In prova reflex Canon EOS 60D
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In prova reflex Canon EOS 60D Canon di mezzo sistono apparecchi fotografici, in particolare reflex, che nascono per completare una gamma di prodotti e spesso vengono dimenticati poco dopo il loro pensionamento. Ne esistono altri, come ad esempio le reflex EOS a doppia cifra della Canon, che fanno la storia della fotografia digitale. Per doppia cifra intendiamo la serie di EOS iniziata con la 10D e che ora arriva alla 60D in un percorso durato poco più di sette anni. Ciò che non è cambiato in questo periodo è la filosofia con la quale, questa serie di apparecchi sono stati proposti sul mercato ovvero quella di offrire al fotoamatore esigente, una reflex digitale che ha tutto quello che serve senza dover impegnare le cifre astronomiche richieste dalla categoria maggiore. Per chiarire meglio questo concetto basta dire che si tratta di reflex che offrono, spesso, prestazioni di alto livello, corpi macchina ben costruiti ed anche, non guasta, una relativa semplicità d’uso. Canon è maestra nel produrre reflex digitali con queste caratteristiche. Ne è un esempio la Canon 50D, eccellente rappresentante di questa serie, oggi messa in pensione proprio dall’ultima nata della quale parliamo in queste pagine ma ancora attuale nelle caratteristiche ed ancora appetibile da molti. Ne è stato un esempio la 20D o la 30D considerate, in particolare la prima, punti di riferimento per tutti gli altri produttori. Ma il progresso tecnologico E 24 Nuova reflex di fascia media con sensore da 18 megapixel e funzionalità video full HD. E c’è anche il display orientabile di Michele Buonanni avanza ed ecco che Canon sposta in avanti le caratteristiche della sua reflex di fascia media destinata al fotoamatore. Nasce così la Canon EOS 60D, una reflex digitale che impiega un sensore con lo stesso numero di pixel della sorella minore EOS 550D e della maggiore EOS 7D, ma si differenzia da esse creando DICEMBRE 2010 FOTOGRAFIA REFLEX una giusta via di mezzo tra la prima, forse troppo piccola e “plasticosa” per il fotoamatore Il design della nuova Canon 60D è di base quello tipico della famiglia EOS con piccoli ritocchi estetici e comandi di foggia diversa rispetto al passato. esigente e la seconda, per lo stesso utente forse troppo costosa. L’equilibrio tra caratteristiche, ingombro, realizzazione e prestazioni sembra proprio l’arma vincente della nuova 60D la quale offre, come già detto, tutto quello che serve ed anche qualcosa in più. Il sensore CMos formato Aps-C è coadiuvato da un processore d’immagine Digic IV, una soluzione ampiamente sperimentata in casa Canon che dovrebbe assicurare immagini di ottimo livello in tutte le situazioni di ripresa comprese quelle a luce ambiente, quando si lavora ad elevati valori Iso. A tale proposito l’apparecchio arriva al valore di 12800 Iso in mo- dalità espansa. Il sistema esposimetrico è quell’iFLC già impiegato nella EOS 7D, caratterizzato da un sensore di misurazione a doppio strato e 63 zone di rilevazione e che sfrutta anche le informazioni del sistema autofocus sulla posizione del soggetto rispetto alla scena e del colore dello stesso per affinare il calcolo della corretta esposizione. Il sistema autofocus impiega un sensore a nove punti di rilevazione, tutti di tipo a croce per una migliore identificazione di soggetti caratterizzati principalmente da una prevalenza di linee orizzontali oppure verticali e con il punto centrale in grado di leggere accuratamente la messa a fuoco anche quando vengono impiegati obiettivi ultraluminosi. Anche questo apparecchio come la sorella maggiore e la minore (ma non la precedente EOS 50D) dispone di registrazione video Full HD con possibilità di scegliere la cadenza di ripresa tra 24, 25 e 30 fotogrammi al secondo, di settare l’esposizione in manuale, aggiungere un microfono esterno per migliorare la colonna sonora ed anche di regolare i livelli audio. Altra novità, per la serie EOS, è la presenza di un display orientabile da tre pollici che può essere ruotato in tutte le direzioni ed anche chiuso completamente. Completano le caratteristiche di base, la possibilità di registrare le immagini in svariate modalità Jpeg e Raw ed anche la possibilità di intervenire su questi ultimi già in macchina, regolandone luminosità, contrasto bilanciamento del bianco ed anche aberrazioni cromatiche e salvando poi in formato Jpeg il risultato finale. Corpo e comandi. L’aspetto della nuova reflex EOS è quello tradizionale della casa, ma si notano alcune piccole variazioni nel design che, nel rispetto del look Canon, rappresentano una pic- Nella vista dall’alto, si nota il display sulla destra del pentaprisma ed i quattro pulsanti di comando posti davanti. Sopra a destra, il flash elettronico incorporato. Sotto, a destra, la zona comandi posteriore. Il display è orientabile ed ha una diagonale di tre pollici. A destra, la scheda di memoria è di tipo SD. cola evoluzione nello stile dell’apparecchio che risulta un po’ più moderno della precedente EOS 50D e si riallaccia a quello della sorella maggiore EOS 7D. Il corpo della 60D è più piccolo di quello della 7D, è quasi interamente rivestito in materiali plastici invece di lega leggera ed è realizzato, come tradizione di Canon, in modo impeccabile. La finitura nera opaca è bella ed anche insensibile a impronte digitali e graffi. Una zona rivestita in materiale antiscivolo, sull’impugnatura, aiuta nella presa FOTOGRAFIA REFLEX DICEMBRE 2010 25 I RISULTATI DEL TEST TIPA Sottoposta al test Tipa realizzato dall’organizzazione tedesca Betternet, la Canon 60D ha mostrato un ottimo equilibrio globale. Dal punto di vista cromatico, questo apparecchio tende leggermente verso tonalità più fredde rispetto ad altre reflex EOS. La nitidezza è su ottimi livelli come peraltro ci si può aspettare da una fotocamera di questa categoria. Il rumore d’immagine è abbastanza contenuto: appaiono solo leggeri disturbi a partire da 1600 Iso che comuqnue non danneggiano l’immagine. Una piccola critica al fatto che, rispetto alle precedenti EOS della stessa serie questa volta Canon ha adottato un telaio interno in acciaio e rivestimenti in plastica piuttosto che un intero complesso in lega leggera. Il test del ritratto in studio ha fornito una resa più fredda rispetto al risultato prodotto da altre reflex digitali Canon della serie EOS. Lo si nota in particolare nello sfondo bianco e nel colore della pelle della modella nei quali il rosso ed i colori caldi in genere sono meno accentuati. Il test del tabellone ha fornito un eccellente risultato dovuto anche alla correzione automatica di distorsione e vignettatura che ha prodotto una immagine equilibrata fino ai bordi estremi. 26 DICEMBRE 2010 FOTOGRAFIA REFLEX PROVA PRATICA DI RIPRESA INGRANDIMENTO Abbiamo utilizzato la Canon EOS 60D sia con l’obiettivo zoom standard, un 18-55mm sia con un Macro 100mm stabilizzato. Migliore è l’obiettivo migliore è la resa come si può notare dal particolare ingrandito dell’immagine a sinistra realizzata appunto con l’ottica macro, a testimonianza che il sensore fa il suo dovere a patto di mettergli davanti elementi ottici di qualità. Molto buone sia l’esposizione sia la saturazione cromatica che permettono di ottenere immagini brillanti. Sia in piena luce (qui sopra) sia in ombra (a sinistra) la resa cromatica è di ottimo livello grazie anche al bilanciamento del bianco che svolge perfettamente il suo dovere. FOTOGRAFIA REFLEX DICEMBRE 2010 27 LA PROVA RUMORE Il sensore CMos da 18 megapixel formato Aps-C della Canon EOS 60D ha una bella densità di pixel. Ciò nonostante il rumore prodotto dal sensore ed opportunamente filtrato dal processore d’immagine, si mantiene sempre su livelli più che buoni. La serie di ingrandimenti qui a destra, che mostrano la resa dell’apparecchio alle varie sensibilità di lavoro, con e senza riduzione del rumore, confermano come la 60D permetta di lavorare su eccellenti livelli fino alla sensibilità di 1600 Iso ed anche a 3200 il rumore è contenuto. Oltre questo valore la granulosità comincia a interferire con la resa dell’immagine. Il sistema anti disturbi attenua il rumore ma incide leggermente sulla nitidezza d’immagine. della fotocamera. Con la EOS 7D, la Canon ha iniziato anche a modificare forma e disposizione dei comandi sulla fotocamera, discorso che prosegue anche nella 60D nella quale l’interruttore di accensione è stato spostato in lato, sotto la ghiera dei modi mentre quest’ultima è ora dotata di blocco di sicurezza in tutte le posizioni. E’ sparito anche il selettore separato a joystick sopra la ghiera di selezione posteriore ora implementato all’interno della ghiera stessa; diversa anche la forma dei pulsanti delle funzioni che sono sempre più piatti rispetto a quelli delle pre- 100 Iso senza NR 200 Iso senza NR 400 Iso senza NR 100 Iso con NR 200 Iso con NR 400 Iso con NR L’innesto obiettivi accetta tutte le ottiche Canon EOS. Nella foto l’apparecchio è con lo zoom standard 1855mm dotato di stabilizzatore. Le dimensioni ridotte rispetto ad altre reflex EOS permettono di impugnare agilmente la nuova 60D. I comandi nella nuova disposizione, richiedono un breve periodo di adattamento per i vecchi utenti Canon che cercano ancora l’interruttore principale in basso ed il joystick separato. LA PROVA VELOCITÀ Nella ripresa a raffica del nostro riferimento, la Canon ha fornito un risultato di buon livello senza strafare. Ottimo il sistema autofocus che segue perfettamente il soggetto. L’apparecchio ha scattato ad una cadenza di circa 5 foto al secondo realizzando una buona raffica. 28 DICEMBRE 2010 FOTOGRAFIA REFLEX 800 Iso senza NR 1600 Iso senza NR 3200 Iso senza NR 6400 Iso senza NR 12800 Iso senza NR 800 Iso con NR 1600 Iso con NR 3200 Iso con NR 6400 Iso con NR 12800 Iso con NR cedenti reflex EOS. In alto, a destra del pentaprisma troviamo un display monocromatico che mostra le impostazioni di ripresa; sopra ad esso vi sono quattro pulsanti per impostare direttamente alcune funzioni di ripresa più un quinto che serve invece ad illuminare il display per agevolare la visione dei dati in scarsa luce ambiente. I pulsanti di comando sono relativi all’impostazione delle modalità di messa a fuoco, alla cadenza di ripresa, alla selezione della sensibilità Iso di lavoro ed al tipo di lettura esposimetrica. Basta premere il pulsante ed agire sulla ghiera anteriore, posta davanti ai quattro pulsanti o su quella posteriore sul dorso, osservando le impostazioni nel display monocromatico, per variare i parametri di ciascuna funzione. Il pulsante di scatto è ancor più avanti sulla sommità della sporgenza a destra del corpo macchina. A sinistra del pentaprisma troviamo la ghiera dei modi di esposizione che, come detto, è dotata di blocco in tutte le posizioni. Essa contiene ben quindici modalità che vanno dai sistemi classici di esposizione a quello Full Auto passando per le modalità Scena, la posa B e la modalità video. Per passare da una posizione all’altra occorre necessariamente premere il pulsante centrale sopra la ghiera: scomodo ma sicuro. Sotto alla ghiera vi è l’interruttore generale della fotocamera. Sul retro della EOS 60D troviamo la novità assoluta per la casa del display orientabile, grazie ad una cerniera posta sul lato sinistro; si tratta di un pannello ad alta risoluzione con diagonale di tre pollici dotato di tre strati antiriflesso che può essere ruotato ed anche chiuso se si utilizza solo il mirino ad oculare. A destra del display troviamo alcuni comandi tra cui quello che attiva i menu di gestione, il pulsante Info che cambia la visione dei dati e delle informazioni nel display, il comando per la visualizzazione delle immagini registrate, il pulsante per l’accesso rapido ad alcune funzioni base ed infine il comando per bloccare o sbloccare la ghiera posteriore di controllo. Quest’ultima è nella stessa zona ed al suo interno contiene anche il selettore a joystick, una soluzione razionale, rispetto al precedente joystick separato, perché i comandi sono tutti raggruppati ma poco pratica per chi ha le dita più grandi. Nella parte alta del retro troviamo il comando per scattare immagini in Live View oppure, in modalità Video, far partire la ripresa. A destra di questi, tre comandi servono rispettivamente ad avviare la messa a fuoco, in alternativa alla leggera pressione sul pulsante di scatto, bloccare la lettura esposimetrica ed infine scegliere il punto di messa a fuoco. Dalla parte opposta del mirino c’è il comando per cancellare le immagini in memoria. Una serie di prese tra cui quella HDMI per l’uscita video digitale completano le caratteristiche della EOS 60D. La batteria di alimentazione è all’interno dell’impugnatura ed accessibile dal fondo; lo slot per la scheda di memoria SD è invece accessibile dal lato destro della fotocamera. La Canon EOS 60D costa 1220 euro solo corpo, una cifra elevata in assoluto ma allineata a quella dei concorrenti diretti. Si tratta di un apparecchio che, come dicevamo in apertura di questo articolo, è in grado di soddisfare pienamente le aspettative di un fotoamatore esigente sia in termini di funzionalità che di prestazioni e soprattutto di qualità d’immagine. Per info www.canon.it FOTOGRAFIA REFLEX DICEMBRE 2010 29
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