edizione Novembre 2013 - ITCG "Manlio Capitolo"
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edizione Novembre 2013 - ITCG "Manlio Capitolo"
12 METE - Novembre 2013 Novembre 2013 www.itcgtursi.it Anno XII - Numero 1 [email protected] Spazio misto "Ho scelto di vivere, non semplicemente di esistere" Cit. James Hetfield Benny Ancora V A Igea Immagina, tuo padre quante cose ancora aveva da capire lui, come poteva insegnarle a te ! Cit. Biagio Antonacci Mariagrazia Tarulli V A Igea Le ali non ci vengono date per sognare, ma per raggiungere i sogni in volo. Cit. Domenico Continanza V A Igea Dovete essere veri. Non fasulli: presentatevi per ciò che siete. La cosa più difficile al mondo è far finta di essere diversi da quello che si è. Quando cominciate a sentirvi voi stessi andate fino in fondo. E' la cosa più facile del mondo essere se stessi. La cosa più difficile è essere ciò che gli altri vogliono. Non lasciatevi cacciare in questa situazione. Trovate voi stessi, trovate ciò che siete, e mostratevi come siete. Allora potrete essere felici. cit. Leo Buscaglia Maria Vincenza Gulfo V A Igea "Come può celarsi il diavolo dietro qualcuno che assomiglia ad un angelo, quando sorride?" Cit. Taylor Swift Cesena Michela 5 A Igea. La vera felicità è la pace con se stessi. E per averla non bisogna tradire la propria natura. Cit. Mario Monicelli Gabriele Lopatriello V A Igea Auguri a tutti per un sereno Anno Scolastico. Direttore Responsabile Prof.ssa Grazia Vitelli Caporedattore Eugenia Hruznevich V A Igea Vice caporedattore Benny Angora V A Igea Redazione Rosa Padula II A Iter Giovanna Bascetta II A Iter Helen Pontevolpe III A Iter Maria Grazia Comparato III A Iter Rosilena Gulfo V A Igea Francesca Nucera V AFM Francesca Pugliese V AFM Carmela Montesano V A Iter Roberta Lillo V A Iter Fabbiano Rinaldi IV B geom. Michele De Santis IV B geom. Loris Battafarano II B Informatica Nicola Montesano II B Informatica Angelo Magnocavallo II A Informatica Alessandro Mancino II A Informatica Natale Putignano III A Informatica Antonio Morano II A Informatica Web Designer Rocco Pontevolpe Vignettisti Giuseppe De Lorenzo IV B Geom. Carlo Viola IV B CAT Hanno collaborato: Prof.ssa Lucia Lombardi Prof.ssa Grazia Vitelli Maria Grazia Comparato, Helen Pontevolpe, Lidia Caravita, Marica D'armento, Diana Pislaru, Mariagiusi D'Errico, Michela Veneziano III A Iter Rosa Padula, Sara Nuzzi, Isabella Francolino II A T Salvatore Ferrara III A geometra serale Gloria Calcagno, Maria Teresa De Cono 4 A AFM Carmen Fortunato, Sonia Martello IV B Igea Rosaria Ragone III A Rag. serale Amendola Arianna, Bascetta Giovanna, Bruneo Domenica, Camardella Clelia, Corrado Siria, D’Alessandro Federica, Roma Giusy II A Iter Salvatrice Capalbi I A AFM Francesca Pugliese 4 A AFM Giulio Sanchirico e Maria Teresa Viviano V A Igea Benny Ancora, Mariagrazia Tarulli, Domenico Continanza, Maria Vincenza Gulfo, Cesena Michela, Gabriele Lopatriello, Eugenia Hruznevich Rosilena Gulfo, Rita Maggiore VA Igea Giuseppe De Lorenzo IV B Geom. Carlo Viola IV B CAT Il Giornale della Scuola DRITTI ALLA META Cari ragazzi, chi vi scrive per la prima volta ufficialmente dalle pagine del vostro giornale, è il nuovo Dirigente Scolastico. Come sapete, dal primo settembre, dopo una ultraventennale esperienza di insegnamento, in seguito al superamento del Concorso Ordinario per Dirigenti Scolastici, sono stata chiamata a dirigere questo Istituto. Non vi nascondo che ho firmato il contratto da Dirigente Scolastico con i dubbi e le ansie che assalgono tutti gli esseri umani quando si trovano a fronteggiare situazioni nuove. Ma, fortunatamente , molte delle mie preoccupazioni sono svanite quando ho conosciuto la realtà scolastica nella quale mi trovo ad operare ormai da due mesi. Infatti qui a Tursi ho ricevuto una calorosa accoglienza e nell’Istituto “ Manlio Capitolo” ho trovato operatori scolastici disponibili e competenti, ma, soprattutto ho avuto modo di conoscere voi ragazzi che siete il “cuore pulsante” della scuola, gli utenti senza dei quali la scuola stessa non avrebbe ragione di esistere: sicuramente grazie a voi non mi mancherà il contatto con gli alunni. Ed è a voi che oggi mi rivolgo per esortarvi a riflettere sull’importanza del vostro percorso di crescita, che nella scuola giunge a compimento. Gli anni che state vivendo con spensieratezza, cari ragazzi, sono fondamentali per la vostra formazione umana, culturale e professionale. La Scuola Secondaria di II grado segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta; quando terminerete questo percorso sarete giovani donne e giovani uomini qualificati per affrontare il mondo del lavoro. Voi, in quanto adulti di domani avete il diritto/dovere, innanzitutto verso voi stessi, e poi nei confronti della società, di elaborare e di portare a compimento il vostro “progetto di vita” inteso come piena realizzazione delle vostre aspirazioni personali. Certamente molti di voi sanno già ciò che desidererebbero fare nella vita e quale ruolo vorrebbero svolgere nella società; altri, invece, sono ancora incerti in merito alle aspirazioni future, forse perché disorientati dalla situazione di crisi che stiamo vivendo. Sappiate che ai vostri genitori, ai vostri Docenti al vostro Dirigente , sta a cuore la realizzazione dei vostri sogni, delle vostre aspirazioni, insomma del vostro futuro. Pertanto, tutti noi adulti che nella scuola operiamo a vario titolo, ci impegneremo e ci adopereremo quotidianamente cercando di mettere in atto le strategie più idonee per orientarvi nel vostro percorso di affermazione personale e professionale. Ovviamente, da parte vostra sarà necessario un notevole impegno in quanto la società odierna, molto competitiva, richiede l’acquisizione di un a solida formazione di base e di competenze specifiche spendibili nel mondo del lavoro. Io vi auguro che in un futuro prossimo possiate raggiungere la vostra “meta”, trovando un’adeguata collocazione nella società e svolgendo il ruolo lavorativo a voi più congeniale. La “meta”, intesa come l’insieme degli obiettivi da perseguire e dei sogni da realizzare dovrebbe essere il motore delle azioni di tutti noi, giovani e meno giovani. Immaginate per un attimo di non avere sogni, aspirazioni, desideri da realizzare, valori ai quali ispirarvi: che vita sarebbe la vostra? Certamente una vita vuota, priva di qualsiasi spinta verso il futuro; non sarebbe una vita “viva”, perdonatemi il gioco di parole, ma solo un lasciar scorrere il tempo senza senso in attesa di eventi casuali e indipendenti dalla vostra volontà. Solo chi nella vita ha delle mete da raggiungere si adopererà per portare a compimento i suoi progetti; in definitiva, gli obiettivi da raggiungere sono per l’essere umano la molla che fa scattare l’interesse all’azione mirata al raggiungimento degli stessi. Per questo vi auguro di avere ben chiara in mente la vostra meta e di guardare sempre nella sua dire- zione; solo così facendo potrete dare un senso alla vostra vita e alle vostre azioni. Vi chiedo di non arrendervi di fronte alle inevitabili difficoltà che incontrerete lungo il percorso, ma di uscirne ancora più forti e combattivi. E se proprio non doveste riuscire (a causa di fattori indipendenti dalla vostra volontà) a raggiungere la vostra meta ideale, fissate un altro traguardo, magari meno ambizioso, ma abbiate sempre e comunque un fine a cui tendere e per il raggiungimento del quale “lottare”. Vi auguro buon anno scolastico e…. buona meta a tutti! Dirigente Scolastico Prof.ssa Lucia Lombardi Sommario Editoriale 1 All’interno del “Capitolo” 2 La musica 3 4 La Danza 5 Sogni...Emozioni... 6 Incontro con la Poesia 7 Donne vittorie 8 Sperare…una bellissima leggenda 9 Se... 10 L’angolo dello sport 11 Citazioni 12 METE 2 - Novembre 2013 All’interno del “Capitolo”…... La scuola che vorrei Una scuola che possa offrire il meglio a tutti noi, una scuoFosse per noi, la scuola sarebbe completamente diver- la in cui non ci siano preferenze, dove tutti vengano trattati sa da come è adesso. Una delle tante modifiche da allo stesso modo. apportare alla scuola sarebbe sicuramente la diminuzione delle materie meno importanti, ma non inutili, per Diana Pislaru, Mariagiusi D'Errico, i determinati indirizzi. Michela Veneziano III A Iter Per quanto riguarda il nostro indirizzo, Turismo, dovrebbero essere aumentate le ore di lingua, geografia e storia dell’arte. Dovremmo avere la possibilità, magari Ciao docenti e alunni dell' I.T.C.G. Manlio Capitolo di Turcon la frequentazione pomeridiana, di studiare ancora si, a presentare l'articolo riguardante le aspettative del più lingue. Inoltre, vorremmo che si possano utilizzare i nuovo anno scolastico, sono due ragazze del biennio, alle laboratori linguistici, affinchè ognuno di noi abbia la prime armi con lo scrivere sul giornale della scuola ''Mete'', possibilità di capacitarsi nell’ascolto delle diverse lin- le cui docenti referenti sono la Prof.ssa Grazia Vitelli, la Prof.ssa Lina Vinci e il referente tecnico Rocco Pontevolgue. E prima di tutto bisognerebbe mettere in pratica ogni pe. Cercando di rientrare negli obbiettivi vorremmo esporre i nostri punti di vista. Aspettative e sogni si intrecciano cosa che ci viene insegnata, cioè si dovrebbero fare con l'inizio di quest'anno, accompagnate da paura e timori più uscite didattiche, cosicché anche noi studenti posdietro ogni angolo per ognuno di noi. Ciò che ci aspettiasiamo essere più stimolati nell’apprendere. Andare a mo è più ordine, organizzazione e coerenza nella scelta scuola non dovrebbe essere più sentito come un dove- da parte dei docenti ma anche da parte nostra dovrebbe re o un obbligo, ma come una consuetudine che da esserci più coerenza, determinazione e responsabilità per l’opportunità di apprendere piacevolmente ciò che non saper affrontare ogni tipo di situazione, impegnandoci inolsi sa, se solo i professori che vi insegnano, oltre che a tre nello studio, per poter dare il meglio di noi stessi. Più svolgere il loro primario dovere di insegnare, fossero valore e maggiore attenzione agli eventi per misurarci culanche disponibili a saper aiutare coloro che ne hanno turalmente e nel sociale, più offerte formative, più espebisogno, non solo dal punto di vista scolastico, ma an- rienze e stage, aumentando le probabilità per noi ragazzi che negli eventuali possibili problemi della vita quotidia- di trovare un'occupazione terminati gli studi. Siamo del na. Vorremmo che i professori la smettessero di pensa- parere che i passi fatti in avanti saranno notevoli e conforre di dover completare il programma, di dover fare tanti, sebbene la conoscenza del mondo del lavoro già un tot di test o interrogazioni a quadrimestre, di dover durante le scuole superiori, ancor più a riguardo degli indirizzi che offre il nostro istituto, sia un terreno ancora fertile, mantenere in classe una ferrea disciplina. dove molto si può e si deve fare! Le nostre oltre ad essere La scuola è sicuramente un posto dove incontrare gli aspettative sono richieste e in quanto tali, speriamo siano amici, chi più simpatico, chi meno, ma sempre una co- accettate e prese in considerazione. munità, tutti uniti, tutti assieme in guerra contro un Auguriamo a tutti voi un anno proficuo! qualcuno che ci insegna e che magari secondo noi non è troppo adatto al suo lavoro. E’ vero anche che noi studenti dovremmo impegnarci Rosa Padula, Sara Nuzzi, Isabella Francolino II A T di più e prendere le cose con più serietà, dato che molto spesso si tende a trascurare le materie ritenute meno importanti e inutili, ma non tutti abbiamo le stesse L’anno appena iniziato: aspettative! capacità nel comprendere e apprendere tutte le mate- Mi sono iscritto alla scuola superiore perché al mondo rie, ecco perchè i professori devono essere i primi a d’oggi, ogni lavoro richiede un diploma di Scuola Superiosaperci prendere e dovrebbero darci i nostri spazi e i re e anche perché voglio conoscere nuovi amici e nuovi nostri tempi. Dunque, noi vorremmo una scuola che ci professori da ascoltare per poter imparare. Voglio che la aiuti a credere nei nostri sogni, vorremmo una scuola scuola sia una seconda casa e desidero rispettare i proche ci spinga alla curiosità e alla seta di conoscenza, la fessori, l’Istituzione scolastica e i nuovi amici. Quando soscuola in questo periodo di crisi ci aiutasse a ‘voltare no arrivato, mi sono sentito in un nuovo ambiente che non pagina’, vorremmo una scuola dignitosa che non ca- conoscevo: la “Scuola Superiore”; e mi piace sia l’ambienschi a pezzi, perché proprio essa dovrebbe insegnare te in cui mi trovo, cioè “la classe” e i compagni di altri paead essere forti e a poterci alzare dopo ogni errore. Vor- si vicino al mio. Durante l’anno scolastico mi piacerebbe imparare argomenti che non conosco e mi aspetto “cose” remmo una scuola dove alunni e professori si trattino nuove e importanti, ad esempio fare escursioni istruttive e con affetto, una scuola dove non ci fosse bisogno di fare gite da ricordare. protestare, perché ogni alunno ha il diritto di parlare, di Salvatore Ferrara III A geometra serale esprimere il proprio pensiero. L’angolo dello sport….. Curato da Giulio Sanchirico e Maria Teresa Viviano V A Ciao Giulio, prima di tutto grazie per la tua disponibilità … Ci concedi un’intervista???? . . . Che tipo di sport pratichi? Il calcio. A che età e perché hai iniziato a giocare a calcio? Ho iniziato la mia esperienza calcistica all’età di tre anni nella squadra del mio paese (Tursi) perché ero affascinato dai bravi giocatori. Chi è stata la prima persona che ti portò a scuola calcio? Mio padre, che vide in me delle doti calcistiche. Parla delle tue esperienze con il calcio … All’età di 10 ho iniziato a frequentare, costantemente, la scuola-calcio del mio paese, a 14 anni ho partecipato ai campionati calcistici regionali sino a giocare nella squadra del Policoro dove ho partecipato ad un campionato che mi ha permesso di conseguire con successo, 44 goal. All’età di 15 anni sono ritornato a giocare nella squadra del mio paese dove ho esordito nella categoria semiprofessionista ovvero in promozione. All’età di 17 anni, grazie ad un ottimo risultato conseguito dal Tursi, ho avuto la fortuna di giocare in eccellenza disputando un campionato ottenendo ottimi risultati a livello personale. Queste esperienze, mi hanno offerto la possibilità di giocare in tanti posti diversi come per esempio ad un torneo internazionale a Corigliano dove con la mia squadra ci siamo classificati terzi, ma non solo, a Palermo, ed in Puglia dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con altri calciatori. Quale fu il tuo idolo sportivo nell’infanzia??? Francesco Totti Ed ora? Ricky Alvarez Hai un allenatore che ti guida e ti aiuta? Che rapporti hai? Ho avuto diversi allenatori ma l’ allenatore che mi sostiene in modo particolare è Giovanni Marino. In che modo lo sport ti ha aiutato nella tua crescita personale? Il calcio è stato fondamentale nella mia crescita perché ho avuto modo di confrontarmi con altri giocatori, di superare sempre con grinta le mille difficoltà, di condividere la vittoria o la sconfitta con i miei amici di squadra che in alcuni momenti mi sembrava essere difficile. Cosa ti dà più soddisfazione superare il tuo rivale o migliorare te stesso? Senza esitazione, migliorare me stesso quindi proprio per migliorare le mie prestazioni cerco di allenarmi tre volte alla settimana. È necessario che ci sia un leader in una squadra perché una squadra acquisti il suo massimo potenziale? No, secondo me il leader non serve a nulla se si ha una squadra con delle ottime capacità. Hai mai sofferto lesioni importanti? Certo, in passato ho avuto problemi fisici anche piuttosto gravi. A che età si può giocare il primo torneo? Dipende molto dalla bravura personale, di solito a 8-9 anni, altrimenti se non si è particolarmente bravi si resta in panchina; alcuni giocatori pensano che non poter entrare in campo sia colpa del Mister, ma in realtà, stando in panchina, ci si impegna di più e si cerca di migliorare per giocare un giorno da titolare. Come si preparano i giocatori prima di una partita? La preparazione si basa sull'allenamento fisico e tecnico. Come ci si sente dopo aver fatto goal? Dopo aver segnato ci si sente felici per aver portato la propria squadra in vantaggio, ma non bisogna vantarsi con gli altri giocatori. Io, quando mando la palla in rete, non esagero nelle manifestazioni di gioia in campo, ma se vinciamo la partita esprimo la mia felicità negli spogliatoi. Come si reagisce ad un goal preso ? Innanzitutto non bisogna perdersi d'animo ed avere la forza di reagire. Come ci si comporta nei confronti dell'avversario ? Occorre osservare l'avversario, rispettarlo e creare un clima sereno durante la partita. E' bene che proprio i giocatori di tutte le serie diano l'esempio alle giovani generazioni di quale sia il comportamento corretto da tenere in campo. Purtroppo, a volte, nel calcio si assiste a scene che non sono da imitare. Come deve alimentarsi uno sportivo? Chi pratica uno sport deve attenersi a delle regole: mangiare, ad un preciso orario, cose semplici come la frutta, la verdura, la pasta e bere soprattutto acqua. Lo sport , oltre che per il fisico, serve anche per crescere ? Naturalmente, lo sport è preparazione per la vita , perché si debbono rispettare le regole, rispettare le persone, condividere le azioni con gli altri. Quindi il mio suggerimento per la vostra vita è quello di praticare uno sport o meglio, se si può, anche più di uno. Quali sono i tuoi piani per il futuro? Dove desideri arrivare? In tutta sincerità, penso di giocare altri 4 o 5 anni poi …… Però sicuramente non lo abbandonerò e lo porterò sempre nel mio cuore. Cosa consigli a coloro che iniziano? Ragazzi non smettete di credere nei vostri sogni, perché nulla è impossibile. Quale è il numero di maglia che hai preferito indossare dalla tua prima partita? 10. Perché è stato il primo numero che ho indossato e mi ci sono affezionato. METE Se…… Il dolore aiuta a comprendere il valore delle cose Per quanto la nostra vita possa arrivare a provare momenti di felicità serenità e benessere, nessuno di noi potrà mai vivere la propria vita senza aver provato almeno una volta un forte dolore, sensazione che si mostra, ahi noi solto molteplici forme. A dire il vero è proprio il dolore che si manifesta più frequentemente, nelle nostre vite. Il piacere a confronto sembra essere Davide contro Golia. Se ci pensiamo bene siamo tutti terrorizzati dal dolore: ci ricordiamo tutti come ci ha fatto male la prima caduta dalla bici, dai pattini, il primo mal di denti o il primo mal di pancia. . . Quando vediamo qualcuno che sta soffrendo la nostra preoccupazione cresce al crescere dell'intensità di quel dolore, perchè ognuno di noi riesce ad immaginare cosa sti provando l'altra persona in quel momento. Ecco perchè il dolore, paradossalmente, riesce anche a unire le persone perchè mille sono le possibilità che un dolore simile capiti anche a noi ogni giorno. Il dolore, o meglio, l'assenza di quello che chiamiamo dolore, è ciò che può ci fa gustare i vari momenti belli che la vita ci regala. Le conoscenze umane sono alla continua ricerca di metodi e soluzioni che riducano sempre di più la presenza del dolore nelle nostre vite, ma è con l'esperienza con la consapevolezza del dolore e della sua brutalità che possiamo affrontare un mondo e una realtà innegabilmente pericolosi. Salvatrice Capalbi I A AFM Il consumismo significa perdita di valori? Uno dei fenomeni che a livello sociale si sta dilagando e suscita continua preoccupazione è il consumismo. Oggigiorno, ne vengono colpiti i paesi tecnologicamente più avanzati, dove l’uomo va incontro ad una perdita progressiva e continua di valori personali e spirituali, per sostituirli ad altri più superficiali. Nelle società consumistiche viene considerato “superiore” colui che può permettersi maggiori comodità attraverso il denaro. Quest’ultimo attira le persone in un circolo vizioso come in una spirale senza fine. L’uomo perde la sua principale dimensione di centro del mondo e diviene egli stesso cose tra le cose. L’esistenza sembra basarsi su una gerarchia di valori fondati non più nell’essere ma nell’avere e il benessere e la ricchezza risultano scopi fondamentali, per i quali è opportuno lottare nella propria vita. La causa principale del consumismo sta nella produzione industriale che spinge la gente ad acquistare, sempre di più, oggetti all’ultima moda, attraverso messaggi molto persuasivi e suggestivi dei mass media. Al giorno d’oggi, noi ragazzi, sembriamo quasi “omologati”, non possedendo più il nostro pensiero, le nostri passioni o le nostre aspirazioni. Tuttò ciò spaventa, perché in questo modo non è possibile avere dei confronti e senza di essi, non si cresce e non si riesce a dare il meglio di se stessi. Nella società attuale, il dialogo non è più visto come uno dei valori importanti, poiché, l’individuo è sempre più coinvolto dalle nuove tecnologie di comunicazione, privandosi del rapporto faccia a faccia. Questo, spesso, ha inciso sull’amicizia, che è data dallo stare insieme, scherzare, condividere esperienze , tirarsi su di morale e non certo da una semplice e saltuaria conversazione tramite facebook. Ecco come, la tecnologia oltre ad avere numerosi lati positivi, ha anche lati negativi. È innegabile, infatti, lo sviluppo che hanno avuto negli ultimi tempi i social network e il loro straordinario impatto sociale su una fetta così ampia della popolazione; basti pensare che attualmente facebook ha in media 600mila iscritti al giorno. Oggi, in una società, in cui è diffuso il consumismo, la tecnologia e il conformismo, è importante apprezzare la diversità e non giudicarla, perché è più facile unirsi alla massa che avere un proprio carattere. - Novembre 2013 3 La Musica... La musica…”contenitore” delle emozioni La musica, contenitore dell’anima La musica, in tutte le sue forme e secondo i gusti individuali, è un importante mezzo per sfogarsi, per rilassarsi e, soprattutto per gli adolescenti, una ragione di conforto, discussione ed un modo per conoscersi e divertirsi all'interno del gruppo. A molti piace ascoltare la musica, c’è chi l’ascolta per passatempo, chi per hobby, chi per divertimento. La musica, una delle tante forme d'arte che aiutano l'artista a esprimere i propri pensieri, le proprie emozioni e a trasmetterli a chi ascolta. La vera musica non perde mai la sua bellezza nemmeno dopo decenni, se non di più, di avversità vissute dal mondo. Chi la recepisce realmente, sa cogliere ogni minima sfumatura che il compositore le ha voluto donare, a volte la sa abbinare a determinati momenti della propria vita rendendola un pò sua, proprio come se fosse la colonna sonora del proprio cammino. La realtà e' che oggi conta più l'aspetto esteriore, l'immagine che manda, che da di sé, a contare veramente, forse tra queste "vittime" delle apparenze si nasconde realmente un giovane Artista come lo si intendeva un tempo. La musica sa trasmettere ogni tipo di emozione sa ispirare la fantasia e ci fa immergere in un mondo tutto nostro . Per noi giovani d’oggi il concetto di musica è cambiato rispetto ad altri tempi: essa non è più vista solo come una forma d’arte, ma soprattutto come uno strumento per evadere dalla nostra vita quotidiana; infatti oggi cerchiamo nella musica una realtà impossibile e irrealizzabile per sottrarci dai dolori, dalle sofferenze, dai problemi e dalle difficoltà, rifugiandoci nel mondo della musica che ci offre un riparo immaginario e intoccabile. Inoltre la maggior parte degli adolescenti che ascolta musica, non la viva, ma la utilizzi soltanto, entrandoci senza conoscere l’ambiente e tutto ciò che lo circonda e usufruendo di essa solo come un passatempo. D’altro canto credo che molti giovani decidano di esprimersi con la musica semplicemente per il fatto che essa per noi è un linguaggio convenzionale per esprimere e manifestare le nostre emozioni e ciò che abbiamo veramente dentro di noi, senza tenere conto dei giudizi altrui. Infine riguardo al rapporto con la musica possiamo dire che ha un’importanza fondamentale nella nostra vita: la musica è vita, passione, odio, amore, rabbia, forza, speranza… Nella musica troviamo un rifugio dalla realtà, quando abbiamo dei problemi, delle preoccupazioni accendiamo l' iPod e tutti i pensieri svaniscono nel nulla. Molte persone si interrogano riguardo il vero significato della musica. Domanda del tutto lecita dato che costantemente le nostre orecchie sono bersagliate da canzoni, sigle televisive o motivi musicali vari. Francesca Pugliese 4 A AFM Gloria Calcagno Maria Teresa De Cono 4 A AFM Essa però non è da considerarsi una cosa di poco conto, anzi! Può essere interpretata in vari modi, a seconda delle persone: per un uomo di scienza la musica è un insieme di vibrazioni provocate da un corpo oscillante; per un ragazzo invece essa rappresenta sia un passatempo che un modo per sfogarsi e cacciare via i brutti pensieri; infine per un musicista la musica è tutto, coincide contemporaneamente con la sua passione e il suo mestiere. Il significato altamente personalizzabile della musica è uno dei suoi punti forti, una delle caratteristiche che le ha permesso di raggiungere un’importanza immane all’interno della società odierna. E’ tra i mezzi di comunicazione più utilizzati in tutto il mondo, con essa è possibile trasferire emozioni, sentimenti e idee in una maniera molto leggera ma allo stesso tempo incisiva; d'altronde non dimentichiamo che la musica è l’unico strumento che al giorno d’oggi può ritenersi degno di sostituire la poesia. Va ricordato che la musica però non ha una storia recente, al contrario già in antichità si soleva recitare poemi e testi letterari accompagnati da un po’ di musica suonata da un menestrello o da un giullare di corte. Ogni Paese o regione del mondo ha poi sviluppato un proprio modo di fare musica che è diventato a tutti gli effetti parte integrante del patrimonio culturale di quella zona, con il pregio di essere una delle poche cose al mondo capace di poter unire diversi popoli, diverse nazioni del pianeta. Nel corso del tempo la musica ha subito tante variazioni differenziandosi nei vari generi musicali, i quali a loro volta, influenzati da altri fattori o mescolandosi ad altri generi, hanno dato origine ad altri stili musicali. Nonostante i diversi stili siano molto diversi tra loro, i sentimenti che si riescono ad esprimere sono sempre gli stessi; cambia la musicalità, il ritmo o lo stile, ma il risultato è sempre uguale: una cascata di emozioni racchiusa in ogni singola nota. Chi scrive testi e compone musica non lo fa solo per passare il tempo, lo fa perché in questo modo tutto ciò che sente dentro di se viene fuori, la sua anima è come se si unisse alla musica permettendoci di cogliere quali sono i messaggi che ci vuole trasmettere. Ognuno può preferire un determinato genere musicale piuttosto che un altro, ma nessuno può negare il valore di questo strumento, capace di farci andare avanti superando talvolta momenti brutti, o che ci accompagna molti dei ricordi belli che ognuno conserverà per sempre dentro di se! Benny Ancora V A Igea La Musica... Sperare…...una bellissima leggenda La Musica... "Contenitore delle emozioni!” La musica è l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni nel corso del tempo e nello spazio. Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche adatte a conseguire determinati effetti sonori, che riescono ad esprimere l'interiorità dell'individuo che produce la musica e dell'ascoltatore; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell'evoluzione e dell'analisi dell'intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante strumenti musicali che, attraverso i principi dell'acustica, provocano la percezione uditiva e l'esperienza emotiva voluta dall'artista La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell'individuo Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello spirito, ma anche divertimento, gioco, strumento per sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona. Per strada, in macchina, sul pullman, nelle feste e nei riti religiosi la musica ci segue sempre. E forse è una di quelle cose di cui non si può fare a meno. Il suo suono ti trascina qualunque esso sia, anche se tu non lo vuoi. In ogni canzone è racchiuso un stato d'animo e , bello o brutto che sia, quando lo sentirai ti ricorderai e proverai la stessa emozione. I testi, in particolare, possono diventare tracce da seguire nella vita o tracce che ti consolano e ti rallegrano. E’ un’interpretazione del tutto personale di un insieme di note e pause. Ascolti una musica, passano i giorni, passano gli anni, risenti quella musica, e tutto ritorna, tutto rivivi: le immagini, i profumi, lo stato d'animo vissuto in quei tre minuti di vita passati. Tutto è stato magicamente registrato nel profondo della tua anima, come una chiave riapre una vecchia porta, riaccedi tramite dolci o amare note, in un mondo tuo al momento dimenticato. Carmen Fortunato, Sonia Martello IV B Igea “La speranza è l’ultima a morire” di Grazia Vitelli Piano piano un giorno la donna sollevo’ il coperchio del vaso, inorridita vide uscire un fumo denso soffocante, nero e acido e mille fantasmi si dileguarono per il mondo oscurando la luce del Sole. C’era una volta il possente Giove che governava il cielo e la terra, era stanco degli uomini diventati superbi e cattivi. Un giorno tuono’ dicendo: ”bisogna punirli”. Quindi chiamo’ Vulcano e gli comando’: ”con la tua arte devi fabbricarmi una splendida donna”. Vulcano sorpreso della richiesta sobbalzo’; non si aspettava un ordine simile! Fabbricare una donna? Ma non e’ la stessa cosa che cesellare un’armatura, rispose Vulcano. Giove severo ripete’ l’ordine: ”ho bisogno di castigare gli uomini”. Vulcano zoppicando, obbediente, se ne torno’ nelle sue fucine e comincio’ a costruire la donna. La modello’ in argilla, le plasmo’ un volto soave, la dipinse di un rosa tenue e le diede come anima una scintilla del fuoco divino dell’Olimpo. La donna aprì gli occhi, sorrise e con molta grazia comincio’ a camminare. Tutte le Dee accorsero, per la curiosita’, ad ammirarla. Venere, la dolce Dea del sorriso e dell’amore, sparse sulla testa della donna le piu’ squisite grazie femminili; Minerva (Dea della saggezza, protettrice degli artigiani, ma anche della guerra) le dono’ una cintura di perle e un abito di porpora e di gemme; le tre Grazie (splendore Aglaia, gioia Eufrosine, prosperità Talia) le donarono gioielli favolosi; anche Giove volle farle un dono prima di mandarla tra gli uomini e le disse: “io ti metto nome Pandora che vuol dire la donna di tutti i doni, porterai un vaso con te sulla terra, esso contiene tutti i mali che possono far piangere, soffrire e rovinare gli uomini ,quindi non aprirlo”. Pandora prese il dono e su un cocchio meraviglioso, scese sulla terra ove Giove aveva programmato che dovesse diventare la sposa di un Re (Epimeteo). Ma il pensiero fisso e la curiosità cominciarono a roderla. Tutti i vizi, i dolori, le malattie e le brutture uscirono irrompendo nelle case degli uomini: Pandora disperata cerco’ affannosamente di richiudere il vaso, ma il destino si era compiuto. Quando il fumo fini’, la donna guardo’ nell’interno: c’era un bellissimo uccellino azzurro. Era la SPERANZA, l’unica cosa rimasta. Giove, quindi, aveva punito gli uomini, con la curiosita’ di Pandora, ma aveva donato per ultima la speranza, che non abbandona mai nessuno, perchè, appunto, è l’ultima a morire. METE 8 - Novembre 2013 Ma la donna ha raggiunto anche tanti traguardi, il più importante è stato l’emancipazione. Da sempre esiste la battaglia tra i sessi ed il vincitore nella maggior parte dei casi è l’uomo, ma con il riconoscimento dei diritti umani nella Dichiarazione Universale del 1948, si sono abolite tutte le forme di discriminazione contro le donne e sancite alcune parità di diritti ancora oggi irrealizzate anche nelle società moderne come la nostra. Ma il minimo riconoscimento d’importanza comune a tutti gli uomini è stato oggi raggiunto, tant’è che le donne fanno politica, gestiscono multinazionali, possono arruolarsi e soprattutto hanno il diritto di voto che indirettamente le considera padrone delle proprie scelte e capaci di decidere chi andrà al governo di uno stato democratico. Le donne non sono una minoranza, un sottogruppo sociale, anzi noi donne siamo numericamente la maggioranza della popolazione! E l’uomo deve rispettarla anche perché secondo il mito del Creazionismo la donna è stata generata dalla costola dell’uomo ed essendo parte di lui deve avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Amendola Arianna, Bascetta Giovanna, Bruneo Domenica, Camardella Clelia, Corrado Siria, D’Alessandro Federica, Roma Giusy II A Iter 5 La danza... Donne: vittorie e sconfitte…. Le donne nel corso della storia hanno ricoperto vari ruoli ed hanno subito vittorie e sconfitte. Nella civiltà greca oltre ad occuparsi della famiglia partecipavano attivamente alla vita sociale. In altre culture però erano viste solo come simbolo di fertilità. Oggi, nel XXI secolo lo sviluppo e la ricerca hanno migliorato lo stile di vita di ognuno, ma in alcuni paesi sottosviluppati, dove non è arrivata la civilizzazione, la donna è soltanto un accessorio del capofamiglia e non ha diritti e doveri; fin dalla nascita viene destinata a un uomo scelto dalla famiglia, è sempre sottomessa ad un qualcuno prima padre e poi marito, deve praticare una religione mai scelta da lei. Certo, molti pensano: “perché non si oppongono?” la risposta è semplice ed anche crudele: ogni ribellione si paga con la vita. Quando quotidianamente apprendiamo attraverso i massmedia le terribili condizioni di vita delle donne, dentro di noi sorge uno spirito di solidarietà nei loro confronti anche se subito ci consideriamo impotenti. Ma il primo passo per mutare il loro stato di sottomissione è pensare in modo differente con gli occhi dell’umanità, del rispetto verso il prossimo e della solidarietà. METE - Novembre 2013 Viviamo ormai nel XXI secolo, la società sta progredendo sempre più verso uno sviluppo in tutti i campi: scientifico, tecnologico, economico. Una domanda, però, sorge spontanea: "Il campo sociale è compreso in tutto ciò?". Si sentono tutti i giorni dai media notizie di nuove scoperte, di viaggi cosmici.. e al loro fianco troviamo cronache di genocidio di genere, e quasi sembra di aver sbagliato contesto storico. Invece non è così, è tutto reale. Nonostante i progressi della nostra società, molte cose rimangono vergognosamente uguali! Il Medioevo è così lontano da noi, eppure guardandoci intorno troppe cose ancora lo ricordano. Tutti almeno una volta abbiamo sentito di bambine costrette a sposarsi e a partorire in età in cui dovrebbe essere obbligatorio solo giocare con le bambole, per non parlare poi delle babyprostitute che vediamo 'lavorare' agli angoli delle strade per guadagnarsi da vivere. Possibile che basta spostarsi più ad est per trovare popoli in cui nascere femmina è considerata una malattia? Dove si dice sì all'aborto solo per il sesso del nascituro? Oppure più a sud dove tutt'oggi è ancora praticata l'infibulazione, 'operazione' inutile e dolorosa effettuata solo per portare avanti malsane tradizioni, causa anche di non poche malattie e vista come simbolo dell'illibatezza della donna. Accanto a queste cicatrici sulla figura della donna, però, per fortuna ci si imbatte anche in conquiste, vittorie, riuscite e successi. Non con poche difficoltà è stato possibile arrivare al diritto di voto, alla cosiddetta parità che ha portato sul medesimo livello i diritti fondamentali ed inalienabili di ogni uomo, maschio o femmina che sia. Ma non solo.. l'imprenditoria femminile è sempre più una realtà, non un sogno. Troviamo donne a capo di industrie, di governi, di ricerche.. o semplicemente a 'capo' delle loro famiglie. Bisogna però fermarsi a pensare che la situazione e i diritti di ogni donna o uomo dovrebbero essere uguali in ogni parte del mondo essi si trovino. Non si può passare da paesi in cui si rischia di essere bruciate dall'acido se si rifiuta il futuro marito, che qualora lo decidesse può sposare più di una donna, a paesi dove sempre più ci sono casi di divorzi che molte volte si riescono a risolvere con il pacifico consenso di entrambe le parti. Il divario è troppo grande, ma con l'impegno comune di tutti i popoli, stati, organizzazioni internazionali e di educazione al rispetto e all'uguaglianza si può pensare di poter fare qualcosa di più. Gli obiettivi ci sono, e la volontà dovrebbe essere la forza motrice di un movimento di carattere mondiale! Eugenia Hruznevich V A Igea La danza è una forma d’arte, la più libera e intensa che ci sia. Si esprime con il movimento del corpo umano secondo un piano prestabilito o improvvisato detto coreografia. Essa non è solo movimento di parti del corpo ma è un vero e proprio linguaggio, e quindi strumento di espressione. Presente sin dall'antichità e accompagnata da musiche e composizioni sonore di diverso genere, la danza ha sempre fatto parte di rituali, preghiere e momenti di aggregazione della collettività, come ad esempio nelle feste popolari. In epoca primitiva veniva utilizzata nei riti che assicuravano la fertilità della natura e la caduta della pioggia; in seguito, i Greci, la fecero diventare una delle attività più importanti per lo sviluppo dell’individuo, infatti per essi il danzare comprendeva molti tipi di attività basate su movimenti ritmicamente coordinati, come l’addestramento militare e la ginnastica. Considerata dono divino e forma di perfetta adorazione, nel XVI secolo si avviò alla professionalizzazione e alla rappresentazione teatrale. Alla fine del 1600 con l’affermazione del melodramma, nuova forma teatrale, la danza continuò a regnare nelle sale dei palazzi signorili con maggiore spicco presso la borghesia dove si introdusse il ballo nobile che racchiudeva in se tutte le caratteristiche del ballo di corte: portamento elegante e leggero, movimento non troppo ampio o saltato e passi piccoli. Il XIX secolo rappresentò il trionfo della danza di coppia e dei balli di gruppo. La danza non venne più considerata un’arte impegnativa che riveste un’importanza cerimoniale e sociale, bensì divenne un divertimento mondano, un gioco. Nel XX secolo, periodo odierno, si ha un’esplosione dei ritmi afro-cubani e dei balli latinoamericani. Nacque a metà degli anni 70 nel Bronx, quartiere nero per eccellenza della periferia di New York City, la break dance stile che introdusse una novità straordinaria: il contatto con il suolo ricco di passi e movimenti estremamente acrobatici e insoliti. Si introdusse il tango, sinonimo di eleganza e passione ed in seguito uscirono fuori decine di danze, una più affascinante dell'altra: dal fox trot al charleston, dal boogie woogie al rock 'n' roll, dalla rumba al cha cha, dal paso doble alla samba, dal mambo al genere caraibico, per poi arrivare alla discodance. Oggigiorno la voglia di divertirsi accomuna le nuove generazioni: si balla non solo per passione ma soprattutto per svago o, addirittura, per la cura del proprio benessere fisico. A proposito di ciò ultimamente si è evoluto un nuovo stile di ballo: la zumba che utilizza i ritmi e i movimenti della musica afro-caraibica mixati con i movimenti tradizionali dell’aerobica. ogni tecnica ed ogni stile si avvalgono di una espressione e di un uso del corpo diversi rispetto ai tempi antichi. L’energia, il modo in cui si legano i movimenti e soprattutto la dinamicità di essi, caratterizzano lo stile di ogni coreografia al quale si aggiungono l’utilizzo delle tecnologie e di altre espressioni teatrali, ovvero il canto e la recitazione. Si cerca sempre più di creare stili di ballo personali per poter comunicare agli altri quel che si prova danzando; chi balla, infatti, manifesta con il suo corpo una personale essenza del movimento mettendo alla luce la propria interiorità. Maria Grazia Comparato, Helen Pontevolpe, Lidia Caravita, Marica D'armento III A T Il Ballo Il ballo è vita , è l’unica vera fonte attraverso la quale si possono esprimere in libertà le proprie sensazioni, anche quelle che non si riesce a descrivere a parole. E’ un vero linguaggio del corpo, solo mentre balli riesci ad essere realmente te stessa. E’ come se qualcuno ti liberasse da qualcosa , come se di colpo tutti i tuoi pensieri svanissero, vuoi solo dare il meglio e far capire a tutti quanto è grande la tua passione. Molti lo considerano un passatempo, non è sono assolutamente così , dietro tre minuti di coreografia, ci sono tantissimi sacrifici, prove, sudori, lacrime e quando si entra in pista la mente è in “ tilt” , i mesi di lavoro, le ultime prove sembrano essersi volatilizzate, la salivazione è ferma , le gambe tremano, la paura aumenta, il cuore batte, batte all’impazzata. Pensi che non devi deludere chi ti sta guardando , te stessa. Ma appena la musica parte è tutto passato, il corpo è trasportato dalla melodia, sempre con un sorriso sulle labbra il sorriso più vero. Ed ecco silenzio…Scroscio di applausi. E si sorride ancora, un sorriso di soddisfazione di avercela fatta e vedendo gli occhi felici delle persone che sono li a guardarti, ti fanno stare bene , ti fanno sperare di essere arrivata a loro di averli trasmesso qualcosa. molte volte è dura non ti vedi mai come vorresti. Ogni giorno che entri in quella sala sai che puoi dare sempre di più. I tantissimi rimproveri dell’insegnante a volte ti fanno stare male ma sono proprio loro che ti fanno crescere e tirano fuori tutta la grinta che è dentro di te. Solo ballando riesci a sognare e a colorare il tuo mondo. Ballare è l’essenza della vita. Concludo dicendo che : a nessuno importa se balli male, quindi alzati e balla !!! …Perché un vero ballerino non si vede dalla sua tecnica ma dalla sua passione. Rosilena Gulfo V A Igea 6 METE - Novembre 2013 Molti lo definiscono come uno stato del sonno che si avvicina alla fase REM, altri ancora ne danno un significato ancora più filosofico, asserendo di essere la distinzione tra realtà e fantasia. In qualsiasi modo noi lo possiamo concepire, il sogno resta, e rimarrà sempre, la sola e unica strada per poter ottenere quello che vogliamo e avere quel tanto di felicità in più da toccare il cielo con un dito. Se minimamente ci accingiamo a riflettere su quello che è realmente il sogno nei propri significati, potremmo notare che quello che desideriamo, non si trova molto lontano da noi e che spesso è situato nella nostra testa, afflitta da questa realtà matrigna e benevola allo stesso tempo, che ci dona ogni volta soddisfazione e conoscenza. Ecco perché molti utilizzano la stessa analogia del sogno per indicare qualcosa che vogliono ma che sembra impossibile raggiungere, il così detto “sogno nel cassetto”; ma la vera questione che accompagna questo desiderio è data dal suo raggiungimento o meno in una società avanzata come quella che abbiamo. Sono molte le persone che, nell’ultimo periodo, con l’avvento delle tecnologie e con la crisi che corre e decima quello che incontra, non hanno più un sogno nel cassetto, e per di più, la maggior parte di queste persone sono giovani. Sembra quasi un controsenso il fatto che i giovani, che dovrebbero essere coloro che portano i sogni più ambiziosi, si ritrovano a non avere più alcun briciolo di desiderio e nessuna volontà nel raggiungimento di un obiettivo. Le cause, come già detto, vanno ricondotte allo sviluppo della società, e anche al fatto che i giovani si ritrovano a dover far fronte a problematiche di ogni natura, partendo in svantaggio sin dall’inizio oppure arrendendosi senza nemmeno provare. Novembre 2013 Anno XII - Numero 1 Incontro…... con la poesia Sogni…… Emozioni….. Il sogno...per poter credere! 7 Purtroppo al giorno d’oggi, la mancanza di prospettive preclude in sé il futuro di noi ragazzi; e quello che ci vorrebbe, sono degli stimoli a fare di più ed essere incoraggiati. Per questo si spera che un giorno, i giovani possano ritornare a sognare come un tempo… perché sognare fa bene, sognare è la cura di ogni male. La pioggia Si è accartocciato il cielo tutta la pioggia fa parte di me insieme a quelle lacrime amare. Sogni, pensieri e un futuri chiaro scritto su un foglio accartocciato come se non valessero più nulla come se l'acqua bagnasse quel foglio e tutto diventa irreversibile. Avevo paura Gabriele Lopatriello del buio ed ora che sono cresciuta continuo ad aver- V A Igea ne, solo che non lo mostro perchè i grandi non hanno paura del buio ma di stare da soli in un buio che rende tutto infinito oppure in un bianco che è solo un'illusio- Tornare tra i banchi ne. Ho come l'impressione che ci sono radici piantati Mi siedo, osservo lo schienale di una seggiola e leggo: " tvb Paolo a Isa", "Maria chiama Giorgio 0999 1111111“. Ma quanto tempo è trascorso dall'ultima volta in cui siedevo come scolara e scrivevo "Amore" con a fianco il disegno di un cuore trafitto?“ Io che ci faccio tra i libri di economia e ragioneria ? Che c'entro nel 2013? La professoressa ha la stessa età di mia figlia ed io mi aggingo a concludere un sogno lungo 43 anni!!!!!!!!! mattino l'aria è fredda..... e la luna porta via con sè le nel vento, nuvole su cui camminiamo. E alle sette del stelle. Rita Maggiore 5A Igea Montalbano Montalbano è un paesello tanto bello e grandicello ha la villa, il Comune, la chiesetta con il campanile che par s'inchina ogni mattina. All'incrocio c'è una statua tanto bella Speriamo bene! che par tener il paesello Suona la campanella, un attimo per un caffè alla macchinetta e la mia mente torna alla ricreazione dei vecchi tempi, quando un panino, consumato velocemente , serviva per sbirciare, nelle scale, se il ragazzino della 3^ A era già fuori dalla classe con la radiolina in mano che ascoltava la canzone "Piccola Ketty". Lo squillare di un cellulare mi fa ripiombare nella realtà. Si sono proprio io a scuola, tra i banchi nella classe 3 A dell'Istituto di Ragioneria (IGEA), a 56 anni. stretto a se sul cuoricello. RAGONE Rosaria 3 A Rag. serale C'è una scritta "benvenuti a montalbano" Montalbano è in pianura chi arriva ci rimane. Rosaria Ragone 3 A Rag. serale
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