anche dall'acquisizione del cliente e dalla gestione del media sul punto di vendita. c'è poi la possibilità di profilare i consumatori, nel momento in cui questi sono legati all'azienda, «il tutto con una grande attenzione nei confronti della privacy, ha puntualizzato rossi. «smart@ shop ha una spiccata anima tecnologica, in cui un ruolo di primo piano è giocato da qr-code e beacon - ha aggiunto Pierluigi cremonesi, ceo di Quarkode -. l'interazione con i beacon avviene in due casi: quando l'utente ha manifestato interesse nei confronti di un coupon e l'ha salvato nel suo wallet. si tratta di una modalità che non richiede l'installazione di altre app e che invia un notifica allo smartphone; e quando, invece, l'interazione è spinta da app esterne, per esempio quelle di retailer e aziende, con l'interazione che avviene tramite queste piattaforme. ci tengo a precisare che chi utilizza i beacon deve fare particolare attenzione e non essere invadente: rischierebbe seriamente di rovinare il rapporto con i cosumatori. e quando apple Watch sbarcherà in italia, sarà possibile fare tutto ciò direttamente dal proprio polso». alla fine dell'incontro la sede di ogilvy & mather è stato il palcoscenico di una dimostrazione pratica delle potenzialità di smart@shop e i presenti hanno potuto vivere un'esperienza 100% digitale, scaricando coupon con i qr-code del "supermercato" messo a punto per l'evento. e hanno interagire con i beacon, pagando direttamente in cassa. < Le aziende coinvoLte ogilvy & mather italy: uno dei maggiori network di comunicazione al mondo. www.ogilvy.it geometry global: network internazionale specializzato in brand activation. www.geometry.com ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Quarkode: mobile Wallet, Proximity marketing e Qrcode management. www.quarkode.it zucchetti tcPos: soluzioni di smartPos per hospitality e retail. www.tcpos.com/it adsolutions: concessionaria di pubblicità, gestisce spazi di comunicazione all'interno di punti vendita della cdo e nei centri commerciali; copre l'ultimo miglio del processo d'acquisto. www.adsolutions.it. futur 3-free luna: la più grande ed estesa rete di wifi in italia. 880.000 registrati e 5.300 access point installati, una piattaforma di comunicazione esclusiva, innovativa, geolocalizzata e profilata. www.freelu na.it Foto: da sinistra: claudia cisaro di adsolutions, stefano rossi e pierluigi cremonesi Foto: da sinistra: claudia cisaro di adsolutions, stefano rossi e pierluigi cremonesi 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) Italia: un utente su tre utilizza i social prima di comprare online lo afferma l'ultimo studio realizzato da nielsen sul tema del commercio elettronico globale 11 il commercio elettronico è una tematica sempre più calda e in crescita. anche nel nostro Paese, dove tra cronici problemi di banda larga e poca confidenza con gli acquisiti online, l'ecommerce sta assumendo sempre maggiore peso, arrivando a raggiungere i 13 miliardi di euro nel 2014. e con la componente mobile in arrestabile ascesa. anche nielsen ha indagato questo fenomeno nella survey "nielsen global marketing effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce" eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi. ALIMENTARI, ANcORA POcA L'INcIDENzA DELL'EcOMMERcE in italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso questo canale (in linea con la media europea fatta eccezione per l'inghilterra dove è il 26% che predilige l' online per i prodotti alimentari). a livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). l'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. i social network costituiscono buone opportunità di veicolare prodotti online, essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in rete. l'82% degli acquisti avviene via pc; l'80% a livello globale il 21% degli italiani, prosegue la ricerca, compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l'igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione. l'82% acquista da pc (80% dato globale) seguito dal cellulare al 36% (44% globale) e dal tablet al 25% (31% globale). Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l'8% degli intervistati acquista online. in europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l'acquisto online. e 3 italiani su 4 dichiarano di preferire una ricerca di persona per giochi e prodotti per l'infanzia. giovanni fantasia: "occorre accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete" "a partire dai dati della survey che abbiamo realizzato a livello global sul tema dell'ecommerce - ha dichiarato l'ad di nielsen italia giovanni fantasia - emerge che in italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell'online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. e' sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in rete venga fatta da pc, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto asia), dove l'acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). d'altra parte, anche in italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete, poiché se da una parte quest'ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. in sintesi, - ha concluso fantasia - esiste ormai una interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer". cOMODITà fA RIMA cON ONLINE MA LE SPESE DI SPEDIzIONE SONO ANcORA uNA BARRIERA Per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all'online è la comodità (media globale 76%, media ue 70%, inghilterra 75%), anche se il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media ue 41%). Prima di procedere all'acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio. la percezione dei prezzi in rete si rivela positiva. infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sul web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore. le spese di spedizione, d'altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online. il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. in europa il valore oscilla tra il 30% della germania e il 38% della francia. MARkETING DIRETTO: uNA LEvA IMPORTANTE PER L'EcOMMERcE il marketing diretto è una leva importante utilizzata nel commercio online: il 42% del campione accoglie favorevolmente le email del retailer e il 38% ne chiede l'iscrizione per tenersi aggiornato. si è più cauti nell'utilizzo delle app, poichè se il 32% ne ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ecommerce 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fa uso per la pianificazione delle spese, solo il 21% gestisce la spesa nel negozio con un tool online. il 27% pensa che i siti dei retailer non siano di immediato utilizzo. in sintesi, i consumatori chiedono la stessa cosa on e oine: buoni prezzi, comodità di utilizzo (sito facile, negozio comodo e ordinato) e un rapporto di fiducia e professionalità. Foto: giovanni fantasia Foto: giovanni fantasia 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) E3 vince la gara per social media, blog e digital pr di Peugeot Italia l'agenzia svilupperà la strategia per facebook, twitter, instagram e google+ 8 e3 ha vinto la gara per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui social media di Peugeot italia. l'incarico è una conferma per l'agenzia, che nel 2014 si era già aggiudicata, a seguito di una consultazione, il progetto di sviluppo delle digital pr della casa automobilistica, con l'obiettivo di instaurare relazioni durature con blogger e influencer, creando valore aggiunto per il cliente. e3 gestirà anche il blog di Peugeot italia. il progetto social media sviluppato dalla struttura prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, pr ed eventi dell'azienda. facebook, twitter, instagram, google+ e Youtube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base, mettendo l'innovazione e l'ascolto dei consumatori al centro del progetto. l'obiettivo è quello di trasformare le conversazioni in conversioni, intese come test drive e richieste di preventivo. l'agenzia è stata incaricata anche di sviluppare un progetto strategico di reputation management e web monitoring per intercettare, verificare e classificare le conversazioni sociali e i contenuti ugc (in particolare commenti) postati dai consumatori al di fuori dei canali social. l'analisi qualitativa dei contenuti permette di classificarli in base al coefficiente effettivo del rischio reputazionale, di distribuire le conversazioni per categorie di analisi e di mappare le property in cui si parla di Peugeot in modo positivo, neutro o negativo. l'analisi reputazionale è estesa anche al sentiment in rete rispetto a lanci di nuovi modelli. e permette infine di gestire interventi di risposta in ottica di social care. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Budget 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) Nuovo record per ilfattoquotidiano.it: 931.521 u.u. a febbraio Editoria Nuovo record per ilfattoquotidiano.it: 931.521 u.u. a febbraio 26 ilfattoquotidiano.it ha accelerato nel primo bimestre del 2015. la testata web si è resa protagonista di grandi risultati, certificati dalle rilevazioni audiweb: la media degli utenti unici giornalieri di gennaio è stata la migliore di sempre con 864.292 browser registrati, superata solo dai 931.521 del mese successivo. a svelarlo è proprio Peter gomez, direttore de ilfattoquotidiano. it, in un articolo pubblicato ieri. una parte del merito è del modo di raccontare il mondo, delle inchieste e dei servizi in esclusiva, un'altra parte, invece, è di fqmagazine, "il nostro neonato rotocalco virtuale sta riscuotendo grande interesse: nel giro di 20 giorni le pagine viste sono state 10milioni e gli utenti unici 4 e mezzo (dati google analytics)" scrive il direttore. i risultati positivi, però, non sono un letto su cui sdraiarsi a riposare e Peter gomez lo sa bene: "nel nostro sito molto ancora non funziona e molto è da cambiare e migliorare. anche per questo da oggi (ieri n.d.r.) chi vuole può rispondere a un questionario che ci servirà per comprendere cosa fare e come farlo". Foto: peter gomez ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Editoria 12/03/2015 DailyNet Pag. 1 (diffusione:15000, tiratura:15000) Mobile Adv : Google tratta l'acquisizione della startup indiana InMobi Mercato Mobile Adv: Google tratta l'acquisizione della startup indiana InMobi 28 dopo aver ufficializzato le partnership con starcom mediaVest group e rubicon Project, inmobi torna a far parlare di sé. Questa volta però la startup indiana, fondata nel 2007 a bangalore, è balzata agli onori della cronaca perché, stando a quanto riportato da reuters, sarebbe finita nel mirino di google, che avrebbe avviato delle trattative preliminari per acquisirla. la valutazione dell'azienda, secondo la fonte citata dall'agenzia di stampa, sarebbe valutata attorno a 1 miliardo di dollari. tra i suoi investitori figurano la società di venture capital sherpalo e la giapponese softbank. inmobi si caratterizza per la capacità di analisi dell'utenza, la variegata offerta in termini di formati, l'erogazione di advertsing mirata e la sua "grandezza". l'azienda, infatti, è in grado di raggiungere circa 1 miliardo di utenti in oltre 200 Paesi ed è presente in asia e soprattutto in india, un mercato dove a dicembre erano circa 240 milioni le persone attive online via mobile. un piatto davvero goloso per google, che fonda il suo business sulla pubblicità e non può permettersi di fermarsi un attimo. d'altra parte lo spostamento dell'audience verso smartphone e tablet è una realtà assodata e proprio questo fattore ha provocato timori durante l'ultima trimestrale del colosso californiano. che non sarebbe nuovo ad acquisizioni di questo genere: nel 2010, infatti, big g ha sborsato 750 milioni di dollari per assicurarsi admob. Vedremo, dunque, se google riuscirà a mettere le mani su inmobi e a rendere più solido il suo business su mobile, continuamente minato da una concorrenza sempre più affollata e competitiva. e, soprattutto, da facebook. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Mercato 12/03/2015 DailyNet Pag. 21 (diffusione:15000, tiratura:15000) Atena Trading, è pronta la app realizzata insieme a Seat PG Atena Trading App è disponibile da ieri sugli store di Android e iOS e offre informazioni e servizi sulle forniture di gas ed energia elettrica attraverso un'interfaccia veloce atena trading in collaborazione con seat Pg ha realizzato la nuova app che offre informazioni e servizi sulle forniture di gas ed energia elettrica attraverso un'interfaccia veloce. tutto quello che c'è da sapere in un'app gratuita, scaricabile da ieri sugli store di android e ios. atena trading app propone offerte di energia elettrica e gas, informazioni sulle attivazioni di forniture dell'acqua, sul servizio di ricalcolo in caso di perdite occulte, reclami, orari, notizie e area "fai da te". Per conoscere meglio il mercato dell'energia e per leggere i dettagli delle bollette sono disponibili alcuni video tutorial. infine, è possibile ricercare tutte le sedi di atena trading nella provincia di Vercelli con gli orari di apertura, i numeri di telefono e gli indirizzi. "sempre più spesso gli italiani utilizzano le applicazioni da mobile per reperire informazioni utili alla loro vita quotidiana. in questo contesto, seat Pg è orgogliosa di aver offerto tutta la sua esperienza a servizio di una delle più importanti aziende dell'energia in Piemonte- dice Paolo Portioli, direttore marketing di seat Pg - . grazie all'atena trading app, sviluppata da noi, è possibile in real time far comunicare, direttamente da mobile, ovunque siano, i clienti con il proprio fornitore di energia e di acqua, riducendo così le distanze tra consumatori e impresa di servizi in un'ottica di sempre maggiore digitalizzazione del Paese". ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Energia 12/03/2015 DailyNet Pag. 28 (diffusione:15000, tiratura:15000) Tradelab è il primo trading desk che aderisce all'Arpp Entrambe le autorità hanno come missione un tipo di comunicazione commerciale onesta, veritiera e corretta tradelab, ha scelto di aderire all'autorità di regolamentazione professionale della Pubblicità (arpp). Per la prima volta un player indipendente che opera nel campo del programmatic e del rtb ha deciso di far parte di un'organizzazione che corrisponde all'italiano iap. entrambe le autorità hanno come missione una comunicazione commerciale onesta, veritiera e corretta nei confronti degli editori, degli inserzionisti e dell'audience. Questo sodalizio si concretizza nel supporto che una decina di giuristi forniranno a tradelab in materia di comunicazione pubblicitaria digitale, di problematiche di targeting comportamentale o di retargeting, dando una sicurezza in più ai clienti del trading desk. da parte sua, anche tradelab darà un concreto contributo all'arpp, mettendo a disposizione la propria expertise. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato francia 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 22 A OMD la gestione del digital marketing di Renault Italia per 3 anni Nuovo incarico per omd , scelto come partner digital di renault italia per tutto il prossimo triennio, con l'obiettivo di sostenere e incrementare l'engagement online del suo pubblico. Al termine di una gara che ha visto coinvolte importanti sigle, tra cui le agenzie Publicis Group e AmmiroY2K, OMD Italia, agenzia di comunicazione e media di omnicom media Group , si è aggiudicata il budget per la gestione di tutte le attività di marketing e strategia digitale - canali social e di activation CRM compresi - di Renault Italia, già cliente dell'agenzia dal 2009 per tutte le attività di media strategy, planning & buying. L'acquisizione è particolarmente importante se si considera che riguarda un insieme di servizi specifici dedicati al mondo digitale, che si vanno ad aggiungere alla semplice gestione delle campagne di digital adv già curate da OMD: si tratta delle opportunità di comunicazione real time e personalizzata, in genere affidate ad agenzie specializzate in maniera verticale. Quella di Renault è la prima importante acquisizione in ambito digitale dopo la recente riorganizzazione di Resolution, unit del gruppo dedicata ai big data e al digital marketing, di cui odoardo ambroso è Head of Data and Digital Communication. continua a pag 24 ( Segue dalla prima ) Per renault italia le attività digital rappresentano una fetta sempre più dominante del proprio media mix e la parola chiave della sua strategia di comunicazione è integrazione. "Un passo importante per Renault Italia, una scelta lungimirante, la cui ambizione è quella di realizzare insieme a omd sinergie in termini di tecnologia e processi e una comunicazione sempre più a 360° integrata negli ambiti media, digital e social", ha affermato l' Advertising & CRM Manager elisabeth leriche . L'opportunità di far gestire tutta la comunicazione da un'unica realtà garantisce invece una vera integrazione basata sulla complementarietà di mezzi off line e digitali, salvaguardando la coerenza del messaggio. Inoltre verrà implementata un'unica Data Management Platform come punto di integrazione tra CRM e planning. "Questa nuova acquisizione è un'ulteriore conferma del fatto che sempre di più il nostro lavoro trascende i classici confini dell'agenzia media - ha commentato Francesco Blini , general manager di OMD Roma -. Crediamo fortemente nei valori messi a disposizione dal digitale e nell'interpretazione dei dati: per questo Renault Italia ci ha dato fiducia, con la consapevolezza che questo tipo di integrazione porti ad una massimizzazione dell'efficacia ed efficienza di tutto il processo di comunicazione". "La nostra missione è raccogliere la sfida di oggi di utilizzare i dati per incrementare il business dei nostri clienti, integrando la comunicazione classica con il social e con il CRM, nella convinzione che fan o follower non siano persone diverse dai nostri clienti e prospect", ha aggiunto odoardo ambroso , Head of Data and Digital Communication. Foto: odoardo ambroso ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA CENTRALE DI OMNICOM MEDIA GROUP VINCE IL PITCh 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 26 e3 Guida PeuGeot sui social media e3 ha vinto la gara per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui social media di Peugeot italia . L'agenzia nel 2014 si era già aggiudicata il progetto di sviluppo delle digital pr della casa automobilistica francese, con l'obiettivo di instaurare relazioni durature con blogger e inuencer. Il progetto social media sviluppato da E3 prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, pr ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e YouTube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base, mettendo l'innovazione e l'ascolto dei consumatori al centro del progetto. L'obiettivo è infatti quello di trasformare le conversazioni in conversioni, intese come test drive e richieste di preventivo. In aggiunta ai social media E3 gestirà anche il blog di Peugeot Italia. L'agenzia è stata incaricata anche di sviluppare un progetto strategico di reputation management e web monitoring per intercettare, verificare e classificare le conversazioni sociali e i contenuti UGC (in particolare commenti) postati dai consumatori al di fuori dei canali social. L'analisi qualitativa dei contenuti permette di classificarli in base al coefficiente effettivo del rischio reputazionale, di distribuire le conversazioni per categorie di analisi e di mappare le property in cui si parla di Peugeot in modo positivo, neutro o negativo. L'analisi reputazionale è estesa anche all'analisi del sentiment in rete rispetto alle campagne di comunicazione e lanci di nuovi modelli. Un apposito modulo della piattaforma reputation manager permette inoltre di gestire e programmare interventi di risposta in ottica di social care. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A SEGUITO DI UNA GARA 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 27 nielsen studia l' e-commerce in italia e nel mondo In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso questo canale (in linea con la media europea fatta eccezione per l'Inghilterra dove è il 26% che predilige l'online per i prodotti alimentari). I dati emergono dalla survey 'Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce' eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi. A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). L'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. I social network costituiscono buone opportunità di veicolare prodotti online, essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in Rete. Il 21% degli italiani, prosegue la ricerca, compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l'igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione. L'82% acquista da pc (80% dato globale) seguito dal cellulare al 36% (44% globale) e dal tablet al 25% (31% globale). Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l'8% degli intervistati acquista online. In Europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in Inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l'acquisto online. 3 italiani su 4 dichiarano di preferire una ricerca di persona per giochi e prodotti per l'infanzia. "A partire dai dati della survey che abbiamo realizzato a livello global sul tema dell'e-commerce - ha dichiarato l'ad di nielsen italia Giovanni Fantasia - emerge che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell'online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. E' sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in rete venga fatta da pc, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l'acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). D'altra parte, anche in Italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete, poiché se da una parte quest'ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. In sintesi esiste ormai una interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer". Foto: giovanni fantasia ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I RISULTATI DELLA SURVEy CONDOTTA SU UN CAMPIONE DI 30.000 INDIVIDUI IN 60 PAESI 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 29 ilFattoquotidiano.it Punta al milione di Browser unici e lancia nuove sezioni Gennaio e febbraio da record per ilfattoquotidiano. it . "Dopo le vacanze di Natale il nostro web giornale ha viaggiato, secondo le rilevazioni censuarie di Audiweb, a una media di 864.292 browser unici al giorno. Il miglior risultato di sempre poi superato nel mese successivo quando la media è salita a 931.521 unici quotidiani. Nelle prossime settimane qui in redazione faremo di tutto per confermare questi risultati e magari per infrangere stabilmente la barriera del milione", scrive Peter Gomez , direttore del sito. In cantiere, per la versione online del quotidiano diretto da marco travaglio , ci sono nuove sezioni e lo sviluppo di numerosi progetti. "Per ora le statistiche ci dicono per esempio che Fqmagazine ( vedi notizia ), il nostro neonato rotocalco virtuale, sta riscuotendo grande interesse: nel giro di 20 giorni le pagine viste sono state 10milioni e gli utenti unici 4 e mezzo (dati Google analytics). Ma i numeri, da soli, non bastano per capire. Nel nostro sito molto ancora non funziona e molto è da cambiare e migliorare. Anche per questo da oggi (ieri per chi legge, ndr ) chi vuole può rispondere a un questionario che ci servirà per comprendere cosa fare e come farlo". Il questionario, commissionato all'istituto Gfk , punta a sondare - tra le altre cose - il gradimento degli utenti nei confronti delle nuove iniziative che la redazione sta studiando come, per esempio, l'introduzione di una web radio, di un magazine di approfondimento su temi di cultura e spettacolo, di una rubrica 'Lettere al direttore'. Quest'ultima è già sulla rampa di lancio e sarà online a breve. Quotidianamente saranno pubblicate le missive più interessanti inviate alla casella mail di Peter Gomez, che risponderà una volta al giorno a uno dei lettori. La raccolta pubblicitaria del sito ilfattoquotidiano.it è stata affidata, da gennaio 2015, alla concessionaria Hi media ( vedi notizia ). Foto: peter gomez ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GENNAIO E fEbbRAIO DA RECORD PER IL SITO DIRETTO DA PETER GOMEZ. DA IERI UN QUESTIONARIO PER I LETTORI 12/03/2015 Pubblicita Today Pag. 30 Google apre il primo negozio monomarca Google ha aperto a Londra il suo primo negozio monomarca. Il Google Shop è stato inaugurato all'interno di Currys Pc World (Tottenham Court Road) , uno dei brand della catena dixons carphone . "Il ritmo dell'innovazione dei device che tutti usiamo è incredibile, mentre il modo in cui sono venduti è rimasto lo stesso per anni. Con il Google Shop vogliamo offrire alle persone un posto dove possono giocare, sperimentare e imparare tutto quello che Google ha da proporre", ha detto James elias , direttore marketing di Google Uk. All'interno del negozio si potranno acquistare le linee di smartphone e tablet con sistema operativo Android, i laptop Chromebook e i dispositivi Chromecast. Ad accogliere i visitatori ci sarà un enorme schermo 'avvolgente', come lo ha definito la società, che consentirà ai clienti di 'volare' da una parte all'altra del globo grazie a Google Earth. Ci sarà anche un muro dove le persone potranno dipingere con bombolette spray la propria versione del logo di Google, per poi condividerla sui social media. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il colosso sbarca a Londra 12/03/2015 Pubblicom Now Pag. 1 A OMD il digital marketing di Renault Italia Al termine di una gara che ha visto coinvolte importanti sigle, tra cui le agenzie Publicis Group e AmmiroY2K, OMD Italia è stata scelta come partner digital di Renault Italia per tutto il prossimo triennio, con l'obiettivo di sostenere e incrementare l'engagement online del suo pubblico. pagina 13 Nuovo incarico per OMD, scelto come partner digital di Renault Italia per tutto il prossimo triennio, con l'obiettivo di sostenere e incrementare l'engagement online del suo pubblico. Al termine di una gara che ha visto coinvolte importanti sigle, tra cui le agenzie Publicis Group e AmmiroY2K, OMD Italia, agenzia di comunicazione e media di Omnicom Media Group, si è aggiudicata il budget per la gestione di tutte le attività di marketing e strategia digitale - canali social e di activation CRM compresi - di Renault Italia, già cliente dell'agenzia dal 2009 per tutte le attività di media strategy, planning & buying. L'acquisizione è particolarmente importante se si considera che riguarda un insieme di servizi specifici dedicati al mondo digitale - che si vanno ad aggiungere alla semplice gestione delle campagne di digital adv già curate da OMD: si tratta delle opportunità di comunicazione real time e personalizzata, in genere affidate ad agen zie specializzate in maniera verticale. L'opportunità di far gestire tutta la comunicazione da un'unica realtà garantisce invece una vera integrazione basata sulla complementarietà di mezzi off line e digitali, salvaguar dando la coerenza del messaggio. Inoltre verrà implementata un'unica Data Management Platform come punto di integrazione tra CRM e planning. Si tratta della prima importante acquisizione in ambito digitale dopo la recente riorganizzazione di Resolution, unit del Gruppo dedicata ai big data e al digital marketing. Per Renault Italia le attività digital rappresentano una fetta sempre più dominante del proprio media mix e la parola chiave della sua strategia di comunicazione è integrazione. Francesco Blini, general manager di OMD Roma, commenta: «Questa nuova acquisizione è un'ulteriore conferma del fatto che sempre di più il nostro lavoro trascende i classici confini dell'agenzia media. Crediamo fortemente nei valori messi a disposizione dal digitale e nell'interpretazione dei dati: per questo Renault Italia ci ha dato fiducia, con la consapevolezza che questo tipo di integrazione porti ad una massimizzazione dell'efficacia ed effi cienza di tutto il processo di comunicazione». Odoardo Ambroso, head of data and digital communication, aggiunge: «La nostra missione è raccogliere la sfida di oggi di utilizzare i dati per incrementare il business dei nostri clienti, integrando la comunicazione classica con il social e con il CRM, nella convinzione che fan o follower non siano persone diverse dai nostri clienti e prospect». Elisabeth Leriche, advertising & CRM manager di Renault Italia, conclude affermando: «Un passo importante per Renault Italia, una scelta lungimirante, la cui ambizione è quella di realizzare insieme a OMD sinergie in termini di tecnologia e processi e una comunicazione sempre più a 360° integrata negli ambiti media, digital e social». Odoardo Ambroso ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato digital 12/03/2015 Pubblicom Now Pag. 1 In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso questo canale (in linea con la media europea fatta eccezione per l'Inghilterra dove è il 26% che predilige l'online per i prodotti alimentari). I dati emergono dalla survey "Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce" eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 paesi. A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). L'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. I social network costituiscono buone opportunità di veicolare prodotti online, essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in Rete. «Dalla survey - ha commentato l'a.d. di Nielsen Italia Giovanni Fantasia - emerge che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell'online visibili. È sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti venga fatta da pc, a differen za di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l'acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet)». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato E-commerce , in Italia si compra soprattutto da pc 12/03/2015 Pubblicom Now Pag. 1 Peugeot social #e3 pagina 14 L'agenzia milanese E3 ha vinto la gara per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui social media di Peugeot Italia. In aggiunta ai social E3 gestirà anche il blog di Peugeot Italia. Nel 2014 E3 si era già aggiudicata, a seguito di una consultazione, il progetto di sviluppo delle digital pr della casa automobilistica francese, con l'obiettivo di instaurare relazioni durature con blogger e influencer, creando valore aggiunto per il cliente. Il progetto sviluppato da E3 prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, pr ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e Youtube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base, mettendo l'innovazione e l'ascolto dei consumatori al centro del progetto. L'obiettivo è infatti quello di trasformare le conversazioni in conversioni, intese come test drive e richieste di preventivo. L'agenzia è stata incaricata anche di sviluppare un progetto strategico di reputation management e web monitoring per intercettare, verificare e classificare le conversazioni sociali e i contenuti UGC (in particolare commenti) postati dai consumatori al di fuori dei canali Social. L'analisi qualitativa dei contenuti permette di classificarli in base al coefficiente effet tivo del rischio reputazionale, di distribuire le conversazioni per categorie di analisi e di mappare le property in cui si parla di Peugeot in modo positivo, neutro o negativo. L'analisi reputazionale è estesa anche all'analisi del sentiment in rete rispetto alle campagne di comunicazione e lanci di nuovi modelli. Un apposito modulo della piattaforma reputation manager permette inoltre di gestire e programmare interventi di risposta in ottica di social care. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tag News 11/03/2015 360com Pag. 7 A Leroy Merlin Solbiate Arno si vive un esperienza spettacolare grazie al lavoro di Publicis Italia In attesa della campagna nazionale, la comunicazione per il rinnovo del negozio nei pressi di Varese è supportata da un media mix che comprende volantino, materiali in store, stampa quotidiana, affissione, radio locali, attività di direct marketing e sul web sia in display che sul social Facebook sn attesa della prossima campagna integrata nazionale che sarà on air tra maggio e giugno, Publicis Italia firma la comunicazione per il rinnovo del negozio Leroy Merlin Solbiate Arno con un key visual iconico e forte. Comunicare un negozio fatto di aree ispiring, simulazioni di ambienti e zone interattive, disponibilità e ampia scelta di soluzioni e coordinabilità fra i prodotti, con reparti specializzati del mondo tecnico e gamme di qualità esposte: da questo concetto è stata realizzata una campagna dove i prodotti e i progetti per rinnovare la casa diventano parte integrante dell'idea creativa dando vita a spettacolari fuochi d'artificio. Il concept innovativo del nuovo negozio è volto, infatti, a valorizzare l'esperienza di acquisto, la relazione e l'approccio personalizzato con il cliente facendolo sentire come a casa propria. "Un'esperienza spettacolare", questo il fil rouge di tutta la campagna che, declinata su affissione, stampa e radio, vive anche durante una giornata evento all'interno del negozio e che ha coinvolto i clienti e la Pallacanestro Varese, di cui Leroy Merlin Solbiate Arno è sponsor. Un evento affollatissimo e spettacolare durante il quale i giocatori hanno insegnato ai clienti come realizzare un perfetto tiro da tre. La campagna è supportata da un media mix che comprende volantino, materiali in store, stampa quotidiana, affissione, radio locali, attività di direct marketing e sul web con campagna display e social su Facebook. La pianificazione è a cura di Maxus. Il team di Publicis Italia che ha ideato e coordinato il progetto è composto da Stefano Battistelli, direttore creativo associato, Francesco Epifani, creative supervisor, Enrico Bellini art director e Beatrice Mari copywriter. La direzione creativa esecutiva è di Bruno Bertelli e Cristiana Boccassini. come se il cliente fosse a casa sua il concept innovativo del negozio è volto a valorizzare l'esperienza d'acquisto, la relazione e l'approccio personalizzato con ogni acquirente ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato caMpagNe 11/03/2015 360com Pag. 14 Tradelab aderisce ad ARPP, lo IAP francese per La prima voLta un pLayer indipendente che opera neL programmatic e neL reaL time bidding dec ide di far parte di questo tipo d'or ganizzazione Tradelab, trading desk francese, ha scelto di aderire all'Autorità di Regolamentazione Professionale della Pubblicità (ARPP). Per la prima volta, infatti, un player indipendente che opera nel campo del Programmatic e del Real Time Bidding ha deciso di far parte di un organizzazione che, nel nostro Paese, trova l'esatto equivalente nello IAP - Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria. Entrambe le autorità hanno come missione una comunicazione commerciale onesta, veritiera e corretta nei confronti degli editori, degli inserzionisti e dell'audience. Il 66,7% degli advertiser francesi dichiara di utilizzare il Real Time Bidding per gli acquisti media, trasformando così il programmatic in un « must » all'interno dei piani media in qualsiasi settore. Questo forte incremento degli investimenti nell'RTB, s o l u z i o ne che il 30% degli inserzionisti preferisce rispetto ad altri strumenti come la display tradizionale (nel 70% dei casi), porta inevitabilmente alla luce nuove problematiche riguardo la normativa vigente e le attuali guideline che si devono confrontare con un nuovo ecosistema che opera sempre di più in tempo reale. Tradelab, piattaforma di acquisto programmatico da sempre in prima linea per una pubblicità appropriata e rispettosa dei contratti di lettura che coinvolgono gli editori, gli inserzionisti e l'audience, apre dunque la strada all'adesione all'Autorità di regolamentazione professionale della Pubblicità (ARPP) per le realtà indipendenti, confermando nuovamente il suo sostegno giuridico e deontologico in favore della sicurezza delle comunicazioni dei propri clienti in ogni settore. Questo sodalizio si concretizza nel supporto che una decina di giuristi forniranno a Tradelab in materia di comunicazione pubblicitaria digitale, di problematiche di targeting comportamentale o di retargeting, dando una sicurezza in più ai clienti del Trading Desk. Da parte sua, anche Tradelab darà un concreto contributo all'ARPP, mettendo a disposizione la propria expertise acquisita grazie alle oltre 3000 campagne gestite, testimoniando così il suo supporto all'attualizzazione e all'elaborazione di regolamentazioni professionali. Gaetano Polignano, Country Manager di Tradelab Italia, commenta a proposito della partnership: «Mi auguro che ben presto anche in Italia si raggiunga questo livello di maturità del mercato. La trasparenza e la correttezza non solo sono in grado di portare valore a tutti gli attori del mercato, ma coincidono con i principi sposati e promossi da Tradelab. Anche il digitale, infatti, deve avere regole chiare e condivise». un contributo di reciprocità tradelab darà un concreto aiuto all'arpp, grazie all'expertise acquisita con le 3.000 campagne che gestisce ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La struttura "sposa" L'autorità di regoLamentazione deLL a pubbLicità 11/03/2015 360com Pag. 27 L'autoironia di Google sullo skip Quante volte abbiamo cliccato il pulsante "skip" per saltare la pubblicità prima di un video su YouTube? Google ci conosce bene e allora si diverte a fare dell'autoironia con questo annuncio, pensato per essere inserito prima della visione di un filmato. I personaggi, con le sembianze caratteristiche del robottino di Android, fanno di tutto per indurre lo spettatore a premere "skip": il pulsante appare solitamente cinque secondi dopo l'inizio della pubblicità. Ma il risultato è così divertente che lo spot si trasforma in uno sketch comico. REPUBBLICA.IT ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato spot 11/03/2015 360com Pag. 32 L'appuntamento è fissato per le ore 8:30, presso il palazzo dei gruppi (aula dei gruppi parlamentari) Il tema della semplificazione è al centro delle politiche del Governo, degli enti territoriali, ma anche delle istituzioni che vedono in tale scelta, una via fondamentale per accelerare la competitività del Paese e tornare a crescere. Questa, che può essere realizzata solo a partire da un impegno comune di tutte le amministrazioni, non può che passare da una revisione dei processi organizzativi, tecnologici e normativi, riducendo concretamente tempi e costi, dando dignità ai cittadini e alle imprese e migliorando la qualità di vita generale. Questo è l'obiettivo che si pone l'Agenda per la semplificazione 2015-2017 che segna l'impegno del Governo ad andare nella direzione di voler assicurare al Paese una dimensione sociale di miglioramento del benessere, che manca ormai da tempo nel paese nostrano, affinchè la pubblica amministrazione possa riconfigurarsi come stimolo per l'innovazione, crescita economica e benessere. E Forum Public Affairs vuole essere una giornata ricca di appuntamenti dove imprenditori, top manager, rappresentanti istituzionali e professionisti della comunicazione si incontrano per confrontarsi e capire insieme come valorizzare il patrimonio economico, sociale e culturale, partendo dalla trasparenza. Dall'innovazione all'agenda digitale, dal lavoro alla mobilità e sostenibilità ambientale, dal turismo all'arte e alla cultura. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 23 apriLe - camera dei deputati @ roma for human la smartability come leva di innovazione sociale 11/03/2015 ADV Express Sito Web Campagna integrata per il lancio del phablet TRiO Pulsar Sparkle La campagna di comunicazione, della durata di due mesi, prevede, oltre alle attività di PR e Media Relation, una pianificazione di advertising online e offline su riviste lifestyle e femminili. Ulteriori azioni a supporto sono la distribuzione di Promocard e l'affissione di manifesti nei principali capolouoghi del terriorio nazionale. Con riferimento al mondo dei Social Network, si è invece sviluppato un programma di iniziative il cui obiettivo è generare interzione con la propria community e fans.In occasione della festa della donna che si festeggia tradizionalmente l'8 marzo, TRiO, azienda specializzata in soluzioni per il mondo mobile, lancia una campagna di marketing e comunicazione dedicata all'universo femminile. La campagna ha come oggetto il lancio di un'edizione limitata di TRiO Pulsar Sparkle, phablet da 5.5 pollici che sarà disponibile fino all'8 maggio sul sito di TRiO (www.triohq.com) e che propone accessori e app 'in rosa'. Partendo dalla considerazione che il phablet sia un dispositivomobile particolarmente richiesto e apprezzato dal pubblico femminile perché pratico da portare in borsa, TRiO ha dato vita a una campagna dedicata proprio alle donne...sempre più 'geek' ma senza perdere il loro tocco glamour. "Recenti dati di mercato hanno confermato una particolare predilezione e fruizione dei phablet da parte del target femminile, in particolare per il grande display capacitivo che permette di svolgere attività ludiche e lavorative con molta praticità - commenta Giovanna Vitacca, Marketing & Communication Director TRiO -. Noi donne ci lamentiamo spesso per le dimensioni delle nostre borse: sempre pienissime, pesanti e in cui è spesso impossibile trovare quello che cerchiamo: il phablet racchiude in un solo oggetto tutto quello che serve: l'agenda, il telefono, la macchina fotogrtafica, la nostra musica preferita o il libro che stiamo leggendo". Per l'occasione TRiO metterà in vendita, in esclusiva sul sito (www.triohq.com), un'edizione limitata del suo modello di phablet, TRiO Pulsar, che per l'occasione acquisisce l'aggettivo 'Sparkle'. Unico e originale il dispositivo avrà installate di serie app al femminile - tra cui La Spesa Felice e Dizionazioni Alimentare - e abbonamenti pre-pagati ad alcune riviste di moda, cucina e benessere. Inoltre avrà accessori di stile come la flip cover attiva e la touch pen, entrambi decorati a mano con cristalli swarowsky. La campagna di comunicazione, della durata di due mesi, prevede, oltre alle attività di PR e Media Relation, una pianificazione di advertising online e offline su riviste lifestyle e femminili. Ulteriori azioni a supporto sono la distribuzione di Promocard e l'affissione di manifesti nei principali capolouoghi del terriorio nazionale. Con riferimento al mondo dei Social Network, si è invece sviluppato un programma di iniziative il cui obiettivo è generare interzione con la propria community e fans. Oltre a un video morfing che verrà viralizzato sul web (Youtube), tra le azioni più interessanti vi è la promozione di un un'indagine, rivolta al pubblico femminile per valutare il rapporto delle donne con la tecnologia, i dispositivi mobile, l'utilizzo delle applicazioni. Fino a fine aprile, sulla pagina Facebook di TRiO sarà pubblicata ogni settimana una domanda diversa e si inviteranno le utenti a dare la loro personale testimonianza o commento. Al termine dell'indagine i dati verranno consolidati e analizzati da un team di esperti e successivamente presentati in occasione dell'evento di chiusura della campagna, la cui data e luogo sono ancora da definire. SP ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pubblicità 11/03/2015 ADV Express Sito Web 'Conta su di me', l'invito di Toyota e S&S Lo spot racconta il profondo legame che unisce le auto Toyota e le persone, una fiducia che il brand ha costruito nel tempo e che si basa sui valori fondamentali del marchio. La campagna è stata preceduta da una attività social sulla pagina ufficiale Twitter di Toyota Motor Italia, suscitando l'immediata curiosità da parte di tutti i followers.Toyota è in onda con la nuova campagna 'Conta su di me' sulle principali emittenti tv nazionali. Una storia che racconta il profondo legame che unisce le auto Toyota e le persone, una fiducia che il brand ha costruito nel tempo e che si basa sui valori fondamentali del marchio. Affidabilità e qualità sono gli elementi che da sempre contraddistinguono le auto della casa giapponese, che da generazioni accompagnano tutti i momenti della nostra vita, da quelli quotidiani a quelli più speciali, grazie alla ricerca del miglioramento continuo secondo la filosofia 'Always a better way'. L'affidabilità garantita dal brand Toyota garantisce a tutti i suoi clienti la sicurezza di poter contare sulla propria auto in ogni contesto insieme ad un piacere di guida totale. La campagna, firmata da Saatchi & Saatchi, è stata preceduta da una attività social sulla pagina ufficiale Twitter di Toyota Motor Italia, suscitando l'immediata curiosità da parte di tutti i followers. L'iniziativa, nata da una serie di tweet apparentemente bizzarri, è riuscita a catturare l'attenzione dei numerosi utenti che hanno dovuto cimentarsi nella risoluzione di vari anagrammi per scoprire a chi appartiene la voce della nuova campagna. Per dare voce a questa realtà, Toyota ha scelto uno dei più grandi rapper italiani, autore e compositore, Frankie hi-nrg mc che, proprio come Toyota, è da sempre particolarmente sensibile alle tematiche sociali, ed attivamente coinvolto nella realizzazione di importanti progetti nell'ambito della sostenibilità ambientale. Sarà possibile scoprire e provare la gamma Toyota già dal prossimo Open Weekend previsto il 14-15 marzo. SP ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pubblicità 11/03/2015 ADV Express Sito Web LO STORYTELLING DI FILMGOOD: CONVERSE Made By You Nel video di oggi del servizio di FILMGOOD sullo storytelling nell'audiovisual content, il crowdsourcing trova i suoi poeti. CONVERSE Made By You Regia di We Are From LA (Iconoclast, Paris) Guarda il video anche su http://www.adlab.tv E iscriviti alla newsletter giornaliera di contagio creativo. Con la creatività dell'agenzia Anomaly (New York), la nuova campagna Made By You per Converse è stata ispirata dalle migliaia di foto che sono condivise tutti i giorni dai fans dello sneaker iconico, il Chuck Taylor. Il spot, che celebra l'espressione della propria personalità in tutto il mondo, è stato realizzato a Londra, Los Angeles e Shanghai dalla coppia di registi francesi We Are From LA (Pierre Dupaquier e Clement Durou ), creatori del clip Happy di Pharrell Williams . Guarda il video Girato ed editato divinamente sulla musica electro-pop del deejay parigino SebastiAn , il film è un crowdsourced affresco di tatuatori in Cina, graffitari a Los Angeles, breakdancers a Londra e presenta giovani, vecchi, artisti, musicisti, attori e "eclectic energetic nerds" . VOICE OVER How would I describe me? In one sentence? I don't know, man. Friends would call me a cackling hogman. I can be quite lazy. He knows an illegal vandal, whatever guy. I love junk food. A secret? Hmmm! Well, I've had love-handles since I was a baby. I have a speech impediment. I studied at a nunnery. I did have a secret for a long time. On my 26 th birthday, my cousin came to the table, and basically outed me. It was the best thing It was the best thing she could have done. I get along without you very well. I was defeated as a kid. I was told that I was never going to be anything in life. That I wasn't valuable enough, you know! Everybody is valuable. Some people give up. Some people fight. I choose to fight. My name's Terry, not John. And I don't want to be a John. I am an eclectic energetic nerd. That's who I am. That's me. Das ist was ich bin. (That is what I am.) Everyone just has to be themselves, man. And that's it! Richard Ronan FILMGOOD [email protected] ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pubblicità 11/03/2015 ADV Express Sito Web E3 vince la gara e guida Peugeot sui social media L'agenzia si è aggiudicata l'incarico per lo sviluppo della strategia Social Media di Peugeot Italia. Ad E3 anche i servizi di Reputation management e Digital PR. Il progetto Social Media sviluppato da E3 prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, PR ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e Youtube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base.E3, agenzia milanese certificata da Facebook come 'Preferred Marketing Developer', ha vinto la gara per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui Social Media di Peugeot Italia. L'incarico è una conferma importante per E3 che nel 2014 si era già aggiudicata, a seguito di una consultazione, il progetto di sviluppo delle Digital PR della casa automobilistica francese, con l'obiettivo di instaurare relazioni durature con blogger e influencer, creando valore aggiunto per il Cliente. In aggiunta ai Social Media E3 gestirà anche il blog di Peugeot Italia, raggiungibile all'indirizzo http://blog.peugeot.it/. Il progetto Social Media sviluppato da E3 prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, PR ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e Youtube vengono utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base, mettendo l'innovazione e l'ascolto dei consumatori al centro del progetto. L'obiettivo è infatti quello di trasformare le conversazioni in conversioni, intese come test drive e richieste di preventivo. I Key Performance Indicators dei canali Social Peugeot vengono misurati utilizzando Socialbakers, piattaforma di Social Media Analytics di cui E3 si avvale già da diversi anni. Tramite il modulo EdgeRank Checker, inoltre, con Socialbakers è possibile ottimizzare l'engagement sul news feed misurando la performance del contenuto nel tempo, effettuando anche benchmark nel settore automotive, con l'obiettivo di massimizzare l'esposizione di Peugeot Italia su Facebook rispetto ai competitors. L'agenzia è stata incaricata anche di sviluppare un progetto strategico di Reputation management e Web monitoring per intercettare, verificare e classificare le conversazioni sociali e i contenuti UGC (in particolare commenti) postati dai consumatori al di fuori dei canali Social. L'analisi qualitativa dei contenuti permette di classificarli in base al coefficiente effettivo del rischio reputazionale, di distribuire le conversazioni per categorie di analisi e di mappare le property in cui si parla di Peugeot in modo positivo, neutro o negativo. L'analisi reputazionale è estesa anche all'analisi del sentiment in rete rispetto alle campagne di comunicazione e lanci di nuovi modelli. Un apposito modulo della piattaforma Reputation Manager permette inoltre di gestire e programmare interventi di risposta in ottica di Social Care. SP ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lowe Pirella, Publicis e Ogilvy in gara per la creatività di Levissima 11/03/2015 e20express.it Sito Web In cartellone, convegni e meeting di associazioni professionali e imprese, la presentazione del rapporto sull'economia della Provincia di Rimini e 700 studenti delle scuole superiori che incontreranno l'inviato del quotidiano 'La Stampa', Domenico Quirico. apri la gallery fotografica Pieno lavoro per strutture e servizi del centro congressuale riminese. In particolare per i quattro parcheggi sotterranei, posti a ognuno dei due lati principali della struttura con 500 posti auto complessivi e per le aree che offrono ai pullman la possibilità di fare scendere i passeggeri davanti agli ingressi, grazie a un accesso dedicato al carico e scarico dei partecipanti e di parcheggiare a 50 metri dalla struttura un numero di mezzi molto elevato. Un notevole e costante flusso di persone che non impatta sul quartiere e sulla viabilità attorno al Palacongressi. "La dotazione dei posti auto e l'organizzazione dei parcheggi - spiega il presidente di Rimini Fiera , Lorenzo Cagnoni - ha raggiunto un livello di efficienza tale che il Palacongressi, pur ospitando più eventi in contemporanea e con qualche migliaia di persone, addirittura sembra vuoto. Non è un paradosso, ma è la testimonianza spontanea che molti residenti ci hanno dato, in queste ultime settimane: è una conferma della qualità del progetto della struttura e che i flussi di merci e persone ipotizzati in fase di progettazione sono stati valutati correttamente". "Durante gli eventi, oggi anche le auto pubbliche stazionano permanentemente davanti al Palacongressi - conclude Stefania Agostini , direttore Business Unit Congressuale Rimini Fiera spa - riconoscendolo come uno dei principali luoghi di traffico passeggeri della città e i conducenti si sono anche resi disponibili, in collaborazione con gli hotel, a favorire l'utilizzo multiplo di autovetture (taxisharing, ndr). Speriamo di attivare presto un servizio 'on demand' di mezzi pubblici con l' Agenzia di Mobilità, per aumentare frequenza e portata dei collegamenti con il Palacongressi durante i grandi eventi, nelle fasce orarie di arrivo ai meeting e in quelle di rientro in albergo o stazione". Nel mese di marzo sono complessivamente in programma 12 eventi congressuali. Ai meeting già annunciati come l'appuntamento internazionale di web marketing 'BE - Wizard! Human to Human' (20-21 marzo), il Congresso Internazionale della Società Italiana di Parodontologia , il convegno Anter, l'Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, si aggiungono l'Expo-conference della Disinfestazione italiana, Disinfestando 2015, (oggi, 11 marzo), i due seminari degli ordini degli architetti e degli ingegneri della Repubblica di San Marino e della provincia di Rimini (13 e 19 marzo), un meeting degli installatori Daikin Air Conditioning Italy, una convention di una grande azienda (26 e 27 marzo), seguita dal convegno Comilva Onlus (28 marzo), dall'assemblea soci della Banca Malatestiana (29 marzo) e dalla presentazione del Rapporto sull'economia della provincia di Rimini (30 marzo) organizzata da Camera di commercio e Fondazione Cassa di risparmio. Senza dimenticare l'incontro sul tema Medio Oriente e califfato Is tra l'inviato del quotidiano 'La Stampa', Domenico Quirico, e 700 studenti delle scuole superiori del territorio (21 marzo). Incontro organizzato dall'Ufficio Scolastico Provinciale e dalla consulta cittadina degli studenti. Tali eventi consentiranno al Palacongressi di superare , nel mese di marzo, le 12mila presenze.MG ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Marzo al top per il Palacongressi Rimini: 12 eventi per 12mila partecipanti 11/03/2015 Engage.it Sito Web Con Smart@Shop, digital meets physical: nuova piattaforma di shopper marketing Il servizio nasce dall'unione delle competenze tecnologiche, di branding e di retail activation di diverse aziende: Ogilvy & Mather Italy, Geometry Global, Quarkode, Zucchetti TCPOS, ADSolutions, Futur 3 - Free Luna L'utilizzo dello smartphone ha cambiato la shopping experience non soltanto sul web ma anche all'interno dei negozi tradizionali: i device vengono usati per confrontare i prezzi, ricevere consigli e scattare foto ai prodotti. Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, questo fenomeno è stato analizzato da GfK, in uno studio presentato al Mobile World Congress di Barcellona.Per rispondere a questo nuovo fenomeno, è stata ideata Smart@shop, una piattaforma di shopper marketing che, partendo dall'analisi delle nuove dinamiche di comportamento degli shopper in relazione a brand, prodotti e punti vendita, si pone l'obiettivo di sperimentare le nuove opportunità offerte dalle più recenti tecnologie, trasformandole in prodotti e servizi utilizzabili da tutti gli operatori del settore.Il servizio nasce dall'unione delle competenze tecnologiche, di branding e di retail activation di diverse aziende: il network di comunicazione Ogilvy & Mather Italy, Geometry Global, network internazionale specializzato in brand activation, Quarkode, operante nel settore dei mobile wallet, proximity marketing e QRCode management, Zucchetti TCPOS, con le sue soluzioni di SmartPOS per hospitality e retail, ADSolutions, concessionaria di pubblicità che gestisce spazi di comunicazione all'interno di punti vendita della GDO e nei centri commerciali, la rete wi-fi Futur 3 - Free Luna.La prima soluzione generata da Smart@shop è una piattaforma di e-couponing intelligente, grazie a un percorso interattivo che coinvolge l'utilizzo di smartphone, tecnologia iBeacon e QR-code.Il primo vantaggio è il contatto in mobilità, già all'esterno del punto vendita, con il cliente. Poi i vari media, presenti lungo la purchase decision journey, accompagnano lo shopper fino allo scaffale, che diventa parlante, veicolando contenuti e offerte personalizzati e mirati, creati ad hoc per brand e singoli retailer. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 Engage.it Sito Web OMD vince la gara e diventa il nuovo partner digital di Renault Italia per i prossimi tre anni La centrale, già riferimento del brand automobilistico per media strategy, planning e buying, ora seguirà anche tutte le attività di marketing e strategia online , inclusi canali social e di activation CRM. In foto, Odoardo Ambroso, head of Data and Digital Communication di Omnicom Media Group New business per OMD che, al termine di una gara, è stata selezionata da Renault Italia come nuovo partner digitale per i prossimi tre anni.La centrale non è nuova alla casa automobilistica francese, di cui già dal 2009 curava tutte le attività di media strategy, planning e buying. Adesso, col nuovo incarico, seguirà anche tutte le attività di marketing e strategia online, canali social e di activation CRM compresi, con obiettivo di sostenere e incrementare l'engagement in rete del brand.L'agenzia è uscita vincitrice da una gara che ha visto coinvolte importanti sigle, tra cui le agenzie Publicis Group e AmmiroY2K."L'acquisizione è particolarmente importante se si considera che riguarda un insieme di servizi specifici dedicati al mondo digitale, che si vanno ad aggiungere alla semplice gestione delle campagne di digital ADV già curate da OMD - si legge sulla nota con cui OMD ufficializza l'incarico -: si tratta delle opportunità di comunicazione real time e personalizzata, in genere affidate ad agenzie specializzate in maniera verticale. L'opportunità di far gestire tutta la comunicazione da un'unica realtà garantisce invece una vera integrazione basata sulla complementarietà di mezzi off line e digitali, salvaguardando la coerenza del messaggio. Inoltre verrà implementata un'unica Data Management Platform come punto di integrazione tra CRM e planning".Un incarico ancora più importante per la centrale di Omnicom Media Group, se si considera che si tratta della prima importante acquisizione in ambito digitale dopo la recente riorganizzazione di Resolution, unit del Gruppo dedicata ai big data e al digital marketing.Per Renault Italia le attività digital rappresentano una fetta sempre più dominante del proprio media mix e la parola chiave della sua strategia di comunicazione è integrazione, come sottolinea Elisabeth Leriche, Advertising & CRM manager di Renault Italia: «Un passo importante per Renault Italia, una scelta lungimirante, la cui ambizione è quella di realizzare insieme a OMD sinergie in termini di tecnologia e processi e una comunicazione sempre più a 360° integrata negli ambiti Media, Digital e Social».«Questa nuova acquisizione è un'ulteriore conferma del fatto che sempre di più il nostro lavoro trascende i classici confini dell'agenzia media - commenta Francesco Blini, general manager di OMD Roma -. Crediamo fortemente nei valori messi a disposizione dal digitale e nell'interpretazione dei dati: per questo Renault Italia ci ha dato fiducia, con la consapevolezza che questo tipo di integrazione porti ad una massimizzazione dell'efficacia ed efficienza di tutto il processo di comunicazione».«La nostra missione - aggiunge Odoardo Ambroso, head of Data and Digital Communication di OMG - è raccogliere la sfida di oggi di utilizzare i dati per incrementare il business dei nostri clienti, integrando la comunicazione classica con il social e con il CRM, nella convinzione che fan o follower non siano persone diverse dai nostri clienti e prospect». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 Engage.it Sito Web E3 vince la gara e diventa partner di Peugeot Italia per la comunicazione sui social L'agenzia, che gestirà anche il blog della casa automobilistica, ha messo a punto una strategia multicanale e integrata con le strategia di marketing, PR ed eventi dell'azienda E3 amplia la sua collaborazione con Peugeot Italia, diventando, dopo aver vinto una gara, il partner di riferimento della casa automobilistica per la gestione strategica e operativa della comunicazione sui social media.L'incarico è una conferma importante per l'agenzia milanese che nel 2014 si era già aggiudicata, a seguito di una consultazione, il progetto di sviluppo delle Digital PR della casa automobilistica francese, con l'obiettivo di instaurare relazioni durature con blogger e influencer, creando valore aggiunto per il cliente.In aggiunta ai Social Media E3 gestirà anche il blog di Peugeot Italia, raggiungibile all'indirizzo http://blog.peugeot.it/.Il progetto Social Media sviluppato da E3 prevede un approccio multicanale e integrato con le strategia di marketing, PR ed eventi dell'azienda. Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e Youtube verranno utilizzati in modo sinergico con l'obiettivo di aumentare l'engagement con la customer e prospect base, mettendo l'innovazione e l'ascolto dei consumatori al centro del progetto. L'obiettivo è infatti quello di trasformare le conversazioni in conversioni, intese come test drive e richieste di preventivo.I Key Performance Indicators dei canali Social Peugeot vengono misurati utilizzando Socialbakers, piattaforma di Social Media Analytics di cui E3 si avvale già da diversi anni. Tramite il modulo EdgeRank Checker, inoltre, con Socialbakers è possibile ottimizzare l'engagement sul news feed misurando la performance del contenuto nel tempo, effettuando anche benchmark nel settore automotive, con l'obiettivo di massimizzare l'esposizione di Peugeot Italia su Facebook rispetto ai competitors.L'agenzia è stata incaricata anche di sviluppare un progetto strategico di Reputation management e Web monitoring per intercettare, verificare e classificare le conversazioni sociali e i contenuti UGC (in particolare commenti) postati dai consumatori al di fuori dei canali Social. L'analisi qualitativa dei contenuti permette di classificarli in base al coefficiente effettivo del rischio reputazionale, di distribuire le conversazioni per categorie di analisi e di mappare le property in cui si parla di Peugeot in modo positivo, neutro o negativo.L'analisi reputazionale è estesa anche all'analisi del sentiment in rete rispetto alle campagne di comunicazione e lanci di nuovi modelli. Un apposito modulo della piattaforma Reputation Manager permette inoltre di gestire e programmare interventi di risposta in ottica di Social Care. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 Engage.it Sito Web E-commerce : si fa largo l'interconnessione tra fisico e virtuale. L'82% degli italiani acquista da pc I risultati della ricerca Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of ecommerce . 1 italiano su 3 usa i social network prima di comprare in rete Torniamo a parlarvi di e-commerce con i risultati della ricerca Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi.«A partire dai dati della survey che abbiamo realizzato a livello global sul tema dell'e-commerce - ha dichiarato l'ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia - emerge che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell'online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. E' sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in Rete venga fatta da PC, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l'acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). D'altra parte, anche in Italia si sta affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete, poiché se da una parte quest'ultima può sostituire il negozio, contemporaneamente risulta essere lo stimolo a visitare il punto vendita. In sintesi, esiste ormai una interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer».In Italia il 42% della popolazione è propenso ad acquistare online voli aerei e l'8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso questo canale, in linea con la media europea fatta eccezione per l'Inghilterra dove è il 26% che predilige l'online per i prodotti alimentari. A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%). L'elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. Il 21% degli italiani compra online gli ebook, mentre i prodotti di cosmesi o per l'igiene personale sono al 17%, benché ricercati in internet dal 19% della popolazione. Per quanto concerne auto e moto accessori, solo l'8% degli intervistati acquista online. In Europa si riscontra la medesima tendenza, salvo in Inghilterra, dove il 19% fa ricerca su internet mentre il 17% compie l'acquisto online. 3 italiani su 4 dichiarano di preferire una ricerca di persona per giochi e prodotti per l'infanzia.I social network costituiscono buone opportunità di veicolare prodotti online, essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in Rete.L'82% acquista da PC (80% dato globale) seguito dal cellulare al 36% (44% globale) e dal tablet al 25% (31% globale).Per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all'online è la comodità (media globale 76%, media UE 70%, Inghilterra 75%), anche se il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media UE 41%). Prima di procedere all'acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio.La percezione dei prezzi in Rete si rivela positiva. Infatti, il 52% pensa sia più conveniente fare acquisti sull'web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore. Le spese di spedizione, d'altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online. Il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. In Europa il valore oscilla tra il 30% della Germania e il 38% della Francia.Il marketing diretto è una leva importante utilizzata nel commercio online: il 42% del campione accoglie favorevolmente le email del retailer e il 38% ne chiede l'iscrizione per tenersi aggiornato. Si è più cauti nell'utilizzo delle app, poichè se il 32% ne fa uso per la pianificazione delle spese, solo il 21% gestisce la spesa nel negozio con un tool online. Il 27% pensa che i siti dei retailer non siano di immediato utilizzo.La ricerca di Nielsen prosegue mettendo a confronto la modalità di acquisto online con quella tradizionale nel negozio. Ne emergono spunti per individuare un mix virtuoso tra le due tipologie di canali.Si registra che gli italiani approcciano le novità di prodotto grazie alle promozioni (53%) o ad uno sconto tramite coupon (35%), ma anche per provare qualcosa di nuovo (41%) o un gusto nuovo (32%). Il campione gratuito nel negozio funziona solo per il 17% dei ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 Engage.it Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato consumatori, mentre il display scende al 13%. Il 24% dei rispondenti è motivato all'acquisto ancora dalle formule pubblicitarie classiche (giornali, tv, outdoor), il 18% da un packaging rinnovato.La leva prezzo spinge il 61% degli italiani a visitare un nuovo punto vendita (media UE 70%, global 68%). Anche se le promozioni speciali attirano nuovi acquirenti (47%), il 55% dei consumatori sceglie il negozio/supermercato in funzione della comodità (vicinanza). La qualità del prodotto motiva il 41% degli acquirenti, mentre il 31% è sensibile all'assortimento dell'offerta. Il 35% sottolinea che il punto vendita deve essere ordinato e pulito mentre il 22% sottolinea l'importanza della presenza di uno staff professionale nel momento dell'acquisto.In sintesi, i consumatori chiedono la stessa cosa on e offline: buoni prezzi, comodità di utilizzo (sito facile, negozio comodo e ordinato) e un rapporto di fiducia e professionalità. 11/03/2015 Engage.it Sito Web LinkedIn: 8 milioni gli iscritti in Italia. Rinnovato intanto il prodotto pubblicitario Sponsored InMail Il social network, che conta ben 2 milioni di gruppi di discussione e 3 milioni di profili aziendali, ha inaugurato la nuova sede milanese. Tra le novità della soluzione pubblicitaria, il coinvolgimento dei soli utenti attivi e parametri di targeting più avanzati A Milano, i dipendenti di LinkedIn possono godere non solo di un bel panorama, visibile dalle finestre del 19esimo piano di uno dei grattacieli della nuova zona Garibaldi, ma anche di un enorme touchscreen all'entrata, per fissare riunioni, prenotare le conference rooms o organizzare i propri impegni della giornata, oltre che di un teatro, un ristorante, una cantina, una sartoria e un giardino segreto.Ci stupiamo, ma non troppo, visto che si sta parlando del social network professionale per antonomasia, che conosce bene il mondo del lavoro e le esigenze e i bisogni di chi di quel mondo fa parte.Le porte della nuova sede milanese di LinkedIn sono state aperte ad alcuni giornalisti martedì 11 marzo, in occasione di un incontro in cui il management italiano del network, capitanato da Marcello Albergoni, head of Italy in LinkedIn, ha snocciolato anche alcuni importanti numeri relativi alla piattaforma in Italia.Innanzitutto il numero di iscritti, 8 milioni in tutto. Cifre ben lontane, naturalmente, da quelle ad esempio di Facebook, che ogni giorno conta 20 milioni di utenti in Italia, anche se è d'obbligo la precisazione che si sta parlando di piattaforme utilizzate per motivi completamente diversi. E a proposito di motivazioni d'uso, il management ha sfatato il mito che vuole LinkedIn usato solo da chi cerca un lavoro: solo il 20% degli iscritti a LinkedIn è infatti alla ricerca attiva di un lavoro, mentre gli altri lo usano solo per fare networking.Globalmente, LinkedIn conta 347 milioni di iscritti, in crescita alla velocità di 2 iscritti nuovi al secondo, e ben 2 milioni di gruppi di discussione. In crescita l'utilizzo da parte delle imprese: 3 milioni di aziende, infatti, hanno una propria pagina.Intanto, proprio in questi giorni, LinkedIn ha annunciato importanti novità sul fronte pubblicitario, che nel Q4 2014 ha toccato quota 153 milioni di dollari, in crescita del 56%. Il social network ha infatti annunciato ufficialmente, con un post sul suo blog ufficiale, di aver rinnovato il proprio prodotto pubblicitario Sponsored InMail.Un formato che il social network definisce "un modo diretto e personalizzato per gli inserzionisti di raggiungere la propria audience nella loro inbox di LinkedIn sia su desktop che su mobile", e che rappresenta una parte significativa della nuova offerta di prodotti lanciata lo scorso mese nell'ambito della divisione Marketing Solutions.Tra le novità principali del rinnovato Sponsored InMail, il fatto che gli annunci verranno spediti solamente a quei membri di LinkedIn che sono attivamente sulla piattaforma.L'email è una canale critico per gli inserzionisti - scrive Russell Glass, head of Products, LinkedIn Marketing Solutions sul blog post - ma non è privo di sfide. Liste di contatti antiquate, una gestione degli asset creativi complicata, e l'ottimizzazione dei contenuti per il mobile sono tra gli ostavoli che abbattono le performance di questo tipo di campagne. Stando a uno studio di SiriusDecisions, solo circa il 20% dei prospect attualmente apre le email degli inserzionisti. Il nostro obiettivo è offrire una soluzione più efficace.Tra le altre novità, parametri di targeting più avanzati, che terranno conto delle dimensioni delle aziende, dell'industry di riferimento, dell'anzianità e così via, e template ottimizzati per mobile.Ed evidententemente la rinnovata soluzione ha una formula che funziona, visto che gli inserzionisti pilota, tra cui Cisco, Salesforce, University of Southern California e Wisconsin School of Business, hanno registrato risultati soddisfacenti, 2-3 volte superiori alle performance messe a segno con la versione precedente.Nella gallery di seguito, alcune immagini dei nuovi uffici milanesi di LinkedIn. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 Engage.it Sito Web Google tratta l'acquisizione di InMobi per rafforzarsi nel mobile adv Con 2,5 miliardi di valutazione e circa 400 milioni di fatturato annuo, la società indiana è tra le maggiori realtà indipendenti nella pubblicità mobile con una piattaforma capace di raggiungere un miliardo di utenti, anche con formati evoluti Google, secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, starebbe trattando l'acquisizione dell'indiana InMobi per rafforzare la sua offerta nella pubblicità mobile.Fondata nel 2007 a Bangalore come motore di ricerca per mobile, InMobi si è poi specializzata nell'analisi degli utenti e nell'erogazione di pubblicità mirata online, diventando uno dei grandi protagonisti del mobile advertising globale. La sua piattaforma, secondo quanto riportato dalla stessa società, sarebbe in grado di raggiungere oltre un miliardo di utenti in 200 Paesi.La valutazione di InMobi, secondo un recente studio del Dow Jones VentureSource, sarebbe attorno ai 2,5 miliardi di dollari, con un fatturato annuo non distante dai 400 milioni, il che ne fa una delle società dell'adtech maggiori tra quelle non quotate.Tra i punti di forza di InMobi, oltre all'ampiezza del network e alle capacità di analisi, c'è l'ampio spettro di formati pubblicitari supportati, che includono video, native e full screen, ampiamente riconosciuti dalla industry e quindi molto appetibili per i marketer. Dalla fine dello scorso anno, attraverso l'InMobi Ad Exchange è possibile inoltre raggiungere in maniera programmatica il proprio target anche su mobile app.Negli ultimi mesi, diversi sono gli accordi che inMobi ha stretto con altri player del settore pubblicitario, da Rubicon Project per l'apertura di un ad exchange per il native adv a Starcom Mediavest Group, con cui è stata estesa all'Europa una partnership già attiva in Nord America grazie alla quale inMobi sarà la porta d'accesso principale al mobile adv per i clienti di Starcom e Mediavest.Per Google, l'acquisizione di inMobi significherebbe non solo annettere un temibile concorrente, ma anche mettere le mani su una tecnologia innovativa con cui rafforzarsi ulteriormente nel settore mobile mandare un segnale rassicurante ai suoi investitori.Al mercato non è infatti sfuggito il raffreddamento della crescita del giro d'affari di Google legato all'advertising, con un calo del "cost per click" medio che si è ripercosso sugli ultimi dati finanziari, giudicati "deludenti" dagli analisti nonostante oltre 18 miliardi di dollari di ricavi trimestrali. Proprio oggi inoltre, con un post a sorpresa su Google+, Patrick Pichette, capo delle finanze nonché vice presidente di Google, ha annunciato l'addio al gruppo per dedicarsi alla famiglia. Intanto, Google ha aperto a Londra il suo primo negozio monomarca, il Google Shop, su Tottenham Court Road, all'interno di Currys Pc World, uno dei brand della catena Dixons Carphone."Il ritmo dell'innovazione dei device che tutti usiamo è incredibile, mentre il modo in cui sono venduti è rimasto lo stesso per anni. Con il Google Shop vogliamo offrire alle persone un posto dove possono giocare, sperimentare e imparare tutto quello che Google ha da proporre", ha detto James Elias, direttore marketing di Google nel Regno Unito, secondo quanto riporta l'agenzia Askanews.All'interno del negozio ci sarà un enorme schermo "avvolgente", come lo ha definito la società, che consentirà ai clienti di "volare" da una parte all'altra del globo grazie a Google Earth. Ci sarà anche un muro dove le persone potranno dipingere con bombolette spray la propria versione del logo di Google, per poi condividerla sui social media. Il "negozio dentro un negozio", come lo ha definito Google, rappresenta un nuovo capitolo della sfida a Cupertino e ai suoi Apple Store. Nei Google Shop si troveranno le linee di smartphone e tablet con sistema operativo Android, i laptop Chromebook e i dispositivi Chromecast. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 11/03/2015 11:44 Pubblicitaitalia.it Sito Web Tutte le News Tenerità, brand icona dell'eccellenza pasticcera campana, ha scelto Dolci Advertising per la nuova strategia di posizionamento. L'agenzia è stata incaricata di ridisegnare l'architettura di marca, di progettare la collezione Natale e tutti gli strumenti di comunicazione offline e online. Il progetto di comunicazione si inserisce in una più ampia pianificazione di marketing che prevederà l'ingresso in nuovi mercati e il debutto in nuovi canali distributivi. "Abbiamo scelto Dolci Advertising per la sensibilità che hanno già espresso su progetti importanti - afferma Giuseppe Tamburro, ceo di Tenerità - e ci ha convinto la loro capacità di visione e riflessione su tutti gli elementi del marketing mix. Non cercavamo semplici pubblicitari, ma partner di un progetto, con competenze trasversali dal prodotto alle logiche di valore, dalla marca alla relazione con il trade". Dolci Advertising ha già collaborato con molte firme del settore dolciario tra cui Sperlari, Domori, Dammann Frères, Agrimontana, Gruppo Illy, Esperya, Strega, e molti altri. Lo sviluppo creativo sarà curato interamente da Dolci Advertising e vedrà la luce tra pochi mesi. Condividi ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 12/03/2015 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tenerità si riposiziona con Dolci Advertising SCENARIO POLITICO/ECONOMICO 59 articoli 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 1 (diffusione:619980, tiratura:779916) Coppi: l'ho sempre detto ci si difende nei processi Virginia Piccolillo L'avvocato Franco Coppi spiega così la sua vittoria: «Ci si difende nei processi, non dai processi». a pagina 5 ROMA Non ha parlato di cene eleganti, né difeso la morigeratezza di Ruby e le altre. Ha affrontato di petto la realtà di quelle serate «pay» ad Arcore, ma è riuscito comunque a tirar fuori Silvio Berlusconi, da tutte le accuse. Soprattutto la più temuta: prostituzione minorile. E la cancellazione della condanna a 7 anni è stata confermata. Professor Franco Coppi, pochi credevano che per lei potesse finire bene. «Per me è finita malissimo. Non vede? Ho un braccio ingessato, sei chiodi in una spalla, escoriazioni». Scherzi a parte, in Cassazione dicono che la differenza per un esito in bilico l'ha fatta la sua arringa senza infingimenti. Almeno sulle cene. «Il ricorso non lo avevamo presentato noi, ma l'accusa, che aveva sostenuto non fossero cene eleganti. Si ripartiva da lì. A quel punto discutere se le signorine fossero più o meno disinvolte non aveva molto senso, meglio concentrarsi sul fatto che non si sapesse della minore età di Ruby». Ma Berlusconi ha sempre negato la prostituzione ad Arcore. «Certo, per il piacere del cliente avrebbe avuto senso contestare che fossero prostitute, ma io lì dovevo economizzare». Economizzare? «Il tempo. Non si può parlare molto in Cassazione. La mia ora e mezzo è stata quasi da record. Ai fini suoi non interessava, se la vedrà in confessionale. A quelli del processo sarebbe stato addirittura stupido: difficile dimostrare che si parlasse di Dante o Benedetto Croce». Era difficile anche sostenere che Berlusconi non sapesse di Ruby minorenne. «Questo no. All'epoca la ragazza aveva 17 anni e 10 mesi, non 12. Fin dall'inizio aveva detto di averne 24 e in ragione del suo fisico era plausibile». Plausibile come che fosse la nipote di Mubarak? «Anche di questo si vantava lei. Diceva di essere la figlia di una cantante che aveva un grado di parentela con Mubarak. E in una cena Mubarak, pensando alla cantante, confermò. Altrimenti a Berlusconi come poteva venire in mente?». Un premier ha a disposizione diplomazia, intelligence... «Queste cose Berlusconi se le risolve da solo». Contro l'accusa di concussione dicono che ha vinto grazie alla legge Severino che ha modificato il reato. «Manco per niente. Il reato è solo stato diviso in due ipotesi, ma ci sono entrambe: la costrizione e l'induzione. È stata fatta una scelta. Ma mancavano gli elementi costitutivi: è difficile promettere qualcosa in un colloquio di 8 minuti». Anche se ricevere una telefonata dal premier può incutere timore. «Certo. Può anche far piacere fare un favore a un uomo potente. Ma non è concussione». La vicenda non è chiusa. «Come no? Io malgrado fossi caduto e fossi stato operato due giorni prima non ho chiesto un rinvio per evitare polemiche. È chiusa. Non se ne parlerà più». Ci sono ancora le accuse di aver corrotto le ragazze per mentire ai giudici. «Ma lì si ricomincia da capo. Io non ci sono in quel processo. E non smanio per esserci». Cosa le ha detto Berlusconi «È stato molto cortese». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA La seconda vittoria 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 1 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ghedini? «Era a Napoli per De Gregorio, non ci siamo sentiti». Alla fine ha vinto la sua linea di «colomba». «Non so. Io ho sempre sostenuto che ci si difende nei processi e non dai processi». Non sarà stato Ghedini a ridurla così? «Invece sì - scherza -. Ma non sa come l'ho ridotto io...». © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe Martedì in Cassazione la requisitoria è stata affidata al procuratore generale Eduardo Scardaccione. Mentre la difesa di Berlusconi era composta da Franco Coppi e Filippo Dinacci Scardaccio-ne ha chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado che assolveva l'ex premier. Per il pg Berlusconi aveva esercitato una «pressione irresistibile» (il 27 maggio 2010) su un funzionario della Questura di Milano per ottenere l'affidamento di Ruby all'allora consigliera regionale lombarda Nicole Minetti e occultare così la presunta relazione con la minorenne Coppi ha chiesto la conferma dell'assoluzio-ne. «Non c'è stata né minaccia né ordine» nella telefonata dell'allora premier in questura, ha detto Coppi, aggiungendo che Berlusconi seppe della minore età di Ruby solo la sera in cui telefonò alla polizia presso cui la ragazza si trovava in stato di fermo L'avvocato Filippo Dinacci ha invece chiesto che la Cassazione sancisse l'inammissibili-tà del ricorso presentato dalla Procura generale di Milano, e quindi di rigettarlo Foto: Dall'ex premier L'avvocato Franco Coppi ( primo a sinistra ) con Gianni Letta ( di fianco ) ieri all'arrivo a Palazzo Grazioli per una cena con Silvio Berlusconi (foto Benvegnù - Guaitoli) 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) «Io non faccio correnti» Verdini vicino al divorzio Le richieste per non lasciare La lista Chiesto un dietrofront sulle riforme, la gestione collegiale e uno stop a Brunetta Tommaso Labate ROMA «Oh, io alla festa a sorpresa per Silvio ci vado di corsa. Ma nei prossimi giorni aspetto da lui delle risposte. Altrimenti tutti noi dovremmo regolarci di conseguenza». Dietro il «tutti noi» pronunciato da Denis Verdini nel primo pomeriggio, quando insieme a una pattuglia di fedelissimi viene raggiunto dall'invito a festeggiare il ritorno di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, ci sono i 17 deputati firmatari della lettera proriforme di ieri l'altro e una quindicina di senatori pronti a disubbidire ai diktat di Arcore pur di salvare la legislatura. Dietro il «regolarci di conseguenza», invece, c'è quella parola che i forzisti stanno lentamente trasportando dal «dietro le quinte» al proscenio. Non la parola «correnti», visto che - dice il senatore toscano - «io non faccio correnti». Ma la parola «scissione». Perché nelle prossime ore o giorni, quando torneranno a trovarsi faccia a faccia, Verdini sottoporrà a Berlusconi un foglietto con tre richieste. La prima è il ritorno alla «gestione collegiale» del partito. Tradotto dal politichese, significa che il senatore toscano ha voglia di recuperare il suo ruolo di uomo-macchina dentro Forza Italia e di uscire dalla penombra in cui è stato messo. La seconda è una messa in discussione della linea del no alle riforme. Perché «la gioia e l'affetto per Berlusconi sono alle stelle. Ma non possiamo mica smentire quello che abbiamo scritto nella lettera di ieri», sussurra a un collega il verdiniano Ignazio Abrignani. C'è una terza richiesta. E rimanda al ruolo di Renato Brunetta, che ancora ieri - a Radio anch'io - ha attaccato i ribelli sostenendo che «quando comandava Verdini tutti zitti, adesso che la linea è cambiata tutti chiedono discussioni». Sul capogruppo, il senatore toscano si aspetta «una presa di posizione» da parte di Berlusconi, sulla falsariga della nota al vetriolo che due mesi fa arrivò da Arcore per smentirne le interviste. Tre richieste chiare. Tre richieste che Berlusconi potrebbe accettare in blocco solo bevendo l'amaro calice di rinnegare se stesso. Altrimenti, è il sottotesto di Verdini, «tutti noi dovremmo regolarci di conseguenza». La rottura irreparabile. Il divorzio. La scissione, insomma. Ma ieri pomeriggio, quando Berlusconi se li ritrova tutti a Palazzo Grazioli, l'atmosfera di guerra lascia il campo al finto armistizio. «Sapete perché non ho il gesso?», chiede l'ex premier indicando il malleolo. «Perché la frattura si è composta. E spero che sarà così anche per noi». Un secondo dopo, come per magia, Brunetta e Verdini si abbracciano. «Sì, l'ho abbracciato», confesserà più tardi il capogruppo, «perché ho stima di lui». Anzi, aggiunge, «non solo stima. Anche amicizia, affetto e tanti altri sentimenti belli. Denis ci mette la faccia. Non è colpa sua, è solo che è una vittima di Renzi». Gianfranco Rotondi, altra colonna del neoverdinismo, un altro di quelli indiziati di fare le valigie (per entrare in maggioranza) in caso di rottura, uscendo da Palazzo Grazioli evocherà l'«antica perdonanza». «Il presidente», sorride, «ci ha perdonati per quella lettera. Ma il suo contenuto purtroppo rimane. Abbiamo anche suggellato il tutto con un brindisi senz'alcol, visto che non c'era nulla da bere...». All'ora di cena Brunetta, capogruppo sotto attacco, si abbandonerà su una sedia scandendo: «Che ci volete fare? Sono un inguaribile ottimista, io. E voglio credere che, ritrovando Berlusconi, noi abbiamo ritrovato noi stessi». Le tre condizioni poste da Verdini all'ex premier, però, possono cambiare l'happy end. E anche i numeri di Renzi, che accoglierebbe in maggioranza una trentina di forzisti. Col condizionale, quanto mai obbligato. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il retroscena 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: La festa 1. La folla di sostenitori attende l'arrivo di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli dopo la sentenza di assoluzione in Cassazione sul processo Ruby ( foto Ansa ) 2. Francesca Pascale con Mariarosaria Rossi ( foto Benvegnù - Guaitoli ) 3. Il leader di Forza Italia viene festeggiato a sorpresa dai suoi parlamentari 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 5 (diffusione:619980, tiratura:779916) «L'assoluzione? Va presa con rispetto La sua storia non si riduce ai processi» Il pm Sangermano: da parte nostra nessuna aggressione, rifarei tutto Politica I magistrati non si devono preoccupare delle conseguenze politiche del loro lavoro Giuseppe Guastella MILANO Quando era sostituto a Milano, Antonio Sangermano (ora procuratore capo reggente a Prato) ha condotto l'inchiesta Ruby con gli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno. Un'assoluzione che brucia? «Le sentenze si rispettano sempre, non secondo le convenienze. Totale rispetto va ai giudici di primo grado che hanno condannato Berlusconi così come a tutti quelli che lo hanno assolto in procedimenti ineccepibili. Era presunto non colpevole prima della assoluzione definitiva ed è un innocente oggi. È la legge». C'è chi grida allo scandalo e chi dice che il processo non doveva nemmeno iniziare. «L'inchiesta nasce dalle relazioni di servizio di due poliziotti che evidenziavano anomalie nella gestione di una minorenne sospettata di avere commesso un furto, e da segnalazioni del Tribunale per i minori. La Procura si è attivata dopo una notizia di reato e le indagini hanno fatto ritenere che Ruby si prostituisse, che il suo trattamento in questura la notte del 27 maggio 2010 fosse stato pesantemente condizionato dal rapporto con Berlusconi e che alcune persone, poi imputate, favorissero sistematicamente la prostituzione di un gruppo di ragazze maggiorenni. Legalità e obbligatorietà dell'azione penale sono principi fondamentali dello Stato di diritto». Con Forno avete interrogato Ruby, le impressioni? «Una ragazzina intelligente, furba e sofferente, ma sempre una ragazzina». Da anni negli ambienti berlusconiani si parla di persecuzione. Ora è pacificazione? «Non c'è stata alcuna aggressione e i magistrati non si devono preoccupare delle conseguenze politiche del loro lavoro, l'essenziale è che non agiscano con finalità politiche, e così non è stato. Le sentenze divergenti dimostrano quanto fosse complessa la questione. Un'assoluzione va presa con rispetto e coscienza, ma ciò non rende automaticamente superfluo l'intero processo, anche se mi rendo conto che questo è un concetto difficile da metabolizzare per il cittadino e tanto più per l'imputato. Non mi piace poi il concetto di pacificazione, perché presuppone che prima ci sia stato uno scontro tra fazioni. Diverso è il ragionamento sulla ricerca di soluzioni equilibrate e condivise, che compete alla politica di individuare, che tengano presente l'oggettiva valenza di una storia e di un percorso. Il rispetto per le persone non deve mai venire meno, siano magistrati o imputati, e la storia di Silvio Berlusconi non è comunque riducibile solo ai processi. Il dibattimento Ruby è stato esemplare nella conduzione del Tribunale. È davvero inaccettabile la prospettiva di quanti considerano, con una concezione utilitaristica della giustizia, il giudice imparziale solo quando assolve, prevenuto e accanito quando condanna». Era in udienza quando i parlamentari del Pdl arrivarono a Palazzo di giustizia. Cosa ricorda? «La forte contrapposizione tra quell'atto e l'atteggiamento dialogante degli avvocati di Berlusconi. Di fatto quella manifestazione di solidarietà politica, per quanto dai metodi non condivisibili e con la partecipazione di parlamentari ed ex ministri della Giustizia, non condizionò niente e nessuno». Confronto forte con gli avvocato che più volte hanno ricusato i giudici. «E la storia li ha smentiti. Io non condivido le impostazioni pregiudiziali e ideologiche, da chiunque arrivino. Con gli avvocati Ghedini e Longo, persone gentili e tecnicamente avvezze, non c'è stata mai personalizzazione della vicenda. Non considero il difensore, e tanto meno l'imputato, un nemico». Mai tensioni tra voi pm? «Solo una dialettica fisiologica e corretta, ma nessuno scontro nella gestione del processo. Ognuno poi si assume la responsabilità degli atti che sottoscrive. Solo questo conta. Trovo davvero ingiusti gli attacchi che SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'intervista/2 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 5 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato riceve Ilda Boccassini. L'azione penale è prerogativa dell'intero ufficio, non di un singolo magistrato». Con la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, ora rifarebbe i processi Ruby? «Non c'è da temere nell'adempiere ai propri doveri. Rifarei tutto, ma trovo profondamente sbagliata quella legge e condivido l'atteggiamento fermo dell'Anm, anche se nell'operato del governo sulla giustizia vedo un impegno apprezzabile. A volte sembra che in questo Paese il problema non sia la criminalità, ma i pubblici ministeri. È una distorsione intollerabile che alimenta un clima di sfiducia verso la giustizia. L'autonomia e l'indipendenza della magistratura sono una garanzia per tutti». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Chi è Antonio Sangermano, 50 anni, è in magistratura dal 1995 Da sostituto procuratore ha condotto l'inchiesta Ruby con Boccassini e Forno. Ora è procuratore capo reggente a Prato 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) L'ira di Tosi: «Salvini dittatore» E progetta di correre senza partiti Il sindaco: «Ho sempre proposto come Liga la sfida solitaria, calpestati da Milano» Il futuro Continuerò le battaglie leghiste e con la volontà di far vincere dovunque il centrodestra L'errore Ho sbagliato a fidarmi del segretario, ma era un rapporto d'amicizia e su quella non discuto Marco Cremonesi MILANO Tosi contro tutti. Tosi per il Veneto. In politica, l'aritmetica serve poco a far di conto: le azioni vanno ponderate. Ma all'indomani della sua cancellazione dal libro soci della Lega, avvenuta via mail alle 22.18 di martedì sera, il sindaco di Verona ed ex segretario della Liga veneta deve prendere le sue decisioni: «Oggi sono frastornato, mi prenderò due o tre giorni per decidere. Devo mettere in ordine i fatti e le cose, parlare agli amici. Tutto mi sarei aspettato tranne quello che è accaduto. Ci vuole lucidità». Il primo slancio, probabilmente, sarebbe di annunciare la sua candidatura contro il governatore uscente Luca Zaia. Con chi ci sta, e puntando a fare più male possibile. Ma lui sembra volerselo dire da solo: «Qualsiasi decisione prenderò nei prossimi giorni, non agirò per vendetta». C'è però un punto di partenza: «In Veneto alle elezioni europee ho preso 80 mila voti. Il primo, dopo Alessandra Moretti. Ma lei aveva dietro un Partito democratico al quaranta per cento». E questo personale consenso è il dato a cui ancorare il seguito del ragionamento. La scelta scontata sarebbe quella di fare fronte con il Nuovo centrodestra, a oggi irriducibilmente non componibile con la Lega. Eppure, a Tosi l'idea di una corsa da solo - anzi, sostenuto magari da altre liste civiche - non dispiace affatto: «Beh, è quello che io ho sempre proposto come Liga. Poi, tutto è stato calpestato da Milano. Ma la mia idea, in un'ottica soltanto veneta, era quella». Del resto, è quello che lui stesso ha fatto nella sua corsa alla riconferma di sindaco di Verona: «Ho sempre pensato che bisogna partire dalle proprie forze, quelle vere. Anche perché oggi la politica romana è vista come qualcosa di davvero molto distante». E dunque, in pura ipotesi, «se uno decidesse di fare quel tipo di corsa», quella a governatore, «sarebbe molto meglio ragionare sul territorio». Poi, il segretario «cancellato», lo dice: «A Verona, nella lista Tosi, trovarono collocazione due terzi dell'amministrazione uscente. Tutti gli esponenti del centrodestra più legati al territorio che ai partiti romani». Insomma, secondo Flavio Tosi, c'è spazio. E sembra ricordarlo non solo a tutti coloro che oggi hanno dubbi, magari un po' da «tengo famiglia», riguardo il fronte su cui schierarsi. Ma rivolgendosi anche a chi conserva le primigenie suggestioni leghiste e venetiste: non per nulla cita «un grande segretario della Liga allontanato prima di me, Franco Rocchetta». È vero però che questi giorni serviranno a fare la conta di chi seguirà il sindaco veronese nella sua possibile corsa. In Parlamento, Tosi può contare sulle due senatrici (Bisinella e Munerato) e sul deputato Matteo Bragantini. Gli altri, è ancora da capire. Resta il fatto che Tosi si sente vittima, soprattutto, di un Matteo Salvini che «voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità». La risposta del segretario punta a tagliar corto: «Non rispondo a chi insulta». Ma ora che succederà? Luca Zaia ha fissato per sabato un appuntamento da campagna elettorale classica (di solito non ne fa): l'inaugurazione di una sezione a Campo San Martino, nel Padovano, insieme con Salvini. Se Tosi decidesse, trascorsi i giorni di riflessione, di annunciare la sua corsa, quello potrebbe essere il giorno della sua prima iniziativa da candidato governatore. Del resto, anche Alessandra Moretti, la sfidante del Pd, ha scelto sabato e Padova per presentare la sua campagna elettorale. Il Nuovo centrodestra, se l'ex segretario dovesse scegliere la corsa «civica», resterebbe probabilmente deluso. O dovrebbe, forse, trasformarsi in qualcosa di meno «nazionale». In ogni caso, dice il fondatore di Ncd Angelino Alfano, «se Flavio Tosi si candida è una chance che tutti dovremo valutare con grande attenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il retroscena 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 69 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, a poche ore dalla cacciata dalla Lega, ha convocato i giornalisti in Comune per spiegare il suo stato d'animo e commentare il provvedimento adottato da Matteo Salvini, segretario federale del movimento in cui ha militato per oltre 35 anni. «È una brutta botta, anche sul piano personale - ha detto - ma reagirò presto» (Ansa) 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 35 (diffusione:619980, tiratura:779916) «È un laboratorio del bello dove ogni Paese si ritrova» Luisa Collina La docente del PoliMi: «Colpita dal padiglione olandese, sorprese anche da Marocco e Turchia» Elisabetta Soglio Si divide fra cantiere e università, fra docenti e operai, studenti e ingegneri. Luisa Collina, architetto e professore ordinario di design al Politecnico, è la delegata del rettore per Expo e i grandi eventi. Cerca, insomma, di creare un collegamento e un coordinamento tra l'ateneo e le tematiche dell'evento su Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita, sia in termini di contenuti che di realizzazioni. Poi, appunto, segue i lavori sul posto, si informa, cerca di capire, organizza incontri con altri colleghi. Vive già l'Expo, insomma. Un'impresa possibile, professoressa? «Soprattutto una bella avventura. Il Politecnico ha gestito diversi progetti per questa esposizione, a partire dal coordinamento scientifico dei nove cluster, gli spazi dove più Paesi raccontano un prodotto o un'area geografica. Un modo innovativo di fare un'Expo, una sfida partecipativa visto che abbiamo avuto i contributi di 17 fra le più affermate facoltà del mondo». Con il Politecnico avete anche progettato gli spazi interni dell'Expo Village, a Cascina Merlata, dove vivranno le delegazioni dei paesi partecipanti: che criteri avete seguito? «Abbiamo cercato di allestirli in modo temporaneo ma accogliente e capace i esprimere i valori del Made in Italy usando attrezzature e sistemi di arredo sostenibili: in grado di essere facilmente smontati o integrati dai futuri abitanti». La sostenibilità ambientale sarà al centro? «Sicuramente sì. Un altro dei progetti che abbiamo seguito riguarda proprio la valutazione dei padiglioni base della sostenibilità ambientale: più carbonio c'è e peggio fa all'ambiente, quindi si valuta come mitigare l'effetto». Lo dica da architetto e da esperta del cantiere: vedremo cose belle dal primo maggio? «Sono convinta che ciascuno troverà qualcosa di interessante e di proprio gusto. Nel complesso, direi che alcuni padiglioni hanno un ottimo livello progettuale, penso ad esempio a quello del Cile. Così come sono di grande impatto le strutture progettate da De Lucchi, a partire dal padiglione Zero: questi grandi paesaggi che diventano architettura, che sono sintetici e trasmettono un'immagine chiara e molto forte. È interessante anche il padiglione del Bahrein, perché rappresenta un paesaggio di oasi, con spazi verdi delimitati da pareti ondulate di calcestruzzo armato, con un mix molto efficace. Tra l'altro, è stato predisposto in modo da poter venire riportato in patria per diventare un giardino botanico. Bello anche quello dell'Angola, tecnologicamente complicato. Molto affascinante». È la sua «top three»? «Non faccio classifiche. Ci sono davvero tante cose che, per motivi diversi, colpiscono. Lieve ma molto a tema uno degli ultimi arrivati, il padiglione dell'Olanda con le giostre: è l'idea che l'Expo è anche una festa e il tema dell'effimero viene interpretato in modo gioioso ma anche sofisticato. Mi incuriosisce quello dell'Austria, una cassa armonica intorno ad una foresta. E il Brasile, con il concept della rete: i visitatori cammineranno su una rete sospesa sopra una pavimentazione piantumata, per dare l'idea della difficile sostenibilità ambientale. Poi qualcuno è un po' in ritardo, ma potrebbe riservarci sorprese: il Marocco, la Turchia...». Tanti spunti, insomma? «Il livello complessivo è davvero alto e articolato. Ci sono operazioni di valore anche nei padiglioni corporate: lo spazio di Slow Food, ad esempio, è di una semplicità poetica. Save the Children ha usato pannelli di bambù fatti dai ragazzi durante un periodo difficile della loro vita in una sorta di laboratorio di autocostruzione: alcune volte l'innovazione non è il brevetto ma il metodo». © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Il personaggio 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 35 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Chi è Luisa Collina è ordinario di Design presso il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, nonché responsabile delle relazioni internazionali della facoltà del Design. È anche delegata del rettore per Expo e i Grandi eventi Il PoliMi ha gestito diversi progetti per questa esposizione, a partire dal coordinamento scientifico dei 9 cluster, gli spazi dove più Paesi raccontano un prodotto o un'area geografica. Il Polimi ha avuto i contributi di 17 facoltà di vari atenei nel mondo Foto: Il cantiere di Expo 2015 e il Monte Rosa come fondale. A cinquanta giorni dal via la foto (Maurizio Maule per Fotogramma) rende evidente il profilo del grande «Expo Centre» le cui cupole, come quelle del Padiglione Zero di fronte all'ingresso, richiamano le Alpi. In primo piano le «vele» di tela che coprono il Decumano, via maestra del sito Foto: Decisioni Luisa Collina con Romano Bignozzi (responsabile dei Lavori Expo) 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 37 (diffusione:619980, tiratura:779916) Popolari, Serra (con le stampelle) in audizione alla Consob Federico De Rosa La Consob ha ascoltato Davide Serra per i movimenti sulle banche popolari. Il finanziere genovese residente a Londra, stimato e ascoltato dal premier Matteo Renzi, era stato convocato dai tecnici di Giuseppe Vegas, fin dall'avvio delle indagini sul possibile abuso di informazioni privilegiate dopo l'exploit in Borsa dei titoli delle popolari in seguito al varo del decreto del governo che ha imposto ai dieci maggiori istituti di trasformarsi in Spa. Serra, che attraverso il fondo Algebris era uscito allo scoperto dichiarando di aver operato sulle popolari, ma prima che venisse annunciato il decreto, nelle scorse settimane si è anche fatto avanti con una proposta per la Popolare dell'Etruria, finita nel mirino sia per il maxirialzo di Borsa sia perchè il vicepresidente è Pierluigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme, Maria Elena. A causa di un incidente sulla neve avvenuto nelle scorse settimane il finanziere era stato costretto a concordare uno slittamento, facendo comunque sapere di essere «più che pronto» a «chiarire la sua totale estraneità». E ieri, sorreggendosi sulle stampelle, è arrivato in via Giovanni Battista Martini. «Posso dire - ha detto all'uscita - che siamo solo contenti che le autorità controllino tutto in maniera veloce e corretta». © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 72 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La Lente 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 37 (diffusione:619980, tiratura:779916) Ghizzoni, Massiah e Valeri «relatori» per la commissione che riscriverà lo statuto I tempi Entro giugno sarà individuato il modello più adatto. Quindi il confronto con i soci Fabrizio Massaro MILANO Il lavoro è lungo e complesso: mettere a punto il nuovo sistema di governo di Intesa Sanpaolo, una delle più grandi banche d'Europa, che in Borsa ha appena superato la soglia dei 3 euro che non vedeva da fine 2009 arrivando a una capitalizzazione di oltre 50 miliardi. Per mettere a punto il modello più adatto all'istituto rispetto all'attuale governance duale che risale ai tempi della fusione tra Intesa e il Sanpaolo-Imi del 2006, il presidente Giovanni Bazoli non ha avuto dubbi a chiedere una mano anche ai diretti concorrenti. Così nei prossimi giorni, davanti alla commissione governance istituita all'interno del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, sfileranno tre top banker come Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi Banca, e Flavio Valeri, chief country officer di Deutsche Bank in Italia. Le audizioni dei tre banchieri cominceranno nei prossimi giorni davanti alla commissione presieduta da Bazoli e di cui fanno parte i consiglieri Gianluigi Baccolini, Mario Bertolissi, Francesco Bianchi, Gianfranco Carbonato, Rosalba Casiraghi, Rossella Locatelli e Marcella Sarale. I tre manager illustreranno i modelli di governance adottati nelle banche da loro guidate e i rapporti tra management e le strutture di monitoraggio sulla gestione. Gli istituti sono stati individuati per le caratteristiche della loro governo societario - Unicredit per il modello tradizionale di consiglio e collegio sindacale, Ubi per il duale italiano (sia pure modulato diversamente da Intesa Sanpaolo) e Deutsche Bank per il duale tedesco - dopo un lavoro preparatorio di comparazione tra i modelli di governance in Europa condotto dal professor Guido Ferrarini, ordinario di diritto commerciale all'università di Genova. Fra i vari sistemi esistenti, quelli di Unicredit, Ubi e Deutsche Bank sono stati considerati quelli più vicini alla realtà aziendale di Intesa Sanpaolo. I banchieri sarebbero stati contattati direttamente da Bazoli, sfruttando anche l'occasione degli incontri al Forex a Milano dello scorso febbraio. Lì sarebbe stata sondata la loro disponibilità. Quindi si è passati alla messa a punto delle agende. La commissione governance di Intesa Sanpaolo è stata costituita poco prima di Natale 2014, dunque è al lavoro da appena tre mesi. L'obiettivo è individuare un modello e un conseguente schema organizzativo che corrisponda al meglio alle funzioni che il nuovo regolatore unico, la Banca centrale europea, richiede alle banche di svolgere. Intesa Sanpaolo attualmente è gestita con un modello duale che prevede un consiglio di gestione - con capoazienda l'amministratore delegato Carlo Messina - e un consiglio di sorveglianza, ma da tempo si discute sulla possibilità di cambiare tale assetto, con un duale modificato o con il ritorno al sistema classico. «Il duale funziona ma come tutte le cose è perfezionabile», aveva detto lo scorso dicembre il presidente del consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros Pietro. Ed era stato lo stesso Bazoli ad annunciare che l'istituto aveva «cominciato a guardare come funzionano anche le altre banche europee». Il lavoro è comunque ancora nella fase preliminare. La commissione dovrebbe proseguire nello studio fino a giugno, in modo da portare avanti le consultazioni con in soci durante l'estate. E forse non sarà trascurata la circostanza che entro pochi anni - come prevede il protocollo definito proprio ieri tra ministero dell'Economia e Acri - le fondazioni bancarie dovranno diminuire gradualmente la presenza dentro le ex banche conferitarie. Successivamente ci saranno da affrontare i passaggi in Bce, quindi dovrà essere convocata l'assemblea straordinaria per il cambio dello statuto, in autunno o all'inizio del 2016 a seconda che le modifiche incidano o meno su struttura dei consigli e presentazione delle liste. fabriziomassar0 © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intesa, gran consulto sulla governance Tre banchieri al tavolo con Bazoli 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 37 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 74 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Così in Borsa Gli azionisti Fonte: Borsaitaliana d'Arco Compagnia di San Paolo BlackRock Inc. Fondazione Cariplo Fondazione C.R. Padova e Rovigo Ente C.R. Firenze Norges Bank Mercato 71,315% 9,506% 4,897% 4,840% 4,162% 3,248% 2,032% 2,87 2,72 2,56 2,41 2,25 +1,48% 2014 2015 3,018 € 22 dic 12 gen 26 gen 9 feb 23 feb 9 mar Il profilo Giovanni Bazoli, 82 anni, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo 50 miliardi di euro la capitalizzazio-ne di Borsa di Intesa Sanpaolo. Ieri il titolo ha superato la quota di tre euro per azione 12/03/2015 Corriere della Sera Pag. 41 (diffusione:619980, tiratura:779916) Saipem, per il rilancio Descalzi punta sul ritorno di Cao (fr.bas.) In vista dell'assemblea di Saipem convocata per il 30 aprile con all'ordine del giorno il rinnovo del consiglio di amministrazione, è cominciato il toto nome su chi guiderà la società di ingegneristica e costruzioni controllata al 42,9% dall'Eni e che ha come azionisti al 5,04% il fondo americano Dodge & Cox e al 2,03% People Bank of China. Chi prenderà le redini dovrà traghettare la società in un momento delicato, visto che non è un mistero che il Cane a sei zampe non consideri più Saipem strategica anche se al momento invendibile data la caduta del valore del titolo per il crollo del prezzo del petrolio e lo stop al gasdotto South Stream. In pole position ci sarebbe Stefano Cao, fino al 2008 direttore generale della divisione Exploration and Production dell'Eni, ex-ceo di Sintonia ora consigliare di A2A, ma soprattutto un passato di 24 anni in Saipem. La scelta, dicono fonti ben informate, sarebbe caduta su di lui per riportare Saipem a una cultura più industriale e più orientata alla vocazione originaria del contrattista. La nomina del Ceo dipende dal socio di maggioranza, ma non è escluso che il Tesoro voglia farsi sentire. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ilva, con Ranieri la squadra ex Indesit ( a.d. ) Squadra che vince non si cambia. All'Ilva di Taranto il piano di rilancio dell'azienda è affidato a un team che in passato ha lavorato insieme. Nei mesi scorsi il premier ha chiesto ad Andrea Guerra di occuparsi del dossier relativo al gruppo siderurgico. Nel curriculum di Guerra, oltre a quella in Luxottica, c'è una stagione alla guida di Indesit a fianco di Vittorio Merloni. La stessa azienda da cui proviene il direttore generale dell'Ilva, Massimo Rosini, arrivato un mese fa dopo una lunga esperienza nell'azienda specializzata in elettrodomestici. Una matrice identica a quella di Cesare Ranieri (foto) , nominato ieri nuovo direttore centrale risorse umane dell'Ilva. Anche Ranieri ha all'attivo un passato in Indesit, dove è stato a capo del personale al fianco di Guerra. Analoga origine professionale per Antonino Gambuzza, neo direttore operations di Ilva. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le Ferrovie Nord e la «miniscalata» dei pendolari ( f.ch ) Spese del management finite in procura (anche se la società parla di gestione rigorosa dei conti). Vertici che devono essere rinnovati dall'azionista di controllo, la Regione Lombardia (57%). Eppure, le azioni salgono. Soltanto ieri, Ferrovie Nord Milano ha messo a segno un rialzo del 4,43%. Ma sarebbe più giusto dire che il titolo continua a salire, perché nell'ultimo mese la società che controlla Trenord è balzata di oltre il 20%. Che cosa sta succedendo? C'è chi non esclude che stia avendo successo l'iniziativa lanciata alla fine di gennaio da Legambiente e che è rivolta ai 670mila pendolari lombardi: acquisire il 2% del capitale di Trenord per avere voce in assemblea, o addirittura ottenere un posto nel nuovo consiglio. Da quando c'è stata la fusione, due anni fa, i disagi e i disservizi sono aumentati, denuncia Legambiente. Come azionisti attivi i pendolari puntano a entrare nella stanza dei bottoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 75 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sussurri & Grida 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Il bacino di Fi prosciugato dai due Matteo di Roberto D'Alimonte pagina 8 Nel corso degli anni della Seconda Repubblica Silvio Berlusconi è stato costantemente sottovalutato. Dai suoi avversari in primo luogo, da moltissimi osservatori delle nostre vicende politiche e in tempi più recenti anche da una parte dei suoi stessi sostenitori. È naturale quindi che dopo la sua recente assoluzione molti tra coloro che sono rimasti sorpresi in passato si chiedano oggi se Berlusconi-Lazzaro possa resuscitare di nuovo. Grazie a una performance come quella di fronte ai piccoli e medi imprenditori di Vicenza nel 2006 o grazie a una promessa eclatante sul fisco oppure grazie a un fazzoletto usato abilmente in una trasmissione televisiva. Questa volta non è così. Qualunque sorpresa ci sia ancora nel cilindro del cavaliere la sua parabola politica non si invertirà. Lentamente ma inesorabilmente si sta chiudendo un ciclo. Il Berlusconi di oggi resta un cavaliere dimezzato anche dopo la riconquistata libertà di azione. Gli errori politici accumulati dal 2008, le vicende giudiziarie passate e quelle ancora in corso, l'età, la legge Severino ne hanno indebolito irrimediabilmente la capacità di leadership. Ma quello che pesa di più è il fatto che è cambiato completamente lo spazio della politica italiana. L'anti-europeismo e il renzismo, insieme al fenomeno Grillo, ne hanno ridisegnato le dimensioni. E in questo nuovo contesto lo spazio per Berlusconi e il suo partito si è drasticamente ristretto. La politica è ricca di paradossi. Senza la sconfitta di Bersani, grazie anche a un resuscitato Berlusconi, Renzi sarebbe ancora il sindaco di Firenze. Con Renzi invece è cambiato tutto. Anche il destino politico del cavaliere. Bersani era ancora un "comunista", un amico dei sindacati. Uno incapace di allargare i consensi per il Pd in aree importanti come Lombardia e Veneto. Renzi è tutta un'altra cosa. A partire dalla comunicazione che è sempre stata una arma efficacissima nelle mani del cavaliere. Con Renzi il Pd è diventato il punto di riferimento di un elettorato moderato che non aveva mai votato a sinistra, come si è visto alle europee e come registrano i sondaggi. Poi è arrivato Salvini che ha preso in mano una Lega Nord moribonda e l'ha resuscitata radicalizzando efficacemente il messaggio su immigrazione ed euro. Inoltre c'è Grillo che non è una meteora come molti si aspettavano e resta invece ancora il secondo partito italiano. Difficile per Berlusconi competere con questi rivali. La maggioranza dei moderati vota Renzi. La protesta e la rabbia votano Grillo o Salvini. Chi si oppone alla Unione europea vota Salvini o Grillo. A chi si può rivolgere Berlusconi? Con quali argomenti? E per di più con un partito diviso. I dati parlano chiaro. La media dei sondaggi delle ultime due settimane stima il Pd al 38,1%, il M5s al 18,1, Lega Nord al 14,5, Forza Italia al 12,9. Nel sondaggio Demos del marzo 2015, commentato da Ilvo Diamanti su Repubblica di domenica, in Veneto - non in Toscana - giudicano positivamente Renzi il 53 % degli elettori contro il 41% Salvini e il 20% Berlusconi. In questa regione, da sempre roccaforte del centrodestra, i giudizi positivi per Renzi sono addirittura più alti che a livello nazionale. Nel sondaggio Cise-Sole 24 Ore del novembre 2014 è stato chiesto agli intervistati di indicare su una scala da 0 a 10 la probabilità di votare in un futuro indeterminato per vari partiti. Si tratta di un indice che stima l'appetibilità dei partiti come possibili alternative di voto e quindi il loro bacino potenziale. Solo il 21 % si è dichiarato propenso a votare Forza Italia contro il 36% per il Pd, il 24% per la Lega Nord e il 20 % per Grillo. Dunque, il bacino della Lega è più ampio di quello di Forza Italia. Ma c'è di più. Tra i potenziali elettori di Forza Italia il 36% prende in considerazione l'idea di votare Pd e il 53% Lega Nord. Dunque, l'emorragia di voti da Forza Italia verso Pd e Lega potrebbe non essere finita. Sono dati impietosi. La sentenza della Cassazione non li cambierà. Ci vuole ben altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 76 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato OSSERVATORIO POLITICO 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Il dividendo delle riforme di Dino Pesole Nonostante la frenata della produzione industriale in gennaio, la felice combinazione di fattori in gran parte esterni (il Quantitative easing della Bce, la quasi parità tra euro e dollaro, il crollo del prezzo del petrolio) continua a giocare a nostro favore. Tanto che gli indicatori macroeconomici in via di revisione registreranno un incremento del Pil nel 2015 nei dintorni dello 0,8%, contro lo 0,6% stimato a fine 2014, e una spesa per interessi che evidenzia un incoraggiante risparmio di 2 miliardi. Continua pagina 2 Continua da pagina 1 In uno scenario di base decisamente più positivo rispetto a quanto era lecito prevedere non più di due o tre mesi fa, al ministero dell'Economia si stanno già sostanzialmente definendo le prime "griglie" di riferimento per il Def di metà aprile e per la prossima legge di stabilità. Obiettivo primario - lo ha confermato il ministro Pier Carlo Padoan - è disinnescare le clausole di salvaguardia che si tradurrebbero in un aumento della pressione fiscale per 16 miliardi nel 2016. Si fa conto sulla spending review, il cui obiettivo resta fissato a 32 miliardi nel triennio 2014-2016 (2 punti di Pil) e sul maggior risparmio sul versante degli interessi grazie al calo dello spread e all'ulteriore contrazione dei tassi spalmato sull'intera struttura e composizione del debito pubblico (si potrebbe raddoppiare il risultato del 2015). Cifre alla mano, si può calcolare però fin d'ora che il simultaneo operare di tutte le variabili esogene nel corso dell'anno non aprirà spazi aggiuntivi di spesa. Perché occorre far fronte alle clausole di salvaguardia, appunto, e garantire che il deficit nominale si attesti quest'anno al 2,6% del Pil e all'1,8% nel 2016. Se la crescita del 2015 virerà più verso l'1%, così da ipotizzare un incremento almeno all'1,5% nel prossimo anno, non ci sarà bisogno di manovre correttive vecchia maniera. E qui entra in gioco l'altra partita che andrà affrontata nei prossimi mesi con Bruxelles. Dal 2016 la riduzione del deficit strutturale chiesta all'Italia tornerà ad attestarsi allo 0,5% del Pil, contro lo 0,25% previsto quest'anno. Poiché non potrà più scattare la clausola di flessibilità che opera in presenza delle «circostanze eccezionali» riconosciute quest'anno al nostro paese, occorrerà verificare con la Commissione europea se potranno scattare le altre due clausole di flessibilità previste dalle nuove linee guida applicate da Bruxelles: la clausola degli investimenti produttivi, da applicare sia alle risorse che confluiranno nel Fondo europeo, sia al cofinanziamento dei progetti di investimento nazionali; la clausola di flessibilità sulle riforme. A patto che queste ultime siano «completamente attuate», con effetti diretti positivi a lungo termine sui conti pubblici. È da questa trattativa che potranno scaturire margini aggiuntivi nel 2016, sia pur limitati a 2-3 miliardi. Se così stanno le cose, se ne desume che difficilmente potranno essere soddisfatte gran parte delle spinte (in primis da parte della maggioranza in Parlamento) per allentare i cordoni della borsa in occasione della prossima manovra di bilancio. La coperta resta corta, fermo restando che se si riuscisse anche attraverso l'impulso delle riforme a conseguire tassi di crescita più consistenti si amplierebbe il margine, in sostanza il dividendo da redistribuire soprattutto sotto forma del taglio delle tasse e del finanziamento delle riforme in itinere (la scuola ad esempio) che dal 2016 richiederà uno stanziamento di 3 miliardi. Il "dividendo" che va emergendo va gestito dunque con prudenza e massima attenzione ai rischi. Lo ha ricordato ieri Padoan al Senato: il via libera dell'Unione europea ai conti italiani «non è un gentile regalo che viene fatto al Paese». La regola del debito «viene considerata soddisfatta per il 2015 ma non per sempre». Le incognite sono legate all'incerta evoluzione delle crisi greca e ucraina sul versante internazionale, ma anche al possibile rallentamento del percorso delle riforme, su quello interno. I mercati e gli investitori guardano alle prospettive di crescita di un paese, prima di tutto, e alla stabilità politica. Da questo punto di vista, le simultanee spinte disgregatrici negli schieramenti, le incerte e variabili maggioranze che stanno accompagnando l'iter delle riforme costituzionali (in attesa del rush finale sull'Italicum) non sembrano proprio un bel biglietto da visita. La coesione politica va collocata in cima all'elenco, quando si prova a stimare SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 77 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CONTI PUBBLICI E RIPRESA 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 78 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato l'effetto delle riforme dal punto di vista dell'incremento del potenziale di crescita dell'economia. Al pari del risultato conseguito nel 2014, anno in cui il deficit si è attestato al 3% nonostante la vistosa contrazione del Pil (-0,4 per cento). Il 2015 è dunque un anno di transizione verso uno scenario che sulla carta potrebbe essere finalmente incoraggiante per il nostro paese. Sta a noi non sprecare l'occasione propizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Tanti annunci, tante leggi, pochi fatti Giorgio Santilli Da quando è entrato in vigore, nel 2006, il codice degli appalti ha subito 600 modifiche che sono intervenute su 257 articoli legislativi e 359 regolamentari. Negli ultimi tre anni questa bulimìa legislativa si è confermata con oltre 200 modifiche. Non bastassero, si sono annunciate e approvate numerose misure per i lavori pubblici fuori del codice degli appalti: decreti del fare, sblocca-cantieri, sblocca-Italia che hanno moltiplicato la produzione legislativa ma non hanno risolto il problema di una burocrazia asfissiante, di una pubblica amministrazione spesso irresponsabile, di regole che favoriscono l'inerzia più che l'azione, di finanziamenti "stop and go", di progetti carenti, di programmi scarsamenti selettivi e votati all'effetto-annuncio più che a una cernita di opere utili. Sarebbe ingeneroso negare che qualche effetto positivo ci sia stato nelle misure varate (i ministri Padoan e Lupi hanno appena ripartito gli ultimi due miliardi dello sblocca-Italia) ma oggi serve qualcosa di più deciso per superare la stagnazione. Gli esempi ultimi di ritardi, anche clamorosi - quelli dell'edilizia scolastica, delle piccole opere urbane e del dissesto idrogeologico su cui pure il premier Matteo Renzi aveva scommesso - confermano che c'è bisogno di un rinascimento capace di superare una brutta contiguità con il passato puntando su semplificazione e innovazione. A confermare tutti i mali di un passato che non passa ieri è stato presentato alla Camera il 9° Rapporto sullo stato di attuazione della legge obiettivo che in 14 anni è riuscita a portare a termine l'8% delle opere programmate. I finanziamenti pubblici sono scesi nell'ultimo decennio in senso inversamente proporzionale alla produzione legislativa. Dal 2007 il taglio alle risorse pubbliche destinate agli investimenti è stato del 30%. Continua pagina 3 Continua da pagina 1 Segnali come quelli arrivati negli ultimi giorni da Bruxelles (e da Roma) con il piano Juncker sono positivi se puntano a favorire un maggiore investimento privato in prospettiva, ma deboli se si vuole accelerare la crescita nei prossimi mesi. Le politiche per la crescita richiedono tenacia e costanza nel tempo, in modo da favorire un quadro certo per gli investimenti pubblici e privati. Un appuntamento decisivo è il recepimento delle direttive Ue in materia di appalti e concessioni. Un'occasione storica che altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito stanno già cogliendo. Il governo italiano si era mosso per tempo da giugno 2014 ma il Ddl delega approvato a fine agosto è rimasto fermo in qualche cassetto per quattro mesi per poi partire in Parlamento a 2015 già iniziato. Otto mesi fa si aveva l'impressione che il governo lo considerasse una priorità, ora prevale il disorientamento. Bisogna comunque cogliere l'occasione puntando su alcune innovazioni radicali. La prima è disboscare la normativa con un'operazione di semplificazione radicale. Se non siamo capaci di farlo, limitiamoci a trascrivere le norme Ue e lasciamo poi - questa è la seconda innovazione - all'Autorità guidata da Raffaele Cantone ampi poteri regolatori. L'ex magistrato napoletano ha già dimostrato in questi mesi - con le misure sulle varianti per esempio - di aver colto le criticità del settore. Non è solo la lotta alla corruzione che pure è la priorità in un Paese che di tangente vive (e muore). L'Anac può avere un ruolo nel disboscamento normativo con un forte potere regolatorio che controbilanci un quadro legislativo asciutto. La terza occasione che può venire dal recepimento delle direttive Ue è un cambiamento di passo tecnologico del settore. C'è una quarta rivoluzione industriale che con la digitalizzazione spinta si affaccia al settore dei lavori pubblici: il Bim (Building Information Modeling) consente risparmi di costi del 30% e un efficientamento del processo produttivo. Gli altri Paesi corrono. Noi non possiamo dormire. Le nostre imprese e i nostri progettisti saranno in grado di fare il salto se avranno indicazioni certe e chiare. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 79 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato POLITICA E INFRASTRUTTURE 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato @ RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 80 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Uno stimolo a politiche comuni di Carlo Bastasin Gli effetti iniziali del programma della Bce di acquisto di titoli pubblici sembrano molto più vigorosi del previsto. A fine 2014 solo il 3% degli analisti prevedeva che l'euro si avvicinasse nel 2015 alla parità con il dollaro. Ora è un'eventualità che tutti tengono in considerazione. Il capitale quotato di grandi imprese è aumentato nei primi mesi dell'anno ben oltre ogni attesa. Continua pagina 4 Continua da pagina 1 I tassi sui titoli sovrani sono precipitati. La speranza è che attraverso vari canali finanziari lo stimolo della Bce arrivi all'economia reale. Proprio ieri Mario Draghi ha detto che la crescita economica ha già smesso di scendere. Dopo tanti squilibri causati dall'euforia finanziaria, qualcuno può sentirsi sconcertato dal fatto che uno stimolo monetario possa avere effetti rapidi e permanenti sull'economia e addirittura sulla politica. Ma talvolta per sopravvivere è necessaria una volontaria sospensione dello scetticismo: l'aumento dei prezzi può stabilizzare i debiti pubblici in molti paesi in difficoltà; al culmine della crisi greca, inoltre, l'intervento della Bce ha annullato il temuto rischio di contagio; politiche unilaterali e non cooperative, ad Atene e altrove, sono state per ora disinnescate. Si potrebbe dire che l'intera crisi poteva essere contenuta molto tempo fa se si fossero create le condizioni "politiche" per utilizzare gli strumenti disponibili nel governo comune dell'euro-area. Entrando nel dettaglio degli effetti del Qe l'immagine diventa però più sfuocata: l'efficacia è confermata, ma gli effetti non appaiono omogenei nei vari paesi. Ci saranno vincitori e perdenti e sarà necessario riorganizzare la governance dell'euro area per evitare che tornino dubbi sulla sua tenuta. Acquistando titoli sovrani, la Bce prosegue nel ridurre i tassi d'interesse di lungo termine. Il costo dei prestiti alle imprese e dei mutui alle famiglie è infatti sceso fin dai primi annunci del programma, con segnali di convergenza anche da Italia e Spagna. Anche i volumi di credito bancario sono tornati a crescere da gennaio grazie al costo di finanziamento bancario più basso. C'è cioè qualche segnale di trasferimento della liquidità bancaria all'economia che in passato era mancato. Tra gli istituti di credito si sta creando un po' di pressione competitiva che li spinge a non sedersi sul denaro, ma a competere per prestarlo, come testimonia la riduzione dei margini. Le banche attribuivano la loro riluttanza a offrire credito alla carenza di domanda. Secondo la Bce invece, l'allargamento dei cordoni delle banche ha resuscitato la domanda di credito in quasi tutti i paesi dell'area euro fin dall'ultimo trimestre del 2014. Nelle banche è in atto una ricomposizione dei portafogli, escono i titoli pubblici di cui calano i rendimenti ed entrano attività più rischiose. Riducendo il costo del credito si aumenta il numero di investimenti il cui rendimento supera il costo del finanziamento e così si stimola l'attività economica. Oltre ai tassi d'interesse, l'impatto sull'economia transita dal calo dell'euro. Il tipo di investimento che viene finanziato come conseguenza del Qe è importante proprio per sfruttare il deprezzamento del cambio. L'effetto duraturo verrà infatti dal cambio reale, una volta cioè tenuto conto dell'aumento dei prezzi delle importazioni. Si apre una finestra di tempo che deve essere sfruttata per investire in tecnologia e migliorare la produttività così da preservare il temporaneo guadagno di competitività. Altri effetti positivi del Qe vengono dall'effetto-ricchezza che vede aumentare i patrimoni in parallelo con la discesa dei rendimenti e dall'effetto-fiducia che viene dall'intervento di un'istituzione europea a difesa della tenuta dell'economia, sia a sostegno dell'economia sia a contrasto del calo dell'inflazione che avrebbe aumentato il valore reale dei debiti e avviato una spirale deflazionistica. Se si guardano tutti questi canali, si vede che non tutti hanno effetti omogenei nei diversi paesi. Gli effetti iniziali favoriscono i paesi più deboli, come dimostra il calo degli spread. Ma gli effetti strutturali, quelli che determinano il finanziamento di investimenti e che quindi spingono la crescita, favoriscono i paesi più forti. Dipendono dalle condizioni del sistema bancario e dal dinamismo imprenditoriale di ogni paese. Gli occhi in SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 81 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GOVERNANCE EUROPEA 12/03/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 82 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato questo caso sono puntati su Italia e Francia. Si spiega così l'insistenza con cui l'intervento della Bce è accompagnato da una formula quasi rituale: il Qe funzionerà se i governi ne approfitteranno «per realizzare le riforme strutturali nonché politiche di bilancio favorevoli alla crescita ma rispettose del patto di stabilità». Non ci si può illudere, dopo anni di crisi gli squilibri accumulati sono enormi: i debiti pubblici e privati sono altissimi, la disoccupazione anche. I paesi più indebitati devono aumentare la crescita potenziale per assorbire il debito. Ma il Qe dimostra l'efficacia di interventi comuni che consolidino la fiducia nell'euro-area. Di solito più si allontana la crisi e meno si affrontano i problemi nazionali. Bisognerebbe dunque legare gli interventi comuni agli impegni nazionali, sviluppare cioè una governance comune dotata di obiettivi e di strumenti condivisi. È questo l'obiettivo delle riflessioni in atto sul governo futuro dell'euro-area. Entro giugno un documento firmato dai "quattro presidenti" (Juncker, Draghi, Dijsselbloem e Tusk) dovrà essere pubblicato. Può essere un passaggio decisivo a cui i governi e i parlamenti devono partecipare con convinzione. Un'illusione? L'euforia finanziaria non è mai buona consigliera, ma per una volta lasciatemi sospendere volontariamente la naturale incredulità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Più integrazione nell'eurozona. Jean-Claude Juncker 12/03/2015 La Repubblica Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) Un rito senza folla "Rivoglio il partito" TOMMASO CIRIACO CARMELO LOPAPA IL VOLTO di Silvio Berlusconi è stropicciato, nonostante il trucco. Sembra quasi trasfigurato, mentre si affaccia al cancello di Palazzo Grazioli. «Speriamo che gli italiani si accorgano di quello che ci hanno fatto». Alza il braccio, lo fa oscillare con il resto del corpo. È rigido, i movimenti sono più faticosi del solito. Se ne accorgono anche i pochi fan che lo acclamano. «Oh, quanto è invecchiato però...». ALLE PAGINE 2 E 3 CON UN ARTICOLO DI BEI ROMA. Il volto di Silvio Berlusconi è stropicciato, nonostante il trucco. Sembra quasi trasfigurato, mentre si affaccia al cancello di Palazzo Grazioli. «Speriamo che gli italiani si accorgano di quello che ci hanno fatto». Alza il braccio, lo fa oscillare con il resto del corpo. È rigido, i movimenti sono più faticosi del solito. Se ne accorgono anche i pochi fan che lo acclamano. «Oh, quanto è invecchiato però...». Circondato dai parlamentari cerca disperatamente nuovi stimoli, ma attinge solo a vecchi slogan: «Devo recuperare il tempo perduto. Tornare in tv, raccontare, riprendermi il partito». È un attimo, poi la realtà lo travolge: « Guardate però come sono ingrassato, dovrei prima buttare giù qualche chilo...». La grande fiction va in onda all'ora del the. Il cortile diventa il palco in cui si simula l'impossibile risorgimento del berlusconismo. Cento parlamentari, un altro centinaio di militanti (soprattutto i giovani di Annagrazia Calabria, qualcuno dei club di Fiori). Poche bandiere, qualche coretto sfiatato "Silvio, Silvio" per rallegrare l'assolto. Un tassista che urla "daje, Silvio". Ma è l'unico. Cartelli contro i giudici di Milano. «Vedete- sorride- c'è anche qualche limitatissima frangia della magistratura che ha la schiena dritta...». I tempi delle folle oceaniche sono lontani anni luce. I pochi intimi rimasti circondano il Capo come se fosse un totem. Per un'ora anche la guerra azzurra è congelata, tutti depongono le armi. Un'altra delle finzioni destinate a evaporare. «E perché non sarei dovuto venire- finge stupore Denis Verdini - per il documento? Fantasie, solo vostre fantasie». Manca Raffaele Fitto, non i fittiani: sono solo un po' mimetizzati. Il massimo dell'euforia, allora, è Renato Brunetta che festeggia avvinghiandosi a Maria Rosaria Rossi. Bisogna essere felici, comunque. E allora baci, abbracci e abiti scuri per la festa. Tutto è studiato per raccontare l'ennesima discesa in campo di Silvio Berlusconi. L'attesa, i fan, il ritardo studiato a tavolino. I giornalisti assediano il Palazzo, spingono ai cancelli, si arrampicano sulle fioriere. All'improvviso il neon blu del furgoncino di scorta annuncia il ritorno a casa del leader. Percorre sparato via del Plebiscito, subito dietro c'è l'Audi blindata dell'ex premier. Siede in mezzo tra Francesca Pascale e la senatrice Rossi. Prima sorpresa: dribbla le telecamere e sceglie l'ingresso posteriore. Un piede fuori dall'auto e scatta l'applauso. Subito Brunetta lo prende in custodia: non lo lascerà neanche un minuto. "Un presidente, c'è solo un presidente". Sorride felice. «Basta un'assoluzione per farvi fare vacanza dal Parlamento...». Sembra Capodanno, ma è solo un party pomeridiano a tinte pastello: avorio come il volto di Verdini, arancione come la chioma di Paolo Berlusconi, cremisi come le gote del frizzantissimo capogruppo della Camera. «Sono felice - si emoziona il fratello del capo - Dal '94 ad oggi ci sono stati vari tentativi di golpe, una cosa incredibile». La più sorridente di tutti è la fidanzata Francesca Pascale. Alla faccia di chi parla di crisi: «Dopo anni di calunnie e fango mediatico, ha vinto la verità. Sono onorata di stargli accanto». Anche i pochi militanti vorrebbero farlo. Sarebbe previsto un passaggio rapido tra due ali di folla in tripudio. Sarebbe, perché manca la folla e tutto si riduce a cinque metri di camminata fuori dal portone. «Il futuro è nelle vostre mani - dice ai supporter - Io ho la saggezza che deriva da una vita intensa». Le antiche passioni riemergono però un istante dopo, con una battutaa due giovani ventenni: «Siete qui per il bunga bunga? Ma vi deluderebbe molto...». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 83 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RETROSCENA 12/03/2015 La Repubblica Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 84 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Festini, processi, la battaglia contro Ilda Boccassini: tutto finisce nel frullatore di Grazioli. Scorazza Dudù, mentre Berlusconi non si trattiene: «Porterò per sempre nel cuore questo ricordo - giura ai parlamentari - Ora però basta commozione... bunga bunga per tutti». L'ex Cavaliere ha preparato anche una barzelletta per la sua grande accusatrice. «E allora c'è la Boccassini che...». «Alt, noooo!», lo zittisce Brunetta. Ma partono gli insulti verso la magistrata dalla platea dei parlamentari. Verdini chiacchiera poco. Ascolta il Capo, resta in un angolo. Dicono sia furioso, ma oggi - o al massimo domani - sarà ricevuto da Berlusconi. I nemici profetizzavano la sua diserzione alla festa: «E invece ci sono, questa è la realtà». Unità, predica Berlusconi. Nonostante una Forza Italia tripartita, sfibratae sprofondata nel crepaccio con un impietoso 11% nei sondaggi. «Non caccio nessuno, uniti vinceremo. Ricostruirò il centrodestra. Mi sono tolto il gesso dieci giorni prima, la sentenza ha sanato tutte le fratture, anche nel partito». Promette una «rivoluzione», sarà l'ennesima trasformazione verso "Forza Silvio". Tanta tv, piazze (a Roma) e teatri per riavvicinarsi nei consensi alla Lega. «Non sono morto. Chi voleva spartirsi la mia eredità politica ha fatto male i conti. Compreso Renzi, lo faremo cadere». Benedice la candidatura di Stefano Caldoro in Campania. «E verrà tre volte in Puglia per Schittulli», giura l'anti fittiano Luigi Vitali. Qualche improbabile curioso provaa entrarea Grazioli. Chi non ha bisogno di bussare è invece Noemi Letizia, amica per la pelle di Pascale. È accolta con tutti gli onori. Né può mancare Fedele Confalonieri: «Meno male che è andata così», sospira. C'è anche Gianni Letta, si ferma a cena con Niccolò Ghedini e lo staff di avvocati. Guidati dalla vera star del giorno: Franco Coppi. Nessuno pensa davvero di trovarsi di fronte all'ennesimo "rieccolo" dell'ex Cavaliere. Pesano gli anni e una sfilza di procedimenti giudiziari. Certo, ci sarebbe la Corte di giustizia europea alla quale il leader si aggrappa, nonostante la prudenza dei suoi legali. Sperare costa poco, in fondo. REGIONALI Massimo impegno per limitare i danni alle Regionali: è quanto ha chiesto Berlusconi, che andrà in Campania e Puglia TV E CONVENTION Campagna tv per spiegare agli italiani l'assoluzione e alcune convention. Una è prevista a Roma CORTE EUROPEA Berlusconi insiste nel dire che la Corte europea dei diritti dell'uomo gli restituirà la piena agibilità politica "FORZA SILVIO" L'ultimo passo sarà la rivoluzione nel partito: chiusa Forza Italia, nascerà "Forza Silvio". Fuori i dissidenti I PUNTI I PERSONAGGI LA GIOVANE NOEMI Anche Noemi Letizia è a Palazzo Grazioli per festeggiare l'assoluzione BIANCOFIORE Non poteva mancare la pasionaria berlusconiana Michaela Biancofiore Foto: LA FESTA DEI MILITANTI In alto Francesca Pascale, la compagna di Silvio Berlusconi Sotto i militanti esultano davanti a palazzo Grazioli dopo l'assoluzione in Cassazione per il caso Ruby Foto: NEL PARLAMENTINO Silvio Berlusconi saluta i parlamentari nell'aula del parlamentino di palazzo Grazioli C'È ANCHE IL FRATELLO PAOLO Paolo Berlusconi a Palazzo Grazioli: si è soffermato a parlare con i cronisti L'INCONTRO CON VERDINI Fra oggi e domani è previsto il faccia a faccia fra Berlusconi e Denis Verdini 12/03/2015 La Repubblica Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Una parte di Forza Italia voterà le riforme al Senato Silvio torni moderato" Salvini può essere un compagno di strada ma non può fare l'allenatore che decide la strategia FRANCESCO BEI ROMA. «Finalmente Berlusconiè libero, soprattutto libero di riprendersi il suo ruolo naturale di leader di un centrodestra moderato e riformista». Laura Ravetto, una dei 17 firmatari della lettera aperta a Berlusconi sulle riforme, non è andata a brindare a palazzo Grazioli. Perché non era a festeggiare l'assoluzione con gli altri parlamentari? «Sarei andata volentieri, purtroppo nessuno mi ha avvertita. Comunque mentre altri brindavano io ero in televisione a difendere Berlusconi». Lei spera in un Berlusconi "moderato e riformista". Negli ultimi tempi si è vista invece una Forza Italia piuttosto subalterna alla Lega non crede? «Proprio così. Salvini può essere un compagno di squadrae se gioca bene sono la prima a esserne contenta. Ma non può fare l'allenatore che decide la strategia per tutti. Questo naturalmente vale anche per Alfano. Il tema che pongo è quello di tornare alla centralità di Forza Italia e, con Berlusconi di nuovo in campo, ce la possiamo fare». Il partito sembra piuttosto alla frutta. Sarà dura... «Io non credo nei partiti novecenteschi. Da noi c'è Berlusconi e sotto di lui è bene che resti il "casino virtuoso" che c'è stato finora. Personalmente ho difficoltàa riconoscere legittimità alle varie gerarchie, a tutti questi coordinatori e generali». Ma li ha nominati Berlusconi! «A volte penso che lo abbia fatto più per farli contenti che non per reale convincimento. Il primo movimentista è proprio lui». La ministra Boschi sostiene che molti di Forza Italia voteranno le riforme in Senato. È così? «Sono d'accordo con Boschi. La riforma è cambiata molto rispetto a come la voleva il governo: al Senato c'erano 100 sindaci e non ci sono più, c'erano 21 senatori nominati dal capo dello Stato e non ci sono più, lo stesso procedimento legislativo è stato completamente stravolto. Non sono una benaltrista, questa riforma è un netto passo avanti». Capitolo Brunetta. Volete farlo fuori da capogruppo con un voto? «Il tema non è la persona Brunetta ma chi decide la linea del gruppo. Non vorrei che Renato facesse l'errore di prendersela con chi chiede semplicemente più democrazia, preferendo circondarsi di quelle persone che gli dicono "bravo" e poi, dietro le spalle, lavorano per essere nominati al suo posto». PER SAPERNE DI PIÙ www.repubblica.it www.forzaitalia.it Foto: IBELLE Laura Ravetto, ha firmato la lettera per manifestare dissenso sul no alle riforme SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 85 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA/ LAURA RAVETTO 12/03/2015 La Repubblica Pag. 6 (diffusione:556325, tiratura:710716) Rai, Renzi insiste sul manager unico "Canone da abolire" Una rete senza spot Oggi al Consiglio dei ministri le linee guida Cda a sette: tre scelti dal Tesoro, tre dalle Camere, uno dai dipendenti. "Serve un capo vero" ANNALISA CUZZOCREA ROMA. Un consiglio di amministrazione composto da sette persone, al posto delle nove di oggi. E nominato da più fonti: tre membri - uno dei quali sarà l'amministratore delegato - saranno scelti dal ministero dell'Economia, di fatto l'azionista di viale Mazzini. Tre saranno eletti dalle Camere in seduta comune, come avviene per gli organi di garanzia, Corte Costituzionale e Csm (uno di questi sarà il presidente). Mentre l'ultimo componente del cda dovrebbe essere il rappresentante dei dipendenti Rai, una novità assoluta in Italia, sul modello di quanto avviene nelle aziende tedesche. Quanto alla commissione di Vigilanza, resterebbe in vita come organismo di controllo, senza i poteri di nomina attuali. Mentre sul canone, resta l'idea del sottosegretario Antonello Giacomelli di dimezzarlo collegandolo alla bolletta elettrica. Ma ne spunta una nuova di Matteo Renzi: abolirlo del tutto. È questo il cuore della bozza di riforma della radiotelevisione pubblica che nel pomeriggio arriverà sul tavolo del Consiglio dei Ministri in forma di linee guida, e che presto si trasformerà in un disegno di legge da sottoporre al Parlamento. Nel documento che gira a palazzo Chigi si legge che «riformare il servizio pubblico significa mettere la Rai nelle condizioni migliori per "informare, educare, divertire", per poter essere la più innovativa azienda culturale italiana e riscoprire quel ruolo divulgativo che ne ha segnato il primo vero successo». È per questo che va cambiata. Ed è in questo senso che, secondo il governo, la legge Gasparri non funziona. «La Rai ha raccontato e costruito l'identità culturale e sociale del nostro Paese, ma con gli anni la morsa della burocrazia e dei partiti ha ridotto fortemente la sua capacità di competere, soprattutto a livello internazionale, indebolendo l'azienda». Quel che viene messo in evidenza è che non essendo «una municipalizzata di provincia, la prima industria culturale italiana non può sottostare a procedure cavillose chilometriche o avere l'incubo della Corte dei Conti. La nostra creatività e professionalità ha le carte in regola per gareggiare con i grandi network a livello mondiale, per entrare nei mercati internazionali delle produzioni di eccellenza, per esportare all'estero le fiction che raccontano l'Italia, ma deve essere messa nelle condizioni di farlo. La Legge Gasparri va esattamente nella direzione opposta, condannando la Rai a subire spaccature e rissosità del Parlamento».E quindi, noa nuove «architetture barocche» e via a una «guida manageriale vera, come quella di ogni grande player internazionale». Un capo che decida senza incappare in lungaggini e pastoie burocratiche. «Sicuramente la linea è che la governance della Rai deve essere forte, sulla base del merito», ha detto a Ottoe mezzo il ministro Maria Elena Boschi. «Pensiamo che debbano andarci i più bravi, poi è normale che l'azionista decide chi deve guidare la società». Altra idea è quella di caratterizzare diversamente i tre canali principali, lasciandone uno generalista, uno per la sperimentazione, e uno culturale che andrebbe liberato dalla pubblicità. «Su questo il tema è molto legato al piano editoriale- spiega il deputato pd in Vigilanza Rai Vinicio Peluffo - devi dare una direzione di marcia, poi saranno i nuovi dirigenti a trasformarla in progetto credibile». Di tutto questo Peluffo - che è un po' l'"emissario" di Renzi in Parlamento sulla questione Rai ha parlato martedì con Roberto Fico. Il presidente della Vigilanza segue la vicenda per i 5 stelle, ha scritto la bozza di riforma del Movimento ed è stato incaricato a cercare una mediazione da parte dello stesso Grillo. I punti di partenza dei due progetti appaiono distanti: in quello del Pd c'è un forte ruolo del governo, che ai grillini non piace. Ma Peluffo è convinto che su molti punti si possa lavorare: «Oltre ai criteri di incompatibilità - spiega SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 86 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La tv di Stato 12/03/2015 La Repubblica Pag. 6 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 87 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato stiamo ragionando insieme su quelli in positivo, ovvero su quale sia il profilo delle persone che dovrebbero entrare nella dirigenza Rai. In questo il progetto dei 5 stelle è interessante, e lo è anche quando individua un processo di controllo del Parlamento, con un'audizione pubblica dei nuovi componenti del cda nelle commissioni competenti, come avviene per i commissari europei». Quanto alla trasparenza, «ho spiegato a Fico che portando la Rai sul terreno del codice civile, come noi vogliamo fare, automaticamente dovrà sottostare alle regole che valgono per tutte le aziende. Non sarà anfibia come oggi. Edè anche per questo che l'amministratore delegato dovrà essere scelto dal governo». I 5 stelle vorrebbero fosse nominato da un nuovo cda eletto per sorteggio a partire da una rosa scelta dall'Agcom: «Ma l'Agcom è un ente regolatore, non di nomina, e l'idea del sorteggio proprio non va. E poi, un amministratore delegato in qualunque azienda deve avere un mandato preciso, non può essere scelto indistintamente tra i membri di un collegio estratto a sorte. Il nuovo ad avrà un ruolo forte, molto più dell'attuale direttore generale, che deve andare ogni volta a trovarsi una maggioranza nel cda di cui non fa parte». I TEMI MANAGER UNICO Il nuovo amministratore delegato della Rai sarebbe scelto dal ministero dell'Economia, insieme ad altri due esponenti del nuovo consiglio di amministrazione DIPENDENTI Il settimo componente del cda dovrebbe essere il rappresentante dei dipendenti Rai, sul modello della Mitbestimmung, il modello di governance delle aziende tedesche IL CANONE All'idea del sottosegretario Antonello Giacomelli di collegare il canone alla bolletta elettrica se ne aggiunge una nuova del premier Matteo Renzi: l'abolizione dell'imposta tout court PRESIDENTE La figura del presidente dovrebbe invece essere individuata tra i tre consiglieri nominati dalle Camere in seduta comune, come avviene nell'elezione di Consulta e Csm L'ANTICIPAZIONE Lunedì scorso Repubblica ha anticipato la riforma della Rai volta a superare la legge Gasparri: un amministratore delegato nominato manager unico a capo dell'azienda. Al Parlamento demandate mere funzioni di controllo. SU REPUBBLICA Foto: LINEE GUIDA Matteo Renzi sulla Rai segue il modello usato per la scuola, prima le linee guida, poi un ddl da presentare in Parlamento. Ma vuole l'approvazione entro l'estate, in tempo per eleggere il nuovo cda 12/03/2015 La Repubblica Pag. 11 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Per disfarsi di me Salvini rischia il Veneto alle ultime europee il più votato ero io" Candidarmi? Mi prendo ancora un paio di giorni per decidere. Sono troppo scosso, è stata una botta tremenda Con l'Ncd contatti ufficiali non ne ho avuti. Non pensavo finisse così. E quella dell'alleanza con Passera è una bugia Una Lega alleata con l'estrema destra, che tradisce gli ideali del federalismo, spacca il centrodestra e favorisce Renzi RODOLFO SALA MILANO. «Ricordo che alle ultime europee nel Veneto sono stato il candidato più votato della Lega, con oltre 80mila preferenze. Meglio di me solo Alessandra Moretti, ma lei sta in un partito che ha il 40 per cento». Annotazione maliziosa, quella di Flavio Tosi, il leghista cacciato dal «dittatore» Salvini (così adesso il sindaco di Verona definisce il suo ormai ex segretario federale) e sempre più in procinto di compiere il passo da lui più volte annunciato: candidato governatore del Veneto contro Luca Zaia. Tosi, allora è fatta: lei scende in campo... «Mi prendo ancora un paio di giorni per decidere. Sono troppo scosso per quello che è successo, è stata una botta tremenda». Dica la verità, lei ha già deciso... «Devo riflettere, sono in una situazione incredibile. Dopo 25 anni di militanza nella Lega ti trovi all'improvviso fuori da casa tua. È come prendere un pugno nello stomaco». Però l'aveva messo in conto, lo sapeva che l'avrebbero cacciata. Anzi voleva che finisse così. «Fino a martedì sera no, pensavo che si potesse ancora fare una mediazione ragionevole, ma poi è arrivato l'ordine da Strasburgo: mi hanno addirittura cancellato dall'elenco degli iscritti alla Lega, è molto peggio dell'espulsione: Salvini si è comportato come un dittatore». Caino e dittatore... «È tutta colpa sua. Salvini ha messo in conto la possibilità che io mi candidi dopo questa cacciata. È disposto a correre un grande rischio alle elezioni in Veneto pur di liberarsi di Tosi, che è un uomo scomodo. Se questa non è una gestione dittatoriale del partito... Lo è molto di più rispetto ai tempi di Bossi». Addirittura. «Umberto cercava sempre di mediare, lo ha fatto anche in questa vicenda, nonostante la forte antipatia che nutre nei miei confronti. Salvini no: non ha voluto la mediazione perché il suo obiettivo era liberarsi di me». E adesso muoia Sansone con tutti i flilstei, non le rimane che cercare di far perdere Zaia. «Ripeto, non ho ancora deciso. Ma qualsiasi scelta io faccia, non sarà dettata da spirito di vendetta». Però le piace ricordare i consensi presi alle europee: sembra un annuncio, oltre che una minaccia rivolta a Salvini e Zaia. Ma lei quanto vale adesso, in terra veneta? «Francamente non lo so. Di sicuro sono abbastanza conosciuto, spero e penso di avere un buon consenso per quello che ho fatto da sindaco. E i dati delle europee sono lì, tutti possono vederli». Tosi, se lei si candida dividerà il centrodestrae contribuiràa far vincere la Moretti, non pensa? «Al di là di quel che farò io la responsabilità di questa situazione ricade tutta sulle spalle di chi l'ha creata: Matteo Salvini». Lei è da tempo che si guarda attorno. Contatti con il Nuovo centrodestra, il suo feeling con Corrado Passera... «Con l'Ncd contatti ufficiali non ne ho avuti. Non pensavo finisse così. E quella dell'alleanza con Passera è una grossa bugia messa in giro da qualcuno che sta nella Lega». Ma con l'ex ministro di Monti lei intrattiene rapporti più che buoni. Ed è ricambiato... «Il partito di Passera non parteciperà alle elezioni nel Veneto, è stato lui stesso a escluderlo». Però con i centristi di Area popolare - Ncd e Udc - il dialogo è aperto, non è così? «Prima devo decidere se candidarmi o meno. E se così fosse, dovrei basarmi innanzitutto sulle mie forze». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 88 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Flavio Tosi "Mi cacciano dopo 25 anni nel movimento è come prendere un pugno nello stomaco questa è una gestione dittatoriale del partito" 12/03/2015 La Repubblica Pag. 11 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 89 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cioè ripartire dalla lista Tosi, quella che l'ha fatta rivincere a Verona senza l'allora Pdl? «Vedremo. La leadership di Salvini è basata sull'idea che la Lega sia un contenitore di destra dove si urla contro l'euro senza proporre una visione più utile dello stare all'opposizione. Una Lega alleata con l'estrema destra, che tradisce gli ideali del federalismo e in cui non ci può essere spazio per la voce critica di Tosi. Tutto questo divide il centrodestra e nella prospettiva nazionale non fa altro che favorire Renzi». Quindi che cosa bisogna fare? «Io cerco di aggregare tutto il centrodestra, partendo dal centro per poi includere anche forze più radicali. Solo così si può sperare di competere con Renzi». E si può cominciare nel Veneto, con la sua candidatura a governatore... «Prima della frattura era un'ipotesi impossibile. C'era la candidatura unica di Zaia, e io ero d'accordo, purché fosse rispettata l'autonomia della Liga veneta. Adesso il sottoscritto valuta qualsiasi possibilità. L'avevo già detto: se non sono più segretario della Liga, liberi tutti» Tosi candidato, quante possibilità ci sono da uno a dieci? «Non do i numeri, non siamo alla lotteria. «. Salvini dice che Zaia vincerà anche contro Gesù bambino... «Stia attento, mai abbandonarsi a gufate così clamorose». Ma secondo lei la Lega è finita? «Non è più quella che io ho conosciuto». I PERSONAGGI SALVINI L'eurodeputato e segretario della Lega l'altro ieri ha "preso atto" della decadenza di Flavio Tosi dal partito BOSSI L'ex leader della Lega, Umberto Bossi, ha accusato Tosi di avere da tempo un accordo segreto con Corrado Passera ZAIA Il presidente del Veneto, Luca Zaia, succeduto a Galan, è a caccia del secondo mandato. Lo sfida Alessandra Moretti del Pd SUL VENERDÌ I VITALIZI DELLA SICILIA Domani, sul Venerdì , un servizio sui vitalizi infiniti concessi dall'Assemblea regionale siciliana agli eredi dei deputati Foto: IN CAMPO Flavio Tosi, sindaco di Verona, appena espulso dalla Lega 12/03/2015 La Repubblica Pag. 12 (diffusione:556325, tiratura:710716) "I limiti sono giusti aprire ai non sposati significa favorire i gay" Assurdo pensare che attraverso l'affido gli omosessuali possano aggirare la legge Ma sul divorzio voteremo contro: il matrimonio è una cosa seria, non ci si lascia da un giorno all'altro (m. n. d. l) ROMA. Il senatore Carlo Giovanardi è soddisfatto: «Abbiamo aperto alle coppie affidatarie la possibilità di adottarei bambini a cui già fanno da genitori, ma abbiamo fermato ogni tentativo di accesso per i single, o magari per i gay...». Esponente di Ncd, membro della commissione Giustizia del Senato, Giovanardi, afferma di aver difeso, ieri «il principio della famiglia tradizionale». La famiglia composta cioè da madre e padre «Naturalmente, non ne esiste un'altra. Il luogo migliore dove un bambino può crescere». Ma non le sembra una discriminazione? Oltre la metà dei genitori affidatari sono single. Anche i bambini che vivono in queste famiglie hanno diritto alla "continuità di affetti". «E infatti la possono avere attraverso l'adozione speciale. come già avviene. Ma devono essere casi attentamente valutati dai giudici. Perché non si creino scorciatoie pericolose. L'affido è una strada difficile». I bambini si sentono "sospesi" tra due famiglie? «Sì, ci vuole grande equilibrio. Il principio deve essere quello del ritorno del minore nella sua famiglia d'origine. Ma spesso non accade, anche se ci sono le condizioni, perché magari i bambini si sono ormai abituati ad altri affetti. Insomma ci vuole cautela». Oggi si voterà il "divorzio breve". Che farete? «Voteremo contro. Per due motivi. Siamo fortemente contrari all'emendamento Filippin che propone il "divorzio immediato", quello senza separazione, dove ci si sposa il lunedì e si può divorziare il martedì. Ma riteniamo anche che i tempi tra la separazione e il divorzio, previsti dal testo approvato in commissione, siano troppo brevi». Probabilmente il "divorzio immediato" verrà stralciato... «Una decisione giusta. Sembrava un specie di "matrimonio in prova". Resta il testo base, sul quale non siamo d'accordo. Infatti presenteremo un emendamento: in caso di separazione giudiziale e in presenza di figli, devono passare diciotto mesi, non meno di un anno se consensuale». Lei sa che decisa la separazione quasi nessuno ci ripensa. A che servono tempi più lunghi? «A tutelare i figli ad esempio. Ea ribadire che la famigliaè una cosa seria e non è giusto divorziare da un giorno all'altro. Non mi sembra poco». Foto: DEMOCRAT Foto: CENTRISTA Carlo Giovanardi è senatore dell'Ncd Foto: Francesca Puglisi è stata eletta al Senato nelle liste del Pd SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 90 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA /1 GIOVANARDI (NCD) 12/03/2015 La Repubblica Pag. 13 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Così diamo una famiglia a migliaia di bambini ma si poteva fare di più" (m.n.d.l) ROMA. Francesca Puglisi, senatrice Pd, e prima firmataria della legge sulla «continuità degli affetti», non nasconde quanto per lei quel testo fosse importante. «Ci sono state troppe storie di sofferenza dietro affidi che non potevano diventare adozioni, di genitori che perdevano, per sempre, le tracce dei bimbi che avevano allevato per anni... Ora finalmente abbiamo fatto un passo in avanti verso i diritti dei più piccoli». Lei però ha dovuto ritirare l'emendamento che allargava ai genitori single la possibilità di adozione. Una sconfitta? «No, ho fatto un passo indietro per far fare un passo in avanti ai bambini. A volte il meglio è nemico del bene. Quando ho capito che per quella norma sui single, il testo non sarebbe passato, ho preferito far approvare la legge». Ma perché tanta paura dei single? In molti casi sono i tribunali stessi a concedere loro la possibilità di adottare... «Infatti, e speriamo che i giudici incentivino l'uso delle "adozioni speciali". Ma la verità è che la parola single evoca la parola gay» E allora? «C'è una sorta di terrore, trasversale, sul fatto che attraverso l'istituto dell'affido le persone omosessuali possano aggirare la legge sulle adozioni. Un'assurdità». Però lei ha scelto il compromesso. «Sì, perché così posso già tutelare migliaia di bambini. Oggi nessun affido dura i due anni previsti, i minori restano sospesi per anni. E ce ne sono ancora quattordicimila fuori dalle famiglie. Ma credo che sull'ostilità ai single abbia pesato anche il dibattito sulle unioni civili». In che senso? «Il testo sulle unioni civili prevede la stepchild adotion, cioè la possibilità di adozione all'interno della coppia omosessuale. Credo che la diffidenza verso quel provvedimento si sia riverberata anche sugli affidi». Oggi si vota il divorzio breve. Anche qui il Pd dovrà fare una retromarcia sul "divorzio immediato". «Il testo uscito dalla Camera è ottimo. L'importante è approvare una legge che l'Italia aspetta da trent'anni e che cambierà la vita di migliaia di famiglie. Il "divorzio immediato" verrà stralciato». Ce la farete anche con l'opposizione di parte della Destra? «I voti ce li abbiamo. Possiamo farcela. Speriamo». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 91 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA /2 PUGLISI (PD) 12/03/2015 La Repubblica Pag. 18 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Quello dei collettivi un atto squadrista così si mette in pericolo la democrazia" L'ex procuratore di Torino si definisce disgustato "Giustificano l'illegalità e attaccano me e gli intellettuali invece di dire basta stanno zitti" "Non potevo mettere a rischio la sicurezza di tanti giovani che volevano un libero confronto "L'Alta velocità è diventata un feticcio per contrabbandare nefandezze assortite, violenze comprese MARIO NERI C A S E L L I , " t o r t u r a t o r e " , "boia", un "complice" della strategia della tensione e della P2: gli studenti del Collettivo la accusano di ogni nefandezza. ? «Sono disgustato e preoccupato perché questi studenti dei Collettivo sono ignoranti, idioti e pericolosi, per la democrazia e la libertà degli altri. Sono preoccupato perché oltre ad essere dei violenti, distorcono la realtà a loro uso e consumo per giustificare quello che non è altro che squadrismo di marca tipicamente fascista». Perché ha deciso di rinunciare alla lezione? «Per non mettere a rischio la sicurezza di tanti giovani, uomini e donne, che a Firenze avrebbero voluto partecipare a un libero confronto. Questi poveri ignoranti non hanno rispetto neppure per le vittime di mafia e per coloro che vogliono ricordarle». È convinto che ci fossero veramente rischi per la sicurezza? O presentarsi le è stato sconsigliato dalla polizia? «No, le forze dell'ordine si sono dimostrate attente. Il problema non è che non mi sentissi abbastanza protetto, il problema è un altro. Sono in pericolo libertà e diritti fondamentali, qe quindi la democrazia, non ne faccio una questione personale». Che cosa più la sorprende in quello che è accaduto? «Sostenere che la strategia sanguinaria e bestiale delle Brigate Rosse e di Prima linea sia stata invece un 'movimento sociale di operai e contadini verso una società più giusta',è un'affermazione semplicemente idiota. Sostenere che durante la mia esperienza a Palermodove sono andato volontariamente dopo la morte di Falcone e Borsellino per servire il mio Paese - avrei rinunciato all'intransigenza legalitaria. Anche questa, di nuovo, è una colossale idiozia. Basterebbe ricordare i 650 ergastoli e l'infinità di anni di reclusione inflitti a centinaia di mafiosi, senza contare i processi contro imputati eccellenti come Andreotti e Dell'Ultri. Per il Collettivo niente di tutto questo è avvenuto, anzi per loro io avrei "sposato completamente la ragion di Stato".I Collettivi avrebbero la pretesa di non far applicare la legge a chi commette reati nell'ambito del movimento contro la Tav. Una pretesa antidemocratica e assurda, salvo considerare la legalità come un paio di ciabatte da indossare solo quando fa comodo». È la prima volta che subisce contestazioni così forti? «Da questi ambienti incivili è arrivato di tutto. Tra l'altro osservo che, mentre a Firenze questi scalmanati si esercitavano in intimidazioni fasciste, a Torino i loro compari imbrattavano un'aula intitolata a Borsellino all'università. Dovrebbero essere gli intellettuali a dire basta e invece sempre più spesso stanno zitti. E così lasciano campo all'intolleranzae alla prepotenza, senza rendersi conto che è in pericolo la democrazia». Che effetto le fa pensare al fatto che antagonisti, collettivie alcune frange della galassia No Tav in Italia si accreditino come un movimento di sinistra? «Senza nessun parallelismo, ci mancherebbe, mi sembra di ricordare che ragionassero, si fa per dire, così anche i brigatisti rossi. Penso al vecchio detto che il sonno della ragione genera mostri». Questi studenti la descrivono come "un inquisitore che ha dedicato l'intera vita alla difesa degli interessi economici e politici dominanti, sia legali che illegali, contro i movimenti politici e sociali". Che idea si è fatto lei della questione Alta velocità? «Si inventano una storiae se la raccontano a proprio piacere. La Tav non c'entra, è diventata un feticcio buono per contrabbandare nefandezze assortite. La realtà incontrovertibile è questa: è più che legittimo discutere dei costi, dell'opportunità e dell'impatto ambientale dell'opera ma i reatie la violenza sono sempre fuori della democrazia, specie se si rivolgono contro gli inermi lavoratori del cantiere SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 92 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 12/03/2015 La Repubblica Pag. 18 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato che sono lì per guadagnarsi la giornata». Foto: INSULTI Le scritte intimidatorie contro Caselli. Sotto, studenti imbavagliati in difesa dell'ex pm Foto: MAGISTRATO Gian Carlo Caselli, ex procuratore di Torino: ha indagato sui No Tav SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 93 12/03/2015 La Repubblica Pag. 20 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Il diritto al cibo è l'emergenza globale così Expo diventerà un tavolo della pace" La Carta di Milano chiamerà in causa tutti nella lotta allo spreco e nell'educazione alimentare ORIANA LISO "MILANO. «Durante i sei mesi di Expo arriveranno a Milano cinquanta leader da tutto il mondo: in questi anni tutti i focolai di crisi e di guerra hanno sempre avuto a che vedere con questioni alimentari. Anche per questo Expo potrà essere un momento di confronto e di lavoro diplomatico importantissimo». Maurizio Martina, ministro all'Agricoltura con delega ad Expo: pensa davvero che l'Esposizione che si inaugura tra 50 giorni possa servire per un confronto politico tra i leader mondiali? «Da Milano lanceremo la sfida ai governi sulla questione del diritto al cibo. Ma sono certo che potrà esserlo anche per un confronto più ampio tra i Paesi partecipanti: ci saranno il presidente russo Vladimir Putin, il premier giapponese Shinzô Abe, leader tedeschi, spagnoli, africani, l'amministrazione americana sarà rappresentata ai massimi livelli. Non riesco a pensare a un altro evento che possa consentire un'operazione di questo tipo». I leader mondiali non saranno tutti insieme a Milano, però. «Arriveranno nell'arco del semestre, ma Expo sarà il contenitore di un confronto mondiale. Un progetto che per noi parte dalla Carta di Milano: il 28 marzo a Firenze avremo il secondo appuntamento per raccogliere le idee su questo protocollo, che consegneremo il 16 ottobre al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.A Firenze saranno in tantia dare il loro contributo ad Expo: dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Romano Prodi, da Emma Bonino fino al premio Nobel Aung San Suu Kyi». Qual è l'obiettivo della Carta di Milano? «Vogliamo fare dell'Italia la patria non solo del buon cibo, ma soprattutto del diritto al cibo. A Roma abbiamo già la Faoe altri organismi internazionali legati a questo tema: con Expo imporremo la nostra leadership. La Carta conterrà gli obiettivi che le Nazioni Unite dovranno perseguire, come impegni prioritari, nel prossimo millennio, chiamerà in causa istituzioni, imprese e singoli nella lotta allo spreco, nell'educazione alimentare, nella salvaguardia del suolo e nel contrasto alle speculazioni». Sembra un grande libro dei sogni, non crede? «No: è già in atto a livello mondiale una mobilitazione delle coscienze - dei singoli, dei governi, delle aziende - su temi come la contraffazione del cibo, la sua tracciabilità. Anche paesi come il Giappone, che fino a un anno fa non voleva sentir parlare di questi temi, ora si stanno aprendo, perché capiscono che non possono sottrarsi a questa sfida per il futuro. Quando dicono che Expo non ha contenuti, rispondo: eccoli, sono questi». Molti considerano Expo un grande luna park, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, una torta da spartire per affari illeciti. «Il lavoro di quest'ultimo anno sta facendo la differenza, tante delle critiche si stanno svuotando davanti ai contenuti che presentiamo. Anche gli interventi di Papa Francesco e del presidente Lula hanno dimostrato che Expo non è il luna park che qualcuno pensa. Quando poi abbiamo deciso di scegliere l'Autorità anticorruzione come soggetto forte di controllo abbiamo dimostrato come volevamo fermare gli interessi illeciti su Expo, tanto che adesso il modello di collaborazione che abbiamo creato verrà utilizzato per il futuro». A questo punto mancano 50 giorni all'inaugurazione, ci sono dei ritardi evidenti. Pensate di essere pronti? «Si lavora a oltranza per questo e si lavorerà fino all'ultimo, guai a chi pensa che la strada sia in discesa. Anche il commissario Giuseppe Sala ha ricordato che le Expo recenti, come quella di Shanghai, hanno aperto con qualche padiglione non ancora ultimato, ma nel complesso saremo prontissimi». È arrivato il momento per il premier Matteo Renzi di pensare davvero ad Expo? Finora non è sembrato un tema importante, nella sua agenda. «È un'impressione sbagliata, ha lavorato per risolvere tanti passaggi delicati e per portare a casa personalmente alcune adesioni, l'ultima, l'Olanda. E domani saremo sul sito di Expo per ringraziare quegli SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 94 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA 12/03/2015 La Repubblica Pag. 20 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 95 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato oltre 5mila operai che lavorano giorno e notte con passione ed entusiasmo». Foto: LE APERTURE La Certosa di Trisulti a Collepardo (Fr), il Palazzo Ducale di Sassuolo (Mo) e la Cantina Spagnola di Laterza (Ta) Foto: Il ministro Maurizio Martina 12/03/2015 La Repubblica Pag. 26 (diffusione:556325, tiratura:710716) Montezemolo attacca le Fs "Contro Ntv una strategia per farci morire" Ascoltato a Viareggio con Della Valle "Mauro Moretti dominus assoluto con cultura da monopolista" FRANCA SELVATICI CHE non corresse buon sangue tra Ntv e Ferrovie lo si sapeva da tempo. Per la precisione fin dal 2006, anno di nascita del primo concorrente privato a correre sull'alta velocità. Da allora gli scontri, le polemiche, fino alla carta bollata, si sono alternati senza tregua. E ieri, si è raggiunto un nuovo picco nel corso della testimonianza di Luca di Montezemolo, ex presidente di Ntv e azionista del vettore ferroviario: «Le Fs ci dovrebbero ringraziare perché è arrivata la concorrenza e l'alta velocità è molto migliorata» ha detto ieri nel corso della testimonianza a Lucca, con Diego Della Valle e con l'ex ad Giuseppe Sciarrone, al processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, costata la vita a 32 persone, morte carbonizzate o dilaniate dalle esplosioni del gpl. I tre testi erano stati convocati per ricostruire il ruolo dell'ex capo di Ferrovie Mauro Moretti, uno dei 33 imputati, ritenuto dalla procura il dominus assoluto di tutte le società della holding. Montezemolo, Della Valle e Sciarrone hanno ricostruito «l'ostruzionismo continuo» di Ferrovie. «E' stata una guerra», ha ammesso l'avvocato di Moretti, Armando D'Apote, attribuendo però la resistenza di Ferrovie alla «sacrosanta preoccupazione per la sicurezza». Usando un linguaggio preso in prestito dal calcio, Montezemolo ha spiegato: «Era come se l'allenatore della squadra concorrente fosse anche l'arbitro». Tutti hanno riconosciuto la grande competenza di Moretti, ricordando però «la sua cultura monopolista», il suo metodo («tentare di intimorire chiunque lo attaccasse»), «il consenso politico trasversale» di cui godeva, il suo atteggiamento «ai limiti dell'offensivo» sulla qualità dei treni Italo («i treni più moderni prodotti dall'azienda più importante del mondo», ha detto Montezemolo) e sulle dimensioni finanziarie di Ntv. E «i fortissimi disturbi»: le difficoltà frapposte alle prove dei nuovi treni ai fini dell'omologazione, le tariffe da dumping sulle tratte in concorrenza, la cancellata alla stazione Ostiense che costringeva i passeggeri di Italo a un lungo e tortuoso percorso. Foto: AL VERTICE Luca Cordero di Montezemolo è stato presidente di Ntv e ne è tuttora socio SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 96 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PUNTO 12/03/2015 La Repubblica Pag. 26 (diffusione:556325, tiratura:710716) Nel decreto Popolari nuove norme sulla portabilità dei c/c Previste sanzioni fino a 64.500 euro per dirigenti e impiegati M5S chiede un'indagine conoscitiva con l'appoggio di Fi, Lega, Sel e minoranza Pd Bcc, oggi riunione di Federcasse Davide Serra in Consob VITTORIA PULEDDA MILANO. Disco verde della Camera ai singoli articoli del decreto legge sulle Popolari, che in realtà contiene anche le nuove regole sulla portabilità dei conti correnti, sulla Sace e sulle start up innovative. Oggi in mattinata è programmato il voto finale sul decreto legge, che poi passerà al Senato. Poche le modifiche apportate al testo varato in commissione e nessuna al famigerato articolo 1 del decreto, quello sulla trasformazione in spa delle popolari con attivi superiori agli otto miliardi. La Camera ha approvato il testo varato in commissione, che mette un tetto temporaneo (24 mesi) al 5% ai diritti di voto negli istituti appena trasformati in società per azioni e bocciato tutti gli altri emendamenti presentati in Aula. L'altro punto forte del decreto, che impatta direttamente sulla vita dei consumatori, è la portabilità del conto corrente. La Camera ha votato all'unanimità il nuovo testo, ora in sintonia con quanto previsto dalla Direttiva comunitaria del 23 luglio scorso. Ebbene, d'ora in poi cambiare banca e trasferire il conto (comprensivo di tutti gli annessi, dagli ordini permanenti di bonifico, agli addebiti diretti ricorrenti) sarà interamente gratuito e il processo dovrà avvenire al massimo entro «dodici giorni lavorativi dalla ricezione dell'autorizzazione del consumatore». Non solo: chi sbaglia - nelle banche - paga: al consumatore andrà un indennizzo (da stabilire con i decreti attuativi) in caso di inadempienza, mentre per i dirigenti e i dipendenti delle banche scatteranno multe comprese tra 5 mila a 64 mila euro. Banche e intermediari finanziari avranno tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove norme. «Sono soddisfatto - spiega Marco Causi, relatore alla Camera del provvedimento - abbiamo un intervento sulle Popolari che si aspettava da tanti anni e sulla portabilità dei conti di pagamento abbiamo recepito interamente la direttiva comunitaria e abbiamo inserito elementi aggiuntivi migliorativi». In particolare, la portabilità è stata estesa ai dossier titoli, è stato previsto un indennizzo in caso di mancato rispetto delle regole e sono stati ampliatii parametri di trasparenza informativa. Dopo il voto di stamane si passerà al Senato. La contrarietà alle norme sulle popolari non è certo scomparsa: ieri in un'audizione a Palazzo Madama, Assopopolari è tornata a parlare di «evidenti elementi di incostituzionalità». E il Movimento 5 Stelle chiede un'indagine conoscitiva che, ha detto Alessio Villarosa, verrà sottoscritta anche da FI, Lega, Sel e dalla minoranza Pd, come ha confermato in serata Stefano Fassina. Sempre in tema di popolari, ieri il finanziere Davide Serra è stato sentito in audizione dalla Consob, che ha acceso un faro sull'andamento dei prezzi delle popolari quotate. Ma c'è un altro pezzo di sistema bancario in movimento, quello delle Bcc. Oggi si terrà il consiglio di Federcasse, l'associazione di categoria, per varare il progetto di autoriforma. Secondo gli umori della vigilia, tuttavia, l'ok definitivo potrebbe slittare, perché le varie anime delle 380 Bcc non hanno ancora trovato unanimità di intenti. Apple BLACK-OUT ALLO STORE Per ore, ieri, si sono bloccati i servizi iTunes e App Store di Apple per un'avaria tecnica che ha costretto la società di Cupertino a scusarsi "Si tratta di un errore interno Dns". I due servizi generano, in media, entrate per 50 milioni di dollari al giorno. La grave avaria, a due giorni dal lancio dell'Apple Watch SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 97 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Conti correnti trasferiti in dodici giorni gratis o multe salate ai bancari 12/03/2015 La Stampa Pag. 3 (diffusione:309253, tiratura:418328) Ma per l'ex premier cade l'alibi dei processi Adesso tutti i nodi politici vengono al pettine UGO MAGRI ROMA Alla domanda su quanto cambierà la politica italiana, dopo che Berlusconi è stato ri-assolto, la risposta quasi corale è: «Poco o nulla». Lo sostengono gli avversari interni, incominciando da Fitto che alza le spalle e confida: «I nodi da sciogliere rimangono esattamente gli stessi di prima». E pure gli amici del Cav, quelli meno inclini alla propaganda, riconoscono che la sentenza gli innalzerà il morale, ma di qui a promettere un nuovo inizio, a immaginare il principio della riscossa, addirittura un bis della discesa in campo, beh, ne corre parecchio. Al massimo profetizzano un mini-rimbalzo nei sondaggi, come del resto era accaduto dopo la prima assoluzione in Corte d'Appello 8 mesi fa: quasi 2 punti guadagnati di colpo e andati persi altrettanto in fretta poiché ciò che gli elettori di centrodestra rimproverano a Berlusconi (ecco cosa risulta dalle rilevazioni riservate sul suo tavolo) non ha nulla a che vedere con le vicende giudiziarie e molto ne ha semmai con la carenza di idee originali, con gli ondeggiamenti pro e contro Renzi, con l'immagine berlusconiana di leader debole in un partito mai così litigioso... Per uno strano paradosso su cui tutti i sondaggisti convengono, il rischio da cui l'ex premier dovrà guardarsi d'ora in avanti consiste proprio nella fine della «persecuzione giudiziaria», che priva Berlusconi dell'alibi fin qui sempre sbandierato per motivare il crollo nei consensi: «Sfido io che perdiamo voti», sosteneva, «è perché ho le mani legate, perché sto scontando i servizi sociali, perché passo tutto il mio tempo con gli avvocati e non ho la testa per la politica...». Ecco, questa giustificazione non funzionerà più. Ormai lui è libero di spostarsi e, tempo qualche settimana, gli verrà restituito pure il passaporto. Per andare dove? «In vacanza», ci scherza sopra. Non è che ai vertici Ppe lo attendano in ansia, anzi si può immaginare l'espressione di Frau Merkel quando se lo ritroverà davanti. Con Putin e con il turco Erdogan l'ex premier ha mantenuto i legami, ma la grande politica internazionale è un'altra cosa. Lancerà la rimonta già dalle prossime Regionali, garantisce convinta la portavoce Deborah Bergamini. Sapendo però che la strada è erta come una salita, se Forza Italia riuscirà a strappare un solo governatore su 7 sarà già un trionfo. Di viaggiare su e giù per la Penisola non se ne parla nemmeno, troppo faticoso a quasi 80 anni, tutt'al più un paio di comizi e tanta televisione. Ma la crisi dei talk-show non lo aiuta, «bucare» il piccolo schermo sarà più difficile che nelle edizioni passate. Né Silvio appartiene alla generazione della rete e dei tweet, lui che è di un'altra era rispetto per esempio a Salvini. Il quale saluta con gioia l'assoluzione, ma privatamente si domanda se dietro il verdetto non ci sia l'«aiutino» dei poteri forti, e scommette che tempo pochi mesi Silvio tornerà a trescare con l'altro Matteo, quello di Palazzo Chigi... Le alleanze sono come una tela che continuamente si disfa. Forza Italia, invece, è un insulto all'idea di partito che Berlusconi ha sempre vaticinato. «Ora finalmente me ne occuperò a fondo», è il suo motto di queste ore. Ma il lunedì resta dedicato ai figli e all'azienda, dal martedì al giovedì calerà a Roma come del resto ci veniva già prima, al massimo in futuro si tratterrà nella Capitale la mattina del venerdì. Basteranno quattro ore in più di colloqui ogni settimana per rimettere in riga i fittiani, scompaginare le truppe di Verdini e sconfiggere l'esercito sterminato dei malpancisti? Gasparri, che conosce l'ambiente, pensa positivo. E segnala: «Almeno questa sentenza ci dà il tempo per un nuovo tentativo, in caso di condanna sarebbe stata una tragedia». Tra tirare a campare e tirare le cuoia, avrebbe detto Andreotti, meglio la prima delle due. Tre potenziali delfini Brunetta Il capogruppo di Forza Italia alla Camera ha incassato una vittoria riuscendo a portare tutto il gruppo a non votare il ddl Boschi Verdini Il plenipotenziario di Berlusconi per le riforme, nonché loro coautore con Renzi, è finito isolato, ma ha una truppa ancora forte nel gruppo Fitto Da sempre avverso al dialogo con Renzi, ha previsto che il dialogo si sarebbe rotto, ma non ne ha incassato il dividendo Foto: ANSA Foto: ANSA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 98 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Retroscena 12/03/2015 La Stampa Pag. 3 (diffusione:309253, tiratura:418328) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 99 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Scenari Alla domanda su quanto cambierà dopo che Berlusconi è stato ri-assolto, la risposta quasi corale in Forza Italia è: «Poco o nulla» Foto: Fitto Per il leader della minoranza interna le cose restano come sono «I nodi da sciogliere rimangono esattamente gli stessi di prima» Foto: Sondaggi Tutti i sondaggisti convengono, il rischio da cui l'ex premier dovrà guardarsi d'ora in avanti consiste proprio nella fine della «persecuzione giudiziaria» 12/03/2015 La Stampa Pag. 5 (diffusione:309253, tiratura:418328) "Dopo questa sentenza più difficile la condanna per concussione" Tranfa, il giudice che si dimise in dissenso dall'assoluzione "Vorrei sapere se la Cassazione ha deciso all'unanimità" PAOLO COLONNELLO MILANO In fondo se c'è una persona cui la sentenza Berlusconi ha davvero cambiato la vita, questi è il giudice Enrico Tranfa, il presidente della corte d'Appello che un minuto dopo aver depositato le motivazioni del verdetto con cui il Cavaliere veniva prosciolto, si dimise in dissenso con la decisione da lui stesso firmata. Ora si gode la pensione e osserva da lontano i mal di pancia dei colleghi. Dunque, dottor Tranfa, dopo la decisione dell'altra sera della Cassazione, possiamo dire che le sue dimissioni sono state inutili? «No, io ho fatto solo una personale scelta di vita». Che non fu legata all'esito della sentenza? «Questo è un dato che non interessa, potrebbe essere legata oppure no». Veniamo al dunque: è stato giusto assolvere definitivamente Berlusconi? «Dicevano gli antichi che una sentenza definitiva non è quella più giusta ma semplicemente un punto fermo su una vicenda. Questo fa la Cassazione, non vuol dire che sia condivisibile». Qui per mettere dei punti ci sono volute 10 ore di camera di consiglio. Cosa significa? «Che la questione era ed è discutibile. In casi come questo, per esempio, sarebbe molto meglio se ci fosse la possibilità di sapere cosa succede nelle camere di consiglio, se ci sia stata decisione unanime oppure no. Insomma, credo che la segretezza oggi non abbia più molto senso. Non vi sarebbero dietrologie di alcun tipo, comprese quelle per le mie dimissioni». Voi in Appello, ad esempio, come decideste? Spaccandovi? «Mi spiace, ma il segreto vige tutt'ora e non ho intenzione di violarlo». Domanda di riserva: era giusto assolvere così un premier che nel cuore della notte aveva chiesto a un funzionario di polizia di liberare la «nipote di Mubarak» ben sapendo che si trattava di una «balla colossale»? «Così hanno ritenuto i giudici. Soprattutto quando non c'è una prova scientifica o testimoniale, si arriva a un punto in cui bisogna operare una scelta. Ma ci deve essere un dubbio ragionevole, quindi se non si può condannare si deve assolvere. Una sentenza è sempre un atto di volontà e il fatto va valutato nella sua interezza e logicità». In questo caso c'erano due verdetti contrapposti, due atti di volontà ben diversi su un unico fatto storicamente accertato. «La differenza è questa: in primo grado, pur essendo intervenuta la legge Severino sulla concussione, il tribunale ha ritenuto che quei comportamenti della notte del maggio 2010, ovvero quanto ottenuto dalla Questura, fossero frutto di una pressione costrittiva. Invece la corte d'Appello ha ritenuto esclusa l'esistenza di una minaccia esplicita perché nessuno ha mai dichiarato che c'era stata una minaccia, e ha valutato che non fosse nemmeno implicita». Se la procura avesse indagato anche i poliziotti, sarebbero cambiate le cose? «Non lo possiamo dire, certo rimane un'ombra sul comportamento dei funzionari». Ci vollero 7 minuti per accertare che Ruby non era nipote di Mubarak. Perché il dirigente della Questura non richiamò il premier avvertendolo dell'equivoco? «In aula ha raccontato di non averci pensato». Non c'è un'altra logica? Il timore di un'ulteriore pressione? «Questo fa parte delle valutazioni che poi uno opera». La sua personale? «Non posso dirlo, segreto». Come si dimostra a questo punto una concussione? «Dopo la legge Severino è diventato un reato di difficile accertamento, perché al di là della minaccia esplicita o implicita, non è comunque scontato che si possa dimostrare. Con questa sentenza poi... Speriamo che le motivazioni chiariscano». Se il segreto non fosse esistito, possiamo pensare che avrebbe rinunciato alla pensione ancora per un po'? «Lei è libero di pensarlo e non è un pensiero stravagante». Le tappe n Silvio Berlusconi era stato condannato nel processo di primo grado a sette anni per concussione e prostituzione minorile n Enrico Tranfa presiedeva la Corte d'Appello che ribaltò la prima sentenza, assolvendo Berlusconi per entrambi i reati n Dopo aver depositato le motivazioni, Tranfa annunciò pubblicamente le dimissioni dalla magistratura, in dissenso da quella sentenza di assoluzione Enrico Tranfa Ex magistrato Dicevano gli antichi che una sentenza definitiva non è quella più giusta ma semplicemente un punto fermo su una vicenda. Questo fa la Cassazione, non vuol dire che sia condivisibile SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 100 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervista 12/03/2015 La Stampa Pag. 5 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: In Aula Enrico Tranfa pronuncia la sentenza d'Appello sul caso Ruby SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 101 12/03/2015 La Stampa Pag. 6 (diffusione:309253, tiratura:418328) Pronta la Rai modello Renzi un solo capo scelto dal governo La proposta in consiglio dei ministri: rappresentati Parlamento, Tesoro e per la prima volta anche i dipendenti FABIO MARTINI ROMA Questa sera, nel salone del Consiglio dei ministri, inizierà a calare il sipario sulla Rai che gli italiani hanno conosciuto negli ultimi 40 anni, la Rai della epocale riforma del 1975: la Rai delle mille voci ma anche della lottizzazione. Del Tg1 sempre filo-governativo e del Tg3 sempre di opposizione. Del canone pagato (ed evaso) a macchia di leopardo. La Rai che passò dal controllo del governo a quello del Parlamento. Oggi il presidente del Consiglio avvierà nel Cdm una discussione tra i suoi ministri attorno ad alcune linee-guide di riforma, destinate a diventare un ddl governativo già da stasera o al massimo nei prossimi giorni. Ma la decisione fondamentale sulla governance della "nuova" Rai è già presa e Matteo Renzi l'ha lasciato intendere l'altra notte, nel corso di un incontro con i parlamentari pd del ramo comunicazione. Il presidente del Consiglio vuole adottare un modello Spa, con un «capo azienda» (amministratore delegato o un direttore generale), di nomina governativa, con un Cda di 7 membri: tre eletti in seduta comune dal Parlamento (tra questi sarà scelto il Presidente), tre indicati dal ministero dell'Economia e uno in rappresentanza dei dipendenti Rai, novità sul modello tedesco della mitbestimmung, la compartecipazione. Resterebbe la commissione di Vigilanza come "cane da guardia" - non si sa ancora con quanti "denti" - del servizio pubblico. Il tutto è stato chiarito in una bozza di documento preparata da Renzi per il Cdm di oggi: «La Rai non è una municipalizzata di provincia: la prima industria culturale italiana non può sottostare a procedure cavillose o avere l'incubo della Corte dei Conti», «la nostra creatività può gareggiare con i grandi network a livello mondiale, per entrare nei mercati internazionali, per esportare all'estero le fiction che raccontano l'Italia». Per farlo «non servono architetture barocche che complichino le cose, ma una guida manageriale, come quella di ogni grande player internazionale, un capo che possa decidere», che sia messo al riparo dalle «dalle rissosità del Parlamento». E quanto alle tre reti ammiraglie, si va verso una «specializzazione tematica». L'ipotesi sarebbe quella di una RaiUno generalista, una RaiDue per innovazione e sperimentazione, e una RaiTre a carattere culturale, preferibilmente senza pubblicità. Resta ancora aperto il dibattito sul canone tra l'ipotesi del collegamento con la bolletta elettrica, in passato avanzata dal sottosegretario Antonello Giacomelli, e l'idea di Renzi della eliminazione tout court dell'imposta. Consiglio dei ministri importante, quello di oggi ( si varerà anche il ddl scuola) e nel corso del quale nessuno metterà in discussione l'architrave della Rai di Renzi, incardinata su un "capo" di nomina governativa. Snodo controverso: si va verso una Rai sotto la tutela di palazzo Chigi? Interrogativo legittimo agitato dalle opposizioni, ma che troverà una risposta soltanto quando il governo avrà indicato il nome del prescelto. Una scelta che potrebbe alimentare le polemiche, ma potrebbe anche spegnerle, in caso di nomina di alto profilo e di comprovata indipendenza. La missione delle tre reti RAI 1 L'ammiraglia L'ammiragli di casa Rai sarebbe la rete generalista, quella nazionalpopolare: obiettivo concentrarsi sul pubblico più tradizionalista (e più numeroso, almeno per ora) e sulle famiglie RAI 2 L'innovazione Rai Due punterebbe invece sulla sua vocazione di rete moderna: avrebbe il compito di gestire la parte di programmazione dedicata all'innovazione e alla sperimentazione RAI 3 La cultura A Rai Tre il compito che in qualche modo la rete in parte ha già assolto, almeno in passato: una rete dedicata alla cultura, che a Palazzo Chigi sognano addirittura senza pubblicità SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 102 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Retroscena 12/03/2015 La Stampa Pag. 7 (diffusione:309253, tiratura:418328) "A Zaia stringerei la mano A Salvini no: colpa sua" Il sindaco: "Nessuno mi ha comunicato l'espulsione Ero pronto all'accordo. Ma avevano già deciso" ALBERTO MATTIOLI INVIATO A VERONA Nel day after dello scoppio dell'atomica salviniana, il sindaco di Verona Flavio Tosi, buttato fuori dalla Lega, come dice lui, o esclusosi da solo, come dicono quelli che l'hanno buttato fuori, convoca una conferenza stampa nel suo bellissimo Municipio. E regola un po' di conti in sospeso da troppo tempo. Dice che Salvini «voleva il controllo dittatoriale della Lega», che il tema della Rip, la fondazione tosiana, «è stato usato strumentalmente per eliminarmi», che il gran rivale Luca Zaia «si è sempre rifiutato di incontrarmi». Non dice, Tosi, quel che tutti si aspettano, cioè se si candiderà alla Regione per provare non tanto a vincere quanto a far perdere Zaia: «Devo riflettere, non è tempo di annunci. Mi prendo un paio di giorni». Ma pare proprio che alla fine correrà. Poi, a quattr'occhi nel suo studio, fra la foto di Papa Francesco e la bandiera della California («Perché? Perché quello americano è il vero federalismo», dice, e comunque c'è anche il Tricolore), Tosi si sfoga. È amareggiato e non lo nasconde: «La Lega era casa mia. Cacciato così, dopo 25 anni di onorato servizio: umanamente, non è piacevole». Come l'ha saputo? «Da un suo collega, ieri sera dopo le dieci». Salvini o Zaia si sono fatti vivi? «Macché. Dalla Lega non mi ha chiamato nessuno». E il suo amico Passera? «No, che c'entra Passera? Insistete a tirarlo in ballo, ma alle regionali il suo partito non c'è». Poco prima lei era in tivù a «Otto e mezzo» ed era sembrato a tutti che stesse ancora trattando... «Sembrava anche a me. In mattinata avevo anche spedito per mail una proposta di compromesso. Ma evidentemente la decisione di sbattermi fuori era già stata presa». Dice Salvini: non si può far politica allo stesso tempo nella Lega e nella Rip. «Figuriamoci. Prima della fatwa quel progetto era stato approvato dalla Lega». Lo porterà avanti? «Certo. Perché ne sono convinto. E perché lo devo a chi ci lavora e ci crede». Cosa resta oggi della Lega? «La frattura è profonda. Gli amici restano amici, i miei ideali anche . Ma la ferita è aperta». Crede che potrà rientrarci? «Mi sembra improbabile». Bossi si è speso per un compromesso. La stupisce? «No. So che non mi ama. Ma non l'ha fatto per Flavio Tosi, l'ha fatto per la Lega. È un vero segretario federale». Sottinteso: non come Salvini? «Salvini aveva deciso di farmi fuori e l'ha fatto. Tutto qui». Deluso da Maroni, che non l'ha difesa? «No, perché la decisione l'ha presa Salvini». Perché la mediazione del tessitore Giorgetti non è riuscita? «Perché non c'era nulla da mediare. Era già tutto deciso». Non ha peccato di ubris? Lei vuol fare il leader del centrodestra, ma in fin dei conti è solo il sindaco di Verona. «Ma la decisione spetta agli elettori. E il nome Flavio Tosi qualcosa in Veneto conta». Appunto: sa già quanti leghisti la seguiranno nella diaspora? «No, anche perché se è una scelta dolorosa per me lo sarà anche per loro. Io non chiedo nulla a nessuno. Chi vuole seguirmi lo faccia, a chi non vuole dico: amici come prima». Se si candiderà alle regionali, potrebbe far vincere la sinistra... «Nel caso, la responsabilità ricadrebbe solo su chi ha creato questa situazione. Che non sono certo io». Da osservatore: oggi fra Zaia e la Moretti chi vincerebbe? «Stando ai sondaggi, Zaia. Ma...». Ma? «Ma i sondaggi lasciano il tempo che trovano. E due mesi, in politica, sono lunghissimi». Forza Italia ha già detto che sosterrà Zaia. «Non mi stupisce. Io volevo andare alle urne con una lista leghista e delle liste civiche, Salvini con la Lega più Fi. Dunque sono coerenti». E' vero che Zaia sta promettendo agli azzurri posti e poltrone? «Lui, non so. Altri, certamente sì». A Zaia la mano la stringerebbe? «Sì». E a Salvini? «No. A lui no». Ha detto Il tentativo di conciliazione Martedì mattina ho mandato una mail con una proposta di mediazione Non ho avuto risposta Le Regionali Se la mia candidatura facesse vincere il Pd non sarebbe colpa mia ma di chi ha creato questa situazione Foto: Ribelle Il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Si prepara a correre alle regionali anche contro la Lega SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 103 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervista 12/03/2015 La Stampa Pag. 15 (diffusione:309253, tiratura:418328) Scalfarotto:"Sui nuovi diritti la legge arriverà a maggio Ncd se ne faccia una ragione" Il sottosegretario: "Siamo più indietro dell'Alabama" ILARIO LOMBARDO ROMA Sottosegretario Ivan Scalfarotto, il Pd in Senato è stato obbligato a ritirare l'emendamento sull'adozione ai single, tra l'esultanza di Ncd a cui non va bene nemmeno la norma sul divorzio breve. «Ho visto e ne sono negativamente sorpreso. È anche vero però che nel testo sulle unioni civili è prevista l'adozione del figlio del partner». Non è comunque una sconfitta? Sperare in un'altra legge per il riconoscimento di un diritto bocciato in precedenza? «Indubbiamente è un percorso difficile, complicato. Ma Renzi nell'agenda dei mille giorni ha fissato anche un pacchetto sui diritti che comprende unioni civili, lotta all'omofobia, cittadinanza e terzo settore. Riforme che abbiamo promesso e che faremo». Quando? «Abbiamo detto dopo l'approvazione delle riforme». Le riforme potrebbero slittare di molti mesi ancora. È in grado di fissare un termine più preciso? «Intendo dopo l'ok all'Italicum alla Camera e la contestuale approvazione della riforma costituzionale in terza lettura al Senato». Diciamo in autunno? «Molto prima: a maggio. Dopotutto, la legge sulle unioni civili è incardinata in Senato». L'Ncd non sarà uno scoglio? «Potrebbe esserlo. Ma i colleghi dell'Ncd se ne dovranno fare una ragione. Non possiamo permettere che la modernizzazione del Paese passi solo dal mercato del lavoro e non da quei diritti che già esistono nel resto d'Europa. Qualche giorno fa la Slovenia ha riconosciuto i matrimoni gay, e lo stesso ha fatto l'Alabama, uno degli Stati più conservatori in Usa. Con tutto il rispetto, che l'Italia sia dietro Slovenia e Alabama è inaccettabile. Vorrà dire che come il Pd ha attraversato i suoi travagli interni sul Jobs act, il Ncd li attraverserà su queste leggi». Il suo ddl contro l'omofobia giace ancora in commissione, però. Che fine farà? «Bisogna chiederlo al presidente di quella commissione. Certo non ha aiutato che il ddl sia stato attaccato anche dalle associazioni Lgbt. Quella bocciatura è stato un errore politico: è la prima legge a favore delle coppie omosessuali». Intanto a Reggio Calabria il sindaco Falcomatà e il suo partito, il Pd, hanno votato una mozione di Fi che difende la famiglia tradizionale contro «qualsiasi disposizione che ne alteri la struttura». «Un errore gravissimo. A essere buoni, c'è stata una colpevole sottovalutazione di una mozione omofoba. Mi aspetto una rettifica sostanziale e immediata da Falcomatà». Ma questa non è la dimostrazione di come il Pd sui diritti civili sia costretto a compromessi radicali, come sta avvenendo nella maggioranza di governo? «È ovvio che con un governo di coalizione devi fare i conti con chi la pensa diversamente da te. Per questo io sono un sostenitore dell'Italicum: perché chi vincerà potrà governare da solo. Detto questo, Renzi ha preso precisi impegni. È stato il primo premier, anche tra quelli di sinistra, a parlare pubblicamente di unioni civili alla tedesca, che tutelerebbero pure gli omosessuali». La principale accusa a Renzi da chi si aspetta il riconoscimento di questi diritti è "annunci spot e pochi fatti". «Ovviamente i fatti valgono più di ogni altra cosa, ma non sono d'accordo con chi sostiene che dire certe cose non conti nulla. Non è irrilevante che un premier vada in tv a sostenere pubblicamente che farà una legge sulle unioni omosessuali. Aiuta le gente a interrogarsi su questi temi». Foto: Ivan Scalfarotto Sottosegretario al rapporto con il Parlamento Foto: ANSA Foto: Pd diviso Il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà (Pd) ha approvato con la sua maggioranza una mozione di Fi per la difesa della famiglia tradizionale SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 104 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervista 12/03/2015 La Stampa Pag. 19 (diffusione:309253, tiratura:418328) Fondazioni, si cambia Meno peso nelle banche Conti correnti, multe salate a chi ostacola i trasferimenti ALESSANDRO BARBERA ROMA Dalla legge Ciampi e dalla fine dellameglio nota «foresta pietrificata» del credito sono passati quindici anni. Oggi le banche sono entrate nell'era della vigilanza unica europea, eppure le conseguenze della malagestione di molte Fondazioni sono cronaca di ieri. Mps, Carige, Carife, Banca Marche, per citare i casi più noti. Di qui l'esigenza di «un nuovo impianto normativo», spiegano al Tesoro. In realtà di normativo non c'è niente, almeno nulla di simile al decreto di riforma delle banche Popolari. Le Fondazioni bancarie si impegnano per iscritto con il soggetto vigilante (il Tesoro stesso) a una «autoriforma » e a introdurre nei propri statuti nuove regole. Due le più importanti: un tetto insuperabile per l'esposizione nei confronti di un singolo soggetto - un terzo dell'attivo patrimoniale - e un tetto al compenso dei presidenti delle grandi Fondazioni: 240mila euro. Guardacaso, lo stesso limite imposto ai vertici delle pubbliche amministrazioni. Tempi lunghi Sulla carta di tratta di una rivoluzione, anche se i tempi per adeguarsi alle nuove regole sono tutt'altro che drammatici: tre anni per le grandi fondazioni bancarie con partecipazioni in soggetti quotati, cinque anni per le più piccole le quali, avendo partecipazioni in istituti non quotati, faranno più fatica a trovare soggetti disponibili a rilevare le quote. Gli enti interessati a alle nuove regole sono molti - ben ottantotto - le più grandi, tuttora con oltre il 50 per cento del patrimonio investito in una sola Banca sono due: Compagnia San Paolo e CariVerona, azioniste rilevanti di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Le Fondazioni si impegnano inoltre a «definire limiti alla permanenza in carica dei membri degli organi, assicurando il periodico ricambio degli stessi». Arrivano le quote rosa e nuove regole per l'incompatibilità degli amministratori «al fine di assicurare il libero ed indipendente svolgimento delle funzioni degli organi». Il protocollo d'intesa con il ministero dell'Economia è stato approvato dal consiglio dell'Acri all'unanimità. Ora il documento, non ancora reso pubblico, dovrà essere firmato da Padoan e dal presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti. La Consob sente Serra La norma c'era già, nessuno si premurava di rispettarla. Ora si cambia: ieri l'Aula della Camera ha votato sì all'emendamento al decreto sulle banche Popolari che riscrive le norme sulla portabilità dei conti correnti. Le banche avranno dodici giorni per concederla, dopodiché scatteranno le multe: da 5 a 64mila euro. In caso di inadempienza il testo prevede anche «indennizzi in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto al momento della richiesta di trasferimento». Gli indennizzi verranno quantificati con un decreto del ministero dell'Economia da emanarsi «entro 120 giorni» e per adeguarsi alle nuove regole le banche avranno fino a tre mesi di tempo. Le modifiche al decreto di riforma delle banche Popolari promettono anche più trasparenza nelle comunicazioni con la clientela: «l'indicatore sintetico di costo e il profilo dell'utente» dovranno essere rese disponibili anche attraverso il sito web della banca e gli sportelli bancomat. Sempre ieri, nell'ambito della indagine della Consob sui presunti acquisti anomali nei giorni precedenti il decreto sulle Popolari, la Consob ha sentito il numero uno di Algebris Davide Serra. Twitter @alexbarbera Foto: ANSA Foto: La sede del ministero del Tesoro in via XX Settembre a Roma SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 105 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GLI ENTI POTRANNO INVESTIRE IN UN SOLO ISTITUTO UN TERZO DEL PATRIMONIO 12/03/2015 Il Messaggero Pag. 2 (diffusione:210842, tiratura:295190) Berlusconi fa festa e ringrazia i giudici: io di nuovo in campo il partito torna unito A palazzo Grazioli parlamentari in coda per celebrare l'assoluzione C'è anche Noemi Letizia. Il leader scherza: «Bunga bunga per tutti» «CINQUE ANNI DI GOGNA MEDIATICA PER ME E LA MIA FAMIGLIA» «ADESSO VOGLIO VEDERE COME FARANNO A PROCESSARMI PER CORRUZIONE DI TESTIMONI» Marco Conti R O M A «Questa assoluzione sana ogni frattura interna». Il brindisi è virtuale così come l'invito al «bungabunga per tutti». Così come la volontà di pacificazione che Silvio Berlusconi - appena giunto a Roma promette il giorno dopo l'assoluzione. «Io non caccio nessuno» sostiene riferendosi all'espulsione di Tosi decisa da Salvini. «Questo è un giorno che mi rimarrà nel cuore», sostiene il Cavaliere mentre saluta parlamentari e supporter nel parlamentino al piano terra di palazzo Grazioli. Un brindisi senza bicchieri né bollicine. Un saluto in piedi che delude Noemi Letizia ma non il marito Vittorio Romano che - precisa «sono a palazzo Grazioli come responsabile politiche sviluppo dei Club Forza Silvio del centro-sud Italia». CERCHIO Berlusconi non ha però nessuna voglia di parlare di politica, "affare" che nelle ultime settimane ha affidato al duo Pascale-Rossi. Alla prima il Cavaliere ha affidato le liste nella Campania di Caldoro. Alla senatrice romana è toccata la trattativa in Veneto con lo spigoloso e un po' misogino Salvini. Ieri pomeriggio il "cerchio magico" si è aperto consegnando per qualche ora il Cavaliere ai selfie di deputati e senatori che scattano furiosi dopo lungo digiuno da incontri, cene e pizzette. Stavolta Berlusconi è lì davanti a loro, girocollo nero e qualche chilo di troppo, ma non parla di politica, non attacca Renzi né il governo o «la giustizia ad orologeria». Anche perché, stavolta, l'ombra della meridiana lo ha favorito facendo coincidere la fine dei servizi sociali con l'assoluzione. Un timing perfetto considerando anche l'imminente avvio della campagna elettorale per le elezioni regionali. Una coincidenza che spinge il Cavaliere a spendere parole al miele nei confronti dei magistrati «che hanno fatto il loro dovere senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte. Quello che in altri Paesi sarebbe scontato, in Italia è una prova di coraggio e di indipendenza che merita rispetto e ammirazione». TELEFONATE L'emozione per l'assoluzione dopo «cinque anni di gogna mediatica per me, la mia famiglia e tanti miei amici», si tramuta in convinzione di avere, dopo anni di contrapposizione, le toghe dalla sua. Al punto da rivelare con estrema convinzione di essere in possesso «di elementi e carte per dimostrare che ho ragione da vendere anche contro De Benedetti» nella vicenda Cir-Mondadori. Chissà se la visita in serata dell'avvocato Coppi e di Gianni Letta è servita anche a spegnere gli entusiasmi. Anche perché le "grane" giudiziarie non sono finite. «Voglio vedere come fanno a processarmi per corruzione di testimoni quando sono stato assolto», sostiene l'ex premier che racconta anche delle telefonate di solidarietà e complimenti ricevute «da importanti leader stranieri». Stringe mani e saluta, deputati e giovani supporter che da via del Plebiscito sventolano bandiere e intonano cori. Quando poi si stufa e risale nell'appartamento, è la Pascale che provvede a irrorare sorrisi e «grazie», mentre il senatore Razzi scatta selfie e il collega Barani - socialista dal garofano sempre esposto - coglie l'occasione per spiegare che in altri Paesi «i pm di Milano li avrebbero mandati ai for...nelli a gas». «Quelli della cucina», precisa per evitare equivoci. Al brindisi senza bicchieri non si sottrae nessuno, o quasi. Al punto che Rocco Palese, costretto da Brunetta a restare alla Camera per far la guardia al bidone, chiede e ottiene dal suo capogruppo «nota esplicativa dei motivi che mi hanno tenuto lontano da palazzo Grazioli». In piedi nel parlamentino, ci sono anche coloro che ieri, poche ore prima della sentenza, minacciavano gruppi autonomi mentre ora sono lì ad ascoltare colui che è pronto a ricandidarsi ancora nel 2018. «Nessuna corrente o gruppo», sillaba Verdini mostrando il solito ghigno di chi sapendo che il mondo gira, è pronto a scommettere che il Capo prima o poi gli farà comporre nuovamente il numero di palazzo Chigi. Magari dopo le elezioni regionali. Magari quando a palazzo Chigi si discuteranno un paio di "cosucce" che interessano anche gli affari di famiglia. Sulla riva del fiume il coordinatore toscano di FI è stato più volte, ma non intende essere confuso SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 106 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RETROSCENA 12/03/2015 Il Messaggero Pag. 2 (diffusione:210842, tiratura:295190) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 107 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato con l'ala fittiana che piccona la leadership del Capo «mentre io l'ho rafforzata in tempi non facili». SOFFERENZA L'ex ministro pugliese ieri era a Bruxelles ma non ha fatto mancare il suo commento e ha spedito a Grazioli diversi parlamentari che al «io non caccio nessuno», pronunciato dal Cavaliere, hanno incrociato le dita pensando a quei capilista bloccati contenuti nell'Italicum e che tanto piacciono a Berlusconi e al suo cerchio magico che al Cavaliere sottrae tante grane e, per qualcuno, anche tanti consensi. «I moderati in Italia sono la maggioranza», ha ricordato ieri pomeriggio Berlusconi cercando di lanciare ancora una volta i suoi a caccia di astensionisti e delusi nella speranza di sottrarli al renzismo e di mettere fine alle lacerazioni interne. Presto l'ex premier incontrerà Joseph Daul, leader dei popolari europei «attraverso il quale - sostiene Mariastella Gelmini - possiamo ricucire insieme i popolari italiani». L'ottimismo continua però ad essere merce rara. L'ex ministro Anna Maria Bernini lo sfoggia in serata a "Porta a Porta" e si chiede ora «chi risarcirà Berlusconi della sofferenza e dei danni politici di questi anni». Più o meno lo stesso interrogativo di Francesco Boccia (Pd) che invoca «le scuse» e si augura che il Cavaliere «rimetta un po' d'ordine nel centrodestra» in modo - forse - che possa creare qualche problema in più a Renzi di quelli che provoca la dissidenza interna al Pd. D'altra parte Boccia non è l'unico che conta sull'avversario. Ieri pomeriggio Paolo Berlusconi, nel pieno dell'entusiasmo, ha ringraziato «un sindaco del Pd» (De Magistris ndr) che nella battaglia per modificare la legge Severino «sta facendo molto bene». Visto che «quella legge non vale solo per lui...». HANNO DETTO «Bene per lui, per noi nulla cambia dopo 20 anni dobbiamo uscire dall'ossessione di Berlusconi» MARIA ELENA BOSCHI «Ho sempre sperato che la sua vicenda giudiziaria finisse con l'assoluzione Ora non accetti diktat dalla Lega» «Non credo che la sentenza cambierà gli equilibri politici, ma sono contento per Berlusconi» PIER FERDINANDO CASINI Procedimenti in corso L'agenda giudiziaria di B erlusconi In attesa del Tribunale di Sor veglianza per estinzione pena principale MEDIASET Condanna definitiva per frode fiscale. Ha appena scontato 10 mesi ai ser vizi sociali Prossimi giorni Prosegue dibattimento COMPRAVENDITA SENATORI Imputato per corruzione, processo in corso 18 marzo Riprende la causa cvile LODO MONDADORI Causa civile per danni non patrimoniali 31 marzo Ricorso in cassazione NASTRO UNIPOL Prescritto in appello* 10 aprile Seguito udienza preliminare ESCORT BARI Rinviato a giudizio per induzione a dire il falso RUBY TER Indagato per corruzione testimoni DIVORZIO DA VERONICA LARIO Causa civile, trattative sul mantenimento ANSA *80.000 euro a P. Fassino Foto: Gli applausi dei parlamentari di Forza Italia a Silvio Berlusconi 12/03/2015 Il Messaggero Pag. 2 (diffusione:210842, tiratura:295190) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: La festa azzurra a Grazioli SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 108 12/03/2015 Il Fatto Quotidiano Pag. 2 (tiratura:100000) " A furia di tagliare il salamino, Silvio ha solo il culetto " Nanni Delbecchi Vittorio Feltri, questa adunata dei fan di Silvio a Palazzo Grazioli che cosa le sembra: rinascita o funerale politico? Né l ' una né l ' altro. Mi pare del tutto normale che un imputato assolto definitivamente festeggi l ' evento. Lui sì. Ma gli altri? Gli altri, pure. I tanti miracolati da Silvio hanno un ' occasione per dimostrare una gratitudine che in Forza Italia è spesso mancata. Capisco che in tanti osservino questo fatto come se avesse dei significati reconditi, ma io sinceramente non ce li trovo, anche perché non c ' è niente di fresco in Forza Italia. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a uno sfarinamento del partito fino a ridurlo al lumicino. Quindi, c ' è poco da festeggiare. Ci sarà almeno da sperare. Ma sì, che Berlusconi, assolto dall ' obbligo di assistere i vecchietti a Cesano Boscone, possa dedicare più tempo al partito in maniera da rimettere insieme i cocci. Sa, io tiro sempre fuori la metafora del salamino. Sarebbe? La prima fetta l ' ha tagliata Casini, la seconda l ' ha tagliata Fini, la terza fetta l ' ha tagliata Alfano, una fettina l ' ha tagliata la Meloni, un ' altra fettina è sul punto di tagliarla anche Fitto... è ovvio che a Silvio è rimasto solo il culetto. Difficile vincere le elezioni con un culetto... I voti per avere un risultato brillante nel centrodestra ci sarebbero, ma non vedo chi sia in grado di raccoglierli. Ma non è che tutte queste fette sono state tagliate perché Berlusconi non ha mai permesso l ' emergere di un delfino? Certo, c ' è anche questo. Se il partito si è spezzettato così, le prime responsabilità sono del capo: qui non c ' è Cassazione che tenga. Però è anche vero che i leader non si trovano: emergono da sé. Non è che Matteo Renzi sia stato trovato da Bersani. Si è imposto, è diventato segretario e poi premier. Dobbiamo dedurne che in Forza Italia non c ' è mai stato uno con la forza di Renzi. Alfano ci ha anche provato, ma si ricorda cosa disse Silvio il giorno della nomina a segretario del partito? " È un bravo ragazzo, ma gli manca il quid " . Però, intendiamoci: non è che sia colpa di Berlusconi, se non c ' è uno in grado di menare il torrone. Salvini ce l ' ha, il quid? Direi di sì. Anche lui non è mica stato nominato da Bossi. Si è imposto da solo, e ha rivitalizzato una Lega che era con un piede nella fossa. E quindi Berlusconi deve fare un bel Patto di via Bellerio? Non direi. Da segretario della Lega a capo del centrodestra di strada ce n ' è da fare. Quanti sono gli elettori del Sud disposti a votare un centrodestra con le idee di Salvini? Mi pare che il problema della leadership sia più aperto che mai. Certamente. Nel centrodestra c ' è Berlusconi, che a settembre compirà 79 anni. Mi pare che abbia già dato abbastanza, ma un signore in grado di sostituirlo e di fare il lavoro necessario per ricostruirlo io non lo conosco. Dobbiamo concludere che l ' unico vero erede di Berlusconi sia Matteo Renzi? Al momento Renzi è riuscito a portare una ventata di pseudo aria fresca e non ha praticamente rivali. Ma gli eredi devono avere il tuo Dna. E contrariamente a quel che si dice, io sono convinto che Renzi non abbia nulla in comune con Berlusconi, se non la voglia di comandare e di imporre la sua volontà. Per il resto i due hanno una visione completamente diversa del mondo e della vita. Ammesso che Berlusconi ne abbia ancora una. Foto: Il giornalista Vittorio Feltri Ansa SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 109 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA ENNESIMA RINASCITA O GRANDE BLUFF? Da destra Vittorio Feltri 12/03/2015 Il Fatto Quotidiano Pag. 2 (tiratura:100000) "Attore in declino, ma gli rimane un pezzo d'Italia" Luca De Carolis Il ritorno di Berlusconi a Palazzo Grazioli mi è parso una scena calcistica, quella di un capo che si concede ai suoi tifosi dopo aver vinto una partita. Ma il campionato ormai l ' ha perso, e non potrà fermare il suo declino " . Marco Belpoliti, scrittore e docente di letteratura italiana all ' università di Bergamo, ha dedicato al Caimano un saggio diventato ormai un classico, Il corpo del capo (Guanda). L ' assoluzione in Cassazione ha fatto ripetere a molti il consueto commento: Berlusconi se la cava sempre. C ' è chi lo descrive come trionfantet. No, è un uomo che festeggia con quello che ha. La sua figura è appannata, non è più un punto di riferimento neanche come icona. Le foto che lo ritraevano mentre entrava e usciva da Cesano Boscone erano quelle di una persona che ha subito sconfitte, quasi umiliata. A Palazzo Grazioli però è stata apoteosi, con tanto di bandiere . Anche all ' ultima squadra in classifica non si nega una tifoseria. Basta un gol e si tirano fuori le bandiere. Non è un fatto così significativo. Ai suoi ha ripetuto l ' eterna battuta: " Ora bunga bunga per tutti " . Quella è la sua vera natura. il suo carattere indelebile. Prima erano le vallette e le veline, a contorno dell ' imprenditore del mattone. Poi è stato il bunga bunga. Dubbio: se l ' avessero condannato, il Berlusconi martire avrebbe guadagnato consensi. No, non sarebbe cambiato nulla. Non farebbe più differenza. Resta il fatto che il capo di Forza Italia è ancora potente, a leggere le notizie economiche. Certo, cerca di comprare la Rizzoli, ha le aziende ancora in piedi, è il presidente del Milan. Ma ormai è solo uno degli astanti, non è più il soggetto principale. Quello ormai è Renzi. Ma ora cosa può fare sul piano politico o pubblico? È un attore in declino, e deve gestirlo. Come gli altri astanti della politica si aggiungerà al trasformismo dilagante. Per esempio la Lega Nord di Matteo Salvini si allea con i neo fascisti Casapound ma in Veneto sta anche con Forza Italia, e a Messina cerca altri alleati. Perché? Perché Renzi è un asso pigliatutto, ma anche perché gli altri sono calati. Eppure Salvini sembra ormai l ' indiscusso leader del centrodestra, in costante ascesa. Non è Bossi, e il suo peso mi pare molto gonfiato da giornali. Non so che presa reale abbia sui territori. Berlusconi deve fargli da portatore d ' acqua? E potrebbe ancora prendere tanti voti? Non lo so. Di certo Berlusconi ha perso molta della sua base elettorale. Ma c ' è un ' Italia che gli è rimasta legata: quella dei rotocalchi, di Canale 5. Un Paese variegato che va dalle casalinghe al piccolo imprenditore brianzolo, fino a tanti pensionati. La vicenda Ruby non è ancora finita, almeno a livello processuale. Ma che segni lascerà nella società italiana? Espressione come bunga bunga o cene eleganti sono entrate nel frasario comune. Questo è indiscutibile, il bunga bunga ormai è uno stereotipo. Ma che tracce lascerà tutto questo è molto difficile da dire. L ' Italia digerisce tutto, tranne se stessa. Rimane sempre quella. Berlusconi ricorda quei signorotti dell ' Italia del primo ottocento descritti da Stendhal. Il tipo umano è quasi identico. L ' ex premier Berlusconi non può più vincere? Qualche partita. Il campionato non è più affar suo. Twitter @lucadecarolis Foto: Il critico Marco Belpoliti Ansa SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 110 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Da sinistra / ENNESIMA RINASCITA O GRANDE BLUFF? Marco Belpoliti 12/03/2015 Il Manifesto Pag. 9 (diffusione:24728, tiratura:83923) In Turchia è campagna elettorale, sulle spalle della popolazione kurda Dopo la censura della stampa critica vicina all'islamista Gulen, 4 studenti anti-Erdogan sono stati arrestati Giuseppe Acconcia Il pugno duro del presidente turco Erdogan non si placa. Dopo la censura della stampa critica, vicina a Gulen, quattro studenti anti-Erdogan sono stati arrestati ieri nell'Università di Ege. Le parlamentari di giugno si avvicinano e la strategia del leader dell'Akp mira a contenere ogni contestazione e includere i kurdi turchi nelle istituzioni dello Stato. Sebbene Abdullah Ocalan, leader kurdo in prigione in Turchia dopo essere stato estradato dall'Italia, abbia confermato la fine della lotta armata, nel caso venisse rispettato un decalogo per l'inclusione progressiva dei kurdi, lo storico accordo suona a molti strumentale. «L'Akp cerca di estendere il consenso elettorale tra i kurdi. Già alla vigilia delle presidenziali del 2014, l'allora ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, a Diarbakir ha detto che sarebbe stata insegnata la lingua kurda nelle scuole. Che si tratti di un tentativo strumentale lo dimostra il mancato sostegno turco alla Repubblica di Rojava», spiega in un'intervista al manifesto la nota attivista kurda e per la difesa dei diritti delle donne, Berivan Cizre. Sebbene Kobane sia stata liberata con la forza dei combattenti kurdi delle Unità di protezione popolare, braccio armato del Partito democratico unito (Pyd), aiutate dai kurdi di Ocalan, per questi attivisti si è aperta una ferita. «Quando il Partito democratico kurdo iracheno (Pdk) di Mohamed Barzani ha lasciato Sinjar all'Isis, i kurdi siriani e turchi hanno vissuto quella fase come un tradimento del popolo kurdo. Da allora, Barzani ha capito bene di aver bisogno dei kurdi di Ocalan e dei kurdi siriani del Pyd. Mentre inviava i peshmerga a sostegno dei combattenti kurdi siriani, è entrato nei campi profughi, si è seduto tra i rifugiati e ha ringraziato i comandanti del Pkk. In ogni caso Barzani ha inizialmente tradito il popolo kurdo lasciando Sinjar a se stessa: questo nessuno potrà mai dimenticarlo», prosegue Berivan. Anche i kurdi iracheni si sono trovati nel pieno del confronto politico tra governo turco di Erdogan e i kurdi di Ocalan. Non solo loro, i primi a pagare le conseguenze dello scontro politico in corso in Turchia è stata la diaspora in Europa e le tre attiviste kurde uccise a Parigi il 10 gennaio 2013: tra loro Sakine Cansiz, tra i fondatori del Pkk. «Il giorno prima del suo assassinio, Sakine doveva andare sulle montagne kurde per recapitare le proposte dei kurdi che vivono nelle capitali europee in merito ai colloqui per il cessate il fuoco con le autorità turche che sarebbero poi state condivise con Ocalan», ci spiega l'attivista. «Sakine ha trascorso 22 anni in carcere: è uno dei simboli della resistenza delle donne kurde, ha sostenuto con fermezza e convinzione la rivoluzione e l'identità del popolo kurdo, formandosi in prigione. Uscita di prigione si rifugiò nelle montagne del Kurdistan e poi venne in Europa dove ottenne i documenti come rifugiato politico in Francia. Sakine ha fatto parte della Commissione per il processo di pace. E ha incontrato tante volte Ocalan nella valle della Bekaa in Libano», aggiunge. In particolare, l'assassinio di Sakine sarebbe stato commissionato in Turchia. «I mandanti sono i servizi turchi, manovrati dal leader radicale Fetullah Gulen che voleva sabotare il negoziato di pace per il cessate il fuoco tra autorità turche e Pkk. I servizi segreti legati a Gulen avevano già tentato di sabotare i colloqui diffondendo informazioni sulla stampa turca in merito agli incontri tra kurdi ed Erdogan: il suo scopo è stato di mettere in allerta l'opinione pubblica turca contraria all'accordo con i kurdi», rivela l'attivista. «In un video riservato, Gulen dice direttamente: 'bisogna tagliargli (Pkk, ndr ) la testa, sono miscredenti che divideranno la Turchia'», aggiunge l'attivista. Nonostante questo i colloqui sono andati avanti e con la lettera del Newrooz 2013, Ocalan ha dichiarato la fine del conflitto armato e ha chiesto il ritiro dei guerriglieri kurdi. «Chi ha ucciso materialmente Sakine era il suo interprete e autista, Omer Guley (arrestato il 17 gennaio 2013 a Parigi). L'ha portata in macchina nell'ufficio della rappresentanza dei kurdi. Prima di andare in ufficio Sakine si è fermata a prelevare dei soldi in banca. Poi è salita in ufficio, le telecamere mostrano un uomo che entra e non esce». Con lei sono state uccise anche Fidan Dogan, del Knk con base a Bruxelles e Leyla Soylemez, una giovane attivista. «Sakine è stata uccisa dai servizi turchi ma i francesi non potevano non sapere. I kurdi che fanno politica vengono seguiti dai servizi segreti francesi costantemente. Il turco che l'ha uccisa si era infiltrato nel SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 111 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervista / BERIVAN CIZRE, ATTIVISTA PER LA DIFESA DEI DIRITTI DELLE DONNE 12/03/2015 Il Manifesto Pag. 9 (diffusione:24728, tiratura:83923) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato movimento tre o quattro anni prima», conclude Berivan. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 112 12/03/2015 Libero Pag. 7 (diffusione:125215, tiratura:224026) E dopo l'espulsione scatta la festa Il segretario ha silurato il «ribelle» proprio prima di brindare al suo compleanno a Strasburgo MATTEO PANDINI Appuntamento alle 21,30 in un ristorante nel cuore di Strasburgo, la Cloche à Fromage. Matteo Salvini è atteso da una decina di amici per festeggiare il suo 42esimo compleanno (ha fatto gli anni lunedi 9). Ma col passare delle ore, la giornata del leader leghista si complica ed entra nel vivo. In serata, quando lo attendono a tavola, il clima politico s'infiamma. Per tutto il pomeriggio il capo lumbard non ha risposto alla raffica di telefonate che gli volevano strappare qualche parola sulla trattativa con Flavio Tosi. E si è dedicato ad alcuni incontri con dei partiti stranieri. Obiettivo: costruire il famoso gruppo eurocritico che non è riuscito a realizzare con la La Pen all'indomani delle Europee 2014. Quando sale in macchina, accompagnato dall'europarlamentare veronese Lorenzo Fontana, Salvini risistema gli appunti con la dichiarazione da dettare alle agenzie. È quella che scrive la parola fine all'avventura del primo cittadino di Verona nelCarroccio. Dopo 25 anni. La scelta di certificare l'espulsione a tarda sera, dopo i telegiornali delle 20 e con la carta stampata che sta per chiudere le prime edizioni, non è figlia dell'intervista delle 20,30 di Lilli Gruber al sindaco, ma dal desiderio di non mettere in difficoltà alcuni leghisti - a partire da Massimiliano Fedriga - che erano a loro volta in alcune trasmissioni e sarebbero stati mitragliati dalle domande sull'espulsione. «Mi dispiace, ma non possiamo andare avanti così», spiega Salvini. Che ha ignorato la diretta del sindaco su La7 , limitandosi a leggere le note di agenzia. Quando Tosi afferma: «Al momento sono ancora nel partito», il suo destino è già segnato. Da alcune ore. Al telefono, Salvini detta la dichiarazione da far diffondere dall'ufficio stampa leghista. «Scrivi che prendo atto che...Ecco, poi chiamami che la riguardiamo». Cerca al cellulare il figlio Federico e s'informa con voce paterna: «Come è andata la tua giornata?». Quando termina la conversazione il telefono squilla di nuovo. I giornalisti lo invocano ma lui niente, «tra poco esce il comunicato, dovete aspettare, non dico nulla». Lo fa inviare pochi minuti dopo, seduto su una sedia di fortuna all'aperto e dove si fa rileggere la bozza. In attesa che il ristorante prepari il tavolo. Quando finalmente si siede e ordina una birra piccola, ha appena sganciato il siluro. Tosi espulso. Arriva del formaggio fuso. Affettati. Patate. Squilla il cellulare. È Porta a Porta . Si alza, fa un intervento in diretta, rientra nel locale. Risuona il telefono. «Tosi mi dà del Caino», annuncia alla tavolata senza non aggiungere altro. Scatta il brindisi per gli auguri. Tra i commensali, oltre a Fontana e ad alcuni collaboratori e amici, c'è anche Armando Siri. Fondatore di Partito Italia Nuova e sostenitore convinto della flat tax. Come dessert, il leader lumbard sceglie dell'ananas. Glielo portano con una candelina che si spegne da sola in un minuto. «Buon compleanno Matteo!». Una voce: «Guarda, si è spento il faro», cioè il simbolo della fondazione di Tosi Ricostruiamo il Paese e che Salvini ha definito «un partito nel partito». Matteo allarga le braccia e afferra il telefono. «A Tosi mando un sms, gli faccio i miei auguri sinceri. Ma ora lavoriamo solo per Zaia». Il sindaco non gli risponderà. Verso mezzanotte, il segretario del Carroccio torna in hotel. Una coppia di amici gli fa trovare un regalo. Una giacca. Lui ringrazia, ha gli occhi gonfi di sonno. «Sono stufo di parlare di litigi». Foto: I festeggiamenti per la vittoria della Lega in Lombardia nel 2013 [Fotogr.] SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 113 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il retroscena 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 2 (diffusione:88538, tiratura:156000) Il 730 a casa, un op di politici superfi ciali e di burocrati inetti Invece di semplifi care si complicano gli adempimenti EDOARDO NARDUZZI Il bollino rosso sull'arretratezza digitale della burocrazia italiana è stato dato dalla stessa Eu. Siamo agli ultimi posti europei per la capacità di offrire servizi ad imprese e cittadini usando le nuove tecnologie. Solo la solita Grecia ci è dietro. Del resto, non potrebbe essere altrimenti: quando manca una visione strategica alta e tutto è ridotto al presidio del binomio annunci per i media e svolgimento di modesti compitini burocratici la maglia nera ti rimane sulle spalle per sempre. Allora non può sorprendere che anche la strombazzata novità del 730 precompilato inviato a casa a tutti i contribuenti è già l'ennesimo op dell'Italia digitale. Innanzitutto il 730 dematerializzato non arriverà a casa, perché non esiste una cassetta della posta individuale virtuale nel quale recapitarlo. I contribuenti dovranno scaricarselo dal sito dell'Agenzia delle entrate. Ovviamente dopo essersi dotati della ennesima password che per essere ottenuta necessita di una procedura ad hoc e di qualche attesa, perché: o la si ritira personalmente presso gli uffici fi scali oppure si attende che ci venga recapitata a casa. La password, badate bene, non il 730 precompilato. Ad oggi i cittadini che sono già dotati di password e quindi che possono scaricarsi il 730 precompilato (mancano le spese mediche comunque e altre voci di spesa) sono circa mezzo milione. Signifi ca che all'appello mancano ancora diciannove milioni e cinquecentomila contribuenti che dovrebbero assoggettarsi alla procedura «richiesta password» nelle prossime settimane. Troppi, ovviamente. Caf e patronati la faranno ancora da padroni e il 730 precompilato a casa sarà un download per pochi early adopters. Cosa segnala l'ennesimo annunciato flop digitale? Due cose su tutte. Primo, che se metti a gestire questioni tecniche quelli che sanno di estetica e comunicazione ma non di tecnologia, ti ritrovi nella situazione nella quale, di fronte a un edifi cio complesso di dieci piani con una grande hall nel cui mezzo c'è una non bella colonna di cemento armato, questi si concentrano sul come eliminare la colonna senza capire che così cadrà l'edificio intero. Google e Oracle non sarebbero mai state fondate da politici o da burocrati, perché servono comprovati ingegneri per realizzare infrastrutture complesse e innovative. Secondo, che se l'Italia non si dota di una distribuita infrastruttura digitale i servizi innovativi resteranno tante Pec o tante carte di identità elettroniche. Banali conferenze stampa seguite dal nulla. Matteo Renzi fi nora in materia digitale ha preferito fare marketing politico di bassa qualità, poi non deve sorprendersi se per contare i troppi op gli servirà un giga pallottoliere. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 114 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PUNTO 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 12 (diffusione:88538, tiratura:156000) Clamoroso divorzio in casa delle Moto Morini Alceo Rapagna vota contro l'aumento di capitale Epic sim Iw Bank in Ubpi, entrambe controllate da Ubi Banca La Fininvest perde con il suo elicottero ANDREA GIACOBINO Clamoroso divorzio nel mondo delle due ruote. Ruggeromassimo Jannuzzelli, dell'omonima dinastia imprenditoriale già proprietaria della Camuzzi, ha dato le dimissioni qualche giorno fa dalla vicepresidenza di Moto Morini. L'abbandono di Jannuzzelli è stato preceduto, poche settimane fa, dalle dimissioni dal consiglio dell'ex chief financial officer Andrea Albonetti: così, in vista della prossima assemblea di bilancio del 9 marzo, decade l'intero board dell'azienda motoristica di Casalecchio di Reno fondata oltre 75 anni fa e oggi presieduto da Sandro Capotosti. Januzzelli e Capotosti, già presidente e padrone di Banca Profi lo, avevano rilevato Moto Morini nel 2011 dopo che questa era stata portata al fallimento sotto la guida di Maurizio Morini, nipote del fondatore, che aveva ricomprato il marchio dalla Ducati. L'azienda fu pagata 1,96 milioni di euro, attraverso la newco Eagle Bike, creata ad hoc da Januzzelli e Capotosti che poi, successivamente trasferirono il controllo alla lussemburghese Mmi. Jannuzzelli, entrato al 32% nella Mmi, ha poi progressivamente incrementato la quota fi no al 50%. I bilanci 2012 e 2013 non sono stati entusiasmanti perché Moto Morini ha perso quasi 5 milioni dopo che sono state immesse risorse da parte degli azionisti, in larga parte Jannuzzelli, per oltre 7 milioni. Perché le due dimissioni? Tutto è dovuto a una lunga serie di contrasti sulle strategie e sulle politiche bilancistiche fra il vicepresidente, responsabile del commerciale e della comunicazione dell'azienda e il presidente, che sovrintende alla produzione. L 'operato di Jannuzzelli ha svecchiato l'immagine di Moto Morini, che oggi vende 5 modelli di moto fi no a 1.200 cc, in una fascia di prezzo dagli 11 ai 2 mila euro, ha puntato sul canale di vendita telematico. Ma, soprattutto, ha ottenuto per il 2015 l'aggiudicazione di un importante contratto con una multinazionale giapponese che avrebbe portato ricavi per oltre 4 milioni di euro e l'azienda in sostanziale pareggio dopo che anche il 2014 si è chiuso con perdite per circa 1,7 milioni. La situazione patrimoniale, però,è diventa pesante perché, ad esempio, in presenza di perdite, il valore del marchio è stato mantenuto a soli 100 mila euro, mentre Capotosti è stato di volta in volta venditore e compratore della quota di Jannuzzelli. Che ora ha deciso di lasciare. Un divorzio clamoroso perché i due hanno fatto molte operazioni insieme attraverso il fondo di private equity Spinnaker e sono stati insieme nel cda di Euro y, poi rilevata da Meridiana. Si vola di più in casa Berlusconi, ma ancora in perdita. Il bilancio 2014 appena depositato del Consorzio Elicotteri Fininvest (Cefi n) attesta infatti che lo scorso anno il velivolo di proprietà Agusta Westland 139 ha avuto un tempo di ore/volo pari a 72 ore e 35 minuti, in aumento rispetto alle 54 ore e 35 minuti dell'anno precedente.A parità di tariffa oraria praticata (5.000 euro ora),i ricavi sono così saliti da 272.000 a 363.000 euro, ma il bilancio si è chiuso comunque in perdita per oltre 15.000 euro. Il Cefin fa capo per il 79% direttamente a Fininvest e per il restante 22% alla Dolcedrago ed è presieduto da Danilo Pellegrino, direttore generale della holding del Biscione. L'elicottero Agusta Westland 139 è un concentrato di tecnologia che vanta tre ore di autonomia e un sistema avanzato che gli consente di viaggiare di notte in condizioni di visibilità ridotta. Nel bilancio il costo originario del velivolo di 7,5 milioni è diminuito a 1,6 milioni, al netto degli ammortamenti che si sono accumulati nel corso degli anni. L'elicottero non viene usato soltanto dall'ex premier, ma anche da tutta una serie di manager di Fininvest e Mediaset. In Cefi n, comunque, fi gurano oltre 7,7 milioni di crediti che per larga parte (7,3 milioni) ri ettono il saldo del conto deposito di liquidità acceso presso il consorziato Fininvest, sul quale è stata depositata la liquidità eccedente il normale fabbisogno di gestione. Rispetto al 2013 questa voce è salita di oltre 1,1 milioni di euro derivante da depositi di liquidità (un milione) e per il residuo dall'accredito in conto degli interessi maturati. Può decollare il nuovo progetto di integrazione tra banca online e rete di private banker e promotori fi nanziari. Dopo ciò che è avvenuto in Bpm e Mps, infatti, è stato appena depositato il progetto di fusione per incorporazione di Iw Bank in Ubi Banca Private Investment (Ubpi) entrambe SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 115 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CARTA CANTA 12/03/2015 ItaliaOggi Pag. 12 (diffusione:88538, tiratura:156000) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 116 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato controllate da Ubi Banca. Il progetto spiega che i principali obiettivi della fusione sono quelli di «conseguire una crescita dei volumi intermediati tramite la costituzione di un'entità attiva nella prestazione di un'ampia gamma di servizi di livello elevato, operante tramite il canale telematico e con il supporto fondamentale del canale promotori finanziari», ma anche «conseguire sinergie di costo e ricavo» e «semplifi care la struttura del gruppo». Il progetto, fi rmato da Giovanni Lecchi presidente di Ubpi e Massimo Capuano presidente di Iw Bank, spiega che la nuova entità assumerà il nome di Iw Bank (e non Iw Bank Private Investment come indicato nei mesi scorsi) e trasferirà la propria sede legale da Brescia (sede di Ubpi) a Milano, sede di Iw Bank. Sono stare inoltre varate altre modifi che statutarie: almeno un quarto dei componenti il consiglio d'amministrazione dovrà essere indipendente ed è prevista la riduzione del numero massimo dei componenti il board da 13 a 7. Poiché entrambe le società sono detenute da Ubi Banca la fusione avviene con procedura semplifi cata, quindi senza fi ssare un rapporto di concambio. La nuova banca punta ad arrivare a 25 miliardi di masse entro il 2018, servendo complessivamente 400mila clienti: bisognerò ora vedere chi sarà il futuro capoazienda, considerate le due attuali fi gure guida, Cesare Colombi e Gianluca Bisognani, rispettivamente direttore generale di Ubpi e Iw Bank. Banca d'Italia ha rilasciato l'autorizzazione alla fusione lo scorso 27 febbraio. Aumento di capitale con qualche diffi coltà per Epic sim, la piattaforma per le pmi fondata e guidata da Andrea Crovetto, ex banker di Unicredit e Banca Finnat, che si prepara così ad accogliere fra i suoi azionisti i venture capital Digital Magics, quotato, e Siamosoci, di cui azionista di riferimento è Azimut. Qualche giorno fa, infatti,a Milano davanti al notaio Salvo Morsello si è svolta un'assemblea straordinaria di Epic sim guidata dal presidente e azionista Guido Ferrarini. All'ordine del giorno una delega al consiglio d'amministrazione per aumentare il capitale a pagamento da 1,29 a 2,09 milioni di euro mediante emissione fi no a 800 mila nuove azioni, da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2019. Ferrarini ha spiegato che la delega assicura al board «la massima essibilità e tempestività nell'esecuzione dell'aumento di capitale». Inoltre il presidente ha «di accompagnare il futuro aumento di capitale con una emissione di stock option da offrire ad amministratori e dipendenti in coerenza con la proporzione del 20% del totale di nuove azioni emesse». Al momento del voto, però, Alceo Rapagna, ex McKinsey ed Eni e oggi direttore marketing & new business di Rcs, azionista col 10,4%, ha posto una serie di distinguo e alla fi ne ha votato contro. Così la ricapitalizzazione è stata approvata dall'89,5% dei soci guidati da Crovetto (24,4%), Stefano Visalli (20,9%), Ferrarini Guido e i fi glio Sergio ciascuno col 13,9%, l'ex banker di Unicredit Andrea Moneta (4,7%), Roberto Crapelli (1,5%) amministratore delegato di Roland Berger Strategy Consultants, Valerio De Molli (3,1%) che guida il gruppo consulenziale Ambrosetti, Prometeia (5,2%) e Simonfid (1,5%). 12/03/2015 MF Pag. 1 (diffusione:104189, tiratura:173386) Serra si spiega sulle popolari Filippo Buraschi e Andrea Montanari Come anticipato da milanofi nanza.it il fi nanziere è stato ascoltato sui movimenti anomali dei titoli nei giorni precedenti il decreto di riforma. Vegas vuole capire se siano circolate informazioni privilegiate (Buraschi e Montanari a pagina 2) Un lungo confronto durato dalle 15,30 fino a sera. Il capo di Algebris, Davide Serra, come ha anticipato il sito milanofinanza.it, è stato sentito ieri dagli sceriffi della Consob sui movimenti anomali che hanno coinvolto le banche popolari nei giorni precedenti l'annuncio del decreto che impone la trasformazione in spa e la cancellazione del voto capitario. Prima di far partire la lettera di convocazione, gli uffici ispettivi dell'authority hanno ricostruito i picchi di scambi e valutazioni in borsa degli istituti coinvolti nella riforma: le prime indiscrezioni hanno iniziato a circolare il 3 gennaio mentre Matteo Renzi ne ha parlato apertamente venerdì 16 gennaio, a mercati chiusi, prima di licenziare il provvedimento nel consiglio dei ministri del 20 gennaio, a quattro giorni di distanza e dopo due giorni di mercati aperti. Le anomalie erano state sottolineate dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas, già l'11 febbraio scorso in occasione dell'audizione davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera riunite. Alcuni soggetti, secondo quanto riferito, hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio, «eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva. Le plusvalenze effettive o potenziali di tale operatività sono stimabili in circa 10 milioni di euro», aveva detto Vegas. In effetti dal 3 gennaio al 9 febbraio 2015 i corsi delle banche popolari erano saliti da un minimo dell'8% per Ubi a un massimo del 57% per Popolare Etruria; anche i volumi negoziati avevano fatto registrare consistenti aumenti. Lunedì 19 gennaio in una seduta la Bpm aveva guadagnato il 14,9%, Ubi il 9,7%, Creval il 9,63%, Bper l'8,5%, Banco Popolare l'8,3%, Etruria l'8,2% e Sondrio l'8%. «Procederemo ad audizioni», aveva aggiunto Vegas, «nei confronti di alcuni soggetti rispetto ai quali sono già emersi elementi che portano a ritenere necessarie indagini specifiche più approfondite». E uno di questi soggetti è stato individuato proprio in Serra, finanziere vicino a Matteo Renzi che ha sempre sostenuto di investire nelle Popolari ma che ha escluso in dichiarazioni pubbliche e in un comunicato ufficiale di avere operato sui titoli nel periodo incriminato. Consob intendeva ricostruire se Serra fosse entrato in possesso di informazioni privilegiato nel corso dell'elaborazione del provvedimento e se avesse poi operato sul mercato di conseguenza lucrando sui maxi rialzi dei titoli coinvolti nella vicenda. «Posso dire che siamo solo contenti che le autorità controllino tutto in maniera veloce e corretta», ha dichiarato ieri sera Serra all'agenzia Ansa. «È andata perfettamente», ha concluso. (riproduzione riservata) Foto: Davide Serra Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/popolari SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 117 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CONVOCATO IN CONSOB L'ACCESO CONFRONTO È INIZIATO POCO PRIMA DELLE 16 E SI È CONCLUSO IN SERATA 12/03/2015 MF Pag. 5 (diffusione:104189, tiratura:173386) Un terzo dell'attivo è un limite di partecipazione giusto Giuliano Segre* Nel loro venticinquesimo anno di vita le Fondazioni di origine bancaria, quando avvertono le prime rughe, quando ormai gli errori di gioventù li hanno commessi e li stanno scontando, quando peraltro hanno ormai acquistato una matura consapevolezza sul da farsi e quindi possono pretendere che venga riconosciuto il loro ruolo sussidiario nella società italiana, fanno una loro nuova remise en forme. Il Protocollo di intesa fra il ministro vigilante e l'Associazione delle fondazioni è un atto che ha valenza politica e capacità organizzativa. Sotto il primo aspetto si chiude una stagione di perplessità parlamentari sul ruolo delle fondazioni, sovente interpretate come luogo della spartizione del potere locale (ora invece attribuito alla banche popolari) fino al punto della promulgazioni di norme tanto incomprensibili quanto incostituzionali come la pretesa di introdurre un misterioso interlocking fra fondazioni e altri soggetti finanziari che con esse non producono né possono produrre comportamenti monopolistici lesivi della concorrenza. Sotto il secondo aspetto invece il «tagliando» era ormai necessario. Il Protocollo quindi indugia parecchio sulla gestione delle poste finanziarie dell'attivo fondazionale: per quanto erroneamente si parli di gestione del patrimonio in generale, in realtà vengono modellati i percorsi di rischio della parte del patrimonio investita in asset finanziari. Il modello rischio/rendimento sotteso è tipico delle gestioni conservative ed in effetti esso è esistenziale per ogni tipo di fondazione, che nella vulgata è definita come «un patrimonio per uno scopo»; perso il primo il secondo non può più essere conseguito. Il limite dell'esposizione al rischio verso un singolo soggetto al 33% del totale dell'attivo, valutati entrambi a valori di mercato, è molto denso di significati e farà giustizia di molte situazioni contabili ben diverse da una realtà che, per quanto autorizzata da norme del 2008, segna oggi una scala di valori irrealistici, talvolta mascherati da strumenti finanziari ora vietati, così come sostenuti da un indebitamento privo di senso economico. Poi il Protocollo mette ordine in una piattaforma di governo delle fondazioni assai difficile da definire in maniera compiuta poiché qualche migliaio di persone dal Duemila governa con ruoli diversi le 88 fondazioni: mentre le società che vi avevano creduto stanno abbandonando nel nostro paese il sistema di governo duale, per le fondazioni di origine bancaria esso è invece obbligatorio e si esprime attraverso percorsi talvolta contorti e assai densi. Una semplificazione in questo contesto sarebbe necessaria, ma qui viene appena sfiorata, esaltando il ricambio accelerato dei protagonisti, che quindi saranno sollevati più o meno quando avranno inteso bene il loro ruolo, che non dovrebbe essere politico, ma amministrativo. Ma a rendere più dispersa la capacità di raccolta degli amministratori viene introdotta una procedura «di piazza» tramite incontri pubblici locali, ampi nella convocazione e nella rendicontazione dei loro lavori. C'è da preoccuparsi, anche se le finalità sono lodevoli. Soprattutto però il Protocollo è fondamentale per il senso di cittadinanza che riapre alle fondazioni nella società italiana dopo che le sentenze della Corte Costituzionale dei primi anni duemila sembravano annebbiate nella considerazione del paese verso questa riforma delle banche pubbliche alimentata dal basso, che oggi potrebbe invece essere di guida nella nuova sistemazione dell'altro ramo del sistema bancario italiano rappresentato dalla Banche Popolari. (riproduzione riservata) *Presidente Fondazione Venezia SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 118 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 12/03/2015 MF Pag. 8 (diffusione:104189, tiratura:173386) Draghi proclama: il Qe funziona Il capo della Bce: gli acquisti di bond sovrani proteggono dal contagio greco. Btp a 30 anni sotto il 2% Per Ubs il piano dell'istituto di Francoforte spingerà gli investitori a riversarsi sull'azionario europeo Marcello Bussi Al terzo giorno dall'avvio, Mario Draghi alla Goethe University di Francoforte ha dichiarato che «il Qe funziona». Un'affermazione corroborata dalle performance della borsa tedesca, salita del 2,7% al nuovo massimo di tutti i tempi a 11.806 punti. Il terzo giorno del Qe è stato vissuto in maniera euforica dai mercati di Eurolandia nonostante le incertezze di Wall Street: Piazza Affari ha guadagnato il 2,2%, ai massimi dal febbraio 2011, Parigi il 2,4% mentre il rendimento del Bund decennale tedesco è sceso allo 0,174% e quello del Btp all'1,104%. E l'euro ha proseguito la sua marcia verso la parità con il dollaro, scendendo fino a 1,0528. Non stupisce che la borsa più pimpante sia stata quella di Francoforte. Il Qe avvantaggia in maniera clamorosa la Germania, dove pure alberga il suo massimo oppositore, il presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Le scadenze fino a 7 anni dei titoli di Stato tedeschi hanno tutte rendimenti sotto zero e perfino il decennale si sta avvicinando a questa soglia. Addirittura surreale l'esito dell'asta di ieri, in cui il Tesoro tedesco ha collocato 4,09 miliardi di euro di Schatz a 2 anni con rendimento del -0,24%, quindi inferiore alla soglia del -0,20% al di sotto della quale la Bce non compra bond. Cosa che non ha impedito di avere una domanda 2,2 volte superiore all'offerta. Va bene anche all'Italia, ovviamente, con il rendimento del Btp decennale che ogni giorno tocca nuovi minimi, mentre il Btp trentennale ieri è sceso per la prima volta nella storia sotto il 2% all'1,98%. Il trend è inoltre destinato a durare. Come ha sottolineato Stephan Deo, strategist di Ubs, le dimensioni del Qe della Bce (acquisti per 60 miliardi di euro al mese, pari a 720 miliardi in un anno) ammontano al 7,2% del pil di Eurolandia, mentre il deficit pubblico aggregato dei Paesi aderenti all'euro quest'anno è atteso al 2,2% del pil, pari a 205 miliardi. In breve, la Bce non sta solo acquistando la scorta netta di titoli sovrani dell'area euro equivalente al deficit, ma sta anche comprando parte dello stock esistente. Draghi ridurrà quindi il debito disponibile per gli investitori di 515 miliardi. Dalla Seconda Guerra mondiale non era mai successo che il debito diminuisse. Questo costringerà gli operatori a puntare su altri asset e quindi sull'azionario, compreso quello europeo verso cui stanno aumentando i flussi in arrivo dall'estero, in particolare dagli Usa dove molti investitori puntano sui listini del Vecchio Continente in vista del rialzo dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve. E così Draghi ha potuto fare la sua conferenza trionfale alla Goethe University, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa: gli acquisti di asset, ha osservato «hanno sempre fatto parte della politica» della Bce e anche la Bundesbank ha fatto ricorso a questo strumento negli anni 70. Draghi ha quindi osservato che «assistiamo a un calo dei rendimenti sovrani a lungo termine nonostante la nuova crisi in Grecia». Questo «ci suggerisce che il programma di acquisto di titoli mette al riparo l'area euro dal contagio e che aiuta anche la Bce a raggiungere i suoi obiettivi di politica monetaria». Meglio di così non potrebbe andare. (riproduzione riservata) L'INDICE FTSE MIB 22.000 22.400 22.200 22.800 22.600 23.000 10 mar 9 mar 9.00 17.30 9.00 17.30 9.00 17.30 11 mar Intraday 22.833 +2,18% IERI EURO/DOLLARO 1,04 1,06 1,08 1,10 10 mar 9 mar 9.00 17.30 9.00 17.30 9.00 17.30 11 mar Intraday Foto: Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/bce Foto: Mario Draghi SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 119 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BORSE EUFORICHE. FRANCOFORTE RECORD (+2,7%), MILANO +2,2%, AL TOP DAL FEBBRAIO 2011 12/03/2015 MF Pag. 9 (diffusione:104189, tiratura:173386) Poste, incontro decisivo tra Caio e Padoan Anna Messia Ci saranno la questione della Banca del Mezzogiorno e il nodo del servizio universale al centro del prossimo incontro tra il numero uno di Poste Italiane, Francesco Caio e il ministro dell'Economia, Pier Calo Padoan. Riunione che si ripetono con cadenza mensile e che hanno come obiettivo la quotazione del 40% del gruppo, pilastro portante del piano di privatizzazioni annunciato dal governo di Matteo Renzi. All'orizzonte non sembra esserci alcuna accelerazione rispetto all'obiettivo, che resta confermato, di realizzare l'ipo entro la fine dell'anno. L'ipotesi sul tavolo resta quindi quella di sfruttare la finestra di ottobre novembre. Il prossimo appuntamento tra il numero uno dell'azienda postale e il ministro dell'Economia si preannuncia però decisivo per due questioni chiave. Perché dovrebbe essere finalmente definito il destino della Banca del Mezzogiorno, l'istituto voluto dall'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che dovrebbe essere ceduto a Invitalia, ma su cui si stanno aprendo nuovi scenari. Ma soprattutto perché si dovrebbe addivenire a una soluzione per il rinnovo del contratto di programma per il servizio universale, per il periodo 2015-2019, che dovrebbe essere chiuso entro marzo e che rappresenta un tassello fondamentale per preparare Poste Italiane a Piazza Affari, come anticipato da MF-MilanoFinanza il 7 marzo scorso. Perché, come illustrato ieri da Caio, chiamato in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, così com'è oggi il servizio universale non è più sostenibile dal punto di vista economico per Poste Italiane: il costo per il gruppo è di 1 miliardo mentre il contributo dello Stato è di appena 340 milioni, scesi tra l'altro a 262,4 milioni con la legge di Stabilità 2015. I numeri illustrati da Caio sono allarmanti: a causa della crisi del settore del recapito, senza interventi correttivi, in un trend inerziale, nel 2019, Poste chiuderebbe con un Ebit negativo di 1,5 miliardi nel settore postale, portando in rosso l'intero gruppo. Per di più le novità contenute nel ddl concorrenza, che prevedono l'apertura del mercato della consegna delle multe e degli atti giudiziari dal 2016, ha spiegato Caio ai senatori, ha l'effetto di aggravare il trend negativo. Serve quindi accelerare per trovare la quadra e bloccare il trend negativo. A occuparsi della questione, come noto, è l'Agcom, chiamata a dare il via libera al repricing chiesto dalla Poste Italiane, che prevede l'aumento a 1 euro per la posta ordinaria (reintrodotta per legge) e un costo di 3 euro per quella prioritaria. Non solo. L'autorità dovrà anche approvare il piano di consegna a giorni alterni, esteso dalla legge di Stabilità, a un quarto del territorio nazionale, rispetto a un ottavo precedente. Al tavolo di via XX Settembre, cui venerdì 13 siederanno anche il capo della segreteria tecnica del ministero, Fabrizio Pagani, e il cfo di Poste, Luigi Ferraris, si discuterà poi, come detto, anche del destino della Banca del Mezzogiorno. Caio, a novembre scorso, ha detto senza mezzi termini che la missione di Poste Italiane non passa per la presenza della Banca del Mezzogiorno e Padoan ha parlato di trattative con Invitalia. La banca, nel frattempo, ha però chiuso il bilancio 2014 in utile per 40 milioni, il doppio di quanto previsto dal piano industriale e il rischio sarebbe oggi di cederla a un prezzo inferiore al suo valore. Per qualche motivo si starebbe ragionando su nuovo scenari che la valorizzino. Come la creazione di una newco con soci Poste, Invitalia e un fondo di private equity, allargandone l'accesso della banca a un numero maggiore di sportelli di Poste Italiane (oggi appena 250 su un totale di 13 mila sportelli). (riproduzione riservata) Foto: Francesco Caio Foto: Le anticipazioni di MF-MilanoFinanza SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 120 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VENERDÌ 13 SI AFFRONTERÀ IL NODO BANCA SUD E SERVIZIO UNIVERSALE. CRUCIALE PER L'IPO 12/03/2015 MF Pag. 13 (diffusione:104189, tiratura:173386) Campari: pronti al superdollaro Il ceo: nel 2014 abbiamo lavorato molto sull'integrazione delle realtà acquisite. In questo modo ci siamo molto rafforzati sul mercato americano. Buoni i risultati anche su quello russo. E il 2015 si presenta bene Carlo Cerutti CLASS CNBC Per Campari il 2014 è stato sostanzialmente un anno di transizione, in cui il management a tutti i livelli è stato molto impegnato nell'integrazione delle realtà acquisite, Forty Creek, che ha consentito al gruppo di rafforzare molto la presenza sull'altra sponda dell'Atlantico, e di Averna. Inoltre, non ha aiutato la situazione geopolitica in Russia, dove il gruppo è molto presente. Ciononostante, il gruppo l'anno scorso è riuscito ad aumentare i volumi di vendita del 2,4%, e del 4,2% nell'ultimo trimestre. Bene anche l'Italia, malgrado un terzo trimestre «terribile» come lo definisce l'ad Bob Kunze Concewitz. E adesso il gruppo, come sottolinea l'ad in questa intervista, si prepara a cogliere i frutti del lavoro svolto lo scorso anno. Domanda. Visti i risultati, come giudica nel complesso il 2014 di Campari? Risposta. I numeri sono stati in linea con le attese. Il 2014 è stato un anno molto intenso perché abbiamo fatto due acquisizioni, alcune ristrutturazioni e, allo stesso tempo, abbiamo creato tre nuove società commerciali all'estero e anche messo a regime un nuovo impianto. L'anno scorso è stato impiegato nel ricomporre il tutto e ci possiamo dire soddisfatti di come sia andato. D. In che modo le due acquisizioni, Forty Creek e Averna, si sono inserite nelle vostre strategie? R. La prima è stata fondamentale perché ci ha permesso di creare una piattaforma di distribuzione in Canada, che diventerà uno dei nostri cinque mercati principali. Infatti, dal primo gennaio operiamo per conto nostro con un portafoglio di marchi molto ampio e ci aspettiamo di accelerarne la crescita. Quanto ad Averna, è un marchio di eccellenza e anch'esso è stato integrato, per cui dal primo gennaio lo commercializziamo tramite le nostre strutture. Siamo ancora all'inizio di questa storia e abbiamo intenzione di sviluppare molto il business sull'estero. D. Andrete avanti con queste acquisizioni mirate, funzionali alla vostra strategia e nella vostra operatività a medio termine? Ci può dare qualche indicazione sul 2015 in tal senso, anche in termini di aree geografiche cui siete interessati? R. La nostra strategia resta invariata, nel senso che il nostro obiettivo è ampliare la massa critica sui mercati dove siamo presenti. Ormai abbiamo le nostre strutture in 18 mercati, dunque la scelta è vasta. Detto questo siamo come sempre molto oculati e non siamo disposti a pagare qualsiasi prezzo. D. Dei 18 mercati che menzionava, uno molto importante è quello russo che sta attraversando una fase critica, vista anche la svalutazione del rublo che riduce il potere di acquisto di questi importanti clienti. Quali sono le vostre preoccupazioni riguardo questo mercato? State cercando di coprirvi dai possibili rischi? R. Lo scorso anno è stato davvero molto positivo per la nostra attività sul mercato russo. Siamo cresciuti dell'11%, nonostante il generalizzato calo. Per quello che riguarda quest'anno, l'obiettivo è di chiudere in linea con il 2014, che vuol dire prendere tanta quota di mercato al leader, dunque non sarà una passeggiata. Detto questo, abbiamo tre motivi per essere preoccupati. Da un lato il cambio. Tutto ciò che vendiamo in Russia viene importato in gran parte dall'Europa, dunque il cambio incide parecchio. Ma una cosa che ci preoccupa forse un po' di più è la liquidità dei nostri clienti. Un aspetto al quale siamo molto attenti. Se la situazione non è in regola i camion non lasciano i nostri depositi. È per questo motivo che tra un mese e l'altro abbiamo avuto andamenti molto volatili. Infine siamo un po' ansiosi riguardo le politiche di prezzo di adottate da qualcuno dei nostri competitor, che sta facendo delle mosse non molto intelligenti. Vediamo quanto durerà. D. A livello globale questa forte svalutazione dell'euro rispetto al dollaro vi avvantaggia oppure vi dovete coprire dal rischio di cambio in Paesi nei quali la valuta non è l'euro? R. Bisogna considerare che abbiamo una rete di distribuzione estesa a livello globale, che conta 17 impianti sparsi in diversi Paesi. Per esempio, il 95% di quello che vendiamo in America viene prodotto in loco. Quindi l'effetto del cambio contro una valuta come il dollaro avviene solo a livello della traduzione ai fini del bilancio, ma non ne ha a livello di transazioni commerciali. D. Vedo tra i risultati che avete pubblicato un aumento dei ricavi in Italia del 9,4%, come giudica SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 121 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA L'AD KUNZE CONCEWITZ: CRESCEREMO ANCHE CON ACQUISTI MIRATI, MA SENZA STRAPAGARE 12/03/2015 MF Pag. 13 (diffusione:104189, tiratura:173386) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 122 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la situazione del settore nel Paese? R. Siamo cresciuti, senza acquisizioni, di circa il 3,5% in un contesto di mercato che ha perso quasi il 2%. Quindi abbiamo continuato ad accrescere la nostra quota. Vediamo come andrà quest'anno. L'anno scorso non è stato un anno normale perché abbiamo avuto un terzo trimestre terribile, dovuto a una situazione climatica che è stata veramente atroce. Per quest'anno speriamo di avere in quel periodo un tempo più clemente e soleggiato. D. I vostri volumi di vendita mostrano un'accelerazione nel quarto trimestre. Questo lascia ben sperare anche per il 2015? R. Assolutamente. (riproduzione riservata) CAMPARI 11 dic '14 11 mar '15 quotazioni in euro 4,5 5,5 5,0 6,0 6,5 6,4 € +3,47% IERI Foto: Bob Kunze Concewitz Foto: Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/campari 12/03/2015 Financial Times Pag. 4 (diffusione:265676, tiratura:903298) Catholic Church JAMES POLITI - ROME The Vatican is in advanced talks with Italian authorities to end decades of secret banking in the city state, as Pope Francis presses ahead with his efforts to clean up the finances of the Roman Catholic Church. The move would mark the latest step in the reform of the Vatican Bank, known as the Institute for Religious Works (IOR), which has been shrouded in controversy since its founding during the second world war. "The negotiations are at a good point. There are shared objectives: transparency and information exchange. It's reasonable to think we could close it by the end of the month," an official from the Italian finance ministry said yesterday. For years, the IOR has been eyed with suspicion by Italian and global authorities, which viewed it as a hub for illicit behaviour, from tax evasion to money laundering. But under intense pressure from governments and other financial institutions, Pope Benedict XVI and Pope Francis have undertaken sweeping changes to the IOR, closing as many as 3,000 accounts. Details of the agreement in the works with Italy remain under wraps but Father Federico Lombardi, the Vatican spokesman, also said it would involve "greater and more complete transparency and exchange of information for tax purposes". Matteo Renzi, Italy's prime minister, said in a recent interview with L'Espresso magazine that any deal with the Vatican would be modelled around similar ones agreed in recent weeks with Switzerland, Liechtenstein and Monaco, tax havens close to home. If the Vatican agrees to sharing information with Italian tax authorities and antimoney laundering investigators, it would mark a further departure from days in which money could be easily hidden within the walls of the Holy See, some analysts said. "It's good news that the Vatican is keeping up with developments elsewhere, and [such a deal] is consistent with the reforms that have been going on there," said Joshua Simmons, policy counsel at Global Financial Integrity, a Washington-based group that seeks to curb illicit financial flows. The Vatican Bank has about €6bn in assets, with most of its 17,000-plus clients being religious orders and Catholic charities operating across the world. Between 2013 and 2014 it brought in Promontory, a Washington-based advisory group, to screen each of its clients for dubious activity and it is now regulated by the Financial Information Authority, the Vatican financial regulator set up in 2010. Since last year, the IOR has been led by Jean-Baptiste de Franssu, the French former senior executive at Invesco, the fund manager. The biggest scandal almost certainly came in 1982 when Roberto Calvi, the chairman of Banco Ambrosiano, in which IOR was a big shareholder, was found hanging from London's Blackfriars bridge amid suspicions that he - also known as "God's banker" - was the victim of Mafia hitmen. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 123 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Vatican in talks to end decades of secret banking 12/03/2015 Financial Times Pag. 4 (diffusione:265676, tiratura:903298) Italy's centre-right JAMES POLITI - ROME Italy's highest court handed Silvio Berlusconi a big legal victory, confirming his acquittal on charges of sex with an underage prostitute and abuse of office, fuelling his supporters' hopes of an unlikely political revival. The 78-year-old former prime minister and media tycoon had been initially convicted of paying for sex with Karima "Ruby" El-Mahroug, a Moroccan nightclub dancer who was 17 at the time, and sentenced to seven years in prison. But Mr Berlusconi was cleared on appeal last year, mainly on the grounds that he did not know Ms El-Mahroug was a minor. That acquittal was confirmed for good last night. "Now that this sad chapter is over, I am back on the pitch to build, alongside Forza Italia and the centre-right, an Italy that is better, more just and more free," Mr Berlusconi said on his Face-book page yesterday. Mr Berlusconi was forced to step down as prime minister in the middle of the eurozone crisis in November 2011 and his legal travails, as well as the controversy over the so-called "bunga bunga" sex parties that he held throughout his time in office, contributed to his downfall. Mr Berlusconi was also found guilty of tax fraud and sentenced to a one-year term of part-time community service in an Alzheimer's clinic, which ended last week. Even so, Mr Berlusconi has remained at the helm of the centre-right Forza Italia party, which he founded more than two decades ago. But while it was once the dominant force in Italian politics, Forza Italia's support has declined dramatically in recent years and it has been eclipsed on the right by a resurgence of the anti-immigrant, antieuro Northern League. Some Forza Italia politicians have already split from the party and others are openly questioning Mr Berlusconi's leadership. Meanwhile, Italy's centre-left has taken advantage of the disarray on the right, with Matteo Renzi rising to power last year on a platform of sweeping economic and political reform. But the end of Mr Berlusconi's tax fraud sentence and his definitive acquittal in the "Ruby" case might mean he will make a last-ditch attempt at a political comeback, however difficult it may be, with the first test coming in May's regional elections. Mr Berlusconi remains banned from public office but has challenged the decision at the European Court for Human Rights. "The acquittal is a victory for liberty and truth. Forza Italia can start over now, stronger than ever, with its president," tweeted Andrea Mandelli, a senator from Mr Berlusconi's party. Others were sceptical. Corrado Passera, a former Italian banker and government minister under Mario Monti who is trying to create his own centre-right political movement, was dismissive. "The acquittal is good for him but the political judgment should not change. He betrayed the liberal revolution and cannot be the new voice that Italy needs," Mr Passera said, also on Twitter. Indeed, the high court ruling may have come too late to restore Mr Berlusconi's standing, both domestically and internationally, a reality even he acknowledged in his reaction. "I have nothing to blame myself for. . . but there is regret for the countless damage inflicted by this story, not just on me and my family but all Italians, the public life of our country, and our image in the world," Mr Berlusconi said. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 124 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 'I am back,' says Berlusconi after court victory 12/03/2015 International New York Times Pag. 3 (diffusione:222930, tiratura:500000) BY JIM YARDLEY AND GAIA PIANIGIANI ''I won't get drunk, but this time we should toast.''Former Prime Minister Silvio Berlusconi has no shortage of legal woes. His conviction on tax fraud was upheld last year, costing him a seat in Parliament. He remains under investigation by one magistrate for witness tampering, while he is also on trial in Naples on charges of political corruption.But Mr. Berlusconi, 78, did get some good news on Tuesday night when Italy's highest court upheld his acquittal in a case in which he was accused of paying for sex with an underage Moroccan prostitute during one of the infamous ''bunga bunga'' sex parties at his villa near Milan. Prosecutors alleged that Mr. Berlusconi first paid the Moroccan, Karima el-Mahroug, then 17 and nicknamed Ruby Heart-Stealer, for sex and later tried to pressure police to release her after she was arrested on suspicion of theft. The case also helped erode Mr. Berlusconi's political standing and led to accusations by his supporters that the proceeding was politically motivated.''A huge weight has been lifted from my heart,'' the Italian newspaper Corriere della Sera quoted Mr. Berlusconi as saying late Tuesday. ''I won't get drunk, but this time we should toast.''The immediate question is whether the acquittal will revive Mr. Berlusconi's political standing at a time when his center-right party Forza Italia is divided and Italy's center-left prime minister, Matteo Renzi, has emerged as the country's dominant political figure. Forza Italia is part of Italy's awkward left-right governing coalition, but the party's influence has declined as Mr. Berlusconi has seemed distracted by legal and business concerns.''Berlusconi's decline is well established,'' said Roberto D'Alimonte, a political analyst. ''It matters for him because he ran the risk of going to jail. But politically, it doesn't matter.''The controversy over the parties became public at the same time Mr. Berlusconi was in the midst of a political crisis in which he was ultimately forced to resign as prime minister in 2011, at the height of the European financial crisis. Mr. Berlusconi and Ms. Mahroug have denied ever having sex. Mr. Berlusconi has also argued that he was unaware that she was a minor.The legal journey has been a circuitous one: Alower court initially convicted Mr. Berlusconi in the case, sentencing him to seven years in prison, only to see that verdict overturned last year on appeal. In upholding the appellate decision, the Italian high court apparently agreed with Mr. Berlusconi's argument. A written judgment is expected in 90 days. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 125 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Top court backs acquittal for Berlusconi in sex case 12/03/2015 International New York Times Pag. 13 (diffusione:222930, tiratura:500000) International New York Times From the Pantheon to Brunelleschi's dome to Giò Ponti's pathbreaking Pirelli Tower, Italy has one of the world's proudest architectural heritages. But has this rich tradition inspired too many architects for one country to support? According to a new report from the Architects' Council of Europe, there are 153,000 licensed architects in Italy - a huge sum representing 27 percent of all the architects on the Continent. That's 50,000 more architects than there are in the United States, and more than the number in Britain and Germany combined. ''There are just too many of us, which makes for a very difficult working environment,'' said Luciano Lazzari, an architect in Trieste who is also the president of the Architects' Council of Europe. ''I was in Brussels recently and people asked me why we have so many architects. I honestly don't know why, apart from the tradition. It's a profession that's always been highly regarded in the past, and it still sounds good when you say it at parties, but in reality we are not well off.'' According to the Architects' Council report, which surveyed about 18,000 architects in 26 countries, principals at Italian architecture firms charge on average $39 an hour - about half the amount of their peers in Germany, France and Britain. Italian architects surveyed also reported some of the lowest job satisfaction rates on the Continent. ''I think anybody here who's an architect tries to tell his children not to become an architect,'' Mr. Lazzari said. ''That's something new. Traditionally, it used to run in the family.'' Although there are efforts to globalize the perspective of Italian architects - including a plan to offer advanced degrees in English at Milan's Politecnico, which has trained famous architects like Ponti, Aldo Rossi and Renzo Piano - only 4 percent of Italian architects say they have taken jobs outside of Italy in the past year, according to the survey. Mr. Lazzari said that Italian architects faced fierce competition for jobs from their peers and from other professions - like engineers or surveyors, who can also work on residential jobs. One reliable source of income, however, comes from maintaining Italy's protected historical buildings, which by law only architects can work on. ''What you think an architect does and what an architect actually does is far, far different,'' Mr. Lazzari said. ''Our biggest problem in Italy is bureaucracy - this very, very complex system which all are a part of. It makes it very difficult to work. If you spend 100 hours working, 98 will just be paperwork and bureaucracy. The fun part is very, very limited.'' STEPHEN HEYMAN SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 126 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato In Italy, an oversupply of architects 12/03/2015 The Guardian Pag. 2 Richer EU nations pressed to take in asylum seekers Plan would resettle the displaced thousands Harriet Grant The UN has drawn up radical plans for an "orderly relocation" of thousands of Syrian refugees from southern Europe to richer countries in the north, and is pressing the EU to agree to a year-long pilot programme.On the eve of the fourth anniversary of the Syrian conflict, and with ever greater numbers of refugees arriving in southern Europe , the UN refugee agency, the UNHCR, has approached senior EU figures to get backing for its proposal.The plan, outlined in a letter to the EU foreign policy chief, Federica Mogherini, and the commissioner for home affairs, Dimitris Avramopoulos, is a stark departure from EU policy, which forces asylum seekers to apply in their first country of entry under the 2013 Dublin regulation.The director of the UNHCR's Europe bureau, Vincent Cochetel, told the Guardian that new approaches were urgently needed before the crisis intensifies. "We are concerned that when the boat arrivals resume on a large scale in April, not all the lessons learned from last year have been drawn by EU member states," he said."More than twothirds of those disembarked in Italy moved on without fingerprinting or proper identification. At a time of increased security concerns over movements from Libya, this situation is abnormal. Not all those saying that they are Syrians or Palestinians are Syrians or Palestinians. And not all of them are refugees." The Syrian conflict has exacerbated a refugee crisis in north Africa and the Middle East. More than 3 million people are estimated to have fled the country in the past four years, and while most have remained in neighbouring countries - Lebanon, Turkey and Jordan - thousands have tried to make the perilous journey to Europe.Most who survive the Mediterranean crossing - and more than 3,000 died last year - end up in Italy and Greece. More than 25,000 Syrians arrived in Italy in 2014 alone.Italy and Greece say the EU's Dublin rule that migrants should apply for asylum in their country of arrival leaves them shouldering the burden. In practice, many simply slip through the net and move illegally around Europe. Cochetel said that the huge numbers of Syrians who choose to move irregularly across Europe could be reduced if people were allowed to legally travel onwards to join their family or to relocate to countries where they have relevant language skills or work opportunities."We need to convince them it is better to go legally, that there is an alternative to months of suffering," he said. "When I see a Syrian arrive in Italy who has relatives in the Netherlands who are not close enough to be eligible for reunion under the family directive, for example an 18-year-old with a brother in the Netherlands, the choice for policymakers is that he either moves illegally or legally." The proposed relocation, which would start as a one-year pilot, would focus only on Syrians who are recognised as refugees in Italy and Greece and would depend on an initial voluntary commitment from member states.But previous attempts to reform the Dublin rule have been met with fierce resistance during internal EU discussions. Britain and other northern European countries have fought in domestic and European courts to defend the right to return asylum seekers to their country of entry, despite lawyers and human rights groups arguing that protection and accommodation in Italy and Greece are inadequate.Cochetel acknowledge d only a significant interest in a new system would change desperate migrants' behaviour, but point ed out that pressure outside Europe's borders made it an urgent task."Last month Turkey bec ame the largest country of asylum in the world. Very few people take notice of this. [The project] will need to be large enough to constitute a credible alternative to what we have experienced so far: massive irregular secondary movements feeding trafficking, leading to human suffering and exploitation."Syria's civil war has killed 200,000 people and displaced 6.5 million within the country. Vedi pagina 24 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 127 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato UN's radical strategy to relocate Syrian refugees all over Europe 12/03/2015 The Guardian Pag. 24 UK exercises right to send Syrians to European country they arrived in, including new mother with mental health problems Harriet Grant Da pagina 2 Britain is quietly ejecting Syrian refugees to the EU countries they first arrived in, and is making it harder for Syrians to enter Britain legally, lawyers say.As the UN makes plans to funnel more Syrians from overwhelmed southern Europe to the richer north, official figures show more than 30 people were removed from Britain in the 12 months to mid-2014, while visa approvals fell from about 70% in 2010 to less than 40% last year."I have many Syrian clients whom the secretary of state has tried to send ... to other countries," said Greg Ó Ceallaigh, a barrister at Garden Court chambers. The Home Office was determined to send them back to apply for asylum in the first European country they arrive in, such as Italy or Bulgaria, under an EU rule known as the Dublin regulation."The worst case was an extremely vulnerable woman with a newborn child and serious mental health issues whom [they] tried repeatedly to send to Bulgaria at a time when it was well-known that the situation was very poor," he added.A freedom of information request found that between January 2013 and the end of 2014, 50 Syrians were removed from Britain under the Dublin rule, 18 of them to Italy. It is not known how many resisted removal, but Ó Ceallaigh said he had stopped several being removed since the war began.Challenges have been made mainly on the grounds that reception and accommodation conditions in Greece, Italy and Bulgaria are so poor they constitute a breach of article 3 of the European convention on human rights, the right to freedom from inhuman and degrading treatment. Returns to Greece were suspended across most of Europe in 2011, when the European court of human rights ruled conditions there amounted to a breach of human rights. In 2014 the UN high commissioner for refugees called for a moratorium on returns to Bulgaria from the rest of Europe because of conditions there, though that request has now been lifted.A test case challenging removals to Italy is to be heard this month at the high court in London. The people involved are not Syrian, but their case could be more generally applied to vulnerable asylum seekers.After a ruling from the European court of justice in 2013, lone children cannot be removed under the Dublin rule. Lawyers say such children from Syria face other obstacles in the UK. Deirdre Sheahan, a solicitor at Paragon Law, said they faced removal proceedings when they neared 18 if they had trouble proving they were Syrian. "In a decision we received for an 18-year-old adult Syrian male, the Home Office believe he is from Egypt," she said. "When a person flees their country, stopping to gather documentation is not always feasible nor something that would be a priority for them."I work with a lot of young Kurds from Syria. They face particular difficulties because they were a persecuted minority under the Assad regime and many never had official documentation."Syrians need visas to enter Britain legally. Applications have remained steady at about 8,000 a year, but while 70% were granted in 2010, the figure had fallen to 50% by 2012, and 39% last year.Colin Yeo, who runs the Free Movement blog, said: "The immigration rules for visits to the UK require the applicant to show an intention to return to the home country. The Home Office clearly takes the view that people are unlikely to want to return to a war zone and therefore refuses the applications, although often giving different reasons. The UK government seems hell-bent on keeping Syrians out."The oldest of eight children, Khalil Ahmed, now 25, from Deraa, was studying in Britain when war broke out four years ago, so was able to apply for asylum from within the country. After his father, Ibrahim, was detained and tortured by Syria's security services, Khalil's family abandoned their home and went to Cairo. Family reunification laws do not allow people to bring parents or siblings to Britain so Khalil paid for them to flee with his wages as a supermarket delivery driver.Ibrahim set out to join Khalil, planning to use the reunification laws to bring over his wife and other children. But when the Italian authorities rescued him in the Mediterranean, they took his fingerprints. After smuggling himself into Britain and claiming asylum, he was told under the Dublin rule he must go back to Italy.With his father fighting to stay in the UK, Khalil decided to bring his SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 128 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Britain using EU rule to eject vulnerable asylum seekers 12/03/2015 The Guardian Pag. 24 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 129 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato mother, Amira, across the Mediterranean route. He spent $4,000 (£2,600) on smugglers' fees so she could join him, leaving her five youngest children living in a Cairo mosque. "It took two months of thinking about it, it's such a difficult journey. But we needed to be together."Amira made it to England and was given asylum. Last month her children joined her on the reunification visa. Now they are all together but Ibrahim Ahmed is still fighting for the right to stay. Khalil says they will be devastated if he is sent back to Italy. "I am responsible for my family now. My parents are poor, rural people, they are not educated. My father is old and tired, he knows nobody in Italy, he doesn't speak Italian. He loves my mother so much and cannot bear to be apart from her - he has been married to her for nearly 30 years."A Home Office spokesperson dismissed the idea of opening up legal routes from Italy and Greece. "The UK has been at the forefront of the international response to the humanitarian crisis in Syria. We have pledged £800m, making us the second largest bilateral donor in the world. Since the crisis began we have also given sanctuary to nearly 4,000 Syrian nationals."However, we firmly believe in the established principle that those in need of protection should seek asylum in the first safe country they enter. Not acting to prevent the secondary movements of asylum seekers within the European Union is likely to lead to further flows to member states who are already under pressure, and who would be seen as a gateway to other parts of the EU." 12/03/2015 The Times Pag. 38 Tom Kington Rome Italy is backing a controversial proposal to process asylum claims in purposebuilt centres in Africa, before refugees risk the often fatal trip across the Mediterranean to Europe.Angelino Alfano, the interior minister, has added his voice to those calling for the creation of "refugee camps in Africa where screening can be carried out, so that there will be an equal distribution among European countries for those who have the right to asylum".He added: "If it's 'no', we will say, 'stay there'." He will promote the idea at a meeting of European interior ministers in Brussels today.Italian media reported that Niger, Sudan and Tunisia were candidates to host the European-asylum-processing outposts.Italy is facing a second year of record numbers of migrants setting sail for its shores from Libya. About 170,000 people made the trip last year, but more than 3,000 of them drowned after the rickety boats in which they put to sea sank.More than 9,000 have already set sail this year, far more than in the same period last year.About 67,000 migrants are now housed in temporary centres in Italy. According to the UN, deaths at sea this year - 474 - are running at double the rate of last year. "It is now more than five deaths every 100 who sail, compared with two and a half last year - there is a lot of political embarrassment about this," Carlotta Sami, a spokeswoman for the UN High Commissioner for Refugees, said.That embarrassment is being felt in Rome, but also in Brussels, where EU officials have also proposed asylum-application processing in Africa to save refugees making the gruelling trip across the Sahara, often enduring imprisonment and beatings at the hands of traffickers in Libya, before risking their lives at sea.Natasha Bertaud, the EU migration spokeswoman, said on Friday that a test scheme was being considered in Niger. Ms Sami said that the UN was "open to solutions", but that the scheme should be put in place only if certain conditions were met. "The country where the application is made must be ready to create a safe area for those requesting asylum, guarantee their rights and give them freedom of movement," she said. "EU states must also make more places available - this scheme should be a stepping stone, not a block."An Italian navy rescue operation has been replaced by a smaller EU patrol that does not operate in the waters near Libya where many boats sink - leaving rescue operations to the Italian coastguard. "Cargo ships that had stepped in to help rescues are being scared off by rumours that there are jihadists among the migrants," Ms Sami added. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 130 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Italy wants asylum-processing camps in Africa 12/03/2015 The Times Pag. 38 The Times Silvio Berlusconi has vowed to return to the centre stage of Italian politics after he was definitively acquitted of paying an underage prostitute for sex and seeking to cover it up (Tom Kington writes)."Finally the truth," the former Italian prime minister said yesterday. "With this sad episode behind us, I amback in the field to build, with Forza Italia and the centre right, a better Italy which is more just."On Tuesday, Italy's supreme court upheld his successful appeal against a sevenyear sentence in 2013 for paying Karima el Mahroug, a Moroccan dancer, for sex at one of his "bunga-bunga" parties when she was 17. However, his lawyer did admit to the court that "acts of prostitution" had taken place at the parties.Mr Berlusconi, 78, has just completed months of community service as part of a separate sentence for tax fraud and he continues to be banned from elected office. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 131 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cleared Berlusconi plans return 12/03/2015 Le Figaro Pag. 8 RICHARD HEUZÉ ROME ITALIE Cette fois, l'acquittement est définitif. Au terme d'un délibéré de dix heures, la Cour de cassation de Milan a confirmé tard mardi soir le verdict du 18 juillet dernier, qui exonérait Silvio Berlusconi de relations sexuelles tarifées « avec une mineure » et, alors qu'il est président du Conseil, de « concussion » sur un fonctionnaire de la préfecture de police pour obtenir le 27 mai 2010 la libération de la jeune femme.« Je me suis retiré une pierre de la poitrine », s'est écrié le Cavaliere (79 ans), qui a retrouvé sa pleine liberté d'action politique le dimanche 8 mars, Journée de la femme, après avoir purgé huit mois de travaux d'utilité publique auprès de malades d'Alzheimer pour expier une condamnation définitive pour fraude fiscale.C'en est donc fini de l'interminable feuilleton judiciaire du « Rubygate ». Il aura duré 49 mois, depuis ce 15 février 2011 où l'homme le plus puissant et, à l'époque, le plus riche d'Italie est mis en examen pour les soirées pimentées qu'il avait organisées au cours des années 2009-2010 dans sa luxueuse villa privée d'Arcore, dans la banlieue de Milan.Les cinq magistrats de la sixième section pénale de la Cour de cassation ont estimé insuffisantes les preuves réunies pour affirmer que Silvio Berlusconi connaissait l'âge réel de Karima elMahroug, dite « Ruby », la jeune Marocaine de 17 ans avec laquelle il a eu des relations sexuelles lors des soirées d'Arcore. Pour le tribunal, il aurait cru en toute bonne foi l'adolescente qui avait menti sur son âge réel et prétendait être la « nièce » de l'exleader égyptien Hosni Moubarak. Et avec la même bonne foi, « pour éviter un incident diplomatique » et « sans exercer de pressions excessives », il serait intervenu auprès de la préfecture de police de Milan pour obtenir sa remise en liberté, après son arrestation pour grivèlerie.« Troisième instruction »Silvio Berlusconi n'en a pas fini pour autant avec la justice. Le parquet de Milan vient d'ouvrir une troisième instruction contre lui et contre 42 autres personnes pour « corruption judiciaire » et faux témoignage sous serment. Les avocats du Cavaliere, une fournée de proches collaborateurs et un bataillon de jeunes femmes ayant fréquenté les salons d'Arcore, dont Ruby, figurent sur la liste. Le ministère public affirme que ces femmes auraient été « payées » par Silvio Berlusconi pour faire des déclarations « mensongères » lors de ses procès. Il en veut pour preuve des aides financières et des compensations, quelques appartements et voyages, dont elles auraient bénéficié. Dans une instruction parallèle à Bari (Pouilles), l'accusation se fonde sur des écoutes téléphoniques pour le moins confuses dans lesquelles il serait question, entre autres, de faire venir à dîner « deux bambine » (petites filles).Au plan politique, Silvio Berlusconi, qui a été déchu de son mandat de sénateur, imagine son retour. « Je suis de nouveau en lice pour construire avec Forza Italia et le centre droit une Italie meilleure », a-t-il déclaré mercredi. Mais il se trouve dans une situation nouvelle et plutôt inconfortable. Après la rupture du dialogue privilégié qu'il a entretenu pendant un an avec Matteo Renzi, il en est arrivé à appeler les siens à voter contre un projet de révision constitutionnelle en cours de discussion au Parlement. Le texte a été adopté mardi en seconde lecture (il faudra quatre navettes) par 357 voix contre 125, dont celles de Forza Italia. Mais dix-huit députés sur les 70 de son groupe se sont rebellés par écrit, affirmant n'avoir voté contre le texte du gouvernement que « par loyauté » envers leur leader. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 132 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Berlusconi definitivement blanchi dans le "Rubygate" 12/03/2015 Le Figaro Pag. 26 Désormais contrôlé par Fosun, le groupe dirigé par Henri Giscard d'Estaing veut reprendre son développement. [email protected] BERTILLE BAYART Du fait des opérations boursières, nos projets de développement ont été paralysés, surtout dans les dix derniers mois. On a perdu du temps. Il faut le rattraper HENRI GISCARD D'ESTAINGTOURISME C'est enfin l'épilogue pour le Club Med. Mardi soir, l'Autorité des marchés financiers (AMF) a révélé le verdict des urnes boursières : les actionnaires du groupe français de tourisme ont apporté à 98,29leurs actions à l'OPA du groupe chinois Fosun. Un score à la hauteur du prix qui leur était proposé - 24,60 euros par action, soit une valorisation de 939 millions d'euros -- propulsé à des niveaux inespérés par la bataille qui a opposé Guo Guangchang, le fondateur de Fosun, à l'Italien Andrea Bonomi.Un succès qui fait « la joie » d'Henri Giscard d'Estaing, le PDG du Club, « soulagé » aussi « que l'avenir du groupe soit désormais assuré » , et « conscient d'écrire une nouvelle page de son histoire » , soixante-cinq ans après sa création.Symboliquement, le Club Med va en effet quitter la cote boursière parisienne, à l'issue de l'opération de retrait que va désormais pouvoir engager Fosun. Un pincement au coeur chez certains, « une évidence » pour le PDG, qui reconnaît qu'il lui appartient maintenant de « faire, avec Fosun, la démonstration de l'intérêt de cette opération » .Henri Giscard d'Estaing veut en tout cas refermer cette parenthèse, « d'une longueur effrayante de deux ans » , consacrée aux opérations boursières. Il a repris son rythme de voyages effréné, à Rome, à Istanbul, en Chine, en Indonésie, pour négocier les futurs projets de l'entreprise et remobiliser les équipes. « Soyons réalistes. Pendant deux ans, les équipes de direction et les partenaires du Club Med ont eu les yeux rivés sur ces événements. Nos projets de développement ont été paralysés, surtout dans les dix derniers mois. On a perdu du temps. Il faut le rattraper » , explique-t-il. Et ce d'autant plus que, pendant cette période, la conjoncture s'est encore dégradée, surtout en Europe. Une situation à laquelle l'entreprise doit encore s'adapter.Thomas Cook en renfortIl faut aussi apprendre à vivre avec une nouvelle donne. Le Club Med a maintenant un nouvel actionnaire de référence, ce qu'il n'avait plus depuis le retrait d'Accor, il y a près de dix ans. Et Henri Giscard d'Estaing a un patron. « Des patrons, j'en ai déjà eu !, sourit-il. Les Agnelli, les dirigeants d'Accor, et un conseil d'administration qui a pleinement joué son rôle, vigilant, ces dernières années. » Le patron du Club préfère voir avec enthousiasme s'ouvrir cette nouvelle époque. L'entrée il y a quelques jours de Fosun au capital de Thomas Cook, grand partenaire du Club dans la commercialisation de ses produits, est à cet égard encourageante.La suite des événements dépendra évidemment de la capacité du Club à satisfaire son nouvel actionnaire. C'est un programme en cinq points qui s'engage maintenant. La première priorité du groupe est de mettre le cap sur le digital, en particulier le mobile, pour attirer les clients et gérer la relation avec eux à l'intérieur même des villages. Le Club travaille aussi à renforcer sa présence commerciale. Le groupe va ensuite plancher - il réunira ses chefs de village à Opio fin mars dans ce but - à l'amélioration de sa prestation hôtelière, challengée par une concurrence internationale toujours plus affûtée. Autre chantier : « Simplifier l'organisation, pour être plus agile et plus réactif », explique Henri Giscard d'Estaing.Enfin, cap sur le développement. Après Val Thorens et les Maldives, le Club a programmé sept ouvertures dans les années qui viennent, et des chantiers de rénovation ou d'agrandissement à mener de Cefalu, en Sicile, à Da Balaia, au Portugal, et Gregolimano, en Grèce, en passant par le Japon et la Chine bien sûr... Il vient aussi de décrocher un accord de principe pour la participation du gouvernement indonésien à un projet de nouveau village sur « un site magnifique » de l'archipel. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 133 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le Club Med veut « rattraper le temps perdu » 12/03/2015 Le Figaro Pag. 28 Son projet vise à donner au groupe audiovisuel public une plus grande autonomie. RICHARD HEUZÉ À ROME [email protected] AUDIOVISUEL Matteo Renzi veut doter la RAI, le groupe audiovisuel public italien, d'une « gouvernance claire » et d'un administrateur « doté de larges pouvoirs qui puisse décider en toute autonomie » , sans « devoir constamment faire des médiations avec son conseil d'administration » . Autrement dit, l'éloigner du contrôle du Parlement et de la « Commission de vigilance » composée de 41 députés et sénateurs qui font la pluie et le beau temps au sein de la télévision publique.C'est le sens du projet de loi qui sera adopté ce jeudi en Conseil des ministres avant d'être soumis au Parlement. Fort de l'adoption mardi par la Chambre des députés de son projet de révision constitutionnelle, Matteo Renzi espère encore une fois passer en force. Mais son projet se heurte au scepticisme de nombreux observateurs et enregistre l'opposition de Forza Italia, le parti de Silvio Berlusconi, et des centristes du NCD alliés au gouvernement.Avec ses 8500 salariés, ses 1581 journalistes à temps plein, ses 262 dirigeants et ses quatre journaux télévisés dotés d'autant de rédactions qui se livrent une concurrence effrénée, la RAI (Radio Audizioni Italiane) apparaît comme un diplodocus sans comparaison en Europe. Le Trésor, son actionnaire unique, en contrôle 99 %. Ces dernières années, la RAI, concessionnaire unique du service public, a cependant réduit ses coûts et équilibré ses finances, mais elle reste tributaire d'un endettement de plus de 440 millions d'euros.Le modèle de la BBCDepuis la première loi réglementant le paysage audiovisuel de 1975, qui a sanctifié le « pluralisme » de l'information télévisée tout en confirmant le monopole de l'État, plusieurs réformes ont été adoptées. En 1976, les télévisions privées locales ont été autorisées à émettre des journaux télévisés. Mediaset, qui appartient à Berlusconi, a diffusé le sien à partir de novembre 1980. En 1990, la loi Oscar Mammi a codifié les règles de la concurrence télévisée. En mai 2004, avec la loi Maurizio Gasparri, le Parlement a renforcé ses pouvoirs de contrôle.« On n'a pas besoin de quatre journaux télévisés pour garantir le pluralisme de l'information » , relève Milena Gabanelli, directrice du programme d'investigation « Report » de la troisième chaîne de la RAI, qui vante le modèle de la BBC et de sa newsroom commune à toutes les chaînes d'information. D'autant, fait remarquer le professeur de sociologie Michele Sorice, qu'en Italie « la loi de 1975 a été rapidement contournée avec la pratique déplorable de la lottizzazione » . Le terme, intraduisible, consiste à attribuer à chaque grand parti politique une chaîne d'information. Encore aujourd'hui, l'influence politique se fait fortement sentir à l'intérieur de la RAI.De là à implanter un administrateur délégué nommé par le gouvernement et responsable devant lui seul, il y a un risque. Michele Sorice le voit comme « une anomalie » , un « retour aux années soixante » quand le service public, qui a commencé à émettre le 1er janvier 1954, était « l'émanation directe du gouvernement » .Matteo Renzi s'en défend et affirme vouloir instaurer un service public « plus alerte » , fonctionnant « comme tout groupe privé » et répondant mieux à sa mission. Le débat parlementaire s'annonce ardu. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 134 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Matteo Renzi propose une réforme de la RAI 12/03/2015 Le Figaro Pag. 28 Le Figaro Le groupe italien de presse et d'édition, propriétaire du Corriere della Sera, a réduit ses pertes de moitié en 2014, à 110,8 millions d'euros contre 218,5 millions en 2013, en dépit d'un chiffre d'affaires de 1,27 milliard d'euros, en baisse de 2,6 %. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 135 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RCS réduit ses pertes 12/03/2015 Le Monde Pag. 6 (diffusione:30179, tiratura:91840) La Cour de cassation italienne a confirmé, mardi 10 mars dans la soirée, l'acquittement de l'ancien chef de gouvernement Silvio Berlusconi dans le procès dit " Rubygate ", une décision définitive. Dans cette affaire, du nom de la jeune danseuse marocaine Karima El-Mahroug, dite Ruby, 17 ans, M. Berlusconi, 78 ans, avait été condamné en juin 2013, en première instance, à sept ans de prison et à l'interdiction à vie de mandat public pour prostitution de mineure et abus de pouvoir. - (AFP.) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 136 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato " Rubygate " : Berlusconi définitivement acquitté 12/03/2015 Les Echos Pag. 19 (diffusione:118722, tiratura:579000) DEFENSE : Les premières études de faisabilité d'un drone MALE de renseignement européen seront lancées lors du salon de Bourget en juin, a annoncé hier Jean-Yves Le Drian, le ministre de la Défense (lire page 3). Financé par l'Allemagne, la France et l'Italie, ce drone pourrait être mis en service vers 2025, a-t-il ajouté. Ces études satisferont Dassault, Airbus et Finmeccanica qui militent pour que l'Europe devienne autonome en la matière. Faute de solutions disponibles, l'armée française a dû acheter des drones Reaper américains. Elle doit en commander trois de plus à l'été sur la douzaine qu'elle envisage de détenir. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 137 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Drone européen : Le Drian promet le lancement des études pour le Bourget 12/03/2015 Liberation Pag. 9 Rubygate : les plaisirs innocentés de Berlusconi Monde - De notre correspondant à Rome Éric Jozsef Deux jours seulement après avoir fini de purger sa peine d'un an de travaux d'intérêt général à la suite de sa condamnation pour fraude fiscale, Silvio Berlusconi peut pousser un nouveau soupir de soulagement. Lundi soir, la Cour de cassation l'a en effet définitivement acquitté dans le scandale sexuel du «Rubygate», du surnom de la danseuse Karima el-Mahroug,«Ruby, la voleuse de cœurs». L'affaire, qui avait éclaté en 2010, avait défrayé la chronique et passablement affaibli le patron de la droite italienne, qui occupait alors le fauteuil de président du Conseil. Berlusconi était soupçonné de «prostitution de mineure» et d'abus de pouvoir. Concrètement, il était accusé d'avoir entretenu des relations sexuelles au cours des soirées sulfureuses dites du «bunga bunga» avec Ruby, alors âgée de 17 ans et demi. Il lui était également reproché d'avoir fait pression sur la préfecture de Milan pour faire libérer la jeune fille, au printemps 2010, alors que celle-ci venait d'être appréhendée pour un petit larcin. En déplacement à Paris, Berlusconi avait téléphoné aux fonctionnaires de police, les priant de relâcher Ruby pour éviter des ennuis diplomatiques. «C'est la nièce du président égyptien, Hosni Moubarak», avait-il prétendu en substance. «Cette explication est digne d'un film de Mel Brooks», a ironisé lundi le procureur de la Cour de cassation, qui a aussi évoqué au passage «la passion dévastatrice» du quasi-octogénaire pour les adolescentes. Néanmoins, les juges de la juridiction suprême italienne ont confirmé l'acquittement prononcé en appel, en juillet 2014, lequel avait totalement renversé la condamnation, en première instance, à sept ans de réclusion. Casseroles. Pour la justice italienne, il est donc définitivement établi que Silvio Berlusconi pouvait ne pas savoir que l'audacieuse Ruby était mineure. «Les faits reprochés [la prostitution, ndlr] ne constituent donc pas un délit.» De même que la recommandation effectuée auprès de la préfecture de Milan. «Je suis extrêmement heureux», a commenté l'ancien président du Conseil, qui échappe aussi à une peine accessoire d'interdiction à vie de tout mandat public. Il s'est déclaré plus que jamais déterminé à revenir dans le jeu politique : «Je suis de nouveau en lice pour construire avec Forza Italia et le centre droit une Italie meilleure.» C'est oublier qu'il reste inéligible jusqu'en 2018 à la suite de sa condamnation pour fraude fiscale et qu'il a encore d'autres casseroles judiciaires. Mais surtout que son parti - en chute dans les sondages (13%) - est aujourd'hui en morceaux. Collaboration. Certains de ses lieutenants préconisent une opposition frontale au gouvernement de centre gauche de Matteo Renzi. D'autres plaident pour une collaboration avec le nouvel homme fort de la politique italienne, notamment sur les questions économiques et institutionnelles. Berlusconi semble balancer au gré de ses conseillers et des initiatives de Renzi, lequel n'a pas hésité à le rouler dans la farine, fin janvier, pour choisir, seul, le nom du nouveau chef de l'Etat. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 138 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Retour sur. Accusé de prostitution de mineure, l'ex-président du Conseil italien a été acquitté. 12/03/2015 Wall Street Journal Pag. 6 Record numbers attempt risky passage to Italy amid more limited rescue operations; smugglers' new, brutal tactics BY DEBORAH BALL AND GIOVANNI LEGORANO LAMPEDUSA, Italy-On a recent chilly day, people smugglers loaded more than 3,800 Africans onto 20 flimsy boats on beaches in Libya, forcing some aboard at gunpoint. They gave some of them satellite phones programmed with the number of Italy's Coast Guard central command in Rome and then set them afloat.After hours at sea in frigid temperatures, the migrants called the Italians for help. Over the next three days, the command center orchestrated a nonstop rescue operation. At one point, near the Libyan coast, four smugglers brandishing Kalashnikovs threatened a Coast Guard vessel with 247 migrants aboard, demanding the sailors return one of the migrants' boats."We are facing an exodus of epic proportions," Adm. Giovanni Pettorino, head of operations for the Coast Guard, said a few days later. "And it's becoming much more difficult and dangerous for us. But we can't leave anyone to die."The large flow of boat people crossing the Mediterranean this winter, a season that normally sees a sharp drop in such voyages, heralds what is likely to be a recordbreaking year on one of the world's busiest and most dangerous migrant routes. Since Jan. 1, about 9,500 migrants have attempted the passage to Italy, 70% more than in the same period last year. The head of Frontex, the EU's border- control body, says hundreds of thousands of people in Libya could be preparing to make the crossing.The surge exposes the burden Italy still shoulders in coping with the influx. The fractious response from the EU to the tide of boats, meanwhile, reflects Europe's inability to craft a coherent policy on migration. The result: a patchwork of conflicting immigration policies that has deepened acrimony among member states.Last year, about 218,000 migrants crossed the Mediterranean by boat. At least 3,500 died trying, making it the world's deadliest migration route. The vast majority departed from Libya headed to Italy.After about 360 Africans drowned off the coast of Lampedusa in October 2013, Italy hastily assembled an aggressive operation- dubbed Mare Nostrum-of Navy patrols that rescued more than 170,000 migrants last year.Last fall, after heavy criticism of Mare Nostrum by anti- immigrant groups, Rome persuaded the EU to establish new sea patrols, dubbed Operation Triton, as a substitute for Mare Nostrum.But EU members contribute voluntarily to Triton, and a reluctance to fund search- and- rescue operations left the operation with a budget of just €2.9 million ($3.1 million) a month, a third of Mare Nostrum's. The operation, which started Nov. 1, also has a mandate to go no further than 30 miles from the Italian coast.This winter has quickly exposed the weaknesses of Triton. The expansion of Islamic State and the breakdown of law and order in Libya is driving more people to flee to Italy. Meanwhile, Africa's swelling population means migration to Europe has become a permanent phenomenon. "We've been managing this problem in a piecemeal way," says Alfonso Giordano, professor at Rome's Luiss University. "But this is a structural problem now."Matthew Okosodo, a 26-year-old Nigerian, was working in Libya as a cleaner when the rising violence prompted him to seek the help of people-smugglers to leave last month. When he saw the rough sea conditions at his departure, he refused to board the flimsy inflatable dinghy the smugglers had organized. One pointed a gun at his face and forced Mr. Okosodo and others, including two pregnant women, aboard."People were screaming and vomiting on the boat," he recalled. "I was, too. We had no water or food." After a few hours, the Italians rescued the group.The end of Mare Nostrum and the limited mandate of Triton have left the Italians undertaking searchand-rescue operations that are riskier for the Coast Guard and for the migrants themselves.The huge Navy ships involved in Mare Nostrum hewed close to the Libyan coast and reached the migrant boats quickly. Now, much smaller Coast Guard cutters are dispatched from Sicily or Lampedusa, taking longer to reach the boats. "With Mare Nostrum, it took half the time to reach these boats," Adm. Pettorino said.The smugglers have also adopted new, more brutal tactics to bolster their revenue, migrants and officials say. In early February, people smugglers forced young African migrants- clad in little more than SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 139 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Migrant Surge Exposes EU Policy Discord 12/03/2015 Wall Street Journal Pag. 6 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 140 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tshirts and without food and water- to board an inflatable raft amid gale force winds and frigid temperatures. Twenty-nine of them died of hypothermia.The situation has forced the Triton patrols to venture beyond their 30-mile perimeter, blurring its core mission. The Italians have repeatedly called on Triton vessels to assist in rescue operations close to the Libyan coast. Triton, which cannot refuse a request for help, has helped save a third of the 22,300 people rescued since November.The large numbers, as well as the deaths of at least 300 migrants last month, pushed the EU to extend Triton until at least the end of the year and give Rome more money for its own search- and- rescue efforts. Dimitris Avramopoulos, the EU's migration commissioner, said Brussels would react quickly should Italy want more help.Europe's stopgap response to the boat people reflects the contradictions of the EU's approach to immigration in general. The abolishment of internal borders piled the pressure on countries such as Greece, Spain and Italy. Meanwhile, radically different immigration policies with the EU have opened deep rifts.The EU say 177,000 applications for asylum were filed in the third quarter of 2014, 50% higher than the same period in 2013. But decisions on awarding asylum are undertaken on a national basis, resulting in wildly different rates of accepting asylum claims. Many migrants head to Germany and Sweden, which together make up about half of all asylum claims because of high acceptance rates."We have 29 different asylum and immigration systems," says Elizabeth Collett, director of Migration Policy Institute Europe. "Those tensions are increasing over time."Last week, EU officials said they aim to have a pan-European agenda on immigration ready by May. This week, Italian officials began pushing for the establishment of EU-backed reception centers in African countries where migrants could apply for asylum Europe, thus discouraging them from making the dangerous passage.But most expect little real progress, unless a surge in deaths in the Mediterranean forces the leaders to take action."No one expected such a big number of arrivals this winter," says Eugenio Ambrosi, European regional director for the IOM. "The numbers will increase with the summer. We'll have to see if that pushes the discussion ahead." 12/03/2015 Wall Street Journal Pag. 21 BY NATALIA DROZDIAK DÜSSELDORF, Germany- E. ON SE and RWE AG, Germany's top utilities and two of the world's biggest power companies, face grim prospects, their chief executives said this week.Falling demand for power and heavy government subsidies for renewable energy have so undermined the pair's traditional business model that their earnings will be squeezed this year, they said. Both are struggling to cope with the upheaval.Their troubles mark a sharp reversal for the companies, which until recently had swagger and global ambitions. Just a few years ago, E.ON was a major investor in overseas energy ventures.RWE's market value has fallen by half to roughly €14 billion ($15 billion), since mid-2010, when Germany announced new taxes on nuclear plants. E.ON's market capitalization has fallen by 36% to roughly €28 billion over that period.E.ON on Wednesday posted its largest-ever net loss of €3.2 billion for 2014. After switching tacks repeatedly over recent years, the utility said in November that it would split into two companies, one focused on green energy and the other on fossil fuels.RWE avoided posting a loss for last year but said this year's outlook was less certain because of lost income at its conventional power plants. Chief Executive Peter Terium said Tuesday that up to 45% of the company's conventional power plants weren't commercially viable because of low wholesale electricity prices. RWE generates almost all of its power from coal, gas and nuclear energy.In response, RWE is accelerating cost cuts.E.ON is moving more aggressively. The company has been shedding its assets in Italy and Spain, where it expanded in 2007 and 2008 on expectations of robust economic growth.The global financial crisis and the subsequent eurozone crisis upended that plan. E.ON said Wednesday that part of the €4.5 billion impairment charges it posted for the fourth quarter, which led to last year's net loss, were caused by its power-generation business in Italy.After E.ON's investments in Southern European foundered, the company shifted to focusing on emerging markets outside Europe, including Russia, Turkey and Brazil. The company anticipated fastergrowing demand for energy in those markets than in Europe.But E.ON's luck turned sour in those markets as well. Last year's earnings were hit hard by the Russian ruble's plunge. In Brazil, the company's Eneva SA joint venture filed for bankruptcy, leading to significant write-downs.Eneva failed after the business empire of E.ON's partner, Eike Batista, collapsed in 2013. E.ON has been forced to invest about €1.3 billion in Eneva since entering the Brazilian market in 2012, far more than originally planned. "We are not happy with the developments there," said CEO Johannes Teyssen.Mr. Teyssen's response to E.ON's woes is to split the company. "The preparations are making good progress," he said. E.ON will provide more details on the plan in the second quarter, by which time it hopes to have set up management teams for both new companies.E.ON aims for both to be legally and operationally independent by the end of this year, ahead of the formal shareholder vote to confirm the split scheduled for June 2016, the company said.RWE, meanwhile, has focused on a more traditional restructuring that involves cost cuts, divestments and lower investment. Last week, RWE completed the sale of its Dea oil and gas unit for €5.1 billion to LetterOne, an investment fund led by Russian oligarch Mikhail Fridman. The sale is expected to help RWE cut its €31 billion in debt.The company is targeting a total of €2 billion in savings by 2017 via cost cutting and other efficiency efforts. But even that won't be enough to offset losses this year, RWE said. It wants to expand its gas and electricity supply, distribution networks and renewable-energy businesses and continue developing home-efficiency products like smart meters.RWE plans to invest €1 billion in renewable energy between 2015 and 2017, the sum it spent last year, when costs exceeded expectations at offshore wind projects in Germany and Britain.Despite pain at its conventional operations, RWE doesn't plan to stop generating electricity from traditional energy sources. Mr. Terium, the CEO, forecast that half of Germany's electricity in 2030 will still come from conventional sources.Analysts said Mr. Terium must do more than retrench. "With a generation fleet that does not throw off any cash," said UBS analyst Patrick Hummel, "we think RWE still lacks a clear answer about its long-term strategic positioning." SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 141 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato German Utilities Expect Dim Year 12/03/2015 Panorama - ed. N.11 - 18 marzo 2015 Pag. 74 (diffusione:446553, tiratura:561533) Dove arriva la tela di Bassanini Socialista con Craxi, poi comunista e ora piddino, il presidente della ricchissima Cassa depositi e prestiti è al centro di tutte le più importanti partite economiche. Anche perché serve a Matteo Renzi. Stefano Cingolani La rete a banda larga? Ci pensa la Cassa depositi e prestiti. Nazionalizzare l'Ilva? Nessun problema. Il piano Juncker? Ecco qua otto miliardi di euro. Liquidare al più presto i debiti dello Statoe spendere per opere di pubblica utilità? La Cdp era nata proprio per questo a Torino nel lontano 1850. L'ufficio studi ha calcolato che senza di lei il prodotto lordo italiano sarebbe inferiore di due punti percentuali, forse anche di più con tutti gli impegni che si è presa. Lei sempre lei, la caposala dello stato ospedale diventa volano della ripresa. Alla guida di questo caterpillar delle partecipazioni statali c'è un banchiere che viene dal mondo privato, Giovanni Gorno Tempini,e un professore, Franco Bassanini, 74 anni, giurista che ha attraversatoi mille sentieri della politica, ex socialistae costruttore di complesse architetture istituzionali, come Alberto Beneduce, il plenipotenziario economico di Mussolini, inventore dell'Iri. Bassanini, abbandonato il Psi in contrasto con Bettino Craxi, ha aderito al Partito comunista nel 1981. Parlamentare di lungo corso; membro di una infinità di commissionie consigli di amministrazione in Italia e in Francia, sua seconda patria che gli ha attribuito la Legion d'onore; ministro nei governi Prodi, D'Alema e Amato. Ha cercato di semplificare la pubblica amministrazione con alcuni risultati (l'autocertificazione)e ha lasciato un'impronta sulla riforma dell'articolo quinto della Costituzione, che devolve parte del potere alle Regioni. Il suo pensatoio Astrid continuaa sfornare proposte a tutto spiano alle quali attingonoi ministri, come Marianna Madia (Pubblica amministrazionee semplificazione). La seconda moglie Linda Lanzillotta, anch'essa ex ministro ed esponente del Pd, è vicepresidente del Senato: il suo nome era circolato quando si cercava una candidata per il Quirinale. Ma, nonostante la vasta rete relazionale, Bassanini sarebbe rimasto un influente suggeritore se il casoe la necessità non gli avessero messo tra le mani la Cassa. Tutto comincia nel 2003 con Giulio Tremonti. L'introduzione del patto di stabilità interno che distribuisce le risorse agli enti locali, ha svuotato la Cdp. Un peccato perché in Francia la sua sorella maggiore Caisse des dépôts era diventata la holding di tutte le principali imprese pubbliche, mentre in Germania la Kreditanstalt für wiederaufbau fondata per gestire il piano Marshall, aveva aggiunto una funzione in più: sostenere il mittelstand, le medie aziende industriali. Proprio grazie a Cdc e Kfw i due Paesi hanno ottenuto di parcheggiare una fetta di debito fuori dal perimetro statale. Tremonti, così, fa entrare nel capitale della Cdp le Fondazioni bancarie (oggi hanno il 18,4 per cento), un escamotage per aumentare lo spazio di manovra delle finanze pubbliche. Quando scoppia la Grande crisi nel 2008, il palazzone di via Goito a Roma diventa una diga contro la tempesta. E qui arriva Bassanini, nominato presidente come espressione delle Fondazioni bancarie grazie a Giuseppe Guzzetti, e di un milieu politicoculturale che ruota attornoa Giuliano Amato, vecchio amico fin dagli Anni 70. La Cdp ha molte braccia operative: il Fondo strategico italiano, il Fondo per le infrastrutture, una società immobiliare. È la principale azionista di Eni, Ternae Snam. Ha assorbito anche la Sace che assicura l'exporte Fintecna erede dell'Iri attraverso al quale oggi passa il salvataggio Ilva. Come utilizzare questi strumenti? Nel quartier generale romano hanno individuato tre missioni: 1) sostenere i settori industriali strategici; 2) consolidare le infrastrutture produttive; 3) diventare la rete delle reti (gas, luce, telefoni). Tutti compiti che richiedono di erogare il creditoe qui cominciano i problemi: chi paga e chi vigila? Se fosse un vera banca avrebbe bisogno di rafforzare il patrimonio oggi pari a 19,5 miliardi. Per aumentare le munizionia valle, la Cdp ha stipulato accordi con fondi strategici stranieri: con i cinesi nelle reti, coni russi per la cooperazione economica, con il Kuwait e il Qatar per il Made in Italy. In tutto entrano oltre 4 miliardi. La Banca d'Italia preme e persino la Corte dei conti chiede chiarezza. Bassanini si copre dietro le cugine d'Oltralpe, anch'esse creature dalla doppia identità. Intanto, i ferti sono sostenuti dallo Stato. E adesso anche la Sace vuol fare la banca, quotandosi in borsa. L'erogazione diretta di crediti darebbe una potenza di fuoco di 20 miliardi di euro e SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 142 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato protagonisti 12/03/2015 Panorama - ed. N.11 - 18 marzo 2015 Pag. 74 (diffusione:446553, tiratura:561533) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 143 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato l'innovazione è gradita alla Confindustria dalla quale proviene il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi. Una operazione del genere, però, verrebbe osteggiata dalle banche,e la stessa Cdp non vuol certo perdere un anello importante della sua catena. Tanti ruoli, tante tensioni. Come quelle provocate nel settore alberghiero per l'ingresso del Fondo strategico nella società inglese di Rocco Forte. Ma le più acute sono senza dubbio nelle telecomunicazioni. Bassanini vuole collegare l'Italia con la fibra ottica. La Metroweb della quale è presidente, è l'unica ad avere una vera rete soprattuttoa Milano. Quindi, può diventare il perno attorno al quale far ruotare gli operatori privati. Sia Vodafone sia Wind sono interessati. Telecom Italia anche, ma solo se comanda con il 51 per cento. La Cdp ribatte: prima gli investimenti poi si discute il controllo azionario. Il governoè diviso, però le idee di Bassanini si sono fatte strada nel ministero dello Sviluppo e a palazzo Chigi. Così sarebbe nata l'idea di un decreto che avrebbe dovuto metter fine alla rete in rame nel 2030. Telecom Italia ha messo in moto la sua potenza di fuoco e ha stoppato la manovra. Per ora. Perché Matteo Renzi vuole fare della banda larga un'altra medaglia da mostrarea Bruxelles. La Cdp, dunque, diventa uno strumento prezioso e Bassanini che non fa parte della ristretta cerchia renziana, si piazza al centro per recitare da protagonista, come i vecchi attori formatisi all'accademiae consumati da cento palcoscenici. bond della Cassa italiana non entrano tra gli acquisti decisi da Mario Draghi, proprio ora che ha deciso di rivolgersi direttamente ai piccoli risparmiatori. La Cdp emette buonie libretti collocati dalle Poste: sono 244 miliardi al 30 giugno 2014 su un totale di attività paria 344 miliardi. Da lunedì9 febbraio ha lanciato un'obbligazione rivolta ai privati con tasso fisso dell'1,75 per cento nei primi due anni e variabile nei successivi cinque, garantendo mezzo punto oltre l'Euribor, il tasso di riferimento europeo. Le banche ordinarie lamentano una concorrenza sleale perché gli interessi of- Illustrazione di Stefano Carrara Alberghi, energia e meccanica La Cdp attraverso il Fondo strategico italiano, è presente in vari settori: alberghi, telecomunicazioni, energia, alimentare, meccanica. Ilva La Cdp è coinvolta nel rilancio dell'Ilva con un finanziamento di 400 milioni. Credito all'export Sarà Cassa depositi e prestiti a supportare le aziende votate all'export e all'internazionalizzazione. Banche Raccoglie risparmio, lancia obbligazioni e i suoi prodotti godono di una tassazione agevolata: tanto basta per far innervosire le banche. Piano Juncker Il governo mobilita la Cassa depositi e prestiti per finanziare i progetti selezionati dal Fondo strategico europeo. Reti Alla Cdp fa già capo Terna (rete elettrica) e Snam (gas). Ora la Cassa è stata tirata in ballo come possibile azionista non privato della futuribile società delle reti di trasmissione di Rai, Mediaset e Telecom. E sempre la Cdp potrebbe essere il perno di una società che sviluppi la rete in fibra ottica. È sulla scena come i vecchi attori formatisi all'accademia e consumati da cento palcoscenici Foto: Franco Bassanini, 74 anni, presidente della Cdp dal 2008. 12/03/2015 Panorama - ed. N.11 - 18 marzo 2015 Pag. 78 (diffusione:446553, tiratura:561533) scommetto 37 miliardi sull'italia «Grazie alla Bce e al ribasso dell'euro, questo sarà un anno unico per il nostro Paese» sostiene Carlo Messina, numero uno di Intesa Sanpaolo. Che preannuncia un forte aumento dei finanziamenti alle imprese. E che, davanti a dossier come quello dell'Ilva, non si tira indietro. Guido Fontanelli Carlo Messina, 52 anni, dal settembre 2013 amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, la maggiore banca italiana: «Dire che Google ci porterà via i clienti è poco realistico». Il 2015 sarà un anno unico per l'Italia, il Paese metterà a segno il più forte miglioramento del Pil in Europa, passando da meno 0,5 a perlomeno più 0,6 per cento». L'elicottero di Mario Draghi ha appena iniziato a inondare di liquidità i mercati, l'euro è ai minimi e nell'ufficio del più importante banchiere italiano sventola un ottimismo che quasi ti sorprende. Carlo Messina, 52 anni, dal 2013 amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, è seduto a un tavolino rotondo di una grande stanza che affaccia su via Monte di Pietà, nel centro di Milano. Davanti a lui una cartellina con gli ultimi dati sul gruppo. Le sofferenze pesano ancora, ma la grande crisi sembra già finita. Sarà perché ha archiviato il 2014 con utile netto che supera 1,2 miliardi di euro, sarà perché nei 17 mesi da quando è il numero uno di Intesa Sanpaolo il titolo è cresciuto del 90 per cento facendo aumentare di oltre 20 miliardi il valore per gli azionisti, sarà infine perché gli investitori esteri sono saliti al 56 per cento del capitale spingendo la maggiore banca italiana al quinto posto nella graduatoria per capitalizzazione dell'eurozona, sta di fatto che Messina ha buone ragioni per mostrarsi fiducioso. Il suo stile di management, lontano dai salotti buoni (uscirà dalla Telecom, mentre dalla Rcs non aspetta altro che avere il rimborso dei crediti e non azioni) si è concentrato su clienti, azionisti e dipendenti. E i risultati lo gratificano al punto da fargli dire che «Intesa Sanpaolo è considerata dagli investitori istituzionali una delle migliori aziende europee». Bce, euro, petrolio: quale di questi fattori aiuterà di più la ripresa dell'economia italiana? Sicuramente il ribasso dell'euro, che tra l'altro è proprio uno degli obiettivi degli acquisti di titoli decisi dalla Banca centrale europea. Lei sostiene che questo sarà un anno positivo per l'economia italiana: ha già dei segnali concreti dalle aziende vostri clienti? Sì, sta migliorando la qualità del credito e c'è un aumento della richiesta di finanziamenti da parte delle imprese. Un fenomeno tipico delle fasi di recupero dell'economia: le aziende vedono crescere la domanda per i loro prodotti e quindi riprendono a investire. Intesa Sanpaolo ha erogato nel 2014 prestiti a medio-lungo termine per 27 miliardi, la metà dell'intero sistema bancario. Per quest'anno prevediamo di erogarne ben 37 miliardi. L'equivalente, vorrei ricordare, di svariate manovre finanziarie. Siete sempre meno banca di sistema, come si diceva tempo fa... Facciamo la banca. Sembra banale, ma ci concentriamo sul core business: sui clienti cercando di sostenere al massimo le famiglie e le imprese di questo Paese; sugli azionisti creando valore per chi investe nella banca; e sui dipendenti, motivandoli e trattenendo in azienda, unico caso in Italia, 4.500 persone che erano in esubero e che ora stanno generando nuovi ricavi dalla nostra clientela. Facendo bene il nostro mestiere, grazie al contributo delle nostre persone, abbiamo creato un colosso europeo. Però quando si è la più grande banca italiana, quando si dice che si vuole aiutare il Paese, non si finisce per subire condizionamenti dalla politica? Non si rischia di dover ripeter operazioni come Alitalia? Dalla politica non ricevo né richieste né condizionamenti. Se c'è un progetto industriale credibile, che può creare valore, allora ci può interessare, altrimenti non si fa. Ha citato il caso Alitalia: un'operazione che non rinnego e che oggi, grazie all'arrivo di un partner come Etihad, è diventata un investimento positivo in grado di creare valore sostenendo l'occupazione. E l'Ilva? Anche qui, se c'è da giocare una partita che ci permette di recuperare una grande azienda che ha un futuro, io me la gioco. Ora che sull'argomento c'è un po' meno emotività, ammetterà che le banche hanno avuto una responsabilità nel bloccare il credito alle imprese? No, in realtà non c'è stata una stretta da parte delle banche, ma un crollo di richieste di crediti da parte delle imprese. Poi, ci sono stati anche casi di banche a corto di liquidità che magari hanno chiuso i rubinetti, ma certo non è stato il caso di Intesa Sanpaolo: in Italia da luglio 2011 a fine 2014 abbiamo erogato 120 miliardi di nuovo credito a SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 144 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA economia reale 12/03/2015 Panorama - ed. N.11 - 18 marzo 2015 Pag. 78 (diffusione:446553, tiratura:561533) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 145 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato medio lungo termine. Oggi la maggioranza del capitale di Intesa Sanpaolo è in mani straniere, ma la banca è ancora molto, forse troppo, orientata sul mercato interno: quando crescerete anche all'estero? Oggi l'80 per cento del nostro giro d'affari viene dall'Italia. In questo momento questo sbilanciamento ci dà una grande forza, perchè potremo beneficiare del delta di crescita del Pil italiano che, non dimentichiamolo, è diminuito in questi anni del 10 per cento con le conseguenze che può immaginare sui nostri conti. Per quanto riguarda il futuro, sicuramente aumenteremo le nostra attività all'estero: valutiamo opportunità di crescita nel settore del risparmio gestito e del private banking in Paesi solidi, a tripla A. Trattative in corso? Per ora nessuna. Come giudica la riforma delle popolari? Le riporto l'impressione degli investitori internazionali, che è estremamente positiva perché apre il mercato. Ci saranno aggregazioni, secondo lei? Ci saranno solo se saranno orientate a creare valore per gli azionisti. E poiché per creare valore occorre spesso ridurre filiali e dipendenti, penso che alcune aggregazioni saranno possibili, ma il processo sarà doloroso. Che cosa pensa del progetto di creare un «Bad bank» dove piazzare le sofferenze bancarie? Per ora ho sentito solo slogan ma non ho visto un vero e proprio progetto. E mi sembra che ormai siamo in ritardo rispetto per esempio alla Spagna che ha già risolto questo problema. Comunque a noi di Intesa Sanpaolo la «bad bank» non interessa: il problema delle sofferenze ce lo risolviamo da soli, cercando di riportare in bonis più clienti che possiamo. A Panorama Cesare Geronzi ha detto che secondo lui il Monte dei Paschi andava nazionalizzato. Lei che opinione ha? Negli Usa, nel Regno Unito e in Germania lo Stato è entrato nel capitale delle banche per risanarle: nei primi due casi con un buon risultato, in Germania un po' meno. Ma sono Paesi con i conti pubblici che permettono di condurre operazioni di quel tipo, a differenza dell'Italia. Non sono situazioni omogenee. Per quanto riguarda in particolare il Monte, una nazionalizzazione si poteva anche fare, ma poi lo Stato deve essere capace di creare valore e di non fare operazioni politiche. Molte banche stanno soffrendo: non ritiene che ci sia non solo un problema congiunturale, ma anche una crisi strutturale? Le filiali sono sempre più vuote e nuovi protagonisti come Google, Facebook o PayPal potrebbero diventare le banche del futuro... Dire che Google ci porterà via i clienti è molto alla moda, ma poco realistico. Certo, in Intesa Sanpaolo abbiamo dimezzato le nostre filiali, per arrivare a 3.300, siamo la più grande banca online con 5 milioni di clienti sul totale di 11 milioni, ma la clientela non rinuncia alla relazione con le persone fisiche quando di parla di risparmi o di mutui. Il fenomeno di disintermediazione è sicuramente più forte in mondi come l'Africa dove ci sono molti più giovani, mentre in Europa sarà meno marcato. Nelle vostre filiali venderete altri prodotti, come telefonini o televisori? Venderemo case, polizze danni, ma non diventeremo mai un supermarket. Quindi niente telefonini, tablet o tapis roulant. Lei consiglierebbe a un giovane di entrare in banca? Gli consiglierei di venire a lavorare da noi, perché potrebbe scegliere tra molti mestieri diversi all'interno di un'unica, grande azienda. A lei piace Matteo Renzi? Sono l'amministratore delegato di una grande banca europea e non sono abituato a questo tipo di commenti. Posso però dire che l'azione del governo in questo momento viene valuata positivamente dagli investitori istituzionali internazionali e dai mercati per gli effetti che sta avendo sull'economia e sul sistema bancario. Capitalizzazione di borsa in miliardi di euro al 27 febbraio 2015. LE MAGGIORI BANCHE DELL'AREA EURO Santander (Spagna) 92 Bnp (Francia) Bbva (Spagna) Ing (Paesi Bassi) 65 56 52 50 Intesa Sanpaolo (Italia) Deutsche Bank (Germania) 40 12/03/2015 Panorama - ed. N.11 - 18 marzo 2015 Pag. 78 (diffusione:446553, tiratura:561533) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 12/03/2015 146 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BIO GRA FIA UOMO DI BANCAE DI FINANZA. Carlo Messina, romano, classe 1962, entra nel 1987 nella Bnl. Nel 1995 passa al Banco Ambrosiano dove partecipa all'operazione di aggregazione con la Cariplo da cui nasce Banca Intesa. E sempre Messina è considerato l'artefice della fusione tra Banca Intesa e il Sanpaolo di Torino, avvenuta nel 2006. Dal 2008 chief financial officer e direttore generale di Intesa Sanpaolo, Messina viene nominato amministratore delegato e chief executive officer il 29 settembre 2013. Il padiglione di Intesa Sanpaolo all'Expo. INTESA SANPAOLO A FINE 2014 18 marzo 2015 | Panorama Raccolta diRetta bancaRia 360 miliardi (-3,3%) impieghi 339 miliardi (-1,4%) cRediti deteRioRati, esposizione netta 33,46 miliardi (+8%) clienti 19,5 milioni (di cui 11,1 in italia e 8,4 all'estero) dipendenti 89.486 (variazione rispetto al 2013)
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