Ricerca su Donatello
Transcript
Ricerca su Donatello
DONATELLO Donato di Niccolò di Betto de' Bardi, figlio di un un cardatore di lana di Firenze, detto il Donatello, nasce nel 1386. Apprendista e collaboratore nel 1403 dello scultore Lorenzo Ghilberti, con il quale compiere lavori di "nettatura" (che consisteva nel pulire a fondo le fusioni di bronzo) della seconda porta del Battistero, continua la sua formazione artistica alle dipendenze dell'Opera del Duomo, nei cantieri del Campanile e dell’Orsanmichele, dove lavora a fianco di Nanni di Banco, a una serie di statue che rappresentano altrettanti tentativi di rinnovamento del linguaggio gotico. Legato da amicizia con lo scultore Filippo Brunelleschi, si reca con lui a Roma negli anni tra il 1404 e il 1408. Questi viaggi costituiscono il suo primo contatto con l’antichità classica ed infondono in lui un profondo desiderio di conoscenza dell’arte classica. Tra le le statue eseguite in quel periodo il “David” in marmo, oggi al Museo Bargello, è una delle sue opere di più intenso valore innovativo, dove l'ondulazione gotica già acquista vigore naturalistico e dove Donatello già pone il problema della forma plastica libera nello spazio, problema che l'amico Brunelleschi stava ponendosi negli studi per la cupola. Dal 1416, a Firenze, lavora al “San Giorgio” che troverà posto in una nicchia dell’Orsanmichele, nel 1421 conclude il “Sacrificio di Isacco” per il Campanile, il San Marco (1411-12) e il San Pietroper Orsanmichele; il San Giovanni Evangelista (1413-15) per il Duomo (ora a Firenze, Mus. dell'Opera del Duomo) ed il rilievo , con la Liberazione della principessa dal drago (tuttora a Orsanmichele). La statua di San Giorgio divenuta simbolo della visione eroica dell'uomo propria del Quattrocento, deve la sua forza al perfetto equilibrio plastico concepito nello spirito della prospettiva. Ormai artista autonomo, rispetto nei cantieri delle grandi opere di Firenze, Donatello nel 1425 apre bottega in collaborazione con Michelozzo; da questo sodalizio, che durerà fino al 1433, nascono numerose opere: ad esempio, il fonte battesimale del Battistero di Siena (in cui si deve a Donatello lo splendido “Banchetto di Erode”), le tombe dell’antipapa Giovanni XXIII e del Cardinal Brancacci. Nel 1433, lo scultore si reca nuovamente a Roma e studia con maggiore assiduità le opere le statue dell'antichità classica, greca e romana. Superando del tutto la tradizione tardo-gotica, fu uno degli interpreti principali del movimento culturale dell'Umanesimo nel campo delle arti figurative, prendendo ispirazione dall'arte degli antichi scultori. Si servì della scultura per esprimere le verità naturali, esaltò la bellezza del corpo umano (il bronzo del Davide al Bargello è il primo nudo, a tutto tondo, realizzato dopo l'età classica nell'arte italiana) con un realismo plastico vigoroso e sintetico con particolare attenzione alla connotazione espressiva e psicologica del personaggio. Il sogno di Donatello, di ampliare i confini della scultura, si realizza con la tecnica da lui inventata, lo "stiacciato" che consiste in un rilievo graduato, fino a piani bassissimi, che gli offre la possibilità di “superare i limiti imposti dalla corposità della forma e dall’opacità della materia”. Il rilievo stiacciato o «schiacciato», gli permette di ottenere, anche per la scultura, gli effetti atmosferici e prospettici propri della pittura, perché la luce si rifrange con effetti mutevoli, migliorando la qualità espressiva dei personaggi. Nel 1443 Donatello si reca a Padova dove si ferma per oltre un decennio, durante il quale compie viaggi alle corti di Mantova, Ferrara e Modena. Tornato a Firenze, nel decennio che precede alla sua morte, Donatello eseguì per Cosimo de' Medici un coronamento di fontana destinato a un giardino, rappresentante Giuditta e Oloferne: il gruppo si trova nella piazza della Signoria, di fronte a palazzo Vecchio. A cominciare dal 1460 l'artista, ormai settantacinquenne comincia due pulpiti di San Lorenzo che, fatalmente, dovevano rimanere incompiuti,per la morte di Donatello nel 1466. Di Donatello si è detto, a ragione, che è il primo grande scultore dell'età moderna. Fra le opere più rappresentative della sua grande capacità artistica, sono i putti danzanti e cantanti del pulpito di Prato e della cantoria di S. Maria del Fiore (1433-1438); il "San Giorgio"di Orsanmichele (1417) e la "Giuditta" di piazza della Signoria a Firenze; la "Annunciazione" (1435); la statua equestre del "Gattamelata" (1446-1450) a Venezia e le statue e i rilievi dell'altare maggiore nella Basilica del Santo a Padova (1446-1450). LA CANTORIA le cantorie presenti nel museo sono due: una di Donatello (scolpita nel 1433-1439) e l’altra di luca della Robbia (scolpita nel 1431-1438). Originariamente la Cantoria di Donatello ,costruita in marmo, era la balconata per un organo collocato sopra la porta della Sacrestia;quella di Luca della Robbia fu eseguita nel 1431. Nella prima opera i personaggi sono stati scolpiti su due grandi blocchi di marmo, in cui compaiono gruppi di bambini(separati regolarmente da colonnine) che danzano in circolo su letti di foglie contro uno sfondo a mosaico quest’opera è distinta da una vivace policromia e dalla sfrenata e gioiosa danza di fanciulli. La varietà delle posizioni e l'espressione sono straordinarie e rivelano la maestria dello scultore maturo,infatti a differenza della cantoria di luca quella di Donatello dà una visione dionisiaca della scena, cioè la raffigurazione gioiosa della danza è stravolta e accentuata, è più intensa ed espressiva,per esempio i putti si muovono senza alcun ordine e rivelano la loro nudità consapevolmente. La cantoria di Luca è invece scandita da lesene corinzie, che armoniosamente inquadrano gruppi di giovani intenti a cantare, danzare e suonare,ma in modo meno esaltato, riferendosi al Salmo 150 della Bibbia. MADDALENA Realizzata negli anni '50 del Quattrocento, nell’ultima fase della sua produzione artistica e della sua vita Donatello raffigura la Santa Maddalena penitente in una statua in legno policromo. Ora è nel museo ma in origine era situata all'interno del battistero di fronte al duomo, La statua è alta all'incirca due metri, la figura è eretta, con le mani giunte e vestita di una lunga capigliatura che le avvolge tutto il corpo fin sotto le ginocchia. In particolare la figura del volto dell'opera è quella che, fin dalla sua realizzazione, ha riscosso grande stima nel pubblico e subito scosse e colpì per la sua rude e quasi selvaggia rappresentazione. Infatti questa interpretazione della Maddalena, vecchia e allo stremo delle forze è una innovazione di Donatello La perizia tecnica è al servizio della rappresentazione, dell’espressione, la qualità della lavorazione rende quasi ‘’vera’’ la raffigurazione della pelle raggrinzita sulle mani e sul volto, la forma scheletrica del viso, con la bocca sdentata, il corpo ricoperto dai lunghi capelli. Il viso e gli occhi sono provati dalla sua vita di penitenza, ma essi fanno percepire il fervore della preghiera con cui si rivolgeva a Dio. La postura sottolinea un andamento obliquo,la figura è instabile, le mani non sono ancora congiunte, ma scolpite nel momento anteriore o posteriore a quello della preghiera Donatello ha rappresentato la vecchiaia della donna con una intensa crudezza, senza addolcire la figura ma donandogli una viva emotività, una drammaticità. Come si può vedere anche da quest’opera nello svolgersi della sua vita Donatello ricerca, sempre più andando avanti nel suo percorso artistico di sviluppare l’espressività delle sue statue, caratterizzandole, rendendole vive,persone vere, egli tuttavia si basava e partiva comunque dalla conoscenza dei classici, per poi infondere nelle sue statue una forte intensità emotiva, un vigore che colpiva subito lo sguardo dell’osservatore.
Documenti analoghi
donatello - Biblioteca
dell'antica Roma è il primo rilievo a tutto tondo di un nudo, inteso come opera a sé stante, libera
da elementi architettonici.
L`Opera di S. Maria del Fiore
della Robbia. Nelle cantorie stavano le
persone a cantare, durante la Messa.
Queste due opere d’arte sono molto diverse,
per questo non si può decidere quale sia la più
bella.
Quella di Donatello h...
Il grande Museo del Duomo
Donatello ci parla nella Sala delle Cantorie
mostrandosi davanti a Luca della Robbia; non
sfida ma dialogo angelico. E poi, come in un gioco di luci ed ombre, scioccante ma ugualmente
salvifico, ec...