delle corsie in ospedale - Azienda Ospedaliero
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delle corsie in ospedale - Azienda Ospedaliero
. INDICE RASSEGNA STAMPA . 1. Sanità Pisa e provincia Nazione Pisa 07/09/2014 p. 7 La doccia di Damone 1 Nazione Pontedera Valdera 07/09/2014 p. 23 «Ecografie di notte» 2 Tirreno Pontedera Empoli 07/09/2014 p. IX Volterra candidata a sperimentare gli esami notturni 3 Toscana Oggi Vita Nova 07/09/2014 p. III Gli «angeli» delle corsie in ospedale Andrea Bernardini 4 2. Sanità fiorentina e toscana Toscana Oggi 07/09/2014 p. 6 Tempi di attesa in sanità, al via la riorganizzazione Toscana Oggi 07/09/2014 p. 6 Fecondazione eterologa, il «pasticcio» toscano Andrea Bernardini 6 Nazione Firenze 07/09/2014 p. 1 Sanità incivile basta scandalo urge la svolta Luigi Caroppo Nazione Prato 07/09/2014 p. 9 Neonato muore in culla all'ospedale Aperta un'indagine Laura Natoli 10 Nazione Prato 07/09/2014 p. 15 Oste, slitta ancora la nuova Asl Silvia Bini 11 Tirreno Cecina Rosignano 07/09/2014 p. I Per una mammografia appuntamento nel 2016 Tirreno Livorno 07/09/2014 p. 1-I «La Regione ci dia i soldi...» Tirreno Livorno 07/09/2014 p. I «Ci diano i soldi, faremo l'ospedale più bello d'Europa» 15 Secolo D` Italia 07/09/2014 p. 3 Eterologa, ecco le procedure per accedere alla pratica 17 8 9 12 Alessandro Guarducci 13 4. Servizi sociali Nazione Pisa 07/09/2014 p. 7 «Sos per malati e familiari» Irene Salvini 18 Ivana Zuliani 19 Lara Loreti 21 7. Volontariato Corriere Fiorentino 07/09/2014 p. 21 È il giorno di George Clooney Al gala con Bocelli e Mehta Segnalazioni Tirreno Pisa 07/09/2014 p. III Ufficiale morto, serve l'autopsia Tirreno Pisa 07/09/2014 p. VIII I soccorritori Palp garantiscono l'assistenza in caso di malore 22 Nazione Lucca 07/09/2014 p. 11 Il defibrillatore? Sotto la pelle 23 Indice Rassegna Stampa Pagina I WP Gi-1 II direttore generale dell'Asl 5 Rocco Damone Ti .. '. ASL E AOUP doccia di Dxnone «IL PERCORSO integrato tra Asl e Azienda Ospedaliera per la presa in carico dei pazienti con Sla è un grande risultato di cui sia io che il direttore dell'Aoup andiamo fieri». Lo dice Rocco Damone, direttore generale della As15. «Se siamo siamo arrivati a questo punto è grazie allo stimolo intelligente e puntale di Vairo Contini, ex direttore generale e amico, colpito da Sla. Dedico questo gesto a Vairo che ha saputo con lucidità guidarci in questo lavoro. Passo il testimone a Enrico Volpe e Carlo Tomassini. E il direttore generale dell'Aoup Tomassini lo ha raccolto ma non farà la doccia, né nominerà alcuna persona. Ha effettuato però una donazione in denaro a favore dell'Associazione Aisla, invitando tutti gli amici a fare altrettanto. 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 1 SELLI CANDI DA L'OSPEDALE AL PIANO D i MUGNAI ugrafiu Visite in noftu Y' taglia re le liste d 'attesa, IL SANTA Maria Maddalena si candida a diventare il capofila di un progetto pilota per abbattere le liste di attesa negli ospedali. L'idea sboccia da una proposta di legge presentata dal consigliere regionale Stefano Mugnai (Fi), vicepresidente della commissione regionale sanità e che sarà messa al vaglio domani fra gli scranni della stessa commissione del governo regionale, che tornerà a riunirsi dopo la pausa estiva. «LA PROPOSTA del consigliere Mugnai di tagliare le liste di attesa negli ospedali con visite ed esami anche in notturna e nei festivi merita di essere seguita con molta attenzione - sottolinea il sindaco Marco Buselli -, del resto l'ipotesi andrebbe anche incontro agli obiettivi che lo stesso governatore Enrico Rossi si è dato riguardo all'abbattimento delle liste. Nel caso in cui la proposta ottenesse l'ok in Regione, e necessitasse di una prima fase di sperimentazione, chiedo che Volterra possa esserne capofila nel settore delle eccellenze di cui dispone». Il primo cit- 1. Sanità Pisa e provincia CAPG.A II sindaco di Volterra lancia il Santa t zaria Maddalena come primo centro di sperimentazione dei progetto LA PI I 1 ,' , Nei giorni feriali e nei festivi esami radiodiagnostica in ospedale dalle 20 alle 24 tadino pensa soprattutto all'ambito della radiodiagnostica, «che bene si presterebbe ad un progetto simile e che potrebbe essere implementato proprio nei giorni feriali dalle 20 alle 24, prefestivi e festivi». La proposta di Mugnai si inse- risce sulla scorta di quanto già avviene in altre Regioni, come Lombardia e Veneto. «Ampliare l'orario di erogazione di certe prestazioni, come visite specialistiche o diagnostica per immagini - ha detto il consigliere di Forza Italia - è un gesto di buon senso che ottimizzerebbe l'impiego di grandi macchinari. Le Regioni che hanno voluto contrastare sul serio il problema delle liste di attesa hanno attuato con successo questa misura». I.P. Pagina 2 BUSELLI Volterra candidata a sperimentare gli esami notturni 1 VOLTERRA Il sindaco Buselli candida l'ospedale di Volterra per la sperimentazione delle visite ed esami notturni e nei festivi per ridurre le liste d'attesa, come ha proposto il consigliere regionale, Stefano Mugnai. «Nel caso in cui laproposta venisse approvata - aggiunge Buselli - e necessitasse di una fase di sperimentazione, chiedo che Volterra possa essere capofila, nel settore delle eccellenze di cui dispone. In particolare l'ambito della radiodiagnostica che bene si presta e potrebbe essere implementato proprio nei giorni feriali dalle 20 alle 24, prefestivi e festivi». 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 3 Gli « angeli » delle corsie in ospedale Edal 1996 i volontari delle cappellanie fanno riferimento all'associazione «Centro di volontariato operatori pastorali ospedalieri». Da allora ad oggi hanno incontrato un numero incalcolabile di pazienti, seguendo da vicino anche tutti i mutamenti del servizio sanitario e dell'organizzazione ospedaliera in diocesi. L'associazione ha un suo statuto ed un suo atto costitutivo. I suoi proventi consistono essenzialmente nelle quote associative e in erogazioni liberali. Il Centro di volontariato operatori pastorali ospedalieri, in quanto Onlus, usufruisce anche di donazioni derivanti dal cinque per mille. La decisione di costituirsi in una associazione di volontariato è derivata anche dalla necessità di «proteggere» con una apposita polizza i volontari nell'espletamento del loro servizio. Le entrate dell'associazione, oltre a coprire le spese da essa sostenute, permettono anche di venire incontro ai pazienti più bisognosi, donando loro, ad esempio, indumenti intimi (pigiami, calzini, ciabatte, magliette, canottiere). GLI «ANGELI» DEI RICOVERATI associazione in questi anni è riuscita a coinvolgere tanti laici che affiancano sacerdoti, religiosi, religiose e diaconi in questo servizio. Del nucleo «storico» con cui partì l'avventura - felice intuizione dell'arcivescovo emerito Alessandro Plotti e del vicario per la pastorale sanitaria, il compianto Giorgio Beconcini - sono rimasti in pochi: Albarosa Daliana, il cui marito - Franco Mazzoldi - è il presidente del centro di volontariato. Antonino Baglione e Adriana Garozzo come Albarosa impegnati nella cappellania di Cisanello. E poi Diana Fini, impegnata nella cappellania ospedaliera della Versilia e Anna Maria Stagi «anima» della L 1. Sanità Pisa e provincia DI ANDREA BERNARDINI Ogni giorno almeno uno di loro visita tutti i reparti dell'ospedale. Saluta i ricoverati. Regala un sorriso. Si mette in ascolto delle preoccupazioni e delle speranze del paziente. Quando è richiesto, amministra l'Eucaristia. Gli «angeli dei ricoverati» sono sacerdoti, frati, suore e laici impegnati nelle cappellanie ospedaliere della nostra diocesi. Se non ci fossero, andrebbero inventati. Però vorrebbero essere in molti di più e, in alcuni casi, anche il ricambio: perché gli anni passano, l'età avanza, le forze diminuiscono. E perché le esigenze aumentano. Un dato su tutti: gli ospedali pisani hanno registrato, nel 2013, quasi 65mila dimissioni di pazienti ricoverati. Non si contano, dunque, i pisani che si rivolgono al «Santa Chiara» e al «nuovo Santa Chiara» per visite, prelievi etc... Sono cinque le cappellanie ospedaliere presenti in diocesi: prestano servizio all'ospedale «Santa Chiara» a Pisa, al «Nuovo Santa Chiara» nel quartiere di Cisanello, all'ospedale «Lotti» di Pontedera, all'ospedale «San Francesco» di Barga, infine all'ospedale unico della Versilia. L'ospedale «Versilia», in realtà, rientra nella diocesi di Lucca (sorge infatti a Lido di Camaiore), ma avendo incorporato i preesistenti nosocomi di Pietrasanta e Seravezza - in diocesi di Pisa - fin dal sua nascita fa anche parte della Chiesa pisana. Anche le strutture del Cnr, dell'hospice di via Garibaldi a Pisa e delle residenze sanitarie assistenziali presenti in diocesi sono oggetto di attenzione da parte della Pastorale sanitaria. Dal 1996, primo caso in Italia, la partecipazione alle cappellanie in diocesi di Pisa è aperta anche ai laici: fino ad allora erano stati i religiosi, generalmente i padri cappuccini, a gestire queste realtà. cappellania di Pontedera. A queste si sono aggiunte, nel tempo, molte new entry, le ultime proprio nell'anno pastorale da poco conclusosi. Oggi della cappellania del Santa Chiara fanno parte sei persone, tra sacerdoti e suore, di quella del nuovo Santa Chiara a Cisanello 25 persone, di cui venti laici volontari. In sei ruotano intorno alla cappellania di Pontedera. In 28 (di cui 20 laici) fanno parte della cappellania della Versilia. CERCASI FORZE FRESCHE nutile negare - commenta «1 l'ingegner Franco Mazzoldi- che avremmo bisogno anche di forze fresche, di un ricambio generazionale per continuare questo cammino pastorale intrapreso ormai molti anni fa. Molti volontari si sono avvicendati in questi anni, ma purtroppo le vicissitudini della vita (invecchiamento, malattie, decessi) richiedono un continuo ingresso di nuove persone. Per tutto questo vi chiediamo di far conoscere alle parrocchie della diocesi questo servizio quotidiano svolto da laici e religiosi nei nostri ospedali, allo scopo di sensibilizzare nuovi volontari Da diciotto anni, in diocesi di Pisa, le cappellanie ospedaliere sono «aperte» ai laici. Un servizio prezioso, di cui si avverte sempre più bisogno ad entrare nella nostra associazione e a partecipare a questo servizio». Un servizio - fa presente il vicario episcopale per la pastorale sanitaria monsignor Luciano Leonardi - che dovrebbe essere «duplicato» in ogni parrocchia: «ovunque sacerdoti, religiose e laici dovrebbero prendersi a cuore quelle persone della comunità anziane ed ammalate che hanno bisogno di vicinanza e di conforto morale e spirituale». morale di tipo religioso. Ma questo non è un fatto esclusivo. I nostri ospedali infatti sono popolati oggi da persone di tutte le fedi, di tutte le provenienze e di tutte le convinzioni religiose: si cerca di incontrare tutti, di dare a ciascuno un saluto e una parola di conforto, in pieno rispetto dell'altro. Certo, le difficoltà a volte non mancano; ci vogliono comunque sempre molto tatto e sensibilità». I rapporti tra volontari e personale medico e IL SERVIZIO paramedico - spiega 1 servizio è ben organizzato: monsignor Luciano Leonardi, sono in genere molto buoni: le logni cappellania ha un suo programma giornaliero di direzioni degli ospedali permettono agli operatori visite ai pazienti, reparto per pastorali di svolgere reparto. Tutti i reparti tranquillamente il loro risultano «coperti» dal servizio. I volontari - muniti di servizio, considerandolo anzi quasi un completamento alle tesserino di riconoscimento cure mediche vere e proprie. visitano tutti i pazienti Tante volte dottori ed ricoverati: svolgono - come detto - un'opera di assistenza morale e religiosa, un servizio di vicinanza e di relazione umana nei confronti dei pazienti, anche al di là delle convinzioni religiose. «L'associazione - commenta ancora Franco Mazzoldi persegue il fine della solidarietà civile, sociale, culturale e della assistenza Pagina 4 Nella foto uno scordo dell'ospedale «nuovo Santa Chiara» a Cisanello infermieri raccomandano di avvicinare anche i familiari dei degenti, per ascoltarli e tranquillizzarli, dal momento che spesso loro non hanno materialmente il tempo di occuparsene come vorrebbero. Ancora più attenzione è richiesta per i pazienti ricoverati nei reparti del Pronto Soccorso e per i loro familiari: il trovarsi all'improvviso coinvolti in una situazione imprevista e dolorosa, infatti, provoca ansia, timore, preoccupazione. Per tutte queste ragioni, ai volontari delle cappellanie ospedaliere è chiesta formazione umana e spirituale. Ai nuovi volontari, in particolare, si consiglia di partecipare ai corsi di pastorale sanitaria che si svolgono con una certa regolarità nella Scuola di formazione teologico pastorale - a Pisa in via San Zeno - e alla Casa di spiritualità «La Rocca» a Pietrasanta. Anche quest'anno, ad esempio, nel corso di formazione teologico pastorale saranno inserite alcune lezioni di pastorale sanitaria. Per informazioni ed adesioni telefonare al 349 1306810 (monsignor Luciano Leonardi). 1. Sanità Pisa e provincia Ogni cappellania, inoltre, programma incontri periodici di condivisione e di crescita spirituale; talvolta viene coinvolto anche il personale medico e paramedico. Il Centro di volontariato promuove anche delle giornate di ritiro per le cappellanie, per pregare e approfondire alcuni temi specifici. Pagina 5 REGIONE Ecco il piano che dovrà ridurre il disagio. L'assessore Marroni: «Azione prioritaria» Tempi di attesa in sanità , al via la riorganizzazione D feci milioni alle aziende sanitarie toscane per la messa a punto di piani straordinari, un tavolo di monitoraggio per verificare costantemente l'efficacia degli interventi, dal mese di dicembre un numero verde a disposizione dei cittadini. Sono alcuni degli strumenti che la Regione adotterà già a partire dal mese di settembre, per migliorare l'accesso alle prestazioni sanitarie. Obiettivo: eliminare le criticità strutturali entro dicembre. Al 90% i tempi dovranno essere quelli previsti: 10 giorni per il codice «breve», e 30 giorni per le necessità «differibili». Lo prevede la delibera «Ridefinizione delle modalità di accesso e dell'organizzazione dell'offerta clinico-diagnostica territoriale». «Quella delle liste di attesa - ricorda l'assessore Luigi Marroni - è una delle 7 azioni prioritarie su cui abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione e la nostra azione nel 2014. Finora abbiamo già affrontato la riorganizzazione delle attività chirurgiche, in particolare per quella oncologica, il miglioramento dell'offerta di prestazioni odontoiatriche, la salute di genere. Da questo settembre ci dedicheremo al miglioramento del sistema di governo delle liste di attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica strumentale». «La gestione delle liste di attesa aggiunge Marroni - è, non soltanto in termini di efficienza, una delle maggiori criticità nell'organizzazione dei servizi sanitari, in Toscana come nelle altre regioni. E necessario quindi dare una risposta strutturale a questo problema. Con questa delibera, le aziende riceveranno proposte, e risorse, perché fin da settembre mettano in atto iniziative specifiche per il loro contenimento». Alle aziende verrà dato un contributo finanziario di 10 milioni per il triennio: 4 per il 1235/2012, che ha 2014, 3 per il 2015, altri 3 per il determinato in questi anni la 2016. Con questo contributo, riorganizzazione del sistema ogni azienda dovrà definire e regionale nelle principali aree rendere operativo entro il 15 dell'assistenza, consenta una settembre un Piano profonda ed innovativa straordinario per la riduzione modalità di erogazione di delle liste di attesa, da queste prestazioni. Un realizzarsi nel periodo percorso condiviso con le direzioni aziendali, e una sfida settembre-dicembre 2014. che vede la Toscana proporre a All'esito di questo Piano straordinario sarà legato, per il livello nazionale un modello di specialistica che parte dalla periodo settembre-dicembre 2014, il sistema di valutazione trasformazione del bisogno di questi anni e dalla delle direzioni aziendali. Il Piano straordinario prevede lo organizzaizone diversificata delle competenze sanitarie. sviluppo nel triennio di due Viene istituito un Tavolo di livelli di azioni, Monitoraggio per la gestione temporalmente diversi ma tra delle liste di attesa, composto loro intimamente correlati. Il dal direttore generale primo livello prevede, con le dell'assessorato, da dirigenti e risorse dedicate nel primo funzionari esperti in anno (4 milioni di euro), una programmazione e gestione risposta immediata per delle liste di attesa, oltre che garantire in ogni azienda, a dai direttori sanitari di partire dalle aree di maggiore ciascuna azienda. Il Tavolo, che criticità, l'obiettivo di una si riunirà con cadenza significativa riduzione dei tempi di attesa, già dal mese di bimestrale, sarà supportato da 5 professionisti coinvolti nel settembre, sia per l'attività progetto, arruolati attraverso clinica che per qualla diagnostica strumentale, con la specifiche borse di studio, per complessivi 540.000 euro per massima efficienza delle il tirennio 2014-16. A regime, competenze e delle tecnologie sarà previsto un sistema di disponibili. verifica del rispetto dei tempi Nel contempo, sempre da di attesa, anche attraverso un settembre, sarà avviato un nuovo percorso, che seguendo numero verde regionale, e modalità che garantiscano al l'esempio della delibera cittadino di ricevere la prestazione richiesta nei tempi previsti. S.P. 65 402380 il numero di prestazioni erogate in Toscana. Nel 2007 erano 59.150.814. L'indice di crescita è dell'1 ,4% annuo 10 i milioni per il triennio investiti dalla Regione in questo settore: 4 per il 2014, 3 per il 2015, altri 3 per il 2016 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 6 5 lli Aumento dell'età media e patologie croniche: visite specialistiche in grande crescita L a sanità toscana fornisce una massa imponente di prestazioni: 7 milioni di visite specialistiche e 4 milioni di prestazioni di radiodiagnostica l'anno. Una media di 3 a testa per ogni cittadino toscano. Negli ultimi anni, in Toscana come nel resto d'Italia e negli altri Paesi, si è assistito a un profondo mutamento del bisogno di salute. L'invecchiamento della popolazione e il correlato aumento delle patologie cronico degenerative (condizioni che ad oggi rappresentano circa il 25% dei soggetti e il 75% dei costi e dei volumi di attività svolti dal Sistema sanitario nazionale) obbligano a una 2. Sanità fiorentina e toscana riorganizzazione della risposta sanitaria. E quindi necessario che la risposta dei servizi sia sempre più differenziata, in base alle varie fasce di età e al genere. Negli ultimi 7 anni, in Toscana il numero di prestazioni specialistiche erogate è cresciuto con un indice medio di variazione annua dell'1,4%: dai 59.150.814 del 2007 ai 65.402.380 del 2013. E a richiedere visite, prestazioni, assistenza, sono soprattutto i cittadini dai 65 anni in su: questo vale per i contatti con il medico di medicina generale, per le prestazioni negli ambulatori specialistici, per le confezioni di farmaci. Mentre il consumo di prestazioni specialistiche ambulatoriali cresce leggermente per le classi di età giovani adulte, la crescita di prestazioni cliniche e terapeutiche specialistiche diviene iperbolica nelle classi di età più avanzate. Circa il 40% delle visite di primo accesso sono per le persone ultra 65enni. Pagina 7 La delibera della Regione FECONDAZIONE ETEROLOGA, IL «PASiICGg> TOSCANO Primo: trovare donatori di gameti i maggiorenni , under 50 se uomini e under 35 se donne. Donatori e donatrici volontari e «filantropi» interessati solo «al bene della salute riproduttiva di un 'altra coppia»: un obiettivo, questo, non facilissimo da perseguire, anche perché gli esami a cui dovranno sottoporsi i donatori costano. E non poco. Secondo: trovare medici disponibili ad eseguire le direttive regionali sulla Pma eterologa quando , presto o tardi, potrebbero entrare in conflitto con le linee guida che dovrà emanare il ministero e il disegno di legge che dovrà approvare il Parlamento. Terzo: ottenere il rimborso della prestazione dalle regioni che han scelto di pazientare - e di attendere le disposizioni nazionali - quando ad uno dei centri di procreazione medicalmente assistita si dovesse presentare, per chiedere l'eterologa, ad esempio, una coppia piemontese o una calabrese. La delibera approvata lo scorso 28 luglio dalla giunta regionale toscana all'unanimità ma in assenza della vicepresidente Stefania Saccardi e dell assessore Gianni Salvadori - è adesso sul tavolo delle aziende pubbliche e private che già si occupavano della pma omologa. E mentre, tra i privati, c'è chi ha deciso di bruciare la concorrenza acquistando spazi pubblicitari su quotidiani a tiratura nazionale, negli ospedali pubblici toscani, prima di partire, si attendono chiarimenti . Un incontro chiarificatore è in programma proprio in questi giorni in cui si stampa il giornale. 2. Sanità fiorentina e toscana Il sistema - com'è noto - si basa sui donatori. I centri privati partono da una situazione di vantaggio: attingendo da criobanche estere (rifornite da donatori pagati) fanno ricadere sul ricevente i costi del kit dei gameti congelati da utilizzare per l'annidamento. I centri pma pubblici questa scelta - e per fortuna - non potranno farla. Attingeranno da donatori volontari. I candidati, se risulteranno potenzialmente idonei, dovranno sottoporsi ad «esami sierologici/batteriologici, infine a quelli genetici in maniera sequenziale». «Esami accurati e costosi - dice Cristiana Parri, direttrice del Centro di procreazione medicalmente assistita della UsI 12 di Viareggio, struttura di coordinamento regionale dei Pma -. Saranno rimborsati al donatore? Questo la delibera ancora non lo stabilisce. Come del resto non stabilisce quanto costerà la prestazione alla ricevente» commenta. Nel caso dell'omologa, le aspiranti madri, donavano i loro gameti, che, dopo essere stati congelati, sarebbero stati in futuro utilizzati per l'annidamento. Nel caso dell'eterologa, sarà così facile trovare tanti disinteressati donatori? «Potremo pensare di coinvolgere le stesse donne interessate all'omologa, ma queste dovrebbero accettare di sottoporsi ad esami più accurati per poter donare ovociti ad altra aspirante madre» osserva ancora Cristiana Parri. La giunta della regione Toscana, interpretando atti e pronunce giudiziali ha deciso - non tenendo molto conto, perla verità, delle obiezioni dell'avvocatura regionale di aprire, prima in Italia, all'eterologa. La delibera, è vero, specifica che le direttive allegate all'atto, «nella ipotesi di eventuale approvazione di atti normativi o linee guida nazionali in materia, ove contrastanti, siano immediatamente adeguati o revocati»: ma se nel frattempo si dovessero verificare incidenti di percorso e la procedura seguita da un medico - in linea con le direttive regionali dovesse essere messa in discussione e la legge nazionale non difendere il comportamento dell'operatore, come ne potremmo uscire? Sarà per questo motivo che diversi medici starebbero pensando a ricorrere all'obiezione di coscienza. Andrea Bernardíni Pagina 8 di LUIGI CAROPPO SANITA INCIVILE BASTA SCANDALO URGE LA SVOLTA PER FOR7ZIN_4 c'è anche chi ha messo in campo l'ironia per alleviare il peso delle maxi attese per esami diagnostici dell'Asl: «Non ti lamentare. Pensa che io sono in preappuntamento dal 14 novembre2013. Ho fatto molte telefonate e sono andato direttamente da loro. Campa cavallo che l'erba cresce», ha scritto Salvatore dopo la prova sul campo che ha scatenato la nostra inchiesta sul sistema scandalo di prenotazione. Per una risonanza magnetica (non urgente per carità, ma necessaria sì per la dianosi dello specialista) c'è un'attesa non definita perché le agende degli esami sono chiuse. Tutti in un elencone di preappuntamenti. Poi l'Asl richiama con un minimo di sei mesi e un massimo di un anno di attesa. Ma al di là del pizzico di ironia, abbiamo raccontato, nei giorni scorsi, di anziani che hanno rischiato di non camminare più se aspettavano il servizio pubblico o di altri che hanno dovuto sottoscrivere un prestito per rivolgersi a un istituto privato. La sanità pubblica non può offrire questo scenario. E ' a larmante e inquietante. E allora ci aspettiamo che la svolta arrivi davvero. Che si chiami rivoluzione o ribaltone. Non importa. E' l'ora delle risposte. Concrete ed efficaci. La giunta regionale ha varato una delibera taglia attese: a metà settembre saranno presentati i provvedimenti che si reggono su alcuni pilastri. L'inserimento nelle agende anche del privato sociale (misericordie e pubbliche assistenze) e un numero verde dedicato per i casi più complicati. Basta annunci. Ora solo i risultati. Li aspettiamo dal governatore Rossi, dall'assessore Marroni e dal direttore Asl Morello. Buona domenica. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 9 UN'ALTRA L NATA SENZA VITA Neonato muore ïn culla all'ospedale Aperta ur ERA NATO appena due giorni prima quando la sua piccola vita è stata spezzata. Forse una morte bianca, in culla. Fatto sta che la direzione dell'ospedale ha attivato immediatamente le procedure per capire il perché di questa assurda e terribile morte di un neonato. La tragedia si è consumata ieri alle prime luci dell'alba nel reparto di Ostetricia dell'ospedale Santo Stefano. Il bambino si trovava nella sua culla nella stanza della mamma, come è consuetudine da quando la nursery non c'è più. Il piccolo è stato trovato morto dentro la culla senza apparenti motivi. Era nato sano - spiegano dalla direzione dell'Asl - e tutti gli accertamenti svolti sui neonati al momento della nascita erano stati regolari. I medici e gli infermeri del reparto sono intervenuti subito ma per il piccolo non c'era più nulla da fare. Una tragedia che ha colpito la coppia di neogenitori - italiani //G i 'mn a 0 - che di certo non si aspettavano di dover affrontare la morte del proprio figlio di appena due giorni. Morte in culla? Difficile stabilirlo come in tutti i casi di cosiddetta «morte bianca», ossia senza apparenti motivi. La direzione dell'Asl ha attivato l'unità di crisi e avvisato dell'accaduto il Ministero della Salute. Nei prossimi giorni saranno svolte le procedure per il riscontro diagnostico e l'autopsia. PURTROPPO non è l'unico decesso avvenuto negli ultimi giorni al reparto di Ostetricia del Santo Stefano. Una settimana fa un'altra bambina - i genitori vivono a Prato, la nonna in provincia di Lucca - è nata morta. La gravidanza era arrivata quasi a termine, il tempo scadeva a metà settembre, quando la mamma ha avvertito dolori addominali. La bimba, purtroppo, non ce l'ha fatta ed è nata morta. Laura Natoli // 91 : Y''¡0 / REPARTO li neonato è morto ieri mattina a Ostetricia mentre era nella culla in camera con la mamma 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 10 DITTA FALLITA: IL COMUNE INCONTRERA' LA CURATELA Oste, slitta ancora la nuova Ast Distretto sanitario di via Milano, lavori parcheggi e ciclabile CONTINUA a ritmo serrato il lavoro dell'amministrazione comunale per arrivare quanto prima a risolvere la questione del distretto sanitario di Oste. Il prossimo passo sarà l'incontro tra il Comune e la curatela atteso a breve. La struttura, praticamente pronta, non può essere infatti utilizzata dai cittadini a causa del fallimento della ditta che si è occupata della ristrutturazione. Una bella tegola per l'amministrazione comunale. Il Comune comunque si è subito mosso per riuscire a sbrogliare la matassa: "Il problema legato alla ditta appaltatrice non ci voleva proprio - commenta l'assessore ai lavori pubblici Simone Calamai - Bastavano davvero poche settimane perchè tutto fosse terminato. Ora stiamo aspettando l'incontro con il curatore fallimentare per capire la situazione ed avere una certezza sui tempi di apertura. Già in settimana dovremmo avere delle risposte su quan- do potremmo incontrare la curatela". L'ufficio tecnico del Comune, insieme ai legali dell'amministrazione, si sta adoperando per accelerare la procedura, che tuttavia è legata ai tempi del Tribunale di Firenze. L'attuale distretto sanitario 1 SERVIZI La zona verrà dotata di 126 posti in più e sarà raggiungibile anche in bicicletta o in autobus si trova a Bagnolo, ma non è più considerato a norma per le leggi vigenti: per evitare che Montemurlo lo perdesse, quindi, l'amministrazione ha deciso di dare vita al progetto di ristrutturazione dell'ex istituto d'arte in via Milano, nella frazione di Oste. In particolare l'immobile è stato ristrutturato in modo tale da po- ter accogliere nel modo più funzionale possibile il futuro servizio. Sono stati eseguiti lavori di miglioramento della vulnerabilità sismica dell'edificio per rispettare i requisiti richiesti. Il distretto sociosanitario di via Milano rappresenterà un servizio molto importante per la collettività, per questo il Comune si è prontamente attivato per affrontare nel modo migliore e più celere possibile le conseguenze dovute al fallimento della ditta che si è occupata dell'intervento di ristrutturazione. Nel frattempo stanno comunque andando avanti i lavori relativi alla sistemazione degli spazi esterni al distretto come l'asfaltatura di via Napoli e di via Milano, della ciclabile e dei parcheggi. La zona verrà dotata di ulteriori parcheggi (fino a 126 posti auto), e il nuovo distretto sanitario sarà raggiungibile anche tramite un percorso ciclo-pedonale o con l'autobus grazie alla due fermate Cap che si trovano nelle vicinanze. Silvia Bini nSlGelitLi;mcnm la n00rü \sl 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 11 Per app a mammografia tamento nel 2016 Ancora proteste sulle liste lumaca perla diagnostica all'ospedale di Cecina Ma l'Asl ribatte: sono esami che vanno effettuati all'interno degli screening ® CECINA Quindici mesi d'attesa per una mammografia. Sono i tempi necessari per una prenotazione. Le liste lumaca per la diagnostica all'ospedale di Cecina non accennano a migliorare. E le proteste si sprecano. Racconta una signora di Cecina: «Il medico mi ha prescritto una mammografia, sono andata in farmacia per prendere l'appuntamento e la risposta è stata: marzo del 2016. Ma è possibile?» La signora è indignata. «Con questi tempi, sono costretta a rivolgermi ad un laboratorio privato». Dall'AsI 6 confermano che i tempi medi sono di 15 mesi. Ma precisano che sono relati- vi a indagini extra screening. E non urgenti. Vale a dire accertamenti non programmati e che non presentano carattere di urgenza. L'azienda sanitaria spiega infatti che la prevenzione oncologica viene organizzata attraverso screening programmati; nel caso invece di esami urgenti devono essere richiesti con questa dizione (di urgenza) nel qual caso le richieste hanno una corsia preferenziale. Ma per il cittadino è difficile capire cosa fare. L'Asl punta sulla prevenzione programmata e suggerisce di aderire agli screening. Lo screening mammografico è arrivato a livelli record (77 per cento) e c'è una crescita in doppia cifra (+10 per cento) dei controlli al collo dell'utero negli ultimi quattro anni. Secondo l'Asl questi numeri «sono solo alcuni dei successi ottenuti dai programmi di prevenzione oncologica proposti dall'ABI 6 che ogni anno invita, gratuitamente e senza liste di attesa, oltre 100 mila cittadini. La prevenzione in campo oncologico è diventato un aspetto sempre più determinante nella lotta ai tumori. L'individuazione precoce permette di ridurre l'invasività di un eventuale intervento e soprattutto di aumentare la possibilità di sopravvivenza». La performance record dell'Azienda livomese è proprio quella dello screening mammografico (mammografia biennale) dove si sfiora il 77 per cento di adesione, ben 5 punti sopra la media regionale. Si tratta di un esame molto semplice, non invasivo e ormai entrato nella "cultura sanitari a" della popolazione. Diverso è, invece, il discorso per lo screening della cervice uterina (pap test triennale). Qui l'adesione, seppur in forte crescita, è ancora al 53.5 per cento, ovvero una donna su due non si presenta. Per quanto riguarda, infine, lo screening del colon retto (ricerca sangue occulto fecale biennale) la partecipazione è in lieve e costante aumento e si attesta al 51.7 per cento, ovvero in linea con la media regionale, «ma anche in questo caso un cittadino su due perde un'occasione importante». 0 Cambiano le regole per i ticket Ticket, cambiano le regole perla certificazione della fascia di reddito. Dal l ottobre non sarà più possibile autocertificare la propria posizione di reddito sulla singola ricetta. in vista del passaggio alla cosiddetta "ricetta elettronica" la posizione economica di ciascun assistito sarà ricavata direttamente dalla banca dati dell'Agenzia delle Entrate edell'Inps. L'ASI6 consiglia di verificare, preferibilmente prima di una eventuale prescrizione, la propria fascia di reddito. La verifica può essere eseguita con la propria carta sanitaria elettronica attivata sul sito della Regione Toscana e ai "Totem- Pu nto Sï" . Una mammografia (foto d'archivio) 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 12 «La Regione ci dia i soldi,..» Livo r no , Noga ri n: in vial e Alfieri l' o s peda le p iù be ll o NLIVORNO I aIa Rigione ci dia i ldi.a> 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 13 SINDACO, SULLA SANITA SERVE UN NUOVO PAT O CON ROSSI Una scelta diametralmente opposta a quella della precedente amministrazione targata Pd. Una scelta con cui si può concordare o dissentire. Ma comunque una scelta chiara e legittima quella del sindaco, nel solco del programma del Movimento Cinque Stelle, che adesso dovrà essere messa nero su bianco con un atto che cancelli la deliberazione numero 138 votata e approvata dal consiglio comunale il 4 dicembre 2009 (la conseguente procedura Asl per l'appalto dei lavori è tuttora aperta). lo sanitario la fanno i professionisti, le competenze e le capacità. Mala struttura e la logistica contribuiscono in modo importante sul buon funzionamento»: intervista al Tirreno del 20 luglio scorso) e lo ha ammesso lo stesso sindaco quando ha appunto ipotizzato la riqualificazione del complesso di viale Alfieri che, seppur oggetto di continue ristrutturazioni, evidenzia tutti i suoi 80 anni e passa di età. Nogarin dica perciò a Rossi qual è la sua idea di futuro per la sanità cittadina e su questa ipotesi la Regione - preso atto Ma dire no al nuovo ospeda- che il progetto di Montenero) le a Montenero non basta. Ora non esiste più - decida l'entità Filippo Nogarin deve andare dei finanziamenti da destinaoltre l'annuncio e fare un pasre al nostro territorio. so in avanti Ma non bisoDire soltanto "no" gna perdere prospettando una soluzione non basta: bisogna tempo, altrialternativa. menti c'è il sefare una scelta per ri o rischio che i Ben venga l'incontro infor- trattenere sul territorio i soldi già stanmale (e casuaziati dalla Refinanziamenti regionali le?) con il diretgione Toscana tore generale per il nuovo dell'Asl 6 Eugeospedale di Linio Porfido e con l'assessore vorno (compresa una cifra a regionale alla sanità Luigi Mar"fondo perduto", come ebbe a roni (la stretta di mano, come dire l'assessore regionale Marscriviamo in pagina, è avvenuroni in un'assemblea alla Cirta a Donoratico in occasione coscrizione 1, di cui il Tirreno di una apericena di solidarie- riferì il 2 luglio 2013) cambino tà), ma è assolutamente necesdefinitivamente strada e finisario che il sindaco incontri al scano a Siena. Con Livorno più presto il presidente Enrico che sarebbe così condannata Rossi (è la Regione che ha la al ruolo di cenerentola della potestà in materia sanitaria) e sanità toscana. con lui apra un confronto che Ecco perchè, lo ripetiamo, porti alla stipula di un nuovo un nuovo patto tra Comune e patto sulla sanità livornese Regione deve essere siglato rache abbia come fondamenta pidaunente. Una decina di un piano diverso da quello di giorni per incontrarsi a FirenMontenero: il piano Scura, il ze, dice Nogarin? Benissimo... piano Mariotti, un qualsiasi alPoi, una volta raggiunta tro piano, ma Nogarin deve diquesta intesa, il sindaco e la re quale preferisce e che cosa sua giunta avranno tutto il intende fare. tempo necessario per approPerché una cosa è certa: la fondire - d'intesa con l'Asl - lo struttura di viale Alfieri, com'è studio e la progettazione del attualmente, non è più capace nuovo ospedale e dei nuovi di rispondere alle esigenze dei servizi sanitari sul territorio. cittadini in termini di efficienE a quel punto Filippo Nogaza, di comfort e, soprattutto, rin e il Movimento Cinque di standard di cura. Stelle potranno veramente diLo ha dichiarato il direttore re: "fatto!" Porfido («La differenza a livelAlessandro Guarducci 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 14 «Ci diano i soldi, faremo l'ospedale più bello d'Europa» Nogarin trova Marroni a un'apericena. «Presto chiederò alla Regione di riqualificare la struttura di viale Alfieri» Dopo tanto attendere, la stretta di mano è arrivata quasi per caso, all'apericena organizzata venerdì sera a Castagneto Carducci per raccogliere fondi per le cure palliatine. Ê qui che Filippo Nogarin ha incontrato l'assessore regionale alla sanità, Luigi Marroni. Tra i due è stato il primo faccia faccia da quando il sindaco del M5S, ha detto no all' operazione nuovo ospedale a Montenero. Operazione definita dall'accordo di programma che Regione, Asl e Comune firmarono più di quattro anni fa, nel maggio 2010 (dopo il via libera del consiglio nel 209), e che a oggi - guardando agli atti più che alle dichiarazioni - non è ancora venuto meno. «Crediamo che un ospedale nuovo possa consentire a Livorno di restare nella serie A della sanità toscana», aveva punzecchiato a distanza Marroni il 29 agosto, a margine di una visita a Pisa. Ma ieri, all'indomani della stretta di mano, Nogarin ha ribadito che «il no al nuovo ospedale è inamovibile». No non solo all'ipotesi Montenero, ma ad una più generale operazione nuovo ospedale: perché i 5 stelle hanno sempre bocciato il sistema del project financing e storto il naso di fronte alla vendita e alla trasformazione dei beniAsl. «Abbiamo il dovere di portare avanti la riqualificazione dell'attuale ospedale - ha ripetuto ieri Nogarin-la Regione è lì non per gestire poteri, ma finanziamenti che servono a offrire servizi ai cittadini. Con Marroni ci siamo detti che faremo una serie di incontri in Regione, ripartiremo dagli atti e metteremo mano a un accordo di programma». Anche perché a oggi tutti gli atti che vanno verso Montenero restano, appunto, validi. A quando l'incontro ufficiale in Regione? «Nell'arco di una decina di giorni, siamo disponibili a metterci al tavolo». Per costruire l'ospedale aMontenero sarebbero serviti 190 milioni (260 considerando attrezzature e pacchetto "chiavi in mano"): 109 sarebbero stati anticipati dalla Regione con un fondo di rotazione perle strutture Asl, 81 sarebbero arrivati dal privato, che per 34 anni avrebbe gestito i servizi (pulizie, mensa...) prendendo dallaAsl 33 milioni all'anno. I soldi anticipati dalla Regione avrebbero dovuto essere restituiti dall'Asl con la vendita dei beni sparsi in città. Ma con il mercato fermo, lo scorso anno la Regione aveva parlato di ulteriori fondi a garanzia. Ora un centinaio di quei milioni potrebbero essere dirottati a Siena. «Se la Regione ha e ci dà 100 milioni per l'ospedale di viale Alfieri - la butta lì Nogarin - lo rendiamo uno dei più belli d'Europa. Che celi dia». Prima, però, la Regione attende un piano... «Ce l'abbiamo», dice Nogarin, ma senza aggiungere altro. E insiste: «Siamo a chiedere la riqualificazione di viale Alfieri, con un progetto che vada nell'ottica di fornire servizi ai cittadini. Mettiamo a disposizione le nostre competenze, idee, la nostra fantasia: non siamo quelli degli slogan, lo dimostra come abbiamo gestito Caprilli e piscine». 17 g.) La prima stretta di mano tra Marroni e Nogarin ripresa da Granducato Tv 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 15 porfido , Marroni , Dhimgjini e Nogarin a castagneto , nell'immagine tratta dal telegiornale di Granducato TV 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 16 Eterologa , ecco le procedure per accedere alla pratica Redazione Le linee guida sulla fecondazione eterologa approvate dalle Regioni sbloccano la situazione sul tema. Ma cosa cambia effettivamente ad oggi? E cosa devono fare le coppie che vogliono accedere alla pratica? E bene precisare che solo la Toscana (la capofila dove già si è partiti) lo scorso mese e la Liguria ed Emilia Romagna (ora) hanno recepito le linee guida, per cui bisognerà attendere che tutte le Regioni facciano lo stesso nel proprio ordinamento e poi producano le delibere del caso, per parlare di semaforo verde in tutta Italia. Costi? La pratica sarà gratuita o con ticket che si profila sulla base del reddito, ma solo per le donne "riceventi" in età potenzialmente fertile (limite a 43 anni). Al momento della richiesta occorre presentare il certificato di infertilità o sterilità. A chi rivolgersi? Per quanto riguarda i centri, le linee guida chiariscono che sono gli stessi autorizzati-accreditati per l'omologa conformemente alle leggi regionali. Per quanto riguarda gli esami per la coppia ricevente nulla cambia rispetto a quelli per accedere alla fecondazione omologa. «Le analisi e gli screening da effettuare per la coppia ricevente sono gli stessi. Cambiano chiaramente tutti gli aspetti legati al donatore-donatrice esterno - afferma l'assessore alla Salute della Toscana, Luigi Marroni - Per quanto ci riguarda al più presto faremo una delibera per disciplinare l'aspetto del ticket e poi credo che ad ottobre inizieranno fisicamente le prime pratiche di fecondazione eterologa». «II percorso diagnostico per l'eterologa è dei tutto simile a quello per l'omologa evidenzia il presidente di Cecos Italia (Centri studio e conservazione di ovociti e sperma umani), Maria Elisabetta Coccia - In Toscana si è già partiti. Ora per fare in modo che in tutto il Paese si possa accedere alla pratica occorre che tutte le Regioni recepiscano le linee guida». Leconomiastatunhense `9iene' Tutti gli occhi sono puntati sull',,utona spiaggia della Elce _ ;F° 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 17 ILVOLON7. ' ',7 1 IL «TEAM DERI» AIUTALE FAMIGLIE E I MALATI DI SLA TUTTE LE INFORMAZIONI GESTO-SIMBOLO MA ANCHE AZIONI CONCRETE DA PARTE DELLA DIREZIONE GENERALE SI GNORA STEFAN IA: «I N AZIONE I N MEMORIA I DAN I ELE» l « Team ICE BUCKET Challenger, una «moda» che fa conoscere la Sla. A Cascina tutti sanno chi era Daniele Deri, un uomo che non si è arreso. Nonostante una malattia che lo ha portato, prima a rimanere bloccato a letto e poi, un anno fa, a lasciare sua moglie, le figlie e gli amici, ha realizzato piccole ma grandi utopie. Il gruppo `Vacanze Deri', non vuole dimenticare e ora si è trasformato nell'associazione `Team Deri', guidato da Stefania Mazzucchi la moglie di Daniele, per far diventare reali i sogni di altre persone colpite da questa malattia. Stefania, cosa significa per lei Sia? «E' la malattia più devastante che lascia in vita. Il cervello, il cuore, i sentiesista. Ti paralizza ma ti menti e le emozioni ci sono anco- ra, il corpo no». Cosa vuol dire vive un malato di Sia? con «Vuol dire stare con lui 24 ore su 24. Assisterlo, imparare a gestire i suoi bisogni, affrontare nuovi problemi ogni giorno. La tua vita si ®» sostìene, aíuta sciasse. Mio marito per 5 anni non ha abbandonato le quattro mura della sua camera. Conoscevo i suoi hobby e i suoi amori, così ho deciso di farlo `vivere' portandolo al mare per i suoi 50 anni. A un metro dall'acqua, con il tramonto che lo illuminava e il suono delle onde nelle sue orecchie... Fu l'inizio di un nuovo modo di vivere la malattia. Non più chiusi in casa ma con delle gite che erano delle grandi conquiste. Tutti gli amici ne furono coinvolti emotivamente, furono delle giornate indimenticabili per lui e per noi. Daniele ci ha lasciati, la Sla ce lo ha portato via, ma il suo ricordo è vivo. Con la nostra associazione vogliamo non solo ricordarlo ma realizzare i sogni che un malato di Sla crede impossibili». Qual è il vostro scopo? «Aiutare direttamente i malati, conoscerli e consigliare i familiari. Inoltre vogliamo cooperare con dirigenti generali e medici sconvolge. Da moglie, marito o figlio ti trasformi in un infermiere esperto». Com'è nata l'idea di un'associazione? «Ancora prima che Daniele ci la- nfo í per riuscire a dare a un malato di Sla tutto ciò di cui ha bisogno». Quali progetti ha il 'Team eri'? «Anche se esistiamo da poco tempo, abbiamo già aiutato molte persone in tutta la Toscana riuscendo a entrare in sintonia con famiglie e malati. Infatti, grazie a Mytoby, un pc studiato ad hoc che percepisce il movimento delle pupille, gli occhi sono l'unico organo che rimane attivo fino al penultimo stadio della malattia, siamo riusciti a trovare un modo per comunicare». Ice ucket Challenger, cosa ne pensa? «Sono rimasta sorpresa dal suo successo. Se porta donazioni, ben venga. Se è solo un gioco per rovesciarsi un secchio d'acqua in testa, infastidisce. La Sla non è un gioco, i malati di sclerosi hanno bisogno di fatti, non solo di parole o di docce gelate. Resta il fatto che, in molti adesso ne parlano e far conoscere questa malattia è importante». Per contattare il `Team Deri', Stefania e i volontari telefonare al 3387719959, al 3476300173, sul sito www.associazioneteamderi. org o su Facebook. Irene Salvini Eì C-% II «Team Deri» con Daniele durante una delle tante «uscite» con lui all'aria aperta: un'esperienza unica 4. Servizi sociali Pagina 18 Stasera ultimo appuntamento della Celebrity Fight Night in Toscana E il giorno di George Clooney Al gala con Boceffi e Mehta L'allore stasera al concerto del tenore e del Maggio Si farà attendere fino all'ultimo ma ci sarà. George Clooney parteciperà questa sera al Gala in Palazzo Vecchio della Celebrity Fight Nigth. quando Andrea Bocelli canterà (ore 18) con l'Orchestra del Maggio diretta da Zubin Mehta. L'attore e regista hollywoodiano sfilerà sul red carpet, accanto alla futura sposa Amal Alamuddin, insieme ai cento «paperoni» americani che partecipano al viaggio della solidarietà da 5omila dollari in Toscana e ad altre stelle dello spettacolo, della musica e della moda, ospiti dell'evento benefico in favore della Andrea Bocelli Foundation e del Muhammad Ali Parkinson Centre: Andrea Bocelli, il tenore toscano che ha portato per la prima volta in Italia la Celebrity Fight Nigth, il maestro Zubin Metha, i cantanti John Legend, Lionel Richie (già da alcuni giorni in città), Laura Pausini, Reba McEntire, Ronnie Dunn, Romeo Miller, il 17 volte «Grammy Awards» David Foster, l'ex Charlie's Angels Cheryl Ladd, il patron del marchio Diesel Renzo Rosso, il presidente della Cfn Jimmy Walker, lo stilista Stefano Ricci (che ha offerto la serata di inaugurazione, in stile rinascimentale, di gio- vedì scorso al Teatro della Pergola), Belen Rodriguez e Michelle Hunziker, che condurrà la serata. Hanno invece dato forfait altre due star americane molto attese: Sharon Stone e Jennifer Lopez. Luci e colori del Gala sono firmati dalla maison Ermanno Scervino. Alla cena (in «stile elegante ma sobrio» spiega Guido Guidi, che ne cura menù e allestimento) nel Salone de' Cinquecento, seguirà l'asta di beneficenza per la Fondazione Andrea Bocelli e al Muhammad Ali Parkinson Centre, con il più celebre battitore oggi in attività, Simon de Pury. Per la raccolta fondi saranno messi all'asta il restauro di un monumento, una scultura di Mimmo Paladino, un soggiorno esclusivo nell'isola de Li Galli, un gioiello creato da Fawaz Gruosi, e alcuni momenti con le celebrity come una cena con i dividi Hollywood Robert De Niro e una con Billy Crystal. Bocelli, che venerdì sera ha accolto vip e donatori nella sua villa di Forte dei Marmi per festeggiare Sophia Loren, canterà per gli oltre 30o invitati. Ieri i cento filantropi e alcuni vip, hanno continuato il loro tour benefico di 5 giorni in Toscana, sulle colline intorno a Firenze, ospiti, con Zubin Mehta e Veronica Bocelli, dei marchesi Frescobaldi al Castello di Nipozzano. Accolti dai padroni di casa Lamberto ed Eleonora, hanno assistito a uno spettacolo degli sbandieratori di Volterra, tra applausi e selfie, incantati anche dal paesaggio di olivi e vigneti, hanno visitato le cantine dell'azienda e pranzato nel giardino della villa, assaggiando piatti della cucina toscana (crostini, fritto misto, tortelli, arista al forno, fagioli all'uccelletto e tiramisù al vinsanto) e i vini della storica tenuta. La sera, per il cocktail a Palazzo Pucci, residenza storica della famiglia Pucci e sede centrale del marchio di moda fiorentino, i super ricchi hanno potuto visitare l'archivio della maison e vedere come nasce un foulard Pucci: un'artigiana ha mostrato alla moglie del maestro Mehta, Nancy, e a Veronica Bocelli, le fasi della realizzazione del tessuto (con la stampa di quello che ha «vestito» il Battistero per l'ultima edizione di Pitti), dall'ispirazione agli schizzi a mano alle tecniche di produzione. Poi la parata di stelle e di miliardari si è spostata per la cena alla residenza Cavalli Estate di Roberto ed Eva Cavalli dove sono arrivati anche Bocelli e Zubin Mehta con le rispettive mogli. Ivana Zuliani C, RIPRODUZIONE RISERVATA 7. Volontariato Pagina 19 1"9/i. ' //, Al centro Bocelli con la moglie Veronica e Zubin Mehta. Sopra «l'angelo» Cheryl Ladd e Lionel Richie con Eva Cavalli ir ys tr < 7. Volontariato Pagina 20 ESPOSTO DEI PARENTI Uffic ale i 1 l autops a ' i Giovedì sera in ospedale per dolori al torace, ma era stato dimesso 1 PISA Giovedì sera, poche ore prima dello schianto fatale a San Piero a Grado, Sergio Giuseppe Salvatore Sciacca, 56 anni, era andato in pronto soccorso di Livorno per un dolore toracico. Il sospetto era che il malore fosse legato al cuore, forse a un infarto. I medici lo hanno trattenuto qualche ora per accertamenti, poi lo hanno dimesso, escludendo l'infarto. Alle 9 della mattina successiva, il capitano di vascello in servizio al Cisam, si è schiantato contro un pino sulla via Vec- chia Livornese: ha perso il controllo della sua auto, un'Honda jazz, mentre viaggiava in direzione Livorno sulla strada alberata che costeggia Camp Darby. Sull'asfalto non sono stati rilevati segni di frenata e da subito la prima ipotesi dei carabinieri del Setaf (Southern europee task force), che hanno eseguito i rilievi, è stata quella di un malore. Sciacca infatti ha perso il controllo dell'auto, che per qualche metro ha proseguito da sola fino a imbattersi nell'albero. Uno schianto a cui non hanno assistito testi- moni. Una concomitanza, quella del malore e del successivo incidente, su cui ora la Procura vuole fare chiarezza, sollecitata anche dalla famiglia della vittima che ha presentato un esposto agli inquirenti. Ë possibile che Sciacca sia morto a causa di un infarto, che lo avrebbe colpito prima dello schianto? E se così fosse, la perdita di coscienza di venerdi mattina potrebbe essere collegata al malore della sera prima, che lo aveva spinto a recarsi in pronto soccorso? Sono questi gli interrogativi che si è posta la famiglia Sciacca e a cui la Procura è chiamata a rispondere, attraverso gli accertamenti di indagine. A questo proposito, i carabinieri del Setaf ieri mattina si sono recati nel pronto soccorso livornese e hanno sequestrato la cartella clinica, acquisendo le prime informazioni sul caso. L'unico modo per far luce sulla vicenda, e quindi sulle cause del decesso, è aspettare gli esiti dell'autopsia. Il caso è seguito dalla poi della Procura di Pisa, Paola Rizzo, che affiderà domani l'incarico dell'autopsia. Il medico legale dovrà svolgere l'esame nella camera mortuaria dell'ospedale livornese, dove si trova la salma dell'ufficiale della Marina. Lara Loreti 0C RIPRODUZIONE RISERVATA i soccorritori e nel riquadro Sergio Sciacca Segnalazioni Pagina 21 DURANTE IL CONCERTO I soccorritori Palp garantiscono l'assistenza in caso di malore PISA Come ogni anno, grazie alla preziosa collaborazione con gli organizzatori del Metarock, laPubblica Assistenza del litorale Pisano (Palp) è stata chiamata a garantire la sicurezza sanitaria degli eventi con un'ambulanza blsd (defibrillatore automatico a bordo) a tutti gli spettacoli. «Grande festa e divertimento al concerto inaugurale dell'artista "Caparezza" dove però si sono registrati anche alcuni malori - si legge in una nota della Palp I nostri operatori sono intervenuti in sei occasioni diverse trasportando solamente un ragazzo al pronto soccorso del Policli- Segnalazioni nico "Nuovo Santa Chiara" di Pisa. Tutte le persone visitate hanno registrato lievi malori, ma niente di preoccupante. La serata si è svolta in maniera positiva. Questa "protezione" sanitaria che gli organizzatori mettono a disposizione del pubblico è un valore aggiunto importante e di grande rispetto. L'attività della Palp è proseguita durante tutte le serate musicali al parco della Cittadella di Pisa. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli organizzatori del Metarock e tutti i soccorritori volontari dell'associazione che si sono messi a disposizione per coprire i turni di servizio». ORIPRODUZIONE RISERVATA Soccorritori della Palp insieme con i carabinieri Pagina 22 . r L«SAN LUCA» PRIMO IMPIANTO I „ %ir ®i r /%/r %,1._ %.! a % ,,,r APPARATO SOTTOCUTANEO %%,,. ,.., , ;i,. ''r %%%% !% Successo dell ' equipe di cardiologi guidata dal L'EQUIPE di cardiologi dell'ospedale «San Luca», guidata dal dottor Francesco Maria Bovenzi, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia, ha effettuato il primo impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Si tratta ad oggi dell'unico defibrillatore al mondo inserito sottocute senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni. Il «San Luca» si conferma quindi struttura tecnologicamente avanzata, con un'attenzione particolare alle innovazioni in ambi to cardiologico. L'impianto è stato eseguito dal dottor Davide Giorgi, responsabile del Laboratorio di Artimologia interventistica della Cardiologia dell'ospedale di Lucca, coadiuvato dall'equipe medico-infermieristica e tecnica. Per le sue caratteristiche di «non invasività», in quanto non necessita dell'inserimento di elettrocateteri nel cuore, il defibrillatore sottocutaneo costituisce una straordinaria alternativa in termini di efficacia e di sicurezza - rispetto ai defibrillatori tradizionali. Le sue due componenti, il generatore di impulsi e l'elettrocatetere, vengono posizionate rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione dello sterno. IL DOTTOR Bovenzi esprime grande soddisfazione per il lavoro compiuto: «An- » «GRANDE Ra gg iunta una delle ff ontief più avanzate della medicina m ini a mente invasiva cora una volta siamo contenti di aver potuto offrire ai nostri pazienti, affetti da patologie cardiache molto serie, una terapia innovativa indispensabile per la loro sopravvivenza e che comporta rischi molto ridotti in quanto il dispositivo non necessita di elettrocateteri all'interno dei vasi sanguigni e nel cuore». «Questo defibrillatore sottocutaneo - ricorda il dottor Davide Gior- % RI , G / /.:i, %%;. ;i J,.. / r Bovenzi gi - rappresenta una delle frontiere più avanzate della medicina minimamente invasiva ed è motivo di orgoglio che sia stato impiantato per la prima volta all'ospedale San Luca». «Da evidenziare- aggiunge Bovenzi - anche la disponibilità e l'impegno dell'amministrazione ospedaliera, che ci ha consentito di disporre in tempi rapidi del nuovo importante device». «La vocazione tecnologica del San Luca - evidenzia il direttore della Macrostruttura Ospedaliera dottor Luca Lavazza-viene confermata da questa tecnica innovativa, applicata dai nostri Cardiologi, che permette di trattare in maniera efficace pazienti che difficilmente potrebbero accettare la procedura convenzionale e che rinuncerebbero così ai benefici di un prezioso dispositivo salvavita». L'esecuzione di questo primo impianto conferma la posizione di avanguardia che la cardiologia di Lucca è in grado di assumere da anni nell'adozione di tecnologie mediche innovative e di soluzioni terapeutiche efficaci e sicure. CUORE II direttore della Struttura complessa di Cardiologia Francesco Bovenzi lldd"lh, Segnalazioni lo. Sol Pagina 23
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