Oltre la «firma», i team al top del fatturato
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Oltre la «firma», i team al top del fatturato
42 7 - 12 NOVEMBRE 2011 MILANO 2015 Boeri annuncia concorsi per padiglioni e servizi pubblici dell’Expo dopo le proteste dei progettisti SERVIZIO A PAGINA 11 Supplemento al n. 42 Anno XVI Poste It. sped. in A.P. D.L. 353/2003 Conv. L. 46/2004, art. 1, 1, DBC Roma La classifica degli studi italiani in base ai bilanci 2010 1 Oltre la «firma», i team al top del fatturato 2 3 In testa alla graduatoria c’è Renzo Piano, ma nei primi 50 posti, accanto ai talenti creativi, si fanno spazio le società capaci di offrire servizi di progettazione integrata ai grandi clienti. Pesa la frammentazione del mercato che rende difficile la competizione con i big internazionali DI MAURO SALERNO Renzo Piano il numero uno dell’architettura italiana. Il progettista ligure, portabandiera del design made in Italy nel mondo, guida anche la classifica dei bilanci. C’era da aspettarselo, e ovviamente non è questo il dato più sorprendente tra quelli ricavabili dalla graduatoria delle prime 50 società di architettura italiane messe in fila sulla base dei fatturati dichiarati nel 2010. Con i quasi 11,3 milioni messi a bilancio l’anno scorso – ma non è un mistero che una cifra molto superiore viene raccolta dalla costola parigina dello studio – Piano batte di poco lo studio guidato dall’architetto e designer milanese Antonio Citterio insieme a Patricia Viel, mentre al terzo posto figura la società romana Ingenium Real Estate capitanata dall’architetto Marco Tamino, con interessi anche nel campo della gestione immobiliare. Soltanto quarto lo studio di Massimiliano Fuksas, l’altra grande firma italiana nota a livello internazionale, che rispetto al bilancio 2009 perde quasi metà dei ricavi (cui bisognerebbe però aggiungere il fatturato raccolto a livello individuale). Il quinto posto è occupato dalla società One Works con più basi in Italia (e una a Dubai) e un’esperienza che travalica i confini del semplice design per sconfinare nell’ingegneria. «È vero, ma noi non facciamo impianti – dice Leonardo Cavalli, uno dei due partner della società –. Ricaviamo tre quarti del nostro fatturato da attività di progettazione e pianificazione e solo un quarto da calcoli strutturali e direzione lavori. Ci sentiamo perfettamente rappresentati in questa classifica. D’altra parte ci sono studi, come l’americano Som, che fanno molta più ingegneria di quanto si pensi eppure vengono a ragione considerati come studi di architettura». La multidisciplinarità comincia a essere una forza apprezzata dai committenti. Non è un caso che in classifica siano È presenti più società capaci di mettere in campo un’offerta trasversale di competenze che puri talenti creativi. Con poche eccezioni – i genovesi 5+1AA al 16˚ posto con 3,3 milioni di fatturato, i milanesi Piuarch al 33˚ con 1,9 milioni – è invece scarsamente rappresentata la generazione dei quarantenni, che insieme a cinquantenni come Mario Cucinella e Cino Zucchi rappresentano la punta di diamante della nuova architettura italiana. Salta all’occhio, invece, che proprio tra gli studi che occupano i primi 10 gradini della graduatoria, oltre a One Works, figurino società basate sull’offerta di progettazione integrata come Lombardini 22, General Planning e Progetto Cmr che, peraltro, risulta essere l’unico team italiano incluso tra le prime 100 società di architettura internazionali, censite dal magazine inglese Bd. La società milanese impiega 88 professionisti fatturando poco più di 5 milioni. Numeri che valgono il sesto posto nella classifica italiana, ma solo il 97˚ nella graduatoria stilata da Bd. È vero che ricavi e curriculum non danno garanzia sulla qualità dei progetti. Ma non si può negare che, al di là delle posizioni in graduatoria, la top 50 degli studi italiani (vedi anche gli approfondimenti nelle pagine a seguire) restituisce la fotografia di un sistema fragile e poco strutturato e per questo difficilmente in grado di reggere il confronto sul piano internazionale, dove invece primeggiano colossi del design capaci di esprimere fatturati da centinaia di milioni con centinaia di addetti. «Il mercato purtroppo è ancora molto frammentato – commenta Franco Guidi, amministratore delegato di Lombardini 22 –. Non è un caso che chi riesce a crescere o a mantenere i livelli a dispetto di questa pesante crisi siano i team dalle spalle più larghe, capaci di raffrontarsi al meglio soprattutto con i grandi clienti». Renzo Piano Building Workshop 11.294 Antonio Citterio Patricia Viel and Partners 11.022 Produzione 2009 25,9 1.650 10.567 Var. % 2010/2009 4,3 Utile 2010 342 8.255 Var. % 2010/2009 -0,6 Utile 2010 497 5 One Works 7.871 5.203 Produzione 2009 Var. % 2010/2009 Utile 2010 Produzione 2009 Var. % 2010/2009 Utile 2010 8.301 14.436 -45,5 393 5.107 1,9 11 Progetto Cmr Produzione 2009 5.773 5.134 Var. % 2010/2009 -11,1 Architetto Michele De Lucchi Utile 2010 Produzione 2009 7 3.789 4.091 Var. % 2010/2009 8,0 Utile 2010 179 8 Studio Baciocchi Produzione 2009 Var. % 2010/2009 Utile 2010 3.751 4,5 860 9 Lombardini 22 Produzione 2009 Var. % 2010/2009 Utile 2010 3.802 0,5 237 Produzione 2009 Var. % 2010/2009 Utile 2010 4.080 -10,3 17 10 3.920 3.822 General Planning 3.661 TUTTI AL CENTRONORD I BIG DEI RICAVI Il grafico riporta la top ten degli studi italiani di architettura in ordine di fatturato con dati espressi in migliaia di euro (elaborazione di Guamari sulla base dei bilanci 2010). Uno sguardo alla distribuzione geografica degli studi riportati in classifica rivela come il Mezzogiorno sia davvero poco rappresentato tra le grandi firme della progettazione. Nella top 50 compaiono soltanto due studi con base a sud di Roma. Si tratta di Alberto Izzo & Partners e Pica Ciamarra Associati: entrambi con base a Napoli. Per il resto il “club” è per la metà presidiato da realtà milanesi (26 su 50). Otto studi hanno base a Roma, mentre tutti gli altri svolgono l’attività © RIPRODUZIONE RISERVATA professionale nelle regioni del Centronord ALTRI SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 9 (Toscana, Liguria, Piemonte, Nordest) ■ Utile 2010 8.971 Produzione 2009 4 7 Var. % 2010/2009 Ingenium Real Estate Massimiliano e Doriana Fuksas Design 6 Produzione 2009 2 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 TOP 50 ARCHITETTURA LE FIRME IN GRADUATORIA: SOLO DUE FATTURANO PIÙ DI 10 MILIONI I principali indicatori economici dei primi 50 studi di architettura italiani per fatturato, in base ai dati di bilancio 2010 (dati in migliaia di euro) Pos. Pos. 2010 2009 1 3 2 1 3 4 4 2 5 6 6 5 7 11 8 9 10 11 12 13 13 10 9 12 14 7 14 16 15 16 17 18 18 17 15 23 19 21 20 21 22 23 24 25 26 27 24 Società Renzo Piano Building Workshop Antonio Citterio Patricia Viel and Partners Ingenium Real Estate(1) Massimiliano Fuksas Architetto(2) One Works(3) Progetto Cmr(4) Architetto Michele De Lucchi Studio Baciocchi Lombardini 22(5) General Planning Lissoni Associati Alberto Izzo & Partners Studio Amati Dante O. Benini & Partners Architects Matteo Thun & Partners 5+1 AA(6) Open Project Iosa Ghini Associati(7) Gregotti Associati International Cspe(8) 22 Dlc(9) Ricavi 2010 2009 11.294 8.971 11.022 10.567 8.255 Var. % ’10/’09 Prod. estero 2010 25,9 5.806 % estero 2010 51,4 Ebitda 2010 2009 2.790 1.937 602 Var. % Risultato 2009 ’10/’09 netto 2010 44,0 Var. % ’10/’09 1.650 1.034 4,3 7.180 65,1 645 -6,7 342 324 8.301 -0,6 n.d. n.d. 1.159 2.019 -42,6 497 647 1.039 4.826 -78,5 393 2.799 Dfnl(*) 2010 Var. % Patrimonetto 2009 ’10/’09 nio 2010 2009 59,6 -2.249 -2.278 5,6 5.865 5.215 12,5 63,0 1.274 932 36,7 -23,2 -1.230 -907 -35,6 2.721 2.224 22,3 -86,0 n.d. n.d. 2.330 2.957 -21,2 2.776 3.033 n.d. n.d. -8,5 n.d. 1.016 929 979 922 3,8 0,8 -481 70,3 2.038 1.859 9,6 n.d. n.d. -347 -25 557 362 76 65 -615 -1.002 1.700 1.424 n.d. n.s. 53,9 16,9 38,6 19,4 1.282 1.192 972 735 446 530 998 926 319 572 1.971 1.861 7,6 32,2 -15,8 7,8 -44,2 5,9 7.871 14.436 -45,5 2.548 32,4 5.203 5.134 5.107 5.773 1,9 -11,1 n.d. n.d. n.d. n.d. 505 113 400 17 26,3 n.s. 11 7 4 -65 n.s. n.s. 4.091 3.789 8,0 1.017 24,9 362 328 10,4 179 150 19,3 3.920 3.751 3.822 3.802 3.661 4.080 3.592 3.768 3.534 3.678 3.481 4.787 4,5 0,5 -10,3 -4,7 -3,9 -27,3 n.d. n.d. n.d. 1.028 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 28,6 n.d. n.d. 1.373 1.200 460 478 154 139 349 255 5 407 598 1.040 14,4 -3,8 10,8 36,9 -98,8 -42,5 860 237 17 72 -153 353 893 238 14 96 145 631 -3,7 -0,4 21,4 -25,0 n.s. -44,1 n.s. -682 -1.845 1,3 Var. % ’10/’09 n.d. -143 3.435 3.245 5,9 n.d. n.d. 62 -180 n.s. 7 -346 n.d. n.d. 217 -136 n.s. 3.353 3.283 3.074 2.844 3.120 3.189 3.562 3.058 7,5 2,9 -13,7 -7,0 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 540 138 95 -22 365 124 122 250 47,9 11,3 -22,1 n.s. 229 -5 32 -15 127 14 40 38 80,3 n.d. n.d. n.s. n.d. n.d. -20,0 -197 -392 n.s. -4.361 -4.055 n.d. n.d. 49,7 -7,5 784 111 259 465 705 116 227 480 11,2 -4,3 14,1 -3,1 2.666 2.861 -6,8 n.d. n.d. 30 137 -78,1 -106 -275 4,5 108 213 -49,3 2.617 2.564 2,1 n.d. n.d. 453 482 -6,0 300 297 1,0 -643 -47 n.s. 310 308 0,6 2.512 2.791 -10,0 195 7,8 51 181 -71,8 -80 3 n.s. 1.445 1.278 13,1 1.172 1.253 -6,5 61,5 n.d. 4.236 4.055 - Land Milano(10) 2.371 2.694 -12,0 n.d. n.d. 81 180 -55,0 0 66 -100,0 566 n.d. n.d. 123 122 0,8 - Archest(11) 2.348 477 n.s. n.d. n.d. 23 -53 n.s. -13 -52 -330 -181 -82,3 246 115 113,9 -225 -367 38,7 2.721 1.422 91,4 75,0 29 Pica Ciamarra Associati 2.253 2.170 3,8 n.d. n.d. 34 181 -81,2 -14 68 n.s. 19 Caputo Partnership 2.238 3.070 -27,1 n.d. n.d. 338 273 23,8 9 7 28,6 32 Am Architetti(12) 2.211 1.918 15,3 n.d. n.d. -47 88 n.s. -65 26 n.s. 352 867 -59,4 27 Mario Bellini Architects 2.062 2.369 -13,0 n.d. n.d. 152 213 -28,6 47 42 11,9 413 -1 n.s. Associati 28 33 Progettisti Tecnarc(13) 29 28 Silvano Buzzi & Associati 30 35 Mario Cucinella Architects 31 - Abdr Architetti Associati(14) 32 34 Chapman Taylor Architetti(15) 33 25 Piuarch(16) 34 31 Canali Associati 35 39 Asa Albanese 36 37 Marco Piva 37 44 Sistema Duemila Partners(17) 38 20 Vudafieri Saverino Partners 39 45 Cino Zucchi Architetti 40 30 Gabbiani & Associati 41 38 Goring & Straja Studio 42 - T.A.(18) 43 49 Studio Valle Progettazioni 44 - Isolarchitetti 45 - Destudio Chipperfield 46 50 David Architechts 47 - Degli Esposti Architetti(19) 48 46 Beretta Associati 1.034 1.048 94 85 1.443 1.509 283 236 -1,3 10,6 -4,4 19,9 1.994 1.894 5,3 n.d. n.d. 46 69 -33,3 3 3 0,0 n.d. 344 n.d. 564 562 0,4 1.990 2.241 -11,2 n.d. n.d. 61 172 -64,5 18 19 -5,3 1.126 1.124 0,2 676 439 54,0 1.947 1.892 2,9 n.d. n.d. 78 -147 n.s. -142 -197 27,9 801 -788 n.s. -1 141 n.s. 1.918 919 108,7 n.d. n.d. 540 146 n.s. 55 18 n.s. 630 694 -9,2 221 166 33,1 343 274 25,2 538 1.022 -47,4 1.893 4.441 -57,4 n.d. n.d. 176 162 8,6 69 62 11,3 -158 -62 n.s. 1.882 2.524 -25,4 n.d. n.d. -5 524 n.s. -54 331 n.s. -226 -521 56,6 1.773 1.937 -8,5 n.d. n.d. 777 654 18,8 508 407 24,8 -769 -856 10,2 1.659 1.151 1.748 1.666 4,9 n.d. n.d. 120 196 -38,8 -72 15 n.s. 444 466 -4,7 686 758 44,1 -9,5 1.726 1.706 1,2 n.d. n.d. 128 86 48,8 85 36 136,1 59 183 -67,8 158 73 116,4 1.621 1.334 21,5 n.d. n.d. 67 102 -34,3 13 40 -67,5 -147 -186 21,0 193 179 7,8 1.606 2.994 -46,4 405 25,2 -45 181 n.s. 365 52 n.s. -208 -33 n.s. 494 178 n.s. 1.446 1.322 9,4 n.d. n.d. 198 34 n.s. 111 21 n.s. -14 6 n.s. 173 63 n.s. 1.432 1.972 -27,4 n.d. n.d. 234 118 98,3 118 -1 n.s. 727 774 -6,1 176 58 n.s. 1.290 1.685 -23,4 n.d. n.d. 139 215 -35,3 83 144 -42,4 -128 -228 43,9 490 407 20,4 1.285 1.014 26,7 n.d. n.d. 93 106 -12,3 -4 19 n.s. 707 529 33,6 162 96 68,8 1.217 1.173 3,8 n.d. n.d. 131 160 -18,1 -2 16 n.s. 486 680 -28,5 215 217 -0,9 1.176 893 31,7 n.d. n.d. 447 263 70,0 276 159 73,6 n.d. n.d. n.d. 802 626 28,1 1.170 1.032 13,4 n.d. n.d. 55 51 7,8 10 17 -41,2 125 154 -18,8 161 151 6,6 1.127 1.156 -2,5 n.d. n.d. 26 47 -44,7 -12 0 n.s. 265 134 97,8 59 71 -16,9 1.091 359 n.s. n.d. n.d. 143 22 n.s. 87 7 n.s. -118 -70 -68,6 105 17 n.s. 1.086 1.290 -15,8 n.d. n.d. -31 66 n.s. -55 20 n.s. 320 311 2,9 914 969 -5,7 49 - Simone Micheli Architectural Hero 1.062 905 17,3 n.d. n.d. 315 304 3,6 190 191 -0,5 -136 -203 33,0 203 204 -0,5 50 - Lazzarini Pickering Architetti 1.042 1.087 -4,1 n.d. n.d. 137 76 80,3 96 24 n.s. n.d. n.d. n.d. 132 66 100,0 146.669 155.334 -5,6 18.179 12,4 15.267 19.661 -22,3 6.537 8.368 -21,9 7.606 3.377 125,2 37.933 35.073 8,2 TOTALE n.d. = non disponibile - n.s. = non significativo. (*) Debiti finanziari netti più leasing; (1) presieduta dall’architetto Marco Tamino; (2) i dati della produzione 2010 e 2009 sono la somma dei fatturati delle società Massimiliano e Doriana Fuksas Design e di Fuksas Associati, mentre gli altri dati sono riferiti al solo bilancio d’esercizio di Massimiliano e Doriana Fuksas Design. Prendendo in considerazione anche la figura individuale di Massimiliano Fuksas la cifra d’affari sarebbe di 11,5 milioni di euro; (3) fondata dagli architetti Leonardo Cavalli e Giulio De Carli; (4) Massimo Roj Architects; (5) dal 29 aprile 2009 possiede il 70% del capitale di Degw Italia, sebbene non la consolidi; (6) fondata dagli architetti Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo; (7) i dati della produzione 2010 e 2009 sono la somma dei fatturati delle società Iosa Ghini Associati e Igm, mentre gli altri dati sono riferiti al solo bilancio d’esercizio di Iosa Ghini Associati; (8) fondata dagli architetti Antonio Andreucci, Romano Del Nord e Paolo Felli; (9) presidente architetto ingegner Alberto Dal Lago, consigliere delegato ingegner Franco Cislaghi; (10) fondata dagli architetti Andreas Kipar e Giovanni Sala; (11) tra i partner gli architetti Daniele Bazzaro, Annamaria Coccolo, Gaetano De Napoli, Roberto Simeon e Rudi Zonch; (12) Alfonso Mercurio Architetti; (13) presieduta dall’ingegner Cesare Taddia; (14) fondata dagli architetti Maria L. Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondi; (15) bilancio al 30 settembre 2010; (16) fondata dagli architetti Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario; (17) fondata dall’ingegner Massimo Giuliani; (18) fondata dall’architetto Alberto Torsello; (19) diretta dagli architetti Stefano Antonelli, Lorenzo Degli Esposti e Paolo Lazza. Fonte: elaborazione di Guamari su dati di bilancio 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 3 TOP 50 ARCHITETTURA In totale gli studi al vertice hanno fatturato 146,7 milioni Pesa la crisi, ricavi in calo per il secondo anno consecutivo Segno negativo (-5,6%) anche nel 2010. La friulana Archest e i romani Abdr conquistano il primato della crescita DI ALDO NORSA Q uesta immagine del vertice dell’offerta di servizi di architettura è presentata per la prima volta (sulla base dei bilanci 2010, con confronto con il 2009, delle società di capitali che esercitano questa attività). Essa ha almeno una duplice valenza: 1) complementa le classifiche dell’ingegneria (e impiantistica) che saranno pubblicate nel prossimo numero (43) della rivista nelle quali, poiché la soglia minima di fatturato 2010 supera i 20 milioni nessuna società di architettura può essere inclusa; 2) illustra la componente imprenditoriale di una professione che, secondo Inarcassa, è molto frammentata: nel 2010 82mila architetti a tempo pieno e 14.200 a tempo parziale fatturano 2,9 miliardi, il 18% del mercato dei servizi professionali per le costruzioni (come stimato dal Centro studi del Consiglio nazionale ingegneri). Secondo l’analisi condotta dalla società Guamari (e riassunta nella tabella pubblicata nell’altra pagina, ricca di note esplicative) nel 2010 le “magnifiche 50” fatturano 146,7 milioni (5,6% meno che nel 2009 in conseguenza delle difficoltà in cui versa il mercato delle costruzioni sia nella componente privata che pubblica). Si ricorda che già nel 2009 il fatturato delle prime 50 società di architettura (con un campione ovviamente un po’ diverso dall’attuale) era diminuito del 5,4%. La palma della maggior crescita va ad Archest, poi ad Abdr Architetti Associati, Isolarchitetti, T.A. e Renzo Piano Building Workshop. Per mancanza di informazioni nei bilanci non è quasi mai possibile risalire alla quota di esportazioni 2010, ma è noto che alcuni grossi nomi hanno un’importante attività soprattutto con filiali che operano estero su estero. È il caso in primis di Renzo Piano e di Massimiliano Fuksas (che comunque anche con la società italiana esportano rispettivamente per il 51,4% e il 32,4%) di Alfonso Mercurio, che in Italia opera con Am Architetti, ma anche di altre società. La palma dell’esportazione, comunque, tra le poche società per cui è possibile conoscere il dato va alla seconda, per fatturato, Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, con una quota del 65,1%. Dal punto di vista reddituale la congiuntura 2010 è preoccupante: l’Ebitda (margine operativo lordo) vale 15,3 milioni (-22,3%) e l’utile netto 6,5 milioni (-21,9%). Nel 2009 invece il primo era aumentato dell’1,6% e il secondo del 13,9%. Mentre l’indebitamento (per le società per cui è possibile ricavare il dato dal bilancio, spesso semplificato in quanto piccole) nel 2010 sale del 125,2% a 7,6 milioni dopo che nel 2009 era diminuito del 39,7%. E il patrimonio netto si incrementa solo dell’8,2% (dopo il 15,4% del 2009) per raggiungere 37,9 milioni. Ne consegue nel 2010 un forte aumento della tensione finanziaria dopo un 2009 in miglioramento. Un’altra considerazione è la collocazione geografica, nel caso delle società di architettura a differenza che per quelle di ingegneria il Sud (dove l’industria delle costruzioni ha più “peso” che al Nord) conta (due su 50 hanno sede in Campania), ma il primato della Lombardia è anche più accentuato: con 26 società su 50 e la metà abbondante della cifra d’affari, seguono, rispettivamente con quote del 18,5, 9,9, 6,6 e 5,2 per cento il Lazio, il Veneto, la Toscana e la Campania. Quanto alle tipologie delle società di architettura in vista di approfondimenti futuri si nota una sorta di sfiducia nell’operare direttamente in Italia. Malgrado la tendenza ad affidare ad “archistar” (di provenienza europea e americana), a detrimento degli italiani, i progetti più impegnativi e complessi confidando nella loro maggior capacità di “ingegnerizzarli” e gestirli con efficacia/efficienza, si trovano solo due società straniere: Chapman Taylor Architetti (32a) e David Chipperfield Architects (46a). Al contrario la società Arata Isozaki Architetti si è trasformata in Andrea Maffei (il suo partner) Architects, il cui bilancio 2010 non risulta reperibile in virtù di questi cambiamenti. Una seconda considerazione è la contiguità tra attività di architettura e di ingegneria che, quando non in presenza nella ragione sociale di nomi di sicura notorietà (e creatività) può far dubitare della prevalenza dell’una o dell’altra. È il caso di due società associate all’Oice, come One Works (5a) o General Planning (10a) mentre le altre otto sono sicuramente di architettura. Quanto ai nomi delle “archistar” italiane che scelgono di operare in forma societaria (una scelta per esempio avversata da Italo Rota), dopo aver nominato Renzo Piano e Massimiliano Fuksas – che tenendo conto di quanto fattura personalmente è allo stesso volume di produzione dello studio ligure in Italia (11,5 milioni), per non parlare dell’estero (2,5 milioni di euro) –, i nomi più noti per la loro creatività sono: Antonio Citterio, Marco Tamino, Massimo Roj, Michele De Lucchi, Dante Benini, Matteo Thun, Vittorio Gregotti, Andreas Kipar, Massimo Pica Ciamarra, Paolo Caputo, Mario Bellini, Mario Cucinella, Paolo Desideri, Guido Canali, Marco Piva, Cino Zucchi, Alberto Torsello, Tommaso Valle, il citato David Chipperfield, Simone Micheli, Roberto Baciocchi, Piero Lissoni, Alberto Izzo, Iosa Ghini, Silvano Buzzi, Jim Goring, Andre Straja, Claudio Lazzarini. Rispetto al 2009 non appaiono più in classifica per riduzione delle dimensioni delle loro società altri noti architetti: Marco Casamonti con la società Archea, il citato Andrea Maffei con Andrea Maffei Architects, Umberto Trame con Ast Engineering, Tito Vespasiano Gentilucci con The O.K. Design Group e Braccio Oddi Baglioni (già presidente dell’Oice) con Lenzi Consultant. Meritano di essere citate, infine, alcune società di architettura non in classifica per fatturato 2010 inferiore alla soglia delle prime 50 ma meritevoli di attenzione per la qualità dell’attività: in ordine decrescente, Cecchetto e Associati, Mario Petrangeli e Associati, Eos Consulting, Corvino + Multari, Agp Anna Giorgi and Partners, rispettivamente con fatturati di 995, 973, 883, 720 e 688mila euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO SI CONFERMA CAPITALE DEL DESIGN Ripartizione geografica delle prime 50 società di architettura in base ai fatturati 2010 1,6% 50,4% Friuli Venezia Giulia Lombardia 0,8% Piemonte 3,0% Veneto 6,6% Emilia Romagna 9,9% Liguria 5,2% Toscana 18,5% Lazio 3,9% Campania Fonte: elaborazione di Guamari su dati di bilancio 4 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 TOP 50 ARCHITETTURA La società ha aperto un ufficio a Dubai per aumentare la quota di ricavi da export One Works guarda all’estero Tra i lavori in corso un masterplan a Mauritius e un nuovo aeroporto in Arabia Saudita ■ C’ è il Medio Oriente nel futuro di One Works. La società di progettazione con basi a Milano, Venezia e Roma ha di recente aperto un ufficio anche negli Emirati Arabi. Un’antenna per andare a caccia di nuove occasioni e dare una scossa ai ricavi, mantenuti sul livello stabile dei 5,2 milioni negli ultimi tre anni. «Provare a crescere è un dovere – sottolinea Leonardo Cavalli uno dei due partner della società nata da una costola di Systematica nel 2007 – anche per offrire Sopra i progetti di un aeroporto in Arabia Saudita e di un polo commerciale in Francia nuove opportunità a chi lavora con noi». Il contesto italiano è complicato. «Colpisce soprattutto la parcellizzazione della nostra offerta di progettazione – dice Cavalli –. Se confrontiamo le nostre società con quelle attive in Europa vediamo che non c’è una differenza di numeri, ma di ordini di grandezza. In Germania i volumi di fatturato degli studi che occupano le prime posizioni è più alto di 10 volte e in Inghilterra saliamo, la differenza in termini di fatturato e dipendenti è di 20-30 volte. E questo fa riflettere sulle reali opportunità di crescita che abbiamo in Italia». One Works raccoglie all’interno dei confini nazionali circa il 90% dei propri ricavi, lavorando sui due fronti delle grandi infrastrutture di trasporto (soprattutto aeroporti) e del real estate. Ma l’intenzione è quella di radicarsi di più all’estero. Tra i lavori in corso un masterplan a Mauritius per un grande progetto di trasformazione urbana sviluppato in partnership con uno studio di Singapore, il progetto di un nuovo terminal aeroportuale in Arabia Saudita (da realizzare ad Abha) in partnership con lo studio newyorkese di Rafael Viñoly e un team locale, oltre al completamento di un centro commercia- le in Francia. La società ha una sede anche a Dubai, un ufficio non operativo in funzione da aprile e aperto con un partner locale con l’obiettivo di scandagliare le opportunità di lavoro nell’area. «All’estero – continua Cavalli – troviamo le offerte di lavoro in questo momento più interessanti in termini di approccio, dimensioni e possibilità di confrontarsi con le nuove Mau.S. tecnologie». N l’architetto. Con rare eccezioni (gli epicentri firmati da Koolhaas o Herzog e de Meuron) sono firmati da Baciocchi tutti i negozi dei vari marchi del gruppo (Prada, Miu Miu, Church’s, Car Shoe). Un sodalizio basato sulla condivisione di una strategia di immagine, in cui l’architettura diventa l’elemento di un progetto più ampio legato al marketing dei prodotti di lusso. «Non si tratta di progettare un ambiente di buon gusto – sottolinea l’architetto –. La struttura di un negozio deve diventare un tutt’uno con i prodotti. L’obiettivo è riuscire a promuovere e veicolare tanto l’immagine che il “messaggio” alla base della “filosofia” del marchio». E poi la capacità di dare risposte in tempi rapidi, in tutto il mondo. Per Prada Baciocchi in questo momento sta progettando negozi in quattro continenti, dal Brasile all’Australia. «Progettare uno spazio in Giappone o negli Stati Uniti – continua Baciocchi – è del tutto diverso che farlo a Napoli o a Barcellona». Prada non è l’unico marchio della moda con cui Baciocchi collabora, «anche se – precisa l’architetto – non prendiamo incarichi da società in diretta concorrenza con il gruppo milanese». Tra i lavori in corso «stiamo curando l’immagine dei negozi Kiton e Golden Lady». La filosofia di lavoro è la stessa. «È un campo in cui entrano in gioco ingenti investimenti – commenta Baciocchi – la possibilità di offrire un concept generico semplicemente non è contemplata. Un progettista che non capisce questo meccanismo non può lavorare in questo settore». Moda a parte Baciocchi si occupa di restauro di edifici di pregio o abitazioni “speciali”. E si tiene alla larga dall’edilizia pubblica. «Lavoro soltanto perché traggo soddisfazione dalla mia attività – risponde Mau.S. –. E in questo momento seleziono molto». © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Prada Las Vegas City Center: progetto completato di recente negli Stati Uniti www.baciocchi.it ■ One Works offre servizi di progettazione integrata e conta sul lavoro di oltre 50 persone tra professionisti (48) e lo staff di supporto per le attività amministrative e gestionali. In Italia conta tre sedi operative basate a Milano, Roma e Venezia. La scorsa primavera è stato aperto un nuovo ufficio anche a Dubai © RIPRODUZIONE RISERVATA Lusso e design con Prada on c’è solo Rem Koolhaas tra le grazie di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada. Anzi, a dirla tutta, non c’è dubbio che il vero progettista di fiducia della casa di moda, ambasciatrice del made in Italy nel mondo, sia lo studio guidato da Roberto Baciocchi, aretino, 65 anni. Nel 2010 lo studio, che conta circa 20 dipendenti, ha fatturato 3,9 milioni. Quasi tutti raccolti grazie al rapporto privilegiato con Prada. «Lavoro con Patrizio Bertelli dagli anni ’70», spiega La società è nata nel 2007 ed è guidata da Leonardo Cavalli e Giulio De Carli entrambi nati nel 1962 www.one-works.com Lo studio aretino Baciocchi & Associati è il progettista di fiducia della casa di moda La ricetta: rapidità di esecuzione e la capacità di valorizzare l’essenza del marchio con il design LO STUDIO LO STUDIO Ha base ad Arezzo dove è stato fondato da Roberto Baciocchi nel 1974. Il team conta circa 20 dipendenti ■ Baciocchi, 65 anni, opera con sei soci e diversi collaboratori, progettando negozi e showroom per tutti i marchi del gruppo Prada. Nel campo della moda collabora anche con Kiton e Golden Lady. Nessuna incursione nel settore pubblico 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 5 TOP 50 ARCHITETTURA Lombardini 22: fatturato stabile grazie all’offerta di competenze multidisciplinari Grandi clienti e servizi evoluti Il mercato italiano soffre di eccessiva frammentazione e questo penalizza le realtà più piccole. Obiettivo: crescita oltreconfine L a crisi c’è, ma il fatturato non ne risente. Lombardini 22 chiude il 2010 sugli stessi livelli dell’anno scorso. La società milanese – che contando anche la controllata Degw Italia aggiungerebbe ricavi per un altro milione circa – dà lavoro a 60 persone tra dipendenti e collaboratori e guarda all’estero. «Il mercato italiano è frammentato e direi “frastornato” – commenta l’amministratore delegato, Franco Guidi – gli studi più piccoli ovviamente soffrono di più e soltanto chi ha le spalle un po’ più larghe riesce a tenere e magari a puntare a un obiettivo di crescita». Lombardini punta molto sulla capacità di offrire competenze multidisciplinari. Un’idea che è quasi uno statuto per un team guidato da due architetti, due ingegneri e altrettanti economisti (i sei soci). Non è un caso che lo studio punti sul design quan- ■ In corso di realizzazione: la riqualificazione di un edificio per uffici da 30mila mq a Beirut, in Libano to sulla capacità di offrire servizi evoluti ai clienti, soprattutto quelli di maggiori dimensioni come le società immobiliari. «L’attenzione al cliente è il valore aggiunto che mettiamo al centro di tutti i nostri progetti», ripete Guidi. Anche all’estero, dove la società in questo momento è impegnata nel progetto in cantiere per un polo uffici a Beirut e un intervento in Egitto. Una maniera per trovare una valvola di sfogo alla crisi che attanaglia il mercato italiano. «Le società di progettazione – sottolinea Guidi –, soprattutto le piccole realtà rappresentano la spina dorsale di questo Paese e meriterebbero più attenzione, invece abbiamo la sensazione di dover fare tutto da soli». Non solo. «Il freno agli investimenti messo in atto da molti dei nostri clienti deri- va dal blocco del Paese – conclude l’amministratore delegato –. Invece bisognerebbe dimostrare attenzione alle nuove tecnologie, penso in particolare agli investimenti per le infrastrutture della banda larga che permetterebbero di introdurre nuovi modi di lavorare e alla riqualificazione del nostro vetusto parco Mau.S. immobiliare». Ha sede a Milano. Oltre ai 6 partner, il team conta 31 architetti, 18 ingegneri e uno staff formato da 7 persone ■ La società è socia del Green Building Council e punta molto sulla capacità di offrire servizi multidisciplinari ai propri clienti. In questo momento sta lavorando a progetti che otterranno la certificazione Leed (ambiente e risparmio energetico) per un totale di 44mila metri quadrati © RIPRODUZIONE RISERVATA www.lombardini22.it Benini progetta cinque torri residenziali a Mosca LO STUDIO Cantieri a Milano, in Turchia e Russia Traguardo vicino per alcuni grandi cantieri meneghini, come il restyling di Palazzo Mezzanotte e la nuova sede per Vodafone LO STUDIO Fondato nel 1997 a Milano da Dante Benini (classe 1947), dopo una formazione professionale a Londra e in Brasile D al social housing agli yacht, dalle torri residenziali allo store, dall’headquarter alle ville. Lo studio Dante O. Benini & Partners Architects – al 14˚ posto della classifica 2011 (due in più rispetto all’anno precedente) – è tra i pochi studi di architettura che vede migliorare i conti, con un aumento sia del fatturato sia dell’utile netto. «La nostra struttura ci consente di operare su più fronti, sia su quello pubblico sia soprattutto su quello privato», racconta Luca Gonzo, senior partner architect, il numero due dello studio milanese. Nello studio lavorano attualmente 45 architetti, ma non appena sarà completato l’insediamento nei nuovi spazi nel quartiere Portello, potranno riunirsi tutti gli architetti temporaneamente dislocati nei cantieri, e si raggiungeranno le 60 persone. Il mercato privato vale il 75% del fatturato dello studio milanese. Più difficile conoscere la quota dei lavori all’estero, dove lo studio opera da tempo, in veri Paesi. Gonzo non si sbottona, pur comunicando che lo studio attualmente sta lavorando molto tra Russia e Turchia: «A Istanbul – annuncia Gonzo – abbiamo vinto un concorso per realizzare un grattacielo e a Mosca stiamo sviluppando la progettazione definitiva di cinque torri residenziali alte 160 metri per un committente privato. Per quest’ultima commessa privata siamo stati selezionati tra una rosa di concorrenti internazionali, che includeva gli olandesi di Mecanoo. Ora stiamo facendo il progetto definitivo». Lo studio lavora molto anche a Milano. «Per Vodafone stiamo completando il quartier generale di 70mila metri quadrati e un nuovo flagship in centro Milano». ■ Lo studio Dante O. Benini & Partners ha sedi a Londra e Milano. Lo studio opera nei grandi progetti di architettura, ■ La nuova sede della Borsa italiana, che apre il 18 novembre urbanistica, interni, design e yacht design, sia in Italia che Tra gli ultimi lavori c’è il restyling interno di Palazzo all’estero (Usa, Turchia, Francia, Mezzanotte, commissionato allo studio da Borsa italia- Gran Bretagna, Olanda, Cina na. L’elegante ristrutturazione (si veda immagine) sarà e Giappone) inaugurata il prossimo 18 novembre. Anche il mercato pubblico (che pesa per il 25% del fatturato) riserva comunque delle soddisfazioni. «Per iniziativa del sindaco di Alessandria – segnala Gonzo – ha ripreso a camminare un nostro vecchio progetto: il ponte Cittadella, un concorso che vincemmo insieme a Richard Meier negli anni ’90». E che segnò, all’epoca, una tappa importante per il posizionamento dello studio. Prospettive potrebbero presto aprirsi anche a SalerM.Fr. no. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.dantebeniniarchitects.com 6 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 TOP 50 ARCHITETTURA Bilancio di tenuta per 5+1AA, che ha saputo differenziarsi e puntare sull’export LO STUDIO Oltre alle commesse milanesi di negozi e uffici, lo studio ha investito anche sul settore residenziale, coltivando il mercato francese. Prossimo traguardo l’Africa L FOTO: ERNESTA CAVIOLA Il business regge, nella crisi ■ Fondato a Genova nel 1995 da Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo (entrambi classe 1966), oggi ha sedi anche a Milano e Parigi Sede dell’Agenzia spaziale italiana, da poco ultimata a Roma a crisi? «Ci eravamo organizzati per tempo. Non abbiamo avuto flessioni perché avevamo investito per restare al livello raggiungo negli ultimi anni. Alfonso Femìa descrive così lo stato di salute dello studio genovese 5+1AA. Società che oggi si articola in uno studio associato e una Srl in Italia, con due sedi a Genova e Milano, e una società in Francia. Solo quest’ultima oggi fattura 500mila euro. I 5+1AA hanno ottenuto il consolidamento grazie «a un dialogo con soggetti che ci hanno rinnovato la fiducia – spiega Femìa – e che ci hanno aperto la strada verso altre opportunità». Un caso tra tutti quello di Fiera di Milano per cui lo studio genovese ha realizzato il nuovo headquarter. Dalla base francese, oggi 5+1AA lavora anche per progetti legati alla Gran Paris e ad altre operazioni di scala urbanistica, anche fuori dai confini francesi. Lo studio guarda infatti fino a Tangeri, dove nei prossimi mesi si confronterà con altre star come Carlos Ferrater o Souto de Moura. Lo studio conta oggi una quarantina di persone, di cui una decina a Milano e cinque a Parigi, ma per le commesse francesi lavora anche chi sta in Italia. I concorsi? «Li facciamo ma per fare ricerca», senza la fiducia di usarli come strumento per ottenere un incarico. Tra le carte vincenti dello studio c’è anche quella di aver differenziato la tipologia edilizia: più recentemente hanno investito ad esempio sul residenziale. Tra i cantieri oggi aperti c’è una sede Iulm a Milano, l’Agenzia spaziale a Roma, alcune residenze per Draco a Brescia, social housing a Savona, un edificio per uffici nel milanese, a Famagosta. A gennaio partirà il maxi-progetto di Marsiglia e una torre per Msc a Genova. Sguardo all’estero, networking con developer, fondi e costruttori, e differenziazione nella produzione progettuale (dagli spazi pubblici alle torri). È questo lo schema d’attacco dello studio per affrontare il P.P. mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.5piu1aa.com ■ Oltre Peluffo e Femìa, c’è Simonetta Cenci, terzo partner dello studio genovese. Nel 2006 e 2007 gli architetti aprono due sedi rispettivamente a Milano e Parigi. Tra gli incarichi più prestigiosi ci sono i concorsi vinti per gli uffici di Sistema Fiera, i Docks di Marsiglia e un complesso per Generali. Tra i progetti (pubblici) sfortunati, un posto d’onore spetta al Palazzo del Cinema di Venezia, concorso vinto nel 2005 con Rudi Ricciotti 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 7 TOP 50 ARCHITETTURA Open Project scommette sulla demolizione e ricostruzione e cerca spazi (e partner) all’estero Il futuro è nella rigenerazione Sale la torre Unipol a Bologna (Leed gold). In chiusura nuove commesse importanti (in Italia) F atturato e utili in ribasso per Open Project. La società di ingegneria e architettura ha fatto registrare quest’anno un calo del 14% del giro d’affari e una contrazione dell’utile netto del 20 per cento. Numeri che potrebbero essere presto recuperati nell’esercizio in corso. «Questo finale d’anno ci sta dando qualche risultato positivo – dice Silvio Manfredini, vicepresidente di Open Project, oltre che socio fondatore e responsabile acquisizione commesse – ero molto più pessimista a giugno». «Abbiamo avuto anche un po’ di quota estero», aggiunge. Fortuna ha voluto che una commessa sia sfumata all’ultimo momento in Libia – e più precisamente a Misurata – cosa che avrebbe causato un problema alla società bolognese con la guerra civile in corso. «A giorni chiuderemo alcuni importanti contratti, sia in Italia che fuori», prosegue Manfredini, senza fornire dettagli. Si tratterebbe comunque di commesse private, che riguardano in qualche caso la fase urbanistica e la rigenerazione di edifici. «Una delle nostre attenzioni principali è il risparmio energetico e la contestualizzazione ambientale», ricorda Manfredini. Open Project sta proseguendo il cantiere del complesso direzionale per l’Unipol, che vedrà in primavera prossima la conclusione della torre ed entro l’estate il resto del complesso a terra. Per questa iniziativa si punta a una certificazione Leed gold. In particolare «la costruzione e demolizione è un grande tema», sottolinea il vicepresidente di Open Project, scollegato però dalle agevolazioni del piano casa, giudicato di «difficilissima applicazione». A Roma la società bolognese sta seguendo il cantiere della sede del Cna, giunto ora a completare la fase dello scavo per le fondazioni, che stanno per partire (si veda «Progetti e Concorsi» n. 19/2011). E l’estero? «Niente Cina – precisa Manfredini –; abbiamo fatto un’Ati in Brasile, con un paio di imprese italiane, e in Turchia cerchiamo un partner locale. Da tempo stiamo provando anche di esploraM.Fr. re le possibilità in Irak». LO STUDIO Nasce nel 1984 a Bologna come società di ingegneria, dai due soci fondatori Silvio Manfredini e Romano Piolanti ■ Open Project Srl è una società di ingegneria e architettura, è una struttura multidisciplinare organizzata per sviluppare tutti gli aspetti del progetto di architettura e ingegneria, dalla concezione al controllo diretto della realizzazione. Ha attualmente sei partner, incluso Massimo Majowiecki, specialista a livello internazionale per la progettazione strutturale di grandi opere. Oltre che socio fondatore, Silvio Manfredini (foto) è vicepresidente e amministratore delegato © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Il cantiere della torre Unipol a Bologna, che terminerà nel 2012 www.openproject.it Lo studio Cspe resta radicato nella specializzazione sanitaria con progetti di eccellenza Il nosocomio del futuro? Per la società toscana non c’è dubbio: è quello che sposa le funzioni dell’assistenza, della ricerca e dell’insegnamento Fondato nel 1975 a Firenze per iniziativa degli architetti Paolo Felli, Antonio Andreucci e Romano Del Nord FOTO: ALESSANDRO CIAMPI FOTO: ALESSANDRO CIAMPI Ospedali come core business LO STUDIO P roduzione quasi monotematica. Anno dopo anno, il Cspe – Centro Studi Progettazione Edilizia, fondato a Firenze nel 1975, ha costruito la sua specializzazione sulle strutture sanitarie, con opere entrate nella letteratura (ad esempio l’ospedale pediatrico Meyer, a Firenze) e un’attività progettuale focalizzata solo sull’architettura, accompagnata dalla direzione lavori, «Elementi che ci differenziano sia da altri nomi che figurano nella classifica, sia da altri non presenti», puntualizza Romano Del Nord (classe 1947), tra i soci fondatori. Oltre che progettista, Del Nord è ordinario di Tecnologia dell’architettura all’Ateneo di Firenze e direttore del centro interuniversitario di ricerca Tesis. Nello studio lavorano oggi 40 persone. «Abbiamo ritenuto che alcuni settori specialistici richiedessero un aggiornamento continuo per essere aderenti alla dinamica della produzione specifica». Il “culto della materia” traspare anche dalle pubblicazioni. A giorni uscirà il volume curato da Del Nord che si propone come punto di riferimento per chi progetta ospedali: «Le nuove dimensioni strategiche dell’ospedale ■ Il nuovo centro oncologico, completato nel 2010 a Sesto Fiorentino, Firenze di eccellenza – Innovazioni progettuali per la promozione e la diffusione della cultura biomedica avanzata» (Polistampa Editore, Firenze). «Siamo andati a studiare sul posto i 50 ospedali realizzati più avanzati nel mondo – spiega Del Nord – che sono stati approfonditi parlando con i progettisti». Il business ospedaliero è tra quelli più colpiti dalla crisi, con riflessi anche sullo studio Cspe, che presenta un bilancio di poco positivo (con fatturato e utile in crescita rispettivamente del 2,1 e dell’1%). Due sono in particolare le negatività, sintetizza Del Nord: «Congiunturale, con un allunga- mento sistematico dei tempi e delle procedure dei programmi giudicati vincitori; legale, per i numerosi ricorsi, purtroppo divenuti non più eccezionali ma ordinari». Lo studio divide la sua attività tra appalti di servizi (60%) e gare in project financing con imprese (40%). Concorsi ogni tanto. Tra i lavori più recenti, il Centro oncologico fiorentino, frutto di un concorso ristretto privato. In prospettiva c’è l’estero, e in particolare la Turchia, dove Del Nord è stato chiamato dal M.Fr. locale ministro della Salute. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.cspe.net ■ Il Centro Studi Progettazione Edilizia è uno studio professionale specializzato nelle strutture sanitarie e ospedaliere. Nasce nel 1975 facendo propria l’eredità culturale di Pierluigi Spadolini. È attivo sul fronte più avanzato della progettazione sanitaria: poli che concentrano la funzione di degenza, ricerca e docenza. Nella foto l’architetto Romano Del Nord (64 anni), uno dei tre soci fondatori 8 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 TOP 50 ARCHITETTURA Buzzi & Associati tra la «giungla» dei massimi ribassi e la paralisi dei programmi privati Da gennaio sede negli Emirati Non pesa tanto il calo delle commesse quanto il crollo delle parcelle. Obbligato lo sbarco oltreconfine I l fatturato e l’utile sono in leggero calo. Ma Silvano Buzzi & Associati, nato nel 1975 come studio di progettazione e oggi diventato una società di ingegneria e progettazione, vede positivo. «Inizialmente pensavamo che il fatturato andasse anche peggio, ma siamo riusciti a tenere», commenta Armando Casella, 39 anni, responsabile della divisione architettura dello studio, dove è entrato nel 2002 e oggi è uno dei tre nuovi associati, oltre ai due fondatori (Silvano Buzzi e Bernardo Tonni). «Non abbiamo avuto un calo di ordini, la nostra clientela è solida. Il decremento è da mettere in relazione al calo delle parcelle». Il 50% del fatturato viene dal pubblico, soprattutto per servizi di pianificazione urbanistica di Province e Comuni. «Il valore di questi incarichi si è dimezzato, anche per la corsa al massimo ribasso – aggiunge Casella –. Noi lavoriamo con sconti del 30-40%; abbiamo scelto di non abbassare la qualità, ma ci dobbiamo confrontare con una concorrenza che si spinge al 70% di ribassi, una giungla». Per questa realtà bresciana (con l’attuale sede nel paese Roé Volciano, a 30 chilometri da Brescia) l’estero, che a oggi conta una quota prossima allo zero, potrebbe cominciare a rappresentare una voce interessante. «A gennaio prossimo apriremo una sede negli Emirati Arabi – annuncia Casella –; questa presenza lì è per noi strategica per il futuro, perché il mercato italiano è per ora congelato». Le difficoltà del mercato pubblico sono evidenti e anche «il mercato privato è per ora congelato: gli operatori non realizzano nulla senza già avere il 50% di utilizzatori finali; e poi c’è un problema di equity». Lo sbarco all’estero è stato studiato con attenzione. «Abbiamo incaricato un consulente e cercato interlocutori a livello pubblico per farci un’idea sul come e sul dove. Prima siamo andati in Siria, poi abbiamo dirottato su Abu Dhabi e Dubai. Sono mercati diversi e complementari. Ad Abu Dhabi l’amministrazione pubblica sta sviluppando un progetto urbanistico al 2030. Su Dubai c’è invece una massiccia presenza di investitori privati, che può essere uno sbocco per il l’interior design di case di lusso». Tra associati e partners e collaboratori dipendenti nella società lavorano 42 persone. Tra gli ultimi lavori realizzati, c’è la nuova sede dell’impresa di costruzioni Tonelli (nella foto), a ChiaM.Fr. ri (Bs). LO STUDIO Fondato nel 1975 nel bresciano da Silvano Buzzi e Bernardo Tonni, cui si sono associati Pietro Bianchi e Armando Casella ■ Nato negli anni Settanta come studio associato di progettazione la struttura ha assunto oggi la forma di società di progettazione. Specializzato nella pianificazione, dalla seconda metà degli anni ’90 sviluppa anche la progettazione architettonica allargandosi a tre nuovi soci junior, tra cui Armando Casella (39 anni, responsabile della divisione architettura, nella foto), Pietro Bianchi e Cesare Bertocchi © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Nuovi uffici della società di costruzioni Tonelli, a Santellone, frazione del comune di Chiari (Bs) www.buzziassociati.it Fatturato raddoppiato per lo studio romano, che ora guarda l’estero LO STUDIO Auditorium e stazioni: per Abdr ricavi record ■ L a nuova stazione Av Tiburtina, l’auditorium di Firenze, il museo di Reggio Calabria, le tre stazioni della metropolitana B1 di Roma, ma poi anche un nuovo auditorium ad Astana, in Kazakistan (si veda immagine del cantiere). Sono queste le grandi opere costruite o al rush finale che hanno fatto duplicare il fatturato dello studio romano Abdr dal 2009 al 2010. Tutte opere pubbliche. «In questi anni sono arrivate alla costruzione, tutte insieme, una serie di grandi opere a cui lavoriamo da tempo, anche da dieci anni come nel caso della nuova stazione di Roma, aggiudicata con un concorso nel 2002», spiega Paolo Desideri, uno dei quattro soci di Abdr. In questo stesso biennio per lo studio romano è arrivato anche l’apporto estero, a partire dalla grande Il cantiere del nuovo auditorium di Firenze commessa per In completamento il Parco della Musica a Firenze e lo scalo dell’alta velocità a Roma Tiburtina un teatro lirico da 1.200 posti che sarà pronto nel 2012. «Se mettiamo in controluce questi nostri ultimi lavori – commenta Desideri – osserviamo che hanno avuto successo e sono passate dalla carta al cantiere in tempi rapidi due opere commissariate, l’auditorium di Firenze e il museo di Reggio Calabria, entrambe legate ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. In questi due casi è stata dimostrata l’efficacia delle procedure straordinarie rispetto ai tempi delle procedure ordinarie italiane». A Firenze lo studio Abdr ha lavorato in due anni quasi 200 milioni, «un miracolo!», dice Desideri, consapevole che la qualità del progetto finale non è invece garantita dalle procedure straordinarie che vigilano sulla realizzazione ma non necessariamente interferiscono sulla qualità. Abdr ha due strutture amministrative: una è una Srl e una è uno studio tecnico. Stesso nome e due società che si presentano in Ati con se stesse, una ha i requisiti culturali e progettuali, l’altra i titoli di bilancio. Quattro soci e una quarantina di collaboratori a partita Iva, una Paolo Desideri (1953) nasce a Roma dove si laurea all’Ateneo La Sapienza. Nel 1982fonda lo studio Abdr Associati ■ Il cantiere dell’auditorium ad Astana decina dei quali è lo zoccolo duro che lavora con la squadra da una decina d’anni. Oggi lo studio lavora per il 70% per opere pubbliche, in Italia e all’estero, e per il 30% per lavori privati legati alle grandi imprese. Guardando al futuro Abdr prevede di investire almeno per il 35% oltre confine, dove tra l’altro ha appena vinto un concorso a San P.P. Pietroburgo. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.abdr.it ■ Soci fondatori dello studio sono anche Maria Laura Arlotti, Michele Beccu e Filippo Raimondo (foto). Tra i concorsi si possono ricordare il restauro del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, il parco della musica a Firenze e il villaggio olimpico a Chieti. A Roma lo studio ha firmato, tra le altre cose, la stazione dei treni ad alta velocità di Tiburtina 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 9 TOP 50 ARCHITETTURA Fatturato in calo del 25% per Piuarch: tempi lunghi di pagamento e stop ai cantieri in pipe line Incarichi ok, al ralenti i lavori Per la prima volta, nei 15 anni di vita dello studio, si registra una contrazione del giro d’affari LO STUDIO È stato fondato a Milano nel 1996 da Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario P er la prima volta oggi, dopo 15 anni di attività, i milanesi Piuarch registrano una flessione nel loro fatturato. Le cause? «Da una parte l’imprevedibilità della gestione finanziaria, dall’altra lo stop immediato di alcune operazioni annunciate e pronte a partire». Per Gino Garbellini, uno dei quattro soci dello studio, sono questi i motivi principali che giustificano il calo di volume di lavoro. «Fortunatamente, lo studio è solido e può contare sul credito da parte delle banche», ma la situazione non è rosea. Affermati grazie alle numerose commesse per Dolce & Gabbana, progettisti di un nuovo maxi-complesso a Segrate, nel milanese, autori di un polo commerciale e per uffici nel cuore di San Pietroburgo. Architetti che progettano e costruiscono, con importanti committenti (soprattutto privati), anche i Piuarch subiscono la crisi. «Il problema finanziario è diffuso e generalizzato: la gente non paga», dice chiaramente Garbellini. «Continuiamo a incalzare per farci pagare, in alcuni casi abbiamo anche contenziosi aperti con dei developer. Anche i clienti consolidati pagano con ritardi lunghissimi». La flessione si fa sentire soprattutto negli studi medio-grandi. «Il 90% delle nostre spese ■ Il complesso in costruzione presso il cantiere di Garibaldi Repubblica, per il developer Hines – dicono gli architetti – riguarda il personale, il resto è distribuito tra affitto, cancelleria, materiale di lavoro. Gli architetti offrono servizi e vanno pagati in termini di professionalità. In questa fase abbiamo uscite finanziarie costanti e consistenti, a fronte di entrate troppo instabili». I Piuarch sono 4 soci e hanno una trentina di collaboratori con partita Iva. «Constatiamo con la nostra esperienza che l’architettura non paga, guadagnano decisamente più i designer. E così ora per fare architettura puntiamo sull’estero». Per i Piuarch il futuro è oltre l’Italia, ma anche oltre l’Europa. Piuarch continua comunque a ricevere incarichi, e soprattutto a costruire: «Opere che servono per essere riconoscibili», dice Garbellini. Tra i cantieri aperti, oltre alle residenze di Segrate anche un altro edificio per D&G a Milano e un complesso uffici a Garibaldi-Repubblica con Hines sempre a Milano (si veda immagine). P.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.piuarch.it Per lo studio Marco Piva zero commesse pubbliche e business in rotta su Cina, Russia, India Il mercato privato premia Architettura accanto al disegno industriale e all’ interior design nell’attività del team milanese A bbiamo cercato di ottimizzare la struttura al nostro interno, con organizzazione e procedure più anglosassoni, e con clienti di carattere internazionale». Marco Piva, 59 anni, racconta lo studio che ha forgiato a sua immagine, annunciando che i numeri di quest’ultimo bilancio sono niente rispetto ai dati del prossimo conto economico. «Riteniamo che nella prossima classifica faremo molto meglio», dice. «L’estero pesa ancora poco su quel fatturato, lavorando in jv con studio a Dubai, Russia, Cina. Abbiamo anche attivato collabora- zioni a Mumbai, mettendo le basi per lavorare meglio e lavorando a progetti di grandi dimensioni». Piva ricorda il masterplan di quattro chilometri quadrati a Pechino, nel quartiere sud-ovest di Feng Tai, tra il secondo e terzo ring per complessi commerciali, direzionali e residenziali. «Abbiamo fatto il progetto in un mese e mezzo, un record», chiosa l’architetto. Piena attività anche in Russia, con il polo fluviale Novosibirsk e poi a Pietroburgo. Nello studio lavorano 35 persone, inclusi gli stagisti. «Al contrario di parecchi altri studi di miei colleghi – sottolinea Piva – noi teniamo gli stage al minimo e solitamente cerchiamo di farli. E poi non abbiamo strutture piramidali, ma coinvolgiamo tutti fin da subito sul progetto». L’estero oggi pesa sul 30% del fatturato, dice Piva. Il mercato pubblico è completamente assente dal portafoglio: «se devo essere onesto, non mi dispiace», chiosa Piva. All’ultimo Made milanese lo studio si è avvicinato al tema della residenzialità a basso costo, presentando un concept di ricerca che utilizza il legno: «un’abitazione di 85 mq completa di arredo al costo 104mila euro». Architettura e masterplanning pesano di più rispetto all’interior design. L’attività di design, curata da un team di cinque persone, frutta 300mila euro. Tra le ultime realizzazioni c’è il restyling dell’hotel Gallia a Milano e il nuovo albergo Move, a Mogliano Veneto, firmato da Dhk (architettura) in collaborazione con lo Studio MarM.Fr. co Piva (interiors). © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Il Move hotel, a Mogliano (Tv), Dhk (architettura), Studio Piva (interior) e Bam Design (risto-bar) ■ Lo studio – di architettura e urbanistica – si è affermato grazie alle numerose commesse di Dolce & Gabbana. Il business dello studio milanese è in stragrande maggioranza su clienti privati, fra cui importanti developer impegnati nelle più importanti iniziative di trasformazione a Milano. Lo studio lavora con un network di 40 professionisti in diverse parti del mondo www.studiomarcopiva.com LO STUDIO Fondato a Milano da Marco Piva (classe 1952) nel 1984, come evoluzione di Studiodada Associati ■ Lo studio è attivo nell’architettura, nel masterplanning, nell’interior design e nel design, con una produzione che spazia dai grandi progetti architettonici al disegno industriale. Ha firmato opere in diversi Paesi del mondo, dal Giappone a Dubai e Abu Dhabi. In Russia sta progettando il nuovo complesso del porto fluviale di Novosibirsk 10 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 11 NEWS L’annuncio dopo le proteste dei progettisti AGGIUDICAZIONI Boeri: all’Expo concorsi per i servizi pubblici Ma architetti e imprese rilanciano la proposta di gare in due fasi. Diffusa la lettera aperta al sindaco Giuliano Pisapia contro l’uso delle procedure d’urgenza 41 31 OTT. 5 NOV. 2011 MASSIMILIANO CARBONARO L’ Expo e la battaglia persa dei concorsi di progettazione sono stati al centro del convegno tenutosi nei giorni scorsi a Milano dal titolo «Expo 2015 e Lombardia». Un incontro che ha visto le proteste di architetti e ingegneri oramai disillusi sulla possibilità di incidere sulla kermesse internazionale in corso di organizzazione. È lo stesso assessore alla cultura e all’Expo di Milano, Stefano Boeri, a parlare di una sconfitta. Alla sbarra la strategia che sta portando all’assegnazione da parte di Expo Spa delle principali opere legate all’evento del 2015 attraverso appalti-concorso con una procedura che non garantisce i progettisti. «Il progetto presentato è oramai consolidato e ben lontano da quello che era in principio – ha commentato l’assessore che come architetto aveva partecipato alla consulta di architetti che Il concorso d’idee per la riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax, bandito dal Comune di Tortolì, si è concluso con la vittoria di Luca Peralta (capogruppo), Franco Niffoi, Giovanni Dessì, ai quali è stato attribuito il primo premio di 12mila euro e potrebbero essere affidate le successive fasi di progettazione. L’amministrazione comunale ha già fatto presente di poter coprire l’intervento per circa un milione di euro. MERCATO PRIVATO A Frosinone si sblocca il concorso privato «I Portici»: un ballottaggio tra i progetti scioglie le riserve dell’impresa FRONTERA A PAGINA 3 Supplemento al n. 41 Anno XVI Poste It. sped. in A.P. D.L. 353/2003 Conv. L. 46/2004, art. 1, 1, DBC Roma «Qualità a rischio con gli appalti sul preliminare, inascoltate le nostre proposte» SOLUZIONI Progettisti e imprese: Expo occasione persa Facciata carter per gli uffici in classe A DI MAURO SALERNO A ltro che evento internazionale capace di disseminare innovazione sul territorio. Con l’Expo l’Italia rischia di imboccare la solita strada delle realizzazioni d’urgenza con poca attenzione alla qualità delle trasformazioni (materiali e non) da lasciare in eredità alla città e al Paese. A lanciare la denuncia, questa volta, è un’inedita accoppiata formata da progettisti e imprese. In genere abituati a esprimere e difendere interessi molto distanti tra loro, gli architetti milanesi – affiancati dal Consiglio nazionale – e i costruttori dell’Assimpredil scendono in campo insieme contro le procedure scelte per realizzare i progetti simbolo della manifestazione. I concorsi internazionali di architettura, strombazzati all’indomani della presentazione del masterplan, sono rimasti lettera morta. Hanno lasciato campo libero alle più prosaiche gare di lavori sulla base di progetti preliminari realizzati in house. Un modello, sperimentato da poco nei cantieri (in ritardo) per le celebrazioni dell’Unità d’Italia oltre che per il G8, sfumato, alla Maddalena. Bocciata, denunciano ora Ordini e costruttori, anche l’idea di inaugurare una formula studiata ad hoc per coniugare le garanzie sulla qualità dei Maxi-concorso a Roma Cecchignola, vince il team di Favero ■ DI PERALTA VINCE IN SARDEGNA È ‘ Dopo la retromarcia sui progetti con la necessità di arrivare in fretta al concorsi di architettura cantiere, senza aumentare i costi a carico delle imprese. «Era stata proprio la società dell’Expo hanno perso tempo: – lamenta Daniela Volpi, presidente degli archiuna scusa per bocciare tetti di Milano – a chiederci una mano. Abbiamo la nostra proposta di studiato una formula di appalto in due fasi, parteappalti in due fasi cipato da progettisti e imprese, prima puntato sul partecipati da imprese progetto, come fosse un concorso di progettazione, poi sugli aspetti economici». La soluzione è e progettisti” ‘ La nostra formula valorizza il ruolo dei professionisti senza costi aggiuntivi per le imprese: può diventare un modello di innovazione per l’intero settore” ‘ L’Expo 2015 è per sua natura la rappresentazione dell’eccellenza italiana nel mondo. Invece rischia di essere gestito e vissuto quasi come un evento milanese” Daniela Volpi Claudio de Albertis Leopoldo Freyrie andato al team guidato da Favero & Milan Ingegneria, con Vittorio Grassi Architetto & Partners e Buro Happold, il maxi-concorso di progettazione per disegnare una cittadella militare sul modello dei campus americani R L ti i b finita in un cassetto. Nonostante il Parlamento a luglio abbia approvato con consenso bipartisan (solo la Lega si è astenuta) un ordine del giorno proposto da Pierluigi Mantini (Udc) che «impegna il Governo ad assumere le misure idonee» affinché il bando-tipo proposto insieme da progettisti e imprese «possa essere utilizzato per le opere di Expo 2015, nel rispetto dell’efficienza, della qualità e della concorrenza». «È anche un modo – sottolinea Claudio de Albertis, presidente di Assimpredil – per introdurre un germe di innovazione nelle costruzioni, tracciando la strada a un rinnovamento della politica industriale del settore. L’Expo diventerebbe così il primo terreno di sperimentazione di un processo di scelta del contraente condiviso tra progettisti e imprese per ottenere un prodotto di qualità». È un edificio-carter la nuova sede direzionale di Archimede Solar Energy a Massa Martana (Perugia). Progettata dall’architetto Paolo Verducci dello studio Maryfil e ingegnerizzato da Arup Italia l’edificio da 3.500 mq, frutto di un investimento di circa 5 milioni, è totalmente a impatto zero oltre che certificato in classe A. Ed è stato realiz- Continua a pagina 4 zato in tempi record: appena un anno e due mesi di cantiere. Un risultato ottenuto, tra l’altro, ricorrendo alla prefabbricazione e all’idea di una facciata-schermo in lamiera microforata che avvolge l’intero edificio e permette di f ilit l ti di l L’anticipazione sul n. 41/2011 elaborò il masterplan iniziale –. Ma non è stata ancora persa la guerra. Una parte dei progetti che riguarda il sistema dei padiglioni e dei servizi pubblici è ancora da definire». Davanti a una platea di colleghi, e in alcuni casi di amici, l’assessore si è impegnato anche a nome dell’amministrazione a far sì che quanto rimane degli interventi Expo sia realizzato secondo una procedura «che valorizzi la competizione e la trasparenza della qualità architettonica». Ma c’è da recuperare il tempo perduto dal 2008 quando Milano batté Smirne aggiudicandosi la manifestazione. E, come ha sottolineato il critico dell’architettura Fulvio Irace, «aspettarsi che l’Expo risolva tutti i problemi di Milano, è un’illusione». Per altro la dieta a cui l’evento è stato sottoposto con il ridimensionamento della Via d’acqua e della Via di terra potrebbe non arrestarsi: «A furia di tagli – ha commentato Emilio Battisti, architetto e docente del Politecnico di Milano – siamo arrivati a un budget di 1,4 miliardi di euro e non credo che ci fermeremo qui. Tutto questo ottimismo che vedo sbandierato non lo condivido». In questo scenario negativo c’è da tenere conto anche della volontà del Bureau International des Expositions (Bie), che con le sue indicazioni rende ancora più complessa la possibilità di innovare le esposizioni. «Si può pensare a un Expo solo fatto di padiglioni – ha commentato il vicepresidente dell’Ordine degli architetti di Milano, Franco Raggi – perché così vuole il Bie, una struttura che si autoalimenta dal fatto che esistono gli Expo incassando una percentuale dei biglietti di ingresso». Ma il tema più scottante rimane quello dei concorsi di progettazione. Tanto che a completare il quadro – come annunciato nel precedente numero di «Progetti e Concorsi» – è arrivata la lettera al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha poteri speciali su Expo 2015 e firmata insieme dai presidenti di Ordine degli architetti, degli ingegneri e dai costruttori di Milano in cui si lamenta «il confronto difficile e improduttivo con Expo Spa fatto di appuntamenti mancati, colloqui negati, lettere senza risposta» per arrivare alle «tristemente note procedure di urgenza» nell’impossibilità «di tanti professionisti di esprimersi e alle imprese di partecipare all’evento». © RIPRODUZIONE RISERVATA Alemanno: l’Arco all’Eur? Costoso Roma riqualifica l’ex cinema Airone di Libera DI GIULIA DEL RE P rogettato negli anni ’50 dall’architetto Adalberto Libera per essere un cinema a servizio del nuovo quartiere Appio Latino, negli anni è stato usato come sala concerti, spazio per eventi, poi è finito in disuso, abbandonato al degrado. Oggi il Campidoglio lo riqualifica: l’ex cinema Airone diventerà un luogo di cultura della periferia romana e la sua gestione sarà affidata all’associazione culturale Actor’s Center per l’organizzazione di spettacoli, cinema ed eventi. I lavori per riqualificare la struttura – che Libera progettò a sette metri sotto il livello della strada, con una forma ovoidale, quasi ispirata a quella dell’interno di uno strumento musicale a fiato – partiranno a fine anno: un primo investimento di 200mila euro servirà a mettere in sicurezza lo spazio. Nel frattempo, gli uffici del Comune stanno definendo il progetto di restauro dell’ex cinema, che manterrà l’impronta razionalista data da Libera, dove l’armatura strutturale si compone di cinque archi metallici ancorati a dieci cerniere poste su piloni in cemento armato mentre la copertura esterna è rivestita in alluminio. Il progetto sarà pronto entro la prossima primavera. Dopodiché i lavori saranno messi a gara. È previsto anche il recupero delle decorazioni del soffitto della scala d’accesso alla sala del cinema, realizzate da Giuseppe Capogrossi e oggi in avanzato stato di degrado. Infine, l’ex cinema verrà attrezzato con pannelli solari e tutte le implementazioni necessarie a garantire la sostenibilità ambientale e l’autonomia dei consumi. In totale, la riqualificazione costerà 1,5 milioni che il Campidoglio ha messo a disposizione tramite i fondi di Roma Capitale. «Si tratta della ristrutturazione di uno spazio pubblico importante, che ha una valenza sia sociale che culturale, in un quartiere che ha assoluto bisogno di tutto questo», ha detto il sindaco Gianni Alemanno. Parlando di Adalberto Libera, Alemanno ha tirato in ballo la questione dell’ormai famoso arco ideato dall’architetto razionalista per l’Expo di Roma del 1942. Opera pensata per completare l’Eur e mai realizzata. «Mi piacerebbe veder costruito l’arco di Libera – ha spiega- to il sindaco – ma il progetto costa circa 100 milioni, risorse che ora non abbiamo, considerando gli impegni di spesa di Roma Capitale. L’arco potrà essere un impegno per il mio secondo mandato». Insomma, tempi lunghi e incerti. Come quelli per il museo della Shoah: da almeno un paio d’anni la Giunta comunale ne annuncia l’imminente realizzazione, finora mai partita. L’ultima scadenza è stata fissata al prossimo 27 gennaio – Giorno della memoria – entro il quale dovrebbe partire almeno la gara per l’assegnazione dei lavori sulla base del progetto degli architetti Luca Zevi e Giorgio Tamburini. La struttura nascerà a villa Torlonia, a pochi metri dalla casa in cui visse Benito Mussolini. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Il sito (circa 3mila metri quadrati) meriterebbe una disponibilità finanziaria sicuramente superiore – spiega Lara Marteddu, responsabile del procedimento –, ma al momento ci auguriamo di poter dar corso alla prima parte dell’intervento». Le risorse proverranno dalla contropartita versata in favore del Comune nell’ambito della realizzazione del Progetto Jana (centro artigianale concepito da un imprenditore locale e dotato di 50 botteghe da affidare ad artigiani locali, insieme a residence e case vacanze). Il progetto vincitore, realizzato insieme agli studenti di architettura del paesaggio della Penn State University di Roma (dove Peralta insegna da otto anni), si pone l’obiettivo di recuperare uno dei tratti più suggestivi della costa sarda attraverso un intervento di restauro del paesaggio. «La proposta progettuale intende valorizzare i caratteri naturali e paesaggistici dell’area – spiegano i progettisti – partendo dall’eliminazione delle superfetazioni con l’obiettivo di rendere il sito fruibile attraverso gesti “silenziosi” e “delicati”, mediante opere di ingegneria naturalistica e di rimodellamento del terreno, con l’uso di elementi architettonici leggeri, di materiali naturali, di alberature». I lavori potrebbero cominciare nel 2013 e concludersi entro il 2014. (f.o.) © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 13 TECNOLOGIE Il recupero di un vecchio edificio industriale ad Anversa Nastro di zinco per l’ufficio hi-tech Conix Architect ha avvolto nel metallo il volume vetrato usato per ampliare il fabbricato in mattoni in cui ha trovato sede l’azienda olandese Umicore DI MILA FIORDALISI È avvolto da uno scenografico nastro in zinco-titanio l’edificio che a Hoboken, cittadina del distretto belga di Anversa, ospita la nuova sede di Umicore Precious Metals Refining, azienda specializzata nel riciclo di metalli preziosi. La struttura è frutto del restyling di un ex edificio industriale che è stato ristrutturato e in parte ampliato su progetto dello studio Conix Architects nell’ambito del masterplan messo a punto dalla municipalità belga per la riqualificazione dell’intera area industriale localizzata a sud della città. La scelta dello zinco in qualità di materiale protagonista del nuovo edificio non è casuale: buona parte delle strutture e dei capannoni circostanti sono rivestiti con involucri e coperture in zinco, ma l’opera di Conix Architects è decisamente unica nel suo genere sul fronte della «modellazione» architettonica del materiale. Lo zinco-titanio, fornito da VM Zinc, è stato utilizzato nel volume vetrato dell’edificio accorpato al preesistente fabbricato in mattoni faccia a vista: tradizione e modernità si sono «fusi» in un’unica struttura, in cui passato e presente convivono in piena armonia. Dalla base del palazzo di vetro il nastro si «srotola» facendo da marca-piano e trasfor- mandosi in copertura una volta raggiunta la sommità. Le lastre utilizzate sono aggraffate fra loro longitudinalmente grazie a un sistema di doppia giunzione a scomparsa applicato in corrispondenza dei lembi laterali che risultano sfalzati rispetto alla struttura in vetro. I fissaggi sono stati inseriti nella sottostruttura di sostegno e sono dunque invisibili dall’esterno: ciò ha consentito di conferire al rivestimento l’aspetto di un’unica grande «fettuccia», un serpentone che sembra fare da sostegno all’intero edificio. Nella facciata laterale, inoltre, il nastro fa da «pensilina» di copertura alle vetrate che vengono naturalmente ombreggiate nelle ore di massima insolazione. L’utilizzo della finitura Quartz-Zinc ha permesso di ottenere un aspetto già «vissuto» alla struttura: la colorazione è simile a quella assunta dallo zinco naturale a seguito dell’esposizione agli agen- Più ampia in cima che alla base In Germania la torre «cannocchiale» che imita gli alberi DI MONICA ZERBONI L a piccola città tedesca di Hemer in Vestfalia è balzata recentemente alle cronache internazionali grazie a un progetto realizzato all’interno dell’esposizione regionale di giardinaggio (Landesgartenschau) dello scorso anno: la Jübergturm, una torre panoramica progettata dallo studio Birk e Heilmeyer di Stoccarda con il contributo dello studio Knippers Helbig Advanced Engeneering. In Germania i Gartenschau sono da decenni appuntamenti popolari tra gli ecologisti e gli amanti della natura: un’occasione per passeggiare fra paesaggi bucolici e per ammirare piante rare, ma soprattutto un’opportunità per le città prescelte per ampliare o creare ex novo spazi urbani di verde permanente. Con i suoi 23,5 metri di altezza la torre domina il parco sottostante e valorizza il profilo piuttosto anonimo della cittadina, di cui costituisce oggi un insolito e convincente testimonial. Situata ai confini della città, essa si trova scenograficamente posizionata alla fine di una lunga scalinata che si arrampica sulla collina di Jüberg, così da risultare ben visibile anche da lontano. Realizzata in appena nove mesi di lavoro, compresa la progettazione, la torre appare come un’agile costruzione verticale, configurata da una struttura lignea a griglia. Prendendo a modello gli iperboloidi, strutture architettoniche sperimentate dall’ingegnere russo Vladimir Suchov per le sue torri d’acciaio agli inizi del Novecento, Birk e Heilmeyer hanno concepito un’architettura composta da 240 stecche piatte di larice siberiano, aventi una sezione di 8 cm x 8. La griglia è stata realizzata incrociando fasci di stecche, di cui solo il sistema esterno scarica i pesi. Al fine di rendere la costruzione più leggera possibile, l’uso di altri elementi verticali come un albero centrale o ulteriori supporti in acciaio è stato ridotto al minimo. Simile a un grande cannocchiale da cui osservare il mondo, la torre risulta rastremata alla base, punto di massimo carico dei pesi. A partire dal livello successivo l’impenetrabilità della struttura si riduce gradualmente verso l’alto, grazie alla progressiva ti atmosferici. Il materiale è stato inoltre «rivestito» con una sottile patina anticorrosiva a garanzia della durata della superficie e dell’omogeneità estetica nel tempo. «L’edificio è molto più che una nuova sede per uffici – spiegano da Umicore –. Il lifting è stato portato avanti con il duplice obiettivo di migliorare l’ambiente di lavoro dei nostri dipendenti e di dotare l’azienda di una sede attraente. La struttura è a tutti gli effetti un’icona architettonica e simboleggia appieno il dna di Umicore, un’azienda che deve il proprio successo ai forti investimenti in tecnologie all’avanguardia». Se il nastro metallico conferisce identità e «carattere» all’edificio, l’utilizzo massiccio del vetro ha la funzione di massimizzare l’apporto di luce e calore naturali all’interno degli uffici tutto a beneficio della bolletta energetica. © RIPRODUZIONE RISERVATA rarefazione delle stecche che compongono la maglia. Questa, infatti, in concomitanza con la diminuzione del carico, si dirada verso l’alto. Di conseguenza le sei stecche che compongono la trama alla base si riducono gradualmente di numero mano a mano che si sale. Questa soluzione ha permesso non solo di conferire alla costruzione un aspetto più agile ed elegante, ma soprattutto offre al pubblico una visione panoramica sempre più libera già durante la salita verso la piattaforma scoperta che conclude la struttura. Quasi a evocare le dimensioni degli alberi che crescono nella vicina foresta, la base della torre misura soltanto sei metri di circonferenza per raggiungere i nove metri sulla cima. Al suo interno cinque rampe di scale in acciaio salgono verso la terrazza situata a 23,5 metri di altezza. Da questo straordinario osservatorio l’occhio del visitatore spazia sul verde sottostante, sulla città e sui boschi che la circondano. Insigniti recentemente di numerosi premi e di una menzione speciale nell’ambito del Mies van der Rohe Award 2011, gli architetti Stephan Birk e Liza Heilmeyer confermano con quest’opera la loro predilezione per un’architettura «soft», che inserendosi con discrezione nell’ambiente ne utilizza i modelli e i materiali alla ricerca di un equilibrio ottimale. La torre di Jüberg, pur nella sua inconfondibile presenza, è un omaggio alla sostenibilità sia in quanto «macchina» tecnologicamente leggera, sia come architettura a ridotto impatto ambientale. La struttura si inserisce nel paesaggio con la grazia di un nuovo germoglio che dalla presenza della natura trae la propria ragion d’essere e la propria legittimazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 7 - 12 NOVEMBRE 2011 PROGETTI E CONCORSI 15 CONCORSI E GARE BANDI – Il Consorzio industriale Nordest Sardegna affida il polo multifunzionale per 2,2 milioni Olbia, ok al centro per la nautica Direzione lavori al porto commerciale di Salerno – Acireale a caccia di soluzioni anti-spreco CONCORSI Vicenza Comune di Rossano Veneto Indirizzo: Piazza Marconi, n. 4 - Cap 36028 Rossano Veneto (Vi) Oggetto: Concorso di idee per la riqualificazione di piazza Duomo a Rossano Veneto. ■ Montepremi: 8.000,00 - Premio 1˚ classificato: 5.000,00 - 2˚ classificato: 2.000,00 3˚ classificato: 1.000,00 ■ Termine: 14/01/2012 GARE Agrigento Comune di Raffadali Indirizzo: Via Nazionale, n. 111 - Cap 92015 Raffadali (Ag) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 14/11/2011 Arezzo Anas - Compartimento della Viabilità per la Toscana di Firenze Indirizzo: Viale dei Mille, n. 36 - Cap 50132 Firenze Oggetto: Procedura aperta. Sgc E/45 Orte-Ravenna Tratto San Giustino-Canili Prestazione di servizi tecnici per coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori di ammodernamento del tratto compreso tra San Giustino e Pieve Santo Stefano sud dal km 133+685 al km 148+981. ■ Compenso: 150.000,00 ■ Termine: 05/12/2011 Barletta-Andria-Trani Comune di Canosa di Puglia Indirizzo: Piazza Martiri 23 Maggio, n. 15 - Cap 70053 Canosa di Puglia (Bt) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 29/11/2011 Catania Comune di Acireale Indirizzo: Via Lancaster, n. 13 - Cap 95024 Acireale (Ct) Oggetto: Procedura aperta. Progettazione esecutiva, direzione lavori e connessi, coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria finalizzata all’abbattimento dei consumi energetici nell’edificio denominato Palazzo di Città sede del Municipio di Acireale. ■ Compenso: 424.401,48 ■ Termine: 19/12/2011 Catanzaro Consorzio Asi Indirizzo: Agglomerato Industriale - Sant’Eufemia di Lamezia - Cap 88040 Lamezia Terme (Cz) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 15/11/2011 Crotone Comune di Isola di Capo Rizzuto Indirizzo: Via Annunziata, snc - Cap 88841 Isola di Capo Rizzuto (Kr) Oggetto: Procedura aperta. Progettazione definitiva, esecutiva, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione per i lavori di realizzazione di un campo polivalente coperto in località Ceramidà. ■ Compenso: 42.000,00 ■ Termine: 23/11/2011 Crotone Comune di Strongoli Indirizzo: Via Vigna del Principe - Cap 88816 Strongoli (Kr) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 22/11/2011 Firenze Comune di Firenze Indirizzo: Piazza della Signoria - Palazzo Vecchio - Cap 50122 Firenze Oggetto: Procedura aperta. Incarico di consulenza per definire gli elementi economico-finanziari nonché progettuali relativi alla ristrutturazione e successiva gestione di un immobile. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 25/11/2011 Liguria Regione Liguria Indirizzo: Settore Amministrazione Generale - Via Fieschi, n. 15 - Cap 16121 Genova Oggetto: Procedura aperta. Adeguamento del sistema informativo di supporto alla pianificazione in materia di qualità dell’aria e aggiornamento del quadro conoscitivo del piano regionale. ■ Compenso: 245.830,00 ■ Termine: 21/12/2011 Napoli Comune di Boscoreale Indirizzo: Viale Le Corbusier - Cap Boscoreale (Na) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: Non specificato Napoli Comune di Capri Indirizzo: Piazza Umberto I, n. 9 - Cap 80073 Capri (Na) Oggetto: Procedura aperta. Affidamento incarico professionale per la valorizzazione delle aree da cedere in proprietà già concesse in diritto di superficie. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 30/11/2011 Ogliastra Comune di Urzulei Indirizzo: Via Mazzini, n. 2 - Cap 08040 Urzulei (Og) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 23/11/2011 Olbia-Tempio Consorzio Industriale Nordest Sardegna Indirizzo: Via Zambia, n. 7 - Cap 07026 Olbia (Ot) Oggetto: Procedura aperta. Affidamento di servizi di progettazione preliminare e definitiva e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione del centro multifunzionale Pte a servizio della nautica a Olbia. ■ Compenso: 2.162.943,92 ■ Termine: 12/12/2011 Padova Comune di Este Indirizzo: Ufficio Protocollo - Piazza Maggiore, n. 6 Cap 35042 Este (Pd) Oggetto: Procedura aperta. Avviso per la nomina della commissione edilizia comunale. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 18/11/2011 Potenza Comune di Venosa Indirizzo: Piazza Municipio - Palazzo Calvino - Cap 85029 Venosa (Pz) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: Non specificato Roma Unioncamere Indirizzo: Ufficio Contrattualistica ed Economato - Piazza Sallustio, n. 9 - V piano Cap 00187 Roma Oggetto: Procedura negoziata. Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione lavori e contabilità per i lavori di manutenzione straordinaria del complesso Villa Massenzia sito in Roma. ■ Compenso: 96.700,00 ■ Termine: 15/11/2011 Roma Ministero della Difesa Ufficio autonomo lavori G.M. per M.D. Indirizzo: Via Firenze, n. 35 Cap 00184 Roma Oggetto: Procedura aperta per il conferimento dell’incarico di «indagine per la valutazione dei livelli di sicurezza statica e della vulnerabilità sisimica delle strutture portanti di Palazzo Esercito». Nell’incarico è previsto di eseguire rilievi dimensionali, sondaggi e prove tecniche per valutare la conformazione del fabbricato per determinare i parametri necessari all’indagine. ■ Compenso: 210.889,57 ■ Termine: 10/01/2012 Rovigo Comune di Loreo Indirizzo: Piazza Municipio, n. 4 - Cap 45017 Loreo (Ro) Oggetto: Elenco professionisti. Compenso: Non specificato ■ Termine: 30/11/2011 ■ Salerno Autorità Portuale di Salerno Indirizzo: Via Andrea Sabatini, n. 8 - Cap 84121 Salerno Oggetto: Procedura aperta. Direzione dei lavori, compresa la misura e la contabilità degli stessi, e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per la realizzazione nel porto commerciale di Salerno di un sistema di accosto e ormeggio (scheda Pot n. 106) e di prolungamento e consolidamento Moli (scheda Pot n. 016). ■ Compenso: 1.531.161,34 ■ Termine: 22/12/2011 Sassari Comune di Mores Indirizzo: Piazza Padre Paolo Serra, n. 1 - Cap 07013 Mores (Ss) Oggetto: Elenco professionisti. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 28/11/2011 Sassari Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Indirizzo: Via Carbonazzi, n. 10 - Cap 07100 Sassari Oggetto: Albo fornitori. ■ Compenso: Non specificato ■ Termine: 15/11/2011 Torino Comune di Rivoli Indirizzo: Corso Francia, n. 98 - Cap 10090 Rivoli (To) Oggetto: Procedura aperta. Progetto definitivo, esecutivo, sicurezza, direzione dei lavori di manutenzione straordinaria edifici scolastici per ottenimento Cpi e certificazione impianti. ■ Compenso: 123.249,00 ■ Termine: 14/11/2011 Torino Edisu Piemonte Indirizzo: Via Madama Cristina, n. 93 - Cap 10126 Torino Oggetto: Procedura aperta per l’affidamento della direzione lavori relativa alla ristrutturazione della residenza in via Verdi, n. 15 a Torino. Approvazione documenti di gara e indizione della procedura. ■ Compenso: 296.012,16 ■ Termine: 27/12/2011 Trapani Comune di Pantelleria Indirizzo: Piazza Cavour, n. 15 - Cap 91017 Pantelleria (Tp) Oggetto: Procedura aperta. Progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione dei lavori di «Realizzazione dell’intervento progettuale connesso alla costruzione di un campo polivalente coperto per la pratica delle attività sportive». ■ Compenso: 33.375,72 ■ Termine: 21/11/2011 Vercelli Provincia di Vercelli Indirizzo: Via San Cristoforo, n. 3 - Cap 13100 Vercelli Oggetto: Procedura negoziata. Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza per l’intervento denominato «Sp 66 Tratto Rovasenda-confine con la provincia di Biella. Lavori di consolidamento statico ponte sul torrente Rovasenda in comune di Rovasenda». ■ Compenso: 41.934,95 ■ Termine: 14/11/2011 SETTIMANALE DI MERCATI & PROGETTI, NORME, APPALTI Supplemento di Edilizia e Territorio n. 42 del 7-12 novembre 2011 ([email protected]) Direttore responsabile Elia Zamboni Coordinatore editoriale Giorgio Santilli ([email protected]) Registrazione Tribunale di Avezzano n. 124 del 25 luglio 1996 16 PROGETTI E CONCORSI 7 - 12 NOVEMBRE 2011 ABBIAMO PARLATO DI... PROFESSIONISTI Emilio Battisti ........................................................... Stephan Birk ............................................................ Giuseppe Capogrossi ................................................ Giovanni Dessì ........................................................ Liza Heilmeyer ........................................................ Adalberto Libera ....................................................... Franco Niffoi ........................................................... Luca Peralta ............................................................. Italo Rota ................................................................... Vladimir Suchov ....................................................... Giorgio Tamburini .................................................... Luca Zevi ................................................................. 11 13 11 11 13 11 11 11 3 13 11 11 STUDI E SOCIETÀ DI PROGETTAZIONE 5+1 AA .............................................................. 1, 2, 6 Abdr Architetti Associati ...................................... 2, 8 Alberto Izzo & Partners ........................................ 2, 3 Am Architetti ........................................................ 2, 3 Anna Giorgi & Partners ............................................. 3 Antonio Citterio Patricia Viel and Partners ...... 1, 2, 3 Archea ........................................................................ 3 Archest ................................................................... 2, 3 Architetto Michele De Lucchi .......................... 1, 2, 3 Asa Albanese ............................................................. 2 Ast Engineering ......................................................... 3 Beretta Associati ......................................................... 2 Canali Associati .......................................................... 2 Caputo Partnership ..................................................... 2 Cecchetto e Associati ................................................ 3 Chapman Taylor Architetti ................................... 2, 3 Cino Zucchi Architetti ........................................... 1, 2 Conix Architects ....................................................... 13 Corvino+Multari ......................................................... 3 Cspe ........................................................................ 2, 7 Dante O. Benini & Partners Architects ................. 2, 5 David Chipperfield Architechts ............................. 2, 3 Degli Esposti Architetti .............................................. 2 Destudio ..................................................................... 2 Dlc .............................................................................. 2 Eos Consulting ............................................................ 3 Gabbiani & Associati ................................................ 2 General Planning ............................................... 1, 2, 3 Goring & Straja Studio ......................................... 2, 3 Gregotti Associati International ................................. 2 Ingenium Real Estate ............................................ 1, 2 Iosa Ghini Associati .................................................. 2 Isolarchitetti ............................................................... 2 Knippers Helbig Advanced Engeneering ................. 13 Land Milano ............................................................... 2 Lazzarini Pickering Architetti ................................ 2, 3 Lenzi Consultant ......................................................... 3 Lissoni Associati ................................................... 1, 2 Lombardini 22 ................................................... 1, 2, 5 Marco Piva ............................................................. 2, 9 Mario Bellini Architects ......................................... 2, 3 Mario Cucinella Architects ................................ 1, 2, 3 Mario Petrangeli e Associati ...................................... 3 Massimiliano Fuksas Architetto ....................... 1, 2, 3 Matteo Thun & Partners ............................................ 2 One Works ..................................................... 1, 2, 3, 4 Open Project .......................................................... 2, 7 Pica Ciamarra Associati ............................................. 2 Piuarch ................................................................... 2, 9 Progettisti Associati Tecnarc ..................................... 2 Progetto Cmr .......................................................... 1, 2 Renzo Piano Building Workshop ..................... 1, 2, 3 Silvano Buzzi & Associati ..................................... 2, 7 Simone Micheli Architectural Hero ...................... 2, 3 Sistema Duemila Partners .......................................... 2 Studio Amati ............................................................... 2 Studio Baciocchi ................................................ 1, 2, 4 Studio Valle Progettazioni ......................................... 2 T.A. ........................................................................ 2, 3 The O.K. Design Group ............................................. 3 Vudafieri Saverino Partners ....................................... 2 AZIENDE E ASSOCIAZIONI Franco Raggi (Ordine degli architetti di Milano) .... Umicore Precious Metals Refining ......................... VM Zinc ................................................................... 11 13 13 PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Gianni Alemanno (Comune di Roma) .................... Stefano Boeri (Comune di Milano) .......................... Lara Marteddu (Comune di Tortolì) ....................... Giuliano Pisapia (Comune di Milano) .................... 11 11 11 11 DAL MONDO PRONTO IL TERMINAL PER I VIAGGI NELLO SPAZIO FIRMATO DA NORMAN FOSTER ■ È pronto in New Mexico (Stati Uniti) il primo terminal pensato per offrire viaggi commerciali nello spazio. Lo ha disegnato Norman Foster in partnership con Urs Corporation e lo studio locale Smpc per conto della Virgin Galactic, compagnia di proprietà del gruppo Virgin guidato da Richard Branson e Aabar Investments. L’edificio è stato pensato per ridurre l’impatto sull’ambiente e ottenere anche una certificazione Leed. Oltre 450 sono le persone che hanno prenotato un viaggio nello spazio al costo di circa 200mila dollari. Il primo volo è in programma per il 2013
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