Canon Eos 450D
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In prova reflex Canon EOS 450D Piccola e grande hi si avvicina al mondo della fotografia scegliendo di acquistare un apparecchio reflex digitale, lo fa per svariati motivi. Perché vuole entrare seriamente nel mondo dell’immagine ed allora sceglie direttamente una reflex per la sua completezza. Oppure ha abbandonato da tempo le sue reflex a pellicola e vuole tornare a fotografare in modo serio mantenendo quella versatilità al quale è abituato e magari utilizzando componenti del suo vecchio corredo fotografico. Oppure, ancora, è proprietario di una compatta digitale ma scopre di essere insoddisfatto dei limiti di questo tipo di apparecchi. Spes- C 28 di Michele Buonanni La nuova reflex digitale economica di Canon ha ben dodici megapixel e tante funzioni tra cui il Live View so le motivazioni si combinano tra loro e spingono all’acquisto di una reflex digitale ad ottica LUGLIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX intercambiabile. La categoria eletta, per l’ingresso in questo mondo, è quella della reflex di fascia economica costituita dagli apparecchi di costo inferiore ai 1000 euro ma di caratteristiche ormai molto interessanti che li avvicinano parecchio ai modelli di fascia superiore. E’ proprio in questo settore che la concorrenza tra i fabbricanti è particolarmente spinta; si combatte a colpi di prezzo e di prestazioni, senza esclusione di colpi. Tanto è vero che tutti i maggiori produttori di reflex pur cambiando rapidamente modello, una evoluzione ogni 12 mesi circa, mantiene spesso a listino i precedenti con i quali fa offerte a prezzi ai quali si acquisterebbe una compatta di fascia medio-alta. Ciò ha spinto e spingerà, ancor più gente verso il mondo della reflex e spinge i produttori ad offrire modelli di fascia economica, sempre più evoluti. Canon ha inaugurato il settore delle reflex economiche con il modello EOS 300D; fino a quel momento, stiamo parlando del 2003, per acquistare una reflex da sei milioni di pixel occorreva sborsare almeno 2000 euro. La 300D costava invece circa 1000 euro e, grazie anche alle sue ottime caratteristiche spinse molti utenti della pellicola, a passare al mondo reflex digitale. Due anni dopo arrivò la EOS 350D un apparecchio più evoluto anche se più piccolo e leggero che è ancor oggi, anche se non più prodotto, presente nel listino Canon. Come è a listino la successiva EOS 400D nata nell’autunno del 2006, la fotocamera la quale stabilì che il mondo delle reflex economiche doveva partire dai 10 megapixel ed obbligò tutti i concorrenti a rivedere rapidamente i loro piani di marketing. All’inizio di quest’anno è stata presentata l’erede della 400D: si chiama EOS 450D e porta ancor più avanti il discorso di quella evoluzione tecnolo- gica che in casa Canon viene considerata una componente fondamentale del successo di un apparecchio. La Canon EOS 450D è una reflex digitale che deriva dalla 400D ma sposta ancor più avanti, in termini di risoluzione del sensore, il punto di partenza delle reflex di fascia economica. Nel momento in cui scriviamo la EOS 450D non è più il punto di partenza assoluto degli apparecchi reflex Canon perché è stata appena presentata la EOS 1000D della quale parliamo in questo stesso numero ma è comunque un apparecchio di questa fascia. Dotata di un sensore da 12 megapixel in tecnologia CMos, questo apparecchio offre tutto quello che c’è nelle moderne reflex digitali a partire dal quel Live View considerato ormai indispensabile ovvero la possibilità di vedere, in tempo reale, sullo schermo a colori posteriore, ciò che sta inquadrando l’obiettivo. Tutti gli apparecchi moderni, in questa fascia, sono dotati di funzione Live View e Canon, che fino a questo momento ne era priva, ha aggiunto tale funzione. Oltre a questo, la EOS 450D offre un sistema di pulizia del sensore, un display posteriore a colori da ben tre pollici ad elevata luminosità e tante funzioni che sono state aggiunte o migliorate rispetto al precedente apparecchio. Tanto per citarne due, una funzione Picture Style più evoluta per il condizionamento dell’immagine al momento della ripresa e l’aggiunta della lettura spot. A completare il tutto la fotocamera viene fornita, a corredo con il nuovo zoom standard 18-55mm dotato di stabilizzazione ottica, l’obiettivo più economico di questo tipo oggi reperibile sul mercato. In tal modo il produttore giapponese aggira il fatto che diversi concorrenti dispongono già di un sistema di stabilizzazione d’immagine incorporato nella fotocamera. Corpo e comandi. La Canon EOS 450D prosegue la tradizione delle re- Una vista della parte superiore mostra come tutti i comandi siano spostati sul lato destro con, in evidenza, la ghiera di selezione delle modalità di esposizione. flex digitali economiche del fabbricante giapponese. Il corpo macchina è in materiale plastico e risulta molto leggero con dimensioni contenute, in linea con la media degli apparecchi della categoria; le parti e le finiture sono ben realizzate e, nonostante la presenza quasi totale di materiali plastici, il tutto offre una buona sensazione di consistenza. Ottimo il design ed in particolare la sporgenza a destra della fotocamera che consente di afferrarla con sicurezza. I comandi sono tutti a portata di mano, tranne quello, un po’ nascosto dell’impostazione della sensibilità Iso collocato stranamente dietro la ghiera di selezione, ben visibile ma non facilmente raggiungibile. Nella parte superiore a destra del pentaprisma troviamo la ghiera dei modi di esposizione che contiene le modalità classiche (esposizione Program, le due automatiche a priorità dei tempi e dei diaframmi più l’esposizione manuale) più il Program verde, quello tuttofare che imposta automaticamente tutti gli automatismi, la modalità A-Dep che calcola automaticamente l’apertura del diaframma per ottenere una specifica profondità di campo (estensione della zona di fuoco) più sei programmi speciali di ripresa per la fotografia di ritratto, paesaggio, macro, sport, ritratti notturni in luce mista flash più ambiente ed infine foto senza flash, condizione d’obbligo quando si fotografa in luoghi ove è proibita la luce lampo. La ghiera offre una buona resistenza alla rotazione ed è difficile spostarla accidentalmente. Sullo stesso asse della ghiera c’è l’interruttore generale della fotocamera e, spostato poco più in avanti il già citato pulsante che permette di impostare il valore della sensibilità Iso. Sulla sporgenza dell’impugnatura vi sono invece la ghiera di selezione ed il pulsante di scatto. La prima serve ad impostare le variazioni delle funzioni, dalla regolazione di tempi e diaframmi nelle varie modalità di FOTOGRAFIA REFLEX LUGLIO 2008 29 esposizione fino all’impostazione delle correzioni. Nella zona del pentaprisma vi è il flash elettronico dell’apparecchio. Esso entra automaticamente in azione nelle modalità che ne prevedono l’impiego come ad esempio l’automatismo Program verde o alcuni programmi speciali di ripresa mentre nelle altre va attivato manualmente, tramite un pulsante collocato sul bocchettone porta ottiche se si desidera il suo intervento. La potenza non è elevata ma sufficiente per soggetti a tre metri o anche più se si lavora con una sensibilità superiore, ovvero i classici 400 Iso che rappresentano un ottimo compromesso tra sensibilità e qualità d’immagine. Sopra alla zona flash troviamo anche la slitta per montare un flash esterno supplementare di maggiore potenza. Il mirino dell’apparecchio ha un oculare di dimensioni standard che consente una visione agevole di tutto il campo inquadrato anche quando si portano occhiali ed è dotato di correzione diottrica per adattarlo a chi ha difetti di vista. Una conchiglia in gomma evita di graffiare le lenti degli occhiali e protegge dall’ingresso di luce parassita. All’interno, lo schermo di messa a fuoco mostra i punti di rilevazione dell’autofocus che si illuminano di rosso quando diventano attivi mentre un circoletto centrale indica la zona di misurazione dell’esposizione spot. Nella parte bassa, un display mostra diversi dati di ripresa compresa la sensibilità Iso di lavoro. Essa viene mostrata in modo dinamico quando si sceglie di lavorare con l’impostazione Iso automa- 30 Sopra a sinistra, la scheda di memoria è di tipo Secure Digital. Sopra la batteria di alimentazione sembra offrire una notevole autonomia anche utilizzando il Live View. A sinistra, la ghiera che serve a scegliere il modo di esposizione. Qui a lato, l’apparecchio impugnato con l’obiettivo 18-55mm stabilizzato. GLI STILI FOTO MONOCROMATICA Canon ha introdotto per la prima volta i Picture Style ovvero gli Stile Foto in lingua italiana, con la reflex digitale Canon EOS 5D e da allora ne ha perfezionato le possibilità aggiungendoli in tutte le due fotocamere compresa quest’ultima EOS 450D. Le preselezioni possibili sono nove tra cui sei prefissate ma modificabili nei parametri, che si chiamano Standard (immagini brillanti senza bisogno di elaborazione successiva), Ritratto (ammorbidisce le tonalità), Panorama (esalta il verde e la nitidezza per far risaltare i particolari all’infinito), Neutro (per l’elaborazione successiva al computer), Fedele (per chi fotografa a 5200 gradi Kelvin e vuole risultati ottimali) e Monocromatico (permette anche l’applicazione di filtri digitali per la foto bianconero). LUGLIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX STANDARD PANORAMA NEUTRO RITRATTO FEDELE UTENTE PROVA PRATICA DI RIPRESA INGRANDIMENTO le immagini realizzate con la EOS 450D sono state tutte riprese con l’obiettivo standard 18-55mm. La resa di quest’ottica non è in assoluto fantastica ma può essere definita miracolosa in rapporto al suo prezzo di vendita. La risoluzione, come appare anche dai test effettuati dall’organizzazione tedesca Betternet per conto della Tipa, è di elevato livello così come l’accuratezza cromatica sia in pieno sdole che con cielo velato oppure in ombra. Lavorando in formato Raw si ottengono però immagini migliori rispetto al Jpeg poiché il primo riesce a trasportare meglio, fuori dall’apparecchio, tutta la qualità espressa dal sensore CMos da 12 megapixel. FOTOGRAFIA REFLEX LUGLIO 2008 31 LA PROVA RUMORE 100 Iso senza NR 200 Iso senza NR 100 Iso con NR 200 Iso con NR I progressi raggiunti nei processori d’immagine delle reflex digitali sono notevoli. Ne è la dimostrazione il risultato ottenuto, in termini di contenimento del rumore alle elevate sensibilità, dal processore Digic III contenuto nella Canon EOS 450D. Anche senza attivare il sistema NR (Noise Reduction) di riduzione del rumore, le prestazioni si dimostrano di alto livello anche alle sensibilità più elevate come si può vedere dai particolari ingranditi dell’immagine scattata alle varie sensibilità Iso. Con questa fotocamera si può fotografare a 400 o 800 Iso ottenendo risultati forniti normalmente da una sensibilità ben più bassa. tica: il display indica in tempo reale il valore scelto di volta in volta dalla fotocamera. Sul retro dell’apparecchio spicca il bel display da tre pollici che occupa quasi due terzi del dorso. Le sue generose dimensioni, specie in rapporto alla grandezza totale del corpo macchina hanno costretto i progettisti Canon a togliere una fila di pulsanti dal lato sinistro del display per spostarla su quello destro. Gli unici due rimasti sono due comandi nel lato superiore sinistro che servono rispettivamente ad attivare i menu di gestione della fotocamera ed scegliere quali dati visualizzare. J L PRO E CONTRO Sensore di classe. Ottime prestazioni globali. Funzione Live View. Display nitido e luminoso. Ottima riduzione del rumore. Manca display orientabile. Molta plastica. Pochi scatti in sequenza in formato Raw (solo 6). Mancano funzioni di post elaborazione dell’immagine. Quest’ultimo comando, se viene premuto quando è attiva la visione dei menu, permette di visionare una pagina nella quale sono raccolti tutti i dati delle impostazioni secondarie della 450D, dalla capacità residua della scheda di memoria espressa in me- gabyte fino all’impostazione dei parametri colore. Il display vero e proprio, quando si accende l’apparecchio, mostra in bella grafia nero su bianco (ma è possibile scegliere altre tre modalità di colore) i dati principali di lavoro compreso tempo e diaframma appena si sfiora il pulsante di scatto e si attiva l’esposimetro. Il display cambia completamente fisionomia ad ogni modalità di lavoro ma la completezza delle funzioni visibili è notevole. Durante il Live View ad esempio, è possibile vedere solo il soggetto inquadrato oppure lo stesso contornato dai dati di ripresa ed anche dagli istogrammi relativi al- LA PROVA VELOCITÀ La EOS 450D non è certo nata per la fotografia d’azione ma se la cava bene. Nella raffica in sequenza come si può vedere dalle foto, svolge egregiamente il suo compitino a circa tre fotogrammi al secondo con l’impostazione Ripresa d’azione. 32 LUGLIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX 400 Iso senza NR 800 Iso senza NR 1600 Iso senza NR 400 Iso con NR 800 Iso con NR 1600 Iso con NR L’innesto obiettivi ha la baionetta in metallo ed accetta tutte le ottiche Canon che sono veramente numerose e per ogni possibile applicazione. Di serie viene fornito il nuovo zoom stabilizzato Canon EF-S 18-55mm. la luminosità, oppure dalle componenti cromatiche RGB. Due sensori posti sotto l’oculare del mirino e già presenti nel precedente modello EOS 400D, spengono automaticamente il display appena si avvicina all’occhio la fotocamera in modo da consumare meno energia e nel contempo non creare riflessi che potrebbero disturbare la visione. A destra del display vi è il classico selettore con quattro pulsanti ai punti cardinali e pulsante centrale di conferma. Tale selettore permette normalmente di navigare nei menu, scorrere ed impostare le funzioni ma, ogni singolo pulsante posto ai quattro angoli consente anche di accedere in modo diretto ad una sua propria funzione. Partendo dall’alto ed avanzano in senso orario, i quattro pulsanti servono ad impostare direttamente la modalità di misurazione esposimetrica (addirittura quattro le possibilità ovvero multizona, parziale, spot e semispot), selezionate la modalità autofocus (singola, servo o selezione automatica tra le due), scegliere il Picture Style adatto alla ripresa tra sei modalità fisse più tre memorizzabili dall’utente (tutte personalizzabili a piacimento comprese quelle fisse) ed infine selezionare la cadenza di scatto ed eventualmente l’attivazione dell’autoscatto o del telecomando disponibile come optional. Poco sopra, altri due pulsanti servono a scegliere il bilanciamento del bianco ed ad attivare la variazione fissa dell’esposizione; quest’ultimo comando consente anche di variare il diaframma quando si lavora in esposizione manuale. Il pulsante centrale, invece, comanda l’attivazione della funzione Live View: premendolo, nel display appare ciò che sta inquadrando l’obiettivo Altri due comandi nella parte bassa del dorso attivano la funzione di riproduzione delle immagini e la loro cancellazione dalla scheda. Gli ultimi due comandi di questa zona sono nella parte alta, sulla destra, e servono a memorizzare l’esposizione letta passando nel contempo alla misurazione parziale ed a scegliere la modalità di lavoro dei punti di messa a fuoco ovvero utilizzarne uno solo oppure tanti contemporaneamente. Il primo FOTOGRAFIA REFLEX LUGLIO 2008 33 I RISULTATI DEL TEST TIPA Torna il classico test Tipa realizzato dall’organizzazione tedesca Betternet. La reflex digitale Canon EOS 450D è stata messa sotto torchio in tutti i suoi parametri. Il risultato è di ottimo livello specie, come affermano i tecnici tedeschi, in fatto di risoluzione di immagine, veramente elevata e di accuratezza cromatica. L’importante è utilizzare un obiettivo di qualità, migliore di quello economicissimo, fornito a corredo con l’apparecchio. Il rumore, seppur contenuto a tutte le sensibilità risulta lievemente superiore a quello presente nella EOS 400D dalla quale questo apparecchio deriva.. Questa illustrazione, relativa al test Gretag Macbeth mostra l’equilibrio cromatico della EOS 450D in riferimento allo spazio colore. Più sono vicini pallini e quadratini migliore è la resa del colore nelle varie tonalità. Per capire eventuali sbilanciamenti basta osservare in quale area di colore esiste una maggior distanza tra pallini e quadratini. In questo caso nella zona del magenta e del giallo. Il test del ritratto in studio mostra una resa ottimale sia dello sfondo grigio sia del colore della pelle mentre, la maglietta rossa, ha una componente di giallo un po’ superiore. Il tabellone di riferimento (sotto) offre una resa cromatica equilibrata ed una nitidezza di elevato livello specie lavorando in formato Raw. Il grafico qui sopra, indica la caduta di luce ai bordi dell’obiettivo Canon 17-40mm f/4 utilizzato nel test tedesco. Normalmente gli zoom, specie quelli grandangolari mostrano una caduta di luce ai bordi dovuta al particolare schema ottico il quale produce una vignettatura (lati esterni dell’immagine sottoesposti rispetto al centro). In questo caso siamo ad appena 0,4 stop massimi al bordo a 17mm, un risultato di notevole livello per una focale così corta. 34 LUGLIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX LA PROVA FLASH I MENU DI GESTIONE Il flash incorporato ha una potenza luminosa uguale a quella della maggior parte delle concorrenti ed una copertura luminosa buona anche per obiettivi ghrandangolari con focale paragonabile al 28/24mm nel formato 35mm. La ripresa eseguita ad un metro non ha posto problemi con entrambe le sensibilità testate mentre in quella a tre metri e soprattutto a cinque metri, le ripresa effettuate a 100 Iso mostrano una lieve sottoesposizione. Passando a 400 Iso il risultato cambia totalmente e la resa finale è ottimale. 400 ISO 1 METRO 100 ISO Conclusioni. In attesa di una prova approfondita delle funzioni di questo apparecchio possiamo tirare le somme di questa prima esperienza con la Canon EOS 450D. Si tratta di un apparecchio che segue la tradizione Canon di reflex digitali economiche le quali però offrono risultati di rilievo e consentono agli utenti più esperti di personalizzare le impostazioni di ripresa. L’obiettivo fornito a corredo è un vero miracolo nel rapporto prezzoprestazioni ma abbiamo la sensazione che, con ottiche migliori, la fotocamera potrebbe fornire prestazioni che metterebbero in difficoltà anche reflex della categoria superiore. La Canon EOS 450D costa 880 euro con obiettivo EF-S 1855mm f/3,5-5,6 IS; per informazioni rivolgersi a www.canon.it. 5 METRI pulsante, durante la funzione Live View permette di effettuare una messa a fuoco del soggetto con la modalità di misurazione del contrasto mentre il secondo, sempre durante questa funzione consente di ingrandire il soggetto per facilitare la messa a fuoco. Sul frontale, sul bocchettone porta ottiche c’è anche il comando per la previsualizzazione della profondità di campo attiva anche durante il Live View. La scheda di memoria è di tipo SD oppure SDHC ed è alloggiata sul lato destro della fotocamera. Sul lato opposto, un coperchio gommato copre le prese di collegamento. La batteria di alimentazione, contenuta nell’impugnatura, è accessibile dal fondo e sembra offrire una autonomia notevole anche usando il live View o il flash incorporato. 3 METRI Ecco una serie di schermate che mostrano cosa si vede nel display posteriore. Da sinistra in alto, il display informativo dei dati di ripresa che sostituisce il display monocromatico ed è visibile al momento dell’accensione ed a destra, uno dei menu di gestione. Nella fila centrale è visibile l’impostazione del bilanciamento del bianco ed una delle viste in modalità riproduzione. Qui sopra, la funzione Live View attiva ed a destra la pagina informativa che mostra l’impostazione ed i dati delle funzioni secondarie. FOTOGRAFIA REFLEX LUGLIO 2008 35
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