Con la 9-5 BioPower 2.3t, Saab guida la carica del bioetanolo Il
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Con la 9-5 BioPower 2.3t, Saab guida la carica del bioetanolo Il
Con la 9-5 BioPower 2.3t, Saab guida la carica del bioetanolo Il carburante pulito deriva dall'agricoltura Si chiama "Best" (BioEthanol for Sustainable Transport) ed è il progetto dell'Unione Europea per lo sviluppo su larga scala del bioetanolo. Nel 6° Programma Quadro per far colmare all'Europa il gap nei confronti di Brasile e USA quanto a produzione di biocarburanti, l'UE vuole infatti che entro il 31 dicembre 2009 il 5,75 % dei veicoli in circolazione nel suo territorio sia in grado di impiegare questo carburante pulito. Ma perché il bioetanolo? Quattro le ragioni principali: perché immette nell'aria il 70 % in meno di CO2, tra le principali cause dell'effetto serra; è ampiamente disponibile, visto che si ricava da residui agricoli (perlopiù mais negli USA e canna da zucchero in Brasile); offre nuove opportunità al settore agricolo; crea posti di lavoro. Il BioPower è dunque la proposta giusta al momento giusto. La scelta decisa di Saab verso il bioetanolo è infatti un passo in avanti per una migliore compatibilità ambientale dei nostri trasporti (in attesa dell'idrogeno), in un'epoca contraddistinta dall'elevato prezzo dei carburanti di origine fossile. Il bioetanolo immette nell'atmosfera meno CO2 di quanto fanno benzina e gasolio e non necessita di trasformare né i motori dei veicoli né i serbatoi. E non occorre neanche creare un'apposita infrastruttura distributiva (come per l'idrogeno), potendo usufruire della stessa rete esistente per la benzina. Un colpo decisivo alle tesi preconcette di chi vede nei carburanti alternativi un problema di "costi" aggiuntivi. Ed è per questo che Saab ha lanciato già da un anno la 9-5 BioPower 2.0t da 180 CV e adesso si appresta a far debuttare la motorizzazione 2.3t da 210 CV. Un'ibrida benzina/bioetanolo che quando va col secondo è più potente di quando va a benzina (+ 24 %), con una coppia di 310 Nm del 25 % maggiore di quando brucia benzina. Ecologia che sposa le maggiori prestazioni, una vera rivoluzione questa introdotta da Saab, visto che il numero di ottani della miscela E85 (bioetanolo all'85 % e benzina al 15 %) è di 104 Ron, contro i 95 Ron della benzina. Ciò significa una maggior pressione di sovralimentazione nei tradizionali motori turbo Saab, con conseguente incremento di potenza che non lascia spazio al cosiddetto "turbo lag" o a pericolosi battiti in testa, segno di una combustione non ottimale. Per il cliente della Casa svedese, notoriamente attratto dai motori turbocompressi quanto attento alle problematiche sociali e all'ambiente, il BioPower è come un enigma risolto. Quanto al motore, le uniche modifiche strutturali al motore sono le più robuste valvole e le loro sedi. L'auto è un'ibrida ed è un sensore elettronico virtuale a determinare in automatico la percentuale di etanolo/benzina nel serbatoio e a ottimizzare la combustione (se non si trova la pompa di bioetanolo si può sempre fare il pieno di benzina). Per Magnus Nilsson, a capo delle tecnologie sui carburanti alternativi della Saab, "il bioetanolo è il carburante ideale: quasi monomolecolare, miscelabile in modo flessibile, sintetico e ampiamente disponibile". Deriva ogni anno dai campi agricoli, mentre il petrolio, è noto, si crea in milioni di anni e si brucia in fretta. Il bioetanolo E85 è quanto disponibile oggi, ma già si sta lavorando a miscele al 95 % e al 100 %, con il biocarburante ricavato anche da residui di cellulosa. Al Salone di Londra dello scorso luglio, Saab ha esposto la 9-3 BioPower Hybrid Concept, con 3 motori elettrici che affiancano il propulsore a bioetanolo da 260 CV. La prima cabrio a bioetanolo vanta la trasmissione ibrida bimodale che GM sta sviluppando con DC e BMW. Sotto i 50 km/h, la propulsione della vettura è sempre elettrica (Zero Mode), ma basta accelerare per far "capire" all'auto che si vuole potenza superiore e l'alimentazione a bioetanolo. Altra concept è la Aero X, il cui V6 2.8 turbo eroga 400 CV con etanolo 100 %. L'esperienza del BioPower Saab ha avuto successo anche per il sostegno del governo svedese. Oggi nel Paese vi sono 350 distributori dell'E85, il 10 % della rete nazionale, ma nel 2008 si arriverà al 25 %. L'obiettivo del Governo è senza mezze misure: nel 2020 non si vogliono più in circolazione veicoli alimentati con carburanti di origine fossile. Saab si muove dunque come un pesce nell'acqua e la 9-5 BioPower 2.0t, lanciata a luglio 2005, è già stata venduta in 11.500 unità. Nei 9 mesi del 2006 sono state 7.880 e nei 12 mesi saranno 10 mila, il doppio del previsto. Stoccolma ne incentiva l'acquisto, primo con parcheggi gratis e tasse ridotte per i privati, secondo obbligando gli enti pubblici ad acquistare almeno il 50 % delle loro auto con carburanti puliti. L'Europa sta seguendo, Regno Unito e Paesi nordici su tutti, ma dal 2007 arriveranno Francia (aprirà 500 distributori) e Spagna. L'Italia è in ritardo, ma il progetto "Best" può incentivare il biocarburante anche da noi. Al progetto comunitario partecipano 27 partner, anche dalla Cina, coordinati dalla capofila Città di Stoccolma, e con i produttori di etanolo Sekab, Royal Nedalco, Maxol, Wessex Grain. Per l'Italia ci sono ATC SpA, il Comune e la Provincia della Spezia, ETA-Energie Rinnovabili, l'Università degli Studi di Pisa. Nel nostro Paese saranno presto su strada 100 veicoli flex-fuel: 10 alla Spezia e 90 a disposizione di PMI, più i primi 3 autobus a bioetanolo, ma dovranno essere installate due stazioni di rifornimento per l'E85 (la prima appena inaugurata alla Spezia) e una per l'E95.
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