Mirandola e Torino per le imprese: 100 mila euro ai Consorzi fidi
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Mirandola e Torino per le imprese: 100 mila euro ai Consorzi fidi
Periodico di informazione del Comune di Mirandola fondato nel 1877 Anno 18 Numero 15 Agosto 2013 MIRANDOLESE In 114 uffici ospita i 220 dipendenti del Comune e dell'Unione Area Nord La nuova casa dei mirandolesi Sabato 21 settembre in via Giolitti inaugura la sede temporanea del municipio Sabato 21 settembre sarà ufficialmente inaugurato l’edificio municipale temporaneo di Mirandola in via Giolitti, 18. La nuova "casa comunale" ha una superficie di 3.800 metri quadrati ed è costato circa 5 milioni di euro. Il municipio è in cemento armato, antisismico, di classe energetica A, dotato di fotovoltaico, estremamente performante, con riscaldamento e raffrescamento elettrici. E’ stato realizzato dal Consorzio Coop Costruzioni di Modena. Ospita i 220 dipendenti del Comune di Mirandola e dell’Unione dei Comuni e circa 114 uffici. Sorge di fianco al nuovo edificio che ospita una parte (450 alunni) della scuola primaria “Dante Alighieri” (la restante è in via Pietri con altri 450 alunni) e per questo è stato realizzato con la stessa tipologia architettonica e cromatica per creare un comparto omogeneo. Vicino al nuovo municipio e alle scuole è in costruzione una palestra, anch’essa realizzata con criteri architettonici analoghi agli altri edifici. Si sta inoltre riorganizzando l’intera viabilità economia Mirandola e Torino per le imprese: 100 mila euro ai Consorzi fidi Il Comune di Mirandola ha erogato 100 mila euro per i consorzi fidi. Si tratta di un contributo straordinario (lo scorso anno lo stanziamento era stato di 25 mila euro) che è stato possibile utilizzando una donazione della Camera di Commercio di Torino (nella foto, i rappresentanti del mondo economico del capoluogo piemontese durante un incontro con gli amministratori mirandolesi). La decisione è stata ratificata (con voto unanime) dal Consiglio comunale che si è svolto lo scorso 22 luglio. Nonostante il momento molto difficile, per l’Amministrazione comunale resta prioritario non far mancare il proprio contributo a soggetti che svolgono un ruolo fondamentale a sostegno delle atti- del comparto: saranno collegate via Piave e via Giolitti, verranno realizzati percorsi pedonali e ciclabili e un parcheggio ad uso pubblico di 100 posti auto, a fianco di via Giolitti, al servizio delle strutture costruite. vità e degli investimenti delle piccole e medie imprese. I consorzi fidi sono infatti organismi territoriali che operano a favore delle aziende agevolandole nell’accesso al credito bancario. «Dopo una forte condivisione con tutte le associazioni di categoria - commenta l’Assessore agli Interventi Economici Roberto Ganzerli - si è deciso di erogare in maniera equilibrata questi vantaggi ai settori dell'agricoltura, del commercio, dell'artigianato e della piccola industria. Ciò permetterà a queste attività economiche di affrontate in modo più efficace la fase del post terremoto che si aggiunge ad una crisi strutturale che colpisce moltissime fasce produttive e di servizi». iniziativa della giunta Contributi alle famiglie La Giunta comunale di Mirandola ha deciso di indire un bando per la concessione di contributi economici straordinari “una tantum” per sostenere le persone in difficoltà, a seguito della crisi economica, nel pagamento del canone per l’alloggio di prima abitazione. Il contributo da riconoscere al proprietario, sarà pari al 10 per cento dell’importo del canone annuo di locazione. In caso di garanzia fideiussoria, per la stipula di un nuovo contratto, l’importo sarà pari ad una mensilità del canone. Uguale contributo viene concesso in via straordinaria anche per i nuclei familiari con procedura di sfratto, incluso quello per morosità. Il contributo è destinato ai nuclei familiari con almeno un componente lavoratore dipendente o autonomo colpito dalla crisi economica (licenziamento, mobilità, sospensione, chiusura di impresa) a far data dal 1 gennaio 2012 e che non abbiano usufruito di Map o di Cras. I contributi saranno erogati nell’ordine stabilito da una graduatoria fino ad esaurimento delle risorse (89.778,40 euro). Può essere erogato un solo contributo per nucleo familiare. I cittadini interessati dovranno presentare domanda utilizzando gli appositi moduli predisposti dal Comune di Mirandola all’Ufficio Servizi Sociali in via Giolitti, 18 (numero di telefono 0535/29644) a partire dal 5 agosto 2013 e non oltre le ore 13 del 30 settembre 2013. I moduli sono disponibili presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Mirandola dallo scorso 5 luglio. 2 · n. 15- agosto 2013 Tribuna I lavori del Consiglio comunale di Mirandola nell’opinione dei Capigruppo montagano «Addio Idv, passo al Pd» Nell'ultima seduta del Consiglio comunale svoltasi il 22 luglio 2013, ho dato una svolta alla mia posizione politica. Dopo una mia lunga riflessione personale, seguita da un serio confronto con il mio attuale partito politico di appartenenza, vi comunico la mia irrevocabile decisione di abbandonare il gruppo politico dell'Italia dei Valori, del quale non condivido più la linea politica, avendo maturato la convinzione che questa forza politica abbia ormai esaurito la sua spinta propulsiva iniziale, che aveva dato origine alla mia adesione a questo partito. Concluso il mio percorso politico con l'Idv, ed avendo condiviso questa mia decisione con tanti elettori mirandolesi, che nel 2009 mi accordarono la loro preferenza, ho deciso di sciogliere di conseguenza anche il gruppo consigliare fino ad oggi da me rappresentato. Comunico altresì la mia intenzione di aderire al gruppo consigliare del Partito Democratico, partito al quale oggi più mi sento politicamente vicino, ed al quale mi iscriverò nei prossimi giorni. Ringrazio per la collaborazione ricevuta in questi anni in qualità di capo gruppo, garantendo il prosieguo del mio impegno in questo consesso, lavorando per far crescere la nostra città di Mirandola e dare una maggiore forza a questa Giunta comunale. Antonio Montagano Consigliere comunale golinelli-lega nord platis-pdl «La nostra alternativa a chi non vuole integrarsi» «Acof, Fratelli Baraldi, Cispadana: considerazioni sull'attualità» L’integrazione degli stranieri è un processo che dovrebbe partire da chi arriva, dalla volontà di entrare a fare parte di una comunità, di rispettarne gli usi, i costumi e le tradizioni, imparandone la lingua, insomma dovrebbe essere un atto volontario che non prevede trattamenti discriminatori nei confronti di chi accoglie. L’alternativa a chi non si vuole integrare dovrebbe essere l’allontanamento. Non abbiamo bisogno di persone che ci spiegano come dobbiamo vivere in casa nostra. è evidente che in Italia e in particolar modo nella nostra regione e nei nostri Comuni non è così. Basta infatti sfogliare il programma attuativo per la salute e il benessere sociale degli anni 2013/2014 dell’Area Nord per capire che sono gli italiani a doversi integrare agli stranieri. Questo bilancio, che è finanziato dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni dell’Aerea Nord stanzia nel 2013 ben 575 mila euro nella voce immigrati – stranieri. In pratica, circa il 15% della popolazione ha a disposizione una quota di bilancio solo ed esclusivamente per sé, in più accede a tutti gli altri servizi sociali al pari del resto della popolazione (Italiana). Per esempio nel caso dei trasferimenti dalla Regione ai Comuni della Bassa la quota destinata solo agli immigrati è del 10%. Per fare capire il costo di questa parte della popolazione, basterebbe guardare altre voci di spesa sociale, come mense, scuolabus, contributi per l’affitto, prestiti sull’onore, o semplicemente gli occupanti dei moduli abitativi provviso- Acof Buco di 260mila euro e conti poco chiari. L'Amministrazione invece di licenziare l'Amministratore di Acof srl assolda un superconsulente per far quadrare i bilanci. Riteniamo vergognoso che il Comune debba spendere 5.000 mila euro per dare ad un professionista contabile esterno il compito di accertare in un mese i conti della controllata Acof srl. Come è possibile che i professionisti della società e del Comune non sappiano dire con esattezza il buco delle onoranze funebri? È evidente che i conti non quadrano. Si parla di un buco accertato di circa 260.000 euro. Il tutto nasce anche dal fatto che dal 2010 la società di onoranze funebri ha smesso di pagare al Comune di Mirandola l'affitto del ramo d'azienda (dai 60 agli 80mila euro all'anno) rendendo poco chiari i conti della società. Non è tra l'altro chiaro se queste operazioni abbiano di fatto portato il capitale sociale della società al di sotto dei limiti di legge. È inspiegabile inoltre come in uno dei pochi settori in cui i privati vanno bene la società a capitale pubblico debba avere delle perdite così spropositate. Sotto la lente dell'opposizione sono finiti anche i rapporti di lavoro dei dipendenti, i contratti con i professionisti, l'attività di recupero credito ed il chiostro dei fiori acquistato da Acof. ri (Map), per comprendere la loro incidenza sui bilanci pubblici (e quindi sulle nostre tasche); infatti, in talune voci di spesa oltrepassano il 50% degli esonerati o degli aventi diritto (cioè il 15% della popolazione incide sulla spesa per oltre il 50%). Se guardiamo nel dettaglio il programma attuativo, si notano subito i 170 mila euro destinati al “Centro interculturale quale luogo per la promozione dell’interculturalità” che prevede corsi di italiano, di arabo ecc. (Non capisco perché nessuno mi abbia mai pagato un corso d’inglese), promozione dei servizi del territorio e orientamento, con lo scopo di riconoscere e valorizzare il crescente contesto pluriculturale (integrazione sociale degli immigrati). Ovviamente chi volete che abbia in appalto la gestione di questa cifra? Una Cooperativa! Oppure i 24 mila euro destinati all’emergenza profughi del Nord Africa, che nonostante siano passati due anni dalle primavere arabe, sono ancora profughi e magari senza un lavoro. Con queste cifre chi glie lo fa fare? Penso che sia ora di porre fine a questo perbenismo, questo continuo prostrarsi ai loro piedi, dobbiamo affrontare questi problemi senza nasconderci dietro le parole integrazione e accoglienza. Altrimenti non ci resta che prendere una cittadinanza araba e godere così anche noi di tutti i benefits. Guglielmo Golinelli Capogruppo Lega Nord [email protected] i mirandolesi «Ricostruzione, almeno 5 anni per dar corso ai finanziamenti» ceretti-pd «Buon riposo e buone ferie» Quest’anno le ferie valgono il doppio perché lo scorso anno, anche chi ha potuto ritagliarsi qualche giorno di vacanza, non ha certo avuto la leggerezza di godersi il meritato riposo di mezz’estate. Nemmeno il più fortunato dei mirandolesi. Per questo motivo, chi può staccare la spina dal lavoro o dagli impegni di ogni giorno, quest’anno sente sulle spalle il peso di un lungo tempo di difficoltà. Auguro quindi ai miei concittadini, a nome di tutti i consiglieri comunali del Pd di Mirandola, un meritato riposo per chi può. Mentre per chi resta in città, auguriamo una lieta distrazione grazie alle tante iniziative e serate organizzate dall’amministrazione e dalle realtà associative dei volontari e dei commercianti. Che questo agosto aiuti tutti a ritrovare un po’ di serenità. Cristina Ceretti Capogruppo PD F.lli Baraldi Grande soddisfazione per la F.lli Baraldi, 600 capifamiglia possono tirare un sospiro di sollievo. È con grande piacere che apprendiamo la notizia del reintegro della F.lli Baraldi nella white list. È un risultato importante per il territorio e soprattutto per i 600 capifamiglia che direttamente od indirettamente lavorano per la ditta di Staggia. Questa battaglia è stata sposata con forza e decisione dal Pdl sia a livello locale, portando il Pd su posizioni impensabili con un odg discusso a Mirandola, sia a livello nazionale. Va dato merito, infatti, al senatore Giovanardi di aver avviato, tra l'altro, un processo di revisione sostanziale della normativa relativa alla “white list”. In questo percorso siamo stati spesso soli, ma voglio ringraziare comunque tutte le forze politiche e le istituzioni che hanno colto la gravità della situazione e si sono impegnate per risolvere la vicenda. Oggi è una giornata di festa ma dobbiamo essere consapevoli che altri lavoratori, come quelli della Bianchini di San Felice, sono appesi ad un filo. Cispadana Reputo gravissimo ed indecente che la documentazione della Cispadana sia stata insabbiata così dagli enti locali. Solo grazie ad inchieste giornalistiche si è appreso che la Commissione di Via ha rilevato tutte le criticità che i cittadini, i comitati e le opposizioni denunciano da anni. Questa opacità nella gestione della vicenda è degna di uno dei romanzi di Sciascia ambientato in una provincia “mafiosa” del Sud Italia. L'atteggiamento omertoso dimostrato è un fatto estremamente preoccupante. Mi chiedo se la democrazia - in queste regione - non sia stata sospesa? Lo Statuto Regionale straborda di belle parole sulla trasparenza e la partecipazione, tutte quante calpestate dai suoi stessi Assessori. In tutti questi anni abbiamo chiesto documenti, tavoli di confronto e commissioni speciali ma nonostante tutto Sindaci e Giunta regionale si sono ben guardati dal dare queste notizie ai Consiglieri. Anzi siamo stati convocati nei mesi scorsi dall'Assessore Peri per sentirci dire che tutto procede e tutto va bene. Avevamo chiesto una commissione speciale per verificare l'iter della Cispadana ed il Pd l'ha “concessa” senza però dare la presidenza all'opposizione, così da spuntarne l'azione di controllo. Il numero di volte che è stata convocata è imbarazzante. A questo punto, si allontana definitivamente la possibilità di avere uno sbocco autostradale nella Bassa. Chi ha responsabilità ne dovrà pagare le conseguenze. Antonio Platis Capogruppo PDL degiuli-spm Il problema dei tempi di approvazione delle pratiche di ricostruzione delle abitazioni civili lesionate a causa del terremoto è molto sentito dai cittadini mirandolesi. In base ai dati ufficiali riportiamo nella tabella un riepilogo sui tempi previsti per l’approvazione di tutte le pratiche. I calcoli portano a ipotizzare che occorreranno almeno 5 anni per dar corso a tutti i finanziamenti per la ricostruzione. Si tratta però di calcoli ottimistici in quanto le ore di espletamento delle pratiche sono nette, mentre il tecnico durante l’orario di lavoro: a) deve rispondere al telefono per i quesiti e spiegazioni che gli sono rivolti dall’esterno; b) ha le giornate di ricevimento pubblico e quindi è logico attendere che i tempi siano ulteriormente dilatati rispetto a quelli esposti. Si tratta comunque di tempi che noi riteniamo troppo elevati ed occor- rerebbe ridurre in modo sensibile. Non potendo assumere personale per i noti vincoli che ci sono imposti dal patto di stabilità, ma sapendo che la crisi generale dell’edilizia ha causato la diminuzione del carico di lavoro degli uffici urbanistici nei Comuni della provincia di Modena fuori del “cratere”, riteniamo utile che vengano interessati gli amministratori di quei Comuni per mettere a punto un sistema, anche di tele lavoro visto che le pratiche Mude sono tutte elettroniche, di prestito temporaneo di tecnici che essendo già formati avrebbero bisogno di un minor tempo per diventare operativi e potrebbero alleviare il nostro problema. In questo sforzo sia Provincia sia Regione dovrebbero svolgere un importante ruolo per coinvolgere gli enti in grado di fornire tecnici pubblici. Lista Civica I Mirandolesi «Il Comune di Mirandola si trasferisce in via Giolitti» Dai primi giorni di agosto il Comune di Mirandola, ha lasciato le scuole medie “F. Montanari”, per trasferirsi nella nuova sede di via Giolitti. Da diverse settimane i dipendenti comunali si erano attivati per inscatolare tutta la loro documentazione al fine di consentire un celere trasferimento nella nuova sede. Il presente articolo abbiamo deciso di scriverlo, oltre che per informare la cittadinanza del trasferimento, per ringraziare la “Montanari” ed il suo dirigente scolastico Paola Campagnoli per aver ospitato nel corso dell’anno 2012/2013 l’Amministrazione comunale con i relativi uffici. Evidenziamo che lo stabile di via Dorando Pietri è stato sin dal 20 maggio 2012 un importante punto di riferimento, che ha permesso di ospi- tare il Comune diventando un centro vitale per tutti questi mesi di emergenza. Ricordo che le ore successive ai terremoti del 20 e 29 maggio 2012, l’immobile risultava per tutti noi un’ importante ancora di salvataggio in quanto ha permesso di trasferire tutti gli uffici che in quelle drammatiche ore risultavano indispensabili per gestire l’emergenza e pianificare le operazioni di soccorso, contestualmente l’Istituto per un periodo di tempo ha anche ospitato diversi cittadini che avevano perso la casa. Rinnoviamo pertanto un sincero ringraziamento al dirigente scolastico, a tutto il corpo docente, al personale Ata per la grande disponibilità dimostrata. Fabio Degiuli, Capogruppo Sinistra per Mirandola in aumento Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95 - Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita Dir. responsabile: Fabio Montella. Capo redattore: Luca Marchesi Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola Fotografie: Archivio Indicatore, P. Bellesia, A. Buoli, V. Calanca, O. Fontana, Foto Attualità Marchi, M. Secchi Segretaria di Redazione: Raffaella Girotti Hanno collaborato: Alberto Bergamini, Margherita Bergamaschi, Giulia Bignardi, Nunzio Borelli, Cristina Ceretti, Fabio Degiuli, Andrea Ferramola, Giulio Ghidotti, Guglielmo Golinelli, Sara Malavasi, Gino Mantovani, Quirino Mantovani, Giovanni Moi, Antonio Montagano, Paolo Neri, Sergio Piccinini, Antonio Platis, Sergio Poletti, Paolo Pollastri, Remo Rinaldi, Greta Sala, Alberto Setti, Lucia Zigiotti Maini, Giampaolo Ziroldi. Stampa: F.D.A. Eurostampa S.r.l. -Borgosatollo (Bs) - tel. 030/2701606 Pubblicità: Gruppo RPM Media S.r.l. - v. Agnini 47 - Mirandola (Mo) pubblicità tel. 800 047999, fax: 0535/609721, e-mail: [email protected] Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a L’Indicatore Mirandolese, via Giolitti, 18 Mirandola 41037 tel. 0535/29519, fax 0535/29541 e-mail: [email protected] Chiuso in redazione il 1 agosto 2013. Prossimo numero il 12 settembre 2013. Con 4.000 operatori in Regione il biologico prende il largo Sono oltre 4.000 gli operatori biologici in Emilia-Romagna. Le aziende agricole certificate biologiche sono 3.030, mentre 994 sono gli operatori con attività di trasformazione e vendita dei prodotti. Secondo l’elenco ufficiale degli operatori biologici della regione al 31 dicembre scorso, le imprese biologiche sono aumentate rispetto al 2011 del 5,8% mentre, nel complesso, gli operatori (agricoltori e titolari di aziende di trasformazione e commercializzazione) arrivano a 4.024 con una crescita di quasi il 10%. Aumento notevole anche quello delle aziende agricole con allevamenti, che raggiungono quota 718 (+22%). «I dati evidenziano il dinamismo e la vitalità del biologico in regione - sottolinea l’Assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - caratterizzato da un aumento della presenza di agricoltori che hanno scelto il biologico. A fine 2013 saranno destinati a questo settore ulteriori 50 milioni». Il sostegno alle produzioni biologiche ha assorbito fino ad oggi il 34% delle risorse disponibili (250 milioni di euro dal 2007 al 2012). Le risorse programmante per il 2013 porteranno il totale a oltre 300 milioni, con un aumento del 15% rispetto alla programmazione passata. In generale, le produzioni di qualità bio, Dop, Igp e Qc sono state sostenute per oltre la metà delle risorse impegnate. I dati regionali del bio mostrano, inoltre, un incremento sensibile (+14,9%) per le imprese che svolgono attività di trasformazione e vendita dei prodotti ottenuti da agricoltura biologica, percentuale che sale a +30,6% se si considerano le aziende che svolgono anche l’attività di trasformazione e commercializzazione dei propri prodotti. n. 15 - agosto 2013 · Il Sindaco: «Un altro importante passo verso la normalità» mirandola Il Comune ha traslocato in via Giolitti Il nuovo edificio del municipio sarà inaugurato sabato 21 settembre agli uffici comunali di proseguire la loro attività. Senza questa opportunità sarebbe stato tutto molto più complicato». E dopo Sabato 21 settembre sarà ufficialmente inaugurato l’edificio municipale temporaneo di Mirandola in via Giolitti, 18. Nel frattempo è già stato effettuato il trasloco degli uffici del Comune di Mirandola e dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord che hanno ripreso la loro piena funzionalità. Ne abbiamo parlato con il Sindaco di Mirandola Maino Benatti (foto). Signor Sindaco si tratta di un altro importante tassello del ritorno alla normalità a cui la sua Amministrazione sta lavorando… «Certo. In questo modo gli uffici del Comune e dell’Unione vengono collocati in una sede più idonea, pensata espressamente per loro e per le esigenze dei cittadini che hanno necessità di rivolgersi a quei servizi. E’ senza dubbio un momento importante che segna la conclusione di una fase di emergenza in cui siamo stati ospiti delle scuole medie di Mirandola. A questo proposito desidero rivolgere un caloroso ringraziamento alla dirigente scolastica Paola Campagnoli e a tutta la scuola che ci hanno messo a disposizione le aule che hanno consentito ricostruzione Errani soddisfatto per l'accordo tra Abi e Cassa Depositi e Prestiti «Un ulteriore passo per superare equivoci e timori dei cittadini e delle imprese che rischiavano di ostacolare o perlomeno rallentare i lavori e la concessione dei contributi per la ricostruzione». È questa la soddisfazione espressa dal Commissario delegato alla ricostruzione e Presidente della Regione Vasco Errani in merito alla firma di Abi e Cassa Depositi e Prestiti che hanno modificato lo scorso 23 luglio i loro accordi e in particolare il contratto tipo sottoposto alla firma dei beneficiari. «Il risultato – ha precisato Errani – è stato raggiunto anche grazie al lavoro dei parlamentari che ha consentito alle Commissioni riunite di approvare un emendamento che dà ulteriori garanzie sui fondi per la ricostruzione a favore dei soggetti privati». Nel caso dei contratti già fir- mati è previsto un apposito addendum, che consente di uniformare le vecchie posizioni alle nuove norme. «Più serenità e più garanzie sulla ricostruzione dei privati dopo l’accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e Abi che chiarisce come i mutui sono a carico dello Stato e senza merito creditizio – ha dichiarato il Sindaco di Mirandola Maino Benatti – è un risultato importante voluto dalle forze politiche, anche su sollecitazione di diversi cittadini, e dalle istituzioni (Commissario Errani e Sindaci) che con la caparbietà del confronto e la consapevolezza delle proprie ragioni hanno portato a casa un altro importante risultato. Ricordo che sulla vicenda, tra l’altro, erano stati votati anche ordini del giorno, ampiamente condivisi, in Consiglio comunale a Mirandola». che succederà? «Voglio che sia chiara una cosa. La sistemazione di via Giolitti è temporanea. L’Amministrazione comunale sta lavorando per riportare il municipio nel centro cittadino che è il luogo in cui deve stare. Questa è sempre stata una delle nostre priorità. A breve partirà il bando per la progettazione del recupero del palazzo municipale di piazza Costituente. Siamo consci che servirà del tempo e che non sarà un percorso facile, ma siamo determinati ad andare avanti». Quindi cosa accadrà all’edificio di via Giolitti una volta trasferiti gli uffici comunali? «Diventerà la sede delle associazioni di volontariato cittadine, che avranno così un punto di riferimento importante per svolgere la loro attività». brevi NUOVE DELEGHE IN PROVINCIA Dopo le dimissioni dell'Assessore Elena Malaguti (vedi articolo a pag. 12), sarà Francesco Ori (Assessore alla Formazione Professionale e Politiche del Lavoro) ad assumere la delega all'Istruzione e Politiche Giovanili. La delega alla Cultura, invece, è stata assegnata a Daniela Sirotti Mattioli, Assessore provinciale ad Artigianato, Commerci e Servizi, Semplificazione Amministrativa e Risorse Umane. CONCORDIA RIDUCE LA ZONA ROSSA Con ordinanza n. 27 del 29 luglio 2013 è stata definita una nuova perimetrazione della zona rossa di Concordia. Estromessa dalla zona rossa piazza della Repubblica permane nel centro storico una zona rossa che comprende tratti di via della Pace e via Garibaldi. cavezzo Cercasi area per i magazzini Localizzazione di aree per magazzini e per l’ampliamento di edifici scolastici temporanei e palestre. Lo stabilisce l’ordinanza n. 85 emanata da Vasco Errani (foto), Commissario delegato per la ricostruzione e presidente della Regione, che prevede la localizzazione di aree per la realizzazione di un magazzino comunale a Cavezzo, per l’ampliamento dell’edificio scolastico temporaneo nel Comune di Castelfranco Emilia e per l’ampliamento delle palestre scolastiche temporanee nel Comune di San Giovanni in Persiceto e nel Comune di Castelfranco Emilia, nella frazione di Manzolino. L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione. emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”. 3 post sisma Contributi per associazioni Un bando per la concessione di contributi alle associazioni di promozione sociale dell’area di Modena, impegnate a fronteggiare le conseguenze del sisma del maggio 2012. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle Politiche Sociali Teresa Marzocchi, ha approvato una delibera per sostenere il sistema del welfare dei Comuni modenesi con contributi per progetti relativi a cinque ambiti prioritari: servizi socio educativi con orari flessibili, spazi di aggregazione multifunzionali, servizi di sollievo per le famiglie con disabili, attività di mediazione sociale, sostegno psicologico. Le domande di contributo devono essere presentate entro il 31 agosto 2013. Nel dettaglio, il bando segue all’approvazione del “Protocollo di intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Emilia-Romagna di cui alla deliberazione della Giunta regionale 1720/12. Piano esecutivo: priorità, ambiti di intervento e modalità di erogazione di contributi alle associazioni di promozione sociale impegnate a fronteggiare le problematiche dovute agli eventi sismici verificatisi nel mese di maggio 2012”. Rispetto a quanto previsto nel protocollo, la Regione ha ritenuto opportuno circoscrivere le azioni alla provincia di Modena, realtà maggiormente colpita dagli eventi sismici del maggio 2012. Saranno sostenuti i progetti, preferibilmente gestiti in rete tra associazioni attraverso un patto di sussidiarietà, che propongono interventi all’interno dei cinque ambiti prioritari individuati nel bando. quarantoli La Strada Povinciale 7 chiude per i lavori della Provincia La strada provinciale 7 ha chiuso da lunedì 5 agosto, all'altezza del sottopasso della ferrovia BolognaVerona, in località Cristo di Quarantoli. I lavori, a cura della Provincia di Modena, competente per interventi sulle strade provinciali, consentiranno la messa in sicurezza del sottopasso; le prime operazioni di allestimento del cantiere sono iniziate il 1 agosto. I lavori e la relativa chiusura proseguiranno fino al 14 settembre, con l'obiettivo da parte dei tecnici del Servizio provinciale Viabilità di terminare in anticipo, meteo permettendo. L'intervento, infatti, può essere effettuato solo con il bel tempo perché occorre ricostruire la struttura della fondazione lesionata dal sisma e rifare il piano stradale, danneggiato dalle infiltrazioni, posto sotto il livello della falda. L'investimento complessivo da parte della Provincia ammonta a 155 mila euro. Si ricordano i principali percorsi alternativi: via Imperiale e via Mazzone (strada provinciale 8); per le autovetture, un percorso più breve ma meno agevole consiste nel percorrere via Pietole e via Diavolo. Circa il servizio di autocorriere, viene disposta, a cura del gestore, la sospensione della linea 490 (Mirandola, Quarantoli, San Martino Spino e viceversa) per la durata prevista dei lavori. Resta attivo il Prontobus, servizio autobus a chiamata, funzionante nelle fasce orarie 10,30-13,30 e 16-19, per il quale si ricorda che le prenotazioni possono avvenire nei giorni feriali dalle 8 alle 18, telefonando al n. 840.001100. 4 · n. 15- agosto 2013 mirandola «Dopo mesi difficili guardiamo al futuro con fiducia» «Si è rotto il ghiaccio della burocrazia» Intervista a Carlo Pellacani: «I soldi della ricostruzione stanno arrivando» ricostruzione E sul lavoro nero la Cisl incalza: «Lo Stato non tolleri violazioni» Riceve i contributi della Regione per la sua palazzina di Mirandola ed una ventina di condomini possono finalmente tornare a casa. Parliamo di Carlo Pellacani, che dopo aver terminato l'iter del Mude e conclusi i lavori al condominio di cui è amministratore si è visto saldare fatture per una cifra di ben 67.660 euro. L'edificio in questione si trova in via Circonvallazione, conta 10 appartamenti ed attualmente una ventina di condomini sono tornati ad abitarli. Merito anche della Step Srl che si è occupata del restauro, dell'ingegnere Alberto Pellicciari che ha da poco chiuso la contabilità e del funzionamento del meccanismo burocratico. Proprio in merito alla burocrazia Pellacani e la moglie e collaboratrice Paola Dall'Oglio si sono espressi così: «Il ghiaccio del complicato meccanismo dei contributi e della burocrazia si è rotto. Speriamo però che il pachiderma di questo meccanismo si velocizzi. Dopo un anno ed un mese dal sisma abbiamo visto il sorriso sul volto di muratori e condomini. Non è poco, speriamo così di fare da apripista». Paola e Carlo lavorano come amministratori condominiali insieme al figlio Simone, che aveva terminato il corso di amministratore poco prima dello sciame sismico dello scorso anno. All'indomani della scossa del 29 maggio 2012, la più violenta per la Bassa, i tre hanno proseguito con la loro attività senza fermarsi mai. «Per quattro mesi abbiamo lavorato in strada, con sistemazioni di fortuna - racconta Carlo Pellacani - Eravamo attivi sette giorni su sette, anche 15 ore al giorno. Devo complimentarmi con mio figlio Simone e con mia moglie Paola che hanno tenuto duro. In pochi mesi abbiamo deciso di autofinanziarci la riparazione della nostra sede in via Luosi, non potevo continuare a lavorare fuori in quelle condizioni. Appena rientrati in sede invece di premiarci ci hanno chiesto subito la tassa dell'Imu e della Tares, senza lasciarci un attimo di respiro. Molti non si rendono conto di cosa significhi fare il mio mestiere. L'amministratore deve fare da collante tra condomini, istituto bancario, tecnici e Comune. Non è una cosa facile». Pellacani gestisce una settantina di condomini, tra Mirandola, Cavezzo e San Felice. Proprio a San Felice un condominio da lui amministrato è stato abbattuto (si trattava di una E grave). Nella Città dei Pico invece l'amministratore conta diverse palazzine classificate in B e ben 4 sono qualificate in E secondo le schede Aedes. Una di queste è da demolire. Tuttavia Pellacani oggi è soddisfatto e fiducioso: «Mesi fa abbiamo ricevuto le Cambiali Errani, oggi i soldi ci sono per davvero - dice - devo ringraziare il Comune, perché durante l'iter mi sono sempre rivolto ai tecnici e ho sempre ottenuto da loro delle risposte. Oggi guardiamo al domani con più fiducia». Sergio Piccinini «La scoperta di violazioni nei cantieri della ricostruzione post sisma conferma la sempre più preoccupante diffusione e dimensione del lavoro nero e/o irregolare nella nostra provincia. È importante, perciò, che gli enti preposti continuino a controllare le imprese con severità, affinché gli imprenditori che non rispettano le regole sappiano che difficilmente la faranno franca». Lo dichiara il segretario provinciale della Cisl William Ballotta (foto), commentando gli esiti dell’attività svolta nel primo trimestre 2013 dalla Direzione territoriale del lavoro in collaborazione con Ausl, Inail, Inps e Arma dei Carabinieri. «Stupisce che, nonostante i riflettori accesi sulla ricostruzio- ne, la metà delle imprese ispezionate abbia commesso violazioni di varia gravità, compreso l’utilizzo di manodopera completamente in nero – nota Ballotta – C’è un mix di arroganza, spregiudicatezza e impunità che, come un virus, si va sempre più diffondendo nel nostro territorio e che non riguarda solo l’edilizia. Per questo è molto importante far vedere alle imprese e ai lavoratori che lo Stato non tollera la violazione delle regole e usa i suoi strumenti per farle rispettare, evitando possibilmente gli eccessi burocratici. È un messaggio molto importante, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica che, secondo alcuni, – continua il segretario provinciale della Cisl – giustifica coloro che prendono scorciatoie. Poiché sulla ricostruzione post terremoto ci stiamo giocando il nostro futuro, è necessario coinvolgere ancora di più le parti sociali che, attraverso un forte coordinamento delle istituzioni, – conclude Ballotta – possono contribuire al rispetto della legalità e sicurezza dei cantieri». n. 15 - agosto 2013 · bonifica Il vecchio impianto, costruito negli anni Venti, diventerà un museo Si progetta la nuova idrovora di Moglia 5 mirandola Canone luci votive nei cimiteri Dopo l'emergenza gestita al meglio da Consorzio Emilia Centrale e Assofertilizzanti La Torretta lesionata dal sisma del 2012. Sotto, da sinistra, Francesco Caterini, Gabriele Arlotti e Domenico Turazza. A destra, l'interno dell'impianto "storico". Da sinistra, Turazza e Caterini Una bella storia di solidarietà che ha come sfondo le campagne e il mondo agricolo. Venerdì 19 luglio il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e Assofertilizzanti si sono ritrovati nell’impianto di Mondine a Moglia di Mantova per fare il punto della situazione. Per capire che cosa ci sia in comune fra di loro e perché si siano dati appuntamento proprio lì, occorre fare un passo indietro. L’“idrovora” di Moglia è stata costruita in tre anni, dal 1922 al 1925, con tanto di inaugurazione a cui avrebbe dovuto partecipare addirittura l’allora Presidente del Consiglio Benito Mussolini. Sono bastati pochi secondi, alle 9 del 29 maggio 2012, per farne crollare una parte, cioè “lo spigolo Nord Ovest della torretta”. Il lembo danneggiato è stato immortalato dalle telecamere di Mixer, divenendo famoso in tutta Italia come uno dei simboli del terremoto. E pensare che, in quasi novant’anni di attività, l’edificio aveva avuto necessità di un solo lavoro di ristrutturazione, il rifacimento del tetto avvenuto nel 1963. La sua funzione è sempre stata quella di “sollevare”, tramite un sistema azionato da pompe, le acque del fiume Secchia per immetterle in un reticolo di canali di irrigazione che serve un “comprensorio di 100.000 ettari fra le province di Modena (compresa Concordia sulla Secchia nell’Area Nord), Reggio e Mantova”. All’indomani della scossa del 29 maggio 2012 alle Mondine era quasi tutto fermo: le pompe non avevano subìto gravi danni ma c’era l’impossibilità di farle ripartire. Come fare? Il rischio era molto alto: se non si fosse trovata una soluzione in tempi rapidi, a molti agricoltori modenesi, reggiani e mantovani sarebbe venuta a mancare l’acqua per irrigare i campi. Con un danno economico, che si aggiungeva a quello causato dal terremoto, che poteva essere quantificato in un 20 o 30% in meno di produzione. L’idea è venuta a uno dei dipendenti del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, l’ente che gestisce l’idrovora di Moglia. «Perché non prendere due pompe che sono a Boretto, portarle qui e creare un impianto irriguo provvisorio?». Detto, fatto. Nel giro di 18 giorni, superando le difficoltà tecniche dovute al fatto che non si era mai creato niente di analogo, la nuova struttura è stata portata a termine a tempo di record. Scongiurata l’emergenza idrica, rimaneva il problema dei costi. Mettere in funzione il nuovo impianto ha comportato una spesa di 250 mila euro, una cifra proibitiva per un Consorzio messo in difficoltà dal terremoto. Fortunatamente Assofertilizzanti, una delle 17 Associazioni aderenti a Federchimica, è venuta in aiuto con un “significativo finanziamento” che alla fine si è rivelato decisivo. I due protagonisti della vicenda Domenico Turazza, Direttore del Consorzio, e Francesco Caterini, Presidente di Assofertilizzanti, accompagnati da Gabriele Arlotti che ha fatto da moderatore, hanno scelto di incontrare i giornalisti venerdì 19 luglio all’interno dell’impianto stesso di Moglia. è stato mostrato quanto è stato fatto e illustrato il molto che è ancora da fare. Il vecchio impianto degli anni ’20 del secolo scorso, che è stato messo in sicurezza con barre d’acciaio, non è recuperabile e verrà trasformato in un museo. A pochi passi ne sorgerà uno nuovo del costo di 18 milioni di euro che sostituirà anche quello provvisorio in funzione da più di un anno. L’inizio dei lavori è previsto a settembre 2013, con uno stralcio di 6 milioni, che porterà alla realizzazione delle prime 5 pompe, a cui ne seguiranno altre 7. Turazza e Caterini hanno parlato delle difficoltà del settore agricolo in cui certamente sia l’acqua che i fertilizzanti hanno un ruolo fondamentale e ormai insostituibile. Entrambi si sono trovati concordi che il lavoro svolto dai Consorzi di Bonifica e dalle Associazioni di Categoria del mondo rurale non è sufficientemente conosciuto. Ben vengano quindi iniziative come “Il Paesaggio della Bonifica” (voluto dal Consorzio dell’Emilia Centrale e sponsorizzato da Telecom), un tour ciclopedonale che tocca i “nodi idrovori” e ha il compito di avvicinare i cittadini a una realtà solitamente trascurata dal sistema dei media. Giovanni Moi Dal 2012 la gestione dell’illuminazione votiva nei cimiteri comunali di Mirandola è stata affidata dall’Amministrazione alla ditta Attima Service di Modena, che già gestisce l’Ufficio cimiteriale e si occupa della conduzione e della pulizia dei cimiteri. Nelle scorse settimane sono stati inviati dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che effettua la riscossione per conto di Attima Service, i bollettini di pagamento (Mav: bollettino di pagamento Mediante Avviso) per il canone annuo 2013 dell’illuminazione votiva, a tutti i concessionari ai quali è stato attivato il servizio. Il bollettino può essere pagato presso tutti gli sportelli bancari senza alcun costo aggiuntivo (il pagamento presso gli sportelli postali potrebbe comportare il pagamento di un costo di commissione). E' stato constatato che vi sono stati ritardi e inconvenienti nella consegna della posta, e pertanto alcuni utenti potrebbero avere ricevuto il bollettino di pagamento in ritardo o non averlo ricevuto affatto; pertanto Attima Service, in accordo con l’Amministrazione comunale, ha deciso di sospendere il termine di pagamento previsto per il 10 luglio scorso, spostandolo al 15 settembre 2013. In tale periodo non verrà effettuato alcun distacco dell’illuminazione votiva e riscossione coatta di quanto dovuto. Qualora gli interessati, per qualsiasi ragione, non potessero procedere al pagamento tramite il bollettino, possono effettuare il pagamento con bonifico bancario, contattando preventivamente gli uffici di Attima Service ai numeri sotto riportati. Gli uffici e gli addetti di Attima Service o del Comune non sono autorizzati a ricevere pagamenti in contanti. A seguito del sisma del maggio 2012, il servizio di illuminazione è stato sospeso nelle concessioni della parte più antica del cimitero di Mirandola con ingresso da via Statale Nord (Vecchio urbano). I concessionari che hanno attivato l’illuminazione votiva in questa parte del cimitero non sono tenuti al pagamento del canone per l’anno in corso. Per ogni informazione in merito all’illuminazione votiva, errori di conteggio nel calcolo della tariffa, modifiche di indirizzo o disdette del servizio, è possibile rivolgersi agli uffici di Attima Service ai seguenti recapiti: Ufficio cimiteriale di Mirandola, presso il cimitero di Mirandola, via Statale Nord, aperto tutti i giorni dalle 8 alle ore 12, telefono e fax: 0535/27092. 6 · n. 15- agosto 2013 curiosità La Mandrioli gestisce insieme alla madre la gelateria Arcobaleno Le Torte Spettacolari di Marzia La cake designer mirandolese finisce su un'importante rivista di settore area nord «Dopo il terremoto i medici fanno sempre più squadra» Una mirandolese su “Torte spettacolari”, la prima rivista di decorazioni di torte tutta italiana, di Sprea Editori. Marzia Manderioli che, assieme alla madre, gestisce da 18 anni la gelateria Arcobaleno di via Firenze 8 a Mirandola è presente sul numero 11 del giornale di cake design (in edicola fino a settembre) per una sua torta davvero spettacolare (nella foto). Nell’articolo, intitolato “Eleganza in fiore”, ci sono anche tutte le indicazioni per realizzare la torta, definita “bella e versatile”. Al magazine Marzia ha raccontato: «La prima volta che ho visto la pasta di zucchero è stato sei anni fa, quando mio figlio mi ha chiesto la torta con i soggetti di Cars. All’epoca guardavo sempre “Il boss delle torte” e mi sono detta se ci riesce lui ce la posso fare anch’io! Da quel momento ho iniziato a cercare informazioni su internet, ma facevo fatica a reperire il materiale, quindi due anni fa ho seguito dei corsi ed è scoppiata la passione per la pasta di zucchero. Poi il 20 e 29 maggio i terremoti hanno cambiato drasticamente la mia vita. Ho visto distruggere il lavoro e le fatiche di tanti anni in 20 secondi. Questa drammatica esperienza mi ha fatto capire che la vita è breve e che i sogni vanno inseguiti. A luglio siamo riuscite ad aprire la gelateria in una casetta container: è stato meraviglioso vedere la gente con il sorriso perché riusciva a mangiare un nostro gelato o ad avere una nostra torta. Poi ho seguito altri corsi. Mi piace creare cose nuove e cerco sempre di non fare la stessa torta due volte perché per me deve essere unica!». A partire dal mese di ottobre 2013 Marzia Manderioli, una domenica pomeriggio al mese, riprenderà a tenere i corsi per la realizzazione delle torte rivolti alle casalinghe, corsi che ha già effettuato con grande successo lo scorso anno da ottobre ad aprile presso l’hotel La Cantina di Medolla. Per informazioni: Gelateria Arcobaleno, telefono 0535/ 25614. La medicina generale nell'area del cratere sismico ha registrato un incremento delle medicine di gruppo, formate da 3 o più medici che lavorano insieme. Siamo passati da 2 medicine di gruppo, per un totale di 6 medici curanti, presenti nell'epoca precedente al sisma, ad oggi con 4 medicine di gruppo con un totale di 18 medici di famiglia che lavorano insieme. Lavorare insieme nello stesso edificio o container rappresenta un salto culturale straordinario con un indubbio beneficio sia per gli assistiti che per i medici stessi. La medicina di gruppo si avvale della collaborazione di figure professionali, infermiere e segretarie, necessarie per svolgere il lavoro in modo adeguato. Fin dalle prime ore del 20 maggio 2012, come riconosciuto durante la visita nel giugno 2012, dall'allora Ministro della Salute Renato Balduzzi (foto), i medici di famiglia si sono attivati per assistere la propria gente scossa dal terremoto. Si è sperimentata una forte coesione fra medici, che hanno lavorato dandosi il turno con l'apertura straordinaria di Medibase per l'intera drammatica giornata del 20 maggio e seguendo nei Pma e nelle tendopoli, le migliaia di sfollati ospitati nei 33 campi allestiti dalla Protezione civile. Piace pensare che questa forte coesione che si è sperimentata durante il terremoto, possa aver fatto da volano per la nascita delle nuove medicine di gruppo e potrà stimolare ulteriormente la nascita di nuove aggregazioni sanitarie. Nunzio Borelli, Medibase Area Nord brevi GLI SPORTELLI CUP NELL'EX PORTINERIA Dallo scorso 30 luglio gli sportelli Cup del Distretto di Mirandola sono stati trasferiti per lavori dall'attuale sede di via Lino Smerieri 3, all'ex portineria del Padiglione Scarlini dell’ospedale Santa Maria Bianca. Gli sportelli Cup di Mirandola rispettano i seguenti orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 13; il sabato dalle 7.30 alle 12.30. Il rientro del Cup nell’attuale sede, che verrà completamente rinnovata, è previsto per i primi giorni di settembre. Per prenotare esami e visite è possibile usufruire del servizio “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso basta chiamare lo 848 800 640, da cellulare lo 059 2025050), attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13, o tramite le farmacie abilitate di Mirandola. Si ricorda che anche all’interno dell’ipermercato Coop Estense della Mirandola è attivo uno sportello con le funzioni del Cup. Si rammenta, infine, che venerdì 16 agosto e sabato 17 agosto lo sportello Cup di Mirandola non effettuerà il servizio cassa (pagamenti in contanti). Funzionerà invece il Pos e sarà quindi possibile pagare tramite bancomat o carta di credito. Resteranno sempre in funzione, inoltre, le riscuotitrici automatiche ubicate al piano rialzato della portineria dell'ospedale di Mirandola. UN ESERCITO DI INSEGNANTI Soddisfazione della Regione per gli 822 insegnanti in più assegnati dal Ministero all’organico della scuola dell’Emilia-Romagna, di cui 129 per le scuole terremotate. «E’ stato premiato - spiega l’Assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi - il lavoro collettivo delle istituzioni e delle parti sociali del nostro territorio e la tempestività con cui tutti insieme ci siamo attivati nei confronti del Ministero». n. 15 - agosto 2013 · Mirto Pasquale: «Nelle casse dei Comuni non rimane nulla» area nord La Tares copre i costi del servizio Il dirigente dell'Unione chiarisce alcuni aspetti del nuovo tributo Per chiarire alcuni aspetti della Tares, il nuovo tributo sui rifiuti, abbiamo intervistato il dottor Pasquale Mirto, dirigente del Servizio Tributi dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord. La Tares è un nuovo tributo comunale? «Solo di nome. La Tares sostituisce i precedenti prelievi sui rifiuti quindi la Tia gestita da Aimag (come nel caso dei Comuni di Mirandola, San Prospero, Medolla, Cavezzo e Concordia) e la Tarsu gestita dai Comuni di San Possidonio, Camposanto e San Felice sul Panaro. Pertanto, per i Comuni ex Tia, non arriverà più la fattura di igiene urbana di Aimag e per i Comuni ex Tarsu, non arriverà più la cartella di pagamento di Equitalia. L’entrata Tares serve unicamente a coprire i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nelle casse del Comune non rimane nulla». I Comuni hanno inviato ai contribuenti una lettera, di cosa si tratta? mirandola I 100 anni di Maria Bondioli la veterana dei Pensionati «Le tariffe sono state elaborate in base alle dichiarazioni presentate dai contribuenti nel 2013 ed in base alle dichiarazioni degli anni scorsi. Per i Comuni ex Tia si è tenuto conto della banca dati trasmessa da Aimag. I Comuni hanno inviato una lettera, dove vengono evidenziati gli immobili soggetti a Tares. Alla lettera è allegato anche il modello F24 per il pagamento. Il modello è composto da due parti, una delle quali viene trattenuta dalla banca/ posta e l’altra rimane al contribuente come ricevuta di pagamento. L’F24 può essere pagato presso le poste o le banche. Non è possibile effettuare la domiciliazione, in quanto non prevista dalla normativa. Con questa prima rata si paga i 7/12 dell’importo dovuto nell’anno. A novembre verrà inviata la seconda rata, con la quale si pagherà il restante 5/12». È possibile rateizzare l’importo? «Purtroppo no. La Tares è già in due rate e non è possibile disporre un’ulteriore rateizzazione delle rate». l'ex commissario togni Rolando e Roberta sposi con luna di miele a Zanzibar Maria Bondioli festeggiata per i suoi 100 anni E la vita continua... sembra il titolo di un film, invece è quello che sta succedendo a Mirandola, nonostante il terribile terremoto del maggio 2012. Lunedì 8 luglio ha compiuto 100 anni Maria Bondioli, iscritta al Sindacato Pensionati. Maria vive con la famiglia in un Map, avendo la sua abitazione inagibile. Il Sindacato Pensionati ha voluto festeggiare, assieme ai familiari, il secolo di vita di Maria, regalandole un mazzo di fiori. è stato commovente vedere la neo centenaria spegnere le candeline. A lei vanno gli auguri più calorosi di tutto il Sindacato, dell’Amministrazione comunale di Mirandola e della redazione dell’Indicatore. Rolando Togni ha detto sì. Lo scorso 27 luglio, il già vicequestore aggiunto, dal 1996 dirigente del Commissariato di Mirandola, ha sposato Roberta Regattieri di Vallalta di Concordia. A unire i due in matrimonio è stato il Sindaco Maino Benatti. Testimone dello sposo è stato il mirandolese Ermanno Rinaldi, mentre per la sposa Nicoletta Bonza, moglie di Giuseppe Gambuzzi. I coniugi, felici ed emozionati, sono poi partiti per il viaggio di nozze a Zanzibar. La cerimonia si è svolta presso l’ufficio delle scuole medie Montanari che per tanti mesi ha ospitato il Coc ai tempi dell’emergenza 7 brevi SEQUESTRATI VENTI NEGOZI La Guardia di Finanza di Modena, lo scorso 29 luglio, ha disarticolato un’associazione per delinquere, arrestandone i tre soggetti promotori e denunciandone a piede libero altri 17 partecipanti, costituita al fine di gestire illecitamente un’importante catena di negozi “compro oro”, con sede a Ostiglia (Mn) e ulteriori numerose unità locali situate in diverse regioni del Centro Nord (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Liguria e Toscana). Associazione per delinquere, truffa, ricettazione, riciclaggio, frode fiscale e commercio abusivo d’oro sono i reati contestati. Le Fiamme Gialle hanno eseguito complessivamente 38 perquisizioni locali, sequestrando 20 negozi “compro oro”, auto di lusso (Hummer e Bentley), immobili di pregio, 41 conti correnti bancari, orologi Rolex, 3 chili di oro e tre cassette di sicurezza. Le indagini, iniziate nel gennaio 2013, sono scaturite da un controllo effettuato dalle Fiamme Gialle presso un negozio compro oro di Modena da cui sono emerse irregolarità riguardanti il pagamento del metallo prezioso in contanti e senza registrazione. Lo sviluppo dei successivi accertamenti ha consentito di appurare che tale punto vendita era riconducibile ad una ben nota catena di compro oro, costituita complessivamente da quasi 30 unità locali collocate nell’Italia centro settentrionale (tra cui 6 in Emilia Romagna), di cui 10 gestite in franchising, fornita anche di un “banco metalli”, necessario per procedere alla fusione dei prodotti in oro acquistati e la conseguente trasformazione in lingotti. I tre soggetti promotori dell’associazione arrestati (di 58, 55 e 26 anni), di cui uno originario della provincia di Rovigo e due di quella di Mantova, componenti della stessa famiglia e di fatto residenti in una lussuosa villa con piscina situata a Peschiera del Garda (Vr), avevano elaborato un articolato quanto lucroso meccanismo, ideato per acquisire oggetti d’oro, anche di provenienza illecita, occultando ogni traccia della provenienza illecita. INAUGURANO LE SCUOLE COLLODI terremoto, alle cui riunioni Rolando Togni non è mai mancato. Il 27 Togni è tornato in quello stesso ufficio ma stavolta, fortunatamente, per un motivo molto più lieto. Agli sposi la redazione dell’Indicatore augura una lunga e felice vita assieme. Domenica 8 settembre a San Martino Spino ci sarà una grande festa per l’inaugurazione della scuola materna “Collodi”. Alle 10,30 benedizione della scuola da parte del Vescovo monsignor Francesco Cavina, alle 11 Santa Messa e alle 12 bancarella delle torte. Al pomeriggio Open Day, dalle 15,30 nella scuola e nel suo parco, con truccabimbi, buffet e rinfresco. Alle 16,30 spettacolo con la Compagnia Merlino, alle 17,30 presentazione e vendita del calendario bimbi. Ci sarà anche una pesca ricchissima con tanti giochi offerti da Mattel. Organizza il Comitato Genitori San Martino Spino con la collaborazione di Radio Pico e del Baby Club Mondo Marino. 8 · n. 15- agosto 2013 aziende/59 La scommessa vinta da Mirco Scacchetti di Staggia Là dove c'era l'erba c'è il Casanova Dal 1988 San Pietro in Elda è il cuore della movida Un laghetto per la pesca su una superficie di circa un ettaro. Nel luogo in cui oggi sorge il locale all’aperto “Casanova” non c’era molto altro nel 1988. Mirco Scacchetti decide di acquistare il terreno e di insediarvi un punto di ristorazione con gnocco, piadine e tigelle. Quattro anni dopo il laghetto viene sostituito da una piscina, affiancata da un bar di servizio e dagli spogliatoi. Nel corso degli anni il ristorante si è specializzato nell’offerta anche di primi piatti, pizze e carne alla griglia. La scelta della denominazione “Casanova” si deve forse a un particolare stile di arredamento che si voleva introdurre nel locale. Quel che è certo è che nella “o” dell’insegna, si ritrova la figura stilizzata del celebre donnaiolo veneziano. Casanova dunque anche come simbolo di seduzione. E coloro che ne sono stati “sedotti” in questi 25 anni sono molti. Il bacino di utenza comprende la Bassa modenese e mantovana, Carpi, la provincia di Reggio e di Bologna. Naturalmente chi viene da più lontano predilige il weekend mentre chi abita nei paraggi si fa vedere spesso durante la settimana. Per arrivare al Casanova non è difficile, basta seguire le numerose indicazioni. Ma un certo punto si ha quasi l’impressione di aver sbagliato strada: non ci si aspetta di trovare un locale di queste dimensioni in aperta campagna, a San Pietro in Elda piccola frazione di San Prospero. E invece proprio questa è stata la scommessa vincente di Mirco Scacchetti. Nativo di Staggia, ha vissuto per lunghi anni a Maranello, prima di tornare “quasi per caso” a riassaporare l’aria della Bassa. Il Casanova è una sua piccola invenzione, cresciuta pian piano non secondo un piano prestabilito e programmato ma spesso grazie all’intuito e allo spirito di innovazione. Il titolare non ama la consuetudine e di ciò si avvantaggia una clientela abituata a scegliere fra varie opzioni di intrattenimento e svago. I corsi di nuoto e acquagyn in piscina, il cabaret, le sfilate, i concorsi di bellezza, i Dj che fanno animazione eccetera. Con un cruccio particolare per i limiti di rumorosità che una legislazione forse troppo severa impone ai locali all’aperto. L’intento è quello di “fidelizzare” una clientela “affidabile”. A tale proposito quest’anno è stato introdotto il “passaporto”, che si potrebbe anche definire una “carta fedeltà”. Ogni frequentatore ne possiede una che viene timbrata ogni volta che si accede alla piscina. A ciascun ingresso corrisponde un premio, che aumenta di valore con l’aumentare degli ingressi. Ad esempio con 10 ingressi si ha diritto a un determinato regalo, con 20 a un regalo più grosso ecc… I premi sono in tutto 44 per un valore complessivo di 1.320 euro, e consistono in varie possibilità: si va dal giro in Ferrari a Maranello (il più importante) all’idromassaggio o alla cena gratis. L’iniziativa è stata resa possibile grazie a una rete fra imprenditori ed esercenti che offrono i loro servizi agli avventori del Casanova. L’anno scorso, con la chiusura delle altre piscine causa terremoto, il locale, per far fronte a una clientela in aumento, ha praticato una riduzione del prezzo di entrata che è stato dimezzato. In questo quarto di secolo Mirco Scachetti ha visto cambiare le abitudini dei fruitori della ristorazione. «La tendenza a cenare fuori casa sta diminuendo, ma aumenta invece l’abitudine a pranzare al di fuori dalle mura domestiche. Con l’aperitivo che diventa talvolta un sostitutivo del pasto serale». Per l’avvenire il titolare del Casanova professa un inguaribile ottimismo: «Il futuro lo creiamo noi e quindi non può che essere migliore». L’imperativo categorico è guardare avanti con fiducia per trasformare le difficoltà in nuove opportunità. Giovanni Moi n. 15 - agosto 2013 · area nord L'alimentazione garantita dai volontari dell'Isola del Vagabondo I gatti randagi hanno trovato casa Nella Bassa esistono una trentina di colonie feline "ufficiali" Nel territorio della Bassa modenese si contano, ad oggi, circa 30 colonie feline censite ed ufficialmente riconosciute dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Per colonia felina si intende un gruppo di tre o più gatti che coabitano in libertà nel medesimo sito. La legge 281/91 prende in esame alcuni aspetti fondamentali relativi alla tutela di questi animali, vietandone il maltrattamento, obbligandone la sterilizzazione da parte dell’autorità sanitaria competente nel territorio ed, autorizzando gli enti e le associazioni protezionistiche, d’intesa con le unità sanitarie locali, a gestire le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza. I volontari dell’Associazione “L’Isola del Vagabondo”, che gestiscono dal 2004 il Canile Intercomunale di Mirandola, si occupano con costanza e responsabilità delle colonie feline dell’Area Nord, per un totale di circa 200 gatti che vengono sfamati e accuditi ogni giorno. A tutela delle colonie censite nel nostro territorio, saranno collocati nei prossimi mesi, dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord, appositi cartelli informativi (vedi foto sotto) che identificheranno le colonie e le aree a loro adibite, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e favorire il rispetto e l’amore verso tali vite abbandonate. Sui cartelli informativi si potrà prendere atto delle leggi nazionali e locali che tutelano i gatti randagi, oltre ai divieti di nutrire i gatti che vivono nella colonia la cui alimentazione è garantita da volontari dell’Isola del Vagabondo, al divieto di lasciar correre cani senza guinzaglio nell’area della colonia ed al divieto di asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per l’alimentazione, la cura ed il riparo dei gatti della colonia. Come al solito la collaborazione, il senso civico ed il rispetto di tutti potrà favorire la convivenza di piccoli e grandi esseri pelosi e non! Per qualsiasi informazione: Canile intercomunale di Mirandola, via Bruino 33, 41037 Mirandola telefono 0535/27140, Associazione “L’Isola del Vagabondo” www.isoladelvagabondo.it Servizio Politiche Ambientali dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord [email protected] 9 area nord Un piano anti colombi foto di Antonio Gelati programma 2014-2016 La Regione investe 2 milioni nel sostegno all'apicoltura Oltre 2 milioni di euro dalla Regione a sostegno dell’apicoltura, una voce importante dell’agricoltura regionale, con oltre 6 mila operatori, 104 mila alveari, una produzione di miele stimata in circa 2.700 tonnellate per anno, circa il 12% di quella nazionale. è quanto prevede il Programma triennale 2014-2016 messo a punto dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e che ha ricevuto il via libera dell’Assemblea legislativa regionale. «L’apicoltura è una fonte di reddito, ma le api sono anche un indicatore importante della qualità ambientale di un territorio – ha detto l’Assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – ben venga dunque la decisione della Ue di vietare l’uso di insetticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi, proprio perché considerati dannosi per le api. La Regione Emilia-Romagna è stata tra le prime a sollevare il problema e a chiedere un intervento in questa direzione allo Stato italiano. Ora con questo programma mettiamo in campo iniziative anche per promuovere il ripopolamento di questi preziosi insetti». Le risorse stanziate pari a 2 milioni e 121 mila euro serviranno a promuovere lo sviluppo dell’apicoltura, ma anche le attività di promozione e commercializzazione di miele, polline e pappa reale, prodotti che per le loro qualità nutrizionali e terapeutiche stanno incontrando un crescente attenzione da parte dei consumatori. Sono previste anche iniziative di ripopolamento dell’Apis mellifica, di assistenza tecnica agli apicoltori, di lotta alla varroasi (una malattia che colpisce questi insetti). L’Unione Comuni Modenesi Area Nord, con l’intento di tutelare la salute pubblica e migliorare la fruibilità dei propri territori, ha avviato alcune campagne di contenimento di animali infestanti che si sono rivelati particolarmente numerosi nelle aree abbandonate e poco frequentate a causa del terremoto. Oltre alla limitazione degli insetti ematofagi e dei ratti, si sta lavorando al contenimento dei colombi nelle aree urbane, alla ricerca di strategie contro la loro eccessiva proliferazione. E’ stato previsto un piano integrato di intervento nei nove Comuni dell’Unione che prevede la distribuzione settimanale di un farmaco antifecondativo per colombi denominato ovistop, nel periodo tra maggio e ottobre. L’ovistop è prodotto dall’azienda Acme Drugs Srl e non comporta alcun effetto nocivo sugli animali target, non presenta rischi per gli animali domestici e selvatici, per l’ambiente e per l’uomo. Sono stati individuati nei nove Comuni dell’Area Nord dal Servizio Politiche Ambientali dell’Unione insieme al Servizio Veterinario dell’Ausl, 18 punti fissi di somministrazione del farmaco ai colombi, identificati da apposita cartellonistica. Per questo motivo e per garantire l’efficacia del piano di intervento, si chiede a tutti i cittadini, il rispetto di alcune regole fondamentali: come il divieto di disturbare gli animali che, spaventati, potrebbero essere costretti a cambiare zona con il rischio di abbandonare l’area di somministrazione del farmaco; il divieto di manipolare il farmaco ovistop che si presenta come granella di mais e il divieto di distribuire alimenti alternativi ai colombi, che altrimenti non avrebbero più la necessità di cibarsi nel punto di somministrazione del farmaco. Si invitano pertanto i cittadini dei Comuni dell’Area Nord al rispetto delle norme sopracitate e alla collaborazione per la buona riuscita del piano di controllo dei colombi, per una sinergia di intenti che riporti l’equilibrio nel nostro territorio così danneggiato, considerando anche il rilevante onere economico che questo piano integrato comporta. Per informazioni: Unione Comuni Modenesi Area Nord - Servizio Politiche Ambientali, telefono 0535/29724-29712. 10 · n. 15- agosto 2013 area nord Gli sportelli Cup saranno chiusi nei giorni 16 e 17 agosto Gli orari estivi dei Servizi sanitari voto unanime La Regione dice no alle trivellazioni Piccola guida per districarsi tra gli uffici del Distretto di Mirandola Mirandola Sportelli Cup chiusi i giorni 16 e 17 agosto 2013. In alternativa sarà possibile prenotare visite specialiste tramite il servizio di “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso lo 848 800 640, da cellulare il 059 2025050) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della Coop Estense ipermercato della Mirandola. Sportello Saub chiuso i giorni 16 e 17 agosto 2013. L'ufficio Assistenza di Base rimarrà chiuso il giorno 16 agosto 2013. L'ufficio Pda - Punto di Accoglienza, dal 12 al 16 agosto 2013, rispetterà il seguente orario ridotto: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 15.30. Finale Emilia Sportelli Cup chiusi i giorni 16 e 17 agosto 2013. In alternativa sarà possibile prenotare visite specialiste tramite il servizio di “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso lo 848 800 640, da cellulare il 059 2025050) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della Coop Estense ipermercato della Mirandola. Sportello Saub chiuso i giorni 16 e 17 agosto 2013. Il Centro Prelievi e Citopatologia chiudono i giorni 16 e 17 agosto 2013. San Felice Sportelli Cup chiusi i giorni 16 e 17 agosto 2013. In alternativa sarà possibile prenotare visite specialiste tramite il servizio di “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso lo 848 800 640, da cellulare il 059 2025050) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della Coop Estense ipermercato della Mirandola. Sportello Saub chiuso i giorni 16 e 17 agosto 2013. Centro Prelievi di San Felice chiude dal 12 al 16 agosto 2013 compreso. Concordia Sportello Cup chiuso il giorni 16 e 17 agosto 2013. In alternativa sarà possibile prenotare visite specialiste tramite il servizio di “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso lo 848 800 640, da cellulare il 059 2025050) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della Coop Estense ipermercato della Mirandola. Sportello Saub chiuso i giorni 16 e 17 agosto 2013. Il Centro Prelievi di Concordia chiude il giorno 16 agosto 2013. Cavezzo Sportello Cup chiuso il giorno 16 e 17 agosto 2013. In alternativa sarà possibile prenotare visite specialiste tramite il servizio di “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl di Modena (da telefono fisso lo 848 800 640, da cellulare il 059 2025050) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della Coop Estense ipermercato della Mirandola. Sportello Saub chiuso i giorni 16 e 17 agosto 2013. regione Incendi, chi viola le norme rischia sanzioni e reclusione Dallo scorso 26 luglio è entrato in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna. Lo ha stabilito il direttore dell’Agenzia di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, Maurizio Mainetti con la determina (n. 545/2013) emanata d’intesa con il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato e la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, sulla base delle previsioni meteo del Centro funzionale Arpa e delle valutazioni del Corpo Forestale sulle condizioni della vegetazione. Fino al 1° settembre, per 38 giorni consecutivi, squadre del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e del Volontariato di Protezione civile saranno impegnate in modo integrato in tutto il territorio regionale in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi, coordinate dall’Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup). In supporto opereranno anche i funzionari delle Prefetture, delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane. L’Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato sin dall’inizio dello stato di attenzione (lo scorso 1° luglio) la Soup, operativa tutti i giorni dalle ore 8 alle 20. In orario notturno sono garantiti un servizio di reperibilità continuativo e la risposta alle chiamate d’emergenza al numero 115. La Soup, fino al 1° settembre, svolgerà anche un’azione di monitoraggio, raccordando le informazioni sul territorio e, in caso di incendi estesi, mobiliterà uomini e mezzi spostando le squadre da una provincia all’altra. Durante il periodo di grave pericolosità, all’interno delle aree forestali, vige il divieto assoluto di accensione di qualsiasi fuoco o strumento che produce fiamme, scintille o braci, come ad esempio i barbecue o i fornelli a gas. Inoltre è vietato accendere fuochi a meno di 200 metri da aree forestali o pascoli. Alle medesime distanze sono quindi vietate la pulizia dei pascoli e dei terreni bruciando stoppie. Chi viola le norme rischia sanzioni fino a 10 mila euro e, sotto il profilo penale, la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è provocato in maniera dolosa e da 1 a 5 anni se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere condannato anche al risarcimento dei danni provocati. Voto unanime dell’Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna sulla risoluzione che impegna la Giunta regionale ad esprimere – in base al principio di precauzione e fino a che non sarà noto l’esito dello studio della commissione tecnico-scientifica istituita - la propria contrarietà a progetti di ricerca idrocarburi che prevedano nuove trivellazioni nelle zone interessate dal sisma del 2012 e a trasmettere questa decisione ai ministeri competenti. Per quanto riguarda le notizie giornalistiche circa il permesso di ricerca di shale gas, la risoluzione emendata esclude questa possibilità, affermando che la Regione non ha mai dato l’assenso a modalità di ricerca ed estrazione di gas diverse da quelle convenzionali, largamente conosciute e sperimentate secondo il principio della sicurezza e precauzione totale. La Regione ribadisce la totale contrarietà all'estrazione di questo gas non convenzionale e rimanda qualsiasi decisione che riguardi i territori colpiti dal sisma alle conclusioni della citata commissione, che sta valutando le possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica nell’area emiliano-romagnola. n. 15 - agosto 2013 · MirandolaIN è il gruppo mirandolese nel social network di Linkedin, che promuove e sviluppa i contatti professionali e culturali tra oltre 225 milioni di persone nel mondo ed oltre 4 milioni in Italia «Il mio lavoro tra libri e cultura» Stare Bene a Mirandola Cristina Arbizzani è responsabile della Biblioteca e dell'Archivio storico di Mirandola quanto l’archivio storico Cristina, qual è il tuo risulta inagibile, anche se lavoro e quali responi documenti sono potuti sabilità comporta? rimanere al loro posto. «Sono responsabile Ho inoltre collaborato della Biblioteca Comunale alle iniziative “Castel“Eugenio Garin” e dell’Arlo di libri” e “Pensare” chivio Storico Comunale ed alla pubblicizzazione di Mirandola, oltre che del a cura di Sistema Bibliotecario TerAndrea Ferramola del servizio in funzione ritoriale dell’Unione dei 58 anni, laureato in dell’apposito incontro che Comuni dell’Area Nord. Giurisprudenza e Con- si è tenuto presso il Salone A causa del terremoto la sulente del Lavoro, fon- Internazionale del Libro Biblioteca è risultata ina- datore di MirandolaIN, di Torino. Prima del sisma il mio gibile, e tutto il patrimonio Ferramola ha esperienza è stato evacuato. Il mio come dirigente d'azienda lavoro consisteva nell’aclavoro nell’ultimo anno è e oggi è coach profes- quisto libri e nel coordinamento dell’ aggiornamenstato dirottato per alcuni sionista. to e della revisione dei mesi, come quello di tutti i materiali periodici e multimediali e della miei colleghi, sulle urgenze derivanti dal loro catalogazione on line; mi dedicavo sisma e sull’emergenza. Mi sono potuta poi alla programmazione delle attività occupare della biblioteca al momento del didattiche e di quelle di promozione del trasloco ed in seguito nella progettazione libro e della lettura. della sede provvisoria, che dovrebbe Effettuavo ricerche per studenti, essere disponibile a breve, e di quella studiosi e ricercatori sui fondi antichi e definitiva, individuata nell’ex convento di conservazione librari e documentari, di San Francesco, all’interno di un apoccupandomi anche della valorizzazioposito gruppo di lavoro. Durante l’estate ne di questi ultimi attraverso mostre, e l’autunno scorsi, insieme ai colleghi convegni e pubblicazioni. delle altre biblioteche del territorio, ho Per quanto riguarda il Sistema Terricontribuito ad assicurare ai cittadini toriale, ero impegnata nel coordinamento un servizio di prestito librario tramite delle attività di promozione, quali “Nati bibliobus, a pubblicizzare la situazione per Leggere” e “Nati per la Musica”, delle biblioteche e raccogliere fondi delle pratiche relative alla gestione dei durante la due giorni “Biblioteche da servizi e della rete interbibliotecaria, salvare”, che ha ospitato scrittori per della gestione dei rapporti costanti col ragazzi ed adulti. Ho riattivato il prestito Centro Provinciale di Documentazione interbibliotecario con richiesta di volumi di Modena. Le mie responsabilità sono ad altre biblioteche. Ho cercato poi di anche quelle amministrative, simili a mantenere alcune attività di promozione quelle di altri colleghi Capo Servizio per le scuole, fra le quali i laboratori del Comune e dell’Unione, alle quali si didattici d’archivio, in forma ridotta in Cristina Arbizzani abita a Mirandola e lavora a Mirandola. Studi: Liceo Classico Ludovico Antonio Muratori di Modena, Diploma di Archivistica Paleografia e Diplomatica Archivio di Stato di Modena, Laurea in Storia indirizzo Medioevale all’Università di Bologna. Età: 56 anni. Ruolo professionale attuale: Capo Servizio Biblioteca e Archivio Storico presso un Ente Locale, Responsabile Sistema Bibliotecario Territoriale. Ruolo professionale precedente: il medesimo, dall’età di 25 anni. Le passioni di Cristina: lettura, musica sinfonica classica e contemporanea, arte, viaggi, gatti e comunque tutti gli animali. aggiungono quelle derivanti dai rapporti con il pubblico, costituito da persone di ogni età, estrazione sociale e professione, le quali avanzano richieste per ricerche ed informazioni sugli argomenti più disparati». Quando e come è nata la tua decisione di fare questo lavoro? «Mi è sempre interessata la storia e le discipline ad essa collegate, conseguentemente il lavoro relativo ai Beni Culturali, in particolare nel settore degli Archivi e delle Biblioteche. In tal senso ho orientato i miei studi. Partecipai ad un concorso per la direzione della Biblioteca Comunale di Mirandola nel lontano 1982 e… sono ancora qui». Quali sono gli aspetti del tuo lavoro che ti procurano vera soddisfazione? «Innanzitutto la consapevolezza di lavorare in uno dei servizi culturali più importanti, per quantità e qualità dei beni posseduti, a livello regionale. 11 Direi che buona parte del mio lavoro è soddisfacente, sia che si tratti di valorizzare i preziosi Fondi Antichi e di conservazione (attività che spero possa essere potenziata tramite i rapporti con il Comune di Torino per dare loro maggiore visibilità), sia che si tratti dell’acquisto delle novità librarie e della gestione del patrimonio (aspetti sempre interessanti e formativi), sia del rapporto con gli utenti, sia delle attività di promozione che sono apprezzate dal nostro pubblico. In questa fase mi gratifica anche la possibilità di lavorare per la progettazione dei servizi della nuova sede definitiva della Biblioteca, in quanto sono consapevole che gli utenti hanno bisogno di ritrovare, migliorato ed arricchito, tutto ciò di cui usufruivano in via Montanari, e cioè i servizi di prestito, documentazione e studio ma anche un luogo di aggregazione e di recupero della propria identità». Invece quali aspetti sono per te più faticosi o affronti meno volentieri? «Indubbiamente gli aspetti di tipo amministrativo o contabile, o i problemi conseguenti alla limitazione di risorse finanziarie e di personale, che non permettono di realizzare appieno le potenzialità del servizio». Quali consigli dai a chi vuole arrivare a fare un lavoro come il tuo? «Sono consapevole che una laurea umanistica oggi non assicura lavoro, e che la disoccupazione nel settore dei Beni Culturali è molto alta nonostante, come sappiamo, e come regolarmente viene sbandierato a diversi livelli, essi costituiscano la nostra vera ricchezza. Durante questi anni, quando è stato possibile, ho frequentato diversi corsi di aggiornamento organizzati dal Cedoc di Modena, dall’Associazione Italiana Biblioteche e da centri privati di formazione quali l’Ifnia di Firenze. Credo che sia imprescindibile tenersi aggiornati su tutti gli aspetti che riguardano questo lavoro. Se gli enti locali assumono sempre di meno, è vero però che una buona formazione può favorire l’occupazione presso Cooperative che operano nel settore. Anche i beni ecclesiastici, di privati o di fondazioni possono offrire opportunità lavorative, ma, in questa fase, solo a chi è veramente specializzato e disposto a spostarsi sul territorio nazionale». ricostruzione Inaugurato a San Felice il Centro costruito da Caritas «Questo è per noi un momento di forza, di fiducia e di speranza per il cammino futuro che ci attende e per il quale ringraziamo Caritas italiana, presente qui con il direttore don Francesco Soddu, e i delegati delle diocesi del Triveneto e di Forlì-Bertinoro». Con queste parole il parroco di San Felice sul Panaro don Giorgio Palmieri, ha accolto le autorità e i numerosi parrocchiani che hanno partecipato nei giorni scorsi all'inaugurazione del Centro di comunità costruito da Caritas italiana negli spazi attigui all'oratorio Don Bosco, in via Canalino 912. La struttura, un modulo del tutto simile a quelli che Caritas italiana ha già realizzato anche nelle altre diocesi colpite dal sisma del 20 e 29 maggio scorso, è destinata ad ospitare le attività e le iniziative della comunità parrocchiale sanfeliciana, duramente colpita dal terremoto di oltre un anno fa: dell'antica chiesa parrocchiale, nel centro storico del paese, rimangono in piedi, solamente la parte inferiore della facciata e i muri perimetrali; tutto il resto, campanile compreso, è crollato e l'edificio è stato classificato tra quelli per i quali non è prevista la ricostruzione. «Per noi – ha detto il Sindaco di San Felice Alberto Silvestri intervenuto all'inaugurazione – è importante ricostruire case e rimettere in piedi gli edifici, ma non dimentichiamo spazi come questo, necessari per la socializzazione e per ricostruire fili di comunità». Anche il direttore di Caritas italiana don Francesco Soddu ha parlato del Centro di comunità come di un «piccolo, grande segno di partecipazione corale di tanti che, in tutta Italia, hanno voluto esprimere la loro vicinanza all'Emilia. Questo è un segno dell'amore per l'uomo e diventa un polo di convergenza per la comunità in cui si manifesta l'amore del Padre, l'incontro con il quale dà senso a ogni nostra speranza»». Prima della benedizione dei locali e del taglio del nastro anche l'arcivescovo di Modena-Nonantola monsignor Antonio Lanfranchi ha parlato della struttura come segno di speranza collocandola su due linee del cammino compiuto della comunità sanfeliciana dal maggio dello scorso anno fino ad oggi: «quella della ricostruzione materiale, che ha fatto sorgere, dopo l'illusione di poter ricostruire in fretta, la virtù della pazienza, con la consapevolezza che i traguardi si raggiungono insieme ai segni di speranza. Poi - ha aggiunto mons. Lanfranchi – la seconda linea; quella del lavoro di ricostruzione delle ferite del cuore, meno visibili ma non meno profonde delle prime. Oggi usufruiamo qui dell'amore di tante persone che si sono messe a disposizione e questo Centro di comunità si mette a sua volta a disposizione dell'intera comunità per creare quei legami buoni che aiuteranno a guardare avanti e a tracciare i solchi del cammino che abbiamo davanti riempendoli di speranza». Terminata la visita ai locali, la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo nell'area dell'Oratorio don Bosco ha preceduto l'aperitivo a conclusione dell’iniziativa. Dopo le scosse dello maggio 2012 in Emilia, la pronta mobilitazione della rete Caritas – e i 3 milioni di euro subito stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana in fase di emergenza - hanno consentito risposte ai bisogni immediati, attivando anche significative esperienze di gemellaggi. A seguito poi della raccolta in tutte le parrocchie del 10 giugno 2012, sono state di circa 10 milioni di euro le offerte pervenute a Caritas Italiana che, d’intesa con le realtà colpite, ha avviato la realizzazione di 17 Centri di comunità: strutture polifunzionali per attività, liturgiche, sociali e ricreative; spazi comuni per incontri, catechesi e iniziative tese a riaggregare e rafforzare il tessuto sociale. Sono 10 i Centri di comunità finora inaugurati, 6 nell'arcidiocesi di Modena-Nonantola: oltre a quello di San Felice, sono stati localizzati a Stuffione, Medolla, Solara, Cavezzo e San Prospero; una struttura analoga ai Centri di comunità, anche se non realizzata da Caritas italiana, è stata inaugurata di recente pure a Massa Finalese. 12 · n. 15- agosto 2013 I lavori, iniziati a ottobre, si sono conclusi a maggio mirandola Una torre di cemento e acciaio Inaugurato il manufatto di Aimag dopo i lavori di adeguamento antisismico Da sinistra, il Sindaco Maino Benatti e il Presidente di Aimag Mirco Arletti inaugurano la torre piezometrica dopo i lavori di adeguamento antisismico e di rinforzo effettuati nei mesi scorsi. Sotto, un'immagine dell'imponente manufatto eventi In migliaia hanno apprezzato la "nuova" Sagra di Tramuschio Bassa, perché strategica e quindi di difficile sostituzione per il sistema acquedottistico complessivo. I lavori sono iniziati a ottobre e si sono conclusi a metà maggio. La torre è stata rinforzata utilizzando pilastri, travi di acciaio e cemento armato. provincia Il Consiglio saluta e ringrazia l'ex Assessore Malaguti Lo scorso 17 luglio è stata salutata con un applauso da tutto il Consiglio provinciale di Modena Elena Malaguti (a destra), sanfeliciana, Assessore all'Istruzione e alla Cultura che dall'1 agosto ha lasciato l'incarico ed era quindi alla sua ultima seduta consiliare. Il saluto ufficiale del Consiglio è stato espresso dal suo Presidente Demos Malavasi che ha ringraziato l'Assessore Malaguti «per l'impegno profuso in questi anni a favore della scuola e della cultura della nostra pro- vincia, affrontando con competenza e impegno il suo incarico e dando un contributo importante per migliorare la nostra scuola, in un rapporto stretto con i Comuni e le istituzioni scolastiche». In particolare, Malavasi ha ricordato il «grande lavoro svolto dall'assessore per far ripartire le scuole dopo il terremoto del maggio 2012». Nell'ultimo anno Elena Malaguti ha svolto sia il ruolo di docente che quello di Assessore per impostare tutto il lavoro post terremoto, per quanto riguarda la scuola e l'istru- BIBLIO SAN FELICE è SU FACEBOOK Per diversi anni la Biblioteca comunale di San Felice ha comunicato settimanalmente agli iscritti alla newsletter del proprio sito internet (a oggi oltre 400) http://biblioteca. comunesanfelice.net/, le iniziative culturali proposte e le novità librarie e documentarie acquisite. Da alcune settimane, purtroppo, questo servizio è stato interrotto a causa di problemi di natura tecnica. In attesa di riattivare il servizio di newsletter, è stata creata la pagina Facebook della Biblioteca attraverso la quale vengono comunicate le iniziative. Siete tutti invitati ad iscrivervi. CONCORSO LETTERARIO Il prezioso staff di giovani della Sagra di Tramuschio è stata inaugurata lo scorso 13 giugno la torre piezometrica Aimag di Mirandola dopo i lavori di adeguamento realizzati negli ultimi mesi, a seguito dei danni inflitti dai terremoti del maggio 2012. La torre di Mirandola non è stata abbattuta, come accaduto in altri Comuni della brevi Grande successo per la 19esima edizione della Sagra d’la Fuiada, che si è svolta da sabato 20 a martedì 23 luglio nella frazione mirandolese di Tramuschio Sono stati infatti migliaia i visitatori che hanno preso parte all’iniziativa con la cucina che ha “viaggiato” con una media di circa 400 coperti a sera. La manifestazione era organizzata dal Circolo Sportivo Ricreativo zione. «La scelta di oggi di tornare a dedicarsi solo all'insegnamento e ai suoi studenti - ha concluso Malavasi - è da apprezzare non solo perché esprime la sua passione per la scuola ma anche perché è l'esempio di un impegno politico e istituzionale che è parte della vita e non separato da essa». Replicando ai saluti e agli auguri di buon lavoro (ai quali ci associamo come Indicatore Mirandolese), Elena Malaguti ha voluto ringraziare tutti per la collaborazione e in particolare i tecnici dell'assessorato «dai quali ho imparato molto. Sono stati quattro anni molto intensi - ha proseguito l'assessore - per le difficoltà economiche, per i moltissimi cambiamenti nel mondo della scuola che abbiamo dovuto governare e da ultimo e dalla Parrocchia di Tramuschio con il patrocinio del Comune di Mirandola. Molto apprezzata è stata inoltre la nuova “location” della manifestazione, ovvero il parco pubblico, una scelta forzata a causa dei danni inflitti dal terremoto, ma particolarmente azzeccata. Molto soddisfatti gli organizzatori che danno appuntamento a tutti per il prossimo anno. Il Comune e la Biblioteca “Mondadori” di Poggio Rusco organizzano il concorso letterario “I quattro elementi” che quest’anno ha come tema l’aria. Il concorso si divide in due sezioni: adulti e ragazzi (fino a 16 anni). La scadenza per consegnare i lavori è sabato 30 novembre 2013 e la premiazione è fissata per sabato 1 marzo 2014. Il regolamento completo è consultabile presso la Biblioteca comunale negli orari d'apertura oppure sul sito del Comune (www. comune.poggiorusco.mn.it). «RIAPRITE LE POSTE DI GAVELLO» Riaprire l’ufficio postale di Gavello è l’obiettivo della raccolta di firme, sottoscritta da 508 dei circa 600 abitanti della frazione di Mirandola. Il Sindaco Maino Benatti è tra i sostenitori della petizione e concorda che il servizio postale a Gavello deve essere riaperto. Della vicenda si è occupato anche il Consiglio comunale ed è in programma un incontro con i dirigenti regionali delle Poste. RECORD DI CALDO per il terremoto: in ognuna di queste situazioni la Provincia ha svolto un ruolo fondamentale a testimonianza del fatto che anche nell'ente pubblico, nonostante il pensiero contrario che si è diffuso, si trovano competenze, professionalità e capacità che devono essere apprezzate». Solo una volta nella storia di Modena degli ultimi 180 anni si sono avute temperature più alte di quelle registrate domenica 28 luglio nelle stazioni dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. In città la colonnina è salita fino a 38°C, mentre in periferia si è inerpicata fino a raggiungere i 40.4°C. è la seconda temperatura di sempre, superata per la città solo dalla soglia record di 38.5°C del 1983. n. 15 - agosto 2013 · mirandola Vincenzi: «Il peggior nemico delle campagne non è più la grandine» Il maltempo non molla la presa L'ultimo "regalo" è stato la tempesta del 24 luglio che ha colpito Quarantoli maltempo Intanto per San Martino possono partire le opere è esecutivo dallo scorso 26 luglio il Piano dei primi interventi urgenti di Protezione civile per la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’eccezionale maltempo dei mesi di marzo, aprile e dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 che ha investito anche San Martino Spino. La Regione Emilia Romagna ha infatti ottenuto il parere positivo al Piano da parte dalla Corte dei Conti e del Dipartimento nazionale della Protezione Civile. A partire dal 26 luglio, gli enti attuatori individuati nel Piano (Comuni, Province, Consorzi di Bonifica e Servizi tecnici) possono dare avvio ai lavori più urgenti programmati nei Comuni che nei mesi scorsi si trovarono ad affrontare l’emergenza maltempo causa di numerosi e diffusi dissesti idraulici, idrogeologici e molti danni a persone e cose. medolla L'Associazione "Lagdaf" ospita i bimbi Saharawi L'area esterna della pizzeria "Da Papà" di Quarantoli completamente allagata. Sopra, cassoni rovesciati dalla violenza della tempesta La tempesta di vento, acqua e grandine che si è abbattuta nella serata del 24 luglio sul mirandolese, colpendo in particolare Quarantoli, ha lasciato il segno anche sulle coltivazioni agricole. Lo rende noto Coldiretti Modena dopo che una prima ricognizione nelle campagne ha fatto riscontrare danni alle coltivazioni, alle strutture e alle attrezzature. In particolare – informa Coldiretti – il forte vento che si è abbattuto sulla zona ha fatto allettare i campi di mais, piegare a terra interi filari di vigneti, sradicato piante da frutto ma anche ribaltato, provocandone la rottura, casse e cassoni utilizzati per la raccolta della frutta. La grandine, che è caduta per parecchi minuti, ha causato danni a meloni e cocomeri che in questo periodo sono in piena maturazione e che, di conseguenza, verranno valutati di qualità inferiore e venduti a prezzi più bassi. Nell’azienda Ferrarini di Quarantoli l’improvviso mix di pioggia, grandine e vento ha sorpreso gli operai che in quel momento erano addetti alla la- vorazione dell’aglio sotto una tensostruttura utilizzata in sostituzione dei magazzini danneggiati dal sisma del 2012 facendo bagnare il prodotto e provocando il rovesciamento delle attrezzature. Si registrano inoltre danni ai tetti, agli infissi e agli intonaci degli edifici. Per avere una quantificazione precisa dei danni servirà qualche giorno – sottolinea Coldiretti – ma pare non ci sia pace per la Bassa modenese che dopo il sisma dello scorso anno, la tromba d’aria del maggio 2013 è stata nuovamente colpita da un evento metereologico anomalo. «E’ evidente – sottolinea il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi – che non è più la grandine l’unico rischio meteorologico per le campagne. Gli eventi del 24 luglio sono l’ennesima dimostrazione che, per difendere il reddito degli agricoltori, occorre fare un salto di qualità sui prodotti assicurativi e che i Consorzi di difesa, con la lungimiranza che li contraddistingue, definiscano con urgenza i criteri per sottoscrivere polizze multirischio sul reddito». Dopo un’estate come quella che tutti noi ricordiamo con dolore e amarezza, la voglia di ricominciare si misura anche dal desiderio di solidarietà, un sentimento che niente, neppure un terremoto, potrà mai distruggere fra la nostra gente. E’ così che il Comune di Medolla ha nuovamente aderito al progetto di accoglienza estiva dei bambini saharawi, iniziato nell’estate del 2011 e sospeso l’estate successiva. Con grande orgoglio e soddisfazione dei volontari medollesi dell’Associazione “Kabara Lagdaf” di Modena, dall’11 al 17 agosto sarà ospite presso la Scuola Elementare “Iqbal Masih” un gruppo di 11 bambini saharawi. Questo progetto, realizzato grazie al fondamentale impegno dell’Amministrazione comunale di Medolla in collaborazione con l’Associazione “Kabara Lagdaf”, ha lo scopo di fare conoscere, attraverso il suo sostegno umanitario, la realtà di un popolo che, da molti anni, vive nei campi profughi del deserto a sud di Tindouf (Algeria), lottando per ottenere l’indipendenza e l’autodeterminazione della sua terra, il Sahara Occidentale, dal 1975 occupato dal Marocco. Grazie allo straordinario impegno dei Comuni modenesi che hanno aderito al progetto (Medolla, Campogalliano, Formigine, Castelfranco, Montese, Palagano, Carpi e Nonantola), questa estate l’Associazione “Kabara Lagdaf” ha potuto nuovamente offrire ai bambini saharawi controlli sanitari attraverso un protocollo di visite concordato con l’Assessorato alla Sanità dell’EmiliaRomagna. Scopo dei Comuni ospitanti, non meno importante, è quello di permettere a questi bambini di trascorrere una vera e propria vacanza in Italia, dove possano prendere contatto con una realtà totalmente diversa da quella del deserto; durante il loro soggiorno a Medolla, dunque, sono previste giornate in piscina a Mirandola, all’Oasi di San Matteo di Medolla, al maneggio di San Biagio, alla ludoteca di Nonantola e alla Scuola di Musica di Mirandola. Un’ulteriore straordinaria manifestazione di solidarietà proviene dalle Associazioni medollesi di volontariato che, ben consapevoli delle difficoltà economiche che i nostri Comuni stanno affrontando, hanno dato contributi di varia natura. Giulia Bignardi Volontaria dell’associazione “Kabara Lagdaf” 13 brevi UNIMORE PROMOSSA Dall’ultima classifica qualitativa Censis/Repubblica sugli atenei italiani, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia riceve una soddisfacente promozione col quinto posto assoluto tra gli atenei “medi” ed un punteggio complessivo che gli vale la medesima posizione assoluta tra tutti i 57 atenei e politecnici generalisti presi in esame dall’istituto di statistica. Primo posto assoluto per adeguatezza e capienza delle aule, Unimore riceve un ottimo punteggio anche sul web (nono) e per l’internazionalizzazione (decimo), conquistando podi per la didattica nel gruppo linguistico (secondo), farmacia (secondo), giurisprudenza (secondo), ingegneria (terzo) e gruppo economicostatistico (terzo). A CAVEZZO FARà MENO CALDO Presso l'Ufficio delle Assistenti Sociali, nella Sede municipale provvisoria di via Dante 50 a Cavezzo, è possibile fare richiesta per ricevere ventilatori e climatizzatori, da utilizzare a domicilio per tutelare la salute degli anziani, che vivono da soli, e delle persone a rischio segnalate dai medici curanti e dai familiari. Sono disponibili 223 pezzi, tra ventilatori e climatizzatori portatili. PREMIATO VIDEO sul 2 agosto Il video “L’orologio” realizzato dall’Associazione Culturale Sequence con la classe 5° I dell’Istituto Superiore Statale “Galileo Galilei” di Mirandola, ha vinto il concorso “E tu come faresti?”, promosso dall’Assemblea legislativa regionale e dall’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 Agosto 1980, quando alle 10,25 del mattino l’esplosione di una bomba piazzata nella sala d’attesa provocò 85 morti. Il video della durata di 18 minuti riesce, con inquadrature molto vive, a trasmettere emozioni senza mai scivolare nella retorica. Nel cortometraggio la dichiarata inadeguatezza di un gruppo di ragazzi nel provare a raccontare la tragedia del 2 agosto 1980 si trasforma in una chiave possibile per provare a mettere in fila i fatti. Per vedere il video: http://www. ertv.it/media/lorologio. giovanni rana Il ringraziamento di Mirandola al generoso "Re del tortellino" L’industriale Giovanni Rana è stato il grande protagonista della Festa del Maccherone al PettineFiera di luglio, che si è svolta da sabato 20 a martedì 22 luglio a Mirandola. Ad organizzare l’evento è stata la Società del Principato di Francia Corta, con il patrocinio e la collaborazione del Comune. Domenica 21 luglio Giovanni Rana (al centro della foto insieme agli amici di Francia Corta) è arrivato a Mirandola per testimoniare la sua vicinanza alla popolazione terremotata, per la quale ha realizzato diverse iniziative nell’anno trascorso. Al “re del tortellino” la Società del Principato ha donato una targa ricordo come segno di gratitudine da parte di tutta la cittadinanza. 14 · n. 15- agosto 2013 san martino è anche il decennale dell'ingresso in parrocchia di don William Grande festa per la Madonna di Fatima La Statua votiva di San Martino Spino compie 70 anni e il paese celebra la storia Nel 1943 il treno che la trasportava subì un pesante bombardamento Domenica 8 settembre la Parrocchia di San Martino festeggia i 70 anni della statua della Madonna di Fatima (1943- 2013) e il decimo anniversario dell’ingresso in parrocchia di don William Ballerini. Le celebrazioni saranno precedute da un triduo di preparazione. Giovedì 5 e venerdì 6 settembre, alle 19, recita del Santo Rosario e Santa Messa con omelia mariana, sabato 7 settembre, sempre alle 19, recita del Santo Rosario e Santa Messa prima festiva. Domenica 8 settembre alle ore 10,30 ci saranno l’inaugurazione e la benedizione della Scuola dell’Infanzia “C. Collodi” ristrutturata dopo i danni del terremoto. Alle 11 Santa Messa celebrata dal Vescovo monsignor Francesco Cavina, incoronazione della statua della Madonna di Fatima e consacrazione della parrocchia al Cuore Immacolato di Maria. Nel 1943 l’allora parroco, don Dante Sala, decise di sostituire l’antica statua della Madonna dei Menafoglio con una moderna immagine della Madonna di Fatima. La nuova scultura era stata commissionata ad un bravo artista di Ortisei e doveva essere pronta e consegnata per la festa della Natività di Maria l’8 settembre ma il treno che la trasportava subì un pesante bombardamento aereo alla stazione di Rovereto di Trento (nel disegno di Sergio Poletti) e tra i carri rovesciati e sventrati e le macerie fumanti non si trovò più o nessuno cercò con attenzione la statua. Alla fine si pensò che la statua fosse frantumata dalle bombe, bruciata dagli incendi dei vagoni e quindi perduta. Ma, alla vigilia del giorno voluto e sperato, venne al parroco di San Martino Spino, da parte delle Ferrovie di Stato, l’avviso di disporre per il ritiro della statua, che era arrivata in stazione a Mirandola, sana, salva e senza il minimo graffio, pronta per essere portata in processione, proprio il giorno della sua festa; che fu doppiamente solenne ed affollata e commovente perché quel giorno coincise con la dichiarazione dell’Armistizio. La statua in legno dipinto e verniciato, è opera firmata e datata dello scultore Mansueto Stuffer. Costò 5.000 lire, più altre 650 di trasporto ed imballo. è la prima immagine della Madonna di Fatima venerata in Emilia-Romagna. Tratto da: Vilmo Cappi, “La leggenda della madonna Menafoglio e altre storie a S. Martino Spino”, in “Il marchesato delle valli a 250 anni dall’istituzione del feudo Menafoglio”, Mirandola, 2002 parole senza tempo di Giampaolo Ziroldi Duttor vecc' cirusigh giovan «Una volta chirurgo si diceva, in dialetto, "cirusig"; ne è conferma il detto che si sente dire talvolta ancor oggi, anche se sempre più raramente, "duttor vecc' cirusigh giovan" che vuol dire che il medico deve aver visto molti ammalati per essere bravo, il chirurgo deve essere deciso, come di solito lo sono i giovani e per il suo lavoro abilissimo nelle mani e senza tremori. Vedi, i proverbi (probata verba, cioè parole confermate, si intende dai fatti; in latino proverbia) sono le espressione verbali di una attenta osservazione dei fatti, un patrimonio della esperienza popolare e, anche se non tutti rispondono al vero, come da molti si crede, quasi tutti contengono una gran parte di verità». Vilmo Cappi da Quaderni di letteratura medica (1974) Nato a Mirandola nel 1918, Vilmo Cappi è stato un medico e un assai stimato studioso di cose mirandolesi. Dopo aver partecipato alla Resistenza, militando nelle Brigata “Giustizia e Libertà” del Partito d'Azione, ha ricoperto, subito dopo la Liberazione, la carica di Assessore alla Sanità del Comune di Mirandola. Dal 1950 al 1985 è stato ispettore onorario ai monumenti e ai beni artistici e ambientali del Comune di Mirandola. Vastissimo è il campo di studio su Mirandola e la sua storia, oggetto di sue pubblicazioni: i reperti preistorici, le epigrafi, la famiglia Pico, i pittori di Corte, i monumenti e l’urbanistica della città, il culto di San Possidonio, i moti del ‘18- ‘31 e le guerre di Indipendenza. Cappi s'interessò anche di folclore e medicina popolare e scrisse inoltre racconti e poesie. Vilmo Cappi è scomparso il 7 gennaio 2013. n. 15 - agosto 2013 · mirandola 15 Sul palco la Village Big Band ma anche tanti giovani talenti La colomba vola per Cherubino Applausi per l'omaggio al musicista mirandolese promosso dal figlio Sandro Sandro Comini, al trombone, suona davanti all'immagine del padre Cherubino Lo scorso 23 luglio in piazza Costituente a Mirandola si è svolta la quinta edizione del “Cherubino Music Award”, premio per giovani musicisti, una serata promossa e voluta dal figlio Sandro Comini in collaborazione con il Comune di Mirandola, il Consorzio di Promozione del Centro Storico e la Fondazione Scuola di Musica “Andreoli”. L'evento che, negli anni scorsi ha visto esibirsi sul palco mirandolese artisti come Luisa Corna, Andrea Mingardi, Silvia Mezzanotte, Orietta Berti, Ivana Spagna, Fiordaliso e altri artisti come i comici Malandrino e Veronica, quest'anno è stato presentato da Sandro Comini in una veste molto più musicale, proponendo la sua Village Big Band, una formazione di musicisti forte di 20 bravissimi elementi d'orchestra che insieme a Sandro Comini ed al suo trombone, hanno dato l'anima e tutta la loro esperienza per rallegrare e divertire il pubblico mirandolese. La serata, presentata da Giacomo Borghi di Radio Pico, è servita per sensibilizzare sul “Progetto Tutoring” e il ricavato della vendita della Compilation dei brani di “Cherubino e i cherubini” andrà a consolidare il progetto promosso dalla Fondazione Scuola di Musica di Mirandola e dal Maestro Mirco Besutti. Nel corso dell’iniziativa sono stati presentati brani di bravura e di grande difficoltà tecnica tratti dal repertorio di grandi jazzisti come Buddy Rich e Count Basie ma non sono mancate le sorprese come Alessandra Normanno in arte Edelweiss che ha presentato due suoi nuovi pezzi in stile “Rock Gothic” prodotti e arrangiati da Sandro Comini e i tre ragazzi premiati della Fondazione Scuola di Musica come le due bravissime flautiste Sarah Roggiani, Aurora Tartarini e Martino Greco alla batteria che si è distinto suonando con la Village Big Band, catalizzando l’attenzione del pubblico mirandolese. Una particolare menzione va alla bella voce della brava Claudia Cieli che con la Village Big Band di Comini ha proposto brani del repertorio italiano in chiave jazz come “Se stasera sono qui”, “Nessuno” e “Vola colomba”. Ma il vero protagonista della serata è stato lo splendido pubblico di Mirandola che partecipando ad eventi come questi vuole dare un grande segnale di ripresa, morale e civile per poter, una volta per tutte, divertirsi, girare pagina e dimenticare. L’Assessore Roberto Ganzerli ha ringraziato Sandro Comini per l’importante iniziativa «che non solo ha arricchito qualitativamente le serate del centro – ha detto Ganzerli ma è stata anche un doveroso tributo a Cherubino che è uno dei più grandi artisti che Mirandola ha espresso». mirandola La Festa del Volontariato ritorna con una formula più ricca e coinvolgente Torna a Mirandola la Festa del Volontariato in piazza Costituente organizzata dalla Consulta del Volontariato e dal Centro di Servizio per il Volontariato in collaborazione con il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Per la prima volta la festa avrà iniziative collaterali e anteprime. Si comincia venerdì 30 agosto alle ore 18,30 con l’inaugurazione dell’esposizione: “Mirandola e gli Estensi”, mostra di ritratti e stampe antiche presso il Foyer del Teatro Nuovo con visita guidata. Alle 21 in piazza Costituente proiezione del film “Il cacciatore di anatre” del regista Egidio Veronesi. Sabato 31 agosto la mostra è aperta dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 23,30, mentre alle 19 e alle 22,30 si svolgeranno le visite guidate. Sempre sabato alle 21 in piazza Costituente sarà rappresentato un coinvolgente spettacolo di strada “Il Draaago” produzione Teatro dei Venti con F. Bocchi, O. Casolari, F. Di Traglia, F. Figini, S. Lampis, B. Pizzardo, A. Santangelo, I. L. Caselgrandi – Regia di Stefano Tè. Lo spettacolo, adatto a tutte le età, narra che al tempo dei maghi e delle fate, c’era una piccola città di gente buona, semplice e tranquilla che da quattrocento anni viveva alla mercé di un enorme drago... Durante lo spettacolo funzionerà lo stand di Amo con gnocco fritto, ciccioli da passeggio e bevande. Domenica 1° settembre prosegue la mostra con apertura dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 21. Le visite guidate si terranno alle 11, alle 18 e alle 22,30. Domenica sera, alle 21, conferenza dal titolo: “Mirandola e gli Estensi - ritrattistica di corte e cartografia storica dal ‘500 all’Unità d’Italia”, relatori saranno la dottoressa Graziella Martinelli Braglia e il professor Zeno Davoli. La tradizionale Festa con giochi per bambini e adulti, animazione, cultura e volontariato inizierà domenica 1° settembre alle 8,30 con il 6° raduno di auto storiche “Città di Mirandola” organizzato dal Moto Club Spidy. Alle 9 inaugurazione della Festa, alla presenza delle autorità e apertura degli stand informativi delle associazioni. Alle 9,30 Santa Messa del Volontario con accompagnamento canoro dei gruppi Agesci di Mirandola. Dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19 ci saranno: Mirandola da giocare - filastrocche e giochi a cura dell’associazione Sergio Neri e delle lettrici volontarie del progetto “Nati per Leggere”della Biblioteca di Mirandola; Ri…costruiamo insieme? - percorso di giochi presso gli stand delle associazioni con premio finale; Pompieropoli - prove di abilità per piccoli pompieri e cura dei Vigili del Fuoco Volontari. Alle 13 pranzo del volontario. Menù: bis di primi, bis di secondi, insalata mista, patate al forno, bevande. Costo 12 euro, prenotazioni entro giovedì 29 agosto al 347/2797447 (Carla). Sempre domenica 1°settembre dalle 15,30 alle 19 Tira molla …. e salta! - attività ludiche organizzate dall’associazio- ne Rido Ridò di Verona. Alle 16,30 esibizione delle scuole di danza e di ballo di Mirandola: Onda Latina, Korovodarte, Les-Arts , Latino Selvaggio, Danza del Teatro, Artedanza. La Festa si conclude alle 19,30 con aperitivo analcolico a cura del Circolo Aquaragia e di Avis. Tutte le iniziative sono a ingresso libero. Durante la Festa saranno attivi i seguenti stand gastronomici: frittelle con Francia Corta e Coro “Città di Mirandola”, gnocco fritto, ciccioli da passeggio e bevande con Amo, pop corn con Croce Blu, zucchero filato con Hesed, sughi d’uva con La Pica. Con gli incassi e le donazioni raccolte in occasione della Festa verranno finanziate le iniziative organizzate dalla Consulta del Volontariato di Mirandola Elenco delle associazioni che partecipano alla Festa del Volontariato: Asdam, Avis, Ant, Avo, Auser, Onda Latina, Vigili del Fuoco Volontari, Croce Blu, Ass. Sergio Neri, Amo, Francia Corta, San Vincenzo, Korovodarte, Latino Selvaggio, Arte Danza, Scuola Danza Teatro, Les Arts, Atlantide, Centro Studi Numismatici, Gel, Noi per Loro, Una Scuola per Mirandola, Ass. Sostegno Dsa, Giovani Artisti, Acat, Gev, Agesci Mirandola 1 e 2, Anspi Mirandola, S.C. Folgore, Coro Citta' di Mirandola, Hesed, Aquaragia, Ass. Genitori Scuole Elementari, Ava, Avofad, Idee in Circolo, Moto Club Spidy, Giardino Botanico La Pica, G.S. Podisti Mirandolesi, Comitato per la Pace. n. 15 - agosto 2013 · L'intervista Il segreto? Un sapiente mix tra film di cassetta e d'autore Medolla, la nostra piccola Cannes Grazie al Facchini d'essai è diventata la capitale del cinema della Bassa Il cinema teatro Facchini. Sotto, pieghevoli di alcune iniziative e le foto di Gloria Ganzerli (sopra) e dell'Assessore Rachele Paltrinieri è Medolla la capitale del cinema della Bassa. Lo è diventata nel corso degli anni grazie al Facchini d’essai, la rassegna di film che ha sempre attirato numerosi appassionati cinefili anche dai Comuni vicini per quel sapiente mix di pellicole “d’autore” e di cassetta che ha caratterizzato la manifestazione. Un successo che si è sempre più consolidato nel tempo, grazie alle Amministrazioni comunali che si sono succedute, sempre attente e sensibili e al lavoro di Gloria Ganzerli, responsabile dei Servizi culturali del Comune di Medolla, da sempre curatrice del “Facchini”. Le abbiamo rivolto alcune domande. è possibile ripercorrere le varie fasi e i diversi “trasferimenti” della rassegna? «Dopo alcuni anni di gestione da parte del Comune di Medolla in collaborazione con il Circolo culturale “La Cooperativa” di Mirandola e l’Arci provinciale di Modena, dal 1989 è l’Ufficio cultura comunale che gestisce e cura la programmazione del Cinema Facchini d’essai. La prima rassegna che si svolge presso il Teatro Facchini si intitola “Le ali gialle del venerdì” e già si delinea l’intenzione di attribuire un taglio tematico alle diverse rassegne che si sarebbero susseguite, con particolare attenzione alla cinematografia nazionale ed europea d’essai, vale a dire pellicole di qualità al di fuori del circuito prettamente commerciale. Inoltre l’interesse è rivolto soprattutto a pellicole a sfondo sociale proposte in concomitanza con le diverse ricorrenze (anniversario della Festa della Liberazione, Festa della donna eccetera) e alla proposta di alcune “matinées” rivolte alle scuole locali. L’ultima rassegna realizzata a Medolla, prima della chiusura del Teatro Facchini per ristrutturazione e messa a norma degli impianti, risale a gennaio-febbraio 1992 per poi proseguire le programmazioni a Cavezzo, in collaborazione con il Comune, presso il Teatro Esperia, sala parrocchiale gentilmente concessa a noleggio dal parroco don Giancarlo Dallari. A lui va tuttora un sentito ringraziamento, perché ha sempre lasciato libertà di scelta sulla programmazione, nonostante la connotazione della sala e la “protesta” di qualche parrocchiano un po’ troppo moralista! Inizialmente l’accordo era di restare solo il tempo necessario al recupero del Facchini, ma a seguito di alcune problematiche sorte in corso d’opera, siamo rimasti fino all’inaugurazione del Cinema Te- atro Facchini di Medolla avvenuta l’8 dicembre 2006, con l’evento musicale straordinario del concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio». Le varie rassegne hanno sempre registrato una notevole presenza di pubblico. Si può indicare all’incirca il numero medio di spettatori per proiezione? «All’incirca si registra un numero medio di spettatori per proiezione di 80 persone, ma si sono avuti picchi molto più elevati e famosa è la proiezione a Cavezzo del film “Pulp fiction” che, trattandosi di una anteprima, ha visto un enorme afflusso di spettatori, tanto che si è reso necessario aggiungere tutte le sedie disponibili presso l’adiacente canonica, superando la capienza numerica prevista dalla sala! Anche a Medolla si sono verificate più volte analoghe situazioni, ma il problema si é affrontato con più tranquillità, grazie alla maggiore capienza del locale». Come mai proprio a Medolla si è radicata questa tradizione del cinema e non in altri Comuni della Bassa? «Credo che il motivo principale risieda nell’impegno di portare avanti con tenacia e passione un progetto che si è tradotto nella capacità di fidelizzare un vasto pubblico di spettatori. Le Amministrazioni che si sono succedute negli anni hanno sempre creduto e incentivato il progetto cinema, senza mai mettere in dubbio il ritorno della programmazione nella sua sede storica; inoltre il pubblico ha apprezzato la nostra scelta di privilegiare le pellicole di qualità piuttosto che il solo film commerciale, che comunque non manca insieme alla programmazione per ragazzi; infine di rilevante importanza è la creazione di un’immagine pubblicitaria riconoscibile e di un valido canale informativo, adeguatosi alle nuove tecnologie di comunicazione, come i social network. Da segnalare è anche la tradizione del cinema estivo iniziata fin dal mese del giugno 2000 e la proposta rivolta alle scuole locali 17 di proiezioni tematiche ed incontri con registi ed esperti, al fine di accrescere il patrimonio culturale ed esperienziale dei ragazzi. Occorre anche ricordare che per un Comune gestire direttamente un cinema significa non solo perseguire il mantenimento di una attività culturale che si consolida nel tempo, ma si configura come mezzo in grado di mantenere vivo e saldo il rapporto con i cittadini, creando occasioni di incontro e di aggregazione di valore socio-culturale». Episodi particolari, curiosità che si sono verificati in tutti questi anni di proiezioni. «In linea di massima non si sono verificati troppi inconvenienti, tranne la volta in cui l’operatore cinematografico monta il secondo tempo di un film al posto del primo, ma siccome il film era costituito da diversi flashback e da salti temporali, il pubblico non si è accorto di nulla ed è uscito piuttosto perplesso pensando di aver assistito a un film decisamente impegnativo e ostico!». Chi sceglie i film che vengono proiettati? «Fin dalle prime rassegne, ho selezionato i film in collaborazione con i colleghi dell’Ufficio Cultura e, nel corso degli anni, la sempre maggiore conoscenza dei gusti del pubblico e la possibilità di partecipare a festival del cinema, seminari, corsi e giornate di formazione specifica, hanno affinato le mie conoscenze e competenze». Quale sarà il futuro, visto che il Facchini al momento è inagibile? «Innanzitutto occorre sottolineare che il Teatro Facchini, chiuso per temporanea inagibilità a seguito degli eventi sismici del 2012, non ha subito gravi danni e che l’intenzione dell’Amministrazione comunale è quella di recuperare la struttura il prima possibile, adeguandola alle più recenti norme antisimiche. Ad oggi, la ditta aggiudicataria dell’appalto dei lavori di ristrutturazione ha effettuato i rilievi e siamo in attesa di conoscere i tempi precisi per il suo ripristino. Inoltre, il Comune ha aderito al bando indetto dalla Regione Emilia Romagna per la digitalizzazione della sala per ripartire con una veste rinnovata. Nel frattempo le proiezioni cinematografiche continuano ora in piazza Fellini per la rassegna estiva e presso l’Auditorium comunale a partire dal mese di ottobre 2013». Mai pensato in grande, ad un festival vero e proprio, spingendo su questa tradizione cinematografica? «Sono alcuni anni che si effettuano studi di fattibilità per organizzare un mini-festival cinematografico che si configuri come una kermesse di proiezioni, incontri con registi, seminari con esperti, alcuni dei quali già contattati. Oltre alla necessità di reperire fondi, la macchina organizzativa si è arrestata a maggio 2012, ma se le forze economiche necessarie lo consentono, la volontà dell’Assessorato alla Cultura è quella di recuperare il progetto». n. 15 - agosto 2013 · i "classici" giovani 19 «Il Maestro ha sottolineato il valore dell'arte e della musica» «La cultura, àncora di salvezza» Alcune riflessioni dopo il Concerto dell'Amicizia con Riccardo Muti a Mirandola musica e solidarietà foto di Pietro Bellesia Apericena e consolle per la "Playa d'en Fossa" “O t’ispiri il Signore un concento che ne infonda al patire virtù!” Le parole del Nabucco, incise nel marmo del tempo, risultano perfettamente calzanti, se si ripensa all'evento che ha visto protagonista Riccardo Muti a Mirandola lo scorso 4 luglio. Un concerto in piazza Costituente che mette in netto contrasto la musica con il paesaggio spettrale dei luoghi vittime del terremoto, soggetti alla potenza distruttrice della natura, ma anche a quella creatrice e rigeneratrice. Un po' come la musica. Il palco è come uno scrigno che si schiude in un baule segnato dalla crudeltà del tempo. La musica, sempre lei, protagonista a volte chiara, a volte silenziosa delle nostre esistenze, ma pur sempre protagonista. Le parole del Maestro, a Villa Tagliata, risuonano chiare, tuonanti e infinite e tutto il pubblico lo acclama. Parole sul valore della cultura, su come possa essere ancora di salvezza nei momenti di profonda crisi. È cosa nota che una verità certa, ma accantonata nel fondo della coscienza, se sbattuta e ravvivata dalla polvere che la copriva risuona innovativa all'orecchio di chi aveva dimenticato di possederla. Lo stesso vale per una stella cometa, che è tanto amata dagli spettatori della terra, i quali si dimenticano ch'ella giace sul blu intenso del cielo. Le associazioni culturali sono quel cielo. Che senso avrebbe una cometa senza la volta celeste che la illumina? Nessuno. Il territorio necessita di una guida sempre presente, lungimirante nel portare avanti la priorità della cultura, soprattutto costante. L'Associazione degli Amici della Musica non scuote il senso dell'appartenenza alla cultura, lo decanta. Vuole che i suoi cari pensino ad essa e alla sua missione continuamente, come proprio compito e speranza. Ringraziamo con tutto il cuore il Maestro, il quale ci ha donato una serata speciale, ma soprattutto spunti molto importanti che confortano e riconfermano l'operato dell'Associazione. Rivogliamo l'alba della cultura, e la riavremo. “O mia Patria, sì bella e perduta! O membranza sì cara e fatal!”. Margherita Bergamaschi Domenica 25 agosto si svolgerà a Fossa di Concordia la VI Edizione di “Playa d’en Fossa”, serata di musica e solidarietà, che da ben cinque anni, richiama migliaia di persone nella Bassa modenese. “Playa d’en Fossa” è un progetto nato nel 2008 da un gruppo di amici che condividono la passione per la musica, la voglia di socializzare e che, allo stesso tempo, sentono il bisogno di non dimenticare chi si trova in situazioni di difficoltà. L'obiettivo che l'evento si pone è quello di coniugare una serata di aggregazione giovanile, con la raccolta di fondi da devolvere ad associazioni e/o enti non profit (nel 2012 l'iniziativa ha avuto come destinatari la ristrutturazione e l'ampliamento della Scuola dell'infanzia di Fossa e la messa in sicurezza dell'Oratorio di Fossa). Domenica 25 agosto una consolle tutta al femminile con Ema Stokholma Dj e Andrea Delogu alla voce animeranno la serata. Come lo scorso anno si inizierà alle 19 con l’apericena, per poi scatenarsi ai suoni di una consolle unica nel suo genere e dare il via ad una serata ricca di sorprese, che potrete scoprire in anteprima seguendo Playa d’en Fossa su Facebbok o Twitter. In caso di maltempo la serata sarà rinviata a domenica 8 settembre. 20 · n. 15- agosto 2013 amarcord brevi Le avventure dei dipendenti della Fonderia Ghisa nel Paese dell'Est L'ESTATE In gita in Bulgaria col leone del C'è «Galavotti raccontava sempre della sua caccia grossa con tagliere e martello...» Come ho raccontato in precedenza, i dipendenti della Fonderia Ghisa di Mirandola in cui lavoravo organizzavano, negli anni tra il 1970 e il 1980, diverse attività nel tempo libero quali ciclismo, calcio, pesca. Una volta all’anno si svolgeva la gita sociale che durava in genere una settimana. Questa volta decidiamo di andare in Bulgaria per visitare la capitale Sofia. Partiamo in pullman in un gruppo molto numeroso di circa 100 persone, poi con un volo di linea arriviamo all’aeroporto di Sofia, da dove ci trasportano al nostro hotel. Depositati i bagagli in camera, ci dividiamo in gruppetti per visitare la città. Al ritorno in albergo, verso le 19, sentiamo nelle vicinanze una grande confusione. Ci avviciniamo incuriositi. Un numeroso capannello di bambini sta ammirando a bocca aperta uno del nostro gruppo, Spartaco Galavotti, detto Al C’è. L’uomo indossa una maglietta a maniche corte, mostrando i muscoli delle braccia sulle quali ha tatuati due leoni. I piccoli bulgari, che non hanno mai visto tatuaggi analoghi, lo osservano stupefatti. Lui addirittura comincia a ruggire. Dopo qualche minuto gli si avvicina un signore che lo fissa chiedendogli chi è. «Io uomo leone» gli risponde Al C’è, riprendendo subito a ruggire. A questo punto l’uomo estrae dalle tasche il distintivo della polizia bulgara e gli mostra l’orologio, facendogli capire, mentre l’accompagna in albergo, che non deve uscire dalla sua camera prima delle 10 del giorno successivo. Il poliziotto esce dall’hotel e noi cominciamo subito a fare arrabbiare Al C’è che piccato risponde: «Questo non è un paese democratico!». Ma dimenticavo la storia del leone! Quando si svolgevano le cene nella mensa della Fonderia Al C’è veniva puntualmente invitato dal signor Ribuoli, “il nostro ragioniere”, a raccontare le sue avventure in Africa e la più famosa era quella dell’incontro con il leone che riporto proprio come la narrava lui. Al C’è: «A sera in mez a la tribù quand al cap lam dis (Ero in mezzo alla tribù, quando il capo mi dice): Buana C’è, domani caccia al leone tu che arma volere?». E lui risponde: «Tolero (tagliere) e martello» lasciando di stucco il capo. Il giorno seguente gli vengono consegnati il tagliere e un martello. La spedizione parte accompagnata dal suono dei tamburi. Dopo un po’ di tempo si ode il ruggito del leone che sbuca all’improvviso proprio di fronte al mirandolese e gli si avventa addosso. Per fortuna Al C’è è riparato dal tagliere dove si conficcano le unghie del leone. Allora Al C’è, rapidissimo, con il martello ribatte le unghie del felino e lo imprigiona nel tagliere, catturandolo. Al termine del racconto c’era sempre una lunga risata del pubblico. Ma la storia non finisce qui. A Mirandola, una volta, si ferma un circo importante e Al C’è, molto appassionato, acquista un biglietto di prima fila. Arriva il momento dello spettacolo dei leoni e del domatore. A questo punto, racconta Al C’è, il più grosso dei felini si alza sulle zampe, ruggisce e gli fa vedere che gli mancano le unghie. «Mi hai riconosciuto!» gli dice Al C’è. Era lo stesso leone a cui anni prima aveva martellato le unghie… Ma torniamo alla gita in Bulgaria. Gli altri giorni visitiamo monumenti, palazzi, chiese. Il tempo vola e arriva purtroppo il momento di rientrare. Durante il volo di ritorno ci offrono una abbondante colazione in cui c’è anche della cioccolata. Il signor Ghisi se la mette in tasca per consumarla in seguito. Ci avviciniamo all’aeroporto, mettiamo le cinture di sicurezza ma il nostro aereo non atterra. Passano 10 minuti e continuiamo a volare in alto. Io comincio a scherzare: «Aereo in avaria, atterraggio di fortuna…». Poi mi accorgo del comandante che con la giacca macchiata di olio e grasso torna Spartaco Galavotti, detto Al C'è. A sinistra, una foto della gita in Bulgaria. Piuù a sinistra, ancora Al C'è precipitosamente in cabina. Allora guardo fuori dal finestrino e vedo che la pista di atterraggio è stata ricoperta di schiuma con i mezzi dei vigili del fuoco schierati e pronti ad intervenire. Capisco che il comandante sta girando intorno per svuotare i serbatoi di benzina. Quindi l’aereo dà un paio di strappi e scende in fretta. L’atterraggio riesce alla perfezione, ma a metà dell’equipaggio è venuto il vomito, mentre qualche passeggero è svenuto (anche “Tugnet al Sucon”, uno del nostro gruppo). A Ghisi, invece, si è sciolta la cioccolata in tasca e quando è sceso dall’aereo, sembrava che se la fosse fatta addosso, con la macchia “esaltata” dai pantaloni bianchi che indossava. Alla prossima gita! Quirino Mantovani CAVEZZESE Proseguono a Cavezzo gli appuntamenti organizzati per i mesi di agosto e settembre. Domenica 18 e 25 agosto, ore 21, nell’ Area Spettacoli di Villa Giardino: serata di ballo liscio. Venerdì 30 e sabato 31 agosto dalle 20 presso il campo Scout di via Volturno: Sagra della tagliatella . Le iniziative proseguono anche in settembre. Domenica 1 settembre, presso l’Area Spettacoli di Villa Giardino, alle 21, consueto appuntamento con il ballo liscio, mentre, sempre dalle 20 presso il campo scout di via Volturno continua la Sagra della Tagliatella che si svolgerà anche lunedì 2 settembre a partire dalle 20,30. Venerdì 6, sabato 7, domenica 8, martedì 10, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre si svolgerà presso l’Area Spettacoli di Villa Giardino la Festa del Volontariato con tante iniziative. Per saperne di più: www.comune. cavezzo.mo.it. POESIA FESTIVAL IN SETTEMBRE La poesia che racconta i grandi momenti della storia, i poeti che si fanno testimoni delle svolte e dei drammi che cambiano il mondo. E’ in arrivo la nona edizione di Poesia Festival, che si svolgerà nell’Unione Terre di Castelli e nei Comuni di Castelfranco Emilia e Maranello dal 19 al 22 settembre. Grandi autori declameranno i versi che hanno fatto la storia della poesia, persino nomi internazionali come Durs Grünbein, tra i maggiori autori europei della sua generazione, nato nell'ex Ddr e testimone della riunificazione, poeta “pensante” e dotato di uno stile elegante e vertiginoso, e il famoso poeta inglese Tony Harrison, da sempre esponente di una letteratura attenta ai disagi della società moderna. n. 15 - agosto 2013 · Un saggio di Paolo Arfini svela aspetti poco noti in libreria Quel Ponte gettato a Don Zeno Il sacerdote di Nomadelfia fu appoggiato dalla rivista fondata da Calamandrei Paolo Arfini. A sinistra, Don Zeno È uscito nei giorni scorsi il volume «Tempi difficili e tristi». «Ritrovo» 1949-1961: l'impegno de “Il ponte” per la modernizzazione dell'Italia (Aracne, Roma 2013, p. 316, 18 euro). A scriverlo è Paolo Arfini, giovane studioso dell’azionismo, ed in particolare del pensiero di alcuni dei suoi principali esponenti nell’età repubblicana. Si tratta di un’originale ricostruzione della storia e dell’opera de “Il Ponte”, rivista fondata a Firenze nel 1945 da Piero Calamandrei, come luogo di discussione per la rifondazione della nazione dopo gli anni del fascismo. Nel volume c’è anche un inedito passaggio su Don Zeno e Nomadelfia. Arfini, quale legame c’era tra don Zeno e la rivista? «La relazione tra “Il Ponte” e don Zeno non è immediata; la rivista fiorentina, infatti, inizia ad occuparsi del sacerdote e soprattutto di Nomadelfia solo verso la conclusione della sua esperienza, quando l’avversione delle alte gerarchie ecclesiastiche e governative, oltre che gli ingenti debiti, si faceva sentire più forte. Ciò è vero soprattutto in occasione degli eventi del 1952, che hanno portato all’allontanamento dalla comunità del suo fondatore per ordine del Santo Uffizio, e successivamente all’intervento delle forze di polizia, allo scioglimento della comunità ed all’inserimento dei bambini negli orfanotrofi. “Il Ponte” faceva sentire la sua voce contro questi fatti ed ospitava volentieri gli scritti di quanti volevano restituire alla pubblica conoscenza l’andamento degli avvenimenti. Così, per esempio, pubblicava un articolo in cui Bruna Talluri, a partire da stralci di una lettera scritta a don Zeno dalla contessa Giovanna Maria Albertoni Pirelli (una delle principali finanziatrici e sostenitrici di Nomadelfia), sottolineava le responsabilità del governo, ed in particolare del Ministro degli Interni, Mario Scelba, il quale «si era subito dichiarato contrario a Nomadelfia» dal momento che non l’approvava «né assistenzialmente, né socialmente, né politicamente» e sosteneva di «aver avuto mano libera da parte del Vaticano, per agire nei confronti di Nomadelfia». Proprio qui sta la chiave per comprendere l’interesse che gli uomini de “Il Ponte” riversavano in un’esperienza come quella di don Zeno (e, successivamente, nelle iniziative di Danilo Dolci a Trappeto e Partinico); essi interpretavano questi avvenimenti come l’ennesimo caso di prevaricazione di norme morali e di leggi scritte da parte di un governo e di un apparato amministrativo autoritario ed autoreferenziale, chiuso in sé stesso e succube di una gerarchia ecclesiastica sempre più invadente. Di fronte a questi casi, la risposta degli uomini de “Il Ponte” non era univoca: da un lato essi offrivano il proprio appoggio a queste realtà, contribuendo a diffonderne la conoscenza e sostenendole nei momenti più critici (nel caso di Danilo Dolci, Calamandrei addirittura ne sosteneva la difesa nel processo intentatogli a Palermo); dall’altro essi sottolineavano, come faceva Riccardo Bauer, che seppur con molta probabilità le loro azioni non avrebbero portato a risultati concreti, uomini come don Zeno, La Pira, Danilo Dolci costituivano un «esempio di valore positivo», un «ammaestramento» e che se non ci fossero proteste «anche balzane» di questo tipo «vorrebbe dire che non solo la nostra società è marcia ma priva di fermenti capaci di rigenerarla e di purificarla». Chi erano gli uomini de “Il Ponte”? Che ruolo hanno avuto nella costruzione dell’Italia repubblicana? «Al momento della fondazione, “Il Ponte” aspirava a fungere da punto di incontro e di discussione tra i vari filoni politici e culturali che avevano alimentato l’opposizione al fascismo, ma ben presto (soprattutto in seguito alla crisi del Partito d’Azione) la rivista si è trovata ad assumere connotati tipicamente azionisti, e più precisamente delle componenti liberalsocialiste e socialiste liberali del partito. I ben miseri risultati elettorali (1,43% dei voti al referendum del 2 giugno) lasciavano agli uomini del Pd’A, come a quelli di quasi tutti gli altri partiti minori, uno spazio politico d’azione minimo, se non praticamente nullo, schiacciati tra i due blocchi principali (Dc da un lato e Pci-Psi dall’altro). “Il Ponte” è stato, quindi, lo strumento che ha permesso di spostare la battaglia dal piano più direttamente politico ad uno più chiaramente culturale. Con il direttore, Piero Calamandrei, c’erano i redattori originari Enzo Enriques Agnoletti, Corrado Tumiati, Vittore Branca ed Alberto Bertolino (questi ultimi due hanno però presto lasciato la rivista), i nuovi ingressi di Umberto Olobardi e poi Giuseppe Favati, l’editore Tristano Codignola (de La Nuova Italia, che ha sostituito la Le Monnier). Tra i collaboratori più assidui si possono citare (non tutti presenti contemporaneamente, ma a fasi alterne ed in periodi diversi) Gaetano Salvemini, Arturo Carlo Jemolo, Carlo Galante Garrone, Riccardo Bauer, Ugo Facco de Lagarda, Giorgio Moscon, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Giorgio Spini, Umberto Segre. Una volta liberati dal fascismo, essi si sono immediatamente resi conto che, per assicurare all’Italia un corretto funzionamento, era condizio- i libri di greta Il corpo, questo sconosciuto Pennac ne ricava un romanzo Si parla da sempre di anima e corpo come di due mondi separati tra loro, sebbene entrambi costituiscano noi come persone. Da sempre diciamo che amiamo con tutta l’anima, che ci mettiamo l’anima nelle cose che facciamo, parliamo dell’animo buono e gentile di qualcuno, le abbiamo perfino dato un peso asserendo che perdiamo 21 grammi nel momento in cui moriamo. Non ci soffermiamo, invece, a parlare del nostro corpo e dei suoi cambiamenti. Lo vediamo in televisione come un oggetto, come qualcosa da esibire in una mostra. Qualcuno più di altri cura il suo aspetto ma il libro di Daniel Pennac, “Storia di un corpo”, mi ha fatto ricordare quanta poca importanza diamo alle sensazioni del nostro corpo. All’inizio devo ammettere che non ero riuscita ad “ingranare” e ho letto altre cose nel frattempo, poi ad un certo punto è scattato qualcosa e ho iniziato a ritrovarmi in quelle righe. Ho iniziato ad essere curiosa di sapere come sarebbe cambiato il protagonista, di sapere come avrebbe descritto certi momenti. Ho sorriso sul modo di affrontare alcune situazioni, ho riso in alcuni passaggi divertenti e mi sono ritrovata a rimproverarmi per non aver mai fatto particolare atten- zione a quello che succede al mio corpo quando provo determinate sensazioni che ho ritrovato nel libro. Osserviamo dall’esterno la vita del protagonista attraverso il diario del suo corpo che inizia a scrivere all’età di dodici anni e che aggiornerà costantemente per il resto della sua vita. Condividiamo il modo selvaggio di giocare nella prima parte, le prime scoperte in amore, per poi arrivare a quando si diventa genitori fino ai primi “acciacchi” con l’età che avanza. Sempre con sincerità, con umorismo, allegria e commozione, si arriva a capire che tutto di noi è degno di essere ricordato in quanto è stato vissuto. Si capisce quanto la vita di tutti noi si possa riconoscere, come un enorme grande tatuaggio, sul nostro corpo e su quanto questo venga segnato e ci appartenga, mentre durante tutta la nostra vita, ci accompagna e ci accudisce. Greta Sala (greta-allaboutgreta.blogspot.com) •Titolo: Storia di un corpo •Autore: Daniel Pennac •Editore: Feltrinelli •Anno: 2012 •Pagine: 341 •Prezzo: 18,00 € 21 ne necessaria ma non sufficiente (re) istituire organismi, procedure e norme democratiche; occorreva operare molto più in profondità, sulla mentalità, gli atteggiamenti ed i comportamenti degli italiani, nel tentativo di «ricostruire l’unità morale» dopo la «crisi di disgregazione delle coscienze» rappresentata dal ventennio fascista. Gli uomini de “Il Ponte” hanno, quindi, lavorato per la costruzione di un pantheon di valori di riferimento comuni e condivisi, nel tentativo di costruire una sorta di religione civile che potesse fungere da fondamento su cui edificare il nuovo stato e che potesse permettere di contrastare le tendenze più conservatrici e reazionarie della società e della politica italiane». E la rubrica “Ritrovo”? Che importanza ha avuto? «“Ritrovo” è stata la rubrica che più di tutte ha permesso di allargare il raggio d’azione della rivista e lo spettro dei suoi ragionamenti. Attraverso questa rubrica redattori, collaboratori o semplici lettori avevano la possibilità di riportare fatti, episodi, notiziole, relativi anche ad avvenimenti minori, ma che davano il polso della situazione realmente esistente all’interno del Paese, al di là delle rappresentazioni ufficiali fornite dal governo e dalla stampa. Così gli autori della rivista fiorentina intraprendevano un’operazione complessa e meticolosa, estesa ad un campo originale ed inesplorato, che intendeva partire dall’analisi e dall’osservazione della quotidianità per fornire un quadro della vita italiana tra la Ricostruzione ed il boom economico, denunciando la situazione di illibertà in cui era sprofondato il Paese già pochi anni dopo la Liberazione. È attraverso le pagine di questa rubrica che “Il Ponte” ha condotto alcune delle battaglie più importanti per l’affermazione di uno Stato laico e pienamente democratico e per la modernizzazione del Paese, nei suoi aspetti sociali e di costume oltre che istituzionali: così venivano trattati anche temi come la limitazione delle nascite, il divorzio, la morale sessuale e quella familiare, la libertà di culto, le discriminazioni e le persecuzioni a cui erano sottoposti valdesi, protestanti ed ex sacerdoti, l’arbitrarietà degli interventi delle forze dell’ordine, le censure e le limitazioni poste all’espressione artistica, il cambiamento delle musiche e dei balli, il persistere di un forte spirito militaresco anche ben dentro la Repubblica. Al tempo stesso, queste pagine testimoniano dell’appoggio offerto ad iniziative di individui e gruppi quali, oltre a quelli di cui si è già trattato, l’Aied (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica), l’Alri (Associazione per la Libertà Religiosa in Italia), l’Ailc (Associazione Italiana per la Libertà della Cultura) ecc. Solo tenendo ben presenti questi aspetti è possibile cogliere – è questa la scommessa a cui si è prestato il mio studio – il senso e la portata di quanto immaginato e progettato da Calamandrei e dagli altri autori della rivista». il volume L'Isola del Vagabondo si dà alla scrittura per salvare altri amici a quattro zampe Dieci anni fa un piccolo gruppo di persone desiderose di dedicare il proprio impegno alla salvaguardia degli animali ha costituito l'associazione “Isola del Vagabondo” Onlus, che oggi vanta un numero decisamente maggiore di soci e ha ottenuto ottimi risultati nella gestione del Canile Intercomunale di Mirandola. Per celebrare l'attività svolta in questi anni e permettere a tutti di conoscere e capire il mondo dell'Isola del Vagabondo è nato un piccolo volume di racconti per grandi e bambini in cui i narratori delle proprie storie e di quelle dei volontari sono protagonisti d'eccezione: i cani e i gatti che vivono - o che vivevano - all'Isola del Vagabondo. Proprio così: raccontando di sé e di un volontario al quale sono particolarmente affezionati, cani e gatti spiegano con parole semplici quali sono le attività svolte da questa associazione che con donazioni, risparmi, raccolte fondi, stretta collaborazione con l’Unione Comuni Modenesi Area Nord e il grande e prezioso aiuto del Servizio Veterinario della Ausl di Mirandola, è riuscita in questi dieci anni a difendere, salvare e curare tantissimi animali. Il volume, dal titolo Racconti dall'Isola del Vagabondo. Voci e ricordi dei nostri amici a quattro zampe, è stato curato nei vari aspetti da Chiara Bianchi, che ha cercato di legare le varie sezioni con un leitmotiv rappresentato dal codice dell'Isola: “Rispetta il fratello. Non abbandonare mai un compagno. Difendi il tuo compagno debole. Ama i cuccioli.” Il lessico del volume utilizza vocaboli semplici e coniati dai cani e dai gatti: in questo modo, l'essere umano viene chiamato “duezampe”, la “scatola con le ruote” è l'automobile, “il bastone che fa rumore” è il fucile e così via. Ognuno dei protagonisti racconta del proprio arrivo all'Isola e di come sia stato accolto dalla Signora buona (la responsabile del Canile di Mirandola Anna Pivetti), di come sia entrato a far parte della piccola comunità dell'Isola del Vagabondo. Il libro si potrà acquistare presso Il Cartolaio in via Fermi a Mirandola o telefonando al Canile allo 0535/27140. 22 · n. 15- agosto 2013 mirandola In Olanda quinto posto in classifica e grandi apprezzamenti Una Filarmonica che vale oro La banda di Mirandola eccelle anche al prestigioso concorso di Kerkrade mirandola Sofia vola dal Khorovodarte al Balletto di Toscana Se ripensiamo a qualche anno fa, quando si programmava l'attività musicale della nostra Filarmonica, ricordiamo benissimo gli occhi sbarrati alla proposta “Concorso a Kerkrade”, considerandolo praticamente irraggiungibile. E che poi le semplici parole “concorso più importante al mondo” o “olimpiadi della musica” non rendevano neanche tanto l'idea. Bene, aver partecipato al concorso, crediamo resterà un momento indelebile nella storia della nostra Associazione. Lo avevamo annunciato allo scorso Concerto di Natale, poi a quello di Primavera e in tutte le occasioni possibili, per dire a tutti che la musica mirandolese avrebbe suonato nel mondo! Kerkrade, infatti, non è altro che una piccola città olandese che ogni quattro anni ospita bande provenienti da ogni continente, nella nostra categoria infatti vi erano croati, inglesi, italiani, spagnoli, israeliani, belgi, austriaci, irlandesi, tailandesi e colombiani. Livelli musicali altissimi e giurie di grandi professionisti hanno caratterizzato le giornate di questa kermesse internazionale, durata dal 4 al 28 luglio e che ci ha visto partecipi sabato 27 alla mattina. Per noi sono stati mesi molto duri, fatti di prove e organizzazioni varie, ma il tutto è stato ripagato nel ritornare a casa con la prestigiosa Medaglia d'Oro, data alle bande che raggiungono i punteggi più alti. 85,33 il nostro, quinto posto in classifica! Grandissima la soddisfazione del Maestro Gianni Malavasi, che ci ha guidati, preparati e magistralmente diretti. A lui vanno tutti i nostri complimenti e la nostra gratitudine per il grande lavoro svolto. Senza parole anche la Presidente Maria Chiara Ferraresi, che coadiuvata dal consiglio direttivo ha egregiamente organizzato il tutto nei minimi dettagli. Sua la capacità di tenere unito il gruppo anche nei momenti difficili, non lasciando nulla al caso. Concludendo ringraziamo la Fondazione Scuola di Musica e il direttore Mirco Besutti per il supporto e la collaborazione che da anni si è instaurata con la nostra associazione. Ringraziamo di gran cuore anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, la Consulta del Volontariato e il Comune di Mirandola per averci aiutato anche finanziariamente. Ma il grazie più grande va a tutti i musicisti che con tanto cuore e tanta passione hanno lavorato duramente per arrivare a questo importante traguardo! Siamo cresciuti tanto e facendo tesoro di tutte le emozioni e tutti gli errori cresceremo ancora di più! Il consiglio direttivo della Filarmonica "Andreoli" E’ un’ estate intensa per la scuola di danza Khorovodarte di Mirandola che il 9 settembre riaprirà le iscrizioni per l’anno scolastico 2013/2014 nella rinnovata sede di via Bernardi 3/a zona Famila. Tante novità attendono gli allievi vecchi e nuovi che nelle tre sale studio potranno praticare danza classica e contemporanea, musical, hip hop e break dance con qualificati insegnanti coordinati naturalmente dalla direzione artistica delle tre docenti Sonia Greco, Cristiana Cappi e Licia Baraldi. Anche gli adulti avranno la possibilità di frequentare corsi di ginnastica dolce, pilates, difesa personale e yoga e a tutti verranno offerte lezioni di prova gratuita (info: www.khorovodarte.it 392 8828908). Nonostante un anno trascorso fuori sede e apparentemente in sordina, Khorovodarte non ha abbassato la guardia e tenacemente ha continuato a proporre agli allievi programmi di studio adeguati a tutti e produrre importanti risultati anche sul piano tecnico. Un’allieva del corso avanzato classico, Sofia Maddalena Bocchi 16 anni, in settembre proseguirà i suoi studi di danza presso la scuola il Balletto di Toscana a Firenze, dopo aver brillantemente superato nel gennaio scorso l’audizione. Questa bellissima notizia si aggiunge alla soddisfazione di sapere che Emiliè Tassinari, ex allieva di Khorovodarte e Tersicore, ora allieva all’ottavo anno Accademia La Scala di Milano, in questi giorni danzerà nel corpo di ballo del Teatro nella famosa produzione “Il lago dei cigni “ accanto a stelle internazionali come Roberto Bolle e Svetlana Zacharova. Sono importanti e lusinghieri risultati per gli insegnanti che credono nelle potenzialità degli allievi e per i ragazzi e le loro famiglie che affidano a Khorovodarte il compito di collaborare nella formazione artistica e umana dei propri figli. n. 15 - agosto 2013 · 4^ puntata Prosegue il romanzo storico a puntate sulla famiglia Pico realizzato da Remo Rinaldi, già nostro collaboratore e studioso di storia contemporanea. Nato a Mirandola, Rinaldi ha operato nei settori della formazione professionale e dell'amministrazione del personale. Come autore di saggi ha indagato su importanti e trascurati avvenimenti socio-religiosi accaduti nel Modenese nel dopoguerra. I Duchi della Mirandola e il frate (segue) I soldati si ammutinarono in alto mare, dopo aver "ben menate le mani"... Su una delle navi cariche di viveri, stava un centinaio di soldati tra modenesi, parmigiani e mantovani, che si ammutinarono in alto mare, dopo aver “ben menate le mani” sui loro capi, facendosi porre a terra presso Ancona. Il padre Marco non riuscì a dissimulare qualche piccolo segno di impazienza, non avvertito dal serenissimo della Mirandola tutto preso com’era dal fervore del suo racconto, ma notato dal serenissimo di Bozzolo cui non dispiaceva vedere il frate indisposto verso il duca mirandolese. Approdato per una sosta all’isola di Zante, il generale delle tre isole mandò al duca un omaggio di squisite vivande: confetture, conserve, paste, pollami, castrati, moscati e frutta. Poiché di lì in avanti le acque erano percorse da vascelli tripolini e galere turchesche, il duca prudentemente chiese e attese dall’isola di Creta una scorta “per non azzardare gente e contante”. Il 10 agosto giunse una squadra navale, comandata dal cavalier Almirante, composta da dodici vascelli da guerra e otto da carico. All’arrivo, in segno di saluto, il comandante fece sparare a salve tutti i cannoni, al suono di trombe e pifferi. Le notizie che portava da Creta non erano buone. François de Vendôme duca di Beaufort era morto per una sventura accaduta in battaglia. Polveri, bombe e granate di una batteria turca, già conquistata, presero fuoco all’improvviso gettando lo scompiglio fra le truppe convinte di una trama avversaria. Le perdite furono tali da indurre i francesi al ritorno in patria, imitati poco dopo dai piemontesi, dai pontifici e da altri volontari.. Per l’isola di Creta si temeva ormai il peggio. Perciò, Alessandro II decise di partire al più presto in soccorso dei difensori dell’isola in gran parte ormai conquistata dagli infedeli. Salpò il 19 agosto alla testa di trentasei vascelli. La nave dell’Almirante, passando a fianco di quella del duca, gli rese ubbidienza con sette tiri di cannone e suono di trombe. Il duca rese il saluto con tre tiri. Le regole del cerimoniale erano minuziose anche in quelle circostanze. La flotta gettò l’ancora il 23 agosto nel porto di San Nicolò, dove sostavano ventitré navigli pontifici, francesi e maltesi. La flotta veneziana, composta da quarantaquattro galere e cinque galeazze, stava all’ancora nel porto di San Giorgio, mentre nel vicino porto di Santa Maria erano agli ormeggi una trentina di vascelli, tartane e legni francesi. Il duca salutò la flotta con tre scariche di cinque cannoni e di tutta la moschetteria. Don Vincenzo Rospigliosi rispose con la scarica di tutti i cannoni della sua galera. Subito il duca inviò con barca il maggiordomo per comunicargli il suo arrivo, dopodiché sua eccellenza mandò una feluca tutta coperta di damasco rosso a prelevare il duca, che fu accolto “con eccessi di cortesia”. Terminati i lunghi discorsi e i complimenti, il duca fu trattenuto a pranzo con i gentiluomini del suo seguito. L’annalista Papotti mette in risalto il contrasto: “Mentre tra le squisitezze delle vivande ispiegava le sue pompe il lusso, udivasi dolorosa tragedia al suono di lacrimevole batteria di Candia, che, attaccata da tre parti dal Turco, veniva bersagliata e da tanto strepito di bombe, cannonate e moschetteria, s’accennava il cattivo stato di quella misera piazza”. Un attacco durato un paio d’ore, che sarà ripetuto a sera, con relative stragi di uomini. Ritornato a bordo del suo legno, Alessandro II ricambiò con un omaggio di quattro botti di vino di Sassuolo e cinque casse di lagrima di Fiorano. Poi mandò ad avvisare il capitano generale della piazza Francesco Morosini del suo arrivo, con la dichiarazione di essere disponibile a recare sollievo alla città di Candia anche a prezzo del sangue proprio. Nella notte successiva fece sbarcare i suoi armati, benché affaticati dal viaggio e dal caldo, nonché decimati dai patimenti. Una guerra combattuta a questo modo, con battaglie di terra e di mare, scaramucce e tregue, spiega la durata di venticinque anni, ma si deve tener presente che la guerra lampo non era ancora stata inventata. Le perdite nemiche erano sempre di mille e passa turchi, quelle cristiane si aggiravano sempre sui cento o duecento, però le forze cristiane perdevano l’isola poco a poco. L’impazienza del padre Marco prese il sopravvento con un lieve tamburellare delle dita sul bracciolo destro dello scranno. Notato dal giovane duca di Bozzolo che non gli staccava gli occhi di dosso. Il duca mirandolese proseguiva imperterrito, convinto di narrare gesta gloriose. Francesco Morosini, allarmato, avvertì don Vincenzo Rospigliosi delle intenzioni precipitose di Alessandro II, che avrebbero intralciato le trattative di resa in corso con i turchi. Il generalissimo faticò non poco a convincere il duca che la guerra era da considerare ormai persa: i difensori erano insufficienti, i capi cristiani delle forze di mare e di terra consideravano inevitabile la resa, non erano disposti a farsi svenare tutti perdendo la guerra e la vita. Meglio perdere solo la guerra. E così, tra uno scambio di convenevoli, di trattative, di lettere di gradimento, alla fine il Rospigliosi lodò la decisione del serenissimo della Mirandola di non voler trattenersi oltre “in quel paese e porto di aria perniciosa che gli aveva causate alcune febbri”. I medici, desiderosi di squagliarsela al più presto, approvarono senz’altro la saggia decisione del duca. La resa onorevole ai turchi venne firmata dopo dieci giorni di trattative serrate con il gran visir, assistito dal suo dragomanno, il 6 settembre. Il 7 partirono tutte le forze della coalizione che utilizzarono i giorni della trattativa per imbarcare in una gran baraonda armi, beni, viveri e persone che non volevano restare sotto il dominio degli infedeli. I quali si erano impegnati a concedere l’onore delle armi ai veneziani, a rispettare i civili e a lasciare ai veneziani alcune basi navali, per non compromettere i traffici commerciali vantaggiosi per le due parti. L’inizio del viaggio fu accidentato, la nave del principe Rospigliosi si arenò in una secca e dovettero disincagliarla. Ogni tanto il duca di Bozzolo se ne usciva con un “oh!” di meraviglia, oppure accennava a un breve commento, ma con un tono di voce alterato, diverso dal suo solito, come se fosse qualcosa messo tra virgolette. Erano commenti intenzionati a stimolare il duca mirandolese a proseguire il suo Don Vincenzo rispose con la scarica di tutti i cannoni della sua galera primo, assicurando genericamente della sua lealtà e delle sue corrette intenzioni, avvisando di voler inviare quanto prima al castello della Mirandola un suo messo con notizie più dettagliate. Il collega mirandolese non insisté per metterlo alle strette, e ottenere impegni precisi e immediati, per non sembrare diffidente. Non fece caso al guizzo beffardo negli occhi del Gonzaga. Quando fu di nuovo a Mirandola, Alessandro II fu molto urtato dalla stizza acida della duchessa che, ascoltato il resoconto ducale, gli disse con un misto di alterigia e sdegno: “Vostra altezza è ritornata a casa con un pugno di mosche in mano!”. Poteva permetterselo, diamine!, era prozia della regina d’Inghilterra Maria Beatrice d’Este, moglie di re Giacomo II Stuart. Il duca andò in bestia. I cortigiani allibirono. Ci furono parecchi giorni di tensione fra la coppia ducale, tanto che l’uditore generale e il maggiordomo evitarono di sottoporre questioni irritanti all’esame del duca. Poi, con scaltra delicatezza attirarono l’attenzione del loro signore sulla fama di abile diplomatico del padre Marco, sicché il duca pensò bene di ricorrere per diverse vie al cappuccino, deciso a non lasciare nulla di intentato pur di arrivare al matrimonio di sua figlia. Temporeggiò qualche settimana, per non dare alla moglie l’impressione di agire sotto la sferza delle sue scenate, e gli scrisse direttamente il 17 marzo 1682, invitandolo a sostare a Mirandola e concludendo: Tutti di questa casa attendono con particolare desiderio il passaggio di Vostra Paternità per di qua in caso che facesse il viaggio di Roma o di Spagna, ed io ne prego Dio benedetto ben di cuore. In effetti, il cardinale Cibo comunicava al padre Marco, il 18 marzo 1682, il desiderio del re di Spagna di averlo presso di sé e il papa acconsentiva al desiderio del re cattolico, dispensando il frate dall’obbligo francescano di viaggiare a piedi, a motivo “della sua fiacca complessione”, autorizzandolo all’uso “delle carrozze e de’ cavalli e di calessi a suo arbitrio”. Concedendogli pure, giunto a Madrid, d’impartire la benedizione papale con indulgenza plenaria, in conformità alle disposizioni contenute nel relativo breve pontificio inviato a corte. Il cappuccino comunicava al cardinale di aver ricevuto l’ordine di andare in Spagna, con lettera del 18 aprile 1682, ossia un mese dopo. Ora, come abbia fatto Alessandro II Pico a essere informato tanto tempestivamente - la sua lettera al padre Marco è del 17 marzo! - del viaggio in Spagna, è abbastanza intrigante. Gli scambi di informazioni e di pettegolezzi fra le corti europee, per mezzo di at-tentissimi diplomatici e di ben pagati confidenti, era una cosa normale e il duca della Mirandola era ben immanicato nel giro. I fatti però presero una direzione diversa e il duca non poté incontrare una seconda volta il frate, che non fu quindi ospitato nel convento dei Cappuccini presso il baluardo S. Caterina, all’estremità sud dell’attuale via Montanari. Infatti il padre ricevette a Padova un contrordine dal cardinale Cibo, datato 25 aprile 1682, notificante il desiderio del papa Innocenzo XI “che vostra paternità possa per consolazione della maestà sua trasferirsi a Vienna prima che s’incammini alla corte del re cattolico”. Prontamente il cappuccino rispose di eseguire l’ordine ricevuto di recarsi a Vienna, con lettera del 7 maggio. Con una del 23 successivo, il cardinale gli fece fretta. Per i tempi postali di allora, il succedersi delle lettere era abbastanza frenetico. Segno che nella capitale dell’impero i problemi da affrontare erano urgenti e importanti. Tanto importanti che il 14 luglio, da Vienna dove si trovava, il cappuccino scriveva al cardinale di non poter recarsi in Spagna perché il re di Francia gli aveva negato il lasciapassare e, andando per altra via, avrebbe sofferto troppo del mal di mare. Remo Rinaldi (continua) Durante la spedizione a Candia morirono molti mirandolesi per malattie e incidenti Luigi XIV racconto. La sera del 15 arrivarono tutti a Zante, salutati per due ore dallo sparo dei cannoni dell’isola, cui le galere resero il saluto con molti tiri di colubrine. Il giorno dopo, il generale delle tre isole inviò alle loro altezze il principe e il duca un abbondante regalo di pollame, selvaggina, formaggi, pesci, agrumi e frutta, ricambiato da generosa mancia a chi l’aveva portato. Il Rospigliosi fece preparare lautissimo pranzo sulla sua “Reale”, cui invitò il duca e i più alti comandanti. Il duca fece altrettanto il giorno seguente sulla sua “Capitana”. Spediti dispacci a Venezia, la flotta partì il 19 con il vento favorevole verso Messina, costeggiando le isole di Cefalonia e Corfù. Giunti a Messina, veleggiarono verso Napoli, dove il duca ammirò le bellezze della città e assisté al miracolo di San Gennaro. Imbarcati di nuovo, giunsero a Nettuno il 18 ottobre sbarcando incolumi, acclamati dalle ciurme con lo sparo a festa dei cannoni e delle colubrine. Il Rospigliosi e il Pico, prelevati da più carrozze, dopo sosta a Castelgandolfo per mettersi in pompa magna, furono portati a Roma, “accolti col sommo degli eccessi dalla clemenza di sua santità”, che donò al duca le spoglie di Sant’Abbondio martire, oggi venerate nella cappella della beata Vergine della Ghiara in San Francesco. Il duca giunse finalmente a Concordia il 30 ottobre accolto con gioia grande della duchessa, dei figli e dei sudditi. Un particolare interessante. Dopo la notizia della resa dell’isola, la duchessa, inquieta per la mancanza di informazioni sul duca suo marito, decise di confidare la sua angoscia alla zia Maria Pico, - figlia di Alessandro I e Laura d’Este -, donna nota in tutta Mirandola per la vita austera e per la sua inesauribile carità per i poveri, i malati, i bisognosi. La pia donna, che “per le continue orazioni e opere di carità era giunta ad altissime illuminazioni”, si ritirò in preghiera prolungata. Poi si rianimò, andò piena di gioia dalla duchessa nipote dicendole: “Figlia mia, non temete per il duca, prima di notte riceverete felice avviso del suo ritorno”. Così fu. A sera giunse lettera del cardinale d’Este che il duca era partito per l’Italia. Fatti poi i debiti confronti con i tempi, la predizione risultò veritiera. Qui il duca s’arrestò, guardando in volto il padre Marco, che non si dimostrò particolarmente impressionato. Durante la spedizione a Candia morirono parecchi mirandolesi, per malori durante la navigazione, per le fatiche snervanti, per incidenti, per malattie, tra i quali il cappuccino Felice da Quarantoli. Il duca, però, era rattristato più dai costi dell’impresa, che si diceva ammontassero a venticinquemila fiorini: una spesa enorme e inutile. Il santo frate intuiva quel che passava per l’animo del duca. La sua pazienza stava quasi agli sgoccioli, dribblava la noia con alcune considerazioni tra sé e sé. Si stupiva della limitatezza di sguardo del duca, incapace di percepire il pericolo dell’espansionismo turco per la fede e l’unità cristiana dell’Europa. Il Pico era accorso in aiuto ai veneziani intenti a difendere anzitutto i loro interessi commerciali in Oriente. Il cappuccino, invece, proprio per il suo ufficio di consigliere e confidente dell’imperatore Leopoldo I, era al corrente della complessità e confusione della politica europea. I principi e i regnanti dell’Europa cristiana miravano solo al loro interesse particolare: non erano molto più lungimiranti del duca mirandolese. La Repubblica veneta era sfuggente, non voleva irritare troppo il sultano per non compromettere i propri traffici commerciali con il Levante. L’imperatore, pur convinto a scendere in campo contro gli Ottomani, era debole e sempre indeciso. La Francia di Luigi XIV, per rallentare l’anello asburgico che la stringeva, sobillava la ribellione dell’Ungheria e spingeva in tal senso pure la Polonia. Istigava anche segretamente i Turchi a scendere in guerra contro l’impero. Praticamente solo il papa Innocenzo XI era convinto della necessaria unione dei principi cristiani contro gli infedeli. Il padre Marco si sentiva demoralizzato. Immerso in questi gravissimi problemi, doveva pure occuparsi del matrimonio di un piccolo duca, forse vizioso, con la figlia di un altro piccolo duca vanitoso. La spossatezza lo vinse ancora una volta. Fu mandato a chiamare il compagno dei suoi viaggi, padre Cosmo da Castelfranco. Nell’attesa che giungesse dal convento, il padre Marco tentò di far capire ai duchi il pericolo turco per l’Europa cristiana, la necessità dell’unione dei regnanti e dei principi cattolici per contrastare il pericolo, l’utilità del contributo anche dei molti piccoli principati dell’impero alla causa comune. Parlava con un fervore tale che suggestionò il Pico e il Gonzaga, lasciandoli però fermi nella considerazione del loro interesse particolare. Da ultimo, e con un certo disagio, rammentò la ragione del suo viaggio a Bozzolo, esortò, promise le benedizioni del papa e sue. Gian Francesco Gonzaga ascoltò senza impegnarsi, si profuse in premure e raccomandazioni al padre Cosmo per la salute del cappuccino, promise di inviare immediatamente al convento il suo speziale con i rimedi del caso, chiese la benedizione, ricevuta dai due piegando devotamente il ginocchio, poi lo accompagnarono sino alla porta. Appena il cappuccino scomparve dalla loro vista, il Gonzaga non attese che il Pico affrontasse l’argomento, si avvantaggiò della posizione favorevole dell’attacco di sorpresa, iniziando per La flotta partì il 19 settembre da Zante per Messina con il vento favorevole 23 n. 15 - agosto 2013 · Medolla, Cavezzo e Concordia retrocesse, Rivara promossa sport Il calcio del "cratere" soffre ancora Mentre Sassuolo, Modena e Carpi volano, la Bassa vive le difficoltà del post sisma Per un Sassuolo che conquista la Serie A, un Modena che quasi la sfiora, un Carpi che vola in serie B e un Castelfranco che poteva essere ripescato in C, iI calcio nella Bassa del… cratere segna un bilancio in chiaroscuro. Più scuro, fosco che chiaro, viste le enormi difficoltà che hanno dovuto soffrire le tante associazioni dilettantistiche che provano a seguire in tempi difficili lo sport più amato nel mondo. Provando a fare un bilancio della stagione che si è conclusa e di quella che si profila all'orizzonte, infatti, non c'è da stare allegri. Cominciamo da Medolla, dove il ritorno a stagione avviata di un grande Razzaboni non ha impedito ad una associazione di nobili tradizioni di retrocedere nuovamente, questa volta in Seconda categoria. Sarà proprio il mitico ex bomber a dover tentare la risalita. Poco più in là, il Cavezzo che pochi giorni prima del terremoto era stato promosso in Prima categoria se ne ritorna con una dolorosa retrocessione in quella inferiore. Che dire poi del Concordia, la associazione che gioca a due passi dalla sede della Cpl che guida il Modena? Un'altra amara retrocessione, anche qui, dalla Promozione alla Prima Categoria. Toccherà al nuovo allenatore Zironi guidare il riscatto, che potrebbe essere innescato da un sospirato ripescaggio, così come la società del presidente Marchesi ha chiesto. L'anno del terremoto, poi, come noto ha letteralmente cancellato alcune delle altre associazioni dai campi della domenica: la Roveretana ha rinunciato alla Seconda categoria. Il posto le spetterebbe per la prossima stagione, perchè la federazione così ha deciso, ma la decisione non è ancora stata ufficializzata. La mitica Possidie- La Folgore se non c’è più. Anche la Quarantolese nella passata stagione ha chiuso i battenti. Ma questa estate, dopo lunghe riflessioni, un gruppo si è ricompattato e - sempre in virtù della deroga concessa dalla federazione - la squadra ricomparirà ai nastri di partenza della Prima categoria, con mister Claudio Benatti. E Mirandola? Per un anno la Folgore ha provato a rilanciare il calcio in città, con un ottimo campionato in Seconda, ma all’orizzonte c’è chi vede ora tanto legittimo spazio per i giovani, che vorrebbe dire ambizioni assai meno alte. Già, perché nella storia di Mirandola sembra che per il calcio importante di qualche decennio fa si dovrà aspetta- re, ancora a lungo. Poco più in là, in Eccellenza, resiste solo il San Felice, che tuttavia un anno fa, prima di una salvezza inattesa e un po’ miracolosa, di cui è artefice un gruppo di ragazzi di Mirandola e dintorni, incluso mister Pellacani, sembrava destinato ad una mesta iscrizione alla Terza categoria. San Felice riparte da quel gruppo, nella speranza di soffrire un po’ meno. Da quelle parti fa eccezione Rivara. Forte dell’alleanza con il gruppo ex Possidiese, la squadra di Pecorari ha fatto il salto, raggiungendo l’agognata Seconda. Detto di un Camposanto che ha a sua volta rischiato, di una Massese che ha meritato di restare in Seconda e di uno Junior Finale che è un esempio area nord Una rappresentativa della Bassa si consola giocando con il Modena Lo scorso 24 luglio a Fanano una rappresentativa dei giovani calciatori della Bassa modenese ha disputato una partita amichevole contro il Modena. Ad accollarsi la gestione organizzativa – e i costi – della trasferta dalla Bassa a Fanano è stato l’Us San Felice, con il ds Stefano Turcato e l’allenatore Gianni Pellacani in prima fila. Immancabili poi i due mitici gemelli Loris ed Elvino Gennari nella ve- ste di magazzinieri-massaggiatori. La partita è terminata 10 a 0 per il Modena, i cui calciatori hanno giocato con particolare agonismo per meritarsi un posto da titolare agli occhi di Novellino. Così, per il gioco duro dei Canarini, diversi ragazzi della Bassa hanno dovuto abbandonare prematuramente il campo. Per loro comunque una bella esperienza “formativa” contro calciatori professionisti. La rappresentativa della Bassa con il Modena per il settore giovanile e per intraprendenza, a distanza di un anno le nubi non sono dissipiate. Già, perché nella tempesta della crisi economica che ha allontanato gli imprenditori e sponsor dallo sport, si profila un’altra tempesta: quella dei controlli dell’Agenzia delle Entrate, che nelle aree limitrofe ha significato controlli pressanti, contestazioni e presunzioni pesanti e sanzioni che stanno inducendo tanti a rinunciare allo sport, specie quanti lavorano pensando ai giovani, a volte in ingenua ma imprescindibile onestà. Per il cratere sarebbe troppo, troppo per pensare di competere con gli altri colossi del calcio modenese. Alberto Setti 25 visti per voi di Sergio Piccinini Pacific Rim Con un incasso di oltre 180 milioni di dollari nel mondo, dopo due sole settimane dalla sua uscita nelle sale, Pacific Rim si presenta come il kolossal da grande incasso per eccellenza di questa estate 2013. La trama non è delle migliori per chi è in cerca di contenuti cosiddetti maturi. Nel futuro enormi discendenti dei dinosauri escono dalle profondità marine seminando la morte, ma la razza umana contrattacca costruendo giganteschi robot chiamati jaeger in grado di uccidere i mostri. Seguiamo le vicende di Raleigh (Charlie Hunnam), uno degli ultimi piloti di jaeger rimasti. Com'è intuibile Pacific Rim è un blockbuster adatto al popolo dei consumatori di pop-corn, uno spettacolo hollywoodiano godibilissimo. I riferimenti si sprecano: si va da Transformers ad Evangelion passando per Matrix ed Independence Day. Ma sarebbe errato liquidare questo campione d'incassi etichettandolo come semplice “commercialata”. Pacific Rim in parte riesce a sorprendere per la presenza di alcuni elementi distintivi. L'umorismo yankee fracassone non manca, eppure il tono del racconto è per lo più drammatico. Fin dal prologo vediamo il protagonista subire un terribile trauma e nel proseguo della storia, tolti i siparietti comici, si respira un'atmosfera tragica, da imminente fine del mondo. Degna di nota anche una lunga digressione presente circa a metà del film, in cui l'azione viene momentaneamente messa da parte in favore di un'ampia parentesi sul rapporto tra rangers, i piloti dei robot. Ogni automa è governato da almeno due rangers mentalmente interconnessi ed è quindi essenziale che a priori ci sia una forte armonia tra loro. Il regista Guillermo Del Toro insiste su questo punto, lasciando emergere un tema portante del film: la concordia. Pacific Rim Regia: Gulliermo Del Toro. Con: Charlie Hunnam, Rinko Kikuchi, Idris Elba, Charlie Day, Ron Perlman. Usa, 2013, fantascienza, col., 131 min. 26 · n. 15- agosto 2013 quarantolese/1 Il gruppo ama giocare e ritrovarsi a fine gara dallo sponsor La rimonta? è iniziata in pizzeria La squadra Amatori di mister Pignatti ha compiuto una splendida risalita Quella scorsa sembrava la fine di una stagione calcistica come tutte le altre, invece non è stato così per la Quarantolese Categoria Amatori Uisp. è passato poco più di un anno dal tragico evento che ha colpito tutte le zone della Bassa, il medesimo campionato veniva sospeso ad una partita dalla fine e quello stesso campo, dove i ragazzi della Quarantolese si allenano e giocano il lunedì sera, diviene il luogo ideale dove sistemare la tendopoli per chi in quel momento non aveva l'abitazione agibile. Nonostante tutto i ragazzi ci hanno creduto, un ulteriore stimolo per comporre la squadra è dato dal fatto che molte società limitrofe non se la sono sentita di iscriversi ai vari campionati, mossi da questa ulteriore motivazione e dalla voglia di dare due calci al pallone e andare dopo la partita tutti insieme nella pizzeria del paese ("Da Papà"), importante sponsor della squadra, si è riusciti a costituire la squadra per la nuova stagione. Il campionato prende La Quarantolese Amatori il via ma inizialmente i ragazzi guidati da mister Pignatti fanno pochi punti, questo crea qualche malumore, la maggior parte dei ragazzi però non molla e nella seconda parte della stagione la squadra compie una splendida rimonta portandosi dall'ultimo al sesto posto, la cosa però più importante e sorpren- dente è stata quella di trovarsi l'ultima partita con tutti i giocatori partiti a settembre, e questa senz'altro è la vittoria più importante. quarantolese/2 Riparte anche la Prima categoria La Quarantolese riparte, dopo un anno sabbatico dovuto ai tragici eventi del maggio scorso, dalla Prima Categoria. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione della Federazione che come promesso ha mantenuto la categoria e a un gruppo di ragazzi che ha accettato di giocare senza alcun compenso economico, in quanto la Polisportiva non ha ancora superato il momento di crisi post-terremoto. La stagione dei ragazzi ripartirà lunedì 19 agosto sul campo di Tramuschio, visto che il campo della Quarantolese sta subendo trattamenti per tornare a essere operativo dopo aver ospitato il campo tenda, anche in questo la società ringrazia il Crer (Comitato Regionale Emilia Romagna) che si sta accollando le spese della rimessa a nuovo del manto erboso. Ai primi di settembre la Qurantolese tornerà fra le mura amiche. Per ora la rosa messa insieme dal ds Costa è composta da 22 giocatori guidati dal mister Benatti e dai collaboratori Corradi e Manicardi. quarantolese/3 La partita più importante? Quella vinta col terremoto Nonostante le enormi difficoltà iniziali dello scorso anno, grazie all'aiuto di sponsor, società amiche e Federazione, la Quarantolese ha vinto la partita più importante: svolgere attività giovanile per i propri ragazzi. Inoltre la società ha quasi raddoppiato gli iscritti, ai nastri di partenza si presentarono 35 ragazzi, il 9 giugno alla festa finale erano presenti ben 57 piccoli atleti. Oltre agli ottimi riscontri a livello numerico la società ha ottenuto buoni risultati anche a livello sportivo, gli esordienti dopo un buon campionato hanno partecipato a due tornei classificandosi in entrambi al terzo posto, ottimo risultato considerando il blasone delle squadre partecipanti. I pulcini 2003-2004 dopo una prima parte di stagione travagliata hanno finito in crescendo infilando 3-4 risultati utili consecutivi e classificandosi sesti al torneo di casa. Infine i più piccoli 2005-2006-2007-2008 hanno fatto vedere ottime cose nelle numerose partite disputate. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, quest'anno la Quarantolese riparte con l'ambizioso obiettivo di fare meglio dell'ultima stagione riproponendo infatti 5 squadre, accogliendo bambini nati dal 1999 al 2008 guidati da allenatori e istruttori qualificati e laureati in scienze motorie. Come ogni anno verrà garantito il servizio pulmino gratuito. La quota di iscrizione annua sarà di 150 euro comprensiva dell'abbigliamento sportivo, questo è possibile grazie agli sforzi della Polisportiva e di preziosi sponsor. Con questi presupposti si spera di vedere numerosi piccoli e grandi atleti correre e divertirsi sul campo della Quarantolese. Per informazioni e iscrizioni: Riccardo Manicardi 338/861701. n. 15 - agosto 2013 · Ingaggiati Prato, Serafini, Bertarello, torna anche Borghi pallavolo La Stadium ha completato la rosa La formazione di coach Pinca si è rinforzata con alcuni importanti innesti La Stadium Pallavolo Mirandola comunica ufficialmente di aver completato la rosa che affronterà la stagione 2013-2014 nel campionato Nazionale di B1 maschile. Dopo gli ingaggi di Prato (a sinistra, nella foto qui accanto, insieme al direttore tecnico Zucchi) e Serafini (a destra, nella foto in alto, insieme al presidente Silvestri), arrivano infatti alla corte di coach Pinca il centrale Michele Bertarello, classe 1983 e 192 cm di altezza, proveniente da Isola della Scala, e l’opposto Andrea Borghi (1991, 190 cm) che torna a vestire la maglia gialloblù dopo due anni in Villa D’Oro. Questa dunque la nuova Stadium: palleggiatori: Serafini e Ghelfi G. Schiacciatori: Garusi, Dombrovski, Prato. Centrali: Bozzoli, Maggi, Bertarello. Opposti: Ghelfi F., Borghi. Liberi: Bottecchi, Zucchi. A questo nucleo di atleti verranno poi integrati i giovani più promettenti della serie D, che già l’anno scorso hanno frequentato spesso lo spogliatoio della prima squadra: Diegoli, Rustichelli, Zapparoli, Bertoli e Cadore. Nel frattempo la Federazione ha pubblicato i gironi ed il calendario del Campionato nazionale di B1 che inizierà il prossimo 19 ottobre, preceduto dalla Coppa Italia di categoria che partirà il 21 settembre. La Stadium è stata inserita nel girone A: se dal punto di vista logistico ed economico è andata bene alla formazione gialloblù che evita le trasferte in Sardegna, dal punto di vista tecnico il girone appare al contempo delicato e complicato. Oltre alla Cec Carpi, dall'urna della Federazione sono uscite formazioni del calibro di Asti, Trento, Torino, Segrate e Trebaseleghe. I ragazzi di Pinca debutteranno tra le mura amiche contro l'Itas Trentino, seconda formazione dei plurititolati Campioni d'Italia e del Mondo in carica; per il derby a Carpi bisognerà invece aspettare il periodo natalizio, mentre il ritorno a Mirandola è in programma a metà aprile. LA LETTERA «Dopo il terremoto è importante fare acquisti a "chilometri zero"» Cari lettori, sono Lucia Zigiotti Maini e ho tante cose da raccontarvi. Quando andai in pensione, sembrava che mi mancasse qualcosa: poi capii che per colmare il vuoto dell’insegnamento dovevo nuovamente rimboccarmi le maniche e tirai fuori dal cassetto la mia laurea in Dietologia; grazie ai dirigenti di Radio Pico Mirandola, per cinque anni, coadiuvata da Vittorio Cavallini, ebbi la possibilità di presentare gratuitamente varie rubriche dedicate al settore alimentare. Il tempo trascorre e il ricordo che ho della scuola e della radio è sempre vivo così come la passione per tutto ciò che riguarda la buona alimentazione. La partecipazione, oramai diventata una consuetudine, agli incontri del Filò, associazione fondata da Bianca Veronesi, mi ha permesso di ritornare sull’argomento con un intervento intitolato “Cosa compro, cosa mangio”. A più di un anno dal terremoto, i nostri negozi del centro, della periferia, i mercati rionali, i centri commerciali ci mettono a disposizione ogni cosa e noi da bravi cittadini dobbiamo sentire il bisogno di far rivivere anche con gli acquisti la nostra Mirandola. Fare piccole o medie spese quotidiane fa bene alla salute: uscire di casa tutti i giorni ha un effetto calmante, riduce la tensione nervosa e lo stress, fattori che minano il sistema circolatorio. Se fare la spesa previene ansia e solitudine, un promemoria di ciò che occorre può essere utile alla brava rasdora che, sempre più qualificata e attenta all’atto dell’acquisto degli alimenti, ne osserverà la freschezza, la qualità, la provenienza, il prezzo, la scadenza, la tabella nutrizionale. Purtroppo, quest’anno, il tepore delle giornate primaverili è compromesso dalle troppe piogge ma il nostro organismo richiede ugualmente un cambiamento nella scelta e nella preparazione degli alimenti per eliminare qualche chilo di troppo e le tossine accumulate nel periodo invernale; quindi, ora ci aspetta un’alimentazione “snellita”, più varia e meno calorica. La natura stessa ci offre alimenti più colorati, freschi, da consumarsi nel giro di pochi giorni. Fatta la spesa, è gradevole trascorrere alcune ore in cucina per preparare diversi manicaretti estivi con la frutta che la fa da regina dagli antipasti ai gelati. è evidente che, mentre ci si appresta all’arte culinaria, occorre far roteare nei menù estivi l’alimento benefico per la memoria e la concentrazione, quello che stimoli la digestione, che potenzi le difese immunitarie, che migliori l’aspetto della pelle, che prevenga la pressione alta, che limiti il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, che regolarizzi le funzioni intestinali, che non faccia ingrassare, che non contenga troppi zuccheri aggiunti né sale, nemico della pressione, che non sazi per le calorie stupide, che non abbia troppi conservanti e additivi, che non abbia grassi idrogenati e saturi. Ma adesso basta con questa carrellata da nutrizionista! Si va ai fornelli e si preparano delle vivande semplici ma cucinate con tanto impegno: avranno il profumo di una cucina familiare, di una cucina di mamma… di mamma Antonietta! Si annusa di nuovo tutto ciò che si è cucinato: sì, sono proprio quei sapori che ci rimandano ai dolci ricordi dell’infanzia, profumi che, se di casa nostra, sollecitano nel cervello la produzione di endorfine, capaci di offrire una sensazione di benessere e di rilassatezza, proprio quello che ci vuole nei momenti tristi e di sconforto. Con il mio articolo “Riflessioni sul terremoto” pubblicato su questo giornale nel numero 15 dell’ottobre 2012, ho voluto manifestare tutta la mia solidarietà; oggi, a un anno da quell’evento, questo articolo vuole essere testimone della nostra ripresa e dell’operosità dei cittadini. La pensate così anche voi? Grazie per avermi letto, Lucia Zigiotti Maini 27 n. 15 - agosto 2013 · mirandola 600 partecipanti alla 35esima edizione con tante novità Il Trofeo Umbertina tra le macerie 29 brevi SUL RAID IN TANDEM La tradizionale gara si è snodata tra capannoni e casolari danneggiati Lo staff dei podisti. Sotto, un momento delle premiazioni bici I Cicloamatori preparano il Gran Premio Sagra di Cividale L’articolo “Pippo e Bruno padroni di casa al raid ciclistico in tandem” apparso sul numero 13 dell’Indicatore Mirandolese è stato scritto da Bruno Carpigiani (primo da sinistra nella foto) e non da Sergio Piccinini, come erroneamente riportato. Ce ne scusiamo con l’autore. Erano le 6 di domenica 30 giugno quando si sono aperti i cancelli del centro sportivo parrocchiale di via Posta di Mirandola. Erano in corso di allestimento tutte le strutture che sarebbero servite per questa 35esima edizione del Trofeo Umbertina Smerieri, come sempre organizzata dal G. S. Podisti Mirandolesi: i tavoli per ristoro e premiazioni, l’impianto microfonico e l’angolo delle iscrizioni. Intanto giungevano i primi partecipanti per le iscrizioni. Questa edizione ha visto varie novità: la prima è che non siamo più nel centro commerciale Della Mirandola, la seconda sono i percorsi che da tre si sono ridotti a due, a causa della viabilità. Ora il percorso corto è di 2,5 km, mentre il percorso lungo è di 8,3 km. Anche se la zona toccata dai percorsi è più o meno la stessa degli anni precedenti, purtroppo il paesaggio è notevolmente cambiato sia nell’area industriale di San Giacomo Roncole che nel paesaggio rurale delle campagne circostanti Mirandola, tanto per ricordare a tutti che qui c’è stato il terremoto. Si passa da vuoti dove prima c’era un insediamento industriale a cumuli di macerie che ancora non sappiamo per quanti anni continueremo a vedere. Ecco allora che le varie società arrivano ad iscriversi assieme a persone indipendenti e a gruppi con ragazzi diversamente abili che, come da nostra tradizione, ospitiamo gratuitamente grazie alla grande collaborazione di sostegno da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Sono ormai le 7, i tavoli sono allestiti, sono pronti per il ristoro che le signore del gruppo stanno alacremente preparando. Si spazia da tartine dolci alla marmellata sino a pizze, gnocco, strie, frutta, che come sempre pizzerie, forni e “Frutta Galavotti” ci offrono, senza dimenticare gli agricoltori che, nonostante una sfavorevole stagione, non ci hanno fatto mancare i meloni. In un’altra zona è stato montato l’impianto microfonico, curando che questo non fosse rivolto verso la chiesa, per evitare di disturbare le funzioni religiose che si sarebbero svolte nella mattinata. Le coppe, i trofei, le targhe, le ceramiche e le borse di prodotti in natura, facevano bella mostra nell’angolo delle premiazioni, scintillando sotto il sole. Come sempre la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano spiccava su tutte. Lungo tutto il percorso della manifestazione si notavano le divise della Polizia Municipale, delle Guardie Ecologiche Volontarie e dei nostri volontari, che hanno impegnato tutti gli incroci. Si susseguono le iscrizioni delle società e dei liberi, ma quest’anno mancano i competitivi: infatti questa volta la manifestazione ha solamente una finalità ludico-motoria. Non verranno perciò stilate classifiche agonistiche ufficiali, nonstante ciò qualche valido atleta è comunque venuto amichevolmente a trovarci. Al termine delle iscrizioni, i partecipanti saranno seicento e partiranno da via Napoli. Sono le ore 8,30 quando si dà il via alla gara con il percorso mini, a seguire, dopo pochi minuti, partiranno gli adulti con il percorso lungo. Dopo qualche attimo dalla partenza degli adulti, ecco arrivare il primo ragazzo, Davide Esposti, seguito da Alex Reggiani, nostro L'edizione 2012 del Gran Premio portacolori. Tra le ragazze la prima è Jessica Bergianti. Dopo il loro arrivo taglia il traguardo il primo uomo del percorso lungo, Gianluca Mazzi, della società La Patria di Carpi e la prima donna, Linda Rinaldi del gruppo Sintofarm. Ringraziamo tutti gli agonisti per aver partecipato alla manifestazione tenutasi a Mirandola, nonostante l’assenza di premi individuali. Alle ore 10 consegniamo qualche piccolo riconoscimento ai ragazzi e alle ragazze, poi alla prima donna e al primo uomo, per poi continuare con le premiazioni previste. A tutti è stato donato un pacco di biscotti dell’industria “Alimentari Pico”, figurine Panini a tutti i ragazzi e alle ragazze, nonchè braccialetti “Monster” Panini. Si prosegue con la premiazione delle Onlus. La prima società classificata è “La Zerla” di Mirandola che, oltre alla coppa offerta dalla Provincia di Modena, si aggiudica anche la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, seguita da “Noi per loro”, premiata con coppe e prodotti in natura offerti dalle ditte locali e nazionali. Nelle premiazioni di società hanno visto trionfare il gruppo podistico di Finale Emilia che, oltre ai premi in natura, ha scelto il bellissimo quadro offerto dall’autrice Nadia Possidoni di Mirandola, che ricorda come era la nostra bella Madonnina prima del sisma. A seguire, citiamo il secondo posto dei Pico Runners ed il terzo dell’Atletica Cibeno, Carpi. Come sempre, i modenesi aderenti al coordinamento provinciale di Modena non hanno partecipato, andando al mare o ai sassi di Roccamalatina, dove era in corso un’altra manifestazione. Ringraziamo comunque tutte le società che si sono presentate ed hanno reso possibile la manifestazione. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, al Comune di Mirandola, alla Polizia Municipale, ai Gev, alle volontarie e ai volontari, alla parrocchia ed alla Folgore calcio, che ci hanno concesso l’uso del terreno parrocchiale ed a tutte quelle ditte che, nonostante la crisi ed il terremoto, non hano voluto farci mancare il loro sostegno e contributo. Un grazie va anhe a tutti quei volontari che hanno riempito una domenica mattina di amore, accompagnando chi dalla vita ha avuto più dolori che gioie. Infine un arrivederci alle nostre gite, alla nostra camminata di Franciacorta di novembre ed alle prossime manifestazioni, per chi volesse aggregarsi al nostro gruppo. Concludendo, l’importante non è solamente vincere, ma anche impegnarsi nel sociale. Paolo Pollastri Presidente G.S Podisti Mirandolesi Sabato 7 settembre si svolgerà la 37esima edizione del Gran Premio Sagra di Cividale, gara ciclistica amatoriale aperta a tutti gli Enti, organizzata dal Gs. Cicloamatori Mirandola in collaborazione con il Comitato Sagra di Cividale. La prova è valida per il campionato provinciale agonismo. Ritrovo dalle 12,30 presso il Circolo Anspi, in viale Gramsci a Cividale. Partenze: ore 13,30: Super Gentleman A+B+Donne, circuito locale da ripetere varie volte per circa 40 Km; ore 14,45: Gentleman e Veterani, circuito locale da ripetere varie volte per circa 45 Km; ore 16: Cadetti, Junior e Senior, circuito locale da ripetere varie volte per circa 50 Km. Per informazioni: Pippo, cellulare: 334/1492100. Si può anche visitare il sito: www.gscicloamatorimirandola.it. trofeo "la sportiva" Il Nordic Walking di Mirandola fa man bassa di premi a Predazzo Lo scorso 14 luglio a Predazzo si è svolta la seconda edizione del Nordic Walking Tour Trofeo “La Sportiva” nel suggestivo scenario della Val di Fiemme, casa del Nordic Walking. Impecca- bile è stata l’organizzazione del Master Trainer Claudia Boschetto dell’Asd Val di Fiemme. L’impegnativo percorso (circa 18 chilometri) da Predazzo a Bellamonte e ritorno, attraversava boschi, LA SFOGLINA è DISPONIBILE IN DVD Presso la Tabaccheria “Daniela” di San Martino Spino è disponibile il dvd della festa “La Sfoglina” che si è svolta lo scorso 16 luglio. fiancheggiava il torrente Travignolo, si snodava tra prati fioriti e pareti di roccia, quanto di meglio insomma un camminatore potesse desiderare. Inoltre l’aspetto della “competizione” rendeva più stimolante la partecipazione. La gara era di regolarità cioè bisognava avvicinarsi il più possibile ad un tempo ideale (diverso per le donne e gli uomini) comunicato solo alla fine della camminata. Sono stati inoltre premiati i migliori camminatori (come tecnica e stile) sempre donne e uomini. Per l’associazione mirandolese del Nordic Walking c’è stata la soddisfazione di aver ricevuto ben tre premi su sei come migliori camminatori, due nella categoria femminile con Monica Malavasi e Giulia Calderara di Carpi e Modena e uno nel maschile con Alessandro Mascherini di Mirandola. Inoltre il podio nella classifica generale è stato sfiorato per appena 12 secondi da Roberta Luppi di Mirandola. Oltre a questi inaspettati risultati, c’è stata la gioia per avere vissuto una bella giornata di sport all’aria aperta, in ottima compagnia. Per informazioni sul Nordic Walking: [email protected], Raffaele Forapani, telefono 335/ 7067206. nordic WALKING Ci sono anche Mirandola e Carpi sul lungo cammino del Cristo Pensante Sono circa quaranta le scuole o associazioni di Nordic Walking che si succederanno nel cammino dal Cristo Pensante delle Dolomiti al Cristo degli Abissi. L’iniziativa è partita da Passo Rolle a metà giugno e terminerà alla fine di settembre in Liguria a Camogli. La tappa modenese ha visto coinvolti una trentina di Nordic Walkers di Mirandola e Carpi sul percorso da Correggio a Carpi per circa 14 chilometri. Il percorso suggestivo nelle campagne intensamente coltivate tra vigneti, risaie e campi di mais ha permesso di soffermare l’attenzione dei partecipanti su particolari che sfuggono nel nostro correre quotidiano. L’arrivo è stato alla Sagra di Quartirolo dove i Nordic Walkers hanno cenato assieme ai familiari che nel frattempo li avevano raggiunti. Nell’occasione sono stati raccolti fondi per sostenere l’iniziativa dell’istruttore Aldo Di Michele impegnato nello scavo o ripristino di pozzi d’acqua in Malawi. Un piccolo gesto di sostegno e solidarietà. 30 · n. 15- agosto 2013 calcio Da Cariati e Gricignano di Aversa al "Derby del Cuoricino" di Pisa Vola la solidarietà tra gli sportivi L'Associazione "Una Scuola per Mirandola" ha già raccolto 150 mila euro L'Associazione “Una Scuola per Mirandola” continua a volare alto. Il contatore ha superato i 150.000 euro ed il gruppo ha già in cantiere altre iniziative per il futuro. Da giugno l'associazione ha ottenuto importanti aiuti da Toscana e Campania, attraverso iniziative realizzate in ambito sportivo. “Cariati per Mirandola” era il titolo del quadrangolare di calcio femminile (fortemente voluto da Pino Greco) che ha riunito oltre 60 giocatrici di Cariati (provincia di Cosenza) e che ha permesso di raccogliere 1.100 euro. Il difensore calabrese dell’Hellas Verona Domenico Maietta ha battuto il calcio d'inizio. Entusiasta il coordinatore di “Una Scuola per Mirandola” Rocco Imperatore: «Gli amici di Cariati si sono rivelati fin dall’inizio persone eccezionali, sostenendoci costantemente e donando il loro prezioso contributo in più riprese. Un grazie a Cariati, a Pino Greco ed a chi collabora con noi». Domenica 30 giugno poi il referente associativo Gennaro Imperatore ed il socio Vincenzo Perotta hanno organizzato a Gricignano di Aversa (Caserta) il quadrangolare di calcio “Uniti per Mirandola”. Sponsorizzato da Stefano Dello Margio - titolare del negozio Punto Luce “Gli Elettrici” - e da Biagio Russo della redazione di Voce Nuova Tv, il quadrangolare è stato disputato grazie alla collaborazione del presidente del Centro di Gricignano Giancarlo Bassolillo e di Massimo Carnevali. A pochi chilometri di distanza, nella stessa giornata, si è concluso il torneo di calcio giovanile “1° Trofeo Città di Cesa”, organizzato dal gestore del Centro Sporting Village Cesa Lello Bencivenga e dalla Aversa Academy. Questa giornata ha consentito la raccolta di oltre 1.000 euro per “Una Scuola per Mirandola”. Altri 2.300 euro sono arrivati nelle casse con il “Derby del Cuoricino”, tenutosi a Pisa il 18 luglio. Si è trattato di un triangolare di calcio che ha coinvolto le squadre della Nazionale Italiana Calcio DJ, di Pisa Vip e di Una Scuola Per Mirandola. «Questa iniziativa la dobbiamo ad Assofly Onlus che ci ha dedicato la terza edizione del derby - ha detto Imperatore - è stata anche un'occasione per rinforzare i nostri legami con altri enti toscani e modenesi tra cui Atlantide Onlus, Juventus Club di Carpi ed il Circolo Aquaragia, i cui rappresentanti erano presenti al derby». Al triangolare c'era anche il presidente Pietro Proietti con i referenti di Cecchini Cuore, del Consorzio Sabato 8 giugno a Mirandola, presso la se solidarietà E anche i "pota-giornalisti" danno una mano a San Martino Tre momenti del "Derby del Cuoricino". In alto a destra, l'Assessore Cavicchioli con l'attore Paolo Conticini Gruppo Greco e di Confcommercio Pisa, anch'essi preziosi collaboratori dell'evento. Il Vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi, dopo la partita, ha dato il benvenuto all'Assessore Lara Cavicchioli di Mirandola che ha conosciuto anche i prestigiosi testimonial del triangolare: gli attori Ludovico Fremont e Paolo Conticini e l'ex calciatore Vittorio Tosto che con il suo centro sportivo continua a racimolare aiuti per Mirandola. E proprio Tosto era presente al “6° Memorial Sara Con Noi”, evento sportivo organizzato il 20 luglio a Lucca da Daniele e Roberta Di Piazza. Qui Una Scuola per Mirandola ha ottenuto altri 1.000 euro. Sergio Piccinini Riuscire a condensare, in un unico evento, tre delle passioni coltivate fin da piccolo deve essere per chiunque una gioia immensa. Soprattutto se la spinta è quella della solidarietà. Un sogno, per me, realizzato. Domenica 7 luglio, sul campo della Polisportiva Saliceta San Giuliano (Modena), si è tenuta un'amichevole di calcio tra giornalisti sportivi (ed ecco svelate le prime due passioni: giornalismo e sport, “fubàl” in primis) bergamaschi e modenesi con l'obiettivo di raccogliere fondi per l'Emilia (voilà la terza passione) terremotata. Evento patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Modena, dalla Provincia di Bergamo e dal Comune di Mirandola. Il pensiero, quando a fine maggio si era fatta avanti l'idea dell'amichevole, è andato subito alla località dell'Emilia a cui sono maggiormente legato: la vostra Mirandola. E in particolare alla frazione di San Martino Spino, colpita qualche settimana prima da una fortissima tromba d'aria, più crudele e portatrice di danni di quanti, almeno a San Martino, ne avesse fatti il sisma dell'anno scorso. Definita l'idea, ho coinvolto la collega modenese di Antenna 1, Gaia Ferri: la risposta entusiasta della “sua” squadra, quella della stampa sportiva geminiana, e dei miei colleghi conterranei, ha dato il via ufficiale all'organizzazione della partita e della raccolta dei premi da mettere in palio per la lotteria. Maglie e gadgets di Modena, Sassuolo, Carpi, Atalanta, AlbinoLeffe, CasaModena Volley e della Nazionale di Calcio: tutto per raccogliere un aiuto da destinare alla società sportiva Sanmartinese, che ben lavora per i ragazzini della zona con le realtà giovanili di calcio e pallavolo, e in difficoltà per i danni avuti al campo sportivo e alle attrezzature. Il ricavato nel post amichevole, tra lotteria e “gnocco fritto ripieno” offerto dalla Polisportiva ospitante, è stato di 1.200 euro: un piccolo contributo, ma fatto col cuore. Graditissima la visita del Sindaco di Mirandola, Maino Benatti, insieme al presidente della Consulta del volontariato ed ex assessore, Gino Mantovani, oltre alla presenza del “pres” della Sanmartinese, Riccardo Martinelli. Per inciso, l'amichevole è terminata 2-1 per il team bergamasco che, fra i 19 giocatori in distinta, contava però nell'importante apporto di quattro “oriundi”: a dar man forte alla manovra di noi “pota-giornalisti”, c'erano infatti alcuni allenatori delle giovanili della Folgore Mirandola.... Francesco Luppi, Gabriele Siciliano, Marco Campagnoli, e Riccardo Meschieri. Sfrutto l'occasione di poter scrivere (con emozione) sullo storico Indicatore Mirandolese per mandare un grosso abbraccio a tutta la popolazione di Mirandola e dintorni, che con grande orgoglio e rimboccandosi subito le maniche, dopo la tragedia del terremoto si era prontamente messa all'opera per rialzarsi. E non è “frase fatta”: quando ero sceso a poca distanza dalle scosse, per gran parte del tempo avevo la pelle d'oca. Un po' per il contesto surreale fra distruzione e tendopoli, ma soprattutto per la determinazione concreta e laboriosa della vostra gente spinta dall'orgoglio di ripartire subito. Una mentalità che, in questo, mi ha ricordato molto quella di noi bergamaschi. Amo l'Emilia (soprattutto la fascia tra bassa mantovana e pianura modenesereggiana), come scrivevo all'inizio, fin da quando ero piccolo: a quattro- cinque anni se mi veniva chiesto cosa volevo fare da grande, rispondevo “il giornalista sportivo”: e fin qui, a parte il sentore precoce, nulla di strano... Più singolare, magari, che già allora desiderassi di avere un'altra casa... in Emilia. Sarà che impazzisco da sempre, anche tutt'ora, per le località rustiche di campagna; associando al fatto che, da piccolo, andavo al mare in Riviera con il treno (la “Freccia Orobica” estiva, Bergamo - Pesaro) che attraversa il cuore dell'Emilia passando ancora oggi da Poggio Rusco (nella Bassa mantovana) e da Bondeno. Inoltre, e forse sono le “fortune” del predestinato, lo scorso anno nel periodo successivo al terremoto ho conosciuto due persone “speciali” di Mirandola (già, della vostra terra, conoscevo l'attaccante di calcio Leonardo Luppi, che era stato a giocare nelle mie zone....). Due persone fra le più azzeccate per “invasarsi” ulteriormente di Emilia e di Mirandola: due mirandolesi doc, Tiziano Aleotti e il sopracitato Gino Mantovani. Tiziano, alla bontà d'animo, unisce tutte le migliori qualità dell'emiliano, in primis quella di darsi un gran da fare. La prima volta che l'avevo conosciuto, a inizio luglio 2012, mi regalò il libro “Un secolo di Sport a Mirandola”. “Biblioteca mirandolese”, in casa mia, alimentata dai tanti libri regalati da Gino che, oltre ad essere un'ottima persona come tutta la famiglia, ama Mirandola quasi come una figlia. Il volume che custodisco più gelosamente è il “Nuovo vocabolario mirandolese – italiano”. Concludo con un grosso saluto alla vostra bella terra. Emilia e Mirandola sempre nel cuore. Giulio Ghidotti (giornalista de “L'Eco di Bergamo”)
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