XII -‐ L`INFINITO Sempre caro mi fu quest`ermo colle, E questa siep
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XII -‐ L'INFINITO Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare.
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G. Leopardi, L`infinito Parafrasi 1 Sempre caro mi fu quest`ermo colle
1 Sempre caro mi fu quest'ermo colle ,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
5 spazi di là da quella, e sovrumani
L`infinito
sue poesie in endecasillabi sciolti,
seduto di fronte a una siepe, che impedisce al suo sguardo di
tutte composte tra il 1819 e il 1821,
vedere l’orizzonte. Ma proprio questo ostacolo alla vista fa...
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"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude."
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L`infinito e Leopardi
IL TESTO E LA PARAFRASI
Testo dell'opera
• 1. Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
2. e questa siepe, che da tanta parte
3. dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
4. Ma, sedendo e mirando, interm...
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TRADUÇÃO “Sempre caro mi fu quest`ermo colle, e questa siepe
TRADUÇÃO
“Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenz...
Studio sull`Infinito del Leopardi
Metro: Endecasillabi sciolti.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
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