Update N. 57
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. IT PHOEBE KILLDEER AND THE SHORT STRAWS © ML 2008 - FREE La prima non-rivista che sceglie il meglio della musica in circolazione - www.musicletter.it - Anno IV - Update N. 57 LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA, JEFF BUCKLEY, MoRkObOt, PRIMAL SCREAM, BUFFALO, FRANCESCO DE GREGORI, FRATELLI CALAFURIA, HELL DEMONIO, KEN BOOTHE, KLIMT1918, HUDSON BELL, LORENZO CHERUBINI, THE BELLRAYS, MÖTLEY CRÜE, DIRTMUSIC, SIGUR RÓS, THE NEW BOMB TURKS, OKKERVIL RIVER, QUICKSILVER MESSENGER SERVICE, TOM WAITS, ARNOUX, THAT PETROL EMOTION, FESTIVAL INTERNACIONAL DE BENICÀSSIM. musicletter.it chi siamo Lu ca D Am br osio Domenico De Gasperis Nicola Guerra Jori Cherubin i Massimo Bernardi Marco Archilletti Manuel Fiorelli When we come to place where the road and the sky collide Pier Angelo Cantù Pasquale Boffoli Franco Dimauro Throw me over the edge and let my Gianluca Lamberti Luigi Farina spirit glide Luca Mezzone The road and the sky Daniele Briganti Domenico Marcelli Jackson Browne Massimo Imbrosciano Michele Camillò Luca Rea Claudia De Luca Fedr a Grillotti Alessandro Busi Gianfranco Alessi Massimo Megale Antonio Anigello Valerio Granieri Stefano Sciortino musicletter.it webmaster / progetto grafico Lu ca D Am br osio musicletter.it informazioni e contatti www.musicletter.it [email protected] musicletter.it copertina update n. 5 7 / 2008 - 0 9 - 09 Phoebe Killdeer Lat e For The Sky by Luka photo by Melanie Rodriguez ML 0 2 musicletter.it update n. 57 sommario Special Interview 4 PHOEBE KILLDEER AND THE SHORT STRAWS by Luca D Am brosio Recensioni 0 7 KLIMT1918 Ju st I n Ca se W e ll N e ve r M e e t Aga in 0 8 PRIMAL SCREAM Beautiful Future 09 OKKERVIL RIVER The Stand Ins ( 2008) by Fedra Grillotti (2008) by Luca D Am brosio 1 0 MÖTLEY CRÜE Saints of Los Angeles 1 1 HELL DEMONIO Discography (2008) by Manuel Fiorelli (2008) by Nicola Guerra 1 2 LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA 1 3 DIRTMUSIC S.t. (2008) by Valerio Granieri Canzoni Da Spiaggia Deturpata (2008) by Alessandro Busi (2008 ) by Marco Archilletti 1 4 FRATELLI CALAFURIA Senza Titolo - D e l fr e ga r se n e di t utto e de l n on 1 5 FRANCESCO DE GREGORI Per Brevità Chiamato Artista 1 6 ARNOUX Cascades (2008) by Jori Cherubini (2008 ) by Nicola Guerra 1 7 LORENZO JOVAN OTTI 1 8 MoRkObOt Mostro CHERUBINI Safari (2008 ) by Jori Cherubini ( 2006 ) by Antonio Anigello 19 HUDSON BELL When The Sun Is The Moon 20 JEFF BUCKLEY Grace ( 2005) by Marco Archilletti ( 1994) by Stefano Sciortino 2 1 THE NEW BOMB TURKS Destroy- Oh- Boy!! ( 1993) by Antonio Anigello 2 2 KEN BOOTHE The Ken Boothe Collection: 18 classic songs 2 3 THAT PETROL EMOTION Manic Pop Thrill 2 4 TOM WAITS Swordfishtrombones 2 5 BUFFALO (2008) by Antonio Anigello ( 1987) by Domenico De Gasperis ( 1986) by Franco Dimauro ( 1983) by Stefano Sciortino Dead Forever... (1972) / Volcanic Rock (1973) / Only Want You For Your Body (1974) by Franco Dimauro 2 6 QUICKSILVER MESSENGER SERVICE S.T. ( 1968) by Stefano Sciortino Live Review 2 7 THE BELLRAYS Ceccano, Campo da Baseball (12.03.2008) by Marco Archilletti 2 8 FESTIVAL INTERNACIONAL DE BENICÀSSIM Benicàssim ( 17- 18- 19- 20.07 .2008) by Nicola Guerra 31 SIGUR RÓS Varsavia, Anfiteatro del Parco di Sowinskiego ( 20.08 .2008) by Luca D Am br osio © ML 2005-2008 BY L UCA D AMBROSI O ML non ha scopi di lucro, il suo unico obiettivo è la diffusione della buona musica www.musicletter.it non contiene informazioni aggiornate con cadenza periodica regolare, non può quindi essere considerato "giornale" o "periodico" ai sensi della legge 62/01. Non esiste un editore e il webmaster non è responsabile di quanto scritto, pubblicato e contenuto nel sito e in ciascun pdf (vedi privacy e note legali su www.muscletter.it) ML 03 musicletter.it update n. 57 special interview PHOEBE KILLDEER AND THE SHORT STRAWS © 2008 di Lu ca D Am br osio Phoebe Killdeer è una giovane cant ant e aust raliana con base in Francia e Wheat er s Com ing è la sua prim a m iscela prova di solist a, swing, una exot ica, experim ent al, psycho/ rockabilly Un album che, t ut t avia, rivela un'anim a essenzialm ent e " rock" con m usica t rasudano rabbia Photo by Melanie Rodriguez ma e t est i sofferenza, anche da cui disagio, dolcezza e infint o candore Vogliamo provare a far conoscere ai lettori di ML chi è Phoebe Killdeer? Phoebe Killdeer è nat a circa 10 anni fa in qualche post o sperdut o in Africa, con una radio com e suo unico com pagno. Ha iniziat o a scrivere e poi a cant are e lavorare con vari produt t ori a Londra. Poi ha incont rat o Marc Collin e si è unit a ai Nouvelle Vague per il loro secondo album e, infine, ha prodotto il suo primo album solista con Marc Collin. Ph oe be Killde e r è , quin di, il t uo n om e d a r t e Phoebe Killdeer è il mio vero nome come artista. (ndr: !?) Perché questo nome? Ho preso quest o nom e dal libro The Man Who Fell in Love Wit h t he Moon di Tom Spanbauer, dove un ragazzo t rascorre buona part e dei suoi giorni killdeering , che nel libro significa che egli va a spiare la nat ura, le persone e le cose int orno a lui senza che loro lo sappiano. Credo di fare questo quando scrivo le canzoni: guardo scorrere il mondo e rubo una st oria qua e là H o le t t o da qu a lche pa r t e ch e t r a i t uoi a r t ist i pr e fe r it i ci sono Tom W a it s e N ick Ca ve . Cosa ti affascina particolarmente di questi due grandi personaggi? Ho sem pre am at o canzoni e t est i che raccont ano delle st orie, sono m olt o im port ant i per m e. Tom Wait s e Nick Cave sono due cant aut ori incredibili. Anch io credo che ent ram bi siano personaggi st raordinari, quando cant ano una canzone sul palco è com e se essi scom parissero e rim anesse solo l'essenza della canzone, cant ano con t ut t o il corpo, non solo con la loro voce. Sono grandi attori. ML 04 musicletter.it update n. 57 special interview: phoebe killdeer and the short straws I n pa ssa t o h a i colla bor a t o con i Ba se m e nt Ja x x , i Ba n g Ga n g fin o a pr e n de r e pa r t e de l pr oge t t o N ouve lle Va gu e di M a r c Collin a n d Olivie r Liba ux . Puoi dir m i qua li son o st a t i i pu n t i sa lie nt i de lle t u e e spe r ie n ze pr e ce de n t i pr im a di a r r iva r e a Weather's Coming? Credo che, com e dice sem pre la m ia m anager, ogni esperienza sia una buona esperienza. Si im para m olt o lavorando con gli alt ri art ist i: com e lavorare, com e adat t arsi e com e divent are creat ivi al di fuori del proprio m ondo. Penso che più vedi e più t i rendi cont o chi sei, avvicinandot i alla fine a ciò che veram ent e desideri. Uno zoom in verso l'essenziale. W e a t he r 's Com in g è , qu indi, il t u o a lbum d e sor dio com e solist a . Pu oi r a ccon t a r ci com è nato, qua li sono le t u e influ e nze , cosa r a ppr e se n t a pe r t e e in qu a n t o t e m po è st a t o r e gist r a t o e m ix a t o Wheat er s Com ing è il m io prim o album solist a, così è un po' com e se fosse l'int roduzione e il riassunt o di t ut t e le diverse fasi che ho at t raverso prim a di arrivare a esso. Mi sent o influenzat a da m olt i e diversi st ili musicali e credo che lo si possa sent ire ascolt ando l album . Volevo un disco che rit raesse una serie di em ozioni, un viaggio È st at o regist rat o allo studio di Marc Collin a Parigi, in circa, 3 m ent re set t im ane è st at o m ixat o in 10 giorni con Oz Frit z a San Francisco. Un'esperienza incredibile Photo by Gregoire Eloy per me. Pu oi dir ci qu a lcosa a pr oposit o de i m u sicist i ch e t i a ccom pa gn a no? Com e è n a t o l in con t r o con gli Shor t St r a w s? Ho vist o Cedric Le Roux ( chit arrist a) suonare in una band di am ici e ho pensat o che fosse un fant ast ico m usicist a. Mi è piaciut o m olt o il suo m odo di suonare la chit arra, così io e Marc siam o riuscit i a farlo part ecipare alla regist razione di alcune canzoni del disco. Nel m om ent o in cui ha t occat o la prim a corda, ho capit o che lui era la persona giust a. Cedric poi m i ha fat t o conoscere Raffaello Seguinier ( bat t eria) e Alexandre Maillard ( basso) , e lo st esso è successo con loro. Sono t ut t i individualist i, quest o è ciò che m i piace di loro, ognuno di essi spicca per i propri punt i di forza e hanno tutti molto talento. ML 05 musicletter.it update n. 57 special interview: phoebe killdeer and the short straws W e a t he r 's Com in g è u n a m isce la be n e qu ilibr a t a di tanti ge n e r i: sw in g, psycho/ r ock a billy e x ot ica , e x pe r im e n t a l, I n som m a , u n pia ce vole cock t a il a ba se di r ock ch e a t r a t t i però se m br a m e t t e r e in sie m e Eliza be t h Esse lin k ( Sole x ) con Pj H a r ve y Qu a n t a Pa r a n oia e sch izofr e n ia ha i m e sso de n t r o questo album? Non m olt a perchè t ut t e quelle cose sono part e di m e. Ho m olt e influenze diverse, ho solo dovut o t rovare il m odo per farle funzionare. For se è solt a n t o un a m ia ba n a le im pr e ssion e m a in qu e st i u lt im i a n ni ( dicia m o, fine 9 0 e in izio 0 0 ) c è st a t o u n ve r o e pr opr io boom di ca nt a u t r ici di t a le n t o com e t e , con voci da vve r o in ca n t e voli. Pe n si ch e ci sia u n a spie ga zione a que st o fe nom e no ? L'allineamento dei pianet i ( ndr: cool!) Ar t ist ica m e n t e t i se n t i più vicin a a Pj H a r ve y o a Billie Holiday? St o scoprendo solt ant o ora Pj Harvey in quant o un sacco di recensioni sem brano riferirsi a lei, quindi non posso assolutamente rispondere... Se n on va do e r r a t o se i in t ou r m on dia le pe r la pr e se n t a zion e de l tuo disco d e sor dio. Quando verrai in Italia? Verremo molto presto in Italia: Photo by Emmanuelle Tricoire L 11 set t em bre a Rom a, al Circolo degli Artisti Il 14 settembre a Milano, al Live Across Festival Qu a n t o è im por t a n t e t u a sor e lla Ch loe ne lla t u a vit a di m u sicist a ? Sicur a m e n t e a ve t e un rapporto meraviglioso, vero? Abbiamo un rapporto molto forte e meraviglioso. Ha una grande mente, è una manager nata. Hai un album (vecchio o nuovo) da consigliare ai lettori di ML? Gracias a La Vida di Mercedes Sosa. Gr a zie pe r a ve r ci conce sso l in t e r vist a . Grazie molte a te. ML 06 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: KLIMT1918 TITLE: Just I n Ca se W e ll N e ve r M eet Again LABEL: Prophecy Productions RELEASE: 2008 WEBSITE: www.klimt1918.com MLVOTE: 9 /10 Brut t a cosa, l adolescenza. Com plessa, più che alt ro. Difficile com prenderla, difficile inquadrarla, difficile farci i cont i. Parliam oci chiaro: al di là dei più popolari della scuola, chi non ha avut o a che fare con l adolescenza? Una brut t a m alat t ia. Non è solo la depressione, il senso di inadeguat ezza che spesso ci accoglie, alla scopert a del m ondo. È quell ineffabile, indefinibile m iscuglio t ra lo slancio epico e la sensazione di pienezza da un lat o, e la frust razione, il senso di caducit à, il dolore infinit o che un sem plice am ore non corrispost o può innescare, int orno a quell et à dall alt ro. Pochi la capiscono, in effet t i. E chi, chi riesce a cant arla? Pochi, pochissim i. Ecco, i Klimt1918 sono t ra quest i pochi. La grazia, lo slancio, la levit à cont rappost e alla m alinconia, a quel dolore sordo e inspiegabile: quest o ossim oro t ipicam ent e t een, sem bra essere la piet ra angolare di t ut t e le loro com posizioni, sin dal debut t o Undr e sse d M om e n t o e passando attraverso il capolavoro Dopoguerra, uno di quei dischi che t i fanno digrignare i dent i davant i a quest o paese, sordo alla qualit à, buono solo per invidiare il piccolo angolo di fort una del vicino. Oggi ci troviamo di fronte a questo Ju st I n Ca se W e ll N e ve r M e e t Again (soundtrack for the ca sse t t e ge n e r a t ion ) , a osservare dall ennesim a angolazione la nost ra st oria di adolescent i. Chiariam olo subit o: è un capolavoro, quest o disco. È un disco che ( discorso che pot rem m o fare per alt re band nost rane, senza lim it azione di genere. Esem pi? Lento, D e a d Ele ph a n t , Giardini di Mirò, per dirne alcuni) potrebbe portare la band in Europa ad alti livelli non oggi, ma ieri, tanto è, olt re che bello e com m ovent e, sint onizzat o con i suoni del m om ent o pur rest ando ben dist ant e dall essene la copia pedissequa. Non c è più alcun rapport o con il metal nella loro musica, oggi, se non per quel sent ire apocalit t ico che solo chi ha guardat o nell abisso può vant arsi di sfoggiare. Se dico U2, Editors, Ex plosion s in t h e Sk y, t ant o per inquadrare le coordinat e st ilist iche, non sbaglio poi t ant o. Ma il bello è che, nonost ant e il cam bio di chit arrist a, in quest o disco c è t ant o dei Klim t , c è l ennesim a incarnazione di un sound dalla personalit à sbalordit iva, condot t o per m ano dalla voce di M a r co Soellner, sem pre più personale ed inconfondibile: le varie, Skygazer, Ghost of a t ape list ener, Just an int erlude in your life, Disco awayness non andrebbero nem m eno firm at e, da quant o sono evident em ent e at t ribuibili. E adesso? E adesso vediam o di fare in m odo che quest a band così splendidam ent e viva, qualit at iva, cosi qui e ora , non t rovi il solit o m uro di invidie da paese, est erofilia, e dio solo sa cos alt ro. Tut t o qua. Valerio Granieri ML 07 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: PRIMAL SCREAM TITLE: Beautiful Future LABEL: B- Unique RELEASE: 2008 WEBSITE: www.primalscream.net MLVOTE: 7,5/10 Vent icinque anni di carriera alle spalle e non sent irli. Non so quant e alt re band ancora in at t ivit à siano capaci di ent rare in st udio di regist razione senza port arsi diet ro il peso del t em po t rascorso, degli album precedent i e ricom inciare ogni volt a t ut t o da capo, facendo t abula rasa. I Primal Scream sono arrivat i al nono LP e non solo hanno ancora qualcosa da dire, m a sem brano non aver perso un briciolo della loro primordiale energia, com e l'ironico- ma- non- t roppo t it olo Be a u t ifu l Fu t u r e lascia presagire. E quest o ult im o lavoro è forse fra i più eclet t ici della band scozzese, che ha recent em ent e cam biat o casa discografica per rit rovarsi a incidere per la BUnique ( che produce, fra gli alt ri, i Ka ise r Ch ie fs). Abbandonat a ( alm eno per il m om ent o) la sperim ent azione elet t ronica di Evil H e a t e XTRMNTR, m a anche il rock'n'roll più fulgido del recente Riot Cit y Blu e s, Be a ut ifu l Fu t u r e è un album poliedrico e ricco di cont am inazioni: l'ossessiva I love t o hurt ( you love t o be hurt ) vede il nost ro eroe Gillespie duet t are con Lovefoxxx dei CSS, m ent re in Necro Hex Blues t roviam o ad at t enderci i pot ent i riff della chit arra di Josh H om m e ( Queen s of t h e St one Age , Kyuss, et c) . Quest i due brani, assiem e al rockeggiant e singolo Can't Go Back e alla cupissim a Suicide Bom b rappresent ano per così dire il "lato oscuro" di un album che si rivela per il rest o più " solare" di quant o avrem m o pot ut o immaginare. Bobby Gille spie e soci in effet t i avevano dichiarat o, nei m esi precedent i all'uscit a del disco, di essere st at i molto influenzat i dalle sonorit à degli Abba, m a sot t o sot t o pensavam o t ut t i fosse uno scherzo finché non abbiam o fat t o part ire nello st ereo la colorat issim a The Glory of Love: e sarà st at o per via dello st udio di regist razione a St occolm a, saranno st at e le collaborazioni con vari art ist i pop locali ( fra i quali spicca la bella Ly k k e Li, ast ro nascent e del firmamento indie- pop svedese) , saranno st at i forse davvero gli Abba, chi può dirlo? Quello che cont a è il risult at o: e non si t rat t a cert o, com e sost engono i det rat t ori, di un album " di passaggio" , m a di un nuovo ent usiasm ant e capit olo di una saga che ci auguriam o possa t rovare ancora altre m ille direzioni in cui evolversi nei prossim i anni. Forse non siam o di front e a un lavoro im m ort ale com e nel caso di Screamadelica o di Va n ish in g Poin t , m a m ai com e nel caso dei Pr im a l Scr e a m è del t ut t o fut ile lanciare occhiat e m alinconiche al passat o. Si va sem pre avanti, lo sguardo dritto al futuro. Fedra Grillotti ML 08 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: OKKERVIL RIVER TITLE: The Stand Ins LABEL: Jagjaguwar RELEASE: 2008 WEBSITE: www.okkervilriver.com MLVOTE: 7,5/10 The St a nd I n s degli Ok k e r vil Rive r è un alt ro disco da annoverare t ra le uscit e più belle di questo 2008. È bastato un ascolto, attento e tutto di un fiato, per rafforzare l idea che ci troviamo di front e a una delle band am ericane più carism at iche e fertili di quest i ult im i anni. Una formazione che, dopo l acclam at o Bla ck Sh e e p Boy del 2005, ha saput o rigenerarsi con un sound più im m ediat o e vivace , m et t endo da part e cert e at m osfere difficili e depresse dei prim i lavori e im boccando una st rada - com e dire? - più mainstream, più facile da ascolt are. Un lavoro che sulla scia del gem ello Th e St a ge N a m e s del 2007 m et t e in linea canzoni sem plici e di rara bellezza m a che, per gli am ant i dell inaudit o a t ut t i i cost i, pot rebbe risult are scont at o e facilm ent e noioso . Al cont rario, invece, The St a n d I n s si rivela un album coinvolgent e e ben st rut t urat o con arrangiam ent i crist allini e t est i m eravigliosi e m ai banali, il t ut t o suggellat o dalla inconfondibile voce di W ill Sh e ff che in Lost Coast lines duetta, per la gioia di m olt i di noi, con Jonathan Meiburg degli Sheawater. Ecco quindi che, ancora una volta e a dist anza di un anno, il gruppo di Aust in ( Texas) riesce dove gli alt ri avrebbero pot ut o sbagliare facilm ent e perché detto tra noi - stiamo pur sempre parlando di semplici canzoni folk, pop e rock Lu ca D Am br osio ML 09 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: MÖTLEY CRÜE TITLE: Saints of Los Angeles LABEL: Motley Records RELEASE: 2008 WEBSITE: www.motley.com MLVOTE: 8/10 Lungam ent e annunciat a, alt ret t ant o pluririm andat a, assiduam ent e bram at a da una m area di rockers e glam st ers, ecco finalm ent e pubblicat a la saga dei sant i di Los Angeles, ispirat a più o m eno diret t am ent e alle scoppiet t ant i vicende narrat e nella st upefacent e aut obiografia The Dirt ( che in origine si vent ilava pot esse essere il t it olo anche dell album ) . Un prim o plauso lo m erit a la produzione di Ja m e s M ich a e l ( t ra le alt re cose com pagno di band di Nikki nei Six x : A.M ) che non esit erei a definire st repit osa; il suono è Crue al 100% , in linea con la t radizione più am at a dai fans, eppure assolut am ent e al passo coi t em pi, riuscendo brillant em ent e dove invece Scott Humphrey ( con la com plicit à di Tom m y e Nikki) , al cieco inseguim ent o di t rend est ranei alla tradizione Motley, aveva fallit o ai t em pi del cont roverso Generation Swine (1997). Sembra che i t re giovani cinquantenni, Tom m y T- bon e Le e , N ik k i Six x e Vin ce N e il, versino in un benefico st at o di grazia picchiano duro e azzeccano t ut t e le m elodie m et t endo in fila una sequenza di possibili nuovi classic Crue hit s , senza cont are che ult im o m a non ult im o c è quel vecchietto che, alla faccia della decade in più sulle spalle rispetto ai compagni, ai seri malanni e ai not i acciacchi, cont inua a essere l anim a rock n roll più sporca, st radaiola e vera nell universo Crue: M ick M a r s è vivo e veget o, la sua chit arra suona, fischia, digrigna i dent i e m ost ra i m uscoli, su di essa e sui suoi riff poggiano saldam ent e i vari episodi che si susseguono in quest o album , è un piacere saperlo così in salut e! La t it le t rack ( pubblicat a anche com e singolo) già dal primo ascolto mi aveva fatto pensare ai Crue in palla e massicci di Primal Scream e un po t ut t o il lavoro è pervaso dal m ood sprigionat o dai Motley nel periodo a cavallo t ra la fine degli anni ot t ant a e i prim i novant a fino al t em poraneo addio di Vince. Quarant acinque m inut i di corroborante rock n roll da gust are in t ot o, dal quale cit o S.O.L.A., Down at t he Whisky, What s it gonna t ake e Chicks=Trouble col solo crit erio dei gust i personali. Ai cori part ecipano i rispet t ivi front m an di Buckcherry, Pa pa Roa ch , Six x : A.M e Trapt, le st esse band che affiancheranno i Motley nel Cr u e fe st 2 0 0 8 , un event o live che già si preannuncia al livello del già t rionfale Ca r n iva l of Sin s del 2005! I badboys of rock n roll ci hanno dat o finalm ent e in past o Sa in t s of Los An ge le s; è ancora est at e m a io ho già il m io disco dell anno One day you will confess and prey to the Saint s of Los Angeles Manuel Fiorelli ML 10 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: HELL DEMONIO TITLE: Discography LABEL: Wallace Records RELEASE: 2008 WEBSITE: www.myspace/helldemonio MLVOTE: 7 /10 Sem plice ed essenziale. Ecco le prim e due parole che m i sono venut e in m ent e dopo avere ascolt at o il secondo disco dei veronesi H e ll D e m on io. E se per t aluni la sem plicit à può essere un lim it e, l'essenzialit à è la vera linfa vit ale di quest o r'n'r che da anni cont inua a scaldare i nost ri giradischi e let t ori senza m ai renderci sazi. I nt it olat o ironicam ent e Discography ( le prim e set t e canzoni del 2005 divent arono sem plicem ent e Great est Hit s) , il disco si basa su un suono asciut t o e irrequiet o, chit arra basso e bat t eria che corrono su binari incandescent i, con incredibili St op & Go, riff che schiaffeggiano e basso che assest a pugni nello st om aco. Post punk suonat o con violenza che ricorda da vicino le pirot ecniche evoluzioni degli At Th e D r ive I n ( le voci urlat e di Tom m a so Gor la e Ale ssio Sa cch e t t o) e il t ipico nervosism o dei Fugazi.Com e se non bast asse il gruppo riesce nella difficile im presa di abbinare rabbia, m elodia e inst abilit à, carat t erist iche che rendono i pezzi vere schegge acum inat e, e m ent re il sangue scorre noi balliam o com piaciut i. Noise spigoloso che non lesina di idee; il finale delicat issim o di Sparkling Tangled Knot s dopo due m inut i e m ezzo di puro delirio, le influenze degli AC/DC che divent ano per m agia puro hardcore anni 90 e una durat a cont enut a ( solo 26 m inut i) che fanno prem ere ancora più volent ieri il t ast o play. I l fat t o che poi io scelga sem pre i gruppi con nom i che ricordano il dem onio o derivat i, è semplicemente una coincidenza. Io brucio solo per l'amore. E per quest o vort icoso rock n roll. Nicola Guerra ML 11 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: LE LUCI D ELLA CEN TRALE ELETTRI CA TITLE: Canzoni Da Spiaggia Deturpata LABEL: La Tempesta / Infecta RELEASE: 2008 WEBSITE: www.myspace.com/lelucidellacentraleelettrica MLVOTE: 8 /10 È at ipico riuscire a vedere un ragazzo di vent anni che riesce a uscire dall anonim at o. È at ipico, eppure, Va sco Br on di, alias Le Lu ci D e lla Ce nt r a le Ele t t r ica , c è riuscit o. Scopert o da Moltheni e prodot t o/ riarrangiat o da Giorgio Ca n a li, part orisce nel 2008 il suo album d esordio Canzoni Da Spiaggia Det urpat a, un vero e proprio m ix di Rino Ga e t a no e CCCP, sporcat i con il grigiore del grunge. La voce roca e m alfat t a, la chit arra acust ica m alsuonat a e ripet it iva fanno da t erreno sul quale si ergono i graffi dell ex CSI e i t est i di Brondi. Parole im m ediat e e cont em poranee, crude e dolorant i, riescono a cogliere l essenza più grigio- acida dei nost ri t em pi. Raccont a di appart am ent i subaffit t at i e di cit t à da t rasform are, di am ore e di m erda , com e dice lui. Si interroga sui sogni dei pesci rossi e su ciò che resterà di questi nostri anni zero, e poi lascia il finale alle m ort i sul lavoro, lasciandole lì, in sospeso. Sussurrandole. Sarebbe inut ile, parlare di una canzone o di un alt ra. Canzoni Da Spiaggia Deturpata è un im m ersione nella nost ra epoca, è il rit rat t o di una generazione che, forse per la prim a volt a, inizia a parlare, invece che essere sempre parlata. Alessandro Busi ML 12 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: DIRTMUSIC TITLE: S.T. LABEL: Glitterhouse RELEASE: 2008 WEBSITE: www.myspace.com/dirtmusicband MLVOTE: 7,5/10 Cit t adini del m ondo si incont rano nella Repubblica Ceca e ne esce un disco desert ico quant o le cose che uno si im m agina regist rat e a Tucson, Arizona. Tre chit arrist i: il som m o Ch r is Br ok a w ( Come, Codeine, The N e w Ye a r e t ant e alt re belle cose) , il poetico Ch r is Eck m a n ( The Walkabouts) e l'aust raliano H u go Ra ce ( The Ba d Se e ds) . Dodici canzoni dilat at e, elet t riche, a un passo dal blues e dal folk senza finire dent ro un genere. Suoni bellissim i di chit arre, organi e percussioni. Una generale lent ezza che non è m ai pesant ezza e che non ha nient e a che vedere con l'est rem ism o degli Earth. I t re signori si alt ernano al cant o e alla scrit t ura cont ribuendo in part i prat icam ent e uguali e concludendo con una cover di Bon n ie D obson . La som m a delle part i è sorprendent em ent e superiore alle aspet t at ive che un proget t o una t ant um di solit o genera. La coesione degli stili e dei suoni dei tre artisti è pressoché inattaccabile e non si può dire che questo album sia il frut t o di uno scherzo a t em po perso. Ovviam ent e la riconoscibilit à dei singoli c'è e non si nasconde: più blues Hugo, più leggero Brokaw, più desertico Eckman, ma l'intreccio che ne viene fuori è una cosa diversa e alt a. Già Acetylene degli Walkabouts aveva m ost rat o Eckm an alle prese con il fuoco del selvaggio West anche se Dirtmusic appare lievem ent e m eno minaccioso e disturbante. È una cosa bizzarra ma ormai manifesta l'accentuata americanizzazione della sua m usica nonost ant e egli viva da t em po in Slovenia e non più nel Nordovest degli St at i Unit i. Anche H u go Ra ce è europeo acquisit o m a in quest o disco di front iera non c'è nulla della violenza m et ropolit ana e caot ica di gran part e del nost ro cont inent e. Non può essere un caso la Repubblica Ceca, non può che essere il sim bolo di una ricerca. La psichedelia e la cat arsi sono il risultato di un progetto che lontano dall'hype e dai lustrini si materializza in tutta la sua eccellente qualità. Marco Archilletti ML 13 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: FRATELLI CALAFURIA TITLE: Senza Titolo - Del fregarsene di t ut t o e del non fregarsene di nient e LABEL: Massive Arts Records RELEASE: 2008 WEBSITE: www.fratellicalafuria.com MLVOTE: 7/10 I Fr a t e lli Ca la fu r ia ( An dr e a Volon t é An t on io Va st ola voce e chit arra, Pa co Ve r ce llon i voce e basso e bat t eria) sono il classico gruppo che può far rim anere basit i gli ascolt at ori abit uali di rock it aliano. Del rest o i t re m ilanesi m et t ono il m assim o im pegno nel rendere la loro m usica un cockt ail di chit arre e dem enza pura. Le iniziali La nobile art e e Di get t o sono pezzi di sicura presa dal vivo, rit m i serrat i m a m ai t roppo caot ici con una voce che a t rat t i dilaga nel farset t o. Con un basso zom pet t ant e e versi in francese inizia Tiepido, forse la canzone davvero più t iepida di t ut t o il disco, m a il calore necessario arriva subit o dopo con il raccont o di una st oria di am icizia un po part icolare con un t ipo allucinant e che sem brava uscit o dal m ondo degli uom ini a pile e che alla fine cade m ort o in un lago di liquido , il brano ( Am ico di plast ica) è quello più diret t o e punk t ra i dodici cont enut i in quest o debut t o. Dura e secca Calodis e rot onina mentre con Non so perché ent rano in gioco rit m iche ballabili e un rit ornello che si st am pa let t eralm ent e nella m ent e. Dopo l ossessiva Cresico m em è e la bella e popolana Le cicat rici, c è senza dubbio la canzone che più riassum e il frit t o m ist o che si t rova nella t est a di quest i t re bollit i, un pezzo che già dal t it olo ( UACHI ) la m erendina dice t ut t o dipendenza da brioche al cioccolat o? Finale con pubblicit à ( poco) occult a e growl m et allico. Riccardo ( una dichiarazione di om osessualit à e la successiva reazione incont rollabile) , Signora non insist a ( unica ballat a della raccolt a) e L inesat t o perché sono il t rit t ico di chiusura di quest o buon esordio che ha il grande m erit o di m et t ere alla luce una band con uno st ile originale e che non è affiancabile a nessun alt ro gruppo it alico. Una sola nota negativa (o positiva?), dal vivo valgono davvero il doppio. Antonio Anigello ML 14 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: FRANCESCO DE GREGORI TITLE: Per Brevità Chiamato Artista LABEL: Sony BMG / Caravan RELEASE: 2008 WEBSITE: www.francescodegregori.net MLVOTE: 7/10 A cont endersi il podio nell'im m aginario cant aut orale- collettivo- nazionale c'è D e An dr è e ci sono Battisti, Battiato, Guccini e D e Gr e gor i. I l prim o e il secondo - scom parsi sul finire del secolo scorso a soli quat t ro m esi di dist anza l'uno dall'alt ro - non hanno m ai, o quasi m ai, sbagliat o un colpo. Quello Siculo dopo il fant ast ico Gommalacca ( 1998) s'è un po' arenat o su sé st esso o su quel Beethoven al quale, un t em po, preferiva l'insalat a. L'Appenninico, calam aio o penna, è divent at o let t erat o scrit t ore di libri gialli, im m aginiam o per far cont ent a la m am m a. Ecco che a salvarsi, e salvarci, rim ane colui che per brevit à chiam avano art ist a. Lo st esso che nei '70 incant ava con versi st repit osi ( Nient e da Capire, Rimmel e La Casa di Hilde rispet t ivam ent e pescat e dal capolavoro Fr a n ce sco D e Gr e gor i, dall'evocat ivo Rimmel e dall'alt ret t ant o not evole Alice N on Lo Sa , sono canzoni che m i port erei nella fam osa isola desert a insiem e ai rispet t ivi dischi) . Dopo più di t rent 'anni, e qualche dozzina di album di discont inua qualit à, eccoci a riascolt are con est rem o piacere il Principe . Sono le st esse em ozioni, m eno sorprendent i m a sim ilm ent e piacevoli, di allora. Si part e con l'autobiografica t it le t rack; si cont inua con la spazzolata jazz di Finest re Rot t e per poi svariare nella polit icam ent e scorret t a Celebrazione: "Ci sono posti dove sono stato, posti dove non tornare, isole di madre perla o tropici nel temporale, o cert e st anche st anze dove discut ono di poesia, di archit et t ura e di dem ocrazia...". La bellissim a cant ilena di Volavola incant a e quiet a gli anim i. Poi riappare il m ai assent e spet t ro di Dylan in Ogni giorno di pioggia che Dio m anda in t erra. L'Angelo di Lyon ( cover t radot t a di The Angel Of Lyon dell'art ist a count ry Tom Russe l) è m ist ica e com m ovent e là dove la successiva Carne Um ana Per Colazione m ost ra, in levare, un Fr a n ce sco D e Gr e gor i ironico m a disfat t ist a nei confronti " Di un m ondo int ero che adesso non esist e più" e, a scanso di equivoci, aggiunge: "Non è rim ast o quasi nient e a part e l'eco di una radiazione...". Ci pensa la delicat ezza de L'Infinito a chiudere per il verso migliore il sipario su un album davvero ben fatto. P.S. For se a causa dei cant aut ori pr ecit at i il nost ro non avrà m ai la m edaglia d oro, m a neanche quella di car t one; st ia tranquillo. Jori Cherubini ML 15 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: ARNOUX TITLE: Cascades LABEL: Knifeville RELEASE: 2008 WEBSITE: www.knifeville.com MLVOTE: 6 ,5/10 I l rit orno a casa dopo le vacanze irrorat e da felicit à, crea sem pre un effet t o dannat am ent e m alinconico. E capit a spesso di evit are ( o abusare, dipende dai casi) dischi che ricordano le settimane appena passat e. Dopo giorni e giorni di pizzica salent ina quindi m i but t o sul debut t o discografico di Arnoux,( vero nom e Fa bio Ar n ost i, bassist a dei Te n Thou sa n d Be e s) che è dist ant e anni luci dalle esplosioni di fest a e colore del sud I t alia, m a che si insinua sot t o pelle in m odo dolce e rassicurant e. Cascades è un disco piccolo piccolo ( solo 28 m inut i) fat t o art igianalm ent e e pieno di elet t ronica m inim ale, dove l'elem ent o dell'acqua com e sim bolo di movimento e di vita viene prima avvistato attraverso un libretto dove ci si vorrebbe buttare, e poi nella musica, dove ad occhi chiusi si vorrebbe nuotare. Dalla delicata apertura di Fishing bottles in t he m iddle of a lake, Akko, I srael alla lounge anni 70 che si balla a m ent e accesa e a occhi spent i di Today, a Rainy day, passando per i beat ovat t at i della st rum ent ale I 'm going down, Down Brown ( una sigla per le previsioni del t em po in un m ondo felice) e A Secret dance by I sadora Duncan, una versione dei Radiohead che suonano ( o m anipolano, o sperim ent ano) sot t 'acqua fino alla perfet t a com binazione di st rum ent i a corde ed elet t ronica di Mia & m e. Ok, le vacanze sono finite, ma sognare si può. Ancora. Nicola Guerra ML 16 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: LORENZO JOVAN OTTI TITLE: SAFARI LABEL: Soleluna / Universal CH ERUBI N I RELEASE: 2008 WEBSITE: www.soleluna.com MLVOTE: 6 ,5/10 I nizi una carriera im probabile em ulando cliché di un'Am erica fat t a di scarpe da ginnast ica, chiodo e cappellino all'indiet ro: una faccia da prendere a schiaffi senza se e senza m a. Ma quel t ravest im ent o t i port a un successo insperat o - in forza a brani quali Sono un ragazzo fort unat o piut t ost o di Sei com e la m ia m ot o o Ghim m i five, grazie ad un'orecchiabilit à onest am ent e presente - iniet t ando, l'ex- pischello, di elet t rica fiducia. Arrivano gli anni Novant a e i prim i am ori est raggono dal copricapo di Lorenzo una nuova personalit à e, ca va sans dire, un rinnovat o successo, st avolt a coaudivat o anche dalla crit ica. Canzoni com e Piove, Penso Posit ivo o Serenata rap invadono radio e m ent i it aliche: un successone. A quel punt o, siam o nella seconda m et à dei '90, il Cherubini sperimenta almeno la droga leggera. Un nuovo look, trasandato, barbuto e hippie fuori t em po m assim o, a proporre una st rat egia di vit a basat a su pace, am ore e fant asia. Spagliano dai pori canzoni com e L'Albero o l'inascolt abile Quest a è la m ia casa ed eravam o t ut t i belli carichi di spranghe alla volt a di Cort ona. I nsom m a che ce st a a fa Jovanot t i su MusicLet t er ( rivist a che, perlom eno nei piani e invero nelle int enzioni, t rat t a di m usica...underground, am m esso ché il t erm ine significhi ancora qualcosa) ? Bene, Safari è un album sorprendent e. Non soltanto perché la t itle track, perlomeno l'attacco, è facile da scambiarsi con qualcosa dei Talking Heads. Ma grazie a brani di presa im m ediat a com e, la pur sput t anat a m a bellissim a, A t e, la circumnavigante I n Orbit a, la rit m ica Temporale: " I l lupo perde il pelo, io perdo le occasioni, m a non so perdere il vizio delle em ozioni.." ; Com e m usica e Innamorato riprendono quei palpit i em ozionali dei prim i Novant a: assicurat a lacrim uccia ai t rent acinquenni d'oggi. Le due canzoni sciat t arelle ( bada però, su un t ot ale di 12) sono Mani Libere 2008, i- n- a- s- c- o- l- t - a- b- i- l- e e retorica: "Sunshine is a friend of m ind.." ( ?! ) e Mezzogiorno il cui rit ornello fa rivalut are il t ipo dei Lunapop che saliva i colli con la vespa t ruccat a. Bravo Lorenzo che con Safari ci st rappi un selvaggio applauso inaspettato. Jori Cherubini ML 17 musicletter .it update n. 57 recensioni ARTIST: MoRkObOt TITLE: Mostro LABEL: Supernatural Cat RELEASE: 2006 WEBSITE: www.myspace.com/morkobot MLVOTE: 8 /10 Sin dagli albori delle prim e galassie la voce di Morkobot riecheggia solenne olt re le atmosfere sat ure di gas dei pianet i in evoluzione. Dom inat ore delle forze m agnet iche e regolat ore ancest rale dei flussi di coscienza, Morkobot è t ornat o a farsi sent ire anche sulla t erra at t raverso i suoi t re messaggeri Lin, Lan e Len brut alm ent e sot t om essi al suo volere . È così che si present ano i Morkobot, trio spaziale composto da Lin (basso, synth), Lan (basso) e Len (batteria) e prodotto dalla label dei piem ont esi Ufomammut. Anom ali, dilat at i, duri, psichedelici e groove sono solo alcune delle definizioni che vengono alla m ent e dopo l ascolt o di Mostro, m usica t ot alm ent e st rum ent ale che fonde No M eans N o, D ub Tr io, Black Eyes e Neurosis t ra hardcore, st oner, indust rial e shoegaze. Tobokrom apre le danze con un basso killer avvolt o let t eralm ent e da ruvidi e dist urbant i suoni sint et ici. A t rat t i le sonorit à si fanno durissim e, al lim it e del m et al ( Zorgongollac) , m a c è il giust o equilibrio t ra braccio e t est a con m om ent i più int rospet t ivi e quiet i ( Mam m ut , Kaklaipus) dove com unque la t ensione rim ane sem pre vivida e cost ant e, sale fino a rendere inquiet o chi ascolt a e sfocia in un crescendo violent o, esasperat o da un basso che fa male. Skrotokolm invece è quella che più si avvicina a uno st oner suonat o su m art e e poi let t eralm ent e st uprat o sulla t erra. Recensione a part e m erit erebbe Poldon, opera nell opera, 23 m inut i dove t ut t i gli elem ent i del gruppo prendono part e a un puzzle deviat o m a est rem am ent e convincent e che rende i Morkobot una band da seguire con at t enzione. I n uscit a nel 2008 il nuovo disco!!! Antonio Anigello ML 18 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: HUDSON BELL TITLE: When The Sun Is The Moon LABEL: Monitor Records RELEASE: 2005 WEBSITE: www.myspace.com/hudsonbell MLVOTE: 6,5/10 Ci m isi parecchio t em po per capire che H udson Be ll è una persona: let t a la prim a recensione diedi per scont at o, im m ediat am ent e, che fosse un gruppo. Solo quando ho apert o il libret t o del disco, com prat o dopo aver let t o e sent it o pareri cont rast ant i, ho realizzat o che il progetto appart iene a una sola persona che però si circonda di m usicist i pront i all'uso. I l disco, lo dico subit o, è diverso da com e qualcuno lo aveva descrit t o. Mi aspet t avo una cosa più psichedelica, più al passo con le m ode recent i del rock chit arrist ico. I nvece H udson Be ll sem bra più vicino ai Sebadoh di Harmacy con quel feedback che copre sem pre m elodie più care al college- rock che al folk. I llum inant e al riguardo è Se ve n Cit ie s, efficace sint esi di ciò che la parola indie significa nella sua m igliore accezione. Un alt ro esem pio per far capire di cosa st iam o parlando è la parola Sparklehorse, evocata dall'indole malinconica di tutto il progetto anche se il buon Hudson non possiede ( dobbiam o dirlo) il t alent o folgorant e del suo collega Mark Lin k ou s. Un disco m inore, W h e n The Su n I s The M oon , ma non banale, che sa cogliere anche la lezione dei Bu ilt To Spill in una canzone am biziosa com e St r a n ge La n ds. Un disco per pochi perché uscit o per una piccola et ichet t a e forse è anche giust o così: è giust o che sia il t em po a dirci se quest o cant aut ore at ipico m erit a un post o fisso nel panoram a rock globalizzat o o se si dovrà accont ent are di girare la California con la sua band in piccoli t our prom ozionali, lont ano dai riflet t ori che non si negano a gent e più furba. Qui la furbizia non pare di casa se è vero ( com e è vero) che il feedback rest a fino alla fine, sporcando la ballat a che chiude il disco e rendendola meno ruffiana e travolgente di quanto potesse essere. Marco Archilletti ML 19 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: Jeff Buckley TITLE: Grace LABEL: Columbia RELEASE: 1994 WEBSITE: www.jeffbuckley.com MLVOTE: 10/10 Da ragazzo appassionat o dei Beatles avevo sem pre rit enut o st raordinaria la coincidenza che aveva fat t o incont rare due art ist i del calibro di Joh n Le n n on e Pa u l m cCa r t n e y. Qualche anno più t ardi ho provat o un analogo senso di sm arrim ent o quando ho ascolt at o Grace di Jeff Buckley ( 1966- 1997). Era di cert o norm ale la som iglianza dei lineam ent i col padre Tim ( 19471975) , com e lo sguardo profondo e m alinconico, e un sorriso che nelle im m agini appare sem pre com e incom piut o. Alt ret t ant o com prensibile che sia il t im bro che l'eccezionale est ensione vocale fossero, t ra i due, perlomeno equiparabili. Appare m eno int uit ivo capire com e invent iva, ispirazione, profondit à e originalit à avessero in ent ram bi i casi raggiunt o un livello fuori dal comune. Sfugge invece ad ogni crit erio razionale che il dest ino ( o chi per lui) li abbia accom unat i anche in una st essa precoce e t ragica fine. Quest o album rappresent a la sua unica t est im onianza (purtroppo il t est am ent o) ufficiale da st udio ed è, com e gran part e delle opere prim e coronam ent o ed affascinant e t raguardo della prim avera di ogni art ist a - ricca di fascino naïf, esuberanza e iridescenze. Dieci pezzi straordinariamente belli, set t e dei quali scrit t i di suo pugno e i t re rim anent i delle cover che però vengono t rasfigurat e fino a quasi divent are pezzi originali. Grace è un capolavoro ed è un album che soffre e fugge le consuet e classificazioni ed et ichet t e poiché non si innest a in una part icolare corrent e e non nasce da part icolari sit uazioni st oriche e sociali m a germ oglia dalla sublim azione degli int ensi st at i d'anim o del suo aut ore. È not o che Jeff ascoltasse di t ut t o, dalla classica all'hardcore passando per Bukka White, MC5, Hank Williams, ecc...e assorbisse tutto quello che ascoltava; conosceva alla perfezione la non facile né tantomeno esigua opera di suo padre - alcuni pezzi del quale ha scelt o di suonare in occasione del suo esordio davant i ad un pubblico - ed era un eccellent e chit arrist a ( vale la pena a t ale proposit o ascolt are il prim o EP, lo splendido Live a t Sin - é ). Ma sopra t ut t e quest e cose Je ff Bu ck le y pot eva cont are sulla voce che gli perm et t eva di t rasform are le proprie em ozioni in un arcobaleno di t onalit à, da quella m orbida com e un guant o di vellut o a quelle più aggressive, violent e com e il m orso di un cobra. Musica senza t em po, dai delicat i arpeggi di Hellelujah ( L. Cohe n ) ai riff pesanti di Et ernal Life. Le parole di frequent e si spingono verso l'et ernit à, verso i suoi profondi m ist eri e spesso si int rat t engono in prossim it à del dolore, st ruggent e, quasi che Jeff non volesse fuggirlo m a desiderasse capirlo, spiegarlo a sé e, con il sost egno della sua m usica, agli alt ri. Ciò nonost ant e si avvert e un sot t erraneo senso di quiet e ( una volt a si diceva in quest i solchi, ora com e si dice?) quasi che il suo sent ire fosse di per sé im port ant e e avesse in sé un valore indipendent e da quant o gli cost asse il port arlo ( ne sa qualcosa Beppe Videt t i che lo ha incont rat o di persona in occasione di Correggio '95). Un'aurora boreale per le grigie giornate di pioggia. Stefano Sciortino ML 20 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: THE NEW BOMB TURKS TITLE: Destroy- Oh- Boy!! LABEL: Crypt records RELEASE: 1993 WEBSITE: www.myspace.com/theenewbombturks MLVOTE: 9/10 Erano da poco iniziat i gli anni novant a quando un brut t o ceffo di nom e Tim W a r r e n con la sua Cr ypt r e cor ds pensò bene di reset t are t ut t o il panoram a rock di quegli anni e t ornare drit t o drit t o nel fant ast ico m ondo degli anni cinquant a e sessant a rivendicando, con com pilat ion bellissim e com e Ba ck Fr om Th e Gr a ve , i veri possessori del t it olo di padri, anzi nonni, del punk rock. Ma il m eglio, a m io avviso, doveva ancora venire e, nell anno di grazia 1993 sem pre su Cr ipt r e cor ds, è dat o alle st am pe l esordio dei N e w Bom b Turks, band provenient e da Columbus (Ohio) e cresciuta a pane (poco), birra e vinili. Immaginate puro e selvaggio rock n roll ( m a quello vero! ) suonat o a velocit à folle, m et t et eci un cant ant e adrenalinico ( Er ic D a vidson ) e canzoni veri e propri ant hem da urlare a squarciagola e avret e le nuove bom be t urche. Un ringhio di chit arra e una bat t eria lanciat a a m ille all ora aprono il disco con Born Toulouse- Lautrec, c è poca t ecnica m a t ant a grint a, t ant a voglia di non guardare avant i, incoscient i, fino allo schiant o di Tail crush e Up for a downslide con quel rit ornello killer che fa un po Ramones ( a velocit à doppia) . Molt e volt e ascolt ando dischi garage o punk rock ho l im pressione che alcuni pezzi siano dei veri e propri t est acoda in una corsa perfet t a, non è proprio il caso dell album in quest ione, quando at t accano le sedici canzoni non farest i a m eno neanche di una. Rockers che hanno metabolizzato MC5, Sonics e Deadboys e che dell im m ediat ezza e dello spirit o del R n R ( m a anche dell alcool) ne fanno il proprio m archio di fabbrica. I n quasi quindici anni di onorat a carriera hanno sfornat o sem pre m usica di buona qualit à m a con canzoni com e Tat t ooed apat het ic boys, Runnin on go, Mr. Suit ( supercover dei Wire) o I want m y baby dead?! ci hanno regalat o una piccola gem m a da cust odire gelosam ent e e da ascolt are ad alt issim o volum e per evit are di trovarsi un giorno piangenti dentro la birra di un uomo ubriaco . Antonio Anigello ML 21 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: KEN BOOTHE TITLE: The Ken Boothe Collection (18 classic songs) LABEL: Trojan RELEASE: 1987 WEBSITE: www.kenboothemusic.com MLVOTE: 9 /10 Ke n Boot he , una delle poche leggende vivent i del reggae, nasce a Kingst on ( capit ale della Giam aica) il 22 m arzo 1948; t alent o precoce inizia l at t ivit à di cant ant e già agli inizi degli anni Sessanta (famoso il duo con Stranger Cole) ancora adolescente. Protagonista indiscusso verso la fine dei Sessant a ( insiem e ad Alt on Ellis e D e sm on d D e k k e r , solo per cit are i più grandi) nella fase di passaggio dallo Ska al Rock st eady. L innam oram ent o per il soul di Sa m Cook e e Otis Redding porta molti artisti Giamaicani a comporre le canzoni in modo tale che il ritmo tipico dello Ska fosse notevolmente rallentato per dare più rilievo alla componente melodica: da qui la nascita del Rock st eady. Senza om bra di dubbio il periodo t ra il 1969 e il 1974 rappresent a per Boot he la sua et à dell oro sia sot t o il profilo art ist ico, sia sot t o quello puram ent e com m erciale. Ke n Boot he colle ct ion t h e ( 1 8 cla ssic son gs) è una m eravigliosa ant ologia com post a da diciot t o canzoni in grandissim a part e riguardant i il suddet t o arco t em porale e non ho alcun t im ore nell afferm are che quest a raccolt a st a al reggae com e l epocale com pilat ion the man and his music di Sam Cooke sta al rhyt hm n blues. Vi sono poi due sim ilit udini incont rovert ibili t ra il singer caraibico e il cant ant e am ericano nat o nello St at o del Missisipi, t ali da rendere l accost am ent o m olt o suggest ivo: una voce divina e una bellezza part icolarm ent e apprezzat a dal pubblico fem m inile. 18 classic songs è sicuram ent e t ra le vet t e assolut e di t ut t a la m usica reggae, soprat t ut t o per quel filone fort em ent e im pregnat o di musica dell anim a. Un pozzo pieno di m eravigliose cover com e Evert hing I own dei Bread, Let s Get I t On di Marvin Gaye, No Wom an, No Cry di Ford e Marley, You Send Me di Sam Cooke e Ain t No Sunshine di Bill Wit hers, e di brani originali assolut am ent e all alt ezza quali Silver Words e Black, Gold & Green. Sono canzoni che rinfrancano l um ore e riem piono il nost ro cuore per una prom essa d am ore cui si rest a legat i per t ut t a la vit a. Bast erebbe solo quest o per ringraziare almeno un milione di volte Mr. Rock Steady. Domenico De Gasperis ML 22 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: THAT PETROL EMOTION TITLE: Manic Pop Thrill LABEL: Demon RELEASE: 2005 WEBSITE: www.thatpetrolemotion.com MLVOTE: 8 /10 Damian O N e ill sarebbe m ort o pom piere ( facendosi am basciat ore di una t ranquilla rivoluzione ) m a noi non pot evam o ancora saperlo quando, nel lont ano 1986, M a n ic Pop Thr ill scese dal cielo per appiccare il fuoco a casa nost ra. L incendio degli Undertones si era spent o da poco m a nessuno im m aginava che qualcosa di ancora più aberrant e sarebbe divam pat o da lì a breve, sebbene il t rit t ico di singoli Keen- V2- Good Thing avesse reso già m anifest e le int enzioni pirom ani dei Th a t Pe t r ol Em ot ion . Avvert im ent i presi alla leggera, perché in un I nghilt erra infet t at a da cent inaia di singoli eccellent i ( erano gli anni della Post card e della Creat ion e del m ercat o int asat o dai set t e pollici di Pastels, Big Au dio D yna m it e , Ju ne Br ide s, Je sus a n d Mary Cha in , Fuzzbox, Th r e e John s, Pr im a l Scr e a m , James, Telescopes, Smiths, Easterhouse, Housemartins, Or a nge Juice , Jose f K) t ut t o sem brava divent at o ordinario. I nvece, bizzarro e fulm inant e, l esordio della band irlandese fece il suo ingresso prepot ent e nelle nost re vit e per non uscirne più. Diciasset t e set t im ane di perm anenza nelle chart s inglesi e la conquist a della vet t a, in una Gran Bret agna asset at a di giust izia e parit à sociale, cavalcando l onda del dissenso ant i- Tatcheriano e delle sm anie separat ist e irlandesi. Un album che sposava aggraziate ninne nanne Lisergiche dalla grazia stregata ed arrendevole (il pan- pot scampanellante di Nat ural kind of j oy, il carillon velvet iano di A m illion m iles away, il valzer di Lettuce, le dimesse lap st eel di Blindspot) a deflagrazioni elet t riche devast ant i ( le im plosioni di rum ore che bruciano Lifeblood, il vort ice m arziale e im placabile di Can t St op, il rockabilly psicot ico di Mout h Crazy, le epilessie grum ose di Cheapskate, le derive acide di Tightlipped) . Mosso da una nevrosi che è figlia diret t a del rock m et ropolit ano di Ve lve t Un de r gr ou nd e Pe r e Ubu , il rock elet t rico di Manic Pop Thrill si schiantava addosso con un parossismo simile al punk fragoroso dei Buzzcocks e alle spirali elet t riche dei Wire m a pure alla psichedelia sghem ba dei Television e al ragliare deform e di Ca pt a in Be e fhe a r t . Con Babble, l anno dopo, saranno già alt rove. E poi sem pre più lontano, a dare compulsione ritmica al loro suono originario, ma i That Petrol Emotion di questo debutto restano una delle cose più deflagrant i dell Inghilterra di venti anni fa. Franco Dimauro ML 23 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: TOM WAITS TITLE: Swordfishtrombones LABEL: Island RELEASE: 1983 WEBSITE: www.tomwaits.com MLVOTE: 10/10 Tom W a it s conclude gli anni set t ant a con lo splendido Blu e Va le n t in e m ent re inaugura il decennio successivo con l'album H e a r t a t t a ck a nd Vin e , un album t ransit orio ( definizione che a post eriori suona più appropriat a che m ai in considerazione del ruolo di pont e t ra due periodi radicalmente distinti) e leggermente sottotono rispetto all'eccellente qualità media delle suo opere precedent i. Ha però il pregio di cont enere la bellissim a Jersey Girl ( poi ripresa dal Boss) , dedicat a alla sua nuova passione, t ale Ka t h le e n Br e n n a n, prossim a a divent are m oglie, m adre dei suoi figli nonché stretta collaboratrice e valido motivo per disintossicarsi da fumo e alcool. A differenza di altri casi analoghi, il distacco dai propri vizi non solo non provoca alcun prevedibile calo a livello ispirat ivo m a, anzi, m ot iva e rim et t e in m ot o il suo folle est ro che finisce per t raghet t arlo su un alt ro dei cont inent i del suo bizzarro, grot t esco e st ravagant e m ondo. Tom W a it s si alza dallo sgabello che per anni gli ha sost enut o la schiena ricurva sovrast ant e gli ingialliti tasti del suo pianofort e ed esce dagli squallidi bar e t avole calde frequent at i da night hawks olt reché abit at i da cam eriere poco present abili. Con il lascit o di una voce irrim ediabilm ent e arrochit a, di am icizie poco raccom andabili e di st orie paradossali, viene accom pagnat o dalla m oglie in un habit at a lui pressoché est raneo: il t eat ro. Lo st rascicare dei suoi piedi su un palcoscenico vuot o forse gli ricorda il tanto amato fruscio della puntina del giradischi sui solchi logori di vinili senza copertina e se ne innam ora. Esce quindi per la st rada alla t est a di un cort eo di fenom eni da baraccone, at t acca con una sgangherat a m arcet t a ( Underground) e cant a - più corret t amente sbraita - di un m ondo sot t erraneo. Arriva al port o e incont ra un m arinaio in perm esso, im pazzit o dalla nost algia ( Shore Leave) , naufrago nello squallore che lo circonda. Passa davant i alla m acelleria di Dave ( Dave t he But cher, due m inut i di organo in disarm onia perpet ua) e si fruga nel profondo del suo inguaribilm ent e rom ant ico cuore che lo conduce a Johnsburg, I llinois, una st ruggent e, bellissim a, canzone d'am ore. 16 Shells from a t hirt y- ought six è uno schelet rico e ancest rale rock'n'roll. Modificato l'asset t o del suo già personale st ile, est rae dal cilindro uno st ram bo e variegat o assort im ent o di percussioni e affianca alla sua definit ivam ent e com prom essa voce, la sincopat a chit arra elet t rica di Fr e d Ta ck e t t e riesce in un'im presa a cui solo pochi elet t i giungono: olt repassa quella che si può definire originalit à e si crea uno stile proprio, riuscendo così a conciliare un cuore appassionat o e innam orat o con una m ent e non proprio allineat a, anche se risparmiata - Deo grat ias - dalle follie dei suoi maestri, Capta in Be e fh e a r t e H a r r y Pa r t ch . È il disco della svolt a, deragliant e. Tom W a it s com pie un passaggio art ist ico sim ile a quello di Picasso nella pit t ura e denuda la sua musa ispirat rice da ogni orpello. Da quest o album in poi, waitsiano non sarà più solamente un semplice aggettivo. Stefano Sciortino ML 24 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: BUFFALO TITLE: Dead Forever... / Volcanic Rock / Only Want You For Your Body LABEL: Aztec Music RELEASE: 1972 / 1973 / 1974 WEBSITE: www.aztecmusic.net MLVOTE: 7 /10 7,5/10 7/10 Cosa? Un bufalo nella t erra dei canguri? Proprio così. Un enorm e, sm isurat o Bufalo cresciut o fuori da ogni m andria, dent ro le com unit à urbane circondat e dal desert o aust raliano. Ricordo ancora quando nel 1991 uscì Badmotorfinger dei Soundgarden. Ricordo soprattutto certi episodi come Outshined o Rust y Cage, con quella voce di Ch r is Cor n e ll che si st endeva sopra uno spesso st rat o di chit arre elet t riche e bassi in ebollizione. E ricordo com e quella voce, più che il Robert Plant che t ut t i si sforzavano di t rovare, m i ricordasse invece quella di D a ve Tice , in part icolare il Dave Tice dei nove minuti di Freedom. Dave Tice lo avevo conosciuto quando, alla fine degli anni Set t ant a, era andat o a rim piazzare M ik e Spe ncer t ra le fila dei Cou n t Bishops, una delle m ie ossessioni di allora. Una ossessione che m i port ò a indagare sulla vit a di Dave e che m i port ò a conoscere i Buffalo. I ncredibili Buffalo. Eroi dell'hard rock aust raliano prim a ancora che AC/DC e Rose Tattoo uscissero fuori coi loro dischi e comunque rispetto a loro diversi. Non a torto adesso vengono sbandierat i com e t ra i precursori dello st oner rock, per quell'uso di riff pesant i e circolari (sentite The Prophet su Volca n ic Rock e ve ne renderet e cont o da voi, NdLYS) . Peccat o che allora, nonost ant e le 15.000 copie vendut e di D e a d for e ve r ..., il loro debut t o del '72, fossero st at i cost ret t i allo scioglim ent o da qualche prom ot er che li vedeva com e un fiasco com m erciale (del resto pochissime radio, anche in Australia, se li filarono, NdLYS). Fu la Vertigo, la stessa label dei Bla ck Sa bba t h , a chiedere al gruppo di serrare le fila per support are il t our aust raliano della band di Osbourne. E Dio gliene renda m erit o, perché fu proprio Volca n ic Rock , più che il precedente D e a d For e ve r o il successivo Only Want You il disco migliore dei Buffalo, quello in cui il suono usciva fuori in t ut t a la sua pot enza e allo st esso t em po allent ava i m uscoli senza perdere un oncia del suo peso, m algrado la form azione abbia perso per strada due dei suoi pezzi. E brani come Shylock e Sunrise basterebbero, se ci fosse una qualche sorta di giustizia anche tra i t ant i infim i com pilat ori di scont at e e grot t esche enciclopedie rock, a consegnare i Buffalo alla st oria. Musicalm ent e siam o dinanzi a un hard blues iperam plificat o e rot ondo, affine a quello dei Ten Year After di Shhh e Watt (da cui i Buffalo riprenderanno egregiamente I m com in on sul loro t erzo album ) , m odulat o su un uso m assivo della dist orsione e la reit erazione circolare e psichedelica del basso. Dopo l avvent uroso Volca n ic Rock i Buffalo t ornano con On ly W a n t You For You r Body a un suono più diret t o, con la chit arra di Joh n Ba x t e r e la voce di Dave ad alt issim i livelli su pezzi com e I m a skirt lift er o sulla più scolast ica What s going on ( un classico prototipo di heavy metal per quel m odo m arziale di fare avanzare il riff e le st rilla di Dave che si affacciano sul finale) . L eccesso di elet t ricit à riversat a da John Baxt er su quel disco ( ascolt at e un pezzo com e Kings Cross Ladies con John che finisce per dialogare con se st esso lungo quei set t e m inut i e m ezzo, NdLYS) fu forse uno dei m ot ivi che ne causarono l allont anam ent o: John venne let t eralm ent e sbat t ut o fuori dal gruppo e rim piazzat o con uno dei più grandi chit arrist i di slideguitar in giro in quegli anni, ovvero N or m Rou e dei Ba nd of Ligh t , con l obiet t ivo di am m ansire il suono del gruppo e renderlo più addom est icabile e, quindi, vendibile. Ma la st oria dei veri Buffalo rest a qui, dent ro il ruggit o di quest i t re dischi pachiderm ici, dent ro quest e scariche elettriche che ancora oggi ci fanno ribollire il cuore. Franco Dimauro ML 25 musicletter.it update n. 57 recensioni ARTIST: QUICKSILVER MESSENGER SERVICE TITLE: S.T. LABEL: Capitol RELEASE: 1968 WEBSITE: www.penncen.com/quicksilver MLVOTE: 9/10 I l prim o album dei Qu ick silve r M e sse nge r Se r vice è un album che non ha inspiegabilm ent e m ai godut o di grande considerazione da part e della crit ica. Eppure, a quarant a ( ! ) anni esatti di distanza, il prim o om onim o album dei QMS conserva t ut t ora int at t a la sua disarm ant e e difficilm ent e com parabile bellezza. La scarsa at t enzione di cui quest o album è st at o ogget t o, si pot rebbe im put are all'im ponent e e ingom brant e presenza del successivo e m olt o più incensat o Happy Trails (1969), o nell'altrettanto duro antagonismo (si fa per dire, siamo negli anni dei figli dei fiori e ci si vuole t ut t i un gran m are di bene... alm eno fino al brusco risveglio ad Alt am ont ) da part e dei due m ost ri sacri della scena psichedelica californiana ( la leggendaria Bay Area di S. Francisco), vale a dire Jefferson Airplane e Grateful Dead, o nell'esser stato pubblicato in lieve rit ardo ( un anno) rispet t o al m om ent o di m assim o splendore del m ovim ent o, la folgorant e Sum m er of love, o forse infine perché la durat a dell'album , pari a poco più di m ezz'ora, olt re a dest are sospet t i - forse in part e fondat i m a non per quest o rilevant i - di un lavoro sbrigat ivo, rappresent ava un t em po decisam ent e lim it at o in un'era, quella dell'Acquario e della m indexpanding, in cui la ricerca di t appet i sonori ( volant i, se possibile) adat t i a int raprendere im m aginari e onirici it inerari e a sperim ent are paradisi art ificiali, si indirizzava nel senso oppost o, quello della progressiva dilat azione del t em po, favorendo così le sem pre più frequent i e prolungat e j am dal vivo, con dest inazione Woodst ock. Forse, proprio il non aver indugiat o nelle eccessive aut ocelebrazioni e nelle infinit e dilat azioni che gli addit ivi di quegli anni suggerivano e che spesso sconfinavano nel kit sch , rim ane il suo pregio m aggiore. È m ia personale opinione, quindi, che quest o album sia st at o t roppo spesso liquidat o con im m ot ivat a sufficienza. Sei canzoni, sei gem m e cesellat e dalle affilat e chit arre di Ga r y D u nca n e del grandioso John Cipollina che in un cont inuo rincorrersi e int recciarsi ( in part icolare nell'em blem at ica Gold and Silver, splendido st rum ent ale di 6 m inut i) cost ruiscono una t ram a sonora ora dolcissim a e delicat issim a ( la sognant e e m alinconica Light your windows, una vera perla) , ora acida e visionaria ( The fool, una brillant e j am di 12 m inut i) , ora incisiva, t ra count ry ( Pride of m an, di Hamilton Camp, che degli originari tratti country mantiene ben poco), pop e beat ( Dino's song e I t 's been t oo long) , cost ant em ent e t rasfigurat i dal carat t ere dom inant e della psichedelia. La sezione rit m ica ( D a vid Fr e ibe r g al basso, voce, viola, e Gr e g Elm or e alla bat t eria) è im peccabile, anche nelle non facili e frequent i variazioni di rit m o, la voce di Duncan bellissima e adeguata. I rrim ediabilm ent e vecchio e st raordinariam ent e affascinant e, com e il rit rat t o ingiallit o dal tempo di una seducente diva nella Hollywood degli anni trenta. 9/10, giustizia è fatta. Stefano Sciortino ML 26 musicletter.it update n. 57 live review ARTIST: THE BELLRAYS LOCATION: Ceccano, Campo da Baseball DATE: 06.07.2008 WEBSITE: www.thebellrays.com photo by Sean Raggett / London 2007 I Bellrays dal vivo, a due passi da casa: prat icam ent e un regalo di Nat ale in largo ant icipo. Sappiam o che il loro ( breve poiché si t rat t a di un fest ival) show com incerà alle 22: 30 m a alle 22 passate Roge r Fe de r e r st a risorgendo com e l'Araba Fenice per l'ennesim a volt a. È dalle 14: 30 che siam o con la t est a a Wim bledon, fort unat i spet t at ori ( via sat ellit e) del più clam oroso m at ch di pugilat o della st oria del t ennis. Al quart o m at ch point lo svizzero si arrende ai m uscoli del picchiat ore delle Baleari. L'ult im o punt o non lo vedo perché il suono del m io cellulare m i fa capire che qualcuno il cui sat ellit e è più veloce ha già vist o t ut t o. Ci lanciam o in m acchina e siam o sotto il palco in t em po, anzi siam o proprio in prim a fila. I l cam po da baseball di Ceccano è una prat eria desolat a, vuot a. I Bellrays infiam m ano il cuore dei pochi present i con un assalt o garage senza soste, ci ricordano che l'Am erica degli MC5 e quella della Mot own Records appart engono alla stessa città. Lo fanno con la chitarra grezza di Bob Vennum (che in realtà è anche bassista e che è colui che scrive la m aggior part e delle canzoni) , con una rit m ica pot ent e e incessant e e con la dirom pent e im m agine di Lisa Ke k a u la , icona soul m ancat a al servizio della scena garage. Con quest o im probabile eppure riuscit issim o schem a iniziale la band ( che non proviene t ut t avia da Det roit m a da Riverside, California) si perm et t e di realizzare dischi nei quali il soul e la black ci cullano alt ernandosi al furore del punk. Dal vivo lasciano da part e le raffinat ezze e si ergono a st elle del rock più sporco e spigoloso. Le canzoni nuove funzionano, su t ut t e la brut ale Infection. Lisa con t ant o di t am burello port a a spasso sul palco la sua im m agine est rem a e la sua voce: la giungla di Ja m e s Br ow n e il pat hos di Sa m Cook e sono là davant i a noi, per nulla nascost i dal rum ore e dalle dist orsioni. Poco pubblico m a decisam ent e conquist at o: lunga vit a ai Bellrays! Marco Archilletti ML 27 musicletter.it update n. 57 live review ARTIST: FESTIVAL INTERNACIONAL DE BENICÀSSIM LOCATION: Benicàssim DATE: 17- 18- 19- 20.07.2008 WEBSITE: www.fiberfib.com Logo F.I.B. 2008 Coniugare buona m usica e una vacanza al m are; no, non è il solit o delirio est ivo provocat o dal solleone, è una realt à che finalm ent e ho assaporat o e che probabilm ent e divent erà una piacevole ricorrenza nella part e finale di luglio. I l fest ival di Benicassim, localit à balneare vicino Valencia, è da anni un appunt am ent o fisso per t ut t i gli am ant i della buona m usica ( indie, m a non solo) nonché un luogo m agico dove è possibile st accare la spina dal m ondo, dove ci si rit rova di giorno a salt are i cavalloni del m are, di sera a godere di crem a dopo sole e r'n'r e di not t e a bazzicare per piste "infestate" da DJ capaci di farti ballare fino al mattino. Ma partiamo con ordine. La spinta per affront are una 4 giorni direi m assacrant e l'abbiam o avut a a febbraio, quando iniziavano a circolare i bigliet t i e i prim i nom i; su t ut t i quello dei M y Bloody Va le n t in e è st at o quello che ci ha fat t o t irare fuori la cart a di credit o e prenot are a scat ola chiusa un fest ival che non era ancora del t ut t o delineat o. A cont i fat t i l'ist int o ci ha prem iat o e la spesa è st at a onest a; 170 euro annessi nove giorni di cam peggio grat uit i. I nizialm ent e int enzionat i a part ire in t re, la nost ra fotografa Silvia nonché unica donna del gruppo, ha dovut o rinunciare causa brut t a m alat t ia chiamata lavoro che in certe zone d'Italia miete vittime quasi quanto la malaria in Africa. E così io e il mio futuro convivente Baraldi partiamo due giorni prima dell'evento per ambientarci, montare la tenda e riposarci prima di un tour de force musicale. Buoni propositi andati in fumo, in quanto i prim i due giorni di am bient azione sono st at i bruciat i a favore di una int ensa at t ivit à not t urna a fare bagordi e ingurgit are alcool m anco fossim o Be n icio de l Tor o e Jh on n y D e e p in " Paura e delirio a Las Vegas". Finalmente Giovedì 17 inizia il festival e dopo un'altra calda giornata di mare, siam o sot t o il palco a goderci lo spet t acolo dei Krakovia e rim aniam o am m aliat i ( t ant o per cam biare) dalla bellezza della vocalist Vin ila Von Bism a r k , una M a r ylin M on r oe punk che guadagna di fisso un post o d'onore sulle paret i della m ia casa nuova. Sono le nove e m ezza e ci m et t iam o prat icam ent e sot t o il palco per assist ere al live dei N a da Su r f e per prepararci a quello dei Sigu r Ros; ok, i t em pi di High/Low sono oram ai lont ani, m a gli am ericani divert ono, sono vit ali e nelle loro canzoni c'è quella brezza di sem plicit à che m i riport a adolescent e e felice. Ma è dopo di loro che qualcosa di grande si prepara a spargersi nell'aria; dietro una scenografia fatta di palloni di diverse dimensioni e dalle m ille luci a int erm it t enza gli islandesi eseguono un concert o a dir poco perfet t o, con t ant o di banda e quart et t o d'archi. Una fest a nella fest a, dove i brani del nuovo M eð Su ð í Eyr u m Við Spilu m Endalaust sono il carnevale e i ripescaggi da Takk e ancora addiet ro, sono m om ent i m ist ici da vivere e ricordare in silenzio. Dopo t ut t a quest a int ensit à ci vuole qualcosa per sm uoverci e t ornare nella realt à, e cosa m eglio di un concert o dei folli Black Lips? ML 28 musicletter.it update n. 57 live review: festival internacional de benicàssim Dalle due alle t re del m at t ino ci dim eniam o frenet ici con il garage degli am ericani cant ando a squarciagola gli inni Oh Kat rina, Cold Hands e Bad Kids e poi subit o di corsa al palco del Voda phone Fib Club per assist ere al concert o cervellot ico dei Battles, accerchiat i da una t ribù che vuole solo danzare. E così sia! Ci facciam o t rascinare nei labirint i t ribali dei Battles, e poi ancora più giù, in t ut t e quelle pist e dove la m usica dà im put e st im oli per non rest are ferm i, che sia r'n'r, pop, surf o elet t ronica. E il m at t ino ci sgrida e ci m anda a let t o ricordandoci che è solo il prim o giorno. Venerdì 18 lo passiam o all'insegna dell'ozio e del sonno in spiaggia, t ant o che non calcoliam o bene i t em pi e ci perdiam o i Babyshambles che iniziavano alle nove e poi anche i N e w Yor k D olls, appena dopo lo show di Pe t e D or ot he y. La scusant e è che dei prim i poco ci im port a e dei secondi che la set t im ana dopo avrebbero suonat o a Bergam o, a due passi da casa m ia.( fa nulla se poi non sono riuscit o a vederli, quest a è un'alt ra st oria) . Quindi m eglio un plat o com binat o con una signora spagnola che ci regala una bot t iglia di vino, aperit ivo ideale per il live dei t ant o at t esi M y Bloody Va le n t in e . Dopo aver sbirciat o per una quindicina di m inut i il live degli H ot Ch ip con un m are di inglesi ubriachi e in delirio, lo shogaze ipnot ico e rum oroso del gruppo che ha dat o i nat ali a due capolavori quali I sn't Anyt hing e Loveless ci chiam a a se ( facendoci rinunciare al live degli Spiritualized, m a si sa, non si può avere t ut t o nella vit a) ; peccat o solo che il m uro di chit arre e un fonico forse poco all'alt ezza m ascherino t roppo la voce già di per se bassa di Ke vin Sh ie lds; com unque è goduria piena, un im m ersione e un concent rat o di rock che ci cent rifuga a dovere, lasciandoci st raniat i e flut t uant i nel nost ro m ondo. Si bazzica ancora, fra le piste, ma ci si vuole risparmiare perché il giorno seguente sarà quello più ricco dal punt o di vist a dei m usicale. Così Sabat o 19 siam o in prim a fila per il rockabilly degli H e vy Tr a sh , con un Jon Spe n ce r in form a sm agliant e, luciferino quant o bast a nella sua m oderna int erpret azione del r'n'r di st am po Elvis. I l palco grande ospit a i Th e Br ia n Jon e st ow n Massacre, e anche qui assist iam o alla follia poco lucida del gruppo am ericano, drogat i e dannat am ent e affascinant i, che ricordano i Ve lve t Unde r gr ou n d int risi di t radizione am ericana. I brani del nuovo My Bloody Underground sono più liberi, pieni, energici e ci lasciamo trasportare da nenie rock che seguono chissà quali segret e vie. E noi diet ro. Bellissim o! Purt roppo salt iam o il live dei M y M or n ing Ja ck e t ( a det t a di m olt i un gran concert o) per vedere gli Am e r ica n M u sic Club di M a r k Eit ze l, leggerm ent e sot t ot ono anche per la scarsa affluenza di pubblico. Pubblico che inizia ad arrivare quando Tricky sale sul palco; luci basse, lui che si accende spinelli di m arij uana e i brani del nuovo Knowle West Boy; un concert o forse sot t o le ( m ie) aspet t at ive, m a quando i toni rallentano e si ode una rarefatta e fumosa Overcome da Maxinquaye e una rabbiosa Boys da Blowback capiam o quant o l'appellat ivo genio non sia abusat o quando di parla del follet t o di Bristol. A cont i fat t i un ora st upenda! C'è da correre all'Escenario Verde per osservare VV dei Th e Kills, che personalm ent e deludono con un concert o t roppo " pulit o" . L'am aro in bocca viene ripulito da un roboante show dei The Raconteurs, con il mattatore Jack White ad infiammare la folla accorsa numerosa, supportato da un divino Brendan Benson, voce angelica su infuocati giri di chitarra. ML 29 musicletter.it update n. 57 live review: festival internacional de benicàssim Ci sono foto che testimoniano il nostro stato di euforia, sudore emanato, sorrisi profusi e voglia di averne ancora. Così ci appart iam o con le nost re fedeli birre da 750 e ci ascolt iam o il peggiore concert o del FI B ( ah no, non ho m enzionat o Mika, m a m eglio così) ; i Gn a r ls Ba r k le y che se t ant o m i piacciono su disco dal vivo eseguono un m isero com pit ino che non convince e forse m anco coinvolge. E allora cosa c'è di m eglio di revival? E la nost ra not t e sfum a com e le alt re con ricordi oscurat i e felici. Sem bra di essere oram i abit ant i di Benicassim che è già arrivat o l'ult im o giorno, Dom enica 20 luglio. La spiaggia dannat a/ am at a ci fa perdere i Th e N a t ion a l , m a per nulla al m ondo ci avrebbe fat t o perdere M ica h P. H in son . Arriviam o che st a suonando Leonard Cohen, pochi pezzi m a noi siam o da un'alt ra part e, al palco Vodafone FI B Club poco grem it o ( Nel Fiberfib.com st avano suonando i D e a t h Ca b For Cu t ie e nell'Escenario verde il poet a) m a Micah m et t e in scena uno spet t acolo com m uovent e. Chi parlava del nuovo Uom o in Nero non si sbagliava, solam ent e che l'uom o del Texas cant a soffrendo, com e Cash, m a ut ilizza il folk, il rock e la sua chit arra acust ica com e un m ezzo per sost enere la sua voce profonda, t roppo roca per un ragazzo di 27 anni con un passat o difficile, che però in ogni pezzo sem bra t rovare la st rada della redenzione. I o sono rapit o da quest 'uom o, dalle sue sigaret t e fum at e com e ossigeno, dalle sue ballat e che conosco benissim o e che accenno t im idam ent e, e la m ia pelle è un susseguirsi di scariche di em ozioni, pelle d'oca che non riesco a gest ire e lacrim a che d'obbligo solcherebbe il viso se non fossi così felice. Grazie Micah, però il bisogno di chiudere il festival in maniera festosa va cercata nella musica dei Justice che riusciamo a sopportare per dieci minuti vista la carenza di ossigeno e vist o che sul palco verde ci aspet t a Lui, il MOZ. Uno show che m i riconcilia con il pop, con il m ondo, con la m usica degli Smiths che ho sem pre am at o ( una bellissim a Ask post a com e secondo brano fa salt are t ut t i) . Morrissey è un gent iluom o d'alt ri t em pi, t iene il palco e suda all'inverosimile, si cambia camice e grida all'amore libero, di qualunque natura esso sia. E noi non possiam o che non essere con lui. Vediam o da lont ano anche Siouxie, m a oram ai i nost ri corpi sono ect oplasm i incapaci di dare giudizi, opinioni e com m ent i, e da buoni zom bie ci m uoviam o nella bellissim a pist a POP dove la m usica ci ingloba fino alla fine di un fest ival bellissim o e vissut o in m aniera t ot alit aria. La m usica non finisce, il sole t ram ont a e la cosa più bella che posso vedere è l'Alba che si specchia nel mare di Benicassim. Tornerò per rivederla. Sicuramente. Nicola Guerra ML 30 musicletter.it update n. 57 live review ARTIST: SIGUR RÓS LOCATION: Varsavia, Anfiteatro del Parco di Sowinskiego DATE: 20.08.2008 WEBSITE: www.sigur- ros.co.uk Með suð í eyrum við spilum endalaust L am ore non si spiega , così canta Sergio Cammariere in una delle sue ult im e com posizioni. Ed è per quest o che m olt o probabilm ent e m i rit rovo qui, a Varsavia, in quest a m it e serat a di agost o ad ascolt are in splendida com pagnia quelle che M a u r izio M a r ino nel suo libro dedicat o ai Sigur Rós chiama Sinfonie dai m ari del nord . Fanno da cornice quat t ro grandi palloni bianchi post i sullo sfondo del palcoscenico e un anfit eat ro alquant o incant evole, im m erso nel verde Parco di Sowi skiego non m olt o dist ant e dal cent ro della cit t à, grem it o di un pubblico educat o m a sorprendentemente caldo e partecipe che, dopo aver ascoltato e applaudito i passaggi strumentali di Óla fu r Ar na lds ( alt ro giovane com posit ore figlio della fervida Repubblica d I slanda) , incit a ripet ut am ent e e a gran voce l ingresso del quart et t o islandese. Ancora qualche m inut o, giust o il t em po di sist em are e accordare gli st rum ent i, ed ecco che im provvisam ent e le luci si spengono m ent re le not e di Svefn- g- englar seguit e da una calorosa ovazione int roducono Or r i Pá ll Dýrason (batteria), Ge or g " Goggi" H ólm ( basso) , Kj a r t a n " Kj a r r i" Sve in sson ( t ast ierie) e il cantante- chitarrista Jón Þor " Jónsi" Bir gisson che st ringe nel pugno della m ano dest ra il suo archet t o per violoncello. Poi t ut t o t ace, e a farla da padrone sono solt ant o le m elodie dei Sigur Rós con la voce lieve e t rem olant e di Birgisson che cant a anche at t raverso i pick- up della sua chit arra riuscendo a t urbare finanche qualche sparut o spet t at ore accovacciat o in religioso silenzio al di là della recinzione. Seguono Glósóli, Ný bat t erí, Flj ót avík, Fest ival, Hoppípolla, Með blóðnasir, I nní m ér syngur vit leysingur, Við spilum endalaust con accenni di danze e abbracci appassionant i, int ervallat i da applausi scrosciant i che accom pagneranno la band per t ut t a l esibizione. Tra lanci di coriandoli, palloni che si illum inano e m ani che si st ringono fort e si va avant i con Heysátan, Olsen Olsen, Sæglópur, Hafssól fino ad arrivare alla t repidant e Gobbledigook che chiude un ora e m ezza di un concert o m agico e davvero em ozionant e. I l pubblico però ha ancora l ent usiasm o alle st elle e non vuole saperne affat t o di m andare a casa i suoi beniam ini che, senza esit are, t ornano a deliziare i present i con ben due brani ( Popplagið e Viðrar vel til loftárása) meritandosi una lunghissima e sentita standing ovation. Il cielo di Varsavia è st ellat o e t ut t o int orno sem bra così m eravigliosam ent e perfet t o! Già, è proprio vero: L am ore non si spiega . Lu ca D Am br osio ML 31 musicletter.it update n. 57 last updates FREE DOWNLOAD ON WWW.MUSICLETTER.IT www.musicletter.it www.musicletter.it ML ML FREE DONATION FREE DONATION UPDATE N.57 UPDATE N.57 UPDATE N.5 5 UPDATE N.54 UPDATE N.57 UPDATE N.52 UPDATE N.51 ML 32 musicletter.it update n. 57 last updates FREE DOWNLOAD ON WWW.MUSICLETTER.IT UPDATE N.50 UPDATE N.49 UPDATE N.48 UPDATE N.47 UPDATE N.46 UPDATE N.45 UPDATE N.44 UPDATE N.43 UPDATE N.42 ML 33 www.myspace.com/musicletter www.musicletter.it photo by Luka www.last.fm/user/musicletter
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