MP4-26 - MondoMcLaren
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www.mondomclaren.it Numero 18 Copia gratuita MP4-26 L’ORIGINALE PRESENTAZIONE DI BERLINO SVELA UNA MONOPOSTO DALLE CARATTERISTICHE INNOVATIVE “MP4-26: cosa ne pensi?” La parola agli utenti di MondoMcLaren Avete visto le pance? Spaziale! Ss79 Presentazione fuori da ogni schema, molto sobria. Auto meravigliosa! Andrale Che pance da paura IceMan Macchina bellissima e molto particolare, pance stratosferiche. Davrin Una presentazione magnifica, originale, innovativa… i piloti, la macchina, la gente comune Riccardo Ogni anno stupiamo il mondo Frenkoz Si ricorda che il sondaggio è aperto ed è quindi ancora possibile esprimere la propria preferenza. Effettua il login al forum! www.youtube.it/MondoMcLaren www.twitter.com/MondoMcLaren Pagina 2 Comunicazione McLaren: la rivoluzione silenziosa di Mika85 www.mondomclaren.it - il forum italiano dei tifosi McLaren D a sempre la tradizione della F1 vuole la McLaren come una delle compagini più chiuse e asettiche rispetto al mondo esterno. Da alcuni punti di vista bisogna ammettere che la nostra scuderia sotto la guida di Ron Dennis ha sempre dato un’immagine di sé all’esterno se non glaciale, quantomeno molto “seria”. Dopotutto da Ron non ci si poteva aspettare più di un ghigno, essendo fisicamente impossibile che le sue labbra si contraessero in qualcosa di più simile ad un sorriso. Ciononostante noi tifosi abbiamo sempre saputo come pulsasse forte il cuore della nostra squadra, come l’umanità facesse parte del nostro Dna tanto quanto la quasi robotica perfezione nel lavoro. La storia intera di Mika Hakkinen ne è una dimostrazione, ma gli esempi potrebbero esser tanti, a cominciare da Jo Ramirez e Ayrton Senna. Subito dopo l’epilogo di quel pasticciaccio brutto che ha nome Spy Story, fu lo stesso Dennis, qualcuno di noi lo ricorderà, ad invocare una rivoluzione nel modo di comunicare all’esterno. Occorreva studiare un nuovo modo di presentarsi ai tifosi ed agli appassionati in genere. Occorreva intraprendere una via di rinnovamento nella presentazione dell’immagine dell’azienda e dunque della squadra. Occorreva, in altri termini, dare corso ad una sorta di “operazione simpatia”, che riqualificasse i rapporti con i terzi. Ebbene, l’inizio di tale operazione ha grosso modo coinciso con la promozione di Martin Whitmarsh, ed ha investito davvero ogni settore delle public relations della McLaren, dando vita ad una rivoluzione lenta ma costante, che ha cambiato sotto i nostri occhi la percezione che abbiamo della squadra. Paradigmatico è, da questo punto di vista, il nuovo fatto che siamo stati tra i primi a sbarcare sui social network con una pagina face book attiva ormai da 3 anni ed un profilo twitter affidato alla riuscitissima figura del fifth driver. Questo per non parlare del nuovo sito internet: attivo da quasi un anno, è un vero portale di comunicazione e di “inclusione” del tifoso, modellato sullo schema dei citati network. Basti pensare al trivia game lanciato per Natale (io ancora non ho capito che diavolo vogliano dire con quelle foto e quei simboli, cavallucci e via dicendo), o ai quiz che non di rado troviamo in homepage, per non parlare dei filmati esclusivi messi a nostra disposizione, che spesso ci consentono di entrare, almeno virtualmente, all’interno di luoghi prima d’ora assolutamente inaccessibili. Come dimenticare Jenson e Lewis nel megamagazzino delle Mp4 mentre come bambini eccitati scartano la Mp4/4 che fu di Senna, o le interviste nella sezione Heritage. Questo modus operandi non ha riguardato soltanto il settore F1, ma l’azienda nel suo complesso. E’ notizia di questi giorni che sarà possibile seguire lo sviluppo della versione Gt3 della Mp4/12-C tramite un apposito minisito, esattamente come avvenuto per la versione stradale. Anche il modo di porsi dei dirigenti nei confronti dei media si è evoluto. Indimenticabili i simpatici filmati di Martin e Jenson che scherzano allegramente “nell’ufficio del capo”, o lo stesso Withmarsh che presenta una F1 dotata di fari rally per il primo gran premio di Singapore. Alle volte però si esagera, come quando si assecondano le voglie del molesto Giovannelli. Da un certo punto di vista si tratta di un processo ineluttabile, figlio dei sistemi del nostro tempo e della globalizzazione. Un processo che apporta a noi per primi innegabili benefici, vista la possi- bilità che ci è data di seguire le corse e ciò che vi ruota attorno con “un piede dentro il box”. Eppure … eppure che nostalgia di quando eravamo la terribile, scontrosa, inquietante e segreta scuderia di Woking. Pagina 3 MP4-25 I perché della sconfitta tecnica di Frenkoz A www.mondomclaren.it - il forum italiano dei tifosi McLaren himè ragazzi, ho iniziato a scrivere questo articolo la sera del Gp del Brasile, occasione in cui la Red Bull conquista il titolo costruttori. Ahinoi ci siamo ritrovati a sentire i laconici “no grip” i Lewis e di Jenson in Brasile e in Korea,anche se la 25 è stata pensionata con un onorevole doppio podio e una pole mancata per 31 millesimi ad Abu Dhabi. Eppure la Mp4-25 nasce nel segno dei migliori auspici, con la coppia Hamilton Button il 29 gennaio 2010 alla sede della Vodafone in UK. I primi test sono abbastanza positivi e stemperano le paure insite in tutti sul fatto che la 25 potesse essere paragonata alla terrificante 24 di inizio 2008. Hamilton è il primo a dire che si trova bene, e il suo compagno, esauriti i problemi di sistemazione nell'abitacolo inizia a segnare buoni tempi. Le sue due caratteristiche sono: passo lungo (il più lungo del mondiale) e la novità tecnica studiata per metà del 2009, l'F-duct. Nel primo terzo di campionato la McLaren si porta con 4 vittorie quasi facilmente al comando della classifica piloti e costruttori. Questo è dovuto principalmente a tracciati veloci e con lunghi rettilinei che ben si adattano alla 25 , alle condizioni bagnate che ormai quasi storicamente si adattano alla McLaren, agli errori della coppia Red Bull e a una Ferrari che fino a Monaco resta ferma nel suo sviluppo. La McLaren approfitta del fatto che mentre gli avversari sono impegnati nella ricerca sull' F-duct, si può concentrare sullo sviluppo di altre aree. La MP4-25 inizia quindi a manifestare una predilezione per i tracciati veloci grazie a F-duct e passo lungo. Questa filosofia progettuale inizierà ad essere inadeguata in circuiti come Barcellona e Monaco dove in entrambe i casi non si va oltre al 5° posto. Inoltre le Ferrari e le Red Bull iniziano a concentrarsi sul F-duct con buoni risultati quasi da subito. Il secondo terzo di campionato coincide di fatto con la campagna europea che vede l'alternarsi di circuiti lenti-cittadini (Valencia, Budapest) a veloci (Germania,Belgio, Italia): è il punto cruciale della stagione. Infatti, forte del primato in campionato, Whitmarsh dice che il ritmo di sviluppo McLaren per vincere dovrà essere quello di recuperare 1 secondo ogni 4 gare, da una Red Bull che inizia a sbagliare di meno e che in qualifica è imprendibile. Oltre l'F-duct è il diffusore soffiato (EBD) quella che risulta la vera novità che tutti cercano di copiare: in casa Ferrari l'EBD è già presente a Valencia, mentre per la McLaren, proprio per voler accorciare al più presto il gap tecnico dalle Red Bull, si anticipa questo aggiornamento a Silverstone (annunciato una prima volta solo in Germania): il risultato inglese, sotto il profilo delle prestazioni è disastroso: Paffett deve lavorare due notti e un giorno intero per ripristinare gli assetti senza la configurazione con gli scarichi soffiati e la McLaren viene superata dalla Ferrari. Whitmarsh esce allo scoperto e dichiara che se gli scarichi soffiati funzioneranno avremo buone possibilità di vincere il campionato. La situazione dell'Inghilterra fino in Ungheria vede le prove libere costantemente bagnate e la MP4-25, in piena fase di sviluppo, in quelle condizioni non riesce a dare il giusto feedback a Woking, mentre la Ferrari risolti gli iniziali problemi ritorna alla vittoria, seppur con polemiche. In Ungheria il ritmo indiavolato e l'ormai cronica difficoltà in piste tortuose fanno sprofondare la McLaren: l'estate si apre con una McLaren in piena crisi tecnica, oltre che di risultati. Le ultime due gare europee (Spa e Italia) sono gli ultimi circuiti favorevoli alla 25: una vittoria e un secondo posto. A Spa si riconferma la forza della vettura in condizioni bagnate, mascherando ancora una volta i veri rapporti di prestazioni. A Monza si opta per l'unica volta in questa stagione una split strategy: Hamilton scarichissimo senza F-duct, Button con molta ala e con l'f-duct. La scelta si rivelerà sbagliata per Hamilton già dalle qualifiche. A Singapore la McLaren porta l’atteso bigupgrade: ennesime modifiche al fondo, nuovo alettone anteriore e nuovo body work, il tutto senza grandi risultati, gli sforzi vengono vanificati da ritiri in gara o come nel caso del Giappone da errori durante il venerdì che hanno compromesso l'agognato lavoro di feedback. Addirittura nella (bagnata) trasferta nipponica un addetto McLaren è stato chiamato dall’altro capo del mondo a portare le nuove componenti a Lewis senza ancora una volta risultati tangibili in gara. In Korea e in Brasile ancora una volta gare sottotono e neanche l'introduzione di una nuova F-duct hanno ridotto un gap ormai incolmabile, e la Red Bull può festeggiare legittimamente (ali flessibili a parte) il titolo costruttori. Ad Abu Dhabi si scopre che i problemi della McLaren da Suzuka erano dovuti a un alettone posteriore che non erano ancora in grado si sfruttare al 100% e dopo alcune prove comparative tra vecchio e nuovo F-duct si opta per la configurazione a basso carico che permette alla McLaren, in un circuito ora favorevo- Pagina 4 MP4-25 Sassolini nelle scarpe... di Frenkoz di riccardo (Continua da pagina 3) novembre si è concluso il mondiale più combattuto degli ultimi anni. Interessante per i capovolgimenti di classifica, ma non il più intenso; l’attenzione è stata catalizzata, più che altro, dalle vicende RedBull, cioè come cercare di perdere due mondiali avendo la vettura migliore. E si che i suoi piloti ci hanno messo del loro, ma non ci sono riusciti. Mi ricorda molto la stagione ’97. Quello che ha contraddistinto maggiormente la stagione trovo siano stati i commenti di tifosi, media e sedicenti opinionisti del web: è vero che solo gli stupidi non cambiano idea ma quest’anno c’è stata una crescita esagerata di saggi. Prima ancora della discesa in pista delle vetture molti avevano già decretato il vincitore I perché della sconfitta tecnica www.mondomclaren.it - il forum italiano dei tifosi McLaren le, la conquista del secondo posto costruttori. Nonostante Lewis, come Alonso, abbia più volte dichiarato di avere tra le mani la macchina migliore che abbia mai avuto, la Mp4-25 non è riuscita a integrare le caratteristiche richieste dai rettilinei con quelle richieste dalle curve, specialmente lente. La precedente, la 24, anche nella sua versione B, continuava a manifestare problemi nei curvoni veloci, dato che la 25 è riuscita a risolvere senza però adattarsi in alcun modo alle curve lente (vedi Monaco, Ungheria e terzo settore in Korea): il problema è accentuato dal passo lungo. Al contrario la Red Bull ha saputo a sufficienza integrare la tecnologia dell'F-Duct dimostrandosi nella parte finale del campionato competitiva su tutti i tracciati (a me ha fatto ridere quando ho sentito “il tracciato dovrebbe favorire la Red Bull”: tutti i tracciati favorivano la Red Bull). La F10 nata come macchina neutra e molto semplice rispetto agli altri due contendenti, ha saputo “copiare” subito F-duct e EBD con risultati efficaci fin da subito al contrario della RB6 e della Mp425, facendone una macchina molto competitiva anche in qualifica. Escludendo Abu Dhabi, l'ultimo dato non risolto sulla 25 è la prestazione in qualifica, imbarazzante come le altre macchine rispetto ai tempi della RB6, e frustrante vedendo la McLaren migliorare sempre in gara: neppure l'introduzione della mappatura sul Mercedes sullo stile di quanto fatto al Renault ha prodotto alcun risultato. Infine in Brasile e in Korea e laconici “no grip” del nostro duo e la perdita del vantaggio che avevamo in condizioni bagnate hanno definitamente affossato o quasi ogni speranza di stare davanti a tutti. In definitiva la 25 ha raccolto con 5 vittorie e 16 podi totali molto più di quello che ha seminato e ciò è stato grazie alla bravura immensa dei nostri piloti e a sbagli altrui, che hanno nascosto il giudizio complessivo sulla vettura: la McLaren MP4-25 si è dimostrata forte solo sui circuiti a lei peculiari risultando mediocre A nei rimanenti. Il secondo posto nei costruttori è quindi pienamente meritato: non dimentichiamoci infatti che la Red Bull è da un anno e mezzo la vettura più veloce del lotto. Il bilancio di due anni di progetti è essenzialmente positivo: dal disastro di inizio 2009, alla riscossa con la versione 24-B, fino all'evoluzione nella 25 con i serbatoi più capienti fanno pensare a un risultato tutto sommato positivo. La scelta di non interrompere lo sviluppo a metà 2009 si è dimostrata vincente per noi: basta fare il confronto con la F10 di inizio anno. Però i rivali sono aumentati e nel corso dell'anno si sono molto rafforzati. La debacle tecnica della seconda metà del campionato (dall'Inghilterra in poi) è dovuta essenzialmente alla non integrazione dell'EBD in misura del 40% o più in generale alla incapacità di generare downforce alle basse velocità, mentre un altro 40% è dovuto secondo me a tutti i km di prove libere buttati via con il vento, sia per errori dei piloti che per condizioni avverse. Il restante 20% è strutturale alla macchina e consiste nella rigidità meccanica a livello di sospensioni che in situazioni di bump come a Silverstone e Korea, hanno peggiorato le scarse possibilità di dare carico al posteriore, e che al contrario in una pista con asfalto liscio e con rettilinei chi ha permesso di ben figurare nell’ultima gara.Se poi invece vogliamo parlare dei risultati, ritiri, occasioni perse... questo sarà sicuramente oggetto di molte discussioni nel forum! e sentenziato sulle varie vetture, decretando il miglior progetto, pronosticando i flop ed i motivi. Mercedes fortissima quest’anno e pretendente al titolo, o magari il prossimo anno; la RedBull rotta ad ogni gara; la rossa vincitrice del mondiale grazie ad un progetto eccezionale; la McLaren mediocre ed avviata al viale del tramonto, avrebbe navigato a centro classifica dietro ad una Renault in disarmo. Questo succede tutti gli anni, ma la differenza quest’anno è nelle motivazioni: non c’erano! Molte di queste opinioni erano frutto di simpatie od antipatie e qualcuno ci ha azzeccato, altri puramente per fortuna; dicendone tante qualcosa si prende, come certi giornali sportivi. Infatti i valori di inizio anno sono stati sovvertiti, a un terzo di stagione, dalle modifiche radicali di molte scuderie, che per alcune sono state un passo avanti, per altre sono state un mezzo passo. Due progetti sono prevalsi su tutti: il fondo con gli scarichi soffianti RedBull e la tanto discussa pinna McLaren. Gli altri progetti non hanno avuto seguito. Idem il valore dei piloti: anche qui gli opinionisti hanno dato le loro valutazioni, ricavate da fonti di informazione affidabilissime, quegli stessi media che hanno dato voce a gente come Briatore e accoliti vari, gli stessi che hanno definito Button un paracarro che sarebbe stato distrutto da Hamilton l’arrogante o che vedevano nel rientro del tedesco una minaccia per i giovani e uno da cui prendere lezioni, oppure il Massa redivivo con le stesse opportunità salvo crocefiggerlo e poi rivalutarlo, prima di chiederne l’allontanamento; era un campione prima , è un asino adesso. Ho notato anche che i circuiti sono cambiati considerevolmente dall’anno scorso, non nel disegno o nell’asfalto: improvvisamente sono diventati anomali, da ridisegnare od adeguare, ma gli stessi che in anni passati erano perfetti. Non ho sentito però la solita litania contro l’asfaltatura delle vie di fuga, quelle usate senza risparmio dal grande spagnolo. Strano! Lo sport preferito sembra essere ...il salto del carro. Quest’anno una grande facilità nel praticarlo. Salite e discese peggio che sulle montagne russe di Abu Dhabi. Spero che il prossimo anno si vedano meno opinionisti e più appassionati che abbiano voglia di commentare questo sport , senza sentenziare. Questo non vuol dire non avere opinioni, anzi, ma concedersi e concedere un dialogo costruttivo ed aperto. Pur non aspettandomi alcun cambiamento, io continuerò a opinare per amore della F1. Pagina 5 Der Regenmeister terza parte di Elio11 www.mondomclaren.it - il forum italiano dei tifosi McLaren N ello stesso anno conosce la prima delle donne che lo avrebbero affiancato per il resto della vita. O meglio, ciò non riuscirà a costei, Charlotte Liemann, figlia di un noto ristoratore di Berlino, una giovane vita stroncata da una slavina durante una escursione con gli sci nell’inverno del 1934 , alcuni anni dopo la celebrazione del loro matrimonio. Si erano conosciuti proprio quando “Rudi” lavorava ancora in una showroom della Mercedes , approntata sulla parte opposta della strada che la separava dal prestigioso albergo “Europaischer Hotel”. Era una ragazza vivace che manifestava una grande gioia di vivere, dovuta se non altro alla sua età, il che, unitamente alla sua innocenza giovanile, la rendeva affascinante ai suoi occhi, sebbene fosse addirittura già sposata. Ciò rendeva tutto più difficile, agli occhi della gente prima di tutto. Gli confidava che la sua unione matrimoniale non era delle più felici, e che aveva intenzione di separarsi dal marito. Il risultato fu che, dopo appena cinque mesi da quando si erano conosciuti, il precoce divorzio arrivò per davvero e potè sbocciare definitivamente l’amore fra i due. Caracciola però non era propenso al matrimonio, o meglio, non poteva certo dire di poter assicurare quella solidità economica che spesso si richiede alle unioni di questo tipo e d’altronde guadagnava appena cento marchi al mese. Promise a Charly il di convolare a nozze solo dopo aver risolto i suoi problemi finanziari, per il bene di entrambi - le confidò più volte. L’opportunità si presentò quando venne annunciato che si sarebbe tenuto all’Avus il primo “Gran Premio di Germania”. Ben diciassettemila marchi sarebbero spettati al vincitore dell’evento. A questo punto, Rudolf si sentiva sicuro che un posto sarebbe spettato a lui quasi di diritto nello squadrone che la Mercedes stava approntando per l’evento nazionale, se non altro per il cumulo delle vittorie ottenute sintomo del conseguente lustro, che cosi’ facendo, aveva arrecato alla casa tedesca, non certo per una qualche presunzione caratteriale. Rimase invece di stucco quando apprese che per lui, invece, l’iscrizione non era stata inoltrata, indi non ci fu un posto spettantegli nella griglia dei partenti a Berlino. Non che la Mercedes lo avesse escluso ma era successo quanto segue. La casa tedesca aveva preso la decisione di non prendere parte all’evento e di correre in Spagna, timorosa sia di un confronto con altre case teutoniche, spaventata dalle prospettive che si sarebbero aperte ipotizzando lo scenario di una eventuale perdita della sfida diretta con queste: si sarebbe assistiti sicuramente ad una flessione in negativo, a delle ripercussioni sulle vendite. Di fatti si optò per la gara di San Sebastian in terra iberica proprio per tentare di espandere il mercato, per una semplice e chiara logica di business. Caracciola non ci stette ed ottenne, a rischio della propria immagine, di partecipare. Lo fece assieme ad un pilota non professionista che aveva guadagnato nei recenti anni grande nomea, Adolf Rosenberger. Ad entrambi vennero affidate vetture non ufficiali, per cercare di giustificare con la presunta non eccelsa qualità del materiale, una eventuale sconfitta, montanti un motore sei cilindri e due litri di capacità. Entrambi sarebbero stati piloti privati, ambedue avrebbero scritto la storia di quell’edizione nel bene e nel male. Era l’undici Luglio del millenovecentoventisei. Le iniziali Avus, acronimo di “Automobil Verkehrs und Ubungs Stasse”, un nome che può essere tradotto più o meno con tale locuzione - “strada costruita per il traffico automobilistico ed allo stesso tempo per testare vetture”. L’idea fu proprio quella di costruire un circuito per testare vetture in piena Berlino in una locazione aperta liberamente al traffico. Il primo progetto risale addirittura al 1907, con le prime attività iniziate nel 1913 ed interrotte dalla Grande Guerra. I lavori rimasero incompleti fino al 1921 quando si decise di assicurare i necessari fondi monetari per il completamento del tracciato. All’inizio si trattava di due strade parallele dalla carreggiata larga otto metri, separate da un prato largo anch’esso la stessa misura. Correvano lungo il parco alberato della Grunewald da Charlottenburg alla stazione ferroviaria di Nikolaisee. A nord-est esse erano collegate da un anello largo, a sud-ovest da un tornante ampio. Le linee delle strade non erano perfettamente diritte, ma c’era, e questa peculiarità fu conservata negli anni, una lieve piegatura verso sud tra il secondo ed il quarto chilometro in prossimità dello scalo di Grunevald. A nord c’era al diciassettesimo chilometro una strada secondaria, a destra, che immetteva le vetture nell’anello nord. La Nordschleife stessa era lunga duecentocinquantaquattro metri e larga nove, e leggermente inclinata di quasi cinque gradi (4,93 per la precisione), la Sudschleife era lunga centosessantasei metri e larga venti con un banking di quasi sei gradi (5,71). La lunghezza dell’intero tracciato era approssimativamente, secondo le misurazioni ufficiali, circa diciannove chilometri e mezzo (19.573,05 metri). Quella del 1926 come abbiamo inteso dire in precedenza , fu il primo gran premio di Germania, ma non il primo tenutosi nel circuito dell’Avus. Il primo evento ufficiale si ebbe nel 1921 e fino a quando venne utilizzato (a parte nel 1935 quando la linea di arrivo coincideva con quella di partenza) la linea di partenza era posta vicino l’anello nord, quello del traguardo verso sud. La capienza e la quantità di persone che era capace di ospitare era poi enorme: c’erano tre tribune, due nella parte nord, una a sud, un complesso di edifici opposti alla linea di arrivo con altre aree approntate per assistere disseminate lungo il tracciato, per cui ben quattrocentomila potenziali spettatori potevano godere dello spettacolo in pista. Ma proprio nel 1926 l’organizzazione fu messa alle strette.. Pagina 6 Ultime discussioni nel forum: Sezione Team & Piloti: I TOPIC DI PRESENTAZIONE DI TUTTE LE MONOPOSTO DEL MONDIALE 2011 Sezione Tecnica: Pirelli, il 2011 è un anno di apprendimento Turbo e effetto suolo dal 2013 Simulatore Ferrari e tanto altro... Sezione Formula1 del passato: Emerson Fittipaldi Ron Dennis: l’uomo, il mito, il fondatore La F1 degli anni ‘90 John Watson e tanto altro... Ed inoltre, non perdere l’appuntamento con: La Formula Quiz; I Sondaggi di MondoMcLaren Direttore: BOSS ([email protected]) Redattori: Elio11 Frenkoz Mika85 riccardo MondoMcLaren Magazine è una newsletter nel formato di un magazine diffusa dal forum MondoMcLaren www.mondomclaren.it Delle opinioni espresse negli articoli firmati sono responsabili i singoli autori, dei quali si intende rispettare la piena libertà di giudizio Il Magazine può essere stampato per un uso personale e non commerciale: pertanto è vietata la riproduzione e l'utilizzo, anche parziale, dei contenuti dello stesso per fini di lucro e senza espressa autorizzazione. Per informazioni: [email protected]
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