Legionella
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Standard di qualità da rispettare: la normativa attuale Aspetti critici del controllo della legionellosi Dr Alessandro Lizioli Dipartimento di Prevenzione Medico ASL di Milano Cos’è il biofilm Un biofilm è una complessa comunità di microrganismi adesi ad una superficie solida Il complesso di microrganismi contenuti nel biofilm include batteri, funghi, lieviti, protozoi e altri In poche ore o giorni su una superficie pulita e sterile, bagnata da uno strato di acqua contenente nutrienti minimi, si forma un ecosistema microbico costruito a partire da una massa di polisaccaridi extracellulari prodotti dai m.o. stessi La formazione di biofilm non è un processo casuale, ma segue precise regole. Ciclo di produzione La biodiversità del biofilm Circa un centinaio di anni fa Robert Koch raggiunse uno dei più importanti traguardi della microbiologia: la possibilità di creare monocolture batteriche Per quanto produttiva fosse tale idea, essa continua ad essere un grande malinteso Le colture pure non sono mai presenti in natura Mutualità, commensalità, antagonismo e saprofitismo sono interazioni comuni in tutti i sistemi organici Dove si trova il biofilm Il biofilm può prodursi: su substrati solidi a contatto con ambienti umidi sulla superficie dei tessuti molli degli organismi viventi tra superfici di separazione aria acqua Tipicamente la produzione di biofilm è nelle rocce, negli ambienti marini e nelle acque sorgive Il rischio legionella Il batterio 43 specie e 64 sierogruppi Prolifera nell’acqua stagnante tra 25°C e 43°C La contaminazione Essenzialmente attraverso aerosol di acqua Nessuna trasmissione interumana I serbatoi Acqua calda sanitaria Torri di refrigerazione … altro Relazione dose effetto e dose risposta Non si conosce la dose necessaria per provocare infezione nell’uomo Esiste una correlazione tra dose e durata dell’esposizione Non esistono metodi standardizzati per la determinazione di Legionella nell’aria La concentrazione di Legionella nei punti di prelievo di acqua calda non è costante Relazione tra UFC e allerta < 103 UFC Livello accettabile: nessun provvedimento = 103 UFC Livello di allerta: • Allerta • Verifiche e controlli • Adozione correttivi 104 UFC Livello di allerta massimo: • Adozione di tutte le misure preventive Sorveglianza ambientale Attivata solo in caso di focolai epidemici o casi nosocomiali o in stabilimenti termali Individuazione dei punti prelievo (a seguito dell’indagine epidemiologica) Uso della determinazione quantitativa per confermare l’efficacia dell’intervento Valutazione del rischio suscettibilità degli esposti vicinanza agli impianti e durata di esposizione agli aerosol concentrazione batterica potere patogeno della sorgente Valutazione del rischio L’esposizione globale nell’ambiente è la risultante di numerose esposizioni a sorgenti diverse e con diverso potere patogeno Cattiva conoscenza delle sorgenti ! Assunti di base La prevenzione della legionellosi si basa su una serie di provvedimenti che si basano sui seguenti assunti: esistenza di una fonte di diffusione del batterio quantità di batterio inalato suscettibilità della persona alla malattia La legionellosi è dunque il risultato dell’avverarsi di una serie di eventi (cause) che determinano il suo instaurarsi. Nessuno degli eventi connessi alla malattia è in grado da solo di essere definito come sufficiente, tuttavia è definibile come necessario Normativa vigente Accordo Stato Regioni del 4 aprile 2000, pubblicato nella G.U. n. 103 del 5 maggio 2000 “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi Accordi Stato-Regioni del 13 gennaio 2005: “Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali” (rep. n. 2181) “Linee guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi” (rep. n. 2193) DGR 18853 del 30 settembre 2004 “Sorveglianza, notifica e controllo delle infezioni: revisione e riordino degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia” DGR 1751 del 24 febbraio 2009 “Linee guida prevenzione e controllo della legionellosi in Lombardia” LR 38/2008 All’art 2 la LR 38/2008 prevede: Al fine di prevenire la diffusione di malattie infettive trasmesse da nebulizzazione derivante da impianti di distribuzione dell'acqua sanitaria e di condizionamento, le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate hanno l'obbligo, in modo continuativo in relazione agli esiti riscontrati, di porre in atto le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione dei seguenti impianti: • impianti di produzione e distribuzione dell'acqua calda sanitaria; • impianti di condizionamento dell'aria; • impianti per idroterapia non termale e aerosolterapia Le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione, da effettuare con cadenza minima annuale e in caso di provata contaminazione o di malattia nei pazienti, sono indicate con decreto della direzione generale sanità. Gli oneri sono a carico delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Le operazioni devono essere certificate dalle Aziende sanitarie locali (ASL), registrate e controfirmate dal responsabile della struttura o suo preposto Situazione attuale Le attuali politiche sanitarie di prevenzione e controllo prevedono: la necessità di individuare tempestivamente le legionellosi ospedaliere l’identificazione delle fonti di infezione la valutazione del rischio di esposizione la scelta e l’applicazione dei metodi più appropriati per il contenimento del rischio Possibili disomogeneità del sistema Criteri e di procedure adottate per la diagnosi di infezione da Legionella nei pazienti con polmonite e nella gestione delle sorgenti di infezione Coesistenza di sistemi di sorveglianza basati sulla ricerca attiva e di sistemi di sorveglianza di tipo passivo Disomogeneità dell’iter diagnostico e dei metodi di laboratorio utilizzati Procedure di campionamento per la ricerca e conteggio di Legionella negli impianti idrici, di condizionamento e nelle apparecchiature a rischio di contaminazione Procedure per la bonifica o per l’abbattimento del rischio, causate: dalla difficoltà di interpretazione del livello di rischio associato alle concentrazioni di Legionella riscontrate, dalle caratteristiche dei pazienti e da quelle dell’impianto, dalla differente efficacia dei metodi disponibili per la bonifica in relazione alle caratteristiche degli impianti. Obiettivi per il controllo dell’ambiente Controlli durante le procedure di certificazione di qualità Controlli relativi ad una sorveglianza specifica Controlli in corso di inchiesta epidemiologica Controllo di tipo conoscitivo pedagogico Acque destinate alle cure La ricerca di P. aeruginosa è indicata come indicatore di una contaminazione batterica che può essere responsabile di infezioni nosocomiali Raccomandazioni CTIN 2002 Acque calde La ricerca di Legionella presso i serbatoi, i boilers, gli impianti a rischio ed i punti di distribuzione è raccomandata in Francia dal 1998 quale parametro microbiologico per la prevenzione delle infezioni da L. pneumophila Esperienze di controllo Mantenimento della T dell’Acqua calda circolante oltre i 55° Addizione di monocloramina Ionizzazione con elettrodi rame argento Esperienze in Lombardia Filtrazione terminale Clorazione continua in ingresso Uso di disinfettanti diversi Associazione di acido peracetico e perossido di idrogeno e biossido di cloro in regime di mantenimento Il perossido di idrogeno consigliato solo per trattamenti discontinui o choc dati disponibili solo su impianti di nuova costruzione rischio di decomposizione catalitica dell’acqua ossigenata con ossidi metallici porosi Proposte tecniche Definire linee guida sull’impiantistica acque sanitarie Definizione di linee di buona pratica per le torri refrigeranti Sorveglianza delle acque Fissare i parametri per la sorveglianza microbiologica Definire i rischi legati alla sorveglianza ambientale Inserire la sorveglianza ambientale in precisi programmi di intervento Criteri di accreditamento dei Laboratori abilitati alla sorveglianza ambientale I livelli di intervento Definizione dei livelli di allerta in relazione a: rischio di acquisizione sorveglianza ambientale programmi di intervento programmi di mantenimento Installazioni a rischio Censimento delle installazioni a rischio Linee guida per la bonifica Programmi di intervento in urgenza Programmi di mantenimento Raccomandazioni generali Rinforzo della sorveglianza epidemiologica Definizione delle azioni di prevenzione e controllo Eliminazione delle condizioni favorenti la diffusione del germe per aerosol
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