Baccalà marinato in bianco
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Baccalà marinato in bianco
BACCALÀ MARINATO IN BIANCO (ALLA VERSILIESE) INGREDIENTI (10 PAX) • • • • • • • • Baccalà bagnato Pangrattato Olio d’oliva extravergine Aglio Rosmarino Aceto di vino Peperoncino Vino bianco 2,5 Kg circa 300 g per l’impanatura per friggere e da aggiungere a crudo 5 spicchi 5/6 ramoscelli 150 ml (un bicchiere) 1/3 rosso 2/3 tipo balsamico a piacere un bicchiere PREPARAZIONE Tagliare il baccalà a tocchetti (5x2 cm media), impanatelo e friggetelo in padella con poco olio o come meglio sapete fare (non lo muovete troppo, il baccalà tende a disfarsi), una volta fritto mettetelo su della carta per eliminare l’olio della frittura. La frittura può essere fatta anche in forno: il baccalà si sistema su una teglia oliata, spruzzato di vino bianco e messo in forno caldo a 200°C, si toglie quando è ben gratinato. Tagliate il rosmarino finemente (ne farete una manciatina), tagliate anche l’aglio in piccoli pezzetti. Mescolate il trito con l’aceto, aggiungete il peperoncino tagliato fine. Mettete il trito in un tegamino con dell’olio, poi aggiungere altro aceto, e riscaldatelo leggermente a fuoco lento. Versate un po’ del preparato in un contenitore di ceramica smaltata o vetro e distribuitelo sul fondo, il contenitore dovrà bastare per il baccalà che avete fritto prima. Disponete il baccalà nel contenitore (preferisco disporlo su un piano solo, ma in origine veniva disposto su più strati), versateci sopra il resto del preparato, e aggiungete l’olio. Si assaggia da subito, ma potete mangiarlo anche dopo 10 giorni, l’ottimo si raggiunge dopo 2 giorni. Si serve a temperatura ambiente. Come contorno le patate lesse vanno benissimo, bagnate con l’intingolo. Ricordatevi il Pane, con questo piatto se ne consuma molto. Per il vino va bene un bianco aromatico con alta gradazione alcolica. STORIA Nasce in una terra di gente che vive fra mare e cave, in un luogo dove il lardo viene messo in conche di terracotta smaltata anziché nelle conche di marmo, perché era nella terracotta che veniva messo il pesce a marinare, e così ci mettiamo anche il maiale, poi il marmo è roba da ricchi. Marinai e pescatori che stanno giorni in mare. É la necessità di mantenere i cibi per lunghi periodi che porta questo piatto nella tradizione versiliese. Un pesce di mari lontani che torna al mare, marinato per essere ancora conservato, e finalmente consumato con tanto pane. (Vera Del Corto e Linda Vivaldi sono le fonti della ricetta, mia madre e mia nonna) dalle ricette di Gabriele Pini
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