Dolore di spalla - International Association for the Study of Pain
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Dolore di spalla - International Association for the Study of Pain
Dolore di spalla Introduzione Il dolore di spalla è tipicamente caratterizzato da sintomi nelle diverse strutture coinvolte nel movimento della spalla stessa: articolazioni, muscoli, tendini e borse. L’esordio del dolore è variabile e può manifestarsi senza causa diretta, o può essere correlato a traumi, movimenti ripetitivi, o ad un evento neurologico (es, ictus). Il dolore di spalla spesso causa una limitazione a breve termine dell’attività e meno frequentemente evolve verso una condizione cronica. Epidemiologia ed impatto economico Il dolore di spalla è secondo solo a mal di schiena e gonalgia nell’elenco delle sedi più comuni di dolore muscoloscheletrico [4,5]. • La prevalenza in 1 anno dei disordini di spalla varia dal 5% al 47% [2,6]. • La prevalenza puntuale varia dal 14% al 21% [4,5]. • Il 18% dei fondi erogati dalle assicurazioni per disabilità da dolore muscoloscheletrico viene attribuito a pazienti con disordini cervicali e di spalla [3]. Fisiopatologia Svariati fattori possono contribuire al dolore di spalla, da soli o in combinazione. • Condizioni infiammatorie: I tendini e le borse si infiammano, spesso per overuse o fattori anatomici (es “impingement”). I tendini della spalla possono anche rompersi (es rottura della cuffia dei rotatori) o possono danneggiarsi le superfici articolari a causa di processi degenerativi (es osteoartrosi) o patologie autoimmuni (es artrite reumatoide). • Movimento eccessivo: Le capsule ed i legamenti sono lassi e consentono un movimento eccessivo, che si traduce in instabilità della spalla. Questo problema insorge o per fattori congeniti (che possono causare instabilità in più direzioni) o per traumi (che causano instabilità in una sola direzione). Il movimento eccessivo della spalla può portare a sublussazione o dislocazione. • Movimento limitato: Le capsule ed i legamenti sono ristretti e limitano il movimento della spalla, specialmente quando le braccia vengono alzate o portate dietro la schiena. Questo problema è frequente dopo immobilità prolungata, ma può anche manifestarsi quando l’articolazione della spalla diviene irritata senza una causa specifica (es. capsulite adesiva) • Debolezza muscolare/sbilanciamento: I muscoli che stabilizzano il capo omerale o la scapola sono deboli, il che si traduce in un movimento della spalla inefficiente. Questo problema può derivare da postura inadeguata, o può manifestarsi in atleti che si allenano troppo o inadeguatamente. Debolezza muscolare a livello della spalla può anche verificarsi dopo un ictus. Caratteristiche cliniche I sintomi specifici del dolore di spalla variano considerevolmente. Quando il dolore di spalla è molto intenso, può irradiarsi ad altre aree del corpo, inclusi il braccio ed il gomito (ma non sotto il gomito) ed alcune aree del collo (ma non il tratto cervicale superiore o il capo). Altri sintomi sono rappresentati da debolezza, limitata mobilità del braccio e della mano, difficoltà a vestirsi, difficoltà a svolgere le normali attività a casa e sul posto di lavoro, e sonno interrotto [1]. Il complesso articolare della spalla comprende diverse strutture anatomiche, ciascuna delle quali può rappresentare una fonte di dolore. Le articolazioni della spalla sono la glenoomerale (articolazione primaria della spalla), la scapolotoracica (secondaria della spalla) e le sternoclavicolare e acromioclavicolare (accessorie). I gruppi muscolari che sono fonte potenziale di dolore di spalla includono la cuffia dei rotatori (responsabile del mantenimento dell’equilibrio glenoomerale), gli stabilizzatori scapolari (responsabili della posizione della scapola), e i “prime movers” (responsabili dei movimenti di potenza). Infine, vi sono diverse borse che possono causare dolore di spalla, e le più importanti sono localizzate in un’area nota come spazio subacromiale. Criteri diagnostici Vengono utilizzati svariati criteri diagnostici per identificare il dolore di spalla, e la maggior parte sono relativi ad una specifica regione anatomica. In generale questi criteri dovrebbero assolvere a due importanti funzioni. Primo, dovrebbero confermare che la spalla è la fonte primaria dei sintomi perché il dolore di spalla può essere riferito dal collo o persino dalle strutture viscerali come il cuore. Secondo, i criteri devono identificare specifiche aree anatomiche coinvolte a livello della spalla così che il trattamento possa essere indirizzato di conseguenza. Diagnosi e trattamento I disordini di spalla sono una frequente ragione di consultazione medica da parte dei pazienti con una incidenza annuale nella pratica di medicina generale stimata a 12/1000 visite [8]. A patto di escludere con certezza altre possibili origini del sintomo, il dolore di spalla non rappresenta un pericolo per la vita. Il sintomo può essere difficile da trattare, dato che solo il 50% dei pazienti con episodi di nuova insorgenza presentano un recupero completo a 6 mesi, una percentuale che si incrementa solo al 60% in 1 anno [1,7,9]. Trattamenti comuni per i disordini di spalla includono le iniezioni di corticosteroidi, la manipolazione articolare, la terapia fisica, e la chirurgia, senza evidente vantaggio di un trattamento sul’altro [1,8,9]. Bibliografia 1. Croft P, Pope D, Silman A. The clinical course of shoulder pain: prospective cohort study in primary care. Primary Care Rheumatology Society Shoulder Study Group. BMJ 1996;313:601–2. 2. Kuijpers T, van der Windt DA, van der Heijden GJ, Bouter LM. Systematic review of prognostic cohort studies on shoulder disorders. Pain 2004;109:420–31. 3. Nygren A, Berglund A, von Koch M. Neck-and-shoulder pain, an increasing problem. Strategies for using insurance material to follow trends. Scand J Rehabil Med Suppl 1995;32:107–12. 4. Picavet HS, Schouten JS. Musculoskeletal pain in the Netherlands: prevalences, consequences and risk groups, the DMC(3)-study. Pain 2003;102:167–78. 5. Urwin M, Symmons D, Allison T, Brammah T, Busby H, Roxby M, Simmons A, Williams G. Estimating the burden of musculoskeletal disorders in the community: the comparative prevalence of symptoms at different anatomical sites, and the relation to social deprivation. Ann Rheum Dis 1998;57:649–55. 6. van der Heijden GJ. Shoulder disorders: a state-of-the-art review. Baillieres Clin Rheumatol 1999;13:287–309. 7. van der Windt DA, Koes BW, Boeke AJ, Deville W, De Jong BA, Bouter LM. Shoulder disorders in general practice: prognostic indicators of outcome. Br J Gen Pract 1996;46:519–23. 8. van der Windt DA, Koes BW, De Jong BA, Bouter LM. Shoulder disorders in general practice: incidence, patient characteristics, and management. Ann Rheum Dis 1995;54:959–64. 9. Winters JC, Sobel JS, Groenier KH, Arendzen HJ, Meyboom-de Jong B. Comparison of physiotherapy, manipulation, and corticosteroid injection for treating shoulder complaints in general practice: randomised, single blind study. BMJ 1997;314:1320–5. © 2009 International Association for the Study of Pain®
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