Forum energia e società
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FORUM ENERGIA E SOCIETA’ SVILUPPO SOSTENIBILE L ’OFFFE RTA D IE NERGIA D A FFONT ONT R INNOVABILI L’OF ERTA DI ENERGIA DA RINNOVABILI N EL C ONTESTO D EL F ABBISOGNO E NERGETICO AZIONALE CO N NEL CONTESTO DEL FABBISOGNO ENERGETIC NAZIONALE ROMA 5 MARZO 2007 SALA DEL REFETTORIO GRUPPI PARLAMENTARI E nzo PPalmieri almieri Enzo C OORDI NATORE D EL ORUM E NERGIA E OCIETA’ DIINATORE EL F COORD DE FORUM ENERGIA E SSOCIETA’ Forum energia e società Piazza di Pietra, 34 - 00186 ROMA – Tel. 06-69924022 – Fax 06-69780182 E-mail: [email protected] Cell.329.6325879 1 LE FONTI RINNOVABILI NEL SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE Fino a pochi anni fa la questione energetica era un problema di cui si occupavano i governi più avveduti del mondo industrializzato, le grandi compagnie petrolifere ed alcune grandi società elettriche, per lo più pubbliche; oggi tutto è cambiato: - si parla dei problemi energetici ed ambientali in tutte le occasioni d’incontro: - nelle cene fra amici, nelle riunioni di condominio, nei bar. Tutti si improvvisano conoscitori e sapienti dell’energia ed organizzano incontri sul tema; lo scorso mese di febbraio a Roma, tutti i giorni ci sono state iniziative sull’energia. Per noi del Forum Energia e Società, che, sin dalla nostra origine auspichiamo una presa di coscienza sull’argomento, è una gioia assistere a questo pullulare di iniziative. Sembrerebbe che ormai tutti abbiano acquisito la piena consapevolezza che le fonti primarie, fino ad oggi conosciute, potrebbero finire nei prossimi decenni. Tutti sembrano rendersi conto del carattere geopolitico della questione energetica. Tutti, guardano con grande timore, le due novità epocali dell’ultimo periodo, che hanno messo in discussione assetti consolidati: • la prima, è l’arrivo sulla scena economica mondiale di Cina ed India che consumano quote sempre crescenti di gas e petrolio; • la seconda è la graduale perdita del controllo, sull’estrazione delle fonti fossili, da parte delle tradizionali grandi compagnie petrolifere. Noi riteniamo che i timori siano fondati, far finta di niente, non vedere e non capire, potrebbe essere molto pericoloso. Sul tema energia è già in atto un “gioco” durissimo, perché, la Cina e l’Asia in crescita tumultuosa saranno sempre più affamate di energia, ed è certo che contribuiranno a far cambiare molte cose: - gli scenari geopolitici, le alleanze internazionali, gli stessi assetti politici planetari consolidati. 2 Saranno guai seri per quei popoli i cui governi non considereranno a sufficienza il rapporto stretto che esiste tra energia, sviluppo socio/economico, tematiche ambientali e ricerca per l’utilizzo di fonti primarie alternative. Il fatto che le fonti primarie, fino ad oggi usate in prevalenza, siano inquinanti ed in esaurimento e spesso male utilizzate e sprecate, aggrava una situazione già per alcuni popoli drammatica oggi; anche per i prezzi sempre in crescita e per alcuni insostenibili. Purtroppo fra quelli che hanno prezzi già insostenibili, oggi, troviamo proprio il nostro Paese, ad esempio, le variazioni sul prezzo del petrolio hanno un rapporto 7 a 100 tra noi e la Francia, con le conseguenze che tutti possono immaginare. L’aumento del petrolio è per noi una trappola feroce come abbiamo già scritto due anni fa. Impatto del prezzo del petrolio sui paesi UE 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 ITALIA Regno Unito Spagna Germania Francia Fonte: Sole24Ore Noi siamo, purtroppo, il Paese che ha svolto fino ad oggi una politica energetica molto simile a quella delle tribù preistoriche: circa l’88 % dell’energia impiegata in Italia 3 proviene da fonti fossili, proprio come per i nostri lontani antenati, rispetto a loro si è fatto un progresso solo del 12% Evoluzione fonti di approvvigionamento 1999-2005 Domanda energia primaria 1999 Totale domanda 181 Mtep 7 5 2005 Totale domanda 196.9 Mtep 7 7 5 9 31 34 45 50 Combustibili solidi/carbone Petrolio/olio comb. Gas Naturale Rinnovabili Import Mix fonti produzione elettrica in Italia 21 9 19 34 17 16 36 47 Sulla carta, negli ultimi 5 anni, abbiamo prodotto rivoluzioni copernicane: - riammodernato impianti – speso abbastanza per finanziare impianti da fonti rinnovabili – abbiamo rimescolato l’uso delle fonti primarie ma cosa è successo di nuovo? Quasi nulla! Le fonti fossili sono sempre all’88% mentre le fonti rinnovabili, pur rimanendo costante il valore assoluto, diminuiscono il loro apporto sul fabbisogno totale dal 21 al 17 % di produzione elettrica, perché nell’ultimo periodo, è diminuita di molto la fonte idroelettrica. 4 Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in GWh (Fonte: Terna, GSE – 2006: previsioni) 16,5 2.587,3 1.178,6 4.506,6 27,3 18,5 5.637,2 22,6 3.422,6 1.404,2 1.846,5 4.493,0 1.458,4 4.662,3 5.437,3 5.340,5 46.810,3 39.519,4 2001 2002 Idrica 35,0 31,0 6.154,9 6.720,0 2.343,4 3.210,0 5.324,5 5.527,0 36.066,7 36.650,0 42.744,4 36.674,3 2003 Geotermica 2004 Eolica 2005 Biomasse e rifiuti 2006* Solare Tali considerazioni, per quanto gravi non possono essere l’unico elemento di preoccupazione, perché, il futuro del sistema Italia risulta drammaticamente condizionato da tre fattori che stringono il nostro sistema Paese in una morsa durissima perchè: 1. Sul piano geopolitico esso si approvvigiona da paesi con forti tensioni: Libia – Algeria - Russia; 2. Sul piano economico abbiamo prezzi interni elevatissimi, che sono destinati a crescere, perché in aumento i prezzi internazionali dell’energia, ed in particolare degli idrocarburi, con l’aggravante, per noi delle penalità conseguenti al difficile rispetto dei parametri, definiti dal Protocollo di Kyoto; 3. Sul piano generale, negli ultimi decenni nessun Governo ha elaborato, per il nostro Paese, una strategia energetica di sistema degna di tale nome. 5 Prezzi di generazione nei paesi UE - 2006 22.0 35.7 29.7 29.4 34.9 57.6 ELABORAZIONE SU DATI EURELECTRIC L’imperativo categorico è quindi cambiare velocemente,per levarci di dosso questa maglia nera sui prezzi dell’energia, che, può costituire una seria minaccia per la sicurezza ed una sicura perdita di competitività per il Paese, E’ vero che la situazione energetica italiana, in questo ultimo periodo, può essere letta come l’icesberg più rilevante del mondo occidentale, ma, poco può confortarci la condizione di una comune criticità energetica. L’adagio dantesco “aver compagni al duol scema la pena”, poco si attaglia a questa situazione, che rischia di farci scivolare verso una china disastrosa. Eppure noi avremmo le conoscenze tecnologiche, le capacità territoriali, geografiche ed umane per far bene le cose, ecco perché è assurdo farle male! Dobbiamo velocemente trovare il modo di dare soluzione ai problemi enunciati: Non possiamo più permetterci di pagare l’energia elettrica quasi il doppio degli altri principali paesi europei, con una penalizzazione forte della nostra 6 economia, e del nostro tessuto sociale; con grossi rischi di delocalizzazione di quel che resta dell’apparato produttivo, già molto scarso, specie nel sud del Paese; Confronto internazionale per mix di combustibili Contributo percentuale delle singole fonti Consuntivo 1999 Consuntivo 2005 100% 100% 90% 90% 80% 80% 70% 70% 60% Rinnovabili Nucleare Carbone Gas Metano Olio comb. 50% 40% 30% 20% 10% 40% 30% 20% Ita lia na Sp ag UK ci a Fr an ia 0% G er m an It a li a na U K Sp ag a Fr an ci ia an m er 50% 10% 0% G 60% Prezzi alti per un errato mix di combustibili ma anche per una mancanza di programmazione energetica 7 Dobbiamo dare un impulso vero! alle fonti rinnovabili fino ad ora abbiamo parlato di crisi nel settore dell’agricoltura, ma non abbiamo prodotto energia elettrica da biomasse e da biocombustibili, dell’eolico ne abbiamo parlato tantissimo, ma abbiamo visto poche pale girare, quel che è più grave però, è che nel “Paese do sole” del sole nessuno se n’è accorto finora, e quindi abbiamo meno solare della Germania, 70 volte meno. Siamo riusciti a chiudere i centri di ricerca sull’energia solare di Catania, si sono chiuse tutte le fabbriche di pannelli fotovoltaici e solare termico, che, dagli anni ottanta in poi, erano sorti nel nostro Paese, con conseguenze gravissime, anche sul piano occupazionale. Eolico [MW] 20000 15000 10000 5000 0 Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Eolico Fotovoltaico [MW] 500 1000 100 12 7 10 Fotovoltaico 5 0 1 Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Dati Euroelectric 2004 In Germania, nella sola cittadina di Friburgo nella Foresta Nera (sicuramente una delle realtà meno soleggiate d’Europa) c’è un grande centro di ricerca sulle fonti rinnovabili, solare in particolare, con oltre 200 addetti e fabbriche di pannelli solari disseminate su tutto il territorio. Si stimano circa 23.000 lavoratori impegnati nel comparto dell’energia solare - Loro Paese nebbioso hanno acquisito il ruolo di leader europeo del settore e noi? - Siamo il paese del sole ma soffriamo i recenti disoccupati del Lazio per la chiusura di EUROSOLAR di cui l’ENI si è voluta disfare; tali assurdità derivano da una assoluta mancanza di strategia industriale ed energetica, perché di contro, molti cittadini e 8 imprenditori non sono riusciti a realizzare gli impianti, per mancanza di pannelli sul mercato italiano. Dobbiamo sviluppare la ricerca per nuove tecnologie e per un uso più virtuoso di tutte le fonti primarie, oltre che per l’uso industriale di possibili vettori energetici ambientalmente sostenibili come l’idrogeno. In questo campo, spesso siamo arrivati a risultati prima di altri, poi però, per mancanza di finanziamenti alla ricerca e miopia strategica, abbiamo ceduto ad altri sia i brevetti che i ricercatori. Dobbiamo migliorare la rete di interconnessione con gli altri paesi europei ed il nord Africa, ma, per stabilizzare il trasporto elettrico e migliorare la qualità, non certo per importare, a caro prezzo, maggiori quantitativi di energia, da paesi che la producono con impianti nucleari, per la cronaca collocati ai nostri confini! Sommando al danno anche la beffa; ma non è questo il tema di oggi, mi limito a dare senza commento alcuni dati significativi sui costi di produzione dell’elettricità. 1 Confronto tra i costi di produzione dell’energia elettrica in Italia 460 114 98 70 Valori in €/MWh, i o lt ai co R ifiu t to v Fo sa as lic o Eo rm ic o Bi om G eo te i Id ro le O lio M in ibi bu m (C Co as G st GT ) C rb o ne re Ca le a Nu c M W ) (> 10 Id ro 52 41 34 26 19 77 75 fonti: ENA, ISES Italia, CIRN 9 Un'altra criticità da superare subito, perché parlando di energia non possiamo trascurarla, è quella del sistema di trasporto che usa il petrolio per il 96%, la percentuale più alta d’Europa – solo 1% di gas Anche i mezzi pubblici girano nei centri storici delle grandi città con le ciminiere nere dei motori diesel di vecchia generazione, e gli ambientalisti? Dove stanno? chi sono? per cosa si battono? Credo che tutti sappiano benissimo che la nafta inquina più del gas metano – così come tutti sanno che quei bisonti meccanici che girano per i centri urbani hanno rendimenti bassissimi rispetto ai moderni cicli combinati, quasi 30% contro il 56%. con l’aggravante della fonte utilizzata, quasi 5 volte più inquinante, eppure tanta ingiustificata opposizione ai cicli combinati, quasi nulla ai sistemi di trasporto. Nei trasporti quasi nullo l'apporto dei combustibili diversi dal petrolio (dati MSE, 2005) 1% 1% 2% 96% gas rinnovabili energia elettrica petrolio (benzina, diesel, gpl) 10 Uno degli obiettivi fondamentali irrinunciabile ed urgente per il Paese, lo ripetiamo, è una programmazione energetica di sistema, capace di superare la confusione degli ultimi anni, durante i quali abbiamo raggiunto l’apice del pressappochismo: una confusione veramente da manuale – Gli ambientalisti hanno impedito la costruzione di una adeguata rete di trasporto elettrico, con forti strozzature tra Calabria - Basilicata e Campania. bene! la maggior parte degli impianti di produzione d’energia autorizzati, che si costruiranno fino al 2011, sono proprio a valle di queste strozzature, le linee blu sulla cartina le indicano. Austria Svizzera SOAZZA EDOLO LAVORGO S:FIORANO RONCOV. MERCALLO ALBERTVILLE Francia VILLARODIN Limitazione poli Torino e Pavia TURBIGO RONDISSONE LEINI’ TRINO N. VENAUS PIOSSASCO CORDIGNANO PLANAIS VENEZIA N. ROCCA MAGLIANO LA SPEZIA S.MARTINO xx MARGINONE CALENZANO LIVORNO ROSEN ACCIA IOLO PIOMBINO 200 kV c.c. CANDIA S.BARBARA ABBADIA SUVERETO ROSARA PIETRAFITTA BASTIA VILLAVALLE LUCCIANA EDF MONTALTO c.le TORVALDALIGA n. + 12.000 MW (circa 60% al Sud) Sezione critica tra Campania-Abruzzo-Molise FANO TAVARNUZZE Nuovi impianti entro 2011 TERMOELETTRICI Limitazioni Emilia-Marche RUBIERA P. CORSINI MARTIG. COLUNGA RAVENNA. C. BARGI FORLI’ VADO LIGURE Slovenia DIVACCIA MONFALCONE TAVAZZ. CAMIN DOLO DUGALE ADRIA LA CAORSO OSTIGLIA CASTELN. CASELLAPIACENZA FERRARA PORTO TOLLE CARPI CASANOVA VIGNOLE PARMA S.DAMASO PIASTRA EOLICO UDINE O. REDIPUGLIA VEDEL. SANDRIGO Limitazione Foggia-Termoli TERAMO S.GIACOMO VILLANOVA ROMA n. TORVALDALIGA s. ROMA s. BONIFACIO S.Teresa FIUMESANTO S/E F.SANTO carbone CODRONGIANOS Limitazione Toscana Lazio VALMONTONE CEPRANO LATINA Limitazione Brindisi+Grecia LARINO FOGGIA ANDRIA PRESENZANO S.MARIA GARIGLIANO C.V. BENEVENTO S.SOFIA PATRIA STRIANO MONTECORVINO BARI OVEST BRINDISI MATERA TARANTO N. + 3.800 MW (oltre 90% nel Sud) GALATINA LAINO SELARGIUS RUMIANCA CAGLIARI SUD SARLUX Limitazione Sicilia-Continente SCANDALE FEROLETO SORGENTE Limitazione Trapani e Termini Imerese 220 kV ROSSANO PATERNO’ PATERNO’ CHIAROMONTE G. CHIAROMONTE G. ISAB Linea a 400 kV c.c. Grecia Limitazione poli in Calabria RIZZICONI Limitazione Priolo e Melilli 220 kV Questa diapositiva offre la prova evidente che, nel nostro Paese, fino ad oggi, le proposte energetiche ed il governo del territorio sono lasciati allo spontaneismo di un mercato senza regole, con il condizionamento forte di un ambientalismo sui generis, a dir poco criticabile, con danni enormi per il Paese, anche sul piano ambientale oltre che industriale ed economico. 11 Solo così può giustificarsi l’affollamento di autorizzazioni per nuovi impianti (anche a carbone) in regioni con potenza installata molto superiore ai consumi come il Lazio la Puglia e la Calabria, lasciando altre regioni senza impianti come le Marche (la diapositiva riporta solo i nuovi impianti in costruzione fino al 2011in prevalenza a valle di quelle strozzature che indicavamo prima). Localizzazione della nuova generazione elettrica 2002 al 2010 Lombardia Lombardia 1.190 1.190 MW MW Friuli Friuli Venezia Venezia Giulia Giulia 760 760 MW MW Piemonte Piemonte 1.640 1.640 MW MW Emilia Emilia Romagna Romagna 910 910 MW MW Liguria Liguria 150 150 MW MW Abruzzo Abruzzo 760 760 MW MW Toscana Toscana 560 560 MW MW Molise Molise 760 760 MW MW Lazio 1600 MW Campania Campania 2.860 2.860 MW MW Puglia Puglia 2.305 2.305 MW MW Calabria Calabria 3.200 3.200 MW MW (*) L.55/02 oltreoltre 300 MW termici – Dicembre 2005 (*) totale totale autorizzato autorizzato ai ai sensi sensi del del DPCM DPCM 27/12/88 27/12/88 ee delle L. 55/02 potenza 300 MW termici - agg. Dic 2005 Abbiamo esposto alcune proposte urgenti e soprattutto le principali criticità del nostro sistema energetico che possono essere sintetizzate con: • L’ssenza d’impegno nella ricerca e nella programmazione strategica • Lo squilibrio nell’uso delle fonti primarie con prevalenza di quelle inquinanti • I prezzi dell’energia per noi elevatissimi Date queste premesse, sembrerebbe che ci troviamo in guai seri, senza vie di sbocco, - nei guai sicuramente ci siamo, - ma, le via di sbocco ci sono: due importanti eventi positivi, verificatisi negli ultimi giorni, potrebbero, sottolineiamo il condizionale, - determinare una inversione di tendenza importantissima per il nostro Paese. 12 • Il primo è sicuramente il fatto che le fonti rinnovabili, non inquinanti, cominciano, timidamente, a diventare una realtà, anche per il nostro Paese. Questo primo rapporto presentato dal GSE oggi, già a vostra disposizione, è un primo passo straordinario, perchè testimonia che il GSE crede in questa missione e ci mette anche sapienza ed entusiasmo per raggiungere l’obiettivo. • Il secondo evento positivo, collegato al primo, è che finalmente anche le Istituzioni competenti cominciano a fare i primi passi nella direzione giusta, perché, ai fini energetici, nella giusta direzione va la finanziaria 2007, da cui discende il “pacchetto energia” illustrato dal Presidente Prodi e dai Ministri Bersani e Pecoraio Scanio, il 19 febbraio scorso. Con quella proposta vengono destinati al risparmio ed all’efficienza energetica ben 2,5 miliardi di €. nei prossimi 3 anni e si preannuncia un “progetto per l’innovazione” cui destinare un altro miliardo di € nel medesimo periodo, oltre ai circa 3 miliardi di € che saranno destinati al finanziamento delle fonti rinnovabili, soprattutto col pacchetto fotovoltaico. A tutto ciò si aggiungono i certificati verdi, la cui offerta pubblica rappresenta altri incentivi, da perfezionare, perché si distribuiscono non sempre in modo equo e nella giusta direzione; ma, rappresentano comunque, un altro forte impulso al possibile sviluppo delle fonti rinnovabili. 13 LE FONTI RINNOVABILI A CONFRONTO… Per produrre 1 kWh si possono impiegare • 2 m2 di pannelli fotovoltaici (per 1 giornata di sole) • 1 kg di legna sminuzzata ed essiccata • Vento a 36 km/h su 5 m2 di superficie per 1 ora • 45 m3 di acqua che cadono da 10 m • 7 kg di vapore provenienti da un soffione …CON IL PETROLIO oppure…….. 2 bicchieri di petrolio elaborazione su dati ENEA che mette a confronto quel che serve per ricavare un KWh Tornando al nostro discorso Sicuramente con l’aria che tira, quanto stanziato per le rinnovabili, non è poco, e noi non parleremmo di evento straordinariamente positivo, se non avessimo ascoltato e letto un impegno solenne assunto dal Presidente del Consiglio, che, per ben due volte, nelle massime sedi istituzionali ha ripetuto frasi che, al fine di ricordarne i contenuti ed impegnarci per l’attuazione, abbiamo scritto integralmente: “Il Paese deve risparmiare energia, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’offerta. Tutti ne dobbiamo prendere coscienza attraverso una grandissima opera educativa” ed ancora “Quello sull’energia è un pacchetto organico di misure fiscali, economiche e di cambiamenti organizzativi, dobbiamo cambiare registro sulle politiche energetiche. L’Italia ne ha un bisogno enorme, più di altri Paesi”. Al Senato poi afferma “dobbiamo assumere la questione ambientale come una questione centrale dell’Italia è una grande opportunità per la qualità della vita, per la competitività, per l’innovazione penso, a un grande sforzo di ricerca per le 14 energie rinnovabili di ultima generazione, una energia pulita, abbondante e nelle mani dei cittadini”. Bene! Noi ci rendiamo disponibili, da subito, per contribuire a questa “grandissima opera educativa” perché riteniamo che ce ne sia un grande bisogno. I profondi cambiamenti climatici, già in atto, impongono a tutti l’assunzione di chiari impegni a difesa dell’ambiente, ed in particolare ad utilizzare al massimo possibile le fonti d’energia rinnovabili e pulite, per lottare contro l’inquinamento. In questi ultimi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni esplicite in difesa dell’ambiente da parte di molti grandi della terra. Hall Gore, Tony Blear, Angela Markel, per citarne alcuni, lo fanno e con molta enfasi, anche il nostro Presidente del Consiglio ed i Ministri competenti; Noi ci rivolgiamo, quindi, alle nostre Istituzioni competenti, ai vari livelli, perché possano impegnarsi, nel produrre regole semplificate, chiare, certe, ed accessibili a tutti, per raggiungere gli obiettivi dichiarati (produrre energia pulita in modo capillare distribuita su tutto il territorio e nelle mani dei cittadini). Insistiamo sulle regole perché altre volte, in passato, sono state destinate ingenti somme per l’energia rinnovabile, senza risultati apprezzabili, se non la creazione di opulenza, ingiustificata, per qualche s.p.a. (il provvedimento CIP 6/92 che seguiva le leggi 9/10/1991, sulla carta era validissimo, la realtà la conosciamo tutti (possiamo anche leggerla sulla diapositiva). 15 Confronto tra la produzione lorda totale e la produzione rinnovabile dal 1994 al 2005 (GWh) 303.321 284.401 276.629 259.786 244.424 231.804 1994 41.618 1995 46.440 1996 278.995 251.462 241.480 48.368 265.657 303.699 293.865 46.449 1997 46.893 1998 51.992 1999 51.386 2000 55.088 2001 49.013 47.971 55.669 2002 2003 2004 49.920 2005 Il pacchetto energia di questi giorni, invece, potrà veramente dare risultati ottimi, se si eviteranno gli errori del passato, si potrà contribuire a risolvere buona parte, almeno di due di quelle tre grandi criticità che citavamo sopra; ma ripetiamo, per farlo c’e bisogno anche di regole certe e conoscenza specifica, oggi invece c’è ancora grande confusione, e nella confusione, rispuntano ancora una volta i soliti furbi, che si arricchiscono, ed il KW.h continuerà a salire. Ed a proposito di confusione, vorremmo leggere quanto è successo tra il 26 ed il 27 febbraio scorso: il bando di gara di miniambiente–MCC (capitalia) sembra sia uscito il giorno dopo la fine degli stanziamenti. Un incentivo alla rapidità scriveva il 1° marzo il quotidiano energia – per non attivare quei burloni di striscia la notizia e di blob. Ecco perché insistiamo per avere regole attuative certe, semplici ed univoche, che prevedano anche, controlli e severe sanzioni per i furbi. E’ una cosa possibile e senza costi aggiuntivi, che può aiutarci a mandare nella giusta direzione lo sforzo finanziario prodotto, da tutti i cittadini, per l’energia e l’ambiente. 16 Sulle fonti rinnovabili, inoltre, ci sono altre 20 barriere autorizzative diverse, tante quante sono le regioni d’Italia, e difatti, le situazioni sono veramente diversificate; anche per questo è necessario, si trovi il modo per far sì che i cittadini - da Trapani ad Aosta - abbiano da fare poche, semplici, ed uniche cose, per avere l’autorizzazione a costruire gli impianti. Impianti fotovoltaici ammessi all’incentivazione fino a marzo 2006 (Fonte: GSE) Impianti N° Potenza MW 1.400 1.130 1.014 887 800 630 594 449 47,9 30 40,0 17,1 20 10 Sicilia Calabria 0 Campania Molise Abruzzo Lazio Emilia Romagna 9,1 62 1,8 20,1 50 40 45,3 316 15,315,2 14,8 13,8 Marche 217 20,6 Toscana 321 5,2 2,8 Veneto Trentino A. A. 15,3 15,9 Lombardia Piemonte 1 11,3 0,05 Valle D'Aosta 0 23,4 Liguria 400 558 390 Umbria 462 Friuli V.G. 600 679 532 60 868 52,6 Puglia 1.000 970 Sardegna 1.067 Basilicata 1.200 200 70 1.286 Come si nota dalla diapositiva c’è molta voglia di intervenire nel settore del solare, anche a livello famigliare, per coprirsi di pannelli i tetti delle proprie case, ma guardiamo cosa è successo nel recente passato: • le domande erano distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale con prevalenza al sud dove c’è più sole; • le realizzazioni, quasi esclusivamente a Nord. È un caso? O c’è una burocrazia frenante, più resistente nel sud del Paese? Ecco perché se si vuole imprimere una svolta vera alla politica energetica, riteniamo ci siano molte cose ancora da fare, soprattutto nell’ambito delle regole attuative, scusate la ripetizione, ma è condizione necessaria per raggiungere l’obiettivo. 17 Impianti fotovoltaici entrati in esercizio fino ad ottobre 2006 (Fonte: GSE) P o te n z a k W Im p ia n ti N ° 526 311 255 226 100 79 Sicilia Calabria Basilicata 35 20 13 13 4 10 3 1 Campania 0 0 Molise Abruzzo Lazio Umbria Marche Toscana Emilia Liguria Friuli V.G. Veneto Lombardia Trentino 27 22 Piemonte 0 0 59 35 35 23 17 16 13 8 6 10 13 4 3 58 3 2 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Sardegna 62 Puglia 179 83 185 Valle 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Le iniziative, diffuse sul territorio richiedono anche una capacità di analisi degli investimenti, che implicano informazioni e sensibilità non generalmente diffuse a livello locale e tra i semplici cittadini. Nasce, quindi, l’esigenza anche di fornire un supporto di competenza ai soggetti potenzialmente interessati, che consenta loro di individuare ipotesi di riferimento credibili e validate per le analisi di fattibilità, oltre a metodi di calcolo standardizzati, anche applicabili mediante procedure guidate. Quindi, si potrebbe anche auspicare che il GSE diventi il nucleo di una nuova agenzia per le fonti rinnovabili, in grado di andare oltre la gestione degli strumenti di incentivazione, per diventare un centro di promozione che, attraverso una informazione qualificata e “super partes”, sia economica che normativa, fornisca gli strumenti di valutazione degli investimenti distribuiti. Forse il GSE con tali ruoli dovrà anche creare sportelli di supporto diffusi sul territorio, per meglio rivolgersi ad operatori non specializzati che richiedono assistenza, specie nelle interfacce con le amministrazioni pubbliche (centrali e periferiche). Inoltre, anche queste ultime hanno bisogno di strutture specialistiche a cui rivolgersi, per mettere a punto soluzioni operative efficaci, ai problemi che i semplici cittadini, ma anche gli amministratori locali, incontrano nella fase di utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili. 18 Un altro aspetto positivo del pacchetto energia, come dicevamo, è rappresentato dal risparmio e l’efficienza energetica, che vengono posti con grande impulso; anche per questo capitolo, forse è il caso di partire dalla situazione reale, quindi guardiamo un po’ cosa è successo fino ad oggi: la diapositiva prende in esame i consumi energetici del Paese a partire dal 1963; se si esclude una leggera flessione, avvenuta nel 1975, per motivi certamente diversi dal risparmio, (in quell’epoca non se ne parlava ancora si è cominciato nel 91) per il resto, assistiamo ad un aumento costante di anno in anno, per ben 41 anni filati, con una leggera impennata proprio nell’ultimo periodo. Richiesta di energia elettrica in Italia dal 1963 al 2005 350.000 2003 330.444 320.658 2001 325.357 1999 304.832 285.844 1997 298.511 271.392 1995 279.317 261.009 1993 262.873 1991 246.600 240.969 1989 244.787 228.719 1987 235.124 1985 209.826 194.973 1983 199.934 180.970 1981 190.052 178.406 1979 178.701 174.721 1977 179.538 159.498 1975 166.110 1973 140.714 137.126 1971 141.783 119.582 1969 127.398 107.206 94.215 1967 100.812 80.094 1965 86.744 70.207 0 1963 74.821 50.000 115.023 100.000 154.137 150.000 220.530 200.000 253.611 250.000 310.726 300.000 2005 Fonte: Eurelectric Per un verso, - posto che i consumi energetici sono anche indice del miglioramento della qualità della vita, - non possiamo che rallegrarcene, ma noi ripetiamo che, senza farci mancare nulla, potremmo e dovremmo consumare meno energia, e dato che è possibile! lo dobbiamo proprio fare! Noi siamo tra quelli che non credono alla possibilità di riuscire a ridurre di 11.000 MW i consumi di elettricità nei prossimi 10 anni, come viene affermato, ci sembra un po’ troppo, ma se facciamo quella grandissima opera educativa, e le conseguenti giuste azioni, di cui parlava il Presidente del Consiglio, sicuramente ci si può andare vicino. 19 Ma, ad una sola condizione: che le Istituzioni diano il buon esempio, perché se si muovono sul risparmio energetico come hanno fatto in passato anche con la legge 46 del 1990 (sulla messa a norma degli impianti che troviamo ancora senza terra anche nelle sedi istituzionali di gran parte degli 8.200 comuni italiani) o sull’istituzione dell’energy manager comunale previsto successivamente, ma quasi inesistente ovunque, non andremo da nessuna parte. Sintomatico è l’esperienza personale fatta in un grande comune del centro Italia: parlavamo di energia e di risparmio mentre aspettavamo un assessore, vedendo le luci accese alle 13.00, lo faccio notare, la risposta, ma cosa ti posso dire, ho dovuto nominare energy manager un bravo ragioniere che stava in esubero all’esattoria comunale, bravissimo per carità come ragioniere, però non sa neanche dov’è l’interruttore della luce. Ecco perché noi del FORUM riteniamo che: se vogliamo ottenere risultati, che crediamo possibili e necessari, sull’energia non possiamo agire mai con leggerezza! neanche quando infiliamo la spina nella presa di corrente, le persone che vi si dedicano, - anche se sono sedute dietro alle scrivanie, - a tutti i livelli, dovranno essere sapienti e capaci di agire con professionalità e nella giusta direzione, sempre! Se anche le istituzioni, dal Sindaco del comune più piccolo all’esecutivo Centrale, aggiranno in tal senso, con il massimo impegno, crediamo, che, sul risparmio e l’efficienza energetica, così come nell’uso delle fonti rinnovabili, otterremo risultati veramente eccezionali, e forse, dopo decenni di confusione potremo togliere al nostro Paese la maglia nera d’Europa sull’energia e l’ambiente, che nell’ultimo periodo è stato costretto ad indossare. 20
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