Anatomic Humeral Head Resurfacing
Transcript
Anatomic Humeral Head Resurfacing
Anatomic Humeral Head Resurfacing (Rivestimento anatomico della testa omerale) Review of Clinical Outcomes and Case Presentations (Rassegna di esiti clinici e presentazione di casi) A cura di: Philip A. Davidson, MD, Lawrence J. Lemak, MD, John W. Uribe, MD, John E. Zvijac, MD, Robert B. Litchfield, MD, Anthony Miniaci, MD, Joshua A. Siegel, MD Ricerca condotta presso i seguenti centri: Tampa Bay Orthopaedic Specialists, Pinellas Park, FL, USA - Alabama Sports Medicine and Orthopaedic Center, Birmingham, AL, USA - UHZ Sports Medicine Institute, Miami, FL, USA – University of Western Ontario, London, ON, Canada – Cleveland Clinic, Cleveland, OH, USA - Access Sports Medicine & Orthopaedics, Exeter, NH, USA SOMMARIO Precedenti - Recentemente è aumentato l’interesse da parte dei medici al rivestimento della testa omerale. È stato introdotto in mercato un nuovo sistema che si avvale di una tecnica di rivestimento anatomico che consente il mappaggio intraoperatorio della geometria superficiale dell’articolazione. L’obiettivo di questa ricerca è di quantificare l’efficacia dell’artroprotesi sagomata della spalla HemiCAP® nella gestione del dolore e nel ripristino della funzione della spalla. La presente rassegna esamina i risultati clinici a breve termine di studi multicentrici. P Materiali e metodi - Nel periodo compreso tra marzo 2004 e gennaio 2006, 62 pazienti sono stati sottoposti a rivestimento della testa omerale presso 6 presidi sanitari partecipanti. Trentasei pazienti erano uomini e ventisei donne. L’età media al momento dell’intervento era di 60 anni (range da 25 a 84 anni). La media del follow-up è stata di 8 mesi (range da 2 a 23 mesi). Quarantacinque pazienti sono stati trattati per osteoartrite gleno-omerale, otto per necrosi avascolare, quattro per difetti condrali focali a tutto spessore, quattro per artrite omero-acromiale e uno per artrite reumatoide. Risultati - Le aree dei difetti sono state ricoperte efficacemente mediante impianti con le seguenti misure di diametro: 35 mm (32 impianti), 30 mm (24 impianti) e 25 mm (6 impianti). I valori medi delle schede di valutazione WOOS [Western Ontario Osteoarthritis of the Shoulder ] (range da 1234 a 243), ASES [American Shoulder and Elbow Surgeons] (range da 38 a 70), VAS dolore [Visual Analogue Scale] (range da 54 a 18), SST [Simple Shoulder Test] (range da 3,3 a 8,4) e Constant scores (range da 55 a 78) hanno evidenziato un miglioramento significativo durante il periodo di follow-up. La procedura concomitante più frequente è stata la riparazione della cuffia dei rotatori in 13 pazienti. Si è verificato un caso di insuccesso clinico per mancato miglioramento del dolore alla spalla, dovuto ad una condizione di usura avanzata della glenoide, rilevata al momento dell’impianto. Nel 95% dei pazienti, i risultati rilevati all’ultima visita di follow-up sono stati da buoni a eccellenti. Conclusione - Il mappaggio intraoperatorio dei dati geometrici della superficie articolare permette di eseguire un ripristino anatomico della testa omerale. Rispetto alle procedure esistenti di artroplastica della spalla, il sistema HemiCAP® consente di preservare l’articolazione con rimozione minima della riserva ossea e conservazione della cartilagine sana. La tecnica chirurgica è riproducibile, presenta una breve curva di apprendimento ed comporta un impatto minimo su eventuali interventi chirurgici futuri. I risultati del trattamento per tutte indicazioni all'uso del sistema HemiCAP® includono sollievo dal dolore e ritorno alle attività. P P Livello di evidenza - Studio terapeutico, livello IV (serie di casi). Non sono stati conferiti agli investigatori o ai presidi sanitari compensi significativi a supporto di questo studio. Molti degli autori sono membri dell’Arthrosurface® Surgeon Advisory Board. Uno o più autori detengono una partecipazione nel capitale della Arthrosurface®. INTRODUZIONE Il primo intervento noto di artroplastica della spalla risale al 1893, quando Péan, un chirurgo francese, sostituì l’articolazione gleno-omerale con un impianto di gomma e platino in un paziente affetto da tubercolosi. La moderna artroplastica della spalla è iniziata con una procedura riportata da Krueger, che ha eseguito nel 1951 un intervento di emiartroplastica con protesi in vitallio su un paziente con necrosi avascolare1. Il futuro dell’atroplastica della spalla è stato poi determinato da Neer, che nel 1951 ha sostituito la testa omerale con una protesi non vincolata, con risultati iniziali riportati nel 1955. Ulteriori sviluppi della procedura hanno portato all’introduzione dell’artroplastica totale della spalla nel 1970, con l’aggiunta di impianti sagomati per la sostituzione della glenoide. Sistemi modulari sono stati introdotti nel 1980 per consentire l’adattamento alle variazioni dell’articolazione gleno-omerale. Malgrado le numerose nuove tecniche di equilibrazione dei tessuti molli e di stabilizzazione fisiologica dell’articolazione, introdotte bel corso degli ultimi 15 anni, resta impegnativo realizzare il ripristino della normale cinematica articolare associato ad una ricostruzione anatomica della spalla. Numerosi studi hanno evidenziato risultati soddisfacenti a breve e medio termine sia nell'emiartroplastica che nell'artroplastica totale della spalla. Tuttavia, le complicazioni associate allo stelo omerale (esclusa la frattura della testa dell’omero dovuta ad atroplastica) e l’allentamento dei componenti della glenoide sono stati gli impedimenti riportati con maggiore frequenza nelle procedure convenzionali di sostituzione della spalla con stelo omerale. La conservazione della cartilagine articolare e della riserva ossea sta assumendo importanza significativa con il progressivo aumento del numero di interventi in tutto il mondo e man mano che pazienti sempre più giovani vengono sottoposti a sostituzione della spalla. I pazienti più giovani e attivi sono a maggior rischio di futuri interventi di revisione31. Negli Stati Uniti, l’incidenza di emiartroplastica della spalla è più che triplicata negli ultimi dieci anni (Tabella 1). 2 Tabella 1 - Aumento lineare di interventi di emiartroplastica della spalla negli Stati uniti Variazione lineare (Emiartroplastica della spalla) Emiartroplastica della spalla Fonte - National Hospital Discharge Survey (Valutazione nazionale delle dimissioni dall’ospedale), 1992 - 2001. Dati forniti da: U.S. Department of Health and Human Services; Centers for Disease Control and Prevention; National Center for Health Statistics. Come parte di una nuova strategia di trattamento clinico per la gestione del dolore e per il ripristino funzionale della spalla, nell'agosto 2003 è stato introdotto nel mercato un nuovo sistema di rivestimento della testa omerale: l’artroprotesi sagomata della spalla HemiCAP® Contoured Articular Shoulder Prosthesis (Arthrosurface®, Franklin, MA). L’uso di questa protesi è indicato per la ricostruzione di articolazioni della spalla dolorose e/o gravemente compromesse a causa di artropatia degenerativa postraumatica (DJD) o necrosi avascolare (AVN). La tecnologia HemiCAP® utilizza strumenti che permettono il mappaggio intraoperatorio in tempo reale della geometria della superficie articolare, con diretta visualizzazione delle misurazioni del raggio di curvatura dei piani superiore/inferiore e mediale/laterale. Questo facilita la ricostruzione anatomica di una superficie articolare liscia e congruente utilizzando componenti articolari standard facilmente reperibili sul mercato, sia simmetrici che asimmetrici. MATERIALI E METODI Piano dello studio Questa ricerca clinica prende in esame serie di casi in diversi centri per valutare i risultati del rivestimento della testa omerale con HemiCAP® presso sei presidi sanitari partecipanti. I criteri preoperatori di inclusione prevedevano l’accertamento di un difetto articolare di grado IV con diametro di 15-41 mm, rilevabile su radiografie pre-operatorie, RMN o precedenti immagini artroscopiche. I criteri di esclusione preoperatori e intraoperatori erano: difetti accompagnati da significativa erosione subcondrale estesa oltre il perimetro del di dispositivo di rivestimento più grande disponibile, evidenza di alterazioni metaboliche potenzialmente tali da compromettere la formazione o la guarigione ossea, evidenza di distruzione macroscopica dell'articolazione, evidenza di instabilità o carenza di tessuti molli, tale da precluderne la concomitante riparazione o presenza di compromissione neurovascolare. La riserva ossea della testa e del collo dell’omero deve essere sufficiente per sopportare il carico. Valutazione preoperatoria del paziente Il calendario di valutazione dei pazienti è stato stabilito come segue: un esame preoperatorio e visite a 3, 6, 12, e 24 mesi dall’impianto. Durante ciascuna visita di follow-up, è stato chiesto ai pazienti di compilare una combinazione delle seguenti schede di valutazione dei risultati: l’indice Western Ontario Osteoarthritis of the Shoulder (WOOS32), il modulo di valutazione American Shoulder and Elbow Surgeons (ASES33), il Simple Shoulder Test (SST34), una scala analogica visuale del dolore (VAS) e il Constant Score35. Consenso Il protocollo dello studio è stato esaminato e approvato dalle commissioni di revisione locali dei presidi sanitari partecipanti. Prima di partecipare allo studio, tutti i pazienti hanno sottoscritto un modulo di consenso informato. La riservatezza di ciascun paziente è stata tutelata assegnando numeri ID anonimi per lo studio. Popolazione dello studio Nel periodo compreso tra marzo 2004 e gennaio 2006, 62 pazienti (58% uomini, 42% donne) sono stati sottoposti a rivestimento della testa omerale con HemiCAP® presso 6 presidi sanitari partecipanti. L’età media al momento dell’intervento era di 60 anni (range da 25 a 84 anni). La media del follow-up è stata di 8 mesi (range da 3 a 23 mesi). Nessun paziente è venuto meno al follow-up (Tabella 2). P L’indicazione per tutti gli interventi è stata: dolore alla spalla che non ha risposto al trattamento medico e tale da compromettere le attività consuete della vita di ogni giorno. La maggior parte dei pazienti è stata trattata per artropatia degenerativa gleno-omerale (73%, n=45), otto pazienti sono stati trattati per necrosi avascolare (AVN) della testa omerale (13%), quattro per difetti condrali focali (6%), altri quattro per artrite omero-acromiale e un paziente è stato trattato per artrite reumatoide (Tabella 2). Tabella 2 - Profilo dei pazienti Artropatia degenerativa Necrosi avascolare Difetti condrali focali Artrite omero-acromiale Artrite reumatoide Indicazioni Numero Sesso Età media Indicazioni 62 pazienti 58% uomini, 42% donne 60 anni (range da 25 a 84) Artropatia degenerativa Necrosi avascolare Difetti condrali focali Artrite omero-acromiale Artrite reumatoide 73% (n=45 pazienti) 13% (n=8 pazienti) 6% (n=4 pazienti) 6% (n=4 pazienti) 2% (n=1 paziente) Descrizione del Dispositivo L’artroprotesi sagomata della spalla HemiCAP® comprende due componenti: un componente di fissaggio e un componente articolare modulare, collegati da un attacco filettato con cono morse (Figura1). Il componente di fissaggio è una vite di Cancellous in titanio interamente cannulata. Il componente articolare in cromo cobalto per la spalla è disponibile con diametro da 25 mm, 30 mm e 35mm. Ciascuna dimensione presenta varie misure di offset incrementali che corrispondono al raggio superiore/inferiore e mediale /laterale delle curvature in corrispondenza del sito di impianto. Figura 1 - Dispositivo HemiCAP®, componente articolare e componente di fissaggio. Tecnica operatoria Nella maggior parte dei casi, l'intervento viene eseguito mediante approccio deltoideo-pettorale standard, con il paziente in posizione semiseduta. Questo tipo di incisione è pratico e può essere trasformato, se necessario in un approccio più esteso. Alternativamente, per accedere alla testa omerale, è possibile utilizzare un approccio posteriore o con separazione del deltoide. Per gli interventi standard, si procede alla divaricazione dello spazio deltoideo-pettorale e si identifica la vena cefalica. Si divaricano quindi le fibre del muscolo gran pettorale e del muscolo deltoide, il tendine congiunto viene esposto e retratto medialmente, proteggendo contemporaneamente il nervo muscolocutaneo. Anche il nervo ascellare viene isolato e protetto. Si seziona il sottoscapolare un centimetro lateralmente alla giunzione muscolo tendinea e si applicano dei punti di sutura nel margine del sottoscapolare e della capsula, per facilitare la retrazione e la riparazione del tendine e dei legamenti al termine della procedura. La capsula articolare viene incisa e liberata lungo il collo anatomico fino ad esporre adeguatamente il difetto della testa omerale. Si esegue una valutazione della glenoide e qualsiasi patologia viene gestita secondo le indicazioni appropriate. Alternativamente, eventuali patologie concomitanti possono essere trattate artroscopicamente all’inizio della procedura. Utilizzando la guida per trapano, si accerta la copertura massima del difetto e si applica un perno guida perpendicolarmente alla superficie articolare e nel centro del difetto. Gli strumenti cannulati assicurano che l'asse si mantenga in posizione verticale durante l'intera procedura. Dopo aver trapanato un foro pilota, si inserisce il componente di fissaggio. Una sonda di contatto determina il raggio di curvatura su due piani (Figura 2). Figura 2 - Mappaggio intraoperatorio della curvatura superficiale nei piani superiore/inferiore e mediale/laterale. La regolazione dell’offset ad incrementi dimensionali di 0,5 mm consente un accoppiamento di precisione con la superficie articolare esistente. Un alesatore analogo serve a preparare il sito per l’impianto della protesi. Con un modello per dimensionamento di diametro e offset corrispondenti si esegue una verifica finale del corretto accoppiamento. Il componente articolare selezionato viene orientato secondo i piani corretti e quindi fissato in posizione impegnando l’attacco filettato con morse. Si procede quindi alla riparazione della capsula dell’articolazione gleno-omerale e del sottoscapolare e si chiude l’incisione secondo la procedura standard. Reperti radiografici Durante tutte le visite di follow-up previste sono state eseguite radiografie convenzionali (proiezioni anteroposteriori e laterali ascellari). Sono state esaminate le radiografie postoperatorie alla ricerca di eventuali segni radiografici di allentamento, tra cui linee radiolucenti attorno al componente di fissazione, osteolisi e migrazione del dispositivo. Assistenza postoperatoria La maggior parte dei pazienti è stata dimessa dall’ospedale il giorno dopo l’intervento. Molti pazienti sono stati operati ambulatoriamente. Dopo l’intervento, il braccio operato è stato contenuto in un reggibraccio laterale. Durante la prima settimana postoperatoria, i pazienti hanno eseguito esercizi attivi assistiti di estensione del movimento, in particolare esercizi di sollevazione anteriore e rotazione esterna, inizialmente limitata a 30 gradi. Quattro settimane dopo l’intervento, i pazienti sono stati incoraggiati ad eseguire esercizi attivi di estensione del movimento. Gli esercizi di rafforzamento sono iniziati otto settimane dopo l’intervento. Il ritorno alle normali attività della vita di ogni giorno è progredito secondo il livello tollerato durante un periodo da tre a sei mesi. RISULTATI Reperti operatori Per ricoprire adeguatamente le lesioni della testa omerale, in questo studio sono stati usati impianti HemiCAP® con diametro da 53 mm (51%), da 30 mm (39%) e da 25 mm (10%) (Tabella 3). Procedure concomitanti In questo studio, il 23% dei pazienti (n=14) presentava lacerazioni della cuffia dei rotatori, di cui 13 di 14 sono state riparate durante lo stesso intervento; non è stato possibile riparare una lacerazione grave con retrazione cronica. Il 10% dei pazienti (n=6) ha evidenziato lesioni labrali che hanno richiesto un intervento chirurgico di riparazione, sbrigliamento o ricostruzione. Il 19% dei pazienti (n=12) è stato sottoposto a decompressione subacromiale per patologia acromioclavicolare e resezione distale della clavicola per il trattamento di patologie acromioclavicolari. Se presenti, eventuali osteofiti marginali e corpi liberi sono stati rimossi. Complicazioni Nessuno dei pazienti ha presentato complicazioni intraoperatorie. Dopo l'intervento, non si sono verificati casi di infezione, dislocazione o complicazioni neurologiche. Un paziente è stato sottoposto ad un secondo intervento per la rimozione di un corpo libero. Un paziente è stato considerato come insuccesso clinico a causa di un mancato miglioramento del dolore alla spalla attribuito alla preesistente usura della glenoide rilevata durante la procedura di impianto. Per questo caso è in programma un intervento di revisione di artroplastica totale della spalla. Valori dei risultati Rispetto alla media preoperatoria del punteggio WOOS (peggiore=1900, migliore=0), i valori all’ultima visita di followup sono migliorati dell’80%, da 1234 a 247. Il punteggio medio ASES (peggiore=0, migliore=100) è aumentato del 50%, da 38,4 a 69,3. Rispetto ai punteggi preoperatori medi della VAS dolore (100=dolore estremo, 0=assenza di dolore) i valori al follow-up dopo 8 mesi in media sono migliorati del 67%, da 54 a 18. Il punteggio del Simple Shoulder Test (peggiore=0, migliore=12) è aumentato del 76%, da 3,3 a 8,4 nei pazienti seguiti per un anno. La media del Constant score (migliore=100, perggiore=0) è aumentata del 51%, da 55 a 78. In base alla valutazione del dolore e dell’estensione del movimento, il 95% dei pazienti ha evidenziato un risultato da buono a eccellente all’ultima visita di follow-up. Risultati radiografici Sono state esaminate le radiografie postoperatorie alla ricerca di segni allentamento, osteolisi e migrazione del dispositivo. Ad oggi, tutte gli esami radiografici dimostrano una fissazione solida di entrambi i componenti dell’impianto, senza linee radiolucenti o evidenza di migrazione del dispositivo. Tabella 3 - Riepilogo degli impianti Artropatia degenerativa Necrosi avascolare Difetto condrale focale Artrite omero-acromiale Artrite reumatoide 25 mm 30 mm 35 mm Diagnosi Diametro del componente articolare 25 mm 30 mm (n=6) (n=24) n=1 n=18 n=5 n=4 n=1 n=1 - DJD (n=45) AVN (n=8) Difetto condrale focale (n=4) Artrite omero-acromiale (n=4) Artrite reumatoide (n=1) Tabella 4 - Percentuale media di miglioramento al follow-up dopo 8 mesi in media. Presentazione di caso Caso 1. Artropatia degenerativa gleno-omerale Artropatia degenerativa gleno-omerale Sistema di punteggio Baseline SST (valore grezzo, punteggio migliore = 12 3 Follow-up a 6 mesi 10 Miglioramento 78% 35 mm (n=32) n=26 n=3 n=3 - VAS dolore (punteggio peggiore = 100) 60 0 100% Uomo di cinquantuno anni con artropatia degenerativa gleno-omerale. Il paziente è stato trattato con riparazione labrale, decompressione subacromiale, riparazione della cuffia dei rotatori e rivestimento della testa omerale con impianto HemiCAP® da 30 mm (Figura 3). P Figura 3a - Difetto della testa omerale Figura 3b - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 30 mm Figura 3c - Radiografia AP preoperatoria Figura 3d - Radiografia AP postoperatoria 3 mesi dopo l’intervento P Caso 2 Necrosi avascolare Necrosi avascolare Sistema di punteggio Baseline Follow-up a 6 mesi Miglioramento WOOS (valore grezzo, punteggio peggiore = 1900 790 110 86% VAS dolore attuale (punteggio peggiore = 100) 50 0 100% Donna di cinquantatre anni con necrosi avascolare; cinque anni dopo una frattura della testa omerale. La paziente è stata trattata con un impianto HemiCAP® da 35 mm. A 6 mesi dall’intervento, non ha dolore e presenta una funzionalità eccellente dell’arto superiore (Figura 4). P Figura 4a - Radiografia AP preoperatoria del torace Figura 4b - RMN coronale preoperatoria che evidenzia una zona di demarcazione di necrosi avascolare (AVN) Figura 4c - Difetto della testa omerale post-sbrigliamento Figura 4d - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 35mm Figura 4e - Radiografia AP postoperatoria P Caso 3 Difetto condrale focale Difetto condrale focale Sistema di punteggio Baseline Follow-up a 6 mesi Miglioramento WOOS (valore grezzo, punteggio peggiore = 1900 1355 330 76% Constant score (punteggio migliore = 100) VAS dolore attuale (punteggio peggiore = 100) 68 97 91% 80 0 100% ASES (punteggio migliore = 100) 47 100 100% Uomo di quarantasei anni con un difetto focale a tutto spessore sulla faccia postero-superiore della testa omerale. Il paziente è stato sottoposto a rivestimento con impianto HemiCAP® da 25 mm. A 23 mesi dall’intervento, il paziente non ha sostanzialmente alcun dolore e presenta una funzionalità eccellente (Figura 5). Figura 5a - Visualizzazione artroscopica, difetto focale della testa omerale Figura 5b - Visualizzazione esterna dopo il posizionamento del componenti di fissazione al centro del difetto Figura 5c - Impianto di rivestimento HemiCAP® da 25mm Figura 5d - Radiografia AP postoperatoria DISCUSSIONE Il rivestimento della testa omerale HemiCAP® ha riscosso crescente consenso negli algoritmi di trattamento tradizionale di artroplastica della spalla. I vantaggi principali rispetto all’atroplastica convenzionale con stelo si basano su recenti strategie cliniche adottate dal chirurgo, che prevedono una rimozione minima della riserva ossea, lasciando intatte le strutture funzionali e conservando la cartilagine articolare. La geometria individuale dell’articolazione del paziente rappresenta la guida all’accoppiamento della convessità, sebbene non accresca necessariamente il volume articolare o conferisca all’articolazione un curvatura non nativa. Viene mantenuta la biomeccanica articolare, in quanto l’altezza, l’angolo di inclinazione e la versione articolare non cambiano e si evita di alterare la tensione del tessuto molle. Vengono evitate complicazioni associate allo stelo e alla tuberosità omerale, in quanto tali strutture non interessano la preparazione del sito e il posizionamento dell’impianto HemiCAP®. I pazienti di questa popolazione sono stati trattati per artropatia degenerativa con glenoide concentrica, necrosi avascolare, difetti focali a tutto spessore, artrite omeroacromiale senza escape antero-superiore e artrite reumatoide. Le controindicazioni sono: testa omerale marcatamente deformata, glenoide eccentrica, artrite omeroacromiale in pazienti con escape antero-superiore e fratture. Warner et al. hanno riportato evidenza di usura della glenoide in tutti i pazienti dello studio trattati con emiartroplastica convenzionale al follow-up dopo 43 mesi in media dall'impianto30. Büchler e Farron hanno descritto l’importanza della ricostruzione anatomica per ripristinare i movimenti fisiologici e la forza muscolare originale e limitare il carico eccentrico della glenoide36. La ricostruzione anatomica accurata della testa omerale eseguita con il dispositivo HemiCAP® può ridurre gli effetti sul lato opposto e può ritardare cambiamenti degenerativi a lungo termine a carico della glenoide. La complessità e la variabilità della geometria della testa omerale sono state descritte in numerosi studi3741 . La porzione articolare centrale cambia da una superficie omerale sferica ad una sagoma asferica verso la periferia del dispositivo. Con la maggiore disponibilità di diametri dei rivestimenti HemiCAP®, gli offset variabili degli impianti sferici e asferici riproducono con massima precisione l'anatomia umana nativa. P L’intervento chirurgico per il trattamento di necrosi avascolare di stadio II o III (pre-collasso, Ficat) è potenzialmente in grado di ritardare il progresso della malattia e prevenire ulteriore deterioramento dell’articolazione gleno-omerale. La trapanazione e il posizionamento del dispositivo HemiCAP® con il sistema cannulato ha un effetto decompressivo. L’osso sclerotico viene rimosso durante l’alesatura, consentendo nella maggior parte dei casi il posizionamento della superficie inferiore dell’impianto HemiCAP® su un letto osseo vascolarizzato. P La migrazione superiore della testa omerale indica generalmente una lacerazione grave della cuffia dei rotatori. Vari autori hanno concluso che la presenza di piccole lacerazioni riparabili del tendine sopraspinato non influisce negativamente sull’esito dell’intervento di artroplastica della spalla42. Il rivestimento superiore della testa omerale nei casi di artrite omeroacromiale può alleviare il dolore; tuttavia in presenza di segni di escape antero-superiore, è improbabile che il rivestimento contribuisca al miglioramento funzionale della spalla. La principale limitazione di questo studio è il breve periodo di follow-up dovuto al fatto che l’introduzione della tecnologia di rivestimento della spalla HemiCAP® è relativamente recente. Intendiamo continuare il follow-up multicentrico della popolazione di pazienti per migliorare la valutazione dei benefici a medio e lungo termine associati all’uso di questo sistema per svariate indicazioni. Riferimenti 1. Krueger FJ. A vitallium replica arthroplasty on shoulder: A case report of aseptic necrosis of the proximal end of the humerus. Surgery 1951 30, p.1005 2. NEER CS 2nd. Articular replacement for the humeral head. J Bone Joint Surg Am. 1955 Apr;37-A(2):215-28 3. NEER CS 2nd. Indications for replacement of the proximal humeral articulation. Am J Surg. 1955 Apr;89(4):901-7 4. Amstutz HC, Sew Hoy AL, Clarke IC. UCLA anatomic total shoulder arthroplasty. Clin Orthop Relat Res. 1981;155:7-20 5. Barrett WP, Franklin JL, Jackins SE, Wyss CR, Matsen FA 3rd. Total shoulder arthroplasty. J Bone Joint Surg Am. 1987;69:865-72 6. Bryant D, Litchfield R, Sandow M, Gartsman GM, Guyatt G, Kirkley A. A comparison of pain, strength, range of motion, and functional outcomes after hemiarthroplasty and total shoulder arthroplasty in patients with osteoarthritis of the shoulder. A systematic review and meta-analysis.J Bone Joint Surg Am. 2005 Sep;87(9):1947-56. Review 7. Cofield RH. Total shoulder arthroplasty with the Neer prosthesis. J Bone Joint Surg Am. 1984;66:899-906 8. Cofield RH, Frankle MA, Zuckerman JD. Humeral head replacement for glenohumeral arthritis. Semin Arthroplasty. 1995;6:214-21 9. Fenlin JM Jr, Ramsey ML, Allardyce TJ, Frieman BG. Modular total shoulder replacement. Design rationale, indications, and results. Clin Orthop Relat Res. 1994;307:37-46 10. Gartsman GM, Russell JA, Gaenslen E. Modular shoulder arthroplasty. J Shoulder Elbow Surg. 1997;6:333-9 11. Kay SP, Amstutz HC. Shoulder hemiarthroplasty at UCLA. Clin Orthop Relat Res. 1988;228:42-8 12. Lo IK, Litchfield RB, Griffin S, Faber K, Patterson SD, Kirkley A. Quality-of-life outcome following hemiarthroplasty or total shoulder arthroplasty in patients with osteoarthritis. A prospective, randomized trial. J Bone Joint Surg Am. 2005 Oct;87(10):2178-85 13. Neer CS 2nd. Prosthetic replacement of the humeral head: indications and operative technique. Surg Clin North Am. 1963;43:1581-97 14. Neer CS 2nd. Follow-up notes on articles previously published in the journal: articular replacement for the humeral head. J Bone Joint Surg Am. 1964;46: 15. Neer CS 2nd. Replacement arthroplasty for glenohumeral osteoarthritis. J Bone Joint Surg Am. 1974;56:1-13 16. Neer CS 2nd, Watson KC, Stanton FJ. Recent experience in total shoulder replacement. J Bone Joint Surg Am. 1982;64:319-37 17. Norris BL, Lachiewicz PF. Modern cement technique and the survivorship of total shoulder arthroplasty. Clin Orthop Relat Res. 1996;328:76-85 18. Torchia ME, Cofield RH, Settergren CR. Total shoulder arthroplasty with the Neer prosthesis: long-term results. J Shoulder Elbow Surg. 1997;6:495-505 19. Levine WN, Djurasovic M, Glasson JM, Pollock RG, Flatow EL, Bigliani LU. Hemiarthroplasty for glenohumeral osteoarthritis: results correlated to degree of glenoid wear. J Shoulder Elbow Surg. 1997;6:449-54 20. Matsen FA 3rd. Early effectiveness of shoulder arthroplasty for patients who have primary glenohumeral degenerative joint disease. J Bone Joint Surg Am. 1996;78:260-4 21. Bell SN, Gschwend N. Clinical experience with total arthroplasty and hemiarthroplasty of the shoulder using the Neer prosthesis. Int Orthop. 1986;10:217-22 22. Bonutti PM, Hawkins RJ, Saddemi S. Arthroscopic assessment of glenoid component loosening after total shoulder arthroplasty. Arthroscopy. 1993;9:272-6 23. Boyd AD Jr, Thomas WH, Scott RD, Sledge CB, Thornhill TS. Total shoulder arthroplasty versus hemiarthroplasty. Indications for glenoid resurfacing. J Arthroplasty. 1990;5:329-36 24. Brostrom LA, Kronberg M, Wallensten R. Should the glenoid be replaced in shoulder arthroplasty with an unconstrained Dana or St. Georg prosthesis? Ann Chir Gynaecol. 1992;81:54-7 25. Cofield RH, Flatow EL, Matsen FA 3rd, Rockwood CA Jr. Shoulder arthroplasty: current techniques. Read at the Annual Meeting of the American Academy of Orthopaedic Surgeons; 2000 17 March; Orlando, FL 26. Gartsman GM, Roddey TS, Hammerman SM. Shoulder arthroplasty with or without resurfacing of the glenoid in patients who have osteoarthritis. J Bone Joint Surg Am. 2000;82:26-34 27. Hawkins RJ, Greis PE, Bonutti PM. Treatment of symptomatic glenoid loosening following unconstrained shoulder arthroplasty. Orthopedics. 1999;22:229-34 28. Norris TR, Iannotti JP. Functional outcome after shoulder arthroplasty for primary osteoarthritis: a multicenter study. J Shoulder Elbow Surg. 2002;11:130-5 29. Wirth MA, Agrawal CM, Mabrey JD, Dean DD, Blanchard CR, Miller MA, Rockwood CA Jr. Isolation and characterization of polyethylene wear debris associated with osteolysis following total shoulder arthroplasty. J Bone Joint Surg Am. 1999; 81:29-37 30. Clin Orthop Relat Res. 2004 Apr;(421):120-5. Glenoid wear after shoulder hemiarthroplasty: quantitative radiographic analysis. Parsons IM 4th, Millett PJ, Warner JJ 31. Sperling JW,Cofield RH, Rowland CM. Neer hemiarthroplasty and Neer Total Shoulder Arthroplasty in patients 50 years old or less: long term results J Bone Joint Surg Am 1998: 80:464-73 32. Lo IK, Griffin S, Kirkley A. The development of a disease-specific quality of life measurement tool for osteoarthritis of the shoulder: The Western Ontario Osteoarthritis of the Shoulder (WOOS) index. Osteoarthritis Cartilage. 2001;9:771-8 33. Richards R, An KN, Bigliani LU, Friedman RJ, Gartsman GM, Gristina AG, Iannotti JP, Mow VC, Sidles JA, Zuckerman JD. A standardized method for the assessment of shoulder function. J Shoulder Elbow Surg. 1994;3:347-52 34. Lippitt SB, Harryman DT II, Matsen FA III. A practical tool for evaluating function: The Simple Shoulder Test. In: Matsen FA, Fu FH, Hawkins RJ, eds. The shoulder: A balance of mobilty and stability. Rosemont, IL: American Academy of Orthopaedic Surgeons, 1992;501-518 35. Constant CR, Murley AH. A clinical method of functional assessment of the shoulder. Clin Orthop Relat Res. 1987;214:160-4 36. Buchler P, Farron A.Benefits of an anatomical reconstruction of the humeral head during shoulder arthroplasty: a finite element analysis. Clin Biomech (Bristol, Avon). 2004 Jan;19(1):16-23 37. Boileau P, Walch G. The threedimensional geometry of the proximal humerus. Implications for surgical technique and prosthetic design. J Bone Joint Surg Br. 1997;79:857–865 38. Jobe CM, Iannotti JP. Limits imposed on glenohumeral motion by joint geometry. J Shoulder Elbow Surg. 1995;4:281–285 39. Karduna AR, Williams GR, Williams JL, Iannotti JP. Kinematics of the glenohumeral joint (influences of muscle forces, ligamentous constraints, and articular geometry). J Orthop Res. 1996;14:986–993 40. Pearl ML, Kurutz S. Geometric analysis of commonly used prosthetic systems for proximal humeral replacement. J Bone Joint Surg Am. 1999;81:660–671 41. Pearl ML. Proximal humeral anatomy in shoulder arthroplasty: Implications for prosthetic design and surgical technique. J Shoulder Elbow Surg. 2005 Jan-Feb;14(1 Suppl S):99S-104S. Review. 42. Iannotti JP, Norris TR. Influence of preoperative factors on outcome of shoulder arthroplasty for glenohumeral osteoarthritis. J Bone Joint Surg Am. 2003 Feb;85-A (2):251-8 PN 0020-0100 REV A
Documenti analoghi
CUFF TEAR ARTHROPATY: TRATTAMENTO CON PROTESI
motilità, riduce il dolore in maniera sensibile aumentando la qualità dell’outcome funzionale. I dati pertanto risultano sino ad ora incoraggianti sebbene il loosening glenoideo
rimane un serio pro...