Lanificio Bottoli, lana italiana e non solo - Sustainability-Lab
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Lanificio Bottoli, lana italiana e non solo - Sustainability-Lab
a cura di Aurora Magni - Blumine Srl, www.sustainability-lab.net moda sostenibile fibre Lanificio Bottoli, lana italiana e non solo 1. Il mini gregge che Roberto Bottoli alleva con passione per perfezionare, tramite gli opportuni incroci, le linee genetiche atte a migliorare la finezza e stabilizzare i cromatismi dei velli Roberto Bottoli è un imprenditore trevigiano di quarta generazione che ha saputo consolidare la tradizione laniera di famiglia in un marchio in perfetta sintonia con il trend attualissimo dell’eco-lusso, espressione non particolarmente felice ma che rende bene l’idea di materiali d’alta qualità concepiti per un pubblico attento alla sostenibilità e alla storia di ciò che acquista 1 Incontrando Roberto Bottoli a Milano Unica non abbiamo resistito alla tentazione di chiedergli notizie del suo mini gregge (una dozzina di pecore e arieti) che alleva con passione per perfezionare, tramite gli opportuni incroci, le linee genetiche atte a migliorare la finezza e stabilizzare i cromatismi dei velli. Perché Bottoli non si limita a parlare di filiera integrata 16 techno fa s h i o n aprile 2011 2 ma la concretizza in un approccio a 360 gradi, dalla selezione della materia prima al tessuto finito che vende a prestigiosi brand del fashion. In fondo, ci spiega, quando il lavoro sconfina nella passione è normale che ti prenda un po’ la mano. E passare domeniche e ferie a occuparsi di agnelli non è poi tanto strano. Se poi capita che a far da cornice al lanificio ci sia un paesaggio naturale e culturale di grande fascino come la vallata del fiume Meschio con centri 2. «Con incroci attenti siamo riusciti a selezionare le tonalità cromatiche naturali dal bianco alla testa di moro passando per le gradazioni intermedie che ci consentono di produrre tessuti colorati naturalmente, senza ricorrere ad alcun trattamento chimico», ci ha raccontato Roberto Bottoli 3 storici come Serravalle, beh, progettare e produrre tessuti naturali e sostenibili è inevitabile: è una scelta che fa parte della cultura di un’azienda nata, guarda caso, proprio intorno al 1861. Un incentivo all’allevamento italiano Il Lanificio Bottoli ha accresciuto la propria notorietà grazie all’iniziativa 3. Bottoli è riuscito nel difficile compito di realizzare tessuti che incontrino i gusti del pubblico “moderno” abituato alla mano cashmere partendo dalla lana delle pecore italiane “Lana Italiana Stile di vita©”, una scommessa che ha dato non solo visibilità all’azienda ma le ha permesso di acquisire conoscenze importanti su questa fibra. Ultimamente le lane italiane sono state proposte all’attenzione dei media anche da parte di altri soggetti come la biellese Agenzia Lane d’Italia ma qui al Lanificio Bottoli vengono utilizzate in volumi e processi industriali e i tessuti venduti con successo in Italia ma soprattutto all’estero. Non è stato facile realizzare tessuti che incontrino i gusti del pubblico “moderno” abituato alla mano cashmere partendo dalla lana delle pecore italiane; infatti la pur notevole popolazione ovina italiana è costituita principalmente da razze destinate all’uso alimentare che producono lane scarsamente interessanti per l’industria tessile tant’è che, come è noto, ogni anno grandi quantità vengono smaltite come rifiuti (se non addirittura bruciate); un vero spreco! Produrre tessuti con lana italiana significa avere una profonda conoscenza delle razze, nel nostro caso la Sopravvissana dell’Italia Il Lanificio Bottoli ha accresciuto la propria notorietà grazie all’iniziativa “Lana Italiana Stile di vita©”, una scommessa che ha dato non solo visibilità all’azienda ma le ha permesso di acquisire conoscenze importanti su questa fibra Perché Bottoli non si limita a parlare di filiera integrata ma la concretizza in un approccio a 360 gradi, dalla selezione della materia prima al tessuto finito che vende a prestigiosi brand del fashion Centrale, la Gentile di Puglia, e le merinizzate appenniniche. «Produciamo 26mila metri di tessuto in lana italiana all’anno, che corrispondono al 6% della produzione complessiva della nostra impresa – spiega Bottoli – ma che rappresentano un trend in crescita e un punto esaltante del Lanificio; peccato che la collezione ecologica trovi maggior apprezzamento all’estero che in Italia». Considerato che con un 1 kg di lana lavata (a fronte di 3 di lana sucida) si producono 3 metri di tessuto, “lavorano” per noi oltre 9.000 pecore italiane. «Il fascino dell’iniziativa di Bottoli sta nel significato ecologico di questa scelta perché presuppone e stimola l’allevamento di razze idonee a produrre lane appetibili all’industria tessile. Con incroci attenti siamo riusciti a selezionare le tonalità cromatiche naturali dal bianco alla testa di moro passando per le gradazioni intermedie che ci consentono di produrre tessuti colorati naturalmente, senza ricorrere ad alcun trattamento chimico. Inoltre le lane di queste razze, selezionate e lavorate con cura, presentano eccezionali performance di resilienza quindi di sofficità, potere calorico e ingualcibilità. Otteniamo così filati voluminosi ma leggeri in grado di fornire la giusta vestibilità e comfort al capo finito. E stiamo parlando di un prodotto 100% Made in Italy, realizzato interamente nei nostri reparti di mistatura, filatura, (la tintoria per questi tessuti non serve) ritorcitura, orditura, tessitura, rifinizioni e controllo e che unisce tradizione, innovazione, stile ed ecologia». © RIPRODUZIONE RISERVATA La canapa naturale Oltre alla lana il Lanificio Bottoli propone anche prodotti in canapa e altre fibre vegetali. «La nostra collezione primavera estate 2012 presenta fra le materie prime (sempre naturali) impiegate anche la canapa biologica coltivata e lavorata in Italia, il lino, il bamboo, la fibra di alga. La ricerca condotta sulla canapa parte dall’esigenza di valorizzare materie prime nazionali e dal presupposto che il solo fatto di avere un fibra da coltivazione bio non ci preserva da possibili effetti indesiderati sulla salute e derivabili dalla tintura e dal finissaggio. Da qui la scelta di usare canapa non tinta ma con effetti cromatici ottenuti valorizzando le sue tonalità naturali. Nel caso della canapa non tinta sfruttiamo gli effetti cromatici attribuiti alla fibra dai processi di bollitura e di ossigenazione che le conferiscono sfumature di grande effetto estetico e un naturale appeal». Il consumatore italiano è in grado di apprezzare queste proposte? «Registriamo – conclude Roberto Bottoli – un crescente interesse anche in Italia. Purtroppo due fattori limitano il reale apprezzamento del fashion ecologico: la disinformazione dei consumatori non abituati a valutare qualitativamente ciò che acquistano e l’eccessiva frammentazione della distribuzione che non aiuta il necessario e sistematico dialogo tra produttore e retail». 17 techno fa s h i o n aprile 2011
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