rassegna stampa - Rugby Rovigo Delta
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RASSEGNA STAMPA Lunedì 24 febbraio 2014 Rassegna del 24 febbraio 2014 RABODIRECT-PRO12 Il Gazzettino 30 I LEONI RITROVANO GLI ARTIGLI Ennio Grosso 1 Ivan Malfatto 3 A. S. 4 FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY Il Gazzettino 30 DOGI, È GIÀ PRONTO IL MARCHIO MENAPACE: «SAREBBE UN SOGNO» RABODIRECT-PRO12 Il Gazzettino Di Rovigo 1, 24 VAN NIEKERK E LUBIAN GIOCANO CON IL BENETTON SUPER10 La Voce Di Rovigo 19 IL CALVISANO BATTE IL PETRARCA PADOVA E SI RIAVVICINA ALLA VEA FEMI CZ 5 SEGNALAZIONI La Voce Di Rovigo 16 INSERZIONE: IL RUGBY DIVENTA... UN ALBUM DI FIGURINE! 6 RABODIRECT-PRO12 Tribuna Di Treviso 30 BENETTON, UN PUNTO D'ORGOGLIO Silvano Focarelli 7 A. P. 10 FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY Tribuna Di Treviso 30 I DOGI AUTONOMI A QUOTA «FEDERALE»? II VENETO CI PROVA PR012 II Benetton tiene testa all'Ulster e strappa il bonus I Leoniritrovanogli artigli Un Benetton che alla vittoria c'è andato comunque vicino, costringendo i nord irlandesi ad un ultimo quarto d'ora di sofferenza per difendere i 2 punti di vantaggio. Benetton che ha giocato il finale cercando il piazzato, o magari il drop della disperazione, così come la Scozia sabato contro l'Italia; un'attesa vana, però, perché l'Ulster è stato bravo a rintuzzare gli attacchi trevigiani e riportare il Benetton a giocare nella sua metà. Così, quando il piazzato è arrivato, la distanza era proibitiva. Benetton che ha avuto una mischia superlativa, che ha costretto spesso il pack irlandese a retrocedere o a rifugiarsi nel calcio di punizione. Emblematiche le prime 3 mischie ordinate: tre calci contro l'Ulster. Non così pulito, invece, il rifornimento da ZEBRE STESE Ennio Grosso TREVISO Ancora una sconfitta per il Benetton, battuto dall'Ulster 12-14. Stavolta, però, la squadra trevigiana non può essere imputata di scarso impegno o atteggiamento negativo. Spirito, voglia e attitudine non sono mancati alla squadra trevigiana, incapace di portare a casa la vittoria ma che ha fatto fino in fondo la propria parte, tenendo testa e rispondendo colpo su colpo all'Ulster, tanto bisognoso di punti e che a Treviso è venuto per fare la parte del protagonista. Se in Heineken Cup il XV di Anscombe è l'unico ad essere arrivato ai quarti di finale imbattuto, in Prol2 non può dormire sonni tranauilli e un posto nei playoff non è ancora certo di poterlo conquistare. La risposta che Marius Goosen si attendeva è dunque arrivata. "Avevo chiesto prova orgogliosa e attitudine diversa - ha detto il tecnico a fine gara - e i ragazzi hanno dato una risposta positiva. Più ancora della vittoria volevo una prestazione dignitosa che potesse cancellare la partita di Swansea e questa è arrivata". GOOSEN « Risposta sul piano dell'orgoglio» Mischia super, touche incerta RABODIRECT-PRO12 // Connacht passa a Parma: conti chiusi già nelprimo tempo touche, in particolare nel primo tempo. Benetton che ha subito due mete, la prima con il tipo di gioco che maggiormente predilige la squadra nord irlandese, con penetrazione tra i centri di Cave che dopo un primo tentativo andato a vuoto (salvataggio di Andrea Bacchin, uno dei 7 Permit Player) ha avuto maggior fortuna nel successivo. La seconda meta è arrivata dopo un buon contrattacco dell'Ulster e Diack abile Pag. 1 poi a cambiare direzione di corsa. Il Benetton, dal suo canto, ha prodotto una buona mole di gioco rendendosi però poche volte veramente pericoloso, ha comunque costretto l'Ulster a rifugiarsi spesso nel calcio e Berquist ne ha approfittato per tenere i suoi a stretto contatto. Alla fine il Benetton si è dovuto accontentare di un punto, che serve per muovere la classifica ma non a mantenere il terz'ultimo posto. • BENETTON-ULSTER 12-14 - Per il Benetton 4 p. (5', 49', 57', 70') di Berquist; per l'Ulster mete di Cave (11'), Diack (52') e 2 tr. (11' e 52') di Pienaar. • ZEBRE KO - A Parma RABODIRECT-PRO12 le Zebre hanno perso la sfida per il cucchiaio di legno del Pro 12 contro il Connacht 19-32. Partita chiusa già dopo il primo tempo (0-22), inutili le mete di Venditti, Vunisa e Van Schalkwik nella ripresa. Per gli irlandesi mete di Ah You, Marmion e Griffin. © riproduzione riservata Pag. 2 PARLA IL PROPRIETARIO Dogi, è già pronto il marchio Menapace: «Sarebbe un sogno» Ivan Malfatto «Se il progetto dei Dogi decollasse davvero e potessimo collaborare sarebbe un sogno». L'auspicio è di Piergiorgio Menapace. Generoso e ruvido pilone del Petrarca (memorabili i duelli con quelli del Rovigo) proprietario dal 2013 del marchio dei Dogi. «La rappresentativa delle società di rugby del Triveneto», come recitano i programmi delle partite di allora. Una squadra che ha caratterizzato vent'anni ruggenti. Fondata nel dicembre 1973, ha giocato 22 partite (15 vittorie) fino al 17 novembre 1993, quando nell'ultima è stata sconfitta 33-23 a Treviso dalle Zebre, altro superclub italiano. Poi i Dogi sono diventati un ricordo (vivo soprattutto nelle vecchie generazioni), un marchio (sportivo-commerciale), un'ipotesi di franchigia (quando l'Italia è entrata in Celtic League, ma non maturano le condizioni, al contrario delle Zebre) e ora una proposta. Fatta dal presidente della Fir Alfredo Gavazzi ai club veneti. Diventerà una realtà? La risposta uscirà dall'incontro che i presidenti di Mogliano, Petrarca, Rovigo, San Dona e Treviso avranno giovedì a Silea nella sede instituzionale del Crv, convocato dal presidente del comitato veneto. Franchigia con budget di 5,5 milioni (70% Fir, 30% club) e controllo tecnico-manageriale federale, come propone Gavazzi? Budget e impegni economici diversi, ma più autonomia gestionale veneta, come potrebbe rilanciare il fronte FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY dei club? Nulla di fatto? Vedremo. Dipende proprio dall'unità di tale fronte. Chi è già pronto a «valutare qualunque proposta ritenuta credibile nel rispetto dei valori storici, sportivi e culturali che il marchio Dogi rappresenta per il movimento del rugby veneto» è proprio Menapace. Il quale spiega come ne è divenuto proprietario, supportato da un gruppo di amici, sborsando qualche decina di migliaia di euro. «Il marchio era di Corrado Dalla Siega e Gianni Franceschini. Il mio ex compagno di squadra Alessandro Giacon ha acquisito il 50% di uno, io il 50% dell'altro e poi il 100%. L'ho depositato alla Camera di Commercio di Padova, tramite uno studio specializzato, privilegiando le classi di merito legate a eventi e merchandising. Con il gruppo ora stiamo valutando il modo migliore di valorizzarlo». Il logo compare già sulle nuove maglie delle selezioni del Crv (quindi federali). La prosecuzione ideale sarebbe proprio la franchigia veneta in Pro 12. Per far riaccendere la leggenda dei Dogi, che arde sotto la cenere da vent'anni. (Approfondimento sul blog "Mondo ovale", Gazzettino.it). Pag. 3 Van Niekerk e Lubian giocano con il Benetton RUGBY Ripresa degli allenamenti alla Vea FemiCz e due atleti in campo col Benetton nel Pro 12 Lubian e Joe 'leoni" contro l'Ulster Edo: «Di solito queste partite le vedo solo in tv, bello confrontarsi con un livello più alto» (A.S.) Ci siete mancati. Bentornati. Fame sem- lombari ora a 45 punti contro i 50 della capolista pre. Viadana vincere". Messaggio semplice e Rovigo. chiaro quello esposto ieri sulla lavagna dello Impegnati invece a Treviso Edoardo Lubian e spogliatoio del "Battaglini". Dopo una settimana Joe Van Niekerk. I due rossoblu hanno giocato di ferie la Vea Femi Cz come permit player Rugby Rovigo è tornanel Benetton. La sfida ta ad allenarsi per il della Rabodirect Pro match di sabato con i 12, disputata contro mantovani. l'Ulster e' terminata 12-14 a favore degli «L'obiettivo e' vinceospiti. Il centro sudare - dice Andrea De fricano e' entrato al 24' Rossi, tecnico rossoblu del secondo tempo so- Dopo la batosta interstituendo l'ex rossoblu na nella finale del troAndrea Pratichetti; al feo Eccellenza, abbia31' ha fatto la sua commo ripreso il cammino parsa il terza linea Lupositivo a Roma, conbian al posto di Votro le Fiamme Oro, in sawi. «È stato bello campionato. Non camconfrontarmi con un biano ambizioni e programmi. Abbiamo deci- BERSAGLIERI LEONI Van Niekerk con la palla ed Edo Lubian a livello elevato per me e il mio fisico - dice so di allenarci oggi (ie- fianco ieri in campo a Trevison (foto Marco Sartori/Benetton) Lubian - È stata un'ocri,ndr) per togliere un po' di ruggine dopo la settimana di stop. Contia- casione straordinaria, ringrazio tutto l'entourage mo su tutti i ragazzi, non ci sono infortunati. Pare per l'esperienza. Di solito queste sono partite che che nel fine settimana sia prevista pioggia. Con il guardo solo alla tv. Aver tenuto testa ad una corazzata come l'Ulster è stata una grande campo pesante imposteremo una gara ad hoc». I tecnici sono poi andati a Padova ad assistere soddisfazione». Joe ed Edo sono i primi due al recupero della undicesima giornata di campio- giocatori rodigini a giocare come permit nel nato contro Calvisano (che Rovigo sfiderà il 15 Benetton. marzo, ndr) terminata 19-29 con 5 punti per i © riproduzione riservata RABODIRECT-PRO12 Pag. 4 RUGBY ECCELLENZA Il match di recupero Il Calvisano batte il Petrarca Padova e si riavvicina alla Vea Femi Cz Petrarca Padova - Cammi Calvisano 19-29 Marcatori: 11 ' m Visentin tr. Haimona (0-7); 24'm Haimona(0-12); 32'm Leso tr Menniti-lppolito (7-12); 41 ' m Jordaan (12-12); st 5' cp Haimona (12-15);1 5' m Himonatr Haimona (12-22); 21 ' m Mbandàtr Haimona (12-29); 28' m Favaro tr Marcato (19-29) Petrarca Padova: Jordaan; Innocenti (11'st Fazzari (24' st Innocenti)), Favaro, Bettin, Rossi (24' st Marcato); Menniti-lppolito, Billot (24' st Francescato); Sarto, Conforti, Targa (cap); Tveraga (9' st Giusti), Middleton; Leso (10' st Staibano), Mercanti), Fazzari (7' st Novak). A disp.: Delfino, Mainardi, Cerioni. Ali.: Moretti-Salvan Cammi Calvisano: De Jager (7'st Violi M.); Bergamo (33'pt Castello), Canavosio, Chiesa, Visentin; Haimona, Griffen; Steyn, Salvetti (27'st Gavazzi), Belardo; Beccaris (1 ' st Hehea), Cavalieri, Violi E. (l'st Lovotti), Ferrara (20'st Mbandà), Panico (1 ' st Romano). A disp.: Andreotti. Ali.: Guidi Arbitro: Rizzo di Ferrara Assistenti di linea: Bertelli di Ferrara e Laurenti di Bologna Cartellini: giallo 11 ' st Staibano (Petrarca Padova), 13' st Novak (Petrarca Padova). Man of the match: Himona di Cammi Calvisano Calciatori: Menniti - Ippolito (Petrarca Padova) cp 0/2, tr 1/2; Haimona (Cammi Calvisano) cp 1/1, tr 3/4 Marcato (Petrarca Padova) tr 1/1 Note: giornata molto soleggiata, assenza di vento, temperatura primaverile, campo in ottime condizioni, 1-1.100 spettatori. Punti conquistati in classifica: Petrarca Padova 0; Cammi Calvisano 5. PADOVA - Nel recupero della undicesima giornata del campionato Eccellenza, il Cammi Calvisano supera il Petrarca Padova per 29-19 e si porta a soli cinque punti dalla capolista Vea Femi Cz Rovigo. Gara tutto sommato in equilibrio nella prima frazione di gioco, con il Calvisano a marcare con Visentin la prima meta dell'incontro per il momentaneo 7-0 (trasformazione di Haimona). Al 24' ancora Haimona centra i pali con u n preciso penalty per il loci parziale. In otto minuti il Petrarca Padova pareggiava il match. E' bravo Leso al 32' a schiacciare l'ovale (Menniti trasformava) e in tempo di recupero l'estremo Joordan porta in parità le squadre (12-12). La seconda frazione di gioco è tutta del Calvisano. Sale in cattedra Haimona che al 5' centra di nuovo i pali da posizione non facile con u n piazzato e al 15' va in meta con una brillante azione personale. Sul 12-22 il Padova cerca la reazione m a lascia spazio alle giocate del Calvisano che chiude il match al 21' con una meta di Mbandà trasformata da Haimona che regala anche il punto aggiuntivo di bonus. Al 28' Favaro segna per i padroni di casa la meta del 19-29 finale. Ecco come si presenta la classifica dopo il recupero di ieri pomeriggio: Vea Femi-Cz Rovigo Delta punti 50; Cammi Calvisano punti 45; Marchiol Mogliano punti 37; Rugby Viadana punti 34; Estra I Cavalieri Prato punti 32; Petrarca Padova punti 23; Fiamme Oro Roma punti 21; M-Three San Dona punti 20; Ima Lazio 1927 punti 12; Unione Rugby Capitolina punti 5; Rugby Reggio punti 1 SUPER10 Pag. 5 da lunedì 3 marzo solo con Rovigo Delta * — VOCe ROVIGO - nuovi] ' Il rugby curiositi ale a Rovigo Ila ì successi .to ai Eccellenza ' la nfima SQUBBM Lo Monti Il liovonlle Il fugbs in Polesine ogni lunedì e giovedì «é$m0®® X^JOURINElTMJ*.COI Malvi fljFEMI-CZ Q EUR0 PAGAS ^ S U » www.lemfct.lt £?- - — • »«T - s i ^ ^ - -« ^ Alba«"" "' T O Y O T A |§U§fe g g j » . R F MOTORS aSASCEOASU» con l'acquisto del quotidiano riceverai una bustina di figurine Suriani.@. „, \. --f^i,.'; 1 .^AZIMUT. Per completare la raccolta puoi acquistare i pacchetti di figurine corri in edicola! Quella che vi presentiamo è una iniziativa unica per Rovigo e il Polesine ed una novità assoluta anche per questo sport, che ancora oggi è ambasciatore delle qualità del nostro territorio. Potete ripercorrere la storia del rugby a Rovigo, trovare i vostri beniamini e le promesse per il futuro, dall'Under 18 ai più piccoli. Tante immagini curiose faranno la gioia degli appassionati. C'è anche un po' di storia, a partire dal grande e celebrato Maci Battaglini, l'atleta che dà il nome al nostro stadio. Per voi che vi trovate fra le mani questo album l'iniziativa "Il Rugby Rovigo diventa... album delle figurine" inizia oggi. Fino a giugno, ogni lunedi e giovedì riceverete in omaggio un pacchetto con cinque figurine insieme ad ogni copia della "Voce di Rovigo", ma per completare prima la raccolta potete acquistarne altri pacchetti in edicola. Ed ora... Buona collezione! Supplemento a La Voce nuova di Rovigo € 0,30 + costo del quotidiano (non vendìbile separatamente} SEGNALAZIONI Pag. 6 Benetton, un punto d'orgoglio Celtic League, non riesce la rimonta sull'Ulster. Ma II bonus premia il cuore dei «leoni» Si parla tanto della prospettiva di rivedere in campo i Dogi: bella, interessante. Facciamo sommessamente notare però che ieri c'era un Benetton che somigliava parecchio alla gloriosa rappresentativa veneta: nei 23 erano presenti giocatori di Treviso, Mogliano, Rovigo e Petrarca: solidarietà regionale. Alla bellezza di sette permit ha infatti dovuto ricorrere coach Marius Goosen per trovarne 23, situazione che non si riscontra in nessun altro campionato (e se anche fosse, si griderebbe allo scandalo). Questo per dare un'idea delle condizioni precarie in cui al Benetton si sta lavorando in queste settimane cosi travagliate. Ne è uscita la classica sconfitta onorevole, che oggi per le note ragioni è il massimo che si possa pretendere. Un punto (quello di bonus) di speranza, per ricominciare: l'Ulster mai ha dato l'impressione di poter maramaldeggiare come avrebbe voluto, anzi il finale l'ha dovuto vivere con addosso una fifa boia. A dieci minuti dala fine, sul 12-14, Treviso è morta con la palla in mano, disperatamente protesa a trovare una scorrettezza avversaria per avere il penalty del sorpasso. Swansea, allora, è una pagina disastrosa (speriamo) già girata: bravi i Leoni a reagire e ricompattarsi, da ieri si può ri- partire con maggiore fiducia. La bella aggressività iniziale trevigiana frutta il primo penalty che però Berquist non converte. Ulster costretto nei 22 e falloso, allora nella seconda opportunità, stavolta centrale, il pelato timbra il 3-0. E' un Benetton animato dalle migliori intenzioni, che ruba la prima touche, gioca ed attacca alla mano, prova ne sia che non c'è mai un calcetto a seguire, ma l'ardore dura poco: la prima volta che gli irlandesi ci provano vanno subito a sfondare con Cave, dopo otto fasi e strenua quanto inutile difesa trevigiana. Evidente l'attuale differenza di incisività ed efficacia tra le due squadre, vedi anche il paio di touche che stavolta sono i biancorossi a rubare. In mischia ordinata comunque si tiene piuttosto bene, anzi al 27' e 34' arrivano due "carrettini" niente male, la buona volontà non manca, scarseggia la qualità, quella che ad esempio fa perdere a Sbaraglini la terza rimessa. Pratichetti salva precedendo Alien in area amica (32'), ma Pienaar calcia due volte direttamente fuori, per dire che pure l'Ulster non è una macchina perfetta. Al 36' Bacchin supera un avversario ma non gli riesce il riciclo nel cuore dei 22 avversari. Il 3-7 della pausa riflette l'orgoglio- sa resistenza di una squadra che sta dando tutto per dimostrare ciò che da troppo tempo non riesce a far vedere. E quando Berquist ad inizio ripresa infila il -1 rinasce una certa speranziella. Ma come nel primo tempo dura troppo poco: Sbaraglini proprio non riesca ad azzeccare una touche e tanti regali alla fine si pagano. La seconda meta è di Diack che si infila troppo agevolmente in una rete difensiva che inizia a smagliarsi. In mischia e rolling maul invece è sempre spettacolo offerto da Treviso, che avanza sistematicamente, soprattutto per il gran lavoro della prima linea. Al 57' ancora Berquist per il -5 e qui il Benetton prova anche a giocarsela, con le dosi di freddezza ed energia che chiaramente stanno calando. Non abbastanza però per impedire a Berquist di infilare il -2. Non si capisce sinceramente dove trovi il Benetton tutto questo fiato e la lucidità, Pavanello e Swanepoel monumentali ma tutti davvero sono ammirevoli, la gara finisce con palla in mano a Treviso, che invano cerca il penalty del sorpasso. Lo trova all'80' ma è a 70 metri: si gioca e finisce senza altri sussulti, con gli applausi sinceri del Monigo, a ringraziare il grande cuore della sua squadra. Silvano Focarelli Decisiva la differenza di incisività e di efficacia nel gioco Treviso non è capace di sfruttare la solidità della mischia. Brillano i permit moglianesi Capitan Antonio Pavanello RABODIRECT-PRO12 Pag. 7 I biancoverdi concludono il match con disperati attacchi ma senza trovare varchi o il fallo avversario per il penalty del possibile sorpasso Coach Mario Goosen A destra Bacchin placca Cave, al centro un break di Van Niekerk A sinistra Swanepoel uomo del match I tre permit ieri hanno brillato in un Benetton «model Dogi» in salsa veneta ULSTER 14 BENETTON TREVISO: B. Williams; Nitoglia, Sgarbi, Bacchili, Pratichetti (st 24' Van Niekerk); Berquist, Semenzato (st 17 Lucchese); Filippucci, Swanepoel, Vosawai (st 31' Lubian); Bernabò (st 9' Van Zyl), Pavanello; Fernandez-Rouyet (st 31' Acosta), Sbaraglini (st 25' Cerato), Muccignat A disposizione Maistri e Cornwell. Allenatore Marius Goosen. ULSTER RUGBY: Payne; Gilroy, Cave, L. Marshall, Alien (st 9' Scholes); Pienaar, P. Marshall; Wilson, Doyle (st 38' McComish), Diack; Stevenson (st 20' McComb), Muller; Lutton, Herring, Court (st 1' Black). A disposizione: Annett, Macklin, Heaney, Andrew. Allenatore Anscombe. - m. Arbitro: Clancy (Irlanda). Marcatori: p.t. 6' c.p. Berquist; 11' m. Cave t. Pienaar; st 8' c.p. Berquist, U' m. Diack t. Pienaar; 17' c.p. Berquist, 33! c.p. Berquist. DIGNITÀ PER Ir Ubi CHE XEC Note: giornata perfetta, campo in ottime condizioni.. Calciatori: Bnetton 4/5 (Berquist piazzati 4/5), Ulster 2/2 (Pienaar trasformazioni 2/2). Punti in classifica: Benetton 1, Ulster 4. Primo tempo 3-7, spettatori 2.720. Uomo del match: Swanepoel (Benetton). RABODIRECT-PRO12 Pag. 8 RABODIRECT-PRO12 Pag. 9 I Dogi autonomi a quota «federale»? II Veneto ci prova A tre giorni dal summit di Silea tutti i nodi sul tappeto Lo scoglio del 51% delle quote. All'orizzonte risorse fresche Meno 3 all'ora x. Giovedì a Silea nella sede del comitato vdeeneto si decide il futuro internazionale del rugby veneto. Il ciclo di Celtic da qui al 2018, vedrà al via i rinati Dogi? Potenziali alterici i presidenti dei 5 club di Celtic e di Eccellenza: Zatta (Benetton), Zambelli (Rovigo), Toffano (Petrarca), Facchini (Marchiol, campione d'Italia in carica), Trevisan (San Dona) e il presidente del comitato veneto, Innocenti. Sul tavolo la proposta dei Dogi federali (30% ai club veneti, 70% alla Fir) o quella indipendente (70% Veneto, 30% Fir). Ecco tutti i nodi. Patti e rapporti. Stavolta i soldi non sono il primo problema. La sfida di Zatta a Gavazzi per la presidenza Fir; i rapporti frizzanti fra Roma e Ghirada; la guerra totale fra Fir e comitato veneto presieduto da Innocenti (l'unico presidente di comitato non invitato al Sei Nazioni, si paga il biglietto); tutto induce a pensare che si dovrà lavorare molto sul piano diplomatico, per impedire che duelli personali e tossine, antiche e nuove, facciano o saltare il banco. «Se parliamo di realtà veneta, mi sta bene. Ma non voglio essere minoranza di nessuno, né della Fir né di Treviso», avverte un presidente. Trevsio però ha già fatto capire che vuole una maggioranza veneta, e non federale. La franchigia. Come struttu- rare i Dogi? La stessa realtà autonoma, se troppo «connotata», rischia di andare al muro contro muro con la Fir. A monte però c'è il patto elettorale veneto, che sin qui ha tenuto. I pontieri, già in moto, auspicano personalità di garanzia (antichi Dogi?). Altra questione staff e management. In caso di franchigia Fir, si parla di Checchinato e Rosolen (manager) e di Casellato (coach). Budget. I Dogi autonomi confdidano di arrivale alla fatidica soglia dei 10 milioni annui: ma la Fir accetterà di stanziarne 4 a una realtà non controllata? i bene informati dicono che potrebbero bastarne 3 Sin qui, il Benetton ne costava circa 8,2; le Zebre 5,5, senza settore giovanile e con alcune spese coperte dalla Fir. L'ipotesi federale di Gavazzi prospetta un budget sui 5,5 milioni, di cui 4 coperti da Roma e 1,5 dai 4 club di Eccellenza. Ma non contemplava il contributo di Treviso, ora disponibile. Sponsor. Luciano Benetton primo azionista e sponsor dei nuovi Dogi? Se lo augurano in molti, anche a Roma. Gavazzi in primis non vuol perdere un imprenditore così innamorato del rugby da averci investito 24 milioni in 4 anni (con la quota parte portata in dote da Zatta). Dicono che i Dogi autonomi avrebbero nuovi sponsor da altre città venete, per non parlare di altri meccanismi, da contributi istitu- FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY zionali o paiaistituzionali, alle associazioni di categoria. Ma sono solo indiscrezioni. Stadi. Gavazzi ha avvertito subito l'Italia tutta. Tre stadi su 4 dove si può giocare la Celtic (escludeva Parma, sede delle Zebre, ndr) sono in Veneto: Treviso, Padova e Rovigo. Dai 6 mila del Monigo ai 10 mila del Plebiscito, passando per i 7 mila del Battaglini. Oddio, Padova ha anche l'Euganeo, e Treviso il calcistico Tenni da (teorici) 8.500 posti. Formula itinerante e bilanciata, fra Celtic e Heineken (14 match a stagione). Marchio Dogi. È la sola certezza: depositario è l'ex pilone petrarchino Giorgio Manapace. Nessuno può prescindere dalla sua titolarità. La leggenda dei Dogi nacque a Trevisonel 1973, artefici Tino Alessandrini e Domenico Brovazzo. La nazionale veneta per anni sfidò squadre, stelle e fuoriclasse semplicemente «marziani» per la stessa nazionale azzurra. (a.p.) Ma la partita si giocherà anche sulla diplomazia nei rapporti tra regione e Gavazzi Un presidente: non voglio essere minoranza., né della Fir né del Benetton Pag. 10 Amerino Zatta scruta l'orizzonte: giovedì il Veneto si pronuncia FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY Pag. 11
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