Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
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Rassegna Stampa Sabato 06 agosto 2016 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587 [email protected] Rassegna del 06 agosto 2016 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Corriere Della Sera 47 Nove autori italiani e il lato oscuro dello spirito carioca Severino Colombo 1 La Repubblica 58 Lo scandalo russia diventa una farsa il tas libera la ef imova "sbagliate le regole ciò" Enrico Sisti 2 La Stampa 54 Si arresta in semifinale il cammino- delia rivelazione capocci Barbara Masi 4 Businesspeople 65 Più veloce, più in alto, più forte 6 Corriere Del Veneto (tv) 10 Top runner e fantini vip, palio al clou oggi il tiro con l'arco e la staffetta Andrea Zucco 7 Corriere Della Sera (bs) 9 Paralimpiadi, la leonessa inizia con un record: avrà una delegazione di ben sette atleti L.ber. 8 Giornale Di Erba 55 «quelle medaglie e l'inno nazionale: momenti unici» 9 Giornale Di Erba 52 Paralimpiadi a rio il sogno di dolfin 11 Il Messaggero 31 I rifugiati alle paralimpiadi 15 La Citta' 22 A morrò torna il mundialito 16 La Gazzetta Di Brindisi 16 Magiche atmosfere ai piedi del castello di federico ii La Nazione Firenze 18 Auguri agli olimpionici «portate in alto il nome di firenze» 20 La Provincia Di Frosinone La Repubblica Torino 21 Ieri cerimonia di consegna dei gradi agli allievi sergenti del 20esimo corso 21 1, 7 "a rio corro per la somalia ma il mio cuore è torinese" Roma 24 Orgoglio posillipo, ecco i rossoverdi in brasile: ci sono gli allenatori cuomo e bonfiglio 25 Messaggero Veneto Pordenone Il Giorno Sud Milano 23 Maxischermo pronto per seguire ranghieri poi toccherà a giada 26 11 Piscina chiusa le ragioni del gestore: «manutenzione» 28 Il Foglio 4 Un business olimpico 29 Lorenzo Ruggiero Carlotta Rocci 18 22 CIP WEB Ufficio Stampa Federscherma 30 Federscherma.it Web Napolimagazine.com Web Giochi Paralimpici Rio2016 La Federscherma Ricorre All'international Paralympic Committee Contro L'esclusione Di Andrea Alberto Pellegrini Sport: Olimpiadi a Rio, il Circolo Nautico Posillipo c’è Italpress.com Web Paralimpiadi, Ricorso Contro Esclusione Pellegrini Liberoquotidiano.it Web Rio 2016: squadra rifugiati anche a giochi paralimpici Altoadige.gelocal.it Web La Russia potrebbe essere esclusa anche dalle Paralimpiadi Salernonotizie.it Web Terza tappa di Miss Granata a Baronissi vinta dalla 15enne Erika Lamberti Nome 35 Redattoresociale.it Web Rio 2016, la beffa: Andrea Pellegrini prima convocato e poi escluso Copyright Redattore Sociale 37 Torinosportiva.it Web Cilentonotizie.it Web Esclusiva - L'Assessore Finardi a Torinosportiva: "Dobbiamo aiutare le società sportive, Giorgio Capodaglio soprattutto nella logistica" - Quotidiano sportivo della provincia di Torino Pubblicato Il Stampa Tappa Miss Granata a Baronissi, vince Erika Lamberti Di Napoli Magazine 31 32 Di Francesco Specchia 33 34 39 43 I racconti noir editi da e/o Nove autori italiani e il lato oscuro dello spirito carioca di Severino Colombo D imenticate lo spirito olimpico, in queste storie gialle e nere l'importante non è partecipare, ma uscirne vivi. Mettete da parte il Brasile da cartolina e da guida turistica, in questi racconti non si fanno sconti a un Paese e ai suoi mali (corruzione, disuguaglianze sociali, violenza, bande criminali). E l'antologia Giochi di ruolo al Maracanà (e/o, pagine 238, €16) dove scende in campo la talentuosa squadra di giallisti e noiristi di Edizioni e/o, ciascuno con il proprio personaggio seriale in cerca di malviventi, rapitori (molti), assassini e pure gloria sportiva. L'idea, avverte Paolo Foschi nella prefazione, è «di raccontare le Olimpiadi miscelando spunti reali e finzione narrativa». E così fa ne Lo scambio Massimo Carlotta (1956) ricordando in apertura i cinque giornalisti uccisi in Brasile nell'ultimo anno per le loro indagini scomode e affidando alle cure del suo investigatore borderline, Marco Buratti detto l'Alligatore, 0 protagonista del racconto, un giornalista brasiliano fuggiasco in Italia, ora ricattato. Il tono di denuncia, accompagnato a un linguaggio crudo, si trova anche in Meninos de ma. Bambini all'inferno di Piergiorgio Pulixi, trentaquattro anni, il più giovane del gruppo di autori: una storia spietata, la sua, con giustizieri al servizio di poteri forti e della criminalità organizzata ('ndrangheta). Legami famigliari ericercadella verità sono piani che si intersecano nei racconti realistici di Carlo Mazza, Valetudo dal nome degli incontri di lotta clandestini in cui «vale tutto» e in cui ha trovato la morte un atleta; e di Roberto Riccardi, Una ragione migliore, costruito attorno al rapimento della sorella di un campione di tiro a segno. Su un registro iperrealistico si muove, invece, Paolo Foschi con il suo commissario di polizia, ex boxeur, Igor Attila chiamato, ne L'angelo azzurro, a indagare sulla morte di una campionessa di tuffi. Si ride amaro con Patrizia Rinaldi, unica donna della squadra, che in Pur di vincere gioca con personaggi estremi: Bianca, investigatrice quasi cieca, assoldata da Tecia, una campionessa paralimpica con una sola gamba per tenere a distanza un trainer molesto. Mentre Pulcinella, l'eroe mascherato di Massimo Torre che si muove nelle viscere di Napoli denunciando i mali della città, nel suo racconto dal tono grottesco intercetta un carico pericoloso portato da un atleta in valigia al ritorno dalle Olimpiadi brasiliane. Atmosfere pulp e da fumetto perla missione di Mila Zago, la «vendicatrice» di Matteo Strukul che in Ragnatela mortale tiene a bada boss e cavalca purosangue, anche se ha in corpo un potente veleno. Infine, la sparizione di un pugile è il motore del racconto Ipnosi olimpica di Luca Poldelmengo, con un commissario che usa la tecnica poco o per nulla ortodossa dell'ipnosi per indagare, in un intrigo (farmaceutico) internazionale con finale da commedia. Diversi per stile, tono e sviluppo della trama, i nove racconti fanno luce, avverte il sottotitolo, «sul lato oscuro» di un evento sportivo e del Paese che lo ospita. Ma soprattutto le storie nel loro insieme dipingono un Brasile che, come commenta amaro un personaggio, «è solo diventato un po' più ricco per qualche anno», ma non ha risolto i suoi problemi. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 1 Lo scandalo Russia diventa una farsa il Tas libera la Efimova "Sbagliate le regole Ciò" Caos totale a Giochi iniziati: "Gli ex dopati possono andare" La Wada: "Distrutto il nostro lavoro, futuro a rischio" DAL NOSTRO INVIATO ENRICO SISTI RIO DE JANEIRO S corrono le lacrime sul caso Russia e in casa Russia. E l'intrigo diventa sempre più aggrovigliato, mentre mancano poche ore, anzi da qualche parte e per qualche sport le Olimpiadi sono già cominciate. Il Tas ha riammesso ai Giochi la nuotatriceYulia Efimova e i canottieri Karabelshikovae Podshivalov. All'ultima curva dice sì perché gli atleti, sconfessando in pieno la teoria del Ciò, non possono pagare due volte una colpa e la Efimova, come gli altri due, ha già scontato la sua pena fra ottobre 2013 e febbraio 2015 per essere stata trovata postiva a un precursore del testosterone. E i pianti sono tutti suoi, della quattro volte campionessa mondiale a rana, nonché bronzo a Londra nel 2012: «Non ci posso credere», posta come didascalia della sua foto in lacrime, «andrò alle Olimpiadi, non potrei essere più fiera di me stessa e risollevata». Prima di lei lo aveva annunciato alla Tass il suo agente Pastev. Ma la verità è che ancora non è detta l'ultima parola. Sembra che per questa angosciante vicenda di enti che si scaricano addosso responsabilità, di dirigenti che accusano o si lavano le mani, non esista una fine, l'ultima parola sia un mito assurdo. Soltanto il fischio dell'arbitro potrà forse chiudere la giostra dei dubbi. Ora dovrebbe iniziare l'ennesimo, rapidissimo giro di valzer. Ma i tempi ovviamente stringono sempre di più. La patata bollente, dopo il ribaltamento che ha imposto il Tas alla teoria del Ciò, torna nelle mani della federnuoto internazionale, ossia la stessa Fina che squalificò l'atleta. Il Tas ha anche chiesto che la fatidica ultima parola venga pronunciata "senza ritar- di". Ricapitoliamo. Attualmente sarebbero 271 i russi ai Giochi (sugli originale 389): 118 sarebbero quelli fermati, di cui 67 della sola atletica leggera. Come appare evidente ci sono ombre ovunque, che macchiano la scena rendono impossibile scorgere una logica (nemmeno una verità). Se dovesse restare agli atti la teoria del Tas sull'inaccettabilità del provvedimento Ciò secondo il quale non sarebbero eleggibili per i Giochi tutti gli atleti russi che hanno avuto precedenti di doping ( anche se già sanzoniati e pagati), tutti gli altri cancellati da Rio per la stessa motivazione dovrebbero essere riammessi. «È una nostra vittoria - dichiara Zukhov, il presidente del Comitato olimpico russo ma rimane l'ingiustizia che vede puniti atleti come Isinbaeva e Shubenkov, che non hanno mai avuto alcun legame con sostanze proibite, né sono mai stati coinvolti in accuse, i quali non potranno essere a Rio mentre andranno in pista personaggi come Justin Gatlin che hanno subito addirittura due condanne per doping». In effetti è imbarazzante l'ambiguità del Ciò. Sul quale si scaglia, dal versante opposto, anche il responsabile del "report effettuato per conto della Wada, il canadese McLaren: «Il Ciò, che non ha mai parlato con me o con il mio staff, al contrario del Comitato paralimpico, ha completamente sbagliato l'interpretazione del mio lavoro, non ho mai cercato di individuare casi di doping individuale, come appare dalla posizione del Ciò. Ha ribaltato le mie conclusioni e le sue decisioni sono isteriche e politiche e condizioneranno il futuro dell'anti-doping stesso. E al Ciò si sono aggiunte le federazioni internazionali. Il mio lavoro è stato quello di documentare un doping di stato. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 2 una manipolazione di test e un sistema di alterazione dei risultati prima di Londra 2012». A sua volta il Ciò ha chiaramente accusato la Wada di aver malgestisto la vi- LA SQUADRA RUSSA OQp IL CIO 271 RUSSI IN GARA A RIO Il Ciò ha dato il via libera alla partecipazione di 271 atleti russi, mai così pochi dal 1912. Prima della bufera doping gli iscritti erano 389. cenda, finendo travolta dalla crisi anziché risolverla. La chiarezza non è (chiaramente ) di questo mondo. 66 MCLAREN Non ho mai cercato casi di doping individuale. Ho documentato un doping di stato, un sistema di alterazione deirisultatiprima diLondra2012 ALONDRA 82 MEDAGLIE CON 24 ORI Nell'ultima Olimpiade la Russia ha vinto 82 medaglie, con 24 ori, 7 dei quali nell'atletica. ASOCHI 133 PODI DELLO SCANDALO Il caso doping è esploso durante i Giochi invernali di Sochi 2014, chiusi con 33 medaglie. ZUKHOV E una nostra vittoria, marimanel'ingiustizia dell'esclusione di atleti come Isinbaeva e Shubenkov mentre va in pista gente come Gatlin 11 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 3 Tennis in carrozzina Si arresta in semifinale il cammino della rivelazione Capocci Nel Trofeo della Mole la neo campionessa italiana battuta dalla tedesca Kruger BARBARA MASI Il 14° Trofeo della Mole giunge all'atto finale senza la vera protagonista della dieci giorni torinese del tennis in carrozzina, ovvero la neo campionessa italiana Giulia Capocci che, dopo la consacrazione nazionale al Monviso Sporting Club, ha trovato anche quella mondiale nel Torneo ITF 20.000 $ che si chiude oggi al Circolo della Stampa Sporting. La nuova stella del wheelchairs azzurro - ventiquattrenne aretina in carrozzina dopo un'operazione al menisco e da solo nove mesi dedita all'attività agonistica che l'ha portata al n. 39 del ranking ITF - è uscita dal torneo in semifinale al termine dell'ennesima lotta in tre set. Straordinario il percorso in tabellone che l'ha vista esordire con il successo sull'olandese n. 3 del seeding Michaela Spaanstra, poi sulla russa n.l juniores Viktoriia Lvova, entrambe più in alto di lei nel ranking mondia- le, entrambe battute al terzo set e in rimonta fin dall'inizio. Lo stop Ieri invece, contro la tedesca Katharina Kruger, è finita al contrario: partita all'attacco, ha vinto il primo set 7/5 e ha ceduto i successivi per 6/3 6/4. Ha morso fino all'ultimo, come sempre, ma non è bastato. Ex istruttrice e agonista di tennis in piedi con una viscerale passione per la racchetta fin da bambina (nelle vene al posto del sangue ha le palline gialle, dice la mamma), Giulia ha trovato nel tennis in carrozzina il modo per praticare il suo sport preferito a livelli altissimi: «Nel mio futuro ora ci sono la scalata al ranking ITF, le Paralimpiadi di Tokyo 2020, l'apertura di un'accademia di tennis in piedi e in carrozzina dedicata all'agonismo, sullo stile del team di Riccardo Piatti e dell'Accademia di Giorgio Galimberti». In otto mesi, intanto, ha disputato quindici tornei e raccolto sei vittorie fra singoli e COMITATO ITALIANO PARALIMPICO doppi: «È nato quasi tutto per caso, senza pianificazione. Dal prossimo anno voglio fare seriamente, con un'attività ben programmata». In semifinale ieri ha perso anche l'azzurra Marianna Lauro, prossima alla partenza per Rio 2016, battuta dalla favorita sudafricana Kgothatso Montjane che oggi quindi affronta per il titolo la tedesca Krueger nel rispetto del tabellone. Nel maschile, invece, la sfida per il trofeo torinese è fra l'olandese Maikel Sheffers (4/6 6/3 6/3 sullo spagnolo Daniel Caverzaschi) e il giapponese Takuya Miki (2/6 7/6 7/5 sul britannico Marc Maccarroll), già finalista lo scorso anno. In campo, questa mattina, anche i finalisti del Second Draw, con il torinese Luca Paiardi (6/2 6/2 su Luciano Grande) opposto a Francesco Zola (6/2 6/0 su Umberto Carmelo Patermo). Incontri a partire dalle ore 9.30, ingresso libero. e GY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pag. 4 Numero 39 del mondo La 24enne aretina Giulia Capocci, la nuova stella del wheelchairs azzurro, è uscita dal torneo in semifinale al termine di tre combattuti set COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 5 Libri a cura di Eliana Corti PIÙ /ELOQE, PIÙ , PIÙ s COMPETIZIONI, ADRENALINA, GIOCO DI SQUADRA E VOGLIA DI VINCERE MA ANCHE DELITTI (REALI 0 INVENTATI) E RIVENDICAZIONI SOCIALI. OGNI DISCIPLINA HA LA SUA STORIA, IL SUO MOMENTO EPICO. E NUOVI CE NE SARANNO ANCHE IN QUESTA EDIZIONE DELLE OLIMPIADI DI RIO DE JANEIRO Eva Cantarella Ettore Miraglio L'IMPORTANTE È VINCERE KvmOuÉBMéU Kxu«v Msnujliu I j i n p r t a n b 1 è vmcvn* AA.VV. ^ ^ ^ ^ ^ ^ GIOCHI DI RUOLO AL MARACANÀ Feltrinelli «Immaginiamo un greco antico che entra nella macchina del tempo e ne esce in Brasile, a Rio, in questo agosto 2016. Certamente, le Olimpiadi che vi si svolgono quesf anno gli riserverebbero non poche sorprese. [...] Come allora e oggi come non mai - le Olimpiadi offrono un'occasione per comprendere che la consapevolezza dell'appartenenza a un sistema comune di valori è la sola arma in grado di affrontare e combattere forze disgregatrici che oggi giungono a mettere in discussione la possibilità stessa di una convivenza civile sul pianeta». Edizioni e/o C arlotto, Foschi, Mazza, Poldelmengo, Pulixi, Riccardi, Rinaldi, Strukul e Torre: nove autori per nove racconti in cui investigatori e personaggi ben noti ai lettori delle edizioni e/o sono coinvolti in storie criminali, omicidi e altri delitti sullo sfondo dello mondo dello sport, anche quello paralimpico. Francesco Gallo LE DEE DI OLIMPIA Luca Pelosi OLIMPICHE. STORIE IMMORTALI IN CINQUE CERCHI UiiraSport Sin dalla prima edizione dei Giochi di Atene del 1896, i movimenti femministi europei avevano denunciato l'assenza di competizioni dedicate alle donne. La prima Olimpiade fu, infatti, tutta al maschile. Ma riuscì a far parlare di sé la greca Starnata Revithi che, nonostante il gran rifiuto del barone Pierre de Coubertin, decise di percorrere ugualmente lo stesso tragitto degli uomini nella gara più impegnativa: la maratona. [...] Dal momento in cui viene concessa loro pari dignità, ecco che molto spesso stabiliscono record superiori a quelli degli uomini, dal nuoto alla maratona... Edizioni dello sera «Amicizia, amore, saggezza, giustizia, coraggio. Sono tanti i messaggi positivi che passano attraverso l'Olimpiade. lo l'ho vinta, ma ho sempre sposato il concetto che l'importante sia partecipare, che non è in contraddizione con la volontà di vittoria». Dalla prefazione di Gelindo Bordin, oro nella maratona a Seul 1988 BLOCK NOTES La scuola cattolica di Edoardo Albinati (edito da Rizzoli) è il vincitore del 70esimo Premio Strega, Il romanzo ricostruisce, mescolando personaggi veri e altri inventati, il delitto del Circeo, avvenuto a Roma negli anni 70. Albinati, infatti, era compagno di scuola degli autori del massacro, Izzo, Ghira e Guido. Secondo classificato è L'uomo de! futuroó\ Eraldo Affinati (Mondadori). I libri fisici sono tra i maggiori beni acquistati via smartphone: il loro acquisto figura infatti 128 al terzo posto delle abitudini di consumo registrate nell'indagine comScore Mobile su Italia ed Europa. In particolare, l'acquisto di libri risulta al terzo posto col 2 8 , 1 % delle preferenze, superato da prodotti di consumer electronics (31,6%) e abbigliamento/accessori (36,9%). Amazon lancia un nuovo modo per leggere i contributi dei propri autori di riferimento. Si tratta di Single Classics, un servizio (oltre 140 titoli) che offre articoli, racconti e saggi di Norman Mailer, John le Carré o Kurt Vonnegut, a un prezzo di 0,99 dollari (gratis per Kindle Unlimited). WWW.BUSINESSPEOPLE.IT ACOSTO 2016 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 6 Top runner e fantini vip, Palio al clou Oggi il tiro con l'arco e la staffetta Feltre, dalle 21 via alle competizioni. Protagonisti atleti di punta Quattro gare per quattro Quartieri: al via oggi la 38° edizione del Palio di Feltre. Come ogni anno dal 1980, Duomo, Castello, Santo Stefano e Port'Oria si contenderanno il titolo di campioni schierando i loro migliori atleti. La giornata di oggi inizierà alle 12 con l'apertura delle taverne. Dalle 15, il mercatino medievale e gli spettacoli itineranti. Alle 18.30 in Sala degli Stemmi, un concerto rinascimentale. Il Palio entrerà nel vivo alle 21: i Quartieri entreranno in Cittadella e invaderanno piazza Maggiore per la cerimonia d'apertura e 0 lancio della sfida. A quel punto, si apriranno le competizioni con le gare di tiro con l'arco. I paglioni disposti sul lato Nord della piazza assegneranno i primi punti nella classifica generale prima della sfida della staffetta. Per questa seconda gara, i Quartieri sono andati a caccia di grandi nomi: il Duomo, per esempio, schiererà a fianco di due atleti interni il corridore JoFELTRE ao Neves Bussotti, originario «Furie rosse», società pordedel Mozambico e finalista nei nonese detentrice del titolo di 1.500 metri agli ultimi Europei specialità. Port'Oria punterà su e Ala Zoghlami, tunisino, cam- una squadra di interni, mentre pione italiano Juniores nei Castello ha assoldato alcuni at3.000 siepi. Santo Stefano ha leti degli Yankees Castelfranco. chiamato a Feltre il campione Duomo, infine, ha portato in italiano nei 1.500 Yeman Crip- città gli atleti dello Scorze. pa, mentre Port'Oria punterà Nella gara equestre, ampia la forte sul marocchino Marouan rappresentanza di cavalli e fanRazine, campione italiano sui tini del Palio di Siena. All'ulti5.000 nel 2014 e 2015. Castello si mo momento un clamoroso affida ai giovani Enrico Ricco- cambio di casacca: il nuorese bon e Davide Dalla Palma (atle- Giosuè Carboni, nelle ultime edizioni fantino del Castello, ta paralimpico a Londra 2012). quest'anno è passato al Duomo Domani, domenica, l'atmosfera si scalderà fin dal mattino per sostituire Valter Pusceddu, in vista delle ultime due gare. che si giocherebbe buone posAlle 10.30, la tradizionale mes- sibilità al Palio di Siena del 16 sa in Cattedrale con la benedi- agosto. Andrea Farris e i cavalli Narzione dei cavalli, mentre alle 15.30 ci sarà uno spettacolo de- cisco e Qui Pro Quo completagli sbandieratori per le vie della no la squadra con la riserva Quella Rosa. Il Castello risponcittà. de con Federico Guglielmi e Alle 17, riapriranno le ostili- Alessio Giannetti, mentre Portà. In Prà del Moro i Quartieri si t'Oria si affida all'esperienza dei affronteranno prima nelle gare fantini Sebastiano Murtas e di tiro alla fune e poi nella corsa Gianluca Mureddu. Santo Stefano, infine, schiererà Andrea equestre. Nel tiro alla fune, Santo Ste- Chessa e Adrian Topalli. Andrea Zucco fano schiererà tre atleti delle © RIPRODUZIONE RISERVATA l sii. sindaci anli-Re0one «L'ospedale subito hub» (3KS ™fÌ5 - 77~ì! ' .-'....li COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 7 Le gare inizieranno a settembre Paralimpiadi, la Leonessa inizia con un record: avrà una delegazione di ben sette atleti Tra un mese (per la precisione dal 7 al 18 settembre) sarà tempo anche di Paralimpiadi e anche in quell'occasione Brescia sfonderà un altro record di partecipazioni. Saranno sette — mai così numerosi prima d'ora — i rappresentanti di città e provincia. Ecco i loro nomi e le rispettive specialità: Ariola Trimi, Efrem Morelli, Andrea Massussi (nuoto), Pamela Novaglio (tiro), Emanuele Bersini (ciclismo), Veronica Yoko Plebani (canoa), Fabian Mazzei (tennis). L. Ber. iTi DiDDnni m r i M E D I C E D W A T A COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 8 CERMENATE II massaggiatore ufficiale della Nazionale Italiana di Canottaggio racconta la sua esperienza « Quelle medaglie e l'inno nazionale: momenti unici» CERMENATE (mnt) A poche ore dall'inizio della XXXI edizione dei Giochi Olimpici a Rio de Janeiro abbiamo chiesto a Giovanni Marcato, massofisioterapista e massaggiatore ufficiale della Nazionale Italiana di Canottaggio, cosa si prova a partecipare all'evento sportivo per antonomasia: Marcato, infatti, accompagnando la squadra ai Giochi Olimpici di Londra 2012 è stato il solo cermenatese ad aver partecipato alle Olimpiadi. Cosa si prova a partecipare alle Olimpiadi, dopo averle seguite per tanti anni da casa? «Ci sono centinaia di atleti che si preparano, per anni, per poter partecipare e sperare di vincere una medaglia. Anni di preparazione, fatiche e rinunce, pur di dimostrare al mondo intero le proprie qualità e doti. Io sognavo di esserci: quando mi fu data la possibilità, non mi tirai indietro. Volevo partecipare e dimostrare a me stesso cosa valevo. Volevo vedere da vicino che cosa poteva essere un evento del genere. Ci sono voluti quattro anni vicino a una squadra olimpica per arrivarci. Quattro anni di gare e coppe mondiali, di ritiri e trasferte, di gioie e dolori, di pianti di gioia e di rabbia. Poi, improvvisamente la chiamata, la divisa, l'orgoglio di esserci. Quando arrivi si apre un mondo mai visto e un'organizzazione incredibile. Il villaggio olimpico, i campioni visti solo sui giornali e tv. Vivi con loro e mangi con loro. Si attende il giorno dell'apertura, nel mio caso con tanto di Regina e 007... e poi le gare. L'ansia e la tensione, la rivalità e la voglia di vincere». Quali sono i momenti che ricorda con più emozione? «Le Olimpiadi sono un vortice di emozioni indescrivibile, si respira un'aria che ti inebria. L'attesa delle gare, dove i "miei" ragazzi si giocano una vita di allenamenti e di speranze. Quelle medaglie tanto ambite e sognate, quell'inno nazionale che parte quando sono sul podio. Sono momenti unici. Un atleta raggiunge il suo obiettivo, persone come me si COMITATO ITALIANO PARALIMPICO sentono gratificate. Mi sono sentito privilegiato, ma allo stesso tempo un vincente. Realizzare un sogno, essere entrato nella leggenda delle Olimpiadi ti rende appagato di tanti sacrifici e rinunce. Perché anche chi lavora dietro le quinte deve superare tante difficoltà: ancora oggi mia figlia mi ricorda la mancata partecipazione al suo saggio...». A Rio non ci sarà: farà il tifo comunque per gli Azzurri? «A Rio non ci sarò. L'organizzazione è diversa, lo staff sanitario sarà del luogo. Ma sarò tifoso dei nostri colori azzurri e dei "miei" ragazzi. Ragazzi che hanno sudato le famose sette camicie. Credo che sarà un'Olimpiade colorata e piena di novità. Spero tanto che il medagliere italiano sia sopra le righe e di poter assistere a belle sfide all'insegna dello spettacolo. In questi quattro anni, sono stato vicino alla squadra, anche alla paralimpica. Le grandi sfide superate, i ragazzi sul podio e i momenti vissuti fino ad ora fanno salire la tensione dell'attesa». Pag. 9 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 10 PARALIMPIADIA RIO: IL SOGNO DI DOLFIN Dalle corsie dell'ospedale a quelle della piscina. Il chirurgo ortopedico torinese, canturino d'adozione, quest'anno ha macinato un successo dopo l'altro: è suo il record italiano nei 100 rana, ed è stato scelto per rappresentare l'Italia a Rio CANTÙ (bla) Marco Dolfin, 34 anni, 35 tra meno di un mese, è uno dei nuotatori scelti per rappresentare l'Italia alle Paralimpiadi di Rio 2016. Vive a Chieri in provincia di Torino, dove lavora e risiede con la moglie Samantha e i piccoli gemelli Mattia e Lorenzo. Un sogno, quello di andare alle Olimpiadi, che aveva messo in un cassetto per dedicarsi al lavoro e alla famiglia. L'imprevedibilità della vita, una forza di volontà immensa, l'amore per il nuoto ed ecco che il sogno diventa realtà. Torinese di nascita ma «canturino d'adozione», come lui stesso si definisce, nuota per il team della BLM Briantea84: «Sono in contatto quotidiano con il tecnico Alessandro Pezzani, lui mi manda le direttive e io mi alleno in piscina qui a Torino, poi una volta al mese mi sposto a Cantù per perfezionarmi e allenarmi con lui». Una vita piena quella di Dolfin che si divide tra la corsia della piscina e quella dell'ospedale, lavora infatti come chirurgo ortopedico all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino. «Per operare utilizzo una carrozzina verticalizzabile che per poter essere utilizzata in sala operatoria è stata modificata un bel po'. Spostandosi non doveva scontrarsi con gli altri macchinari e in un posto dove vige pulizia e sterilità, come è una sala operatoria, doveva essere facile da pulire e sterilizzare. L'altro punto fondamentale era che dovevo riuscire a manovrarla senza toccarla con le mani, così abbiamo montato un joystick che comando con il gomito per guidarla. E' un ottimo allenamento fisico! Gli interventi durano di solito un paio d'ore e rimanere in quella posizione è una buona preparazione fisica che sopperisce bene alla palestra per il nuoto». Dolfin, nuotatore della Nazionale italiana, marito, padre, chirurgo ortopedico, finora non l'avevamo ancora detto, è su una sedia a rotelle. La prima cosa che si nota guardandolo, l'ultima che si pensa parlandogli. Il 2011 è stato l'anno dove tutto è iniziato, tutto è finito e tutto è ricominciato di nuovo: «In luglio ho terminato la specializzazione in ortopedia, in agosto mi sono sposato con Samanta, a settembre ho iniziato a lavorare al San Giovanni Bosco di Torino, 15 giorni dopo ho avuto l'incidente in moto». Una lesione spinale che lo ha costretto su una sedia a rotelle. A questo punto una persona ha due alternative: reagire, non reagire. Dolfin ha scelto l'opzione uno e con coraggio e determinazione non ha rinunciato a nessuno dei suoi sogni. Lo sport ha sempre fatto parte della sua vita, soprattutto il nuoto: «Nuotavo da bambino in modo ricreativo non a livello agonistico, ho smesso a 18 anni e mi sono dedicato ad altri sport. Dopo l ' i n c i d e n t e n e l 2012-2013, sono tornato in piscina per la riabilitazione e ho capito che avevo le possibilità per essere competitivo in vasca. Ho cominciato a cercare una società che potesse sostenermi a livello tecnico e anche per le gare in trasferta che stavo cominciando a fare». Nel 2013 l'incontro, nel corso di una competizione sportiva, con il tecnico della Briantea84 Alessandro Pezzani e con il presidente Alfredo Marson: «Pezzani mi aveva in- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 11 vitato alla cena di gala per i trent'anni della Briantea84, dove avrei dovuto conoscere il presidente Marson. Ero un po' agitato, mi ero messo tutto in ghingheri e mentre gli stavo dando la mano per stringergliela mi ha dato una pacca sulla spalla dicendomi: "Bastardo anche tu con noi!" Ho subito capito che sarebbe stata una bella avventura. E' davvero un vulcano, una persona fantastica che dà tutto per la Briantea84 e per tutti suoi atleti, grandi e piccoli che siano». Consiglierebbe il nuoto a chi ha una disabilità? «Il nuoto per chi è in carrozzina è un bello sfogo, passare La sua specialità, i 100 rana, hanno portato Dolfin nell'Olimpo del nuoto mondiale: è suo il record italiano per la classe SB5 con l'38"42, terzo tempo in Europa e quinta posizione nel ranking mondiale del tempo fuori dalla carrozzina fa sempre bene, non nascondo che sia molto faticoso, all'inizio facevo fatica a finire una vasca. Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita e mi è venuto naturale, certamente lo consiglio a tutti. Esistono disabilità più o meno gravi, bisogna capire cosa uno può fare e ottimizzare al meglio le proprie possibilità. Lo sport in generale fa bene alle persone con disabilità perché le porta in un ambiente diverso da quello della famiglia che è un ambiente protetto dove tutto è più semplice. Quello che c'è fuori dal contesto famigliare è molto diverso e lo sport aiuta ad affrontare tutto con uno spirito diverso». La sua specialità, i 100 rana, hanno portato Dolfin nell'Olimpo del nuoto mondiale: è suo il record italiano per la classe SB5 con l'38"42, terzo tempo in Europa e quinta posizione nel ranking mondiale. E' stato scelto per rappresentare l'Italia a Rio 2016, 20 i convocati, 10 donne e 10 uomini: «Gareggerò nei 50 stile, 100 rana, 200 misti e 400 stile, tutte gare che si terranno di fila dall'11 al 13 settembre. Mia moglie e la mia famiglia saranno lì a tifare per me e già questo è emozionante». Guardando le Paralimpiadi di Londra, Dolfin ha visto tutte le opportunità che poteva cogliere per tornare a fare sport. La sua prima scelta è stata il nuoto? Non proprio: «Le Olimpiadi sono il massimo a livello di sport praticato e visto. Le ho sempre seguite, aspetti 4 anni per vedere tutti gli sport uno dietro l'altro. Ricordo le levatacce all'alba con mio fratello per seguire una specialità o un atleta. Prima dell'incidente non avrei mai pensato di poterci andare, avevo fatto altre scelte mi stavo concentrando sulla medicina e sulla famiglia, poi per strade particolari mi si è presentata la possibilità. Dopo l'incidente avevo seguito le Paralimpiadi di Londra per capire quale sport avrei potuto fare, avevo cominciato con il tennis da tavolo ma ero troppo scarso e ho cambiato idea!». Meno male verrebbe da dire, l'Italia non avrebbe avuto in vasca un atleta del suo calibro. Non pratica riti scaramantici particolari prima di ogni gara, il suo problema è la puntualità: «L'obiettivo prima di ogni gara è quello di arrivare in camera di chiamata per tempo, arrivo sempre all'ultimo momento, mi prendono in giro spesso per questo! Devo riuscire ad arrivare puntuale!». COMITATO ITALIANO PARALIMPICO ©RIPRODUZIONE RISERVATA Lea Borelli Pag. 12 Marco Dolfin con Luca Pancalli (Presidente CIP), Alfredo Marson e in piedi Roberto Valori (Presidente FINP) COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 13 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 14 I RIFUGIATI ALLE PARALIMPIADI Anche le Paralimpiadi accoglieranno atleti rifugiati: lo ha annunciato Pipe, il Comitato paralimpico internazionale. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 15 A Morrò torna il Mundialito Tutto pronto per la 2la edizione della competizione per amatori TERAMO - Domenica, come tradizione, presso la ospitale cittadina di Morrò d'Oro (Te) si svolgerà la prestigiosa gara ciclistica internazionale denominata "XXI ° Mundialito Ciclismo Open " sotto l'egida della Fci Abruzzo, riservata alla categorie amatori master e paralimpici maschili e femminili delle Federazioni Ciclistiche ed Enti Consulta nazionali ed internazionali. Una edizione speciale dedicata alla memoria delle vittime della immane ed indimenticabile tragedia mineraria di Marcinelle de Bois du Cazier (Belgio) dove perirono 1 262 giovani minatori di 12 diverse nazionalità, di cui 136 italiani dei quali 61 abruzzesi. La società organizzatrice Asd GS Spiga d'Oro di Morrò d'Oro presieduta dal benemerito sportivo Ingegner Giuseppe Palladini noto come " Il Cavaliere del Ciclismo Abruzzese" uno dei pochi testimoni ancora viventi, presente al funesto disastro (08 agosto 1956), ha voluto con un gesto di grande umanità solidale,ricordare per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani innocenti minatori morti per asfissia a 1000 metri di profondità. Un messaggio che è stato ampiamente recepito e condiviso con vivo sentimento affettivo e solidale,dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dalle Istituzioni Pubbliche dello Stato, Regione Abruzzo, Coni, Fci, Provincia di Teramo, Associazioni benemerite nazionali ( Alto Patrocinio Associazione Nazionale Medaglie d'Oro al Valore Militare : Presidente Gen. Div. Arma dei Carabinieri Dr Umberto Rocca decorato con la Medaglia d'Oro al Valore Militare per alti meriti militari conseguiti a difesa delle Istituzioni democratiche dello Stato). Altro importante riconoscimento la concessione dell'Alto Patrocinio della Regione Abruzzo e numerosi attestati di stima e vicinanza affettiva a ricordo delle vittime di Marcinelle e al dolore dei familiari. Il Presidente della Federciclismo Italia Renato Di Rocco nel condividere pienamente la nobile ed umana iniziativa, formulava al Presidente Giuseppe Palladini e Staff i migliori auguri di successo della manifestazione ciclistica dedicata alla memoria delle vittime per non dimenticare il loro sacrificio. Il ciclismo italiano e mondiale, sport nobile, da sempre sensibile ai valori umani solidali, partecipa con grande affetto e stima al ricordo degli eroi minatori periti e al dolore dei propri familiari. Prima della partenza della manifestazione iridata (ore 9,00) il Parroco di Morrò d'Oro Don Giulio durante un minuto di raccoglimento alla memoria delle vittime di Marcinelle e dei recenti attentati terroristici e disastro ferroviario di Andria, impartirà una speciale benedizione alla memoria dei caduti, seguita dalle note musicali del silenzio e Inno Nazionale di Mameli. Al termine della funzione religiosa, seguirà la partenza ufficiale del Mundialito. La Direzione Corsa affidata all'esperto e storico Filippo Di Pietro della Fci CR Abruzzo. Un grazie alla benemerita testata giornalistica "Pedale Tricolore " diretta dalla penna d'oro del ciclismo a 360° - Dr. Vito Bernardi . Redazione Centrale di Milano. Il podio dell'edizione 2015 del Mundialito COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 16 Una fase della gara della scorsa edizione COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 17 Magiche atmosfere ai piedi del Castello di Federico II LORENZO RUGGIERO Cultura e turismo con gli occhi rivolti alla gloriosa storia di Oria. Si può sintetizzare così il cartellone delle manifestazioni estive della Città che fu di Federico II di Svevia: tanti eventi per un'estate da godere. Il Torneo dei Rioni, giunto alla sua 50A edizione, si terrà il 14 di agosto preceduto, il giorno prima, dal Corteo per le vie della città. È certamente il momento più importante della stagione, ma Oria è anche archeologia, spettacolo, colori, gastronomia, artigianato, musica e poesia. A mettere a punto, con passione e competenza, il «cartellone estivo» è stata l'aw Francesca Mazzotta (assessore con delega a Turismo, Spettacolo, Centro Storico e Sport), la quale ha dato vita ad un programma che coinvolge tutti e che viene incontro alle varie aspettative. L'aw. Mazzotta ha lavorato con i vari assessorati per realizzare C un calendario ricco di appuntamenti da luglio a settembre. L'Estate Oritana ha avuto inizio con un convegno, grazie alla volontà e disponibilità del sindaco, Cosimo Ferretti, e del vice sindaco, Egidio Conte, in onore del capitano dei bersaglieri Luigi Corrado, benemerito oritano al tempo della Prima Guerra Mondiale. Tra le novità di quest'anno spiccano la presentazione del palio su Piazza Lorch, l'apertura di Parco Montalbano e del suo prestigioso chiostro, dove si susseguiranno vari eventi, fra cui rassegne teatrali, presentazione di libri, un concerto di musica sinfonica, uno spettacolo in ricordo di Lucio Battisti, uno spettacolo di danza con un famoso ballerino di origine oritana, un accampamento medievale, rappresentazioni ed esposizioni storico-medievali. D. Parco Montalbano, situato a ridosso della parete orientale del Castello Normanno-Svevo, oltre ad essere il luogo ideale per una bella passeggiata panoramica è anche il luogo di importanti ritrovamenti archeologici compresi fra l'età ellenistica (IV-HI secolo a.C.) e l'età medievale (X-XII secolo d.C). Questa splendida terrazza panoramica sulla città, dopo un accurato restauro, nel mese di maggio di quest'anno, è stata inaugurata ed aperta al pubblico. Nel programma dell'Estate Oritana ci sono anche conferme di manifestazioni che sono diventate dei simboli. Tra queste vanno ricordate «Oria in country», «Oria Beer Festival», la festa della bandiera, il tiro alla fune, il torneo di burraco, la cena medievale, la benedizione degli atleti dei vari rioni, l'elezione della capodama, il paratorneo, i gemellaggi, l'anniversario degli sbandieratori, le feste patronali e religiose, il mercatino medievale, la gara ciclistica, i raduni di auto, vespe e moto, le feste e le sagre popolari e tanto altro ancora. E poi ci sarà tanta buona musica con i «CoUage», la cantautrice islandese Joanna Kearney, COMITATO ITALIANO PARALIMPICO il gruppo di musica salentina «I Sarchiatoria». Ed ancora, ci sarà spazio dedicato ai giovani talenti pugliesi con un concorso canoro abbinato al Cantagiro; sfilate di moda, una delle quali abbinata alla selezione della trasmissione di Canale 5 «Grande Fratello»; un Gran Gala dello sport paraolimpico al quale prenderanno parte famosi atleti italiani. Insomma, quella che l'Amministrazione comunale di Oria propone è un'estate che mira a potenziare la presenza turistica in uno dei borghi più belli d'Italia. «Le tante novità di questo eccezionale calendario di eventi ha dichiarato il sindaco Cosimo Ferretti alla "Gazzetta" - fanno di questa estate oritana 2016 una grande Festa cittadina lunga tre mesi, un programma fatto apposta per chi vuole apprezzare l'arte, la musica, il teatro, l'intrattenimento e per riscoprire il piacere di ritrovarsi assieme nella propria Città». Pag. 18 • ESUIE WTM1016 i CORTEO STORICO DI FEDERICO ^TORUEO DEI Rion COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 19 Auguri agli olimpionici «Portate in alto il nome di Firenze» Il messaggio di Palazzo Vecchio «PORTATE in alto il nome di Firenze nel mondo». E' l'augurio che è stato fatto dall'assessore comunale allo sport Andrea Vannucci agli atleti fiorentini che partecipano ai giochi Olimpici di Rio de Janeiro in Brasile. «Un grande in bocca al lupo ai nostri atleti in gara alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi nelle varie discipline» ha detto l'assessore Andrea Vannucci, che ha aggiunto: «Tutta Firenze tiferà per voi e per gli altri atleti italiani impegnati nella manifestazione». COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 20 Nella caserma 'Lolli Ghetti' di Cassino Ieri cerimonia di consegna dei gradi agli allievi sergenti del 20esimo corso Q i è tenuta ieri mattina pres^ s o la caserma 'Lolli Ghetti', la cerimonia di consegna dei gradi agli allievi sergenti del ventesimo corso che hanno superato le 26 settimane di addestramento presso l'Ottantesimo reggimento e 15 presso le scuole d'Arma e di specialità dell'Esercito. Alla cerimonia hanno presenziato il generale di Corpo d'Armata Giorgio Battisti, il Generale di Brigata Gabriele Toscani De Col, il questore Filippo Santarelli, il procuratore capo, Luciano D'Emmanuele, il vice sindaco Carmelo Palombo e tante autorità civili e militari accolte dal colonnello Francesco D'Ercole, accompagnate dai Labari delle Associazioni. In prima fila il campione paraolimpico, il tenente colonnello Giuseppe Campoccio. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Ang.Nic. Pag. 21 "A Rio corro per la Somalia ma il mio cuore è torinese" CARLOTTA ROCCI L paralimpica somala conta un solo atleta ed è torinese. Si chiama Farhan Hadafo, ha 19 anni e vive nel capoluogo piemontese da quando ne aveva 6. Il 7 settembre sarà il portabandiera della Somalia, Paese d'origine dove vivono ancora i genitori e i fratelli, anche se il suo sogno è correre con la maglia azzurra della nazionale italiana. A DELEGAZIONE IL SERVIZIO A PAGINA VII Farhan: "Corro per la Somalia ma il mio cuore è azzurro" Paralimpiade Vive a Torino da quando aveva sei anni, oggi ne ha 19 e sta partendo per Rio dove gareggerà con la carrozzella nei cento e duecento metri: "Non vedo l'ora" CARLOTTA ROCCI L A DELEGAZIONE paralimpica somala conta un solo atleta ed è torinese. Si chiama Farhan Hadafo, ha 19 anni e vive nel capoluogo piemontese da quando ne aveva 6. Il 7 settembre sarà il portabandiera della Somalia, Paese d'origine dove vivono ancora i genitori e i fratelli, anche se il suo sogno è correre con la maglia azzurra della nazionale italiana. «I tempi erano troppo stretti e non ho fatto in tempo a fare domanda per ottenere la cittadinanza. Sarebbe stato per me un grande orgoglio poter gareggiare per l'Italia. In fondo vivo qui da tanto tempo e mi sento italiano, anzi torinese». Farhan vive a Mirafiori sud con la zia. È arrivato in città la prima volta per essere sottoposto a una delicata operazione alle gambe. Dalla nascita infatti è affetto da un'artrogriposi multipla congenita che gli impedisce di camminare. Eppure Farhan corre e pure veloce. Con il tempo di 18" 83 si è qualificato per i 100 metri alle Paralimpiadi di Rio a bordo della sua carrozzella sportiva, un bolide che gli hanno costruito e regalato gli esperti dell'officina ortopedica Maria Adelaide di Torino. «Con questa carrozzina mi sono allenato e qualificato, ma ora il mio allenatore Manuele Lambiasi è partito per Londra per acquistare quella con cui andrò in Brasile. Da lunedì inizierò a provarla. Non vedo l'ora». Per comprarla sono serviti circa 7mila euro e Farhan ci è riuscito grazie alla solidarietà di amici e associazioni torinesi che hanno trovato i fondi: «Parto solo con il mio allenatore ma è un po' come se con me venissero tutti i miei amici e chi mi sostiene da sempre». Per questo giovane atleta, che ama la velocità molto più dei libri di scuola, le Olimpiadi sono un argomento serissimo, così come l'atletica. «Io mi alleno, non mi diverto», dice. La determinazione con cui si prepara a partire è la stessa che in quattro anni COMITATO ITALIANO PARALIMPICO l'ha portato dal non aver mai nemmeno provato una carrozzina sportiva a qualificarsi per i Giochi «La prima volta che ho provato a correre ero al Parco Ruffini con la scuola. Usavo la mia carrozzina da passeggio perché non ne avevo un'altra ma un tecnico della nazionale mi ha visto e mi ha proposto di andare a Oristano "Mi sono allenato grazie a un bolide costruito dall'officina ortopedica Maria Adelaide" per provarne una. All'inizio non è stato facile. Il mio ex allenatore Pietro Comitini mi ha aiutato molto, ora Manuele sta facendo lo stesso». E nemmeno adesso è facile: "Mi alleno tantissimo, due volte al giorno per almeno due ore e mezza ma vorrei tanto qualificarmi e farò di tutto per non farmi eliminare al primo colpo». Inverno o estate, Farhan si sveglia, prende il bus 71 e va al parco Ruffini dove lo aspetta la sua due ruote chiusa in deposito. Pag. 22 Oltre a essere l'unico atleta somalo al villaggio olimpico brasiliano, Farhan sarà probabilmente anche uno dei più giovani: «Saranno più esperti di me, sapranno come funziona ma non mi farò condizionare. Iovedo aia il mo- mento in cui scenderò in pista, mi immagino le corsie e tutto il resto». Parte a fine agosto, gareggerà nei 100 e 200 metri. «Sono maniaco della velocità, mi emozio- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO na». Farhan corre talmente, sulla pista e nella vita, che guarda già oltre Rio, a Tokyo 2020: «In Giappone spero di indossare la maglia azzurra. È un altro obiettivo che mi voglio porre». Pag. 23 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 24 IL DATO I responsabili di spada e kayak porteranno alto il nome del circolo Orgoglio Posillipo, ecco i rossoverdi in Brasile: ci sono gli allenatori Cuomo e Buonfiglio RIO DE JANEIRO. Anche nella trentunesima edizione dei Giochi Olimpici dell'era moderna il Circolo Nautico Posillipo c'è. Una presenza significativa quella della delegazione rossoverde che inorgoglisce l'ambiente ed è espressione della natura polisportiva del sodalizio capitanato dal presidente Bruno Caiazzo. VALENTINO GALLO. Diversi i personaggi coinvolti, tra questi il più significativo è uno di quelli che ha fatto la storia recente del Posillipo. Si tratta di Valentino Gallo, che in realtà dalla prossima stagione non vestirà più la calottina della squadra di pallanuoto rossoverde (è passato alla Sport & Managment) di cui è stato per anni il capitano. Approdato appena diciottenne dall'Ortigia, scuola Cufino, al Circolo che gli ha consentito di esprimere tutto il suo enonne talento, consacrandosi ai massimi livelli. Vanta due partecipazioni al torneo olimpiaco dove ha vinto una medaglia d'argento. GLI ALLENATORI. La squadra dei tecnici annovera due figure di primissimo piano, Sandro Cuomo e Giuseppe Buonfiglio. Cuomo oggi è a Rio in veste di CT della squadra azzurra di spada; da atleta in passato ha preso parte a quattro olimpiadi, vincendo una medaglia d'oro ed una di bronzo. È socio benemerito del Circolo. Buonfiglio, a sua volta, è responsabile tecnico canoa kayak, disciplina nella quale l'Italia è presente con il K2 e K4 sui 1000 mt. Ha vinto vari titoli italiani e ha partecipato ai mondiali fino a quando un infortunio lo ha bloccato. Responsabile tecnico della Federazione dal 2005 con le giovanili e dal 2013 con gli assoluti. Sarà a Rio da lunedì. I SANITARI. Un altro posillipino doc, Michele Trapani, viaggerà anch'egli lunedì alla volta COMITATO ITALIANO PARALIMPICO di Rio con lo staff tecnico-sanitario della spedizione azzurra della canoa in qualità di fisioterapista. Trapani, oggi dirigente della sezione canoa come consigliere del Circolo, da atleta ha partecipato in passato alle universiadi e ai campionati del mondo giovanili. ALLE PARALIMPIADI. La rappresentanza posillipina si completerà alle Paralimpiadi in programma dal 7 al 18 settembre sempre a Rio de Janeiro con la partecipazione di Neil MacLeod in qualità di project manager del paratriathlon. La sua convocazione da parte del Comitato Paralimpico giunge a coronamento del particolare impegno che MacLeod, delegato alla sezione triathlon rossoverde, da anni profonde per il paratriathlon, di cui è stato il primo promotore in Italia, e che consente oggi al Circolo di entrare nella storia della Paralimpiadi. Pag. 25 Maxischermo pronto per seguire Ranghieri Poi toccherà a Giada Grande attesa oggi alle 15 al Centro Estate viva a Cordenons Intanto a San Martino la Rossi pensa già alle Paralimpiadi Giada Rossi di Rosario Padovano E' il grande giorno, debutta ai Giochi olimpici il torneo di beach volley: spazio all'Italia e a Alex Ranghieri, classe 1987, di Cordenons, che scende in campo alle 15. E' tutto pronto lì dove ha cominciato a giocare, al Centro Estate Vìva, dove è stato allestito un maxischermo per assistere in diretta all'evento che va al di là dell'aspetto agonistico. Dalle corse forsennate sui sassi delle grave di Cordenons in sella a una moto da cross; alla sabbia, certamente più fine, di Rio de Janeiro. Passando per il vol- ley indoor, dove ha vinto un bronzo mondiale giovanile e ha calcato i palcoscenici della serieA2. La parabola di Alex Ranghieri è un inno alla gioia di fare sport. Lui che aveva dovuto rinunciare alla corsa per le Olimpiadi di Londra per un infortunio, si ritrova a Rio, per inseguire il sogno di una medaglia col compagno di squadra Adrian Carambula. Un altro che potrebbe scrivere un libro sulla sua vita, un po' come lui. Cresciuto in Uruguay, Carambula era un calciatore e nella categoria pulcini è stato compagno di squadra di un certo Luis Suarez, proprio lui El Pistolero, non solo autore del famoso morso a Giorgio Chiellini proprio in Brasile ai Mondiali, ma soprattutto un grande goleador. Carambula è famoso per la skyball, un servizio particolare: colpisce la palla con l'esterno della mano facendola impennare e disorientando con l'aiuto del vento gli avversari. Ranghieri invece ha conquistato la copertina di Vanity Fair. Si è ritrovato (suo malgrado?) nella lista dei 28 atieti più sexy delle Olimpiadi di Rio. A Londra, figurava in questa lista, ma al femminile, la sua ex COMITATO ITALIANO PARALIMPICO fidanzata, la rodigina Marta Menegatti, anche lei in Brasile. E dire che Alex non voleva proprio saperne di praticare la pallavolo sulla sabbia. «Io e la mamma Mirta siamo riusciti a convincerlo dopo parecchio tempo - ha dichiarato la mèntore di Alex, la responsabile del Cev, Anna Fenos - aveva provato la prima volta a 9 anni, ma non era entusiasta. Poi, crescendo, si è convinto che questa sera la sua strada». La madre Mirta e la sorella Elisa sono partite per Rio alle 6 di ieri e assisteranno al debutto di Alex. A Cordenons tutti sono oggi pronti a scatenarsi di fronte al maxischermo, compresi gli amici di sempre, cresciuti con lui nel Futura. E intanto insegue il suo sogno olimpico anche Giada Rossi. La pongista sarà impegnata alle Paralimpiadi, sempre a Rio, a settembre. E oggi alle 11 alla Cantina Pitars di San Martino al Tagliamento, la campionessa di Poincicco illustrerà a tutti come sta sognando l'appuntamento con la rassegna paralimpica, dove mira a imitare Pamela Pezzutto, di Brugnera, medagliata a Pechino. Le qualità ci sono tutte. «RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 26 Alex Ranghieri, classe 1987, di Cordenons, oggi di scena alle Olimpiadi COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 27 BUCCINASCO Piscina chiusa le ragioni del gestore: «Manutenzione» - BUCCINASCO - DOPO le polemiche sulla chiusura agostana della piscina comunale il gestore spiega i motivi, dovuti alle esigenze di realizzare piccoli interventi ordinari di manutenzione. «La piscina comunale - precisa Mirco Scalabrino, responsabile della Buccinasco Piscine - in questa prima settimana di agosto è rimasta aperta per il nuoto libero. Ieri è stato l'ultimo giorno e riaprirà fra quattro settimane: abbiamo la necessità di tenere chiuso in questo periodo per poter effettuare la manutenzione, è una fase dovuta». «DOBBIAMO svuotare le vasche - aggiunge - e sistemare le parti ammalorate oltre ad occuparci del trattamento delle acque. Si approfitta di questo periodo in cui l'affluenza è scarsa. Non abbiamo uno spazio all'aperto appetibile per chi vuole prendere il sole e il numero di chi accede solo per nuotare è molto basso». Inoltre come già detto dall'amministrazione comunale, tenerla aperta non sarebbe economicamente sostenibile. «Riapriamo il 4 settembre è la conclusione - pronti per i corsi della nuova stagione e per fare il tifo per la nostra Alessia Berrà, atleta della nostra squadra di nuoto che parteciperà alla Paraolimpiadi di Rio». Mas.Sag. Sud Milano ValtiHnne a razzo vexsn il raHHnnnin 1 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 28 Un business olimpico A Rio la "dittatura" dei media si sente più che mai. E la pubblicità , sempre più nascosta ed elaborata 1 nche noi, come Aldo A Grasso, siamo rimasti folgorati dal bel documentario trasmesso nei giorni scorsi da History Channel S U B e r n o 1936 (?À/G2O\& ^ > l'archeti^^ pò delle Olimpiadi moderne come grande evento mediatico. Se allora i Giochi Olimpici servivano per celebrare lo splendore e la maestosità della Germania nazista di fronte agli occhi del mondo, oggi oltre all'alto valore sportivo e agonistico, Rio 2016 rappresenta anche la perfetta passerella per aziende e brand che vogliono mostrare il loro profilo valoriale più alto, nobile e istituzionale. Le comunicazione degli Officiai partners (undici aziende che hanno versato circa un miliardo di euro ciascuno alle casse del Comitato internazionale olimpico) non hanno come contenuto banali pubblicità di prodotto, bensì una serie di sofisticate narrazioni (ehm, pardon, storytelling) di atleti-persone che si impegnano, soffrono, falliscono, si rialzano e, spesso, alla fine riescono a vincere. Comunicazione emozionale, spesso commovente, che piace tanto condividere sui social network. Lunghi spot splendidamente realizzati dove "la persona è al centro", sulla falsa riga delle pompose e magniloquenti mission aziendali, e dove la marca si rispecchia in tutti quei valori decoubertiani che i Giochi olimpici offrono su un piatto d'argento. Mai come questa volta sono gli atleti i protagonisti principali delle campagne pubblicitarie delle aziende sponsor e, cosa ancor più interessante, non sono superstar bensì sportivi minori, magari appartenenti a nazioni e discipline poco battute. Visa è il principale sponsor della Refugee Olympic Team, una squadra composta da dieci persone nate in Siria, Repubblica Democratica del Congo, Sudan del Sud e Etiopia e che sono la rappresentazione di come lo sport possa essere una concreta via di fuga per chi è costretto a subire l'orrore della guerra (certo, le carte di credito sono la cosa più lontana da questo immaginario, ma guai a parlare di prodotto...). Samsung ha addirittura realizzato un mediometraggio documentaristico, diretto dal premio Oscar Morgan Neville, in cui si raccontano storie di atleti di paesi che non hanno mai vinto medaglie olimpiche e che hanno superato mille barriere per raggiungere un traguardo: anche qui in quasi quaranta minuti di filmato non vi è traccia di un prodotto Samsung. Al contrario, Coca-Cola negli spot-ritratto degli sportivi olimpici e paraolimpici (vincenti questa volta, la campagna si intitola #ThatsGold, con buona pace di De Coubertain) mostra i baldi giovani con una bella bottiglia di Coke in mano. L'altro terreno su cui stanno giocando molti sponsor di Rio 2016 è quello della Corporate social responsability, attraverso una serie di attività e investimenti etici nelle zone più povere di Rio de Janeiro: Omega (gruppo Swatch), anche loro Officiai partner, nei mesi scorsi ha supportato l'associazione non profit VivaRio in dodici progetti sociali per le nuove generazioni. Insomma, tutti sponsor molto buoni, solidali e assolutamente non intenzionati a vendere prodotti, ma vogliosi di mostrare il loro lato "umano". Un altro parallelismo con i Giochi Olimpici del 1936 lo troviamo nei severi divieti imposti dal Comitato olimpico nei confronti di atleti, aziende sponsor e soprattutto non-sponsor. A Londra 2012 ebbero grande eco le campagne di ambush marketing (marketing da imboscata) realizzate da brand che non erano Officiai sponsor come Nike e Beat: in particolare il marchio di Dr.Dre - in seguito acquisito da Apple - regalò a gran parte degli atleti olimpici le costosissime cuffie, assicurando grande visibilità gratuita nel pregara. Per evitare questi incidenti e salvaguardare l'esclusività degli Officiai Partners, il Ciò ha inasprito la cosiddetta "Regola 40" della Carta olimpica che disciplina gli sponsor, vietando a tutte le aziende non direttamente coinvolte nella manifestazione non solo a mostrare il proprio marchio, ma anche a utilizzare sulle proprie pagine social parole e hashtag come #01ympic o #Rio2016 o mostrare i cinque cerchi olimpici. Si sono quindi create nelle settimane scorse spiacevoli incidenti di aziende (spesso sponsor tecnici degli atleti fuori dalle Olimpiadi) che si sono viste contestare e intimate a rimuovere tweet e immagini dove si intravedeva mezzo cerchio olimpico. Insomma, anche senza una Leni Riefenstahl, la mediatizzazione impera. Michele Boroni COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 29 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.federscherma.it http://www.federscherma.it/top-news/27566-giochi-paralimpici-rio2016-la-federscherma-ricorre-all-international-paralympic-committeecontro-l-esclusione-di-andrea-alberto-pellegrini GIOCHI PARALIMPICI RIO2016 - LA FEDERSCHERMA RICORRE ALL'INTERNATIONAL PARALYMPIC COMMITTEE CONTRO L'ESCLUSIONE DI ANDREA ALBERTO PELLEGRINI ROMA - La Federazione Italiana Scherma ha uf cialmente presentato ricorso all'IPC, il Comitato Paralimpico Internazionale, avverso i criteri di quali cazione ai Giochi Paralimpici Rio2016 adottati dall'IWASF, la Federazione Internazionale di scherma paralimpica. Alla luce di tali criteri, che hanno privilegiato la presenza di quanti più Paesi nelle gare a squadre della rassegna paralimpica, l'azzurro Andrea Alberto Pellegrini risulta escluso dalla competizione brasiliana. La Federazione Italiana Scherma, in pieno accordo con il Comitato Italiano Paralimpico, chiede all'organismo internazionale di rivedere le quali cazioni, adottando i criteri resi noto ad inizio della stagione quali cante, resettando le scelte derivanti dalla modi ca degli stessi al termine delle prove valide per l'acquisizione del pass paralimpico. Si tratta della prima volta di un ricorso da parte di una Federazione Italiana all'International Paralympic Committee. "Entrare nel merito della vicenda è compito adesso dell'IPC - dice il Presidente federale, Giorgio Scarso -. Ciò che all'intero movimento schermistico italiano sta a cuore è la vicenda di Andrea Alberto Pellegrini che, dopo aver lottato a lungo ed in ne ottenuto una quali cazione paralimpica, viene privato del "sogno" di Rio, per via di una modi ca ai criteri giunta solo al termine della stagione di quali cazione. Riteniamo doveroso intraprendere questa via ed abbiamo trovato il pieno e sodale consenso da parte del Comitato Italiano Paralimpico. Il nostro obiettivo è quello di portare Andrea Alberto Pellegrini a Rio2016, ma anche di essere apripista di un atteggiamento nuovo da parte delle Federazioni Sportive Nazionali che devono chiedere che tutte le gure internazionali dedicate allo sport paralimpico, si diano delle linee comuni che possano permettere allo sport di giungere ad una reale integrazione. In questo modo - continua Scarso - abbiamo ancora una volta dovuto constatare come certi organismi legati al paralimpico, debbano ancora a lunog percorrere la strada verso l'integrazione e l'equiparazione a meccanismi, dinamiche ed attività svolte dalle consorelle olimpiche". Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 30 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 napolimagazine.com http://napolimagazine.com/altri-sport/articolo/sport-olimpiadi-a-rio-il-circolo-nautico-posillipo-c- Sport: Olimpiadi a Rio, il Circolo Nautico Posillipo c’è Si aprono uf cialmente oggi a Rio de Janeiro i giochi olimpici. Anche a questa trentunesima edizione dell’era moderna il Circolo Nautico Posillipo c’è. Una presenza signi cativa in termini di marcata connotazione rossoverde della sua delegazione, espressione come sempre della natura polisportiva del club del presidente Caiazzo. L’atleta partecipante è Valentino Gallo, mancino capitano della squadra di pallanuoto rossoverde, approdato appena diciottenne dall’Ortigia, scuola Cu no, al Circolo che gli ha consentito di esprimere tutto il suo enorme talento, consacrandosi ai massimi livelli. Vanta due partecipazioni al torneo olimpiaco dove ha vinto una medaglia d'argento. La squadra dei tecnici annovera due gure di primissimo piano, Sandro Cuomo e Giuseppe Buon glio. Cuomo oggi è a Rio in veste di CT della squadra azzurra di spada; da atleta in passato ha preso parte a quattro olimpiadi, vincendo una medaglia d'oro ed una di bronzo. È socio benemerito del Circolo. Buon glio, a sua volta, è responsabile tecnico canoa kayak, disciplina nella quale l'Italia è presente con il K2 e K4 sui 1000 mt. Ha vinto vari titoli italiani e ha partecipato ai mondiali no a quando un infortunio lo ha bloccato. Responsabile tecnico della Federazione dal 2005 con le giovanili e dal 2013 con gli assoluti. Sarà a Rio il prossimo lunedì. Un altro posillipino doc, Michele Trapani, viaggerà lunedì alla volta di Rio con lo staff tecnico-sanitario della spedizione azzurra della canoa in qualità di sioterapista. Trapani, oggi dirigente della sezione canoa come consigliere del Circolo, da atleta ha partecipato in passato alle universiadi e ai campionati del mondo giovanili. La rappresentanza posillipina si completerà alle Paralimpiadi in programma dal 7 al 18 settembre sempre a Rio de Janeiro con la partecipazione di Neil MacLeod in qualità di project manager del paratriathlon. La sua convocazione da parte del Comitato Paralimpico giunge a coronamento del particolare impegno che MacLeod, delegato alla sezione triathlon rossoverde, da anni profonde per il paratriathlon, di cui è stato il primo promotore in Italia, e che consente oggi al Circolo di entrare nella storia della Paralimpiadi. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 31 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.italpress.com http://www.italpress.com/federscherma/paralimpiadi-ricorso-contro-esclusione-pellegrini PARALIMPIADI, RICORSO CONTRO ESCLUSIONE PELLEGRINI La Federazione Italiana Scherma ha uf cialmente presentato ricorso all'Ipc, il Comitato Paralimpico Internazionale, avverso i criteri di quali cazione ai Giochi Paralimpici Rio2016 adottati dall'Iwasf, la Federazione Internazionale di scherma paralimpica. Alla luce di tali criteri, che hanno privilegiato la presenza di quanti più Paesi nelle gare a squadre della rassegna paralimpica, l'azzurro Andrea Alberto Pellegrini risulta escluso dalla competizione brasiliana. La Fis, in pieno accordo con il Cip, chiede all'organismo internazionale di rivedere le quali cazioni, adottando i criteri resi noto ad inizio della stagione quali cante e resettando le scelte derivanti dalla modi ca degli stessi al termine delle prove valide per l'acquisizione del pass paralimpico. Si tratta della prima volta di un ricorso da parte di una Federazione Italiana all'Ipc. “Entrare nel merito della vicenda è compito adesso dell'Ipc – fa sapere il presidente della Federscherma, Giorgio Scarso - Ciò che all'intero movimento schermistico italiano sta a cuore è la vicenda di Andrea Alberto Pellegrini che, dopo aver lottato a lungo ed in ne ottenuto una quali cazione paralimpica, viene privato del 'sogno' di Rio, per via di una modi ca ai criteri giunta solo al termine della stagione di quali cazione. Riteniamo doveroso intraprendere questa via ed abbiamo trovato il pieno e sodale consenso da parte del Comitato Italiano Paralimpico". Il nostro obiettivo è quello di portare Andrea Alberto Pellegrini a Rio2016, ma anche di essere apripista di un atteggiamento nuovo da parte delle Federazioni Sportive Nazionali che devono chiedere che tutte le gure internazionali dedicate allo sport paralimpico si diano delle linee comuni che possano permettere allo sport di giungere ad una reale integrazione. In questo modo abbiamo ancora una volta dovuto constatare come certi organismi legati al paralimpico, debbano ancora a lungo percorrere la strada verso l'integrazione e l'equiparazione a meccanismi, dinamiche ed attività svolte dalle consorelle olimpiche". (ITALPRESS). Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 32 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.liberoquotidiano.it http://www.liberoquotidiano.it/news/ultim-ora/11941097/rio-2016--squadra-rifugiati-anche-a-giochi-paralimpici-.html Rio 2016: squadra rifugiati anche a giochi paralimpici (AGI) - Rio de Janeiro, 5 ago. - Uno special team di rifugiati prendera' parte anche ai Giochi Paralimpici in programma a settembre a Rio de Janeiro. A darne notizia e' lo stesso Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) che ha confermato la partecipazione di un piccolo gruppetto di atleti diversamente abili seguendo cosi' l'esempio del Comitato Olimpico Internazionale che per i Giochi di Rio ha ammesso la nazionale dei rifugiati. (AGI) Bz1/Oll Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 33 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 altoadige.gelocal.it http://altoadige.gelocal.it/italia-mondo/2016/08/02/news/la-russia-potrebbe-essere-escluse-anche-dalla-paralimpiadi-1.13907112? fsp=2.2856&id=2.2850 La Russia potrebbe essere esclusa anche dalle Paralimpiadi Il presidente russo Vladimir Putin ROMA. Il Comitato paralimpico internazionale (IPC) potrebbe escludere la Russia dai Giochi paralimpici che andranno di scena dal 7 al 18 settembre a Rio de Janeiro. A comunicarlo è il dipartimento comunicazione dell’IPC che si attende una decisone nel corso del ne settimana. La Wada, nel presentare il report dove denunciava il doping di Stato in Russia, si era raccomandata l’esclusione degli atleti russi non solo dalle Olimpiadi ma anche dalle Paralimpiadi. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 34 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.salernonotizie.it http://www.salernonotizie.it/2016/08/05/terza-tappa-di-miss-granata-a-baronissi-vinta-dalla-15enne-erika-lamberti/ Terza tappa di Miss Granata a Baronissi vinta dalla 15enne Erika Lamberti “Baronissi ha sempre risposto alla grande, siamo convinti che ci sarà il pienone e che vivremo una serata di forti emozioni” ha detto il Sindaco Gianfranco Valiante durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, “a conferma del fatto che Miss Granata è ben radicata anche in provincial”. Parole profetiche le sue. L’An teatro Comunale di Baronissi, che ha ospitato la sera di martedì 2 agosto la terza tappa del concorso di bellezza ideato e realizzato dal Patron Alfonso Pugliese, Presidente del Club Highlander, era gremito in ogni ordine di posti da un pubblico entusiasta e divertito per i numerosi momenti d’intrattenimento che si sono alternati con le s late delle Miss, in costume da bagno, in abbigliamento casual ed elegante. Merito ai due organizzatori, Antonio D’Auria, Presidente dell’Associazione Insieme di Baronissi, e Vincenzo Memoli titolare della BWhite Agency, come ci ha tenuto a sottolineare il Vice Sindaco, Anna Petta, che ne ha elogiato le capacità organizzative e l’impegno sociale dimostrato nei numerosi eventi proposti e realizzati, in particolare in occasione della manifestazione sportiva Disability che ha visto protagonist I ragazzi diversamente abili. Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità. Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi. Gli spettatori hanno poi assistito alla coinvolgente danza al ritmo Hip Hop di Salvatore Sica, acclamato da numerose fans presenti sugli spalti, e delle sue allieve che si allenano presso la Palestra Istinto Latino di Pontecagnano. Dal rap si è passati al ritmo latino americano. Sono saliti sul palco Miriana e Maurizio che hanno ballato una baciata da brividi. La coppia, che si allena presso la palestra Body’s Health Center di Fisciano, ha messo in pista tutta la sua bravura, dimostrando di avere ottime chance nei prossimi campionati internazionali a Salamanca. Dalla baciata al tango argentino il passo è stato breve. Il Maestro Adriano Mauriello accompagnato dalla Maestra/Ballerina Rosalia Del na, noti al grande pubblico per le partecipazioni alle trasmissioni televisive Bailando, Uno mattina, La vita in diretta e Ballando sotto le stele, hanno dato vita ad un momento magico che ha conquistato il pubblico tra scroscianti applausi. Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport. Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà Ritaglio Stampacon Ad usonalità Esclusivo del destinatario che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria. CIP WEB La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori, Pag. 35 DATA SITO WEB INDIRIZZO Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della venerdì 5 agosto 2016 Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport. www.salernonotizie.it http://www.salernonotizie.it/2016/08/05/terza-tappa-di-miss-granata-a-baronissi-vinta-dalla-15enne-erika-lamberti/ Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria. La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori, Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata in onda ogni giovedì sera su LiraTV. In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano, Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D. Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello Ruggiero, Management TVModa e responsabile d’Immagine di Made In Sud, Livio Maranzano ex calciatore della Salernitana e Responsabile Tecnico della Scuola Calcio Aquilotti Irno, Nicola Campitiello, chirurgo plastico, Fabio Lottino, titolare del Punto Ottica Lottino e l’immancabile Riccardo Santoro, Presidente del Centro Coordinamento Salernitana Club. Hanno completato la giuria i giornalisti delle testate La Città, SalernoMagazine, Cronache del Salernitano, Il Bello dello Sport e Granatissimi. Ospiti d’eccezione la bella e sinuosa Francesca Lamberti, Miss Granata 2015 e il noto attore salernitano Kevin Capece, attualmente impegnato sul set del docu lm “Andrea Doria – are the passengers saved?”, diretto dal regista salernitano Luca Guardabascio e prodotto dalla statunitense Pierette Domenica Simpson. Al termine della serata il verdetto dei giurati ha incoronato reginetta Erika Lamberti, 15enne di Pontecagnano già vincitrice della prima tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss Baronissi con 277 voti. Al secondo posto, con 265 punti, Desirè Ceresoli, salernitana di 19 anni, seconda anche nella precedente tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss BWhite Agency. Il terzo gradino del podio è toccato a Ludovica De Sio, 18enne salernitana, già vincitrice della seconda tappa, che ha totalizzato 261 punti, ricevendo la fascia di Miss Petrone Latte. A seguire: 4^ Marica Bello (Miss Lottino Ottica); 5^ Valentina Satriano (Miss Body’s Health Center); 6^ Valentina Citro (Miss Fiore In); 7^ Lucia Alfano (Miss Rago Parrucchieri); 8^ Valeria Pinto (Miss Il Corallo). Al termine della serata il Patron Alfonso Pugliese, nel dare appuntamento per la nale di Miss Granata 2016 che si terrà nel Rione Zevi a Salerno il 5 settembre 2016, ha elogiato tutti i suoi più stretti collaboratori (Betty Cosentino, Antonella Antonini, Gerardo Ronca, Vincenzo Pugliese e Pino Bevilacqua) per l’impegno profuso. Citazione d’obbligo per I Parrucchieri Rago di Baronissi che hanno curato le acconciature delle Miss, per le titolari della Ludoteca Ludomagia che hanno seguito le Miss Baby, nonché per il fotografo uf ciale della manifestazione, Giuseppe Quaranta, titolare dello studio Fotogra a Quaranta ubicato sul Lungomare Colombo a Salerno. Salerno Notizie Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 36 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.redattoresociale.it http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/513499/Rio-2016-la-beffa-Andrea-Pellegrini-prima-convocato-e-poi-escluso Rio 2016, la beffa: Andrea Pellegrini prima convocato e poi escluso ROMA – Storia di un’ingiustizia paralimpica, che ha l’amaro sapore della beffa e lascia dentro una legittima rabbia. E’ appesa ad un lo sottilissimo la partecipazione di Andrea Alberto Pellegrini ai Giochi Paralimpici di Rio 2016: un lo di speranza che è l’ultimo a morire ma sul quale lo stesso protagonista di questa vicenda sa di non poter credere troppo. Lui la quali cazione a Rio 2016 se l’aveva conquistata sul campo, e nel maggio scorso era arrivata anche la comunicazione uf ciale da parte della Federazione italiana di scherma: “Pellegrini quali cato a Rio 2016”. La sua sesta Paralimpiade, fra oretto e sciabola, oltre al basket in carrozzina. Poi, inattesa, il 21 giugno arriva la doccia fredda: IWAS, la Federazione internazionale della scherma paralimpica, comunica che l’IPC – il Comitato paralimpico internazionale - ha cambiato la lista dei quali cati, modi cando – o meglio, interpretando in modo differente rispetto a quanto fatto no a quel momento – i criteri di accesso. Degli otto italiani ne restano in gara inizialmente solo cinque: poi a due dei tre esclusi viene comunque restituito il posto (tramite wild card). Alla ne, con un pugno di mosche in mano rimane solamente Pellegrini. La questione è molto complessa e chiama in causa le complicate regole di quali cazione ai Giochi. Di fatto, Pellegrini è saltato perché si è scelto di assegnare i posti individuali non sulla base del solo merito sportivo (nel ranking mondiale lui è all’11esimo posto nella sciabola) ma anche in considerazione del numero di discipline praticate (Pellegrini ha dovuto abbandonare il oretto per un infortunio, concentrandosi sulla sciabola), del grado di disabilità degli atleti e per no della loro nazionalità, in modo da poter far disputare le gare a squadre. Ne è venuto fuori che a Rio saranno presenti il 14esimo (il greco Basil Ntounis) e il 16esimo della classi ca mondiale, il cinese di Hong Kong, Chang, mentre l’11esimo e il 12esimo (il russo Evgeny Pochevalin) resteranno a casa. E’ chiaro che la presenza del greco e del cinese consentono all’organizzazione di mettere in piedi un torneo a squadre più interessante (senza di loro le due rappresentative non potrebbero disputare la gara), ed è vero che nella scelta degli atleti occorre considerare anche il grado di disabilità perché il regolamento prevede che almeno uno dei tre atleti del team debba essere di categoria B, avere quindi un grado di disabilità elevato, ma è altrettanto vero che in questo modo sono stati penalizzati atleti che nella classi ca individuale erano più meritevoli. E gli “slot”, cioè i posti disponibili, sono formalmente assegnati all’atleta, non al suo paese o alla sua federazione. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 37 DATA SITO WEB INDIRIZZO disabilità elevato, ma è altrettanto vero che in questo modo sono stati penalizzati atleti che nella venerdì 5 agosto 2016 classi ca individuale erano più meritevoli. E gli “slot”, cioè i posti disponibili, sono formalmente www.redattoresociale.it assegnati all’atleta, non al suo paese o alla sua federazione. http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/513499/Rio-2016-la-beffa-Andrea-Pellegrini-prima-convocato-e-poi-escluso Un pasticcio, dunque, reso possibile dalla scarsa chiarezza – o se si preferisce dalla ambivalenza - dei regolamenti scritti, che hanno consentito un cambio di rotta senza tenere conto del danno che si in iggeva ad atleti ai quali era già stata comunicata uf cialmente l’avvenuta quali cazione.Fa“ molto male vedere vani cato tutto il lavoro fatto nora: se avessi saputo che i criteri sarebbero stati questi avrei preso altre decisioni e le cose sarebbero potute andare in modo diverso”, dice l'azzurro riferendosi alla scelta di abbandonare il oretto per concentrarsi sulla sciabola. “Continuo ad allenarmi, provo a rimanere concentrato e a restare ad alti livelli, ma psicologicamente è davvero dura”, dice Pellegrini, in attesa di un verdetto de nitivo che molto dif cilmente gli restituirà il posto che gli è stato sottratto. La sua delusione è condivisa anche dai suoi concittadini, quelli che a Ladispoli, vicino Roma, conoscono da anni il suo percorso di vita, da quel lontano 1991 in cui – lui faceva il militare – il suo zaino rimane incastrato alla porta di un treno che ripartiva, trascinandolo per trenta metri e schiacciandogli una gamba. Sanno delle cinque Paralimpiadi alle spalle, delle medaglie, della lunga carriera da giocatore di basket in carrozzina nel Santa Lucia Roma, con cui ha vinto dieci scudetti. E conoscono anche le sue intenzioni per il futuro, di dare vita cioè, in collaborazione con il comune, ad una Polisportiva dove le persone con disabilità possano essere incoraggiate ad intraprendere un percorso di terapia e di riabilitazione, oltre che di integrazione sociale. A nome dell’amministrazione comunale di Ladispoli parla oggi il delegato allo sport, Fabio Ciampa, che non usa mezza misure: “Quella commessa ai danni di Andrea Pellegrini è una ingiustizia che colpisce non solo la città di Ladispoli, ma tutto lo sport italiano: una vera pugnalata alle spalle inferta al nostro concittadino che da oltre 25 anni conquista trofei internazionali, contribuendo ad elevare l’immagine dello sport italiano nel mondo. Quello che è accaduto è vergognoso: è ingiusto illudere e poi colpire un ragazzo che si allena da mesi per questo appuntamento, probabilmente l’ultima Paralimpiade della sua carriera per motivi anagra ci”. “Ci auguriamo – conclude - che i vertici dello sport facciano marcia indietro: sappiamo che la Federazione italiana scherma ha presentato ricorso di urgenza, ci auguriamo che prevalga il buon senso ed Andrea Pellegrini sia riammesso tra i concorrenti in gara a Rio de Janeiro. Intanto, invitiamo tutti a rmare la petizione online sul sito change.org per chiedere di cancellare questa ingiustizia”. Ti potrebbe interessare anche… Lo spettacolo “Mille e una notte” è diretto da Massimiliano Perrotta, interpretato da Claudia Amendola, Santo Santonocito e 10 migranti ospiti degli SPRAR di Raddusa e Castel di Iudica, le musiche sono di Emanuele Senzacqua, la collaborazione artistica di Sara Nussberger. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 38 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.torinosportiva.it http://www.torinosportiva.it/index.php?id=1332&tx_ttnews[day]=05&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[tt_news]=998732 Esclusiva - L'Assessore Finardi a Torinosportiva: "Dobbiamo aiutare le società sportive, soprattutto nella logistica" Roberto Finardi ha appena chiuso il suo primo mese da Assessore dello Sport di Torino e guarda al futuro: "Dico si ai grandi eventi, purché abbiano un impatto positivo sulla città; è importante che la politica collabori con le federazioni sportive; Roma 2024? Non devo dare alcun consiglio a Virginia Raggi» Uno sportivo alla guida dell’Assessorato allo Sport del Comune di Torino. Roberto Finardi è passato dall’essere un atleta professionista e successivamente un tecnico con diversi ruoli federali alla politica, ma sempre con l'obiettivo di correre in aiuto dello sport. Ci ha accolto nel suo studio, concedendoci questa lunga intervista, nella quale ha svelato obiettivi e idee, oltre che i problemi riscontrati nelle diverse realtà sportive torinesi. Buongiorno Assessore Finardi: lei ha la responsabilità non soltanto di avere un ruolo nell’amministrazione di Torino, ma di farlo anche per una giunta del Movimento 5 Stelle, atteso alla prova della grande città; sente il peso di tutto questo? «Soltanto in parte. Sono stato un atleta professionista, poi un tecnico e ho partecipato a diverse competizioni internazionali, Olimpiadi comprese. Sono quarant’anni che la gente si aspetta qualcosa da me. Nello sport è normale avere delle pressioni, quindi sono abituato a viverle e gestirle. Certo in questo caso le responsabilità sono maggiori perché ho un ruolo come amministratore e a differenza del mondo sportivo, dove se gareggi bene probabilmente vinci, qui il risultato positivo potrebbe non dipendere soltanto da me, ma anche da congiunture esterne particolari, come l’aver ereditato una situazione debitoria di un certo tipo. Questa per esempio potrebbe non consentirmi di fare tutto ciò che ho in programma, ma sono convinto che con il buonsenso si possa fare tutto. Nella mia vita ho sempre detto la verità e trovato in questo modo la collaborazione dagli altri, perché se le persone le metti di fronte ai fatti reali, sono disposte ad accettare anche delle situazioni diverse rispetto alle aspettative». Cosa l’ha convinta ad accettare questo incarico e lasciare il mondo dello sport per la politica? «In passato mi sono sempre lamentato perché ci sono molti politici con ruoli dirigenziali nello sport, che non hanno alcuna competenza e conoscenza in questo ambito. Per questo motivo quando mi è stata data opportunità non potevo tirarmi indietro, era una questione di coerenza. Purtroppo in Italia quando Ritaglio Stampaquesta Ad uso Esclusivo del destinatario un atleta conclude la sua carriera agonistica, o esce completamente dal mondo dello sport oppure diventa tecnico a vita, perché non gli viene consentito CIP di avere altri ruoli in questo mondo. All’estero invece, faccio WEB l’esempio della Francia dove ho lavorato per anni, un atleta, una volta conclusa la sua attività, diventa Pag. 39 sono convinto che con il buonsenso si possa fare tutto. Nella mia vita ho sempre detto la verità e trovato in DATA SITO WEB INDIRIZZO questo modo la collaborazione dagli altri, perché se le persone le metti di fronte ai fatti reali, sono disposte venerdì 5 agosto 2016 ad accettare anche delle situazioni diverse rispetto alle aspettative». www.torinosportiva.it http://www.torinosportiva.it/index.php?id=1332&tx_ttnews[day]=05&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[tt_news]=998732 Cosa l’ha convinta ad accettare questo incarico e lasciare il mondo dello sport per la politica? «In passato mi sono sempre lamentato perché ci sono molti politici con ruoli dirigenziali nello sport, che non hanno alcuna competenza e conoscenza in questo ambito. Per questo motivo quando mi è stata data questa opportunità non potevo tirarmi indietro, era una questione di coerenza. Purtroppo in Italia quando un atleta conclude la sua carriera agonistica, o esce completamente dal mondo dello sport oppure diventa tecnico a vita, perché non gli viene consentito di avere altri ruoli in questo mondo. All’estero invece, faccio l’esempio della Francia dove ho lavorato per anni, un atleta, una volta conclusa la sua attività, diventa tecnico e il passo successivo è quello di avere un ruolo dirigenziale. Questo da noi non accade, perché la classe dirigente italiana non pensa che uno sportivo sia in grado di amministrare il mondo dello sport nonostante lo conosca bene. Molto spesso i dirigenti sportivi sono nati già con questo ruolo, senza una precedente esperienza nello sport, una cosa che secondo me può essere un limite. Certo, dall'altra parte un amministratore di “professione” avrà una formazione superiore alla mia e su alcune cose sarà più preparato. Questo de cit però lo posso recuperare grazie all’aiuto dei miei collaboratori, perché ho vicino a me dei professionisti molto capaci, disponibili e competenti». Essere un ex atleta o tecnico, quindi, secondo lei è un vantaggio quando si ricopre una carica del genere? «Si, questo primo mese come assessore mi ha confermato quello che già pensavo: sono avvantaggiato rispetto ad altri, perché se ho un problema riesco a risolverlo in poco tempo dal momento che, avendo passato tanti anni all’interno delle federazioni, so chi contattare e come muovermi. Ho un vantaggio anche riguardo i problemi di logistica, perché se parlo con i dirigenti di una società che non ha una sede ssa di allenamento, non devono perdere tempo per spiegarmi per quali motivi questo è per loro un problema, già li conosco vista la mia esperienza sul campo, mentre probabilmente chi non viene da questo mondo non può riuscire a capire queste cose in breve tempo». Quale situazione ha ereditato dall’amministrazione precedente? «L’impiantistica dal punto di vista quantitativo è anche buona, meno se pensiamo a quello qualitativo. Dobbiamo gestire bene ciò che abbiamo e puntare ad avere una logistica che garantisca a ogni realtà sportiva lo spazio e le esigenze di cui ha bisogno. Non critico chi mi ha preceduto, ma sotto questo punto di vista abbiamo però delle mancanze, perché in questa città servirebbe un impianto da duemila posti e invece si va direttamente dalla palestra scolastica all’impianto da quattromila senza avere la via di mezzo. Avere un palazzo in più permetterebbe anche alle nostre squadre di avere una maggior comodità per gli allenamenti. Il sogno sarebbe ovviamente quello di avere una squadra in Serie A per ogni disciplina sportiva e riuscire a sostenerla. Ciò non vuol dire che dobbiamo nanziare le società torinesi con molti soldi, ma mettergli a disposizione la giusta logistica. Vi faccio un esempio: se una società è costretta a spostarsi tre volte a settimana per gli allenamenti, alla ne dell’anno ha una spesa di almeno 50mila euro. Evitandole questi spostamenti, in qualche modo è come se la nanziassimo. Dobbiamo aiutare lo sport perché questa città ha tante eccellenze sportive. Pensate che, insieme a Venezia, siamo l’unica città ad avere una squadra sia nella Serie A1 maschile di basket sia in quella femminile». Secondo lei quali devono essere i punti di continuità e di rottura rispetto all’amministrazione precedente? «Nello sport ho sempre pensato che è sbagliato giudicare il lavoro degli altri tecnici e pensare che al posto loro avrei portato un atleta a ottenere dei risultati migliori, perché la controprova non esiste e non si conoscono nel dettaglio tutte le situazioni. Meglio stare zitti, quindi, piuttosto che dire cose inesatte. Questo secondo me vale anche per la politica. Sicuramente ho trovato alcune situazioni positive e altre meno. Torino è una città molto grande e ogni disciplina ha tante squadre e diverse esigenze. A ognuna devi dare una risposta e occuparti di essa in un modo speci co. Certamente ci sono state delle scelte della precedente amministrazione che non mi sono piaciute. Un esempio è la gestione di “Torino Capitale Europea dello Sport”, perché sono stati spesi molti nanziamenti e la popolazione non si è nemmeno accorta dell’esistenza di questo evento. Non c’è stato il coinvolgimento della città e si è persa una grande occasione per rilanciare gli sport minori. Una grande manifestazione sportiva va preparata non soltanto logisticamente, ma anche culturalmente, portandola nelle scuole per far conoscere meglio queste discipline. Con “Torino Capitale Europea dello Sport” si è sbagliato, non c’è stato alcun momento clou, sicuramente non lo era la riaccensione della accola, che è costata 350mila euro ed è tra le poche cose che mi hanno fatto davvero innervosire, e alla ne è rimasto il nulla. Il Comune doveva chiedere aiuto alle federazioni, che non sono state interpellate, e invece non si può prescindere da esse, perché possono aiutare, dando delle linee guida dal punto di vista tecnico, oltre che dare consigli. Deve esserci collaborazione tra federazioni e politica». Oltre a Juventus e Torino di calcio, la città ha tante altre eccellenze sportive, come per esempio la Torino ’81 di pallanuoto appena promossa: cosa pensate di fare per aiutare questi club? «Visto che l’ha nominata, prendo come esempio la Torino 81, che è un club fortemente radicato sul territorio, ha una bella attività giovanile ed è molto seguita, come dimostra il fatto che alla Piscina Monumentale c’è una presenza di pubblico con numeri superiori rispetto a grandi club come la Pro Recco, che spende moltissimo per fare la squadra e vince tanti titoli. Come possiamo aiutarla? Per esempio una piscina dove i nuotatori si possano allenare nel migliore dei modi, senza costringerli a un Ritaglio Stampadandogli Ad uso Esclusivo del destinatario lungo pellegrinaggio. A questo mi riferivo quando parlavo di questione logistica. Un altro discorso CIP WEB importante è quello di dare visibilità a queste società, perché se sei visibile riesci ad avere più sponsor e di Pag. 40 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.torinosportiva.it http://www.torinosportiva.it/index.php?id=1332&tx_ttnews[day]=05&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[tt_news]=998732 territorio, ha una bella attività giovanile ed è molto seguita, come dimostra il fatto che alla Piscina Monumentale c’è una presenza di pubblico con numeri superiori rispetto a grandi club come la Pro Recco, che spende moltissimo per fare la squadra e vince tanti titoli. Come possiamo aiutarla? Per esempio dandogli una piscina dove i nuotatori si possano allenare nel migliore dei modi, senza costringerli a un lungo pellegrinaggio. A questo mi riferivo quando parlavo di questione logistica. Un altro discorso importante è quello di dare visibilità a queste società, perché se sei visibile riesci ad avere più sponsor e di conseguenza disponibilità economiche, oltre che un numero più alto di bambini pronti a iscriversi. Però, tornando alla pallanuoto, la Torino ’81 lo scorso anno ha chiuso i corsi perché aveva una richiesta troppo alta e pochi spazi a disposizione. È un peccato dover allontanare dei possibili praticanti e questo problema va risolto, sedendosi a un tavolo non soltanto con le società, ma anche con le federazioni. Questo discorso non vale soltanto per la pallanuoto, perché il problema degli impianti, come abbiamo detto in precedenza, coinvolge anche gli altri sport. Un altro esempio? La squadra di basket femminile, che è costretta a giocare le sue partite di A1 a Moncalieri. Questa per me è una cosa inaccettabile e farò di tutto per permettere a questa società di tornare a giocare a Torino». Avete in programma di costruire nuovi impianti? «Ovviamente stiamo valutando questa possibilità, anche se la situazione economica non è semplice. Posso affermare che con alcune federazioni ne stiamo già parlando, perché un’idea sarebbe quella di costruirli con il contributo loro e del CONI, per trasformarle in centri federali, che dovrebbero però essere a disposizione soprattutto dei cittadini. Ma non parlo solo dei palazzetti, perché per esempio abbiamo soltanto una pista d’atletica a disposizione presso il Primo Nebiolo. Un impianto del genere non può essere aperto solo dalle 12 alle 19 e restare chiuso il sabato e la domenica. Lì per esempio giocano i Giaguari di football americano, un’altra società torinese che disputa la Serie A e alla quale mi piacerebbe donare, insieme alle società di rugby, un impianto per la palla ovale». Sport e disabilità: come pensate di aiutare i diversamente abili a praticare le discipline sportive? «Oggi, dopo tanti anni, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) gode della stessa dignità del CONI. Questo è stato un passo importante, ma non bisogna fermarsi qui. Il lavoro da fare è ancora molto e sarà sempre così no a quando ci saranno tante barriere architettoniche, che non permettono a queste persone di praticare sport nel modo migliore. A ciò bisognerà porre rimedio tenendo in considerazione le esigenze delle diverse realtà, che sono tante, di ottimo livello e vanno supportate. Anche in questo caso non pensando alla via più semplice, quella del nanziamento diretto, ma dando a queste realtà delle strutture adeguate». Si dice che il Movimento 5 Stelle sia contrario ai grandi eventi; è vero? «Sono un uomo di sport e ho vissuto di grandi eventi, ho partecipato ai Giochi Olimpici e posso soltanto amare queste manifestazioni. Io sono contrario ai piccoli eventi mascherati da grandi, perché la grandezza dell’evento non la fanno le alte spese economiche, ma l’organizzazione, quello che si fa prima e soprattutto ciò che resta dopo sia come impianti sia culturalmente. La nostra amministrazione non è contraria ai grandi eventi, perché una manifestazione com’è stata il Preolimpico di basket la farei ogni settimana, dal momento che ha avuto un impatto importante sulla città. Gli amici dell’Auxilium Torino mi hanno rivelato che la settimana dopo la conclusione del Preolimpico di basket hanno avuto un importante incremento degli abbonamenti. Quello è stato grande evento perché c’è stata una media di 12-13 mila spettatori, ma soprattutto perché ha coinvolto tutta la città, con canestri montati in tante piazze di Torino e i bambini che si sono affrontati in s de tre contro tre. Il prossimo passo sarà, nel corso di questi eventi sportivi, quello di vendere bene anche il prodotto culturale offerto dalla nostra città, perché sicuramente lo straniero che arriva a Torino per vedere una partita di basket o di calcio, se messo nelle giuste condizioni, probabilmente andrebbe anche nei nostri luoghi culturali. Io credo che lo sport sia molto vicino alla cultura e sarebbe opportuno dare una connotazione più polivalente al grande evento». Quindi cosa si sente di consigliare a Virginia Raggi in merito alle Olimpiadi del 2024? Cosa farebbe al suo posto? «A Roma ho vissuto dieci anni, tra gli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta, quindi conosco molto poco della sua realtà attuale. Come ho detto in precedenza, quando non si conosce bene una situazione è meglio non parlare, perché si nisce per dire delle inesattezze. Certo, da lontano sembra che Roma abbia altre esigenze. In questi casi penso si dovrebbe fare uno studio accurato per valutare i pro e i contro, ma non sono in grado di dare consigli. Senza dubbio le Olimpiadi hanno avuto un grande impatto su Torino, perché la città si è fatta un restyling, è diventata più bella e ha anche avuto una crescita culturale. Non tutti i soldi sono stati però spesi nel modo migliore, perché per quanto riguarda gli impianti ce ne sono alcuni rimasti inutilizzati, con essi ci siamo ritrovati anche dei debiti e questo non deve accadere. Uno potrebbe dire che l’Olimpiade rappresenterebbe una grande opportunità per Roma, ma altri potrebbero ricordare che nella capitale ci sono ancora diverse opere incompiute. Comunque conosco la mia amica Virginia Raggi, è una donna molto intelligente e preparata, sono certo che prenderà la decisione migliore per Roma. Spero comunque che a prescindere da tutto possa esserci un bel confronto tra le diverse realtà coinvolte, perché credo che sia sempre importante conoscere le idee altrui». uscita Sindaca è arrivata proprio in occasione della conferenza stampa di Ritaglio StampaLa Ad prima uso Esclusivo deldella destinatario presentazione degli assoluti di ginnastica artistica: signi ca che questa amministrazione tiene molto allo sport? CIP WEB Pag. 41 dire che l’Olimpiade rappresenterebbe una grande opportunità per Roma, ma altri potrebbero ricordare che DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 nella capitale ci sono ancora diverse opere incompiute. Comunque conosco la mia amica Virginia Raggi, è una donna molto intelligente e preparata, sono certo che prenderà la decisione migliore per Roma. Spero www.torinosportiva.it comunque che a prescindere da tutto possa esserci un bel confronto tra le diverse realtà coinvolte, perché http://www.torinosportiva.it/index.php?id=1332&tx_ttnews[day]=05&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[tt_news]=998732 credo che sia sempre importante conoscere le idee altrui». La prima uscita della Sindaca è arrivata proprio in occasione della conferenza stampa di presentazione degli assoluti di ginnastica artistica: signi ca che questa amministrazione tiene molto allo sport? «Si, puntiamo moltissimo sullo sport, compatibilmente con il bilancio che abbiamo. Senza fare polemiche, dobbiamo ammettere che non abbiamo ereditato una situazione economica facile, la quale magari non è nemmeno responsabilità della giunta precedente. È un problema che potrebbe limitarci in parte e dovremo muoverci sempre con molta attenzione». Qual è il suo obiettivo e cosa si augura per questi cinque anni? «Vorrei che questo uf cio avesse una porta sempre aperta per chiunque fa sport, perché venga qui a farci delle richieste, con l’augurio di potergli spesso dare delle risposte positive. Noi ci mettiamo a disposizione dei cittadini e faremo tutto quello potremo per consentirgli di fare attività sportiva nel migliore dei modi e di avere la percezione che qualcuno sta lavorando per loro con l’obiettivo di risolvere problematiche. Questo è il tipo di rapporto che deve esserci tra l’amministrazione e il cittadino. Vogliamo trovare un sistema che ci consenta di sostenere le realtà sportive cittadine, non lasciando indietro nessuno. Poi un giudizio politico a ne mandato me lo darà la Sindaca e sul mio operato lo daranno le persone dello sport di questa città». Giorgio Capodaglio Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 42 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 5 agosto 2016 www.cilentonotizie.it http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=30336 Tappa Miss Granata a Baronissi, vince Erika Lamberti » Cilento Notizie › Salerno › Spettacoli-Eventi Commenti 0 05082016 miss granata © “Baronissi ha sempre risposto alla grande, siamo convinti che ci sarà il pienone e che vivremo una serata di forti emozioni” ha detto il Sindaco Gianfranco Valiante durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, “a conferma del fatto che Miss Granata è ben radicata anche in provincial”. Parole profetiche le sue. L’An teatro Comunale di Baronissi, che ha ospitato la sera di martedì 2 agosto la terza tappa del concorso di bellezza ideato e realizzato dal Patron Alfonso Pugliese, Presidente del Club Highlander, era gremito in ogni ordine di posti da un pubblico entusiasta e divertito per i numerosi momenti d’intrattenimento che si sono alternati con le s late delle Miss, in costume da bagno, in abbigliamento casual ed elegante. Merito ai due organizzatori, Antonio D’Auria, Presidente dell’Associazione Insieme di Baronissi, e Vincenzo Memoli titolare della BWhite Agency, come ci ha tenuto a sottolineare il Vice Sindaco, Anna Petta, che ne ha elogiato le capacità organizzative e l’impegno sociale dimostrato nei numerosi eventi proposti e realizzati, in particolare in occasione della manifestazione sportiva Disability che ha visto protagonist I ragazzi diversamente abili. Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità. Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 43 DATA SITO WEB INDIRIZZO Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti venerdì 5 agosto 2016 marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei www.cilentonotizie.it di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità. http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=30336 Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi. Gli spettatori hanno poi assistito alla coinvolgente danza al ritmo Hip Hop di Salvatore Sica, acclamato da numerose fans presenti sugli spalti, e delle sue allieve che si allenano presso la Palestra Istinto Latino di Pontecagnano. Dal rap si è passati al ritmo latino americano. Sono saliti sul palco Miriana e Maurizio che hanno ballato una baciata da brividi. La coppia, che si allena presso la palestra Body’s Health Center di Fisciano, ha messo in pista tutta la sua bravura, dimostrando di avere ottime chance nei prossimi campionati internazionali a Salamanca. Dalla baciata al tango argentino il passo è stato breve. Il Maestro Adriano Mauriello accompagnato dalla Maestra/Ballerina Rosalia Del na, noti al grande pubblico per le partecipazioni alle trasmissioni televisive Bailando, Uno mattina, La vita in diretta e Ballando sotto le stele, hanno dato vita ad un momento magico che ha conquistato il pubblico tra scroscianti applausi. Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport. Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria. La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori, Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata in onda ogni giovedì sera su LiraTV. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano, CIP WEB Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D. Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello Pag. 44 Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate DATA SITO WEB INDIRIZZO con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà venerdì 5 agosto 2016 che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria. www.cilentonotizie.it http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=30336 La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori, Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata in onda ogni giovedì sera su LiraTV. In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano, Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D. Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello Ruggiero, Management TVModa e responsabile d’Immagine di Made In Sud, Livio Maranzano ex calciatore della Salernitana e Responsabile Tecnico della Scuola Calcio Aquilotti Irno, Nicola Campitiello, chirurgo plastico, Fabio Lottino, titolare del Punto Ottica Lottino e l’immancabile Riccardo Santoro, Presidente del Centro Coordinamento Salernitana Club. Hanno completato la giuria i giornalisti delle testate La Città, SalernoMagazine, Cronache del Salernitano, Il Bello dello Sport e Granatissimi. Ospiti d’eccezione la bella e sinuosa Francesca Lamberti, Miss Granata 2015 e il noto attore salernitano Kevin Capece, attualmente impegnato sul set del docu lm “Andrea Doria – are the passengers saved?”, diretto dal regista salernitano Luca Guardabascio e prodotto dalla statunitense Pierette Domenica Simpson. Al termine della serata il verdetto dei giurati ha incoronato reginetta Erika Lamberti, 15enne di Pontecagnano già vincitrice della prima tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss Baronissi con 277 voti. Al secondo posto, con 265 punti, Desirè Ceresoli, salernitana di 19 anni, seconda anche nella precedente tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss BWhite Agency. Il terzo gradino del podio è toccato a Ludovica De Sio, 18enne salernitana, già vincitrice della seconda tappa, che ha totalizzato 261 punti, ricevendo la fascia di Miss Petrone Latte. A seguire: 4^ Marica Bello (Miss Lottino Ottica); 5^ Valentina Satriano (Miss Body’s Health Center); 6^ Valentina Citro (Miss Fiore In); 7^ Lucia Alfano (Miss Rago Parrucchieri); 8^ Valeria Pinto (Miss Il Corallo). Al termine della serata il Patron Alfonso Pugliese, nel dare appuntamento per la nale di Miss Granata 2016 che si terrà nel Rione Zevi a Salerno il 5 settembre 2016, ha elogiato tutti i suoi più stretti collaboratori (Betty Cosentino, Antonella Antonini, Gerardo Ronca, Vincenzo Pugliese e Pino Bevilacqua) per l’impegno profuso. Citazione d’obbligo per I Parrucchieri Rago di Baronissi che hanno curato le acconciature delle Miss, per le titolari della Ludoteca Ludomagia che hanno seguito le Miss Baby, nonché per il fotografo uf ciale della manifestazione, Giuseppe Quaranta, titolare dello studio Fotogra a Quaranta ubicato sul Lungomare Colombo a Salerno. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 45
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