26 febbraio 2016 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna
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26 febbraio 2016 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Venerdì, 26 febbraio 2016 UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Venerdì, 26 febbraio 2016 Prime Pagine 26/02/2016 Prima Pagina 1 Il Sole 24 Ore 26/02/2016 Prima Pagina 2 Italia Oggi 26/02/2016 Prima Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 26/02/2016 Prima Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 26/02/2016 Prima Pagina 5 La Voce di Romagna Il Resto del Carlino Ravenna 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 6 Centrale dello spaccio in una casa del centro 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 LORENZA MONTANARI Tornano i vecchi mestieri, un barbiere al Pavaglione 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 8 DOMANI CERIMONIA A MASSA IN RICORDO DI DAVIDE VISANI 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 RENZO ROSSI Donato un defibrillatore alla palestra della scuola media 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 28 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 28 11 La coop Zerocento guiderà la gestione dei servizi bibliotecari del... LORENZA MONTANARI Una serata in Collegiata con le canzoni di Ferretti 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29 14 Mezzo secolo di lavanderia A Cotignola la 'Victoria' è storia 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33 16 Al cinema Gulliver serata Tarantino e Morricone 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33 17 'Sogni e bisogni' La commedia di Salemme 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34 18 Al Moderno un jazz Tiger «Sono io la vera voce di Ringo» 12 13 Ciclo di tre seminari 'Fare business online oggi' 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36 9 10 Al liceo verrà proiettato documentario sulla strage alla stazione... 26/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 28 7 FILIPPO DIONISI 19 Corriere di Romagna Ravenna 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 31 Salemme in scena con il suo pene 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 31 Spaghetti western e canzoni Graf, la "voce"di Morricone 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 37 "Un paese che suona" si chiude all' insegna della musica dixieland 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 37 Affidatala gestione della biblioteca alla coop Zerocento fino al 2019 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 37 Droga in casa, arrestato 26/02/2016 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 37 La maratona di Telethon non si ferma La raccolta fondi prosegue stasera... 21 22 24 25 26 27 La Voce di Romagna Ravenna 26/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 3 Il comico Giuseppe Giacobazzi agguanta il premio "Romagnolo Doc" 26/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 24 Cinema L'amore di Hugh Grant sullo schermo di Palazzo Vecchio 26/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 24 La coop Zerocento si aggiudica i servizi bibliotecari 26/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 24 Tiger Dixie Band Al Moderno si chiude "Un paese che suona 26/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 24 Una bella mostra per la maestra 28 29 30 31 32 Pubblica Amministrazione 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6 L' Agenzia prepara il Piano triennale La... 34 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6 ANDREA BIONDI L' Italia digitale agli ultimi posti nella Ue 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 8 MANUELA PERRONE Oneri per 130 milioni in 10 anni 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 26 STEFANIA GIANNINI Semplificazioni e più risorse per rilanciare la ricerca 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 50 GABRIELE FAVA La contrattazione frammentata frena il comparto scuola 26/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 50 ANTONELLO CHERCHIGIANNI TROVATI Pa, «decreti al traguardo in due mesi» 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 46 ANDREA BONGI I dati al 5 marzo 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 52 CLAUDIO FAGGIOTTO Serve fare chiarezza sul rapporto tra lavoratori autonomi e p.a. 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 53 MATTEO BARBERO Controlli interni, questionari da trasmettere entro il 31 maggio 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 57 FRANCESCO CERISANO Riforma p.a., tocca ai dirigenti 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 57 MATTEO BARBERO Le scadenze del Dup non sono perentorie 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 58 MATTEO BARBERO Pareggio, vanno indicati gli spazi da cedere 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 58 SERGIO TROVATO Tributi locali, blocco assoluto 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 59 CESARE CAVA Fisco locale in cerca di stabilità 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 61 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 61 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 61 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Appalti, aggregazioni nella p.a. 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 62 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 62 53 56 58 59 63 71 75 Gare e servizi analoghi 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 63 76 Aiuti all' area adriatica Friuli, fondi alle scuole 52 73 Centrali di committenza libere da capitali privati 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 63 48 69 L' orgoglio dei mini enti Conto termico, via alla riforma 46 67 Dal Piemonte alla Calabria i sindaci stanno con l' Anpci 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 63 44 66 Biglio incontra Costa 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 62 42 61 Referendum solo ex ante 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 60 40 55 Vendola ha fatto il furbo sulle stabilizzazioni 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 58 38 50 Codice dei contratti da rivedere 26/02/2016 Italia Oggi Pagina 57 36 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI 77 79 26 febbraio 2016 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 26 febbraio 2016 Italia Oggi Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 26 febbraio 2016 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 26 febbraio 2016 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 26 febbraio 2016 La Voce di Romagna Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 26 febbraio 2016 Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna IN MANETTE Centrale dello spaccio in una casa del centro LA SUA abitazione, a Bagnacavallo, era una vera e propria centrale dello spaccio. Qui, l' altro pomeriggio, i poliziotti della Squadra mobile sezione antidroga unitamente ai colleghi del commissariato di Lugo ufficio anticrimine hanno trovato oltre 40 grammi di cocaina e alcuni panetti di hashish per un peso complessivo di circa 800 grammi, materiale per il confezionamento delle dosi ed una ingente somma di denaro pari a 4.130 euro, suddivisa in banconote di vario taglio. E persino una sorta di libro mastro con i conti della propria attività. In manette è così finito un 33enne marocchino, Bard, Mouhcine, disoccupato e con precedenti specifici, portato in carcere in attesa dell' udienza di convalida. All' interno dell' abitazione era presente anche la sua compagna D.M. , anch' essa cittadina marocchina di anni 37 che veniva indagata in stato di libertà. Il controllo è scattato nell' ambito di una operazione di polizia contro il traffico di stupefacenti. A Bagnacavallo s o n o s t a t i controllati i due cittadini extracomunitari, visti in precedenza uscire da una abitazione del centro storico. L' uomo è stato inizialmente trovato in possesso di una dose di cocaina. Lo stesso, manifestando evidente nervosismo, ha detto di abitare a Lugo, ma la successiva attività d' indagine ha permesso di accertare che il suo attuale domicilio era proprio lo stabile da dove era stato visto uscire. La successiva perquisizione permetteva di capire le motivazioni del suo stato di agitazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 26 febbraio 2016 Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Tornano i vecchi mestieri, un barbiere al Pavaglione CAMBIAMENTI in vista per i negozi del Pavaglione, che così, dopo la riqualificazione del piazzale, cambia in parte volto anche per quanto riguarda la 'cornice commerciale'. La prima novità è il bando emesso dal Comune per l' assegnazione del negozio situato al numero 35 di piazza Mazzini: si tratta dello spazio che per anni ha ospitato le Edizioni Walberti, ora libero e a disposizione di chi vorrà intraprendere un' attività commerciale nel quadriportico. L' assegnazione avverrà tramite asta pubblica, partendo dall' importo base di 10.762 euro di canone d' affitto annuale, con sconti previsti fino all' agosto 2017; il negozio ha una superfiche di 46 metri quadri e il bando scadrà alle 13 del 15 marzo; l' asta si terrà il 16 marzo alle 8.30. Il nuovo negozio potrebbe essere di qualsiasi tipo, dipenderà dall' offerta economica ma anche dalla qualità dell' attività che si intende aprire. Altra novità è lo 'sdoppiamento' del locale che si affaccia su largo della Repubblica e che ora ospita un negozio di calzature per bambini. Su richiesta della gestione del negozio, il locale sarà suddiviso in due parti: una continuerà ad ospitare il negozio di scarpe per i più piccoli, mentre l' altra ospiterà un' attività di barbiere, il che rappresenta una sorta di 'ritorno al passato' e riporta a ciò che il Pavaglione era qualche decennio fa. Si tratta, commenta il sindaco Davide Ranalli, «di una cosa molto positiva, perché segna il ritorno dei 'vecchi mestieri' nel Pavaglione e contribuisce a portare avanti la tradizione storica del quadriportico». In effetti, chi non è più giovanissimo, ricorderà che il barbiere al Pavaglione c' era, all' angolo che si affaccia sull' inizio di via Mazzini. Erano altri tempi, e chi andava a farsi 'barba e capelli' veniva visto attraverso la vetrina. Tornando alle novità, c' è da segnalare la chiusura definitiva della gelateria all' angolo con piazza Trisi e largo Baruzzi: attività apprezzata ma i cui gestori hanno deciso di 'lasciare', quindi, afferma il sindaco, «ci saranno le consuete procedure e verrà emesso un bando anche per assegnare questo locale. Potrebbe anche accadere che qualcun altro decida di aprirvi una nuova gelateria». Nel nuovo assetto del Pavaglione rientra poi un servizio che non è commerciale ma è senz' altro utile: nel lato su largo della Repubblica, un locale diventerà il punto della Polizia Municipale e degli assistenti civici nel centro città. Lorenza Montanari. LORENZA MONTANARI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 26 febbraio 2016 Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna DOMANI CERIMONIA A MASSA IN RICORDO DI DAVIDE VISANI Domani, sabato 27 febbraio, nel 21° anniversario della scomparsa, l' a m m i n i s t r a z i o n e c o m u n a l e d i Massa Lombarda r i c o r d e r à l ' o n o r e v o l e D a v i d e Visani: in programma una cerimonia commemorativa che avrà inizio alle 10.30 al cimitero civico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 26 febbraio 2016 Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna CONSELICE INIZIATIVA DELLA PRO LOCO E DELL' ASSOCIAZIONE 'LA LOCOMOTIVA' DI LAVEZZOLA Donato un defibrillatore alla palestra della scuola media LA PRO LOCO di Conselice ha affiancato l' associazione 'La Locomotiva' di Lavezzola' nell' impegno di formazione di operatori e nell' acquisto di un defibrillatore da donare alla scuola media di Conselice. «La nostra Pro Loco afferma la presidente Marisa Afflitti ha accolto l' invito della associazione 'La Locomotiva' per far sì che varie realtà locali potessero dotarsi di defibrillarori, apparecchiatura salvavita in caso di arresto cardiaco. Abbiamo collaborato assieme anche per l' acquisto e l' attivazione del fibrillatore nella palestra della scuola media, dove sarà a disposizione di studenti e società sportive». Un commento su questo particolare impegno della sua associazione viene dal presidente Nerino Giacometti, presente alla cerimonia di installazione del defibrillatore, asssieme ai rappresentanti della Pro loco e dell' Istituto Comprensivo di Conselice: «Oltre ad aver promosso la formazione di ben 22 operatori, ci stiamo impegnando per dotare di defibrillatori, dopo Lavezzola, Voltana e Conselice, anche San Patrizio, così che questi strumenti fossero distribuiti capillarmente negli istituti scolastici locali». Renzo Rossi. RENZO ROSSI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 26 febbraio 2016 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Al liceo verrà proiettato documentario sulla strage alla stazione di Bologna DOMANI mattina, sabato, l' aula magna del L i c e o d i Lugo o s p i t a u n i n c o n t r o c o n l ' associazione Pereira di Bologna che presenterà agli alunni delle classi quinte il documentario dal titolo 'Un solo errore: la strage alla stazione di Bologna. 2 agosto 1980'. Sono previsti due turni per permettere a tutti gli studenti coinvolti (9 classi) di partecipare all' incontro. L' iniziativa completa un progetto di approfondimento sulla storia contemporanea, con particolare attenzione agli anni '70, caratterizzati, come noto, da un clima di forte conflittualità sociale e da una serie di misteri rimasti irrisolti, come ha sottolineato la professoressa Cinzia Venturoli, dell' Università di Bologna lunedì scorso nella stessa aula magna del Liceo, davanti ad un pubblico di un centinaio di studenti. L' associazione Pereira si occupa della produzione di documentari, reportage materiale audiovisuale su diverse tematiche, cercando di diffondere soprattutto la cultura della solidarietà, della cooperazione e del reciproco rispetto. lu.sca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 26 febbraio 2016 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna MASSA LOMBARDA La coop Zerocento guiderà la gestione dei servizi bibliotecari del Comune LA GESTIONE dei servizi bibliotecari del Comune di Massa Lombarda sono stati affidati al Rti (Raggruppamento temporaneo di imprese) tra Cooperativa Zerocento di Faenza e Open Group soc. coop. di Bologna, per il periodo che va da gennaio 2016 a dicembre 2019. L' affidamento è stato aggiudicato mediante richiesta di offerta sul mercato elettronico della pubblica amministrazione della Regione ed è risultato vincitore lo stesso Rti che ha gestito questi servizi anche nel periodo 20122015. Per lo svolgimento del servizio biblioteca per ragazzi 'Il signor Oreste' è previsto l' utilizzo di una unità di personale e la previsione di due operatori nel ruolo di sostituti (prima era previsto un solo sostituto). Nelle attività di gestione dell' operatore è prevista l' elaborazione grafica dei volantini pubblicitari relativi alle diverse iniziative (letture, laboratori, animazioni, eccetera); nella precedente gestione non era prevista nell' offerta tecnica, anche se effettivamente l' operatrice aveva provveduto di sua iniziativa personale. La Coop Zerocento, impresa capogruppo, si impegna a inviare mensilmente all' Ufficio cultura un report contenente i dati statistici (prestiti, nuovi utenti, catalogazioni, reference) e propone inoltre la rilevazione della soddisfazione degli utenti tramite un questionario. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 26 febbraio 2016 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna STASERA CONCERTO SU 'MAGELLANO E I VIAGGI' Una serata in Collegiata con le canzoni di Ferretti «CON QUESTE canzoni ho voluto parlare del viaggio, inteso non in senso 'turistico' e neppure come viaggio esclusivamente interiore, ma come il percorso che facciamo, o dovremmo fare, quando percepiamo un segnale che ci indica una meta». Così il lughese Guido Ferretti (nella foto) spiega il significato del concerto che si terrà stasera nella chiesa della Collegiata di Lugo, c h e vedrà un folto gruppo di musicisti eseguire i brani di cui Ferretti ha scritto parole e musica. Il concerto, che inizierà alle 21, si intitola 'Magellano. Canzoni di Viaggi e di Stelle'. A riempire la cattedrale lughese di parole e suoni saranno le voci di Nicola Bagnaresi, Stefano Ferri, Federica Guerra, Lidia Guerra, Agnese Roccati; tastiere: Benedetta Ercolani, Marco Laganà; chitarre: Francesco Benati, Egidio Collini; flauto traverso: Chiara Pavesi; violino: Stefano Martini; clarinetto: Gianluigi Naldi; percussioni: Davide Mascanzoni; voce recitante: Paolo Parmiani. Tutti insieme per interpretare le canzoni di Ferretti, che riveste il ruolo di puro 'autore', infatti non fa parte del gruppo che eseguirà il concerto. «Sono davvero lieto afferma che le mie canzoni siano state capaci di radunare un gruppo tanto qualificato, composto da professionisti che hanno arrangiato le mie musiche e hanno fatto delle mie composizioni qualcosa di incredibile anche per me, dedicando tempo e passione a questo lavoro senza chiedere nulla in cambio». Non è la prima volta che ciò accade: Ferretti, maestro elementare in pensione, ha già al suo attivo 3 concerti e 4 cd, tutti di canzoni composte da lui e arrangiate da altri musicisti. In ogni sua raccolta di canzoni c' è un messaggio: questa volta, afferma, «ho scelto la figura di Magellano per rappresentare i segnali che la vita ci dà. La spunto mi è venuto dal fatto che a un certo punto Magellano non sapeva più che direzione prendere, allora seguì le stelle, prendendo la strada giusta. Anche nella vita è così: dovremmo seguire la nostra 'stella', di certo ci porterà dove dobbiamo arrivare». Lorenza Montanari. LORENZA MONTANARI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 26 febbraio 2016 Pagina 29 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna L' INIZIATIVA PROMOSSI DAL GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO Ciclo di tre seminari 'Fare business online oggi' IL GRUPPO Giovani Imprenditori di Confartigianato della provincia di Ravenna ha promosso un ciclo di tre seminari su comunicazione e business via web. Questo il calendario dettagliato dei tre appuntamenti, organizzati con il contributo della Camera di Commercio ed aperti a tutti gli imprenditori: Mercoledì 2 marzo, alle 18 presso sede Confartigianato in Viale Berlinguer, 8: 'I social network come opportunità di business': l' analisi dei principali canali social: Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube, Instagram, Pinterest, Google plus. Il loro ruolo come utilizzo professionale e le differenze insite in ognuno di essi. Lunedì 7 marzo, alle ore 18 presso Sede Confartigianato di Faenza in Via B. Zaccagnini, 8 sarà la volta di: 'Email e mobile marketing: fare business via email e sugli smartphone. Regole, trucchi, errori da evitare', incontro incentrato sui principali strumenti per fare email marketing, le regole da seguire, la preparazione dei contenuti, del messaggio e la scelta del target, gli aspetti normativi e legali in fase di invio di newsletter, i modi leciti o illeciti con cui si trovano e si possono usare le email che troviamo sul web. Lunedì 21 marzo, sempre alle 18, presso Sede Confartigianato di Lugo in Via Foro Boario, 46, sarà la volta dei 'Siti web ed ecommerce: come presentare la propria azienda e fidelizzare i clienti': le principali tipologie di sito presenti oggi sul mercato e quelle più adatte per tipo di attività. Le principali caratteristiche dei siti di ecommerce moderni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 26 febbraio 2016 Pagina 29 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Mezzo secolo di lavanderia A Cotignola la 'Victoria' è storia Cambio della guardia nell' attività avviata nel lontano 1962 LA LAVANDERIA Victoria di Cotignola ha una piccola storia da raccontare; non fosse altro perché affonda le proprie radici nel lontano 1962. Proprio 54 anni fa, Paola Assirelli decise di avviare la propria attività di lavanderia, che allora era situata al civico 27 di corso Sforza, sempre a Cotignola. Trentacinque anni più tardi, e cioè a gennaio del 1997, l' attività venne trasferita negli attuali locali, al civico 52 di via Roma. Dopo 53 anni e 4 mesi di onorato servizio, ma anche di intenso lavoro, Paola Assirelli decide che è giunto il momento di ritirarsi e, dopo un' attenta ricerca per non disperdere tanti anni di professionalità acquisita, al fine di dare continuità ad un servizio particolarmente apprezzato da tutta la comunità cotignolese e da una clientela affezionata, individua nella giovane Iryna la persona giusta da affiancare alla storica collaboratrice Patrizia. Paola Assirelli affida dunque la propria 'creatura' alla gestione congiunta di Iryna e Patriza. LA NUOVA gestione prende ufficialmente il via l' 11 gennaio di quest' anno, con la denominazione di Lavanderia Victoria. Le attività vengono svolte in ampi locali di circa 90 metri quadrati, dove trovano posto macchinari per lavaggio di ultima generazione, nonché impianti di lavaggio con zero emissioni in atmosfera. In particolare sono presenti una postazione di stiratura; ripiani per lo stoccaggio di biancheria e piumoni (che costituiscono una notevole mole per questo tipo di lavoro a fine inverno); un magazzino per prodotti professionali: «Questi ultimi ha spiegato la titolare Iryna sono forniti in esclusiva dalla Gbm Elettrochimica di Savignano sul Rubicone, che ci supporta per tutte le nostre necessità di materiali e di attrezzature. Inoltre siamo in grado di offrire, anche alla nostra clientela, per un utilizzo domestico, la stessa linea di prodotti professionali». NELLO SPECIFICO la lavanderia Victoria offre il lavaggio professionale a secco e ad acqua per capi in pelle e camoscio, o per piumoni e trapunte: «Offriamo inoltre il lavaggio e il ripristino della pellicceria, così come per tendaggi e accessori d' arredo, senza dimenticare il servizio di stireria su capi lavati dal cliente. È possibile anche il lavaggio degli abiti da sposa, oltre a piccoli lavori sartoria». Esperienza, qualità, gentilezza e affidabilità sono le parole d' ordine della lavanderia Victoria: «La clientela è prevalentemente locale, anche se alcuni clienti, alla ricerca della qualità, arrivano anche da più lontano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 26 febbraio 2016 Pagina 29 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Il nostro intento è quello di proseguire nel solco della professionalità e della qualità tracciato da Paola Assirelli». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 26 febbraio 2016 Pagina 33 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna ALFONSINE PROIEZIONE DI 'THE HATEFUL EIGHT'. L' OSPITE È GRAF Al cinema Gulliver serata Tarantino e Morricone AL CINEMA Gulliver di Alfonsine, alla sala d' essai di piazza Resistenza 2, oggi alle 21 in occasione della proiezione dell' ultimo film di Quentin Tarantino, 'The Hateful Eight', western in salsa pulp con la colonna sonora di Ennio Morricone, prima dello spettacolo ci sarà l' incontro con Maurizio Graf, che negli anni Sessanta cantò diverse canzoni composte dallo stesso Morricone come colonna sonora per classici dello 'spaghetti western', come 'Una pistola per Ringo' e 'Il ritorno di Ringo', interpretati da Giuliano Gemma. Nell' incontro Graf parlerà del suo curioso ingresso nel mondo del cinema, della collaborazione artistica con il maestro Morricone, e del western italiano di quegli anni, riscoperto a livello mondiale proprio grazie a Tarantino, regista cult americano che prima di 'The Hateful Eight' aveva diretto anche "Django Unchained'. Le proiezioni di 'The Hateful Eight' proseguiranno poi nel weekend, tutte le sere fino a lunedì con inizio alle 21. Per informazioni: 3777081999; email: [email protected]; Facebook: www.facebook.com/arcigulliver. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 26 febbraio 2016 Pagina 33 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna 'Sogni e bisogni' La commedia di Salemme In cartellone al Rossini di Lugo fino a domenica 'ALDILÀ degli accadimenti, sogni e bisogni', commedia con Vincenzo Salemme, è in cartellone da oggi a domenica al teatro Rossini di Lugo. L' intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia e il suo pene. Altri interpreti: Nicola Acunzo, Domenico Aria, Sergio D' Auria, Andrea Di Maria, Antonio Guerriero, Siudy Mijares. Le scene sono di Alessandro Chiti. Costumi: Mariano Tufano Musiche: Antonio Boccia. Regia: Vincenzo Salemme. A differenza del racconto moraviano dove il 'lui' in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo 'titolare' e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico, rivendicando uno status di vero e proprio protagonista. Ritiene che la vita del grigio e mediocre Rocco Pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sottoutilizzato 'tronchetto della felicità'. Lo spettacolo, così, si traduce in un duello tra i due contendenti. Il tronchetto spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad affrontare il futuro con orgoglio e spirito visionario. Rocco cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella sede più consona, cioè in basso al suo ventre. La commedia è popolata ovviamente da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso, la coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita di Rocco. «Si tratta di una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala», ha spiegato Salemme. Domani dalle 18 al Rossini, per la rassegna 'Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l' associazione Amici del Teatro Rossini, Salemme e la compagnia incontreranno il pubblico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 26 febbraio 2016 Pagina 34 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna FUSIGNANO ALLE 21.30 PER 'UN PAESE CHE SUONA' Al Moderno un jazz Tiger OGGI alle 21.30 al Teatro Moderno di Fusignano si chiude la rassegna musicale 'Un paese che suona' con un concerto interamente dedicato alla musica dixieland, con la Tiger Dixie Band. Per l' occasione sarà proposto un programma musicale intitolato 'Original Dixieland Songbook' che spazierà attraverso i tempi e i luoghi del jazz tradizionale. La Tiger si dedica sistematicamente al recupero del jazz degli anni ruggenti, proponendolo con un approccio interpretativo originale e attuale delle atmosfere tipiche del New Orleans e del Chicago style. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 26 febbraio 2016 Pagina 36 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna IL PERSONAGGIO MAURIZIO GRAF IL CANTANTE DEGLI SPAGHETTI WESTERN «Sono io la vera voce di Ringo» F i l i p p o D i o n i s i ALFONSINE ( R a v e n n a ) QUANDO, nel 1964, si presentò alla sua porta con un biglietto di presentazione di Luciano Salce, Ennio Morricone non aveva idea di chi fosse quello studente di statistica, appassionato di western e grande fan di Frankie Laine, che cantava nelle orchestre. Ma dopo qualche mese, Maurizio Graf era pronto per entrare nella leggenda come il primo e uno dei pochi uomini ad aver cantato una colonna sonora del compositore romano. È sua la voce in Angel Face, brano di punta di Una pistola per Ringo. E c' è la sua firma sul testo di Death rides a horse, utilizzata da Quentin Tarantino in Kill Bill Vol.1. Anche se lui che stasera alle 21 incontra il pubblico prima della proiezione di The Hateful Eight al cinema Gulliver di Alfonsine non se lo ricordava. Tutto comincia nel? «Si parla di molto tempo fa. Sono stato il primo e forse tra i pochissimi a cantare i temi di Ennio Morricone. Ho iniziato con i vari Ringo. Adesso sono un po' Ringoglionito». E il suo incontro con Morricone? «È stato molto casuale. Ai tempi della Dolce Vita, quando ci si ritrovava in via Veneto e poi si finiva magari a casa di Tognazzi a farsi du' spaghi, ho avuto la fortuna di conoscere Luciano Salce, che aveva appena girato Il federale. Gli dissi che studiavo statistica ma che mi piaceva molto il western ed ero un fan di Frankie Laine, che cantava la colonna sonora di Sfida all' O.K. Corral. Mi disse che poteva farmi un biglietto di presentazione al maestro Morricone, che io tra l' altro non conoscevo. Mi presentai a casa sua e glielo diedi. Lui si mise a ridere. Sul biglietto c' era scritto 'Caro Ennio, non so niente di questo ragazzo ma mi dicono che canti bene. Vedi tu'». E lui ha visto. «Gli consegnai un nastro e lui mi disse che mi avrebbe fatto sapere. Poi andai in giro con l' orchestra e, dopo qualche mese, nel febbraio del '65, mi chiamò mia madre, per dirmi che Morricone voleva parlarmi. Andai da lui e mi fece ascoltare Angel Face, che registrammo nel maggio dello stesso anno. Poi ci fu Il ritorno di Ringo e tante altre cose». Tra l' altro, lei ha scritto anche 'Death rides a horse' per 'Da uomo a uomo', che Tarantino ha usato in 'Kill Bill vol.1' «Sì, è vero ma quella l' ha cantata Raoul. L' ha usata Tarantino in Kill Bill? Sa che non mi ricordo Sarà l' età». Il ritorno in auge dello spaghetti western non la fa sperare in una chiamata di Tarantino? «Ho scritto una lettera a Tarantino per complimentarmi ma non so nemmeno se aspettarmi una risposta. Lui sa chi sono, perché ne ha parlato con Ennio Morricone». Se non altro per la Siae «Esatto. Ora mi sono ricordato, effettivamente. L' ho scritto proprio io, il testo quella canzone che Tarantino ha usato in Kill Bill». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 26 febbraio 2016 Pagina 36 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna FILIPPO DIONISI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 26 febbraio 2016 Pagina 31 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Salemme in scena con il suo pene "Sogni e bisogni" arriva al teatro Rossini Domani pomeriggio l' incontro con il regista e la compagnia LUGO. Rocco Pellecchia e il suo pene. Ecco i protagonisti del nuovo spettacolo portato in scena da Vincenzo Salemme che arriva ora a Lugo. A differenza del racconto moraviano, dove il "lui " in questione era solo una voce, qui il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo "titolare" e diventa egli stesso uomo, riven felicità». Lo spettacolo, così, si traduce in un duello tra i due contendenti. Il «tronchetto» spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad affrontare il futuro con orgoglio e spirito visionario. La commedia è popolata da numerosi altri personaggi: un ispet questo il titolo è una commedia di fortissimo impatto comico e «nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno spiega Salemme . Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi e intrattenere il rapporto con il pubblico». Si va in scena al Rossini stasera alle 20.30 con replica domani; domenica anche alle 16. Sabato alle 18 Salemme e la compagnia incontreranno il pubblico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 26 febbraio 2016 Pagina 31 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Cinema. Negli anni 60 cantò brani composti dal musicista: stasera ospite alla proiezione del film di Tarantino Spaghetti western e canzoni Graf, la "voce"di Morricone ALFONSINE. In occasione della proiezione al cinema Gulliver del nuovo film di Quentin Tarantino The hateful eight, la cui colonna sonora composta da Ennio Morricone è candidata all' Oscar, questa sera alle 21 ci sarà l' incontro con un ospite speciale, il goriziano Maurizio Graf, che negli anni Sessanta cantò diverse canzoni composte dallo stesso Morricone come colonna sonora per classici dello "spaghetti western" come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo, interpretati da Giuliano Gemma. Ci abbiamo fatto due chiacchiere. Com' è nata la collaborazione con Morricone? «Come tante cose che succedono nella vita, è avvenuta per caso. A metà degli anni Sessanta conobbi a Roma Luciano Salce, che nel 1961 aveva girato Il federale, con le musiche di Morricone, all' epoca a me sconosciuto. In quel momento io ero al terzo anno di Statistica all' Università ma Salce era interessato al fatto che fossi anche un cantante, appassionato soprattutto del genere "western" alla Frankie Laine, e mi disse che Morricone cercava un cantante per la colonna sonora di un film di prossima uscita. Grazie all' intercessione di Salce mi presentai quindi da Morricone con un nastro su cui erano registrate alcune mie canzoni e glielo lasciai. Poi iniziai una tournée in Italia e a Casablanca con la mia orchestra e non pensai più alla questione, ma al mio rientro a Roma dopo qualche mese stiamo parlando del febbraio del 1965 Morricone mi chiamò per dirmi che avrebbe voluto farmi interpretare una sua canzone. Si trattava di Angel face. Una pistola per Ringo, ed era la prima volta che qualcuno cantava per lui». Poi cosa successe? «Cantai e collaborai con lui per il testo della canzo ne contenuta in Il ritorno di Ringo ovvero La mia gente sempre nel 1965, e ad alcuni temi di Per qualche dollaro in più, che però non finirono nel film. Poi lavorai al testo della canzone portante di Da uomo a uomo, del 1967, che cantò Raoul, e a quella de Il grande silenzio, del '68. Dopo il periodo d' oro dei di schi in Italia iniziò a calare, non collaborai più con Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 26 febbraio 2016 Pagina 31 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Morricone, ma vinsi sette puntate della rassegna "Sette voci" e ciò mi portò per vari anni cantare in giro per l' Europa, fino al 1976, quando smisi e iniziai tutt' altro genere di carriera». Da allora non ha più cantato? «Ogni tanto vengo ancora invitato a qualche serata in cui si celebra il cinema western all' italiana degli anni Sessanta, e ultimamente ho avuto una bella soddisfazione: nel 2009 conobbi al Ciak di Milano un' orchestra australiana allora molto famosa, la Spaghetti Western Orchestra. Rimasi di stucco, sapevano tutto di me e mi trattarono con un divo. Tanto che di lì a poco mi invitarono a un loro concerto milanese per cantare due pezzi, Angel face e una versione mia di Per un pugno di dollari che avevo scritto per Morricone, poi non uscita su disco. La serata ebbe successo e nel 2012 mi invitarono di "Night and day", "Moanin", "Boogie woogie bugle boy" e brani dai repertori di grandi autori come Cole Porter, Benny Goodman, Louis Armstrong, Billie Holiday e Charles Mingus, a cui si aggiungeranno alcune anteprime, grandi classici mai suonati dalla big band, che verranno eseguiti e reinterpretati dai giovani componenti della Myo. L' orchestra , formatasi nella Scuola di musica di Mondaino, è diretta dal Michele Chiaretti. Nel 2015 ha presentato il suo primo progetto discografico, "Keep swingin'", trasmesso in anteprima dall' emittente californiana "Gmmy Radio". Ingresso: 15 euro. Info: 0541 705058; 348 8745678 nuovo, questa volta a Londra, dove il pubblicò si rivelò meraviglioso». Con Morricone è ancora in contatto? «Non ci siamo mai persi di vista, ci siamo sentiti a Natale, e recentemente l' ho chiamato per fargli i complimenti per il Golden Globe e la candidatura all' Oscar». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 26 febbraio 2016 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna "Un paese che suona" si chiude all' insegna della musica dixieland Si conclude la rassegna musicale "Un paese che suona". Questa sera in programma alle 21.30 al Teatro Moderno di Fusignano si terrà un concerto interamente dedicato alla musica dixieland, con la Tiger Dixie Band. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 26 febbraio 2016 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Affidatala gestione della biblioteca alla coop Zerocento fino al 2019 Sono stati affidati ad un raggruppamento temporaneo di imprese tra la cooperativa Zerocento di Faenza e l' Open Group di Bologna i servizi bibliotecari del Comune di Massa Lombarda, per il periodo che va da gennaio 2016 a dicembre 2019. Le due cooperative avevano gestito lo stesso servizio anche nel periodo 20122015. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 26 febbraio 2016 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna In manette un 33enne fermato a Bagnacavallo dai poliziotti della Mobile e dagli agenti del Commissariato di Lugo Droga in casa, arrestato Oltre a coca e hashish trovati soldi e un quaderno con gli incassi BAGNACAVALLO. In tasca aveva una dose che gli inquirenti ritengono dovesse consegnare a qualche cliente; il resto era invece nell' appartamento di Bagnacavallo da cui era appena uscito quando mercoledì pomeriggio i poliziotti lo hanno fermato. Nell' abitazione gli uomini dell' antidroga della Squadra mobile (supportati dai colleghi del Commissariato di Lugo) hanno ritrovato quasi mezzo etto di cocaina e alcuni panetti di hashish per un peso complessivo di circa 800 grammi oltre a materiale per il confezionamento dello stupefacente, una somma di denaro in contanti pari a 4.130 euro in banconote di vario taglio e una sorta di libro mastro in cui erano annotati i conti legati all' attività di spaccio. Un ritrovamento che ha fatto scattare l' arresto per Badr Mouhcine, 33enne marocchino noto alle forze dell' ordine perché già implicato in passato in vicende connesse agli stupefacenti. L' uomo è stato condotto nella casa circondariale di Ravenna a disposizione dell' autorità giudiziaria; indagata in stato di libertà anche la compagna, una connazionale di 37 anni, presente nell' abitazione al momento del controllo della Polizia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 26 febbraio 2016 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna La maratona di Telethon non si ferma La raccolta fondi prosegue stasera all' Ala d' Oro e alla Segavecchia di Cotignola LUGO. Telethon continua con il briefing conclusivo di questa sera all' Ala D' Oro. La maratona benefica avrebbe dovuto chiudersi entro i primi di gennaio, ma i referenti lughesi, coordinati da Mariagiovanna Ranieri, hanno deciso di proseguire la raccolta fondi per la lotta alla distrofia muscolare con vari appuntamenti, compresa la cena di stasera. «Oltre alla collaborazione dell' Amministrazione di Lugo che in ogni nostra iniziativa è stata presente sottolinea la Ranieri è stato determinante il contributo delle collettività. Al di là della cifra raccolta, come Comitato siamo molto contenti del messaggio che ancora una volta siamo riusciti a divulgare, ovvero l' importanza della ricerca». Prezioso anche il sostegno degli sponsor cui va il ringraziamento del direttivo, in particolare ai giovani Leo Club di Lugo e alla dirigente dell' istituto "Stoppa Compagnoni", che ha permesso ai propri alunni di essere presenti nei punti raccolta. Una vera gara di presenze di giovani, volontari anche solo per un giorno, i quali si sono avvicinati al volontariato grazie a questo evento. Prossimo appuntamento la Segavecchia di Cotignola. (a.r.g. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 26 febbraio 2016 Pagina 3 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna EVENTI La consegna domenica prossima alle 18 a Cesena Fiera, nell' ultima giornata di "Sono Romagnolo", il week end con 200 espositori dedicato alle tradizioni locali Il comico Giuseppe Giacobazzi agguanta il premio "Romagnolo Doc" Sarà assegnato al comico Giuseppe Giacobazzi la prima edizione del premio Romagnolo Doc. La consegna avverrà domenica 28 febbraio alle 18 a Cesena Fiera, nell' ultima giornata di "Sono Romagnolo", il fine settimana con oltre 200 espositori dedicato alle tradizioni e ai sapori della Romagna. Una candidatura perfetta quella di Giacobazzi, nato ad Alfonsine di Ravenna, che, dopo il felice esordio a Zelig, riempie oggi palazzetti e teatri con la sua comicità di stampo prettamente romagnolo. Ed anche domenica sarà pronto ad intrattenere il pubblico con la sua ironia da 'pavura', accompagnato dal suo celebre "palmare" fai da te in plastica. L' ingresso allo spettacolo, così come alla fiera, è libero. Oltre a Giacobazzi i tre giorni della Fiera dell' identità Romagnola riservano un ricchissimo programma di spettacoli, intrattenimenti ed eventi. Un altro autentico personaggio di Romagna, Sgabanaza, sarà il protagonista di uno spettacolo in compagnia dei ballerini e degli sciucaren della scuola di ballo le Comete di Romagna (stasera alle 20). "Sgabanaza", alias Piergiuseppe Bertaccini, di questa terra romagnola è sicuramente l' interprete più noto grazie anche ai numerosi e seguitissimi programmi televisivi dedicati alla tradizione di casa nostra, alle nostre radici. Nei tre giorni della fiera, non mancheranno balli e musica, come la riproposta dei balli sulle aie dei contadini con la musica del Duo Trabadel e il Gruppo di ricerca Antichi Balli Popolari (domenica alle 14,30). Grande spazio è dedicato al liscio, sulle note dell' orchestra La Storia di Romagna (domani alle 20): a salutare il pubblico sarà presente anche Riccarda Casadei, mentre la Casadei Sonora esporrà una mostra fotografica di Secondo Casadei. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 26 febbraio 2016 Pagina 24 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Cinema L'amore di Hugh Grant sullo schermo di Palazzo Vecchio Sarà il film di Marc Lawrence Professore per amore a chiudere il mese di febbraio per la rassegna Cinema di Palazzo Vecchio a Bagnacavallo. Da oggi a domenica verrà infatti proiettato l' ultimo lavoro del regista statunitense, commedia sentimentale con protagonisti Hugh Grant e Marisa Tomei che racconta di uno sceneggiatore divorziato, caduto in disgrazia, che si innamora di una madre single tornata sui banchi di scuola. La rassegna Cinema di Palazzo Vecchio, che proseguirà fino a tutto il mese di marzo con proiezioni nelle serate di venerdì, sabato e domenica alle 21.15, è curata per il Comune da Alan Angelini e Ivan Baiardi dell' associazione culturale Cinecircolo Fuoriquadro. Biglietti: 5 euro intero, 4 euro ridotto e soci libreria Alfabeta di Lugo. Palazzo Vecchio è in piazza della Libertà 5. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 26 febbraio 2016 Pagina 24 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna La coop Zerocento si aggiudica i servizi bibliotecari MASSA LOMBARDA Molte le novità previste nel piano Dall' offerta dedicati ai più piccoli ai corsi per il personale, senza tralasciare i social network Sono stati affidati al RTI (Raggruppamento temporaneo di imprese) tra Cooperativa Zero cento di Faenza e Open Group soc. coop. di Bologna i servizi bibliotecari del Comune di Massa Lombarda, per il periodo che va da gennaio 2016 a dicembre 2019. L' affidamento è stato aggiudicato mediante Richiesta di Offerta sul Mercato elettronico della pubblica amministrazione della regione Emilia Romagna ed è risultato vincitore lo stesso RTI che ha gestito questi servizi anche nel periodo 20122015. Ecco in sintesi, come risultano dall' esame dell' offerta, le novità salienti del servizio che riguarda la sezione ragazzi "Il Signor Oreste", la sezione multimediale e altri servizi aggiuntivi, così come stabilito dalla gara d' appalto. Per lo svolgimento del servizio Biblioteca per ragazzi "Il signor Oreste" è previsto l' utilizzo di una unità di personale e la previsione di due operatori nel ruolo di sostituti (nel precedente periodo era previsto un solo sostituto). La Coop Zerocento, impresa capogruppo, si impegna a inviare mensilmente all' Ufficio cultura un report contenente i dati statistici (prestiti, nuovi utenti, catalogazioni, reference, eccetera) e propone inoltre la rilevazione della soddisfazione degli utenti tramite un questionario che contenga i seguenti aspetti: cortesia, professionalità, tempi di risposta, esaustività e completezza delle informazioni fornite. Tra le tante proposte anche alcune dedicate ai ragazzi, filmografie a tema musicale, corsi di formazione per la comunicazione . Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 26 febbraio 2016 Pagina 24 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna FUSIGNANO Tiger Dixie Band Al Moderno si chiude "Un paese che suona Venerdì alle 21.30 al Teatro Moderno di Fusignano si chiude la rassegna musicale "Un paese che suona" con un concerto interamente dedicato alla musica dixieland, con la Tiger Dixie Band. Per l' occasione sarà proposto un programma musicale intitolato "Original Dixieland Songbook" che spazierà attraverso i tempi e i luoghi del jazz tradizionale. La Tiger Dixie Band si dedica sistematicamente al recupero del jazz degli "anni ruggenti", proponendolo con un approccio interpretativo originale e attuale. Le atmosfere tipiche del New Orleans e del Chicago style, del Charleston e del Ragtime, sono rispettate nel timbro e nello spirito grazie all' utilizzo di strumenti originali dell' epoca. I progetti del gruppo prendono a modello i grandi nomi degli albori del Ventesimo secolo e del primo dopoguerra, tra cui Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Fats Waller e Bix Beiderbecke. La Tiger Dixie Band è composta da Paolo Trettel (tromba), Stefano Menato (clarinetto e sax soprano), Fiorenzo Zeni (sax tenore), Luigi Grata (trombone), Andrea Boschetti (banjo e chitarra), Renzo De Rossi (piano), Giorgio Beberi (sax basso), Claudio Ischia (batteria). In questi anni la band sta riscuotendo consensi in Italia e all' estero; tra le recenti esibizioni si ricorda la loro partecipazione alla rassegna "I suoni delle Dolomiti", "Garda jazz festival" e "Verona jazz Festival". La rassegna, patrocinata dal Comune di Fusignano, è organizzata in collaborazione con la parrocchia di San Giovanni, l' associazione "Lo scrigno delle culture e delle arti e si avvale della direzione artistica di Matteo Salerno. I biglietti costano 10 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 26 febbraio 2016 Pagina 24 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna COTIGNOLA INSEGNANTE E PITTRICE, VELIA CHIARINI MORÌ TRENT' ANNI FA. LE SUE OPERE ESPOSTE DA DOMANI Una bella mostra per la maestra Domani alle 16.30 inaugura al Museo "Luigi Varoli" di Cotignola, nelle sale al piano terra di Palazzo Sforza, una mostra antologica della pittrice cotignolese Velia Chiarini, a trent' anni dalla morte. L' esposizione, dal titolo "La lavagna e il pennello", raccoglie una cinquantina di opere provenienti da collezioni private del territorio e si inserisce, dopo la recente mostra di Fioravante Gordini, in quel filone che intende dare risalto e indagare, a partire dalla figura di Varoli e dal suo fertile impegno come educatore e maestro, quella fitta schiera di allievi formatasi nella locale scuola Arti e mestieri. La mostra, curata da Roberto Ravaglia che ha avuto Velia Chiarini come maestra alle scuole elementari di Sant' Agata sul Santerno è frutto della collaborazione tra Comune di Cotignola e Pro Loco. Dopo esser passata in anteprima a Sant' Agata, arriva ora a Cotignola in una versione più corposa e piena, con l' aggiunta di altri pezzi provenienti da case cotignolesi. L' esposizione, corredata da un catalogo, è introdotta da testi dell' organizzatore Ravaglia, del critico Aldo Sa vini e di Afra Bandoli, maestra elementare e appassionata di storia locale. Velia è stata una donna emancipata, come ben si evince da un estratto di questo testo introduttivo scritto dal curatore: "Istruttrice, maestra, partigiana, ma anche pittrice. Sono molti i ruoli per cui Velia viene ricordata oggi... io la ricordo così: col grembiule bianco, burbera, severa, ma anche preparata e stimata dai colleghi, riservata, rigorosa ma sincera. Un' insegnante d' altri tempi di una scuola che non esiste più, la signorina Chiarini passava le sue vacanze in Val d' Aosta oppure a Città di Castello dove aveva terminato la lotta partigiana e dove saltuariamente andava a trovare i genitori del suo fidanzato partigiano morto nel 1944. Per tutti gli anni '70 insegnò italiano e matematica a noi bambini santagatesi e nel tempo libero si immergeva nella Pittura, suo autentico piacere. Amante della velocità, le classi elementari di quegli anni se la ricorderanno certamente dialogare con Gino il bidello oppure sfrecciare con la sua Autobianchi per il vialetto delle scuole di via Roma... Allieva del Prof. Luigi Varoli e di Antonio Guerrini presso la scuola cotignolese di "Arti e Mestieri" in questa rassegna scopriamo insieme, per la prima volta, le sue opere suddivise in tre distinte tematiche: Nature Morte, Fiori e Paesaggi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 26 febbraio 2016 Pagina 24 < Segue La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna " "La lavagna e il pennello" sarà aperta da sabato 27 febbraio a domenica 13 marzo, il giovedì e il venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30; Durante la sagra della Segavecchia, dal 3 al 6 marzo: giovedì 3 e venerdì 4 marzo dalle 15.30 alle 18.30 e dalle 20 alle 22, sabato 5 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 22, domenica 6 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. L' ingresso è gratuito. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 26 febbraio 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Lo stato dell' arte. Samaritani: tra marzo e aprile i primi servizi Pa accessibili con il «Pin unico» L' Agenzia prepara il Piano triennale La banda ultralarga attende l' ok Ue ROMA Fin dal marzo 2015, con il consiglio dei ministri che ha sdoganato il dossier digitale nell' agenda di governo, la scelta è stata quella di lavorare in parallelo sull' infrastruttura e sui servizi. Per la prima, in quella occasione, è stata presentata la "Strategia per la banda ultralarga" mentre lo sviluppo dei servizi è stato delineato nel documento sulla "Strategia per la crescita digitale": «Due strategie sinergiche per il perseguimento degli obiettivi dell' Agenda Digitale Europea al 2020». Quasi un anno dopo il giudizio della Commissione Ue sul nostro avanzamento digitale è davvero poco lusinghiero, risentendo ovviamente in modo particolare del ritardo accumulato negli anni precedenti caratterizzati da una sottovalutazione del tema. Si può comunque tentare di fare un bilancio di quanto realizzato finora dal governo Renzi e di anticipare i prossimi passi. Servizi È l' Agenzia per l' Italia digitale a coordinare la strategia per i servizi. «Tra marzo e settembre dice Antonio Samaritani, direttore generale dell' Agenzia da maggio 2015 sarà pronto l' atteso Piano triennale previsto dallo statuto. Tra i suoi capitoli principali ci saranno linee guida di interoperabilità e di usabilità perché i servizi sui siti della Pa possano essere facilmente utilizzati. Nel frattempo, una volta consolidatasi tutta una serie di misure varate negli ultimi mesi, il governo valuterà la possibilità di completare il quadro normativo con un vero Digital Act». L' obiettivo dell' Agenzia è mettere in sequenza cinque passaggipriorità in un unico percorso, battezzato "Italia Login": il cittadino naviga su siti Pa semplificati, accede ai servizi tramite un' unica identità digitale, paga i servizi da casa, riceve una notifica di avvenuto pagamento, riceve documenti anagrafici da qualsiasi città. Anche in questo caso, come per le infrastrutture, siamo ancora alla "versione beta" per usare una metafora digitale. Per l' implementazione di tutti i servizi, ha detto di recente il ministro della Pa Marianna Madia, il traguardo è la fine del 2017. Ma il 2016 dovrà essere un anno di forte discontinuità. «Tra marzo e aprile dovrebbero essere accessibili i primi servizi dice Samaritani almeno 300, tramite Spid» (un unico login per accedere online a servizi pubblici e privati). A metà 2016 è poi prevista l' implementazione dell' Anagrafe unica in 26 Comuni pilota, con l' obiettivo di estenderla a tutti entro l' anno. «Il sistema PagoPa per i pagamenti online prosegue il direttore dell' Agid è l' altra priorità Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 26 febbraio 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione perché spingerà a un uso sempre più diffuso di internet»: sono state collegate 19 Regioni e si è partiti per ora con 41 prestatori di servizi che hanno consentito 244mila transazioni (obiettivo coprire tutto il territorio a fine 2016). Solo a metà anno, invece, dovrebbe scattare la sperimentazione del sistema di notifiche in tempo reale da parte della Pa, ad esempio scadenze di pagamento, cambi di residenza avvenuti o notifiche scolastiche. Infrastrutture Il governo ha presentato un piano da poco meno di 12 miliardi totali, di cui quasi 7 pubblici, per la realizzazione di una rete nazionale a banda ultralarga. Dopo la delibera dell' agosto 2015, e una doppia consultazione pubblica (con aggiornamento degli impegni assunti dagli operatori) due settimane fa è stata siglata in Conferenza StatoRegioni l' intesa per la ripartizione di 1,56 miliardi del Fondo sviluppo e coesione. Queste risorse, insieme a 233 milioni del Pon Imprese e competitività e 1,2 miliardi di risorse regionali a valere sui fondi strutturali Fesr e Feasr sono attualmente la dote disponibile per una rete realizzata direttamente dallo Stato in 7.300 Comuni ritenuti "a fallimento di mercato". Le gare, se tutto andrà bene, potrebbero partire ad aprile. Ancora in ghiacciaia la parte restante del piano del valore totale di quasi 2,7 miliardi, destinata alle aree redditizie in concorrenza e ai voucher per gli utenti finali: è ferma in attesa del via libera europeo e (probabilmente) di un quadro più chiaro delle manovre in gioco tra i grandi player: Telecom Italia, Metroweb, Enel, Vodafone, Wind, Fastweb. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 26 febbraio 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione L' Italia digitale agli ultimi posti nella Ue Il Paese è inserito fra gli Stati «in recupero» ma finisce al 25esimo posto nel ranking europeo milano Anche quest' anno i voti della Ue sullo stato di salute digitale dell' Italia mandano il Paese dietro la lavagna. Certo, l' annuale analisi di Bruxelles sul "Digital economy and society index" (Desi) è accompagnata dal riconoscimento di essere fra gli Stati con punteggio inferiore alla media, ma con tassi di crescita maggiori. Insomma un' Italia nel gruppo dei Paesi "catching up", assieme a Lituania, Spagna, Croazia, Romania e Slovenia. È poco però. Troppo poco per una classifica che ci vede inchiodati al 25esimo posto su 28. Peggio hanno fatto solo Grecia, Bulgaria e Romania. In realtà, a leggere le cronache dello scorso anno anche allora l' Italia era 25esima. Ma l' aggiornamento della Ue ha fatto perdere una posizione in classifica: superati dalla Croazia. «Nell' ultimo anno si legge nel report ha fatto pochi progressi in relazione alla maggior parte degli indicatori». E in più: «Le prestazioni dell' Italia sono ancora inferiori a quelle della Ue». Al punteggio che relega l' Italia nei bassifondi del ranking europeo si arriva miscelando 30 indicatori, con dati al 2015, tranne 4 al 2014. La Ue riassume poi i risultati in cinque categorie: connettività; competenze digitali; propensione all' uso dei servizi digitali; integrazione delle tecnologie digitali nel business; digitalizzazione dei pubblici servizi. Si arriva a un indice sintetico con un punteggio che per l' Italia è 0,4 a fronte di una media Ue di 0,52. Danimarca (0,68), Paesi Bassi e Svezia (0,67) sono lontani. Dietro a questi numeri ci sono tutta una serie di dati. E quindi a livello generale si scopre, per esempio, che nei 28 Paesi della Ue il 71% delle famiglie ha accesso alla banda ultralarga (almeno 30 Mbit al secondo di velocità in download) rispetto al 62% dell' ultima rilevazione. E anche il numero di abbonamenti alla banda larga (sopra i 2 Mbps) mobile è in aumento: da 64 per 100 abitanti nel 2014 ai 75 attuali. È chiaro che differenze ci sono, in alcuni casi anche notevoli, fra parte alta e bassa della forchetta. E così il 76,4% di cittadini Ue che usa internet regolarmente (almeno una volta a settimana) è a metà fra il battistrada Lussemburgo (96,8%) e la maglia nera Romania (51,8%), con un' Italia che ha il 63,4 per cento. Allo stesso modo il 30% di abbonamenti in banda ultralarga sul totale è un dato di media fra il 78% del Belgio e il 2,79% della Croazia (l' Italia ha il 5,4%). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 36 26 febbraio 2016 Pagina 6 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione «Sono sempre più numerosi in Europa ha commentato Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Ue e commissario responsabile per il Mercato unico digitale i cittadini, le imprese e i servizi pubblici che imboccano la strada del digitale. Ma troppi di loro s' imbattono ancora in problemi quali mancanza di copertura internet ad alta velocità o di servizi online transfrontalieri della Pa e difficoltà per comprare o vendere attraverso le frontiere». I progressi della Ue «ci sono, ma sono troppo lenti. Non possiamo riposare sugli allori. Se vogliamo metterci al passo con Usa, Giappone e Corea del Sud, dobbiamo darci da fare», ha dichiarato dal canto suo Günther H. Oettinger, commissario responsabile per l' Economia e la società digitali. La Ue è al lavoro, pur con i suoi tempi, sulla creazione di un mercato unico digitale e su proposte per avvicinare i cittadini a uno standard più accettabile. Al momento però la situazione è questa. E l' Italia è in coda nel ranking e indietro rispetto alla media Ue in due terzi degli indicatori. Il dettaglio è in molti casi impietoso. Per la "connettività", ad esempio, siamo 27esimi: penultimi. La banda larga fissa (sopra i 2 Mbps al secondo) è a disposizione del 99% delle famiglie e anche nella diffusione della banda larga mobile l' Italia è migliorata ed è alla pari con la media Ue (75%). Ma siamo ultimi per sottoscrizioni in banda larga fissa (53%). E il 5,4% di abbonamenti "superveloci" (a giugno 2015) è sì cresciuto rispetto al 3,8% di dicembre 2014, ma è lontano dal 30% di media. Anche sul versante del "capitale umano" non va granché: l' Italia è 24esima, con un terzo degli italiani che sostanzialmente non usa internet (qui siamo 25esimi) e competenze di base in meno di un cittadino su due (43% contro 55% di media Ue). Da qui si arriva dritti a quello che è il peggiore risultato per l' Italia. Sull' uso di internet infatti, vale a dire sulla sulla propensione a usare i servizi digitali, il Paese è ultimo. Lo studio parla di scarso uso o comunque di scarsa fiducia quando di tratta di fare transazioni online (soprattutto) o interagire con gli altri. Bene invece la crescita nell' eshopping (dal 35% al 39% dei 1674 enni), ma l' Italia è 25esima in Europa e molto sotto il 65% di media. Va un po' meglio sull'"integrazione delle tecnologie digitali nel business" dove l' Italia è al 20esimo posto (stabile), con punteggio che passa da 0,29 a 0,31 (media europea a 0,36) e progresso importante (dal 22esimo al 14esimo posto) nel peso dell' ecommerce nel fatturato delle Pmi, anche se all' 8,2% del totale (contro il 9,4% di media Ue). Del resto le Pmi che vendono online sono il 6,5% del totale: ben poche rispetto al 16% della Ue, anche se sopra il 5,1% del 2014. Ultima notazione sull' egovernment. Qui l' Italia è nella sua migliore posizione: 17esima. Ma nel Desi 2015 era 16esima. © RIPRODUZIONE RISERVATA. ANDREA BIONDI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 26 febbraio 2016 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Oneri per 130 milioni in 10 anni Voce più consistente il mancato gettito Irpef per le detrazioni sul coniuge a carico ROMA Poco più di 130 milioni di euro in dieci anni: tanto dovrebbe costare alle casse dell' Erario la legge sulle unioni civili approvata ieri dal Senato. Nel primo anno la nuova disciplina dovrebbe pesare per 3,7 milioni di euro. E il grosso della cifra (3,2 milioni) deriverebbe dal calo del gettito Irpef legato all' aumento delle detrazioni Irpef per coniuge a carico. Molto meno ( 100mila euro) impatterebbe l' estensione al partner superstite dell' unione civile della pensione di reversibilità. I restanti 400mila euro sono l' onere dell' assegno al nucleo familiare. La mappa arriva dalla relazione tecnica al maxiemendamento del governo approvata ieri mattina dalla commissione Bilancio dopo la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Relazione identica a quella prodotta a luglio scorso per il primo ddl Cirinnà. Sono dunque detrazioni, reversibilità e assegni familiari le tre uniche novità della legge che secondo l' Inps, il ministero del Lavoro e il Dipartimento delle finanze del ministero dell' Economia impatteranno sui bilanci pubblici. Z e r o oneri s o n o i n v e c e a t t r i b u i t i a l l a registrazione delle unioni a carico dei Comuni (in circa 250 il registro già esiste), all' estensione dei diritti successori e alle norme sui conviventi di fatto. Le proiezioni si fermano al 2025, quando il costo annuo è stimato in 22,7 milioni annui: 16 milioni per le detrazioni fiscali, 6,1 per la reversibilità e 600mila euro per gli assegni familiari. L' attendibilità di questi numeri dipende da un dato chiave: quante saranno effettivamente le coppie gay che decideranno di ricorrere all' unione civile. L' ultimo censimento risale al 2011, quando all' Istat risultavano 7.513 coppie dello stesso sesso, di cui 529 con figli. Per stimarne l' aumento nel tempo, l' Inps e il Mef hanno preso a riferimento la Germania (al cui modello varato nel 2001 la legge italiana si ispira) dove nel 2011 le unioni civili erano 67mila. «Ragionevole» per la stima degli oneri legati alla reversibilità è parso fissare in 30mila le coppie che potrebbero avvalersi del nuovo istituto dopo dieci anni. Ne discendono dati «corretti e prudenziali», ha sottolineato il Servizio Bilancio del Senato. Che però chiede perché la proiezione non vada oltre il decennio e suggerisce che a regime la reversibilità potrebbe arrivare a 50 milioni annui. Per la copertura si attingerà dal Fondo per interventi strutturali di politica economica del Mef e dai Fondi di riserva e speciali. Con una clausola di salvaguardia: l' Inps dovrà monitorare gli oneri previdenziali. Se si verificheranno scostamenti, l' Economia interverrà tagliando le dotazioni per le spese rimodulabili Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 38 26 febbraio 2016 Pagina 8 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione nell' ambito dello stato di previsione del ministero del Lavoro. Nonostante i numeri esigui, i detrattori già parlano di «bomba previdenziale». E il senatore ApNcd Giuseppe Marinello, che non ha votato la fiducia, ha già pronta una lettera al presidente del Senato in cui denuncia come sia un errore gravissimo che dal monitoraggio siano escluse le casse previdenziali autonome. Falsando, a suo dire, l' intera architettura. © RIPRODUZIONE RISERVATA. MANUELA PERRONE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 26 febbraio 2016 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione . Semplificazioni e più risorse per rilanciare la ricerca S ono anni che si parla di ricerca. La differenza è che in questi giorni il dibattito è uscito dai convegni ed è entrato prepotentemente nella discussione politica. Non è un caso. Consapevole che la ricerca e la conoscenza sono il vero motore dello sviluppo, il Governo ha deciso di affrontare con determinazione nodi che da troppo tempo erano irrisolti. Proprio in questi giorni stiamo assistendo a una singolare contraddizione. Da un lato gli straordinari successi dei nostri ricercatori, come dimostrano i recenti epocali risultati sulle onde gravitazionali; dall' altro i sempre più evidenti limiti strutturali e le vischiosità di un sistema non più all' altezza della qualità dei suoi ricercatori. Esiste anzitutto un problema di scarse risorse finanziarie: sappiamo bene che siamo lontani dagli obiettivi di incidenza sul Pil su cui noi stessi, anni fa, come Paese ci siamo impegnati nel quadro della strategia europea. Come pure la insufficiente partecipazione dell' Italia alla circolazione dei cervelli. Inoltre, non è più tollerabile quell' asfissia burocratica che considero incompatibile con la ricerca scientifica. Non è concepibile che un ricercatore abbia le stesse regole di carriera di un funzionario amministrativo. Non lo è perché chi fa scienza compete e coopera a livello internazionale e ha bisogno di flessibilità, rapidità e apertura. Per non parlare della enorme frammentazione dei finanziamenti tra diversi m i n i s t e r i , c o s ì c o m e t r a amministrazione c e n t r a l e e amministrazioni regionali, che da troppo tempo ci impediscono di costruire un unico grande disegno sulle priorità strategiche del Paese in tema di ricerca e innovazione. C' è ampio consenso su queste posizioni. E da molto tempo. Ma nessuno ha voluto o potuto finora rimuovere questi enormi ostacoli al buon funzionamento del sistema e alla sua competitività in Europa e nel mondo. E questo è il problema politico che sta alla politica risolvere. Finora il Governo è intervenuto con misure puntuali. Le 500 cattedre d' eccellenza, i più di mille ricercatori per le università e gli enti di ricerca, un primo allentamento dei vincoli nel reclutamento dei giovani ricercatori, e l' imminente varo di una strategia unitaria affidato al Programma nazionale per la Ricerca (Pnr): tutto ciò rappresenta una premessa necessaria all' azione di riassetto strutturale della ricerca italiana che nessun Governo ha avuto ancora il coraggio di affrontare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 40 26 febbraio 2016 Pagina 26 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione Ci sono diversi modelli internazionali ai quali ispirarsi. Così come ci sono tratti peculiari e distintivi del nostro sistema che vanno preservati e valorizzati. Molte buone idee stanno arrivando in queste settimane dalla comunità scientifica. Spetta a noi, adesso, la responsabilità di valutare e arrivare ad una sintesi. Abbiamo già in mano le deleghe Madia che intendiamo esercitare in maniera incisiva. A partire da una profonda semplificazione delle regole, della struttura e dell' organizzazione degli enti, inclusi soprattutto i meccanismi di finanziamento. In modo da arrivare a una ridefinizione dello stato giuridico dei ricercatori fuori dai lacci della pubblica amministrazione e a un sistema che metta ogni singolo ricercatore nella condizione di fare il proprio lavoro con autonomia e responsabilità. Sappiamo che servono molte più risorse. Ma sappiamo anche che più risorse diventano investimenti sul futuro se, e solo se, abbiamo il coraggio di ripensare in profondità il sistema nazionale della ricerca nel contesto europeo e internazionale. Con tutte le conseguenze che ciò comporta: la rinuncia alla coltivazione di piccoli e grandi orticelli o giardini, la rimessa in discussione dei criteri di finanziamenti a pioggia (o comunque disseminati in mille rivoli e troppi ministeri), la disponibilità a competere con meccanismi trasparenti di valutazione ispirati ai comuni benchmark internazionali, insomma tutto ciò che finora tutti hanno auspicato, ma che nessuno ha saputo, voluto o potuto realizzare. Non riduciamo, quindi, un dibattito politico e culturale di massima importanza per l' Italia e per ogni Paese avanzato che aspiri a una leadership nel contesto internazionale a una sterile contesa tra burocrazie e poteri ministeriali sulla collocazione della R di ricerca e della U di università nell' acronimo Miur. La ricerca è una ed è organica. Essa è da sempre principale strumento di crescita e progresso della società. Non c' è società senza scienza e, ormai, non c' è scienza senza società. Abbiamo impiegato il necessario tempo per la diagnosi. Ora è tempo di fare sintesi e intervenire. Stefania Giannini è ministro dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca © RIPRODUZIONE RISERVATA. STEFANIA GIANNINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41 26 febbraio 2016 Pagina 50 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione INTERVENTO La contrattazione frammentata frena il comparto scuola Dal rapporto dell' Aran sulla contrattazione integrativa nel settore pubblico per l' anno 2014 emergono dati che destano non poche perplessità e preoccupazioni sulla gestione negoziale del comparto scuola. Prima di entrare nel vivo della questione, occorre ricordare che per la contrattazione integrativa del settore pubblico, a seguito del Decreto legislativo 150/2009 (la cosiddetta Riforma Brunetta), gli spazi di negoziazione si sono sensibilmente ridotti. In particolare, tale contrattazione è stata funzionalmente vincolata all' erogazione di trattamenti economici in chiave di premialità delle performance dei dipendenti e, a cascata, della qualità dei servizi offerti dalle relative amministrazioni. Ne consegue che nel sistema a suo tempo delineato dalla riforma il ruolo della contrattazione integrativa fosse alquanto circoscritto, con un' evidente limitazione delle materie oggetto di potenziale negoziazione. Tuttavia, a leggere i dati pubblicati dall' Aran, è palese che nel comparto scuola ci sia una tenace resistenza alla completa ricezione di tale normativa. Nello specifico, per dare un' idea del fenomeno, basti dire che l' Aran, nella sua analisi degli accordi integrativi conclusi in tale comparto, è stata addirittura costretta a suddividere le materie disciplinate dagli stessi tra quelle legittimamente trattabili in base al contratto nazionale e alla legge e quelle che, per motivi diversi, tali non sono. Ebbene, non solo è emerso come nel comparto la contrattazione non sia concentrata esclusivamente sulle materie economiche, ma anche che ben il 31% delle materie trattate nei contratti integrativi non potesse essere legittimante oggetto di contrattazione. Tale macroscopica difformità, seppure in lieve calo (circa il 2%) rispetto al 2013, costituisce un evidente elemento di criticità e a giudizio di chi scrive è da attribuirsi all' estrema frammentazione e articolazione della contrattazione nel comparto scuola. La presenza di quattro livelli (ossia Aran, nazionale in sede Miur, regionale e di istituto), determina un proliferare di sedi negoziali e di interlocutori che in assenza di stringenti controlli sul loro operato intervengono promiscuamente su materie non di competenza del proprio livello di contrattazione, se non persino escluse dall' ambito contrattabile. La contrattazione d' istituto, in particolare, non risulta come dovrebbe limitata a poche materie, ma, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 42 26 febbraio 2016 Pagina 50 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione anzi, si continuano a riscontrare valori molto elevati di contrattazione per materie che riguardano l' ambito più strettamente organizzativo/gestionale, adesso di competenza dirigenziale. E ciò nonostante anche la più recente giurisprudenza di merito abbia stabilito che la mancata convocazione al tavolo contrattuale per tali materie non costituisca di per sé condotta antisindacale (si veda la Corte d' appello di Napoli, sentenza n. 5163 del 26 luglio 2013). In conclusione, il rapporto dell' Aran ci restituisce una fotografia preoccupante della situazione del comparto della scuola pubblica. Una contrattazione frammentata che dispone di materie non di sua competenza in un caos generalizzato che determina una duplicazione di sforzi negoziali e di fonti di regolazione. Se a questo si aggiunge che la percentuale dei contratti privi di relazione illustrativa e di relazione tecnica continua a salire, non si può non concludere che la partita sul rispetto delle regole nel comparto e sulla buona amministrazione sia ancora tutta da giocare. © RIPRODUZIONE RISERVATA. GABRIELE FAVA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 43 26 febbraio 2016 Pagina 50 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Pubblica amministrazione. Dopo l' incontro MadiaRegioni verso la definizione dei pareri dei governatori su otto degli 11 testi Pa, «decreti al traguardo in due mesi» Primo via libera ieri dal Consiglio di Stato al provvedimento sulla trasparenza I primi 11 decreti della riforma della Pubblica amministrazione a r r i v e r a n n o i n G a z z e t t a Ufficiale «entro due mesi». Uscita dal primo confronto a tutto campo con le Regioni, l a ministra della Pa Marianna Madia si dice ottimista sulla possibilità di tagliare il traguardo rispettando in pieno il calendario previsto per l' esame dei provvedimenti da parte di Consiglio di Stato, enti territoriali e Parlamento. Ieri, del resto, è arrivato il primo parere dei giudici amministrativi, che oltre a dare il via libera al decreto sulla trasparenza si sono lanciati in giudizi positivi sull' intero impianto della riforma, e anche i governatori, pur con qualche sfumatura diversa a seconda del colore politico, hanno annunciato un sostanziale via libera. Al punto che, a quanto risulta, sarebbero già pronti i pareri positivi sugli 8 provvedimenti di interesse più diretto p e r g l i enti territoriali, con una serie di indicazioni sui temi ieri al centro del confronto. Resta ancora nell' ombra, per il momento, il decreto sui servizi pubblici locali, c h e h a subito parecchi rimaneggiamenti ospitando una parte della riforma dei trasporti (come anticipato dal Sole 24 Ore fin dal 25 gennaio) ma ora ha trovato un assetto definitivo e attende solo la "bollinatura" (dopo 35 giorni dal primo giro in consiglio dei ministri). Obiettivo dell' incontro con le Regioni, come spiegato dal presidente della conferenza Stefano Bonacini (governatore dell' Emilia Romagna), era proprio quello di «sciogliere dubbi o resistenze e anche per avere una procedura più veloce sui pareri che dobbiamo dare». Sul piano politico, la richiesta è stata quella di un maggiore confronto preventivo sul prossimo pacchetto di provvedimenti, che prima dell' estate dovranno affrontare nodi cruciali come la riforma della dirigenza e il nuovo testo unico sul pubblico impiego, mentre sui decreti già in corso d' opera i timori più diffusi si concentrano intorno ai tentativi di accelerare le procedure per Scia e conferenza dei servizi. Il problema, sottolineato per esempio dal presidente del Veneto Luca Zaia, sono i «tanti interlocutori» ancora presenti nella «catena decisionale», su cui c' è bisogno di un «intervento approfondito» per evitare sorprese. Sul punto, il rafforzamento del silenzioassenso e gli obblighi di «conferenza simultanea» con tutti gli attori in gioco dovrebbe nelle intenzioni del Governo chiudere il problema, ma potranno essere importanti anche eventuali indicazioni dal Consiglio di Stato. Qualche chiarimento potrebbe poi arrivare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 44 26 febbraio 2016 Pagina 50 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione sulla salvaguardia delle società finanziarie regionali, che faticano a rientrare nei nuovi parametri fissati per le partecipazioni pubbliche, e sulle assunzioni in società particolari come quelle informatiche, che faticheranno a trovare nuovo personale fra gli esuberi delle società in chiusura (del resto già il decreto prevede di evitare l' obbligo di pescare dai futuri elenchi per i profili professionali che non vi troveranno posto). Sempre ieri, come detto, il Consiglio di Stato ha concesso il suo primo via libera, sul decreto che amplia gli obblighi di trasparenza. Più delle osservazioni sui singoli articoli, sono le riflessioni sull' intera riforma a costituire il cuore del parere (n. 515/2016, relatore Gerardo Mastrandea). Il riassetto viene definito «rilevante» perché incide sull'«apparato pubblico nel suo complesso» con una «visione olistica che mette al centro il destinatario del servizio pubblico e non l' apparato che fornisce il servizio medesimo». Obiettivi che il Consiglio di Stato «sostiene e incoraggia» e rispetto ai quali intende fornire «un contributo adeguato, non formale». Da qui il suggerimento al Governo che in questa fase venga valorizzato ulteriormente il ruolo consultivo di Palazzo Spada, soprattutto per perseguire al massimo la «qualità normativa» delle nuove disposizioni. E questo sia in chiave di deflazione del contenzioso una norma scritta bene dà meno adito ai ricorsi sia per rendere più fluida la fase dell' attuazione. E sulla fase attuativa Palazzo Spada chiede al Governo particolare attenzione e consiglia l' istituzione di una cabina di regia. Da parte sua, il Consiglio di Stato metterà mano agli altri pareri anche ricorrendo ad audizioni di esperti e portatori di interessi collettivi. Un' apertura all' esterno «in linea con le finalità di crescita, sviluppo e competitività sottese alle recenti riforme amministrative, la cui concreta realizzazione dipende anche dalla fiducia degli investitori nella stabilità del quadro regolatorio e nell' efficacia degli apparati pubblici». Sulla trasparenza, poi, la raccomandazione è di no n vederla solo in chiave di prevenzione della corruzione, ma «come strumento ordinario e primario di riavvicinamento del cittadino alla pubblica amministrazione». Anche per questo sarebbe utile una guida online alla trasparenza, «anche in forma di vademecum», perché il testo del decreto, per quanto frutto di un lavoro «delicato» e «apprezzabile» non in tutte le sue parti «è facilmente intellegibile e di piana e agevole lettura». © RIPRODUZIONE RISERVATA. ANTONELLO CHERCHIGIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 45 26 febbraio 2016 Pagina 46 Italia Oggi Pubblica Amministrazione STUDI DI SETTORE/ Indicazioni alle associazioni I dati al 5 marzo E ok a correttivi sulla coerenza Per allargare il raggio d' azione dei correttivi anticrisi necessaria la collaborazione delle associazioni di categoria. Solo se queste ultime riusciranno a far arrivare alla Sose i dati dei loro assistiti entro il prossimo 5 marzo sarà possibile estendere l' azione dei correttivi congiunturali anche sugli esiti della coerenza economica e ottenere possibili risvolti positivi anche per gli studi di settore ai quali si applica il regime premiale. È questo, in estrema sintesi, il dato saliente che emerge dalla riunione della Commissione degli esperti per gli studi di settore tenutasi per approvare le integrazioni e le modifiche alle analisi territoriali a livello comunale con effetto sul periodo d' imposta 2015. Per proseguire nella scaletta di marcia fissata nella seduta del 2 dicembre scorso, è dunque necessario che i dati strutturali utili alla predisposizione dei correttivi congiunturali anticrisi per l' esercizio 2015 arrivino il prima possibile all' amministrazione finanziaria. Se tali dati non arriveranno in tempo utile o se non saranno quantitativamente e qualitativamente sufficienti per le implementazioni allo studio, difficilmente Sose potrà riuscire a realizzare quanto previsto nella suddetta riunione della commissione. Oltre al sollecito nell' invio dei dati, durante la riunione tenutasi lo scorso 24 febbraio, la Commissione degli esperti ha dato il via libera agli aggiornamenti delle variabili territoriali degli studi di settore che si sono rese necessarie per effetto dell' istituzione di nuovi comuni a seguito della fusione o della aggregazione di comuni già esistenti. Fusioni e aggregazioni degli enti territoriali che hanno imposto la revisione, sempre con effetto dal periodo d' imposta 2015, delle variabili territoriali specifiche applicabili a singoli studi di settore. È il caso della variabile relativa alle tariffe applicate per l' erogazione del servizio di Taxi applicabile allo studio di settore WG72A, alla variabile territoriale relativa alle aggregazioni comunali delle strutture ricettive quali gli alberghi e gli affittacamere di cui allo studio di settore WG44U e la c.d. «Territorialità dei Factory Outlet Center» relativa alle attività del commercio di abbigliamento e calzature operante sullo studio di settore WM05U. L' operazione studi di settore 2016 entra dunque nel vivo. Se le categorie rappresentate nella Commissione degli esperti riusciranno ad inviare i dati necessari all' elaborazione dei correttivi anticrisi nei termini indicati, quest' anno, e sarebbe la prima volta da quando tali variabili congiunturali sono state introdotte, il software Gerico dovrebbe Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 46 26 febbraio 2016 Pagina 46 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione essere rilasciato con un mese di anticipo rispetto al passato. Se ciò si dovesse davvero realizzare si potrebbe finalmente evitare lo slittamento delle tempistiche di pagamento delle imposte dovute in Unico 2016 dai contribuenti soggetti agli studi di settore. ANDREA BONGI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 47 26 febbraio 2016 Pagina 52 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Il precario equilibrio tra diritti e doveri del professionista intermediario Serve fare chiarezza sul rapporto tra lavoratori autonomi e p.a. Non passa giorno che non legga sui giornali, sul web o senta in tv o in radio, interventi di ogni genere sul ddl «Lavoro autonomo e lavoro agile». Il solo fatto che il governo si preoccupi dei diritti dei lavoratori autonomi fa piacere, anche se ciò che è stato presentato oggi nelle commissioni parlamentari che dovranno discuterlo, è il famoso topolino partorito dalla montagna, è un primo passo nella giusta direzione, anche se la meta da raggiungere è ancora molto lontana. L' Ancl, tramite il suo Centro studi nazionale, dopo un anno di lavoro, nel maggio del 2014 pubblicò lo Statuto del professionista intermediario telematico con la pubblica amministrazione, nel quale erano già previste le tutele delle quali necessitava un lavoratore autonomo che attualmente lavora a costo zero per la pubblica amministrazione (e non solo). Nel ddl Lavoro autonomo c' è una visione parziale del problema, perché questo prevede alcune tutele per i soli lavoratori autonomi non iscritti ad alcun ordine o albo, escludendo tutti quelli che invece lo sono e che suppliscono al lavoro una volta svolto dai dipendenti della p.a., che avevano diritti e tutte quelle tutele contrattuali quali retribuzione, ferie, malattia, maternità, sciopero ecc. Negli ultimi anni molto è cambiato per il consulente del lavoro, è scomparsa la tariffa minima che dava un riferimento a un equo compenso, è stata data attuazione a regolamenti che permettono ai patronati di fare consulenza in campo previdenziale e assistenziale, lasciandoci solo gli adempimenti in materia di lavoro, adempimenti per i quali non saremo pagati dalla p.a. e se commetteremo errori, saremo passibili di sanzioni. È questa l' occasione per riproporre la giusta azione sindacale che fino ad oggi è stata portata avanti impropriamente dagli organismi istituzionali di categoria (vedi la predisposizione del codice di autoregolamentazione dello sciopero) sempre più rappresentativi della p.a. a tutela della fede pubblica (vedi commissioni disciplinari) per questi motivi oggi bisogna ribadire i concetti già espressi tre anni fa pertanto: prevedere un equo compenso per il lavoro svolto per conto della pubblica amministrazione; prevedere di comune accordo con la p.a. uno o più periodi dell' anno in cui non ci siano scadenze per permettere al professionista intermediario un meritato e necessario riposo; prevedere la partecipazione del professionista intermediario nelle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 48 26 febbraio 2016 Pagina 52 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione rappresentanze degli enti; prevedere la partecipazione del professionista nei tavoli di concertazione per la predisposizione delle norme e disposizioni che lo riguardano come intermediario; prevedere in caso di malattia la sospensione degli adempimenti, con la possibilità di inviarli successivamente senza l' imposizione di sanzioni; prevedere in caso di maternità la sospensione degli adempimenti, con la possibilità di inviarli successivamente senza l' imposizione di sanzioni. Nella sua nuova veste di incaricato di pubblica utilità, deve poter porre in essere azioni di contrasto contro l' imposizione da parte della p.a. di adempimenti, scadenze, sanzioni ritenuti ingiusti e inadeguati; prevedere il diritto alla partecipazione interna all' attuazione all' agenda digitale. In campo previdenziale, poi, prevedere per il consulente del lavoro intermediario di svolgere le stesse attività e gli stessi servizi prestati da patronati e Caf e a parità di condizioni; creazione di un unico portale web con accesso tramite un' unica password, per la trasmissione e la consultazione dei dati, con tutti gli enti della pubblica amministrazione e con gli enti privati; riconferma di una remunerazione economica per il servizio di trasmissione dati, con il ripristino dell' art. 3ter dpr 322/1998 e adeguamento e allargamento a tutte le amministrazioni ed enti privati. Infine, prevedere lo Statuto dell' intermediario Da qui dovremo ripartire. CLAUDIO FAGGIOTTO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49 26 febbraio 2016 Pagina 53 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La Rete delle professioni tecniche sul testo chiamato a sostituire il dlgs 163/2006 Codice dei contratti da rivedere Sos per i servizi di ingegneria, architettura e area tecnica I servizi per l' ingegneria e l' architettura assimilabili a quelli per la ristorazione. Può sembrare una provocazione, ma è quello che a c c a d r à s e i l n u o v o codice dei contratti pubblici, chiamato a sostituire l' attuale codice De Lise (approvato con il decreto legislativo n. 163 del 2006), sarà approvato come si presenta attualmente. Il provvedimento, che in sostanza attua (o almeno dovrebbe) la legge delega di recepimento delle direttive europee, e che, tra i suoi principali obiettivi, ha quello di conseguire una drastica riduzione e razionalizzazione di leggi e regolamenti esistenti, manca di un riferimento fondamentale: una disciplina apposita per i servizi di architettura e ingegneria e degli altri servizi dell' area tecnica, giacché, come ha commentato Rino La Mendola, coordinatore del tavolo lavori pubblici della Rete delle professioni tecniche, «gli articoli che riguardano l' argomento sono disseminati nel testo in modo disorganico e difficilmente leggibile». Con il risultato che questo tipo di servizi sono regolamentati come altre attività generiche, come quelle della ristorazione, dimenticando la loro peculiarità e il loro preciso riferimento a direttive comunitarie s p e c i f i c h e . I n o l t r e , secondo il rappresentante della Rete, «buona parte dei principi enunciati dalla legge delega non trovano concreto riscontro nell' articolato. Per esempio, non si comprende come si concretizzi la drastica riduzione dell' appalto integrato promossa dalla legge delega, oppure perché per i concorsi di progettazione non è stato specificata, come avevamo chiesto, la garanzia della priorità dell' affidamento (e non l' opzione) delle fasi successive della progettazione al professionista vincitore. Un principio fondamentale per scongiurare il rischio che le amministrazioni continuino a bandire concorsi, magari a fini propagandistici, che non si concretizzano mai con la realizzazione delle opere in linea con le previsioni del progetto vincitore». Insomma il punto chiave è che nel testo elaborato dal governo sono spariti molti principi fondamentali enunciati dalla legge delega e che la Rete delle professioni tecniche aveva apprezzato. C' è poi un problema di metodo. «Siamo stati convocati in fretta per l' audizione e con la stessa fretta ci è stato chiesto un contributo con il quale, data la ristrettezza dei tempi, abbiamo potuto evidenziare solo alcuni aspetti. Oltretutto senza un testo completo». «Il governo», ha aggiunto ancora La Mendola, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 50 26 febbraio 2016 Pagina 53 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione «infatti, non ha fornito agli addetti ai lavori una traccia ufficiale su cui introdurre organicamente le modifiche da proporre. Il risultato è che, in pochi giorni, i diversi rappresentanti del settore hanno prodotto una serie di proposte articolate e differenziate, facendo riferimento a bozze di testo diverse, ricavate dal web, che difficilmente potranno confluire in un testo condiviso, entro i tempi strettissimi dettati dalla stessa presidenza del consiglio dei ministri, che già oggi, salvo imprevisti, potrebbe varare il decreto. La preoccupazione è che i tempi stretti a disposizione possano produrre una norma di scarsa qualità, inficiando l' ottimo lavoro svolto con la legge delega». In particolare, ha aggiunto ancora La Mendola, «la Rtp aveva condiviso i princìpi di quella legge diretti a snellire le procedure di affidamento, ridurre l' appalto integrato, gli affidamenti in house e i requisiti tecnicoorganizzativi ed economici dei professionisti per l' accesso alle gare. Abbiamo poi apprezzato l' apertura dei concorsi di progettazione ai giovani o alle strutture professionali medio piccole che, seppure non dispongano di grossi fatturati e di un gran numero di dipendenti o collaboratori, sono comunque in grado di garantire prestazioni di qualità. Abbiamo giudicato positivamente anche l' abbandono del criterio del prezzo più basso, che negli ultimi anni ha prodotto prestazioni professionali scadenti, alimentando una serie di varianti correttive in corso d' opera ed un allarmante crescita del numero di opere pubbliche incompiute nel paese». «Siamo alla vigilia di un nuovo inizio», ha concluso poi Sergio Molinari, consigliere Cnpi delegato alla materia e componente del tavolo lavori pubblici per la Rtp, «con un' opportunità offerta dal recepimento delle nuove direttive comunitarie. Ora la speranza è che nell' iter successivo all' approvazione del provvedimento in Consiglio dei ministri, ci sia lo spazio per accogliere le proposte che abbiamo fatto come Rete delle professioni tecniche, proponendo un articolato coerente con i principi riportati nella direttiva comunitaria e nella legge delega. Naturalmente ribadiamo, ancora una volta, tutta la disponibilità dei professionisti dell' area tecnica a collaborare con il legislatore e a fornire qualsiasi contributo possa essere utile per la stesura di un testo che non tradisca i principi per i quali è stato immaginato. Questa può essere una chance significativa per riordinare, semplificare e soprattutto correggere i difetti che il sistema nel suo complesso ha mostrato fino ad ora. È un' opportunità che non possiamo permetterci di perdere per riattivare il mercato dei lavori pubblici, eccellente motore di sviluppo economico del nostro paese». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 51 26 febbraio 2016 Pagina 57 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Controlli interni, questionari da trasmettere entro il 31 maggio Numero degli atti esaminato e delle irregolarità rilevate. Numero e qualifica del personale impiegato. Frequenza dei report. E ancora tasso medio di copertura dei costi dei servizi, tasso medio di realizzazione degli obiettivi affidati per il 2015 a ciascun organismo partecipato, periodicità con cui si è proceduto alla misurazione della soddisfazione degli utenti interni ed esterni. Sono solo alcuni dei dati richiesti dalla Corte dei conti nei consueti questionari volti a verificare il corretto funzionamento dei controlli interni degli enti locali, c h e i n b a s e a l l a deliberazione n . 6/2016/Inpr della Sezione autonomie della Corte dei conti, dovranno essere trasmessi entro il prossimo 31 maggio. Per il 2015, nel mirino, ci sono gli internal a u d i t s d i t u t t i i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, oltre a quelli di città metropolitane e province. Nel dettaglio, la mappa è quella «potenziata» dal dl 174/2012 e include il controllo di regolarità amministrativa e contabile, il controllo di gestione, il controllo strategico, il controllo sugli equilibri finanziari, il controllo sulle partecipate e il controllo di qualità. Le linee guida evidenziano la nuova filosofia della verifica, che da quest' anno persegue obiettivi di razionalizzazione attraverso la semplificazione e la drastica riduzione del numero delle domande, preordinate ad acquisire elementi informativi essenziali e dati puntuali. La maggiore omogeneità dei dati in tal modo raccolti, e la conseguente maggiore comparabilità tra gli stessi dovrebbero consentire di ottenere informazioni in grado di alimentare referti più brevi, ma più puntuali e particolareggiati e, soprattutto, che facciano emergere le reali criticità delle gestioni considerate Lo schema di relazione, debitamente compilato, dovrà essere inviato per posta elettronica sia alla Sezione regionale territorialmente competente che alla stessa sezione delle autonomie, come detto entro il 31 maggio 2016. Ricordiamo che, nel caso di rilevata assenza o inadeguatezza degli strumenti e delle metodologie di controllo interno adottate, le sezione giurisdizionali possono irrogare a carico degli amministratori responsabili apposita sanzione pecuniaria. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 52 26 febbraio 2016 Pagina 57 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Il ministro ha incontrato le regioni in vista del prossimo parere sui provvedimenti Riforma p.a., tocca ai dirigenti Dlgs in arrivo. Cds e Corte conti promuovono i decreti La riforma di Marianna Madia fa rotta sui dirigenti pubblici. Dopo il pacchetto di 11 decreti legislativi attuativi della delega p.a. (legge 124/2015), licenziati dal consiglio dei ministri lo scorso 20 gennaio e in attesa di essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale entro un paio di mesi, il governo sta preparando un secondo pacchetto di provvedimenti. Forse il più delicato perché riguarderà i dipendenti e i dirigenti pubblici, questi ultimi, in particolare, messi al centro della riforma con l' istituzione del ruolo unico e la possibilità (forse più teorica che pratica) di non essere più inamovibili ma soggetti al collocamento in disponibilità qualora restino senza incarico. A dare l' annuncio è stata lo stesso ministro della funzione pubblica nel corso dell' incontro con i governatori in Conferenza delle regioni. Un incontro propedeutico al parere che le regioni dovranno licenziare sugli 11 decreti nelle prossime settimane. «Saremo pronti per esprimere i pareri su gran parte dei provvedimenti», ha spiegato il presidente del parlamentino dei governatori Stefano Bonaccini, al termine dell' incontro col ministro. Madia ha riconosciuto l' apporto importante fornito dalle regioni a tante parti della legge 124/2015 ed ha promesso che sulla seconda tranche di provvedimenti in materia di lavoratori e dirigenti pubblici «si può immaginare un maggior coinvolgimento preliminare di regioni ed enti locali». Intanto sul primo pacchetto di decreti ieri sono arrivate importanti «promozioni» da parte del Consiglio di stato e della Corte dei conti. Palazzo Spada ha espresso un parere tutto sommato favorevole sullo schema di decreto trasparenza, primo dei decreti attuativi della legge n. 124 del 2015. Il Consiglio di stato ha focalizzato l' attenzione sull' importanza di «una solida fase di implementazione, anche dopo l' approvazione dei decreti attuativi», suggerendo la creazione di una «cabina di regia» per l' attuazione pratica della riforma. Questa task force non dovrà dimenticare aspetti, spesso relegati in secondo piano, ma essenziali per il recepimento dei decreti. In primis la formazione dei dipendenti incaricati dell' attuazione. In secondo l u o g o l a comunicazione istituzionale a cittadini e imprese sui loro nuovi diritti, l' adeguata informatizzazione dei procedimenti, il coinvolgimento dei portatori di interessi (i cosiddetti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 53 26 febbraio 2016 Pagina 57 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione «stakeholders») sin dall' impostazione della fase attuativa. Una promozione sul campo per quello che, dopo i fatti di Sanremo, è stato il più controverso degli 11 decreti, ossia il dlgs sulla lotta all' assenteismo, è invece arrivata dal procuratore regionale della Corte conti Lombardia, Antonio Caruso, durante l' inaugurazione dell' anno giudiziario 2016. «Va nella direzione giusta», ha osservato Caruso nella sua relazione sull' attività della procura lombarda, «la scelta di prevedere, da un lato, un importo minimo di danno all' immagine pari a sei mensilità di stipendio e, dall' altro, di sganciarlo dalla necessità del giudicato penale». Per il procuratore, il decreto Madia potrebbe determinare «una inversione di tendenza rispetto alla normativa del dl 78/2009», che ha invece limitato il danno all' immagine «a pochi reati contro la p.a., introducendo altresì una pregiudiziale penale che allontana i tempi di risposta della magistratura contabile». FRANCESCO CERISANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 26 febbraio 2016 Pagina 57 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Vendola ha fatto il furbo sulle stabilizzazioni Niente furbetti sulle stabilizzazioni dei lavoratori regionali. La chance, prevista dalla legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013), che ha consentito alle regioni di regolarizzare, con proprie risorse, i lavoratori precari grazie ai quali gli enti hanno in questi anni sopperito alle carenze di organico, va intepretata in modo restrittivo. Riguarda solo «l' apparato amministrativo delle regioni e i l r e l a t i v o personale» e non può essere estesa anche alle agenzie regionali, alle Autorità di bacino, alle società in house. I n pratica a t u t t a l a g a l a s s i a d i enti c h e gravitano attorno alle regioni. Ci aveva provato l' ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, a imbarcare nei ruoli della regione tutte la assunzioni a termine effettuate negli anni negli enti strumentali. Ma il governo Renzi ha fatto ricorso alla Consulta che ieri ha dichiarato illegittime le norme pugliesi di stabilizzazione del personale. Si tratta dell' art. 4 della legge regionale n. 47/2014 che è stata dichiarata incostituzionale dalla sentenza n. 37/2016, redatta dal neopresidente della Corte, il giudice Paolo Grossi. Secondo la Consulta, «la semplice differenziazione soggettiva degli enti ai quali si riferisce il personale da stabilizzare è, di per sé, sufficiente a configurare la discrepanza della disposizione impugnata con la previsione statale di principio, evidentemente circoscritta al solo personale dell' ente territoriale». «L' illegittimità della scelta normativa regionale», ha proseguito la Consulta, «deriva direttamente e immediatamente dallo sconfinamento delle potestà legislative regionali rispetto a quanto previsto dalla norma statale di principio». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 55 26 febbraio 2016 Pagina 58 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Le scadenze del Dup non sono perentorie I termini di presentazione del Dup e delle relative note di aggiornamento non sono perentori. Pertanto, gli enti locali possono definire la tempistica del documento nei propri regolamenti di contabilità senza essere necessariamente legati alle scadenze fissate dalla normativa nazionale. È questo l' orientamento espresso dalla Conferenza statocittà e autonomie locali, che nella riunione dello scorso 18 febbraio ha raggiunto un' intesa, oltre che sul rinvio dei bilanci d i previsione 20162018 (slittati al 30 aprile per i comuni e al 31 luglio per gli enti di area vasta), anche su come debba essere strutturato l' iter del documento unico di programmazione. Al riguardo, come si ricorderà, si sono registrate numerose incertezze, non risolte dai ripetuti interventi della Commissione Arconet. Ricordiamo il Dup deve essere presentato dalla giunta entro il 31 luglio, termine che per il 2015 è slittato prima al 31 ottobre e poi al 31 dicembre. Inoltre, l' ordinamento contabile prevede la presentazione di una nota di aggiornamento entro il 15 novembre, u n i t a m e n t e a l l o s c h e m a d i bilancio d i previsione: nell' anno del debutto del Dup anche tale scadenza è stata rinviata ed è attualmente fissata al 29 febbraio 2016. Tuttavia, le norme non chiariscono come debba strutturarsi la presentazione giuntale e se e in che termini debba intervenire la successiva approvazione consiliare. Al riguardo, la faq n. 9 di Arconet ha precisato che le predette scadenze si riferiscono alla mera presentazione al consiglio, per le conseguenti deliberazioni, dei documenti approvati dalla giunta. Ora, la Conferenza statocittà e autonomie locali aggiunge un importante tassello, chiarendo che si tratta, in ogni caso, di termini ordinatori e non perentori. Il che, come chiarito dall' Ifel, consente agli enti di far confluire il percorso di formale approvazione del Dup in quello del preventivo, evitando di dover affrontare due sessioni di bilancio nel giro di pochissimo tempo. Tale lettura pare decisamente convincente e risolve molti problemi. Innanzitutto, consente di fatto di superare la faq n. 10 di Arconet, che ha delineato un percorsolabirinto per il Dup. Secondo tale schema, la deliberazione consiliare può tradursi o in una approvazione o in una richiesta di integrazioni e modifiche del documento stesso, che costituiscono un atto di indirizzo politico del consiglio nei confronti della giunta, ai fini della predisposizione della successiva nota di aggiornamento. Quest' ultima, quindi, che in generale rappresenta un adempimento meramente eventuale, sarebbe obbligatoria laddove il consiglio l a richieda, oltre che in tutti i casi in cui siano intervenuti eventi da rendere necessario l' aggiornamento del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 56 26 febbraio 2016 Pagina 58 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Dup già approvato. Considerata la grande distanza temporale che separa il termine di presentazione del Dup a regime (31 luglio) da quello in cui è possibile definire un bilancio con numeri credibili, la lettura di Arconet di fatto imporrebbe di duplicare gli adempimenti, scrivendo un Dup «estivo» del tutto inutile e destinato a essere sostituito, ad autunno inoltrato, dalla nota di aggiornamento. Tali considerazioni sono alla base anche della querelle che si è generata fra Arconet e il Consiglio nazionale dei commercialisti ed esperti contabili. Questi ultimi hanno evidenziato come non sia possibile, per i revisori, rilasciare un parere di congruità su un Dup che non contenga al proprio interno numeri «veri». MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 57 26 febbraio 2016 Pagina 58 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Pareggio, vanno indicati gli spazi da cedere Nel prospetto relativo al pareggio di bilancio è possibile inserire già in sede previsionale l' importo degli spazi finanziari che si prevede di cedere nel corso del triennio 20162018 per i Patti nazionali e regionali. Viceversa, i righi relativi agli spazi finanziari acquisiti non devono essere compilati dagli enti e saranno valorizzati in automatico in base ai provvedimenti di riparto definiti dallo stato o dalle regioni. È uno dei chiarimenti forniti dalla circolare n. 5/2016 della Ragioneria generale dello stato, diramata nei giorni scorsi per illustrare le novità del vincolo di finanza pubblica che da quest' anno sostituisce il Patto d i stabilità interno (si veda ItaliaOggi del 20/2/2016). La nuova disciplina conferma la possibilità, per comuni ed enti di area vasta, di scambiarsi spazi finanziari, prevedendo che le quote cedute vengano recuperate (e quindi quelle acquisite debbano essere restituite) entro il biennio successivo (cosiddette compensazioni orizzontali). A tal fine, sono previsti due strumenti, uno di livello regionale, con due finestre temporali che si chiuderanno il 15 aprile e il 15 settembre, e uno di livello nazionale, gestito dalla stessa Rgs, con dead line fissata al 15 giugno. Per gli enti c h e prevedono di cedere spazi è stata prevista la possibilità di inserirne l' importo già in sede di predisposizione del bilancio. Tale previsione mira a far sì che il rispetto delle regole del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica costituisca un vincolo all' attività programmatoria dell' ente, anche al fine di consentire all' organo consiliare di vigilare già in sede di approvazione del preventivo. Naturalmente, chi non ha intenzione di cedere nulla o intende valutare solo in seguito tale opzione al momento non deve inserire nessun importo, salva la necessità di variare in seguito il prospetto. Per contro, il rispetto del pareggio in sede previsionale non può essere garantito grazie alle ipotetiche quote che potrebbero essere acquisite, ivi comprese quelle che le regioni decideranno di cedere in via verticale. I relativi righi non possono essere valorizzati finché non saranno definiti i provvedimenti di riparto. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 58 26 febbraio 2016 Pagina 58 Italia Oggi Pubblica Amministrazione I paletti della Corte conti Abruzzo: vietato anche ridurre le agevolazioni ai contribuenti Tributi locali, blocco assoluto Congelati il contributo di sbarco e l' imposta di soggiorno Nessuno spiraglio per superare il blocco dei tributi locali. Ai dubbi e alle incertezze sollevati dalle amministrazioni locali sui limiti che la legge di stabilità 2016 ha fissato agli aumenti di aliquote e tariffe, ha dato una risposta chiara la Corte dei conti, sezione regionale di controllo per l' Abruzzo, con la deliberazione 35/2016, la quale ha affermato che non esistono margini di manovra per effettuare delle scelte di politica fiscale che possano comportare un aumento della tassazione. Al di là della formulazione letterale della norma che si limita a imporre la sospensione degli aumenti, per i giudici contabili la ratio legis è quella di porre un freno all' innalzamento della pressione fiscale a livello locale. Non rientra nel blocco solo ciò che è espressamente escluso, come la Tari. Soni esonerati dal vincolo anche gli enti locali che si trovano in uno stato di dissesto o predissesto. In queste settimane sono stati manifestati dei dubbi da funzionari e dirigenti degli enti locali sui limiti del blocco. In particolare, se è impedito istituire nuovi tributi (imposta d i soggiorno, imposta di scopo), se è impossibile r i m o d u l a r e l e a l i q u o t e deliberate p e r l ' addizionale Irpef rapportate ai vari scaglioni di reddito o fissare tariffe più elevate rispetto al 2015 per il nuovo contributo di sbarco, sostitutivo dell' imposta di sbarco, tenuto conto che è stato previsto proprio da una disposizione di legge a partire dal 2016. Secondo i giudici contabili, che richiamano precedenti pareri espressi in passato, unico obbiettivo dello stop all' aumento di imposte e tasse negli enti locali è quello di contenere il livello della pressione fiscale. Il blocco per il 2016 non è però limitato solo al contenimento di aliquote e tariffe, ma impedisce anche l' istituzione di nuovi tributi. Non va dato rilievo alla differenza terminologica tra «aumento» e «istituzione», poiché ciò che conta è che rimanga invariato il carico fiscale sui contribuenti, siano essi residenti o meno nel territorio comunale. Ecco perché non è consentito istituire neppure l' imposta di soggiorno, ancorché siano soggetti al prelievo solo i non residenti. Allo stesso modo non è possibile ridurre le agevolazioni già concesse ai contribuenti. Sono escluse dal blocco la Tari, il cui gettito serve a coprire integralmente il costo del servizio di smaltimento rifiuti, e tutte le entrate che hanno natura patrimoniale, come il canone occupazione spazi e aree pubbliche, il canone idrico e via dicendo. Non sono soggetti al vincolo gli enti che hanno deliberato il predissesto o il dissesto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 59 26 febbraio 2016 Pagina 58 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione L' articolo 1, comma 26, della legge di stabilità 2016 (208/2015), dunque, non consente di introdurre nuovi tributi o aumenti di aliquote e tariffe, anche se le relative delibere sono state adottate prima dell' entrata in vigore della norma (1° gennaio). Peraltro, non solo è impossibile ritoccare in aumento aliquote o tariffe, ma è anche impedito che possano essere aboliti benefici già deliberati dagli enti (aliquote agevolate, riduzioni, detrazioni), che comunque inciderebbero sul carico fiscale e darebbero luogo a un innalzamento della tassazione. Tuttavia, questi vincoli non producono effetti per le entrate che hanno natura patrimoniale o extratributaria. Al riguardo, vi sono delle incertezze sulle entrate che devono sottostare al divieto imposto dalla legge e questo dipende anche dalla loro controversa natura. Va ricordato che il canone per l' occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) ha natura patrimoniale. Sono entrate patrimoniali anche il canone idrico e il canone depurazione. Non è ammesso l' aumento delle tariffe, invece, per il canone installazione mezzi pubblicitari (Cimp) che, nonostante la trasformazione da imposta a canone eventualmente operata dall' amministrazione comunale, mantiene la sua natura tributaria. Soggiace al blocco anche il diritto sulle pubbliche affissioni, ancorché non sia mai stata del tutto pacifica la sua natura giuridica. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 60 26 febbraio 2016 Pagina 59 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Se la regione ha già deciso sull' istituzione di una Asl il quesito è tardivo Referendum solo ex ante La consultazione deve precedere la decisione È ammissibile una proposta di referendum comunale avente ad oggetto il passaggio dello stesso ente locale alla competenza di una istituenda Asl? L' ordinamento italiano presta una peculiare attenzione alla partecipazione diretta del cittadino nella vita delle istituzioni locali. L ' Italia, infatti, ha fatto propri i principi della Carta europea dell' autonomia locale a cui ha aderito sottoscrivendo la relativa convenzione, poi ratificata con la legge 30 dicembre 1989, n. 439. In particolare, l' articolo 3 della Carta, al comma 2, riconoscendo alle collettività locali il diritto di regolamentare ed amministrare, nell' ambito della legge, una parte importante di affari pubblici mediante consigli e assemblee costituiti da membri eletti a suffragio libero, segreto, paritario, diretto e universale, in grado di disporre di organi esecutivi responsabili nei loro confronti, ha precisato che «detta disposizione non pregiudica il ricorso alle assemblee di cittadini, al referendum, o ad ogni altra forma di partecipazione diretta dei cittadini qualora questa sia consentita dalla legge». Gli istituti di partecipazione e gli organismi consultivi del cittadino trovano una loro concretizzazione nel dlgs n. 267/00 e, indipendentemente dalla dimensione demografica dell' ente, fanno parte del contenuto necessario e non meramente facoltativo dello statuto. Un rinvio allo statuto è previsto dal comma 3 dell' art. 8 del citato dlgs. n. 267/2000 in merito alla previsione di forme di consultazione della popolazione, nonché alle procedure per l' ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi con la determinazione delle garanzie per il loro tempestivo esame. La norma dispone che «possono» essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini, che devono comunque riguardare materie di esclusiva competenza locale. Il referendum, si configura, dunque, quale elemento meramente eventuale e facoltativo dello statuto comunale che una volta previsto deve essere compiutamente disciplinato dal regolamento. Rispetto alla normativa previgente è stata ampliata la valenza dell' istituto del referendum popolare, attualmente configurabile non più solo come consultivo, ma anche come abrogativo (di provvedimenti a carattere generale degli organi istituzionali e burocratici dell' ente), propositivo (per approvare proposte di atti avanzate dalla stessa amministrazione o da altri soggetti), confermativo, di indirizzo e oppositivosospensivo. Come Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 61 26 febbraio 2016 Pagina 59 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione emerge dalla prevalente dottrina, il più volte citato Tuel nulla dice circa l' effetto dell' esito del referendum consultivo e gli statuti comunali tendono ad escludere che l' esito sia vincolante per l' amministrazione, preferendo precisare che l' ente locale possa discostarsi dallo stesso, con adeguata motivazione, al fine di tutelare la piena autonomia politica del consiglio. In tal senso, si è anche affermato che il potere statutario in materia resta ampio con riguardo all' oggetto del referendum (che è sufficiente che rientri tra le materie di competenza esclusiva dell' ente), alla determinazione del numero dei partecipanti per la sua validità e alla possibilità di prevedere effetti consequenziali per l' amministrazione locale legati all' esito del referendum, con il solo limite della conservazione del potere decisionale in capo agli organi di governo. La giurisprudenza amministrativa, inoltre, ha affermato che «il referendum consultivo impone solo all' amministrazione che lo ha indetto di tener conto della volontà popolare, ma non esplica alcun effetto sull' azione amministrativa che ne è stata oggetto, né tanto meno su vicende successive o di altre amministrazioni, né la volontà popolare espressa con il referendum è idonea ad attribuire all' ente locale poteri estranei alla sfera di attribuzioni fissate con legge» (Tar Puglia, Bari, sez. II, 10 marzo 2003, n. 1098). Nel caso di specie, lo statuto del comune disciplina l' istituto del referendum comunale s u materie concernenti la sfera esclusiva di competenza comunale con talune eccezioni ben individuate, e prevede che «il consiglio comunale, entro un mese dallo svolgimento, deve deliberare prendendo atto dell' esito ed assumendo le determinazioni del caso». Il regolamento comunale precisa che il referendum è a carattere consultivo, stabilisce che i referendum che possono essere dichiarati non ammissibili dal consiglio comunale sono solo ed esclusivamente quelli a carattere non consultivo e/o nelle materie elencate nelle disposizioni statutarie, e contiene una norma transitoria che, in relazione alla specifica iniziativa referendaria oggetto dell' odierno quesito, stabilisce delle prescrizioni tecniche in deroga al contenuto generale del medesimo provvedimento normativo. In merito alla fattispecie in esame, occorre valutare se la materia oggetto di referendum rientri nella specifica competenza del consiglio comunale, come richiesto dalle norme dello Statuto. Ciò anche in considerazione del fatto che, con apposita legge, la regione competente ha già proceduto all' accorpamento delle aziende unità sanitarie locali, confermando l' istituzione della Conferenza regionale dei sindaci già disciplinata da precedente normativa regionale e composta dai presidenti delle conferenze zonali dei sindaci, ove partecipano tutti i sindaci dell' ambito territoriale quale organo attraverso cui tali soggetti contribuiscono, tra l' altro, alla definizione delle politiche regionali in materia sanitaria e sociale. L' ente, pertanto, attraverso i predetti organi, costituiti con legge regionale, era in condizione di poter esprimere le proprie posizioni in materia. Ciò posto, considerato che la regione ha già provveduto a legiferare sulla materia, l' iniziativa non pare ammissibile alla luce anche delle pronunce del Consiglio di stato, secondo cui «le consultazioni costituiscono strumento di partecipazione popolare all' elaborazione delle scelte amministrative, non strumento di verifica a posteriori da parte dei cittadini di scelte già definite con formali provvedimenti amministrativi. L' attività consultiva, per propria natura, deve precedere l' attività decisionale, non seguirla». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 62 26 febbraio 2016 Pagina 60 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La legislazione alluvionale degli ultimi anni ha introdotto novità spesso contraddittorie Fisco locale in cerca di stabilità Uffici tributi, lotta all' evasione e riscossione da potenziare La fiscalità locale non riesce a trovare stabilità e le modifiche normative che intervengono annualmente ne cambiano le regole e le dinamiche, obbligando gli enti locali a rivedere piani pluriennali e programmazioni strategiche di medio e lungo periodo. In questa ottica di nuovo centralismo si collocano le scelte assunte, negli anni, dal legislatore. Oltre ad amplificare un quadro di forte contrazione dell' autonomia, il legislatore ha introdotto novità tributarie, spesso non necessarie o addirittura contraddittorie, rispetto a principi di equità fiscale e a elementi di semplificazione e di razionalizzazione del r a p p o r t o t r a p u b b l i c a amministrazione e cittadino. Investire personale negli uffici tributi La nascita dell' Imu e della Tasi ha generato confusione e difficoltà applicative, dando la sensazione che l' unica «spinta riformista» fosse nel nome del tributo e nella crescita esponenziale dei coefficienti di rivalutazione delle rendite catastali e del proporzionale incremento del carico fiscale. È sufficiente rilevare che in quattro anni dalla nascita dell' imposta municipale propria e della successiva Iuc sono stati emanati sulla materia: 6 decreti legislativi, 34 decreti legge, 26 risoluzioni e 7 circolari ministeriali. Gli uffici tributi nello svolgimento delle proprie attività non hanno soltanto la necessità di studiare e approfondire la copiosa quantità di atti emanati a livello centrale, ma devono riuscire a trasformarne i contenuti in istruzioni operative ai contribuenti, semplici, chiare e praticabili. È un compito molto impegnativo che toglie tempo ed energie agli uffici tributi che potrebbero utilizzare al meglio queste risorse nelle tipiche fasi organizzative delle attività: gestione, accertamento e riscossione. Investire nel personale degli uffici tributi è una scelta strategica vincente perché consente di ridurre le conflittualità, i contenziosi e di operare con il dovuto buon senso, nel rispetto delle norme e dei contribuenti. Significa anche migliorare l' impostazione regolamentare dell' ente e garantire al comune una maggiore efficacia nella gestione delle novità normative, nella tempestiva applicazione della prassi e nell' approfondimento della giurisprudenza. Il supporto tecnico e la necessaria alta professionalità da ricercare in esterno devono essere finalizzati a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 63 26 febbraio 2016 Pagina 60 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione garantire l' avvio di un processo innovativo che, nel medio periodo, sia in grado di proseguire in autonomia grazie alle competenze acquisite dal personale nella conoscenza applicativa delle norme per l' utilizzo di un programma informatico flessibile e personalizzato. Tax gap e contrasto all' evasione L' attenzione al contrasto all' evasione e il miglioramento delle percentuali di riscossione coattiva sono le due fasi su cui focalizzare l' attenzione nei piani esecutivi di gestione di ogni ufficio tributi, cercando di crescere in termini qualitativi e quantitativi, grazie all' innovazione tecnologica e all' approfondimento normativo. Entrando nel merito della prima fase, è necessario assumere decisioni strategiche di quantificazione preventiva dell' evasione presente, al fine di generare una razionale e tempestiva attività di verifica; questo è oggi possibile grazie al calcolo del tax gap che in modo approssimato consente di quantificare il gettito reale nei singoli territori. Tale esperienza di calcolo del tax gap, è stata elaborata dall' Agenzia delle entrate a livello nazionale e perfezionata in Toscana, in 80 enti locali che rappresentano il 28% dei comuni della regione e il 40% della popolazione, con risultati molto rilevanti in termini di emersione di gettito evaso, con percentuali prudenti di evasione per Imu 2012, stimabili tra l' 11 e il 15%. Controlli fiscali a due anni e accertamenti simultanei su Imu, Tasi e Tari In primo luogo è necessario attivare un progetto triennale straordinario, che riduca i tempi dei controlli da cinque a due anni, favorendo la rapidità dei controlli, l' aggiornamento in tempi più rapidi delle banche dati e la crescita della capacità di riscossione. Quando si programma una crescita dell' innovazione tecnologica e l' innalzamento del livello dei controlli ci si riferisce anche alla possibilità di procedere con accertamenti d' imposte diverse, sullo stesso immobile e per lo stesso anno. Il parametro di riferimento, ai fini della quantificazione della base imponibile, è collocato nella stessa visura catastale e la sua completa lettura informatica può generare l' accertamento utilizzando la rendita catastale per le imposte patrimoniali, e il valore non inferiore all' 80% della superficie catastale ai fini della tassa sui rifiuti. La lettura completa della visura consente un' attività di accertamento simultanea che raggiunge risultati superiori in termini di recupero di gettito e risparmi sui costi derivanti dall' economia di scala. Queste strategie sono compatibili con le attuali strutture degli uffici tributi italiani, seppure sotto dimensionati in termini di risorse umane e strumentazione tecnica. Investire nel recupero dell' evasione, peraltro autofinanziandone il costo con le nuove entrate, è l' unica vera possibilità di rilancio del federalismo fiscale. La riscossione pre coattiva La seconda fase su cui è necessario focalizzare l' attenzione riguarda la possibilità di ridurre il numero di pratiche trasferite alla tradizionale riscossione coattiva, tramite ruolo o atto d' ingiunzione. Le percentuali di riscossione coattiva, a prescindere dallo strumento utilizzato e dalle diverse opportunità operative, sono sensibilmente diminuite negli ultimi anni, per motivi normativi ed economici facilmente intuibili. La necessità di operare una fase di riscossione pre coattiva, internamente all' ufficio tributi, da attivare prima dell' invio a coattivo dell' elenco degli accertamenti non riscossi spontaneamente, è una priorità indispensabile. In assenza di attività pre coattiva, i ruoli crescono e le percentuali di riscossione scendono, in quanto le modalità di rateazione applicabili al debito tributario non attengono più a quelli fissati dal comune, ma a quelli stabiliti dal legislatore nazionale fino a settantadue rate o addirittura fino a centoventi rate mensili. Tempi molto ampi assolutamente antieconomici e privi di buon senso nel caso dei tributi locali che, nella grande maggioranza, hanno accertamenti con valori medi inferiori ai mille euro. A nostro avviso, la priorità è tendere a ridurre le posizioni trasferite alla fase coattiva investendo nella tecnologia e nella formazione del personale interno all' ente, con l' obiettivo di favorire e valorizzare lo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 64 26 febbraio 2016 Pagina 60 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione strumento della riscossione diretta rateizzata delle pratiche pre coattive. È una sfida complessa e articolata, che può appassionare chi amministra e dirige i settori entrate degli enti locali, con la volontà di governare l' innovazione da protagonisti e non di vivere passivamente una prassi consolidata che si alimenta per la sola forza d' inerzia. Il federalismo fiscale, attuato con intelligenza ed equità, è la vera riforma da completare e da rilanciare, individuando nelle diversità dei territori, una ricchezza da valorizzare e non un ostacolo da appiattire e standardizzare. * esperto nazionale di finanza locale di Legautonomie. CESARE CAVA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 65 26 febbraio 2016 Pagina 61 Italia Oggi Pubblica Amministrazione sull' unificata Biglio incontra Costa Si aprono spiragli per il ritorno dell' Anpci in Conferenza unificata. Se ne è parlato nel corso dell' incontro che la presidente Franca Biglio ha avuto con il neo ministro per gli affari regionali e la famiglia, Enrico Costa. Biglio ha ribadito a Costa la richiesta, già formalizzata a dicembre al sottosegretario Gianclaudio Bressa, di poter tornare ad assistere alle riunioni dell' Unificata anche solo come uditori, dopo l' estromissione subìta a dicembre (si veda ItaliaOggi del 29/1/2016). «Il 17 dicembre scorso una delegazione dell' Anpci si è presentata in via della Stamperia per partecipare all' Unificata, ma le è stato fatto divieto di entrare per espressa disposizione in tal senso», ricorda Franca Biglio. «Abbiamo subito denunciato come si trattasse di una situazione incresciosa, anche perché i precedenti ministri per gli affari regionali, Maria Carmela Lanzetta e Graziano Delrio, ci avevano spalancato le porte della Unificata, anche solo come uditori (per partecipare alle riunioni servirebbe una modifica del Tuel in tal senso ndr)», ha proseguito Biglio, «ma non ci è mai giunta risposta». L' incontro con Costa ha anche toccato tutte le tematiche che stanno più a cuore ai piccoli comuni. «Siamo molto soddisfatti», ha dichiarato il sindaco di Marsaglia. «Sarà per la nostra comune provenienza cuneese, ma con il ministro c' è stata dall' inizio grande sintonia. Costa è un profondo conoscitore delle problematiche dei piccoli comuni e sono certa che con lui si potrà avviare un proficuo percorso di dialogo». Il ministro dal canto suo assicura vicinanza alla causa dei mini enti ma, come si conviene al suo ruolo istituzionale, per il momento non si sbilancia. «La presidente Biglio mi ha sempre rappresentato le difficoltà dei piccoli centri sin da quando ero parlamentare. In me troveranno sempre un interlocutore sensibile». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 66 26 febbraio 2016 Pagina 61 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Dal Piemonte alla Calabria i sindaci stanno con l' Anpci Indignazione, sgomento, ma anche tanta voglia di continuare a lottare per la difesa dei piccoli comuni. La proposta di legge Lodolini, che minaccia fusioni obbligatorie per tutti i municipi sotto i 5 mila abitanti, è sì uno spauracchio ma anche un formidabile collante per i minienti. Che da quando la proposta di legge è balzata agli onori della cronaca (grazie a un articolo pubblicato su ItaliaOggi del 29/1/2016) si sono stretti attorno all' Anpci e al suo presidente Franca Biglio assicurando sostegno e solidarietà per portare avanti la battaglia. La numero uno dell' Anpci ha inviato a tutti i sindaci aderenti una missiva chiedendo loro di formalizzare l' impegno a lottare con l' Associazione affinché la pdl Lodolini non veda mai la luce. Un referendum in piena regola per tastare il polso della base. «Sei pronto ad attivarti, secondo le indicazioni dell' Anpci, per informare i tuoi cittadini su quanto viene imposto, deciso d' imperio, dall' alto, da chi dovrebbe rappresentarli interpretando le loro necessità, i loro bisogni, le loro aspettative?», chiede Biglio. «Intendi delegare Anpci a intraprendere tutte le iniziative atte a contrastare questo processo disgregativo della storia e della geografia italiana?». La risposta dei sindaci non si è fatta attendere. Giuseppe Rizzi, sindaco di Lenta (Vercelli) ha subito risposto sì, invitando tutti gli altri colleghi ad aderire all' appello di Anpci per non far morire i piccoli comuni. La stessa cosa ha fatto Marco Perosino, sindaco di Priocca (Cuneo) secondo cui «solo Anpci può difendere gli interessi dei piccoli comuni». Dal Piemonte alla Calabria, la protesta ha coinvolto anche Francesco Trebisacce, sindaco di Nocara (Cs) che ha scritto alla propria parlamentare di riferimento, Vincenza Bruno Bossio (Pd), una dei venti firmatari dem della proposta di legge Lodolini, per esprimere tutto il suo disappunto per un provvedimento che in Calabria porterebbe alla chiusura di 323 comuni, pari al 79% dei municipi dell' intera regione. Anche in Valle Varaita, ai piedi del Monviso, suona l' allarme. A lanciarlo Domenico Amorisco, sindaco di Casteldelfino. «La pdl Lodolini cambierebbe la fisionomia della Valle perché farebbe scomparire 11 comuni (oltre a Casteldelfino, Pontechianale, Bellino, Sampeyre, Frassino, Melle, Valmala, Brossasco, Venasca, Isasca e Piasco, o, in alternativa Rossana)», dice. «E' una proposta assurda e illogica da respingere senza mezzi termini». Spostandoci in Veneto, Loris Mazzorato, sindaco di Resana (Tv) annuncia battaglia. E al premier Matteo Renzi che, da ex sindaco, gli ha scritto, chiamandolo collega, per ricordargli i 480 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 67 26 febbraio 2016 Pagina 61 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione milioni di euro stanziati dal governo per l' edilizia scolastica dei comuni, ha replicato stizzito: «il fatto che in passato lei abbia ricoperto il ruolo di sindaco non significa che oggi possa definirsi mio collega. La sua politica nei confronti dei comuni è devastante, ci sta mettendo in ginocchio e ci sta togliendo ogni risorsa economica». Anche l' Anpci Liguria è scesa al fianco del presidente Biglio contro «i galoppini dell' autoritarismo renziano». «È ora di smettere di mentire», si legge in una nota, «sostenendo che le piccole realtà incidono pesantemente sulla spesa pubblica, perché incidono solo per il 2.7% sul bilancio statale a fronte dell' erogazione di servizi fondamentali per il cittadino e di presidio del territorio. La virtuosità sta nei piccoli comuni, i tagli che lo Stato fa ai minienti vanno a compensare le voragini di bilancio create dalle grandi città (mafia Capitale docet)». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 68 26 febbraio 2016 Pagina 61 Italia Oggi Pubblica Amministrazione L' Anpci aderisce alla manifestazione del 12 marzo. No alle fusioni imposte L' orgoglio dei mini enti A Volterra per salvaguardare le identità locali L' identità non si svende. L' orgoglio dei piccoli comuni non deve finire nel tritacarne dei numeri, delle presunte semplificazioni, dei fantomatici risparmi, perché il patrimonio culturale dei mini enti costituisce la spina dorsale del Paese e non è negoziabile. Per questo a Volterra, il 12 marzo prossimo, i rappresentanti delle piccole comunità locali si daranno appuntamento per reclamare la salvaguardia delle proprie identità. Ma non si tratta, come più di un politico nazionale ottusamente pensa, di un atteggiamento di chiusura al cambiamento. La battaglia dei piccoli comuni n o n è u n a miope battaglia di conservazione, ma è una richiesta di sopravvivenza. La sopravvivenza dei servizi essenziali (si pensi agli uffici postali e alle farmacie rurali), la garanzia del diritto alla salute, la sopravvivenza contro lo spopolamento, il dissesto idrogeologico, l' invecchiamento della popolazione, gli infiniti contenziosi che si aprirebbero se il ddl sul consumo del suolo diventasse legge. La manifestazione, organizzata dal comune di Volterra in collaborazione con l' Associazione comuni d i m e n t i c a t i e i l P o r t a l e A g e n z i a Impress, vedrà confluire nella cittadina etrusca sindaci e amministratori da ogni parte d' Italia. Anpci ha deciso di aderirvi perché ritiene possa costituire un' imperdibile occasione per ribadire un secco no all' associazionismo comunale obbligatorio. Quello forzoso, disegnato dalla proposta di legge Lodolini (AC 3420) che prevede fusioni obbligatorie per tutti i comuni sotto i 5 mila abitanti, e quello forzato che porterà comunque sempre alle fusioni, ma attraverso un percorso più subdolo: riconoscendo ai comuni, che decidono di svendere la propria identità per mettersi insieme, privilegi e incentivi negati a tutti gli altri. Come per esempio ha fatto il decreto Milleproroghe, convertito definitivamente in legge dal senato mercoledì, che esonera dal pareggio di bilancio (dal 2016 esteso a tutti gli enti, anche quelli sotto i 1.000 abitanti, un tempo esenti da vincoli) i comuni sorti a seguito di fusione. «Ci stanno mettendo il cappio al collo», osserva la presidente dell' Anpci, Franca Biglio. «Ci stanno dicendo: o procedete alla fusione senza tante storie o sarete presi per fame». «Non interessa a nessuno sapere che smantellare i piccoli comuni, privando le realtà locali delle istituzioni di maggiore prossimità, costituisce una grave ferita per la democrazia e contrasta con la necessità di rilancio economico e sociale delle aree montane, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 69 26 febbraio 2016 Pagina 61 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione collinari, rurali e interne. Non interessa a nessuno sapere che lo smantellamento dei comuni incrementerà lo spopolamento che a sua volta produrrà la desertificazione del territorio, come non interessa a nessuno sapere che un territorio abbandonato assorbe il 22% di acqua in meno con tutto ciò che ne consegue», conclude il sindaco di Marsaglia. Quello che più colpisce la numero uno dell' Anpci è l' atteggiamento quantomeno incoerente del Partito democratico che, mentre il governo a guida Pd concede una proroga di un anno in quanto l' associazionismo, così come concepito dalla dl 78/2010 non ha dato buoni risultati, dall' altro fa sottoscrivere a 20 deputati dem una proposta di legge che impone toutcourt le fusioni obbligatorie. «È possibile», si chiede Franca Biglio, «che il presidente del consiglio non ne fosse a conoscenza quando i firmatari sono tutti deputati del partito di cui è segretario? È possibile che il presidente dell' Anci non ne fosse a conoscenza dal momento in cui una firmataria della proposta, l' onorevole Daniela Sbrollini, è una funzionaria di Anci Veneto? O forse dobbiamo pensare che in realtà non vi sia nessuna contraddizione e che la pdl Lodolini sia invece funzionale al progetto accentratore dell' Anci il cui presidente, Piero Fassino, nel settembre 2014 ebbe a dichiarare che, secondo il suo personale auspicio, i comuni in Italia sarebbero dovuti passare da 8 mila a 2.500?». Ecco perché i sindaci dei piccoli comuni hanno deciso di alzare bandiera bianca (si veda ItaliaOggi del 29/1/2016). Bandiere bianche sui municipi, bandiere bianche sui luoghi pubblici e privati, invitando i cittadini a partecipare. Ma non in segno di resa, bensì come richiesta al governo e al parlamento di uno «spazio libero, una pagina bianca per azzerare tutto e riscrivere democraticamente un patto con, e per, i piccoli comuni che vada nella direzione dell' efficienza, dell' efficacia, dell' economicità, nel rispetto dell' autonomia e della democrazia». Nel frattempo, largo ad assemblee pubbliche e consigli comunali aperti per informare i cittadini su tutto quello viene imposto ai piccoli comuni: dalle fusioni obbligatorie ai tagli ai trasferimenti, dai vincoli sul personale ai limiti per l' assunzione mutui ecc. Queste iniziative partiranno dal mese di marzo e dureranno fino alla vigilia del referendum sulla riforma costituzionale. A iniziare sarà proprio Marsaglia, dove il sindaco Biglio ha convocato un' assemblea pubblica il 4 marzo. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 70 26 febbraio 2016 Pagina 62 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Un Dpcm stabilirà le procedure per raggruppare i comuni non capoluogo di provincia Appalti, aggregazioni nella p.a. Stazioni appaltanti autonome per contratti fino a 40 mila Sarà un Dpcm a stabilire come si dovranno a g g r e g a r e i comuni n o n c a p o l u o g o d i provincia che vogliono bandire gare di appalto; le stazioni appaltanti saranno libere di procedere in autonomia fino a 40 mila euro di servizi e forniture e 150 mila per lavori; oltre queste soglie si dovranno utilizzare le piattaforme informatiche delle centrali di committenza e, se non qualificate, dovranno affidare alla centrale di committenza la g e s t i o n e d e l l ' appalto; p r e v i s t i r e q u i s i t i premiali per entrare nell' albo delle stazioni appaltanti gestito dall' Anac. Sono questi alcuni dei punti principali delineati nell' ultima versione (datata 22 febbraio) del decreto di riordino della disciplina in materia di appalti pubblici che va oggi all' esame del consiglio dei ministri. Nel testo è di particolare interesse la disciplina relativa alle stazioni appaltanti che si muove su due filoni: centralizzazione degli appalti e qualificazione delle stazioni appaltanti. Le stazioni appaltanti saranno libere di procedere autonomamente per i contratti fino a 40 mila euro per servizi e forniture e fino a 150 mila per lavori. Oltre tale soglia e fino alle soglie Ue (per servizi e forniture) nonché per gli acquisti di lavori di manutenzione ordinaria di importo superiore a 150 mila euro e inferiore a 1 milione di euro le stazioni appaltanti, qualificate dall' Anac, procedono mediante ricorso autonomo agli strumenti telematici messi a disposizione dalle centrali di committenza (ad esempio il Mepa). Se poi la stazione appaltante non risulti in possesso della necessaria qualificazione dovrà procedere all' acquisizione di forniture, servizi e lavori ricorrendo a una centrale di committenza qualificata, ovvero mediante aggregazione con una o più stazioni appaltanti aventi la necessaria qualifica. Se si tratta di un comune non capoluogo di provincia, esso potrà scegliere una di queste due ipotesi: fare ricorso a una centrale di committenza o procedere mediante unioni di comuni costituite e qualificate come centrali di committenza, ovvero associandosi o consorziandosi in centrali di committenza nelle forme previste dall' ordinamento. Sarà poi un Dpcm a definire gli ambiti territoriali all' interno dei quali si dovranno aggregare i comuni. Per quel che riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti tutto ruota intorno al sistema gestito dall' Anac che riunirà stazioni appaltanti qualificate in base ai principi indicati nel decreto e le centrali di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 71 26 febbraio 2016 Pagina 62 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione committenza (oltre ai provveditorati alle opere pubbliche, alle centrali di committenza regionali e a Consip, che ne fanno parte di diritto). Per essere qualificati si farà riferimento al complesso delle attività che caratterizzano il processo di acquisizione di un bene, servizio o lavoro in relazione alla capacità di programmazione e progettazione, alla capacità di affidamento e alla capacità di esecuzione e controllo. I parametri di valutazione saranno relativi alla struttura organizzativa della stazione appaltante, alle competenze dei dipendenti, alla loro formazione e al numero di gare svolte nei tre anni precedenti. Inoltre, saranno premiate le stazioni appaltanti che avranno ricevuto una valutazione positiva dell' Anac in ordine all' attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità e che potranno dimostrare la presenza di sistemi di gestione in qualità degli uffici e dei procedimenti di gara, nonché la disponibilità di tecnologie telematiche nella gestione di procedure di gara e il livello di soccombenza nel contenzioso. La qualificazione varrà cinque anni e una volta entrato in vigore il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti l' Anac non rilascerà il codice identificativo di gara per appalti non rientranti nella qualificazione ottenuta dalla stazione appaltante. PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 72 26 febbraio 2016 Pagina 62 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Diversamente, per l' Anac sono cancellate dai soggetti aggregatori Centrali di committenza libere da capitali privati La presenza di capitale privato in una «centrale di committenza» legittima la radiazione dall' elenco dei soggetti aggregatori tenuto dall' Autorità nazionale anticorruzione. È questa la ragione principale che ha condotto l' Authority presieduta da Raffaele Cantone, con la delibera n. 124 del 10 febbraio 2016 resa nota il 16 febbraio, a procedere all' annullamento, con validità retroattiva, dell' iscrizione del Consorzio Cev di Verona nella lista dei cosiddetti soggetti aggregatori, in precedenza disposta con riserva nel luglio 2015. L' annullamento segue ad alcune indagini condotte dalla Guardia di finanza e prende in esame gli elementi che devono assicurare il principio di indipendenza e la totale assenza di conflitti di interesse anche potenziali nello svolgimento delle funzioni della centrale di committenza. L' Autorità ha in particolare accertato la sussistenza di relazioni di tipo soggettivo tra gli organi amministrativi del Cev e quelli di alcune società private di cui il Cev detiene quote di partecipazione. Inoltre, la delibera ha anche dato atto che la centrale di committenza non aveva un dipendente e che le 10 unità lavorative erano alle dipendenze di una delle società private partecipate, elemento che ha fatto dire all' Anac che il Cev non può svolgere alcun ruolo operativo nell' ambito delle procedure di gara in quanto non è dotato di personale dipendente. La particolarità del caso è che inizialmente, rispetto ai rilievi formulati dall' Anac, il Cev si era anche adeguata a quanto richiesto dall' Anac ma soltanto formalmente e non nella sostanza . In particolare, si legge nella delibera, la dismissione delle quote delle tre società private, detenute dal Cev al momento dell' iscrizione nell' elenco dei soggetti aggregatori, nonché la presentazione delle dimissioni di due consiglieri del cda del Cev ed i minimi adeguamenti operati alla struttura organizzativa, «non incidono in modo significativo sulla circostanza della mancata indipendenza del Consorzio al momento dell' iscrizione all' elenco dei soggetti aggregatori». La vicenda del Consorzio Cev richiama, quanto meno per l' esito, quanto avvenuto con la Asmel (società consortile che svolge funzione di centrale di committenza per numerosi comuni) oggetto della delibera (n.321 del 30 aprile 2015) con cui l' Anticorruzione aveva rilevato alcuni profili di illegittimità proprio dal punto di vista della partecipazione, più sfumata, di soggetti privati. Nel caso specifico, l' Anac con la citata delibera aveva contestato l' attività della Asmel e condannato la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 73 26 febbraio 2016 Pagina 62 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione presenza di soggetti privati al suo interno. In particolare, secondo l' Anac, le gare poste da Asmel erano prive del presupposto di legittimazione perché non rispondenti ai modelli organizzativi indicati nel comma 3bis dell' art. 33 del Codice degli appalti. E' stato poi il Consiglio di stato, con ordinanza n. 4016 del 9 settembre, a sospendere l' efficacia della delibera, anche al fine di non incidere sulle gare in corso di esecuzione. Dovrà essere il Tar del Lazio ad entrare nel merito. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 74 26 febbraio 2016 Pagina 62 Italia Oggi Pubblica Amministrazione sentenza cds sulla qualificazione Gare e servizi analoghi Negli appalti pubblici d i servizi la richiesta di pregresse esperienze analoghe non può portare ad ammettere alla gara soltanto i concorrenti che abbiano svolto servizi identici all' oggetto della procedura di affidamento. Lo ha affermato il Consiglio di stato sez. III con la sentenza del 19 febbraio 2016 n. 695 che a f f r o n t a i l t e m a d e i c o s i d d e t t i «servizi analoghi», elemento di qualificazione dei concorrenti che partecipano ad appalti pubblici di servizi. Il problema si pone generalmente quando il concetto di analogia viene interpretato dalla stazione appaltante in termini eccessivamente restrittivi, arrivando a configurare addirittura la richiesta negli atti di gara di servizi «identici» a quelli oggetto dell' affidamento. Si tratta evidentemente di scendere nel dettaglio, caso per caso, ma alcuni punti fermi il Consiglio di stato li fa presenti. In particolare, si specifica che laddove il bando di gara richieda quale requisito il pregresso svolgimento di «servizi analoghi», tale nozione non può, se non con grave forzatura interpretativa, essere assimilata a quella di «servizi identici». Per i giudici quindi il concorrente è in regola rispetto alla prescrizione del bando di gara se ha dimostrato lo svolgimento di servizi rientranti nel «medesimo settore imprenditoriale o professionale al quale afferisce l' appalto». Nel caso di specie oggetto dell' appalto era l' affidamento di un centro diurno polifunzionale e, cioè, un servizio articolato in spazi multivalenti, che si colloca nella rete dei servizi sociali territoriali, e offre la possibilità di aggregazione finalizzata alla prevenzione di situazioni di disagio attraverso proposte di socializzazione tra minori e di identificazione di persone adulte significative. La stazione appaltante aveva chiarito che per servizi analoghi si dovesse fare riferimento al numero di classificazione Cpv europeo di riferimento che è indicato per ogni lotto, cioè, in relazione al Cpv 853200008, relativo ai servizi sociali. Per i giudici quindi l' appalto ha ad oggetto un servizio sociale e non sanitario e riguarda specificamente i minori, mentre le pregresse esperienze vantate dal consorzio ed elencate nel suo curriculum sono estranee rispetto alla specificità del servizio richiesto. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 75 26 febbraio 2016 Pagina 63 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Aiuti all' area adriatica È operativo il nuovo bando per la capitalizzazione e la clusterizzazione del Programma di cooperazione transfrontaliera A d r i a t i c I p a C b c r i v o l t o a l l e regioni c h e affacciano sull' Adriatico. Il bando, dotato di risorse per 6,1 milioni di euro, coinvolge le sette regioni adriatiche italiane di Abruzzo, EmiliaRomagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia, Veneto, oltre che alcuni territori di altri sette stati (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia). Gli enti locali potranno finanziare progetti in materia di ambiente marino e all' attività marittima, qualità dell' ambiente terrestre e marino e tutela della biodiversità, trasporti e connessioni energetiche, marittime e intermodali, nonché costruzione e gestione di turismo sostenibile e diversificazione dell' offerta. Ogni progetto potrà richiedere da un minimo di 500 mila euro a un massimo di 1,2 milioni di euro di contributo Ipa. Il tasso di cofinanziamento Ipa copre fino all' 85% del costo pubblico totale. La scadenza è fissata all' 11 marzo 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 76 26 febbraio 2016 Pagina 63 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Approvato il decreto che prova a rilanciare la promozione dell' efficienza energetica Conto termico, via alla riforma Sul piatto 900 mln di cui 200 per gli enti pubblici Il Conto termico 2.0 è finalmente realtà, è stato infatti approvato il decreto interministeriale del 16 febbraio 2016 che prova a rilanciare lo strumento per promuovere l' efficienza termica. Lo strumento garantirà risorse per 900 milioni di euro annui, di cui ben 200 milioni d i e u r o a f a v o r e d e l l e amministrazioni pubbliche. L' entrata in vigore del decreto interministeriale avverrà dopo 90 giorni dalla sua pubblicazione. Con l' operatività del nuovo Conto Termico, le amministrazioni pubbliche potranno anche godere di incentivi maggiorati che oscilleranno tra il 40 e il 65% del costo dell' intervento. N e l l a c a t e g o r i a d e l l e amministrazioni pubbliche, il Conto termico 2.0 considererà anche le società a patrimonio interamente pubblico (società inhouse), nonché le società cooperative sociali. Le novità del Conto Termico 2.0 Tra le novità più interessanti del nuovo Conto termico possiamo citare l' eliminazione dell' iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d' ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all' incentivo, nonché la predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l' accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semiautomatica di riconoscimento. Inoltre, le pubbliche amministrazioni avranno la possibilità di ottenere un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un' unica rata per importi fino a 5 mila euro. Altra novità è l' aggiornamento del contratto tipo predisposto dall' Autorità per l' energia elettrica, il gas e il sistema idrico con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti. È prevista anche la possibilità, per le sole pubbliche amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all' erogazione delle risorse. Arrivano nuovi interventi agevolabili Il Conto termico 2.0 porta in dote anche l' introduzione di nuovi interventi agevolabili, nonché l' innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici. I nuovi interventi agevolabili sono la trasformazione degli edifici esistenti in «edifici a energia quasi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 77 26 febbraio 2016 Pagina 63 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione zero», nonché la sostituzione di sistemi per l' illuminazione d' interni e delle pertinenze esterne degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione. È stata inoltre introdotta la possibilità di finanziare l' installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici degli edifici, ivi compresa l' installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Altro nuovo intervento finanziabile è la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore. Confermati i vecchi interventi Il Conto termico rimarrà accessibile anche per i precedenti interventi già finanziabili. Quindi la pubblica amministrazione potrà finanziare interventi di isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato, sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione, nonché installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da EstSudEst a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili. Sia enti pubblici che privati potranno ottenere il conto termico per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti a maggior efficienza, nonché per l' installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell' impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling e per la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 78 26 febbraio 2016 Pagina 63 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Friuli, fondi alle scuole La regione Friuli Venezia Giulia ha approvato il bando relativo a «Riduzione di consumi di energia primaria negli edifici scolastici» del Por 20142020. La Regione ha stanziato allo scopo risorse per 10 milioni di euro. I soggetti che possono presentare domanda sono gli enti locali d e l F r i u l i V e n e z i a G i u l i a . S o n o ammissibili i progetti che prevedono interventi finalizzati all' efficientamento energetico degli edifici scolastici. Sono finanziabili lavori edili e affini per coibentazione interna ed esterna, oltre che lavori di sostituzione di serramenti e infissi e di installazione di sistemi schermanti a protezione di superfici vetrate. Inoltre, rientrano i lavori agli impianti mediante implementazione di materiali, dispositivi e prodotti per il miglioramento dei rendimenti di distribuzione ed emissione, sostituzione generatori di calore con sistemi e componenti ad alta efficienza. I contributi sono concessi nella forma di contributo a fondo perduto nella misura del 100% della spesa ritenuta ammissibile. Le domande devono essere presentate entro il termine ultimo delle ore 16,00 del 24 marzo 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 79
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