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In prova Canon G11 e Ricoh GR Digital III Raffinate compatte a sempre, gli appassionati di fotografia sono alla ricerca di fotocamere di elevata qualità da utilizzare in alternativa ai pesanti ed ingombranti corredi reflex. La compatta di qualità, da tenere a portata di mano, sempre pronta all’uso, esiste da sempre. Chi è più grandi Michele de ricorda sicuramente la fortunata serie di fotocamere Rollei 35, oppure la celeberrima Minox 35, un apparecchio di riferimento per il rapporto tra ingombro e prestazioni. Grande più o meno quanto un pacchetto di sigarette, offriva un obiettivo di qualità elevata e l’esposizione automatica. Questa abbinata convinse parecchi a tenerla sempre in tasca, pronta a sostituire la reflex 35mm. Seppure nicchia di mercato con numeri di vendita assai inferiori a quelle delle compatte popolari, questa categoria di apparecchi è arrivata indenne al cambio di tecnologia riproponendosi nella nuova veste digitale ma con la filosofia d’uso di sempre ovvero praticità, tascabilità e tanta qualità. Due rappresentanti tipiche della categoria sono le fotocamere serie G della Canon e le Ricoh serie GR; entrambe, anche se con motivazioni leggermente diverse, hanno conquistato una piccola D 32 ma solida fetta di utenza che si è affezionata a questo tipo di prodotto e non ne può più fare a meno. Le ultime eredi delle rispettive serie sono la Canon Powershot G11 e la Ricoh GR Digital III; entrambe derivano da prodotti che nel tempo si sono evoluti fino a raggiungere un Buonanni notevole livello di affidabilità e prestazioni. Più ingombrante ma ricca di tecnologia, la Canon G11 punta soprattutto sulla versatilità presente in tutte le funzioni della fotocamera, a cominciare dall’obiettivo zoom 5x equivalente ad un 28-140mm nel formato 35mm per finire con il bel display orientabile. Più compatta, minimalista e spartana, la Ricoh GR Digital III è invece fornita di una ottica a focale fissa grandangolare equivalente ad un 28mm nel formato 35mm. Anche se piuttosto diverse tra loro sono indirizzate allo stesso pubblico che chiede immagini di ottima risoluzione, praticità d’uso e dimensioni ben inferiori a quelle di una reflex; seppure in modo diverso queste due fotocamere rispondono ad alcune precise esigenze di una utenza per la quale i 600 euro necessari ad acquistare uno di questi apparecchi, rappresentano tutto sommato un problema secondario. Due fotocamere di notevole qualità per chi non si accontenta di una compatta digitale qualunque FEBBRAIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX CANON POWERSHOT G11 Sensore CCD 10 megapixel Zoom ottico 5x eq. a 28-140mm Stabilizzatore ottico Af con riconoscimento volti Sensibilità Iso 80-3200 Mirino ottico Display orientabile da 3 pollici Memoria SD Peso: 370 grammi Dimensioni: 112x76x48mm Prezzo 620 € L’alibi più frequente di chi si ostina a viaggiare sempre con la reflex digitale al seguito è che qualunque altra fotocamera compatta non può rivaleggiare, per qualità e versatilità, con questa categoria di apparecchi. Eppure, da tempi lontani, l’industria fotografica ha sfornato apparecchi non reflex con qualità e versatilità pari, se non superiore, a quelle di una reflex classica con obiettivi intercambiabili. Nell’anno 2000, già in piena epoca digitale, Canon propose la generazione di fotocamere compatte PowerShot serie G proprio per fornire una alternativa di pregio all’utente della reflex il quale desiderava una alternativa leggera al proprio corredo fotografi- co. Nel corso di questi dieci anni, la serie G si è evoluta oltre che nella dotazione del sensore anche nelle funzioni, nella parte ottica e nel design, quest’ultimo cambiato a partire dalla G7 con forme che si ispirano anche alle fotocamere 35mm degli anni ‘70. La Canon PowerShot G11 rappresenta anche una svolta importante nella filosofia progettuale della casa giapponese; per la prima volta, infatti, Canon torna sui suoi passi riducendo invece di incrementare, nel passaggio da un modello al successivo, la risoluzione del sensore. Il passo è ancor più evidente perché si tratta di ben cinque milioni di pixel in meno, un ammontare che costituiA sinistra, una vista del retro con, in evidenza, il grande display che è anche orientabile, come si può vedere dall’immagine qui a destra. Buona ma non eccezionale la visione dei dati in piena luce. Sotto a sinistra, la grossa batteria necessaria ad alimentare tutte le funzioni ed a destra, nello stesso vano, lo slot della scheda formato SD. Una vista della parte superiore da cui spiccano le ghiere di comando, tipiche delle ultime generazioni di compatte G. A sinistra, la G11 si impugna molto bene. va il valore assoluto di un sensore di qualche anno fa. Pur rimanendo fedele al CCD, la Canon torna a dieci megapixel ovvero a tre modelli indietro (la G7 del 2006) guadagnando però parecchio in contenimento del rumore a tutte le sensibilità. In pratica, lo scendere di cin- que megapixel ha permesso di realizzare un sensore con pixel più grandi ed in grado di catturare una maggiore quantità di luce, fatto che si riflette positivamente sul contenimento del rumore d’immagine, quella granulosità che diventa particolarmente evidente ai valori Iso maggiori. Inoltre, con il modello G11, Canon è tornata anche al display orientabile che aveva abbandonato, in questa serie di apparecchi, da diversi anni. Tutto quello che invece l’apparecchio aveva guadagnato in questi anni è rimasto a cominciare dai comandi a ghiera, all’obiettivo zoom di eccellente FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2010 33 INGRANDIMENTO LA PROVA DI RIPRESA Anche questa ennesima versione Canon G è un apparecchio di grande personalità che si fa utilizzare, però, con estrema semplicità. Le immagini sono state scattate con gran parte delle impostazioni su Auto per affidare completamente all’apparecchio la gestione della scena. I ri- Anche in controluce, qui sotto, macchina ed obiettivo svolgono bene il loro compito. L’immagine sopra è stata scatta con la modalità scena Bambini/Animali mentre, quelle a destra, con la modalità Macro. 34 FEBBRAIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX sultati ottenuti sono di grande rilievo sia per quel che riguarda la precisione dell’esposizione sia per l’equilibrio cromatico e la vivacità dei colori. L’ingrandimento, qui sopra, della foto a sinistra, mostra una nitidezza di notevole livello, da reflex digitale e non certo da compatta. IL TEST TIPA Secondo il test effettuato dai tecnici di Betternet per conto della Tipa, la Canon PowerShot G11 offre un notevole equilibrio nel comportamento con risultati bilanciati in ogni occasione. Innanzitutto il bilanciamento del bianco è pressoché perfetto salvo nelle riprese in luce artificiale ove compare una lieve dominante gialla. L’equilibrio cromatico è comunque di gran livello. Notevole anche la risoluzione che sembra non essere stata danneggiata dalla riduzione di 5 milioni di pixel rispetto al modello precedente, questo grazie anche ad un obiettivo di qualità realizzato come quelli delle reflex Canon EOS. Molto contenuto il rumore d’immagine che beneficia dei pixel più grandi come chiariamo più avanti nella specifica sezione alla pagina seguente; il filtro NR presente nell’apparecchio inoltre contiene molto bene il rumore fino a 1600 Iso e solo a 3200 esso diventa visibile in modo consistente. Caratteristiche accessorie 73,74 Funzionalità 80,18 Risoluzione 92,36 Qualità immagine 85,98 La prova ritratto mostra un risultato pressoché perfetto senza dominanti e con una resa molto equilibrata di tutti i colori. Notevole anche l’impressione di nitidezza nella resa dei dettagli più fini, dovuta ad un obiettivo di qualità quale è quello della PowerShot G11. qualità per finire con una notevole serie di funzioni che possono soddisfare anche palati esigenti abituati alla reflex digitale. Volutamente è stata tralasciata la parte video che consente “solo” filmati in modalità standard e non HD, una precisa scelta da parte del fabbricante che ha riservato i formati video superiori ad altre tipologie di fotocamere. Costruita con un corpo in lega leggera, a forma di mattoncino, di ottima finitura, la G11 ha dimensioni non proprio da taschino ma comunque da “tasca di giaccone” grazie anche all’obiettivo zoom che, seppure di buone dimensioni per una compatta, in posizione di riposo rientra completamente nel corpo macchina. L’obiettivo, equivalente ad un 28-140mm, ha una luminosità pari ad f/2,84,5, può riprendere in macro ed è dotato di stabilizzatore ottico La sensazione, impugnando la G11, è comunque quella di un apparecchio molto ben costruito ed anche robusto. Nella parte superiore troviamo i coman- di a ghiera tipici della serie G; a destra vi è quello che imposta il modo di funzionamento e, coassialmente, un’altra ghiera che serve invece ad impostare la sensibilità Iso per valori compresi tra 80 e 3200 più la posizione Auto. Dal lato opposto, la ghiera presente si occupa invece di impostare il correttore fisso di esposizione. Curiosamente le tacche di riferimento delle tre ghiere sono indicate dal led di colore giallo, ben visibili anche al buio. La ghiera dei modi di esposi- zione comprende le modalità classiche più i programmi speciali di ripresa (ben 16) e le modalità scatto veloce, video e scarsa luce che predispongono l’apparecchio per questo tipo di ripresa. Il sistema di mira è costituito da un mirino ottico di buona qualità, collocato nella parte centrale alta della fotocamera e dotato di correzione diottrica, e da un display posteriore da tre pollici di ottima risoluzione, ribaltabile con varie angolazioni per poter usare agevolmente FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2010 35 LA PROVA RUMORE Rinunciando a cinque milioni di pixel nel totale di quelli a disposizione, la Canon ha preferito dare la priorità alla risposta del sensore in scarsa luce e quindi anche alla pulizia delle immagini scattate ai valori Iso più elevati le quali dovrebbero essere, teroicamente meno “rumorose” di quelle scattate con la precedente G10. In effetti, da quanto si vede dagli ingrandimenti, la G11 permette di scattare immagini molto pulite fino a 1600 Iso. 80 Iso 100 Iso 200 Iso 400 Iso 800 Iso 1600 Iso 3200 Iso loggiata insieme alla batteria di alimentazione, quest’ultima di notevole capacità, sul lato destro della fotocamera ed accessibile dal fondo mediante uno sportellino scorrevole. Sul lato destro del corpo macchina, un altro sportello copre i collegamenti con il mondo esterno tra cui l’uscita video digitale HDMI e la presa per un telecomando a filo. La Canon G11 costa 620 euro. Per info www.canon.it. l l’apparecchio anche da terra, dall’alto o all’altezza del petto. Sulla destra del display, che può essere mantenuto spento e chiuso quando si usa quello ottico, per risparmiare energia elettrica e proteggerlo dagli urti, ci sono diversi comandi a pulsante relativi alle funzioni di ripresa e riproduzione delle immagini ed un grosso selettore, azionabile sia a rotazione sia come comando a Joystick, dotato anche di pulsante centrale che attiva un menu dei parametri di ripresa più frequentemente utilizzati. Il comando per lo zoom è invece collocato nella parte superiore, coassialmente al pulsante di scatto. La scheda di memoria è di tipo SD oppure SDHC ed è al- 36 PRO E CONTRO J L FEBBRAIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX Costruzione di ottimo livello. Notevole qualità d’immagine. Doppio mirino (ottico ed elettronico). Dotazione funzioni. Stabilizzatore d’immagine. Display orientabile. Manca funzione video HD. Autofocus a volte incerto in macro. Pur non avendo mai vissuto in prima fila il mondo della fotografia perchè principalmente fabbricante di apparecchiature per ufficio di elevata qualità, la giapponese Ricoh ha però avuto una posizione di rilievo, come produttore di apparecchi fotografici, grazie a soluzioni e tecnologie che l’hanno differenziata dal resto dei concorrenti. Un esempio di questa è la serie di compatte a pellicola GR che apparvero sul mercato nei primi anni ’90. Si trattava di fotocamere compatte tascabili di elevata qualità, dotate di un obiettivo grandangolare a focale fissa e di uno spessore appena poco superiore a quello del caricatore 35mm che contenevano. Per specifiche e prestazioni, quindi, le Ricoh GR spopolarono tra gli hobbysti appassionati, alla ricerca di un apparecchio veramente tascabile, senza compromessi qualitativi e costruito in modo impeccabile. La Ricoh ha mantenuto intatta questa filosofia di progetto anche nel passaggio alla tecnologia digitale ove le Ricoh GR sono diventate semplicemente GR Digital con la perdita della pellicola e l’acquisto di un sensore. Immutata anche la scelta, da parte di Ricoh, di fornire questa serie di apparecchi con una ottica grandangolare a focale fissa, ottimizzata in quanto a resa e di una costruzione di elevato livello con corpo macchina in lega leggera. A fianco della serie GR Digital, poi, la Ricoh ha prodotto anche una serie con ottica zoom denominata GX, apparecchi anch’essi di elevata qualità ma con un ingombro superiore a quello della serie GR Digital che si ispira per dimensioni tascabili a quelle della prima generazione GR a pellicola. Ultimo prodotto, in ordine di tempo, di questa serie di compatte Ricoh è la GR Digital III, ennesima evoluzione della prima GR Digital apparsa nel 2005. Rispetto a questa, la nuova Digital III ha la stessa forma e sostanzialmente lo stesso corpo macchina ma ha guadagnato diverse caratteristiche importanti oltre che funzioni operative come, ad esempio, il nuovo sensore da 10 megapixel con pixel di maggiori RICOH GR DIGITAL III Sensore CCD 10 megapixel Obiettivo eq. a 28mm Af con prefocus Formati Raw e Jpeg Sensibilità Iso 64-1600 Display da 3 pollici Memoria SD Peso: 190 grammi Dimensioni: 108x60x25,5mm Prezzo 630 € Le ridotte dimensioni della compatta digitale Ricoh GR Digital III cosentono di portarla in tasca sempre a portata di mano. A destra, una vista della parte superiore e, subito sotto, l’apparecchio impugnato. Qui a sinistra, una vista del retro con il display da tre pollici e, sotto, il vano che contiene batteria e scheda. In basso, il piccolo flash incorporato è tutto sommato efficace. In basso, una vista dei quattro pulsanti disposti a croce che funzionano da Joystick. dimensioni rispetto a quello, sempre da 10 megapixel, adottato nella GR Digital II, l’obiettivo che è ora di luminosità massima pari ad f/1,9 invece che f/2,6, il display da tre pollici ad alta risoluzione con 920.000 pixel che equipaggia anche le Ricoh serie CX ed infine un nuovo processore d’immagine. La combinazione tra quest’ultimo, il nuovo sensore ed un obiettivo più luminoso offre, a detta del fabbricante, un netto miglioramento nella resa delle riprese a luce ambiente, uno dei teatri di impiego più probabili per la piccola compatta Ricoh la quale più che mai rappresenta un raffinato taccuino d’appunti ideale per il reportage di strada e la foto “rubata” al volo senza fare uso di luce flash. Come già detto i ridotti ingombro e peso della nuova GR Digital III sono caratteristici di questa serie di apparecchi. E consentono di portare agevolmente l’apparecchio nel tasca della giacca, sempre pronto all’uso. Il corpo macchina è realizzato interamente in metallo e le finiture sono di elevata qualità a conferma di un prodotto ben sopra la categoria delle compatte digitali classiche. Nella parte superiore è presente sia l’interruttore sia il pulsante di scatto e la ghiera dei modi di esposizione. Questa è dotata di blocco di sicurezza nelle varie posizioni per prevenire sposta- menti accidentali dalla impostazione selezionata e contiene i modi classici (Program, Auto a priorità dei diaframmi o dei tempi e manuale) più il modo Program tuttofare, contraddistinto dal simbolo verde, tre memorie per altrettante modalità personalizzate di funzionamento ed infine i modi scena che servono a predisporre la GR Digital III per la ripresa con particolari funzioni come ad esempio la modalità DR, due scatti consecutivi con esposizioni diverse che poi vengono fusi insieme per avere maggiore gamma dinamica oppure quella per il raddrizzamento automatico delle linee cadenti, finalizzato alla fotografia di docu- FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2010 37 LA PROVA RUMORE LA PROVA DI RIPRESA Il sensore con pixel più grandi rispetto alla precedente GR Digital II permette di contenere meglio il rumore specie alle alte sensibilità Iso. Anche il sistema NR di riduzione del rumore mostra la sua efficacia attenuando la granulosità senza danneggiare troppo la nitidezza. 64 Iso senza NR 64 Iso con NR INGRANDIMENTO Il test dell’ingrandimento mostra una notevole risoluzione di immagine, segno di un progetto ottico di notevole livello. 38 100 Iso senza NR 100 Iso con NR 200 Iso senza NR 200 Iso con NR 400 Iso senza NR 400 Iso con NR 800 Iso senza NR 800 Iso con NR 1600 Iso senza NR 1600 Iso con NR FEBBRAIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX La Ricoh GR Digital III è una fotocamera molto efficace per scattare foto in luce ambiente grazie anche alla focale grandangolare che attenua il pericolo di mosso quando si lavora con tempi di scatto abbastanza lunghi. IL TEST TIPA Il test TIPA della Ricoh GR Digital III conferma che si tratta di un apparecchio molto curato e ben dotato di funzioni ed anche particolarmente adatto alla fotografia di strada come peraltro fa supporre la focale grandangolare impiegata. I tecnici tedeschi hanno rilevato infatti, nella GR Digital III, una certa tendenza ai colori freddi, scelta che compromette un po’ il risultato nelle riprese di ritratto mentre in quella di reportage ed architettura l’apparecchio si comporta molto bene. Elevata la qualità dell’obiettivo, in particolare per la luminosità massima, il contrasto e la bassa distorsione; anche la risoluzione d’immagine risulta di notevole livello per un sensore da dieci megapixel di ridotte dimensioni. Il rumore è contenuto abbastanza da un efficace sistema NR ben articolato e con diverse opzioni ma comunque risulta visibile alle sensibilità Iso più elevate. Caratteristiche accessorie 63,35 Funzionalità 76,47 Risoluzione 86,48 Qualità immagine 85,38 La prova ritratto mostra un risultato freddo, segno che si tratta di una fotocamera destinata a ben altro tipo di ripresa. Il risultato sarebbe comunque discutibile anche dal punto di vista prospettico, data la focale grandangolare equivalente ad un 28mm nel formato 35mm. menti, bacheche, biglietti da visita e cartelloni quando la ripresa viene effettuata fuori asse. In assenza di un mirino ottico incorporato (uno optional è disponibile a parte) il display posteriore è l’unica fonte per l’inquadratura del soggetto; la qualità, luminosità e quindi leggibilità del pannello è notevole sia nella visione dell’inquadratura sia soprattutto in quella dei menu che per la loro ricchezza sono stati realizzati con caratteri piuttosto piccoli. Sulla destra del display vi sono i soliti comandi a pulsante tra cui PRO E CONTRO J Piccola, leggera e robusta. Obiettivo di grande qualità. Ricca dotazione di funzioni di personalizzazione. Display eccellente. Buona velocità operativa. L Manca mirino ottico di serie. Manca autofocus sui volti. Prezzo un po’ elevato. quattro disposti a croce che servono da selettore a Joystick. Più in alto, una rotella consente di accedere direttamente ad alcune funzioni di ripresa regolandone i parametri di funzionamento. La scheda di memoria, di formato SD oppure SDHC ha lo slot accessibile dal fondo dell’apparecchio, nello stesso vano della batteria. Sul lato destro, uno sportellino in gomma copre le prese di collegamento. La Ricoh GR Digital III costa 630 euro. Per info www.ricohpmmc.com. FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2010 39
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