065 - Marzo 2010 (original)
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065 - Marzo 2010 (original)
Il Mondiale 2010: Lewis Hamilton e Jenson Button pronti alla sfida Mondiale. Le loro impressioni dopo i test invernali ~ Lewis cerca un nuovo manager che segua la sua carriera: Mika Hakkinen e Martin Brundle i possibili candidati. Ron Dennis entra nell’elite del Motorsport Hall of Fame ~ Il team Mercedes McLaren ufficializza una nuova partnership con Processia Solutions. Terminata l’indagine FOTA/Fan Formula 1 ~ La Formula 1 in HD? Secondo Ecclestone serve più interesse ~ La Michelin potrebbe tornare in F1 dal 2011 come fornitore unico di pneumatici ~ Jean Todt pensa al GP in Indonesia, ma non adesso. McLaren 1976, è l’anno di James Hunt: Teddy Mayer, alla ricerca del sostituto di Fittipaldi, aveva da tempo adocchiato un promettente giovanotto inglese, alto, biondo, occhi di ghiaccio e dannatamente veloce al volante: James Hunt... Il Grande Libro delle Statistiche McLaren di Bob Simbel. In questo numero due schede dedicate a Premi, Trofei e Riconoscimenti: Autosport: International Racing Driver Award - National Driver of the Year - British Club Driver of the Year - Rookie of the Year - British Competition Driver of the Year - Gregor Grant Award e Racing Car of the Year. Circuito di Jerez, Spagna 10>13 febbraio. Circuito di Jerez, Spagna 17>20 febbraio. Circuito di Catalunya, Spagna 25>28 febbraio. Tutti i dati e tempi di tutti i piloti e il resoconto ufficiale rilasciato dal team Vodafone McLaren Mercedes. GP Bahrain, circuito di Sakhir. Albo d’Oro, info e orari. Sintesi del week-end Stagione 2009. Bridgestone: una buona base dati per il GP del Bahrain ~ Il papà di Hamilton diventa talent scout ~ La F1 correrà sul nuovo tracciato di Silverstone ~ Hill non è soddisfatto della nuova Silverstone ~ Jenson Button candidato ad un premio Laureus ~ Christian Klien test-driver del team McLaren? ©&® Questo è un prodotto gratuito, creato per i fan, senza alcuno scopo di lucro. Marchi, loghi e immagini appartengono ai rispettivi proprietari. Occasionalmente gli articoli presenti sono presi direttamente dalla rete, le fonti vengono evidenziate con il rispettivo logo al termine degli stessi. Per informazioni, reclami e segnalazioni : [email protected] Lewis Hamilton ha chiuso la giornata finale di test a Barcellona in vetta alla classifica dei migliori tempi. Restano ancora le solite incognite legate ai quantitativi di carburante imbarcato dalle varie monoposto, ma Lewis si dice molto tranquillo e soddisfatto, perché pensa di avere una macchina decisamente migliore rispetto a quella con cui ha iniziato il Mondiale 2009. Intervistato dalla stampa al termine dell’ultima giornata di test sul circuito di Catalunya a Barcellona, Lewis ha dichiarato: “Siamo in una posizione molto più forte rispetto allo scorso anno. Si è avvertito fin da subito, io, Jenson e la squadra abbiamo capito in fretta che tutte le novità portate sulla MP4-25 costituivano un pacchetto ancora da “svezzare” ma con un grande potenziale. Dopo aver guidato la MP4-24 su questa stessa pista lo scorso anno, posso tranquillamente affermare che il salto in avanti è stato di anni luce. Ricordo che quando siamo arrivati in circuito lo scorso anno, non riuscivamo ad avere un buon ritmo gara e avevamo grossi problemi con la messa a p unto. Quest’anno è diverso, ci sono altre squadre con una vettura competitiva e in grado di vincere, quest’anno partiamo anche noi da una posizione molto più forte”. Lewis ha tuttavia ricordato che la vera concorrenza la si potrà vedere solo al primo week-end della stagione, in Bahrain. La gara d’apertura del Mondiale 2010 costituirà la vera prova finale per tutte le squadre: “Nessuno sa realmente e con precisione quello che le squadre hanno fatto e in quale momento delle sessioni di test è stato fatto, ci sono comunque alcuni segnali di vetture che sembrano decisamente veloci, come la Red Bull e la Sauber, così come la Mercedes GP e la Toro Rosso sembrano tutte molto competitive”. Una cosa è certa: pur non sapendo esattamente dove si trovano i suoi rivali, Lewis sa per certo che tutti i ragazzi del team hanno fatto un ottimo lavoro: “La macchina ha funzionato perfettamente durante tutto il periodo di test invernali. Avevamo un programma ben definito per lo sviluppo di questa vettura, il fatto di essere arrivati a spuntare anche l’ultimo punto di questo lungo programma senza incorrere in nessun grave problema, mi rende fiducioso sul fatto di poter arrivare in Bahrain con la consapevolezza che siamo riusciti a fare tutto il lavoro che ci eravamo prefissati. Staremo a vedere cosa succede. Non sappiamo quanto veloci siamo rispetto ai nostri avversari, ma sono certo che riusciremo a sfruttare il 100 per cento del nostro potenziale”. Jenson Button si è detto eccitato per l’inizio della stagione. Il Campione in carica aspetta il Bahrain per il primo appuntamento Mondiale, nel frattempo prova a calcolare il livello di concorrenza espresso dai team rivali e si aspetta una stagione molto speciale: “Quest’anno ho più motivi per essere eccitato, anche per la competitività dimostrata dai quattro top team, senza sottovalutare Sauber e Williams. Il fatto stesso di avere anche il ritorno di Schumi in questo sport, credo sia positivo per lo spettacolo della F1, non vedo l’ora di trovarmi testa a testa con lui. Ci sono altri aspetti che rendono stimolante questa stagione, avere Lewis come compagno di squadra per esempio; pilota eccezionale, un talento puro, e una vera sfida per me, ma anche un ulteriore stimolo. Ci sono stati dei cambiamenti, sia a livello di piloti che di squadre, penso che sia positivo per questa disciplina. Nel 2009 abbiamo avuto un po’ di pubblicità negativa, con azioni che avvenivano per lo più lontano dai circuiti, che hanno dato alla F1 un pessimo feedback. Quest’anno la situazione è diversa, concentrata sulle prestazioni in pista, con piloti Campioni del Mondo su auto che si sono dimostrate competitive, con nuove squadre che si troveranno ad affrontare una stagione di F1 per la prima volta, insomma, di fatto una pubblicità decisamente migliore. Ripeto, non vedo l’ora di partire per il Bahrain, sono molto emozionato e penso che sarà una stagione davvero speciale.” Jenson Button ha parlato anche dell’effetto che il divieto di rifornimento potrà avere sulle strategie di gara, affermando che i top team adotteranno strategie simili, mentre dai nuovi team si aspetta una sperimentazione di strategie che, per quanto audaci, possano portare a risultati importanti: “Guardando ai test appena conclusi, penso che potremo assistere anche a strategie molto insolite nel corso della gara; i team meno competitivi cercheranno magari di fare qualche azzardo in più, come magari sostare dopo un solo giro, sostituire le gomme e sperare di poter arrivare fino in fondo alla gara”. Button ha anche aggiunto che gli aspetti tattici dovranno riflettersi sulla capacità di reazione della squadra: “Non è possibile pianificare tutto in anticipo, quello che possiamo fare è invece vagliare tutti i possibili scenari ed essere pronti ad affrontarli nel migliore dei modi. Prevedo domeniche pomeriggio molto impegnative per gli ingegneri, oltre al loro normale compito dovranno cercare di leggere ed affrontare ogni situazione”. Una delle coppie più celebri della Formula Uno degli ultimi anni potrebbe presto prendere un’altra direzione. In un’intervista rilasciata alla testata Autosport, Lewis ha rivelato di essere alla ricerca di un nuovo manager che sostituirà il padre: “Ho 25 anni, sono un uomo e credo che un cambiamento sia a questo punto inevitabile. In realtà non è una cosa nuova per noi, infatti già da qualche anno ci stiamo guardando intorno per individuare una persona con le giuste caratteristiche, che si potesse occupare di me, ad oggi però, non mi sono mai sentito a mio agio con nessuno, quindi ho continuato la mia carriera in Formula 1 con mio padre al fianco, del resto ho sempre riposto la massima fiducia in lui. Ho da sempre la garanzia che fa le cose giuste per me e soprattutto che le scelte che fa, sono dettate dal cuore. Adesso però sono un uomo, sono più maturo, ma quel che è certo è che non sarei mai riuscito a raggiungere il successo senza il suo fondamentale aiuto. Da sempre sono convinto che abbia fatto un lavoro fantastico. Mi segue come manager da quando avevo 8 anni, anche per questo non è stato semplice avere un rapporto tra padre e figlio, adesso però voglio un manager che si occupi della mia carriera, mio padre ora si concentrerà sulla sua nuova attività di supporto ai giovani piloti talentuosi, occupandosi di loro e supportando la loro carriera, io con lui preferirei andare in un pub per bere una birra, per una serata al bowling o più semplicemente per passare insieme le nostre vacanze. Voglio chiedergli come vanno i suoi affari e voglio parlargli del mio lavoro, ma come un figlio. Naturalmente sarà in prima linea nella ricerca di una figura manageriale che curerà la mia carriera, in ogni caso al momento non c’è alcuna fretta, ho un contratto con il team McLaren per altri tre anni, questa squadra per me rappresenta un po’ la mia famiglia, questa situazione mi permetterà di avere tempo e modo di scegliere la soluzione che riterrò più adeguata alle mie esigenze”. Hakkinen e Brundle in lizza per gestire la carriera di Hamilton Il quarantunenne ex-pilota finlandese, si è ritirato dalla F1 nel 2001 dopo aver conquistato due Titoli Mondiali, nel 1998 e 1999, con il team McLaren. Attualmente Mika è impegnato con l’azienda di management dello sport Aces Group, proprietà del suo ex manager Didier Coton. Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, Hakkinen e Hamilton sono amici. “Tutto dipende da Lewis e dal team,” ha affermato Coton alla stampa. Ci sarebbe però un'altra possibilità di scelta per Lewis. Infatti un altro possibile manager potrebbe essere Martin Brundle, che in precedenza ha seguito la carriera dello scozzese David Coulthard. Il Daily Mail ha inoltre affermato che l’ex pilota della McLaren, (ora commentatore della BBC) è stato “alquanto evasivo” in merito alla questione, ma viene comunque considerato un possibile candidato. Lewis Hamilton e Mika Hakkinen posano insieme per una fotografia. Il Presidente del gruppo McLaren onorato con il prestigioso “Motorsport Hall of Fame” Ron entra così a far parte di un club molto esclusivo, che annovera grandi personaggi, figure forti ed influenti nel modo dello sport. La cerimonia ha avuto luogo nella leggendaria Roundhouse di Camden, un ex struttura vittoriana dove attualmente vengono organizzati grandi concerti ed eventi. Per il lancio dell’evento, Ron ha condiviso le luci della ribalta con illustri colleghi, tra i quali la leggenda sportiva Jacky Ickx e il Campione del Mondo 1978 di Formula 1 Mario Andretti. A questo scintillante evento hanno inoltre partecipato anche Sir Stirling Moss e il tre volte Campione del Mondo Sir Jackie Stewart, nonché altri famosi personaggi del mondo della tv e della moda. Ron ha ricevuto il premio da Antoine Pin, Managing Director di TAG Heuer e dal batterista dei Pink Floyd Nick Mason, un grande appassionato degli sport motoristici. Chiamato sul palco, Ron Dennis ha detto: “La gente spesso mi chiede di elencare gli highlights della mia lunga carriera nelle corse automobilistiche. Beh, forse per coincidenza, ho iniziato in F1 nel 1966, lavorando come meccanico per la Cooper, lo stesso anno in cui la McLaren ha partecipato per la prima volta ad un Gran Premio. Da allora, più di 100 team di F1 sono andati e venuti e, delle squadre presenti nel 1966, solo McLaren e Ferrari sono rimaste. Direi che forse questo rappresenta più di un punto culminante. Il successo che la McLaren ha avuto da quel momento è sempre stato fonte di grande orgoglio per me, ma anche per tutti coloro che hanno collaborato ai successi della McLaren. Abbiamo partecipato a 665 Gran Premi vincendo- ne 164, il che rappresenta il 25%, inoltre siamo saliti sul podio per 352 volte, con una percentuale del 53%. Credo proprio che questi siano i migliori highlights che possa ricordare. Ma, ancora di più, la grande passione che in ogni momento mi ha guidato nei 44 anni passati in Formula 1. Ho sempre cercato di fare tutto il possibile per contribuire a rendere questo sport fantastico. In tale contesto, sono onorato di essere stato inserito nella Hall of Fame Motorsport, insieme ad alcuni dei grandi nomi del nostro sport, sono molto fiducioso che il futuro di questa disciplina potrà essere altrettanto glorioso, nel rispetto del suo passato”. Questo ennesimo riconoscimento segue la consegna del Trofeo Gregor Grant alla carriera, che è stato assegnato a Ron nel corso del prestigioso Autosport Awards, tenutosi a Londra lo scorso dicembre. Il team Vodafone McLaren Mercedes ha annunciato una nuova partnership con Processia Solutions, società canadese che opera nel campo PLM (Product Lifecycle Management), che presterà la propria collaborazione al team McLaren per migliorare i software connessi con la progettazione, la costruzione e l’integrazione delle monoposto. Il ruolo di Processia sarà fondamentale durante la progettazione e la fase di sviluppo: la completa suite di servizi offerti, consente di semplificare e armonizzare tutta una serie di processi di produzione separata, con lo scopo di migliorare la produttività e l’efficienza generale. Per il 2010 il contributo di Processia sarà particolarmente importante. Infatti, così come la Formula 1 cerca nuovi modi per ridurre i propri costi e migliorare l’efficienza, Processia offrirà la capacità di razionalizzare e integrare le progettazioni esistenti, questa ‘produzione’ d’informazioni consentirà al team di operare più rapidamente e armoniosamente, al tempo stesso di risparmiare denaro. Jonathan Neale, Managing Director di McLaren Racing ha aggiunto: “In un team di Formula 1, si è sempre alla ricerca di modi nuovi per aumentare la produttività, ridurre i tempi di produzio- Europa. Siamo felici di poter mostrare le ne e, conseguentemente a questo, ridurre nostre competenze nella gestione del i costi, migliorando al tempo stesso le ciclo di vita di un prodotto all’interno prestazioni in termini di tempo sul giro. della Formula 1, uno degli ambienti più Il nostro rapporto con Processia Solu- difficili e più esigenti. Questo rapporto tions ci consente non solo di gestire le sarà anche utile a dimostrare che il sucnumerose e diverse esigenze di un team cesso in Formula 1 non deve richiedere di Formula 1, ma ci aiuta anche a mi- per forza dei costi più alti, ma che è posgliorare e semplificare molti dei metodi sibile raggiungerlo anche attraverso un utilizzati dalla squadra, questo in defini- metodo di lavoro più efficiente. La notiva fornisce un vantaggio in termini di stra partnership con il team Vodafone competitività.” McLaren Mercedes sarà una vetrina perQuesta nuova partnership, fungerà anche fetta per i nostri prodotti”. da vetrina promozionale per la diffusione di Processia Solutions nel Regno Unito e in Europa. A tal proposito Vincent Freaiser, Vicepresidente di Processia ha dichiarato: “Il nostro impegno con il team Vodafone McLaren Mercedes segna una tappa importante nell’attuazione della Processia Nella foto > il Managing Director di McLaren Racing Jonathan Neale (a Solutions in tutta sinistra) con Vincent Fraser, Vicepresidente di Processia Solutions. Bernie Ecclestone ha rivelato che la speranza di poter vedere la Formula 1 in alta definizione potrebbe richiedere ancora un bel po’ di tempo. Nonostante la Formula 1 rappresenti uno degli sport tecnologicamente più avanzati, è anche uno dei pochi a non trasmettere in alta definizione. I primi tentativi iniziarono nel 1990, con l’adozione di un feed multi-canale satellitare digitale, che ha avuto un buon inizio, considerando anche l’impresa pioneristica, ma il progetto è stato abbandonato un decennio più tardi, lasciando la Formula 1 alla consueta definizione standard a bassa risoluzione. Attualmente, solo in Gran Bretagna, ci sono 12 milioni di apparecchi televisivi in grado di ricevere programmi in HD, questo fa chiaramente capire quanto la Formula 1 sia in ritardo rispetto al ritmo che segue il cambiamento di tecnologia all’interno delle abitazioni. È logico pensare che Ecclestone preferirebbe mostrare loghi e marchi degli sponsor in alta definizione, così come il formato dei DVD realizzati dalla FIA e dedicati alle stagioni della Formula 1, tuttavia, come tutto ciò che riguarda la Formula 1, tutto è legato ai costi e ai ricavi... insomma... al denaro. “Se qualcuno è in grado di offrire delle garanzie, possiamo pensare a questo progetto in tempi brevi, in ogni caso faremo un accordo solo quando tutte le persone coinvolte si mostreranno realmente interessa- te”. Ecclestone si riferisce naturalmente alle emittenti televisive, che dovranno dimostrare di avere un sufficiente riscontro da parte del pubblico, al fine di coprire i costi di produzione delle riprese in HD. “Una delle più grandi emittenti di filmati HD in Gran Bretagna è Sky, fino allo scorso anno anche Sky Italia offriva ai propri abbonati il pacchetto F1 in alta definizione, con la possibilità di assistere anche alle giornate di prova fin dal venerdì, ma quest’anno ha preferito investire le proprie risorse nelle Olimpiadi di Vancouver e i Mondiali di calcio, a scapito proprio della Formula 1. In questo scenario, ovviamente non possiamo portare avanti il discorso dell’alta definizione solo per poche emittenti che non sono in grado di assicurarne l’emissione ogni anno. Tuttavia, rimane comunque qualche speranza all’orizzonte, il tempo ci dirà se perseguire nuovamente questa strada, ma l’interesse generale per questo progetto deve crescere fino a garantire un ritorno solido per gli investitori”. In Italia, la stagione 2010 potrà essere seguita attraverso i canali di Rai Sport. Proprio in questi giorni la RAI stà effettuando un sondaggio per decidere o meno se trasmettere anche le risprese delle tre sessioni di prove libere, mentre le qualifiche saranno sempre su Rai Due e, come consuetudine, la domenica il Gran Premio su Rai Uno. Il 15 febbraio è terminato il sondaggio voluto dalla FOTA e dedicato alle più disparate richieste dei tifosi di Formula 1. Questo sondaggio è stato gestito, oltre che dalla FOTA, anche dalla rivista F1 Racing e LG Electronics. L’indagine dava la possibilità ai fan di dire la loro su temi quali l’importanza della tecnologia in F1, le più recenti normative e le regole adottate, gli orari di inizio dei GP, il livello di azione e spettacolo durante le gare e le possibilità ecologiche adottabili da questo sport. Tutti coloro che hanno partecipato, avranno inoltre la possibilità di partecipare all’estrazione di buoni da spendere in prodotti LG per un valore di 1000$. Il Presidente della FOTA Martin Whitmarsh, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’indagine e si è detto ansioso di vedere i risultati finali: “Desidero ringraziare tutti i fans e le persone che hanno compilato il questionario e attendo con impazienza la pubblicazione completa di questi risultati. Mi auguro che anche grazie a questa collaborazione, i vari gruppi di lavoro della FOTA, possano sfruttare nuove opportunità per ottimizzare l’esperienza dei tifosi in F1”. Un rappresentante della Michelin ha rivelato che il produttore francese di pneumatici è in trattativa con la FIA per un possibile ritorno in Formula 1 dal prossimo anno, sostenendo inoltre che l'accordo sarà possibile solo con la garanzia per Michelin di essere l'unico fornitore di pneumatici, oltre ad essere soddisfatte alcune altre condizioni. Come è noto, la Bridgestone ha annunciato da tempo che non rinnoverà il contratto con la FIA per il 2011, da qui la necessità per la Federazione di rivolgersi a qualche altro produttore. Subito dopo l’annuncio ufficiale della Bridgestone, si era parlato di un possibile interesse della Goodyear, gommista storico della Formula 1, ma a quanto pare le trattative tra la Federazione e il gommista statunitense non sarebbero nemmeno iniziate. La Michelin, che in F1 ha corso testa a testa con la rivale giapponese nel corso delle stagioni 2001-2006, lasciò la competizione quattro anni fa, dopo che la FIA rivelò i piani per avere un unico fornitore di pneumatici a partire dalla stagione 2008. Tuttavia, l’ipotesi di questo ritorno dell’azienda francese come fornitore unico di pneumatici, al momento è stata discussa solo a livello informale con la FIA, senza nessuna proposta o contratto firmato. Dal canto suo, Michelin ha fatto sapere che: “Potremmo sicuramente considerare il ritorno in F1, ma ci sono alcune condizioni molto chiare. Il ritorno della Michelin renderebbe necessaria prima di tutto una modifica dei regolamenti relativi agli pneumatici a partire dalla prossi- Michelin entrò per la prima volta nel Circus nelle stagioni tra il 1977 e il 1984. In Formula 1 ha vinto entrambi i Titoli Mondiali, in ciascuna delle ultime due stagioni con la Renault, nel 2005 e 2006, ponendo termine al dominio Ferrari-Bridgestone della prima metà del decennio. Il rapporto con la FIA si è molto deteriorato, soprattutto dopo il disastroso Gran Premio degli Stati Uniti del 2005, quando le coperture portate ad Indianapolis non furono in grado di fornire sufficiente sicurezza per affrontare il Gran Premio sul circuito statunitense. Questo problema portò alla decisione di non far disputare il Gran Premio a tutte le vetture con pneumatici Michelin. Per l’occasione presero il via solo le 6 Gran Premio degli Sati Uniti 2005 - Tra lo stupo- vetture gommate Bridgestone e questo causò re e l’indignazione del pubblico, prendono il via l’ira del pubblico presente sulle tribune, oltre solo le 6 monoposto gommate Bridgestone a quella degli sponsor e di tutti coloro che ma stagione, in modo che si possano mostra- avevano investito in questo appuntamento. re le prestazioni raggiunte in termini di ri- Dopo l’edizione del 2006, la F1 non ha più sparmio di carburante e soprattutto di ridu- corso negli Stati Uniti. zione delle emissioni di CO2”. Jean Todt ha indicato l’Indonesia come una delle possibili candidate ad ospitare gare motoristiche a livello mondiale. Anche se il francese ammette che la F1 sarebbe di gran lunga la più indicata, si sta pensando alla World Touring Cars (WTCC) per il prossimo futuro. Con la partecipazione sempre più crescente dell’Asia nella F1, dopo l’aggiunta di un GP in Corea del Sud per la fine di ottobre, Todt ha indicato l’Indonesia come una possibile candidata ad ospitare un GP nel futuro. Intervistato dal The Jakarta Post ha dichiarato: “L’Indonesia è un paese dalle grandi potenzialità, sembra sorprendente non avere alcun evento motoristico internazionale in Indonesia. Spero che le persone influenti del paese, a partire dal Presidente, decideranno di ospitare gare di alto livello. Naturalmente la F1 è il vertice dello sport motoristico ed è incoraggiante vedere quale sia stata l’evoluzione di questo sport in Asia; abbiamo un GP in Malesia, a Singapore, in Corea del Sud e anche in Cina e Giappone”. Todt ha ammesso, tuttavia, che la F1 per il momento resterà fuori da questo mercato: “Non ora, la WTCC è la possibilità più probabile. Dipende da dove si comincerà, si tratta di fare un passo alla vola se si vuole portare da queste parti una gara di F1. È necessario un circuito standard e al momento non esiste”. Il 1975 in casa McLaren si chiude con l’addio di Emerson Fittipaldi che ha deciso di intraprendere una nuova avventura con la squadra brasiliana Copersucar, nata con l’appoggio dell’omonima azienda zuccheriera. Teddy Mayer, alla ricerca del sostituto del brasiliano, aveva da tempo adocchiato un promettente giovanotto inglese, alto, biondo, occhi di ghiaccio, “tombeur des femmes”, ma dannatamente veloce al volante. Che, tra tutte quelle elencate, era l’unica qualità che interessava all’avvocato americano manager della McLaren. Hunt aveva dimostrato di saper correre alla pari dei campioni già nel 1974, quando anche Fittipaldi aveva dovuto su- dare le proverbiali sette camicie per tenere dietro la March dello scatenato inglese. Quelle imprese non erano passate inosservate, tanto che Lord Alexander Hesketh gli aveva affidato, per il ’75, la sua bianca monoposto progettata da Harvey Postletwhite, con la quale Hunt vinse (unica vittoria di una Hesketh-Ford) il Gran Premio d’Olanda. Ora il “watusso” James (1,90 m di statura) con la sua aria scanzonata, varcava il cancello d’ingresso della Team McLaren per prendere le misure di quella monoposto bianco-rossa che rappresentava per lui un importante punto d’arrivo, anche perché era proprio la M23 con la quale aveva visto trionfare Fittipaldi. sile e sono emigrati rispettivamente alla Parnelli e alla March. Il loro posto viene preso per ora da Bob Evans e da uno svedese che farà parlare di sé: Gunnar Nilsson. Gran Premio del Brasile 1976 - James Hunt, al debutto con il team McLaren, conquista la Pole position, girando sul circuito di Interlagos due centesimi più veloce del Campione del Mondo Niki Lauda. BRASILE (Sao Paulo) Non c’è molto tempo per provare perché il Mondiale inizia in Brasile il 25 gennaio 1976. Ed è un avvio alla grande per Hunt, che conquista la Pole position davanti al Campione del Mondo 1975, il ferrarista Niki Lauda. Dietro a loro c’è Clay Regazzoni, con l’altra Ferrari, mentre Jochen Mass, con la seconda M23, è dietro a Clay. Con un partenza-lampo lo svizzero si porta in testa, ma deve rallentare per l’afflosciarsi di un pneumatico. Terminerà settimo. Lauda ha via libera e vince....alla Lauda davanti a Patrick Depailler (Tyrrell) e Tom Pryce (Shadow). Perché “alla Lauda”? Perché l’austriaco ha alle spalle la Shadow di Jean-Pierre Jarier che lo sta attaccando. Ad un certo punto Lauda sceglie una traiettoria insolita nell’affrontare una curva. Il francese, convinto che il suo avversario abbia commesso un errore, si butta a capofitto nel varco che gli si è aperto davanti. Ma, invece di compiere il sorpasso, Jarier....slitta sull’olio (che Lauda aveva visto e per questo si era spostato) lasciato poco prima da qualche monoposto e termina fuori pista. Per inciso, è questo un episodio destinato a ripetersi in futuro con al- tri avversari, ma sempre, e non a caso, con epilogo favorevole a Lauda. Con l’abbandono di Jarier, Hunt sale al secondo posto, ma accusa un calo di prestazioni del motore causato da un iniettore difettoso. La macchina va a sette cilindri e James precipita indietro per ritirarsi al 32° giro. Mass chiude sesto. SUDAFRICA (Kyalami) Il calendario prevede ora la trasferta a Kyalami, per il Gran Premio del Sudafrica che si disputa il 6 marzo. Al vertice non ci sono novità perché la pole è di Hunt che sopravanza per un decimo di secondo Lauda, ancora per poco al volante della 312 T del 1975. Questa volta, invece, è Mass (terzo tempo) che la spunta in qualifica su Regazzoni. Da segnalare il quarto tempo della Penske motorizzata Ford di Watson che si qualifica a fianco di Mass. Finirà con un dignitoso quinto posto. Se in qualifica non era cambiato nulla, nulla cambia all’arrivo. Vince Lauda (che marca il giro più veloce) davanti per un soffio ad Hunt. Più staccato è Mass che chiude con un ottimo terzo posto. E le Lotus? Andretti e Peterson non ne hanno più voluto sapere della nuova 77 dopo il fallimentare debutto in Bra- CALIFORNIA (Long Beach) Long Beach è un tracciato cittadino ricavato su strade normalmente aperte al traffico. Si trova in California, alla periferia di quella metropoli gigantesca che è Los Angeles. Vi si corre il Gran Premio di F1 per la prima volta, ma a Regazzoni questo circuito piace (non sa cosa lo aspetterà proprio qui in futuro) e infatti è in Pole, con a fianco la Tyrrell di Depailler che per ora di ruote ne ha ancora quattro. Lauda e Hunt hanno fatto l’abbonamento alla loro posizione in griglia e partono nuovamente affiancati, con James ancora davanti a Niki. Con la differenza che questa volta occupano la seconda fila invece della prima. In fatto di partenze al fulmicotone, si sa, Regazzoni è maestro indiscusso. E anche a Long Beach mostra come si fa a partire a razzo involandosi verso la vittoria. Per la Ferrari è doppietta, perché Lauda lascia giudiziosamente andare il compagno e conclude davanti a Patrick Depailler. L’onore della McLaren è salvato da Mass (quinto), perché un nervoso Hunt abbandona al terzo giro dopo una collisione con Depailler. Il malumore di James non si placa nemmeno ai box. A fine gara attende Patrick e tra i due volano parole grosse. I filmati mostrano che l’incolpevole Depailler ha fatto in realtà solamente la propria traiettoria, ma questo è il lato oscuro di Hunt, un pilota capace di vivere intense emozioni interiori che non sempre sa controllare e tenere a freno. A volte sembra vivere la corsa e tutto l’ambiente della F1 con enorme stress. Sarà capace di soffrirne a tal punto da vomitare in macchina durante un Gran Premio. Dal Gran Premio di Spagna, a seguito dei nuovi regolamenti introdotti dalla Federazione Internazionale, via gli air-scoop sopra il roll-bar, sostituti da prese dinamiche laterali che ciascuno interpreta in maniera diversa. La McLaren le colloca di fianco al roll-bar, la Ferrari ai due lati dell’abitacolo. SPAGNA (Jarama) Dopo essere transitato per tre continenti, il circus approda in Europa. Tocca alla Spagna mostrare le novità che la Federazione Internazionale ha voluto: tra le altre, via gli airscoop sopra il roll-bar, sostituti da prese dinamiche laterali che ciascuno interpreta in maniera diversa. La McLaren le colloca di fianco al rollbar, la Ferrari ai due lati dell’abitacolo. Lauda e Hunt (come al solito) si qualificano in prima fila, con Hunt che (come al solito) precede Lauda e fa la Pole. Ma l’interesse degli spettatori è rivolto a qualcosa mai visto prima: è una strana monoposto con sei ruote, quattro piccole da 10 pollici di diametro davanti (con carreggiata ridotta) e due normali dietro. È la Tyrrell P 034 progettata da Derek Gardner, che in questo modo intende diminuire la sezione maestra della macchina per privilegiare la velocità massima, senza dover ridurre per questo l’incidenza dell’alettone. Scheckter la prova per primo, anche se il debutto in gara avviene nelle mani di Depailler che si qualifica incredibilmente in seconda fila con il terzo tempo, un risultato davvero notevole per una macchina ancora tutta da sviluppare. Jody, intervistato, spiega che gli sembra di guidare un’auto a ruote coperte: poi precisa che è come avere sotto i piedi dei pattini a rotelle. La Spagna è però anche la gara del...trattore. Sì, proprio il mezzo agricolo! Ma cosa c’entra, direte voi che leggete, un trattore con un Gran Premio di Formula Uno? C’entra, eccome! Perché il 19 aprile, Lauda, lavorando con un trattore nella tenuta di casa sua, si ribalta e si ritrova con una costola fratturata. Sull’episodio tutti ricamano di fantasia, complice anche l’atteggiamento ambiguo del pilota austriaco che ha ricordi vaghi dell’incidente. Fatto sta che, pur soffrendo e andando avanti a suon di antidolorifici, Lauda arriva secondo dietro Hunt, precedendo Nilsson che è riuscito a quadrare il cerchio con la sua Lotus. Mass si ritira al 65° giro causa motore. Un momento, però: no, Lauda è primo e James è squalificato. No, no, attenzione....Lauda è secondo e James è nuovamente primo! Tranquilli, non stiamo dando i numeri: è so- lo il....balletto dei ricorsi. Nel pacchetto delle novità tecniche introdotte dalla Federazione, ci sono nuove norme sulla larghezza degli alettoni. E la McLaren, in verifica, supera di due centimetri il limite massimo consentito: dunque viene squalificata. Ma c’è il ricorso al Tribunale d’Appello Internazionale dell’Automobile che la McLaren presenta a Parigi, dove i giudici danno ragione a Teddy Mayer perché quei due centimetri sono stati giudicati ininfluenti. Il valzer del sì e del no, tuttavia ci mette due mesi prima di essere risolto, ma alla fine Hunt si vede restituiti i punti conquistati in pista. Per ora, però, ritorna dalla Spagna staccato di quindici lunghezze da Lauda, con la Ferrari saldamente al comando di entrambe le classifiche. Fino ad ora il biondo inglese ha raccolto meno di quanto abbia meritato. Merito sì dell’affidabilità della 312 di Maranello, che Hunt stesso definisce indistruttibile, ma merito senza dubbio della classe di Lauda e della “collaborazione involontaria” di Regazzoni che arriva sul secondo gradino del podio e sottrae punti agli avversari. L'ardita idea di far correre una macchina a 6 ruote coinvolse alcune delle più grandi aziende a livello mondiale: il colosso americano degli pneumatici Goodyear sviluppò e costruì un nuovo tipo di gomma, più piccola (10 pollici) rispetto alle 13 pollici comuni in Formula 1, e una nuova mescola capace di resistere alle maggiori sollecitazioni in termini di giri a parità di velocità rispetto ad una gomma di diametro tradizionale; il tutto venne finanziato dalla casa petrolifera Elf e dalla First National Bity (CityBank). (Wikipedia) Le quattro ruote anteriori da 10 pollici della Tyrrell P 034, con relative gomme slick, saranno ricercatissime da chi corre con la Mini Cooper, dove calzano perfettamente. BELGIO (Zolder) L’appuntamento di Zolder dove Lauda, partito dalla Pole, domina dall’inizio alla fine, fa segnare un grande passo avanti alla Ferrari che su quel circuito ottiene una doppietta. glese, che va a vincere il Gran Premio di Svezia con Jody Scheckter. Ed è pure doppietta, perché Depailler conclude al secondo posto. Ma com’era andata ai nostri? Hunt, con una gara in difesa, termina quinto. Mass chiude undicesimo a un giro mentre Lauda, complice una 312 T2 che non riesce a far andare in temperatura le gomme, si ricorda che qualcuno lo ha definito il pilota computer e, con una gara accorta, sale sul terzo gradino del podio. Regazzoni termina sesto con le mani piagate a causa delle vibra- MONACO (Montecarlo) Passano altre due settimane e il Campionato, dopo Montecarlo, sembra finito. Nel toboga del Principato la prima fila è tutta rossa: Niki è in Pole, Clay gli è a soli 6/100 mentre Hunt è in settima fila, preceduto in griglia anche da Mass. La corsa In James Hunt c’è la determinazione per il duo McLaren è da nel combattere sempre e comunque, dimenticare: al 24° giro anche quando la logica suggerisce di l’inglese è costretto al ri- desistere perché tutto sembra perduto. tiro per il cedimento del motore che inonda d’olio la pista. Su quell’olio, due giri dopo, slitta Peterson che tallonava Lauda in testa. Anche in questo caso il ferrarista ha intuito perfettamente dove passare. Non altrettanto ha fatto lo svedese. È Jochen Mass, che chiude a un giro, a racimolare per la McLaren due punti di consolazione. Lauda, dall’alto dei suoi 48 punti, osserva gli altri arrancare: Hunt, fermo a 15, condivide la seconda piazza con zioni sul volante dovute al distacco Regazzoni. Mass, a quota 10, è pre- di un piombino di equilibratura da ceduto dal duo Tyrrell Scheckter- una ruota anteriore. Depailler, mentre nella Coppa Costruttori la Ferrari (51 punti) so- SVEZIA (Anderstorp) vrasta la Tyrrell (22) e la McLaren Ad Anderstorp la McLaren ha toccato il fondo. Hunt è superato in clas(21). Neppure il più incallito degli scom- sifica dai piloti Tyrrell e anche il semettitori a questo punto del Cam- condo posto in ottica Costruttori pionato punterebbe un penny sul sembra essere messo in forse biondo spilungone della McLaren. dall’avanzata di dodici ruote messe Che ora deve anche guardarsi su due sole monoposto. Fra l’altro, dall’avanzata della strana, ma effi- questo Gran Premio vede il ritorno cace sei ruote dell’ex boscaiolo in- al vertice della Lotus: Andretti par- te in prima fila (in gara dovrà abbandonare al 45° giro quando era al comando per cedimento del motore) a fianco del pole-man Scheckter, mentre Gunnar Nilsson, suo compagno di scuderia, è in terza fila. Ma ci sono altre novità: Chris Amon, abbandonata la fallimentare monoposto di sua costruzione, occupa una sbalorditiva terza piazza in griglia, con una Ensign con la quale nessun altro aveva in precedenza combinato nulla di così eclatante. Di lui il compianto Jochen Rindt diceva: “ho solo due rivali, Stewart e Amon”. La sua immensa sfortuna, pari solo alla sua altrettanto immensa classe, ha modo di mettersi in evidenza per l’ennesima volta: al 38° giro cede una sospensione della Ensign e il neozelandese, quarto in quel momento, deve abbandonare per la conseguente rovinosa uscita di strada nella quale la macchina è distrutta, ma dalla quale esce fortunatamente (sembra quasi un’ironia parlare di fortuna trattandosi di Amon) quasi del tutto incolume. Se c’è un punto fermo nel carattere di James Hunt, dietro la sua voglia di fare festa e baldoria, dietro i suoi eccessi, dietro la sua contagiosa allegria che lo porta ad interminabili partite di backgammon ai box con i colleghi piloti e con i meccanici, c’è una ferma volontà, un orgoglio ferito, una voglia di non darsi mai per vinto. C’è la determinazione nel combattere sempre e comunque, anche quando la logica suggerisce di desistere perché tutto sembra perduto. A proposito di Campioni: in marzo si è disputata a Brands Hatch la tradizionale Corsa dei Campioni. La vittoria è andata ad Hunt che ha preceduto Alan Jones sulla nuova Surtees, terminata giusto in tempo. Lauda si è dovuto ritirare per noie ai freni, le stesse che hanno afflitto Giancarlo Martini al volante della Ferrari 312 T della scuderia Everest. P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME LAP 1 Jody Scheckter Tyrrell 007 1’20’’420 1 J. Hunt McLaren M23 58’01’’23 40 2 Niki Lauda Ferrari 312T2 1’22’’770 2 A. Jones Surtees TS19 58’19’’65 40 3 Gunnar Nilsson Lotus 77 1’23’’560 3 J. Ickx Hesketh 308C 58’24’’40 40 4 Jacky Ickx Hesketh 308C 1’23’’720 4 Vittorio Brambilla March 761 1h00’26’’ 40 5 James Hunt McLaren M23 1’23’’800 5 C. Amon Ensign N174 + 1 giro 39 6 Alan Jones Surtees YS19 1’23’’810 6 T. Pryce Shadow DN5 + 1 giro 39 7 Bob Evans Lotus 77 1’24’’050 7 P. Néve Brabham BT44 + 1 giro 39 8 John Watson Penske PC3 1’24’’260 8 G. Nilsson Lotus 77 + 2 giri 38 9 Tom Pryce Shadow DN5 1’24’’320 10 Carlos Pace Brabham BT45 1’24’’500 Giro Veloce: James Hunt - McLaren Ford M23 (M23/8) Tempo: 1’23’’780 - Media: 180,50km/h GP FRANCIA: a fine gara James Hunt riceve i complimenti da Jackie Stewart, il quale osserva che solo Hunt e pochi altri piloti hanno “il pelo” per affrontare la “esse” al termine del rettilineo senza togliere il piede dall’acceleratore. FRANCIA (Le Castellet) Si sono finora disputati sette Gran Premi su sedici e il Castellet, in Francia, è il giro di boa del Mondiale. Di nuovo si ricompone in prima fila il duo Hunt-Lauda con Hunt che, come in precedenza, parte in Pole. Regazzoni è in seconda fila, Mass in settima. Al via è Lauda a fare la lepre. Il Campione austriaco va in testa ad un’andatura forsennata, tanto che fa segnare il giro più veloce già al quarto con serbatoi pieni, un tempone destinato a restare imbattuto per tutta la gara. Ma il dodici cilindri della Ferrari non regge a quel ritmo pazzesco e all’ ottavo giro decide di....scioperare, imitato al 17°, per “solidarietà”, da quello della 312 T2 di Regazzoni. Hunt ha via libera e vince davanti alla Tyrrell di Depailler. Gara con mille problemi per Mass, che termina al quindicesimo posto a un giro. Dopo la bella prestazione arriva sulla torta della vittoria la classica ciliegina: Hunt riceve i complimenti di Jackie Stewart che ha osservato il Gran Premio da un punto nel quale la guida dei piloti fa la differenza. È la “esse” al termine del rettili neo. Lo scozzese rivela che Hunt, Depailler, Scheckter e Brambilla sono gli unici ad avere “il pelo” di farla in pieno. La vittoria in Francia ha per la McLaren l’effetto del “brodino caldo”, corroborato però dalla sentenza del tribunale che restituisce a Hunt i punti perduti in Spagna. L’umore dell’inglese e del suo team migliora, non c’è dubbio, anche se la rincorsa al vertice è lunga. GRAN BRETAGNA (Brands Hatch) Si arriva così al Gran Premio di casa, sul circuito di Brands Hatch che gli è congeniale. Immancabilmente la prima fila è del solito duo, ma questa volta, proprio in terra inglese, manco volesse fargli un dispetto, l’austriaco ribalta i ruoli e parte dalla Pole. Andretti e Regazzoni sono in seconda fila mentre Amon, in terza, ribadisce che nessun altro può fare meglio di lui al volante della Ensign. Mass ha il dodicesimo tempo, mentre continua a migliorare la Brabham con motore Alfa Romeo a dodici cilindri contrapposti. Al via Regazzoni scatta da par suo e si porta all’interno di Lauda che è partito dal lato esterno della pista. Hunt e la Ligier di Lafitte sono subito dietro. Lauda e Regazzoni sono affiancati: entrambi vogliono passare ma lo spazio c’è per una monoposto sola. Lauda allora chiude la traiettoria entrando in collisione con Clay, mentre Hunt vola con la propria monoposto sopra quella di Regazzoni e Lafitte, finisce contro il guard-rail. Patatrac! E gara sospesa. Il replay darà ragione a Regazzoni: il ticinese è, sia pur di poco, davanti a Lauda e quindi ha il diritto di traiettoria. Alla ripartenza i commissari non intendono ammettere al via Hunt, Regazzoni e Laffitte perché sono saliti sul muletto e la manovra non è ammessa. Il pubblico inglese però rumoreggia e vuole assolutamente Hunt in pista. Il dissenso, espresso con il lancio di lattine, bottigliette e quant’altro, può servire a far cambiare idea al direttore di gara. Il chiasso produce l’effetto desiderato e i tre prendono il via. Hunt vince davanti a Lauda e a Scheckter, ma la cosa non è finita qui. Regazzoni e Laffitte (pur ritiratisi per il cedimento rispettivamente del motore e di una sospensione) vengono squalificati per aver ripreso il via con il muletto, mentre Hunt era ripartito con la stessa vettura riparata. La Ferrari presenta ricorso perché l’inglese non aveva compiuto il primo giro al momento dell’ esposizione delle bandiere gialle, quindi va squalificato. Il RAC dà torto a Maranello, ma la Ferrari non ci sta e presenta appello al tribunale FIA, che, il 24 settembre, vale a dire oltre due mesi dopo il Gran Premio, squalificherà Hunt consegnando la vittoria a Lauda. Per effetto di questa decisione sale sul podio John Watson. E Jochen Mass? Termina il Gran Premio d’Inghilterra al primo giro con la frizione in panne. Lella Lombardi La M26 avrebbe dovuto essere condotta in gara da Jochen Mass al Gran Premio d’Inghilterra. La messa a punto (i test erano stati condotti da Mass a Silverstone) si rivela però più lunga del previsto, perché la nuova monoposto soffre di parecchio sottosterzo. A questo problema si aggiungono i danni dovuti ad un’uscita di strada di Mass, causata dalla rottura di un semiasse. Hunt, pur avendola provata, preferisce ultimare la stagione con la M23 con la quale riesce ad ottenere tempi migliori sul giro. Divina Galica Al Gran Premio d’Inghilterra sono iscritte nientemeno che due donne, la nostra Lella Lombardi (su Brabham-Ford) che non è una novità, visto che nel corso del 1975 ha figurato benissimo con la March-Ford, e la britannica Divina Galica su Surtees, lei sì esordiente. Nessuna delle due riuscirà a superare le qualifiche GERMANIA (Nürburgring) Tra mille polemiche si giunge al decimo appuntamento della stagione, il Gran Premio di Germania. Lauda non ha mai gradito questo circuito e non ne fa mistero, pur avendo sempre dato prove di notevole velocità. E infatti è in prima fila a fianco (naturalmente) di Hunt che conquista l’ennesima Pole della stagione. Mass è in quinta fila mentre Regazzoni occupa il quinto posto in griglia. Buona la prova dei due della Brabham-Alfa Romeo, Pace e Reutemann che si qualificano rispettivamente in quarta e quinta fila. Quel primo agosto segnerà però uno spartiacque in un Campionato nel quale due Gran Premi sono stati decisi a tavolino, uno a favore di Hunt, l’altro di Lauda. Tutto accade in un istante al terzo giro: Lauda, partito con gomme da pioggia, si era fermato per montare le slick. All’uscita da una curva a sinistra incontra una chiazza d’umidità sull’asfalto, la sua 312 T2 sbanda, va in testa-coda e urta le reti di protezione. Poi rimbalza dal lato opposto della pista e va a picchiare con la fiancata sinistra contro la viva roccia. La monoposto ritorna in pista e si ferma al centro prendendo fuoco mentre sopraggiungono le Hesketh di Herald Ertl e di Guy Edwards e la Surtees di Brett Lunger. Quest’ultimo riesce ad evitare la Ferrari in fiamme, gli altri due no. I tre scendono e tentano inutilmente di estrarre Lauda dall’ abitacolo. La fortuna vuole che in quel momento sopraggiunga Arturo Merzario che immediatamente si rende conto di quanto sta accadendo e, incurante del fuoco e delle u- A fine stagione Niki Lauda fa dono ad Arturo Merzario di un orologio d’oro come riconoscenza per l’aiuto che gli ha salvato la vita. stioni che rimedia, con l’aiuto degli altri tre piloti riesce ad estrarre Lauda prima che il peggio si compia. Sono giorni drammatici: al di là del risultato della corsa che viene sospesa per poi riprendere con una seconda partenza (la vittoria va a Hunt che precede Scheckter e Mass), sono le condizioni del Campione del Mondo a tenere desta l’attenzione del mondo sportivo in generale, non solo quello legato all’automobile. Lauda ha respirato l’aria rovente dentro l’abitacolo e le ustioni ai polmoni fanno temere il peggio. L’austriaco ha una fibra eccezionalmente robusta e in pochi giorni è dichiarato fuori pericolo. È chiaro che il Campionato è ad una svolta: quello che per Lauda e la Ferrari sembrava essere un viaggio in carrozza verso il secondo Titolo iridato, si è trasformato in un periodo di pesante incertezza. La Ferrari deve pensare a salvaguardare il primato in classifica di Lauda e per questo ha bisogno di un pilota forte da affiancare a Regazzoni con lo scopo di sottrarre punti ad Hunt. Viene contattato Peterson, ma la trattativa non va in porto. AUSTRIA (Zeltweg) Intanto il 15 del mese è in programma il Gran Premio d’Austria al quale la Ferrari decide di non partecipare. Regazzoni vorrebbe correre, ma il Drake è irremovibile. La ragione del forfait è tecnica: la 312 T2 incidentata di Lauda è sotto esame perché si ipotizza che la sbandata sia stata causata dal cedimento di una sospensione ed Enzo Ferrari, che è molto attento alla sicu- rezza delle sue macchine, non intende correre fino a che le indagini in tal senso non saranno terminate. Nel frattempo il Gran Premio d’Austria prende il via e a fare la lepre in prova è Hunt, che conquista la Pole. La sorpresa della giornata gli è a fianco, dentro l’abitacolo della sempre più competitiva Penske-Ford PC4: è John Watson, il barbuto pilota irlandese che quel giorno ha deciso di sorprendere fino in fondo. E infatti vince con quasi undici secondi di vantaggio su Laffitte, seguito a sua volta a ruota dall’altra Lotus, quella di Nilsson. Per una volta i grandi sono dietro: Hunt, con qualche problema all’avantreno, termina quarto, Andretti è quinto, Peterson sesto. A fine gara i meccanici scopriranno che sullo spoiler anteriore sinistro della M23 di Hunt c’è un foro e lo spoiler stesso ha un’incidenza diversa dovuta all’urto accidentale contro qualche oggetto non identificato. Cosa che spiega i problemi lamentati da James. Dopo la premiazione, un emozionato Watson (ne combina di tutti i colori sul podio, tipo infilare tre berretti Goodyear uno sopra l’altro) sparisce per ricomparire quasi irriconoscibile. Si è tagliato la folta barba “totale” che fa tutt’uno con i capelli, perché aveva scommesso con sé stesso che questo sarebbe stato lo scotto da pagare alla prima vittoria iridata. E lui è uno che mantiene la parola! Per ora Hunt non ha approfittato dell’assenza del suo diretto rivale, ma, se vuole continuare a nutrire speranze iridate, deve fare meglio in Olanda. Tra gli “imputati” per le gravi ustioni che Lauda ha riportato al volto, vi è il casco indossato dal pilota. Il Campione del Mondo aveva deciso di adottare un nuovo tipo di casco che presenta una presa d’aria sopra la calotta. L’intento era di ventilare meglio il capo, ma si ipotizza che questa presa abbia fatto da camino favorendo la risalita delle fiamme all’interno del casco stesso. L’ipotesi, pur suffragata da un annerimento della superficie del casco proprio nelle immediate vicinanze della presa, sembra un po’ azzardata, ma non si sa mai e nessuno prende più in considerazione quel tipo di casco. OLANDA (Zandvoort) A Zandvoort Hunt....non fa la Pole (c’è Peterson a togliergliela), ma parte ugualmente in prima fila. Watson è deciso a ribadire che Zeltweg non è stato un episodio e va ad occupare il terzo posto in griglia. La Ferrari è presente, una volta appurato che la sbandata di Lauda al Ring non è imputabile a cedimenti della monoposto, ma schiera il solo Regazzoni che si qualifica in terza fila. Mass parte in ottava fila. Potrebbe sembrare una brutta qualifica per il tedesco, ma non è così perché si trova al volante della nuova M26 (opera anche questa di Gordon Coppuck) che viene così collaudata in corsa. Per inciso Mass porterà nuovamente al via la M26 a Monza, per chiudere la stagione con la consueta M23. Al via è battaglia tra Hunt e Watson, con passaggi da brivido alla curva Tarzan che da sempre è il punto di osservazione privilegiato per vedere chi ha “più pelo” sullo stomaco. A volte la McLaren e la Penske sono fianco a fianco e lo spettacolo dura fino al 47° giro, quando il cambio abbandona Watson che scende di macchina accolto da applausi scroscianti da parte di tutto il pubblico. Regazzoni è secondo e termina la gara a ruota di Hunt, dopo qualche polemica con Jones che viene accusato dallo svizzero di averlo chiuso mentre era in posizione favorevole per tentare il sorpasso ai danni dell’alfiere McLaren. I giornalisti chiedono a Hunt se con questa vittoria senta il Mondiale più vicino, ma egli nega in modo perentorio. ITALIA (Monza) Nel frattempo la Ferrari ha scelto chi dovrà affiancare Regazzoni con l’obiettivo di difendere la posizione di leadership di Lauda: tocca a Carlos Reutemann provare la 312 T2 in vista del Gran Premio d’Italia, in programma a Monza il 12 settembre. Tra l’altro, con l’assenza di Lauda, a Maranello manca il pilota più sensibile nei collaudi e questo rallenta il lavoro sulla 312 T2. A Monza, però, tra la sorpresa generale, rientra Niki Lauda. Non è guarito. Le ustioni mal rimarginate gli devastano la fronte e la tempia destra e sanguinano a contatto con il sottocasco. Niki risponde semplicemente che i medici gli avevano assicurato che la guarigione sarebbe stata rapida, quindi non vede il motivo di tanta meraviglia. La realtà è che Lauda, che ha un pessimo rapporto con il d.s. Daniele Audetto, teme di essere messo in disparte. Pensa che la Ferrari non creda nel suo completo recupero e vuole difendere la propria leadership all’interno della squadra. In realtà in Ferrari non hanno dubbi su di lui. Forghieri tenta invano di spiegarglielo, ma il sospetto del pilota è più forte e Niki, pur soffrendo tantissimo e vincendo l’inevitabile paura, vuole correre a tutti i costi. Si qualifica in terza fila, primo dei ferraristi. Su questo rientro anticipato sono stati versati fiumi d’inchiostro e non ci dilungheremo. Forghieri (e non solo lui) ha sempre sostenuto che rientrare in quelle condizioni sia stata una mossa avventata, dato che, con del tempo in più per recuperare, ben altre sarebbero state le condizioni di forma di Niki in Canada e negli Stati Uniti. E ben più concrete le possibilità di bissare il Titolo. La qualifica monzese, tuttavia, non porta fortuna a James Hunt. I commissari scoprono che le McLaren e le Penske hanno nei serbatoi benzina non regolamentare e per questo le due squadre vengono retrocesse nelle ultime posizioni. In gara il tentativo di rimonta di Hunt è interrotto da un’uscita di strada all’undicesimo giro, mentre l’iniezione del V8 Cosworth pianta in asso Mass dopo soli tre giri. Un Lauda ferito, ma determinato, termina la corsa al quarto posto recuperando tre punti in classifica sul suo immediato inseguitore. Vincitore del Gran Premio è Ronnie Peterson, che riesce nel tentativo di vincere un Gran Premio con una March. E che gara! Dopo aver lasciato sfogare Scheckter all’inizio, lo svedese lo supera inesorabilmente e non sarà più ripreso. La Ligier-Matra di Laffitte completa il podio. E le altre Ferrari? Bene Regazzoni, secondo; Reutemann è nono. Mancano ora tre Gran Premi: la classifica piloti vede Lauda in testa con 64 punti. Hunt, secondo a quota 47, precede Scheckter con 40. Regazzoni è quarto con 28 punti, Depailler quinto con 27. Ci sono 27 punti a disposizione, quindi il gioco è ristretto ai primi tre. James Hunt in azione sul circuito stradale di Trois Rivieres in una gara (non valida per il Campionato del Mondo) di Formula Atlantic. La gara fu vinta dal suo (per l’occasione) compagno di squadra Gilles Villeneuve. Hunt fu così impressionato dalle doti di Gilles tanto da consigliare il team McLaren d’interessarsi al pilota canadese. Così fu e la permanenza di Gilles in McLaren gli fece da trampolino di lancio per lo "sbarco" in Ferrari. Il 5 settembre, a Trois Rivieres in Canada, James partecipa assieme ad Alan Jones, Vittorio Brambilla e Patrick Tambay, ad una corsa di F. Atlantic, invitato dall’Ecurie Canada di Ray Wardell. Qualcuno gli rimprovera di essersi assunto un rischio inopportuno in una fase delicata del Campionato, ma James risponde affermando di essere un pilota professionista e che il team di Wardell gli offre tutte le garanzie. E lo fa per divertirsi, pur conscio di poter essere battuto da qualche pilota locale che conosce meglio di lui la Formula Atlantic e il circuito. In gara i piloti della F1 danno spettacolo, ma devono arrendersi ad un canadese di nome Gilles Villeneuve (il pilota di punta di Wardell) che sembra non avere avversari. Quel che fa impressione non è tanto la netta vittoria (la nona su dieci gare disputate) che gli vale il Campionato, quanto la disarmante superiorità che Villeneuve manifesta nei confronti di tutti. Hunt (che a Trois Rivieres conclude terzo) ne loda le doti di guida e la velocità, afferma che rischia troppo in prova, dove spesso si esibisce in paurosi testa-coda, ma ne pronostica un futuro da protagonista assoluto nella massima formula. CANADA (Mosport) A Mosport Hunt è di nuovo in Pole (e fanno sette...) affiancato da Peterson con una March che va forte solo quando la guidano lui e Vittorio Brambilla. Il monzese ha il terzo tempo davanti a Depailler. Lauda e Andretti sono una fila più indietro mentre Regazzoni naviga a centro schieramento con a fianco Jochen Mass. Al via Peterson scatta come una furia e resta in testa fino a che i freni della March...frenano. Poi cedono e addio speranze per il biondo asso svedese. Hunt vince in carrozza davanti a Depailler e a Mario Andretti. Dopo le prove Lauda si era dichiarato ottimista, ma in gara (termina ottavo) è ancora un po’ titubante. Ammette che a volte il piede non affonda l’acceleratore come prima, ma è una cosa normale e la velocità sta sempre più ritornando ai livelli soliti. STATI UNITI (Watkins Glen) Il tempo di rifiatare e la settimana dopo si va tutti a Watkins Glen. La Pole è ancora di Hunt (e otto!) che precede la sempre più competitiva sei ruote di Scheckter. Peterson e Brambilla sono in seconda fila e hanno alle spalle Lauda, che ha a sua volta a fianco la March di Hans Joachim Stuck, figlio del famoso asso tedesco dei tempi delle Auto Union e delle Mercedes. L’atmosfera in casa Ferrari è tesa. La 312 T2 soffre di un incorreggibile sovrasterzo che penalizza i piloti. Ciononostante il campione austriaco conclude al terzo posto mentre Hunt va a vincere con una gara superlativa, contrastato solo da un agguerritissimo Jody Scheckter, alternatosi al compagno di squadra nel dare la caccia alla bianco-rossa McLaren-Ford. Regazzoni è quinto, mentre Mass si deve ritirare per un incidente al 35° giro. Prima della trasferta in Giappone Hunt esprime qualche perplessità sul fatto che il Mondiale si decida in una terra lontana e difficilmente raggiungibile dai tifosi, dove il pubblico è ancora a digiuno di F1 e conosce i protagonisti in modo superficiale. GIAPPONE (Mount Fuji) Dopo il Gran Premio degli Stati Uniti il verdetto finale sarà scritto in Giappone. All’ombra del vulcano Fujiama il tempo ne combina una più di Giamburrasca, tanto che la pista è inondata d’acqua. I piloti ritengono che sia pericoloso correre in quelle condizioni e si cerca una soluzione. Gli accordi sono di partire, compiere un giro e rientrare. Sembra di rivivere l’atmosfera del Gran Premio di Spagna dell’anno prima, quando nell’occhio del ciclone si trovarono gli organizzatori per i guard-rail mal fissati e non in grado di offrire sufficienti garanzie di sicurezza. In quell’occasione l’unico coerente con la decisione di non correre fu Fittipaldi che volon- tariamente mancò la qualifica. Questa volta ad essere coerente è Lauda, che si ritira al secondo giro assieme a Perkins, Pace e ad Emerson Fittipaldi. Gli altri continuano, un po’ per le pressioni ricevute, un po’ perché tra loro non vi è unità d’intenti, complice Tom Pryce che aveva affermato, con una vena polemica nei confronti dei colleghi, che i migliori piloti al mondo, come sono ritenuti gli assi della F1, non devono spaventarsi se guidano in condizioni proibitive. Al via Hunt è al fianco di Andretti che detiene la Pole. Lauda fa il terzo tempo, Watson il quarto, mentre Regazzoni e Mass si trovano rispettivamente in quarta e sesta fila. Brambilla è al fianco di Regazzoni, Nel Gran Premio degli Stati Uniti, James Hunt parte dalla Pole e, nonostante i tentativi di attacco da parte delle due Tyrrell, vince la gara in maniera superlativa. Dopo questo trionfo, resta solo il Gran Premio del Giappone per portare Hunt al Mondiale. primo tra le March. La gara è condizionata dall’abbandono del Campione del Mondo, un ritiro sul quale molto si è discusso. Ma la vittoria Mondiale di Hunt non è affatto scontata, perché la possibilità che James ha di vincere il Titolo è legata (ritirato Lauda) al fatto che deve conquistare i punti che ancora lo separano. La sua corsa è nervosa, anche perché è stato costretto a fermarsi ai box per due volte, l’ultima a pochi giri dal termine per sostituire la ruota anteriore sinistra danneggiata. A due giri dalla bandiera a scacchi James è quinto, ma non lo sa. Crede, dopo l’ultima sosta, di essere precipitato in fondo alla classifica: lo separano dal trionfo Regazzoni e Jones che lottano tra loro con gomme ormai sulle tele. La vittoria è saldamente nelle mani di Mario Andretti, su Lotus, che ha fatto una corsa da pilota di un altro pianeta e ha rifilato un giro anche al secondo classificato, Patrick Depailler. Quando James raggiunge e supera Regazzoni e Jones, non sa che in quel momento ha vinto il Mondiale. Non sa che è terzo! Arriva ai box, scende con impeto dall’abitacolo quasi distruggendo il cockpit della M23 e se la prende con Teddy Mayer, colpevole, secondo lui, di non avergli dato le segnalazioni corrette. Ce ne vuole un po’ per fargli capire (Mayer gli mostra tre dita della mano ad indicare il piazzamento finale) che invece è lui il nuovo Campione del Mondo, pur per un solo punto. E la sua gioia esplode, e con lui quella di tutto il team. STAGIONE 1976 È stato, quello del 1976, un Campionato dai due volti. Iniziato sotto la stella del binomio Lauda-Ferrari, che sembrava destinato ad un dominio totale, è terminato con l’incidente che ha messo ko l’austriaco favorendo la rimonta del ventinovenne pilota inglese e della sua McLaren M23, la monoposto creata da Gordon Coppuck che, per la seconda volta, ha accompagnato il cammino del nuovo Campione del Mondo. E sempre per la seconda volta (e non sarà certo l’ultima) il verdetto tra la McLaren e la Ferrari è stato scritto all’ultima gara, anche se, a differenza di due anni prima, il titolo Costruttori questa volta è andato alla Scuderia di Maranello. È stata una stagione che ha visto novità interessanti, come la Tyrrell P 034 a sei ruote che si è spesso inserita nei giochi per la vittoria. È stato un Campionato dalle code velenose, con ricorsi ai tribunali che hanno messo in discussione due Gran Premi: un anticipo delle moderne “sanzioni”, sia pur con motivazioni molto diverse dalle attuali. Ma è stata soprattutto la stagione di James Hunt, un Campione autentico, con un coraggio degno dei pionieri delle corse automobilistiche. Tenace, a volte istintivo, ma sempre velocissimo, ha ottenuto nell’arco della stagione sei successi (sette con la Corsa dei Campioni non valida per il Titolo), otto Pole-position e tre giri più veloci in gara. Sono numeri forti, conquistati per di più contro un nugolo di avversari di elevatissima caratura. Hunt, con una guida spettacolare e sempre al limite, in tante occasioni ha incantato il pubblico. Se la sregolatezza gli ha dato la Il giro più veloce del Gran Premio del Giappone è del giapponese Masahiro Hasemi che pilota una monoposto anch’essa giapponese, con pneumatici Dunlop costruiti in Giappone, che di nome fa Kojima-Ford. In qualifica Hasemi era partito in quinta fila a fianco di Peterson, primo di una nutrita pattuglia di piloti nipponici che conta Noritake Takahara (Surtees), K a z u yo s h i Hoshino (Tyrrell 007) e il non qualificato Kuwashima su Williams. Nel luglio del 1976 Hunt partecipa ad un torneo di tennis a Gstaad in Svizzera. Ci sono tutti i migliori tennisti, da Panatta a Ramirez, da Emerson (no, non Fittipaldi, ma Roy) a Pasarell. James ammette che il suo gioco non è proprio all’altezza degli altri, ma conclude che forse loro (i Campioni di tennis) non sono in grado di correre in auto così velocemente come fa lui. carica, è anche vero che è stata il suo limite. Un Hunt più regolare e metodico, senza gli eccessi che lo rendevano sì “personaggio”, ma che ne disperdevano molte energie e alla lunga ne mineranno il cuore, sarebbe stato in grado, per le doti guida, di ottenere qualche vittoria di più. E forse anche un altro Mondiale. Ma non sarebbe stato più lui, “James Hunt”!! A Monza il pubblico di casa mostra il lato peggiore: quello che non si vorrebbe vedere mai. Hunt esce di pista insabbiandosi e il suo rientro a piedi ai box è accompagnato da una bordata di fischi e invettive. A tutto questo, con molta eleganza, James risponde salutando la folla e sorridendo. Ai suoi meccanici va anche peggio: ultimata la corsa, mentre recuperano la macchina insabbiata, sono addirittura bersagliati da un fitto lancio di sassi. Non era andata meglio neppure a Mass, il cui ritiro era stato lungamente applaudito. Lauda ha parole di elogio per Hunt. Dice che tra tutti i colleghi è quello che gli piace di più perché fa ciò che gli pare. E, quando è riposato, è l’avversario più difficile. L’austriaco non ha parole altrettanto amichevoli invece per Teddy Mayer: senza mezze misure afferma che il manager britannico nel corso dell’annata ha provato tutti i trucchi possibili per battere la Ferrari, ma non è stato capace di farli bene ed è sempre stato scoperto. Il 2 giugno, a Varano de’ Melegari, si disputa una gara dal sapore particolare: gli assi della Formula Uno si cimentano al volante delle Alfa Romeo Alfasud Ti del Trofeo. L’incasso è devoluto alle popolazioni del Friuli terremotato. Con il ricavato sarà ricostruita la scuola elementare di Lusevera che sarà intitolata a Graham Hill, scomparso nell’autunno dell’anno prima in un incidente aereo. All’inaugurazione la vedova di Graham, Bette, scoprirà la targa che ricorda il marito. Nell’arte di cavare quattrini da qualsiasi episodio lo riguardi, Lauda si dimostra degno allievo di Stewart, non a caso scozzese. Prendiamo il trattore. Uscire con solo una costola fratturata da un ribaltamento che poteva concludersi tragicamente, è cosa davvero insolita per un pilota di F1, per di più se è il Campione del Mondo in carica. Tutti ne parlano. Proprio per questo Lauda viene contattato da una ditta che fabbrica cabine di sicurezza per trattori: quale pubblicità migliore? Laud a, natu ralme nte, accetta: “business is business”. 1 - BRASILE (Sao Paulo) 2 - SUDAFRICA (Kyalami) 3 - USA WEST (Long Beach) P PILOTA AUTO TEMPI P PILOTA AUTO TEMPI P PILOTA AUTO TEMPI 1 Niki Lauda Ferrari 312T 1h 45’16’’780 1 Niki Lauda Ferrari 312T 1h 42’18’’400 1 Clay Regazzoni Ferrari 312T 1h 53’18’’471 2 Patrick Depailler Tyrrell 7 + 21’’470 2 James Hunt McLaren M23 + 1’’300 2 Niki Lauda Ferrari 312T + 42’’414 3 Tom Pryce Shadow DN5 + 23’’840 3 Jochen Mass McLaren M23 + 45’’900 3 Patrick Depailler Tyrrell 7 + 49’’972 4 H. Joachim Stuck March 761 + 1’28’’170 4 Jody Scheckter Tyrrell 7 + 1’08’’400 4 Jaques Lafitte Ligier JS5 5 Jody Scheckter Tyrrell 7 6 Jochen Mass McLaren M23 7 Clay Regazzoni Ferrari 312T 8 Jacky Ickx + 1’12’’828 + 1’56’’460 5 John Watson Penske PC3 + 1 giro 5 Jochen Mass McLaren M23 + 1’22’’292 + 1’58’’270 6 Mario Andretti Parnelli VPJ4B + 1 giro 6 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 1 giro + 2’15’’240 7 Tom Pryce Shadow DN5 + 1 giro 7 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 1 giro Williams FW05 + 1 giro 8 Vittorio Brambilla March 761 + 1 giro 8 Chris Amon Ensign N174 + 2 giri 9 Renzo Zorzi Williams FW04 + 1 giro 9 Patrick Depailler Tyrrell 7 + 1 giro 9 Carlos Pace Martini BT45 + 3 giri 10 Carlos Pace Martini BT45 +1 giro 10 Bob Evans Lotus 77 +1 giro 10 Ronnie Peterson March 761 +3 giri 11 Ingo Hoffmann Fittipaldi FD03 + 1 giro 11 Brett Lunger Surtees TS19 + 1 giro 12 Carlos Reutemann Martini BT45 + 2 giri 12 H. Joachim Stuck March 761 + 2 giri P PILOTA AUTO TEMPI 13 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 3 giri 13 Michel Leclere Williams FW05 + 2 giri 1 Niki Lauda Ferrari 312T2 1h 59’51’’470 14 Lella Lombardi March 761 + 4 giri 14 Chris Amon Ensign N174 + 2 giri 15 Harald Ertl Hesketh 308D + 4 giri 16 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 5 giri 4 - SPAGNA (Jarama) 6 - MONACO (Montecarlo) 2 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 11’’130 3 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 1’04’’840 4 H. Joachim Stuck March 761 + 1 giro P PILOTA AUTO TEMPI 1 James Hunt McLaren M23 1h 42’20’’430 5 Jochen Mass McLaren M23 + 1 giro 2 Niki Lauda Ferrari 312T2 + 30’’970 P PILOTA AUTO TEMPI 6 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 1 giro 3 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 48’’020 1 Niki Lauda Ferrari 312T2 1h 42’53’’230 7 Tom Pryce Shadow DN5 + 1 giro 4 Carlos Reutemann Martini BT45 + 1 giro 2 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 3’’460 8 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 2 giri 5 Chris Amon Ensign N176 + 1 giro 3 Jacques Lafitte Ligier JS5 + 35’’380 9 Carlos Pace Martini BT45 + 2 giri 6 Carlos Pace Martini BT45 + 1 giro 4 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 1’31’’000 10 John Watson Penske PC3 +2 giri 7 Jacky Ickx Williams FW05 + 1 giro 5 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 11 Michel Leclere Williams FW05 + 2 giri 8 Tom Pryce Shadow DN5 + 1 giro 6 Jochen Mass McLaren M23 + 1 giro 12 Jacques Laffite Ligier JS5 + 3 giri 9 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 7 John Watson Penske PC3 + 1 giro 13 Chris Amon Ensign N176 + 4 giri 10 Michel Leclere Williams FW05 + 2 giri 8 Larry Perkins Ensign N175 + 1 giro 14 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 +5 giri 11 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 3 giri 9 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 2 giri 12 Jacques Lafitte Ligier JS5 + 3 giri 10 Tom Pryce Shadow DN5 +2 giri P PILOTA AUTO TEMPI 13 Larry Perkins Ensign N175 + 3 giri 11 Michel Leclere Williams FW05 + 2 giri 1 James Hunt McLaren M23 1h 41’42’’700 12 Loris Kessel Ram BT44B + 7 giri 2 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 27’’700 3 Jochen Mass McLaren M23 + 52’’400 7 - SVEZIA (Anderstorp) 5 - BELGIO (Zolder) 10 - GERMANIA (Nürburgring) P PILOTA AUTO TEMPI 1 Jody Scheckter Tyrrell P34 1h 46’53’’729 P PILOTA AUTO TEMPI 4 Carlos Pace Martini BT45 2 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 19’’766 1 James Hunt McLaren M23 1h 40’58’’600 5 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 1’57’’300 3 Niki Lauda Ferrari 312T2 + 33’’866 2 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 12’’700 6 Rolf Stommelen Martini BT45 + 2’30’’300 4 Jacques Laffite Ligier JS5 + 55’’819 3 John Watson Penske PC4 + 23’’550 7 John Watson Penske PC4 + 2’33’’900 5 James Hunt McLaren M23 + 59’’483 4 Carlos Pace Martini BT45 + 24’’820 8 Tom Pryce Shadow DN5 +2’48’’200 6 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 1’00’’366 5 Mario Andretti Lotus 77 + 43’’920 9 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 3’46’’000 7 Ronnie Peterson March 761 + 1’03’’493 6 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 55’’070 10 Alan Jones Surtees TS19 + 3’46’’000 8 Carlos Pace Martini BT45 +1’11’’613 7 H. Joachim Stuck March 761 + 1’21’’550 11 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 4’51’’700 9 Tom Pryce Shadow DN5B + 1 giro 8 Tom Pryce Shadow DN5B +1’30’’670 12 Mario Andretti Lotus 77 + 4’58’’100 10 Vittorio Brambilla March 761 + 1 giro 9 Arturo Merzario March 761 + 1’53’’570 13 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 5’25’’200 11 Jochen Mass McLaren M23 + 1 giro 10 Jacky Ickx Williams FW05 + 1 giro 14 Alex Pesenti Rossi Lexington 7 + 1 giro 12 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 1 giro 11 Carlos Reutemann Martini BT45 + 1 giro 15 Guy Eswards Hesketh 308D + 2 giri 13 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 12 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 1 giro 14 Arturo Merzario March 761 + 2 giri 13 Michel Leclere Williams FW05 + 1 giro 15 Brett Lunger Surtees TS19 + 2 giri 14 Jacques Laffite Ligier JS5 + 1 giro 9 - GRAN BRETAGNA (Brands Hatch) 15 Jochen Mass McLaren M23 + 1 giro 16 Brett Lunger Surtees TS19 + 1 giro 17 Guy Eswards Hesketh 308D + 1 giro 18 Patrick Neve Ensign N176 + 1 giro 19 Ronnie Peterson March 761 + 2 giri P PILOTA AUTO 1 Niki Lauda Ferrari 312T2 2 Jody Scheckter Tyrrell P34 TEMPI 1h 44’19’’660 + 16’’180 3 John Watson Penske PC4 + 1 giro 4 Tom Pryce Shadow DN5 + 1 giro 5 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 6 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 2 giri 7 Harald Ertl Hesketh 308D + 3 giri 8 Carlos Pace Martini BT45 + 3 giri 9 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 6 giri 8 - FRANCIA (Le Castellet) + 54’’200 11 - AUSTRIA (Zeltweg) 12 - OLANDA (Zandvoort) 13 - ITALIA (Monza) P PILOTA AUTO TEMPI P PILOTA AUTO TEMPI P PILOTA AUTO TEMPI 1 John Watson Penske PC4 1h 30’07’’860 1 James Hunt McLaren M23 1h 44’52’’090 1 Ronnie Peterson March 761 1h 30’35’’600 2 Jacques Laffite Ligier JS5 + 10’’790 2 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 0’’920 2 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 3 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 11’’980 3 Mario Andretti Lotus 77 + 2’’090 3 Jacques Laffite Ligier JS5 4 James Hunt McLaren M23 + 12’’440 4 Tom Pryce Shadow DN8 + 6’’940 4 Niki Lauda Ferrari 312T2 + 2’’300 + 3’’000 + 19’’400 5 Mario Andretti Lotus 77 + 21’’490 5 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 22’’460 5 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 19’’500 6 Ronnie Peterson March 761 + 34’’340 6 Vittorio Brambilla March 761 + 45’’030 6 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 35’’700 7 Jochen Mass McLaren M23 + 59’’450 7 Patick Depailler Tyrrell P34 + 56’’280 7 Vittorio Brambilla March 761 + 43’’900 8 Harald Ertl Hesketh 308D + 1 giro 8 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 8 Tom Pryce Shadow DN8 + 52’’900 9 Henri Pescarolo Surtees TS19 + 2 giri 9 Jochen Mass McLaren M23 + 1 giro 9 Carlos Reutemann Ferrari 312T2 + 57’’500 10 Brett Lunger Surtees TS19 + 2 giri 10 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 1 giro 10 Jacky Ickx Ensign N176 + 1’12’’400 11 Alex Pesenti Rossi Lexington 7 + 3 giri 11 Henri Pescarolo Surtees TS19 + 1 giro 11 John Watson Penske PC4 + 1’42’’200 12 Lella Lombardi Ram BT44B + 4 giri 12 Rolf Stommelen Hesketh 308D + 3 giri 12 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 13 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 1 giro 14 - CANADA (Mosport) 15 - USA EAST (Watkins Glen) 14 Brett Lunger Surtees TS19 + 2 giri P PILOTA AUTO TEMPI P PILOTA AUTO TEMPI 15 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 2 giri 1 James Hunt McLaren M23 1h 40’09’’626 1 James Hunt McLaren M23 1h 42’40’’741 16 Harald Ertl Hesketh 308D + 3 giri 2 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 6’’331 2 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 8’’030 17 Henri Pescarolo Surtees TS19 + 3 giri 3 Mario Andretti Lotus 77 + 10’’366 3 Niki Lauda Ferrari 312T2 + 1’02’’324 18 Alex Pesenti Rossi Lexington 7 + 3 giri 4 Jody Scheckter Tyrrell P34 + 19’’745 4 Jochen Mass McLaren M23 + 1’02’’458 19 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 5 giri 5 Jochen Mass McLaren M23 + 41’’811 5 H. Joachim Stuck March 761 + 1’07’’978 6 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 46’’256 6 John Watson Penske PC4 + 1’08’’190 7 Carlos Pace Martini BT45 + 46’’472 7 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 1 giro P PILOTA AUTO TEMPI 8 Niki Lauda Ferrari 312T2 + 1’12’’957 8 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 1 Mario Andretti Lotus 77 1h 43’58’’860 16 - GIAPPONE (Mount Fuji) 9 Ronnie Peterson March 761 + 1 giro 9 Emerson Fittipaldi Fittipaldi FD04 + 2 giri 2 Patrick Depailler Tyrrell P34 + 1 giro 10 John Watson Penske PC4 + 1 giro 10 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 2 giri 3 James Hunt McLaren M23 + 1 giro 11 Tom Pryce Shadow DN8 + 1 giro 11 Brett Lunger Surtees TS19 + 2 giri 4 Alan Jones Surtees TS19 + 1 giro 12 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 1 giro 12 Alex Riberio Hesketh 308D + 2 giri 5 Clay Regazzoni Ferrari 312T2 + 1 giro 13 Jacky Ickx Ensign DN8 + 1 giro 13 Harald Ertl Hesketh 308D + 5 giri 6 Gunnar Nilsson Lotus 77 + 1 giro 14 Vittorio Brambilla March 761 + 1 giro 14 Warwick Brown Williams FW05 + 5 giri 7 Jacques Laffite Ligier JS5 + 1 giro 15 Brett Lunger Surtees TS19 + 2 giri 8 Harald Ertl Hesketh 308D + 1 giro 16 Alan Jones Surtees TS19 + 2 giri 9 Noritake Takahara Surtees TS19 + 3 giri 17 Larry Perkins Martini BT45 + 2 giri 10 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 4 giri 18 Jean Pierre Jarier Shadow DN5B + 3 giri 11 Masahiro Hasemi Kojima KE007 + 7 giri 19 Henry Pescarolo Surtees TS19 + 3 giri 12 Alex Riberio Hesketh 308D + 2 giri 20 Guy Eswards Hesketh 308D + 5 giri 13 Harald Ertl Hesketh 308D + 5 giri 14 Warwick Brown Williams FW05 + 5 giri Keke Rosberg Nelson Piquet Niki Lauda Alain Prost Nigel Mansell Nigel Mansell Ayrton Senna Jean Alesi Ayrton Senna Ayrton Senna Nigel Mansell Nigel Mansell Mika Hakkinen Mika Hakkinen Juan Pablo Montoya Kimi Raikkonen Fernando Alonso Lewis Hamilton Lewis Hamilton Jenson Button - Sono indicati solo i vincitori collegati in qualche modo alla McLaren - Martin Brundle Andy Wallace J.J. Lehto Allan McNish David Coulthard Oliver Turvey - Sono indicati solo i vincitori collegati in qualche modo alla McLaren - Allan McNish David Coulthard Lewis Hamilton Juan Pablo Montoya Lewis Hamilton Lewis Hamilton - Sono indicati solo i vincitori collegati in qualche modo alla McLaren - John Watson Jonathan Palmer Derek Bell Nigel Mansell Nigel Mansell Jonathan Palmer Martin Brundle Nigel Mansell Martin Brundle Nigel Mansell David Coulthard Mark Blundell David Coulthard David Coulthard David Coulthard Lewis Hamilton - Sono indicati solo i vincitori collegati in qualche modo alla McLaren Allan McNish Jenson Button Mario Andretti Juan Pablo Montoya Alain Prost Juan Pablo Montoya Emerson Fittipaldi Fernando Alonso McLaren MP4/2 McLaren MP4/14 McLaren MP4/4 McLaren MP4/20 McLaren MP4/13 McLaren MP4/22 P PILOTA TEAM TIME LAP P PILOTA TEAM TIME LAP 1 N. Rosberg Mercedes GP 1’20,927 57 1 K. Kobayashi Sauber Ferrari 1’19,950 103 2 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 0,104 84 2 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 0,076 121 3 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 1,316 118 3 J. Button McLaren Mercedes + 0,668 83 4 F. Alonso Scuderia Ferrari + 1,968 88 4 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 0,679 67 5 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 2,360 55 5 V. Liuzzi Force India Mercedes + 0,804 80 6 J. Button McLaren Mercedes + 4,020 68 6 M. Schumacher Mercedes GP + 1,133 124 7 V. Liuzzi Force India Mercedes + 4,041 71 7 F. Alonso Scuderia Ferrari + 1,474 129 8 V. Petrov Renault + 4,513 27 8 R. Kubica Renault + 2,053 103 9 M. Webber RedBull Renault + 5,575 50 9 M. Webber RedBull Renault + 2,093 99 10 T. Glock Virgin Cosworth + 17,807 5 10 T. Glock Virgin Cosworth + 10,014 11 Meteo cielo poco nuvoloso, ventoso Meteo cielo coperto, pioggia Temperature in pista: 22°, aria: 16° Temperature in pista: 14°, aria: 13° Tot. giri McLaren 83 (km 367) Tot. giri McLaren 67 (km 297) Best Lap Button 1’20’’618 (3° miglior crono) Best Lap Button 1’24’’947 (6° miglior crono) GIORNO 1: Jenson prosegue lo sviluppo della MP4-25. 68 i giri completati. GIORNO 2: Jenson soddisfatto della sua sessione di test. Completati 83 giri. L’inizio asciutto della sessione ha permesso di eseguire alcune misurazioni aerodinamiche per avere un riscontro dati. Questo test ha previsto stint brevi, a bordo la strumentazione necessaria al rilevamento. Da metà mattina il tempo è volto al peggio, il team è passato così ai programmi alternativi dedicati alla guida sul bagnato. Le condizioni climatiche sono state ben sfruttate da Jenson, che ha avuto modo di testare la MP4-25 in termini di mappatura del motore, del cambio e del set-up generale. Nel pomeriggio, la squadra è stata in grado di concentrarsi sullo sviluppo di nuovi materiali dell’impianto frenante. Sono stati testati vari tipi di materiali, questo ha permesso a Jenson di determinare quale soluzione meglio corrispondeva al suo stile di guida in condizioni climatiche estreme. Testati pneumatici intermedi e full-wet. La squadra ha iniziato la giornata proseguendo il programma sulla mappatura aerodinamica iniziata ieri. Dopo una serie positiva di test aerodinamici, la mattina è stata dedicata alla ricerca del miglior setup meccanico e aerodinamico della MP4-25. Il pomeriggio è stato dedicato alla valutazione degli pneumatici con dei run aventi carichi di carburante variabili. Al termine della sessione, Jenson si è dichiarato molto soddisfatto e contento dei progressi che il team sta facendo con la nuova vettura. Negli ultimi dieci minuti della sessione, una spia d’allarme ha obbligato Jenson a fermarsi precauzionalmente in pista. TEAM TIME LAP L. Hamilton McLaren Mercedes 1’19,583 113 A. Sutil Force India Mercedes + 0,597 84 P PILOTA 1 2 P PILOTA TEAM TIME LAP 1 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari 1’19,919 76 3 R. Barrichello Williams Cosworth + 0,758 90 2 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 0,817 58 4 R. Kubica Renault + 0,775 85 3 A. Sutil Force India Mercedes + 1,509 48 5 M. Schumacher Mercedes GP + 1,030 84 4 F. Massa Scuderia Ferrari + 1,684 72 6 S. Vettel RedBull Renault + 1,620 90 5 S. Vettel RedBull Renault + 1,864 59 7 F. Massa Scuderia Ferrari + 1,902 160 6 V. Petrov Renault + 2,081 68 8 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 2,551 105 7 N. Rosberg Mercedes GP + 2,901 53 9 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 3,329 63 8 R. Barrichello Williams Cosworth + 3,298 120 10 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 4,489 98 9 L. Hamilton McLaren Mercedes + 4,066 68 10 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 17,107 8 Meteo cielo coperto, pioggia intensa Temperature in pista: 15°, aria: 9° Tot. giri McLaren 68 (Km 300) Best Lap Hamilton 1’23’’985 (9° miglior crono) GIORNO 3: Sessione complicata dalla pioggia per i 68 giri di Lewis. Prove pesantemente condizionate dal meteo. Il team ha messo a punto un programma per far fronte all’inclemenza del tempo e per utilizzare al meglio la giornata. L’unico momento di pista asciutta è durato poco più di un’ora, la squadra ha utilizzato questa ‘finestra’ per valutare alcune mappature aerodinamiche. Col peggiorare del meteo, i tempi non sono stati rappresentativi del ritmo complessivo della squadra. Con l’inizio della pioggia, l’attenzione è stata spostata sulla valutazione delle coperture intermedie e full-wet. Dopo la pausa pranzo, Lewis si è concentrato sul comportamento degli pneumatici, ma le condizioni sono diventate proibitive anche per le gomme full-wet. Meteo cielo nuvoloso, umido al mattino Temperature in pista: 12°, aria: 10° Tot. giri McLaren 113 (Km 500) Best Lap Hamilton 1’19’’583 (1° miglior crono) GIORNO 4: Lewis e la squadra mettono alla frusta la MP4-25 Ancora pioggia al mattino per l’ultimo giorno di test a Jerez. La squadra ha trascorso la prima parte della giornata concentrandosi sul programma di mappatura dedicato alla parte aerodinamica. Con il migliorare delle condizioni meteo, Lewis ha iniziato a girare finalmente con pista quasi asciutta. Il programma prevedeva un primo long-run di 29 giri, mentre il secondo long-run è stato interrotto dalle bandiere rosse al 25° giro. La squadra ha inoltre continuato il programma dedicato alla valutazione dei freni, lavorando anche sulla distribuzione dei pesi. Alla fine della giornata, con circuito asciutto, Lewis è riuscito a completare un run finale, montando un set di gomme nuove e compiendo 5 giri veloci, di cui 3 con la media dell’1 e 19. Il suo tempo di 1'19''583 è stato il più veloce dei quattro giorni di test a Jerez. I Tuoi articoli sulla McLaren o la F1 nel MAG di TuttoMcLaren? [email protected] F O R M U L A 1 T E S T S P A G N A J E R E Z 1 0 1 1 1 2 1 3 F E B B R A I O 2 0 1 0 P PILOTA TEAM TIME LAP P PILOTA TEAM TIME LAP 1 S. Vettel RedBull Renault 1’22,593 99 1 R. Barrichello Williams Cosworth 1’27,145 98 2 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0,424 72 2 V. Petrov Renault + 0,683 56 3 F. Massa Scuderia Ferrari + 0,611 72 3 S. Vettel RedBull Renault + 1,017 70 4 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 0,729 79 4 N. Rosberg Mercedes GP + 1,370 71 5 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 0,774 76 5 F. Massa Scuderia Ferrari + 1,734 92 6 M. Schumacher Mercedes GP + 1,210 111 6 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 2,546 8 7 A. Sutil Force India Mercedes + 1,679 28 7 P. di Resta Force India Mercedes + 3,199 33 8 P. di Resta Force India + 2,495 74 8 T. Glock Virgin Cosworth + 3,331 72 9 V. Petrov Renault + 3,644 55 9 V. Liuzzi Force India Mercedes + 3,521 24 10 R. Barrichello Williams Cosworth + 4,727 109 10 L. Hamilton McLaren Mercedes + 3,834 57 11 F. Fauzy Lotus Cosworth + 9,255 76 11 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 5,533 57 12 T. Glock Virgin Cosworth + 9,824 10 12 H. Kovalainen Lotus F1 + 6,409 30 Meteo cielo nuvoloso, a tratti piovoso Meteo Cielo coperto, pioggia e vento Temperature in pista: 28°, aria: 16° Temperature in pista: 17°, aria: 15° Tot. giri McLaren 72 (km 318) F O R M U L A 1 T E S T S P A G N A Tot. giri McLaren 57 (km 129) Best Lap Hamilton 1’23’’017 (2° miglior crono) Best Lap Hamilton 1’30’’979 (10° miglior crono) GIORNO 1: Per Lewis una giornata di notevoli progressi con la MP4-25. GIORNO 2: Pioggia torrenziale vento forte a condizionare i test. Nonostante le alternanti condizioni meteo, la squadra ha continuato con lo sviluppo della MP4-25, compiendo progressi concreti con il bilanciamento della vettura e del set-up, basato in gran parte su una valutazione approfondita e in risposta ai dati raccolti nel corso dei test della scorsa settimana. Lewis ha causato una bandiera rossa durante le fasi iniziali della giornata, quando la sua auto è stato fermata a causa di un piccolo errore dei sistemi. Successivamente, ha girato senza problemi ed è stato in grado di ottenere tempi di tutto rispetto nel corso di vari long run. Queste condizioni, soprattutto a causa del forte vento, hanno impedito al team di continuare con il programma previsto. Lewis e il team si sono così concentrati sull’esecuzione di ulteriori controlli dei sistemi della vettura, attività svolta con successo e nella quale Lewis ha portato a termine 57 giri. I tempi fatti registrare oggi non sono molto rappresentativi (Lewis ha completato solo tre giri con gomme da asciutto), la squadra è comunque soddisfatta della competitività e affidabilità mostrata dalla MP4-25. e J E R E Z 1 7 1 8 1 9 P PILOTA TEAM TIME LAP 1 M. Webber RedBull Renault 1’19,299 115 2 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0,816 132 3 J. Button McLaren Mercedes + 1,095 101 4 N. Hulkenberg Williams + 2,133 138 5 M. Schumacher Mercedes GP + 2,138 79 6 R. Kubica Renault + 2,617 100 7 A. Sutil Force India Mercedes + 2,640 69 8 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 2,929 28 9 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 3,265 120 10 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 4,205 34 11 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 4,222 68 P PILOTA TEAM TIME LAP 1 J. Button McLaren Mercedes 1’18,871 108 2 R. Kubica Renault + 0,243 117 3 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 0,317 117 4 V. Liuzzi Force India Mercedes + 0,779 80 5 N. Rosberg Mercedes GP + 1,190 130 6 F. Alonso Scuderia Ferrari + 1,565 137 7 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 2,182 139 8 M. Webber RedBull Renault + 2,323 87 9 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 3,048 137 10 T. Glock Virgin Cosworth + 3,562 27 11 J. Trulli Lotus Cosworth + 4,599 141 Meteo cielo poco nuvoloso, asciutto Meteo cielo soleggiato, ma ventoso Temperature in pista: 29°, aria: 15° Tot. giri McLaren 101 (Km 230) Best Lap Button 1’20’’394 (3° miglior crono) GIORNO 3: Giornata soleggiata e lavoro di set-up per Jenson. Oggi finalmente il team ha potuto svolgere per intero tutto il lavoro di setup della vettura in maniera consistente. Dopo la poggia di ieri, Jenson è stato in grado di fare tanta strada provando gli aggiornamenti meccanici nonostante la presenza, nel pomeriggio di un vento sferzante. Jenson si è dichiarato soddisfatto del progresso della vettura, i suoi ingegneri sono stati estremamente compiaciuti di come Jenson è riuscito a trovare il suo equilibrio all'interno del team e della profondità delle sue indicazioni. Minori aggiornamenti arriveranno questa notte, continueremo con il lavoro di setup. Temperature in pista: 24°, aria: 16° Tot. giri McLaren 108 (Km 338) Best Lap Button 1’18’’871 (1° miglior crono) GIORNO 4: Jenson continua la valutazione di gomme, aerodinamica e set-up Con condizioni meteo favorevoli, Jenson e il team hanno potuto continuare il programma previsto, con valutazione delle varie mescole di pneumatici, cercando il miglior bilanciamento aerodinamico e meccanico con i diversi tipi di gomme. Al mattino, Jenson ha completato un buon numero di stint brevi utilizzando tre diverse mescole, valutando di conseguenza i set-up migliori. Nel pomeriggio sono stati invece effettuati dei long run, al fine di valutare la durata delle gomme. I Tuoi articoli sulla McLaren o la F1 nel MAG di TuttoMcLaren? [email protected] 2 0 F E B B R A I O 2 0 1 0 P PILOTA TEAM TIME LAP P PILOTA TEAM TIME LAP 1 M. Webber RedBull Renault 1’21,487 109 1 N. Hulkenberg Williams Cosworth 1’20,614 99 2 N. Hulkenberg Williams Cosworth + 0,920 82 2 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0,023 134 3 N. Rosberg Mercedes GP + 1,027 107 3 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 0,359 114 4 P. de la Rosa Sauber Ferrari + 1,657 73 4 V. Liuzzi Force India Mercedes + 0,442 90 5 J. Button McLaren Mercedes + 1,965 101 5 S. Vettel RedBull Renault + 0,644 125 6 V. Liuzzi Force India Mercedes + 2,577 65 6 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 0,957 104 7 F. Alonso Scuderia Ferrari + 2,683 74 7 M. Schumacher Mercedes GP + 1,075 85 8 V. Petrov Renault + 2,686 74 8 L. Hamilton McLaren Mercedes + 1,538 93 9 J. Alguersuari Toro Rosso Ferrari + 3,382 111 9 R. Kubica Renault + 4,29 53 10 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 5,570 31 10 J. Trulli Lotus Cosworth + 4,910 70 11 F. Fauzy Lotus Cosworth + 6,515 76 11 T. Glock Virgin Cosworth + 5,328 52 Meteo cielo sereno, un po’ di vento Meteo Cielo sereno Temperature in pista: 29°, aria: 19° Temperature in pista: 28°, aria: 18° Tot. giri McLaren 101 (km 470) Tot. giri McLaren 93 (km 433) Best Lap Button 1’23’’144 (5° miglior crono) F O R M U L A 1 T E S T S P A G N A Best Lap Hamilton 1’22’’152 (8° miglior crono) GIORNO 1: Per Jenson 101 giri e lavoro su aerodinamica, set-up e gomme. GIORNO 2: Lewis continua il perfezionamento della MP4-25. Jenson ha iniziato il primo giorno di test concentrandosi principalmente sulla messa a punto meccanica e sul set-up aerodinamico. Nonostante non siano stati fatti registrare tempi sul giro di grande rilievo , il team si è dichiarato soddisfatto per i progressi fatti nel corso della giornata, in particolare per l'acquisizione di una maggiore comprensione del comportamento degli pneumatici Bridgestone sulla lunga distanza. I dati raccolti verranno approfonditamente esaminati dal team e dai piloti in preparazione alla giornata di domani, quando Jenson passerà il testimone a Lewis, per proseguire il programma di sviluppo aerodinamico e la comprensione del lavoro delle gomme relativamente ai diversi set-up che verranno impostati nel corso della sessione. In questa seconda giornata, Lewis ha continuato il lavoro di sviluppo iniziato ieri, concentrato su set-up e valutazione gomme. Mattinata dedicata a stint brevi, dove Lewis ha potuto provare vari set -up aerodinamici con lo scopo di trovare uno stabile bilanciamento vettura. La modifica dei vari set-up ha costretto Lewis ad effettuare molte fermate e solo nel pomeriggio si è concentrato sulla lunga distanza. Parte dei long run sono stati però caratterizzati da numerose bandiera rosse. Jenson tornerà al volante domani per completare il perfezionamento della MP4-25. P PILOTA TEAM TIME LAP 1 N. Rosberg Mercedes GP 1’20,686 128 2 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 0,727 106 3 J. Button McLaren Mercedes + 0,764 105 4 R. Barrichello Williams Cosworth + 1,289 101 5 F. Massa Scuderia Ferrari + 1,658 115 6 V. Petrov Renault + 1,837 68 7 A. Sutil Force India Mercedes + 1,920 61 8 S. Vettel RedBull Renault + 2,437 51 9 J. Trulli Lotus Cosworth + 4,373 102 10 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 5,530 105 11 T. Glock Virgin Cosworth + 5,619 31 Meteo coperto, pioggia intermittente Temperature in pista: 21°, aria: 14° Tot. giri McLaren 105 (Km 489) Best Lap Button 1’21’’450 (3° miglior crono) GIORNO 3: Giornata soleggiata e lavoro di set-up per Jenson. La sessione mattutina, caratterizzata da intermittenti brevi rovesci di pioggia, ha complicato l'apprendimento di alcuni nuovi componenti della MP4-25. Questo ha costretto il team ad eseguire una serie di brevi run alla ricerca del miglior set-up. Con il migliorare delle condizione in pista, Jenson ha potuto completare una simulazione di gara, interrotta verso la fine dalle bandiere rosse. La squadra si è così potuta dedicare ad alcune prove di pit-stop, eseguite senza problemi. P PILOTA TEAM TIME LAP 1 L. Hamilton McLaren Mercedes 1’20,472 134 2 M. Webber RedBull Renault + 0,024 61 3 F. Massa Scuderia Ferrari + 0,067 114 4 A. Sutil Force India Mercedes + 0,139 100 5 S. Vettel RedBull Renault + 0,195 76 6 M. Schumacher Mercedes GP + 0,273 123 7 R. Barrichello Williams Cosworth + 0,398 84 8 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 0,439 67 9 S. Buemi Toro Rosso Ferrari + 1,663 88 10 R. Kubica Renault + 2,703 107 11 H. Kovalainen Lotus Cosworth + 4,779 65 12 L. Di Grassi Virgin Cosworth + 5,688 49 Meteo cielo poco nuvoloso, ventoso Temperature in pista: 24°, aria: 16° C A T A L U N Y A 2 5 2 6 2 7 2 8 F E B B R A I O Tot. giri McLaren 134 (Km 624) Best Lap Button 1’20’’472 (1° miglior crono) GIORNO 4: Ultima sessione di test prima dell’inizio del Mondiale. Lewis è tornato in pista per portare a termine il programma di valutazione e sviluppo iniziato ieri da Jenson. Il nuovo pacchetto di aggiornamenti e modifiche ha permesso alla squadra di testare nuovi set-up. A fine mattinata sono stati effettuati diversi giri di simulazione di qualifica, offrendo al pubblico presente un testa a testa con Massa e Schumacher, anch'essi impegnati nelle simulazioni di qualifica. Nel pomeriggio, la squadra ha effettuato un altra simulazione di gara, divisa in tre stint da 22 giri. Alla fine della giornata, Lewis si è dichiarato soddisfatto e tranquillo, parlando con i suoi ingegneri ha detto che è tutto pronto per il Bahrain. Sentimenti condivisi dall'intero team... I Tuoi articoli sulla McLaren o la F1 nel MAG di TuttoMcLaren? [email protected] 2 0 1 0 2009 J. Button Brawn GP 2008 F. Massa Ferrari 2007 F. Massa Ferrari 2006 F. Alonso Renault 2005 F. Alonso Renault 2004 M. Schumacher Ferrari Circuito di Sakhir - Lunghezza: 5,412km - Curve: 14 - Direzione: senso orario - Capacità: 50.000 - Primo GP F1: 2004 Pole Position 2009: Jarno Trulli (Toyota) 1’33’’431 Podio 2009: 1° Jenson Button, 2° Sebastian Vettel, 3° Jarno Trulli Info: Bahrain International Circuit, P.O. Box 26381 Manama - Kingdom of Bahrain - Contatti: (+973) 406444 / FAX: (+973) 406555 BAHRAIN PROVE LIBERE E QUALIFICHE - Nelle prove libere di venerdì Hamilton ottiene il primo e l’undicesimo tempo e Kovalainen il sesto ed il diciannovesimo per un problema al KERS; sabato Hamilton è quarto ed il compagno è dodicesimo. Le prime due fasi eliminatorie vengono superate da Hamilton con un terzo ed ottavo tempo mentre Kovalainen con due undicesimi tempi si ferma alla seconda fase; il pilota inglese della McLaren nella terza ed ultima fase si qualifica quinto. GARA - Al via Hamilton riesce a rimontare due posizioni ma poi si stabilizza al quarto posto; Kovalainen, invece, per un contatto con Kubica scivola al diciassettesimo posto. Al tredicesimo giro Kovalainen effettua il primo pit stop e dal tredicesimo posto si ritrova diciassettesimo; dopo tre giri il compagno effettua il primo pit stop ed esce settimo ma presto ritorna al quarto posto. Al trentasettesimo giro il pilota finlandese della McLaren effettua la seconda sosta e si ritrova in gara sedicesimo, rimonta fino al dodicesimo posto e lì finisce la gara. Hamilton al giro successivo ritorna ai box, monta le gomme dure e riprende la gara dal sesto posto poi, con i pit stop di Raikkonen e Barrichello, conclude la gara quarto. MAG n.48 www.tuttomclaren.it BAHRAIN MAG n.24 www.tuttomclaren.it BAHRAIN MAG n.3 www.tuttomclaren.it BRIDGESTONE: UNA BUONA BASE DATI PER IL GP DEL BAHRAIN Il fornitore di pneumatici Bridgestone ha confermato di aver ottenuto dati importanti dopo i test pre-stagionali da portare in Bahrain. In questi test si sono alternate giornate asciutte, come a Valencia, con altre molto bagnate come a Jerez, con le gomme soft che sono state utilizzate in maniera positiva. Ora la Bridgestone porterà quattro tipo di gomme da asciutto nel 2010, dure, medie, soft e super soft, i piloti, come lo scorso anno, devono obbligatoriamente utilizzare due tipi di mescola per ogni Gran Premio. Il direttore della sezione Motorsport della casa giapponese, Hirohide Hamashima, ha spiegato: “Tutte le nostre mescole sono state testate a Barcellona. Considerando le temperature di quest’anno, posso confermare che siamo in linea con quanto previsto all’inizio. Le coperure super soft sono un po’ troppo morbide per questo difficile tracciato, ma i test con questa mescola, hanno dato buoni risultati. Le soft sono state utilizzate dai team per la maggior parte dei giri, comportandosi molto bene nei long run. Le specifiche medie e dure hanno dato anch’essi risultati positivi”. Ricordiamo che le norme del regolamento FIA per la stagione 2010, prevedono che i primi dieci piloti classificati debbano prendere il via con le stesse coperture utilizzate nella qualifica del sabato, mentre tutti gli altri piloti potranno partire con pneumatici nuovi. Button candidato a un premio Laureus Il Campione del Mondo 2009 Jenson Button, è stato nominato per il prestigioso Laureus Sports Award, per la conquista del Titolo nella scorsa stagione con la Brawn GP. Button si contenderà il premio con il pilota Tom Daley, il tennista Juan Martin del Potro e il giocatore di golf Ji Yai Shin. Nel frattempo, il team Brawn GP è stato nominata per la categoria Team mondiale dell’anno. KLIEN TESTER McLAREN? Christian Klien potrebbe diventare il nuovo test driver e pilota di riserva del team Vodafone McLaren Mercedes. Nel corso dei test invernali a Jerez, la testata Salzburger Nachrichten, ha rivelato che la McLaren sta valutando la possibilità d'ingaggiare il 27 enne pilota austriaco per sostituire Pedro de la Rosa, tester McLaren dal 2003 ed ora approdato al team Sauber-Ferrari come pilota ufficiale per la stagione 2010. Gary Paffett, già da tempo test driver della McLaren, è impegnato soprattutto nel campionato DTM, da qui l'esigenza per il team di avere un altro pilota tester. Klien ha all'attivo 48 Gran Premi disputati in Formula 1, test driver della BMW-Sauber e in precedenza anche della Honda, ha dichiarato che la speranza è ancora quella di trovare un volante da titolare, ma che un ulteriore anno come un pilota di riserva, non rappresenta comunque una catastrofe". ANTHONY HAMILTON TALENT SCOUT Anthony Hamilton, padre e manager di Lewis, ha deciso di lanciare un programma dedicato ai giovani piloti che hanno intenzione di fare esperienza con una Formula 1, ma in modo indipendente, senza i limiti imposti sui test dalla FIA. Hamilton si occuperà del materiale da mettere al servizio di giovani talenti, ovvero si impegnerà a trovare personale qualificato e monoposto degli anni passati per far fare esperienza a questi ragazzi. In essere ha già un accordo con la McLaren, che fornirà le prime due monoposto, ma anche altre squadre si sono mostrate interessate al progetto di Hamilton senior. Sicuramente l’idea è interessante, perché avrà lo scopo di dare la possibilità a giovani piloti di fare esperienza diretta su una monoposto di Formula 1, soprattutto ora che, con il ritiro di alcuni importanti nomi dell’automobilismo, come la Toyota, il programma giovani si sta ridimensionando. Il progetto si chiamerà GP Prep Drivers Academy. LA FORMULA 1 CORRERA’ SUL NUOVO TRACCIATO DI SILVERSTONE Gli organizzatori del Gran Premio di Gran Bretagna hanno confermato che la gara di F1 utilizzerà il nuovo tracciato di Silverstone, inizialmente concepito per ospitare la Moto GP. Il nuovo layout più lungo di 760 metri è conosciuto come Arena perché include un’arena localizzata alla destra del complesso Chapel Maggots-Becketts. La Silverstone Circuits Limited, che gestisce la pista, ha affermato che il nuovo tracciato, costato circa 5 milioni di sterline, verrà utilizzato dalla F1 in seguito “all’approvazione della Formula One Management.” La conclusione dei lavori è prevista per il mese di marzo, dopodiché la Federazione dovrà omologare ufficialmente il nuovo tracciato. Un portavoce ha dichiarato che la nuova pista potrà ospitare 20 mila spettatori in più e la domanda per i biglietti è in crescita, dopo la conferma della nuova coppia di piloti tutta britannica della McLaren. “Le nuove sezioni del circuito sono state realizzate inizialmente per conformarsi alle norme di sicurezza della Moto GP, ma il complesso dell’Arena è stato comunque progettato avendo in mente le gare sia a due che a quattro ruote,” ha confermato il direttore Richard Phillips. HILL NON E’ SODDISFATTO Tra i critici più agguerriti della nuova Silverstone c’è Damon Hill, Presidente del BRDC, che è il proprietario del circuito, il quale ha definito il complesso dell’Arena: “Una novità frustrante, che alla fine è diventato un compromesso che rischia di distruggere l’essenza di Silverstone. Non mi sento proprio di dire che è un circuito fantastico, non sono soddisfatto, perché sono stati spesi troppi soldi e adesso si deve risparmiare su tutto”. Il tracciato modificato sarà anche più lungo di 760 metri, per cui i tempi sul giro saliranno, si dice, di circa 4 secondi. Dal 2011 dovrebbero poi essere aperti i nuovi box e il nuovo paddock, che verranno costruiti tra la Club e la Abbey.
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