CNOP - ORDINE DEGLI PSICOLOGI
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CNOP - ORDINE DEGLI PSICOLOGI Rassegna Stampa del 03/06/2010 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI 02/06/2010 Corriere delle Alpi - Nazionale Stress da lavoro, incontro con l'Unione 9 PSICOLOGI E PSICOLOGIA 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Jobs: «Vince l'informazione di qualità» 11 03/06/2010 Il Sole 24 Ore «Più competitivi con l'euro a 1,20» 14 02/06/2010 La Repubblica - Nazionale Dal ginseng all'aglio le false promesse delle erbe curative 17 02/06/2010 La Repubblica - Roma Intercettazioni, l'università dei detective 19 02/06/2010 La Repubblica - Milano Un noir psicologico per i fratelli Gentili 21 03/06/2010 La Repubblica - Torino "Precari e malati psichici" 22 03/06/2010 La Repubblica - Torino L'allattamento diventa flessibile per le mamme dell'ospedale 23 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Ascoli Psicologia da Rinascita 24 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Rimini Piaga bullismo, tra le vittime bambini di appena sette anni 25 03/06/2010 Il Resto del Carlino - Rovigo Transessualità in Polesine I dati della prima ricerca 26 03/06/2010 Avvenire - Nazionale L'aborto, un progresso sociale? I dubbi della Spagna 27 03/06/2010 Il Foglio Un gesuita razionale contro il "panico morale" della pedofilia 28 03/06/2010 Il Tempo - Molise Imparare a gestire lo stress, se ne parla in un convegno 30 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - BARI POLIGNANO / Stasera alle 19 un convegno «La relazione interpersonale ai tempi di facebook» . 31 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - NORDBARESE «Diversamente uguali» in estate parte il progetto di animazione 32 02/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - BRINDISI Assistenza psicologica ai malati di cancro 33 03/06/2010 La Nazione - Pistoia Stalking, voto bipartisan per «intercettare» le molestie 34 RIFORMA DELLE PROFESSIONI 03/06/2010 Corriere della Sera - NAZIONALE Lo stop all'albo unico dei professionisti 36 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Gli Ordini non hanno paura della modernità 37 03/06/2010 La Repubblica - Nazionale IL BAVAGLIO AVVELENATO 38 02/06/2010 Il Messaggero - Nazionale Auto, vendite in calo del 13,8% La quota Fiat scende sotto il 30% 39 03/06/2010 Finanza e Mercati Il taccuino dell'investitore 40 02/06/2010 Il Gazzettino - UDINE Professioni, riforma «urgente» 41 02/06/2010 Il Gazzettino - PADOVA Ingegneri, ecco la Fondazione 42 02/06/2010 Libero - Nazionale Il piano della Rai per far fuori Ruffini 43 02/06/2010 Il Secolo XIX - Nazionale A OTTOBRE LA PRATICA TORNERÀ IN REGIONE L'UNICA INCOGNITA ORA SONO LE OSSERVAZIONI 45 02/06/2010 ItaliaOggi Più soldi ai legali dei comuni 46 02/06/2010 ItaliaOggi Appuntamenti 47 03/06/2010 ItaliaOggi Basta con le riforme strutturali 48 03/06/2010 ItaliaOggi Una partita doppia per gli ordini 51 03/06/2010 ItaliaOggi Basta con le riforme strutturali 53 03/06/2010 L Unita - Nazionale Romani: «Rainews24 e Tg3 fanno danni» Il Pd: «Intollerabile lista di proscrizione» 56 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - FOGGIA Genio civile «Sbloccate le pratiche giacenti nella sede foggiana» 57 02/06/2010 MF Sgr immobiliari, stretta sui valutatori 58 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Polizze ad hoc per i medici 59 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI 02/06/2010 Corriere della Sera - MILANO Expo, Stanca: il problema non è il mio stipendio 62 03/06/2010 Corriere della Sera - MILANO Cisl, stati generali a Pontida «Sì ai contratti regionali» 63 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Al convegno nel dì di festa 64 02/06/2010 Il Sole 24 Ore NOTIZIE In breve 65 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Swisscom cerca l'intesa con la rivale Telecom 66 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Compenso zero per cda e collegi 67 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Così lo sviluppo paga il conto 69 03/06/2010 La Repubblica - Genova Rifiuti, Tursi lancia la cura dimagrante 71 03/06/2010 La Repubblica - Nazionale UNA MANOVRA, DUE ITALIE 73 03/06/2010 La Repubblica - Napoli Scontro finale sulla giustizia 75 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna Il Comune rinnova l'offerta dei voucher per lavori a tempo 77 01/06/2010 Avvenire - MILANO Al Forum di Assago in 5mila da tutta Italia per un concorso e il sogno del posto fisso 78 02/06/2010 Il Giorno - Nazionale A Eire debutta la maggiore esposizione di social housing 79 01/06/2010 Il Mattino - SALERNO Inps e Inaii ricevono la menzione di Brunetta 80 02/06/2010 Libero - Nazionale Boccia sfida i compagni di partito e il sindacato «Alziamo l'età pensionabile e diamo un taglio ai vitalizi» 81 02/06/2010 ItaliaOggi E gli italiani dicono sì al marketing su cellulare 83 03/06/2010 ItaliaOggi L'immobiliare riparte da federalismo demaniale e social housing 84 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - BARI E il 10 giugno consiglio monotematico 85 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - BASILICATA Una «rete territoriale» delle imprese per velocizzare i tempi della burocrazia 86 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - BRINDISI Concorsi nel Salento Le opportunità arrivano via Internet . 87 02/06/2010 La Nazione - Pisa Nasce «Iurap» azienda spin off per l'innovazione e l'assistenza 90 03/06/2010 La Nazione - Firenze Comune: informazioni e iscrizioni via computer 91 02/06/2010 MF Manovra, la lista dei tartassati. I ministri si auto-salvano 92 02/06/2010 MF - Sicilia Precari, si cerca la soluzione 93 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Sud Fare rete sul territorio per reagire alle crisi 94 03/06/2010 Il Fatto Quotidiano - Nazionale 22MILA PRECARI MARCIANO IN SICILIA 96 03/06/2010 Il Fatto Quotidiano - Nazionale Il futuro nero dei bianchi afrikaner 97 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Meno consulenti in regione Budget ridotto a 127mila euro 99 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Il sindacato diventa federalista «Patti locali sulla produttività» 101 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia In un portale ipertecnologico tutto il repertorio della Scala 103 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Roma Trasparenza oltre la privacy 104 UNIVERSITA 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Senza lavoro ai massimi dal 2001 106 03/06/2010 La Repubblica - Napoli L'università in piazza 108 03/06/2010 La Stampa - NAZIONALE Tra i cacciatori dei tumori che verranno 109 03/06/2010 La Stampa - BIELLA E dopo il vulcano tutti sulle tracce di Neanderthal 111 03/06/2010 Il Messaggero - Nazionale Manovra, i tagli alla ricerca e il futuro del Paese 112 03/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna «Che fine ha fatto il codice etico dell'Università?» 113 02/06/2010 Avvenire - Nazionale Una «carriera» all'inverso L'università dopo gli stage 114 03/06/2010 Avvenire - Nazionale Sterilità: meglio la chirurgia della provetta 115 01/06/2010 Il Gazzettino - NAZIONALE 01/06/2010 117 02/06/2010 Il Mattino - NAZIONALE Alla pace non serve un capro espiatorio 118 03/06/2010 Il Tempo - Lazio Nord Onorificenza in Slovacchia al prof. Grego 120 02/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - TARANTO Nuovi diritti e nuove economie confronto tra gli studiosi 121 03/06/2010 La Nazione - Umbria Nuova sede di Medicina L'Ateneo se ne lava le mani 122 03/06/2010 Famiglia Cristiana Libera Università di Bolzano 123 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Precari verso il blocco dei corsi 125 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia L'authority alimentare dell'Expo potrebbe dare un futuro alla città 128 03/06/2010 Sette LA SOLITUDINE DEI RICERCATORI 130 CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI 1 articolo 02/06/2010 Corriere delle Alpi - Ed. nazionale Pag. 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato AGORDO Stress da lavoro, incontro con l'Unione AGORDO. Il gruppo giovani imprenditori dell'Unione artigiani e piccola industria di Belluno sta promuovendo l'informazione alle aziende sulla valutazione del rischio stress lavoro-correlato, con la collaborazione tecnica dell'Ordine degli psicologi della provincia di Bolzano. Domani alle 19 se ne parlerà nella sede dell'Unione artigiani ad Agordo. Obiettivo degli incontri - in vista del nuovo obbligo fissato per il primo agosto - è quello di analizzare opportunità e strumenti a disposizione. «Proprio sull'informazione punta il gruppo giovani imprenditori per affrontare il problema», spiega il presidente Renato Franceschi. Sono previsti durante la serata gli interventi di Antonella Randazzo e di Luca Libanora . CONSIGLIO NAZIONALE DELL ORDINE DEGLI PSICOLOGI - Rassegna Stampa 03/06/2010 9 PSICOLOGI E PSICOLOGIA 17 articoli 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 24 (tiratura:405061) Jobs: «Vince l'informazione di qualità» L'iPad? È un prodotto veramente magico, nel mondo ne vendiamo uno ogni tre secondi IL FORNITORE Ieri un'altra morte «sospetta» alla taiwanese Foxconn «Tasso di suicidi inferiore alla media, ma abbiamo inviato in loco un team di psicologi » L'ORGANIZZAZIONE Per il fondatore della casa di Cupertino il segreto è restare una start up: «Sapete quanti comitati abbiamo nella struttura? Zero» Mario Platero RANCHO PALOS VERDES (Los Angeles) Dal nostro inviato I giornali? Sono il futuro: è una questione di democrazia. La provocazione controcorrente è un "boost" per la valle di lacrime dell'editoria tradizionale. Anche perché viene da un "oracolo". Da uno che oggi ha meglio di ogni altro al mondo il polso del consumatore avanzato. E che non improvvisa: Steve Jobs in persona, «l'uomo migliore di cui dispone oggi l'America», come ci ha detto Rupert Murdoch, gran "patron" del D8, quando lo abbiamo incontrato al Terranea resort di Rancho Palos Verde a questo convegno annuale del WSJ sull'economia digitale. È qui che ieri notte Jobs ha aperto il cuore e il cervello in una due ore spettacolare per intensità, "showmanship" e visione della nuova frontiera nell'era digitale. Per i media, il messaggio di Jobs è articolato. Senza giornali, senza content "serio", senza il rigore, la credibilità, l'equilibrio, del giornalismo tradizionale si corre un rischio: «Guai a discendere, a trasformarci solo in una nazione di bloggers» dice. Una frase che ha fatto instantaneamente migliaia di giri su Twitter. Poi continua: «Se una democrazia vuole funzionare seguendo un processo libero e sano ha bisogno dell'informazione di qualità... mi riferisco a giornali come il Washington Post, il New York Times, il Wall Street Journal. Restano centrali al processo...». La soluzione? Il pagamento del "content". Jobs non ha dubbi. Ci sarà sempre un consumatore disposto a pagare per la qualità. E offre un modello: «trovate il prezzo giusto, puntate alla quantità... servite il vostro consumatore... dovete conoscerlo a fondo... Scoprirete che è pronto a pagare in rete. E oggi è molto più reattivo a un prezzo equo di quanto non fosse solo sei mesi fa...». Poi prende un impegno: dopo aver salvato il settore discografico e quello cinematografico cercherà di salvare anche i giornali: «Con l'iPad stiamo già cominciando a farlo». Troviamo Steve Jobs, jeans e maglietta nera, appollaiato su una poltrona rossa, con le ginocchia abbracciate sul petto nella hall del Terranea, questo resort sopravvissuto alla crisi immobiliare, costruito su una piccola penisola che si allunga sul Pacifico, protesa verso l'isola di Catalina. È aperto, disponibile, pronto a parlare. Da vicino, "Steve", come lo chiamano tutti, è anche più magro di quello che sembrava quando lo abbiamo visto recentemente in televisione. In questa sua magrezza è fragile. A un certo punto fa un riferimento alla vita e alla malattia che lo ha aggredito. Ma il carisma è imbattibile. Lo vedi da come tiene in pugno la folla del D8, 600 persone "live", esigenti, critiche, parte intima delle tribù informatiche. È ascetico, ha la barba che sembra incolta di tre o quattro giorni, ma poi vedi che è perfettamente curata. Poco prima aveva parlato per due ore al grande happening digitale che è diventato il "D" (8 sta per l'ottavo anno) intervistato da Walt Mossberg e da Sarah Swisher punte del giornalismo digitale del WSJ, ideatori del convegno. Con loro, e con il dialogo con il pubblico, ha dato notizie chiave e altri messaggi oltre a quello sui giornali, focalizzando il tema centrale sull'era del post Pc , nella quale, dice, «forse ancora non lo sappiamo... ma ormai ci siamo entrati di getto...». E ci offre un'analogia: «Quando eravamo una nazione di agricoltori erano i camion ad andare per la maggiore. Con l'urbanizzazione hanno prevalso le auto, più curate nella tecnologia, più facili, più mobili. Il Pc PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Internet. Il numero uno di Apple: «I giornali restano centrali nel processo democratico: guai a diventare solo una nazione di blogger» 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 24 (tiratura:405061) PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato è come il camion: resterà, ma ci sarà una migrazione. L'iPad è magico. Mi prendono in giro quando lo dico. Ma lo penso davvero, è magico. E capisco che questo agiti il mondo del Pc, incluso il nostro, quello dei Mac». Definisce "surreale" il sorpasso di Microsoft per capitalizzazione e aggiunge: «Ma non è per quello che veniamo ogni giorno al lavoro, veniamo, e lo dico davvero, per l'eccitazione di realizzare grandi prodotti per la gente». È su questo, sulla filosofia del lavoro, sulla dedizione, sull'etica inflessibile che regola le operazioni Apple, che insiste, elabora, racconta, con passione travolgente, dando anche lezioni di management: «Sapete quanti comitati abbiamo nella nostra struttura? Zero. Siamo enormi, ma manteniamo lo spirito di una start up. Se le idee devono nascere e circolare occorre abbattere le gerarchie. Abbiamo un responsabile di prodotto e la sua squadra. Punto e basta. E io passo il mio tempo a incontrarmi con le squadre al lavoro. E sono fortunato perché è il lavoro migliore del mondo e la gente è straordinaria». Su Adobe, su "flash" che manca all'Ipod - grande polemica nel post debutto - esplode: «Ci sono tecnologie che sono alla primavera, altre all'estate o all'autunno o alla fine. Flash è alla fine. Non l'abbiamo incluso perché non possiamo fare tutto. Dobbiamo scegliere i cavalli vincenti. Oggi la tecnologia chiave è HTLM 5. Ci sarà qualcuno insoddisfatto? Lo saranno sempre in meno. Se Adobe cambia le applicazioni, vedremo, ma lo promettono da troppo tempo....». Poi, seccato per le punzecchiature di Mossberg, dice: «Faremo pure qualcosa di buono se vendiamo un iPad ogni tre secondi...». Nel suo rapporto con il pubblico Jobs è ispirato. Ad esempio quando parla della sua vision per un mondo digitale più semplice, per le nuove frontiere delle applicazioni «che ancora non possiamo immaginare». Non vuole scendere in campo contro Google per i motori di ricerca, ma intende penetrare il mercato della pubblicità «perché ci consentirà di dare aiuto ai nostri developer di applicazioni, perché potremo modificare alcune cose essenziali, ad esempio consentire di non "uscire" dal sito dove ti trovi se per caso vedi una pubblicità...». È serio quando affronta la polemica su Foxconn, il suo fornitore di iPad, il conglomerato cinese che occupa 400mila persone e che ha registrato negli ultimi tempi un impressionante numero di suicidi. Il colosso taiwanese, pochi giorni fa, anche in seguito a queste polemiche, ha deciso di aumentare gli stipendi in media del 20 per cento. Ieri, la notizia di un'altra morte di un operaio, anche se l'azienda nega vi sia una correlazione tra il decesso e le condizioni di stress e affaticamento dovute ai turni. «La Apple - spiega Jobs - non sceglie a caso. Andiamo a visitare il fornitore primario, quello secondario fino a quello terziario e Foxconn non è un "swetshop", "da lavori forzati", crea condizioni di lavoro ideali. Voglio anche dire che il tasso di suicidi in America è di 11 su centomila. Quello di Foxconn di 7 su centomila. Quando sei enorme certe cose possono succedere... detto questo abbiamo inviato una squadra di esperti e psicologi per accertare la situazione...». Torna spiritoso quando racconta dettagli inediti sul furto dell'iPhone nuovo modello, in un bar: «Dovrebbero fare un film, c'è tutto, il furto, il sesso la suspense». È Romantico quando ricostruice la storia: prima è nato il "tablet", poi l'iPhone, poi di nuovo il tablet «anni e anni di lavoro». Poi ritorna sulla vicenda del furto iPhone e cambia timbro: «Quando lo abbiamo recuperato mi hanno consigliato di lasciare perdere. Ma si è trattato di un furto, di un tentativo di estorsione e di una vendita illegale. Ho riflettuto molto. Il nostro principio di fondo, la nostra storia è sempre stata quello del rispetto di valori etici. E ho deciso: non è un principio che abbandoneremo solo perché siamo diventati più grandi». © RIPRODUZIONE RISERVATA I NUMERI DEL SUCCESSO 234 miliardi 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 24 (tiratura:405061) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La capitalizzazione Nei giorni scorsi Apple ha superato Microsoft 13,5 miliardi Il fatturato Per Apple vendite a 13,5 miliardi di dollari nel primo trimestre 2010 2 milioni Le vendite di iPad Con il lancio fuori dai confini Usa il tablet ha superato i 2 milioni 17mila I dipendenti Secondo l'ultimo dato ufficiale gli addetti sono oltre 17mila Foto: Il guru. Steve Jobs al convegno annuale Wsj sull'economia digitale PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 13 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 25 (tiratura:405061) «Più competitivi con l'euro a 1,20» L'area dei paesi emergenti, agganciata al dollaro, è quella con i tassi di crescita maggiori CONSEGUENZE I benefici, soprattutto per le aziende maggiori, sono attesi più nel medio che nel breve periodo. Però i vantaggi psicologici sono già evidenti Paolo Bricco Cristina Jucker MILANO In dodici mesi ha perso più dell'11% rispetto al dollaro (e alle altre valute legate alla moneta Usa). Sarà l'euro debole a rilanciare la competitività del made in Italy? «Per l'industria italiana di tutti i settori - sostiene Fabio Storchi, presidente di Comer Industries, media azienda specializzata in applicazioni industriali e per macchine agricole - questo mutamento dei corsi monetari rappresenta un toccasana. Abbiamo sofferto moltissimo con un cambio fra 1,35 e 1,50. Il punto di equilibrio è 1,20: consente di avere bilanci più equilibrati e permette di spingersi con più forza fuori dall'area euro, Stati Uniti e Asia in primis». È proprio questo il punto: l'euro debole avvantaggia le merci italiane nelle aree del dollaro e in quelle agganciate alla moneta americana. Che sono quelle a maggior tasso di crescita. Dunque, diventa più facile per i nostri imprenditori piazzare i loro prodotti in quei mercati, i più dinamici, che oggi valgono abbondantemente più di un terzo del nostro export. Dunque l'euro debole una mano la dà, gli imprenditori ne sono convinti e considerano gli aspetti positivi superiori a quelli negativi, che non mancano. Un po' in tutti i settori. «Per chi produce in Italia il rafforzamento di dollaro e yen è sicuramente positivo, anche se, nella grandi aziende soprattutto, i benefici si manifesteranno più nel medio periodo che nel breve» sostiene Michele Norsa, amministratore delegato di Ferragamo, storica azienda fiorentina di moda. Però, aggiunge, «alcuni risultati si vedono già: il retail in Europa sta crescendo, trainato dagli acquisti degli stranieri. L'effetto psicologico dato dal vantaggio di comprare in euro aumenta la propensione all'acquisto di chi viaggia». Ma in generale i benefici si vedranno più avanti. Spiega Carlo Alberto Corneliani, presidente e a.d. dell'omonima azienda di abbigliamento mantovana, «per quest'anno i giochi sono fatti. L'anno prossimo ci saranno sicuramente dei benefici, sempre che i mercati assorbano le vendite». «Che l'euro debole aiuti l'export anche in paesi come Gran Bretagna, Giappone o Corea è pacifico - conferma Carlo Rivetti, presidente e a.d.di Sportswear Company (marchio Stone Island) - ma attenzione: chi è molto sbilanciato sulle lavorazioni all'estero avrà un aumento dei costi». Vuol dire che ci sarà qualcuno che tornerà a produrre in Italia? «Forse sì. I costi crescenti legati all'euro e le quantità calanti richieste dal mercato rendono meno efficienti le lavorazioni all'estero». Gian Giacomo Ferraris, a.d. di Versace, spiega che la maison milanese «compra alcune materie prime in dollari e anche alcune linee vengono prodotte all'estero, in dollari. Ma il loro peso non incide in modo significativo sul bilancio. In ogni caso - aggiunge - valuteremo al momento opportuno l'eventuale spostamento di produzione o acquisto di materie prime nella zona euro». Le materie prime, appunto: sono la nota dolente. Nel caso della lana, racconta Pier Luigi Loro Piana, che guida l'azienda omonima con il fratello Sergio, «tra l'aumento della domanda dovuto sia alla ripresa sia a fattori di tipo speculativo, una minor produzione (in Mongolia, per esempio, quest'inverno un freddo polare ha ucciso molti capi di capre da cashmere) e la debolezza dell'euro, i costi da un anno a questa parte sono saliti del 30-40%. Un aumento duro da far digerire sul mercato europeo. I benefici ci sono solo per chi esporta nell'area del dollaro». Anche nell'arredamento l'aumento della materie prime si fa sentire, ma in misura minore. «Tra acciaio, metalli e vernici gli aumenti annunciati dai nostri fornitori si aggirano sul 5%: ritoccare i listini sarà quindi inevitabile - spiega Roberto Gavazzi, ceo di Boffi, produttore di cucine e bagni d'alta gamma - ma nel PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Scambi. Gli imprenditori italiani valutano con favore la discesa della moneta unica anche se l'effetto è mitigato dagli aumenti delle materie prime 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 25 (tiratura:405061) PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato frattempo le nostre filiali all'estero comprano a prezzi più bassi e quindi possono essere più flessibili. Il ribasso dell'euro è una leva in più in un momento in cui tutto sta riprendendo, gli Stati Uniti sono ripartiti e l'Asia va bene». Il mercato sta andando bene anche per B&B, la più grande azienda di arredamento italiana. «In questi mesi la crescita per noi è a due cifre - sostiene l'a.d. Stefano Ferro - e l'euro intorno a 1.20 sul dollaro è una grande opportunità per ristabilire rapporti di giusta concorrenza». Ma alla fine, la cosa davvero importante per le aziende è la stabilità delle valute: «Questa crea dei vantaggi, mentre le oscillazioni rapide espongono comunque a rischi» sottolinea Loro Piana. Di certo, il nuovo corso del cambio fra dollaro e euro sta modificando il rapporto delle aziende italiane prima di tutto con gli Stati Uniti. Che, al di là della crisi finanziaria e dei nuovi assetti geo-economici, rappresentano ancora il primo mercato al mondo e il principale serbatoio di tecnologie. Osserva Gianfranco Carbonato, presidente dell'Unione industriale di Torino e fondatore di Prima Industrie, media impresa basata sulle tecnologie laser che ottiene un buon 15% dei suoi ricavi negli Stati Uniti: «Per chi produce e vende in America, c'è un bilanciamento valutario naturale. Certo, i conti restano strutturalmente più equilibrati. Ma il vantaggio vero riguarda l'aumento della nostra capacità di penetrazione in Asia, la nuova frontiera, dove le divise sono ancorate al dollaro. È lì che l'euro debole produce il beneficio maggiore». Sul capitolo americano interviene, sottolineando una potenzialità negativa, Ubaldo Libertino, amministratore delegato della Bj Consulting, società Ict specializzata in sicurezza: «Bisogna stare attenti - dice l'imprenditore - perché l'euro debole significa anche che l'acquisto di tecnologie americane diventa meno conveniente. Ci sono segmenti molto sofisticati dove alcuni software si trovano soltanto là. E per chi fa artigianato high tech il rafforzamento del dollaro potrebbe diventare un costo non semplice da sopportare. Non sempre la concorrenza rende omogenei i prezzi». Bisognerà poi vedere cosa capiterà sul medio periodo: «Non dimentichiamoci - osserva Roberto Siagri, fondatore di Eurotech, società specializzata in nanocomputer - che la media degli ultimi sei mesi in realtà non si discosta particolarmente da quella di un anno fa. E tre anni fa questo era il cambio. Il problema, dunque, è la tenuta di lunga durata dei nuovi equilibri monetari che, senz'altro, avvantaggiano le imprese italiane». [email protected] [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA I PROTAGONISTI Gianfranco Carbonato Presidente Prima Industrie «Sale la nostra capacità di penetrazione in Asia dove le monete sono collegate al dollaro» Roberto Siagri Fondatore di Eurotech «Il problema vero è rappresentato dalla tenuta di medio periodo dei nuovi cambi» Fabio Storchi Presidente Comer «Abbiamo sofferto moltissimo con il cambio nel range fra 1,35 e 1,50. L'equilibrio è a 1,20» Michele Norsa Amministratore delegato di Ferragamo «In crescita le vendite dei negozi in Europa, trainate dagli acquisti degli stranieri» C. Alberto Corneliani Presidente del gruppo Corneliani «I benefici per le aziende ci saranno ma si vedranno più avanti, sempre che i mercati restino positivi» Roberto Gavazzi Amministratore delegato di Boffi spa 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 25 (tiratura:405061) PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «I fornitori hanno già annunciato aumenti: sarà inevitabile a fine anno un ritocco ai listini» foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/carbonato_ok.jpg" XY="209 295" Croprect="62 24 153 129" foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/siagri_ok.jpg" XY="209 298" Croprect="65 36 140 124" foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/storchi_ok.jpg" XY="300 203" Croprect="118 14 194 97" foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/norsa_ok.jpg" XY="202 301" Croprect="66 29 159 134" foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/corneliani_ok.jpg" XY="199 300" Croprect="69 39 135 116" foto="/immagini/milano/photo/201/1/25/20100603/gavazzi_ok.jpg" XY="209 294" Croprect="63 39 132 120" IMAGOECONOMICA IMAGOECONOMICA IMAGOECONOMICA INFOPHOTO IMAGOECONOMICA IMAGOECONOMICA Foto: Traffici. I container tornano a riempirsi di prodotti italiani 02/06/2010 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 19 (tiratura:710716) "Integratori, regole incerte e spot ingannevoli" Il settore cresce e le norme non riescono a stare al passo. Negli Usa è allarme ALESSANDRA RETICO ROMA - Compri gheriglio di noce, invece è Viagra. Prendi il ginseng, previene il cancro dice la pubblicità. L'aglio è invece fenomenale contro il diabete,e ginkgo biloba combatte l'Alzheimer. Tutto falso, gli integratori alimentari compresi quelli alle erbe non fanno miracoli. Eppure nel magico mondo della natura ridotta in bustine, pilloline, pappine, spremuta in flaconi, fiale, gocce, l'inganno è sempre in agguato. Il settore cresce, la normativa si evolve, eppure è difficile stare dietro all'inventiva dei produttori di compresse e tavolette "naturali", ai rimedi che la fabbrica della creatività salutista ha apparecchiato sulle nostre tavole. Un italiano su tre prende integratori, il 50 per cento degli americani ne è innamorato. Il marketing li vende per dimagrire, far crescere i capelli, concentrarsi, stare genericamente bene. Se è onesto. Altrimenti i messaggi, drammaticamente, sono molto lontani dal vero. A Firenze pochi giorni fa i Nas hanno sequestrato 5275 confezioni di "Jugran 400", a base di estratto di gheriglio di noce e venduto nelle farmacie e nelle erboristerie di tutta Italia senza ricetta come rimedio naturale contro la disfunzione erettile. Invece è una specie di Viagra made in China: le compresse, 85 euro per 10 pastiglie, contenevano un derivato della molecola di Sildenafil, il principio attivo della pillola blu, e anche tracce di sibutramina, sostanza che provoca la diminuzione dell'appetito, recentemente bandita dall'Aifa e alla base anche della squalifica per doping del calciatore della Fiorentina Adrian Mutu. Le pillole, prodotte dalla società PowerLi di Prato, avevano materia prima proveniente dalla Cina. Non marginale dettaglio: gli ingredienti sono pericolosi per i cardiopatici. Ma tutto il mondo è integrato. Oggi al Senato americano verrà presentata un'inchiesta dell'agenzia governativa Gao sui rimedi naturali a base di erbe, in particolare quelli usati dagli anziani. Su 40 prodotti testati, 37 sono risultati contaminati da mercurio, cadmio, arsenico, 16 da pesticidi. Le concentrazioni di metalli sono sotto i limiti di tossicità, quella dei pesticidi invece no, soprattutto alta è la confusione indotta nei consumatori attraverso pubblicità ingannevoli: ginkgo biloba consigliato per combattere Alzheimer, depressione, memoria; l'aglio contro il diabete, il ginseng contro cancro e ancora diabete. Prescrizioni false e messaggi illegali in un mercato che non conosce crisi e anzi è spesso fuori controllo visto che ormai molti dei prodotti vengono importati dalla Cina: gli americani, divoratori di integratori e vitamine per un giro d'affari annuo di 25 miliardi di dollari, chiedono ora maggiori controlli e normative più stringenti. Integratori contraffatti e contaminati dai farmaci, livelli di ingredienti vegetali e dei loro derivati fuori dai canoni indicati, sequestri di prodotti fuori dagli standard qualitativi stabiliti. In Italia anche è così, e per questo le principali associazioni hanno varato un codice di autoregolamentazione per inquinanti e contaminanti con l'obiettivo di garantire qualità e sicurezza delle materie prime vegetalie del prodotto finito: nel Codex Herbarum, nato dal lavoro congiunto dei vari soggetti coinvolti, c'è ora un riferimento unico e uguale per tutti che anche il ministero ha fatto suo. Divieto di pubblicità fuorvianti, noa indicazioni terapeutiche, obbligo di notifica al dicastero. Non guariscono, integrano. Non sono medicine, ma neanche innocui. Consultare il medico prima di piantarsi in corpo delle grane. I casi Ginseng VERO Nei pazienti diabetici abbassa i livelli di zucchero nel sangue FALSO Alcuni spot sostengono che ha poteri anticancerogeni e che può prevenire il diabete Ginkgo biloba VERO Alcuni studi hanno dimostrato l'effetto antidepressivo del ginkgo FALSO È un buon trattamento contro l'Alzheimer, l'impotenza e la perdita di memoria Aglio VERO Aiuta ad abbassare il tasso di colesterolo e la pressione sanguigna FALSO Aiuta le funzioni immunitare del corpo, protegge le cellule dai danni dei radicali liberi PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dal ginseng all'aglio le false promesse delle erbe curative 02/06/2010 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 19 (tiratura:710716) PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Camomilla VERO Usata per agevolare il sonno, non ci sono evidenze scientifiche che guarisca l'insonnia FALSO Le etichette dei prodotti sostengono che combatta dall'insonnia ai diverticoli PER SAPERNE DI PIÙ www.salute.gov.it www.federsalus.it 02/06/2010 La Repubblica - Roma Pag. 9 (tiratura:710716) Intercettazioni, l'università dei detective Delitti simulati, pedinamenti, codici mafiosi alla nuova scuola dei carabinieri MASSIMO LUGLI LA DONNA è legata mani e piedi a una sedia ed è imbavagliata col nastro isolante. Geme, si dibatte e ti guarda con due occhi che sono pozze di terrore. Entri con cautela, guardando bene dove metti i piedi, cercando di non alterare la scena, ma hai l'adrenalina a mille, non sai se lei è ferita o vicina a un collasso. La prima cosa da fare è strappare il bavaglio. Ma come? Guarda bene: un lato è tagliato di netto, l'altro strappato e irregolare. Forse l'aggressore ha usato i denti e lasciato tracce di Dna: il nastro va levato dalla parte opposta, quella del taglio secco. Simulazione di intervento della scena di un crimine, primo test. Per il secondo c'è un altro scenario, ricostruito, anche questo, con un realismo impressionante: un omicidio in strada, con tutte le incognite che un ambiente "aperto" comporta per la raccolta delle tracce. Gli allievi detective (ufficialie sottufficiali dei carabinieri) imparano a muoversi in condizioni di stress, a camminare come gatti cercando di seguire percorsi in linea retta, a osservare ogni dettaglio, a evitare, nei limiti del possibile, ogni "inquinamento" involontario. Per gli specialisti dei Ris, con le loro diavolerie tecnologiche e le loro tute bianche c'è tempo. Il primoa correre sul posto è un ufficiale della compagnia di zona, un capitano del nucleo investigativo, un tenente del radiomobile o magari il maresciallo della stazione più vicina. E una sbadataggine può costare carissima. Benvenuti nella scuola marescialli di Velletri, sede dell'Istituto superiore di tecniche investigative diretto da Enrico Cataldi, un generale con una carriera tutta di prima linea e un'esperienza da veterano. Inaugurata un anno fa, questa palestra di formazione per investigatori è una delle novità più sofisticate dell'Arma che, dopodomani, 4 giugno, festeggia il 196esimo compleanno. I corsi sono riservati a chi ha almeno 3 anni di pratica in polizia giudiziaria e, finora, dall'Istituto sono usciti, tra ufficiali e sottufficiali, 800 diplomati. In più, i 110 magistrati tirocinanti che hanno seguito le lezioni e alcuni funzionari di polizie straniere. Giornate durissime, almeno 8 ore di full immersion e una vita piuttosto spartana nelle stanzette da due letti con bagno ma qui si viene per lavorare duro. Alla routine di simulazioni, intercettazioni, raccolta delle prove, interventi sul campo, psicologia, criminologia e analisi dei testi del terrorismo nostrano e d'importazione si aggiungono tavole rotonde e forum su nuovi fenomeni a metà tra il codice e la sociologia come il bullismo e lo stalking. Tra i docenti moltissimi ufficiali dei carabinieri, una pattuglia di professori universitari e anche (ma nessuno lo dice apertamente) alcuni investigatori dei "servizi" stranieri. Quattro le branche in cui si dividono le lezioni: tecniche scientifiche, tecniche investigative, dottrina legale e psicologia. Gli allievi, tra l'altro, imparano anche come comportarsi durante una deposizione in aula, a evitare i tranelli processuali e le domande più insidiose degli avvocati difensori. «Molte inchieste rischiano di fallire perché l'indagine è decontestualizzata e perché chi interviene per primo, chi raccoglie gli indizi e chi ascolta le intercettazioni non dialogano abbastanza tra loro, come se parlassero lingue diverse - spiega il generale Cataldi - noi non vogliamo formare dei superinvestigatori ma fornire strumenti tecnici adeguati a chi sta in prima linea». Lo stratega cinese Sun Tzu insisteva sul fatto che per battere il nemico bisogna conoscerlo. E allora ecco le lezioni su mafia, camorrae 'ndrangheta (che insistono moltissimo sulla mentalità, gli atteggiamenti, il modo di pensare degli affiliati) tenute da ufficiali con lunga esperienza nelle regioni più calde o i corsi sulla criminalità cinese curati da veterani della zona di Prato, dove vive la comunità più numerosa d'Italia. Fondamentale il lavoro sulle intercettazioni: gli allievi imparano a misurarsi con le novità che verranno quasi sicuramente introdotte dalla nuova legge e rafforzare la capacità di sintesi. Un'ora di ascolto telefonico, tra l'altro, costava 106 euro nel 2003 ed è precipitata a 6 euro nel 2010 ma questo è un altro discorso (su cui, ovviamente, nessuno vuole soffermarsi perché i carabinieri, per PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 19 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL REPORTAGE La lotta alla criminalità 02/06/2010 La Repubblica - Roma Pag. 9 (tiratura:710716) PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 20 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato definizione, tacciono e obbediscono). Gli allievi sono costretti a ascoltare ore e ore di dialoghi, riassumendo in poche righe quelli irrilevanti e trascrivendo dettagliatamente i più significativi. Un esempio inquietante: una conversazione in napoletano stretto con un tizio che a un certo punto sbotta: «Ma che, preferisci la carne di vacca al filetto?». Traduzione: parlano una partita di coca di scarsa qualità. Altro che mafia cinese, anche qui ci vuole l'interprete. Le materie SCIENTIFICA La raccolta delle tracce è riservata ai Ris ma chi interviene impara a non inquinare la scena del crimine INVESTIGAZIONE Gli allievi imparano le tecniche più sofisticate, dai pedinamenti alle nuove strategie criminali NOZIONI LEGALI Non si studiano solo le procedure ma anche le strategie di avvocati e pm durante i processi PSICOLOGIA Gli allievi non studiano anche comportamenti e modi di pensare della criminalità organizzata Foto: Simulazione di un intervento sulla scena di un omicidio Rilievi balistici sulla traiettoria di un colpo d'arma da fuoco Rilevazione di tracce di sangue al buio con il luminol Foto: La scena del crimine: l'investigatore deve imparare a non inquinare le tracce 02/06/2010 La Repubblica - Milano Pag. 17 (tiratura:710716) Un noir psicologico per i fratelli Gentili ( b.sor .) E'uscito un po' in sordina al Cinema Centrale (Via Torino 30/32, ore 14.1022.30), SonoViva di Filippoe Dino Gentili. E' un noir psicologico e sociale, ambientato tra la fabbrica in cui lavora Rocco (Massimo De Santis) e la villa fuori città dove è impiegato per vegliare Silvia, una ragazza deceduta (Giovanna Mezzogiorno). La missione si trasforma inevitabilmente in un'investigazione sui retroscena di quella morte. Il padre facoltoso di Silvia è interpretato da Giorgio Colangeli, nelle sale anche con La nostra vita di Daniele Luchetti. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un'immagine del film "Sono viva" 03/06/2010 La Repubblica - Torino Pag. 1 (tiratura:710716) "Precari e malati psichici" PAOLO GRISERI Giovani, precari e, sempre più spesso, malati psichici. È il ritratto inquietante che emerge dalla ricerca su precarietà e disagio mentale condotta dal sociologo Roberto Cardaci insieme all'assessorato alla sanità della Regione. Un lavoro che ha considerato oltre 1.000 casi in tutte le asl piemontesi. LA RICERCA segue di tre anni quella svolta dallo stesso sociologo sulla realtà torinese: «Quel che allarmaspiega Cardaci - è la crescita esponenziale dei precari che si rivolgono ai servizi di salute mentale. Una crescita da mettere in relazione con l'aggravarsi della crisi economica negli ultimi due anni». Le statistiche fotografano una realtà difficile da smentire: «Più della metà dei pazienti censiti nella seconda parte della ricerca - spiega Cardaci - sono diventati precari negli anni compresi tra il 2001 e il 2008. E nel triennio 2006-2008 c'è stato il picco maggiore». Sommando i risultati delle due parti della ricerca (la prima è stata conclusa e presentata nel 2007) quasi il 40 per cento degli oltre mille casi esaminati è rappresentato da giovani sotto i 35 anni. Sono loro, purtroppo, i principali clienti dei servizi di salute mentale delle Asl piemontesi. Nell'ultimo periodo la presenza dei giovani precari, persone che spesso non hanno mai avuto un lavoro vero, ha cominciato a soppiantare quella dell'altra grande categoria di utenti, gli ultraquarantacinquenni che il lavoro lo hanno perso e rischiano di non trovarlo più. «Naturalmente - tiene a precisare Cardaci - non esiste un rapporto diretto tra la precarietà dei rapporti di lavoro e il disagio mentale. Quasi sempre i pazienti delle Asl hanno problemi che nascono prima delle difficoltà a trovare un'occupazione. È invece abbastanza chiaro che la precarietà è una concausa del disagio psichico perché spesso finisce per aggravare e squilibrare una situazione già compromessa». È il caso dei ragazzi che non trovano un lavoro e che sono costretti a rimanere nella casa dei genitori anche oltre i trent'anni. Sull'argomento la ricerca è molto chiara: «La difficoltà e, a volte, l'impossibilità per i giovani di percepire un reddito continuativo comporta diverse conseguenze negative. Innanzitutto l'impossibilità di poter progettare il proprio futuro di adulti, di avere una propria casa che permetta di lasciare quella dei genitori, di poter accedere a linee di credito che le banche non concedono. Difficoltà che finiscono per riflettersi in modo negativo anche nel rapporto coni genitori dai qualii giovani precari sono costretti a dipendere quasi totalmente». Cardaci ricorda come esistano similitudini tra i problemi creati oggi dalla precarietà e quelli che nell'80 coinvolsero le migliaia di lavoratori della Fiat coinvolti dalla cassa integrazione. All'epoca una ricerca mise in evidenza come la perdita di un lavoro facesse venir meno anche il ruolo sociale e dunque finisse per aggravare il disagio di chi aveva problemi psichici. Ci furono casi di suicidio e episodi di persone che continuarono a fingere di recarsi al lavoro perché non avevano il coraggio di rivelare ai familiari il fatto che lo avevano perso. Oggi, per i giovani precari, la situazione presenta anche più grave: «Innanzitutto perchéi cassintegrati dell'80 percepirono comunque l'80 per cento della retribuzione. In secondo luogo - si legge nella ricerca - le possibilità di reinserimento lavorativo dei cassintegrati di trent'anni fa erano superiori a quelle che ha un giovane oggi». L'indagine condotta da Cardaci e voluta dall'ex assessore alla sanità Eleonora Artesio è una delle poche del genere in Italia. A dimostrazione del rapporto che esiste tra disagio psichico e precarietà, i ricercatori hanno rilevato che il lavoro può essere un'efficace terapia per curare i pazienti dei centri di salute mentale. Così è stata creata in Piemonte una rete di inserimento dei pazienti in attività lavorative: «Il 91 per cento dei pazienti che hanno mostrato miglioramenti - è scritto nella relazione finale - ha usufruito della rete». Foto: NUMERI IN CRESCITA Anche in Piemonte, complice la crisi, cresce il numero dei precari Roberto Cardaci sociologo PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 22 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso 03/06/2010 La Repubblica - Torino Pag. 9 (tiratura:710716) Maria Vittoria, al baby parking i bimbi delle pazienti Le ore di permesso accorpate per trascorrere un'intera giornata con i figli SARA STRIPPOLI UN BABY parking per le pazienti che vanno al Maria Vittoria per fare un esame e affidano il bimbo per un'ora in mani sicure; una maggiore flessibilità per le donne lavoratrici (medico o infermiere o operatrici sanitarie) che potrebbero "convertire" ore concesse per legge per l'allattamento in una giornata libera per restare a casa con il bimbo; un percorso personalizzato, se necessario con una consulenza psicologica, per le mamme che tornano al lavoro dopo la maternità e si sentono un po' disorientate dai cambiamenti. La vita delle donne che lavorano in ospedale (e anche quella delle pazienti) può essere migliorata con piccoli accorgimenti, dice Teresa Emanuele, medicoe responsabile del Comitato pari opportunità dell'ospedale Maria Vittoria. Nell'ultimo anno, grazie a fondi della Comunità europea, nell'azienda To2 diretta da Giulio Fornero, si sono svolti corsi in cui sono stati discussi i problemi delle lavoratrici degli ospedali dell'azienda (Giovanni Bosco, Maria Vittoriae Amedeo di Savoia). Il risultato, racconta Emanuele «è stato molto positivo e si tradurranno in progetti». Innanzituttoè stata accolta la segnalazione di un medico anestesista e rianimatore del Maria Vittoria, che un anno fa aveva scritto al nostro giornale per lanciare un sasso a favore della flessibilità oraria durante il periodo d'allattamento: «Credo che interpretando la legge in modo da poterla contestualizzare scriveva allora Paola Garrino - si possa usufruire del diritto alla riduzione ma cumulando i riposi». Avere un giorno libero a settimana, per chi non ha problemi pressanti di allattamento, suggeriva l'anestesista, può servire ad accelerare i tempi di reinserimento nel lavoro e al tempo stesso permettere di dedicare qualche ora extra al neonato. «Abbiamo un servizio di accompagnamento delle lavoratrici che rientrano dopo la maternità per agevolarle in ogni modo», interviene la responsabile dei servizi infermieristici Daniela Ballardini «e cerchiamo di attivare un servizio psicologico per chi sentisse di averne la necessità». Massima disponibilità ad accogliere le novità, conferma il direttore generale della To2 Giulio Fornero. Al Maria Vittoria è pronto anche un progetto per avere un'area giochi per i bimbi nel cortile e un'area di baby parking dove lasciare i piccoli per qualche ora mentre la mamma va in ospedale per un esame: «Speriamo di poter partire nel prossimo anno», dice Teresa Emanuele. Le iniziativePSICOLOGO Fra le proposte emerse durante i corsi anche la possibilità di avere una consulenza psicologica ALLATTAMENTO Flessibilità oraria per le mamme che hanno diritto alla riduzione per allattare il bimbo AREA GIOCHI La novità è per il prossimo anno, un'area giochi per i bimbi nel cortile del Maria Vittoria BABY PARKING Mentre le mamme fanno un esame, i bimbi sono al baby parking. Una bella notizia per le pazienti Foto: ALLATTAMENTO Un gruppo di mamme. A destra, Giulio Fornero direttore dell'Asl 2 PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 23 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'allattamento diventa flessibile per le mamme dell'ospedale 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Ascoli Pag. 10 (tiratura:206221) Psicologia da Rinascita UN CICLO di presentazioni di importanti testi di psicologia e neuroscienze alla Libreria Rinascita di Piazza Roma. Il primo evento si terrà questo pomeriggio alle 18 con la presentazione di due saggi. Il primo è 'Il counseling cognitivo razionale' (Editore Franco Angeli) di Giorgio Rezzonico dell'Università Milano Bicocca. L'altro saggio che verrà presentato è 'Intersoggettività e interazione' (Edizioni Bollati Boringhieri) a cura di Francesca Morganti dell'Università di Bergamo e di Giuseppe Riva dell'Università Cattolica di Milano. Introdurrà la psicoterapeuta Barbara Carassai. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 24 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INCONTRI CON GLI AUTORI 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Rimini Pag. 4 (tiratura:206221) Il problema affrontato nella scuola primaria di Cattolica MESSAGGINI minacciosi, bambini - stranieri compresi - arroganti e strafottenti con i più piccoli o solo più docili e indifesi. La nuova frontiera del bullismo è quella elettronica che si serve di cellulari, riprese video umilianti inviate in rete e mail spedite allo scopo di tormentare altri ragzzini. Non è indenne dal fenomeno nessuna scuola, nemmeno la primaria di Cattolica dove il fenomeno sta iniziando a manifestarsi anche tra questi bambini. Nonostante la ferma attenzione di insegnanti e genitori che, da anni, danno vita a progetti educativi destinati agli alunni che vanno dal tema dell'alimentazione, a quello dell'Aids, all'educazione sessuale, alla nascita. Quest'anno è stata la volta del bullismo. Perché? «Perché è un fenomeno che sta crescendo e ne soffrono soprattutto i bambini delle elementari», afferma il professor Vico Vecchi, direttore dell'Unità operativa di Pediatria dell'Ausl che, in collaborazione con la Scuola Primaria di piazza della Repubblica di Cattolica, ha dato vita al progetto «I bambini per i bambini», nel cui ambito è stato creato 'Bully, un toro in scatola' (bullismo, dall'inglese bull: toro, ndr). Un bel racconto, arricchito da altrettante belle immagini create dagli stessi bambini della scuola materna, che tratta il tema del bullismo fra compagni. «Si osservano diverse tipologie relativi a questo nuovo fenomeno - spiega il professor Vecchi -. Abbiamo un bullismo di tipo fisico che è quello più evidente, dove i bambini vengono picchiati, presi a calci, morsi, graffiati, privati dei loro oggetti più cari. Poi abbiamo quello di tipo verbale con minacce, insulti, offese, frasi razziste, fino all'estorsione di denaro. Poi quello indiretto, giocato più sul piano psicologico». Questo, prosegue sempre il professore, caratterizza soprattutto le femmine - è anche chiamato 'bullismo in rosa' -. E' molto sottile ed è fatto di gesti volgari, esclusione della persona dal gruppo, di denigrazione, di pettegolezzi distruttivi, calunnie. Anche attraverso i nuovi media elettronici. Questa, come si diceva, è l'ultima evoluzione del fenomeno del bullismo, visto che computer e telefonini vengono usati (almeno in Italia) già in età molto precoce. La prevenzione rappresenta l'azione più efficace per contrastare questa che, esperti e psicologi, definiscono come una vera e propria una piaga sociale. «Si pensava che interessasse solo gli adolescenti - prosegue nella riflessione Vico Vecchi - invece possiamo vedere che ne sono colpiti anche bambini di sette/otto anni». Va nell'ottica della prevenzione il lavoro fatto nella Primaria di Cattolica con il libro (la cui realizzazione è stata possibile grazie al Rotary Club Riccione-Cattolica e alla Banca Popolare Valconca) che verrà distribuito in un migliaio di copie a tutte le scuole primarie della provincia. Il tema del bullismo è poi l'oggetto dell'incontro che si tiene domani (3 giugno), alle 21, nella scuola di piazza della Repubblica (a Cattolica). L'introduzione sarà di Maria Rosa Pasini, dirigente scolastico Circolo didattico di Cattolica e di Riccardo Galassi, presidente del Rotary Riccione-Cattolica. Relatori Vico Vecchi che parlerà del fenomeno del bullismo; Samanta Nucci, psicologa della Pediatria, invece affronterà le conseguenze psicologiche del bullismo, mentre la presentazione del volume sarà affidata a Carla Iacucci Chiodi, insegnante della scuola e Alessandra Vero, psicologa del Servizio civile nazionale. Monica Raschi PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 25 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Piaga bullismo , tra le vittime bambini di appena sette anni 03/06/2010 Il Resto del Carlino - Rovigo Pag. 7 (tiratura:206221) Transessualità in Polesine I dati della prima ricerca SARANNO presentati oggi alle ore 17,30 nella sala degli Arazzi dell'Accademia dei Concordi, i risultati della prima ricerca sulla identità di genere transessuale in Polesine «L'esistenza e i suoi colori» condotta dallo Sportello a Colori del Centro Francescano di Ascolto attraverso due ricercatrici: Alessandra Galozzi, laureata in psicologia del lavoro e Annamaria Visentin, sessuologa e laureata in psicologia. Alla presentazione dei risultati della ricerca, che è stata possibile grazie al finanziamento del Centro di Servizio per il Volontariato, dell'assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Rovigo e della Consigliera provinciale di Parità, sarà presente, tra l'altro, anche la presidente del Mit (Movimento Identità Transessuale) di Bologna Porpora Marcasciano. «L'idea di proporre una ricerca sulla tematica della transessualità - riferisce Livio Ferrari, direttore del Centro Francescano di Ascolto - nasce dalle richieste che sono pervenute all'Associazione in questi anni e da un fatto tragico: il suicidio di una giovane vita non accettata dalla famiglia. Pertanto lo scopo principale della ricerca è stato quello di monitorare, in termini qualitativi e quantitativi, la realtà della transessualità nel territorio della provincia di Rovigo, questo per poter predisporre delle progettazioni ed iniziative "reali", occupandosi della difesa dei diritti delle persone transessuali, travestiti e transgender, anche attraverso un'attività di ascolto, informazione, caunselling, sostegno e orientamento». PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 26 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SOCIETA' 03/06/2010 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 18 (diffusione:105812, tiratura:151233) L'aborto, un progresso sociale? I dubbi della Spagna A un dall'entrata in vigore della riforma che consentirà alle minorenni la possibilità di interrompere la gravidanza, il Partito popolare chiede l'intervento del Tribunale Costituzionale: «II non nato non viene tutelato nelle prime 14 settimane» michela coricelli La riforma dell'aborto finisce di fronte al Tribunale Costituzionale. L'opposizione spagnola ha presentato un ricorso di incostituzionalità contro il testo elaborato dal governo di Zapatero e approvato dal Parlamento, che dovrebbe entrare in vigore il 5 luglio. L'articolo 15 della Carta fondamentale spagnola denuncia il Partito popolare - riconosce che «tutti hanno diritto alla vita»: la «nuova legge crea invece un sistema in cui la vita del feto nelle prime 14 settimane di gestazione non viene protetta nel modo più assoluto», affermano i popolari. Il centrodestra è andato oltre, e ha promesso che durante la campagna elettorale del 2012 inserirà l'abrogazione della riforma nel suo programma. La responsabile del ministero dell'Uguaglianza, Bibiana Aido, principale promotrice della legge, dice di essere «totalmente convinta della costituzionalità del testo» e accusa il Pp di «opporsi permanentemente alle norme che rappresentano un progresso sociale». Non la pensa così una buona fetta della società spagnola, che secondo i sondaggi - rifiuta categoricamente la riforma: lo ' dimostrano anche le manifestazioni di piazza e i documenti firmati da s p a g n o l i . centinaia di scienziati e intellettuali Nel pieno della bufera economica con i consensi a picco - lo strappo sull'aborto rischia di trasformarsi in un boomerang per l'esecutivo socialista. In attesa della sentenza del Costituzionale, intanto, emergono i dettagli della nuova legislazione. Oggi le minorenni spagnole possono abortire solo con l'autorizzazione di uno dei genitori o del tutore legale. A partire dal 5 luglio le 16enni e 17enni che vogliono interrompere la gravidanza potranno farlo anche senza il permesso di madre o padre, purché li informino. Con un'eccezione: se la decisione rischia di provocare violenza familiare, vessazioni o pressioni, la minorenne può evitare di raccontarlo a ?*>. mamma e papa. Un caso ipotetico: Pilar, 16 anni, una gravidanza di 13 settimane nascosta a tutti. Si presenta in una dinica per abortire. Il medico chiede cosa ne pensano i suoi genitori e lei risponde che - se lo sapessero - esploderebbe l'inferno in casa. Chi decide a quel punto? Il medico deve sempre credere alla ragazza? Ecco la novità: il ginecologo potrà richiedere l'appoggio di uno psicologo 0 di un assistente sociale per verificare la versione della minorenne. Lo ha annunciato la ministro della Sanità, Trinidad Jiménez. Se la giustificazione risulterà convincente - e si percepirà «il timore di subire violenza familiare, coazione, pressione, una paura reverenziale di fronte alla possibilità di dirlo ai genitori allora il medico darà l'ok all'aborto, senza avvertire la • . .- . famiglia. Dovrebbe essere solo un'eccezione alla regola: in termini generali, le minorenni potranno abortire solo dopo avere informato i genitori, accompagnate da uno di loro o con una lettera e una fotocopia di un documento di identità che dimostri che sanno cosa sta facendo la figlia. Ma le "pressioni" non potrebbero diventare una .scusa, per evitare qualsiasi discussione nel seno della famiglia su un tema così delicato? 1 diretti interessati, i medici, protestano. Il provvedimento ha già incassato una valanga di Gatiche: i ginecologi s o n o ^ . w preoccupati per l'eccessiva UÌT responsabilità che ricadrà sulle loro nih spalle. Secondo l'Organizzazione . medica collegiale (Omc), la normativa potrebbe causare «insicurezza giuridica» al personale sanitario. Per questioni legali o questioni etiche, agli ordini dei medici la nuova autonomia concessa alle minorenni non piace. La legge - approvata a febbraio e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale spagnola a marzo - liberalizza completamente l'aborto entro le prime 14 settimane di gestazione e lo permette fino alla 22esima se esiste un rischio per la salute fisica o psicologica della madre o se il feto presenta anomalie. Dopo la 22esima settimana si potrà abortire se viene diagnosticata una malformazione incompatibile con la vita del feto o una malattia incurabile. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 27 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fuoriporta 03/06/2010 Il Foglio Pag. 4 LO PSICOLOGO E SCRITTORE DELLA CIVILTÀ CATTOLICA VEDE "CLAMORE E POCA SCIENZA" NELL'ATTACCO ALLA CHIESA Andrea Monda Roma. Quando il gioco si fa duro, i gesuiti cominciano a fare sul serio. "Faceva bene Goethe" dice, tra lo stupito e lo sconsolato, padre Giovanni Cucci e poi spiega: "Si racconta che si recasse nella biblioteca comunale per leggere i giornali quotidiani di almeno un decennio precedente e quando l'inserviente gli chiese il perché di quella strana abitudine, avrebbe risposto: 'Perché, che differenza c'è?'". Padre Cucci non parla per concatenazioni di riflessioni astratte, quanto piuttosto attraverso il racconto di esperienze concrete, personali: "Per occuparmi di questo problema della pedofilia mi sono rivolto al dibattito che si è svolto in questi mesi e invece non ho trovato nulla, nulla di significativo, di serio. Ho dovuto quindi fare ricorso al 'metodo Goethe' e ho scoperto che le cose più interessanti, per capire l'emergenza di oggi, erano state già scritte almeno una decina di anni fa. In questo periodo invece solo molto clamore e poca scienza". Giovanni Cucci è un padre gesuita, scrittore della Civiltà Cattolica e docente di Psicologia presso l'Università Gregoriana di Roma dove, il prossimo 8 giugno, verrà presentato il suo nuovo saggio "Chiesa e pedofilia. Una ferita aperta" (editrice Ancora) scritto insieme al collega e confratello Hans Zollner. I due gesuiti si sono accostati al tema del loro saggio con un approccio psicologico e pastorale. "Ho notato che la complessità del fenomeno è stata liquidata con somma superficialità" osserva piccato padre Cucci, giovane gesuita di Lodi, "gli addetti ai lavori sono stati silenti, non sono intervenuti e invece persone non qualificate hanno preso la parola spesso aumentando la confusione e spostando l'obiettivo dalla piaga della pedofilia alla condanna della chiesa. Ma qui cos'è che veramente è importante: conoscere e contrastare la pedofilia o alzare polveroni (che lasciano inalterata la situazione) contro il Papa o la chiesa?". E' vasta la documentazione presentata in questo saggio e permette di fare chiarezza. Il che inevitabilmente porta alla domanda sul perché le notizie di questi ultimi mesi abbiano parlato esclusivamente dei casi accaduti all'interno della chiesa cattolica, pur costituendo essi poco più del tre per cento della totalità dei casi denunciati. Oltre all'ovvio "peso" del ruolo svolto dal sacerdote, secondo padre Cucci c'è anche altro, altre motivazioni a volte espresse anche in modo esplicito da alcuni quotidiani e periodici: "E' indubbio che la posizione della chiesa in tema di morale e sessualità non è condivisa da molti, che ne temono l'influenza sulla gente e vorrebbero metterla a tacere, screditandola. L'insistenza quasi univoca data ai crimini da parte di alcuni preti cattolici significa insinuare che anche la dottrina da loro rappresentata non ha alcun valore e deve essere annullata". Secondo padre Cucci c'è un'ambiguità di fondo in chi oggi si straccia le vesti contro la chiesa, rintracciabile nel "favore" di cui la pedofilia ha goduto e gode nel mondo occidentale, soprattutto negli anni 70 e 80. In Germania, in Francia, in Olanda e anche in Italia la pedofilia non ha trovato nemici, ma spesso promotori; padre Cucci cita, tra i tanti casi che si potrebbero ricordare, quello del convegno organizzato nelle aule del Senato dal Partito radicale il 27 ottobre del 1998 sul tema "Pedofilia e Internet: vecchie ossessioni e nuove crociate"; o il caso della HU (Humanistische Union) di Berlino, che nel 1999 si è battuta per il permesso generale di pornografia e di tutti gli atti sessuali "consensuali", inclusi quelli con i minorenni, e fa notare come le persone ai vertici di quell'associazione (oggi a capo di istituzioni e anche nel governo tedesco) siano attualmente i più ferventi critici della chiesa cattolica. Il sacerdote-psicologo ribalta anche altri luoghi comuni che si sono accumulati negli ultimi mesi, come ad esempio il nesso causale tra pedofilia e celibato e la richiesta imperiosa da parte di molti di ridurre allo stato laicale automaticamente ogni sacerdote implicato in casi di pedofilia. Sul primo punto: "Celibato e pedofilia non sono connessi in modo causale. Coloro che hanno compiuto simili atti sono per lo più sposati e con figli e anche tra i sacerdoti la maggior parte di essi non vivevano nella castità. Il rapporto tra preti cattolici e protestanti, ad esempio negli Stati Uniti, rispetto ai casi di pedofilia è di uno a dieci". Sul secondo stereotipo: "Non è detto che la riduzione allo stato laicale sia la cosa migliore per le PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 28 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un gesuita razionale contro il "panico morale" della pedofilia 03/06/2010 Il Foglio Pag. 4 PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 29 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato potenziali vittime, i bambini, e per lo stesso abusatore che spesso ritorna in società senza alcun controllo e, lasciato a se stesso, torna a commettere abusi. Questo è stato il caso di James Porter, sacerdote della diocesi di Fall River negli Stati Uniti il quale, una volta dimesso, non fu affatto perseguito dalle autorità civili, si sposò e poco dopo venne incriminato per le molestie commesse verso la babysitter dei suoi figli". Come non si può ridurre in modo automatico un prete allo stato laicale, così non si può ridurre un vescovo (che dovrebbe comminare la sanzione) allo "stato burocratico" come fosse solo un mero funzionario: "Il vescovo non è solamente l'amministratore di una diocesi, ma è come un padre nei confronti dei soggetti di cui ha la responsabilità pastorale: sacerdoti, religiosi, laici. E la preoccupazione di un padre, quando viene a conoscenza di una grave azione compiuta da un figlio, non è anzitutto quella di precipitarsi a denunciarlo (ciò potrà anche avvenire in seguito), ma di capire che cosa sia accaduto, ascoltando le parti in causa e garantendo il loro bene, proteggendo i più deboli e le vittime.". Nella prima parte del saggio gli autori fanno valere la loro competenza di psicologi e si soffermano sulla "personalità del pedofilo", questione di difficile ricognizione. Un dato rilevante è il nesso (non automatico ma consistente) tra l'essere stati oggetto di abusi e la patologia pedofila. In alcuni contesti si è potuto constatare che anche i due terzi degli "abusatori" sono stati degli "abusati" e questo vale anche all'interno della chiesa. Insomma accade spesso che chi entra in seminario lo fa anche perché crede che un impegno verso una vita celibe lo aiuterà a buttarsi alle spalle la sua difficoltà e le antiche ferite. E' l'illusione, dice padre Cucci, di "una sorta di magica guarigione. Ben presto però ci si scontra con la realtà perché, se quella è stata la motivazione profonda della scelta, allora prima o poi il problema irrisolto emergerà". C'è un insegnamento che emerge da tutte queste vicende, il Papa lo ha compreso e detto chiaramente, ed è la necessità di riaffrontare la questione della formazione del clero. Occorre soprattuto evitare quel pernicioso atteggiamento che i sociologi chiamano "panico morale" per cui un problema (oggi è il caso della pedofilia) viene presentato come un fungo sbucato all'improvviso, senza storia né radici, e ne viene assolutizzata la portata devastante. Contro queste distorsioni (più o meno dolose) è necessario un atteggiamento cauto, calmo, positivo e propositivo: "Mi viene in mente" conclude padre Cucci, "il saggio di C.S. Lewis, 'L'abolizione dell'uomo', citato in passato anche da Benedetto XVI, in cui afferma che 'il compito degli educatori moderni non è di sfrondare le giungle, ma di irrigare i deserti. La giusta difesa contro i falsi sentimenti è di inculcare giusti sentimenti'. In questo clima surriscaldato è necessario quindi un atteggiamento che contribuisca a chiarire anziché confondere ulteriormente le acque; più scienza e più "illuminismo" insomma, e magari anche un po' più di quel Goethe che leggeva i giornali di dieci anni prima e, sul letto di morte, pare abbia sussurrato: "Più luce! Più luce!". 03/06/2010 Il Tempo - Molise (tiratura:76264) Imparare a gestire lo stress, se ne parla in un convegno ISERNIA Con l'intenzione di proseguire in un programma indirizzato ai cittadini, basato sulla salvaguardia della propria salute contro i ritmi frenetici della quotidianità e contro gli errori alimentari causa di patologie spesso anche gravi, la sede isernina dell'associazione nazionale onlus "Vita e salute" organizzerà per sabato, presso la propria sede in via Sant'Ippolito ad Isernia, un incontro in cui relazionerà il professor Lucio Altin, docente di psicologia della famiglia. Contenuto ed argomento del convegno, la gestione dello stress. La giornata si suddividerà in due momenti. Alle 10:30, si discuterà dell'impatto delle genetica e della famiglia d'origine. In pomeriggio dalle 18:30, l'argomento affrontato sarà quello di come gestire le emozioni negative. Ad ingresso gratuito, i partecipanti potranno dunque assistere alle due conferenze del professor Altin che è anche formatore e pastore della Chiesa cristiana avventista del Settimo giorno. Da oltre vent'anni, Altin organizza conferenze e seminari per aiutare le coppie e le famiglie ad affrontare e gestire le difficoltà nell'ambito dei rapporti interpersonali ed all'interno del proprio nucleo familiare. La sua formazione avviene per lo più negli Stati Uniti dove consegue un master of science in "Marriage and family therapy" presso la Loma Linda University, in California. Attualmente è docente universitario di psicologia della coppia e della famiglia presso l'University of Lampeter in Galles, il Newbold college in Inghilterra, la Saleve University di Collonges in Francia. Sil.Dec. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 30 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Isernia 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari Pag. 12 (tiratura:63756) «La relazione interpersonale ai tempi di facebook» è il tema di un interessante incontro promosso a Polignano dall'associazione culturale «U' castarill», in programma oggi, alle 19, nella sala consiliare del Comune, in collaborazione con la sezione pugliese dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici. Un momento di riflessione su quanto sta avvenendo, in questi anni, nella realtà dei rapporti tra le persone, sempre più condizionati dalla tecnologia e da nuove «mediazioni» delle quali il social network facebook è l'emblema. Interverranno Pasquale Laselva, presidente regionale degli psicologi e psichiatri cattolici, don Gaetano Luca, arciprete della chiesa Matrice, e il giornalista Pasquale Pellegrini. A fare gli onori di casa, il presidente dell'associazione «U' castarill», Marianna Centrone, nei panni di moderatrice. La conferenza sarà preceduta dal saluto del presidente del Consiglio comunale, Eugenio Scagliusi. [antonio PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 31 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato POLIGNANO / Stasera alle 19 un convegno «La relazione interpersonale ai tempi di facebook» . 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nordbarese Pag. 8 (tiratura:63756) • BISCEGLIE . Una giornata regionale della disabilità intitolata "L'altradanza" ed organizzata dall'associazione Tandem onlus e dal liceo scientifico "da Vinci" si è svolta nel palasport di Bisceglie sotto la direzione dell'esperta di "danceability" Laura Banfi con la regia e la scenografia di Ennio Grasso. Intanto l'associazione "Comitato Progetto Uomo onlus" terrà a Bisceglie dal 10 giugno al 10 agosto un progetto di animazione estiva con finalità psico-socio-educative denominato "Diversamente uguali", rivolto ai minori con difficoltà mediogravi e normodotati. Il progetto si avvale della collaborazione di un gruppo di neolaureate in psicologia e di educatori che impegneranno in attività ludico ricreative, laboratori di attività pratico manipolative e attività esterne per 25 minori delle scuole dell'obbligo di Trani e Bisceglie. Ad essi sarà offerto, inoltre, sostegno psicologico. Attraverso le attività ludico-ricreative si cercherà di favorire l'abbattimento di barriere, costruendo una prospettiva in cui i bambini disabili siano riconosciuti come una risorsa preziosa, favorendo, quindi, una migliore integrazione tra i bambini diversamente abili e bambini normodotati. Le attività psico-educative si porranno l'obiettivo di incrementare le capacità cognitive, motorie e sensoriali e al contempo di promuovere lo sviluppo dell'autonomia personale. Il progetto nasce dalla volontà di offrire ai minori diversamente abili la possibilità di socializzare con coetanei normodotati e di non interrompere quei processi e percorsi di apprendimento e socializzazione acquisiti durante l'anno scolastico, affinchè l'estate diventi per molti di loro un momento di riposo e svago. L'iniziativa rientra tra le attività di volontariato dell'associazione rivolte alle famiglie con minori affetti da disagio psico-fisico (per informazioni tel.3388582904). Le iscrizioni si ricevono presso la sede di Progetto Uomo in via Pio X n. 5 nelle ore 18-20. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 32 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Diversamente uguali» in estate parte il progetto di animazione 02/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Brindisi Pag. 10 (tiratura:63756) • FA S A N O. L'assistenza psicologica ai malati di cancro. Sarà questo il tema centrale del convegno di Psico oncologia «Il sostegno e la cura: in ogni caso prendersi cura». Il congresso si terrà venerdì nell'auditorium della scuola «I.I.S.S. Salvemini di Fasano». L'incontro, organizzato dal gruppo assistenza neoplastici onlus(G.N.A.) e dalla società italiana di Psico-Oncologia sez. Puglia, vedrà la partecipazione di numerosi esperti nel settore, che si alterneranno negli interventi, dopo il saluto ed il benvenuto del sindaco di Fasano Lello di Bari. Modererà il convegno il dott. Roberto Calamo Specchia, coordinatore sanitario del G.N.A onlusOstuni. Quest'ultima associazione è nata nella «città bianca» nel 1988 su esplicita richiesta dell'allora Primario Chirurgo dell'Ospedale di Ostuni, dr. Teodoro GIGANTE. Insieme ad un gruppo di volontari, il medico diede vita ad un progetto che aveva un duplice obiettivo: garantire l'assistenza al malato affetto da ogni forma di tumore,e proporre una efficace prevenzione oncologica. Nel corso degli anni questo gruppo ha allargato il proprio raggio d'azione, aprendo anche una sede a S. Vito dei Normanni e rendendosi operativa anche nel resto della provincia. L'incontro di venerdì a Fasano sarà incentrato sugli aspetti basilari, in ordine psicologico , necessari per l'assistenza ai pazienti con cancro, ed alle loro famiglie. Determinante in questo compito l'opera dell'associazione Sipo, presente in Italia con 14 sezioni regionali, e che raccoglie soci di diverse categorie professionali, in particolare medici e psicologi. Tra le altre finalità del gruppo, anche quello di formare, figure professionali, per un approccio psicologico e psicosociale nell'assistenza ai malati neoplastici. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 33 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Assistenza psicologica ai malati di cancro 03/06/2010 La Nazione - Pistoia Pag. 7 (tiratura:176177) Stalking, voto bipartisan per «intercettare» le molestie E' STATO approvato in Consiglio comunale approvato un ordine del giorno sul fenomeno dello stalking. Il testo invita il parlamento ad emendare la legge sulle intercettazioni inserendo anche questa ipotesi di reato fra quelle per cui gli inquirenti possono disporre intercettazioni. La sollecitazione riguarda un emendamento che la commissione parlamentare ha già licenziato e che attende di essere approvato in aula. L'ordine del giorno è stato proposto dal consigliere Leonardo Soldati. L'esponente Pd ha spiegato come il testo sia stato attualizzato rispetto alla versione iniziale, che addirittura chiedeva una legge che annoverasse lo stalking fra i reati. La legge è intervenuta nel frattempo e l'ordine del giorno è stato adeguato alla novità. Si tratta ora di ottenere che lo stalking possa essere «intercettato», considerando che tale reato si esplica non di rado attraverso telefonate anonime e pesantemente vessatorie. «Si tratta - ha spiegato Soldati - di un problema psico-sociale diffusosi nella società odierna negli ultimi anni, che comporta lo stravolgimento dell'esistenza per coloro che ne sono vittime, donne ed uomini, mediante una serie di tecniche di pressione psicologica». L'ordine del giorno è stato approvato con il voto dei gruppi Pd, Idv, Comunisti per Pistoia, Sel, Sinistra Indipendente, Verdi. I consiglieri di An e Lega si sono astenuti. Zuccherini (An) ha fatto notare come ormai l'emendamento sia già avanti nell'iter parlamentare e riscuota un sostegno bipartisan. PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 03/06/2010 34 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMUNE LEONARDO SOLDATI (PD): «NECESSARIO RICORRERE ALL'ASCOLTO DELLE TELEFONATE» RIFORMA DELLE PROFESSIONI 18 articoli 03/06/2010 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 16 (diffusione:619980, tiratura:779916) Lo stop all'albo unico dei professionisti Isidoro Trovato MILANO - Ci sono eventi davanti ai quali un patto può rompersi oppure saldarsi e diventare una vera alleanza. Ne sanno qualcosa i professionisti dell'area tecnica che un accordo l'avevano concluso nel luglio del 2009 (e l'avevano chiamato proprio Pat) ma adesso sembrano intenzionati a darsi «battaglia». A scatenare lo scontro è stato il disegno di legge di Maria Grazia Siliquini (Pdl) che prevedrebbe la cancellazione dell'albo «B» degli ordini (quello riservato ai laureati triennali in ingegneria o architettura) e l'istituzione di un albo unico per i tecnici di primo livello. Immediata è arrivata la bocciatura da parte degli ordini di Ingegneri e Architetti. Motivo: l'albo unico porterebbe confusione nei ruoli e nelle qualifiche. Inoltre, si rischierebbe di infrangere il principio di legge in base al quale in Italia i professionisti sono solo coloro che hanno svolto un percorso universitario e superato un esame di Stato. Il disegno Siliquini invece aprirebbe il campo a geometri, periti agrari e periti industriali, categorie che da tempo cercano un accordo con gli ordini professionali «canonici» per ottenere un loro riconoscimento ufficiale. Il rischio, dicono i tecnici, è che in futuro queste figure professionali composte da diplomati non siano più in grado di lavorare, schiacciati da laureati triennali e quinquennali. Del resto geometri, periti agrari e periti industriali la strada dell'accorpamento l'hanno già imboccata da soli: si sono uniti in un Coordinamento unitario (Cogepapi) che punta diritto ad un obiettivo, un ordine unico dei laureati triennali che dia concretezza a quella professione di primo livello che in Italia è stata sempre rappresentata da queste tre categorie. «Ci siamo impegnati ad offrire al ministro Alfano le nostre proposte sulla riforma - dice il presidente dei geometri Fausto Savoldi -. E seppure queste, in alcuni punti, non coincidono con il parere delle altre categorie, trovano invece riscontro nella proposta di legge dell'onorevole Siliquini soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione dei percorsi formativi post-secondari e l'eliminazione delle sezioni B degli albi dei laureati». Il problema è che il Cni (Consiglio nazionale degli ingegneri) non vuole perdere il controllo sui circa 5 mila junior (laureati triennali) e teme che un albo dei tecnici di primo livello generi confusione in tema di competenze. Dal Cogepapi invece fanno sapere che unificando più professioni, si eviterebbe la sovrapposizione di figure professionali difficili da distinguere anche dagli stessi cittadini. Peccato però che questi argomenti non abbiano ancora convinto nessuno, neanche gli altri ordini professionali che, per motivi diversi, non hanno tardato a «smarcarsi» dalla proposta Siliquini. «Eppure - sostiene Giuseppe Jogna, presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali - basta leggere il testo per capire che abbiamo tra le mani uno strumento innovativo che, con lungimiranza, guarda al futuro delle professioni intellettuali senza dimenticare il riferimento a quell'Europa di cui facciamo parte. E tutto questo alla faccia di chi ci accusa di essere delle corporazioni, arroccate al passato e incapaci di vedere oltre gli steccati del conservatorismo». Ma magari sempre pronte a rompere i Pat(ti). RIPRODUZIONE RISERVATA RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 36 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le categorie Il no di ingegneri e architetti all'elenco comune proposto dalla Siliquini 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 35 (tiratura:405061) Gli Ordini non hanno paura della modernità di Marina Calderone Cosa rappresentano oggi le professioni ordinistiche nel sistema economico italiano? L'interrogativo é di stretta attualità nel dibattito socio-politico dei commenti alla manovra correttiva. Le professioni , innanzitutto, sono un'opportunità occupazionale non solo per gli iscritti agli Albi ma anche per i dipendenti degli studi professionali. Il mondo delle professioni ordinistiche, con più di 2 milioni di iscritti e uno di addetti, rappresenta un'importante componente dell'occupazione, creando economia e sostentamento per molte famiglie. E nel quadro economico e sociale del sistema Paese hanno assunto nel tempo un ruolo fondamentale rappresentando il 12,5% del Pil. Peraltro, le professioni ordinistiche garantiscono i propri servizi, caratterizzati da alta specializzazione, a cittadini, lavoratori, alla pubblica amministrazione e alle imprese che sono costrette a confrontarsi in un mercato globale estremamente competitivo. E i professionisti , soprattutto dell'area economico-giuridico-sociale, affiancano i decision makers delle aziende sia nella gestione del capitale umano sia nelle pratiche di internazionalizzazione, in campo fiscale e tributario. E in questo contesto di assoluta positività di un modello da esportare, il mondo ordinistico è impegnato in un'opera di ulteriore modernizzazione. Si parla di nuovo di riforma delle professioni ed è quanto meno paradossale pensare che gli Ordini e i Consigli professionali, settore estremamente dinamico e al passo con le nuove esigenze del mercato, siano contrari al concetto di liberalizzazione. Ma le liberalizzazioni devono comportare comprovati vantaggi al Paese, cosa che di certo non si può dire della legge Bersani. Quando si parla di Ordini si affronta il tema semplicisticamente, parlando di barriere all'accesso e tariffe minime. Il tariffario della maggior parte degli ordini è fermo a un'Italia che oggi non esiste più e in alcuni campi, come quello degli appalti, l'eliminazione dei vincoli tariffari ha portato ad una vera e propria giungla. Per ciò che concerne i giovani e l'accesso agli Ordini, basta far parlare i numeri. E poi sul tavolo del riforma delle professioni sono stati posti altri argomenti, forse anche più decisivi per arrivare ad un intervento strutturale del settore. Accesso dei giovani alla professione, codice deontologico, associazioni tra professionisti, nuovo sistema di welfare, regole sulla pubblicità: questi ed altri sono i punti cardine del confronto in atto con governo e parlamento. Rilanciamo il confronto fra imprese, mondo del lavoro e professionisti sull'efficienza della pubblica amministrazione e sulla produttività industriale. La proposta del tavolo di confronto fatta da Confindustria è condivisibile ma è opportuno che siano rappresentati tutti i protagonisti del mondo economico, dalle parti sociali ai professionisti del settore. E l'obiettivo principale del tavolo deve essere quello di pensare, discutere ed elaborare riforme di sistema, riforme strutturali di medio-lungo periodo che permettano di ammodernare il Paese rendendolo nuovamente competitivo a livello mondiale. Presidente del Cup RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 37 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVENTO 03/06/2010 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 29 (tiratura:710716) ALESSANDRO PACE Il ddl sulle intercettazioni non manca mai di sorprendere per il pressappochismo con il quale è redatto, anche quando, volendo essere "carino" nei confronti dei giornalisti - solitamente bistrattati - consente loro, in deroga al divieto di riprese e registrazioni fraudolente, di effettuare riprese e registrazioni purché esse siano «effettuate ai fini della attività di cronaca dei giornalisti professionisti iscritti all'albo professionale». Va subito detto che quello previsto dal "nuovo" art. 616-bis del codice di procedura penale è un divieto sacrosanto, che effettivamente si ispira, una volta tanto, al doveroso rispetto del diritto alla riservatezza individuale: un diritto che sarebbe altrimenti violato da una ripresa o da una registrazione effettuata all'insaputa dell'interessato, senza il suo consenso e comunque non in occasione di un fatto o di un avvenimento pubblico. Ma se il divieto è giusto, quali sono le altre due deroghe? Una riguarda le acquisizioni sonore e visive che siano strumentali ad un procedimento amministrativo o giudiziario. L'altra concerne le acquisizioni sonore e visive effettuate nell'ambito delle attività di difesa della sicurezza dello Stato. In entrambi i casi si è quindi in presenza dell'esercizio di funzioni pubbliche. Ma il giornalismo, in una democrazia liberale come la nostra, è esercizio di libertà; non è una "pubblica missione", come invece auspicava Mussolini in un famoso discorso del 10 ottobre 1928 ai direttori dei quotidiani del regime. Le diffuse e ricorrenti critiche alla persistenza dell'Ordine dei giornalisti (che è un ente pubblico associativo) stanno appunto qui: i giornalisti, lavorando, fanno professionalmente quello che qualsiasi altra persona con una certa conoscenza della lingua italiana e un po' di cultura potrebbe fare altrettanto bene. Egli esercita la sua libertà di manifestazione del pensiero: parla, commenta e scrive come potrebbe fare qualsiasi altro senza avere la tessera di giornalista. Questa la prima obiezione. Passo alla seconda e mi chiedo: a quale fine il legislatore accomuna i giornalisti professionisti agli esercenti di funzioni pubbliche, come tali istituzionalmente sottoposti a controllo? È una "mela avvelenata" o un regalino, magari, "a buon rendere"? Mi spiego meglio: è puramente tautologico affermare che la deroga al divieto è lecita sol che «le riprese o le registrazioni di cui al primo comma sono effettuate ai fini della attività di cronaca dei giornalisti professionisti iscritti all'albo professionale». Infatti solo in un'ottica moralisteggiante si potrebbe affermare che non si avrebbe cronaca nella diffusione di pettegolezzi e nella diffusione di immagini scabrose. Essendo invece vero il contrario, con una norma del genere, la difesa della riservatezza, effettuata dall'art. 616 bis nel primo comma, dove va a finire? O dove "potrebbe" andare a finire? Forse, nella stanza da bagno di un personaggio pubblico? La deroga deve quindi restare, ma va diversamente calibrata. In essa deve essere chiaro che lo scopo giornalistico perseguito non è il gossip o la gratuita distruzione della dignità di una persona (pubblica o non). Il gravissimo "potere" di intrusione nell'«altrui sfera intima» che il legislatore verrebbe ad attribuire ad un soggetto privato (nella specie ad un giornalista professionista) può essere ritenuto lecito solo se giustificato dalla gravità dei fatti. Di qui la mia proposta, che è di escludere la punibilità «quando le riprese o le registrazioni di cui al primo comma concernono la commissione di un reato o suoi elementi di prova e i relativi supporti tecnici sono stati immediatamente portati alla conoscenza della pubblica autorità». Così, puramente e semplicemente, senza quindi nemmeno parlare di giornalisti professionisti iscritti all'albo professionale. Ma, proprio perciò, includendo nella deroga oltre ai giornalisti, ai pubblicisti, e ai praticanti, anche il signor Nessuno, soprattutto pensando che, al giorno d'oggi, i ragazzini, in caso di necessità, sono spesso più abili dei più consumati reporter nell'effettuare riprese e registrazioni, anche con un semplice telefonino. RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 38 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL BAVAGLIO AVVELENATO 02/06/2010 Il Messaggero - Ed. nazionale Pag. 19 (diffusione:210842, tiratura:295190) Auto, vendite in calo del 13,8% La quota Fiat scende sotto il 30% Ordini giù del 25%. Torino perde un quarto delle immatricolazioni L'ALLARME DEI COSTRUTTORI Rischiamo di perdere in un anno 700 mila immatricolazioni, 10 miliardi di fatturato ROBERTA AMORUSO ROMA - Nuova pesante batosta per l'auto a maggio: meno 13,79% di immatricolazioni dopo il calo del 15,65% di aprile, il mese dell'inversione di rotta per il mercato. Che per ora mantiene un margine di crescita del 7,86% nei primi cinque mesi dell'anno. Ma è destinato ad andare in rosso nei prossimi mesi, avverte il Centro Studi Promotor che parla di «crisi di astinenza da incentivi». Per il gruppo Fiat il conto di maggio è ancora più pesante: -25% per le immatricolazioni del Lingotto. Che paga la spinta avuta nel 2009 grazie agli incentivi alle auto ecologiche. Ma fa i conti anche la mancata produzione di 8.000 vetture (500 e Panda) nello stabilimento polacco di Tychy a causa dei danni provocati ad alcuni fornitori dalle forti inondazioni. Così si spiega la decisa flessione della quota di mercato, scesa a maggio al 29,9% (a 48.849 vetture) dal 34,39% di un anno prima. In dettaglio, le vendite di Alfa Romeo sono calate del 24,2%, quelle di Fiat del 27,2%, Lancia del 13,4% e Maserati dell'11,1%, mentre per Ferrari sono salite del 46,7%. Quanto a Chrysler, la casa americana gestita dal Lingotto, il gruppo segna +0,55% con un miglioramento per il brand Chrysler del 30,8% e dell'1% per Jeep, mentre Dodge segna -11,6%. Insomma, lo stop dei bonus sta lasciando il segno, eccome sull'intero mercato dell'auto. Tutto come da copione dicono i costruttori, commentando i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle 163.700 auto immatricolate nel mese scorso. Le agevolazioni dello scorso anno avevano infatti prolungato i loro effetti fino a tutto marzo, grazie alla possibilità di immatricolare le auto ordinate con incentivi nel 2009. Fino a permettere un bilancio in crescita del 23,33% per le vendite dei primi tre mesi dell'anno. Poi il crollo di aprile e la conferma di maggio. Le auto dei segmenti A e B, quelle piccole e più ecologiche favorite nel 2009 dagli incentivi, sono scese dal 66,5% del primo trimestre al 59,7% del bimestre successivo, dice l'Unrae. In grande difficoltà sono anche le immatricolazioni di vetture a gpl (-35,22% a maggio) e, soprattutto, a metano (-83,50%), non più assistite dai bonus statali. Numeri, questi, che non fanno presagire niente di buono anche per i prossimi mesi dicono, dall'Unrae, dall'Anfia e dall'ufficio studi Promotor. Anche l'andamento degli ordini (-12% a maggio e -25% nei cinque mesi) va in questa direzione. Parliamo di un pacchetto ordini che va verso quota 1.650.000 unità su base annua, secondo quanto sottolinea l'Unrae, l'Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia. Vale a dire 700 mila auto in meno rispetto al 2009: «Una perdita di 10 miliardi di fatturato e di 2 miliardi di IVA in meno per le casse dello Stato», sottolinea il direttore dell'associazione, Gianni Filipponi. Non solo. Gli ordini reali, cioè quelli non "inquinati" dai kilometri zero, continuano a registrare diminuzioni di circa un 30%, fa notare Federauto, che si unisce al coro di chi sollecita nuovi interventi sul settore. Nel buio totale spicca l'andamento positivo dell'auto a noleggio che sta riprendendo smalto dopo un 2009 di profonda crisi: le immatricolazioni sono salite dal 10,2% del primo trimestre al 18,6% del successivo bimestre. Va bene anche il mercato dell'usato che a maggio segna il terzo mese consecutivo di crescita (+11,03%), proprio grazie alla fine degli incentivi e alla convenienza che garantivano al nuovo. Foto: Auto stoccate sui piazzali RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 39 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I dati di maggio: più penalizzate dallo stop agli incentivi le vetture piccole ed ecologiche 03/06/2010 Finanza e Mercati Pag. 8 (diffusione:21000, tiratura:267600) Periodo Controvalore Caratteristiche CERAMICHE RICCHETTI Primi mesi 2010 max. 8 mln Il prezzo di offerta delle azioni sarà calcolato scontando tra il 15% e il 25% il prezzo teorico ex diritto CRESPI entro il primo semestre 2010 max 10 mln emissione di max 100 mln di nuove az. ord. senza val. nominale in opz. ai soci al pz. di 0,10 euro per azione KME GROUP entro il primo sem. 2010 max 80 mln emissione di az. ord. con prezzo tra 0,30 - 0,37 per ord. e 0,50 - 0,57 per risp. OMNIA NETWORK entro il 31 dicembre 2010 max 12 mln RICHARD GINORI entro il primo sem. 2010 20,9 mln emissione di 13 az. ogni 20 possedute a 0,115 euro + 11 warrant ogni 13 nuove az. sottoscritte SNIA entro il primo semestre 2010 max 10 mln emissione di max 333,33 mln di nuove azione a 0,03 - 0,06 euro TAS entro il primo semestre 2010 max 24 mln aumento di max 1,6 mln di nuove az. al prezzo di 15 euro l'una (0,52 nom. + 14,48 sovrap.) Periodo Prezzo (euro) Adesioni BANCA INTERMOBILIARE 2010 4,25 GEWISS 2010 4,20 MEDITERRANEA ACQUE 2010 3,00 TOSCANA FINANZA - 1,50 Opa e Opas Dati macroeconomici Paese Ora Dato macro Periodo Stime Prec. Italia 9:45 Pmi servizi mag. indice 55,0 54,5 Francia 9:50 Pmi servizi dato finale mag. indice 61,9 61,9 Germania 9:55 Pmi servizi dato finale mag. indice 53,7 53,7 Area euro 10:00 Pmi servizi dato finale mag. indice 56,0 56,0 Area euro 10:00 Pmi composito mag. indice ... 56,2 Regno Unito 10:30 Pmi servizi mag. indice 55,6 55,3 Area euro 11:00 Vendite al dettaglio apr. % m/m 0,1 0,0 Area euro 11:00 Vendite al dettaglio apr. % a/a ... -0,1 Stati Uniti 14:15 Variazione occupazione ADP mag. 1000 58,0 32,0 Stati Uniti 14:30 Nuove richieste di disoccup. mag. 29 1000 450,0 460,0 Stati Uniti 14:30 Richieste continue mag. 22 1000 ... 4607,0 Stati Uniti 16:00 Ordini di fabbrica apr. % m/m 1,4 1,3 Stati Uniti 16:00 Ism composto non manifatt. mag. indice 56,0 55,4 Aumenti di capitale RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 40 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il taccuino dell'investitore 02/06/2010 Il Gazzettino - Udine Pag. 6 (tiratura:114104) Moro: «Il tavolo è aperto da troppo tempo». «Definire le competenze degli ingegneri "triennali"» Uno dei rapporti chiave per l'Ordine degli ingegneri è la collaborazione con l'Università di Udine: «Già dal 2005 - spiega la presidente Elena Moro - ogni anno l'Ordine degli ingegneri di Udine, congiuntamente alla Facoltà di ingegneria dell'Università di Udine, organizza una serie di incontri di orientamento e preparazione agli esami di Stato, gestiti dal Consorzio Friuli Formazione. I corsi, tra le iniziative più importanti promosse dell'Ordine, sono dedicati a laureati e iscritti degli ultimi due anni della Facoltà di ingegneria che intendono sostenere l'esame per l'abilitazione alla professione. Queste attività di orientamento e preparazione alla prova, in sintonia con le linee di indirizzo emanate dal Consiglio nazionale degli ingegneri e della Giunta dei presidi delle Facoltà di ingegneria italiane, costituiscono ancora oggi il primo e unico progetto nel suo genere su territorio nazionale». Sul fronte formazione invece, spiega ancora la presidente, «abbiamo istituito una commissione formata da consiglieri dedicata a seguire questi temi e a sviluppare rapporti sinergici con le altre realtà che operano nel settore, curando i rapporti con università, Federazione ordini degli ingegneri Fvg, Associazione ingegneri, tavoli tecnici, commissioni consultive dell'Ordine e gruppi di lavoro». Sul fronte riforma delle professioni «speriamo che il tavolo aperto ormai da 15-20 anni, senza mai essere giunto a una conclusione, possa portare oggi a esiti concreti, perché nel campo dell'ingegneria ci sono molte urgenze da affrontare in maniera organica. Tra tutte le più eclatanti sono il tema tariffario, il riconoscimento e regolamentazione del settore dell'Ingegneria dell'informazione, la definizione degli ambiti di competenza degli ingegneri triennali». RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 41 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Professioni , riforma «urgente» 02/06/2010 Il Gazzettino - Padova Pag. 11 (tiratura:114104) Lavoro sicuro, ma stipendi in diminuzione. Questo lo scenario odierno per gli ingegneri. «Stiamo vivendo tempi difficili» dice Fabio Bonfà, presidente dell'Ordine degli ingegneri padovani, riuniti proprio ieri in assemblea. «Risentiamo come tutti della pesante crisi, tra contrazione di commesse e resistenze ai pagamenti, con le amministrazioni pubbliche costrette nella gabbia dei patti di stabilità». Come uscirne? «Migliorando. Il ruolo della ricerca, dello studio, dell'innovazione e della modernizzazione è fondamentale. In particolare crediamo nell'importanza di un investimento consistente in energia alternativa e conseguente risparmio energetico, e nello sviluppo ecosostenibile per migliorare la qualità dell'ambiente». In tutto questo, cosa può l'ingegnere? «In questi diversi settori il nostro ruolo è di assoluto rilievo perché protagonisti e motore di sviluppo della società. L'ingegnere è in costante ricerca di nuove soluzioni, nuove proposte e dà un contributo fattivo al rafforzamento dello scenario tecnologico». Il vostro ordine professionale è sincronizzato ai tempi? «Durante l'ultimo incontro avuto con il Ministro della Giustizia Alfano si è discusso in particolare su una "Riforma delle Professioni" allo scopo di avere figure professionali sempre più aggiornate e aggiornate. Le bozze di riforma prevedono in primo luogo l'obbligatorietà della formazione e dell'aggiornamento continuo e in seconda istanza l'istituzione di tirocini obbligatori per i neo laureati con l'introduzione dei crediti». Come la mettiamo con gli stipendi in discesa? «Nello stesso incontro è stato affrontato anche il tema del decreto Bersani e delle tariffe minime. Una buona opera non può esistere senza un buon progetto: è corretto e giusto introdurre tariffe adeguate che assicurino ai professionisti la dignità e il prestigio che deriva dall'aver superato un esame di Stato». Anche il vostro ordine ha bisogno di innovazione? «C'è già la proposta di creare una Fondazione dell'Ordine Ingegneri di Padova, che funga da braccio operativo dell'organismo di rappresentanza della categoria. La fondazione dovrebbe quindi assolvere a due funzioni fondamentali: promuovere la formazione e l'aggiornamento; contribuire alla promozione e alla realizzazione di attività culturali». RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 42 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ingegneri, ecco la Fondazione 02/06/2010 Libero - Ed. nazionale Pag. 12 (tiratura:224026) Il piano della Rai per far fuori Ruffini Ecco il dossier per non reintegrare l'ex direttore della terza rete FOSCA BINCHER Prima rivoluzione: la Rai radiotelevisione italiana mette forse per la prima volta nero su bianco addirittura in un atto giudiziario quel che è noto a tutti, ma che con buona dose di ipocrisia era vietato dire ufficialmente: la tv di Stato è governata da un consiglio di amministrazione politico, vicino o lontano al governo in carica. Con un certo coraggio la Rai accetta la realtà nelle 95 pagine del ricorso presentato alla sezione lavoro del Tribunale di Roma contro l'ordinan za che imponeva di riassumere Paolo Ruffini alla direzione tre. L'atto, coordinato dal vicedirettore degli affari legali e societari della Rai, Pierluigi Lax, e affidato a tre professionisti esterni (gli avvocati Renato e Claudio Scognamiglio e l'avvocato Maria Candida Gregori) accetta dunque la logica della Rai dove la politica ha un peso (lo diceva Ruffini, sostenendo di essere vittima di una epurazione voluta da Silvio Berlusconi e dal PdL), naturalmente per ribaltarne poi l'ef ficacia. MAGGIORANZA BULGARA Ruffini vittima alla Enzo Biagi e alla Michele Santoro come durante l'editto bulgaro? Macchè, sostiene la tv di Stato. Il cambio alla direzione di Rai Tre è stato approvato - caso raro da una maggioranza schiacciante del consiglio di amministrazione: 8 a 1. E fra chi l'ha voluto c'era il presidente, Paolo Garimberti e due consiglieri di "opposizione" su tre, che certo non sono lì a fare favori a Berlusconi o a prendere ordini dalla maggioranza di governo. Alla direzione di Rai Tre per altro è stato nominato Antonio Di Bella, che nelle attribuzioni di "ma glia" contenute nella numerosa documentazione stampa depositata in causa da Ruffini, viene qualificato come "Pd vicino a Bersani". E allora scrivono gli avvocati della Rai, «sarebbe stato davvero singolare, in un contesto di pretesa discriminazione, "epurare" un avversario politico per sostituirlo con un altro». Una lunga parte del reclamo Rai contro la reintegra di Ruffini a Rai Tre smonta la testi accolta apoditticamente dal giudice di prima istanza di una persecuzione politica nei confronti del giornalista e direttore Rai figlio dell'ex ministro dc Attilio Ruffini. Si manifesta stupore per il collegamento inserito nell'ordinanza fra la presunta epurazione e una dichiarazione (che ne sarebbe con altre all'origine) critica su un programma della rete rilasciata ben otto mesi prima dal deputato PdL Giorgio Lainati. E si spiega invece come l'azienda avesse semplicemente desiderio di un pizzico di novità, che di solito fa bene a professionisti e strutture professionali: Ruffini era lì a fare sempre le stesse cose da sette anni e sette mesi, un tempo quasi record di direzione. La media delle direzioni Rai - sostiene la stessa azienda, è invece di poco superiore ai due anni (sono avvisati i nominati dell'anno scorso...), e il ricambio sarebbe comunque fisiologico e nella libera determinazione di un'azienda (è il vero punto, anche se appena accennato nel ricorso). Di censura non si può nemmeno accennare, secondo la Rai: nessuna delle trasmissioni della terza Rete è stata soppressa, e anzi alcune sono state perfino rafforzate dal direttore generale dell'azienda, Mauro Masi, che cita ad esempio l'ampliamento delle tutele legali per Report di Milena Gabanelli e il rinnovo biennale invece che annuale del contratto per la trasmissione condotta da Fabio Fazio. DOPPIA PROTESTA A tema dunque dovrebbe essere solo il supposto demansionamento di Ruffini, gridato a gran voce dalla presunta vittima e naturalmente nel ricorso negato dalla Rai. Gli avvocati della tv di Stato ricordano come il diretto interessato non lo avesse ritenuto tale quando gli fu offerta ( e fu accettata) la direzione di Rai digit. Quel progetto si rivelò un po' più complicato del previsto e l'azienda ha rivisto i suoi piani, offrendo a Ruffini due direzioni invece che una: quella di Rai Premium (con i contenuti cinema e altri canali del digitale) e quella di Rai Educational resasi vacante dal pensionamento di Giovanni Minoli. Con la prima offerta Ruffini avrebbe avuto a disposizione una direzione sola con costo complessivo di 22 milioni di euro e un budget da 4,7 milioni di euro. Con la seconda definitiva offerta le direzioni diventano due, il costo complessivo di struttura sale a 32,1 milioni di euro e il budget a disposizione è di 16,9 milioni di euro. I legali Rai si chiedono allora dove sarebbe il demansionamento visto che le cifre direbbero l'esatto contrario. Una delle due direzioni oltretutto era prima occupata da Minoli, che aveva fatto il direttore sia di Rai Tre che di Rai Due. Quando lui inventò Rai educational partì da zero, e l'ha RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 43 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pronto il ricorso 02/06/2010 Libero - Ed. nazionale Pag. 12 (tiratura:224026) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 44 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fatta diventare importante. Un direttore deve anche sapersi assumere dei rischi, e la sua capacità professionale si vede più lì che in altri compiti. La Rai per altro, ricorda al tribunale del Lavoro che nessun codice prevede che un dipendente possa essere direttore a vita della stessa struttura e che esiste la libertà di impresa. 02/06/2010 Il Secolo XIX - Ed. nazionale Pag. 18 (tiratura:127026) A OTTOBRE LA PRATICA TORNERÀ IN REGIONE L'UNICA INCOGNITA ORA SONO LE OSSERVAZIONI IL RETROSCENA UN PATTO per accelerare al massimo il procedimento di sanatoria del Piano urbanistico comunale è stato stretto tra la giunta e le categorie economiche all'indomani dell'annullamento del Puc ad opera del Tar Liguria. Il nodo è quello delle osservazioni che professionisti, imprese e semplici cittadini hanno diritto a presentare prima dell'approvazione definitiva del Piano da parte della Regione. Osservazioni che, però, il mondo economico e professionale, si è impegnato sostanzialmente a non inoltrare per non complicare, o peggio vanificare, lo sforzo del Comune di ottenere finalmente uno strumento urbanistico a prova di ricorsi. Restano i potenziali rilievi dei comuni cittadini che, però, «statisticamente sono attorno all'un per cento del totale». Parola di Davide Viziano, vicepresidente Assedil e numero uno della Consulta per l'edilizia: «Nell'esame del Puc, il ruolo principale lo svolgono sempre gli addetti ai lavori». Ordini professionali , imprenditori, sindacati, enti economici, associazioni di categoria che, come detto, si sono impegnati a non mettere i bastoni fra le ruote al Co- mune. Condividendo l'obiettivo di regolarizzare al più presto una situazione che ha messo in agitazione il comparto edilizio. Tutto questo in attesa del nuovo Puc, che a fine anno dovrebbe essere sottoposto al vaglio del consiglio comunale. L'iter che - secondo il Comune - dovrebbe sanare una volta per sempre i vizi procedurali bersaglio del Tar, è stato avviato ieri con l'approvazione in consiglio comunale della delibera sul Puc. Prossimamente, il documento sarà "in deposito", cioè visionabile da chiunque, per un mese altri trenta giorni di tempo sono fissati dalla legge per la presentazione delle famose osservazioni. «Considerando che ad agosto il consiglio comunale chiude per ferie, la prima fase procedurale si concluderà a settembre», dice Pier Paolo Tomiolo, responsabile dell'Urbanistica di Palazzo Tursi: «A ottobre il Comune finirà la sua parte, poi la pratica passerà alla Regione, che dovrebbe ratificare il Puc in tempi abbastanza brevi». Questo in teoria. In realtà, c'è appunto l'incognita delle osservazioni. A questo proposito gli interrogativi sono parecchi. Saranno respinte in blocco, come si ventila negli uffici comunali? E se qualcuna di esse dovesse essere accolta, non si rischia di stravolgere il vecchio Puc? E quindi innescare un iter molto più complicato e dalle conseguenze imprevedibili? Alcuni di questi timori sono stati manifestati, ieri in aula, dal centro destra. «Di sicuro - fa sapere Tomiolo - saremo molto selettivi nell'esame delle osservazioni che potranno, comunque, solo riguardare le modifiche al Puc introdotte a suo tempo dalla Regione». Un'altra cosa certa è che le osservazioni potenzialmente accoglibili si conteranno sulle dita di una mano. «Dovranno essere argomentazioni di grande rilievo, in ogni caso non possiamo accogliere elementi di novità che scardinano l'impianto originale», precisa Tomiolo. Foto: Ad annullare il Puc è stato il ricorso presentato per via Bosio RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 45 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PATTO TURSI-IMPRENDITORI PER VELOCIZZARE L'ITER. MA IL COLPO DI FRENO POTREBBE ARRIVARE DAI CITTADINI 02/06/2010 ItaliaOggi Pag. 20 (diffusione:88538, tiratura:156000) Più soldi ai legali dei comuni È illegittimo limitare il pagamento dei compensi professionali, dovuti agli avvocati dell'avvocatura comunale a seguito di sentenza favorevole all'ente, ai soli casi in cui la controparte sia condannata al pagamento delle spese di giudizio e ne sia stato ottenuto il recupero. Questo è quanto ha sancito il Tar Puglia - Lecce, sezione III con la sentenza del 25 marzo 2010, n. 847. Nel caso in esame gli avvocati dipendenti del comune di Taranto con contratto a tempo indeterminato e incardinati presso l'avvocatura dell'ente civico, avevano impugnato il regolamento sul funzionamento dell'avvocatura comunale, nella parte in cui veniva limitata la corresponsione dei loro compensi professionali, a seguito di sentenza favorevole all'ente, ai soli casi in cui la controparte fosse stata condannata al pagamento delle spese di giudizio. Nel regolamento sopra citato, poi, la liquidazione dei compensi professionali agli avvocati dell'Avvocatura veniva limitata al «previo accertamento delle somme incamerate dall'ente e recepite con apposita determinazione dirigenziale». I giudici amministrativi confermano l'illegittimità della disposizione regolamentare. Deve, infatti, essere riconosciuta a tutti gli avvocati dipendenti, compresi quelli degli enti locali, il diritto ai compensi professionali semplicemente alla ricorrenza di sentenze favorevoli, superando, «in melius», la previgente disciplina specifica di settore, propria del Comparto enti locali, che ne subordinava la spettanza agli importi recuperati a seguito di condanna della parte avversa soccombente (art. 69, comma 2, del dpr 268/87). Questa norma ha cessato di avere vigore a seguito della sottoscrizione dei nuovi contratti collettivi nazionali che disciplinano la materia. Rilevato, quindi, che gli avvocati e procuratori degli uffici istituiti presso enti pubblici sono titolari di uno status particolare caratterizzato dal fatto che essi sintetizzano la qualità di pubblici impiegati e quella di professionisti iscritti nel relativo Albo professionale, particolarità giustificata dalla peculiarità delle funzioni svolte, la disciplina del loro trattamento retributivo deve prevedere che essi fruiscano, in aggiunta allo stipendio tabellare, di una quota di retribuzione quantificata sulla base della legge e delle tariffe. RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 46 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tar lecce 02/06/2010 ItaliaOggi Pag. 32 (diffusione:88538, tiratura:156000) Progetti in mostra per i Centri storici RagusaniIl gruppo di studio «Conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali nell'area a riconoscimento Unesco» dell'associazione Ingegni Cultura Modica (www.ingegnicultura.it), coordinato da Simona Incatasciato, vice presidente sezione «Giovani», d'intesa con gli ordini professionali e con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa, ha indetto una mostra di progetti, redatti da giovani professionisti.Loro tema è la trasformazione, attraverso la rifunzionalizzazione, di edifici e spazi urbani, all'interno dei centri storici della provincia. È opportuno provvedere alla messa in sicurezza e alla riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbano esistente nelle città iblee e dare visibilità ad opere che contribuiscono ad incoraggiare il rilancio degli apprezzati centri storici. L'evento si tiene a Modica, presso la Fondazione Grimaldi (corso Umberto I, 106), fino al 13 giugno. La mostra viene inaugurata, il 5 giugno alle ore 18.00, con una tavola rotonda. Sono previsti gli interventi del Soprintendente Vera Greco - «Recupero e valorizzazione dei monumenti: un nuovo uso per il futuro come alternativa all'abbandono e per una migliore qualificazione degli spazi urbani» - e di Claudia Origoni, della Fiera di Roma, che relazionerà su: «L'albergo diffuso come modello di rifunzionalizzazione dell'offerta turistica di eccellenza: le case dello Zodiaco a Modica».A Roma la Festa dell'Architettura Su iniziativa dell'Assessorato comunale alle Politiche Culturali e della Comunicazione, della Casa dell'Architettura e dell'Ordine degli Architetti, si svolge dal 9 al 12 giugno «Index Urbis», manifestazione di confronto con le altre metropoli del pianeta, con oltre cinquanta eventi collaterali, curata da Francesco Garofalo (www.indexurbis.it). Sarà inaugurata dalla lectio magistralis di Alvaro Siza. Tra le mostre in programma: c'è dal 9 giugno alla Casa dell'Architettura - The Centre(s) Elsewhere», a cura del Berlage Institute, Rotterdam - Capital Cities Research Program. Gli altri luoghi di questa «Festa dell'Architettura» sono: l'Auditorium Parco della Musica, il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e il MACRO Testaccio.Roma: Mostra di progetti di Architettura La mostra - titolo 2A+P/A- THE POP OUT SHOW - a cura di Peter T. Lang e Patrizia Ferri, organizzata in collaborazione con Mario De Candia e Paolo Di Capua, (inaugurazione domani ore 18.00) è collaterale alla Festa dell'Architettura; ha il patrocinio dell'IN/ARCH Lazio ed è supportata nella comunicazione da Image. 2A+P/A, studio diretto da Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo, espone, presso lo Hyunnart studio (viale Manzoni 85), una selezione di progetti (dal 4 al 18 giugno): la nuova Facoltà di Architettura di Delft, il Pop Music Center di Taipei, un complesso di abitazioni a Tartu, un molo attrezzato a Dunkerque, un prototipo di unità abitativa «Condominio Produttivo» e il nuovo Museo di Maribor. RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 47 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Appuntamenti 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) Basta con le riforme strutturali Servono invece delle riforme concrete, efficaci, applicabili Ma che cosa sono le riforme e per di più strutturali? Che cos'hanno di così magico da essere il tormentone degli ultimi 30 anni di vita del Paese? Come mai anche un uomo sempre pertinente e ficcante nei suoi discorsi come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le evoca in ogni occasione come lo strumento per guarire i mali italiani?Sicuramente sono il miraggio di ogni maggioranza e di ogni governo, ma allo stesso tempo l'occasione per litigare non solo fra maggioranza (che dice di non riuscire a farle per causa dell'opposizione) e minoranza (che accusa chi è al governo di non volerle fare), ma anche all'interno della maggioranza stessa. Meno sicuramente sono qualcosa di metafisico, visto che non sono terrene ma solo una sorta di sogno, di deus ex machina della politica, che tuttavia non entra mai in scena come invece avveniva nelle tragedie greche.L'attuale segretario del Pd, Pierluigi Bersani, pensando di averne fatte molte e tutte insieme, le chiamò lenzuolate. Quella che si ricorda di più, mai attuata, riguardava l'affermazione del principio della libera concorrenza fra taxisti. Bastò la protesta organizzata dai taxisti romani per cancellarla.Se questa è la realtà, perché non viene deciso di abolire queste due parole nauseanti e di farle senza dirlo?Deve averla pensata così anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel varare una manovra che di riforme definibili strutturali ne ha più di una. Perché, in ultima analisi, le riforme non sono altro che modifiche di regole che già esistono e che, venendo modificate, determinano un cambiamento sostanziale degli effetti che le vecchie regole avevano.Combattere l'evasione è sicuramente una riforma strutturale, ma perché sia tale non è necessario che sia inquadrata nella categoria definita dalle due nauseanti parole. Occorre piuttosto che si compiano atti concreti, di buon governo, per far pagare le tasse a chi non le paga. Un obiettivo che esalta il senso della democrazia, poiché introduce criteri di equità, senza contare che il primo parlamento, quello inglese, fu eletto per controllare che le entrate dello Stato fossero correttamente utilizzate e non sprecate. Che il ministro Tremonti stia attuando, da quando è tornato al governo, una riforma strutturale nel campo fiscale è fuori discussione. E i provvedimenti che ha incluso nella manovra sono proprio quegli atti concreti che, uniti insieme uscendo dalla retorica, sono vere riforme strutturali.Lo è stato l'aver messo a nudo le evasioni di personaggi noti come il compianto Luciano Pavarotti, o il Dottore, al secolo Valentino Rossi; o l'aver fatto sapere che nel caso fosse provata l'evasione, la più importante famiglia italiana, gli Agnelli, dovrebbe pagare quasi 900 milioni di multa. È una riforma davvero strutturale dimostrare che in Italia non esistono gli intoccabili. E in questa direzione è encomiabile lo sforzo di Attilio Befera, a un tempo direttore generale dell'Agenzia delle entrate, che deve far pagare le tasse, e presidente di Equitalia, che deve riuscire a incassarle.Più cresce l'antipatia di Befera presso certi italiani e più profonda è la riforma strutturale che l'alto burocrate sta mettendo in atto sotto la guida di Tremonti.Si sente dire, anche a sinistra, che è stato un brutto spettacolo quello delle motovedette che hanno costretto Flavio Briatore a far rientrare in porto il suo yacht miliardario. Briatore è sicuramente residente a Londra, quindi vuol dire che trascorre più della metà dei giorni dell'anno fuori dall'Italia, ma con una sapiente organizzazione societaria riesce comunque a non pagare una lira di tasse in Italia, pur avendo nel Belpaese più di una attività. Può darsi che i finanzieri che lo hanno circondato con le motovedette abbiano preso un granchio sul piano giuridico, ma è indubbio che Briatore possa comprare il carburante per il suo yacht esentasse, in quanto il suo yacht, in realtà, è di proprietà di una società che a sua volta è controllata da un Trust, di cui l'ex manager del team Renault di Formula 1 è il controllore. Briatore rispetta rigorosamente le regole formali e quando invita amici a bordo, dopo la cena, firma il conto che gli viene addebitato perché, sempre sul piano formale, la società proprietaria dello yacht è terza rispetto a lui. E quindi lui si comporta come un cliente che abbia affittato l'imbarcazione. Ma tutti i giornali di gossip, che non passa settimana che non parlino di lui, di sua moglie e del pargolo, scrivono in tutte le didascalie che quello è lo yacht di Flavio Briatore.Non sono pochi, anche non suoi amici, che hanno telefonato per solidarietà a Briatore, ma qualcuno, per fortuna, ha telefonato anche a chi sta cercando di RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 48 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sono due parole nauseanti e inconcludenti. Perché non abolirle di botto e senza dirlo? 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 49 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato superare legalmente la forma per far pagare un po' di tasse anche a chi è così immanente in Italia. L'importante è che il tentativo rispetti la legge. Se poi dà frutti sarà un altro formidabile esempio concreto per far capire a chi non paga le tasse che i tempi sono cambiati.I tempi sono cambiati anche per altri due provvedimenti inclusi nella manovra: il limite di 5 mila euro per operazioni in contanti e la tracciabilità delle fatture superiori a 3 mila euro. Anche nella lenzuolata di Bersani c'era il limite all'uso del contante ma era stato fissato un tetto irrealistico di 100 euro (per i pagamenti a professionisti e autonomi), che giustamente fu annullato dall'attuale governo Berlusconi poiché rendeva non fluido il commercio e lo scambio dei servizi, tenuto conto della dimensione media attuale delle transazioni. Ma il principio era sacrosanto e aver trovato una misura ragionevole è appunto un contributo importante alla riforma strutturale dell'evasione, così come lo è la possibilità di seguire l'iter delle fatture per via elettronica. Se i provvedimenti in materia di lotta all'evasione saranno applicati con efficacia, altro che riforme strutturali di quelle sognate e mai raggiunte.E non è forse un'altra riforma strutturale quella che nei mesi scorsi ha messo a nudo, attraverso il ministro della Funzione Pubblica e dell'Innovazione, Renato Brunetta, i fannulloni e gli assenteisti della burocrazia statale e degli altri enti pubblici? È da anni di tutta evidenza che quando un cittadino chiama un ufficio pubblico e dal centralino gli viene risposto che l'interessato non è rintracciabile, 70 volte su 100 è in pausa caffè che dura decine di minuti. Si vuole mettere in dubbio che i dipendenti pubblici (assolutamente non tutti, naturalmente) abbiano un rendimento scarso, poca motivazione e che abbiano questo comportamento perché non rischiano né cassa integrazione né licenziamento?È quindi più di una riforma strutturale aver incluso nella manovra un provvedimento che riduce i loro salari: anche se non sono altissimi, negli ultimi anni sono saliti molto di più di quelli del settore privato e quindi se un sacrificio deve essere fatto è giusto che loro siano fra i primi a compierlo, insieme ai politici. Quanti anni sono che si richiede a tutti i livelli un contenimento degli stipendi della politica e mai era stato deciso concretamente di tagliarli? Non è allora una riforma strutturale la decisione di ridurli veramente inclusa nella manovra Berlusconi-Tremonti?Si dirà: tutti questi e molti altri inclusi nella manovra sono provvedimenti di natura economica, mentre chi evoca riforme strutturali pensa in primo luogo a quelle del sistema politico, così come è definito nella Costituzione di oltre 60 anni fa.È vero che l'architettura, i poteri (o governance che dir si voglia), le istituzioni della Repubblica vanno ammodernati, in primo luogo quelli riferibili ai valori di uno Stato liberale e democratico. Ma per fare le riforme costituzionali, in base alla stessa Costituzione, cioè alla Carta fondante della Repubblica italiana, occorrono maggioranze parlamentari che superano i due terzi degli eletti e che finora nessun partito o raggruppamento di partiti ha raggiunto negli ultimi decenni. In alternativa alla maggioranza qualificata occorre che dopo due passaggi in parlamento la riforma, o modifica, sia convalidata da un referendum popolare. Un percorso lungo e difficile. Prova ne sia che, salvo modeste eccezioni, la Costituzione è sempre quella approvata dopo la guerra, avendo allora come primo spettro da combattere la possibilità che si riformasse una dittatura.È giusto quindi mirare anche a queste riforme strutturali, ma non si può stare fermi in attesa che una nuova coscienza civile imponga ai partiti di trovare un accordo fra maggioranza e minoranza; non si può restare fermi soprattutto in materia economica, perché sono le crisi economiche a inasprire gli animi, a fomentare gli scontri sociali, a far star male la maggioranza dei cittadini. Chapeau, quindi, al duo Berlusconi-Tremonti per essere riuscito a inserire nella manovra tanti provvedimenti che, come quelli descritti, hanno la forza di compiere vere riforme strutturali, senza chiamarle tali.Ma mentre non si può non apprezzare la razionalità della manovra anche sul piano strutturale, non ci si può astenere dal raccomandare al presidente del consiglio e al ministro dell'Economia di fare un'analisi critica sulla violazione di alcuni principi fondamentali dello Stato liberale. Uno su tutti: l'inversione della prova in materia fiscale. Negli Stati liberali, tutti i cittadini sono colpevoli fino a prova contraria. Quindi è lo Stato che deve dimostrare il reato (quelli fiscali sono reati penali e patrimoniali) e non il cittadino. Invece, sia pure due politici di formazione liberale come Berlusconi e Tremonti hanno trovato comodo in questi due anni di governo il tenere in vita e anzi l'incrementare i provvedimenti presi dall'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, che dell'inversione della prova aveva fatto il suo cavallo di battaglia. No, Signor Presidente del Consiglio, no, Signor Ministro, la lotta all'evasione deve essere senza tregua, così 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 50 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato come il governo sta conducendo la lotta alla delinquenza organizzata mafiosa, ma i principi liberali non devono essere falciati via da provvedimenti che certo combattono l'evasione ma azzerano la fiducia del cittadino nello Stato.È soprattutto questa nuova importazione giurisprudenziale del reato tedesco di abuso di diritto che inquieta tutti coloro che sono sinceramente solidali con il governo nella lotta agli evasori. È bene avere funzionari dell'Agenzia delle entrate e militari della Guardia di finanza che hanno il sacro fuoco della scoperta dell'evasione. Ma dare nelle loro mani uno strumento puntutissimo come il cosiddetto abuso di diritto, cioè l'utilizzo delle norme esistenti in maniera tale da pagare meno tasse, è pericolosissimo e conferma la sovversione del principio liberale dell'onere della prova a carico dello Stato. Quello che ora si chiama abuso di diritto è un po' come il reato di concorso esterno all'attività mafiosa. È servito moltissimo a smantellare le cosche, ma ha fatto anche molte vittime illustri.Si torni, allora, al concetto di elusione fiscale, cioè di uso delle norme per trovare nelle loro pieghe la via di pagare meno tasse. E lo si faccia tornare a essere un reato perfettamente punibile quando dietro questo comportamento l'amministrazione finanziaria dimostri che non vi è una valida ragione economica per aver usato le leggi in quel modo. In altri termini, sia lo Stato a indagare e si smetta di chiedere ai cittadini di dimostrare loro che il giustificato motivo economico esiste. Purtroppo, le modifiche fiscali introdotte dall'ex ministro Visco hanno indotto anche la Cassazione a sentenziare in più occasioni di fatto a favore del reato di abuso di diritto. Occorre quindi una modifica normativa che riporti in vigore il principio dello Stato liberale. Il che non è affatto contraddittorio con l'azione inquisitoria per verificare se è possibile legalmente far pagare le tasse, un po' di tasse, al furbissimo Briatore. 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 29 (diffusione:88538, tiratura:156000) Una partita doppia per gli ordini Inaccettabile la duplice veste di controllore e rappresentante Due circostanze esprimono molto bene la condizione del sistema professionale oggi in Italia. La presentazione del disegno di legge di iniziativa parlamentare sulla riforma delle professioni e l'assise confindustriale che invoca una coalizione forte tra le parti sociali per trovare idee utili a uscire dalla crisi. Partiamo dalla proposta di riforma depositata in Commissione giustizia alla Camera da Maria Grazia Siliquini, stroncata sul nascere da Confprofessioni che ha denunciato subito il tentativo di stravolgere la natura costituzionale degli ordini professionali (ai quali i professionisti sono obbligatoriamente iscritti), enti di diritto pubblico non economico a tutela degli interessi generali, per trasformarli in organismi di rappresentanza sindacale delle categorie intellettuali (dove vige il principio della libera adesione).L'ipotesi di istituire il «Consiglio nazionale delle professioni intellettuali», espressione dei vertici ordinistici, che avrebbe il compito di rappresentare presso il governo e il parlamento gli interessi economici e sociali degli iscritti agli albi professionali, getta le basi a un enorme conflitto di interessi, alimentato dal gotha degli ordini che sembrano ignorare i rischi che una sovrapposizione tra il ruolo di rappresentanza e di controllo dei professionisti possono determinare su tutto il sistema delle libere professioni. È l'eutanasia degli ordini. La proposta Siliquini ha un altro vizio di fondo: eliminare con un colpo di spugna dalla riforma delle professioni le attività non regolamentate. Si tratta di una scelta miope che ignora completamente le dinamiche del mercato in cui operano gli studi professionali e inaccettabile, perché non affronta il problema delle professioni emergenti, dove si stanno delineando nuovi profili professionali di contenuto intellettuale e figli di nuove lauree specialistiche che meriterebbero un'idonea regolamentazione all'interno della riforma delle professioni, che rappresenta la sede naturale per disciplinare le attività non regolamentate, coerentemente con le direttive europee e in armonia con le funzioni tipiche delle professioni ordinistiche. Viceversa, si rischia di non valorizzare quelle professionalità che possono arricchire il tessuto intellettuale italiano e di lasciare il mercato dei servizi in balia di una feroce concorrenza sleale da parte di chi opera, senza vincoli e senza garanzie per i cittadini. I reiterati tentativi di scardinare le regole della rappresentanza, le battaglie corporative a difesa di anacronistiche prerogative, assieme all'espulsione delle attività non regolamentate dal testo di riforma, portano acqua a quanti continuano a vedere nel sistema delle professioni una minaccia agli assetti che governano i rapporti tra economia e politica nel nostro Paese. E il clima di restaurazione, imposto dagli ordini alla riforma, sta minando alla radice l'affermazione politica e sociale del comparto professionale, in uno dei momenti più delicati nell'evoluzione degli studi, come ha confermato l'assemblea della Confindustria nei giorni scorsi a Roma. La chiamata alle armi delle forze economiche e sociali del Paese, lanciata dal presidente Emma Marcegaglia per un'assise tra imprese e lavoro per rilanciare la crescita chiama in causa direttamente i rappresentanti dei professionisti che trovano un punto di sintesi dentro Confprofessioni, anche se gli sforzi compiuti dalla Confederazione delle libere professioni per compattare le associazioni professionali e dare spessore politico alle categorie intellettuali, spesso, si infrangono contro un coro di voci (non senza qualche stonato acuto) che continuano a parlare lingue diverse. Non è casuale l'affondo del presidente della Confindustria contro le mancate liberalizzazioni nel settore delle professioni e il ritorno delle tariffe minime per i servizi professionali. Non entriamo nella polemica, perché è risibile il confronto tra un manufatto, magari fabbricato in Cina, con il valore di una prestazione professionale, che va ben oltre la mercificazione della parcella (tariffe o non tariffe). L'ennesima sortita di Confindustria al mondo professionale dovrebbe aprire una seria riflessione tra chi ha a cuore il sistema delle attività intellettuali: chi è il bersaglio di Confindustria? Gli ordini, le associazioni professionali, la lobby dei professionisti in Parlamento...È un problema di rifrazione ottica che colpisce chiunque tenti di inquadrare nel suo insieme il sistema delle professioni. Una caotica sovrapposizione di volti e voci si rincorrono per affermare il pensiero forte ora di una, ora dell'altra singola categoria, a scapito di una visione unitaria di tutte le anime che formano il sistema professionale. Accade RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 51 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tutti i nodi della riforma delle professioni vengono al pettine. Analisi del disegno di legge 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 29 (diffusione:88538, tiratura:156000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 52 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato quasi quotidianamente nelle commissioni parlamentari, nelle Regioni, nelle redazioni dei giornali: dove tutti si sentono legittimati a parlare per nome e per conto dei liberi professionisti, senza tener conto della funzione di parte sociale che si incarna, in virtù del Ccnl degli studi professionali, in Confprofessioni. Lo ha capito il governo, fanno fatica a capirlo i professionisti. 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) Basta con le riforme strutturali Servono invece delle riforme concrete, efficaci, applicabili PAOLO PANERAI Ma che cosa sono le riforme e per di più strutturali? Che cos'hanno di così magico da essere il tormentone degli ultimi 30 anni di vita del Paese? Come mai anche un uomo sempre pertinente e ficcante nei suoi discorsi come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le evoca in ogni occasione come lo strumento per guarire i mali italiani? Sicuramente sono il miraggio di ogni maggioranza e di ogni governo, ma allo stesso tempo l'occasione per litigare non solo fra maggioranza (che dice di non riuscire a farle per causa dell'opposizione) e minoranza (che accusa chi è al governo di non volerle fare), ma anche all'interno della maggioranza stessa. Meno sicuramente sono qualcosa di metafisico, visto che non sono terrene ma solo una sorta di sogno, di deus ex machina della politica, che tuttavia non entra mai in scena come invece avveniva nelle tragedie greche. L'attuale segretario del Pd, Pierluigi Bersani, pensando di averne fatte molte e tutte insieme, le chiamò lenzuolate. Quella che si ricorda di più, mai attuata, riguardava l'affermazione del principio della libera concorrenza fra taxisti. Bastò la protesta organizzata dai taxisti romani per cancellarla. Se questa è la realtà, perché non viene deciso di abolire queste due parole nauseanti e di farle senza dirlo? Deve averla pensata così anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel varare una manovra che di riforme definibili strutturali ne ha più di una. Perché, in ultima analisi, le riforme non sono altro che modifiche di regole che già esistono e che, venendo modificate, determinano un cambiamento sostanziale degli effetti che le vecchie regole avevano. Combattere l'evasione è sicuramente una riforma strutturale, ma perché sia tale nonè necessario che sia inquadrata nella categoria definita dalle due nauseanti parole. Occorre piuttosto che si compiano atti concreti, di buon governo, per far pagare le tasse a chi non le paga. Un obiettivo che esalta il senso della democrazia, poiché introduce criteri di equità, senza contare che il primo parlamento, quello inglese, fu eletto per controllare che le entrate dello Stato fossero correttamente utilizzate e non sprecate. Che il ministro Tremonti stia attuando, da quando è tornato al governo, una riforma strutturale nel campo fiscale è fuori discussione. Ei provvedimenti che ha incluso nella manovra sono proprio quegli atti concreti che, uniti insieme uscendo dalla retorica, sono vere riforme strutturali. Lo è stato l'aver messo a nudo le evasioni di personaggi noti come il compianto Luciano Pavarotti, o il Dottore, al secolo Valentino Rossi; o l'aver fatto sapere che nel caso fosse provata l'evasione, la più importante famiglia italiana, gli Agnelli, dovrebbe pagare quasi 900 milioni di multa. È una riforma davvero strutturale dimostrare che in Italia non esistono gli intoccabili. E in questa direzione è encomiabile lo sforzo di Attilio Befera, a un tempo direttore generale dell'Agenzia delle entrate, che deve far pagare le tasse, e presidente di Equitalia, che deve riuscire a incassarle. Più cresce l'antipatia di Befera presso certi italiani e più profonda è la riforma strutturale che l'alto burocrate sta mettendo in atto sotto la guida di Tremonti. Si sente dire, anche a sinistra, che è stato un brutto spettacolo quello delle motovedette che hanno costretto Flavio Briatore a far rientrare in porto il suo yacht miliardario. Briatore è sicuramente residente a Londra, quindi vuoi dire che trascorre più della metà dei giorni dell'anno fuori dall'Italia, ma con una sapiente organizzazione societaria riesce comunque a non pagare una lira di tasse in Italia, pur avendo nel Belpaese più di una attività. Può darsi che i finanzieri che lo hanno circondato con le motovedette abbiano preso un granchio sul piano giuridico, ma è indubbio che Briatore possa comprare il carburante per il suo yacht esentasse, in quanto il suo yacht, in realtà, è di proprietà di una società chea sua volta è controllata da un Trust, di cui l'ex manager del team Renault di Formula 1è il controllore. Briatore rispetta rigorosamente le regole formali e quando invita amici a bordo, dopo la cena, firma il Conto che gli viene addebitato perché, sempre sul piano formale, la società proprietaria dello yacht è terza rispetto a lui. E quindi lui si comporta come un cliente che abbia affittato l'imbarcazione. Ma tutti i giornali di gossip, che non passa settimana che non parlino di lui, di sua moglie e del pargolo, scrivono in tutte le didascalie che quello è lo yacht di Flavio Briatore. Non sono pochi, anche non suoi amici, che hanno RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 53 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PRIMO PIANO Sono due parole nauseanti e inconcludenti. Perché non abolirle di botto e senza dirlo? 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 54 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato telefonato per solidarietà a Briatore ma qualcuno, per fortuna, ha telefonato anche a chi sta cercando di superare legalmente la forma per far pagare un po' di tasse anche a chi è così immanente in Italia. L'importante è che il tentativo rispetti la legge. Se poi da frutti sarà un altro formidabile esempio concreto per far capire a chi non paga le tasse chei tempi sono cambiati. I tempi sono cambiati anche per altri due provvedimenti inclusi nella manovra: il limite di 5 mila euro per operazioni in contanti e la tracciabilità delle fatture superiori a 3 mila euro. Anche nella lenzuolata di Bersani c'era il limite all'uso del contante ma era stato fissato un tetto irrealistico di 100 euro (per i pagamenti a professionisti è autonomi), che giustamente fu annullato dall'attuale governo Berlusconi poiché rendeva non fluido il commercio e lo scambio dei servizi, tenuto conto della dimensione media attuale delle transazioni. Ma il principio era sacrosanto e aver trovato una misura ragionevole è appunto un contributo importante alla riforma strutturale dell'evasione, così come lo è la possibilità di seguire l'iter delle fatture per via elettronica. Se i provvedimenti in materia di lotta all'evasione saranno applicati con efficacia, altro che riforme strutturali di quelle sognate e mai raggiunte. E nonè forse un'altra riforma strutturale quella che nei mesi scorsi ha messo a nudo, attraverso il ministro della Funzione Pubblica e dell'Innovazione, Renato Brunetta, i fannulloni e gli assenteisti della burocrazia statale e degli altri enti pubblici? È da anni di tutta evidenza che quando un cittadino chiama un ufficio pubblico e dal centralino gli viene risposto che l'interessato non è rintracciabile, 70 volte su 100è in pausa caffè che dura decine di minuti. Si vuole mettere in dubbio che i dipendenti pubblici (assolutamente non tutti, naturalmente) abbiano un rendimento scarso, poca motivazione e che abbiano questo comporta' f mento perché non rischiano né cassa integrazione né licenziamento? È quindi più di una riforma strutturale aver incluso nella manovra un provvedimento che riduce i loro salari: anche se non sono altissimi, negli ultimi anni sono saliti molto di più di quelli del settore privato e quindi se un sacrificio deve essere fatto è giusto che loro siano fra i primi a compierlo, insieme ai politici. Quanti anni sono che si richiede a tutti i livelli un contenimento degli stipendi della politica e mai era stato deciso concretamente di tagliarli? Non è allora una riforma strutturale la decisione di ridurli veramente inclusa nella manovra BerlusconiTremonti? Si dirà: tutti questi e molti altri inclusi nella manovra sono provvedimenti di natura economica, mentre chi evoca riforme strutturali pensa in primo luogo a quelle del sistema politico, così come è definito nella Costituzione di oltre 60 anni fa. È vero che l'architettura, i poteri (o governance che dir si voglia), le istituzioni della Repubblica vanno ammodernati, in primo luogo quelli riferibili ai valori di uno Stato liberale e democratico. Ma per fare le riforme costituzionali, in base alla stessa Costituzione, cioè alla Carta fondante della Repubblica italiana, occorrono maggioranze parlamentari che superano i due terzi degli eletti e che finora nessun partito o raggruppamento di partiti ha raggiunto negli ultimi decenni. In alternativa alla maggioranza qualificata occorre che dopo due passaggi in parlamento la riforma, o modifica, sia convalidata da un referendum popolare. Un percorso lungo e difficile. Prova ne sia che, salvo modeste eccezioni, la Costituzione è sempre quella approvata dopo la guerra, avendo allora come primo spettro da combattere la possibilità che si riformasse una dittatura. È giusto quindi mirare anche a queste riforme strutturali, ma non si può stare fermi in attesa che una nuova coscienza civile imponga ai partiti di trovare un accordo fra maggioranza e minoranza; non si può restare fermi soprattutto in materia economica, perché sono le crisi economiche a inasprire gli animi, a fomentare gli scontri sociali, a far star male la maggioranza dei cittadini. Chapeau, quindi, al duo BerlusconiTremonti per essere riuscito a inserire nella manovra tanti provvedimenti che, come quelli descritti, hanno la forza di compiere vere riforme strutturali, senza chiamarle tali. Ma mentre non si può non apprezzare la razionalità della manovra anche sul piano strutturale, non ci si può astenere dai raccomandare ai presidente del consiglio e al ministro dell'Economia di fare un'analisi critica sulla violazione di alcuni principi fondamentali dello Stato liberale. Uno su tutti: l'inversione della prova in materia fiscale. Negli Stati liberali, tutti i cittadini sono colpevoli fino a prova contraria. Quindi è lo Stato che deve dimostrare il reato (quelli fiscali sono reati penali e patrimoniali) e non il cittadino. Invece, sia pure due politici di formazione liberale come Berlusconi e Tremonti hanno I trovato comodo in I questi due anni di : governo il tenere in vita e anzi l ' i n c r e m e n t a r e i provvedimenti presi dall'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. . che dell'inversione della prova aveva fatto il suo cavallo : di 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 3 (diffusione:88538, tiratura:156000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 55 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato battaglia, i No, Signor PreI sidente del Consiglio, no, Signor Ministro, la lotta all'evasiuat; uevt- essere senza tregua, così come il governo sta conducendo la lotta alla delinquenza organizzata mafiosa, mìa i principi liberali non devono essere falciati via da provvedimenti che certo combattono l'evasione ma azzerano la fiducia del cittadino nello Stato. È soprattutto questa nuova importazione giurisprudenziale del reato tedesco di abuso di diritto che inquieta tutti coloro che sono sinceramente solidali con il governo nella lotta agli evasori. È bene avere funzionari dell'Agenzia delle entrate e militari della Guardia di finanza che hanno il sacro fuoco della scoperta dell'evasione. Ma dare nelle loro mani uno strumento puntutissimo come il cosiddetto abuso di diritto, cioè l'utilizzo delle norme esistenti in maniera tale da pagare meno tasse, è pericolosissimo e conferma la sovversione del principio liberale dell'onere della prova a carico dello Stato. Quello che ora si chiama abuso di diritto è un po' come il reato di concorso esterno all'attività mafiosa. È servito moltissimo a smantellare le cosche, ma ha fatto anche molte vittime illustri. Si torni, allora, al concetto di elusione fiscale, cioè di uso delle norme per trovare nelle loro pieghe la via di pagare meno tasse. E lo si faccia tornare a essere un reato perfettamente punibile quando dietro questo comportamento l'amministrazione finanziaria dimostri che non vi è una valida ragione economica per aver usato le leggi in quel modo. In altri termini, sia lo Stato a indagare e si smetta di chiedere ai cittadini di dimostrare loro che il giustificato motivo economico esiste. Purtroppo, le modifiche fiscali introdotte dall'ex ministro Visco hanno indotto anche la Cassazione a sentenziare in più occasioni di fatto a favore del reato di abuso di diritto. Occorre quindi una modifica normativa che riporti in vigore il principio dello Stato liberale. Il che non è affatto contraddittorio con Fazione inquisitoria per verificare se è possibile legalmente far pagare le tasse, un po' di tasse, ai furbissimo Briatore. Combattere l'evasione è un'azione indifferibile, la più importante di tutte. Per portarla a termine bisogna compiere però atti concreti, di buon governo per riuscire a far pagare le tasse a chi non le paga. In questa direzione sono encomiabili le scelte di Giulio Tremonti e lo sforzo di Attilio Befera che svolge un ruolo cruciale essendo, a uri-tempo, direttore generale dell'Agenzia delle entrate (che deve far pagare le tasse) e presidente di Equitalia (che deve riuscire a incassarle) II caso dello yacht di Flavio Briatore è sintomatico. Egli risiede sicuramente a Londra e trascorre quindi più della metà dei giorni dell'anno fuori dall'Italia. Ma è anche vero che, con una sapiente organizzazione societaria, egli riesce comunque a non pagare una lira di tasse in Italia, pur avendo nel Belpaese più di un'attività. Se l'azione di accertamento ed esazione su Briatore darà frutti sarebbe un formidabile esempio concreto per far capire a chi non paga le tasse che i tempi sono cambiati La lotta alVevasione deve essere certo senza tregua, ma i principi liberali non debbono essere falciati via da provvedimenti che sicuramente combattono l'evasione ma che anche azzerano la fiducia del cittadino nello Stato. Dare nelle mani degli accertatori del fisco uno strumento, puntutissitno, come il cosiddetto abuso di diritto, conferma la sovversione del principio liberale che prevede tassativamente che l'onere della prova è a carico dello stato. E un po' come il concorso esterno nell'attività mafiosa 03/06/2010 L Unita - Ed. nazionale Pag. 26 (diffusione:54625, tiratura:359000) Romani: «Rainews24 e Tg3 fanno danni» Il Pd: «Intollerabile lista di proscrizione» Telefonata a Ballarò I Democratici hanno messo online un filmato che sbugiarda Berlusconi SIMONE COLLINI Secondo il viceministro che Berlusconi vorrebbe nominare al posto di Scajola, il Tg di Minzolini è il migliore. Il Pd ha messo sul sito web un video in cui il premier dice che se le tasse sono alte non è immorale evaderle. Un'ennesima bugia e una nuova lista di proscrizione. Con la tv pubblica ancora una volta utilizzata come strumento di propaganda o considerata come territorio da bonificare e occupare. Nelle ultime ore la Rai è tornata al centro dei riflettori, e non solo perché il ministro Roberto Calderoli ha detto che o si tagliano gli stipendi di Viale Mazzini o si ridiscute il pagamento del canone. Il fatto è che prima, lunedì sera, Silvio Berlusconi telefona in diretta a Ballarò per replicare alla «menzogna assoluta» che lui avrebbe «giustificato e sostenuto l'evasione fiscale», chiudendo subito dopo la comunicazione. Poi, ieri mattina, il viceministro allo Sviluppo economico Paolo Romani - che ha già la delega alle Comunicazioni e che è dato tra i possibili sostituti di Claudio Scajola in un ministero che si occupa anche di frequenze televisive - approfitta di una trasmissione di Radio2 per dire che «Serena Dandini è anche peggio di Santoro», che «il Tg di Minzolini» è quello che guarda se vuole «essere sicuro di essere informato in una maniera ragionevolmente corretta», e che invece «il Tg3 fa danni per 30 minuti, RaiNews24 per 24 ore». Due interventi duramente criticati dall'opposizione, dai membri del Cda Rai di centrosinistra, dai comitati di redazione delle due testate giornalistiche, e su cui interviene anche il presidente di Viale Mazzini Paolo Garimberti. CHI MENTE? La telefonata di Berlusconi a Ballarò , tra le due vicende, è quella che impensierisce di meno. Sarà che ormai ci si è fatta l'abitudine al premier che rifiuta gli inviti in tv, poi telefona per "smentire" quanto detto da altri e poi butta giù la cornetta senza permettere di rispondere. Fatto sta che Garimberti liquida la faccenda con un sms a Giovanni Floris con scritto «impeccabile conduzione» (la trasmissione tra l'altro ha avuto un record di ascolti con oltre 4 milioni di telespettatori) mentre il Pd si diverte a montare un video - messo on line sul sito web del partito e sulla pagina Facebook di Bersani - con la telefonata a Ballarò sulla «menzogna assoluta» e poi le dichiarazioni rilasciate dal premier negli anni passati sul fatto che se le tasse sono alte «mi sento moralm e n t e a u t o r i z z a t o a d e v a d e r e quanto posso» (filmato del Tg1, ma poi ci sono anche altre agenzie di stampa ecc.). Il tutto, sotto un titolo che è un puro sfottò: «Ci sono 2 Berlusconi!». BUONI E CATTIVI A preoccupare di più sono le dichiarazioni di Romani, anche perché arrivano alla vigilia della presentazione del palinsesto di Rai3. «Hanno tutta l'aria dell'ennesima lista di proscrizione compilata ai danni di professionisti non allineati», fa notare il responsabile Informazione del Pd Matteo Orfini. Le «liste dei buoni e dei cattivi compilate addirittura da chi ha la delega al settore televisivo», dice il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, sono «intollerabili». E «inaccettabili e irricevibili» sono le parole del viceministro per un altro consigliere Rai, Giorgio Van Straten, che sollecita un intervento del direttore generale Mauro Masi, senza però troppa fortuna. Interviene invece Garimberti, usando una formula retorica, dicendosi cioè sicuro che Romani «ha espresso le sue opinioni a titolo del tutto personale, da semplice spettatore. Se così non fosse, sarebbe molto grave e preoccupante». E preoccupati sono infatti i comitati di redazione del Tg3 e di RaiNews24, che hanno firmato una nota congiunta in cui si legge che le parole di Romani «non fanno altro che confermare il fastidio che una certa politica prova nei confronti di un'informazione corretta ed equilibrata». Le dimissioni di Romani sono state chieste, ricorda il segretario dell'Usigrai Carlo Verna, «pur sapendo che, lui sì , continuerà a far danni come viceministro o vista la fedeltà a Berlusconi come ministro». Foto: Un fermo immagine tratto dalla trasmissione di Raitre "Ballaro" RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 56 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il viceministro con delega alle Comunicazioni attacca anche Dandini. «È peggio di Santoro» Il presidente Rai Garimberti: «Parla da semplice spettatore, altrimenti sarebbe molto grave» 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Foggia Pag. 4 (tiratura:63756) LA MOBILITAZIONE Velocizzare le pratiche edilizie giacenti presso il genio civile di Foggia. È la sollecitazione indirizzata al consigliere regionale della 'Puglia prima di tutto' Francesco Damone dai rappresentanti locali degli ordini professionali di ingegneri e geometri. «In un periodo di crisi come quello attuale - spiega il consigliere regionale Damone -, le lungaggini burocratiche complicano la vita dei tecnici sanseveresi. Da tempo ingegneri e geometri lamentano i lungi tempi di attesa per ottenere i riscontri previsti dalla legge per le pratiche edilizie depositate preso il genio civile di Foggia. Si parla anche di sei mesi di attesa. Una situazione inaccettabile, che non contribuisce ad offrire al territorio le minime opportunità di sviluppo, neppure per le maestranze locali». La disoccupazione dilagante e l'impossibili - tà per centinaia di manovali locali di trovare lavoro, ha spinto l'esponente della 'Puglia prima di tutto' a farsi carico presso le istituzioni preposte delle istanze degli operatori di quel settore. Infatti, dopo un incontro con i funzionari del genio civile di Foggia il consigliere regionale Damone ha inteso interessare della questione l'assessore regionale Fabiano Amati. Il responsabile regionale dell'assessorato regionale ai lavori pubblici e Protezione Civile ha accolto le richieste del consigliere regionale sanseverese assicurando il massimo impegno per la risoluzione della questione. «L'assessore regionale Amati - conclude il consigliere Damone -, ha preso a cuore la vicenda e si è impegnato a sottoporre all'at - tenzione della giunta regionale un provvedimento finalizzato a snellire le procedure previste per l'esame dei progetti edili». RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 57 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Genio civile «Sbloccate le pratiche giacenti nella sede foggiana» 02/06/2010 MF Pag. 7 (tiratura:173386) Sgr immobiliari, stretta sui valutatori Quelli indipendenti non potranno più avere incarichi di sei anni e dovranno avere una polizza. Ok da Consob e Bankitalia ANNA MESSIA Le società di gestione immobiliare inaspriscono i criteri di selezione dei valutatori indipendenti, cioè i periti che calcolano il valore dei cespiti presenti nei portafogli dei fondi. Mentre il settore cerca di ribellarsi alla nuova Finanziaria che ha previsto una tassa patrimoniale e rischia di mettere in fuga capitali esteri, Assogestioni continua nel suo sforzo volto ad aumentare la trasparenza e la credibilità del comparto. Il tema è quello dei valutatori indipendenti, figure prive di un albo professionale di riferimento (possono essere ingegneri o architetti) e che la Consob aveva messo nel mirino alla fine dello scorso anno dando il via a ispezioni a tappeto tra le società. Da allora gli operatori del settore sono al lavoro per autodisciplinarsi ed evitare imposizioni dall'alto da parte delle autorità di vigilanza. Il risultato sono state appunto le linee guida che sono state trasmesse a tutti gli associati ma che hanno ricevuto la vidimazione sia dalla Banca d'Italia sia alla Consob. La materia è disciplinata da un decreto del ministero dell'Economia del '99 (numero 228), ma lo scopo di Assogestioni era di dare una stretta ulteriore rispetto a queste regole. In materia di rinnovo degli incarichi ai consulenti indipendenti, per esempio, il decreto prevede che possa esserci un mandato di tre anni, rinnovabile per altri tre. Assogestioni ha mantenuto la durata complessiva, ma ha chiesto ai suoi associati di assicurare almeno la discontinuità tra i due incarichi. «In pratica secondo le linee guida l'incarico non può essere rinnovato o nuovamente conferito se non sono decorsi almeno tre anni dalla data di cessazione del precedente», spiega Sonia Maffei, responsabile settore immobiliare di Assogestioni, «l'obiettivo è quello di garantire un adeguato turn aver tra gli esperti indipendenti, e il vincolo vale sia se il perito è una persona fìsica che nel caso di una società». Per garantire poi l'effettiva indipendenza degli esperti, Assogestioni chiarisce che il mandato non può essere conferito se il valutatore svolge anche funzioni di consulenza, progettazione, amministrazione o manutenzione dell'immobile, o anche di intermediazione immobiliare per quel determinato fondo. Nel caso in cui gli esperti indipendenti abbiano invece incarichi presso altre società del gruppo della Sgr, questi devono essere prontamente individuati e resi noti sia sul sito Internet della sgr, nella sezione è prevista la pubblicazione delle relazioni di stima dei fondi, sia direttamente nel rendiconto di gestione e nella relazione semestrale di tutti i fondi. «Anche queste sono tutte norme aggiuntive rispetto al decreto ministeriale», precisa Maffei. Come quella che prevede che i soci o gli amministratori degli esperti indipendenti non possono rivestire cariche sociali negli organi di amministrazione e controllo delle sgr che hanno conferito l'incarico, se non sono trascorsi almeno due anni dalla scadenza o dalla revoca dell'incarico. Regole che sembrano abbastanza ovvie, ma che sono invece ben più stringenti del decreto del '99, come quella che ha chiarito che gli esperti indipendenti devono avere una copertura assicurativa professionale adeguata «all'entità delle possibili passività scaturenti dall'incarico ricevuto». Una polizza che possa insomma coprire eventuali errori commessi dal valutatore anche se, sempre secondo quanto previsto dalla linee guida, le sgr sono comunque responsabili delle valutazioni effettuate e devono verificarne la correttezza. Ora toccherà alle singole società di gestione aderire alle ultime indicazioni di Assogestioni, consapevoli però che le autorità di controllo continuano a tenere alta la guardia sul settore. E che anzi starebbero per pubblicare proprie indicazioni per chiarire nel dettaglio la responsabilità degli organi delle sgr nei confronti degli amministratori indipendenti, (riproduzione riservata) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 58 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ASSOGESTIONI PREPARA LE LINEE GUIDA MENTRE IL MATTONE È NELLA MORSA DELLA FINANZIARIA 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Pag. 21 (diffusione:75240, tiratura:224000) Polizze ad hoc per i medici Questionario a 4mila professionisti - Dai dati l'elaborazione delle proposte Valeria Zanetti Rendere i camici bianchi sempre più consapevoli delle responsabilità civili della professione. È l'obiettivo di un'iniziativa pilota dell'Ordine dei medici di Venezia che su questo tema invita gli iscritti (poco più di 4mila) a compilare un questionario. Il progetto punta a rendere i dottori sempre più consci della necessità di tutelarsi sul piano della responsabilità civile dai rischi derivanti dall'esercizio della professione e offrire polizze personalizzate, costruite sulle reali esigenze lavorative. L'iniziativa potrebbe essere replicato presto dagli altri enti aderenti alla Federazione veneta degli Ordini dei medici, molto attenta alle questioni legali, all'aumento delle cause civili e penali contro i camici bianchi e alle vie alternative di risoluzione delle controversie in ambito sanitario. Il questionario si articola in tre pagine da rispedire, dopo aver barrato le risposte, all'Ordine il quale, a propria volta, provvederà all'elaborazione dei dati per avere un quadro della situazione e offrire dunque, con l'aiuto di un broker assicurativo, un servizio nuovo agli iscritti di città e provincia. Si parte chiedendo ai colleghi se hanno già conseguito la specializzazione e, in caso affermativo, di quale specialità si tratta, se lavorano come dipendenti, in strutture pubbliche o private, se valutano necessario dotarsi di una copertura per responsabilità civile professionale (ora non obbligatoria) a tutela del proprio patrimonio e se l'interessato ha già in corso una polizza. «Il questionario è reperibile sul nostro sito da qualche mese. Per ora le risposte ricevute non sono numerosissime: per avere un riscontro occorrerà attendere l'autunno», spiega Caterina Boscolo, segretario dell'ente veneziano e responsabile del progetto, varato nel novembre scorso. «Con il passare dei mesi - aggiunge - anche i colleghi che hanno in corso polizze si porranno il problema del loro rinnovo e probabilmente guarderanno con più attenzione all'iniziativa e all'opportunità offerta». In una delle ultime riunioni del 2009, infatti, il consiglio provinciale dell'Ordine dei medici aveva deciso di affidare a un broker assicurativo (un professionista senza vincoli di mandato che mette in contatto le compagnie con potenziali clienti a seconda delle caratteristiche di prodotto richieste e dell'offerta di polizze, ndr) l'incarico di effettuare una valutazione di mercato, finalizzata alla predisposizione di pacchetti ad ampio spettro da proporre agli iscritti, per supportare la loro scelta. Per svolgere la valutazione occorre raccogliere, attraverso la compilazione dei questionari, un profilo standard riferibile all'area professionale ed ad altri parametri di rilievo. «La compilazione serve dunque solo a fini statistici e i questionari resteranno assolutamente anonimi», precisano dall'Ordine. In particolare, un paio di domande rivolte agli iscritti riguardano proprio il livello di consapevolezza relativa all'aumento dei contenziosi in materia sanitaria, con risvolti civili e penali («è a conoscenza - si chiede - che il risarcimento in sede civile a carico della compagnia assicuratrice può comportare uno sconto in sede penale?) e la circostanza che alcune aziende ospedaliere abbiano ricevuto la disdetta delle polizze da responsabilità civile e «pertanto - spiega il testo - verosimilmente, e per effetto dell'autoassicurazione, adotteranno criteri particolarmente rigidi verso eventuali responsabilità professionali del proprio personale medico». «Bisogna capire insomma se i nostri iscritti sono al corrente dei rischi connessi all'esercizio della professione e fino a che punto, contestualizzando la situazione professionale di ognuno - aggiunge Boscolo - e orientando verso polizze base chi è all'inizio della carriera, verso proposte più articolate per area specifica, chi invece opera nelle specialità più esposte a richieste di risarcimento per danno clinico». © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ordinemedicivenezia.it /pagine/index.php?Module=News&Detail=667 IN SINTESI RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 59 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Malpractice e assicurazioni. Iniziativa pilota dell'Ordine di Venezia per sensibilizzare gli iscritti 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Pag. 21 (diffusione:75240, tiratura:224000) RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 03/06/2010 60 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A chi si rivolge. Oltre 4mila gli iscritti all'Ordine dei medici di Venezia a cui è destinato il questionario sulla responsabilità civile professionale L'elaborazione. I dati, rielaborati, serviranno a un broker assicurativo, incaricato dall'Ordine veneziano di effettuare una valutazione di mercato per predisporre polizze personalizzate agli iscritti che chiedono consulenze L'obiettivo. Con l'iniziativa si punta a rendere consapevoli i medici della necessità di tutelarsi dalle richieste di danni PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI 31 articoli 02/06/2010 Corriere della Sera - Milano Pag. 3 (diffusione:619980, tiratura:779916) Expo, Stanca: il problema non è il mio stipendio Il piano Tra le ipotesi per risparmiare anche quella di affidarsi alle strutture già esistenti, da Fiera a Promos E.So. Bisogna risparmiare. Su stipendi, consulenze, trasferte, spese di gestione. La parola d'ordine di Expo ormai è questa, «senza diminuire - come ripete l'amministratore delegato Lucio Stanca - il valore dell'evento». Risparmiare è quanto chiedono i soci pubblici, che l'altra sera si sono riuniti a cena, insieme ai vertici del Pdl, per fare il punto della situazione. Presenti al tavolo, insieme ai parlamentari lombardi, il sindaco Letizia Moratti, il presidente Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e lo stesso Stanca, il quale ha illustrato il piano di contenimento costi. Dai commensali sono arrivati alcuni suggerimenti: soprattutto, quello di affidarsi maggiormente alle strutture già esistenti, da quelle della Fiera a quelle di Promos (la società della Camera di commercio diretta da Bruno Ermolli), al provveditorato alle Opere pubbliche, per supportare l'organizzazione dell'evento. Il tema è tornato alla ribalta ieri, in occasione della firma di un protocollo fra Expo e la Provincia di Cremona: la Moratti ha spiegato che «la società ha lavorato bene in questo periodo per rispondere all'esigenza di un raccordo sempre più forte con i soci, le istituzioni locali e gli enti pubblici, che possono svolgere un ruolo di supporto e aiutare la società a una maggiore efficienza sui costi interni». Stanca le fa eco, ricordando che «Expo fa parte del nostro Paese, che in questo momento è impegnato in una manovra». Qualcuno azzarda la domanda a proposito del doppio incarico che garantisce a Stanca, parlamentare del Pdl, un doppio stipendio. Stanca schiva: «Non ci sono isole felici e non ci sono totem». E poi: «Ridurre l'Expo a uno stipendio vuol dire far male al nostro Paese e al nostro territorio perché stiamo parlando di un evento straordinario». La reazione non piace all'opposizione: «Pare che l'amministratore delegato di Expo viva fuori dalla realtà e le sue parole suonano irrispettose nei confronti di chi tira la cinghia» attacca Matteo Mauri, capogruppo pd in Provincia. «Ridurre Expo a uno stipendio - conclude Mauri - fa male solo al portafoglio di Stanca». RIPRODUZIONE RISERVATA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 62 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Risparmi & polemiche 03/06/2010 Corriere della Sera - Milano Pag. 5 (diffusione:619980, tiratura:779916) Cisl, stati generali a Pontida «Sì ai contratti regionali» Petteni: federalismo per scuola, servizi e retribuzioni Rita Querzé La Cisl regionale ruba la scena alla Lega. E sceglie Pontida per una riunione dei quadri e dei dirigenti lombardi. La data è già fissata: il prossimo 16 giugno. La plenaria del sindacato bianco brucerà così sul tempo il raduno del partito di Bossi, previsto sempre a Pontida per il 20 dello stesso mese. «Visto che Pontida è fonte di ispirazione sui temi del federalismo, proveremo anche noi della Cisl a respirare l'aria della bergamasca, chissà che non porti consiglio. E che quell'atmosfera ci aiuti a ottenere risultati su quello che è uno dei nostri pallini: il federalismo della contrattazione» provoca il segretario generale della Cisl lombarda, Gigi Petteni, uno che l'aria di Berghem l'ha respirata di frequente, originario com'è della Val Cavallina e con un passato recente di segretario della Cisl di Bergamo. Nelle scorse settimane Petteni aveva già punzecchiato la Regione (e la Lega) sul tema del federalismo contrattuale. Ottenendo un'apertura da parte del presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, durante la fiera della contrattazione organizzata la settimana scorsa a Sesto San Giovanni dal sindacato bianco. Certo, la strada del federalismo della contrattazione è lastricata di ostacoli. Primo: ammesso che esista la volontà politica, la manovra finanziaria mette in discussione le risorse a disposizione degli enti locali. Secondo: la Cgil da questo orecchio non ci sente. «La Lombardia ha 80 mila dipendenti della sanità su 20 milioni di abitanti. E poi bisogna tenere conto che molti vengono a curarsi qui dal resto d'Italia - fa il punto Petteni -. Che si tratti di lavoratori virtuosi, responsabili ed efficienti è riconosciuto da tutti. Perché, allora, dovrebbero vedersi il contratto nazionale congelato per tre anni, proprio come succede in regioni dove l'efficienza è molto minore? Delle due l'una: o si ammette che abbiamo perso dieci anni nel cercare far progredire la pubblica amministrazione regionale o si trova il modo di non punire questi lavoratori. Garantendo gli adeguamenti contrattuali almeno in Lombardia». Petteni spera che una soluzione al problema possa essere trovata a livello nazionale «ma se così non fosse non staremo a guardare». Il sindacato bianco in regione vira verso una sfumatura color verde Lega? «Niente affatto - risponde Petteni - sui temi dell'immigrazione, per esempio, abbiamo più volte preso le distanze dalle posizioni del partito di Bossi. Il contributo degli stranieri in questi anni si è dimostrato una grande risorsa per le nostre comunità. Basti pensare a quanto gli immigrati hanno versato all'Inps. Ma su certe questioni come il federalismo siamo stanchi di sentire slogan. La Regione vuole davvero tutelare la scuola, il reddito, i servizi dei lombardi? Allora lo dimostri. La Cisl lombarda non è leghista. Semplicemente è un sindacato della contrattazione». Ma pur di raggiungere l'obiettivo del federalismo contrattuale la Cisl in regione sarebbe disposta ad andare avanti da sola? «Parto sempre dal presupposto che si possa lavorare tutti insieme - conclude Petteni -. D'altra parte finora lo abbiamo sempre fatto. Anche partendo da punti di vista diversi». [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Segretario Gigi Petteni, leader lombardo Cisl PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 63 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il vertice La riunione dei quadri del sindacato. «Si parta dai dipendenti pubblici» 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 27 (tiratura:405061) Al convegno nel dì di festa «Il comune di Roma è lieto di invitare la S.V. al convegno che si terrà domenica...». Da luglio nella propria casella di posta si potrà leggere anche questo. Non capiterà spesso, perché le pubbliche amministrazioni potranno dedicare a eventi e attività di rappresentanza un quinto delle spese sostenute nel 2009; ma la manovra lascia poche alternative. Convegni, inaugurazioni e giornate celebrative sono finiti nel ciclone della manovra correttiva, e dall'anno prossimo gli enti pubblici potranno organizzarli solo «fuori dall'orario di lavoro». L'austerità rivoluziona l'agenda, perché di giorno si deve lavorare e per fare public relations, ma anche aggiornarsi sulle evoluzioni normative o sulle best pratices del settore, c'è tempo la sera o, appunto, la domenica. Dribblare l'orario di lavoro sarà l'unico modo per farsi dare l'autorizzazione dai «ministeri competenti» (tutti da individuare nel caso di regioni ed enti locali), che rilasceranno il nulla osta solo quando si rivelerà proprio impossibile accontentarsi di una videoconferenza, con pubblicazione degli atti su Internet. Difficile pronosticare la fortuna di questi convegni festivi, e non solo per ragioni di calendario. I dipendenti pubblici che parteciperanno non avranno diritti a indennità di nessun tipo, né a riposi compensativi. Una previsione che può colpire indirettamente anche gli eventi organizzati da realtà private. G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Qualche esempio La Pa in vetrina Il Forum Pa si è tenuto dal 17 al 20 maggio, da lunedì a giovedì, presso il quartiere fieristico di Roma Come cambia la contabilità Il 29 aprile scorso, che cadeva di martedì, la Ragioneria generale ha organizzato un convegno sulla riforma della contabilità e della finanza pubblica PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 64 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Fuori orario e senza indennità 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 13 (tiratura:405061) STATI UNITI Al Gore si separa dalla moglie Tipper Al Gore e la moglie Tipper si separeranno dopo 40 anni di matrimonio. L'ex vice presidente americano e la sua consorte hanno rivelato agli amici che la decisione è stata presa di comune accordo. La decisione sarebbe arrivata «dopo un lungo periodo di riflessione e valutazioni. Chiediamo il rispetto della privacy e non vogliamo aggiungere ulteriori dettagli, scrivono Gore e Tipper». I due si conobbero nel 1965 e si sposarono cinque anni dopo. UNIONE EUROPEA Inizia dai divorzi la Ue a due velocità Inizia dai divorzi la pratica delle cooperazioni rafforzate nella Ue prevista dal Trattato di Lisbona. La commissione giuridica del parlamento europeo ha dato il via libera a 12 i Paesi - Italia, Austria, Bulgaria, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Romania, Slovenia e Spagna a cui si sono aggiunti a marzo Germania, Belgio e Lettonia - che hanno deciso di collaborare in materia di separazioni tra coniugi di diverse nazionalità: il 20% dei divorzi nella Ue. AL PARLAMENTO DI BRUXELLES L'iraniano Mottaki difende Ahmadinejad e viene contestato Al parlamento europeo si è sfiorata la rissa ieri tra le guardie del corpo di Manuchehr Mottaki e alcuni eurodeputati, la maggior parte italiani del Pdl. Il ministro degli Esteri iraniano ha difeso il regime di Mahmoud Ahmadinejad denunciando il «barbaro» attacco delle forze israeliane contro la flottiglia di aiuti. Mottaki ha ignorato le domande sui diritti umani. Molti deputati Ue hanno lasciato indignati l'aula. È stato «un disgraziato show» - ha commentato il conservatore britannico Struan Stevenson. «Ha insultato la nostra intelligenza, negando che ci sia un problema di diritti umani a Teheran», ha detto lo spagnolo Vidal-Quadras Rosa. REGNO UNITO I manager pubblici più pagati di Cameron Sono 172 i funzionari della pubblica amministrazione britannica che guadagnano più di 150mila sterline (179mila euro) all'anno. Molti guadagnano più del premier David Cameron che riceve 142.500 sterline all'anno. La lista è stata diffusa dal governo. Lo stipendio più alto è di John Fingleton, capo dell'Office of Fair Trading (280mila sterline), segue David Nicholson, alla guida del servizio sanitario pubblico (260mila sterline). Foto: In ricordo di Neda. Gli eurodeputati del Pdl Barbara Matera a Mario Mauro mostrano le foto di Neda, uccisa un anno fa a Teheran PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 65 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato NOTIZIE In breve 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 33 (tiratura:405061) Swisscom cerca l'intesa con la rivale Telecom NUOVE INFRASTRUTTURE L'obiettivo di realizzare anche in Italia un tavolo di lavoro pubblico-privato fra operatori, enti locali e amministrazioni statali Lino Terlizzi LUGANO Carsten Schloter, ceo di Swisscom e di Fastweb, vuole spingere sull'acceleratore per quel che riguarda la realizzazione di una rete tlc di nuova generazione in Italia. L'annuncio, nelle scorse settimane, di un progetto congiunto su questo fronte di Fastweb, Vodafone, Wind, ha chiarito le intenzioni del gruppo elvetico. Ma perché questa accelerazione? Per capire la strategia dell'ex monopolista svizzero e della sua controllata italiana Fastweb è utile vedere cosa Swisscom ha sostenuto all'ultimo tavolo di lavoro sulle tlc nella Confederazione e cosa Schloter ha affermato durante la recente Deutsche Bank Conference, incontro a porte chiuse, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore. I dati, anzitutto. La penetrazione della banda larga in Svizzera, 33 abbonati su 100, è superiore alla media dei Paesi Ocse. Quella italiana, 22 su 100, è inferiore alla media. La banda elvetica è, per dirla in due parole, «più larga» di quella italiana: ha una velocità media di 9,5 megabit al secondo, contro i 4,5 megabit medi italiani. Queste differenze derivano secondo il gruppo elvetico dal minor grado di investimenti nelle telecomunicazioni in Italia. Sempre all'interno dei Paesi Ocse, la Svizzera è infatti quinta per investimento pro capite nel settore, mentre l'Italia è quattordicesima. In Svizzera già a fine 2009 c'era una copertura Vdsl dell'80% della popolazione; la rete in fibra sino a casa del cliente (Ftth), inoltre, sta per raggiungere ora il 20%. In Italia, la copertura in tecnologia Vdsl è praticamente nulla e per la rete in fibra sino a casa Telecom Italia ha l'obiettivo del 6% delle case nel 2012. Infine, per quel che concerne l'unbundling, cioè il canone di affitto dell'ultimo miglio ai concorrenti, misurato in termini di potere di acquisto è più alto in Svizzera (12,60 euro al mese, contro 11,48 euro in Italia), ma la tariffa elvetica dal 2008 sta calando, mentre quella italiana sta crescendo. E questo nonostante il costo delle costruzioni, che rappresenta l'80% dei costo di realizzazione di una rete, sia più alto in Svizzera. Insomma, il raffronto fornisce molti elementi, dal punto di vista di Swisscom, per puntare subito ad una svolta in Italia. Ed il percorso potrebbe essere anche nella Penisola quello del "tavolo di lavoro", che in Svizzera è stato avviato nel 2008 dalla authority di settore, la Comcom, dagli operatori tlc, dalle municipalità e dalle pubbliche amministrazioni. Dal quinto tavolo di lavoro elvetico, che si è appena concluso, sono emersi standard tecnologici condivisi per la rete di nuova generazione; la realtà di 10 partnership create sin qui tra operatori tlc e aziende del settore elettrico; la citata buona copertura con rete in fibra sino a casa. Swisscom ed i partner di Fastweb nel progetto fibra puntano ad un tavolo di lavoro pubblico-privato anche in Italia. Il vice ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani e il presidente Agcom Corrado Calabrò pure vogliono il tavolo. Occorre coinvolgere Telecom Italia, perchè l'ex monopolista resta il perno principale di quanto si fa o non si fa nel settore in Italia. Per questioni economiche, inoltre, si può realizzare in ogni Paese non più di una rete di nuova generazione, sottolinea ancora il gruppo elvetico. Swisscom vede il mercato svizzero prendere velocità proprio in questa fase e vorrebbe che ciò servisse da esempio per un cambio di passo anche del mercato italiano. Ecco perché il gruppo svizzero vuole aprire un nuovo capitolo in Italia, una nuova sfida non facile, in cui investimenti e negoziati si intrecciano. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 66 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tlc. Il gruppo elvetico insiste sul piano per la rete a banda larga 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (tiratura:405061) Compenso zero per cda e collegi La stretta si applica agli «enti privati e pubblici» che ricevono finanziamenti LE CONSEGUENZE Per chi non rispetta le nuove regole scattano nullità degli atti, responsabilità erariale e blocco dei fondi Gianni Trovati MILANO Da questo mese la pubblica amministrazione e la galassia che le orbita intorno sono destinate a popolarsi di volontari. Impegnati non a fare bassa manovalanza, ma a disegnare strategie, assumere decisioni, e vigilare sulla correttezza dei conti. La svolta è impressa dalla manovra correttiva appena pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale», che trasforma in «onorifiche» (lasciando la possibilità residuale di un gettone simbolico di 30 euro) le cariche in una pletora di consigli di amministrazione, collegi dei sindaci e altri organi collegiali. Onori senza oneri (per i bilanci) sono previsti in primo luogo in tutti gli «enti», anche privati, che a qualsiasi titolo ricevono una mano dalla finanza pubblica. L'indicazione è generica, e non è facile capire dove finisce il raggio d'azione dell'ammazza-stipendi. Senza dubbio rimangono senza compensi gli amministratori delle fondazioni (tranne quelle bancarie), associazioni ed enti non profit che ricevono assegni da stato, regioni o enti locali. I 232 enti culturali snocciolati dalla lista dei tagli cancellata in extremis d'accordo con il Quirinale, per esempio, continueranno a esistere, ma chi siede nei loro consigli di amministrazione, comitati scientifici e collegi dei revisori dovrà farlo in molti casi gratis. E le società? Non sono citate fra le «zone franche», che salvano dalla tagliola ministeri, agenzie, enti territoriali, camere di commercio, università ed enti previdenziali e assistenziali di livello nazionale; potrebbero però essere escluse alla luce del fatto che alcune parti del provvedimento distinguono gli «enti» dalle «società». Anche se in altri commi le due realtà tornano a sovrapporsi. Gli appassionati di diritto possono discettare (andando anche a cercare altre esclusioni nella Tabella A della finanziaria del '96, che per esempio salva il Cai e la Biennale di Venezia), ma un chiarimento urge visto anche il peso delle sanzioni per i "fuorilegge"; gli enti pubblici che continueranno a pagare consiglieri e sindaci si vedranno annullare gli atti e contestare il danno erariale, mentre ai privati inadempienti saranno chiusi tutti i rubinetti del finanziamenti statali o locali (con l'eccezione del 5 per mille). Lo «zero stipendi» entra comunque nell'impresa pubblica per un'altra via, con la norma che limita al rimborso spese e al solito gettone da 30 euro gli incarichi conferiti da pubbliche amministrazioni a deputati, senatori ed eletti in genere. Questo secondo capitolo dell'austerity pubblica potrebbe forse avere effetti pesanti anche dalle parti dell'Expo milanese, guidato da Lucio Stanca (300mila euro di compenso fisso e 150mila di variabile) che è anche parlamentare del Pdl. A nominarlo, a rigore, non è stata una pubblica amministrazione ma il consiglio di amministrazione della società, che è però interamente pubblica e ha un cda diviso in "quote" a seconda dei partecipanti in cui Stanca è stato espresso dal comune di Milano. Una regola analoga a quella prevista per gli eletti colpisce gli incaricati ministeriali svolti dai dipendenti (in pratica i dirigenti) pubblici negli enti partecipati, vigilati o finanziati: in questo caso il compenso viene girato all'amministrazione di appartenenza, che lo usa per alimentare i fondi per la contrattazione accessoria. Nemmeno per questa via, però, dall'anno prossimo i titolari dei nuovi incarichi avranno un beneficio, perché la loro busta paga (come quella degli altri dipendenti pubblici) dovrà restare ancorata ai livelli raggiunti nel 2010. Sulla giostra dei tagli, comunque, oltre a compensi e gettoni si rischia anche il posto. Tutti gli organismi pubblici devono, da subito, ridurre a 5 le poltrone negli organi di amministrazione e controllo e a 3 quelle del collegio dei sindaci, con una previsione che cancelletà molte poltrone nei consorzi e nelle autorità d'ambito più affollate. Chi sopravvive anche a questo, si vedrà comunque ridurre il compenso del 10 per cento. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 67 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La manovra LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (tiratura:405061) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 68 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le misure e la platea degli interessati BENEFICI CANCELLATI PER GLI INCARICHI Enti che ricevono contributi pubblici Enti pubblici, fondazioni, associazioni, enti non profit Organi collegiali o monocratici delle amministrazioni pubbliche Comitati consultivi, osservatori, comitati tecnici Incarichi conferiti ai titolari di cariche elettive Incarichi a dipendenti pubblici in enti partecipati, vigilati o finanziati foto="/immagini/milano/photo/201/1/3/20100603/3q3a.jpg" XY="123 82" Croprect="10 9 120 82" TAGLIO DEL 10% ALLE INDENNITÀ Compensi e utilità negli organi collegiali delle pubbliche amministrazioni, incluse le autorità indipendenti Compensi di cda e collegi dei revisori nelle società inserite nel conto economico della pubblica amministrazione e di quelle interamente possedute da pubbliche amministrazioni foto="/immagini/milano/photo/201/1/3/20100603/3q3bblu.jpg" XY="119 80" Croprect="0 0 119 80" TAGLIO A CDA E REVISORI In tutti gli «enti e organismi pubblici» gli statuti si devono adeguare ai nuovi limiti previsti dagli organi collegiali ponendo un tetto: di cinque membri agli organi di revisione e di controllo di tre membri ai collegi dei revisori foto="/immagini/milano/photo/201/1/3/20100603/3q3cblu.jpg" XY="119 179" Croprect="0 28 119 109" 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 5 (tiratura:405061) Così lo sviluppo paga il conto Aree deboli, consumi e pianificazione trasporti le maggiori riduzioni complessive nel 2011 BENI CULTURALI Il ministro Sandro Bondi annuncia che ridurrà a tre-quattro i comitati da finanziare. Priorità a 20 eccellenze da tutelare DIETA EXTRA Rispetto ai risparmi già fissati da altre leggi il decreto impone gli sforzi più grandi a Economia e fisco, ordine pubblico, difesa e giustizia Eugenio Bruno Davide Colombo Marco Mobili ROMA A pagare il prezzo più alto dei tagli lineari sui budget dei ministeri (10% l'anno per il prossimo biennio) sono le politiche per lo sviluppo economico, le attività di pianificazione e controllo delle principali reti di trasporto nazionali e locali e i fondi di riserva, tradizionalmente destinati all'acquisto di beni e servizi. Ma a spulciare l'allegato 1 del decreto appena varato dal governo, si scopre che una sforbiciata importante (159,9 milioni di euro) arriva anche per la missione numero 29, in capo al ministero dell'Economia e che finanzia attività cruciali come la programmazione della politica fiscale, l'attività di contrasto all'evasione e l'analisi del debito pubblico. Ma come funzionano questi tagli? Innanzitutto va chiarito che la manovra porta la riduzione di spesa a 2,4 miliardi nel 2011 e a 2,2 miliardi, aggiungendo ai tagli imposti da norme previgenti 590 milioni nel primo anno e 570 nel secondo. Con effetti curiosi. Ad esempio che nelle prime tre missione oltre il 90% della sforbiciata è frutto di leggi già in vigore e lo stesso discorso vale per altre missioni che formano il bilancio dello stato come le infrastrutture e la logistica o le politiche per la competitività. La riduzione del 10% delle spese rimodulabili ha invece un effetto più forte, e nuovo, in missioni come la difesa e la sicurezza del territorio, l'ordine pubblico, la giustizia, i servizi generali per la pubblica amministrazione e, appunto, la missione di coordinamento e sviluppo delle politiche fiscali e di bilancio che (si veda la tabella) nel 2011 passa da 10,2 milioni di tagli già previsti a 159,9 milioni, un balzo del 1500% che viene confermato anche nel 2012, quando il nuovo taglio sarà di 142 milioni (di cui solo 10 già previsti in passato). Una missione strategica per l'elaborazione delle politiche fiscali, il coordinamento e monitoraggio del sistema tributario, così come per l'analisi dei conti pubblici e del patto di stabilità interno, nonché della lotta all'evasione, all'usura e al riciclaggio. Un taglio di risorse che comunque non dovrebbe "spuntare" le armi del fisco visto che con la stessa manovra si rilancia la lotta all'evasione e al riciclaggio con l'ambizioso obiettivo di incassare non meno di 9,4 miliardi di euro. Mentre non saranno incise dal nuovo taglio, come prevede espressamente la manovra, le risorse destinate alle università, all'informatica, alla ricerca e al finanziamento del 5 per mille. Come ha in più occasioni spiegato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, varata la manovra correttiva toccherà ora ai singoli ministri impostare le proprie "finanziarie". In vista della prossima legge di bilancio, infatti, i titolari dei vari dicasteri potranno disporre con la più ampia flessibilità le necessarie compensazioni tra programmi e missioni per confermare l'obiettivo del 10% senza rinunciare alle politiche ritenute strategiche. Fermo restando, ovviamente, il divieto insuperabile di utilizzo di stanziamenti in conto capitale per coprire nuova spesa corrente e il vincolo dell'invarianza degli effetti sui saldi da finanziare. A completare la stretta sulla Pa centrale il decreto legge dispone poi una sfoltita di 60 milioni al budget della presidenza del consiglio e impone l'ottimizzazione delle spese per beni e servizi: il budget verrà ridotto del 3% nel 2012 e del 5% a partire dal 2013 (rispetto a quanto è stato speso nel 2009). La relazione tecnica che accompagna la manovra al suo ingresso in parlamento rinvia a una verifica a consuntivo sugli effettivi risparmi che genererà questa misura e ricorda quali sono invece le sanzioni previste per le amministrazioni inadempienti: una ulteriore riduzione del 10% delle spese in caso di mancata elaborazione e comunicazione PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 69 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La manovra I CONTI DELLE AMMINISTRAZIONI 03/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 5 (tiratura:405061) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 70 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato alla ragioneria di un piano dei tagli sugli acquisti e un successivo taglio dell'8% rispetto al budget del 2009. Intanto il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi torna sul tema dei tagli alla cultura e spiega le direttive che seguirà nei prossimi due mesi. Definendo «troppi» tre milioni di euro l'anno per finanziare i Comitati nazionali il titolare del Collegio romano anticipa l'intenzione di ridurli «ai tre-quattro assolutamente indispensabili», anche in vista dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Dopodichè si confronterà con parlamentari, colleghi di governo ed esponenti del mondo della cultura e sceglierà «venti enti di eccellenza l'attività dei quali va assolutamente tutelata». © RIPRODUZIONE RISERVATA 03/06/2010 La Repubblica - Genova Pag. 7 (tiratura:710716) Rifiuti, Tursi lancia la cura dimagrante Raccolta differenziata e stili di vita più sobri, il piano per una città sostenibile L'assessore Montanari "Ogni genovese produce 550 chili di spazzatura all'anno, ma in Emilia arriviamo a 760" DONATELLA ALFONSO LE VECCHIE fontanelle rinnovate (e aumentate di numero) per offrire acqua fresca e allontanare il ricorso alle bottiglie di plastica; ma anche far passare l'idea, nei 1835 bar, locali e ristoranti cittadini, che bere "l'acqua del bronzino" è qualcosa di trendy, di politicamente corretto e perciò tanto di moda. Ma per togliere cento chili di spazzatura dai 549,4 che ogni genovese produce ogni anno («ed è già un dato virtuoso, in Emilia se ne producono 760 kg a testa» ironizza Pinuccia Montanari da Reggio Emilia, assessore comunale all'ambientee alla decrescita felice), ci vuole altro: un'educazione a ridurre imballaggi e sprechi in primo luogo, azioni per convincere i supermercati a spingere su detersivi e altri prodotti liquidi "alla spina", senza contare i cosiddetti "bancomat del latte" di cui sono già in uso 14 punti di distribuzione a Genova e 19 in provincia. Tutto questo si legge nel programma comunale per la prevenzione dei rifiuti, presentato in giunta da Pinuccia Montanari e da Carlo Senesi, assessore al ciclo dei rifiuti e approvato la scorsa settimana; ora si tratta di metterlo in opera, con la collaborazione di Amiu e una serie di altri soggetti. Cittadini compresi. «Un insieme di buone pratiche che permette non solo di ridurre l'impatto dei rifiuti, ma anche di risparmiare soldi, perché si riduce il tonnellaggio dei rifiuti da trattare» spiega Montanari. Compresa la differenziata: a Genova - i dati sono quelli del 2008 - ogni genovese ha buttato via nelle "campane" 114,74 chili di materiali vari, con una prevalenza di carta (51, 50 kg) vetro (17,2 kg) e legno (17,9), e solo 4,9 di plastica, la metà della media nazionale. La campagna di incentivazione al compostaggio domestico dovrebbe far salire notevolmente gli otto chili di materiali organici indirizzati verso i contenitori e non nel sacchetto abituale. Ma oltre che a buttare via meno roba, il piano dovrebbe aiutare a imparare modi di vita più sobri. Se qualcosa non ci serve più, ci inviterà il Comune, diamola ad un altro: nel piano c'è un incremento del numero dei cassonetti "staccapanni" , ma anche la promozione di mercatini dell'usato e luoghi di scambio, che riguardino non solo abiti, ma anche oggetti e mobili, in collaborazione con la Fabbrica del Riciclo di Amiu, che verrà potenziata. E si guarda, per nuove analoghe iniziative, a quanto ha già fatto al Provincia, che ha sottoscritto un protocollo di intesa con Coop Liguria per promuovere prodotti a minor impatto ambientale e utilizzare imballaggi ridotti o di materiale biodegradabile, oltre a far crescere l'uso dei dispenser di prodotti liquidi. mentre la pubblica amministrazione dovrebbe quasi completamente rinunciare alla carta, con il passaggio graduale delle procedure attraverso internet o comunque via computer (augurandosi di avere sempre pronta una possibilità di salvare i dati); ma anche bandi di acquisto centralizzato per evitare sprechi, e scelta di materiale riciclato per la cancelleria. Altre idee non mancano, dal monitoraggio di piatti, posate e bicchieri di carta utilizzati nelle fiere, le feste e nelle sagre, da rimpiazzare con materiali più ecocompatibili. E su tutto, che regni sovrana l'Acqua del Bronzino: uno sconto potrebbe essere praticato sull'occupazione di suolo pubblico a quelle manifestazioni che si impegnano a servire acqua rigorosamente caraffata. Una volta uscita dal rubinetto. PER SAPERNE DI PIÙ www.amiu.genova.it www.liguria.e-coop.it In primo piano MONTANARI Pinuccia Montanari, assessore comunale all'ambiente punta a ridurre di almeno cento chili a persona la produzione di rifiuti, che oggi si attesta sui 550 chili all'anno SENESI Carlo Senesi, assessore comunale al ciclo dei rifiuti, ha presentato la settimana scorsa in giunta la delibera che punta alla riduzione drastica della produzione dei rifiuti LA COOP A sostenere l'iniziativa anche Coop Liguria che, nei suoi punti vendita ha iniziato la distribuzione di detersivi "alla spina" per ridurre il consumo di contenitori PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 71 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRONACA 03/06/2010 La Repubblica - Genova Pag. 7 (tiratura:710716) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 72 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: L'ACQUA Il cammino verso una città più sostenibile passa anche attraverso un migliore utilizzo dell'acqua 03/06/2010 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 28 (tiratura:710716) UNA MANOVRA, DUE ITALIE SALVATORE SETTIS Il testo finale della manovra di governo per la stabilizzazione finanziaria ha rinunciato a espropriare il ministero dei Beni culturali della competenza sui tagli agli istituti culturali, e ne ha ridotto la portata. Buone notizie? Certo. Ma, lo ha detto Mario Draghi nella sua importante relazione alla Banca d'Italia, «la correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita», e su questo punto capitale il decretolegge Tremonti offre ben poco. La relazione Draghi martella cifre non eludibili: nel biennio 2008-09 il Pil è calato di 6 punti e mezzo, la metà della crescita dei 10 anni precedenti; calano redditi, consumi, esportazioni. Cresce la disoccupazione dei giovani, calano i salari iniziali, crollano le nuove assunzioni, quasi sempre precarie, e «la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani». A fronte di una situazione tanto drammatica, scrive Draghi, i tagli del governo «si concentrano sui costi di funzionamento delle amministrazioni pubbliche», e ciò proprio quando è necessario «aumentare la produttività della pubblica amministrazione». Secondo il presidente del Consiglio, le dichiarazioni del Governatore sono in piena sintonia con la manovra del Tesoro: ma questo embrassons-nous tanto ottimista non può esser preso sul serio. La relazione Draghi contiene passaggi assai duri e severi, che danno dell'Italia un'istantanea assai più fedele di quella del governo. Nella situazione presente, «i costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancor più insopportabili». In particolare, ricorda Draghi, il 30% della base imponibile dell'Iva viene regolarmente evaso, per oltre 30 miliardi di euro l'anno, cifra che sale vertiginosamente (oltre i 100 miliardi) se si aggiunge l'evasione di altre imposte, come Irpef o Irap. Se tutti pagassero le tasse, non ci sarebbe alcun bisogno di manovre come quella che l'Italia dovrà ora subire. «L'evasione fiscale è un freno alla crescita perché richiede tasse più elevate per chi le pagae riduce le risorse alle politiche sociali». È la «macelleria sociale» di cui Draghi ha parlato commentando a braccio il proprio testo scritto: il taglio di oltre un miliardo e mezzo nel biennio al Servizio Sanitario Nazionale è un pezzo, e non il solo, di questa "macelleria". Fra le vittime della "macelleria sociale" che affligge il Paese, non dimentichiamo il paesaggio, prezioso bene comune che la "manovra" e altre leggi di questa stagione consegnano al saccheggio indiscriminato di speculatori d'ogni sorta, cancellando il Codice dei Beni culturali con norme incostituzionali sul silenzioassenso, rimaste tali e quali nella versione finale del decreto (si vedano i dati su Repubblica del 31 maggio). Non dimentichiamo le nostre città in predaa una frenesia costruttiva che non riflette i bisogni di una crescita demografica che non c'è, ma un "investire nel mattone" che vede in prima fila mafie e riciclatori di denaro sporco: cioè i protagonisti di quelle «relazioni corruttive tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche, favorite dalla criminalità organizzata» di cui parla Draghi. Non dimentichiamo infine il Mezzogiorno, che la manovra del governo (art. 43) consegna legato mani e piedi alla condizione derogatoria di «zona a burocrazia zero» dove non esiste più la pubblica amministrazione, e «i provvedimenti amministrativi di qualsiasi natura ed oggetto avviati su istanza di parte» con riferimento a qualsivoglia «iniziativa produttiva» vengono decise ad arbitrio di un Commissario di governo (e non più dei prefetti, come nella bozza di pochi giorni fa). Sarà questo il modo di combattere la camorra e la 'ndrangheta? E se i 15 miliardi di tagli (nel biennio) a Regioni ed Enti locali sono fatti «ai fini della tutela dell'unità economica della Repubblica» (art 14), come mai la «burocrazia zero» riguarda solo metà dell'Italia? Sarannoi Commissari di Governoa risolvere l'annosa questione meridionale imbavagliando le procedure di legge dell'amministrazione ordinaria? Nella manovra Tremonti e nella relazione Draghi si fronteggiano due Italie ben diverse. L'unae l'altra vogliono, a ragione, la correzione dei conti pubblici. Ma l'Italia di Draghi individua lo strumento primario nella lotta all'evasione e alla corruzione, l'Italia di Tremonti preferisce l'olocausto della pubblica amministrazione (additata al ludibrio come "burocrazia"), il taglio delle risorse a Regioni ed enti locali che possono rimediarvi svendendo il territorio, la promozione di condoni edilizi ed altre misure derogatorie. L'Italia di Draghi richiede «che l'Unità si celebri PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 73 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LETTERE,COMMENTI&IDEE 03/06/2010 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 28 (tiratura:710716) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 74 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato progettandone il rafforzamentoe garantendone la vitalità», quella di Tremonti mette l'austerità e il sacrificio di tutti al servizio di un federalismo spendaccione e del separatismo leghista. L'Italia più competitiva che il Governatore della Banca d'Italia ha disegnato richiede una pubblica amministrazione più efficiente, rinsanguata da nuove assunzioni di giovani scelti per competenza e per merito. Richiede la lotta senza quartiere alle mafie e ai loro complici, agli evasori e a chi vi cerca serbatoi elettorali. Richiede di capovolgere la "macelleria sociale" mediante una politica di investimenti sulle nuove generazioni, sulla scuola, l'università e la ricerca. Pretende di non limitarsi a quello che Keynes chiamava «l'incubo del contabile», di mettere sì a posto i conti (partendo dalla lotta all'evasione e alla corruzione e non borseggiando i cittadini), ma con in mente un progetto per un Paese migliore. 03/06/2010 La Repubblica - Napoli Pag. 1 (tiratura:710716) Scontro finale sulla giustizia Stipendi e intercettazioni, magistrati verso lo sciopero CONCHITA SANNINO DA UN lato, «privati dello strumento delle intercettazioni, con tutte le carenze che già pesano su un distretto giudiziario impegnato nella lotta contro le più potenti cosche criminali». Dall'altro, «colpiti in maniera iniqua dai tagli di una manovra che chiede sacrifici sempre ai soliti». Magistrati napoletani contro i tagli e i bavagli. Parte infatti da qui la richiesta di uno sciopero delle toghe, «una risposta forte», contro le misure della finanziaria. CONCHITA SANNINO PARLANO il procuratore generale Vincenzo Galgano, il procuratore capo Giandomenico Lepore, il presidente aggiunto dell'ufficio Gip Bruno D'Urso, il pm antimafia, già impegnato con gli altri colleghi nell'azione di contrasto al gotha dei casalesi, Marco Del Gaudio. Voci emblematiche di un clima, ma sono tanti i magistrati in trincea. Doppia. Contro le «gravi conseguenze» del ddl intercettazioni sull'anticamorra; e contro le decurtazioni imposte dalla finanziaria agli stipendi della categoria. Una mobilitazione nutrita, per ora, di mail e diffuso malessere. Ma che potrebbe portare allo "sciopero bianco". O all'astensione tout court: proposta che sarà sostenuta dopodomani, a Roma, all'assemblea dei magistrati, dal pm Sergio Amato, del direttivo dell'Anm nazionale ed esponente di Magistratura indipendente, corrente moderata delle toghe. «Uno sciopero come unica risposta a quello che stiamo subendo». Con altri toni, Vincenzo Galgano, l'alto magistrato che ha sempre praticato il coraggio della denuncia, firma la sua severa analisi. Si parte dalle norme-bavaglio. «Abbiamo un dato di fatto dal quale partire: - ragiona - è il momento in cui è iniziata questa ipersensibilità per le indagini mediante intercettazioni e per la privacy che, fino ad allora, mai erano state così protette. Su questo dato di fatto, chi è in grado di ricordare, lo faccia:e vedrà qualè la vera causa che ha determinato tale prevenzione. Ma ormai, contro ogni resistenza, la normativa è quasi pronta e produrrà notevolissimi vantaggi a coloro che intendono compiere reati di ogni fattispecie, viste anche le oggettive difficoltà che incontra il pma raggiungere la verità per altre strade, in particolare al sud, dove mancano i testimoni. Di qui - aggiunge Galgano - deriva l'estrema difficoltà che c'è nel reprimere condotte gravissime: dall'associazione per delinquere alla bancarotta, ai reati contro la pubblica amministrazioneo la salute pubblica». Un disegno di legge che va, quindi, contro l'interesse della giustizia? «Esistono solo gli interessi dei cittadini», scandisce Galgano. «E l'unico mezzo che hanno i cittadini per potersi difendere dal crimine è la giustizia. Parlo di quelli onesti, gli altri si difendono commettendo delitti». Quanto al blocco degli stipendi, Galgano non è meno affilato: «I magistrati, pur meritevoli di critiche in alcuni casi, esprimono un concetto che non può essere contraddetto: il vero peso della manovra lo subisce l'esercito dei dipendenti dello Stato, molti dei quali contano su retribuzioni di fame; ed i più importanti dei quali ha un reddito forse inferiore a quello delle migliaia di portaborse che infestano i vari Palazzi del potere». Dal vertice della Procura, Giandomenico Lepore condivide la perentorietà dei toni. «Ho sempre sostenuto necessità e validità delle intercettazioni - chiarisce il procuratore capo - Che non sono solo mezzi di acquisizione di prova. Nei nostri territori così inquinati, diventano mezzi del controllo del territorio, che in tempo reale ci "raccontano" geografie, alleanze». Lepore è tranciante, sui danni che l'attuale disegno di legge arrecherebbe all'anticamorra. «Avremmo una grave limitazione del controllo di legalità. L'unico aspetto che, invece, andrebbe meglio regolato è la pubblicazione delle conversazioni». Lepore non fa sconti neanche alla manovra. «I sacrifici li debbono fare davvero tutti, non soltanto le categorie che assicurano le entrate allo Stato. I giovani magistrati sono demotivati. Diamo uno sguardo ai concorsi, o ai posti rimasti vuoti negli uffici giudiziari come Nola o Torre Annunziata». PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 75 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Procura e tribunale lanciano l'allarme sulla lotta ai clan. "Tagliano le retribuzioni a noi, ai portaborse no" 03/06/2010 La Repubblica - Napoli Pag. 1 (tiratura:710716) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 76 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Assai critico, ma con qualche distinguo, anche il presidente aggiunto del Gip, Bruno D'Urso. Che, sul tema intercettazioni, tiene a far chiarezza. «Come ufficio del giudice per le indagini preliminari valutiamo di continuo le richieste di intercettazioni avanzate dai pm. E non di rado capita che si dica no sottolinea D'Urso - . Questo vuol dire che il sistema è già dotato di contrappesi, regolato da una dialettica che funziona. Comprendo che in passato ci siano state fughe di notizie, e pubblicazioni integrali di intercettazioni: inaccettabili, salvo che per i giornalisti che esercitano il loro mestiere. Ma anche qui va ribadito che le norme ci sono: auspicherei solo che le inchieste per rivelazione di segreto d'ufficio, a carico di magistrati o polizia giudiziaria, giungessero più spesso a buon fine. Purtroppo è il cattivo uso che, talvolta, si fa di mezzi importanti a prestare il fianco a iniziative legislative che hanno altri obiettivi». Esprime invece «profonda preoccupazione» il pm Marco Del Gaudio, al lavoro in quel "pool casalesi" con cui, spesso, i ministri Maroni ed Alfano si sono congratulati. «Chi dice "questo disegno di legge non tocca i reati mafiosi" mente. Le norme che danneggiano l'antimafia? Non è sufficiente la dichiarazione di un pentito per avviare un "ascolto" ma occorre un riscontro; se cambia la qualificazione giuridica di un reato, ex post, si perde tutto ciò che hai raccolto prima; non basta un giudice, ma ci vuole un collegio, per dare l'ok a "registrare". Senza contare che, per motivare un'intercettazione, dovremmo inviare non solo gli atti necessari, ma l'intero fascicolo. Nel caso della lotta ai clan, significa inviare migliaia di pagine; esporsi al rischio di intralci, ritardi, fughe di notizie». Per Del Gaudio, insomma, «sono norme anche logicamente non sostenibili». Il sostituto, infine, giudica «gravissima la norma che offre una micidiale arma ai clan: basta che un delinquente denunci il pm e quello deve cedere il fascicolo. Ecco come si vanifica l'impianto stesso della lotta antimafia basata sulle competenze dei magistrati e sulla memoria storica in grado di sconfiggere le "metamorfosi" delle cosche». Foto: GALGANO "Sarà difficile reprimere reati gravissimi, anche quelli contro la pubblica amministrazione" LEPORE "Con le nuove norme avremmo una una grave limitazione delle indagini e del controllo di legalità" D'URSO Il sistema è già dotato di contrappesi, noi gip spesso respingiamo le richieste di intercettazioni dei pm" DEL GAUDIO "Saremo costretti a inviare tutto il fascicolo di indagine ad un collegio di giudici per ottenere i permessi" 02/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 23 (tiratura:206221) Il Comune rinnova l'offerta dei voucher per lavori a tempo - CASTEL SAN PIETRO TERME - BUONE notizie per chi usufruisce di forme integrative del salario o di sostegno del reddito, ma anche per gli studenti a partire dai 16 anni e per gli studenti universitari con meno di 25 anni. La giunta ha infatti deciso che queste tre categorie potranno godere della selezione per lavori occasionali e saltuari, commissionati dal Comune, attraverso il sistema dei buoni lavoro. Si tratta dei cosiddetti voucher istituiti nel 2003 dalla Legge Biagi come forma di lavoro flessibile e previsti anche in successivi provvedimenti come la Finanziaria 2010 che li ha estesi anche agli Enti pubblici. Il Comune utilizzerà questa modalità di lavoro per prestazioni di giardinaggio, pulizia, manutenzioni di edifici, strade, parchi e monumenti, per lavori di emergenza manifestazioni sportive, culturali, fieristiche e caritatevoli. Ecco come funziona. Il Comune acquista i voucher, che hanno l'aspetto di assegni e vanno intestati al prestatore d'opera occasionale, al valore nominale di 10 euro ciascuno. Questo importo corrisponde al compenso di un'ora lavorativa, ma il lavoratore percepisce un valore netto di 7,50 euro, poiché nei 10 euro sono comprese anche la copertura previdenziale (gestione separata Inps) e assicurativa (Inail). Le domande devono pervenire all'Ufficio Protocollo comunale in piazza XX Settembre 3 entro le 12,30 del 16 giugno, attraverso una raccomandata oppure tramite presentazione diretta (orari: da lunedì a sabato 8,30-12,30 e i giovedì 1517,30), oppure con messaggio di posta elettronica contenente il modulo compilato e sottoscritto con firma digitale all'indirizzo di posta certificata del comune: [email protected]. L'avviso è disponibile sul sito www.cspietro.it. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 77 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COME FARE DOMANDA 01/06/2010 Avvenire - Milano Pag. 2 (diffusione:105812, tiratura:151233) Prima prova scritta per 50 maestre di nidi e scuole d'infanzia a Napoli e da Salerno insieme, si sono conosciute su Facebook per il bando; c'è chi chiede su internet l'indirizzo di un bed & breakfast ad Assago e chi cerca nei blog suggerimenti per raggiungere il Forum: sono gli aspiranti del posto fisso, arrivati da tutta Italia, in un periodo di crisi e di tagli, gli oltre cinquemila candidati per i 50 posti di educatori all'interno dei nidi e delle scuole dell'infanzia di Milano. Al Forum di Assago, il palazzetto che di solito ospita concerti e partite di basket, si è svolta ieri la prova di preselezione, con i quiz, il cui superamento è necessario per accedere a un'ulteriore prova scritta, e poi all'orale. In palio una retribuzione annua di poco meno di 20mila euro e la sicurezza di un contratto a tempo indeterminato all'interno della pubblica amministrazione. «Si tratta di un'opportunità che abbiamo voluto dare ai giovani in un momento in cui c'è fame di lavoro» ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali del Comune Mariolina Moioli. Il processo di selezione consentirà di mettere in organico 50 educatori per l'inizio del nuovo anno scolastico. «Ma la speranza - ha detto la Moioli - è di poterne assumere altri nel 2011, attingendo dalla graduatoria del concorso». PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 78 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Al Forum di Assago in 5mila da tutta Italia per un concorso e il sogno del posto fisso 02/06/2010 Il Giorno - Ed. nazionale Pag. 29 (tiratura:107480) A Eire debutta la maggiore esposizione di social housing - MILANO - EIRE (Expo Italia Real Estate) che si terrà dall'8 al 10 Giugno a Fieramilano, presenta la Social Housing Exhibition, la prima e più grande esposizione italiana ed europea dedicata al Social Housing. Nell'area espositiva e di comunicazione all'interno di Eire dedicata al social housing, gli studi di progettazione e di architettura, le imprese e i consorzi presenteranno e promuoveranno i progetti realizzati, i modelli di social housing e le migliori tecnologie e innovazioni nella costruzione, nei materiali e nell'arredo. La fiera è il luogo ideale per incontrare la Pubblica Amministrazione italiana, le aziende residenziali pubbliche, la Community di Eire, i governi e le delegazioni estere presenti in fiera e le Fondazioni Bancarie interessate a investimenti nel social housing. Nell'occasione saranno consegnati anche i Social Housing Awards: gli operatori possono già votare sul sito della manifestazione (www.italiarealestate.it). Queste le categorie dei premi: qualità architettonica, ecosostenibilità e innovazione, costi e tempi di realizzazione. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 79 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FIERAMILANO 01/06/2010 Il Mattino - Salerno Pag. 3 (diffusione:79573, tiratura:108314) Inps e Inaii ricevono la menzione di Brunetta L'Inps e l'Inaii di Salerno ricevono la menzione del ministro Brunetta quali esempi di buona amministrazione. «Premiamo i risultati», il ,concorso promosso dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, mette sotto i riflettori il progetto «Dure artigiani e commercianti in tempo reale» realizzato dall'lnps, rappresentato dalla direttrice generale Gabriella Zaccaria, in sinergiaconl'lnail.ll riconoscimento ai due enti salernitani è giunto al Forum delle pubbliche amministrazioni 2010, tenuto a maggio presso la nuova fiera di Roma. Il concorso voluto da Renato Brunetta, che prevedeva la progettazione di interventi di miglioramento da realizzare nel tempo massimo di un anno, dichiarando i risultati attesi e i tempi previsti, ha visto la candidatura di 725 amministrazioni di ogni parte d'Italia, delle quali solo 475 sono state ammesse alla fase realizzativa dei piani di miglioramento. Il progetto «Dure artigiani e commercianti in tempo reale» consente di rilasciare il documento (Dichiarazione unica di regolarità contributiva) contestualmente alla presentazione della richiesta da parte dei lavoratori autonomi che avviene presso un unico sportello, attivo il lunedì e mercoledì, nei locali dell'Inaii di Salerno. Il servizio è rivolto, in questa . fase sperimentale, ai soli lavoratori autonomi residenti a Salemo ed in altri 24 Comuni del comprensorio. Stretta di manotrail ministro Brunetta e la direttrice Inps Gabriella Zaccaria al forum delle pubbliche amministrazioni PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 80 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il riconoscimento 02/06/2010 Libero - Ed. nazionale Pag. 4 (tiratura:224026) Boccia sfida i compagni di partito e il sindacato «Alziamo l'età pensionabile e diamo un taglio ai vitalizi» ELISA CALESSI ROMA «Siamo tutti d'accordo che questo Paese non cresce, che spende più di quello che produce? Bene. Allora lancio una sfida al governo e ai quarantenni del PdL: aumentiamo l'età pensionabile. Per tutti. Uomini e donne. E azzeriamo i vitalizi. Perché per chiedere i sacrifici bisogna essere credibili. Se ci stanno, noi ci stiamo». Francesco Boccia, 42 anni, bocconiano, ricercatore di economia, prima di darsi alla politica (oggi è deputato del Partito democratico di rito "lettiano" e coordinatore delle commissioni economiche della Camera), ama rompere gli schemi. E, «da quarantenne, senza altre etichette», come tiene a precisare, lancia una sfida. Al governo, ma anche al Partito democratico. Lo sa che da domani mattina la attaccheranno in molti dal suo partito? «Vediamo. E comunque è una sfida anche per noi. In questi anni c'è stato un egoismo generazionale, una timidezza bipartisan su questi temi. Ma ora basta». Molti sostengono che il nostro sistema previdenziale tiene. È falso? «Chi dice così guarda a quelli che stanno andando in pensione e non ai trentenni o ai quarantenni, a cui nessuno ha il coraggio di dire che andranno in pensione a settant'anni. Quelli della mia età hanno il dovere di dire le cose come stanno». La Cgil non la prenderà bene. «La Cgil è un grande sindacato che ha come obiettivo quello di difendere le pensione minime, non i privilegi. Ma quelle non sono in discussione, come non lo sono le pensioni di chi le riscuote ora». Vuole dire che è un privilegio andare in pensione a sessant'anni? «Con l'aspettativa di vita che ha superato gli 80 anni, non è un reato immaginare che chi ha lavorato per 35 anni, lavori per 40 anni. A un patto: trasferire tutti i risparmi sui giovani che entrano nel lavoro». I pensionati sono una delle principali risorse elettorali del Pd. Non la preoccupa? «Il Pd è nato per riformare questo Paese. Se non ci poniamo questo problema, saremo condannati a far pagare un costo altissimo ai nostri figli, che non ce lo perdoneranno. Se i 65enni di oggi non sono interessati a questo ragionamento perché hanno già portato a casa l'obiettivo, mi dispiace. Io, invece, sono interessato». Passiamo ai vitalizi. «Diciamo così: non vorrei trovarmi in piazza a protestare contro la manovra economica insieme a chi ha il vitalizio». Per esempio insieme a Diliberto, Pecoraro Scanio e Fausto Bertinotti? «Anche. Chi contesta, deve essere il primo a dare l'esempio. Se vogliamo fare una battaglia di equità, non possiamo avere i vitalizi sulle spalle. Se chiediamo sacrifici, dobbiamo essere noi i primi a farli. Basta con la doppia morale, per cui si predica austerità e poi si godono dei privilegi». La accuseranno di essere demagogico... «Qui si tratta di essere credibili. Se in piazza ci va uno che percepisce 100mila euro di vitalizio al mese, può prendere in giro qualcuno, ma non tutti. Se in tv si predica austerità e poi si dirige un giornale che nessuno legge, ma che prende i soldi dello Stato, non va bene. Questo vale per tutti». Se il governo facesse sue queste proposte, il Pd dovrebbe votarle? «Certo. Chiedano a una parte degli italiani di fare sacrifici per i loro figli, destinando i risparmi ai giovani. E chiedano alla classe dirigente di dare il buon esempio, rinunciando al vitalizio. Se lo fanno, ci stiamo». Veniamo alla manovra. «Prima di tutto oggi, finalmente, abbiamo il testo, anche se mancano ancora le tabelle, i numeri. Il giudizio è fortemente negativo. È una manovra depressiva». Persino il governatore Mario Draghi, però, ha detto che era «inevitabile». «Più che inevitabile, è obbligatoria, perché è stata concordata con l'Europa. Ma il punto è il tipo di manovra. Intanto se la spesa pubblica non fosse aumentata di 51 miliardi, non sarebbe stata necessaria. Ma a parte questo, i tagli agli enti locali si risolveranno in più tasse regionali e comunali, i blocchi degli stipendi nella pubblica amministrazione colpiranno gli impiegati da mille euro al mese, non i signori Balducci che si vedranno solo scalfire i loro stipendi. Il problema, però, è più generale». Cioè? «Questo è un Paese che cerca di produrre benessere senza produrre lavoro e di fare affari senza etica, è un Paese che spende più di quello che produce. Se questa è la verità, e lo è, bisogna essere coraggiosi. E questa manovra, per ora, non lo è». PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 81 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La proposta del Pd al governo 02/06/2010 Libero - Ed. nazionale Pag. 4 (tiratura:224026) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: CONTROCORRENTE L'onorevole Francesco Boccia (Pd). Lapresse PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 82 02/06/2010 ItaliaOggi Pag. 13 (diffusione:88538, tiratura:156000) Sono sempre di più gli italiani interessati a ricevere sul cellulare contenuti da parte delle marche, soprattutto se si tratta di sconti e di offerte speciali. Secondo la ricerca «Gli italiani, l'uso evoluto del cellulare e il mobile marketing» commissionato da A-Tono, che si occupa di digital marketing e communications solution, ad Astra Ricerche, al primo posto tra i servizi più apprezzati ci sono infatti gli sconti e le offerte speciali (53%), seguiti dalla partecipazione a concorsi attraverso l'uso del cellulare (37%) e dalla possibilità di scaricare applicazioni ad hoc per stare in contatto con una marca e ottenere news sui prodotti (22%). Aumenta anche l'interesse a effettuare micropagamenti mobile con il cellulare.Un esempio molto apprezzato di questo tipo di servizi è il Remote car check (il 70% degli interpellati lo giudica interessante), un programma scaricabile sul cellulare che permette di configurare la propria auto con la casa automobilistica per verificare se è necessario un controllo. Il 66% del campione giudica interessante anche la tecnologia Qr Code (nella foto) per verificare le informazioni nutrizionali, di provenienza, di produzione o i consigli di utilizzo relativi a un prodotto che si sta acquistando al supermercato. Un altro esempio è il Totem sviluppato con la tecnologia Nfc (giudicato interessante dal 75%), tramite cui è possibile, al supermercato, visualizzare sul telefonino la spesa effettuata, le informazioni sui punti accumulati e scoprire i buoni sconto disponibili.«Uno dei fatti principali è che indipendentemente dalla fascia di età l'utente vuole l'erogazione di servizi sul suo cellulare. In un paese come l'Italia, caratterizzato da un'alta penetrazione, il cellulare rappresenta la via alla digitalizzazione, coprendo trasversalmente il territorio», sottolinea Orazio Granato, amministratore delegato di A-Tono. «Un altro elemento importante che emerge è che l'utente cerca servizi a valore aggiunto ed è disposto a pagare purché ne riceva valore. Il mercato è già pronto oggi per le attività di mobile marketing, ma spesso c'è scarsità di utilizzo perché il consumatore non rileva qualcosa di utile». PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 83 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato E gli italiani dicono sì al marketing su cellulare 03/06/2010 ItaliaOggi Pag. 14 (diffusione:88538, tiratura:156000) L'immobiliare riparte da federalismo demaniale e social housing Partire dalla crisi per puntare alla ripresa: lo sviluppo dell'industria immobiliare e delle costruzioni cammina sulla strada maestra punteggiata di federalismo demaniale, social housing, fondi immobiliari per la gestione del patrimonio della pubblica amministrazione, internazionalizzazione, riqualificazione dei centri storici, riforma normativa con il nuovo regolamento del codice appalti. Fondamenti per il riavvio del ciclo positivo del real estate, temi di estrema attualità che troveranno un momento di sintesi e di formazione nella sesta edizione di Eire (Expo Italia real estate). È il salone specializzato organizzato da Gefi (Gestione fiere), la società presieduta da Antonio Intiglietta, e che si svolgerà a Milano Rho-Fiera da martedì 8 a giovedì 10 giugno. E che al federalismo demaniale ha dedicato un Manifesto sulla valorizzazione dei beni dello stato trasferiti alla gestione degli enti locali quale opportunità di crescita e di sviluppo qualitativo delle città e del territorio. L'esposizione ha ridisegnato i propri confini assumendo una precisa identità di fiera business, con incontri one-to-one fra gli operatori con lo scopo dichiarato di dare valenza maggiore all'investimento espositivo da parte degli operatori, facendolo sopravvivere anche oltre l'evento-salone. Eire è dedicata ai progetti immobiliari dell'Italia e del Mediterraneo, ed è la prima e più grande vetrina italiana ed europea per il social housing, incentivato dal Piano casa, e che potrà contare anche sul finanziamento da parte del fondo da 2,6 miliardi di euro istituito dalla Cassa depositi e prestiti . Identità distintiva di Eire rispetto alle numerose iniziative di settore, in primis la leader generalista francese Mipim, o l'ultima nata, la veneziana Tree, di nicchia, dedicata al real estate destinato al turismo. Nonostante la crisi che sta tagliando le gambe all'industria delle costruzioni e che ha rallentato la crescita di quella immobiliare, il settore delle fiere specializzate sta facendo un grande sforzo organizzativo per stimolare e incrociare competenze, professionalità, opportunità di business con l'intento dichiarato di diventare uno strumento in più per gli operatori e dunque un utile investimento. Eire, secondo quanto ha specificato Intiglietta «offre una panoramica completa e internazionale sui segmenti retail, turismo, logistica, residenziale e uffici». «Inoltre», ha proseguito il fondatore di Eire, «sarà un'importante occasione per mettere in luce le opportunità di investimento nei paesi dell'Africa mediterranea, Egitto, Tunisia, Marocco, Algeria, in particolare, caratterizzati da una rapida e consistente espansione urbanistica che, in alcuni casi, comporta anche la costruzione di intere città». «I loro progetti di espansione urbana, per i quali questi paesi sono alla ricerca di investitori e partner, costituiscono un grande mercato per i professionisti e le imprese italiane», ha proseguito Intiglietta, «è una grande opportunità: la nostra Cina è l'Africa del Nord». In numeri il salone 2010 conta 473 imprese e istituzioni, 35 mila mq di esposizione e oltre 50 Paesi rappresentati, un ricco programma di convegni con un centinaio di appuntamenti, tra i quali anche un ciclo di conferenze formative per i dipendenti della p.a., in collaborazione Oppal (osservatorio permanente per la pubblica amministrazione locale). Ancora, mostrerà le migliori opportunità di investimento oltre che dei paesi del Mediterraneo (Italia, Turchia, Slovenia, Francia, Malta, Montenegro), anche dell'Europa centrale (Russia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania), e di paesi emergenti come Brasile e Nicaragua. Inoltre, Eire offrirà la prima, e la più grande esposizione europea del social housing cui è dedicata una rassegna nella rassegna. Si chiama Social Housing Exhibition, la prima edizione dedicata esclusivamente ai nuovi modelli di social housing (3 mila mq, 72 espositori, 86 progetti). Gli studi di progettazione e di architettura, le imprese e i consorzi presenteranno qui e promuoveranno i progetti realizzati, i modelli di social housing e le migliori tecnologie e innovazioni nella costruzione, nei materiali e nell'arredo. Un'area dove si incontreranno pubblica amministrazione, aziende residenziali pubbliche, fondazioni bancarie, operatori, delegazioni di rappresentanti dei governi esteri, imprese e cooperative. Ai migliori progetti andrà l'Aword social housing, nuovo di zecca. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 84 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La più grande vetrina europea specializzata in mostra a Eire dall'8 al 10 giugno a FieraMilano-Rho 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari Pag. 7 (tiratura:63756) Il sindaco consegna un dossier di 1.500 pagine • La seduta monotematica sul Petruzzelli si terrà giovedì 10. Sette giorni dopo, il consiglio comunale riprenderà il suo lavoro ordinario, con un ordine del giorno che ha ormai raggiunto quota 40 punti. Dopo un maggio «leggero» (una sola seduta), ieri i capigruppo hanno stilato un calendario piuttosto fitto per la prima metà di giugno. Si partirà, appunto, dalla delibera che prevede l'an - nullamento in autotutela del protocollo d'intesa con i Messeni Nemagna, e dunque l'ac - quisizione del Petruzzelli al patrimonio comunale. Il dossier che il sindaco ha fatto pervenire a ciascuno dei consiglieri è composto da oltre 1.500 pagine. E qualcuno ha già storto il naso. Anche nella maggioranza, del resto, c'è qualche palpabile malumore: alcuni dei consiglieri oggi chiamati a strappare il protocollo sono infatti chiamati a smentire il voto espresso sette anni fa. Il nodo della questione è ormai noto. Il sindaco Emiliano sostiene infatti che il protocollo d'intesa non si sarebbe mai potuto firmare, in quanto la convenzione originaria con i Messeni Nemagna (quella del 1896) era di fatto già scaduta nel 1995. E comunque, i proprietari in quella convenzione si erano assunti l'obbligo di ricostruire il Petruzzelli entro tre anni. Tesi che la famiglia Messeni respinge fieramente con un ampio ventaglio di controobiezioni. Insomma, non solo il dietrofront sul protocollo non sarà immediatamente efficace (dovranno deliberarlo anche Provincia e Regione), ma sicuramente innescherà un altro round di ricorsi amministrativi. Intanto, la scorsa settimana si è tenuta davanti al giudice Michele Prencipe la prima udienza della class action promossa dall'avvocato Luigi Paccione per chiedere la proprietà pubblica del teatro Petruzzelli. Da un certo punto di vista, sia il Comune che la Fondazione hanno infatti chiesto al giudice di respingere la domanda «popolare». Ma il ministero dei Beni culturali ha a sua volta citato in giudizio i Messeni Nemagna: se non sarà riconosciuta la proprietà pubblica del Petruzzelli, il ministero chiede che gli eredi della famiglia siano condannati a rimborsare 20,3 milioni spesi dallo Stato per i lavori di ricostruzione. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 85 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato E il 10 giugno consiglio monotematico 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Basilicata Pag. 7 (tiratura:63756) • Le associazioni di categoria saranno protagoniste in un progetto di rete territoriale finalizzato alla trasmissione capillare dell'informazione economica, allo scopo di raggiungere ogni imprenditore presente sul territorio nonché di fornire un impulso al cambiamento proveniente dal basso, ovvero dallo stesso tessuto imprenditoriale locale. «La firma digitale ha ormai lo stesso valore della firma autografa - spiega il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte -, i documenti informatici sottoscritti con questa modalità sono pienamente validi ai fini di legge. Questo profondo cambiamento nella trasmissione dei dati ha posto il sistema camerale in una posizione innovativa, capace di dare risposte rapide alle problematiche provenienti dal sistema produttivo locale in un'ottica di velocizzazione nell'espletamen to di tutte le incombenze amministrative che oggi gravano sugli imprenditori; incombenze che spesso sono valutate dagli stessi in termini di giornate lavorative «perse» per effettuare il completamento dei vari iter burocratico amministrativi. Una tale rivoluzione non può non coinvolgere gli imprenditori rappresentati dalle Associazioni in seno agli organi di governo camerali». Da qui l'idea di lanciare un'iniziativa promozionale (valevole per un anno) con cui la Camera si farà carico di assicurare la formazione del personale delle Associazioni di categoria e potrà corrispondere alle stesse un contributo commisurato ad una percentuale pari al 50% sui diritti di segreteria spettanti alla Camera (per citare i più significativi, 25 euro per il rilascio delle Carte Nazionali dei Servizi, 5 euro per il rilascio di visure e certificati, 90 euro per l'invio di un pratica societaria, 18 euro per l'in - vio di una pratica di ditta individuale). Le azioni che potrebbero essere intraprese con le Associazioni attraverso la collaborazione delle strutture del sistema camerale (Infocamere ed Infocert) possono andare dai servizi promozionali per le Pmi («Gestirete», servizio per la gestione personalizzata della relazione con il Cliente; «Archivierete», servizio di salvataggio sicuro dei propri dati; «Incontrerete», servizio informativo per la cessione delle imprese) ai servizi promozionali in via di rilascio (Minisito internet per le Pmi; Fax server), dall'analisi statistica («Bext», strumento per l'analisi statistica economica, territoriale e settoriale sui dati di bilancio; «Devisu», strumento per l'analisi visuale e grafica dei dati del Registro Imprese) ai servizi a convenzione per lo svolgimento di attività legate ai servizi camerali. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 86 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Una «rete territoriale» delle imprese per velocizzare i tempi della burocrazia 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Brindisi Pag. 13 (tiratura:63756) sidenza nelle immediate adiacenze di Gallipoli. (candidature via mail: lecce.leoN. 1 INGEGNERE CIVILE n per azienda settore costruzioni. Il candidato ideale è un ingegnere civile (o comunque con abilitazione alla firma di progetti) con 2 anni di esperienza, in uno studio di progettazione o impresa di costruzioni. Si richiede buona conoscenza di Autocad e Acca - Primus. Completano il profilo l'ottima conoscenza in inglese e la disponibilità a spostamenti temporanei fuori regione. (candidature via mail: lecce.leopardi2@manN. 1 COMMESSO/A n per importante punto vendita abbigliamento. Il/la candidata ideale ha un'età compresa tra i 23 e i 35 anni ed ha maturato significative esperienze di vendita nel settore. Per tipologia di orario di lavoro (spezzato) è indispensabile la residenza in zone limitrofe al luogo di lavoro. Zona di lavoro: Gallipoli. Durata contratto: 3 mesi rinnovabili (candidature via mail: lec Agenzia per il lavoro via Cesare Braico 26/B Tel. 0831/523640 Fax 0831/568836 [email protected] n Laurea ingegneria chimica; Esperienza triennale nel campo della progettazione di processo e nella gestione della produzione di impianti chimici, petrolchimici o di raffinazione. Esperienza nella preparazione di schemi di processo e dei bilanci materiali e termici, uso dei simulatori di processo; Disponibilità a lavorare in trasferta; Conoscenza della lingua inglese; Assunzione diretta da parte dell'azienda. INDUSTRIALI n Diploma di licenza media o diploma tecnico (tecnico delle industrie elettriche o elettroniche); Esperienza pregressa in analoga posizione maturata in aziende di impianti elettrici; Esperienza nell'installazione di impianti d'allarme e di videosorveglianza; Conoscenza degli impianti elettrici civili e industriali; Luogo di lavoro Brindisi. DISEGNATORE AUTOCAD n Diploma a tecnico (tecnico delle industrie elettriche o elettroniche o perito meccanico) Esperienza minima di due anni in analoga posizione maturata in aziende di impianti elettrici; Conoscenza degli impianti elettrici civili e industriali; Conoscenza disegni elettrici e schemi elettrici; Luogo di lavoro Brindisi; Assunzione diretta da parte dell'azien - da. DISEGNATORE CATIA n Diploma a tecnico (preferibilmente perito meccanico) Esperienza minima di due anni in analoga posizione maturata in aziende metalmeccaniche; Buona conoscenza di Catia v4 e Catia V5; Luogo di lavoro Brindisi; Contratto di somministrazione a tempo determinato. UTENSILI CNC n Diploma a tecnico (preferibilmente perito meccanico) Esperienza minima di due anni in analoga posizione maturata in aziende metalmeccaniche; Buona conoscenza del tornio (verticale); Capacità di lettura del disegno meccanico; Luogo di lavoro Brindisi; Contratto di somministrazione a tempo determinato. VERNICIATORE A SPRUZZO n Diploma tecnico (preferibilmente perito meccanico) Gradita esperienza pluriennale in carrozzeria (preparazione del pezzo e preparazione della vernice) o in aziende del settore; Conoscenza delle vernici organiche e inorganiche; Si richiede precisione e capacità di lettura della scheda di processo; Luogo di lavoro Brindisi; Contratto di somministrazione a tempo determinato OPERATORE SAP n Diploma o laurea in discipline economico- scientifiche (economia, ingegneria gestionale, ingegneria informatica); Gradita esperienza biennale su applicativi SAP (area order to cash) e/o nel campo della formazione su sistemi informativi; Conoscenza dei processi e delle logiche in ambito logistica e distribuzione; Buone conoscenze informatiche; Disponibilità a spostamenti su tutto il territorio nazionale (inclusi pernottamenti fuori casa) Automuniti (disponibilità a spostamenti in auto); Flessibilità, motivazione, comunicazione efficace e orientamento all'apprendi - mento; Luogo di lavoro Puglia; Contratto di somministrazione a tempo determinato. MANUTENTORE ELETTROMECCANICO n Diploma in materie tecniche o licenza media; Esperienza biennale in analoga posizione; Capacità di saldare ad argon; Luogo di lavoro provincia di Brindisi; Contratto di somministrazione a tempo determinato. AGENTE DI COMMERCIO PLURIMANDATARIO n Diploma di scuola superiore o laurea; Esperienza in analoga posizione inerente l'ambito commerciale e della vendita; Attitudine commerciale e orientamento al cliente; Motivazione, determinazione, orientamento al risultato; Automuniti (disponibilità a spostamenti in auto); Gradita provenienza dalla zona di Lecce o Taranto; Luogo di lavoro Brindisi, Lecce e Taranto RESPONSABILE COMMERCIALE (SETTORE TELEFONIA FISSA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 87 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Concorsi nel Salento Le opportunità arrivano via Internet . 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Brindisi Pag. 13 (tiratura:63756) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 88 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato E MOBILE) n Diploma di scuola superiore o laurea; Gradita precedente esperienza settore commerciale (promoter, vendita al dettaglio, operatore call center); Attitudine commerciale e orientamento al cliente; Motivazione, determinazione, orientamento al risultato; Automuniti (disponibilità a spostamenti in auto); Contratto a provvigioni con possibili incentivi; Disponibilità ad aprire P.iva; Luogo di lavoro Brindisi e provincia. MONTATORE MECCANICO n Diploma tecnico (preferibilmente perito meccanico o aeronautico); Gradita esperienza in analoga posizione; Conoscenza del disegno meccanico; Conoscenza del pacchetto Office; Buona conoscenza della lingua inglese; Luogo di lavoro Brindisi RESPONSABILE DI MANUTENZIONE (IMPIANTI ELETTRICI MEDIA TENSIONE) n Diploma perito industriale o laurea in ingegneria; Indispensabile precedente esperienza in analoga posizione (es. settore impiantistica come capo squadra); Conoscenza del pacchetto Office; Sufficiente conoscenza della lingua inglese; Capacità di gestione del team di lavoro, problem solving. Conoscenza di base del pacchetto Office e della lingua inglese; Luogo di lavoro Brindisi. Agenzia per il lavoro Via Saponea 63/65 Tel 0831/562279 Fax 0831/562403 [email protected] n Per importante Cliente ricerchia- Interessanti occasioni, anche questa settimana, arrivano dai concorsi nella pubblica amministrazione. E sono soprattutto i comuni a garantire un barlume di occupazione concorso sono sul sito www.comuCOMUNE DI MELISSANO Il Comune di Melissano ha indetto due selezioni pubbliche per l' assunzione a tempo indeterminato di due Istruttori Tecnici geometri e un Istruttore Direttivo, categoria D (Settore "Affari Istituzionali e Legali"). Entrambi i concorsi scadono il 10 luglio prossimo, i bandi completi relativi alle seleziioni sono facilmente consultabili sul sito: www.comune.melissaCOMUNE DI ALEZIO Il Comune di Alezio ha indetto selezione pubblica a tempo indeterminato per esami per la copertura di un posto vacante di Capo Settore Tecnico- Lavori Pubblici: Le domande vanno presentate entro e non oltre le 12 del 4 giugno prossimo, tutte le informazioni riguardanti il mo un autista in possesso di patente C che abbia maturato esperienza nella guida di CAMION. Buona presenza, diploma di scuola media superiore, buona attitudine ai rapporti interpersonali. Età massima 30 anni. Serietà, flessibilità oraria e puntualità completano il profilo. Zona di lavoro: Brindisi, Taranto, Bari. 10 MONTATORI MECCANICI n Per importante Cliente operante nel settore aeronautico, ricerchiamo 10 MONTATORI MECCANICI diplomati, età max 30 anni, che abbiano maturato una precedente esperienza di almeno 3 anni in analoga mansione preferibilmente nel settore aeronautico. Disponibilità a lavoro su turni. al lavoro di squadra. 2 MAGAZZINIERI n Diplomati, automuniti, esperienza di almeno un anno all'inter no di magazzini di piccole medie dimensioni. Ottimo uso dei muletti diesel ed elettrici. Età compresa fra i 20 e i 27 anni. Offriamo contratto iniziale di un mese con possibilità di proroghe successive. Zona di lavoro provincia di Brindisi. Essere residente nella provincia di Lecce o Brindisi sud rappresenta requisito fondamentale per poter partecipare alla selezione. Agenzia per il lavoro Via Saponea, 22/a - Tel. 0831/590974 - Fax 0831/568934 b r i n d i s i . s a p o n e a @ m a n p o w e r. i t n per azienda settore metalmeccanico. Requisiti richiesti: laurea, consolidata esperienza nella mansione presso ufficio acquisti. Ottima conoscenza del pacchetto Office. Tipologia contrattuale: assunzione diretta in azienda. Sede di lavoro Fasano N. 5 OPERATORI FAST FOOD n Requisiti richiesti possesso attestato HACCP, disponibilità a lavorare part time. Durata della missione 1 mese con possibilità di proroga e successivo inserimento in azienda; Sede di lavoro provincia di Brindisi. 1 INTONACISTA n Con esperienza di almeno 5 anni in analoga mansione. Ottimo uso dei principali strumenti da lavoro (Riga, Fracasso ecc.). Offriamo contratto iniziale di un mese con possibilità di proroghe successive. Zona di lavoro Brindisi 5 TORNITORI MECCANICI CNC n Per importante Cliente, operante nel settore metalmeccanico, ricerchiamo 5 TORNITORI a controllo numerico. Esperienza consolidata nell'utilizzo del Tornio. Buona lettura del disegno tecnico. Disponibilità a lavoro su turni. 7 CONSULENTI COMMERCIALI n Il/la candidato/a ideale ha un'età massima di 35 anni, dotato/a di buone capacità relazionali e spiccato spirito imprenditoriale, diplomato/a automunito per vendita di prodotti di fonia fissa e mobile a privati. Offriamo contratto di collaborazione con mandato di agenzia. Zona di lavoro: Brindisi e provincia. 5 ELETTRICISTI INDUSTRIALI BT E MT n Con esperienza di almeno 2 anni in analoga mansione. Ottima lettura del disegno elettrico, buona manualità nel cablaggio di quadri elettrici industriali. 01/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Brindisi Pag. 13 (tiratura:63756) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 89 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Disponibilità a brevi trasferte al Nord Italia. 5 FALEGNAMI TORNITORI n Per importante Azienda Cliente ricerchiamo falegnami con comprovata esperienza di almeno 10 anni in analoga mansione. Ottimo uso di strumenti quali: tornio, fresa, pantografo, squadratrici ecc. Offriamo contratto della durata iniziale di 3 mesi con possibilità di proroga. 1 VENDITORE n Motivati, ambiziosi, interessati ad una crescita professionale. Diplomati e automuniti. IN POSSESSO DI PARTITA IVA. Ottime capacità relazionali, di vendita e problem solving. Offriamo contratto monomandatario, altissime provvigioni senza tetto massimo, bonus sul fatturato, training formativo in itinere , rimborso spese. Inquadramento come agente di commercio o procacciatore d'af fari, pagamento mensile delle provvigioni. Zona di Lavoro Brindisi e provincia. N. 2 ARREDATORI DI INTERNI n per negozio arredamento di prossima apertura; Requisiti richiesti laurea in architettura o possesso di corso di formazione specifico, ottime capacità relazionali, esperienza nella vendita. Tipologia contrattuale: assunzione diretta in azienda Sede di lavoro provincia di Brindisi N. 1 GEOMETRA DI CANTIERE n per importante azienda settore e d i l e. Si dovrà occupare di supportare il Direttore di Cantiere nella gestione, coordinamento e controllo qualità dei lavori. Richiesto diploma di geometra, iscrizione all'Al - bo, almeno due anni di esperienza nella mansione preferibilmente presso aziende del settore edile in particolare edilizia residenziale, esperienza nella contabilità di cantiere. STAGE RISORSE UMANE n Ricerchiamo, per la nostra sede di Brindisi, uno/a stagista in ambito Selezione del Personale. La risorsa affiancherà attivamente la Responsabile di Selezione nel processo di Ricerca e Selezione di personale qualificato e darà un supporto nelle quotidiane attività dell'ufficio. Essere in possesso di una laurea in materie umanistiche ed aver frequentato corsi o Master in Gestione delle Risorse Umane è un requisito indispensabile per poter partecipare alla selezione. Lo stage avrà una durata minima di 4 mesi e massima di 6 mesi. N. 3 PROJECT MANAGER n per azienda settore energie rinnovabili. Il candidato/a ideale è in possesso della laurea in ingegneria (civile, elettrico ) ha maturato almeno due anni nella mansione di direzione lavori) è in possesso dell'attestato per la Sicurezza cantieri mobili D.Lgs. 494/96, ha un'ottima conoscenza pacchetto office, buona conoscenza lingua inglese. Completano il profilo la disponibilità a trasferte sul territorio nazionale; Sede di lavoro provincia di Brindisi, provincia di Lecce 1 GRUISTA n Il candidato ideale ha avuto esperienza nella conduzione di Gru gommate ed è in possesso di abilitazione per movimentazione carichi in cantiere. Offriamo contratto della durata iniziale di un mese con possibilità di proroga s u c c e s s iva . PREPOSTO DI FILIALE BANCARIA n Ricerchiamo per importante Cliente, brillanti candidati, che abbiano maturato un'esperienza come direttori di filiale o vice responsabili presso filiali bancarie di Brindisi e/o zone limitrofe, dotati di spiccata attitudine commerciale e orientamento al risultato. Completano il profilo una consolidata conoscenza del mercato bancario locale, capacità gestionali e di creazione e sviluppo di un network territoriale, capacità di analisi e valutazione del rischio di credito; elevata capacità di coinvolgimento e motivazione 1 RESPONSABILE PUNTO VENDITA SETTORE ARREDO n Il candidato ideale ha maturato una pluriennale esperienza nel settore arredamento per la casa (almeno 5 anni). Richiediamo disponibilità a lavorare durante il fine settimana. Offriamo contratto diretto da parte dell'Azienda. 02/06/2010 La Nazione - Pisa Pag. 7 (tiratura:176177) Nasce «Iurap» azienda spin off per l'innovazione e l'assistenza PRESENTATA la società «Iurap»: si occuperà di fornire servizi di formazione ed assistenza alle amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali, attraverso il trasferimento del know-how e delle capacità innovative sviluppate all'interno dell'ateneo pisano. L'iniziativa è stata illustrata, nelle sale del rettorato, dal prorettore per il «Trasferimento tecnologico», Giancarlo Santoprete, dal presidente del Comitato scientifico della società, Fabio Merusi, dal responsabile delle relazioni esterne, Alfredo Fioritto, e dall'amministratore unico, Marta Simoncini. «Iurap» è stata costituita, nell'ambito del dipartimento di istituzioni, impresa e mercato «Alessandro Cerrai», da un gruppo di professori di diritto e giustizia amministrativa e di giovani dottori di ricerca dell'università. Adesso in corso di completamento l'iter di costituzione della società come spin off dell'ateneo, con una partecipazione per la quota del 20 per cento del valore societario a fronte del trasferimento di know-how, a cui si assocerà la concessione per l'utilizzo del marchio «Azienda spin off dell'Università di Pisa». La nuova società intende proporsi nel campo della formazione, un settore in cui i ripetuti interventi normativi rendono indispensabile un aggiornamento continuo da parte dei funzionari e degli operatori della pubblica amministrazione. In particolare, «Iurap» mira a promuovere corsi di formazione a catalogo e «on demand» per funzionari pubblici e operatori della pubblica amministrazione, ma anche corsi di preparazione post-universitaria e per i concorsi pubblici e indagini, studi, ricerche per conto della pubblica amministrazione e di organismi pubblico-privati. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 90 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA NOVITA' 03/06/2010 La Nazione - Firenze Pag. 19 (tiratura:176177) Comune: informazioni e iscrizioni via computer DA OGGI per dialogare con la pubblica amministrazione di Rufina basta un click. E' sufficiente un computer ed una normale connessione a internet per iscriversi, per esempio, alla mensa scolastica. Il punto d'accesso è www.comune.rufina.it, attraverso il quale - grazie alla pubblicazione sul sito della Pec, la posta elettronica certificata - si potrà comunicare in modo ufficiale con l'amministrazione via mail. I cittadini avranno la possibilità di consultare tutti gli atti della pubblica amministrazione attraverso la sezione "Accesso agli atti", fattore decisivo per rendere l'ente ancora più trasparente: on line infatti saranno disponibili tutti i tipi di atto con il testo e gli allegati inclusi. A completare l'offerta anche la newsletter del comune, per rimanere aggiornati su tutte le iniziative avere informazioni aggiornate tutti i giorni. Bart Image: 20100603/foto/2160.jpg PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 91 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RUFINA NUOVO SERVIZIO 02/06/2010 MF Pag. 6 (tiratura:173386) Manovra, la lista dei tartassati. I ministri si auto-salvano CARMINE SARNO La manovra Finanziaria entra nel vivo. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ora il testo passerà in Senato per una prima lettura, mentre dalla prossima settimana ci saranno già le prime audizioni. Ecco come sarà articolata la manovra biennale da 25 miliardi di euro. Gran parte delle entrate sarà garantita da tagli, sfoltimenti e razionalizzazioni all'interno di enti locali e pubblica amministrazione e dalla lotta alì'evasione fiscale. Complessivamente, come si legge nella relazione tecnica, i minori finanziamenti nei confronti di Regioni, Province e Comuni saranno 6,3 miliardi nel 2011 e altri 8,5 miliardi tra 2012 e 2013. Decurtato anche il fondo sanitario nazionale, rispettivamente di 418 milioni il prossimo anno e di 1,132 miliardi quello successivo. Passando all'amministrazione centrale, per i mìnisteri sono stati previsti tagli nell'ordine del 10%: il risparmio sarà di oltre 7 miliardi (2,44 miliardi nel 2011, 2.215 nel 2012 e altri 2,39 nel 2013). Contribuiranno allo sforzo anche manager pubblici e politici. Entreranno in cassa poco meno di 29 milioni e saranno coinvolti 13.554 manager pubblici. Per quanto riguarda i tagli agli stipendi di ministri e sottosegretari, i risparmi saranno decisamente più leggeri. Solo 72.165 euro l'anno complessivi. Tagliati anche i rimborsi elettorali: dal 2015 la riduzione dei versamenti ai partiti dovrebbe permettere risparmi per 20 milioni. Importante, in termini di gettito, il peso dato alla lotta alì'evasione. Sempre secondo la relazione tecnica alla Finanziaria, il contrasto ali'evasione fiscale e contributiva avrà un impatto per 20,3 miliardi nei prossimi anni, fino al 2013. Nel dettaglio, i primi effetti si dovrebbero registrare già da quest'anno e sono quantificati in 415 milioni; nel 2011 i maggiori incassi passeranno a 5,3 miliardi, a 7,8 miliardi nel 2012 e a 6,8 nel 2013. Solo dal nuovo redditometro viene stimato un maggior gettito di 2,2 miliardi da qui al 2013; altri 4,7 miliardi saranno ricavati dal blocco dei rimborsi per chi ha debiti fiscali. Sempre sul fronte fiscale, dalle nuove procedure di accertamento il Tesoro conta di incassare 2,3 miliardi in tre anni. Inoltre 2,9 miliardi saranno realizzati con il differimento degli acconti Irpef per il biennio 2011-12. In arrivo anche nuove regole Irap per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Queste regioni potranno «modificare l'aliquota o esentare dall'Irap le nuove iniziative produttive, mediante investimenti in nuovi beni strumentali». Potranno utilizzare questa misura anche i soggetti già in attività che avviano un nuovo stabilimento. Non è tutto. La manovra, poi, prevede anche il condono per gli immobili fantasma ma nella relazione non viene specificato il valore dell'imposta che dovrà essere pagata per mettersi in regola con il Catasto. Novità anche per gli automobilisti, visto che gli aumenti di pedaggio sulla rete autostradale Anas potranno scattare già dal mese di luglio. A regime (gennaio 2012) le maggiori entrate sono quantificabili in 315 milioni annui. Come si legge nella relazione tecnica, nella fase transitoria l'Anas potrà incassare «maggiori entrate per 83 milioni di euro nel 2010 e circa 200 milioni nel 2011 ». Con la manovra, inoltre, saranno introdotte le finestre mobili per le pensioni. Per i lavoratori dipendenti il diritto alla decorrenza del trattamento scatterà 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti, a 18 mesi per gli autonomi. Stretta anche sulle stock option. Dall'aliquota addizionale del 10% saranno incassate circa 10,4 milioni all'anno a partire dal 2011 mentre nel 2010 il gettito sarà di circa 9,5 milioni, (riproduzione riservata) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 92 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nuovi dettagli della Finanziaria da 25 miliardi. Tagliati solo di 72 mila euro complessivi gli stipendi dei rappresentanti del governo 02/06/2010 MF - Sicilia Pag. 1 (tiratura:173386) Precari, si cerca la soluzione Secondo i dati emersi in commissione bilancio solo oltre 34 mila i lavoratori in attesa del rinnovo del contratto. L'allarme dell'Anci sul costo per gli enti locali alla luce dei tagli della manovra nazionale. Il 50% dei comuni sfora il patto di stabilità Antonio Giordano Una truppa di 34.756 precari, di cui 22.700 utilizzati dagli enti locali, ai quali si aggiungono i 6.573 appartenenti al bacino degli Lsu e i 5.483, impegnati nell'amministrazione regionale. Sono questi i numeri di quella che il presidente della commissione bilancio dell'Ars, Riccardo Savona, ha definito «un'emergenza sociale che richiede l'impegno del governo regionale e di quello nazionale», a margine di una seduta convocata ieri. Un invito al quale il governo cercherà di rispondere domani nel corso di un incontro sul tema in programma all'Albergo delle povere di Palermo al quale parteciperanno l'assessore regionale al lavoro Lino Leanza e il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e nel quale si cercheranno di studiare tutte le possibili soluzioni per consentire il rinnovo dei contratti. La Regione potrebbe accollarsi una parte delle spese per garantire gli stipendi. Ieri, intanto, il governo non siè presentato in seconda commissione (l'assessore all'economia Michele Cimino e Leanza erano impegnati a Roma) dove Savona aveva convocato anche i rappresentanti dei sindacati e degli enti locali. Il quadro della situazione è chiaro: senza la deroga al patto di stabilità sarà impossibile rinnovare i contratti per quanti prestano servizio nella pubblica amministrazione. Bloccando di fatto l'attività degli uffici pubblici. A questo rischio si aggiungono anche i tagli agli enti locali previsti dalla finanziaria nazionale (circa 350 milioni) ed ecco che molti comuni rischiano di ridurre i servizi e di aumentare le tasse. L'allarme è già stato lanciato nei giorni scorsi da Roberto Visentin, presidente dell'Anci Sicilia e sindaco di Siracusa, sperando che nell'incontro di domani il quadro sia un po'più chiaro. «In quella circostanza dove sono stati invitati,i presidenti delle Provincee sindaci di tutta la Sicilia,i senatorie i deputati nazionali e regionali», ha detto ieri Visentin, «utilizzerò tutti gli strumenti necessari, come sindaco e come presidente Anci Sicilia, per superare i vincoli imposti dalla finanziaria, per rinnovare i contratti in deroga alla spesa del personale per le stabilizzazioni e per riqualificare i precari puntando alla loro professionalizzazione». Una vicenda che lo vede coinvolto in prima persona, dal momento che anche il comune aretuseo dovrà affrontare il nodo dei precari ma, avverte Visentin, «chi prospetta, o addirittura promette, soluzioni facili e miracolose fa solo demagogia». Ma l'Anci ha anche chiesto agli amministratori regionali di fornire «delle risposte concrete», al di là delle analisi della situazione, già abbastanza chiara. «La situazione nella nostra Isola è veramente preoccupante», ha ribadito Giuseppe Siviglia, vicepresidente vicario dell'Anci Sicilia a margine dell'audizione di ieri, «il 50% dei comuni sfora il patto di stabilità e sono tantissime le famiglie che si reggono, da anni, su lavori precari. Ma la cosa che ci risulta ancora più inquietante è che, ad oggi, non esistono dati certi sul personale precario. Un quadro fosco che delinea una situazione ormai insostenibile». «Bisogna adesso capire quali siano i margini possibili di trattativa con lo Stato e questa indicazione può venire solo dal governo regionale. Noi, dal canto nostro, ci impegniamo a coinvolgere gli organismi nazionali della nostra associazione che, già da tempo, si battono per sostenere le ragioni degli enti locali», ha aggiunto Calogero Pumilia, componente del consiglio regionale dell'associazione dei comuni siciliani. Savona ha promesso di convocare la commissione con lo stesso ordine del giorno al più presto. Intanto venerdì si terrà la manifestazione organizzataa Palermo dai sindacati regionali che protesteranno sotto la sede della presidenza della Regione. (riproduzione riservata) Lino Leanza PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 93 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DOMANI TAVOLO DI LAVORO CON LOMBARDO, LEANZA, ANCI E SINDACATI 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Sud Pag. 1 Fare rete sul territorio per reagire alle crisi DANIELE MARINI I segnali di un'inversione di tendenza della crisi provengono dai mercati internazionali, ma non sembrano lambire ancora il nostro Paese. Se l'Italia ha retto meglio di altri l'urto della recessione, nello stesso tempo il percorso di uscita appare troppo lento. I fattori che impediscono l'accelerazione sono noti e hanno purtroppo radici antiche: dal debito pubblico accumulato, all'elevato livello di tassazione; dalla vischiosità della burocrazia, alle mancate liberalizzazioni nei servizi. E l'elenco dei motivi che non ci annoverano fra le nazioni più moderne, a dispetto della nostra potenza industriale, sarebbe lungo. L'uscita dalla crisi richiede, complice il pesante fardello del debito pubblico, la capacità di introdurre elementi di innovazione assieme a processi di razionalizzazione delle risorse, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività dell'intero sistema paese. Ciò esige una velocità di decisione e una capacità di riformare alcuni assetti dello stato che non trovano spazio adeguato nell'agenda politica delle istituzioni. Continua u pagina 9 Soprattutto, non s'intravede - almeno nel breve termine - una volontà pragmatica e sistematica di avviare simili processi. L'immagine dell'Italia è di una realtà bloccata, assillata sempre dagli stessi problemi, capace di realizzare grandi cose quando è di fronte a un'emergenza, quanto inadeguata quando si tratta di fare sistema nei progetti di lungo periodo. La dizione "fare sistema" è divenuto un richiamo costante a mettere a fattore comune le risorse (sempre più scarse) disponibili, al fine di migliorare le performance di una comunità, di una pubblica amministrazione piuttosto che di un sistema produttivo. Ma, come tutte le invocazioni frequentemente ripetute, senza che si concretino in modo visibile, perdono di valenza e, nel discorso pubblico, si riducono a una mera evocazione, più spesso disattesa. L'esperienza quotidiana, poi, testimonia quanto sia complicato e defatigante realizzare una sinergia fra soggetti diversi, ciascuno portatore di interessi specifici. Ciò non di meno, l'attuale fase rende, se possibile, ancora più impellente la necessità di ricercare un più elevato livello di coordinamento. Se a livello centrale ciò diventa una fatica di Sisifo, è più facile riscontrare una simile propensione fra quanti operano sul territorio. Gli esempi di buone pratiche del fare sistema - pur con tutte le difficoltà del caso - non mancano: dal noto tribunale di Bolzano che, a normativa vigente, ha saputo dare efficienza alla propria struttura, ai comuni della provincia padovana nel Camposampierese che si consorziano per una governance migliore e più efficace dei servizi; dall'innovativo "contratto di rete" fra le imprese dell'automotive, primo in Italia promosso da Unindustria Bologna, alle forme di coordinamento interassociativo fra le categorie economiche del bergamasco (che hanno anticipato di alcuni anni l'avvio del cosiddetto Patto di Capranica fra le associazioni degli artigiani e del commercio), fino all'intenzione degli atenei del Veneto di dare vita a un unico circuito universitario. L'Italia vista dal basso, dai territori, dai sistemi locali, delinea un'immagine diversa di sé: più pragmatica, alla ricerca di soluzioni innovative. Una propensione che, complice la crisi, è oggi accentuata. È la capacità degli attori sociali, economici e anche pubblici di individuare obiettivi e ricercare progettualità condivise, talvolta anche ridimensionando le aspettative e le peculiarità dei singoli a favore della comunità e della collettività. È il passare dalla competition fra attori, alla coopetition. Il percorso da compiere è ancora lungo e richiede un'opera di cambiamento culturale diffusa. Ma l'obiettivo vero è riuscire a imporre una simile prospettiva di azione nei luoghi decisionali a livello centrale. Daniele Marini PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 94 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA STORIA 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Sud Pag. 1 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Direttore scientifico della Fondazione Nordest © RIPRODUZIONE RISERVATA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 95 03/06/2010 Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale Pag. 13 (tiratura:100000) 22MILA PRECARI MARCIANO IN SICILIA La prima protesta siciliana ai tagli della Finanziaria ci sarà oggi. 22mila precari marceranno, stamattina, in Sicilia per chiedere di avere un futuro nel mondo del lavoro. L'incontro è organizzato a Palermo alle 10 di stamattina e sono sono stati invitati i parlamentari nazionali e regionali, i presidenti delle Province e sindaci di tutta la Sicilia. Si presenteranno gli oltre 22.500 precari in servizio alla Regione e negli enti locali, con il contratto in scadenza e il cui futuro è legato al via libera di Tremonti alla deroga al patto di stabilità. All'appuntamento, cui sarà presente anche il presidente della Sicilia, Raffaele Lombardo, non andranno solo i 22mila. Si presenteranno sul piede di guerra anche i precari del sindacato autonomo Movimento giovani lavoratori, già scesi in piazza lo scorso 26 maggio con quasi 10 mila persone. Anche questa volta manifesteranno per difendere le posizioni di coloro che da due decenni ricoprono incarichi nella Pubblica amministrazione, in attesa di una stabilizzazione che oggi, con la recessione, appare ancora più lontana. Domani invece sarà il turno dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che mobiliteranno i precari con un corteo che attraverserà il centro storico di Palermo per raggiungere la presidenza della Regione. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 96 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ONTRO I TAGLI 03/06/2010 Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale Pag. 14 (tiratura:100000) Il futuro nero dei bianchi afrikaner La minoranza di origine europea: apartheid al contrario, adesso i discriminati siamo noi Emanuele Piano Viviamo in delle gabbie dorate, ma pur sempre in delle ga bbie". Il signor Grobbelaar sta lucidando la sua Alfetta d'epoca, mito generazionale per una classe di bianchi sudafricani cresciuti all'ombra dell' apar theid , ricostruita pezzo per pezzo grazie a internet. La sua villetta nei sobborghi bene di Pretoria è circondata da filo spinato e guardie di sicurezza. Fra i viali alberati il tempo sembra essersi fermato: i neri in cucina, fra i giardini o a lavare le auto. Per i bianchi afr ikaner lo status quo era tutto: posti di lavoro garantiti nelle imprese, nelle sterminate fattorie o nella pubblica amministrazione mentre milioni di neri erano segregati nelle t ow n s h i p ai margini delle grandi città o nelle campagne. Con la fine del regime razzista nel 1991 e la vittoria di Nelson Mandela alle elezioni del 1994 il mondo si è improvvisamente rovesciato. Per la prima volta i 5 milioni di eredi dei boeri si sono accorti di essere una minoranza bianca in un Paese africano di 45 milioni di neri. E la cosa non gli è piaciuta affatto, anzi ne hanno una paura tremenda. La storia dei boeri in terra d'Africa comincia nel lontano 1652 quando Jan van Riebeeck fonda una colonia a Table Bay per conto della Compagnia delle Indie Orientali olandese. Seguono contenziosi con la corona britannica, le guerre con gli zulu e quelle anglo-boere dell'ottocento per il controllo delle miniere di diamanti e di oro. L'indipendenza di fatto arriva nel 1910 e tre anni più tardi si gettano i semi del futuro regime di apar theid . Una legge del 1913, infatti, vieta ai neri di comprare le terre al di fuori delle riserve. Il National Party degli afr ikaner prende il potere nel 1948 e da vita alla politica di separazione: la popolazione è classificata su base razziale ed i neri sono segregati nei bantustan. L' African National Congress (Anc) di Mandela è bandito e si da alla macchia e alla lotta di indipendenza. Sono anni di rivolte nelle town ship , di attentati e di assassini mirati dei dirigenti dell'Anc da parte dei servizi speciali sudafricani. Nelson Mandela e molti altri dirigenti del partito finiscono nelle patrie galere a Robben Island. Si dovrà attendere il 1990 e 27 anni di carcere per vedere il futuro presidente sudafricano libero e vincitore delle prime elezioni multirazziali 4 anni più tardi. Il Sudafrica fa sfoggio del mito della Rainbow Nation , la nazione arcobaleno, ma molti suoi abitanti vedono ancora il mondo in bianco e nero. "Oggi nostro figlio è discriminato, non riesce a trovare un'occupazione e sarà costretto a migrare all'es t e ro ", dice AnneMarie che gestisce un bed and breakfast a Pretoria. Gli fa eco Simon, un passato nei reparti speciali e già migrato in Australia: "Pe r noi bianchi qui non c'è futuro ". La spiegazione è semplice. L' apar theid aveva dato l'87% delle terre ai bianchi e tutti i posti di comando. L'Anc ha cercato in questi sedici anni di raddrizzare gli squilibri: sono state fatte leggi per il Blac k Economic Empowerment (Bee) e per la ridistribuzione terriera. Ma i risultati non sono stati pari alle attese. Il Bee, che impone una quota di neri nelle società e nei ruoli dirigenziali, ha creato una classe media di neri senza competenze reali, ma diventati ricchi grazie alle raccomandazioni nell'Anc. Le leggi sulla terra, secondo le quali dopo dieci anni di lavoro nelle fattorie si aveva diritto a una porzione di terreno, ha visto licenziare migliaia di contadini neri. Se la pubblica amministrazione è sempre più nera sono adesso i bianchi a sentirsi discriminati. E molti giocano la carta dell'orgoglio boero. Questo era il caso di Eugene Terreblanche, leader del movimento razzista Afrikaner Weerstandsbeweging (Awb), ucciso nella sua fattoria alla vigilia di Pasqua da due braccianti neri per questioni di salari non retribuiti e animali spariti. Il ragazzino di 15 anni che lo ha assalito nel sonno lavorava per lui per un salario di 50 euro al mese, dormiva nella stalla e mangiava latte e cereali. Terreblanche era il simbolo dei boeri che non vogliono accettare il cambiamento dei tempi. La sua formazione politica e paramilitare marciava al passo dell'oca con simboli evidentemente nazisti. Il credo era ed è ancora quello della supremazia bianca e della nazione boera. È così che l'Awb è finita nel mirino della magistratura sudafricana per possesso di armi e per la preparazione di attentati. Lo spauracchio che agitavano era quello comune a molti bianchi prima della fine dell'apartheid: ci sarà il razzismo al contrario, saremo fisicamente minacciati, le nostre proprietà sotto attacco e le nostre donne molestate. Fantasmi dissoltisi alla luce del sole, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 97 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA STORIA Tra ghetti dorati e paura 03/06/2010 Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale Pag. 14 (tiratura:100000) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 98 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ma che hanno consentito a persone come Terreblanche di mantenere vivo, seppur con un seguito molto esiguo di 2-3 mila militanti e 30mila sostenitori, il mito dei bianchi asserragliati a Fort Apache. La sua morte, per quanto tragica, non è forse l'inizio di una escalation razziale, ma un serio monito sulla tenuta di un Paese ancora profondamente diviso. 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 5 MILANO Piermaurizio Di Rienzo La scure della manovra economica si abbatte sulla Regione Lombardia, sforbiciando, anche pesantemente, tutti i capitoli di spesa. La linea del rigore voluta dal governo va a ridimensionare spese per studi e consulenze, relazioni pubbliche e pubblicità, sponsorizzazioni, missioni e utilizzo delle auto blu. E in attesa di addolcire la pillola nei tavoli di confronto tra i vertici del Pirellone e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si fanno i primi conti. Per i consulenti la Finanziaria prevede un taglio dell'80% rispetto alla spesa sostenuta dal 2009: tradotto per la Lombardia significa una dotazione massima di 126.719 euro rispetto ai 633.598 spesi lo scorso anno. Per le sponsorizzazioni l'indicazione è ancora più netta, vale a dire l'azzeramento a fronte di 916.000 euro spesi nel 2009. Per le missioni, infine, è previsto il dimezzamento rispetto al budget dell'anno scorso di 200.000 euro. Studi e consulenze La manovra parla chiaro: «a decorrere dall'anno 2011 la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi ed incarichi conferiti a pubblici dipendenti, non può essere superiore al 20% di quella sostenuta nel 2009». L'operazione trasparenza imposta dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, permette di verificare anche sul sito internet della Regione Lombardia gli importi stanziati per questo capitolo. Gli incarichi conferiti dal Pirellone nel 2009 ai consulenti e ai collaboratori esterni hanno prodotto un esborso di 633.598 euro a fronte di una previsione iniziale di 692.500 euro. Tra i nomi spiccano i cosiddetti "delegati del presidente della giunta" quali Adriano De Maio, in qualità di "esperto in materia di alta formazione, ricerca ed innovazione" (199.000 euro di compenso), Roberto Ronza, per la gestione relazioni internazionali (199.000 euro), e Claudio Morpurgo, per le relazioni con gli Stati dell'Unione Europea (35.000 euro). Seguono sette componenti del Comitato tecnico scientifico legislativo e altri cinque del Comitato tecnico consultivo. Sponsorizzazioni Anche su questo tema il provvedimento varato dal governo non lascia margini di interpretazione: «a decorrere dall'anno 2011 le amministrazioni pubbliche non possono effettuare spese per sponsorizzazioni». I numeri forniti dagli uffici regionali parlano di una spesa di 916.000 sostenuta lo scorso anno dal Pirellone. «Si tratta - spiegano dalla Regione - di iniziative di carattere sportivo, culturale e artistico di un alto livello». E ci sono anche esempi concreti: sostegni economici alla Giornata Nazionale del Farmaco, alla storica corsa StraMilano, alla notte bianca per l'Abruzzo organizzata nel 2009 per raccogliere fondi a favore delle popolazioni terremotate, al Festival dell'Ambiente, manifestazione strategica in chiave Expo 2015, e alla cerimonia per la Beatificazione di don Carlo Gnocchi, avvenuta lo scorso autunno in piazza Duomo. Se questo articolo della Finanziaria dovesse uscire dal confronto parlamentare così com'è stato scritto dal ministero dell'Economia, enti come la Regione Lombardia avrebbero le mani completamente legate di fronte a chi chiederà contributi finanziari per l'organizzazione di eventi, mostre e iniziative benefiche. Missioni La riduzione delle spese per queste attività istituzionali sarà nell'ordine del 50%, pur con qualche distinguo. La manovra, infatti, esclude dalle limitazioni «le missioni internazionali di pace, nonché quelle strettamente connesse ad accordi internazionali, indispensabili per assicurare la partecipazione a riunioni presso enti e organismi internazionali o comunitari». «Si salvano da questo tetto i viaggi aerei e gli eventuali pernottamenti dei componenti della giunta e del loro personale per appuntamenti istituzionali», spiegano in maniera più esplicita dall'assessorato al Bilancio della Regione Lombardia, mettendo in evidenza che «il budget di spesa PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 99 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Meno consulenti in regione Budget ridotto a 127mila euro 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 5 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 100 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato del 2009 per le missioni del presidente Roberto Formigoni, degli assessori e dei sottosegretari è stato di 200.000 euro». La Finanziaria ne lascerebbe in dotazioni 100.000 a partire dal 2011. Tra i viaggi effettuati lo scorso anno dal governatore si segnalano le tappe in Canada, in California con l'incontro a Los Angeles con Arnold Schwarzenegger, e in Serbia, per un colloquio con il presidente Boris Tadic. © RIPRODUZIONE RISERVATA 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 14 Il sindacato diventa federalista «Patti locali sulla produttività» Petteni (Cisl): stangata iniqua sui nostri dipendenti pubblici Crescono gli accordi territoriali per fare fronte alla crisi PAGINA A CURA DI Giovanni Capuano «Per dieci anni ci hanno ubriacato parlandoci dei vantaggi del federalismo. Adesso siamo noi a chiedere che anche tagli e sacrifici per superare la crisi vengano distribuiti sul territorio secondo una logica federalista». Il segretario della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, rilancia nella settimana in cui il governo ha varato la manovra finanziaria che porterà al blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici fino al 2013. Nessun taglio orizzontale e indiscriminato, dunque, ma un'attenta valutazione del percorso di razionalizzazione già effettuato dalle singole amministrazioni e, soprattutto, il riconoscimento che la Lombardia ha già contenuto negli anni passati gli sprechi. «Noi non ci stiamo», dice Petteni ed è un ragionamento che si fonda sul tasso di produttività degli enti locali e del settore pubblico in Lombardia («decisamente più alto rispetto ad altre aree del Paese», secondo Petteni) e che tenta di riprodurre su larga scala il modello di contrattazione territoriale che negli ultimi mesi in Lombardia ha consentito di chiudere centinaia di accordi sia nel pubblico che nel privato seppure in presenza della crisi. I numeri sono contenuti in un rapporto che raccoglie e cataloga gli accordi stipulati nel biennio 2008-2009. Accanto alle intese per la cassa integrazione in deroga e ai contratti di solidarietà che si sono diffusi anche perché incentivati per limitare la perdita di posti di lavoro, si sono moltiplicati accordi e verbali di "contrattazione sociale": dai contributi per il pagamento dell'affitto a forme di welfare e assistenza sanitaria fino agli interventi presso Comuni ed enti locali per progetti di abbattimento delle barriere architettoniche o per l'attivazione di servizi di vigilanza e sicurezza. Tutto contenuto in accordi che puntano non solo all'integrazione salariale, che pure mantiene con il 72% la percentuale più alta, ma allargando il tema della trattativa ad aspetti che incidono direttamente sulla qualità della vita del lavoratore. «È un modello proiettato sul futuro, uno strumento che sarà utile anche dopo l'uscita dalla crisi», spiega Petteni, secondo il quale «l'epoca delle grandi contrattazioni generale è finita ed emerge la necessità di stare sul territorio». Un discorso che per la Cisl andrà applicato anche al settore pubblico interessato dai sacrifici della manovra perché «in un'area del Paese dove gli organici sono già limitati e la produttività alta non si può limitarsi a chiedere un sacrificio ma bisognerà costruire percorsi differenti». Restando all'esperienza degli ultimi anni emerge che, dopo l'integrazione salariale, la voce che maggiormente interessa aziende e lavoratori è la flessibilità nell'organizzazione dell'orario. «È un interesse reciproco e consente all'impresa di aumentare la produttività e al singolo di disporre al meglio del proprio tempo», aggiunge Petteni. Poi ci sono gli accordi che riguardano il welfare: spese per le visite specialistiche, rimborsi per l'acquisto di farmaci, asili nido, contributi per l'affitto o il pagamento delle utenze. Interessano ormai oltre il 15% delle contrattazioni territoriali lombarde. Un capitolo importante ce l'hanno anche i cosiddetti "contratti per l'integrazione" in cui sindacato e impresa decidono, ad esempio, di inserire come benefits corsi di italiano per stranieri o l'allestimento di luoghi per la preghiera. Il nuovo strumento è stato utilizzato trasversalmente in tutti i settori con forte prevalenza nell'industria (30% metalmeccanici, 23% tessili e chimici), nell'agricoltura e nella pubblica amministrazione e con percentuali inferiori nel terziario privato e l'eccezione dell'artigianato «penalizzato dalla ridotta dimensione dell'impresa ma dove molto potranno fare gli enti bilaterali». E ancora più interessante è l'analisi della distribuzione territoriale che si ricava dal numero delle imprese con sgravi fiscali derivati da contrattazione aziendale. Nel 2008 (dati Inps) erano oltre 12mila in Lombardia, oltre la metà (6.748) concentrate lungo l'asse MilanoBergamo-Brescia dove anche il manifatturiero sta cercando di proiettarsi nel futuro a partire dalle relazioni sindacali. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 101 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MERCATO DEL LAVORO LE STRATEGIE DELLE CATEGORIE 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 14 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 102 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATA I settori e i temi preferiti Su cosa contrattano i lombardi. Risposte multiple su un campione di 500 accordi Il peso in % della contrattazione aziendale o territoriale per settori in Lombardia grafico="/immagini/milano/graphic/203//lo14ok2.eps" XY="2983 942" Croprect="0 0 2983 942" - Fonte: Cisl Lombardia LE SCELTE In fabbrica. Analizzando l'esperienza degli ultimi anni, emerge che, dopo l'integrazione salariale, la voce che maggiormente interessa aziende e lavoratori nella contrattazione territoriale è la flessibilità nell'organizzazione dell'orario. Poi ci sono gli accordi che riguardano il welfare: spese per le visite specialistiche, rimborsi per l'acquisto di farmaci, asili nido, contributi per l'affitto o il pagamento delle utenze intressano ormai il 15% delle utenze Tempi duri. Accanto alle intese per la cassa integrazione in deroga e ai contratti di solidarietà, si sono moltiplicati in questi mesi, a causa delle difficoltà della crisi, anche accordi e verbali di «contrattazione sociale», come contributi per il pagamento dell'affitto, forme di welfare e assistenza sanitaria, interventi in Comuni ed enti locali per progetti di abbattimento delle barriere architettoniche 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 22 In un portale ipertecnologico tutto il repertorio della Scala Sono oltre diecimila le locandine catalogate nell'archivio digitale online del Teatro alla Scala, consultabile dal 14 maggio nel portale del Teatro scaligero (www.archiviolascala.org.). Compongono l'ossatura del patrimonio della Scala a partire dagli anni Cinquanta. Dalla più antica - che annuncia la rappresentazione dell'Aida diretta da Antonino Votto il 12 febbraio del 1950 - a quella dello scorso 20 novembre, con la Messa da Requiem di Daniel Barenboim. In mezzo, oltre mezzo secolo di rappresentazioni tra opere, concerti, balletti, recital e prosa, ripercorse passo passo attraverso fotografie, libretti, opere in breve, trame e discografie. Un viaggio che testimonia alcuni momenti cruciali della storia scaligera: l'Aida della stagione '49/'50, quando per la prima volta la Callas salì sul palco del Piermarini a sostituire Renata Tebaldi indisposta, e il suo trionfo, nel 1951, ne I Vespri Siciliani, interpretazione che le valse l'ascesa nell'Olimpo della lirica mondiale. Avviato nel 1996 grazie alla Fondazione Milano per la Scala, il progetto di digitalizzazione DAM (digital asset management) è un sistema di gestione digitale nato inizialmente per dotare la Direzione artistica e la Direzione degli allestimenti scenici di uno strumento operativo in grado di fornire dai utili all'organizzazione della produzione teatrale. Finora il database digitale completo ha raccolto 45mila costumi, 24mila bozzetti scenografici e figurini, 80mila attrezzi di scena, 10mila ore di musica registrata, 17mila locandine e più di un milione di fotografie. Il DAM è al momento però ancora un work-in-progress, e molto altro deve ancora essere catalogato. La sezione "Bonus" del sito presenta un modello di ricerca estesa su un titolo, la Carmen, dove oltre agli elementi attivi sul sito online sono presenti anche bozzetti di scena o foto di costumi e attrezzi provenienti dall'archivio. «La sezione Bonus verrà aggiornata costantemente con una selezione di titoli della stagione in corso - spiega Carlo Maria Cella, responsabile dell'ufficio stampa del Teatro La Scala e curatore del portale e dell'archivio - quella online per il momento è una versione leggera dell'archivio DAM completo. La Scala finora non ha investito molto in tecnologia, questo è soltanto un primo passo, fortemente voluto dal sovrintendente Lissner, e da questo programma partirà anche un restyling di tutto il portale e dei siti collegati». Allo studio c'è anche l'offerta di nuovi servizi, la possibilità, ad esempio, di acquistare e scaricare fotografie e locandine o la messa in rete di qualche estratto audio. Monica Lang © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Archivio. Un'immagine di repertorio di Maria Callas alla Scala PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 103 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Teatro 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Roma Pag. 7 Trasparenza oltre la privacy di Marcello Clarich La pubblica amministrazione come "casa di vetro". A distanza di un secolo, la nota immagine di Filippo Turati è ancora attuale, perché l'obiettivo della trasparenza è ben lungi da essere realizzato a livello statale, regionale e comunale. Basti pensare al caso del Comune di Roma che a fine novembre ha approvato una delibera che istituisce una anagrafe pubblica degli amministratori, accessibile dal sito del Comune, contenente i redditi e altri dati patrimoniali, presenze alle sedute e altre informazioni utili per un controllo da parte dell'elettore sugli eletti e su altri beneficiari in incarichi comunali. La delibera, condivisibile nei contenuti, non è stata ancora attuata. Ma c'è molto da fare sul versante della trasparenza anche se si sale al livello di Regione. E in questa direzione muove la proposta di legge presentata dal gruppo radicale che, seguendo l'esempio del Comune, getta le basi per un'anagrafe pubblica degli eletti della Regione Lazio e di chi ha ricevuto incarichi in enti e società regionali. Una maggior trasparenza dovrebbe riguardare anche il settore degli appalti pubblici, dei concorsi per le assunzioni, degli incarichi professionali e di consulenza. Tutte queste iniziative si inseriscono, in realtà, in un contesto nazionale nel quale la trasparenza è vista, ormai da qualche tempo, come uno strumento per promuovere una gestione corretta della cosa pubblica. Basti pensare alla legge Brunetta (n. 69/2009) che obbliga tutte le amministrazioni a pubblicare sul sito le retribuzioni annuali, i curricula, i recapiti dei dirigenti pubblici e i tassi di assenza del personale. Anche il disegno di legge anticorruzione presentato pochi giorni fa dal Governo al Senato prevede la pubblicazione su internet di una serie di dati relativi ai procedimenti amministrativi più a rischio di commissione di illeciti: autorizzazioni e concessioni, contratti di lavori, forniture e servizi, erogazione di sovvenzioni e sussidi, concorsi e prove selettive. La trasparenza non è dunque una questione di amministrazioni statali, regionali o locali e neppure per così dire di "destra" o "sinistra". È un valore assoluto che distingue le società aperte dalle società chiuse. Chi volesse avere un'idea dei modelli ai quali ci si può ispirare potrebbe consultare, per esempio, i siti del governo americano sulla trasparenza dei contratti, delle erogazioni e sussidi pubblici eccetera (www.usaspending.gov; www.recovery.gov). La facilità di consultazione e il livello di dettaglio delle informazioni disponibili è stupefacente. Ci si accorge così che anche la proposta di legge regionale del gruppo radicale potrebbe essere più incisiva. Per esempio, con riguardo ai contratti pubblici potrebbe prevedere di rendere pubbliche le informazioni relative sia alle procedure di aggiudicazione, sia alla corretta esecuzione degli obblighi contrattuali, alle eventuali varianti in corso d'opera, ai risultati dei collaudi. In realtà, al di là dei buoni propositi, queste iniziative si scontrano in Italia con molte resistenze anche culturali. C'è chi accampa, spesso fuor d'opera, questione di "privacy". In realtà, soprattutto le figure pubbliche, e in particolare gli eletti, devono accettare di essere di più sotto osservazione. C'è dunque molto da migliorare sui versanti normativo, di applicazione e di accettazione delle norme sulla trasparenza. Il Lazio e la capitale potrebbero dare il buon esempio. Ordinario di diritto amministrativo Università Luiss - Guido Carli PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 03/06/2010 104 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pa. La proposta di legge regionale sull'anagrafe pubblica degli eletti potrebbe essere più incisiva UNIVERSITA 17 articoli 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 2 (tiratura:405061) Senza lavoro ai massimi dal 2001 Disoccupazione all'8,9% - Marcegaglia: «Picco raggiunto, miglioramento a breve» LE VALUTAZIONI Il ministro Sacconi: «La buona formazione è l'unica politica per l'occupabilità» Sindacati preoccupati: dati gravi, governo assente BARRIERE ALL'ENTRATA È il segmento dei giovani fino a 24 anni l'area di maggiore difficoltà, con un tasso che arriva a sfiorare il 30% Jacopo Giliberto La disoccupazione cresce. È arrivata all'8,9%, il dato peggiore dal 2001. Ma cresce soprattutto tra i giovani, quelli che - finite le scuole o l'università - cercano come disperati un posto di lavoro adatto alle loro speranze e trovano tutt'al più quei lavoretti provvisori che costringono a rimanere in casa con i genitori. Secondo l'Istat, in aprile il 29,5% delle persone tra i 15 e i 24 anni era senza lavoro; il tasso di disoccupazione dei giovani sale dell'1,4% rispetto a marzo e del 4,5% rispetto all'aprile 2009. È il livello più elevato da quando l'Istat ha cominciato a rilevare questo dato con serie storiche, cioè dal gennaio 2004. Tra i commenti, spiccano quelli di Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, secondo la quale il dato è un picco massimo che segna il giro di boa della ripresa, e del ministro del lavoro Maurizio Sacconi, il quale punta sulla ricetta della formazione. Quelle dell'Istat sono stime provvisorie, perché basate su una parte, pur se consistente (oltre 20mila famiglie, pari a circa 49mila individui, per il mese di aprile), del campione coinvolto nella rilevazione. Sulla base delle informazioni finora disponibili, informa l'Istat, «il numero di occupati ad aprile 2010 è pari a 22 milioni 831mila unità (dati destagionalizzati), in aumento dello 0,2% (+56mila unità) rispetto a marzo e inferiore dell'1,3% (307mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in aumento, rispetto a marzo, di 0,1 punti percentuali, ma ancora inferiore di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile dell'anno precedente». Per Marcegaglia si tratta di un picco. Preoccupante, ovvio, ma destinato a ridimensionarsi. «È il dato peggiore dal 2001. Dall'altra parte - ha detto ieri Marcegaglia a Shanghai a margine della missione economica italiana in Cina - vediamo dati di miglioramento in termini di produzione industriale, come attesta la stima del CsC su maggio che parla di un più 2,4%». In altre parole, «sta succedendo un po' quello che avevamo previsto: la disoccupazione arriva con un certo ritardo rispetto al momento peggiore della crisi, che abbiamo avuto negli scorsi mesi. Però quest'accelerazione nella produzione industriale che stiamo vivendo - aggiunge Marcegaglia - dovrebbe far pensare che il picco della disoccupazione lo abbiamo raggiunto e che adesso anche in termini di disoccupazione dovremmo migliorare nei prossimi mesi». Aggiunge il ministro Sacconi che «la rilevazione Istat del mese contiene due dati solo apparentemente contraddittori. Crescono, infatti, di un decimale tanto il tasso di occupazione quanto quello di disoccupazione: la ripresa alimenta il primo ma, in certa misura, anche il secondo». Nell'interpretazione del ministro, in ogni fase di ripartenza dell'economia, «una porzione di "scoraggiati" sono incoraggiati a offrirsi sul mercato del lavoro. Non a caso scende il tasso di inattività, che indica coloro che né lavorano né cercano lavoro», afferma. La ricetta di Sacconi è la formazione: «L'appuntamento del 16 giugno con le regioni e le parti sociali sarà utile ad adeguare le politiche attive con particolare riguardo alla nuova formazione quale è stata impostata dal recente accordo. Soprattutto per i giovani, ma anche per gli adulti da ricollocare, la buona formazione rivolta ai mestieri richiesti rappresenta l'unica politica per l'occupabilità». Parere opposto invece dal sindacato. «Dati gravissimi, in costante aumento tutti i mesi, e ai quali mancano risposte credibili da un governo assente», protesta Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil. I dati Istat «certificano il fatto che siamo al livello più alto della disoccupazione da 9 anni mentre per i giovani si sfiora drammaticamente il 30%». E Cesare Damiano, capogruppo del Pd alla commissione lavoro della camera, aggiunge che «quello che spaventa è il dato relativo ai giovani». UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 106 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Congiuntura TRA RECESSIONE E RIPRESA 02/06/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 2 (tiratura:405061) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 107 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tuttavia ci sono segnali positivi. Li rileva il consorzio interuniversitario Almalaurea delle università di Modena e Reggio Emilia i cui laureati - avverte un censimento dell'ateneo - sopportano la crisi meglio dei colleghi delle altre città italiane e nel 2009 i dottori sfornati dall'università emiliana continuano ad avere risultati migliori sul piano dell'inserimento nel lavoro e delle gratificazioni economiche. Lavora stabilmente il 64,5% e il guadagno medio mensile è di 1.104 euro. La disoccupazione intellettuale è tuttavia salita dal 5,4% nel 2008 all'11,9% nel 2009. I laureati che trovano più facilmente lavoro sono gli ingegneri, i medici, i farmacisti, ma vanno bene anche i laureati di scienza della formazione e, rispetto a quelli di altri atenei italiani, anche quelli con laurea umanistica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Impiego difficile LA DISOCCUPAZIONE IL MERCATO DEL LAVORO per la tabella fare riferimento al pdf grafico="/immagini/milano/graphic/203//mimmo.eps" XY="2112 1121" Croprect="0 0 2112 1121" I NUMERI CHIAVE 10% Disoccupazione femminile Ci sono 1 milione e 29mila donne disoccupate (+12% rispetto a un anno fa) con un tasso di disoccupazione femminile (10%) in leggera crescita sul 2009 2,22 milioni In cerca di occupazione Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2,22 milioni, in crescita dell'1 per cento (+21mila unità) rispetto al mese precedente e del 20,1% (+372mila unità) rispetto ad aprile 2009 60% Modello Emilia-Romagna In Emilia-Romagna circa il 60% dei neolaureati trova un lavoro: il 64,5% di quelli usciti dall'università di Modena e Reggio, il 62,9% a Ferrara, il 59,5% a Parma e il 58,8% a Bologna. Trovano subito un posto ingegneri, medici, farmacisti; segue scienza della formazione 49mila Persone contattate L'Istat per condurre il sondaggio ha contattato un campione di 20mila famiglie, pari a 49mila italiani 03/06/2010 La Repubblica - Napoli Pag. 1 (tiratura:710716) L' università in piazza DARIO DEL PORTO I RICERCATORI universitari della Campania si mobilitano contro la riforma Gelmini e lanciano un appello ai cittadini: «Unitevia noi per cambiare questa legge e difendere la ricerca». «AIUTATECI a far sì - continuano i ricercatori - che il governo e il Parlamento ci ascoltino: assieme alla riduzione degli sprechi bisogna prevedere sostanziali investimenti per il futuro del Paese». Oggi i lavoratori dei sei atenei della regione, docenti, precari, lettori e personale tecnico-amministrativo, saranno in piazza San Domenico Maggiore per protestare contro un pacchetto di norme che, spiega Paolo Donadio, della Federico II, «di fatto smantella l'università pubblica». L'appuntamento è per le 10 di questa mattina. Hanno aderito, oltre alla Sun e all'Ateneo Federiciano, anche la Parthenope, e le università del Sannio, di Salerno e l'Orientale. A preoccupare i ricercatori sono gli effetti che le norme allo studio del Parlamento rischiano di avere «sulla sopravvivenza delle strutture di ricerca e alta formazione». Da una parte, infatti, i tagli che hanno determinato la situazione di «grave sottofinanziamento dell'università pubblica». Dall'altra, alla mancanza di fondi vengono associati «il blocco del turn over, il piano di rientro previsto dal disegno di legge Gelmini e il mancato riconoscimento dei meriti dei lavoratori dell'università». Sottolinea Vincenzo Paolo Senese, della Sun: «Non vogliamo fermare la riforma universitaria, anzi siamo i primi a sollecitare cambiamenti profondi. Ma è il merito che deve essere messo al primo posto, invece se il disegno di legge passerà così come è stato concepito, i poteri forti negli atenei saranno sempre più forti. Inoltre, è previsto un grande ridimensionamento dell'offerta universitaria. E sarà scavato un ulteriore divario fra il Nord e il Sud». La protesta contro il testo elaborato in commissione al Senato si sta estendendo in tutta Italia. I ricercatori campani sono pronti a incrociare le braccia: «La nostra unica forma di protesta - spiegano - è la rinuncia agli incarichi di insegnamento non obbligatori. Molti di noi, in linea con i colleghi degli altri atenei italiani, hanno già presentato la rinuncia oppure non hanno confermato la propria disponibilità allo svolgimento dell'attività didattica per il prossimo anno accademico. Nel caso in cui il disegno di legge non dovesse mutare nella sostanza, le indisponibilità diventano definitive». I promotori della protesta non nascondono che questa forma di agitazione avrà inevitabilmente forti ripercussioni. «Ma riteniamo che, in questo momento, si tratti di un'azione necessaria per testimoniare da subito l'emergenza che si verrebbe a creare nel Paese se venisse a mancare l'alta formazione». La manifestazione di questa mattina si propone come obiettivo di mettere l'opinione pubblica a conoscenza delle ricadute della riforma e del pericolo di una «drastica riduzione dell'offerta formativa in tutti gli atenei regionali e nazionali già a partire dal mese di ottobre». Inoltre, in piazza san Domenico Maggiore verrà mostrata alla gente «l'importanza delle università sul nostro territorio attraverso la divulgazione delle più importanti ricerche e scoperte fatte negli atenei. Questa è la ragione - sottolineano i ricercatori - che ci spinge a chiedere sostegno all'opinione pubblica: la riforma dovrebbe costituire un'opportunità per ridurre la spesa pubblica e ottimizzare gli investimenti che possano premiare il merito, lo sviluppo e l'eccellenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Studenti in aula UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 108 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La protesta 03/06/2010 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) Tra i cacciatori dei tumori che verranno Andrea Malaguti Nella palestra al piano interrato del Queen's Medical Center due ragazzi di Pechino, Ma Quong e Lee Gum, giocano a ping pong aspettando la lezione di medicina, mentre la luce invade la vetrata che si affaccia sul prato. Hanno 19 e 21 anni ed è esattamente alla Nottingham University che vogliono studiare. «Perché il futuro è qui», giurano. Niente grande Cina, niente India, niente California, ma il Campus elegante che corre sui 35 ettari del parco di Highfield. Querce secolari, strutture futuristiche, ristoranti e aule ordinate, costruite a pochi metri dalle palazzine in mattone rosso che ospitano gli studenti. «Se non trovi stimoli in questo posto è meglio che lasci perdere». La partita è finita, i due cinesi si infilano i libri sotto braccio. «Lo sa che cosa abbiamo scoperto a Nottingham?». Abbiamo. La Scoperta, come la chiama Lee, è cominciata quando lui aveva sei anni e il professor John Robertson, esperto di tumori al seno decise, in collaborazione con dei colleghi dell'Università del Kansas, che voleva capire il momento in cui nei fumatori comincia a svilupparsi il cancro. Era il 1996 e la corsa finirà la prossima settimana. Ci hanno lavorato in 50, 25 americani e 25 inglesi. Robertson, a Chicago, alla riunione annuale della Società di Oncologia Clinica dirà più o meno così: basterà un test del sangue per scoprire l'insorgenza del cancro con cinque anni di anticipo, cioè nel momento stesso in cui le cellule si mettono in moto per dare vita al tumore e il sistema immunitario reagisce moltiplicando gli anticorpi, un segnale che prima gli scienziati non erano in grado di leggere. Il test che consentirà di prevedere il 90% dei tumori solidi. Rivoluzione vera. Candidandosi virtualmente a vincere il terzo Nobel dell'Università di Nottingham, John Robertson, già negli Stati Uniti, affida il compito di spiegare il suo mondo a due suoi collaboratori, il professor Herb Sewell e la dottoressa Andrea Murray. Il professor Herb Sewell, immunologo, è un uomo raffinato, colto, smodatamente curioso. Al Queen's Medical Center è una specie di dio, la sua segretaria lo chiama «il Maestro», mentre il professor Robertson, dice di lui: «parlare con Herb è come parlare con me, un fratello e un grande scienziato». Lo stima, di più, si fida. Sewell ha un ufficio largo come la guardiola di un portiere di Roma, con un computer, la moquette blu, molte carte e una finestra bianca. Per cinque anni è stato il vice rettore dell'università, ma ora vuole tornare a insegnare. «Studio e ricerca. La chiave è tutta qui». Fa invidia. Donazioni, finanziatori privati, industrie che chiedono la collaborazione per la ricerca e molto denaro pubblico. «Niente arriva a caso. Il 90% della nostra ricerca è frutto di collaborazioni internazionali e il 60% di questi lavori è all'avanguardia nel mondo. Ci sono test fatti apposta per valutare la nostra efficienza. Se non arrivano i risultati non arrivano i soldi, fortunatamente non è il nostro caso». Trentanovemila studenti sparsi tra l'Inghilterra, la Cina e la Malesia e il 26% di quelli che risiedono a Nottingham, 32 mila cioè, vengono da 150 paesi. «We are the only truly global university». Siamo la sola vera università globale. Bello slogan. «Non è mio, è del Times. Lo ho adottato». Nel parco, di fianco al lago, due ragazze francesi si fanno interrogare da una compagna coreana prima di un esame. Hanno i capelli raccolti e la stessa certezza dei cinesi: «nessun posto è come questo». La retta annuale è di circa 3.500 sterline, ma gli studenti che riescono a ottenere borse di studio sono il 30%. Quante sono le donne, professore? «La maggioranza». La dottoressa Andrea Murray è una donna sottile, con occhi azzurri che diventano acqua. Forse sulla quarantina, forse poco meno, ha capelli chiari e il pallore degli studiosi. Negli ultimi quindici anni ha dormito cinque ore per notte, il resto del tempo lo ha passato al Queen's Medical Center. Suo marito non ha fatto una piega. «Perché avrebbe dovuto? Sa che lavoro per una causa giusta». Non ha figli, ma ne vuole uno, crede in Dio ma è certa che in questo caso il risultato sia soltanto frutto della ricerca. «Sono una scienziata, no?». Guadagna molto dottore? Sgrana gli occhi. Che razza di domanda è? «Se il problema fossero stati i soldi UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 109 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA STORIA 03/06/2010 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 110 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato avrei scelto un'industria privata». Il senso della sua esistenza sta nella stanza di fianco, dove tre settimane fa ha incontrato un paziente che non sapeva di avere un tumore ai polmoni. Lo avrebbe scoperto tra cinque anni. Gli ha fatto il test e ha capito due cose: che lui si sarebbe salvato e che lei gli aveva dato una mano. E' uscita dalla stanza e ha urlato: «Grande». Poi si è ricomposta e ha chiesto scusa, come se avesse commesso un peccato. Ha girato le spalle e ha detto sommessa, come una campana sott'acqua: vado a baciare mio marito. Il paziente ha smesso di fumare. In tempo reale. CONTINUA A PAGINA 21 03/06/2010 La Stampa - Biella Pag. 54 (diffusione:309253, tiratura:418328) E dopo il vulcano tutti sulle tracce di Neanderthal GIUSEPPE ORRÙ BORGOSESIA Una Valsesia che aspetta di essere scoperta. Non soltanto dai turisti, anche dalla scienza. Altri quaranta studiosi di tutto il mondo hanno trascorso tre giorni in valle sulle tracce del supervulcano. E a breve, a finire sulle cattedre universitarie, saranno nuovamente le grotte del Monte Fenera, con l'arrivo di una ventina di ricercatori dell'Università di Ferrara. E' ripartita ieri la comitiva di ricercatori europei di Petrologia metamorfica (la scienza che studia la formazione delle rocce) e scienziati di fama mondiale che nei giorni scorsi ha partecipato a due escursioni, in Valsesia e Valsessera, dedicate ai resti del supervulcano preistorico che, dall'estate dello scorso anno, continua a essere alla ribalta e ad attirare l'interesse di valsesiani e, soprattutto, degli studiosi di tutto il mondo. Il seminario, organizzato dall'Università di Padova, ha parlato di «Metamorfismo di alta temperatura e fusione della crosta» e rientra negli eventi dell'Eurispet (seminari intensivi europei di Petrologia) finanziati dalla Commissione europea. Iniziati nell'ottobre 2007 a Parigi, gli incontri degli studiosi si concluderanno a Zurigo a novembre. «La caratteristica dei seminari - spiega il sindaco di Borgosesia ed archeologa, Alice Freschi - sta nel carattere intensivo e residenziale delle scuole (gestite dalle università di Padova, Budapest, Canberra, Granada, Parigi e Zurigo), che porta al trasferimento di conoscenze, alla condivisione di esperienze e alla creazione di contatti per la carriera e sviluppi futuri della ricerca». Gli eventi mirano infatti a formare il nucleo della futura generazione di ricercatori in Petrologia metamorfica, caratterizzata dallo studio di più discipline, da un alto livello di formazione e da una maggiore attenzione alla domanda di industria e società. Gli studenti e gli scienziati che hanno soggiornato in Valsesia provenivano da Spagna, Svezia, Canada, Usa, Svizzera, Germania, Inghilterra, Francia, Repubblica Ceca e Italia. Tra loro anche il professor Silvano Sinigoi, dell'Università di Trieste, cui si deve la scoperta del supervulcano. Tutte le iniziative in merito si svolgono con il patrocinio e il sostegno del Comune di Borgosesia, della Società valsesiana di cultura, del Cai di Borgosesia, della Comunità montana Valsesia, della Confraternita degli ex-allievi del liceo e del Comune di Varallo. Molti di questi enti sono anche tra i partner dell'Università di Ferrara che da metà giugno tornerà a Borgosesia per scavare nelle grotte del Fenera, sulle tracce dell'uomo di Neanderthal. Alla campagna scavi potranno partecipare anche appassionati e curiosi, affiancati dagli archeologi durante il lavoro in grotta. UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 111 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BORGOSESIA. SCIENZIATI DAL MONDO PER IL CRATERE PREISTORICO 03/06/2010 Il Messaggero - Ed. nazionale Pag. 21 (diffusione:210842, tiratura:295190) Manovra, i tagli alla ricerca e il futuro del Paese GIOVANNI ORSINA LA VICENDA dei tagli che la manovra varata dal governo aveva introdotto nel campo della ricerca e della cultura e che il Presidente Napolitano ha fatto rientrare da un lato, lo stato di sofferenza finanziaria nel quale versa ormai da qualche tempo il sistema universitario italiano dall'altro, ripropongono con una certa forza la questione del rapporto che il berlusconismo in quanto fenomeno politico e Berlusconi in quanto leader hanno col mondo delle professioni intellettuali. Sul terreno sociologico e politico la questione è in realtà piuttosto elementare. Chiunque frequenti il mondo della cultura, della ricerca e dell'università sa benissimo che i sostenitori del centrodestra vanno cercati col lumicino, mentre gli oppositori sono legione. E logica politica vuole che, quando si deve colpire, si cerchi di colpire il più lontano possibile dal proprio universo elettorale di riferimento. Ammettiamo insomma che in un gruppo di cento ricercatori Berlusconi abbia oggi venti voti: se togliendo loro i soldi perde il 20% dei consensi, allora avrà perso quattro voti. Ammettiamo che in un gruppo di cento "partite iva" abbia oggi ottanta voti. Se togliendo loro i soldi perde il 20% dei consensi, allora avrà perso sedici voti. La via è chiara. E, politicamente, pressoché obbligata. Se ci spostiamo invece sul terreno storico, e ci chiediamo per quale ragione il mondo della cultura, della ricerca e dell'università sia in gran parte all'opposizione di questo governo, la questione diventa allora meno semplice. Parte della risposta a questa domanda va cercata a mio avviso nella natura tutt'affatto peculiare del berlusconismo. Non si è forse riflettuto a sufficienza su come il Cavaliere e il progetto che egli incarna rappresentino nella storia d'Italia un fenomeno più unico che raro. Le ipotesi politiche che si sono susseguite nella Penisola negli ultimi 150 anni hanno nella loro maggioranza puntato a trasformare profondamente un Paese ritenuto assai imperfetto, così da adeguarlo al disegno ideale che le animava. C'è stata in verità, dal 1861 a oggi, anche una minoranza di progetti più pragmatici e "conservativi". Berlusconi è diverso. Sulla bandiera che fin dal 1994 egli sventola apertamente e con orgoglio c'è scritto con chiarezza che l'Italia va benissimo così com'è, e anzi deve piacersi di più. A partire da quest'assioma, e considerato come la cultura e la ricerca, soprattutto umanistiche, abbiano tradizionalmente fra i propri scopi primari quello di criticare l'esistente e di proporne ipotesi di trasformazione, l'attività pubblica del Cavaliere ha assunto un carattere strutturalmente anti-intellettualistico. Come in tutti i divorzi, anche in questo la colpa non può essere data tutta a un solo partner. Se la cultura del berlusconismo è indubbiamente discutibile, altrettanto lo è la propensione dell' intelligentia nazionale a vedere il bicchiere italiano sempre e soltanto mezzo (quando non tutto) vuoto. Così come assai poco commendevole è la supponenza che troppo spesso mostra il mondo della ricerca, della cultura e dell'università quando pretende di avere risorse come se si trattasse di un diritto di nascita e rifiuta di sottoporsi ad alcuna valutazione, di rendere conto dei denari ricevuti e di dimostrare pubblicamente di saper bene utilizzarli. Come accade nei divorzi, a ogni modo, sia di chi sia la colpa, ne soffrono i figli. Che in questo caso siamo noi italiani e il nostro futuro. Perché l'Italia - com'è noto - non deve investire meno in istruzione, cultura e ricerca, ma investire meglio. E, una volta che abbia la garanzia di star investendo meglio, investire di più. Il disegno di legge di riordino del sistema universitario che è stato approvato qualche settimana fa in commissione in Senato, da questo punto di vista, muove nella giusta direzione, poiché subordina parte almeno del finanziamento agli Atenei a una valutazione del loro operato. Che non pianifichi investimenti futuri, una volta che i meccanismi di valutazione siano stati messi a punto, denuncia invece una miopia che potremmo pagare cara nei prossimi decenni. UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 112 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VISTO DA ME 03/06/2010 Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 9 (tiratura:206221) «Che fine ha fatto il codice etico dell' Università ?» FABIO Garagnani, deputato bolognese e coordinatore cittadino del Pdl, afferma che il codice etico dell'Ateneo felsineo non è applicato in casi come il rinvio a giudizio di tre docenti. E critica il Rettore Ivano Dionigi che, rispetto alle sanzioni disciplinari previste per chi viola il codice reagisce con «imbarazzate dichiarazioni». Infine, annuncia un'interrogazione al Governo sulle «situazioni anomale» dell'Ateneo. «Che fine ha fatto il codice etico dell'Università?», chiede il parlamentare in una dichiarazione affermando che il codice «risulta disapplicato di fronte ad alcuni fatti emblematici come il rinvio a giudizio di tre docenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia, del dipartimento di Farmacologia e di Economia. Sono convinto che fino alla conclusione del giudizio ogni imputato deve essere considerato innocente - precisa Garagnani - ma da qui a prescindere totalmente da una riflessione adeguata su quanto è successo nell'Università di Bologna di spazio ne corre. Non mi risulta che la Commissione etica sia stata investita di questi problemi». Per il deputato, «di fronte a questi fatti la cosiddetta autonomia statutaria dell'Università è messa alla prova, e finora si è risolta in una difesa corporativa della docenza universitaria, evitando così di entrare nel merito di alcuni problemi scomodi per i poteri locali, fra i quali il rapporto anomalo che si è creato in questi anni tra Università, Comune e Regione». UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 113 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL DEPUTATO PDL GARAGNANI ANNUNCIA UN'INTERROGAZIONE: «CASI IGNORATI» 02/06/2010 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 7 (diffusione:105812, tiratura:151233) Una «carriera» all'inverso L' università dopo gli stage A vent'anni lascia lo studio per lavorare. L'azienda fa promesse, ma poi chiude «E ora riapro i libri» «H o interrotto l'Università perché avevo trovato un lavoro a tempo determinato, ora ho perso il lavoro e ritorno all'università». Non è un gioco di parole, ma la storia di un ventenne torinese, Carlo Audisio, che si ritrova, nonostante la sua giovane età, ad avere maturato varie esperienze "professionali" negative, non di quelle che fanno curriculum per le aziende. Ma in questo momento Carlo, sta lavorando o studiando? «Diciamo così che sto studiando il modo per trovare lavoro - risponde scherzosamente -. Ci vorrebbe una laurea solo per riuscire a capire quello che è meglio fare per noi giovani. Se parlo con i miei genitori mi dicono di trovare velocemente lavoro perché di questi tempi stare a studiare fino a trent'anni e poi mettersi sul mercato non è una cosa facile. Se parlo con altre persone, mi consigliano di studiare, che poi tanto un lavoro lo si trova». Come si è trovato Carlo in questa situazione? Dopo la scuola superiore presso un Istituto professionale in provincia di Torino, durante la quale svolgeva anche dei lavoretti estivi a provvigione, il giovane neodiplomato ha pensato di scriversi all'Università di Informatica e contemporaneamente di trovarsi qualche consulenza. E così arriva l'interessante proposta di una stage di sei mesi presso una società di informatica. «Tramite un amico - spiega Carlo - sono stato preso come stagista in una società di circa 30 dipendenti. Mi pagavano 3,5 euro all'ora. Facevo part-time, anche se poi mi fermavo di più, non avevo i buoni pasto, e puntavo all'assunzione. Così decisi di lasciare l'Università». Ma a questo punto le speranze iniziano a trasformarsi in delusioni. Infatti, dopo sei mesi di stage, il ragazzo non viene assunto, ma gli viene espressa la richiesta di non tornare a studiare così da essere presto richiamato per un altro stage. «Mi richiamarono con un altro ragazzo per uno stage di altri sei mesi, dicendo che avrebbero tenuto solo uno di noi due». E come è andata? Prima della fine del periodo, l'azienda è fallita. Danno e beffa: Carlo non è riuscito a "rientrare" subito all'Università perché ha dovuto aspettare la fine del ciclo dei corsi. UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 114 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Carlo/Torino 03/06/2010 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 19 (diffusione:105812, tiratura:151233) Sterilità: meglio la chirurgia della provetta Rimuovere le cause: ora ci si crede La percentuale di gravidanze a termine per le donne operate è tra il 25% e il 70%, mentre la fecondazione in vitro si attesta sul 14%. Parla Ludovico Muzii, docente di ginecologia e ostetricia al Campus BioMedico di Roma, che ha presentato i dati relativi alla chinirgia ginecologica durante le giornate di studi , su «La ricerca della t gravidanza nell'infertilità di coppia» emanuela vinai Si è svolto sabato 29 e domenica 30 maggio all'Università Cattolica di Roma il corso di formazione su «La ricerca della gravidanza nell'infertilità di coppia», con l'obiettivo di promuovere la sinergia tra insegnanti di metodi naturali e medici specialisti di varie discipline così da ottimizzare la pratica clinica per prevenire e contrastare la sterilità di coppia e sviluppare un protocollo dinico condiviso. Dare, insomma, attuazione a quell'articolo 1 della legge 40 che prevede il ricorso alla procreazione medicalmente assistita solo «qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità». Infatti, così come già avvenuto per la legge 194, anche la legge 40 è ancora disattesa per quanto concerne l'applicazione della sua primissima parte. Ruolo chiave nell'itinerario diagnostico e terapeutico riveste la conoscenza e il monitoraggio della fertilità mediante gli indicatori di fertilità dei metodi naturali. Un esempio concreto lo fa Elena Giacchi, ginecologa della Cattolica e presidente della Confederazione italiana dei Centri per la regolazione naturale della fertilità: «Diagnosticare precocemente un problema e correggerlo, ad esempio il criptorchidismo per i maschi o cause endocrine e dismetaboliche nelle ragazzine affette da ovaio policistico, può salvaguardare efficacemente la loro possibilità di diventare un giorno genitori». (Em.V.) Non solo Fivet. Quando viene applicato l'articolo 1 della Legge 40/2004, che fa riferimento all'approfondimento e alla rimozione delle cause di sterilità, è possibile ottenere una maggiore efficacia rispetto alla fecondazione in vitro. Ne parliamo con il professor Ludovico Muzii, docente di ginecologia e ostetricia presso l'Università Campus BioMedico di Roma, che ha presentato i dati relativi alla chinirgia ginecologica durante le giornate di studji «La ricerca della gravidanza nell'infertilità di coppia». Quali sono i risultati ottenuti e con quali tecniche? «La chinirgia della sterilità femminile, oggi eseguita quasi esclusivamente per via endoscopica, permétte di ottenere, a seconda delle diverse indicazioni, percentuali di gravidanze a termine tra il 25% e il 70% delle pazienti operate. Spesso si crede che i risultati della Fivet siano migliori. Non è così: la • fecondazione in vitro oggi in Italia porta a gravidanze a termine soltanto nel 14% dei . casi, secondo i dati della relazione del 2009 del Ministro della Salute sullo stato di attuazione della Legge 40. In Europa - dati del 2009 della European Society of Human Reproduction and Embriology -siamo al 19-20% di gravidanze a termine per cicloFivet iniziato». Quali sono le patologie curabili chirurgicamente? «La tecniche chirurgiche endoscopiche permettono di trattarci diverse patologie dellaP3 sfera genitale femminile che e sono causa di sterilità. Grazie <* tibfi>i» alla laparoscopia, per esempio, è possibile aprire tube chiuse, liberare aderenze tra utero, tube e ovaie e trattare l'endometriosi. Inoltre, grazie alla tecnica salpingoscopica, il cui pioniere è il professor Riccardo Marana, . • ' dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, si esplorano direttamente le tube, \ identificando le pazienti a migliore prognosi». * • Rispetto alla fecondazione artificiale, quali sono i vantaggi? «La chinirgia risolve il < ••':'••• problema, la fecondazione artificiale lo bypassa. Dopo l'intervento chirurgico, la paziente ottiene la gravidanza naturalmente, senza bisogno di stimolazioni ovariche importanti. Inoltre, a seguito di una prima gravidanza, è possibile averne altre senza dover ricorrere di nuovo al trattamento. Senza dimenticare • ' ! • :• poi un aspetto non adeguatamente considerato: la fecondazione artificiale è associata a percentuali maggiori (e statisticamente significative) di malformazioni fetali e mortalità perinatale ampiamente dimostrate della letteratura scientifica». Spesso viene raccomandato il ricorso alla Fivet anche a coppie che otterrebbero risultati positivi con approcci diversi: perché si insiste sul problema e non sulla soluzione? «Direi meglio: non si insiste sul problema, lo si aggira. Oggi in Italia l'indicazione alle fecondazioni artificiali eseguite è stata di almeno il 20% per fattore tubarico ed endometriosi. Su queste pazienti la chinirgia, che dovrebbe essere la prima scelta come dice la Legge 40 all'articolo 1, ha sicuramente migliore UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 115 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato l'intervista 03/06/2010 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 19 (diffusione:105812, tiratura:151233) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 116 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato prescrizione». Parliamo di prevenzione della sterilità. «Sicuramente il capitolo della prevenzione è fondamentale. La maggior parte delle patologie della tuba è dovuta a malattie sessualmente trasmesse. Comportamenti sessuali a rischio portano nel tempo a sterilità da causa tubarica: le campagne di informazione su questo punto sono essenziali. Per l'endometriosi, invece, l'unica prevenzione possibile è la diagnosi precoce e, anche in questo caso, l'informazione è il punto nodale». Spesso non pare sia dato adeguato risalto alle ricerche svolte e ai risultati ottenuti. Si oscilla tra autoreferenzialità e ghettizzazione? «Temo sia vero che non vi sia sufficiente risalto alle ricerche in questo campo. Per esempio, i primi studi sulla salpingoscopia risalgono agli anni '80, ma la tecnica, a distanza di più di vent'anni, è ancora molto poco diffusa. Forse l'autoreferenzialità c'è, ma il problema principale è la mancanza di informazione. È più di moda parlare di fecondazione artificiale che di chinirgia della sterilità. Clonazione, madri surrogate, madri a 58 anni: questi sono i temi oggi su tutti i giornali. Alla fine, sui temi della sterilità, la medicina basata sull'uomo è ghettizzata». 01/06/2010 Il Gazzettino - Ed. nazionale Pag. 14 (tiratura:114104) In quest'epoca in cui il federalismo sembra diventato una parola d'ordine e un'opportunità - dal fisco all'economia, dalla politica all'amministrazione della cosa pubblica - anche il mondo degli atenei ipotizza un'autoriforma che punta sull'integrazione territoriale. Per proporre una maggiore qualità dei servizi didattici e della ricerca universitaria. Ma anche per far fronte alla crisi che si traduce in tagli di budget. E per ottenere dalle Regioni finanziamenti, su progetti di ricerca. Per farlo, i rettori delle università del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige si incontrano. Con lo scopo di mettere a punto una complessa piattaforma di lavoro e di proposte, che strizza l'occhio alla politica (il governatore Luca Zaia), dichiarandosi disposta a unificare corsi e a individuare dottorati di ricerca comuni, in una logica di super-offerta di cultura universitaria, in grado di competere con i grandi poli di Roma e Milano. E la chiameranno Fondazione Uninordest. Il federalismo universitario è un'idea che il professore Giuseppe Zaccaria, rettore dell'ateneo padovano, il più grande del Nord Est, ha indicato fin dal suo insediamento. Adesso sembra arrivato il momento di mettere assieme le intelligenze per trasformarlo in un progetto. Lo ha annunciato Zaccaria ieri in una conferenza stampa che si è tenuta al palazzo del Bo, in cui ha anche dovuto anticipare i rincari delle tasse per gli studenti. L'appuntamento è per questa mattina, con l'incontro dei responsabili degli atenei. Per il Veneto ci saranno, oltre a Zaccaria, Carlo Carraro della veneziana "Ca Foscari", Amerigo Restucci dell'Istituto Universitario di Architettura Venezia (Iuav) e Alessandro Mazzucco per l'Università di Verona. Le quattro università contano quasi centomila iscritti e quasi quattromila docenti di ruolo. Per il Friuli Venezia-Giulia (31 mila studenti, 1.600 docenti) ci saranno Cristiana Compagno rettore di Udine e Francesco Peroni dell'università di Trieste. Per il Trentino Alto-Adige (quasi 19 mila iscritti, 655 docenti) ci saranno Walter A. Lorenz della libera Università di Bolzano e Davide Bassi dell'unievrsità di Trento. «Metteremo le basi per un'Università federata - ha annunciato Zaccaria - questo è il nostro obiettivo». Non un super-ateneo perchè ogni struttura mantiene funzioni e gestioni autonome, ma comunque il superamento delle logiche di campanile. Ovvero quelle che hanno portato in passato tutte le città a volere - per prestigio e per potere - una presenza accademica. «Non siamo all'anno zero» ha spiegato Zaccaria. Ad esempio, Padova e Venezia già collaborano con un corso sulla Storia del linguaggio. Padova e Verona con un corso di enologia. E anche per i dottorati sono già maturate forme di integrazione. Poca cosa rispetto a quello che si vorrebbe fare in futuro. I rettori parleranno di questo, anche perchè ogni ateneo può contare su qualche eccellenza che potrebbe servire agli altri per colmare punti di debolezza. La mappatura è solo abbozzata, ma rischia di diventare obbligatoria se continuerà la politica dei tagli ai bilanci. Ad esempio, le università di Camerino e Macerata hanno ricevuto un premio economico di 68 milioni di euro dal ministero proprio per il merito acquisito di integrazioni che si sono tradotte in risparmi. Ma le università cercano aiuto anche all'esterno, ovvero nelle forze politiche ed economiche presenti nel territorio. Se Friuli e Trentino possono contare su regioni a Statuto Speciale, più ricche e più autonome, il Veneto dovrà vedersela con il governatore Luca Zaia. I rettori approfondiranno oggi l'esperienza di Trento che ha un accordo privilegiato con la propria Regione, per verificare come possa essere ripetuta. Ma non adranno a batter cassa a Palazzo Balbi. Chiederanno che l'università sia trattata come nella vicina Emilia Romagna, dove la Regione ha creato un assessorato che si occupi soltanto degli atenei, dei loro problemi e delle loro potenzialità. © riproduzione riservata UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 117 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 01/06/2010 02/06/2010 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:79573, tiratura:108314) Alla pace non serve un capro espiatorio David Meghnagì >Segueapag.6 Ridurre a una matrice unica quanto accade a Teheran e a Kabul, a Karachi e nel Sudan meridionale con ciò che accade a Tei Aviv e nei tenitori palestinesi è un'offesa alla ragione e al buon senso. È un atto di diniego di fronte a problemi che abbracciano aree più ampie, dalla questione curda alla tragedia armena, dal problema irrisolto di Cipro al dramma dei copti in Egitto e delle popolazioni animiste e cristiane del Sudan. Per non parlare del conflitto per l'acqua, che può avere conseguenze devastanti, e dell'arbitraria divisione dei confini sanciti dalle potenze coloniali, della mancata definizione di uno statuto di protezione di ciò che resta delle civiltà religiose esistenti prima delle invasioni islamiche. Un milione e mezzo di armeni sono stati uccisi. Tutto questo è avvenuto molto prima che lo Stato d'Israele nascesse. II dolore per la perdita di vite umane non può essere a senso unico. La compassione deve estendersi a tutti. Altrimenti si è dei calcolati cinici, cannibali mascherati che si nutrono delle tragedie altrui e che strumentalmente parlano di pace e fratellanza. Nel dibattito politico sul Vicino Oriente è già accaduto molte volte e continuerà purtroppo ad accadere anche in futuro. Nel rispetto per il dolore delle vite umane, bisogna essere chiari, chiamare le cose per nome. L'azione contro il blocco navale israeliano non era un'azione umanitaria volta a migliorare le condizioni di vita dei palestinesi. Se era questo l'obiettivo dei "pacifisti", vi erano molti altri modi. Chi ha organizzato il viaggio cercava lo scontro e vi si era accuratamente preparato sapendo che avrebbe pagato di più nella guerra mediatica condotta contro Israele. Chi cercava lo scontro fisico vi si era preparato sapendo che se ci scappava il morto, era una "vittoria". I video ormai disponibili su Internet sono chiari. Un soldato è stato gettato in mare. Si può discutere sui modi in cui gli israeliani hanno gestito l'intera operazione. Avrebbero dovuto essere più accorti, mobilitare più forze per controllare meglio la situazione ed evitare di dover rispondere con le armi per difendere la vita. Ma questo è un altro problema. Per essere moralmente e politicamente credibile, chi si oppone al blocco dovrebbe spiegare anche in quale maniera si procederà per evitare che a Gaza si ripeta quanto è già accaduto in Libano dove gli iraniani hanno fatto schierare missili in grado di colpire Haifa e Tei Aviv. Dovrebbe avere l'onestà di riconoscere che a Gaza è al potere un'organizzazione (Hamas) antisemita che ha come programma la distruzione di Israele e che dopo essere giunta al potere ha eliminato ogni forma di dissenso, assassinato e costretto alla fuga gli oppositori. Bisogna spiegare perché i campi agricoli coltivati con cura dagli israeliani, dopo il ritiro sono diventati sterpaglia per volontà di Hamas. Se non si riconosce questo, vuoi dire che si è in malafede e che l'obiettivo non è la composizione politica del conflitto, ma la trasformazione di Israele nel capro espiatorio di tutto ciò che non funziona nel mondo, appunto uno stato paria. Non a caso coloro che chiedono il boicottaggio delle università israeliane, tacciono o sono reticenti quando si tratta di prendere posizione contro la tortura e la violazione dei diritti umani nei principali Stati arabi della regione. Per non parlare dello sfruttamento minorile, dell'oppressione delle donne, del deterioramento delle condizioni di vita delle minoranze eri stiane. Il tentativo di forzare il blocco è stato il frutto di una regia articolata messa in opera da organizzazioni che mettono in discussione il diritto di Israele a esistere, con il sostegno e la compiacenza di Stati che non eccellono certo per il rispetto della democrazia e dei diritti umani dove uno scrittore può essere minacciato di morte per avere scritto un romanzo in cui si ricorda il dolore del popolo armeno. Una breve cronistoria delle ultime settimane potrebbe essere d'aiuto. Dapprima c'è stato il boicottaggio delle università con la moltiplicazione di iniziative per l'interruzione dei rapporti con le università israeliane. Poi è arrivata la campagna per il boicottaggio dei prodotti israeliani, cosa che è già awenu ta impunemente con atti di intimidazione documentati su Yu tube in alcuni supermercati di Parigi. Infine c'è stata l'azione congiunta turco-egiziana alle Nazioni Unite per chiedere a Israele di dichiarare se ha o meno armi nucleari. Tutto questo mentre l'Iran procede rapidamente a dotarsi armamenti nucleari e minaccia Israele di distruzione. Il boicottaggio degli accademici e dei prodotti israeliani non ha avuto successo, ma ha sortito i suoi effetti perversi costringendo chi è vi si oppone a giocare in difesa, UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 118 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'analisi 02/06/2010 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:79573, tiratura:108314) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 119 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato a dover spiegare ciò che dovrebbe essere scontato. Non avere compreso che la campagna per il boicottaggio è parte di una strategia più ampia con attori diversi che giocano in proprio, è stato per gli israeliani un errore politico e culturale. Nel mondo odierno le guerre si combattono su molti fronti diversi. Accanto alla forza militare e alle ragioni della politica, bisogna inventare un modo per comunicare e per spiegare. 03/06/2010 Il Tempo - Lazio nord (tiratura:76264) Onorificenza in Slovacchia al prof. Grego Ancora un importante riconoscimento internazionale al prof. Stefano Grego delegato per le Relazioni Internazionali dell'Università della Tuscia. Questa volta è stata la Slovacchia a riconoscere al docente universitario viterbese un ruolo primario. Alla presenza del Ministro dell'Economia del Governo della Slovacchia e delle massime autorità accademiche, l'Università di Nitra ha conferito al prof. Grego la «Gold Memorable Medal» per la sua attività di cooperazione e il suo contributo nel campo della scienza e della educazione. UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 120 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Università 02/06/2010 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Taranto Pag. 9 (tiratura:63756) • La proiezione nel Mediterraneo, la sua posizione strategica di vicinato con i Paesi che si affacciano sull'altra sponda del Mediteranneo in un processo di sempre più stretta integrazione, il suo Polo universitario da qualificare e rendere più vivace nel rapporto col territorio e da favorire nello sviluppo di un processo di internalizzazione. Risponde anche a questi obiettivi la scelta di Taranto come sede della decima International Conference of Human Rights sul tema«Integration and Neighbourhood politics: new rights and new economies» («Integrazione e politiche di vicinato, nuovi diritti e nuove economie»), organizzata dall'Università di Bari e dall'Università di Warmia e Mazury in Olsztyn (Polonia). Si tratta di un avvenimento di rilievo scientifico che vedrà impegnati cattedratici e studiosi di tutto il mondo in un meeting di due giorni, con inizio domani (ore 16, Salone di Rappresentanza dell'Amministra - zione provinciale), e sviluppo e conclusione il 4 giugno (Nuova Yardinia, previsto un servizio navetta dalla seconda Facoltà di Giurisprudenza di Taranto). E' la prima volta che il convegno sui diritti umani si svolge a Taranto. Le precedenti edizioni si sono svolte in diverse sedi universitarie italiane ed europee. La realizzazione a Taranto dell'evento è stata una scelta voluta personalmente dal prof. Gaetano Dammacco, titolare della Cattedra di Diritto ecclesiastico alla seconda Facoltà di Giurisprudenza dell'Uni - versità di Bari. Sono oltre un centinaio gli iscritti all'evento, una sessantina dei quali terranno la loro relazione nell'ambito di una delle tre sessioni in cui la manifestazione si articolerà. Provenienze più disparate per un convegno che si tiene in lingua inglese e per il quale - dice il prof. Dammacco - pare sia difficile la partecipazione dei relatori attesi dalla Nigeria e dal Pakistan, ai quali non è stato ancora concesso il visto. «Abbiamo portato questo convegno a Taranto - commenta Dammacco perché i temi in discussione sono legati alla sua esistenza nel Mediterraneo. Chiuderemo con l'appello che le politiche degli Stati, sia dell'Unione che del resto del mondo, siano sempre più a protezione dei diritti della persona umana». I temi in discussione spaziano dall'integrazione alla costruzione di un'Europa allargata, dalle politiche di vicinato al ruolo degli Stati, sicurezza, religioni, multiculturalismo, ruolo delle città nella politica di integrazione, cooperazione e conoscenza tra attese e buone pratiche, dialogo interculturale, integrazione e protezione delle minoranze. • Compie cento anni la professoressa Paola Maldari Memmola, pugliese, una grande testimone del nostro tempo, portatrice di straordinarie esperienze culturali anche grazie al suo particolare percorso di formazione. Per oltre 40 anni, la sua vita è stata legata al liceo Battaglini dove è stata docente di Tedesco. Con una cerimonia la «prof» di tantissimi alunni, oggi ormai adulti, sarà festeggiata domani alle 17 nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città. A Venezia, dove dal 1928 al 1932 frequentò l'Uni - versità Ca' Foscari, la signora visse e partecipò alla grande stagione culturale mitteleuropea. Ebbe come docenti il grande latinista Concetto Marchesi, i letterati Maria Pezzè Pascolato, Arturo Pompeati, Adriano Belli, e nel 1930, all'Università di Monaco di Baviera, il grande romanziere Thomas Mann. Queste straordinarie esperienze la portarono ad una conoscenza ampia ed approfondita della letteratura tedesca che esprimeva le più sofferte e moderne tensioni di quegli anni tormentati. Mantenne relazioni epistolari con Hermann Hesse, su cui aveva svolto la sua tesi di laurea, e ha pubblicato un saggio su Federico Hebbel. Dopo aver superato brillantemente il concorso a cattedra di Lingua Tedesca nei licei scientifici, giunse a Taranto nel 1934. Fù presso il liceo Battaglini che conobbe il futuro marito, il prof. Giuseppe Memmola, fondatore insieme ad un gruppo di giovani intellettuali dello stesso liceo tarantino. Conobbe gli anni della guerra e del dopoguerra (il prof. Memmola, rappresentante del Partito d'Azione, fu candidato alla Costituente nel 1946). Rimasta vedova dopo dieci anni di matrimonio, con tre giovanissime figlie, la professoressa Memmola ha continuato a insegnare al Battaglini. Ha avuto rapporti regolari con il Goethe Institut di Roma e ha partecipato a tutti i congressi europei degli insegnanti di lingua e letteratura tedesca. Nel 1959, ha ricevuto dal ministero della Pubblica Istruzione un riconoscimento di merito distinto. Nel 1975 si è ritirata dall'insegnamento, continuando a coltivare, UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 121 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nuovi diritti e nuove economie confronto tra gli studiosi 03/06/2010 La Nazione - Umbria Pag. 25 (tiratura:176177) Nuova sede di Medicina L'Ateneo se ne lava le mani - TERNI - IL PIANO DI ATENEO, fortemente criticato da Comune e Provincia di Terni, scarica sugli enti locali l'attivazione della nuova sede di Medicina. «In proiezione al 2014, sono necessari interventi economici, da parte degli Enti locali, mirati al sostegno del Polo ternano che consentano oltre che l'attuazione dell'offerta formativa, anche la razionalizzazione delle sedi didattiche e in particolare, nel breve termine, la presa in carico della nuova sede per la facoltà di Medicina e Chirurgia - si legge nel programma redatto dal Senato accademico dell'Università di Perugia - , a condizione che i relativi costi di funzionamento e gestione, presuntivamente non inferiori a circa 350mila euro, non gravino sul bilancio dell'Ateneo che allo stato non è in grado di sostenere il relativo onere economico». Quindi l'Università si chiama fuori dal sostenere l'avvio operativo della nuova sede di Medicina, costata decisamente meno di quella inaugurata di recente a Perugia, e che tra un paio di settimane sarà formalmente pronta per partire. Tra quindici giorni il Consorzio per il completamente della sede consegnerà, infatti, la nuova struttura alla «comunione» dei legittimi proprietari: Regione, Provincia e Comune per il 24% ciascuno, Università di Perugia per il 22% e Azienda ospedaliera di Terni per il 6%. L'Ateneo, appunto, ha già fatto sapere che, per scarsità di risorse, non metterà un euro sull'avvio operativo della nuova Medicina. Il rischio che la struttura, almeno al momento, resti una cattedrale nel deserto è purtroppo quanto mai concreto. TRA LE ALTRE MISURE previste dall'Ateneo per il Polo scientifico didattico ternano, «la chiusura delle attività didattiche della facoltà di Scienze della Formazione a Terni per accentrarle tutte presso la sede di Narni, previo accordo con il Comune di Narni», «l'ampliamento delle sede di Pentima per accentrarvi anche le attività didattiche della Facoltà di Economia, disattivando la sede di Collescipoli», «trasferimento nella nuova Medicina della Facoltà di Scienze Politiche, con conseguente disattivazione della sede di San Valentino», oltre al ridimensionamento della stessa Ingegneria. L'8 giugno è stato fissato l'incontro al Miur per definire il riassetto dell' Università in Umbria ma nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Terni ha approvato all'unanimità un durissimo atto d'indirizzo in cui si dice «fermamente intenzionato ad opporsi al drastico intervento di ridimensionamento del Polo universitario di Terni, così come prospettato dal Senato accademico dell'Ateneo. Un intervento che penalizza fortemente il territorio dell'Umbria meridionale e lascia presagire un pericoloso disimpegno dell'Università di Perugia nei confronti del nostro capoluogo, riportando la situazione universitaria ternana indietro di venti anni». L'assise municipale chiede quindi al sindaco e alla giunta «di rappresentare la profonda indignazione e la delusione per il documento redatto dall'Università di Perugia». UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 122 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PIANO SPESE DI GESTIONE SCARICATE SUGLI ENTI LOCALI 03/06/2010 Famiglia Cristiana - N.23 - 6 giugno 2010 Pag. 138 (diffusione:587400, tiratura:685739) Libera Università di Bolzano Un' Università dove parlare con i professori non sia una missione impossibile, studiare sia un'impresa condivisa e si parlino più lingue? Alla LUB programmi europei, più lingue di studio e vicinanza al mondo del lavoro. Facoltà di Scienze e Tecnologie Sostenibilità, arco alpino ed efficienza energetica. Sono le parole d'ordine che guidano lo sviluppo della Facoltà di Scienze e Tecnologie. "Offriamo - racconta il preside di facoltà, prof. Massimo Tagliavini - un corso di laurea in Scienze e Tecnologie agrarie, con un taglio di tipo ambientale ed una laurea in Ingegneria logistica e della Produzione, che prevede e favorisce l'inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, grazie al progetto Studenti in attività". A partire dal ottobre, inoltre, partirà una laurea magistrale in frutticoltura, in collaborazione con le Università di Lubiana e Brno. Ciò è sinonimo di internazionalità, che del resto caratterizza l'Ateneo di Bolzano, sia per la presenza di docenti provenienti in gran parte dall'estero sia per i corsi che si tengono in tre lingue (italiano, inglese e tedesco). "Una nostra peculiarità - prosegue Tagliavini - è l'approccio di tipo interdisciplinare. Attualmente ci stiamo muovendo su cinque direttrici. Spaziamo dalle energie rinnovabili, con un occhio di riguardo per le biomasse, passando per la componente agrario-ambientale. Non dimentichiamo, poi, l'efficienza energetica legata ai cambia-menti climatici, l'innovazione di prodotto e processo per approdare, in definitiva, al settore inerente la qualità della vita". La curiosità e la creatività richieste agli studenti sono stimolate anche dalla presenza di un corpo docente internazionale: gli studenti sono immersi in un mondo culturale variegato e acquisiscono così una maggiore elasticità di analisi e approccio ai problemi. La Facoltà di Scienze e Tecnologie pone grande attenzione nella valutazione dell'operato del corpo docente. "Per il futuro - conclude Tagliavini - vogliamo consolidarci ulteriormente e fare dell'interdisciplinarità sempre più la nostra forza. Siamo ben radicati sul territorio, lavoriamo sia con gli enti che fanno ricerca sia con le aziende e il terziario, e ci muoviamo nel panorama internazionale forti del nostro modello didattico trilingue". Studenti in attività Non si tratta solo di un adattamento degli orari delle lezioni alle esigenze degli studenti lavoratori, ma di una reale integrazione di studio e lavoro, possibile per gli studenti di Ingegne- * ' ria logistica e della produzione e di Scienze e Ingegneria dell'Informazione. Il programma si svolge in collaborazione con Assoimprenditori e offre allo studente la possibilità di alternare periodi di studio all'Università a periodi di lavoro in azienda; in entrambi i momenti la sua partecipazione al programma viene monitorata da un tutor. Il lavoro viene remunerato dall'azienda tenendo conto delle competenze che il partecipante acquisisce strada facendo. In questo modo si offre agli studenti la possibilità di finanziarsi almeno in parte lo studio. "Abbiamo ottime prospettive per i! nostro futuro - spiega Gianluca Farina di Trento, laureato in Ingegneria logistica e della Produzione con il programma Studenti in attività - garantite sia dai quattro anni di esperienza lavorativa sia dalla possibilità di rimanere all'interno di un'azienda che, grazie alla collaborazione con l'Università di Bolzano, ha deciso di investire su ognuno di noi". Facoltà di Scienze e Tecnologie , informatiche "Noi gestiamo l'innoI vazione e lo facciamo meglio degli altri. E grazie al nostro corso trilingue mandiamo i nostri laureati in giro per il mondo", parola I di Giancarlo Succi, preside della Facoltà di Scienze e Tecno1 logie informatiche, caratterizzata da leL zioni prevalentemente in inglese ed un E piano di studi che fa dell'informatica una scienza a tutto campo, capace di entrare in relazione con altri ambiti del i sapere. Il sistema didattico stimola gli studenti a sviluppare un approccio rivolto alla soluzione di problemi, grazie : ad una forte collaborazione con aziende del settore. Proprio questo contatto diretto con il mondo del lavoro permette di sviluppare una pluralità di competenze: c'è chi si focalizza sullo sviluppo delle tecnologie e chi si concentra sul management. I primi sviluppano idee innovative per migliorare la qualità della vita. "Un esempio può essere l'invenzione del cellulare: 15 anni fa non lo aveva nessuno, oggi ci si guardano i film", spiega ancora Succi. I secondi, attirati dalla carriera manageriale, trovano nelle proprie competenze tecnologiche e nella capacità di seguire i processi di produzione un'ottima base per lo sviluppo del lavoro. "Molti tra i più grandi manager del mondo sono UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 123 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Informazione pubblicitaria 03/06/2010 Famiglia Cristiana - N.23 - 6 giugno 2010 Pag. 138 (diffusione:587400, tiratura:685739) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 124 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ingegneri informatici", sottolinea Succi. La Facoltà offre anche un corso di laurea magistrale in Informatica. Con Erasmus Mundus i più ambiziosi possono conseguire una "laurea specialistica europea", ovvero ottenere un doppio titolo in cooperazionc con le migliori università internazionali. _ 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Pag. 5 (diffusione:75240, tiratura:224000) Precari verso il blocco dei corsi Ipotesi di sciopero nel nuovo anno accademico - A rischio il 40% della didattica Andrea Fasulo Francesca, come tanti suoi colleghi, è arrivata tardi a pensare di potersi formare una famiglia. Ora ha tre figli, e sente di aver raggiunto una posizione tutto sommato privilegiata. Con la conferma a ricercatrice di ruolo arrivata dopo il concorso un paio di anni fa, non vede più l'ombra della precarietà incombere sulla testa. Ma è normale, per chi come lei ha deciso di intraprendere la carriera universitaria, pensare di potersi "sistemare" a 35 o 40 anni. Francesca Limena, ricercatrice di Diritto del Lavoro, fa parte di questa schiera di lavoratori del settore pubblico che ai più risulta invisibile, a meno che non si sia studenti. In Veneto i ricercatori sono circa 8mila: a Padova quelli strutturati (cioè a tempo indeterminato) sono 917, mentre i non strutturati (assegnisti, dottorandi, borsisti) superano quota 5200. A Verona, con diverse proporzioni, il trend è lo stesso: 364 gli strutturati, 1219 gli altri; a Venezia 181 i primi, 231 i secondi. È da questi laboratori e da queste aule che passa buona parte della scommessa su innovazione, ricerca e formazione superiore su cui puntare per il rilancio del Sistema Paese. E come nel resto d'Italia, anche in Veneto passa in queste settimane la protesta del mondo della ricerca contro il disegno di legge Gelmini sulla riforma dell'università. Una settimana di mobilitazione ha già coinvolto gli atenei con occupazioni simboliche dei rettorati e assemblee, e altre manifestazioni si preannunciano per i prossimi giorni. Se il ministro dell'Istruzione ribadisce di voler rendere più moderna l'università italiana, di voler puntare sul merito ed eliminare sprechi e priviliegi, i ricercatori vedono il ddl come una minaccia al futuro della ricerca. Ed ora si dicono pronti a ritirare la loro disponibilità a ricoprire gli incarichi di docenza per il prossimo anno accademico come forma estrema di protesta. Attività che resta, per le ore eccedenti quelle obbligatorie, ancora su base volontaria. Considerando che pesano su circa il 40% della didattica, vorrebbe dire la paralisi. È il sistema del 3+3, in particolare, che viene messo sotto accusa. In pratica il ricercatore verrebbe assunto per 3 anni e confermato al massimo per altri 3: al termine del periodo o diventa professore associato (la seconda fascia di docenza dopo l'ordinario) o va a casa. «In questo modo scompare la figura del ricercatore a tempo indeterminato e resta solo quello precario. Si precarizza la ricerca» dicono. E poi il mancato riconoscimento della funzione docente agli attuali ricercatori, che ormai svolgono attività didattica come e più degli ordinari. Ma senza gli stessi riconoscimenti in termini economici e di rappresentanza all'interno degli organi accademici. «La nostra figura a tempo indeterminato è destinata ad andare ad esaurimento» dice Francesca Limena. Anche per lei, dopo la laurea in giurisprudenza, 8 anni di precariato («meno di tanti altri»), tra dottorati e post-dottorati, borse di studio, assegni di ricerca, periodi di vero e proprio volontariato. «Se il nuovo ricercatore a tempo determinato dovrà comunque svolgere attività didattica chi si occuperà della ricerca? Oltretutto il taglio consistente dei finanziamenti renderebbe incerta la stabilizzazione per gran parte di loro». «E la meritocrazia di cui parla il ministro diventerebbe una guerra tra poveri, anche perchè mancano criteri chiari su come verrebbe valutato il ricercatore al termine dei 6 anni» aggiunge Luca Basso, ricercatore di Filosofia della Politica entrato a ruolo dopo 10 anni di precariato. A Padova hanno consegnato simbolicamente al rettore Giuseppe Zaccaria le biciclette all'insegna dello slogan "Siamo stanchi di pedalare". Incassando l'appoggio dello stesso rettore: «Si tratta di una partita rilevante, della difesa di un'intera generazione - ha scandito Zaccaria al microfono di fronte alla platea -. Non possiamo accettare una simile logica di precarizzazione. Il paese non si può permettere di perdere un patrimonio intellettuale così rilevante». «Il mio impegno personale è comunque garantito in tutte le sedi - ha concluso il rettore -. Voglio avviare una campagna bipartisan di sensibilizzazione tra tutti i parlamentari padovani». A Verona negli stessi giorni si occupavano simbolicamente le scale del Rettorato. «Nelle 4 facoltà che si sono mobilitate abbiamo avuto l'adesione di 118 ricercatori su 147» spiega Flavia Guzzo, della Facoltà di UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 125 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato UNIVERSITÀ I RICERCATORI VENETI CONTRO IL DDL GELMINI 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Pag. 5 (diffusione:75240, tiratura:224000) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 126 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Scienze matematice, fisiche e naturali. «Se fermassimo tutti la didattica nella nostra facoltà rimarrebbero scoperte 1.100 ore di lezione, qualcosa come 34 corsi, tra i quali alcuni obbligatori». Agli effetti delle legge Gelmini si sommerebbero poi quelli della Finanziaria appena approvata in sede di Consiglio dei Ministri: il blocco degli stipendi vorrebbe dire una perdita secca del 32% sulla retribuzione dei prossimi 4 anni. E si parla di stipendi che partono da 1.200 euro al mese. A Venezia 29 ricercatori su 32 della Facoltà di Lettere e Filosofia si sono detti pronti a sospendere le lezioni. Così come a Scienze e a Lingue Straniere: «Il blocco del turn-over contenuto nella manovra economica metterebbe a repentaglio 12mila posti nei prossimi 4 anni in tutta Italia» sottolinea Romana Frattini, ricercatrice di Fisica a Ca' Foscari e tra i coordinatori della protesta. Protesta che si annuncia ancora lunga: «Speriamo che si accorgano che l'università non è uno spreco, ma una risorsa». © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe Zaccaria Si tratta di una partita rilevante, della difesa di un'intera generazione. Non possiamo accettare una simile logica di precarizzazione. Il mio impegno personale è quello di avviare una campagna bipartisan di sensibilizzazione tra tutti i parlamentari padovani foto="/immagini/milano/photo/208/12/4/20100602/p5a1_redazok.jpg" XY="162 108" Croprect="58 0 115 67" Luca Basso La scomparsa della figura del ricercatore a tempo indeterminato e la meritocrazia di cui parla il ministro Gelmini diventerebbe una guerra tra poveri, anche perché mancano criteri chiari su come verrebbe valutato il ricercatore al termine dei sei anni, tetto massimo per il precariato foto="/immagini/milano/photo/208/12/4/20100602/p5a2_redazok.jpg" XY="283 213" Croprect="51 15 203 194" Flavia Guzzo A Verona durante la recente protesta nazionale abbiamo registrato l'adesione di 118 ricercatori su 147. Se fermassimo tutti la didattica dal prossimo anno accademico rimarrebbero scoperte in una sola facoltà 1.100 ore di lezione, qualcosa come 34 corsi tra i quali alcuni obbligatori foto="/immagini/milano/photo/208/12/4/20100602/p5a3_redazok.jpg" XY="135 153" Croprect="8 2 135 153" Romana Frattini Il blocco del turnover contenuto nella manovra economica del governo metterebbe a repentaglio 12mila posti di lavoro nei prossimi quattro anni in tutta Italia. Speriamo si accorgano che l'università non è uno spreco ma una risorsa e che la ricerca non si precarizza foto="/immagini/milano/photo/208/12/4/20100602/p5a4_redazok.jpg" XY="134 142" Croprect="26 0 121 111" I NUMERI 917 A Padova I ricercatori strutturati. Sono invece 5.200 quelli non strutturati (dottorandi, borsisti, assegnisti) 364 A Verona I ricercatori strutturati. Quelli non strutturati sono 1.219 181 A Venezia I ricercatori strutturati. Mentre quelli non strutturati sono 230 24mila In Italia I ricercatori strutturati 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - NordEst Pag. 5 (diffusione:75240, tiratura:224000) UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 127 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nelle università italiane 8-10 Anni La media della durata di precariato dei laureati che decidono di intraprendere la ricerca universitaria 40% I corsi La percentuale degli insegnamenti mediamente sono ricoperti da ricercatori 1.200 euro La paga Lo stipendio iniziale di un ricercatore appena assunto a tempo indeterminato. Il blocco degli stipendi appena approvato dal Consiglio dei ministri significherebbe una perdita del 32% sulla retribuzione dei prossimi quattro anni 29 Lettere e Filosofia I ricercatori di Ca' Foscari (sul totale di 32) pronti a sospendere le lezioni a partire dal prossimo anno accademico 3+3 Sistema contestato Il ricercatore verrebbe assunto per tre anni e confermato al massimo per altri tre Foto: Consegna delle biciclette. Alcuni momenti della protesta messa in atto nei giorni scorsi dai ricercatori dell'ateneo di Padova 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 8 L'authority alimentare dell'Expo potrebbe dare un futuro alla città di Mario Caldonazzo Un'azione sinergica , una condivisione di obiettivi che veda insieme enti territoriali, associazioni di categoria e sindacati per il rilancio dell'economia cremonese. Sono questi gli obiettivi che il progetto "Cremona al Futuro" vuole raggiungere. Questa iniziativa promossa dall'Associazione industriali di Cremona vede alcune priorità improrogabili necessarie per sostenere la crescita della provincia. Sono 6 le aree nelle quali concentrare sforzi e le poche risorse economiche disponibili: sviluppo economico, sviluppo infrastrutturale, marketing territoriale, formazione ed università, Expo 2015 e Cremona città della musica . Rafforzare i comparti produttivi principali, metalmeccanico e agroalimentare, attraverso una pianificazione locale che stimoli processi aggregativi ed una sempre più ampia patrimonializzazione delle imprese sono i punti di partenza. La strada potrebbe essere quella di utilizzare bond territoriali ma anche quella di costituire un fondo di private equity che intervenga a dare ossigeno ai bilanci delle aziende. Come sul fronte economico anche sul fronte infrastrutturale occorre vincere dei gap storici. Interrompere quindi l'isolamento nei collegamenti dando finalmente attuazione alle opere tanto agognate: la CremonaMantova, la Ti-Bre, la Brebemi nonché immaginare un piano per la navigazione del fiume Po. Cremona potrebbe aspirare ad essere un hub fluviale sulla direttrice Milano-Marghera, strategico per una perfetta intermodalità e per la movimentazione di merci ma anche di passeggeri. È necessario ridisegnare la cartina delle aree produttive del territorio, oggi troppo numerose, troppo piccole e dispersive, preferendo soluzioni di accorpamenti. Superfici dunque sovracomunali, più attrezzate e più interessanti per quelle aziende che volessero scegliere Cremona come base logistica. La capacità attrattiva del territorio va dunque costruita con un piano di marketing territoriale che invogli la localizzazione dalle altre province contando su idonei pacchetti incentivanti e semplificazioni burocratiche. Le opportunità del territorio devono inoltre essere garantite anche da un sistema scolastico ed universitario di forte richiamo. Per queste ragioni il patrimonio formativo locale va accresciuto ancora di più di qualità e di dotazioni strutturali. E su Expo 2015 Cremona può aspirare a molto. Ritengo che il tema della manifestazione sull'"alimentazione", per le nostre connotazioni economiche e territoriali legate all'agricoltura, possa vedere riservato alla nostra provincia un ruolo di primo piano. Disponiamo di università, centri di ricerca, laboratori di eccellenza che possono farci candidare come sede di una Agenzia agroalimentare lombarda, un soggetto che possa intervenire a livello formativo e di certificazione su tematiche legate alla sicurezza alimentare, alla nutrizione ed alla cura degli alimenti. Per l'Expo vorremmo inoltre accreditarci anche come sede di un Master internazionale destinato ad accogliere rappresentanti di paesi in via di sviluppo, nonché per ospitare manifestazioni di settore grazie alla presenza del secondo polo fieristico lombardo. Da ultimo la nostra riflessione progettuale va al rilancio del nostro capoluogo, puntando su Cremona Città della Musica. La funzione della musica, della storia degli strumenti musicali, degli artisti nati e vissuti e che hanno fatto scuola nei settori della liuteria sono per noi le fondamenta dalle quali va costruita l'immagine di una città che può offrire molto a chi viene in visita, a chi cerca cultura, a chi vuole fare formazione in questi ambiti. Cremona a breve si doterà del primo Museo del violino che potrà così attirare , insieme al celebre teatro Ponchielli, tutti gli appassionati del genere e soprattutto dei grandi eventi musicali. Presidente di Confindustria Cremona © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROGETTO Manifesto programmatico. Il presidente di Confindustria Cremona Mario Caldonazzo lancia il progetto «Cremona al Futuro» coinvolgendo enti territoriali, associazioi di categoria e sindacati per il rilancio UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 128 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Priorità. Il presidente di Confindustria Cremona: sei mosse strategiche per rilanciare il territorio 02/06/2010 Il Sole 24 Ore - Lombardia Pag. 8 UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 129 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato dell'economia locale. Sei le aree nelle quali, secondo Confindustria, si devono concentrare gli sforzi e le risorse disponibili: sviluppo economico, sviluppo infrastrutturale (con riferimento in particolare all'autostrada Cremona-Mantova, alla Ti-Bre e alla Brebemi) marketing territoriale, formazione ed università, Expo 2015 (con una candidatura ufficiale a sede dell'authority regionale per la sicurezza agroalimentare) e Cremona città della musica Foto: Alla guida delle imprese. Il presidente di Confindustria Cremona, Mario Caldonazzo 03/06/2010 Sette - N.22 - 3 giugno 2010 Pag. 9 LA SOLITUDINE DEI RICERCATORI IL LAMENTO DI CHI LAVORA DA PRECARIO NELLE UNIVERSITÀ . E QUELLO DI CHI VEDE IMPOVERIRSI IL "SISTEMA ITALIA". PIÙ UNA RIFLESSIONE SULLA PROPOSTA DI TRE MESI DI PAUSA ESTIVA PER LE SCUOLE E SUL CATTIVO USO DELLA VIRGOLA Caro Beppe, che il futuro dell'Università appartenga a chi ci lavora e ci studia, e verosimilmente ci lavorerà e ci studierà, parrebbe cosa ovvia. Chi ha esperienza degli ingranaggi del sistema ne conosce i difetti, sì; ma conosce anche gli sforzi che si fanno per superare ostacoli burocratici, ristrettezze economiche, ambiguità dei criteri di selezione e progressione della carriera, nonché un clima culturale ostile all'idea di università come bene pubblico. E invece appare evidente che le decisioni verranno prese sopra le nostre teste. È questo il punto fondamentale della protesta dei ricercatori. Il ddl Gelmini colpisce le fasce meno tutelate del sistema (i ricercatori strutturati e no); e ha come scopo di estromettere la ricerca dall'università pubblica, rendendo quest'ultima un super-liceo sottofinanziato, buono solo per chi non ha i soldi per pagarsi un'università privata. Valentina Pisanty Grazie della lettera, che ho dovuto riassumere per motivi di spazio (il testo completo domani su "Italians"/Corriere.it). Capisco il disagio di voi ricercatori. Per anni avete svolto, in cambio di pochi soldi e molte promesse, mansioni che non vi competevano - docenze, esami, esercitazioni ecc. - mentre troppi professori si facevano gli affari loro (consulenze, studi professionali, libri e convegni). Ora scoprite di dover passare un concorso, oppure a casa. Considerata la reputazione dei concorsi universitari, c'è da preoccuparsi. Hai ragione anche quando parli di "clima culturale ostile all'idea di università come bene pubblico". Ma sapendo questo, Valentina, perché non vi siete battuti per cancellare lo scandalo dei concorsi truccati (scusa, guidati)? Perché non avete denunciato gli ordinariFantomas, pronti a spostare lezioni ed esami ma non a ricevere gli studenti? I bravi e gli onesti - come te, posso dirlo perché ci conosciamo - hanno preferito far bene il proprio lavoro, mentre intorno il sistema crollava. Anche in questa vicenda c'è stata poca comunicazione: un italiano su mille (forse) sa cosa sta accadendo ai ricercatori. È inevitabile che oggi vi sentiate soli. Certo, non è giusto. Ecco perché ti rispondo qui, Valentina. Ma è una goccia di attenzione in un mare di indifferenza. IL MERCATO CINESE È ANCORA LONTANO Caro Beppe, hanno (abbiamo?) depauperato il sistema Italia, spostando sempre più la produzione all'estero "dove costava poco", senza quelle leggi di tutela dei lavoratori che hanno contribuito ad alzare il costo del lavoro in Italia. Ora ci ritroviamo con meno fabbriche, salari appesantiti da tasse e balzelli, prezzi alti. Mi chiedo quando scoppierà la pentola a pressione. Qui a Hong Kong i "mainland Chinese" (cinesi di terraferma) arrivano con pacchi di contanti, svuotano i vari LV, Gucci, Dior, YSL e Prada, e tornano in patria tutti fieri. Burberry a Hong Kong ha lo stesso numero di clienti di un Lidl in Veneto. Vanni Martignago martignagovAT@ alice.it La speranza era che la Cina diventasse un mercato ma - al di là di alcuni prodotti, tra cui i beni di lusso - non sta accadendo. Non credo però che il protezionismo fosse una soluzione, come invece lascia intendere Edoardo Nesi nel suo bel libro sul tessile di Prato ( Storia della mia gente , Bompiani). Nemmeno mi faccio illusioni sul patriottismo degli importatori e dei consumatori (avanti, chi rinuncia alla stampante a 49 euro?). Le strade - chiedo scusa per la semplificazione - mi sembrano tre: puntare sulla qualità e l'innovazione, come fanno i tedeschi e (in parte) gli americani, perché sul prezzo non c'è partita; controllare quello che importiamo (attenzione ai prodotti alimentari, lotta al lavoro minorile ecc.); chiedere reciprocità. I cinesi sono bravissimi a usare le regole esistenti per ottenere ciò che vogliono. Facciamolo anche noi. VACANZE LUNGHE? NO, GRAZIE Ciao Beppe, ho sentito su RMC che sei contrario all'allungamento delle vacanze per gli studenti. Posso capire gli sconvolgimenti di chi non sa dove piazzare i figli, ma mi chiedo come facevano i nostri genitori, quarant'anni fa, quando si tornava a scuola il 1° ottobre? Probabilmente erano meno preoccupati. Si andava da amici con mamma casalinga, dai nonni, nei cortili e negli oratori. Insomma, ci si inventava qualcosa: quello che gli italiani non sanno più fare. Stefano Rossetti [email protected] Be', se c'è una cosa che in Italia sappiamo ancora fare è inventarci qualcosa - in tutti i campi, anche quando non dovremmo. Negli anni '60 le donne UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 130 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ITALIANS LAPOSTADIBEPPESEVERGNINISCRIVETEAWWW.CORRIERE.IT/ITALIANS 03/06/2010 Sette - N.22 - 3 giugno 2010 Pag. 9 UNIVERSITA - Rassegna Stampa 03/06/2010 131 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato lavoravano in casa; ora molte hanno un impiego fuori. Negli oratori c'erano i preti - oggi, dove sono? Le città e le strade erano più libere e sicure per i bambini. Confermo, quindi: l'idea di tornare a scuola il 1° ottobre per aiutare il turismo! - mi sembra sballata e anacronistica. Tre mesi e mezzo di vacanza? Perché allora non facciamo il ponte, e torniamo in classe dopo Natale? DI CAV CE NE BASTA UNO Caro Beppe, perché in Italia sono rimasti in pochi a usare correttamente la virgola? Non mi riferisco soltanto alle e-mail, ma a ciò che leggo nei quotidiani. Quelli che piazzano le virgole nei punti giusti si contano sulla punta delle dita. Firme importanti delle più prestigiose testate si ostinano a mettere la virgola fra il soggetto e il verbo. Si può fare qualcosa? Che dici, creiamo un Comitato Abusi Virgole? Simone Ceccarelli simone. [email protected] CAV? Non ne basta uno?
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