Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti della Provincia di Salerno
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FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 26/02/2015 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO 26/02/2015 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Brindisi «Professionisti decisivi per uscire dalla crisi» 8 25/02/2015 Taranto Sera "Anche le professioni in crisi" 9 25/02/2015 Marketpress BANCO FARMACEUTICO. SUCCESSO IN VENETO CON 30.200 DONAZIONI. COLETTO CONSEGNA I 10.178 FARMACI DONATI DAI VERONESI: "MOMENTO DIFFICILE, GENEROSITA' ANCORA PIU' BELLA" 10 SANITÀ NAZIONALE 26/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Il voto che apre la strada al testamento biologico nella terra degli Englaro 12 26/02/2015 La Repubblica - Nazionale Diciottenne salvato da trapianto di bacino prima volta al mondo 13 26/02/2015 La Stampa - Nazionale Un'altra vita con il bacino di titanio 15 26/02/2015 La Stampa - Nazionale Io, parafarmacista fuori dalla casta 16 26/02/2015 La Stampa - Nazionale Farmacie, fuorviante il paragone con gli Usa 17 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Trapianto di bacino a Torino: uno schiaffo alla malasanità 18 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale «Vivo grazie a un bacino in titanio» 19 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Ecco la fanta-medicina che oggi è diventata realtà 20 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Trapianti di cuore , 48 anni fa la storica impresa di Barnard 21 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Neuromed punto di riferimento per gli studiosi di neuroscienze 22 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Come la terapia della luce può spegnere la depressione 23 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Mai perdere d'occhio il colesterolo 24 26/02/2015 Avvenire - Nazionale Un bacino di titanio per riprendere a vivere 25 26/02/2015 Avvenire - Nazionale CALCIO &SLA «Aiutateci a capire» 26 26/02/2015 Avvenire - Nazionale Tommy vale più di un orso polare 28 26/02/2015 MF - Nazionale Withfounders investe in Chorafarma 29 26/02/2015 Famiglia Cristiana La rivoluzione di Navatha 30 26/02/2015 Osservatore Romano Medicine accessibili a tutti 31 26/02/2015 Gioia a tutto detox 33 26/02/2015 BenEssere ipertensione: una cura efficace 36 25/02/2015 Silhouette Donna Uno sguardo 40 25/02/2015 Silhouette Donna ACID GRASSI sicura di conoscerli tutti ? 41 VITA IN FARMACIA 26/02/2015 La Repubblica - Milano L'emergenza infinita dal 2006 al Sacco si cucina in container 44 26/02/2015 La Repubblica - Napoli L'impegno della Lorenzin "Tornerò a sorpresa tra le barelle del Cardarelli" 45 26/02/2015 La Repubblica - Palermo Enna, un medico per turno in ospedale: chiude Ortopedia 47 26/02/2015 La Repubblica - Genova Il latte materno delle mamme lavoratrici nel biberon al nido del Galliera 48 26/02/2015 La Repubblica - Genova Paziente cade in ospedale e muore dopo 3 giorni doppio giallo tra Villa Scassi e il Galliera 49 26/02/2015 La Repubblica - Torino "Salviamo il San Luigi" Ma Saitta rassicura "Avrà una nuova mission" 50 26/02/2015 La Stampa - Torino Asl fuori controllo: "Ora più ispezioni" 51 26/02/2015 La Stampa - Torino San Luigi, un nuovo futuro Ma i dipendenti non si fidano 52 26/02/2015 La Stampa - Imperia Avagnina sotto processo per esercizio abusivo della professione medica 53 26/02/2015 Il Messaggero - Roma Sanità, più medici e infermieri la Regione torna ad assumere 54 26/02/2015 Il Messaggero - Roma Sanità, la Regione assume 132 medici 55 26/02/2015 Il Messaggero - Roma «Al pronto soccorso visitata dopo 7 ore» 56 26/02/2015 Il Messaggero - Civitavecchia Farmacia comunale di Bassanol'ex sindaco rinviato a giudizio 57 26/02/2015 Il Messaggero - Frosinone Assalto in banca, sfondata la vetrina 58 26/02/2015 Il Messaggero - Viterbo Scuole vuote, a Civita e' psicosi meningite 59 26/02/2015 Il Messaggero - Marche Farmacia fallita, disagio per i medicinali 60 26/02/2015 Il Messaggero - Umbria Sconti agli anziani per curare gli amici a quattro zampe 61 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Troppi debiti, chiusa la Step 62 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ancona Farmacia caos, il giudice decide il fallimento 63 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Macerata Rapina in farmacia: bandito scappa coi soldi 64 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara POGGIO RENATICOCup aperto il sabatograzie alla farmaciaSan Michele' 65 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Modena Sanità e furti: muoviamoci 66 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Cericola scende in campo«Punto su un centro più vivo» 67 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli Master in management farmaceutico: ci sono 53 iscritti 68 26/02/2015 Il Gazzettino - Venezia Pediatria, Zaia assicura: «Potenzierò i servizi» 69 26/02/2015 Il Gazzettino - Pordenone Budoia, promuove i pannolini ecologici 70 26/02/2015 Il Gazzettino - Venezia Sanità, la rivoluzione di primavera 71 26/02/2015 Libero - Milano Farmaci e nuove cure per le malattie polmonari 73 26/02/2015 Il Secolo XIX - Imperia Prescrive farmaco a paziente ma non è medico: a giudizio 74 26/02/2015 Il Secolo XIX - Genova Ospedale del ponente, Tursi ha scelto Erzelli 75 26/02/2015 Il Secolo XIX - Savona Nuova farmacia in dirittura d'arrivo 76 26/02/2015 QN - La Nazione - Siena Il forum «Nutrirsi di vita», il nostro cibo, la storia, le donne 77 26/02/2015 QN - La Nazione - Grosseto Ecco il Bonus Bebè per tutti i nati nel 2014Sandro Marrini: «Merito di Forza Italia» 78 26/02/2015 QN - La Nazione - Pisa Pontedera «Installare autoveloxsulla via Volterrana»Ma il sindaco dice no 79 26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni Ecco il servizio col fisioterapista in farmacia 80 26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni Riparte il Piano urbano«Presto in arrivo le piazzel'asilo e nuove zone verdi» 81 26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni Comunanza Agraria-Comune, c'è l'accordo 82 PROFESSIONI 26/02/2015 Avvenire - Nazionale Un embrione, tre Dna. E un patto tra aziende 84 PERSONAGGI 26/02/2015 Il Giornale - Nazionale Allarme Confcommercio Imposte record sulla casa e arriva un'altra stangata 87 26/02/2015 Il Cittadino di Lodi «Lo scorso annonel territorioun incrementodel 14 per cento» 88 25/02/2015 IlFarmacistaOnline.it 00:27 Milleproroghe. Da Commissione Sanità del Senato parere favorevole con osservazioni 89 IN PRIMO PIANO 3 articoli 26/02/2015 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. brindisi Pag. 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL DIBATTITO «Professionisti decisivi per uscire dalla crisi» Riunione del Comitato Unitario Professionisti di Taranto sulla crisi che ha colpito la provincia di Taranto, anche per il tracollo della grande industria dell'acciaio. «Si può parlare di una nuova fase, l'avvio della "disoccupazione dei professionisti"». Ne hanno parlato, in modo approfondito e dettagliato, il presidente nazionale del Cup Marina Calderone, il sen. D'ambrosio Lettieri vice presidente nazionale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani ed il consigliere nazionale forense avvocato Angelo Esposito, affidando la moderazione della tavola rotonda al giornalista Giuseppe Mazzarino. Il presidente del Comitato Unitario professioni di Taranto Cosimo Damiano Latorre, che ha introdotto i lavori, ha sottolineato che «per contrastare e superare la crisi delle professioni occorre determinazione, preparazione e competenza, ed in questo ogni professionista deve svolgere sino in fondo la sua parte con l'autorevolezza che da sempre lo contraddistingue, ma anche con innovazioni professionali in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze di questo nuovo e difficile quadro di contesto». Sono stati trattati argomenti particolarmente importanti quali l'accesso alla professione, la previdenza, la formazione professionale continua, le tariffe ed i compensi, la fede pubblica, la responsabilità diffusa derivante dall'esercizio della professione. Le conclusioni sono che il sistema ordinistico regolamentato è avviato verso una fase di generale e diffusa "liberalizzazione" che lascia agli ordini solo gli aspetti più onerosi della iscrizione in un albo professionale, ovvero i controlli, le diffuse responsabilità ed i pressanti adempimenti; per contro, vengono meno sempre più prerogative. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015 8 25/02/2015 Taranto Sera Pag. 8 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Economia "Anche le professioni in crisi" Avvocati, commercialisti, farmacisti tra rischio di disoccupazione e ambizioni di rilancio. Convegno del comitato unitario a Taranto TARANTO - La forte recessione in atto che ha colpito l'Europa, l'Italia, la Puglia e soprattutto la provincia di Taranto, anche per il tracollo della grande industria dell'acciaio, ha ovviamente un impatto molto negativo sulle professioni e, tra esse, soprattutto su quelle economicho-giuridiche, che sono legate a doppio filo alle imprese. Si può parlare di una nuova fase, l'avvio della "disoccupazione dei professionisti". Il momento impone dunque una riflessione ed è per questo che il Comitato Unitario Professioni ha organizzato la tavola rotonda "Il ruolo ed il futuro delle professioni nella società civile europea", focalizzando, in particolare, la necessità della formazione quale elemento fondamentale nello svolgimento della professione. L' evento ha voluto analizzare lo stato attuale delle professioni e, soprattutto, il suo futuro, per capire come i professionisti devono muoversi in questo nuovo mercato globale. Ne hanno parlato, in modo approfondito e dettagliato, il presidente nazionale del C.U.P. Marina Calderone, il sen. D'ambrosio Lettieri - vice presidente nazionale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani ed il consigliere nazionale forense avv. Angelo Esposito, affidando la moderazione della tavola rotonda al giornalista Giuseppe Mazzarino. Il presidente del Comitato Unitario professioni di Taranto dott. Cosimo Damiano Latorre, che ha introdotto i lavori, ha sottolineato che "per contrastare e superare la crisi delle professioni occorre determinazione, preparazione e competenza, ed in questo ogni professionista deve svolgere sino in fondo la sua parte con l'autorevolezza che da sempre lo contraddistingue, ma anche con innovazioni professionali in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze di questo nuovo e difficile quadro di contesto". Sono stati trattati argomenti particolarmente importanti quali l'accesso alla professione, la previdenza, la formazione professionale continua, le tariffe ed i compensi, la fede pubblica, la responsabilità diffusa derivante dall'esercizio della professione. Le conclusioni sono che il sistema ordinistico regolamentato è avviato verso una fase di generale e diffusa "liberalizzazione" che lascia agli ordini solo gli aspetti più onerosi della iscrizione in un albo professionale, ovvero i controlli, le diffuse responsabilità ed i pressanti adempimenti; per contro, vengono meno sempre più prerogative. Un momento del convegno IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015 9 25/02/2015 Marketpress Sito Web Venezia, 25 febbraio 2015 - Sono state consegnate a 26 enti socio assistenziali le 10.178 confezioni di medicinali donate dai cittadini nella Giornata di raccolta del Farmaco svoltasi il 14 febbraio in 113 farmacie di Verona e provincia. Lo straordinario risultato che ha superato del 8,9% quello del 2014 quando i farmaci raccolti furono 9.338, consentirà alle associazioni no profit del territorio veronese di curare decine di migliaia di persone bisognose. In tutto il Veneto sono stati raccolti 30.200 farmaci con un lieve incremento rispetto all'anno scoro e in linea con la media della raccolta nazionale. Le farmacie aderenti sono state 372 con un incremento del 5% sul 2014. In tutta Italia, invece, sono stati donati 360.000 farmaci in 3.673 farmacie aderenti alla Fondazione Banco Farmaceutico onlus, dislocate in 97 province e oltre 1.200 comuni.La consegna dei farmaci "veronesi" è avvenuta nella sede di Federfarma Verona alla presenza, tra gli altri, di Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto, Matteo Vanzan, referente veneto del Banco Farmaceutico, Michele Lonardoni, responsabile veronese Enti del Banco Farmaceutico, Massimo Galli Righi presidente Agec, Germano Montolli, responsabile Assofarm Veneto, Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. "I veneti sono davvero generosi e anche nella Giornata di raccolta del Farmaco si è visto che non hanno certo girato la testa dall'altra parte, nonostante la crisi non accenni a diminuire - ha sottolineato Coletto -, ma hanno compreso il senso della donazione perché sono tanti e troppi i nostri corregionali che non ce la fanno più a sostenere molte spese compresa quella dei farmaci. Grazie anche alle farmacie che sono sempre presenti sul territorio h24 e per 365 giorni l'anno offendo un servizio sociale oltreché sanitario, anche nelle zone a bassissima densità abitativa della nostra regione". "Siamo davvero contenti - ha detto Matteo Vanzan, delegato della Fondazione Banco Farmaceutico di Verona - della risposta dei nostri concittadini all'emergenza della povertà sanitaria. Ancora una volta hanno dimostrato il grande cuore che li contraddistingue. Il nostro impegno è quello di riuscire a raccogliere un numero sempre maggiore di farmaci, per rispondere sempre più efficacemente alle richieste degli enti con noi convenzionati". Secondo Marco Bacchini, "La profonda riconoscenza degli enti assistenziali al momento della consegna dei farmaci è motivo di sprone per tutti coloro che partecipano alla grande macchina socio sanitaria della Giornata di raccolta del Farmaco. E proprio pensando all'anno prossimo auspico fin da ora un ulteriore incremento del bacino di utenza perché è solo aumentando il numero di farmacie sul territorio (quest'anno la partecipazione delle farmacie scaligere è stata del 9% in più rispetto al 2014) che si può sperare in momenti di crisi di mantenere o accrescere, così come è accaduto a Verona, il numero di farmaci da destinare alle persone in stato di povertà". La Giornata di raccolta ha goduto del patrocinio del Comune di Verona, della Provincia di Verona e della Regione Veneto ed è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e Cdo Opere Sociali e si svolge sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), Pubblicità Progresso e grazie al sostegno di Assosalute (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell'automedicazione), Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Fondazione Telecom Italia, Eg Eurogenerici, Teva Italia, e grazie al supporto dei media partner di Avvenire, di Tv2000 e alla collaborazione della testata nazionale del Tgr e del Segretariato Sociale Rai. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BANCO FARMACEUTICO. SUCCESSO IN VENETO CON 30.200 DONAZIONI. COLETTO CONSEGNA I 10.178 FARMACI DONATI DAI VERONESI: "MOMENTO DIFFICILE, GENEROSITA' ANCORA PIU' BELLA" SANITÀ NAZIONALE 22 articoli 26/02/2015 Corriere della Sera Pag. 35 (diffusione:619980, tiratura:779916) Il voto che apre la strada al testamento biologico nella terra degli Englaro Elvira Serra Martedì prossimo il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia potrebbe approvare la Legge n.55 che istituisce il Dat, il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario. L'estensore Stefano Pustetto (Sel), con tutte le cautele del caso, è fiducioso: il suo testo è stato già firmato da 23 consiglieri su 49, con consensi bipartisan. Se ottenesse il via libera, la norma sarebbe il primo vero passo verso il testamento biologico. La legge darebbe uniformità a quanto già accade in 34 Comuni del Friuli Venezia Giulia, tra i quali Udine, Trieste e Pordenone, che da soli rappresentano il 40% della popolazione regionale: qui i cittadini possono rivolgersi alle aziende sanitarie locali per esprimere le proprie volontà ultime in fatto di cure e ogni due settimane un notaio passa a ritirare le dichiarazioni del paziente. Certo, in assenza di una legislazione nazionale, il medico può rifiutarsi di rispettare le volontà del malato. Ma c'è il precedente del caso Englaro (Beppino è nato in provincia di Udine, città in cui morì Eluana) e, di fatto, il paziente esprime già il suo consenso prima di ogni trattamento: perché, allora, non domandarsi se questo consenso vada accolto anche sul fine vita? Il testo approvato per adesso dalla terza commissione consiliare del Friuli Venezia Giulia prevede che il cambio di residenza in un'altra Regione non comporti la cancellazione dalla banca dati con le dichiarazioni anticipate. Resta un silenzio sempre più assordante: quello del Parlamento. David Ermini, deputato responsabile della giustizia nella segreteria Pd, dice che «ci sono temi sui quali le maggioranze politiche non hanno ragione di porre veti». Il testamento biologico, però, non è ancora in agenda. «Ma non possiamo continuare a far finta che non esista». @elvira_serra © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso 26/02/2015 La Repubblica Pag. 25 (diffusione:556325, tiratura:710716) Diciottenne salvato da trapianto di bacino prima volta al mondo Torino, era malato di un tumore alle ossa inoperabile Protesi in titanio costruita negli Usa. "Senza sarebbe già morto" Il laboratorio americano ha impiegato cinquanta giorni per produrre il pezzo su misura JACOPO RICCA TORINO. Riccardo è ancora mezzo addormentato. L'anestesia svanirà solo la mattina dopo, ma quando incrocia gli occhi dei suoi genitori la prima cosa che gli domanda è: «Sono lunghe uguali?». Indica le gambe. Quelle che usava per correre sui campi da calcio di periferiao per pedalare nei sentieri della collina di Torino. La destra ha rischiato di non esserci più per colpa di un osteosarcoma al bacino che da più di un anno lo costringe in un letto, prima all'ospedale Regina Margherita, e poi al Cto di Torino. Riccardo frequenta il quinto anno del liceo scientifico. Voleva fare l'avvocato ma da quando i dottori gli hanno diagnosticato un tumore ha deciso che s'iscriverà a Medicina. Primo al mondo, da martedì il diciottenne ha un'ancae l'emibacino destro in titanio rivestito in tantalio. Un'operazione di 11 ore e 30 minuti dove i professori Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia oncologia, e Alessandro Massè, direttore della clinica ortopedica del Cto, hanno asportato le ossa malate e inserito una protesi da 50mila euro, realizzata su misura dalla società specializzata Zimmer: «Un intervento tecnicamente riuscito che non dovrebbe lasciare nessun tipo di deficit al ragazzo» spiegano i medici, che sono stati assistiti nella parte anestesiologica dal dottor Maurizio Berardino. Dopo che la tac 3d del bacino del paziente è stata spedita negli Usa la casa produttrice ci ha messo 50 giorni per preparare il pezzo unico e farlo arrivare in Italia. Forse non potrà tornare a giocare a calcio, ma la malattia è scomparsa e Riccardo potrà tornare a camminare come tutti gli altri: «Le gambe sono perfettamente uguali a prima dell'intervento - assicura suo padre Bartolomeo - I dottori le hanno misurate e non c'è differenza». Sulle sedie di plastica fuori dalla terapia intensiva del Cto l'uomo di 49 anni nasconde le mani nelle tasche: «Continuanoa tremarmi da quando mio figlio è entrato in sala operatoria. Anche ora che so che è andato tutto bene non si fermano». Luie sua moglie, Maria, si danno il cambio fuori e il reparto: «Nessuno può capire cosa voglia dire l'attesa durante un'operazione che hai autorizzato, ma che potrebbe portarti via tuo figlio». Al collo porta una medaglia d'oro che ogni tanto stringe e quando sua moglie esce dal reparto la prima cosa che faè entrare nella cappella a fianco: «Abbiamo trovato conforto e speranza nella fede - racconta la signora Maria- Ma la forza ce l'ha data Riccardo. È stato luia credere nel buon esisto delle terapie sin dal primo giorno». Era la metà di novembre del 2013 quando durante una partita di calcio si scontrò con un avversario: «Un piccolo dolore alla schiena che non passava - ricorda ancora Bartolomeo - Abbiamo iniziato con pomate e massaggi, ma poi il fisioterapista ci consigliò di andare in ospedale. Radiografie e risonanze indicavano qualcosa che non andava». Quando gli diagnosticano l'osteosarcoma Riccardo non è ancora maggiorenne e le speranze di vita sono basse. Il tumore è troppo estesoe non operabile, l'unica via è la chemioterapia: «Il protocollo vorrebbe 4 cicli e poi l'intervento. A lui ne hanno fatto 16 nella struttura del Regina Margherita». Nel dicembre 2014 il professor Piana prospetta al ragazzo e alla famiglia questo intervento sperimentale e Riccardo non ha dubbi: «Noi avremmo dato qualsiasi cosa per evitare l'operazione, ma quando il dottore gli ha parlato di questa possibilità lui non ha avuto dubbi» aggiunge Bartolomeo. Così martedì alle 6.30 è iniziato l'intervento: 16 infermieri, 4 anestesisti, 6 chirurghi si sono alternati in sala operatoria, mentre fuori compagni di scuola e i due fratelli, Fabio e Michela, facevano il tifo per Riccardo. Solo in tarda serata è arrivata la notizia dell'esito positivo e ieri mattina i primi riscontri medici: «Il merito è tutto della forza di volontà di mio figlio, ma per noi il miracolo è stato incontrare questi dottori» conclude il signor Bartolomeo. Da lunedì Riccardo potrà provare a rimettersi in piedi. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La scienza 26/02/2015 La Repubblica Pag. 25 (diffusione:556325, tiratura:710716) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE TAPPE 15 NOVEMBRE 2013 Riccardo lamenta dolori alla schiena dopo una partita. Gli diagnosticano un osteosarcoma "non operabile" al bacino 23 GENNAIO 2014 Iniziano i cicli di chemioterapia per ridurre il tumore delle ossa. A dicembre l'ultimo dei 16 cicli dà esito positivo. Si può operare 23 FEBBRAIO 2015 Il nuovo bacino in titanio arriva dagli Usa (valore di mercato 50mila euro). Il giorno dopo alle 6.30 inizia l'intervento che durerà 11 ore PER SAPERNE DI PIÙ http://torino.repubblica.it www.cittadellasalute.to.it Foto: IL RICAMBIO La protesi fatta costruire negli Usa: un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, materiale che si integra con le ossa umane. Le misure sono state prese da un calco ricavato dalla Tac del paziente 26/02/2015 La Stampa Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) Un'altra vita con il bacino di titanio Al Cto di Torino il primo intervento riuscito al mondo Elisa Barberis A PAGINA 15 Un'altra vita con il bacino di titanio Riccardo ieri mattina ha aperto gli occhi su una nuova vita. È ancora indolenzito, ma ha fretta di ricominciare a vivere i suoi 18 anni appena compiuti, gli amici, il liceo, lo snowboard. Fino a pochi mesi fa gli avevano detto che non c'era speranza per quel tumore alle ossa che da un anno lo bloccava in un letto d'ospedale: da oggi, invece, il suo caso farà scuola nei testi di medicina. Una nuova strada È il primo al mondo a essere stato salvato grazie al trapianto di un bacino artificiale in titanio rivestito in tantalio, materiale che bene si integra con l'apparato osseo umano, realizzato negli Stati Uniti. L'intervento, di quasi 12 ore eseguito al Centro Traumatologico-Ortopedico della Città della Salute di Torino con una tecnica rivoluzionaria, si spera apra nuove strade nella cura anche degli osteosarcomi più aggressivi. La storia di Riccardo inizia nel novembre 2013. È tornato a casa da una partita di calcio. Ha mal di schiena: forse per una caduta, pensa. Ma il dolore resta nonostante i massaggi e le visite dallo specialista. La prima radiografia e la risonanza fanno crollare tutto: «Si è subito capito che era qualcosa di più grave», racconta il papà Bartolomeo, impiegato di 49 anni. La speranza La tensione degli ultimi mesi, sta lasciando il posto a una nuova fiducia. «Sono iniziati i cicli di chemioterapia, diciotto in tutto, avanti e indietro dal reparto di Oncoematologia del Regina Margherita». La svolta arriva con l'incontro con il dottor Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia oncologia ortopedica del Cto. Non è nuovo a interventi impossibili: sulla parete del suo ufficio all'11°piano, sono decine le dediche dei giovani pazienti che ha rimesso in piedi quando tutto sembrava perduto. Mentre la terapia prosegue e Riccardo completa la quarta superiore, un po' a casa, un po' con l'aiuto degli insegnanti in ospedale, Piana studia la Tac e dalla ricostruzione in 3D realizza un calco esatto di bacino e anca. In due mesi, dall'altra parte dell'Oceano, un team di ingegneri crea la nuova protesi. «Gli siamo stati vicini come qualsiasi genitore, ma - continua il papà -: È stato Riccardo a darci forza con la sua determinazione». Martedì l'intervento, condotto da chirurghi ortopedici, oncologi, anestesisti, chirurghi plastici e microchirurghi. Piana ha rimosso l'emibacino destro e l'anca, poi sostituiti con l'arto artificiale con il professor Alessandro Massè, direttore della Clinica universitaria ortopedica e Maurizio Berardino, direttore di Anestesia e Rianimazione. Riccardo, già in reparto, già sogna domani. «Voleva fare l'avvocato - conclude il papà -, ora vede un futuro con il camice bianco». 12 ore Tanto è durato l'intervento eseguito da un'équipe di anestesisti, chirurghi, ortopedici, e oncologici mesi Dovranno passare prima che Riccardo possa tornare a camminare 15 casi L'osteosarcoma è un tumore raro (15 i casi all'anno) e molto aggressivo che colpisce solo in giovane età È stato lui a darci forza con la sua determinazione E già sogna il suo futuro: prima di questa esperienza voleva fare l'avvocato, ora si vede con il camice bianco Bartolomeo Papà di Riccardo Foto: OSPEDALE CTO DI TORINO/ANSA La tecnica impiegata al Centro Traumatologico Ortopedico di Torino farà scuola nei testi di medicina La protesi Il calco di bacino e anca è stato realizzato dal professor Piana; negli Stati Uniti un gruppo di ingegneri ha creato la protesi in titanio rivestito di tantalio OSPEDALE CTO DI TORINO/ANSA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE STORIE 26/02/2015 La Stampa Pag. 24 (diffusione:309253, tiratura:418328) Io, parafarmacista fuori dalla casta Scrivo in merito alla lettera pubblicata il 24 febbraio sul tema «farmacie». Sono una fuori dalla casta, sono una parafarmacista, dipendente sottopagata (non lo sostengo io, ma il collega autore della lettera pubblicata) e part-time (vorrei precisare al collega che questo, in quanto mamma, è una comodità e in farmacia spesso è difficile trovare lavoro part-time). Dal momento che si continua a tirare in ballo la «tutela del consumatore», vorrei tanto che qualcuno della casta mi spiegasse in che modo la vendita di farmaci di fascia C in parafarmacia o nei corner potrebbe incrementarne l'uso. Se esiste sempre l'obbligo di ricetta medica, e se per la dispensazione è sempre obbligatoria la presenza del farmacista, mi spiegate cosa cambia? Concordo sul fatto che sia importante informarsi e, ad esempio, sapere che, anche se dal 2006 i farmaci senza obbligo di ricetta medica sono venduti nelle parafarmacie e nei corner, il loro consumo non ha subito incrementi! Detto questo, noi fuoricasta continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, con professionalità, con orario continuato fino alle 20,30 domeniche comprese! Solo una cosa lascia l'amaro in bocca: dover tutti i giorni spiegare a più di un cliente che il farmaco che sta chiedendo non lo può trovare da noi, ma deve andare in farmacia con la ricetta medica e sentirsi rispondere «ma si figuri, me lo hanno sempre dato senza». Questo ci fa sentire presi in giro e, a mio parere, non tutela la salute dei cittadini, tanto meno di quelli più anziani, che tanto stanno a cuore al ministro Lorenzin. ELISA ROLANDO SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lettere e Commenti 26/02/2015 La Stampa Pag. 24 (diffusione:309253, tiratura:418328) Farmacie , fuorviante il paragone con gli Usa La lettera del farmacista mi ha lasciato profondamente perplesso. Il riferimento alla Gran Bretagna è totalmente fuorviante. E quello agli Usa illogico. È vero, negli Usa molti sostengono esserci un abuso di farmaci. Ma se sono soggetti a prescrizione medica il loro uso non può essere limitato dal farmacista. Infine vorrei far presente due questioni: nel 90% dei casi la gente chiede, con ricetta o senza, quel determinato farmaco e l'uomo dietro il bancone fa solo il «droghiere» (senza offesa per la categoria). Chiederei poi una spiegazione razionale di questa stranezza: i farmaci da banco in Francia costano dal 20% al 40% in meno che in Italia. Confidiamo, sostenendolo, nel governo, che sembra abbia meno timori reverenziali verso i poteri forti. A. MUSSO SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lettere e Commenti 26/02/2015 Il Giornale Pag. 1 (diffusione:192677, tiratura:292798) Trapianto di bacino a Torino: uno schiaffo alla malasanità Stefano Zecchi Un trapianto di bacino mai provato prima ha salvato la vita di un 18enne malato di tumore osseo e dato lustro mondiale all'ospedale Cto di Torino. La protesi di titanio è il simbolo di una medicina che sa funzionare ed essere eccellente al di là degli scandali. a pagina 21 Grossi e Materi a pagina 21 Pubblico e privato: meglio non metterli mai in contrapposizione, perché significherebbe che qualcosa non funziona nella nostra organizzazione civile. Si prenda in considerazione la sanità, ma anche la scuola: il grado di civiltà di uno Stato si misura dalla qualità del servizio pubblico. Una buona scuola pubblica per tutti con bravi insegnanti è un'importante conquista sociale che rafforza l'idea di comunità. E così, forse ancor di più, è il caso della sanità pubblica, perché si trova a gestire la malattia e la sofferenza delle persone. Ammetto di essere un tifoso del «pubblico». Ho studiato nelle scuole statali e insegnato nelle università statali: vorrei illudermi con buoni risultati. Comunque, un'esperienza che mi porta anche a preferire la sanità pubblica. Mi sono recentemente fracassato, sciando, il bacino, una spalla e un braccio che mi hanno riattaccato con un bel pezzo di ferro all'ospedale «Codivilla» di Cortina, e alla fine mi sono ritrovato come nuovo. Esco dall'ospedale, dove oltre ad essere stato operato ho mangiato e dormito per alcuni giorni, senza pagare un euro. Un bel segno di civiltà. Esperienze positive come la mia sono la stragrande maggioranza, che nella routine degli interventi non fanno notizia. La cronaca s'interessa della malasanità: da un lato c'è la vecchia storia che non fa notizia il cane che morde il padrone, ma il suo contrario; dall'altro c'è il dovere di denunciare l'incuria, l'ignoranza, il menefreghismo. E' giusto che sia così, non è un atteggiamento disfattista. Fanno inorridire i casi recenti della neonata morta perché non accolta in ospedale, l'anziano dimenticato su una barella, una meningite mortale scambiata per influenza. Ma se la sanità pubblica si riducesse a queste situazioni criminali, bisognerebbe chiudere gli ospedali e i pronto soccorso. Che non sia questo il livello della nostra sanità, è testimoniato da una quotidianità che risolve positivamente malattie e infortuni simili al mio, e dagli straordinari risultati scientifici raggiunti proprio dalla ricerca che si sviluppa nelle strutture pubbliche. Per la prima volta al mondo, in un nostro ospedale, il Cto di Torino, viene trapiantato il bacino a un malato oncologico con un'operazione che ha del miracoloso e del fantascientifico. Senza fare i nazionalisti a buon mercato, si deve essere orgogliosi della nostra sanità, delle sue strutture di ricerca, dei suoi medici. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PRIMO CASO AL MONDO 26/02/2015 Il Giornale Pag. 21 (diffusione:192677, tiratura:292798) «Vivo grazie a un bacino in titanio» Riuscito l'incredibile intervento. Il paziente, 18 anni, tornerà a camminare: «Ora voglio diventare chirurgo» CORAGGIOSO I genitori: «È stato lui a dare forza a noi. Diceva: vedrete che ce la farò...» Nino Materi Avete presente le protesi in fibra di carbonio di Pistorius? Qui però non si parla di gambe ma di un organo interno come il bacino. Una corsa da record mondiale quella del campione sudafricano, una corsa verso una vita il più possibile normale quella del giovane paziente oncologico che ieri all'ospedale Cto di Torino è stato sottoposto al trapianto dell'emibacino. Lui, 18 anni, affetto da un anno da osteosarcoma del bacino, è il primo al mondo ad aver affrontato un intervento di questo tipo. Al termine di un'operazione durata 12 ore, al ragazzo è stato impiantato con successo un emibacino in titanio costruito in America. L'intervento è durato quasi 12 ore ed è tecnicamente riuscito. Considerato da tutti inoperabile, aveva il paziente aveva risposto abbastanza bene a ben 16 cicli di chemioterapia nel reparto di Oncoematologia dell'ospedale Regina Margherita. Nel frattempo i chirurghi ortopedici dell'ospedale Cto hanno fatto costruire negli Stati Uniti un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, materiale che si integra con le ossa umane, con misure perfette prese da un calco ricavato dalla Tac del paziente. Nel corso dell'intervento, sono stati rimossi l'emibacino destro e l'anca colpiti dall'osteosarcoma e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi in titanio e tantalio. Ora il paziente, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva ed «estubato», si trova nel reparto di Chirurgia oncologica. «Senza questo intervento, mio figlio non ci sarebbe più. Se mi dicono dove lo vogliono, a questi medici faccio un monumento...», sono state le prime parole del padre del giovane, quando gli è stato comunicato l'esito felice dell'intervento. I familiari del diciottenne non trattengono la gioia: «Fino a poche settimane il nostro ragazzo era destinato a morte certa, oggi è sveglio, bello, con la prospettiva di tornare a camminare». C'è anche voglia di scherzare, e questo è sicuramente un buon segno: «Con quella protesi al titanio, la sua vita ora è ancora più prezioso...». Ma poi i genitori tornano seri: «Non cantiamo ancora vittoria e continuiamo a pregare. È stato proprio nostro figlio a insistere per fare l'intervento. Non ha mai smesso di credere che sarebbe guarito; ottimista, positivo, era il più convinto a farsi operare. Appena sveglio ci ha chiesto come era la ferita, pensa al recupero. Diceva di voler fare l'avvocato tributarista, adesso vuole fare il medico e aiutare gli altri». «Questo trapianto operato per la prima volta al mondo su una situazione di patologia così critica, ci riempie il cuore di orgoglio e di speranza, ed è la conferma di quali straordinarie capacità scientifiche sia ricco il sistema sanitario di Torino», ha detto il sindaco, Piero Fassino. La realtà in tante altre parti d'Italia, purtroppo, è ben diversa. Il gap tra nord e sud rimane enorme, anche se nel meridione non mancano le eccellenze. Ma le classifiche sulla qualità degli ospedali nel nostro Paese parlano chiaro: il 55% sono al nord, il 30% al centro e solo il 15% al sud. L'Unità d'Italia, sotto il profilo dell'efficienza sanitaria, è ancora tutta da fare. Foto: SUCCESSO In alto la radiografia con la protesi impiantata a destra il dottor Piana e il bacino in titanio. In basso l'equipe medica A sinistra il CTO di Torino SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A TORINO TRAPIANTO UNICO AL MONDO L'operazioe è durata 12 ore 26/02/2015 Il Giornale Pag. 21 (diffusione:192677, tiratura:292798) Ecco la fanta-medicina che oggi è diventata realtà Dagli arti meccanici alla Robocop alle valvole cardiache immaginate nei cult movie più visionari Gianluca Grossi Un bacino in titanio costruito in laboratorio e sostituito a quello malato, dà modo di comprendere il livello medico chirurgico raggiunto negli ultimi anni. E lascia presagire che fra non molto sarà possibile sradicare completamente una malattia, tramite l'innesto di porzioni anatomiche costruite daccapo. Fa scalpore il risultato ottenuto al Cto di Torino, ma è già da un po' i centri medici più avanzati adottano questa soluzione, al punto che qualcuno ha avanzato l'ipotesi che l'uomo bionico - tante volte accarezzato nei romanzi di fantascienza - sarà presto realtà. In che modo? Con la meccanica, da una parte, con le staminali, dall'altra. La realtà cibernetica è, dunque, il futuro. Il film Robocop , girato nel 1987, fu illuminante in questo senso. Il protagonista muore e «risorge» con braccia meccaniche e un rivestimento in titanio e kevlar, fibra cinque volte più resistente dell' acciaio. Tre giorni fa l'ennesima prova che le narrazioni cinematografiche parafrasano frequentemente la cronaca. Easton LaChappelle è un diciannovenne americano che ha ideato un braccio artificiale azionato dal pensiero, più leggero di un arto umano normale, ma con le stesse potenzialità. Non è sfuggito alla Nasa che l'ha già scritturato battezzandolo il nuovo Steve Jobs. Luke è un altro braccio robotico azionato dai segnali elettrici prodotti da elettrodi collegati ai muscoli del paziente. È già stato approvato dalla Food and Drug Administration e il riferimento a Luke Skywalker della saga Guerre Stellari non è casuale. Ma la storia degli innesti meccanici non finisce qui. E non riguarda solo gli arti. Da tempo si impiegano le protesi valvolari per curare i cuori malati. Le valvole possono contenere silicone, leghe a base di cromo e nichel, teflon. L'apparato cardiocircolatorio può contare anche sulle arterie artificiali, approntate di recente in Inghilterra, per andare incontro a chi dovrà subire, per esempio, un intervento di bypass, ma non possiede vene sostitutive per irrorare correttamente il muscolo cardiaco. Il futuro è più affascinante e praticamente riguarderà ogni distretto anatomico, tranne forse il cervello (dato che alcuni suoi aspetti fisiologici non sono ancora stati compresi). L'anno scorso a Zurigo hanno presentato un robot che funziona come un essere umano. Significa che prelevandogli un tendine, o qualunque altra parte «anatomica», si può potenzialmente intervenire su ogni tessuto. Gli organi artificiali sono, in parte, già realtà. Nei meeting di bioingegneria si parla sempre più spesso di rene bioartificiale, bioingegneria dei tessuti, plastiche e resine indistruttibili, perfettamente compatibili con i materiali organici. In Inghilterra, Martin Wickham, del Leatherhead Food Institute, ha ideato un sistema meccanico che imita lo stomaco umano; in Usa, Shuvo Roy, dell'University of California, ha messo a punto un prototipo di rene artificiale grande come una tazzina di caffè. E sempre negli Stati Uniti è stato disegnato al computer un orecchio e stampato in 3d, pronto per essere impiantato nei bimbi colpiti da una rara malattia dell'organo uditivo. Insomma, Hollywood a parte, il primo cyborg è già fra noi. Nuove frontiere Bracciameccanicheeunrivestimentointitanio e kevlar, fibra cinque volte più resistente dell'acciaio. Sembra la trama del film Robocop, ma negli Usa è già realtà Braccia meccaniche D atemposiimpieganoleprotesivalvolariper curareicuorimalati.Levalvolepossonocontenere silicone, leghe a base di cromo e nichel, teflon. Un toccasana ogni patologia cardiaca Valvole hi-tech Foto: UOMO BIONICO Robocop è tra noi... SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Scienza e film Dalla sala cinematografica alla sala operatoria 26/02/2015 Il Giornale Pag. 32 (diffusione:192677, tiratura:292798) Trapianti di cuore , 48 anni fa la storica impresa di Barnard All'ospedale Niguarda di Milano è stato eseguito l'intervento numero 1.000. Le nuove tecnologie Luigi Cucchi Sono passati 48 anni da quando il cardiochirurgo Christian Barnard eseguì il primo trapianto di cuore al mondo su un essere umano: il muscolo cardiaco del 55enne Louis Washkansky era ormai privo di forza e l'ultima speranza era affidata all'abilità medica del valente chirurgo sudafricano, destinato a entrare nella storia della medicina. Specializzatosi in chirurgia cardiotoracica negli Stati Uniti, conseguendo anche un master, Barnard cercò di mettere a frutto quell'esperienza in Sud Africa, creando la prima unità coronarica del Groote Schuur Hospital di Città del Capo. Verso la fine del 1967 gli si presentò la grande occasione che attendeva da tempo: sostituì il cuore di un uomo (affetto da una grave forma di cardiomiopatia), con quello di una giovane deceduta a causa di un incidente stradale. L'intervento fu eseguito alla perfezione, ma il paziente non sopravvisse a lungo. Morì infatti dopo 18 giorni per una polmonite. I progressi del trapianto d'organo furono consentiti dalla scoperta della ciclosporina Il 29 dicembre 1971 a Basilea (Svizzera) l'immunologo belga Jean-François Borel, che lavorava ai laboratori Sandoz, scoprì la proprietà antirigetto di una sostanza estratta da un fungo, la ciclosporina. Questo farmaco, che sostituirà l'azatioprina, rivoluzionò i trapianti d'organo, consentendo una sopravvivenza sempre più elevata. Il primo trapianto di cuore in Italia venne eseguito a Padova dal team del professor Vincenzo Gallucci. Da quel 14 novembre del 1985 in un solo mese si eseguirono dodici trapianti di cuore: il 18 novembre Mario Viganò a Pavia, il 23 novembre in un solo giorno se ne fanno tre, a Bergamo, (Lucio Parenzan), a Udine (Angelo Meriggi), a Milano (Alessandro Pellegrini. Senza grandi campagne di sensibilizzazione, la gente donava organi. Oggi l'Italia figura al primo posto per la qualità degli interventi. Un successo che si aggiunge ad altri importanti conferme: siamo secondi dopo la Spagna per i donatori (terzi al mondo dopo Spagna e Usa); secondi dopo la Spagna per trapianti di cuore; secondi anche per i trapianti di fegato da cadavere, e terzi dopo Spagna e Francia per trapianti di rene da cadavere. In Italia sono circa 656 i pazienti in lista di attesa di un cuore nuovo a fronte di 350 trapianti effettuati (a fine anno si stima di arrivare a 364). Il tempo di attesa medio per chi aspetta un organo è di 2 anni e la mortalità è del 10%. A Milano, a trent'anni dal primo trapianto di cuore eseguito all'ospedale di Niguarda si è arrivati al paziente numero 1.000. L'operazione risale al dicembre scorso e ci sono volute diverse settimane di degenza in terapia intensiva per il recupero. La squadra, composta dall'équipe della Cardiologia, della Cardiochirurgia e dallo staff degli anestesisti e rianimatori, guarda già avanti, infatti, nei giorni scorsi è stata operata con successo la paziente numero 1.002. A Milano, Niguarda è l'unico ospedale a effettuare il trapianto cardiaco, ed è uno dei tre centri autorizzati in Regione Lombardia; vengono eseguiti i trapianti di cuore sia per i pazienti in età pediatrica sia per quelli in età adulta. Il primo trapianto di cuore è stato realizzato nel 1985 e da allora questa procedura è utilizzata per il trattamento delle forme più avanzate di insufficienza cardiaca. Pochi giorni fa il Centro nazionale trapianti ha pubblicato sul sito del ministero della Salute un report sull'attività dei centri che in Italia effettuano il trapianto cardiaco, prendendo in esame la casistica che va dal 2000 al 2012. Sono dati importanti che testimoniano il ruolo leader di Niguarda che ha effettuato il 10% di tutti i trapianti portati a termine nei 20 centri nazionali. Inoltre, la sopravvivenza dei pazienti a 1 e a 5 anni è in linea con quella dei migliori centri. In particolare, il dato relativo alla sopravvivenza a 1 anno, corretta per le caratteristiche della casistica trattata, risulta essere la migliore. Il centro può contare su tecnologie di alto livello, come il cosiddetto «cuore artificiale». Dal 1988 sono stati impiantati circa 250 dispositivi di assistenza ventricolare. Oggi a Niguarda vengono impiegati i device intracorporei più avanzati, miniaturizzati ed a flusso continuo, che offrono al paziente una migliore qualità di vita. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I PROGRESSI DELLA CARDIOCHIRURGIA FOCUS SALUTE E BENESSERE 26/02/2015 Il Giornale Pag. 34 (diffusione:192677, tiratura:292798) Neuromed punto di riferimento per gli studiosi di neuroscienze L'impegno dell'Irccs di Pozzilli (Isernia) Le nuove frontiere nella diagnostica e nella conoscenza di alcune patologie Viviana Persiani Collegare il cervello al computer, un obiettivo così ambizioso da sembrare fantascienza, ma che si sta concretizzando anche grazieal lavoro degli scienziati italiani dell'Irccs Neuromed. L'Istituto di Pozzilli (Isernia), che da tempo investe energie in questo campo, con l'ambizione di proporre terapie per patologie molto gravi legate alla sfera cerebrale, sta diventando un punto di riferimento a livello internazionale per gli studiosi di neuroscienze. É in viadirealizzazionea Caserta,ilpolo d'innovazione «Cyberbrain», interamentededicato alla Neurocibernetica dove, attraverso l'attivazione di alcuni laboratori di ricerca, si realizzeranno dispositivi e strumenti capaci di fare dialogare il cervello con apparecchiature informatiche. Si aprono così nuove frontiere sia nel campo della diagnostica sia in quello della conoscenza di alcune patologie. L'acquisizione dei dati provenienti dal cervello permetterà, infatti, di interpretare i segnali nervosi, portando a conoscere con maggiore precisione le funzioni cerebrali, permettere di comandare dispositivi attraverso il pensiero(si pensialle personeparalizzate) oppure, tramite stimolazioneelettricadideterminatearee cerebrali, intervenire su alcuni disturbi funzionali del sistema nervoso, come ad esempio il Parkinson e l'epilessia. Per la prima volta in Italia, al Neuromed di Pozzilli sonostate applicate, su una giovane paziente affetta da una grave forma di epilessia focale farmacoresistente, tecnologie di «Brain computer interface» per un interventochirurgico.Per l'asportazione del tessuto responsabile dell'epilessia,in questocaso moltovicina alle aree del linguaggio, necessitavagrandesicurezzaperevitare di danneggiare regioni della corteccia cerebrale sedi di funzioniimportanti,comeappuntoillinguaggio. Il Bci ha aiutato a determinare con precisione queste regioni, riducendo gli effetti indesiderati dellemetodiche precedenti e rendendo più breve l'iter chirurgico. «Lametodica classica per l'identificazioneprecisa(mappaggiofunzionale) di queste aree "nobili" spiega il dottor Giancarlo Di Gennaro, responsabile del Centro per lostudio e la cura dell'epilessia del Neuromed-prevede l'applicazione di stimoli elettrici su specifiche zone di corteccia cerebrale che vengono in questo modo disattivate per un breve periodo di tempo, in modo da conoscere la loro funzione. Tale modalità, pur rappresentando oggi il "gold standard",èperò in gradodi identificare le diverse aree solo in modo indiretto. La metodica Bci seguita spiegaDi Gennaro - natadalla collaborazione multidisciplinare tra neurologi epilettologi, neurochirurghi, neuropsicologi e bioingegneri, è risultata sicura, ben tollerata dalla paziente, di breve durata e ha dato risultati paragonabili a quella classica. Al termine della procedura, la paziente, che è stata operata con successo dal team neurochirurgico diretto dal professor Vincenzo Esposito, non ha riportato deficit neurologici o crisi epilettichesuccessiviall'intervento». Ma è solo un primo passo. «Le tecnologie di Brain-computer interface aggiunge il dottor Antonio Sparano, responsabile della Stroke Unit del Neuromed - potranno avere un ruolo sempre maggiore nel trattamento riabilitativodialcune patologieneurologiche. Pensiamo ai pazienti affetti da deficit di tipo linguistico o motorio quale risultato di un ictus cerebrale, oppure a patologie di tipo degenerativo gravemente invalidanti, come ad esempio la sclerosi laterale amiotrofica». Per informazioni: www.neuromed.it . Foto: L'ingresso dell'Irccs Neuromed, a Pozzilli (Isernia). La struttura è impegnata in terapie per patologie legate alla sfera cerebrale SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RICERCA E NON SOLO FOCUS SALUTE E BENESSERE ECCELLENZE ITALIANE 26/02/2015 Il Giornale Pag. 36 (diffusione:192677, tiratura:292798) Come la terapia della luce può spegnere la depressione Con la riproduzione delle migliori condizioni dell'intero spettro solare aumenta la produzione di serotonina. E i benefici non si fanno attendere SEDUTE «Basta mezz'ora al mattino per ritrovare la voglia di sorridere» Gigi Pavesi Comincia con l'arrivo dell'autunno, quando cadono le foglie, le ore di luce si riducono, la temperatura scende e vien voglia di rincasare prima, di rintanarsi, quasi a proteggersi da un ambiente esterno che diventa via via meno invitante. Per alcuni comincia un brutto periodo, l'umore è sempre più cupo, pare che non ci sia più nulla di «buono» e la vita scorre sempre più lenta, non c'è voglia di uscire, di vita sociale: il medico la chiama SAD (Seasonal Affective Desease), è una delle forme depressive tipiche, che a volte si incatena a una situazione di debolezza già critica, che comprende anche altri periodi nell'arco dell'anno. Sovente il rimedio prevede l'assunzione di farmaci antidepressivi come la fluoxetina, che inibisce la ricaptazione della serotonina, il cosiddetto ormone del buon umore. Ma non sempre è ben tollerato, e a volte gli effetti collaterali ne limitano l'impiego, pur efficace. Da parecchio tempo si sa che la luce solare stimola la serotonina, e specialmente nei Paesi nordici, dove l'insolazione è minore, si usa con grande efficacia la LIght Therapy, la terapia della luce: ci si sottopone a una particolare sorgente luminosa, che riproduce le migliori condizioni dell'intero spettro solare, con sedute di qualche decina di minuti al giorno, preferibilmente la mattina appena alzati, e gli effetti sono formidabili, la produzione di serotonina aumenta e i principali sintomi della depressione si riducono sensibilmente. Ora è possibile anche fare Light Therapy a casa propria, sempre seguiti dal medico, con attrezzature a uso domiciliare che si possono acquistare o noleggiare per il periodo necessario, di norma due mesi. «La Light Therapy non si è ancora diffusa in Italia a causa della scomodità di doversi re care ogni mattina in centri specializzati che siano dotati di queste attrezzature - dice la dottoressa Martina Garro, psicologa e madrina del progetto Light Therapy in Ederma, azienda leader nel settore della fototerapia domiciliare - per cui abbiamo deciso di proporre una gamma di attrezzature facili da usare e da collocare in un ambiente domestico». Ederma, già affermata nel trattamento di psoriasi, vitiligine e altre malattie della pelle mediante gli Uvb a banda stretta specialmente nei trattamenti domiciliari, produce in Italia e propone direttamente all' utente finale le sue attrezzature, sia in vendita sia a noleggio. «Confidiamo molto nella Light Therapy - aggiunge la dottoressa Garro - anche alla luce dei positivi riscontri scientifici forniti dagli studi del dottor Rosenthal, che fin dagli anni '80 ha dimostrato che in taluni ca si si possano felicemente sostituire alcuni farmaci antidepressivi con la terapia della luce, e a volte addirittura azzerare i sintomi della depressione. Mezzora da dedicare alla terapia la mattina, nel comfort e nella riservatezza della propria casa, sotto l'egida del proprio medico di fiducia, a volte risolve situazioni che pesano come macigni e si trascinano per mesi e mesi con una forte alterazione della qualità della vita». E luce sia, allora, tanto più se si porta via il buio che arriva con la depressione. Con la Light Therapy si trattano anche felicemente casi di depressione maggiore e post-parto. Per saperne di più: www.ederma. net «I disturbi dell'umore», Tutte le informazioni: Ederma, numero di telefono 0171487008, dal lunedì al venerdì (10-18). Foto: Sopra, la dottoressa Martina Garro (Ederma) accanto alla macchina della «Light Therapy», che è possibile anche noleggiare SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIVERE SERENI FOCUS SALUTE E BENESSERE STAGIONI E UMORI 26/02/2015 Il Giornale Pag. 36 (diffusione:192677, tiratura:292798) Mai perdere d'occhio il colesterolo Il colesterolo è un componente essenziale di tutte le cellule animali, contribuisce alla loro costruzione e alla sintesi di alcuni ormoni. È presente nel sangue attraverso il quale, insieme ai trigliceridi, raggiunge tutti gli organi del corpo. Alti valori di colesterolo provocano principalmente patologie cardiovascolari quali l'arteriosclerosi, l'infarto e l'ictus. Se si considera che ogni anno in Italia le patologie cardiovascolari sono responsabili del 45% dei decessi, risulta chiaro quanto sia importante controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Colesterol Act Plus 400 mg è un integratore alimentare che contribuisce a mantenere il colesterolo nel sangue a livelli normali e a regolare la pressione arteriosa. È indicato per tutte le persone che, avendo valori di colesterolo nel sangue elevati, vogliono abbassare e tenere sotto controllo tali livelli così da prevenire eventuali patologie cardiovascolari senza assumere medicinali. L'assunzione regolare di Colesterol Act Plus 400 mg nella posologia consigliata contribuisce a normalizzare i livelli di colesterolo, a ridurre i trigliceridi e a favorire la regolarità della pressione arteriosa. Colesterol Act Plus 400 mg è disponibile in farmacia e parafarmacia in due formati (12,90 e 19,90 euro). SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Esami del sangue 26/02/2015 Avvenire Pag. 11 (diffusione:105812, tiratura:151233) Un bacino di titanio per riprendere a vivere VITO SALINARO Non si poteva rimuovere l'osteosarcoma, un tumore al bacino, di cui soffriva da più di un anno Marco (il nome è di fantasia), diciottenne della provincia di Torino. E dopo 16 cicli di chemio, che pure avevano innescato una promettente risposta al male, la prognosi era tornata ad essere sfavorevole. Inoperabile e resistente al male: quel tumore stava vincendo. È a quel punto che i medici del Centro traumatologico ortopedico (Cto) di Torino prendono una decisione disperata, rischiosa quanto singolare: trapiantare il bacino avrebbe eliminato la propagazione delle cellule malate nelle ossa. I chirurghi ortopedici del Cto Città della Salute del capoluogo piemontese commissionano allora ad una struttura americana la costruzione di un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, un materiale che si integra con le ossa umane. Negli Usa i medici italiani spediscono una Tac del paziente, utile a ricavare un calco con misure perfette. All'arrivo delle protesi tutto è pronto: il primo trapianto al mondo programmato per salvare un paziente oncologico grazie all'utilizzo di un bacino di leghe nuove avviene martedì al Cto. Ed ha successo. La vita di Marco è salva. L'operazione dura 11 ore e 30 minuti. E chiama in causa un'équipe multidisciplinare che mette insieme cervelli e competenze di tutta la Città della Salute e che firma una pagina importante nella storia dei trapianti e della chirurgia oncologica. In sala operatoria entrano, tra gli altri, Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia oncologica ortopedica del Cto, che rimuove l'emibacino destro e l'anca poi sostituiti e ricostruiti con la protesi da Alessandro Massé, direttore della Clinica universitaria ortopedica del Cto; la parte anestesiologica è seguita da Maurizio Berardino, direttore dell'Unità di Anestesia e rianimazione della struttura torinese. «L'intervento - spiega Piana - è tecnicamente riuscito, con un ottimo esito finale e senza lasciare alcun deficit. La cosa importante è che possa essere ripetibile per le future sostituzioni di bacino». Dopo un ricovero in terapia intensiva, Marco «è già stato estubato e svegliato ieri mattina. Nel pomeriggio è stato trasferito nel reparto di Chirurgia oncologica». Già all'uscita della rianimazione, il ragazzo trova l'abbraccio della famiglia e degli amici. Il primo è quello del papà, che quelle lunghe ore di sala operatoria le ha vissute sulla sua pelle, pregando. «Senza l'intervento, mio figlio non ci sarebbe più - dichiara commosso -. A questi medici faccio un monumento...». L'uomo non si illude - «non cantiamo ancora vittoria e continuiamo a pregare» - ma vuole guardare comunque alla "nuova vita" del figlio: «Diceva di voler fare l'avvocato, ora vuole diventare medico e aiutare gli altri». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il primo al mondo 26/02/2015 Avvenire Pag. 27 (diffusione:105812, tiratura:151233) CALCIO &SLA «Aiutateci a capire» Il neuroepidemiologo Nicola Vanacore e il "morbo del pallone" su cui è già calato il silenzio: «Le Fondazioni fanno molto ma la sanità pubblica dovrebbe fare di più. Indagare e curare si può» MASSIMILIANO CASTELLANI Nel 2007, su una rivista scientifica descrivemmo la storia di un calciatore italiano malato di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) o Morbo di Gehrig. Ricordo la delicatezza di quella relazione umana e quel desiderio profondo di capire quali fossero le possibili ragioni dell'origine della malattia in quella persona... Da come conosco la ricerca scientifica intuisco che se riuscissimo a comprendere perché calciatori - che rappresentano circa l'1% di tutti i malati di Sla (in Italia sono 5-6mila) - si ammalano con questa elevata frequenza, probabilmente potremmo capire perché si ammala il restante 99% delle persone affette da Sla che non hanno mai giocato a calcio in maniera professionale...». È l'auspicio del dottor Nicola Vanacore, neuroepidemiologo del Centro Nazionale di Epidemiologia e Sorveglianza della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma, autore di uno dei due studi epidemiologici su "Calcio e Sla" commissionati dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello e "capitano" di una squadra di giovani ricercatori encomiabili, impegnati nella dura sfida quotidiana contro quello che Avvenire , in tempi non sospetti, ha definito il "Morbo del pallone". Eppure dottor Vanacore dopo la morte di Stefano Borgonovo (giugno 2013) sembra sceso il silenzio sul tema... «Anche a me pare che l'intera questione sia stata rapidamente rimossa dalla memoria collettiva, mentre invece la rilevanza del fenomeno osservato e le sue peculiarità cliniche (casi sporadici, prevalentemente giovanili e della forma più severa) dovrebbero rappresentare una sfida per cercare di comprendere cosa sia accaduto e stia ancora accadendo». La Federcalcio con la sua indagine, molto veloce e discutibile, ha escluso ogni tipo di relazione tra la Sla e il mondo del pallone. Il dato epidemiologico però ci dice qualcosa di diverso... «Bisogna fare molta attenzione a seguire la tendenza dell'eccessiva semplificazione con le quali si associano la Sla e il calcio. Il dato epidemiologico, pubblicato ormai dieci anni fa, documenta un grande eccesso di Sla tra i calciatori professionisti italiani e questo non è mai stato confutato». Forse varrebbe la pena ricordarli certi dati... «Nel nostro studio basato su 24mila giocatori di Serie A, B e C in attività tra il 1960 al 1996, sono emersi 8 decessi per Sla con un aumento del rischio di 12 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Il giudice Guariniello poi ci fornì un dato ancora più allarmante: 16 calciatori morti di Sla tra il 1996 e il 2004. Quindi si sale a 24 decessi». Poi sono morti di Sla Lauro Minghelli, Adriano Lombardi, Stefano Borgonovo, Moreno Solfrini, Franco Tafuni e Sergio Isabella, quindi si arriva a 30 decessi che, sommati ai casi di calciatori malati, indicano un rischio della popolazione calcistica 24 volte superiore a quella generale. Un "fenomeno" che nel basket, invece, presenta un solo caso accertato, così come nel rugby... «Il rischio di Sla della popolazione calcistica potrebbe anche essere maggiore rispetto a quello stimato negli studi. La realtà è sommersa e solo la buona ricerca riesce a trovare quell'equilibrio tra la riservatezza della privacy e l'emersione del fenomeno. Comunque, quando partirono nel 20022003 gli studi sui calciatori nessuno aveva formulato a priori l'ipotesi di osservare un eccesso di Sla. Gli studi su ciclisti e giocatori di basket riguardano un campione di circa 1.700 atleti. Non ho notizia di studi su giocatori di rugby, mentre ne esiste uno americano sui giocatori di football che documenta un rischio di Sla di sole 2 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Ma i casi vanno sempre accertati nella loro correttezza diagnostica». In quale direzione si sta muovendo la ricerca scientifica per rintracciare la possibile relazione tra il Morbo di Gehrig e il calcio? «Nonostante la rilevanza del fenomeno, non si fa tanta ricerca come si dovrebbe. È comunque migliorata negli ultimi anni la qualità con la quale si conducono gli studi. Un argomento nuovo che si sta valutando è relativo ad una certa conformazioni fisica a svolgere con successo attività sportiva che porterebbe con sé anche un rischio di Sla. Possiamo definirla una "fragilità nell'essere speciale". Si stanno anche valutando con maggiore attenzione l'eccesso di uso di farmaci e di prodotti naturali o integratori alimentari. La ricerca, poi, sui fattori genetici ha avuto un grande incremento, sia per SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato AGORA' L'intervista 26/02/2015 Avvenire Pag. 27 (diffusione:105812, tiratura:151233) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato l'identificazione di geni causali della malattia sia di quelli predisponenti. Tutto ciò però ancora non ci consente di mettere tutte le tessere al loro giusto posto nel mosaico della relazione Sla e calcio o Sla e sport in generale». Pesticidi, diserbanti, contaminazione delle acque con cui vengono irrigati i campi di gioco, questi i possibili fattori "ambientali". O c'è dell'altro? «Le ipotesi possono essere anche più numerose se con il termine "ambientale" si intendono anche gli stili di vita e le caratteristiche proprie dell'attività fisica (traumi, intensa attività per esempio). Ma dalle ipotesi bisogna poi passare ai disegni e agli studi per poter valutare queste ipotesi. E qui siamo pressoché fermi. Il numero di studi scientifici pubblicati su questo tema dal 2003 è irrisorio». Grazie all'inchiesta di Guariniello però il nostro è l'unico Paese al mondo che ha tentato di far luce sulla misteriosa casistica di calciatori ammalati o morti di Sla... «Le due perizie, la nostra e quella altrettanto valida del professor Chiò, sono state pubblicate su riviste scientifiche internazionali e hanno ancora un valore enorme. Penso, però, che in un Paese civile la magistratura debba procedere al meglio nel suo lavoro e lo stesso vale anche per la comunità scientifica. In altre parole auspico che vi siano i presupposti culturali per poter analizzare le cause di questo fenomeno in stretta collaborazione tra gli atleti, le federazioni, i medici sportivi e i ricercatori clinici e di base». Cosa intende in concreto? «Che vorrei leggere un bando di ricerca dove venissero stanziati fondi adeguati solo per capire la relazione tra Sla e sport, con una gara di idee per i progetti migliori. Questa sarebbe la vera svolta culturale della sanità pubblica, ma al momento è utopia. Si sta provando a fare qualcosa in Inghilterra, ma siamo ancora in una fase molto preliminare. Tutto questo ci impedisce di capire se il fenomeno Sla nel calcio è solo italiano o può avere invece dei riflessi in altri Paesi». Con il contributo della Fondazione Vialli-Mauro e della Fondazione Borgonovo, invece, il calcio italiano sta facendo la sua parte. «Finanziano progetti che hanno portato a risultati molto importanti sulla conoscenza dei possibili meccanismi causali della malattia. Il punto è che questi fondi privati dovrebbero aggiungersi a quelli pubblici e non sostituirsi ad essi». Mario Melazzini, anima dell'associazione dei malati come lui (Aisla) e dell'Arisla (Associazione ricerca italiana Sla), è convinto che prima o poi si arriverà a una soluzione sulle cause del Morbo di Gehrig. «La penso come lui. Ci avvicineremo a capire le cause della malattia, ma solo quando saremo in grado di gestire in termini di complessità la mole di dati che vengono raccolti. La strada intrapresa è quella giusta». IL LIBRO DATI E STORIE: IL PALLONE FA MALE? Non sappiamo quanto c'entri il doping con i calciatori malati o morti di Sla, ma di certo l'abuso di sostanze dopanti ha portato alla lunga sequela di "morti bianche" del pallone italiano. Argomento scomodo quello della "palla avvelenata" dal doping che Lamberto Gherpelli affronta con un volume dal titolo provocatorio: "Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio" (Ega-Edizioni Gruppo Abele). Un elenco dettagliato di vicende tragiche e di relazioni pericolose tra il doping e il pallone nazionale, addirittura dai tempi degli azzurri di Vittorio Pozzo. Ma ciò che più impressiona del "calcio malato", sono i numeri. Quei dati epidemiologici che parlano di un aumento, nell'ultimo decennio, del 33% delle morti per arresto cardiaco. E se i casi dei calciatori colpiti dalla Sla sono 11 volte superiori alla media universale (in realtà si sale fino a 24-25 volte), per quelli di leucemia e di altre forme tumorali si arriva a percentuali addirittura superiori di 35 volte, rispetto al resto della popolazione non calcistica. Il pallone professionistico dunque fa male? I libri come quello di Gherpelli invitano una volta per tutte a fare luce. (M.Cast.) Foto: Stefano Borgonovo spinto da Roberto Baggio e abbracciato da Stefano Pioli a Firenze nel 2008 prima della partita amichevole fra Milan e Fiorentina organizzata per raccogliere fondi per la ricerca contro le malattie neuro muscolari e la Sla 26/02/2015 Avvenire Pag. 16 (diffusione:105812, tiratura:151233) Tommy vale più di un orso polare Le malattie rare che colpiscono un milione di persone in Italia sono meno considerate degli animali in via d'estinzione. Un video in vista della Giornata mondiale di sabato Annalisa Guglielmino La solitudine di chi è affetto da una malattia rara raccontata in un video. The rarest ones , i più rari, è la campagna online lanciata in occasione della Giornata mondiale delle malattie rare di sabato da Dompé e Uniamo (Federazione italiana malattie rare onlus). Il protagonista del video è Tommy, un ragazzo di 22 anni affetto da iperfenilalaninemia (una malattia metabolica ereditaria che nei Paesi sviluppati colpisce circa un bambino su 10mila). Nonostante la malattia, e i presunti limiti che lui stesso si poneva, Tommy ha accettato di mettersi in gioco e letteralmente «a nudo» per riscattare se stesso e gli altri malati rari (26 milioni nel mondo, 1 milione circa solo in Italia) e per dare la possibilità a tutti di uno sguardo consapevole sul tema delle malattie rare, spesso sconosciuto o ignorato dai più. Chi non conosce il nome di almeno un animale in via d'estinzione? Si immagini un lupo, una foca, un falco, un pinguino, un orso polare: tutti animali rari e perciò spesso sotto i riflettori. Ma quante persone conoscono il nome di una malattia rara? Lo spazio sui mezzi di comunicazione non è sempre generoso con un malato quanto con un panda. Perciò Dompé, azienda biofarmaceutica italiana specializzata in soluzioni terapeutiche per malattie spesso orfane di cura, ha voluto la campagna video (e social: #ICareAboutRare), affidandola a Saatchi & Saatchi. Una patologia è "rara" quando il numero di pazienti non supera i 5 ogni 10mila abitanti (definizione dell'European Medecines Agency - Ema). Oggi sono conosciute o diagnosticate oltre 7mila malattie rare. L'80% è di origine genetica e il 75% colpisce in età pediatrica. Spesso è difficile diagnosticarle, e la battaglia delle associazioni raccolte sotto la sigla Uniamo è quella di arrivare a una strategia europea unica rispondente ai bisogni delle persone affette da morbi rari. ( Il video che racconta la storia di Tommy è su www.avvenire.it). SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la campagna 26/02/2015 MF Pag. 14 (diffusione:104189, tiratura:173386) Stefania Peveraro Chorafarma è una start-up che ha sviluppato una piattaforma internet in grado di collegare farmacie, medici, ambulatori e famiglie per fornire servizi integrati di diagnostica e assistenza sanitaria a domicilio. La società ha appena ottenuto 500 mila euro dal fondo di seed capital Withfounders, alcuni business angel e un socio industriale. Secondo quanto riferisce BeBeez. it, la società, pur essendo appena nata, è già stata valutata circa 2 milioni di euro. «Le 17 mila farmacie italiane sono un presidio sanitario capillare per la vendita dei farmaci. Noi vogliamo renderle anche punto di riferimento per l'offerta di servizi sanitari», ha spiegato il fondatore e ceo Francesco Tozzi. Per Withfounders si tratta del dodicesimo investimento in poco più di un anno di attività. Lo scorso novembre il fondo ha completato il primo ciclo d'investimento, con la cessione della sua quota in Jobtome a un operatore svizzero, incassando ben dieci volte il capitale investito. (riproduzione riservata) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Withfounders investe in Chorafarma 26/02/2015 Famiglia Cristiana - Ed. n.9 - 1 marzo 2015 Pag. 40 (diffusione:587400, tiratura:685739) La rivoluzione di Navatha GRAZIE A UN PROGRAMMA DELLA ONG SI È LAUREATA, È DIVENTATA FARMACISTA. E HA INSTAURATO UN RAPPORTO BELLISSIMO CON SUO PADRE. IN UN PAESE CHE ANCORA DISCRIMINA LE DONNE Giulia Cerqueti - foto di ActionAid di Giulia Cerqueti - foto di ActionAid Navatha Kondura ha 21 anni e la gioia negli occhi. È timidissima, racconta di lei Rashmi Shetty di ActionAid in India. Eppure, in punta di piedi, Navatha ha compiuto una piccola rivoluzione. Si è laureata in Farmacia, ora vive nella metropoli di Hyderabad, dove frequenta un master e lavora part-time in una casa farmaceutica. Arriva da un villaggio rurale ai margini della foresta, un altro mondo. «Nel mio villaggio per le donne è molto raro terminare gli studi e andare via di casa. Solo due ragazze hanno completato l'università. Una sono io, l'altra è mia sorella Shravani, che sta frequentando un master in Business administration». Essere donna, in India, è ancora una scommessa. Per molte ragazze una condanna a morte. A causa di una società fortemente maschilista e patriarcale, che discrimina il genere femminile fin dalla nascita. «I nostri parenti cercavano di convincere mio padre a non farmi studiare. Gli ripetevano: "Se dai un'istruzione elevata a tua figlia, dovrai trovarle un marito che sia ancora più istruito di lei"». Gli abitanti proponevano a suo padre, Venkanna, molti fidanzati per Navatha: puntualmente lui, noto come barbiere del villaggio, li respingeva. Il suo desiderio era che le figlie studiassero, trovassero un lavoro, diventassero donne indipendenti. Eppure, non è stato sempre così. Quando Navatha era piccola, anche Venkanna, intriso della cultura dominante, era duro, intransigente, privo di rispetto nei confronti delle donne della famiglia. A partire da Padma, sua moglie, che oggi ricorda gli anni di paura e soggezione verso il marito. Poi, quando Navatha era alle scuole elementari, l'organizzazione ActionAid, che lavora in India dal 1972, è arrivata nel suo villaggio attraverso l'associazione partner locale Pragathi Seva Samithi per includere lei e altri bambini nel programma di adozione a distanza. «Allora non avevo idea di cosa significasse. Ma quando sono cresciuta ho iniziato ad apprezzare la presenza di Actionaid nella quotidianità della mia famiglia, quando ci è stata accanto per le spese mediche che non potevamo sostenere, quando i suoi operatori mi hanno salvato la vita portandomi all'ospedale dopo essere stata punta da uno scorpione». In India ActionAid raggiunge 6 milioni di persone in oltre 40 zone del Paese. In tutte le sue attività, lavora per la promozione della donna, per sradicare la violenza e la disparità di genere. La presenza della Ong ha cominciato a erodere la roccia del sistema patriarcale, a scalfire le certezze fondate sul rigido conservatorismo. Quando Navatha è stata inclusa nel progetto, suo padre è stato selezionato per essere formato come volontario dei programmi a distanza. Ha iniziato a collaborare con ActionAid, è diventato un "social worker", un operatore sociale della comunità. Questa esperienza ha radicalmente cambiato la sua mentalità. «Mio padre ha dovuto assumere delle responsabilità nei confronti di tutti i componenti del villaggio, rapportandosi allo stesso modo con entrambi i generi. Dopo otto anni di impegno l'ho visto cambiare, cominciare a rispettare le donne, me, mia sorella, nostra madre». Oggi, Navatha ha un rapporto splendido con la sua famiglia, con sua madre che lavora come operatrice sanitaria, con il fratello Karthik, che studia per diventare manager alberghiero. E con suo padre, che oggi è il suo migliore amico. Il suo progetto è diventare un ispettore con il compito di valutare l'idoneità dei medicinali, aiutare i bambini indiani, come ActionAid ha fatto con lei. E un altro sogno: «Vorrei sposarmi e diventare madre, ebbene sì, di una figlia femmina». Foto: UNA GRANDE FAMIGLIA A destra: da sinistra, Joseph Sagar, operatore di ActionAid in India, Karthik Kondura (fratello di Navatha), Navatha Kondura e Rashmi Shetty, anche lei operatrice della Ong. A sinistra: Navatha, che oggi è farmacista. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FC • IN ITALIA E NEL MONDO INDIA, IL SOSTEGNO A DISTANZA DI ACTIONAID 26/02/2015 Osservatore Romano Pag. 2 (tiratura:60000) Medicine accessibili a tutti Pubblichiamo la traduzione italiana dell'intervento sull'accesso alle medicine pronunciato dall'arcivescovo Silvano M. Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l'ufficio delle Nazioni Unite e Istituzioni specializzate, il 18 febbraio a Ginevra in occasione del Forum Sociale del Consiglio dei Diritti dell'Uomo. Signor Presidente, 1. La Delegazione della Santa Sede riconosce la responsabilità degli Stati di assicurare che le medicine siano disponibili, finanziariamente abbordabili e fisicamente accessibili a tutti sulla base della non discriminazione e apprezza la decisione del Consiglio dei Diritti dell'Uomo di dedicare la sessione annuale del Forum Sociale a questa urgente questione. Riguardo alla disponibilità delle medicine, prendiamo atto, in modo particolare, che «la ricerca scientifica ha moltiplicato le possibilità di prevenzione e cura» e «ha scoperto terapie per il trattamento delle più varie patologie». Ciò rappresenta «un impegno di alto valore, per dare risposta alle attese e alle speranze di molti malati in tutto il mondo» (Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al Congresso di chirurgia oncologica , Città del Vaticano, 12 aprile 2014). 2. D'altro canto, dalla prospettiva dell'esperienza della Chiesa cattolica nella cura dei malati in più di 5.000 ospedali e 18.000 dispensari in ogni regione del mondo, la mia Delegazione ha richiamato l'attenzione sul fatto che gli Stati, in particolare, e la comunità internazionale, nel suo insieme, non hanno adempiuto alla loro responsabilità di rendere le medicine e gli strumenti diagnostici abbordabili e accessibili alle popolazioni più povere e più emarginate in paesi a basso reddito e persino in alcune aree e tra alcuni gruppi di persone in paesi ad alto e medio reddito. Un grande ostacolo nel fornire tale accesso consiste nelle applicazioni restrittive e nelle interpretazioni dei diritti di proprietà intellettuale da parte di molti nell'industria farmaceutica. Signor Presidente, 3. L'applicazione degli strumenti della proprietà intellettuale, così come prevale attualmente in molte parti del mondo, interferisce con il diritto alla salute in due modi. Prima di tutto, alcune compagnie farmaceutiche pretendono profitti e margini di recupero irrealistici anche se la maggior parte dei governi e dei compratori individuali dei paesi in via di sviluppo non hanno la capacità finanziaria per comprare tali prodotti a un prezzo così alto. Questo sistema può portare a trascurare completamente quanti non possono permettersi di pagare il prezzo di alcuni prodotti medicinali e consentire un sistema di libero scambio sbilanciato, e quindi costituisce un monopolio virtuale (crf. http://www.vatican.va/roman curia/secretariat state/documents/rc seg-st doc 20010620 wto en.html). Il secondo ostacolo riguarda la ricerca e lo sviluppo (R&D) per mettere a punto medicine nuove e più efficaci e altri prodotti medici di vitale importanza, inclusi gli strumenti diagnostici per facilitare l'identificazione e il trattamento tempestivi di alcune malattie potenzialmente mortali. Il sistema, di fatto, non opera come un incentivo a fare ricerche sui cosiddetti trattamenti "non di mercato" o "a basso rendimento sull'investimento", come quelli per le malattie tropicali neglette, le malattie rare, o persino quelle malattie che hanno maggiore incidenza tra la popolazione a basso reddito, o in regioni economicamente depresse, tra cui l'Aids, la tubercolosi, la malaria, l'epatite e la malattia virale Ebola, che di recente ha devastato l'area costiera dell'Africa occidentale. È perciò ancora più deplorevole che, a causa di un'eccessiva attenzione al profitto, assistiamo a una preferenza da parte di molte industrie farmaceutiche a orientare la ricerca verso problemi di salute che hanno un potenziale di mercato maggiore nei paesi industrializzati più ricchi. 4. Un gruppo particolarmente privato dell'accesso alle medicine è quello dei bambini. Molte medicine essenziali non sono state sviluppate in formulazioni appropriate o dosaggi specifici per uso pediatrico. Pertanto le famiglie e gli operatori sanitari spesso sono costretti a "indovinare " come meglio dividere le pillole per adulti per usarle con i bambini. Questa situazione può portare a una tragica perdita della vita o alla cronicizzazione della malattia tra i bambini bisognosi. Mentre negli ultimi anni sono stati fatti alcuni progressi nell'affrontare tale problema, soprattutto riguardo ai bambini affetti dall'Aids, molte altre sfide devono essere accolte per assicurare l'accesso alle medicine preparate "a misura di bambino", alle combinazioni a dosaggio fisso, di gusto e forma accettabili, e facili da somministrare ai neonati o ai bambini molto piccoli. Signor Presidente, Pur rispettando pienamente il diritto alla proprietà intellettuale privata, la Santa Sede sollecita un SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervento della Santa Sede al forum sociale del consiglio dei diritti dell'uomo 26/02/2015 Osservatore Romano Pag. 2 (tiratura:60000) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato approccio creativo e innovativo, con un utilizzo pieno delle flessibilità consentite dagli strumenti relativi agli aspetti commerciali della proprietà intellettuale, di modo che il diritto alla salute per tutte le persone, senza alcuna forma di discriminazione, possa essere pienamente garantito e applicato. Siamo pertanto convinti che la preoccupazione per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, pur legittima in sé, debba essere vista nella prospettiva più ampia della promozione del bene comune, costruendo una solidarietà globale e dando la priorità alla vita e alla dignità delle persone più vulnerabili del mondo, molte delle quali portano l'iniquo peso delle malattie trasmissibili e di quelle non-trasmissibili. 26/02/2015 Gioia - Ed. n.8 - 7 marzo 2015 Pag. 166 (diffusione:185402, tiratura:273909) a tutto detox Gonfiore, ritenzione, pelle spenta. Tutta colpa delle tossine accumulate in inverno. È il momento giusto per liberarsene. Con una strategia d'attacco a 360°. le armi? Diete su misura e beveroni spazzini, cosmetici superattivi, massaggi e trattamenti che drenano, disintossicano, rivitalizzano. A casa, alle terme e in beauty spa testo di Carmen Rolle e Barbara Lalli - foto Sabine Villiard Sette milioni. È l'incredibile cifra di tossine che ogni giorno si accumula negli strati cutanei del nostro corpo. Con segni visibili: rughe, colorito spento, gonfiori, cellulite. « Le tossine sono tutto quello che è dannoso per l'organismo. Derivano da inquinamento ambientale, invecchiamento cellulare, alimentazione scorretta, fumo, farmaci » , spiega il dottor Generoso Napoliello, responsabile del centro medico di Novessentia (VB), sul lago Maggiore. E tutti questi fattori sono più frequenti in inverno: ecco perché adesso è il momento giusto per una pausa detox che aiuti a riscoprire la luminosità della pelle e la leggerezza del corpo. bilancia bene il tuo menu Ma niente digiuno: favorisce l'effetto yo-yo e la formazione di smagliature. Impara, invece, a nutrirti in modo sano. « Sì a una dieta bilanciata, ipocalorica ma non troppo», suggerisce Evelina Flachi, specialista in Scienza dell'alimentazione e nutrizionista, che da poco collabora con l'Hotel Caesius Thermae di Bardolino, dove ci sono anche una fonte di acqua oligominerale e un centro di medicina Ayurvedica ( www. hotelcaesiusterme.com ). « Oltre a bere almeno 2 litri di acqua minerale a basso residuo fisso, consuma tanta frutta e verdura fresche, anche in inverno, con centrifugati, passati, minestroni. A colazione scegli il caffè d'orzo, che ha proprietà disintossicanti, oppure il tè verde, che favorisce il metabolismo dei grassi». Bandito il sale, spesso nascosto in insaccati, formaggi stagionati, cracker, dolci industriali. Aggiungi al tuo menu cibi ricchi di potassio, minerale che favorisce la diuresi: lo contengono broccoli, cavoli, spinaci freschi, noci, nocciole, sardine, merluzzi, petto di pollo e di tacchino. « Non dimenticare i vegetali di colore viola, che proteggono i capillari migliorando la circolazione, e le verdure dal sapore amaro come la cicoria, che favoriscono la digestione e lo smaltimento delle tossine». Ottima una tisana a base di pilosella, ippocastano, tarassaco in parti uguali: metti un cucchiaio della miscela in una tazza di acqua bollente, lascia in infusione per 10 minuti e filtra. blocca l'ossiDAzione Il nostro corpo produce radicali liberi. Pochi non sono un problema, ma tanti fanno danni. Perché sempre di tossine si tratta. « Sono essenziali per funzioni importanti», spiega la dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni. « Ma se la produzione è esagerata, il corpo non riesce a contrastarli e subisce dei danni » . Le tue cellule, così, perdono energia e diminuisce la loro capacità di rinnovarsi. Aiutale, portando in tavola insalate di finocchio, radicchio e ravanello, succo di barbabietola, frutti rossi, uva, kiwi. « Sono cibi ricchi di molecole antiossidanti. Abbinali a cosmetici che contengono le stes se preziose sostanze: polifenoli, resveratrolo, vitamine». Sono spesso estratte da piante capaci di sopravvivere in condizioni climatiche estreme, come in altissima montagna. « Se non basta, puoi integrare con vitamine, enzimi e antiossidanti: come l'estratto di melone, ricco di superossidodismutasi, l'acido lipoico, l'emblica (una pianta usata in medicina ayurvedica) e la L-carnosina». Da assumere in cicli di 2-3 mesi. Riduci gli edemi Ti svegli con gli occhi gonfi? Trattieni troppi liquidi sulle caviglie? Urge migliorare il drenaggio linfatico. « L'omeopatia ti dà una mano», suggerisce la dermatologa Bucci, « con rimedi come Lymphomyosot o Lymdiaral». Da prendere in dose di 15-20 gocce, tre volte al giorno. I detossinanti omeopatici, ma somministrati con una ebo per aumentarne l'efficacia, fanno parte anche della remise en forme di Novessentia Medical Spa, con un ristorante gourmet che calibra la dieta sul tuo gruppo sanguigno. « Ma le alghe sono le vere protagoniste del detox», spiega il dottor Napoliello. « Poco caloriche, sono ultraproteiche e preziose per l'alto contenuto di vitamine A e del gruppo B, per le loro proprietà antiossidanti e (grazie allo iodio) brucia grassi». Da provare la fangoterapia, impacco che associa le proprietà rimineralizzanti, assorbenti e purificanti dell'alga Laminaria digitata e dell'argilla. « Le alghe sono gli ingredienti efficaci anche di creme, sieri e fanghi da applicare a casa, strofinando prima con vigore la parte per riscaldarla», suggerisce l'esperto. Il pacchetto parte da € 450 per persona al giorno, www.novessentia.it . SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato beauty body 26/02/2015 Gioia - Ed. n.8 - 7 marzo 2015 Pag. 166 (diffusione:185402, tiratura:273909) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sgonfia la pancia I pantaloni all'improvviso non si chiudono, le gonne strizzano? Bisogna depurare l'intestino. « Il gonfiore addominale può dipendere dal colon irritabile. Spesso è causato da intolleranza al lattosio, che si scopre con un test», dice la dottoressa Flachi. « In ogni caso, evita i vegetali che fermentano». No a patate, legumi, broccoli, cavolfiori, cipolla. « Sì ai cibi ricchi di fibre: cereali integrali, carote, carciofi, barbabietole, porri, radici amare». Contro la stipsi, oltre alle valide prugne secche, è utile il cioccolato: da poco si è scoperto che facilita la motilità intestinale. Il giro vita è al centro delle novità del Relilax Hotel Terme Miramonti di Montegrotto Terme (PD). Oltre all'Alca Relilax, dieta che disintossica riequilibrando il bilancio acidobasico, e al fango vivo, drenante, debutta il massaggio cervico addominale, che con manipolazioni ricavate da più tecniche tocca il collo per attivare i visceri addominali. Leggerezza in 25 minuti, al costo di 50 euro ( www.relilax.com ). prova i trattamenti urto Hai poco tempo? Puoi riattivare l'organismo in un giorno. È la promessa del One-day detox, il pacchetto di Bagni di Pisa Palace & Spa, resort termale di San Giuliano Terme. Nell'ex residenza del granduca di Toscana, ci si cura con fango balneoterapia, linfodrenaggio Vodder (tecnica di provata efficacia), vasca Thalaquam, dove si galleggia in acqua salina e idrocolonterapia, pratica detossinante che piace a Madonna. 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Crema snellente Nuova formula potenziata per combattere grasso, cellulite e ridisegnare le forme: Shiseido Advanced Body Creator (€ 65). 12. integratore in gocce Una formula che concentra piante altamente 26/02/2015 Gioia - Ed. n.8 - 7 marzo 2015 Pag. 166 (diffusione:185402, tiratura:273909) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato depurative: Idrolinea gocce di Erbamea si diluisce in poca acqua (¤ 10 in erboristeria). 13. Balsamo antiritenzione Basta applicare sul corpo il Siero Extraordinario di Dibi per eliminare i liquidi in eccesso (¤ 45 in istituto). 14. Beverone tonificante Da diluire in mezzo litro d'acqua: Primum Mini Drink di Specchiasol con estratto di goji (¤ 15,50 in farmacia). Il 24% delle donne tra i 45 e i 54 anni fuma, aggiungendo sostanze dannose per l'organismo 20 volte più piccole del diametro dei pori: così le polveri sottili penetrano nella barriera cutanea, danneggiandola Per il 75% la cellulite è il difetto più sentito: un problema da risolvere al volo Il 30% della popolazione femminile italiana soffre di ritenzione idrica Dribbla lo stress con due massaggi esotici Più leggera con il tridosha. È il trattamento che riequilibra i tre dosha vata, Pitta e kapha. Perfetto se ti senti, oltre che intossicata e gonfia, anche stressata e senza forze. Prevede manualità rigeneranti: dall'effetto freschezza per calmare, con pietre o fagottini alle erbe medicate per rigenerare attraverso il calore. info: hotel Principe di Lazise - tel. 045/6490100 www.hotelprincipedilazise.com Via le tossine col tocco polinesiano. sfrutta movimenti leggeri, uidi e distensivi. 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WWW.SIMG.IT Società italiana di medicina generale Simg, cura l'aggiornamento dei medici di famiglia, il sito riporta le linee guida più avanzate sulle principali patologie. a pressione alta non è una malattia ma un "fattore di rischio" che, pur non provocando sintomi, favorisce l'insorgere di malattie del cuore e dei vasi sanguigni, tra queste l'infarto. Si combatte prendendo sempre le medicine suggerite dal medico di fiducia, specie tra 40 e 60 anni, l'età in cui un trattamento ben seguito può migliorare la qualità di vita futura. Negli anziani valori fino a 90 e 150 fanno meno paura. Tutti dovremmo misurare la pressione periodicamente, anche se ci sentiamo sani e siamo sportivi: non si può predire quando le cose cambiano. Per abbassare di qualche punto i livelli sono utili pure stili di vita sani, meno stress e una dieta con poco sale. A una pillola in più per la pressione si può rinunciare, se ce ne sono tante altre da prendere. Le ultime linee guida dell'American college of cardiology fanno tirare un sospiro di sollievo a molti anziani. D'accordo, le pastiglie vanno sempre prese, ma fino a 150 di massima i valori sono accettabili e in grado di ridurre molto il rischio di complicazioni al cuore. Se poi l'età è avanzata, a 160 millimetri di mercurio la pressione si deve ritenere sotto controllo. Medico di famiglia esperto del tema, Damiano Parretti sottolinea che anche le Linee guida europee sul management dell'ipertensione, oltre a quelle Usa, suggeriscono di trattare più "dolcemente" gli anziani. «Dopo i 75-80 anni, pur restando sorvegliata speciale, la pressione non va buttata troppo giù. Mantenersi a 150 di massima basta a ridurre la probabilità d'infarti, scompenso, angina, il dolore oppressivo che rivela l'intasamento di un'arteria all'altezza del cuore. Solo in quel caso troppe medicine possono dare più rischi che benefici: ad esempio, se l'anziano si mette all'improvviso in piedi la pressione si può abbassare di colpo (si chiama ipotensione ortostatica) e può causare cadute, danni se le ossa sono fragili. In ogni caso, i 90 di pressione minima e 140 di massima non vanno oltrepassati nelle fasce d'età più giovani». Negli adulti e nei giovani Di pressione alta soffre un adulto su quattro, e con l'aumentare dell'età la proporzione sale: a 65-70 anni è iperteso un soggetto su due. L'ipertensione va scoperta e trattata dal medico: «Ma proprio perché è così diffusa se intasassimo gli ospedali e gli ambulatori specialistici la spesa sanitaria e il disagio per i cittadini non finirebbero più. D'ipertensione si deve occupare il medico di famiglia, almeno finché non c'è danno organico», dice Parretti. «Nel 90 per cento dei casi l'ipertensione è "essenziale": in età adulta, cioè, per motivi ereditari, le arterie si irrigidiscono (vedi box); dopo i 40 anni, persone con uno o entrambi i genitori ipertesi iniziano a presentare valori più alti. Ma ci sono giovani con valori anomali e vanno seguiti in modo particolare - dice Parretti - prima un'ipertensione arriva e più è aggressiva e può provocare danni al cuore e ai vasi. Se la pressione è troppo alta, a discrezione del medico, le pastiglie le devono prendere anche i giovani. Ma le medicine non sono la sola cura. Bisogna cambiare gli stili di vita». © Imparare a vivere meglio «La prima cosa è ridurre l'apporto giornaliero di sale», dice Parretti. «Nella persona ipertesa non si dovrebbero superare i 5-6 grammi al giorno così da ridurre i valori di pressione arteriosa da 2 a 8 millimetri di mercurio. In media noi italiani assumiamo anche il triplo di sale. Un consiglio? Verdure e pesce fresco sono da preferire a carni e insaccati». Una dieta povera di sale e grassi «può ritardare l'esordio dell'ipertensione. Meglio poi organizzarsi la vita in modo non troppo stressante. Per le nostre arterie, l'attività fisica da prediligere è "aerobica": anche corsa, bici, nuoto 3045 minuti almeno 3-4 volte a settimana ritardano la comparsa della pressione alta. Questa stessa attività è consigliabile anche quando l'ipertensione è arrivata. Certo, se il paziente ha 200 di massima va prima sistemato, e poi indirizzato ad attività benefiche per il cuore. Chi non ha danno d'organo può anche fare la SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Essere & benessere | In primo piano 26/02/2015 BenEssere - Ed. n.3 - marzo 2015 Pag. 18 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato partita di tennis». I fattori di rischio Combinati con l'ipertensione, altri fattori aumentano il rischio che interessa l'apparato cardiocircolatorio. I grassi nel sangue - trigliceridi e soprattutto colesterolo - si attaccano alle pareti e creano voluminose placche che le restringono contribuendo a irrigidirle fino a causare il blocco della circolazione. Il famigerato fumo di sigaretta può provocare lo stesso danno, accelerando gli effetti già deleteri dell'ipertensione essenziale. «Se una persona ha pressione alta e colesterolo alto il rischio di un infarto aumenta in modo brusco». Il diabete è in assoluto il rischio più grosso, correlato com'è a un irrigidimento delle pareti interne dei vasi. Inoltre, l'alterazione della secrezione di insulina (l'ormone che combatte lo zucchero nel sangue), favorisce lo sviluppo della placca che restringe il lume delle arterie. «Il paziente con diabete e ipertensione va trattato di più, in particolare», afferma Parretti, «deve avere meno colesterolo degli altri. Con specifiche medicine, le statine, ci prefiggiamo di abbattere il colesterolo a livelli pari a quelli suggeriti a pazienti che hanno avuto l'infarto, almeno sotto i 100 milligrammi per decilitro, e in certi casi anche sotto i 70 milligrammi/decilitro» (vedi articolo a pag. 40). O © Le terapie In 60 anni di ricerca, gli scienziati sono arrivati a inventare sei principali famiglie di farmaci anti-ipertensione. «A queste famiglie chiediamo di rendere più elastiche le arterie. Ciascuna ha un suo meccanismo d'azione e il medico di fiducia può indirizzare il paziente al farmaco più efficace. Le cure non vanno mai abbandonate. Il 70 per cento dei pazienti ipertesi necessita perlomeno di due farmaci diversi e di alcuni controlli periodici. «È molto importante tornare ai valori normali e poco importa se non c'erano sintomi: quando rileviamo questi ultimi», sottolinea Parretti, «la pressione ha già fatto danni». Il cardiologo (o il medico del Centro ipertensione) può essere interessato quando non ci sono sintomi per valutare se ci sono danni; ma deve essere interessato nella fase del danno d'organo, perché molto può fare quando il cuore o i reni sono in difficoltà. Proprio per evitare preoccupazioni nel "dopo", al paziente che si sente giovane e non ama l'idea di curarsi per tutta la vita, bisogna spiegare che le cose andranno meglio rispettando le prescrizioni del medico di famiglia. «Se dico "curati o ti viene l'ictus" non sempre offro un messaggio efficace, i messaggi migliori sono quelli positivi: "con i farmaci conserverai la capacità di fare esercizio sportivo, perché i tuoi organi si manterranno più giovani senza andare incontro a complicazioni". È la verità: curarsi, oltre che vivere di più, vuol dire più qualità di vita». Q Curiosità RIMEDI NATURALI L'olivo composito e il biancospino possono avere un effetto ipotensivo sull'organismo. Preparati a base di queste due piante si possono trovare in erboristeria o in farmacia. Ovviamente sempre sotto controllo medico. I numeri 50% 40% la percentuale delle persone che non sa di soffrire di pressione alta. di uomini e donne tra i 55 e i 65 anni presentano valori della pressione più alti del normale. Diastolica e sistolica: che cosa vuol dire? ^ La pressione arteriosa è quella esercitata sulla parete delle arterie dal sangue circolante e si misura in millimetri di mercurio. I valori oscillano in base all'afflusso di sangue, all'attività fisica, agli stati emotivi. Se percorriamo una rampa di scale o andiamo in bici, la pressione sale fisiologicamente, ma quella che fa danni non sta nello sbalzo di un momento; è invece la pressione media giornaliera. Se ci teniamo a livelli troppo alti è peggio. Si misura in minima e massima, cioè in diastolica e sistolica. La pressione sistolica è la pressione determinata dal sangue a seguito della contrazione del ventricolo sinistro del cuore; si verifica subito dopo che il muscolo pompa il sangue. La pressione diastolica è quella esercitata sulle arterie nella fase di diastole, cioè tra due contrazioni del ventricolo sinistro. Glossario IPERTENSIONE Viene usato in alternativa a pressione alta, ma molti medici utilizzano solo quest'ultima espressione. I valori normali devono essere compresi: minima, entro i 80; massima, entro i 120. AORTA II principale vaso arterioso che esce dal cuore, fortunatamente le sue pareti non sono rigide, ma hanno la possibilità di dilatarsi e contrarsi in relazione alla quantità di sangue che le attraversa. Anche più medicine per tenerla a bada I farmaci contro l'ipertensione si classificano in sei famiglie: diuretici, Ace-inibitori, sartani, betabloccanti, calcioantagonisti e (molto meno usati) alfabloccanti. Ogni famiglia ha un modo tutto suo di arrivare a rendere elastiche vene ed arterie. Ad esempio, gli Ace-inibitori 26/02/2015 BenEssere - Ed. n.3 - marzo 2015 Pag. 18 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato riducono la quantità circolante di angiotensina, un ormone che contribuisce a irrigidire le arterie e crea vasocostrizione. Anche i sartani hanno un meccanismo simile, capace dunque di dilatare i vasi e ridurre la pressione. «Altra possibilità di dilatare i vasi è agire sui recettori beta che stanno nel cuore e nella parete dei vasi e dei bronchi», spiega Parretti. «Molti betabloccanti sono controindicati se c'è bronchite ostruttiva ma ci sono betabloccanti selettivi che funzionano senza toccare i bronchi». I diuretici, forse la più "antica" delle famiglie, «agiscono "spremendo" le pareti dei vasi e richiamandone acqua dalle cellule; questo determina elasticità di parete. I calcioantagonisti infine impediscono l'ingresso del calcio nella cellula delle pareti delle arterie, tra le conseguenze c'è la capacità di migliorare la dilatazione dei vasi». Ogni famiglia ha un gruppobersaglio particolare di beneficiari. «Se do un betabloccante a un paziente con tachicardia, che cioè ha tanti battiti, ne trarrà maggior beneficio; se invece ho un diabetico devo rendere flessibili i vasi e uso Ace-inibitori, mentre i diuretici sono indicati per i pazienti con ritenzione idrica». Parretti avverte: «Non in tutti i pazienti riusciamo a tenere sotto controllo la pressione nelle 24 ore con una sola medicina. Qualcuno nello svegliarsi al mattino scopre di avere la pressione alta e di non essere coperto. In questo caso, si aggiunge una o mezza dose di pastiglia di sera per coprire l'intervallo notturno e magari si cambia tipo di farmaco per alleggerire il rischio di sovraccaricare l'organismo di una certa sostanza». Se ci sono i sintomi ci sono già danni La maggior parte dei pazienti con pressione alta riferisce di stare benissimo. «Se ci sono sintomi ci sono già danni al cuore 0 ad altri organi», premette Damiano Parretti, responsabile dell'area cardiovascolare della Società di medicina generale Simg. «Qualcuno, non solo anziano, lamenta mal di testa, che si verifica se il sangue spinge troppo sulle arterie cerebrali, se la pressione sale molto. Ci sono però sintomi più gravi a carico del cuore: affaticamento, fame d'aria». Come può la pressione alta danneggiare il cuore? «Con l'irrigidirsi delle arterie, aumenta la resistenza delle pareti interne e il cuore deve fare più sforzo per pompare il sangue fino alle estremità del corpo. Siccome è un muscolo, s'ingrossa con l'esercizio: proprio come farebbe un bicipite, il ventricolo sinistro, la porzione preposta a pompare, aumenta di spessore sia fuori sia all'interno, e in quest'ultimo caso si riduce di dimensioni la cavità dove passa il sangue». Dopo si entra in un circolo vizioso: «Diminuendo la quantità di sangue pompata, il cuore perde forza. Il ventricolo sinistro pompa e riceve sempre meno sangue e il minor flusso può creare danni ai vasi, momenti in cui il cuore non è irrorato (pericolosissimi per l'infarto) e dolori al cuore, anginosi. Molti ipertesi sviluppano poi un danno alle arteriole dei reni, così 1 liquidi restano in circolo con sostanze di scarto... e il cuore fatica sempre più». Tutti i farmaci possono causare effetti collaterali, ma quelli usati in questo caso sono stati perfezionati negli ultimi dieci anni Esami e controlli cui sottoporsi Nel laboratorio vicino a casa: • ELETTROCARDIOGRAMMA per vedere se e come funziona il cuore; • ESAMI DI FUNZIONALITÀ RENALE come creatininemia e filtrato glomerulare; • COLESTEROLO LDL E HDL E TRIGLICERIDI per valutare il rischio di conseguenze cardiovascolari globali; • GLICEMIA una, due volte l'anno; • ELETTROLITI indicano la quantità dei minerali presenti nel nostro corpo, per ottimizzare le terapie. Dallo specialista, su suggerimento del medico di famiglia: • HOLTER NELLE 24 ORE per vedere quanto a lungo si mantiene alta la pressione; • ECOCARDIOGRAMMA per evidenziare un possibile danno al cuore e al ventricolo sinistro. Foto: Spesso la pressione alta è associata a elevati livelli di colesterolo. A tavola si gioca quindi una partita importante SOTTO CONTROLLO La pressione alta causa, in maniera silenziosa, danni non trascurabili ai vasi sanguigni e al cuore. Se non viene curata, il danno si aggrava con il tempo causando infine un ictus o un infarto. Foto: Esiste una tendenza ereditaria spesso osservabile in familiari che hanno sofferto di ipertensione Foto: VITA DI COPPIA La pressione alta può ridurre il desiderio sessuale. Inoltre, alcuni farmaci per l'abbassamento della pressione possono ridurre la libido. In questi casi, bisogna parlarne apertamente con il proprio medico. 26/02/2015 BenEssere - Ed. n.3 - marzo 2015 Pag. 18 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: NON DRAMMATIZZARE Se i valori di pressione rientrano nella norma, il medico rassicurerà il paziente e dirà di effettuare un controllo il prossimo anno. Sebbene il ruolo dello stress sia più discutibile rispetto ai fattori di rischio (fumo, colesterolo alto, sovrappeso), è consigliabile svolgere pratiche di rilassamento 25/02/2015 Silhouette Donna - Ed. 3 marzo 2015 Pag. 104 (diffusione:315152, tiratura:444988) Uno sguardo Tante le strategie per minimizzare borse, occhiaie e segni d'espressione. Dal ritocchino estetico alle formule antiage, senza dimenticare un tocco di correttore Ivan Pestillo Gli occhi sono la parte del viso che più di ogni altra rivela lo stato d'animo, ma anche le abitudini e l'età. Lo sanno bene le celebrities che, un po' per questioni d'immagine e un po' per capriccio, hanno ceduto al fascino del bisturi. Donne (Madonna e Gwyneth Paltrow), ma anche uomini (Ronn Moss e George Clooney), una tiratina qua e là, tra gli zigomi e l'arcata sopracciliare, sembra quasi essere d'obbligo dopo - a volte anche prima - i temuti "anta". Tra le tecniche più gettonate, il laser ad anidride carbonica con il quale si ottiene un immediato rialzamento della palpebra. Ma c'è chi ci prova con i cosmetici e pure col make-up. La pelle della zona perioculare è delicata perché più sottile rispetto a quella del resto del viso. Spessa solo 0,44 millimetri è sottoposta a stress di tutti i tipi: dagli agenti atmosferici agli oltre 1 Ornila movimenti dei muscoli orbicolari. Risultato? Si segna velocemente e già a 20 anni 1 Leggera la crema protettiva Sun Contrai Spf 50+ Eye Contour Cream di Lancaster (profumeria, 35 euro). 2 Naturai Finish Cream Concealer di Shiseido: ultracoprente, effetto nude (profumeria, 29,50 euro). 3 Trattamento ridensificante a base di attivi marini: The Illuminaring Eye Gel di La Mer (profumeria, 120 euro). 4 Super BB Balsamo Correttore di Physicians Formula illumina le zone d'ombra (Coin, Ovs e Upim, 15,90 euro). 5 Da GlamGlow arriva la maschera per il contorno occhi BrightMud (Sephora, 49,90 euro). 6 Ciglia più forti e sane con RapidLash di Integra grazie a principi attivi nutrienti e rinforzanti (www.rapidlash.it, 54,95 euro). 7 Azione schiarente per Even Better Eyes di Clinique con vitamina C (profumeria, 43 euro). 8 Collistar propone CC Perfezione con un correttore per le occhiaie (profumeria, 29 euro). 9 Concealer di Covermark copre macchie e occhiaie (profumeria, 19,80 euro). scelte mirate si possono formare i primi segni d'espressione. Ecco perché, già dopo l'adolescenza, non bisognerebbe rinunciare a una crema contorno-occhi. Fino ai 30/35 anni sono perfette le texture in gel che assicurano un'ottimale idratazione. Dai 40 meglio texture più ricche e anti-age. STANCHEZZA Borse e occhiaie peggiorano quando si è stanchi. Un sonno turbato può avere effetti negativi visibili. Per questo è importante dormire bene, sul giusto materasso, almeno sette/otto ore a notte. Per riuscire nell'intento, largo a tisane e infusi rilassanti. Evitare poi di stare davanti a pc e tablet perché predispongono all'insonnia. No anche ad alcol, caffè e cibi pesanti per cena. Una corretta digestione aiuta a riposarsi meglio. Ma se capita di esagerare non resta che ricorrere alle strategie da pronto risveglio: sciacquare il viso con acqua ghiacciata e tenere due cucchiaini nel frigorifero, per applicarli con una velina sulla zona interessata. mi Arrivano in profumeria e in farmacia i sieri che agiscono su ciglia e sopracciglia. Formulati con polipeptidi, cheratina e attivi idratanti per ristrutturare e infoltire in poche settimane ciglia e sopracciglia. largo al camouflage Non tutti i correttori sono ideali per nascondere borse, occhiaie e rughette. Quelli con formulazioni secche, sono adatti ai brufoli ma non alla zona perioculare, perché rischiano di depositarsi nei segni d'espressione accentuandoli. Largo allora a texture cremose, ricche di attivi idratanti e pigmenti soft focus che, riflettendo la luce, illuminano lo sguardo. Quanto alla nuance, vale la teoria dei colori: per neutralizzare occhiaie violacee serve una sfumatura tendente all'arancio. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BELLEZZA 25/02/2015 Silhouette Donna - Ed. 3 marzo 2015 Pag. 126 (diffusione:315152, tiratura:444988) ACID GRASSI sicura di conoscerli tutti ? Non solo omega 3 e omega 6 ma anche 5 e 9. Con caratteristiche diverse e tutti indispensabili L'ultima ricerca è stata pubblicata dal prestigioso The American m Journal ofCHnkal Nutrìtion ma sono ormai centinaia gli studi scientifici che confermano l'importanza degli acidi grassi polinI omega 9. Il loro ruolo è essenziale nella prevenzione di una serie di disturbi come sovrappeso, diabete, invecchiamento precoce, sbalzi d'umore, accumulo di colesterolo e trigliceridi, infiammazioni osteoarticolari e dell'apparato digerente, problemi circolatori, tutti mali tipici della società contemporanea dovuti all'eccesso di calorie, all'ambiente inquinato, al cibo di scarsa qualità, allo stress psicofisico. Gli acidi grassi polinsaturi non vengono prodotti dal nostro organismo. Si ricavano solo dall'alimentazione. Come tutte le sostanze che hanno una componente grassa, sono più o meno biodisponibili. Per questo oltre a una dieta mirata spesso viene consigliata anche un'integrazione con perle o compresse (in vendita in farmacia e in erboristeria) che hanno dosi stabilizzate e precise. IN QUALI CIBI Si trovano soprattutto nell'olio di soia, nei semi di lino, nei pesci più grassi come il salmone e nelle noci. Buone fonti vegetali sono anche i cavolini di Bruxelles, tutti i tipi di cavoli, gli spinaci e le alghe. Una dieta vegetariana può a volte essere carente di questo acido, se non si consumano noci e semi di lino nelle giuste quantità. Il vantaggio degli omega 3 è che mantengono le loro proprietà anche se vengono sottoposti a cottura, purché questa non sia prolungata. COMI Se ne consiglia una compressa o una perla al mattino dopo colazione per due mesi di cura con un mese di stop. PER CHI Un'integrazione di omega 3 è raccomandata a chi ha problemi di colesterolo o trigliceridi e ha familiarità con le malattie cardiovascolari. E utile anche in caso di problemi alla retina. Serve alle donne in gravidanza e durante l'allattamento. IN QUALI CIBI Per assicurarsi la giusta quantità di omega 5 oltre che al frutto fresco, disponibile solo per alcuni periodi, si può ricorrere all'olio di melagrana, in vendita nei negozi di alimenti naturali e in erboristeria. Ne serve un cucchiaino raso al giorno da usare da solo come condimento e mescolato ad altri oli vegetali. €OMI INTEGRATORE Una compressa o perla al mattino dopo colazione per tre mesi di cura con un mese di stop PER CHI Se si soffre di malattie infiammatorie, specie se dolorose. Per prevenire e curare i disturbi cardiovascolari. IN QUALI CIBI La possibilità che il problema si verifichi è tutt'altro che remota perché i cibi ricchi di omega 3 non sono di uso molto comune, mentre quelli che forniscono omega 6 sono diffusissimi. Per far fronte a questa situazione occorre valutare le fonti alimentari per selezionare quelle con un rapporto omega 6 - omega 3 più vantaggioso: ad esempio i semine l'olio-dijino (1:4), le noci (4:1), i semi ^Polio-di. canapa (4:1). Svantaggioso l'olio di girasole (62:1) o altri oli di semi. COME INTEGRATORE Una compressa o perla al mattino dopo colazione per due mesi di cura con un mese di stop. PER CHI E difficile avere carenze di omega 6. Possono essere presenti in chi soffre di ipertensione, pelle secca le ritenzione idrica. I N QUALI CIBI La fonte principale di omega 9 è l'olio extravergine di oliva che grazie all'acido oleico, risulta essere il veicolo migliore per assorbire questi preziosi nutrienti. Se ne consigliano 2-3 cucchiai al giorno, da usare a crudo. COME INTEGRATORE Una compressa o perla al mattino dopo colazione per quattro mesi di cura, con un mese di stop. PER CHI Un supplemento di omega 9 serve a chi soffre di picchi glicemici, a chi è a dieta e quando la pelle appare rilassata e precocemente segnata. visti da VIClìlO Gli acidi grassi polinsaturi sono molecole la cui struttura, che viene chiamata "catena", è basata su atomi di carbonio ed è caratterizzata dalla presenza di due o più doppi legami, ciascuno tra due atomi di carbonio adiacenti. Il numero che li contraddistingue (omega 3, 6, 9 indica gli atomi di carbonio presenti lungo la catena che (orma la loro molecola). Va (atta una distinzione tra precursori e acidi grassi in forma matura. I precursori, che si ricavano dal cibo, subiscono delle trasformazioni all'interno del nostro organismo e diventano infine forme mature, omega Gli acidi grassi omega 3 sono necessari per il controllo della coagulazione del sangue e per la salute del sistema nervoso e delle funzioni del cervello, dalla memoria all'umore. Sono l'arma principale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Aiutano a contrastare le infiammazioni intestinoli e alcune forme di SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SALUTE 25/02/2015 Silhouette Donna - Ed. 3 marzo 2015 Pag. 126 (diffusione:315152, tiratura:444988) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato artrite e sono raccomandati per conservare la retina in salute. biologicamente attive. Il precursore degli omega 3 si chiama acido alfalinolenico, il precursore degli omega ó acido linoleico, il precursore degli omega 5 è l'acido punicico e l'acido oleico è quello degli omega 9. Gli acidi grassi polinsaturi preservano la salute delle membrane cellulari di tutto l'organismo, le quali permettono la comunicazione con l'esterno e lo scambio di sostanze. E agiscono come precursori degli eicosanoidi, una famiglia di mediatori chimici che modulano le risposte del nostro organismo e regolano in particolare i meccanismi dell'infiammazione. omega Gli omega 6 hanno molte caratteristiche in comune con gli omega 3, dalle proprietà antinfiammatorie all'azione protettiva nei confronti delle malattie cardiocircolatorie. Abbassano i livelli di LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo. Il loro consumo, associato all'attività fisica, stimola la capacità di bruciare i grassi. Occorre però conoscerli e consumarli nel modo giusto. Sono infatti "in concorrenza" con gli omega 3. Se il rapporto è sbilanciato a favore degli omega 6 come spesso accade con il consumo eccessivo di carni e olio di girasole e mais l'azione degli acidi grassi polinsaturi diventa dannosa: proinfiammatoria, pro-trombotica e aggregante. L'acido punicico, sconosciuto sino a pochi anni fa, si ricava dai chicchi di melagrana. Il primo a studiarlo è stato il biochimico di origini russe Zakir Ramazanov che ne ha dimostrato l'azione antinfiammatorìa, simile a quella dell'aspirina. Oggi gli integratori di omega 5 sono i più consigliati dagli specialisti delle cliniche di chinirgia vascolare degli Usa. Ma non solo. John Matfiias, uno dei principali ricercatori del Medicai Center di Houston, Texas, ha verificato per oltre 4 anni gli effetti degli omega 5 su un gruppo di 100 donne con problemi di endometriosi da moderati a severi. Questo acido grasso in capsule ha migliorato i sintomi della malattia. In più si è rivelato un ottimo antidolorifico perché interferisce con la produzione di prostaglandine infiammatorie. Viene quindi consigliato per altri disturbi infiammatori che si manifestano attraverso il dolore, dalla cefalea ai reumatismi. Anchegimrnega 9 svolgono un'importante funzione protettiva. Come avviene per gli altri ecidi grassi di questa categoria agiscono beneficamente sul sistema circolatorio, su quello immunitario e su quello ormonale. L'azione terapeutica più specifica è quella di ridurre l'insulinoresistenza: aiutano cioè a mantenere normali i valori di zucchero nel sangue diventando un eccellente supporto alle terapie per il diabete di qualunque tipo, senza interferire con i formaci. Inoltre questi acidi grassi sono preziosi alleati se si segue una dieta iperproteica perché favoriscono l'utilizzo dei depositi grassi presenti nel corpo. Sono inoltre un eccellente cosmetico, in quanto favoriscono la produzione di cheratina e di collagene ed intervengono direttamente nell'equilibrio idrolipidico della parte più esterna della pelle. Foto: contro U camme petle e compra. VITA IN FARMACIA 37 articoli 26/02/2015 La Repubblica - Ed. milano Pag. 6 (diffusione:556325, tiratura:710716) L'emergenza infinita dal 2006 al Sacco si cucina in container La soluzione dopo un crollo è diventata definitiva Cgil e Cisl: "Dove sono i soldi promessi per l'ospedale?" I sindacati bocciano anche la ristrutturazione delle mense che ancora non è finita MATTEO PUCCIARELLI UN PEZZO di tetto delle cucine crollò nella notte, tra Natale e Santo Stefano. Colpa delle infiltrazioni, aveva piovuto molto. Non lavorava nessuno a quell'ora, per fortuna. Era il 2006. La direzione dell'ospedale Sacco allora decise di affittare dei container e infilare lì dentro le cucine della mensa, proprio fuori dalla struttura inagibile. La ditta che fornisce le "cucine mobili" spiegava che «i costi sono certi e comprendono la manutenzione ed, eventualmente, anche la sanificazione e pulizia, nonché la sostituzione delle macchine danneggiate». Intanto sono passati otto anni, e la postazione di emergenza è sempre lì. «Un incubo: fredda d'inverno, calda d'estate. Se accendi il condizionatore, peggio mi sento: ti spara addosso il caldo o il freddo», racconta chi ci lavora. Le cucine nei container. Ma anche il resto, l'edificio della mensa, non è messo bene. Sul servizio - qualcosa come 1.300 pasti al giorno, per lavoratori, studenti e ovviamente degenti - tra lavoratori e ospedale se non è guerra poco ci manca. «La questione va avanti da troppo tempo. Incontri anche con il prefetto, lettere, solleciti, agitazioni: niente da fare - dice Giovanni Speriani della Filcams Cgil - in sala lavaggio, per dire, il soffitto è nero». E va bene che la struttura è vecchia, il problema è che i lavori di ristrutturazione di una parte della struttura sono terminati lo scorso dicembre. «Lavori evidentemente fatti male - aggiunge Speriani, indicando i pezzi di intonaco caduti per terra, accanto alla frutta appena scaricata - e con un insopportabile scaricabarile tra impresa che ha fatto i lavori e il Sacco». Due dipendenti invece parlano della saletta dove vengono accatastati i vassoi: «Appena rifatta, eppure non c'è neanche un lavandino. Ma le sembra igienico?». Parte delle complicazioni sono anche dovute al fatto che l'edificio è tutelato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per questo la trafila di autorizzazioni è passata prima di lì, poi dall'Asl e dai Vigili del fuoco. Ma intanto restano i fili elettrici in bella esposizione, proprio accanto alle grandi lavastoviglie; mentre il locale della spazzatura non è un locale, ma semplicemente si apre una porta che dà sulla vecchia struttura pericolante e si accatastano lì i sacconi. «Ci danno sempre la stessa risposta - aggiunge Francesca Finazzi della Fisascat Cisl - cioè che adesso arrivano i soldi della Regione per finire i lavori». Promessa alla quale ormai credono in pochi, rimasti scottati dalla vicenda della Città della salute e della ricerca. La creazione del nuovo polo sanitario pubblico doveva sistemare la questione una volta per tutte, cucina container compresa; poi però l'area di edificazioneè stata spostata altrove. E dire che qualche milione di euro per una ristrutturazione generale in vista di Expo era arrivato davvero pochi mesi fa. «Se la qualità è questa che vediamo qui alla mensa - chiosa Speriani - allora il dovere del Sacco è chiedere un indennizzo». LE TAPPE IL CROLLO Nel 2006 nella notte tra Natale e Santo Stefano viene giù un pezzo di soffitto del vecchio locale cucine dell'ospedale Sacco LA SOLUZIONE Per non bloccare il servizio della mensa, si decide di "impiantare" le cucine mobili, cioè sistemare tutto dentro dei container proprio lì accanto I LOCALI Dentro alla struttura rimangono la mensa stessa e le stanze per magazzini e lavastoviglie, aree che vengono ristrutturate l'anno scorso I PROBLEMI Appena ultimati i lavori riemergono vecchi problemi, come le infiltrazioni di acqua dal soffitto, che è già pieno di muffa PER SAPERNE DI PIÙ www.sanita.regione.lombardia.it www.ao-sanpaolo.it Foto: IN ATTESA Le cucine nel container al Sacco dal 2006. Nei locali della mensa invece i dipendenti contestano la ristrutturazione appena fatta VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La sanità 26/02/2015 La Repubblica - Ed. napoli Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) L'impegno della Lorenzin "Tornerò a sorpresa tra le barelle del Cardarelli" CONCHITA SANNINO «TORNERÒ, a sorpresa, al Cardarelli. È un impegno. Ovvio che non possono essere accettate le distese di barelle. Però sappiamo tutti una cosa: quell'ospedale è assolutamente sovraffollato, a causa di serie carenze nella rete del territorio, ma ha reparti di eccellenzae un'alta professionalità del suo personale, ai vari livelli». Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non si sottrae a un esame approfondito del caso Campania: dopo l'inchiesta di Repubblica sulla sanità dell'emergenza spremuta e ridotta in un diffuso degrado, sui presìdi di pronto soccorso scivolati in una trincea ad alto rischio per pazienti, medici, infermieri. E, senza nascondere che «la Campania è ancora all'ultimo posto per i Lea, i livelli essenziali di assistenza», il ministro spiega come sarà sbloccato il turn-over del personale; riconosce il paradosso «degli straordinari: una montagna di soldi spesi al posto delle assunzioni»; annuncia che «un approfondimento che ho a cuore in Campania sarà su eventuali criticità del 118». E replica al governatore Caldoro, alle rigidità del ministero guidato da Padoan. Ministro Lorenzin, discutere di barelle o di medici sotto pressione sull'onda di un'altra inchiesta per un 68enne morto su una barella, è semplice. Il dramma comincia molto prima,e continua dopo quel clamore. Lei da ieri, cosa fa? «C'è una buona notizia, intanto. Proprio ieri (martedì, ndr ), la Campania ha messo la rete ospedalieraa sistema e noi possiamo andarea sostenere una regione che ha bisogno di personalee prestazioni ». Ieri? Può spiegare quali saranno i reali miglioramenti? «Significa che 24 ore fa la Campania ci ha formalmente inviato il suo programma di rete ospedaliera, che ovviamente deve rispondere a dei parametri che prevedono la distribuzione di personale rispetto ai fabbisogni registrati. Io ho appena detto ai miei uffici di esaminarla con velocità, ma di esaminarla bene. E accanto a questo, bisogna andare rapidi con lo sblocco del turn over, di cui la Campania come altre regioni soffre moltissimo». Lo sblocco prevede sulla carta appena 272 assunzioni. Lei e il ministro dell'Economia Padoan ne concederete forse mille, ma Caldoro dice "Che cosa me ne faccio se ne abbiamo perso quasi 10mila, dal 2009?" Come se ne esce? «Caldoro lo sa quanti sono mille nuovi assunti negli ospedali? Sono tantissimi». È anche vero che spendete per lo straordinario, che va a coprire i buchi, ben 250 milioni di euro l'anno. Una mostruosità. «Lo so. Vero. Questa Regione merita ora, dopo tantissimi sacrifici e un pareggio di bilancio raggiunto prima di altre regioni, che il governo mostri di saper essere equo. Però siamo sempre in questa crisi e in un certo periodo, d'accordo?». Sull'equità, ministro. È notorio che, per i fondi del riparto Sanità, la Campania ottiene 300 milioni in meno della media nazionale: solo perché ha la colpa di essere la regione più giovane. Meno vecchi, che costano alla Sanità; quindi, meno risorse. «Capisco che è stata calibrata in maniera eccessivamente penalizzante per la Campania. In parte già stiamo correggendo questo dato, a dire la verità. Ma non si può negare che lì dove insistono popolazioni mediamente più anziane, si erogano più cure, si spende di più per la sanità. I problemi che stiamo affrontando vengono da lontanissimo. Li dobbiamo prendere di petto, per essere chiari. Ma, di fronte a una rete territoriale di medicina di base e di guardie che purtroppo non sono ancora efficaci, che non fanno da filtro, è evidente che poi i pronto soccorsi sono affollati, i pazienti sono esposti, e gli stessi medici, infermieri, operatori socio sanitari vivono anch'essi una condizione di enorme disagio e rischio». Se il quadro è questo, perché allora affrontare la sanità esclusivamente da un punto di vista contabile? Ne è prova il dato che la Campania ostenta ma è paradossale: c'è un avanzo di circa 200 milioni, bloccato. Perché non investire in salute? «Bella domanda. Sa che ogni tanto, la faccio anche io al ministro Padoan? Questaè la battaglia che fanno i ministri come me in tutto il mondo e in particolare in Europa, con i rigorosi ministri dell'Economia. Guardi il ministro della Salute non aveva voce, gestiva tutto il ministero dell'Economia: certo sì, anche nel governo Berlusconi. A me non sfuggono responsabilità, anche nostre, o di certe rigidità del VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'intervista Il ministro della Salute parla del disastro ospedali delle emergenze in corsia e della rete territoriale 26/02/2015 La Repubblica - Ed. napoli Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ministero dell'Economia, appunto. Ma le regole vanno rispettate anche al governo: la Campania ha subìto un trattamento choc, e dobbiamo rispettare le regole noi: si devono fare queste assunzioni». Ministro, perché quella battuta sull'emergenza al Cardarelli: lei ricordava che era svuotata di pazienti "nel giorno in cui giocava al Napoli?" Vero è che i cittadini in larga parte abusano del pronto soccorso, ma è giusto indicarlo come primo dei problemi? «Sono contenta di spiegarlo ancora meglio. Quello che successe quel giorno accade a Genova, accade ovunque. Al sud di più. Ma più si abusa di pronto soccorso, più si sbaglia.E io so, ad esempio, su cosa intervenire in Campania: sulle criticità del 118, che è un nostro prossimo obiettivo». PER SAPERNE DI PIÙ www.ospedalecardarelli.it www.salute.gov.it "I LIVELLI La Campania è all'ultimo posto per i livelli essenziali di assistenza L'ECCELLENZA È un presidio sovraffollato ma con reparti di alta eccellenza LE CRITICITÀ La prossima verifica è sulle eventuali criticità del 118 LO SBLOCCO "Sul turn over Caldoro ha idea di cosa sono mille persone in più? Foto: IL MINISTRO Beatrice Lorenzin ministro della Salute promette: "Tornerò a sorpresa al Cardarelli" 26/02/2015 La Repubblica - Ed. palermo Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) Enna, un medico per turno in ospedale: chiude Ortopedia GIUSI SPICA DUE medici malati, uno in aspettativa e il reparto va in tilt. Tanto è bastato all'ospedale Umberto I di Enna per sospendere da un giorno all'altro tutte le operazioni di Ortopedia. In corsia è rimasto un solo medico per turno e il reparto, decimato da malattie e permessi, può garantire solo le emergenze e le visite ambulatoriali. Dei camici bianchi in servizio, due sono ammalati, uno ha chiesto un periodo di aspettativa e gli altri due si dividono tra mattina e pomeriggio. Di notte non resta nessuno e in caso di necessità il pronto soccorso è costretto a chiamare il medico reperibile. Per correre ai ripari da oggi anche il primario comincerà a fare i turni in corsia. «Abbiamo già contattato l'ospedale di Piazza Armerina - dice Emanuele Cassarà, direttore sanitario di presidio - e chiameremo altri rinforzi scorrendo le graduatorie dei concorsi». Un caso isolato? Niente affatto. Un mese fa all'ospedale di Niscemi c'era un solo camice bianco di guardia al pronto soccorso e contemporaneamente in sala operatoria. L'episodio aveva sollevato le proteste del sindaco del capoluogo nisseno, che proclamò lo sciopero della fame. Dopo le denunce l'Asp di Caltanissetta ha provveduto a trasferire il personale da altri presidi ospedalieri. I bandi per reclutare personale a tempo determinato sono andati deserti e i vertici delle aziende cercano di colmare le falle spostando gli operatori da un ospedale all'altro. Una coperta che resta sempre troppo corta. A lanciare l'appello sulla necessità di nuove assunzioni, bloccate dal 2012 per la legge sulla spending review, era stata qualche giorno fa anche l'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. Ieri è arrivato l'appello del ministro Beatrice Lorenzin: «La sanità non può essere paragonata ad altri comparti pubblici, perché ha a che fare con la salute delle persone. Ci sono strutture che hanno carenze di personale e bisogna intervenire per risolverle». Il ministro è tornata anche sul caso della neonata morta a Catania: «Lì abbiamo visto manifestarsi un altro problema diffuso: le reti dell'urgenza che non funzionano». Una stoccata all'assessore arriva dal gruppo di Forza Italia all'Ars: «Presenteremo una mozione di sfiducia alla Borsellino», ha detto ieri il leader Marco Falcone durante la conferenza dei capigruppo. Foto: UMBERTO I L'ospedale Umberto primo a Enna mancano i medici, chiude il reparto di Ortopedia VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SI AFFRONTANO SOLO LE EMERGENZE. FORZA ITALIA PRESENTA UNA MOZIONE DI CENSURA CONTRO L' ASSESSORE BORSELLINO 26/02/2015 La Repubblica - Ed. genova Pag. 6 (diffusione:556325, tiratura:710716) Il latte materno delle mamme lavoratrici nel biberon al nido del Galliera (e.m.) IL LATTE della mamma al Nido, nel biberon. L'allattamento "a distanza" è già realtà all'interno del nido interaziendale dell'Ospedale Galliera e della Regione Liguria "Coniglio blu", dove le mamme possono consegnare i biberon con il loro latte, che verrà poi somministrato ai piccoli. «E' un'iniziativa di promozione della salute - spiega Massimo Mazzella, direttore del reparto di Neonatologia del Galliera - il latte materno, infatti, riduce fino a un terzo i casi di morte in culla. Ma allattare è un toccasana anche per le mamme. Riduce infatti del 28 per cento i casi di tumori al seno e alle ovaie, e le fratture dopo i 65 anni». Ci sarà anche l'allattamento al seno, dunque, tra le nuove linee guida regionali sulla ristorazione scolastica che entreranno in vigore in primavera: in Liguria esistono già alcuni asili nido, a Genova e nelle province di Imperia e Savona, attrezzati per l'allattamento materno, pratica che molti pediatri ritengono fondamentale per lo sviluppo e la crescita del neonato. Ma l'obiettivo è quello di estendere la pratica il più possibile: «Le strutture virtuose - spiega l'assessore regionale alla Salute Claudio Montaldo - saranno segnalate con un bollino bianco sul sito della Regione Liguria». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INIZIATIVA 26/02/2015 La Repubblica - Ed. genova Pag. 8 (diffusione:556325, tiratura:710716) La donna, 58 anni, era sottoposta a trattamento di dialisi a Sampierdarena L'ospedale di Carignano, viste le radiografie l'ha definita "inoperabile" Nessun indagato per ora ma la procura ha acquisito le cartelle cliniche GIUSEPPE FILETTO STEFANO ORIGONE HA PROVATO ad alzarsi dalla carrozzina. Da sola. Forse ha tentato di fare qualche passo ed andare in bagno, senza l'aiuto di un infermiere o di un ausiliario, ma è caduta rovinosamentea terra, picchiando la testa sul pavimento. Rosalia Perez, una donna ecuadoriana di 58 anni, è morta lunedì notte all'ospedale Villa Scassi. La direzione sanitaria sostiene che si sia trattato di un incidente autonomo, escludendo che vi sia alcuna responsabilità da parte del personale sanitario. E però per il sostituto procuratore Francesco Pinto ci sono tanti dubbi da chiarire, il magistrato vuole capire di più, tant'è che ha fatto sequestrare le cartelle cliniche e disposto gli esami autoptici sul cadavere. L'incidente è avvenuto nel week-end della scorsa settimana, all'interno della divisione di Nefrologia dell'ospedale di Sampierdarena. Secondo quanto avrebbero raccontatoi responsabili del reparto, Rosalia Perez da qualche giorno era ricoverata perché necessitava di assistenza "dialitica" e di terapie particolari. In sostanza la paziente era sottoposta a periodici cicli di dialisi. Sabato mattina gli infermieri l'hanno fatta alzare dal letto, come si usa dire in gergo ospedaliero è stata "mobilizzata" per evitare che si formino piaghe da decubito. La paziente è stata posizionata sulla sedia e rotelle, senza l'ausilio di cinghie o legacci, appunto perché dai medici ritenuta "vigile ed orientata". Pare evidente, senza necessità di assistenza continua. Stando a quanto assicurano i vertici ospedalieri, la donna sarebbe stata messa al corrente di eseguire "tutte le procedure previste": le sarebbe stato detto che, in caso di necessità, avrebbe dovuto chiamare gli operatori sanitari attraverso il campanello. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto in quel momento. Se Rosalia, un'ammalata con seri problemi di salute, non abbia chiamato alcuno, oppure se abbia avuto bisogno di aiuto immediatoe l'ha chiesto senza ricevere una risposta. O, ancora, se sia stata costretta ad andare in bagno da sola. È stato accertato che si sarebbe alzata autonomamente ed è scivolata in avanti, sbattendo violentemente la testa a terra. Il tonfo ha richiamato l'attenzione del personale, che l'ha subito soccorsa. Le sue condizioni non sono apparse immediatamente gravi. Era cosciente, vigile. Qualche ora dopo, però, la situazione è improvvisamente precipitata. La donna è stata sottoposta a Tac nello stesso ospedale, ma le immagini invece di venire esaminate all'ospedale Villa Scassi, sono state trasferite telematicamente al Centro Neurochirurgico del "Galliera". Gli specialisti di quest'ultimo ospedale avrebbero detto ai colleghi di Sampierdarena che "la paziente non era operabile". Rosalia non è stata trasferita in Rianimazione, è deceduta tre giorni dopo, sempre nel reparto di Nefrologia dov'era ricoverata. Sarebbe stata la stessa direzione sanitaria a comunicare il decesso all'autorità giudiziaria, che però ha disposto il trasferimento del cadavere all'Istituto di Medicina Legale per l'autopsia, incaricando il medico legale Taiana di Varese. Al momento la Procura della Repubblica non ha notificato alcun avviso di garanzia ai medici ed al personale del reparto. Così come i parenti della donna fino a ieri non avevano presentato alcun esposto a Palazzo di Giustizia. Il pm di turno ha fatto sequestrare le cartelle cliniche e solo l'autopsia potrà chiarire se ci siano stati errori nella valutazione dei medici o se la donna non si sarebbe comunque potuta salvare. PER SAPERNE DI PIÙ www.poliziadistato.it www.carabinieri.it VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Paziente cade in ospedale e muore dopo 3 giorni doppio giallo tra Villa Scassi e il Galliera 26/02/2015 La Repubblica - Ed. torino Pag. 8 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Salviamo il San Luigi" Ma Saitta rassicura "Avrà una nuova mission" MARIACHIARA GIACOSA SCALDAi motori il comitato per la difesa dell'ospedale San Luigi che ha organizzato per oggi pomeriggio un'assemblea con sindaci, consiglieri regionali e cittadini «per difendere il presidio di Orbassano dal declassamento stabilito dalla riorganizzazione della rete ospedaliera voluta della Regione». Ma ieri il rettore dell'Università Gianmaria Ajani e il preside della Facoltà di Medicina Ezio Ghigo, durante un'audizione a Palazzo Lascaris, hanno annunciato che «l'Università sta lavorando alla federazione della facoltà di medicina del San Luigi con quella della Città della Salute». «Il San Luigi resterà un polo universitario importante, ha spazie strutture all'avanguardia con attività connesse di primo piano - ha detto Ghigo - ci sono ricercatori e personale qualificato che non verrà penalizzato. Il problema dell'ospedale non è la classificazione, bensì la definizione della propria mission. Se nella gerarchia della rete di emergenza/urgenza si passa dall'essere Dea di II livello a Dea di I livello, questo non significa venire declassati. Anche un Dea diI livello deve avere contenuti importanti, tanto più se è azienda ospedaliera». Su questo punto sono arrivate rassicurazioni dall'assessore regionale Antonio Saitta: «Stiamo lavorando con l'Università per individuare una mission specifica, in particolare quella collegata alla cura delle fragilità, che ci consenta di allocare nella struttura tutte le specialità e discipline mediche e chirurgiche coerenti, il tutto con un percorso coordinato con la Città della Salute». La discussione partirà appena sarà nominato il nuovo direttore generale dell'azienda ospedaliera, ma Saitta si è detto disponibile «ad intervenire con le modifiche compatibili, come quella di rivedere l'accentramento a Torino della medicina trasfusionale che al San Luigi dispone del Centro regionale delle Microcitemie, ovvero quello che cura l'anemia mediterranea». Foto: IN ASSEMBLEA Per difendere il San Luigi dall'ipotesi di declassamento prevista dalla riorganizzazione sanitaria si riuniscono oggi in assemblea sindaci, cittadini e consiglieri regionali VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO L' ASSESSORE : CURERÀ LE FRAGILITÀ 26/02/2015 La Stampa - Ed. torino Pag. 45 (diffusione:309253, tiratura:418328) Asl fuori controllo: "Ora più ispezioni" marco accossato alessandro mondo Più trasparenza, meno «lacciuoli». Meno labirinti burocratici, più responsabilità. Il giorno dopo l'ennesimo scandalo della Sanità piemontese, direttori generali e amministrativi si interrogano sulle parole del presidente della Regione, Sergio Chiamparino: «Un sistema fuori controllo». Antonio Fabbricatore, oggi in pensione, ex direttore generale, ex direttore amministrativo, ricorda «quando dal 1972 al 1995 sono stato ispettore contabile per la Regione». Che fine hanno fatto le ispezioni? «All'epoca - ricorda sempre Fabbricatore, recentemente intervenuto a un convegno dell'Anci Sanità - il direttore generale era per legge "il" responsabile della gestione dell'Asl. Oggi non lo è più, i dirigenti sono responsabili delle loro singole attività». Risultato? Più di un direttore generale si domanda oggi che cosa intenda la Regione con «fuori controllo». In altre parole: è evidente che un direttore generale può e deve accorgersi delle evidenti storture della propria Asl. Ma, tanto per citare il recente caso della To1, «non può certo controllare la singola fattura», sostiene Fabbricatore. «Più trasparenza» A proposito dell'inchiesta sulla corruzione per il sistema informatico dell'Asl To1 e del San Luigi di Orbassano c'è chi si chiede perché non si sia affidato l'incarico al Csi, la società regionale a capitale pubblico. Per il resto, la trasparenza è l'unica strada per la moralizzazione, ma non sempre il sistema burocratico è trasparente. Anzi: paradossalmente troppe norme e troppi regolamenti offrono anfratti di possibile illegalità. «Io, per formazione e convinzione, guardavo tutti i capitolati della mia Asl - prosegue Fabbricatore -. Oggi forse ci dovrebbe essere più collaborazione tra Regione e Asl». Quasi alla vigilia delle nomine ai vertici delle Asl praticamente nessuno fra i direttori generali in carica accetta di esporsi con nome e cognome. Il che è sintomatico di un clima. Molti sono unanimi nel sostenere comunque la necessità di un potenziamento dei controlli «che passa attraverso la creazione di un ufficio ispettivo regionale, integrato da uffici di controllo all'interno delle singole Asl. Il rinnovo dei direttori Insomma, nessuno s'illuda: è convinzione comune che il rinnovo dei direttori generali, da solo, non basterà a fare la differenza, arginando le derive di un sistema viziato da problemi di vario tipo. Dalle pressioni di una certa politica - che interpreta le Asl come centri di potere, bacini elettorali e snodi non sempre puliti con le imprese del settore - ai campanilismi locali. Non ultimo: sotto accusa anche la debolezza strutturale dello stesso assessorato. Tradotto in concreto: la carenza di personale ha lasciato interi settori sguarniti, i corsi e ricorsi politici hanno fatto il resto. Al centro del botta e risposta anche il tema della programmazione. Emblematico il confronto con le altre Regioni: nella vicina Lombardia gli obiettivi di programma vengono dati alle Asl a novembre per il novembre successivo. In Piemonte gli obiettivi per il 2014 sono stati indicati alle aziende a settembre dello stesso anno, con soli due mesi di tempo per raggiungerli. Accorpare le Asl Se un numero minore di aziende renderebbe più semplici le verifiche e faciliterebbe i risparmi con economie di scala su acquisti, logistica e sistemi informativi, c'è chi ricorda che l'ex-assessore alla Sanità, Monferino, provò a imboccare questa strada, entrando subito in rotta di collisione con la sua stessa maggioranza in Consiglio regionale. L'accorpamento per Saitta, il suo successore, «in questa fase non è prioritario». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dopo l'ultimo scandalo 26/02/2015 La Stampa - Ed. torino Pag. 53 (diffusione:309253, tiratura:418328) San Luigi, un nuovo futuro Ma i dipendenti non si fidano massimo massenzio «Il San Luigi potrebbe diventare un centro di cura per le fragilità». L'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, lo ha ribadito ieri, a poche ore dall'assemblea organizzata dal comitato di difesa del San Luigi, prevista per questo pomeriggio. L'idea che l'azienda ospedaliera possa avere finalmente trovato una sua «mission», dopo mesi di incertezze, incassa però giudizi contrastanti. Se i vertici della facoltà di Medicina sono certi che non ci saranno declassamenti, qualcuno all'interno dei sindacati teme che il San Luigi possa diventare un centro per le malattie croniche perdendo molte eccellenze. Tavolo tecnico La sensazione è che ci sia ancora molto da discutere. Per Saitta c'è spazio per modificare il nuovo disegno della rete ospedaliera: «Siamo disponibili a rivedere l'accentramento a Torino della medicina trasfusionale, che al San Luigi dispone del centro regionale delle Microcitemie. Appena sarà nominato il nuovo direttore generale, partirà un tavolo tecnico per discutere il futuro» Nessun declassamento Parole accolte positivamente dal preside della Facoltà di Medicina, Ezio Ghigo: «Stiamo lavorando alla federazione con la Città della Salute. Il San Luigi resterà un polo universitario importante, ricercatori e personale non verranno penalizzati». Resta però la questione del nuovo pronto soccorso, costato 10 milioni di euro, che non rientra fra i Dea di secondo livello: «Anche un Dea di primo livello deve avere contenuti importanti». Una netta bocciatura è arrivata dai consiglieri M5S Davide Bono e Stefania Batzella: «Da quanto abbiamo capito l'Università decide il futuro del San Luigi. E così si determinano situazioni poco chiare, come la federazione della parte universitaria con la Città della Salute, mentre l'azienda ospedaliera è connessa al Mauriziano. Francamente non ne comprendiamo l'utilità» Più cauto il direttore generale del San Luigi, Remo Urani, in scadenza di mandato: «Ben vengano nuove specialità e discipline, ma l'importante è che rimangano le nostre eccellenze». Per i pazienti potrebbe cambiare molto: «Fino a quando non si farà chiarezza su Emodinamica e pronto soccorso è difficile prevedere cosa ne sarà dell'ospedale. Oggi gli utenti vengono qui soprattutto per la cura delle acuzie e mi auguro che un domani non debbano andare da un'altra parte». Le assunzioni Daniele Macrì, segretario della Uil del San Luigi si concentra sul futuro degli 800 studenti e dei 1200 dipendenti della struttura ospedaliera: «Per mantenere i corsi e attirare gli studenti bisogna conservare le specialità e le eccellenze. Se la cura delle fragilità ci permetterà di valorizzare il nostro ospedale, senza diventare una succursale, allora è una notizia positiva». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Orbassano 26/02/2015 La Stampa - Ed. imperia Pag. 51 (diffusione:309253, tiratura:418328) Avagnina sotto processo per esercizio abusivo della professione medica Possiede tre lauree, ma nessuna di queste è in Medicina. E quindi non avrebbe potuto prescrivere un farmaco antidolorifico a un suo paziente, come avrebbe invece fatto nel 2010. È con l'accusa di esercizio abusivo della professione medica che Luca Avagnina, 54 anni, podologo sanremese - sono in questa specialità le sue lauree - molto conosciuto sia in Italia che all'estero, e spesso ospite in trasmissioni televisive dedicate alla cura degli arti, è finito sotto processo a Roma, città dove opera appoggiandosi a un centro medico. Il dibattimento, dopo l'istruttoria, è stato aggiornato al 4 maggio. A mettere nei guai Avagnina sarebbe stata la prescrizione di un antidolorifico a un paziente che si era rivolto a lui per una tallonite. I fatti risalgono al 2010. Sulla scorta di una denuncia presentata alla Procura della capitale, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni si erano presentati con un decreto di perquisizione nei quattro centri medici presso i quali il podologo esercita la sua attività: quello della città dei fiori, in corso Matuzia, e gli altri a Milano, Alessandria e appunto Roma. Dove i militari avevano trovato un foglio, appuntato sul retro della cartella clinica del paziente con la tallonite, con una serie di indicazioni terapeutiche: assumere dei prodotti omeopatici, indossare dei plantari - fin qui tutto lecito - ma anche di prendere degli antidolorifici, specificando anche quali. E sembra che il paziente, con una fotocopia di quel foglio, si fosse recato in una farmacia: è possibile che la segnalazione sia scattata da quell'episodio. In ogni caso, per Avagnina è scattata l'accusa di esercizio abusivo della professione medica, cui è seguito il rinvio a giudizio e, ora, il processo. Il podologo sanremese è difeso dagli avvocati Stefano Valenza, di Roma, e Alessandro Sindoni, di Sanremo, che della vicenda offre una lettura diversa da quella della Procura romana. «Siamo convinti dell'assoluta buona fede dell'operato del nostro assistito - spiega Sindoni - e verrà dimostrato in aula quando sarà ascoltato come testimone il paziente, al quale non è stata prescritta alcuna medicina: l'annotazione sul foglio è un semplice consiglio di utilizzare un antidolorifico, ma sottintendendo che per la relativa ricetta il paziente avrebbe dovuto rivolgersi al suo medico. Il nostro cliente è un podologo ed è quella la professione che esercita, senza alcuna necessità di invadere discipline di altri». [p.i.] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ACCUSA: PRESCRISSE FARMACO . LA DIFESA : SEMPLICE CONSIGLIO 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. roma Pag. 37 (diffusione:210842, tiratura:295190) Primo concorso bandito dopo 8 anni: nuovo personale in corsia Medici, infermieri e personale tecnico. Sono le categorie ricercate per il nuovo concorso pubblico lanciato dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il primo dopo otto anni. Saranno assunti 132 professionisti in strutture residenziali socio assistenziali, le cosiddette Rems, che sostituiranno gli ospedali psichiatrici: 54 saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti. Le nuove strutture Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo, mentre quelle definitive saranno a Subiaco e Ceccano. «Non c'è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari con una norma di civiltà votata dal Parlamento» ha detto Zingaretti. Evangelisti a pag. 41 © RIPRODUZIONE RISERVATA In arrivo 132 assunzioni tra medici, infermieri e personale tecnico. Sono destinati alle sedi provvisorie e definitive delle strutture residenziali socio assistenziali Rems. Che cosa sono? Servono a superare gli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari) e di fatto sono strutture sanitarie in cui vengono eseguite le misure di sicurezza e si inizia anche un percorso di tipo terapeutico. Ieri il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che è anche commissario per la sanità, ha firmato l'atto che avvia il concorso pubblico, il primo da otto anni in questo settore. Spiegano in Regione: «Il Lazio ottempera ad una legge dello Stato e ad una norma di civiltà in linea con il definitivo accordo nella Conferenza unificata Stato-Regione che si terrà nelle prossime ore. Si tratta di un concorso pubblico destinato a medici, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, amministrativi, assistenti sociali e operatori socio sanitari». Come saranno distribuiti? Cinquantaquattro saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti. Dove saranno realizzate queste strutture? «Le Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo, i cui lavori sono già in corso, mentre quelle definitive saranno a Subiaco a Ceccano ed a Rieti andrà il reparto che ospiterà le donne. Nei prossimi giorni attiveremo le procedure previste dal decreto sugli accordi con le Prefetture per garantire misure di sicurezza e vigilanza». È stato inoltre approvato il decreto che assegna a tutte le aziende sanitarie fondi per il potenziamento dei servizi dei Dsm (Dipartimenti salute mentale) e del personale per il rafforzamento dell' articolazione sanitaria per oltre un milione di euro. Ha commentato il governatore Zingaretti: «Non vi è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari, applicando una norma di civiltà votata dal Parlamento. Una grande Regione come il Lazio di oltre 5 milioni e 800 mila abitanti non può esimersi dal prendersi in carico 90 suoi cittadini malati e ospitati in quelle strutture che Napolitano definì una vergogna per un paese civile». L'altro giorno Zingaretti ha anche annunciato, nel corso del dibattito in consiglio regionale sui pronto soccorso, che nel secondo semestre nel 2015 sarà sbloccato il turnover per tutta la sanità del Lazio. Mauro Evangelisti VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sanità , più medici e infermieri la Regione torna ad assumere 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. roma Pag. 41 (diffusione:210842, tiratura:295190) Sanità , la Regione assume 132 medici Gli operatori destinati ai centri di riabilitazione psichiatrica Zingaretti: «Vicini ai nostri malati con un'operazione di civiltà» Con il primo concorso pubblico bandito dopo otto anni saranno arruolati anche infermieri e personale tecnico STANZIATI NUOVI FONDI DESTINATI ALLE ASL PER POTENZIARE TUTTI I SERVIZI DEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE Mauro Evangelisti In arrivo 132 assunzioni tra medici, infermieri e personale tecnico. Sono destinati alle sedi provvisorie e definitive delle strutture residenziali socio assistenziali Rems. Che cosa sono? Servono a superare gli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari) e di fatto sono strutture sanitarie in cui vengono eseguite le misure di sicurezza e si inizia anche un percorso di tipo terapeutico. Ieri il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che è anche commissario per la sanità, ha firmato l'atto che avvia il concorso pubblico, il primo da otto anni in questo settore. LA LEGGE Spiegano in Regione: «Il Lazio ottempera ad una legge dello Stato e ad una norma di civiltà in linea con il definitivo accordo nella Conferenza unificata Stato-Regione che si terrà nelle prossime ore. Si tratta di un concorso pubblico destinato a medici, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, amministrativi, assistenti sociali e operatori socio sanitari». Come saranno distribuiti? Cinquantaquattro saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti. Dove saranno realizzate queste strutture? «Le Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo, i cui lavori sono già in corso, mentre quelle definitive saranno a Subiaco a Ceccano ed a Rieti andrà il reparto che ospiterà le donne. Nei prossimi giorni attiveremo le procedure previste dal decreto sugli accordi con le Prefetture per garantire misure di sicurezza e vigilanza». LE SCELTE È stato inoltre approvato il decreto che assegna a tutte le aziende sanitarie fondi per il potenziamento dei servizi dei Dsm (Dipartimenti salute mentale) e del personale per il rafforzamento dell' articolazione sanitaria per oltre un milione di euro. Ha commentato il governatore Zingaretti: «Non vi è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari, applicando una norma di civiltà votata dal Parlamento. Una grande Regione come il Lazio di oltre 5 milioni e 800 mila abitanti non può esimersi dal prendersi in carico 90 suoi cittadini malati e ospitati in quelle strutture che Napolitano definì una vergogna per un paese civile». L'altro giorno Zingaretti ha anche annunciato, nel corso del dibattito in consiglio regionale sui pronto soccorso, che nel secondo semestre nel 2015 sarà sbloccato il turnover per tutta la sanità del Lazio. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PIANO 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. roma Pag. 48 (diffusione:210842, tiratura:295190) «Al pronto soccorso visitata dopo 7 ore» Subisce un'aggressione, entra al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma poco dopo le sette di sera ma ne esce alle 2,20 del mattino, dopo aver aspettato ben sette ore di essere «assistita, curata e dimessa». Il Codacons chiede di fare luce sull'accaduto. «Prendiamo atto della segnalazione e siamo a disposizione per ogni delucidazione nell'intento di fare luce su questo episodio» ha commentato il direttore sanitario del Fatebenefratelli Maurizio Ferrante. Stando alla denuncia della paziente raccolta dal Codacons, la sera dello scorso 17 febbraio - la data dei fatti - il pronto soccorso si trovava in affanno per stessa ammissione degli operatori. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La denuncia 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. civitavecchia Pag. 42 (diffusione:210842, tiratura:295190) L'UDIENZA Farmacia comunale di Bassano Romano: a processo l'ex sindaco 82enne. Si è conclusa ieri con due rinvii a giudizio e tre condanne l'udienza preliminare davanti al gup Stefano Pepe. L'ex sindaco Luigi De Luca, neurologo in pensione, il 7 luglio sarà davanti al collegio con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta. Con lui un'imprenditrice del posto, Lucia Liberati, che avrebbe dovuto mettere soldi nel progetto. Parte civile il Comune, con un conto di un milione e 200mila euro. I fatti risalgono al 2010, quando l'ex sindaco pensò di munire l'amministrazione di una licenza per una farmacia comunale, dando vita a una società, la Farmabassano, di cui era presidente, con l'obiettivo di vendere il 49% delle quote pubbliche a un socio privato, incamerando 680mila euro. Secondo il pm Fabrizio Tucci, il movente non era portare nuova linfa alle casse comunali, come De Luca ha ribadito al gup, ma farsi rieleggere nel 2011 e far assumere la figlia. Condannati con l'abbreviato gli aspiranti soci privati, individuati in Sicilia, ovvero l'ortopedico Salvatore Bono, la moglie imprenditrice nel settore sanità e il figlio medico: a due anni i genitori, a un anno e mezzo il figlio. Una curiosità: la successiva amministrazione ha ripreso in mano il progetto, che però resta al palo per il ricorso fatto a suo tempo dall'unica farmacia del paese, ancora fermo al Tar dopo sei anni. Silvana Cortignani © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacia comunale di Bassanol'ex sindaco rinviato a giudizio 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. frosinone Pag. 44 (diffusione:210842, tiratura:295190) ANCHE UNA RAPINA NELLA FARMACIA COMUNALE DI GENZANO: BOTTINO DI CIRCA 1.600 EURO NEMI "Spaccate" notturne ai Castelli, due colpi messi a segno usando grandi vetture come arieti ai danni di una banca a Nemi e a un bar ad Ariccia. L'assalti con veicoli-ariete sono è stato eseguito di notte ai danni dell'agenzia bancaria dell'Unicredit, nella piazza d'ingresso a Nemi. La banca è stata assalita intorno alle 2,30. I ladri, con l'utilizzo di un furgone Iveco Daily cassonato, hanno abbattuto la vetrata dell'ingresso e hanno portato via la struttura del bancomat, contenente oltre 50 mila euro, dopo averla scardinata dalla postazione fissa. Il colpo, simile nella dinamica ad altri compiuti nei Castelli negli ultimi tempi, è stato compiuto in pochissimo tempo. Attivato l'allarme all'istituto di vigilanza, sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Velletri, che, intanto, hanno rinvenuto l'automezzo poco distante, ai margini di Valle delle Colombe. FURTO IN UN BAR Nell'altro furto è stato messo a segno in un bar al chilometro 11 sulla via Nettunense, in località Fontana di Papa, nel territorio di Ariccia. Anche in questo caso è stata sfondata una delle serrande. I ladri hanno asportato la macchinetta cambiasoldi dei videogiochi, il registratore di cassa, valori bollati, biglietti gratta e vinci, tabacchi, bottiglie di liquori. Dell'episodio si occupano i carabinieri del reparto radiomobile di Castelgandolfo. Rapina ai danni della Farmacia Comunale 3 di Genzano, in via Emilia Romagna, nei pressi della confluenza di via Enrico Mattei, ed ha fruttato un bottino di circa 1.600 euro. Due giovani col volto coperto con un passamontagna mefisto, hanno fatto irruzione mentre nel locale, oltre alle due farmaciste, erano tre clienti. I due, italiani, si esprimevano con un'inflessione chiaramente della zona. Uno dei due era armato di pistola e ha intimato alla farmacista vicino alla cassa di consegnargli tutto il denaro, mentre l'altro rapinatore controllava la situazione vicino all'ingresso. L'azione è stata veloce e, arraffato il denaro, i due si sono dileguati in tutta fretta, riuscendo - anche approfittando del momentaneo stato di disorientamento dei presenti - ad allontanarsi senza che fosse notato come e in quale direzione. Dato l'allarme, sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione che ora si occupano dell'accaduto. In particolare, l'impegno è anche volto a stabilire se ci sia un collegamento con le due rapine subite dalla Farmacia Comunale 1, in via De Gasperi, il 25 novembre e il 31 dicembre. Dario Serapiglia © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Assalto in banca, sfondata la vetrina 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. viterbo Pag. 37 (diffusione:210842, tiratura:295190) Asl e Angelelli: «Tutto sotto controllo». Castel S. Elia dà l'addio a Luca Graziani IL CASO Scuole vuote, ambulatori e farmacie piene a Civita Castellana. Nonostante le rassicurazioni dell'Asl e del sindaco Gianluca Angelelli, anche a causa dei falsi allarmi su possibili altri casi di meningite, la città continua a essere preoccupata. «Timori infondati - garantisce il commissario Asl Luigi Macchitella - ci sono due ragazzi ricoverati a Viterbo per scrupolo. Uno per un'influenza l'altro per una polmonite». Sulla stessa lunghezza d'onda Silvia Aquilani del servizio igiene pubblica della Asl. «Sono state attivate tutte le procedure precauzionali previste», sottolinea. I timori però restano. Ieri, le classi di elementari, medie e superiori erano quasi vuote. Molte le defezioni anche tra gli insegnanti e lezioni saltate. E oggi si teme una replica. «Non è prevista la chiusura delle scuole fa sapere il sindaco Angelelli - la situazione viene monitorata in modo costante». Medici di famiglia e pediatri sono stati costretti agli straordinari per ricevere e visitare tutti i pazienti che volevano sapere come comportarsi e quali farmaci utilizzare per la profilassi. Anche a Castel Sant'Elia, il paese di Luca Graziani, il 16enne, deceduto domenica sera per una sospetta forma di meningite, si è registrata la stessa situazione. Ieri a Viterbo si è svolta l'autopsia sul corpo del ragazzo, come chiesto dall'Asl, per accertare le cause della morte. I risultati saranno noti tra qualche giorno. Oggi alle 16 si svolgeranno i funerali del giovane nella Basilica. La messa sarà officiata dal parroco e dal Vescovo della diocesi monsignor Romano Rossi. Paolo Baldi © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Scuole vuote, a Civita e' psicosi meningite 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. marche Pag. 51 (diffusione:210842, tiratura:295190) CAMERANO Dopo due anni di difficoltà finanziarie, farmaci che scarseggiavano sugli scaffali, interrogazioni consiliari, esposti, blitz dei carabinieri e polemiche a non finire dei cittadini per i tempi d'attesa del servizio che costringeva i più a rivolgersi alla farmacia di Osimo Stazione, il Tribunale di Ancona ha dichiarato il fallimento della "Farmacia Burattini", l'unica attiva sul territorio comunale di Camerano. Nel 2012 la Regione ha assegnato alla città una seconda farmacia che però attende ancora di essere aperta. Dopo il provvedimento del tribunale, l'attività della farmacia Burattini, in questi giorni si è del tutto interrotta per gli adempimenti di legge e per l'inventario, creando notevoli disagi a chi ha bisogno di medicinali a Camerano. «Il curatore fallimentare, con il quale la nostra Amministrazione comunale intrattiene assidui contatti, sta ponendo in essere le procedure necessarie per proporre al Tribunale di essere autorizzato all'esercizio provvisorio, che consentirebbe la ripresa dell'attività fino alla cessione dell'esercizio - spiega il sindaco Massimo Piergiacomi -. Speriamo di riaprire la farmacia già la prossima settimana. Nel frattempo, per ridurre il disagio e agevolare le fasce di popolazione in difficoltà, anziani, disabili e persone non autonome negli spostamenti e privi di rete parentale di supporto, da oggi attiveremo in Comune un servizio cortesia dalle ore 10 alle 12 dal lunedì al venerdì per la prenotazione farmaci. Il servizio sarà curato da personale volontario, che si farà carico anche della consegna medicinali». Chi è interessato potrà quindi presentarsi allo sportello o telefonare allo 071 7303004. © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacia fallita, disagio per i medicinali 26/02/2015 Il Messaggero - Ed. umbria Pag. 42 (diffusione:210842, tiratura:295190) CITTÀ DI CASTELLO CITTÀ DI CASTELLO Sconti anche dal veterinario, per accudire e curare, se necessario, cani e gatti ed altri animali da compagnia. D'ora in avanti per gli over 60 (oltre 12.583) in particolare pensionati e anziani che riescono con difficoltà a mantenere i propri amici a quattro zampe, c'e' la "Carta d'Argento" la tessera personale che il Comune di Città di Castello mette a disposizione di tutti i tifernati che abbiano compiuto il sessantesimo anno di età. Serve per ottenere sconti diversificati in tanti negozi del territorio e la riduzione dei prezzi varia dal cinque al 25 per cento. Il meccanismo è semplice: basta presentare la carta ai negozi che espongono il simbolo "Carta Argento" ed automaticamente si ottiene lo sconto. Accanto a negozi, farmacie ed erboristerie, alimentari e macellerie, panetterie e rosticcerie, fioristi, oggettistica e cartolibrerie-giocattoli, parrucchieri ed estetisti, figurano anche alcuni ambulatori veterinari che hanno accolto di buon grado l'invito del comune tifernate a fornire agli anziani proprietari di animali, prestazioni a tariffe scontate. «Non si vive di solo pane», recita un vecchio adagio che sembra calzare a pennello per questa lodevole iniziativa tesa a venire incontro non solo alle esigenze di prima necessità e sussistenza degli over 60 ma anche di servizi, come quelli veterinari, essenziali per la tutela e salute di cani, gatti ed altri animali di piccola taglia, spesso componenti aggiunti del nucleo familiare o addirittura compagni inseparabili della terza età. L'IDEA «L'idea - precisa l'assessore alle Politiche Sociali, Andreina Ciubini - nasce dal bisogno di mettere in rete tutti i servizi dedicati agli over 60, andando incontro ad una fascia di popolazione in continuo aumento e di cui crescono anche i bisogni». «Gli animali da compagnia, in particolare cani e gatti - prosegue Paola Celicchi, responsabile Urp e referente Sportello a 4 Zampe della Provincia di Perugia - sono entrati a far parte di nuclei familiari costituiti anche da una sola persona affezionata all'animale che gli sta sempre accanto». «Le agevolazioni contenute nella Carta Argento - conclude - consentono di effettuare visite presso ambulatori veterinari convenzionati a tariffe agevolate e dunque sopportabili per chi si trova a vivere con una pensione minima". Giorgio Galvani © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 61 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sconti agli anziani per curare gli amici a quattro zampe 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. bologna Pag. 20 (diffusione:165207, tiratura:206221) Budrio La società patrimoniale ha un passivo di 3 milioni MATTEO RADOGNA - BUDRIO - ge Cottarelli prevede degli sgravi quando si liquidano queste patrimoniali. I dipendenti torneranno sotto il Comune e la farmacia che non ha problemi economici, verrà data in affitto a una società specializzata. Ci tengo a dire che a differenza di quanto dicono le minoranze di Budrio, il passivo della Step è di 3milioni mentre quello del Comune è di 17milioni di euro. Si tratta di indebitamenti normali». IL CONSIGLIERE di 'Noi per Budrio' Maurizio Mazzanti replica: «La chiusura della Step rappresenta il fallimento degli ultimi due sindaci. Una società che per Pierini fino al 2014 era un fiore all'occhiello, oggi è costretta a chiudere perché il Comune non DOVEVANO essere la risposta alle esigenze dei Comuni di espandersi e fare investimenti e invece le società patrimoniali, dopo 10 anni, sono diventate un peso per molte amministrazioni. Succede anche a Budrio dove l'altra sera in commissione l'assessore al Bilancio Loretta Lambertini e il sindaco Giulio Pierini, affiancati dai tecnici, hanno presentato il piano di liquidazione della Step, la società patrimoniale del Comune. Si parla di una realtà nata nel 2008 per governare l'espansione urbanistica - il comparto Romantica con 1000 alloggi, mai costruito - per effettuare manutenzioni e gestire la farmacia. La società, che aveva 9 dipendenti, avrebbe dovuto essere autosufficente grazie agli introiti degli oneri di urbanizzazione e invece, alla fine verrà chiusa con un passivo di circa 3 milioni di euro. IL SINDACO Pierini spega l'operazione: «La società viene chiusa perchè era nata con lo scopo di governare un'espansione urbanistica che non c'è stata e perchè con la nuova legriesce ormai dal 2011 a pagare le rate dei canoni che erano stati deliberati. Ma con la chiusura il Comune si riprenderà anche tutti i debiti e anche se con tecniche contabili sembreranno pochi in realtà saranno diversi milioni che ricadranno sulle spalle dei cittadini. Sui bilanci si possono mettere tutti i numeri che si vogliono, ma le banche e i fornitori andranno pagati. Con quali soldi, visto che ormai il bilancio del Comune è alla canna del gas?». Foto: L'assessore Loretta Lambertini e il sindaco Pierini VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Troppi debiti, chiusa la Step 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ancona Pag. 21 (diffusione:165207, tiratura:206221) Camerano, l'unico punto vendita medicinali al centro di disguidi e indagini CAMERANO DOPO una lenta agonia fallisce l'unica farmacia di Camerano: il Comune si adopera per arginare il danno ma a pagarne le conseguenze sono i cittadini e soprattutto le fasce più deboli. Per mesi la farmacia Burattini, situata in piazza Roma, si è trovata al centro delle polemiche dei cameranesi stanchi dei tempi di attesa troppo lunghi e degli scaffali semivuoti che li hanno costretti a servirsi nell'esercizio più vicino, a Osimo Stazione, di conseguenza ingolfato di lavoro. C'era stato anche un blitz dei carabinieri nel giugno scorso, i militari si sarebbero mossi dopo un esposto, che molto probabilmente è stato inoltrato da un cittadino all'Asur e per conoscenza anche all'Arma per denunciare la posizione ipotizzata non a norma dei farmaci sugli scaffali. Situazione insostenibile che oggi è arrivata a una conclusione con il fallimento dichiarato dal tribunale di Ancona per cui l'attività della farmacia è stata interrotta per gli adempimenti di legge e l'inventario. «Il curatore fallimentare sta ponendo in essere le procedure necessarie per proporre al tribunale di essere autorizzato all'esercizio provvisorio, che consentirebbe la ripresa dell'attività fino alla cessione dell'esercizio» rende noto il Comune che sta tentando di porre rimedio alle proporzioni del disservizio che nel frattempo sono solo aumentate. DA OGGI infatti è attivo in Comune un servizio cortesia per la prenotazione dei farmaci, che lo sarà dal lunedì al venerdì dalle 10 a mezzogiorno, a cura del personale volontario che si farà carico anche della consegna dei medicinali. Nella vicina via Garibaldi da qualche giorno Burattini ha aperto uno sportello che appunto è già «chiuso per inventario», come recita il cartello attaccato al portone. A volerci vedere chiaro anche la minoranza: «Ci chiediamo se la procedura sia corretta dal punto di vista tecnico-giuridico ha detto Lorenzo Rabini, capogruppo di Camerano rinasce . Quella di via Garibaldi tra l'altro non crediamo rispetti nemmeno il regolamento sulle barriere architettoniche, l'ingresso è impossibile ai disabili». L'apertura di una seconda farmacia a Camerano poi è entrata in un vicolo cieco, il bando è bloccato: a distanza di due anni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande per l'apertura delle nuove farmacie nella Regione, non è ancora conclusa la procedura di gara e a oggi non è possibile sapere neanche la data dell'aggiudicazione. Silvia Santini VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacia caos, il giudice decide il fallimento 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. macerata Pag. 25 (diffusione:165207, tiratura:206221) Rapina in farmacia : bandito scappa coi soldi RAPINA nella farmacia Cruciani in corso Matteotti a Porto Recanati. Ieri, verso le 20, un uomo a volto scoperto, poco prima dell'orario di chiusura, è entrato nella farmacia di Alberto Cruciani e ha minacciato il personale presente dietro il bancone. «Dammi tutti i soldi subito», ha urlato. Il farmacista presente ha aperto immediatamente la cassa e consegnato il denaro in contanti. L'uomo ha arraffato il denaro, diverse migliaia di euro, ed è fuggito via. Sicuramente, fuori ad attenderlo c'era un complice. Il ladro è riuscito a dileguarsi tra le vie della città senza destare alcun sospetto. Non è il primo colpo che i banditi mettono a segno sul corso principale di Porto Recanati. Dopo i negozi, è finita nel mirino la farmacia Cruciani. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di viale Europa che hanno immediatamente acquisito i video delle telecamere interne di sorveglianza. Sono in corso approfondite indagini per risalire al malvivente. e. a. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PORTO RECANATI BLITZ DA CRUCIANI IN CORSO MATTEOTTI NELL'ORARIO DI CHIUSURA 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ferrara Pag. 12 (diffusione:165207, tiratura:206221) AUMENTANO gli spazi per fruire del servizio di prenotazione sanitaria, grazie a una collaborazione con la farmacia San Michele, che da sabato integrerà gli orari del Cup di Poggio Renatico. La sinergia nasce per far fronte al disagio, soprattutto per i lavoratori, causato dalla chiusura dello sportello di viale della Stazione il sabato mattina. «Dalla fine di ottobre spiega l'assessore ai Servizi Socio-Sanitari Pier Giorgio Brunello, affiancato dalla collega Paola Zanella -, nell'ambito della riorganizzazione territoriale, il Cup ha ridotto il personale, garantendo la presenza dal lunedì al venerdì mattina, eliminando dunque il sabato». Di qui la ricerca di una soluzione. «Grazie alla collaborazione della farmacia del capoluogo e ai contatti con il responsabile Cup Michele Greco, è stato possibile definire gli accordi per implementare la dotazione informatica alla San Michele. E sabato prenderà il via la sperimentazione, che si propone di far fronte alle carenze determinate dalla chiusura del sabato ». A confermare la novità il titolare della farmacia Stefano Bondi e la responsabile del nuovo servizio Marianna Bondi. «Lo sportello dedicato illustrano sarà operativo il sabato mattina dalle 9 alle 11.30 e nei due pomeriggi corrispondenti all'apertura degli ambulatori medici, ovvero il martedì e il giovedì dalle 16.30 alle 18». Intanto, la direzione dello Sportello Unico dell'Ausl informa che oggi al Cup dalle 9.30 alle 10.30 saranno interrotte tutte le prestazioni che necessitano di collegamento internet, per un blocco della rete dati causata da un intervento Telecom programmato sulla linea Adsl. Cristina Romagnoli VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato POGGIO RENATICOCup aperto il sabatograzie alla farmaciaSan Michele' 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. modena Pag. 24 (diffusione:165207, tiratura:206221) CARA BARBARA, unisco volentieri due sassolini ai suoi interventi che non fanno sconti. Il primo: per un esame alla retina, dopo due tentativi di prenotazione in farmacia (negato l'accesso al Cup), il 24 febbraio presento la richiesta al Cup. L'impiegata mi chiede anche la richiesta dell'oculista. Gliela porgo. E se non l'avessi avuta con me? Risposta: avrei dovuto andarla a prendere, ci sono medici che ne fanno richiesta senza necessità, comunque per quell'esame non c'è disponibilità. Allora, perché chiedermi la ricetta dello specialista? Alzo la voce, ma poi non posso far altro che uscire. All'altro Cup ho trovato posto fra sette mesi. Il secondo: lunedì 23 febbraio, presso una delle cinque forze dell'ordine, sono quarto dopo tre artigiani che erano ritornati per ultimare una denuncia visto che gli avevano rubato i fili dell'impianto elettrico dell'officina. Dopo oltre due ore a voce alta dico che pare si vogliano reprimere le denunce e non i reati. C'è un po' di fermento, si apre la porta, i tre artigiani entrano, accolti da un «bastava venisse uno solo»... Gianni L. CARO GIANNI, con due episodi concreti ha sintetizzato benissimo i problemi quotidiani dei cittadini: la sanità lumaca sulle liste s'attesa (siamo i peggiori in regione) e la sicurezza (furti e aggressioni sono all'ordine del giorno). Che dire? VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sanità e furti: muoviamoci 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ravenna Pag. 25 (diffusione:165207, tiratura:206221) Candidato civico: «Pronto a collaborare con i partiti» IL SUO nome era già circolato (e smentito) come possibile candidato civico e indipendente del centrodestra. Ma ora spariglia le carte. Tiziano Cericola annuncia a sorpresa la sua corsa alle amministrative con un lista civica battezzata «Rinnovare Faenza». Il nome di Cericola commercialista già membro del think tank di Renato Brunetta Free Foundation, di cui fa parte anche Raffaella Ridolfi è destinata a scuotere l'area di opposizione, in cui Lega e Forza Italia non hanno ancora ufficializzato le loro mosse. «La nostra lista civica non si rivolge a chi si riconosce in una determinata ideologia, ma a tutti i cittadini. Crediamo che la fiducia nelle formazioni partitiche sia progressivamente venuta meno. Sul locale sono le progettualità a fare la differenza». Il tempismo di Cericola non è però casuale. Il suo nome potrebbe essere quello del candidato indipendente a lungo invocato dal centrodestra. «Credo che i candidati civici siano i più adatti alla realtà locale. Ma non ho nessuna pregiudiziale contro i partiti. Sono aperto a collaborare». Lavoro e sviluppo sono al centro del programma di Rinnovare Faenza così come li il diritto alla casa e la sanità, con «l'ospedale che ha perso servizi e un aumento dei costi peri cittadini». PRIORITARIA nel programma di «Rinnovare Faenza» è anche la sicurezza. «Ma la vivibilità del centro passa anche per la sua valorizzazione. La politica di inaugurare centri commerciali in zone periferiche ha fatto il suo tempo. A Faenza ha già mostrato già le prime crepe. I modelli che funzionano sono quelli seguiti da case come Zara, Harrods, la Rinascente: grandi spazi nel bel mezzo delle città, in cui i cittadini si possano recare a piedi, riprendendosi le aree del centro». Poi Cericola lancia una proposta sul palazzo del Podestà, dalla storia travagliata e ora inutilizzato perché bisognoso di costose messe a norma .«L'idea che ho in mente per il Palazzo del Podestà coinvolge l'intera metà occidentale di piazza delle Erbe, fino a via Marescalchi», spiega Cericola. «E' qui che vorrei vedere realizzata una struttura contemporanea, da destinare ad attività commerciali, coinvolgendo Faenza C'entro, e che possa fornire un accesso più consono al palazzo. A cui penso come alla vetrina ideale della città. Non è necessario scomodare archistar (il riferimento è all'accantonato progetto Fuksas, ndr). Faenza ha molti architetti all'altezza del progetto». Il costo dell'opera? «Cinque, sei milioni di euro». Tanti, ai tempi del patto di stabilità. «Ma il Comune potrebbe trovare le risorse necessarie, se lo volesse. Vendendo le farmacie comunali, ad esempio e cedendo alcune quote azionarie: su tutte, quelle di Hera». Filippo Donati VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cericola scende in campo«Punto su un centro più vivo» 26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ascoli Pag. 21 (diffusione:165207, tiratura:206221) Master in management farmaceutico: ci sono 53 iscritti BEN 53 studenti provenienti da diciotto regioni italiane parteciperanno nel Polo didattico-scientifico Unica di San Benedetto, alla quattordicesima edizione del master in «Manager di Dipartimenti Farmaceutici». Il master, promosso in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, la Società Italiana di Farmacologia, l'Area vasta 5 e l'Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è rivolto a laureati in Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. «I 53 iscritti alla attuale edizione, provenienti da 18 regioni italiane - precisa il Carlo Cifani, professore di Farmacologia della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute e direttore del Master - sono dati che sottolineano il forte e continuo interesse che il Master suscita. Dal primo anno di attivazione ad oggi, il corso ha formato 504 farmacisti e sono proprio loro i migliori testimonial della qualità del servizio offerto. Ogni nuova edizione del Master, risponde a precise esigenze che emergono dal mondo della professione nelle strutture sanitarie. I cambiamenti in atto nel Servizio Sanitario Nazionale ed in particolare l'obiettivo di ottimizzare l'impiego delle risorse nella spesa farmaceutica, richiedono formazione. In aggiunta alle competenze scientifiche inerenti il farmaco - conclude il Prof. Cifani - la professione di Farmacista nel Servizio Sanitario Nazionale ha sempre più bisogno di forti competenze manageriali. La necessità di un Farmacista Manager scaturisce dalla complessità del ruolo professionale che il Farmacista è chiamato a svolgere». Vittorio Bellagamba Foto: STUDIO Il professor Carlo Cifani presenta il nuovo master VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ALL'UNIVERSITÀ IL PROFESSOR CIFANI: «I RAGAZZI PROVENGONO DA BEN 18 REGIONI DIVERSE» 26/02/2015 Il Gazzettino - Ed. venezia Pag. 21 (diffusione:86966, tiratura:114104) Pediatria, Zaia assicura: «Potenzierò i servizi» PORTOGRUARO - Sul futuro di Pediatria a Portogruaro arrivano le rassicurazioni del presidente della Regione Luca Zaia: «Potenzieremo ovunque le cure ai bambini». L'appello del Comitato Pro Pediatria Portogruaro è stato raccolto dal Governatore, che si è impegnato ad investire su tutta la regione per migliorare e potenziare i reparti destinati alla cura dei bambini. «La salute dei nostri bambini - spiega l'esponente del Carroccio - è una priorità per tutto il territorio veneto. Nell'Ulss 10 Veneto Orientale Pediatria è un'eccellenza e tale rimarrà in futuro, senza escludere nemmeno ulteriori evoluzioni migliorative». La richiesta del Comitato, che sulla sanità del territorio è intenzionato a promuovere quanto prima un incontro pubblico con i candidati alla presidenza della Regione, è in particolare quella legata al ripristino della guardia pediatrica attiva. «Nel Veneto Orientale l'attenzione e la qualità dell'assistenza all'età pediatrica - aggiunge Zaia - sono già oggi estremamente elevate, al punto che l'Ulss 10 riesce a garantire la Pediatria anche sulle spiagge nel periodo estivo. La sanità nel Veneto orientale - conclude il Governatore, senza fare specifico riferimento al progetto dell'ospedale unico - si sta avviando ad un futuro di crescita strutturale e assistenziale e in questo futuro i bambini sono una priorità». T.Inf. © riproduzione riservata VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 69 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANITÀ 26/02/2015 Il Gazzettino - Ed. pordenone Pag. 11 (diffusione:86966, tiratura:114104) BUDOIA - (fs) Arriva a Budoia il progetto "Pannolini ecologici", promosso dal Comune per incoraggiare le famiglie ad usare un prodotto più ecologico, economico e salutare e ridurre drasticamente la produzione di rifiuti. Saranno erogati alle famiglie contributi per l'acquisto dei pannolini lavabili, un contributo per ogni figlio, che coprirà il 50 per cento della spesa sostenuta, sulla base dell'età del bambino: 120 euro se l'acquisto è fatto quando il bambino ha un anno, 80 se ha 2 anni e 40 se ha 3 anni. Ci sarà un'adeguata informazione e comunicazione alle famiglie alle quali sarà richiesto di rispondere ad un questionario per monitorare l'efficacia e il Comune chiederà la collaborazione delle farmacie comunali perchè i genitori possano capire di che cosa si tratta. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Budoia, promuove i pannolini ecologici 26/02/2015 Il Gazzettino - Ed. venezia Pag. 2 (diffusione:86966, tiratura:114104) Un anno di slittamento, ma ora si parte davvero. Entro giugno apriranno le prime strutture intermedie: ospedali di comunità e unità riabilitative territoriali, nuovi posti letto pensati per accogliere i pazienti dopo la fase acuta. Mentre per fine anno tutti i medici di base dovranno operare all'interno delle medicine di gruppo integrate, nuovi poli sanitari aperti 24 ore su 24. Nel frattempo i quattro distretti diventeranno due: già il mese prossimo toccherà a quello di Venezia e isole, a giugno a quello di terraferma. É l'annunciata rivoluzione della sanità, quella che dovrà ricalibrare il peso degli ospedali a favore dei servizi territoriali, disegnata dalla Regione con le schede del 2013. Per Venezia comporterà una sostanziale riduzione dei posti letto ospedalieri: oltre un'ottantina, quasi tutti al Civile. Giusto un anno fa l'Ulss 12 aveva licenziato il suo piano aziendale, con la scaletta delle iniziative per dare attuazione alle indicazioni regionali. Ultimo atto proprio la dismissione dei posti letti ospedalieri, attutita da un ulteriore potenziamento delle strutture territoriali. Comunque un modello nuovo, tutto da provare. Direttore generale, Giuseppe Dal Ben, che tempi si prevedono per la realizzazione del piano? «Il piano è una realtà progettuale articolata, che prevede l'attuazione di diverse azioni. Procede secondo il cronoprogramma redatto e approvato insieme al piano stesso: prevediamo quindi che entro giugno vedremo aperti i primi ospedali di comunità e le prime unità riabilitative territoriali». Quali strutture partiranno per prime? «Non si parte da zero, perché il primo nucleo di questi posti letto viene dalla riconversione di 40 posti letto di residenze sanitarie distrettuali o di degenza intermedia. Possiamo comunque dire che a Mestre sono pronte le strutture al Centro Nazareth, a Zelarino, e a Villa Salus sul Terraglio per un totale di 54 posti letto. A Venezia apriranno gli ospedali di comunità del Civile, con 20 posti letto, e del San Camillo, con altri 11 posti letto. In altri luoghi - al Lido, a Quarto d'Altino e al Cavallino - si lavora sulle strutture». I tempi sono slittati di circa un anno. Perché? «Alla fine dello scorso anno la Regione ha definito le regole nuove per l'accreditamento dei vari ospedali di comunità, con nuove prescrizioni. Il passaggio ha comportato nuove verifiche e nuove pratiche, ma garantirà standard elevati al servizio dell'utenza. L'altra riforma attesa è quella delle medicine di gruppo integrate. Quando diventeranno operative? «La delibera regionale 953/2013 prevede che entro il 2015 i medici di base, o meglio i medici di medicina generale, debbono tutti operare dentro le medicine di gruppo integrate, che saranno centri di cura sul territorio aperti h24, con la presenza di specialisti diversi, pediatri, infermieri, guardia medica. Le Mgi costituiranno dei poli completi e riconoscibili per le cure primarie, e saranno così il punto di riferimento primo per i cittadini. Nella nostra Ulss peraltro i medici operano già nella forma di medicine di gruppo, che diventeranno medicine di gruppo integrate appena sarà approvato il contratto di esercizio tra la Regione e le associazioni professionali dei medici. Un esempio importante di aggregazioni di medici su questo stile, per quanto riguarda la città storica, è già operativo all'ex Giustinian». I medici di base sono stati preparati per il nuovo ruolo che avranno in questa riorganizzazione dell'assistenza sanitaria? «Non si tratta per i medici di prepararsi ad un ruolo nuovo, quanto piuttosto di riorganizzare il loro lavoro su basi diverse. E questa riorganizzazione del lavoro andrà anche a loro vantaggio, specie sul piano organizzativo. Quel che più conta, poi, è che la nuova strutturazione va a vantaggio degli utenti, e questo è l'obiettivo comune di chi lavora nella sanità». A quando slitta la chiusura dei posti letto ospedalieri del Civile? «Il piano prevede che la soppressione dei posti letto tradizionali avvenga solo dopo l'istituzione delle strutture intermedie che li sostituiranno, come gli ospedali di comunità e come le unità riabilitative territoriali, dedicate a VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sanità , la rivoluzione di primavera 26/02/2015 Il Gazzettino - Ed. venezia Pag. 2 (diffusione:86966, tiratura:114104) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 72 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato quei pazienti stabilizzati dal punto di vista medico, e che dopo la degenza in ospedale hanno ancora bisogno di assistenza particolare. Tutti si lega, e la soppressione dei posti letto seguirà la realizzazione delle strutture intermedie. Gli utenti dell'Ulss 12 sanno che la riorganizzazione in corso non intende penalizzarli, ma anzi sta costruendo per loro servizi e cure più appropriati e funzionali». © riproduzione riservata 26/02/2015 Libero - Ed. milano Pag. 42 (diffusione:125215, tiratura:224026) Farmaci e nuove cure per le malattie polmonari I luminari della medicina a Milano per studiare le nuove cure per le malattie polmonari rare. Domani e sabato, infatti, al Palazzo delle Stelline si riuniranno trecento medici provenienti da undici nazioni. Obiettivo: confrontarsi su nuove cure, nuovi farmaci e nuove prospettive per i malati. Il meeting internazionale viene organizzato sotto la presidenza di Sergio Harari, direttore d e l l ' U n i t à operativa di pneum ologia dell'Ospedale San GiuseppediMilano. L'incontro biennale, giunto alla sesta edizione, si concentrerà si alcune patologie particolari come la fibrosi polmonare, le vasculiti, la sclerodermia e l'ipertensione polmonare idiopatica. Proprio Harari presenterà, in anteprima mondiale, i dati relativi a uno studio realizzato insieme al Centro di Studio e ricerca sulla Sanità Pubblica della Bicocca sulle interazioni tra inquinamento e fibrosi polmonare idiopatica,grave malattia le cui cause sono ancora sconosciute. La ricerca ha incrociato per la prima volta dati epidemiologici precisi con i dati disponibili sui principali inquinanti presenti in Lombardia. L'analisi dei dati conferma l'efficacia, in termini di rallentamento della malattia, del primo farmaco intifibrotico (pirfenidone). Nella nostra regione si registra un incoraggiante aumento della sopravvivenza media. I ricercatori del San Matteo di Pavia presenteranno inoltre uno studio europeo sull'interazione tra quinamento atmosferico e una rara malattia genetica (l'enfisema da deficit di alfa uno antitripsina). Importanti novità in campo medico verranno illustrate anche riguardo la sclerosi tuberosa e la ipertensione polmonare idiopatica: per quanto riguarda quest'ultima patologia, negli ultimi anni ben nove farmaci hanno radicalmente cambiato l'orizzonte terapeutico e la sopravvivenza. Foto: Il Palazzo delle Stelline VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Domani il convegno alle Stelline 26/02/2015 Il Secolo XIX - Ed. imperia Pag. 23 (diffusione:103223, tiratura:127026) Prescrive farmaco a paziente ma non è medico: a giudizio Indagine dei Nas, nei guai il podologo sanremese Avagnina L'avvocato Sindoni:nessuna ricetta, solo un consiglio su un foglietto PAOLO ISAIA SANREMO. Possiede tre lauree, ma nessuna di queste è in Medicina. E quindi non avrebbe potuto prescrivere un farmaco antidolorifico ad un suo paziente, come avrebbe invece fatto nel 2010. È con l'accusa di esercizio abusivo della professione medica che Luca Avagnina, 54 anni, podologo sanremese - sono in questa specialità le sue lauree - molto conosciuto sia in Italia che all'estero, e spesso ospite in trasmissioni televisive dedicate alla cura degli arti, è finito sotto processo a Roma, città dove opera appoggiandosi ad un centro medico. Il dibattimento, dopo l'istruttoria, è stato aggiornato al 4 maggio. A mettere nei guai Luca Avagnina sarebbe stata la prescrizione di un antidolorifico ad un paziente che si era rivolto a lui per una tallonite. I fatti risalgono al 2010. Sulla scorta di una denuncia presentata alla Procura della capitale, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni si erano presentati con un decreto di perquisizione nei quattro centri medici presso i quali il podologo esercita la sua attività: quello della città dei fiori, in corso Matuzia, e gli altri a Milano, Alessandria e appunto Roma. Dove i militari avevano trovato un foglio, appuntato sul retro della cartella clinica del paziente con la tallonite, con una serie di indicazioni terapeutiche: assumere dei prodotti omeopatici, indossare dei plantari - fin qui tutto lecito - ma anche di prendere degli antidolorifici, specificando anche quali. E sembra che il paziente, con una fotocopia di quel foglio, si fosse recato in una farmacia: è possibile che la segnalazione sia scattata da quell'episodio. In ogni caso, per Avagnina è scattata l'accusa di esercizio abusivo della professione medica, cui è seguito il rinvio a giudizio e, ora, il processo. Il podologo sanremese è difeso dagli avvocati Stefano Valenza, di Roma, e Alessandro Sindoni, di Sanremo, che della vicenda offre una lettura diversa da quella della Procura romana. «Siamo convinti dell'assoluta buona fede dell'operato del nostro assistito spiega Sindoni - e verrà dimostrato in aula quando sarà ascoltato come testimone il paziente, al quale non è stata prescritta alcuna medicina: l'annotazione sul foglio è un semplice consiglio di utilizzare un antidolorifico, ma sottintendendo che per la relativa ricetta il paziente avrebbe dovuto rivolgersi al suo medico. Il nostro cliente è un podologo ed è quella la professione che esercita, senza alcuna necessità di invadere discipline di altri». [email protected] Foto: Luca Avagnina è laureato in Podologia ma non in Medicina Foto: L'avvocato Alessandro Sindoni VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 74 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO LA DIFESA 26/02/2015 Il Secolo XIX - Ed. genova Pag. 20 (diffusione:103223, tiratura:127026) Ospedale del ponente, Tursi ha scelto Erzelli Bernini: «È la soluzione migliore » . Bocciata l'area di Villa Bombrini. Costo 200 milioni per 500 letti GUIDO FILIPPI «L'AREA di Erzelli ha tutte le caratteristiche per ospitale l'ospedale del ponente; é la soluzione migliore». Manca ancora l'atto ufficiale della giunta, ma il vicesindaco Stefano Bernini può sbilanciarsi perché ormai il Comune ha deciso anche se mancano alcuni passaggi burocratici. S ì a Erzelli, no a Villa Bombrini. È un altro piccolo passo avanti verso il nuovo ospedale del ponente che resta ancora un capitolo del libro dei sogni e comunque, se dovesse mai diventare realtà sarebbe realizzato nella collina, tra Cornigliano e Sestri, sempre più destinata a diventare il cuore dell'Hi tech, della ricerca, del biomedicale e forse anche di Ingegneria. Secondo i progetti della Regione l'ospedale dovrà avere non più di 500 letti (tenendo conto anche dei 370 posti del nuovo Galliera) e il costo previsto è di 204 milioni di euro. Non sarà un Monoblocco di parallelepipedi, alti non più di cinque piani e collegati tra loro. Una soluzione che consente, in un secondo tempo, di aggiungere un altro blocco. Dovrebbe sostituire il Villa Scassi di Sampierdarena e il Padre Antero Micone di Sestri, mentre non è a rischio di chiusura il Gallino di Pontedecimo (identificato come un presidio di riferimento della Valpolcevera) e il San Carlo di Voltri che, da alcuni anni, è gestito dall'Evangelico. La società che si aggiudicherà la gara d'appalto dovrà, se il modello sarà simile a quello del nuovo Felettino della Spezia, preoccuparsi di vendere i primi due ospedali che sono stati valutati almeno 30 milioni di euro. L'ospedale agli Erzelli è lontano, ma la Regione vuole almeno avere a disposizione uno progetto da presentare al ministero dell'Economia e della Salute se l'anno prossimo il governo Renzi dovesse decidere di finanziare gli interventi di edilizia sanitaria. Nelle prossime settimane la scelta del Comune verrà comunicata alla Regione che affiderà a Infrastrutture Liguria l'incarico di preparare uno studio di fattibilità. È evidente che, per ora, si fanno progetti senza soldi, perché finora in cassa non c'è un centesimo, ma la volontà della Regione, avallata dal Comune, di realizzare un nuovo ospedale del ponente, d'altra parte a Genova è da quasi mezzo secolo che non se ne costruisce uno e l'ultimo è stato il Monoblocco del San Martino, inaugurato nel '70. Sono state messe a confronto le due aree, valutati tutti gli aspetti e alla fine non c'è stata partita: ha vinto nettamente Erzelli per più di un motivo: l'ospedale ha bisogno di spazio, almeno 70 mila metri quadrati che ci sono anche a Villa Bombrini, ma almeno 15 mila sono di proprietà di privati con i quali sarebbe necessario aprire una trattativa e semmai procedere all'esproprio, mentre in collina l'area è al 90% pubblica con una striscia di proprietà di Ght. Due i nodi che hanno portato a propendere per la soluzione in collina: la bonifica dell'area è molto costosa (almeno 10 milioni di euro) e l'impatto acustico è molto elevato per la vicinanza della ferrovia, della nuova strada a mare, del porto e, un po' più distante dell'aeroporto: un ospedale non potrebbe mai essere realizzato in una zona cos ì rumorosa. La grande incognita per Erzelli resta sempre quella della viabilità e dei collegamenti ma, oltre alle due strade (una dallo svincolo autostradale dell'aeroporto e una da via dell'Acciaio), il progetto è legato alla realizzazione di una cabinovia in grado di portare in collina fino a quattromila persone all'ora: partenza dalla piana di Calcinara e prima fermata vicino all'ospedale. Il progetto c'è già ed è stato finanziato dall'Unione europea; i costi non superano i 15 milioni di euro e i tempi di realizzazione sarebbero abbastanza brevi (circa un anno dall'inizio dei lavori). Solito discorso: mancano i soldi, come per l'ospedale del ponente, ma almeno l'area è stata scelta. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Nel cerchio la simulazione dell'ospedale del ponente agli Erzelli VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 75 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA DECISIONE SARÀ COMUNICATA ALLA REGIONE: IL PROGETTO CONSENTE DI CANDIDARSI PER I FINANZIAMENTI 26/02/2015 Il Secolo XIX - Ed. savona Pag. 25 (diffusione:103223, tiratura:127026) Nuova farmacia in dirittura d'arrivo LOANO. Dovrebbe concludersi entro marzo l'iter burocratico per la realizzazione della nuova farmacia che dovrebbe sorgere nella zona di levante di Loano La Regione (che ha competenza in materia) non ha ancora assegnato le licenze, ma ormai il percorso è in via di conclusione. La nuova rivendita dovrebbe aprire nel giro di qualche mese: in questo modo verrà colmata la lacuna costituita dall'assenza di una farmacia in un'area densamente abitata come quella di nuova e forte urbanizzazione nella zona della Marina. La legge 27 del 2012 stabilisce che in ogni comune vi sia una farmacia ogni 3 mila e 300 abitanti: coi suoi oltre 12 mila residenti e le tre rivendite già esistenti, Loano rientra appieno nella casistica. Queste sono le motivazioni che due anni fa avevano il governo regionale a dare il via all'apertura della nuova rivendita, cosa che aveva di fatto scatenato le proteste dei farmacisti del comprensorio e aveva innescato un'aspra querelle con l' assessore ai servizi sociali Luca Lettieri. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 76 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato APRIRÀ A LOANO NEL GIRO DI POCHI MESI 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. siena Pag. 18 (diffusione:136993, tiratura:176177) Il forum «Nutrirsi di vita», il nostro cibo, la storia, le donne «NUTRIRSI di vita»: è il forum, domani alle 15, aula magna del rettorato, Banchi di Sotto 55, organizzato da Inner Wheel club di Siena con il patrocinio del Comune di Siena e della Regione Toscana. Dopo l'introduzione di Pierangela Mazzi Callai presidente Inner Wheel club e la presentazione del forum di Angelo Riccaboni rettore Università, di Simonetta Tomassini Cristofani Ph governatrice Distretto 209 - Iiw Italia, sono previsti i saluti di Abha Gupta (nella foto) presidente International Inner Wheel, Arrigo Rispoli Phf Bengovernatore Rotary distretto 2071; Bruno Valentini sindaco. Alle 15.30, apertura dei lavori: Luigi Marroni, assessore regionale alla sanità; Claudio Rossi, dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia: «Il nostro cibo, la nostra storia»; Alberto Fiorito, presidente della Società europea di nutrizione biologica: «Un probabile rapporto tra cibo e salute»; Anna Maria Aloisi, dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze: «Il pane delle donne»; Francesca Re Manning, direttore ufficio legale e proprietà internazionale, Icarda: «Agricoltura e proprietà intellettuale: misure legali per garantire sicurezza alimentare ai paesi in via di sviluppo»; le conclusioni di Giampiero Maracchi, climatologo e presidente Accademia dei gerogofili. Modera Tiziana Missigoi giornalista. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 77 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SIENA L'INIZIATIVA DI INNER WHEEL OMANI NELL'AULA MAGNA DEL RETTORATO DELL'UNIVERSITA' 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. grosseto Pag. 13 (diffusione:136993, tiratura:176177) Ecco il Bonus Bebè per tutti i nati nel 2014Sandro Marrini: «Merito di Forza Italia» UN BONUS BEBÉ per tutti i nuovi nati a Follonica nel 2014. Maggioranza e opposizione hanno appena dato il via libera al provvedimento che consiste nell'assegnazione di buoni spesa da consumare nelle farmacie o nelle parafarmacie che aderiranno alla convenzione stilata con l'amministrazione comunale. Per un totale di contributo che presumibilmente ammonterà a circa 150-160 euro a famiglia. «Un'altra piccola grande conquista dice il consigliere comunale Sandro Marrini (Forza Italia) . La seconda commissione consiliare, di cui faccio parte, ha deciso che tutti i bambini nati a Follonica nel 2014 avranno diritto al Bonus Bebé istituito dall'amministrazione comunale dopo la richiesta del gruppo di Forza Italia: avevo infatti proposto alle autorità di impiegare parte del ricavato delle farmacie comunali, 24mila euro in totale, in un contributo da destinare alle famiglie dei neonati e la giunta ha accolto questa idea. Non solo: gli uffici tecnici, sempre su richiesta di Forza Italia, hanno scelto di rimuovere il vincolo della presentazione dell'Isee, che altrimenti avrebbe ridotto il numero di nuclei familiari ai quali destinare l'aiuto economico. Ho infatti ritenuto opportuno che questo provvedimento non andasse sempre a beneficio delle stesse famiglie, ma che fosse pensato proprio per sostenere chi ha un bambino piccolo, indipendentemente dalla fascia di reddito. Anche perché spesso l'Isee detta vincoli tropo stretti e le famiglie di fascia media non sarebbero rientrate in questa operazione. Anche in questo caso sono soddisfatto di vedere che la maggioranza di centrosinistra ha accettato la mia proposta». Sarà il Comune a comunicare tutti i dettagli in base ai quali accedere al Bonus Bebé. «Sempre nel corso della commissione consiliare continua Marrini ho chiesto chiarimenti su un'altra questione che sta molto a cuore alle famiglie: il rafforzamento del servizio di pediatria. Il sindaco Andrea Benini aveva annunciato che a partire da gennaio un pediatra sarebbe stato a disposizione due volte alla settimana al distretto sanitario di Follonica e che, al contempo, le guardie mediche avrebbero frequentato corsi di aggiornamento sulle principali patologie e necessità pediatriche, così da essere più preparate in materia. Ma dell'arrivo del pediatra non si sa ancora niente. A cosa sono dovuti i ritardi?». Marianna Colella VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 78 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FONDI VIA LIBERA AL PROVVEDIMENTO, RIMOSSO IL VINCOLO ISEE 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. pisa pontedera Pag. 20 (diffusione:136993, tiratura:176177) «Installare autoveloxsulla via Volterrana»Ma il sindaco dice no SICUREZZA sulla via Volterrana a Santo Pietro Belvedere. L'apposizione chiede uno speed check sulla via provinciale in direzione Santo Pietro-Casciana Terme. La giunta Cecchini dice no, per scarsità di fondi. Il gruppo «Ripartiamo» ha fatto presente che, già nella passata legislatura, era stato deciso di posizionare alcune apparecchiature, lungo la via Volterrana e sulla via provinciale di Santo Pietro Belvedere, precisando che il sistema per funzionare ha bisogno della presenza di un vigile. «Considerate le poche risorse spendibili, a causa del ben noto vincolo del patto di stabilità ha replicato il sindaco è stato ritenuto opportuno dare la precedenza alla costruzione di un attraversamento pedonale rialzato nei pressi della farmacia. Sono inoltre in affidamento i lavori di ripavimentazione, con sistema fonoassorbente della via Volterrana. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 79 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANTO PIETRO 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. umbria terni Pag. 15 (diffusione:136993, tiratura:176177) Ecco il servizio col fisioterapista in farmacia L'INIZIATIVA E' anche entrata in funzione l'attività di consulenza che si svolge ogni settimana, venerdì pomeriggio - BASTIA UMBRA - LE FARMACIE comunali attiveranno, già dai prossimi giorni, un nuovo servizio. L'iniziativa voluta dal direttore Antonio Tabascio, si muove nell'ambito del progetto "Farmacia dei Servizi", volto a far sì che la farmacia non serva solo a distribuire farmaci, ma anche ad offrire interventi di prima istanza e somministrazione di terapie non specialistiche. La sede di attuazione del nuovo servizio è la Farmacia comunale 1 di via Firenze, dove i clienti avranno la possibilità di provare un innovativo dispositivo elettromedicale privo di effetti collaterali e frutto della ricerca italiana. Tale dispositivo, grazie ad un sofisticato meccanismo di invio di pacchetti informativi alle cellule, rappresenta una straordinaria innovazione nel trattamento del dolore riducendo i tempi di recupero ed accelerando notevolmente la guarigione, in modo da permettere di non somministrare farmaci antidolorifici o in dose molto ridotta. Il servizio è supportato dalla presenza di un fisioterapista all'interno della farmacia. Farmacie comunali diventate una fucina di sperimentazioni. Foto: BENVENUTI... Le nuove offerte in farmacia VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 80 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BASTIA LA SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO È LA COMUNALE 1 DI VIA FIRENZE 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. umbria terni Pag. 15 (diffusione:136993, tiratura:176177) Assisi, cantiere al via. Il Comune adesso spera SANTA MARIA DEGLI ANGELI SI VUOL DARE una svolta alla complessa vicenda del Piano Urbano Complesso (Puc) il cui percorso, sin dall'inizio, è stato costellato di polemiche. A rinfocolarle l'andamento dei lavori che, dopo una prima fase, si sono bloccate per diverso tempo. IN QUESTA SETTIMANA le opere sono ripartite e la riapertura del cantiere è stata salutata dalla presenza massiccia dell'amministrazione comunale (sindaco Claudio Ricci, assessori Monia Falaschi, per l'urbanistica, e Moreno Fortini per i lavori pubblici) visto che il prosieguo dell'intervento appare necessario per non dare ulteriore corpo alle preoccupazioni che hanno accompagnato il Puc; gli edifici non finiti conferiscono all'area un senso di incompiuto che mal si concilia con la zona in cui l'insediamento si colloca, a poche decine di metri dalla Basilica della Porziuncola. «DOPO la realizzazione dell'area a servizi e commerciale, con i relativi parcheggi, in questo secondo momento realizzativo» verranno ampliati spazi a servizio anche commerciale, realizzate piazze e ulteriori zone verdi spiega il primo cittadino Ricci . Verranno inoltre completate le abitazioni e realizzate opere come la nuova farmacia e l'asilo comunale, entro il 2015 oltre che saranno concluse le aree per la multisala cinematografica». Malgrado le complessità del momento sul piano socio economico, aggiunge ancora il sindaco di Assisi, vi è la volontà degli attuatori privati di completare questa opera di riqualificazione urbana importante per il territorio. NON VA DIMENTICATO che la nuova tranche di lavori, appena ripresi, dovranno portare alla realizzazione dell'asilo comunale e della nuova sede della farmacia municipale, oltre alla sala cinematografica multisala. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 81 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Riparte il Piano urbano«Presto in arrivo le piazzel'asilo e nuove zone verdi» 26/02/2015 QN - La Nazione - Ed. umbria terni Pag. 16 (diffusione:136993, tiratura:176177) Comunanza Agraria-Comune, c'è l'accordo - GUALDO TADINO - L'INTESA tra la Comunanza agraria e il Comune avrebbe dovuto essere presentata stamattina in municipio, alla presenza dell'assessore regionale Fernanda Cecchini; che ha dovuto rinviare l'appuntamento. La firma dell'atto, da parte della presidente dell'Appennino gualdese Nadia Monacelli ( nella foto ) e del sindaco Massimiliano Presciutti, permetterà di non perdere finanziamenti utili per la realizzazione di importanti interventi. L'ACCORDO c'è stato nonostante resti un contenzioso presso il Tar Umbria nel quale è coinvolta anche la Regione e presso il Commissariato per gli usi civici di Roma per il riconoscimento della titolarità dei beni gravati da uso civico. In particolare ora s'è acceso il semaforo verde per il "Master plan" con la valorizzazione ed il recupero dell'antica cisterna del 1400, la realizzazione di un'area sosta per i camper a San Guido e di servizi igienici automatici ed autopulenti, per aree verdi e parco, per «analizzare congiuntamente» il progetto del parco eolico sulla Cima Mutali col Comune di Fossato di Vico. C'è anche l'impegno a collaborare per l'analisi del progetto della società Rocchetta per il risanamento della zona danneggiata dagli eventi alluvionali del 2013. Nell'accordo si prevede anche un bando pubblico per il pascolo con priorità per gli utenti monte; si affrontano anche i temi della ricognizione congiunta delle porzioni di bosco da tagliare e quello dei vari contratti di affitto, compresi i rifugi; il Comune si impegna ad accreditare 1/8 (un ottavo) degli introiti dell'uso civico a favore dell'Appennino gualdese ed a conservare le somme rimanenti sull'apposito capitolo di bilancio comunale fino al pronunciamento del Commissario agli usi civici sulla titolarità dei beni. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015 82 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GUALDO RINVIATA LA PRESENTAZIONE DELL'INTESA: ECCO COSA PREVEDE PROFESSIONI 1 articolo 26/02/2015 Avvenire Pag. 16 (diffusione:105812, tiratura:151233) Dietro il voto col quale il Parlamento inglese ha approvato la discussa tecnica messa a punto dall'Università di Newcastle anche un accordo tra società biomediche coreane, cinesi e americane. E due nomi assai discussi della ricerca scientifica come il russo Shoukhrat Mitalipov e Hwang Woo Suk, autore della «truffa del secolo» Assuntina Morresi La votazione di martedì sera alla Camera dei Lord ha confermato quella della Camera dei Comuni a inizio febbraio: ora è legale in Gran Bretagna formare embrioni con il Dna di tre persone, una pesante manipolazione genetica con conseguenze poco prevedibili per gli eventuali nati e, in generale, per le generazioni future. Fra le tante polemiche una in particolare, sorta in questi giorni, sta aumentando dubbi e perplessità, e riguarda una strana collaborazione immortalata in una foto che ha fatto scalpore ( la riproduciamo in questa pagina ). È stata chiamata «la strana coppia della ricerca sulla clonazione» e anche « cloning connection . Vi sono ritratti tra gli altri Shoukhrat Mitalipov e Hwang Woo Suk. Il primo è uno scienziato russo che da tempo lavora negli Usa (Oregon Health and Science University), noto perché clonava macachi proprio mentre il mondo girava pagina e festeggiava le cellule staminali etiche di Yamanaka. Già collaboratore di alcuni scienziati dell'Università di Newcastle che ha messo a punto la tecnica autorizzata dal Parlamento di Sua Maestà, Mitalipov ha chiesto alla Fda - l'agenzia di farmacovigilanza americana - il permesso per sperimentazioni cliniche per la tecnica degli embrioni con "tre genitori", o "sostituzione mitocondriale", in una variante rispetto alle procedure inglesi. l secondo è nientemeno che il veterinario coreano protagonista della più grande frode scientifica del secolo: nel 2006 due suoi articoli sulla rivista Science in cui spiegava come aveva clonato embrioni umani per farne staminali erano falsi. Per le sue ricerche aveva pagato ovociti, al contrario di quanto dichiarato, obbligando anche sue collaboratrici a cedergli i propri. Ora cerca di clonare cani, e pare aspiri anche ai mammuth. La foto della loro stretta di mano accanto alle bandiere americana, coreana e cinese ha fatto il giro del mondo, anche se Mitalipov si è affrettato a precisare su Nature che era solo un «piccolo incontro». Ma le cose non sembrano stare così. Le immagini parlano da sé. La "strana coppia" sorride sotto una grande scritta: «Mitogenome Therapeutics - BoyaLife H Bion Joint Venture Agreement Signing Ceremony». I due stanno suggellando la firma di un accordo di collaborazione commerciale fra tre compagnie: la prima (Mitogenome Therapeutics), fondata da Mitalipov, è dedicata allo sviluppo commerciale della sostituzione del Dna dei mitocondri; la seconda - BoyaLife - è cinese e si occupa di cellule staminali, mentre la terza - H-Bion - fa parte della società per la clonazione animale di Hwang, a Seoul (la Sooam Biotech Research Foundation). a perché un accordo di questo tipo? La tecnica per ottenere embrioni con "tre genitori" è quella del «trasferimento nucleare», tipica della clonazione, analoga cioè a quella che ha fatto nascere la pecora Dolly. Si può fare sia negli ovociti che negli embrioni. A confermarlo ecco le dichiarazioni di Hwang: «Mitalipov è esperto in cellule staminali nei primati. La mia specialità è il trasferimento di nucleo cellulare. Abbiamo convenuto che, combinando le nostre due competenze, possiamo determinare una svolta nella cura delle malattie genetiche per via materna, in cui adesso lui (Mitalipov, ndr ) è concentrato». L'accordo porta la data del 13 gennaio, venti giorni prima del voto inglese ai Comuni. Ed è la stessa rivista Nature a suggerire l'obiettivo dell'accordo fotografato: realizzare in Cina - dov'è decisamente più facile - quegli esperimenti non praticabili negli Usa e in Corea. Mitalipov ha fretta di sperimentare la tecnica sugli esseri umani: «Non sono interessato a pubblicare begli articoli - ha dichiarato, senza giri di parole -. Non voglio restare con scimmie e topi, voglio spostarmi nelle cliniche». Ma la Fda tiene duro, e dopo aver vietato nel 2001 questo tipo di manipolazione genetica lo scorso anno ha confermato le sue perplessità precisando che sono necessari ancora da due a cinque anni di esperimenti prima di passare agli esseri umani. Neppure i National Institutes of Health - l'autorità federale sanitaria americana - hanno mostrato interesse per l'argomento (quindi niente fondi dedicati): per questo Mitalipov ha sostenuto con forza, pubblicamente, il voto favorevole della Gran Bretagna, nel quale aveva un interesse PROFESSIONI - Rassegna Stampa 26/02/2015 84 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un embrione, tre Dna. E un patto tra aziende 26/02/2015 Avvenire Pag. 16 (diffusione:105812, tiratura:151233) PROFESSIONI - Rassegna Stampa 26/02/2015 85 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato diretto. e lo scopo dichiarato è curare patologie genetiche dovute ad anomalie dei mitocondri, un ulteriore possibile obiettivo è quello di "ringiovanire" gli ovociti di donne in età biologica avanzata, sostituendone i mitocondri con quelli di donne più giovani: una "terapia" per l'infertilità femminile fisiologica dovuta all'età, con un mercato potenziale vastissimo. Mitalipov ha cercato di mantenere le distanze da Hwang dichiarando che l'accordo non è fra loro ma tra le rispettive aziende. Ma lo stesso Mitalipov ha avuto la sua parte di polemiche quando, due anni fa, nella rivista scientifica Cell dimostrò di essere riuscito a produrre le tanto agognate linee cellulari staminali umane clonate. Gli furono contestati errori nel testo, che lui riconobbe, giustificandoli con la fretta per pubblicare l'articolo. In effetti a far discutere furono anche i tempi della pubblicazione: la rivista accettò il testo dopo soli tre giorni dalla presentazione, una tempistica a dir poco inusuale, contestata da molti scienziati. Uno dei quali osservò perfidamente: «La cosa più sorprendente di questo articolo è che qualcuno stia ancora facendo cellule staminali embrionali umane con trasferimento nucleare nell'era delle Ips» (le staminali "etiche" del Nobel Yamanaka). Foto: Mitalipov (a sinistra) stringe la mano a Hwang (a destra) PERSONAGGI 3 articoli 26/02/2015 Il Giornale Pag. 6 (diffusione:192677, tiratura:292798) Allarme Confcommercio Imposte record sulla casa e arriva un'altra stangata Non c'è tregua: in 4 anni i balzelli sul mattone sono più che raddoppiati E se scattano le clausole di salvaguardia ecco un salasso da 70 miliardi LA RICETTA DI SANGALLI «Soltanto riducendo la pressione fiscale si può agganciare la ripresa» Francesca Angeli Roma Insostenibile la tassazione sulla casa degli italiani: in quattro anni più 115 per cento. Come se il possesso degli immobili fosse diventato progressivamente una colpa da espiare. Almeno così appare a leggere i dati diffusi da Confcommercio che evidenziano come le tasse locali siano diventate un balzello alla stregua di quelli imposti dallo sceriffo di Nottingham. Le famiglie in media spendono 4.200 euro per le imposte locali. E non è detto che il peggio sia passato. Il rischio che pende sulle teste dei contribuenti è che scattino le clausole di salvaguardia contenute nella legge di Stabilità 2015. Se si innescasse il meccanismo sugli italiani si abbatterebbe una stangata da 72,7 miliardi. Un rischio che il nostro Paese non può permettersi proprio nel momento in cui una flebile luce di ripresa sembra baluginare in fondo al tunnel. Le clausole di salvaguardia, dice Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, «sono un pericolo da scongiurare perché i presupposti per la ripresa ci sono ma va messa mano alla pressione fiscale». Soltanto nell'ultimo anno, 2014 il peso delle imposte sulla casa è salito del 14,7 per cento rispetto al 2013. La tassazione sugli immobili è salita a quasi 32 miliardi. Insomma quello di Matteo Renzi si conferma come il governo delle imposte. Le tasse locali incidono sul Pil per il 6,5 per cento contro il 2,9 di venti anni fa. Il prelievo è passato dai 28,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014. Preoccupato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. «Registriamo segnali di risveglio economico - dice Sangalli che non autorizzano facili ottimismima evidenziano un'inversionedi tendenzache si può consolidare soltanto con il sostegno della domanda interna partendo da una riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese». Sangalli evidenzia come la pressione sia diventata insostenibile e chiede di «interrompere ilcircolo vizioso che portaall'aumento della fiscalità».Una situazionefiglia anchedi «un federalismoincompiutochenon migliora i servizi ma aumenta gli oneri a carico dei cittadini», insiste Sangalli, convinto che soltanto «con meno tasse e meno spesa pubblica improduttiva» il 2015 potrà segnare la ripresa. Il Codacons, l'associazione a tuteladei consumatoriha giàtrovato colpevole: il federalismo fiscale definito «un clamoroso fallimento su tutti i fronti» visto che sisonomoltiplicati icentri dispesa e dunque impoverite le famiglie. A questo si aggiunge l'iniquità delle differenze tra regione e regione. «A un maggiore sforzo dei contribuenti non è corrisposto alcun miglioramento dei servizi resi dagli enti locali e dallo Stato», conclude il Codacons. I Comuni si difendono e scaricano la responsabilità sullo Stato. In una nota l'Anci fa notare che l'aumento delle tasse locali è l'inevitabile conseguenza «dei tagliaitrasferimenti daparte dello Stato, infatti i Comuni si ritrovano con introiti inferiori a quelli degli anni passati ma cercano comunque di garantire i servizi essenzialiai cittadini». Il senatore di Forza Italia Luigi d'Ambrosio Lettieri sottolinea come negli ultimi due giorni il governo Renzi sia stato sonoramente bocciato prima dalla Corte dei Conti sulla manovra e ora per l' andamento della spesa e dei conti pubblici dai dati di Confcommercio. Lo studio +115% L'aumentodellatassazionesugli immobili in Italia dal 2011 al 2014. Solo nell'ultimo anno l'aumento è stato del 14,7% 43,8% La pressione fiscale totale in Italiarispettoalprodottointernolordo:leimpostelocalisono al6,5%,quellecentralial23,6% 72,7 miliardi È il rischio dell'aumento delle imposte nel triennio 2015-'18 se scatteranno le clausole di salvaguardia PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015 87 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il caso 26/02/2015 Il Cittadino di Lodi Pag. 10 (diffusione:16000, tiratura:96000) Cresce oltre la media regionale la diffusione di farmaci generici sul territorio lodigiano. Lo rileva Federfarma Lombardia. Nel periodo gennaio-agosto 2014 le vendite nelle 69 farmacie di Lodi e provincia sono aumentate complessivamente del 13,99% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incremento medio sul territorio lombardo è stato dell'8,86%. Detto che la crisi da una parte e l'introduzione dell'obbligo di indicare il principio attivo sulle ricette mediche dall'altra hanno determinato negli ultimi due anni un consistente aumento delle vendite di farmaci generici sull'intero territorio nazionale, il dato lodigiano merita attenzione. Secondo Dario Castelli, referente di Federfarma per Lodi, le ragioni che lo spiegano sono due, in stretta relazione: «La prima è connaturata nelle caratteristiche del nostro territorio, costituito da tanti piccoli comuni in cui il rapporto fra cittadini, medici e farmacisti è più diretto, quasi familiare. La seconda è il buon lavoro di squadra svolto dall'Asl, dai medici e dalle farmacie nell'attività di promozione dei generici attraverso specifiche campagne di informazione. Il tutto a vantaggio del risparmio della spesa sanitaria. La crisi? Non c'è dubbio che abbia contribuito ad avvicinare i cittadini al farmaco generico, ma questo è accaduto a Lodi come in ogni altro territorio. Il dato lodigiano non si può spiegare solo con la crisi. Nel complesso direi che è un buon segnale». La crisi, ma non solo quella. Ne è convinta anche Annarosa Racca, presidente di Federfarma nazionale e lombarda. «In non pochi casi - osserva - la differenza di prezzo tra farmaci di marca e farmaci generici è minima. Anche perché quando il farmaco originale perde il brevetto, e sul mercato viene immesso un farmaco equivalente, le grandi case farmaceutiche pur di non perdere quote adeguano i loro prezzi avvicinandoli a quelli del farmaco concorrente. Senza dimenticare che negli ultimi cinque anni in Italia il prezzo dei farmaci è calato del 26%, tanto che siamo uno dei paesi europei in cui i medicinali costano meno. Non è dunque solo la necessità di risparmiare a spingere i cittadini al consumo di farmaci generici. Il fatto è che la gente sta imparando a conoscerli e si rende conto che hanno la stessa efficacia del farmaco di marca. Se non ci fosse questa consapevolezza, l'obiettivo del risparmio, che certo è importante, passerebbe in secondo piano». (A. S) PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015 88 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Lo scorso annonel territorioun incrementodel 14 per cento» 25/02/2015 00:27 IlFarmacistaOnline.it Sito Web Contrari M5S e Fi, che ha presentato una proposta di parere alternativa. Diverse le osservazioni avanzate, dalla proroga dei contratti a tempo determinato dei dirigenti Aifa da contestualizzare in un più generale processo di riorganizzazione degli Enti vigilati, all'auspicio del completamento della privatizzazione della Cri, fino alla richiesta di non derogare ai requisiti fondamentali per il trasferimento della titolarità delle farmacie. 25 FEB - Parere favorevole con osservazioni da parte della commissione a Igiene e Sanità del Senato sul decreto Milleproroghe. Hanno votato a favore il Pd, il Gruppo Aut-Psi-Maie e Ncd-Udc. Parere contrario è arrivato invece dal M5S, perchè, come spiegato dalla senatrice Serenella Fucksia, la proposta approvata, presentata dalla relatrice, Nerina Dirindin (Pd), "non è stata integrata secondo i suggerimenti avanzati, che avrebbero potuto produrre effetti migliorativi sul testo". Contraria anche Fi, che ha appoggiato la proposta di parere alternativo presentata da Luigi d'Ambrosio Lettieri (Fi). Nel documento approvato si prende atto di come il provvedimento non contenga misure dilatorie concernenti il percorso di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, "a riprova del fatto che il costante monitoraggio dell'attuazione delle disposizioni legislative consente di evitare interventi di proroga". Di seguito le osservazioni presentate: 1) l'articolo 1, comma 7, che prevede la proroga dei contratti a tempo determinato di dirigenti presso l'Agenzia italiana del Farmaco, rappresenta una misura comprensibile solo nelle more del processo di riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute, ma interviene solo per alcuni contratti e solo per uno degli enti vigilati; inoltre la relativa norma di copertura è formulata facendo riferimento solo ad una delle diverse modalità previste dalla normativa per la copertura della spesa del personale dell'Aifa (articolo 48, comma 8 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269); 2) in merito al comma 1 dell'articolo 7, che prevede la proroga di termini definiti a tutela della salute pubblica relativamente all'applicazione dei requisiti minimi dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue, occorrerebbe assicurare che il previsto rinvio non preluda ad ulteriori differimenti, anche mediante una specifica attività di monitoraggio; 3) in relazione alle disposizioni concernenti la Croce Rossa Italiana, di cui ai commi 2 e seguenti dell'articolo 7, pur trattandosi di misure comprensibili alla luce del complesso processo di riorganizzazione in atto, occorrerebbe assicurare, con una costante attività di monitoraggio, il completamento del processo di privatizzazione della Croce Rossa Italiana evitando che il perdurare dell'attuale fase di transizione e della conseguente incertezza in merito alle risorse e al personale disponibili si ripercuota negativamente sui servizi svolti dall'associazione; 4) in relazione al disposto del comma 3 dell'articolo 7, relativo alla ridefinizione del sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco, si rileva che la proroga determina uno slittamento di misure alle quali erano ascritti effetti di contenimento della spesa e di razionalizzazione del sistema; 5) in relazione al disposto del comma 4 dell'articolo 7, occorre tenere conto degli effetti sistemici derivanti dalla perdurante validità delle tariffe per la remunerazione delle prestazioni sanitarie e assicurare che non siano necessarie ulteriori proroghe, essendo non ulteriormente procrastinabile la definizione di nuove e più aggiornate tariffe; 6) in relazione alla disciplina concernente la dematerializzazione delle prescrizioni mediche, di cui al comma 4-bis dell'articolo 7, occorre tenere conto dell'importanza della cosiddetta ricetta elettronica anche ai fini della completezza e affidabilità dei dati sulla spesa sanitaria e del controllo sull'erogazione dei LEA; 7) in riferimento alla disciplina transitoria recata dal comma 4-quater dell'articolo 7, in tema di requisiti per il trasferimento delle farmacie, occorre precisare la portata derogatoria della disposizione ed escludere che possano essere derogati requisiti fondamentali per assicurare la qualità dei servizi resi dall'intero sistema delle farmacie convenzionate; inoltre, occorre interrogarsi sull'impatto di tale disciplina transitoria anche alla luce dell'evoluzione legislativa che sta interessando il settore. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015 89 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Milleproroghe. Da Commissione Sanità del Senato parere favorevole con osservazioni
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