scheda economica - Confapi Sardegna
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Nigeria Generale La Nigeria si colloca per le sue risorse naturali, specialmente petrolifere (secondo produttore di petrolio in Africa dopo l’Angola e l’8° al mondo, con una produzione giornaliera media complessiva (nel 2008) di 1,903 milioni di barili comunque in costante diminuzione dalla produzione record giornaliera del 2005 (2,366 milioni di barili) e malgrado l’ancora insufficiente sviluppo economico-sociale generale, lo sperpero dei rilevanti introiti petroliferi a causa della corruzione e la cattiva amministrazione ed il persistere di numerosi focolai di tensione etnico-religiosi, tra le più importanti e promettenti economie dell’Africa occidentale. Durante gli otto anni di governo Obasanjo, la Nigeria ha conseguito risultati notevoli in politica estera, concludendo importanti accordi economici e commerciali con diversi Paesi europei e asiatici, divenendo uno dei partner extra-europei più importanti degli Stati Uniti nel settore della cooperazione in materia di sicurezza e anti-terrorismo. Il Presidente Yar’Adua si è impegnato a continuare le riforme del suo predecessore, specialmente quelle relative allo sviluppo delle infrastrutture, la cui inadeguatezza rappresenta il maggior impedimento alla crescita. Il governo sta lavorando per un maggiore sviluppo del partenariato pubblico-privato nei settori elettrico e stradale Sul piano interno però i problemi da risolvere sono ancora molti. All’elevato indice di povertà si aggiungono altri fattori d’instabilità, quali: corruzione diffusa; conflittualità tra gruppi etnici, comunità e tribù; alti tassi di criminalità; forti contrasti fra musulmani, prevalenti nel nord del Paese, e cristiani, maggioritari nel sud. Indicatori di Business Climate: Doing Business2009= 118° su 181 (precedente 114° su 181); Index of Economic Freedom 2008= 105° su 157 (precedente 131° su 157); Corruption Perceptions Index 2008= 121° su 180 (precedente 147° su 180). Popolazione 147,8 milioni di abitanti PIL 2008 220,309 miliardi di USD Crescita rispetto al 2007 6,2% Crescita prevista per il 2009 8,1% PIL pro-capite 1,490.489 USD Debito estero in valore assoluto CIA-STIMA 2008 Rapporto debito estero/PIL Superficie 923.773 Km2 9.132 miliardi di USD Per la Nigeria si è stimato un debito estero per il 2008 pari al 4,9% del Prodotto Interno Lordo, mentre per il 2009 si ha una previsione del 5,6% Saldo Bilancia commerciale L’interscambio complessivo della Nigeria per il 2008 è stato pari a 124,8 miliardi di USD. Il saldo tra esportazioni (77,2 miliardi di USD) e importazioni nigeriane (47,6 miliardi di USD) è stato pari a 29,6 miliardi di USD (IIF-marzo 2009) Investimenti diretti esteri 2007 Sulla base dei dati disponibili, l’ammontare degli IDE in entrata in Nigeria è stato pari a 12.454 milioni di dollari per il 2007, con una diminuzione del 10,76% rispetto al 2006 (13.956). Gli IDE Stocks, si sono attestati sui 62.791 milioni di dollari a fine 2007 (fine 2006: 50337mld di $) www.unctad.org Posizione del Paese sugli Economic Partnership Agreements Maggiori partner commerciali (2007): CLIENTI: FORNITORI: OCSE La Nigeria, nell’ambito dei Paesi ECOWAS, è tra i più accaniti avversari degli EPA, temendo che la rimozione delle restrizioni commerciali con l’UE possa provocare una rapida de-industrializzazione, proprio ora che il Paese sta faticosamente vedendo crescere una piccola industria locale, per una perdita complessiva che si stimerebbe a circa 1 miliardo di Naira all’anno (quasi 6 milioni di Euro). Per la Nigeria, quindi, dal 1° gennaio 2008 vale solo il sistema GSP (Generalised System of Preferences), che garantisce alle esportazioni nigeriane un accesso preferenziale al mercato UE, ma senza i benefici previsti dal sistema EPA. Tale posizione nigeriana è stata ultimamente ribadita il 6 maggio 2009 dal Ministro del Commercio e dell’Industria Chief Achike Udenwa, che in un’intervista ha sottolineato i pericoli che la sottoscrizione degli EPA comporterebbe per lo sviluppo della Nigeria Stati Uniti (51,1%), Brasile (7,9%), Spagna (7,6%), (Italia: 7° posto) Cina (11%), Paesi Bassi (8,1%), Stati Uniti (8%), Regno Unito (5,8%), Brasile (5,1%), Francia (4,4%), Germania (4,3%), (Italia: 10° posto) Categoria di rischio 6/7 (0-7); Accordi con le Istituzioni Finanziarie Internazionali Il Paese non ha beneficiato dell’iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries). L’approvazione - alla prima verifica sull’attuazione in Nigeria dei programmi delle IFI (17 aprile 2006) - della politica economica del governo di Abuja ha permesso di dare esecuzione ai pagamenti finali da parte del Ministero delle Finanze nigeriano ed alle cancellazioni del debito da parte dei creditori, ivi compresa l'Italia (sulla base dell'Accordo bilaterale del 17 dicembre 2005). La Nigeria ha pagato regolarmente nel giugno 2006 quanto restava del debito residuo verso il Club di Parigi (12,4 miliardi di dollari), con un’operazione di “buy-back”, prevista dal Memorandum d’Intesa firmato con ognuno dei Paesi creditori. La Nigeria ha anche pagato a marzo 2007 l’intero debito nei confronti del Club di Londra (crediti privati, in questo caso, e non governativi come quelli del Club di Pari-gi) per un esborso complessivo di 2,3 miliardi di US$. Il 15 ottobre 2007, il Consiglio Esecutivo del FMI ha discusso e approvato la quarta ed ultima revisione del 'Policy Support Instrument' (PSI) della Nigeria avviato il 17 ottobre 2005. Nonostante i positivi risultati macro-economici, alcuni Direttori Esecutivi (tra cui, il delegato italiano) hanno notato che il bilancio primario non-petrolifero ha superato il 'target' individuato dal Policy Support Instrument. La maggior parte dei Direttori ha infine espresso apprezzamento per la dichiarazione delle Autorità nigeriane relativa alla volontà di limitare il ricorso al finanziamento esterno e, nel caso, ad as-sumere solo crediti a tassi concessionali. A inizio dicembre 2008 la Banca Mondiale ha concesso alla Nigeria un prestito di 780 milioni di dollari per la realizzazione di tre progetti in diversi settori dell'economia e che interessano vari stati nigeriani. Si tratta di un prestito IDA, senza interessi, soltanto costi amministrativi, ripagabile in 40 anni e con una moratoria di 10 anni. Bilaterale Nigeria La Nigeria è, dopo il Sud-Africa, il principale partner commerciale dell'Italia nell'Africa Sub-Sahariana. La Nigeria è infatti il secondo paese africano sia di destinazione delle esportazioni che di provenienza delle importazioni italiane. Il volume complessivo dell’interscambio bilaterale nel 2008 si è attestato attorno ai 1.855,7 milioni di euro. In particolare le esportazioni italiane nel Paese sono state di 762,4 milioni di euro costituite soprattutto da macchinari ed apparecchiature per l’industria, ferro ed acciaio, prodotti petroliferi raffinati, veicoli stradali, prodotti in me-tallo, petrolio, prodotti alimentari e manufatti vari. Nello stesso periodo, le importazio-ni italiane dalla Nigeria sono state pari a 1093,3 milioni di euro, composte principal-mente da petrolio greggio, gas e prodotti correlati, e per il resto da cuoio, pelli e pel-licce lavorate, materie plastiche, legno e spezie. Nel corso dello stesso anno (2008) si è avuto un aumento, rispetto al 2007, delle importazioni italiane (+25%) e un lieve calo del nostro export (-8,9). Debito verso l’Italia Nullo Livello di cancellazione totale fino all’aprile 2006, per circa 1 miliardo di euro Cooperazione allo Sviluppo La cooperazione allo sviluppo con la Nigeria si è sempre svolta al di fuori di un quadro formale di intese bilaterali. Multibilaterale: - Programma per la prevenzione e la lotta al traffico di minori e giovani donne dalla Nigeria all’Italia attuato dall’UNICRI e UNODC con il 100% del sostegno finanziario dell’Italia (pari a 776.000 US$). Il programma, finalizzato a contrastare la criminalità organizzata nel traffico di giovani donne, bambini e adolescenti ai fini di sfruttamento sessuale e a ridurre il fenomeno del traffico dal-la Nigeria in Italia, si è svolto dal gennaio 2002 fino ad aprile 2004, nell’Edo State (Benin City), con il coinvolgimento della ONG torinese “Tampep Onlus” che da anni è presente a Benin City con progetti di accoglienza e reinserimento socio- lavorativo delle donne vittime della tratta. Nel 2006 è stata finanziata dalla DGCS la seconda fase del progetto, di durata biennale (2008-2010) dell’importo di 1,9 milioni di Euro, affidato ancora a UNICRI e UNODC. La firma dell’intesa per la realizzazione della seconda fase è stata sottoscritta da UNICRI, UNODC e dal Governo nigeriano (Ministero Federale della Giustizia e NAPTIP) in data 7 febbraio 2008 ad Abuja. - Intervento di formazione in campo sanitario, del valore di 1,5 milioni di euro, volto a rafforzare l’erogazione di servizi sanitari di base in aree rurali. Multilaterale: È stato erogato un contributo di 100.000 Euro alla Banca Mondiale per l’organizzazione della Conferenza Panafricana su Diritto, Giustizia e Sviluppo. La DGCS sta valutando la possibilità di finanziare un “Fondo esperti”, destinato alle missioni di esperti esterni per valutare e monitorare il programma “Counter Trafficking Initiative: assistance and capacity building” approvato dall’OIM (Organizzazione Mondiale per le Migrazioni) e diretto dalla sede OIM in Nigeria. La DGCS ha inoltre stanziato nel 2007 la somma di 700.000 Euro a favore del programma OIM “Migrant Women for Development in Africa” destinato ad interventi di cooperazione in Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio e Ghana. Presenza italiane (aziende escluse) Progetti in corso in Nigeria da parte di ONG italiane e finanziati dalla DGCS (valore complessivo: circa 3 milioni di Euro). - Aggiornamento e Formazione continua di personale paramedico ed ausiliario di centri di medicina di base nell'area urbana di Lagos, promosso dalla Fondazione AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale; - Programma n.8284/AVSI/NGS “Rafforzamento di un centro nutrizionale per bambini e famiglie affette da AIDS, tubercolosi e malaria”, avviato dall’AVSI nel 2005 presso la medesima St. Kizito Clinic a Lagos. - Programma di intervento formativo e socio-sanitario nella regione di Nassarawa e Plateau promosso dalla ONG Apurimac Onlus di Roma. Il progetto prevede la costruzio-ne di due centri formativi a Jos (centro di aggregazione sociale, sportiva e ricreativa) e a Karu, nello Stato di Nassarawa (costruzione di una scuola secondaria residen-ziale per circa 6000 giovani ); - Programma AID 8519 “Progetto Eziama” promosso dalla ONG Venerabile Arci-confraternita della Misericordia di Firenze, per la creazione e gestione con la contro-parte locale, l'Arcidiocesi di Owerri, di un centro di formazione professionale (edilizia e materie socio sanitarie) a Eziama, nell’Imo State, per circa 180 studenti. Atteggiamento SACE Rischio sovrano: chiusura; rischio bancario: apertura; rischio corporate: apertura; plafond Paese: € 100 milioni. La nostra SACE colloca la Nigeria in 7° categoria di rischio con apertura al rischio sovrano e al rischio privato nei limiti di un plafond Paese di 100 milioni di Euro, preferendo operazioni di importo limitato e con durate a breve-medio termine. La promozione alla 7ª categoria di rischio da parte di SACE denota una lieve apertura verso questo mercato, in conseguenza della migliorata situazione del debito estero e della crescita del PIL, forse però ancora insufficiente per sostenere importanti operaziooni commerciali e di investimenti L’esposizione complessiva di SACE (comprensiva della quota interessi) nei confronti della Nigeria ammonta a 137,4 milioni di Euro. Il 20.12.2007 SACE ha approvato una garanzia assicurativa di circa 23,7 milioni di Euro con acquirente/debitore la “Bonny Gas Transport Ltd.” operante nel settore petrolifero e del gas. Simest Non risultano esservi iniziative di finanziamento di operazioni nel Paese da parte di Simest. Interscambio bilaterale I dati ISTAT per il 2008 registrano un import italiano pari a circa 1,093 milardi di euro (con un aumento del 25% rispetto al 2007) e un export italiano pari a 762,4 milioni di euro (con una diminuzione dell’8,7% rispetto all’anno precedente), per un interscambio complessivo pari a 1,856 milardi di euro. http://www.coeweb.istat.it/ Cosa esporta l'Italia macchinari industriali; materiale da trasporto; auto; petrolio e suoi derivati; prodotti alimentari (principalmente frutta e verdura); manufatti; calzature. Cosa importa l'Italia petrolio e suoi derivati; cuoio e pellicce; gomma greggia; legno e sughero; prodotti alimentari (principalmente caffè, tè, cacao, spezie e prodotti derivati; fibre tessili; concimi greggi; macchinari. Imprese italiane presenti nel Paese La presenza della imprenditoria italiana in Nigeria si concentra nel settore petrolifero e del gas, delle costruzioni e dei servizi (trasporti, import-export, società subappaltatrici di infrastrutture per le società petrolifere e del gas). Le società italiane presenti in Nigeria risultano essere attualmente 112, di cui 26 operano nei quattro Stati del Delta del Niger. Ben consolidata la presenza dell’ENI, i cui investimenti complessivi per il periodo 2003-2006 sono stati pari a 1,3 miliardi di euro, realizzando da ultimo, su commissione del governo nigeriano, una centrale elettrica da 480 megawatt di potenza ad Okpai (Rivers State, nel Delta del Niger), in funzione dall’aprile del 2005. Il gruppo ENI opera nel Paese attraverso la NAOC, la NAE (Nigerian Agip Exploration) e l’AENR (Agip Energy and Natural Resources), nei settori della liquefazione ed esportazione del gas naturale, dell’ingegneria e servizi (attraverso la SAIPEM). L’ENI produce attualmente in Nigeria circa 130.000 barili al giorno di olio equivalente (olio+gas) con importanti investimenti in jointventure con il governo locale ed altre compagnie petrolifere presenti nel Delta. La maggior parte delle imprese italiane, specie di piccole e medie dimensioni, opera nel settore edile e di costruzione di infrastrutture (ponti, strade, condotte). Tra le principali, vanno ricordate il gruppo Gitto Costruzioni Generali, senz’altro la società italiana con più commesse governative in Nigeria, con opere pubbliche appaltate negli Stati di Akwa-Ibom State, Plateau State, Cross River State e Rivers State, Benue State, Abuja (con la costruzione nel 2005 della Cattedrale cristiana-National Ecume-nical Centre, per un appalto del valore di 18 milioni di euro), ed il Gruppo Salini (con Nigeria numerosi appalti per la costruzione della diga di Gurara e lo sviluppo dell'Area Industriale di Idu, e ad Abuja il centro culturale e commerciale, il Nigeria Cultural Centre, del valore di circa 23 milioni di euro). Nel campo marittimo, le società italiane Ignazio Messina, Grimaldi e Lloyd Triestino detengono quote che si aggirano intorno al 30% dell’intero traffico marittimo nigeriano. Il governo nigeriano ha aggiudicato nel 2005 al gruppo Grimaldi di Napoli un appalto di 46 milioni di euro per la costruzione di un porto per carichi rotabili a Lagos ed un analogo appalto alla società italo-nigeriana INTELS nella città di Port Har-court. Nel campo degli armamenti militari, la società OTO MELARA è presente da quasi 25 anni nelle forniture alla Nigeria, con commesse del Ministero della Difesa e della Marina. Vanno ricordati infine gli accordi del valore di 9,3 milioni di euro conclusi dalla ditta Sarplast S.p.a. con lo Stato della Capitale Federale per la realizzazione ad Abuja di un impianto di produzione di tubi in vetroresina; l’appalto governativo vinto dall'architetto romano Massimiliano Fuksas per la progettazione del campus scientifico di Abuja, del valore di 360 milioni di dollari; la commessa della Total per un valore di 46 milioni di dollari vinta dalla società SOCOTHERM di Rovigo per la posa di tubazioni sottomarine al largo di Port Harcourt. Accordi di cooperazione economica Dal 22 agosto 2005 è in vigore l’accordo bilaterale per la promozione e la protezione degli investimenti. L’operatività dell’accordo viene condotta d’intesa con la NIPC. Ultime visite Il Presidente Obasanjo è stato a Roma nel marzo 1999, nel settembre 2000 (ed in quest’ultima occasione è stato firmato l’accordo bilaterale di riammissione, l’unico concluso dall’Italia in materia migratoria con uno Stato dell’Africa sub-sahariana) e nel marzo 2007, in occasione di una manifestazione della FAO (12 marzo: incontro con il Presidente del Consiglio Prodi). Il Sottosegretario Sen. Mantica si è recato in Nigeria nel marzo 2004 e nel gennaio 2005, per quest’ultimo caso in occasione del Vertice annuale dell’Unione Africana (UA), sotto presidenza nigeriana. Nel gennaio 2007 si è tenuto, a margine del vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’UA ad Addis Abeba, un incontro tra il Presidente Obasanjo ed il Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Dal 9 all'11 febbraio 2007 si è svolta ad Abuja e Lagos la missione del Vice Ministro, Sen. Franco Danieli, che ha incontrato il Presidente Obasanjo, il Ministro degli Esteri, prof.ssa Joy Egwu, ed il Consigliere di Obasanjo per la Crisi del Delta, dr. Igali, in relazione al sequestro dei nostri due connazionali, dal 7 dicembre 2006 prigionieri del MEND. Il 25 settembre 2008, a margine dei lavori dell’UNGA, incontro a New York del Ministro degli Esteri nigeriano, Ojo Maduekwe con il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Dal 10 all’11 febbraio 2009 il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha ef-fettuato una visita ufficiale in Nigeria nel corso della quale ha incontrato il Vice Presidente Johnathan Goodluck, il Presidente dell’ECOWAS Mohamed Ibn Chambas, il Ministro del Delta del Niger Ufot Ekaette, Il Ministro della Difesa Shettima Mustafà ed il Ministro del Territorio della Capitale Federale Muham-med Adamu Aliero Informazioni operative La Nigeria ha avuto una legislazione restrittiva degli investimenti diretti esteri fino al 1995, quando con appositi atti normativi ha proceduto alla creazione dell’agenzia governativa NIPC (Nigerian Investment Promotion Commission), con competenze in materia di promozione e assistenza agli imprenditori stranieri interessati ad investire nel Paese, ed ha permesso la partecipazione di compagnie a capitale 100% straniero nel mercato interno. Fanno comunque ben sperare alcune iniziative (Creazione nel 2003 dell’agenzia governativa anti corruzione nei settori pubblico e finanziario EFCC; lancio nel 2004 della Nigeria Extractive Industries Transparency Initiative (NEITI) per assicurare la trasparenza contabile nel settore dell’industrie estrattive; varo nel 2005 del Financial Intelligence Unit (FIU), in ottemperanza agli artt. 14 e 58 della Convenzione dell’ONU contro la Corruzione ed il riciclaggio dei profitti illeciti) e la ben riuscita ristrutturazione nel 2005-2006 del sistema bancario (ben 9 banche nigeriane figurano nella lista delle 1000 banche commerciali migliori al mondo curata dal Financial Times). Nonostante permangano gravi problemi strutturali, l’economia del Paese è in continua crescita, con il PIL che è passato dal 3,7% nel 1999-2002 al 7% nel 2006-2007, mentre l'inflazione è del 5,4% a dicembre 2007 rispetto al 16,5% del giugno 2006 e del 23,8% del 2004 (dati del National Bureau of Statistics). Settori ad alto potenziale di crescita Piano pluriennale del Governo Le industrie esistenti in Nigeria sono quelle estrattive del greggio, del carbone, stagno, columbite. Esistono poi industrie per la lavorazione dell’olio di palma, arachidi, cotone, gomma, legno, concerie, tessili, cemento e altri materiali da costruzione, prodotti alimentari (pasta, succhi di frutta, birra, yogurt, latte, questi due ultimi specie ad opera di aziende agricole attrezzate), calzature, fertilizzanti, stampe, ceramiche. Prospettive interessanti per la nostra imprenditoria si presentano nei settori delle costruzioni di infrastrutture, tessile, alimentare, petrolifero ed estrattivo e nei servizi logistici connessi. Nel 2007, sono stati stanziati 446 miliardi di Naira, per finanziare le seguenti opere: - rete stradale e ferroviaria: 191 miliardi di naira stanziati nel settore (+110% rispetto al 2006); - rete elettrica: 8,7 miliardi di USD assegnati per la costruzione di 7 centrali termiche nel delta del Niger e per quelle idroelettriche. I finanziamenti copriranno inoltre 4 progetti sperimentali per la produzione di energia solare; - rete idrica: lo stanziamento è di 95 miliardi di naira (+18% rispetto al 2005). Problematiche/ostacoli Gli investimenti diretti esteri restano ancora molto bassi, fatta eccezione per il settore petrolifero e del gas. Le società straniere continuano dunque ad essere poco incoraggiate ad investire in Nigeria a causa del persistere di ostacoli di varia natura (corruzione, sicurezza/criminalità, carenza infrastrutture, specialmente le reti elettrica, stradale e idrica, sistema portuale inefficiente e costoso, procedure burocratiche e legali lente ed inefficienti, inaffidabili garanzie per l’acquisto di proprietà terriere). Regioni, distretti e imprese da coinvolgere durante le visite SPRINT Emilia Romagna, Toscana, Campania http://www.sprint-er.it/; http://www.sprintoscana.it/; http. Distretti: Distretto conciario di Solofra ; Distretto conciario e calzaturiero di Santa Croce sull'Arno ; Distretto della pelle e cuoio di Castelfiorentino ; Distretto cartario di Capannori ; Distretto del vetro di Vasto – San Salvo – Gissi - Atessa Agricoma; Unacoma; Eridania. Prossime occasioni per promuovere la nostra presenza nel Paese Fiera su Tele-comunicazioni in Africa: The New Expo Centre | Nigeria/Vittoria Islands Lagos | 02/06/2009 » 04/06/2009 | Annuale | http://www.exhibitionsafrica.com/ Nigeria Oil & Gas Exhibition: 22-25 February 2010 http://www.cwcnog.com/index.php?page=exhibition International Mining Investment Conference-Exhibition on Nigeria 2009: 02/11/2009 - 02/13/2009 mailto:[email protected] Nigeria Posizione del Paese rispetto all’Accordo di Kyoto Agenzia di promozione per l’investimento: Notizie recenti La Nigeria ha firmato l’Accordo di Kyoto (ratificato il 10/12/2004, entrato in vigore il 10/03/2005) e fa parte dei paesi del “Non-Annex I”, per cui non è tenuta ad attuare misure. Nigeria Investment Promotion Commission Link: http://www.nipc.gov.ng/
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