numero 11 - MondoMcLaren
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Il forum italiano dei tifosi McLaren www.freccedargento.it Numero 11 Peggio di Beautiful L’Amministratore e la redazione del Frecce d’argento Magazine augurano a tutti i lettori buone vacanze! di Mika85 N arrare le tappe della telenovela in cui si è trasformato il braccio di ferro sulla governance della F1 sarebbe, oltreché stucchevole, anche particolarmente arduo, vista la perversa mentalità degli sceneggiatori che vi stanno dietro. L’ultima puntata ha visto la delegazione della FOTA andare via sbattendo la porta da una riunione con la FIA sui regolamenti 2010. Il vassallo Whiting avrebbe infatti informato i responsabili che le squadre FOTA, causa la loro non ancora perfezionata iscrizione al campionato 2010, non hanno nessun potere di proposta, né tantomeno di voto. Apriti cielo( e giustamente). In questo turbine di amori infranti, secolari rapporti mandati in fumo, minacce di divorzio e scappatelle con la Fia(vedi Williams e Force India), i grandi capi McLaren hanno avuto una posizione piuttosto distaccata, come di chi stia alla finestra a vedere che tempo fa prima di decidere se uscire o restare in casa. Questo comportamento ha sorpreso i più, compreso il sottoscritto. E’ stato infatti Dennis in persona a farsi più volte portavoce, da metà anni ’90 in poi, del desiderio di riformare gli organismi di governo della F1, vuoi per una più equa distribuzione dei denari che girano nel Circus, vuoi soprattutto perché da tempo le schizofrenie del duo Bernie&Max cominciavano a diventare piuttosto ricorrenti. La gestione Whitmarsh-Haug ha invece propeso ufficialmente per un cauto ma, bisogna ammettere, intelligente, ruolo di mediazione tra le parti. In una situazione di equidistanza tra i litiganti, i nostri hanno sfruttato il peso politico della Ferrari per scoprire le posizioni della Fia e non solo. Dalle pieghe della vicenda sono infatti venuti a galla i famosi accordi sottobanco tra Parigi e Maranello di cui in molti sospettavano; accordi che non solo prevedevano per i rossi vantaggi commerciali, ma soprattutto un potere di veto tecnico Copia gratuita Prossimo appuntamento con il Magazine a settembre Il mio giorno fortunato di Elio11 l rombo del suo motore d'improvviso s'azzitti’, la vettura numero sei, attraversata la pitlane, era appena giunta alla piazzola del suo box per il rabbocco. Il pilota sfiorò con la sua mano destra la visiera del casco e con un movimento delicato l'alzò. Il suo volto era ora riconoscibile agli occhi del suo team manager, appena avvicinatosigli. "Per me va bene, il tempo è buono, non hai nulla di che preoccuparti". "Quanto tempo ci resta a disposizione?" - fu pressappoco quanto distintamente pronunciò la voce da dentro l'abitacolo. "Sei minuti circa" - rispose l'altro buttando l'occhio sul suo orologio da polso - " Adesso mancano sei minuti a mezzogiorno". "Sento di potercela fare, mostrare di meglio intendo. La vettura è ben bilanciata, è veloce, mi sento in forma. Posso migliorare la mia posizione. Io ci provo". "Ok, fai come vuoi sei libero di rimetterti in gioco". Via. I che, col senno di poi è ancor più facile capirlo, la Ferrari ha più volte sfruttato. Memori di tutte le volte in cui la McLaren si è ritrovata sola a combattere contro i mulini a vento le proprie battaglie, e magari anche scottati dall’ultimo biennio di continue vessazioni, ai piani alti di Paragon hanno pensato bene di non sbilanciarsi. La memoria del passato è la chiave di lettura della storia infinita che riguarda il potere in F1. Basta tornare con la mente Due o tre colpetti sull'acceleratore ed il motore ricominciò a brontolare con il suo suono cupo. Impostata la prima marcia percorse il rettifilo che lo immise in pista, nuovamente in competizione, non prima di aver rivolto con la coda dell'occhio lo sguardo agli specchietti per assicurarsi della sicurezza della manovra. Rieccolo passare davanti ai box, ecco il cronometro tornare in azione dopo il giro di lancio. Completò la prima tornata in 1’.41’’, la seconda in 1’.56’’ per colpa di un leggero errore che compromise il tentativo, il terzo fu quello buono, il suo personale migliore, 1'40''03. Ce ne fu un quarto appena di tre decimi di ritardo rispetto all'ultimo, non ce ne fu un quinto. Il suo casco bianco con le tre bande verticali al centro, quella gialla più ristretta rispetto a quella rossa e celeste ai lati della prima, fermò la sua personale corsa contro il tempo anzitempo, quella contro il minuto e quaranta (Continua a pagina 2) alla creazione della FISA come organo di contrappeso alla Federazione, poi ingloriosamente fagocitata dalla Federazione stessa. Le linee di sviluppo della vicenda sono essenzialmente due: o i costruttori FOTA organizzano un campionato alternativo con un proprio nome, proprie regole e propri contratti con le piste, oppure ci si mette tutti d’accordo per restare sotto l’egida della matrigna FIA, chiedendo pe(Continua a pagina 2) Pagina 2 Peggio di Beautiful www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren (Continua da pagina 1) rò la testa di Mosley come contraccambio per una pacifica soluzione. La strada del nuovo campionato sembrava essere stata imboccata con serietà, salvo poi ascoltare le dichiarazioni di Montenzemolo che, ma guarda un po’,dopo mesi di esternazioni infuocate, annuncia il raggiungimento di un accordo con la Federazione(che sembra saltare poi durante la famosa riunione con Whiting). L’opzione più credibile resta dunque quella di un cambio al vertice della FIA. Il sostituto dovrebbe essere un uomo capace e autorevole, riconosciuto da tutti e completamente svincolato dalle squadre che faranno parte del campionato. L’unico soggetto con queste caratteristiche ad aver proposto la propria candidatura è, al momento, il finlandese ex-campione del mondo Rally nonché ex -europarlamentare Ari Vatanen. Resta però l’incognita Mosley, un uomo capacissimo di dichiarare di non ricandidarsi e fare poi l’esatto contrario contando, come ha fatto finora, sull’incondizionato appoggio delle federazioni dei paesi in via di sviluppo e del terzo mondo, cui sta più a cuore il portafoglio piuttosto che un campionato di automobilismo ben organizzato.. Dunque a noi non resta che stare alla finestra a guardare cosa succede anche se, in cuor nostro lo sappiamo , anche questa volta cambierà tutto affinchè non cambi nulla. Alla prossima puntata(sempre che abbiate il coraggio di resistere). (Continua da pagina 1) secondi, quella dell'esistenza terrena. Non sappiamo se i profondi occhi celesti de il "Principe" ( come lo appellò un docu- L’incidente di Francois Cevert Il mio giorno fortunato mentario postumo della Motors TV) si dischiusero in quell'istante, è certo però che smisero per sempre di scorgere con sguardo disincantato la realtà che l'aveva attorniato fino a quel momento. Quella dei mondi che gli appartenevano, dell'attività agonistica, delle corse, dei motori da una parte, dall’altra della vita edonistica, fatta di quei piccoli piaceri terreni utili ad alleviare i dolori e le sofferenze delle tragedie che erano allora all'ordine del giorno nell'attività sportiva che lui aveva scelto come professione. E tutto ciò che di questo costituiva il semplice crudo, scarno o ricco contorno d’improvviso tornò a colorarsi di nero. La voce dello speaker nel dare l'annuncio in tv si fece greve - "Il cuore del pilota francese Francois Cevert ha smesso di battere pochi minuti fa. C'è stato un incidente nel corso delle prove libere del gran premio di Watkins Glen, valido per assegnare il titolo del GP degli Stati Uniti". Charles Goldenberg in ascolto spense il suo televisore. Nanou Van Malderen per tutto il pomeriggio si trovò a fissare assieme a suo figlio le foto che teneva in casa. La sera si sedette davanti alla televisione. Erano le nove, il telefono squillò. Una delle sue amiche, la moglie di JeanFrancois Gerbault che aveva corso contro Francois nell'edizione 1966 della "Shell Scholarship" , la chiamò. "Che c'è, è successo qualcosa?"- chiese impaurita Nanou vista la tarda ora della telefonata "Perchè chiami a quest'ora?". La ragazza incominciò a singhiozzare dall'altro cavo dell'apparecchio. Non ci fu risposta, solo il pianto dimesso. "Calmati. Vuoi che venga da te a darti conforto? Hai litigato di nuovo con Titou?". "No, non è questo il problema, magari lo fosse. Non hai saputo ancora dunque?". "No, sono ansiosa che tu me lo dica, cosa è successo?" - la voce di Nanou si fece tribolante. In cuor suo, in una remota parte di esso, si aspettava che venisse pronunciato quel nome, ma era più l'inconscio che la spingeva a giungere a quella conclusione. D'altronde era pur sempre un rischio potenziale che la attanagliava costantemente. Il peso del pensiero si era fatto con il passare del tempo meno pressante in tal senso, ci aveva fatto l'abitudine. Allo stesso tempo non si sarebbe capacitata di sentirle, proprio quelle sillabe, scandite con un tono di voce tanto basso quanto perfettamente comprensibile. Non cosi',no, non lo avrebbe realizzato l'accaduto attraverso una mera fredda comunicazione telefonica. Avrebbe fatto una fatica immane, il primo pensiero sarebbe stato irrazionale, quello di dubitare della calda voce amica che stava tentando di armonizzare e rendere meno duro l'arduo compito di farglielo sapere. Avrebbe voluto presenziare il momento topico per potersene rendere conto, solo di persona, attraverso il filtro sensibile dei suoi occhi avrebbe potuto farsene una idea più precisa. Il senso dell'udito l'avrebbe voluta tradire volontariamente? E poi lei da chi lo aveva saputo? I telegiornali, la radio? No, quale autorità avrebbero avuto loro, da che pulpito avrebbero parlato. Una notizia spoglia, scarna, oggettiva l'avrebbero potuta dare o confermare (se poi fosse stato vero!) ma non con il sentimento di chi provava emozioni particolari ed intime come le sue verso Francois. "Francois..." "Non ricordo quello che segui' quegli istanti" - dirà anni dopo Nanou - "Non ricordo con precisione, la memoria della nettezza dei particolari mi sfugge, ci fu una grande confusione nella mia mente, caddi in una specie di catalessi dopo aver urlato per il dolore". "Fu una notizia giunta improvvisa, a tradimento". Un'altra persona stava piangendo contemporaneamente la prematura scomparsa di Francois. Il suo un rapporto professionale con il francese, ma particolare per l'intensità con il quale fu vissuto. Messicano di origine, una lunga storia di corsi e ricorsi storici al quale ebbe la sventura di abituarsi nella sua carriera decennale nel mondo della Formula Uno. Pedro,Francois,Elio,Ayrton. "Durante una delle sue fermate ai box, pochi istanti prima dell'incidente, si soffermò a parlare con me. Fu un discorso breve, anzi a dire la verità io stetti solo ad ascoltarlo. Mi disse - 'Presta attenzione alla tabella dei miei tempi. Guarda, sto guidando la Tyrrell numero "6", il telaio è il numero "006", il numero è il "66", oggi è il "6" Ottobre. In definitiva il mio giorno fortunato". Nel forum: sezione TEAM & PILOTI Ultimi aggiornamenti sui team e le monoposto della stagione 2009 Pagina 3 Focus on FIA di riccardo www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren N el 1978 la Commissione Sportiva Internazionale della Federazione Internazionale dell'Automobile, che si occupava degli aspetti sportivi, fu trasformata da Jean-Marie Balestre nella Federazione Internazionale dello Sport Automobilistico (FISA), con un largo grado di autonomia. La relazione della FISA con la Formula One Constructors Association (FOCA) fu subito difficile, ad opera delle iniziative del direttore della FOCA Bernie Ecclestone e del suo legale Max Mosley. La commissione ha 26 membri, anche se al momento solo 24 sono occupati: * il detentore dei diritti commerciali, Bernie Ecclestone per Formula One Management; * il presidente della FIA, ovvero Max Mosley; * 12 team - al momento solo 10 team sono iscritti, ma il loro voto combinato a maggioranza conta lo stesso per 12; * 4 organizzatori di Gran Premi europei; * 4 organizzatori di Gran Premi extraeuropei; * 2 rappresentanti degli sponsor - attualmente Marlboro e ExxonMobil; * 1 rappresentante fornitori pneumatici - attualmente Bridgestone; * 1 rappresentante fornitori motori attualmente Cosworth. Penso che questo serva a illuminare molti circa quello che sta succedendo e che succederà prossimamente. I termini del contratto, nato nel 1981, sono in massima parte riservati, anche se gli aspetti conosciuti riguardano l'obbligo per i firmatari a presenziare a tutte le gare, in modo da garantire uno spettacolo certo a chi comprasse i diritti televisivi dei Gran Premi. In prospettiva futura infatti la decisione più importante fu quella di cedere la vendita di questi diritti alla FOCA e a Bernie Ecclestone, prima pietra su cui verrà costruita la struttura della società Formula One Management. Come già detto , in nessuno sport i contendenti prendono meno dei bigliettai, ma in F1 succede. Non mi sento di dare addosso a Ecclestone; quest’uomo nel bene o nel male, ha creato una cosa impensabile qualche anno fa: portare la F1 ad essere uno degli sport più seguiti in assoluto, una fabbrica di soldi e soprattutto ha assicurato la sopravvivenza di questo sport. Vero che oggi è anziano, ma la sua mente funziona ancora bene. Io, piuttosto, ho paura del dopo , del suo successore, chiunque esso sia, soprattutto se sarà uno di un team. Il tutto aggravato dall’assoluta mancanza di personaggi validi nel contrastare le decisioni che di sportivo non hanno nulla: i Tyrrell , i Chapman, i Dennis, piloti con personalità vere non se ne vedono da anni; un Sud Africa non succederà più, quei pochi se non sono sotto i favori o nella scuderia giusta vengono penalizzati e ridotti al silenzio. C’è molta confusione sui ruoli Fia, organo tecnico e non commerciale , ma che stà interferendo in tutto. FOM, quella di Ecclestone detentore dei diritti, quindi il vero artefice e responsabile del patto della concordia. Con la nascita della FOTA il quadro è completo, il casino assicurato. La lotta in atto è una lotta sul controllo dei soldi della F1. Le gare e i team sono il campo di battaglia e gli occasionali alleati per l’uno o l’altro. Malgrado quello che si vede , la conclusione è distante e non sarà indolore per molti. Ad oggi le vittime sono già state molte: alcuni team storici scomparsi, spezzatini azionari dei diritti TV, la lehman brothers che chiede 500.000.000 di dollari di danni. Ma tutto questo ha sempre originato dubbi sulle regolarità di alcuni mondiali, in quanto ci sono dei passaggi di questo patto che non sono rivelati, che conoscono solo i team, ma che grazie a bisticci e stupidi manager stanno venendo alla luce. Più passa il tempo più ne sapremo: per il momento bisogna evitare di accomunare il regolamento tecnico con il patto della concordia, per riuscire almeno a capire cosa sta avvenendo. Non è un caso che Mosley chieda di firmare prima il patto e poi l’adesione alla Fia: avrebbe in mano una forte chiave di ricatto . Purtroppo è la parte più interessante e intrigante al momento, in F1. Recensione del film: Ferrari di Mika84 M aranello, anni ’80: il Drake, ormai vecchio, è seduto alla scrivania del suo ufficio quando riceve la visita di un giovane giornalista desideroso di fare un’intervista. Il ragazzo esordisce con la domanda che tutti i ferraristi vorrebbero fare:”Come ha fatto a realizzare il suo sogno, a trasformarlo prima in mito ed infine in leggenda?” Tutto è partito dal primo carrettino rosso di Enzo bambino, che fa tanto slitta di Quarto Potere, le prime gare in mezzo agli alberi, l’incontro con Nuvolari. Poi però la musica cambia:”Lei signor Ferrari era un uomo arrogante al quale interessavano solo le sue macchine, ha sulla coscienza le morti di tanti piloti, trascurava la sua famiglia e umiliava suo figlio Dino, illudeva i suoi meccanici, aveva rapporti coi nazisti, stressava i suoi piloti e le loro fidanzate etc.” Enzo è costernato, incredulo, è preso a pesci in faccia da uno sconosciuto, si trova a dover ribattere a delle accuse durissime, gli scheletri nell’armadio che i difensori del Drake hanno sempre negato. Ferrari va su tutte le furie e lo caccia dal suo studio. Ma quel ragazzo ben presto torna a trovarlo e poco alla volta lo costringe a ricordare il suo passato. Così comincia il racconto a bordo di una Ferrari nelle nebbie di Imola, tra le stradine di Maranello. Il difficile rapporto con la famiglia e la tragica morte del figlio Dino tolgono la scena ai successi in Formula 1 degli anni ’60, all’epoca d’oro Lauda/Forghieri. Villeneuve è accennato appena e liquidato con una vaga “egli fu l’ultima luce poi si spense anche quella”. Il giovane con il quale Enzo si confida mostra di sapere più di quello si racconta: egli in realtà è un fantasma che rappresenta la coscienza del Drake e lo costringe a rivivere la sua vita. Man mano che Enzo si confessa, il racconto si carica anche di scene dal contorno sfocato, come quella del suicidio del progettista Jano, battute dal significato ambiguo:“Ci aspettano tempi bui” dopo il fallito accordo con la Ford, “Dobbiamo cambiare mentalità” al figlio Pie- ro in riva al mare, la stessa vendita della quote alla FIAT viene raccontata in una manciata di secondi. Il film si avvia così alla conclusione: il giornalista/fantasma se ne va con il sorriso sulle labbra, scomparendo tra le nebbie di Maranello e lasciando Ferrari in preda ad una sorta di pazzia euforica. Forse lo ha perdonato a fronte del dramma della sua vita, forse Enzo è riuscito a dare una risposta ai suoi detrattori: nonostante tutto quello di cui è accusato è sempre riuscito ad essere sincero e autentico con sé stesso. Per alcuni, i ferraristi soprattutto, questo può bastare come giustificazione, per tutti gli altri certamente non basta. La sincera interpretazione di Sergio Castellitto è rovinata dall’ambiguità e dalla frettolosità con le quali il regista ha scelto di raccontare la vita di Enzo Ferrari, esagerando volutamente i toni drammatici nella speranza di riuscire a commuovere il pubblico. Pagina 4 Un punto d'argento in Germania: è l'uscita dal tunnel? di Frenkoz www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren A due anni di distanza dal trionfo con sverniciata su Massa di Alonso su McLaren-Mercedes la F1 ritorna al Nurburgring dove da tre settimane pioveva interrottamente e dove si sono raggiunte temperature di11 gradi. Per la scuderia anglo-tedesca la nona gara del calendario è stata l'occasione per portare il nuovo pacchetto meccanico/aerodinamico basato sul nuovo alettone anteriore, con bandelle ai lati, nuovo alettone posteriore con feritoia centrale modificato sull'origine di quello proposto a Monaco, nuovo diffusore (l'ottavo per la precisione ma innovativo rispetto a precedenti) e il nuovo fondo. Queste modifiche importanti hanno permesso a Paddy Lowe di dire che si tratta dell'attesa versione B della Mp4-24 che già dalle libere di venerdì ha dato i suoi frutti. In particolare però fondo e diffusore sono arrivati all'ultimo e disponibili solo per il telaio del Campione del Mondo. Nelle qualifiche di sabato, tra scrosci e scelte di gomme varie, Heikki e Lewis seppur con carichi di benzina e macchine diversi hanno guadagnato un' ottima terza fila che ha permesso loro grazie al KERS alla partenza di guadagnare diverse posizioni. Addirittura Lewis alla prima curva era riuscito a sorpassare Webber (per lui storica prima pole position dopo 8 anni di F1) che nel frattempo aveva chiuso con un doppio cambio di traiettoria il povero Barrichello secondo davanti a Vettel e Button. Purtroppo però in quel momento si è conclusa la gara del nostro alfiere, causa foratura del pneumatico posteriore destro, causa contatto con l'australiano. La sua gara infatti dopo essere tornato ai box è stata confinata all'ultima posizione. Deciso con la squadra di continuare fino alla fine ha spinto come al solito ma per il danno subito ha corso per 60 giri con una macchina danneggiata, impedendo così a noi di vedere le reali prestazioni della Mp4-24B. Infatti Heikki seppur senza la totalità degli aggiornamenti, ma aiutato da un provvidenziale KERS, ha difeso la posiNel forum: sezione FORMULA1 DEL PASSATO Indietro nel tempo... zione all'inizio dagli attacchi di Button per 14 giri e alla fine di entrambe le Brawn per i 7 giri finali permettendo così alla nostra scuderia di guadagnare l'arrivo a punti, (ottavo) e di interrompere così la serie a zero punti che durava da quattro gare. Per quanto riguarda i protagonisti principali della gara da segnalare un solido Monaco 2008. Insomma il campionato per il primo posto rivede accendersi la lotta Brawn-RedBull, mentre per il terzo posto, Williams-Toyota e Ferrari daranno battaglia fino alla fine, con un probabile reinserimento della McLaren che nei tre giorni in terra tedesca, complessivamente sembra aver trovato l'uscita fuori dal tunnel. Webber, vincitore della sua prima gara in carriera, che a bordo di un razzo chiamato RedBull e firmato Newey, oscura Vettel giunto infine secondo: l'australiano ha dovuto scontare un drive-thought per l'azione scorretta condotta alla partenza con il quale ha tamponato il povero Barrichello giunto infine quinto alle spalle del leader della classifica Button. Entrambe i piloti della Brawn Gp, oggi hanno sperimentato il primo errore del loro Boss che ha cambiato per entrambe la strategia da 2 a 3 pit-stop. Inoltre per quanto riguarda i rapporti di forza tra le varie squadre la Brawn oggi, con le basse temperature, ha aumentato il gap in negativo dai tori austriaci, e sia Ferrari (che con Massa e con una strategia rivelatasi poi ottima riesce a guadagnare il podio) e che Williams (Rosberg partito 13mo arriva 4o) vedono le loro prestazioni, almeno in condizioni pari a quelle di oggi, avvicinarsi alla ex-Honda. Tra gli altri Raikkonen protagonista in negativo per la foratura al radiatore e l'incidente che ha fatto svanire la possibilità di punti per Sutil su Force India. Per i due siamo già al secondo incidente dopo Resta però un campionato troppo condizionato dalle differenze enormi tra un circuito e l'altro, e un formato di gara che, per fortuna, l'anno prossimo non vedremo più a partire dalle quasi due ore di durata e con l'abolizione dei pit-stop. Prossima tappa Ungheria. Nel forum: sezione TEST INVERNALI 2008/2009 Ultimi commenti sui test della stagione 2009 Pagina 5 Uno sguardo ai prossimi Gp: GP d’Ungheria Budapest www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00 In onda su: RaiUno / Sky Sport 2 Ordine di partenza dell’edizione 2008 Ordine di arrivo dell’edizione 2008 Pagina 6 Uno sguardo ai prossimi Gp: GP d’Europa Valencia www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00 In onda su: RaiUno / Sky Sport 2 Ordine di partenza dell’edizione 2008 Ordine di arrivo dell’edizione 2008 Pagina 7 Uno sguardo ai prossimi Gp: GP del Belgio Spa-Francorchamps www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00 In onda su: RaiUno / Sky Sport 2 Ordine di partenza dell’edizione 2008 Ordine di arrivo dell’edizione 2008 Pagina 8 Uno sguardo ai prossimi Gp: GP d’Italia Monza www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00 In onda su: RaiUno / Sky Sport 2 Ordine di partenza dell’edizione 2008 Ordine di arrivo dell’edizione 2008 Pagina 9 Ultime discussioni nel forum: Sezione Team & Piloti: • Mosley suggerisce Todt • Mercedes: motori a 3 team nel 2010 • Hamilton: “McLaren vicina alla soluzione” • La Brawn è costata cara e tanto altro... Sezione Tecnica: • Diffusori McLaren: l’evoluzione della specie • Novità McLaren all’ala anteriore • Designers McLaren dal 1990 ad oggi e tanto altro... Sezione Formula1 del passato: • Damon Hill • James Hunt • Ron Dennis • Ivan Capelli e tanto altro... Ed inoltre, non perdere l’appuntamento con: la sezione rosa “Le Imprese della Boss’ Angel” La Formula Quiz; I Sondaggi di Freccedargento.it Direttore: BOSS ([email protected]) Redattori: AmanteMclaren Elio11 Frenkoz Mika84 Mika85 riccardo Frecce d’argento Magazine è una newsletter nel formato di un magazine diffusa dal forum Freccedargento.it www.freccedargento.it Delle opinioni espresse negli articoli firmati sono responsabili i singoli autori, dei quali si intende rispettare la piena libertà di giudizio Il Magazine può essere stampato per un uso personale e non commerciale: pertanto è vietata la riproduzione e l'utilizzo, anche parziale, dei contenuti dello stesso per fini di lucro e senza espressa autorizzazione. 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