4 giugno 2015 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna
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4 giugno 2015 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Giovedì, 04 giugno 2015 UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Giovedì, 04 giugno 2015 Prime Pagine 04/06/2015 Prima Pagina 1 Il Sole 24 Ore 04/06/2015 Prima Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Enti locali 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Carlo Bastasin Salvata la Grecia l' urgenza è l' Europa 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Marco Moussanet «La ripresa è partita, avanti con le riforme» 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Nicoletta Picchio «Senza manifattura non c' è ripresa» 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 R.Tu. Dirigenza Pa, la Corte dei conti torna a criticare il «ruolo... 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Luca Orlando Varese intravede i primi segnali di ripresa 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Mauro Salerno Appalti, stretta sulle varianti 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Sara Monaci DopoExpo, tredici in corsa 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Paola Dezza La Miami delle archistar 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Francesco Nariello Formazione continua per agenti e mediatori 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Emilia Patta La linea di Renzi: chi non vota la fiducia è fuori dal Pd 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Giovanni Vegezzi Banca Farmafactoring, avvio sprint: raccolta a 350 milioni in 9 mesi 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Luca Gaiani Ace, credito Irap solo dal 2014 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35 Giovanni Negri Class action, arriva l' ok alla riforma 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 Nicola CavalluzzoAlessandro Montinari Sui beni materiali gratuiti trattamento fiscale «incerto» 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40 Giorgio Gavelli Alternativa ImuIrpef al test di Unico 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40 Gianni Trovati Centri per l' impiego, nel decreto enti 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 1 PIERLUIGI MAGNASCHI Per Pier Luigi Bersani l' abuso di ufficio è come una multa per un... 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 2 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 2 FRANCO ADRIANO Il Jobs act salva il posto a Renzi GIORGIO PONZIANO Primarie cu a pummarola 'n coppa 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 12 DOMENICO CACOPARDO Nella Ue siamo come carta velina 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 13 SIMONETTA SCARANE Eni gas conta in Francia già mezzo milione di clienti 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 24 FABRIZIO G. POGGIANI Aiuto alla crescita semplificato 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 25 Nozze gay, prefetti zittiti 19 21 25 28 32 34 36 39 41 45 48 50 52 53 55 brevi 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 25 17 44 Imu Tasi Tari, the threecard trick 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 10 16 43 Imu Tasi Tari, il gioco delle tre tavolette 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 3 14 38 Da oggi il filo diretto su Imu e Tasi 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 41 12 30 LE ISTRUZIONI 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 37 9 27 I tedeschi aprono un listino a Singapore 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35 7 23 Ripartire davvero o l' onda del declino si farà più alta 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 24 5 11 I NODI DELLA RIPRESA 04/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9 3 DARIO FERRARA 56 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 27 GIOVAMBATTISTA PALUMBO Il giudice tributario deve quantificare la pretesa 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 28 MATTEO BARBERO Imponibile a metà per fabbricati di interesse storicoartistico 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 28 SERGIO TROVATO Tasse locali, tempo di acconti 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 29 ANDREA FRADEANI Scorporo terreni di rigore solo per i fabbricati cieloterra 04/06/2015 Italia Oggi Pagina 33 RAFFAELLA MESSINA * E DANIELE GIACALONE ** Raddoppio termini da rivedere 58 59 60 62 64 Il Resto del Carlino Ravenna 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 10 Fondazione sempre più benefica 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Il consiglio del primo cittadino di Lugo Giovanni punti sulla competenza 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 CENA CIMBRA' QUESTA SERA AL CHICCO D'ORO 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Paurosa carambola fra tre auto 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 I volontari della Protezione civile lughese hanno incontrato i cittadini 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Rubano slot machine ma rimangono a mani vuote 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 «La zona di via Bandiera troppo spesso rischia di allagarsi» 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Maxischermo a Lugo per la finale di Champions 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Due alberi per i 269 bimbi nati nel 2013 e nel 2014 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 «La nuova via Lunga verrà realizzata, il Comune sta cercando... 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 L' Osteria di Piazza Nuova cambia gestione e si amplia 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 20 Concerto a S. Stefano in Corleto 04/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 MUSICA ALL' ACRYLICO 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 Corriere di Romagna Ravenna 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 10 Dalla Fondazione della Cassa 8 milioni per aiutare il territorio 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 12 Composizione del nuovo consiglio Fino al ballottaggio regna l' incertezza 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 29 Dissesto sulla sponda del Senio: E' arrivata la relazione finale del... 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 30 Osteria di piazza Nuova: cambio al timone 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 30 Schianto a Massa: grave un 39enne 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 30 A Lugo stasera il presidente Pd Matteo Orfini 04/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 30 Rubano dal bar cambiasoldi con 1.200 euro 79 80 82 84 86 87 88 La Voce di Romagna Ravenna 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32 In 84 hanno chiesto il rimborso Iva ad Hera I dati al congresso di... 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32 Rivalutazione pensioni Lungo contenzioso 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Osteria piazza nuova, cambio di timone 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 ANCHE IL SINDACO PARTECIPERÀ 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Storia d' impresa Mostra organizzata da Confindustria 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Grande Guerra, una rievocazione che vola 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Lugo La Protezione civile incontra e informa i cittadini 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Teatrobus a Cotignola 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Il pifferaio magico del Luigi Battaglia 89 90 92 93 94 95 96 97 98 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 Un albero, un bambino al Podere Pantaleone 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 Si progetta la messa in sicurezza della sponda destra del fiume Senio dopo... 04/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 39 In mostra ! 99 100 101 4 giugno 2015 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 4 giugno 2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 4 giugno 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali LE SFIDE DELLA UE. Salvata la Grecia l' urgenza è l' Europa Più si avvicina il burrone e più cresce la debolezza politica di entrambe le parti. Solo per questa ragione ieri era considerato prossimo un accordo nel negoziato tra Atene e i creditori. Le istituzioni coinvolte nella trattativa sperano di arrivarci entro venerdì, ma l' intesa che ieri sembrava possibile era solo quella del cosiddetto "compromesso sporco", un ponte provvisorio che porti in autunno a varare un terzo piano di assistenza più gravoso del previsto per i Paesi euro, ma sotto concessione solo graduale dei fondi già stanziati per patrimonializzare le banche greche. Su queste colonne abbiamo già raccontato i dettagli dell' offerta ad Atene e di come l' urgenza prevarrà sulla sostanza, ma c' è ancora distanza e intransigenza tra le posizioni. Alla fine la trattativa si concentrerà sui punti d''appiglio necessari a ottenere l' approvazione sia dei parlamenti dei creditori più severi, sia della frangia radicale di Syriza. È possibile dunque che venga anticipato l' annuncio del futuro taglio del 17% del valore attuale netto del debito greco, andando incontro così anche alle obiezioni del Fondo monetario sulla sua sostenibilità poco garantita da un compromesso debole. Subito dopo, tuttavia gli europei dovranno chiedersi quanto costerà in più a loro il nuovo piano di assistenza ad Atene e se è vera la stima di almeno 35 miliardi che circola tra Francoforte e Bruxelles. Ci si dovrà chiedere inoltre quanti anni ci vorranno ancora per risolvere davvero la questione greca. Per concludere tuttavia che, per quanto alto il suo prezzo, per quanto indefinito l' impegno, un accordo sarà comunque preferibile a scatenare l' instabilità monetaria europea e vedere il mirino della crisi girare verso Ovest e puntare, presto o tardi, su Roma. Ciò che unisce i negoziatori è infatti che il caos ad Atene sarebbe rischioso per tutti. Se lo stallo durasse oltre i prossimi giorni, per Alexis Tsipras il problema non sarebbe più la mancanza di fondi con cui ripagare i creditori la rata del Fondo monetario scade venerdì ma l' impossibilità di pagare le pensioni, gli stipendi dei dipendenti dell' amministrazione e i fornitori dei servizi pubblici. Le prestazioni degli ospedali si potrebbero interrompere, i trasporti e i servizi fondamentali criticamente quelli che fanno capo ai militari si potrebbero fermare. La dinamica politica cambierebbe drammaticamente. Per ottenere consenso dai dipendenti pubblici e dai pensionati, al governo non basterebbe dare la colpa al resto del mondo e in primo luogo ad Angela Merkel e Christine Lagarde. A un certo punto la responsabilità ricadrebbe inevitabilmente sulle spalle di Tsipras e sulle istituzioni democratiche. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 4 giugno 2015 Pagina 3 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Nel giro di due anni quasi metà dei depositi greci sono già fuggiti dalle banche. Trenta miliardi dopo le ultime elezioni. La società greca resta divisa tra chi da tempo si è messo al riparo da ogni conseguenza dell' implosione ed è pronto a beneficiare di un' uscita del Paese dall' euro e chi non ha mezzi né possibilità per difendersi, o al massimo nasconde i risparmi dentro al materasso. Sono proprio questi gli elettori di Syriza: sotto uno strato di intellettuali c' è la massa dei cittadini che negli ultimi anni hanno vissuto il tiro al piccione sulla Grecia dal punto di vista del piccione, privi di voce, talvolta complici, sempre indifesi. Inevitabilmente il consenso per Syriza si disintegrerebbe. Syriza ha chiesto un mandato elettorale contraddittorio: restare nell' euro, senza sacrifici e sottraendosi al controllo della troika. La trattativa con i partner governi anch' essi democratici ha mostrato che le promesse elettorali non erano coerenti. Il governo ha puntato così sulla sostituzione delle riforme della troika con l' aumento della pressione fiscale che, in ragione della polarizzazione della società greca, è parsa agli elettori di Syriza riguardare i mandarini del passato. Tuttavia, gli aumenti delle tasse non sono coerenti con l' appello di Atene a un programma che punti sulla crescita per tagliare il debito, anziché sul contrario. Su queste basi, Atene avrà bisogno di sostegno per anni. Si dice che nessun accordo possa cambiare di per sé la competitività di un Paese. Ma il problema greco è anche nella debolezza istituzionale e nella cattiva governance. Se solidale con i cittadini, un accordo con istituzioni estere e creditori poteva affrontare questi punti deboli. Qui si è vista la debolezza politica dei creditori: incapaci di riconoscere che errori erano stati commessi dalla troika, si sono fatti catturare dalla logica confrontativa di Atene. Si è vista la debolezza dell' impianto contrattuale di una governance comune che si basa su responsabilità singole, rendendo un intralcio la solidarietà e la condivisione di sovranità: rimanere nell' euro richiede che ogni Paese abbia debiti sostenibili, quindi prospettive di crescita, riforme che rendano i mercati elastici agli shock e incentivi per investire e produrre. Affinché questi requisiti siano realizzati, la governance europea tra Paesi sovrani prevede che gli aiuti siano condizionali alle riforme, in ragione di una verifica che a sua volta richiede un elevato grado di trasparenza tra il debitore e i creditori. Come si vede dietro questi meccanismi c' è un intero sistema di interdipendenza politica, che finora tuttavia nessuno è riuscito a esprimere come un valore. E che è stato invece declinato nel linguaggio ottocentesco delle sovranità nazionali esclusive e reciprocamente diffidenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Carlo Bastasin Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 4 giugno 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Enti locali «La ripresa è partita, avanti con le riforme» Ocse: ma in Italia rischi per possibili terremoti nell' Eurozona Padoan: non siamo vulnerabili. parigi L' Ocse promuove il Governo e alza le stime di crescita dell' Italia. Spingendosi a scrivere che «l' insieme dei fattori che sostengono la crescita italiana è il più propizio da molti anni». Il Pil è previsto in aumento dello 0,6% quest' anno (confermate le stime di marzo, rispetto allo 0,2% dell' outlook di novembre) e dell' 1,5% nel 2016 (rispetto all' 1,3% di marzo e all' 1% di novembre), con un' accelerazione all' 1,7% nell' ultimo trimestre dell' anno prossimo. Grazie anche all' effetto congiunto dell' euro debole e dei prezzi del petrolio in forte calo, l' export dovrebbe aumentare del 3,4% quest' anno e del 5,1% nel 2016 (+5,5% a fine anno). E se le esportazioni «continueranno a sostenere la crescita, la ripresa sarà rafforzata dai consumi interni», che dovrebbero salire dello 0,4% nel 2015 e dell' 1,1% nel 2016. Gli investimenti fissi lordi, in calo del 3,4% l' anno scorso, dovrebbero ripartire e rafforzarsi, con un incremento dell' 1,6% quest' anno e dell' 1,9% il prossimo. Il deficit è previsto al 2,6% nel 2015 e al 2% nel 2016, mentre il saldo corrente registrerà un surplus del 2,6% quest' anno e del 3,4% il prossimo. Il debito, in aumento quest' anno al 133,2% del Pil, dovrebbe iniziare a scendere l' anno prossimo, al 132%. Il tasso di disoccupazione rimarrà invariato nel 2015 (al 12,7%), ma anch' esso dovrebbe finalmente diminuire (al 12,1%) nel 2016. Mentre sale l' occupazione (dello 0,5% quest' anno e dell' 1% il prossimo). Dati che secondo l' Ocse «confermano il fatto che i segnali positivi sul fronte della crescita spingono nuove persone verso il mercato del lavoro». Al di là dei fattori esterni, l' Ocse sottolinea l' impatto fondamentale del processo di riforme avviato dal Governo. A partire dal Jobs Act, che ha «il potenziale di migliorare drasticamente il mercato del lavoro». Ma l' organizzazione parigina insiste anche sull' importanza della nuova legge elettorale, «destinata a garantire stabilità e ridurre l' incertezza politica». Pur segnalando la vulnerabilità italiana rispetto al possibile protrarsi della crisi greca. Il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha ovviamente commentato con soddisfazione l' analisi dell' Ocse, spiegando che «la composizione della crescita è incoraggiante perché ci sono più investimenti e perché iniziano ad arrivare risultati sul fronte dell' occupazione». Si tratta, ha aggiunto Padoan, di una ripresa graduale, «che sarà pienamente soddisfacente» quando agli aumenti di Pil e domanda si aggiungerà «una forte ripresa del lavoro». Il ministro ha ribadito l' impegno del Governo ad Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 4 giugno 2015 Pagina 4 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali andare avanti, rapidamente, sul terreno delle riforme, citando in particolare la scuola, la pubblica amministrazione e la giustizia civile. E ha escluso il rischio di un contagio greco: «Non c' è alcuna vulnerabilità. Abbiamo pochissimo debito privato nell' economia e siamo tra i Paesi messi meglio nell' Ocse». Il rapporto semestrale dell' organizzazione si sofferma anche sulle «fragilità del settore bancario», evidenziandone «l' incapacità a supportare efficacemente gli investimenti privati». E invitando a procedere rapidamente verso la creazione di un «mercato secondario dei prestiti non performanti». A proposito di bad bank, Padoan ha assicurato che il Governo varerà «entro l' estate, le misure per trattare le sofferenze bancarie». Se la situazione italiana e dell' area euro migliora, lo stesso non si può dire dello scenario mondiale, condizionato dagli ultimi dati americani e dal rallentamento cinese. L' Ocse ha rivisto al ribasso la crescita globale (al 3,1% quest' anno e al 3,8% il prossimo) e quella Usa (2 e 2,8%). © RIPRODUZIONE RISERVATA. Marco Moussanet Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 4 giugno 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Enti locali «Senza manifattura non c' è ripresa» Squinzi: dati Istat e Ocse positivi ma da verificare nel lungo periodo Pressing per le riforme. roma I segnali positivi sull' andamento dell' economia ci sono. «Ma devono essere verificati nel lungo periodo perché l' impressione è che siano ancora molto legati alle esportazioni, in questo momento beneficiate di fattori esteri come l' indebolimento dell' euro o il Qe deciso dalla Bce». Giorgio Squinzi commenta i dati Ocse sulla crescita dell' Italia e quelli Istat sull' occupazione, riservandosi di «rivedere questi segnali nel giro di qualche mese». C' è un aspetto che il presidente di Confindustria sottolinea: l' andamento del mercato interno. «Non è ripartito». Senza non potrà esserci una ripresa solida. Motivo in più per continuare il pressing sul governo a fare le riforme e a mettere al centro il manifatturiero. «Senza impresa non c' è ripresa. Se le nostre imprese non ripartono la ripresa non la vediamo. Non saranno il pubblico o i servizi a far ripartire il paese», ha detto il presidente di Confindustria all' assemblea degli industriali di Varese, intervistato dall' economista Marco Fortis. «Lo possiamo fare noi con le nostre imprese manifatturiere, siamo solo noi a poter fare la differenza». Di qui l' auspicio di Squinzi che «questo governo l' abbia capito» e che «si muova in direzione di facilitare il nostro ruolo e rimetta l' impresa al centro degli interessi del paese». Bisogna ritrovare «un orgoglio dell' Italia manifatturiera». Anche se, ha aggiunto, sarà difficile tornare al quarto posto a livello mondiale. «Come imprenditori ci dobbiamo credere, avere fiducia. Le aziende che hanno investito in questi anni riescono ad essere efficaci, efficienti e competitive in tutto il mondo». Squinzi ha riconosciuto che c' è stato un impatto del Jobs act e di alcuni provvedimenti del governo. Ma occorre continuare con le riforme strutturali: «Dobbiamo tenere alta la pressione sul governo perché vengano realizzate, quelle politiche e istituzionali, ma anche della Pa». Se alcune, come la riforma del lavoro, vanno nella direzione giusta, su altre il presidente di Confindustria è critico, in particolare sulla legge sui reati ambientali e sul falso in bilancio. «La legge sui reati ambientali passata in prima battuta è veramente anti impresa perché non distingue chi sbaglia per errore e chi per volontà deliberata. E questo è vero anche per la legge sul falso in bilancio». C' è anche un altro tema su cui Squinzi insiste: il rilancio degli investimenti e delle infrastrutture. «L' Italia che una volta era all' avanguardia ora è in ritardo». Far ripartire le infrastrutture avrebbe un impatto positivo anche sul settore dell' edilizia, che ha sofferto molto durante la crisi: «Per fortuna negli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 4 giugno 2015 Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali ultimi duetre mesi non vediamo ulteriori cali dopo le flessioni spaventose degli ultimi anni. Basti dire che il mercato del cemento è sceso da 47 milioni di metri cubi del 2007 a 18 nel 2014». L' impressione, ha aggiunto, è che il mercato abbia finito di scendere ma non sia ancora ripartito, circostanza che vale non solo per l' edilizia. All' assemblea annuale della scorsa settimana, Squinzi aveva rilanciato il tema delle relazioni industriali e della contrattazione, sostenendo un legame più forte tra salari e produttività. «Non è vero che l' obiettivo di Confindustria è ridurli: vogliamo invece salari più elevati, che siano competitivi a livello europeo, che diano soddisfazione ai lavoratori», ha sottolineato, rispondendo alla leader della Cgil, Susanna Camusso. «Sono rimasto stupito di leggere che la signora Camusso ha detto che il nostro obiettivo è ridurre i salari. Non l' ho detto, non l' ho lasciato intuire e non corrisponde alla realtà». Piuttosto bisogna portare a termine l' applicazione dell' accordo sulla rappresentanza. «È un accordo che tutti hanno accettato ma per cui si sta facendo molta fatica a scrivere i regolamenti attuativi. Non si può andare avanti con il vecchio copione, bisogna agire mantenendo la stessa velocità dei paesi europei che sono più competitivi ed hanno un clima di relazioni industriali adeguato alla rapidità di movimento di questi anni». In casa propria, Confindustria, con la presidenza Squinzi, ha rivisto la propria organizzazione con la riforma Pesenti: «È riuscita a semplificare il meccanismo di rappresentanza, ha dato il buon esempio, ha dimostrato di andare nella direzione giusta ad un governo che dice di non credere nei sistemi intermedi di rappresentanza come i sindacati e le associazioni imprenditoriali». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Nicoletta Picchio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 4 giugno 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Enti locali Ddl Madia. Le Regioni chiedono il rispetto dell' autonomia sulla gestione degli incarichi. Dirigenza Pa, la Corte dei conti torna a criticare il «ruolo unico» Una raffica di rilievi sulla riforma della dirigenza. La richiesta di un passo indietro sulla modifica delle regole sulla responsabilità amministrativocontabile dei dirigenti. U n nuovo pressing per sollecitare il riordino della disciplina delle partecipazioni azionarie delle amministrazioni pubbliche (mancano gli obiettivi di risparmio) e dei servizi pubblici locali. Invitata ieri alla Camera a dire la sua sul Ddl delega per la riforma della Pa, la Corte dei conti ha ribadito tutti i suoi dubbi sul testo arrivato da palazzo Madama, che entro fine mese arriverà in aula. La dirigenza, capitolo cruciale della riforma, resta dunque sugli scudi. E qualcuno mormora perché tanto, come spesso accaduto, la grande burocrazia difende sempre sé stessa. In verità la Corte dei conti, rappresentata ieri in commissione Affari costituzionali dal presidente Raffaele Squitieri, non s' è limitata ad avanzare rilievi, anche se non delle vere e proprie censure. La magistratura contabile ha infatti riconosciuto che il testo orginario contiene parecchie e importanti novità e che nell' esame del Senato sono state accolte non poche delle osservazioni che aveva avanzato. Quel che funziona, di massima, è l' impiantoauspicio generale, come gli aspetti che dovrebbero snellire i procedimenti, spianando la strada all' accesso ai servizi, dalla digitalizzazione alla previsione d i "punire" le amministrazioni che stanno con le mani in mano nel processo di cambiamento del dinosauro burocratico. Resta il fatto che, prima ancora di sollevare le sue obiezioni, la Corte dei conti ieri ha voluto sottolineare due aspetti che le stanno molto a cuore. Il primo: la necessità, una volta "fatta" la legge, di emanare rapidamente i decreti delegati, in quanto «eventuali ritardi potrebbero incidere negativamente sul recupero di competitività dell' intero sistema produttivo». Il secondo aspetto sottolineato è quello di non aver colto nel testo la necessità di porre il problema di disegnare un diverso «perimetro» della Pa, di cui la Corte nei suoi rapporti si fa interprete da tempo. Intanto, in merito alla riforma della dirigenza , gli aspetti critici, secondo la Corte, sono ancora numerosi. A partire dalla necessità di «contemperare» la flessibilità organizzativa con l'«autonomia» della dirigenza dalla politica. Per nono dire dei modi individuati per selezionare chi avrà incarichi dirigenziali: il Ddl, non considera come dovrebbe le «competenze specifiche» dei candidati. Autonomia e capacità, dunque. Ma anche le pastoie che rischiano di crearsi con la gestione dei ruoli unici (da cui dovrebbero essere esclusi i prefetti), il rapporto poco chiaro tra legge e contrattazione collettiva sul trattamento economico. E gli stessi dubbi di costituzionalità legati al ruolo unico anche per i dirigenti di regioni e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 4 giugno 2015 Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali comuni. Quanto basta, alla Corte dei conti, che c' è parecchio da rivedere. Sempre che sia rivisto. Come il nuovo regime delineato per la responsabilità amministrativocontabile. Aspetto che la Corte contesta apertamente, scorgendo anche un vulnus nei propri confronti. Ma anche dell' erario. Nelle audizioni di ieri sono sfilati anche i rappresentati di sindacati (la Cgil ha bollato la riforma come antistorica e negatrice del ruolo della contrattazione), Anci, Upi, Dn Antimafia e Regioni. Anche da queste ultime rilievi sul nodo dirigenza, con la richiesta di rispetto dell' autonomia degli enti sul reclutamento e il conferimento degli i incarichi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. R.Tu. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 4 giugno 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Enti locali I NODI DELLA RIPRESA Far ripartire il mercato interno Verificare nel lungo periodo i segnali positivi per l' economia che arrivano da Ocse e Istat ma il nodo resta il mercato interno che non è ripartito. A sottolinearlo è stato ieri Giorgio Squinzi. «Se le nostre imprese non ripartono la ripresa non la vediamo», sono state le parole del presidente di Confindustria che ha aggiunto come non saranno il pubblico o i servizi a far ripartire il paese. «Siamo noi con le nostre imprese manifatturiere a poter fare la differenza». L' auspicio è che «questo il governo l' abbia capito» e che si muova in direzione e rimetta l' impresa al centro dell' interesse del paese Avanti con le riforme Il Jobs act e ha avuto un impatto positivo, ma bisogna continuare con le riforme strutturali. «Dobbiamo tenere alta la pressione sul governo ha detto Squinzi perché vengano realizzate quelle politiche e istituzionali ma anche della Pa» Il rilancio degli investimenti Squinzi è tornato anche tema del rilancio di investimenti e infrastrutture: «L' Italia che una volta era all' avanguardia ora è in ritardo». Far ripartire le infrastrutture avrebbe un impatto positivo anche sul s ettore dell' ediliza, che ha sofferto molto la crisi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 4 giugno 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Enti locali Assemblee. Il presidente uscente Brugnoli: «Riforme perfettibili ma comunque intraprese Ci sono tutte le condizioni per guardare con fiducia al futuro» Varese intravede i primi segnali di ripresa Busto Arsizio (Va) «Ti lascio il testimone con uno zero virgola in più, guarda che io non l' ho mai avuto!». In effetti per Giovanni Brugnoli, come per quasi tutti gli imprenditori italiani, gli ultimi anni non sono stati certo facili, un quarto di produzione industriale lasciata sul campo dal Paese ha lasciato evidentemente il segno. Ma Brugnoli, nel "passare" le consegne al nuovo presidente dell' Unione Industriali di Varese, Riccardo Comerio, sintetizza in fondo quello che è il nuovo mood che si respira tra le aziende, corroborato finalmente da una statistica che inizia a mostrarsi più benevola. Alla crescita del Pil nel primo trimestre si aggiunge ora un calo della disoccupazione, con il risultato di ribaltare un lungo trend che ha visto il tasso di senza lavoro in Italia crescere per 14 trimestri consecutivi. La crescita, come ricorda Brugnoli, è ancora limitata ad uno «zero virgola», e tuttavia basta per ribaltare la visione prevalente negli ultimi anni. «Oggi scandisce Brugnoli nell' intervento finale del suo quadriennio alla guida degli imprenditori varesini ci sono tutte le condizioni per poter guardare con fiducia al futuro», più roseo alla luce dei «venti di ripresa che pur timidamente si stanno manifestando». Una fiducia basata da un lato sulla riaffermata validità del modello imprenditoriale italiano, capace di conquistare la laeadership dell' export in quasi 300 diverse categorie di prodotto, dall' altro sulla percezione di una svolta in atto nell' intera economia. Ripresa che certo trae beneficio dal combinato disposto di azioni Bce, petrolio lowcost e superdollaro, e che tuttavia viene alimentata ora anche dall' azione del Governo, con la riforma del lavoro, della scuola, della pubblica amministrazione. «Tutte certamente perfettibili osserva Brugnoli ma comunque intraprese». Sono questi dunque gli elementi obiettivi su cui è possibile ricostruire il nostro orgoglio di Paese, orgoglio che rappresenta il leitmotiv dell' intera relazione e che tuttavia «non vuole essere un' autocelebrazione ma deve piuttosto declinarsi in una nuova e riconosciuta autorevolezza, credibilità e reputazione del Paese». Tutto bene dunque? Non esattamente, e i motivi di insoddisfazione restano ampi e articolati. Dall' incompleta e tardiva attuazione dei programmi infrastrutturali all' incapacità di rendere finalmente Malpensa un hub internazionale; dalle incertezze e i ritardi con cui si affrontano i nodi del bilancio pubblico e della spending review alla (collegata) difficoltà nel ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie. Problemi che restano sul tappeto, e che fanno definire a Brugnoli la realtà esterna come qualcosa «che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 4 giugno 2015 Pagina 9 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali a volte spinge ma molto più frequentemente frena la dinamica delle imprese». Eppure la rivoluzione copernicana è evidente, il cambio di passo rispetto ad altre relazioni netto: si parte dalle opportunità e da quanto di "buono" si vede nel Paese per poi parlare anche dei problemi, piuttosto che affrontare il tema al contrario. Certo, la crisi anche qui a Varese ha picchiato duro, con 15mila posti di lavoro bruciati negli ultimi cinque anni, ma la sensazione è che le recessione abbia «intaccato, non certo sconvolto il tessuto imprenditoriale del territorio». Capace di esprimere manifattura di qualità in una vasta e articolata serie di settori, dalle macchine utensili al tessile, dall' aerospazio alla chimica, dall' alimentare alla gommaplastica. Comparti che globalmente nel 2014 hanno esportato nell' area manifatturiera quasi dieci miliardi di euro e che in termini di valore aggiunto manifatturiero pongono la provincia nelle posizioni di vertice assoluto a livello europeo. «Risultati che testimoniano non solo la grande tradizione del nostro territorio ma anche la capacità di questi anni di cambiare marcia, di abbandonare le vecchie rendite di posizione, di affrontare i mercati con le strade dell' internazionalizzazione e dell' innovazione». Temi su cui il territorio continua a "battere", sfruttando anche l' hub di competenze rappresentato dall' Università Liuc, nata 25 anni fa proprio su iniziativa dell' Unione degli Industriali, in procinto ora di attivare un nuovo laboratorio dedicato in particolare alla manifattura additiva. «Io conclude Brugnoli rivolto alla platea di imprenditori spero che da qui portiate a casa qualcosa di positivo, un ritrovato senso di fiducia in ciò che facciamo. Dopo sette anni di crisi c' è tanta voglia di rialzare la testa». L' applauso tra i 600 imprenditori in sala è convinto, la prima risposta è certamente un sì. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Luca Orlando Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 4 giugno 2015 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali Riforma del codice. Testo in Aula il 9 giugno Il relatore Esposito: obiettivo realizzare opere senza corruzione. Appalti, stretta sulle varianti Sì in commissione al Senato, slitta sospensione del performance bond. ROMA Primo scoglio superato per la riforma appalti. Il provvedimento che delega il governo a riformare l' intero settore dei contratti pubblici, adeguandolo agli standard europei è stato approvato ieri dalla Commissione Lavori pubblici del Senato . Il via libera è arrivato in serata. E corona un lungo lavoro svolto dalla commissione di Palazzo Madama sul testo del Governo in autunno, ma entrato nel vivo soltanto a gennaio con l' inizio di un lungo ciclo di audizioni e la messa a punto di un nuovo testo proposto dal relatore Stefano Esposito (Pd), molto più dettagliato di quello varato in Consiglio dei ministri a fine agosto. Ora la palla passa all' Aula, che dovrebbe cominciare l' esame in tempi brevissimi. Tanto che oggi la conferenza dei capigruppo potrebbe decidere di mettere in programma l' esame del testo in Assemblea già da martedì 9. «Se questo impianto verrà mantenuto commenta Esposito consegneremo al G o v e r n o u n a d e l e g a s u g l i appalti c h e permetterà di realizzare davvero le opere che servono a questo paese, con gli strumenti giusti per combattere anche i fenomeni di corruzione». Tra i circa 50 principi in cui si articola la delega non è difficile scorgere il riflesso delle inchieste che hanno scosso negli ultimi mesi i lavori pubblici. Tra gli emendamenti approvati ieri c' è per esempio un ulteriore giro di vite sulle varianti in corso d' opera, da cui passa in due casi su tre l' aumento dei costi dei lavori pubblici. Grazie alla modifica varata ieri le stazioni appaltanti saranno autorizzate a stracciare il contratto, in caso di incremento di costi di rilievo rispetto all' importo di gara. Inoltre, l' introduzione di varianti dovrà comunque garantire «la qualità progettuale e la responsabilità del progettista in caso di errori di progettazione». Il provvedimento cancella la possibilità di deroghe rispetto alle procedure ordinarie di gara per l' assegnazione degli appalti, se non per motivi legati alla necessità di reagire alle calamità naturali. Un ruolo di primo piano viene assegnato all' Autorità guidata da Raffaele Cantone che potrà godere di poteri di intervento molto più efficaci, con atti di indirizzo vincolanti verso le amministrazioni. Slitta invece la cancellazione del performance bond sulle grandi opere. La sospensione della garanzia di completamento dei maxicantieri non scatterà più insieme all' entrata in vigore della delega, ma insieme alla pubblicazione del nuovo codice. Una condizione, imposta ieri dalla Commissione Bilancio, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 4 giugno 2015 Pagina 10 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali per superare i rilievi sulla necessità di garantire l' invarianza finanziaria del provvedimento. Sul filo di lana è arrivato anche un aiuto importante per favorire la partecipazione al mercato delle piccole imprese, con la previsione che sia gli appalti sia il valore delle gare, vengano dimensionati in modo da garantire la partecipazione delle Pmi. Ok anche ai bonus per le imprese locali, «nel rispetto dei principi dell' Unione europea» . Nella seduta conclusiva è arrivato anche il previsto stop alle concessioni autostradali in proroga. Con il nuovo codice degli appalti si dovrà passare sempre per una gara, da avviare in anticipo di almeno 24 mesi rispetto alla scadenza naturale della gestione. Cancellata da subito (con l' entrata in vigore della legge delega) la possibilità per i general contractor di svolgere in proprio la direzione lavori delle grandi opere. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Mauro Salerno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 4 giugno 2015 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali Arexpo. Prima scrematura per la selezione dell' advisor sui 25 candidati: tra i soggetti pubblici resta in pista solo il Politecnico di Torino. DopoExpo, tredici in corsa MILANO Prima "scrematura" per sviluppare il progetto del dopoExpo. Su 25 candidati alla gara per la selezione dell' advisor bandita da Arexpo, proprietaria delle aree, 13 passano la selezione. Entro domani dovrebbero ricevere l a comunicazione u f f i c i a l e e l ' i n v i t o a presentare l' offerta economica; poi a metà giugno ci sarà l' aggiudicazione (prima quella provvisoria, e poi, dopo 35 giorni, quella definitiva). Non c' è ancora ufficialità sui nomi. Il fatto più rilevante è che un solo ateneo rimane in pista. Dovrebbe aver passato la selezione il Politecnico di Torino, mentre sarebbe stata esclusa la Bicocca di Milano. Dovrebbero essere state valutate positivamente anche le proposte di Deloitte&Touche, Pwc, Prelios e Ernst&Young, mentre altre società più piccole non avrebbero requisiti idonei, così come i gruppi di architetti. Le motivazioni per cui sono stati esclusi 12 aspiranti advisor sono sostanzialmente due: errori nella formulazione della domanda; assenza di competenze in uno o più ambiti richiesti (amministrativo, urbanistico, finanziario, logistico). Inoltre alcuni soggetti non avrebbero la capacità di realizzare almeno la metà dei compiti inhouse, senza cioè chiedere aiuto a operatori esterni. La selezione dell' advisor non è che il primo passo per la valorizzazione delle aree su cui adesso sorge il sito di Expo. La società Arexpo partecipata da Comune di Milano (che ha il compito di indicare la destinazione d' uso), Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Rho e Fondazione Fiera Milano dovrà infatti mettere a punto un progetto in grado di ripagare l' investimento effettuato per l' acquisto dei terreni (320 milioni, di cui circa 160 di debito bancario) e dare vita ad un parco dell' innovazione. Diversi soggetti hanno dato la disponibilità a partecipare (dall' università Statale di Milano ad Assolombarda, dalla Consob al Demanio), ma ancora sono incerte le forme di finanziamento. Sicuro a questo punto l' intervento del governo o del Demanio, o all' interno della stessa società rilevando le quote della Fondazione Fiera o intervenendo con il pagamento di un affitto per gli uffici dell' Agenzia delle entrate. Previsto anche il supporto di Cassa depositi e prestiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Sara Monaci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 4 giugno 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Enti locali investire oltreoceano. La Miami delle archistar I nuovi grattacieli firmati costano fino a 25mila dollari al metro Più di 75mila italiani vivono nella città. I l s o l e d e l l a F l o r i d a p e r l a comunità internazionale splende su Miami. La città negli ultimi anni si è lasciata alle spalle la pesante crisi finanziaria e immobiliare e ha ripreso la strada della crescita. Oggi Miami è tornata tra le mete preferite per l' investimento immobiliare oltreoceano. La città riporta la più alta concentrazione di banche internazionali degli Stati Uniti e cresce il numero di fondi di investimento che vi hanno sede. Il suo aeroporto, recentemente ristrutturato per un totale di 6,5 miliardi di dollari, compare tra i primi dieci aeroporti degli Stati Uniti in termini di traffico di passeggeri ed è pronto ad aprire la Florida a un nuovo mercato, grazie all' introduzione di voli diretti con l' Asia. Non solo. Miami è una delle più importanti destinazioni turistiche al mondo, con oltre 14,2 milioni di visitatori l' anno, il 50% dei quali di provenienza internazionale. E così anche il mercato residenziale è oggi più sano e stabile di quello degli anni precedenti alla crisi, grazie alle restrizioni applicate dalle banche per la concessione di finanziamenti, al meccanismo dei depositi (vengono richiesti importanti depositi da parte dell' acquirente al momento della firma del contratto, circa il 4050% rispetto al 10% del passato) e all' importante numero di acquirenti che ricorrono al contante per concludere le transazioni. Il 90% degli investitori nel mercato immobiliare è di origine straniera. Negli ultimi 20 anni (dal 1995 al 2014), secondo Scenari Immobiliari, le famiglie italiane hanno comprato quasi 20mila immobili residenziali a Miami, circa un quarto degli acquisti negli Stati Uniti (il dato non tiene conto del numero di alloggi che nel frattempo sono stati rivenduti). In forte sviluppo è soprattutto l' area di Miami Beach, dove i valori arrivano per gli appartamenti in condomini di lusso con vista mare anche a 2025mila dollari al metro quadrato. Si tratta di un mercato in espansione che attira anche molti manager dal nostro Paese (75mila sono gli italiani che vivono stabilmente a Miami e molti lavorano nel settore del real estate). Ultimo, ma solo in ordine di tempo, Rodolfo Petrosino, fino a ieri direttore generale di IDea Fimit Sgr e in procinto di approdare a Miami per seguire nuove opportunità di business per conto di imprenditori italiani, ma anche per fare da ponte per investitori americani che puntano sull' Italia. «Il mercato immobiliare di Miami è in pieno fermento dice Petrosino e in forte sviluppo oggi, vista la saturazione di South Beach, è l' area oltre la 60esima strada, dove arriveranno nuovi grattacieli di lusso». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 4 giugno 2015 Pagina 15 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Qui è in arrivo l' edificio di 18 piani disegnato da Renzo Piano, interamente targato made in Italy. Intorno alla 90esima strada Fort Capital sviluppa un' area molto ampia per sviluppare entro il 2016 hotel, residenze e ville affacciate sulla spiaggia a marchio Four Seasons e disegnati da Richard Meyer. «Bisogna anche dire che le quotazioni sono a livelli elevati e hanno raggiunto una certa maturità dice ancora Petrosino pertanto bisogna agire con cautela». È a Miami Beach che sono arrivati o arriveranno i grattacieli delle archistar. «Il mercato immobiliare in forte espansione ha attirato, infatti, numerosi architetti di fama mondiale che stanno ridisegnando la skyline della città, contribuendo al suo fermento artistico e culturale spiega Rodolfo Misitano, che si occupa del mercato americano per Optimum asset management . I più importanti nomi dell' architettura e del design, riconosciuti a livello internazionale, come Herzog & de Meuron, Frank Gehry, Norman Foster, Zaha Hadid, Renzo Piano, Piero Lissoni, Enrique Norten per citarne alcuni, hanno realizzato o stanno realizzando progetti nella città di Miami. Questo tra gli altri fattori, ha spinto i prezzi del residenziale verso l' alto, i quali hanno raggiunto livelli che contraddistinguono il prodotto di lusso». Tra i più importanti progetti in corso ci sono Jade Signature (Sunny Isle Beach), di Herzog & de Meuron, con prezzi di circa 14mila dollari al mq, Faena House (Miami Beach), ad opera di Norman Foster, i cui prezzi medi sono pari a 30mila dollari al mq, e ancora 1000 Museum (Miami Downtown), ad opera di Zaha Hadid, con prezzi medi a partire da 13mila dollari al mq. E ancora 321 Ocean Drive (Miami Beach), ad opera di Enrique Norton e Baltimora Terrace (Miami Beach), ad opera di Renzo Piano, con prezzi medi pari a 20mila dollari al mq. La crescita del mercato ha inoltre permesso ad alcuni studi di architettura locali di raggiungere livelli di fama mondiale. Tra questi spiccano lo studio di Arquitectonica (tra le cui opere c' è il Brickell CityCenter, il più grande sviluppo a destinazione mista al momento in corso a Miami), che al momento sta curando anche il progetto del RitzCarlton Residences, Sunny Isles Beach. Un condominio di lusso da 212 unità sviluppato da Fortune International Group e Chateau Group e con gli interni curati dal designer italiano Michele Bönan. Ma è diventato noto anche lo studio Shulman+Associates che ha curato la ristrutturazione del Lincoln Theater, Lincoln Road, e la Soho Beach House. Entrambi al momento sono impegnati in tre progetti commissionati da Optimum Asset Management. Arquitectonica sta infatti sviluppando per conto di Optimum una torreboutique residenziale, ubicata a North Beach (Miami Beach), in collaborazione con lo studio di interior design Lissoni Associati, e un innovativo edificio a destinazione uffici nel prestigioso quartiere di Coconut Grove (Miami). Shulman è invece impegnato in un progetto di sviluppo e ristrutturazione di uno degli edifici Art déco di Miami Beach, localizzato nel distretto commerciale di Collins Avenue. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Paola Dezza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Enti locali professionisti. Formazione continua per agenti e mediatori Aumenta l' offerta di qualità. Al debutto il master proposto dall' ateneo di Parma. Più qualità per la formazione degli agenti immobiliari, sia per l' accesso alla professione che per l' aggiornamento delle competenze. Da una parte, infatti, c' è l' Università che muove i primi passi nell' organizzazione di percorsi abilitanti per l' esame da mediatore. Dall' altra aumenta l' offerta di corsi e seminari, anche online proposti da associazioni di categoria ed enti di formazione dalle tecniche di valutazione al marketing immobiliare. L' ultima novità, per chi vuole intraprendere la professione di agente, è la partnership tra Università di Parma e WeUnit, società di mediazione del credito del gruppo Fondocasa, per la realizzazione della prima edizione del Master immobiliare e creditizio abilitante (Mica) così definito in quanto sostituisce il corso obbligatorio preesame in Camera di Commercio o presso enti accreditati in programma per il prossimo autunno. «La maggiore concorrenza del mercato creditizio e i segnali di ripresa dell' immobiliare spiega Claudio Cacciamani, docente presso il dipartimento di Economia dell' Ateneo parmense e coordinatore scientifico del master implicano il possesso di competenze trasversali, teoriche ma anche tecniche e giudiriche, per garantire un valore aggiunto al servizio offerto». Sebbene ci sia incompatibilità tra agenti immobiliari e mediazione creditizia «è fondamentale sottolinea il docente che il professionista si sappia orientare in materia, nell' interesse della clientela attuale e potenziale». Il master, destinato a diplomati e laureati (15 partecipanti, durata 4 mesi, costo 3.500 euro), prevede una prima fase di formazione comune, al cui termine il candidato può scegliere il percorso per agente immobiliare o per consulente del credito. La presenza dell' Università, precisa Cacciamani, «dà garanzie sulla qualità tecnicoscientifica dei contenuti. L' obiettivo, una volta testato il percorso, è il riconoscimento ai partecipanti di crediti per il corso universitario di Real Estate». Previsti, inoltre, stage presso le filiali del gruppo Fondocasa. Oltre ai corsi abilitanti organizzati da Camere di Commercio e altri soggetti accreditati dalle Regioni (associazioni, società di formazione) il ventaglio di chance formative per gli agenti immobiliari è molto ampio. In prima fila ci sono le sigle di categoria, che stanno arricchendo la propria offerta di corsi e seminari. «Anche se l' aggiornamento professionale non è obbligatorio afferma Sabrina Cancellieri, vicepresidente Fiaip con delega alla formazione lavoriamo come se lo fosse. Organizzando eventi, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 4 giugno 2015 Pagina 17 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali gratuiti o a pagamento, sui temi di interesse: dalla contrattualistica alle locazioni, dalla valutazione alla lettura documenti. La stessa Fiaip, inoltre, sta lavorando a un sistema per attribuire crediti formativi collegati alla certificazione professionale in base a standard europei (Uni En 15733). Tra le iniziative ci sono quelle del Centro nazionale di alta formazione Fiaip, come il corso organizzato con Abi Formazione sui "Servizi immobiliari evoluti" (valutazioni, aste, vendita immobili a garanzia di crediti non performing). Ma anche la convenzione con Universitas Mercatorum, ateneo telematico del sistema camerale, per favorire con sconti e percorsi ad hoc l' iscrizione degli associati a specifici corsi di laurea. Discorso diverso per Fimaa, dove la formazione è gestita soprattutto dalle sedi provinciali, con l' integrazione di Fimaa Forma, ente nazionale con funzione sussidiaria per le realtà locali. A Roma è attivo da sei anni Fimaa Camp, scuola per l' aggiornamento professionale degli agenti: «Per gli eventi spiega Maurizio Iori, responsabile del centro coinvolgiamo relatori e professionisti del settore. I costi sono bassi, 5080 euro a workshop, e la partecipazione elevata. Stiamo inoltre costruendo un percorso specifico di laurea in convenzione con Link Campus University di Roma». Fimaa Milano, invece, propone corsi di aggiornamento professionale in Real estate organizzati dal Politecnico, oltre a un catalogo che spazia dal rent to buy allo space staging fino ai contratti locazione atipici. L' offerta formativa per i mediatori immobiliari, in ogni caso, è sempre più varia, con agenzie specializzate ed esperti che organizzano eventi sui temi più gettonati, dal coaching motivazionale al marketing immobiliare. In crescita anche il fenomeno webinar, i seminari in streaming da poter seguire da agenzia o da casa, conciliando formazione ed esigenze di vitalavoro. È il caso di Webinar Immobiliare, operatore leader a livello nazionale nell' elearning di settore con oltre 2.600 utenti iscritti che ha appena ridefinito la propria piattaforma online, puntando proprio su un modello di formazione il più possibile on demand. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Francesco Nariello Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 4 giugno 2015 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Enti locali Verso la direzione. Ma al momento non sono in vista né cambiamenti allo statuto, né ai regolamenti parlamentari. La linea di Renzi: chi non vota la fiducia è fuori dal Pd «C' è ancora molto da fare, specie su fisco, Pa e giustizia civile. Ma andiamo avanti ancora più decisi, a viso aperto». Matteo Renzi, mentre nel suo Pd continua ad andare in scena la guerra tra minoranza bersanian cuperliana e maggioranza renziana dopo i risultati non esaltanti delle regionali di domenica scorsa, trova conforto negli ultimi dati dell' Istat sull' aumento delle assunzioni (361mila in più rispetto ad aprile 2014, si veda pagina 5) per ribadire che la linea del governo non cambia, che le riforme messe in campo sono la ricetta giusta. «In politica c' è chi urla e spera che tutto vada male scrive il premier e segretario del Pd su Facebook in una giornata riservata per il resto al lavoro a Palazzo Chigi . E c' è chi quotidianamente prova a cambiare le cose, centimetro dopo centimetro, senza arrendersi alle difficoltà. Avanti tutta, è #lavoltabuona». I destinatari del messaggio, va da sé, sono i compagni della minoranza dem sul piede di guerra per chiedere a Renzi un cambio di rotta, a cominciare dal Ddl scuola e dalla riforma del Senato e del Titolo V presto all' esame di un' Aula di Palazzo Madama in cui i numeri della maggioranza sembrano farsi sempre più esigui. E i 24 bersaniani sempre più decisivi. Ma il premier, al di là di qualche aggiustamento a cui stanno lavorando i senatori dem guidati da Luigi Zanda, non ha alcuna intenzione di snaturare le due riforme a cui più lega il successo del suo governo: il superamento del bicameralismo perfetto dopo una discussione ventennale e una scuola che valorizzi il merito. E allora la direzione di lunedì si annuncia davvero come una resa dei conti politica. Non saranno proposte al momento modifiche statutarie o dei regolamenti parlamentari perché, come anticipato ieri dal Sole 24 Ore, le regole ci sono già: sono quelle volute da Pier Luigi Bersani nel 2013, sottoscritte da tutti i parlamentari del Pd e da quelli di Sel allora alleati, che esigono il rispetto delle decisioni prese a maggioranza dai gruppi parlamentari; e sono le stesse volute dall' allora capogruppo Roberto Speranza alla Camera (analoghe regole ci sono anche nel regolamento approvato dai senatori del Pd). «Le regole ci sono già, il tema è che finora non le abbiamo volute applicare. Ora le faremo rispettare. Ad esempio chi non vota la fiducia non può stare nel partito». Chi non vota la fiducia non può stare nel partito: una regola non scritta perché talmente implicita che non è stato finora necessario scriverla. «Però se fosse necessario espicitarlo meglio si farà». Questo il clima. Mentre sullo sfondo resta il complicatissimo caso De Luca, il neogovernatore della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 4 giugno 2015 Pagina 18 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Campania su cui pende la sospensione in virtù della legge Severino. Secondo quanto ribadito ieri dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, De Luca si insedierà e poi verrà sospeso in base alla legge Severino. Ma quanto tempo dovrà attendere il pronunciamento della magistratura ordinaria? La regione sarà governata nel frattempo da una giunta acefala? Interrogativi pesanti e al momento senza risposta che inducono i 5 Stelle a chiedere di tornare quanto prima alle urne. Come osserva l' alleato Alfano, in modo politicamente non disinteressato, «mai vista tanta ferocia in un partito: sono finiti a denunce e in teoria se la presidente dell' Antimafia fosse condannata, dovrebbe essere arrestata». Non solo: ieri la denuncia di De Luca contro la presidente dell' Antimafia Rosy Bindi è stata passata per competenza alla Procura di Roma. Con un rischio paradossale: Bindi potrebbe appellarsi all' insindacabilità prevista dall' articolo 68 della Costituzione, e il giudice potrebbe a sua volta passare tutto alla Consulta per conflitto di attribuzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Emilia Patta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 4 giugno 2015 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Enti locali Ripartire davvero o l' onda del declino si farà più alta Matteo Renzi governa un Paese che in Europa, tolta la Grecia, ha il più alto debito pubblico, la più alta pressione fiscale, una spesa pubblica incontrollata che assorbe oltre il 50% del prodotto interno lordo. La maggioranza dei quotidiani, che ancora sostiene languidamente Renzi, ha sottolineato che negli ultimi giorni sono arrivati i primi timidi segnali di ripresa dell' economia, con il Pil del primo trimestre salito dello 0,3% e con una stima per il 2° trimestre di un più 0,2%. Ma la crescita è un' altra cosa. Perché si abbia un aumento degli occupati il Pil nel 2015 dovrebbe crescere almeno del 2%. I consumi interni restano ai livelli di 20 anni fa e l' impetuosa e continua crescita dei risparmi fa capire come gli italiani restino preoccupati per il futuro. La pressione fiscale resta un tema insormontabile. Alcuni editorialisti, ancora dotati di autonomia di giudizio, hanno affermato delle verità. Guido Gentili, uno dei più apprezzati giornalisti del Sole 24 Ore intervistato il 3 marzo 2015 da il sussidiario. net : «L' aumento delle esportazioni favorite dal calo del cambio euro dollaro non è sufficiente per trainare la ripresa. Le previsioni di crescita di Fmi, Ocse e commissione Ue per l' area euro grazie al deprezzamento del petrolio sono molto prudenti. Ciò che occorre è un aumento della domanda interna.. Bisogna ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini. Se non ci sarà questa riduzione, siamo condannati a una crescita che rimarrà a livelli da zero virgola. È necessario di conseguenza ridurre le spese». Nicola Rossi, economista liberale e presidente dell' Istituto Bruno Leoni, intervistato da il sussidiario. net il 25 marzo 2015: «Il Governo Renzi non ha un' idea precisa di politica economica. La cosa più rilevante che doveva essere fatta da un anno a questa parte era il processo di revisione della spesa. Siamo in enorme ritardo». Alberto Mingardi, sulla Stampa del 13 maggio 2015: "Il Governo Renzi ha rinunciato a mettere mano al groviglio delle partecipate degli enti locali". Alfredo Commento Alghero Ringraziandola per la generosa citazione, non posso che confermare il senso di queste analisi da lei messe in fila. Èchiaro che una crescita "zerovirgola" non ci porta lontano e che vent' anni di mancato sviluppo pesano come un macigno. Dice ora Renzi che andrà avanti con maggiore decisione: c' è da augurarselo, perché dobbiamo correre più degli altri. Sul fisco, in particolare, ritengo si giochi con la prossima legge di stabilità una partita decisiva. L' alternativa è secca: o si riparte davvero o l' onda lunga del declino si farà più alta. Con conseguenze che eviterei anche solo di immaginare. .@guidogentili1 Astensionismo sottovalutato Anche al voto alle Regionali di domenica scorsa è successo quanto accade sempre. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 4 giugno 2015 Pagina 20 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Si vota e, nel giorno delle elezioni, si guardano con sconcerto i numeri dell' astensionismo. Se ne parla per un giorno, poi, sommersi dai numeri di eletti e non eletti, non ci si interroga più sui perché dell' astensionismo. Gli italiani sono increduli davanti alla pochezza dei politici che si propongono quali gestori della cosa pubblica, sono scandalizzati per le ruberie perpetrate a ognu livello amministrativo e urlano i loro sentimenti disertando le urne. Peccato che chi dovrebbe ascoltare la loro protesta mette la testa nella sabbia e lo fa dopo ogni elezione, piccola o grande che sia. Ciò significa lasciare il Paese e gli elettori senza risposte. Lettera firmata Invitalia e gli appalti L' articolo "Grandi stazioni appaltanti, l' Anac boccia Invitalia", pubblicato dal Sole 24 Ore il 30 maggio scorso, rende necessaria una doverosa precisazione da parte nostra. Invitalia è centrale di committenza e stazione appaltante per i lavori, non per l' acquisto di beni e forniture. Questa distinzione era stata avanzata dalla nostra stessa Agenzia nell' atto della presentazione della domanda all' Anac. Dunque, nessuna bocciatura da parte dell' Autorità anticorruzione, come erroneamente scritto nel titolo e nell' articolo, perché l' elenco a cui si fa riferimento riguarda beni e forniture e non lavori. Anzi, proprio nel mese scorso è stato firmato dall' Anac e dall' Agenzia nazionale per l' attrazione degli investimenti e lo sviluppo d' impresa (Invitalia) un protocollo di azione per la vigilanza collaborativa sugli appalti banditi dalla centrale di committenza Invitalia, compresi quelli riguardanti l' area archeologica di Pompei. Ufficio Stampa di Invitalia Nell' articolo non si fa alcuna distinzione tra lavori e forniture. Si dà solo conto di come la domanda presentata da Invitalia per l' iscrizione all' albo dei 35 soggetti aggregatori non sia stata accolta dall' Anac. La stessa precisazione conferma che la domanda (non accolta) è stata presentata all' Autorità. (Mau.S. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 4 giugno 2015 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Enti locali Credito. La strategia e il Conto Facto. Banca Farmafactoring, avvio sprint: raccolta a 350 milioni in 9 mesi MILANO Una raccolta che ha superato i 350 milioni in nove mesi e nuovi prodotti per continuare a esplorare un canale ritenuto strategico anche in vista della vendita o della quotazione del gruppo. Banca Farmafactoring raccoglie i buoni risultati del proprio conto deposito e, dopo il lancio recente di una variante Conto Facto Plus , continua a guardare al pubblico con nuovi prodotti previsti per il 2016. «A nove mesi dal lancio, Conto Facto ha raggiunto risultati lusinghieri, superando i 350 milioni di euro di raccolta e i 5mila clienti ha spiegato a Il Sole 24 Ore Emanuele Bona direttore online banking di Banca Farmafactoring . Un numero che evidenzia come la giacenza media per singolo cliente sia abbastanza elevata, in linea con il nostro obiettivo visto l' importo minimo sottoscrivibile è di 15mila euro». «Puntavamo a una clientela affluent fra i 30 e i 65 anni, presente soprattutto nelle aree metropolitane che sono quelle più facili da raggiungere per uno strumento online aggiunge Bona . Il target è stato raggiunto, ma il prodotto è andato oltre questi confini, convincendo anche pensionati o persone che aprivano per la prima volta un conto di deposito online». Il gruppo nato nel 1985 dal mondo farmaceutico e diventato negli anni un operatore indipendente nello smobilizzo dei crediti verso la sanità e la Pubblica Amministrazione ha ottenuto l' autorizzazione a operare come banca nel 2013 e ora vuol continuare a puntare sul canale retail per differenziare le fonti di finanziamento. Nel 2014 intanto Banca Farmafactoring presente anche in Spagna e Portogallo ha ottenuto incassi complessivi per 5,19 miliardi di euro, un utile preimposte di 186 milioni con un livello di capitale sia di base (Tier1) che complessivo (Total Capital ratio) del 27,5%. E se il management si trincera dietro un nocomment per quanto riguarda il futuro assetto azionario del gruppo (dopo l' ipotesi di un' Ipo ora la strada più probabile sembra la cessione a un altro fondo), il gruppo conferma invece che per Apax (il private equity che ha rilevato la società nel 2006 per 250 milioni di euro) lo sviluppo del retail rimane importante anche al fine della valorizzazione del gruppo: «Nel consiglio di amministrazione c' è molta soddisfazione per i risultati della raccolta retail che pur rimanendo funzionale al factoring è considerata un progetto strategico» aggiunge il manager spiegando che questo filone sarà sviluppato con nuovi prodotti. «Abbiamo appena lanciato Conto Facto Plus che permette al cliente di svincolare fino al 30% della somma vincolata, senza penalità e ricevendo gli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 4 giugno 2015 Pagina 24 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali interessi maturati fino al giorno dello svincolo. Un' offerta che sarà abbinata anche a un piano di fedeltà con un catalogo premi conclude Bona . Probabilmente nel 2016 ci saranno ulteriori novità. Stiamo ragionando sempre su prodotti nell' ambito della raccolta». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Giovanni Vegezzi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 4 giugno 2015 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Enti locali La Deutsche Boerse sui derivati. I tedeschi aprono un listino a Singapore Deutsche Boerse, la Borsa tedesca, prevede di introdurre a Singapore una Borsa dei derivati per ampliare l' offerta in Asia: la nuova piattaforma Eurex Exchange Asia diventerà operativa nel 2016, assieme alla Clearing House già prevista a Singapore, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 4 giugno 2015 Pagina 35 Il Sole 24 Ore Enti locali I chiarimenti delle Entrate. Circolare sulle modifiche del decreto legge 91/2014 all' incentivo per la capitalizzazione. Ace, credito Irap solo dal 2014 Le eccedenze sorte fino al 2013 possono essere usate esclusivamente per ridurre l' Ires. L a c o n v e r s i o n e d e l l ' A c e i n c r e d i t i Irap riguarda le eccedenze formatesi dal 2014, mentre quelle sorte fino al 2013 potranno solamente formare oggetto di riporto a nuovo. Una volta operata la conversione, non è più consentito ripristinare la deduzione Ires. Sono alcuni dei chiarimenti contenuti nella circolare 21/E di ieri, con la quale l' agenzia delle Entrate prende in esame le novità riguardanti dal disciplina dell' Ace, affrontando inoltre alcune problematiche degli interpelli disapplicativi delle norme antielusive. Conversione dal 2014 Il Dl 91/2014 ha introdotto la possibilità di trasformare le deduzioni Ace non utilizzate per incapienza del reddito imponibile in crediti di imposta da i m p i e g a r e p e r i l v e r s a m e n t o d e l l ' Irap. Illustrando le nuove disposizioni, l' Agenzia, con la circolare 21/E del 3 giugno 2015, ha precisato che la novità trova applicazione a partire dall' esercizio 2014, nel senso che potranno essere trasformate in crediti Irap solamente le eccedenze Ace maturate da tale periodo di imposta e non invece quelle accumulate fino al 2013. Trova così spiegazione la particolare impostazione delle istruzioni al modello Unico 2015 che, nella versione definitiva (e a differenza delle prime bozze), hanno stabilito un divieto di conversione delle eccedenze pregresse. Divieto che deve dunque intendersi limitato a quelle riportate da anni anteriori al 2014. È dunque da ritenere che un' eccedenza sorta nel 2014, non convertita in Unico 2015 e riportata a nuovo, possa essere oggetto di conversione il prossimo anno. La conversione, chiarisce la circolare, può essere anche solo parziale. Ad esempio, in presenza di una deduzione Ace del 2014 di 1.000 con un reddito imponibile di 800, l' eccedenza di 200 può essere convertita anche solo per 50, rinviando a nuovo il residuo di 150 (che potrà eventualmente essere convertito il prossimo anno). Una volta effettuata, però, la conversione non può essere revocata. Dal credito Irap non si potrà cioè ritornare a una deduzione Ires. Se la società è in regime di consolidato fiscale, la conversione può avere ad oggetto solo la parte di eccedenza che residua dopo il trasferimento al gruppo; trasferimento che è obbligatorio fino a concorrenza del reddito complessivo del consolidato. Compensazione libera Nell' utilizzo dei crediti derivanti dalla conversione Ace a riduzione dei debiti a titolo di Irap, non trovano applicazione, precisa ancora la circolare, i vincoli attualmente esistenti per l' incrocio di crediti e debiti fiscali, non trattandosi, in senso tecnico, di una vera compensazione. Non vale Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 4 giugno 2015 Pagina 35 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali innanzitutto il tetto annuo di 700mila euro per le compensazioni in F24, e così pure non sussiste quello di 250mila euro per i crediti di imposta inseriti nel quadro RU. Neppure si applica il divieto di compensazione in presenza di ruoli erariali e accessori scaduti per un importo superiore a 1.500 euro. Per la compensazione, infine, non è necessaria l' apposizione del visto di conformità indipendentemente dall' ammontare del credito. Le società di capitali convertono le eccedenze al 27% (aliquota Ires), mentre per le imprese Irpef la conversione si effettua utilizzando le aliquote Irpef per scaglioni di importi. Ad esempio, un' eccedenza Ace di una ditta individuale di 20mila euro si converte in crediti Irap pari a 4.800 euro (23% su 15mila euro e 27% sui restanti 5mila euro). Non rileva il fatto che il contribuente sia assoggettato anche alle addizionali locali. Il credito derivante dalla conversione si utilizza a riduzione dell' Irap in cinque rate uguali a partire dall' inizio del periodo di imposta successivo. La parte del quinto eventualmente superiore all' Irap dovuta per l' esercizio può essere riportata in avanti senza limite temporale. Il credito derivante da Unico 2015 si utilizza quindi, per un quinto, a riduzione dell' Irap 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Luca Gaiani Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 4 giugno 2015 Pagina 35 Il Sole 24 Ore Enti locali LE ISTRUZIONI 01 Decorrenzadella conversione Ace La possibilità di convertire le eccedenze di deduzioni Ace non utilizzate per incapienza di reddito imponibile trova efficacia a partire dall' esercizio 2014, nel senso che potranno essere trasformate in crediti Irap solo le eccedenze maturate da tale periodo di imposta e non invece quelle accumulate fino al 2013 02 Compensazione creditiderivanti da eccedenze Ace L' utilizzo dei crediti derivanti dalla conversione può effettuarsi dall' inizio dell' esercizio successivo a quello di formazione delle eccedenze. I crediti sorti in Unico 2015 possono dunque essere utilizzati (per il primo quinto) dal 1° gennaio 2015. Nella compensazione con i debiti Irap non trovano applicazione gli attuali vincoli: il tetto annuo di 700mila euro per le compensazioni in F24, quello di 250mila euro per i crediti di imposta da quadro RU e il divieto di compensazione in presenza di ruoli erariali scaduti oltre 1.500 euro. Neppure è necessaria l' apposizione del visto di conformità 03 Conversione parzialee regime del consolidato È consentito convertire le eccedenze Ace (limitatamente a quelle che si sono formate a partire dal 2014) anche solo parzialmente, rinviando a nuovo la quota residua. Ad esempio, in presenza di una deduzione 2014 di 1.000, con un reddito di 800, l' eccedenza di 200 può essere convertita in credito Irap per 50, rinviando a Unico 2016 la deduzione residua di 150. In caso di adesione al consolidato, l' importo da convertire è sempre al netto di quanto obbligatoriamente trasferito al gruppo in presenza di reddito capiente 04 Calcolo del creditoper le imprese Irpef La conversione dell' Ace dei soggetti Irpef si effettua applicando all' eccedenza maturata le aliquote Irpef per scaglioni con le stesse modalità con cui si determina l' imposta (23% fino a 15mila euro di eccedenza, 27% per la parte tra 15mila e 28mila, e così via). Non si c o n s i d e r a n o i n v e c e l e addizionali locali c u i i l c o n t r i b u e n t e s i a s o g g e t t o 0 5 I n t e r p e l l i disapplicativi:scadenza 2 luglio Per gli interpelli riguardanti la disapplicazione di norme antielusive ai fini Ace il requisito della preventività richiede che le istanze siano inviate almeno 90 giorni prima della scadenza di Unico. Ciò che rileva è l' anno della dichiarazione per il quale si chiede la disapplicazione e non quello in cui è sorta l' operazione di cui si chiede la disapplicazione. Gli interpelli riguardanti l' esercizio 2014 vanno inviati entro il 2 luglio 2015 anche se le situazioni da disapplicare (conferimenti a controllate, eccetera) sono avvenute in anni precedenti 06 Base Ace solo da utili,la disapplicazione Le società che chiedono la disapplicazione di riduzioni o sterilizzazioni costituite da conferimenti a controllate, incrementi di finanziamenti, acquisti di partecipazioni o di aziende già appartenenti al gruppo, possono ottenere la disapplicazione dimostrando che nella loro base Ace vi sono solo utili a riserva e che non sono stati ricevuti conferimenti da chicchessia o finanziamenti provenienti da altre società del gruppo 7 Cash pooling e «timedeposit intercompany» Il contratto di cash pooling regolato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 4 giugno 2015 Pagina 35 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali nella forma cosiddetta zero balance (con azzeramento a fine giornata dei saldi a credito e a debito con trasferimento sul conto accentrato della capogruppo) non configura un' operazione di finanziamento e non genera dunque sterilizzazioni della base Ace. Al contrario, i crediti derivanti dai cosiddetti time deposit intercompany (depositi irregolari) sono da ricondurre alla categoria dei crediti di finanziamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 4 giugno 2015 Pagina 37 Il Sole 24 Ore Enti locali Diritti & garanzie. L' aula della Camera approva quasi all' unanimità la riscrittura delle regole sull' azione collettiva: parola al Senato. Class action, arriva l' ok alla riforma Confindustria: favorite le strumentalizzazioni, oneri eccessivi per le aziende. Milano Un plebiscito per la riforma della class action. La Camera ha approvato ieri sera con 388 voti favorevoli, nessuno contrario e un solo astenuto, il disegno di legge, che ora passa al Senato, che riscrive radicalmente l' azione collettiva. Uno strumento che, introdotto del 2010, in Italia non è certo decollato: poche le azioni proposte, rare quelle che hanno superato il primo giudizio di ammissibilità. Esito di un sistema che prevede una serie di meccanismi per rendere il giudizio di classe equilibrato e sostenibile da parte delle imprese. Il disegno di legge, invece, rivede in profondità l' ambito di applicazione dell' istituto, modifica la struttura del giudizio e le modalità per l' adesione e introduce un pacchetto di incentivi all' azione che spostano in maniera netta il baricentro dell' azione collettiva. Fortissima la contrarietà di Confindustria che già nelle settimane scorse aveva chiesto (almeno) una pausa di riflessione, se non un ripensamento. Vaste e, come ovvio, di segno positivo le reazioni sia del Pd, con il responsabile giustizia David Ermini che mette l' accento sul fatto che la riforma avvicinerà la legislazione italiana a quella europea, sia del Movimento 5 Stelle che ricorda come in questo modo sia stato rispettato uno dei punti qualificanti del programma. In ogni caso, vista l' ampiezza del consenso ottenuto, un cambiamento al Senato non appare agevole. Vediamo punto per punto allora le principali novità, accompagnate dalle osservazioni critiche di Confindustria che ne hanno ripercorso tutto l' impianto. Innanzitutto, l' estensione dei soggetti tutelati, conseguenza diretta della collocazione della nuova azione collettiva nel Codice di procedura civile, traghettandola da quello del Consumo. A potere costituire la classe potranno essere non solo i consumatori/utenti, ma anche imprese, pubblica amministrazione e associazioni. Un ampliamento che, nel duro giudizio di Confindustria presta il fianco a strumentalizzazioni con effetti deleteri per il sistema giustizia. Il riferimento, per esempio, è ai rapporti emittentiinvestitori e agli effetti in termini di contenzioso e di tenuta dei titoli. Ampliate anche le ipotesi di illecito extracontrattuale, sino a comprendere tutti i casi di responsabilità per fatto illecito. In questo modo, è la perplessità, può trovare forma di tutela attraverso class action qualsiasi diritto individuale, come quello alla salute e alla riservatezza, e risarcimento ogni danno ingiusto (all' integrità fisica, alla libertà individuale). Circostanza che espone le imprese, polemizza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 4 giugno 2015 Pagina 37 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Confindustria, al rischio di un contenzioso enorme, con conseguenze pesanti anche sul piano reputazionale. Le modalità di adesione aprono a un allargamento della classe anche dopo la sentenza di condanna e non solo prima del giudizio di merito come nell' attuale Codice del consumo. Da una parte gonfiare la classe dopo la condanna apre la strada a condotte opportunistiche di chi preferisce attendere l' esito della controversia prima di agire, dall' altra introduce un' alea di costante incertezza sull' impatto che il giudizio potrebbe avere sulle imprese, rendendo assai ardua anche la presentazione di transazioni. A incentivare la raccolta di mandati per la proposizione dell' azione di classe, la riforma prevede l' obbligo a carico dell' impresa di pagare un compenso di natura premiale al rappresentante comune della classe, agli avvocati dei soggetti vittoriosi intervenuti e ai difensori degli attori delle cause riunite. Il compenso è calcolato sulla base dell' importo complessivo dovuto ai danneggiati, tenuto conto della complessità e qualità dell' opera prestate e del numero degli aderenti. Una previsione che, fa notare Confindustria, oltre che fare da volano al contenzioso si mette in contrasto con la Raccomandazione della Commissione europea che invita a definire parcelle per i legali che non rappresentino incentivi alla litigiosità. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Giovanni Negri Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 4 giugno 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Enti locali Bilancio. La Guida dei commercialisti all' Oic 16. Sui beni materiali gratuiti trattamento fiscale «incerto» L' Oic 16, nella nuova versione dell' agosto 2014 già in vigore per i bilanci chiusi a partire dal 31 dicembre 2014, e in generale i principi contabili nazionali stanno assumendo sempre più valore anche sotto il profilo tributario. Per questo motivo il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha diffuso un primo approfondimento sul principio relativo alle immobilizzazioni materiali con specifiche considerazioni anche in merito all' impatto fiscale derivante dall' adozione delle novità contenute nei documenti dell' Oic e, in linea più generale, dalla corretta applicazione dei principi contabili. Ampio spazio è riservato al trattamento dell' operazione di scorporo del terreno e, invocando la praticità, il documento indica molto più agevole determinare il valore del terreno e poi per differenza quello del fabbricato. Di estrema utilità anche le indicazioni sulla fiscalità differita riportate in una apposita tabella. Inoltre preme qui soffermarsi sul trattamento fiscale dei beni acquisiti dall' impresa a titolo gratuito e sull' impatto che ciò determina a livello fiscale. Il nuovo Oic 16 dedica il paragrafo 3 a questo tema prevedendo, ai fini contabili, che tali immobilizzazioni materiali siano iscritte nell' attivo dello stato patrimoniale in base al presumibile valore di mercato attribuibile alle stesse alla data di acquisizione, a cui vanno aggiunti i costi sostenuti e/o da sostenere affinché le stesse possano essere durevolmente e utilmente inserite nel processo produttivo. In ogni caso il valore contabile dell' immobilizzazione non può superare il valore recuperabile. Il valore così determinato è rilevato nella gestione straordinaria del conto economico alla voce E20 "proventi". Le immobilizzazioni materiali acquisite a titolo gratuito sono ammortizzate con gli stessi criteri di quelle acquisite a titolo oneroso. La differenza principale rispetto alla precedente versione è che ora, dal punto di vista operativo, l' eventuale immobilizzazione ottenuta a titolo gratuito deve essere iscritta a un valore che tenga conto dei costi sostenuti affinché le immobilizzazioni possano essere utilizzate. Riferimento questo non presente nel vecchio Oic. Se sul trattamento contabile delle immobilizzazioni materiali acquisite a titolo gratuito l' interpretazione è univoca e condivisa, non si può dire lo stesso del trattamento fiscale. Nell' approfondimento diffuso dai dottori commercialisti si rileva che dal punto di vista fiscale l' iscrizione nell' attivo dello stato patrimoniale di tali immobilizzazioni e la rilevazione contabile sopra delineata «non sembrano idonee a far assumere rilevanza fiscale al valore stesso», risolvendosi l' operazione, sotto il profilo fiscale, nell' iscrizione di una plusvalenza meramente iscritta, come tale non più rilevante, a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 4 giugno 2015 Pagina 38 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 1997 (legge finanziaria 1998) se non al momento del realizzo. Di conseguenza, prosegue il documento, «anche le quote di ammortamento imputate a conto economico risulteranno, parimenti, irrilevanti fiscalmente con obbligo di apportare corrispondenti variazioni in aumento in sede di dichiarazione dei redditi». Come emerge dalla formula «non sembrano idonee» utilizzata dai commercialisti il tema è dibattuto atteso che, secondo una diversa elaborazione, i proventi in natura conseguiti a titolo di liberalità costituiscono sopravvenienze attive ai sensi dell' articolo 88, comma 3, lettera b) del Dpr 917/1986. Questa norma riguarda tutte le donazioni in natura ricevute nell' esercizio dell' impresa, come ad esempio, la donazione di un' azienda o la donazione di beni da parte della casa madre. In proposito, è stato osservato, richiamando il paragrafo 105 del principio contabile Oic 12 in materia di «Composizione e schemi del bilancio di esercizio», che, l' importo iscritto in contropartita tra i proventi straordinari deve essere fiscalmente trattato come una sopravvenienza attiva e quindi da tassare ai sensi del citato articolo 88. Di contro il valore iscritto all' attivo potrà a essere ammortizzato con rilevanza fiscale e ciò sia ai fini Ires sia ai fini Irap. La differenza tra i due trattamenti è significativa atteso che nell' interpretazione del Cndcec non si ha rilevanza fiscale se non al momento dell' eventuale realizzo mentre nell' elaborazione da ultima esaminata l' impatto fiscale si rileva nei singoli periodi di imposta. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Nicola CavalluzzoAlessandro Montinari Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 4 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Enti locali Dichiarazioni 2015. La doppia imposta non scatta per le abitazioni principali «di lusso», che pagano già la tassa immobiliare comunale. Alternativa ImuIrpef al test di Unico La casa sfitta nel proprio Comune di residenza «concorre» all' imposta sulle persone fisiche. Semplificazione p e r c h i s i a p p r e s t a a compilare il quadro RB ("fabbricati") di Unico PF 2015: non è più richiesta l' indicazione dell' Imu versata nel periodo cui si riferisce la dichiarazione. Tuttavia, proprio il tributo comunale c o m p l i c a n o t e v o l m e n t e l a compilazione, a causa delle diverse implicazioni del principio di alternatività tra detta imposta e l' Irpef sul reddito dei fabbricati non locati (articolo 8, comma 1, del Dlgs 23/2011). A sciogliere l' intreccio può aiutare uno schema operativo come quello pubblicato qui a fianco. Vediamo distintamente le varie ipotesi, dopo aver premesso che per i fabbricati locati non sussiste alcuna alternatività, per cui gli immobili verseranno ordinariamente sia l' Irpef (o la cedolare secca in caso di opzione) sia l' Imu. Abitazione principale In deroga alla regola generale, l' abitazione principale può subire l' assolvimento dell' Imu, in particolare nell' ipotesi di accatastamento in categorie "di lusso" (A/1, A/8 e A/9). In questa fattispecie (identificata a quadro RB, colonna 12, con il codice "2"), sul reddito fondiario non sono dovute Irpef e addizionali, per cui la rendita (rivalutata) viene indicata a colonna "16" («abitazione principale soggetta a Imu») e poi riportata a rigo RN50, colonna 1. In quest' ultimo rigo vanno riportati tutti i redditi fondiari in cui l' applicazione dell' Imu (o dell' Ivie per gli immobili sfitti ma imponibili nello stato estero in cui sono situati: articolo 70, comma 2, del del Tuir) rende non dovuta l' Irpef (e le addizionali), anche se il relativo importo va comunque considerato ad altri fini (anzituttoi calcoli Isee). Diversamente, se l' abitazione principale non ha scontato l' Imu nel 2014, scatterebbe l' imponibilità, la quale, tuttavia, viene evitata (ma non per le addizionali) dalla "rediviva" deduzione per l' abitazione principale (articolo 10, comma 3bis, del del Tuir). Nel modello si compila la colonna 18 del quadro RB («abitazione principale non soggetta a Imu») e la rendita concorre a formare il reddito complessivo (rigo RN1) ma non quello imponibile, per effetto della deduzione indicata a rigo RN2. Da tener presente, con riguardo alle pertinenze, che la disciplina Imu è molto più restrittiva di quella Irpef; mentre per quest' ultima ha rilievo essenziale la destinazione concreta e durevole al servizio dell' abitazione principale, per l' imposta patrimoniale si intendono come pertinenze esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un' unità per ciascuna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 36 4 giugno 2015 Pagina 40 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali categoria, anche se iscritte in catasto unitamente all' unità ad uso abitativo. Ciò significa che vi possono essere pertinenze dell' abitazione principale ai fini Irpef (codice utilizzo "5") che hanno comportato il versamento Imu, per cui, a livello compilativo, ci si comporta come per l' abitazione principale "di lusso". Altri fabbricati Per quanto riguarda gli altri immobili non locati, dal 2013 sussiste una nuova fattispecie, costituita dai fabbricati abitativi situati nello stesso comune nel quale si trova l' immobile adibito ad abitazione principale, i quali, ai sensi dell' articolo 9, comma 9, del Dlgs 23/2011 (appositamente rivisto dal comma 717 dell' articolo 1 della Legge di stabilità 2014), pur se assoggettati ad Imu, vedono concorrere il proprio reddito fondiario al 50% sia alla base imponibile Irpef che a quella delle relative addizionali. Operativamente, questi immobili sono indicati al quadro RB, colonna 12, con il codice "3" e la rendita rivalutata va riportata per metà a colonna 17 (immobili non locati non imponibili) e per metà a colonna 13 (tassazione ordinaria). La quota di colonna 17 verrà poi riportata a rigo RN50, colonna 2. Diversamente, per la classica "seconda casa" a disposizione nel luogo di villeggiatura (Comune diverso da quello in cui si trova l' abitazione principale) l' Imu è effettivamente alternativa all' Irpef, ed il relativo reddito va riportato a colonna "17" del quadro RB (senza compilare la colonna "12") e poi a colonna 2 del rigo RN50. Con circolare n. 11/E/2014 (risposta n. 1.2), l' Agenzia ha chiarito che si trova in questa situazione il contribuente che risiede nello stesso comune dell' immobile non locato, ma non dispone di una abitazione principale secondo la definizione di cui al comma 3bis dell' articolo 10 del Tuir (che prevede la proprietà o la titolarità di un diritto reale sull' immobile). Per cui un contribuente che dimora abitualmente in un immobile detenuto in locazione o comodato e che, nello stesso comune, possiede a titolo di proprietà un' unità immobiliare ad uso abitativo non locata assoggettata all' Imu, non dovrà applicare l' Irpef e le addizionali neppure sul 50% del reddito di tale fabbricato. Infine, per gli immobili non locati, diversi dall' abitazione principale ma che non hanno assolto l' Imu 2014 per effetto di assimilazioni a quest' ultima, scatta l' imponibilità ad Irpef del reddito fondiario, e il quadro RB è contraddistinto dal codice "1" riportato a colonna 12. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Giorgio Gavelli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 4 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Enti locali L' iniziativa. Con Il Sole. Da oggi il filo diretto su Imu e Tasi Appuntamento da oggi con il filo diretto con i lettori e un ausilio per il calcolo dell' acconto Imu e Tasi. Dalle 9 sarà infatti attivo un forum online sul sito del Sole 24 Ore attraverso cui sarà possibile inviare un quesito agli esperti: dall' individuazione di chi deve pagare alle regole per il calcolo, da come si devono versare l' Imu e la Tasi ai ritardi e alle sanzioni a carico del contribuente distratto. Le questioni di maggiore rilevanza saranno trattate sulle pagine del quotidiano mentre alle altre verrà data risposta sul sito del Sole 24 Ore. Sempre sul sito del Sole 24 Ore, in collaborazione con Anutel (associazione nazionale degli uffici tributi degli enti locali), sarà a disposizione dei lettori il calcolatore ImuTasi: inserendo i propri dati, il calcolatore restituisce l' imposta da pagare e il modello stampabile con cui effettuare il versamento. Oggi sarà invece disponibile online ilFocus del Sole 24 Ore uscito ieri in edicola e dedicato alla scadenza del 16 giugno, con esempi operativi e schemi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 4 giugno 2015 Pagina 41 Il Sole 24 Ore Enti locali Autonomie. Fondo biennale da 140 milioni. Centri per l' impiego, nel decreto enti locali passaggio alle Regioni MILANO Una soluzione ponte per il trasferimento dei centri per l' impiego, che colloca i lavoratori presso le Regioni attraverso intese da "oliare" con un finanziamento statale da 140 milioni in due anni, pescati dal fondo per la formazione professionale. Il meccanismo è scritto nelle bozze di decreto enti locali, che dopo settimane di preparazione dovrebbe finalmente vedere la luce domani in consiglio dei ministri come annunciato nei giorni scorsi dal premier Renzi (oggi è in calendario un nuovo incontro fra Governo e amministratori locali). Oltre alle novità per i bilanci locali, fra cui la riforma del Patto d i stabilità e l' anticipo da 1,2 miliardi dal gettito ImuTasi 2015, il decreto contiene un ricco capitolo dedicato al personale, nel tentativo di rilanciare una riforma delle Province che si è inceppata sul versante della mobilità per i ritardi governativi e le resistenze regionali. Resistenze che, a quanto sembra, sarebbero potute sfociare in nuovi contenziosi costituzionali, al punto che le ultime bozze si premurano di precisare che nei territori a Statuto speciale le regole sull' assorbimento degli ex provinciali si applicheranno solo dopo il varo delle leggi attuative regionali. Proprio dalle Regioni passerebbe comunque una tappa chiave in questo tentativo di rilancio, relativa ai circa 8mila dipendenti provinciali oggi in organico nei centri per l' impiego. La loro destinazione finale dovrebbe essere quella dell' Agenzia nazionale prevista dal Jobs Act, ma visto anche l' allungarsi dei tempi nella creazione di questa nuova struttura il decreto gioca la carta delle Regioni. Per evitare la paralisi che si rischia con i l protrarsi della fase transitoria, le bozze prevedono un accordo in Conferenza StatoRegioni s u u n «piano di rafforzamento» dei servizi per l' impiego con il diretto intervento regionale, da finanziare con 70 milioni all' anno nel 2015 e nel 2016. In attesa dell' accordo, le Regioni potranno bussare subito al ministero per ottenere la propria quota, da ratificare poi con l' accordo. In discussione nel cantiere del decreto c' è anche una nuova soluzione per i circa 1.800 componenti della Polizia provinciale. L' ipotesi, dopo che sembra tramontata l' idea di una "fusione" con la Guardia forestale perché anche questa è in via di «superamento» nella delega Pa, prevede un «transito nei ruoli» dei Comuni, in deroga ai tetti di spesa e ai vincoli assunzionali, purché questo passaggio di personale non metta a rischio negli enti di destinazione il rispetto del Patto di stabilità 2015 e «la sostenibilità del bilancio». Resta però da Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 39 4 giugno 2015 Pagina 41 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali capire se gli enti locali accetteranno questo ulteriore carico, e in che modo potranno farlo «nei limiti della dotazione organica e della programmazione triennale dei fabbisogni di personale» come prevede la bozza. Per agevolare il passaggio di dipendenti dalle Province ai Comuni, il decreto prevede comunque una deroga al blocco totale delle assunzioni nelle amministrazioni che nel 2014 hanno impiegato in media più di 90 giorni di tempo per pagare i propri fornitori: in questi casi lo stop alle assunzioni non sarà applicato quando si tratta di «consentire la ricollocazione del personale delle Province». Nel provvedimento, infine, dovrebbero trovare spazio la possibilità di rinnovo dei contratti a termine anche negli enti di area vasta che non hanno rispettato il Patto di stabilità nel 2014 e la possibilità per i Comuni di indire concorsi per il personale della scuola. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. Gianni Trovati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 40 4 giugno 2015 Pagina 1 Italia Oggi Enti locali Per Pier Luigi Bersani l' abuso di ufficio è come una multa per un camionista Solo un grande giornale italiano ha pubblicato questa significativa affermazione dell' ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Ma l' ha messa ben nascosta, in fondo a un articolo lunghissimo, senza farne alcun accenno nella titolazione. In base all' importanza dell' affermazione e dal momento nel quale è stata fatta, essa si sarebbe meritata un bel titolo in prima pagina. La riesumiamo adesso noi, dandole il rilievo che essa giustamente merita. Bersani, che è un nemico di Vincenzo De Luca, ha detto: «Io ho fatto l' amministratore pubblico per trent' anni. L' abuso di ufficio (il reato per il quale è stato condannato in primo grado il neo presidente della Regione Campania, ndr) l' abuso d' ufficio, diceva, per un amministratore locale, è come una multa per un camionista». Bersani poi aggiungeva: «Non a caso, il codice etico del Pd, che pure è rigorosissimo, non prevede che l' abuso d' ufficio possa precludere una candidatura». Tuttavia, concludeva Bersani, «siccome, con la legge Severino, l' abuso di ufficio è diventato escludente per una candidatura, De Luca non può essere candidato». Il discorso onesto e chiaro di Pier Luigi Bersani, dal punto di vista giuridico, non fa una piega. È dal punto di vista politico che è gravemente claudicante. Perché dimostra che la sinistra italiana, a furia di voler sconfiggere Berlusconi attraverso la pericolosa (per tutti) scorciatoia della via giudiziaria (non riuscendo a farlo fuori per via politica) ha finito per mettere tutta la politica nella mani della magistratura che adesso, usando le leggi approvate dal parlamento (cioè dalla politica), riesce (o è costretta, a seconda dei punti di vista) a far fuori intere generazioni di uomini politici, come se la specie fosse molto folta e non in via di progressiva scomparsa, come se fossero tanti Panda straniti sul bambù. Da che contesto politico salta fuori la legge Severino che esclude dalla candidabilità, non solo chiunque sia stato condannato in primo grado (quando invece la Costituzione più bella del mondo dice che una persona è considerata colpevole solo quando la sentenza è passata in giudicato, cioè dopo il terzo grado) ma anche per reati che Bersani stesso dice che «assomigliano a una multa per un camionista» (cioè sono praticamente irrilevanti)? La legge Severino è passata in questa sua delirante, perché persecutoria, formulazione, solo perché, a quel tempo, si voleva far fuori Berlusconi, cioè estrometterlo dal senato. La sinistra Dem, nell' entusiasmo di quel risultato finalmente a portata di mano, non si rese allora conto che, se l' effetto immediato era quello di mettere fuori uso Berlusconi, si introduceva anche uno strumento legislativo pericolosissimo che, successivamente, avrebbe potuto colpire, altrettanto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 41 4 giugno 2015 Pagina 1 < Segue Italia Oggi Enti locali immotivatamente, qualcun altro. Com' è il caso, oggi, di Vincenzo De Luca. Il punto vero era che la legge Severino, in questa sua ossessionata e ossessionante formulazione, non doveva vedere la luce. Ma, adesso che è stata fatta, siccome è inaccettabile, dovrebbe essere riformulata in modo, non solo più garantista (la non candidabilità può avvenire con sentenza passata in giudicato) ma anche in modo tale che la sanzione aggiuntiva prevista, sia proporzionata al reato commesso (mentre, dice Bersani, l' abuso di ufficio va spesso visto come una sorta di incidente per un' attività che si sviluppa nei ghirigori di una legislazione complessa, contraddittoria e spesso incomprensibile a chiunque e che purtroppo regola la gestione degli enti locali). Ma adesso che la legge Severino (sbagliata) esiste, se anche ci fosse qualcuno che avesse il coraggio di proporne in parlamento una revisione, costui verrebbe subito sbranato perché, dalla eccessiva severità della Severino, molto politici sperano sempre che essa faccia fuori un avversario politico (oggi De Luca, ma domani chissà chi) e non certo loro stessi. In questo cul de sac quindi non dovevano infilarsi i grossi partiti che, proprio per questo, hanno maggiori responsabilità, in assoluto e sul piano concreto della gestione del Paese ma che hanno operato dissennatamente. Quando il dentifricio è uscito dal tubo è impossibile farcelo rientrare. Anzi, invece di ridisegnare la legge Severino, c' è addirittura Debora Serracchiani, un vicesegretario del Pd, renziana doc, per giunta, che ha affermato che il suo partito prevederà anche l' avviso di garanzia per un amministratore pubblico come un precetto d' incandidabilità. Insomma, secondo la Serracchiani, una persona che viene raggiunta da un avviso di garanzia (che non è una sentenza e che significa nulla sulla sua colpevolezza ma che è stato predisposto proprio per garantirlo dalle indagini, dicendogli che esse sono iniziate a suo carico) una persona, dicevo, sarebbe fulminata politicamente. In tal modo però qualsiasi pm avrebbe in mano lo strumento per polverizzare qualsiasi politico, anche se incolpevole. Pensare che questi strumenti li inventino i politici, dà il segno che questa categoria, in Italia, è diventata come i lemming che, a un certo punto, decidono di gettarsi collettivamente giù dalla rupe. Contenti loro. Pierluigi Magnaschi. PIERLUIGI MAGNASCHI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42 4 giugno 2015 Pagina 2 Italia Oggi Enti locali L' analisi. Imu Tasi Tari, il gioco delle tre tavolette DI MARINO LONGONI Entro il 16 giugno i proprietari di immobili e aree fabbricabili sono tenuti per il secondo anno consecutivo al versamento della Tasi. L' imposta si giustifica con la necessità di finanziare i costi dei servizi indivisibili (verde pubblico, illuminazione e c c ) . D i f a t t o è u n modo per far rientrare dalla finestra l' Imu sulla prima casa cambiandole semplicemente nome. Tanto è vero che le modalità di calcolo sono abbastanza simili, anche se si è persa la detrazione di 200 euro che era prevista per l' Imu e in alcuni case le due imposte si sono sommate. Dal punto di vista dei proprietari sarebbe stato meglio tenersi l' Imu. L' anno scorso i versamenti avvennero in un clima di emergenza per le finanze comunali a causa di continue proroghe dei termini, ritardi nella definizione delle regole e delle aliquote, problemi interpretativi. Il decreto legge n. 16 del 2014 aveva previsto che dal 2015 «i comuni assicurano la massima semplificazione d e g l i a d e m p i m e n t i d e i contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all' invio degli stessi modelli». Naturalmente, quando un obbligo interessa una pubblica amministrazione si trova sempre il modo di svicolare. Infatti sono pochissimi i comuni che hanno provveduto a inviare i bollettini precompilati o che sono in grado di provvedere alla compilazione su richiesta del contribuente. La scusa è che gli enti locali non dispongono di tutti gli elementi necessari per il calcolo dell' imposta. In realtà le regole per il versamento della prima rata prevedono il versamento della metà di quanto versato l' anno prima, non sarebbe stato quindi impossibile per i comuni inviare i bollettini, magari accompagnandoli dall' avvertenza che per il versamento della seconda rata bisogna tener conto di eventuali cambiamenti di aliquote o variazioni dello stato degli immobili. Infatti per la Tari i bollettini sono arrivati, anche se spesso in ritardo. Se gli enti locali «più vicini al cittadino» non sono in grado di fare nemmeno quello, figuriamoci se sono in grado di fare i controlli su chi sbaglia a fare i versamenti o li dimentica del tutto (anche perché sono molti i proprietari che nemmeno si ricordano di doverla versare). Facile prevedere che in queste condizioni i buchi di gettito saranno consistenti. © Riproduzione riservata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 43 4 giugno 2015 Pagina 2 Italia Oggi Enti locali Improve your American English. Imu Tasi Tari, the threecard trick By June 16, the owners of properties and building sites will have to pay the Tasi for the second straight year. The tax is justified by the need to fund the costs of indivisible services (public parks, lighting, etc.). Actually it is a way to propose the Imu on the first house again by simply changing its name. So much so that the calculation procedures are quite similar, although the 200 euro deduction set for the Imu has been lost and in some case the two taxes were added up. From the owners' point of view it would have been better to keep the Imu. Last year the payments took place in an emergency atmosphere for municipal finances because of the continuous extensions of deadlines, delays in the definition of the rules and rates, interpretation problems. The 2014 Decree Law no. 16 provided that from 2015 «the municipalities ensure the highest level of simplification of the taxpayers' obligations by making available payment models filled in advance on their request, or by sending the very same models independently». Of course, when an obligation affects a public administration a way of wriggling is always found. Indeed very few municipalities sent precompiled forms or were able to provide for their compilation at the instance of taxpayers. The excuse is that local authorities don' t have all the elements needed to calculate the tax. Actually the rules for the payment of the first installment provide for the payment of half of the amount paid in the year before. Therefore it wouldn' t have been impossible for municipalities to send the forms, maybe accompanied by the warning that for the payment of the second installment any changes in tax rates or in the state of the properties must be taken into account. Indeed the forms for the Tari have arrived, although often late. If local bodies «closer to the citizen» cannot even do that, imagine if they are able to make checks on those who make payments incorrectly or forget them completely (also because there are many owners who don' t even remember that they have to pay it). It is easy to predict that under these conditions revenue holes will be substantial. © Riproduzione riservata Traduzione di Silvia De Prisco. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 4 giugno 2015 Pagina 3 Italia Oggi Enti locali Grazie alla riforma, meno disoccupati (dati Istat) e l' Ocse conferma: un drastico miglioramento. Il Jobs act salva il posto a Renzi Expo, chiusa l' indagine su Maroni. Fitto e Mauro fanno gruppo. Tutto bene sul fronte del lavoro con piccoli segnali che lasciano ben sperare per l' immediato futuro. Il tanto contestato Jobs Act si sta rivelando la carta vincente del governo e potrebbe perfino contribuire a salvare il posto a Matteo Renzi, nel momento più difficile e confuso per la maggioranza. L' Istat ad aprile ha fatto registrare 159mila posti in più, con il tasso disoccupazione giù al 12,4%, mentre cala anche il dato su quella giovanile. Il premier esulta: «Altri urlano noi cambiamo l' Italia, avanti tutta». E l' Ocse conferma con un inaspettato assist parlando di un «miglioramento drastico» in Italia sul tema del lavoro. In generale l' Ocse ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell' Italia sul prossimo anno. Nel suo Economic Outlook, l' ente parigino stima un aumento del pil dello 0,6% quest' anno, cui seguirà un più 1,5% nel 2016 (a febbraio sul 2016 aveva indicato una stima di crescita dell' 1,3%). Sui dati Istat è stata espressa soddisfazione anche dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha messo in evidenza come «sono dati positivi. Naturalmente sono dati che devono essere stabilizzati nel tempo». «Siamo alla coda di una crisi pesantissima che è durata oltre sette anni, e tutti i segnali che abbiamo sono in senso positivo. Si è ridotta la cassa integrazione autorizzata, c' è una stabilizzazione in corso dei contratti di lavoro, abbiamo dati che ci dicono che gli avviamenti sono sempre di più a tempo indeterminato». «Adesso», ha aggiunto il ministro, «abbiamo la positiva conferma che anche in termini assoluti il numero degli occupati ad aprile è aumentato. È calata la disoccupazione ed è un buon segno ma va preso come un dato che riguarda un solo mese, adesso vedremo nei prossimi, anche se siamo convinti che le cose si stabilizzeranno positivamente perché i segnali sono tutti in questa direzione». E si è concentrato su questo tema pure il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan. Per «far ripartire il motore dell' occupazione», ha spiegato, «è necessaria una crescita forte della produttività». «Non si tratta solo di stimolare la domanda», ha aggiunto, «la riforma del lavoro è solo l' inizio, l' obiettivo deve essere quello del lavoro di qualità. La creazione dell' occupazione in Europa e negli Usa è strettamente collegata a una crescita forte della produttività, a sua volta legata all' innovazione e all' educazione».Una maggiore prudenza sulla valutazione dei dati è venuta da parte dei sindacati che hanno avversato questa riforma in ogni modo. «A me fa piacere che aumenti l' occupazione, ma la valutazione la faremo con il semestre. Bisogna vedere i dati strutturali», Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 45 4 giugno 2015 Pagina 3 < Segue Italia Oggi Enti locali ha dichiarato il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, aggiungendo che «il problema che abbiamo è il mercato interno». Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, parla di dati «incoraggianti, che rappresentano un segnale positivo», ma «solo un patto sociale tra tutti i soggetti responsabili, governo centrale, regioni, imprese, sindacati, banche, può favorire la crescita e gli investimenti, creare le condizioni per nuovi posti di lavoro per i giovani, le donne e quanti hanno perso il lavoro». Per ora no. Ma entrambi hanno formalizzato, ieri, il rafforzamento del loro ruolo all' opposizione al Senato. Popolari per l' Italia, la formazione di Mario Mauro, è uscita dalla maggioranza ed è passata all' opposizione. Una piccola differenza che può fare la differenza al Senato dove la maggioranza è piuttosto risicata. Anche se sono attese novità pure sul fronte Denis Verdini che potrebbero invece rafforzare Renzi pescando da FI. mauro ha spiegato che i motivi sono legati a «riforme non condivise, condotte in modo improvvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazione del carattere monocolore dell' Esecutivo sono alla base di una decisione che è innanzitutto un giudizio definitivo su una gestione politica che sta tenendo in stallo l' Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita» ha sostenuto. Neanche il tempo di affermarlo che i due sottosegretari: Domenico Rossi, deputato e sottosegretario alla Difesa, e Angela D' Onghia, senatrice e sottosegretario all' Istruzione, hanno comunicato «di voler continuare a lavorare come sempre nell' interesse comune e generale dell' Italia, scevri da pregiudizi e congetture politiche che non ci appartengono». E così hanno deciso di presentare le loro «dimissioni dal Partito dei Popolari per l' Italia». Anche un altro senatore del movimento, Tito Di Maggio, ha lasciato Pi ed è emigrato nel nuovo gruppo dei fittiani, nato proprio ieri non a caso, con il nome «Riformisti e conservatori». Il capogruppo al Senato Luigi Zanda è ricorso a Shakespeare: «Molto rumore per nulla». E poi: «La maggioranza non cambia. Andremo avanti con la stagione delle riforme. I numeri a Palazzo Madama non cambiano affatto» poiché «i senatori che hanno annunciato il loro passaggio all' opposizione già da molti mesi votano contro il governo». In realtà la riduzione dello «scarto» rispetto all' opposizione è fissata a 9 senatori. Una soglia decisiva alla luce della riforma costituzionale che tornerà alla Camera alta in terza lettura prima della pausa estiva e del via libera alla riforma della scuola. Un conto che comunque, per essere incisivo, dovrà tener conto degli effetti finali del confronto fra Renzi e la minoranza interna del Pd. Tra i 12 senatori «Riformisti e conservatori» di Raffaele Fitto, dunque, figura anche l' ex mauriano Di Maggio. Gli altri sono i senatori Bonfrisco, Bruni, D' Ambrosio Lettieri, Falanga, Liuzzi, Longo, Milo, Pagnoncelli, Perrone, Tarquinio, Zizza. Capogruppo, a scrutinio segreto, è stata eletta la senatrice Cinzia Bonfrisco. È un ulteriore step della «scissione» da Forza Italia di Raffaele Fitto, ormai da mesi in lotta con Silvio Berlusconi. La procura di Milano ha chiuso le indagini, in merito all' inchiesta sui contratti Expo, sul presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Il governatore della Lombardia è accusato di turbata libertà nella scelta del contraente e induzione indebita nella vicenda con al centro presunte pressioni per far ottenere a due sue collaboratrici incarichi nelle società Eupolis ed Expo.Oltre a Maroni, l' atto che sigla la chiusura dell' inchiesta è stato notificato ad altre quattro persone fisiche e alla stessa società Expo. Nel caso in cui venisse condannato in primo grado per il reato di induzione indebita, Maroni rischierebbe di decadere dalla carica di governatore della Lombardia in base alla legge Severino. Maroni è accusato, in concorso con il suo capo della segreteria Giacomo Ciriello, di avere indotto il direttore generale Expo, Christian Malangone, a promettergli indebitamente l' utilità del pagamento (6 mila euro) delle spese di aereo e hotel di Maria Grazia Paturzo, ex collaboratrice di Maroni al Ministero dell' Interno e già inserita in Expo come manager temporanea, da portare in trasferta a Tokyo nella primavera dell' anno scorso su richiesta del governatore lombardo. La missione fu poi annullata da Maroni all' ultimo momento, i biglietti vennero usati da un' altra delegazione regionale rappresentata da Mario Mantovani. L' esistenza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 46 4 giugno 2015 Pagina 3 < Segue Italia Oggi Enti locali di una relazione affettiva tra Maroni e Maria Grazia Paturzo emergerebbe dalle carte dell' inchiesta. Il danno per le casse pubbliche consistette in alcune centinaia di euro (la prima notte prenotata in hotel a Tokyo), ma sufficiente per ipotizzare il reato, l' articolo 319 quater che punisce la «promessa» indebita di utilità». Su Maroni pende anche un secondo capo d' accusa, in concorso sempre con Ciriello e anche con Andrea Gibelli, segretario generale della Regione. In questo caso l' accusa è «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente» che avrebbe portato ad assegnare a un' altra ex collaboratrice di Maroni al Viminale, Mara Carluccio, un incarico in Eupolis, società controllata dalla Regione, con un compenso annuo di 29.500 euro. Un capitolo dell' inchiesta che ha già portato al patteggiamento del direttore generale di Eupolis, Alberto Brugnoli, a 8 mesi di reclusione. Per Maroni «è una sciocchezza». «Sono tranquillo», ha dichiarato. «Era ora, finalmente dopo un anno di indagini si chiudesse, se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno, poveri noi. Detto questo, io sono tranquillissimo, non ha mai fatto pressioni in vita mia per nessuno, per i miei figli, amici o parenti». © Riproduzione riservata. FRANCO ADRIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 47 4 giugno 2015 Pagina 10 Italia Oggi Enti locali «Tu 'vo fa l' americano, mericano» cantava Carosone. Poi aggiungeva «ma sei nato in Italì» Primarie cu a pummarola 'n coppa Si vuol copiare il modello Usa che però è incopiabile. Le primarie furono ideate (nel 2005 su ispirazione di Arturo Parisi) da Romano Prodi, che cercava un' investitura da parte del popolo pidiessino, al quale lui non apparteneva. Ma dopo quel successo (come partecipazione e come risultato) le primarie hanno, per lo più, creato al Pd soprattutto grattacapi, fino alla disfatta ligure. Probabilmente diventeranno il totem di questo periodo postelezioni regionali: il Pd si interroga su come e se continuare a farle, Matteo Salvini (e Flavio Tosi, vedi l' articolo di ieri su questo giornale) le reclamano a gran voce, Silvio Berlusconi è ondivago, a giorni alterni si dichiara favorevole o contrario, i 5stelle sostengono di farle via web, infine Matteo Renzi sta scrivendo una nuova normativa per regolamentare i partiti e dalle prime indiscrezioni risulta che sono previste e regolamentate anche le primarie. Ma in che modo il nostro assetto politico può davvero utilmente importare questo meccanismo di scelta dei candidati nato negli Stati Uniti alla fine del 1800? Nell' introduzione al primo documento sulle regole delle primarie, il duo ParisiProdi scriveva che «le primarie è lo strumento scelto dalle forze politiche aderenti all' Unione d e l centrosinistra per l' individuazione di un candidato comune alla carica di presidente del Consiglio. Si tratta di un' iniziativa assolutamente nuova, destinata a restare nella storia politica del nostro Paese; è la prima volta, infatti, che le scelte fondamentali riguardanti il governo vengono affidate direttamente ai cittadini». Potevano candidarsi coloro che presentavano «almeno diecimila e non oltre ventimila sottoscrizioni di cittadini che godano dell' elettorato attivo per le elezioni della Camera e che sottoscrivano il Progetto politico dell' Unione. Tali sottoscrizioni devono essere raccolte su appositi moduli in almeno 10 diverse Regioni con almeno 1.000 sottoscrizioni in ciascuna Regione (500 nelle Regioni con meno di un milione di abitanti e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano)». A quelle primarie si presentarono in sette (oltre a Prodi, Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Clemente Mastella, Simona Panzino, Alfonso Pecoraro Scanio e Ivan Scalfarotto), votarono in 4,3 milioni, il 74,1% per Prodi (al secondo posto Bertinotti col 14,6). Di lì in poi, il Pd si è nutrito di primarie, con litigi, ripicche, strappi, scissioni. Anche perché le regole sono stabilite di volta in volta e spesso a vantaggio di questo o quello. Una curiosità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 48 4 giugno 2015 Pagina 10 < Segue Italia Oggi Enti locali Solo una Regione, in Italia, si è dotata di "norme per la selezione dei candidati e delle candidate per il consiglio regionale e alla carica di presidente della giunta regionale» (numero 70 del 2004) che però semplicemente propone un regolamento comune (che quindi non è vincolante) per lo svolgimento. A cercare di fare un po' di chiarezza sono politologi e giuristi. Tutti, o quasi, non hanno dubbi sul fatto che le primarie vadano regolamentate perché ne va dello stato di salute del sistema politico. Per esempio Gianfranco Pasquino (Johns Hopkins University) ipotizza soprattutto un intervento su chi è chiamato a (eventualmente) votare: «l' apertura massima delle primarie sarebbe un rischio da correre per avere una partecipazione ampia e, ne sono convinto, non facilmente oppure non assolutamente manipolabile. Il nome di chi vota dovrà essere scritto in appositi registri che potrebbero essere resi pubblici e quindi gettare discredito sugli elettori furbacchioni. Le votazioni si dovrebbero svolgere, provincia per provincia, non nello stesso giorno, ma, un po' come per le primarie Usa in una sequenza prestabilita che, nel complesso, duri un mese o due. Questo consentirebbe agli elettori di acquisire maggiori conoscenze sui candidati, ai mass media di produrre maggiori e migliori informazioni e ai candidati di diffondere in massimo grado il proprio programma». Ma contro il registro si schiera Roberto Reggi, exsindaco pidiessino di Piacenza e oggi direttore dell' Agenzia del demanio, secondo cui si tratterrebbe «di una forma di schedatura che rischia di allontanare tante persone che non hanno alcuna voglia di vedere il proprio nome pubblicato. Una roba da regime comunista». Al contrario il deputato Pd, Marco Meloni, ha presentato una proposta di legge per rendere le primarie «pubbliche, statali e obbligatorie» e in essa prevede che «presso il ministero dell' Interno è istituito il registro degli elettori delle elezioni primarie, nel quale sono automaticamente inseriti i cittadini iscritti ai partiti. Le spese dei candidati alle primarie non possono superare un terzo delle spese previste per la partecipazione alle relative elezioni». Insomma non sarà facile trovare regole condivise con cui attuare le primarie anche se, secondo il politologo, Paolo Pombeni (exdocente all' università di Bologna e direttore di Mentepolitica), non è possibile continuare con questo modo elastico e, di fatto, senza norme codificate: «Consentire di scegliere un candidato alle elezioni a chi non è poi titolato ad essere elettore è un palese controsenso in regime di suffragio universale. Il rischio che chi non è neppure formalmente titolare di una cittadinanza elettorale (sedicenni e cittadini di altri Stati) possa diventare preda di manipolazioni, per non dire di peggio, è facilmente prevedibile». La cartina di tornasole di queste preoccupazioni sono state per Pombeni le primarie in Liguria: «Non ci voleva nessuna particolare qualificazione per rendersi conto di questi rischi e se Sergio Cofferati non se ne era reso conto in anticipo c' è da dubitare del suo acume politico». Il fatto è che le primarie sono un «fenomeno» tutto italiano. Non esistono in nessun altro Paese europeo (solo i socialisti francesi le hanno sperimentate in due occasioni per poi abbandonarle) e pure il raffronto con gli Stati Uniti non è calzante a causa della particolarità di quel sistema elettorale: negli Stati Uniti per esercitare il diritto di voto (valido per qualsiasi elezione) è necessaria una registrazione (quindi non vi è l' iscrizione automatica alle liste elettorali, come in Europa) che può avvenire anche in occasione dell' esame della patente. Al momento della registrazione si deve esprimere una preferenza politica per un partito o per un altro (oppure dichiararsi indipendenti) e questo serve proprio per rendere più semplice la partecipazione alle primarie. Ovviamente l' elettore può cambiare la sua scelta nel tempo, ma sempre comunicandola all' ufficio competente. No, l' Italia proprio non può «copiare» dagli Stati Uniti. © Riproduzione riservata. GIORGIO PONZIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49 4 giugno 2015 Pagina 12 Italia Oggi Enti locali Il semestre italiano è passato come una piuma ed il nostro personale comunitario è modesto. Nella Ue siamo come carta velina O Renzi si dà una mossa oppure è qui che rischia grosso. Dopo le vittorie, è venuto il tempo delle sconfitte e dei ridimensionamenti. Parliamo di Matteo Renzi che, dopo un anno condotto a ritmi, soprattutto comunicazionali, trascinanti, si trova davanti a una dura realtà che non si piega alle sue esigenze propagandistiche. È, in queste contingenze, che si può giudicare la tempra di un leader. Lo smisurato ego, la fiducia in se stesso piena di presunzione, la mancanza di cultura politica, il provincialismo, il banale cinismo sono gli elementi che emergono con più evidenza da poco più di un anno di direzione del governo e del partito. Il prodotto sin qui visibile di questo complesso di difetti è stato l' avvio di un miracoloso processo riformista, pieno di contraddizioni e di manchevolezze, tuttavia importante per rimettere in modo un Paese paralitico. Oggi però, la dimensione dell' insufficienza e del (speriamo provvisorio) crac di Renzi è la politica internazionale, soprattutto europea. Non ci riferiamo all' inesistenza del semestre italiano, passato come passa una folatina di vento della sera, ma all' assenza sistematica dai tavoli che contano nei momenti che contano. Ci riferiamo al vertice europeo di lunedì primo giugno, celebrato da frau Merkel, Hollande, Junker, Lagarde e Draghi, e all' intesa franco tedesca che l' ha preceduto, rivelata dal settimanale tedesco Die Zeit. Va ricordato che sabato, a Trento, a margine del convegno economico di Innocenzo Cipolletta, Renzi, aveva incontrato Valls,primo ministro francese, e annunciato una specie di asse francoitaliano per «cambiare verso» all' Europa. Il senso di tutto questo non è tanto la nostra irrilevanza europea, che non è nuova e risale all' uscita di scena di Kohl, Mitterand e Craxi, quanto l' incapacità del premier italiano e della sua scadentissima squadra di conoscere tempestivamente ciò che bolle in pentola a Bruxelles, a Berlino, a Parigi e a Francoforte. I contenuti delle intese definite nel vertice di lunedì e nel bilaterale francotedesco sono molto importanti e segnano una strada di rafforzamento dell' Europa e dei suoi poteri sovranazionali. Era fatale, e l' abbiamo ricordato tante volte: o l' Unione marcia sulla via dell' integrazione o si avvita in un processo di dissoluzione. Quindi, per sopravvivere, è necessario più Europa, non meno, secondo le inconsistenti e autolesionistiche tesi delle forze populiste in giro nell' Eurozona. C' è da attendersi, per i prossimi mesi, l' attuazione della nuova linea di politica comunitaria: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 50 4 giugno 2015 Pagina 12 < Segue Italia Oggi Enti locali integrazione politica con maggiore interdipendenza delle politiche; maggiori poteri dell' eurogruppo (decisione, azione, cogenza); coinvolgimento del Parlamento europeo nell' adozione di riforme radicali imposte d' ufficio ai paesi membri. I paesi dell' Unione esterni all' Eurozona saranno liberi di aderire o non aderire ai nuovi sviluppi politici. In questa prospettiva, la prima beneficiaria o vittima della rinnovata iniziativa europea è l' Italia e, con essa, il suo garrulo primo ministro. Tutte le formule sin qui adottate, le contorsioni, l' indifferenza rispetto all' enorme problema del taglio delle spese, le erogazioni di quattrini, diventeranno, in poco tempo, quello che sono: inutili pannicelli caldi da rimuovere a favore di misure incisive nei confronti delle tante rendite di posizione vigenti e delle sacche di parassitismo. Storicamente, nella testa di coloro che hanno guidato il processo di integrazione europea, ultimi De Michelis e Carli a Maastricht, c' è sempre stata l' idea che il vincolo europeo ci avrebbe aiutato a risolvere gli annosi problemi nazionali, dal debito pubblico, al sistema fiscale, alla giustizia, alla trasformazione della pubblica Amministrazione da peso morto a supporto positivo per la vita quotidiana degli italiani. E anche della recente e gravissima questione immigrati, nella quale ci dibattiamo tra incapacità politica e amministrativa e imbrogli, il vero elemento, quest' ultimo, di congiunzione tra il fenomeno e la criminalità interna e internazionale, che impedisce, per inconfessabili motivi, la svolta più volte annunciata. Il governo riformista di Renzi è passato, su questi specifici punti, come una piuma d' oca passa sulla pelle di un paziente. Per difficoltà oggettive e per totale incapacità del personale politico addetto. Ora, unitamente al calo di ruolo internazionale dell' Italia, vedremo un calo di peso interno del governo, che sarà costretto ad attuare politiche più determinate ed efficaci decise altrove, nella sede sovranazionale di cui siamo fondatori. Nonostante i mal di pancia di Grillo e dei suoi grullini, di Salvini e delle sue truppe e dell' inconsistente coacervo di particelle della sinistra (pensavamo, sbagliando, che con la rielezione l' insopportabile Vendola sarebbe finalmente scomparso dai nostri schermi quotidiani), la maggiore presenza dell' Europa dovrebbe esserci utile, sia in termini di razionalizzazione del sistema, sia in termini di possibilità di ripresa (e di lotta alla disoccupazione). A una sola condizione: che il governo, da chiunque diretto, si attesti su una linea del Piave e si mostri pronto a difenderla a costo di minacciare l' uscita dall' Unione. La linea della tutela dell' apparato industriale italiano, costantemente minacciato dalla superpotenza egemone, la Germania, e di una politica industriale gelosa degli interessi nazionali, si tratti della siderurgia, della gomma e dell' energia. I basilari della nostra esistenza come soggetto partecipe del Wto non possono essere messi in discussione.Renzi dovrà rapidamente adeguarsi. Altrimenti sarà iscritto nella storia come un' impalpabile meteora durata l' espace d' un matin. © Riproduzione riservata. DOMENICO CACOPARDO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 51 4 giugno 2015 Pagina 13 Italia Oggi Enti locali Il gruppo italiano è diventato Oltralpe il numero due del settore. Eni gas conta in Francia già mezzo milione di clienti In Francia il gruppo italiano Eni conta già mezzo milione di clienti (con 450 mila privati in portafoglio) ed è diventato il numero due nel mercato del gas, trasformandosi in un pericoloso concorrente per Engie, l' ex Gdf Suez, l' azienda energetica francese che ha cambiato nome da aprile. E che serve 9 milioni di famiglie in Francia. Eni è presente Oltralpe dal 2000, con 200 dipendenti e un indotto di mille persone. E oggi rappresenta il 17% del mercato francese del gas per volume di vendite. All' inizio riforniva soltanto l' industria, ma successivamente ha aperto alle utenze domestiche, enti locali, e i m p r e s e d o v e margini e bisogni di servizi energetici sono superiori. E quest' anno conta di accelerare la crescita grazie alla fine delle tariffe di maggior tutela (regolamentate) del gas per pmi, artigiani, piccoli professionisti. E questo costringerà tra qualche mese 50 mila imprese a rivolgersi alle offerte del libero mercato. In Europa Eni conta un portafoglio di 10 milioni di clienti. Oltre che in Italia il gruppo è molto attivo in Francia, Spagna, Germania e Belgio. Da gennaio ha lanciato in Francia la sua offerta disponibile soltanto in Internet, mirata a una clientela «giovane» 2540 anni, che ha dimestichezza con il web, e che è stata sottoscritta da un consistente numero di clienti. In parallelo, ha arricchito la propria offerta con Astucio, un contratto di fornitura a prezzo fisso per quattro anni. L' offerta ha molto contribuito alla notorietà del gruppo in Francia perché inferiore di circa il 10% rispetto al prezzo regolamentato di Engie. E gli eventuali ribassi delle tariffe di maggior tutela vengono riassorbite da Astucio che in questo modo assicura una certa tranquillità tariffaria alle famiglie. C' è comunque un rischio per il gruppo italiano nel garantire il prezzo a lungo termine, dal momento che il prezzo del gas, nella scia delle quotazioni del petrolio, potrebbero aumentare da un momento all' altro. La società ha ammesso l' esistenza di questa minaccia, ma ha deciso di assumersi il rischio contando sul fatto che sfruttando in proprio un certo numero di giacimenti si è conquistata un posto di primo piano sulla scena del gas. Ora, il gruppo italiano mira nel 2016, con la fine delle tariffe regolamentate, ad entrare anche nel mercato dell' elettricità in Francia, da quando ha ricevuto la licenza di fornitore dalla direzione generale dell' elettricità e del clima (Dgec). © Riproduzione riservata. SIMONETTA SCARANE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 52 4 giugno 2015 Pagina 24 Italia Oggi Enti locali Circolare dell' Agenzia delle entrate sulla corretta applicazione dopo il dl Crescita. Aiuto alla crescita semplificato Conversione in credito Irap usando le aliquote Irpef. Conversione semplificata dell' aiuto alla crescita economica (Ace) in credito d' imposta Irap. Basta applicare, infatti, le aliquote stabilite per ogni scaglione Irpef all' eccedenza del bonus convertita. L' Agenzia delle entrate, con la circolare 21/E di ieri, ha risolto così uno dei problemi più complessi (si veda ItaliaOggi del 3/4/2015) inerente alla corretta applicazione della disciplina sull' Ace, dopo le novità introdotte dal dl 91/2014 (cosiddetto «decreto crescita e competitività»). La circolare è copiosa ma interviene su numerose problematiche, ricordando, innanzitutto, che il dl 91/2014 ha disposto un vero e proprio rafforzamento del bonus, introducendo una maggiorazione del 40% della variazione del capitale proprio per le società quotate, e rendendo possibile la conversione delle eccedenze Ace non utilizzate, in un credito d' imposta utilizzabile per il versamento dell' imposta regionale (Irap). Con riferimento alla maggiorazione, destinata esclusivamente alle società quotate che sono state ammesse alla quotazione e alla negoziazione dei propri strumenti finanziari dopo il 25/6/2014 (data di entrata in vigore del provvedimento), le Entrate chiariscono il meccanismo che deve sempre tenere conto della somma algebrica degli elementi positivi (conferimenti e accantonamenti degli utili) e negativi (distribuzione di patrimonio) e, soprattutto, che la variazione incrementativa da utilizzare non tiene conto di tutti gli incrementi eseguiti, a partire dall' 1/1/2011, ma solo a quelli eseguiti in ciascun esercizio, cui si deve applicare la maggiorazione, rispetto al periodo d' imposta precedente. Con riferimento, invece, alla conversione dell' eccedenza in credito d' imposta Irap, posta la possibilità di riportare la stessa nei periodi d' imposta successivi o di convertirla, anche parzialmente, nel detto credito d' imposta, il documento di prassi ricorda che l' utilizzo è limitato al pagamento del tributo regionale, senza possibilità di eseguire una compensazione, di cui all' art. 17, dlgs 241/1997 e che non operano, in tal caso, né il limite di compensabilità (euro 700 mila annui), di cui all' art. 34, legge 388/2000, né il blocco per i crediti erariali iscritti a ruolo (superiori a 1.500 euro), di cui all' art. 31, dl 78/2010. Inoltre, l' utilizzo del credito in dichiarazione non è soggetto all' apposizione del visto di conformità, di cui al comma 574, dell' art. 1, legge 147/2013 e, per la ripartizione in cinque quote annuali, con riporto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 53 4 giugno 2015 Pagina 24 < Segue Italia Oggi Enti locali senza limiti temporali dell' eccedenza, non lo si deve considerare soggetto al limite disposto per i crediti agevolati (euro 250 mila), da indicare nel quadro «RU», di cui al comma 53, dell' art. 1, legge 244/2007. La parte più interessante del documento, però, è quella in cui le Entrate propongono alcuni esempi per la corretta determinazione e, soprattutto, quella riguardante la formazione del credito d' imposta in capo ai soggetti Irpef (si veda esempio), giacché le disposizioni non erano per niente chiare; si fa riferimento, infatti, alla lett. b), comma 1, dell' art. 19, dl 91/2014, che richiama «genericamente» le aliquote «di cui agli articoli 11 e 77 del testo unico delle imposte sui redditi». Inoltre, la circolare evidenzia l' impossibilità di eseguire un dietrofront poiché le eccedenze, una volta trasformate in credito d' imposta Irap, assumono una natura diversa e seguono un percorso diverso rispetto alle eccedenze Ires, e ricorda che le nuove disposizioni si rendono applicabili solo alle eccedenze maturate nel periodo d' imposta in corso al 31/12/2014 (per i solari, il 2014). La seconda parte della circolare è formata da numerosi chiarimenti in tema di disciplina antielusiva, con l' analisi di alcuni ambiti e casi particolari, come, per esempio, la «preventività» degli interpelli disapplicativi; il detto requisito non deve essere considerato con riferimento alle singole operazioni, ma con riferimento al periodo d' imposta, cui si chiede la disapplicazione. Con riferimento al rapporto di controllo, la sterilizzazione dell' Ace derivante dall' incremento dei crediti da finanziamento si rende applicabile esclusivamente nei confronti di soggetti su cui il detto controllo è presente alla chiusura dell' esercizio in cui avviene l' incremento, mentre restano escluse dall' ambito della disciplina antielusiva, le acquisizioni (o l' incremento) di partecipazioni di controllo con conferimento in natura. Infine, relativamente ai conferimenti provenienti da soggetti non residenti in Italia, il documento di prassi evidenzia la prevista «sterilizzazione» delle variazioni in aumento fino a concorrenza degli apporti eseguiti da soggetti non residenti o da soggetti domiciliati in Stati o territori a fiscalità privilegiata, che non sono individuati dalla «white list», di cui all' art. 168bis, dpr 917/1986 (Tuir). Sul tema, le Entrate precisano, facendo alcuni esempi, che la «sterilizzazione» deve operare in presenza di un conferimento proveniente da soggetto localizzato in un Paese che non aderisce allo scambio di informazioni o in presenza di un gruppo strutturato, dal quale emerge la presenza di un socio, anche di minoranza, localizzato in un Paese non collaborativo. Dopo aver trattato la gestione delle istanze di disapplicazione delle norme antielusive, il documento ricorda ulteriori fattispecie «elusive» (o ritenute tali) e chiarisce l' operatività dell' agevolazione nei confronti delle stabili organizzazioni, per le quali si rende possibile l' applicazione, ma con riferimento al «fondo di dotazione», rispetto a quello esistente alla chiusura dell' esercizio in corso al 31/12/2010, con gli opportuni adattamenti. Infine, confermando che le riserve da rivalutazione, iscrivibili a fronte di leggi speciali o di deroghe al comma 4, dell' art. 2423 c.c., non rilevano ai fini del bonus alla nascita, poiché riserve «non» disponibili, le Entrate precisano che le stesse possono rilevare ma soltanto per la quota riferibile ai maggiori valori realizzati nelle fasi successive. © Riproduzione riservata. FABRIZIO G. POGGIANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 4 giugno 2015 Pagina 25 Italia Oggi Enti locali brevi Giovanna Alessio dal 1° giugno è alla guida della direzione regionale della Lombardia dell' Agenzia delle entrate, affiancata da Marco Orsini, direttore regionale aggiunto. Nel 2013 è stata a capo della direzione regionale della Toscana e successivamente direttore regionale del Lazio. Negli ultimi quattro mesi ha affiancato Eduardo Ursilli, direttore uscente, come direttore regionale aggiunto della Lombardia. Nuove nomine in Lombardia anche per alcuni direttori provinciali: Antonino Lucido, sempre dal 1° giugno è il nuovo direttore provinciale di Bergamo. Alla direzione provinciale di Lodi è stato nominato Giacomo Gentile; Daniela Paola Cammilli è il nuovo direttore della direzione provinciale II di Milano e, infine, Salvatrice Malgioglio direttore provinciale di Pavia. Corepla, Conai, Assobioplastiche e Consorzio italiano compostatori sigleranno l' 11 giugno prossimo un accordo per realizzare un sistema di gestione di tutti gli imballaggi in plastica a n c o r p i ù e f f i c i e n t e , e f f i c a c e e sostenibile, per una maggiore crescita, ricerca e occupazione. La gestione integrata, puntuale e innovativa del fine vita degli imballaggi in plastica b i o d e g r a d a b i l i e c o m p o s t a b i l i sottolinea una nota offrirà ulteriori opportunità di risparmio di risorse e possibilità di sviluppo economico e imprenditoriale. «Questa riforma, che vuole riorganizzare la pubblica amministrazione, semplificando il sistema e valorizzando il capitale umano di tutte le istituzioni, deve essere coerente e coordinata alla riforma delle Aree vaste, e, anzi, può rappresentare il consolidamento del processo avviato con la Legge Delrio». Lo ha detto il presidente dell' Unione province d' Italia e sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, in audizione alla Camera sul ddl sulla «Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche». «Bisogna dare massima coerenza tra il ridisegno dell' amministrazione statale e periferica e quello in atto della riforma dei nuovi enti di area vasta. Proprio sui temi della semplificazione, i nuovi enti di area vasta possono essere messi alla prova per il loro ruolo di Case dei comuni, promuovendo la gestione di servizi e funzioni associati, valorizzando il potenziale delle centrali uniche di committenza con risparmi e garanzia di servizi su tutto il territorio, sostenendo i processi di unioni e fusioni dei comuni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 55 4 giugno 2015 Pagina 25 Italia Oggi Enti locali Il Tar Friuli smentisce il Viminale. E denuncia anche il comune. Nozze gay, prefetti zittiti Solo il giudice può annullare la trascrizione. Viminale smentito. Non può essere il prefetto a cancellare dal registro dello stato civile le nozze gay celebrate all' estero che il Comune ha deciso di trascrivere. E ciò perché la normativa in materia non contiene lacune: risulta dunque escluso che possa essere integrata da altre disposizioni, come la legge sulla trasparenza amministrativa degli atti: l' unica via è il ricorso all' autorità giudiziaria ordinaria. Ma intanto il Comune è segnalato alla Corte dei conti perché è intervenuto ad adiuvandum dopo il ricorso della coppia omosex, stanziando a bilancio l a s o m m a necessaria per le spese di giudizio, che dunque ricadono sul contribuente, senza che l' ente a b b i a u n i n t e r e s s e s p e c i f i c o a l l a controversia. È quanto emerge dalla sentenza 228/15, pubblicata dalla prima sezione del Tar Friuli Venezia Giulia. Nessuna sostituzione Accolto il ricorso di una signora che ha sposato un' altra donna in Belgio, Paese in cui il matrimonio omosessuale esiste come negli altri Regni dei Paesi Bassi e di Spagna: sono annullati tutti gli atti del prefetto, che ha cancellato d' ufficio la trascrizione delle nozze gay dal registro dopo aver invitato invano il Comune a provvedere, sulla scorta delle indicazioni provenienti dal ministero dell' interno. Aveva in effetti ragione l' ente locale a rispondere di non poter espungere l' atto dal registro senza la sentenza di un giudice ordinario. Ma ora l' amministrazione locale rischia la condanna per danno erariale dopo aver stanziato la somma necessaria per la causa al Tar senza risultare titolare di un vero interesse a stare in giudizio, che, osservano i giudici, non può essere di «tipo ideologico, politico». I matrimoni fra persone dello stesso sesso sono contro la legge italiana che, diversamente da altri Stati Ue, non riconosce alcuna altra forma di unione in materia. E allo stato il nostro Paese non risulta obbligato a provvedere dalle norme europee (le normative nazionali ad hoc sono in continua evoluzione). È tuttavia escluso che il prefetto possa sostituirsi d' ufficio al Comune che rifiuta di cancellare il matrimonio omosessuale dai registri dell' anagrafe perché il dpr 396/00 non contiene «buchi»: non solo il privato può rivolgersi al giudice per far cancellare l' atto illegittimo, ma il procuratore della Repubblica può e deve intervenire per tutelare la legalità violata (infatti gli atti sono inviati in procura). Spese di giudizio compensate per la novità della questione. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 56 4 giugno 2015 Pagina 25 < Segue Italia Oggi Enti locali DARIO FERRARA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 57 4 giugno 2015 Pagina 27 Italia Oggi Enti locali Il giudice tributario deve quantificare la pretesa Il giudizio tributario non si connota come giudizio di «impugnazioneannullamento», bensì come giudizio di «impugnazione merito», in quanto non è finalizzato soltanto ad eliminare l' atto impugnato, ma è diretto alla pronuncia di una decisione di merito sul rapporto tributario, sostitutiva dell' accertamento dell' Amministrazione finanziaria, previa quantificazione della pretesa erariale, peraltro entro i limiti posti, da un lato, dalle ragioni esposte nell' atto impositivo impugnato e, dall' altro lato, dai motivi dedotti nel ricorso introduttivo. Di conseguenza, il giudice tributario, che ritenga solo in parte fondato il ricorso del contribuente, non può limitarsi ad annullare l' atto impugnato, ma è tenuto ad esaminare, nel merito, la pretesa tributaria e a quantificare la pretesa erariale. Così la Cassazione, con la sentenza n. 11232 del 29 maggio 2015. La sentenza affronta il tema della qualificazione della natura del processo tributario. La formula «impugnazionemerito» viene in particolare usata per indicare decisioni sostitutive del provvedimento impositivo, in contrapposizione alla tesi secondo cui le decisioni delle Commissioni sono decisioni di mero annullamento (totale o parziale). Ma le due formule non sono in realtà contrapposte. Non v' è dubbio, del resto, che il giudice tributario può pronunciare sia sentenze che annullano in toto l' atto impositivo, sia sentenze che lo annullano solo in parte, ad esempio riducendo la base imponibile determinata nell' avviso. Questo non vuol dire però che il giudice non possa annullare gli atti che riconosce illegittimi. In particolare, in caso di mancanza di motivazione, la tutela giurisdizionale non può che consistere nell' invalidazione del provvedimento quando la carenza di motivazione sia tale da non consentire l' identificazione degli elementi materiali e giuridici cui è correlata la pretesa tributaria. Il giudice di merito infatti, ai fini del riesame, dispone di un potere di indagine istruttoria, ma non può, ovviamente, sostituirsi all' Amministrazione nella ricerca dei presupposti del rapporto d' imposta. Se invece la motivazione non è mancante, il giudice deve comunque andare oltre e determinare il quantum dovuto. GIOVAMBATTISTA PALUMBO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 58 4 giugno 2015 Pagina 28 Italia Oggi Enti locali tributo sui servizi indivisibili/ Le finanze rispondono al comune di verona. Imponibile a metà per fabbricati di interesse storico artistico Anche ai fini Tasi, i fabbricati di interesse storico e artistico possono usufruire della riduzione al 50% del valore imponibile prevista per l' Imu. Lo chiarisce il Dipartimento delle finanze rispondendo a un quesito posto dall' Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Verona, che ha sollevato la questione dopo che il comune aveva negato l' estensione del beneficio dall' ambito dell' imposta municipale a quello del tributo sui servizi indivisibili. Come ricordano le Finanze, la disciplina di riferimento è contenuta nel comma 675 della l 147/2013. Tale norma dispone che la base imponibile Tasi è « q u e l l a p r e v i s t a p e r l ' applicazione» dell' Imu. I n v i r t ù d i t a l e richiamo, è applicabile alla Tasi anche l' art. 13, comma 3, del dl 201/2011, il quale prevede il dimezzamento della base imponibile per i suddetti immobili. La stessa tesi, del resto, era stata sostenuta anche nelle Faq pubblicate dallo stesso Dipartimento (Faq n. 8 del 4 giugno 2014). Del medesimo tenore è la stessa disciplina regolamentare adottata dal comune scaligero, che richiama per la Tasi le stesse regole di determinazione della base imponibile previste per l' Imu, ivi compreso lo sconto per gli immobili di pregio. Soddisfazione è stata espressa dai commercialisti veronesi e dal presidente Alberto Mion. Ai fini dell' identificazione degli immobili di interesse storicoartistico, rileva la classificazione di cui all' art. 10 del dlgs 42/2004.La medesima agevolazione spetta anche ai fabbricati inagibili/inabitabili, sempre che tale condizione sia stata accertata dall' ufficio tecnico comunale o dichiarata dal contribuente mediante autocertificazione e purché risultino di fatto non utilizzati. Se un fabbricato inagibile/inabitabile è anche di interesse storicoartistico l' agevolazione si applica una volta sola, per cui la riduzione della base imponibile è sempre del 50% (e non del 25%). MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 59 4 giugno 2015 Pagina 28 Italia Oggi Enti locali Un vademecum per orientarsi tra i pagamenti delle imposte sulla casa nel 2015. Tasse locali, tempo di acconti Imu e Tasi al 16 giugno. Sulla Tari decidono i comuni. Contribuenti alla cassa per il pagamento degli acconti Imu, Tasi e Tari. Mentre per i primi due tributi il termine ultimo per versare gli acconti è quello classico del prossimo 16 giugno, per la tassa rifiuti le scadenze per il pagamento sono fissate dai comuni. L ' a c c o n t o Imu dovrà essere versato da tutti i contribuenti titolari di fabbricati, aree edificabili e terreni, ad eccezione degli immobili adibiti a abitazione principale, sono tenuti invece a pagare la Tasi solo coloro che possiedono fabbricati e aree edificabili. Per entrambi i tributi l' acconto va calcolato sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate d a i comuni per i dodici mesi dell' anno precedente. Quindi va versato il 50% di quanto pagato nel 2014. Fermo restando che i contribuenti possono effettuare i pagamenti in un' unica soluzione se già c o n o s c o n o l e deliberazioni adottate dalle amministrazioni comunali. Imu. Il primo appuntamento con l' imposta municipale, al solito, è confermato per il 16 giugno. Non devono versare l' imposta i titolari di immobili destinati a prima casa e equiparati per i quali è prevista l' esenzione. Dall' esenzione sono esclusi gli immobili classificati nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso, ville e castelli). Questi fabbricati fruiscono comunque di un trattamento agevolato, perché deve essere applicata un' aliquota ridotta (dal 2 al 6 per mille), deliberata dal comune, e una detrazione di 200 euro. I soggetti obbligati al pagamento dovranno mettere mano al portafoglio e versare il 50% dell' imposta calcolata in base a aliquote e detrazioni adottate nel 2014. I comuni, infatti, hanno tempo fino al prossimo 30 luglio per approvare bilanci preventivi, regolamenti e delibere. Il resto dovrà essere pagato entro il 16 dicembre, a conguaglio di quanto dovuto per l' intero anno facendo riferimento a aliquote e detrazioni deliberate per il 2015. Tasi. Sono obbligati al pagamento della Tasi sia proprietari che inquilini. L' articolo 1, commi 671 e 681, della legge di Stabilità 2014 (147/2013) individua come distinti soggetti passivi possessori e detentori degli immobili. Il titolare dell' immobile, a titolo di proprietà, usufrutto, uso e via dicendo, non è tenuto a pagare la quota che il comune pone a carico del detentore, nel caso in cui quest' ultimo non versi l' imposta dovuta. Solo in caso di occupazione temporanea, non superiore a 6 mesi, è obbligato al versamento del tributo colui che risulti possessore dell' immobile. L' imposta sui servizi comunali indivisibili si paga solo sui fabbricati, comprese le abitazioni principali, e le aree Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 60 4 giugno 2015 Pagina 28 < Segue Italia Oggi Enti locali edificabili. Esclusi espressamente dall' imposizione i terreni. La base imponibile è la stessa dell' Imu Va ricordato che i comuni non sono tenuti a inviare ai contribuenti i modelli di pagamento Tasi precompilati. L' imposta sui servizi, come l' Imu, deve essere versata in autoliquidazione e spetta al contribuente fare i calcoli e pagare quanto dovuto. In effetti, la legge non prevede l' obbligo di invio dei modelli precompilati. Il bollettino va predisposto su richiesta dell' interessato, ma non c' è un obbligo di invio generalizzato. Le amministrazioni locali devono garantire ai contribuenti un servizio di assistenza compilando, su richiesta, i bollettini di pagamento. Acconti Tari. Per la tassa rifiuti i comuni possono richiedere il pagamento degli acconti in attesa dell' approvazione del bilancio di previsione, delle delibere tariffarie e dei regolamenti. Nulla osta, dunque, all' invio degli avvisi di pagamento degli acconti della tassa rifiuti anche se i comuni non hanno ancora approvato i regolamenti e determinato le tariffe. Il tributo può essere calcolato sulle tariffe del 2014. Nonostante non vi sia una norma ad hoc che attribuisca questo potere, i comuni hanno il potere di determinare gli acconti Tari calcolando gli importi in base a quanto pagato dai contribuenti l' anno precedente. In questo senso, tra l' altro, si è espresso il dipartimento delle finanze del ministero dell' economia con la nota 5648/2014. Secondo il dipartimento delle finanze non serve un' apposita disposizione legislativa per riscuotere gli acconti Tari. Del resto, il comma 688 della legge di Stabilità 2014 (147/2013) attribuisce ai comuni la piena facoltà di prevedere liberamente le scadenze, con l' unico limite di garantire un numero minimo di due rate semestrali. Modalità di pagamento. Il pagamento di Imu e Tasi può essere effettuato con il modello F24 o tramite apposito bollettino di conto corrente postale, secondo le regole stabilite dall' articolo 17 del decreto legislativo 241/1997. Quindi, le somme versate dai contribuenti vengono incassate dalla «Struttura di gestione» e riversate all' ente interessato. Gli stessi canali di pagamento possono essere utilizzati per la Tari. Per la Tari, inoltre, è possibile pagare tramite i servizi elettronici di incasso e interbancari. La legge, però, impone che Tasi e Tari devono essere versate in momenti diversi, fermo restando che gli interessati hanno la facoltà di pagare in un' unica soluzione entro il 16 giugno, qualora siano già a conoscenza delle deliberazioni adottate dall' ente. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 61 4 giugno 2015 Pagina 29 Italia Oggi Enti locali un documento dei commercialisti sul principio contabile oic 16 (immobilizzazioni materiali) Scorporo terreni di rigore solo per i fabbricati cielo terra Scorporo dei terreni obbligatorio solo per i fabbricati cielo/terra e senza impatti tributari. È una delle indicazioni contenute nella guida operativa per l' adozione dei nuovi principi contabili del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili avviata ieri con un lavoro sull' Oic 16 Immobilizzazioni materiali, primo di una serie d' approfondimenti sulla transizione alle nuove r e g o l e c o n t a b i l i d e i bilanci d ' e s e r c i z i o civilistici. «L' adozione dei Principi contabili», spiega Raffaele Marcello, consigliere nazionale dei commercialisti delegato ai principi contabili, «costituisce un elemento qualificante per i commercialisti, soprattutto nella logica di voler fornire una rappresentazione veritiera, corretta e non ambigua dello stato di salute delle realtà aziendali con cui professionalmente e a diverso titolo vengono periodicamente a contatto». Il documento, prodotto dalla Commissione per lo studio dei principi contabili nazionali, inizia affrontando le novità in termini di ammortamento, con particolare riferimento allo scorporo del valore dei terreni da quello dei fabbricati. Sono tre le implicazioni operative: non è più possibile continuare ad ammortizzare il terreno su cui insiste il fabbricato, anche nel caso in cui il costo di bonifica azzeri quello del terreno; è necessario distinguere il valore di quest' ultimo da quello del fabbricato; si deve infine eliminare il fondo ammortamento relativo al terreno. La distinzione degli importi, laddove non si disponga dei rispettivi costi d' acquisto, potrà avvenire in proporzione ai loro valori attuali determinati con perizia oppure grazie a fonti ufficiali quali, ad esempio, le basi di calcolo ai fini Imu; la suddivisione è inoltre facoltativa per i fabbricati non cielo/terra. Importante è poi la presa di posizione sulla sopravvenienza del fondo ammortamento, laddove questo non sia riclassificato come fondo bonifica o ripristino: il componente positivo di reddito non deve essere tassato, anche per la quota accantonata prima del periodo d' imposta 2006. Sempre in tema d' ammortamento, vengono chiarite alcune particolarità: il component approach, ossia la sua determinazione distinta per ciascun componente con vita utile diversa da quella del bene principale, deve essere applicato quando le singole parti risultano significative e la separazione è praticabile; l' interruzione del processo d' ammortamento, per i cespiti il cui valore residuo risulta pari o superiore al valore netto contabile, spiega i suoi effetti anche a livello tributario (non potendo più dedursi tali costi extracontabilmente); non è più possibile, inoltre, smettere di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 62 4 giugno 2015 Pagina 29 < Segue Italia Oggi Enti locali spesare i cespiti a lungo inutilizzati, si pone anzi il problema della loro eventuale svalutazione in presenza di perdita durevole di valore (la cui deducibilità passa attraverso la deduzione dei maggiori ammortamenti fiscali ai sensi della risoluzione dell' Agenzia delle entrate 98/E del 19 dicembre 2014); per i beni ceduti nel corso dell' esercizio, infine, è necessario determinare la quota di ammortamento pro rata temporis, soluzione rilevante anche ai fini tributari. La Commissione affronta quindi il tema delle immobilizzazioni materiali destinate alla vendita: vanno riclassificate in una specifica voce dell' attivo circolante, peraltro assente nella vigente tassonomia Xbrl, qualora siano vendibili alle condizioni attuali, con alta probabilità e nel breve termine; debbono essere iscritte al minore tra il costo ed il valore di mercato. L' operazione può determinare benefici di carattere fiscale, i cespiti non assumono rilevanza ai fini del test di operatività per le società di comodo. ANDREA FRADEANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 63 4 giugno 2015 Pagina 33 Italia Oggi Enti locali Le proposte di modifica dei Giovani dottori all' art. 2 del dlgs sulla certezza del diritto. Raddoppio termini da rivedere Accertamenti agevolati in presenza di reati tributari. Lo schema dell' emanando dlgs 163, afferente le «disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente», all' art. 2, introduce un limite alla disciplina del raddoppio dei termini per l' accertamento. Secondo tale testo, il raddoppio, che si concretizza in presenza di violazioni tributarie (ex dlgs. 74/2000) che comportino, ai sensi dell' art. 331 c.p.p., l' obbligo di segnalazione scritta alla procura della notizia di reato, «non opera qualora la denuncia da parte dell' Amministrazione finanziaria sia presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria », prevista dagli artt. 43 del dpr 600/1973 e 57 del dpr 633/1972. In altri termini, in base alla nuova disposizione ipotizzata dall' esecutivo, il raddoppio potrà operare solo se la violazione penaltributaria sarà stata denunciata dall' A.f. all' A.g. entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o, in caso di presentazione omessa o nulla, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo. Già dalla prima lettura della proposta di riforma appare evidente che un siffatto testo normativo non soddisfa di certo l' esigenza di revisione del «raddoppio dei termini». Sembra, piuttosto, che l' impellente esigenza di modifica da parte del governo sia legata, oltre all' attuazione della delega, ad esigenze di cassa dell' erario. Tale lacunosa scelta normativa, di certo, consentirebbe di dare slancio alla voluntary disclosure, ma, a pagarne le conseguenze, sarebbe il normale contribuente. Ancora una volta, si è persa l' occasione sia di rivedere norme, che incidono profondamente sui diritti costituzionali dei contribuenti, sia di uniformarsi al diritto europeo e agli insegnamenti della Corte di giustizia dell' Ue e della Cedu. Per l' Unione giovani sarebbe auspicabile una più attenta riflessione per dar vita alle necessarie riforme. La modifica normativa, così come concepita, non è di certo sufficiente a garantire la certezza del diritto, non risolvendo la stragrande maggioranza dei problemi legati all' attuale testo di legge. Infatti, in più occasioni, l' Unione ha rappresentato come tale istituto spesso finisce per comportare un grave pregiudizio per il contribuente, costretto a rimanere nella totale incertezza per un decennio, magari a causa di un uso strumentale del raddoppio dei termini da parte dell' Agenzia. Ma v' è di più. Nei casi in cui l' ufficio, per finalità accertative, utilizzi impropriamente i metodi induttivo puro o analitico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 64 4 giugno 2015 Pagina 33 < Segue Italia Oggi Enti locali induttivo, potrebbe facilmente essere superata la soglia di punibilità prevista per alcuni reati tributari. Come dire, il danno e la beffa. Se l' obiettivo del legislatore è quello di dare certezza ai contribuenti, non pare che esso possa essere raggiunto con la norma de qua. In un paese fiscalmente sano non può lasciarsi il contribuente nel limbo per un periodo così lungo (da 8 a 10 anni). Appare incomprensibile, peraltro, come mai si possano concedere altri 4 o 5 anni per notificare un avviso di accertamento una volta che gli uffici finanziari abbiano già raccolto fatti e notizie sufficienti per comunicare la notitia criminis. Sarebbe più logico e coerente con le finalità della riforma, imporre all' Agenzia di notificare gli atti impositivi entro tre o sei mesi dalla comunicazione del presunto illecito alla procura della repubblica. Nel tentativo di dare un contributo all' esecutivo in ordine alle emanande riforme, l' Ungdcec ha presentato le sue proposte, fondate, con riferimento a tale argomento, sulle seguenti riflessioni. Se da una parte il nuovo termine concesso all' A.f. p e r comunicare la notizia di reato, legittimante il raddoppio, tutela il contribuente, dall' altro la formulazione attuale della norma non offre alcun meccanismo che possa evitare un ricorso improprio all' istituto in commento, volto a dilatare l' arco temporale entro cui completare l' attività di accertamento ordinaria. Per tale ragione, potrebbe essere utile prevedere la nullità dell' avviso di accertamento emanato fuori da termini canonici, in forza di tale istituto, se il procedimento penale si chiuda favorevolmente al contribuente. Dal momento che proprio l' avvio del procedimento penale permette un' ultrattività anche dell' azione amministrativa, se la ratio della norma è favorire una linea dura sui reati tributari, non vi è motivo perché, in mancanza di tali presupposti, debba comunque sopravvivere la sola azione amministrativa. È ovviamente opportuno che tale nullità debba essere collegata ai casi in cui la non colpevolezza del contribuente sia esplicita (non si può, difatti, comminare tale sanzione in caso di estinzione del reato per prescrizione). La novella, al fine di evitare un utilizzo improprio della norma, dovrebbe poi prevedere che i verificatori/accertatori debbano fornire ex ante elementi sufficienti, possibilmente di natura documentale, a sostegno dell' accusa in sede penale, affinché possa rimanere in vita l' effetto del raddoppio dei termini e la conseguente legittimità degli atti emanati per gli esercizi d' imposta per i quali è ormai spirato l' ordinario termine di decadenza. Sarebbe opportuno, sempre nel rispetto della ratio della norma, prevedere la non applicazione del raddoppio quando lo stesso si fondi su accertamenti basati sul metodo induttivo puro (si pensi agli accertamenti sulle società di comodo). Si deve rilevare, infine, che le vere tutele per il contribuente potranno nascere solo da un' organica attuazione dell' art. 8 della delega fiscale, che darà «rilievo al reato per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa», circoscrivendo, come si legge nella relazione di accompagnamento, in maniera più precisa l' ambito di applicazione della disciplina penale tributaria, e riducendo le incertezze e i rischi per i contribuenti. RAFFAELLA MESSINA * E DANIELE GIACALONE ** Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 65 4 giugno 2015 Pagina 10 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna IL BILANCIO APPROVATO ALL' UNANIMITÀ, REGISTRA 842 PROGETTI FINANZIATI. Fondazione sempre più benefica Nel 2014 oltre 8,5 milioni per iniziative sociali, in sette anni sono 60. CON GLI OLTRE 8,5 del 2014 salgono a 61 i milioni di euro erogati in favore di iniziative sociali da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna negli ultimi sette anni. Il bilancio dell' ente è stato approvato all' unanimità e registra 842 progetti finanziati. A conferma della volontà di essere «un fondamentale punto di riferimento nel sostegno alle iniziative sociali, assistenziali, culturali, educative e del volontariato, tutte convergenti nel sostenere lo sviluppo sociale e l' innovazione, soprattutto educativa». IN PARTICOLARE nel corso del 2014, emerge dal bilancio, è stata formalizzata la donazione all' Ausl Romagna di nuove apparecchiature e del sistema di monitoraggio dei pazienti nel nuovo reparto di rianimazione e terapia intensiva operante nel Dea, dipartimento di Emergenza e accettazione dell' ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Inoltre sono stati affidati a imprese locali i lavori per il restauro di Palazzo Guiccioli che ospiterà il museo dedicato a Lord George Byron e quello del Risorgimento. Particolare attenzione ai giovani, agli anziani e alle categorie disagiate. La Fondazione ha tra l' altro sostenuto l' innovativo progetto di prevenzione WeFree della Comunità di San Patrignano. «Molto forte l' impegno previsto a favore delle giovani coppie per l' acquisto della propria abitazione e per le strutture residenziali per anziani nell' ottica del potenziamento della rete di presidi qualificati». La Fondazione e' anche intervenuta in favore della valorizzazione dell' autonomia scolastica, permettendo a «tantissimi plessi di ammodernare tecnologicamente laboratori, luoghi di lettura e ambienti di studio, modalità di insegnamento». SENZA dimenticare il sostegno alla Fondazione Flaminia per il campus universitario e alle varie istituzioni culturali cittadine: RavennAntica, la Fondazione Casa di Oriani, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Istituzione Biblioteca Classense, Istituzione del Museo d' Arte della Città', Fondazione Teatro Rossini di Lugo, Fondazione Museo delle Ceramiche di Faenza. Insomma da 23 anni l' ente «sviluppa sul territorio fini di alta utilita' sociale e culturale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 66 4 giugno 2015 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Il consiglio del primo cittadino di Lugo Giovanni punti sulla competenza MALPEZZI non è il primo, in provincia, a dover passare sotto le forche caudine del ballottaggio. Giusto un anno fa, l' attuale primo cittadino di Lugo Davide Ranalli, espressione del Pd e sostenuto da una coalizione di centrosinistra, non riuscì a conquistare la maggioranza assoluta al primo turno, dovendo aspettare la seconda tornata elettorale per indossare la fascia tricolore. Da amministratore e compagno di partito di Giovanni Malpezzi, cosa pensa dei risultati delle elezioni manfrede? «Domenica scorsa ero accanto a Giovanni per seguire i dati sullo spoglio delle schede, rimanendo nella sede del comitato fino alle 5 di mattina, proprio per esprimere la mia vicinanza. Detto questo, in base anche alla mia personale esperienza ritengo che non sia un dramma per un candidato del Pd andare al ballottaggio: ormai è un avvenimento normale anche nel nostro territorio». Essendoci passato, che consigli darebbe a Malpezzi e al Pd in questo prolungamento della campagna elettorale? «Innanzitutto cercare di mantenere gli elettori che già si sono espressi a favore del loro progetto, cercando però di parlare a tutti i cittadini che hanno votato altri candidati, e in special modo al mondo della sinistra, ma evitando accordi di natura politica con le forze alternative. Nel mio caso c' era una differenza, avendo di fronte un avversario di una lista civica, seppur mascherata, mentre qui lo sfidante è un rappresentante della Lega Nord». Questo può avvantaggiare Malpezzi? «Sì, a patto di rendere molto chiaro agli elettori che questa volta il loro voto è ancora più importante, poiché si tratta di scegliere tra un capace amministratore, proveniente da cinque anni di buongoverno, e un esponente della destra che a livello nazionale è rappresentata da Matteo Salvini». Malpezzi in campagna elettorale è stato accusato di giocare sulla difensiva, secondo lei dovrebbe mostrarsi più aggressivo? «Assolutamente no, un cambio di passo non farebbe parte della sua personalità e anzi rischierebbe di ottenere l' effetto contrario. Deve continuare a puntare sulla competenza e la ragionevolezza che ha dimostrato finora». Nicola Tanesini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 67 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna CENA CIMBRA' QUESTA SERA AL CHICCO D'ORO Al Chicco d'Oro di Lugo nuova iniziativa stasera denominata scacciacrisi': in programma dalle 19.30 una cena cimbra' dedicata al popolo dei cimbri, con degustazione a 15 euro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 68 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Paurosa carambola fra tre auto UN 39ENNE nativo di Massa Lombarda è rimato gravemente ferito ieri pomeriggio in una paurosa carambola fra tre auto nei pressi di Massa Lombarda. L'uomo è stato trasportato con l'elicottero di Romagna Soccorso' al Trauma Center' dell'ospedale Bufalini' di Cesena. Le sue condizioni al momento del decollo apparivano piuttosto serie. Praticamente illese, seppur spaventate, le due persone che erano al volante delle altre due auto. L'INCIDENTE si è verificato intorno alle 17 lungo via Bagnarolo, strada provinciale che collega Massa Lombarda alla frazione conselicese di San Patrizio. Spetterà al personale della Polizia Municipale della Bassa Romagna, intervenuto con più pattuglie per i rilievi, ricostruire l'esatta dinamica del sinistro. Tuttavia, alla luce di alcune testimonianze, è stato possibile effettuare una prima verosimile ricostruzione. Intorno alle 17 una donna di 67 anni residente a Massa Lombarda stava percorrendo, al volante di una Mini Cooper', via Bagnarolo, proveniente dalla medesima cittadina e diretta verso San Patrizio. Giunta all'altezza del civico 38 stava effettuando una svolta a destra per immettersi in una via che congiunge la stessa provinciale con via Canalazzo. Strada, che diversi residenti chiamano ormai da anni senza nome', proprio per il fatto che non è presente alcuna tabella che lo indichi. ALLE spalle della prima vettura sopraggiungeva una Fiat 500' nuovo modello condotta dal 39enne massese, il quale avrebbe tentato di evitare di tamponare la Mini Cooper'. Manovra che non gli sarebbe riuscita completamente, visto che l'ha ugualmente colpita sulla parte posteriore sinistra, prima di buttarsi' a sinistra e di scontrarsi frontalmente con una Mercedes'. Auto, quest'ultima, condotta da un 38enne di San Lorenzo di Lugo, che stava recandosi al lavoro a Massa Lombarda. In seguito al violento impatto la Fiat 500' ha capottato girandosi più volte su se stessa e terminando la sua corsa in mezzo alla carreggiata, adagiata su una fiancata. SUL posto sono intervenute due ambulanze, l'elicottero di Romagna Soccorso' (atterrato in mezzo a via Bagnarolo, a poche decine di metri dall'incidente) e una squadra dei vigili del fuoco del Distaccamento di Lugo, i quali con l'ausilio di cesoie e divaricatori hanno provveduto, con la costante assistenza del personale del 118', ad estrarre il 39enne dall'abitacolo. Dopo aver ricevuto l'uomo le prime cure è stato intubato e trasportato, come detto, al Bufalini' in gravi condizioni. Per consentire le operazioni di soccorso ed i successivi rilievi il traffico è rimasto bloccato in entrambi i sensi di marcia per un paio di ore. Luigi Scardovi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 69 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna I volontari della Protezione civile lughese hanno incontrato i cittadini IERI mattina al Pavaglione le associazioni di volontariato e i gruppi di volontariato comunale che si occupano di Protezione civile nella Bassa Romagna hanno incontrato i cittadini per far conoscere le attività e gli strumenti in dotazione e parlare della prevenzione dei rischi. L'iniziativa, organizzata in collaborazione con le associazioni e i gruppi di volontariato comunale di Protezione civile della Bassa Romagna, si inserisce nel programma di iniziative della Settimana regionale della Protezione civile e della prevenzione dei rischi', istituita dalla Regione nel 2013. «Queste iniziative sono sempre molto apprezzate dalla cittadinanza ha sottolineato il sindaco referente per la Protezione civile, Daniele Bassi perché danno l'opportunità di una conoscenza diretta, senza filtri. L'incontro e il confronto tra volontari e cittadini è, di fatto, un servizio nel servizio, perché permette un accrescimento reciproco, sia in termini di rapporti umani, sia in termini di professionalità Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 70 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Rubano slot machine ma rimangono a mani vuote DOPO aver messo in atto la tecnica della spaccata' sono entrati in un bar di Lugo, nei pressi di via del Villaggio Neolitico, traversa della più conosciuta via Quarantola. In poche decine di secondi hanno prelevato una slot machine, ma il tempestivo intervento di più pattuglie dei carabinieri della locale Compagnia ha costretto la banda, composta da più individui, ad abbandonare l'apparecchiatura con l'intero contenuto in monete. L'episodio si è verificato intorno alle 2 della notte tra martedì e ieri. A notare la presenza, poco prima delle 2, di 34 persone incappucciate che stavano forzando la vetrina d'ingresso del bar, sono state alcune persone, che hanno contattato il 112'. In una manciata di minuti, dalla caserma di via Mentana, sono intervenuti più mezzi. Il personale di una pattuglia ha notato i ladri nei pressi delle vicine Buche Gattelli, dove con tutta probabilità si stavano recando per forzare la macchinetta e prelevare il denaro. Accortisi di essere stati scoperti hanno abbandonato la refurtiva e, approfittando della vegetazione e della zona priva di illuminazione, sono fuggiti a piedi. La slot machine è stata recuperata, anche se i danni provocati dalla spaccata sono ingenti. E' verosimile ritenere che ad attendere i malviventi ci fosse, nei pressi del laghetto, una persona al volante di un'auto. lu.sca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 71 4 giugno 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna BAGNACAVALLO LEGAMBIENTE CHIEDE INTERVENTI. «La zona di via Bandiera troppo spesso rischia di allagarsi» SU RICHIESTA di alcuni cittadini che intendono dar vita a una petizione, perchè preoccupati dal ripetersi del rischio allagamenti ad ogni pioggia i volontari di Legambiente hanno effettuato un sopralluogo in via Bandiera, nella zona sud/est di Bagnacavallo. L a z o n a i n f a t t i a n c h e i n occasione di recenti piogge ha visto la rete di scolo delle acque meteoriche entrare in crisi. «Per fortuna il fenomeno è risultato di portata inferiore a quello dello scorso febbraio, ma è rimasta la preoccupazione per una situazione che va ripetendosi troppo spesso, con allagamenti più o meno estesi e conseguenti danni. Abbiamo allora raccolto l' appello dei cittadini sottolinea Yuri Rambelli, presidente del circolo 'Cederna' di Legambiente preoccupati per il ripetersi di questi fenomeni. Si tratta di una zona 'bassa', in cui negli ultimi decenni gran parte del terreno agricolo è stato urbanizzato. Dopo gli eventi di febbraio erano stati intrapresi alcuni lavori per risolvere almeno parzialmente il problema della zona, ma il cantiere è fermo da circa un mese. Auspichiamo poi che tutti i soggetti coinvolti, dal Comune al consorzio di Bonifica lavorino ad un progetto di sistemazione definitiva dell' area». Tra le proposte di cui i cittadini hanno discusso con Legambiente c' è quella di realizzare una vasca di laminazione tra via Redino, via Bandiera e via Caravita, utilizzando aree attualmente incolte, «un' opzione sicuramente da valutare», conclude Rambelli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 72 4 giugno 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Maxischermo a Lugo per la finale di Champions I TANTI tifosi lughesi della Juventus potranno assistere alla finale di Champions League di sabato con un maxi schermo installato al Circolo Tennis di Lugo. L'iniziativa è dello Juventus Club Stelle Bianconere Lugo, che allestirà appunto uno schermo di 4 metri di lunghezza per 3 di alteaa nell'ampio spazio esterno della struttura sportiva di viale Europa. Nato nel gennaio di quest'anno, lo Juventus Club Stelle Bianconere Lugo, che ha sede proprio al Circolo Tennis, ha già raggiunto la quota di 110 tesserati. In pochi mesi, spiegano i responsabili Stefano Mazzoli e Alessandro Mantella, «l'interesse intorno al club è cresciuto in maniera esponenziale, a dimostrazione che nella nostra zona si avvertiva la mancanza di un punto di ritrovo per i tifosi bianconeri. Nella stagione sportiva, l'entusiasmo e la partecipazione alle iniziative del club è andato moltiplicandosi, di pari passo con i risultati ottenuti sul campo dalla Juventus, aspetto questo non secondario». Ma le intenzioni dei promotori dello Juventus Club Lugo, sede distaccata dell'omonimo club di Cesena, non si limitano a ritrovi davanti alla tv in occasione delle partite di Buffon e compagni: il gruppo, affermano, «deve fungere da promotore di idee e di occasioni di aggregazione. Puntiamo a trascorrere insieme il tempo libero divertendoci con cene a tema e ritrovi che coinvolgano anche famiglie intere». Nei mesi scorsi sono state organizzate le prime trasferte allo Juventus Stadium e il 14 giugno il club porterà i suoi soci a Torino per visitare il Museo bianconero. Sabato, la finale di Champions sarà preceduta da una pizzata' per i soci. L'accesso all'impianto sarà comunque libero per tutti coloro che vorranno assistere alla partita. «Aspettiamo tutti dicono i ragazzi dello Stelle Bianconere sia tifosi che semplici curiosi, e ringraziamo chi ha contribuito all'iniziativa: le ditte Capi e Revotech, oltre al Jammin' Sport Cafè e alla Uisp che ci ospitano nel Circolo Tennis». l.m. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 73 4 giugno 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna BAGNACAVALLO AL PODERE PANTALEONE. Due alberi per i 269 bimbi nati nel 2013 e nel 2014 SABATO scorso maggio il Podere Pantaleone a Bagnacavallo ha ospitato la 19ª edizione della manifestazione 'Un albero e un bambino'. Nel corso del pomeriggio e alla presenza di oltre 300 persone, il Comune di Bagnacavallo ha festeggiato i bimbi nati negli anni 2013 e 2014, mettendo a dimora all' interno dell' oasi di riequilibrio ecologico un albero di noce e una quercia: il primo albero è stato dedicato ai 130 bambini nati nel 2013, il secondo ai 139 nati nel 2014. I bambini hanno ricevuto inoltre in dono un libretto che potrà essere completato con foto e disegni nel corso degli anni. La festa è proseguita poi con laboratori, giochi, escursioni e una visita, guidata da Roberto Fabbri, all' oasi del Podere Pantaleone, per concludersi con merenda e gelato per tutti. Per l' amministrazione comunale sono intervenuti il sindaco Eleonora Proni, il vicesindaco Matteo Giacomoni e gli assessori Ada Sangiorgi ed Elena Verna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 74 4 giugno 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna «La nuova via Lunga verrà realizzata, il Comune sta cercando le risorse» «SIAMO convinti del valore strategico della nuova via Lunga e ribadiamo il nostro impegno per far sì che venga realizzata, malgrado i difficili tempi economici». Maurizio Montanari, segretario del Pd di Lugo, smorza le polemiche emerse dopo la decisione della giunta comunale di bloccare il progetto affidato alla Provincia per la nuova strada del territorio di Voltana. Una scelta che il sindaco Davide Ranalli ha motivato con «la cancellazione della Provincia, che avverrà nel 2016 e che ha comportato da tempo l'annullamento dei finanziamenti all'ente, che quindi non potrà più finanziare l'intervento». STA di fatto che la scelta è stata criticata, soprattutto dal gruppo consiliare Per la Buona Politica', che l'ha interpretata come «un impegno non mantenuto verso i voltanesi a cui la via Lunga era stata promessa da oltre 15 anni». Uno scontro dai toni accesi, su cui Montanari intende fare chiarezza. La politica, afferma, «deve essere onesta e i suoi rappresentanti devono essere chiari. Il progetto della via Lunga non è stato cancellato, perchè ancora non è stato fatto e non può essere eseguito da una Provincia che verrà sciolta fra 7 mesi. La progettazione sarà fatta dal Comune di Lugo (con un risparmio di circa 400mila euro), che nel frattempo renderà esecutivo l'intervento minore ma indispensabile per l'area voltanese: l'adeguamento di via Traversagno che porta i mezzi pesanti alla discarica di Hera. Le risorse risparmiate consentiranno nuovi interventi nella frazione, in accordo con la Consulta e i cittadini». SECONDO Montanari, «le polemiche sono emerse anche per quella espressione impropria contenuta nella delibera del Comune, dove si afferma che si è scelto di fermare la progettazione della Provincia perché si vuole rivalutare i motivi di interesse pubblico dell'opera, per difficoltà finanziarie ed esigenze di contenimento delle spese'. Come Pd, presenteremo dunque un ordine del giorno in cui ribadiremo senza ambiguità il valore strategico del collegamento Lugo nordstatale 16 (ovvero la nuova via Lunga) e l'impegno non semplice, perchè questa è la realtà, a reperire, in tempi di crisi delle risorse pubbliche, il finanziamento complessivo dell'intervento, di 8 milioni di euro, che per circa un terzo era a carico del Comune» DI TEMI locali e nazionali si parlerà stasera alle Festa dell'Unità di Largo Corelli a Lugo, dove alle 20.30 arriverà Matteo Orfini, presidente nazionale del Pd, per un dibattito col sindaco Ranalli, intitolato Il futuro di Lugo e dell'Italia riparte dalla nostra passione'. Orfini, sottolinea Montanari, «è già venuto a Lugo nella campagna elettorale 2014, a sostegno della candidatura a sindaco di Ranalli, ed è in grande sintonia con la nostra città e la nostra cultura». Lorenza Montanari Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 75 4 giugno 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna BAGNACAVALLO OGGI L' INAUGURAZIONE. L' Osteria di Piazza Nuova cambia gestione e si amplia OGGI alle 18.30 sarà inaugurata la 'nuova' Osteria di Piazza Nuova di Bagnacavallo. Lo storico locale, uno dei simboli dell' enogastronomia romagnola e la cui gestione è affidata al Consorzio Vini di Romagna, ha infatti una nuova conduzione. Dopo quasi vent' anni (dal 1996) Maurizio Bragonzoni ha lasciato il timone dell' Osteria ad una nuova compagine sociale. All' inaugurazione interverranno, con Giordano Zinzani presidente del Consorzio Vini di Romagna, il sindaco Eleonora Proni e il vicesindaco e assessore alle attività Produttive Matteo Giacomoni. Grazie alla disposizione dell' intero locale, riveduta nell' ambito della ristrutturazione operata, salvaguardando l' armonia del luogo e le sue peculiarità storicoarchitettoniche che ne fanno un ambiente accogliente, di charme unico, l' Osteria oggi si presenta con un numero di posti accresciuto negli spazi interni (ora 130) e nel solco della tradizione romagnola prosegue l' offerta di piatti tipici 'di terra', anche riletti con una nota di modernità; a questi si affianca ora anche un menù 'di mare'; il tutto accompagnato dai vini delle aziende aderenti al Consorzio Vini di Romagna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 76 4 giugno 2015 Pagina 20 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna 'PIEVI IN MUSICA' Concerto a S. Stefano in Corleto PROSEGUE la rassegna 'Pievi in musica' organizzata dalla cooperativa Mosaici sonori in collaborazione con la Capit. Domani, venerdì 5, nella pieve romanica di Santo Stefano in Corleto a Pieve Corleto si esibirà l' ensemble 'Mosaici Sonori'. Quindi, venerdì 12 giugno ci sarà un concerto nella pieve romanica di San Cassiano in Decimo a Campiano cui seguirà, il 19, un concerto nella pieve di San Lorenzo a Filetto. La rassegna si chiuderà il 26 giugno n e l l a p i e v e d i San P i e t r o i n S y l v i s d i Bagnacavallo con la Cappella musicale della Basilica di San Francesco di Ravenna diretti da Giuliano Amadei. Tutti i concerti sono alle 21. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 77 4 giugno 2015 Pagina 22 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna MUSICA ALL' ACRYLICO È IN programma alle 21 il primo appuntamento con le Officine Musicali Estate, la nuova rassegna del centro Acrylico Ariafresca di Bagnacavallo. Stasera tocca ai Supermarket con la loro divertente Calypso World Music romagnola. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 78 4 giugno 2015 Pagina 10 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Dalla Fondazione della Cassa 8 milioni per aiutare il territorio Approvato il bilancio: nel 2014, l' ente ha donato le apparecchiature al nuovo Dea e ristrutturato Palazzo Guiccioli. Tanti i progetti sostenuti contro la povertà. RAVENNA. Arte, cultura, sanità, volontariato e sostegno ai giovani: la Fondazione della Cassa di Risparmio approva il proprio bilancio 2014 e fa il conto delle "donazioni". Erogati in un anno più di otto milioni e mezzo di euro a ben 842 progetti per lo sviluppo del territorio. Tra le donazioni più rilevanti, le nuove apparecchiature per la Rianimazione del nuovo Dea, all' ospedale, o il restauro di Palazzo Guiccioli. In sette anni, donati in tutto ben 61 milioni di euro. Di particolare significato, nel settore della salute pubblica, per il suo valore sociale, la formalizzazione nel corso dell' anno della donazione all' Ausl unica delle nuove apparecchiature e del sistema di monitoraggio dei pazienti nel nuovo reparto di Terapia intensiva al Dea di Ravenna. Nella seconda metà del 2014, sono stati poi affidati ad imprese del nostro territorio i la vori per il restauro di Palazzo Guiccioli che, con la ricostruzione dell' ambiente di una dimora del l' 800', ospiterà il Museo del poeta Lord George Byron e il Museo del Ri sorgimento. Particolare attenzione ai giovani con le donazioni ad attività culturali, percorsi formativi e di pratica sportiva. Intensificati gli interventi anche nel settore del l' assistenza agli anziani e alle categorie più deboli e per rispondere alle situazioni di accresciuta povertà, sono state decine i progetti a tutela delle categorie più deboli soste nuti. Per il settore del volontariato, l' impegno della Fondazione si legge nella nota diffusa è stato soprattutto rivolto ad incoraggiare iniziative giovanili e l' integrazione sociale e lavorativa delle categorie maggiormente in difficoltà. Infine il settore dell' arte, che per la Fondazione rimane un' area di grande rilievo: «Continuo è il sostegno alle Istituzioni quali RavennAntica, la Fondazione Casa di Oriani, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Istituzione Biblioteca Classense, Istituzione del Museo d' Arte della Città, Fondazione Teatro Rossini di Lugo, Fondazione Museo delle Ceramiche di Faenza». Aiuti anche alla ricerca scientifica e al recupero delle tossicodipendenze. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 79 4 giugno 2015 Pagina 12 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Composizione del nuovo consiglio Fino al ballottaggio regna l' incertezza I calcoli di resti, percentuali e l' ipotesi che vengano presentati ricorsi (la lista Io faentino) stanno aumentando la confusione: si profilano tre diversi scenari a seconda del candidato che prevarrà. FAENZA. In attesa del ballottaggio, a Faenza tiene banco il toto consiglio. Se nella storia elettorale precedente al fatidico 31 maggio la curiosità era quella di riuscire a indovinare la squadra di assessori, questa tornata amministrativa ha scombussolato i giochi. Dovendo attendere quindi il 14 giugno per il secondo turno, si punta intanto a capire come sarà formata la prossima assemblea, mettendo in campo i diversi scenari possibili: da una parte con Giovanni Malpezzi confermato sindaco, dall' altra contemplando l' eventuale vittoria del leghista Gabriele Padovani. L' incertezza regna sovrana. I calcoli di resti, percentuali e l' ipotesi che si presentino ricorsi (Io faentino) stanno aumentando la confusione. Senza contare che non si è ancora saputo quale variabile verrà tenuta in considerazione per formare il consiglio: i voti al candidato o quelli alla lista. Provando a immaginare l' ipotesi di vittoria al secondo turno di Malpezzi, la maggioranza potrebbe ottenere quindici consiglieri più il sindaco. Le minoranze invece sarebbero composte da nove consiglieri. La pattuglia del Partito democratico sarebbe composta da dodici persone; a queste andrebbero ad aggiungersi i due consiglieri conquistati dalla lista civica Insieme per cambiare e l' unico rappresentante de La tua Faenza. Rimarrebbe senza rappresentanza invece l' Idv. Per quanto riguarda le opposizioni, la pattuglia più numerosa sarebbe quella della Lega Nord con quattro rappresentanti (tre della lista politica e una di quella civica collegata). Seguirebbero i tre consiglieri eletti tra le file del Movimento 5 stelle e uno da Rinnovare Faenza. Se dal ballottaggio dovesse uscire vincitore il candidato della Lega nord le cose potrebbero cambiare. Su questa ipotesi l' incertezza è ampia. Ci sono situazioni che hanno interessato la casistica nazionale e che vanno in direzioni diverse. Nelle vicinanze faentine una questione simile si è verificata a Lugo nel 2014. A seconda di come viene interpretata la legge, calcolo effettuato sui voti alla lista o al candidato, potrebbero verificarsi due ipotesi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 80 4 giugno 2015 Pagina 12 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Una che vedrebbe quattordici consiglieri per la maggioranza e dieci alla minoranza, che appare però la più re mota. L' altra, quella che si è verificata a Lugo, vedrebbe quindici consiglieri di maggioranza e nove per la minoranza. Nel primo caso la Lega otterrebbe quattordici consiglieri (undici politici e tre civici) più il sindaco. Alle opposizioni andrebbero dieci consiglieri con rappresentanza al Pd, Insieme per cambiare, La tua Faenza, l' Altra Faenza, Movimento cinque stelle e forse Rinnova re Faenza. Nel secondo caso alla Lega andrebbero quindici consiglieri e alle minoranze nove. In questo caso nell' opposizione sarebbero rappresentati Pd, Insieme per cambiare, La tua Faenza, l' Altra Faenza, M5s. Non certa sarebbe invece la presenza di Rinnovare Faenza. Comunque vada chi di sicuro non entrerà in consiglio in entrambi gli scenari sono il Comitato no piano sosta, il Comitato Faventia e Forza Nuova. Infine il sorteggio per la posizione dei due pretendenti nella scheda elettorale del 14 giugno avverrà lunedì prossimo alle 12. Riccardo Isola Ancora molte incognite gravano sulla composizione del futuro consiglio che siederà a Palazzo Manfredi (Foto M. Monti) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 81 4 giugno 2015 Pagina 29 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Dissesto sulla sponda del Senio: E' arrivata la relazione finale del Servizio tecnico di bacino Reno Predisposta una perizia urgente di manutenzione straordinaria del costo di centomila euro inserita nel Piano degli interventi urgenti da effettuare. CASTEL BOLOGNESE. È arrivata nei giorni scorsi la relazione del Servizio tecnico di bacino Reno della Regione EmiliaRomagna in merito alla situazione di dissesto verificatasi lo scorso inverno lungo la sponda destra del fiume Senio a valle della località Tebano, tra i Comuni di Faenza e Castel Bolognese. Come si legge nella relazione, il responsabile del Servizio tecnico di bacino Reno, Ferdinando Petri, ha effettuato con i tecnici d e l l a s e d e d i s t a c c a t a d i Lugo r i p e t u t i sopralluoghi per monitora re l' evoluzione del dissesto, valutarne i temuti rischi a carico dell' abitato e le possibili misure di contrasto. I sopralluoghi hanno evidenziato l' estensione del fenomeno, che interessa tutta la lunghezza e larghezza del terrazzo fluviale e la sua lenta ma progressiva evoluzione, con una carente regimazione delle acque. Occorreranno opportuni interventi di regimazione da parte del privato. Per quanto riguarda il movimento franoso in corso si legge ancora nella relazione al momento il piede della frana è so stanzialmente stabile, anche se esposto agli effetti erosivi in caso di severi eventi di piena. Per restituire al Senio la necessaria regolarità idraulica conclude la re lazione e allontanare ogni rischio di coinvolgimento dell' abitato di Castel Bolognese in un ipotetico e potenziale fenomeno esondativo, il Servizio tecnico di bacino Reno non si è limitato al costante controllo del corso d' acqua ma ha predisposto una perizia urgente di manutenzione straordinaria comprendente interventi di taglio totale delle piante in alveo e riprofilatura delle sponde. La perizia, del costo complessivo di 100.000 euro, è stata inserita nel Piano degli interventi urgenti in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio regionale dal 4 al 7 febbraio 2015 (Ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile n. 232 del 30 marzo 2015). Non appena il Piano sarà approvato e diverrà esecutivo, il Servizio tecnico di bacino Reno procederà all' appalto e alla realizzazione dei lavori, per dare tranquillità e sicurezza a un territorio già provato dagli eventi meteo dello scorso settembre. «Ringraziamo il Servizio tecnico di bacino Reno fa sapere l' Amministrazione di Castel Bolognese per la dettagliata relazione e l' attenzione dimostrata. Confidiamo nella rapida approvazione del Piano Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 82 4 giugno 2015 Pagina 29 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna degli interventi e nel conseguente celere avvio dei lavori». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 83 4 giugno 2015 Pagina 30 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Dopo quasi 20 anni avvicendamento nello storico locale del Consorzio Vini di Romagna: oggi l' inaugurazione dopo il passaggio di testimone a febbraio. Osteria di piazza Nuova: cambio al timone Bragonzoni resta nella nuova società, con imprenditori del Coco Loco e del Cabiria di Ravenna. BAGNACAVALLO. Una nuova compagine societaria per condurre l' Osteria di Piazza Nuova, ma il legame di sempre con le eccellenze del territorio, formula che da decenni è alla base del successo del locale bagnacavallese, così come degli altri "templi" dell' enogastronomia romagnola gestiti dal Consorzio vini di Romagna, la Ca' de Vèn di Ravenna e la Ca' de Bè di Bertinoro. L' inaugurazione ufficiale si terrà oggi pomeriggio, alle 18.30, dopo che già il nuovo gruppo è subentrato nella gestione a Maurizio Bragonzoni lo scorso 18 febbraio, ultimati i lavori di ristrutturazione. Lo stesso Bragonzoni, che era al timone del locale dal 1996, mantiene una quota nella nuova compagine sociale una srl rinnovata per tre quarti e che annovera fra le sue file anche imprenditori in società nel bagno Coco Loco di Ma rina di Ravenna e nel ristorantino Cabiria nel centro storico di Ravenna. «Il Consorzio Vini di Romagna è da sempre attore principale di quelle che sono le attività di promozione e di valorizzazione del nostro vino di qualità sul territorio, in Italia e nel mondo sottolinea il presidente Giordano Zinzani . Promozione che, a nostro avviso, passa anche da luoghi come l' Osteria di Piazza Nuova nei quali il connubio fra cibo e vino L' Osteria di piazza Nuova a Bagnacavallo, gestita dal Consorzio Vini di Romagna viene esaltato. Non a caso il Consorzio gestisce da decenni anche altri due luoghi "culto" per gli amanti dell' enogastronomia: la Cà de Bè di Bertinoro e la Cà de Vèn di Ravenna, mete ogni anno di migliaia di turisti alla ricerca dei sapori della nostra terra e di altrettanti appassionati delle nostre eccellenze enogastronomiche ». Grazie alla disposizione dell' intero locale rive duta nell' ambito della ristrutturazione operata, salvaguardando l' armonia del luogo e le sue peculiarità storico architettoniche che ne fanno un ambiente accogliente, di charme, unico, l' O steria oggi si presenta con un numero di posti accresciuto negli spazi interni (ora 130) e nel solco della tradizione romagnola prosegue l' offerta di piatti tipici "di terra", anche riletti con una nota di modernità; a questi si affianca ora anche un menù "di mare". Il tutto accompagnato dai vini delle aziende aderenti al Consorzio Vini di Romagna, che rappresentano l' eccellenza enologica di un ampio "spicchio" della regione, che va dalla provincia di Rimini fino al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 84 4 giugno 2015 Pagina 30 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna territorio imolese. All' inaugurazione interverranno, oltre a Zinzani, il sindaco di Bagna cavallo Eleonora Proni e il vicesindaco Matteo Giacomoni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 85 4 giugno 2015 Pagina 30 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Schianto a Massa: grave un 39enne L' incidente ha coinvolto tre auto: ferito portato al Bufalini in elicottero. MASSA LOMBARDA. Un uomo di 39 anni è rimasto gravemente ferito in un incidente avvenuto ieri pomeriggio intorno alle 17,30 a Massa Lombarda, che ha coinvolto tre automobili. Lo scontro è avvenuto sulla via Bagnarolo, la strada che collega Massa Lombarda a San Patrizio, in un tratto rettilineo fuori dal centro abitato. Tre le auto coinvolte: una Mini Cooper condotta da una donna residente a Massa Lombarda, la nuova 500 che guidava il ferito, un 39enne residente anche lui a Massa, e una Mercedes al volante della quale si trovava un rumeno residente a San Lorenzo di Lugo. Difficile per gli agenti della Polizia municipale della Bassa Romagna ricostruire l' esatta dinamica del sinistro. Stando alle prime ipotesi, sembra che la Mini Cooper stesse viaggiando in direzione Conselice; nella stessa direzione viaggiava, seguendola di pochi metri, la 500 del massese. Ad un certo punto la Mini potrebbe aver dato avvio a una manovra di svolta e sarebbe stata urtata dalla 500 che la seguiva. Un impatto lieve, ma l' auto avrebbe poi carambolato finendo per scontrarsi con la Mercedes che stava sopraggiungendo dalla direzione opposta e finendo la sua corsa ribaltandosi su un fianco. Ad avere la peggio è stato il 39enne residente a Massa, apparso agli operatori sanitari in condizioni critiche, tanto da disporne il trasporto in elicottero all' ospedale Bufalini di Cesena con un codice di massima gravità. L' uomo però sul momento non ha perso conoscenza, e i soccorritori sono riusciti a estrarlo dall' auto ancora prima dell' arrivo dei vigili del fuoco. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 86 4 giugno 2015 Pagina 30 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna A Lugo stasera il presidente Pd Matteo Orfini LUGO. Torna a Lugo oggi Matteo Orfini, intervenuto lo scorso anno in campagna elettorale per sostenere l' allora candidato sindaco Davide Ranalli. L' appuntamento è alle 20.30 alla Festa dell' Unità di Largo Corelli. Or fini è diventato nel frattempo il presidente nazionale del Pd. A coordinare la serata sul tema Il futuro di Lugo e dell' Italia riparte dalla nostra passione sarà il giornalista Samuele Staffa, l' introduzione è affidata a Marta Garuffi, vice segretario del Pd dell' Unione Comunale lughese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 87 4 giugno 2015 Pagina 30 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Corriere di Romagna Ravenna Rubano dal bar cambiasoldi con 1.200 euro Banditi scatenati: strappano collana dal collo di un' anziana in via Gramsci. LUGO. Furto e scippo il 2 giugno in città. A farne le spese il Bar Dolceamaro, svaligiato di notte, e un' anziana signora che percorreva via Gramsci. «Quattro teppisti muniti di palanchini sono entrati nella sala giochi racconta il barista del Dolceamaro ma sono già in corso le indagini dei carabinieri, intervenuti quasi immediatamente dopo l' allarme pervenuto alla security privata». Non è la prima volta che il bar subisce furti o tentativi di scasso. Questa volta quattro persone incappucciate sono penetrate nella parte del locale dedicata alla sala giochi; presumibilmente a partire dall' 1,15 di notte e si sono soffermati per pochi minuti, il tempo necessario per rubare la macchinetta conta spiccioli che conteneva circa 1.200 euro, poi ritrovata a poca distanza e con tutto il malloppo; forse il gruppetto si sentiva braccato. Sono ora al vaglio degli uomini dell' Arma anche i filmati delle telecamere di sicurezza presenti in zona. Sempre il 2 giugno, ma in pieno giorno, una signora anziana è stata vittima di uno scippo. «Abbiamo soccorso una signora in via Gramsci nelle vicinanze del forno», racconta una delle prime persone intervenute per soccorrere la signora. Gli autori dello scippo, prosegue il racconto, «erano in due, entrambi muniti di bicicletta; senza indugi le hanno strappato la collana dal collo». Questa situazione, anomala fino a poco tempo fa, ora pare sia divenuta più frequente anche nel Lughese. Quanto accaduto è stato denunciato alle forze dell' ordine. (g.c. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 88 4 giugno 2015 Pagina 32 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna In 84 hanno chiesto il rimborso Iva ad Hera I dati al congresso di Federconsumatori Il nuovo Comitato direttivo provinciale della Federconsumatori di Ravenna ha riconfermato nei loro incarichi il presidente Vincenzo Fuschini e il vicepresidente Ezio Nardi. Il comitato direttivo è stato eletto dal secondo congresso provinciale della Federconsumatori che si è svolto nella Camera del lavoro di Ravenna. Nel corso del congresso il vicepresidente Ezio Nardi ha presentato il rapporto sull' attività svolta nell' ultimo quin quennio; successivamente il presidente Vincenzo Fuschini ha illustrato il documento congressuale approvato dal comitato direttivo nazionale che indica la prospettiva della Federconsumatori. Lo sviluppo dell' attività dell' associazione è testimoniato dal notevole numero di pratiche svolte: 1.464 pratiche sono state espletate nell' ultimo quinquennio, con un significativo aumento. Infatti si è andati da 270 pratiche nel 2010 a 318 nel 2014. Il contenzioso telefonico, con 197 pratiche nel 2014, rappresenta tuttora l' attività più consistente, con una percentuale di conclu sione positiva per i clienti che si rivolgono alla Federconsumatori vicina al 100%. Inoltre si è avviato il ricorso per il rimborso dell' Iva sulla Tia nei confronti di Hera, cui hanno aderito 84 cittadini, con la collaborazione del sindacato pensionati Spi Cgil. Ciò ha portato a un rafforzamento dello sportello di Lugo, con la presenza del nuovo collaboratore Claudio Baldini. Era presente al congresso, tra gli altri intervenuti, la segreteria provinciale della Cgil, a nome della quale è intervenuta la responsabile organizzativa Maura Masotti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 89 4 giugno 2015 Pagina 32 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna 50&PIÙ. Rivalutazione pensioni Lungo contenzioso Cominciamo con due recentissime dichiarazioni del presidente dell' INPS Tito Boeri direttamente dal Festival dell' Economia di Trento. " Dal primo giugno tutte le pensioni saranno pagate il primo del mese, è opportuno che lo sappiano soprattutto i pensionati che le ritirano in contanti" e poi continua " entro il corrente mese di giungo presenteremo al Governo una proposta chiavi in mano a favore dei 56/65enni che ancora non hanno maturato la pensione e perso il lavoro. Bisogna garantire protezione sociale dai 55 anni in su, ovvero quando se si perde il lavoro lo tra solo uno su dieci." Due buone notizie, specialmente la seconda, aspettiamo con fiducia quello che il Governo saprà fare. Non finirà presto il contenzioso sulla rivalutazione delle pensioni. Il 28 maggio scorso un Giudice del lavoro di Napoli, Federico Bile, ha firmato un decreto ingiuntivo chiesto da un pensionato nei confronti dell' INPS, intimando di fatto all' Istituto di liquidare 3.047,74 euro, vale a dire tutti gli arretrati maturati negli anni e congelati dal blocco dell' adeguamento delle pensioni all' inflazione. Il ricorso è stato presentato dall' avvocato del pensionato qualche giorno prima del decreto col quale il Governo intende tacitare tutti con piccoli "bonus". Ora il problema sollevato a Napoli potrebbe estendersi da molte altre parti d' Italia anche se il Governo ha cercato di get tare acqua sul fuoco ritenendo che chiunque potrà fare ricorso, ma che ha valore solo il decreto emesso. Abbiamo notizia che già oltre cinquemila pensionati, attraverso il Codacons, avrebbero aderito all' idea di una azione risarcitoria collettiva. Staremo a vedere e seguiremo l' evolversi con grande attenzione ed interesse. Vediamo qualche altra notizie di questi giorni che interessano il mondo della previdenza. L' osservatorio dell' INPS comunica che a fine 2014 erano attivi 9,4 milioni di trattamenti pensionistici di ecchiaia e anzianità, fra questi è interessante rilevare che 230mila italiani percepiscono la pensione da oltre 30 anni, avendo iniziato a percepirla da prima del 1980! Per il quarto anno consecutivo l' Inps presenta un bilancio in rosso, con una perdita nella gestione economica di circa 5,65 miliardi di euro e la gestione finanziaria con un passivo di oltre due miliardi di euro. E buona parte di questo disastroso risultato derivano dall' incorporazione dell' Inpdap ( gestione dipendenti pubblici) che ha peggiorato in maniera preoccupante i conti dell' Istituto di previdenza. E dopo questa ultima notizia suggeriamo a chi gode di una pensione e a chi dovrà percepirla nei prossimi anni di controllare attraverso la nostra Associazione 50&PIU' lo stato delle cose; gli uffici si trovano presso le AscomConfcommercio di Rimini, Cesena, Forlì, Ravenna, Cervia, Faenza, Lugo e Imola. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 90 4 giugno 2015 Pagina 32 < Segue La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Per tutto soci e non del tutto gratuitamente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 91 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Osteria piazza nuova, cambio di timone BAGNACAVALLO Il locale, simbolo dell' enogastronomia romagnola, passa di mano dopo vent' anni. Oggi l' inaugurazione. Oggi pomeriggio alle 18.30, ci sarà l' inaugurazione ufficiale della "nuova" Osteria di Piazza Nuova di Bagna cavallo. Lo storico locale, uno dei simboli dell' enogastronomia romagnola di qualità sito in uno dei luoghi più suggestivi della nostra regione, la cui gestione è affidata al Consorzio Vini di Romagna, ha ora una nuova conduzione. Infatti, dopo quasi vent' anni (dal 1996) Maurizio Bragonzoni lascia il timone dell' Osteria a una nuova compagine sociale, che continuerà a garantire ai tanti ospiti che la frequenteranno quel legame indissolubile al territorio e alle sue eccellenze enogastronomiche che ne ha caratterizzato il lungo successo nei decenni passati. "Il Consorzio Vini di Romagna è da sempre attore principale di quelle che sono le attività di promozione e di valorizzazione del nostro vino di qualità sul territorio, in Italia e nel Mondo sottolinea il Presi dente Giordano Zinzani Promozione che, a nostro avviso, passa anche da luoghi come l' Osteria di Piazza Nuova nei quali il connubio fra cibo e vino viene esaltato. Non a caso il Consorzio gestisce da decenni anche altri due luoghi "culto" per gli amanti dell' enogastronomia: la Cà de Bè di Bertinoro e la Cà de Vèn di Ravenna, mete ogni anno di migliaia di turisti alla ricerca dei sapori della nostra terra e di altrettanti appassionati delle nostre eccellenze enogastronomiche". Grazie alla disposizione dell' intero locale riveduta nell' ambito della ristrutturazione operata, salvaguardando l' armonia del luo go e le sue peculiarità storico architettoniche che ne fanno un ambiente accogliente, di charme, unico, l' Osteria oggi si presenta con un numero di posti accresciuto negli spazi interni (ora 130) e nel solco della tradizione romagnola prosegue l' offerta di piatti tipici "di terra", anche riletti con una nota di modernità; a questi si affianca ora anche un menù "di mare". Il tutto accompagnato dai vini delle aziende aderenti al Consorzio Vini di Romagna, che rappresentano l' eccellenza enologica di un ampio "spicchio" della regione, che va dalla provincia di Rimini fino al territorio imolese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 92 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna ANCHE IL SINDACO PARTECIPERÀ Interverranno all' inaugurazione, con Giordano Zinzani Presidente del Consorzio Vini di R o m a g n a , i l S i n d a c o d i Bagnacavallo Eleonora Proni e il Vicesindaco e assessore alle Attività Produttive Matteo Giacomoni. Sono attesi rappresentati delle istituzioni provinciali e regionali particolarmente vicine al settore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 93 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna BAGNACAVALLO. Storia d' impresa Mostra organizzata da Confindustria Domani, dalle 11:30, al Palazzo Vecchio di Bagnacavallo, verrà inaugurata la mostra fotografica organizzata da Confindustria Ravenna "Imprese e territorio: storia per immagini", parte del calendario di eventi del primo Festival dell' Industria e dei Valori d' Impresa. Il festival è stato organizzato per celebrare il 70° anniversario dell' Associazione e il programma prevede tre mostre fotografiche allestite in tre diversi comuni (Bagnacavallo, Faenza e Ravenna). La mostra fotografica di Bagnacavallo, patrocinata dal Comune, è nata grazie alla collaborazione delle imprese del comprensorio lughese associate a Confindustria Ravenna, che hanno contribuito con le proprie foto storiche. La mostra sarà aperta dal 5 al 14 giugno e sarà visitabile dal lunedì al venerdì tra le 18.30 e le 20.30 e il sabato e la domenica tra le 10.30 e le 12.30 e le 17 e le 22. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 94 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Grande Guerra, una rievocazione che vola VILLA SAN MARTINO Due giorni organizzati dall' Aero Club Baracca Una grande mostra storica con la riproduzione dei velivoli in uso nel primo conflitto. Sabato e domenica l' aeroporto di Villa San Martino d i Lugo di Romagna ospiterà una grande manifestazione rievocativa dal titolo "Sulle ali della Grande Guerra". La due giorni è organizzata dall' Aero Club 'Francesco B a r a c c a ' d i Lugo g r a z i e a l p r o g r a m m a promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le celebrazioni del Centenario per le Commemorazioni della Prima Guerra Mondiale 20142018. Questa manifestazione si propone di rap presentare il periodo storico della Prima Guerra Mondiale 19141918 attraverso un' esposizione di mezzi, strumenti tecnologici e cimeli del tempo, con lo scopo di onorare la memoria di coloro che parteciparono a quel conflitto, ma anche di preservarne il ricordo divulgandolo principalmente a favore delle più giovani generazioni. Sarà una grande mostra storica, con la partecipazione di fedeli riproduzioni dei velivoli in uso durante gli eventi bellici, assieme con gli originali di auto, camion, motociclette, biciclette, calessi e più in generale di mezzi meccanici di ogni genere e tipo, al fine di ottenere una rappresentazione non solo visiva e statica, ma anche dinamica del periodo. Infatti, si terranno evoluzioni acrobatiche di aerei, con simulazioni da parte dei piloti di duelli mozzafiato e le diverse sfilate dei mezzi tecnologici di allora, utilizzando figuranti in abiti dell' epoca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 95 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Lugo La Protezione civile incontra e informa i cittadini Al Pavaglione di Lugo le associazioni e i gruppi di volontariato comunale che si occupano di Protezione civile in Bassa Romagna hanno incontrato i cittadini per fare conoscere le attività e gli strumenti in dotazione e diffondere temi della conoscenza e della prevenzione dei rischi. L' iniziativa si inserisce nel programma di iniziative della Settimana regionale della Protezione civile e della prevenzione dei rischi, istituita dalla Regione nel 2013 con l' obiettivo di mettere al centro dell' attenzione pubblica la sicurezza del territorio e la prevenzione dei rischi. "Queste iniziative sono sempre molto apprezzate ha sottolineato il sindaco referente per la Protezione civile, Daniele Bassi , perché danno l' opportunità di una conoscenza diretta, senza filtri. L' incontro e il confronto tra volontari e cittadini è, di fatto, un servizio nel servizio, perché permette un accrescimento reciproco, sia in termini di rapporti umani, sia in termini di professionalità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 96 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Teatrobus a Cotignola Sabato alle 18 a Cotignola, nell'ambito della Città dei bambini, al parco Bacchettoni (via Cairoli) ci sarà ci sarà lo spettacolo Manoviva con il Teatrobus di Girovago e Rondella. L'esibizione prevede tre repliche per quaranta spettatori per turno, alle 18, alle 19.30 e alle 21. Lo spettacolo dura 20 minuti. L'ingresso è gratuito ed è possibile prenotare sul posto a partire dalle 17. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 97 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Il pifferaio magico del Luigi Battaglia Continuerà fino a domani la rassegna per ragazzi organizzata dalla scuola di musica Arcangelo Corelli, in collaborazione con l'istituto comprensivo Luigi Battaglia di Fusignano. Domani sarà messa in musica la celebre favola del Pifferaio Magico, nella versione video di Daniele Panebarco. Ogni spettacolo, a ingresso libero, sarà replicato due volte nel corso della giornata alle 18.30 e alle 21. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 98 4 giugno 2015 Pagina 34 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Un albero, un bambino al Podere Pantaleone Sabato 30 maggio il Podere Pantaleone ha ospitato la diciannovesima manifestazione Un albero e un bambino. Nel corso del pomeriggio e alla presenza di oltre 300 p e r s o n e , i l C o m u n e d i Bagnacavallo h a festeggiato i bimbi nati nel 2013 e nel 2014 mettendo a dimora all'interno dell'oasi di riequilibrio ecologico un noce e una quercia: il primo albero è stato dedicato ai 130 bambini nati nel 2013, il secondo ai 139 nati nel 2014 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 99 4 giugno 2015 Pagina 36 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna Si progetta la messa in sicurezza della sponda destra del fiume Senio dopo i disastri invernali DISSESTO Al momento il piede della frana è sostanzialmente stabile. Il Servizio tecnico di Bacino Reno ha in previsione una manutenzione straordinaria. E' arrivata la relazione del Servizio tecnico di Bacino Reno della Regione EmiliaRomagna in merito alla situazione di dissesto verificatasi lo scorso inverno lungo la sponda destra del fiume Senio a valle della località Tebano, tra i Comuni di Faenza e Castel Bolognese. Come si legge, il responsabile del Servizio tecnico, Ferdinando Petri, ha effettuato con i tecnici d e l l a s e d e d i s t a c c a t a d i Lugo r i p e t u t i sopralluoghi per monitorare l' evoluzione del dissesto, valutarne i temuti rischi a carico dell' abitato e le possibili misure di contrasto. I sopralluoghi hanno evidenziato l' estensione del fenomeno, che interessa tutta la lunghezza e larghezza del terrazzo fluviale e la sua lenta ma progressiva evoluzione, con una carente regimazione delle acque. Occorreranno opportuni interventi di regimazione da parte del privato. Per quanto riguarda il movimento franoso in corso si legge ancora nella relazione al momento il piede della frana è sostanzialmente stabile, anche se esposto agli effetti erosivi in caso di severi eventi di piena. Per restituire al Senio la necessaria regolarità idraulica conclude la relazione e allontanare ogni rischio di coinvolgimento dell' abitato di Castel Bolognese in un ipotetico e potenziale fenomeno esondativo, il Servizio tecnico di bacino Reno non si è limitato al costante controllo del corso d' acqua ma ha predisposto una perizia urgente di manutenzione straordinaria comprendente interventi di taglio totale delle piante in alveo e riprofilatura delle sponde. La perizia, del costo complessivo di 100.000 euro, è stata inserita nel Piano degli interventi urgenti in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio regionale dal 4 al 7 febbraio scorsi. Non appena il Piano sarà approvato e diverrà esecutivo, il Servizio tecnico di Bacino Reno procederà all' appalto e alla realizzazione dei lavori, per dare tranquillità e sicurezza a un territorio già provato dagli eventi meteo dello scorso settembre. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 100 4 giugno 2015 Pagina 39 La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna In mostra ! Nell'arte ci si deve far catturare, ammaliare, stregare per percorrere obliquamente tutte le sue fantastiche derive, disordinatamente, per meglio inebriarsi. Non negarsi nulla ed essere sempre disponibili a nuovi innesti. Per attraversare la vita, o far sì che lei attraversi noi, sinesteticamente. Di fronte alle difficoltà economiche emergenti sembrano affiorare tendenze nuove che vedono la sostituzione delle merci con le esperienze. L'attrattiva di un'opera d'arte non si esaurisce nel rendimento che promette (a differenza dei mercati finanziari) ma contiene in sé un forte dispositivo di senso «come occasione per capire il mondo in cui viviamo e persino, in qualche misura, noi stessi», come ha scritto l'economista Pier Luigi Sacco. Scrivevo alcuni anni fa che vi sono luoghi che garantiscono libertà di cuore e altri che la annichiliscono. La Romagna mi sembra un luogo privilegiato, bellissimo, che favorisce l'espressione più autentica del fare a contatto con piccole città storiche, con paesaggi nutritivi posti sulle prime colline, con atmosfere che emozionano in modo armonico tutte le cose. C'è chi vi è nato in queste terre, chi le ha scelte e fatte proprie, c'è chi viè tornato e chi le tiene ferme come bussola vitale e nucleo germinante. Si tratta di una piccola mappatura geografica, di una campionatura, di una selezionata schiera per una prima perlustrazione che ha toccato trentun artisti, me compresa. Si va da Mauro Capitani (San Giovanni Valdarno, 1949) a Carlo Ravaioli (Ravenna 1954), da Alberto Mingotti (Faenza, 1954) a Davide Frisoni (Rimini, 1965), da OnorioBravi (Portico di Romagna, 1955), da Paola Campidelli (Longiano, 1948) ad Alessandro La Motta (Rimini, 1966), da Claudio Ballestracci (Vimercate, 1965) a Graziella Giunchedi (Forlì, 1950), da Luca Piras (Cesena, 1982) ad Enrico Lombardi (Meldola, 1958), da Gian Ruggero Manzoni (San Lorenzo di Lugo, 1957) a Rosetta Berardi (Ravenna, 1944), da Franco Pozzi (Rimini, 1966) a Gio Urbinati (Rimini, 1946), da Pier Giovanni Bubani (Bagnacavallo, 1960) a Giovanni Fabbri(Meldola, 1947), da Dusan Jovanovic (Belgrado, 1949) a Gianfranco Beghi (Ravenna, 1966), da Vincenzo Baldini (Forlì, 1960) a Beatrice Sansavini (Forlì, 1972), da Aldo Rontini (Faenza, 1948) a Walter Gasperoni (San Marino, 1943), da Massimiliano Fabbri (Faenza, 1972) a Maria Cristina Ballestracci (Vimercate, 1967), da Monica Spada (Forlì, 1959) a Luca Piovaccari (Cesena, 1965), da Paola Babini (Ravenna,1962) a Max Sirotti (Rimini, 1957), da Franco Palazzo (Cristiano, 1938) a Marcovinicio (Primosello Chiovenda, 1955). E pure io sono stata ospitata con le mie recenti Mandragore. La mostra che oggi ordina le opere di questi artisti offre un percorso identitario anomalo, che non è frutto di un curatore come usualmente accade, ma ha seguito un percorso più spontaneo sulla base di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 101 4 giugno 2015 Pagina 39 < Segue La Voce di Romagna La Voce di Romagna Ravenna artisti segnalati dallo storico dell'arte Claudio Spadoni, già Direttore del Mar di Ravenna, dall'artista Vittorio D'Augusta, ex Direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Ravenna e da me. Una mostra che offre l'occasione di riflettere e approfondire lo stato dell'arte nella nostra magica Romagna. L'arte si riconferma, dunque, quale processo di individuazione eccelso riaffermando quella sua dimensione iniziatica fondante, quel suo essere strumento privilegiato dell'uomo, principio che agisce in modo segreto e alchemico. L'Artista dà volto e corpo al suo mondo immaginario per materializzare l'immateriale e offrirlo agli altri uomini. Scava perennemente nel suo stato mentale e spirituale, scopre l'originario e ci disvela i suoi ultramondi. Tutte queste opere possono dunque essere intese come una coralità emozionale, una rete sinapsica che lega uomo uomo, luogo a luogo come radice carsica multipla e trasformativa, impronta di memoria attiva che esprime il dinamismo e l'humus del nostro tempo. Una fioritura che la nostra terra offre fra dinamismi creativi e diversificate sensibilità: «saturazioni di energia in un grumo di materia», come ebbe a scrivere Giulio Carlo Argan. Una materia che non esaurisce le sue potenzialità di espansione. Perché ogni opera d'arte conserva quella capacità di dilatare le sue potenzialità evocative ed emozionali, illimitatamente nel tempo. Marisa Zattini Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 102
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