- Circolo ARCI Ginosa
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La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 26 gennaio 2011 Sommario La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA FLORIANA RIBECCO LIBORIO PATIMISCO M. ZANELLI GIOVANNI CARDUCCI BALDASARRE D’ANGELO KATIA CIFRESE ELENA CLEMENZA CARMELO CANDIA NICOLA CARENZA MICHELINA DELL’AGLIO ANNA BELLAMIA GIOVANNI DE CANIO ROSA PAVONE MICAELA LOMBARDI PIERANNA TERZI FRANCESCO ROTUNNO DOMENICO MALVANI CARMEN CLEMENTE fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Considerazioni ginosine… di Pierino Perrone pag. 31 Ricerca e … di Giovanni Matera Noi e Matteo… di Stefano Giove pag. 4 Per Matteo… di Domenico Malvani pagg. 4/5 Al nostro Principe di Micaela Lombardi pag. 5 Costruttore… di Carmen Clemente pag. 6 Insieme… di Genitore pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Le interviste di RG di Floriana Ribecco pag. 17 Il futuro… di Michelengelo Zanelli pag. 18 I pareri… di Michelengelo Zanelli pag. 19 Miroglio… di Rosa Pavone pagg. 20/21 Cosa passa… di Miki Marchionna pag. 22 Andiamo al… di Miki Marchionna pag. 22 Il dolore... di Liborio Patimisco pag. 24 pag. 32 Alla scuola … di Pieranna Terzi pag. 35 I ginosini… di Francesco Rotunno pagg. 36/37 Invito… di Giovanni De Canio pag. 37 La marcia … di Anna Bellamia pag. 38 Il PD vuole… di esseggi pag. 41 Telethon… di Michelina Dell’Aglio pag. 41 Non dimenticare… Quattordicesima giornata… pagg. 8/9 di Giuseppe Pizzulli pag. 25 La caricatura di… Symbola… Quindicesima giornata… pag. 9 di Elena Clemenza pagg. 26/27 Udc… Il piacere di leggere… Gran Galà… Notizie flash… di Giulio Pinto di Giorgio Morea di Antonello Lovecchio pag. 10 di Viola Lavermicocca pag. 27 Lavori pubblici… AIRC… di Baldasarre D’Angelo pag. 42 di Baldasarre D’Angelo pag. 42 di Gianluca Catucci pag. 43 I proverbi di Giovanni Carducci di Uff. Stampa Com. Ginosa pag. 11 di Viola Lavermicocca pag. 27 Int. Notarangelo … Avis… Ginosa ko di Stefano Giove pag. 12/13 di Nicola Carenza pag. 27 Rinforzi freschi… Home page… Ginosa, poco… di Michelangelo Zanelli pag. 13 di Roberto Muscolino pagg. 28/29 Il 2010… Nuovo Lavoro… Antonello Bitetti… di Katia Cifrese pag. 14 di SG pag. 29 Confusione … Viaggio nel… INAC… di Carmelo Candia pag. 14 di Luca Calabrese pag. 30 pag. 43 di Domenico Ranaldo pag. 44 di Domenico Ranaldo pag. 45 di Gianluca Catucci pag. 46 di Carmelo Candia pag. 46 3 46 4 La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Noi e …Matteo Ci sono avvenimenti che hanno una tale forza dirompente che riescono a determinare cambiamenti radicali nei comportamenti delle persone. Questo è quello che ho sperato e che spero ardentemente succeda a Ginosa dopo la tragica vicenda che ha visto protagonista il giovane Matteo Musano. Sì, spero che questa tragedia che ha colpito l’intera comunità, possa diventare il monito per un cambiamento radicale della vita ginosina. Conoscevo Matteo fin da bambino. Per alcuni anni abbiamo abitato nello stesso condominio, adesso abita di fianco a casa mia; conoscevo Matteo perché era il figlio di Giovanni una persona che stimo e apprezzo per il suo coraggio e la sua serietà. Ho visto Matteo bambino, giocare con gli altri bambini in questo angolo di Ginosa che pullula di ragazzini piccoli e che lo rendono allegro e vivace. Il ricordo di questo ragazzo tranquillo, allegro generoso come lo sono tutti i ragazzi non lo puoi rimuovere, e ti martella il cervello, e ti impone una serie di riflessioni su quello che è accaduto, per come è accaduto e sul nostro ruolo di adulti, di cittadini. La morte di un ragazzo di 16 anni è sempre una tragedia terribile, se questa poi si verifica per ragioni che possono apparire inconcepibili lo è ancora di più. La vicenda di Matteo è qualcosa di più di una disgrazia o di una mera sfortuna, essa ha messo tutti noi di fronte a tante responsabilità e a tanti interrogativi ai quali abbiamo il dovere di dimostrare la nostra attenzione e la nostra determinazione a voler cambiare modo di agire e di comportarci. Credo che tanti genitori sia della mia età sia più giovani, siano rimasti di stucco quando si sono sentiti rispondere dai propri figli (anche quarantenni) che molti di loro avevano scalato la “Spaccazz”. Lo hanno fatto anche ragazzi ai quali mai avresti accreditato l’ardire di correre un rischio così grande. Anch’io ho “scoperto” (soltanto adesso) che qualcuno dei miei figli ha provato a scalare quella parete. Eppure, nonostante “la scalata de la spaccazz” fosse una pratica tanto conosciuta tra i ragazzi, a nessuno di noi adulti, e dico nessuno, è mai giunto all’orecchio la questione e tutto è andato avanti senza alcuna precauzione e senza alcuna salvaguardia per l’incolumità dei nostri figli. Molti hanno detto, all’indomani della tragedia,«perché non si mette in sicurezza la Gravina!». Credo che sia superfluo ribadire che sarebbe impossibile imbrigliare la Gravina. Certo, alcune tutele però possono essere poste e la messa in sicurezza o l’interdizione di alcuni luoghi è un aspetto da prendere in seria considerazione. Credo che questa vicenda e quello che è accaduto in questi giorni a Ginosa non possa passare sotto silenzio… non possiamo fare spallucce e fare finta che tutto sia come prima. Possibile che il messaggio che si è levato in questi giorni possa non essere colto da noi adulti? Molti hanno voluto ricordare Matteo in maniera appassionata, direi persino epica. Lo hanno fatto su facebook, lo hanno fatto con gli striscioni, con la fiaccolata, con le scritte gigantesche… Credo che sia comprensibile il dolore e la sofferenza di questi ragazzi… capisco anche la loro voglia di gridare forte che loro volevano bene a Matteo… ma dopo queste manifestazioni, dopo queste grida, cosa rimarrà? Ecco la domanda alla quale siamo chiamati a rispondere tutti, nessuno escluso. Se è vero che il più grande dolore per una persona è quello provocato dal dover seppellire il proprio figlio, noi dobbiamo fare in modo che questa vicenda, che questo dolore immenso, sia un monito, un insegnamento, perché non ci siano più padri e madri che debbano piangere la morte del proprio figlio. Diventa necessario, quindi, venir fuori dalla nostra indolenza, quella indifferenza terribile che dimostriamo di fronte a quello che accade davanti ai nostri occhi. Possibile che non vediamo quello che accade sotto il porticato del Municipio? Possibile che non vediamo quello che accade in quello che doveva essere un parco in via dell’Alfiere? Possibile che non giungono alle nostre orecchie le proteste dei tanti anziani che vivono in zone come il Popolicchio, vico Tortuoso, via Tulipani e, avanti, in tanti luoghi di Ginosa? Tutto questo ci scivola addosso come se niente fosse e non pensiamo che quei ragazzi che stanno lì, sono i nostri figli o i nostri nipoti. Guardate, non si tratta di mettere in atto azioni di repressione… semmai serve il contrario: avviare una fase di comprensione e di condivisione. Dobbiamo, a mio giudizio, cominciare a prestare più attenzione a queste manifestazioni di irrequietezza, dobbiamo cercare di capire cosa sta accadendo nella nostra comunità. Non è possibile accettare, senza dire una parola o fare qualche cosa di utile, questa condizione di sfilacciamento del tessuto sociale di Ginosa. Dobbiamo metterci in gioco tutti, dobbiamo riprendere il filo di un dialogo di un coinvolgimento positivo tra le diverse generazioni e tra le Persone. Stefano Giove l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 PER MATTEO La notizia mi è giunta all’improvviso … Era una domenica come tante, dedicata al riposo e alla famiglia, quando una telefonata mi ha gettato nello sgomento ed una tristezza profonda ha invaso tutto d’un colpo la mia mente e il mio cuore. L’avevo incontrato il giorno precedente Matteo, con il suo sguardo vivace e il suo sorriso complice e compiaciuto, proprio di chi è consapevole di saper stare ai patti, quei patti che lo richiamavano ad un atteggiamento di maggiore responsabilità all’interno della scuola. E’ questa l’immagine che ritorna di continuo davanti ai miei occhi e da allora, spesso, penso a come si sarebbe potuto impedire che questo tragico evento si verificasse. Ripasso continuamente, nella mia mente, le varie motivazioni che possono indurre un ragazzo a sfidare la sorte quasi per gioco, quella sorte che non era stata certamente benevola nei suoi confronti ma dopo tanto meditare, non trovo giustificazioni. Allora il mio pensiero corre a quello che potrebbe essere il vero motivo che spinge tanti giovani a cimentarsi, a volte, in imprese che hanno dell’impossibile; la risposta non può che essere data dalla condizione di disagio che essi vivono in questa società, priva ormai per loro di punti saldi di riferimento. E allora, partendo dal presupposto che la morte di Matteo non deve passare sotto silenzio, scrivo queste poche righe per invitare tutti ad una riflessione che, spero, diventi, nel tempo, l’avvio di una presa di coscienza della realtà territoriale in cui viviamo con l’auspicio che qualcosa possa cambiare. I giovani, oggi, in generale, vivono una situazione di cronaca grande confusione dovuta, soprattutto all’incertezza che si registra nel mondo dei valori, Vivono, dunque, una crisi di identità in quanto oggi essi rinnegano il passato e rifiutano gli ideali di un tempo, quelli, per intenderci, che hanno formato noi e i nostri padri. Il vuoto è tanto più drammatico in quanto si sposa ad una crisi economica contro la quale nessuno è sollecitato a combattere con sacrificio. Oggi, la cultura che regna tra la gente e, soprattutto tra i giovani, è caratterizzata da un relativismo assiologico integrale che consente ad ognuno di stimare valido, degno, nobile, grande solo ciò che gli conviene; è questo un relativismo egoistico che nelle menti più lucide si tramuta in completo nichilismo. E’allora di capitale importanza richiamare l’attenzione di tutti su quella che è la condizione dei nostri giovani all’interno di questa società disgregata, caratterizzata da incomprensioni sempre più radicali tra “vecchi” e giovani, tra padri e figli, tra insegnanti e alunni. L’occasione della dipartita di Matteo ci deve richiamare tutti a raccolta; il suo grido d’aiuto è quello di mille altri giovani, a volte gridato, altre volte pronunciato in forma sommessa, per non precipitare nel baratro del ”taedium vitae”. Siamo quindi in piena emergenza educativa! E allora per evitare che ci siano altre vite spezzate, per evitare che altri giovani si lascino prendere dal desiderio di impiegare il loro tempo libero in ogni modo, non importa se sano e costruttivo, occorre che tutti, famiglie, scuola, Enti territoriali, associazioni, parrocchie, intervengano in modo propositivo e sinergico, senza definire compiti primari o secondari nella crescita di un ragazzo. Ognuno deve riscoprire il proprio ruolo per dare ai nostri giovani un supporto concreto, fatto di ascolto, di suggerimenti, di consigli, di incontri, di aggregazione. Occorre avere nei loro confronti la capacità di saper individuare quel torpore che spesso, attanaglia le loro anime e offusca le loro menti; bisogna mettere in atto un comportamento aperto che non li tradisca ma che rispetti la loro spontanea adesione alla coerenza, alla lealtà, al coraggio ,al riconoscimento dell’altro. Solo così la società, in generale e il nostro territorio, più specificatamente, potranno opporsi ad una cultura dominata dal consumo, dall’apparenza, dai simulacri, stordita dal primato del denaro e del divertimento sfrenato a tutti i costi. IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Prof. Cosimo Damiano MALVANI) La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 5 Al Nostro Principe….. Poteremmo scrivere oggi le parole più dolci. Potremmo scrivere che ci manchi e ci mancherai. Potremmo urlare al cielo che non è giusto. Ma cosa cambierebbe? Cosa cambierebbe Mattè? Il tuo banco qui davanti a noi è vuoto. Lì sopra ci hai lasciato la tua firma. Il tuo nome scritto in grande fa mostra di sé e riempie quel tavolo e i nostri cuori vuoti. M. M. il Principe. Il nostro Principe bello. Guardalo. È lì. Entra in classe col suo cappello con le orecchie, alza le mani al cielo e urla “Colpa d’Alfredo!”. E noi ridiamo come un mese fa, come l’anno scorso… come sempre quando eravamo con te. Ma questo banco oggi è vuoto. Qualcuno dice “Assenza: la più acuta presenza”. È la tua assenza che oggi ci invade. Ci riempiamo di vuoto, Matteo, il vuoto che ci lasci. Quel posto rimarrà tuo per sempre. Tuo, solo tuo. Qui in classe come in ognuno dei nostri cuori. Tuo Mattè. Sei contento? Non è sempre stato quello che volevi? Essere importante per tutti. Certo, non era così che te l’immaginavi, ma le cose non vanno mai come credi. Sposto lo sguardo. Sulla porta della classe c’è un’altra scritta: Giovanni Musano. Quante volte l’hai nominato. Lo chiamavi “u’ boss”. Lo amavi e lo temevi. Fuggivi da lui, ma lo cercavi. Un padre innamorato. Un amore ricambiato, anche se mai l’avre- sti ammesso. Ancora lacrime… e questo silenzio che graffia e urla più di uno stereo sparato al massimo. Continui a fare rumore, Mattè. Ti possiamo ascoltare ancora. La tua voce è ancora forte, come prima. Forse di più. Quella voce forte qualcuno non riusciva a sentirla. Ma ora quella voce acquista nuova forza e nessuno riesce a dimenticarla. Quella voce ci parla di un mondo ancora tutto da scoprire… del tuo viaggio in camper, da fare a diciott’anni, ci parla di Ibiza, da scoprire assolutamente per te, ci parla di Matteo fra dieci anni “con tanti soldi e la bellavita” come dicevi tu. Ci parla di Matteo che voleva diplomarsi per far felice il suo papà, ci parla di Matteo che amava i suoi amici e la sua bella Stefania. E ancora parla di Matteo, sguardo di ghiaccio, fisso, spesso nel vuoto, che volava con la mente. Ma dove andavi? Dove volavi Mattè? Dovevi rimanere attaccato un po’ di più a questo mondo… perché continuando a provare a volare, hai finito col riuscirci davvero. Ora, ovunque tu sia, sappiamo che sei molto più forte. E allora ti preghiamo di importi ancora nelle nostre vite con la prepotenza buona che avevi tu. Imponiti Mattè! Fai sentire ancora la tua forza. Perché nessuno deve dimenticarsi il tuo sorriso, né quelle mani così sottili, né quel cuore debole sì, ma tanto grande e buono. Non te ne andare Mattè. Cosimo ti ha lasciato un po’ del suo thè sul banco. Hai visto? Non c’è neanche più bisogno che lo chiedi. Te lo diamo, ti diamo tutto quello che vuoi. Ma tu non te ne andare. Dicci che domani verrai. Anche alla seconda ora, se vuoi. Non ti sgriderà più nessuno. Ma tu vieni. Vieni a trovarci quando vuoi. Quel posto in prima fila è tuo. Da lì, purtroppo, non potrai più goderti lo spettacolo della vita, ma almeno resta con noi e sarai partecipe dei nostri momenti di gioia. E potrai dire, un giorno, di aver vissuto non una, non dieci, ma cento e più vite. Godrai con noi in ogni cosa bella. Vivrai in noi e noi vivremo di te. Ci vediamo domani a scuola, Mattè. Micaela Lombardi 3^C 6 cronaca La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 A te Matteo romantico costruttore di sogni Apro l’agenda alla lettera M. Ci sono tre numeri di telefono: Matteo casa, Matteo cell., Matteo papà. Profonda tristezza, numeri ormai senza voce, non riceverò più le telefonate che chiedono di parlare con Walter mio figlio. Telefonate che mi avvisano del rientro, più tardi del previsto, dicendo: «stai tranquilla Carmen stiamo con gli amici». Quanto è difficile dover accettare questo vuoto incolmabile, questa assenza perenne. La nostra casa era la tua. Quanta voglia avevi di crescere Matteo, quanta esuberanza, quanta gioia di vivere e noi eravamo più petulanti del solito nel farvi le solite raccomandazioni, ma non si può fermare un fiume in piena. Sarei capace di scrivere pagine e pagine su tutti i momenti che hai vissuto insieme a noi, Matteo. Nella mia mente scorrono come un film le immagini della tua presenza con il tuo amico Walter insieme a noi. L’organizzazione della festa di capodanno, la gita in Calabria, la tua forte capacità organizzativa era tale che riuscivi a riempire, coinvolgendo gli altri, il tempo libero. Eri orgoglioso e sapevi compiacerti di te stesso quando facevi bene. Ricordo la festa del tuo 15º compleanno, dicesti: «non solo pizza ma anche ballo»; e che dire della delusione che avesti per la poca partecipazione di ragazze. Quella volta in Calabria in gita, quanta esuberanza nel pullman; sempre instancabili non vi lasciaste condizionare nemmeno dal maltempo, niente e nessuno riusciva a fermarvi. Ogni volta ci ricordavi che per qualsiasi cosa dovevamo chiamare tuo padre e chiedere a lui il permesso. La conferma la ebbi quando a casa nostra, dove ospite puntuale, c’era Ania una ragazza della Bielorussia che ci raccontava della sua triste storia di vita senza genitori, vissuta in un istituto e quanto soffriva di non avere una casa, un genitore, un familiare che ti aspetta. Di non avere punti di riferimento affettivi. Ricordo come fosse ora, come di scatto, commosso ti alzasti e chiamasti tuo padre dicendogli che volevi tranquillizzarlo comunicandogli dov’eri, ma si leggeva lontano un miglio che in quel preciso momenti avresti voluto tanto stringerlo a te in un abbraccio di profonda gratitudine e rispetto. Quante volte incontrandoci, seppure casualmente ma puntualmente con tuo padre abbiamo parlato di voi ragazzi e anche dei risultati scolastici che non ci soddisfavano tanto, ma la speranza di ciascuno di noi era che prima o poi avreste capito l’importanza della scuola e quindi maturati gli atteggiamenti. Insieme a tuo padre ci impegnavamo sempre più a seguirvi quale unica ragione di vita… Le vostre speranze, il vostro futuro, con l’orgoglio di vedervi crescere e diventare uomini. Quanti ricordi affollano la mia mente. Per Matteo ci sentiamo tutti in colpa, forse per non averti compreso abbastanza, ci scusiamo per tutti gli abbracci che non ti abbiamo dato. Per te Matteo, piccolo principe. Sarai nel nostro ricordo come “il principe dagli occhi belli come il mare”. Ricordo, a tutti noi grandi, che non dobbiamo mai dimenticare che tutti i grandi sono stati ragazzi una sola volta nella vita, con tutta la voglia di vivere e trasgredire; ma pochi se ne ricordano, forse perché sono passati molti anni. E si dimentica. Non bisogna arditamente giudicare i giovani, essi sono vita, sono le nostre vere risorse, sono il nostro futuro e bisogna amarli e comprenderli; nessuno di loro se amato si sentirà solo. “La vita è la vita difendila” diceva Madre Terse di Calcutta. A te Matteo romantico costruttore di sogni; a te Matteo generoso e premuroso; a te Matteo mente attiva e sveglia; a te Matteo impulsivo e generoso; a te Matteo simpatico sognatore, grazie di aver regalato la tua presenza a tutti noi, siamo fieri di averti conosciuto e amato, anche se troppo presto siamo stati privati di tutto questo. Ti prometto che mai ti dimenticheremo, perché sei stato, sei e sarai sempre nei nostri cuori, e come un continuo sogno rivedrò l’immagine di mio figlio che mi dice: «mamma oggi aggiungi un posto a tavola… con noi c’è Matteo. Carmen Clemente Insieme… Sono un papà fortemente addolorato per la tragedia avvenuta nella gravina quel maledetto sabato 15 gennaio 2011. Conoscevo molto bene Matteo, era amico di mio figlio veniva spesso a casa a pranzo, a vedere la partita o a giocare con la playstation. Matteo rimarrà sempre nel mio cuore e nel cuore di tutta la mia famiglia e , il suo ricordo ci accompagnerà sempre negli anni che verranno. In questi giorni mi sono posto da genitore una semplice domanda, ma tutti noi conosciamo realmente i nostri figli? E’ visibile a tutti come gli adulti e i ragazzi vivano due realtà differenti e spesso in conflitto tra loro, è noto come nell’adolescenza si è terribilmente fragili, si cede a qualsiasi richiesta pur di far parte di un gruppo o di essere qualcuno ammirato e rispettato da tutti. I giovani, oggi, si lasciano facilmente sedurre da messaggi televisivi e pubblicitari, da trasmissioni dove i protagonisti sono belli, sorridenti, senza alcun tipo di problema serio e preoccupazione quotidiana degno di questo nome. Credo fortemente che spetta al mondo dei grandi dare un segnale forte in questo senso, quindi una sinergia tra la famiglia, la scuola, le istituzioni che porti a formare i nostri ragazzi e a renderli uomini capaci di costruire il proprio futuro. Ecco l’importanza del dialogo costante con i nostri figli, senza risparmiarsi, concentrando quotidianamente le nostre forze e non spaventandoci mai quando il muro diventerà troppo alto per cercare un contatto con loro, è in quel momento che dobbiamo essere più presenti come genitori. Credo che sia necessario far capire ai nostri ragazzi che sognare, fantasticare sul proprio futuro, essere al centro dell’attenzione, non sia da demonizzare, guai se passasse un messaggio del genere, ma insieme ai sogni bisogna dare il giusto peso anche alla vita reale che è tutt’altra cosa. La vita reale è fatta anche di sacrificio, ci si ammala, si invecchia, si lavora, si muore, si vive ogni genere d’affanno. Sono perciò fiducioso che insieme, il mondo dei grandi e il mondo dei ragazzi, possano trovare un equilibrio in grado di superare le difficoltà e le sfide che quotidianamente si presenteranno. Una tragedia come questa, oltre al dolore che ha suscitato, deve far comprendere a voi ragazzi che la vita è il bene più prezioso e va salvaguardata, il futuro è vostro e di nessun’altro, con il cuore vi parlo e vi posso assicurare di quanto siete importanti per noi genitori e dell’immenso bene che vi vogliamo. Un genitore scherzi a parte VERSUS di from Rovescio Lec�o morale telefonica all’Infedele: bunga bunga, nell’angolo, fa d’e�ca postribolo. Degrado D’ipocrisia ammanta�, da sagres�a incensa�, tersi all’esterno e all’interno persi. My�lus Incede il nanogrammo per cui diossina d’altoforno eccede e la bivalve s’involve e s’avvelena. Déluge Sbanca anche a manca il dopo di me il diluvio: con Silvio prima�ore, la sindrome del Cavaliere. La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 7 Le favole di Grim Radici C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo. Esso era esteso, come un’orco mai sazio, dall’alture alla marina di quella contea. Da innumerevoli lustri, in quel luogo, vite e destini si dipanavano con affanno e ben pochi erano stati i regnanti che per quelli s’erano dati pena. I più, dall’alto del trono conquistato con mendaci promesse, s’erano adagiati in un regnare sciatto e, il più delle volte, affidato alle cure (si fa per dire!) di mercenari cortigiani a cui men che meno importava del destino di vite e cose di quel contado. Sicché fra affari e dimenticanze venivano persi luoghi e memorie che di quella terra avevano fatto la piccola storia. L’ultimo dei sovrani che sullo scranno reale aveva avuto la fortuna di sedere, cancellò (al suo ingresso a palazzo) tutte le insegne (belle o brutte che fossero) che ricordavano il susseguirsi delle dinastie reali che l’avevano preceduto, quasi a voler mandare il severo monito: «Prima di me il diluvio!». E, a mano a mano che il tempo del suo regno giungeva al tramonto, lo sfortunato villaggio coglieva le tracce dell’abbandono, dell’incuria e dell’incenerirsi della memoria. Tali sventure non toccavano soltanto la terra montana di Occhiocitrullo ma anche quella marina che, ancor più giovane, i suoi ricordi li stava faticosamente mettendo da parte per poter, un giorno, narrare la storia di vite e luoghi ai posteri. Lì, infatti, s’era incominciato col dar via dalla tutela imperiale gran parte del lido sabbioso e dorato, a ridosso della regina delle pinete (in cambio di un lauto compenso) ad un arricchito mercante e alla sua mercantessa, che aveva di fatto estromesso da quei luoghi tutto il popolo di Occhiocitrullo; parimenti era avvenuto per il lago della salinella dorata, luogo di serena frescura che nei periodi più accaldati dell’anno s’affollava di umili membra stanche in cerca di refrigerio, ceduta ad un ricco forestiero che l’aveva trasformato in un sereno villaggio a cui (ormai) si accedeva soltanto pagando un costoso pedaggio; e così come s’era avviata l’usanza, un ultimo posto doveva essere cancellato dal ricordo comune degli uomini e delle donne del popolo della marina: il polmone verde (com’era chiamato) di alberi che al centro del piccolo villaggio fioriva per il diletto di grandi e piccoli. V’erano lì radici e tronchi che non erano solo di piante ma anche di uomini che in quel posto dimoravano da sempre e che in quel belvedere avevano riposto visioni di giorni allietati dalla frescura e dalle grida e risate spensierate dei loro piccoli. Ma tanto non sarebbe stato! Sua maestà, un brutto giorno, annunciò che facoltosi mercanti avevano fatto una ricca offerta in cambio di quelle radici e di quei tronchi per metterci lì bazar e mercati che avrebbero fruttato (loro) lauti guadagni. Quell’annuncio non fu benaccetto dal popolo che vedeva in quello scambio la svendita delle proprie speranze e tante e tante furono le grida di proteste rivolte al re e alla sua corte per farli desistere dallo sciagurato proposito. Persino un decalogo fu scritto per sostenere le ragioni dei malcapitati marinari, e in quello erano esplicitate ragioni e modi per far respirare il polmone senza cederlo come una qualsiasi mercanzia. Ma la risposta venne senza indugio alcuno, dal gran muratore reale: «Non fate i bacucchi! - disse – i tempi cambiano e la modernità (sic!) vuole che qualche sacrificio si faccia!... Eppoi, che volete che siano quattro radici di centenari pini!» Ma aveva fatto male i conti perché le radici non erano quattro ma… quattromila! Morale della favola: Astipe!... ca truove! 8 cronaca La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Muore dopo un volo di venti metri Matteo Musano di sedici anni è morto, lo scorso 15 gennaio, precipitando per venti metri, mentre era intento a scalare, con alcuni amici, a mani nude, una parete della Gravina. Il giovane, figlio del noto impresario edile, Giovanni Musano, pare fosse appassionato di scalata libera (free climbing) ed al momento della disgrazia era in compagnia di alcuni amici che stavano scalando con lui la parete della Gravina, quella prossima al Nido del Corvo, quando prossimo alla cima è scivolato facendo un volo di circa venti metri. La Gravina dimostra ancora una volta di essere un luogo suggestivo, soprattutto per i giovani che però dimenticano la sua estrema pericolosità. Il corpo del giovane è stato recuperato con molta difficoltà in serata nonostante l’intervento dei i Vigili del Fuoco della stazione di Castellaneta con il corpo speleologico, il Carabinieri dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Castellaneta, i Carabinieri di Ginosa, i Vigili Urbani del locale Comando Municipale e il personale del 118 con la protezione civile locale “Amici in aiuto”. Il magistrato di turno, dott. Remo Epifani, su segnalazione dei carabinieri della locale stazione, ha autorizzato la rimozione del corpo del giovane dopo che il medico legale ha accertato l’accidentalità dell’evento. Una nuova disgrazia si abbatte sulla famiglia Musano dopo la scomparsa, per incidente stradale della madre di Matteo, l’insegnante Mariella De Fazio. A Giovanni Musano ed alla sua famiglia giungano le mie personali condoglianze unite a quelle della redazione de LA GOCCIA. Bravate che ricordano solo la vergogna! A seguito della scomparsa del giovane Matteo Musano alcuni giovani hanno inteso partecipare il proprio disappunto e dolore assentandosi da scuola ed imbrattando i muri del comune. Ci è pervenuto un commento di Michele Galeota, condivisibile che pubblichiamo.” Un dramma non si può cambiare in un atto di vandalismo e teppismo urbano. Questo è successo per la scomparsa prematura del povero Matteo. A chi non è dispiaciuto. Ma questo non autorizza chiunque a creare danni al patrimonio pubblico per le bravate di pochi imbecilli i quali tra la notte del sabato e quella della domenica hanno imbrattato con vernice i rivestimenti in marmo del porticato del municipio (già compromessi) con scritte dedicate al povero Matteo che non trova alcun significato e giustificazione, se si pensa che il povero ragazzo quelle scritte non le leggerà mai, ma potevano benissimo essere sostituite (con i soldi spesi per le bombolette spray) con un fiore posato sulla tomba. Non credo che ai familiari del povero Matteo queste stupide bravate facciano piacere, anzi, offenderebbero il ricordo del proprio congiunto se pensassero i tipi di amicizie frequentate da Matteo, come non farebbe piacere il modo ingiustificato per marinare la scuola inventando fiaccolate inutili quando, benissimo, invece di passeggiare durante la fiaccolata, avrebbero sfruttata una giornata scolastica con i propri docenti per discutere le problematiche giovanili che avvolgono la comunità ginosina e riflettere, riflettere, riflettere, meditando sul perchè di queste disgrazie. Danneggiare la cosa pubblica non da beneficio a nessuno, anzi crea un ulteriore sprofondamento della nostra collettività verso una cattiva immagine peraltro già negativamente marcata. Intanto il servizio di videosorveglianza e telecamere posizionate al municipio sono serviti solo ad ingrassare le tasche delle ditte intallatrici e per controllare, fino a poco tempo fa, il parcheggio abusivo di motociclette all’interno del porticato, perpetrato da alcuni funzionari... Non ci resta che vergognarci!!!!!!!” E’ Inglese il camiciaio del principe William Sembra un gioco di parole ma è proprio ve- ro , il sarto che confezionerà la camicia che il principe William, erede al trono di Inghilterra , indosserà durante il suo matrimonio è Inglese……. anche se nativo di Ginosa. Angelo Inglese, figlio d’arte, ha continuato da quindici anni l’attività di sarto, avviata nell’immediato dopo guerra dal padre Giovanni e dai due zii Gaetano e Pietro. Il percorso nell’alta moda internazionale, Angelo lo ha iniziato confezionando camicie per il jet set internazionale, per diversi politici italiani ed esteri. Certo è che l’incarico arrivatogli da Saint James Palace determinerà una notevole accelerazione nella salita verso i piani alti della moda internazionale ed è pur vero che se gli ospiti italiani non saranno numerosi alle nozze del principe inglese, con la i minuscola, è anche vero che il «made in Italy» sarà presente più che mai al matrimonio del primogenito di lady Diana e del principe Carlo. Il successo dello stilista ginosino, ha reso la cittadinanza più unita e tutti cercano un collegamento parentale o amicale con Angelo soprattutto per chiedergli come ha fatto ad arrivare al trono reale inglese. La risposta l’ha fornito l’umile Angelo spiegando che sono stati alcuni suoi clienti, inglesi molto amici di William e turisti affezionati di Ginosa, a rivolgersi a lui per la camicia di William. Come sarà la camicia? La risposta fornita da Angelo alla stampa è molto anglosassone : classica ma innovativa. Borseggio durante il mercato settimanale I Carabinieri della locale Stazione, durante un normale servizio di vigilanza, tra gli stands del mercato settimanale del giovedì, finalizzato a bloccare tentativi di borseggio ai danni delle centinaia di donne che affollano viale Martiri di Ungheria, hanno colto in flagranza di reato, mentre borseggiavano alcune passanti e successivamente arrestate tre donne, la 33 enne Maria Marotta,la 24enne Filomena Marotta e cronaca la 29enne Leonilde. Tutte originarie e residenti ad Eboli (SA) le malviventi erano state subito notate dai Carabinieri che avviavano un immediato fermo che confermava i sospetti perché nonostante le donne avessero cercato di disfarsi degli oggetti rubati ad una donna ginosina, la rfeurtiva veniva recuperata è consegnata alla legittima proprietaria. Tratte subito dopo in arresto le tre donne venivano condotte presso il carcere mandamentale di Taranto. Detrazione 36% anche per l’acquisto di un box auto L’acquisto di un box auto rientra tra gli interventi di riqualificazione di un edificio e in determinati casi può accedere alle detrazioni del 36%. L’Agenzia delle Entrate, ha spiegato che, oltre alla realizzazione, anche l’acquisto di autorimesse e posti auto pertinenziali si configura come ristrutturazione. Nel caso dell’acquisto, bisogna però tenere presente che il bonus del 36% è calcolato sul costo di costruzione dell’immobile.Se l’atto definitivo per l’acquisto di un box è stipulato dopo il pagamento di eventuali acconti, è riconosciuta la detrazione sugli acconti pagati con bonifico a patto che il vincolo pertinenziale tra l’autorimessa e l’edificio principale emerga da un compromesso di vendita registrato. Al contrario, non si può accedere al bonus nel caso in cui, ai pagamenti effettuati con bonifico, prima dell’atto notarile, non corrisponda un preliminare di vendita registrato. In una situazione del genere, infatti, al momento del pagamento non risulta nessun vincolo pertinenziale. La detrazione è riconosciuta anche se la data del bonifico coinci- Roberto Saviano La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 9 de con quella dell’atto notarile e il pagamento viene effettuato in un orario precedente alla stipula. Anche se al momento del pagamento, infatti, il box per il quale si intende fruire della detrazione non è stato ancora destinato al servizio dell’abitazione, qualora la destinazione pertinenziale sia attribuita nell’arco della stessa giornata, mediante la stipula del rogito, la condizione prevista dalla legge per la fruizione del beneficio può considerarsi realizzata. Sanatoria catastale E’stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Finanziaria 2011 che proroga fino al 31 dicembre 2011 la detrazione del 55% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici. Le spese sostenute l’anno prossimo verranno recuperate in dieci anni e non più in cinque; nessuna modifica, invece, per i tetti di spesa, le percentuali di detrazione e gli interventi ammessi. Slitterà al 28 febbraio 2011 il termine del 31 dicembre 2010 per la regolarizzare delle “case fantasma”. Lo prevede il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri. L’Agenzia delle Entrate potrà comunque, dal 2 gennaio 2011, attribuire la rendita presunta agli immobili non dichiarati, con oneri a carico dell’interessato. La 6^ edizione di Dolce Puglia a Taranto Le splendide sale del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Taranto ospiteranno il prossimo 29 gennaio, a partire dalle ore 18,30 la 6^ edizione di Dolce Puglia. Dopo il grande successo ottenuto a Roma, la importante manifestazione, vanto della sommelleria nazionale, organizzata dall’Associazione Italiana Sommellier giunge sul mare Ionio. La manifestazione è stata sponsorizzata, anche quest’anno dalla società di architettura&ingegneria PINTOASSOCIATI . La serata è articolata con il saluto delle delegazioni Ais , rappresentate da Giuseppe Cupertino e Vincenzo Carrasso , delle autorità civili e militari, il dibattito condotto dal giornalista RAI Attilio Romita; seguirà l’apertura delle degustazioni presso i banchi di assaggio con oltre cento espositori. L’ingresso costa 15 euro che verranno devoluti in beneficenza. Ben arrivata Clarissa! Erano le 11.05, del 4 gennaio scorso, quando nel reparto di pediatria dell’ospedale di Castellaneta è nata Clarissa Cannizzaro per la gioia di mamma Filomena papà Gisvelto e la piccola Giada. La felicità che ha riempito i cuori della famiglia Cannizzaro è condivisa da tutte le amiche più care che per l’occasione augurano tanti giorni altrettanto felici. 10 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Marina di Ginosa: Inaugurata la nuova sede dell’Udc Lo scorso venerdì, 21 gennaio, la politica marinese ha potuto scrivere una nuova pagina della sua storia che, ricordiamo, si rivela in tutto il suo corso, sempre densa di vicende legate sì alla vita dei partiti attivi nel territorio, ma soprattutto alle numerose tematiche che, date le evidenti doti paesaggistiche, nonché le evidenti potenzialità economiche della borgata, sono al centro del dibattito sull’intero territorio comunale. E alle ore 19.00, con il taglio del nastro da parte del capogruppo UDC nel consiglio comunale Mario Toma, ha avuto inizio la cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’UDC in Marina di Ginosa a cui hanno preso parte alcuni esponenti della politica e dell’associazionismo lacale, Pino Cofano (Costituente di Centro), Emanuele Volpe (autodefinitosi ‘forzista’), Tarcisio Catucci (PDL), Nicola Conte (PD), Pietro Pioggia (Presidente della locale Pro-Loco) Mimmo Lozito, già Assessore al Comune di Ginosa, Franco Pignalosa, già Consigliere Nazionale UDC, oltre che alcune rappresentanze del partito sul territorio provinciale, nonché numerosi iscritti e simpatizzanti. Nel ringraziare i presenti, il consigliere Toma ha ripercorso i 12 anni di attività e di presenza del suo partito in Marina di Ginosa, con una sede sempre in fermento grazie allo spirito di confronto e di collaborazione che si è conservato nella “grande Famiglia” degli iscritti. E dialogo e confronto sono stati le componenti primarie dell’attività di Aldo Moro, grande nome della politica italiana a cui, ha annunciato Toma, sarà intitolata la sezione marinese dell’UDC. Molte le vicende che, dal giorno in cui l’on. Michele Tucci inaugurava la prima sezione marinese dell’UDC, hanno visto la partecipazione e l’operosità del partito e dei suoi rappresentanti sul territorio, vicende in cui spesso l’UDC si è mostrata determinata pur vedendosi costretta a scelte forti, è del recente passato la sua uscita dalla maggioranza in seno al consiglio comunale. L’introduzione di Toma si è conclusa con un breve elenco delle battaglie portate avanti dal partito per il territorio e l’auspicio che, nell’ottica della continuità, il partito perseveri nel affrontare i problemi del Paese così come quelli strettamente locali, guardando agli obiettivi da perseguire piuttosto che ai nomi da proporre per ricoprire seggi e cariche istituzionali. Tra le rappresentanze del partito Franco Frigiola e Felice Rizzi di Laterza, Pierino Marzulli (già Consigliere Nazionale CCD-UDC) di Massafra, Luigi Valentini e Francesco Gentile di Palagianello, che hanno preso la parola subito dopo il consigliere Toma. Tra i contenuti degli interventi è emersa la volontà di autonomia di pensiero e di azione che il partito ha inteso assumere nell’attuale contesto politico in cui la scelta che sembrava prevalere era quella del verticismo berlusconiano, un invito ad un sano approc- cio alla politica e alle questioni del territorio riservando ai partiti e alle sezioni il ruolo di protagonisti. Si è sottolineata l’importanza dell’inaugurazione di una nuova sezione, quale controtendente risposta ai modelli deplorevoli che la politica odierna e i media propongono plasmando dannosamente le coscienze della società, cercando quindi di restare fedeli alla tradizione che vuole le sezioni quali fucine di idee e luoghi di confronto, portando anche esempi analoghi molto positivi, uno tra tutti quello della sezione laertina, costituita per dare un forte segnale di presenza nella vita politica della città. L’intervento conclusivo è stato quello di Franco Pignalosa che nel ripercorrere la storia della sezione marinese ha inteso ricordare l’impegno del partito nel sostenere la causa autonomistica di Marina di Ginosa presentando nuovamente le condizioni disagevoli di un governo di un territorio, quello marinese, distante 22 Km dal centro cittadino e con una vocazione economica e culturale tutt’altro che affine a quella di Ginosa. Dopo aver citato l’operato di Mimmo Giove e Giuseppe Mongelli quali rappresentanze UDC e rispettivamente presidente e vice presidente del comitato di frazione di Marina di Ginosa negli scorsi anni, Franco Pignalosa ha voluto ricordare che “la politica si fa con le sezioni aperte e gli uomini nelle istituzioni, con le presenze”, presenze senz’altro valide e numerose nella cerimonia di inaugurazione. D’altro canto ha evidenziato talune “rilevanti assenze” di cui la sezione di Marina di Ginosa intende tener conto e che porta l’UDC marinese ad essere “orfana di padre” e conclude così il suo intervento: “gli assenti hanno sempre torto e noi dobbiamo anche discernere gli amici da chi amico non è”. Dopo i ringraziamenti finali di Mario Toma il taglio della torta ha dato inizio ad un breve ma piacevole momento conviviale. Antonello Lovecchio attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 11 Il Ser presenta i nuovi mezzi di protezione civile «Sig. Sindaco, Autorità civili e militari, un vivo plauso da parte mia, dal consiglio direttivo e da tutti i volontari dell’associazione, per essere qui con noi, in questa cerimonia così importante, per festeggiare insieme il salto di qualità, professionalità e tecnologia negli interventi per coloro meno fortunati. Grazie alla spinta, alla passione, all’impegno critico e di analisi dei tanti che vi hanno partecipato, permettetemi di ringraziare vivamente la comunità di Ginosa e Marina di Ginosa e le aziende locali del nostro territorio che ci danno fiducia in questa realtà di storia e di servizio. Un grazie a tutti che con un congruo ed adeguato contributo del 5 per mille hanno permesso l’acquisto degli automezzi». Con la lettura di questo messaggio del presidente dell’Associazione Radio C. B. Help SER di Ginosa, Giuseppe Ungherese, è iniziata la cerimonia di inaugurazione dei nuovi mezzi. È domenica 23 gennaio ore 11:30 e piazza Nusco pullula di veicoli di soccorso schierati in bella mostra. Com’è lungamente risaputo, l’Associazione Radio C. B. Help SER di Ginosa, «l’unica e vera associazione di volontariato presente sul territorio», è un’unità della Protezione Civile, sorta all’indomani del sisma dell’Umbria e delle Marche, il cui compito consiste nel garantire i collegamenti radio a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale. Essa opera su tutto il territorio nazionale, si ricordino gli interventi a Sarno e, recentemente, in Abruzzo, svolgendo servizi istituzionali e convenzionali con i vari enti, tra cui 118 (Asl/Ta), AIB (antincendio boschivo con la regione Puglia), assistenza scolastica ad alunni con abilità diversa, progetto Acque Sicure e Salvataggio in Mare. Il SER di Ginosa si avvale di cinque settori: Settore Anticendio, Settore Radio Ascolto Soccorso, Settore Socio Assistenziale e Pubblica Assistenza, Settore Bagnanti e Salvataggio, Settore Protezione Civile. Codesta dispone di mezzi pronti ad intervenire a qualunque evenienza e calamità, ossia 10 Ambulanze di tipologia A, 1 cellula sanitaria, 4 Automediche, 1 Fuori Strada con modulo Antincendio, 1 Polissoccorso Magirus Mercedes con una botte di 30 q completo di schiumogeno, pompe di aspirazione per piccoli medi incendi boschivi e civili, 2 Fuori Strada di Soccorso, 3 Furgoni per trasporto disabili, 2 PMA (Posto Medico Avanzato), 1 Idroambulanza, 1 Gommone di Salvataggio. Un parco macchine che oggi si rinnova mediante l’acquisto di un Ambulanza di Primo Soccorso, due mezzi per il trasporto dei diversamente abili e un camion antincendio. Presenti alla benedizione delle vetture il dirigente del D. P. C. regione Puglia, Raffaele Celeste, il responsabile provinciale della Protezione Civile, Dr. Raffaele Russo, la vice presidente del consiglio provinciale, Marta Teresita Galeota, il consigliere regionale, Pietro Lospinuso ed il primo cittadino di Ginosa, avv. Luigi Montanaro. «Giornata particolare – ha sottolineato Celeste – bisogna prendere atto dell’organizzazione e dell’impegno di Ginosa. Sosteniamo ed incitiamo questi ragazzi, il cui merito è quello di aver, in pochissimi anni, messo su un servizio efficiente. Una realtà che si pone come il fiore all’occhiello della Provincia di Taranto». «Il SER è l’orgoglio della comunità ginosina – gli ha fatto eco il sindaco – ogni anno ci troviamo ad inaugurare nuovi mezzi che qualificano l’attività dell’associazione, simbolo di una crescita, misurata a livelli di attenzione e di programmazione, il cui fine mira a fornire un servi- zio ai cittadini, visto la lontananza dagli altri centri. Siete tra le cose migliori della città e con voi l’intero cosmo del volontariato che come pochi altri esempi ha forte il senso della collettività e dell’appartenenza, garantendo, anche nei momenti di difficoltà, la coesione sociale. Lunga vita al SER, e che la sua longevità coincida con quella della comunità.». Manca forse ancora un elicottero? «Un aereo può essere indispensabile – risponde Ungherese – sia per placare gli incendi che per salvare delle vite. La cosa, purtroppo, risulta inverosimile, giacché comporterebbe una spesa media di cinquemila euro giornalieri». Dopo gli interventi, Padre Gilberto Magni ha guidato la preghiera di benedizione, poscia ha inumidito i nuovi mezzi mediante aspersorio. Dulcis in fundo il SER di Ginosa ringrazia tutta la comunità per la piena fiducia e collaborazione, ma è altresì vero «che non saremmo stati in grado di agire con i tempi e con i risultati voluti se non avessimo contato pienamente sugli uomini delle Forze di Polizia Municipale, Carabinieri, Corpo Forestale, Croce Rossa, 118». Oltre ai mezzi però, una meritata attenzione va anche agli uomini che si dedicano al volontariato: «Un infinito “grazie” perché i cittadini sanno di poter contare sulla vostra azione portata avanti con spirito di sacrificio e senza ritorno economico. Un grazie poiché siamo coscienti che il vostro impegno, dispensato per il bene della comunità, vi porta via il tempo da dedicare alle famiglie.». Senza i volontari sicuramente il SER non sarebbe quel servizio di pronto intervento tanto efficiente come oggi si presenta. Liborio Patimisco 12 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Intervista all’assessore Notarangelo «I servizi sociali il nostro fiore all’occhiello» Uno dei settori più importanti della vita amministrativa è quello dei Servizi Sociali. A pochi mesi dalla fine di questo mandato amministrativo, abbiamo voluto fare il punto con l’assessore ai Servizi Sociali, Stefano Notarangelo. Assessore Notarangelo, siamo prossimi alle elezioni amministrative, a suo parere, quali sono i punti di eccellenza e quelli di debolezza, di questa esperienza amministrativa, in un settore complesso qual è quello dei Servizi Sociali? «Voglio partire dai punti di debolezza e dico subito che sono le risorse disponibili, sicuramente sono esigue (parlo di Ambito), rispetto alle reali esigenze di un settore tanto complesso e delicato, che tocca la condizione di vita di tante persone. Ovviamente parlo di risorse messe a disposizione dalla Regione. Nonostante questa premessa devo dire che sin da quando sono in vigore i Piani di Zona, il nostro Ambito (uno), di cui fa parte, oltre a Ginosa che è il Comune capofila, anche Laterza, Castellaneta e Palagianello, è stato da riferimento non solo a livello provinciale ma anche sul piano regionale. Siamo stati oggetto di due premialità ulteriori, proprio per aver ben speso le somme messeci a disposizione dalla regione Puglia. Queste premialità sono state pari a 600mila euro che sono andate a rimpinguare i fondi a disposizione dell’Assistenza Integrata Domiciliare e della SAD. Voglio sottolineare che questi risultati positivi sono la risultanza di una volontà politica che vede nel sindaco Montanaro e nella maggioranza di centro destra, dei convinti sostenitori delle politiche sociali portate avanti in questi 5 anni. Vorrei fare una esposizione delle somme che abbiamo impegnato…» Assessore, più che un ragionamento ragionieristico sarebbe opportuno capire quali servizi sono stati attivati e gestiti. «Voglio fare un riferimento alle somme impegnate in questo settore perché questo ci consente di capire la volontà politica dell’amministrazione. Pur ribadendo che le risorse che la Regione mette a disposizione sono esigue, devo sottolineare che a quel- le somme, per far funzionare i servizi, il Comune deve aggiungerci il 30% dal suo bilancio. Sia chiaro, questa spesa si aggiunge alle spese sostenute l’anno precedente nello stesso settore. Insomma alla spesa storica si aggiunge il 30% di quan- to previsto dai finanziamenti regionali. Un onere importante per il bilancio comunale. Il Comune di Ginosa è andato oltre il 30% su mia proposta e fatta propria da tutta la Giunta comunale. Nei Piani di Zona la regione impone la gestione di alcuni servizi quali ADI, Centri diurni e SAD (servizio assistenza domestica), Ludoteca. Devo essere onesto e dire che il nostro Comune è stato avvantaggiato in quanto molti di questi servizi erano già presenti nelle nostre attività. Questo ci ha permesso di ampliare, soprattutto nella SAD il monte ore di servizi. Se vogliamo poi guardare la ludoteca, dobbiamo dire che sono stati messi a norma i locali, previo il cambiamento della sede, cosa questa resasi necessaria per rispettare gli standard previsti dalla legislazione regionale. Mi lasci dire che il nostro Ambito è stato il primo ad aver avviato il servizio ADI e siamo tra i pochi in tutta la regione ad averlo avviato, questo servizio è stato riproposto nel nuovo Piano di Zona e già nei prossimi giorni saranno pubblicati i bandi per l’assegnazione dei servizi che saranno migliorati e potenziati. Le politiche sociali di questo Ambito scaturiscono da una analisi molto attenta di quelli che sono i bisogni della comunità. Noi ci siamo dotati di uno strumento di analisi molto efficace: l’anagrafe del bisogno, ovvero di una banca dati che ci permette di monitorare la situazione e di cogliere in tempo reale le esigenze. Proprio questi dati ci hanno permesso di attivare alcuni servizi quali quelli dell’Emergenza Caldo e Pronto Farmaco. Questi progetti sono stati avviati dal comune di Ginosa e successivamente attuati sia dalla Asl che dalla Provincia. La realizzazione dei Piani di Zona ci permette di lavorare insieme ad altre realtà comunali e questo sta dando dei frutti importanti soprattutto per gli altri Comuni che non avevano una tradizione forte come quella ginosina nel settore dei servizi sociali.» Assessore, da quello che lei dice, possiamo dedurre che la scelta della regione Puglia di realizzare i Piani di Zona si sta dimostrando valida? «Se funziona e se ci sono i fondi, sicuramente sì. Diciamo che hanno aperto gli occhi ai Comuni che non avevano esperienze in questo campo.» Possiamo quindi dire, tranquillamente che uno dei pochi settori dove si è realizzata concretamente una continuità amministrativa è quella dei Sevizi sociali? «La ringrazio per la domanda perché mi consente di sottolineare il ruolo di chi mi ha preceduto. Quando la regione Puglia avviò i Piani di Zona, il nostro Comune a differenza di altri, partì subito col piede giusto e devo riconoscere il ruolo altamente positivo svolto da chi aveva intravisto in questa prospettiva una possibilità di sviluppo dei servizi erogati. Le due persone alle quali deve andare il nostro riconoscimento sono il consigliere comunale Pierino Parisi, all’epoca assessore ai servizi sociali e la dottoressa Barberio all’epoca responsabile del settore .» Assessore, credo che la storia dei servizi sociali sia anche antecedente al centro destra. «Indubbiamente, deve essere riconosciuto che alcuni servizi li abbiamo ereditati e altri attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 13 li abbiano attivati noi. Comunque rimane una scelta politica del centro destra quella di voler sostenere le categorie più deboli attraverso una forte politica per i servizi sociali. Proprio questa scelta ci ha portato ad attivare un nuovo servizio qual è la Mensa Sociale. La Mensa è gestita dalla Casa Famiglia, i pranzi vengono preparati lì e trasportati con mezzi adeguati, al CAP in via Angeloni. Si badi bene che questo servizio avviato per 7 persone, adesso è utilizzato da 30 cittadini. Questo incremento ha determinato un aumento di spesa e quindi si è dovuto intervenire ricorrendo ai fondi del bilancio comunale e anche all’impegno di alcune associazioni che hanno raccolto fondi per questo servizio. Se mi permette, vorrei sottolineare il ruolo estremamente attivo svolto dalla cooperativa La Serena che è impegnata nel CAP e che realizza una vasta serie di attività di laboratorio con il coinvolgimento delle scuole e che vede le donne quali protagoniste. Ovviamente per quanto riguarda gli anziani le nostre iniziative sono molteplici e realizziamo gite, cure termali, soggiorni estivi. Tenga presente che queste attività gravano solo ed esclusivamente sul bilancio del nostro Comune. Vorrei aggiungere che uno dei momenti di grande socialità per gli anziani è quello di trascorrere le feste insieme. Anche quest’anno è stato fatto presso l’Imperatore di Puglia con la partecipazione di circa 200 anziani.» Assessore questo è quanto realizzato; per il futuro quali programmi?... «Io abito a Marina di Ginosa e sin da quando ho ricevuto questo incarico alle Politiche Sociali mi sono prefisso di equiparare i cittadini di Marina di Ginosa a quelli di Ginosa circa la possibilità di usufruire dei servizi. Proprio per conseguire questo risultato ho presentato il progetto, poi sposato dall’Ambito, per un finanziamento (prima presentato all’Area Vasta e approvato) al fine di realizzare una struttura polivalente di 360 metri quadrati che si realizzerà su un’area pubblica sita nella lottizzazione Zanelli che comprenderà tutta una serie di attività. Il finanziamento previsto è di 800 mila euro (rientrano nei fondi FAS) che la regione Puglia ha finanziato. Il finanziamento complessivo per tutto il programma è di tre milioni di euro e sono già stati finanziati circa due milioni nei quali rientrano i soldi necessari per realizzare la struttura a Marina di Ginosa. In questa struttura saranno allocate: ludoteca, centro diurno, biblioteca e un centro per l’infanzia. A questo vorrei aggiungere che si è completata la struttura “Dopo di noi” che è l’unica struttura pubblica in tutta la provincia di Taranto. Questa struttura ospiterà, 24 ore su 24, i disabili senza famiglia. Diciamo che si tratta di una casa di accoglienza per disabili. Per quanto riguarda la gestione abbiamo scelto di affidarla all’Anffas in quanto è una associazione composta dalle famiglie dei disabili e ci troviamo di fronte a persone che hanno competenze e motivazioni.» La struttura pronta da anni, allocata nella stessa zona del Dopo di Noi quando sarà utilizzata? «Sì, per quanto riguarda quella struttura c’era un vincolo temporale per la sua destinazione d’uso legata ai finanziamenti. Tale vincolo è decaduto quest’anno si tratta di scegliere che cosa andiamo a inserire in quella struttura. Io personalmente credo che possa essere utilizzata sia come Centro Diurno sia come servizi per il CIM. Siamo comunque nel campo delle ipotesi.» Assessore, quando ci sarà l’assegnazione delle case popolari di via Nassyria? «Anche in questo settore i servizi sociali del comune di Ginosa si sono mossi bene ricevendo il riconoscimento dalle stesse IACP. Abbiamo ottenuto un finanziamento e sono in corso i lavori per la ristrutturazione di quei 12 appartamenti che, una volta completati, saranno assegnati. Bisogna aggiungere che Ginosa, proprio per il fatto che dispone di una graduatoria, ha ricevuto un finanziamento per costruire altri 10 appartamenti che erano destinati a Martina Franca che priva com’è di una graduatoria li ha persi. Come vede questo assessorato, nel corso di questi anni ha lavorato bene e il fatto stesso che tutti pensano di poter utilizzare questo lavoro per prendere meriti è la dimostrazione dell’efficacia del nostro operare.» Stefano Giove Rinforzi freschi all’Urbanistica nale dei Tratturi. Gli incarichi arrivano ora, per nomina diretta, dopo che il Consiglio comunale si era espresso favorevolmente lo scorso 3 agosto, rispondendo prontamente alle esigenze dei due responsabili di settore. I due dirigenti, Emanuele Orlando e Mauro De Molfetta, in una missiva interna congiunta, datata 8 luglio 2010, avevano fatto richiesta di assumere personale tecnico di supporto “in quanto – scrivevano – è manifesta l’assoluta inadeguatezza numerica della pianta organica assegnata, già sottodimensionata di svariate unità”. Gli esponenti dell’opposizione aveva espresso le propria posizione già nella seduta consiliare: i consiglieri Galeota e Rosato abbandonarono l’aula al momento del voto, Felice Bitetti, assente per l’occasione, aveva inviato una nota in cui manifestava le proprie perplessità sull’operazione perché avrebbe sforato i limiti finanziari imposti dal patto di stabilità. L’unico voto contrario fu quello del consigliere Toma che, alla vi- gilia delle due determine dirigenziali esecutive della delibera consiliare del 3 agosto, torna a motivare la sua posizione sottolineando la scarsa trasparenza ed eleganza istituzionale del provvedimento. Non ne discute la legittimità quanto il metodo. Mario Toma avrebbe insomma preferito “un bando pubblico per poter reperire e scegliere le migliori competenze sul mercato e che avrebbe dato la possibilità di partecipare anche ai giovani professionisti ginosini che – aggiunge - meglio conoscono le caratteristiche morfologiche ed urbanistiche del territorio”. Metodo a parte, il provvedimento, va a colmare una lacuna importante in quanto si tratta di completare lavori su settori strategici che devono poter andare avanti celermente per non compromettere lo sviluppo. Se e quanto questo sarà sufficiente lo si potrà stimare solo alla fine del prossimo anno. Michelangelo Zanelli Rinforzi freschi all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici del Comune di Ginosa. I responsabili dei rispettivi settori tecnici hanno infatti affidato, con determina, due incarichi professionali di collaborazione. A supporto dell’area dei Lavori Pubblici ci sarà l’ing. Andrea Giannico che, per il compenso lordo di 12 mila euro, collaborerà per un anno alla programmazione delle opere pubbliche, alla rendicontazione del Mirweb e alle procedure per i finanziamenti dell’Area Vasta. All’Urbanistica invece ci andrà, alle stesse condizioni economiche, l’ing. Arcangelo Abatemattei. Parteciperà alla redazione dei Piani Particolareggiati e alle procedure tecniche relative al PIRP, PIP, PRG e Piano Comu- 14 La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 attualità Il 2010, per i Servizi Sociali, si Confusione chiude con la Festa dell’Anziano nell’assegnazione del carburante agricolo Anche per il 2010, a chiudere le attività, che hanno visto impegnato l’Assessorato alle Politiche Sociali, è stata la Festa dell’Anziano. Si è tenuta qualche giorno fa, presso la sala ricevimenti “Imperatore di Puglia”. Ad organizzarla, l’Amministrazione Comunale e la cooperativa “La Serena”, per mano dell’assessore alle Politiche Sociali, Stefano Notarangelo e di Katia Cifrese, coordinatrice della stessa cooperativa. “La Festa, che ha visto in prima linea i veterani della vita, assidui frequentatori dei Centri Polivalenti di Ginosa e Marina di Ginosa – ha spiegato l’assessore Notarangelo - è stata riproposta, a conclusione di un anno davvero fecondo in termini di iniziative a favore degli anziani ed, più in generale, delle fasce più deboli della popolazione. Nel 2010, nel nostro territorio, è stata istituita anche una sorta di ‘anagrafe del bisogno’. Sono emerse necessità essenziali, in termini di servizi e, a forte richiesta, da parte degli anziani, è stata palesata anche la volontà di trascorrere, tutti insieme, come ormai è consuetudine, un’intera giornata, all’insegna della musica e della buona gastronomia”. Così, ben 192 anziani si sono ritrovati per conversare, socializzare e trascorrere qualche ora all’insegna della spensieratezza e del sano divertimento. Colmato, dunque, almeno per un’intera giornata, l’enorme tempo libero, di cui dispongono gli anziani, e, per alcuni di loro, anche il vuoto della solitudine. Un lauto pranzo, una piacevole animazione e c’è stato anche chi, nonostante l’età, ad un travolgente valzer o ad un tango, non ha voluto rinunciare in alcun modo. Un Festa, dunque, questa, che, come rimarcato dal sindaco Luigi Montanaro, “va a chiudere un 2010, che oltre a garantire servizi essenziali alla persona in termini di assistenza garantita e qualificata, ha visto l’organizzazione di numerose inziative, spettacoli e serate danzanti: ad esserne i protagonisti indiscussi sono stati proprio gli anziani, veri depositari di valori, autentici maestri di vita”. Uff. Stampa Com. di Ginosa La C.I.A., Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, evidenzia che anche per il 2011, come per gli anni scorsi, si sta generando una notevole confusione nell’assegnazione del carburante agricolo. A far data dal 1 gennaio 2011 le competenze ex Uma sono state trasferite dagli uffici agricoli regionali di zona ai comuni, relativamente alla procedura di assegnazione del carburante agricolo. In diversi comuni della provincia di Taranto il rilascio dei libretti va a rilento ed in alcuni casi non è ancora iniziato e si brancola nel buio più totale. Le organizzazioni agricole a livello regionale, sin dal mese di settembre, avevano sollecitato la Regione Puglia a farsi promotrice di riunioni con l’ANCI (Associazione dei Comuni) per coordinare il passaggio di competenze, ma ciò non è avvenuto. La Cia di Taranto esprime forte preoccupazione per questo stato di cose che contribuisce ad aggravare la già critica situazione di crisi dell’agricoltura jonica. Peraltro, il prezzo del carburante continua la sua corsa al rialzo e non è accettabile che le aziende, a causa dei ritardi della pubblica amministrazione, sono costrette ad acquistare il carburante dalla colonnina ad un costo elevato per poter eseguire le lavorazioni sui propri terreni. Si evidenzia che in molti comuni i funzionari, che dovrebbero istruire le pratiche, non hanno gli strumenti per poter operare, uffici, computer, scrivanie e armadi ed in molti casi ai comuni mancano persino le professionalità adeguate per poter svolgere il servizio. A peggiorare ulteriormente la situazione vi è la mancanza di chiarezza; infatti, in diversi casi, vengono richiesti all’utenza documenti già forniti alla Regione Puglia gli anni scorsi. La Cia di Taranto, da diversi giorni, ha chiesto all’ex funzionario responsabile del servizio Uma della Regione Puglia una circolare esplicativa sulle modalità di rilascio dei libretti, fino a questo momento ancora nulla. Purtroppo, come accade nelle fasi di transizione, la confusione è notevole e ciò sta esasperando gli animi da parte delle aziende e degli operatori delle organizzazioni professionali, che provvedono a fare il 95% del lavoro di inserimento dati e trasmissione telematica; infatti, in alcuni casi, è stato chiesto l’intervento della forza pubblica per placare gli animi. A questo proposito la Cia di Taranto chiede con forza alla Regione Puglia di prendere atto di questo stato di cose e di assumendosi la responsabilità di trovare soluzioni idonee per accelerare e semplificare le procedure di assegnazione del carburante agricolo. A cura di Carmelo Candia attualità Hai mai avuto delle esperienze precedenti in Radio? «Sì. Ho lavorato con Centro Suono 2, una piccola Emittente di Roma, esperienza bellissima, durata molto poco per colpa della distanza.» Secondo te come ha risposto la cittadinanza a questa nuova realtà di Radio RG Studio? «Credo che Ginosa abbia risposto in maniera molto positiva, questo territorio aveva SETE di radio già da diversi anni!!!» Sei partito con un programma settimanale su RG Studio, l’”HOUSE CHART”, come mai ora ti sentiamo in diretta ogni pomeriggio? «La Radio ha un fascino unico, sì, sono partito con l’HOUSE CHART in onda ogni sabato pomeriggio alle ore 15,00, un format dedicato ai brani più ballati nelle disco e alla classifica dei più richiesti. Un programma adatto ai giovani. Poi, la voglia di fare Radio mi ha portato a condurre giornalmente un format già ben avviato da un preparato e loquace Piernicola CIANCIOTTA e abbiamo diviso il For Hour For You in due parti: nella prima parte cioè dalle ore 15,00 alle ore 17,00 conduco io e a seguire, dalle ore 17,00 alle ore 19,00 cedo il microfono al mio collega Piernicola.» Hai altre idee per promuovere Radio RG Studio? «Molte idee che metteremo in atto in futuro ...come si suol dire, “l’appetito vien mangiando”, stiamo già pensando all’estate 2011 che sarà ricca di eventi e tour nel nome di RG Studio. Lo slogan della nostra Radio è: “La Radio La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Le interviste di Risponde Leo Barbaro dei Grandi Successi” e noi siamo pronti a mieterne anche grazie alla Direzione che ha delle idee sempre chiare ed aperte. Tanti saranno gli appuntamenti estivi dove la nostra emittente sarà “madrina”, vi invito a non perdere questi appuntamenti, fidatevi!» Leo, ti vedo determinato e pieno di energia, in poche parole soddisfatto di questa tua esperienza. Bolle qual- 17 cos’altro in pentola? «Ecco, sì!! Sono soddisfatto di condividere la Musica con gli ascoltatori tramite questa giovane realtà ginosina, in breve tempo RG Studio si è posta con determinazione tra le Radio più ascoltate della costa Jonica e non solo; tramite il canale streaming presente nel sito www. radiorgstudio.it, tante sono le connessioni da tutte le parti del mondo, mamma mia Amici, sono emozionato!!» Anche noi siamo soddisfatti dei risultati che Radio RG Studio raggiunge ogni giorno, questo significa promuovere il nostro territorio nel migliore dei modi. Dobbiamo dare atto della potenza della Radio che entra con le sue trasmissioni nelle casa, sul lavoro, in automobile e ci tiene compagnia in ogni momento. Floriana Ribecco La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. 18 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Alla presentazione del libro di Roberto Perrone Il futuro del “cuore marinese”: due visioni Le ragioni di un confronto tardivo sul parco comunale Ha sonnecchiato meno del solito Ginosa Marina la scorsa domenica mattina. A risvegliarla ci ha pensato l’atteso evento della presentazione dell’instant book di Roberto Perrone “Il Parco Comunale. Dalle origini all’attualità di Marina di Ginosa”, edito dalla locale Banca di Credito Cooperativo in collaborazione con Moire srl - Archeologia e Restauro Costruzioni. Nella sala eventi dell’omonimo istituto di credito si è ritrovata a voler dialogare buona parte dell’energia pensante della borgata, molto sensibile all’argomento. E questo è già il primo merito dell’iniziativa. Per l’occasione Marina di Ginosa ha iniziato a parlare del suo cuore. Il suo cuore verde, il cuore topografico, il cuore della sua identità dentro cui battono i cuori dei suoi padri, il cuore della sua storia. A quasi un secolo dalla sua fondazione. Un cuore già graffiato, solo pochi anni fa, dagli aratri sciagurati che ne rivoltarono il sottobosco facendo un danno ancora oggi incalcolabile: radici che abbandonano la presa della terra come mani stanche di aggrapparsi all’incuria. Un cuore malato, ormai. Chi non ricorda la goduria della sua ombra! E chi non vede oggi quanta più luce trapassa le sue ridotte chiome. Un cuore che ha scampato perfino l’infarto letale tra le fiamme di un principio d’incendio, fortunatamente contenuto dal massaggio idrico d’emergenza dei marinesi che ancora lo amano. Questi sono i sentimenti che vibrano nei petti marinesi alla vista del parco. Ed è quindi ovvio che l’interesse sia forte. Basta contare le numerose discussioni nate sui social network. Nessuna meraviglia. Queste persone ricevono ancora linfa dalle pulsazioni, pur già bradicardiche, del loro parco. Ne va del loro stesso futuro, della vita, sociale e individuale, di queste persone e dei loro figli. Le stesse emozioni condensate da Perrone tra le foto e le parole del suo libello. Un lavoro che prova a colmare una falla a monte di tutta la faccenda, un buco di comunicazione istituzionale. Perché in questioni rilevanti come questa la trasparenza non è un attributo passivo. Come a dire gli atti sono qui, a disposizione di tutti. La trasparenza pubblica è un comportamento attivo che pianifica quei mezzi che fanno entrare l’informazione nelle case di tutti i soggetti coinvolti, nella circostanza praticamente tutti i marinesi. Azioni di comunicazione preventiva, come esposizioni pubbliche, internet, media tradizionali, direct marketing, che ritorna alla fonte arricchita dalle reazioni della cittadinanza. Del resto non esistono uffici comunali preposti e professionisti incaricati di gestire l’informazione pubblica? Gli Urp e gli uffici stampa, istituiti dalla legge nazionale 150 del 2000, sono lì apposta, anche per prevenire simili incomprensioni. D’altra parte però, comunicare non è soltanto prerogativa della maggioranza di governo. Forse che anche l’opposizione, in tutto questo tempo, avrebbe dovuto fare un po’ meglio la sua parte? Anche per loro esiste un ventaglio pieno di iniziative che va dai convegni fino alla petizione popolare. L’effetto di tutto questo non comunicare, non discutere, è esploso così alla prima occasione in un confronto troppo tardivo - perché qualsiasi esito sarà raggiunto costerà risorse e tempo in più che gli alberi malati non possono più permettersi - tra due visioni contrapposte. Da una parte quelli che hanno ripensato al parco comunale come un’occasione di valorizzazione turistica ed economica: un gruppo di imprenditori locali si impegna, sulla base di un project financing, a fare alcuni investimenti in cambio della gestione a tempo delle attività costruite all’interno del parco. Dall’altra parte, i fautori de “il parco deve fare il parco come in tutti i posti del mondo” i quali , a norma di legge, sono arrivati troppo tardi a far valere le loro ragioni. Questo perché il progetto, l’unico presentato dopo ben due bandi pubblici, è stato fatto proprio dal Comune. Peccato che il confronto alla fine non ci sia stato: a parte l’assessore Notarangelo che ha semplicemente ribadito la necessità della finanza di progetto, si è registrato un generale forfait della maggioranza. D’altra parte se il Comune ha fatto poco o niente per capire cosa ne pensassero i marinesi prima di adottare il progetto in questione - anzi c’è pure chi, come Toma, è ricorso alla Procura per aver accesso agli atti e poter fare il suo mestiere di consigliere – non è certo colpa del gruppo di imprenditori. Questo vuol dire che se gli oppositori del progetto – ammettiamo pure si leghino agli alberi con le catene - riusciranno a far fare marcia indietro al Comune, difficilmente si potrà evitare il contenzioso tra il gruppo proponente del progetto e il Comune stesso. Ma queste, ci scommetterebbe anche un bambino, son patate bollenti che si lasciano a raffreddare fin dopo le elezioni. Per adesso più che parco sarà campagna. Elettorale. Michelangelo Zanelli attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 19 Parco Comunale: i pareri di Perrone e Galeota INTERVISTA ALL ARCH. ROBERTO PERRONE Allora architetto, solitamente un libro si comincia a leggerlo dalla copertina… «Già, la foto rappresenta le radici scoperte di un pino del parco comunale. Sono le radici scoperte dell’albero della comunità marinese non più alimentato dai valori condivisi. Perché oggi siamo come spaesati a casa nostra, smarriti perché non riconosciamo più il nostro paese e, peggio, ci siamo anche assuefatti a tutto ciò.» Vuol dire che i marinesi non si riconoscono più nel posto in cui vivono? «Esattamente. Senza parlare dell’abusivismo che ha massacrato la parte costiera vicino al fiume Galaso, fino agli anni ’80 almeno si discuteva ancora con passione sulle decisioni che riguardavano interessi pubblici determinanti come la pianificazione urbanistica.» Da cosa nasce questo libro? «Da un bisogno di colmare il debito di trasparenza contratto con i cittadini dalle ultime amministrazioni comunali, senza distinzioni di colore, che hanno preso decisioni di rilevante interesse pubblico senza considerare i bisogni, i pareri, i sentimenti di nessuno. Un modo troppo vecchio di gestire la cosa pubblica, autoreferenziale.» Lei racconta tutta la storia architettonica, naturalistica e a tratti anche sociale del parco comunale. Come vede invece il presente, lo stato di salute attuale? «Di totale abbandono, basta guardare gli alberi e le ultime rischiose vicende, segno di grande trascuratezza. Urge, prima di qualsiasi progetto, un’azione di taglio sanitario e di rinnovamento di questi alberi che sono un patrimonio storico e naturale ineguale.» Si riferisce al project financing che ha suscitato il clamore durante la presentazione del libro? `«Innanzitutto, in omaggio alla trasparenza pubblica, è un progetto fantasma. Si hanno solo informazioni per vie traverse. E tanto basta per definirlo inconcepibile perché sovverte un patrimonio naturale inestimabile e la sua vocazione pubblica.» Ma quando un Comune non ha i soldi per gestire un suo bene ricorre alla finanza di progetto. «Questo non può valere per quei beni che sono di interesse generale e che compromettono l’identità stessa di una popolazione, di una cultura di una natura storica. Qui si dà il colpo di grazia a tutto ciò che resta del patrimonio naturale e culturale marinese. Per il parco si può accendere tranquillamente un mutuo come succede per altre situazioni.» Mi sbaglio o la Provincia ha dettato numerose restrizioni nella VIA? «Sì, però i 15 box commerciali di 40 mq ciascuno sono altrettanto difficili da accettare. Si potrebbe discutere sul loro posizionamento, ma non certo lungo viale Jonio, come previsto.» Cosa propone allora? «Innanzitutto vorrei invitare l’amministrazione comunale a fermarsi e a coinvolgere l’opinione pubblica come prima tappa di un cammino per ridisegnare Ginosa Marina dal basso, dalla sua gente. Per me il parco deve fare il parco ed integrarsi, senza più recinzioni, con il tessuto urbano e i suoi abitanti: con le sue dune che devolvono naturalmente a livello di un marciapiede per la passeggiata che segue le curve del terreno.» Ma ormai se il Comune torna indietro dovrà pagare una penale agli imprenditori È il prezzo per l’avventatezza che ha dimostrato. (Michelangelo Zanelli) INTERVISTA ALL’ING. DINO GALEOTA, AUTORE DEL PROGETTO SUL PARCO COMUNALE Buongiorno ingegnere, mi dia subito un commento sul confronto che si è aperto domenica alla presentazione del libro di Perrone. «Se questa sarà un’occasione per sedersi attorno ad un tavolo, anche allungato, allora ben venga. Ma se dovessimo fallire nel condividere un progetto che mette fine all’abbandono del parco comunale allora sarebbe una grave sconfitta per tutti.» In che senso? «Nel senso che la recinzione è stato un intervento salvifico, ma a 40 anni di distanza non possiamo più celebrarla come la massima operazione realizzata per il parco. Questo sì è un segno di sconfitta. Bisogna guardare avanti e fare altro.» La salute del parco è molto precaria. «Vero. Alla Provincia si è preso atto, per una mia dichiarazione, della caduta di 100 piante. Serve un rinnovamento arboreo urgente, pena l’azzeramento. E se il Comune non può permetterselo la soluzione può venire solo dalla finanza di progetto.» C’è chi accusa l’operazione di scarsa trasparenza. «Il progetto è nato nel 2003. A 8 anni di distanza mi sembra un argomento un po’ consumato. Tanto più che dal punto di vista del procedimento amministrativo la legge sulla trasparenza è stata rispettata con due bandi pubblici e relative pubblicazioni.» La Provincia ha richiesto lo stralcio del ristorante e dell’anfiteatro. «A queste condizioni il piano è stravolto e non è più sostenibile.» Come si esce da questo stallo allora? «Non con la contrapposizione. Serve un tavolo che, sulla base degli impegni finora profusi, raggiunga un progetto ampiamente condiviso. Altrimenti a rimetterci sarà solo il parco comunale.»(m.z) IL PROGETTO IN SINTESI - 15 box commerciali con pavimentazioni lungo viale Pitagora e viale Jonio (1800 mq) - Struttura adibita a bar-ristorante (780mq) - Anfiteatro/pista da pattinaggio (950mq) - Laghetto artificiale con isolotto e ponticello (900 mq) -Minigolf (1800 mq) -Area pic-nic (1500 mq) …E LE RESTRIZIONI V.I.A. DELLA PROVINCIA A causa di una “significativa perdita diretta di Habitat prioritario” in zona Sic la Provincia chiede: -lo stralcio del bar-ristorante e dell’anfiteatro - lo spostamento del laghetto in una zona senza elementi arborei - l’arretramento dei box commerciali il più possibile verso viale Pitagora e viale Jonio 20 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 I lavoratori Miroglio vogliono garanzie serie!!! Continua l’“Odissea” dei 227 lavoratori della Miroglio che rischiano di diventare “scudi umani” per altri interessi. In questo articolo verranno brevemente elencate le tappe che nel mese di gennaio sono state percorse e che potrebbero essere fondamentali nella vertenza Miroglio. Le attese sono tante; i lavoratori sperano che si possa dare una svolta in un percorso che sembrava bloccato, non si sa dove e non si sa perché. L’ultima tappa è stata una riunione al teatro Alcanices, svoltasi il 21 gennaio 2011 dove finalmente i lavoratori insieme ai loro rappresentanti sindacali hanno individuato un percorso approvato da tutti i presenti che porterà , si spera, ad una soluzione positiva di tale vertenza. Ma procediamo per date. L’11 gennaio 2011 a Taranto si è svolta una conferenza stampa indetta dalle tre organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL, con lo scopo di sollecitare la Regione Puglia a dare una risposta definitiva sul progetto della Be4Energy. A tale conferenza era presente un gruppo di lavoratori che, nel frattempo è stato informato della momentanea interruzione di pagamento della cassa integrazione da parte dell’INPS in quanto, in base all’accordo di agosto l’ente avrebbe anticipato solo per quattro mesi il pagamento della cassa al fine di preparare tutti i documenti che poi sarebbero stati firmati dal funzionario del ministero dell’economia, che ad oggi ancora tarda ad arrivare, per così continuare nell’erogazione della stesa cassa. Da ciò si desume che, alla fine, questa conferenza ha portato ad uno scontro tra operai e rappresentanti sindacali, perdendo l’obbiettivo iniziale ma evidenziando notevoli contrasti e mancanza di fiducia nel sindacato che in buona fede ha dimentica- to di informare gli operai su questo piccolo particolare, ma che ad oggi il venir meno momentaneo di questa unica fonte di reddito, crea notevoli problemi nella quotidianetà di ogni singolo cassintegrato della Miroglio. La conferenza si è conclusa con l’impegno di rivedersi il pomeriggio a Ginosa presso il teatro Alcanices, al fine di informare tutti gli ex-operai, cercare di trovare un punto di incontro e tracciare un percorso comune. Il pomeriggio effettivamente tutti gli operai si sono riuniti, hanno discusso, hanno capito il problema della cassa che è superabile ma bisogna aspettare, e sono giunti alla conclusione che il 13 gennaio non si poteva andare a Roma se prima non si cercava di capire la reale posizione della Regione Puglia. Per questo il 12 gennaio 2011 un gruppo di operai con i rispettivi rappresentanti sindacali si è recato a Bari per incontrare l’assessore Loredana Capone e il dott. Pellegrino, che da tempo seguono tutte le fasi che hanno caratterizzato questa vertenza. Dopo alcune ore di attesa, gli exoperai Miroglio sono stati ricevuti dall’assessore Capone e dal dott. Pellegrino che, con molta disponibilità e tranquillità hanno risposto a tutte le domande e soprattutto si sono impegnati ad essere presenti il giorno seguente a Roma per ribadire quanto affermato in quella sede. In breve l’assessore insieme al dott. Pellegrino senza giri di parole e con documenti che confermavano quanto dicevano, hanno sottolineato il fatto che attualmente in Regione è stata presentata una domanda di autorizzazione unica per 37 Megawatt, ma poiché in provincia non c’è nessuna richiesta da parte della società per verificare l’impatto ambientale si può affermare che ad oggi è come se non ci fosse nulla su cui discutere. Per quanto concerne lo screening informale sui restanti 87 Megawatt, il 50% di tale proposta non può essere realizzata, per una serie di vincoli ambientali, ma a tale riguardo la Be4Energy ha provveduto a sostituirli con altre proposte che comunque non sono valide. Il dott. Pellegrino quindi ha concluso dicendo che dopo sei mesi ci sono delle idee attualità che però non sono supportate da un progetto serio e soprattutto da autorizzazioni, senza le quali non si può realizzare nulla, unica cosa giunta in regione è questo screening informale e verso il 21 dicembre è stato inviato un piano industriale che alla regione Puglia non interessa perché riguarderebbe una fase successiva dopo l’ottenimento delle autorizzazioni. È percepibile da quanto scritto che se prima tra i lavoratori della Miroglio c’erano tanti dubbi adesso si sono moltiplicati ma comunque si è partiti per Roma con la consapevolezza di fare chiarezza e di capire le reali intenzioni di tutti. 13 gennaio 2011 incontro a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico presenti al tavolo: il dott. Castano funzionario del ministero, l’assessore Loredana Capone, il dott. Pellegrino, il consigliere regionale Pietro Lospinuso, i rappresentanti sindacali CGIL-CISL-UIL, le nostre RSU, il sindaco di Ginosa Luigi Montanaro, gli assessori di Ginosa Vincenzo Di Canio e Vincenzo Russo e per finire una delegazione di operai, la provincia assente al tavolo in quanto non avendo ricevuto nessuna domanda di autorizzazione non era a conoscenza dei fatti per cui non aveva nessun interesse a partecipare al dibattito. A tutti i presenti è sembrato inopportuno iniziare una discussione senza i principali protagonisti e cioè i delegati del Gruppo Miroglio e i rappresentanti della società B4Energy, ma il dott. Castano è intervenuto dicendo che erano in un’altra stanza a definire le ultime cose, infatti lui era già in possesso di una bozza di accordo, era giunto il momento di chiudere perché finalmente c’erano i presupposti per poter andare avanti nel progetto, nell’ accordo era già stabilita la data di assunzione, insomma i presenti erano lì e si chiedevano cosa stesse accadendo… Immediatamente l’assessore Capone è voluta intervenire affermando categoricamente che non poteva firmare nessun accordo, ripetendo quello che precedentemente è stato scritto, e non era chiaro come si poteva dire conclusa questa vertenza se non c’era nessun autorizzazione approvata. Il dott. Castano era sconcertato, in quanto lui era in possesso di altre informazione da parte della società tedesca che affermava che le autorizzazione c’erano e che tutto procedeva nei migliore dei modi. Lascio ai lettori immaginare il dibattito che è seguito per quasi quattro ore, ognuno aveva una sua verità diversa dall’altra, e direi che con questi presupposti è difficile giungere ad una soluzione, infatti il dott. Castano tralasciando l’accordo iniziale e alla luce di quella discussione ne ha preparato un secondo fissando 14 punti, stabilendo delle date entro cui le parti coinvolte dovrebbero dare definitivamente una risposta negativa o positiva e stabilendo diritti e doveri d’ognuno. Una copia dell’accordo è stato consegnato a tutti i presenti, do- La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 vrà essere valutato e discusso dalle parti per poi essere firmato il 25 Gennaio a Roma presso il Ministero. Il 21 Gennaio scorso presso il teatro Alcanices, i rappresentanti sindacali CGIL-CISLUIL hanno organizzato un’ assemblea tra gli operai per discutere di questo d’accordo, per la prima volta i toni sono stati pacati, si voleva capire cosa stesse accadendo; certo, a tutti è rimasto impresso l’incontro di Roma, strano e ambiguo per certe versi, ma i lavoratori questa volta sono andati oltre, a quel punto era improduttivo litigare tra di loro ma era necessario un reale confronto per stabilire un percorso comune. L’accordo è stato letto punto per punto, alcune cose sono state condivise in parte, altre no, ma quello che preme a tutti i lavoratori è informare quanti sono interessati, che sulla base di questa unica proposta di riconversione industriale essi chiedono che in un eventuale accordo definitivo venga ribadito: 1) IL LAVORO PER TUTTI 2) LA SOLUZIONE PER TUTTI, nel senso che l’accordo originario prevede l’assunzione di 180 lavoratori, si chiede che nel momento in cui si firma, gli altri 44 operai non possono rimanere fuori è necessario trovare una soluzione 3) LA MIROGLIO DEVE ESSERE PRESENTE IN TUTTO IL PERCORSO DI RICONVERSIONE COME SOGGETTO GARANTE DEL PROGETTO 4) LA BE4ENERGY IN BASE A QUELLO CHE E’ SCRITTO CON 37 MW POTREBBE ASSUMERE 180 LAVORATORI, GLI OPERAI MIROGLIO INVECE CHIEDONO CHE SUL TAVOLO CI DEBBANO ESSERE LE AUTORIZZAZIONI PER 124 MW A GARANZIE DEL LAVORO PER TUTTI 21 5) GLI EX OPERAI MIROGLIO DESIDERANO CONOSCERE L’ENTITA’ DELLE PENALI CHE SCATTEREBBERO NEL MOMENTO IN CUI LA B4ENERGY NON ASSUMESSE UNO DI LORO Questi punti sono stati approvati da tutti e a conclusione dell’assemblea si è chiesto anche di organizzare un incontro con la Regione Puglia e con l’associazione degli industriali per fare il punto della situazione. Rosa Pavone foto Corrado Cenci Augusto Pardo: «Vendola e Florido smettano di tergiversare sulla vicenda Miroglio» Il consigliere provinciale Augusto Pardo ha diffuso la seguente nota: «L’assenza della Provincia e lo sfuggente atteggiamento della Regione Puglia sono stati i veri elementi di rilievo emersi nell’incontro di alcuni giorni fa al Ministero dello Sviluppo Economico sulla questione “Miroglio”. Né vale la nota con la quale la Provincia preannunciava la propria assenza data la non pervenuta richiesta di VIA da parte di BE 4 ENERGY, come non si giustifica il disimpegno, per la medesima motivazione, della Regione Puglia. Un comportamento, quello dei due Enti, di un rigore formale talmente spinto da apparire addirittura ostativo ad un rapido sviluppo delle procedure. A quel tavolo, infatti, la Provincia avrebbe dovuto rassicurare tutti circa la propria condivisione della Proposta di Accordo e circa il proprio impegno a sostenere i programmi di formazione professionale; la Regione avrebbe dovuto dare la propria definitiva disponibilità alla concessione delle autorizzazioni, anziché trincerarsi entrambe dietro pretestuosi formalismi utili soltanto ad allungare i tempi. Valga per tutti la rapidità che caratterizzò il momento dell’insediamento della Miroglio a Ginosa, quando cioè fu varata in tempi brevissimi una legge regionale ad hoc (detta proprio “Legge Miroglio”), segno che quando c’è una convinta volontà politica non c’è burocrazia che tenga. Vendola e Florido lo tengano a mente e facciano in modo che alla data prefissata del 15 febbraio il contratto venga finalmente stipulato e che i lavoratori possano fare affidamento su un primo atto veramente concreto.» Per la Segreteria Nicola Pastore 22 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 COSA PASSA IN TV? L’onnipresente Barbara D’Urso fa cilecca: chiude i battenti il suo “Stasera che sera’’ “Lei mi sta dicendo che lo show domenicale in prima serata ‘Stasera che sera’ è stato un flop e che ha già chiuso i battenti per i bassi ascolti registrati?’’, avrebbe detto la diretta interessata esordendo con la sua topica frase/domanda che ormai impazza su Internet. Proprio così, il talk show di Canale5 condotto da Barbara D’Urso è stato cancellato dopo sole due puntate andate in onda. Al suo posto ci sarà “Amici’’ di Maria De Filippi. Il primo appuntamento del 9 gennaio catturò circa 2 milioni e mezzo di telespettatori, mentre il secondo appena 2 milioni e 100mila. Risultati piuttosto scarsi per uno show delle 21 trasmesso sulla rete ammiraglia di casa Mediaset. A quanto pare, però, ciò che non avrebbe convinto della trasmissione non sarebbe solamente lo share, ma anche i suoi contenuti considerati estremamente “trash’’. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, sarebbe stata il collegamento video effettuato nel bel mezzo del programma con l’attore e regista toscano Francesco Nuti, apparso in pessime condizioni e sofferente dopo l’incidente domestico avvenuto qualche tempo fa. In seguito all’ospitata, reputata di cattivo gusto, sono scoppiate numerose polemiche e attacchi contro la padrona di casa di ‘Pomeriggio5’, colpevole di aver strumentalizzato il produttore italiano per innalzare i dati Auditel. Un dramma sotto i riflettori quello di Nuti, che scoppiava a piangere quando si faceva riferimento alla sua famiglia, ai suoi amici e alle vecchie esperienze passate. È stata ancora una volta la tv del dolore estremo per combattere le fiction Rai, che hanno comunque avuto la meglio. «Guardare negli occhi il dolore di Francesco serve a tutti quanti noi per farci delle domande, a non mettere la testa sotto la sabbia, a guardare, a capire il dolore di Nuti e dei ragazzi che sono spesso qui ospiti da me sulla sedia a rotelle perché vittime di incidenti stradali»: così si sarebbe difesa la D’Urso dinnanzi alle centinaia di critiche da parte del popolo del web e non solo. «Tutto questo non è cinico! Oppure è tv giusta quando si mostra, per altri motivi, magari politici o etici, il dolo- re di Welby? Quello non è cinismo e questo sì?», avrebbe infine aggiunto l’ex showgirl. Insomma, sembra che la cara vecchia Barbara con questo ennesimo e fortunatamente poco longevo talk show non abbia affatto voluto correggere l’impronta che da anni caratterizza i suoi spazi televisivi, a cui, effettivamente, e almeno in questo caso, bisognava mettere freno. In ‘Stasera che sera’, pare che la conduttrice napoletana abbia scelto di giocarsi nuovamente la triste carta della sofferenza, chiaramente altrui, spettacolarizzata e gettata in pasto a tutti. Impossibile dimenticare la vicenda di Avetrana, affrontata dall’onnipresente nei suoi “contenitori di approfondimento giornalistico’’, esasperata e narrata sotto forma di gossip. Neanche il tempo di un intervallo pubblicitario e di togliersi la maschera da persona colpita e compassionevole, che dalle immagini della piccola Sarah, si passava direttamente al più futile degli argomenti fra risate, tronisti e vallette. Per non parlare poi delle tante discussioni del primo pomeriggio gestite in maniera spesso pessima e condite da battibecchi continui, urla e insulti fra un ospite e l’altro. Come si suol dire, tanto fumo e niente arrosto. Forse sarebbe il caso che con l’arrivo della bella stagione l’azienda di Cologno Monzese effettui delle belle pulizie di primavera. Miki Marchionna Andiamo al cinema Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 28 gennaio i seguenti spettacoli: -Qualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Riganese, Davide Giordano e Luigi Maria Burruano. Dopo una lunga latitanza all’estero, lo scanzonato politico Cetto La Qualunque(Antonio Albanese) torna in Calabria con tanto di moglie e figlia. Purtroppo, però, ad attenderlo c’è uno spiacevole inconveniente: il nuovo candidato sindaco di Marina di Sopra, emblema della legalità, tenterà di avere la meglio alle prossime elezioni. Il corrotto, spietato e volgare Cetto dovrà ricorrere ad ogni sotterfugio pur di vincere e far trionfare il suo discutibile programma. Orari: 19:30 – 21:30 Prossimamente “Immaturi’’ di Paolo Genovese e “Vallanzasca – Gli angeli del male’’ di Michele Placido. Miki Marchionna 24 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Il dolore e il ricordo tra i ragazzi del “Bellisario” I. I. S. S. “Marisa Bellisario”. Un istituto d’eccellenza ubicato sul territorio. Sebbene sia la sola Scuola Secondaria di II grado esistente nella cittadina (davvero un po’ pochino, considerato che parliamo di uno dei paesi più grandi della Provincia di Taranto), si distingue per efficienza ed efficacia delle strutture, nonché per la formazione di qualificate figure professionali. Attualmente l’Istituto Bellisario, strutturato in due plessi, ossia la sede centrale in via della Pace ed una succursale allocata presso l’Istituto per Geometri in via Pozzo S. Agostino, ospita poco più di seicento studenti, ginosini e non; molti scolari, difatti, provengono da zone limitrofe, specie Laterza, Montescaglioso, Bernalda e, qualcuno, Castellaneta. A fronte di uno sviluppo economico sempre più impellente, l’Istituto si pone come soggetto formativo di riferimento al tessuto delle piccole e medie imprese costellanti il territorio ginosino, con la finalità di voler contribuire alla crescita delle risorse umane per poi adeguatamente sfruttarle, in vista dello sviluppo di tutta la comunità. Per poter raggiungere siffatti fini, la scuola si avvale di una densa rete di laboratori, sei in tutto (strabiliante, anche per i costi, quello di grafica, reso efficiente dai suoi Macintosh), tutti magistralmente progettati dal docente d’informatica Roberto Muscolino, che annuncia altresì la nascita di ulteriori laboratori, addirittura uno di chimica e fisica. Da un po’ di tempo però il sorriso sembra essere scomparso all’interno dei plessi. Le aule, i laboratori, la palestra e persino il punto di ristoro paiono irrorati dalle disperate lacrime sgorganti dagli occhi gonfi di rabbia. In 3ª C per diversi giorni dei crisantemi hanno occupato un banco che di qui, fino alla fine dell’anno scolastico resterà vuoto. La domanda è una sola: perché? E va bene, la morte di qualcuno è sempre un dolore, ma diventa un tormento comune ed inspiegabile quando chi decede ha appena sedici anni. Una disgrazia, non c’è ombra di dubbio, anche perché la mesta vicenda ha portato allo scoperto una dura realtà: è emerso infatti che quasi tutti i cittadini ginosini, almeno una volta nella vita, hanno sfidato le leggi della gravità arrampicandosi per quella impervia parete. Ma quali sono le ragioni che possono portare un adolescente ad avere un imminente contatto col pericolo? Semplice albagia, oppure sintomo di un marcato disagio? E sì, perché anche i ragazzi che si sballano, fanno i prepotenti, si fumano il cervello, si ubriacano, ci portano a congetturare una sommessa difficoltà giovanile. Il nostro giornale, attento a quello che accade sul territorio, vi è più se l’evento è di per sé particolarmente gravido di conseguenze sociali, come la morte di un sedicenne, ha pensato di svolgere un’inchiesta anonima tra gli amici di Matteo, per capire cosa sta succedendo tra gli adolescenti di oggi. I risultati lasciano attoniti. Molti, intimoriti e scossi dall’accaduto, sono stati ben lungi dal rilasciare dichiarazioni, qualche altro ha addirittura espresso dubbi sull’intervista, sospettando chissà quale secondo fine. Alcuni però conoscenti o amici o compagni di classe, hanno accettato l’inchiesta, sfruttata per lo più come sfogo personale. Allegro, gaio, vivace, argento vivo accattivante l’attenzione di tutti, così è stato ricordato Matteo. «Della nostra comitiva lui era l’anima, l’attento organizzatore di tutto, l’unico stravagante». «Lo vedevamo sempre in giro per i corridoi, da solo o con gli altri; per questo era conosciuto da tutti». «Troppo buono, ricercato, sempre pronto a prendersi le colpe, e non solo le sue». Mesti e malinconici, e non possono essere altrimenti, gli stati d’animo. «Siamo fortemente dispiaciuti per l’accaduto – hanno commentato i ragazzi con gli occhi lucidi – ma ancor più grave è questo senso di colpa che ci portiamo e che non riusciamo a scrollarci di dosso. Siamo tutti responsabili di quello che è accaduto per la semplice ragione di non essere stati capaci di trattenere Matteo dal compiere un’azione che si è poi rilevato fatale.». Una melanconia che si mescola a rabbia quando si leggono i giornali: «Diffidate, vi prego, dell’informazione. Le cronache travisano la realtà dei fatti. Ci vogliono corresponsabili della tragedia con l’insinuazione di aver istigato la vittima. Io ero presente sul posto e, a nome dei miei compagni, giuro che tutti abbiamo fatto sì che Matteo desistesse dal proposito. Non potevamo mica trattenerlo con la forza?». Un insegnante, a cui mi è capitato di rivolgere dei quesiti pertinenti al tema, ha ricordato, quasi come sintomo di una premonizione: «Ora che è successo il tristo evento mi viene in mente un aneddoto accaduto qualche giorno prima delle vacanze natalizie. Allorché chiamai Matteo per stimolare il suo impegno nello studio, questi rispose: “Nella mia situazione non posso affatto con- centrarmi. Gli amici mi chiamano in continuazione per uscire.”. Dopo avergli ricordato il vecchio saggio prima il dovere e poi il piacere il ragazzo: “Dobbiamo vivere pienamente la nostra vita, sfruttare tutte le opportunità che ci passano davanti agli occhi, giacché si può perire da un momento all’altro!”». Contrariamente a quando si potrebbe pensare però non tutti hanno avvertito la tragedia in modo consono. «Non me la sento di azzardare supposizioni oltraggiose. Credo che chi conoscesse poco Matteo abbia provato meno dolore. Basti considerare il modo in cui si è svolta la fiaccolata mercoledì scorso. Ha fatto un certo effetto constatare che molti ragazzi, dopo una breve passeggiata, hanno desistito rapidamente e, burlandosi e insultandosi a vicenda, hanno scambiato il corteo per una scampagnata. Davvero pareva che essi vi abbiamo partecipato solo per disertare le lezioni. Visto il clima poco serio che si era venuto a creare, ho abbandonato la fiaccolata, preferendo ricordare il mio amico davanti la lapide». Ciononostante la disgrazia ha fatto superare ostilità e pregiudizi e resi più coesi i ragazzi: «Prima vi erano vari gruppetti, non solo all’interno della classe. La morte di Matteo ci ha consentito di superare avversità per unirci al dolore comune». Quale insegnamento si può trarre dalla vicenda? «La vita è meravigliosa, e come tale degna di essere vissuta e goduta in massima serenità, in tutte le sue sfaccettature, positive o negative.» ha commentato un coetaneo di Matteo, quasi in lacrime. Certo, i giovani hanno una percezione più lieve del pericolo rispetto agli adulti, però «prima di commettere una stupidaggine, bisogna rifletterci su tante e tante volte. Ci si interroga e ci si chiede: “Sto facendo la cosa giusta? Non è che siffatta bravata rischia di avere ripercussioni negative su di me e su chi mi sta intorno?”. La vita è stupenda, ed è peccato che una ragazzata possa abrupto gettarla nel baratro». Ma c’era proprio bisogna che accadesse una tragedia per farvene rendere conto? «Purtroppo è dura ammetterlo, ma il solo fatto di aver assistito al decesso di un coetaneo ci ha resi coscienti di fronte al pericolo, prima sottovalutato in toto». Postutto scuotiamo la testa dinanzi ad un simile fatto. Non ci sono più parole. Rimangono il dolore, la rabbia, le domande … ma non ci sono risposte. Liborio Patimisco attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Ricordate gente! Non dimenticate La Germania era diventata una Repubblica federale, e a seguito della grave crisi economica dei primi anni 30, il governo esercitò i suoi poteri con decreto Presidenziale, e nel 1933 il Feldmaresciallo von Hindenburg nominò Adolf Hitler, capo del partito Nazionalsocialista e Cancelliere della Germania. Tra il 1930 e il 1933 in Germania vi erano 6 milioni di disoccupati, era il periodo della grande “depressione”. Oggigiorno a seguito della “globalizzazione” e la moneta Unica Europea, ci troviamo ad affrontare una crisi economica, non soltanto Europea, ma che forse avrà ripercussioni in tutto il Pianeta Terra. Quando accadono episodi di antisemitismo, profanazioni di tombe Ebraiche, di monumenti di vittime nei campi di concentramento, scritte antisemite negli stadi, atti di violenze nei confronti di bambini e adulti Ebrei, cose che accadono nella nostra Eu- ropa, non sono cose trascurabili. Ciò vuol dire che non possiamo dormire sonni tranquilli, ma vigilare che non si ripeta un altro peggiore “olocausto” contro gli Ebrei e altre minoranze. Hitler nutriva sentimenti antigiudaici e anticomunisti e odiava gli Ebrei perché riteneva che fossero “parassiti” e degenerati, responsabili della crisi e della guerra persa a causa del tradimento dei socialisti e pacifisti Ebrei. Nel 1929 i Nazisti non avevano raggiunto il milione di voti, ma nel 1933 ebbero oltre il 44% dei voti, così divennero il maggior Partito del Reichstag. Saliti al potere, i Nazisti presero delle severe misure contro tutti gli Ebrei. Seguirono arresti di eminenti studiosi e scienziati, con roghi di libri, case bruciate, attività commerciali distrutte, sinagoghe arse e rase al suolo. Per molti Ebrei tedeschi fu la fine, alcuni cercarono di fuggire ma non fu possibile. Nel 1938, con il boicottaggio economico, ogni istituzione comunitaria Ebraica era sotto il controllo Nazista. Tutte le proprietà registrate e confiscate. Nel 1939 il piano di Hitler si rivelò in tutto il suo orrore. In Polonia vi erano moltissimi Ebrei, e nonostante il patto, tra lui e Stalin, di non aggressione, invase la Polonia rompendo il patto, ritenendo come pretesto, che contro di lui c’era una cospirazione “giudaico-bolscevica”. In ogni città conquistata, venivano rastrellati tutti gli Ebrei, li facevano marciare fuori, sparavano loro e li seppellivano in fosse comuni. Tra il 1941 e il 1942 furono sterminati oltre 900.000 Ebrei. Il sistema della pianificazione della soppressione degli Ebrei per i Nazisti, però, non era abbastanza valido per loro, così iniziarono con gli esperimenti dei gas tossici, prima dotando le truppe Einsatzgruppen, di ogni Battaglione, di “contenitori mobili di gas”, in seguito con sistemazioni più stabili. Furono costruiti campi di sterminio Nazista a Chelmno, Auschwitz, Sosibor, Majdanek, Treblinka e Belzec. In tutte le città di Paesi occupati, quali: Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, furono soppressi il 90% degli Ebrei. La stessa sorte subirono in Ucraina, Iugoslavia, Romania, e anche Belgio, Norvegia e in tante altre città Europee. In quel tempo era difficile schierarsi dalla parte degli Ebrei. Solo la Danimarca organizzò un sistema che fece portare in salvo tutta la Comunità Ebraica oltre il mare, fino in Svezia. Pochi ebbero il coraggio di difenderli facendoli fuggire con tanti stratagemmi. Il campo di Auschwitz era il principale centro di sterminio d’Europa e poteva contenere fino a 140.000 internati, che venivano fatti morire sistematicamente di fatica, di fame, di botte, torture indicibili e fucilati. I cinque forni crematori, a soluzione finale di annientamento, gasavano a tutto ritmo 10.000 corpi al giorno. Ogni giorno giungevano altri Ebrei, a centinaia di migliaia da tutte le città Europee, stipati in carri bestiame e diretti nei campi di sterminio. La crudeltà folle, bestiale, diabolica di Hitler e i suoi accoliti, sospinta da un esercito di Demoni dell’Inferno, hanno fatto un capolavoro Satanico, con quella “Macchina di morte”, compiendo un genocidio inaudito di oltre 6.000.000 di vittime Ebree, di uomini e donne, compreso un milione di bambini, senza contare tanti soldati di tutte le armate, morti in combattimento, e di tanti civili e partigiani della Resistenza. Possibile che la ferocia umana giunge a macchiarsi di così orrendi delitti d’inaudita crudeltà? Sì, solo quando il cuore e la mente umana viene ottenebrata e resa schiava del “principe delle tenebre”, il Diavolo. Oggigiorno i segnali e i “venti che spirano” sono molti, per il ripetersi di un altro olocausto. Le parole non sono sufficienti a descrivere le enormi sofferenze inflitte agli Ebrei, raccontate dai sopravvissuti, ma il fatto stesso che questo orrendo genocidio si stato perpetrato da una Civiltà di élite Culturale Europea, è incomprensibile. Che non accada mai più, né per gli Ebrei, né per altre razze considerate “inferiori”. Che Iddio ci assista. 25 26 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 IL CONCERTO DI NATALE 2010 di SYMBOLA Venerdì 17 Dicembre, alle ore 20.30, presso la chiesa di Gesù Risorto, si è tenuta l’ottava edizione del Concerto di Natale della Scuola di Musica di Symbola, in collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Ginosa e la Parrocchia di Gesù Risorto, a sostegno delle attività dell’Operazione Mato Grosso. Come ogni anno, il concerto ha visto esibirsi gli allievi dei Corsi di Musica di Symbola: 32 ragazzi scatenati che, supportati dai loro Maestri, hanno introdotto la settimana più dolce dell’anno nel migliore dei modi. Tante le novità di questa edizione: intanto i nuovi Maestri, Jan Jang-Su (Canto) -Tonia Martucci (Violino) - Mirella Cancelliere (Chitarra), che coordinati come sempre dal Maestro Gabriele Maggi, hanno mostrato il grande salto di qualità che la Scuola di Musica ha compiuto in questi mesi; l’Orchestra Giovanile, che si conferma sempre più come una felice realtà; i piccoli allievi dei corsi di Propedeutica ed Educazione al Ritmo. Sulle note della Marcia di Topolino, infatti, i piccoli Mattia e Francesca De Stena aprono il concerto tra lo stupore generale: i piccoli musicisti, hanno solo 2 anni di età! Nessuno credeva che fosse possibile. In realtà, in tutto il mondo si tengono corsi di educazione alla musica già da 0 mesi, figurarsi se poi non si può lavorare con bambini di 2 anni. Certo, non è semplice, soprattutto non lo può fare chiunque. Servono grandi competenze, passione, pazienza, sensibilità ed amore per il proprio lavoro, capacità di mettersi in gioco. Non è affatto vero, come dicono un po’ tutti, che la musica si apprende quando si impara a leggere e scrivere. La musica, nasce con la vita e ci accompagna per sempre. Bisogna solo saperla apprezzare e conoscere, imparando a sviluppare le proprie abilità. Non a caso, il Maestro Maggi ha ricordato quale grande successo abbiano riscosso le orchestre giovanili del progetto Abreu, in Venezuela. Nate da un gruppo eterogeneo di 11 bambini, oggi contano quasi 2 milioni di iscritti, con l’aiuto di grandi maestri come Claudio Abbado. Per questo non bisogna aver paura di “osare”: in fondo, quando inizia- no la scuola materna i bambini sanno forse già leggere e scrivere? Semplicemente imparano. Eppure la scrittura è un linguaggio ben più complesso di quello musicale, che si può imparare facilmente, se insegnato nel modo giusto. Ed i risultati sono sotto gli occhi tutti. Non si riesce a suonare in pubblico se non si è davvero preparati! La prima parte del concerto ha così visto in scena l’Orchestra Giovanile, che ha eseguito tre classici del Natale: Astro del ciel - Angeli nelle campagne - Jingle bells. L’Orchestra di Symbola è formata da Carlotta Buono, Maria Fusetti, Ilaria Maggi, Stellarosa Stigliano ai violini, Vincenzo Cianciotta, Anatoli Cristella, Vincenzo Miccoli alle chitarre, Antonio Bello, Esmeralda e Clarissa Mele, Vincenzo Pizzulli alle tastiere, Vito Matarrese, Adriana Mele, al pianoforte, Angelo Maggi al vibrafono, Gerardo Lomagistro al glockenspiele, Domenico Giove alla batteria, Alessandro Malagnini alla batteria e percussioni, Enrico e Matteo D’Alessandro alle percussioni. Di seguito, spazio alla classe di violino, che ha eseguito White Christmas. La prima parte, si chiude con una sorpresa: l’Orchestra di Percussioni. Ai percussionisti di Symbola ed ai piccoli Francesca e Mattia si aggiungono “ospiti” gli allievi del Laboratorio di Percussioni tenuto dal M° Maggi a Pisticci: Rocco Caravita, Michele Cerabona, Vito Negro, Davide Pastore, Perluigi e Giandomenico Serravalle. Coinvolgente l’esecuzione del celebre brano di Josè Feliciano Feliz Navidad, ben cantato da Vincenzo Pizzulli ed impreziosito dalla coreografia dei due piccoli ballerini Vito Giannuzzi e Ilaria Maggi, preparati dai Maestri Gianni Cifarelli e Francesca Clemenza della Scuola di Ballo GFDance. Dal pubblico, applausi a scena aperta, per una chiusura scoppiettante della prima parte del concerto. A questo punto, Maurizio Ranaldo, come sempre impeccabile nelle vesti di presentatore, ha ceduto il microfono a Mario Donatiello, che con parole davvero toccanti ha introdotto l’intervento di Michele Calabrese ed Antonio Castria, che hanno parlato dell’Operazione Mato Grosso. Particolarmente emozionante il racconto di Antonio, che ha descritto le incredibili condizioni di vita di un villaggio in Ecuador dove ha lavorato negli ultimi mesi. Come sempre, la risposta del pubblico di Symbola è stata davvero importante: la raccolta fondi del concerto ha raggiunto quest’anno la cifra di 631,00 euro, che contribuiranno alla costruzione di un acquedotto nel villaggio citato da Antonio. Il concerto è così proseguito, con la seconda parte aperta dal Maestro coreano Jan Jang-Su, nuovo docente di Canto di Symbola. L’esecuzione di Have Yourself A Merry Little Christmas, di rara intensità e raffinatezza, ha colpito tutti i presenti. Come ha poi detto Maurizio, sembrava davvero di ascoltare Frank Sinatra! Tantissimi gli applausi per il giovane Maestro, che si è subito imposto per le sue incredibili qualità canore. Non da meno, hanno riscosso successo gli allievi della sua Classe di Canto: Vito De Tommaso ha cantato Caro Gesù Bambino, Alessandra Galante la Ninna nanna di Schubert, Carmen Valentino Il giorno di Natale di Marco Masini, Anna Guarnieri Così celeste di Zucchero. Notevoli i progressi vocali mostrati dai giovani cantanti. Ed ancora, spazio agli allievi più “grandi”, Antonio Bello, Adriana Mele, Domenico Giove, Gerardo Lomagistro, Angelo Maggi, che hanno magistralmente eseguito Merry Christmas mr. Lawrence di Ryuichi Sakamoto e Bachrock, li attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Avis - Uniti e solidali Uno dei temi di maggiore interesse nell’ambito della ricerca storica di questi ultimi anni è senz’altro quello della socialità. La vita di relazione, la difesa degli interessi primari, la partecipazione in forma associativa di ausilio al superamento delle difficoltà sociali. Ciò comporta, a volte, il fare tanto in una sola direzione e non ottenere risultati, o successi, voluti a danno di altre più generose. La causa di sempre: essere orgogliosi del proprio giardino, forsanche zeppo di frutti all’inverosimile e neanche servirsene, senza credere che con il vicino si possa raggiungere traguardi più prestigiosi e di utilità diffusa . Guai a chi pensa di fare da solo e trascura il bisogno degli altri non muovendo un dito per prevenire o rimuovere le cause dei disagi sociali, della indifferenza del rifiuto nel pensare che le necessità, i bisogni, le disgrazie, sono lontani da noi. “Uniti e Solidali” la scelta del percorso dell’Avis nella nostra comunità per l’anno 2011 mirando a crescere insieme alla nostra comunità collaborando con le altre associazioni, con le scuole, con i giovani,con i movimenti della chiesa, con le istituzioni. Con i ragazzi presenti nell’associazione, compresi quelli del servizio civile, abbiamo iniziato a tracciare le linee guida da seguire per coinvolgere i soggetti anzi elencati. Un primo appuntamento, rivolto a tutti, già programmato è quello della conoscenza di “primo soccorso” e in sede, in via Tempio, si possono avere tutte le informazioni e prenotare l’ iscrizione. Viviamo insieme la nostra appartenenza, non solo associativa, “Uniti e Solidali” marcando con fervore la nostra partecipazione attiva alle ricorrenze di quest’anno dei 150 anni dell’unità d’Italia e del volontariato. A conferma di quanto riportato precedentemente, le unità di raccolta nell’anno 2010 sono state di 816 sacche, circa 100 unità in più dell’anno precedente, con questo risultato, per la seconda volta consecutiva, siamo il primo paese in Puglia con un incremento così rilevante. Nicola Carenza bero adattamento in chiave rock del Minuetto in Sol di Bach. Tanti gli applausi per questi ragazzi, che si confermano sempre più “promettenti”. Prima di chiudere, l’ospite della serata, Mario Donatiello, ha eseguito Mo’ vene Natale, nella versione originale tratta dalla celebre Cantata dei Pastori. Alla fine, tutti i ragazzi in scena per cantare We are the world ed il classico Happy day. Ancora una volta, quindi, musica e solidarietà: un binomio perfetto. Da parte nostra, un caloroso ringraziamento a tutti quanti hanno reso possibile la riuscita del Concerto: a padre Gilberto (sempre gentile e disponibile), all’ Amministrazione Comunale, a Maurizio Ranaldo (oramai “voce storica” del concerto), a Mario Donatiello ed Antonello Carfagna (che pur di esser presenti percorrono 150 km), ai genitori degli allievi, a chi ci segue e ci sostiene da sempre, a La Goccia per la cortese disponibilità. Grazie anche a Michele, Giuseppe e tutti agli amici dell’Operazione Mato Grosso, che ci aiutano a dare un senso migliore alla nostra attività e ci ricordano sempre quanto siamo fortunati a vivere qui, svolgendo il lavoro più bello del mondo: la Musica. Per questo non ci stancheremo mai di ripeterlo: il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli è fargli studiare musica! Elena Clemenza AIRC COMUNICA Le arance rosse della salute dell’AIRC hanno appena concluso il loro viaggio direttamente dalla Sicilia. Le volontarie AIRC di Ginosa sabato 29 gennaio distribuiranno reticelle da tre chili ciascuna in tutte le scuole del paese in cambio di un contributo di nove euro. Sabato, le arance compratele da scuola; nessun fruttivendolo ve ne vorrà! Viola Lavermicocca 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca SI VEDE CHE ERA DESTINO di Gioele Dix Un ferragosto in città per lo scrittore di successo Michele; solo ma contento di potersi dedicare completamente al suo nuovo romanzo dedicato ai proverbi di re Salomone. La serenità del momento fa da terreno fertile per un’idea alquanto stramba; il quindici settembre compirà quarant’anni e decide così di organizzarsi una festa con tutte le donne della sua vita. Seguiranno pagine di racconti svelti e divertenti, intrisi di quella comicità che ricorda molto l’automobilista incazzato di Zelig, capace anche di coinvolgere il lettore in una riflessione psicologica non scontata che solo un autore maturo e consapevole riesce a regalare. Simpatico, divertente, tagliente, riflessivo, scritto bene. 28 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Backup dei dati: un passaggio indispensabile Un’operazione sbagliata, un guasto o un’infezione da virus e i file vengono facilmente perduti. Il backup dei dati consente di evitare delle catastrofi. Spesso ci pensiamo quando è troppo tardi, e in effetti, il backup non è un riflesso automatico per noi utenti, specie per quelli come me che non pensano mai di poter perdere i dati. Esiste qualcuno che non ha mai peso qualche dato?.... non credo , o a causa di un’operazione non corretta, di un guasto o di un virus o perché non aveva a disposizione alcun backup. I rischi sono ancora maggiori per le piccole aziende e gli impiegati mobili. La maggior parte degli utenti realizza l’importanza del backup dei file quando tali disastri si verificano ma non sanno da dove iniziare. La protezione dei dati è una questione basilare da non trascurare, direi di vitale importanza per i nostri file. L’espressione “non mettere tutte le uova in un unico paniere” sintetizza il concetto che sta alla base del backup. Il backup dei file consiste nel salvataggio di tutti o di una parte dei dati presenti su un supporto di memorizzazione (hard disk, CD, pendrive ecc.) a un secondo supporto per creare una copia di emergenza nel caso succeda qualcosa. È anche possibile creare copie o immagini dei file senza l’ausilio di un dispositivo di memorizzazione esterno, ad esempio, su un’altra partizione dell’hard disk. Tuttavia questa opzione è rischiosa perché è inutile nel caso si verifichi un guasto fisico grave all’hard disk. Il backup si esegue perché i file del computer sono fragili. Una mossa sbagliata, un problema del software o un arresto non corretto del sistema è sufficiente per danneggiarli e renderli illeggibili. I file sono inoltre esposti a virus, worm e Trojan horse. Queste forme di codice nocivo pos- sono causare danni irreparabili. Alcuni come il virus Gigger e il worm W32/Vote-B tentano di riformattare l’hard disk, con la perdita oviia di tutti i dati. La protezione del sistema contro attacchi esterni non è sufficiente a evitare i rischi. Secondo uno studio realizzato da Clusif (associazione francese sulla sicurezza IT), il 39% dei casi di perdite di dati è associato all’errore umano. L’eliminazione accidentale di un file, l’uscita da un programma senza salvare le modifiche, la perdita di un CD o la dimenticanza di una password possono causare facilmente la perdita di un file importante. I rischi sono maggiori se il PC viene utilizzato per lavoro. Ma non occorre avere contratti, fatture o documenti riservati sul computer per iniziare a preoccuparsi dei file. Chi non si rammaricherebbe della perdita dei compiti del figlio, di e-mail, fotografie delle vacanze o dei file MP3 scaricati da Internet? Il backup dei dati su supporti di memorizzazione portatili come CD-ROM consente anche di trasportare i dati. Il backup dei dati va eseguito anche prima di intraprendere operazioni delicate come l’aggiornamento del registro di sistema. Ciò consente di ripartire dal punto di partenza nel caso l’operazione non produca i risultati previsti. Il backup dei dati va eseguito se si lavora con pochi file al giorno, il relativo backup quotidiano può essere la soluzione migliore. Non è necessario eseguire il backup di tutti i file ogni notte, ma è possibile archiviarli in modo “incrementale” (solo le modifiche). Un’altra opzione è copiare solo gli elementi più importanti, come la casella e-mail, la rubrica indirizzi, i documenti di lavoro, le impostazioni di sistema, modelli personalizzati o dizionari specifici per applicazioni di Microsoft Office. Per i backup è possibile utilizzare diversi tipi di supporti di memorizzazione. Attualmente sul mercato sono disponibili altre opzioni, come, hard disk rimovibili, CD-ROM e DVD-ROM, dischi Jaz e periferiche USB a forma di chiavi, che possono contenere una marea di dati. In genere possiamo optare fra tre tipi di backup: completo, differenziale ed incrementale. Queste tre possibilità sono di solito contemplate nella maggior parte dei software, commerciali e non. Il backup completo consiste nel creare copie di salvataggio di tutti i file contenuti nelle cartelle specificate. Se si esegue periodicamente l’operazione di backup, tale scelta può risultare estremamente inadatta, vuoi per il tempo richiesto per portarla a termine, vuoi per l’inutile ridondanza di informazioni. Supponiamo di aver provveduto alla creazione di un backup completo. Qualche giorno dopo effettuiamo nuovamente la stessa operazione. Riflettendo un momento sull’operazione compiuta ci accorgeremo certamente che molte informazioni presenti nel nuovo archivio di backup appena creato, non avendo subìto variazioni, sono assolutamente identiche a quelle salvate pochi giorni prima. Tirando le somme ci accorgiamo di aver sprecato solo tempo e spazio sul supporto di memorizzazione usato per il backup. La soluzione di effettuare più o meno frequentemente backup completi rivela quindi la sua completa inefficacia. Nel caso del backup differenziale, il programma si prende cura di verificare se i file che devono essere nuovamente archiviati siano stati modificati dopo l’ultimo backup completo. Il vantaggio principale consiste quindi nella drastica diminuzione dei tempi richiesti per le operazioni di salvataggio. Se, da utenti attenti, scrupolosi e previdenti, si effettua con regolarità i propri backup, è bene orientarsi sul backup incrementale che risulta indicato nella maggior parte delle situazioni. In questo caso viene creata una copia di sicurezza di tutti e soli quei file che sono stati aggiunti o modificati dopo l’ultimo backup (completo o meno). Il tempo che è possibile risparmiare durante la fase di backup è ancora maggiore rispetto alla soluzione differenziale anche se quest’ultima è molto più rapida qualora si voglia ripristinare un archivio di backup. L’adozione di una soluzione piuttosto che un’altra dipende comunque in primo luogo all’importanza delle informazioni, dalla mole dei dati e dal numero di file che quotidianamente vengono creati o modificati. Riferendoci ad un utente che utilizzi il personal computer soprattutto per lavoro e le cui informazioni siano di grande importanza, egli può ragionevolmente programmare un backup completo periodico (per esempio ogni settimana) integrandolo con backup quotidiano che provveda al salvataggio di tutti e soli i file modificati nel corso della giornata. E’ bene sapere che esistono DVD particolari destinati appunto a utilizzi di backup, costituiti da componenti di alta qualità e caratterizzati da un prezzo un po’ più elevato. I dischi BD-R e BD-RE sembrano essere i supporti al momento più validi per il backup. Sono caratterizzati infatti da una capacità decisamente superiore rispetto al classico DVD che arriva a 25 GB nei BD-R e a 50 nei BD-R a doppio strato. La tecnologia Blu-ray utilizza un laser di colore blu con lunghezza d’onda di 405 nanometri e costituisce il massimo livello di produzione attualità tecnologica dei supporti ottici. I lettori Blu-ray hanno due lenti: una per leggere i CD e i DVD e l’altra per leggere i dischi Blu-ray. Per questo motivo, la testina del masterizzatore-lettore Blu-ray è più pesante e determina una masterizzazione BD-R o BD-RE piuttosto lunga. Vale la pena aspettare un po’ di più in fase di backup o di scrittura? Certamente sì, perché i supporti Blu-ray non hanno solo capacità maggiore, ma sono costituiti da materiali particolarmente resistenti che anche se graffiati, non compromettono la leggibilità del disco. Alcuni ottimi software per la creazione e la gestione di archivi di backup (Cobian Backup, Backup4All, PolderBackup); un software per la creazione di copie di backup dei driver in uso (WinDriversBackup PE); un programma che permette di recuperare file che si ritenevano irrimediabilmente perduti (PC Inspector File Recovery) e tre software per creare copie di backup delle e-mail di Outlook Express, Mozilla e Thunderbird. Direttamente dal sistema operativo; con Windows 7 è possibile effettuare tale procedura senza alcuna difficoltà. La funzionalità Trasferimento dati Windows, con Windows Easy Transfer si dimostra degna di questo nome. Completamente aggiornata per fornire maggiore affidabilità e ancora più opzioni, questa funzionalità consente di trasferire, con la massima semplicità, file importanti, messaggi di posta elettronica, immagini e impostazioni dal vecchio al nuovo PC. Le precedenti versioni erano difficili da utilizzare o si bloccavano prima che l’operazione fosse completata. Per questo, in Trasferimento dati Windows è stata inclusa una nuova funzionalità di ricerca dei file che consente di selezionare solo i file che si desidera copiare nel nuovo PC. Inoltre, se Windows trova un file o un’impostazione che genera un problema, il trasferimento viene comunque portato a termine e un rapporto segnala eventuali file la cui migrazione non è stata possibile. Salvare i dati non è una perdita di tempo, ma nella maggior parte dei casi vuol dire salvaguardare i nostri archivi, che altrimenti andrebbero persi irrimediabilmente .Fatelo e fatelo sempre con costanza . Roberto Muscolino La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 29 Nuovo lavoro teatrale per Michele Galli Ormai siamo alla fase finale della messa in scena dell’ultimo lavoro teatrale realizzato da Michele Galli. Il prossimo 5 marzo, al teatro Metropolitan di Ginosa: “Ninucc hà nocch… e lù cart du Munàchicchie”. Commedia in due atti scritta e diretta da Michele Galli. La commedia è tratta da un racconto di Adele Carrera e Stefano Giove e narra la storia di un trainière (carrettiere) degli anni 50’ e delle visite notturne del Monachicchio che molesta il pover’uomo fino a quando, quest’ultimo, non riesce a sfilargli il cappuccio… Non vi raccontiamo il resto della storia, anche se il nostro giornale l’ho pubblicata qualche tempo fa, per non togliervi il gusto di scoprire cosa succede quando si deve scegliere tra ricchezza e felicità. Michele Galli ci ha raccontato «è la prima volta che metto in scena un lavoro teatrale rifacendomi ad una storia scritta da altri. Mi è piaciuto molto il racconto di Adele e Stefano per il messaggio morale che contiene e che è diventa l’anima di questa rappresentazione teatrale. Insomma una bella esperienza che spero possa essere ripetuta in seguito. Certo, realizzare sulla scena il racconto ha imposto modifiche e cambiamenti che sono indipensabili quando si trasferisce dalla carta stampata sulla scena una narrazione. Io spero di essere riuscito nell’intento». Insomma non ci resta che aspettare il 5 marzo per vedere in che modo Michele sia riuscito nel suo intento: quello di met- tere in scena un racconto nel quale gli elementi “paesani” e le narrazioni popolari diventano il pretesto per una disamina intro- spettiva di quelli che sono i disvalori, anche dei giorni nostri che, purtroppo, vengono inseguiti sperando che la ricchezza sia portatrice anche di felicità. Il cast degli attori è quello che da sempre si identifica con l’Associazione Culturale “Genusia Onlus” che ha alle spalle una lunga tradizione di attività teatrali. Al gruppo storico si aggiungono nuovi adepti ai quali auguriamo di portare avanti la tradizione teatrale ginosina. SG 30 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale Rubrica di Luca Calabrese Entrando nella Merceria Incanto in viale M. d’Ungheria 40 si è inebriati da una vasta scelta di indumenti intimi, dalle stoffe dai mille colori e tessuti e dai variopinti bottoni di forme e materiali diversi e dalla sobria eleganza degli arredi che le dona un senso di calda accoglienza e di un ordinato candore. Ci accoglie con un solare sorriso la signora Carmela Rosato che assieme a sua figlia Angelica gestisce magistralmente questo angolo di paradiso delle massaie. Signora Carmela, ci parli del suo lavoro, come è nata questa passione? «Ho sempre avuto fin da piccola la passione per il cucito, il ricamo e mi piace molto stare a contatto con la gente. Per questo è venuto MERCERIA INCANTO TANTE IDEE PER UN INTIMO DA SOGNO quasi naturale trasformare le mie passioni in un lavoro che mi gratifica pienamente poiché adoro consigliare gli abbinamenti giusti alle mie clienti o il capo intimo che possa renderle ancora più femminili. In questo mi aiuta tantissimo l’entusiasmo di mia figlia Angelica grazie al suo spiccato senso dell’estetica e alla passione che infonde insieme a me in questa attività.» Cosa le chiedono più frequentemente le sue clienti? «Le richieste sono le più svariate e particolari e riguardano tutti i nostri articoli. Noi cerchiamo di accontentarle sempre al meglio oppure di consigliare loro delle alterna- gliamento “Levante”. Disponiamo altresì di abbigliamento da lavoro sia per uomo che per donna con la possibilità di personalizzarli con il marchio dell’azienda ricamato. Ovviamente disponiamo di una vasta gamma di articoli da merceria come filati, stoffe, tessuti etc. ma il servizio che ci rende unici nel nostro campo è la concessionaria per riparazioni e pezzi di ricambio per macchine da cucire. Inoltre eseguiamo ricami a macchina, realizziamo copertine, ricami su tende e riparazioni di sartorie.» So che la sua merceria organizzerà corsi di ricamo. Come mai questa idea che richiama le nostre più antiche tradizioni? tive valide che risultino combacianti con i loro desideri. I nostri gusti non devono mai prevaricare quelli delle nostri clienti ma devono contribuire in modo velato alla giusta scelta, affinché possano uscire pienamente soddisfatte dalla mia merceria. Il segreto del mio lavoro si può riassumere con pochi ma significanti aggettivi: competenza, professionalità, gentilezza e discrezione.» Che tipo di articoli e servizi propone alla sua vasta clientela? «La nostra merceria propone una vasta scelta di intimo per uomo donna e anche neonato. Abbiamo in esclusiva l’intimo donna per taglie conformate “Fantasie”, “Elomi” e “Freya” e collant intimo e abbi- «Abbiamo organizzato questo corso di ricamo proprio per effettuare un lavoro di recupero e salvaguardia delle antiche arti di ricamo in tutte le sue sfaccettature e tramandarlo così alle future generazioni come un patrimonio prezioso delle nostre tradizioni che si rischia di perdere. I corsi saranno tenuti da una maestra ricamatrice nella sede dell’ARCI in viale M. d’Ungheria 52. Invitiamo tutte le signore che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questa antica arte e impararne tutti i segreti, ma anche tutte coloro che sono esperte nel ricamo o chi semplicemente vuole trascorrere qualche ora in compagnia a iscriversi al nostro corso.» vita ginosina La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone68 IL CALENDARIO PADANO In questi giorni abbiamo letto che a Padova è stato fatto un nuovo calendario, il quale è stato distribuito nelle scuole di tutta la provincia. Il nuovo calendario ha abolito sia la festa della Liberazione, chiamandola Festa di San Marco, sia la festa dei lavoratori del Primo Maggio, considerandola (quest’anno) come una semplice domenica. In compenso ha aggiunto la Festa del Popolo Veneto il 25 Marzo e la Festa del “Bati Marso”. É proprio di quest’ultima che vorrei parlare. Questa festa, che risale ai tempi della Serenissima, durava dagli ultimi due giorni di Febbraio al primo di Marzo (il capodanno veneto) e consisteva nel battere per le strade, facendo quindi rumore, tutto il materiale metallico a disposizione. Ufficialmente, questa pratica veniva fatta per auspicare la bella stagione e il risveglio della natura. Nel veronese questa festa si chiamava “Incontrar Marso” e ciò che veniva fatto durante queste giornate è spiegato da un’arcaica canta: i ragazzi offrivano le donne del paese senza marito agli uomini delle altre vallate, denotando il poco rispetto verso la donna. D’altra parte il professore Vittorino Andreoli, qualche anno fa in un suo libro, scriveva che nella cultura contadina veronese la vacca era più importante della moglie. Ho creduto opportuno scrivere tutto ciò perché se anche Ginosa, come il Salento, fosse invasa da Radio Padania, sarebbe opportuno conoscere la loro cultura e la loro mentalità, perché, come dice un vecchio detto: “Se lo conosci, lo eviti”. ***** LA SAGGEZZA DELLE NONNE Un giorno, mentre ero sotto l'ombrellone sulla bellissima sabbia di Marina di Ginosa, leggendo il giornale, mi accorsi che a fianco c'era una giovane nonna che stava facendo la maglia. Questa signora era talmente brava che invece di guardare i ferri controllava i due nipotini, i quali, nudi, con secchiello e paletta, impastavano la sabbia con l'acqua. Ad un certo punto, la bambina si mise a piangere strofinandosi gli occhi con le mani piene di sabbia. La nonna, senza scomporsi più di tanto, chiamò la nipotina chiedendole perché piangesse e questa singhiozzando le rispose: “Vedi che cosa ha lui che io non ho”, indicando con il dito u pezzariédde del cuginetto. La donna, con tanta dolcezza, disse: “Non te pegghià veléne a nonònne, ca quànne si cchiü jrànne a putè avè tùtte chìdde ca vuò!”. Di certo la bambina non capì ciò che le disse la nonna, ma tornò a giocare tranquilla. ***** CIÒ CA NON FASCE L’AQUE FASCE U MIÉRE Sappiamo che durante le feste si beve qualche bicchiere in più e forse questa è stata la causa delle recenti esternazioni di un ministro, il quale ha affermato che, se i giovani non trovano lavoro, la colpa è anche dei genitori. I nostri figli, indipendentemente dal percorso scolastico intrapreso, non lavorano perché il lavoro manca, visto che le imprese, anziché reinvestire i loro utili, li portano all’estero. Se i nostri ragazzi vanno male a scuola diamo sempre la colpa agli insegnanti, e non al fatto che siano svogliati; se cadono dal motorino non ammetteremmo mai che magari correvano su una sola ruota procedendo a zig-zag, ma accusiamo l’amministrazione comunale di non aver chiuso le buche o di non aver allargato le strade. Figuriamoci se potremmo mai accettare quanto detto da Sacconi, che peraltro non corrisponde a realtà. Se un giovane laureato, indipendentemente dall’indirizzo di studi, ha la fortuna di trovare lavoro, guadagnerà massimo Euro 1000,00 al mese: finché il lavoro è vicino a casa, tutto sommato il giovane riesce a barcamenarsi, ma, se per lavorare il ragazzo si deve spostare lontano, i genitori saranno costretti a contribuire al suo mantenimento. Un ministro a cui stiano a cuore i giovani, dovrebbe spiegar loro che le uniche aziende che risultano in attivo sono i partiti politici, grazie ai finanziamenti pubblici, elargiti in proporzione al numero di voti ottenuti. Calcolando che in Italia circa la metà degli aventi diritto non vota, fondando nuovi partiti e convincendo coloro che abitualmente non si recano alle urne, magari dando loro una percentuale sui finanziamenti ricevuti, queste nuove formazioni politiche potrebbero ottenere molte entrate e quindi creare innumerevoli posti di lavoro. Questo perché ai finanziamenti pubblici si devono aggiungere le donazioni elargite dai privati cittadini, che fino ad un tot non devono essere contabilizzate. Oltre allo stipendio che i parlamentari percepiscono, non va trascurato che se questi decidono di cambiare casacca, nelle casse del partito potrebbero entrare altri soldi: infatti, come Caleari ha precisato, il listino va da Euro 350.000,00 a 500.000,00. Questa cifra può ulteriormente aumentare se si passa all’avversario pochi minuti prima del voto, senza dimenticare che si può ottenere in gestione un parco nazionale oppure un aeroporto. Credo, quindi, che per far lavorare i giovani sia sufficiente fondare nuovi partiti politici. ***** LA CORRUZIONE Scriveva Giorgio Bocca nel libro “L’Inferno” pubblicato nel 1992: “quelli che non hanno i soldi per la mazzetta o quelli che non hanno capito l’antifona come il povero Rocco Cornacchia, di Altamura, di cui ancora si ride, in Regione, come di un apologo istruttivo, lui ogni anno scendeva a Bari per avere un piccolo appalto, faceva il giro dei politici e gli portava in omaggio lampascioni e funghi fino a che qualcuno gli spiegò che ci voleva ben altro. E non è una favola, la storia è documentata da una sentenza del tribunale di Bari in data 29 novembre dell’85.” In questi ultimi giorni abbiamo letto che a Bari sono stati effettuati alcuni arresti eccellenti e, politici, primari ospedalieri ed imprenditori risultano sottoposti alle indagini preliminari; se a questi aggiungiamo tutti gli indagati degli ultimi tempi, mi sono chiesto: “Addò le pegghine tànte lampasciùne?” 32 argomenti La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 RICERCA & FORMAZIONE rubrica a cura di Giovanni Matera La forza dell’immaginazione “Quando tu desideri qualcosa, tutto l’universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio”. (Paulo Coelho) L’altro giorno ero nel mio ufficio, tra mille carte e cose da fare e, invece di lavorare, ho cominciato a vagare con la mente. Mi sono rivisto ragazzo e ho ricordato i sogni di allora. Ho osservato bene l’ufficio. Il mio ufficio. Quindi, mi sono affacciato alla finestra e ho visto una bella azienda. La mia azienda; con dieci splendide persone che vi lavorano dentro: i miei collaboratori. Poi ho rivolto lo sguardo verso lo specchio e mi sono sorpreso con gli occhi lucidi a parlare da solo: Quei sogni di ragazzo si sono avverati. Oggi ho una stupenda famiglia, vivo e lavoro in un posto incantevole nella Terra delle Gravine, penso di essere una persona stimata, la mia impresa è in continua espansione… Comunque, non è stata per nulla una passeggiata questa mia avventura, che dura da trentaquattro anni lungo i quali ho dovuto affrontare e superare numerosi e difficili ostacoli. Delle volte, in passato, preso dallo sconforto più profondo, sono stato sul punto di mollare tutto poiché, nonostante lavorassi come un matto, non riuscivo a fare alcun progresso. Ma il mio sogno era molto più forte delle mie disavventure, le mie mete molto più importanti degli sbarramen- ti che incontravo e, quindi, ho stretto i denti e allargato le spalle, tirando sempre dritto per la mia strada. Per chi ha la propensione al fatalismo, potrebbe interpretare questa mia piccola storia come la somma di una serie di coincidenze favorevoli o magari attribuirla alla fortuna. E se non fosse proprio così? Tutto quello che oggi sono riuscito a realizzare è il frutto di quei sogni di ragazzo che, in seguito poi, ho anche appuntato su dei fogli di carta che consultavo e consulto tuttora periodicamente, per verificarne la loro conseguente attuazione pratica. Con questo non voglio dire che le coincidenze o la fortuna non esistano, ma anche loro hanno bisogno del nostro intuito e del nostro impegno nel saperle individuare e coglierle al momento giusto, perché sono occasioni volatili che passano in un attimo. Ben vengano, dunque, ogni coincidenza favorevole e tutta la fortuna possibile, ma nel frattempo noi non possiamo stare seduti a far girare i pollici in loro attesa. Noi dobbiamo agire con la forza della nostra immaginazione. Pertanto, se questo mio ragionamento ha un senso, non posso non insistere su un fondamentale concetto, a me tanto caro, con il quale, ogni essere umano che voglia realizzare qualcosa, deve necessariamente fare i conti: “Tutte le cose sono create due volte: la prima nella nostra testa, la seconda nella realtà”. Possiamo quindi dire che l’uomo non dovrebbe mai smettere di sognare, ma, al tempo stesso, dovrebbe anche impegnarsi a fondo per realizzarli quei sogni. Perché ciò accada o non accada, dipenderà solo dai due seguenti diversi modi di agire: 1 Continuare a credere nei propri sogni, sempre e comunque, nonostante le delusioni, gli insuccessi e le influenze negative dell’universo a lui intorno, senza l’assillo di farcela in uno, cinque o trentaquattr’anni. Solo in questo modo potrà vederli realizzati il sui sogni. 2 Lasciare invece che la sua immaginazione venga condizionata, alterata e stravolta dalle cattive notizie e dalle influenze negative dell’ambiente circostante. In questo caso diventerà estremamente “realista” o addirittura pessimista al punto da abbandonarli quei sogni. L’eccessiva razionalità e il pessimismo sono i nemici più feroci dei sogni; quindi, non bisogna dare credito a chi ci scoraggia e demotiva. Dovremmo dare, invece, più ascolto a quella vocina che è in noi, quella che ci dice: “Perché non dovrei realizzare i miei sogni? Io posso farcela!”. Lasciamoci guidare da quella voce, nutriamola, rinforziamola, perché è quella la grande forza che ci può permettere di trasformare in realtà i nostri sogni. Quella voce è la verità! E’ quello che rimane della nostra essenza non ancora inquinata dai pensieri negativi spinti contro di noi dall’ambiente che ci circonda. Allora non smettiamo di sognare, ma anche di dare sostanza ai nostri sogni. Appuntiamoci delle chiare mete su un foglio perché, il solo fatto di scriverle, a volte, può produrci degli inaspettati e magici effetti. Giovanni Matera Per consultare gli articoli precedenti: www.materarredamenti.it alla rubrica Ricerca & Formazione attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 35 ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA “MORANDI” NATALE E’… LA LUCE DI BETLEMME Lo scorso 21 dicembre i bambini della scuola dell’Infanzia “Morandi”, guidati dalle loro maestre, accompagnati da genitori e parenti, sono stati ospitati per la prima volta nell’accogliente palestra della grande famiglia dell’Istituto Comprensivo “Calò”, della quale sono entrati a far parte di recente. E’ stato il dirigente scolastico Mariangela Esposito, perfetta “padrona di casa”, ad aprire la manifestazione intitolata Natale … è, annunciando la presenza, nella scuola, della Luce di Betlemme, per i bambini, l’intero personale scolastico e i parenti tutti, e spiegando che “…essa è segno vivo della fede di ciascuno di noi, da tenere sempre viva come questa stessa luce che non viene mai spenta”. Per l’occasione, custode della Luce è stata la signora Patrizia del Masci Ginosa 2, la quale ha ricordato che si tratta di una luce preziosa che proviene appunto da Betlemme ed è alimentata dall’olio donato da quasi tutte le nazioni del mondo, in visita nella nostra Ginosa per donarci un messaggio di pace: “… che tutti gli uomini possano stare insieme incontrandosi e dialogando col cuore”; condizione indispensabile per creare la pace tra i singoli individui, nonché tra i popoli. La maestra Bruna Andreula, referente del progetto Natale …è, ha poi ricordato che questa manifestazione è il perfetto coronamento di una serie di iniziative di solidarietà che la scuola dell’infanzia “Morandi” ha portato avanti nel mese di dicembre, tra cui una pesca di beneficenza, organizzata per i bambini e allestita con i giocattoli ai quali ciascuno di loro ha rinunciato, imparando così che cosa è la condivisione. Inoltre, la quota raccolta è stata donata all’ANFAS di Ginosa insieme a un albero di natale. La serata è stata simpaticamente e amabilmente allietata dai bimbi della “Morandi” che hanno ballato, cantato, recitato ricette in rima e danzato dolcemente sulle note di classici brani natalizi all’insegna di uno slogan: Natale è sorrisi, gioia, abbracci per tutti. Ma in cambio hanno ricevuto un dono prezioso: la luce di Betlemme e il suo messaggio d’amore e di pace: che i bambini non vivano e vedano mai la guerra e le tribolazioni che affliggono il nostro tempo, ma possano ricevere da questa luce pace e speranza. Altro dono speciale è stato quello del dirigente scolastico, che ha invitato tutti i presenti a riflettere sul vero significato di tutto ciò che si fa con i bambini, ossia non apprezzare soltanto la pura esibizione, ma meditare sul reale senso dell’insegnamento scolastico ed dell’educazione che si vuole trasmettere loro, affinchè tutti i bambini possano crescere nel cuore e nella mente! Pieranna Terzi 36 La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 argomenti e commenti I Ginosini e la Regione Salento Ho appreso da un quotidiano nazionale che si procederà presto ad un Referendum per chiedere ai cittadini delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto se sono d’accordo o meno sull’istituzione della Regione Salento. Non ero a conoscenza di tale iniziativa, pertanto ho voluto leggere lo Statuto del Movimento che propone il referendum per l’istituzione della Regione, per capire quali siano i vantaggi o svantaggi eventuali per i Ginosini, e tale lettura ha stimolato le seguenti riflessioni che mi fanno propendere per la contrarietà a tale iniziativa. Il Movimento Regione Salento (MRS), in nome di una storica esclusività culturale, storica ed economica, unita alla necessità di attuare pienamente gli effetti del federalismo fiscale e il principio della spesa standard, reclama l’istituzione di una nuova unità territoriale denominata Regione Salento che comprenderebbe le Province di Lecce, Brindisi e Taranto. L’attuale Regione Puglia, quindi, si dividerebbe in almeno 2 parti poiché non sappiamo se la Terra di Bari e la Terra del Gargano vorranno più stare insieme e rappresentarsi come Puglia. Questo perché è noto quanto i foggiani si sentano più campani che pugliesi, in virtù della maggiore comunanza con i campani anzicchè con i salentini ( non dico i leccesi in quanto pure è noto quanto essi tendano a differenziarsi da tutti gli altri abitanti della Provincia di Lecce << sono leccese di lecce >> ). Per il MRS il Salento è stato sistematicamente scippato di risorse ed opportunità dai baresi, ma questo lo sento dire un po’ dappertutto in Italia: i romagnoli si sentono scippati dagli emiliani, la venezia-giulia dai friulani, i laziali dai romani, e via così. Io credo che non sia necessario creare una Regione ad hoc per non farsi scippare le risorse, cioè non è necessario ( né utile) spaccare in due la Puglia per gestire efficacemente le risorse per soddisfare i bisogni dei cittadini: una buona gestione eticamente fondata quanto tecnicamente provveduta può dare sufficienti garanzie nel perseguimento dell’interesse collettivo dei cittadini. Allora se la gestione etica, efficace ed efficiente della spesa passa anche dallo snellimento burocratico, credo che sarebbe meglio procedere alla fondazione non di una nuova Regione ( e con essa di altri Enti , bilanci e processi decisionali) quanto all’accorpamento delle Province salentine esistenti in un’unica macro provincia. Anche perché questa tendenza nel marcare le differenze, dividere, creata su un sentimento di disegueglianza ( …lo scippo…), porta con sé i settarismi dei distinguo, delle gerarchie, dei pregiudizi: io non mi sento di partecipare ad una fondazione di questo genere. Piuttosto reclamo l’unità delle forze e degli intenti per rafforzare le chance di vita di ogni cittadino, basando ogni azione politica sui principi fondamentali espressi nella Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Indico nel dovere di realizzare i diritti umani per sé e per tutti gli altri cittadini l’unico merito cui ambire ex post, giacché il merito è la costatazione di una particolare eccellenza solo dopo quando essa si è manifestata compiutamente a beneficio di tutta la collettività, e da essa riconosciuta. Diversamente il merito rischia di scadere a riconoscimento discrezionale di una parte e non di tutto il corpo sociale, ovvero resta declinato a bravura, nella migliore delle ipotesi. Quale destino segnerà chi sarà ritenuto non meritevole? Che il concetto di merito si presti ad essere utilizzato sub specie ideologica è chiaro a tanti scienziati sociali in tutto il mondo, quindi non starò qui a dispiegarne i contenuti, le forme, la portata ed i limiti; ne ho dovuto però affrontare la presenza visto che esso è indicato come fondamentale nello Statuto del MRS. Da parte mia preferisco guardare le persone con la lente del Diritto e dello sviluppo della conoscenza anziché con il principio del Merito. A questo principio fondativo della Regione Salento il MRS ne aggiunge un altro ( in realtà lo dà per scontato o acquisito): l’identità etnica e l’appartenenza all’esclusiva comunità salentina, quale criterio per formare una Regione. Si è scavato nella storia pre unitaria per trovare i natali della sedicente Regione, ancora una volta si è preferito il torcicollo del guardarsi indietro per trovare le radici della propria esclusività di salentini, piuttosto che il coraggio della visione verso il futuro cosmopolita dove non serve una Regione amministrativa per sentirsi giustamente orgogliosi della propria tradizione. Credo infatti che sia stato fatto tanto dalla Regione Puglia negli ultimi vent’anni per valorizzare tutte le Terre di Puglia, con il concorso di tutte le autonomie locali. È chiaro che si può e che si deve sempre fare meglio: ma questo non è forse la forza degli intenti e dell’impresa di tutti noi? Non ho mai creduto che ci sia oggi una volontà specifica nel tarpare le ali al Salento, o un disegno preordinato da “un grande vecchio”, piuttosto credo che la realtà sociale e culturale sia poco conosciuta e/o sminuita nella valutazione del suo apporto al progresso della Regione ( ovvero alla riduzione delle “pratiche” di progresso al mero sviluppo materiale ed economico della nostra società), una crescita esponenziale della pulsione egoistica, una miopia verso la crescente complessità delle relazione sociali e delle connessioni anche ecologiche già presenti sul tutto il pianeta, il prevalere della volontà di dominio piuttosto che in quella della partecipazione egualitaria al destino del mondo. Quale può essere l’interesse dei Ginosini ad aderire alla Regione Salento? Non mi pare che ci sia un interesse di carattere storico – culturale dato che Ginosa non è mai stata salentina: lingua, modi di vita, commerci e scambi sociali sono più lucani che salentini. Non mi pare che ci sia un motivo sostanziale a carattere economico, dato che quel che rimane del distretto del salotto è ubicato tra Matera ed Altamura, e quel che rimane dell’agricoltura ginosina rimane lì dov’è, senza particolari “agganci nuovi” verso il Salento, tanto da giustificare l’adesione a questa ipotetica regione; ed il turismo a mare mi risulta comunque ben avviato e quindi prescinde dall’istituzione ed adesione alla ipotetica regione. Segnalo un fatto: da un lato sullo Statuto MRS si reclama la peculiare connotazione del territorio salentino dal punto di vista storico – sociale - geografico, dall’altro lato sul sito internet del MRS si indica come appartenente al Salento territori come Ginosa, Laterza ed altri che con esso non hanno attualità nulla a che vedere: come si spiega questa discrepanza? Credo si tratti di una comodità organizzativa - cooptativa quella di far aderire al progetto regionale i territori amministrativi delle province di Brindisi e Taranto, visto che questi non possono essere considerati pienamente salentini dal punto di vista culturale e linguistico. Non so se il consiglio comunale di Ginosa sia stato interessato all’indizione o meno del referendum: spero che se dovesse accadere si chieda ai Ginosini di esprimersi non solo sul sì o no all’inclusione nella Regione Salento, ma anche se aderire a ciò che rimarebbe della Regione Puglia, o se aderire alla Regione Basilicata nella Provincia di Matera. Per facilitare la conoscenza del problema risulterebbe utilissimo che il Comune – oppure una Associazione Culturale - appronti o affidi ad un comitato di Ginosini Saggi e Tecnici la costruzione di una scheda di comparazione sui vantaggi/svantaggi che deriverebbero per i cittadini e le famiglie dall’adesione o meno alle diverse ipotesi su cui saranno chiamati ad esprimersi. Tanto per dire: quante tasse pagheremmo aderendo al Salento, a Bari o Matera? In quali migliori politiche di sviluppo sociale ed economico riusciremmo ad inserire Ginosa? Quale sarebbe il livello dei servizi pubblici che potremmo attenderci? Insomma, avremmo più chance di sviluppo “sotto” Lecce, Bari o Matera? Io sono convinto che bisogna avere il coraggio di sondare scenari nuovi, che richiedono il coraggio di intraprendere una nuova strada per lo sviluppo della Comunità Ginosina, nella certezza che solo sul recupero sociale del valore dell’utopia possiamo fondare un futuro migliore per tutti. Queste riflessioni scritte di getto non sono inconsapevoli delle possibili critiche ed obiezioni che, come sempre, avranno un senso solo se indirizzate al miglioramento delle proposte piuttosto che al tentativo di ridurne la portata: non sarebbero a favore delle persone e della comunità ginosina. Francesco Rotunno La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 37 Un invito ai Dirigenti dei Partiti del Centro Sinistra di Ginosa Caro Direttore, ti invio questo contributo per esprimere le mie, ma sento dire anche di altri, perplessità, circa le voci ed i nomi dei possibili Candidati a Sindaco del Centro Sinistra alle prossime Amministrative. Premesso che sono molto scettico sulla effettiva utilità e regolarità delle primarie, non credo che per far uscire Ginosa dall’apatia e la stagnazione in cui l’Amministrazione uscente ci ha fatto cadere, servono personaggi che il più delle volte hanno contribuito a creare precarie illusioni, finite in malo modo come tutti possono vedere, oppure politici, uomini o donne che siano, assetati solo di potere, o ancora rampolli di famiglie note ed agiate. Ascoltando la gente, mi sono accorto, purtroppo, che c’è la volontà di non votare, salvo poter cambiare idea, coltivando la speranza di avere un Candidato Sindaco che non sia necessariamente il solito laureato quale Dottore, Avvocato, Commercialista, ecc., che poi, ed è sotto gli occhi di tutti, non sempre sono stati dei buoni Amministratori. I cittadini comuni vogliono un Sindaco che viva fra di loro, conoscendone i problemi, non un Sindaco che si sistemi nel Palazzo a vivere di rendita per anni, salvo farsi vedere solo quando c’è da fare passerella con la fascia Tricolore, ma, uno che giri nelle nostre periferie, che si guardi intorno e che sappia ascoltare tutti. Rivolgo quindi un invito ai Dirigenti dei Partiti del Centro Sinistra di Ginosa, lasciate perdere le primarie, organizzate incontri, dibattiti, in modo tale da poter ascoltare l’opinione di tutti circa la scelta del Candidato, raccogliendo inoltre utili suggerimenti per il programma da presentare alla Cittadinanza, soprattutto non ascoltate quelle che generalmente sono le imposizioni che vengono da “fuori”. Si decida da subito il nome, evitando teatrini che mi risulta stanno già andando in scena. Caro Direttore, questo è quello che a mio modesto avviso, si deve fare per evitare che Ginosa continui ad essere amministrata in maniera apatica, spenta e quel che è peggio rassegnata, come lo è stata fino ad ora. Sono convintissimo invece che puntando in modo deciso, ad esempio, sull’Agroalimentare ed il Turismo, il nostro Comune può diventare, avendone tutte le caratteristiche, punto di riferimento per l’intera zona, creando così sviluppo, indotto e posti di lavoro “VERI” e “ DURATURI”. Basterà scegliere bene il nome e di conseguenza il programma, riflettendo su personaggi e metodi, facendolo in umiltà e trasparenza, che poi è quello che la nostra gente vuole per riprendere fiducia nella Politica. Nella speranza di aver dato, nel mio piccolo, un contributo-impulso al dibattito politico ed alle scelte che saranno fatte per il bene della nostra Comunità, Ti Saluto Cordialmente. Giovanni De Canio COMUNICATO STAMPA L’Adoc e la UIL-Sede di Ginosa- interpellate da alcuni cittadini residenti nella zona Orti e Pescarella circa un anno fa, si attivavano al fine di sensibilizzare Comune di Ginosa e Consorzio di Bonifica Stornara e Taranto, per risolvere la questione relativa alla eccessiva onerosità del costo dell’acqua potabile. I cittadini residenti nella citata zona lamentano il fatto di pagare il canone acqua ad un prezzo decisamente superiore a quello normalmente praticato per chi è servito dall’Acquedotto Pugliese. Infatti lo stesso inizialmente ammontava ad € 3,23 oltre IVA al mc., successivamente a seguito delle rimostranze dell’Adoc e dei cittadini interessati, il Comune riduceva il costo ad € 2,50 oltre IVA . V’è però che, pur apprezzando l’intervento del Sindaco e della Giunta Comunale, rimane una notevole sproporzione rispetto alle tariffe normalmente applicate dall’Acquedotto Pugliese, per cui si è provveduto a coinvolgere il suddetto Ente, chiedendo di esprimere un parere tecnico sulla concreta possibilità di subentrare al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara. Più volte L’Adoc a mezzo del suo rappresentante in Ginosa, Giovanni De Canio, ha sollecitato il Sindaco al fine di organizzare un incontro con i soggetti interessati alla questione, fra cui l’A.T.O. di Puglia, tendente alla soluzione del problema ed alla eliminazione di questa disparità che ha determinato il convincimento della esistenza di cittadini di serie A e cittadini di serie B. Pertanto si rinnova pubblicamente l’invito al Sindaco a farsi promotore, per organizzare un incontro che veda coinvolti l’A.T.O. Puglia, l’Acquedotto Pugliese, il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, l’Adoc, oltre naturalmente ad una rappresentanza dei cittadini interessati. IL Responsabile ADOC di Ginosa Giovanni De Canio 38 attualtà La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 “La marcia dell’Unità d’Italia” passa da Ginosa. Gli alunni della “San Giovanni Bosco” accolgono Michele Maddalena il maratoneta latore di un messaggio di Unità Nazionale Un’esplosione di entusiasmi e uno sventolio di bandiere tricolori ha accolto venerdì 14 gennaio Michele Maddalena il maratoneta settantenne che, con lo spirito di un ventenne, sta attraversando l’Italia in lungo e in largo testimoniando il valore fondamentale dell’unità nazionale. Michele Maddalena, nativo di Formia, professore di elettronica in pensione, è partito il 3 novembre scorso da Trieste e attraverserà l’Italia, isole comprese, terminando il suo percorso a Torino il 17 marzo prossimo, data ufficiale per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’unità. La marcia di Michele Maddalena è sostenuta dal patrocinio del Ministero della Difesa, dall’Istituto Nastro Azzurro, dall’Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia), da alcuni comuni come Formia e Coreno Ausonio (FR) oltre che dalla collaborazione di diversi “Rotary club Italia”. La notizia che sarebbe passato per la nostra Ginosa non è sfuggita alla nostra scuola che ha visto, nell’accoglienza di M. Maddalena, un’altra opportunità per arricchire e completare il percorso di storia locale che quest’anno è imperniato sui festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia. Ad accoglierlo a piazza Nusco c’erano quindi gli alunni più grandi della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e i ragazzi di prima della scuola secondaria di primo grado della san Giovanni Bosco provvisti di bandierine tricolori che hanno festosamente sventolato inneggiando al maratoneta che in solitaria, è arrivato, poco dopo le 10,30, dalla vicina Laterza. Oltre agli alunni, erano presenti il dirigente Vincenzo Calabrese, gli insegnanti con la referente del progetto prof.ssa Maria Carmela Bonelli, il vicesindaco Felice Vizzielli e altri ospiti come la madrina delle manifestazioni per il 150° anniversario, prof. Antonia Mira- bella, il presidente Giovanni Marsili e alcuni soci dell’associazione Marinai d’Italia. Ciascuno di loro ha espresso il suo benvenuto e l’apprezzamento per l’iniziativa che sta affrontando mentre un gruppo di alunni ha recitato una poesia, da loro composta per l’occasione, in cui si inneggia all’unità. Al ragazzo che gli ha chiesto qualcosa in più su questa esperienza, Michele Maddalena ha spiegato che la sua è una marcia faticosa e dolorosa perché ripercorre luoghi e strade su cui molte vite sono cadute per il raggiungimento e il consolidamento dell’unità d’Italia; la stessa Italia in cui ci sono ambienti molto diversi tra loro, si parlano dialetti diversi, si consumano tanti piatti di ogni tipo; ma questa diversità va salvaguardata proprio per garantire una pluralità di individui e di esperienze che concorrono alla tutela degli stessi valori nazionali per i quali molti hanno creduto e lottato. Passando tra i ragazzi che gli facevano ala, Maddalena è stato poi accolto nella presidenza della scuola dove il vicesindaco Vizzielli lo ha omaggiato del crest del comune di Ginosa con l’augurio che il suo viaggio porti alla vera unità del paese; il dirigente gli ha donato alcuni libri di storia locale da cui si evincono le peculiarità del nostro paese nonché della pergamena con la poesia e il messaggio degli alunni che Maddalena consegnerà al presidente Napolitano quando il 17 marzo a Torino concluderà la sua ”passeggiata”. Per concludere ha salutato, attraverso l’interfono, tutti gli alunni della nostra scuola sottolineando l’importanza dello studio perché il tempo che si trascorre a scuola è troppo breve e va sfruttato al meglio per poter discernere ciò che è bene e ciò che non lo è; li ha poi esortati a camminare e osservare perché camminando si possono notare molti dettagli importanti che in auto spesso sfuggono o non si apprezzano e ha concluso auspicando: «Siate degni cittadini italiani e continuate la scuola sentendovi fieri e soddisfatti di essere italiani.» Dalle classi gli alunni hanno risposto con: «W l’Italia». Ultimati i saluti il maratoneta ha ripreso la sua marcia per continuare ad incrementare, nelle prossime tappe, il fuoco dell’unità nazionale. Anna Bellamia attualità Il Pd vuole le primarie? Giovedì 27 gennaio al teatro Alcanices ci sarà un momento-verità per il centro sinistra ginosino. L’associazione l’Orologio, ha promosso una conferenza dibattito che vede protagonisti tutti i partiti che, potenzialmente, possono dare vita alla coalizione: Pd, IdV, Io Sud, Udc, Sel, Rc. Dal dibattito verranno delle indicazioni che saranno utili per capire che “aria tira”. I tempi di stampa del giornale non ci consentono di dare il resoconto della conferenza, lo faremo nel prossimo numero. Intanto possiamo raccontare quello che sta succedendo in questi giorni che precedono il dibattito annunciato. Sul finire dello scorso anno, un manifesto documento del Pd venne affisso sui muri di Ginosa e Marina di Ginosa. In quel documento era ribadita la volontà di promuovere le primarie per scegliere il candidato sindaco. Fu convocato un incontro con tutti i partiti e all’invito rispose soltanto Rifondazione. Dopo quella riunione il Pd decise di promuovere incontri bilaterali con tutti i partiti che possono dare vita ad una coalizione anti Pdl. Tuttavia, mentre il Pd tergiversava circa l’avvio di questi incontri, l’Italia dei valori, avviava una serie di incontri volti a raccogliere consensi sulla proposta di candidatura dell’avvocato Cristiano Inglese. Questi incontri hanno dato alcuni risultati quale (ad esempio) quello della disponibilità di alcuni partiti ad accettare quella candidatura e a sostenerla. Quando il Pd si è deciso ad avviare gli incontri, il primo con Io Sud, si è reso conto che vi sono dei patti già sottoscritti per procedere unitariamente da parte di alcuni probabili alleati che possono metterlo di fronte a scelte già compiute. La domanda che nasce spontanea è: il Pd di Ginosa vuole davvero le primarie? Io non ne sono convinto. Il suo agire dimostra che si è alla ricerca di una soluzione che le eviti, per togliersi di dosso la candidatura (fino a questo momento soltanto annunciata) di Felice Bitetti. Il Centro Sinistra, se unito al Centro, ha buone possibilità di affermarsi se, in aggiunta, si tiene conto dei risultati elettorali delle provinciali e delle regionali. Si tratta solo di vedere se, al primo turno, questa coalizione si riuscirà a metterla in piedi. È facile prevedere che ognuno vorrà misurare la propria forza e spenderla nell’eventuale ballottaggio. Mentre il centro sinistra si barcamena, il centro destra aspetta per rendere pubblica la scelta del proprio candidato sindaco che è Vito De Palma. Certo, gli sguardi sono rivolti anche a quello che succede a Roma e a Taranto. Non dimentichiamo che il rischio di elezioni politiche anticipate è molto concreto e se questo evento si dovesse verificare, molti scenari potrebbero cambiare. Tanto per fare un esempio: quanto inciderà la probabile candidatura di Lospinuso al Parlamento in una posizione tale da farlo eleggere? Altrettanta importanza potrebbe avere l’eventuale nomina ad assessore provinciale di Teresita Galeota che significherebbe la sua esclusione dal gioco della candidatura a sindaco. Insomma, i prossimi giorni saranno importanti per capire quale strade prenderà la politica ginosina. Intanto siamo in una fase di attesa.esseggi La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 41 Telethon, un anno speciale Per Telethon un anno speciale, coronato dall’ennesimo record di raccolta fondi con 32 milioni e 100mila euro, rispetto ai 31 milioni del 2009. Merito dell’eccezionale sforzo dei conduttori dei programmi televisivi a cominciare da Fabrizio Frizzi e del rinnovato gruppo di tutta la Rai, nel doveroso impegno del servizio pubblico e dei valori rappresentati da Telethon. Il primo a felicitarsi è stato il presidente Luca di Montezemolo, che ha dichiarato: «quando l’Italia riesce a fare squadra, con la straordinaria raccolta della maratona consentirà ai nostri ricercatori di ottenere più successi, nell’individuazione delle malattie genetiche. Un risultato reso possibile dall’impegno degli Italiani che decidono ogni anno di dare il loro sostegno alla ricerca.» Il 2010 è stato il ventesimo anno di questa bella iniziativa della quale la promotrice è stata Susanna Agnelli. Nel corso della diretta televisiva ho visto dei dottori che rispondevano alle domande dei telespettatori che chiedevano spiegazioni su malattie che li avevano coinvolti personalmente. Anche la sottoscritta aveva interesse a conoscere alcune risposte e per questo mi sono attaccata al telefono e ho ricevuto la linea alle 4 del mattino e sono stata felice di raccontare la mia storia. Mezz’ora di colloquio, mi hanno ascoltato attentamente, alla fine mi hanno chiesto: «Adesso come sta signora Dell’Aquila?». La mia risposta è stata: «Benissimo!»; «Beh allora lascia il passato alle spalle e pensa al domani». Tornando al giorno della maratona del 2010, all’Arena di Giletti in Rai c’erano tanti ospiti, avendo il programma quale tema i problemi giovanili. Il presente dei giovani fatto di precarietà, di futuro che non c’è e a rispondere a questi temi c’era negli studi il ministro per le politiche giovanili Giorgia Meloni. Una neo giornalista ha raccontato al ministro che ha fatto di tutto, ha persino scritto al presidente della Repubblica Napolitano, ma il risultato è stato sempre lo stesso: niente! La giornalista diceva anche se io che pure dispongo di strumenti e titoli professionali non sono riuscita a ottenere risultati, figuriamoci gli altri. Il confronto tra la ministra e la giovane giornalista si è concluso con il mantenimento dei rispettivi punti di vista. Insomma, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Un saluto ai lettori de La Goccia ai quali auguro un felice 2011 e un saluto particolare agli amici di Abano Terme. Michelina Dell’Aquila Programma Introduzione - Corrado Aprico (Presidente del R C Riva dei Tessali) Interventi - Luigi Montanaro (sindaco Ginosa); Roberto A. Raschillà (giornalista) Relazione - Stefano Giove (Direttore de La Goccia) Moderatore - Maria C. Bonelli (socio del R C Riva dei Tessali) 42 attulità sportiva La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 GIORNATA 14 - BEL REGALO PER I PARTECIPANTI CTR VOLA SOLITARIA La terza giornata del girone di ritorno si apre con un bel regalo per tutti i partecipanti del torneo. Gli organizzatori hanno realizzato un opuscolo con il resoconto delle due edizioni precedenti e tutte le foto del campionato attuale. Ottima anche l’idea di dedicare le copertine interne ai compianti Gianfranco Petrelli e Andrea Orfino. Nonostante tanta sofferenza la capolista Ctr supera anche Costan. Non basta il poker del solito Minerva ad evitare la sconfitta. Per gli arancioni un 6-4 in rimonta. Royal fin supera La Cantina per 8-6. Straripante il tandem D’Ambrosio-Viconte. Il primo ne fa sei, il secondo fornisce 5 assist. Per i granata qualche errore di troppo. Meeting Point pareggia con Deca e perde la scia della capolista. Papapietro e Conte con una doppietta illudono, poi, ci pensa Santoro con una tripletta a pareggiare i conti. 6-6 il finale. Aut. Ricchiuto e La Barchetta si dividono la posta in palio. Primo tempo per i rossoblù che chiudono sul 3-1, nella ripresa pareggio e assedio finale dei viola che con due traverse e tre occasioni limpide sventate dalla retroguardia avversaria per poco non ribaltano il match. Rimpianti per Ricchiuto. Aseco supera Ottica D’Alconzo con un buon 5-2 e riapre la bagarre play-off. Super Pirrazzo con una tripletta rimette in carreggiata i suoi. Prestiti e Mutui soffre più del dovuto contro i Campioni Incompresi(ancora alla ricerca della prima vittoria) e ringrazia Tarantini che nei due minuti di recupero stravolge il risultato e condanna gli avversari all’ennesimo ko. Baldasarre D’Angelo GIORNATA 15 MEETING POINT TIENE VIVO IL CAMPIONATO Meeting Point torna al successo. Aseco non riesce a contrastare alla vittoria. Primo tempo stratosferico e vantaggio importante, 6-1, la superiorità tecnica della squadra di mister Carpignano. Buona la poi accade qualcosa e Costan ribalta e allunga sul 9-6. Incredibile. Nel finale sbotta anche il portiere Calabrese. prova del neo acquisto Riccardi.8-4 il risultato finale. Aut. Ricchiuto si scopre grande e batte Royal fin. Strepitoso Cala- Ottica D’Alconzo supera 3-2 La Barchetta. Vittoria di misura per brese che con una grande prova(tripletta) vince anche lo scontro i �nero-verdi ma partita ad intermittenza . Nel primo tempo doppio vantaggio firmato Petreracon il compaesano Viceconte( D’Alconzo. Nella ripresa solo 2 per lui). ���������� �������� immediato pareggio dei La Cantina si abbona al segno ������� ����� �� �� �� �� campioni in carica che, nel x. Contro Prestiti e Mutui aggan�� �� ��� �� �� finale capitolano per merito cia il pareggio nel finale grazie a ��� ������ ������� ����� �� �� �� �� �� di Calabrese, abile a racLombardi. Nel dopo partita ac- ����� ��� �� �� �� �� � cuse di Fiorito a Tarantini, che, �� ��������� cogliere la respinta sul tiro �� �� �� �� � invece di tenere palla per far ������ ��������� libero del portiere D’ange�� �� �� �� �� �� �� �� �� � trascorrere i secondi, la getta sul ������ ��������� lo. �� �� �� �� � portiere avversario innescando, �� ������� In settimana parte la Winter ����� �� �� �� �� ��� Week, la Champions Leacosì, il contropiede fatale. �������� � ����� �� �� �� �� �� CTR batte Deca 10-3. Poche ���� gue locale. Un in bocca al �� �� �� ��� ��� emozioni e nessuna difficoltà per ������ ��� lupo ai team impegnati. �� �� �� ��� ��� �������� ���������� � �� �� ��� ��� la capolista . Baldasarre D’Angelo � Campioni Incompresi vicinissimi attualità sportiva La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 43 Gran Galà della Runners Ginosa presso il Parco Diana Bellavista Domenica 16 Gennaio 2011 presso la Sala Ricevimenti Parco Diana Bellavista della famiglia Pizzulli si è svolta il Gran Galà della Runners Ginosa. Una festa sociale, organizzata nei minimi particolari dalla società ginosina, nella quale c’è stata la presenza di tutti gli atleti ginosini accompagnati da parenti e amici. Una giornata memorabile ma sopratutto indimenticabile per tutti i podisti della Runners Ginosa. Menù da matrimonio, grazie all’alta classe della cucina del Parco Diana Bellavista. Dopo il pranzo tutti in pista a ballare con la musica offerta dal D.J. di RG Studio, Maurizio Ranaldo che con la sua conduzione ha fatto divertire tutti i presenti. Durante la festa, sono stati premiati tutti gli atleti che hanno conseguito risultati importanti nel CorriPuglia 2010. La novità del Gran Galà, è stato il Calendario 2011 offerto dagli sponsor: Supermercati Europa-Europa di Catucci & C; Ditta Delfino Infissi di Nicola Delfino; Giacumbo Marmi di Pino Giacumbo; Gioelleria Mele di Pino Mele; Carige Assicurazioni di Mario Sangiorgio e Studio di Ingegneria di Mario Stigliano. Il calendario 2011 dei Runners, è stato omaggiato a tutti gli atleti, che hanno ricevuto anche uno splendido Borsone da gara Asics, offerto dalla Farmacia del Dott. Pietro Sangiorgio e dalla Ditta Giacumbo Marmi. Dopo le premiazioni Maxi Torta di oltre 25 Kg. per tutti gli invitati. Una giornata fantastica che rimarrà memorabile per tutti gli atleti della Runners Ginosa presieduta dal suo fantastico Presidente Josè Punzi. Passerella per Anna Francione, Giacoma Galante e Francesco Tocci premiati a Bari dalla F.I.D.A.L. Sabato 15 Gennaio 2011 presso l’Hotel Majesty di Bari, passerella per gli atleti pugliesi che si sono distinti nel CorriPuglia 2010. In questa edizone è stato battuto il record di presenze dei partecipanti. Ogni domenica su e giù per le località pugliesi, si sono dati battaglia oltre 1.000 atleti che hanno tagliato il traguardo nei vari CorriPuglia. Presso l’Hotel Majesty di Bari, sono stati premiati i primi cinque atleti e le prime cinque atlete di tutte le categorie. Tra questi anche tre atleti della Runners Ginosa che sono stati premiati dai dirigenti della I proverbi F.I.D.A.L.(Federazione Italiana Di Atletica Leggera). I tre atleti ginosini sono riusciti nel corso del CorriPuglia 2010, a conseguire punteggi nelle varie gare dei 10 e 21 Km. con l’aggiunta dei bonus rivenienti dalla partecipazione ai vari campionati italiani individuali di società. Su tutti l’atleta Francesco Tocci che nella categoria MM50 ha conquistato un preziossisimo 2° Posto. Nel campo femminile passerella per le atlete ginosine Anna Francione e Giacoma Galante. Anna Francione nella categoria TF35 è riuscita a piazzarsi al 2° Posto ottenendo un risultato secondo fantastico. Mentre Giacoma Galante nella categoria TF ha conquistato un sensazionale 3° Posto. Prossimi obiettivi per gli atleti ginosini il prossimo CorriPuglia 2011, che si svolgerà nella nostra cittadina Domenica 13 Marzo, che ospiterà oltre 1.500 atleti. Per questa edizione si prevede il record di partecipanti. Mentre Domenica 20 Marzo, circa 30 atleti della Runners Ginosa invaderanno la capitale per correre la Maratona di Roma. La 42 Km. più partecipata d’Italia con oltre 15.000 atleti alla partenza. Un evento sensazionale per i nostri podisti ginosini. (Gianluca Catucci) [email protected] Giovanni Carducci 44 La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 eventi sportivi PRIMA CATEGORIA / Un ingenuo rigore regala il successo alla capolista Ginosa, ko dal dischetto contro il Bitritto capolista I biancazzurri, nonostante una gara grintosa e tanto impegno, non riescono nell’impresa di fermare la capolista. Un’ingenuità difensiva ad inizio gara, che procura un penalty ai quotati baresi, spiana la strada al successo del Bitritto. Non riesce l’impresa al Ginosa di fermare la capolista, visto i precedenti con altre “grandi” in questo campionato. Il Bitritto, squadra ostica e ben organizzata, con la migliore difesa del torneo, conferma il primato svolgendo il minimo indispensabile, aiutato anche da un pizzico di fortuna. I biancazzurri, invece, dopo la vittoria nel derby col Castellaneta, confermano il cammino altalenante non riuscendo a dare continuità di risultati. Pronti via e dopo un giro di lancette gli ospiti sbloccano il risultato: un arretrato passaggio azzardato di Pizzolla mette in difficoltà Orfino che, contrastato da Pignataro, commette fallo in area sul centravanti barese inducendo il direttore di gara a concedere il penalty che Silvestri trasforma con freddezza spiazzando Larocca. La gara, già difficile di per sé, si mette in salita per gli uomini di Pizzulli. Al 12’ Presicci, ben servito sull’out sinistro, scarica un bel diagonale che sibila accanto al palo. I baresi tentano sortite dalla distanza, come al 17’ quando Aresta, dal limite, lascia partire una rasoiata velenosa che fa la barba al palo. I padroni di casa tentano di perforare la rocciosa difesa ospite ed al 39’ l’urlo di gioia rimane strozzato in gola quando Perrone, su calcio piazzato dal limite, inventa una parabola maligna con la sfera che si stampa sulla traversa. La ripresa vede un Ginosa proteso in avanti alla ricerca del pari ed un Bitritto ad agire di rimessa. Al 4’ Lanave, ben servito in profondità, scarica un insidioso diagonale che chiama Larocca agli straordinari. Al 24’ è Lisco a provarci dai venti metri con Larocca ancora una volta sugli scudi a distendersi e deviare in angolo. Con i biancazzurri sbilanciati in avanti, si aprono ampi spazi per le ripartenze ospiti. Al 26’ su azione di rimessa, Lisco si ritrova solo davanti al portiere ginosino ma sbaglia clamorosamente mandando la sfera a lato. Contro la migliore difesa del torneo, i biancazzurri tentano di sorprendere Lacandela dalla distanza, come al 40’ quando Saponieri si crea lo spazio dal limite ma il suo tiro risulta telefonato con la sfera che termina tra le braccia del numero uno barese. Alla fine resta l’amaro in bocca per aver perso una gara per un’ingenuità difensiva che ha spianato la strada al successo della capolista. Tabellino della gara (Ginosa-Virtus Bitritto 0-1) GINOSA: Larocca, Castellano (8’ st Di Matera), Casalingo, Innato, Orfino, Pizzolla, Presicci, Saponieri, Basile, Lomagistro (30’ pt Pagone), Perrone. A disp.: Martino, D’Attoma, Giosuè, Locantore. All. Pizzulli V. BITRITTO: Lacandela, Sassanelli, Silvestri, Glorioso, Clementini, Notarangelo (3’ st Masotti D.), Aresta, Lisco, Pignataro, Lanave (20’ st Miacola), Masotti M. (33’ pt Bottalico). A disp.: D’Oronzo, De Matteo, Di Pietro, Marziliano. All. Mongelli ARBITRO: Andreano di Foggia. RETE: 1’ pt Silvestri (rig.). NOTE: Ammoniti Pizzolla, Saponieri e Basile (G), Lacandela, Silvestri, Clementini e Lisco (B). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 eventi sportivi 45 PRIMA CATEGORIA / Opaca prestazione dei ginosini che capitolano a Cellamare Un Ginosa poco brillante cade a Cellamare Gli uomini di Pizzulli, poco brillanti e sottotono, cedono per 2-0 contro il Cellamare (terza forza del campionato) e restano in zona play-out a -1 dalla salvezza diretta. Domenica i biancazzurri ospitano l’Acquaviva (26 punti a -2 dalla zona play-off), in una gara non facile, con l’intento di riscattarsi e tornare al successo per uscire dalla zona rischio. Alla vigilia si preannunciava come una nervi ed al 24’ Saponieri, già ammoni- L’ultimo sussulto giunge al 45’ quando gara proibitiva per i biancazzurri e co- to, subisce il secondo giallo prendendo Basile raccoglie in area un traversone sì è stato. Un Ginosa opaco e poco anzitempo la via degli spogliatoi. Al 35’ dalla destra e di testa manda la sfera di propositivo in avanti esce sconfitto dal gli uomini di Pizzulli recriminano per poco a lato. Domenica il Ginosa ospita match contro la terza forza del torneo un contatto in area ai danni di Innato l’Acquaviva con l’intento di riscattarsi e rimane in zona play-out. La compa- che l’arbitro, invece, giudica regolare. e tornare al successo per uscire dalla gine ginosina, comunque, parzona rischio. te bene ed ha un lampo al 14’ Tabellino della gara con Perrone che, ben servito (Cellamare-Ginosa 2-0) in profondità, da buona posiCELLAMARE: Frappampizione calcia malamente spena, Binetti, Cianci, Angelillo, Risultati 3ª giornata di ritorno Prossimo Turno 30/01/2011 dendo la sfera di poco a lato. De Carne, Giannattasio (35’ Acquaviva - Pro Gioia 3-0 Carovigno - Bitritto (0-1) I padroni di casa, ben messi in st Lovicario), Schiraldi (22’ st Bitritto - Paolo VI 1-0 Ginosa - Acquaviva (0-1) campo, sul primo vero affondo Conese A.), Rubino, Conese Castellaneta - Carovigno 2-1 Gravina - Montalbano (2-1) passano in vantaggio: al 18’ G. (27’ st Vastano), LamangiCellamare - Ginosa 2-0 Lizzano - Castellaneta (0-5) Conese G. raccoglie un lancio no, Lagonigro. A disp.: Foschi, Cisternino - Triggiano 1-5 Noci - Sammichele (0-2) dalle retrovie, cogliendo la reLuisi, Paracollo, Paparella. All. Montalbano - Lizzano 0-2 Paolo VI - Cellamare (1-2) troguardia ospite impreparata Prigigallo PS Altamura - Noci 0-1 Pro Gioia - Cisternino (1-0) e, appena dentro l’area, batte GINOSA: Martino, Casalingo, Sammichele - Gravina 1-1 Triggiano - PS Altamura (0-1) � CELLAMARE (D. Ran.) Alla Martino insaccando la -sfera D’Attoma, Innato, Orfino (8’ vigilia si preannunciava come giusotto la traversa. La replica st Basile), Pizzolla, PresicTOTALE CASA FUORI na gara proibitiva per i biancaznosina si registra al 25’ quanci, Saponieri, Di Matera (22’ P G V N P GF GS V N P GF GS V N P GF GS zione di zurri e così è stato. Un Ginosa oun tiro insidioso dal limite di st Castellano), Bozza (17’ st Bitritto 46 18 15 1 2 32 5 9 1 0 18 2 6 0 2 14 3 e poco propositivo in avano VI per do paco chiamadalFrappampiGiosuè), Perrone. A disp.: Lati esce sconfitto match conpositivo Saponieri Carovigno 37 18 12 1 5 43 18 7 1 0 27 6 5 0 5 16 12 alla deviazione in angolo. rocca, Locantore, Papapietro, la terza forza del torneo e ria capo- na tro Cellamare 35 18 10 5 3 27 16 7 3 0 16 5 3 2 3 11 11 34’ il in Cellamare va vicino al Pagone. All. Pizzulli zona play-out. La como scarto. Al mane Noci 31 18 9 4 5 21 14 5 3 1 14 7 4 1 4 7 7 con Angelillo che, ARBITRO: Marolla di Barletpagine ginosina, comunque, on pre- raddoppio Castellaneta 28 18 8 4 6 30 19 7 1 2 24 6 1 3 4 6 13 bene ed ha un lampo al 14’ i rosso- su parte calcio piazzato dal limite, ta. Lizzano 28 18 8 4 6 28 20 6 2 1 19 5 2 2 5 9 15 con Perrone che,alla ben destra servito in si al 22' lambisce il palo di RETI: 18’ pt Conese G.; 13’ st Acquaviva 26 18 7 5 6 17 15 6 0 3 12 7 1 5 3 5 8 profondità, da ripresa buona posizione Fanelli Martino. Nella ci si atLamangino. Gravina 26 18 7 5 6 16 22 3 2 4 9 14 4 3 2 7 8 calciaunmalamente spedendo la tende Ginosa più determiNOTE: Ammoniti De Carne, Sammichele 24 18 6 6 6 21 24 5 4 1 17 11 1 2 5 4 13 sfera di poco a lato. I padroni di nato ma i biancazzurri latitano. Lamangino e Lagonigro (C), PS Altamura 23 18 6 5 7 24 22 4 2 3 13 9 2 3 4 11 13 ben messi in campo, sul � Al casa, 13’ su azione di rimessa i Innato, Pizzolla, Saponieri e Pro Gioia 20 18 6 2 10 14 25 3 1 4 7 9 3 1 6 7 16 primo vero affondo passano in raddoppiano ipotecanPerrone (G). Espulso al 24’ st � baresi Ginosa 19 18 6 1 11 18 22 4 0 4 14 8 2 1 7 4 14 vantaggio: al 18’ Conese G. racil risultato: Lamangino, ben Saponieri (G) per somma di Paolo VI 18 18 4 6 8 13 29 3 3 2 7 7 1 3 6 6 22 un lancio dalle retrovie, ; 13’ st La- do coglie lanciato in laprofondità, ammonizioni. Cisternino 17 18 5 2 11 21 43 4 1 4 11 16 1 1 7 10 27 cogliendo retroguardiadribbla ospite Montalbano 14 18 4 2 12 17 32 3 2 5 9 13 1 0 7 8 19 in uscita e deposita, Domenico Ranaldo impreparata e, appena dentro etti, Cian- Martino Triggiano 12 18 3 3 12 21 37 1 2 5 6 15 2 1 7 15 22 battenella Martino insaccansio (35’ st conl’area, facilità, rete sguar([email protected] se A.), Ru- nita. do Ai la sfera sotto la traversa. La i biancazzurri saltano www.asginosa.it) SPORT sta. Ginosa, ko a Cellamare zano a playoff 31 PRIMA CATEGORIA GIRONE B CLASSIFICA ), LamanLuisi, Pa- Attoma, Ina, Presicci, astellano), A disp.: Laagone. All. eri (G) per replica ginosina si registra al 25’ quando un tiro insidioso dal limite di Saponieri chiama Frappampina alla deviazione in angolo. Al 34’ il Cellamare va vicino al raddoppio con Angelillo che, su calcio piazzato dal limite, lambisce il palo alla destra di Martino. Nella ripresa ci si attende un Ginosa più determinato ma i biancazzurri latitano. Al 13’ su azione di rimessa i baresi raddoppiano ipotecando il risultato: Lamangino, ben lanciato in profondità, dribbla Martino in uscita e deposita, con facilità, nella rete sguarnita. Ai biancazzurri saltano i nervi ed al 24’ Saponieri, già ammonito, subisce il secondo giallo prendendo anzitempo la via degli spogliatoi. Al 35’ gli uomini di Pizzulli re- criminano per un contatto in area ai danni di Innato che l’arbitro, invece, giudica regolare. L’ultimo sussulto giunge al 45’ quando Basile raccoglie in area un traversone dalla destra e di testa manda la sfera di poco a lato. Domenica il Ginosa ospita l’Acquaviva con l’intento di riscattarsi e tornare al successo per uscire dalla zona rischio. misura alla capolista Cellino. Andrisani e San Marzano, sconfitte pesanti 46 attualità La Goccia n. 2 - 29 gennaio 2011 LA STORIA: Il racconto dell’ex giocatore Antonello Bitetti ai tempi del Cagliari «Ho giocato insieme al Mister del Milan Massimiliano Allegri. Era un buon centrocampista, e in campo si faceva rispettare. Già all’epoca mi raccontava che finita la carriera da calciatore, avrebbe fatto l’allenatore. Il ricordo più bello che porto sempre con me, è quando Allegri mi regalò le sue scarpe da calcio. Con quelle scarpe feci l’esordio in Serie A. Sono contento per la grande carriera che sta facendo, e gli auguro tanti successi». attuale allenatore del Milan. I due instaurano un bel rapporto sia in campo che fuori. In molte occasioni, spesso hanno condiviso la stanza in ritiro. Antonello Bitetti rivive quei momenti con nostalgia, ma anche con la stima per un amico che ha fatto fortuna nel calcio. “Ricordo con piacere quei momenti vissuti con Max Allegri. Già all’epoca mi diceva sempre che finita la carriera da calciatore, avrebbe fatto l’allenatore. Lo diceva spesso, ed oggi che guida una grande squadra come il Milan, sono contentissimo per lui. Io avevo il suo stesso ruolo, e durante la settimana negli allenamenti mi dava consigli per come migliorarmi.” Il ricordo più bello? “ È il ricordo più bello della mia vita, vissuta da calciatore. Allegri durante la settimana che prece- Ginosa (Ta): Lui, Allegri, lo conosce bene. Tanto da giocare a calcio con le scarpette dell’attuale allenatore del Milan. Ecco la sua storia. Antonello Bitetti classe 1974, ex giocatore di Matera, Taranto, Cagliari, Reggina, Avellino e Ascoli, ricorda con piacere la stagione 95/96, vissuta a Cagliari con Massimiliano Allegri attuale allenatore del Milan. Bitetti da giocatore è stato un buon centrocampista. A soli 17 anni ha esordito in Serie B nella gara Taranto-Venezia. Nella Reggina in Serie B ha giocato ed è stato compagno di stanza del Campione del Mondo Simone Perrotta, con cui ha instaurato una bella amicizia che dura ancora oggi. A 21 anni, a Cagliari, nella stagione 1995/96, un “certo” Giovanni Trapattoni lo fa esordire in Serie A, nella gara CagliariPadova. Ed è proprio in questa stagione che gioca insieme a Massimiliano Allegri, deva il mio esordio in Serie A, mi regalò le sue scarpe da calcio. Io ero giovanissimo e per me fu un regalo gradito ed inaspettato. Infatti con quelle sue scarpe feci l’esordio nel massimo campionato di Serie A il 7 Gennaio del 1996 nella gara Cagliari-Padova. Ricordo che l’allenatore era Giovanni Trapattoni, e con le scarpe di Massimiliano Allegri feci una grande partita”. Dopo quella stagione le strade dei due centrocampisti si separarono. Bitetti passò alla Reggina in Serie B, mentre Allegri fu acquistato dal Perugia in A. Da quando è l’allenatore del Milan, sono diventato suo tifoso. Io sono juventino, ma da questa stagione sono simpatizzante della squadra rossonera. (Gianluca Catucci) [email protected] Patronato INAC Informa: Disoccupazione agricola Ai precari la disoccupazione con requisiti ridotti Scade il 31 marzo la domanda per l’indennità. Caro Lettore / Lettrice Ti ricordiamo che il 31 marzo 2011 scade il termine per presentare la domanda d’indennità di disoccupazione agricola per le giornate di disoccupazione relative al 2010. L’indennità spetta agli operai, sia italiani sia stranieri, che nel 2010 hanno lavorato presso le aziende agricole e hanno versato contributi per almeno 102 giornate nel biennio 2009/2010. L’indennità può essere ottenuta anche nel caso in cui 102 giornate siano state lavorate tutte nel 2010. In questo caso il lavoratore deve aver versato almeno una giornata di lavoro agricolo in qualsiasi altro periodo della vita lavorativa. I lavoratori stranieri hanno diritto all’indennità solo se titolari di permesso di soggiorno non stagionale, anche se assunti con contratto di lavoro a termine. Insieme alla domanda di disoccupazione, può essere richiesto, se spettante, l’assegno per il nucleo familiare. Per avere maggiori informazioni e verificare la tua posizione, ti invitiamo a recarti al più presto presso le sedi del patronato Inac, dove potrai presentare la domanda all’INPS in via telematica e ottenere, in tempi brevi, la liquidazione della prestazione. Carmelo Candia
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DEL 15 MAGGIO 1992
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VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
- Circolo ARCI Ginosa
giorno mi accorgo che il mio paese invece di essere più pulito diventa sempre più sporco perché c’è immondizia per le strade e sui marciapiedi ma la
cosa più brutta è che questa immondizia è fuori ...
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