scheda di sala - teatromonfalcone.it
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Mercoledì 9 dicembre 2015 ore 20.45 ISTVÁN VÁRDAI violoncello ZOLTÁN FEJÉRVÁRI pianoforte IGOR STRAVINSKIJ (1882 – 1971) Suite italienne 1. Introduzione 2. Serenata 3. Aria 4. Tarantella 5. Minuetto e Finale CLAUDE DEBUSSY (1862 – 1918) Sonata per violoncello e pianoforte 1. Prologue - Lent. Sostenuto e molto risoluto 2. Sérénade - Modérément animé 3. Finale – Animé, léger et nerveux *** ROBERT SCHUMANN (1810 – 1897) Fantasiestücke op. 73 1. Zart und mit Ausdruck 2. Lebhaft, leicht 3. Rasch, mit Feuer JOHANNES BRAHMS (1883 – 1897) Sonata n. 2 op. 99 in fa minore 1. Allegro vivace 2. Adagio affettuoso 3. Allegro appassionato 5. Allegro molto Gli interpreti István Várdai, violoncellista ungherese di 29 anni, è stato insignito di diversi prestigiosi premi internazionali: nel 2008 ha vinto il 63th Geneva International Music Competition e nel 2007 è risultato terzo al Concorso internazionale Tchaikovsky di Mosca. Nel 2006 ha ricevuto il primo premio al 13 ° Concorso internazionale Brahms in Austria. È stato per tre volte vincitore del David Popper Competition. Dal suo debutto nel 1997 all’Aia, si è esibito a New York, Londra, Parigi, Praga, Vienna, Francoforte, Monaco di Baviera, Ginevra, Dublino, Mosca, San Pietroburgo, Firenze, Tokyo, Pechino sempre con grande successo di pubblico e di critica. Si è esibito con interpreti e orchestre di fama internazione del calibro di Mikhail Pletnov, Ádám Fischer, Zoltán Kocsis, Howard Griffiths, Gilbert Varga, St. Petersburg Symphony Orchestra, Mariinsky Theatre Orchestra, Geneva Chamber Orchestra, Russian National Orchestra, Franz Liszt Chamber Orchestra, Irish Chamber Orchestra, Suisse Romande Orchestra, Bavarian Radio Symphony Orchestra. È stato invitato nei festival più prestigiosi come Santander Festival, Gergiev Festival a San Pietroburgo, Pablo Casals Festival (Spagna), Festival of Radio France (Montpellier), Bellerive Festival (Svizzera), Schleswig-Holstein Music Festival, Verbier Festival, West Cork Chamber Music Festival, Schwetzingen Festival e Budapest Spring Festival. Nel 2010 ha debuttato alla Carnegie Hall e al Wiener Konzerthaus con Gidon Kremer, András Schiff e Yuri Bashmet. István ha studiato presso l’Accademia Franz Liszt a Budapest e l’Accademia di musica di Vienna. Dal 2013 è docente presso l’Accademia di Kronberg. Nato a Budapest nel 1986, Zoltán Fejérvári ha studiato presso l’accademia Franz Liszt di Budapest con András Kemenes, Dénes Várjon, Rita Wagner, Márta Gulyás e Gábor Csalog. Tra il 2006 e 2008 ha frequentato la classe di Dmitri Bashkirov presso il Regina Sofía College of Music, di Madrid. È stato vincitore in vari concorsi internazionali: concorso pianistico internazionale di Cantù, Italia (primo premio), concorso pianistico internazionale di James Mottram, Regno Unito (secondo premio), Ricard Viñes International Piano Competition, Spagna (secondo premio). Ha partecipato a diversi Festival internazionali di musica (Tiszadob Piano Festival, Encuentro de Música de Santander, “Lisztomania” a Chateauroux, IMS Prussia Cove, CMCW Kronberg, Marlboro Music Festival). Ha partecipato al seminario di formazione professionale della Carnegie Hall sotto la direzione di András Schiff. Come solista Zoltán Fejérvári si è esibito con la Budapest Festival Orchestra, l’ungherese National Philharmonic Orchestra, la Concerto Budapest Symphony Orchestra, la Pannon Philharmonic Orchestra e l’Orchestra da camera Solti. Ha lavorato con musicisti quali Zoltán Kocsis, Iván Fischer, András Keller, Gary Hoffman, Zakhar Bron, Frans Helmerson, Ivan Monighetti, Joseph Lin. Nel 2011 ha registrato il Concerto in mi minore per pianoforte di Liszt. Note di sala Igor Stravinskij, Suite italienne Era un pomeriggio di primavera dei primi anni venti, quando Djaghilev, scrive Stravinskij nelle Chroniques de ma vie (1936), esordisce dicendo: “Non protestare per ciò che sto per dirti. [...] Vorrei che tu dessi uno sguardo a una musica deliziosa del Settecento pensando magari di orchestrarla per un balletto”. L’impresario dei Ballets Russes, deciso a coinvolgere nuovamente Stravinskij in un suo progetto, dopo la pausa degli anni di guerra, gli aveva proposto delle musiche di Pergolesi. “Djaghilev mi mostrò vario materiale inedito e insistette parecchio perché m’ispirassi a esso per comporre la musica di un balletto il cui soggetto fosse tratto da una raccolta contenente numerose versioni delle avventure amorose di Pulcinella. L’idea mi avvinse. La musica napoletana di Pergolesi mi aveva sempre incantato per il suo carattere popolare e il suo esotismo spagnolo. Vinsi la mia esitazione di fronte al delicato compito di insufflare una nuova vita a dei frammenti sparsi e di costruire un insieme con dei brani staccati di un musicista per il quale avevo sempre provato una propensione e un’emozione particolari!”. Nacque così Pulcinella, opera che segna un importante momento di cambiamento nel linguaggio di Stravinskij, volgendo lo sguardo verso quello che viene definito il “periodo neoclassico”. È lo stesso compositore a scrivere in Exposition and Developements: “Pulcinella rappresenta la mia scoperta del passato, l’epifania attraverso la quale divenne possibile tutto il mio lavoro successivo. Era uno sguardo indietro, naturalmente - il primo dei miei amori in quella direzione - ma era anche uno sguardo nello specchio”. Da Pulcinella, eseguito dai Ballets Russes all’Opéra di Parigi nel 1920, nasceranno, come immagini riflesse nello specchio, la Suite italienne per violoncello e pianoforte, nata nel 1932 dall’intensa collaborazione con il violoncellista Gregor Piatigorsky, e l’anno seguente una versione per violino e pianoforte. Claude Debussy, Sonata per violoncello e pianoforte Scritta nell’estrema maturità compositiva, dopo un lungo periodo di silenzio nell’ambito cameristico, la Sonata per violoncello e pianoforte appartiene a un importante progetto di Debussy. Egli decise, infatti, nel 1915 di dare alla luce una serie di sonate per vari strumenti. A differenza di quanto preannunciato sul frontespizio - Six Sonates pour divers instruments – composées par Claude Debussy – Musicien français – solo tre sonate presero vita. Dopo quella per violoncello e pianoforte del 1915 seguì, nello stesso anno, la Sonata per viola e arpa e nel 1917 la Sonata per violino e pianoforte. La Sonata per violoncello e pianoforte, composta in poco più di un mese, era stata pensata con un titolo carico di simbolismo riconducibile alla pittura di Watteau, “Pierrot faché avec la lune” (Pierrot irritato con la luna), ma l’autore decise di rinunciare a qualsiasi riferimento esterno per affidarsi esclusivamente alla profondità del linguaggio sonoro, precisando in calce al manoscritto “Que le pianiste n’oublie jamais qu’il ne faut pas lutter contre la violoncelle, mais l’accompagner” (“Che il pianista non dimentichi mai che non deve lottare contro il violoncello, ma accompagnarlo”). Dall’avvio toccatistico del pianoforte nel Prologue, che riporta alla luce echi del mondo clavicembalistico di Rameau e Couperin, si leva con il suo canto il violoncello, pronto a ravvivarsi in passaggi virtuosistici; segue la Sérénade ricca di spunti burleschi e umoristici. Il Finale, caratterizzato da uno slancio ritmico e giocoso, apre a soluzioni brillanti e strumentalmente imprevedibili. Robert Schumann, Fantasiestücke op. 73 L’op. 73 fa parte di quelle composizioni pensate per la “Hausmusik”, destinate, cioè, alle esecuzioni private, al “fare musica insieme”, pratica molto diffusa nella vita musicale e culturale tedesca dell’epoca. Intitolati in un primo momento Soiréestücke, i Fantasiestücke op. 73, scritti nel 1849 durante uno degli ultimi periodi di felice fervore creativo di Schumann, furono concepiti per clarinetto e pianoforte, anche se l’autore stesso contemplò la possibilità di eseguirli con viola o violoncello. I tre pezzi, accomunati dallo stesso impianto tonale, che oscilla tra il la maggiore e il la minore, sono legati fra loro da richiami tematici. La composizione si evolve seguendo un percorso di crescente tensione passando dal lirismo nostalgico iniziale allo slancio conclusivo, attraverso una parte centrale mossa da un’intima agitazione. Johannes Brahms, Sonata op. 99 L’estate del 1886 fu per Brahms un momento particolarmente felice e fecondo. È in questa stagione che vedranno la luce composizioni come la Sonata per pianoforte e violino op.100, il Trio op. 101 e la Sonata n. 2 per pianoforte e violoncello op. 99, dedicata a Robert Hausmann, il violoncellista del Quartetto Joachim per il quale Brahms compose anche la Sonata n. 1 op. 38. Le ricadute dell’esperienza sinfonica del lungo periodo che separa le due sonate – periodo durante il quale Brahms scrive le sue quattro sinfonie – sono chiaramente visibili nell’op. 99. Se già Robert Schumann nel suo articolo “Vie nuove” aveva definito le composizioni strumentali del giovane Brahms “sinfonie velate”, l’op. 99 è “sinfonica” nella sua completa integrazione dei due strumenti come appare fin dall’iniziale Allegro vivace. Il violoncello nel tema principale si leva come una fanfara, sostenuto dal pianoforte con un intenso “tremolo” che diventa, quest’ultimo, elemento ricorrente e caratterizzante generando una ribollente tensione nel corso di tutto il primo movimento. L’Adagio affettuoso, pervaso da un lirismo vibrante e commosso, è seguito dall’Allegro appassionato in forma di scherzo. Il Finale, in forma di rondò, conclude la Sonata con una certa leggerezza e serenità. Sara Radin Prossimo concerto Giovedì 14 gennaio 2016 ore 20.45 ‘900&oltre Barnabás Kelemen violino José Gallardo pianoforte Musiche di Béla Bartók, Leoš Janáček, George Enescu Comune di Monfalcone Area Servizi Culturali e Sociali - U. O. Attività Teatrali ed Espositive con il contributo di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Cultura Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in collaborazione con Fazioli Pianoforti MERCOLEDì 9 DICEMBRE 2015 ORE 20.45 Direttore artistico Filippo Juvarra ISTVÁN VÁRDAI Assessore alla Cultura Paola Benes violoncello Dirigente di Area Paola Tessaris ZOLTÁN FEJÉRVÁRI [email protected] www.facebook.com/teatromonfalcone www.teatromonfalcone.it programma pianoforte
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