Igiene degli Alimenti - Dr. Milena Villarini
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Igiene degli Alimenti - Dr. Milena Villarini
06/05/2013 1 06/05/2013 Prendono il loro nome dal patologo veterinario Daniel Salmon che per primo isolò Salmonella choleraesuis dall'intestino di un suino (1885) Famiglia delle Enterobacteriaceae Bacilli Gram Aerobi-anaerobi facoltativi, asporigeni, capsulati Mobili per flagelli peritrichi Non fermentanti il lattosio Crescono facilmente nei comuni terreni di coltura Inattivate da cottura, ebollizione, pastorizzazione, irradiazione Struttura antigenica complessa: Ag H, flagellari, proteici, inattivati dal calore Ag O, somatici, lipopolisaccaridici, nella parete, termostabili Ag K (Vi), periferici, glicoproteici, nella capsula Nomenclatura molto complessa e rivista più volte Attualmente secondo la NCBI (National Center for Biotechnology Information)Taxonomy Database al genere Salmonella appartengono le 2 specie: S. enterica S. bongori La specie enterica è a sua volta suddivisa in sei sottospecie: enterica, salamae, arizonae, diarizonae, houtenae, indica 2 06/05/2013 La sottospecie enterica è suddivisa in più di 2.400 sierotipi, Le sottospecie vengono identificate attraverso le relative formule antigeniche O, 65 diversi antigeni indicati con numeri H, 35 antigeni di natura proteica I nomi per le sottospecie sono mantenuti solo per i sierotipi appartenenti a S. enterica subsp. Enterica ma, dato che il sierotipo non è identificativo di specie la nomenclatura non la riporta più in corsivo il nome esteso è composto dal nome della specie e subspecie in corsivo e dal nome del sierotipo con iniziale maiuscola in caratteri normali (ad esempio: Salmonella enterica subsp. enterica ser. Typhimurium) S. typhi e S. paratyphi presentano come unico serbatoio l’intestino dell’uomo e sono responsabili di gravi forme sistemiche (febbre tifoide e paratifoide) S. gallinarum, S. abortus-suis, S. equi colonizzano il tratto intestinale degli animali (polli, suini ed equini) Esiste, un gruppo di salmonelle, ubiquitario e molto vasto, in grado di infettare sia l’uomo che gli animali “salmonelle minori” o “salmonelle non tifoidee” comprende molte specie (S. enteritidis e S. typhimurium), che risultano principalmente coinvolte negli episodi gastroenterici di infezioni alimentari 3 06/05/2013 L’1% della popolazione umana e animale è portatrice di salmonella: la colonizzazione interessa il tratto intestinale e i linfonodi mesenterici Nei suini circa il 30% con S. typhimurium Nelle galline prevalenza di S. Typhimurium: 3,5% delle ovaiole 1,5% dei broiler Tra gli animali sono a rischio anche i rettili ospitati in ambiente domestico, in particolare le iguane e le tartarughine d’acqua L’infezione da salmonella può essere trasmessa all’uomo attraverso cibi contaminati da feci di animali, che non presentano alcuna alterazione alla vista o all’olfatto Tra i cibi più comunemente contaminati vi sono: uova e derivati frutti di mare carne cruda (per lo più suina e pollame) latte non pastorizzato e derivati succhi di frutta non pastorizzati verdure non lavate negli USA il 1,5-25% dei campioni prelevati dalle centrali del latte, prima della pastorizzazione, risultano contaminati 4 06/05/2013 sono state registrate anche epidemie per ingestione di; latte pastorizzato (USA, 1985-1986) latte in polvere (Gran Bretagna, 1986) formaggio molle (Canada, 1984) prodotti di origine vegetale secchi o in polvere quali cereali, cacao, pepe e noccioline Decreto 11 dicembre 2009 disciplina la commercializzazione delle uova, ai sensi dei regolamenti (CE) n. 1234/2007, del Consiglio e n. 589/2008, della Commissione e del decreto legislativo 29 luglio 2003, n. 267 5 06/05/2013 La vita di un uovo considerato fresco (categoria A) è fissata dalla legge in 28 giorni camera d’aria inferiore a 6 mm di altezza per tutto il periodo nel quale è in commercio All’interno della categoria A, sono in vendita anche le uova “Extra fresche”) camera d’aria inferiore ai 4 mm, massimo 9 giorni dalla deposizione e 7 dalla data di imballaggio le disposizioni normative comunitarie impongono di ritirare le uova una settimana prima della data preferibile di consumo indicata sulla confezione Nelle uova la salmonella può essere presente: nel guscio all’interno dove può sopravvivere per la presenza di specifici meccanismi molecolari che la rendono insensibile all’azione dei composti antibatterici presenti nell’albume (contaminazione primaria) Nel 2010 ritirate negli USA 500.000.000 di uova contaminate da S. enteritidis 6 06/05/2013 Salmonella spp. possono essere ritrovate in acque costiere e in aree di coltivazione dei molluschi, mentre le acque marine al largo ne sono prive I molluschi filtratori possono accumulare Salmonella una cozza filtra, in 12 ore, 50 litri d’acqua, trattenendo alghe e frammenti di sostanze viventi per nutrirsi, ma anche batteri e metalli pesanti non acquistare le cozze se emanano un cattivo odore, se sono sporche all’esterno e appaiono aperte una volta a casa metterle a bagno in acqua salata e lasciarle spurgare per qualche ora togliere il bisso solo poco prima di cucinarle (una volta tolto, le cozze muoiono entro 15 minuti) non mangiare le cozze che non si sono aperte durante la cottura La contaminazione degli alimenti è per lo più di tipo secondario Le specie del genere Salmonella sono in grado di sopravvivere a lungo (8-10 giorni) in acque di superficie, nei liquami, nei fanghi di depurazione Il microrganismo può trasmettersi all’uomo anche attraverso l’acqua contaminata, soprattutto quando la clorazione è insufficiente La trasmissione da persona a persona è favorita nei casi di diarrea 7 06/05/2013 Esistono 4 forme di infezione da Salmonella: gastroenterite le salmonelle non tifoidee sono responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali rappresentano una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato setticemia febbre enterica (tifoide) colonizzazione asintomatica Forma più comune di salmonellosi Patologia sostenuta da salmonelle minori sierotipi prevalenti: S. enteritidis e S. typhimurium (circa l’80% di tutti i casi di infezione verificatisi in Italia negli ultimi 10 anni) Il sierotipo più diffuso in Italia è rappresentato da S. typhimurium, al contrario del resto d’Europa dove il sierotipo più frequente è S. enteritidis Occorrono cariche batteriche di almeno 103 cellule/g di alimento o più per scatenare la malattia la dose infettante può essere anche bassa: fino a 15-20 cellule/g per soggetti a rischio 8 06/05/2013 Serbatoio d'infezione: intestino dell'animale ospite (pollame, suini, animali domestici o selvatici, uccelli, insetti, rettili e uomo) e acqua contaminata dai liquami o concimi Trasmissione fecale-orale con alimenti contaminati derivati dagli animali infetti Possibile trasmissione verticale perinatale Una volta ingeriti, i batteri vengono trasportati all’intestino tenue Penetrano nell’epitelio Si moltiplicano a livello della lamina propria e causano infiammazione del tessuto Possibile disseminazione nel circolo sanguigno attraverso i macrofagi Possibile accumulo nei linfonodi e nella milza 9 06/05/2013 I sintomi clinici insorgono dopo 12-48 ore dall'ingestione di alimenti contaminati Prima fase (liberazione di lipopolisaccaride batterico) provoca febbre, nausea, vomito e dolori addominali il vomito (alimentare, acquoso o biliare) è particolarmente intenso e precoce nel bambino piccolo Dopo circa 10-20 h insorge la diarrea determinata sia dalla degenerazione e dal distacco degli enterociti che dalla loro sofferenza funzionale Questa evoluzione bifasica della sintomatologia si riscontra nella maggior parte dei pazienti con gastroenterite da Salmonella Le feci inizialmente molli e acquose, possono presentare nel secondo o terzo giorno di malattia tracce di muco misto a sangue I sintomi più frequenti sono la diarrea nel 50-100% dei casi, i dolori addominali nel 40-90%, la febbre nel 40-80%, nausea e vomito nel 20-50% e in circa il 50% dei pazienti con diarrea si è riscontrato del sangue nelle feci La sintomatologia regredisce in 2-4 giorni e nella gran parte dei casi la guarigione è completa, ma il soggetto può rimanere portatore ed eliminare batteri con le feci Complicanze Rischi maggiori per anziani, bambini piccoli e persone debilitate (convalescenti, malnutriti, immunodepressi), nei quali si può manifestare una grave disidratazione conseguente ai sintomi diarroici La setticemia nelle salmonelle minori determina l'artrite reattiva post-enterite e la sindrome di Reiter (comparsa dopo 3 settimane dall'infezione, con una frequenza del 2% nei casi positivi all'esame colturale) 10 06/05/2013 Per le semplici gastroenteriti la terapia è sintomatica ed è sconsigliato l’uso di antibiotici possono indurre resistenza In Inghilterra, a partire dai primi anni ’80, sono stati identificati ceppi a resistenza multipla in uccelli esotici i ceppi si sono diffusi in maiali, pecore e pollame fino ad interessare l’uomo la resistenza è stata sviluppata nei confronti di ampicillina, cloramfenicolo/florfenicolo, streptomicina/spectinomicina, sulfonamidi e tetracicline Epidemiologia Endemiche in tutto il mondo, con frequenti epidemie soprattutto nei Paesi in via di sviluppo Piccole epidemie in famiglie e comunità chiuse (scuole, collegi, ospedali, case di riposo, caserme) Incidenza è sconosciuta (nel 98% dei casi non sono diagnosticate) è maggiore tra giugno e ottobre negli USA: 2-4 milioni di casi all’anno in Gran Bretagna si registrano approssimativamente 16.000 casi all'anno, dei quali 40 mortali Frequenti in entrambi i sessi e a qualunque età 11 06/05/2013 In Italia la salmonellosi è una malattia soggetta a notifica obbligatoria inserita nella Classe II di notifica delle malattie infettive (D.M. 15 dicembre 1990; G.U. n.6 8/1/1991) Ogni anno vengono segnalati da Enter-net, in media, 5.500 diversi sierotipi nell’uomo 12 06/05/2013 la distribuzione delle segnalazioni a livello territoriale, non uniforme il 64,3% degli isolamenti è stato riportato dalle regioni del Nord Italia, il 28,7% dal Centro, il restante 7% dal Sud 13 06/05/2013 Dei 3.576 ceppi di Salmonella isolati da casi di infezione umana nel 2006, 51 (1,4%) erano relativi a pazienti che riferivano la comparsa dei sintomi durante o immediatamente dopo (massimo 3 giorni) il rientro da un viaggio all’estero (casi importati) Esempio A Posillipo (Napoli), nei primi di luglio 2002, 128 di 300 partecipanti ad un banchetto nuziale sono stati colpiti da salmonellosi, con diarrea acquosa l'indagine epidemiologica ha fatto sospettare che il veicolo del patogeno fosse la salsa olandese (servita insieme ad una spigola), preparata con uova fresche lasciate per 5 ore a temperatura ambiente (oltre i 30°C) 3 persone sono state ricoverate e altre 9 si sono rivolte al pronto soccorso 14 06/05/2013 Tutte le Salmonella possono causare setticemia, ma la patologia è maggiormente frequente in infezioni da S. cholerasuis, S. paratyphi e S. typhi Il rischio aumenta nei pazienti in età pediatrica e geriatria, nei pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) Il quadro clinico è caratterizzato da esordio brusco e febbre remittente-intermittente preceduta da brivido L’infezione è contratta per via orale ma non sono presenti disturbi intestinali Le Salmonelle possono raggiungere qualsiasi apparato dando origine ad infezioni di tipo ascessuale In più del 10% dei pazienti si possono verificare infezioni suppurative come Meningiti frequenti nell’infanzia elevata letalità (50%) Osteomieliti Endocarditi spesso su valvola precedentemente lesa Artriti ginocchio anca spalla 15 06/05/2013 Infezione sistemica sostenuta da Salmonella typhi (bacillo di Eberth) Serbatoio e sorgente di infezione: uomo malato o portatore (convalescente, cronico) microorganismi presenti nell’intestino e nella colecisti elevata carica fecale nei portatori (106-109 batteri/g di feci) Trasmissione fecale-orale acqua e ghiaccio contaminati alimenti (frutti di mare, frutta e verdura cruda, latte, creme, gelati, carne non cotta) contaminati con acqua o manipolazione diretta oggetti contaminati (biancheria, indumenti, oggetti da toilette, piatti, bicchieri, ecc.) mosche contatto fecale-orale diretto È necessaria una carica infettante elevata per determinare la malattia 1.000 Salmonelle typhi → assenza di malattia 10.000 Salmonelle typhi → malattia nel 30% dei casi Fattori predisponenti Età (neonati, lattanti, anziani) Deficit risposta immunitaria Gastrectomia, farmaci antiacidi (aumento pH gastrico) Alterazione flora microbica intestinale (terapia antibiotica protratta) Lesioni mucosa gastro-intestinale Precarie condizioni igieniche 16 06/05/2013 Patogenesi Superamento barriera gastrica Localizzazione nell’intestino tenue e adesione alle cellule epiteliali Invasione cellule epiteliali della mucosa Moltiplicazione nella lamina propria Disseminazione per via ematica a vari organi (fegato, milza, midollo) Dal fegato, per via biliare nuova invasione dei linfonodi intestinali Elaborazione di una tossina che provoca infiammazione e necrosi, che sono alla base delle complicazioni che si presentano nella febbre tifoide (Es perforazione intestinale) Manifestazioni cliniche Periodo di incubazione: 3-60 giorni (in media 1-2 sett) 4 settenari successivi I settenario (di invasione): febbre, con incremento giornaliero graduale “a scalino” cefalea, tosse secca, epistassi, labbra e lingua asciutte (lingua “a dardo”) piccole ulcere tonsillari (angina di Duguet) segni digestivi: anoressia, stipsi > diarrea, gorgoglio ileo-cecale (sintomo aspecifico dovuto a presenza di liquido misto a gas), meteorismo, dolorabilità fossa iliaca dx bradicardia relativa, rumori bronchiali secchi splenomegalia 17 06/05/2013 Manifestazioni cliniche II settenario (periodo di stato): febbre elevata e continua alterazione stato di coscienza: stato “tifoso” o stuporoso, agitazione, delirio, allucinazioni, coma tosse secca, rumori bronchiali secchi epistassi, bradicardia relativa, lingua “a dardo” addome disteso, meteorico, dolente, con gorgoglio ileo-cecale, diarrea (feci a “purea di piselli”) splenomegalia molle, oliguria roseole (maculo-papule rosa in torace e addome, 30% dei casi) leucopenia con neutropenia, anemia, piastrinopenia Roseole tifose 18 06/05/2013 Manifestazioni cliniche III settenario (periodo anfibolico): periodo del distacco delle escare con possibilità di complicanze: perforazione – peritonite – enterorragia condizioni stazionarie regressione bradicardia relativa e oscillazione temperatura corporea IV settenario (periodo di decremento): regressione febbre miglioramento stato di coscienza risoluzione sintomi sistemici lenta convalescenza (settimane, mesi) con possibili recidive Complicanze forme ipertossiche cui segue coma, insufficienza renale, shock settico perforazione intestinale e peritonite acuta (III settenario) emorragia intestinale (II-III settenario) colecistite acuta e cronica epatite acuta, pancreatite acuta, rottura splenica miocardite, pericardite, endocardite flebite, tromboflebite artrite, osteomielite broncopolmonite, ulcere laringee glomerulonefrite, pielonefrite meningite, encefalomielite, neurite ottica anemia, coagulazione intravascolare disseminata (CID) sepsi e ascessi in vari organi 19 06/05/2013 Letalità: in era preantibiotica: 10 – 20% oggi, in Italia: 0.4% morte legata a complicanze La terapia antibiotica adeguata porta rapidamente a guarigione: defervescenza e regressione sintomatologia: 3 – 6 gg; nei casi trattati tardivamente, guarigione più lenta le complicanze possono avvenire a paziente sfebbrato Epidemiologia Endemica nei paesi in via di sviluppo, con periodiche riaccensioni epidemiche Nei paesi industrializzati casi sporadici (casi di importazione) Endemica in Italia meridionale e insulare, con maggiore incidenza tra l’estate e l’autunno Casi sporadici nell’Italia centrale e settentrionale (casi di importazione) 20 06/05/2013 Nel 2000 i tassi di incidenza più elevati si sono registrati in Puglia, Campania, Basilicata e Lazio in Campania è più frequente che nel resto d’Italia, la diffusione della malattia è in diminuzione e negli ultimi anni non sono stati segnalati particolari focolai epidemici non è osservabile alcun incremento della malattia in relazione alle emergenze dei rifiuti In Italia dagli anni ‘70 agli anni ‘90 la febbre tifoide ha avuto un evidente declino Anno M F Totale 1996 565 517 1082 1997 417 388 807 1998 324 338 662 1999 426 356 782 2000 323 292 615 2001 217 183 400 2002 201 157 358 2003 209 187 396 2004 189 146 335 2005 137 95 232 2006 119 100 219 2007* 73 56 129 21 06/05/2013 Prevenzione La cottura degli alimenti dovrebbe raggiungere la temperatura di 75°C al cuore del prodotto Cibi cotti possono subire una ricontaminazione da parte dell’ambiente le carni cotte, non destinate al consumo immediato, devono essere sempre meticolosamente protette e raffreddate il più velocemente possibile Le misure igieniche preventive includono: miglioramento delle tecniche di macellazione utilizzo di metodi efficaci di disinfezione per macchinari ed attrezzature Precauzioni igieniche devono essere prese nel manipolare carni e pollame anche nelle cucine domestiche Vaccinoprofilassi Vaccino con germi inattivati in studi controllati mostra un’efficacia protettiva del 51-67% somm/ne per via parenterale in due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra non è raccomandata la vaccinazione al di sotto dei 6 mesi di età in bambini con meno di 2 anni di età è indicato solo se ad alto rischio di esposizione è poco usato per gli alti effetti collaterali febbre (7-24%) cefalea (9-10%) dolore e tumefazione locale (3-35%) 22 06/05/2013 Vaccino con batteri vivi e attenuati ceppo attenuato di Salmonella typhi Ty-21 (mutanti Gal E) in uno studio in Cile ha dimostrato un’efficacia protettiva del 79% fino a 5 anni dopo l’immunizzazione somm/ne per via orale (3 compresse a giorni alterni, ad un’ora di distanza dai pasti) a partire dai 6 anni di età conservato in frigorifero la sua efficacia è annullata dalla maggior parte degli antibiotici e sulfamidici che quindi non devono essere assunti durante la vaccinazione effetti collaterali molto scarsi: dolori addominali, nausea, vomito, febbre, cefalea, orticaria Vaccino contenente l’antigene polisaccaridico "Vi" purificato della Salmonella typhi in studi in Nepal ha dimostrato un’efficacia di circa il 75% che dura alcuni anni, in uno studio in Sud Africa è stata dimostrato che persiste un’efficacia protettiva del 55% dopo tre anni dalla vaccinazione somministrare per via intramuscolare (una sola dose con richiami ogni 3 anni) a partire dai 2 anni di età efficacia protettiva da 7 giorni dopo l’iniezione effetti collaterali minimi: febbre (0-1%) cefalea (1.5-3%) arrossamento e dolore e/o tumefazione nel punto di inoculazione (7%) 23 06/05/2013 Sieroprofilassi Il siero antitifico, ottenuto dal cavallo,è stato utilizzato in passato come provvedimento di urgenza in casi di epidemie Oggi, per prevenire le patologie da siero, si utilizzano le Immunoglobuline umane specifiche 24 06/05/2013 Famiglia delle Enterobacteriaceae, Genere Yersinia (dal nome del batteriologo francese AJE Yersin) Al genere Yersinia appartengono 11 specie 3 sono patogene per l’uomo e per gli animali Y. enterocolitica Y. pseudotuberculosis Y. pestis Nei paesi industrializzati, la maggior parte delle infezioni sono sostenute da Y. enterocolitica Gram Forma bastoncellare Anaerobio facoltativo, ossidasi -, catalasi + Fermenta il glucosio con scarsa produzione di gas Cresce a 30-37°C ma anche a temperature prossime allo 0 primo germe psicrofilo enteropatogeno di origine alimentare A 25°C presenta flagelli distribuiti su tutta la superficie A 37°C si presenta aflagellato 25 06/05/2013 La specie è estremamente eterogenea e questo ha permesso di individuare, sulla base di reazioni biochimiche, 6 biotipi di Y. enterocolitica (1A, 1B, 2, 3, 4, 5) al biotipo 1A appartengono ceppi ritenuti non patogeni (patogeni opportunisti???) al biotipo 4 appartengono gli stipiti di Y. enterocolitica ritenuti più virulenti per l’uomo i restanti biotipi comprendono ceppi patogeni per uomo e animali Y. enterocolitica può essere ancora suddivisa sulla base delle differenze antigeniche Attualmente sono noti 76 sierotipi la maggior parte relativi agli Ag somatici (O), pochi relativi agli Ag fagellari (H) La maggior parte dei ceppi associati a patologie umane sono compresi nei seguenti bio-sierotipi 1B/O:8 2/O:9 2/O:5 4/O:3 In Europa circolano più frequentemente i sierotipi O:3 e O:9, negli USA principalmente O:3, O:5 e O:8, in Giappone O:5 26 06/05/2013 Una caratteristica peculiare di Y. enterocolitica è rappresentata dal suo tropismo per il tessuto linfatico La virulenza e la patogenicità del ceppo sono conferite da: un plasmide denominato pYV (plasmid for Yersinia virulence) di circa 70 kb loci cromosomici denominati inv, ail (attachment invasion locus) e yst (Yersinia stable toxin) Il plasmide pYV codifica per l’espressione di numerose proteine (da 16 a 20) localizzate nella membrana esterna della parete, alcune delle quali mediano l’adesione del patogeno alle cellule della mucosa intestinale (regione ileo-cecale) I geni inv e ail codificano per l’espressione di proteine di membrana (proteine di ingresso), che coadiuvano l’adesione della mucosa e ne condizionano l’invasione fino alla lamina propria della sottomucosa (trasporto mediato dalle cellule M delle placche di Peyer) Il gene yst codifica per una tossina che facilita l’invasione del microrganismo nei tessuti danneggiando l’epitelio intestinale Yst agisce incrementando il livello intracellulare di c-GMP, con conseguente accumulo di fluidi nel lume intestinale tuttavia il ruolo della tossina Yst nella patogenesi della diarrea nell’uomo e negli animali è tuttora controverso 27 06/05/2013 Modalità di trasmissione all’uomo Animale-uomo (zoonosi) O:3 e O:9 soprattutto carne di maiale O:8 vari alimenti e acqua come veicoli di infezione Uomo-uomo (via fecale-orale) O:3 e O:9 elevato il numero dei portatori sani O:8 no trasmissione uomo-uomo; no portatori asintomatici Gli esemplari appartenenti alla specie Sus scrofa rappresentano il “serbatoio” dal quale più frequentemente vengono isolati stipiti patogeni per l’uomo a livello tonsillare (che rappresentano la principale fonte di contaminazione per le carcasse) nel contenuto intestinale (in misura minore) nei linfonodi ileo-cecali EFSA: 5% dei campioni di carne suina positivi per Y. enterocolitica Nel caso in cui le tonsille vengano asportate dalla carcassa unitamente alle frattaglie (lingua, esofago, polmoni, cuore, diaframma, fegato e reni) può verificarsi la contaminazione di queste ultime 28 06/05/2013 L’infezione umana è principalmente dovuto all’ingestione di carne suina cruda o poco cotta Data la spiccata psicrotrofia gli alimenti refrigerati possono veicolare il microrganismo fino all’uomo Isolata anche da: carne bovina, pesce, latte non pastorizzato e i gelati Il tenue, utilizzato in alcuni paesi degli Stati Uniti meridionali per la preparazione di un tipico piatto natalizio chiamato “chitterlings”, si è reso responsabile di diverse epidemie di yersiniosi Modalità di trasmissione all’uomo Risultati di una recente indagine condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche condotta per valutare lo stato sanitario di 2 ungulati (cinghiali e caprioli) ha fornito i seguenti risultati Cinghiali 300 250 241 200 150 Esaminati Positivi 126 100 75 36 50 0 2009 2010 29 06/05/2013 Cinghiali: disposizioni sanitarie Tutti i capi abbattuti sulla base delle indicazioni fornite dalle ASL competenti, devono essere obbligatoriamente sottoposti a visita veterinaria e all’effettuazione dell’esame trichinoscopico del diaframma, presso i Servizi veterinari delle ASL medesime La visita è a carico del soggetto autorizzato che ha effettuato l’abbattimento (Squadra e/o gruppo di girata e/o selecacciatore) La documentazione sanitaria relativa all’esito della visita deve essere di volta in volta allegata al verbale di fine attività per quanto attiene al prelievo in braccata, alla scheda di abbattimento nel caso dei selecacciatori Qualora i riscontri veterinari accertino la presenza di capi affetti da patologie a carattere diffusivo o epidemico, il caposquadra, o suo delegato, o il selecacciatore devono darne immediata comunicazione all’A.T.C. e al personale di Polizia Provinciale Patogenesi moltiplicazione nelle cellule M delle placche di Peyer successivamente, per via linfo-ematogena, disseminazione a tutto l’organismo 30 06/05/2013 Forma gastroenterica incubazione di 24-48 ore, con diarrea e febbre (soprattutto nei bambini più piccoli), dolori addominali, a volte vomito, linfoadenite mesenterica acuta con sintomi simili all’appendicite A volte si riscontrano anche infezioni urinarie, delle ferite e delle articolazioni Negli adulti, soprattutto donne, possono presentarsi eritema nodosum (10%), artrite postinfettiva (2-3%) e infezioni sistemiche Multiple erythema nodosum lesions over both lower extremities of a 10-year-old female following a Yersinia enterocolitica infection I sintomi in assenza di trattamento antibiotico possono persistere anche per 2-3 mesi Sono consigliati trattamenti antibiotici nei casi con complicazioni, per ridurre il decorso della malattia a 2-3 settimane La dose infettante non é ancora nota 31 06/05/2013 Epidemiologia Dai dati raccolti dal Foodborne Diseases Active Surveillance Network (FoodNet), l’incidenza annuale negli USA è inferiore a 1 per 100,000 abitanti I bambini sono più colpiti rispetto agli adulti L’infezione è più frequente in inverno Esempio di epidemia Nel 1977 a New York furono colpiti 220 bambini di cui 16 furono sottoposti ad appendicectomia dopo il consumo di latte con cioccolato risultato contaminato Prevenzione La prevenzione si basa sul sistema HACCP applicato in fase di macellazione, preparazione e conservazione: preparare e manipolare in modo igienico la carne e gli altri cibi, specialmente se questi devono essere mangiati crudi, il latte deve essere sempre pastorizzato lavarsi accuratamente le mani prima di maneggiare il cibo o di mangiare e dopo aver maneggiato carne di maiale crudo e dopo contatti con animali purificare in modo appropriato le acque e proteggere le risorse idriche da feci umane e animali durante la macellazione dei maiali, la testa ed il collo devono essere trattate con cura per evitare di contaminare le carni con le tonsille 32 06/05/2013 Famiglia Enterobacteriaceae, genere Shigella La denominazione del genere Shigella deriva dal batteriologo giapponese Shiga, che nel 1898 isolò l’enterobatterio da casi di dissenteria 4 specie: Sh. dyssenteriae, Sh. flexneri, Sh. boydii, Sh. Sonnei diverse siero varianti Stretta omologia con E. coli Bastoncelli, Gram -, immobili, aerobi-anaerobi facoltativi, con metabolismo fermentativo Catalasi + (ad eccezione di Sh. dyssenteriae), ossidasi -, fermentano gli zuccheri senza produzione di gas 33 06/05/2013 Resiste nell’ambiente per vari giorni, in relazione all’umidità ed alla temperatura Resiste a: 6-10% di NaCl pH 4-4,5 per 4 h, ma solo 30 minuti a pH 3.5 temperature di 7-46°C, ma non >48°C Si moltiplica attivamente negli alimenti, purché non acidi Modalità di trasmissione Shigella viene trasmessa per via oro-fecale (shigellosi nota come malattia delle mani sporche) La sorgente di infezione è l’uomo malato o portatore Viene eliminata con le feci per tutta la durata della malattia fino a due settimane dopo la scomparsa dei sintomi I veicoli di infezione possono essere acqua contaminata con feci o alimenti conservati a temperatura ambiente contaminati da individui o insetti Le verdure possono essere contaminate se irrigate con acque contaminate 34 06/05/2013 Alimenti maggiormente incriminati: insalate di patate e altri vegetali, di pesce, di pollo, acqua, carne, prodotti della pesca latte e derivati La diagnosi si effettua isolando il germe dalle feci Patogenesi Le Sh. si moltiplicano attivamente nelle cellule intestinali, determinandone la lisi e passando successivamente alle cellule vicine, innescano una risposta infiammatoria violenta, che causa la formazione di ulcere 35 06/05/2013 Patogenesi La virulenza di S. dissenteriae è legata alla presenza di un plasmide che codifica per una esotossina (shigatossina) prodotta durante la fase logaritmica e liberata durante quella stazionaria, come protossina, attivata dall’azione della tripsina come tutte le Vero-tossine, presenta una struttura molecolare costituita da due subunità: A e B5 (un pentamero) attraverso l'oligomero B si lega ad un glicolipide (Gb3) di membrana e viene introdotta nel citoplasma della cellula infettata (per endocitosi mediata dal recettore) il frammento A1 della subunità A, grazie alla sua attività catalitica Nglicosidasica, , rimuove un residuo di adenina dal rRNA 28S (della subunità ribosomica maggiore) impedendo in tal modo il legame dell'aminoaciltRNA al sito A del ribosoma provocando il blocco della sintesi proteica Sindrome gastrointestinale: dissenteria grave (Sh. dyssenteriae), feci contenenti sangue e muco, crampi addominali, ulcerazioni della mucosa intestinale, perdita di fluidi ed elettroliti, febbre La guarigione avviene dopo circa 4 gg Eliminazione di Sh. con le feci per varie settimane dopo la guarigione 36 06/05/2013 Complicanze Nei bambini di età inferiore ai 5 anni e negli anziani i sintomi possono essere così severi da richiedere ospedalizzazione Circa il 3% dei soggetti con infezione da Shigella flexneri può sviluppare tardivamente la Sindrome di Reiter espressione di una iper-risposta all’infezione in soggetti predisposti, catterizzata da dolori articolari, minzione dolorosa, bruciore oculare, con il rischio di un’artrite cronica duratura difficile da cura Alcuni individui possono essere portatori e quindi, senza alcun sintomo, eliminare il germe e trasmetterlo ad individui suscettibili Epidemiologia È endemica nelle zone ad alta concentrazione umana ed in condizioni igieniche scadenti: diarrea del viaggiatore L'incidenza è in aumento, anche nei Paesi più sviluppati Nei Paesi tropicali è la causa di circa 500.000 morti all'anno È comune nei bambini di età compresa tra i 2 e 4 anni stare a stretto contatto con altre persone diffonde il batterio da persona a persona Le epidemie da Shigella sono più frequenti nei centri di cura dei bambini, case di riposo, carceri e caserme militari 37 06/05/2013 Prevenzione HACCP Buona igiene personale Educazione sanitaria Cottura dei cibi Allontanamento del personale addetto alla manipolazione degli alimenti fino a negativizzazione delle coprocolture 38
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