Rassegna del 20/01/2014 - Azienda Ospedaliero
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Rassegna del 20/01/2014 - Azienda Ospedaliero
Rassegna del 20/01/2014 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 20/01/2014 SANITÀ PISA E PROVINCIA Nazione Pisa 18/01/14 P. 6 «Pazienti in barella nei corridoi e sala piena» Nazione Pisa 18/01/14 P. 11 Vecchiano: la sanità in un convegno pubblico Nazione Pisa 18/01/14 P. 12 Avis, crescono donazioni e soci Nazione Pisa 18/01/14 P. 12 Ecco i membri del direttivo Nazione Pisa 18/01/14 P. 25 Musicoterapia per i più piccoli: una stanza ?speciale' Nazione Pisa 18/01/14 P. 25 Sla, un dono per i malati Francesca Bianchi 1 3 Elisa Bani 4 5 6 Michele Bulzomì 7 Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 19 Schianto sul ponte dell'Arnaccio 8 Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 21 Nuova spinta agli «sportelli stranieri» 9 Tirreno Pisa 18/01/14 P. 1-VI Pronto soccorso sovraffollato Gianluca Campanella 10 Tirreno Pisa 18/01/14 P. II Assegni, i futuri infermieri vincono il primo round Carlo Venturini 13 Tirreno Pisa 18/01/14 P. III Centralinista non vedente sotto processo per truffa Pietro Barghigiani 14 Tirreno Pisa 18/01/14 P. VI Oltre 5mila accessi in meno di un mese Tirreno Pistoia 18/01/14 P. I «Sottovalutata la sua patologia mentale» Massimo Donati 17 Qn 18/01/14 P. III A Pisa il primo centro a 360 gradi per i tumori al seno Francesca Bianchi 20 16 SANITÀ FIORENTINA E TOSCANA Corriere Fiorentino 18/01/14 P. 13 Ponte a Niccheri, scatta lo stop ai prelievi Lisa Baracchi 21 Corriere Fiorentino 18/01/14 P. 15 «Disturbi lievi», e uccide ancora Simone Innocenti 22 Corriere Fiorentino 18/01/14 P. 15 Valentini: demolire Le Scotte Marroni fa una commissione Nazione Firenze 18/01/14 P. 27 Nessun rischio, i cani entrano al Meyer con regole precise Geraldina Fiechter 25 Nazione Firenze 18/01/14 P. 33 Ambulatorio di geriatria al distretto sanitario Apertura il 30 gennaio Antonio Degl'Innocenti 26 Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 20 Nascerà a Ponte a Egola la Casa della Salute Carlo Baroni 27 Nazione Prato 18/01/14 P. 13 «Non ha eseguito gli esami richiesti» Nazione Siena 18/01/14 P. 1-3 Malformazione rara, salvato neonato Repubblica Firenze 18/01/14 P. III Ammazza con l'ascia il compagno di stanza dentro la casa. famiglia Repubblica Firenze 18/01/14 P. III Il tribunale: "Questa è una sconfitta." Dubbi sulla destinazione in quel centro Repubblica Firenze 18/01/14 P. III Montelupo, un'altra aggressione nell'ospedale Tirreno Massa Carrara 18/01/14 P. IV Un padiglione per l'Opa vicino all'ospedale unico Aronne Angelici 34 Tirreno Pontedera 18/01/14 P. VI Meningite, per i due bambini i medici sciolgono la prognosi Gian Ugo Berti 35 Tirreno Prato 18/01/14 P. IV Tbc, è scontro tra Asl e famiglia Qn 18/01/14 P. I Ospedali a misura di donna Donatella Barbetta 37 Qn 18/01/14 P. II Cure eccellenti Il buon esempio di Careggi Manuela Plastina 39 Qn 18/01/14 P. II Un laser all'avanguardia per i problemi più intimi Leonardo Bartoletti 40 Qn 18/01/14 P. II Anche il Policlinico delle Scotte a pieni voti nell'elenco d'oro Katiuscia Vaselli 41 Qn 18/01/14 P. II Protocollo fra Careggi, Meyer e Asl a tutela delle persone più fragili Corriere Della Sera 18/01/14 P. 14 Uccide con l'accetta. Per gli psichiatri non era pericoloso Marco Gasperetti 43 Libero 18/01/14 P. 22 Libertà vigilata all'assassino E lui uccide ancora (per niente) Rita Cavallaro 44 Secolo D` Italia 18/01/14 P. 6 Centrali 118 in Toscana: il Consiglio regionale, unanime, richiama la Giunta rossa al rispetto delle regole 45 Stampa 18/01/14 P. 15 Ammazzato a colpi di accetta 46 18/01/14 P. 10 Una nuova casa-famiglia a Riglione 47 24 28 Katiuscia Vaselli 29 31 Laura Montanari 32 33 36 42 SERVIZI SOCIALI Nazione Pisa Indice Rassegna Stampa Pagina I INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 20/01/2014 SEGNALAZIONI Nazione Pisa 18/01/14 P. 3 Tutta Cascina dà l'addio a Valeria «Daremo ai genitori la sua pagella» Tirreno Pisa 18/01/14 P. III Presidio animalista, manifestante messo ko 51 Tirreno Pontedera 18/01/14 P. X Alla Idealcoop il global service da due milioni 52 Indice Rassegna Stampa Irene Salvini 48 Pagina II . . « . n barella neí . ï . e sala p ena ï » Blitz a so rpresa di Fratelli d'Italia al Pronto soccorso. «Problemi di savra allanwnta» UN VENERDI mattina qualunque al pronto soccorso di Cisanello. «Con i posti letto in gran parte occupati, nei corridoi pazienti barellati in osservazione o in attesa di cure, la fila al triage e la sala d'attesa piena»: questa la `fotografia' scattatta da Filippo Bedini, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia, che insieme ai consiglieri Giovanni Donzelli e Marina Staccioli (presente anche il consigliere comunale di «Noi adesso Pisa Diego Petrucci) ha condotto una vera e propria `ispezione a sorpesa' all'interno dell'ospedale di Cisanello, blitz inserito in una serie visite che i consi- glieri del movimento di Giorgia Meloni stanno svolgendo nelle strutture sanitarie della Toscana. «ABBIAMO parlato con Eugenio Orsitto, direttore del dipartimento del Dea e con il direttore del pronto soccorso Massimo Santini e ci sono state confermate le criticità già segnalate dai cittadini - spiega Bedini - criticità strutturali (corridoi-dedalo, barelle che arrivano con le ambulanze e fanno lo slalom tra le persone in fila al triage), di organico e organizzative. Alla base di tutto c'è il `sovraffollamento', un aumento esponenziale degli accessi confermato dai dati forniti dallo stesso pronto soccorso: circa 350 accessi in più rispetto al 2012 dalla metà di dicembre all'inizio di gennaio. Un'impennata, per lo più di codici bianchi e verdi ma anche di pa- Sanità Pisa e provincia zienti provenienti dall'intera area vasta, che è la conseguenza del fallimento delle Società della Salute, di quella che avrebbe dovuto essere la medicina di prossimità, della mancata sinergia tra ospedale, Asl e Sds». Poi ci sono i problemi di organico: «Le graduatorie sono ferme a dieci anni fa - aggiunge il consigliere regionale Staccioli ed esiste una difficoltà concreta nel reperimento di medici per il pronto soccorso, medici che devono avere una formazione ad hoc. E' necessario dare ai primari la possibilità di scegliere le persone in base al curriculum. Non solo: in consiglio ci muoveremo affin- ché venga applicata la legge che prevede l'istituzione delle aggregazioni di medici di base in ambulatori aperti fino a mezzanotte e nei giorni festivi . In questa direzione presenteremo atti, interrogazioni, mozioni per impegnare l'assessore Maroni e il presidente Rossi ad un 'azione che possa snellire la situazione dei pronto soccorso senza togliere nulla al servizio offerto ai cittadini ». «Esistono criticità condivise da tutti i pronto soccorso visitati, problemi sui quali medici e infermieri non hanno responsabilità perché le colpe sono tutte della malagestione politica da parte delle Regione», sottolinea Giovanni Donzelli. «Poi ci sono i problemi che riguardano nello specifico Pisa : errori di progettazione della struttura, una riforma del 118 attuata in maniera non adeguata, il pronto soccorso utilizzato come ricovero notturno dai senza dimora ». Elemento questo che si somma al caos -parcheggi. «L'area di sosta di fronte al pronto soccorso ieri era un lago conclude Bedini - e in prossimità della cassa per il pagamento ticket si formano file interminabili. Tutt'intorno i venditori abusivi, nonostante l'installazione delle sbarre». Francesca Bianchi Pagina 1 Da sinistra Giovanni Donzelli, F' arina Staccioli e Filippo Bedini /YZ RIFLETTORI Tra le lacune strutturati, Fratelli d ' Italia segnata che l'ingresso delle ambulanze sfocia nella coda di attesa per l'accettazione con problemi di sicurezza e disagi L'area di sosta di fronte al Pronto Soccorso quando piove è un Lago, c'è un solo operatore per il pagamento dei ticket e tra le auto continuano ad essere presenti decine di venditori abusivi ;2-? CORSIA Due foto fornite dai consiglieri: barelle in corridoio al Pronto Soccorso e un momento dell'incontro Sanità Pisa e provincia Pagina 2 Vecchiano: sanità i n un convegno pubblico LA PROLOCO Vecchiano ha organizzato per tutta la giornata di oggi, a partire dalle 8.15 al Cinema teatro Olimpia di Vecchiano, un convegno sulla sanità al quale parteciperanno le massime autorità cittadine in campo medico, oltre all'amministrazione comunale vecchianese e varie associazioni del territorio. Sanità Pisa e provincia Pagina 3 IL DIRETTIVO DEL COMITATO LOCALE FESTEGGIA U N Av s, cresc o d on i «Ma cl Z : andremo di ELISA BAI LA CRI SI economica colpisce tutti, ormai è chiaro, ma se fare della beneficienza oggi pare un lusso c'è qualcosa che, per chi ne ha bisogno, è più prezioso del diamante più puro e che ognuno di noi possiede in quantità ... in media, 4/5 litri! Si tratta del sangue , l'oro rosso che non si produce in laboratorio e di cui il bisogno è in continuo aumento perché crescono i bisogni e i servizi che utilizzano sangue nei processi di cura, dai trapianti d'organo alle terapie oncologiche. L'Avis è un'associazione di volontariato costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. A Cascina il nuovo direttivo si è insediato da circa un anno: il presidente Giovanni Bonciani e i vicepresidenti Gianpaolo Tordini e Arianna Fornaciai guidano il gruppo di consiglieri con dedizione e sacrificio, con puro spirito volontario e di partecipazione, per dare nuova linfa ed energia ad un'associazione che comunque mostra, soddisfatta, numeri in crescita . «Ringraziamo i nostri iscritti e i donatori tutti perché il 2013 si è chiuso con un aumento del 15% delle i o 1 E/ DALL'I NSEDIAMENTO z on i i s 1 oc pales tre e nelle imprese » donazioni - spiega Giampaolo Tordini - e anche il numero dei nostri soci è cresciuto». MA NON è possibile adagiarsi sugli allori. «In particolare adesso ci stiamo avvicinando al periodo influenzale e, dato che per donare bisogna essere in buona salute, le donazioni subiranno un fisiologico picco negativo. In genere riusciamo a calmierarne l'effetto spalmando le scorte ma ci sono alcuni prodotti che non hanno una lunga conservazione. Lanciamo quindi un appello affinché la sensibilizzazione pubblica non ven- ga meno». I centri di donazione di riferimento dell'Avis cascinese sono il presidio ospedaliero di Cisanello e quello di Pontedera. «Con il nostro servizio "agendona" donare poi è ancora più semplice - continua Tordini - telefonando al 342-8408194 (oppure inviando un email a cascina. comunale@ avis.it) è possibile per chi vi si rivolge prenotare immediatamente un posto poltrona per la donazione di sangue, plasma e piastrine presso il centro trasfusionale più idoneo, e per noi quantificare le risorse consigliando la donazione più idonea». OLTRE a questo servizio l'Avis cascinese sta mettendo in campo idee per attrarre nuove leve. A breve partirà, infatti, un progetto per la sensibilizzazione nelle scuole superiori e, da febbraio, uno per raccogliere donazioni di gruppo. «Ci presenteremo nelle palestre, nelle imprese o in qualsiasi altra attività dove possono essere riunite più persone - specifica il vicepresidente - e promuoveremo uno `sforzo' collettivo». E se proprio non dovessero intercettarvi ci penserà la coscienza personale a guidarvi direttamente alla sede in viale Comaschi n. 46, in centro a Cascina. tVÓL.Kt - '1 A 1 li presidente Giovanni Bonciani e la consigliera Francesca Esposito Sanità Pisa e provincia Pagina 4 Ecco i membri del direttivo QUI i nomi di coloro che compongono l'organigramma dell'Avis di Cascina: presidente Giovanni Bonciani, vicepresidente Gianpaolo Tordini e Arianna Fornaciai. Consiglieri Pierantonio Cini, Chiagano, Maddalena Claudio Franchi, Francesca Esposito, Pietro Cusumano, Andrea Puccini. Sanità Pisa e provincia Pagina 5 ,7 per i ® piccoli: P una stanza 'speciale ' TUTTO pronto, alla Fondazione Stella Maris di Calambrone, per il taglio del nastro della stanza dedicata alla Musicoterapia. Si terrà oggi con inizio alle 10,30 presso il reparto di Riabilitazione Ire l'inaugurazione dello speciale locale dotato di tutti gli ausili musicali, tra cui pianoforte acustico verticale, violino, metallofono, un piatto sonoro, oltre a strumenti a percussione di vario tipo e dimensione. E ancora strumentario Orff, flauti di varie dimensioni, balalaika, chitarra, lira, basso bicordo, djembé. La Musicoterapia, già molto diffusa nei paesi del nord Europa e negli Stati Uniti, è utilizzata da tempo alla Stella Maris come supporto integrativo alla esperienza classica di riabilitazione psicopedagogica, logopedica e psicomotoria nelle patologie dell'età evolutiva tra cui tra cui l'autismo e il ritardo mentale. Grazie alla dedizione di alcuni genitori dell'Ire, del past President Francesco Durante del Rotary Club di Cascina e di altre associazioni, è stato possibile realizzare la stanza. Interverranno oggi oltre ai genitori, il presidente della Fondazione Stella Maris, avvocato Giuliano Maffei, la direttrice della unità operativa di riabilitazione Patrizia Masoni, il presidente dell'Aim Ferdinando Suvini e il musicoterapista Maestro Giulio Collavoli. Sanità Pisa e provincia Pagina 6 SONO STATI RACCOLTI 3.600 EURO S ia un dono per malatí , L'ASSOCIAZIONE italiana sclerosi laterale amiotrofica (AISLA) ha ricevuto ieri un assegno di 3.600 euro per la realizzazione dei progetti messi in cantiere per aiutare i malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La somma deriva dalla serata di beneficenza dello scorso 13 dicembre, organizzata all'hotel Bagni di Pisa dall'associazione "Idee per Pisa" in collaborazione con Loungeroomhotel e Feder Alberghi. La cena della solidarietà ha visto una grande partecipazione (più di 200 persone presenti all'evento), che ha manifestato una forte attenzione per il sociale. 13600 euro saranno utilizzati dalla AISLA per la messa in opera di alcuni percorsi rivolti a migliorare la condizione e la degenza dei pazienti affetti da SLA. In particolare , l'associazione ha come primario obiettivo la realizzazione del progetto "Ospedale Territorio", progetto che aspira a formare personale adeguato ad assistere il malato e a costrutire una struttura all'avanguardia per assistere gli affetti dalla malattia degenerativa. «La volontà di istituire la casa famiglia nasce dalla necessità di aiutare i fami- Sanità Pisa e provincia . i liari e creare un luogo idoneo a sostenere i malati- spiega America Carnicelli, psicologa dell'AISLA- è importante migliorare la qualità della vita dei pazienti , e la nostra associazine mira a questo». LA FORTE solidarietà dimostrata dalla comunità e dalle associazioni, nonchè dall'intero staff dei Bagni di Pisa Palace che ha ospitato l'evento, permetterà di realizzare le opere dell'AISLA e dell'ASL di Pisa. «Questa è l'occasione per dimostrare che Pisa è ricca di queste esperienze di solidarietà - afferma Marco Filippeschi, sindaco di Pisa - la collaborazione con "Idee per Pisa" è fondamentale per lavorare su questo tipo di iniziative». Le attività poste in essere dall'associazione Idee per Pisa sono tutte rivolte a fare beneficienza e «per il 2014 già si pensa a numerosi altri eventi per dare il nostro contributo alle iniziative di solidarietà» spiegano Paolo Lorenzi, presidente dell'associazione Idee per Pisa, e Giorgio Benedetti, rappresentante di Feder Alberghi. Michele Bulzomì Pagina 7 i AUTO CONTRO UN CAMIO N u . Ponte defl'Arnaccio Grave uno s1/,. E' RICOVERATO in gravissime condizione nella Neurorianimazione dell'ospedale di Cisanello il ventenne di Bientina P.C., le iniziali del nome e del cognome - che ieri mattina è rimasto ferito in un incidente sul ponte di Foacette che immette sull'Arnaccio. La sNissan Micra si è scontrata con un camion. Il ventenne, studente universitario, è rimasto incastrato nell'abitacolo e per liberarlo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Cascina. P.C. ha riportato un grave trauma cranico ed è in coma farmacologico, in prognosi riservata. Sulla dinamica dell'incidente hanno fatto rilievi e accertamenti gli agenti della PoliziaMunicipale unificata di Calcinata e Buti. Il camion e la Nissan Micra sono stati posti sotto sequestro. ox „ Sanità Pisa e provincia Pagina 8 , UNA LT'IN CRESCITA SFIORA LE 1.500 UN ITA: /r/i S fff ITALIANI e stranieri gestiranno insieme gli sportelli. Un progetto per l'anno appena iniziato della Società della Salute dell'Alta Val di Cecina che si chiama «Progetto Stranieri» e che avrà come motore l'associazione Welcome in Val di Cecina, una onlus che riunisce un gruppo di persone italiane e straniere, provenienti da esperienze di vario genere nel mondo della cooperazione sociale e culturale. Tra loro ci sono operatori qualificati, rappresentanti Sanità Pisa e provincia ILE VI 1 II Progetto stranieri della Consulta degli Immigrati, persone che semplicemente credono nella solidarietà, nell'uguaglianza, nei diritti e nei doveri uguali per tutti e agiscono per questo. A loro il compito di gestire un fronte in crescita e con numeri già significativi: dall'ultimo censimento gli stranieri sono 1486 di cui ben 937 si sono rivolti ai veri punti effettuando 1844 accessi per richieste sulla carta di soggiorno, cittadinanza, sanatoria, problemi legali e ricongiungimento familiare. Un fronte delicato visto che la decisione del Comune di Castelnuovo non non proseguire nell'erogazione del servizio ha fatto emigrare gli utenti verso sportelli in particolare Pomarance e Ponteginori. Nell'ultima relazione si sottolinea anche come la decisione del Comune di Volterra di non proseguire il servizio associato comporterà una certa incidenza su vari sportelli. Con quest'intesa tra Asl 5 e Welcome onlus parte una nuova riorganizzazione del servizio. C. B. Pagina 9 Pronto soccorso sovraffollato P is a® II d ir e ttor e rsitt sia m b a s o r vi, v eng no ut o t ti q u. i CAMPANELLA IN CRONACA " ,_-,1 ' j Pronto sncrorso socnilFollato Sanità Pisa e provincia Pagina 10 «Siamo i più bravi così tutti vengono a farsi curare qui» Pronto soccorso: il dottor Eugenio Orsitto illustra i problemi di sovraffollamento ai consiglieri regionali di Fratelli d'Italia di Gianluca Campanella 1 PISA Siamo i più bravi d'Europa, perciò abbiamo problemi di sovraffollamento. In sintesi è questa la risposta dell'Aoup (Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa) che ieri ha ricevuto i consiglieri regionali di "Fratelli d'Italia" al pronto soccorso di Cisanello. La delegazione politica era stata allertata da «numerose sollecitazioni» di cittadini, operatori della sanità e dalle inchieste del "Tirreno": una sulla presenza notturna di homeless in sala d'attesa e l'altra sui tempi talora lunghi all'interno del Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione). Massimo Santini, direttore dell'unità operativa di "Medicina d'urgenza e di pronto soccorso Ssn", ha premesso: «Il nostro grosso problema è che il pronto soccorso ha molto appeal; le altre strutture toscane perdono mille accessi all'anno, mentre noi cresciamo di tremila. Nel 2013 abbiamo avuto 90mila accessi e ogni anno settiamo il sistema per reggere su un valore più alto». Sono varie le spiegazioni: in primo luogo c'è il fatto che Cisanello è hub di riferimento per l'area vasta e, in contemporanea, anche ospedale dei pisani; Firenze, per dire, non ha questo problema, visto che ha quattro nosocomi. Secondo Sanità Pisa e provincia punto: il fallimento della norma che prevedeva dallo scorso aprile l'apertura dei poliambulatori medici fino a mezzanotte; se fosse stata applicata, avrebbe decongestionato i flussi d'ingresso dal territorio. Invece - ed è paradossale - numerose testimonianze dicono che sono gli stessi medici curanti a suggerire di rivolgersi al Dea: senza le infinite liste d'attesa del regime ambulatoriale, l'Aoup ha il dovere di prendere in carico il paziente che dice di star male, di fargli gli esami e di dargli subito un referto. Altro fattore, la crisi economica: al pronto soccorso si paga un ticket di 10 euro, di gran lunga inferiore alla quasi totalità degli esami che si farebbero altrove. Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, la qualità dei medici: c'è gente che dalle province vicine viene qui «sapendo che trova i migliori luminari d'Italia in alcune specializzazi oni». Insomma «tutta Europa studia il nostro modello organizzativo: siamo una realtà unica», dichiara Eugenio Orsitto, direttore del Dea e dell'unità operativa "Radiodiagnostica di pronto soccorso Ssn"; e fa tanto più effetto, quanto più si consideri la sua proverbiale modestia. chie di vent'anni». La richiesta non troppo implicita è di nuovi concorsi: «Per lavorare al pronto soccorso ci vuole una preparazione particolare; qui ci vieni se sei bravo, giovane e se ti piace. I raccomandati di certo non scelgono questa vita, quindi non bisogna aver paura di selezioni dedicate. Il primario ha diritto di scegliere i propri medici, perché se si trova una persona storta, poi ci deve lavorare per sempre». E sarebbero idonee, ma non si possono "trasferire" le guardie mediche - servizio che sembra in corso di smantellamento - perché quelle figure sono in carico alla Ausl 5, non all'Aoup. Santini non elude i casi specifici: la donna 25 ore in barella (ne abbiamo parlato la settimana scorsa) «era un problema cronico, non acuto. Per una trasfusione non si dovrebbe andare al pronto soccorso. In ogni caso restare qui non vuol dire essere "parcheggiati", ma essere assistiti sotto osservazione». Sugli homeless risponde Orsitto: «Alcuni senzatetto hanno medico curante, "sistemazione alberghiera" approntata dai servizi sociali e un luogo dove trovare un pasto caldo; ma preferiscono venire qui». I consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Marina Staccioli (accompagnati da Filippo Bedini, portavoce provinciale di "Fratelli d'Italia", e da Diego Petrucci, consigliere comunale per "Noi adesso Pis@") hanno tratto spunto per un'interrogazione sulla mancata apertura dei presidi medici fino a tarda serata e per una mozione che risolva un inghippo burocratico svelato da Santini: «La direzione generale ci ha concesso dal primo gennaio due nuovi ruoli medici e cinque operatori socio-sanitari; a oggi ancora non so a chi accedere, poiché bisogna scorrere graduatorie vec- Pagina 11 II consigliere regionale Donzelli parla con medici del pronto soccorso Sanità Pisa e provincia Pagina 12 Asseg ni, i fut tinfe eri vincono il p oro d Gli allievi del corso di laurea protestano in Regione contro i tagli al pagamento del tirocinio: «Ci hanno promesso che sarà trovata una soluzione» di Carlo Venturini 1 PISA Agli studenti di Infermieristica va il primo round per il mantenimento dell'assegno di studio. «Abbiamo vinto la battaglia, ma non la guerra perché abbiamo incontrato funzionari regionali che per ora hanno "promesso" il mantenimento dell'assegno», dicono al ritorno da Firenze dove in Regione hanno incontrato il capo di gabinetto Ledo Gori. Ogni anno viene erogato, attraverso un bando deliberato dalla Regione Toscana, un assegno di studio per gli allievi del corso di laurea in Infermieristica (a Pisa sono 1.591) degli atenei toscani, che prevede requisiti di accesso basati sul merito. Da quest'anno però, era intenzione della Regione, in collaborazione con gli atenei toscani, di inserire il finanziamento dei tirocini curricolari all'interno del progetto "Giovani Si". Tale progetto ridurrebbe la quota prevista dagli assegni di merito, escluderebbe i primi due an ni di tirocinio (equivalenti a 1.140 ore svolte) dalla retribu- La protesta dei futuri infermieri zione, porrebbe limiti di accesso arbitrari (età, incompatibilità con borse di studio, etc.) e sancirebbe la retribuzione come «non obbligatoria, ma a discrezione dell'Azienda». Forti di queste argomentazioni, gli studenti sono andati a protestare sotto il palazzo della Regione con uno striscione con su scritto: "Basta sfruttamento, vogliamo il pagamento". Una delegazione di studenti è stata ricevuta da Gori, da Marta Rapallini, dello staff della vicepresidenza, dal funzionario Franco Nardi, e da Alberto Zanobini, responsabile settore ricerche e innovazione risorse umane. I futuri infermieri hanno discusso del tipo di tirocinio previsto dal loro corso di laurea, che si distingue da quello di al- tre facoltà, sia perla quantità di ore che devono essere svolte, sia per il carico di lavoro paragonabile a quello di un dipendente (vengono svolti turni di 42 ore settimanali obbligatorie, con turni notturni o nei giorni festivi). Per questi motivi dal 2001 la Regione ha istituito assegni di studio come minima retribuzione del lavoro svolto. «Davanti all'evidente realtà dei fatti portata da noi futuri infermieri - spiegano gli studenti di ritorno da Firenze -, la Regione non ha potuto far altro che invertire la rotta, promettendo la delibera del bando degli assegni di studio per l'anno già svolto, 2012/2013, l'allargamento dei criteri di accesso al Progetto Giovani Sì per il terzo anno, e la garanzia di una nuova forma di retribuzione del pimo e del secondo anno per l'anno in corso e quelli futuri». Decisioni, queste, che saranno approvate il 20 gennaio, giorno in cui gli studenti saranno nuovamente sotto i palazzi della Regione per verificare che le promesse si trasformino in realtà. ®RIPRGDIRIGNE RISERVAiA \-, i, i fnluii ffiditii,ri , ', uiconailpninioruund Sanità Pisa e provincia Pagina 13 Centralinista non vedente sotto processo per t A giudizio per falso ideologico anche l'oculista che certificò l'handicap visivo L'accusa: finta cecità totale per ottenere l'assegno di invalidità.. inps parte civile / PISA Sarà un processo in cui le peri zie mediche avranno un peso decisivo per chiarire il livello di cecità dell'imputata. E di conseguenzala sua eventuale responsabilità penale. É iniziato ieri mattina davanti al giudice monocratico Antonella Poggi il processo a carico di Lorella Barbuti, 55 anni, di San Giuliano Terme, accusata di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. A giudizio è finito anche l'oculista che ha certificato la cecità totale della donna, Angelo Parpinelli, 65 anni, lucchese, con studio a Viareggio, fondatore e presidente del nauseo di arte contemporanea L.u.c.c.a. nel centro storico della città delle mura, e noto professionista del settore. Assistito dagli avvocati Roberto Sacchi e Massimo Giannoni, l'oculista deve rispondere di falsità ideologica. Nel corso dell'udienza l'Inps si è costituito come parte civile per recuperare, in caso di condanna, le somme versate nel corso degli anni alla donna, difesa dall'avvocato Marco Guer- Lorella Barbuti con il suo avvocato , Marco Guercio L'oculista Angelo Parpinelli cio, per la sua invalidità da ciecatotale. Il video. Nel corso delle indagini, oltre a una perizia medica, il sostituto procuratore si è avvalso anche di riprese video girate dai finanzieri. Le immagini ritraggono la donna mentre legge un giornale, va da sola al bar camminando su tacchi alti, sale le scale, balla su un palco e si muove nel negozio di abbiglia- L'accusa. Loretta Barbuti non è una falsa cieca. La centralinista, affetta da retinite pigmentosa degenerativa, fin da bambina ha seri problemi di vista. Ma, nell'ipotesi della Procura, rappresentata in aula dal pm, Giovanni Porpora, avrebbe prodot- to un falso certificato per attestare un aggravamento del suo già precario stato di salute visivo e ottenere l'indennità di accompagnamento. Il conto delle presunte indebite percezioni fatto dalla Guardia di finanza, dal 2003 al giorno dell'interruzione per l'indagini, oggi ammonta a 66milaeuro. [kirtraI inlsiamnivalcmc Folro ProccssD pcr tru$3 Sanità Pisa e provincia Pagina 14 mento del marito nella scelta dei capi. La difesa. La centralinista ha sempre sostenuto che quelle immagini erano fuorvianti e potevano trarre in inganno uno spettatore poco accorto. Su quel video Lorella Barbuti nel corso di una conferenza stampa spiegò come riusciva a muoversi con apparente disinvoltura. Per la lettura del giornale, disse, si aiutava con un ausilio per ingrandire le lettere. L'iPad veniva usato con la sintesi vocale. «Riesco ad andare al bar da sola perché ormai conto i passi e gli scalini - chiari la centralinista-. Negli ambienti che conosco bene non ho bisogno di aiuti particolari. Il ballo poi mi è sempre piaciuto e ho avuto un' insegnante bravissima». Barbuti ricordò che la commissione medica Asl nel 2003, quella del ministero del Tesoro e nel 2011 anche l'Inps in fase di revisione delle pensioni di invalidità «avevano certificato la cecità assoluta». Cecità totale o parziale. Per la difesa della donna si può rientrare nella categoria dei ciechi totali sia chi non vede assolutamente niente e sia chi ha un campo visivo inferiore al 3 per cento come quella della donna. Sono ciechi parziali quelli con un campo visivo al massimo del l0 per cento, ipovedenti gravi fino al 30 per cento, ipovedenti medio-gravi fino al 50 per cento e lievi fino al 60 per cento. Secondo la tesi difensiva della donna chi ha un campo visivo inferi ore al 3 per cento non può essere definito un finto non vedente. Sarà un processo combattuto a colpi di perizie. Pietro Barghigiani Sanità Pisa e provincia Pagina 15 0 Oltre ila accessi in meno di un mese Il pronto soccorso spiegato con tre macro temi. Dal 20 dicembre 2012 all ' 11 gennaio 2013 ci sono stati 4.750 accessi, di cui 680 ricoveri e 100 codici rossi; nello stesso periodo di quest'anno 5.094 accessi, 110 codici rossi e 801 ricoveri. Questi numeri dimostrano la crescita e la non sempre cronicità dell'utenza. Ancora: la provenienza dei pazienti negli anni 2010-2012 è stata del 72% dalla zona pisana, 18% dal resto della regione e 10% da fuori Toscana; ciò dimostra l'appeal verso l'esterno . Infine nel 2012 su 10.869 ricoveri totali, Sanità Pisa e provincia 3.749 persone avevano tra 64 e 80 anni e 3.479 oltre 81 anni; nel 2013 i dati diventano 11.593, 3.865 e 3.733 mostrando una società sempre più anziana e bisognosa. Il commento di Eugenio Orsitto, unico radiologo d'Europa a capo di un Dea: «Siamo i primi a misurare i cambiamenti della società e diamo risposte in tempo reale. Nei fatti umani il rischio zero non esiste , ma noi abbiamo persino un protocollo per le super -emergenze; fuori monteremmo tende militari con 300 posti letto». Pagina 16 «SottovaYutata la sua patologia mentale» Nel 2004 l'assassino fu trasferito d'urgenza dal carcere all'Opg con la diagnosi di psicosi maniacale e schizofrenia di Massimo Donati 1 PISTOIA «Un omicidio efferato comznesso da un folle. Credo che vi sia stata una gravissima sottovalutazione della gravissima patologia mentale da cui questo giovane uomo era affetto». Non ha dubbi l'avvocato Cecilia Turco, difensore di fiducia di Gianluca Lotti fin dai tempi del suo primo omicidio. Il suo assistito non si sarebbe dovuto trovare in quella casa famiglia di Massa e Cozzile. Soprattutto alla luce della diagnosi psichiatrica con cui, nel giugno 2004, dal carcere di Prato, dove stava scontando la condanna a 16 anni per l'assassinio della fidanzata, fu internato d'urgenza nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo: "psicosi maniacale con disturbo schizoide della personali Là" scrisse allora lo psichiatra Duccio Vanni, consulente del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. E d'altra parte, la terapia farmacologica estremamente pesante a cui l'omicida continuava ad essere sottoposto da parte del servizio di Salute mentale dell'Asl pistoiese potrebbe essere considerata di per sé eloquente dimostrazione del suo stato di salute mentale: tra gli altri medicinali, ogni tredici giorni gli veniva iniettata una dose di Haldol, un neurolettico antipsicotico per pazienti affetti da schizofrenia (l'ultima lunedì 13 gennaio), il farmaco an ti delirante e antiallucinatorio per eccellenza. Ieri mattina l'avvocato Turco ha assistito Gianluca Lotti durante l'interrogatorio davanti al pm nel commissariato di Montecatini. Interrogatorio che, in vista di una futura consulenza psichiatrica, è stato videoregistrato, a testimonianza del comportamento glaciale, distaccato, estremamente puntuale ma privo di qualunque emozione tenuto dal 38enne omicida pistoiese mentre raccontava con apparente distacco ciò che aveva fatto al suo compagno di stanza. «Il mio assistito non ha la percezione del male che ha fatto - spiega - sa di avere compiuto un'azione sbagliata, ma non la vive con i sentimenti di una persona nor- Sanità Pisa e provincia male. Senza dubbio - prosegue illegale- ci troviamo di fronte a un caso di fallimento del sistema. E la mia paura è che ora si tenderà a strumentalizzarlo: c'è chi dirà Usto ? I matti devono essere tutti rinchiusi!". No. Assolutamente . Ci vogliono delle valutazioni più rigorose». E una valutazione più rigorosa forse sarebbe stata possibile anche sulla storia clinica e sullo stato di salute mentale di Gianluca Lotti . Che già prima del precedente omicidio aveva manifestato i suoi problemi: si era gettato dalla finestra per uccidersi e si era salvato soltanto perchè era finito su un albero, fratturandosi una gamba. In seguito alla crisi psicotica all'origine di quel mancato suicidio, Lotti era stato seguito dagli psichiatri dell' ospedale di Pisa. Poi, il feroce assassinio della fidanzata e la condanna a soli 16 anni grazie al rito abbreviato e al riconoscimento delle seminfermità mentale. «Nonostante la mia battaglia per il riconoscimento del totale vizio di mente - spiega l'avvocato Turco - Già allora, ero consapevole, convinta, come lo sono adesso, dell'estrema gravità della patologia mentale da cui era affetto Gianluca Lotti». Come detto, Lotti era rimasto nel carcere di Prato fino al giugno 2004, quando , in segui- to al ripetersi di episodi di violenza, fu sottoposto alla consulenza psichiatrica del dottor Duccio Vanni, in base alla quale dal carcere fu chiesto che il detenuto fesse urgentemente assegnato all'Opg di Montelupo, dove fu sottoposto a una pesante terapia farmacologica di contenimento. «La famiglia - precisa l'avvocato - gli è sempre rimasta vicina, combattendo affinché fosse sottoposto anche a terapie di altra natura. E nella fase finale della sua permanenza all'Opg venne preso in carico dal servizio psichiatrico dell'AsI di Pistoia, a cui i genitori si erano ripetutamente rivolti». Terminata di scontare la pena, era arrivato poi il momento della valutazione della sua pericolosità sociale: "ancora pericoloso socialmente" aveva diagnosticato l'apposita commissione psichiatrica. E per que- sto, dal settembre 2012, era stato sottoposto a una misura di sicurezza detentiva e internato nella residenza protetta Le Querce, a Firenze, una struttura convenzionate con l'unità operativa di Igiene mentale dell'Asl di Firenze. «Tutte le relazioni dicono come in questo periodo abbia sempre tenuto un comportamento adeguato, corretto e collaborativo» spiega l'avvocato. Quindi, dal 16 ottobre scorso, il trasferimento nella casa famiglia di Massa e Cozzile, in seguito alla decisione del magistrato di sorveglianza, presa in base alla relazione positiva dello psichiatra Mario lannucci dell'Asl di Firenze, responsabile della Rsp Le Querce, e dello psichiatra interno alla struttura, la dottoressa Silvia Valgiusti. Nonostante il parere negativo dei colleghi dell'Asl 3. Altri servizi a pagina 3 _. ._._ . ,1,,W. Ix -i Rtlo«iz nneK:ilen Pagina 17 «In relazione a quanto accaduto, l'Azienda informa che l'autore del fatto era residente in una comunità esterna a carattere sociale nel comune di Massa e Cozzile. L'Azienda ha verificato che in tale residenza seguiva un percorso assistenziale-riabilitativo definito dal servizio di salute mentale . L'Azienda quindi, vista la natura dei fatti, si rimette agli accertamenti in corso da parte dell 'autorità giudiziaria». Ripetutamente contattata nella giornata di ieri, l'Asl 3 di Pistoia ha limitato a queste poche frasi il suo commento sulla tragedia che ha coinvolto due pazienti seguiti dal servizio di salute mentale. Comunque, secondo il dipartimento di salute mentale della Valdinievole, ritenuto uno dei migliori a livello toscano per il trattamento di questo tipo di pazienti , la risposta di Gianluca Lotti al percorso riabilitativo era molto buona. Il magistrato di sorveglianza valutava settimanalmente la sua situazione e le relazioni positive dell'operatore e dello psichiatra che lo seguivano. Tanto che si pensava alla dismissione dalla casa protetta. j y//H////< M Sanità Pisa e provincia Pagina 18 L'aVs>>)ï, ,;:; : _±ciliaTurco L'avvocato Cecilia Turco: Fallimento del sistema , ci vogliono valutazioni pigia rigorose 100. Al centro il questore Maurizio Manzo e il vice questore Corrado Mattana U * *tà C contr^110» «Parlava con lucidi IL MAGISTRATO II racconto del primo interrogatorio davanti al pm Luigi Boccia 1 PISTOIA «Ha ammesso tutto, parlando con grande lucidità e controllo». Anche un magistrato di grande esperienza come il pm Luigi Boccia, ieri mattina, è rimasto impressionato dall'atteggiamento di Gianluca Lotti. Il magistrato è reduce dall'interrogatorio al commissariato di Montecatini, che è stato anche videoregistrato su specifica richiesta dell'avvocato difensore dell'omicida. «Ha ammesso - continua Boccia - che c'erano dei problemi di convivenza con il suo Il pm Luigi Boccia compagno di camera e che dm giorni gli venivano in mentE dei pensieri aggressivi, che po però se ne andavano da soli L'ultima volta invece la violenza è esplosa». Il prossimo atto, per Gianluca Lotti, sarà l'interrogatoric di garanzia per la convalidm dell'arresto. Con ogni probabilità Lotti sarà ascoltato nel carcere fiorentino di Sollicciano dove esiste un reparto appositamente dedicato ai detenuta con problemi psichiatrici. I. giudice per le indagini preliminari dovrebbe essere Alessandro Buzzegoli. Il giudice: «Qualcosa non ha funzionato» 1 PISTOIA <Quanto successo è una sconfitta, ma già dal 2010 Lotti usuruiva di alcune licenze orarie, tempre accompagnato dai vo.ontari che operano a Montelu-)o. Inoltre, come dimostrano znche le relazioni degli psichiasi dell'Asl, l'uomo dimostrava Diena adesione al trattamento. Evidentemente qualcosa non za funzionato e dovremo riflet.erci». A parlare è il presidente del sibunale di sorveglianza di Fi-enze, Antonietta Fiorillo, che Droprio per accertare se sul ca- Sanità Pisa e provincia so Lotti vi siano stati errori di valutazione ha convocato una riunione per lunedì prossimo. Il magistrato spiega come prima di arrivare alla casa famiglia di Massa e Cozzile Gianluca Lotti, dopo gli anni passati all'Opg di Montelupo, avesse terminato di "scontare" anche anche la misura di sicurezza nella struttura a custodia attenuata La Querce, ad Ugnano (Firenze). «Al termine - spiega il presidente Fiorillo - il magistrato ha valutato le relazioni e ha deciso di stabilire altri 3 anni di libertà vigilata in una struttura diversa, più aperta». Pagina 19 e_ sono leader anche nelle cure al fernminile Dalla, , h assistita a ° fino alla seno) ia e alla il primo centro Francesca Bianchi Un percorso a 360 gradi. Terapeutico, chirurgico e riabilitativo. Tutto all'interna della stessa struttura, bypassando incombenze burocratiche e organizzative e avendo a disposizione anche una serie di professionisti per il sostegno psicologico. E' stato inaugurato a Pisa nell'ottobre del 2012 il primo centro toscano per pazienti colpite da un tumore al seno. e _ _ "°,. i i soste no per i tumori al seno Nome di battesimo "Breast Unit" ed è diretto dalla dottoressa Manuela Roncella (nella foto ), la prima donna in Italia a eseguire un trapianto di fegato, oggi una dei chirurghi più esperti, a livello nazionale, nell'ambito del carcinoma mammario. L'iter Al centro pisano hanno afferito i professionisti di diverse specialità. L'iter inizia con la fase diagnostica. Una donna (o un uomo: su 100 carcinomi della mammella , uno colpisce un uomo ) che da sola o attraverso un rilievo strumentale sospetta di essere stata colpita dal tumore, viene invitata dal proprio medico di medicina generale a rivolgersi allo sportello Cord-Accoglienza dell'Istituto toscano tumori presente nel Centro (segreteria 050/992491, percorso Cord 050/993576, senologia@ao - pisa.toscana.it, http ://www .pisabreast.it). UN RIFERIMENTO PER L'EUROPA Presso l'unità operativa di Senologia vengono effettuati circa 900 interventi all'anno, quasi esclusivamente per patologia mammaria, in gran parte per neoplasia maligna. L'attività chirurgica è distribuita dal lunedì al venerdì su due sale operatorie presso le quali si alternano i chirurghi senologi e il chirurgo plastico. Un centro che ad un anno della sua nascita ha già ottenuto un riconoscimento internazionale: il centro è entrato a far parte a tutti gli effetti dei gruppo di strutture senologiche di riferimento in Europa. Sanità Pisa e provincia Pagina 20 Po n te a Icc eli, scalta lo so aí prelíeví BAGNO A RIPOLI - Tra qualche mese i prelievi per le analisi del sangue non si faranno più all'ospedale di Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri . Il centro prelievi lascerà il posto ad ambulatori più ampi all'interno del progetto di ristrutturazione dell'ospedale; i cittadini per i prelievi dovranno rivolgersi alle associazioni di volontariato (fatta eccezione per chi è ricoverato o ha patologie particolari): per Grassina alla Fratellanza Popolare, per Antella alla Misericordia, per Bagno a Ripoli alla Croce Rossa. Le preoccupazioni di chi è abituato a considerare Ponte a Niccheri il punto di riferimento per le analisi cliniche (compreso quel 3o%o di pazienti dai comuni dei Chianti e dei Valdarno, e ilio%o di chi arriva dai Quartieri 2 e 3 di Firenze) sono arrivate in consiglio comunale a Bagno a Ripoli con un'interrogazione presentata dai consiglieri Pd Paolo Frezzi e Pierluigi Zanella: « Ê importante vigilare affinché i servizi di base restino efficienti. Il fatto che la chiusura dei centro prelievi sia in programma nel secondo semestre del 2014 servirà a organizzare meglio il cambiamento», commentano ora i consiglieri. Rassicurazioni sono arrivate dal sindaco Luciano Bartolini (che è anche presidente della Società della Salute Sud Est): «C'è tutto il tempo di informare bene i cittadini. Il servizio prelievi si avvicina alle persone, li raggiunge nei paesi, segue le indicazioni della Regione». All'ospedale, la chiusura del servizio permette di liberare personale infermieristico per altri incarichi, spiega ancora Bartolini: «Bisogna comunque considerare questa riorganizzazione all'interno del progetto di ampliamento dell'ospedale che avrà più spazi dedicati agli ambulatori. Siamo alla fase del progetto esecutivo dell'attesissima ristrutturazione di Santa Maria Annunziata». L'operazione, secondo l'Asl, non avrà alcuna ripercussione sui cittadini. il punto prelievi chiuderà, con tutta probabilità, nel prossimo autunno. Usa Baracchi e RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità fiorentina e toscana Pagina 21 ® Gli psichiatri: piena adesione ai trattamenti. II giudice: una sconfitta, qualcosa non ha funzionato «Distui i lievi», e ucci c ancora cura e a casa fa #a, lo massacra con Facce ..a® 16 a' fa dehflo dda fidanzata DAL NOSTRO INVIATO MASSA E COZZILE (Pistoia) «Venite qua, ho ucciso un uomo» dice alla polizia Gianluca Lotti, 38 anni, pistoiese, alle 22,32 di giovedì sera. Con 15 colpi di accetta ha ammazzato Massimo Tarabori, 54 anni (incensurato, affetto da problemi motori), anche lui pistoiese, nella stanza della casa famiglia dove era entrato il 18 ottobre 2013. «Nelle ultime settimane avvertivo un leggero senso di fastidio. Ho pensato di ucciderlo, ma poi la sera - a letto - il proposito svaniva», mette a verbale l'assassino nella confessione che fa di fronte al pm Luigi Boccia dopo che i poliziotti del commissariato di Montecatini lo hanno arrestato per omicidio, aggravato dai futili motivi. «Quello lì non faceva nulla in casa: non chiudeva le luci, non sparecchiava e non rigovernava» spiega, sempre a verbale, l'uomo che nel 1998 aveva ucciso a Pistoia la fidanzata Silvia Gianni, 20 anni, proprio nel giorno del suo ventesimo compleanno. Ammazzata con un bastone e finita con una trivella, senza un motivo, spiegò allora agli investigatori. Per quell'assassinio fu condannato a 24 anni di carcere, ridotti a 16 in appello. Stavolta, Lotti ha usato un'ascia che aveva preso dalla sala degli attrezzi. Ha atteso che il compagno di stanza si addormentasse. A quel punto è uscito di casa, ha ripreso l'arma, è rientrato nella camera da letto e ha sferrato due fendenti alla testa di Tarabori. Solo in quel momento Lotti ha acceso la luce, si è infilato i guanti di lattice e ha colpito altre tredici volte. Subito dopo è andato a svegliare gli altri pazienti nella casa famiglia, dove abitano in quattro. «Vieni a vedere, l'ho ammazzato», ha detto a uno dei conviventi. «Ora chiamo la Sanità fiorentina e toscana polizia», ha annunciato. Prima si è fatto la doccia, si è rasato e vestito, poi ha avertito il 113. Dopo 6 anni trascorsi nel carcere di Prato e 8 nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, Lotti era stato trasferito nella struttura a custodia attenuata La Querce di Firenze: qui aveva scontato per tre anni la «misura di sicurezza». Al termine, il Tribunale di sorveglianza ha valutato le relazioni e ha deciso di stabilire ulteriori tre anni di libertà vigilata. E così Lotti, nello scorso ottobre, era stato assegnato alla struttura di recupero «Un popolo in cammino», una onlus di Massa e Cozzile. Si tratta, spiegano gli inquirenti, di una «struttura adibita a chi ha disturbi di lieve entità». Era finito lì perché, secondo il Tribunale di sorveglianza, «le relazioni psichiatriche certificano il comportamento corretto col quale ha affrontato l'elaborazione del lutto (della fidanzata, ndr) e per il quale ha espresso dolore». Il Tribunale, però, prima di inserirlo in quella struttura - convenzionata con l'AsI di Pistoia - aveva imposto un nuovo esame per capir- L' avvocato «Dopo aver letto tutte le carte dei medici penso che gli psicologi potevano essere più rigorosi» ne l'eventuale pericolosità sociale, che il giudice non riteneva cessata. E aveva inserito una sfilza di prescrizioni, compreso il divieto di allontanarsi dalla provincia e di rientrare alle 19 nella struttura. La Procura ha acquisito i farmaci che gli venivano somministrati e oggi la polizia sentirà i medici curanti. «Quanto successo è una sconfitta - dice il presidente del Tribunale di sorveglianza Antonietta Fiorino - ma già dal 2010 Lotti usufruiva di alcune licenze orarie, sempre accompagnato dai volontari che operano a Montelupo. Inoltre, come attestano anche le relazioni degli psichiatri della Asl, dimostrava piena adesione al trattamento. Evidentemente qualcosa non ha funzionato e dovremo rifletterci». Il presidente Fiorillo, proprio per questo, ha con- vocato una riunione lunedì prossimo. L'Asl, dal canto suo, spiega di aver verificato che l'uomo seguiva «un percorso assistenziale- riabilitativo definito dal servizio di salute mentale», e quindi, «si rimette agli accertamenti in corso da parte dell'autorità giudiziaria». L'avvocato Cecilia Turco, legale di Lotti, dice: «A un'attenta lettura delle carte mediche dico che gli psicologi potevano essere più rigorosi. Lavorerò per capire se questo uomo era capace di intendere e di volere». Una dichiarazione polemica che si sposa con quanto sta facendo la Procura: la magistratura ha infatti ordinato una perizia per capire se Lotti fosse sano di mente al momento dell'omicidio. L'avvocato racconta che Lotti «non ha manifestato nessuna partecipazione emotiva» davanti agli inquirenti, «è sempre rimasto apparentemente tranquillo e «ha confermato che con .a vittima c'erano dei dissapori». Ora Lotti si trova in isolamento nel carcere di Pistoia. I suoi genitori, che sono arrivati in piena notte sul luogo del delitto, sono distrutti. «Respiriamo, ma è come se anche noi fossimo morti. Speravamo che nostro figlio uscisse dal tunnel», hanno detto agli inquirenti. Si mone Innocenti Pagina 22 Sotto Gianluca Lotti, 38 anni, pistoiese , mentre viene portato via dagli agenti di polizia dopo il delitto; accanto, l'accetta con cui ha ucciso Massimo Tarabori, 54 anni ; in basso la struttura in cui si è consumato il delitto (foto Delfine{Sestini) Sanità fiorentina e toscana Pagina 23 i V` e..' i® demofire Le Scotte Marroni fa una commissione SIENA - Demolire gran parte del policlinico Le Scotte per creare una struttura più snella e moderna. Il sindaco Bruno Valentini ne ha discusso nei giorni scorsi con il governatore Enrico Rossi. La risposta è stata: se ne potrà parlare solo dopo le elezioni regionali del 2015. «Sulle normative antisismiche e antincendio l'ospedale è obsoleto - sostiene il sindaco - il costo di adeguamento sarebbe di circa 15o milioni. Con poco più del doppio si può avere un complesso nuovo , da circa 8oo posti ». Soldi che dovrebbero essere messi da Regione e Università, essendo Le Scotte un'azienda universitaria. L'assessore regionale alla sanità Luigi Marroni dice: «Sulle modalità (A. T.) d'intervento sarà instaurata un commissione». Sanità fiorentina e toscana Pagina 24 . .. •• ;, .:f ' : P%.5..,!./,i/,,,,¡:'ir:.(;rÉ. .r:.'r•% s...,•.r . Nessun rischio, i cani entrano al Meyer con regole precise Ho tetto che i cani potranno entrare at Meyer per far compagnia ai bambini ricoverati. M i sembra una cosa bettissima, ma mi chiedo come affrontano i rischi igienici visto che ai semplici parenti chiedono tante precauzioni? Donata, Firenze Le lettere a Geraldina Fiechter vanno inviate a: [email protected] CARA DONATA, ho girato la sua domanda a un grande e famoso medico che mi spiegato tante cose che non sapevo e che tolgono molti dubbi, fra cui questi. Intanto deve sapere che i batteri più pericolosi sono quelli prodotti all'interno di una struttura ospedaliera, dove l'uso di forti antibiotici produce germi altrettanto forti. Questo non significa che si possa sottoporre bambini già indeboliti dalle malattie ad ulteriori rischi esterni, e infatti i cani che entrano al Meyer vengono puliti e trattati secondo precisi procedimenti. Ma la cosa più importante da dire è che i vantaggi della Pet teraphy (terapia attraverso la relazione con un animale) sono così grandi, così immediatamente visibili, da poter quasi augurarsi che i bambini sollecitati dal rapporto affettivo con un cane sviluppino anticorpi in grado se non di guarirli, comunque di rinforzare le loro difese immunitarie. Perché vede, la medicina non è una scienza matematica, e noi esseri umani non siamo delle macchine. E le guarigioni, come le malattie, hanno in sé una parte di mistero che si lega alle condizioni psicologiche, allo stato d'animo o a chissà quale altro fattore emotivo che fanno parte di noi come il sangue o i muscoli. Quindi: pensiamo a tutte le precauzioni di questo mondo, ma ben venga Cannella (un bellissimo Labrador che già fa pat therapy al Meyer) se grazie a lui un bambino abbattuto sia fisicamente che psicologicamente da un brutto incidente, si alza e torna a camminare. Una specie di miracolo di cui anche io sono stata testimone. Sanità fiorentina e toscana Pagina 25 Ambulatorio geriatria distretto sanitario Apertura il 30 gennaio NOVITÀ in ambito sanitario a Regnano. Da lunedì 30 gennaio sarà attivo, presso il Distretto sanitario in piazza dei Martiri, un nuovo servizio specialistico : un ambulatorio di geriatria. E questa la prima novità dell'anno nel capoluogo valdarnese. Frutto di un lavoro che l'amministrazione comunale aveva calendarizzato fin dal suo insediamento . È infatti la qualificazione e potenziamento del distretto sanitario locale, uno degli obiettivi che la giunta Lorenzini ha intenzione di raggiungere . In questo senso è stata costante l'iniziativa presso l'Azienda sanitaria perché si arrivasse a garantire, come di fatto è avvenuto, un servizio fra i più necessari per gli anziani e le loro famiglie. L'ambulatorio sarà operativo il primo e il terzo lunedì del mese, sempre in orario pomeridiano, per complessive 8 ore di presidio. In questo orario saranno previste sia le visite ambulatoriali, sia, quando necessario, le visite domiciliare. Antonio Degl'Innocenti Sanità fiorentina e toscana Pagina 26 Nascerà a Ponte a Egola la Casa Salute Nella struttura ci sarà un centro di chi rgiá a r oi ale e uffici comu NESCERA' nella più grande frazione del Comune, a Ponte a Egola, la Casa della salute di San Miniato. E' stata siglata l'intesa tra Asl 11 e Comune di San Miniato con un apposito protocollo firmato da Vittorio Gabbanini e dal direttore generale Monica Piovi. Un protocollo che prevede, infatti, di attivare subito i percorsi per individuare un'area idonea nella frazione conciaria. Quella che nascerà sarà una struttura importante e complesso, perché l'intenzione di Asl e municipio è quello dell'attivazione di un Centro di Chirurgia Ambulatoriale Avanzata e di una Casa della Salute che possa essere integrata a livello logistico funzionale con l'accorpamento degli uffici dell'amministrazione in Ponte a Egola in un unico edificio da realizzare con criteri di ecostostenibilità ambientale, servito da infrastrutture comuni ad altri servizi. I DUE ENTI hanno deciso di affidare ad gruppo di lavoro il compito di predisporre, anche avvalendosi se necessario di professionalità esterne, la progettazione preliminare e definitiva del "Centro" allo scopo di definire velocemente i costi e i tempi di realizzazione. Una scelta quella prevista con quest'intesa che ricalca perfettamente il Piano Regolatore Territoriale, approvato della conferenza dei sindaci nel luglio scorso e che3 prevede, per poter rispondere alle esigenze specialistiche complessive di tutti i cittadini, la creazione di tre centri specialistici di secondo livello dotati di tecnologia avanzata e di personale appositamente dedicato, uno dei quali, dedicato alla chirurgia ambulato- Sanità fiorentina e toscana riale, da realizzarsi appunto nel comune di San Miniato. PARTICOLARMENTE significativa la decisione piano di accorpare in una unica sede gli uffici decentrati dei servizi biblioteca e centro giovani di Ponte a Egola attualmente in immobili in affitto con il Centro al fine di al fine di ridurre le spese di gestione e manutenzione del patrimonio immo- li biliare. Inoltre per Ponte a Egola questa struttura sarà un valore aggiunto che rilancerà anche il ruolo della frazione sul territorio comunale. Il coordinatore del gruppo di progettazione è l'architetto Antonino Bova del Comune di San Miniato. Invece il responsabile del procedimento è l'ingegnere Luca Tani dell'Azienda Asl 11 di Empoli. Carlo Baroni IMPEGNO li sindaco Vittorio Gabbanini insieme al direttore generale dell'Asi 11 Monica Piovi alla sede del 118 Pagina 27 LAIRISPOSTA LL' SL ALLE ACCU SE DELLA i IiU --i o m •, i, , ,n ., % DOPO IL CASO di tubercolosi scambiato per polmonite al Nuovo ospedale che ha colpito uno studente pratese, l'Asl precisa che «la scelta del paziente di non eseguire gli esami prescritti alla dimissione e la decisione di rivolgersi ad un altro ospedale, ha determinato l'interruzione dell'iter diagnostico con la Azienda sanitaria pratese». La gestione della malattia del 16enne infatti aveva scaturito le proteste della madre che aveva accusato l'Asl di «negligenza». «Il giovane paziente ha avuto accesso al pronto soccorso nel primo pomeriggio del 13 dicembre, riferendo sanguinamento dal naso e dalla bocca. E' stato visitato ed inviato a consulenza otorinolaringoiatrica, che risultava negativa e sottoposto a Sanità fiorentina e toscana «Per La Mantoux basta rivolgersi aL Giovannini senza appunta mento» SALUTE Dopo il caso dei 16enne affetto da tubercolosi radiografe del torace, che evidenziavano una sospetta broncopolmonite per la quale è stata somministrata terapia antibiotica - si legge nella nota dell'Asl - Sono stati eseguiti esami ematici e urinari. E' stata poi attivata la consulenza da parte di un infettivologo che ha richiesto un esame batterioscopico e colturale, intradermoreazione di Mantoux ed eventuale controllo ambulatoriale a malattie infettive. Il paziente è stato trattenuto in osservazionee dimesso la mattina successiva visto che le condizioni clini- ,. . i, //« Il che suggerivano ai sanitari la possibilità di prosecuzione a domicilio dell'iter diagnostico intrapreso». L'Asl precisa di aver prescritto gli esami necessari al giovane che non ha eseguito: «Il paziente è stato dimesso con prescrizione di esame sull'escreato, esame Mantoux, controllo infettivologico e prosecuzione della terapia antibiotica. Il fatto che il paziente non abbia eseguito gli esami ed abbia optato di rivolgersi ad un altro ospedale, ha determinato l'interruzione dell'iter diagnostico. Il riscontro di positività agli esami prescritti avrebbe confernato la diagnosi e determinato l'immediato ricovero del paziente. Per la Mantoux inoltre è sufficiente presentarsi tutti i giorni, senza appuntamento al Giovannini». Pagina 28 Malformazione rara, salvato neonato Delicato intervento c hirurgico condotto con successo al policlinico Sanità fiorentina e toscana wApagina3 Pagina 29 PARTICOLARE I NTERVENTO AL DIPARTIMENTO MATERNO I N FANTILE _1 -2 Medïci f mo nascere un bambino due volte uf)erzü one su una malformazione rara di TIUSCIA VASELLI E' NATO DUE VOLTE il bimbo che lo scorso dicembre è venuto alla luce in gravissime condizioni a causa di una malformazione molto rara. E' stato salvato grazie al lavoro di squadra del Dipartimento Materno Infantile diretta dal professor Felice Petraglia. «E' la riprova - ha detto il primario - che a Siena è fondamentale avere un centro di terzo livello che garantisce la presenza di professionisti altamente qualificati, in grado di rispondere prontamente a problemi di salute spesso molto complessi». Un intervento complesso condotto dal dottor Mario Messina, primario di Chirurgia pediatrica. Dottor Messina, quale era l Ernia diaframmatica destra cioè una patologia rarissi ma su cui è difficile intervenire era stata diagnosticata in fase prenatale dai nostri ginecologi Filiberto Severi e Caterina Bocchia. A quel punto, la gravidanza era già avanzata per poter pensare anche a scelte diverse. Ci siamo confrontati, io stesso ci ho pensato tre giorni prima di dirmi pronto. Poi ho scelto. Perché sono un chirurgo. Nel frattempo, i genitori si erano rivolti anche ad altri centri specializzati in Italia ma alla fine hanno deciso di affrontare qui l'operazione. Consapevoli che il tasso di mortalità per questa patologia è del 50% e non riusciamo ad abbassarlo. Non c'era nulla di scontato. Solo un grande ottimismo». Programmati cesa reo e operazione... «Sì ma quando il bimbo è nato non poteva essere operato e lo abbiamo trasportato subito in terapia intensiva. Qui, attaccato alla macchina ad alta frequenza per respirare, non poteva poi essere spostato quindi abbiamo operato in terapia intensiva». Un'operazione lunga? «No, poco più di due ore ma molto complessa. In pratica ho tirato fuori dal torace ileo, colon e fegato e li ho rimessi nell'addome che però non era abituato a riceverli quindi ho eseguito uno stretch poi sono riuscito a suturare direttaemnte tutto. Dopo 15 giorni il bimbo si è stabilizzato, ha cominciato a migliorare, mangiare. Lo abbiamo seguito costantemente. Ora è potuto tornare a casa con una vita tutta nuova che altrimenti non avrebbe potuto vivere». Un grande lavo di grup® «Daiginecologi alla pediatria alla chirurgia, fino alla terapia intensiva e alla radiologia, medici, infermieri e anestesisti. Un lavoro multidisciplinare che è un successo per tutti e sinonimo di grande eccellenza del nostro ospedale». malformazione diagnosticata al bimbo? MARIO MESSI Direttore dei reparto di Chirurgia pediatrica «Un'ernia diaframmatica destra, patologia molto rara di per sé e che, oltretutto, si presenta nella parte sinistra nel 95% dei casi. Quindi ancora più complicata perchè stavolta si trattava dell'apertura del diaframma dalla parte destra: colon, ileo e fegato si erano spostati dall'addome al torace. La presenza del fegato rendeva tutto ancora più complicato». Il rimo intervento dei genere. «No, in trent'anni di professione è la seconda volta. La prima, purtroppo, non è andata bene». Quindi una scelta di fficile... «Sì. La malformazione congenita HANNO DETTO I L'obiettivo è continuare a mantenere alto il livello e la qualità dell ' assistenza e tutto il sistema deve darci una mano, anche in presenza di minori risorse disponibili Sanità fiorentina e toscana Questi successi sono esempi di eccellenza vera e non nascono a caso ma sono frutto di continuo lavoro multidisciplinare che deve continuare nella sanità pubblica Pagina 30 Pistoia, l'arrestato: "Mi davanoia". Nel `98 il delitto della fidanzata Ammcazza con l'ascia il compagno di stanza dentro la casa famiglia NEL 1998 ha massacrato a bastonate lafidanzata che festeggiava il compleanno con un gruppo di amici in pizzeria. Due sere fa Gianluca Lotti, pistoiese, 38 anni, è tornato auccidere. La vittima è il suo compagno di stanza, Massimo Tarabori, 54 anni, di Pescia, ammazzato con una ventina di colpi di ascia nella struttura di recupero "Un popolo in cammino" a Massa e Cozzile. Una casa famiglia nella Valdinievole cui Lotti, riconosciuto semi infermo di mente già all'epoca del primo omicidio, era stato affidato lo scorso ottobre in regime di libertà vigilata dal tribunale di sorveglianza. Agli investigatori che gli hanno chiesto perché avesse ucciso Tarabori, ha risposto: «Mi dava noia, non spegnevamai laluce, non faceva le pulizie, litigavamo per il riscaldamento». Omicidio premeditato aggravato, sostiene il pubblico ministero Luigi Boccia. Secondo la squadra mobile di Pistoia e gli agenti del commissariato diMontecatini, l'azione dell'omicida non si consuma in un raptus improvviso. Sarebbe invece iniziataneltardo pomeriggio, dopol'ennesimaliteper futili motivi, quando Lotti va a prendere un'ascia da taglialegna con 20 centimetri di lama nel capanno degli attrezzi e la nasconde vicino all'ingresso della struttura che, dicono gli inquirenti, dovrebbe ospitare "persone affette da disturbi mentali di lieve entità". Come Tarabori e gli altri due ospiti della casa famiglia, anche Lotti ha libero accesso al capanno perché il suo percorso di reinserimento sociale prevede che svolga piccole attività manuali, come la cura dell'orto. Più tardi Lotti va a recuperarel'ascia, l'avvolgeinunpanno e nasconde il fagotto sotto la tuta da ginnastica. Al "Popolo in cammino" si va a letto presto, alle 20-20.30, dopo la cena e un po' di tv. L'uomo aspetta che il compagno si addormenti, entranellastanzabuia, siaccuccia ai piedi del letto e tende l'orecchio per ascoltare il respiro della vittima. Resta immobile e silenzioso, si accerta che Tarabori dormaprofondamente. Solo a quel punto estrae l'ascia e lo colpisce. Due fendenti, uno gli taglia la trachea impedendogli di urlare. Rantolante in una pozza di sangue sul letto, la testa sul cuscino, la vittima intravede forse l'assassino infilarsi un paio di guanti di lattice. Poi viene raggiunta da almeno altri quindici fendenti. Placatala furia omicida l'uomovanellastanzaaccanto, dove nessuno si è accorto di nulla, sveglia uno degli altri due ospiti della struttura e gli dice: «Vieni a vedere cosa ho fatto». Quello si alza, lo segue nella stanza del delitto e terrorizzato scopre il cadavere sfigurato, le dita mozzate a terra, gli schizzi di sangue sulle pareti. «L'hai ammazzato!». Lotti, dopo avergli risposto «Sì, si l'ho fatto», chiede perfino al testimone di aspettare a chiamare la polizia: «Ci penso io, prima però mi faccio la doccia, la barha e mi vesto». E così fa: l'omicidio, secondo una prima ricostruzione degli agenti coordinati dal vicequestore Corrado Mattana, è avvenuto intorno alle 22.40. La chiamata al 113 è delle 23.30 circa. Lafail killer, lo stesso che sedici anni fa aveva sfigurato a colpi di bastone e trivella Silvia Gianni, 21 anni, in una stradina di Pistoia. (m.mu.) BASTONATE PER IL COMPLEANNO Nel'98 Gianluca Lotti ha massacrato a bastonate la fidanzata che festeggiava il compleanno con amici in pizzeria AD OTTOBRE LA LIBERTÀ VIGILATA Lotti era affidato ad una casa famiglia: era stato considerato semi infermo di mente. Lo scorso ottobre ottiene il regime di libertà vigilata TRAGICO BISA COLPI DIASCIA Due sere fa Gianluca Lotti pistoiese di 38 anni, è tornato a uccidere. La vittima è il suo compagno di stanza, ammazzato con venti colpi di ascia caoq.NFwseama nv Li v,Yi iàmi;;ha 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità fiorentina e toscana Pagina 31 In libertà vigilata, per laAsl dimostrava di rispondere al trattamento. Aveva scontato 16 anni e 3 di custodia attenuata Il hibunale: "Questa e una sconfitta' Dubbi sulla destinazione in quel centro LAURA MONTANARI «QUALCOSA non ha funzionato», ammette il presidente del tribunale di sorveglianza. Un'evidenza fin troppo palese davanti al secondo omicidio commesso da Gianluca Lotti, considerato «seminfermo mentale» quando uccise nel 1998 la fidanzata ventenne a bastonate e mandato alla fine di un lungo percorso riabilitativo , inunricovero abassa sorveglianza , cioèinunposto dovehapotuto liberamente accedere allo sgabuzzino degli attrezzi e impossessarsi di un' ascia. Cioè presso la onlus «Un popolo in cammino», cooperativa di volontariato. Qualcosa non ha funzionato, qualche perizia è stata forse troppo indulgente o qualche relazione della Asl sbagliata. «Quanto successo è una sconfitta - ha detto Antonietta Fiorillo, presidente del tribunale di sorveglianza - ma già dal 2010 Lotti usufruiva di licenze orarie, sempre accompagnato daivolontari che operano a Montelupo. Inoltre, come dimostrano le relazioni degli psichiatri dellaAsl, l'uomo dimostrava piena adesione al trattamento. Evidentemente qualcosa non ha funzionato e dovremo rifletterci». Il presidente ha convocato una riunione per lunedì prossimo «per capire». «Non so cosa mi sia capitato, l'ho lasciata per terra e sono andato via» disse Lotti ai poliziotti che gli chiedevano perché avesse ucciso Silvia Gianni, vent' anni, la ragazza conla quale usciva da qualche tempo. Quella sera del 1998 era un giovane di 22 anni che aveva passato la serata, in pizzeria a Pistoia, a festeggiare il compleanno dell'amica: fuori la massacrò a bastonate. L'ha Sanità fiorentina e toscana picchiata con una tale violenza da cancellarne ilvolto. Arrivato a casa congli abitipieni di sangue, i genitori gli chiesero cosa fosse successo e lui disse che aveva soccorso un gatto investito sulla strada, poi andò a dormire. Quindici anni dopo, davanti a un altro ca- L'ASCIA L'accetta usata da Gianluca Lotti, sopra nel momento dell'arresto davere, quello del suo compagno di stanza nella casa famiglia diMassae Cozzile: «Midava noia, non spegneva mai la luce». Stessa apparente calma dopo la furia omicida, è andato a lavarsi e a sistemarsi prima di chiamare il 113. La perizia psichiatrica al processo per l'omicidio di Silvia Gianni fu firmata dal professor Adolfo Pazzagli e dalla psichiatra fiorentina Carla Niccheri come perito diparte: riconosceva la seminfermità mentale di quel giovane. Così Gianluca Lotti venne condannato a 24 anni in primo grado e a 16 in appello. E' stato rinchiuso per otto anni all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, poi tre li ha passati nella struttura a custodia attenuataLa Querce, a Firenze. Alla fine di quel percorso il magistrato havalutato le relazioni dei medici della Asl e ha deciso di stabilire altri 3 anni di libertà vigilata. Un periodo che l'uomo doveva scontare in una struttura più aperta. Sempre laAsl indica la casa-famiglia di Massa e Cozzile dove arriva ottobre. «Non voglio dare giudizi sulla onlus di Cozzile - dice l' avvocato Cecilia Turco che difende Lotti (in passato con l'avvocato Sergio Mazzone) - subito dopo il suo arrivo sono andata di persona avedere come stava e com'era la struttura di recupero assegnatagli dal magistrato di sorveglianza». 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 32 Montelupo, un'altra aggressione nell'ospedale NUOVA aggressione giovedì pomeriggio all'interno dell'ospedale psichiatrico giudiziario diMontelupo Fiorentino: un assistente di polizia penitenziaria è stato «aggredito da un internato che, mentre si recava al cortile di passeggio, senza apparente motivo, lo ha colpito». Lo denuncia Stefania Cozzolino, segretario regionale del Coordinamento nazionale polizia penitenziaria (Cnpp), preannunciando iniziative di protesta nel Sanità fiorentina e toscana caso non venga accettata la proposta di un incontro urgente per discutere la modifica dell'organizzazione dellavoro aMontelupo. Cozzolino spiega che «solo una settimana fa, l'8 gennaio, si era verificato un altro episodio di aggressione». PerCozzolino «larabbia tra il personale, che non capisce e si stupisce del fatto che ad oggi non risultanessun provvedimento da parte dell'autorità dirigente, è tanta». Pagina 33 Un padiglione per l'Opa vicino all'ospedale unico Si punta a vuotare Montepepe e ad inglobare l'attività della Monasterio il chirurgo Mattia Glauber lasciala direzione della cardiochirurgia 1 MASSA Dove va la sanità di casa nos tra? Ecco alcuni indizi, con segnali contrastanti, aspettando che la Regione dica l'ultima, attesa, parola.. Primo. Mattia Glauber, lascia la cardiochirurgia per adulti della Fondazione Monasterio, l'Ospedale del cuore Pasquinucci. Il medico dalle mani d'oro ha accettato l'offerta dell'Umanitas di Milano. Intervistato da Repubblica, il chirurgo non svela se la decisione è legata ad un'occasione, prestigiosa, di lavoro vicino a casa (lui è lombardo) o se è legata al fatto che è saltato il progetto annunciato dall'assessore regionale alla sanità Luigi Marroni, di accorpare a Massa la cardiochirurgia di Pisa. Con Glauber capo, s'intende. L'Università pisana ha mostrato anche stavolta i denti e la sua forza politica. No al progetto di accorpamento anche perchè, guarda caso, i dati sulla mortalità degli interventi di sostituzione delle valvole che di quelli per il by-pass letti meglio, non sarebbero così viale. Via Glauber, un duro colpo per la qualità della sanità toscana e ovviamente apuana. Il via anche ad un processo sulla cardiochirurgia per adulti al contrario: ovvero con Pisa a farla da padrone? Due. L'ultima sull'Opa l'ha detta Maurizio Del Maso, direttore sanitario dell'Asl Massa Carrara ad un incontro organizzato dal Rotary. «Abbiamo dato incarico alla ditta che sta costruendo l'ospedale unico di viale Mattei per realizzare un padiglione dove trasferire l'attività di Montepepe e così salvaguardare anche gli interventi di cardiochirurgia infantile».Dunque, pur di non lasciare il materno infantile a Montepepe, si investiranno altri milioni su viale Mattei per trasferirci le attività della Fondazione Monasterio. E chiudere, di fatto, Montepepe e farne, tanto per cambiare, un bel condominio. Ma di fronte a questo scenario - tutta da vedere la questione delle autonomie - la Fondazione come reagirà? E, in ogni caso, non è che come Glauber altri mani d'oro se ne andranno? Del Maso ha messo sul piatto ragioni tecniche, mediche ed anche economiche. «Abbiamo un contratto con la ditta costruttrice che senza il materno infantile perderebbe notevoli entrate dovuto al flusso di visite legato agli 1800 parti all'anno». Ovvero parcheggi, regali e consumi (dentro l'ospedale ci saranno negozi). Del Maso garantisce che è possibile non solo continuare l'at- tività sui parti con feti a rischio cardiologico ma dare un migliore servizio complessivo a mamme e bimbi a partire dal pronto soccorso pediatrico. Tre. Mentre l'Asl pensa ad un nuovo padiglione per la Monasterio vicino all'ospedale unico nel bilancio dell'Asl mancano 29 milioni promessi dalla Regione per i distretti di Massa, Aulla, Carrara e per altri interventi necessari per il trasferimento di alcuni reparti in viale Mattei. La Regione, interpellata dai sindaci, avrebbe garantito comunque gli interventi previsti nell'accordo di programma. Quattro. Recentemente il Meyer di Firenze, altra eccellenza in campo infantile, ha investito 12 milioni per comprare i locali di un immobile vicino. Un piano di espansione che per ora sembrerebbe legato solo agli uffici e non alla realizzazione di quel reparto materno infantile ora dislocato a Careggi che servirebbe per uguagliare l'Opa. Quattro tasselli di un puzzle in mano alla Regione. Aronne Angelici j,,d,gfi : , , ,, 1, k, „<m.•e.ae imico L'ospedale del cuore Pasquinucci a Montepepe Sanità fiorentina e toscana Pagina 34 SAN1TÁ M e ningite , p er i due bamb 0 me dici scl*Olgono la prognosi I SAN MINIATO Sciolta la prognosi clinica. Il bambino e la bambina colpiti da meningite meningococcica alcuni giorni fa a San Miniato stanno bene. Lo ha detto al nostro giornale il direttore della Pediatria Medica dell'Ospedale Meyer a Firenze, Massimo Resti. Circa poi il possibile nesso fra i due eventi, Resti ha parlato del principio generale secondo cui se non ci sono stati contatti diretti, il contagio non si trasmette. Si avviano ad una fase nuova e più tranquillizzate, due situazioni che hanno comprensibilmente suscitato viva preoccupazione anche per la vicinanza nei loro tempi. La stagione fredda, inoltre, è quella in cui questi quadri clinici appaiono più di frequente, non esistono zone di focolaio epidemico, ma è sufficiente ad esempio un episodio d'otite trascurata a porre le premesse per un possibile coinvolgimento delle meningi, le membrane nervose che avvolgono e proteggono il midollo spinale ed il cervello. In tal senso, la ricerca medica ha registrato progressi. In particolare, l'Agenzia italiana per il farmaco ha dato parere positivo al nuovo vaccino Novartis contro il meningococco B (la forma più frequente fra i 70 casi di meningite batterica che avvengono in Toscana, mille in Sanità fiorentina e toscana 9,w. Massimo Resti (Meyer) Italia ogni anno, con una mortalità del 13%), da somministrarsi a due, quattro e sei mesi d'età. Anche l'adulto può vaccinarsi con due somministrazioni. Il farmaco è sicuro e, fra gli effetti collaterali, può provocare talvolta solo un po' di febbre. Le fasce più a rischio sono la prima infanzia e l'adolescenza. In sostanza, ha precisato Chiara Azzari dell'Università di Firenze, con il vaccino, casi come quelli dei due bambini di San Miniato non sarebbero successi. Le società scientifiche Medici pediatri(Fimp), Società italiana di pediatria, Siti e Fimmg (Medici di medicina generale) propongono inoltre l'inserimento tra quelli offerti attivamente e gratuitamente ai lattan ti. Starà alle Regioni decidere l'impiego di tale profilassi nei prontuari farmaceutici. Gian Ugo Berti 0RI PROD21ON ERISERVATA Pagina 35 Tbc, è scontro tra Ast e famiglia Per l'Azienda infezione non diagnosticata per gli esami fatti. La mamma: solo bugie fissato visita e test per l'8 gennaio. Senza fretta. Inoltre non mi è stata detta la possibilità di fare il Mantoux direttamente al pronto soccorso. Se i medici avevano solo un pallido dubbio - prosegue la donna - che mio figlio avesse la Tbc mi chiedo perché non hanno approfondito immediatamente. Mio figlio stava male rischiava di morire. Tutte queste frottole mi sembrano allucinanti». La donna ha raccolto tutta la documentazione medica e assieme al legale deciderà come procedere. 1 PRATO Davvero non ne può più. La mamma del ragazzo di 16 anni malato di Tbc, curato al Meyer perché all'ospedale di Prato non era stata diagnosticata, per la seconda volta in 24 ore controbatte la versione dell'Asl 4. Per l'Asl 4 che ha raccontato la sua versione dei fatti in un lungo comunicato, alla donna erano stati prescritti gli esami da fare al figlio, tra i quali il test Mantoux, dopo visita e ricovero di un giorno al Santo Stefano intorno alle metà di dicembre : «Il fatto che il paziente non abbia eseguito gli esami prescritti alla dimissione e abbia optato di rivolgersi ad un altro ospedale - è il giudizio dell'Asl - ha determinato l'interruzione dell' iter diagnostico presso la nostra Azienda, non consentendo di pervenire alla diagnosi di cer- Sanità fiorentina e toscana _. , ` .a , W , II pronto soccorso dell'ospedale tezza e ai conseguenti provvedimenti». Un'affermazione che la mamma del ragazzo critica aspramente. «Non è vero che a mio figlio al nuvo ospedale sia mai stata fatta una visita da un infettivologo. E' vero, invece, che quando mio figlio è stato dimesso mi hanno prescritto il test da fare esternamente. E' altrettanto vero, però, che quando mi sono recata al Giovannini, il 17 di dicembre, mi hanno PerI'Asl: «Il giovane paziente accedeva al pronto soccorso nel primo pomeriggio del 13 dicembre, riferendo un episodio di sanguinamento dal naso e dalla bocca. E.' stato visitato dai medici di turno e inviato, dapprima a consulenza otorinolaringoiatrica, che risultava negativa e, successivamente, sottoposto ad esame radiografico del torace, che evidenziava una sospetta broncopolmonite per la quale è stata somministrata terapia antibiotica». «Sono stati eseguiti esami ematici - continua l'Asl - che hanno rilevato lieve alterazione degli indici di flogosi. La ricerca degli antigeni urinari per pneumococco e legionella è risultata negativa. E' stata attivata la consulenza da parte di un infettivologo che, per il completamento diagnostico, ha prescritto i'esecuzione di esame batterioscopico e colturale su escreato per germi comuni e micobatteri, intradermoreazione di Mantoux ed eventuale controllo ambulatoriale presso malattie infettive». A quel punto il ragazzo è rimasto una notte in ospedale, ne è uscito con le prescrizioni. Il 20 dicembre è stato ricoverato al Meyer. Pagina 36 a misura Donatella arbetta Sanità a misura di donna. Sogno o realtà? Le eccellenze al femminile ormai sono tante e su quelle bisogna puntare, sperando che facciano da effetto trainante per le altre strutture rimaste qualche passo indietro. Oggi le informazioni sono a portata di mano e anche giornali e Internet giocano una parte importante a favore di chi cerca professionisti di vaglia e tecnologie d'avanguardia. A questo punta la nostra inchiesta che, nelle varie regioni, accende i riflettori sui reparti al top. I nd i ca zi on i Il filo d'Arianna seguito è rappresentato dall'assegnazione dei bollini rosa, una fotografia delle migliori cliniche a misura di donna ne sono state segnalate 230 su tutto il territorio nazionale, di cui 65 con il massimo punteggio - che dedicano speciale attenzione alle tematiche femminili. Le valutazioni hanno tenuto presente anche le linee guida del ministero della Salute. «Il nostro programma - osserva Francesca Merzagora, presidente di Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) - è quello di valutare reparti a'misura di donna', introducendo un approccio `di genere' nella program- Sanità fiorentina e toscana mazione dei servizi socio-sanitari». L'obiettivo è rendere la medicina sempre più partecipata, con le donne in prima linea quando devono scegliere dove e a chi rivolgersi. E allora, prima di dare spazio alle strutture salite sul podio e descritte nelle pagine seguenti, facciamo una carrellata sulla salute femminile, usando come lente d'ingrandimento il libro bianco di Onda. Libro bìanco L'altra metà del cielo ha un'aspettativa di vita maggiore rispetto agli uomini, in media 84,5 anni contro 79,4. La prevenzione oncologica, con gli screening, manda segnali positivi, anche se la vaccinazione anti Papilloma virus ha una copertura geografica disomogenea. E il tasso di mortalità per tumori è quasi doppio per gli uomini. Salute mentale: il tasso di ospedalizzazione per i disturbi psichici da abuso di droghe è maggiore per gli uomini, ma c'è un aumento tra le donne, in particolare tra i 45 e i 54 anni. Settore materno-infantile: ancora alta la quota di cesarei con 38,7%. Pagina 37 :i [q f`1,1 < lr ir. ; da 'i~ r¡ , r: ' _...._. I fp . _ . _. ,,.. J' n . . .. . Sanità fiorentina e toscana ........ `;!! . .. . Pagina 38 Le ' : i vengono accolte n assoluta privacy e restano sempre all'interno dello stesso reparto « che si muove i intorno 11 Manueta Ptastina Sono numerose le attività dedicate alla donna che hanno permesso all'Azienda ospedaliero universitaria Gareggi di ricevere tre bollini rosa da parte dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Tra i servizi offerti, uno dei fiori all'occhiello è il Centro di riferimento regionale di consulenza clinica in situazioni di abuso e violenza sessuale su donne adulte e minori (CRRV) che fra il 2012 e il 2013 ha partecipato alla stesura delle linee guida nazionali contro la violenza sulle donne. «Il Centro - spiega la responsabile, la dottoressa Sandra Bucciantini nasce nel 1992 su invito del Comune di Firenze e dal '99 è struttura di riferimento per la Toscana. Da noi arrivano le vittime di violenza sessuale di ogni età». rise rvatezza Passano dall'accettazione, vengono visitate da medici (per lo più donne), in ambiente protetto, con immediato intervento clinico. Il loro iter all'interno dell'ospedale coinvolge però numerosi reparti: la citogenetica e la tossicologia forense, la consulenza psichiatrica (neuropsichiatria infantile nel caso di minori), le malattie intensive e la medicina legale. «La donna resta quasi sempre all'interno della Maternità ed è l'ospedale che si muove al suo servizio», precisa la dottoressa Bucciantini. Il Centro si raccorda con l'Asl, i servizi sociali, i centri per le donne abusate, il tribunale e le forze dell'ordine, garantendo percorsi protetti per le donne che non possono rientrare a casa o sono in pericolo. Non esiste personale dedicato: «In Maternità tutti gli operatori, medici, infermieri e ostetriche hanno una formazione specifica per sostenere e aiutare queste donne. Teniamo lezioni anche alla Scuola di specializzazione di Ostetricia e Ginecologia e al corso di laurea per le Ostetriche». Dallo scorso anno a Careggi è stato istituito anche il "Codice rosa", un percor- Sanità fiorentina e toscana so di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce qualsiasi tipo di violenza. stanza d ed icata Vittime sono le donne, ma anche uomini, minori, anziani, immigrati. «Vengono accolti - spiega la dottoressa Graziella Franchi, della direzione medica di presidio e coordinatore aziendale per il progetto regionale - in una stanza detta appunto "rosa" da gruppi operativi costituiti da rappresentanti delle strutture ospedaliere che si raccordano con i referenti territoriali del Comune, della Procura, delle forze dell'ordine e dei centri antiviolenza. Qui la vittima, per lo più donne, incontra personale specializzato per la cure e per affrontare la criticità del fenomeno e gli eventuali rischi futuri. Lavoriamo in sinergia tra i pronti soccorso generale, Cto, maternità, oculistico e otorino e in rapporto con le istituzioni per l'aiuto alle vittime». centro d ed icato alle vi i i violenze Tra il 1992 e 2012 il Centro si è occupato di 728 vittime di violenza sessuale, di cui il 9,5% sono adolescenti trai 14 e i 18 anni, 18,3% sono bimbe fino ai 13 anni. Nella metà dei casi sono taliane. Modello 'finte ento a Ivellministeriale li Centro sostenuto dal direttore generale di Careggi Monica Calamai fa anche parte del progetto ministeriale Agave di cui capofila è Comune di Firenze per sviluppare procedure di avoro multidisciplinari nella rete antiviolenza e creare un modello di intervento. n buon c mpr` di Cìir,•r„¡ Pagina 39 Un laser all'avanguardia per i problemi più intimi Leonardo Bartotetti A Firenze c'è un'apparecchiatura che è tra le poche in Italia. E' denominata «MonnaLisa Touch», si trova a Villa Donatello e si utilizza per il trattamento delle problematiche all'apparato urogenitale femminile che insorgono in menopausa. Si tratta, in sostanza, della tecnica più avanzata di fotoringiovanimento vaginale, per un trattamento naturale e indolore che contrasta l'atrofia dell'apparato urogenitale e i sintomi associati. Grazie a un sistema laser a C02 frazionato di ultima generazione si genera un'azione rigenerante delle fibre invecchiate della mucosa che induce la produzione di nuovo collagene. Tecnologia toscana Con questo strumento Villa Donatello combatte, senza effetti collaterali, re le problematiche associate all'atrofia vaginale, alla lassità vaginale e all'incontinenza urinaria. Questo tipo di tecnologie sono reperibili solo in venti centri in tutta Italia. Un'eccellenza che arriva da Villa Donatello ma che, anche a livello di produzione, è tutta fiorentina, essendo prodotta dalla Deka di Calenzano. Sanità fiorentina e toscana Nuova sede Il MonnaLisa Touch ha preso servizio contestualmente all'inaugurazione del nuovo edificio, all'interno del complesso già esistente, oltre tremila metri quadrati, in un palazzo dell'Ottocento, nel quale si concentrano le attività ambulatoriali che erano prima suddivise fra Villa Donatello e le sedi di via Matteotti e via di Careggi. La novità più grande è rappresentata dalle quattro specialità che popolano la nuova palazzina (Oculistica, Odontoiatria, Dermatologia, Fisioterapia e Riabilitazione), con avveniristiche attrezzature medicali. L'investimento, di oltre otto milioni di euro, ha consentito di ampliare il raggio d'azione della struttura, arrivando a prevedere ricovero, day surgery e chirurgia ambulatoriale. Il laser Monna Lisa Touch Pagina 40 Anche il Policlinico Katiuscia Vasetti Donna chiama eccellenza: luoghi comune a parte, il concetto vale sicuramente per la sanità dove l'attenzione per le patologie femminili ha raggiunto livelli ottimi. Sono stati attribuiti tre bollini rosa all'Azienda ospedaliera universitaria senese da parte dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) che ogni due anni stila l'elenco delle migliori strutture ospedaliere sulla base di criteri precisi e severi: dalle specialità cliniche dedicate alle patologie di interesse femminile ai percorsi . pieni voti nell'elenco doro diagnostico-terapeutici, dalle offerte di servizi che cambiano l'approccio con l'ospedale alla documentazione multilingue e alla mediazione culturale, dalla dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi al servizio di assistenza sociale e alberghiero. Passando per nuovi criteri quali la Neonatologia e i parti prematuri come area specialistica, mentre la Neurologia è stata integrata con una sezione dedicata alla sclerosi multipla, patologia cronica tipicamente declinata al femminile e ad elevato impatto invalidante. Il Policlinico delle Scotte risulta nell'elenco d'oro dei 65 ospedali premiati con il massimo del punteggio. Grande la soddisfazione del direttore sanitario Silvia Briani: «I tre bollini sono la dimostrazione dell'importanza che i nostri professionisti dedicano alle pazienti in termini di qualità dell'assistenza e di equità delle cure». L'eccellenza si trova in un sistema più ampio e specia- listico che va da Diabetologia e Nutrizione clinica, a Endocrinologia, Ostetricia e Ginecologia, Malattie e disturbi dell'apparato cardiovascolare, Medicina della riproduzione, Neonatologia, Neurologia, Oncologia, Psichiatria, Senologia. Un fiore all'occhiello è il programma contro la violenza sulle donne con l'attivazione del percorso `Codice Rosa', procedura per l'assistenza alla violenza in età adulta». Sanità fiorentina e toscana Pagina 41 CO , .,... .;. . ... ... .. . _ , s.a S. ... a... f°••,. t.. ....ri..., Protocollo fra Careggi, Meyer e Asl a tutela delle persone píù fragili Sandra Bucciantini e Graziella Franchi Sanità fiorentina e toscana II Codice rosa' è un protocollo cui partecipano Careggi, Meyer e Asl e che prevede la tutela delle persone delle cosiddette fasce fragili: non solo donne, ma anche uomini, anziani e bambini in condizioni di fragilità fisica, psichica e sociale. è stato attivato un percorso dedicato alla gestione di pazienti vittime di violenza che tiene conto di tutte le esigenze, sia sanitarie sia di tutela. Per questi pazienti sono state allestite apposite aree di accoglienza in spazi dedicati. Pagina 42 Il delitto Nel '98 aveva ammazzato la fidanzata. Dopo 6 anni di carcere e 8 di ospedale giudiziario era stato messo in una casa di accoglienza Uccide con l'accetta Per gli psichiatri non era pericoloso FIRENZE - Quindici anni fa aveva massacrato la fidanzata ventenne a bastonate durante la festa di compleanno e l'aveva finita con una trivella, ma dopo 6 anni di carcere e 8 La Attima La vittima è il compagno di stanza nella comunità «Teneva sempre la luce accesa, mi dava fastidio» di ospedale psichiatrico giudiziario, i medici lo avevano giudicato non pericoloso e affidato a una casa d'accoglienza per disturbi nervosi di lieve entità sotto il controllo dell'Asl. La scorsa notte Gianluca Sanità fiorentina e toscana Lotti, 38 anni, ha massacrato a colpi d'accetta il compagno di stanza. «Teneva sempre la luce accesa, non puliva mai e mi dava fastidio. Adesso mi sento più sollevato», ha raccontato l'uomo davanti ai poliziotti e al magistrato. La vittima Massimo Tarabori, 54 anni, anche lui un disagiato psichico ospite della struttura, è stato colpito da almeno una quindicina di fendenti. Il primo colpo l'ha raggiunto alla trachea mentre era a letto. L'omicida ha raccontato particolari agghiaccianti. Massimo ha tentato di chiedere aiuto mentre il sangue lo soffocava. Rantolando ha cercato di scendere dal letto. Lotti ha posato l'accetta per terra, ha indossato un paio di guan- ti di lattice. Poi ha riafferrato l'arma e ha finito con altri colpi terribili l'ex amico. «Avevo l'impressione di essere sedato, colpivo e sognavo», ha detto agli investigatori. É accaduto nella notte tra giovedì e venerdì nella casa d'accoglienza onlus «Un popolo in cammino» di Massa Cozzile, in Valdinievole, non lontano da Montecatini Terme. Secondo il vice questore Corrado Mattana e il pm Luigi Boccia della procura di Pistoia, è stato un delitto premeditato. Da tempo Gianluca Lotti, infastidito dal comportamento del compagno di stanza una volta grande amico, aveva deciso di ucciderlo. Nel box degli attrezzi per i lavori nei campi aveva trovato un'accetta con una lama affilata di oltre venti centimetri. E quell'arma l'aveva nascosta in camera, forse nell'armadio, celata da alcuni maglioni. Poi, poco dopo le 22, al termine dell'ennesimo litigio con Massimo per la luce lasciata accesa, aveva deciso di colpire con una ferocia e una lucidità che hanno impressionato anche gli agenti della scientifica. Dopo la mattanza, con la camera ridotta a macello, Lotti ha chiamato un altro ospite della casa. «Vieni, Sergio, guarda che cosa ho combinato», gli ha sussurrato senza emozioni. Lui è entrato in camera, ha visto il cadavere trasfigurato e si è messo le mani sul volto. «E morto, che cosa hai fatto Gianluca?», gli ha gridato. E lui: «Sì, l'ho ammazzato, era noioso. Però non chiamare subito la polizia, devo lavarmi del sangue e cambiarmi. Aspetta, ti prego, ci penso io». Un'ora dopo è stato il killer a telefonare al 113. «Ho ammazzato un uomo, venite a prendermi». Il paese è sotto choc. Come i familiari di Silvia Gianni, l'ex fidanzata di Lotti assassinata nel `98. Dopo quel delitto Gianluca era stato riconosciuto seminfermo di mente e condannato 24 anni di carcere. Poi la decisione di affidarlo alla comunità seguita dall'Asl. Per acclarata non pericolosità. Marco Gasperetti Pagina 43 FoIlia. a istoia.: « i a.va noia.» Liberta *4à vigilata all'assassino E lui uccide ancora (per nient€) Nel 1998 Gianluca Lotti massacrò la fidanzata: doveva scontare 24 anni, tre mesi fa l'assegnamento a una casa famiglia. Venti coltellate al compagno di stanza ::: RITA CAVALLARO PISTOIA ENE La luce accesa non gli consentiva di dormire, così ha preso un'accetta e ha massacrato il suo compagno di stanza. E il brutale omicidio avvenuto la notte tra giovedì e venerdì scorsi in una casa famiglia per disagi mentali a Massa e Cozzile, nelle campagne di Montecatini, in provincia di Pistoia. L'assassino, Gianluca Lotti, di trentotto anni, ha smesso di colpire la vittima, il 55enne Massimo Tarabori, solo quando il personale di sorveglianza, richiamato dalle urla, è intervenuto ed è riuscito a bloccarlo. Tutto si è scatenato in pochi minuti, in quella stanza della struttura che ospita persone con lievi disagi mentali, di proprietà dell'associazione di volontariato «Un popolo in cammino». E li che Lotti, che era in libertà vigilata ed era stato in carcere per aver ucciso la sua fidanzata nel 1998, ri siedeva da tre mesi e condivideva la camera con Tarabori, originario di Pescia e anch'egli in cura psichiatrica. I LITIGI Tra i due c'erano già stati litigi, sempre per motivi futili: la regolazione del riscaldamento, la pulizia della cucina, il riordino della stanza. E giovedì notte la mente di Lotti è an data completamente in tilt. Tutta colpa della luce accesa fino a tardi, che ha scatenato la furia omicida dell'uomo. I due, dopo aver guardato la televisione nella sala comune, sono saliti insieme in camera per dormire. Ma Tarabori in- Sanità fiorentina e toscana dugiava a spegnere la luce e Lotti non riusciva a prendere sonno. Così l'assassino ha chiesto alla vittima di spegnere l'interruttore ma, non avendo avuto riscontro, si è diretto in un magazzino in giardino, ha afferrato un'accetta ed è tornato di corsa al piano superiore, dove si è accanito sul 55enne. È stata una mattanza: Lotti ha sferrato una lunga serie di colpi al suo amico, almeno una ventina, sul capo e sul collo. Neppure le urla del poverino l'hanno fermato. Quando gli addetti alla vigilanza, richiamati dalle grida disperate di Tarabori, si sono precipitati sul luogo del delitto, si sono trovati davanti una scena raccapricciante. C'era sangue ovunque, per terra e sulle pareti, e la vittima era ormai esanime. Lotti, invece, continuava a vibrare potenti colpi, nonostante il 55enne ormai non si muovesse più. Bloccato dal personale, l'omicida è stato sedato in attesa dell'arrivo di polizia e carabinieri. Gli inquirenti, che hanno svolto i rilievi nella stanza degli orrori, sterro effettuando una serie di accertamenti e ascoltando i testimoni per ri- costruire con esattezza la dinamica del delitto. Un omicidio che va ad appesantire ancor più la fedina penale di Lotti, che in passato aveva già ucciso. L'OMICIDIO DEL 1998 Nel 1998, infatti, l'assassino, conosciuto alle forze dell'ordine per rapina e reati contro il patrimonio, aveva brandito una spranga, con cui aveva colpito la fidanzata ventenne Silvia Gianni, per poi finirla brutalmente con una trivella. Il cadavere della giovane era stato ritrovato in un vialetto non lontano dal centro di Pi- Gianfttca Lotti stoia. Per quel delitto, l'uomo era stato riconosciuto seminfermo di mente ed era stato condannato a 24 anni di carcere, poi ridotti a sedici in appello. In cella, però, ne ha passati solo sei, mentre altri otto li ha trascorsi nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Da lì è uscito lo scorso ottobre, quando il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso la libertà vigilata e l'ha assegnato alla struttura di recupero «Un popolo in cammino». Ma il recupero non c'è stato, perché Lotti è tornato a uccidere. Eiberlì vìg«ta alPassassìno E lui uccide ancor (per nìen Pagina 44 Centrali 118 in Toscana. il Consiglio regionale, unanime, richiama la Giunta rossa al rispetto delle regole Redazione Sulla riorganizzazione delle centrali del 118 nell'area vasta Centro - quella che comprende Firenze, Prato e Pistoia - di una cosa ormai sono sicuri anche in casa Pd, per il quale «appare evidente come questo modo di procedere stia avvenendo non solo al di fuori ma anche in palese contrasto con quanto previsto dalla delibera 1117 sia nel metodo che nel merito». E scritto così nella mozione bipartisan approvata all'unanimità e generata dall'unificazione dei testi presentati uno già la scorsa settimana da Roberto Benedetti e Alberto Magnolfi del Nuovo Centrodestra e sotto- scritto anche dal consigliere regionale di Fi Nicola Nascosti, l'altro da Gianfranco Venturi e da molti altri consiglieri regionali del Pd. Che le cose stessero procedendo in modo differente da quanto normativamente previsto - con la Giunta indaffarata ad accentrare la gran parte del servizio di emergenza-urgenza territoriale su Firenze accorpandovi Prato e l'area empolese dal Ncd Benedetti (di Pistoia) e Magnolfi (di Prato). L'atto aveva riscosso fin da subito l'adesione di Nascosti (di Empoli) e così è arrivato in seduta di Consiglio regionale. Dal canto suo il Pd ne aveva però preparato un altro, quasi del tutto sovrappo- nibile a quello del Nuovo Centrodestra e con dispositivo assolutamente affine. E allora: perché non comporre un atto unico? La nuova mozione che, oltre ai firmatari originari, ha raccolto il consenso anche di Fed-Verdi. Udc e Fdi - chiede del resto sempre la stessa cosa: che la Giunta mantenga gli impegni che essa stessa, attraverso le proprie delibere, si è assunta. Innanzitutto quello di garantire omogeneità demografica e territoriale tra le sei centrali 118 protagoniste della fase di transizione che costituisce il primo step della riduzione a tre, una per area vasta. Si tratta di creare alle sei strutture superstiti le condizioni per ripartire a pari livello, sia quanto a bacini di utenza che per ciò che concerne l'estensione territoriale. Non solo: la cornice deliberativa intagliata dalla Giunta prevede l'elaborazione entro primavera di un piano di riordino; ciò nonostante le manovre per accorpare Prato a Firenze avrebbero dovuto avviarsi già a partire dal 20 gennaio, tra una settimana e del tutto "a braccio", suscitando un autentica rivoluzione da parte di tutti gli operatori coinvolti. Il Consiglio ha dato loro ragione. ,•9o le =.2pai:L<ips,o F7 fEOioo3S -3pirB her aG;i!amsa; i4ï,ó=.? çoa Sanità fiorentina e toscana Pagina 45 PISTOIA Ammazzato a colpi di accetta ioooi A ïolpl (U t,ï1'uti:21, uíiri. (o>ì lli.,nluCa ani,i. <ian.,1 nc',1: ca-a t. rnilr',ia "lrn popolo in ,.:rnmilL" di M;i--.: u loi : ili , , A-, 111 , Jìi'!!rìt".: lx !lllt'ì>, tïr,.111. 1t r a9-4 1 anni Sanità fiorentina e toscana fu ridotta a iti. Pagina 46 Una nuova casa-la, iglia a Rïglione Finanziata dalla ®t zionc Pisa con 8 UNA nuova casa-famiglia per la salute mentale finanziata dalla Fondazione Pisa. E' già operativa a Riglione, finanziata con uno stanziamento di 800mila euro attraverso la fondazione di scopo «Dopo di Noi a Pisa onlus» che ha acquistato e, dopo la ristrutturazione, ha messo a disposizione della Asl e della Società della Salute la struttura. Obiettivo del progetto, battezzato «Le Chiavi di Casa»: consentire la realizzazione di un programma socio sanitario di riabilitazione e di reinserimento sociale destinato ad adulti con pregressi problemi psichiatrici. Si tratta di una palazzina indipendente, destinata ad ospitare massimo otto persone affette da disturbi psichici che, assistite da personale specializzato proveniete dal- Servizi sociali ila euro: ospita cxpazicnti psichia 'ci ACCOGLI E P4MA L'edificio della casa famiglia e il presidente della Fondazione Pugelli la Asl, affronteranno un'esperienza di vita familiare autonoma finalizzata al loro pieno reinserimento sociale. LA STRUTTURA si sviluppa su due piani: al piano terra la parte a giorno con una cucina abitabile, la sala da pranzo, un salotto ed una stanza oltre ad un bagno mentre al piano superiore ci sono quattro stanze da letto e due bagni. La struttura abitativa si aggiunge a quella già operante a Pontedera, ugualmente acquistata e ristrutturata dalla Fondazione, costituita da un appartamento che consente di ospitare fino ad un massimo di 4 assistiti inseriti nel medesimo programma sociale. «La Fondazione Pisa - commenta l'avvocato Pugelli, presidente della Fondazione Pisa - ha sempre dedicato attenzione e considerazione alle esigenze di categorie sociali deboli, impegnandosi per promuovere adeguate iniziative capaci di risolvere anche i problemi più delicati». «Gli ospiti che sono inseriti in questo percorso riabilitativo gestito dal nostro personale medico e dagli educatori; devono prendere confidenza con la nuova casa, imparare gradualmente a sentirla propria - aggiunge Giuseppe Cecchi, direttore della SdS - però già adesso sono entusiasti, stanno già pensando ad attrezzare un laboratorio per sistemare il giardino e realizzare un piccolo percor- LA STIRLIT-97—, Si sviluppa su due piani con cinque camere, tre bag ni e una cucina so aromatico». «Dopo l'apertura del nuovo servizio psichiatrico di diagnosi e cura e il finanziamento dei lavori di ristrutturazione del centro diurno di San Frediano a Cascina - conclide Rocco Damone, direttore generale della Asl confermiamo con questa iniziativa il nostro impegno ad investire sulla qualità e sicurezza secondo una logica di collaborazione e sussidiarietà che premia il lavoro svolto con la Società della Salute di Pisa, un impegno tanto più significativo perché realizzato in questi momenti di forti riduzioni dei finanziamenti». Pagina 47 - / aremo a gen tor ï litu rg ia sara an imata ï ï la sua p agella» i compagni dí catech ismo e daglí iei di IRENE SALVINI «CIAO VALERIA ' ora in cielo c'è un angelo in più». Oggi alla chiesa di San Lorenzo a Pagnatico, alle 15, verrà celebrato il funerale di Valeria Vanni, 14enne (ne avrebbe compiuti 15 il 14 febbraio) trovata morta mercoledì mattina nel suo letto dalla madre Michela Norci e dal fratellino Andrea. La celebrazione si concluderà con l'ultimo saluto al cimitero di San Prospero e la messa verrà tenuta da Don Antonio Simoni, guida spirituale dell'adolescente. «La liturgia sarà curata dal gruppo del catechismo commenta il sacerdote -, saranno i ragazzi a fare le letture. E' giusto che la celebrazione sia animata da chi teneva a lei, dai suoi amici della Le ragazze della scuota Shall We Dance' doneranno una maglia con le dediche parrocchia». A scuola, il suo banco da mercoledì subito dopo la tragica notizia non è rimasto vuoto. I compagni non ce la facevano e vedere quel posto abbandonato e ognuno ha deposto un fiore. Fuori dall'Istituto Pesenti si nota subito il telo bianco su cui troneggia la scritta "Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta...". Dolci note facevano da sottofondo mentre i ragazzi in fila le lasciavano un ricordo scritto. «Quando sono arrivata a scuola la mattina ed ho visto i ragazzi che, con la sofferenza negli occhi ma lo sguardo di chi non vuol dimenticare, attaccavano il telo mi sono commossa - racconta la preside dell'istituto, Ivana Savino -. E' stato un momento surreale, toccante. Sono orgogliosa di quanto questi studenti si stiano dimostrando maturi nonostante la giovane età ed il duro momento che stanno affrontando. Stanno valorizzando i lati che più rappresentavano Valeria. La compostezza, il rispetto, l'educazione e Segnalazioni P Valeria Vanni, avrebbe compiuto 15 N ON IMAE TIC anni a febbraio. l compagni di classe, della I B Pesenti, stanno organizzando qualcosa di particolare per rendere omaggio all'amica l'umanità. Ho capito da chi ha preso questi tratti che la distinguevano, dai genitori. Sono persone ecce- zionali, quando sono andata a porgere le condoglianze la prima domanda che mi è stata posta è `i ragazzi a scuola come stanno?'. Ecco, questo la rappresentava, la voglia di aiutare gli altri, prima che se stes- sa». LA PRESIDE durante l'addio consegnerà la pagella al padre di Valeria, i voti sono tutti ottimi da- to il suo impegno costante e determinato a scuola per riuscire a costruirsi il futuro nelle `lingue' che tanto sognava. Si preannuncia una I Pagina 48 SCU OLA I N LU TT O sut banco di scuota, un + Ì voto bianco con te e khe e lutti o saluto %sa 9.avagna detta classe Fá l celebrazione affollata, in molti volevano bene a quella ragazza con tanta gioia negli occhi. «Arriveremo tutti con la tuta della società» anticipa Gionata Cresta, della scuola di danza `Shall We Dance', di Santo Stefano a Macerata, per cui Valeria avrebbe dovuto disputare una gara il 21 gennaio. «Per i ragazzi che si allenavano con lei è stato un duro colpo - racconta l'allenatore -. La perdita di un'amica così speciale non è facile da affrontare, abbiamo cercato di parlare con loro e farli sfogare ma il percorso per l'accettazione è ancora molto lungo. Hanno voluto fare un ultimo dono a Valeria: una maglia con tutte le loro dediche che porteranno al funerale. Noi come società non vogliamo dimenticare, stiamo programmando eventi per il futuro. Vogliamo ricordarla con ciò che le piaceva fare, danzare - conclude -. Ci stiamo coordinando con gli enti preposti per dedicarle prima una gara nazionale e poi un Memorial». I compagni della 1B del Pesenti, indirizzo linguistico, stanno organizzando qualcosa di particolare. Non al funerale, troppo triste. Verrà fatto in un giorno che porterà come data il suo numero preferito, un velo di mistero ma non per riservatezza, i ragazzi vogliono vivere questo momento isolati da tutti, per ricordarla a modo loro. Segnalazioni Pagina 49 VEGLIA Alcuni amici mentre attendono alle cappelle g i o rn i con te sono stat i A p iù beLL i deLLa m i a v i ta» i SONO tantissimi i commenti che in queste ore stanno inondando la redazione e il nostro sito web per ricordare Valeria Vanni. Anche il profilo facebook della ragazza continua ad essere meta di un pellegrinaggio universale. Amici, compagni di scuola, ma anche persone che non la conoscevano. Tutti hanno voluto lasciare una parola, una frase, un pensiero, un aneddoto su un frammento di vita passata insieme, una foto. Anche il ragazzo che Valeria frequentava non ha fatto mancare il suo ricordo. Le parole, assieme alla foto dell'ultimo messaggio che si sono scambiati, parlano sole: «Rimpianti? No. Troppo poco tempo passato insieme? No. Amore? Si. Tanti penseranno ovviamente che stando insieme da poco non potevamo amarci così tanto... Ma invece è così... Questi ultimi giorni sono stati i più belli della sua vita, me lo diceva ogni giorno e di questo ne sono felice... Ti amerò per sempre amore». Fra.Bond. Segnalazioni Pagina 50 Presidio á11Stá, 111 stante messo ko Colpito al volto con un pugno davanti all'American Circus. «Faremo denuncia». il circo: «Tutto falso» ì PISA Il presidio animalista finisce in gazzarra con uno dei manifestanti costretto a farsi medicare al pronto soccorso dopo aver preso un pugno in pieno volto sferrato nel buio. È successo giovedì sera, poco dopo le 20, quando un gruppo formato da 14 donne e 4 uomini si è presentato all'ingresso dell'Arnerican Circus a Ospedaletto. La protesta era contro l'uso degli animali negli spettacoli circensi. Alle accuse di aggressione il responsabile del circo risponde minimizzando l'episodio e limitandolo solo ad alcuni spintoni. «C'erano rappresentanti di di- verse associazioni- spiegaAnna Paola Guglielmotti -. Quello di giovedì è stato il primo di una serie di presidi che attueremo fino alla fine della prossima settimana anche davanti all'altro circo, l'Orfei alla Saint Gobain. L'intenzione di chi contesta i circhi è di informare sulla reale natura di schiavitù che gli animali vivono ogni giorno e sensibilizzare sul messaggio altamente diseducativo che questo "spettacolo" (ignobile) rappresenta per i bambini». L'attivista per i dirittidegli animali riferisce di una manifestazione pacifica con slogan e distribuzione di volantini agli spettatori che si avvicinavano alla cassa. «Dopo circa mezz'ora- prosegue Guglielmotti - dal circo sono usciti degli energumeni. Saranno stati almeno una quindicina. Si sono schierati a muro. Prima hanno spento dei lumini che avevamo acceso a terra Poi Si sono avvicinati fino a spingere le donne per farle cadere. A quel punto gli uomini che erano con noi sono intervenuti per difenderci e uno, un 50enne pisano, ha rimediato un cazzotto al volto. Il pugno è partito di lato, ma nel buio non è riuscito a capire chi sia stato. Abbiamo chiamato la polizia e un'ambulanza. Di sicuro faremo denuncia». Il ferito è stato accompagnato all'ospedale dove gli hanno applicato alcuni punti di sutura per poi di- metterlo con 8 giorni di prognosi. Alla scena hanno assistito alcuni agenti della Digos che, in attesa di ricevere la querela del manifestante colpito, si sono attivati per ricostruire le fasi dei momenti di tensione. Non vuole sentir parlare di aggressioni il responsabile del circo, Luigi Mendola. «Ma quale attacco - dichiara -. Non è vero niente. Ci sono stati solo spintoni e da entrambe le parti. Uno si è fatto medicare all'ospedale? Potevamo farlo anche noi, ma abbiamo rinunciato. Quei manifestanti si erano avvicinati alle casse e disturbavano gli spettatori che volevano entrare. Per noi finisce qui». (p.b.) (ORI PRODDZIONE RISERVATA Protesta contro gli animali nei circhi ( ent ,I<,, .h non vedente eu W t nmeaFn pcr trn Segnalazioni Pagina 51 S. CHIARA Alla Idealcoop il global service da due milîonî VOLTERRA Si chiama Idealcoop il partner selezionato dall'azienda pubblica Santa Chiara di Volterra. Alla cooperativa sociale di Pomarance vengono affidati per due anni parte dei servizi socio assistenziali e ancora i comparti relativi a mensa-ri storazione , lavanderia, manutenzioni che fino ad ora erano portati avanti da ditte esterne. Il tutto con un bando di gara che si è chiuso nei giorni scorsi con l'aggiudicazione provvisoria che salvo sorprese ha il sapore di una conferma per la cooperativa che già svolge alcuni servizi all'interno del Santa Chiara, a fronte di un valore che sfiora i 2 milioni di euro. L'obiettivo dell'Asp di Volterra, che ha presentato conti in netto recupero ma che è gravata da un debito nell ' ordine di un milione di euro, è quello di ridurre i fornitori di servizi per fare economie di scala. Sarà il nucleo cosiddetto Fiordaliso ad essere appaltato, con una gestione in global service che comprende i servizi educativo/animativo e quelli alberghieri, ovvero lavanderia, mensa, manutenzioni. Tra gli accordi c'è l'impegno ad assumere il personale attualmente alle dipendenze delle imprese appaltatrici dei singoli servizi. Una garanzia per quella ventina di persone e più oggi impiegate . (m.m.) ôO I PROOl1ZI0NE RISER'ddTd N,, cave, nttre mille fimo . Segnalazioni Pagina 52
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