Bluebookmagazine4
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Magazine BLUEBOOK N°4 Gennaio 2011 La rivista on-line dedicata ad X-Files BRENNAN/BOOTH E MULDER/SCULLY DOV'E' LA VERITA'? Gillian, David e il terzo film: un x-file su cui indagare SUPERSOLDATI Doggett & Reyes OMEN NOMEN X-Files: il destino è nel nome XFILES ITALIAN FAN CLUB Intervista alle fondatrici SNOGGERMANIA Teorie sulla coppia mancata EFFETTI DA...BRIVIDO Il premio Oscar Mungle ed X-Files N° 4 – gennaio 2011 Da un'idea di Maxmulder Progetto e realizzazione grafica Maxmulder Hanno collaborato Elena Romanello Mulderlover (X-Files Italian Fan Club) Ludovica GFelix Un ringraziamento particolare all' X-Files Italian Fan Club per averci concesso l'intervista Foto e marchi riprodotti appartengono ai rispettivi proprietari. (Photos and trademarks belong to their respective owners). BLUE BOOK MAGAZINE Rivista amatoriale senza scopo di lucro realizzata dal sito x-filesbluebook.com SOMMARIO N°4 Gennaio 2011 6 BLUEBOOK IN PRIMO PIANO [6] IL TERZO FILM E' UN X- FILE! APPROFONDIMENTI 12 [12] JOHN DOGGETT & MONICA REYES X-DOSSIER [18] SUPERSOLDATI EFFETTI SPECIALI IN X-FILES [22] MATTHEW W. MUNGLE MUSING OF A X- PHILE 18 [26] OMEN NOMEN SNOGGERMANIA [34] DAVID&GILLIAN:LOVE STORY XFILES ITALIAN FAN CLUB [40] INTERVISTA ALLE FONDATRICI OLTRE X-FILES [44] BRENNAN/BOOTH & MULDER/SCULLY 34 OPERAZIONE NOSTALGIA [48] LA TV AMERICANA OMAGGIA X-FILES X-FILES REVIEW [52] IWTB – ANALISI DI GFELIX 40 AMARCORD SEASON FOUR La quarta stagione è senza dubbio la più cupa della serie, non solo per la presenza di episodi spiccatamente Horror, ma per il tema del cancro di Dana Scully che rappresenta il file rouge delle ultime dieci puntate. Il dramma viene affrontato diversamente dai protagonisti: Scully vuole combatterlo, Mulder nutre un senso di colpa che lo spinge a cercare vendetta e Skinner rinuncia alla sua integrità alleandosi col nemico. Curiosità La foto è tratta dall'episodio Paper Heart, scritto da Vince Gilligan e diretto da Rob Bowman. Alcuni sogni premonitori spingono Mulder a riaprire un vecchio caso di un serial killer di bambini già condannato. L’uomo afferma di sapere che fine ha fatto Samantha Mulder. Il ruolo del serial killer Roche è interpretato da Tom Noonam protagonista del film “Manhunter”. Nella scena del canestro da tre punti, Duchovny non ebbe bisogno di controfigure. Quando Scully dice a Mulder: “Un sogno è una risposta a una domanda che non abbiamo ancora imparato a formulare”, cita le stesse parole pronunciate da Mulder in “Aubrey” (2X12). Mark Snow ha ricevuto una nomination all'Emmy per la musica prodotta nell'episodio. La puntata è stata vista negli USA da 16.590.000 spettatori. NEWS FLASH DAL MONDO DI X - FILES LAX-FILES Dopo quasi 2 anni di lavoro, finalmente ha visto la luce “LAX-Files, il libro realizzato in onore del compianto Kim Manners, da una fan della serie, Erica Fraga. I lettori potranno trovare curiosità legate alle riprese del telefilm dalla sesta alla nona stagione (appunto effettuate a Los Angeles), informazioni sul primo film: Fight the Future, e poi interviste al cast e alla troupe, da Chris Carter, a Gillian Anderson e David Duchovny, passando per Dean Haglund, Mark Snow, e molti altri. Sono annunciati aneddoti mai raccontati che riguardano la genesi di alcuni episodi in particolare come “Holliwood A.D.” e “Arcadia” Inoltre inclusi nel libro ci sono le informazioni su alcune città del sud della California come il luogo di nascita di William, la casa vista in “Ghosts Stole Christmas", e il Palazzo federale in Fight the Future . Il libro è disponibile su Amazon e i profitti saranno devoluti alla American Cancer Society. ONORI E GLORIA Gillian Anderson è stata nominata Socia Onoraria dalla London Film School. Umili le sue dichiarazioni: “Non credo che il mio lavoro possa giustificare una tale onorificenza, ma prometto di fare del mio meglio nei prossimi anni per meritarmela”. LA TOP 10 DI MUIR OMAGGI SEASON 4 Il 9 gennaio 2011 torna Californication con la quarta stagione nella quale Hank toccherà il fondo, dopo che Karen scopre che è andato a letto con Mia. Moody sarà costretto fare i conti con tutti gli errori del passato. Lo scrittore Horror, giornalista e critico cinematografico, John Kenneth Muir, ha stilato la classifica dei 10 migliori finali di stagione della storia della televisione. Nella Top ten, Millennium si colloca al 7° posto con l'episodio "Goodbye to All That" (1999), mentre al 4° troviamo X-Files (“The Truth” 2002), con la seguente motivazione: “ "La season finale è un bellissimo e passionale monologo che racconta il cuore e l'anima della serie e cioè l'universale fede dell'Uomo in qualcosa di più grande di ciò che può essere visto e sentito. La La verità non è là fuori, è qui ... nei cuori di Mulder e Scully . " Muir è anche uno dei pochi a difendere le ultime due stagioni, criticando chi vede in esse stanchezza narrativa: “Chi sostiene questo non dice la verità”. Dopo NCIS, Lost, Fringe e Bones, continuano gli omaggi ad XFiles. E' toccato prima a Supernatural, con “Clap Your Hands If You Believe” che esplora con molta ironia il tema degli Ufo e delle fate. Il teaser è praticamente scritto e girato in stile X-Files. Un rapimento nella notte, un cerchio nel grano e subito dopo una sigla che sembra riportarci alle avventure di Mulder e Scully. Perchè? La spiegazione nelle parole del produttore Gamble: “Sarebbe difficile trovare qualcuno che lavora nello show che non è fan di 'X-Files" . Subito dopo è stato il turno di Castle il cui produttore esecutivo Bowman (regista di X-Files) non poteva non rendere omaggio alla creatura di Carter. L'episodio “Close Encounters of the Murderous Kind” esplora il tema dei rapimenti alieni con una Guest Star d'eccezione: Lance Henriksen. (dettagli a pag. 48 ) Dopo la promozione di I want to believe del 2008, Gillian e David tornano a mostrarsi in pubblico in occasione della prima teatrale americana di Break of Noon I N P R I M O P I A N O DOV'E' LA VERITA'? Il terzo film è un x-file F a sempre un piacevole effetto vedere Gillian e David, insieme, in pubblico, perché ci rimanda ai tempi in cui X-Files era il motivo principale di aggregazione di fans, giornalisti e addetti ai lavori, e non oggetto di scherno ed ironia, come è stato in occasione della prima americana della pièce teatrale Break of Noon, interpretata da Duchovny. Ma occorre fare un passo indietro per capire ciò che è considerato un misterioso caso che ha illuso e deluso i fans. A novembre David ha rilasciato un'intervista alla rivista francese TV Mag in cui si sono affrontati vari temi: da Californication al Teatro, dalla vita ad X-Files, ed è proprio su quest'ultimo argomento che si è scatenato un vero putiferio mediatico, per una frase del Duko, riportata, poi, dalla giornalista Julia Baudin sul sito di TV Mag che ha fatto sobbalzare i cuori degli x-philes di tutto il mondo: “La sceneggiatura di X-Files 3 è attualmente in fase di scrittura e si attende solo il via libera dalla Fox, un po' delusa dagli scarsi risultati ottenuti col secondo film.” Il mondo della rete si è fiondato sulla notizia e con un “Copia e incolla” di proporzioni Bibliche, la rivelazione di Duchovny ha fatto in breve il giro del mondo, accendendo l'entusiasmo degli appassionati, fino a quando....è giunta come un macigno la secca smentita dell'Agente di David: “Si è trattato di un errore di traduzione dal Francese all'Inglese. David non ha mai dichiarato che la sceneggiatura del terzo film è in lavorazione”. Piuttosto strano se si pensa che la giornalista Baudin non è una novellina, vantando già una lunga serie di interviste a celebrità dello spettacolo americano. Si può sbagliare una parola, forse due o tre, ma non un'intera frase. Sta di fatto che il testo incriminato, non solo non è stato pubblicato sulla versione cartacea della rivista, ma eliminato 6 BLUEBOOK 7 BLUEBOOK prontamente dallo stesso sito da cui è partito il tutto. Sembra finita, ma non è così. Il buon Frank Spotnitz è chiamato a pronunciarsi sulla questione e lo fa tentando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte: “Non posso né confermare, né smentire. Vorrei poter dire di più, ma tutto quello che posso dire è ciò che ho sempre detto: non arrendetevi!” Risposta diplomatica che cela quasi una conferma. Poco dopo è il turno del sito ufficiale di Gillian Anderson che interrogata sulla vicenda, si limita a linkare il Blog di Spotnitz. E la Fox, in tutto questo, si defila? Assolutamente no! Infatti, tramite il suo Blog “All access” dà vita ad un sondaggio: “Volete vedere un terzo film di X-Files?”. Jose Chung direbbe a questo punto: “Dov'è la verità?”. Forse David si è lasciato sfuggire qualcosa che non doveva; forse l'ha sparata grossa, o forse era un modo per tastare il polso sulla affezione del pubblico nei confronti di Mulder e Scully. Solo il tempo ce lo dirà. Tuttavia ciò che lascia interdetti, in tutta questa vicenda, è l'ultimo capitolo scritto dai protagonisti. Durante la prima Newyorkese della commedia teatrale Break of Noon, che vede protagonisti David e Amanda Peet (già vista in XF2), fa capolino tra amici, parenti, giornalisti e curiosi, una bellissima, elegante e raggiante Gillian Anderson che ruba la scena. Dopo due anni Gillian e David si mostrano felici e sorridenti in pubblico, sotto gli attenti occhi di Tea Leoni e offrono al giornalista del New York Magazine un siparietto ironico che spazia dal teatro, alla tecnologia, toccando, poco felicemente, anche il caso XF3, e che vi proponiamo di seguito, grazie alla gentile traduzione di Mulderlover. 8 BLUEBOOK Gillian David Ogni quanto vi incontrate? DD:Non spesso,due volte l’anno? GA: Sì, un paio di volte. DD:Dipende se stiamo facendo un film di X-Files o no. Se lo stiamo facendo ci vediamo un sacco. GA: In Francia ,apparentemente,ce ne dovrebbe essere uno (di film X-Files) in Francia. Con voi ragazzi? DD: No,no. Non del tutto. Apparentemente la sceneggiatura è scritta. GA:E noi non ci siamo in tutto questo. DD: Ma ci piacerebbe molto farne un altro. Così si vedrà. Si stanno allungando un po’ i tempi, ma lo faremo. Solo io,senza di lei, avanti nel tempo, intendo. Vorreste avere gli stessi ruoli o vorreste diventare mentori dell’FBI? DD: Beh, io non voglio fare la parte di lei. GA: Io avrò le stampelle,lui sarà sulla sedia a rotelle. Ma si certo ,sarà divertente. DD: Io lo farei per sempre. Tornerei sempre. Alla fine della corsa, siamo stati tutti bravi. Vi tenete in contatto via e-mail? DD: Un pochino,si. GA: Un po’ di mail,un po’ di Blackberry. DD: Non so se lo sai,ma Gillian è una riconosciuta attrice di teatro. Lei viene da Londra giusto per vedere Breack of Noon. Sono molto commosso da questo gesto. Che stai facendo a Londra? GA: Ci vivo. Sto girando Johnny English 2, ma ci vivo anche. E non potevi perderti il debutto di David? GA: Mi è stato detto che lui finalmente ha avuto modo di levitare. Dovevo vederlo con i miei occhi. Non levitavi in X-Files? DD:Certo che levitavo! GA: Certamente,si DD: E' per questo che loro mi hanno assunto in questa commedia..E’ qualcosa che posso fare. GA:Recita ancora,ragazzo! Ti sei fatto male nelle scene con Amanda Peet quando lei ti picchiava? DD: A volte lei mi prende all’orecchio, ma la maggior parte delle volte mi colpisce sulla guancia. C’è una scena con una prostituta. Californication ti ha preparato alla scena di sesso orale? DD: Ci sono prostitute in altri posti, oltre Californication. Non è l’unico show con scene di sesso. Tua moglie ha detto che usi il tuo iPad come partner per la scena… DD: Lo faccio,è stupefacente. GA: Il tuo iPad? 9 BLUEBOOK DD: Questo sta per diventare un annuncio. C’è questa cosa chiamata iRehearsal GA: Si? DD: Metti la sceneggiatura sull’iPad e puoi registrare le tue battute o le battute delle altre persone e la sceneggiatura scorre. GA: No! E ti indica anche le battute che gli altri debbono dirti? DD: Si certo ,tu registri le loro battute. Così puoi provare con tutte le battute e recitare da solo. E’ grandioso Ultima cosa. Hai iniziato a pregare di più da quando reciti in questa commedia? DD: Non molto, prego abbastanza nello spettacolo. -----------------------------Sebbene la mini intervista di David e Gillian sia stata spumeggiante e divertente, sarebbe stato meglio, forse, che la bella “Dana Scully” avesse evitato di ironizzare (sicuramente in buona fede) sulla questione francese di XF3, facendo passare una speranza per una grossa bufala e gli x-philes (che continuano incessantemente a sostenere la campagna per il terzo film, a seguire i loro beniamini sulla scena teatrale e cinematografica, a partecipare ad iniziative benefiche e a sperare di vedere nel 2012 l'ultimo lungometraggio) per degli ingenui creduloni. Frank continua a suggerirci di non mollare. Noi lo faremo, fino a quando la fune della fiducia non si spezzerà. The Truth is Out There. 10 BLUEBOOK Gillian e David Fotomania Gillian e David David Gillian e David Gillian Gillian David Gillian Gillian e David 11 BLUEBOOK APPROFONDIMENTI di Maxmulder JOHN DOGGETT & MONICA REYES Gli eredi di Mulder e Scully 12 BLUEBOOK Dopo il distacco di David Duchovny da X- Files, intenzionato a provare nuove esperienze attoriali, e il desiderio di Gillian Anderson di riprendere fiato tra un episodio e l'altro, l'utilizzo a pieno regime, prima di Doggett (Robert Patrick) e poi di Reyes (Annabeth Gish) fece pensare ai fans di assistere quasi ad una Next Generation. L'idea di ampliare non solo il cast, a seguito delle progressive dipartite dei personaggi secondari originari, ma anche i componenti della sezione X-Files, balenò nelle menti di Carter e Spotnitz sin da Fight the Future. In questa direzione si collocano gli ingressi, durante la sesta stagione (anticipata già nella Season Finale della quinta) di Jeffrey Spender e Diana Fowley. Ma in questo caso più che novelli Mulder e Scully, i due nuovi agenti FBI si dimostrarono col tempo, degli Alter Ego dei protagonisti, guadagnandosi in rete, il poco ambito podio nella categoria dei più odiati dai fans. Invece Doggett e Reyes, a differenza degli infidi predecessori (funzionali allo scopo di creare maggiori conflittualità nel rapporto fra Dana Scully e Fox Mulder), inizialmente furono 13 BLUEBOOK introdotti per tentare di colmare il vuoto lasciato dallo spettrale, avvertito tuttavia pesantemente durante la prima parte dell'ottava stagione. Anche in questo caso, però, la reazione degli x-philes fu dura. Era inaccettabile che l'ex Terminator Patrick potesse prendere il posto di Mulder nella serie e nel cuore della bella rossa dottoressa. Nonostante Carter si fece lui stesso interprete del malcontento degli appassionati, scrivendo appositamente una scena incontro/scontro fra Doggett e Scully, con quest'ultima che getta un bicchiere di acqua sul viso dell'Intruso, un nuovo personaggio era necessario, considerando che avrebbe dovuto reggere, con gli altri, il peso di due stagioni per via della latitanza di Mulder. Al di là delle iniziali diffidenze, man mano Doggett cominciò a piacere agli spettatori proprio per la sua personalità tanto distante da quella egocentrica, paranoica, ossessionata e cinica di Mulder. Il suo essere agnostico rispetto a qualunque approccio investigativo diverso dal poliziesco tradizionale, fondato sulle prove e sostenuto dal motto: “credo a ciò che vedo e vedo ciò in cui credo”, spense sul nascere qualsiasi velleità di lanciarsi in paragoni scomodi. Il merito andò anche alla sagace scelta di Carter di rispolverare l'antica formula Scettico/Credente tanto vincente in passato in X-Files. Con l'uscita di scena di Mulder, e con Scully passata alla sponda dei creduloni, serviva il classico incredulo con paraocchi incorporati, più di quanto fosse Dana agli esordi. Benché le soluzioni adottate fossero tutto sommato efficaci, i fans si resero ben presto conto di assistere settimanalmente a qualcosa di differente (perfino la sigla iniziale mutò radicalmente) a cui occorreva abituarsi un po' come quando ci tocca sostituire la fidata, ma vecchia poltrona con una nuova. Occorre del tempo prima di essere a proprio agio con la novità, ma nel caso di Doggett meno di quanto si potesse immaginare e questo grazie alle qualità di Robert Patrick, alla buona alchimia fra Doggett e Scully, conflittuale ma a tratti reciprocamente tollerante, e infine all'alto livello delle trame degli stand alone confezionati dagli autori. La stima del pubblico guadagnata dal pragmatico John nel corso della prima parte dell'ottava stagione, si consolidò successivamente, grazie alla classica furbata televisiva che fa sempre presa sul pubblico e di cui anche il vecchio volpone Carter si servì: costruire un bel drammone personale per creare l'effetto immedesimazione. E così dal misterioso passato di Doggett faceva capolino ogni tanto la triste vicenda dell'uccisione del figlio e il conseguente rimorso per non essere riuscito a far luce sulla vicenda. Detto questo però, Doggett e Scully non erano Mulder e Scully e XFiles era divenuto qualcosa di diverso. La stessa Scully, più che aver rinnegato la scienza ed aver abbracciato la fede nell’imponderabile, tentava di pensare ed agire come il suo collega/amante perduto, essendo in realtà solo una copia del suo nuovo partner, anche se più consapevole di quanto fatto e visto fino a quel momento. 14 BLUEBOOK Serviva una mente aperta, più che qualcuno che si sforzasse di essere mentalmente aperto. Funzionale alla nuova necessità fu proprio l'ingresso di Monica Reyes che rappresentò una ventata di aria fresca capace di spazzare, parzialmente (e ce n'era bisogno) la pesantezza dei toni raggiunti dalla serie per via del rapimento di Mulder e sua successiva presunta morte. L'ironia dell'originale agente FBI, finalmente sorridente, in contrasto rispetto al cupo e serio prototipo di “soldato” del Bureau (ma già prima demolito dalla personalità di Fox Mulder), colpì ed affascinò i fans sin da subito. Tutto filò liscio fino al ritorno di Fox. Se prima le indagini erano “a due”, il nuovo ciclo mostrò la carta della coralità: Scully, Doggett, Reyes, gli stessi Skinner e Mulder, formarono un team investigativo, come quelli tanto oggi usati ed abusati dalle serie Crime ed Action, efficiente sul piano dell’investigazione, ma poco convincente sul piano della caratterizzazione dei personaggi che agivano quasi in rispetto di norme sindacali (una scena a te, una a me, una risoluzione del caso all’altro, etc). Lo stesso Fox sembrava ormai “Un pesce fuor d’acqua” (così dice a Scully dopo aver fatto ritorno a casa) nel nuovo contesto e, citando stavolta Kersh, l’ufficio degli X-Files “più affollato del solito”. La decisione di Fox di lasciar perdere i piccoli omini verdi per dedicarsi a Dana Scully in maternità, facilitò agli autori lo sviluppo narrativo, sebbene la coppia in azione Mulder/Doggett vista in Vienen, paragonabile alla versione moderna di Starsky e Hutch, sorprese piacevolmente al punto da suscitare in molti, rimpianti per mancate successive nuove occasioni. Troppi furono i cambiamenti narrativi e stilistici delle ultime due stagioni per poter ritenere quest’ultime una normale prosecuzione di un ciclo iniziato col Pilot nel 1993. Si era di fronte invece ad un prodotto diverso, ad uno spin-off di una serie terminata con “Requiem” (settima stagione), in cui Doggett e Reyes sembravano degni eredi di Mulder e Scully. 15 BLUEBOOK Chi è Doggett? Nel 1977 John Doggett viene reclutato nel corpo dei Marines degli Stati Uniti. Entra a far parte della Compagnia Bravo sotto gli ordini di Knowle Rohrer. Doggett lavora poi come membro della Forza Multinazionale di Pace dal 1° settembre 1982 al 30 ottobre 1983. Dal 1983 al 1986 frequenta la Syracuse University's Maxwell School of Citizenship and Public Affairs. Nel 1987 Doggett inizia a lavorare nel Dipartimento di Polizia di New York. Nel 1995 si diploma presso l'Accademia Nazionale dell'FBI a Quantico, per lavorare poi come Agente Speciale FBI, assegnato alla Divisione Investigazioni Penali. Nel 2000 viene incaricato di guidare la Task Force allestita dal Vicedirettore Kersh, allo scopo di ritrovare Mulder. I suoi metodi da poliziotto gli consentono un approccio investigativo distaccato, obbiettivo, che lo porta a vagliare qualunque ipotesi dietro la scomparsa di Mulder, anche quella di un allontanamento volontario, teoria che crea un'accesa conflittualità con Scully. Il tempo successivamente cementa la stima e la fiducia reciproca fra i due che li porterà ad ottenere successi sul lavoro, tra i quali proprio il ritrovamento di Fox Mulder. Durante l'esperienza agli X-Files, Doggett mette a dura prova le sue convinzioni, ma continua a seguire la strada della ragione, più che per ottusità, per paura di credere. Il rapporto tra lui e Dana si salda caso dopo caso al punto che non sembra azzardato pensare al fatto che il roccioso ex marine, ad un certo punto, giunga a nutrire sentimenti profondi (non ricambiati) per la sua nuova collega. Difficile risulta essere il rapporto fra lui e Mulder, soprattutto per via del risentimento di quest'ultimo nei confronti di chi (a suo parere) ha letteralmente scippato il suo lavoro. Ma anche in questo caso la conoscenza e l'esperienza risolvono le incomprensioni. Inserito dal nuovo consorzio nella macchina degli X-Files come pedina da manovrare, Doggett si rivela un avversario ostico per Kersh che non riesce a gestire come vorrebbe. Nonostante i casi affrontati, Doggett si mantiene scettico rispetto alla teoria del coinvolgimento alieno nelle trame cospirazionistiche. 16 BLUEBOOK Chi è Reyes? Monica Reyes è nata e cresciuta in Messico. Dopo aver conseguito un Master in Scienze Religiose, è entrata nell'FBI nel 1990. Lavorando a New York, si è occupata del suo primo grande caso: indagare sulla scomparsa di Luke, figlio di John Doggett, il cui corpo senza vita viene trovato in un parco. La vista del cadavere scatena nella donna un'esperienza psichica: il corpo del piccolo si arde riducendosi rapidamente in cenere. Allucinazione o esperienza paranormale? Reyes conosce nell'ambiente di lavoro della Grande Mela, quello che poi anni dopo diverrà uno dei suoi diretti superiori alla sezione X-Files: Brad Follmer, con cui ha una breve relazione. Trasferita da New York all'Ufficio di New Orleans, Monica si specializza in Crimini Rituali e studia centinaia di casi di satanismo,ma senza trovare una sola prova del soprannaturale. Nel 2001è proprio l'amico John Doggett ad introdurla nel mondo degli X-Files. Monica mette a disposizione tutta la sua esperienza nella ricerca dello scomparso Fox Mulder. Successivamente entra ufficialmente a far parte della sezione X-Files al fianco di Doggett. La mentalità aperta della donna stimola la rigida visione del mondo di Doggett, mentre si sposa con la voglia di credere di Scully, con cui stringe un rapporto di sincera amicizia. Reyes e Doggett sono la riproposizione di Mulder e Scully quali credente/scettico, determinati, ma non motivati da questioni personali, leali, onesti, oggi ideali per la gestione degli x-files se non fossero stati accantonati dal Bureau. 17 BLUEBOOK X - DOSSIER di Maxmulder 18 BLUEBOOK Dopo aver affrontato, nel numero precedente, il tema dell'ibridazione, giungiamo all'ultimo capitolo trattato nella mitologia della serie: i Supersoldati. Una novità sviluppata tra l'ottava e la nona stagione che non ha riscosso grosso consenso tra i fans, in quanto ha rivoluzionato l'idea degli Alieni che lo spettatore si era costruito durante gli anni precedenti e che Fight The Future aveva messo in chiaro sia spiegando il progetto di Colonizzazione, sia rivelando il processo di mutazione genetica a seguito di contagio virale con l'olio nero, veicolato dalle api. I Supersoldati sono esseri con una intelligenza aliena in corpi apparentemente umani. Non è chiaro se siano in realtà allo stesso livello degli alieni “The Purity” o semplicemente schiavi al servizio dei padroni. Sono stati creati da corpi umani, sotto l'influenza dell'olio nero o di un ceppo appositamente modificato e progettato dalla razza “The Purity”. Siamo di fronte ad una miscela di biologia umana e aliena. Anche i Supersoldati posso essere considerati degli ibridi, però con la sostanziale differenza, che essi sono stati creati direttamente dagli alieni. Non tutti gli esseri umani sono adatti ad essere trasformati in Supersoldati, o almeno non inizialmente. Un determinato profilo genetico sembra necessario per il funzionamento e la mutazione successiva che coinvolge l'attività cerebrale. L'operazione di conversione, che implica esperimenti dolorosissimi, richiede diversi mesi. Durante il processo di mutazione, l'uomo è in uno stato di coma, con un metabolismo lento e un battito cardiaco impercettibile che induce a ritenere che sia morto. Dopo tre mesi il virus rinnova tutti i tessuti ormai in decomposizione, mostrando un corpo in apparenza come l'originale, ma biologicamente alieno. Ciò che consente di identificare un Supersoldato è un rigonfiamento alla base del collo. Benché gli organi interni siamo uguali a quelli degli esseri umani, il sangue presenta una massiccia concentrazione di ferro, inoltre il copro dimostra maggiore forza e resistenza al dolore. Una vertebra della colonna vertebrale è metallica ed è in grado di ricreare il corpo di un Supersoldato se è stato danneggiato o distrutto. E' probabile che questa vertebra sia il centro cognitivo dell'ibrido, la controparte aliena del cervello in un uomo. Un parallelo potrebbe esserci tra la vertebra metallica e le nanotecnologie che consentono agli alieni di auto-riparare le navi. Questo potrebbe far supporre che i Supersoldati siano in realtà avanzati organismi cibernetici: l'intelligenza artificiale cioè che alberga in corpi quasi umani. Il Supersoldato probabilmente è giunto sulla Terra qualche tempo dopo il crash UFO di Roswell, nel 1947. Entità aliene in corpi umani, sono stati inviati dalla razza “The Purity” ad infiltrarsi nei vari tessuti della società umana per preparare la colonizzazione. Nel corso degli anni sono riusciti a raggiungere le vette più alte delle istituzioni acquisendo posizioni di potere e di vantaggio che gli hanno consentito di agire indisturbati. Alcuni marines nel 1980 e all'inizio del 1990 sono stati convertiti in Supersoldati per poi essere utilizzati in Medio Oriente in occasione della prima Guerra del Golfo. Successivamente alcuni di essi hanno ricoperto ruoli nel ministero della Difesa dal 1990 al 2000. 19 BLUEBOOK I Supersoldati hanno preso il posto dei membri del Sindacato, costituito nel 1973, assassinati dai Ribelli. Come agenti dormienti, si sono attivati solamente dopo il fallimento del Consorzio avvenuto nel 1999, raggiungendo le alte sfere delle Forze Armate, del Dipartimento della Difesa, del Dipartimento di Giustizia, dell'FBI, delle forze dell'ordine locali e di altre istituzioni. Grazie alla loro posizione privilegiata si sono segretamente infiltrati nel complesso di Mount Weather in Virginia, sede il cui scopo sarebbe quello di garantire una continuità di governo in caso di emergenza nazionale, una sorta di quartier generale della resistenza umana contro la colonizzazione. Con il controllo anche di Mount Weather, i Supersoldati hanno preventivamente neutralizzato gli eventuali ostacoli che potrebbero presentarsi sulla strada del successo finale. Nel 2000 si registra un piano per incrementare il numero dei Supersoldati. Approfittando di tutte le informazioni genetiche e mediche accumulate nel corso degli anni dal Sindacato, i coloni hanno rapito persone ritenute idonee alla mutazione. Tra questi sono stati prelevati i soggetti precedentemente rapiti come il gruppo di Bellefleur, Oregon, ma anche membri delle forze dell'ordine e altri tra cui l'agente FBI Mulder. Un ibrido clonato, noto come "Jeremiah Smith", sfuggito al Cacciatore di taglie, ha tentato di contrastare il piano dei colonizzatori, rintracciando e prendendo in consegna i rapiti-restituiti, per arrestare il processo di mutazione, fino a quando è stato individuato e probabilmente eliminato dagli alieni. Con il Sindacato fuori gioco, nel 1999, i Supersoldati hanno ereditato una serie di progetti di ricerca scientifica che erano ancora in corso, destinati alla ibridazione, alla genetica, alla virologia, e convertiti per altri scopi: creare Supersoldati non attraverso dolorosi procedimenti, ma manomettendo feti umani e neonati. A questo proposito si ricordano il progetto Zeus Genetica e il progetto cloramina. Il Sindacato aveva usato la Zeus Genetica per fare ricerca sulla fertilità al fine di produrre tessuti per esperimenti di ibridazione aliena, e per tentare di creare neonati umani ibridi (i bambini anemici come Emily). I Supersoldati hanno tollerato tali esperimenti a patto che fossero orientati verso la creazione di nuovi Supersoldati. Non appena uno dei progetti ha realizzato con successo la sperimentazione, tutti gli altri sono stati annullati e le sedi distrutte al fine di celare ogni prova. Questo è stato il destino proprio della Zeus Genetica e dei suoi medici. Il metodo di creazione di Supersoldati è stato sviluppato da Victor Valor, all'interno di una nave di ricerca top secret della Marina Americana, in collaborazione con la US Environmental Protection Agency (EPA). La Cloramina base T-4 è un disinfettante, un additivo destinato alla fornitura di acqua pubblica, modificato in modo da contenere una variante del virus dell'Olio nero. 20 BLUEBOOK La cloramina ha attivato gravidanze in ex rapite e attraverso l'esposizione prolungata all'acqua, il feto, il neonato o il bambino hanno progressivamente mutato la loro biologia, sviluppando capacità e funzioni cognitive soprannaturali. Questa generazione di Supersoldati ha cominciato a svilupparsi a partire dal 2001 ed entro il 2012 (11 anni di mutazione) il progetto dovrebbe garantire un numero abbondante di Supersoldati il cui scopo non ci è ancora dato di sapere. Sicuramente la nuova genesi dà vita ad esseri più potenti (dotati di telecinesi) dei primi esemplari, vulnerabili alla magnetite, un minerale ferroso con il più alto tenore di ferro. Quando la colonizzazione avrà inizio i nuovi Supersoldati saranno bambini capaci di agire indisturbati, senza generare sospetti, al fine di annientare sul nascere possibili tentativi di resistenza. In pratica prenderanno il posto degli ibridi e dei cacciatori di taglie alieni che sicuramente sarebbero stati attivati se il Sindacato non avesse fallito. Un approfondimento, doveroso in questo contesto, va fatto su William, il figlio degli ex agenti dell'FBI Dana Scully e Fox Mulder. Egli è stato concepito nel 2000 e nato nel 2001, in concomitanza con l'attivazione di diversi esperimenti predisposti dalla Zeus Genetica. Tuttavia, la concezione di William non è stata indotta dai cospiratori, tanto meno determinata dall'Olio nero: il concepimento è stata del tutto naturale e frutto dell'amore. William sin da subito ha mostrato tutti i segnali che portano a ritenere che sia destinato alla trasformazione in Supersoldato: la telecinesi, un accumulo di ferro nel sangue che avrebbe finito per creare una vertebra metallica. Tutte queste funzionalità extraumane non sono dovute alla storia dei suoi genitori (sia Scully che Mulder sono stati contagiati dall'Olio nero e curati con il vaccino), bensì alla cloramina. L'evoluzione di William in Supersoldato è stata interrotta, però, da un'iniezione di soluzione a base di magnetite ad opera di Jeffrey Spender. Da allora, William è stato liberato da ogni influenza biologica aliena (almeno così si crede) e ha continuato a crescere come un bambino normale. La concezione è stata ritenuta miracolosa perché Scully, la madre, è stata vittima di una sperimentazione da parte del Sindacato che ne ha provocato la sterilità. La fertilità le è stata restituita, quando nel corso di un'indagine condotta in Costa d'Avorio, Africa, nel 1999, è stata a contatto con una delle più antiche navi aliene capaci di rigenerare o guarire tutte le forme di vita, compresa Scully dalla sua malattia. William è anche il protagonista di un'antica profezia dei coloni alieni, quella cioè che lo vedrebbe come Leader a capo della colonizzazione del 2012. Lui è il Prescelto. Per questo molti sono stati i tentativi di convertirlo in Supersoldato, rendendolo completamente alieno, privo di una coscienza umana. In caso contrario, al fianco di suo padre, Mulder, guiderebbe con successo la Resistenza Umana. 21 BLUEBOOK Nel 2002 William è stato dato da Scully, in adozione, in forma del tutto anonima e al fine di salvargli la vita, ai coniugi Kamps, residenti nella zona rurale del Wyoming. Ad oggi, Profezia a parte, la natura del ruolo di William nella colonizzazione rimane ancora poco chiara, ma è certo che sarà importante. Lo capiremo meglio il 22 dicembre 2012, quando il bambino avrà quasi 12 anni. La carriera del creatore di effetti speciali in make-up che tra l'ottava e la nona stagione ha stupito i fans. EFFETTO DA... BRIVIDO IL premio Oscar Matthew W. Mungle è uno dei più grandi artisti di effetti speciali di make-up di Hollywood. Con oltre 100 progetti televisivi e cinematografici al suo attivo, è considerato uno dei maestri di questa particolare forma d'arte del mondo dello spettacolo. Nato a Durant, Oklahoma nel 1956, Mungle, da ragazzo era rimasto affascinato dalla visione di "Frankenstein", "Dracula" e "La Mummia". Da quel momento cominciò un percorso verso la realizzazione di un sogno. Laureato all'Atoka High School nel 1975, ha lavorato con oggetti di scena e make-up per varie produzioni teatrali, accumulando Gary Oldman versione Dracula nel film di Francis Ford Coppola (1992) quell'esperienza che nel 1977 lo ha poi portato ad Hollywood. Nel 1978 Matthew ha presentato domanda ed è stato accettato alla Joe Blasco Make-Up Center accademia utilizzata da molte produzioni cinematografiche e televisive. Dal suo mentore Blasco, fece suo l'insegnamento più importante: “Sii più versatile possibile e apprendi tutto ciò che riguarda il tuo mestiere. Impara a risolvere i problemi e non lasciarti intimorire dalle sfide”. Il suo primo grande successo, arriva con Edward mani di forbice, con Johnny Depp Jeffrey Spender (Chris Owens) sottoposto ad esperimenti nell'episodio “William” della nona stagione 22 BLUEBOOK Con Dracula di Bram Stoker, Mungle, si guadagna il suo primo Oscar nel 1992; poi è la volta di Schindler's List, per il cui lavoro ottiene un'altra nomination nel 1993. Notevole poi la creazione di uno stomaco a mo di gravidanza per l'attore Arnold Schwarzenegger nella commedia parodia Junior. Si segnalano poi speciali effetti di make-up per i film: Congo, Primalfear, e l'invecchiamento di James Woods nei Fantasmi del Mississippi, che gli valse la sua terza nomination agli Oscar nel 1996. Proprio l'invecchiamento è uno dei punti forti delle creazioni di Matthew. L'uso della gelatina, abbandonato quando il calore troppo intenso delle luci di studio ne causavano lo scioglimento e ripreso quando si è passati, in tempi recenti, ad una illuminazione meno intensa, si è dimostrato il metodo migliore per invecchiare un attore (basti ricordare Robin Williams reso vecchio nel film di David Duchovny, House of D.) Numerosi i film a cui Matthew ha lavorato: Polar Express (Warner Bros), Il presagio (Fox), La leggenda di Beowulf (Fox), Knocked Up (Universal), Bucket List (Warner Bros), X-Men 3: The Last Stand (Fox), Nella Valle Di Elah (Warner Bros), L'Amore Ai Tempi Del Colera (New Line), Super Hero (Warner Bros) e Indiana Jones e Il Regno Del Teschio Di Cristallo (Paramount). Nel 2000 Mungle si unisce ad X-Files, divenendo il responsabile del make-up nell'ottava e nona stagione e aggiudicandosi l'Emmy Award nel 2001 per gli effetti speciali dell'episodio Deadalive, in cui ha realizzato un corpo gonfio e tumefatto in avanzato stato di decomposizione per il personaggio di Billy Miles (vedi foto in basso) trovato galleggiante nelle acque dell'oceano. Il corpo era in lattice ricavato da uno stampo in fibra di vetro scolpito. Per questo lavoro la produzione diede a Matthew soltanto 6 giorni di tempo. Fu un'impresa ben ripagata dalla statuetta. Altro gran lavoro fu fatto per l'episodio Hellbound. Si trattava di realizzare in soli 5 giorni, protesi di una persona scuogliata. E' stata scolpita e modellata ogni singola parte (e separatamente) del corpo per poi essere dipinta prima dell'applicazione. Protesi preparata per Miles in Deadalive Vampiro in Dracula Protesi preparata per l'episodio Hellbound 23 BLUEBOOK Di grande effetto la protesi di una testa svuotata all'interno del cranio realizzata per l'attore Branden Williams, nell'episodio Lord of the files (Il signore delle mosche) della nona stagione. E' visibile nella scena in cui il personaggio subisce un incidente in un pericoloso stunt per lo show “Dumb-Ass” e poi nella scena dell'autopsia in cui, all'interno della palpebra meccanica fu introdotto un tubicino da cui far fuoriuscire le mosche. Per la stessa puntata fu necessario allungare la bocca di alcuni attori da cui sarebbero usciti sciami di insetti. Dopo il photoshop, la protesi fu scolpita e modellata in modo da coprire le guance fino ai lati del naso. Una forma vuota della mascella degli attori era dotata di una coppiglia di bastone adagiata su una barra metallica tramite apposito gancio, cancellata successivamente in post-produzione. Durante l'ottava stagione, nell'episodio Medusa fu richiesto di realizzare un volto e dei corpi mangiati da un anomalo organismo vivente. Furono usati apparecchi in gelatina con osso rigido interno. Lord of the files Medusa Sempre nell'ottava stagione, Matthew e il suo staff realizzarono per l'episodio The Gift, un manichino in silicone (foto a sinistra) articolato, in cui la bocca ed i denti si protendevano in avanti. In Scary Monsters (9X12) si segnalano i mostruosi insetti nati dalla fervida immaginazione del bambino protagonista dell'episodio e realizzati a più mani. In 5 giorni furono disegnati da Matthew, scolpiti da Richard Redlefsen, plasmati da Ryan McDowell e Eddie Vargas e animati da Guy Himber. Questi modellini, dotati di zampe mobili, erano spostati lungo il pavimento da monofilamenti. The Gift 24 BLUEBOOK Come precedentemente accennato, è con Deadalive che Matthew conquista l'Emmy Awards, ma realisticamente impressionanti sono pure le protesi create per l'episodio William. Innanzitutto si è dovuto realizzare un make-up per il viso dell'attore Chris Owens (Jeffrey Spender) utilizzando della gelatina: una parrucca falsa e sopracciglia, fronte, naso e orecchie su un viso ustionato orribilmente e colmo di cicatrici. Inoltre occorreva mostrare in un flash back Spender sottoposto a torture ed esperimenti per mezzo del virus alieno, che aveva provocato bolle ed ustioni. Furono necessari due interventi separati, uno per il braccio e uno per il viso su cui vennero ralizzate delle vesciche riempite di bolle dipinte in vari colori. William William Infine è da ricordare il volto trasformato dalla malattia e dalla vecchiaia, dell'Uomo che fuma, nell'ultimo episodio della serie, The Truth. Il trucco consisteva in un cappuccio con capelli lunghi e diradati e nell'invecchiamento della pelle del viso e del collo attraverso l'applicazione di macchie di colore giallo. Inoltre fu collocato all'altezza del collo un apparecchio con un tubo (introdotto nella finzione telefilmica tramite tracheotomia) in modo che da esso potesse uscire il fumo della sigaretta, immancabile nelle mani di C.G.B. Spender. La nuvoletta di fumo fu realizzata in post-produzione dal team degli effetti speciali visivi. L'apporto di Matthew Mungle in X-Files è giunto tardivamente, ma sono bastati un paio di anni ai fans per rendersi conto della genialità di uno dei più grandi maestri del make-up. 25 BLUEBOOK The Truth Musing of a x-phile OMEN NOMEN Il destino è nel nome di Mulderlover Analisi etimo-simbologica dei nomi dei nostri eroi. M i sembra naturale iniziare proprio dalla X e propriamente da due teorie: quella della Kubek e quella di Jan Delasara. La prima trova che la X indichi: “The the fate of the feminine under patriarchy “, nel saggio ‘You only expose your father’, in ‘Reading the Xfiles’,che ruota tutto attorno alla teoria che in X-Files si scontrino due mondi, maschile e femminile, X cioè sconosciuto è il destino di Samantha, ma X è anche il simbolo di un mondo dove il femminile si mette in salvo dalla cospirazione, ovvero Sam ‘si salva’ perché viene fatta scomparire proprio dal mondo maschile, schiacciante, oppressivo. Naturalmente l’autrice scrisse questo saggio prima di ‘Closure’. Personalmente mi sembra una teoria ‘zoppicante’, la serie non si era conclusa, e portare tutto l’assunto tematico a maschio/femmina è un'interessantissima direzione, ma del tutto personale, che non tiene conto di mille altri rivoli tematici. Per Delasara in ‘Poplit,popcult and the xfiles’ invece la X è il simbolo usato per: (The) 26 BLUEBOOK Musing of a x-phile crossing out,denying or negating a piece of information, and matematically X designes an unknow quantity ..” quindi gli X-Files sono le cose negate, sconosciute,tenute nascoste. Ed è a questo che come fans siamo abituati a pensare, se consideriamo la X. Passiamo nello specifico del titolo ad analizzare Dana Katherine Scully, partendo dal suo primo nome di battesimo. E’ il nome di una dea (già vi sento…mbè che novità..Scully è una Dea!) va bene, il nome Dana deriva dal nome latino Diana (Artemide). Sostiene Joseph Frank, in ’Antichi romani in america?': ”Diana era il sinonimo della greca Artemide , patrona nell’Olimpo, delle donne che lavorano e dei bambini. Nell’arte greco–romana, entrambe le versioni erano in genere ritratte in compagnia di una volpe, che di solito seguiva la dea, in tal modo indicando i suoi "fedeli", cioè i sacerdoti e sacerdotesse. Ma questo animale non è l’unico collegamento convincente tra l’antico Vecchio Mondo e il Sud America pre–Incaico.….”. Questo è un accenno molto interessante, non trovate? Proprio la volpe fa da tramite tra dea romana e nuovo mondo pre-incaico? E la volpe segue sempre la dea. Mi piace evidenziare la qualità di ‘protettrice delle donne che lavorano’, quanto ha faticato Scully per farsi riconoscere come’ donna che lavora’ in un mondo di uomini? Diana però è la forma latina, Scully si chiama in realtà Dana. In galeico , ‘Tuata dè danaan ‘è il nome di un popolo di guerrieri mitici:nel pantheon irlandese, è il popolo della dea Dana (B.Walker,The woman's encyclopedia of myths and secrets ,1983). Il nome della dea indica ‘conoscenza’, è dea anche della fertilità e della nascita. Tristemente ironico il riferimento alla fertilità per Scully… Ma in effetti, tutta la trafila che percorre Scully per diventare madre, ha una risonanza con questo nome,annoto anche che i Tuata arrivarono in Eire a bordo di ‘navi volanti’ secondo la leggenda, e sul web si possono trovare molte teorie che legano questo popolo a visite aliene sulla terra. 27 BLUEBOOK Musing of a x-phile Scully si chiama anche Katherine ,che nella forma greco/bizantina si riferisce ad Ecate, dea degli Inferi: effettivamente Scully è tornata dal regno dei morti /rapimento alieno ( penso all’immagine della barca sul lago, legata da cima al pontile, in ‘One breath’). E spesso negli episodi (‘Clyde Bruckman’, ’Leonard Betts’,’Tithonus’ ) Scully viene indicata come immortale, le dee sono immortali. Senza poi contare che nell’ottava stagione viene messa in parallelo da alcuni fans e relativi articoli con la Vergine Maria (sia quando accoglie Mulder morto, la Deposizione, o mette al mondo William, la Natività). Sarà assunta in cielo? Se la rapiscono di nuovo gli alieni stavolta quelli veri e non quelli indotti nel ricordo dalle forze del Sindacato… si! Katherine nel mondo greco/romano ha significato inoltre di ‘chiara, schietta’ e questi sono aggettivi che a Scully si adattano benissimo. Chiara quando deve arrivare al punto e schietta nell’esprimere le proprie opinioni. Quando Mulder deve scegliere un nome per lei, in ‘Arcadia’, decide per Laura, ma Laura & Rob Petrie sono i nomi dei protagonisti del ‘Dick Van Dike show’, 1961, dove questa coppia personificava la compiutezza della ‘american way of life’ di quegli anni, quindi serenità, situazioni buffe, divertissement borghesi. Questi due nomi indicano come Mulder (o meglio gli sceneggiatori dell’ep. Arcadia) ha considerato potessero esser percepiti lui e Scully da una comunità ‘forzatamente’ perfetta: scegliere dei nomi stereotipati, significa criticare la falsa rappresentazione di una società perfetta. Josè Chung affibbia a Scully lo pseudonimo di Diana Lesky, forse alludendo ad Albin Lesky, famoso filologo russo, dunque figura meticolosa, attenta al particolare, o soltanto per assonanza di pronuncia? Siamo al cognome: Scully è il cognome sia di Vince, commentatore sportivo, conosciuto anche come la ‘voce di Dio’, (Carter ha negato questo legame in un'intervista di D. Bishoff, OMNI 1994) ma nel capitolo ‘The name game’, op.cit., Delasara evidenzia che sia anche il cognome di Frank, autore di Behind the Flying Saucers,1952, e, aggiungo io, in una nota del FBI riguardante l’ufo crash in New Mexico è secretato proprio il nome di Frank Scully:’come informato del fatto’. Delasara sostiene anche che i nomi dei personaggi possano ricordare anche quelli presenti nei comics della EC ‘Vault Of Horror’, metà anni 50: skull equivale a teschio, ed è evidente il legame dark e macabro con Scully, anche con il cambio della consonante, si pronuncia allo stesso modo. Carter ha continuato ad insistere che nessun nome presente in X-Files abbia rimandi, come conferma la Badley in ‘The rebirth of clinic ‘in ‘Reading the xfiles’, ma come continuare a negare certe evidenze? Con un calcolo che ho derivato da una tabella di numerologia proposta da Delasara riguardo ’f o x ‘, di cui parlerò in seguito, ‘d a n a ‘ risulta assimilabile al numero 2. Il due è la contrapposizione, il contrasto, è antitetico al numero 1 (guarda caso ’mulder’ simboleggia il numero 1…), ma 2 è anche il numero della complementarietà, di chi sta accanto. Nel rapporto tra Mulder e Scully, lei ha queste caratteristiche: il suo personaggio nasce come comprimario di Mulder, come collega e sottoposto. 28 BLUEBOOK Musing of a x-phile Lo accoglie quando è ferito,lo giustifica nei casi, ecc ecc. E da ultimo il suo soprannome:Enigmantic, la chiama così Max Fening in ‘Fallen Angel’. La definizione per ‘enigmatico’ nel dizionario Oxford è: perplexing; mysterious. E Scully non è forse misteriosa agli occhi di Mulder?O di qualsiasi altro uomo che incontra? Certamente Max si riferisce a come sia indecifrabile questa donna! I suoi sentimenti sempre nascosti, i suoi dolori celati. Passiamo a Mulder. Il nome inusuale di battesimo ‘fox’, ha radici antichissime. Nei miti cinesi la volpe è un personaggio sospettoso, penso a Mulder ed al suo ‘trust no one’. Nel folklore russo la volpe è furba, ammettendo che Mulder sia furbo, ma lo vedo più curioso. Per i Celti la volpe rappresenta la scaltrezza e la capacità di far perdere le proprie tracce,mentre invece Mulder spesso le tracce le lascia …eccome! La volpe nei miti vede le motivazioni e i movimenti degli altri, pur rimanendo inosservata, e qui calza perfettamente il suo talento di profiler e di agente federale. Strano abbastanza che invece nella bibbia cattolica, la volpe sia un animale sciocco… Interessante è che nei miti dei nativi americani del Nord America, la volpe ha poteri di ridare la vita ai morti, una sorta di demiurgo che affianca il coyote, e Mulder parla con i morti (The Truth,Closure) e in un certo senso rivedendoli, evocandoli, essendone testimone, li fa rivivere. Il legame tra nativi americani e fox emerge negli ep. Blessing way e Shapes. In quest'ultimo, Mulder riceve il nome indiano di Running Fox, o Sneaky Fox (volpe che corre o volpe che striscia)a mio avviso sempre in relazione al suo essere investigatore e curioso. Quando Albert Hosteen guarisce Mulder,dice: “The F.B.I. man would have surely died had he not stayed underground, protected like the jackrabbit (lepre dalla coda bianca) or the fox., riferendosi appunto al fatto che la volpe ha il potere di sconfiggere la morte. In questo caso ed anche negli episodi iniziali 29 BLUEBOOK Musing of a x-phile dell’ottava stagione, Mulder emerge come immortale. La Kubek, op.cit, riferendosi alle parole di Albert, fa emergere la simbologia legata al nome Fox in ‘Blessing Way’: la volpe è stata seppellita dall’Ordine simbolico (il Consorzio), ma essendo l’inconscio l’abituale habitat di Fox (è uno psicologo, ha legami con le cose nascoste, è uno scopritore di verità celate), egli ne è riemerso (mia traduzione libera). Quindi, aggiungo ulteriormente, la volpe è un animale dell’inconscio, che salva dalla morte simbolica che il Super Io (leggi etiche dei padri, qui del Sindacato) può far pesare sull’Io. Infatti Fox sogna durante la pratica rituale prima Bill e poi Gola Profonda, suoi padri putativi. Mi piace citare un’altra volpe, quella amica del ‘Piccolo Principe’ di Saint-Exupery. In questo capolavoro, la volpe insegna al piccolo principe il valore dell’amicizia. Mulder attraverso il suo legame con Scully e i Lone Gunmen ci suggerisce che è un amico sincero e presente. Da ultimo, cito, attaccandomi allo pseudonimo che Josè Chung affibbia a Mulder, Reynard (Muldrake, reynard in francese è volpe). E la Reynard è stato un personaggio delle fiabe europee del 12°/13° secolo, scrive Delasara, carattere famoso per le critiche ironiche e feroci contro la chiesa cattolica e i nobili. Ma FOX indica anche il nome del network che, a differenza della Disney, ha creduto nell’idea di Carter e degli X-Files. Delasara ritiene che avere nel nome del personaggio principale le lettere del network, una X che sta per sconosciuto, misterioso, rimandando anche a come vengono chiamati gli effetti speciali nel gergo degli addetti ai lavori cinematografic (fx), abbia permesso l’ identificazione nel pubblico, tra lo show e il network. Potere del marketing. Sempre Delasara, usando tabelle numerologiche, rimanda il nome ‘fox’ al valore del 6. Il sei è un numero androgino, tutti ricordiamo come Mulder sia un eroe atipico nel panorama degli poliziotti televisivi nei primi anni 90: sensibile, attento agli altri, empatico con dolore altrui, mai sbruffone, insomma una sorta di eroe con caratteristiche femminili (ricordo ancora che 30 BLUEBOOK Musing of a x-phile per fugare i dubbi sulla sua eterosessualità, gli autori, dopo aver mostrato Mulder piangere, accentuarono la sua propensione per la pornografia). Il secondo nome di Mulder, William, secondo Wikipedia: è composto da due radici, Wil ovvero desiderio ed helm inteso come elmo, quindi protezione. Considerando invece la radice Wil nel senso più lato di "saggezza", otteniamo che il nome vuol significare più o meno "Colui che si fa scudo della saggezza o è protetto dalla sua saggezza.” I concetti di desiderio e conoscenza, mi fanno pensare alla trilogia di Amor Fati: Mulder ha più saggezza/conoscenza in confronto agli altri esseri umani, ma ne rimane vittima. L’elmo non ha funzionato. La ‘conoscenza’ paranormale schiaccia il suo cervello mortale. In Delasara si trova il parallelismo tra i molti william presenti in X-Files. Il padre di Mulder e il padre di Scully, io aggiungo anche il piccolo William. L’autore ritiene di dover annoverare, tra le già citate figure paterne che Mulder incontra nello snodarsi della serie, anche Bill Patterson (‘Grotesque’) che fa da mèntore al giovane golden boy, appena entrato nell’FBI, creando così un legame tra Mulder e il mondo dei padri, che biblicamente implica che i figli non saranno responsabili dei peccati dei padri e Mulder combatte contro i peccati dei padri consorziati. Arriviamo al cognome: Mulder. In inglese ‘to molder’ significa ‘decompose, rot’ cioè decomporsi, marcire. In ‘the rebirth of the clinic ‘ della Badley, in ‘Reading the x-files’, l’autrice oltre al verbo che cito, ne aggiunge un altro:’mull over’, che nel dizionario Oxford indica: ”meditate, ponder, speculate”, ovvero meditare, speculare, ponderare, soppesare con il pensiero. Delasara, sempre citando i nomi presenti nei comics dell’orrore già citati, scova la forma gotica di ’mold’, ovvero ‘mould’definizione di: “to shape ,to forge“, forgiare, dare forma. Quindi Mulder è colui che crea e dà forma, decodifica potremmo dire, allaccia significati e indizi. Cerca la verità, tenta di darle forma, oltre la materia grezza di cover up e depistaggi che la ricoprono. Rispetto al personaggio calza molto la definizione di ‘demolitore’:decompone le bugie per portare alla luce la verità. Secondo la numerologia, m u l d e r risulta essere il numero 1, che oltre ad essere il numero della solitudine, come sostiene Mulder in ‘Fight the future’, è il numero dell'indipendenza, qualità questa che Mulder esercita continuamente. Non da ultimo forse Mulder si sarebbe dovuto chiamare Fox William Spender, che, non scherzo, significa spendaccione! Pensiamo alle note spese dell’FBI in Requiem. Riguardo i nickname che Mulder riceve nella serie,uno molto azzeccato è quello che sceglie per lui Josè Chung. 31 BLUEBOOK Musing of a x-phile Muldrake, secondo Delasara, per l’assonanza fonetica, ricorda Mandrake, la mandragola, pianta velenosa e curativa secondo l’antica medicina popolare. Aggiungo che la mandragola ha anche poteri afrodisiaci. Che c’entri qualcosa con l’amore di Mulder per la pornografia? Ma questo accostamento spericolato mi permette di citare un altro pseudonimo di Mulder, quello che lui ha fornito all’operatrice della chat erotica, come è testimone Eddie Van Blunth in ‘Small Potatoes’: Marty. Negli anni 60 uscì un film USA ‘Marty ‘, it. ‘Vita di un timido’ (che valse l’Oscar per miglior attore protagonista a Ernest Borgnine) che narra di un un uomo timidissimo,con seri problemi relazionali con le donne, dalla personalità sensibile e attenta. Vedete voi se il parallelo non si impone. Di Rob Petrie ho già scritto prima. In ‘Little Green Men’, Mulder per prenotare il biglietto aereo per Puerto Rico, usa il nome di George H.Hale. Dalle battuta di Mulder, nello stesso episodio, si evince la sua ammirazione e la sua voglia di identificarsi con lo scienziato: MULDER - From 1948 until recently, it was the largest telescope in the world. The idea and design came from a brilliant and wealthy astronomer named George Ellery Hale. Actually, the idea was presented to Hale one night. While he was playing billiards, an elf climbed in his window and told him to get money from the Rockefeller Foundation for a telescope.Ora, nella biografia di Hale il particolare dell’elfo ispiratore non compare, ma l’identificazione dell’Io di Mulder è con un personaggio aperto anche al fantastico, pur essendo uno scienziato. In’ Fallen Angel’ Max Fenning afferma che Mulder usa uno pseudonimo, M.F.Luder, per firmare articoli sul paranormale, un nickname che è un anagramma. In psicologia esiste un esperimento,la persona nel test deve anagrammare il proprio nome e cognome per creare così un nuovo nome, inventandosi una nuova personalità relativa, in tal modo la persona si sente libera di proiettare sulla nuova identità, lati della personalità dominante che altrimenti restano in ombra. Se vogliamo analizzare che tipo di anagramma Mulder scelga, partiamo dal nome che lascia puntato perché per lui Fox non esiste, la dimostrazione è che non si fa chiamare così da Scully. Luder lo accosto all’aggettivo ‘loud’ ovvero forte, usato nella forma ‘out loud’: fragorosa- mente, di gusto. Nell’articolo riguardo gli avvistamenti UFO durante la prima guerra del Golfo su OMNI, egli ha voluto scrivere ‘ad alta voce’ argomenti che come ‘Mulder’ sussurra appena, e che invece come ‘Luder’ può ‘urlare’. Ed infine il pezzo forte, il suo soprannome dai tempi di Quantico: Spooky. La traduzione 'spettrale' è quella che hanno usato i traduttori per la serie, ma a me piace anche ‘tetro’ tra ‘imprevedibile’ (e Mulder lo è), ‘ misterioso ‘ o ‘sopranaturale’, ‘spaventoso’, cui romanticamente potrei aggiungere ‘tenebroso’. Nel’ep.Quagmire 3x22, Scully apostrofa Mulder come suo padre, usando il nome Ahab, il capitano di Moby Dick, ma Mulder rivendica il fatto di sentirsi l’antitesi di Ahab, quindi dismettendo l’idea di essere “Roso di dentro e arso di fuori dagli artigli fissi e inesorabili di un'idea incurabile.”(Moby Dick,H.Melville). Scully veniva invece chiamata dal padre con il nome del primo ufficiale del ‘Pequod’, Starbuck, descritto nel libro come coscienzioso, definito: ”L’uomo più cauto che si possa trovare nella baleniera”(Melville ,op cit.),e uno dei meno compiacenti verso le follie del Capitano. Facile cogliere il parallelo che Scully vuole porre tra Mulder e la figura paterna,ma Mulder rivendica se stesso, non accettando il soprannome e il parallelo Per Dana, invece, il capitan Scully aveva scelto un paragone calzante. 32 BLUEBOOK 33 BLUEBOOK Fandom Corner David & SNOGGERMANIA Gillian di Ludovica Teorie sulla coppia mancata E' magico. E’ difficile. E’ magnifico. E’ doloroso. E’ frustrante e pieno di gioia, come è ogni intensa ed intima relazione”. Queste le parole utilizzate da Gillian per descrivere il rapporto un po’ conflittuale che c’è sempre stato tra lei e il suo collega/amico David, con cui ha lavorato a stretto contatto per molto tempo. Ma per capire meglio la loro relazione complicata occorre partire dall’inizio, e cioè da quando una giovane e ribelle Gillian, all’età di 24 anni entrò in una stanza per il provino di X-Files, dove c’erano più persone, tra cui David il quale, in qualche modo, rimase subito attratto da lei, tanto da avvicinarla per chiederle di leggere il copione insieme. Già dal loro primo incontro qualcosa era scattato, al punto che Chris dopo aver notato la loro alchimia, forte ed unica sin da subito, aveva già deciso che quella sarebbe stata la coppia protagonista del telefilm. Questo spiega anche come mai Carter abbia lottato cosi duramente per avere Gillian nella parte di Scully. Giunti a Vancouver, Gillian incontrò le prime difficoltà sul lavoro. 34 BLUEBOOK Intimidita dai produttori e dal dover imparare a memoria chilometriche battute, essendo alle prese con la sua prima importante esperienza lavorativa, la donna spesso ha ricordato come David, in quel periodo, l’avesse aiutata moltissimo e che la sua presenza fu molto rassicurante. Le prime teorie snogger sostengono, sulla base di libere interpretazioni e testimonianze più o meno attendibili, che i due, lontani da amici e parenti, e alle prese con le problematiche del lavoro, si siano aggrappati l’uno all’altra per trovare conforto, tanto da far nascere tra loro una storia di sesso, messa a termine da David che non riusciva a vedere un futuro nella loro relazione. Gillian dopo poco tempo sposò l’assistente regista Clyde Klotz, dal quale ebbe subito una figlia. Dopo aver scoperto di essere incinta, preoccupata di perdere il lavoro, si rivolse a David che fu il primo a sapere della gravidanza, e quest’ultimo le consigliò di non abortire, mantenendo il segreto, fino a quando Gillian non fu pronta a dirlo ai produttori. Questa fase della loro storia fa nascere nelle menti degli snogger più integralisti, sospetti sulla reale paternità della piccola Piper. Infatti molti sostennero e sostengono ancora, che la bambina sia figlia di David, teoria dimostrabile dalla impressionante somiglianza tra Duchovny e Piper. Nel gennaio del 1997 David accompagnò Gillian al Golden Globe, per darle un po’ di conforto e sostegno dopo il divorzio tra l’attrice e Klotz. Vedendo le foto dell’evento è impossibile non notare quanto siano vicini l’uno all’altra. I due si tennero sempre per mano per tutta la serata e nel momento in cui Gillian andò a ritirare il suo meritato premio, baciò David. Molti ritengono che Gillian e David, in quel periodo fossero insieme, ma che la storia finì dopo un litigio. Secondo questa teoria, Gillian avrebbe voluto rendere la loro relazione pubblica, mentre David no. Nel mese successivo, a Duchovny venne presentata dal suo agente, un’attrice, Tea Leoni e a maggio i due si sposarono. Questo ha rappresentato un colpo duro sia per gli snoggers, sia per i fan di X- 35 BLUEBOOK Golden Globes 1997 36 BLUEBOOK Files. La signora Duchovny, infatti è letteralmente odiata, perché ritenuta la responsabile dell'allontanamento del marito dal telefilm e della distruzione della coppia DavidGillian. Non si sa se tutte queste accuse siano vere, ma ciò che è sicuro è che fu proprio Tea, gelosa del rapporto che c’era (e c’è tutt’ora tra i due) a spingere il marito a chiedere lo spostamento del set di X-Files da Vancouver a Los Angeles, a partire dalla quinta stagione. Rumors descrivono un David succube della moglie, che lo avrebbe incastrato rimanendo incinta. Personalmente, le ho sempre ritenute accuse gravi, ma c’è anche da dire che in un’intervista, che risale al periodo del secondo film, nella quale si chiedeva se ci sarebbe stata una scena di sesso tra Mulder e Scully, David rispose di essere favorevole a girare scene più intime con Gillian, ma a Vancouver in modo che Tea non potesse saperlo o impedirlo. Tornando comunque indietro, il matrimonio non cambiò molto le cose tra David e Gillian, infatti, sia nel primo film in cui c’è un bacio tagliato in post-produzione ed un altro più appassionato e travolgente progettato dai due per scherzo e per loro “piacere”, sia nelle due serie seguenti, ci sono molti aneddoti che li riguardano, come lo scambio della roulotte in cui per un equivoco (o forse no) i due si ritrovarono insieme mentre David si stava spogliando, le frequenti occasioni in cui si appartavano o andavano via nella stessa auto o venivano sorpresi a baciarsi e ad abbracciarsi. Si pensa che tra i due non ci sia stata sicuramente quella che viene definita una relazione normale, ma che invece si siano lasciati e messi insieme più volte nel tempo. Spesso anche i media hanno dimostrato di non avere le idee chiare a riguardo: infatti alcuni scrivevano che erano appassionatamente innamorati, altri che si odiavano, senza tralasciare che i due attori dicevano sempre che il loro rapporto era difficile e che al di là del lavoro non socializzavano, creando ulteriore confusione. Nelle ultime due serie David non fu regolarmente presente sul set, ma dopo la scena del bacio dell’ottava stagione, Kim Manners raccontò che i due attori rimasero soli e abbracciati per cin- que minuti, senza dire nulla, con le lacrime agli occhi. Fu un momento molto commovente. 37 BLUEBOOK Nella nona serie l’attore lavorò come regista per un episodio e tornò per il gran finale. Per Gillian e il cast fu meraviglioso averlo di nuovo con loro. L’attrice stessa disse che la sua presenza era indispensabile per chiudere il telefilm. In occasione dell’ultima scena del motel Manners commentò il loro rapporto dicendo “Sai è come un matrimonio. E ci devi lavorare. E David e Gillian hanno dovuto lavorare alla loro relazione. E quando dirigi tante scene, come questa nel motel..tu lo puoi vedere sui loro volti…quanto loro si amino. E non erano solo Fox e Dana erano David e Gillian..loro si amano, si amano sinceramente. Penso che la relazione tra David e Gillian, e tra Mulder e Scully, sia una delle più grandi relazioni della tv”. Terminato X-Files i due presero strade diverse. David rimase a Los Angeles e Gillian andò a Londra, dedicandosi entrambi ad altri progetti. Questo però non mise fine al loro legame, i due infatti raccontano di essersi sentiti e qualche volta visti. David stesso dice “ Noi siamo connessi in qualche modo, ad un livello significativo, per sempre, per tutto il tempo che saremo vivi, non solo per il pubblico, ma per noi stessi. Non abbiamo mai avuto un’amicizia, un’affinità di pensiero, ma siamo anime gemelle in qualche modo”. I due hanno anche ammesso che il tempo passato distante l’uno dall’altra, ha cancellato qualsiasi incomprensione o conflitto, lasciando solo amore, apprezzamento e ammirazione. In questo il loro “amore” sembra simile a quello di Mulder e Scully. Qualcosa di forte e di speciale che il tempo non può scalfire, ma solo rafforzare. Questo è stato ampiamente dimostrato nel 2008 con il secondo film. La reunion per i due è stata un’esperienza molto emozionante e come dimostrano le interviste o le foto delle due premiere (tenutesi una a Londra e una negli USA) la loro alchimia è rimasta intatta, come se il tempo non fosse passato. Le loro uscite in pubblico in occasione della promozione del film, hanno prodotto inevitabilmente nuovi rumors e riflessioni sulla gravidanza di Gillian, su quanto fossero vicini e molto intimi nelle foto, oppure semplicemente sul modo di guardarsi e di sentirsi a proprio agio in presenza dell’altro, cosa che non si avverte tra David e Tea e Gillian e il rispettivo compagno. La Anderson, alla domanda sul segreto di questa alchimia ha risposto: “Abbiamo avuto in realtà una relazione di 15 anni”. Infine quest’anno i fan hanno avuto una bella sorpresa: Gillian e David di nuovo insieme in occasione della prima dello spettacolo teatrale dell’attore. Per la prima volta si sono visti in un evento pubblico che non aveva niente a che fare con X-Files. Ciò dimostra che il loro rapporto è qualcosa di speciale. C’è chi crede sia solo amicizia, chi che ci sia ben altro, ma qualcosa c’è ed è unico, speciale e non si può spiegare. Come dice David, tra loro due c’è e ci sarà sempre un legame. 38 BLUEBOOK 39 BLUEBOOK “X-Files è la mia vita creativa. Ogni giorno so che farò qualcosa per X-Files o che riguarda X-Files.” (Silvana) XFIFC INTERVISTA A SILVANA, FONDATRICE, ASSIEME A FRANCESCA DELL'X-FILES ITALIAN FAN CLUB L' XFiles Italian Fan Club, giunto sul web nel 2005, nasce dalla volontà di creare un punto di riferimento per il fandom italiano dell’epoca, orfano delle avventure di Mulder e Scully cessate qualche anno prima con il finale della serie “The Truth”. Le fondatrici Silvana e Francesca hanno garantito, quando ormai nessuno più credeva possibile un secondo capitolo cinematografico, a vecchi e nuovi iscritti, news aggiornate ed un impegno costante nella cura di iniziative legate al mondo degli x-philes, tendenti ad alimentare la passione e l'entusiasmo per uno dei migliori prodotti televisivi della storia. Il Fan Club, nonostante puntuali siano i tentativi di usurpazione del nome o di semplice mal riuscita imitazione, continua a vantare centinaia di iscritti e importanti collaborazioni con siti affini in tutto il mondo. Conosciamo meglio l'esperienza del Fan Club di questi ultimi anni, facendo due chiacchiere con una delle webmistress, Silvana. 40 BLUEBOOK Come nasce il Fan Club? L’iniziativa nasce nel 2001, era una esigenza che sentivo da tempo quella di mettere in ordine idee e proposte. Il Fan Club mi è sembrato un ottimo link tra noi e gli altri fan. La formula Fan Club,sito fisso e newsletters. E poi è stato importante l’apporto vitale del blog creato da Francesca. Tutto ciò era all’epoca inesistente. Oggi penserei ad altre formule on line per aggregare il fandom. Qual è l’iniziativa che più vi ha rese orgogliose? L’iniziativa cui tengo di più è di sicuro il concorso indetto assieme alla FOX Entr., in occasione dell’uscita di IWTB, con premi messi in palio da loro ma creazione e conduzione del concorso dovuta alla nostra inventiva. Si sono fidati di noi e noi abbiamo lavorato in piena autonomia. E' stato appagante. Ovviamente aggiungo anche gli auguri che CC e FS ci mandarono nella stessa occasione. Quale invece quella che non siete riuscite a realizzare? Una maratona come quelle che organizzava un forum del passato, cui partecipammo ma come singoli. Sarebbe stato bello farne una per l’uscita del secondo film. Quale era la situazione del fandom in Italia quando avete iniziato? E quale quella di oggi? Il fandom in Italia era attivissimo, esistevano moltissimi siti che ospitavano fanfic e almeno cinque forum importanti dove conoscersi ed appunto organizzare le maratone a scopo di beneficenza. Oggi la situazione è cambiata,ma non affievolita. Secondo me sono rimasti ‘pochissimi ma buoni’. Il forum di BlueBook mi fa sentire di nuovo ..a casa Xfiles! Perché ci sono divisioni nel fandom italiano? Perché come nella vita esistono persone dall’indole cattiva e persone dall’indole adattiva. Non mi sono mai sentita di attaccare nessuno, ma come Fan Club siamo stati attaccati da vari fronti. Sempre. Addirittura da idioti cui avevamo promosso iniziative valide per collaborare. Questo all’inizio mi shoccava, ora mi fa solo schifo. 41 BLUEBOOK Come sono gli x-philes di casa nostra? Ancora appassionati,ma silenziosi. Non mi spiego perché la tanta creatività dei primi tempi sia quasi sparita. Navigando però sul tuo forum, mi rendo conto che c’è stato un ricambio generazionale. Cosa ha rappresentato e rappresenta ancora per voi X-Files? La mia vita, non esagero, ma la mia vita creativa sicuramente. Ogni giorno so che farò qualcosa per X-Files o che riguarda XFiles. Ciò mi rende attiva e..massì FELICE! Qual è il messaggio di X-Files in cui ti ritrovi? Trust no 1, lo applico nella mia vita lavorativa. E la fiducia, l’amore totalizzante tra due persone che applico nella mia vita privata. Quale stagione preferisci e perché? AMO la settima stagione,ha un equilibrio particolare,tra M&S si concretizza l’amore, i casi sono feroci, ma a volte divertentissimi. L’estetica post-moderna trova buona applicazione. Quale episodio preferisci e perché? Amo tutti gli episodi Muldercentrici, di ogni stagione,soprattutto quelli angst e quelli humor. Come giudichi I Want to Believe? IWTB è un tentativo, per nulla buono, di raccontare un case files. Carter è scivolato invece sulla storia lacrimevole del bimbo, sulla relazione tra M&S che è stata messa in scena soltanto per gli shipper, ma si mostra logora riguardo l’impianto del film. L’action movie fa pena, in confronto agli altri film della stessa stagione e dello stesso genere. Non mi ha stupito che sia andato male al botteghino. Eppure… Eppure, nel buio della sala, appena ho ascoltato le prime tre note di Snow ho perso il senso della realtà e mi sono immersa nella pellicola. David Duchovny è stato fantastico,un Mulder misurato, addolorato eppure vitale! Quali sono le tue aspettative su XF3? Non credo ci sarà un terzo film. Le leggi di mercato sono impietose,andando male il secondo non vedranno mai la necessità di un terzo. Peccato. 42 BLUEBOOK 43 BLUEBOOK Mulder & Scully AMORI A CONFRONTO di Elena Romanello 44 BLUEBOOK L a storia detta ma non detta e poi di colpo uscita con un coming out tra Mulder e Scully è stata uno dei punti forti di X-Files, che a suo tempo dimostrò che si possono mettere sullo schermo insieme due persone eterosessuali avvenenti senza farle finire insieme subito e creando un legame tra i due che diventa fisico poi in seguito, e non sotto gli occhi degli spettatori. Per molti gli eredi più plausibili di Fox Mulder e Dana Scully sono e rimangono Seeley Booth e Temperance Brennan, i protagonisti di Bones, e non solo per la battuta iniziale della serie, detta da Booth, Saremo come Mulder e Scully, non capita da Brennan, dedita solo al lavoro e poco esperta di cultura popolare. Anche tra Booth e Brennan c'è una sorta di attrazione non espressa, ma le premesse e l'evoluzione della loro storia sono abbastanza diverse da quelle che legavano Mulder e Scully. Dana Scully doveva, con la sua razionalità, vegliare e se necessario mettere in difficoltà le indagini del cane sciolto Fox Mulder, anche se poi le cose sono andate in maniera ben diversa. Viceversa Booth e Brennan collaborano con ruoli diversi ma alla pari alla risoluzione dei casi: Booth fa lo stesso mestiere di Mulder, l'agente federale, dopo un passato come cecchino nell'esercito nella troppo presto dimenticata guerra del Kosovo, ma con un approccio completamente diverso, anche se non si risparmia (Non fare quello che fai di solito, gli dice Brennan nell'abbastanza straziante finale della stagione quinta), mentre Brennan fa un lavoro che ha dei punti di contatto con una delle occupazioni di Scully, ma con delle differenze anche notevoli. Il medico legale e l'antropologo forense hanno risultati simili da raggiungere, ma con tecniche di indagini anche diverse, se non altro perché diverso è il punto da cui si parte. 45 BLUEBOOK Riguardo alla loro situazione personale, da una parte abbiamo un Mulder con ancora le ferite del suo passato familiare, scomparsa di Samantha in testa, e una Scully con una famiglia solida alle spalle ma che non verrà risparmiata da drammi, mentre Booth e Brennan se non altro sono accomunati dall'aver avuto famiglie non particolarmente presenti e abbastanza problematiche, l'uno con un fratello che gli crea non pochi problemi e un figlio da crescere frutto di un legame concluso, l'altra con un rapporto con il padre scomparso per anni recuperato in tempi recenti. Riguardo al rapporto tra di loro, ci sono stati spiragli per un possibile coinvolgimento sentimentale, ma subito chiusi in maniera ben più netta di quanto non facesse Chris Carter: gli shipper della coppia Booth e Brennan hanno già potuto assistere a più di un bacio tra i loro beniamini, ma senza strascichi, dati quasi per gioco, visto che i due colleghi, pur affezionati l'uno all'altra sembrano voler prendere nuove strade, come è emerso anche dall'episodio numero 100, il 16° della quinta stagione, che per i più romantici è stato una batosta non da poco. A differenza di Mulder e Scully, in fondo monogami l'uno verso l'altra anche se non stavano insieme (se si escludono gli sbandamenti di Mulder per l'aspirante vampira Kristen in 3 e di Scully per il posseduto Ed Jerse in Never Again), Booth e Brennan hanno avuto e sembrano avere delle altre storie, o almeno provarci, con il periodo in cui qddirittura Brennan delega a due compagni il soddisfacimento per uno di desideri carnali e per l'altro di affinità intellettuali, con risultati a dire il vero disastrosi. Per ora, i fan romantici di Bones hanno forse trovato più soddisfazione dal lieto fine della storia tra l'entomologo Jack Hodgins e la grafica Angela Montenegro, che dopo vari tira e molla hanno convolato, abbastanza a sorpresa con un bel colpo di scena, a giuste nozze. Del resto Chris Carter poteva essere di coccio riguardo a Mulder e Scully (ma poi ha ceduto), ma Kathy Reics risulta essere ancora più dura su Booth e Brennan, avendo dichiarato che la serie televisiva è per lei una sorta di prequel dei romanzi che ha scritto con protagonista la dottoressa Brennan, lì una professionista di mezz'età, senza nessun uomo nella sua vita e con una figlia ormai adulta che non vive con lei. Ci sarà speranza per Booth e Brennan? Bones forse non arriverà a nove stagioni come X-Files ma c'è tempo ancora forse per qualche spiraglio. In fondo Mulder e Scully hanno fatto disperare non poco gli shipper prima del finale di The truth e dell'avventura di I want to believe. 46 BLUEBOOK 47 BLUEBOOK Le serie TV americane omaggiano X-Files. Da Lost a Fringe, da Supernatural a Castle, passando per Bones, ha inizio l'OPERAZIONE NOSTALGIA. C'era una volta X-Files in TV di Maxmulder E' prassi comune, nel mondo delle serie televisive, tributare, prima o poi, un omaggio a show di successo che hanno scritto pagine importanti della storia della TV americana. Ma quello che i telefilm stanno facendo per Mulder e Scully, va al di là di un semplice tributo. Sembra più di una sentita riconoscenza, piuttosto una testimonianza di come la creatura di Carter abbia lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Pare essere di fronte, cioè, ad una vera “Operazione Nostalgia”. Gli omaggi servono a ricordare dove tutto è iniziato. X-Files non solo ha riportato l'Horror (sfidando il censore della Fox e le Associazioni a tutela dei minori) e trattato magnificamente il filone della Fantascienza contemporanea, ma introdotto nelle case dei telespettatori argomenti come: serial killer, criminal profiler, autopsie, spostando per la prima volta il limite del rappresentabile in TV. Per questi motivi: Supernatural, CSI, Criminal Mind, Dexter, Lost (solo per citarne alcuni) hanno un enorme debito di riconoscenza. Gli omaggi servono anche a far conoscere alle nuove generazioni, telefilm diventati fenomeni di culto in tutto il mondo, e, nel caso di X-Files, aiutano a spiegare ad alcuni fans di Fringe, che l'opera di J.J. Abrams non può essere considerata l'unica e la sola capace di affrontare l'inspiegabile e il soprannaturale, ma l'efficace e naturale continuazione di un modo di raccontare il Mistero che stimola il pubblico ad interrogarsi sulla vita, sulla morte e sulle poco elastiche convinzioni dettate dalla scienza. Un buon tributo ci fa sorridere. Un grande tributo ci fa venir voglia di spostare indietro le lancette dell'orologio. E' proprio questo che è accaduto ai fans, facendo zapping col telecomando e passando dalla Fox, all'Abc, o dalla CBS alla CW. Ma andiamo per ordine. Lo spin-off Angel tra il 1999 e il 2000, è stato uno dei primi ad omaggiare X-Files che all'epoca era ancora in onda, in modo verbale, cioè WB TV 48 BLUEBOOK citando Fox e Dana e alludendo ai loro ruoli di scettico e credente. E' invece negli ultimi tempi che il l tributo non si limita più a semplici occasionali riferimenti nei dialoghi, ma diventa il pretesto per costruire un'intera storia in stile X-Files, se si eccettua per il criptico (ma per gli esperti non troppo) omaggio che J.J. Abrams ha dedicato nel primo episodio dell'ultima stagione di Lost. Seduta al fianco del marito, su un aereo di Los Angeles, Rose sta leggendo la rivista: “Weekly Woodsman”. Sul retro della stessa, si nota una pubblicità che reca in alto una scritta che in realtà è uno dei motti più celebri lanciati da Chris Carter e cioè The Truth is Out There. In verità, di natura analoga è il secondo omaggio che sempre Abrams, grande fan di X-Files, ha rivolto durante il primo episodio della seconda stagione di Fringe. In un appartamento, teatro di un omicidio dai risvolti inspiegabili, la Tv è accesa e in onda c'è un episodio di X-Files, Dreamland, della sesta stagione. Per pochi attimi vediamo Mulder e Scully che alzano lo sguardo al cielo. Il primo show ad imbastire un episodio dai risvolti “x-files”, ma colorato di irresistibile ironia, è Bones. Già dal titolo comincia l'Operazione Nostalgia: “The X in the file”, per poi passare alla Guest Star che è niente poco di meno che, Dean Haglund, l'indimenticabile Langly dei Lone Gunmen. Un caso “fuori da questo mondo” porta Brennan e Booth nel New Messico, dove investigano sulle caratteristiche extraterrestri di alcuni resti umani. La vittima è identificata come una locale fanatica di UFO, conosciuta in città per la sua incessante ricerca di forme di vita aliene e le sue ultime “prove” portano persino Brennan e Booth a riflettere sulla esistenza di vita aliena. Quando lo sceriffo locale rifiuta di rilasciare le ossa, il team del Jeffersonian è costretto a lavorare via satellite. (fonte i-Bones.net). Alla fine le ipotesi fantascientifiche si sgonfiano come un palloncino, quando si scopre che la responsabilità ricade come sempre sull'uomo. Dean Haglund interpreta il ruolo di un commerciante di Gadgets alieni, nel New Mexico, apparentemente estraneo alla vicenda ma che in realtà si rivela essere l'unico che finisce in manette. 49 BLUEBOOK Tra i riferimenti ricordiamo la musichetta di X-Files proveniente dal cellulare di Brennan e l'esilarante scena dell'autopsia sul corpo che si ritiene alieno e che scatena paura in Booth e la sua collega. Non potevano mancare poi gli autori di Supernatural, grandi fans di X-Files, nell'Operazione Nostalgia. La serie, a cui ha lavorato come produttore il compianto Kim Manners (regista storico del serial di Chris Carter), con “Clap Your Hands If You Believe” indossa per tutto il teaser, sigla compresa, i panni di X-Files. L'episodio si apre con un rapimento di un ragazzo, in piena notte, in un campo di grano. Poi la sigla, con caratteri digitali e musica sembrano proiettarci in un'avventura di Mulder e Scully, e la frase finale “La verità è qui dentro” è una parodia del motto Mulderiano “La verità è la fuori”. Anche stavolta però, quello che sembra un caso di incontro ravvicinato, apre a fate, leggende e soluzioni alternative, in un tourbillon di ironia e nostalgia che intrattiene lo spettatore con stile ed efficacia. Gamble, creatore dello show, ha dichiarato: “E’ difficile trovare una persona che lavora allo show che non sia fan di “The X-Files”, E’ stato particolarmente divertente rendere omaggio a quel telefilm, perché Supernatural deve molto a quello show dal punto di vista creativo; credo che l’intero genere oggi debba farlo”. Diversi attori sono comparsi nei due show: Mitch Pileggi (Samuel Campbell), William B. Davis, visto in “Supernatural” nell’episodio 1x11 “Scarecrow”, Steven Williams (Rufus Turner) in “SNL”, ha interpretato Mr. X in “The X-Files”. Inoltre al di là di Manners, si segnalano la partecipazione del regista David Nutter e dell'autore John Shiban. 50 BLUEBOOK Infine è il turno di Castle a confezionare un X-Files revival. La serie, creata da Andrew W. Marlowe e sviluppata dall'ex regista di Mulder e Scully, Rob Bowman, narra le vicende di Richard Castle, famoso autore di romanzi gialli che collabora con la Polizia di New York affiancando la detective Kate Beckett. Castle è la versione moderna e maschile di Jessica Fletcher, stesso intuito, ma molta più ironia e con un utilizzo più realistico delle sue competenze. Infatti mentre la brillante e dolce Siignora Fletcher s'imbatteva in un cadavere ad ogni suo spostamento tra convegni e visite di piacere, al punto che non sembrava azzardata l'ipotesi che la sua presenza portasse enorme sfiga, Castle è inserito in un contesto più plausibile visto che collabora con la polizia attivamente nei casi di omicidi. L'episodio omaggio è "Close Encounters of the Murderous Kind” e si apre con il ritrovamento di un cadavere in un'auto, presso un cantiere ferroviario abbandonato. Il corpo della vittima, Maria Subbarao, presenta dei bizzarri rigonfiamenti che il medico legale dice essere dovuti a decompressione esplosiva che si verifica in assenza di atmosfera, come accade nello spazio. Castel ritrova all'interno dell'auto un libro dal titolo “Presi del 4° tipo”. Nel mostrarlo ai colleghi fischietta la sigla di X-Files, alludendo alla possibilità che la morte sia legata ad un rapimento alieno non riuscito. Nel corso delle indagini i detective s'imbattono nel personaggio di Henriksen (Frank Black di Millennium) che si occupa del recupero dei rapiti dagli extraterrestri e nei Men in Black, ma alla fine il caso svela una rete di spionaggio e cospirazione, che non ha nulla a che fare con visitatori venuti da un altro pianeta. Altro riferimento ad X-Files ce lo regala ancora Castle, quando per convincere la sua collega dell'implicazione degli alieni le dice: “Io non ti chiedo di tingerti i capelli di rosso e di chiamarmi Mulder...”. X-Files è entrato così prepotentemente nella nostra cultura, che è facile ipotizzare da oggi in poi altri omaggi e tributi dalla TV, consci che nessuno potrà però ricreare stile, atmosfere e dinamiche che per la loro unicità rimpiangiamo con grande nostalgia. 51 BLUEBOOK X-Files Review 52 BLUEBOOK I Want to Believe, l’analisi di GFelix Introduzione e continuity Il primo e forse più importante nodo di IWTB è la necessità di dare una parvenza di continuità fra il finale di The truth e l’inizio di un nuovo capitolo cinematografico. I fan si aspettano una ripresa della serie “dov’eravamo rimasti”. Carter invece propone una ellissi narrativa comoda per liquidare la questione piuttosto velocemente. Scully medico è un’opzione plausibile e utile al suo ruolo nel film, considerando anche la sua nuova caratterizzazione. Tuttavia è il primo forte segnale di una situazione che è completamente votata all’ambito civile. Scully, personaggio più facile da gestire in quanto accusata di reati meno gravi di Mulder, non ha più alcun legame con gli X-Files. Nemmeno si salva dall’implacabile macchina cospirativa. La situazione dello Spettrale è senza dubbio più difficile: è condannato a morte e ricercato. Eppure è proprio su di lui che gli autori (ne parlerò al plurale, ma potete tranquillamente leggere Chris Carter) basano la continuity. Una continuità non dal finale dell’ultima serie, ma dallo spirito X-Files. Il trucco narrativo è svelato: non ci sforzeremo di rendere verosimile il rientro nel bureau di Mulder, ma ripartiremo da un nuovo sottoscala degli X-Files. Ed ecco che nella stanza della nuova casa dei due protagonisti c’è un uomo barbuto, che si aspetta la visita di Scully esattamente come si aspettava la sua visita nel Pilot. C’è il poster di I want to believe con l’ufo, ci sono le matite di Chinga sul soffitto, c’è la foto di Samantha dietro la porta. E’ un nuovo inizio. Agente Whitney: “Il passato è passato”. Comodo, semplice, pulito. Ma non sufficiente. Due parole anche sul rientro dei due nei luoghi dell’F.B.I. L’elicottero nero che li va a prendere a casa e li porta fin sul tetto dell’edificio governativo è il cosiddetto “rientro trionfale / in grande stile”. Serve al duplice scopo di creare l’atmosfera di “arriva la cavalleria” per gli spettatori comuni e dare un senso di “sono tornati” agli x-philes. I nuovi personaggi L’agente Whitney è colei che ha chiesto di Mulder. Il suo comportamento all’inizio molto professionale come di una donna che si sta giocando la carriera pur di trovare soluzione al caso, si ammorbidisce man mano. E’ l’antitesi di Scully: Dakota Whitney crede a Mulder, mentre Scully era scettica (in questo movie, ma nelle prime stagioni del telefilm in generale). Di contro, l’agente Drummy, uomo, è il detrattore. Tuttavia sembra essere lei l’agente dominante nella coppia dei due partner F.B.I. Padre Joseph, detto padre Joe, è il personaggio più interessante in quanto incarna diversi aspetti già trattati nella trama della serie. E’ un prete. E’ un pedofilo. E’ un visionario. 53 BLUEBOOK E’ costruito per non essere creduto, specialmente da Scully. Invece l’agente Whitney gli dà parzialmente credito, un po’ perché deve appigliarsi ad ogni indizio per risolvere il caso, un po’ per fare da contraltare a Scully. Inoltre padre Joseph fuma. Ricorda qualcosa? Christian, il bambino curato da Scully. Svolge allo stesso tempo diversi ruoli: quello di ricordare William, come viene detto esplicitamente; quello di innocente da salvare; quello di simbolo dell’impotenza terrena di fronte alle scelte divine; quest’ultimo aspetto è ben sottolineato anche nei dialoghi ed è un aspetto cruciale della caratterizzazione della dottoressa Scully. Lei lavora in un ospedale ad impronta cristiana: i suoi superiori sono degli ecclesiastici e al tempo stesso è combattuta nel credere a padre Joe. Il case file Certamente il case file in stile Frankestein ha poco a che vedere con X-Files. Questo delude soprattutto gli spettatori non esperti della serie, perché per quanto i fan non vogliano accettarlo, il termine X-Files è associato soprattutto ad alieni. Ed è ciò che il grande pubblico si aspettava dalla pellicola. Anche considerando che Fight the future era basato su tematiche cospirazionistiche aliene. Chris Carter ha proposto un caso fiacco, a tratti prevedibile. Va bene per chi vuole rivedere Gillian e David sul grande schermo, nei panni di quasi agenti F.B.I., ma la trama non è stata sufficientemente intrecciata con la mitologia. Qualcuno trova giustificazioni adducendo che sarebbe stato difficile scrivere un nuovo capitolo mitologico: vero. Eppure la mitologia è stata ed è ancora l’essenza di X-Files. Senza di essa, il movie diventa un godibile thriller. Nota positiva della trama è la scelta di un caso comunque attuale. Il cancro è la malattia del nuovo millennio e i russi stavano cercando di aggirarla con metodi poco ortodossi. Rimane in piedi anche l’antica contrapposizione fra statunitensi e russi, codazzo di una Guerra Fredda che dal punto di vista americano pone i russi come i nemici (cattivi) principali della loro nazione. Questi due aspetti non solo richiamano alcune caratteristiche tipiche del telefilm, ma rientrano nella visione del mondo degli anni Novanta (dopo l’11 settembre 2001 gli statunitensi si sono scelti nemici diversi, anche in altre trasposizioni su grande e piccolo schermo) in cui X-Files era immerso. Il rapporto fra Mulder e Scully Sul piano relazionale gli autori hanno voluto dare una decisa svolta rispetto alla condotta tenuta fino agli ultimi episodi della serie. Ci hanno presentato una coppia di fatto, non sposata. Scully: “Lui non è mio marito”. Una coppia orfana di un figlio, il cui affidamento ha ancora ripercussioni soprattutto su Scully. Il comportamento maturo, la convivenza e la condivisione della stessa casa, oltre che dello stesso letto, richiamano a immagini di vita normale del tutto atipiche per loro, sebbene agognate soprattutto da Scully. Scully: “Siamo due persone normali, che ogni sera ritornano a casa, in una casa normale”. 54 BLUEBOOK I fatti la smentiscono soprattutto per quanto riguarda Mulder: lui è ricercato, non esce di casa, tanto che lei ad inizio film afferma di essere preoccupata per lui. Perciò le sue preghiere di normalità sono ancora tali e non vengono supportate dai fatti. Sempre di lei è l’ossessione di uscire dalle tenebre, tema ricorrente con cui si chiude il movie. Mulder non è cambiato molto: rende esplicita l’esigenza di averla al suo fianco, tenuta sempre implicita prima del film. Sono più che partner. Lo si sapeva prima, viene ribadito ora, per la felicità dei tanti shipper. E’ a livello professionale che i due hanno gli scontri più forti. Lei viene assorbita dal lavoro di medico, combatte per salvare un bambino affetto da una malattia incurabile. Lui la ascolta e la sostiene, perché lei si sente impotente e dubbiosa, combattuta se provare a lottare per la vita di Christian o se arrendersi a scelte divine incapace di accettare e giustificare. Dapprima, preoccupata, lei lo esorta a uscire dal suo covo e ad accettare l’incarico. Poi non riesce a sostenere quel mondo e si rifiuta di seguirlo nelle indagini, in parte per paura di rientrare in un ambiente che non è più il suo, in parte per scetticismo nei confronti di padre Joe. Lei lo rimprovera addirittura di essere ancora alla ricerca di sua sorella. La sua paura per le tenebre è tanto forte da lasciare che il suo compagno di una vita rischi da solo, tanto da lasciare inascoltate le sue richieste di collaborazione (scena in cui lui le telefona ma lei è troppo occupata con le ricerche per la cura del bambino da rispondergli). Torna ad essere un minimo la Scully che conosciamo non appena si angoscia della sparizione di Mulder. Scully: “Ci sarà qualcuno con le palle lì da voi. Mi ci faccia parlare!”. Nella chiusa, Mulder vorrebbe dimostrare l’innocenza di padre Joe ma lei lo blocca sostenendo che nessuno gli crederebbe. Lei lo ferma perché vuole una vita normale, fuori dalle tenebre. La vita che lei vorrebbe è una vita lontana dagli X-Files. E lui si lascia convincere. Religiosità e fede in Scully Scully si è trovata ancora una volta a perdere e ritrovare la fede. Lo scetticismo prima della sua malattia è confrontabile con quello nei confronti di padre Joe. A ciò si aggiunge lo scontro con il consiglio ospedaliero presieduto da ecclesiastici. Tuttavia è il suo ritorno a credere che l’aiuta a ritrovare la strada. Padre Joe le dice di non mollare e lei lo interpreta implicitamente come un segno per andare avanti con le cure a Christian. Poi si accorge della veridicità delle informazioni di indagine che Mulder gli passa e ritorna a credere in lui. Alla fine si ferma ad esaminare la cassetta della posta 25-2, come il versetto dei Proverbi recitato da padre Joe. Nella stessa scena sente i cani che abbaiano, come nelle visioni mistiche del prete. Quello di Scully è un ruolo molto introspettivo, dettato dalla fragilità del personaggio e dalle necessità narrative del caso. Note a margine L’arrivo di Skinner, seppure molto tardi nella storia, è comunque una boccata d’ossigeno. Non solo ripristina l’aria X-Files che raramente si respirava all’inizio, ma agisce in modo paterno nei confronti dello stesso Mulder che tentò di difendere in sede di processo. Il personaggio di Dakota Whitney meritava di essere più approfondito o al contrario ulteriormente censurato. Per come è stato mostrato, è sembrata semplicemente una fan di Mulder dagli occhi azzurri e il viso pulito. E’ chiaro che non si volesse tirar fuori una seconda protagonista femminile, per non mettere in ombra Scully. Ma forse avrebbe avuto senso dare un minimo di spiegazione del perché lei ha voluto proprio il suo aiuto, magari caratterizzandola accennando ad un evento passato nella sua vita. Si noti inoltre che volutamente non è stato fatto stringere il rapporto fra lei e Mulder: non appena lei lo chiama “Fox”, viene uccisa. Era forse quella la punizione per aver osato sfidare un tabù consolidato? Mai chiamarsi per nome in X-Files. L’ambientazione complessiva in Canada, sebbene i fatti si svolgessero in Virginia, presenta alcuni svantaggi. Fa sembrare il movie complessivamente lontano rispetto alle ambientazioni tipiche di X-Files, nel senso che la neve porta ad ottenere riprese vivide e a tratti troppo ricche di luce, molto diverse rispetto a quelle a cui gli x-philes erano abituati. Poi dà un senso complessivo di isolamento dell’indagine rispetto a ciò che accade a Washington, facendo sembrare l’operazione clandestina e di poco spessore. Il terzo aspetto è che la neve e l’origine dei cattivi di turno fa virare 55 BLUEBOOK 56 BLUEBOOK il tutto su uno sfondo più russo che statunitense. Anche ciò sembra delegittimare la forza delle indagini e la presenza di Mulder in un contesto ufficiale dell’F.B.I. Colonna sonora e musiche di sottofondo curate da Mark Snow si sono rivelate all’altezza e forse possono essere definite come l’aspetto più riuscito del film. Tutte le scene cruciali, da quelle di azione, a quelle serie a quelle ironiche sono state adeguatamente sottolineate dalle soundtrack. Perfino la sigla dei titoli di coda è stata curata e scelta oculatamente. Giudizio complessivo Da x-phile mi ha fatto piacere rivedere in azione Mulder e Scully, sebbene non fossero nei loro ruoli originali. Tuttavia il film complessivamente non è stato all’altezza delle aspettative, sia quelle dei fan che quelle degli spettatori dei cinema. Sebbene a posteriori si sia appreso che gli incassi hanno ripagato i costi di produzione, rimango convinto che un impianto più mitologico della trama gli avrebbe dato più profondità. Sembra essere stato concepito come un regalo per i fan, in grado di capire i numerosi riferimenti alla serie ed apprezzare l’evoluzione nella relazione fra i protagonisti, senza riuscire invece a interessare lo spettatore medio che si aspettava alieni e cospirazioni governative, o perlomeno un case file degno di questo nome. 57 BLUEBOOK 58 BLUEBOOK 59 BLUEBOOK BUON 2011 David Duchovny 60 BLUEBOOK Happy New Year Gillian Anderson 61 BLUEBOOK x-filesbluebook.com xfilesbluebook.forumfree.it 62 BLUEBOOK
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Alessandro Sanguineti, Imelda Antonicelli,
solo per citarne alcuni (confidiamo nella
possibilità di prossime occasioni di incontro)
e infine un grazie al grafi...