dcasa 885 artemide - design antenna by laura traldi
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dcasa 885 artemide - design antenna by laura traldi
FACTORY Sul tavolo, Empatia, in vetro soffiato e luce a led, design Carlotta de Bevilacqua per Artemide. gli illuminati Una chiacchierata con Carlotta de Bevilacqua ed Ernesto Gismondi di Artemide sulla luce che verrà di Laura Traldi styling cristina dal ben foto max zambelli 5 C on le loro lampade, portano il bello nelle nostre case. Eppure parlare di stili e tendenze con i proprietari di Artemide è vietato. Ernesto Gismondi e Carlotta de Bevilacqua – ingegnere lui, architetto lei – sono infatti opposti e complementari quanto il sole e la luna, ma su una cosa sono sempre d’accordo: l’equazione design uguale stile è un errore. Anzi, «è la radice di tutti i mali perché si finisce per far coincidere l’este- milioni di lampade TOLOMEO (1987) vendute nel mondo (nel 1989 ha vinto il Compasso d’Oro) tica con la qualità». Nella loro casa milanese, dove vivono circondati da un numero imprecisato di cani (tutti bruttini e incredibilmente affettuosi) e da oggetti, arredi e lampade (tutti molto belli e incredibilmente iconici) spiegano perché quello che conta è il progetto. «Se usi tecnologie esistenti per fare nuove lampade, la distinzione sta solo nella forma», michele de lucchi ha progettato la tolomeo con giancarlo fassina FACTORY Da sinistra,Melampo Mega di Adrien Gardère, Dalù di Vico Magistretti e Tolomeo Mega di De LucchiFassina. Sotto, la sospensione Pirce di Giuseppe M. Scutellà. spiega Gismondi. «Noi abbiamo iniziato così, chiedendo agli architetti che stavano cambiando il volto delle nostre città negli anni 60, come Magistretti, Gio Ponti o Gae Aulenti, di disegnare per noi. Ma sia il modo in cui si crea la luce oggi, sia i paesaggi che la accolgono sono cambiati radicalmente. La forma ormai vale poco come differenziale se non ha la sostanza. Cioè la tecnologia, quella sviluppata internamente, che solo tu sei in grado di offrire». Non sono i soliti slogan. Ogni anno Artemide investe il 5% del suo fatturato in ricerca e sviluppo e applica i risultati a progetti concreti. «La ricerca, da sola, ti porta a vivere in un mondo di sogni», dice Gismondi. «Per questo non c’è soluzione di continuità nel dialogo tra ingegneri e designer nel nostro reparto di ricerca e sviluppo dove si lavora in modo integrato fin dai primi schizzi, senza che il design o la tecnologia prendano il sopravvento l’uno sull’altra». Quella di Artemide è quindi una visione verticale in cui «tutto, dalla tecnologia all’ultima delle viti», è pensato e prodotto in Italia e in cui la sperimentazione è continua ma an- che ben ancorata alla realtà. «Il mondo della luce oggi è come la Silicon Valley dei primi chip», dice Carlotta de Bevilacqua. «Negli anni Novanta i produttori di tecnologia si chiedevano se la “battaglia del salotto” sarebbe stata vinta dalla tv o dal computer. Ora sappiamo che hanno vinto i tablet e internet. Non si può immaginare il nuovo partendo da quello che già c’è. Per questo non ci concentriamo sul cosa ma sul come: quando progettiamo, vogliamo restituire al mondo utilità e bellezza fa- 123.400.000 di euro: è il fatturato del Gruppo Artemide nel 2013 82 cendo leva su un impegno e una competenza serissimi». In termini concreti, questo significa creare prodotti come Incipit e Incalmo, presentati da Artemide al Fuori Salone di Milano, che mettono insieme due mondi apparentemente opposti per crearne uno nuovo. «Incipit è un corpo in alluminio pressofuso La cifra percentuale investita in ricerca e sviluppo è % FACTORY PASSIOni di famiglia Ernesto Gismondi ha fondato Artemide insieme al designer Sergio Mazza nel 1960. Oggi è il presidente di Artemide Group. Ha una laurea in ingegneria aeronautica e una in ingegneria missilistica. È stato uno degli ideatori del movimento avanguardistico Memphis. Carlotta de Bevilacqua, sua moglie, è membro del Consiglio di amministrazione di Artemide. Architetto, designer, docente e imprenditore, è stata Art Director di Memphis e di Alias ed è proprietaria di Danese. La lampada da terra Ilio di Ernesto Gismondi,un cilindro in alluminio verniciato da cui fuoriesce la luce a Led. ri. Questo elemento decorativo, lavorando in perfetta simbiosi con quello di alluminio e riprendendone la proporzionalità degli spazi tra vuoto e pieno, è allo stesso tempo schermante - al di sotto degli angoli più stretti - e diffondente luce nello spazio». Mentre la particolare calibrazione della struttura a Led consente la creazione di una luce dall’alto comfort visivo. «Il risultato è un corpo illuminante che sembra sospeso nel vuoto. Un piccolo passo verso la mia visione, che considera la sottrazione come ECLISSE LA LAMPADA CULT DI VICO MAGISTRETTI, COMPASSO D’ORO 1967 (IL PRIMO PER ARTEMIDE) 100 ARCHITETTI hanno collaborato con Artemide, da Gio Ponti a Daniel Libeskind DCASA aprile 2014 Foto di Davide Pizzigoni 967 che accoglie la sede dei Led», spiega de Bevilacqua, autrice del progetto. «Al suo interno abbiamo collocato una base in vetro artigianale realizzata (da qui il nome) a incalmo, un’antica tecnica muranese che prevede la saldatura a caldo dei due elementi di vetro per ottenere bande orizzontali trasparenti e di vari colo- un elemento di fascino», dice de Bevilacqua. «È la leggerezza di Calvino, il gesto di Michelangelo che scopriva il bello nella pietra. Togliere è bellezza. Nel divenire della luce, guidata dagli sviluppi tecnologici attuali, la forma della lampada sarà sempre meno importante, mentre il design e la tecnologia dovranno progredire insieme per migliorare la qualità dell’esperienza del progetto di luce, nella sua immaterialità».
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