Il Seicento - Emanuela Pulvirenti
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SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it 13. IL SEICENTO CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it IL SECOLO DELLA MERAVIGLIA All’inizio del XVII sec. l’Italia non è indipendente e vive una grave crisi economica con carestie e pestilenze pur restando un importante centro culturale e artistico. È il secolo della Controriforma e l’arte ne diviene lo strumento educativo: il suo scopo è di istruire e impressionare i fedeli suscitando stupore e meraviglia. Per le sue finalità didattiche l’arte deve essere comprensibile a tutti ed ogni illusione apparire “vera”. È l’epoca del Barocco, un periodo che va dall’inizio del ‘600 alla metà del ‘700 che alla misura, al classicismo, all’ordine e all’equilibrio propri del Rinascimento sostituisce il senso del fantastico, il dinamismo, l’effetto scenografico e l’illusionismo. L’Europa dopo la Pace di Westfalia (1648), evento che concluse la guerra dei Trent’anni. video sul Barocco CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it L’ARCHITETTURA Durante il Seicento, Roma è il principale centro culturale della penisola italiana. In questa città opera Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), architetto, scultore e pittore. Egli diventa l’artista ufficiale della corte papale durante il pontificato di ben otto papi. La sua prima commissione importante fu il Baldacchino per l’altare della Basilica di San Pietro (1624-1633). video su Bernini video sul baldacchino di San Pietro CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Nel 1658 progetta la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, uno degli edifici più rappresentativi dell’arte barocca per gli effetti di movimento e dilatazione nello spazio, per gli stucchi e per la ricchezza dei particolari decorativi. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it L’uso illusionismo della prospettiva è uno degli stratagemmi con cui Bernini modifica la percezione dello spazio. Celebre è la Scala Regia (1663-1666) nel Palazzo Apostolico del Vaticano. Tutte le superfici sono convergenti in modo da creare una prospettiva “accelerata” (già usata dal Bramante quasi 200 anni prima). CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Bernini progetta anche ponti, fontane e palazzi: le sue architetture segnano in maniera determinante il volto della Roma secentesca. Il suo successo è tale che le sue creazioni vengono imitate, anche durante il secolo successivo, in Italia e all’estero. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it IL COLONNATO DI SAN PIETRO (1629-1657) - Gian Lorenzo Bernini Nel 1629 moriva Carlo Maderno, l’architetto della «fabbrica di San Pietro», autore dell’ampliamento nonché della facciata della basilica. Nella prestigiosa ed ambita carica gli successe Gian Lorenzo Bernini, che in quegli anni già lavorava in San Pietro per la costruzione del baldacchino. Dare una forma armonica allo slargo di fronte la basilica non doveva essere un problema semplice, anche perché sia la chiesa, sia i palazzi sul lato destro, già esistevano Bernini riuscì a trovare la soluzione giusta, inventando un colonnato che circondava lo spazio senza sovrapporsi agli edifici già esistenti, tra cui il palazzo degli alloggi papali, da dove il pontefice si affacciava per impartire la sua benedizione. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it La genialità del Bernini fu nella forma che diede a questo colonnato. I due primi lati partono dalle estremità della facciata di San Pietro e proseguono in direzioni convergenti. Alla fine proseguono in due emicicli che disegnano uno spazio ellittico. Il colonnato è costituito da 284 colonne disposte su quattro file. Sulla balaustra terminale stanno 140 statue. Lo spazio è monumentale e ben definito pur senza essere chiuso e simbolizza l’abbraccio della Chiesa verso i fedeli. La scelta di unire lo spazio della piazza alla facciata con due lati non paralleli, fu un’altra intuizione geniale. Bernini, molto attento agli effetti di percezione visiva, e ben conoscendo le leggi della prospettiva ottica, facendo convergere questi due lati di raccordo riesce a produrre la sensazione che la facciata della basilica si avvicini alla piazza spostando così l’osservatore nello spazio ellittico e rendendo visibile la cupola di Michelangelo che l’allungamento della navata aveva parzialmente nascosto. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it La visione, inoltre, sarebbe dovuta avvenire fuori asse grazie ad un terzo braccio di chiusura. Tale braccio non fu edificato e nel 1937 con la demolizione della “spina dei Borghi” da parte di Mussolini si creò una visuale assiale lontana dalla concezione dinamica di Bernini. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Nella sistemazione conclusiva di San Pietro, lo schema architettonico, secondo i dettami di Vitruvio, assume la proporzione del corpo umano, per cui testa corrisponde alla cupola della Basilica e le braccia aperte alle due esedre del portico. Concetti così espressi a Alessandro VII: “Le ali del Colonnato renderanno più impressionante l’altezza della facciata per il fatto che esse si comporteranno in suo confronto come due braccia in confronto del tronco”. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Un altro grandissimo architetto barocco è Francesco Borromini (1599-1667). Anche lui lavora a Roma dove realizza architetture molto originali: una delle più rappresentative è la chiesa di S. Carlo alle Quattro Fontane (1638-1641). video su Borromini CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Nella chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza Borromini utilizza dei moduli triangolari per creare una planimetria di grande complessità dove curve convesse e concave culminano con una lanterna a spirale. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Gli spazi di Borromini sono sempre dinamici e illusionistici come la scala di Palazzo Barberini o l’ingresso in prospettiva accelerata della galleria di Palazzo Spada. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it LA PITTURA Durante il Seicento vengono edificate molte chiese e dimore nobiliari. Per ornare questi edifici i pittori sono incaricati di realizzare opere dipinte su tela o eseguite ad affresco. Spesso in questi spazi la pittura collabora a creare uno spazio illusionistico e scenografico con gli “sfondati”: rappresentazioni del cielo sopra una volta o di elementi architettonici slanciati verso l’alto puntando a rendere l’effetto di uno spazio che si dilata oltre i limiti dell’edificio. Questo effetto è ottenuto dipingendo le figure di scorcio, cioè viste dal basso verso l’alto, e utilizzando la prospettiva per ingannare l’occhio (trompe l’oeil). I maggiori pittori do sfondati sono Pietro da Cortona e Andrea Pozzo con i loro Trionfi e Glorie a tema religioso. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Altri pittori introducono l’elemento della quotidianità e un certo realismo: il più importante è Caravaggio (15711610), autore di tele molto discusse e maestro nell’uso dei contrsti di luce e ombra. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Anche quando dipinge soggetti religiosi egli rappresenta i personaggi utilizzando come modelli persone comuni. Per rappresentare la Morte della Vergine egli ritrae addirittura il cadavere di una prostituta annegata nel Tevere. Caravaggio studia approfonditamente la natura - che ritrae con efficacia anche nelle numerose nature morte allontanandosi dalle illusioni barocche e rappresentando la realtà così come la vede, anche nella sua bruttezza. video sulla canestra di frutta CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Caravaggio carica la luce di valori simbolici: è lo strumento con il quale Dio si rivela e nel contrasto con l’ombra essa esprime la lotta tra il bene e il male. I committenti di Caravaggio, tuttavia, spesso non capiscono la sua arte e la giudicano eccessivamente e oltraggiosamente realista arrivando persino a rifiutare alcuni suoi dipinti. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it LA VOCAZIONE DI SAN MATTEO (1599-1600) - Michelangelo Merisi (Caravaggio) Questo dipinto (olio su tela 3,40 x 3,22 m) si trova nella chiesa romana di San Luigi dei Francesi in una cappella dedicata a San Matteo con la Vocazione e il Martirio sui due lati e il santo al cento nell’atto di scrivere sotto dettatura di un angelo (nella prima versione, rifiutata dalla committenza e distrutta durante i bombardamenti della 2a guerra mondiale a Berlino, l’angelo muoveva la mano del santo). Nella Vocazione, Caravaggio raffigura il momento in cui Matteo, un esattore delle tasse, viene chiamato da Cristo a seguirlo. video sulla vocazione di San Matteo CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it La Vocazione di San Matteo è uno dei dipinti più belli e suggestivi di Caravaggio. Le figure emergono dalle ombre profonde dlla stanza, illuminata da un fulmineo fascio di luce, che simboleggia la presenza di Dio. La luce proviene dalle spalle di Cristo: è talmente intensa che la finestra aperta sulla parete di fronte non produce alcuna luminosità. La figura di Cristo è coperta da quella di San Pietro e si trova in ombra; sono visibili solo la sua mano destra (che indica Matteo con gesto solenne e autorevole), l’avambraccio e parte del volto. Tre uomini si voltano verso i nuovi arrivati mentre altri due non si accorgono di nulla e continuano a contare i soldi. Il fascio diagonale di luce colpisce Matteo in volto ed egli indica se stesso con stupore. Secondo alcuni studiosi, tuttavia, Matteo sarebbe quello ancora intento a contare le monete e ignaro di ciò che sta per accadergli. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Una serie di aspetti rivelano uno studio notevole della composizione e forse alcuni ripensamenti. I piedi di Cristo sono orientati in direzione opposta a quella della mano. La figura di Pietro è stata aggiunta successivamente. La mano stessa richiama quella di Adamo nella Creazione di Michelangelo (cappella Sistina) il che sta a mostrare l’intenzione di evidenziare più l’umanità che non la divinità del Cristo. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it LA SCULTURA La scultura, in quest’epoca, è sempre in rapporto dinamico con lo spazio che la ospita; movimenta facciate e interni e abbellisce spazi pubblici e privati. Gli artisti sfruttano gli effetti di chiaroscuro per esprimere un grande senso di movimento. La compostezza dei modelli classici viene abbandonata, le forme si dilatano nello spazio e possono essere guardate da molti punti di vista. I panneggi delle vesti, ampi e gonfiati, sottolineano il movimento delle figure che hanno volti molto espressivi e comunicano le loro emozioni. Il più importante scultore barocco è Bernini. Nelle sue sculture raggiunge effetti drammatici di grande teatralità che coinvolgono l’osservatore (come nel David). video sul David CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Ancor più coinvolgente del David sono i gruppi con Apollo e Dafne e il Ratto di Prosperpina. Nel primo riesce a tradurre nel marmo la trasformazione della donna: dalle sue mani e dai suoi piedi spuntano le foglie e il suo corpo si ricopre di corteccia. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Per la sua grande abilità tecnica e virtuosismo Bernini divenne lo scultore più famoso dell’epoca e ricevette importanti commissioni per realizzare monumenti funerari per papi, statue equestri, sculture per il collezionismo privato e intere cappelle di grande impatto scenografico. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Si narra che Bernini chiedesse ai suoi modelli di muoversi liberamente nell’ambiente invece di stare in posa, in modo che egli ne potesse cogliere le espressioni più naturali e spontanee per renderne al meglio la psicologia. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it L’ESTASI DI SANTA TERESA (1645-1652) - Gian Lorenzo Bernini È una delle più straordinarie opere di Bernini: un gruppo scultoreo presso la Cappella Cornaro della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, dotato di una valenza scenografica e illusionistica di grande effetto. Il soggetto dell’opera è l’estasi di Teresa d’Avila, una santa spagnola nota per le sue esperienze mistiche. La tradizione vuole che attraverso l’estasi, uno stato di rapimento dei sensi e perdita di coscienza, Teresa viveva un’intensa unione spirituale con Dio. video sull’Estasi di Santa Teresa CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it L’Estasi è uno degli esempi più belli di teatralità e spettacolarità tipici dell’arte barocca: un’opera straordinaria, in cui Bernini riesce a destare “stupore e meraviglia” nell’osservatore, fondendo luce, architettura e scultura. La rappresentazione fissa il momento del congiungimento mistico con Dio, simboleggiato dall’angelo che sta per colpire con una freccia il cuore della santa. L’espressione di Teresa richiama incredibilmente quella della Maddalena in estasi dipinta da Caravaggio circa 40 anni prima. scena di Checco Zalone con l’Estasi di Santa Teresa CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV SEICENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti www.didatticarte.it Per completare la teatralità ci sono due finti palchi (con sfondo prospettico) ai due lati della scena dove i membri della famiglia Cornaro (committente dell’opera) assitono all’estasi della santa. La luce contribuisce ad acccrescere l’effetto scenografico: sopra il gruppo scultoreo, infatti, è presente una finestra nascosta che illumina direttamente la scena e fa vibrare i raggi in bronzo dorato così che questi sembrino davvero la materializzazione della luce. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE classe IV
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