Quando un restauro fa scuola
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Quando un restauro fa scuola
Trimestrale della Scuderia San Martino e Museo dell’Automobile Scuderia Scuderia San Martino l e d e Z Quando un restauro fa scuola Scuderia San Martino e Museo dell’Automobile di San Martino in Rio - Via Barbieri 12 - 42018 San Martino in Rio (RE) Tel e fax +39 0522 636133 - [email protected] - www.museodellauto.it 1896 l e n a t ia iz in U n a s t o r ia 60° Anniversario del Museo dell’Automobile MA PROGRAM N. 90 I° trim. 2016 Gazzetta della E D I TO R I A L E di Alessandro Turini “Levante” il nuovo SUV di casa Maserati e le storie di casa nostra La Gazzetta della Scuderia, in questa edizione, non apre con l’usuale Memoriale di Robby … non è un refuso di stampa… intendevo scrivere proprio “memoriale”. Ad ogni uscita della Gazzetta, ironicamente mi rivolgo a Roberto chiedendogli se è pronto il pezzo forte: il suo memoriale! Per i primi tempi Roberto sorridendo mi chiedeva se avessi voluto intendere “editoriale”, ora, forse preso dallo sconforto, il pezzo d’apertura lo chiama memoriale pure lui! Con molto piacere sostituisco Roberto e scrivo questo articolo di apertura della Gazzetta. Ho più di una ragione per esserne felice, eccone alcune. La prima ragione riguarda proprio Roberto, certo proprio Roberto Vellani, quello del memoriale, poi vi racconterò perché. La seconda riguarda il programma dell’anniversario del Museo dell’auto, quest’anno festeggiamo il 60° dalla sua costituzione. La terza, riguarda la Zedel ed inizio proprio da qui. Gran parte di questa edizione della Gazzetta è dedicata proprio alla storia e alla descrizione del restauro di quest’auto costruita più di un secolo fa, metà del quale trascorso nella prima campata del museo di San Martino. L’articolo descrive le emozioni vere di chi si appresta ad un restauro estremamente impegnativo. Notti insonni da parte di chi sentiva su di sé il peso del progetto, tanto tempo e tanta passione. Al termine del restauro tutte queste sensazioni forti si sono trasformate magicamente in sano entusiasmo sia per coloro che hanno avvallato l’iniziativa che per coloro che avevano mostrato un pizzico di scetticismo. La Zedel, già in esposizione al Museo da inizio anno, sarà certamente oggetto dell’attento sguardo di appassionati il primo weekend di Giugno. Infatti, il 3-4-5 di Giugno è in calendario la ricorrenza della nascita del Museo dell’automobile di San Martino che ha come braccio operativo la nostra Scuderia. Il comitato organizzatore, composto da componenti del Museo e della Scuderia, è da tempo operativo per organizzare questo storico evento. Un’intera pagina della gazzetta è dedicata a tutte le iniziative correlate. Il Terzo tema, in realtà il primo in ordine cronologico, riguarda la serata organizzata dal Veteran Car Club Enrico Bernardi di Verona che ha sede presso il Museo Nicolis di Villafranca. Ogni mercoledì del mese il Museo Nicolis mette a disposizione le proprie strutture ed ospita sessioni culturali aperte a tutti. Via Togliatti 9/1 Rubiera (RE) Tel. 0522 627218 Fax 0522 627218 di Iotti & Soncini [email protected] A febbraio, il tema della serata riguardava la storia della prima auto costruita da Enzo Ferrari, la Auto Avio Costruzioni 815. Così Enzo Ferrari denominò la sua prima auto costruita dopo la lunga militanza in Alfa Romeo. Enzo Ferrari aveva concordato con i vertici dell’ Alfa Romeo una congrua buona uscita per la sua dipartita da direttore del reparto corse siglando un patto di non concorrenza per 4 lunghi anni. E’ per questa ragione che la prima auto costruita dal “Drake” non si poteva chiamare “Ferrari”, così nacque la Auto Avio Costruzioni. Tutto questo è risaputo, la storia di Ferrari è trascritta in centinaia di bibliografie. Ciò che non è scritto, o meglio, ciò che è scritto solo in parte nelle bibliografie, è il ruolo fondamentale che hanno avuto alcuni fondatori del Museo e della nostra Scuderia, veri attori del ritrovamento e della conservazione della 815. Personaggi che hanno tramandato la passione a tanti di noi grazie alle loro storie, personaggi eclettici e carismatici portatori sani del “gene conservatore”; gene trasmesso in taluni casi da padre in figlio ed in tanti altri casi gene trasmesso per semplice proprietà transitiva a tanti appassionati dei giorni nostri. Questi temi ed altri ancora, sono stati oggetto della conferenza organizzata presso il Museo Nicolis. L’auditorium era gremito, il relatore aveva solo un modo per catturare l’attenzione dei tanti presenti in sala: quello di mostrare fatti piuttosto che testimonianze indirette; proiettare sul maxischermo attestati, documenti ed immagini che potessero dare evidenza della storia dell’815 dal ritrovamento alle varie fasi del restauro. Ciò che occorreva era partire dal “si dice” per documentare ciò che qualcuno “aveva detto”, una vera e propria ricerca storica. Visto che gran parte dell’archivio storico di quell’auto è presso la nostra Scuderia, il relatore non poteva altro che essere uno di noi, ma non uno qualunque, un figlio d’arte “infettato” dalla passione per il motorismo storico dal gene paterno. Al Museo Nicolis, la bandiera di San Martino e delle storie di casa è riecheggiata più volte quella sera; bravi i nostri carismatici esploratori che hanno stanato l’815 da uno sfasciacarrozze acquistandola tra l’altro a peso di alluminio, bravi per averla restaurata e ricoverata per diciotto anni presso il neonato Museo San Martino, ma soprattutto bravo lo storico relatore della serata al Museo Nicolis: complimenti Robby! Questo editoriale potrebbe terminare così, certo però che, leggendo il titolo dell’articolo non ci sarebbe alcun nesso tra il nuovo SUV Maserati in bella mostra al concorso di eleganza di auto d’epoca di Salvarola Terme e le storie di casa nostra. In realtà il nesso c’è, per la chiave di lettura occorre però attendere qualche annetto…diciamo circa mezzo secolo. Solo a quella data sapremo se il “gene conservatore ” di Domenico Gentili, Barighin e Vic avrà attecchito su di noi. Solo allora sapremo se noi, portatori sani di storie di casa nostra, avremo contribuito a preservare e custodire anche l’ormai obsoleto primo SUV costruito mezzo secolo prima dalla casa del tridente. Tra cinquant’anni chi scriverà l’articolo di apertura della Gazzetta ci dirà come sarà andata…io e Robby saremo ben lieti che qualcun altro continui a scrivere il nostro “memoriale”!! Alessandro Turini Presidente Scuderia San Martino Da sinistra Alberto Scuro - consigliere federale Asi - il ns Roberto Vellani, la padrona di casa Silvia Nicolis dell’omonimo Museo, Antonio Ghini del Museo Ferrari di Maranello e MEF di Modena, Roberto Gerosa - vice presidente del VCC Bernardi di Verona - Danilo Castellarin - Presidente Commissione Storia e Musei dell’Asi PUNTO VENDITA Aperto dal Lunedì al Venerdì Cantina Sociale di San Martino in Rio dalle 08,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00 Sabato Mattina dalle 08,30 alle 12,30 Via Roma, 123 - 42018 San Martino in Rio (RE) - Tel. 0522 698117 - 695342 - [email protected] - www.cantinesanmartino.it Quando un restauro fa scuola Questa storia ebbe inizio nel 1896 quando Ernest Zürcher costruì la prima motocicletta svizzera a Neuchàtel. Il successo delle sue produzioni fu tale che nel 1901 si unì in società con Hermann Lüthi e posero le basi per la Zürcher & Lüthi & Cie SA per la produzione di moto e automobili. L’anno successivo ci fu un rimescolamento societario e la ditta divenne “SA Fabrique de Moteurs et de Machines ZL” con sede a Pontarlier in territorio francese per ragioni fiscali. Nasce così la Zedel dal suono delle lettere tzet ed el (ZL) dell’alfabeto tedesco. Rappresentante per l’Italia era la Frera di Milano. Nel 1907 arrivò un autotelaio presso la Carrozzeria Alessio con sede a Torino, ma filiali a Roma e Napoli. La filiale di Roma venne gestita fino al 1909 da Biscaretti da Ruffia, grande appassionato di automobili che si renderà protagonista in seguito come fondatore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. E’ noto che la Regina Margherita di Savoia girasse con una Zedel, ma non c’è certezza che possa essere questa, anche se ci sono molti indizi. Sappiamo che venne omologata dal Circolo di Ispezione Ferroviaria di Roma al numero 1906 e che nel 1928 apparteneva a tal Azzurri Giuseppe di Roma che la iscrisse al neonato PRA. Nel 1940 la proprietà passa a Guerrieri Alfonso di Parma e nel 1955 a Domenico Gentili, fondatore del Museo dell’Aeromobile di San Martino in Rio (RE). Nel 1972 passa a Vicenzi Vittorio e nel 2003 il Museo stesso ne diventa proprietario. L’auto arrivò a San Martino in Rio nel 1956 ed apparve sulla neonata rivista Quattroruote nel Settembre 1957 per la presentazione dell’Atomic Club. L’auto era in livrea bianca, con ruote più simili a quelle dei carri agricoli, senza alcuna regalità. Negli anni ’70 subì un restauro da maquillage per farsi bella in occasione di un raduno internazionale in Francia dove fu eletta regina della manifestazione per essere l’unica con motore biblocco, sembrava la madre di tutte le piccole Zedel tipo “the Doctor”. Nei vari passaggi di colore ne esiste una di colore azzurro simile all’attuale, forse la ricerca del colore originale aveva dato i suoi frutti Com’era la Zedel negli anni 70. Da notare le ruote miste di improbabile misura. Alla guida Vittorio Vicenzi (Vic) e William Tirelli Il libretto è del 1928, data di istituzione del PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e riporta i dati del proprietario dell’epoca, Azzurri Giuseppe di Gustavo, Poi Guerrieri Alfonso fu Gaspare nel 1940 e poi nel 1953 Domenico Gentili, a seguire Vittorio Vicenzi, Bonaretti Odetta ed infine Il Museo dell’Automobile di San Martino Pur nella sua interezza, i segni del tempo avanzarono fino al punto che in una animata assemblea dei soci del Museo dell’Automobile di San Martino venne presa la fatidica decisione: “Questo restauro s’ha da fare!”. Viene eletto direttore dei lavori Giovanni Zagni, una nomina che non abbisogna di campagna elettorale essendo l’unico candidato deciso da terzi. Era il 2010 ed i primi passi furono la ricerca documentale e l’analisi dei lavori. La ricerca documentale apparve subito difficile per questo esemplare, ma ben presto ci si rese conto che già trovare notizie sul modello sembrava impossibile. Giunse voce di una Zedel dalle caratteristiche simili in Veneto, ma la successiva scoperta fu che da decenni la vettura era stata venduta o trasferita senza lasciar traccia. Tutti gli altri modelli visitati erano del tipo 12HP con motore monoblocco e cilindrata di 1800 cc. L’autotelaio venne costruito tra la fine del 1907 e l’inizio del 1908. Tanti aiuti sono giunti dagli amici dei clubs Asi con a cuore il progetto, in particolare Benito Battilani vide fra i suoi appunti del libro scritto per la Frera, la pubblicità degli autotelai Zedel e ci fornì la traccia per la ricerca dei dati del motore. La ricerca sulla carrozzeria Alessio ci ha portato a trovare dei disegni di Biscaretti da Ruffia del tutto simili agli stilemi della Zedel. Il motore biblocco tipo DB denominato 14-18 HP come da catalogo Frera ha una cilindrata di circa 2500 cc con diametro 80 e corsa 120 mm. Lubrificazione con pompa e raffreddamento ad acqua con girante. Freno del cambio per permettere l’inserimento della prima marcia senza “grattare”. L’analisi dell’auto evidenziava vari strati di colore non compatibili tra loro con ampie screpolature a cartina geografica. I parafanghi erano di disegno databile anni ’20 e quindi successivi alla nascita. Gli interni, per quanto decenti, avevano più la foggia di un salotto che di sedili da automobile. La meccanica presentava uno spinterogeno ed un improbabile carburatore ex Fiat 128 con manicotti che sembravano più gomme da innaffiare che tubi per la benzina. Le strutture in legno non erano ormai all’altezza della situazione, come si evidenzia sulla portiera e sono state quindi rifatte. Tirata a lamiera di evidenziano: la portiera in legno, i fianchi il lamierati scuri tipici dei primi anni del secolo, i lamierati più chiari nella parte anteriore dimostrano che la vettura aveva subito dei cambiamenti. RIPARAZIONE E VENDITA AUTO NUOVE E USATE PRETI PIETRO Via Magnanini, 53 - S.Martino in Rio (RE) Tel. / Fax 0522 695683 - Tel. (abit.) 0522 695962 Ma la vettura andava in moto e girava con tranquillità per strada, tanto che fu usata per alcuni Carnevali in piazza fino agli anni ’90. Non avrebbe avuto molta autonomia vista la presenza di un serbatoio a caduta di soli 8 litri. Altre magagne riguardavano la chiusura del cofano anteriore che dimostrava un adattamento errato di una manipolazione alla carrozzeria. I piani per lo smontaggio prevedevano la separazione della meccanica dalla carrozzeria e lo spezzettamento della meccanica stessa in tutte le sue parti. La carrozzeria, portata subito a lamiera, evidenziava che le lamiere centrali, più scure, erano sicuramente originali, mentre il pannello posteriore ed il cofano motore avevano una colorazione leggermente più chiara. Nello smontaggio del motore sono apparsi i primi capolavori di meccanica di scuola svizzera. Subito ci si è resi conto che poche mani erano intervenute e che i materiali erano d’origine nella quasi totalità. Ogni pezzo riporta una punzonatura, comprese le vite. Tutte sono marchiate ZL e riportano il numero della parte di motore alla quale sono destinate. Il 44 per il circuito dell’olio, il 90 per il cambio etc. indice di un modo di costruire ben progettato che ha reso più facile la ricomposizione. Mi sono subito immaginato in quel “ragazzo di bottega” che doveva punzonare ogni singolo pezzo, paragonato ai robot di oggi che non hanno nemmeno occhi per avvitare una vite, ma solo sensori. Filiale e Private Banking C.so Umberto I, 2 - 42018 San Martino in Rio Tel. 0522.646165 Il cambio smontato evidenzia subito un problema all’ingranaggio della prima. Lo si vede in alto a destra dove metà dell’ingranaggio è consumata dopo innumerevoli “grattate”. Il restauro ha provveduto a ripristinare quel vecchio meccanismo a freno che blocca il cambio in fase di inserimento della prima marcia per evitare proprio le deleterie grattate. Motore al banco di prova. L’importante è che funzioni. In quanto alla potenza sarebbe meglio misurarli in “pony” più che in “cavalli”. Il grosso volano è alettato per aspirare l’aria all’interno del vano motore (generalmente chiuso da lamiere) e creare una corrente d’aria che attraversi il radiatore, zona critica per il raffredamento. La parte pregevole del differenziale sono i puntoni di reazione: quelle aste lunghe che partono dalla zona superiore e inferiore del differenziale ed evitano la rotazione del medesimo. Una finezza meccanica montata su poche vetture dell’epoca che tiene sempre in asse albero di trasmissione e differenziale allungandone la vita e facendolo funzionare sempre al meglio. Smontato il cambio si vede subito l’ingranaggio della prima consumato al 50%, merito delle “grattate” fatali in fase di inserimento, reso più difficile da un pacco frizione a dischi multipli che non stacca a sufficienza. A quel punto appare uno strano tamburo nel cambio, scollegato dal resto, ma con un evidente perno di comando. Dopo varie congetture e ripensamenti si è visto che era un freno per il cambio e veniva attuato premendo ulteriormente il pedale della frizione. Con questa funzione si cerca di frenare gli alberi del cambio e permettere l’inserimento della prima marcia con dolcezza. Con un lavoro certosino si è ristabilito il meccanismo. La progettazione di lusso si vede anche negli ingrassatori, tutti marcati ZL e tutti dotati di regolatore ondulato con molla per far sì che una volta presa la posizione l’ingrassatore non si possa svitare. Il telaio è un classico a longheroni con traverse e la trasmissione ha i puntoni di reazione per bloccare la rotazione del differenziale e altri due puntoni per evitare lo slittamento degli assi in senso longitudinale. Pulendo le parti si è visto come il primo colore fosse il rosso e così è stato ripristinato. La fase di montaggio ha richiesto il rifacimento di alcuni pezzi ed alcuni artifici per rispettare l’originalità meccanica, ma al tempo stesso preservare il motore da perdite di lubrificante e permettergli di funzionare con regolarità. Si è mantenuta l’accensione a magnete e si è ripristinato il sistema di accensione. Unico problema è stato il collocamento del carburatore: non era possibile collocarlo in basso con un lungo e sottile collettore perché i carburanti di oggi, essendo meno volatili, non permettono la carburazione, si è optato quindi per un carburatore dell’epoca, ma posto in alto, vicino ai collettori per avere un percorso corto fra nebulizzazione e valvola di aspirazione. AUTOCARROZZERIA Castiglioni & Manfredini Via Cavallotti 20/18 - Reggio Emilia Tel. 0522.515300 - Fax 0522.231098 Alla costruzione meccanica ha contribuito un’equipe di coloriti personaggi tra i quali i f.lli Guerrieri dell’omonima officina, Iader Bagnoli, Cesare Lupatelli, Pietro Preti, Manfredini e Castiglioni carrozzieri, Danilo Bonaretti e tanti altri volontari come Reguzzoni, mastro legnaio. Non si possono dimenticare i soci come Sergio Razzini e Gabriele Gabrietti oltre a Livio Adani che assieme alle ditte FM CGM e RDF. Io stesso sono andato alla ricerca di dati, contatti con le motorizzazioni, esperti di targhe. Ho cercato in vecchie documentazioni notizie sulla marca, aiutato anche da alcuni vecchi soci che mi hanno dato vecchie pubblicazioni in francese sulla Zedel. Il bello era ascoltare questi personaggi p nel gergo tecnico, sembrava un’altra lingua, espressioni tecniche di difficile interpretazione parevano uscire più da slang dialettali che da specifiche meccaniche. Una guarnision chè, un ridutor ded la’, n’arparela a destra e ‘na vida a tai erano le parole facili da capire, ma quando si entrava nei “tira so’ o tira zo” era come perdersi in una rotonda del centro. Il motore montato. Dobbiamo registrare un cambiamento rispetto all’origine. Il grosso carburatore (dei primi del ‘900) è sistemato in alto, mentre all’origine era in basso sotto i collettori di scarico. Ma all’epoca si usavano carburanti decisamente più volatili (trementina), con i carburanti moderni non sarebbe avvenuta la corretta vaporizzazione e pertanto si è dovuto adeguare la posizione del carburatore alle variate condizioni. Questa è la parte che più ha sofferto l’uso. I mozzi infatti risultavano ampiamente rimaneggiati. Si è dovuto rifarli salvando quanto più materiale possibile. Il problema è forse derivato dall’utilizzo di vari tipi di ruote e freni. Da notare lo stemma sul dado ferma ruota. Disegno di Biscaretti di Ruffia che ricalca lo stilema della Zedel. Dal 1906 al 1909 Biscaretti fu direttore della filiale di Roma della Carrozzeria Alessio. L’analisi della carrozzeria portava al colore originale. Si è visto che tra i sette colori riportati in successione sulla carrozzeria, il colore attuale era il primo presente nelle lamiere più vecchie ed è stato adottato. Stesso metodo è stato utilizzato con il telaio, gratta e pulisci e nella quasi totalità il colore preesistente era il rosso e così è stato mantenuto. Nel rifare gli interni si è scoperto come pure le divisorie in legno portassero il numero di fabbricazione, anche questo suddiviso fra divisorie anteriori e posteriori. Nel togliere i pannelli è apparsa una vignetta disegnata da Vittorio Vicenzi, che già nei primi anni ’70 disegnava le copertine de La Manovella e che è stato proprietario della Zedel. Non poteva essere che una vignetta di auguri con bicchiere di vino, quasi ad essere presente dopo anni dalla sua dipartita. Inutile sottolineare che la vignetta è stata mantenuta e chissà fra quanto tempo tornerà ad essere vista. Molti legni si presentavano rovinati e sono stati sostituiti, sotto gli arredi sono comparsi tanti coriandoli, segno dei trascorsi carnevali degli anni ’70 e ’80. Persino le parti esterne delle portiere posteriori sono in legno e hanno dovuto essere ricostruite. Per gli interni ci si è rivolti agli specialisti sellai e carrozieri torinesi, Novaira in testa, ben supportato da Umberto Anerdi, deus ex machina dell’Asi, specializzato in veicoli d’anteguerra. Dopo 5 anni di lavoro la Zedel tipo DB 14-18HP torna all’originale splendore, ma prima di considerarsi finito la vettura è ripassata in officina a togliere quei piccoli difetti che la facevano sem- Bellissima la distribuzione. Da notare la ruota grande col numero di denti doppi, è quella destinata all’albero di distribuzione, gli altri ai servizi (pompa olio, acqua, magnete) S TUDIO D ENTISTICO DAL 1980 NATALI Dr. GIANNI - Medico Chirurgo NATALI Dr. ALFREDO - Odontoiatra - Professore a c. Università di MO e R.E. AgevolAzioni per i soci scuderiA s.MArtino Via del Magazzeno 1/M - 41012 Carpi (MO) - Tel. e Fax 059.680.577 - www.studionatali.eu - [email protected] Kos - Centro Odonto Stomatologico - CF. e P.IVA 00913430369 brare una storia infinita. Alla fine, quasi in extremis, la macchina era pronta per essere esposta e presentata durante il pranzo degli auguri a Rubiera di Dicembre 2015. Da notare che la vettura è stata dotata dei requisiti per la circolazione su strada, ma tutti smontabili in modo che possa essere esposta in modo statico allo stato originale e in caso di bisogno di trasferimento su strada si possa avvalorare di luci, indicatori di direzione e segnali acustici regolari. Il veicolo è ora esposto al Museo dell’Automobile di San Martino in Rio (RE) Il serbatoio precedente era di un camioncino degli anni 30. Si è provveduto a ricostruirlo, ma il pezzo forte è il suo tappo. Ha la forma di un piccolo imbuto per raccogliere tutta la benzina ed è dotato di una valvola di sviato. L’alimentazione è a “pulsometro”, cioè viene pompata aria all’interno del serbatoio la cui pressione fa defluire la benzina verso il carburatore situato davanti. Ma all’interno del serbatoio rimane sempre della pressione per cui risulterebbe difficile svitare il tappo e in caso di riuscita si avrebbe comunque un rigurgito di carburante sotto pressione che è meglio non ricevere in viso. La parte centrale dell’imbuto è dotata di una valvola di sfiato, aprendola si abbassa la pressione all’interno del serbatoio e si può procedere all’apertura del bocchettone. Roberto Vellani La lubrificazione è “a perdere”, ossia non c’è il ritorno dell’olio nel serbatoio, ma viene raccolto nella coppa dove, dopo un certo tempo, viene manualmente recuperato e rimesso nel serbatoio e l’indice segnala quanto olio è presente. La pompa manuale serve invece ad inviare aria al serbatoio per permettere alla benzina di defluire verso il carburatore. La si usava principalmente per l’avviamento a freddo o quando il serbatoio non fosse più in pressione Dal 1997 Centro Usato Certificato e Garantito www.schiatticlass.it Sede in Reggio Emilia via A.Cipriani, 6 tel 0522 383535 - Sede di Parma via san Leonardo 84/a Tel 0521 270264 60° Anniversario Museo dell’automobile 3 - 4 - 5 Giugno 2016 Il Museo dell’Automobile compie 60 anni e per celebrare la ricorrenza organizza un raduno ad invito di prestigiose vetture prodotte agli inizi dello scorso secolo da aziende non più esistenti, ma che hanno fatto la storia dell’industria automobilistica italiana. Sarà quindi possibile ammirare queste autentiche rarità nelle esposizioni che si terranno tra San Martino in Rio, Correggio e Reggio Emilia o nel corso degli spostamenti tra queste località, per rivivere un pezzo di storia passata attraverso le suggestioni di questa insolita manifestazione. Sabato 4 Giugno dalle ore 10,00 le vetture storiche faranno bella mostra di se nella suggestiva cornice di Piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio Emilia con lo splendido sfondo della facciata neoclassica del Teatro Municipale. Successivamente, dalle 19,30 le autovetture saranno esposte nel tratto di Corso Mazzini, antistante l’hotel dei Medaglioni, a Correggio. Alle 21,00 inizierà un meraviglioso spettacolo di danza e musiche degli anni compresi tra il 1910-40 promosso dalla Scuderia e, a seguire, la presentazione di ogni singola vettura sul palco appositamente allestito per l’occasione. Domenica 5 Giugno Le auto si trasferiranno a San Martino in Rio, vero cuore della manifestazione, sede del Museo dell’Automobile, uno dei più antichi e prestigiosi d’Italia, che ha fatto la storia del collezionismo motoristico nazionale. Nel frattempo a Correggio, giorno della tradizionale Fiera di San Quirino, l’esposizione verrà sostituita dalla rassegna di auto anni ‘70 a cura del Matra Club, l’associazione di appassionati gemellata con la Scuderia San Martino. A San martino in Rio le auto faranno bella mostra di se, come di consuetudine, di fronte alla bellissima Rocca Estense. La manifestazione si concluderà con il pranzo nei locali del Museo dell’Auto. Si accetta la prenotazione, obbligatoria, fino a venerdì 27 maggio. Il costo del pranzo è di 40,00 euro a persona. San Martino in Rio Attività 2016 17 Aprile Eventi in calendario Perdono di Canossa - 30° Edizione Come da tradizione, sarà una rilassante passeggiata con le nostre automobili... con itinerario a sorpresa! (135 km circa) Partenza ora 8,30 dalla Scuderia. Visita guidata ad un sito matildico e ad una mostra d’arte di un famoso artista locale. Pranzo con sala riservata. Costo: € 30 a persona. Max 50 disponibili. Iscrizione e pagamento entro mercoledì 13 Aprile. Per info: Betta 347.9690524 3-4-5 Giugno 60° anniversario Museo dell’automobile / Scuderia San Martino. Raduno ad invito delle marche di automobili italiane scomparse. Vedi spazio nella pagina. 12 Giugno 4° Raduno auto d’epoca a Pratissolo Il Circolo Anspi in collaborazione con Scuderia San Martino e Circolo Il Campetto e col patrocinio del comune di Scandiano organizza un raduno con percorso non competitivo nei luoghi storici nei dintorni di Scandiano. Ritrovo ore 9,00 a Il Campetto a Pratissolo. Itinierario: Osservatorio di Iano, Borzano, Felegara, aperitivo in piazza a Scandiano e visita alla casa museo Lazzaro Spallanzani, rinfresco alla Cantina Casali, rientro a Pratissolo per il pranzo e nel pomeriggio presentazione delle auto. Per info: Attilio Camellini 329.4453350 - Ugo Rossi 335.7050067 10 Luglio In collaborazione con i club Asi di Piacenza, Cremona, Brescia, Mantova e San Martino in Rio. Quest’anno si parte da Piacenza. 17 Luglio 9-10-11 Settembre 5 Province - Raduno dedicato a vetture ante 1940. Domeniche in amicizia Visita al museo del sughero di Cervarezza. Per info: Roberto Fedozzi 349.2257630 Rally turistico in Lucchesia 3 giorni immersi nel verde nella Piana di Lucca. I dettagli del programma verranno pubblicati nel prossimo numero della Gazzetta. 13-16 Ottobre Memorial Marco Turci Il Raduno Internazionale di Vetture Sportive e d’Epoca , organizzato dal Lancia Thema Club International di Mirandola. www. memorialmarcoturci.com 23 Ottobre Domeniche in amicizia Visita al castello di Montecuccolo - Pavullo. I dettagli del programma verranno pubblicati nel prossimo numero della Gazzetta. m Scuola Primaria De Amicis di San Marino Abbiamo fatto omaggio alla Scuola Primaria De Amicis di un computer speciale per attività didattica per alunni diversamente abili. Siamo stati accolti calorosamente dal corpo docente e rappresentanti dell’amministrazione pubblica e soprattutto dagli scolari che ci hanno deliziato con canti. Un piccolo aiuto per il nostro territorio e per chi non ha avuto tutte le fortune nella vita. AUTOFFICINA Il Carburatorista SERVIZIO MULTIMARCA • INIEZIONE CARBURATORI AUTO D’EPOCA Amos e Giuliano s.n.c. Via Mozart, 13/B - Reggio nell’Emilia - Tel. 0522 511196 - Fax 0522 231784 [email protected] - www.autofficinaguerrieri.it - www.restauroautomobili.it Scuderia San Martino San Martino in Rio 23 Marzo 2016 Egr. Soci Loro sedi Convocazione di assemblea ordinaria Ai sensi dell’art.8 dello Statuto, è convocata per Venerdi 29 Aprile 2016 alle ore 5.00 in prima convocazione e per Venerdi 29 Aprile 2016 alle ore 21.00 in seconda convocazione l’assemblea ordinaria della Scuderia San Martino presso la propria sede in via Barbieri 12 a San Martino in Rio per discutere del seguente ordine del giorno: 1) relazione del presidente 2) bilancio consuntivo 2015 3) rendiconto preventivo 2016 4) varie ed eventuali Il Presidente Alessandro Turini Delego il Sig.____________________________________ a rappresentarmi all’assemblea ordinaria della Scuderia San Martino di Venerdì 29 Aprile 2016 in prima e/o in seconda convocazione. In Fede ____________________________ Scuderia San Martino Sede sociale presso Museo dell’Automobile Via Barbieri 12 - 42018 San Martino in Rio (RE) Tel e Fax +39.0522.636133 [email protected] www.museodellauto.it Cod. Fisc. 91025850354 Convenzione mezzi storici L’Allianz offre a tutti i tesserati A.S.I. e agli associati della Scuderia S. Martino soluzioni assicurative dedicate e con tariffe RCA fortemente scontate. E’ un’esclusiva dell’Agenzia di Reggio Emilia FONTANESI snc - via Emilia S. Pietro, 35 Per preventivi contattare MariaVittoria Fontanesi Tel. 0522 440132 - Fax 0522 453536 Mail [email protected] Occasioni Scuderia San Martino ✓ Vendo Lotus Elan M100 del ‘91 verde pochi km. € 17.000 Michele 335347054 ✓ Vendo Mercedes SLC tipo 107 auto rara ed immacolata. Visibile a Trana (TO) - € 22.000 Tel. 011.933246 o 337.650491 www.scuderiasanmartino.com Siamo un club federato Asi e ne appoggiamo le finalità. I nostri commissari auto e moto verificano la rispondenza dei mezzi alle caratteristiche di storicità rilasciando la seguente documentazione necessaria al riconoscimento dei mezzi storici: • ADS - Attestato di Datazione Storica per auto e moto • CRS - Certificato di Rilevanza Storica per auto e moto • CI - Certificato di Identita’ • Certificato di Rilevanza Storica per reimmatricolazioni • FIVA - Carta internazionale ✓ Vendo Maggiolino iscritto Asi € 6000. Bruno 0522.885660 ✓ Vendo Lancia Augusta € 35000 Lancia Ardea € 15000 Fiat 500 € 4000 Visibili a San Possidonio (MO) Tel. 3477366323 ore pasti Realizziamo a richiesta servizi fotografici in sede o a domicilio necessari per la compilazione della documentazione. Organizziamo raduni e rally turistici con itinerari ad elevata valenza paesaggistica, culturale e...gastronomica. Promuoviamo la storia e la cultura del motorismo storico con dibattiti culturali e incontri organizzati da Asi. Offriamo consulenza relativamente alle leggi sui veicoli storici. Orari La scuderia è aperta per le pratiche ai soci tutti Lunedì dalle 21 alle 24 e tutti i Martedì e Giovedì mattina dalle 9 alle 12,30 su appuntamento. E’ aperta anche tutti i Venerdì dalle 21,00 alle 24,00 per incontri, saluti ed assaggi gastronomici. Carta prepagata Continua l’offerta della Ban ca Popolare dell’Emilia Romagna di una carta pre pagata gratuita coi loghi della Scuderia. Per ottenerla bas ta comunicare l’intenzion e di averla e la filiale della BPER più vicina dove la si vuole ritirare. La carta prepagata può ess ere caricata direttament e agli sportelli BPER o tram ite bonifico bancario di qualsiasi banca. Non necessità essere clie nti BPER e la potete util izzare per tutti i pagamenti fino all’ammontare ricaricato. Un servizio in più della Scuderia San Martino Il Museo è aperto tutte le Domeniche con orari 10.30-12.30 e 15.30-18.30. Contatti Tel. e Fax +39 0522 636133 (per i messaggi in segreteria lasciare nome e numero di telefono) [email protected] (é possibile fare richiesta di iscrizione al mailing per essere aggiornati su novità e iniziative) www.scuderiasanmartino.com Indirizzo Via Barbieri 12 - 42018 San Martino in Rio (RE) Per versamenti associativi: c/c postale: 11851417 - IBAN: IT27 Y076 0112 8000 0001 1851 417 Bollettino informativo destinato ai soci ed amici della Scuderia San Martino. In collaborazione con Ufficio Marketing Stampa DIGITer Tipolitografia dei F.lli TERZI DIGITer DIGITer Tipolitografia s.r.l. TIPOLITOGRAFIA CN /RE0412 / 2 0 13
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