Un - Azienda Ospedaliero
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Un - Azienda Ospedaliero
. INDICE RASSEGNA STAMPA . 1. Sanità Pisa e provincia Nazione Pisa 19/08/2014 p. 2 Ora piazza Viviani diventa un puzzle Tocca ai cittadini riordinare i... pezzi Francesca Bianchi 1 Nazione Pisa 19/08/2014 p. 4 «Una tendinite ha rischiato di bloccarlo alla partenza» Iacopo Catarsi 3 Nazione Pisa 19/08/2014 p. 7 L'arma anti-Alzheimer è ‘firmata' Normale Nazione Pisa 19/08/2014 p. 23 Al Pronto Soccorso un servizio impeccabile Maria Luisa Chincarini 5 Nazione Pontedera Valdera 19/08/2014 p. 13 Casa della Salute, ex Macelli sotto i ferri Gabriele Nuti 6 Tirreno Pisa 19/08/2014 p. III «Meglio comprare defibrillatori» 7 Corriere Fiorentino 19/08/2014 p. 7 Picchia la moglie, la sera e la mattina Lei lo denuncia: allontanato da casa 8 Nazione Viareggio 19/08/2014 p. 6 Tre milioni per il pronto soccorso 9 4 2. Sanità fiorentina e toscana Nazione Arezzo 19/08/2014 p. 1-4 ogni giorno 200 al Pronto Soccorso Tirreno Piombino Elba 19/08/2014 p. VIII «Stop alle battaglie tra ospedali L'Elba cresca con Piombino» Avvenire 19/08/2014 p. 1-13 Il deputato Gelli (Pd): sull'eterologa Toscana fuori strada Dory D'Anzeo 10 13 Andrea Bernardini 15 4. Servizi sociali Nazione Pisa 19/08/2014 p. 8 «Più attenzione alle esigenze dei disabili e alla loro integrazione sociale» 18 Tirreno Pisa 19/08/2014 p. VI Una residenza per disabili per aiutare le famiglie Pierluigi Ara 19 Tirreno Pontedera Empoli 19/08/2014 p. I Tasse più care per chi sceglie l'azzardo Emilio Chiorazzo 20 Tirreno Pontedera Empoli 19/08/2014 p. I «Ho visto anziani gettare la loro pensione nelle slot» Tommaso Silvi 21 6. Educazione alla salute Tirreno 19/08/2014 p. 11 Pontedera alza le tasse a chi ha le slot Secolo Xix 19/08/2014 p. 8 Il signore delle slot «Lo Stato ci risarcisca» 23 Marco Menduni 24 Andrea Valtriani 26 Segnalazioni Nazione Pisa 19/08/2014 Indice Rassegna Stampa p. 9 Il dramma di Fiorella, disabile senza casa «Negli uffici ormai mi prendono in giro» Pagina I PIAZZA VIVIANI E IL SUO RECUPERO TORNANO PREPOTENTEMENTE DI ATTUALITA': ADESSO CI PROVANO I CITTADINI A STIMOLARE IL COMUNE r7 ^ Ora pizz a caaici Con o so d dee F o c r 'i w 1 sso UNA FERITA aperta, il luogo simbolo di un litorale in cerca di riqualificazione. Il concerto di Manu Chao - con 12.500 persone presenti - ha riportato piazza Viviani sotto i riflettori. Che si riaccenderanno anche per il laboratorio di partecipazione che aprirà la cinque-giorni di «Marina Slow» (dal 27 al 31 agosto tra i circolo Il Fortino e via della Sirenetta con la regia di Fabiano Corsini, info su www.circoloilfortino.it) era già in calendario da tempo. Il futuro di Piazza Viviani - cuore di Marina per tre quarti di proprietà dell'Aoup (ui sorgeva l'antico ospizio marin)3 e per una piccola porzione del Comune - lo «disegneranno» i cittadini, marinesi e non, anticipando quel «concorso di idee» che il Comune ha annunciato più volte. A fare da guida nella progettazione della nuova piazza Viviani sarà la Pubblica diventa un uzzle Pubblica Assistenza «Manna Slow» sistenza del litorale che in questi giorni inizierà a distribuire in giro per Marina la «mappa» della piazza. Una sorta di puzzle diviso in 42 tessere. Quadratini, ognuno corrispondente a una porzione di 10 x 10 metri, che tutti insieme formano la superficie complessiva di 13mila mq di piazza Viviani. L'appuntamento con la «Notte delle idee» all'interno di «Marina Slow» sarà poi alle 21 di mercoledì 27 al circolo Il Fortino. «IL PROGETTO che ne uscirà dice il presidente della Palp Aldo Cavalli - sarà consegnato al sindaco e agli assessori competenti. Una iniziativa che vuole essere propositiva per una piazza che aspetta da troppo tempo una riqualificazione. Perché dato per assodato che un intervento ci sarà, prima o poi, è meglio avviare subito la discussione. L'invito è a pensarci bene prima, e non lamentarsi dopo come spesso è accaduto, anche nel recente passato, qui sul litorale». «Corsini - aggiunge Cavalli - ha gentilmente e con vero spirito di solidarietà, messo una a disposizione una serata per la Palp che per qualche anno ha animato la piazza con la Festa della Solidarietà. Parlare del passato sarebbe stato `poco interessante', ed ecco l'idea, elaborata con Corsini, di dare ai presenti la possibilità di esprimere una propria idea su come `costruirla' ex novo. Nei prossimi giorni e durante la serata verrà distribuita la `mappa' sulla quale tracciare un'indicazione che verrà elaborata e proiettata su uno schermo dal grafico Carlo Grassini». E un'altra piazza di discussione è già attiva su facebook: la pagina «Un futuro per piazza Viviani». Francesca Bianchi L'evento ferita aperta Piazza Viviani vituperata e lasciata in uno stato di degrado tale da offrire da anni un pessimo biglietto da visita per Marina di Pisa e l'intero litorale Le iniziative 'volontarie' non sono mai mancate ma serve un cambio di passo 1. Sanità Pisa e provincia Tra poco aprirà « Marina Slow» ma evidentemente la manifestazione che ha riacceso i riflettori su questa zona del litorale è stato il concerto di M anu Chao martedì scorso: ben 12.500 persone hanno assistito al concerto L'iniziativa Proprio nell'ambito di «Marina Slow» la Pubblica Assistenza promuove un concorso d'idee tra la gente comune: le proposte dei cittadini e dei presenti alla serata del 27 agosto saranno presentate poi all'amministrazione -1,A D U, I , p ,- k rI.n,áLccne 11,1 pua - , < ,UA„1 ,,nr ,,.1, , Pagina 1 . _ .y x :,.. ,11 .. . . - A¡r ; . .. ..,:. -_- • . . .. r , , : 7 ^iF I ,• . F . ^ ! , ,, .. ✓n I R v ,' _ FÇ` . .. , ., ,,. M l •. 1 F . .. . . r r ' f . .. . t , rb • 1. Sanità Pisa e provincia t ¡ . '! . l . "rn).e i U',, *` :. Pagina 2 «Una tendìnìte ha n* schíato dí bloccarlo alla partenza» OGNI atleta ha spesso un angelo custode al suo fianco. Che, con la tradizionale iconografia cristiana, condivide il colore della veste: bianco. A cui unisce la capacità di `fare miracoli'. Nel caso di Daniele Meucci, l'angelo risponde al nome di Pietro Bonciani (foto), specialista in medicina sportiva. «Con Daniele ci siamo conosciuti quasi per caso, 11 anni fa. Doveva preparare il mondiale delle forze armate e non riusciva a camminare. Seguì le mie terapie e riuscì a partecipare». Anche prima dell'Europeo Daniele ha avuto qua lche problema... «Si, una fastidiosa tendinite al piede. Ma grazie alla laserterapia io e il mio staff siamo riusciti a fargliela rientrare in 4-5 giorni. In tempo per il ritiro in altura». 1. Sanità Pisa e provincia Quasì niente in confronto ai problemi pre- limpiadi... «Ricordo che all'epoca non voleva quasi partire per Londra. La partenza era fissata per il giovedì, Daniele fino a due giorni prima si sot- toponeva a terapie nel mio studio. Alla fine si fece forza.. Ma non era certo l'atleta ammirato domenica». Si può dire che il segreto di Meuccì siano le sue cu re con laserte pia? «Non esageriamo. Vorrei però sottolineare come l'uso del laser in medicina sia un'eccellenza tutta pisana, proprio come Daniele. Già da fine anni `80 Alberto Tomba veniva a Pisa per farsi curare dal dottor Parra, vero pioniere in questo ambito». Iacopo Catarsi Pagina 3 INDIVIDUATE LE MOLECOLE TOSSICHE ALLA BASE DELLA MALATTIA LA SCUOLA Normale dà il proprio fondamentale contributo ad un'altra importante scoperta: l'origine delle formazioni tossiche nel cervello che causano la malattia di Alzheimer. Il gruppo di ricerca italiano che è arrivato a questo traguardo è stato, infatti, coordinato da Antonino Cattaneo della Scuola Normale, un lavoro - pubblicato su «Nature Communications» - svolto in collaborazione con Giovanni Meli (Ebri, Roma) e Roberta Ghidoni (Irccs Fatebenefratelli, Brescia). Lo studio, svolto presso l'Ebri (l'Istituto di ricerca sul cervello fondato da Rita Levi Montalcini), ha consentito di individuare, su cellule di criceto, 1. Sanità Pisa e provincia il sito intracellulare dove cominciano a formarsi gli oligomeri del peptide Abeta che danno inizio alla patologia. «LO STUDIO - spiega Cattaneo - consente di prospettare una strategia sperimentale dal forte potenziale terapeutico». Su questa base, sarà possibile in futuro colpire precocemente le strutture patologiche, nel luogo dove si formano, prima che vengano trasportate fuori dalla cellula, attraverso sonde molecolari mirate, una sorta di `magic bullet' (proiettile magico) che colpisce con alta selettività solo le formazioni tossiche. Come indicano i primi test sulle cellule, gli anticorpi possono diventare davvero importantissime armi anti-Alzheimer. Il lavoro è stato finanziato da Alzheimer's Association americana, Miur, Fondazione Roma, Fondi della comunità europea «Human Brain Project». Pagina 4 ®OSPE DALE Al Pronto Soccorso un servizio impeccabile IN QUESTO periodo, bloccata in una località di villeggiatura, sono stata costretta a rivolgermi al Pronto Soccorso di Cisanello, a Pisa, e devo dire che ho ricevuto un servizio impeccabile. Toccando questa realtà con mano, per motivi personali e non politici, ho trovato un'assistenza, una disponibilità, una professionalità e una cortesia rare in altre strutture. Per questo vorrei pubblicamente ringraziare tutto il personale medico e gli operatori sanitari, i dirigenti e l'assessorato alla salute, e in particolare il dottor Santini del Pronto Soccorso e il dottor Galatiotto della Chirurgia per riuscire a garantire un servizio tanto puntuale e impeccabile anche in un periodo come la metà di agosto. E' la dimostrazione che la sanità toscana, se sfrondata dai freni burocratici che talvolta la impagliano, sa davvero offrire un servizio e professionalità di primissimo livello. Su questi dobbiamo puntare per il futuro. Maria Luisa Chincarini Segretario IV Commissione politiche sociali e sanità Consiglio regionale 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 5 Casa della Salute . , Mace sotto í ferr ffi i Santa Maria a Monte, c°'e l'intesafia Comune e Asl: 6 mila euro per il restauro IL COMUNE di Santa Maria a Monte restaurerà gli ex macelli di via San Michele dove sarà realizzata una casa della salute. La decisione è stata presa dalla giunta guidata dal sindaco Ilaria Parrella che ha sottoscritto un protocollo con l'Asl 5 di Pisa. La struttura, infatti, fatiscente e abbandonata da anni, necessita di lavori approfonditi. Sarà recuperata in pieno e dedicata alle attività sanitarie e assistenziali. Ecco il motivo dell'accordo preliminare tra Comune e Asl 5, anche in funzione, quindi, del progetto che l'amministrazione pubblica dovrà predisporre. I tempi non saranno brevi. Prima di tutto dovrà essere redatto il progetto preliminare, poi saranno necessari i vari passaggi pubblici e nuovi accordi con l'Asl prima di poter dare inizio al cantiere. «Il protocollo con l'Asl - dice il sindaco Ilaria Parrella - sottoscritto nei giorni scorsi era un passaggio necessario>). «I TEMPI - prosegue la Parrella - non saranno brevi anche se è intenzione di questa amministrazione comunale dotare il centro storico di questa struttura dove, oltre al distretto sanitario, che sarà trasferito dai locali attuali, e alla casa della salute, troveranno posto anche locali a servizio della farmacia comunale di Ponticelli». Al contrario delle amministrazioni comunali del passato, la giunta Parrella punta ad accentrare nel centro storico o a ridosso di esso servizi e strutture che possano favorire la presenza delle persone nel paese. In quest'ottica va visto il progetto della casa della salute in via San Michele che recupererà un edificio ora mezzo diroccato e sicuramente non bello da vedere. PER I LAVORI il Comune ha già messo in bilancio 600mila euro da reperire tramite un mutuo. Nell'accordo con l'Asl 5, anche se i dettagli devono essere ancora definiti, è stabilito che la stessa Azienda sanitaria corrisponderà al Comune di Santa Maria a Monte una cifra di alcune migliaia di euro annue per l'utilizzo dei locali che, rispetto agli attuali del distretto sociosanitario, saranno si- FATISCENTE La struttura ospiterà a: curamente più moderni e confacenti con le necessità di una struttura del genere. Sono previsti anche ulteriori servizi socio sanitari e assistenziali in particolare per la popolazione anziana. Interessando anche la farmacia comunale che ha sede a Ponticelli nei locali della Coop- l'accordo vedrà anche il coinvolgimento di Farmavaldera, la società che gestisce la farmacia. gabriele nuti à sanitarie e assF > ciali. Ni !' a foto piccola, il sindaco Ilaria Parrella I 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 6 «Meglio comprare defibrifiatori» II dottor Cecchini criticala scelta di Palazzo Gambacorti: un'occasione mancata PISA «Perché il Comune ha preferito spendere migliaia di euro per i totem turistici e non un centesimo per nuovi defibrillatori automatici esterni (Dae)?». Lo chiede Maurizio Cecchini, medico dell'Azienda ospedaliero universitaria. Dopo aver letto l'articolo sul malfunzionamento dei totem turistici, Cecchini ha scritto un lungo post sul suo blog (http:11www.cecchinicuore.org/) 1. Sanità Pisa e provincia intitolato " Un'occasione mancata". Il noto medico è impegnato da anni in una campagna di sensibilizzazione sulla diffusione capillare di defibrillatori automatici salvavita nei luoghi di aggregazione . « Quegli otto totem nel centro cittadino avrebbero potuto ospitare altrettanti Dae per meno di 10.000 euro», scrive Cecchini, che spiega come i defibrillatori potrebbero utilizzare la corrente elettrica che alimenta i totem. Secondo i calcoli di Cecchini, nella sopracitata cifra, rientrerebbe anche un sistema di localizzazione Gps collegato al 118: «In caso di bisogno, la semplice apertura della teca genera la chiamata di emergenza». «Pisa ha avuto molti primati nella campagna della defibrillazione pubblica - si legge nel blog di Cecchini -: primo aeroporto italiano "cardioprotetto" (con 13 Dae); prima stazione ferroviaria protetta (con il Dae do- nato alla Polfer armi fa); prima città in Italia che ha dotato di Dae le bici dei vigili urbani che pattugliano la zona pedonale. Il Teatro Verdi è stato il primo teatro comunale ad essere protetto con un Dae e Pisa è una delle prime città in Italia per numero di Dae. Cinque vite salvate su otto grazie all'attivazione del Dae (62,5% di successo). Perché il Comune ha trovato fondi per i totem e non per i Dae?». (s. b.) ©R1. PROUiJZ1O!RE RISERVATO Pagina 7 v _®. La donna in ospedale con una costola rotta, applicato il codice rosa Picchia la moglie, la sera e la mattina Lei lo denuncia: allontanato da casa PONTEDERA (Pisa) - E stata picchiata dal marito, accecato dalla gelosia. É stata malmenata talmente forte da romperle una costola. Lei, una donna di poco meno di So anni, si è presentata ieri mattina all ' ospedale di Pontedera. Era da sola, aveva bisogno di cure. Perla giovane è stato attivato il codice rosa, uno speciale protocollo sanitario riservato alle vittime di violenze. La prognosi, secondo i sanitari, è di ventotto giorni. I carabinieri, chiamati dai medici del pronto soccorso, hanno cercato di ricostruire chi avesse ridotto la giovane donna in quelle condizioni . I militari hanno appurato che il 16 agosto c'era stata una discussione piuttosto animata tra lei e il marito, e lui l'avrebbe colpita con una serie di schiaffi . La trentenne non avrebbe reagito e non avreb be denunciato l'accaduto , ma il giorno successivo gli avrebbe comunicato che 1. Sanità Pisa e provincia non voleva più vederlo , che lui avrebbe dovuto lasciare la casa. L'uomo, che non ha nessun precedente penale, si sarebbe scusato e poi - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe cercato di fare pace con la donna. Ma poco dopo ci sarebbe stata un'altra accesa discussione, dorata tutta la sera, forse anche la notte . Il marito, estremamente geloso, l 'avrebbe accusata senza alcun motivo . Il litigio sarebbe degenerato e lui l'avrebbe colpita nuovamente , con violenza, rompendole una costola. La donna, che due giorni prima non era andata all'ospedale, ha deciso che non poteva più sopportare e si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Lotti: i medici hanno capito chiaramente che quella frattura non era dovuta a una caduta accidentale. E la trentenne ha deciso di raccontare la sua disavventura al personale del- l'ospedale, ammettendo di essere stata picchiata dal marito. Sono così scattate le procedure adottate in casi simili e l'uomo è stato immediatamente allontanato dalla casa. I carabinieri, dopo averlo identificato , lo hanno denunciato per lesioni . Nei prossimi giorni saranno sentiti , probabilmente, anche alcuni testimoni : la donna si sarebbe infatti confidata già in passato con alcune amiche , raccontando le sfuriate del marito geloso e la sua aggressività. Il codice rosa è un protocollo di tutela studiato per le vittime di violenze e maltrattamenti , in particolare donne e minori. Consiste nella messa in opera di un vero e proprio lavoro di gruppo che scatta automaticamente , una volta sollecitato: è in grado di mettere in rete competenze diverse a sostegno delle fasce deboli, e nello stesso tempo perseguire gli autori dei reati. 0 RIPRODUZIONE RISERVA?A Pagina 8 1 TRE MILIONI PER IL PRONTO SOCCORSO PER poter riorganizzare il percorso di emergenza-urgenza del Versilia, l'Asl 12 ha chiesto allo Stato un finanziamento di 2.800.000 euro sui 3.056. 144 necessari. Queste le spese: lavori edilizi al Pronto Soccorso 1.095.600, installazione angiografo 162.250, tecnologie e arredi 1.798.294. 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 9 I eri visita deLLa Regi one ugni giorno 200 al Pronto Soccorso A pagina 4 à,:z li a , 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 10 LUIGI MARRON HAVISITATO IL REPARTO ARETINO IERI CON IL DIRETTORE DESIDERI Un e ' . sc genna o A e sore reg onale di DORY d'ANZEO CIRCA DUECENTO accessi al giorno, e di questi almeno uno in codice rosa. Sono i dati del Pronto Soccorso aretino, una realtà che ha ha fatto registrare fino a questo momento l'ingresso di 36530 pazienti. Nel 2013 gli accessi totali erano stati 68 mila ma i vertici della Asl stimano che alla fine del 2014 si potranno superare le 72 mila visite. Numeri vertiginosi che richiedono ogni giorno l'impegno e la dedizione di medici e infermieri. Il Pronto Soccorso aretino ha ricevuto ieri mattina la visita dell'assessore regionale per il diritto alla salute Luigi Marroni che, accompagnato dal direttore generale della Asl 8 Enrico Desideri, ha sostato nel reparto intrattenendosi con i pazienti in sala d'attesa e informandosi sui numeri della struttura, in particolar modo sui tempi di attesa. «La mia presenza è la testimonianza dell'attenzione che la Regione riserva a questo importantissimo settore e agli operatori va il mio personale ringraziamento . Anche oggi ho potuto constatare la qualità del servizio offerto dagli operatori e la loro dedizione nel garantire la salute dei cittadini». Molto è stato fatto nell'ambito del Pronto Soccorso ma molto c'è ancora da fare, lo sa bene Desideri che spiega come oltre il 73% delle persone accettate in codice giallo viene trattato entro mezz'ora mentre oltre l'80°% dei codici verdi viene visitato dai sanitari entro un'ora dall'accettazione. A fronte di ciò, come riportano anche fatti di cronaca, esistono gli altri casi, quelli che vengono trattati 2. Sanità fiorentina e toscana i . ss s con ritardi di ore. Sempre Desideri aggiunge: «Il nostro obiettivo è quello di migliorarci continuamente, sappiamo che non abbiamo raggiunto la perfezione e stiamo lavorando perché i tempi di attesa di tutti siano sempre minori. Detto questo, c'è da dire che dobbiamo procedere anche a educare i cittadini. Il compito principale del Pronto Soccorso è quello di salvare vite e intervenire in caso di emergenze. Ci può stare anche che si presenti il paziente con la micosi del piede, ma deve essere consapevole che una tale situazione si può risolvere con l'intervento del medico curante». Sempre in tema di risultati raggiunti al Pronto Soccorso, il direttore Giovanni Iannelli, ha sottolineato come il 10% dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso viene trattato direttamente, senza il bisogno di procedere a un ricovero. Un'attenzione particolare è stata rivolta da Marroni al codice rosa, quello al quale accedono persone vittime di violenza. Assieme alla dottoressa Silvia Gatto, responsabile del codice rosa aretino, è stato fatto il punto della situazione. i .- C< MARRONI Si E' INTRATTENUTO CON GLI OPERATORI E CON I MALATI NELLA SALA D'ATTESA LZL » dal marito pochi giorni fa, in via Arno. Ma sono molte le vittime, donne soprattutto, per le quali far scattare le misure di sicurezza è difficilissimo : «Condizionamento culturali e psicologici - spiega Gatto - sono molto spesso di ostacolo. Le persone fanno fatica a fidarsi di essere prese davvero in carica dalle istituzioni e questa è la parte più difficile. C'è molto da lavorare». L'incontro è stato anche l'occasione per annunciare un evento, quello del 9 settembre al Centro Affari di Arezzo, dove sarà ricordato Robin Williams, stroardinario attore che ha portato sul grande schermo la vicenda del dottore clown Patch Adams. UN REPARTO _ _Di ECCELLENZA Desi deri: « M otto è stato fatto ne li anni, abbia mo ridotto i te m pi d i attesa m a c'è ancora da lavorare». SONO già 165 i casi registrati nel 2014 e hanno riguardato 144 adulti, di cui 7 maschi, e 21 minori, di cui 14 femmine. Un reparto che funziona al prezzo di enormi sacrifici, non c'è infatti un personale dedicato in modo specifico e i pazienti trattati in codice rosa richiedono un particolare approccio dal punto di vista psicologico ed emotivo, oltre che medico. Ultimo caso trattato, quello della donna picchiata selvaggiamente Pagina 11 21 a ccess i Sono 36530 i pazienti presi in carico al Pronto Soccorso aretino fino a questo momento. Alla fine del 2013 furono 68 mila, si stima che quest 'anno la quota potrà superare le 72 mila unità. L'attesa IL 73% dei pazienti accettati con il cosiddetto «codice giallo» viene preso in carico entro la mezz'ora dall'arrivo. Per i codici verdi, l'80% viene visitato entro un'ora dall'ingresso. Serata 11Al PA 4'ENTI L'assessore regionale Luigi Marroni 2A V14durante il giro al Pronto Soccorso aretino M Wi tt i ams Si terrà il 9 settembre alle 21 ad Arezzo Fiere l'evento in ricordo di Robin Williams. Una serata piena di ricordi per onorare il «Patch Adams»del grande schermo. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 12 «Stop alle battaglie tra ospedali L'Elba cresca con Piombino» II presidente Rossi spinge per un'integrazione tra presìdi: saranno i medici a muoversi di più Presto un nuovo incontro tra l'assessore Marroni, i sindaci dell'Elba e i comitati pro sanità ® PORTOFERRAIO Presto un incontro tra l'assessore alla sanità Luigi Marroni, tutti i sindaci dell'isola d'Elba e i responsabili dei comitati pro sanità. E l'impegno che si è assunto il presidente della Regione Enrico Rossi, presente a Portoferraio sabato sera in occasione della festa del Pd. Nel corso del dibattito, moderato dal giornalista del Tirreno Guido Fiorini, la sanità ha avuto del resto un ruolo centrale. E non sono mancati scambi vivaci con alcuni dei rappresentanti dei comitati, impegnati da anni per la salvaguardia dell'ospedale di Portoferraio. Non un presidio a se statite, bensì integrato con gli altri ospedali provinciali e in particolare con Piombino. Il presidente Rossi, sul palco con il segretario della federazione Pd Val di Cornia Elba Valerio Fabiani e con il sindaco di Campo nell'Elba Lorenzo Latnbardi, ha ribadito la linea strategica che la Regione detta per la sanità dell'isola d'Elba. «Basta contrapporre l'ospedale di Portoferraio con quello di Piombino - ha spiegato il presidente della Regione - si tratta di due presìdi che debbono essere considerati come una realtà unica». Il presidente ha citato come esempio il punto nascite. «Solo considerando i numeri complessivi di Piombino e Portoferraio è rimasto in piedi il servizio» - ha detto il presidente nel corso del dibattito. Il concetto ribadito da Rossi è chiaro: Portoferraio non può esistere come realtà in contrapposizione con altri I p i <;;iF.nteUi - R ; , ; s_c.i3 fl ,9t)s-Is_ Is I _,.._ ft ? 3',n3i;z3 r. .:. M, I responsabili dei comitati pro sanità durante il dibattito ospedali, ma parte di un sistema integrato. «E per fare 2. Sanità fiorentina e toscana ^gs e,arisa Pd Val dì rcarnia- Elh Va;ci;<<F:,,liani II governatore Rossi 1tnp au, Iwtlbpii, fi, I'é.lhn orscx mn I'iomhino» Pagina 13 in modo che i pazienti elbani non debbano recarsi a Piombino per farsi curare servirà più mobilità tra i professionisti - ha detto Rossi - che un po' più spesso dovranno prendere il traghetto per prestare servizio all'Elba». La sanità non è l'unico argomento caldo toccato nel corso del dibattito di Rossi. Il presidente ha parlato di turismo e urbanistica, dimostrando di voler tenere la barra dritta sul maxi progetto del Porto Cantieri di Portoferraio e della riqualificazione del water front. «Il cambio di amministrazione comunale a Portoferraio non modifica il quadro - ha fatto sapere Rossi - il progetto è in fase di valutazione di impatto ambientale, ci sono tutti i pre- supposti affinché il progetto, basato in larga parte sul recupero di volumi già esistenti, vada in porto». E per sostenere il turismo elbano Enrico Rossi ha dimostrato, nel corso del dibattito alla festa del Pd, di puntare forte sui trasporti e le infrastrutture. Se la Regione, infatti, intende confermare gli impegni sul contratto di servizio della Toretnar, d'altra parte scommette sullo sviluppo dell'aeroporto della Pila, a Marina di Campo. «La Regione punta forte sull'aeroporto - ha spiegato Rossi ha impiegato risorse importanti in questi anni e vuole continuare a farlo. Per questo ci sono i presupposti per andare incontro alle richieste di Alatoscana che progetta di raddoppiare la pista». Questo, come più volte spiegato dall'Ad di Alatoscatia Boccardo, permetterebbe l'atterraggio all'Elba di aerei di stazza superiore rispetto a quelli attuali». Noti sono mancate, nel corso del dibattito, alcune bacchettate legate soprattutto all'utilizzo sbagliato del territorio nel passato dell'isola. «Arrivano tante critiche alle nuove norme introdotte dall'assessore Anna Marson sull'assetto idrogeologico del territorio - fa presente Rossi - ma basta prendere come esempio Marina di Campo per mostrare come, in passato, siano stati commessi degli errori». Il presidente Rossi è convinto che servano regole ferree per fermare il cemento vicino ai fossi e nelle aree considerate a rischio dal punto di vista idrogeologico. ORIPRODI IZIONE RISERVATA 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 14 Fecondazione Il deputato Gelli (Pd): sull'eterologa Toscana fuori strada Il delibera della Regione Toscana che apre alla fecondazione eterologa è «impraticabile» senza una legge nazionale. Lo sostiene il deputato Pd Federico Gelli, che è anche medico. Esistono due problemi insormontabili. Chi pagherà i costi degli interventi? Come fare senza un registro nazionale dei donatori? A Bologna un giudice ha dato il via libera per l'eterologa a due coppie. BERNt1RÚINI A PAGINA 13 n r., ,.,: i . , i,• a, 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 15 Eterologa, Toscana fuori strada» Gelli (Pd): ingestibile senza legge nazionale. E poi chi pagherà? ANDREA B ERNARDINI Pisa 1 governatore Enrico Rossi afferma di averla voluta per evitare il Far West nell'accesso delle coppie alla procreazione medicalmente assistita eterologa. Ma la delibera approvata dalla giunta regionale toscana, in assenza di linee guida nazionali, rischia, al contrario, di creare difficoltà a tutto il sistema sanitario . Ne è convinto Federico Gelli, pisano , medico, deputato delPd (lo stesso partito cui appartiene Rossi) e componente della commissione sanità della Camera. Gelli teme che il clamore sorto intorno alla normativa dellaToscana spinga « diverse coppie del nord o sud Italia ad un viaggio della speranza in uno dei centri pubblici e privati», dell'ex Granducato. Se così fosse, si porrebbe un primo problema: chi pagherà quelle prestazioni? Normalmente quando un cittadino viene operato lontano da casa, il servizio sanitario della regione in cui è stata offertala prestazione emette fattura alla Regione in cui risiede il paziente . In assenza di un «quadro normativo nazionale - commenta Federico Gelli - dubito che una regione che ha scelto di aspettare le indicazioni ministeriali, vorrà farsi carico di una prestazione - peraltro non ancora compresa tra i Livelli essenziali di assistenza - erogata in una struttura della regione Toscana ». Per il parlamentare toscano, la deli bera della Regione Toscana è supportata da accurate va- lutazioni scientifiche, ma lascia aperti diversi problemi di tipo etico ed organizzativo. Un esempio su tutti: Gelli ritiene essenziale che venga predisposta una banca dati nazionale dei donatori e dei riceventi - da affidare al centro nazionale trapianti - che consenta di tener traccia dei soggetti coinvolti nell'eterologa . Ebbene «in assenza di una banca di questo tipo, come verranno gestiti i donatori in Toscana? Da dove proverranno ? Saranno solo toscani? Come evitare donazioni multiple in regioni diverse? E in tutte le regioni i donatori saranno sottoposti ad identici, approfonditi esami clinici e strumentali? Una questione di non poco conto , specie se si rendesse necessario risalire al padre biologico o ai fratelli in caso di particolari malattie». Insomma, il tema «è delicato e va trattato con molto equilibrio . E obiettivo principale del legislatore è quello di garantire un diritto in totale sicurezza per i pazienti e i futuri nascituri ... visto anche l'ultimo caso del Pertini». E se Federico Gelli criticala "fuga in avanti" della Toscana chiede anche che adesso Al Governo e il Parlamento facciano la loro parte ». Al Ministero il compito di emanare «nuove linee guida (le attuali risalgono a tre anni fa) che definiscano per tutti con chiarezza dove ci si può rivolgere per l'eterologa (fino ad oggi per l'omologa mi sembrasi siano privilegiate le strutture private a quelle pubbliche ); a quali e a che tipo di esami sottoporre i donatori; se, per chi e per quanto tempo deve essere garantito l' anonimato del donatore e come si regolamenta la sua tracciabili là; se e chi paga la prestazione : quanto il cittadino e quanto il servizio sanitario regionale». Al Parlamento il compito di «affrontare la questione su alcuni punti etici e normativi ancora da chiarire come l'anonimato, la compatibilità genetica, l'inserimento della Pma eterologa nei Lea e il recepimento delle direttive europee su questa materia». Anche Giuseppe Del Carlo, capogruppo Udc in consiglio regionale, osserva come la delibera della giunta regionale «forse ha prodotto notorietà al governatore Enrico Rossi , ma non può sciogliere tutti i nodi della questione». Commenta: «sull'eterologail consiglio regionale non è stato coinvolto. Ma a settembre studieremo le forme per riaprire il dibattito in sede istituzionale». 9.: U 30 0 w 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 16 «Le Reqíoni p ossono autorizzarla, o g nuno si assu m e la res p onsabilità» La legge nazionale sull'eterologa è indispensabile per «evitare drammi», ma nell'attesa che il Parlamento legiferi con tempi che potrebbero essere anche lunghi, «le Regioni possono autorizzare i centri per la procreazione assistita a operare secondo i criteri che stabiliscono in autonomia. Ognuno si assume le sue responsabilità». É l'ultima versione del Lorenzin-pensiero a proposito della dibattuta questione su eterologa e Regioni. In questi ultimi giorni il ministro è intervenuto sul problema con affermazioni, aggiustamenti e messe a punto apparsi un po' contradditori. In un'intervista finora non smentita sembra esserci un definitivo via libera all'autonomia regionale. Difficile comunque comprendere come si concili questa ennesima svolta con quanto il ministro dice nella stessa intervista. Dapprima consiglia alle coppie di «attendere qualche mese per una legge equilibrata». Poi spiega che l'eterologa verrà inserita nei Livelli essenziali di assistenza «e resa accessibile anche a persone che non hanno la possibilità economica per interventi che all'estero costano anche tra i 3.500 e i 20mila dollari». E, prima di dirsi «contraria al supermarket dei figli», apre all'autonomia regionale aggiungendo però che il problema dei costi esiste. Il giudice strappa : « Nessun vuoto normativo» Per due coppie eterologa pronta all'uso Accogllondo il ricorso dí una coppia, presentato prima della sentenza della Consulta che ha abolito il divieto, il Tribunale di Bologna ha riconosciuto ii diritto ad accedere ad'eterologa, sottolineando nell'ordinanza che non c'è alcun vuoto normativo che impedisca di procedere (n base alle regole della medicina e alla legislazione sanitaria vigente. La coppia aveva presentato ricorso perché il centro medico a cui si era rivolta aveva opposto il rifiuto ad eseguire il trattamento, adora ancora vietato per legge. La sentenza della Corte Costituzionale , che ha fatto cadere il divieto di fecondazione eterologa, ha ovviamente cambiato il quadro di riferilirnento ed è «venuto meno l 'ostacolo (altrimenti insuperabile (n via interpretativa) all'accoglimento della domanda », si legge nell'ordinanza firmata il 14 agosto dal giudice Antonio Costanzo, prima sezione civile dei Tribunale di Bologna. Rilevanti le indicazioni con cui nell 'ordinanza si motiva la decisione: non serve una nuova legge , dice in sintesi l 'ordinanza di Bologna, ma semmai un decreto ministeriale di aggiornamento delle linee guida su alcuni aspetti specifici, come il numero delle donazioni e l'anonimato del donatore. Ma questo non impedisce di procedere nel concreto. E perciò, stabilisce d giudice, «non si ravvisano ostacoli all'accertamento del diritto affermato dai ricorrenti», ossia quello di accedere all'eterologa. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che ha voluto la delibera al centro delle polemiche di questi giorni De Carlo , capogruppo udc in consiglio regionale : a settembre studieremo le forme per riaprire il dibattito Anche perché in questa delibera l'assemblea non è stata coinvolta Il deputato toscano: in assenza di una banca dati nazionale dei donatori, come farà la Regione a gestire gli indispensabili accertamenti? 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 17 I LA PRESIDENTE ANP9IC, ANNALISA CECCHEifI, ILLUSTRA AL GOVERNO LE RICHIESTE DELL'ASSOCIAZIONE «Più attenzione alle esigenze dei disabili e alla loro integrazione sociale» RIUNITI nella capitale i quadri dirigenti Anmic-Associazione nazionale mutilati e invalidi civili per discutere della proposta di riforma del terzo Settore e a cui ha partecipato il sottosegretario al Welfare On. Bobba. Una riforma di fondamentale importanza nell'ambito della più ampia e auspicata riforma dello Stato sociale, che interessa oltre 300mila istituzioni e organizzazioni, quasi un milione di lavoratori e 4,7 milioni di volontari. Più di 80 miliardi di euro di entrate che rappresentano oltre il tre per cento del Prodotto interno lordo (Pil). Un grande magma a cui il governo si propone di dare una regolamentazione attraverso la proposta di legge che si propone l' obiettivo di costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del terzo settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali. LA PRESIDENTE Anmic di Pisa avvocato Annalisa Cecchetti , membro anche del direttivo nazionale dell'associazione, ha illustrato in una relazione al sottosegretario la posizione Anmic, evidenziando i punti con- 4. Servizi sociali divisi ma anche alcune criticità. In particolare ha chiesto che sia la pubblica amministrazione a garantire davvero i servizi irrinunciabili di primaria importanza quali l ' istruzione, il lavoro, la mobilità, la cultura, il sostegno alla terza età, l'assistenza ospedaliera e domiciliare, ecc., supportando al contempo l'azione del volontariato e del privato sociale con mezzi, risorse e agevolazioni , capaci di favorire quelle azioni di «complemento» che possano contribuire ad alleviare e rendere vivibile e dignitosa una vita comunque segnata da limitazioni spesso molto, molto gravi. Altra richiesta dell'Anmic è che agli enti che gestiscono servizi in regime di convenzione, accreditamento o affidamento, progetti, etc, dispongano delle risorse necessarie a retribuire l'eventuale personale dipendente poter adempiere a tutti gli obblighi fiscali e normativi . Di fatto, gli enti del Terzo Settore non vanno mai utilizzati - né tantomeno ggli stessi dovrebbero prestarvisi - per effettuare prestazioni e servizi con il semplice scopo di costare meno rispetto a quanto diversamente l'Ente pubblico dovrebbe sostenere. La sezione pisana a settembre rinnoverà la sua sede, spostandosi in uffici ancora più confortevoli in Pisa in Sant'Ermete, via Sepolcri. Pagina 18 per disabili Una reside per aiutare le f glie Accoglierà quelle persone che non possono più essere accudite dai parenti Sorgerà in località Carraia e, grazie alla Fondazione Pisa, sarà pronta nel 2016 di Pierluigi Ara ì SAN GIULIANO Una residenza per disabili sul territorio della cittadina termale. La struttura sarà pronta entro la primavera 2016, salvo complicazioni. Esiste la volontà e c'è la determinazione di rispettare i tempi. Potranno essere accolti un centinaio di soggetti diversamente abili, in primis persone che abitualmente non possono essere più curati dai loro familiari. E un problema sociale, questo, di enorme portata e non a caso ci si chiede spesso che cosa sarà di giovani con grosse difficoltà, una volta che non potranno contare più sui loro genitorio sui parenti. Ecco, pertanto, l'idea di un centro rispondente ai bisogni di meno fortunati sul piano psichico e fisico. La fondazione "Dopo di noi a Pisa onlus", ente costituitosi dalla Fondazione Pisa, ha messo a punto il progetto che è frutto di un'analisi a vasto raggio condotta a partire dal 2009 insieme alla Scuola superiore "Sant'Anna", con l'apporto determinante della Società w-#MmDoli Un disabile alla sua scrivania davanti al computer della Salute. Sono stati censiti gli adulti diversamente abili presenti a Pisa e nelle località vicine. Sono diversi i milioni di euro destinati all'acquisto del terreno e alla realizzazione della residenza in località Carraia. Sono iniziati i lavori nei giorni scorsi, affidati a ditte della Toscana, an che per veder assicurata la trasparenza assoluta con la possibilità di terminare l'opera non più tardi del giugno 2016. Per la Fondazione Pisa si tratta di un investimento molto forte, ma la cifra copre il costo del terreno e poi ci sono tutte le strutture sui due piani previsti. Una struttura di 4.500 metri quadrati, del tutto ecosostenibile, progettata dal centro studi progettazione edilizia di Firenze, il Cspe, all'avanguardia nel settore della ricerca, dello studio, della consulenza e della programmazione in termini di sanità e sociale. Potranno essere ospitati circa 100 assistiti, parte in regime residenziale e parte in permanenza giornaliera troveranno posto, verosimilmente anche coloro che si trovano in situazioni di media gravità. Saranno soprattutto ragazzi in età post scolare a ricevere assistenza proprio nell'obiettivo di poter crescere in un ambiente in grado di assicurare un impiego fra l'altro come laboratori, la cucina, il giardinaggio. La struttura sarà su due piani, al piano terra le camere con circa 40 posti letto. Un seminterrato verrà adibito a garage dove potranno parcheggiare le ambulanze, i pulmini per disabili e altri mezzi. ORIPRODJZONE RISERVATA Ine arìMnia 1 cr Ai vbili .iiwun•.I -famMLc 4. Servizi sociali Pagina 19 Tasse più care per chi sceglie l'azzardo La decisione di Pontedera: dove ci sono gli apparecchi si dovrà pagare lo 0,2 per cento di Tasi 1 PONTEDERA Santa Maria a Morite ha previsto incentivi per chi le toglie e annunci aggravi fiscali per chi, invece, le vuol mantenere. Le effettuerà nel 2015. Pontedera lo ha già previsto per quest'anno. La decisione che ha preso l'amministrazione comunale guidata da Simone Millozzi è contenuta nel regolamento - e nella scelta delle aliquote - per la Tasi, la tassa che ognuno di noi pagherà sui cosiddetti servizi indivisibili (l'illuminazione pubblica, lo spazzamento e la manutenzione delle strade e cosìvia). I locali al cui interno ci saranno apparecchi elettronici da gioco, pagheranno un importo maggiore. Siano essi bar, circoli o addirittura sale gioco. Pagheranno un'aliquota del venti per mille. Si tratta di un importo che, trattandosi di immobili a uso commerciale quindi assoggettabile all'Imu in assenza di macchinette per il gioco, non avrebbero dovuto pagare. «E una scelta - hanno spiegato quando hanno illustrato i contenuti del bilancio comunale in consiglio, per ottenere il voto dell'assemblea, prima il sindaco, poi l'assessore al bilancio Marco Papiani - che punta a combattere proprio il dilagare di queste macchinette, con tutto ciò che comporta. Una battaglia che il nostro comune vuole combattere nei confronti delle cosiddette ludopatie». Tanto per capire la portata del provvedimento, per la Tasi il Comune di Pontedera ha previsto di applicare lo 0,8 per cento in più che permette di poter fare delle detrazioni. E di applicare queste ultime, calibrandole in base alla rendita catastale, in modo che la manovra sia più equa. Così siva dallo 0,25 al 0,33 per cento, scaglionati in base alla rendita catastale dell'immobile in questione. Sono esentati dal pagare a tasi alcune categorie di immobili (chi ha l'aliquota massima di Imu, gli immobili strumentali, quelli affittati o dati in comodato). Pagheranno la Tasi e anche l'Imu, invece, i fabbricati di lusso e gli immobili a uso commerciale nei quali sono installati apparecchi da gioco. Su questi, dunque, graverà anche una aliquota di Imu dello 0,86 che, in questo modo, con la "penalizzazione" voluta dal comune per combattere i videopoker, arriva giusto giusto al tetto massimo che il Comune ha deciso per l'Imu. Emilio Chiorazzo t il sindaco Simone Millozzi 4. Servizi sociali Pagina 20 «Ho visto anziani gettare la loro pensione nelle slot» Lidia e Elisa hanno bandito da gennaio le macchinette elettroniche dal loro locale Contenti anche i clienti: non vogliamo chela gente si rovini dentro un caffè dl Tommaso Sllvl ® BIENTINA Ci sono rumori che si ripetono giorno dopo giorno e ormai non vengono nemmeno più avvertiti dall'orecchio umano. Lo "sbuffo" del pullman per chi abita in città, il cinguettio degli uccellini per chi si sveglia lontano dal centro sono soltanto due esempi. Tra questi negli ultimi anni si è inserito il tonfo sordo della moneta che casca nella gettoniera della slot-machine. L'euro passa dalla fessura e da il via alla girandola di suoni che precede lo scorrere frenetico di immagini e numeri. La colazione al bar di frequente è accompagnata dalla figura del giocatore di turno: da solo, in un angolo, perso con lo sguardo fisso sullo schermo della macchinetta in attesa della vincita che anche se arriverà verrà prontamente rigettata all'interno dell'apparecchio per allungare il piacere. Si, perché per alcuni il gioco è una vera e propria dipendenza. Non si può stare senza. E ogni occasione due ragazze sorridenti dietro al bancone, una schiera di tavolini conditi da una vasta scelta di quotidiani e i soliti pezzi salati in esposizione malattia del gioco colpisce tutti. Trasversalmente. «Non c'è una categoria sociale più soggetta a giocare rispetto ad altre. Tutti inseriscono mo- per coloro che per il pranzo hanno a disposizione soltanto qualche minuto. nete nella macchinetta. E poi non riescono a smettere». Elisa Doni e Lidia Manca non vogliono partecipare alla rovina di nessuna famiglia. Ecco il perché del "No" deciso alle slot. «Ho avuto in gestione un circolo della zona dove c'erano le maccliinette. I-Io visto scene folli a cui non voglio più assistere. Madri che lasciavano il figlio piccolo in auto per giocare, anziani che liquidavano la pensione nel giro di un'ora, giovani che spendevano tutta la paghetta». Perché se c'è una cosa di cui Elisa si è accorta in tanti anni di servizio tra tazzine e bicchieri d'acqua è che la In un momento in cui migliaia di attività rischiano il collasso a causa della recessione economica, il mercato dei videopoker viaggia spedito e garantisce un'entrata sicura al gestore che li posiziona all'interno del proprio bar. «Non mi importa - prosegue Elisa- se un giorno chiuderò lo farò perché non avrò piti clienti. Non tiri interessa guadagnare con il gioco sulle spalle e soprattutto sulle tasche della gente che non riesce a dire basta». pendi piace a tutti. «Brave bimbe - grida un anziano sospendendo il sorso di caffè ce ne fossero come voi». Gli altri non si espongono così chiaramente. Si limitano a dimostrare il loro apprezzamento con sorrisi e cenni d'intesa. Ma è possibile che nessuno sia mai entrato in cerca di uno "start" su cui premere? «Abbiamo preso il bar in gestione nel gennaio del 2014 e abbiamo tolto immediatamente le slot.l giocatori lo sanno che qui non c'è pane per i loro denti». Sfoglia e caffè allora, per favore. Noti si resiste al fascino di una colazione senza il rumore dei soldi che cascano nella gettoniera. Finalmente. Mentre le ragazze spiegano i motivi della loro scelta il bar è affollato di persone. Tutti allungano l'orecchio cercando di capire perché "la stampa" sia capitata proprio qui: al caffè Le Bimbe. E quando capiscono sorridono e annuiscono con la testa. Sono d'accordo con le ragazze: l'idea di togliere gli apparecchi elettronici mangia sti- è buona per frugarsi in tasca e iniziare a premere conti- nuamente il tasto "start". A meno che non si scelga di fermarsi al caffè Le Bimbe, a metà strada tra Bientina e Vicopisano. Qui i giocatori incalliti hanno vita terribilmente dura. Nessun rumore di soldi buttati alla ricerca del jackpot da sogno. Solo 4. Servizi sociali Pagina 21 #Toscananoslot La campagna sul nostro sito web Questo è un locale NO SLOT!!! #ToscanaNoSlot: segnalate i locali che hanno rinunciato alle slotmachine.La campagna che abbiamo avviato da alcuni giorni, sul sito web del giornale (www.iltirreno.it) è fatta di storie e di numeri . Le storie di chi (come raccontiamo qui a fianco e continueremo a farlo anche nei prossimi giorni) ha scelto di non tenere, nei propri locali, macchinette da gioco elettronico. i numeri sono quelli che, invece, indicano secondo i Monopoli - la provincia di Pisa come un territorio "attiivo": su 687 attività dotate d i apparecchi perle giocate con vincite in denaro , ci sono 98 circoli con slot. E fra i comuni con più circoli - Arti, Acli ma anche culturali e ricreativi c'è Cascina: 17 sedi (esclusi i bare le sale giochi) nelle quali le persone possono fermarsi a tentare la sorte con le macchinette. Subito dopo, arriva San Giuliano Terme con 11 circoli. Considerando il rapporto fra popolazione e macchinette, si trattadi un risultato da record. 4. Servizi sociali Da sinista Lidia ;a anca e Elisa Doni dei bar "Le Bimbe" a Bientina (foto Franco silo Pagina 22 U N CASO PILOTA Pontedera alza le tasse a chi ha le slot ® PONTEDERA I Comuni dichiarano guerra alle slot e lo fanno a suon di tasse. E se S. Maria a Monte ha previsto incentivi per chi le toglie e annunci aggravi fiscali per chi, invece, le vuol mantenere, ma per il 2015. Pontedera invece lo ha già previsto per quest'anno. La decisione che lia preso l'amministrazione comunale guidata da Simone Millozzi è contenuta nel regolamento - e nella scelta delle aliquote - per la Tasi, la tassa sui cosiddetti servizi indivisibili (l'illuminazione pubblica, lo spazzaunento e la manutenzione delle strade e così via). I locali dove ci sono apparecchi elettronici da gioco, pagheranno un importo maggiore. Siano essi bar, circoli o addirittura sale gioco. Per loro l'aliquota sarà del 20 per mille. Si tratta di un importo che, trattandosi di immobili a uso commerciale - quindi assoggettabile all'Imu - in assenza di macchinette per il gioco, non avrebbero dovuto pagare. «É una scelta - hanno spiegato quando hanno illustrato i contenuti del bilancio comunale in consiglio, per ottenere il voto dell'assemblea, prima il sindaco, poi l'assessore al bilancio Marco Papiani - che punta a combattere proprio il dilagare di queste macchinette, con tutto ciò che comporta. Una battaglia che il nostro comune vuole combattere nei confronti delle ludopatie». Giocatori alle slot machine: a Pontedera bare circoli chele hanno pagheranno un'aliquota tasi più alta 6. Educazione alla salute Pagina 23 LA MA.XI SANZIONE DA. 98 MILIARDI HA PORTATO NELLE CASSE PUBBLICHE SOLO 400 MILIONI. E ADESSO SCATTA LA CONTROFFENSIVA Il signore delle slot «Lo Stato ci risarcisca» Bplus commissariata, ma chiede 530 milioni di danni .MARCO . . . . . . . . . . . . . . . . . .MENDUNI ................................................................... IL BRACCIO DI FERRO è durissimo. E ora inizia a serpeggiare un timore: la vicenda della maxi multa alle società delle slot machine rischia di concludersi addirittura con un saldo negativo per lo Stato? Ricordiamo: iniziata nel 2007 con la contestazione da 98 miliardi alle dieci società concessionarie delle macchinette, ha portato in cassa fino a oggi soltanto 400 milioni. I giudici, in primo grado, hanno mitigato le pretese della procura e hanno condannato le società, tutte insieme, a pagare 2 miliardi e mezzo. Poi è arrivata la sanatoria voluta dal governo Letta per far cassa in fretta e coprire il buco aperto dall'abolizione dell'Imu. Ma nemmeno i 600 milioni preventivati dal precedente esecutivo sono arrivati a destinazione: due società hanno deciso di non approfittare della generosa offerta per chiedere definitivamente i conti e di affrontare il processo di appello. Una di queste è Bplus, nuovo nome di Atlantis, la più importante delle concessionarie pubbliche e, nel contempo, quella condannata a pagare la multa maggiore: più di 800 milioni. M a Bplus ora rilancia. I suoi legali hanno citato in giudizio il ministero dell'Interno e il prefetto di Roma chiedendo il risarcimento di quelli che, secondo la società, sono stati i danni aziendali subiti da Bplus negli ultimi anni. Una richiesta monstre: 530 milioni. E se la sanzione inizialmente contestata alle concessionarie, quella da 98 miliardi, era la più cospicua in tutta la storia dei processi contabili in Italia, mai un ministero o un prefetto si sono visti destinatari di una richiesta danni così elevata. Che cosa è avvenuto? Per ricostruire l'intera vicenda, conviene partire dalle ultime tappe. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha commissariato Bplus. L'ha fatto 6. Educazione alla salute utilizzando, come anticipato dal Secolo XIX, una nuova norma inserita nel decreto sulla pubblica amministrazione convertito il legge nei giorni scorsi. Commissario è stato nominato Vincenzo Suppa, generale della Finanza in congedo. Il provvedimento ha avuto il via libera del ministro dell'Interno Alfano e del presidente dell'Authority anticorruzione Raffaele Cantone. Quella norma permette al prefetto di Roma di intervenire di autorità se il titolare di una concessione pubblica si trova sotto inchiesta. In questo caso, per salvaguardare l'occupazione (a Bplus lavorano circa 300 addetti) e, perché no, il fiume di soldi che la concessionaria versa ogni anno nelle casse dell'erario, 960 milioni. Anche perché il titolare, Francesco Corallo, ha già minacciato divoler chiudere baracca e burattini nel caso di una condanna anche in secondo grado per la vicenda della maxi-sanzione. La procura di Milano, a luglio, ha chiesto il rinvio a giudizio di Corallo per i sospetti finanziamenti del Banco popolare di Milano. Ma l'attività di Bplus è da ancor più tempo sotto sorveglianza: conseguenza di un'interdittiva antimafia della stessa prefettura, che suggeriva la massima attenzione sulle attività di Bplus. Un ex magistrato della Corte dei conti è stato incaricato di stare con gli occhi aperti, perché non ci fossero irregolarità. Negli ultimi mesi, una nuova criticità. Bplus non versa all'Agenzia delle Dogane i 8,7 milioni di euro, il canone di concessione per il secondo periodo del 2014. E interrompe pure, come spiega l'agenzia specializzata Agipronews, i rapporti con Alfonso Rossi Brigante, capo dell'Ufficio del controllore del prefetto di Roma. Che scrive a Pecoraro: «Non sono più in grado di svolgere le mie funzioni di controllo». Nuova mossa del prefetto: il commissariamento. Bplus però reagisce con durezza. E scatena una battaglia legale ad al- zo zero. L'8 ottobre il Tar del Lazio deciderà sulla richiesta di sospendere tutti gli effetti dell'interdittiva antimafia. 115 ottobre inizia il processo di appello per la sanzione da 800 milioni e gli avvocati affilano le armi, decisi a dar battaglia punto su punto. Uno studio legale inglese è pronto ad aprire una vertenza davanti all'Alta corte di Londra, dov'è registrato il marchio Bplus. Si prepara anche un'azione per trascinare l'Italia davanti alla Corte europea per i diritti dell'uomo, forte del precedente dell'equity swap Exor: permise alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo sulla Fiat ed è lo stesso principio ora invocato da Silvio Berlusconi dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale. Poi l'attacco frontale allo Stato. La richiesta danni al ministero dell'Interno e al prefetto Pecoraro : una richiesta da 530 milioni. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 24 394,5 milioni TOTALE INCASSATO DALLA SANATORIA PER LA MAXI MULTA DELLA CORTE DEI CONTI non ha aderito alla sanatoria ricorrendo in appello ileo {grad o Richiesta dei pm in secondo grado, aumenta multa del primo grado ra richiesta aä ministero per risarcimento dei danni aziendali GN. ILa prima sanzione contro i "big" delle slot machine era di 98 miliardi .-ww..W. Prefetto dí Roma Non versata ha messo la l ' ultí ma rata da 8 , 7 1 11 1 per sotto 1 controllo 1 un ex generale della 1 6. Educazione alla salute la concessíone Pagina 25 dramma di Fiorella, disabile senza casa «Negli uffici ormai mï prendono ïn giro» A Cascina passa da un'amica all'altra per lavarsi, dormire e mangiare di ANDREA VALTRIANI L'ODISSEA non è ancora finita per Fiorella Biagi, bidella cascinese, disabile, che da dieci anni lotta per trovare una casa in cui vivere serenamente senza trovare mai una soluzione accettabile. La sua storia è fatta di rinunce e disagi a non finire e oggi, a pochi giorni dalla pensione (che scatterà il primo settembre), non ha ancora trovato un epilogo definitivo. Quella di Fiorella è una storia di cui il nostro giornale si è più volte occupato in passato: prima il soggiorno in un alloggio senza acqua né servizi igienici, poi ospite di un campo rom, poi di nuovo in affitto contraendo debiti vista la sua esigua busta paga. Adesso la singnora Fiorella, che ha compiuto 65 anni, è di nuovo senza casa e ad ospitarla questa volta sono tre amici e le loro famiglie. di andare a occupare la sedicesima posizione utile per l'assegnazione. «Poi sono scomparsa dalle liste - afferma - e quando ho chiesto quale fosse la mia attuale situazione mi è stato prima detto che ALLOGGI - - _RI «Ero in sedicesima posizione ALL'improwiso sono sparita dalla graduatoria comunale» ero scivolata alla novantunesima posizione, poi che non essendo `reperibile' sono stata esclusa dalla lista dei residenti a Cascina. Ma se lavoro per il Comune come bidella, come fanno a non riuscire a rintracciarmi? Mi sono sentita presa in giro ogni volta che ho par- lato con l'attuale sindaco, che mi ha sempre promesso aiuto senza mai mantenere la parola data. Nel 2012 sono stata sfrattata - aggiunge - e se non fosse per questi tre amici non saprei come fare». «HO SEMPRE lavorato e pagato le tasse, chiedo solo di poter essere messa nelle condizioni di vivere in maniera umana e degna, ma fino a ora non ci sono mai riuscita. Per anni ho subito innumerevoli umiliazioni a causa delle mie condizioni fisiche che peggiorano ogni giorno e se non mi opero alle gambe e agli occhi sarà un grosso problema. Ma senza una casa dove passare la degenza non so proprio come fare. Chiedo solo che mi venga assegnato un appartamento come sarebbe mio diritto». «DA UNO di loro faccio la doccia, da un altro dormo e dal terzo mangio, anche perché mi rendo conto che l'ospite è come il pesce e non voglio essere di peso più di quanto io non sia già», racconta lei, che ormai è arrivata al limite della propria sopportazione. «Sono arrabbiata e delusa dal sistema - continua - perché sono invalida all'80% e non posso camminare bene. Nonostante questo, però, nessuna amministrazione negli ultimi dieci anni mi ha mai aiutata a trovare un alloggio popolare». Nel 2002, quando Fiorella Biagi è entrata nelle graduatorie di assegnazione degli alloggi popolari, il suo handicap e la grave situazione patrimoniale le hanno permesso Segnalazioni STORMI, SENZA H NE Fiorella Biagi, b5 anni, bidella all'istituto Borsellino di Navacchio: il suo grido d'aiuto si è già alzato altre volte in passato, ma finora è rimasto inascoltato. A settembre andrà in pensione Pagina 26
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